solomagazine Ski ottobre

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LARA GUT SVIZZERA CONTROCORRENTE Ottobre 2011

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Ecco il primo numero della nuova produzione solomagazine: Ski dedicato a tutto il mondo della nove con gli sci, dallo sci alpino al freestyle, dallo sci alpinismo allo ski cross

Transcript of solomagazine Ski ottobre

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LARA GUTsvizzeRA conTRocoRRenTe

SKIOttobre 2011

Page 2: solomagazine Ski ottobre

ULTIMATE CONTROLRS 140

2011 Overall World Cup winner with Maria Höfl-Riesch

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LARA GUT & THE NEW RADICAL 9GSTHE Giant Slalom ski. Radical 9GS has been fully tried and tested during major international competitions. Our new Rossignol ambassador, Lara Gut, has tested and approved it! It is powerful, aggressive, and highly manoeuvrable, the ultimate weapon for thrills and high speed. 9GS, the perfect partner to satisfy the demands of expert skiers. facebook.com/SkiRacingCommunity

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sci ALPino

08 Lara Gut senza limiti di Claudia Morandini La svizzera si conferma una campionessa sopra le righe

14 Una stagione da vivere a cuor leggero di Gianmario Bonzi “Winnerhofer”, impresa possibile Dopo 16 anni un italiano può lottare per la Coppa Una coppa per tre Tra Riesch e Vonn, attenzione all'“italiana” Maze

28 Il sorriso di Chiara Costazza di Luca Perenzoni La slalomista azzurra vede la luce in fondo al tunnel

34 L'estate calda di Ravetto di Lucia Galli Il tecnico ha cancellato le tensioni ed è tornato al lavoro

38 Karen Putzer non si scopre di Luca Perenzoni Risolti i guai fisici, apre la porta ad un clamoroso ritorno

44 Coppa Europa, palestra di campioni di Claudia Morandini Markus Waldner svela i segreti e le novità del circuito

48 Il triangolo di Lisa Agerer di Gianmario Bonzi Vive in Austria, eppure ha sposato la causa tricolore

54 Giovanni Borsotti, un futuro gigante di Marco Regazzoni E' uno dei candidati a riportare in alto i colori azzurri

58 E' scattato il circuito FIS di Marco Regazzoni Matteo Joris, tecnico del Gruppo Giovani, traccia la strada

sOmmariO

Direttore responsabileWalter Perosino

Direttore amministrativoMonica Gini

Redazione: Corso Mediterraneo 67 Torino - Fax 011 [email protected]

Hanno collaborato:Sonia Arpaia, Gianmario Bonzi, Michela Carè, Alberto Dolfin, Lucia Galli, Silla Gambardella, Francesca Steffanoni, Daniela Merighetti, Federico Militello, Claudia Morandini, Luca Perenzoni, Marco Regazzoni, Max Valle

Immagini di Gerd Agerer, Getty Images, Pentaphoto, Lucio Tonina, Zoom

Realizzazione graficaClaudia Rubiu Talia Verlato

solomagazine Ski è una produzione

In attesa di registrazione presso il Tribunale di Torino

Anno I, numero 1 OTTOBRE 2011

EdITORIAlEdi Walter Perosino

SKI semplicemente SKI. Il modo miglio-

re per parlare di sci è lasciare agli altri

farlo, cioè ai personaggi che, liberan-

do il proprio istinto, lo interpretano ai

massimi livelli. E non intendiamo sol-

tanto lo sci alpino, punta di un iceberg

che include anche i milioni di appas-

sionati che non esitano a calzare gli

scarponi per saggiare le proprie ca-

pacità sulle piste di tutti i colori, ma an-

che lo sci alpinismo, disciplina sempre

più in crescita, il freeride, lo ski cross

e il freestyle. Interpreti di quello che

regala lo sci in termini di emozioni e

prestazioni. SKI lascia a loro la ribalta,

ai campioni conclamati oppure a co-

loro che aspirano a diventarlo, ma in

questa rivista accomunati da un'iden-

tica passione. Come le altre riviste del

marchio solomagazine, SKI ha radu-

nato alcuni dei più competenti esperti

del settore con l'incarico di raccontare

quelle storie che non sempre emergo-

no, le inchieste e gli approfondimenti

che puntano l'attenzione sulla mon-

tagna e sugli atleti che hanno saputo

domarla, senza dimenticare di aprire

una finestra anche sugli sci club che

rappresentano la base di una pirami-

de sportiva unica. SKI è tutto questo, e

non solo perché nei prossimi numeri

ospiteremo altre rubriche con l'intento

di allargare la nostra attenzione anche

a coloro che lo sci lo vivono al di fuori

del palcoscenico dei grandi eventi. Per

SKI i campioni siamo tutti noi.

