sommario - Comune di Saviore dell'Adamello · Terra Valsaviore di Terra di Valsaviore 7 Su...
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s o m m a r i oUna nuova avventura pag. 3Lettera alla cittadinanza in merito al rapporto con la minoranza “ 6Festa delle Comunità di Valle e Ponte per don Battista “ 7Giornata dell’Anziano: 13 settembre 2009 “ 830° di Fondazione del Gruppo Avis di Valle “ 11Servizio Infermieristico Comunale “ 12Quando tornerà il sereno “ 1360° Anniversario Fondazione Gruppo Alpini di Ponte “ 14Associazione Nazinale Alpini “ 17Opere pubbliche anno 2009-2010 “ 18G.I.A.N. Gruppo Italiano Amici della Natura “ 23Chi è Bernardino Zendrini (1679-1747) “ 25Notizie dalla biblioteca “ 28Grest 2009 “ 30Gruppo Resistere “ 31Dalla Polisportiva Valle Adamè “ 32Quinta scalata valle Adamè: 06.09.2009 “ 33Dati demografici “ 35Orari di apertura degli Uffici Comunali “ 37
Direzione: Daniela Rossi, Alberto Tosa.
Redazione: Nicola Boldini, Piergiacomo Bonomelli,Giovanni Tiberti, Massimo Rudoni, Mery Pasinetti,Renato Marchesi, Paolo Mazzucchelli. ESINE/Bs - Tel. 0364.360966
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Cari concittadini,in questa occasione, dopo la tor-
nata amministrativa del giugno scor-so che mi ha rieletto per la secondavolta Sindaco del nostro Comune,nel consueto appuntamento di fineanno che mi permette di entrare nel-le vostre case con il Notiziario Co-munale, ritengo doveroso dedicareanzitutto una riflessione al risultatoelettorale.
Con l’entusiasmo di sempre hointrapreso UNA NUOVA AVVENTU-RA! Un’avventura condivisa dai mieiamici e compagni di lista compostada persone giovani, motivate, entu-siaste, alla prima esperienza ammi-nistrativa e da persone con esperien-za, con tanta voglia di fare, formandoun gruppo veramente speciale che tistimola ad affrontare le difficoltàamministrative con lo spirito giusto,ognuno con le proprie competenze
Una nuova avventuradi Alberto Tosa, sindaco di Saviore dell’Adamello
in un lavoro di squadra ottimale chedarà sicuramente dei buoni risulta-ti. Detto questo, per quanto riguar-da il risultato elettorale confesso chemi aspettavo di più, per la consape-volezza ed anzi la certezza che avevodi avere lavorato sodo nei precedenticinque anni di amministrazione, conrisultati che sono lì da vedere, maprobabilmente non sempre la buonaamministrazione premia chi bene hagovernato. Certo, in democraziasono i risultati definitivi che conta-no. Non è arroganza dire che si vin-ce o si perde anche solo per un voto.
D’altronde,sono consapevole cheogni competizione elettorale è persua natura aperta, irripetibile, unica,e quel che davvero importa è il giu-dizio che spetta solo ai nostri eletto-ri dare.
Questo significa, ed è per me lacosa più importante nel momento incui mi appresto a guidare il Comu-ne come Sindaco di tutti nei prossi-mi cinque anni, la cosa, dicevo, perme più importante, vorrei persinodire la lezione che devo trarre dalleelezioni, è quella di un maggior im-pegno, di una maggiore attenzione,di un maggior ascolto delle istanzee delle critiche della nostra gente. Inaltre parole dovremo fare di più emeglio con l’aiuto di tutti voi.
E ci proponiamo di continuare
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con coerenza e impegno un opera disviluppo già avviata destinata,con illimite delle risorse disponibili,a mi-gliorare la qualità della vita dei cit-tadini. È stato detto che ogni impe-gno assunto con gli elettori è uncontratto da onorare e noi intendia-mo onorare questo contratto, sulquale gli elettori ci hanno dato, at-traverso il voto la loro fiducia. Nonci faremo forti del numero, ma ci fa-remo forti confrontando le nostreidee con le idee dell’opposizione,confrontando i nostri programmicon i programmi dell’opposizione.
E badate bene ciò non lo diciamoda una posizione di debolezza, mada una posizione di responsabilità.Non è detto che si debba condivide-re tutto. sicuramente, insorgerannodivergenze e contrasti. È naturale,secondo le regole della democrazia.Ma la consapevolezza delle difficol-tà che incontreremo, il fatto che nonsempre e non su tutto andremo d’ac-cordo, ciò non significa che la mag-
gioranza debba chiudersi su se stes-sa, anzi deve aprirsi lealmente adogni contributo che le verrà offerto eproposto. Con questa speranza, evorrei dire con questa fiduciosaaspettativa, per il bene e solo per ilbene della nostra popolazione, del-la nostra comunità che sempre hasaputo trovare la soluzione dei pro-blemi soprattutto nei momenti piùdifficili come questi (basti pensare aquanti sono in cassa integrazione, osenza lavoro) Sarà così pure per ilfuturo, e sicuramente potrete conta-re sulla disponibilità del vostro Sin-daco.
Naturalmente colgo l’occasioneper augurare a tutti voi un BuonNatale e un Felice Anno Nuovo,conun pensiero rivolto in particolare aquanti soffrono, agli anziani, e allepersone sole, che in questi giorni difestività natalizie possano trascorre-re momenti sereni in compagniadelle persone a loro care.
Grazie.
NUM. CAND. SINDACO LISTA SAVIORE VALLE TOTALE1 Alberto Tosa Uniti per il Comune 159 267 4262 Pierluigi Angelini Insieme per cambiare 129 280 409
Totale 288 547 835Bianche 4 3 7Nulle 6 11 17
È risultato eletto sindaco il sig. Alberto Tosa - lista nr. 1
RISULTATI DELLE ELEZIONI COMUNALI DEL 6-7 GIUGNO 2009VOTANTI TOTALI NR. 859 DI CUI 298 A SAVIORE E 561 A VALLE
VOTI DI LISTA
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Lista «Uniti per il Comune»Eletto Sindaco: Tosa AlbertoEletto Consigliere: Bonomelli Alessandro, Tiberti Giovanni, Bassi Valentino,
Gaudiosi Ivan, Pasinetti Mery, Mazzucchelli Paolo,Bonomelli Lino, Bonomelli Piergiacomo
Lista «Insieme per cambiare»Eletto Consigliere: Angelini Pierluigi, Maffessoli Massimo
Tonsi Matteo, Sisti Daniele Stefano
COMPOSIZIONE DEL NUOVO CONSIGLIO COMUNALE
Nr. Cognome e nome Attribuzioni delegate
1 Tosa Alberto Sindaco - Presidente
2 Boldini Nicola Vicesindaco - Bilancio - CommercioRapporti con le Associazioni
3 Chiappini Alessandro Patrimonio - AmbienteReti tecnologiche
4 Marchesi Andrea Renato Scuola - Cultura - TurismoSport - Comunicazione
5 Tosa Luigi Edilizia privata - Lavori pubbliciAgricoltura.
COMPOSIZIONE DELLA NUOVA GIUNTA COMUNALE
Lista n. 1«Uniti per il Comune»
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Lista n. 2«Insieme per cambiare»
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In politica con le parole si riesco-no a condividere le ideologie, ani-mare le persone, definire nuovi prin-cipi sociali o rimarcare il valore diquelli già esistenti identificandocome applicarli per il bene comune.
