Slideshow, animazioni e «piccoli film» · Slideshow, animazioni e «piccoli film» di Bruno...

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..........................................................................................................Slideshow, animazioni e «piccoli film» di Bruno Rosati Come si realizza un prodotto interattivo? Come devono essere organizzate le pagine di consultazione, tra testo, ipertesto e varie impostazioni estetiche? Come e dove inserire le immagini? E come, e dove, far proiettare film digitali o più semplici slideshow? Quelle che seguono sono le idee ed i risultati pratici che è possibile conseguire nel tentativo di realizzare un breve dimostrativo ipermediale di Bruno Rosati Sul numero dell'anniversario (MCmi- crocomputer n.150) nella rubrica Amiga- multi media, mi sono preso l'insolito pia- cere di presentare un «CD che non c'è!». Storia dell'Antica Roma, un titolo sviluppato per i «tipi» dell'Amiga-CDTV che ora, non trovando sbocchi commer- ciali nell'ambito di questa sfortunata piattaforma multimediale, il team di svi- luppo sta convertendo per i sistemi MPC Uno sforzo non da poco e nel quale, a suo tempo, mi sono trovato coinvolto in prima persona essendomi stata ri- chiesta la realizzazione di un dimostrati- vo. Un breve runtime nel quale propo- nessi una valida organizzazione della pa- gina interattiva e la resa ottimale delle componenti media li. Più in generale le cose che mi sono state richieste erano essenzialmente tre: - trovare un layout di pagina che sfrut- tasse al massimo la risoluzione di 640x480 ad 8bit, permettendo al con- tempo di inserire testo impaginato con eventuali immagini di riferimento; - riadattare, in base al nuovo layout di pagina, la serie di slideshow richiama bili (veri «itinerari fotografici» da commen- tare anche in audio) sulle stesse pagine di consultazione; - sincronizzare ai filmati .AVI a disposi- zione, una traccia audio dedicata al commento vocale. Studio di un layout di pagina Si dice che l'idea che per prima affio- ra è spesso la migliore. Se ne cercano delle altre, si provano e si mischiano tra di loro, ma poi succede che si ritorna al- la prima e si pensa sconsolati al tempo perso. Anche in questo caso, ho avuto una prima idea, l'ho messa da parte, ne Con le Guerre Sanrntu:.bela fama. dt Roma $l era dUfusa anche neUe reg10w mencb.onah Itahche Le grancb. Città deUa Magna Grecta la. nconoscevano come potenza dommante, l'WlIca capace dt fermare l'avanzata dene VCUle tnbù montanare che contuluavano a rmgrare dai loro monb verso le pianure e le reg1oll1cosbere. Così, quando nel 282 a.C i Lucaru. i BruttU ed alcune tribù sannibche dtIa,garono ... verso le coste iOll1chee tuTeruche, le clttà cb.ReggiO. Crotone, Locn e TlU"U.duesero ed ottennero la presenza cb guaJTUgl.OIl1 romane a difesa del loro msedaamenb .... Soldan e mercanb Romaru diveMtrO 000 spettacolo consueto neUe CIttà e nelle campagne memhonah. Questa presenza preoccupò Taranto, la potente Clttà che era un vero e propno ponte tra l'oriente greco e 1'0cctdente romano Roma aveva sottoscntto un trattato con Taranto, con il quale $l \l\ctava alle sue naVl eh oltrepassare 11capo Lancmo (nel mar 10No) Ma nel 282 a C, daeCl naVi da guerra romane l'oltrepassarono naVl8ando verso Taranto La flotta tarantina reagì ed t Romani furono mesSi IO fuga. Ben presto, da questo episocho, ti confhtto dilagò a macdlla d'oho coinvolgendo, oltre che Roma e Taranto, tutte le città del men<hone penmsulare itahco e dena Slciha n Primo Perlodo Repubblicano _ Taranto, PIrro e &1!elefanU... ..., Figura 1- La prima schermata della Storia dell'Antica Roma per MPC. Ad accoglierci, oltre a questa vista stilizzata del Foro Romano c'è anche un trionfale squillo di trombe in perfetto stile imperiale. Figura 2- Una slide tratta dal demo che mostra l'ambiente principale. 316 MCmicrocomputer n. 153 - luglio/agosto 1995

