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La revisione legale: verso nuove regole.

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Dr. Luciano Berzè

Consigliere nazionale con delega ai

Principi contabili e sistemi di controllo e revisione

REVISIONE LEGALE

L’INIZIO DI UN PERCORSO

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In un momento di incertezza europea e

nazionale

fare il punto della situazione

• Analizzare i problemi

• Proporre delle soluzioni

L’OBIETTIVO

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D.LGS 27 GENNAIO 2010 N.39

IFAC - International Auditing and Assurance

Standards Board (IAASB) ISA CLARIFIED 2009

LO SCENARIO

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IL PERCORSO DELL’UNIONE EUROPEA Dal commissario Mc Creevy (NL) a Barnier (F)

Una progressiva adozione o verso la compatibilità?

Regolamento o direttiva?

IL LIBRO VERDE SULLA REVISIONE (2010) Con centinaia di risposte preoccupate soprattutto per

le piccole e medie imprese e professionisti

(complessità e costi)

LO SCENARIO

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IN TUTTO QUESTO CHE FARE ??

ANALIZZARE

FORMULARE PROPOSTE

DISCUTERE (CONSULTAZIONE)

DIFFONDERE COMPETENZE

LO SCENARIO

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LE LINEE GUIDA PER L’ORGANIZZAZIONE DEL

COLLEGIO SINDACALE CHE FA LA REVISIONE

LEGALE

L’APPLICAZIONE DEI PRINCIPI DI REVISIONE

INTERNAZIONALI NELLE IMPRESE DI DIMENSIONE

MINORE

GLI STRUMENTI

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Punti di partenza:

1.Norme del codice civile

2.Natura del collegio (organo e non fornitore)

3.Composizione dell’organo (collegiale)

4.Coordinamento con i principi di revisione

5.Coordinamento con la deontologia professionale

LE LINEE GUIDA PER IL COLLEGIO SINDACALE

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LE SCELTE

Non sono norme di deontologia professionale

ma riferimenti tecnici (migliori pratiche)

La natura organica del collegio sindacale

prevale sui principi di revisione

LE LINEE GUIDA PER IL COLLEGIO SINDACALE

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CONSEGUENZE SU

Inizio e cessazione incarico

Organizzazione del collegio

Gestione del dissenso

LE LINEE GUIDA PER IL COLLEGIO SINDACALE

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PRESUPPOSTI

ART.11 D.LGS. 39/2010 La revisione legale è svolta in

conformità ai principi di revisione adottati dalla

Commissione europea ai sensi dell’articolo 26,

paragrafi 1 e 2, della direttiva 2006/43/CE (PER LE

NON EIP?)

STANDARD INTERNAZIONALI (ISA 2009 – ISA GUIDE)

LA REVISIONE DELLE PMI

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PRESUPPOSTI

CNDCEC PR001 E PR002

STANDARD TECNICI E NON DEONTOLOGICI

TAGLIO PRATICO E APPLICABILITÀ ALLE PMI

LA REVISIONE DELLE PMI

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ASSUNZIONI

necessarie per comprendere la portata

dell’intervento

1. IL DOCUMENTO RICALCA L ’ IMPOSTAZIONE

ADOTTATA DA IFAC PER L’ ISA GUIDE nella struttura

e nella logica con gli opportuni adattamenti in

considerazione delle esigenze della giurisdizione e

della prassi nazionale.

LA REVISIONE DELLE PMI

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ASSUNZIONI

necessarie per comprendere la portata

dell’intervento

2. È UN PRIMO CONTRIBUTO PRATICO ALLO

SVOLGIMENTO DELLA REVISIONE LEGALE DI UNA PMI. In futuro: casi pratici di svolgimento del

processo di revisione e software.

LA REVISIONE DELLE PMI

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ASSUNZIONI

necessarie per comprendere la portata

dell’intervento

3. NON SONO NUOVI PRINCIPI i principi

internazionali di revisione prevedono che tutte le

revisioni contabili siano svolte con un unico

insieme di regole comuni, con procedure e

documentazione scalabili e semplificate per le

PMI

LA REVISIONE DELLE PMI

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ASSUNZIONI

necessarie per comprendere la portata

dell’intervento

4. NON SOSTITUISCONO I PRINCIPI, ma li

accompagnano nell ’ applicazione nella realtà delle PMI. I principi internazionali di revisione

rimangono il riferimento tecnico.

LA REVISIONE DELLE PMI

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ASSUNZIONI

necessarie per comprendere la portata

dell’intervento

5. ADATTAMENTO LINGUISTICO l’uso dell’indicativo presente

in luogo della traduzione letterale dei requirement (con il

“deve”) è stato deciso per allineare il testo alla prassi

normativa del Consiglio ma ne lascia inalterato il

contenuto prescrittivo.

LA REVISIONE DELLE PMI

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SCELTE E PROPOSTE

IDENTIFICAZIONE A LIVELLO QUANTITATIVO DELLE

PMI (SOLO QUALITATIVO?)

TAGLIO PRATICO (CARTE DI LAVORO)

SEGUIRÀ ESEMPIO SVOLTO

LA REVISIONE DELLE PMI

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COSA SIGNIFICA?

ESSERE PORTATORI DEL SAPERE TECNICO

(STANDARD SETTING - SPECIALIZZAZIONE -

ANIMAZIONE TERRITORIALE)

ESSERE PORTATORI DI UNA CULTURA

ORGANIZZATIVA (POSSIAMO FARE ANCORA TUTTO DA SOLI? NO. LA SOLUZIONE: LE SOCIETA’

DI LAVORO PROFESSIONALE)

DIFFONDERE COMPETENZE

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REVISIONE: L ’EQUIPARAZIONE ALL ’ACCESSO E

PER LA FORMAZIONE - LE CONVENZIONI PER

L ’ OPERATIVITA DELLA NORMATIVA - IL

CONTROLLO DI QUALITÀ

REVISORI: ACCESSO – GESTIONE REGISTRO

QUESTIONI APERTE

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FINO AL 30 NOVEMBRE 2011

PARTECIPATE!

[email protected]

CONSULTAZIONE

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Michele Testa Presidente della Commissione per lo studio e la statuizione

dei principi di revisione

Dottore commercialista e revisore contabile

L’impianto dei principi di

revisione internazionali

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Lo Standard Setter dei principi di revisione internazionali

• IFAC (International Federation of Accountants) • Organizzazione mondiale della professione economico-contabile cui

aderiscono 158 membri e associati provenienti da 122 paesi. Elabora

standards internazionali in materia di:

etica - International Ethics Standards Board for Accountants (IESBA);

revisione contabile - International Auditing and Assurance Standards Board

(IAASB);

formazione professionale - International Accounting Education Standards

Board (IAESB);

contabilità per il settore pubblico - International Public Sector Accounting

Standards Board (IPSASB).

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Lo Standard Setter dei principi di revisione internazionali

• IFAC predispone, inoltre, guide operative ed altri strumenti di

supporto per:

professionisti individuali o piccoli e medi studi professionali

(Small and Medium Practices Committee);

professionisti impiegati nel settore pubblico, nel commercio,

nell'industria e nel settore del non-profit (Professional

Accountants in Business Committee);

professionisti operanti in paesi emergenti (Developing Nations

Committee).

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Lo Standard Setter dei principi di revisione internazionali

• Organi di governo di IFAC sono il Council ed il Board.

• Il Council, composto da un rappresentante per ogni membro,

si riunisce annualmente per definire le linee strategiche e

programmatiche.