In amministrazione tutto quantodetto in ambito politico si deve con-cretizzare in elementi oggettivi e tan-gibili ovvero in fatti.
Da questa distinzione è evidentecome rimanere legati alle «sole» pa-role dette o scritte in volantini noncoincida con l’attivarsi in ammini-strazione. Il riferimento è al gruppodi minoranza.
Per esempio, il gruppo di mino-ranza in relazione alla pubblicazionedel bando per la gestione della strut-tura «la Plasa» rivendica a parole dinon essere stato coinvolto mentre difatto non ha accettato, in tempi uti-li, di partecipare alla preparazionedell’ordine del giorno per il consigliocomunale di settembre che avrebbepresentato il documento.
Così come non sono stati indica-ti dalla minoranza i nominativi deirappresentanti nella commissioneP.G.T. e per la redazione del notizia-rio comunale. Forse perchè si richie-deva di spendere tempo e di fare losforzo di lavorare per tutta la cittadi-nanza senza distinzioni legate ai pro-pri sostenitori. Forse...
Lettera alla cittadinanza in merito al rapportocon la minoranzaIl capogruppo di maggioranza Valentino Bassi
Mentre il gruppo di maggioranzaamministra per tutti indistintamen-te, senza pensare a dove e da chi haottenuto più o meno consenso.
L’ammisitrazione del comuneprevede un gruppo di maggioranza eminoranza e ne richiede la presenzaattiva e relativi confronti di visionein ambiti ufficiali come il consigliocomunale.
Non attraverso volantini, soprat-tutto quando la campagna elettora-le è ormai chiusa e ci sono i proble-mi da affrontare e da risolvere.
Quindi con questa lettera invitia-mo il gruppo di minoranza ad utiliz-zare i luoghi e i momenti ufficialidella vita amministrativa per fare ifatti e durante i quali il gruppo dimaggioranza è pronto a collaboraree a rispondere in merito a ognitematica.
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Su iniziativa della amministrazio-ne comunale e dei rispettivi consiglipastorali, domenica 20 settembre2009 le comunità di Valle e Pontehanno voluto festeggiare assiemedon Battista Turetti, nella ricorrenzadei suoi 40 anni di parrocchiato aValle e dei 25 a Ponte.
Alle 10,30 c’è stato il ritrovo pres-so la chiesa di San Bernardino a Val-le, con la messa solenne presiedutada Mons.Vigilio Olmi, vescovo ausi-liare emerito di Brescia.
Durante la celebrazione è stataofferta al parroco, a nome dell’inte-ra comunità religiosa e civile di Val-le e Ponte una icona raffigurante lasacra famiglia con la seguente dedi-ca «A don Battista le comunità di Valle ePonte nel 40° e 25° anno di parrocchiato,con affetto e riconoscenza».
Sono seguite le parole di ringra-ziamento del sindaco Alberto Tosa edel presidente della
Comunità di Valle CamonicaAlessandro Bonomelli. Quindi dueparrocchiane di Valle e Ponte hannoletto il testo delle pergamene poiconsegnate a don Battista, che, as-sai commosso, ha ringraziato tuttiper quanto fatto in suo onore.
È seguito il pranzo presso lastruttura comunale a Campel, pre-sente numerosissima gente (erava-mo in 171) che ha più volte salutatoil parroco con evviva ed applausi,assieme ai ragazzi delle scuole ele-mentari e medie che hanno allieta-to la nostra compagnia al momentodelle torte...
Complice anche il bel tempo, èproprio stata una bella festa per tuy—ti.
Festa delle Comunità di Valle e Ponteper don Battistadi Giovanni Tiberti
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Anche quest’anno,come ormai daconsuetudine, l’amministrazione co-munale ha organizzato la giornatadell’anziano che da sempre si svol-ge a rotazione sui tre paesi principalidel nostro comprensorio: Saviore,Ponte e Valle. Quest’anno la manife-stazione è stata ospitata nella picco-la frazione di Ponte dove la mattinadel 13 settembre ci siamo riuniti tut-ti quanti per dare il via alla festa.
In particolare l’onere e l’onore difare in modo che l’evento fosse orga-nizzato nel migliore dei modi mi èstato affidato dal sindaco e dagliamici amministratori, i quali lascian-domi carta bianca hanno riposto inme la loro totale fiducia. Vi confes-so che per un giovane amministrato-re di soli ventuno anni al suo primomandato,anche solo decidere la data
Giornata dell’Anziano: 13 settembre 2009di Mazzucchelli Paolo, consigliere comunale
per la festa e fare in modo che noncoincidesse con un’altra manifesta-zione non è risultata un’impresa deltutto immediata. I problemi inoltrecol passare dei giorni al posto di di-minuire avevo la netta sensazioneaumentassero sempre di più; infattitrovata e confermata la data più op-portuna bisognava pensare alla chie-sa, al pranzo, al cuoco ed a tante al-tre piccole difficoltà che necessitava-no di soluzione.
Più di una volta mi sono chiestose non fosse stato il caso di lasciareperdere e chiedere una mano a qual-cuno per portare a termine il miolavoro. Fino all’ultimo istante ho te-muto che mancasse qualcosa, avevovergogna di fare una pessima figura.Al contrario,invece, la giornata si èsvolta regolarmente, tutto è filato
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liscio e quando sono iniziati ad arri-vare i complimenti per tutto ho ini-ziato veramente a sentirmi tranquil-lo e soddisfatto. A dire il vero ilmomento in cui mi sono reso contoche gli sforzi fatti erano stati ampia-mente ripagati è stato la mattinadurante la messa, quando dall’alta-re laterale dal quale stavo leggendole letture, alzando gli occhi ho potu-to constatare che la chiesa del miobel paese era colma di tante testebianche che avevano accolto il mioinvito e quello dell’amministrazione
comunale a partecipare alla giorna-ta dell’anziano.
Una giornata per molti versi sem-plice, tranquilla con poco di eccezio-nale: una messa in vecchio stile conuna predica concisa ma che allostesso tempo induce a riflettere; unpranzo alla buona ed una fisarmoni-ca ad allietare la serata.
Ma... al tempo stesso un giorno,concedetemelo, bello,intenso e ric-co di piccole emozioni che riempio-no il cuore di gioia. Per quel che miriguarda ho avuto l’occasione distringere tante mani rugose che mihanno dato sicurezza, ho potutosfiorare tante guance, magari nonpiù lisce come un tempo,ma comun-que ancora morbide e fresche . Inol-tre ho osservato tanti occhi che sicu-ramente hanno versato lacrime, mache in questa occasione brillavano diuna luce particolare, la luce dellagioia per le cose semplici. Ebbene siqueste persone che ho descrittosono i miei, i nostri anziani, ai qualispero di aver regalato una giornataparticolare, diversa dalle altre, all’in-segna dell’amicizia e nel ricordo deibei tempi passati.
