Snap arte visiva

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snap A R T E V I S I V A n.01/2011 distribuzione gratuita

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rivista di fotografia e arte visiva

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n.01/2011distribuzione gratuita

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REDAZIONE

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Danilo Bragazzi - [email protected]

Francesca Carella - [email protected]

Floriana Ferrante - [email protected]

Annamaria Fiore - [email protected]

Luciana Galli - [email protected]

Antonia Guerra - [email protected]

Angela Leo - [email protected]

Serena Petrone - [email protected]

Francesco Bello [email protected]

Roberto d’[email protected]

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I M M A G I N A T E UN’AUTOMOBILE,UN’AUTOSTRADA,UNA GITA A ROMA...AGGIUNGETE UNA BELLA CHIACCHIERATA TRA DUE AMICI. E’ PRO-PRIO COSÌ CHE È NATO “SNAP”,UN PICCOLO MOVIMENTO FOTOGRAFICO COMPRENSIVO DI PAGINA FACEBOOK E RE-LATIVA RIVISTA DI FOTOGRAFIA. L’INTENZIONE,SENZA ECCESSIVE E COLOS-SALI PRETESE,È QUELLA DI FAR CONOSCERE LA NOSTRA PASSIONE PER LA FOTOGRAFIA (CHE NON ESAGERIAMO NEL CONSIDERARLA PARTE FONDAMENTALE DEL-

LE NOSTRE VITE). MA NON SOLO,NOI VORREMMO SI POSSA CREARE UNA BELLA INTE(G)RAZIONE CON ALTRI FOTO-GRAFI ED APPASSIONATI DI ARTE IN GENERE AI QUALI OFFRIREMO CON UNA CERTA REGOLARITÀ INTERES-SANTI ED ESAUSTIVI ARGOMENTI SUL MONDO DELLA FOTOGRAFIA E DELLE ARTI VISIVE. AGLI STESSI DAREMO LA POSSIBILITÀ DI SEGUIRE SENZA LIMITAZIONI E GRATUITAMENTE (CI TENIAMO A DIRLO) LA NOSTRA RIVISTA SPECIALIZZATA SULLA FOTOGRAFIA E L’ARTE.

PER UN BUON PIATTO,CI VOGLIONO BUONI E SAPORITI INGREDIENTI,ED È PROPRIO QUESTO CHE (SPERIAMO) CONTRADDISTINGUERÀ IL NOSTRO LAVORO. NON VOGLIAMO DILUNGARCI PERCHÈ ALLE PAROLE DEVONO NECESSARIAMENTE SEGUIRE I FATTI, PER QUESTO VI CHIEDIAMO DI SEGUIRE DA SUBITO E CON DIVERTI-MENTO QUESTO NOSTRO CAMMINO INTRAPRESO CON GRANDISSIMO ENTUSIASMO. PERMETTETECI INFINE DI RINGRAZIARE CHI NELLA VITA DI OGNI GIORNO CREDE IN NOI E IN QUELLO CHE FACCIAMO,MA SOPRATTUTTO IN

QUELLO CHE VORREMMO FARE.

Saluti e buona fotografia a tutti.Roberto d’Ambrosio

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06 | tombe di San Magno - di Serena Petrone e Francesco Bello Lorusso

10 | architettura contemporanea - di Floriana Ferrante e Roberto d’Ambrosio

14 | portfolio Francesca Carella

18 | portfolio Luciana Galli

22 | portfolio Danilo Bragazzi

28 | portfolio Antonia Guerra

30 | portfolio Annamaria Fiore

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tombe didi Serena Petrone - archeologa - [email protected] Francesco Bello Lorusso - [email protected]

