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Denominazione / Ragione socialeImpresa Appaltatrice
AEROPORTO DI MILANO LINATE / MALPENSA
Committente: SEA S.p.A.
Titolo dell’opera: titolo principale
Impresa Appaltatrice: denominazione
Piano di Sicurezza Sostitutivo integrato con il Piano Operativo di Sicurezza(Allegato XV, punto 1.1.1, lett. i), D.Lgs. 81/2008)(Allegato XV punto 3.1, D.Lgs. 81/2008)(D.Lgs. 50/2016)(art. 89, c. 1, lett. h), D.Lgs. 81/2008)(Allegato XV, punto 3.2, D.Lgs. 81/2008)
Luglio 2016
PRESA VISIONE POSRAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
TIMBRO E FIRMA DATORE DI LAVORO
IMPRESA ESECUTRICE
PIANO DI SICUREZZA SOSTITUTIVO (P.S.S.)(Allegato XV, punto 3, D.Lgs. 81/2008 – D.Lgs. 50/2016)
NOTA BENE Il format del documento non va modificato. il contenuto del P.S.S. risponde ai requisiti minimi richiesti dalla normativa, al
di sotto del quale il documento non è accettabile. Il datore di lavoro dell’impresa può comunque implementarne i contenuti;
tutte le parti di colore rosso devono essere sostituite e/o integrate e comunque contestualizzate al lavoro da eseguire.
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PIANO DI SICUREZZA SOSTITUTIVO (P.S.S.)(Allegato XV, punto 3, D.Lgs. 81/2008 – D.Lgs. 50/2016)
CAPITOLO 1 – PREMESSA
CAPITOLO 1.1 – SCOPO E MODALITÀ DI REDAZIONE DEL DOCUMENTO
Il Piano di Sicurezza Sostitutivo (P.S.S.) è richiamato dal “Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture” (D.Lgs. 50/2016).
Il P.S.S. è il documento redatto a cura dell'appaltatore ed è sostitutivo del Piano di Sicurezza e di Coordinamento, quando quest’ultimo non sia previsto ai sensi dell’art. 90, c. 3, D.Lgs. 81/08. Gli elementi contenuti nel P.S.S. sono gli stessi del P.S.C. con esclusione della stima dei costi per la sicurezza aggiuntivi/interferenziali che sono computati dal committente (allegato XV, punto 3.1.1, D.Lgs. 81/08).
Il P.S.S. è un documento integrato con gli elementi del Piano Operativo di Sicurezza (P.O.S.).
CAPITOLO 1.2 – IMPORTO COMPLESSIVO DELL’OPERA
Importo esecuzione lavori(comprensivo dei costi per la sicurezza
propri dell’appaltatore)€ 0000,00
Costi per la sicurezza aggiuntivi/interferenziali € 0000,00
Importo complessivo dell’opera € 0000,00
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CAPITOLO 1.3 – ANAGRAFICA DI CANTIERE
CAPITOLO 1.3.1 – Dati identificativi dell’impresa appaltatrice
Denominazione impresa / Ragione socialeMario Rossi S.r.l.
Attività dell’impresaAttività principale dell’impresa (demolizioni, opere murarie, impianti, ecc.)
Sede dell’impresaVia Roma, 30 …
Telefono / Fax – Sede Legale Telefono / Fax – Cantiere
02.123 456 … 335.123 456 …
Codice Fiscale / Partita IVA Iscrizione C.C.I.A.A.
ABC FGH 121 125 … 123 456 …
Posizione I.N.P.S. Posizione I.N.A.I.L.123 … 123 …
Posizione Cassa Edile123 …
Contratto Collettivo Nazionale Applicato
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Datore di lavoroCognome Nome
Nominativo del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (R.S.P.P.)Cognome Nome
Nominativo del Medico Competente(ove previsto) Cognome Nome
Nominativo del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (R.L.S.)(ove eletto o designato) Cognome Nome
Nominativo del Coordinatore delle Emergenze nominato dall’impresa affidatariaCognome Nome
Nominativo/i addetto/i Prevenzione Incendi ed Evacuazione nominato/i dall’impresa esecutriceCognome Nome
Nominativo/i addetto/i Primo Soccorso nominato/i dall’impresa esecutriceCognome Nome
Nominativo del Direttore Tecnico di Cantiere nominato dall’impresa affidatariaCognome Nome
Nominativo del Capocantiere nominato dall’impresa esecutriceCognome Nome
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Lavoratori dell’impresa operanti in cantiere
Nom
inat
ivo
Cognome nome
Qua
lific
a / M
ansi
one
Direttore Tecnico di Cantiere
Cognome nome Capocantiere/preposto
Cognome nome Gruista
Cognome nome Escavatorista
Ecc.
CAPITOLO 1.3.2 – Dati identificativi dei lavoratori autonomi
NOTA BENE: Se l’impresa appaltatrice non si avvarrà del contributo di lavoratori autonomi, dovrà riportare nella tabella che non sono previsti ‘lavoratori autonomi’.
Lavoratori Autonomi presenti in cantiere
Nom
inat
ivo
Mario Rossi
Atti
vità
prin
cipa
le
Attività principale del lavoratore autonomo (fabbro, elettricista, falegname, ecc.)
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CAPITOLO 1.3.3 – Dati identificativi del Committente
Stazione AppaltanteSEA S.p.A.
Nominativo del CommittenteIng. / Arch. / Geom. … Mario Rossi
Nominativo del Responsabile dei Lavori (R.U.P.)Ing. / Arch. / Geom. … Mario Rossi
Nominativo del Direttore LavoriIng. / Arch. / Geom. … Mario Rossi
Nominativo del Coordinatore per la Sicurezza in Esecuzione (C.S.E.)Ing. / Arch. / Geom. … Mario Rossi
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CAPITOLO 1.3.4 – Soggetti con specifiche mansioni inerenti la sicurezza e relativi obblighi
NOTA BENE: per ogni mansione, descrivere i relativi obblighi/compiti inerenti alla sicurezza, effettivamente affidati in base alla normativa e alla propria organizzazione.
Si riportano le specifiche mansioni, inerenti la sicurezza, svolte in cantiere da ogni figura nominata allo scopo dall’impresa.
Direttore Tecnico di Cantiere
Mansione svolta in cantiere ai fini della sicurezza: Vigila sull’osservanza del piano di sicurezza; Organizza il cantiere e la gestione degli impianti presenti; Coordina e sorveglia le maestranze; Si attiene all’esecuzione del progetto, del P.S.S. e delle successive disposizioni
impartite dalla Direzione Lavori in osservanza di tutte le norme in materia di sicurezza;
Assicura la messa in opera degli apprestamenti, l’Impiego di materiali di qualità, di caratteristiche e dimensioni richieste dal P.S.S.;
Assicura la messa in opera degli apprestamenti per la prevenzione incendi del cantiere;
Vigila sull’apprestamento di quanto necessario ad evitare infortuni sul lavoro e danni a terzi;
Effettua tutte le prove e verifiche richieste per la sicurezza; Allontana gli operai, o altri subalterni, che si rendessero colpevoli di negligenza,
imprudenza, imperizia; Richiede istruzioni alla Direzione Lavori nei casi dubbi e propone varianti per la
migliore riuscita dell’opera; Determina, in accordo con la Direzione Lavori, i periodi di sospensione delle opere
per fatti climatici o per forza maggiore e comunque segnala ogni causa di eventuale protrazione dei termini;
Partecipa alle riunioni di coordinamento e, in assenza del datore di lavoro, lo rappresenta attraverso delega formale;
ecc.
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Preposti (Capocantiere, Caposquadra)Mansione svolta in cantiere ai fini della sicurezza:
Vigila sull’osservanza dei piani di sicurezza; Verifica l’attuazione da parte dei lavoratori delle misure di sicurezza e di igiene
previste per legge; Rende edotti i lavoratori dei rischi specifici cui sono esposti e porta a loro
conoscenza le norme essenziali di prevenzione anche mediante l’affissione negli ambienti di lavoro di estratti delle norme stesse;
Dispone ed esige che i singoli lavoratori osservino le norme di sicurezza ed usino i mezzi di protezione a loro disposizione;
Partecipa alle riunioni di coordinamento e, in assenza del Direttore Tecnico di Cantiere, rappresenta il datore di lavoro, con delega formale;
ecc.
LavoratoreMansione svolta in cantiere ai fini della sicurezza:
Osserva, oltre alle norme di sicurezza, le misure disposte dal datore di lavoro ai fini della sicurezza individuale e collettiva;
Usa con cura i dispositivi di sicurezza e gli altri mezzi di protezione predisposti o forniti dal datore di lavoro;
Segnala immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o ai preposti le deficienze dei dispositivi e dei mezzi di sicurezza e di protezione, nonché le altre eventuali condizioni di pericolo di cui venissero a conoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di urgenza nell’ambito delle loro competenze e possibilità per eliminare o ridurre dette deficienze o pericoli;
Non rimuove o modifica i dispositivi e gli altri mezzi di sicurezza e di protezione senza averne ottenuta l’autorizzazione;
Avvisa il Coordinatore delle Emergenze e/o gli addetti alle emergenze/primo soccorso di eventuali eventi in corso;
ecc.
Responsabile del Servizio di Prevenzione e ProtezioneMansione svolta in cantiere ai fini della sicurezza:
Provvede all’individuazione dei fattori di rischio, alla valutazione dei rischi e all’individuazione delle misure per la sicurezza e la salubrità degli ambienti di lavoro;
Elabora, per quanto di competenza le misure preventive e protettive e i sistemi di controllo di tali misure;
Elabora le procedure di sicurezza per le varie attività; Propone i programmi di informazione e formazione dei lavoratori; Partecipa alle consultazioni in materia di tutela della salute e di sicurezza; ecc.
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Coordinatore delle EmergenzeMansione svolta in cantiere ai fini della sicurezza:
Attua le procedure di emergenza prestabilite ed il coordinamento con le procedure SEA;
Valuta la gravità dell’emergenza in corso; Coordina gli addetti alla gestione dell’emergenza impegnati nell’evento; Effettua la chiamata agli organi di competenza; Dà l’eventuale segnalazione di allarme in modo da far evacuare il luogo dove si è
verificata la situazione di emergenza; Indirizza le persone in un luogo sicuro ed attende l’arrivo degli organi di
competenza; Coordina l’assistenza alla eventuali persone ferite e/o infortunate; ecc.
Addetto antincendio ed evacuazione dei lavoratoriMansione svolta in cantiere ai fini della sicurezza:
Interviene direttamente in caso di emergenza; Attua le procedure di emergenza prestabilite ed il coordinamento con le procedure
SEA S.p.A.; Nel caso di incendio di limitate dimensioni, interviene nell’eliminazione di tutte le
possibili fonti di propagazione con incendi di maggiori dimensioni; Avvisa il Coordinatore delle Emergenze dell’evento in corso; Effettua la chiamata agli organi di competenza (su richiesta del Coordinatore delle
Emergenze); Dà l’eventuale segnalazione di allarme in modo da far evacuare il luogo dove si è
verificata la situazione di emergenza; Indirizza le persone in un luogo sicuro ed attende l’arrivo degli organi di
competenza; ecc.
Addetto al primo soccorsoMansione svolta in cantiere ai fini della sicurezza:
Riconosce un’emergenza sanitaria; In caso di emergenza di primo soccorso (malore, infortunio, ecc.) interviene
direttamente e tempestivamente; Attua gli interventi di primo soccorso; Allerta il sistema di soccorso previsto (su richiesta del Coordinatore delle
Emergenze); ecc.
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CAPITOLO 2 – IDENTIFICAZIONE DELL’OPERA E DEL CONTESTO DEL CANTIERE
Da riportare anche su tavole grafiche (Allegati).
CAPITOLO 2.1 –DESCRIZIONE SINTETICA DELL’OPERA CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLE SCELTE PROGETTUALI, ARCHITETTONICHE, STRUTTURALI E TECNOLOGICHE LEGATE ALLA SICUREZZA
Da sviluppare e contestualizzare in relazione al cantiere in esame.Secondo quanto indicato all’Allegato XV, punto 1.1.1, D.Lgs. 81/08, per scelte progettuali ed organizzative si intende l’insieme di scelte effettuate in fase di progettazione dal progettista dell’opera in collaborazione con il Responsabile dei Lavori, al fine di garantire l’eliminazione o la riduzione al minimo dei rischi di lavoro.
Le scelte progettuali sono effettuate nel campo delle tecniche costruttive, dei materiali da impiegare e delle tecnologie da adottareLe scelte organizzative sono effettuate nel campo della pianificazione temporale e spaziale dei lavori.
CAPITOLO 2.2 –COLLOCAZIONE E DESCRIZIONE DEL CONTESTO DELL’AREA DEL CANTIERE, CONDIZIONI AMBIENTALI AL CONTORNO, AREE CIRCOSTANTI
Da sviluppare e contestualizzare in relazione al cantiere in esame.Da riportare anche su tavola grafica (riferimento capitolo 14).
CAPITOLO 2.3 – CARATTERISTICHE GEOMECCANICHE ED IDROGEOLOGICHE DEL TERRENO
Da sviluppare e contestualizzare in relazione al cantiere in esame.Breve descrizione per poter sviluppare i capitoli 5.1 e 5.2, con particolare riferimento a scavi e attrezzature pesanti.
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CAPITOLO 2.4 – PRESENZA DI EDIFICI / AMBIENTI CON PARTICOLARE ESIGENZA DI TUTELA
Da sviluppare e contestualizzare in relazione al cantiere in esame.
CAPITOLO 2.5 –PRESENZA DI LIMITAZIONI STRUTTURALI: VERTICALI, ORIZZONTALI, DI PORTATA (PONTILI, TETTOIE, PASSSAGGI RISTRETTI, GRIGLIATI, SOLAI, MONTACARICHI, ECC.)
Da sviluppare e contestualizzare in relazione al cantiere in esame.
CAPITOLO 2.6 – PRESENZA DI LINEE AEREE, CONDUTTURE SOTTERRANEE O MURATE, SOTTOSERVIZI IN GENERALE
Da sviluppare e contestualizzare in relazione al cantiere in esame.Riportare anche su tavola grafica (Allegati).
CAPITOLO 2.7 – NECESSITÀ DI BONIFICA DA ORDIGNI BELLICI
Da sviluppare e contestualizzare in relazione al cantiere in esame.
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CAPITOLO 3 – PROGRAMMAZIONE DEI LAVORI
CAPITOLO 3.1 – DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ DI CANTIERE
NOTA BENE: le lavorazioni citate, devono necessariamente corrispondere a quelle riportate nel cronoprogramma.
Si riporta l’elenco delle lavorazioni previste svolte direttamente dall’impresa e quelle affidate, o che si intende affidare, a lavoratori autonomi e la loro durata.
L’elenco verrà aggiornato durante l’esecuzione dei lavori.
Nel capitolo 6, relativo alla valutazione dei rischi del cantiere, vengono riportate le modalità organizzative e di realizzazione, nonché la valutazione dei rischi delle singole lavorazioni svolte direttamente dall’impresa.
Nel capitolo 3.2 viene riportato il cronoprogramma dei lavori.
Lavorazione(in ordine presunto di
esecuzione)Impresa / Lavoratore
autonomo
Durata della lavorazione
(durata in giorni,settimane, mesi)
Turni di lavoro
(eventuali)
Scavo per plinti Bianchi S.p.A. 2 giorni 8.00 – 17.00
Realizzazione plinto Bianchi S.p.A. 3 giorni 8.00 – 17.00
Installazione totem luminoso Bianchi S.p.A. 1 giorno 8.00 – 17.00
Alimentazione elettrica totem Rossi Giuseppe 1 giorno 8.00 – 17.00
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CAPITOLO 3.2 – RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DEL CRONOPROGRAMMA
Il cronoprogramma dei lavori, è il programma dei lavori in cui sono indicate, in base alla complessità dell’opera, le lavorazioni, le fasi e le sottofasi di lavoro, la sequenza temporale e la loro durata.
Il cronoprogramma è reso in forma grafica a mezzo diagramma e riporta sulle ordinate l’elenco delle lavorazioni in sequenza cronologica e sulle ascisse il tempo di esecuzione espresso in giorni.
Il cronoprogramma lavori sarà oggetto di opportuni aggiornamenti nella fase esecutiva dell'opera, in relazione allo stato di avanzamento dei lavori.
NOTE BENE: il grafico riportato nella pagina seguente è a titolo esemplificativo, si ricorda che è possibile utilizzare anche altri software di sviluppo (excel, project, ecc.).
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CAPITOLO 3.3 –ELENCO DELLE EFFETTIVE INTERFERENZE SPAZIALI RISCONTRATE NEL CRONOPROGRAMMA DEI LAVORI E RELATIVE PRESCRIZIONI OPERATIVE E/O D.P.I. DA ADOTTARE
La rappresentazione grafica del cronoprogramma dei lavori mette in evidenza la presenza di interferenze temporali e/o spaziali tra le lavorazioni ed il periodo di esecuzione.
Se le lavorazioni presenteranno solo sovrapposizioni temporali, indicare che non ciò non costituisce rischi per le lavorazioni in quanto le attività verranno eseguite in aree separate e ben definite tra loro.
Se, invece, le lavorazioni presenteranno anche interferenze spaziali, indicare che di seguito verranno analizzate tali fasi ed indicate le opportune prescrizioni operative e/o D.P.I. da adottare in merito.
oppure
indicare che non sono previste interferenze spaziali tra le lavorazioni ed eliminare le tabelle successive.
A titolo esemplificativo, si riporta una tipologia di interferenza spaziale tra due lavorazioni. Tale esempio è inserito nel modello di tabella che dovrà essere utilizzato per l’elencazione delle effettive sovrapposizioni.
INDIVIDUAZIONE DELLE INTERFERENZE SPAZIALI
Fase / Lavorazione Fase / Lavorazione Periodo interferenza
Fase 3Rimozione impianti esistenti
Fase 5Demolizione di muratura 1° settimana
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PRESCRIZIONI / PROCEDURE OPERATIVEInterferenza tra le fasi di lavoro n. 3 e n. 5
La fase di rimozione degli impianti esistenti (fase 3), previa verifica dell’assenza della tensione elettrica, riguarda i locali 1, 2 e 3 dei quali bisognerà anche demolire le pareti divisorie al fine di creare un ambiente unico e le pareti perimetrali per creare le nuove compartimentazioni REI (fase 5).