Cari anziani è veramente un pic-colo regalo che l’amministrazionecomunale vi fa in segno di ricono-scenza per tutto quello che avete fat-to e che ancora oggi continuate afare per noi.
Consentitemi anche di ringrazia-re chi ha collaborato alla buona riu-scita della festa: don Battista che hamesso a disposizione il centro par-
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rocchiale dove si è svolto il pranzo,oltre ad aver tenuto la bella cerimo-nia religiosa. Mario che anche que-sta volta ha preparato il pranzo; lenumerose cameriere (che non citoper non dimenticarne) che hannoservito e allietato tutti i numerosiospiti; a chi era in cucina, alla lava-stoviglie e a tutti coloro che in qual-siasi modo hanno partecipato e fat-to in modo di rendere la giornataperfetta va il mio grazie di cuore;senza di voi non avremmo potutofare nulla.
Un grazie sincero lo voglio rivol-
gere anche ai miei amici ammini-stratori che hanno creduto in medandomi la loro fiducia.
E naturalmente il mio grazie piùcaloroso lo rivolgo a voi anziani cheavete aderito in maniera così nume-rosa alla vostra festa (per la cronaca150). Nel porgervi tanti auguri dibuon natale e felice anno nuovo col-go l’occasione per abbracciarvi tuttisimbolicamente con la viva speran-za di poterlo fare anche di personaquanto prima.
Con affetto sinceroPaolo
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Il 2009 per il Gruppo AVIS di Val-le di Saviore è stato un anno impor-tante, in quanto abbiamo festeggia-to il 30° anniversario di fondazione.
Infatti nell’anno 1979, per volon-tà di alcuni donatori già attivi e nuo-vi iscritti, sostenuti da mons. Vitto-rio Bonomelli, nasceva formalmenteil nuovo Gruppo Avis.
Il numero di donatori è cresciutoman mano con il tempo: circa 120persone sono passate nelle nostrefile. Attualmente vantiamo una cin-quantina di donatori effettivi ed èassai confortante il fatto che ognianno mediamente 4 o 5 giovani en-trano come volontari.
La speranza è che il gruppo diconsolidi ancora di più, confidandonella buona volontà dei potenzialidonatori.
Ringraziamo vivamente le nume-rose persone che hanno partecipatoe collaborato con entusiasmo allabellissima manifestazione del 28giugno, onorando il nostro GruppoAvis per il lavoro svolto in questotrentennio.
30° di Fondazione del Gruppo Avis di Valledal Direttivo del Gruppo
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SAVIORE VALLE PONTE TOTALEPrelievi venosi in ambulatorio 86 221 47 354Prelievi venosi a domicilio 32 101 40 173Altre prestazioni 17 1 11 29
Superiori a 65 anni 92 213 79 384Inferiori a 65 anni 43 110 19 172
135 323 98 556
Dei 556 cittadini che hanno usufruito del servizio 384 sono ultrasessanta-cinquenni, così suddivisi: a Saviore 92, a Valle 213, a Ponte 79. Le personedi età inferiore a 65 anni sono 172, a Saviore 43, a Valle 110 e a Ponte 13.Il dato (positivo!) che emerge con più evidenza è il cospicuo aumento del-le prestazioni, attorno al 50% in più rispetto all’anno scorso.
DATI DAL 1 GENNAIO 2009
DATI RIGUARDANTI IL NUMERO DI CITTADINIDEL COMUNE DI SAVIORE DELL’ADAMELLO
CHE HANNO USUFRUITO DELSERVIZIO INFERMIERISTICO COMUNALE
A cura delle Cooperativa «la salute in Valle» di Cividate Camuno
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Questo è titolo del libro che Gia-como Fanetti ha scritto su don Vitto-rio Bonomelli da Valle di Saviore «sa-cerdote, cappellano, paracadutista, parro-co», da tutti notoriamente piu’ cono-sciuto e chiamato «Monsignore»,edito dalla Tipografia Camuna nel-l’aprile 2009.
Il libro racconta la vita di mons.Vittorio Bonomelli, nato a Valle il 26luglio 1917 e deceduto a Breno il03.12.1984, dall’infanzia agli anni delseminario vescovile, dalla consacra-zione sacerdotale avvenuta il30.05.1942 alle vicende bellichecome paracadutista e combattenteper la libertà durante gli anni dellaguerra civile (il suo nome in codiceera Platone) agli anni di parrocchia-to a Sonico e poi successivamentecome arciprete emerito di Breno.Una vita dedicata al servizio parroc-chiale ed al bene sociale della nostragente, con una generosità d’animoed una carità sempre al servizio de-gli altri, uno spirito di intraprenden-za nel campo artistico, culturale escolastico che hanno lasciato il se-gno in Valcamonica e non solo. Nel-l’edizione domenicale del quotidia-no «Il Giorno» del 4 ottobre 2009, c’èun’ampia pagina dedicata a don Vit-torio Bonomelli definito «il prete chesalvò Bergamo» dai bombardamentidegli anglo-americani, ove si dà an-che notizia di un film/documentariosulla vita di questa grande figura di
sacerdote che fu anche «un combatten-te per la libertà, cappellano militare, radio-telegrafista e paracadutista» negli ultimianni di guerra.
Il titolo del film/documentario gi-rato per la tv e diretto dal registabergamasco Angelo Mazzola si inti-tola «Nel segno di maggio», perchéprende lo spunto dalle apparizionimariane in località Ghiaie di Bonatenella bergamasca, ove in quegli annitribolati accorrevano moltitudini difedeli, esposti ovviamente a possibi-li bombardamenti ed all’opera ed in-traprendenza del sacerdote camunoin questi difficili frangenti.
L’Amministrazione Comunale èquindi lieta di offrire a tutti i cittadiniil libro in oggetto, a memoria e ricordodel nostro illustre e benemerito com-paesano mons. Vittorio Bonomelli.
Quando tornerà il serenodi Giovanni Tiberti
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Domenica 5 luglio 2009 il gruppoalpini di Ponte ha festeggiato ilsessantesimo anniversario della fon-dazione del gruppo; di seguito ripor-tiamo quanto si ebbe a dire in occa-sione della cerimonia.
Oggi domenica 5 luglio 2009 cisiamo riuniti per festeggiare una ri-correnza particolare, un anniversariostorico e meritevole di essere cele-brato nel migliore dei modi...
Si... ci siamo stretti tutti quanti,alpini, amici, autorità civili, religiosee semplici cittadini per festeggiare il60^ anniversario della fondazionedel gruppo alpini di Ponte.
Sembra quasi impossibile, eppu-re sono trascorsi più di sessantaanni da quella fredda sera di dicem-bre del 1948 quando una trentina dialpini hanno deciso di costituire ungruppo alpini nella frazione di Pon-te con l’intento di perseguire neglianni a venire sia la pace,la solidarie-tà e la fratellanza, sia per non dimen-ticare mai le atrocità della guerra eal contempo ricordare perennemen-te tutti coloro che in quei tragicieventi persero la vita per la loro pa-tria e la loro bandiera.
