Sistemi di protezione anticorrosione · SN EN ISO 12944 «Protezione dalla corrosione di strutture...

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Sistemi di protezione anticorrosione Soluzioni economiche per tutte le esigenze

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Sistemi di protezione anticorrosione Soluzioni economiche per tutte le esigenze

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Inhalt

Einleitung

Grundsätze / Planung

Abdichtung unter Plattenbelägen mit Sika Systemen

Begehbare Flachdachsysteme mit Sika Sarnafil

Systemaufbauten– Nicht unterbewohnte Balkone (Typ A) – Unterbewohnte Terrasse

ohne Wärmedämmung (Typ B)– Unterbewohnte Terrasse

mit Wärmedämmung (Typ B)– Unterbewohnte Terrasse

mit schwellenlosem Ausgang (Typ B)

Korrosionsschutz

Sika® TeakDeck

Sikafloor®-400 N Elastic

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Sika – il partner affidabileFondata nel 1910, Sika è ancora oggi un’azienda indipendente di origine svizzera. Sika occupa una posizione di punta nel settore dei materiali sistematici per sigillare, incollare, isolare, rinforzare e proteggere strut-ture portanti nell’edilizia e nell’industria. Questo anche perché, sulla base della sua grande esperienza, Sika offre sempre soluzioni sistematiche innovative e sicure, che comportano una grande utilità per tutte le parti in causa.

Il settore aziendale della protezione anticorrosionePer la protezione anticorrosione nelle costruzioni in acciaio i sistemi di rivestimento rappresentano di gran lunga i procedimenti più importanti, spesso i soli praticabili. Grazie a particolari abbinamenti di prodotti, Sika offre rivestimenti anticorrosione per tutte le possibili forme di costru-zione in acciaio. In questo contesto siamo attenti soprattutto all’idoneità nella pratica. Perché la messa in opera semplice e l’adesione senza problemi su sostrati diversi accrescono l’efficacia dei provvedimenti anticorrosione, in combinazione con la qualità tecnicamente misurabile del rivestimento.

Sommario

Introduzione

Norme

Genere di corrosione

Controllo di vecchie vernici Preparazione / trattamento preliminare

Durata della protezione

Costruzione di edifici in acciaio

Costruzione di infrastrutture

Costruzioni idrauliche in acciaio

Protezione anticorrosione in ambianti difficili

Approvvigionamento energetico

Protezione antincendio

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NormeDa decenni Sika si occupa della protezione anticorrosione e partecipa in modo determinante allo sviluppo di nuovi sistemi atti a soddisfare le esigenze moderne in questo campo. L’osservanza delle normative e delle condizioni tecniche contrattuali è garantita.Nel contempo la qualità dei prodotti per i singoli ambiti d’applicazione è dimostrata da attestati d’esame esterni.

SN EN ISO 12944«Protezione dalla corrosione di strutture di acciaio mediante verniciatura“. Questa norma, che ha sostiutito la SN 555001 “Protezione della superficie delle costrtuzioni in acciaio”, è la norma di base nell’ambito della prote-zione anticorrosione. Questa normativa, suddivisa in 8 parti, tratta tutti gli aspetti importanti della protezione anticorrosione (basi, influssi ambientali, valutazione e preparazione della superficie, concetto di prima protezione e misure di ripristino, esami di laboratorio su sistemi di rivestimento, esecu-zione e sorveglianza di lavori).

Scheda tecnica SIA 2022«Protezione della superficie di costruzioni in acciaio”. Questo supporto di lavoro, di facile comprensione, è derivato dalla norma SN EN ISO 12944. Tratta però unicamente le categorie di corrosione fino a C3.

ZTV KOR«Condizioni tecniche supplementari di contratto e direttive per la prote-zione contro la corrosione di strutture d’acciaio».

ZTV-W«Capitolato tecnico d’appalto supplementare – Costruzioni idrauliche. Direttive per la protezione contro la corrosione nelle opere idriche in acciaio».