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Slideshow, animazionie «piccoli film»

di Bruno Rosati

Come si realizza un prodotto interattivo?Come devono essere organizzate le pagine di consultazione, tra testo, ipertesto e

varie impostazioni estetiche?Come e dove inserire le immagini? E come, e dove, far proiettare film digitali o più

semplici slideshow?Quelle che seguono sono le idee ed irisultati pratici che è possibile conseguire nel

tentativo di realizzare un breve dimostrativo ipermediale

di Bruno Rosati

Sul numero dell'anniversario (MCmi-crocomputer n.150) nella rubrica Amiga-multi media, mi sono preso l'insolito pia-cere di presentare un «CD che nonc'è!». Storia dell'Antica Roma, un titolosviluppato per i «tipi» dell'Amiga-CDTVche ora, non trovando sbocchi commer-ciali nell'ambito di questa sfortunatapiattaforma multimediale, il team di svi-luppo sta convertendo per i sistemiMPC

Uno sforzo non da poco e nel quale,a suo tempo, mi sono trovato coinvoltoin prima persona essendomi stata ri-chiesta la realizzazione di un dimostrati-

vo. Un breve runtime nel quale propo-nessi una valida organizzazione della pa-gina interattiva e la resa ottimale dellecomponenti media li.

Più in generale le cose che mi sonostate richieste erano essenzialmentetre:- trovare un layout di pagina che sfrut-tasse al massimo la risoluzione di640x480 ad 8bit, permettendo al con-tempo di inserire testo impaginato coneventuali immagini di riferimento;- riadattare, in base al nuovo layout dipagina, la serie di slideshow richiama bili(veri «itinerari fotografici» da commen-

tare anche in audio) sulle stesse paginedi consultazione;- sincronizzare ai filmati .AVI a disposi-zione, una traccia audio dedicata alcommento vocale.

Studio di un layout di paginaSi dice che l'idea che per prima affio-

ra è spesso la migliore. Se ne cercanodelle altre, si provano e si mischiano tradi loro, ma poi succede che si ritorna al-la prima e si pensa sconsolati al tempoperso. Anche in questo caso, ho avutouna prima idea, l'ho messa da parte, ne

Con le Guerre Sanrntu:.bela fama. dt Roma $l

era dUfusa anche neUe reg10w mencb.onahItahche Le grancb. Città deUa Magna Grectala. nconoscevano come potenza dommante,l'WlIca capace dt fermare l'avanzata deneVCUle tnbù montanare che contuluavano armgrare dai loro monb verso le pianure e lereg1oll1cosbere.

Così, quando nel 282 a.C i Lucaru. i BruttU ed alcune tribù sannibche dtIa,garono... verso le coste iOll1che e tuTeruche, le clttà cb.ReggiO. Crotone, Locn e TlU"U.duesero

ed ottennero la presenza cb guaJTUgl.OIl1romane a difesa del loro msedaamenb ....Soldan e mercanb Romaru diveMtrO 000 spettacolo consueto neUe CIttà e nellecampagne memhonah. Questa presenza preoccupò Taranto, la potente Clttà che eraun vero e propno ponte tra l'oriente greco e 1'0cctdente romanoRoma aveva sottoscntto un trattato con Taranto, con il quale $l \l\ctava alle sue naVleh oltrepassare 11capo Lancmo (nel mar 10No) Ma nel 282 a C, daeCl naVi daguerra romane l'oltrepassarono naVl8ando verso TarantoLa flotta tarantina reagì ed t Romani furono mesSi IO fuga. Ben presto, da questoepisocho, ti confhtto dilagò a macdlla d'oho coinvolgendo, oltre che Roma eTaranto, tutte le città del men<hone penmsulare itahco e dena Slciha

n Primo Perlodo Repubblicano _

Taranto, PIrro e &1!elefanU... ...,

Figura 1 - La prima schermata della Storia dell'Antica Roma per MPC. Ad accoglierci, oltre a questa vista stilizzata del Foro Romano c'è anche un trionfale squillo ditrombe in perfetto stile imperiale.