E’ interessante e motivo di orgo-glio per noi di Ponte ricordare chenel 49 in tutta la valsaviore non eraancora stato fondato nessun altrogruppo alpini, per cui possiamo
vantare il primato di avere il gruppopiù vecchio dell’intera nostra zona.
All’atto della fondazione acquisi-rono la qualifica di socio ben 27 al-pini, dei tanti padri fondatori delgruppo, oggi, è ancora con noi solol’alpino GELMINI PIETRO, classe1923 reduce di Russia e internato incampo di concentramento durante ilsecondo conflitto mondiale; tutti glialtri purtroppo sono andati avanti,come si usa dire per gli amici alpinidefunti.
Negli anni successivi alla fonda-zione, il gruppo alpini di Ponte subìun sostanziale incremento di tesse-rati grazie ai nuovi iscritti dei paesidi Cevo-Saviore-Valle-Fresine-Isolaoltre ai nostri di Ponte. I registri te-stimoniano il tutto e si può consta-tare come nel 1961 il gruppo è arri-vato a contare ben 43 soci iscritti. Trai tanti che figurano scorrendo il re-gistro dei tesserati troviamo anchel’alpino di Saviore PRADELLA BOR-TOLO-ACET, classe 1919 scomparsolo scorso anno, che pur non essen-do di Ponte è stato iscritto con noidal 58 al 69, legame che continuò amantenere anche dopo, essendosempre presente alle nostre celebra-zioni, soprattutto quando un amicoalpino veniva a mancare.
A partire dal 1970 in ogni paesedel comprensorio della valsaviore
60° Anniversario FondazioneGruppo Alpini di Ponte
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venne costituito il proprio gruppo al-pini, con la conseguente diminuzionedegli iscritti a quello di Ponte che sistabilizzò in quegli anni ad una me-dia di 22 tesserati, numeri che anco-ra oggi, sebbene con qualche difficol-tà riusciamo a mantenere.
Molte volte abbiamo sentito direche un buon esercito per funzionareal meglio e durare nel tempo ha bi-sogno di un buon comandante, di unbuon capo. Vista la veneranda etàdel gruppo alpini di Ponte, possiamosicuramente dire che è stato guida-to da persone sagge, oneste e contanta voglia di fare. In questi decen-ni si sono susseguiti 4 capigruppoche hanno speso parte della loroesistenza per il bene del gruppo.
Il primo è stato L’alpino Sisti Gio-vanni classe 1901 che ha guidato ilgruppo dal momento della sua fon-dazione fino al 1974, quando permotivi di età decise di ritirarsi e la-
sciò il posto a Chiappini Bortolo pertutti CERUTI, classe 1927 che ebbe ilcompito di guidare il gruppo per i 20anni successivi, più precisamentefino al 1995, quando un altro Chiap-pini Bortolo, figlio di Guido diventòcapogruppo, ruolo che ha svolto finoa pochi mesi fa quando ha conse-gnato la carica al nuovo e attualeCapogruppo Tiberti Martino. Deiquattro i primi due sono anch’essiandati avanti.
L’alpino Sisti si è spento nel 1992alla avanzata età di 91 anni e l’alpi-no Ceruti ci ha lasciati nel 2000 a 73anni dopo lunga e sofferta malattia.
In questi 60 anni di storia il grup-po ha lavorato incessantemente edè riuscito a portare a termine nume-rose iniziative. Ha inaugurato tregagliardetti con altrettante madrine,il primo nel 49 con madrina SistiCesira, il secondo nel 1974 con ma-drina Mazzucchelli Alessandra e il
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terzo benedetto nel 2003 con madri-na Chiappini Alessia.
Numerose sono state anche leopere compiute dai nostri alpini inquesti decenni, solo per fare qualcheesempio possiamo ricordare:• Chiesetta alpina in località San
Gottardo• Sistemazione completa della sede• Ristrutturazione statua della vergine• Realizzazione portantina per la
madonna assunta• Recupero della meridiana posta
all’entrata della piazza.
Naturalmente vista la loro impor-tanza, due opere meritano di esserericordate in maniera distinta.
La prima è il monumento in ono-re ai caduti delle guerre e ai cadutisul lavoro, eretto nella prima metàdegli anni ottanta presso lo spiazzoantistante le ex scuole elementari,opera tuttora visibile e apprezzabilenel suo splendore; la seconda è lachiesetta alpina dove oggi abbiamocelebrato la S. messa, realizzata ne-gli anni scorsi e inaugurata l’11 ago-sto 2002 alla presenza di numeroseautorità civili e religiose, tra cui spic-ca don Giuseppe, amico degli alpinidi Ponte scomparso nel 2006 che inquel occasione tenne la solenne ce-lebrazione liturgica.
Dopo aver raccontato i passaggipiù importanti della vita del nostrogruppo alpini, sicuramente la men-te di ognuno di noi si fa colma di ri-cordi, corre nel ricordare tutti colo-ro che hanno fatto parte di questogruppo e che per vari motivi oggi
non ci sono più; tutti coloro che perlavoro hanno dovuto andare lonta-no; tutti coloro che per problemi per-sonali sono stati costretti ad andar-sene e tutti coloro che per volontà diqualcuno più grande di noi, sonostati chiamati ad andare avanti e cheda lassù, oggi stanno sicuramentegioendo con noi per questo traguar-do che il loro, il nostro gruppo alpi-ni è riuscito a tagliare, nella certez-za che tenendoci per mano gli uni glialtri potremo continuare ancora alungo.
W il Gruppo Alpini
di Ponte
W gli Alpini tutti
W l’Italia
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90° ANNIDI SOLIDARIETÀ ALPINA
Nel lontano 08 luglio 1919 ai pie-di della Colonna Mozza in Ortigara,un gruppo di ragazzi ma già reducidel primo grande conflitto mondia-le si trovarono per costituire questagrande Associazione Nazionale, cheda 90 anni si è sempre contraddistin-ta nelle opere di solidarietà, come èstato nell’aprile di quest’anno quan-do un devastante stato calamitosoha messo in ginocchio l’interoAbruzzo, gli alpini della protezionecivile A.N.A. sono stati tra i primiarrivati a portare aiuto come è daconsueto fare nel mondo alpino,anche tuttora a quasi nove mesi dal-l’incredibile accaduto e nonostantesi siano spenti i riflettori mediatici,gli alpini sono ancora li, nella gestio-ne dei campi e soprattutto per ulti-mare le 33 abitazioni costruite dal-l’A.N.A. nel comune di Fossa cheverranno consegnate a breve. Ancheil nostro gruppo nel suo piccolo si ècontraddistinto col merito e con lacollaborazione delle altre associazio-ni del nostro paese nel raccogliereben 2.600,00 Euro, frutto ricavato dauna sottoscrizione a premi organiz-zata nella scorsa estate, e donati aitanti e sfortunati terremotati del-l’Abruzzo. In occasione del 90° difondazione dell’Associazione Nazio-nale Alpini, la sezione A.N.A. di Val-
lecamonica in collaborazione con i65 gruppi alpini della valle, vuole de-volvere un’autolettiga al locale ospe-dale di Esine, «obbiettivo raggiunto»,Domenica 20 dicembre nei piazzalidell’istituto ospedaliero l’intera se-zione coi suoi 6000 Alpini sarà li or-gogliosa nel consegnare questamacchina, simbolo ancora una voltadi tanta solidarietà Alpina, anche ilnostro Gruppo è stato ancora chia-mato in causa, e ha risposto nelladonazione di 1.560,00 Euro ricavatoda una tre giorni di festa a ferrago-sto, ma anche la parrocchia di Valleha voluto donare 350,00 Euro raccol-ti durante la S. Messa dell’annualefesta del Gruppo del 15 agosto.Come abbiamo potuto notare ancheil 2009 per il piccolo Gruppo Alpinidi Valle e soprattutto da parte del ca-pogruppo è stato motivo di orgogliopoter devolvere in beneficenza il ri-cavato delle manifestazioni organiz-zate durante l’anno e augurando achiunque continui a coprire questacarica di poter far sempre meglio esoprattutto essere sensibili in deter-minate circostanze come è stato fat-to orgogliosamente da 38 anni aquesta parte nella piccola realtà diquesto grande e generoso Gruppo.
