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106 TUTTI FOTOGRAFI SOFTWARE un file della fotocamera, applica ad esso una prima regolazione per compensare i difetti specifici di quel modello di reflex; Capture One Pro 7 infatti incorpora una lunga serie di profili ICC creati provan- do le fotocamere disponibili sul mercato, verificandone le caratteristiche e la resa in termini qualitativi. La calibrazione ICC comprende anche le prestazioni della reflex ad alti ISO, in modo da correggere in modo nativo il rumore elettronico. Lo sviluppo professionale dei file Raw: Capture One Pro 7 Capture One Pro 7 è uno dei software preferiti dai professionisti, sia che utilizzino reflex o dorsi digitali. Progettato per esigenze evolute, offre il meglio di sé nello sviluppo dei file Raw. Le correzioni locali sono gestite come livelli. In questo esempio la regolazione è stata denominata “Labbra”. Il pennello di intervento è in grado di riconoscere i bordi. Capture One Pro 7 è il programma di svi- luppo Raw professionale di riferimento, nato per gestire i file Raw dei dorsi digitali. I professionisti ne apprezzano da lungo tempo le raffinate regolazioni e la qua- lità delle esportazioni; le più importanti campagne pubblicitarie usano immagini sviluppate proprio con Capture One Pro 7. Il software supporta inoltre i file Raw dei principali produttori di fotocamere digi- tali, entrando di fatto nel flusso di lavoro quotidiano di molti fotografi. Quello che i professionisti apprezzano in particolare di Capture One Pro 7 rispetto ai concorrenti, ovvero Lightroom e Aperture, è la maggiore precisione che consente di ottenere e questo in ambito professionale è importante dato che spesso le immagini vengono stampate in un grande formato che evidenzia le imperfezioni e le regola- zioni approssimative. Gli elementi chiave della superiorità di Capture One Pro 7 sono la calibrazione della fotocamera con profili ICC, la gestio- ne sofisticata della matrice di Bayer e tutta una serie di algoritmi di elaborazione di elevata qualità. Profilo ICC e ottimizzazione della resa cromatica Per gestione profilo ICC si intende che ogni volta che Capture One Pro 7 apre

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SoFtwAre

un file della fotocamera, applica ad esso una prima regolazione per compensare i difetti specifici di quel modello di reflex; Capture One Pro 7 infatti incorpora una lunga serie di profili ICC creati provan-do le fotocamere disponibili sul mercato,

verificandone le caratteristiche e la resa in termini qualitativi. La calibrazione ICC comprende anche le prestazioni della reflex ad alti ISO, in modo da correggere in modo nativo il rumore elettronico.

Lo sviluppo professionale dei file Raw:

Capture One Pro 7capture one Pro 7 è uno

dei software preferiti dai professionisti, sia che utilizzino

reflex o dorsi digitali. Progettato per esigenze evolute, offre il meglio

di sé nello sviluppo dei file Raw.

Le correzioni locali sono gestite come livelli. In questo esempio la regolazione è stata denominata “Labbra”. Il pennello di intervento è in grado di riconoscere i bordi.

Capture One Pro 7 è il programma di svi-luppo Raw professionale di riferimento, nato per gestire i file Raw dei dorsi digitali. I professionisti ne apprezzano da lungo tempo le raffinate regolazioni e la qua-lità delle esportazioni; le più importanti campagne pubblicitarie usano immagini sviluppate proprio con Capture One Pro 7. Il software supporta inoltre i file Raw dei principali produttori di fotocamere digi-tali, entrando di fatto nel flusso di lavoro quotidiano di molti fotografi.Quello che i professionisti apprezzano in particolare di Capture One Pro 7 rispetto ai concorrenti, ovvero Lightroom e Aperture, è la maggiore precisione che consente di ottenere e questo in ambito professionale è importante dato che spesso le immagini vengono stampate in un grande formato che evidenzia le imperfezioni e le regola-zioni approssimative. Gli elementi chiave della superiorità di Capture One Pro 7 sono la calibrazione della fotocamera con profili ICC, la gestio-ne sofisticata della matrice di Bayer e tutta una serie di algoritmi di elaborazione di elevata qualità.