• Il Board è composto dal presidente e da 21 membri

provenienti da 18 paesi associati, eletti ogni tre anni dal

Council. È responsabile della definizione delle politiche

operative, dell’attuazione dei programmi ed in generale della

supervisione dell’operatività di IFAC.

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Lo Standard Setter dei principi di revisione internazionali

• PIOB (Public Interest Oversight Board)

• Costituito nel febbraio del 2005 per garantire che il processo di elaborazione degli

standards adottato da IFAC, sia improntato su criteri di trasparenza e persegua

pubblici interessi.

• Il PIOB supervisiona l’attività di standards setter di IFAC ed è composto da 10

membri nominati da:

Commissione europea;

Word Bank;

International Organization of Securities Commissions (IOSCO);

Basel Committee on Banking Supervision;

International Association of Insurance Supervisors.

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La Classificazione dei Pronouncement dello IAASB

• INTERNATIONAL AUDITING AND ASSURANCE

STANDARDS BOARD (IAASB)

• Emana standards in materia di:

revisione contabile del bilancio (audit);

revisione limitata (review);

altri incarichi di attestazione (assurance);

incarichi speciali (related service);

controllo di qualità della revisione.

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La Classificazione dei Pronouncement dello IAASB

International Standars on Auditing (ISA): si applicano negli incarichi di

revisione contabile volti ad esprimere un giudizio professionale sul bilancio

(c.d. audit);

International Standards on Review Engagements (ISRE): si applicano negli

incarichi di revisione limitata (c.d. review);

International Standards on Assurance Engagements (ISAE): si applicano negli

incarichi di “assurance” diversi dai precedenti;

International Standards on Related Services (ISRS): si applicano negli

incarichi di revisione speciali (per es. nello svolgimento di procedure di

revisione concordate e negli incarichi di compilazione di dati contabili affidati

al revisore).

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La Classificazione dei Pronouncement dello IAASB

• Per ciascuna di tali categorie lo IAASB emana anche guide

applicative ed interpretative (practice statement):

IAPS (guide applicative degli ISA),

IREPS (guide applicative degli ISRE),

IAEPS (guide applicative degli ISAE,

IRSPS (guide applicative degli IRS).

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CODICE ETICO IFAC

STANDARD INTERNAZIONALI SUL CONTROLLO DI QUALITA’

AUDIT E REVIEW

DELL’INFORMATIVA

FINANZIARIA

INCARICHI DI

ASSURANCE DIVERSI

DA AUDIT E REVIEW

INCARICHI SPECIALI

ISA ISRE

IAPS IREPS

ISAE

IAEPS

ISRS

IRSPS

La Classificazione dei Pronouncement dello IAASB

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La Classificazione dei Pronouncement dello IAASB

• Assurance engagements

Il revisore esprime un giudizio professionale.

• Il Framework dello IAASB definisce due tipi di incarichi di assurance:

Reasonable assurance (ragionevole sicurezza): l’incarico è volto ad

ottenere sufficienti elementi probativi tali da ridurre il rischio di revisione

ad un livello accettabilmente basso. Il revisore esprime un giudizio in

termini affermativi (ad esempio: ”mi risulta che l’oggetto sia corretto”);

Page 32: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

La Classificazione dei Pronouncement dello IAASB

Limited assurance (sicurezza limitata): l’incarico è volto ad ottenere

sufficienti elementi probativi tali da ridurre il rischio di revisione ad un

livello considerato accettabile, ma comunque inferiore alla tipologia di

incarico di cui sopra. Il revisore esprime un giudizio in termini negativi

(ad esempio: “non mi risulta che l’oggetto sia sbagliato”).

Se gli incarichi di cui sopra hanno ad oggetto i bilancio d’esercizio, o

comunque l’informativa finanziaria, si parla di audit nel primo caso

(ragionevole sicurezza) e di review nel secondo caso (sicurezza

limitata).

Si applicano i principi ISA, ISRE, ISAE.

Page 33: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

La Classificazione dei Pronouncement dello IAASB

• Related services

Il revisore non esprime alcun giudizio né fornisce

conclusioni ma si limita a riportare i risultati emersi dalle

procedure concordate con il committente. Spetta agli

utilizzatori trarre le conclusioni dalla relazione fornita dal

revisore.

Si applicano i principi ISRS.

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Il Clarity Project

• Progetto IAASB 2004 - 2009

• Tutti i 36 ISA e l’ISQC 1 nel nuovo format:

1 documento nuovo

20 documenti redrafted

16 documenti revised

• Non solo un nuovo format:

2008 Auditing Handbook: 490 pagine

2009 Auditing Handbook: 815 pagine

Page 35: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

La Struttura dei Clarified ISA

• Sezioni di ogni ISA:

Introduzione

Obiettivi

Definizioni (quasi sempre)

Regole

Linee guida ed altro materiale esplicativo

• Tutte le sezioni costituiscono l’ISA

• L’intero testo dell’ISA è rilevante per:

Comprenderne gli obiettivi

Applicarne correttamente le regole

Page 36: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

Il Ruolo del CNDCEC

• Fase di implementazione degli ISA

• Il CNDCEC, attraverso il lavoro svolto dalla Commissione per

lo studio e la statuizione dei principi di revisione, ha concluso

la traduzione dei nuovi ISA.

• In attesa dell’adozione degli ISA da parte della EU, il

CNDCEC sta valutando, di concerto con Consob, di

prevederne l’applicabilità per le revisioni legali dei bilanci

2011.

Page 37: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

Il Ruolo del CNDCEC

• Fase di applicazione degli ISA

• Il CNDCEC, utilizzando i lavori della Commissione per i principi di

revisione, ha elaborato e posto in pubblica consultazione:

una guida per l’applicazione degli ISA nelle imprese di dimensioni

minori;

le linee guida per l’organizzazione del lavoro all’interno del collegio

sindacale incaricato della revisione legale dei conti e, pertanto, tenuto

ad adottare i principi di revisione.

• Nel corso del 2012 il CNDCEC intende rendere disponibile un supporto

informatico (software di revisione)

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L’applicazione dei Principi di Revisione internazionali nelle imprese di minori dimensioni

• Evidenze sistemiche introduttive

• Il CNDCEC, utilizzando i lavori della Commissione per i principi di

revisione nonché i principi internazionali di revisione ISA Clarified, ha

prodotto un documento che si basa sulle seguenti assunzioni:

I principi internazionali di revisione prevedono che la revisione sia

svolto con un unico set di regole e procedure documentate, ma che

possono essere semplificate e ridotte per le imprese di minori

dimensioni;

I principi di revisione nazionali PR 001 e 002, continuano ad essere

standard tecnico di riferimento per l’espressione del giudizio sul

bilancio in coerenza con le peculiarità del diritto domestico.

Page 39: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

L’applicazione dei Principi di Revisione internazionali nelle imprese di minori dimensioni

• Evidenze sistemiche introduttive

• Ed infine assunzione generale:

Questo documento con i suoi allegati non sostituisce in

alcun modo i principi internazionali di revisione, che

sono il riferimento tecnico insostituibile;

Page 40: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

L’applicazione dei Principi di Revisione internazionali nelle imprese di minori dimensioni

• Logiche di approccio

• I modelli organizzativi della revisione rappresentati sono uniformati

all’approccio basato sull’identificazione e valutazione dei rischi di errori

significati nel bilancio:

Questo esclude l’utilità di controlli indistinti di tutte le

operazioni contabili;

Obbliga a concentrarsi sulle aree di bilancio identificate

dal revisore come maggiormente rischiose;

Page 41: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

L’applicazione dei Principi di Revisione internazionali nelle imprese di minori dimensioni

• Logiche di approccio

• Di conseguenza,:

Determina la scelta delle procedure di revisione più

appropriate mediante l’applicazione del Giudizio

professionale, adeguatamente documentata;

L’appropriatezza delle procedure è legata anche alla

dimensione e complessità dell’impresa, con la

conseguente proporzionalità delle procedure alle

circostanze specifiche.

