Socci Antonio

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20 CRONACHE Domenica 6 aprile 2014 il Giornale C aterina Socci, 24 anni, morì il 12 settem- bre 2009. Il 24 si sarebbe dovuta laureareinarchitet- tura.Quellasera,in- torno alle 20, lei e le altre universitarie, con le quali condivideva un apparta- mento a Firenze, stavano decidendo se cucinarsi gli spaghetti o recarsi in pizze- ria. Ebbe appena il tempo di dire: «Od- dio,misentomale».Leamichelaafferra- rono al volo, impedendo che sbattesse la testa sul pavimento. Il cuore s’era fer- mato, il respiro pure. Suo padre, il gior- nalista e scrittore Antonio Socci, fu av- vertito soltanto alle 21.30. Ancora gli vi- brano nella testa lo squillo del telefono, il tramestio che d’improvviso scrollò la casa, l’urlo straziato della moglie Ales- sandra, subito seguito dal suo: «Gesù- mionooooooooo!».Epoilafollecorsain auto da Siena a Firenze. «Aritmiafatale»,fuladiagnosi.Nessu- na malformazione congenita. Escluse causeviraliotossicologiche.Erasempli- cementecessato,senzamotivo,l’impul- so elettrico che fa contrarre il muscolo della vita. Per tentare di ripristinarlo, i soccorritoridel118usaronoildefibrilla- torepiùepiùvolte,conostinazione.Dal momento dell’arresto cardiaco, le pro- babilitàchequestamanovradirianima- zionesortiscaqualcheeffettodecadono del7-10percentoogni60secondi.Dieci minuti, un quarto d’ora al massimo, e sei spacciato. E se per caso negli istanti successiviriescono a riacciuffarti,i dan- nialcervelloprovocatidallamancataos- sigenazione delle cellule nervose sono già irreversibili. È il coma profondo o lo stato vegetativo permanente. Caterinaera morta daun’ora emezzo quando giunse sul posto don Andrea Bellandi, assistente spirituale degli stu- denti di Comunione e liberazione. S’in- ginocchiò sul pavimento e cominciò a recitareilrosario.L’équipemedicaglife- ce capire che era fiato sprecato, che non c’era più nulla da fare. Ma alla seconda, o terza, Ave Maria, «il miracolo», è così chelochiamapapàSocci:«Ilcuoreripre- seapulsaredicolpo.Unbattitoforte,re- golare,nondebolisegnalicomeavviene subito dopouna defibrillazione.Torna- ta di botto normalissima anchelapressionearterio- sa.Due eventi scientifica- mente inspiegabili. Per- ché mia figlia era morta, capisce? Morta». Antonio Socci non ha paura di scomodare una parola impegnativa: re- surrezione. Finora aveva sempre fermamente cre- dutochequestoeventoso- prannaturale si fosse ma- nifestato solo nei tre redi- vividicuinarrailVangelo, riportati in vita da Gesù: la figlia di Giai- ro, il figlio della vedova di Nain e Lazza- ro. Ma oggi che Caterina ha 29 anni, si regge sulle proprie gambe, ragiona, ascolta, capisce, si commuove, ride, chiama per nome i genitori e s’impegna giornodopogiornoinunlentomastrabi- lianteritornoallanormalità,checosapo- teva concludere un padre se non che la sua primogenita è tornata all’aldilà? E proprio da questa figlia «resuscitata» prendelemosseTornatidall’Aldilà(Riz- zoli),ilsaggiocheSocci,dal2004diretto- redellaScuoladigiornalismoradiotele- visivodi Perugia, ha mandato in libreria quattro giorni fa e che si leggerebbe co- meunromanzosenonsisapesseinpar- tenzachequantovièdescrittoètuttove- ro,tuttodocumentato,acominciaredal- le molteplici testimonianze di quelle chelascienzaclassificacomeNde(near- deathexperience),esperienzevicineal- lamorte.