Dall’analisi del cronoprogramma dei lavori queste due fasi di lavoro hanno una sovrapposizione sia temporale sia spaziale.Al fine di evitare l’esecuzione di più lavorazioni che agiscono contemporaneamente, le operazioni dovranno essere svolte suddividendo la realizzazione in fasi e localizzazioni diverse.Quindi, dividendo le suddette fasi in ulteriori sottofasi di lavoro, le attività inizieranno dal locale n. 1 con la rimozione degli impianti elettrici e tale avverrà prima di qualsiasi demolizione.Le operazioni di demolizione inizieranno solo dopo che tecnici avranno liberato il locale n. 1, avendo terminato la rimozione degli impianti esistenti, ed avranno iniziato ad operare sugli impianti presenti nel locale n. 2.La demolizione interesserà in primis le pareti perimetrali del locale, lasciando in sospeso la parete divisoria tra il locale n. 1 e n. 2 al fine di evitare pericoli per i tecnici impegnati nelle operazioni di rimozione degli impianti nel locale n. 2.La demolizione della parete divisoria tra il locale n. 1 e n. 2 potrà essere eseguita solo quando i tecnici avranno terminato nel locale n. 2 e avranno occupato il locale n. 3.La procedura di intervento sarà la stessa da utilizzare quando saranno interessati il locale n. 2 e n. 3.
Solo quando i tecnici avranno portato a termine la rimozione degli impianti esistenti (locale n. 3), le demolizioni potranno essere terminare secondo l’ordine previsto per l’intervento poiché, essendo presente un'unica impresa, non vi sarà più nessun rischio di interferenza tra le lavorazioni.
Qualsiasi variazione/sovrapposizione delle fasi di lavoro non prevista dovrà essere tempestivamente comunicata al C.S.E.
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CAPITOLO 4 – AREA DI CANTIERE: ORGANIZZAZIONE E LOGISTICA
I punti sotto elencati, in relazione alla complessità dell’opera, devono essere riportati anche su tavole grafiche. Riferimento tavola grafica (Allegati)
CAPITOLO 4.1 – RECINZIONE DI CANTIERE / DELIMITAZIONE DELLE AREE DI LAVORO
Da sviluppare e contestualizzare in relazione al cantiere in esame.Per ogni area delimitata, riportare la tipologia di segregazione anche su planimetria.
CAPITOLO 4.2 – ACCESSI AL CANTIERE
Da sviluppare e contestualizzare in relazione al cantiere in esame.Definire percorsi, varchi, accessi, modalità, ecc.
CAPITOLO 4.3 – VIABILITÀ PRINCIPALE DI CANTIERE
Da sviluppare e contestualizzare in relazione al cantiere in esame.
oppure
riportare che il cantiere (per la tipologia o per le ridotte dimensioni) non necessita di una propria viabilità interna.
CAPITOLO 4.4 – MODALITÀ DI ACCESSO DEI MEZZI DI FORNITURA DEI MATERIALI
Da sviluppare e contestualizzare in relazione al cantiere in esame.Riportare eventuali prescrizioni/raccomandazioni per la fornitura dei materiali (es. orari, percorsi, quantitativo materiale, dimensione mezzi, ecc.).
Al fine di rendere facilmente individuabile la proprietà degli automezzi adibiti al trasporto dei materiali per le attività del cantiere, la bolla di consegna del materiale indica il numero di targa e il nominativo del proprietario degli automezzi medesimi (art. 4, L. 136/10).
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CAPITOLO 4.5 – INFORMAZIONI AL PUBBLICO
CAPITOLO 4.5.1 – Cartello di cantiere
Il cartello andrà collocato … in prossimità …
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CAPITOLO 4.5.2 – Pannelli informativi
In previsione di attività lavorative da effettuare all’interno delle Aerostazioni Passeggeri, in aree operative aperte al pubblico passaggio (Linate, Malpensa Terminal 1 e Terminal 2).
Bisogna concordare il Responsabile dei Lavori la necessità, o meno, di installare i Pannelli Informativi per lo specifico cantiere.
Nel caso in cui non vengano impiegati, riportare la seguente dicitura: “Per il cantiere in esame non necessitano Pannelli per informazioni aggiuntive al pubblico”, ed eliminare il resto del capitolo.
Nel caso in cui vengano impiegati, riportare tutto il contenuto del capitolo.
Per il cantiere in esame è prevista l’installazione di pannelli sulla cesata fissa di delimitazione dell’area di intervento, utili a fornire informazioni aggiuntive al pubblico relative ai lavori in esecuzione.
Sarà a carico dell’impresa affidataria l’approvvigionamento e l’affissione sulla cesata fissa di cantiere (generalmente in cartongesso), di pannelli riportanti informazioni sui lavori in corso di svolgimento e non saranno compresi nei costi aggiuntivi/interferenziali.
Tali pannelli informativi, poiché dedicati al pubblico, dovranno avere forma, dimensioni, grafica e contenuti secondo indicazioni della Direzione Lavori. Ogni affissione sulla cesata dovrà essere approvata dalla Direzione Lavori.
Di seguito sono riportati, a titolo di esempio, i pannelli informativi applicati sulle cesate in cartongesso, in occasione di lavori eseguiti all’interno dell’Aerostazione Terminal 1 di Malpensa e di Linate.
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CAPITOLO 4.5.3 – Segnaletica di sicurezza
La segnaletica di sicurezza necessaria è riportata sulle tavole grafiche allegate.
oppure
riportare eventuali prescrizioni ed indicare la tipologia, il numero e la collocazione della segnaletica di sicurezza necessaria e riportarla sulle tavole grafiche allegate.
CAPITOLO 4.6 – SERVIZI IGIENICO-ASSISTENZIALI
Indicare la tipologia, il numero e la collocazione, tenendo conto delle presenze contemporanee delle maestranze anche in relazione all’evoluzione del cantiere.Da riportare anche su tavola grafica (Allegati).
CAPITOLO 4.7 – ATTREZZATURE, OPERE PROVVISIONALI, MACCHINE E IMPIANTI
CAPITOLO 4.7.1 – Eventuali impianti messi a disposizione dal Committente
Il committente non mette a disposizione impianti (elettrico, illuminazione, ventilazione, ecc.), ma solo punti di allaccio.
oppure
da sviluppare e contestualizzare in relazione al cantiere in esame.
CAPITOLO 4.7.2 –Eventuali impianti da allestire a cura dell’impresa esecutrice (elettrico, messa a terra, illuminazione, ventilazione, idrico, fognario, ecc..)
Da sviluppare e contestualizzare in relazione al cantiere in esame.
Evidenziare se al cantiere necessita un impianto dedicato e come deve essere realizzato.
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CAPITOLO 4.7.3 – Elenco delle attrezzature, opere provvisionali e macchine utilizzate
Si riporta l’elenco delle macchine, attrezzature ed impianti che si prevede di utilizzare in cantiere.
Macchine e AttrezzatureMatricola
/targae anno di
immatricol.
Marca e/o marchio
CE
Libretti di istruzione
o procedure di utilizzo
Proprietà della ditta
Uso comune
con altre
imprese
Altre indicazioni
Pistola sparachiodi 2954 / 2004 SI/NO SI/NO A noleggio SI/NO
Molatrice portatile (flessibile) Di proprietà
Avvitatore elettrico Impresa …
Betoniera a bicchiereSega circolareLampada portatileEcc.
Ponte su ruote (trabattello)PonteggiPonte su cavallettiEcc.
Gru a torreArgano a bandiera (< 200 Kg)DumperEscavatoreRullo compressoreEcc.
Impianti
Impianto di messa a terraImpianto elettrico di cantiereImpianto scariche atmosfericheEcc.
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CAPITOLO 4.8 – ZONE A SPECIFICA DESTINAZIONE
CAPITOLO 4.8.1 – Eventuali aree concesse dal Committente per uso uffici (logistica remota)
Da sviluppare e contestualizzare in relazione al cantiere in esame.
CAPITOLO 4.8.2 – Zone di carico e scarico
Da sviluppare e contestualizzare in relazione al cantiere in esame.Indicare le modalità, le prescrizioni, la collocazione e riportare su planimetria.
CAPITOLO 4.8.3 – Zone/magazzini di deposito attrezzature e di stoccaggio materiale
Da sviluppare e contestualizzare in relazione al cantiere in esame.Indicare le modalità, le prescrizioni, la collocazione e riportare su planimetria.
CAPITOLO 4.8.4 – Zone di stoccaggio e modalità di gestione dei rifiuti, detriti e macerie
Da sviluppare e contestualizzare in relazione al cantiere in esame.Indicare le modalità, le prescrizioni, la collocazione e riportare su planimetria.
Valutare anche in occasione di zone temporanee significative.
CAPITOLO 4.8.5 – Zone/magazzini di deposito di materiali pericolosi, con pericolo di incendio o di esplosione
Da sviluppare e contestualizzare in relazione al cantiere in esame.Indicare le modalità, le prescrizioni, la collocazione e riportare su planimetria.
Valutare anche in occasione di zone temporanee significative.
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CAPITOLO 4.8.6 – Postazioni di lavoro fisso
Da sviluppare e contestualizzare in relazione al cantiere in esame.
oppure
indicare che per il tipo di cantiere in esame non sono necessarie postazioni di lavoro fisso.
NOTA BENE: per postazione di lavoro fissa si intende la postazione per il confezionamento delle malte, per la preparazione del ferro di armatura, per il taglio dei materiali, ecc.
CAPITOLO 4.8.7 – Eventuale impianto di betonaggio, vagliatura, pulitura, ecc.
Da sviluppare e contestualizzare in relazione al cantiere in esame.
oppure
indicare che per il tipo di cantiere in esame non sono necessari/previsti gli impianti citati.
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CAPITOLO 5 –
PRESCRIZIONI OPERATIVE E MISURE GENERALI DI COORDIANEMNTO, DI PREVENZIONE E DI PROTEZIONE IN RELAZIONE A FATTORI/RISCHI CONNESSI ALL’ATTIVITA’ DI CANTIERE
Di seguito vengono analizzati i fattori esterni che comportano rischi per il cantiere e i rischi che le lavorazioni di cantiere possono comportare per l’area circostante.
CAPITOLO 5.1 – RISCHIO DI SEPPELLIMENTO DA VALUTARE NEGLI SCAVI
Da sviluppare e contestualizzare in relazione al cantiere in esame.Da riportare su tavola grafica (Allegati) la sezione degli scavi, la pendenza delle pareti e i relativi apprestamenti.
CAPITOLO 5.2 – RISCHIO DI ANNEGAMENTO
Da sviluppare e contestualizzare in relazione al cantiere in esame.Da riportare su tavola grafica (Allegati).
CAPITOLO 5.3 – RISCHIO DI CADUTA PER PRESENZA DI DISLIVELLI O BUCHE
Da sviluppare e contestualizzare in relazione al cantiere in esame.
CAPITOLO 5.4 – RISCHIO DI CADUTA DALL’ALTO
Da sviluppare e contestualizzare in relazione al cantiere in esame con riferimento alle prescrizioni relative agli apprestamenti per i lavori in quota.
CAPITOLO 5.5 – RISCHIO DI CADUTA MATERIALI DALL’ALTO
Da sviluppare e contestualizzare in relazione al cantiere in esame tenendo conto anche delle lavorazioni analizzate nel capitolo 5.4.
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CAPITOLO 5.6 –RISCHIO DI INSALUBRITÀ DELL’ARIA NEI LAVORI IN AMBIENTI SOSPETTI DI INQUINAMENTO O CONFINATI (GALLERIE, CUNICOLI, VASCHE, POZZI NERI, FOGNE, CAMINI, RECIPIENTI, CONDUTTURE, CALDAIE, ECC.)
Nel caso in cui non vi siano attività in ambienti sospetti di inquinamento o confinati come previsto dagli artt. 66 e 121, e dall’Allegato IV, punto 3 del D.Lgs. 81/08, riportare: “Per il cantiere in esame, visto l’ambiente di lavoro, il rischio non è presente.” ed eliminare il resto del capitolo.
Nel caso, invece, in cui vi siano attività in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, riportare tutto il contenuto del capitolo sviluppandolo e contestualizzandolo ai lavori da eseguire.
La normativa vigente (D.P.R. 177/2011) pone particolare attenzione alla tutela della salute e della sicurezza di quei lavoratori che andranno ad operare in ambienti sospetti di inquinamento o confinati. In tali ambienti troviamo le gallerie, i cunicoli, le vasche, i pozzi neri, le fogne, i camini, i recipienti, le condutture, le caldaie, ecc. (artt. 66, 121 e Allegato IV, punto 3, D.Lgs. 81/08).
E’ necessario limitare l’ingresso negli ambienti confinati, per quanto possibile, ed è opportuno prediligere attività lavorative che non espongano gli addetti a rischi (es. operando dall’esterno utilizzando sistemi teleguidati).
E’ compito del datore di lavoro dell’impresa esecutrice sviluppare ed integrare nel proprio P.O.S. quanto indicato nel presente capitolo, con quanto richiesto dall’attività e dalla tipologia di ambiente confinato (luogo specifico).
L’analisi dei rischi effettuata in questo capitolo è stata sviluppata secondo quanto richiesto dall’attività e dalla tipologia di ambiente confinato (luogo specifico).Tale analisi dovrà essere svolta nuovamente dall’impresa esecutrice, prima dell’inizio dei lavori, al fine di identificare i pericoli specifici presenti in quel momento, tenuto conto delle possibili modifiche nel tempo delle condizioni ambientali e di lavoro iniziali (es. infiltrazione di gas metano in una condotta fognaria/scavo dovuta alla vicinanza di un gasdotto).Nel presente documento sono individuate ed analizzate:
le caratteristiche dell’ambiente confinato, dei lavori che devono essere svolti e la loro durata, tenendo conto anche dei turni degli operatori;
le modalità per delimitare l’area di lavoro; le modalità per accertare l’assenza di pericolo per la vita e l’integrità fisica dei
lavoratori; le modalità con la quale effettuare una bonifica se sono presenti sostanze
pericolose; le modalità di gestione di un’eventuale emergenza in funzione del rischio
presente, dell’accesso (orizzontale, verticale, a livello del suolo o in quota), delle dimensioni e delle caratteristiche strutturali dell’ambiente confinato.
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Qualsiasi attività lavorativa nel settore degli ambienti sospetti di inquinamento o confinati può essere svolta unicamente da imprese o lavoratori autonomi qualificati, in possesso di specifici requisiti (art. 2, D.P.R. 177/11).
Le imprese esecutrici, in generale, devono: applicare integralmente le disposizioni vigenti in materia di valutazione dei
rischi, sorveglianza sanitarie e misure di gestione delle emergenze; dimostrare di essere in possesso di personale, in percentuale non inferiore al
30% della forza lavoro, che abbia esperienza almeno triennale relativa a lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati. Tale esperienza deve essere necessariamente in possesso dei lavoratori che svolgono le funzioni di preposto;
dimostrare di aver attività di formazione e di informazione di tutto il personale, ivi compreso il datore di lavoro ove impiegato per attività lavorative in ambienti sospetti di inquinamento o confinati;
dimostrare di aver dotato tutto il personale di D.P.I., strumentazione ed attrezzature di lavoro idonee alla prevenzione dei rischi propri delle attività lavorative in ambienti sospetti di inquinamento o confinati;
dimostrare di aver effettuato attività di addestramento all’uso corretto dei dispositivi, strumentazione ed attrezzature del punto precedente e di applicazione delle procedure di sicurezza;
dimostrare il rispetto delle vigenti disposizioni in materia di D.U.R.C. e di contratto collettivo di settore.
I lavoratori autonomi e le imprese familiari che operano in questo settore devono dimostrare di essere in possesso di adeguata sorveglianza sanitarie e idonea formazione/informazione (totale applicazione art. 21, c. 2, D.Lgs. 81/08).
Nota Bene: i D.P.I., la strumentazione e le attrezzature di lavoro in dotazione al personale sono dispositivi propri delle attività lavorative in ambienti sospetti di inquinamento o confinati. Ne consegue che sarà cura del datore di lavoro provvedere alla dotazione del proprio personale e non saranno computati negli costi aggiuntivi/interferenziali previsti dal P.S.C.
Viene di seguito analizzato l’ambiente in cui si effettueranno le attività previste nei lavori oggetto del presente P.S.C.
In relazione all’ambiente confinato dove si svolgeranno i lavori, l’impresa appaltatrice che redige il P.S.S., dovrà identificare il grado di rischio presente (vedi tabella sopra riportata) e sviluppare/contestualizzare quanto di seguito indicato in colore rosso prediligendo, per quanto possibile, l’esecuzione delle lavorazioni dall’esterno.
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descrivere brevemente le caratteristiche dell’ambiente confinato: struttura,
accesso (orizzontale, verticale, a livello del suolo o in quota), ecc.; descrivere brevemente i lavori che devono essere svolti e la loro durata,
tenendo conto anche dei turni degli operatori; descrivere brevemente le modalità per delimitare l’area di lavoro (rif. cap. 4.1); descrivere le modalità per accertare l’assenza di pericolo per la vita e l’integrità
fisica dei lavoratori (es. utilizzo di strumenti che rilevano la presenza di più gas, il contenuto di ossigeno, il livello di contaminanti, il livello di esplosività, le condizioni microclimatiche, ecc.);
indicare, in caso di sospetto di atmosfere potenzialmente esplosive, che la strumentazione dovrà rispondere al D.P.R. 126/98, recepimento Direttiva ATEX;
indicare la necessità di ricorrere ad una ventilazione forzata o altri mezzi idonei; indicare la necessità di ricorrere ad una illuminazione artificiale; descrivere le modalità con la quale effettuare una bonifica se sono presenti
sostanze pericolose; descrivere le modalità con la quale isolare l’ambiente confinato dal resto
dell’impianto (es. chiusura e blocco serrande, valvole, saracinesche, sezionamento degli impianti elettrici, ecc.) ed installazione di opportuna segnaletica e cartellonistica per avvisare gli eventuali manutentori del fuori servizio;
descrivere eventuali modalità particolari per la gestione di un’eventuale emergenza in funzione del rischio presente, dell’accesso (orizzontale, verticale, a livello del suolo o in quota), delle dimensioni e delle caratteristiche strutturali dell’ambiente confinato.
Nota Bene: a titolo informativo e non esaustivo si riporta l’identificazione dei pericoli potenziali che possono essere presenti in un ambiente sospetto di inquinamento o confinato.
DESCRIZIONE RISCHIO
Spazio ristretto Rischio di urto, caduta, schiacciamento, scivolamento
Difficoltà di accesso Rischio di urto, caduta, scivolamentoCarenza/assenza di illuminazione
naturale Rischio di urto, schiacciamento, caduta
Carenza di ossigeno Rischio di asfissiaAtmosfera ricca di ossigeno Rischio di incendio/esplosione
Esposizione a sostanze tossiche Rischio di intossicazioneEsposizione a sostanze corrosive o
ustionanti Rischio di ustione
Atmosfera potenzialmente infiammabile o esplosiva Rischio di incendio/esplosione
Possibilità di temperature elevate o bassissime Rischio di ustione, congelamento
Possibilità di caduta di oggetti dall’alto Rischio di schiacciamento, urto e tagli
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GRADO DI RISCHIOELENCO ESEMPLIFICATIVO E NON ESAUSTIVO
DI TIPOLOGIE DI AMBIENTI CONFINATI E PRESCRIZIONI MINIME DA ADOTTARE
BASSO
Descrizione
CUNICOLI CAVIDOTTI CAMERETTE INTERRATE per distribuzione elettrica FOSSE ASCENSORI FOSSE IMPIANTO E.T.V. MERCI Ecc.
