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Sociologia generale e Statistica sociale (10) Corso di Lingue, Letterature e Culture Straniere Anno accademico 2019-2020 Prof. Michele Marzulli [email protected]

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Sociologia generale e Statistica sociale (10)

Corso di Lingue, Letterature e Culture Straniere

Anno accademico 2019-2020

Prof. Michele Marzulli

[email protected]

Argomento del giorno

• Il turismo come fenomeno sociale

• L’incontro con l’altro: un percorso interculturale

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Il turismo

• Il turismo è uno dei fenomeni sociali più importanti del nostro tempo.

• È importante capire le condizioni, strutturali e culturali, che ne hanno favorito il sorgere e l'espandersi nelle diverse forme di società.

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Una condizione post-moderna

• Z. Bauman (1999): uomo moderno, «da pellegrino a turista»…

• Il pellegrino come figura archetipica della condizione umana nella modernità: costruisce la propria identità in modo progressivo, è proiettato nel futuro, ha un obiettivo preciso; idea che il futuro ripagherà le fatiche di oggi; solidità del mondo in cui cammina.

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Una condizione post-moderna

• Z. Bauman (1999): uomo moderno, «da pellegrino a turista»…

• Nell’epoca post-moderna, perdita della solidità del mondo, identità usate e scartate, desiderio di appartenenza ma anche aspirazione continua alla novità: turismo come aspirazione costante, la vita normale come una vacanza continua. Turisti sempre, fisicamente vicini, spiritualmente lontani.

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Turismo come fenomeno sociale

• Non solo interesse economico per il turismo (individuazione flussi quantitativi di denaro legati al turismo). Oppure geografico: studio delle «vocazioni» territoriali (caratteri delle diverse aree e zone del pianeta).

• Anche: analisi delle relazioni tra i diversi attori interessati: turisti, operatori, popolazione locale.

• Ma anche motivazioni e aspirazioni che inducono i diversi comportamenti. Studio del turismo nel contesto dell’interazione sociale.

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«Odio i viaggi…»

• Claude Lévi-Strauss, Tristi tropici (1955): i Tropici sono diventati tristi…

• Viaggio moderno per eccellenza: Cuore di tenebra (Conrad).

• Fine della modernità (civilizzazione), fine dei viaggi… (esperienza del conoscere l’altro) inizio del turismo (trasformazione industriale del viaggio).

(Fonte: A. Cortellessa, Letteratura di viaggio del terzo tipo, Humboldt Books)

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L’incontro con l’altro

• In generale, il turismo come fenomeno sociale interessa soprattutto in quanto fenomeno relazionale, che mette in relazione soggetti diversi tra loro, che tendenzialmente non si conoscono prima del loro incontro.

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La figura del forestiero (1)

• Dinamica dei gruppi sociali: tra identità e differenza, integrazione e conflitto… il gruppo si costituisce per esclusione (noi e loro).

• Ambivalenza del rapporto con l’altro: esclusione (identità) e inclusione (mutamento).

• Forestiero foris, foras (fuori, al di fuori)… ma anche «foresta», fuori dalla comunità, bandito… fascino e timore

• Relazioni nello «spazio sociale»: polarità tra individui estranei e integrati nella comunità. Ma confini labili: nessuna esclusione è mai completa, come nessuna integrazione culturale.

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La figura del forestiero (2)

• La riflessione di Georg Simmel sullo straniero (1903 e 1908).

• Società urbanizzata ( turismo), la metropoli… soggetto ideale è l’uomo blasé (disincanto)… distaccato/distanziato… ma ambivalente (sempre condizionato… la moda)

• Come il forestiero/lo straniero: il cittadino ideale.

• Ambivalenza fondamentale: distanza e prossimità rispetto al gruppo sociale.

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Il commerciante

[Simmel: lo straniero dal punto di vista della comunità]

• Mobilità: in primo luogo lo straniero è il commerciante, intermediario tra due comunità…

• Dalla comunità di auto-consumo alle economie «esterne»… circolazione della moneta e delle merci… il commerciante come viaggiatore (in quanto tale assume uno status stabile).

