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PESCIOLINI per aspio questo predatore vuole la “ciccia” e noi lo accontentiamo con i pesci esca affamati SPINNING Mania SPINNING Mania Adrenalina tra gli anelli A cura della REDAZIONE ONE SHOT ONE FISH WEB EDITION LE IMITAZIONI DI PICCOLI PESCI SONO GLI ARTIFICIALI MIGLIORI CHE POSSIAMO FAR “DANZARE” DAVANTI AL MUSO DELL’ASPIO. VEDIAMO INSIEME LE CARATTERISTICHE, I COLORI E ALCUNI MODELLI CHE NON DEVONO MANCARE IN CASSETTA

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Pesciolini per aspio "affamati"

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PESCIOLINI peraspio

questo predatorevuole la “ciccia” e noi lo accontentiamo con i

pesci esca

affamati

SPINNING ManiaSPINNING Mania

Adrenalina tra gli anelliA cura della REDAZIONE

ONE SHOT ONE FISH WEB EDITION

LE IMITAZIONI DI PICCOLI PESCI SONO GLI ARTIFICIALI MIGLIORI CHE POSSIAMO FAR

“DANZARE” DAVANTI AL MUSO DELL’ASPIO. VEDIAMO INSIEME LE CARATTERISTICHE, I COLORI E ALCUNI MODELLI CHE NON DEVONO MANCARE IN CASSETTA

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XXXX affamatiAspio WEB EDITIONONE SHOT ONE FISH

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L’aspio arriva dai fiumi dell’Europa orientale e, tra i predatori alloctoni, è forse quello meno conosciuto ri-

spetto a siluro e lucioperca. Questo forte cacciatore è comparso nel Bacino del Po circa una decina d’anni fa, diventando una presenza fissa sia nelle acque del Grande Fiume sia nei tratti finali dei suoi affluenti come il Ticino e l’Adda. Aggressivo e vo-race, l’aspio si lascia spesso tentare dalla “ferraglia” come gli ondulanti, ma il suo boccone prediletto sono i piccoli pesci, quindi largo a minnow, jerk e a tutte le imitazioni di pesci. Dalla tarda primavera fino all’autunno inoltrato, la “freccia d’ar-gento” concentra la sua attività soprattut-to in superficie: capita spesso di assistere a cacciate furibonde nel sottoriva, con i banchi di minutaglia che schizzano lette-ralmente fuori dall’acqua.

IDENTIKIT DEL “KILLER”L’aspio (Aspius aspius o Aspius rapax), appartiene alla famiglia dei Ciprinidi, il suo corpo è allungato e possiede una coda larga a forma di “V”, due caratteristiche che gli permettono di vivere nelle correnti forti dei grandi fiumi. Il corpo è ricoperto da scaglie grosse che gli donano una livrea argentea; a volte può essere più scura con riflessi dorati, tutto dipende dall’ambiente

in cui vive. Le pinne, a differenza del “cu-gino” cavedano, terminano tutte a punta. Ha piccoli denti conici e corti, che ricor-dano vagamente quelli del bass. L’aspio si adatta molto bene a qualsiasi corso d’acqua di pianura; infatti, grazie al suo muco pro-tettivo, riesce a respingere infezioni e ma-lattie persino negli ambienti più inquinati. Raggiunge taglie considerevoli, superando anche il metro di lunghezza per una deci-na di chili, pur se per il momento in Italia catture di questo genere sono ancora rare.

PICCOLI PESCI NEL SUO MENUDa giovane conduce una vita gregaria e si nutre di pesci, insetti, girini e rane. Con l’aumentare della taglia tende a stare in gruppetti di pochi esemplari e inizia a cibarsi prevalentemente di pesci. Gli esemplari “oversize”, invece, sono solitari, salvo in rare occasioni: per esempio, nelle zone con un’alta con-centrazione di pesce foraggio si met-tono a cacciare in gruppo e lo spettacolo è da ammirare, oppure durante il periodo che precede la frega, quando si concen-trano nei tratti di fiume più tranquilli e i maschi iniziano le “danze” del corteggia-mento. L’aspio è un predatore molto vo-race, aggressivo e competitivo, un grande avversario per tutti noi lanciatori.