Misure di sicurezza minime
L’accesso deve essere consentito solo previa verifica delle condizioni di accesso e di salubrità dell’ambiente di lavoro;
Se le condizioni non dovessero essere accettabili bisognerà passare ad un livello di rischio superiore (medio/alto) con la conseguente applicazione delle relative procedure di sicurezza da sviluppare nel P.O.S.;
L’accesso deve essere consentito solo a personale formato ed informato sulle specifiche lavorazioni;
Nel P.O.S. l’impresa deve predisporre una procedura di soccorso da attuare in caso di emergenza ed il personale ne deve essere informato;
Proibire l’ingresso a chi non sia autorizzato.
MEDIO
Descrizione
CUNICOLI CAVIDOTTI VASCHE ANTINCENDIO DISOLEATORI TIPO 1 a ciclo continuo DISOLEATORI TIPO 2 con vasca di prima pioggia Ecc.
Misure di sicurezza minime
L’accesso deve essere consentito solo a personale specializzato in possesso di formazione, informazione ed addestramento come previsto dal D.P.R. 177/11, informato sulle operazioni da compiere;
Prima dell’accesso, l’impresa deve effettuare una misurazione della concentrazione di ossigeno (tramite ossimetro / gas-alert) che deve risultare pari al 21% in volume d’aria;
Qualora si accerti la presenza di gas infiammabili o esplosivi, l’impresa dovrà provvedere alla bonifica. Quando possa esservi dubbio sulla pericolosità dell’atmosfera, l’attrezzatura da utilizzare per le lavorazioni dovrà rispondere al D.P.R. 26/98 (Direttiva ATEX);
Prima dell’accesso all’ambiente, se necessario, l’impresa deve garantire una adeguata ventilazione (es. ventilazione forzata) da mantenere costante per tutto il tempo di permanenza, incluse le pause temporanee;
Prima dell’accesso all’ambiente, se necessario, l’impresa deve garantire una adeguata illuminazione (es. illuminazione artificiale) da mantenere costante per tutto il tempo di permanenza, incluse le pause temporanee;
Prima di ogni ingresso (più volte nell’arco dell’attività lavorativa) l’impresa dovrà effettuare sempre il controllo
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della concentrazione di ossigeno; Il personale deve indossare l’imbracatura di sicurezza e
deve essere dotato di sistema di comunicazione con l’esterno (es. radio);
All’esterno dell’ambiente l’impresa deve garantire la presenza di un idoneo sistema di salvataggio per il recupero delle persone in caso di emergenza (es. treppiede con argano di recupero);
All’esterno dell’ambiente deve essere sempre presente una persona in continuo contatto con l’addetto alla lavorazione tramite sistema di comunicazione con l’interno (es. radio);
Nel P.O.S. deve essere predisposta una procedura di soccorso da attuare in caso di emergenza ed il personale ne deve essere informato;
Nel caso in cui, data la natura delle lavorazioni (saldature, uso di fiamme libere, produzioni di polveri, uso di solventi, ecc.), il livello di rischio iniziale possa essere suscettibile di un incremento, bisognerà sempre valutare nuove procedure di lavoro idonee a contenere il rischio specifico e integrarle nel P.O.S.
Proibire l’ingresso a chi non sia autorizzato.
ELEVATO
Descrizione
POZZI NERI SERBATOI GASOLIO SERBATOI KILFROST SERBATOI E CISTERNE IN GENERE Ecc.
Misure di sicurezza minime
L’accesso deve essere consentito solo a personale specializzato in possesso di formazione, informazione ed addestramento come previsto dal D.P.R. 177/11, informato sulle operazioni da compiere;
Per l’accesso devono essere utilizzati idonei D.P.I. per la protezione delle vie respiratorie e per attività con potenziale rischio di annegamento (autorespiratore, maschera con tubo a rifornimento d’aria, ecc.);
Qualora si accerti la presenza di gas infiammabili o esplosivi, l’impresa dovrà provvedere alla bonifica. Quando possa esservi dubbio sulla pericolosità dell’atmosfera, l’attrezzatura da utilizzare per le lavorazioni dovrà rispondere al D.P.R. 26/98 (Direttiva ATEX);
Il personale deve indossare un adeguato indumento protettivo e l’imbracatura di sicurezza;
All’esterno dell’ambiente l’impresa deve garantire la presenza di un idoneo sistema di salvataggio per il recupero delle persone in caso di emergenza (es. treppiede con argano di recupero);
All’esterno dell’ambiente deve essere sempre presente una persona in continuo contatto visivo con l’addetto alla lavorazione;
Nel P.O.S. deve essere predisposta una procedura di soccorso da attuare in caso di emergenza ed il personale ne deve essere informato.
Proibire l’ingresso a chi non sia autorizzato.
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CAPITOLO 5.7 – RISCHIO DI INSTABILITÀ DELLE PARETI NEI LAVORI IN GALLERIE, CUNICOLI, ECC.
Da sviluppare e contestualizzare in relazione al cantiere in esame.
CAPITOLO 5.8 –RISCHIO DOVUTO ALLA PRESENZA / PRODUZIONE DI LIQUIDI, POLVERI, FIBRE, VAPORI, GAS, ODORI O ALTRI INQUINANTI AERODISPERSI
Da sviluppare e contestualizzare in relazione al cantiere in esame.
CAPITOLO 5.9 –RISCHIO DI INCENDIO / ESPLOSIONE CONNESSI ALLE LAVORAZIONI E AI MATERIALI PERICOLOSI UTILIZZATI IN CANTIERE
Da sviluppare e contestualizzare in relazione al cantiere in esame.
CAPITOLO 5.10 –RISCHIO DERIVANTE DALL’USO E/O PRESENZA DI SOSTANZE CHIMICHE E/O DI PRODOTTI CHIMICI E RELATIVO ELENCO
Da sviluppare e contestualizzare in relazione al cantiere in esame.
Le schede di sicurezza delle sostanze chimiche utilizzate in cantiere sono allegate al P.S.S.Per schede di sicurezza si intendono le informazioni sulla salute e sicurezza comunicate dal produttore o dal fornitore tramite la relativa scheda predisposta ai sensi del D.Lgs. 52/97, del D.Lgs. 285/98 e del D.Lgs. 65/03 e s.m.i.
oppure
indicare che non è previsto l’utilizzo di sostanze e preparati pericolosi.
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Sostanza o Prodotto Fase lavorativa di utilizzo
Disarmanti ad azione chimico-fisica per casseri metallici. Utilizzo di calcestruzzi
CAPITOLO 5.11 –RISCHIO DERIVANTE DALLA PRESENZA E/O PRODUZIONE DI RUMORE E RELATIVO ESITO DEL RAPPORTO DI VALUTAZIONE
Si riporta la relazione di valutazione di esposizione dei lavoratori al rumore, relativo alle lavorazioni svolte in questo cantiere.
NOTA BENE: Al fine di evitare un rilevamento fonometrico su ogni cantiere, ai sensi dell’art.
190, D.Lgs. 81/08, si potrà stimare in fase preventiva il rumore di macchine, attrezzature ed impianti facendo riferimento a livelli di rumore standard individuati da studi e misurazioni la cui validità è riconosciuta dalla commissione consultiva permanente di cui all’art.6, D.Lgs. 81/08. Ciò sta ad indicare la possibilità di redigere una relazione di valutazione del rischio rumore sulla base di livelli di rumore standard, facendo attenzione a riportare la fonte documentale a cui si è fatto riferimento.
Si ricorda inoltre che si intende per (Titolo VIII, capo II, D.Lgs. 81/08):o per LEX, 8h: si intende il livello di esposizione al rumore per una
giornata lavorativa nominale di otto ore, inteso come valore medio, ponderato in funzione del tempo. Si riferisce a tutti i rumori sul lavoro, incluso il rumore impulsivo;
o per LEX, w: si intende il livello di esposizione settimanale al rumore, inteso come valore medio, ponderato in funzione del tempo, dei livelli di esposizione giornaliera al rumore per una settimana nominale di cinque giornate lavorative di otto ore.
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Tabella riepilogativadei livelli di esposizione
Valore limite di esposizione e valori
di azioneDefinizione
LEX, 8h = 80 dB(A) Valore inferiore di azione
LEX, 8h = 85 dB(A) Valore superiore di azione
LEX, 8h = 87 dB(A) Valore limite di esposizione
CAPITOLO 5.12 – RISCHIO DI ELETTROCUZIONE
Da sviluppare e contestualizzare in relazione al cantiere in esame, anche in considerazione del capitolo 2.6 (riferimento tavole grafiche dei sottoservizi).
CAPITOLO 5.13 – RISCHIO DI INVESTIMENTO
CAPITOLO 5.13.1 – Rischio di investimento da veicoli circolanti nell’area di cantiere e in zone adiacenti interferenti
Da sviluppare e contestualizzare in relazione al cantiere in esame.
CAPITOLO 5.13.2 –Rischio di investimento durante attività lavorative che si svolgono in presenza di traffico veicolare (viabilità ordinaria, lavori stradali ed autostradali )
Nel caso in cui non siano previsti lavori stradali con presenza di traffico veicolare, riportare: “Per il cantiere in esame, visto le attività da svolgere, il rischio non è presente.” ed eliminare il resto del capitolo.
Nel caso, invece, in cui siano previsti lavori stradali con presenza di traffico veicolare, riportare tutto il contenuto del capitolo sviluppandolo e contestualizzandolo alle attività da eseguire.
Le lavorazioni svolte in luoghi con presenza di traffico veicolare (viabilità ordinaria, lavori stradali ed autostradali), interventi eseguiti in emergenza (es. incidenti stradali) unitamente alle fasi di installazione, di disinstallazione e di manutenzione della segnaletica di cantiere costituiscono attività lavorative comportanti un rischio derivante dall’interferenza con il traffico veicolare.Il cantiere stradale, in generale, focalizza principalmente il rischio di investimento delle persone che lavorano su strada, ovvero situazioni oggettivamente ad alto rischio di accadimento.
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Con il Decreto Interministeriale del 4 marzo 2013, vengono regolamentate le modalità di apposizione, integrazione e revisione della segnaletica per la delimitazione di cantieri stradali in presenza di traffico veicolare. L’Allegato I del Decreto riporta i criteri minimi di sicurezza da rispettare per le succitate modalità. Possono essere utilizzate altre metodologie di consolidata validità, come ad esempio le Linee Guida INAIL – Revisione 2011.
La segnaletica della zona di intervento deve avere le caratteristiche di cui all’art. 3 del “Disciplinare tecnico relativo agli schemi segnaletici, differenziati per categoria di strada, da adottare per il segnalamento temporaneo” approvato con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti del 10 luglio 2002.Da sviluppare e contestualizzare in relazione alla zona di intervento.
Ai datori di lavoro delle imprese esecutrici è richiesto, nelle attività di apposizione della segnaletica per la delimitazione di cantieri stradali in presenza di traffico veicolare, di applicare i criteri minimi di sicurezza di cui all'allegato I del Decreto, e di darne evidenza nei P.O.S.
Nell’allegato I del Decreto Interministeriale vengono dettagliati i criteri minimi da adottare nella stesura delle procedure operative di lavoro.
I datori di lavoro delle imprese esecutrici devono altresì assicurare che ciascun lavoratore addetto alle predette attività riceva un'informazione, una formazione ed un addestramento di durata e contenuti minimi coerenti con quanto disciplinato nell’Allegato II al Decreto interministeriale.I datori di lavoro devono garantire per tutta la durata delle predette lavorazioni, la presenza di un preposto tenuto alla guida ed al controllo dell'esecuzione delle operazioni (dalla presegnalazione di inizio intervento fino alla fine dei lavori) che deve essere adeguatamente formato (Allegato II, Decreto Interministeriale).
In relazione alla corretta esecuzione delle procedure di apposizione della segnaletica stradale, ciascun lavoratore addetto dovrà essere dotato di Dispositivi di Protezione Individuale ad alta visibilità (come da norma UNI EN 471) in base alla tipologia di strada in cui andrà a lavorare. Precisamente:
Classe 3 per strade di categoria A, B, C, D; Classe 2 per strade E, F, ed extraurbane; Classe 1 NON AMMESSI.
I veicoli operativi di cui all’articolo 38 del Regolamento Codice della Strada, devono essere segnalati, con dispositivi supplementari a luce lampeggiante, o pannelli luminosi, o segnali a messaggio variabile, ovvero la combinazione di questi segnali, in relazione alla categoria della strada e alla tipologia di intervento.
NOTA BENE: gli apprestamenti necessari per la posa di delimitazioni di cantieri stradali e la segnaletica utilizzata per il rifacimento di segnaletica orizzontale (verniciatura) sono da considerarsi costi propri dell’appaltatore e quindi da non saranno computati nel P.S.S.Il P.S.S. dovrà prevedere solo i costi relativi alla delimitazione di cantieri stradali.
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CAPITOLO 5.14 – RISCHIO DOVUTO A CONDIZIONI ATMOSFERICHE AVVERSE ED A SBALZI ECCESSIVI DI TEMPERATURA
Si allega scheda di definizione degli accorgimenti minimi che dovranno essere presi in considerazione dalle imprese esecutrici in caso di evenienza e aggiornate in relazione allo stato dei luoghi.
EVENTO ATMOSFERICO CHE COSA FARE
In caso di forte pioggia e/odi persistenza della stessa
Sospendere le lavorazioni in esecuzioni ad eccezione di getti di opere in c.a. o di interventi di messa in sicurezza di impianti macchine attrezzature o opere provvisionali.
Ricoverare le maestranze negli appositi locali e/o servizi di cantiere.
Prima della ripresa dei lavori procedere a:a) verificare se presenti la consistenza delle pareti
degli scavi.b) Verificare la conformità delle opere provvisionali.c) Controllare che i collegamenti elettrici siano
attivi ed efficaci.d) Controllare che le macchine e le attrezzature
non abbiano subito danni.e) Verificare la presenza di acque in locali
seminterrati. La ripresa dei lavori deve essere autorizzata dal
preposto a seguito delle verifiche tecniche e dell’eventuale messa in sicurezza del cantiere;
Sviluppare/contestualizzare con eventuali ulteriori indicazioni.
In caso di forte vento Sospendere le lavorazioni in esecuzioni ad eccezione di getti di opere in c.a. o di interventi di messa in sicurezza di impianti macchine attrezzature o opere provvisionali.
Ricoverare le maestranze negli appositi locali e/o servizi di cantiere.
Prima della ripresa dei lavori procedere a:a) verificare la consistenza delle armature e
puntelli degli scavi.b) Controllare la conformità degli apparecchi di
sollevamento.c) Controllare la regolarità di ponteggi, parapetti,
impalcature e opere provvisionali in genere. La ripresa dei lavori deve essere autorizzata dal
preposto a seguito delle verifiche tecniche e
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dell’eventuale messa in sicurezza del cantiere. Sviluppare/contestualizzare con eventuali ulteriori
indicazioni.
In caso di neve
Sospendere le lavorazioni in esecuzioni ad eccezione di getti o di interventi di messa in sicurezza di impianti macchine attrezzature o opere provvisionali.
Ricoverare le maestranze negli appositi locali di ricovero e/o servizi di cantiere.
Prima della ripresa dei lavori procedere a:a) Verificare la portata delle strutture coperte
dalla neve, se del caso, sgombrare le strutture dalla presenza della neve;
b) Verificare se presenti la consistenza delle pareti degli scavi;
c) Verificare la conformità delle opere provvisionali; Controllare che i collegamenti elettrici siano attivi ed efficaci;
d) Controllare che le macchine e le attrezzature non abbiano subito danni;
e) Verificare la presenza di acque in locali seminterrati.
La ripresa dei lavori deve essere autorizzata dal preposto a seguito delle verifiche tecniche e dell’eventuale messa in sicurezza del cantiere;
Sviluppare/contestualizzare con eventuali ulteriori indicazioni.
In caso di gelo
Sospendere le lavorazioni in esecuzione. Prima della ripresa dei lavori procedere a:
a) Verificare gli eventuali danni provocati dal gelo alle strutture, macchine e opere provvisionali;
b) Verificare se presenti la consistenza delle pareti degli scavi.
c) Verificare la conformità delle opere provvisionali.
d) Controllare che i collegamenti elettrici siano attivi ed efficaci.
e) Controllare che le macchine e le attrezzature non abbiano subito danni.
f) Verificare la presenza di lastre di ghiaccio in locali seminterrati.
La ripresa dei lavori deve essere autorizzata dal preposto a seguito delle verifiche tecniche e dell’eventuale messa in sicurezza del cantiere;
Sviluppare/contestualizzare con eventuali ulteriori indicazioni.
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In caso di forte nebbia
All’occorrenza sospendere le lavorazioni in esecuzione;
Sospendere l’attività dei mezzi di sollevamento (gru e autogrù) in caso di scarsa visibilità;
Sospendere, in caso di scarsa visibilità, l’eventuale attività dei mezzi di movimento terra, stradali ed autocarri.
La ripresa dei lavori deve essere autorizzata dal preposto a seguito delle verifiche tecniche e dell’eventuale messa in sicurezza del cantiere;
Sviluppare/contestualizzare con eventuali ulteriori indicazioni.
In caso di freddo con temperature sotto zero e/o particolarmente rigide
All’occorrenza sospendere le lavorazioni in esecuzione;
Ricoverare le maestranze negli appositi locali di ricovero e/o servizi di cantiere.
La ripresa dei lavori deve essere autorizzata dal preposto a seguito delle verifiche tecniche e dell’eventuale messa in sicurezza del cantiere,
Sviluppare/contestualizzare con eventuali ulteriori indicazioni.
In caso di forte caldo con temperature oltre i 35°
All’occorrenza sospendere le lavorazioni in esecuzione;
Riprendere le lavorazioni a seguito del raggiungimento di una temperatura accettabile.
La ripresa dei lavori deve essere autorizzata dal preposto a seguito delle verifiche tecniche e dell’eventuale messa in sicurezza del cantiere;
Sviluppare/contestualizzare con eventuali ulteriori indicazioni.
CAPITOLO 5.15 –RISCHI LEGATI ALLA PRESENZA DI TERZI ESTRANEI ALLE ATTIVITÀ DI CANTIERE (PASSEGGERI, VISITATORI, OPERATORI AEROPORTUALI, ECC.)
Da sviluppare e contestualizzare in relazione al cantiere in esame.
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CAPITOLO 5.16 – RISCHIO DERIVANTE DALL’EVENTUALE RISCONTRO DI ORDIGNI BELLICI
In caso di ritrovamento di ordigni bellici, o sospettati come tali, l’impresa esecutrice deve interrompere le lavorazioni ed avvisare la Direzione Lavori che si attiverà per gli adempimenti del caso.
