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Cattedrale di Santa Maria Assunta Solennità del Corpo e Sangue del Signore Concelebrazione e processione eucaristica presieduta dal Vescovo Adriano con l’Ausiliare Lorenzo Reggio Emilia, 3 giugno 2010, nell’Anno sacerdotale CANTO DINGRESSO: Chiesa di Dio, popolo in festa Chiesa di Dio, popolo in festa, alleluia, alleluia! Chiesa di Dio, popolo in festa, canta di gioia, il Signore è con te! Dio ti ha scelto, Dio ti chiama, nel suo amore ti vuole con sé; spargi nel mondo il suo Vangelo, seme di pace e di bontà. Dio ti guida come un padre: tu ritrovi la vita con lui. Rendigli grazie, sii fedele, finché il suo Regno ti aprirà. Dio ti nutre col suo cibo, nel deserto rimane con te. Ora non chiudere il tuo cuore: spezza il tuo pane a chi non ha. Dio mantiene la promessa: in Gesù Cristo ti trasformerà. Porta ogni giorno la preghiera di chi speranza non ha più. Chiesa, che vivi nella storia, sei testimone di Cristo quaggiù: apri le porte ad ogni uomo, salva la vera libertà.

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Cattedrale di Santa Maria Assunta

Solennità del Corpo e Sangue del Signore

Concelebrazione e processione eucaristica

presieduta dal Vescovo Adriano

con l’Ausiliare Lorenzo

Reggio Emilia, 3 giugno 2010, nell’Anno sacerdotale CANTO D’INGRESSO: Chiesa di Dio, popolo in festa Chiesa di Dio, popolo in festa, alleluia, alleluia! Chiesa di Dio, popolo in festa, canta di gioia, il Signore è con te! Dio ti ha scelto, Dio ti chiama, nel suo amore ti vuole con sé; spargi nel mondo il suo Vangelo, seme di pace e di bontà. Dio ti guida come un padre: tu ritrovi la vita con lui. Rendigli grazie, sii fedele, finché il suo Regno ti aprirà. Dio ti nutre col suo cibo, nel deserto rimane con te. Ora non chiudere il tuo cuore: spezza il tuo pane a chi non ha. Dio mantiene la promessa: in Gesù Cristo ti trasformerà. Porta ogni giorno la preghiera di chi speranza non ha più. Chiesa, che vivi nella storia, sei testimone di Cristo quaggiù: apri le porte ad ogni uomo, salva la vera libertà.

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Chiesa, chiamata al sacrificio dove nel pane si offre Gesù, offri gioiosa la tua vita per una nuova umanità. SEGNO DI CROCE E SALUTO Introduzione alla celebrazione ATTO PENITENZIALE Si fa una breve pausa di silenzio e il cantore o un diacono propone le invocazioni. Kyrie, eleison... Signore, che nella celebrazione dell’Eucaristia ci nutri alla mensa della Parola e del pane di vita, abbi pietà di noi.

Kyrie, eleison...

Cristo, che alla scuola dell’Eucaristia ci insegni a servire i fratelli nella carità, abbi pietà di noi.

Christe, eleison...

Signore, che hai posto i sacerdoti a servizio dell’Eucaristia, per edificare e riunire la tua Chiesa, abbi pietà di noi.

Kyrie, eleison... INNO DI LODE Gloria a Dio nei cieli! Pace su tutta la terra! (2 v.) Le strofe sono eseguite da una solista o dal coro. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa! Rit. Signore Dio, re del cielo, il Padre onnipotente! Signore Dio, agnello di Dio, Figlio del Padre! Rit. Tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi! Rit. Tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo Gesù Cristo, con lo Spirito Santo, nella gloria del Padre! Rit. COLLETTA

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Preghiamo. Dio Padre buono, che ci raduni in festosa assemblea per celebrare il sacramento pasquale del Corpo e Sangue del tuo Figlio, donaci il tuo Spirito, perché nella partecipazione al sommo bene di tutta la Chiesa, la nostra vita diventi un continuo rendimento di grazie, espressione perfetta della lode che sale a te da tutto il creato. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen. LITURGIA DELLA PAROLA: PRIMA LETTURA (Gen 14,18-20) Offrì pane e vino. Dal libro della Gènesi In quei giorni, Melchìsedek, re di Salem, offrì pane e vino: era sacerdote del Dio altissimo e benedisse Abram con queste parole: «Sia benedetto Abram dal Dio altissimo, creatore del cielo e della terra, e benedetto sia il Dio altissimo, che ti ha messo in mano i tuoi nemici». E [Abramo] diede a lui la decima di tutto. Parola di Dio. SALMO RESPONSORIALE dal Salmo 109 Tu sei sacerdote per sempre, Cristo Signore. Oracolo del Signore al mio signore: «Siedi alla mia destra finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi». Lo scettro del tuo potere stende il Signore da Sion: domina in mezzo ai tuoi nemici! A te il principato nel giorno della tua potenza tra santi splendori; dal seno dell'aurora, come rugiada, io ti ho generato. Il Signore ha giurato e non si pente: «Tu sei sacerdote per sempre al modo di Melchìsedek».