«Quandolasortemihacostret- toaoccuparmene,sonorimastosbalor- dito dai numeri: si calcola che circa il 5 per cento della popolazione mondiale abbia avuto una Nde. Quindi 3 milioni di persone soltanto in Italia. Il sondag- giol’hasvoltolaGallup,ilpiùanticoeau- torevole istituto di statistica statuniten- se.Iostesso,nellaristrettacerchiad’una ventinadiamici,hoscopertocinqueca- si, tre dei quali sono riportati nel libro». Socci, 55 anni, sposato con Alessan- dra Gianni, docente di iconografia me- dievalenell’ateneodiSienacheglihada- to anche Maria, 28 anni, e Michelange- lo,16,èabituatoascavareinprofondità. Eredità di famiglia: «Mio nonno Adriano era mina- tore, estraeva carbone nel Chianti. Mio padre Silva- nolostesso:a9annigiàla- vorava,a14sceseinminie- ra. Era un cattolico vero, avevacapitocos’èilcomu- nismo. Restò disoccupato con tre figli a carico, men- tre mia madre aspettava me e mia sorella gemella, eppure non perse mai la speranza. È stato il mio master universitario». Perché «aldilà» nel titolo del libro è scritto con la maiuscola? «Perché è un posto eminente. Il luogo dellarealtàvera.Quellaattualeèsoloun teatro di ombre. Ho ascoltato l’ultima canzone di Vasco Rossi, Dannate nuvo- le: “Quando cammino in questa valle di lacrimevedochetuttosideveabbando- nare.Nientedura,nientedura.Equesto lo sai, però non ti ci abitui mai. Chissà perché?”.Davantiallafragilitàdelmon- do, dentro di noi sentiamo la certezza d’essere fatti per qualcosa che dura». Iraccontidei«ritornati»nonpotreb- bero essere sogni creati da una resi- dua attività encefalica? In fin dei conti la scienza ignora circa l’80 per cento delle potenzialità cerebrali. «Non dopo l’indagine dell’équipe olan- dese coordinata dal cardiologo Pim van Lommel su 344 pazienti rianimati in se- guito a un arresto cardiaco, 62 dei quali avevanoavutounaNdenonostantefos- sero tutti clinicamente morti. Come si può spiegare una coscienza lucida fuori dal corpo nel momento in cui il cervello non funziona più e l’elettroencefalo- gramma è piatto? Su The Lancet, la Bib- biadeipositivisti,vanLommelfucostret- toadammettereche“sidovrebbeinclu- dere la trascendenza, come concetto e come prospettiva, all’interno di un ten- tativo complessivo di spiegazione di queste esperienze”. E il neurofisiologo JohnEccles,premioNobelperlamedici- na,haconclusochenonsipuòricondur- re lacoscienza allachimica dei neuroni: “Dobbiamoriconoscerechesiamoesse- ri spirituali con un’anima che esistono inunmondospirituale,cosìcomeesseri materialiconuncorpoeuncervelloche esistono in un mondo materiale”». Frai«resuscitati»leicitagliattoriPe- ter Sellers, Elizabeth Taylor, Sharon Stone e Jane Seymour. «Anche il soldato Er, presente nella Re- pubblica di Platone, che risale al 380 avanti Cristo: si risvegliò a 12 giorni dal decesso e riferì di aver visitato l’aldilà. E Umberto Scapagnini, che fu parlamen- tare,sindacodiCataniaemedicoperso- nale di Silvio Berlusconi. Da specialista di neuroscienze, spiegava che durante la sua Nde incontrò la madre, morta un anno prima, e poi padre Pio, il quale gli ordinòditornareallavitaterrena,dicen- dogli:“Guagliò,checifaituqui?”