San Magno

L’area archeologica di San Magno, nel comune di Corato (BA), nel cuore del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, com-prende i resti di un abitato di V-IV sec. a. C. e la vasta necro-poli che documenta come il territorio di Corato costituisse un’area di confine tra Daunia e Peucezia, corrispondenti rispettivamente alla parte settentrionale e centrale della regione pugliese. La necropoli riveste notevole importanza per l’estensione dell’area archeologica e per l’unicità dei sepolcri che attestano l’uso della pietra a scopo sepolcrale. Durante le campagne di scavo (1987-1992) condotte dall’U-niversità degli Studi di Bari, sono state indagate, in un’area di circa 1 km 2 , sessantadue tombe. Le tombe a tumulo, il cui uso si protrae dall’ VIII al IV sec. a.C., trovano con-fronti negli ambienti coevi dell’area delle Murge pugliesi e dell’opposta sponda adriatica. Si compongono di una cista, ossia di una “cassetta” di pietre destinata ad accogliere il defunto, inglobata in un tumulo circolare di terra e pietre tra 6 m e 20 m di diametro.Le sepolture giacevano, in posizione rannicchiata, su letti di terra battuta o sulla roccia di fondo. I resti umani, rinvenuti in frammenti, sono attribuibili a più deposizioni.

All’interno dei sepolcri sono stati rinvenuti elementi orna-mentali relativi all’abbigliamento in bronzo e ferro, come spille, anellini, bracciali, e ceramica di stile geometrico dau-nio dipinta con motivi geometrici, espressione di una cultura indigena che praticava l’agricoltura e la pastorizia, aperta comunque a traffici commerciali di ampio raggio.

Nell’area di San Magno, nei pressi di un gruppo di mas-serie, sorge l’omonima chiesa, riferibile all’età medievale, come attestato dai documenti d’archivio che annoverano la chiesa tra i beni facenti parte del Capitolo della Chiesa di Santa Maria Maggiore di Corato.Si tratta di una piccola chiesa ad aula unica, cui si accede mediante una scalinata, che presenta, nella parte sottostan-te, una neviera, un tempo utilizzata per la raccolta e la con-servazione della neve.

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tombe di San Magno,Corato (Ba) 2010

neviera,Corato (Ba) 2010

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architetturadi Floriana Frerrante - architetto - [email protected] Roberto d’Ambrosio - [email protected]

contemporanea

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Costruendo l’immagine contemporanea della città di Bari si ottiene un mosaico ricco di tasselli architettonici vari e in costante sviluppo. Ma tutto appare ai nostri occhi privo di ordine, frammentario, incostante, in cui la percezione delle realtà e degli spazi si sottrae al nostro sguardo inconscia-mente. E’ necessaria una presa di coscienza per ridare espressio-ne a questo disordine architettonico, osservando in maniera più critica ciò che ci si presenta dinanzi. Esplorando e ascoltando la città si scoprono condizioni apparentemente deboli che rivelano, però, la realtà urba-na quale scenario di una consolidata tradizione e di nuove possibili risorse.La Bari contemporanea vede la sua maturazione negli ultimi decenni -indicativamente dagli anni ‘80 ad oggi- anche se questo inquadramento cronologico non è del tutto obiettivo, in quanto ogni opera di architettura è “contemporanea” al momento della sua creazione. Il confronto tra tecniche strut-turali , formali e concettuali che coesistono nella nostra città ci fa, però, percepire il cambiamento e l’evoluzione.In questa prospettiva storica a cui ci accostiamo si indivi-duano regole innovative di ricomposizione della città, in cui i progetti urbani si manifestano dirigendosi verso alcune funzioni determinanti come quelle specialistiche, del settore terziario e residenziale. Nascono cosi forme e tessuti ur-bani che non colgono più la tradizione della vecchia città ma offrono nuovi modelli di relazione tra lo spazio e le sue funzioni. I quartieri si espandono, i volumi crescono e si allungano, le tecniche e i materiali mutano proponendo immagini di edifici con facciate continue, coperture vetrate, strutture leg-gere, ad involucro, abbandonando il linguaggio plastico-mu-rario caratteristico dell’architettura moderna mediterranea. Questo impatto lo si percepisce tout court nell’edificio pro-gettato da Ottavio Di Blasi, in via Redi, nel quartiere Pog-giofranco i cui cantieri si sono chiusi nel 1996. Qui il volume perde di materia, la trasparenza domina la struttura in un doppio vano scala racchiuso da pareti di vetro strutturale. Quest’ultimo genera dai lati due torri alte circa 40 mt, ri-vestite in pannelli di alluminio che tracciano superfici lisce eludendo profili, cornici e marcapiano. Inoltre non sono pre-senti balconi aggettanti e vige un linguaggio omogeneo che non distingue i piani bassi destinati a terziario da quelli su-periori delle residenze. Grazie a pannelli mobili il prospetto è in costante mutamento.La città, quindi, si mostra emancipata, i quartieri sono in espansione, anche se tutto appare come un insieme di co-ralità che non produce un suono omogeneo ma una polifo-nia dissonante.