Figura 2 - Una slide tratta dal demo che mostra l'ambiente principale.

316 MCmicrocomputer n. 153 - luglio/agosto 1995

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COMPUTER & VIDEO

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Figura 3-La schematizzazlOne dellayout di pagina del prototipo che realizzeremo insieme.

Figura 4 - Un'ulteriore schematizzazione mostra gli elementi della slide da realizzare. L'idea di base è quella di realizzare una sorta di palcoscenico sul quale far "re-citare" tutte le componenti, ciascuna in zone prestabilite (anche nelle dimensioni) dello schermo.

ho pensato e discusso altre (che nonnego d'aver qui e là «c1onato» da varieimpostazioni «all'americana» di alcuni ti-toli in circolazione), ma poi sono tornatodi nuovo alla prima.

Così com'è visibile in figura 2, dov'èinserita l'immagine relativa alla resa fi-nale, la pagina è organizzata in modo dapoter distinguere il titolo dell'argomentoin trattazione e la zona dedicata ai bot-toni di navigazione, in due fasce checorrono rispettivamente nella parte altae in quella bassa dello schermo. Com-presa fra queste due si estende quindil'ampia zona di schermo dedicata allacomponente testuale (ed ipertestuale).Una zona ampia a sufficienza da potercontenere anche un'immagine di riferi-mento. Dal punto di vista estetico, duecolonne di immagini corrono dall'alto inbasso ricordando gli episodi ed i perso-naggi che più caratterizzarono la specifi-ca epoca storica in trattazione.

Semplice e lineare, il layout così datoalla pagina interattiva (e sulla quale ver-ranno via via c10nate tutte le pagine de-dicate ai vari argomenti dell'opera elet-tronica) cerca di raggiungere la massi-ma funzionalità possibile. Ma come sigiunge a concepire un layout del gene-re? Su quali criteri d'impostazione ci sibasa?

Aldilà del giudizio che ciascuno puòricavare, quello che risulta più importan-te da sottolineare sono i «numeri». Ov-vero il posiziona mento e soprattutto ledimensioni date ad ogni quadro o riqua-dro che appare sullo schermo. Il tuttonon è frutto del puro gusto esteticoquanto invece di precise «misurazioni

multimediali» con le quali ho ottimizzatoil playing degli slideshow ed il rapportofra la grandezza del quadro digitale e lafluidità di riproduzione dei filmati in for-mato .AVI.

Partendo dalla grandezza della bit-map, che come già detto è la classica640x480, le misure di tutti i componentigrafici che in essa sono contenuti sonoil risultato di un equilibrio raggiunto fra iparametri di leggibilità del testo, la gran-dezza dei quadri di video digitale ed il ri-spetto delle proporzioni (in frazione) del-lo schermo VGA.

Volendo dedicare alla componentetestuale il massimo dello spazio possibi-le, ho cominciato così con il ridurre lagrandezza delle fasce dedicate al titoloed alla bottoniera alla misura di 640x30pixel ciascuna.

Una misura limite sotto la quale nonpotevo più andare senza che i rispettivicontenuti delle fasce risultassero poidifficili da leggere (il titolo) o addiritturada selezionare (i bottoni).

Assegnata tale misura alle due fascemi sono ritrovato con una zona centraledi ampiezza pari a 640x420 pixel. Talezona potevo immediatamente sfruttarlaper inserire il testo e l'immagine di rife-rimento, ma, accogliendo l'idea di utiliz-zare la stessa area per proiettarci soprai richiesti «itinerari fotografici», ho dovu-to eseguire un ricalcolo delle dimensio-ni. Portare cioè la zona centrale ad unadimensione che fosse proporzionale aquella del quadro VGA.

I quadri video hanno dei rapporti digrandezza proporzionali che vengonogiustificati da un «ratio» di valore 1,3

periodico. Un valore che è dato dal ri-sultato della divisione fra altezza e lar-ghezza di un quadro video (se noi divi-diamo la dimensione 640 per la dimen-sione 480 di un normale quadro VGAotteniamo appunto il valore di 1,3 pe-riodico).