CAPITOLO 5.17 – RISCHIO DERIVANTE DALL’EVENTUALE RISCONTRO DI MATERIALE A MATRICE AMIANTIFERA
In caso di ritrovamento di materiali a matrice amiantifera, o sospettati come tali, l’impresa esecutrice deve interrompere le lavorazioni ed avvisare la Direzione Lavori che si attiverà per gli adempimenti del caso.
CAPITOLO 5.18 – RISCHIO DERIVANTE DALLA PRESENZA DI CAMPI ELETTROMAGNETICI
Da sviluppare e contestualizzare in relazione al cantiere in esame, con riferimento alla mappatura dei rischi/pericoli per aree omogenee.
Normalmente i valori rilevati sono ampiamente al di sotto dei limiti previsti dalla normativa vigente.
CAPITOLO 5.19 – RISCHIO DERIVANTE DALLA PRESENZA DI ATTIVITÀ LAVORATIVE LOCALI E/O IMPIANTI FISSI IN FUNZIONE
Da sviluppare e contestualizzare in relazione al cantiere in esame.
CAPITOLO 5.20 – RISCHIO DERIVANTE DA ESTESE DEMOLIZIONI O MANUTENZIONI
Da sviluppare e contestualizzare in relazione al cantiere in esame.
CAPITOLO 5.21 – ULTERIORI EVENTUALI FATTORI / RISCHI NON PREVISTI NELL’ELENCO
Da sviluppare e contestualizzare in relazione al cantiere in esame.
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CAPITOLO 6 –
INDIVIDUAZIONE DELLE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE IN RELAZIONE ALLA VALUTAZIONE DEI RISCHI DELLE LAVORAZIONI
Per ogni fase di lavoro previste nel cronoprogramma, ed eventuali sottofasi, vengono indicate le macchine/attrezzature impiegate e le eventuali sostante utilizzate.
Vengono brevemente descritte le modalità per l’esecuzione dell’attività lavorativa, vengono individuati i rischi connessi con le lavorazioni e le relative misure preventive/protettive nonché i D.P.I./D.P.C. da utilizzare.
Non vengono riportati né i criteri adottati per la valutazione e nemmeno il programma per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza, ovvero il processo di valutazione e di individuazione dei rischi, in quanto già riportati nel Documento di Valutazione dei Rischi aziendale.
Vengono invece indicate le misure preventive e protettive per ricondurre i rischi risultanti a livelli accettabili, poiché il P.O.S. è la sicurezza programmata al tempo determinato dalla durata dei lavori per la realizzazione di una sola opera.
Ad ulteriore precisazione si richiamano le misure generali di tutela previste per legge.
D.Lgs. 81/08o Articolo 15 – Misure generali di tutela;o Articolo 95 – Misure generali di tutela.
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VALUTAZIONE DEI RISCHI DELLE LAVORAZIONI
1. Fase di lavoro: riportare la fase di lavorazione che si intende valutare.
1.1 Sottofase di lavoro: riportare l’eventuale sottofase di lavoro che si intende valutare.
a) Descrizione della lavorazione
Breve descrizione delle modalità di esecuzione della lavorazione.
b) Macchine, attrezzature, impianti e sostanze utilizzateElenco Eventuali schede di riferimento
Riportare l’elenco delle macchine, attrezzature e impianti necessari allo svolgimento della lavorazione.
Se esiste una scheda di valutazione della macchina o impianto, riportarne il riferimento.
c) Valutazione del rischio
Rischio Misure di prevenzione, protezione e istruzioni per gli addetti D.P.I. / D.P.C.
Elettrocuzione Sgancio tensione prima della sostituzione dei cavi
Guanti dielettriciScarpe dielettriche
d) Modalità organizzative della fase di lavoro, eventuali precauzioni e misure di prevenzione/protezione da adottare
Descrizione della misure/provvedimenti di sicurezza con cui si intende svolgere la fase lavorativa.
Esempio di lavorazione “Esecuzione di demolizioni effettuate con macchine”. Per tale fase indicheremo come misure di prevenzione e istruzione per gli addetti prima dell’uso:
segregare la zona interessata; prima di iniziare le demolizioni, verificare che nella struttura da demolire non siano
ancora attivi gli impianti di distribuzione (gas, elettrico, idraulico, telefonico). verificare l’assenza di linee elettriche aeree che possano interferire con le manovre; fornire idonei dispostivi di protezione individuale (otoprotettori) con relative informazioni
all’uso.
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e) Modalità organizzative durante il periodo del “Ramadan”
Descrizione delle modalità organizzative (misure/provvedimenti) che l’impresa intende attuare per i propri lavoratori che aderiscono al Ramadan, che tengano conto:
del particolare rischio al quale i soggetti incaricati di eseguire determinate operazioni sono esposti (accesso cunicoli, accesso cisterne, accesso ambienti confinati pericolosi, lavori in altezza, guida di mezzi, ecc.);
delle condizioni climatiche (temperatura dell’aria ed umidità elevate); dello sforzo fisico richiesto; dei fattori individuale delle persone coinvolte (età, tipologia corporea, sesso, assunzione
di farmaci, condizioni cliniche generali del soggetto, ecc.); dei dispositivi di protezione individuale; di un piano di lavoro idoneo a garantire una distribuzione dei carichi e delle
pause di lavoro che tenga conto del digiuno dei propri lavoratori.
Oppure indicare:
Non sono previste lavorazioni nel periodo del Ramadan.
e/o
Non sono presenti lavoratori che aderiscono al Ramadan.
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CAPITOLO 7 – PROCEDURE OPERATIVE RELATIVE A LAVORAZIONI PARTICOLARI
Nell’esecuzione dell’opera, sono presenti lavorazioni che necessitano di essere proceduralizzate. Di seguito è riportato l’elenco e le relative procedure/prescrizioni operative:
oppure
indicare che non sono presenti lavorazioni particolari che necessitano di prescrizioni operative specifiche ed eliminare la tabella d’esempio.
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ESEMPIO DI PROCEDURA OPERATIVA
Titolo procedura: Gru interferenti
Scopo e campo di applicazione:
La procedura ha lo scopo di impedire eventuali collisioni o interferenze dei bracci delle gru durante le normali manovre di movimentazione dei carichi. La procedura si applica alle due gru a torre presenti nel cantiere di …
Eventuale schema grafico:
Descrizione del lavoro:
Movimentazione meccanica dei carichi tramite gru
Mezzi utilizzati:
gru a torre tipo … gru automontate a rotazione in basso tipo …
Rischi possibili:
collisioni dei carichi interferenza dei bracci caduta dall’alto di materiali
Misure di sicurezza:
Viene descritto ai gruisti quanto segue:1. e’ obbligatorio comunicare prima e durante ogni manovra (o via radio, telefono o con
gesti convenzionati);2. dare comunque la precedenza alla gru a torre;3. non effettuare alcuna manovra delle gru, nella zona di interferenza, se prima non
concordata4. nelle fasi di sosta del cantiere i carrelli di entrambe le gru devono essere sempre
posizionati ad inizio corsa e senza carichi sospesi.
Osservazioni e responsabilità per il controllo:
Diretti responsabili per l’applicazione della procedura sono i gruisti.Responsabile del controllo è il capocantiere.Gli operatori sottoscrivendo tale documento si impegnano a rispettare quanto ordinato.
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CAPITOLO 8 – DISPOSIZIONI IN AMBITO AEROPORTUALE
CAPITOLO 8.1 – DISPOSIZIONI ENTI DI STATO AEROPORTUALI
Da sviluppare e contestualizzare in relazione al cantiere in esame.
Ordinanze E.N.A.C., permessi di accesso alle aree doganali, disposizioni Polizia di Stato, procedura articoli proibiti, ecc.
CAPITOLO 8.2 – DISPOSIZIONI / PROCEDURE GESTORE AEROPORTUALE
Da sviluppare e contestualizzare in relazione al cantiere in esame.Procedura lavorazioni a caldo, procedura accesso aree segregate BHS, ecc.
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CAPITOLO 9 – GESTIONE DELLE EMERGENZE
NOTA BENE: descrivere l’effettivo sistema di gestione delle emergenze, messo in atto in base alla propria organizzazione.
L'impresa appaltatrice, come previsto dagli artt. 18 e 43 del D.Lgs. 81/08, per il cantiere in oggetto, ha istituito un SISTEMA DI GESTIONE DELLE EMERGENZE. Tale sistema prevede la predisposizione di procedure dedicate e la nomina di figure incaricate alla gestione delle emergenze opportunamente formate ed addestrate.
Gli eventuali lavoratori autonomi dovranno attenersi al sistema di cui sopra.
CAPITOLO 9.1 – LOTTA ANTINCENDIO ED EVACUAZIONE DEI LAVORATORI
Tutti gli incendi, indipendentemente dall’estensione e dalla tipologia, devono essere immediatamente segnalati con il sistema più rapido.
I cantieri edili in aree aeroportuali, ai sensi del D.M. 10/03/98, sono classificati a rischio elevato. La formazione e l’informazione del personale è adeguata a tale livello di rischio.
L’impresa appaltatrice promuoverà e garantirà il coordinamento e la cooperazione delle situazioni di emergenza, anche in riferimento all’art. 26 del D.Lgs. 81/08, con le persone presenti sui luoghi di lavoro (subappaltatori, lavoratori autonomi, lavoratori distaccati, fornitori, collaboratori a qualunque titolo, persone presenti nell’ambiente).
L'impresa appaltatrice nel SISTEMA DI GESTIONE DELLE EMERGENZE ha individuato le seguenti figure con i rispettivi compiti:
Coordinatore delle Emergenze: o non appena messo a conoscenza del verificarsi di un
incidente e del punto nel quale esso si è originato, attiverà immediatamente la squadra di emergenza e si recherà tempestivamente sul luogo dell’evento. Appena arrivato valuterà le dimensioni dell’incidente e, di conseguenza, attiverà la procedura di emergenza;
o avrà il compito di coordinare gli addetti alla lotta antincendio e all’evacuazione dei lavoratori che interverranno in loco;
o dovrà disporre, se necessario, della sospensione della fornitura di energia elettrica nella zona interessata;
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o dovrà attivarsi affinché le attrezzature siano poste in condizioni di sicurezza e i materiali infiammabili, per quanto possibile, siano allontanati dalla zona interessata;
o valuterà quale dimensione ha raggiunto l’evento;o se necessario chiamerà i soccorsi esterni fornendo indicazioni
chiare su quanto è accaduto, il fattore che ha provocato l’incidente, quali sono stati gli interventi effettuati e la situazione al momento della chiamata;
o se necessario dovrà dare l’ordine di evacuazione;o si assicurerà che la zona colpita sia stata evacuata e, in
particolare, non vi siano feriti;o informerà la Sala Operativa Security SEA dell’evento in corso
(anche nel caso in cui l’emergenza sia sotto controllo e/o si sia conclusa positivamente);
o si metterà a disposizione dei soccorsi esterni e collaborerà con loro per coordinare gli opportuni interventi.
Addetti all’emergenza incendio: o contatteranno immediatamente il Coordinatore delle
Emergenze;o interverranno per gestire direttamente l’emergenza, solo se
ciò non comporti pericolo per la propria e altrui incolumità;o aiuteranno le persone in difficoltà;o eventualmente coadiuvati dal personale competente
provvederanno, se necessario, alla sospensione della fornitura di energia elettrica nella zona interessata;
o eventualmente coadiuvati dal personale presente si attiveranno affinché le attrezzature siano poste in condizioni di sicurezza e i materiali infiammabili, per quanto possibile, siano allontanati dalla zona interessata;
o in caso di evacuazione, indirizzeranno le persone al luogo sicuro più vicino;
o contatteranno i soccorsi esterni in caso di impossibilità a contattare il coordinatore delle Emergenze o su richiesta del Coordinatore stesso;
o in caso di impossibilità a contattare il Coordinatore delle Emergenze, informeranno la Sala Operativa Security SEA dell’evento in corso.
Lavoratore/figure presenti in cantiere:o alla vista di una situazione di emergenza, chiameranno
tempestivamente il Coordinatore delle Emergenze e/o gli Addetti alle Emergenze;
o si allontaneranno immediatamente dalla zona di pericolo;o in caso di evacuazione dovranno recarsi al punto di raccolta
più vicino;o eventualmente potranno collaborare con il Coordinatore delle
Emergenze e/o con gli Addetti alle Emergenze per la messa
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in sicurezza dell’area (togliere energia elettrica, mettere in sicurezza il materiale infiammabile, mettere in sicurezza le attrezzature).
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La squadra di emergenza individuata avrà il compito di intervenire nelle situazioni di pericolo. I nominativi dei componenti della squadra di cui sopra sono riportati nell’organigramma del sistema di gestione delle emergenze.Saranno comunicati al C.S.E. gli aggiornamenti dei nominativi degli addetti alla gestione delle emergenze incendio ed evacuazione dei lavoratori.
Nell’area operativa del cantiere sono stati definiti i punti strategici per il coordinamento delle situazioni di emergenza, precisamente:
o l’elenco dei numeri di emergenza è stato affisso presso ……o il telefono per le chiamate di emergenza è disponibile presso la
baracca uffici / ogni addetto è dotato di telefono cellulare per le chiamate di emergenza;
o sono stati individuati i punti di raccolta, in luogo sicuro, facilmente raggiungibili ed individuabili da appositi cartelli come indicato sul layout allegato.
In caso di emergenza tutti i lavatori/persone presenti in cantiere dovranno recarsi al punto di raccolta più vicino come indicato sul layout delle emergenze affisso nei pressi ……
L’impresa appaltatrice ha provveduto all’installazione di n. estintori, in relazione alle dimensioni/evoluzione del cantiere. Il numero, a tipologia e la quantità del prodotto estinguente è correlata al carico di incendio, al rischio rappresentato dal materiale combustibile, alla tipologia di lavorazioni da effettuarsi, ai materiali impiegati e all’ambiente di lavoro.Gli estintori sono stati ubicati nelle zone opportunamente scelte, come indicato sul layout allegato, e segnalati in modo ben visibile da specifici cartelli.
All’interno del sedime aeroportuale è presente una caserma dei Vigili del Fuoco aeroportuali.
Il Coordinatore delle Emergenze e gli Addetti alle Emergenze verificheranno giornalmente che:
o la segnaletica e i dispositivi antincendio siano presenti, efficienti e facilmente utilizzabili;
o i luoghi di lavoro e le attrezzature siano in condizioni di sicurezza;
o le vie di esodo siano sempre mantenute sgombre da ostacoli e facilmente accessibili.
Eventuali anomalie dovranno essere segnalate al fine di provvedere alla sostituzione, all’adeguamento e al posizionamento degli apprestamenti di sicurezza.
Il Coordinatore delle Emergenze verificato il ripristino delle condizioni di sicurezza e la fine dello stato d’allarme, previa conferma da parte dei soccorsi esterni se intervenuti, proclamerà lo stato di fine emergenza permettendo così al personale di poter riprendere l’attività lavorativa.
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CAPITOLO 9.2 – ORGANIZZAZIONE DI PRIMO SOCCORSO
Tutti i casi di infortunio, indipendentemente dalla tipologia o dalla patologia presentata, devono essere immediatamente segnalati con il sistema più rapido al fine di garantire un primo e tempestivo intervento.
I cantieri edili in generale, ai sensi del D.M. 388/03, sono classificati di classe A. La formazione e l’informazione del personale è adeguata a tale livello di classificazione.
L’impresa appaltatrice promuoverà e garantirà il coordinamento e la cooperazione delle situazioni di emergenza, anche in riferimento all’art. 26 del D.Lgs. 81/08, con le persone presenti sui luoghi di lavoro (subappaltatori, lavoratori autonomi, lavoratori distaccati, fornitori, collaboratori a qualunque titolo, presone presenti nell’ambiente).
L'impresa appaltatrice nel SISTEMA DI GESTIONE DELLE EMERGENZE ha individuato le seguenti figure con i rispettivi compiti:
Coordinatore delle Emergenze: o non appena messo a conoscenza del verificarsi di un
infortunio e del punto nel quale esso si è verificato, attiverà immediatamente gli addetti al primo soccorso e si recherà tempestivamente sul luogo dell’evento. Appena arrivato valuterà la situazione e, di conseguenza, attiverà la procedura di emergenza;
o avrà il compito di coordinare gli addetti al primo soccorso che interverranno in loco;
o se necessario chiamerà il Pronto Soccorso Aeroportuale fornendo indicazioni chiare su quanto è accaduto, il fattore che ha provocato l’incidente, quali sono state le misure di primo soccorso e la condizione attuale del luogo dei feriti;
o si metterà a disposizione dei soccorsi esterni e collaborerà con loro per coordinare gli opportuni interventi;
o in caso di utilizzo del materiale contenuto nella cassetta di pronto soccorso dovrà reintegrarlo e/o sostituirlo tempestivamente al fine di avere un presidio sempre efficiente;
o dovrà verificare periodicamente le condizioni e le scadenze del materiale e dei farmaci utilizzabili in caso di primo soccorso.
Addetti al primo soccorso: o contatteranno immediatamente il Coordinatore delle
Emergenze;o interverranno per prestare il Primo Soccorso per il quale sono
stati formati ed addestrati;
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o contatteranno il Pronto Soccorso Aeroportuale in caso di impossibilità a contattare il Coordinatore delle Emergenze o su richiesta del Coordinatore stesso;
o si metteranno a disposizione dei soccorsi esterni ed eventualmente collaboreranno con loro negli interventi;
Lavoratore/figure presenti in cantiere:o alla vista di una situazione di malore/infortunio, chiameranno
tempestivamente il Coordinatore delle Emergenze e/o gli Addetti al Primo Soccorso;
o si allontaneranno immediatamente dalla zona per evitare intralci alle operazioni di soccorso;
o eventualmente potranno collaborare, su specifica richiesta, con il Coordinatore delle Emergenze e/o con gli Addetti al primo soccorso.
Gli addetti al primo soccorso avranno il compito di intervenire nelle situazioni di indicente/infortunio/malore. I nominativi degli addetti di cui sopra sono riportati nell’organigramma del sistema di gestione delle emergenze.Saranno comunicati al C.S.E. gli aggiornamenti dei nominativi degli addetti al primo soccorso.
Nell’area operativa del cantiere sono stati definiti i punti strategici per il coordinamento delle situazioni di emergenza, precisamente:
o l’elenco dei numeri di emergenza è stato affisso presso ……o il telefono per le chiamate di emergenza è disponibile presso la
baracca uffici / ogni addetto è dotato di telefono cellulare per le chiamate di emergenza;
o è stata predisposta una cassetta di pronto soccorso, contenente il materiale per far fronte agli interventi di primo soccorso, presso ……come indicato sul layout allegato.
All’interno del sedime aeroportuale è presente un presidio di Pronto Soccorso Aeroportuale.
