Sistemi integrati per CRRT: gestione e monitoraggio del trattamento LA GESTIONE INFERMIERISTICA DEL...

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Sistemi integrati per CRRT: gestione e monitoraggio del trattamento LA GESTIONE INFERMIERISTICA DEL PAZIENTE CON IRA IN TERAPIA INTENSIVA Silvi Marina, 24-26 Maggio 2013 Giovanni Biccari DIPARTIMENTO NEFROLOGIA E UROLOGIA – UOS COORDINAMENTO SERVIZIO EMODIALISI UMBERTO I, POLICLINICO DI ROMA “SAPIENZA”, UNIVERSITÀ DI ROMA

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Sistemi integrati per CRRT: gestione e monitoraggio del trattamento

LA GESTIONE INFERMIERISTICA DEL PAZIENTE CON IRA IN TERAPIA INTENSIVA

Silvi Marina, 24-26 Maggio 2013

Giovanni Biccari

DIPARTIMENTO NEFROLOGIA E UROLOGIA – UOS COORDINAMENTO SERVIZIO EMODIALISIUMBERTO I, POLICLINICO DI ROMA“SAPIENZA”, UNIVERSITÀ DI ROMA

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INTRODUZIONE

L’insufficienza renale acuta (IRA) ha una prevalenza fino al 20-30% nelle unità di terapia intensiva (UTI) ed è associata a morbilità e mortalità elevate, specie in pazienti che richiedono terapia sostitutiva (RRT)

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Le terapie sostitutive renali (RRT) presso le UTI, pur rappresentando un’interessante opportunità di stretta collaborazione con il personale ivi operante, pongono lo staff nefrologico di fronte a problemi clinici, gestionali e logistici che possono trovare soluzioni molto diverse in relazione alla tipologia di struttura ospedaliera in cui si trovano ad operare.

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TERAPIE SOSTITUTIVE RENALI: ASPETTI LOGISTICI ED ORGANIZZATIVI

UTIUTI UTI c/o DEAUTI c/o DEA

UTI pediatricaUTI pediatrica

UTI trapiantiUTI trapianti UTIC I

UTI post-cardiochirurgi

ca

UTI post-cardiochirurgi

ca

UTI neurochirurgi

ca

UTI neurochirurgi

caUTIC IIUTIC II

UOS DIALISI

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La scelta della terapia sostitutiva renale in area critica deve basarsi in primo luogo sulle caratteristiche dei pazienti da trattare ma non può trascurare valutazioni di carattere logistico e gestionale finalizzate all’ottimizzazione della terapia sostitutiva di volta in volta adottata…

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Scelte disponibili

• Emodialisi intermittente (IHD) • Terapie sostitutive renali continue (CRRT) • Trattamenti intermittenti prolungati (SLED, EDD)

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Tali scelte sono spesso condizionate da considerazioni di carattere organizzativo o da situazioni locali estranee al contesto clinico:

• Disponibilità di personale infermieristico specializzato che può recarsi c/o le UTI per effettuare trattamenti IHD o SLED

• Dimensione e tipologia della struttura ospedaliera che può facilitare od ostacolare l’installazione e/o il trasporto delle apparecchiature di dialisi presso le UTI

• Qualità dei rapporti di collaborazione tra staff nefrologico e di terapia intensiva

• Adeguata formazione del personale medico e infermieristico per la gestione della CRRT in regime di stretta collaborazione tra equipe nefrologica e intensivistica

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Negli ultimi anni, la disponibilità di apparecchiature dedicate alle CRRT ha facilitato la diffusione di queste metodiche nelle UTI e rispetto alle altre metodiche contano numerosi vantaggi:

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METODICHE CRRT

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• Migliore stabilità emodinamica, intesa come ridotta necessità di incrementare il dosaggio di inotropi e valori più elevati di pressione arteriosa media

• costante clearancee dei farmaci, che può essere prevenuta tramite l’aggiustamento posologico

• controllo ottimale azotemia anche in pazienti ipercatabolici

• Rimozione più efficace di soluti a elevato peso molecolare (beta2-microglobulina) grazie al trasporto convettivo attraverso membrane ad alto flusso

• Possibile gestione congiunta e quindi semplificata del trattamento ove i rapporti collaborativi lo consentano

• Notevole abbattimento delle problematiche logistiche vista la non necessità di sistemi di trattamento delle acque e ridotte dimensioni dell’apparecchiatura

VANTAGGI

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Kidney Int 2012; Suppl. 2(1) March 2012

Dept of Nephrology and Urology, Policlinico Umberto I, “Sapienza” University, Rome

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SVANTAGGI

• Anticoagulazione prolungata• Immobilizzazione paziente • Rischio di Ipotermia • Ipofosfatemia• Rimozione di sostanze utili

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Complicanze emorragiche clinicamente importanti aumentano significativamente il rischio di morte nei

pazienti con IRA

0

20

40

60

80

100

ARF patients

no hemorrhagehemorrhage

Fiaccadori E et al., Kidney Int 2001; 59:1510-19

adj. OR 2.57(1.09-6.06)

Mort

ality

, %

ARF patients with GI

bleeding

Dept of Nephrology and Urology, Policlinico Umberto I, “Sapienza” University, Rome

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Per ovviare a ciò da alcuni anni a questa parte si sta espandendo lo sviluppo di sistemi alternativi di antiacoagulazione…

Anticoagulazione regionale con citrato (RCA)

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Il citrato è in grado di bloccare la cascata coagulativa attraverso

una riduzione del calcio ionizzato nel circuito extracorporeo.