Andando a ridurre (da 640x480 a640x420) le dimensioni delle belle bit-map che mi sono state fornite, avreiinevitabilmente perso la proporzione del«ratio».

Caricato così il PaintShop 3.0 (che daquesto punto cominceremo ad utilizzarecontinuamente tanto da ricavarne unasorta di presentazione «on the road»)ed una delle immagini da 640x480, horichiamato il comando di Resize e nelrequester relativo ho inserito il valore di420 pixel in altezza La grandezza cioèche mi veniva reso sullo schermo dopol'inserimento delle fasce d'identificazio-ne e di navigazione.

Imposto il mantenimento delle pro-porzioni ho così ottenuto automatica-mente il valore esatto dei pixel da im-porre in larghezza al resize delle bitmap.Tale valore è pari a 560 pixel che, se di-visi per 420 rendono, preciso preciso, ilvalore 1,3 periodico che conferma ilmantenimento del «ratio». A partire daquesto momento tutte le immagini amia disposizione venivano passate al re-size sotto PaintShop 3.0 ed assumeva-no la nuova dimensione di 560x420pixel perfettamente proporzionata ri-spetto l'originale.

Dal punto di vista del layout della pa-gina però, tale ulteriore ritaglio internomi ha portato ad ottenere un riquadro

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COMPUTER & VIDEO-Ifile MocRfia

Tanmto, PilTo t gU(eterett. ..

Con le Guerre S~ la fama li RorM "era ddfusa anche nelle rt'g1Obl mm<kvmllà.YK:he Le grandi cm dtb Mag,u. ucaala ncoooscevaoo come pounu domlrurte.r\OCa capace di Cmnare r~.-wu delcVaIV ~ moaImM't d)t c~mc; aml8J.e dal lofo moniti V'tfIO le punwc c lercgtOC»cortJetc

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Figura 5 - Il documento in formato. txt relativo al testo degli argomenti che for-mano l'opera è stato appena caricato ed impaginato all'interno di Write. Sonoda notare i due differenti livelli di margine.

Figura 6 - L'image-processing della figura di riferimento è un altro passo moltoimportante. Questa dovrà essere ridimensionata nelle misure prestabilite di240x180 pixel.

più piccolo da dedicare al testo (che co-munque mantiene sempre una superfi-cie decisamente ampia) ed a stimolarmiall'idea di utilizzare le due colonne late-rali, che si sono naturalmente create,per inserire due collage verticali dovescorrono piccoli resize di immagini atti-nenti all'epoca storica in trattazione.

Il risultato finale è in definitiva il frut-to di autentiche «alchimie multimediali»che ho via via sperimentato e con lequali sono arrivato a rendere il prototipodella slide interattiva un vero e propriopalcoscenico sul quale far recitare tuttele componenti delle quali il prodotto in-terattivo sarà dotato.

Da questo punto in poi spazio al te-sto quindi e, in relazione agli agganci te-stuali e mediali che mi verranno segna-lati, all'ipertesto, le parole-chiave delquale renderò ben visibili con opportunecolorazioni a contrasto.

E spazio alle immagini di riferimento,che impaginerò accanto al testo all'in-terno di un apposito riquadro. Riquadroche, come fra poco vedremo, sarà usa-to per proiettare i film storici e tutte levideoriprese di cui l'opera disporrà. Infi-ne, ancora spazio ad una serie, numero-sissima e raffinatissima, di slideshowche verranno proiettati praticamente atutta pagina (fatte salve le zone del tito-lo e quella della fila di bottoni di naviga-zione).

Tutto avverrà sulla slide dei vari argo-menti. Slide che, oltre a vedere nellasua impostazione finale, possiamo an-che osservare (fig.4) in una sorta di«esploso» con tutte le varie componen-ti destinate a confluire sulla bitmap inlavorazione.

Il mio obiettivo è quello di organizza-re il demo con l'apporto del fido Com-pel 1.0a (perché rapidissimo nel realiz-zare il modello di navigazione) e di pas-sare quindi al più potente Visual Basic

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solo a layout di pagina e misure dei variipermedia accettati.