.ECino Tortorella, il mago Zurlì». Conosco bene Tortorella. Parla di «un’immersione nella chiarità», av- volto da «una matassa di voci di per- sone care». E si stupisce molto, lui che è ateo, dello scetticismo altrui. «Una signora mi ha scritto un’ora dopo che avevo annunciato su Facebook l’uscita di Tornati dall’Aldilà: “Se ci riu- scirò, un giorno le racconterò che cosa hovisto”.Moltitaccionoproprioperché nontrovanoleparoleperdirloetemono di non essere creduti». Qual è la Nde che più l’ha colpita? «Quella di Vicki. Nasce prematura nel 1951, con bulbi oculari e nervo ottico atrofizzati e incompleto sviluppo della corteccia cerebrale visiva. Totalmente cieca. Nel 1973, a 22 anni, è coinvolta in unincidented’auto.Tentanoinutilmen- tedirianimarla.“Esce”daséstessa.Non avendoneesperienza,subitonondistin- gue il suo corpo steso in barella. Poi lo identifica dall’anello che aveva cono- sciutoconiltatto.Alsuorisvegliodescri- ve con precisione il furgone Volkswa- gen contro cui s’è schiantata l’auto su cuiviaggiavaeivoltidipersonedefunte, “fattediluce”,chenonavevamaivistoin vitasua:lanonna,dueamichettedelcol- legio per non vedenti, due anziani. In pratica una prova scientifica dell’esi- stenza dell’anima contro coloro che li- quidanoleNdecomeallucinazionipro- dotte dall’encefalo. Nel cervello diVicki non pote- va esservi memoria delle immaginicheinvecehasa- puto dettagliare». Lei pensa che sua figlia sia tornata dall’aldilà? «Ne sono fermamente convinto.Quandoricevet- ti la telefonata, il cuore era fermodapiùdiun’ora:una situazione incompatibile con la vita. Per una frazio- ne di secondo ebbi chiaro nella testa un solo concet- to:Diopuòtutto.Esupplicaiimedicidel 118 di continuare nei tentativi di riani- marla,pursapendochemiavrebberore- stituito un corpo in stato vegetativo». E oggi invece come sta? «È perfettamente cosciente, ilare, viva- ce, tranquilla. Ha recuperato la memo- ria che aveva perso. Pronuncia parole, dice“mamma”e“papà”,sifacapirecon i “sì” e con i “no”. È espressiva nel com- mentareitelegiornali.Sachelariabilita- zione sarà lunga, ma è certissima di uscirne. È impegnata nella logopedia e nella fisioterapia con il metodo Bobath che ridà il giusto allineamento al corpo. E resta incredibilmente bella». AncheCaterinacreded’esseretorna- ta a vivere per un miracolo? «Certo, frutto d’una catena di preghiere incessantichehacoinvoltoquattrocon- tinenti. C’entraanchepadre Pio. Undici giorni dopola tragedia,cadeva lasua fe- sta.Quellamattinamiaggrappaiallato- naca del santo di Pietrelcina. Dopo 10 minuti ricevetti una telefonata da Ma- rija Pavlovic, una dei sei veggenti di Me- djugorje. Venne a trovare Caterina e lì, in terapia intensiva, ebbe la sua visione quotidiana:laMadonnaleapparveinci- maalletto.L’indomani,mentremiamo- glie e io accarezzavamo nostra figlia e le parlavamo,ilsuovisoavvampò,ilcuore prese a galoppare, la pressione sangui- gnaeilrespirofeceroscattaregliallarmi dei dispositivi di monitoraggio emodi- namico. Strinse le nostre mani, come le avevamochiestodifare.Isuoiocchinon erano più persi nel vuoto». Vi aveva riconosciuto. «Ma il risveglio cominciò solo verso Na- tale. Fu agitato, travagliato. Urlava. Nel gennaio2010,mentrelamadrelelegge- vaunapaginadel GiovaneHolden,Cate- rina proruppe in una risata fragorosa, lunghissima, che commosse tutto il re- parto.Quattrogiornidopolefutoltoilre- spiratore.Ricordavatutto.