Il Coordinatore delle Emergenze e gli Addetti alle Emergenze verificheranno periodicamente:
o la presenza della cassetta di pronto soccorso;o che in caso di utilizzo del materiale contenuto nella cassetta di
pronto soccorso venga reintegrato e/o sostituito tempestivamente al fine di avere un presidio sempre efficiente;
o le condizioni e le scadenze del materiale e dei farmaci utilizzabili in caso di primo soccorso.
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CAPITOLO 9.3 – ORGANIGRAMMA DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLE EMERGENZE
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Appaltatore Coordinatore delle Emergenze
Sig. BiancoCell. 335-123456
Squadra Gestione Emergenze
CapoSquadra Sig. RossoCell. 335-123456
AP AA
Sig. X
Sig. Y
Sig. W
Sig. Z
AP AA
AP
AA
AA
Squadra
AA
AP Addetto Pronto Soccorso
Addetto Antincendio
LEGENDA
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CAPITOLO 9.4 – MODALITÀ DI CHIAMATA DEI SOCCORSI E NUMERI TELEFONI CI EMERGENZA
In caso di richiesta di intervento dei soccorsi esterni è importante fornire indicazioni chiare e complete per permettere ai soccorsi di raggiungere il luogo dell’evento. E’ importante anche fornire, già al momento del primo contatto con i soccorritori, un’idea abbastanza chiara di quanto è accaduto, il fattore che ha provocato l’incidente, quali sono state le misure di primo soccorso, la condizione attuale del luogo e dei feriti.
Chiamando i soccorsi esterni devono essere comunicati i seguenti dati : generalità della persona che sta chiamando e nome dell'impresa di
appartenenza; ubicazione precisa del cantiere nel sedime aeroportuale; tipologia dell'evento insorto (incendio, infortunio, ecc.); entità dell'evento:
o in caso di incendio: focolaio, estensione dell'incendio, materiali presenti che potrebbero alimentare l'incendio (legno, carta, sostanze infiammabili, ecc.), presenza di fumo, eventuali persone coinvolte, ecc.;
o in caso di infortunio/malore: patologia presentata e stato della persona/e colpite (ustione, emorragia, frattura, arresto respiratorio, arresto cardiaco, shock, ecc.);
indicazione del percorso e punti di riferimento per una rapida localizzazione del cantiere;
numero di telefono dell’impresa a cui fare riferimento;
In attesa dell’intervento dei soccorritori occorre mantenere sgombra e segnalare una via di facile accesso e raggiungimento del luogo dell’evento.
Di seguito sono riportati i numeri telefonici previsti per l’Aeroporto di Malpensa / di Linate da contattare in caso di emergenza.
Copia del capitolo 9.3 (Organigramma del Sistema di Gestione delle Emergenze) e del capitolo 9.4 (Modalità di chiamata dei soccorsi e numeri di emergenza) dovranno essere esposti all’esterno degli uffici di cantiere e nelle aree di lavoro.
L’organigramma dovrà essere aggiornato in relazione alle esigenze e all’evoluzione del cantiere.
Inserire solo la tabella con i numeri telefonici di emergenza dell’aeroporto di pertinenza in riferimento al cantiere in essere.
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AEROPORTO DI MILANO LINATE
EnteTelefono
Aeroportuale
SoccorsoPubblico
TelefonoCellulare
SEA – Security e Servizi Generali 02.7485.2280SEA – Duty Manager 02.7485.3477SEA – Guasti Elettrici 02.7485.2300SEA – Guasti Idraulici 02.7485.2297SEA – Pronto Soccorso Aeroportuale 02.7485.2222 118SEA – Direzione Lavori ……… ………SEA – Coord. Sicurezza Esecuzione ……… ………ATA – Centrale Operativa 02.70205510SEA Energia – Centrale Operativa 02.7485.3431Vigili del Fuoco 02.7485.2777 115Polizia di Stato 02.7485.2710 113Carabinieri 02.7485.2705 112Guardia di Finanza 02.716410 117U.O. Territoriale (E.N.A.C.) 02.7485.7318Torre di Controllo (E.N.A.V.) 02.70143203Sanità Aerea 02.7560760
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AEROPORTO DI MILANO MALPENSA
EnteTelefono
Aeroportuale
SoccorsoPubblico
TelefonoCellulare
SEA – Security e Servizi Generali 02.748.62999SEA – Duty Manager 02.748.62313SEA – Control Room Manutenzione 02.748.63450SEA – Pronto Soccorso Aeroportuale 02.748.64444SEA – Direzione Lavori ……… ………SEA – Coord. Sicurezza Esecuzione ……… ………SEA Energia – Centrale Operativa 02.748.67150Vigili del Fuoco 02.7485.4777 115Polizia di Stato 02.58584500 113Carabinieri 0331.781209 112Guardia di Finanza 0331.796394 117U.O. Territoriale (E.N.A.C.) 02.748.67726Torre di Controllo (E.N.A.V.) 02.58586050Sanità Aerea 02.58583411Stazione Ferroviaria F.N.M.E. 02.748.67215
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CAPITOLO 10 –ADEMPIMENTI DELL’IMPRESA APPALTATRICE E DEI LAVORATORI AUTONOMI
CAPITOLO 10.1 – DATORE DI LAVORO E RESPONSABILE DI CANTIERE (DIRETTORE TECNICO DI CANTIERE, CAPOCANTIERE)
- Adempimenti
L’appaltatore è il soggetto che si obbliga nei confronti del committente a fornire un'opera e/o una prestazione con mezzi propri.
L’appaltatore si farà carico, attraverso la presenza in cantiere del Direttore Tecnico di Cantiere del rispetto del Piano di Sicurezza.
Il datore di lavoro dell’impresa appaltatrice è tenuto, prima dell'inizio delle attività, a designare gli Addetti alla Gestione dell'Emergenza (addetti al pronto soccorso, all'antincendio e all'evacuazione rapida dal cantiere).
Almeno 10 giorni prima dell’inizio dei lavori (art. 100, c. 4, D.Lgs. 81/08), l’appaltatore dovrà mettere a disposizione dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza copia dei Piani di Sicurezza;I lavori avranno inizio dopo l’esito positivo delle verifiche del Direttore Lavori in merito al presente P.S.S. (integrato con i contenuti del P.O.S.).
L’appaltatore inoltre provvede a:a. osservare le misure generali di tutela di cui all’art. 15 del D.Lgs. 81/08 (art. 95,
D.Lgs. 81/08);b. attuare le prescrizioni di sicurezza e di salute previste dall'Allegato XIII del
D.Lgs. 81/08; c. predisporre l’accesso e la recinzione del cantiere con modalità chiaramente
visibili e individuabili;d. partecipare direttamente o tramite delegato alle riunioni di coordinamento
convocate dal Direttore Lavori;e. promuovere il coordinamento, la cooperazione nonché l’informazione tra
l’impresa stessa e gli eventuali lavoratori autonomi presenti in cantiere;f. recepire le prescrizioni date dal Direttore Lavori;g. scegliere l'ubicazione dei posti di lavoro, tenendo conto delle condizioni di
accesso a tali posti, definendo le vie e zone di spostamento o di circolazione; h. mantenere il cantiere in condizioni ordinate e di soddisfacente salubrità; i. curare la disposizione o l’accatastamento di materiali o attrezzature in modo da
evitarne il crollo o il ribaltamento;j. curare le condizioni di movimentazione dei materiali;k. curare la protezione dei lavoratori contro le influenze atmosferiche che possono
compromettere la loro sicurezza e la loro salute;
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l. assicurare la manutenzione, il controllo prima dell'entrata in servizio e il controllo periodico degli impianti e dei dispositivi al fine di eliminare i difetti che possono pregiudicare la sicurezza e la salute dei lavoratori;
m. delimitare e allestire le zone di stoccaggio e di deposito dei vari materiali, in particolare quando si tratta di materie e sostanze pericolose;
n. curare le condizioni di rimozione dei materiali pericolosi, attraverso opportune azioni di coordinamento (art. 96, c. 1, lett. e), D.Lgs. 81/08);
o. curare lo stoccaggio e l’evacuazione dei detriti e delle macerie e assicurare la corretta rimozione dal cantiere (art. 96, c. 1, lett. f), D.Lgs. 81/08);
p. attuare quanto previsto nel piano di sicurezza e ne controlla l’applicazione (art. 100, c. 3, D.Lgs. 81/08);
q. curare le interazioni con le attività che avvengono sul luogo, all'interno o in prossimità del cantiere;
r. verificare l’idoneità tecnico professionale dei lavoratori autonomi individuati ai sensi dell’Allegato XVII del D.Lgs. 81/08.
Il datore di lavoro dell’impresa appaltatrice dovrà assicurare che: il proprio personale non esegua lavori che esulino dalla propria
competenza; nell’area di lavoro acceda solo il personale autorizzato e sia vietato
l’accesso a persone estranee alle lavorazioni; vengano rispettate tutte le norme di accesso e di circolazione previste
dalla normativa vigente e dalle indicazioni riportate nel P.S.S. (integrato con il P.O.S.).
- Segnalazione infortuni
L’appaltatore è tenuto, in caso di un evento dannoso, ovvero di un infortunio occorso in cantiere sia in relazione ad un proprio dipendente sia a un lavoratore appartenente ad una delle imprese esecutrici, a comunicare l’evento al Direttore Lavori al fine di poter attuare le verifiche del caso e le necessarie misure di prevenzione e protezione conseguenti.
- Tessera di riconoscimento o registro
Secondo quanto disposto dall’art. 18, c. 1, lett. u) del D.Lgs. 81/08, viene consolidato l’obbligo per i datori di lavoro di munire il personale occupato di apposita tessera di riconoscimento corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l’indicazione del datore di lavoro.
Tenuto conto delle finalità della disposizione volta alla immediata identificazione del personale operante in cantiere, i lavoratori sono tenuti ad indossare e ad esporre in chiara evidenza detta tessera di riconoscimento. Medesimo obbligo fa capo ai lavoratori autonomi che operano nel cantiere stesso, i quali sono tenuti a provvedervi per proprio conto (ad es. artigiani). I dati contenuti nella tessera di riconoscimento devono consentire l’inequivocabile ed immediato riconoscimento del lavoratore interessato e
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pertanto, oltre alla fotografia, deve essere riportato in modo leggibile almeno il nome, il cognome e la data di nascita.
La tessera inoltre deve indicare il nome o la ragione sociale dell’impresa datrice di lavoro.
L’appaltatore è tenuto a verificare e a disporre che tutto il personale operante in cantiere (dipendenti impresa appaltatrice, lavoratori autonomi, ecc.) indossi ed esponga in chiara evidenza detta tessera di riconoscimento.
La norma stabilisce ancora che, in via alternativa, i soli datori di lavoro che occupano meno di dieci dipendenti (cioè massimo nove) possono assolvere all’obbligo di esporre la tessera “mediante annotazione, su apposito registro di cantiere vidimato dalla Direzione Provinciale del Lavoro territorialmente competente da tenersi sul luogo di lavoro, degli estremi del personale giornalmente impiegato nei lavori”. Dalla formulazione della norma, inoltre, si evince che l’obbligo di tenere il registro in argomento è riferito a ciascun cantiere, cosicché l’impresa interessata è tenuta ad istituire più registri qualora impegnata contemporaneamente in lavori da effettuare in luoghi diversi.
Viceversa, in caso di lavori da realizzarsi in tempi diversi, sarà possibile utilizzare il medesimo registro evidenziando tuttavia separatamente il giorno ed il luogo cui le annotazioni si riferiscono. Tale registro non può mai essere rimosso dal luogo di lavoro in quanto altrimenti si vanifica la finalità per la quale lo stesso è stato istituito; va altresì precisato che le annotazioni sullo stesso vanno effettuate necessariamente prima dell’inizio dell’attività lavorativa giornaliera in quanto trattasi di un registro “di presenza” in cantiere.
- Cartello di Cantiere
Nelle immediate vicinanze dell’ingresso principale dell’area di cantiere, dovrà essere affisso il “cartello di cantiere” (Circ. Min. LL.PP. n° 1729/90). (rif. cap. 4.5).
L’appaltatore dovrà provvedere all’aggiornamento costante dei dati e a mantenere i cartelli sempre leggibili e in buono stato di conservazione.
- Responsabile di cantiere (Direttore Tecnico di Cantiere, Capocantiere)
L’impresa appaltatrice dovrà individuare e garantire la costante presenza del Direttore di Cantiere e/o di un Capocantiere-Preposto che saranno i referenti principali del Direttore Lavori. Nel caso in cui il Direttore Tecnico di Cantiere sia impossibilitato alla presenza in cantiere o alla reperibilità, l’impresa dovrà tempestivamente comunicarlo al Direttore Lavori provvedendo contestualmente a fornire il nominativo ed i recapiti telefonici della persona che lo sostituirà.
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- Accesso di visitatori in cantiere
L’accesso al cantiere dei visitatori (committente, tecnici del committente, tecnici istituzionali, ecc.), dovrà essere autorizzato dal Direttore Tecnico di Cantiere dell’impresa appaltatrice. Per quanto riguarda i visitatori, tecnici del Committente, tecnici istituzionali, tecnici di imprese, con compiti legati al cantiere, essi dovranno essere muniti almeno di calzature di sicurezza con suola imperforabile, gilet ad alta visibilità ed elmetto e di tutti gli eventuali D.P.I. previsti nelle varie zone di lavorazione.
I visitatori, prima di accedere al cantiere, dovranno presentarsi al Capocantiere/Preposto che valuterà se interrompere alcune lavorazioni e fornirà indicazioni rispetto ad eventuali aree non accessibili, e che gli accompagnerà durante la visita, salvo diverse disposizioni della Direzione Lavori.
In caso di ispezione dell’Organo di Vigilanza o del Comitato Paritetico Territoriale, il Direttore Tecnico di Cantiere o il Capocantiere informerà tassativamente il Direttore Lavori e accompagnerà i tecnici nella visita e valuterà le necessità di sospendere le lavorazioni che potrebbero rappresentare dei rischi per le persone in sopralluogo. L’impresa appaltatrice prevederà la presenza nell’ufficio di cantiere di elmetto protettivi per i visitatori.
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CAPITOLO 10.2 – ELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Si riporta la lista dei D.P.I. (Dispositivi di Protezione Individuale) di corredo ai lavoratori presenti in cantiere.
Per la scelta corretta dei D.P.I., in relazione alla mansione svolta, si fa riferimento al capitolo 6 – “Individuazione delle misure preventive e protettive”.
L’attestazione di avvenuta consegna dei D.P.I. ai lavoratori è allegata al presente P.S.S. (capitolo 12.3 – “Elenco dei documenti a corredo del P.S.S.”).
D.P.I. Mansioni
Casco (o elmetto) protettivo (indicare tipologia) Muratore, carpentiere
Scarpe antinfortunistiche (indicare tipologia) Tutte
Guanti (indicare tipologia) Tutte
Occhiali, maschere, schermi (indicare tipologia) Saldatore
Otoprotettori (indicare tipologia) Muratore
Facciali filtranti o maschere con filtro (indicare tipologia) Imbianchino
Dispositivi anticaduta (indicare tipologia) Carpentiere
Indumenti alta visibilità (indicare tipologia) Tutte
Ecc.
L’addestramento per l’utilizzo dei D.P.I. 3a categoria (salvavita) è indicato nel capitolo 12.2 – “Documentazione in merito alla formazione svolta”.
NOTA BENE: per D.P.I. “Salvavita” si intendono: gli apparecchi di protezione respiratoria filtranti contro gli aerosol solidi, liquidi o
contro i gas irritanti, pericolosi, tossici o radiotossici; gli apparecchi di protezione isolanti, ivi compresi quelli destinati all’immersione
subacquea; i D.P.I. che assicurano una protezione limitata nel tempo contro le aggressioni
chimiche e contro le radiazioni ionizzanti;
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i D.P.I. per attività in ambienti con condizioni equivalenti ad una temperatura d’aria non inferiore a 100°, con o senza radiazioni infrarosse, fiamme o materiali in fusione;
i D.P.I. per attività in ambienti con condizioni equivalenti ad una temperatura d’aria non superiore a -50°;
i D.P.I. destinati a salvaguardare dalle cadute dall’alto; i D.P.I. destinati a salvaguardare dai rischi connessi ad attività che espongano
a tensioni elettriche pericolose o utilizzati come isolanti per alte tensioni elettriche.
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CAPITOLO 10.3 – LAVORATORE AUTONOMO
- Adempimenti
Viene definito lavoratore autonomo o prestatore d'opera il soggetto che interviene nel cantiere, concorrendo alla realizzazione di un'opera, fornendo la propria opera professionale, senza vincolo di subordinazione (art. 89, c. 1, lett. d), D.Lgs. 81/08). Il numero di lavoratori autonomi previsti in cantiere concorre alla determinazione dell'entità dei lavori (uomini - giorno), ma non viene considerato nel numero delle imprese presenti in cantiere. La direttiva cantieri obbliga i lavoratori autonomi al rispetto delle norma di sicurezza allo scopo di tutelare se stessi e gli altri lavoratori presenti in cantiere.Concretamente, essi sono tenuti a:
utilizzare le attrezzature di lavoro secondo quanto previsto al Titolo III del D.Lgs. 81/08;
utilizzare i dispositivi di protezione individuale conformemente a quanto previsto dal Titolo III del D.Lgs. 81/08;
seguire le indicazioni fornite dal Direttore Lavori; attenersi a quanto previsto nel P.S.S. (integrato con il P.O.S.) redatto
dall’appaltatore.
Se il lavoratore autonomo svolge la propria attività sotto la direzione dell'appaltatore, l'onere del rispetto delle norme di sicurezza resta a carico di quest'ultimo.
L’impresa appaltatrice, fornirà ai lavoratori autonomi le informazioni necessarie tenendo conto dell’analisi dei rischi e delle misure definite nel P.S.S., garantendo la cooperazione e il coordinamento con gli stessi.
Il Lavoratore Autonomo potrà essere richiamato, anche tramite lettera formale, al rispetto delle norme stabilite nel P.S.S. o più in generale dalle disposizioni particolari impartite loro dal responsabile del cantiere, con possibilità di adottare provvedimenti, quali l’allontanamento temporaneo o definitivo dal cantiere stesso in caso di infrazioni ritenute di tipo grave.
Per la verifica dell'idoneità tecnico-professionale e per la gestione della sicurezza in cantiere, in sostituzione del P.O.S., dovranno essere utilizzati i moduli appositamente predisposti, quali “Dichiarazioni dei lavoratori autonomi in merito al rispetto della normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”.
Alla dichiarazione, che dovrà essere consegnata al Direttore Lavori, tramite l’appaltatore, andranno allegati almeno i seguenti documenti:
iscrizione C.C.I.A.A.; eventuale descrizione delle modalità di intervento; eventuali attrezzature utilizzate; eventuale tavola grafica.