Testo ed ipertestoPer l'inserimento della componente

testuale mi sono basato sul quadro in-terno (quello più ampio e della misuramassima di 560x420 pixel) dal quale èda «scontornare» il riquadro da dedicareall'immagine di riferimento. In praticami sono imposto un'impaginazione deltesto con un layout che ricalca le impo-stazioni di quello sperimentato sul nu-mero 151 di MC. Dall'interno di unword processar (Write for Windows sevogliamo rifarci all'esempio dell'articolocitato) ho caricato il file .txt di ogni argo-mento testuale e, calcolato il riquadroda scontornare, ho imposto due diffe-renti livelli di margine. Il primo vedràquello di sinistra partire dalla posizionedi 6,5 cm per nove righe. Tante ne ser-vono per allineare il testo all'altezza delriquadro. Il secondo livello di margine,subito sotto il riquadro, sarà invece am-pliato a partire da 0,5 cm e si estenderàfino al margine destro posto a 14,6 cm.Il risultato dell'impaginazione, che è an-che giustificata a destra ed a sinistra èvisibile in figura 5.

Fatto ciò ho provveduto a «cattura-re» la pagina di Write così impaginataattraverso l'opzione Client Area di Paint-Shop ed a importarla nell'ambientedell'ottimo applicativo grafico come unanormale bitmap. Una bitmap dalla qualeho ritagliato la parte del testo che poi,tramite C1ipboard, ho inserito all'internodella slide di prova. Questa, per como-dità personale, tenuta in linea con l'ausi-lio di Paintbrush. Posizionata alla destradel riquadro, la componente testuale èstata posta nell'area a disposizione per-fettamente dimensionata nello spazio ri-servatogli.

Sulla fascia superiore ho quindi scrit-to il titolo del capitolo (Il Primo Periodorepubblicano) scegliendo il Times NewRoman in corpo 16 ed imposto un'om-breggiatura. La slide, ora completata datitolo, parte testuale e bottoniera, è sta-ta salvata a 256 colori e ricaricata conPaintShop 3.0 per fonderne la palettecon quella dell'immagine di riferimentoottenendo così la realizzazione finale difigura 2 con l'esclusione delle compo-nenti ipertestuali.

Anche per l' evidenziazione delle pa-role-chiave mi sono basato sulle «espe-rienze ed espedienti multimediali» de-scritte nell'articolo del numero 150. Dalpunto di vista pratico, la slide, una voltainserito il testo e l'immagine di riferi-mento, viene di nuovo caricata in Paint-brush e in tale ambiente, seguendo leindicazioni degli autori del testo, devonoessere evidenziate cromaticamente tut-te le parole relative a collegamenti iper-testuali e/o ipermediali. Un'operazioneestremamente semplice, dove basta in-dividuare le parole e procedere a con-tornarle con un box. Riempita la zona in-terna di un colore a contrasto è stato in-fine cambiato anche il colore della paro-la. Il risultato conseguito è visibile in fi-gura 8.

Ora la slide è davvero pronta per es-sere caricata in Compel, dove verrannosovraimpressi bottoni trasparenti ed im-posto il collegamento delle funzioni dihyperlink o di medialink.

Gli ((itinerari fotografici)}«Riadattare, in base al nuovo layout

di pagina, la serie di slideshow richia-mabili (veri «itinerari fotografici» dacommentare anche in audio) s'ulle stes-se pagine di consultazione».

Il compito richiestomi ha stimolato leidee e fatto conseguire un risultato che

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Figura 7 - Una volta ottimizzata l'immagine di riferimento, sempre con Paint-Shop 3.0, essa viene inserita all'interno della slide in costruzione. Per incollarlaè opportuno procedere alla selezione della zona di destinazione ed utilizzare ilcomando Paste-Into the Selection.