Gli anni ’90, come quelli successivi, hanno prodotto nel ca-poluogo pugliese numerosi esempi di architettura “contem-poranea”, tutti differenti, in cui non è evidente un vero e pro-prio linguaggio comune ma si rivelano testimonianze della città che vive e cerca una sua natura. Ricordiamo, l’Executi-ve Center, grande centro direzionale ad opera dell’architetto Ferrari, che si erige su via Amendola, con la sua imponente sagoma in vetro e cemento; il padiglione e centro congres-si Enel nella Fiera del Levante costruito appunto nel 1990 da Salmoiraghi che crea due volumi uno a pianta triango-lare e uno rettangolare sospeso a 4 metri dal suolo, in cui emerge una robusta tessitura reticolare in metallo; lo stadio S.Nicola, nato dal genio di Renzo Piano, in cui l’estrosità della forma plasma il materiale; il terminal crociere del por-to, riqualificazione dei magazzini Cianciola, in cui l’architetto Cimmarusti progetta una possente copertura metallica con struttura reticolare poggiante su con 4 torri di acciaio e ve-tro contenenti le scale di emergenza; e molti altri.Al di là di questa sequenza, protagonisti della realtà ar-chitettonica contemporanea di Bari sono anche i numero-si conflitti urbani, al centro di ampi dibattiti che si riflettono nell’identità di questo grande centro, come la vicenda dell’e-comostro di Punta Perotti, la problematica dell’interramento della ferrovia, la questione della Fibronit. Gare di progettazione e concorsi di idee possono essere la chiave giusta per riqualificare spazi e luoghi in cui si svilup-perà la nuova visione urbana. Fondamentale è l’interesse della collettività per stimolare, in modo proficuo, la crescita della Bari futura dando valore all’esistente e proiettandosi verso l’immagine di una città produttiva, creativa, dinamica, in quanto l’architettura ap-partiene a chi la vive, a chi ne dispone, a chi porge il suo sguardo su di essa.

tanti volti e nuove prospettive

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Poggiofranco,studio 1 - Bari 2010

Poggiofranco,studio 2 - Bari 2010

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Executive Center,Bari 2010

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ON LINE

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n.01Geannaio 2011

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Francesca Carella nasce nel 1990 a Bari,dove vive e studia Disegno Industriale.

La passione per la fotografia comincia ad appena 12 anni,quando riceve in regalo la sua prima macchina fotografica. In ogni occasione lei è lì,pronta a catturare le emozioni che riceve dal mondo che la circonda. I suoi primi scatti riguardano soprattutto la famiglia,a cui è molto legata; solo in seguito cquisendo esperienza, trova la sua strada nel genere documen-taristico. Le sue immagini prevalentemente in bianco e nero,mettono in risalto la realtà quotidiana della società attraverso paesaggi e culture assai diverse e lontane tra loro, accomunate da quell’incredibile forza che è la vita, vista in tutte le sue sfaccettature. Dal 2008 inizia a partecipare ad alcuni concorsi fotografici. Nel 2009 si classifica terza con “I passi dell’esta-te” nel contest “I click della tua vacanza” a cura del centro Mongolfiera di Bari.Nel 2010 è prima con la fotografia “Note senza tempo” nel concorso “Bariphotoriguardi” (nella sezione storie e persone),organizzato dall’Associazione culturale “il murattiano”.

francescaportfolio - [email protected]

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Note senza tempo,Bari 2010

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studentessa

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Rodi, 2009

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Berlino, 2010

Roma, 2010

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Contatto, 2010

Bari, 2010

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Luciana Galli vive e lavora a Bari dove si è formata negli studi giuridici.