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Il lavoratore Autonomo dovrà: partecipare alle riunioni di coordinamento convocate dal Direttore Lavori; cooperare e coordinarsi con l’appaltatore e con gli eventuali altri lavoratori
autonomi presenti in cantiere; recepire le prescrizioni date dal Direttore Lavori;
- Sistema di Gestione delle Emergenze antincendio e pronto soccorso
Il lavoratore autonomo dovrà attenersi al SISTEMA DI GESTIONE DELLE EMERGENZE, sistema unitario e integrato, predisposto dall’appaltatore.
Il lavoratore autonomo dovrà coordinarsi con il Coordinatore delle Emergenze che è costantemente presente in cantiere e che in caso di pericolo, gestirà e coordinerà gli interventi necessari per affrontare la situazione di emergenza.
- Segnalazione infortuni
Il lavoratore autonomo è tenuto a comunicare all’appaltatore e al Direttore Lavori, ogni eventuale infortunio occorsogli in cantiere.
- Tessera di riconoscimento
Secondo quanto disposto dall’art. 21, c. 1, lett. c) del D.Lgs. 81/08, viene espresso l’obbligo per i lavoratori autonomi di munirsi il personale di apposita tessera di riconoscimento corredata di fotografia, contenente le proprie generalità qualora effettuino la loro prestazione in un luogo di lavoro nel quale si svolgano attività in regime di appalto o di subappalto.
Tenuto conto delle finalità della disposizione volta alla immediata identificazione del personale operante in cantiere, i lavoratori sono tenuti ad indossare e ad esporre in chiara evidenza detta tessera di riconoscimento. Medesimo obbligo fa capo ai lavoratori autonomi che operano nel cantiere stesso, i quali sono tenuti a provvedervi per proprio conto (ad es. artigiani).
I dati contenuti nella tessera di riconoscimento devono consentire l’inequivocabile ed immediato riconoscimento del lavoratore interessato e pertanto, oltre alla fotografia, deve essere riportato in modo leggibile almeno il nome, il cognome e la data di nascita. La tessera inoltre deve indicare il nome o la ragione sociale dell’impresa datrice di lavoro.
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CAPITOLO 10.4 – FORNITURA DI MATERIALI E/O DI ATTREZZATURE E FORNITURA DI CALCESTRUZZO
Le mere forniture di materiali e/o attrezzature in un cantiere, non ricadono nell’obbligo di redazione del P.O.S. (circolare n° 4/07, Ministero del Lavoro), in quanto le imprese, pur presenti in cantiere non eseguono i lavori riportati nell’Allegato X del D.Lgs. 81/08.
Le esigenze di sicurezza devono essere soddisfatte tramite l’applicazione dell’art. 26 del D.Lgs. 81/08 (scambio di informazioni, coordinamento delle misure e procedure di sicurezza, cooperazione nelle fasi operative).Di conseguenza, spetta all’impresa richiedente la fornitura, informare il fornitore sugli aspetti di sicurezza, attingendo anche, se necessario, dai piani di sicurezza.
Per la verifica dell'idoneità tecnico-professionale e per la gestione della sicurezza in cantiere delle forniture a piè d’opera di materiali e/o di attrezzature, in sostituzione del P.O.S., dovranno essere utilizzati i moduli appositamente predisposti, quali “Dichiarazioni dei datori di lavoro in merito al rispetto della normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”.
Particolare attenzione dovrà essere posta, per le attività svolte durante la fornitura di calcestruzzo, in relazione all’utilizzo in cantiere di autopompa/beton-pompa.E’ ormai consolidato nei cantieri l’utilizzo di mezzi speciali (autopompa) per la fornitura di cls in quota o in zone difficili da raggiungere con i metodi convenzionali.
L’autista del mezzo, durante la fornitura del prodotto, ha la necessità di essere fisicamente presente al punto di consegna al fine di poter manovrare il braccio teleguidato nel migliore dei modi. Tale soggetto dovrà essere coordinato dall’impresa affidataria in modo particolare perché, anche se non partecipa attivamente alle lavorazioni di cantieri, è un soggetto che circola in cantiere, usufruisce di accessi, di ponteggi, di passerelle al pari di una qualunque maestranza, non conoscendo però le effettiva problematiche/interferenze del cantiere stesso.
A tal fine, sia per la verifica dell'idoneità tecnico-professionale sia per la gestione della sicurezza in cantiere, in sostituzione del P.O.S., dovranno essere utilizzati i moduli appositamente predisposti, quali “Piano di coordinamento per addetti operatori di mezzi speciali per la fornitura di calcestruzzo (autopompa)”.
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CAPITOLO 11 – COOPERAZIONE, COORDINAMENTO ED INFORMAZIONE
CAPITOLO 11.1 –MODALITÀ ORGANIZZATIVE DELLA COOPERAZIONE E DEL COORDINAMENTO, NONCHÉ LA RECIPROCA INFORMAZIONE FRA I DATORI DI LAVORO DELLE IMPRESE E I LAVORATORI AUTONOMI
La cooperazione tra l’impresa appaltatrice e/o i lavoratori autonomi è sicuramente fondamentale e si traduce in una serie di accorgimenti e procedure che mettano tutti nelle migliori condizioni possibili ai fini della sicurezza e di buona riuscita del lavoro.La cooperazione implica un aiuto reciproco tra le imprese, una collaborazione tesa ad evitare tutte le possibili fonti di rischio che una visione del cantiere a “compartimenti” potrebbe provocare.
L’impresa appaltatrice, in caso di affidamento dei lavori a lavoratori autonomi deve collaborare con loro al fine di cooperare all’attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi sul lavoro incidenti sull’attività lavorativa oggetto dell’appalto.
L’impresa appaltatrice e i lavoratori autonomi, devono coordinare gli interventi di protezione e prevenzione dai rischi cui sono esposti i lavoratori, informandosi reciprocamente anche al fine di eliminare i rischi dovuti alle interferenze tra i lavoratori delle diverse imprese coinvolte nell’esecuzione dell’opera complessiva.
L'impresa appaltatrice si farà carico della promozione della cooperazione e del coordinamento con i rispettivi lavoratori autonomi.
Al fine di organizzare e realizzare l’attività di coordinamento fra le ditte subappaltatrici, e le imprese per la fornitura e posa in opera dei materiali, l’impresa appaltatrice, adotta le seguenti procedure:
- trasmette il P.S.S. ad ogni lavoratore autonomo. I lavoratori autonomi si impegnano ad attuare quanto previsto nel P.S.S.;
- convoca un incontro di coordinamento/informazione dei lavoratori prima dell’ingresso in cantiere;
- richiede ai lavoratori autonomi, prima dell’ingresso in cantiere, la dichiarazione in merito al rispetto e alla tutela delle sicurezza nei luoghi di lavoro e verifica i contenuti per assicurarne la coerenza con il proprio P.S.S.;
- informare tempestivamente il Direttore Lavori in relazione a qualsiasi variazione/sovrapposizione delle fasi di lavoro.
L’impresa appaltatrice e i lavoratori autonomi parteciperanno alla eventuale riunione periodica di coordinamento convocata dal Direttore Lavori durante la quale verranno analizzate in particolare le fasi di lavoro e le loro interferenze.
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CAPITOLO 11.2 –PRESCRIZIONI OPERATIVE RELATIVI ALL’USO COMUNE DA PARTE DI PIÙ IMPRESE E LAVORATORI AUTONOMI DI MEZZI E SERVIZI DI PROTEZIONE COLLETTIVA, APPRESTAMENTI, ATTREZZATURE, INFRASTRUTTURE
NOTA BENE: quanto di seguito riportato è un’indicazione per lo sviluppo del capitolo, il tutto andrà sostituito con le prescrizioni in oggetto se previste, oppure indicare che tali misure non sono necessarie ed eliminare il resto del capitolo.
In relazione all’uso comune da parte di più imprese e lavoratori autonomi di: apprestamenti, attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva, il P.S.S. dovrà prevedere le relative misure di coordinamento.
La regolamentazione prevista deve consentire: l’individuazione di chi allestisce ed anche di chi ne deve garantire la
manutenzione; di definire le modalità e procedure di utilizzo e di verifica; stabilire chi li deve utilizzare e quando;
E’ di norma, in riferimento all’allestimento del cantiere con le principali attrezzature e apprestamenti comuni, attribuire all’appaltatore la messa in opera ed anche la manutenzione e cura dell’efficacia, quantomeno per gli elementi principali: recinzione, ponteggio, impianto elettrico di cantiere, apparecchi di sollevamento (es. gru a torre).
In relazione a modalità e procedure di utilizzo ed a chi deve usare le attrezzature, invece, occorre definire formalmente alcuni aspetti significativi, in quanto usi impropri possono generare esposizione a rischio grave.
A titolo esemplificativo e non esaustivo vengono riportati alcuni esempi di modalità da rispettare e da esplicitare nel P.S.S.
… per il ponteggio è opportuno che l’utilizzo sia consentito solo previo assenso del Direttore Tecnico di Cantiere. Le imprese in subappalto autorizzate ad operare sul ponte non devono però essere in alcun modo autorizzate, anche tacitamente, ad effettuare modifiche al ponte stesso;
… poiché manomissioni del ponte (come rimozioni di alcuni elementi, quali tavole, parapetti, fermapiedi, ecc.) non sono infrequenti e purtroppo espongono a rischio grave i lavoratori, è consigliabile imporre al caposquadra della ditta che opera sul ponte di percorrere tutti gli impalcati ogni giorno, prima dell’avvio delle lavorazioni, per controllare che il ponte sia completo e sicuro;
... per gli apparecchi di sollevamento, è bene imporre all’appaltatore l’individuazione dell’addetto (nominativo), adeguatamente formato, incaricato ed autorizzato a manovrare, ed in assenza del quale la gru o altro dispositivo non deve essere utilizzato;
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… può essere opportuno il controllo obbligatorio quotidiano o a periodicità programmata per la recinzione, in particolare in quei casi in cui è estremamente importante evitare l’accesso di terzi al cantiere, specie se si tratta di soggetti che potrebbero facilmente ed inconsciamente entrare nell’area di cantiere e trovarsi esposti a rischi gravi (è il caso di cantieri adiacenti ad aree ove si trovano passeggeri, operatori aeroportuali, visitatori, ecc., che frequentano aree contigue e separate dalla sola recinzione).
Nella tabella di seguito viene riportato un elenco indicativo e non esaustivo di apprestamenti, attrezzature, mezzi e servizi di protezione collettiva che dovranno essere oggetto di opportuna valutazioni, quando utilizzati da più imprese esecutrici e lavoratori autonomi.
ELENCO INDICATIVO E NON ESAUSTIVO DEGLI ELEMENTIUTILI ALLA DEFINIZIONE DELLE PRESCRIZIONI OPERATIVE
QUANDO UTILIZZATI DA PIU IMPRESE
Apprestamenti
ponteggi trabattelli ponti su cavalletti impalcati parapetti andatoie passerelle dormitori gabinetti locali per lavarsi spogliatoi refettori locali di ricovero e di
riposo armature delle pareti
degli scavi camere di medicazione infermerie recinzioni di cantiere
Attrezzature
seghe circolari betoniere gru autogrù argani elevatori macchine movimento
terra macchine movimento
terra speciali e derivate impianti antincendio piegaferri impianti di adduzione di
acqua, gas ed energia di qualsiasi tipo
impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche
impianti elettrici di cantiere
impianti di evacuazione fumi
centrali e impianti di betonaggio
impianti fognari
Infrastrutture viabilità principale di aree di deposito
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cantiere per mezzi meccanici
materiali, attrezzature e rifiuti di cantiere
percorsi pedonali
Mezzi e servizi di protezione collettiva
segnaletica di sicurezza avvisatori acustici attrezzature per primo
soccorso illuminazione di
emergenza servizi di gestione delle
emergenze mezzi estinguenti
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CAPITOLO 12 – DOCUMENTI DA TENERE IN CANTIERE
CAPITOLO 12.1 – DOCUMENTAZIONE GENERALE DI SICUREZZA
NOTA BENE: l’appaltatore, in fase di redazione del P.S.S., dovrà contestualizzare la tabella di seguito riportata indicando solo i documenti necessari in relazione all’opera da realizzare. Le eventuali righe non pertinenti dovranno essere eliminate.Le eventuali voci non previste dovranno essere integrate.
Si riporta l’elenco indicativo e non esaustivo della documentazione da tenere in cantiere a disposizione degli Enti di Controllo che potrebbero farne richiesta durante le loro visite ispettive.
Sarà cura dell’impresa appaltatrice tenere copia della documentazione sempre aggiornata in cantiere. Il Direttore Lavori, a propria discrezione, potrà prendere visione e/o verificare la documentazione.
ELENCO INDICATIVO E NON ESAUSTIVO DELLA DOCUMENTAZIONEDA TENERE A DISPOSIZIONE IN CANTIERE
1 DOCUMENTAZIONE GENERALE NOTE1.1 Iscrizione C.C.I.A.A. Documento anche in copia
1.2 Libro Unico del lavoro Stralcio riferito ai lavoratori presenti in cantiere
1.3 Distacco di personale Copia del contratto tra Distaccante e Distaccatario
1.4 Registro Infortuni Documento anche in copia
1.5Estremi delle denunce dei lavoratori all’I.N.P.S.,
all’I.N.A.I.L. e alle Casse EdiliDocumento anche in copia
1.6Dichiarazione del contratto collettivo stipulato dalle organizzazioni sindacali
Documento anche in copia
1.7Documento Unico di Regolarità
Contributiva (D.U.R.C.)Documento anche in copia
(in corso di validità)
1.8Dichiarazione dell’organicomedio annuo distinto per
qualificaDocumento anche in copia
1.9Notifica Preliminare e
aggiornamenti ricevuti da Responsabile Lavori
Impresa affidataria, anche in copia, da affiggere in cantiere
1.10Notifica inizio lavori in
galleria o per interventi in presenza di fibre di amianto
Documento in originaleda tenere in cantiere
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1.11 Cartello di cantiere Da affiggere all’entrata del cantiere, da mantenere aggiornato
1.12Verbali ispezione e verifiche
Organi di Vigilanza Documento anche in copia
1.13 Giornale di Cantiere Documento in originale
1.14
Documento di verifica dell’idoneità tecnico
professionale delle imprese esecutrici e dei lavoratori
autonomi
Impresa affidataria, verifica dell’idoneità tecnico-professionale
secondo l’Allegato XVII, D.Lgs. 81/08
1.15Trasmissione del P.S.C. alle
imprese esecutrici e ai lavoratori autonomi
Imprese affidataria, copia delle lettera di trasmissione firmata per
accettazione
1.16Indicazione dei servizi comuni
alle impreseImpresa affidataria, copia
documentazione relativa a impianto elettrico, attrezzature, baracche, ecc.
2 SISTEMA DI SICUREZZA AZIENDALE - D.Lgs. 81/08Nomine Note
2.1Nomina del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (R.S.P.P.)
Lettera di incarico, anche in copia, firmata per accettazione
2.2 Nomina del Medico Competente Lettera di incarico, anche in copia, firmata per accettazione
2.3
Designazione dei lavoratori addetti alle emergenze: primo soccorso ed antincendio per il
cantiere
Lettera di designazione, anche in copia, firmata per accettazione
2.4Nomina del Rappresentante del Lavoratori per la Sicurezza
(R.L.S. / R.L.S.T.)Risultato elezione, anche in copia
2.5Nomina del Direttore Tecnico di
CantiereLettera di incarico, anche in copia,
firmata per accettazione
2.6 Nomina del Capocantiere Lettera di incarico, anche in copia, firmata per accettazione
Documentazione Note2.7
Documento di Valutazione dei Rischi
Copia del documento (per le imprese che hanno più di 10 dipendenti)
2.8Autocertificazione dellaValutazione dei Rischi
Copia del documento (per le imprese che hanno meno di 10 dipendenti)
2.9Procedure operative ed istruzioni
aziendali di sicurezza
Documentazione anche in copia qualora presente (anche estratta dal documento di cui al precedente punto 2.7)
2.10Piano di Sicurezza e Coordinamento (P.S.C.) Impresa affidataria, copia del piano
2.11Piano Operativo di Sicurezza
(P.O.S.) Impresa affidataria, copia dei piani
2.12Piano di Sicurezza Sostitutivo (P.S.S.) integrato con il Piano Operativo di Sicurezza (P.O.S.)
Documento in originale
2.13 Dichiarazione del lavoratore Impresa affidataria, fornitori a piè
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PIANO DI SICUREZZA SOSTITUTIVO (P.S.S.)(Allegato XV, punto 3, D.Lgs. 81/2008 – D.Lgs. 50/2016)
autonomo in merito al rispetto della normativa in materia di tutela della salute e della
sicurezza nei luoghi di lavoro
d’opera di materiali e/o attrezzature, lavoratori autonomi, copia del
documento
2.14
Piano di Sicurezza Specifico:‒ estese demolizioni;‒ montaggio di elementi prefabbricati;
‒ rimozione e bonifica amianto (piano autorizzato da A.S.L.);
‒ ecc.
Documento, anche in copia, riferito al cantiere/lavorazione specifica
2.15
Specifica documentazione attestante la conformità di macchina, attrezzature, opere
provvisionali
Imprese esecutrici, lavoratori autonomi, copia del documento,
integrabile anche nei P.O.S.
2.16
Dichiarazione di utilizzo di attrezzature di lavoro in
conformità al Titolo III, D.Lgs. 81/08
Lavoratori autonomi, copia del documento
Formazione Note
2.17Attestato di formazione per addetti emergenza incendio ed evacuazione dei lavoratori
Documento, anche in copia
2.18Attestato di formazione per addetti al primo soccorso Documento, anche in copia
2.19
Attestato di formazione per Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione (R.S.P.P.) aziendale
Documento, anche in copia
2.20Attestato di formazione per
Rappresentante del Lavoratori per la Sicurezza (R.L.S.)
Documento, anche in copia
2.21Attestato di formazione per
datori di lavoro Documento, anche in copia
2.22Attestato di formazione dei
lavoratori Documento, anche in copia
2.23
Attestato di formazione specifica in materia di salute e sicurezza sul lavoro, incentrati sui rischi specifici propri delle attività
svolte
Documento, anche in copia
2.24Attestato di formazione dei preposti designati per il
cantiere specificoDocumento, anche in copia
Sorveglianza Sanitaria Note2.25 Piano Sanitario Copia del
Piano di Sorveglianza Sanitaria
2.26Dichiarazione del Medico Competente di idoneità dei lavoratori alla mansione
Copia idoneità lavorativa alla mansione
3 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE - Titolo III, capo II, D.Lgs.
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81/08Documentazione Note
3.1Elenco dei D.P.I. forniti ai
lavoratoriCopia del documento
(anche estratto dal documento di cui al precedente punto 2.7)
3.2 Consegna dei D.P.I. ai lavoratoriCopia della lettera di consegna ai
lavoratori controfirmata per accettazione
3.3 Elenco dei D.P.I. in dotazione Copia del documento
4 MACCHINE ED ATTREZZATURE DI LAVORO – Titolo III, capo I, D.Lgs. 81/08
Documentazione Note4.1
Libretti uso e manutenzione per macchine marcate C.E.