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Page 4: solomagazine Ski ottobre

sci ALPinismo

60 Matteo Eydallin e la sua filosofia di Lucia Galli Il portacolori del movimento confida pensieri e aspirazioni

66 «L'Italia resta la nazione leader» di Sonia Arpaia Il tecnico Oscar Angeloni traccia i programmi della stagione

70 Gianluca Vanzetta, campione del domani di Luca Perenzoni Scopriamo il fiemmese che ha dominato tra i cadetti

FReeRiDe74 La regina Janette Hargin di Alberto Dolfin A tu per tu con la svedese campionessa del mondo

sKi cRoss80 Julia Murray, nel nome del padre di Max Valle La canadese ha rinverdito le tradizioni di famiglia vincente

FReesTYLe82 La carica di Giorgia Bertoncini di Federico Militello Le ambizioni del nostro più grande talento del moguls

monTAGnA88 Pulizie in alta quota di Francesca Steffanoni A raccolta di rifiuti con il progetto “Keep Karakorum Clean”

FocUs sUGLi sci cLUB96 scuola sci valtorta di Gianmario Bonzi98 Freestyle club Livigno di Federico Militello100 sci sporting club majella di Gianmario Bonzi

Le RUBRicHe33 Parola di Dada di Daniela Merighetti

sOmmariO

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SAÛS DL INVERN 2012SCIARE CON GUSTO

In Alta Badia, nel cuore delle Dolomiti, Patrimonio Naturale dell’Umanità Unesco, la vacanza invernale è più di una semplice discesa sugli sci.“Sciare con gusto”, all’insegna dei prodotti tipici dell’Alto Adige-Südtirol, valorizza il connubio tra lo sport sulla neve e la gastro-nomia, i punti forti della località. Piatti gourmet, creati dai Dolo-mitici e da altri chef stellati europei, saranno proposti in undici

rifugi locali. La settima edizione della Chef’s Cup Südtirol propone appuntamenti durante un’intera settimana, che spaziano dallo ski-safari, a corsi di cucina, fino alle gare di sci. Da non perdere la colazione tra le vette e lo Skitour Santa Croce – Rifugi e sapori an-tichi. Inoltre, il progetto è accompagnato dai corsi di cucina ladina e di sci di fondo con Maria Canins, dal piatto del fondista e dal “Dé dl vin”, il vino sci safari dedicato ai vini altoatesini.

www.altabadia.org

DOLOMITI SUPER PREMIÉRE *

26.11.2011 – 23.12.2011UNA GIORNATA DI VACANZA SULLA NEVE IN OMAGGIO! 4 giorni di pernottamento, skipass, noleggio dell‘attrezzatura da sci e lezioni private di sci al prezzo di 3. Nella fan-tastica cornice delle Dolomiti.

* Le agevolazioni valgono solamente negli esercizi convenzionati.

SAÛS DL INVERN 2012SCIARE CON GUSTO

In Alta Badia, nel cuore delle Dolomiti, Patrimonio Naturale dell’Umanità Unesco, la vacanza invernale è più di una semplice discesa sugli sci.“Sciare con gusto”, all’insegna dei prodotti tipici dell’Alto Adige-Südtirol, valorizza il connubio tra lo sport sulla neve e la gastro-nomia, i punti forti della località. Piatti gourmet, creati dai Dolo-mitici e da altri chef stellati europei, saranno proposti in undici

rifugi locali. La settima edizione della Chef’s Cup Südtirol propone appuntamenti durante un’intera settimana, che spaziano dallo ski-safari, a corsi di cucina, fino alle gare di sci. Da non perdere la colazione tra le vette e lo Skitour Santa Croce – Rifugi e sapori an-tichi. Inoltre, il progetto è accompagnato dai corsi di cucina ladina e di sci di fondo con Maria Canins, dal piatto del fondista e dal “Dé dl vin”, il vino sci safari dedicato ai vini altoatesini.

www.altabadia.org

DOLOMITI SUPER PREMIÉRE *

26.11.2011 – 23.12.2011UNA GIORNATA DI VACANZA SULLA NEVE IN OMAGGIO! 4 giorni di pernottamento, skipass, noleggio dell‘attrezzatura da sci e lezioni private di sci al prezzo di 3. Nella fan-tastica cornice delle Dolomiti.

* Le agevolazioni valgono solamente negli esercizi convenzionati.