Profilo ICC e ottimizzazione della resa cromaticaPer gestione profilo ICC si intende che ogni volta che Capture One Pro 7 apre

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L’elaborazione della matrice di Bayer è una procedura per ottimizzare la resa cromati-ca; si basa su una complessa analisi delle informazioni provenienti dai singoli pixel del sensore e Capture One Pro 7 dispone di un algoritmo particolarmente raffinato. Sono fattori importanti quando si vuole mantenere un’elevata qualità nella resa cromatica e nelle sfumature.

Grande potenza di elaborazioneCapture One Pro 7 lavora esclusivamente su elaboratori a 64 bit e può quindi gesti-re più memoria Ram ed eseguire calcoli complessi proprio per ottimizzare i suoi algoritmi; non dimentichiamo poi la gran-de dimensione dei file Raw prodotti dai dorsi digitali. In generale gli algoritmi di elaborazione immagine di Capture One Pro 7 operano

dando la priorità alla qualità: rispetto alla concorrenza concedono qualche secondo in più all’elaborazione, ma il risultato parla chiaro.

Funzioni utiliUna caratteristica molto apprezzata (e assente nei software concorrenti) è la maschera di fuoco, un metodo per verifi-care le parti più nitide dell’immagine: un colore in sovrapposizione mostra le zone più nitide e in questo modo il fotografo ha un rapido riscontro del punto di fuoco, evitando le brutte sorprese quando ora-mai il lavoro è finito.Il programma dispone infine di due funzio-ni particolari aggiuntive: la gestione della potenza dei flash professionali ProFoto e la visione remota dei file via browser web o App.

Spesso i fotografi professionisti di still life, moda e ritratto lavorano con la foto-camera collegata via cavo al computer e ogni scatto vi giunge direttamente. Capture One Pro 7 è ottimizzato per que-sto genere di flusso di lavoro, offrendo anche la visione LiveView sulle fotocame-re supportate.Capture One Pro 7 supporta anche i moni-tor multipli, un’opzione fondamentale quando si utilizzano postazioni di lavoro di alto livello.

Il flusso di lavoroCapture One Pro 7 organizza il flusso di lavoro tramite due metodi, il catalogo o la sessione. Il primo metodo è di certo il più completo perché, analogamente ai catalo-ghi di Lightroom, permette di organizza-re un lavoro con cartelle e sottocartelle,

La gestione dell’incarnato è uno dei punti di forza di Capture One Pro 7. Come si vede nel cerchio dei colori le tinte gestibili sono molto limitate, in modo che la regolazione sia sempre verosimile.

Il pannello della libreria consente di gestire i cataloghi e applicare filtri di ricerca.

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album virtuali e smart album; i cataloghi sono perfetti per organizzare importanti dati relativi a lavori, eventi, progetti; quan-do poi l’archivio del fotografo risiede su di un disco esterno, il catalogo consente di eseguire regolazioni e gestioni di un progetto anche quando il disco è discon-nesso; una volta ricollegato il disco, il programma eseguirà l’aggiornamento del catalogo con le nuove modifiche. Il metodo “sessione” è una versione più semplice di organizzazione del lavoro, con meno opzioni di suddivisione interna delle immagini. Capture One Pro 7 include le funzionalità Smart Album, cioè la creazione di raccolte virtuali che si popolano automaticamente in base a criteri scelti dal fotografo: rating,

diaframmi, lunghezze focali, parole chiave e molto altro. La livrea di Capture One Pro 7 è piacevol-mente scura con grafica a toni di grigio; per evidenziare uno strumento attivo usa un colore arancione che non disturba. A differenza dei concorrenti non ricorre alla disposizione a moduli, ma usa un solo spazio di lavoro, personalizzabile.Ampia la disponibilità di strumenti: una barra in alto raccoglie tre aree di strumenti di uso frequente: a sinistra quelli dedicati all’importazione e alla prima gestione, al centro gli strumenti più comuni e a destra le icone relative ad avvisi e gestione del copia/incolla.La parte più grande dell’area di lavoro è ovviamente occupata dall’anteprima

dell’immagine selezionata; alla sua sini-stra troveremo una colonna che raccoglie tutti gli strumenti di Capture One Pro 7, dalla struttura dei cataloghi e delle ses-sioni, fino all’esportazione. La sezione sotto l’area di anteprima mostra i file contenuti nella cartella o nella sezione del catalogo attualmente in lavorazione. La colonna a sinistra raccoglie gli stru-menti principali di Capture Pro 7, dodici pannelli ricchi di comandi per affrontare lo sviluppo file Raw ad elevate prestazioni.