“Haspazzato viaogninostraprevisione”,sistupìilpro- fessor Roberto Piperno, primario del- l’unità di neuroriabilitazione dell’ospe- dale Maggiore di Bologna». Vi ha spiegato com’è fatto l’aldilà? «Sì. Una testimonianza che ci ha molto impressionato. Un giorno sarà lei a rac- contarla in prima persona, se lo vorrà». Aigenitoricheperdonopersemprei loro figli che cosa si sente di dire? «Che nulla è per sempre. Che la separa- zione è temporanea. Che la comunione deisantilirendevicinineltempoenello spazio. Che tutte le lacrime saranno asciugate.Che siamonati e non morire- mo mai più, come disse Chiara Corbel- la,laqualerifiutòlecureantitumoralipe- ricoloseperlagravidanzapurdimettere almondo il suo Francesco, sacrificando così la propria vita. Quando sento dire che non vi è niente di peggio della mor- te, io rispondo che la sofferenza di un fi- glio è ben peggiore. Chi, padre o madre, non direbbe a Dio: “Prendi la mia vita adesso, ma guariscilo”? È l’esperienza che il Padreterno ha messo nella natura per farci capire che cos’è l’amore vero, quello che non prende, che non possie- de, che è pronto a immolare sé stesso». Perché Dio pretenderebbe di farci credere nella vita eterna senza for- nirci un briciolo di prova? «Di prove ce ne ha date a iosa e la princi- pale si chiama Gesù Cristo. Come ha ben spiegato il filosofo Henri Bergson, se fossimo assolutamente sicuri di so- pravvivere, non potremmo più pensare adaltro.Ipiacerisussisterebbero,maof- fuscatiesbiaditi.Impallidirebbero,per- chélalorointensitànonsarebbechel’at- tenzione da noi fissata su di essi». Con quale carne risor- geremo? A che età? «Le modalità restano un mistero. Ma nemmeno i dati biologici sono certi. Nell’arco di sette anni tut- telecelluledelnostrocor- po cambiano, eppure re- stiamo sempre noi stessi. Come si spiega?». Pensa davvero che la scienza possa provare l’esistenza dell’anima e magari darle persino unpeso,21grammi,co- me nel film con Sean Penn? «Dal punto di vista empirico è un’esi- stenza già dimostrata dal fatto che tutti i desideri del nostro cuore non trovano appagamentosuquestaterra.Checos’è ilricorso alla drogase non una ricerca di estasi? E le utopie politiche non sogna- noforseunaltromondo?Pernonparla- re del sesso: gli animali lo vivono come un semplice bisogno fisiologico, noi co- me un’ossessione che sfocia nella ma- niacalità. Questa può essere solo un’in- soddisfazionedell’anima, non certo del corpo.Siamostatifattiperunafelicitàin- finita, non per qualcosa di meno». (696. Continua) [email protected] di Stefano Lorenzetto Cieca dalla nascita, al risveglio ha saputo descrivere nei dettagli persone mai viste tipi italiani Pure «Lancet» e Eccles, premio Nobel, l’hanno ammesso. Siamo nati e non moriremo più IL CASO DI VICKI ANTONIO SOCCI L’ANIMA ESISTE «Ora posso dirlo con certezza: la mia Caterina è resuscitata» «Ragiona, ricorda, parla, ride eppure ilsuo cuoresi fermò per un’ora emezzo» Loscrittore indaga sul mistero dei «tornati dall’aldilà»: 3milioni solo inItalia L’arresto cardiaco senza una causa, la supplica a padre Pio, la veggente di Medjugorje. «Pensai all’istante: Dio può tutto» LIBRO Antonio Socci, autore di «Tornati dall’Aldilà». «Ciò che Caterina vide da morta mi ha impressionato: un giorno sarà lei a raccontarlo»