Augurando all’intera comunità uncordiale BUONE FESTE concludocon un orgoglioso W GLI ALPINI eW L’ITALIA...
Il Capogruppo
ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINISEZIONE DI VALLEVAMONICAGRUPPO DI VALLE DI SAVIORE
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Premessa: dall’incontro con OlaCassadore Davis e Micheal Davis,Apache San Carlos. Avvenuto nellaprimavera 1995 al Parlamento Euro-peo di Strasburgo, siamo impegna-ti, come amici della natura, nella ri-flessione, nella ricerca e nellabattaglia in difesa delle montagnesacre e delle terre ancestrali.
La sede della nostra associazioneè nel capoluogo dell’ultimo villaggiodella val Saviore, oltre il quale, ver-so Nord c’è il Pian di Neve (il corpounico glaciale più vasto delle Alpiitaliane) e verso Est, attraverso ilPasso di Campo ed il lago d’Arno èaperta, dalla fine della glaciazioneWuermiana, la porta orientale delSantuario Camuno del Cervo. Nelcorso degli anni le numerose delega-zioni di Nativi nord-americani, Apa-che San Carlos e Lakota Orlala han-
G.I.A.NGRUPPO ITALIANO AMICI DELLA NATURASezione di Saviore dell’Adamello - Via Guani, 12 - 25050 Saviore dell’Adamello (BS)
no frequentato le nostre montagnepermettendoci di conoscere, almenoin parte, il loro rapporto con i luoghisacri della natura. Il loro punto divista «Tradizionale» ci ha permesso diguardare all’immenso patrimoniosimbolico della Valcamonica conocchi nuovi.
Da grandi maestri della preghie-ra ci hanno avviato sul sentiero chepuò avvicinarsi alla sensibilità edalla mentalità dei sacerdoti-artistiche hanno materialmente eseguito,lungo un arco temporale di ottomi-la anni, le centinaia di migliaia di in-cisioni rupestri camune, mentre lapresa di coscienza del «potere» conte-nuto nel più grande santuario dellaAlpi e primo titolo per l’Italia dellaLista del Patrimonio Culturale Mon-diale dell’UNESCO lo svela qualeluogo privilegiato di uno scambio
Con il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Brescia, della ComunitàMontana di Valle Camonica, del Parco dell’Adamello, del Comune di Savioredell’Adamello e della Pro-Loco di Valsaviore.Proposta di attività rivolta in modo particolare a scuole, enti ed agenzie educative,associazioni e comunità.
Saviore dell’Adamello, 4 settembre 2009«Per le montagne sacre e le terre ancestrali»:
verso il monte Kaikash(Tibet occidentale)dal Santuario Camuno del Cervo(Valcamonica, Alpi centrali, Italia), dallaGrande Montagna Seduta (MonteGraham, Arizona USA) e dalle CollineNere (Black Hills, Sud Dakota USA).
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intellettuale tra culture che conosco-no il valore del periodico ritorno al-l’origine, all’inizio, quando le cosemostrarono, per la prima volta ed inmodo definitivo, la loro natura.
Proponiamo un incontro con i tremembri della tribù Lakota-Oglala,Cecil Cross, Jim Cross e Justin Cross-Poor Bear i quali, provenienti dallariserva di Pine Ridge in Sud Dakota(USA), per il terzo anno consecutivosaranno in Valcamonica nella secon-da metà del mese di giugno 2010.
Nella giornata di venerdì 18 giugno2010 a Saviore si svolgerà il conve-gno dal titolo: «Le montagne sacre e leterre ancestrali: dalle antiche conoscenze allenuove risposte. Attualità della pedagogiaindigena».
All’interno del convegno si terràuna visita guidata al santuariorupestre di Brata (40 minuti a piedidall’abitato di Saviore).
Per adesioni e per l’organizzazio-ne di incontri preliminari invitiamotutti gli interessati a contattarci.
Tel. 0364.634664 - 030.2411287Email: [email protected] • www.amicidellanaturasaviore.org
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Considerazioni semiserie sul no-stro compaesano
Il padre Stefano non era nobile néimportante, si occupava di fabbrica-re candele in un laboratorio di Vene-zia, ma era abbastanza sveglio da ca-pire che il suo primo figlio non erafatto per la vita di paese, e abbastan-za ricco per farlo studiare.
A vent'anni Bernardino era giàlaureato in medicina: all'università,a Padova, aveva stretto amicizia congli allievi più preparati e si era distin-to per merito ed ingegno.
Per tre anni, dal 1701 al 1704,esercitò la professione medica a Val-le di Saviore: possiamo immaginar-celo curare la gotta del parroco go-loso di «gripùle», il gozzo di qualchevecchia zia, le febbri di qualche nipo-te rimasto troppo a lungo fuori sul-la neve.
Lavoro più che prestigioso e disoddisfazione, ma lui... Lui osserva-va le alte cime svettanti dalle gratedella sua finestra e si chiedeva comepotessero crescere così dritte su unterreno tanto scosceso; ammirava lacurva multicolore che si inarcavadalla «Al de Scandulèra» fino a «Cà distagn» in certe sere al tramonto,quando il sole incrociava uno scro-scio di nube; ascoltava tutte le mat-tine la voce del torrente giù al«Mulì», appena sotto ai suoi piedi, e
si meravigliava della gigantesca po-tenza di quelle acque.
Insomma, aveva voglia di studiar-le, le cose, di scambiare con altriipotesi ed illazioni, di dimostrarecerte idee che gli frullavano...
Ma con chi poteva parlarne, lì alpaese? «Pluaràl, dumà, sciur dùtùr, cheme iò 'l fè?»-chiedeva 'l Giùanì; oppu-re 'L Batista azzardava: «La me aca l'èsùta, sciur dùtùr, se 'l mà là fò guarì, vaporte gnà furmagéla...»; o la Gnese mi-nacciava: «'Ndé mia, dùtùr, fò 'n cò de laMaria, che sa sèt pòra...». Questo era ilmassimo delle conversazioni.
Gli piacevano l'aria frizzante cheemanava dai boschi, le lunghe pas-seggiate col cane, le linee nitide del-le possenti montagne... Ma nemme-no loro erano sufficienti per studiarele cose.