• Il commerciante è interno ed esterno rispetto al gruppo (non ha radici… ma ha una posizione).

• Simbolo del non necessario… (scambio merci in sovrabbondanza).

• Il commerciante ha più relazioni degli altri, in quanto attore di «incontri»…

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Il giudice

[Simmel: lo straniero dal punto di vista della comunità]

• Oggettività: il giudice che veniva chiamato da fuori per dirimere una controversia interna.

• Oggettività: mancanza di vincoli… ma anche: conoscenza dei segreti più intimi della comunità. Distacco e coinvolgimento.

• Ambivalenza: esterno e interno, insieme.

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L’ebreo

[Simmel: lo straniero dal punto di vista della comunità]

• Generalità (indifferenziazione): ebrei di Francoforte, nel Medioevo, tasse fisse a prescindere da reddito.

• Le differenze e le relazioni intersoggettive non erano percepite dagli altri (gruppo sociale dominante).

• I forestieri non si distinguono gli uni dagli altri: omogeneità formale delle relazioni con la comunità… non sono individui, ma un gruppo indifferenziato.

• Forestiero come modello di rapporti sociali… ambivalenti

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L’incontro con l’altro

Abbiamo visto il punto di vista della comunità che accoglie… Ma qual è il punto di vista del forestiero?

• Il forestiero:

– è smarrito nel contatto con la comunità (disorientamento); mancanza di punti di riferimento comuni.

– Inoltre, ha bisogno di essere accettato dalla comunità.

• Relazione iniziale: osservazione, etnografia…

• Si avvicina al gruppo in maniera inadeguata, ambigua, genera diffidenza.

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La comunità vista dal forestiero

• Stile cognitivo: il forestiero deve tradurre il dato osservato nel suo modello culturale (equivalenza interpretativa… etnocentrismo).

• Il senso comune, la mappa concettuale e simbolica a lui sconosciuta gli appare incoerente, non razionale…

• Comprendere il «naturale», il «dato per scontato» della comunità (Alfred Schütz).

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La comunità vista dal forestiero

• In quanto ospite, immigrato, marginale, turista…

• Il forestiero esperisce la distanza sociale dal gruppo integrato.

• Differenze: culturali (orizzontali) ma anche sociali (status, verticali).

• Anche le differenze culturali tendono ad essere verticali (etnocentrismo di ogni cultura)…

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Lo straniero nella contemporaneità

• L’incontro con l’altro diviene più significativo in alcuni momenti storici.

• Con la società moderna, fine dell’omogeneità delle comunità tradizionali (nazionale, etnica, religiosa…).

• Aumento delle differenze (anche interne).

• Distanza dall’altro: relativa.

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Lo straniero nella contemporaneità

• Fasi storiche: rifiuto (i Turchi!), falsa carità(colonialismo), fascinazione (esotismo)…

• Oggi: l’altro come fonte di conoscenza di sé.

• Inoltre, globalizzazione: identità culturali collettive, identità plurali…

• Bisogno di appartenenza sempre insoddisfatto (Bauman)… e bisogno di cambiamento.

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Il movimento

• Dallo studio del forestiero allo studio dei suoi movimenti… Interesse (teorico) per i viaggi (soggiorni temporanei, per piacere o per lavoro).

• Interesse per le relazioni tra chi si trova temporaneamente in un luogo e la comunità locale.

• Tipi di interazione: ostile (conquista), casuale, ospitale… (commerciante, ricercatore, viaggiatore per piacere)… questi diventerà il «turista», soprattutto con il turismo di massa, per la sua valenza economica.

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Turismo di massa

• Dopo la II Guerra Mondiale, spinta espansiva del turismo… organizzazione del tempo libero di una società affluente e opulenta (del benessere).

• Definizioni: mobilità territoriale, limitata nel tempo, relazioni con la popolazione locale, funzione meramente di consumo.

• Ma anche aspettavi soggettivi: motivazione e propensione al movimento… «Innato» desiderio di movimento?