Esistono inoltre numerose altre norme, che trovano applicazione secon-do le caratteristiche specifiche.

I prodotti anticorrosione Sika coprono l’intero ambito delle categorie di corrosione definite dalla norma SN EN ISO 12944 e dalla scheda tecnica SIA 2022.

Suddivisione delle condizioni ambientali

Categoria secondo SN EN ISO 12944 Tabella 1 + 2

Esempi

Esterno Interno

Categoria secondo SN 555 001

Tabella 4

C1 irrilevante –

Edifici riscaldati con atmosfera neutra, ad esempio: uffici, negozi, scuole, alberghi.

A

C2 bassa

Atmosfere con basso tasso d’inquinamento. Di regola zone rurali.

Edifici non riscaldati dove si può verificare consensazione, ad esempio: magazzini, palestre.

B

C3 moderata

Atmosfera urbana e industriale, inquinamento moderato causato da anidride solforosa. Zone costiere con esposizione salina bassa.

Locali di produzione con elevato tasso d’umidità e inquinamento dell’aria ridotto, ad esempio: impianti pe rla produzione di derrate alimentari, lavanderie, birrifici, caseifici.

C

C4 forte

Zone industriali e zone costiere con esposizione salina media.

Impianti chimici, piscine, capannoni per barche su acqua marina. Non definito

C5-I molto forte (industria)

Zone industriali con elevata umidità e atmosfera aggressiva.

Edifici o zone con condensazione praticamente costante e forte inquinamento.

Non definito

C5-M molto forte (mare)

Zone costiere e infrastrutture offshore con esposizione salina forte.

Edifici o zone con condensazione praticamente costante e forte inquinamento.

Non definito

Im1 acqua dolce Costruzioni fluviali, centrali idroelettriche. D

Im2 acqua marina o salmastra

Zone portuali con costruzioni in acciaio come paratie per chiuse, strutture di sbarramento, moli, impianti offshore. Non definito

Im3 terreno Contenitori interrati, casseri in acciaio, tubi in acciaio. Non definito

Genere di corrosioneLa forma in cui si manifesta la corrosione può variare molto a seconda dell’acciaio e delle condizioni ambientali. Per l’acciaio non legato, che è quello maggiormente impiegato nell’edilizia, il danno dovuto alla corro-sione si manifesta con un’erosione generalizzata a tutta la superficie. Se in questo momento non si prendono provvedimenti contro la corrosione, la ruggine avanza fino a formare crateri in progressione che prima o poi causano il degrado dell’intera costruzione.Un’altra forma di corrosione, che si riscontra sovente, è quella in punti sparsi dell’acciaio, con conseguente ruggine penetrante negli imbul-lonamenti o nelle fessure della costruzione, come pure nei cordoni di saldatura.

Per contrastare la corrosione si impiega in molte costruzioni l’acciaio zincato. Ma, a seconda delle condizioni ambientali, anche per questo tipo d’acciaio si verifica a breve o lungo termine la dissoluzione della patina di zinco e quindi la successiva corrosione. Questo dipende comunque fortemente dalle condizioni (ad esempio: ambiente acido o alcalino).

Nell’acciaio legato la corrosione può essere, tra l’altro, cavernizzante, intergranulare, per deposito, lineare lungo i cordoni di saldatura, ecc. Per questi tipi di acciaio il trattamento a cui vengono sottoposti durante la produzione influisce notevolmente sul genere e sulla velocità di cor-rosione.

Un altro metallo spesso impiegato in costruzioni leggere è l’alluminio. Per questo materiale il comportamento alla corrosione e i danni che da questa derivano dipendono fortemente dalla composizione della lega. Le leghe non idonee e le condizioni ambientali possono provocare fessura-zioni e corrosione cavernizzante.

Quando la corrosione attacca l’acciaio rivestito, si manifesta di rego-la con ruggine perforante in punti sparsi o stratificante al di sotto del rivestimento con sfogliamento superficiale e successiva formazione di crateri. Di regola la causa è da ricercare in un precedente danneggia-mento del rivestimento.