Page 42: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

L’applicazione dei Principi di Revisione internazionali nelle imprese di minori dimensioni

• Definizione di impresa di dimensioni minori

• Aspetti Qualitativi:

Concentrazione della proprietà e della Direzione in un numero limitato

di soggetti;

Presenza di una o più delle caratteristiche: semplicità o linearità delle

operazioni, delle registrazioni contabili, numero limitato delle linee

produttive o dei prodotti, dei controlli interni, dei livelli direzionali

responsabili, ovvero di dipendenti con molteplicità di funzioni.

Page 43: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

L’applicazione dei Principi di Revisione internazionali nelle imprese di minori dimensioni

• Definizione di impresa di dimensioni minori

• Aspetti Quantitativi:

Utile riferimento a quanto prescritto all’Art. 27 del D.Lgs. n. 127/91 e ai

limiti dimensionali dell’attivo patrimoniale, dei ricavi delle vendite e

prestazioni e del numero di dipendenti occupati;

Mancato superamento di due dei tre limiti dimensionali definiti:

a. Totale delle attività;

b. Ricavi delle vendite e prestazioni (A1);

c. Dipendenti medi occupati: da nota integrativa aumentati dei collaboratori.

Page 44: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

L’applicazione dei Principi di Revisione internazionali nelle imprese di minori dimensioni

• Modalità di applicazione dei Principi di revisione internazionali

(ISA)

• I Principi Internazionali riconoscono un approccio applicativo

proporzionale in considerazione di:

Dimensioni;

Complessità.

• L’obiettivo della Revisione è quello di accrescere il livello di fiducia

degli utilizzatori del bilancio,

• Fiducia che passa attraverso il Giudizio del Revisore, che acquisisce

una ragionevole sicurezza (livello elevato) che il bilancio non contenga

errori significativi;

Page 45: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

Laura Pedicini

Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti

e degli Esperti Contabili

L’applicazione dei principi di

revisione internazionali alle

imprese di dimensioni minori

Page 46: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

Le fasi del processo di revisione

Flo

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de

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e Identificazione e valutazione del rischio

attraverso la conoscenza dell’impresa

Risposta al rischio

Reporting

Page 47: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

Accettazione e mantenimento

Accettazione

Competenza e capacità

Rispetto dei principi etici applicabili

(indipendenza)

Integrità del cliente

Termini dell’incarico

Mantenimento

Competenza e capacità

Rispetto dei principi etici applicabili

(indipendenza)

Integrità del cliente

Precedente revisione

Termini dell’incarico (dopo il primo triennio)

Page 48: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

Accettazione e mantenimento

Competenza e capacità

Conoscenza del settore e delle specifiche tematiche

dell’incarico

Disponibilità di personale in possesso di tali conoscenze

Possibilità di ricorrere eventualmente a degli esperti, ecc

Integrità del cliente

Reputazione della società e del suo management

Atteggiamento della direzione in merito ai principi contabili e

all’importanza dell’ambiente di controllo interno

Motivazioni della mancata conferma del revisore precedente

Page 49: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

Indipendenza

(art. 10 del DLgs 39/2010)

Il revisore prima di accettare l’incarico:

Valuta le possibili circostanze che minacciano la propria

indipendenza e la rilevanza delle stesse

Individua le possibili misure di salvaguardia a fronte delle

minacce

Accetta l'incarico di revisione solo qualora le misure di

salvaguardia a fronte delle minacce individuate siano tali che la

sua indipendenza non possa ritenersi, da parte di un terzo

ragionevole ed informato, compromessa

Page 50: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

Lettera di incarico

Identificazione del bilancio sottoposto a revisione e

del quadro delle regole di redazione del bilancio

Contiene le condizioni indispensabili per lo svolgimento della revisione,

ovvero

Obiettivo e portata della revisione, incluse le

modalità di svolgimento dell’incarico

Responsabilità del revisore

Responsabilità della direzione

Tipo di relazione di revisione

Page 51: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

Significatività

Gli errori sono considerati significativi quando ci si può ragionevolmente

attendere che essi, considerati singolarmente o nel loro insieme, siano in

grado di influenzare le decisioni economiche prese dagli utilizzatori sulla

base del bilancio.

Il revisore stabilisce due livelli di significatività

Significatività per il bilancio nel suo

complesso

Significatività operativa

Page 52: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

Significatività

Valore di

riferimento

ISA Guide IFAC Prassi nazionale

% min % max % min % max

Ricavi 1 3 0,5 1

Risultato operativo

3 7 n/d n/d

Utile ante imposte n/d n/d 5 10

Totale attivo 1 3 0,5 1

Patrimonio netto 3 5 1 5

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La fase di reporting

Fa

se d

i re

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Aggiornamento della valutazione dei rischi

Aggiornamento della significatività

Comunicazione delle criticità rilevate

Attestazioni della Direzione

Conclusioni raggiunte

Decisioni rilevanti

Relazione di revisione

Page 54: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

La fase di reporting

Aggiornamento della valutazione dei

rischi

Prima di concludere la revisione il

revisore valuta, sulla base delle

procedure di revisione svolte e degli

elementi probativi acquisiti, se le

valutazioni dei rischi di errori

significativi a livello di asserzioni

continuino ad essere appropriate.

Page 55: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

La fase di reporting

Aggiornamento della significatività

Il revisore modifica la significatività per il

bilancio nel suo complesso nel caso in cui,

nel corso della revisione contabile, venga a

conoscenza di informazioni che lo

avrebbero indotto a stabilire sin dall’inizio

un importo diverso.

La significatività operativa, invece,

potrebbe essere modificata più spesso e

indipendentemente da modifiche alla

significatività per il bilancio nel suo

complesso.

Page 56: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

La fase di reporting

Comunicazione delle criticità rilevate

Il revisore comunica alla Direzione gli errori

identificati nel corso della revisione, diversi da

quelli chiaramente trascurabili, e chiede alla

stessa la loro correzione.

Qualora la Direzione si rifiuti di correggere un

errore, il revisore comprende le motivazioni e

valuta l’effetto degli errori non corretti sul

bilancio.

Il revisore richiede alla Direzione e, ove

appropriato, ai responsabili delle attività di

governance un’attestazione scritta se essi

ritengono che gli errori non corretti non siano

significativi per il bilancio nel suo complesso.

Page 57: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

La fase di reporting

Attestazioni della Direzione

Al termine del lavoro il revisore richiede il rilascio della

lettera di attestazione, sottoscritta dal legale

rappresentante della società, mediante la quale viene

messo chiaramente in evidenza che il sottoscrittore

ritiene di aver adempiuto alle proprie responsabilità e

conferma il fatto che:

sono state fornite al revisore tutte le informazioni

pertinenti come concordato nei termini dell’incarico di

revisione;

tutte le operazioni sono state registrate e riflesse in

bilancio.

Page 58: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

La fase di reporting

Conclusioni raggiunte

Identificazione, riepilogo e aggregazione degli errori

significativi.

Riesame della strategia generale di revisione e del

piano di revisione.

Correzione degli errori.

Valutazione dell’effetto degli errori non corretti.

Verifica della sufficienza e appropriatezza degli

elementi probativi acquisiti.

Svolgimento di procedure di analisi comparativa finali.