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Lara G u t La svizzera «Ho tantissimi sogni e cerco di realizzarli seguendo un semplice principio: i desideri possono avverarsi, ma bisogna essere svegli»

senza l im i t idi Claudia morandini / foto Getty images

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sci alpinismosCi aLpinO

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Lara Gut

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«Non sono un'extraterrestre che si allena su di un altro pianeta, i posti per sciare d'estate sono poi sempre quelli dunque ci si incontra comunque. Sono fortunata ad allenarmi da sola per-ché posso confrontarmi con tante persone, non solo le ragaz-ze della mia nazionale. Quest'estate ad esempio ho sciato con i francesi, le italiane, gli svizzeri, gli italiani, gli austriaci...».

Dice di non essere un extraterrestre ma per molti, nell’am-biente della Coppa del mondo lo è. Quanto peserà la no-mea di “talento del secolo” su di lei? «Talento del secolo o no, quando sei alla partenza devi dare il massimo e provare a vincere. Anche se ho solo 20 anni, ho imparato subito che i "soprannomi" cambiano in fretta; talento, campione mancato, arrogante, simpaticissima... E in fin dei conti io cerco solo di essere me stessa».

sé stessa sempre, ma con una sincerità diversa, sia nei confronti degli allenatori che del mondo«Quando sono arrivata in Coppa del Mondo ero più ingenua. Credevo che i giornalisti non cercassero sempre l'ago nel pa-gliaio, non mi rigirassero le parole dette. Io dirò sempre la ve-rità perché di dire bugie non sono capace, però sto cercando d'imparare ad essere più diplomatica e "furba"». Dipingere il ritratto di Lara Gut non è difficile, ma per cono-scerla a fondo siamo entrati dentro di lei, per scoprire con gioia che Lara, oltre ad avere due piedini d’oro che le permet-tono di volare sulle piste di tutto il mondo, ha anche una testa che lavora, è brillante, conosce le lingue, parla perfettamente italiano, francese, tedesco e inglese. Una perla rara nel mon-do dello sci, soprattutto perché non smette mai di studiare e

come divertirsi, una ventenne che vive la sua vita facendo della sua grande passione il suo lavoro. Alle porte di una stagione importante l’abbiamo incontrata per capire se ha apportato cambiamenti alla preparazione: «Sono partita per l’Argentina un mese, mentre negli ultimi quattro anni ero rimasta in Europa. Inoltre ho smesso di sciare alle finali a Lenzerheide in marzo e ho ricominciato solo a inizio lu-glio perché ho dovuto operarmi alla caviglia, di solito sciavo pure in primavera».

a questo punto sorge spontanea la domanda: Lara è sviz-zera, ticinese, in tanti hanno sperato gareggiasse per la squadra italiana, qual è il suo rapporto con la nazionale? allenarsi in solitudine implica un relativo confronto con le altre.

« iO Dirò sempre La verità perChé Di Dire buGie nOn sOnO CapaCe, però stO CerCanDO D'imparare

aD essere più DipLOmatiCa e "furba" »

Lara Gut, il volto fresco e solare dello sci alpino. Una ragaz-za dalle mille sfaccettature: tenace, grintosa, talentuosa, estrosa ma soprattutto sorridente. Quante volte la vedia-

mo dietro al cancelletto di partenza con il sorriso sulle labbra, fino all’ultimo secondo a scherzare con il suo skiman Babi. Quando poi il cronometrista avverte che mancano 5 secondi il suo viso cambia, si trasforma. Lì, in quel preciso momento, Lara diventa un’altra, diventa una cosa sola con gli sci: armo-niosa, determinata, sicura.

Tra le più giovani a vincere in Coppa del Mondo non ha mai sentito la pressione mediatica di chi non le avrebbe mai più concesso l’errore, di chi la voleva sempre e solo la numero 1. Criticata per la sua ingenuità nel rilasciare alcune dichia-razioni ci ricorda il “Valentino Rossi” dell’inizio, genialità e spudoratezza. Poi con gli anni, anche lei ha capito di dover comunicare in maniera diversa ed ha conosciuto la diplo-mazia, dicendo sempre la verità, non denaturalizzandosi ma usando le parole come un arma che non avrebbe più ferito lei stessa. Una famiglia che la sostiene nei momenti difficili, un papà sul campo, presente, come un angelo cu-stode che compie scelte mirate per il suo bene, uno staff tutto particolare che le permette di essere serena e di poter esprimere il suo talento. Una grande lavoratrice che però sa