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SECONDA LETTURA (1Cor 11,23-26) Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore. Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga. Parola di Dio. CANTO AL VANGELO (cf. Gv 6,51) Alleluia, alleluia! Io sono il pane vivo, disceso dal cielo, dice il Signore; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno. Alleluia, alleluia! Il pane che io darò, dice il Signore, è la mia carne per la vita del mondo. Alleluia, alleluia! VANGELO (Lc 9,11-17) Tutti mangiarono a sazietà. † Dal vangelo secondo Luca In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure. Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta». Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». C'erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». Fecero così e li fecero sedere tutti quanti. Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla. Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste. Parola del Signore. Si risponde subito con il canto dell’Alleluia; il diacono porta al Vescovo l’evangeliario da baciare e poi lo depone aperto sull’altare.

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Alleluia, alleluia! Gesù prese i cinque pani e i due pesci, e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla. Alleluia, alleluia! OMELIA Momento di riflessione silenziosa PROFESSIONE DI FEDE (Simbolo apostolico) In comunione con tutta la Chiesa cattolica, professiamo la nostra fede: Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen. PREGHIERA UNIVERSALE Fratelli e sorelle, invitati alla mensa del Corpo e del Sangue del Signore, culmine e fonte di tutta la vita cristiana, uniamo i nostri cuori nella preghiera per le necessità della Chiesa e la pace nel mondo. Ascolta, Signore, la nostra preghiera. Per il Papa Benedetto XVI, per tutti i Vescovi e i sacerdoti, chiamati a presiedere nel tuo nome la celebrazione dell’Eucaristia: perché mediante il ministero e la santità personale siano educatori e padri nella fede, in particolare dei giovani. Preghiamo. Per rendere grazie al Signore delle Ordinazioni diaconali e presbiterali che anche quest’anno hanno allietato e donato energie nuove alla nostra Diocesi; e perché i sacerdoti, i diaconi, le persone consacrate e i laici,

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insieme al Vescovo Adriano e all’Ausiliare Lorenzo, attingano dalla celebrazione dell’Eucaristia luce e forza per discernere le situazioni, compiere le scelte pastorali necessarie a ridisegnare il volto missionario delle nostre comunità. Preghiamo. Per i fanciulli delle nostre parrocchie che hanno partecipato per la prima volta quest’anno al banchetto eucaristico, perché ogni domenica rinnovino la gioia dell’amicizia con Te, attingano la forza per crescere nella fedeltà alla preghiera e agli impegni quotidiani. Preghiamo. Per la nostra città, dove ti porteremo Signore stasera, nella figura del pane, per affidare alla tua bontà la vita quotidiana delle famiglie, specialmente quelle in difficoltà a motivo della crisi economica; per affidarti le case visitate dalla malattia o dal dolore per la perdita di un proprio caro. Preghiamo. Per le vittime innocenti delle violenze di questi giorni in Terra Santa e in Medio Oriente; per quanti hanno perso la vita a seguito dell’uragano in Guatemala e anche per le vittime degli ultimi incidenti stradali sulle nostre strade: per la celebrazione di questa Eucaristia concedi all’umanità che tu ami la tranquillità e la pace. Preghiamo. Intenzione aggiunta dopo la dolorosa notizia dell’uccisione in questo giorno del Vescovo missionario Mons. Luigi Padovese a Iskenderun (Turchia): Con il dolore per l’uccisione di un uomo di fede e di dialogo, come Mons. Luigi Padovese, presidente dei Vescovi della Turchia, preghiamo perché il Signore lo accolga nella pace dei giusti e assista con la forza dello Spirito il Papa Benedetto XVI, da domani in visita a Cipro, messaggero di unità e di pace. Preghiamo Il Vescovo conclude con l’orazione: Signore Gesù, che nel sacramento del tuo Corpo e del tuo Sangue hai posto la sorgente dello Spirito che dà la vita, fa’ che la tua Chiesa, spezzando il pane in tua memoria, diventi il germe dell’umanità rinnovata, a lode di Dio Padre. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

LITURGIA EUCARISTICA All’inizio della Liturgia eucaristica si prepara l’altare, o mensa del Signore; poi i fedeli recano il pane e il vino, frutto della terra e del lavoro dell’uomo, che diventeranno il Corpo e il Sangue di Cristo. CANTO ALLA PRESENTAZIONE DEI DONI: Benedetto sei tu, Padre di Cristo

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Benedetto sei tu, Padre di Cristo, per noi rivive in questo pane e vino il mistero gioioso del tuo amore. In Cristo tu ci hai scelto per amore ancora prima che nascesse il mondo perché davanti a te fossimo santi e immacolati nella carità. Al compiersi del tempo dell’attesa hai rivelato a noi il tuo volere che tutto il mondo, ricreato in Cristo vivesse della tua felicità. Hai chiamato anche noi alla tua gloria dandoci lo Spirito di Cristo e la Parola della tua salvezza, ti ringraziamo Padre di bontà. PREGHIERA SULLE OFFERTE Concedi benigno alla tua Chiesa, o Padre, i doni dell’unità e della pace, misticamente significati nelle offerte che ti presentiamo. Per Cristo nostro Signore. Amen. PREGHIERA EUCARISTICA III Prefazio: Il sacerdozio di Cristo e il ministero dei sacerdoti Il Signore sia con voi. E con...