Documenti anche in copia,per ogni attrezzatura
4.2
Documentazione verifiche periodiche e delle manutenzioni effettuate sulle macchine e sulle
attrezzature di lavoro
Documento anche in copia,per ogni attrezzatura
5 PRODOTTI E SOSTANZE – Titolo IX, D.Lgs. 81/08Documentazione Note
5.1Scheda dei prodotti e delle sostanze chimiche pericolose
Documento anche in copia,da richiedere al fornitore
(anche estratto dal documento di cui al precedente punto 2.7)
5.2Istruzioni e procedure di lavoro specifiche, uso dei dispositivi
di protezioneDocumentazione distribuita ai
lavoratori anche in copia
6 RISCHIO RUMORE - Titolo VIII, capo II, D.Lgs. 81/08Documentazione Note
6.1Valutazione del livello di
esposizione al rumoreDocumento integrato eventualmente
con rilievi fonometrici nel cantiere specifico
6.2 Misure adottateDocumenti concernenti le procedure
di lavoro, prescrizioni all’uso dei D.P.I., eventuale sorveglianza
sanitaria
6.3
Richiesta di deroga per l’eventuale superamento dei limiti del rumore ambientale causate da lavorazioni edili (D.P.C.M. 01/03/91 e D.P.C.M.
14/11/97)
Relazione concernente la programmazione dei lavori e le durate
delle singole attività, la documentazione tecnica delle
macchine ed attrezzature utilizzate con le dichiarazioni di conformità di cui al D.Lgs. 135 del 27.01.92, se
antecedenti alla Direttiva Macchine, valutazione del rischio rumore
ambientale effettuato sul perimetro del cantiere e degli edifici limitrofi e
planimetria del cantiere
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7 PONTEGGI – Allegato VIII, punto 2, D.Lgs. 81/08Documentazione Note
7.1Piano Montaggio Uso e Smontaggio
(P.I.M.U.S.)Documento, per il cantiere specifico,
(Allegato XXII, D.Lgs. 81/08)
7.2Autorizzazione ministeriale e
relazione tecnica del fabbricanteDocumentazione anche in copia, per
ogni modello presente
7.3Schema del ponteggio (h < 20 mt.)
come realizzatoDisegno esecutivo firmato dal capo
cantiere
7.4
Progetto del ponteggio (h > 20 mt., o composte in elementi misti o comunque difforme dallo schema
tipo autorizzato)
Progetto, relazione di calcolo e disegno firmato dal tecnico abilitato
7.5 Progetto del castello di servizio Relazione di calcolo e disegno firmato dal tecnico abilitato
7.6Documentazione attestante
esecuzione ultima verifica del ponteggio costruito
Anche in copia(Allegato XVIII, punto 2 e Allegato
XIX, D.Lgs. 81/08 –Circ. Min. Lav. n° 46/2000)
7.7Raccolta dei documenti attestanti le verifiche periodiche sugli
elementi di ponteggio
Redatto per ogni modello(Allegato XXII, D.Lgs. 81/08 –
Circ. Min. Lav. n° 46/2000)
7.8Attestato di formazione per
addetti al montaggio di ponteggi
Impresa esecutrice del ponteggio, copia del documento che attestano
l’attività informativa e formativa erogata
8 IMPIANTO ELETTRICO DI CANTIERE E DI MESSA A TERRADocumentazione Note
8.1Dichiarazione di conformità
impianto elettrico e di messa a terra (D.M. 37/08)
Documento anche in copia, completo di schema dell’impianto elettrico e di terra realizzato, della relazione dei
materiali impiegati e del certificato di abilitazione dell’installatore rilasciato dalla Camera di Commercio – inviata
dagli enti competenti
8.2Schema dell’impianto elettrico
e di terra Documento anche in copia
8.3
Modello Unico di trasmissione dichiarazione di conformitàex D.P.R. 462/01 da inviare
all’ISPELS o allo Sportello Unico del Comune di pertinenza
Documento anche in copia
8.4
Eventuale richiesta verifica periodica in riferimento alla classificazione dell’ambiente(A.S.L., I.S.P.E.L.S., Enti
Certificati)
Documento anche in copia
8.5Relazione di Calcolo di
fulminazioneDocumento anche in copia,firmato da tecnico abilitato
8.6 Dichiarazione del fabbricante dei quadri elettrici di rispondenza
alle norme costruttive
Documentazione anche in copia, completo di schema di cablaggio
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applicabili(quadri A.S.C.)
9 APPARECCHI DI SOLLEVAMENTOPer apparecchi acquistati prima del
settembre 1996 Note
9.1Libretto di omologazione
I.S.P.E.L.S.(portata > 200 Kg)
Documentazione anche in copia
Per apparecchi acquistati dopo il settembre 1996 Note
9.2Certificazione C.E. di conformità
del costruttore Documentazione anche in copia
In ogni caso Note9.3 Libretto uso e manutenzione Documentazione anche in copia
(per macchine marcate C.E.)
9.4Richiesta di verifica di prima installazione ad I.S.P.E.L.S.
(portata > 200 Kg)
Copia della richiesta per prima installazione di mezzi di
sollevamento nuovi
9.5Registro verificheperiodiche annuali Redatto per ogni attrezzatura
9.6
Richiesta di visita periodica annuale o di successiva
installazione (per portata > 200 Kg) o conseguente verbale
Da indirizzare alla A.S.L. competente nel territorio del cantiere
9.7
Verifiche trimestralifuni e catene incluse
quelle per l’imbracatura dei carichi
Completa di firma del tecnico che ha effettuato la verifica
9.8 Procedura per gru interferenti
Copia della procedura e delle eventuali comunicazioni relative a
fronte di terzi, integrabile nel P.O.S. dell’esecutore come procedura
particolare9.9 Documentazione radiocomando gru Documentazione anche in copia
9.10
Dichiarazione dell’installatore di montaggio della gru conforme alla prima installazione per lo
specifico cantiereDocumentazione anche in copia
10 RECIPIENTI A PRESSIONEDocumentazione Note
10.2 Libretto uso e manutenzione Estratto delle avvertenze di sicurezza da trasmettere ai lavoratori interessati
10.1Libretto recipienti a pressione di capacità superiore a 25 lt. Documentazione anche in copia
Per apparecchi acquistati dopo il Note
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maggio 200210.3
Certificazione C.E. di conformità del costruttore Documentazione anche in copia
10.4 Libretto uso e manutenzione Documentazione anche in copia
11 DEPOSITI DI LIQUIDI INFIAMMABILI E/O COMBUSTIBILIDocumentazione Note
11.1
Documentazione tecnica per installazione di contenitori
mobili per liquidi dicategoria C (liquidi
combustibili) per rifornimento di macchine ed automezzi all’interno dee cantieri temporanei o mobili,
di capacità geometricanon superiore a 9000 litri
Documentazione anche in copia
11.2
Rilascio di C.P.I. per depositi di liquidi infiammabili e/o combustibili per capacità
geometrica complessiva da 0.5 a 25 mc e superiori a 25 mc
Documentazione anche in copia del Certificato di Prevenzione Incendi in
corso di validità
12 DEPOSITI DI GAS COMBUSTIBILI IN BOMBOLEDocumentazione Note
12.1
Documentazione tecnica per depositi di gas combustibili in bombole, compressi, per capacità complessiva inferiore a 0.75 mc
Documentazione anche in copia
12.2
Rilascio di C.P.I. per depositi di gas combustibili in bombole,
compressi, per capacità complessiva da 0.75 a 2 mc e per
capacità superiore a 2 mc
Documentazione anche in copia del Certificato di Prevenzione Incendi in
corso di validità
12.3
Rilascio di C.P.I. per depositi di gas combustibili in bombole, disciolti o liquefatti, per
quantitativi complessivi da 75 Kg a 500 Kg e per quantitativi
complessivi superiori a 500 Kg
Documentazione anche in copia del Certificato di Prevenzione Incendi in
corso di validità
13 RIFIUTIDocumentazione Note
13.1Documentazione relativa ai
rifiuti speciali e pericolosi Copia formulario di trasporto rifiuti
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CAPITOLO 12.2 – DOCUMENTAZIONE IN MERITO ALLA FORMAZIONE SVOLTA
Si riporta l’elenco dell’attività di formazione svolta per tutto il personale operante nel cantiere e viene allegata, al presente P.S.S., la documentazione attestante la formazione svolta.
Mansione Nominativo del lavoratore Formazionesvolta
Addetto antincendio Nome e Cognome Indicare il titolo e data del corso
Addetto Pronto Soccorso Nome e Cognome Indicare il titolo e data del corso
Datore di Lavoro Nome e Cognome Indicare il titolo e data del corso
Direttore Tecnico di Cantiere Nome e Cognome Indicare il titolo e data del
corso
Capo Cantiere Nome e Cognome Indicare il titolo e data del corso
Capo Squadra (Preposto) Nome e Cognome Indicare il titolo e data del corso
R.S.P.P. Nome e Cognome Indicare il titolo e data del corso
R.L.S. Nome e Cognome Indicare il titolo e data del corso
Lavoratori Nome e Cognome Indicare il titolo e data del corso
Operatore macchine movimento terra Nome e Cognome Indicare il titolo e data del
corso
Pontisti Nome e Cognome Indicare il titolo e data del corso
Elettricista (PES, PAV) Nome e Cognome Indicare il titolo e data del corso
Preposto ambienti confinati (D.P.R. 177/11) Nome e Cognome Indicare il titolo e data del
corsoAddetto ambienti confinati
(D.P.R. 177/11) Nome e Cognome Indicare il titolo e data del corso
Addetto lavori stradali(D.I. marzo 2013) Nome e Cognome Indicare il titolo e data del
corso
Altre mansioni …… ……… ………
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CAPITOLO 12.3 – ELENCO DOCUMENTI A CORREDO DEL P.S.S.
NOTA BENE: i documenti riportati in neretto devono necessariamente essere allegati al P.S.S., quelli indicati in rosso, invece, vanno allegati in relazione alla tipologia delle lavorazioni.
Documento Norma di riferimento
Libro Unico del Lavoro (estratto) D.L.. 112/08
Piano sanitario / sorveglianza sanitaria D.P.R. 388/03
Documento di avvenuta trasmissione/ricezione del P.S.S. ai lavoratori autonomi Art. 101, c. 2, D.Lgs. 81/08
Nomina del Direttore Tecnico di Cantiere firmata per accettazione, comprensiva di delega del datore di lavoro a rappresentarlo durante le riunioni di coordinamento
All. XV, punto 3.2.1 D.Lgs. 81/08Art. 92, c. 1, lett. c), D.Lgs. 81/08
Nomina del Capocantiere firmata per accettazione, comprensiva di delega del datore di lavoro a rappresentarlo durante le riunioni di coordinamento
All. XV, punto 3.2.1 D.Lgs. 81/08Art. 92, c. 1, lett. c), D.Lgs. 81/08
Nomina addetti Gestione Emergenze (Coordinatore delle Emergenze, Addetti Antincendio ed Evacuazione, Addetti Primo Soccorso), firmata per accettazione
Art. 18, c.1 , lett. b), D.Lgs 81/08All. XV, punto 3.2.1, D.Lgs. 81/08
Documentazione relativa alla formazione svolta per tutto il personale operante nel cantiere (attestati)
Art. 18, c.1 , lett. l), D.Lgs 81/08Artt. 36, 37, D.Lgs 81/08
Attestazione di avvenuta consegna dei D.P.I. ai lavoratori, firmata per ricevuta Art. 18, c.1 , lett. d), D.Lgs 81/08
Cronoprogramma dei Lavori All. XV, punto 3.2.1, D.Lgs. 81/08
Layout di cantiere All. XV, punto 3.2.1, D.Lgs. 81/08
Layout gestione delle emergenze All. XV, punto 3.2.1, D.Lgs. 81/08
Schede di sicurezza delle sostanze e dei preparati pericolosi All. XV, punto 3.2.1, D.Lgs. 81/08
Valutazione del rischio di esposizione al rumore Titolo IX, capo III, D.Lgs. 81/08
Progetto ponteggi metallici (superiori a 20 mt) Art. 133, D.Lgs 81/08
Piano Montaggio, Uso e Smontaggio Ponteggi (PiMUS) Allegato XXII, D.Lgs. 81/08
Programma di importanti ed estese demolizioni Art. 151, D.Lgs. 81/08
Piano antinfortunistico produzione e smontaggio elementi in c.a. e c.a.p. Circ. Min. Lav. 20/01/1982, n. 13
Piano dei lavori di demolizione e di rimozione dell’amianto Titolo VIII, capo II, D.Lgs. 81/08
Ecc.
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CAPITOLO 13 – INFORMAZIONI DI CARATTERE GENERALE
CAPITOLO 13.1 – RIFERIMENTI NORMATIVI
Fermo restando per l'Appaltatore la conoscenza ed il rispetto di tutta la legislazione vigente emanata in materia di prevenzione negli infortuni sul lavoro, viene di seguito riportato un elenco indicativo e non esaustivo di norme richiamate per la redazione del P.S.S.
RIFERIMENTI NORMATIVI
D.P.R. 177/2011Regolamento recante norme per la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento o confinanti, a norma dell'art. 6, c. 8, lett. g), D.Lgs. 81/08.
D.P.R. 207/2010Regolamento di esecuzione ed attuazione del D.Lgs. 163/06 recante "Codice dei contatti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione alla direttiva 2004/17/CEE e 2004/18/CEE".
D.P.R. 462/2001Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi
D.Lgs. 475/1992Attuazione della direttiva 89/686/CEE del Consiglio del 21/12/1989, in materia di ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative ai dispostivi di protezione individuale
D.Lgs. 758/1994Modificazioni alla disciplina sanzionatoria in materia di lavoro
D.Lgs. 235/2003Attuazione della direttiva 2001/45/CE relativa ai requisiti minimi di sicurezza e di salute per l'uso delle attrezzature di lavoro da parte dei lavoratori
D.Lgs. 50/2016Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture
D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.Attuazione dell'articolo 1 della Legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. (Testo Unico Sicurezza)
D.Lgs. 17/2010
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Attuazione della Direttiva 2006/42/CE, relativa alle macchine e che modifica la Direttiva 95/16/CE relativa agli ascensori (Direttiva Macchine).
C.M. 17.11.1980 n° 103Normativa disciplinante l'uso della betoniera nei cantieri
C.M. 20.01.1982 n° 13Sicurezza nell'edilizia: sistemi e mezzi anticaduta, procedure e montaggio degli elementi prefabbricati in c.a. e c.a.p.
C.M. 28.09.2006 n° 29Chiarimenti in merito all’art. 36-bis del D.L. 223/06 convertito in Legge n. 248/06
D.M. 10/03/1998Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro
D.M. n. 381/1998Regolamento recante norme per la determinazione dei tetti di radiofrequenza compatibili con la salute umana
D.M. n. 388/2003Regolamento recante disposizioni sul pronto soccorso aziendale, in attuazione dell’art. 15, comma 3 del D.Lgs. 626/94 e s.m.i.
D.M. n. 37/2008Regolamento concernete l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248/05, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici
Decreto Interministeriale 04/03/2013Criteri generali di sicurezza relativi alle procedure di revisione, integrazione e apposizione della segnaletica stradale destinata alle attività lavorative che svolgono in presenza di traffico veicolare.
Legge n. 55/1990Nuove disposizioni per la prevenzione della delinquenza di tipo mafioso e di altre gravi forme di manifestazione di pericolosità sociale
Legge n. 248/2006Conversione in legge, con modificazioni, del D.Lgs. 223/06, recante disposizioni urgenti per il rilancio economico e sociale, per il contenimento e la razionalizzazione della spesa pubblica, nonché interventi in materia di entrate e di contrasto all’evasione fiscale
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Legge n. 136/2010Piano straordinario contro le mafie, nonché delega al Governo in materia di normativa antimafia.
Linee guida della Regione LombardiaDirezione Generale Opere Pubbliche e Protezione Civile, in collaborazione con Centredil ANCE Lombardia, FENEAL UIL, FILCA CISL, FILLEA CGIL, in materia di sicurezza nei cantieri temporanei e mobili (con riferimento alle opere pubbliche)
Linee guida ITACALinee guida per l’applicazione del D.P.R. 222/03
Linee guida INAILLa sicurezza sul lavoro nei cantieri stradali - Edizione 2010.
UNI EN 795 - 2002Protezione contro le cadute dall'alto - Dispositivi di ancoraggio - Requisiti e prove
Determinazione n. 6/2003Sub-affidamenti non qualificabili come subappalti ai sensi dell'art. 18, comma 12, della legge 19 marzo 1990, n. 55. Facoltà di controllo esercitabili dalla stazione appaltante
Determinazione n. 7/2003Fornitura e posa in opera di acciaio presagomato
Determinazione n. 22/2003Disciplina applicabile agli appalti aventi ad oggetto la segnaletica stradale
Determinazione n. 4/2006Sicurezza nei cantieri temporanei o mobili relativamente agli appalti di lavori pubblici. D.P.R. n. 222/03, art. 131 del D.Lgs. n. 163/06
Determinazione n. 3/2008Sicurezza nell'esecuzione degli appalti relativi a servizi e forniture. Predisposizione del documento unico di valutazione dei rischi (D.U.V.R.I.) e determinazione dei costi della sicurezza - L. 123/07 e modifica dell'art. 3 del D.Lgs. 626/94 e art. 86 commi 3-bis e 3-ter del D.Lgs. 163/06.
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CAPITOLO 13.2 – GLOSSARIO E ACRONIMI
Vengono di seguito riportate le definizioni degli acronimi che possono essere riscontrati nel corso della lettura del P.S.C.
TERMINE DESCRIZIONE
A.S.L. Azienda Sanitaria LocaleA.T.I. Associazione Temporanea di Imprese
C.C.I.A.A. Camera Commercio Industria e Artigianato
Cantiere origineQualsiasi cantiere per il quale è previsto l’obbligo normativo di predisporre il Fascicolo per la prima volta, sia esso cantiere di nuova costruzione o cantiere per lavori di manutenzione non ordinaria o più in generale di interventi sull’esistente
Capocantiere
Persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, sovrintende alle attività lavorative e garantisce l’attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa.
CommittenteSoggetto per conto del quale l’intera opera viene realizzata, indipendentemente da eventuali frazionamenti della sua realizzazione.
Coordinamento di Scalo
(Duty Manager)
Unità aeroportuale che svolge attività di supervisione e coordinamento, in particolare nella figura del Duty Manager, al fine di garantire il massimo rispetto dei criteri gestionali definiti per le risorse di scalo.