Page 59: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

La fase di reporting

Decisioni rilevanti

Il revisore documenta gli aspetti

significativi emersi nel corso della

revisione, le conclusioni raggiunte al

riguardo, nonché i giudizi professionali

significativi formulati per giungere a tali

conclusioni.

Page 60: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

La fase di reporting

Relazione di revisione

Il contenuto della relazione finale del revisore è

disciplinato dall’art. 14 del DLgs n. 39/2010 il cui tenore

è rimasto sostanzialmente invariato rispetto alla

precedente normativa civilistica.

PR 002 “Modalità di redazione della relazione di

revisione ai sensi dell’art. 14 del decreto legislativo 27

gennaio 2010 n. 39”

PR 001 “Il giudizio sulla coerenza della relazione sulla

gestione con il bilancio”

Page 61: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

Dr.ssa Valeria Fazi (Istituto di Ricerca dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili)

L’applicazione dei principi di revisione

internazionali alle imprese di dimensioni minori

Page 62: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

Rischio di revisione

Il rischio che il revisore esprima un

giudizio non appropriato nel caso in

cui il bilancio sia significativamente

errato

Page 63: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

Processo generale di revisione

Identificazione e valutazione dei

rischi di errori significativi

Acquisizione di elementi probativi

sufficienti e appropriati

sull’esistenza o meno di errori

significativi

Formazione ed espressione di un

giudizio sul bilancio basato sugli

elementi probativi acquisiti

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Page 64: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

Le tre componenti del rischio di revisione

•Il rischio intrinseco: la possibilità che un’asserzione relativa ad una

classe di operazioni, un saldo contabile o un’informativa contenga un

errore che potrebbe essere significativo, singolarmente o insieme ad

altri, indipendentemente da qualunque controllo ad essa riferito.

•Il rischio di controllo: il rischio che un errore, che potrebbe riguardare

un’asserzione relativa ad una classe di operazioni, un saldo contabile o

un’informativa e che potrebbe essere significativo, singolarmente o

insieme ad altri, non sia prevenuto, o individuato e corretto, in modo

tempestivo dal controllo interno dell’impresa.

•Il rischio di individuazione: il rischio che le procedure svolte dal revisore

per ridurre il rischio di revisione ad un livello accettabilmente basso non

individuino un errore che è presente e che potrebbe essere significativo,

considerato singolarmente o insieme ad altri errori.

Page 65: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

Rischio di errori significativi

RISCHIO INTRINSECO + RISCHIO DI CONTROLLO =

RISCHIO DI ERRORI SIGNIFICATIVI

Il rischio che il bilancio sia significativamente

errato prima di essere sottoposto a revisione

contabile.

Page 66: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

Procedure per la valutazione del rischio

Indagini presso la Direzione

Procedure di analisi comparativa

Osservazioni e ispezioni

Informazioni acquisite in periodi precedenti

Page 67: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

Rischio e imprese minori

Meno strutturate …

(limitato reporting periodico; mancanza di un controllo sistematico con indicatori economico-finanziari; pochi dipendenti e poca segregazione delle funzioni; mancata formalizzazione delle procedure; mancanza

di amministratori indipendenti)

Il proprietario-amministratore può svolgere azioni di

controllo molto efficaci

Il proprietario

amministratore può

forzare i controlli

più facilmente

Rilevazione e

valutazione

delle procedure

più semplice

… ma anche:

Quindi: atteggiamenti, consapevolezza e azioni della direzione o del proprietario-

amministratore rivestono particolare importanza

Page 68: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

Rischio e imprese minori

E’ improbabile che in un’impresa di dimensioni minori esista un

processo prestabilito per la valutazione del rischio. In tali casi, è

probabile che la direzione identifichi i rischi mediante il proprio diretto

coinvolgimento nell’attività.

Indipendentemente dalle circostanze

è tuttavia sempre necessaria un’indagine

sui rischi identificati e su come essi vengono gestiti dalla direzione.

Page 69: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

Attività di pianificazione

Valutazione del rischio Procedure conseguenti Giudizio e Relazione

Strategia Generale di revisione Caratteristiche dell’incarico

Obiettivi di reportistica

Fattori rilevanti ed esperienza (significatività, fattori di rischio, etc.)

Individuazione risorse necessarie

Piano di revisione dettagliato Natura, tempistica ed estensione delle procedure pianificate

Procedure di revisione conseguenti

Aggiornamento continuo e modifica della strategia e del piano

Comunicazioni alla direzione e ai responsabili delle attività di governance

Attenzione!!! La natura, la tempistica e l’estensione delle procedure non devono essere discusse

in dettaglio con la direzione e non devono essere modificate su sua richiesta

Page 70: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

La definizione della

STRATEGIA GENERALE

•Identificare la portata della revisione.

•Definire obiettivi di reporting e

scadenze.

•Considerare i fattori rilevanti

nell’indirizzare il lavoro del team.

•Valutare le conoscenze precedenti.

•Determinare le risorse e i periodi di

intervento.

Page 71: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

Il ruolo della pianificazione

La pianificazione è lo strumento per:

• Identificare aree importanti.

• Anticipare i problemi.

• Lavorare con efficacia ed efficienza.

• Selezionare team adatto.

• Facilitare la supervisione. • Coordinare lavoro di più team o

esperti.

Page 72: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

Risposte generali

Risposte generali possono includere:

• sensibilizzazione del team

• personale esperto

• maggiore supervisione

• imprevedibilità nei controlli da

svolgere

• modifiche a natura, estensione e

tempistica dei controlli

Page 73: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

Piano di lavoro

Piano di revisione

dettagliato

Valutazione dei rischi

Procedure di revisione conseguenti

Natura

Tempistica

Estensione

Page 74: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

Le procedure di conformità

Sono volte a valutare e verificare l’efficacia operativa dei controlli, posti in essere

dall’impresa oggetto di revisione, al fine di ridurre gli errori e le inesattezze.

LE PROCEDURE DI CONFORMITÀ

sono costituite da:

• ANALISI DOCUMENTAZIONE DI SUPPORTO DEI CONTROLLI

• INTERVISTA AL PERSONALE ADDETTO AI CONTROLLI

• OSSERVAZIONI DELLE MODALITÀ DI EFFETTUAZIONE DEI CONTROLLI

• RIESECUZIONE DEI MEDESIMI CONTROLLI DA PARTE DEL REVISORE

Page 75: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

Imprese minori

Possono non essere presenti molte delle attività di controllo che potrebbero essere

individuate dal revisore;

ovvero

può essere limitata l’ampiezza con cui l’impresa ha documentato la loro esistenza o

il loro funzionamento.

In tali casi, può essere più efficiente per il revisore svolgere procedure di revisione

conseguenti che siano principalmente procedure di validità.

In alcuni rari casi, tuttavia, l’assenza di attività di controllo o di altre componenti del

controllo può rendere impossibile acquisire elementi probativi sufficienti ed

appropriati.

Page 76: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

Le procedure di validità

LE PROCEDURE DI

ANALISI COMPARATIVA

LE VERIFICHE DI

DETTAGLIO

• SVILUPPO DI UN’ASPETTATIVA

INDIPENDENTE

• CALCOLO DELLE DIFFERENZE

• IDENTIFICAZIONE DI DIFFERENZE

SIGNIFICATIVE

• ANALISI DELLE DIFFERENZE

SIGNIFICATIVE

• RICHIESTA DI CONFERMA

ESTERNA

• RICERCA DI PASSIVITA’ NON

REGISTRATE

• VERIFICA DEL RISPETTO DEL

PRINCIPIO DELLA COMPETENZA

• VERIFICA CORRETTA

CLASSIFICAZIONE

Page 77: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

Procedure di validità

Perché il revisore svolge sempre procedure di validità?