In alto i nostri cuori. Sono rivolti ...

Rendiamo grazie al Signore, nostro Dio. È cosa...

È veramente cosa buona e giusta nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo, a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Con l’unzione dello Spirito Santo hai costituito il Cristo, tuo Figlio, Pontefice della nuova ed eterna alleanza, e hai voluto che il suo unico sacerdozio fosse perpetuato nella Chiesa. Egli comunica il sacerdozio regale a tutto il popolo dei redenti, e con affetto di predilezione sceglie alcuni tra i fratelli che mediante l’imposizione delle mani fa partecipi del suo ministero di salvezza. Tu vuoi che nel suo nome rinnovino il sacrificio redentore,

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preparino ai tuoi figli la mensa pasquale, e, servi premurosi del tuo popolo, lo nutrano con la tua parola e lo santifichino con i sacramenti. Tu proponi loro come modello il Cristo, perché donando la vita per te e per i fratelli, si sforzino di conformarsi all’immagine del tuo Figlio, e rendano testimonianza di fedeltà e di amore generoso. Per questo dono della tua grazia, o Padre, insieme con tutti gli angeli e i santi, cantiamo con esultanza l’inno della tua lode: Santo… Anamnesi V Mistero della fede. T Ogni volta che mangiamo di questo pane e beviamo a questo calice, annunciamo la tua

morte Signore, nell’attesa della tua venuta. Dossologia I presbiteri si uniscono al Vescovo nel canto della dossologia: Per Cristo, con Cristo e in Cristo, a te, Dio Padre onnipotente, nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria per tutti i secoli dei secoli. L’assemblea acclama: Amen. Riti di comunione * Preghiera del Signore - Padre nostro... - Tuo è il regno...

* Rito della pace

* Frazione del pane Allo spezzare del pane, si canta l’Agnello di Dio. In questa solenne celebrazione eucaristica, a tutti viene data la possibilità di comunicarsi al Corpo e al Sangue di Cristo. I presbiteri e i diaconi sono invitati ad accostarsi direttamente al calice; ai fedeli la Comunione viene distribuita “per intinzione”. CANTI ALLA COMUNIONE

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1) Eucaristia Solo: Prendete, questo è il mio corpo che è dato per voi; questo è il mio calice dato per tutti voi. Tutti: Poiché noi mangiamo un solo pane siamo un unico corpo in comunione con il Signore. Ti ringraziamo, Padre nostro, per la vite di Davide che per mezzo di Gesù ci hai rivelato: gloria a te nei secoli. Ti ringraziamo, Padre nostro, per la vita e la fede che nel servo tuo, Gesù, ci hai rivelato: gloria a te nei secoli. Poiché noi mangiamo… Ti ringraziamo, Padre santo, per il tuo santo nome che per mezzo di Gesù abita in noi: gloria a te nei secoli. Ti ringraziamo, Padre santo, perché sei nostra forza; e per mezzo di Gesù venga la grazia: gloria a te nei secoli. Poiché noi mangiamo… Ti ringraziamo, Padre santo, per l’immortalità e l’amore che nel servo tuo, Gesù, ci hai rivelato: gloria a te nei secoli. Poiché noi mangiamo… per finire: Prendete, questo è il mio corpo… 2) Questo è il mio comandamento C Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. T Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi. C Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode. Io mi glorio nel Signore, ascoltino gli umili e si rallegrino. Rit. Celebrate con me il Signore, esaltiamo insieme il suo nome. Gustate e vedete quanto è buono il Signore:

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beato l’uomo che in lui si rifugia. Rit. Temete il Signore, suoi santi: nulla manca a coloro che lo temono. I ricchi impoveriscono e hanno fame, ma chi cerca il Signore non manca di nulla. Rit. C Nessuno ha un amore… Terminata la Comunione, l’ostia consacrata da portarsi in processione viene lasciata sull’altare della celebrazione. PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE Donaci, Signore, di godere pienamente della tua vita divina nel convito eterno, che ci hai fatto pregustare in questo sacramento del tuo Corpo e del tuo Sangue. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen. ESPOSIZIONE DEL SANTISSIMO SACRAMENTO L’ostia consacrata viene esposta nell’ostensorio e incensata, mentre l’assemblea canta: Mistero della Cena è il Corpo di Gesù. Mistero della Croce è il Sangue di Gesù. E questo pane e vino è Cristo in mezzo ai suoi. Gesù risorto e vivo sarà sempre con noi. Mistero della Chiesa è il Corpo di Gesù. Mistero della pace è il Sangue di Gesù. Il pane che mangiamo fratelli ci farà Intorno a questo altare l’amore crescerà. Terminato il canto, si lascia un breve momento di adorazione silenziosa, poi un diacono introduce alla processione con queste o simili parole: Fratelli e sorelle, con questa celebrazione concludiamo insieme l’anno pastorale 2009-2010, dove siamo stati invitati a crescere nella stima reciproca e nella collaborazione, promuovendo così nuove relazioni ecclesiali e dare forza alla nostra testimonianza di fede nelle nostre terre. In questi giorni si conclude anche l’Anno sacerdotale, profeticamente voluto da Benedetto XVI per promuovere l’impegno d’interiore rinnovamento di tutti i sacerdoti. Si conclude in mezzo alle tempeste che hanno sconquassato in questi mesi la Chiesa e i suoi ministri: per questo pregheremo nella processione più intensamente secondo le intenzioni del Papa, confidando nel Signore Gesù che, presente nel Santissimo Sacramento dell’Eucaristia, cammina con noi. Vengono date le indicazioni per un ordinato svolgimento della processione e poi inizia il canto Sei tu, Signore, il pane.

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Uscendo dalla Cattedrale, i fedeli sono invitati a prendere una candela e a tenerla accesa durante la processione. Si prega tutti di portare con sé il libretto per partecipare alla preghiera e al canto.

PROCESSIONE EUCARISTICA CANTO Sei tu, Signore, il pane, tu cibo sei per noi. Risorto a vita nuova, sei vivo in mezzo a noi. Nell’ultima sua cena Gesù si dona ai suoi: “Prendete pane e vino, la vita mia per voi”. “Mangiate questo pane: chi crede in me, vivrà. Chi beve il vino nuovo, con me risorgerà”. È Cristo il pane vero, diviso qui fra noi: formiamo un solo corpo e Dio sarà con noi. Mentre si forma la processione in Piazza, i Campanari Reggiani suonano a distesa le campane del Duomo.

1. I sacerdoti, amore del cuore di Gesù Lettore Dalla lettera del Santo Padre Benedetto XVI per la proclamazione di un Anno sacerdotale “Il Sacerdozio è l'amore del cuore di Gesù”, soleva dire il Santo Curato d’Ars. Questa toccante espressione ci permette anzitutto di evocare con tenerezza e riconoscenza l’immenso dono che i sacerdoti costituiscono non solo per la Chiesa, ma anche per la stessa umanità. Penso a tutti quei presbiteri che offrono ai fedeli cristiani e al mondo intero l’umile e quotidiana proposta delle parole e dei gesti di Cristo, cercando di aderire a Lui con i pensieri, la volontà, i sentimenti e lo stile di tutta la propria esistenza. Come non sottolineare le loro fatiche apostoliche, il loro servizio infaticabile e nascosto, la loro carità tendenzialmente universale? E che dire della fedeltà coraggiosa di tanti sacerdoti che, pur tra difficoltà e incomprensioni, restano fedeli alla loro vocazione: quella di “amici di Cristo”, da Lui particolarmente chiamati, prescelti e inviati? Io stesso porto ancora nel cuore il ricordo del primo parroco accanto al quale esercitai il mio ministero di giovane prete: egli mi lasciò l’esempio di una dedizione senza riserve al proprio servizio pastorale, fino a trovare la morte nell’atto stesso in cui portava il viatico a un malato grave. Tornano poi alla mia memoria gli innumerevoli confratelli che ho incontrato e che continuo ad incontrare, anche durante i miei viaggi pastorali nelle diverse nazioni, generosamente impegnati nel quotidiano esercizio del loro ministero sacerdotale. Ma l’espressione usata dal Santo Curato evoca anche la trafittura del Cuore di Cristo e la corona di spine che lo avvolge. Il pensiero va, di conseguenza, alle innumerevoli situazioni di sofferenza in cui molti sacerdoti sono coinvolti, sia perché partecipi dell’esperienza umana del dolore nella molteplicità del suo manifestarsi, sia perché incompresi dagli stessi destinatari del loro ministero: come non ricordare i tanti sacerdoti offesi nella loro dignità, impediti nella loro missione, a volte anche perseguitati fino alla suprema testimonianza del sangue? Breve pausa di silenzio.

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RENDIMENTO DI GRAZIE (dal Documento pastorale “Eucaristia, Comunione, Comunità”, CEI 1983, n. 4) Guida: Nell’Eucaristia sono presenti le “opere mirabili” che Dio ha compiuto nella storia. Di tutte, l’Eucaristia è l’opera più mirabile. Mentre contempliamo il mistero, rendiamo grazie a Dio e cantiamo: Laudate, omnes gentes, laudate Dominum. Ti ringraziamo, o Padre, per i segni del tuo amore che a noi si svela nella creazione, nella storia dell’uomo, e nella piena rivelazione del tuo Figlio Gesù. Laudate, omnes gentes, laudate Dominum. Per la potenza dello Spirito egli è venuto tra noi, nel seno purissimo di Maria. Fece del mondo la sua casa, elesse i poveri, annunciò pace e riconciliazione a tutti, si diede liberamente alla morte di croce. Laudate, omnes gentes, laudate Dominum.