MENU AD HOCCome abbiamo anticipato le imitazioni di piccoli pesci vanno alla grande con l’aspio e i modelli preferiti dalla “freccia d’argento” sono minnow e jerk lunghi tra i 5 e i 10 centi-metri. Le imitazioni migliori da utilizzare in acque aperte devono avere un corpo sottile e allungato perché l’aspio è solito cacciare in superficie, tra la corrente che tira, e in que-sti tratti difficil-mente gira-no i p e -

sci tozzi e “cicciotti”, come scardole e caras-si, mentre è più facile incontrare alborelle, piccoli barbi, pseudorasbore e cavedanel-li. Inoltre, un artificiale affusolato oppone meno resistenza rispetto a un modello ton-deggiante sia in fase di lancio sia durante l’azione di pesca. Gli artificiali più panciuti come i crank, invece, possono

IL TRAMONTO

È UNO DEI

“MAGIC

MOMENT”

la corrente forteè vinta dall’aspio grazie al corpo allungato e alla

coda a “V”

È UNA VERA E PROPRIA “CAVERNA” LA BOCCA DEI GROSSI ASPIO.

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affamatiAspioONE SHOT ONE FISH WEB EDITION

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regalare ottimi risultati tra le “ferme” sotto le prismate, nei canali secondari e comunque in tutte le zone di acqua più ferma.

TONALITÀ VINCENTIL’aspio caccia a vista ed è molto “esigente” in fatto di colori: non sembra gradire le tinte vivaci e in più, cacciando prevalentemen-te a galla, ha tutto il tempo di studiare nei minimi particolari l’artificiale. Ecco perché sono parecchi gli inseguimenti a vuoto... se non è convinto, l’aspio non parte all’at-tacco. Quindi, meglio usare pesci esca dai colori naturali come tutti quelli che ripren-dono fedelmente la livrea del pesce forag-gio che nuota nello spot di pesca. L’unica eccezione è data dalle imitazioni cosidette “flashing”, cioè quei modelli dalle livree brillanti che emettono bagliori molto for-ti che non passano inosservati agli occhi dell’aspio. Non è poi detto che il ciprinide attacchi questi artificiali solo per fame, po-trebbe essere disturbato dallo scintillio del corpo dell’esca e attaccare per reazione. Guarda caso, infatti, un artificiale che ha sempre avuto successo con questo predato-re dell’Est è il classico ondulante, utilizzato parecchio nelle nostre acque quando l’aspio ha fatto la sua prima comparsa.

MEGLIO SE VIBRAOltre alla livrea delle nostre esche, è bene tenere presente anche le vibrazioni che l’artificiale emette in acqua durante il re-cupero. Non sempre l’aspio ha il tempo di studiarsi il boccone, specialmente se lo cogliamo con un lancio improvviso che gli cade vicino e, tenendo conto che il suo at-tacco è sempre violento, molte volte si sca-glia contro l’esca esclusivamente per rea-zione. Oppure, anche se non capita spesso, sono i recuperi molto veloci a smuovere l’istinto predatorio dell’aspio: immagi-nate le vibrazioni che emette un minnow richiamato a tutta velocità. In definitiva, possiamo dire che questo pesce è molto “irritabile” e, oltre ad avere colori naturali, un buon artificiale deve emettere vibrazio-ni corte e ripetute. Per spiegarci meglio, possiamo fare l’esempio dei modelli con camera rattlin o degli snodati che scodano in modo vibrante, questo intendiamo per vibrazioni “corte”. Bene anche gli artifi-ciali con la paletta montata quasi perpen-dicolare al corpo, come alcuni modelli “silent” che in certe giornate possono davvero fare la differenza.

colori naturalie vibrazioni adeguate: questo il mix perfetto per la

strike bait