Partì in un limpido mattino di pri-mavera, quando il sole baciava leconifere ancora solo per poche ore:sulla carrozza, l'unica vera carrozzache si sia mai vista in paese, i suoilibri, un orologio a sabbia e il cane...«Sciùr Barnardì, 'l mà salùde chii déVenessia, né»- la Pina, la governante,salutava tastandosi una guancia: ilmal di denti glielo aveva curato luicon certe erbe, adesso sarebbe tor-nata ad acqua e sale, e presto avreb-be sorriso sdentata.
A Venezia si comprò una bella
Chi è Bernardino Zendrini (1679-1747)di R. BONOMELLI
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casa sul Canal Grande, roba cheadesso non si può permettere nean-che una multinazionale, continuò adoccuparsi di medicina, ma nel frat-tempo coltivò anche studi di scien-ze, matematica, meteorologia, idrau-lica, astronomia: leggeva tutto ciòche gli potesse servire per risponde-re ai suoi mille perchè, oppure li pre-sentava ad altri dotti della città, oancora offriva loro affascinanti spie-gazioni con un linguaggio precisissi-mo, una perfetta visione d'insieme,un'efficacissima analisi.
La città intuì da subito il suo noncomune talento, ma lo riconobbe
pienamente quando lesse, quattroanni dopo il suo arrivo, il suo Discor-so fisico sopra il turbine: il 25 gen-naio 1708 un ciclone aveva portatoingenti danni alla zona e Zendriniaveva colto l'episodio quale spuntoper meravigliare i concittadini conuna ricca trattazione sull'origine deiventi e dei cicloni: in fondo, l'impe-tuoso incresparsi delle onde gli ri-cordava il dondolio aereo dei suoiabeti di montagna.
Nel 1735, su incarico della Re-pubblica di Lucca, bonificò l'area delporto di Viareggio, da secoli amma-lorata da paludi, canneti e dalle
esondazioni del Lago diMassacciccoli: il «Magistra-to delle acque» venezianefece drenare il terreno,rendendolo duro e com-patto come quello dellependici di Cima Barbigna-ga, costruì un sistema dicascate per deviare le ac-que del lago che somiglia-va al corso del Poglia, fecepiantare alberi di pioppo ebetulla, certo che la vege-tazione giusta potesseavere ottimi effetti sullasalubrità dell'aria: ciavrebbe voluto metterelarici e pini, ma, certo, l'al-titudine era un tantinoinadeguata.
Fu quasi un miracolo:le quattro casupole di Via-reggio, prima infestate dirane e zanzare, si dotaro-
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no di campi, orti, giardini: gli abitan-ti crebbero rapidamente e il villaggiodivenne una città florida, che celebrala sua gioia nel carnevale e il suo sal-vatore intitolandogli una banchinasulla Darsena Toscana («Paa notre, 'nVàl, iòm 'ntitulò gnà viò, è iàròsam regalòpaà gna furmagéla, paa se la me aca l'èsempàr sùta...» -avrebbe detto 'l Bati-sta).
Nel '38 realizzò la sua opera for-se più celebre, regalando a Veneziala protezione dalle mareggiate che lasalvaguarda tuttora: sostituì gli inef-ficaci argini di pali e sassi con i
murazzi, bastioni lunghi oltre 20 kmfatti di grossi blocchi in pietrad'Istria cementati con una malta re-sistente all'acqua salmastra e pog-gianti su enormi fondamenta. Comeebbe l'idea? Facile, gli bastò pensa-re alle proporzioni gigantesche del-le catene alpine e alle forme genero-se dei loro fianchi.
Non ci tornò più a Valle, Barnardì:i senatori lo invitavano a serate dan-zanti, i docenti universitari a tavolerotonde, i governi di più città lo no-minavano loro matematico ufficiale,l'imperatore d'Austria lo reclamavapresso di sé... E poi doveva semprestudiare: non ce l'aveva proprio iltempo di tornare al paesello, ma, delresto, non aveva smesso di pensarciogni giorno.
Ogni articolo, ogni esperimento,ogni calcolo infinitesimale, ogni pa-ratoia, ogni dissertazione, ogni cana-le erano un modo di ritornare alla suaprima casa, all'aria pulita e frizzante,al verde cupo del sottobosco, ai pinicosì dritti su pendii tanto sghembi.
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L’attività della biblioteca è conti-nuata anche per il 2009 in collabora-zione con il Sistema Bibliotecario di
Valle Camonica e in collaborazio-ne con le scuole presenti sul territo-rio. Grazie alla preziosa collaborazio-ne con le insegnanti ho potutoinfatti realizzare alcuni incontri coni bambini per proporre attività dipromozione alla lettura e piccoli la-boratori creativi.
Malgrado le poche ore di apertu-ra i bambini e anche un discretonumero di adulti frequentano rego-larmente la biblioteca e infatti il nu-mero dei prestiti è sempre buono.Unica nota dolente è il modesto im-porto destinato agli acquisti. Infattii soldi stanziati a bilancio non rie-scono a soddisfare le esigenze dellabiblioteca e così la scelta di cosa ac-quistare privilegia le novità editorialiper adulti e i libri per bambini.
A questo deficit si fa fronte con ilservizio di prestito interbibliotecariograzie al quale nel giro di una deci-na di giorni si riescono a soddisfaretutte o quasi le esigenze dell’utenzasia in tema di novità che per le let-ture estive dei ragazzi soprattuttodella scuola secondaria di 2°.
Il quadro generale ci presentaquindi una realtà ben consolidata eche offre un servizio efficiente e pun-tuale ma soprattutto un servizio gra-
Notizie dalla bibliotecadi Francesca
tuito. Dopo questa breve introduzio-ne vorrei regalare a tutti un attimo diriflessione con queste bellissimeparole tratte dal libro «La stanza d’in-verno» di Gary Paulsen perché tuttipossiate riflettere sul significato diun libro che spesso va al di là delleparole.
«...Se i libri potessero essere qualcosa dipiù. Mostrare di più e possedere di più,questo libro avrebbe degli odori... Avrebbegli odori delle vecchie fattorie, l’odore dolcedel fieno appena tagliato che cade dalla lamaoliata della falciatrice tirata dai cavalli su egiù per il campo e l’odore acre del letame chein inverno fuma nella stalla. Avrebbe l’odoreappiccicoso e pulito della nascita, quando ivitellini venuti al mondo succhiano per laprima volta il latte fresco e cremoso; l’odorepolveroso del fieno che in inverno viene messoa seccare su in alto, in attesa di essere get-tato giù per il bestiame; l’odore pungente efermentato del foraggio fresco gettato nellamangiatoia con un forcone. Avrebbe, que-sto libro, l’odore delle patate novelle taglia-te a bastoncini e spruzzate di pepe, che frig-gono su una cucina alimentata da legno diabete stagionato, l’odore umido dei guantidi pelle appesi ad asciugare lì accanto el’odore acre del bidone della spazzatura vi-cino alla porta, quando si alza il coperchioper buttare dentro le bucce delle patate - manon è possibile.
I libri non possono avere odori.Se i libri potessero essere qualcosa di più
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e possedere di più e dare di più, questoavrebbe dei suoni...