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Metabolismo del citrato

• Rapidamente metabolizzato

dalle cellule del fegato, del

rene e del muscolo (5 min

emivita)

•   1 mmol citrato = 3 mmol

bicarbonato

• Il carico di citrato deve essere

mantenuto al di sotto di 25

mmol / h per evitare acidosi

metabolica in pazienti con

insufficienza epatica e / o

ipoperfusione

•  Il citrato è una fonte di

energia (3 kcal / g; 0,59 kcal /

mmol) Dept of Nephrology and Urology, Policlinico Umberto I, “Sapienza” University, Rome

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Vantaggi dell’RCA

• Maggiore durata circuiti CRRT • Maggiore continuità terapeutica.• Potenziale riduzione dei costi di gestione del trattamento (minor numero di set utilizzati, riduzione perdite ematiche da coagulazione circuito, ridotto consumo di piastrine e antitrombina III).

• Riduzione rischio emorragico (ridotto fabbisogno trasfusionale).

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Crit Care 2012, 16:R111

S. Morabito – SMART 2013 Dept of Nephrology and Urology, Policlinico Umberto I, “Sapienza” University, Rome

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Potenziali svantaggi dell’RCA

• Relativa complessità che ne ha limitato la diffusione (necessità di un training specifico per infermieri e medici)

• Rischio di complicanze metaboliche ed elettrolitiche legate alla gestione del trattamento (alcalosi, acidosi, ipocalcemia, ipercalcemia), anche se il rischio è molto limitato da una stretta osservanza del protocollo

• Rischio di inappropriato metabolismo del citrato in pazienti con insufficienza epatica grave e/o grave ipoperfusione tissutale (shock cardiogeno, shock settico)

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CRRT: Monitoraggio dei parametri

• Parametri coagulazione• BUN, creatininemia, elettroliti (Na+, K+), fosforemia

• Parametri emogasanalitici (pO2, equilibrio A-B, lattato)

• Livelli ematici farmaci (vancomicina, aminoglicosidi)

• Monitoraggio del sistema CRRT

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CRRT: Monitoraggio parametri

Altri parametri:• Conta piastrine (PLT): rischio piastrinopenia autoimmune

indotta dall’eparina (HIT)

• 2. Dosaggio attività antitrombina III• 3. Hb, Hct: anemizzazione secondaria a complicanze

emorragiche

• 4. Annotazione segni di sanguinamento: sondino NG, melena, vie respiratorie, drenaggi e/o ferite chirurgiche

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CRRT: Monitoraggio parametriBilancio idrico ed elettrolitico:• Bilancio idrico

• Entrate : inotropi, farmaci, NPT, NE, altre terapie infusionali• Uscite : diuresi, drenaggi, SNG, decubiti, Uf oraria CRRT,

sanguinamenti

• Bilancio elettrolitico• Controllo frequente potassiemia :

Necessità di correggere la potassiemia tramite infusione continua: velocità infusione variabile, indicativamente 4-8 mEq/h

• Controllo fosforemia (48-72h): ipofosforemia Cause: Eliminazione di fosfati con la CRRT e/o insufficiente apporto con la NPTMisure da adottare: aggiunta di fosfati alla NPT (circa 30 mEq/die) o somministrazione di fosfato di sodio (Esafosfina) o di potassio (infusione continua per alcune ore)

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CRRT: Monitoraggio parametri

Emogasanalisi:

• Rapporto PaO2/FiO2: Sovraccarico di volume, ALI, ARDS

• pH, HCO3--, eccesso basi: Insufficiente o eccessivo

apporto di tampone bicarbonato o lattato, alterato

metabolismo del lattato (insufficienza cardiaca,

insufficienza epatica, MODS)

• Lattato (v.n. 0.5-1.7 mmol/L): Cause frequenti di acidosi lattica:

sepsi, shock settico, shock cardiogeno, soluzioni per

CRRT con tampone lattatoMisure da adottare: bagno dialisi e/o reinfusione con tampone

bicarbonato

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CRRT: Monitoraggio del circuito

TPM

∆P

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CRRT: Monitoraggio circuito

Riduzione numero

capillari per coagulazione

Riduzione della superficie effettiva

dell’emofiltro

Aumento della resistenza

Incremento ∆P

Riduzione numero

capillari per coagulazione

Riduzione della superficie effettiva

dell’emofiltro

Aumento della resistenza

Incremento ∆P

Il ∆P permette di individuare precocemente segni di coagulazione del circuito

Incrementi del ∆P >50% rispetto all’inizio della CRRT si associano ad una significativa perdita

di efficienza del sistema e richiedono la sostituzione del circuito

Caduta di pressione nell’emofiltro o “Filter drop pressure” (∆P)

∆P (mmHg) = Pressione prefiltro - Pressione venosa o di rientro

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È data dalla differenza tra la pressione nel compartimento del filtro dove passa il sangue ed il compartimento dove passa il dialisato. È una misura della permeabilità della membrana ed aumenta per effetto della coagulazione delle fibre del filtro.