Control Room di Manutenzione SEA
Presidio h24 con presenza fisica di persone. Call-center per le chiamate relative alle anomalie sugli impianti/infrastrutture aeroportuali
C.S.E
Coordinatore in materia di sicurezza e di salute durante la realizzazione dell’opera, è il soggetto incaricato, dal committente o dal Responsabile dei Lavori, dell’esecuzione dei compiti di cui all’articolo 92 del D.Lgs. 81/08, che non può essere il datore di lavoro delle imprese affidatarie ed esecutrici o un suo dipendente o il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (R.S.P.P.) da lui designato. Le incompatibilità di cui al precedente periodo non operano in caso di coincidenza fra committente e impresa esecutrice.
C.S.P.Coordinatore in materia di sicurezza e di salute durante la progettazione dell’opera, è il soggetto incaricato, dal committente o dal Responsabile dei Lavori, dell’esecuzione dei compiti di cui all’articolo 91 del D.Lgs. 81/08.
C.P.T. Comitato Paritetico TerritorialeDatore di lavoro Soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore
D.A. Direzione Aeroportuale
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D.L. Direttore Lavori. (ex articolo 148, D.P.R. 207/10)D.O. Direttore Operativo
D.P.C. Dispositivi di Protezione CollettivaD.P.I. Dispositivi di Protezione IndividualeD.P.L. Direzione Provinciale del Lavoro
D.T.C.
Direttore Tecnico di Cantiere: persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, attua le direttive del datore di lavoro organizzando l’attività lavorativa e vigilando su di essa.
E.N.A.C. Ente Nazionale per l’Aviazione CivileE.N.A.V. Ente Nazionale di Assistenza al Volo
Fascicolo(adatto alle
caratteristiche dell’opera)
Il documento di cui all’art. 91, c. 1, lett. b), del D.Lgs. 81/08, predisposto per un cantiere origine, con l’obiettivo di fornire alle imprese esecutrici ed ai lavoratori autonomi che eseguiranno gli eventuali lavori successivi sull’opera, informazioni utili ai fini della prevenzione e della protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori addetti. Il Fascicolo non è predisposto in caso di lavori di manutenzione ordinaria di cui all’art. 3, c. 1, lett. a), D.P.R. 380/01.
Impresa Affidataria
Impresa titolare del contratto di appalto con il committente che, nell'esecuzione dell'opera appaltata, può avvalersi di imprese subappaltatrici o di lavoratori autonomi. Nel caso in cui titolare del contratto di appalto sia un consorzio tra imprese che svolga la funzione di promuovere la partecipazione delle imprese aderenti agli appalti pubblici o privati, anche privo di personale deputato alla esecuzione dei lavori, l’impresa affidataria è l’impresa consorziata assegnataria dei lavori oggetto del contratto di appalto individuata dal consorzio nell’atto di assegnazione dei lavori comunicato al committente o, in caso di pluralità di imprese consorziate assegnatarie di lavori, quella indicata nell’atto di assegnazione dei lavori come affidataria, sempre che abbia espressamente accettato tale individuazione.
Impresa Appaltatrice
Soggetto che si obbliga nei confronti del Committente a fornire un'opera e/o una prestazione con mezzi propri. Nell’esecuzione dell’opera appaltata, può avvalersi di imprese appaltatrici e/o di lavoratori autonomi.
Impresa Esecutrice Impresa che esegue un’opera o parte di essa impegnando proprie risorse umane e materiali.
Impresa Subappaltatrice
Soggetto che si obbliga nei confronti dell'appaltatore a fornire un'opera e/o una prestazione con mezzi propri.
I.N.A.I.L. Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro.I.N.P.S. Istituto Nazionale Previdenza Sociale.
I.S.P.E.S.L. Istituto Superiore Prevenzione e Sicurezza Lavoro.Lavoratore Autonomo
Persona fisica la cui attività professionale concorre alla realizzazione dell’opera senza vincolo di subordinazione.
M.C. Medico Competente: medico in possesso di uno dei titoli e dei requisiti formativi e professionali di cui all’art. 38, c. 1, D.Lgs.
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PIANO DI SICUREZZA SOSTITUTIVO (P.S.S.)(Allegato XV, punto 3, D.Lgs. 81/2008 – D.Lgs. 50/2016)
81/08, che collabora, secondo quanto previsto all’art. 29, c. 1, D.Lgs. 81/08, con il datore di lavoro ai fini della valutazione dei rischi ed è nominato dallo stesso per effettuare la sorveglianza sanitaria e per tutti gli altri compiti indicati nel D.Lgs. 81/08.
Misure preventive e protettive
ausiliarie
Le misure preventive e protettive non incorporate all’opera e nemmeno a servizio della stessa, la cui adozione è richiesta ai datori di lavoro delle imprese esecutrici ed ai lavoratori autonomi incaricati di eseguire i lavori successivi sull’opera.
Misure preventive e protettive in
esercizio
Le misure preventive e protettive previste incorporate all’opera o a servizio della stessa, per la tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori incaricati di eseguire i lavori successivi sull’opera
NOTAMNotice Airmen. Avviso aeronautico relativo all’attivazione, modifica e/o stato di procedure, servizi e/o infrastrutture la cui tempestiva conoscenza è fondamentale per la sicurezza della navigazione aerea.
Preposto
Persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, sovrintende alle attività lavorative e garantisce l’attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa
P.S.C.
Piano di Sicurezza e di Coordinamento, redatto per ogni singolo lavoro: documento, di cui all’art 100, c. 1, D.Lgs. 81/08, redatto dal Coordinatore della Sicurezza in fase di Progettazione i cui contenuti sono dettagliatamente specificati nell’Allegato XV del D.Lgs. 81/08.
P.O.S.
Piano Operativo di Sicurezza, redatto da ciascuna impresa esecutrice: documento che il datore dell’impresa esecutrice redige, in riferimento al singolo cantiere interessato, ai sensi dell’art. 17, c. 1, lett. a), D.Lgs. 81/08 i cui contenuti sono riportati nell’Allegato XV, punto 3.2, D.Lgs. 81/08.
P.S.S.
Piano di Sicurezza Sostitutivo - redatto dall'impresa appaltatrice: redatto a cura dell’impresa appaltatrice, contiene gli stessi elementi del Piano di Sicurezza e di Coordinamento con esclusione dei costi della sicurezza (D.Lgs. 50/16 e Allegato XV, punto 3.1, D.Lgs. 81/08).
R.L.
Responsabile dei Lavori: soggetto che può essere incaricato dal committente per svolgere i compiti ad esso attribuiti dal D.Lgs. 81/08. Nel campo di applicazione del D.Lgs. 50/16, e successive modificazioni, il Responsabile dei Lavori è il Responsabile del Procedimento (R.U.P.).
R.L.S.Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza: persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro (art. 47, D.Lgs. 81/08).
R.L.S.T.Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriali Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriale (art. 48, D.Lgs. 81/08).
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R.S.P.P.
Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione: persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali di cui all’art. 32, D.Lgs. 81/08 designata dal datore di lavoro, a cui risponde, per coordinare il servizio di prevenzione e protezione dai rischi.
R.U.P. Responsabile Unico del Procedimento.
Sala Operativa Security SEA
Presidio h24 con presenza fisica di persone. Call-center per le chiamate di emergenza. Postazione strategica per la gestione della sicurezza/emergenze, opera in stretta collaborazione con le forze dell’ordine impegnate sul sedime aeroportuale
S.A.L. Stato Avanzamento Lavori
Stazione Appaltante
Soggetto per conto del quale l’intera opera viene realizzata, indipendentemente da eventuali frazionamenti della sua realizzazione.
VV.F. Vigili del Fuoco.
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INDICE
1. PREMESSA
1.1 SCOPO E MODALITA’ DI REDAZIONE DEL DOCUMENTO
1.2 IMPORTO COMPLESSIVO DELL’OPERA(Importo Esecuzione Lavori e Costi per la Sicurezza)
1.3 ANAGRAFICA DI CANTIERE
1.3.1 Dati identificativi dell’impresa appaltatrice
1.3.2 Dati identificativi dei lavoratori autonomi
1.3.3 Dati indentificativi del Committente
1.3.4 Soggetti con specifiche mansioni inerenti la sicurezza e relativi obblighi
2. IDENTIFICAZIONE DELL’OPERA E DEL CONTESTO DEL CANTIERE
2.1 DESCRIZIONE SINTETICA DELL’OPERA CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLE SCELTE PROGETTUALI, ARCHITETTONICHE, STRUTTURALI E TECNOLOGICHE LEGATE ALLA SICUREZZA
2.2 COLLOCAZIONE E DESCRIZIONE DEL CONTESTO DELL’AREA DEL CANTIERE, CONDIZIONI AMBIENTALI AL CONTORNO, AREE CIRCOSTANTI
2.3 CARATTERISTICHE GEOMECCANICHE ED IDROGEOLOGICHE DEL TERRENO
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2.4 PRESENZA DI EDIFICI / AMBIENTI CON PARTICOLARI ESIGENZE DI TUTELA
2.5 PRESENZA DI LIMITAZIONI STRUTTURALI: VERTICALI, ORIZZONTALI, DI PORTATA (pontili, tettoie, passaggi ristretti, grigliati, solai, scale, montacarichi, ecc.)
2.6 PRESENZA DI LINEE AEREE, CONDUTTURE SOTTERRANEE O MURATE, SOTTOSERVIZI IN GENERALE
2.7 NECESSITA’ DI BONIFICA DA ORDIGNI BELLICI
3. PROGRAMMAZIONE DEI LAVORI
3.1 DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA’ DI CANTIERE
3.2 RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DEL CRONOPROGRAMMA (Allegato)
3.3 ELENCO DELLE EFFETTIVE INTERFERENZE SPAZIALI RISCONTRATE NEL CRONOPROGRAMMA DEI LAVORI E RELATIVE PRESCRIZIONI OPERATIVE E/O D.P.I. DA ADOTTARE
4. AREA DI CANTIERE: ORGANIZZAZIONE E LOGISTICA
4.1 RECINZIONE DI CANTIERE / DELIMITAZIONE DELLE AREE DI LAVORO
4.2 ACCESSI AL CANTIERE
4.3 VIABILITA’ PRINCIPALE DI CANTIERE
4.4 MODALITA’ DI ACCESSO DEI MEZZI DI FORNITURA DEI MATERIALI
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4.5 INFORMAZIONI AL PUBBLICO
4.5.1 Cartello di cantiere
4.5.2 Pannelli informativi
4.5.3 Segnaletica di sicurezza
4.6 SERVIZI IGIENICO - ASSISTENZIALI
4.7 ATTREZZATURE, OPERE PROVVISIONALI, MACCHINE ED IMPIANTI
4.7.1 Eventuali impianti messi a disposizione dal Committente
4.7.2 Eventuali impianti da allestire a cura dell’impresa esecutrice (elettrico, messa a terra, illuminazione, ventilazione, idrico, fognario, ecc.)
4.7.3 Elenco delle attrezzature, opere provvisionali e macchine utilizzate
4.8 ZONE A SPECIFICA DESTINAZIONE
4.8.1 Eventuali aree concesse dal Committente per uso uffici (logistica remota)
4.8.2 Zone di carico e scarico
4.8.3 Zone/magazzini di deposito attrezzature e di stoccaggio materiale
4.8.4 Zone di stoccaggio e modalità di gestione dei rifiuti, detriti e macerie
4.8.5 Zone/magazzini di deposito di materiali pericolosi, con pericolo di incendio o di esplosione
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4.8.6 Postazioni di lavoro fisso
4.8.7 Eventuale impianto di betonaggio, vagliatura, pulitura, ecc.
5. PRESCRIZIONI OPERATIVE E MISURE GENERALI DI COORDINAMENTO, DI PREVENZIONE E DI PROTEZIONE IN RELAZIONE A FATTORI / RISCHI CONNESSI ALL’ATTIVITA’ DI CANTIERE
5.1 RISCHIO DI SEPPELLIMENTO DA VALUTARE NEGLI SCAVI
5.2 RISCHIO DI ANNEGAMENTO
5.3 RISCHIO DI CADUTA PER PRESENZA DI DISLIVELLI O BUCHE
5.4 RISCHIO DI CADUTA DALL’ALTO
5.5 RISCHIO DI CADUTA MATERIALI DALL’ALTO
5.6 RISCHIO DI INSALUBRITA’ DELL’ARIA NEI LAVORI IN AMBIENTI SOSPETTI DI INQUINAMENTO O CONFINATI (gallerie, cunicoli, vasche, pozzi neri, fogne, camini, recipienti, condutture, caldaie, ecc.)
5.7 RISCHIO DI INSTABILITA’ DELLE PARETI NEI LAVORI IN GALLERIA, CUNICOLI, ECC.
5.8 RISCHIO DOVUTO ALLA PRESENZA / PRODUZIONE DI LIQUIDI, POLVERI, FIBRE, VAPORI, GAS, ODORI O ALTRI INQUINANTI AERODISPERSI
5.9 RISCHIO DI INCENDIO / ESPLOSIONE CONNESSI ALLE LAVORAZIONI E AI MATERIALI PERICOLOSI UTILIZZATI IN CANTIERE
5.10 RISCHIO DERIVANTE DALL’USO E/O PRESENZA DI SOSTANZE CHIMICHE E/O DI PRODOTTI CHIMICI E RELATIVO ELENCO
5.11 RISCHIO DERIVANTE DALLA PRESENZA E/O PRODUZIONE DI RUMORE E RELATIVO ESITO DEL RAPPORTO DI VALUTAZIONE
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5.12 RISCHIO DI ELETTROCUZIONE
5.13 RISCHIO DI INVESTIMENTO
5.13.1 Rischio di investimento da veicoli circolanti nell’area di cantiere e in zone adiacenti interferenti
5.13.2 Rischio di investimento legato ad attività lavorative che si svolgono in presenza di traffico veicolare (viabilità ordinaria, lavori stradali ed autostradali)
5.14 RISCHIO DOVUTO A CONDIZIONI ATMOSFERICHE AVVERSE ED A SBALZI ECCESSIVI DI TEMPERATURA
5.15 RISCHI LEGATI ALLA PRESENZA DI TERZI ESTRANEI ALLE ATTIVITA’ DI CANTIERE (passeggeri, visitatori, operatori aeroportuali, ecc.)
5.16 RISCHIO DERIVANTE DALL’EVENTUALE RISCONTRO DI ORDIGNI BELLICI
5.17 RISCHIO DERIVANTE DALL’EVENTUALE RISCONTRO DI MATERIALE A MATRICE AMIANTIFERA
5.18 RISCHIO DERIVANTE DALLA PRESENZA DI CAMPI ELETTROMAGNETICI
5.19 RISCHIO DERIVANTE DALLA PRESENZA DI ATTIVITA’ LAVORATIVE LOCALI E/O IMPIANTI FISSI IN FUNZIONE
5.20 RISCHIO DERIVANTE DA ESTESE DEMOLIZIONI O MANUTENZIONI
5.21 ULTERIORI EVENTUALI FATTORI / RISCHI NON PREVISTI NELL’ELENCO
6. INDIVIDUAZIONE DELLE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE IN RELAZIONE ALLA VALUTAZIONE DEI RISCHI DELLE LAVORAZIONI
7. PROCEDURE OPERATIVE RELATIVE A LAVORAZIONI PARTICOLARI
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8. DISPOSIZIONI GENERALI IN AMBITO AEROPORTUALE
8.1 DISPOSIZIONI ENTI DI STATO AEROPORTUALI
8.2 DISPOSIZIONI / PROCEDURE GESTORE AEROPORTUALE
9. GESTIONE DELLE EMERGENZE
9.1 LOTTA ANTINCENDIO ED EVACUAZIONE DEI LAVORATORI
9.2 ORGANIZZAZIONE DI PRIMO SOCCORSO
9.3 ORGANIGRAMMA DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLE EMERGENZE
9.4 MODALITA’ DI CHIAMATA DEI SOCCORSI E NUMERI TELEFONICI DI EMERGENZA
10. ADEMPIMENTI DELL’IMPRESA APPALTATRICE E DEI LAVORATORI AUTONOMI
10.1 DATORE DI LAVORO E RESPONSABILE DI CANTIERE (Direttore Tecnico di Cantiere, Capocantiere)
10.2 ELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
10.3 LAVORATORE AUTONOMO
10.4 FORNITURA DI MATERIALI E/O DI ATTREZZATURE E FORNITURA DI CALCESTRUZZO
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11. COOPERAZIONE, COORDINAMENTO ED INFORMAZIONE
11.1 MODALITA' ORGANIZZATIVE DELLA COOPERAZIONE E DEL COORDINAMENTO DELLE ATTIVITA’, NONCHE’ DELLA RECIPROCA INFORMAZIONE FRA I DATORI DI LAVORO DELLE IMPRESE E I LAVORATORI AUTONOMI
11.2 PRESCRIZIONI OPERATIVE RELATIVE ALL’USO COMUNE DA PARTE DI PIU’ IMPRESE E LAVORATORI AUTONOMI DI MEZZI E SERVIZI DI PROTEZIONE COLLETTIVA, APPRESTAMENTI, ATTREZZATURE E INFRASTRUTTURE
12. DOCUMENTI DA TENERE IN CANTIERE
12.1 DOCUMENTAZIONE GENERALE DI SICUREZZA
12.2 DOCUMENTAZIONE IN MERITO ALLA FORMAZIONE SVOLTA
12.3 ELENCO DOCUMENTI A CORREDO DEL P.S.S.
13. INFORMAZIONI DI CARATTERE GENERALE
13.1 RIFERIMENTI NORMATIVI
13.2 GLOSSARIO E ACRONIMI
14. ALLEGATI
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CAPITOLO 14 – ALLEGATI
In relazione alla complessità dell’opera devono essere sviluppate una serie di tavole grafiche esplicative del lavoro da realizzare. Le tavole, inerenti gli aspetti di sicurezza, valutata la possibile rappresentazione, possono raggruppare più capitoli. (es. tutto il capitolo 4).
14.1CRONOPROGRAMMARiferimento capitolo 3.
14.2TAVOLE RELATIVE ALL’AREA DI INTERVENTO: STATO DI FATTO E STATO DI PROGETTORiferimento capitolo 2.
14.3TAVOLA DI RIEPILOGO DELLE FASI DI INTERVENTORiferimento capitolo 3, se previste più fasi.
14.4TAVOLE DI ANALISI DELLE SINGOLE FASI DI INTERVENTORiferimento capitolo 3.
14.5 TAVOLE RELATIVE ALL’ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERERiferimento capitolo 4.
14.6TAVOLE RELATIVE ALLA SEGNALETICA DI SICUREZZARappresentazione / ubicazione, indicazioni, descrizione, ecc.
14.7 TAVOLE RELATIVE ALLA GESTIONE DELLE EMERGENZA
14.8TAVOLE TECNICHE DI DETTAGLIO RELATIVE AGLI SCAVIRiferimento capitolo 5.1
14.9 TAVOLA DI ANALISI DI PARTICOLARI COSTRUTTIVI
14.10TAVOLE RELATIVE AI SOTTOSERVIZI PRESENTIRiferimento capitolo 2.6
14.11 … … … … …
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