Perché:

• la valutazione del rischio da parte del revisore è soggettiva e

come tale non può identificare tutti i rischi di errori

significativi;

• ci sono limiti intrinseci nel controllo interno, che includono

la possibilità di forzature dei controlli da parte della

direzione.

Page 78: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

Piano di lavoro

2 regole FONDAMENTALI

Scelte possibili in

risposta a rischi

SIGNIFICATIVI

SOLO procedure di analisi comparativa

SOLO procedure di dettaglio

MIX analisi comparativa-verifiche di dettaglio

NO

SI

SI

Scelte possibili per

classi di operazioni

saldi contabili e

informativa

SIGNIFICATIVI

SOLO procedure di conformità

SOLO procedure di validità:

verifiche di dettaglio

MIX conformità - validità

NO

SI

SI

Page 79: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

Piano di lavoro

2 regole FONDAMENTALI

ISA

330.18 AREE significative Procedure di validità

ISA

330.21

RISCHI significativi (approccio basato solo

su procedure validità) Test di dettaglio

Page 80: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

Documentazione

IL REVISORE DOCUMENTA:

La strategia generale.

Il piano di revisione.

Eventuali modifiche durante lo svolgimento della

revisione.

Page 81: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

IL COLLEGIO SINDACALE INCARICATO DELLA REVISIONE LEGALE DEI CONTI

STEFANO PIZZUTELLI

Componente della Commissione per lo studio e la

statuizione dei principi di revisione

Page 82: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

IL COLLEGIO SINDACALE INCARICATO DELLA REVISIONE LEGALE DEI CONTI

COLLEGIO SINDACALE

FUNZIONE

Organo sociale

a composizione plurima

e paritetica

REVISIONE LEGALE

DEI CONTI

Page 83: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

IL COLLEGIO SINDACALE INCARICATO DELLA REVISIONE LEGALE DEI CONTI

FONTI NORMATIVE

Codice civile

(artt. 2397-2409, art. 2409-bis; art. 2409-septies; art. 2429)

D.Lgs. n. 39/2010 (VIII Direttiva)

PROBLEMA

Il D.Lgs. n. 39/2010 regola la revisione legale dei conti

con riferimento precipuo a revisore singolo e società di revisione

Page 84: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

IL COLLEGIO SINDACALE INCARICATO

DELLA REVISIONE LEGALE DEI CONTI

DEFINIZIONI

COLLEGIO SINDACALE: il “RESPONSABILE DELLA REVISIONE”

il riferimento è al collegio nella sua interezza

PERSONALE PROFESSIONALE: ausiliari e dipendenti del sindaco

Page 85: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

DEFINIZIONI

PRINCIPI DI REVISIONE: in attesa dell’adozione da parte della Commissione

Europea:

gli ISA sono un punto di riferimento tecnico

sono applicabili il PR001 ed il PR002

il principio internazionale ISQC1 è un riferimento tecnico

IL COLLEGIO SINDACALE INCARICATO DELLA REVISIONE LEGALE DEI CONTI

Page 86: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

INIZIO E CESSAZIONE DELL’INCARICO

LE ATTIVITÀ PRELIMINARI ALL’INCARICO DI REVISIONE

Il codice civile non dispone nulla in merito alle valutazioni

che il COLLEGIO SINDACALE deve eseguire prima di accettare l’incarico

ATTIVITÀ PRELIMINARI ALL’INCARICO

L’impostazione della revisione legale è fondata sullo svolgimento di attività preliminari

dirette ad assumere la decisione di accettare o mantenere l’incarico attraverso

l’acquisizione di una comprensione della natura e della portata dell’incarico

Page 87: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

ATTIVITÀ PRELIMINARI ALL’INCARICO

verificare l’adeguatezza delle competenze e le capacità di

svolgere l’incarico, inclusa la disponibilità di tempo e di risorse

verificare l’integrità del cliente

verificare di essere in grado di poter rispettare i principi

deontologici, inclusa l’indipendenza

stabilire se siano presenti le condizioni indispensabili per lo

svolgimento dell’incarico e acquisire la comune comprensione

con la direzione delle stesse

INIZIO E CESSAZIONE DELL’INCARICO

Page 88: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

ATTIVITÀ PRELIMINARI ALL’INCARICO

AUSPICABILE: una riunione preliminare antecedente alla nomina

!

per effettuare collegialmente le indicate valutazioni

Le valutazioni vanno documentate nelle carte di lavoro

(cfr. Linea guida R. 30.60)

INIZIO E CESSAZIONE DELL’INCARICO

Page 89: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

Inizio e cessazione dell’incarico

VALUTAZIONE DELL’INCARICO

I sindaci accettano l’incarico solo se ritengono di disporre

collegialmente delle competenze, delle capacità e della disponibilità

di risorse adeguate

I sindaci acquisiscono adeguate informazioni sull’integrità della

società

Fattori da tenere in considerazione: • conoscenza del settore

• disponibilità di personale adeguato

• possibilità di ricorrere ad esperti

• capacità di completare l’incarico nei termini

• reputazione della società e del management

• situazione finanziaria ed economica della società

Page 90: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

TERMINI DELL’INCARICO

Identificano le condizioni per effettuare la revisione del

bilancio

Contengono la chiara individuazione delle relative

responsabilità

Sono trattati nell’ISA 210

INIZIO E CESSAZIONE DELL’INCARICO

Page 91: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

TERMINI DELL’INCARICO

I termini dell’incarico includono:

obiettivo e portata della revisione

responsabilità del collegio sindacale in merito all’espressione del

giudizio

responsabilità della direzione

identificazione del quadro normativo sull’informazione finanziaria

applicabile

riferimento alla diversa forma ed al contenuto previsti per le

relazioni da emettere in relazione ai diversi esiti del lavoro svolto

INIZIO E CESSAZIONE DELL’INCARICO

Page 92: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

TERMINI DELL’INCARICO

Il collegio sindacale può giungere allo loro definizione mediante:

una lettera di incarico

altro idoneo accordo scritto che identifica i termini dell’incarico:

• delibera assembleare di nomina che individui espressamente le

condizioni indispensabili per lo svolgimento dell’incarico

• delibera assembleare di nomina che dia mandato all’organo

amministrativo per la definizione dei termini dell’incarico

INIZIO E CESSAZIONE DELL’INCARICO

Page 93: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

MODALITÀ

I sindaci, se preventivamente informati della proposta di nomina,

tengono una riunione preliminare per definire di comune accordo la

proposta di termini dell’incarico, riportandoli nella lettera di incarico

È opportuno che l’individuazione dei termini e la quantificazione dei

tempi e delle risorse siano anteriori alla nomina, perché l’assemblea

è tenuta alla determinazione del corrispettivo

N! I compensi devono essere determinati in modo da garantire la qualità e l’affidabilità dei

lavori

INIZIO E CESSAZIONE DELL’INCARICO

Page 94: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

INDIPENDENZA

I sindaci non accettano l’incarico, ovvero, in corso di svolgimento, vi

rinunciano, qualora tra essi, o la rete a cui appartengono e la società

sussistano relazioni:

finanziarie

d’affari

di lavoro

di altro genere, dirette o indirette

dalle quali un terzo informato, obiettivo e ragionevole trarrebbe la

conclusione che l’indipendenza del sindaco risulti compromessa

INIZIO E CESSAZIONE DELL’INCARICO

Page 95: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

INDIPENDENZA

Principi di indipendenza previsti nell’art. 10, comma 12, D.Lgs.