sci alpino

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non marcisca e il tempo non faccia le bizze? Già, chi?Eppure. Eppure pensate positivo, se amate lo sci. Innanzitutto, perché sarà lo spirito della nuova rivista. Sempre a favore, (quasi) mai contro. Poi, perché questo sport rimane unico nel suo ge-nere, completo, bellissimo, ricordatelo a voi stessi, qualunque ruolo abbiate, ogni tanto. Pensateci: dove li trovate i panorami mozzafiato (con invidiabili Steak House annesse…) dello Utah, del Colorado, dell’Alberta? Una pista di pro-va che passa sopra una ferrovia (Wen-gen)? Un parterre infuocato, come quello

di Schladming (uomini) o Courchevel (donne), dove se provi a intervistare un atleta a 10 centimetri non ti sente o dove per raggiungere la cabina di commento impieghi un'ora a compiere 200 metri? dove trovate tifosi, magari un po’ brilli, sì, ma pronti ad applaudire i più forti indipendentemente dalla nazione di appartenenza e dal risultato della com-petizione, a tifare per il connazionale “sfigato” che ancora non ha un fanclub al seguito, a offrirti vin brulé e salame (parmigiano dOC se trattasi dei “Razzo” supporters…); dove trovate un punto d’accoglienza, leggasi Casa Italia per le

grandi manifestazioni, dove un giorno ti imbatti in Alberto Tomba e quello dopo in Franz Klammer e magari condividi un pi-atto di pizzoccheri e un bicchiere di rosso accanto ai miti dell’infanzia o a quelli di oggi? Ci fermiamo qui, potremo proseg-uire per ore, senza dimenticare la dis-ponibilità/gentilezza degli atleti prima e dopo le gare. Aria sana, panorami, spet-tacolo, nessun pericolo per chi guarda (a parte qualche fumogeno di troppo a Schladming…), divertimento, agonismo. Solleviamo il bicchiere mezzo pieno, brindiamo e guardiamo avanti, alla sta-gione che sta per aprirsi.

chi non piacerebbe un programma gare più corto (ma negli Anni ’80 era molto più lungo e si cominciava già in agosto, in Argentina, a las lenas…), magari con sole quattro discipline (slalom, gigante, SuperG, discesa), con lo stesso numero di prove (non si capisce bene perché si debbano correre più slalom e meno giganti, per esempio) nelle località più belle, classiche o persino nuove, a patto che abbiano piste selettive come quelle di Bansko in Bulgaria, tanto per fare un esempio; chi non vorrebbe le finali prima dei grandi eventi, Mondiali e Olimpiadi, possibilmente in località dove la neve

Imperativo categorico: pensare posi-tivo. Sempre. Anche dopo le finali di lenzerheide dello scorso marzo che

ci hanno privato di uno spettacolo unico, ovvero l’assegnazione della Coppa del Mondo femminile all’ultima gara in pro-gramma; anche, più in generale, con il Team Event di mezzo, che pure il Cio ha bocciato (lo vedremo solo alle Olimpiadi giovanili) per le prossime edizioni dei Gi-ochi; anche con le presenze delle (Super)Combinate, che forse verranno final-mente cancellate a partire dalla stagione 2015-2016 (nella bozza di calendario

2012-'13 vi è una sola supercombinata in campo maschile e addirittura nes-suna in campo femminile, trend confer-mato anche nei programmi previsti per le due stagioni successive); anche con i calendari sempre uguali, Soelden-levi-Vail-lake louise-Aspen-Val d’Isere, poi solo Europa; le finali più o meno negli stessi posti, da Are a lenzerheide, con l’eccezione, tipo quest’anno, dovuta alla stagione pre-mondiali (Schladming 2013); anche con le nuove regole sul raggio di curva degli sci, che al solito tengono con-to zero dell’opinione degli atleti. Inoltre. A

una stagione senza stressdi Gianmario bonzi / foto Getty images, pentaphoto e Zoom

Page 8: solomagazine Ski ottobre

La Costazza vede la luce in fondo ad un tunnel lungo tre anni, dopo una seconda operazione per risolvere il problema al piede sinistro

un entusiasmo rinnovato

Chiara

di Luca Perenzoni / foto Getty images

Page 9: solomagazine Ski ottobre

il futuro del

Giovanni Borsotti è uno dei candidati a riportare in alto i colori azzurri: «In Alta Badia mi sono reso conto di potere competere con i migliori»

di marco Regazzoni / foto Pentaphoto e zoom

gigante

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Rivela Matteo Eydallin uno dei più validi portacolori dello sci alpinismo italiano: «Non sono così preso mentalmente dal risultato e sorrido di chi lo è. A me basta sentirmi bene e affrontare le cose con lo spirito giusto»di Lucia Galli