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20 CRONACHE

Domenica6 aprile 2014 ilGiornale

C aterinaSocci,24 anni,morìil 12 settem-bre2009.Il24

si sarebbe dovutalaureareinarchitet-tura.Quellasera,in-tornoalle20,leielealtre universitarie,

con le quali condivideva un apparta-mentoaFirenze, stavanodecidendosecucinarsiglispaghettiorecarsiinpizze-ria. Ebbe appena il tempo di dire: «Od-dio,misentomale».Leamichelaafferra-rono al volo, impedendo che sbattesselatestasulpavimento. Ilcuores’erafer-mato, il respiropure. Suopadre, il gior-nalista e scrittore Antonio Socci, fu av-vertito soltantoalle21.30.Ancoragli vi-branonella testa losquillodel telefono,il tramestio che d’improvviso scrollò lacasa, l’urlo straziato della moglie Ales-sandra, subito seguito dal suo: «Gesù-mionooooooooo!».EpoilafollecorsainautodaSienaaFirenze.«Aritmiafatale»,fuladiagnosi.Nessu-

na malformazione congenita. Esclusecauseviraliotossicologiche.Erasempli-cementecessato,senzamotivo,l’impul-so elettrico che fa contrarre il muscolodella vita. Per tentare di ripristinarlo, isoccorritoridel118usaronoildefibrilla-torepiùepiùvolte,conostinazione.Dalmomentodell’arresto cardiaco, le pro-babilitàchequestamanovradirianima-zionesortiscaqualcheeffettodecadonodel7-10percentoogni60secondi.Dieciminuti, un quarto d’ora al massimo, esei spacciato. E se per caso negli istantisuccessiviriesconoariacciuffarti,idan-nialcervelloprovocatidallamancataos-sigenazione delle cellule nervose sonogià irreversibili. È il comaprofondoo lostatovegetativopermanente.Caterinaeramortadaun’oraemezzo

quando giunse sul posto don AndreaBellandi, assistente spiritualedegli stu-dentidiComunioneeliberazione.S’in-ginocchiò sul pavimento e cominciò arecitareilrosario.L’équipemedicaglife-cecapirecheerafiatosprecato,chenonc’erapiùnulladafare.Maallaseconda,o terza, AveMaria, «ilmiracolo», è cosìchelochiamapapàSocci:«Ilcuoreripre-seapulsaredicolpo.Unbattitoforte,re-golare,nondebolisegnalicomeavvienesubitodopounadefibrillazione.Torna-ta di botto normalissimaanchelapressionearterio-sa.Dueeventiscientifica-mente inspiegabili. Per-ché mia figlia era morta,capisce?Morta».Antonio Socci non ha

paura di scomodare unaparola impegnativa: re-surrezione. Finora avevasempre fermamente cre-dutochequestoeventoso-prannaturalesi fossema-nifestatosolonei treredi-vividicuinarrailVangelo,riportati invitadaGesù: la figliadiGiai-ro, il figliodellavedovadiNaineLazza-ro. Ma oggi che Caterina ha 29 anni, siregge sulle proprie gambe, ragiona,ascolta, capisce, si commuove, ride,chiamapernomeigenitories’impegnagiornodopogiornoinunlentomastrabi-lianteritornoallanormalità,checosapo-tevaconcludereunpadre senonche lasua primogenita è tornata all’aldilà? Eproprio da questa figlia «resuscitata»prendelemosseTornatidall’Aldilà(Riz-zoli),ilsaggiocheSocci,dal2004diretto-redellaScuoladigiornalismoradiotele-visivodiPerugia,hamandatoinlibreriaquattrogiorni faechesi leggerebbeco-meunromanzosenonsisapesseinpar-tenzachequantovièdescrittoètuttove-