39/2010

Nelle more del previsto regolamento attuativo:

• Art. 2409- quinquies c.c. (incompatibilità sindaco-revisore)

• Codice deontologico

• Norme di comportamento del collegio sindacale

• Code of Ethics for Professional Accountants (IFAC)

INIZIO E CESSAZIONE DELL’INCARICO

Page 96: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

Autoriesame (controllo di dati o elementi che egli stesso o

appartenenti alla sua rete hanno contribuito a determinare o a

redigere)

Interesse personale (conflitto di interessi o interesse finanziario -

dipendenza finanziaria)

Esercizio del patrocinio legale o di attività di consulente tecnico di

parte

Familiarità, eccessiva fiducia, confidenzialità

Intimidazione

MINACCE PER L’INDIPENDENZA

INIZIO E CESSAZIONE DELL’INCARICO

Page 97: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

VALUTAZIONE DELL’INDIPENDENZA

RETE DIPENDENTI

E AUSILIARI

INIZIO E CESSAZIONE DELL’INCARICO

Page 98: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

Struttura alla quale appartiene al sindaco:

che è finalizzata alla cooperazione e

che persegue chiaramente la condivisione degli utili o dei costi, o fa

capo ad una proprietà, un controllo o una direzione comuni e condivida

prassi e procedure comuni di controllo della qualità, la stessa strategia

aziendale, uno stesso nome ovvero una parte rilevante delle risorse

professionali

RETE

N! La ripartizione dei costi senza cooperazione nello svolgimento dell’attività non

costituisce rete

INIZIO E CESSAZIONE DELL’INCARICO

Page 99: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

Laddove l’analisi delle minacce dovesse evidenziare che esse siano

eccessive e non siano disponibili o non possono essere applicate misure

di salvaguardia adeguate per ridurle ad un livello accettabile, il

candidato sindaco non accetta l’incarico ovvero vi rinuncia

Quando un componente ha notizia di una situazione che possa mettere a

rischio l’indipendenza propria o di un altro componente informa il

collegio e gli amministratori affinché procedano alla sostituzione del

sindaco non indipendente. In caso di inerzia, il collegio sindacale

convoca l’assemblea ai sensi dell’art. 2406, comma 2, c.c.

INIZIO E CESSAZIONE DELL’INCARICO

Page 100: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

acquisizione di informazioni e loro documentazione in relazione ai

rapporti e alle relazioni intrattenute

periodico monitoraggio di tali situazioni e relazioni

adeguata comunicazione e discussione delle questioni rilevanti per

l’indipendenza con gli altri sindaci e con gli amministratori

modifica, limitazione o cessazione di taluni tipi di relazioni o rapporti

con la società o con la rete

MISURE DI SALVAGUARDIA

INIZIO E CESSAZIONE DELL’INCARICO

Page 101: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

INDIPENDENZA

CARTE DI LAVORO: documentazione nelle carte di lavoro:

procedure adottate per prevenire e rilevare le minacce

identificazione delle minacce all’indipendenza, la valutazione della

loro rilevanza e le misure di salvaguardia adottate

verifica della sussistenza delle procedure per tutti i componenti e

dell’adeguatezza dei requisiti di indipendenza

verifica della sussistenza dei requisiti per dipendenti ed ausiliari

N! La conformità ai principi di indipendenza sarà oggetto del controllo qualità

INIZIO E CESSAZIONE DELL’INCARICO

Page 102: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

CESSAZIONE DALL’INCARICO

Ai componenti del collegio sindacale si applicano le norme del

codice civile in tema di cessazione dall’ufficio e di sostituzione del

sindaco

Non si applicano ai sindaci le norme in tema di revoca, dimissioni

dall’incarico e risoluzione consensuale (cfr. bozza decreto attuativo)

INIZIO E CESSAZIONE DELL’INCARICO

Page 103: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

COORDINAMENTO TRA LE FUNZIONI DI VIGILANZA E DI REVISIONE

Il collegio definisce la strategia di revisione e la pianificazione del

lavoro tenendo conto delle attività svolte nella funzione di vigilanza

Ad esempio:

La vigilanza sull’osservanza della legge e dello statuto e il dovere di

attivarsi in caso di denunce, offrono al collegio un osservatorio

privilegiato in ordine alla conformità a leggi e regolamenti, nonché

per la valutazione di errori significativi dovuti a frode

Page 104: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

COORDINAMENTO TRA LE FUNZIONI

DI VIGILANZA E DI REVISIONE

Ad esempio:

La vigilanza del rispetto dei principi di buona amministrazione

consente al collegio una tempestiva percezione della sussistenza di

criticità, come rapporti con parti correlate e continuità aziendale

La vigilanza sull’adeguatezza e sul funzionamento dell’assetto

organizzativo ed amministrativo consente di valutare il rischio di

errori significativi

La partecipazione ai CdA e alle assemblee consente di conoscere le

strategie aziendali

Page 105: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

PRINCIPIO DI COLLEGIALITÀ

Il collegio sindacale è organo collegiale

La funzione di revisione è attribuita al collegio e non ai singoli

componenti

L’individuazione delle forme e delle modalità più efficaci di

organizzazione del lavoro è rimessa all’autonomia organizzativa ed

operativa del collegio

ORGANIZZAZIONE

DEL COLLEGIO SINDACALE

Page 106: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

ORGANIZZAZIONE

DEL COLLEGIO SINDACALE

FUNZIONE DEL PRESIDENTE

Non ha compiti prevalenti; ha una funzione di impulso

Le comunicazioni sono di norma inviate al presidente

Nell’esercizio dell’autonomia organizzativa il collegio può affidare ad

un altro componente il coordinamento dell’attività di revisione, che

andrà comunque sottoposta a riesame collegiale

Page 107: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

ATTI INDIVIDUALI DI ISPEZIONE E CONTROLLO

I sindaci possono procedere ad atti individuali di ispezione e

controllo

Le procedure di revisione svolte individualmente sono

propedeutiche o complementari all’attività, collegiale, di valutazione

giudizio e vengono specificate in sede di pianificazione del lavoro

Può essere effettuato un riesame circolare

Se una procedura eseguita individualmente non fornisce adeguati

elementi probativi essa deve essere rieseguita in via collegiale

ORGANIZZAZIONE

DEL COLLEGIO SINDACALE

Page 108: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

RICORSO A DIPENDENTI E AUSILIARI

I sindaci possono avvalersi di dipendenti e ausiliari, sotto la propria

responsabilità e a proprie spese

I dipendenti e gli ausiliari devono essere in possesso dei requisiti di

indipendenza previsti per i sindaci

ORGANIZZAZIONE

DEL COLLEGIO SINDACALE

Page 109: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

RICORSO A DIPENDENTI E AUSILIARI

In sede di pianificazione il collegio:

• individua le attività in correlazione alle quali può essere

opportuno il ricorso a dipendenti o ausiliari

• definisce le modalità di formalizzazione delle carte di

lavoro

Ai dipendenti ed ausiliari vengono affidati ordinariamente o

procedure di contenuto esecutivo o quelle che richiedono particolare

specializzazione

Le carte di lavoro vanno riviste collegialmente

ORGANIZZAZIONE

DEL COLLEGIO SINDACALE

Page 110: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

RIUNIONI E VERIFICHE

Conviene effettuare le verifiche almeno con la medesima cadenza

prevista per il collegio sindacale con funzioni di vigilanza

Le riunioni possono tenersi anche fuori dalla sede sociale e con

l’ausilio di mezzi telematici

Non sussiste alcuna disposizione che ne fissi una cadenza

Il collegio sindacale deve verificare la regolare tenuta della contabilità

e la corretta rilevazione dei fatti di gestione “nel corso dell’esercizio”