Si dedica alla fotografia dal 1976. Ha tenuto numerose mo-stre personali e collettive nelle quali ha sviluppato i generi del reportage, della fotografia industriale e di quella d’am-biente e costume. Numerose le ricerche sul paesaggio ur-bano e sull’architettura moderna. Ha collaborato con la te-stata La Repubblica. Nel ’93 le è stato assegnato il Premio Antigone per la fotografia. Nel ’95 ha vinto il 1°premio per il bianco-nero alla VI Biennale d’arte fotografica patrocinata dalla Camera di Commercio di Bari.

lucianaportfolio - [email protected]

galli

Tra le sue molteplici mostre possono essere menzionate:“Puglia, ambiente e costume” (1978) all’Art Directors Club di Bari“Chi troppo e chi niente” (1986) a Genova a cura del Dia-framma Canon di Milano“Mediterranea” (2005) presso la Pinacoteca provinciale di Bari“Lisbona” (tra il 2009 e il 2010) a Milano presso i Chiostri dell’Umanitaria, a Bari presso la Galleria BLUorG,a Roma presso la Galleria dell’Istituto Portoghese di Sant’Antonio.

Trebbia, 1979

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fotografa professionista

www.lucianagalli.it

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sottotetto, Basilicadi San Nicola(Ba), 1989

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ciclista sulLungofiumeoccidentale,2008

MAXXI,Roma 2010

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Moschea,Durazzo 2009

Quartier 205,Berlino 2008

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daniloportfolio - [email protected]

bragazzi

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E’ mezzanotte di un imprecisato giorno del 1978 e quelli che saranno poi due genitori fanno del petting spinto (legaliz-zato dal matrimonio): alle 17.45 di lunedì 5 novembre 1979 nasce Danilo, vagendo, tutto ricoperto da una specie di gelatina. Vive un’infanzia apparentemente tranquilla e beata e ha sempre con se un qualcosa che “vibbra”… un “tatump-tatamp” che non lo fa mai stare fermo. Gli viene regalata una Bontempi con cui inizia a strimpellare grazie anche a “Educazione Musicale” delle scuole medie… e al suo pratico orecchio “capta suoni”. Frequenta ragioneria al “Lenoci” di Bari, insieme ai carissimi amici con cui condivide una bel-lissima età che non tornerà mai più e tante di quelle storie che...guardate non comincio nemmeno a raccontare se no chissà quando finisco. Dovete sapere però che è proprio l’ambiente “superiore” instilla nel giovane Danilo il germe del musicista, anche perchè le ragazze sembrano subire il fascino del ritmo, anche se in realtà subiscono il fascino del maschio figo. E così decide di passare ad uno strumento più figo e di comprarsi il suo primo set: una batteria vecchia, ma così vecchia che quando passa per la strada gli anziani del-la città la salutano manco se fosse un personaggio famoso. In secondo superiore nasce il primo gruppo, o meglio il pri-mo “complesso”, con una sconvolgente formazione. Reper-torio: metal. Esibizioni live: una. In questi anni di ribellione, di autoerotismo, di piena esplosione ormonale, appaiono sul volto del giovane Danilo i punti neri e i classici brufoletti da adolescente, con i quali intraprende una brevissima strada.