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rare con le risoluzioni, ma neanche conil numero dei fotogrammi al secondo.Perché c'è sì, la possibilità di produrrebellissimi schermi da 320x240 a 15 fo-togrammi al secondo, ma poi chi li ve-drà veramente in maniera fluidaì Ilmondo multimediale è pieno di CD-ROM single e double-speed che hannoin comune lo stesso limite di velocità. I150 Kbps che, se nel primo dei due dri-ve ottici è connaturato, nel secondo è amaggioranza indotto dal «collo di botti-glia» delle interfacce SCSI-like delleschede di interfaccia alle quali la mag-gior parte di questi drive sono collegati.E un argomento che abbiamo già af-frontato diverse volte questo, ma non èmai tempo sprecato tornarci sopra, so-prattutto quando, realizzando un prodot-to interattivo, i film digitali (che tanta fa-tica e tempo sono costati a chi li ha rea-lizzati) spesso e volentieri collasserannoe saranno quindi inguardabili.

Ma com'è possibile? Parlare di MPC-

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.•.Figura 8 - Con Paint-brush si può procedereall'evidenziazione delleparole-chiave. Basta in-corniciarle imponendouna colorazione a con-trasto con il fondo econ il resto del testo.

.•• Figura 9 - Ora bisogna"adattare" gli slide-show. Si comincia dalresize delle misure ori-ginali (640x480) perportarle alla misura pre-stabilita di 560x420 ...

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Film digitali: aspettando MPEG ...Il sottotitolo di questo paragrafo po-

trebbe essere: «... è meglio non esage-

commento vocale ed una seconda trac-cia per il sottofondo musicale). In rela-zione alla durata di ogni singolo periododi commento, allungheremo quindi ladurata in video della bitmap relativa. Ilrisultato sarà una perfetta 'sincronizza-zione AN che, si badi bene, dovrà esse-re settata con nessun parametro dicompressione (modalità «full frame») econ un frame-rate di appena un foto-gramma al secondo. In tal modo l'interarichiesta di Data-rate che il file farà aldrive ottico sarà esclusivamente impo-sta dalla qualità della componente au-dio. In questo caso possiamo tranquilla-mente «abusare» e caricare quindi mu-siche a 22.05 in stereo con commentovocale acquisito magari da un «pulitissi-mo·» DAT.

sembra piacere a chiunque lo abbia vi-sto. Si tratta di slideshow di immagini a560x420 che, anche a prescinderedall'impaginato della slide e quindi an-che estrapolandoli dal contesto del-l'opera, rappresentano un piacevole vei-colo culturale.

Una specie di album multimedialedove oltre alle foto, la voce dellospeaker (accompagnata tra l'altro da unsottofondo di lira romana veramente adhoc) ci guida attraverso i luoghi di que-sto tour virtuale nel cuore della storia diRoma. L'itinerario della Via Appia, quel-lo del Col osseo e dei Fori, ecc. sonomomenti che raggiungono l'obiettivoprefissato: interessare l'utente.

Ma a parte la validità o meno del pro-dotto in questione è sulle potenzialitàgenerali degli slideshow realizzati in for-mato .AVI che voglio portare la vostraattenzione. Se non ci serve necessaria-mente un sistema autore e bottoni inte-rattivi, ma solo produrre uno slideshowtemporizzato da far vedere da qualsiasiPC (purché dotato di Windows e sche-da audio!) è sufficiente procedere allarealizzazione di un file .AVI. Un interlea-ving audio/video dove le immagini pos-sono anche essere degli stupendi fullscreen da 640x480 a 24bit e dove èpossibile sincronizzare un ottimo com-mento audio campionato anche a 22.05kHz in stereo con musica di sottofondo.Quello che viene fuori è uno stupendoslideshow a tutto schermo con audio dibuona qualità che possiamo liberamen-te distribuire insieme al Runtime di Vi-deo for Windows 1.1.

Ma come si fa per realizzare un pro-dotto del genere ì

Basta basarsi su di un efficacissimotool di lavoro qual è Adobe Premierecon il quale caricheremo ogni singolabitmap e quindi inseriremo l'audio (conuna prima traccia per il primopiano del

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Quadro Video 240xl80Fl1lme rate lO FPSnata rate 143 KbpsCodec lndeo 3,2

Figura 77 - Fate vobis, ma per quanto mi riguarda sono queste le misure delfilm d(gitale che continuo ad usare. È l'unica soluzione affinché tutti possanodavvero veder scorrere i file .AVI senza «collassill!