ORGANIZZAZIONE

DEL COLLEGIO SINDACALE

Page 111: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

CARTE DI LAVORO

Le carte di lavoro devono fornire evidenza:

degli elementi a supporto della relazione di revisione

che la revisione sia stata pianificata e svolta in conformità

ai principi di revisione ed alle disposizioni di legge e

regolamentari applicabili

Abolito il libro della revisione,

l’attività del collegio è documentata nelle carte di lavoro

ORGANIZZAZIONE

DEL COLLEGIO SINDACALE

Page 112: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

CARTE DI LAVORO

Le carte di lavoro devono essere sufficienti per consentire ad un

revisore esperto di comprendere:

la natura, la tempistica e l’estensione delle procedure di revisione

i risultati delle procedure di revisione svolte e gli elementi

probativi acquisiti

gli aspetti significativi emersi, le conclusioni, nonché i giudizi

formulati per giungere a dette conclusioni

N! Le modalità di redazione delle carte di lavoro sono stabilite autonomamente dal collegio

ORGANIZZAZIONE

DEL COLLEGIO SINDACALE

Page 113: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

CARTE DI LAVORO

Modalità di conservazione ed archivio

Le carte di lavoro devono essere accessibili all’intero collegio per

tutta la durata dell’incarico e nei dieci anni successivi alla data di

emissione della relazione al bilancio, anche ai fini del controllo

della qualità

La documentazione non deve essere accessibile a persone non

autorizzate

Conservazione anche tramite supporti informatici

N! L’organizzazione e le modalità di conservazione devono essere disciplinate dal collegio

ORGANIZZAZIONE

DEL COLLEGIO SINDACALE

Page 114: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

SVOLGIMENTO DELL’ATTIVITÀ DI REVISIONE

PRINCIPI DI REVISIONE

Nell’attuale incertezza della normativa, i principi di revisione

internazionale ISA costituiscono un punto di riferimento tecnico che il

collegio sindacale, alla luce dell’esperienza professionale, può declinare

in procedure di revisione specifiche

Il contenuto delle procedure può variare al variate delle dimensioni e delle

altre caratteristiche della società

Il collegio sindacale deve indicare i principi di revisione osservati:

nella lettera di incarico o in altra forma di accordo scritto che

identifichi i termini dell’incarico

nella relazione di revisione

Page 115: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

Il

Il collegio sindacale prende

i contatti con il revisore uscente

per ottenere tutte le informazioni utili

allo svolgimento della revisione

RAPPORTI CON IL REVISORE (COLLEGIO) PRECEDENTE

Il revisore (collegio) uscente presta

la massima collaborazione e consente

l’accesso alle informazioni richieste

e la visione delle carte di lavoro

SVOLGIMENTO DELL’ATTIVITÀ DI REVISIONE

Page 116: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

RAPPORTI CON IL REVISORE (COLLEGIO) PRECEDENTE

L’acquisizione di informazioni dal precedente revisore è elemento

essenziale per la comprensione della società

Art. 9, comma 2, D.Lgs. n. 39/2010: dovere del subentrante di

consultare l’uscente; l’uscente consente l’accesso alle informazioni

Prassi: consentito l’accesso agli atti e la visione delle carte di lavoro,

ma non viene rilasciata copia

SVOLGIMENTO DELL’ATTIVITÀ DI REVISIONE

Page 117: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

VERIFICA DELLA REGOLARE TENUTA DELLA CONTABILITÀ

Nel corso dell’esercizio il collegio verifica la regolare tenuta della

contabilità e la corretta rilevazione dei fatti di gestione nelle scritture

contabili: attività propedeutica alla revisione legale

Attività da coordinare con la funzione di vigilanza

Il collegio sindacale ha diritto di ottenere dagli amministratori i

documenti e le notizie necessarie allo svolgimento dell’attività di

revisione

SVOLGIMENTO DELL’ATTIVITÀ DI REVISIONE

Page 118: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

VERIFICA DELLA REGOLARE TENUTA DELLA CONTABILITÀ

L’attività di accesso agli atti e di raccolta:

è pianificata all’inizio dell’esercizio e riesaminata nel corso del

lavoro

è attività delegabile al singolo componente

La valutazione degli atti raccolti è attività collegiale

Qualora si configuri una limitazione allo svolgimento di procedure di

revisione, di tale circostanza è eseguita espressa valutazione nella

relazione

SVOLGIMENTO DELL’ATTIVITÀ DI REVISIONE

Page 119: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

RELAZIONE DI REVISIONE E GIUDIZIO SUL BILANCIO

RELAZIONE DI REVISIONE

Nel corso dell’esercizio, il collegio sindacale deve comunicare alla

direzione gli errori non corretti e l’effetto che essi, considerati

singolarmente o nel loro insieme, possono avere sul giudizio; la

comunicazione deve identificare ogni errore significativo non corretto e

l’intenzione di esprimere un giudizio diverso da quello senza rilievi

Page 120: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

RELAZIONE DI REVISIONE

Le discussioni per giungere alla stesura della relazione devono

essere riportate nelle carte di lavoro

Le conclusioni sono adeguatamente e dettagliatamente motivate,

con particolare riferimento a giudizi diversi da quello senza rilievi

Nelle carte di lavoro devono essere riportati i motivi per un giudizio

con rilievi, o negativo o dell’impossibilità di esprimere un giudizio

RELAZIONE DI REVISIONE E GIUDIZIO SUL BILANCIO

Page 121: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

RELAZIONE DI REVISIONE

In caso i giudizio con rilievi (per deviazioni dalle norme di legge o dai

principi contabili) o giudizio negativo

il collegio deve quantificare nelle carte di lavoro e nella relazione gli

effetti delle deviazioni sulle voci di bilancio coinvolte e gli effetti su

patrimonio netto e risultato d’esercizio, tenendo conto degli effetti

fiscali

RELAZIONE DI REVISIONE E

GIUDIZIO SUL BILANCIO

Page 122: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

RELAZIONE DI REVISIONE

Nel caso di giudizio con rilievi, per limitazioni allo svolgimento delle

procedure di revisione o che impediscono un giudizio sul bilancio:

il collegio deve quantificare nelle carte di lavoro e nella relazione gli

effetti delle deviazioni sulle voci di bilancio coinvolte e gli effetti su

patrimonio netto e risultato evidenziazione nelle carte di lavoro e nella

relazione delle correlative circostanze

RELAZIONE DI REVISIONE E

GIUDIZIO SUL BILANCIO

Page 123: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

RELAZIONE DI REVISIONE

Il collegio sindacale incaricato della revisione legale emette due

informative:

A) Relazione di revisione ai sensi dell’art. 14 del decreto legislativo 27

gennaio 2010 n. 39

Contenuto e modelli definiti nel PR001 e nel PR002

B) Relazione sull’attività di vigilanza ex art. 2429, comma 2, c.c.