L’editor per i toni della pelleI primi due pannelli gestiscono rispetti-vamente i cataloghi e lo scatto remoto, mentre dal terzo pannello in poi inizia la vera parata degli strumenti: dalla selezio-

Capture One Pro 7 può lavorare su copie virtuali dello stesso file Raw, in questo esempio l’immagine è stata duplicata da una versione a colori ad una ottimizzata per il bianconero. Foto Anton Björkman.

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ne del profilo ICC per la nostra fotocamera (oltre a quello consigliato ce ne sono altri), al tipo di curva di contrasto base; sicu-ramente lo strumento più apprezzato dai fotografi di moda, ritratto e matrimonio sarà l’Editor Colori dedicato all’incarnato, un pannello che permette di operare sui toni della pelle regolando lo spettro dei colori dell’incarnato, il sottile cambio di

tonalità, la saturazione, la luminosità e l’uniformità di regolazione. I risultati sono sensazionali per due moti-vi: lavora su un file Raw con profondità colore a 14 bit (reflex) o 16 bit (dorsi digi-tali), con uno spettro di colori elevatis-simo, rispettivamente 4,3 miliardi e 281 mila miliardi di colori!Inoltre il range delle regolazioni è limitato e

quindi evita il rischio di creare toni innatu-rali della pelle. Il quarto pannello raccoglie le regolazioni classiche per l’esposizione, con gli immancabili cursori di recupero ombre/luci e chiarezza/struttura; proprio questi mostrano la bontà di elaborazione di Capture One Pro 7: anche esagerando con gli interventi non producono aloni ma un risultato sempre apprezzabile.

Il pannello di gestione dell’esposizione comprende i classici comandi:esposizione, HDR (luci e ombre), livelli. curve, chiarezza e vignettatura.

La sezione dedicata alle ottiche sfrutta un apposito database per la regolazione dei difetti, in più slider dedicati permettono di affinare la riduzione della distorsione e la caduta di nitidezza. La sezione LCC serve a calibrare le ottiche tramite un secondo scatto realizzato con un filtro opalino sull’obiettivo.

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Il pannello dei dettagli gestisce ogni strumento dedicato alla nitidezza. Poiché con i dorsi digitali (e le fotocamere senza filtro passo-basso) si possono avere artefatti con moiré, è disponibile un apposito

strumento per eliminarlo.

Il pannello delle esportazioni consente una precisa organizzazione del lavoro. Se abbiamo esigenze particolari di salvataggio (un particolare formato con certe dimensioni e altro ancora) possiamo salvare queste specifiche come pre-set e richiamarle quando necessario.

La sezione del ritaglio dispone, oltre alle regolazioni abituali, della funzione Sovrapponi, con la quale possiamo aggiungere una seconda immagine guida, in questo caso una spirale aurea.

Il database delle ottiche e lo strumento LCCIl quinto pannello si occupa della gestione delle ottiche: Capture One Pro 7 include un database di correzione ottiche che per-mette di ottimizzare il file anche in base all’obiettivo usato. Una notevole caratteristica senza dubbio è la possibilità di applicare le regolazioni anche per le immagini riprese con obiettivi

decentrabili, notoriamente molto difficili da correggere: appena scattato dobbiamo però segnarci l’entità del decentramento perché le fotocamere non lo registrano nei dati Exif e non è possibile ricalcolarlo in un secondo tempo. Una seconda funzione per l’ottimizzazio-ne delle immagini è lo strumento LCC, un metodo per contenere al minimo le domi-nanti colore, per la riduzione della polvere

e per migliorare l’uniformità dell’illumi-nazione; il meccanismo si basa su una seconda ripresa fotografica della scena anteponendo un filtro opalino all’obiettivo e l’immagine ottenuta farà da mappa per ridurre gli aloni e la polvere sul sensore. E’ una tecnica che si sposa bene con le fotocamere medio formato a pellicola che montano dorsi digitali: le ottiche studiate per la pellicola se utilizzate con un dorso

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La funzione Maschera di Fuoco evidenzia con un alone verde le zone nitide dell’immagine. È un ottimo sistema per controllare rapidamente il reale punto di fuoco.

Uno sviluppo del Raw in bianconero.