ro,tuttodocumentato,acominciaredal-le molteplici testimonianze di quellechelascienzaclassificacomeNde(near-deathexperience),esperienzevicineal-lamorte.«Quandolasortemihacostret-toaoccuparmene,sonorimastosbalor-dito dai numeri: si calcola che circa il 5per cento della popolazione mondialeabbia avuto unaNde. Quindi 3milionidi persone soltanto in Italia. Il sondag-giol’hasvoltolaGallup,ilpiùanticoeau-torevole istitutodi statisticastatuniten-se.Iostesso,nellaristrettacerchiad’unaventinadiamici,hoscopertocinqueca-si, tredeiquali sonoriportatinel libro».Socci, 55 anni, sposato con Alessan-

draGianni, docentedi iconografiame-dievalenell’ateneodiSienacheglihada-toancheMaria, 28 anni, eMichelange-lo,16,èabituatoascavareinprofondità.

Eredità di famiglia: «MiononnoAdrianoeramina-tore,estraevacarbonenelChianti. Mio padre Silva-nolostesso:a9annigiàla-vorava,a14sceseinminie-ra. Era un cattolico vero,avevacapitocos’èilcomu-nismo.Restòdisoccupatocontre figli acarico,men-tre mia madre aspettavame emia sorella gemella,eppure non perse mai lasperanza. È stato il miomasteruniversitario».

Perché«aldilà»nel titolodel libro èscrittoconlamaiuscola?

«Perché è un posto eminente. Il luogodellarealtàvera.Quellaattualeèsolounteatro di ombre. Ho ascoltato l’ultimacanzonediVascoRossi,Dannatenuvo-le: “Quandocamminoinquestavalledilacrimevedochetuttosideveabbando-nare.Nientedura,nientedura.Equestolo sai, però non ti ci abitui mai. Chissàperché?”.Davantiallafragilitàdelmon-do, dentro di noi sentiamo la certezzad’esserefattiperqualcosachedura».Iraccontidei«ritornati»nonpotreb-beroesseresognicreatidaunaresi-dua attività encefalica? In fin deiconti la scienza ignoracirca l’80percentodellepotenzialitàcerebrali.

«Nondopol’indaginedell’équipeolan-desecoordinatadalcardiologoPimvanLommelsu344pazientirianimati inse-guitoaunarrestocardiaco,62deiqualiavevanoavutounaNdenonostantefos-sero tutti clinicamente morti. Come sipuòspiegareunacoscienzalucidafuoridalcorponelmomentoincuiilcervellonon funziona più e l’elettroencefalo-grammaèpiatto?SuTheLancet, laBib-biadeipositivisti,vanLommelfucostret-toadammettereche“sidovrebbeinclu-dere la trascendenza, come concetto ecomeprospettiva,all’internodiunten-tativo complessivo di spiegazione diqueste esperienze”. E il neurofisiologoJohnEccles,premioNobelperlamedici-na,haconclusochenonsipuòricondur-relacoscienzaallachimicadeineuroni:“Dobbiamoriconoscerechesiamoesse-ri spirituali con un’anima che esistonoinunmondospirituale,cosìcomeesserimaterialiconuncorpoeuncervellocheesistonoinunmondomateriale”».Frai«resuscitati»leicitagliattoriPe-terSellers,ElizabethTaylor,SharonStoneeJaneSeymour.

«Anche il soldato Er, presente nellaRe-pubblica di Platone, che risale al 380avanti Cristo: si risvegliò a 12 giorni daldecessoeriferìdiavervisitato l’aldilà.EUmbertoScapagnini,che fuparlamen-tare,sindacodiCataniaemedicoperso-nalediSilvioBerlusconi.Daspecialistadi neuroscienze, spiegava che durantelasuaNdeincontrò lamadre,mortaunannoprima,epoipadrePio, il quale gliordinòditornareallavitaterrena,dicen-dogli:“Guagliò,checifaituqui?”.ECinoTortorella, ilmagoZurlì».Conosco bene Tortorella. Parla di«un’immersionenellachiarità»,av-voltoda«unamatassadivocidiper-sone care». E si stupisce molto, luicheèateo,delloscetticismoaltrui.