Struttura e contenuto indicati nella Norma di comportamento del collegio

sindacale 7.1

RELAZIONE DI REVISIONE E

GIUDIZIO SUL BILANCIO

Page 124: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

RELAZIONE DI REVISIONE

Data: data di approvazione da parte del collegio

Firma: sottoscrizione autografa o elettronica di tutti i componenti, o del

solo presidente se a ciò espressamente autorizzato

È possibile predisporre un unico documento articolato nelle due

diverse sezioni

N! Esempio di relazione unitaria in appendice alle Linee Guida

RELAZIONE DI REVISIONE E

GIUDIZIO SUL BILANCIO

Page 125: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

DISSENSO DEL SINDACO

Nel caso di dissenso la relazione è redatta dalla maggioranza del

collegio, evidenziando il dissenso e la relativa motivazione

Il dissenso e gli elementi di valutazione espressi dal sindaco

dissenziente e dagli altri due componenti sono documentati nelle

carte di lavoro

Il collegio comunica alla direzione la sussistenza del dissenso e le

correlative motivazioni

RELAZIONE DI REVISIONE E

GIUDIZIO SUL BILANCIO

Page 126: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

RELAZIONE IN CASO DISSENSO DEL SINDACO

La relazione è elaborata secondo il punto di vista della maggioranza e

riferisce del dissenso del sindaco, indicando il nominativo e le

motivazioni

Tali indicazioni, con l’accordo del dissenziente, sono riportate in calce

alla relazione di revisione, di seguito al paragrafo contenente il giudizio

sulla coerenza della relazione sulla gestione con il bilancio

Le motivazioni del dissenso ed i relativi effetti sono poi esplicitati nelle

conclusioni della relazione sull’attività di vigilanza

La relazione così redatta è sottoscritta da tutti i sindaci

RELAZIONE DI REVISIONE E

GIUDIZIO SUL BILANCIO

Page 127: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

RELAZIONE IN CASO DISSENSO DEL SINDACO

Qualora il sindaco dissenziente non intenda sottoscrivere la

relazione, essa sarà sottoscritta dalla maggioranza dei sindaci,

specificando l’esistenza del dissenso

Il dissenziente ha comunque diritto ad esprimere il proprio dissenso

nel verbale e di riferire all’assemblea la propria difforme opinione. In

tal modo l’obbligo di emissione della relazione è rispettato e non è

posto alcun impedimento al regolare funzionamento della società

Il sindaco dissenziente non può redigere una propria relazione

RELAZIONE DI REVISIONE E

GIUDIZIO SUL BILANCIO

Page 128: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

RELAZIONE IN CASO DISSENSO DEL SINDACO

Obiettivi: con l’indicazione in relazione del dissenso

l’assemblea, convocata per l’approvazione del bilancio, ha completa e

corretta informativa; l’informativa è a disposizione dei soci sin dal

momento del deposito della relazione presso la sede sociale e quindi

non viene semplicemente e direttamente esplicitata in assemblea

viene data piena e completa pubblicità della circostanza del dissenso -

che diviene conoscibile, oltre che per i soci, anche per i terzi lettori del

bilancio - e soddisfa anche l’esigenza dell’opportuna separazione delle

responsabilità tra sindaco dissenziente e maggioranza dei sindaci

RELAZIONE DI REVISIONE E

GIUDIZIO SUL BILANCIO

Page 129: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

ASSEMBLEA 2011 dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili 129

International Federation of Accountants

SMP Committee: Implementing ISAs

Giancarlo Attolini, SMP Committee Deputy Chair

Paul Thompson, Deputy Director, SME and SMP Affairs

CNDCEC National Congress

Cagliari, Italy

September 16, 2011

Page 130: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

SMP Committee’s Objectives

• Participate in policy-making and regulatory

dialogue

• EC Green Paper on Audit Policy, G20

• Raise awareness of importance of SME sector and

role of SMPs (voice and visibility)

– SMP Quick Poll, member body articles, SMP eNews,

Twitter, SMP Forum

Page 131: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

SMP Committee’s Objectives

• Input to development of international standards

– IESBA (SMP/SME Working Group)

– IAASB

• Letters, CAG representation, staff liaison etc.

• Clarity ISAs

• Implementation monitoring, audit quality, ISRE

2400, ISRS 4410, Strategy & ISAE 3000

Page 132: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

SMP Committee’s Objectives

• Provide practical support to SMPs

– Helping member bodies to help their SMPs

provide high quality professional services

– Website - http://www.ifac.org/smp

– Guides - ISA, Quality Control and Practice

Management

Page 133: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011
Page 134: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011
Page 135: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

Implementing ISAs - Strategy

• ISA audit promises better audit quality with

minimal if any increase in cost …

• ….but only if properly and efficiently implemented

• Change management (staff training, new processes,

etc.) will be key

• Exploit resources and tools available

Page 136: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

• Links to other IFAC resources

– IAASB Clarity Center

– IESBA

• Links to IFAC member body material

• Guide to Using ISAs in the Audits of SMEs (ISA

Guide)

Implementing ISAs – IFAC Support

Page 137: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

Implementation Support

Page 138: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

Implementation Support

Page 139: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

Implementation Support

Page 140: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

• Purpose: To help apply ISAs cost effectively

• 1st edition Dec. 2007; 2nd edition Oct. 2010; to be

continually refined

• Two volumes:

– Volume 1 – approach to risk-based ISAs

– Volume 2 – practical ‘how to’ guidance

• Two case studies (one a micro-entity audit)

• Illustrations, consider boxes, color design

ISA Guide

Page 141: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011
Page 142: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011
Page 143: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

• Reference source

• Tool for training staff on audit concepts

• Practical guidance on how to apply concepts

– Roadmap on how to perform an SME audit

from start to finish

– Inclusion of ‘best practice’ consider points

– Sample audit documentation for each major

step of audit based on two case studies

How to Use the ISA Guide?

Page 144: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

The ISA Guide Case Studies

Case Study A ─

Dephta Case Study B

Kumar

Business Furniture manufacturing

1.5 million 230,000

8 2 + owner

Sales

Staff

Furniture manufacturing

Sample audit documentation

Generally Structured

SimpleMemos to file

Page 145: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011
Page 146: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

Three Key Phases of the ISA Audit

Phase 1 Phase 2 Phase 3

Plan the audit

Perform risk assessment

procedures

Evaluate the audit evidence obtained

Prepare the

auditor’s report R i s

k A

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s s m

e n

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R i s

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R e

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Implement responses

to assessed RMM

The structure contained in the ISAs

Page 147: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

Phase 1: Risk Assessment - Overview

Notes: 1. Refer to ISA 230 for a more complete list of documentation required. 2. Planning (ISA 300) is a continual and iterative process throughout the audit.

3. RMM = Risk of material misstatement.

Activity Purpose Documentation 1

Perform preliminary engagement

activities

Plan the audit

Perform risk assessment

procedures

D

audit strategy and audit plan 2

evelop an overall

through u the entity

Identify/assess RMM 3

nderstanding

R i s

k A

s s e s s

m e n t

Listing of risk factors Independence Engagement letter

Materiality Audit team discussions Overall audit strategy

Business & fraud risks including significant risks

Design/implementation of relevant internal controls

Assessed RMM at: - F/S level - Assertion level

3

Page 148: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

Phase 1: Risk Assessment – RMM Financial Statements

Specific F/S areas/disclosures

Perv

asi

ve Pe

rvasive

(e

ntity le

vel)

Inhere

nt

Ris

ks

Contro

ls

Assessed Risks of Material Misstatement

at the FS level

Assessed Risks of Material Misstatement

at the Assertion level

Page 149: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

Phase 2: Risk Response - Overview

Activity Purpose Documentation

Develop appropriate responses to the

assessed RMM

Implement responses to assessed RMM

Work performed Audit findings Staff supervision Working paper review

Reduce audit risk

to an acceptably low level R

i s k R

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Page 150: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

Phase 3: Reporting - Overview

Evaluate the audit evidence obtained

Prepare the

auditor’s report

Significant decisions

Signed audit opinion

Determine what additional audit work

(if any) is required

Form an opinion

based on audit findings

yes

no R e

p o

r t i

n g

Is

additional

work

required?

Back to risk assessment

Page 151: Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011

Conclusion

• Improved audit quality at little or no extra cost

• Need to plan and manage change

• IFAC is helping your member body help you