Per amore egli è venuto, d’amore è vissuto, con amore si è donato a te e in un gesto supremo d’amore si è sacrificato per noi. Laudate, omnes gentes, laudate Dominum. Nell’ultima cena, riunito con i discepoli, dopo averci dato il comandamento nuovo, segno di eterna alleanza, ci lasciò il suo corpo e il suo sangue per la remissione dei peccati. Laudate, omnes gentes, laudate Dominum. Noi ti ringraziamo o Padre, per questo santissimo segno. Lo accogliamo come dono della tua misericordia che ci trasforma e ci dà un cuore nuovo, come grazia di riconciliazione e come segno di comunione. Per mezzo del tuo Spirito, che è Signore e dà la vita, donalo sempre sull’altare della Chiesa e del mondo, mediante il ministero dei sacerdoti.

Laudate, omnes gentes, laudate Dominum. La guida conclude con l’orazione:

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O Padre, che provvedi alla tua Chiesa gli operai del Vangelo, effondi in una rinnovata Pentecoste, il tuo Spirito di pietà e di fortezza, perché susciti nelle nostre comunità degni ministri dell’altare, annunciatori forti e miti della parola che ci salva. Per Cristo nostro Signore. Amen

2. Sacerdoti non per sé, ma per il popolo Lettore Dalla lettera del Santo Padre Benedetto XVI per l’Anno sacerdotale Ci sono, purtroppo, anche situazioni, mai abbastanza deplorate, in cui è la Chiesa stessa a soffrire per l’infedeltà di alcuni suoi ministri. È il mondo a trarne allora motivo di scandalo e di rifiuto. Ciò che massimamente può giovare in tali casi alla Chiesa non è tanto la puntigliosa rilevazione delle debolezze dei suoi ministri, quanto una rinnovata e lieta coscienza della grandezza del dono di Dio, concretizzato in splendide figure di generosi Pastori, di Religiosi ardenti di amore per Dio e per le anime, di Direttori spirituali illuminati e pazienti. A questo proposito, gli insegnamenti e gli esempi di san Giovanni Maria Vianney possono offrire a tutti un significativo punto di riferimento: il Curato d’Ars era umilissimo, ma consapevole, in quanto prete, d’essere un dono immenso per la sua gente: “Un buon pastore, un pastore secondo il cuore di Dio, è il più grande tesoro che il buon Dio possa accordare ad una parrocchia e uno dei doni più preziosi della misericordia divina”. Parlava del sacerdozio come se non riuscisse a capacitarsi della grandezza del dono e del compito affidati ad una creatura umana: “Oh come il prete è grande!... Se egli si comprendesse, morirebbe... Dio gli obbedisce: egli pronuncia due parole e Nostro Signore scende dal cielo alla sua voce e si rinchiude in una piccola ostia...”. E spiegando ai suoi fedeli l’importanza dei sacramenti diceva: “Tolto il sacramento dell'Ordine, noi non avremmo il Signore. Chi lo ha riposto là in quel tabernacolo? Il sacerdote. Chi ha accolto la vostra anima al primo entrare nella vita? Il sacerdote. Chi la nutre per darle la forza di compiere il suo pellegrinaggio? Il sacerdote. Chi la preparerà a comparire innanzi a Dio, lavandola per l'ultima volta nel sangue di Gesù Cristo? Il sacerdote, sempre il sacerdote... Dopo Dio, il sacerdote è tutto!... Lui stesso non si capirà bene che in cielo”. Queste affermazioni, nate dal cuore sacerdotale del santo parroco, possono apparire eccessive. In esse, tuttavia, si rivela l’altissima considerazione in cui egli teneva il sacramento del sacerdozio. ... “È il prete che continua l’opera della Redenzione sulla terra... Che ci gioverebbe una casa piena d’oro se non ci fosse nessuno che ce ne apre la porta? Il prete possiede la chiave dei tesori celesti: è lui che apre la porta; egli è l’economo del buon Dio; l’amministratore dei suoi beni... Il prete non è prete per sé, lo è per voi”. PREGHIERA PER I SACERDOTI Guida: Invochiamo il Signore presente nell’Eucaristia con la preghiera che abbiamo ripetuto in questo anno. Lettore: Diciamo insieme: Benedici i nostri sacerdoti, Signore. Signore Gesù, presente nel Santissimo Sacramento, che hai voluto perpetuare la tua Presenza tra noi per il tramite dei tuoi Sacerdoti, fa’ che le loro parole siano sempre le tue,