Avrebbe il suono acuto e deciso di quelleseghe lunghe due metri che gli uomini spin-gono avanti e indietro sui tronchi, tagliandoabeti destinati a diventare cellulosa; i suonidegli interminabili grugniti delle squadre diboscaioli che, sbuffando e picchiando, fatica-no a strappare via i ciocchi dal terreno.Avrebbe i rumori delle mucche nella stalla,che ruminano nelle lunghe notti invernali; ilrumore secco e deciso dell’ascia che cala perspaccare la legna da mettere nella stufa, e lostrillo lancinante dei maiali quando il coltel-lo taglia loro la gola e sentono avvicinarsi lamorte - ma non è possibile.
I libri non possono avere suoni.Infine, se i libri potessero essere qualco-
sa di più, dare di più e mostrare di più,questo avrebbe delle luci...
Oh, avrebbe la luce soffusa e dorata -dorata per i pezzetti di fieno che volano nel-la polvere - che filtra
attraverso la crepa lungo il muro dellastalla; la luce bianca della lampadaColeman che sibila in cucina; la luce grigio-argentea di una giornata nel cuore dell’in-verno, la luce notturna, candida e diffusadella luna
piena sulla neve la luce nuova dell’alba,a est, sull’orizzonte dei pascoli, dietro allemucche che tornano per la mungitura inuna mattina d’estate - ma non è possibile.
I libri non possono avere luci.Se i libri potessero possedere di più, dare
di più essere qualcosa di più e mostrare dipiù, avrebbero pur sempre bisogno di lettoriche portino loro suoni, odori, luci e tutto ilresto che non può essere contenuto nei libri.
Il libro a bisogno di te».
ORARIO DI APERTURADELLA BIBLIOTECAVENERDÌdalle 14.30 alle 16.30
Buon Natalee Felice 2010 a tutti!
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Durante il mese di Agosto a Vallesi è svolto il Grest.
Erano anni che non si ripropone-va questa bella esperienza, così conalcuni amici si è deciso di «provarci dinuovo».
I bei ricordi di quando eravamonoi i protagonisti del grest ci hannodato tanta voglia di giocare, ridere escherzare con i bambini.
Avevamo una grande responsabi-lità, un pò eravamo preoccupati.Dovevamo organizzarci, giorno pergiorno, i bambini erano tanti ed eraimportante conoscerli bene per in-staurare un buon rapporto conognuno di loro. Così, dopo qualchemomento di difficoltà, l’entusiasmoe l’amicizia ci hanno portato ad uncostante impegno, per portare avantinel migliore dei modi il nostro ob-biettivo.
Il grest è iniziato il 3 Agosto ed èterminato il 21. La settimana eracosì suddivisa: due uscite giornalie-re per la piscina di Darfo, una gita indiverse località (Loa, rifugio Lissone,vasche a Isola) e nei restanti pome-riggi si andava al campo sportivo oin palestra.
I 27 bambini erano divisi in duesquadre, blu e rossa.
L’ultimo giorno di grest credo siastato il più emozionante: dopo lanormale giornata di giochi abbiamo
partecipato alla Santa Messa, man-giato la pizza e fatto una piacevolesorpresa ai bambini con i fuochid’artificio.
Un risultato, a mio giudizio deci-samente positivo che se volete, ver-rà riproposto anche per la prossimaestate.
Concludo con un ringraziamentoparticolare ai genitori che ci hannoaiutato, a don Battista che ci ha se-guito ed incoraggiato e all’Ammini-strazione Comunale per il preziosoaiuto economico.
Grest 2009di Luisa
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Una sfida, una ricerca e un esperimentoSaviore dell’Adamello
Nella primavera 2009 il Gruppo«Resistere» ha realizzato la Meridianaposta sulla facciata sud della CasaParrocchiale di Saviore dell’Adamel-lo, piccolo tassello del progetto direcupero e valorizzazione del centrostorico in cui l’associazione saviore-se da qualche anno è impegnata.
La vecchia Meridiana era andatacompletamente persa durante i lavo-ri di restauro della Canonica avvenu-ti negli anni settanta ed era rimastaviva solo nella memoria degli abitan-ti più anziani del paese.
La progettazione dell’opera è sta-ta curata dal noto gnomonista«saviorese» Boldini Ferdinando e leopere pittoriche sono state eseguitedall’artista Poli Lucia e lo stelo dal-l’esperto «frer» Bonomelli Bino.
La Meridiana indica le ore solarivere, le ore italiche e gli equinoziprimavera- autunno e i solstizi inver-nale ed estivo, si presenta in stile
La meridiana di Saviore
delicato e sobrio che perfettamentesi colloca nell’ambito paesaggisticodel centro storico di Savioredell’Adamello.
L’inaugurazione è avvenuta do-menica 16 agosto 2009.
Il Gruppo Resistere ringrazia tut-ti coloro che in ogni forma o modohanno contribuito alla realizzazionedell’opera.
GRUPPO «RESISTERE» Associazione senza scopo di lucroSala delle Associazioni: Piazza XI Febbraio - 25050 Saviore dell’Adamello
www.voli.bs.it/grupporesistere • e-mail: [email protected]
“da quest’ombra che fuggeecco la scuola
quaggiù tutto passa, il tempo vola...”
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La polisportiva Valle Adamè co-glie l’occasione della pubblicazionedell’Annuario Comunale, innanzitut-to per ringraziare i tesserati, glisponsor, i cittadini e il comune diSaviore dell’Adamello, grazie a que-sti infatti nell’anno 2009 la Polispor-tiva Valle Adamè ha potuto organiz-zare la festa del 7-8-9 agosto alla«plasa», dove all’interno della stessagrazie all’impegno di AlessandroCominelli si è tenuto il primo radu-no tuning di Valle.
Con il ricavato della festa si èpotuto contribuire all’iscrizione dellasquadra di calcio dell’«Unione Com-mercianti Valle» alla stagione calci-stica nel campionato camuno (C.S.I)2009/2010.
La Polisportiva Valle Adamè invi-
Dalla Polisportiva Valle Adamè
ta a chi volesse tesserarsi per l’anno2010 a recarsi in sede ogni giovedìdalle 20:00, grazie per la collabora-zione.
Tutto lo staff della Polisportivaaugura un Buon Natale e un FeliceAnno Nuovo.
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...«I volantini e le locandine sonopronti? Le coppe, i pettorali e igadgets sono arrivati? Siamo informa-ti se quest’anno abbiamo disponibili icronometristi?...»
Nemmeno dopo quattro anni ecinque edizioni della «Scalata alla Val-le Adamè» le cose non sono cambia-te, sempre le solite ansie e preoccu-pazioni che, puntuali, ci accompa-gnano fino al sospirato giorno dellagara.
Quest’anno gli atleti presenti alnastro di partenza a Valle di Savioreerano circa 150, impazienti, soprat-tutto grazie alla temperatura nonproprio gradevole (5°...), di coprirenel minor tempo possibile i settechilometri che portano al RifugioLissone in Valle Adamè.
