Smart School: da consumatori a produttori di conoscenza

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DA CONSUMATORI A PRODUTTORI DI CONOSCENZA RESPONSABILITA’ COMPRENSIONE, APERTURA stencil by Banksy

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Cosa significa creare conoscenza, nel mondo globalizzato di oggi? Quale sarà il ruolo che potranno giocare i giovani nel determinare gli scenari futuri, sul piano culturale, economico e sociale? Stiamo assistendo al passaggio dalla conoscenza trasmessa alla conoscenza co-generata: il dialogo sostituisce la comunicazione. L'informazione diventa conversazione. Il compito è ormai condivisione Il Professor Giorgio Di Tullio, antropologo e designer, interviene al convegno Smart School, organizzato dal Liceo Internazionale per l'Impresa Guido Carli.

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DA CONSUMATORI A PRODUTTORI DI CONOSCENZARESPONSABILITA’ COMPRENSIONE, APERTURA

stencil by Banksy

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CONOSCENZA COME NATURA

con un'idea tendiamo a fare un'unica cosa: la applichiamo, trasformiamo in qualcosa da poter usare, per cui una buona idea é buona perché fa risparmiare tempo e denaro. così l'idea muore proprio nel momento stesso in cui é applicata. non più come dicevano gli Stoici, idea seminale e generatrice, ma idea senza futuro.

CONOSCENZA COME PROCESSO CONOSCENZA CONNETTIVACONOSCENZA GENERATIVA

Il dialogo sostituisce la comunicazione

l’informazione diventa conversazione,

il compito diventa condivisione 

LA CONOSCENZA DIVENTA DINAMICA E GENERATIVA, E’ PROGETTO CONDIVISO

dalla conoscenza trasmessa alla conoscenza co-generata

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La forza della Olivetti era l’essere una comunità di conoscenze condivise, venivano usate da tutti coloro che operavano per un obiettivo comune.

La scuola raramente stimola il desiderio di apprendere, la gioia di accrescere le proprie conoscenze e di crearne di nuove. La scuola tende ad essere una fabbrica di conoscenze trasmesse ma tra loro sconnesse. Non orientate a costruire conoscenze integrate, condivise e quindi generative.La gamma della conoscenza per tanti ragazzi è fragile, senza senso, senza prospettive. E di questo ne risente il lavoro, la fragilità delle professioni, l’incertezza e la precarietà della vita lavorativa.

La crisi del lavoro per i giovani non è data solo dalla precarietà dei contratti di lavoro, quanto dalla precarietà del sistema delle conoscenze e delle competenze professionali. Il lavoro cambia continuamente e solo la capacità di adeguamento continuo delle proprie competenze può consentire di costruire una solida vita lavorativa. Si parla ancora troppo in Italia di ricerca di posti di lavoro sicuri e stabili, quando invece occorrerebbe parlare di competenze in continuo adattamento al cambiamento e preparare le persone a questo.

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le reti non cambiano solo l’accesso, creano nuove dimensioni e nuovi co-prodotti

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La conoscenza non è una forza, ma un campo di forze: appare come un tessuto di eventi scandito da diverse connessioni che, sovrapponendosi e combinandosi tra loro, generano la struttura dei profili personali e collettivi.

Lʼaffievolimento dellʼunità territoriale come base di solidità/solidarietà sociale, favorisce la ricerca di nuove forme di aggregazione fondate su progetti, che danno origine a raggruppamenti mobili e dinamici nei quali gruppi eterogenei di persone comunicano tra loro attraverso lo spazio (le reti): ora, quindi, si progetta primariamente la condivisione e non lʼartefatto.

Alla linearità del tempo e degli accadimenti si sostituisce, in questa concezione, lʼidea del tessuto, del reticolo, dellʼintreccio che vede ogni evento in continuità simbolica, rappresentativa, temporanea, con lʼorditura che la precede e trova la propria forma mobile nellʼintersecarsi sincronico dei saperi.

Realtà fisica e mondo delle idee sono in connessione secondo schemi di rete: i prodotti del lavoro e del pensiero, in una parola del progetto, si trasformano in una rete di possibilità e di combinazioni infinite e mutabili, tale da costruire un reticolo di persone, mercati, oggetti ed economie, la cui caratteristica principale è quella di essere in relazione tra loro.

Il termine connettivo è mutuato dalla intuizione di Derrick de Kerckhove, antropologo dei media, che già nel 1996 coniò il concetto d'intelligenza connettiva, riprendendo lo stimolo di Pierre Levy sull'intelligenza collettiva basata sui principi ipertestuali.

Conoscenza è unire elementi esistenti con connessioni nuove, che siano utili. Si tratta di una forma che motiva il principio open source nel senso lato del termine, un concetto che deriva dalle nuove frontiere del free software per espandersi alle nuove metodologie della cosiddetta open innovation che riguarda la necessità di cooperare, superando i modelli competitivi per esaltare quelli della condivisione.

La capacità connettiva riguarda la capacità di ambientarsi in nuovi contesti, antropologici ed economici, finanziari, produttivi, industriali.

il carattere connettivo della conoscenza e della scuola