«Unasignoramihascrittoun’oradopoche avevo annunciato su Facebookl’uscitadiTornatidall’Aldilà: “Seci riu-scirò, un giorno le racconterò che cosahovisto”.Moltitaccionoproprioperchénontrovanoleparoleperdirloetemonodinonesserecreduti».QualèlaNdechepiùl’hacolpita?

«Quella di Vicki. Nasce prematura nel1951, con bulbi oculari e nervo otticoatrofizzati e incompleto sviluppo dellacorteccia cerebrale visiva. Totalmentecieca.Nel1973,a22anni,ècoinvolta inunincidented’auto.Tentanoinutilmen-tedirianimarla.“Esce”daséstessa.Nonavendoneesperienza,subitonondistin-gue il suo corpo steso in barella. Poi loidentifica dall’anello che aveva cono-sciutoconiltatto.Alsuorisvegliodescri-ve con precisione il furgone Volkswa-gen contro cui s’è schiantata l’auto sucuiviaggiavaeivoltidipersonedefunte,“fattediluce”,chenonavevamaivistoinvitasua:lanonna,dueamichettedelcol-legio per non vedenti, due anziani. Inpratica una prova scientifica dell’esi-stenza dell’anima contro coloro che li-quidanoleNdecomeallucinazionipro-dotte dall’encefalo. NelcervellodiVickinonpote-va esservi memoria delleimmaginicheinvecehasa-putodettagliare».Leipensachesua figliasiatornatadall’aldilà?

«Ne sono fermamenteconvinto.Quandoricevet-tilatelefonata,ilcuoreerafermodapiùdiun’ora:unasituazione incompatibileconlavita.Perunafrazio-nedisecondoebbichiaronellatestaunsoloconcet-to:Diopuòtutto.Esupplicaiimedicidel118 di continuare nei tentativi di riani-marla,pursapendochemiavrebberore-stituitouncorpoinstatovegetativo».Eoggi invececomesta?

«È perfettamente cosciente, ilare, viva-ce, tranquilla.Ha recuperato lamemo-ria che aveva perso. Pronuncia parole,dice“mamma”e“papà”,sifacapireconi “sì”econ i “no”.Èespressivanel com-mentareitelegiornali.Sachelariabilita-zione sarà lunga, ma è certissima diuscirne. È impegnatanella logopedia enella fisioterapia con ilmetodoBobathcheridàilgiustoallineamentoalcorpo.Eresta incredibilmentebella».AncheCaterinacreded’esseretorna-taavivereperunmiracolo?

«Certo, fruttod’unacatenadipreghiereincessantichehacoinvoltoquattrocon-tinenti.C’entraanchepadrePio.Undicigiornidopolatragedia,cadevalasuafe-sta.Quellamattinamiaggrappaiallato-naca del santo di Pietrelcina. Dopo 10minuti ricevetti una telefonata da Ma-rijaPavlovic,unadeiseiveggentidiMe-djugorje. Venne a trovare Caterina e lì,in terapia intensiva, ebbe la suavisionequotidiana:laMadonnaleapparveinci-maalletto.L’indomani,mentremiamo-glieeioaccarezzavamonostrafigliaeleparlavamo,ilsuovisoavvampò,ilcuoreprese a galoppare, la pressione sangui-gnaeilrespirofeceroscattaregliallarmidei dispositivi di monitoraggio emodi-namico.Strinselenostremani,comeleavevamochiestodifare.Isuoiocchinoneranopiùpersinelvuoto».Viavevariconosciuto.

«MailrisvegliocominciòsoloversoNa-tale. Fu agitato, travagliato. Urlava. Nelgennaio2010,mentrelamadrelelegge-vaunapaginadelGiovaneHolden,Cate-rina proruppe in una risata fragorosa,lunghissima, checommosse tutto il re-parto.Quattrogiornidopolefutoltoilre-spiratore.Ricordavatutto.“Haspazzatoviaogninostraprevisione”,sistupìilpro-fessor Roberto Piperno, primario del-l’unitàdineuroriabilitazionedell’ospe-daleMaggiorediBologna».Vihaspiegatocom’èfattol’aldilà?