L’età dei partecipanti andava daicinque anni di Timothy Bonomelli,che ha affrontato il percorso con lagrinta che solo i bambini sono ingrado di sfruttare e che purtroppocon il passare degli anni si tende aperdere, ai quasi ottanta anni di Sa-
lice Silvestro che, anche quest’annocon la sua presenza, ci ha dato unalezione di vita che non dimentiche-remo mai.
La giornata era limpidissima,quasi a volere farci dimenticare lapioggia che ha accompagnato lascorsa edizione, ed il sole ha cocco-lato tutto il giorno i tifosi venuti inValle Adamè per godersi la gara o,perché no, farsi una piacevole gita inmontagna.
Sul percorso, ormai collaudato,tutto si è svolto nel migliore deimodi: la Protezione Civile di Valle, ilpersonale del 118 dell’Arnica e ilSoccorso Alpino della StazioneMediavalle hanno vigilato in manie-ra ottimale per tutto l’evento dellamanifestazione garantendo sicurez-za sia a noi organizzatori sia agli at-leti che hanno potuto approfittareanche del servizio ristoro dislocatolungo il percorso gestito dal GruppoAlpini e Polisportiva di Valle.
La Valle Adamé, la mattina dellagara, era uno spettacolo che la natu-ra ha voluto offrirci per coronare lagiornata di gara: il cielo limpido pas-sava da un azzurro pastello ad un bluintenso senza la presenza di una nu-vola, si vedeva solo qua e là la stri-scia lasciata da qualche aereo.
Le montagne. a picco sulla valle,mostravano già i primi segni del-
Quinta scalata alla Valle Adamè: 06.09.2009
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l’autunno con una varietà di coloriche ben si adattava al grigiore tipicodel granito, l’acqua del torrente Poja,gonfia grazie alla tanta neve accumu-lata durante l’inverno, scorreva rumo-rosa tra le dolci anse della vallatarompendo quel magico silenzio che sipuò ascoltare solo in inverno quandotutto sembra fermo e il freddo rigidis-simo fa tacere qualsiasi cosa.
Come ha voluto ricordare il no-stro amico Mario Pasinetti , duranteil suo intervento alle premiazionidella gara, sembrava che Armando incompagnia di Alberto e Gianmarioabbiano voluto condividere con noila bellezza di quel giorno, rendendo-ci orgogliosi di offrire alla gente unagiornata diversa e poter mostrare aiforestieri i luoghi fantastici che cir-condano il nostro piccolo paese.
Tornando alla gara, l’atleta che hatagliato lo striscione d’arrivo è statoil giovane Davide Pilatti che per laprima volta, col tempo di 45’58”, havinto la Scalata alla valle Adamé la-sciando ancora al mitico AlfonsoVallicella il record personale. Tra ledonne si è meritata il primo posto labravissima podista Sonia Bracchi(56’35”) che ha sfiorato di pochi se-condi il record femminile di salita.
I ringraziamenti di rito vanno atutti gli amici che dedicano il lorotempo libero alla nostra causa, aglisponsor, alle Associazioni Territoria-li, al Comune di Saviore, all’inossi-dabile staff del Rifugio
Lissone, agli Alpini, alla Polispor-tiva, alla Protezione Civile, al Soccor-
so Alpino, un affettuoso ringrazia-mento a Pasinetti Mario che in ognioccasione ci riempie di premi da uti-lizzare per le estrazioni che abitual-mente facciamo e che con le sue pa-role riesce sempre a toccarci il cuore.
Un grazie particolare va alle fami-glie Ferri, Bonomelli e Nolaschi, noicrediamo che in questi anni abbianoavuto una grande dimostrazione diaffetto da parte di chi vuol fare que-sta gara non per il risultato finale maper condividere con tutti una bellagiornata di festa.
C’è una persona che si vede pocodurante la manifestazione, un’artistache per ogni edizione ha realizzatobellissimi trofei consegnati ai primiclassificati, è l’amico Mario Ferri cheriesce a trasferire la sua sensibilitàalle abili mani creando dal sempliceciocco di legno delle opere uniche.
Speriamo di essere in grado di ri-cambiare l’affetto che la gente hadimostrato nei nostri confronti inquesti anni di «Scalate, Triathlon» equant’altro. Noi non siamo bravi conle parole, sarà per la nostra «naturaselvatica» oppure per quello stato diansia che ci prende a noi «montagni-ni» quando dobbiamo relazionarcicon gli altri, comunque il cuore ce lomettiamo sempre.
Abbiamo ereditato una malattiache può colpire tutti da un momen-to all’altro, una malattia che non sipuò curare con nessun farmaco: èl’amore per la montagna che ci ab-bandonerà solo un’ istante prima dimorire. O forse no...
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POPOLAZIONE RESIDENTE NEL COMUNE n.1.045di cui:MASCHI n. 496FEMMINE n. 549
Saviore dell’Adamello n. 360Frazione Valle n. 600Frazione Ponte n. 70Frazione Fresine n. 14Località Isola n. 1
Nati dal 01.01.2009 al 31.10.2009 n. 6Matrimoni (celebrati nel nostro Comune)dal 01.01.2009 al 31.10.2009 n. 3Morti dal 01.01.2009 al 31.10.2009 n. 8Immigrati n. 10Emigrati n. 13
FAMIGLIE n. 500Saviore dell’Adamello n. 187Frazione Valle n. 264Frazione Ponte n. 38Frazione Fresine n. 10Località Isola n. 1
Cittadini del Comune iscritti all’A.I.R.E. n. 89(Anagrafe Italiani Residenti all’Estero)
Stranieri Residenti n. 9di cui: di cittadinanza Lituana n. 2, Albanese n. 1Polacca n. 1, Brasiliana n. 1, Ucraina n. 2, Indiana n. 2
Dati demografici e di Stato Civiledel comune di Saviore dell’AdamelloAggiornamento al 31 ottobre 2009
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POPOLAZIONE RESIDENTE NEL COMUNEal 01.01.1959 n.2.407di cui:MASCHI n. 1.188FEMMINE n. 1.219
Nati dal 01.01.1959 al 31.12.1959 n. 55Matrimoni (celebrati nel nostro Comune)dal 01.01.1959 al 31.12.1959 n. 20Morti dal 01.01.1959 al 31.12.1959 n. 17Immigrati n. 23Emigrati n. 43
POPOLAZIONE RESIDENTE NEL COMUNEal 31.12.1959 n.2.425di cui:MASCHI n. 1.195FEMMINE n. 1.230
E così cinquant’anni fa...
A cura dell’Ufficio Demografico Comunale
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Orari di apertura degli Uffici Comunali
SAVIORE dal lunedì al sabato 8,00 - 12,30lunedì e venerdì 13,30 - 18,00
VALLE dal lunedì al sabato 9,00 - 12,00
Ufficio tecnico
SAVIORE dal lunedì al venerdì 8,00 - 12,00lunedì e venerdì 14,00 - 16,00
VALLE martedì 8,00 - 12,30
Orario di ricevimento del Sindaco
SAVIORE sabato 11,00 - 12,00
VALLE sabato 9,00 - 10,30
Municipio sede di Saviore: tel. 0364.634131Municipio sede di Valle: tel. 0364.638100
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L’Amministrazione Comunalee la Redazioneaugura a tutti voi
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