Per il genere di corrosione e per la velocità del relativo processo per tutti i metalli, svolge un ruolo decisivo anche la configurazione costruttiva. Si dovrebbero in ogni caso evitare gli spigoli vivi e gli spazi di difficile accesso, come pure le cavità e le fessure nelle quali possono formarsi pozze di acqua ristagnante.

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Gradi di rugositàLa rugosità della supericie dell’acciaio influisce sull’adesione della ver-nice. Secondo la norma DIN EN ISO 8503-1 alla superficie d’acciaio preparata si attribuisce, a secondo della profondità della rugosità, uno dei tre gradi “fine”, “medio”, “forte”. La determinazione del grado di ru-gosità si può eseguire con il modello ISO di comparazione della rugosità S (abrasivo shot) oppure G (abrasivo grit), come pure con il sistema a tastatori. Di regola si auspica di ottenere il grado di rugosità “medio”.

Se la superficie in acciaio non può essere preparata tramite sabbiatura, la norma SN EN ISO 12944 indica anche la preparazione tramite deossi-dazione manuale di una parte o di tutta la superficie.Meno impiegata e quindi anche meno nota è la preparazione dell’acciaio tramite fiammatura e successivo decapaggio.

Preparazione di superfici di acciaio zincatoIn questo caso si può scegliere tra due procedimenti. Il primo è un sistema abrasivo con spazzolatura (sweepen) tramite getto leggero sulla super-ficie. In questo contesto si impiega materiale abrasivo non metallico e spigoloso per irruvidire la superficie. Questo metodo di preparazione è un procedimento molto sicuro per i rivestimenti applicati successivamente. Esso richiede però molta perizia da parte dell’applicatore perché gli errori nella guida dell’ugello di getto possono provocare l’abrasione completa della patina di zinco.

L’altro metodo è il lavaggio a mezzo di imbibente. A tale fine si lava la superficie con una miscela formata da acqua, soluzione di ammoniaca e detergente per stoviglie; quindi si risciacqua con abbondante acqua pulita. Miscela: 10 litri d’acqua, mezzo litro di soluzione di ammoniaca (al 25%), 1 cucchiaio di detergente per stoviglie.

Trattamento preliminarePer trattamento preliminare s’intendono di regola la fosfatazione o la cromatazione. Ma anche le vernici di finitura applicate in fabbrica dopo la sabbiatura rientrano nel novero dei trattamenti preliminari.

Posssibili vernici di finitura- SikaCor® EG Phosphat rivestimento di fondo bicomponente a base di resina epossidica, a basso contenuto di solventi.

- Sika® Permacor®-1705 rivestimento di fondo monocomponente in fosfato di zinco a base di resina sintetica.

Preparazione della superficie dell’acciaioNella preparazione dell’acciaio si deve innanzi tutto determinare il grado di arrugginimento. Secondo la norma SN EN ISO 12944 ci sono 4 gradi di arrugginimento:A: superficie d’acciaio ricoperta abbondantemente da calamina aderente

ma con poca o niente ruggine.B: Superficie d’acciaio che ha cominciato ad arrugginirsi e dalla quale la

calamina ha cominciato a sfaldarsi.C: Superficie d’acciaio ove la calamina è scomparsa sotto l’azione della

ruggine o dalla quale può essere raschiata, ma con una leggera inca-vatura visibile ad occhio nudo.

D: Superficie d’acciaio ove la calamina è scomparsa sotto l’azione del-la ruggine, con un’incavatura abbondantemente diffusa e visibile ad occhio nudo.

Nel contempo si deve controllare se la superficie presenta tracce di grassi, oli o sali idrosolubili. Questi devono essere puliti prima con un prodotto adatto prima della sabbiatura a secco, dato che essa non asporta queste impurità. Il metodo migliore e più conosciuto per la preparazione della superficie è la sabbiatura a secco. La scelta del materiale abrasivo (grit, profilo spigoloso oppure shot, profilo arrotondato) è dettata dall’impianto di getto e dalla rugosità della superficie d’acciaio che si vuole conseguire. Quest’ultima è determinata anche dalla durezza e dal tipo del materi-ale abrasivo, come pure dalla distanza, dalla pressione e dall’angolo di getto.