Giovinazzo

Gli anni del liceo scorrono allegramente insieme a nuovi amici e compagni e alla prima vera fidanzata. MA il richiamo della foresta della musica si fa sempre più forte e il sistema scolastico è sempre più in contrasto con l’afflato artistico del Danilo, che accusa la prof di italiano di attribuire voti pro-porzionali alla taglia di reggiseno. La prof non apprezza e lo boccia a settembre. Che stronza. Dopo aver sostenuto l’esa-me di maturità in completa divisa da paracadutista, intra-prende per un paio di anni il servizio volontario nell’esercito, mettendo un attimo da parte la sua attività musicale. Tornato si compra una nuova e seria batteria “Tama” ed intraprende tante strade… tra cui anche quella del mondo della fotogra-fia… e da allora ancora non si capisce più niente…Inizia a fotografare nei primi anni ’90 con una macchina “usa e getta”, per passare poi al digitale con una compatta Casio, per poi passare ad una Brigde “Panasonic FZ-28” e subito dopo alla Nikon, di cui possiede vare ottiche (dal 18 al 300 mm.). Si considera un autodidatta, con frequentazioni di alcuni “maestri” pugliesi, quali Cosmo Mario Andriani.Nel 2010 la sua espressione fotografica ha una “svolta” ed una innovazione, anche grazie al Maestro Cosmo; inizia una ricerca di fotografie del “vario”.In tal modo, produce una serie di immagini astratte forte-mente pittoriche senza ricorrere a modifiche/elaborazioni di fotoritocco.Attualmente è anche batterista della tribute band dei Blues Brothers “The Rawhide BB Band” e degli Elio e le Storie Tese “Alfieri della Gleba”.

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i trulli

San Michele Arcangelo

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antoniaportfolio - [email protected]

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Sequenza cronologica percorso artistico

1977-1982 Frequentazione dell’Istituto Statale d’arte di Foggia, sez. Decorazione Pittorica, durante questo periodo lavora a studi sulla decorazione del periodo dauno antico, studi che sfoceranno nella partecipazione alla mostra sulle geometrie daune son suoi lavori su ceramiche e legno. La mostra era organizzata dall’Amministrazione Provinciale di Foggia.

1982 Dopo il conseguimento del diploma di maturità d’arte applicata si iscrive all’Accadmeia di Belle Arti di Bari nella sezione di Decorazione. Oltre a seguire l’attività didattica accademica sono di questi anni opere di decorazione e progettazione grafica.

1984 Partecipa all’Expo Arte di Bari con l’opera “Decorazione modulare con sovrapposizioni di colori” acrilico su tela, un’opera corale chiamata “Zoo”, pubblicata nel catalogo della Rassegna Nazionale delle Accademie di Belle Arti Expo 1984. Progettazione e realizzazione di una deco-razione per la gioielleria “ Mossa” di via Sparano a Bari, opera realizzata con smalti sintetici su metallo. Progettazione e realizzazione della decorazione die soffiti dello studio notarile “Pa-nessa” a Bari. Tempera su intonaco. In questo periodo frequenta lo studio dell’artista Mimmo Conenna; partecipando alla realizzazione di alcune opere del maestro.

1986 Conclude gli studi accademici con una tesi su “L’evoluzione della decorazione delle mac-chine volanti dei fratelli Wright alla fine della seconda guerra mondiale”; relatore il Prof. Arch. Francesco Falanga; diploma ottenuto con la valutazione di 110 e lode.

1988-1992 La sperimentazione, la ricerca e la produzione di opere decorative continua e sfocia nella progettazione di manifesti, marchi e materiale di promozione per conto di aziende pubbli-che e private. Partecipa fra l’altro, alla progettazione del marchio con relativo logo della Proloco di Mattinata (FG).Progetto grafico della guida turistica di Mattinata; Progetto grafico di manifesti promozionali per conto della Proloco di Mattinata.Progetto e realizzazione di una decorazione per un “Teatrino di marionette” per conto della società di animazione “Blu Animation Team” di Foggia. Acrilico su multistrato.Progettazione e realizzazione di manifesti di grafica per conto della “Blu Animation Team” .Progettazione del calendario 1991-1992 della Libreria per bambini “La luna di carta” di Foggia. Durante questi anni non si sono interrotti gli interessi verso la pittura e le arti visive. La pro-duzione di dipinti sia su carta che su tela è accompagnata dalla produzione di incisioni con la tecnica dell’acquaforte.