• Origine sociale: il piacere del viaggio, stimoli del contesto d’origine (pop. urbana vs rurale)

Fonte: H. J. Knebel (1960)

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Caratteristiche del movimento turistico

• Il turismo come fenomeno per nulla «essenziale»

• Esso sorge al di là dei bisogni essenziali (primari, piramide di Maslow), come soddisfacimento di bisogni di lusso (valori post-materiali, Inglehart).

• Questi bisogni mutano nel tempo…

• Pressione sociale (coercizione al movimento) e bisogni («soggettivi») di consumo di lusso.

• Il turista aspira al confort e alla sicurezza.

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Cambiamento

• Il turista fa qualcosa di nuovo, insolito, diverso dalla routine quotidiana.

• Presupposto: cambiamento e novità sono fonte di piacere.

• Questo differenzia il ruolo del turista da altri ruoli di viaggio. Non contano tanto le caratteristiche oggettive (distanza, durata…) quanto le aspettativesoggettive.

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Diversità di motivazioni (1)

• La ricerca del piacere cioè di novità e cambiamento… Ma si può distinguere...

– … tra sightseers (cacciatori di luoghi e immagini nuove)

– e vacationers (vacanzieri che cercano soprattutto cambiamento dalla routine quotidiana).

• Se la motivazione è la novità: turismo in senso stretto, orientamento alla novità, è multidimensionale (più esperienze insieme).

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Diversità di motivazioni (2)

• Sightseers: prevalenza del movimento (viaggio), visita di luoghi straordinari, con alto valore simbolico, tratti distintivi; movimento di raggio maggiore.

• Vacationers: privilegio delle condizioni di soggiorno e ospitalità, luoghi scelti per i servizi presenti (accoglienza, cibo, sole, spiagge…).

• Nella realtà, le motivazioni si mescolano in una stessa esperienza. Spesso: alla prima visita, sono tutti sightseers, per diventare dopo vacationers.

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Diversità di motivazioni (3)

• Sightseers: vedere le cose da vedere: il turista in viaggio non vede il mondo così com’è ma ciò che l’organizzazione turistica (anche la comunità locale) ha selezionato per lui.

• Ciò che viene preso per autentico, reale, naturale… è un prodotto (culturale).

• Per uscire da questo vicolo cieco: impregnazione, scoperta, avventura.

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Relazioni culturali

• Relazioni che si instaurano tra tutti gli attori dell’esperienza turistica: altri viaggiatori, organizzatori, popolazione locale.

• Relazione con la popolazione locale: possibili conflitti nel contatto con comunità marginali, locali, etnicamente minoritarie…

• Forme di turismo con obiettivi diversi che creano relazioni diverse.

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Relazioni culturali: il turismo etnico

• Motivazione: ricerca di contatto con costumi di vita diversi («pittoreschi»): visita a villaggi dei nativi, osservazione di cerimonie tradizionali…

• È turismo lontano da quello di massa, coinvolge ristrette élite dotate di curiosità.

• I piccoli numeri riducono l’impatto sulla popolazione locale.

• [Può anche configurarsi come turismo d’ambiente: Motivazione: ricerca di luoghi remoti, in ambienti esclusivi e scenari insoliti, per esperire un diverso rapporto con l’ambiente naturale.]

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Relazioni culturali: il turismo culturale

• Motivazione: ricerca di uno stile di vita diverso, che sta scomparendo.

• Frequenza di feste tipiche, sagre; visite a manifatture artigiane…

• I numeri sono superiori e se divengono grandi, il rischio di impatto conflittuale con la popolazione locale è alto (fotografare le persone che non lo desiderano).

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Relazioni culturali: il turismo storico

• Motivazione: ricerca vestigia del passato; sfrutta il circuito museale (ma anche chiese e cattedrali, monumenti, rovine…).

• Coinvolge un numero elevato di persone, ma molto strutturato.

• I contatti con la popolazione locale sono ridotti e strumentali (economici).

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Relazioni culturali: il turismo ricreativo

• Tipico del vacationer, cerca relax e distacco dalla vita urbana.