D Primo Periodo RepubbUcano _

Conclusioni

Un ulteriore articolo di questa rubricaè sul punto di volgere al termine, un'al-tra occasione che spero d'esser riuscitoa sfruttare ponendo alla vostra attenzio-ne degli argomenti interessanti.

E, dal come si può arrivare alla realiz-zazione di un buon layout alla produzio-ne di splendidi slideshow in formato.AVI e dal particolare modo di inseriretesto ed ipertesto alla «garanzia» dellariproducibilità dei file di film digitale, ri-scorrendoli rapidamente credo che,questi argomenti, interessanti lo sianodavvero.

Ancora una volta avete sentito parla-re di Compel. Un tool autore un po' a séstante, che fa sorridere i più, ma chepuò garantire discrete performancesenza scervellarsi con alcun linguaggiodi programmazione.

Se l'ho usato ancora una volta è per-ché sono convinto della sua validità erapidità produttiva. Non posso certoconsigliarlo per farci davvero l'edizioneMPC della Storia dell'Antica Roma, machi non ha di queste ambizioni commer-ciali può benissimo utilizzarlo serena-mente.

Nel frattempo, mentre comincerete astudiare il vostro layout provando a rea-lizzare gli slideshow in formato .AVI(magari cercando pure di smentire lamia protesta in fatto di film digitali da150 Kbps!), io me ne andrò al mare, maportandomi dietro i manuali del VisualBasic per cominciare a studiare come èpossibile realizzare con questo la Storiadell'Antica Roma per MPC. Gli amici delteam di sviluppo mi hanno proprio inca-strato.

Buone vacanze a tutti!

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Personalmente mi sono sentito indovere di spiegare agli ideatori dellaStoria dell'Antica Roma che il sottoscrit-to avrebbe prodotto file .AVI di film digi-tale badando bene a stare entro i 150Kbps. Lavorando intorno ai 300Kbpsavrei potuto spingere anche fino ai320x240 per 15 fps ed il buon Indeo 3.2ci avrebbe impiegato la metà del tempoche invece, a 240x180 per 10 fps haspeso per far entrare tutto in quei male-detti 150 Kbps. Se i file di film digitaleverranno prodotti con i parametri da meconsigliati e prefissati nel demo garanti-sco che non ci sarà alcun sistema MPC(1,2, 2 e mezzo, 2 e 3/4 .. o qualsivo-glia I) che non riesca a farli girare fluidi emai collassati. È un punto d'onore: trop-po facile scrivere sulla copertina del CD-ROM «Film digitali a tutto schermo' »,quando poi il tutto schermo c'è, ma poigira a scatti, o più semplicemente non èfluido.

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••Figura 70 - ... e si fini-sce con un'immaginecome quella che stateor ora osservando.Mentre giudicate pervostro conto l'effettoestetico (si accettanotutte le critiche che vo-lete/) non posso cherattristarmi per non po-tervi far sentire il com-mento in audio.

Figura 72 - Compel è ~pronto per "attaccarebottone)) e selezionarefunzioni di hvpertinke/o medialink. Tuttoverrà fatto In trasparen-za, giacché le slide informato .bmp conten-gono già tutte le infor-mazioni mediati e d'in-terazione necessarie.

2 e di drive a doppia (o quadrupla) velo-cità è fare solo della teoria. La realtà deifatti è un'altra cosa. Ripeto, ci sono an-cora molti CD-ROM drive a singola velo-cità ed altrettanti «double-speed» che,essendo interfacciati mediante la SCSI-like delle prime SoundBlaster e compa-tibili, non riescono lo stesso ad espri-mere la propria doppia velocità. Il flussodei dati è sempre bloccato entro i 150Kbps. Risultato pratico o si spera chel'eventuale acquirente disponga di undrive ottico interfacciato diversamente(scheda dedicata, controller IDE, oppureuna «vera» SCSI) e quindi si produrràsenza pensare più di tanto al prossimo,oppure si ragiona sul fatto che lo stessoacquirente può trovarsi nella situazionesopra descritta. E, credetemi, quella deldrive single-speed e dei double-speedinterfacciato alle schede audio, è la si-tuazione nella quale si ritrova la maggiorparte dell'utenza.

320 MCmicrocomputer n. 153 - luglio/agosto 1995

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