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Immagine di partenza per il recupero delle alte luci del pannello HDR.

Il recupero nelle alte luci è ottimo, senza artefatti.

Un esempio di partenza per le funzioni recupero ombre nel pannello HDR.

Il risultato dell’elaborazione HDR mostra un buon contenimento degli aloni.

digitale possono introdurre alcune domi-nanti colore a chiazze; grazie al sistema LCC è facile riportare il file ad una corretta omogeneità dei colori.

Il ritaglio di precisioneIl quinto pannello gestisce il ritaglio e il raddrizzamento: si apprezzano gli stru-menti per raddrizzare le linee cadenti, come già visto con DxO Optics Pro e Lightroom; a differenza degli altri sof-tware, Capture One pro 7 dispone di una funzione avanzata che permette di sovrap-porre una seconda immagine come guida nel ritaglio, funzione molto valida quando si lavora a stretto contatto con art director e layout di impaginazione.Il pannello della nitidezza, il sesto, inclu-de strumenti per la tradizionale regola-zione della maschera di contrasto, della riduzione del rumore di fondo (classica e avanzata), della rimozione delle macchie e dell’effetto moiré; questo ultimo strumen-to è importante perché i dorsi digitali non dispongono del filtro passo-basso (low-pass filter) che elimina in ripresa questo fastidioso effetto. L’assenza di questo filtro aumenta però la nitidezza dell’immagine finale e proprio per proporre fotocamere dalla nitidezza superiore produttori come Nikon, Sony e Pentax hanno iniziato a realizzare reflex senza filtro passo-basso.

Le regolazioni localiIl settimo pannello è dedicato alle rego-lazioni locali; si apprezza il fatto che ogni regolazione sia organizzata come un livel-lo, e quindi con la possibilità di assegnarle un nome, finalmente!I parametri di intervento sono i più impor-tanti: esposizione, colori, nitidezza, moiré e chiarezza. I pennelli di intervento dispon-gono del riconoscimento automatico dei bordi.Un avviso per chi proverà il software: pro-prio come in Photoshop, dobbiamo essere sul livello giusto se vogliamo fare un certo tipo di intervento, per cui volendo regolare un parametro per tutta l’immagine occorre assicurarsi di trovarsi sul livello sfondo e non su uno di regolazione locale.

La libreria degli stili personaliIl pannello degli stili raccoglie le regolazio-ni salvate dall’utente, una comoda libre-ria per applicare rapidamente variazioni. Il pannello successivo espone i metadati, con la possibilità, ovviamente, di modi-ficarli. Gli ultimi due pannelli servono all’esportazione; col primo impostiamo i parametri di esportazione e volendo li possiamo registrare come pre-set, in

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Il pannello di acquisizione permette la visione in Live View, con le fotocamere supportate.

Una delle numerose personalizzazioni disponibili nella barra centrale.

Il pannello di rinomina file offre un metodo avanzato per la struttura del nome. Basta trascinare nella finestra le etichette azzurre con la caratteristiche volute.

prezziCapture One Pro 7: € 229,00sito: www.phaseone.com

Scheda tecnicaRequisiti: Windows: CPU Intel Core 2 Duo o superiore, 4 Gb RAM, Windows Vista SP2-64 bit , Windows 7-64 bit, Windows 8-64 bit.Mac: CPU Intel Core 2 Duo o superiore, 4 Gb RAM, Mac OS X 10.7.5, 10.8.5, 10.9.1Lingua italiana: siFile Raw supportati: Phase One, Canon, Nikon, Sony, Samsung, Leica, Mamiya Leaf, Olympus, Panasonic, Fujifilm, Pentax, Ricoh, Konica-Minolta, Epson.Fotocamere supportate per scatto cablato: PhaseOne (in base al dorso in uso), Canon, Nikon, Mamiya-Leaf.

modo da richiamarli rapidamente quando ne abbiamo bisogno. Il secondo pannello ci mostra la coda di sviluppo e lo storico delle esportazioni.

Un programma per l’archivioI fotografi hanno anche la necessità di gestire un archivio personale e quando

l’attività si espande diventa inevitabile il ricorso a collaboratori e archivisti; questo è il momento di prendere in considera-zione Media Pro, un software sempre di Phase One dedicato all’archiviazione e alla gestione database.

Maurizio Costa