La filosofia eyDa

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La svedese Janette Hargin ha lasciato lo sci alpino dopo aver partecipato a due Olimpiadi e in pochi anni ha conquistato il titolo mondiale: «Così sfido me stessa ad andare oltre il mio limite» di Alberto Dolfin

del freerideLa reGina

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sCi aLpinO

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Janette harGin

Che cosa l’ha spinta ad entrare nel freeride World tour? «Sono una persona molto competitiva e per me è stato natu-rale entrare nel Freeride World Tour dopo aver lasciato lo sci alpino. So che il freeride punta molto sullo stile di vita e sulla sensazione di libertà che si prova nel praticarlo, ma per me è altrettanto eccitante quando si tratta di confrontarsi con i migliori atleti al mondo. Altre volte, invece, è stupendo goder-si l’altro lato della medaglia, mettendosi a fare foto e filmati mentre si scende per un pendio inesplorato».

se le dico freeride, che cosa le viene in mente? Come illu-strerebbe questa affascinante disciplina a chi non la co-nosce? «Per me significa sfidare me stessa ed andare oltre il mio limite. Ci sono così tante montagne là fuori e per me è lo scenario migliore. Esplorare sempre nuovi posti e sciare su montagne sul quale non hai mai sciato. Più posti vedi, più ne vuoi vedere. Impari ad essere parte integrante della natura e ad avere a che fare con le sue forze. Molto spesso, mi accor-go di quanto siamo piccoli e di che potenza abbia la natura. Non c’è sensazione migliore del sentirsi parte di tutto questo ed allo stesso tempo trarre beneficio da quello che ci viene offerto, come le montagne, la neve ed il clima: riuscire a go-dersi tutto questo con esperienza e controllo».

Come è stato per lei lasciare lo sci alpino per avventurarsi in questa nuova disciplina? «La più grande differenza è stata lasciare uno sport olimpico con una certa tradizione per uno sport legato allo stile di vita e senza un’organizzazione e una struttura così maniacale. È stato un grande cambiamento passare da una squadra con un supporto totale da parte dello staff e con un piano per ogni singolo giorno dell’anno ad una nuova vita in cui tutto

Se sei una Hargin, nasci con gli sci ai piedi. Ecco il biglietto da visita della famiglia svedese in cui è cresciuta la stella più brillante del Freeride femminile: Janette. Trentaquat-

tro anni compiuti lo scorso 4 ottobre, un legame inscindibile con la neve e gli sport estremi, c’è tutto nella storia della fuo-riclasse che viene da Stoccolma. La campionessa mondiale in carica del Freeride World Tour si sta facendo largo in que-sta disciplina affascinante, seguita anche da sua sorella più giovane Christine, che ha chiuso al quarto posto del ranking nella passata stagione. Janette Hargin può vantare anche un passato nobile, nello sci alpino, nel quale spaziava dalle disci-pline tecniche a quelle più veloci. Dopo aver preso parte alle Olimpiadi di Salt Lake City 2002 e Torino 2006, l’adrenalina e la voglia di sciare oltre il limite hanno però avuto la meglio. Dopo l’addio nel 2007 al circo bianco dello sci alpino, ecco la sfida del freeride, un mondo che la campionessa svedese ha subito conquistato con la sua personalità travolgente.

Janette, come è nata la sua passione per lo sci? «Sono cresciuta con fratelli più grandi che facevano gare di sci e anche mia sorella e mio fratello più piccoli hanno segui-to questo percorso: in pratica, la mia famiglia è nata con gli sci ai piedi. Ho praticato tanti sport come tutti i ragazzi, ma lo sci è stato sempre al primo posto per me. Penso che ciò sia dovuto soprattutto alla sensazione di appartenere ad un gruppo, quello dello sci. Poi, grazie anche al fatto di aver co-nosciuto molta gente viaggiando per le gare e di aver trovato parecchi nuovi amici da tutto il mondo».

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« vivi La natura in un’aLtra DimensiOne

e L’esperienZa Diventa speCiaLe. sCiare suLLa neve

fresCa e inCOntaminata ti aiuta aD usCire DaGLi sChemi DeLLO sCi: tuttO

assume una tranQuiLLità eD una paCe uniCa »

«e' stupenDO GODersi L’aLtrO LatO DeLLa meDaGLia, mettenDOsi a fare fOtO e fiLmati mentre si sCenDe per un penDiO inespLOratO»

Page 13: solomagazine Ski ottobre

Sono migliaia i chili di immondizia raccolti grazie alla campagna “Keep Karakorum Clean”: «La responsabilità del benessere degli ambienti remoti dipende da noi visitatori»

di Francesca steffanoni

puliziain alta quota