Pressione di Transmembrana

TMP = Pressione del filtro – Pressione di rientro2

– Pressione dell’effluente

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Monitoraggio pressioni circuito

Il monitor consente l’analisi del trend nel tempo delle diverse pressioni del circuito.

Il software sulla base dei dati rilevati fornisce dei metadati derivanti da calcoli e ne traccia il grafico che può essere visualizzato sulla schermata di Stato:

PTM (pressione di trasmembrana)

Caduta di pressione

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U.O.C. Nefrologia e Dialisi, Policlinico Umberto I, Università “La Sapienza”, Roma

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Gestione anticoagulazione regionale con citrato

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Commercially available citrate solutions for CRRT

COMPOSITION Sodium

citrate 4%

ACD-A sodium

citrate 2.2%

Prismocitrate

18/0 (0.529%)

Prismocitrate

10/2 (0.294%)

Na (meq/L) 408 224 140 136

Trisodium citrate (mmol/L) 136 113 18 10+2 (citric acid)

Citric acid (g/L) - 7.3 - 4.2 (0.042%)

Glucose (g/L) - 24.5 - -

Volume (mL) 1000 500-1000 5000 5000

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Gli elettroliti

TamponeNa+

(mmol/l)

K+

(mmol/l)

Ca++

(mmol/l)

Mg++

(mmol/l)

Cl-

(mmol/l)

HCO3-

(mmol/l)

HPO4 2-

(mmol/l)

Prismasol 2Bicarbonato.

Doppio comparto, tot. 5

litri

140 2 1.75 0.5 111.5 32 0

PhoxiliumBicarbonato.

Doppio comparto, tot. 5

litri

140 4 1.25 0.6 115.9 30 1.2

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Prismocitrate 10/2 e Prismasol 2

Prismocitrate 18/0 e Phoxilium

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Hemodial Int 2013; 17:313-320

S. Morabito – SMART 2013 Dept of Nephrology and Urology, Policlinico Umberto I, “Sapienza” University, Rome

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Anticoagulazione regionale con citrato (monitoraggio Ca++)

0

0,2

0,4

0,6

0,8

1

1,2

1,4

0 6 12 18 24 30 36 42 48 54 60 66

ore

Calc

io i

on

izzato

(m

mol/

L)

Ca++ sistemico Ca++ circuito

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Anticoagulazione regionale con citrato

Monitoraggio altri parametri

• Calcemia totale• Rapporto Ca totale/Ca ++

• Magnesiemia• ACT circuito• Equilibrio acido/base

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0

2

4

6

8

10

12

Patient Circuit Patient Citrateaccumulation

Complex bound

Protein bound

iCa++

Ca (mg/dL)

50%

20%25%

Increased Total Ca/systemic Ca++ Ratio as index of citrate accumulation

40%

40%

40%

10%

40%

35%

50%

40%

10%

Calcium Ratio > 2.5

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CONCLUSIONI

• Rispetto all’anticoagulazione sistemica con eparina, numerosi studi hanno dimostrato la superiorità della RCA, in termini di durata dei circuiti e di riduzione del rischio emorragico. Tuttavia, nonostante la comprovata efficacia e sicurezza, la diffusione di questa metodica è tuttora relativamente limitata.

• Sviluppi futuri dovrebbero essere orientati verso una semplificazione dei protocolli, una minimizzazione della necessità di supplementazione di calcio e di fosfati e una maggiore flessibilità nella gestione del bilancio delle basi.

• La scelta di diverse soluzioni e la definizione di parametri operativi RCA può influenzare in modo significativo gli elettroliti e l'equilibrio acido-base.

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Indipendentemente dalla concentrazione della soluzione di citrato, una stretta osservanza del protocollo RCA è necessaria per evitare complicanze metaboliche ed elettrolitiche.

Al fine di evitare l'accumulo di citrato, soprattutto in pazienti a maggior rischio, una particolare attenzione deve essere rivolta al mantenimento di un basso carico metabolico di citrato.

L’introduzione di monitors per CRRT con sistemi di infusione integrati e software dedicati alla RCA rappresenta un’ulteriore prospettiva di ottimizzazione, finalizzata ad aumentare la sicurezza e a semplificare l’impostazione dei parametri facilitando una maggiore diffusione della metodica.

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GRAZIE PER L’ATTENZIONE!!