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che i loro gesti siano i tuoi gesti, che la loro vita sia fedele riflesso della tua vita. Benedici i nostri sacerdoti, Signore. Che essi siano quegli uomini che parlano a Dio degli uomini, e agli uomini, di Dio. Che non abbiano paura del dover servire, servendo la Chiesa nel modo in cui essa ha bisogno di essere servita. Benedici i nostri sacerdoti, Signore. Che siano uomini, testimoni dell’eterno nel nostro tempo, camminando per le strade della storia con i tuoi stessi passi e facendo a tutti del bene. Benedici i nostri sacerdoti, Signore. Che siano fedeli ai loro impegni, gelosi della propria vocazione e della propria donazione, specchio luminoso della propria identità e che vivano nella gioia per il dono ricevuto. Benedici i nostri sacerdoti, Signore. La Guida conclude: Te lo chiediamo per la tua Madre Maria Santissima: lei che è stata presente nella tua vita sarà sempre presente nella vita dei tuoi sacerdoti. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen. Canto: Quello che abbiamo udito Rit.: Quello che abbiamo udito, quello che abbiam veduto, quel che abbiam toccato dell’amore infinito l’annunciamo a voi. Grandi cose ha fatto il Signore. Del suo amore vogliamo parlare: Dio Padre il suo Figlio ha donato, sulla croce l’abbiamo veduto. Rit. In Gesù tutto il cielo si apre, ogni figlio conosce suo Padre; alla vita rinasce ogni cosa e l’amore raduna la Chiesa. Rit. Nello Spirito il mondo è creato e si apre al suo dono infinito;

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il fratello al fratello dà mano per aprire un nuovo cammino. Rit. Viene il regno di Dio nel mondo e l’amore rivela il suo avvento; come un seme germoglia nell’uomo che risponde all’invito divino. Rit. Lettore Dalla lettera del Santo Padre Benedetto XVI per l’Anno sacerdotale Nel mondo di oggi, come nei difficili tempi del Curato d’Ars, occorre che i presbiteri nella loro vita e azione si distinguano per una forte testimonianza evangelica. Ha giustamente osservato Paolo VI: “L’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri, o se ascolta i maestri lo fa perché sono dei testimoni”. Perché non nasca un vuoto esistenziale in noi e non sia compromessa l’efficacia del nostro ministero, occorre che ci interroghiamo sempre di nuovo: “Siamo veramente pervasi dalla Parola di Dio? È vero che essa è il nutrimento di cui viviamo, più di quanto lo siano il pane e le cose di questo mondo? La conosciamo davvero? La amiamo? Ci occupiamo interiormente di questa Parola al punto che essa realmente dia un’impronta alla nostra vita e formi il nostro pensiero?”. Come Gesù chiamò i Dodici perché stessero con Lui (cfr Mc 3,14) e solo dopo li mandò a predicare, così anche ai giorni nostri i sacerdoti sono chiamati ad assimilare quel “nuovo stile di vita” che è stato inaugurato dal Signore Gesù ed è stato fatto proprio dagli Apostoli. Tutti pregano per un breve momento in silenzio, poi la Guida pronuncia l’orazione: O Dio, che nel tuo Figlio fatto uomo ci hai detto tutto e ci hai donato tutto, poiché nel disegno della tua provvidenza tu hai bisogno anche degli uomini per rivelarti, e resti muto senza la nostra voce, rendi i tuoi sacerdoti annunciatori e testimoni della parola che salva. Per Cristo nostro Signore. Amen. CANTO: Canto di beatitudine Beato colui che vince se stesso facendosi servo del Cristo che viene. Chi è nel Signore cammini con lui, con lui che l’ha amato per primo. Beato chi veglia con fede e preghiera, chi accoglie il Vangelo col cuore e la vita, che ancora quest’oggi è potenza di Dio che salva colui che crede. Beato chi annuncia l’amore di Dio, la sua fedeltà e la sua tenerezza. Che è resa presente in ogni fratello che vive l’amore con gioia.

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Beato chi ama nei poveri il Cristo, li serve così come lui fece a noi: si è fatto carne ed ha condiviso la vita che vive ogni uomo. Si è fatto carne ed ha condiviso la vita che vive ogni uomo.