• Spesso: modello delle 4 S (Sun, Sea, Sand and Sex). Sport, cibo, convivialità… anche spettacoli e gioco d’azzardo.

• Libertà di essere lontano da casa… sperimentare una nuova moralità.

• Rapporto con la popolazione locale: stagionalità e quindi lavoro (flussi economici) ma anche mutamenti di valore simbolico e morale.

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La relazione con l’altro

• La relazione con l’altro non elimina mai la distanza.

• In realtà, il turista/viaggiatore mantiene sempre una bolla protettiva, che ricorda la propria cultura di origine… come un cordone ombelicale.

• Il contatto con la popolazione locale è sempre mediato da questa bolla; le sue dimensioni variano in base all’esigenza di sicurezza del turista.

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Tra familiarità e novità (1)

Tipologia del turismo in base alla capacità di accettare le novità e di trarne piacere.

• Il turista di massa organizzato: rimane nella sua bolla per tutto il viaggio; acquista «pacchetti» di viaggio, segue itinerari prefissati, le sue soste sono organizzate.

• Il turista di massa individuale (non in gruppo): ha una certa possibilità di controllo del proprio tempo, ma tutto è prefissato da un’agenzia. Non esce dalla sua bolla se non è sicuro e protetto; esperisce il nuovo ma in forme controllate.

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Tra familiarità e novità (2)

• L’esploratore: si organizza da solo, sceglie mete diverse da quelle di massa; ma cerca ancora confort e affidabilità. Cerca un rapporto con la comunità locale (lingua). Può uscire dalla sua bolla, ma sa subito rientrare se è in difficoltà. Ricerca novità, ma rimane attaccato alla sua vita quotidiana.

• Il giramondo, turista errante: la sua bolla scompare quasi totalmente; la ricerca di novità è al suo massimo livello. Lontano da percorsi e da confort del turismo di massa. Assume costumi locali (anche lavoro).

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Ulisse nel Canto XXVI dell’Inferno

«O frati, dissi, che per cento milia

perigli siete giunti a l’occidente,

a questa tanto picciola vigilia

d’i nostri sensi ch’è del rimanente

non vogliate negar l’esperïenza,

di retro al sol, del mondo sanza gente.

Considerate la vostra semenza:fatti non foste a viver come bruti,ma per seguir virtute e canoscenza».

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Bibliografia

Opere citate nella lezione (non presenti nel programma d’esame).• Bauman Z. (1999), La società dell’incertezza, Il Mulino, Bologna.

• Esposito R. (2006), Communitas, Origine e destino delle comunità, Einaudi, Torino.

• Malinowski B. (2011), Argonauti del Pacifico occidentale. Riti magici e vita quotidiana nella società primitiva, (ed. or. 1922) Bollati Boringhieri, Torino.

• Simmel G., La moda, (varie ed., ed. or. 1895).

• Cortellessa A., Letteratura di viaggio del terzo tipo, Humboldt Books (disponibile nel materiale didattico).

• Dante, Inferno, Canto XXVI, vv. 85-142.

• Conrad J., Cuore di tenebra, (ed. or. 1902).

• Apocalypse Now (1979), film di Francis Ford Coppola.

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Bibliografia

• A. Savelli, Sociologia del turismo, Milano, FrancoAngeli, 2011 [1989]; n. e.: Milano, Hoepli ed., 2012;

• Simmel G., Excursus sullo straniero in Sociologia, Edizioni di Comunità, Torino, 1998, pp. 580-599.

• Robinson M., Picard D., Emotion in Motion. Tourism, Affect and Transformation, Ashgate, 2012 (capp. 1 e 2).

• Timothy D.J., Boyd S.W., Heritage e turismo, Milano, Hoepli, 2007.

• Urry J., Larsen J., The Tourist Gaze 3.0, London, Sage, 2011.

• T. Todorov (1984), La conquista dell'America. Il problema dell'«altro», Torino.

• Z. Bauman (2001), Voglia di comunità, Feltrinelli.

• A. Maslow (1954), Motivation and Personality.

• R. Inglehart (1983), La rivoluzione silenziosa, Rizzoli.

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