«Sì.Una testimonianza che ci hamoltoimpressionato.Ungiornosarà leiarac-contarlainprimapersona,se lovorrà».Aigenitoricheperdonopersempreilorofiglichecosasisentedidire?

«Chenullaèpersempre.Chelasepara-zioneètemporanea.Chelacomunionedeisantilirendevicinineltempoenellospazio. Che tutte le lacrime sarannoasciugate.Chesiamonatienonmorire-momaipiù, comedisseChiaraCorbel-la,laqualerifiutòlecureantitumoralipe-ricoloseperlagravidanzapurdimetterealmondoilsuoFrancesco,sacrificandocosì la propria vita. Quando sento direchenonviènientedipeggiodellamor-te, iorispondochelasofferenzadiunfi-glioèbenpeggiore.Chi,padreomadre,non direbbe a Dio: “Prendi la mia vitaadesso, ma guariscilo”? È l’esperienzacheilPadreternohamessonellanaturaper farci capire che cos’è l’amore vero,quellochenonprende,chenonpossie-de,cheèprontoaimmolareséstesso».Perché Dio pretenderebbe di farcicredere nella vita eterna senza for-nirciunbriciolodiprova?

«Diprovecenehadateaiosaelaprinci-pale si chiama Gesù Cristo. Come haben spiegato il filosofo Henri Bergson,se fossimo assolutamente sicuri di so-pravvivere,nonpotremmopiùpensareadaltro.Ipiacerisussisterebbero,maof-fuscatiesbiaditi.Impallidirebbero,per-chélalorointensitànonsarebbechel’at-tenzionedanoi fissatasudiessi».

Conquale carne risor-geremo?Acheetà?

«Le modalità restano unmistero. Ma nemmeno idati biologici sono certi.Nell’arcodisetteannitut-telecelluledelnostrocor-po cambiano, eppure re-stiamo sempre noi stessi.Comesispiega?».Pensa davvero che lascienza possa provarel’esistenza dell’animaemagaridarlepersinounpeso,21grammi,co-

menelfilmconSeanPenn?«Dal punto di vista empirico è un’esi-stenzagiàdimostratadalfattochetutti idesideri del nostro cuore non trovanoappagamentosuquestaterra.Checos’èilricorsoalladrogasenonunaricercadiestasi?E le utopiepolitichenon sogna-noforseunaltromondo?Pernonparla-redel sesso: gli animali lo vivono comeunsemplicebisognofisiologico,noico-meun’ossessione che sfocianellama-niacalità.Questapuòesseresoloun’in-soddisfazionedell’anima,noncertodelcorpo.Siamostatifattiperunafelicitàin-finita,nonperqualcosadimeno».

(696.Continua)

[email protected]

“ “

diStefanoLorenzetto

Cieca dalla nascita,

al risveglio ha saputo

descrivere nei dettagli

personemai viste

tipi italiani

Pure «Lancet» e Eccles,

premio Nobel, l’hanno

ammesso. Siamo nati

e nonmoriremo più

IL CASO DI VICKI

ANTONIO SOCCI

L’ANIMA ESISTE

«Ora posso dirlo con certezza:la mia Caterina è resuscitata»«Ragiona, ricorda, parla, ride eppure il suo cuore si fermòper un’ora emezzo»Lo scrittore indaga sulmistero dei «tornati dall’aldilà»: 3milioni solo in Italia

L’arresto cardiaco senzauna causa, la supplicaa padre Pio, la veggentediMedjugorje. «Pensaiall’istante: Dio può tutto»

LIBRO Antonio Socci, autore di «Tornati dall’Aldilà». «Ciò che Caterina vide damortami ha impressionato: un giorno sarà lei a raccontarlo»