3. I sacerdoti al servizio dell’Eucaristia Lettore Dalla lettera del Santo Padre Benedetto XVI per l’Anno sacerdotale Ai suoi parrocchiani il Santo Curato insegnava soprattutto con la testimonianza della vita. Dal suo esempio i fedeli imparavano a pregare, sostando volentieri davanti al tabernacolo per una visita a Gesù Eucaristia. “Non c’è bisogno di parlar molto per ben pregare” – spiegava loro il Curato - “Si sa che Gesù è là, nel santo tabernacolo: apriamogli il nostro cuore, rallegriamoci della sua santa presenza. È questa la migliore preghiera”. Ed esortava: “Venite alla comunione, fratelli miei, venite da Gesù. Venite a vivere di Lui per poter vivere con Lui... “È vero che non ne siete degni, ma ne avete bisogno!”. Tale educazione dei fedeli alla presenza eucaristica e alla comunione acquistava un’efficacia particolarissima, quando i fedeli lo vedevano celebrare il Santo Sacrificio della Messa. Chi vi assisteva diceva che “non era possibile trovare una figura che meglio esprimesse l’adorazione... Contemplava l’Ostia amorosamente”. “Tutte le buone opere riunite non equivalgono al sacrificio della Messa, perché quelle sono opere di uomini, mentre la Santa Messa è opera di Dio», diceva. Era convinto che dalla Messa dipendesse tutto il fervore della vita di un prete: «La causa della rilassatezza del sacerdote è che non fa attenzione alla Messa! Mio Dio, come è da compiangere un prete che celebra come se facesse una cosa ordinaria!”. Ed aveva preso l’abitudine di offrire sempre, celebrando, anche il sacrificio della propria vita: “Come fa bene un prete ad offrirsi a Dio in sacrificio tutte le mattine!”. INVOCAZIONI A CRISTO Guida: Cristo nella Cena pasquale ha donato il suo Corpo e il suo Sangue per la vita del mondo. Riuniti nella preghiera di lode, diciamo: Tu sei la nostra vita, Signore. T.: Tu sei la nostra vita, Signore. Cristo, Figlio del Dio vivo, che ci hai comandato di celebrare l'Eucaristia in tua memoria, fa' che vi partecipiamo sempre con fede e amore a beneficio di tutta la Chiesa. Tu sei la nostra vita, Signore. Cristo, unico e sommo sacerdote, che hai affidato ai tuoi sacerdoti i santi misteri, fa' che essi esprimano nella vita ciò che celebrano nel sacramento. Tu sei la nostra vita, Signore. Cristo, che nell’Eucaristia ci nutri con il tuo pane vivo, per la forza di questo sacramento fa’ maturare i germi di vocazione che a piene mani il Padre semina nel campo della Chiesa, perché molti ti seguano nella via del sacerdozio,

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della vita consacrata, della missione. Tu sei la nostra vita, Signore. Cristo, che nell'Eucaristia edifichi la tua Chiesa fa’ che le nostre comunità curino la formazione dei ministri e dei fedeli per una partecipazione viva e fruttuosa alle celebrazioni liturgiche. Tu sei la nostra vita, Signore. Cristo, che nell'Eucaristia effondi la pienezza del tuo Spirito, sostieni i diaconi e quanti nella nostra Chiesa si dedicano al servizio dei poveri e dei sofferenti e fa’ che ti riconosciamo nei piccoli e negli ultimi. Tu sei la nostra vita, Signore. Cristo, che nell'Eucaristia spezzi il pane per noi, insegnaci a condividere il pane terreno con i fratelli e fa’ che ci educhiamo tutti ad uno stile di vita più semplice e sobrio. Tu sei la nostra vita, Signore. Cristo, che nell'Eucaristia ci dai la grazia di annunciare la tua morte e risurrezione fino al giorno della tua venuta. rendi partecipi della tua gloria i nostri fratelli defunti. Tu sei la nostra vita, Signore. La Guida pronuncia l’orazione: O Dio, che hai posto i sacerdoti a servizio dell’Eucaristia e del tuo popolo, con la forza di questo sacramento santifica il loro ministero, e fa’ che produca frutti duraturi nella tua Chiesa. Per Cristo nostro Signore. Amen. CANTO: Dio ha visitato il suo popolo Rit. Alleluia, alleluia! Alleluia, alleluia! Dio ha visitato il suo popolo, ha fatto meraviglie per noi, alleluia! Gli occhi dei ciechi vedono la luce, gli orecchi sordi odono la voce: Dio ha fatto meraviglie per noi, Dio ha fatto meraviglie per noi. Rit. I cuori spenti vibrano d’amore, i volti tristi splendono di gioia: Dio ha fatto meraviglie per noi, Dio ha fatto meraviglie per noi. Rit. Le bocche mute cantano in coro, le mani stanche ritmano la lode: Dio ha fatto meraviglie per noi, Dio ha fatto meraviglie per noi. Rit. Il lieto annuncio ai poveri è portato, la vera pace ai popoli è donata:

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Dio ha fatto meraviglie per noi, Dio ha fatto meraviglie per noi. Rit. I corpi infermi trovano salute, i piedi zoppi danzano a festa: Dio ha fatto meraviglie per noi, Dio ha fatto meraviglie per noi. Rit. Oggi i bambini entrano nel regno, i peccatori tornano al Signore: Dio ha fatto meraviglie per noi, Dio ha fatto meraviglie per noi. Rit. CANTO: Gerusalemme Gerusalemme, città del Signore verso di te torneranno i tuoi figli, per abitar nella casa del Padre: palpiterà di gioia il tuo cuore. Potrai rialzarti e vestirti di luce poiché la luce viene a te. Ti chiameranno città del Signore, perché la gloria di Dio è su di te. Gerusalemme che scendi dal cielo, il tuo splendore è gemma preziosa. Non hai bisogno di luce di sole, poiché tua lampada è il Signore. Non hai bisogno nemmeno di un tempio poiché il Signore è tempio per te. Cammineranno alla tua luce ogni nazione ed ogni re. Così la pace sarà tuo sovrano, governatore sarà la giustizia. Tu chiamerai le tue mura “salvezza” e le tue porte saranno “gloria”. Non ci saranno più devastazioni né prepotenze entro di te. Il tuo Signore sarà luce eterna e tuo splendore sarà il tuo Re. Quando tutti sono radunati in piazza, si fa il canto di adorazione, mentre il Vescovo incensa l’ostia consacrata. CANTO DI ADORAZIONE Adoriamo il Sacramento che Dio Padre ci donò. Nuovo patto, nuovo rito nella fede si compì. Al mistero è fondamento