1995 Nell’ambito delle manifestazioni culturali organizzate dal comune di Mattinata partecipa con una propria personale presso il palazzo “Mantuano”, dal titolo “Aereopitture, 80 anni dopo Marinetti”.

1999 Inizia la collaborazione con il Laboratorio Artivisive; partecipando alla mostra “in perma-nenza”. “2000 e passa: una mostra in bilico” sempre con il Laboratorio Artivisive.

2000 Partecipazione alla mostra “In- contro l’Arte” a cura di Matteo Accarrino e Guido Pensato, Museo Provinciale del Territorio di Foggia; partecipazione alla mostra “Alle sorgenti dell’ineffabi-le” a cura di Alvaro Spagnesi, Laboratorio Artivisive.Vico del Gargano, “Arte, artisti, amore nel cuore di Vico” Castello Normanno Svevo.Ravenna, “Di provincia in provincia: artisti nel centro della periferia” a cura di Matteo Accarrino presso ARTESTUDIO SUMITHRA.Foggia, “Arte come su m-Arte” a cura di Alvaro Spagnesi presso Kantieri.Foggia, “Il pensiero, la parola, l’arte: più che mai” a cura di Matteo Accarrino e Guido Pensato, Laboratorio Artivisive. Vico del Gargano, “ Arte come su m-Arte” a cura di Alvaro Spagnesi presso Trappeto ipogeico Marateo.Terlizzi, “ Arte come su m-Arte” a cura di Alvaro Spagnesi presso spazio RA centro per la comu-nicazione totale. San Niccandro Garganico, “ Il pensiero, la parola, l’arte: più che mai” a cura di Matteo Accarrino e Guido Pensato presso l’Auditorium Palazzo Fioritto.

2003 Apricena, personale presso il centro arti visive “Koinè”.

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portfolio - [email protected]

Fiore Annamaria è nata a Bari il 16 Aprile 1983. Attualmente risiede a Santo Spirito in provincia di Bari dove vive con la famiglia.Il percorso di studi si è articolato secondo il seguente itinerario scolastico:Diplomata nel 2002 al Liceo Artistico Statale Giuseppe De Nittis di Bari con indirizzo speri-mentale brocca di “Conservazione dei Beni Culturali”.Laureata il 23 Ottobre del 2009 al corso triennale in “Scienze e Tecnologie per la Diagno-stica e Conservazione dei Beni Culturali” presso la Facoltà di Scienze all’Università di Bari.Durante questi anni di studio ha ottenuto presso l’Università, contratti di collaborazio-ne part-time ai servizi resi dalla stessa presso il C.I.S.M.U.S. e il Dipartimento Geominera-logico (Università Campus di Bari).E’ stata impiegata come guida nel Museo di Scienze della Terra e ha ricoperto incarichi di particolare responsabilità. Più precisamente si è occupata della catalogazione della più vasta collezione di rocce e minerali che il suddetto museo conserva.Ha partecipato attivamente agli eventi scientifici quali quelli compresi negli avvenimen-ti de: “Settimana della Cultura Scientifica” (dal 13 al 17/03/06, dal 19 al 23/03/07, dal 3 all’8/03/08);“Notte dei Ricercatori” (il 22/09/06 e il 28/09/07).Durante queste manifestazioni ha assolto incarico di guida presso il Museo di Scienze della Terra del dipartimento Geomineralogico dell’Università Campus di Bari.Attualmente oltre ad essere consulente in una prestigiosa azienda “Network Contacts” finalizzata alle attività di customer care e direct marketing, è tirocinante presso la Soprin-tendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Puglia in sede a Bari.Parallelamente all’attività lavorative coltiva i suoi interessi e le sue passioni. La sua più grande è quella per la pittura seguita dalla fotografia. Ha partecipato ad un corso avanzato di fotografia presso l’Associazione Culturale Arci Tressett di Giovinazzo. Durante gli studi liceali ha avuto la possibilità di conoscere ed acquisire le varie tecniche artistiche: l’acquerello, l’affresco, l’incisione, la xilografia, la tempera e l’olio, sperimentando in particolar modo la pittura ad olio.Cercando di imprimere, con ogni pennellata, un’anima ai suoi quadri per dar così vita alle figure ed ai paesaggi raffigurati nelle sue tele ha unito alla tecnica dei colori ad olio quella di utilizzare stucco e gesso nelle sue immagini.Unendo queste tecniche alla passione per la pittura, ha partecipato a diverse mostre e concorsi di pittura tra cui:

2004,2005,2006- “Arte… sotto le stelle” – Bisceglie (BA), 2004- “Suoni, sapori, colori di terravecchia” – Pietramontecorvino (FG), 2005- “Collettiva” – Art Gallery di Giovinazzo (BA), 2006- “Mostra”- Conversano (BA),2007- “Mostra Sagra”- Giovinazzo (BA),2007- “Mostra” – Polignano a mare (BA),2007- 1° Premio “Mostra Sagra” – Santo Spirito (BA), 2008- Premio della giuria tecnica “Coriandoli” – Bari, 2008- Premio “Collettiva di arte contemporanea” – CuberArt di Gioia del Colle (BA), 2008- “Antichi sapori e colori di Puglia” – San Marzano di San Giuseppe (TA).

In quest’ultima mostra la sua opera pittorica è stata catalogata nella raccolta di Vin-cenza Musardo Talò intitolata “Segni ed emozioni in melodie cromatiche” dalla qua-le si riporta la critica ottenuta dalla sua tela intitolata “Terra di Puglia” (olio su tela 60x80cm):”Immaginifica, surreale composizione pittorica, tesa a cogliere l’essenza di una natura in pieno rigoglio estivo, proprio della Terra di Puglia. Cielo e terra respirano le me-desime vibrazioni, senza alcuna cesura segnica.L’abilità della tecnica – l’impasto doppio, con macchie sovrapposte – e l’uso di una sintassi cromatica, abile nel campire i diversi piani del tessuto pittorico, approdano a esiti di certo impressionismo, per la magica trasfigurazione degli elementi compositivi, che non si offrono come forme di un reale osservato, ma come pensieri lirici, suggeriti dai miti della memoria.”

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portfolio - [email protected]

“Ispirandosi al simbolismo di Klimt e alle magiche atmosfe-re del Liberty ha elaborato una propria linea interpretativa e figurale sul nudo, intravisto in un articolato contesto architettonico, dandogli animata corposità” Vito Cracas.

Cercando di conoscere e capire a fondo la filosofia del pittore austriaco ho per anni adottato il ridisegno come metodo di studio, analisi e conoscenza sia della tecnica, sia del figurativismo contenuti in un’opera pittorica.Lo studio del cromatismo e la ricerca della luce in un qua-dro sono stati per me un lungo viaggio.Ho sempre cercato uno stile personale, lontano da canoni e stili comuni: ora l’architettura entra nei miei quadri, come essere materiale e carnale, una sorta di natura morta che spinge al di fuori delle cornici i soggetti femminili in cui sempre mi immedesimo.

La tecnica da me privilegiata è quella mista su legno, attra-verso cui ho la possibilità del pieno contatto con il sup-porto, e la libertà dell’uso delle più svariate tecniche che variano dai pastelli, agli acrilici, alle più innovative delle paste o foglie oro.

Nei miei quadri per me il tempo evoca reminiscenze ance-strali, pace e un equilibrio che nella vita reale è una utopia.Gli occhi e gli sguardi delle donne, che io sono, confes-sano un percorso introspettivo intrapreso, affascinante e segreto, il tutto in un istante rapito al caos. Nella mano l’ultima tensione, in una carezza o in un tocco delicato proiettato laddove pulsa la vita.

presente e passato 200726x51

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