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la parola di Gesù. Gloria al Padre onnipotente, gloria al Figlio Redentor, lode grande, sommo onore all’eterna Carità. Gloria immensa, eterno amore alla santa Trinità. Amen. ORAZIONE Il Vescovo, in piedi, davanti al Santissimo, a braccia allargate dice: Preghiamo. Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell’Eucaristia ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua, fa’ che adoriamo con viva fede il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, per sentire sempre in noi i benefici della redenzione. Tu sei Dio e vivi e regni con Dio Padre, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen. BENEDIZIONE EUCARISTICA Il Vescovo traccia con l’ostensorio un ampio segno di croce senza nulla dire. Mentre si porta l’ostia consacrata in Duomo per essere riposta nel tabernacolo, si dicono insieme le seguenti acclamazioni:

Dio sia benedetto.

Benedetto il suo santo nome.

Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo.

Benedetto il nome di Gesù.

Benedetto il suo sacratissimo Cuore.

Benedetto il suo preziosissimo Sangue.

Benedetto Gesù nel santissimo Sacramento dell’altare.

Benedetto lo Spirito Santo Paraclito.

Benedetta la gran Madre di Dio, Maria Santissima.

Benedetta la sua santa e immacolata concezione.

Benedetta la sua gloriosa assunzione.

Benedetto il nome di Maria, vergine e madre.

Benedetto san Giuseppe, suo castissimo sposo.

Benedetto Dio nei suoi angeli e nei suoi santi. Intervento del Vescovo CANTICO DI MARIA L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore,

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perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre. Gloria… La Celebrazione eucaristica di questa sera ci riconduce al clima spirituale del Giovedì Santo, il giorno in cui Cristo, alla vigilia della sua Passione, istituì nel Cenacolo la santissima Eucaristia. Il Corpus Domini costituisce così una ripresa del mistero del Giovedì Santo, quasi in obbedienza all’invito di Gesù di “proclamare sui tetti” ciò che Egli ci ha trasmesso nel segreto (cfr Mt 10,27). Il dono dell’Eucaristia, gli Apostoli lo ricevettero dal Signore nell’intimità dell’Ultima Cena, ma era destinato a tutti, al mondo intero. Ecco perché va proclamato ed esposto apertamente, perché ognuno possa incontrare “Gesù che passa” come avveniva per le strade della Galilea, della Samaria e della Giudea; perché ognuno, ricevendolo, possa essere sanato e rinnovato dalla forza del suo amore. Questa, cari amici, è la perpetua e vivente eredità che Gesù ci ha lasciato nel Sacramento del suo Corpo e del suo Sangue. Eredità che domanda di essere costantemente ripensata, rivissuta, affinché, come ebbe a dire il venerato Papa Paolo VI, possa “imprimere la sua inesauribile efficacia su tutti i giorni della nostra vita mortale” (Insegnamenti, V [1967], p. 779). Nel brano evangelico poc’anzi proclamato san Luca, narrandoci il miracolo della moltiplicazione dei cinque pani e due pesci con cui Gesù sfamò la folla “in una zona deserta”, conclude dicendo: “Tutti ne mangiarono e si saziarono” (cfr Lc 9,11b–17). Vorrei in primo luogo sottolineare questo “tutti”. È infatti desiderio del Signore che ogni essere umano si nutra dell’Eucaristia, perché l’Eucaristia è per tutti. Se nel Giovedì Santo viene posto in evidenza lo stretto rapporto che esiste tra l’Ultima Cena e il mistero della morte di Gesù in croce, quest’oggi, festa del Corpus Domini, con la processione e l’adorazione corale dell’Eucaristia si richiama l’attenzione sul fatto che Cristo si è immolato per l’intera umanità. Il suo passaggio fra le case e per le strade della nostra Città sarà per coloro che vi abitano un’offerta di gioia, di vita immortale, di pace e di amore.

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Nel brano evangelico, un secondo elemento salta all’occhio: il miracolo compiuto dal Signore contiene un esplicito invito ad offrire ciascuno il proprio contributo. I cinque pani e i due pesci stanno ad indicare il nostro apporto, povero ma necessario, che Egli trasforma in dono di amore per tutti. “Cristo ancora oggi - ho scritto nella citata Esortazione post-sinodale - continua ad esortare i suoi discepoli ad impegnarsi in prima persona” (n. 88). L’Eucaristia è dunque una chiamata alla santità e al dono di sé ai fratelli, perchè “la vocazione di ciascuno di noi è quella di essere, insieme a Gesù, pane spezzato per la vita del mondo” (ibid.).