Le superfici sabbiate sono suddivise in gradi di preparazione: Sa 1: (sabbiatura di spazzolatura) Superficie senza impurità sciolte. Gradi di arrugginimento B / C / D.

Sa 2: (sabbiatura commerciale) Superficie quasi senza impurità sciolte. Gradi di arrugginimento B / C / D.

Sa 2½: (sabbiatura a metallo quasi bianco) Superficie senza impurità sciolte, le tracce restanti si limitano eventual-mente a ombreggiature lineari o maculate, aspetto metallico e uniforme. Gradi di arrugginimento A / B / C / D.

Sa 3: (sabbiatura a metallo bianco)Superficie senza impurità sciolte, senza tracce distinguibili a occhio nudo, aspetto metallico e uniforme. Gradi di arrugginimento A / B / C / D.

Spessore della pellicolaPer determinare lo spessore totale di un rivestimento si impiega di regola un metodo di misurazione indistruttivo. A questo scopo il mercato offre numerosi apparecchi di misurazione idonei, che funzionano secondo pro-cedimenti magnetici, magneto-induttivi o a correnti parassite. Se si deve rilevare il numero e lo spessore delle singole mani di fondo, in-termedie e coprenti, è d’uso praticare un taglio a cuneo nel rivestimento.

Test di reticoloIl test di reticolo serve a determinare l’adesione tra i singoli strati del rivestimento e quella nei confronti del sottofondo. Questo metodo si ap-plica solo quando lo spessore complessivo del rivestimento è inferiore a 250 μm. Se lo spessore è superiore l’adesione va determinata tramite la trazione adesiva e/o incisione crociata.

Trazione adesivaPer determinare la trazione adesiva si incolla uno stampo in acciaio sul rivestimento e tramite un apparecchio di misurazione di esegue la prova di strappo. Con questo si ottiene l’indicazione della forza di tra-zione necessaria a staccare il rivestimento e dello strato che comporta l’adesione minore.

Superfici di provaLa norma SN EN ISO 12944, dicembre 2007, indica che prima dei lavori di ripristino si possono preparare superfici di prova per la verifica della compatibilita del rivestimento esistente.

Controllo di vecchie verniciPer i lavori di rinnovo di costruzioni in acciaio non è sempre necessario asportare completamente i vecchi rivestimenti. Se si tratta, ad esem-pio, di dare alla costruzione un nuovo aspetto estetico perché il vecchio rivestimento è sbiadito a causa delle intemperie, oppure di posticipare un risanamento totale, sovente è sufficiente applicare una o due mani di vernice coprente. Ovviamente devono prima essere risanati gli eventuali punti corrosi. Per evitare brutte sorprese in questo contesto, si deve però sempre con-trollare la funzionalità della vecchia vernice e la sua compatibilità con il rivestimento coprente che si intende applicare. Di regola questi controlli si eseguono sulla costruzione stessa. A seconda dei casi possono rive-larsi necessari ulteriori esami di laboratorio.

Controllo visualeLa prima semplice valutazione si esegue in base al controllo visuale, con il quale si esamina il rivestimento in merito alla sua disgregazione da intemperie, alla ruggine in sostrato, allo sfogliamento e alla formazione di fessure e bolle. Tramite un coltellino o una spatola si possono mettere a nudo i difetti e i punti danneggiati. Quale regola per definire se il rivestimento debba essere rappezzato o completamente riverniciato vale quanto segue:

Determinazione della base di vecchi rivestimentiSe il vecchio rivestimento non è noto o documentato, se ne deve de-terminare la base. Questo si può fare ponendo sul vecchio rivestimento un tampone imbevuto di solvente. Una soluzione sicura è rappresentata dall’asportare un campione del rivestimento da fare poi analizzare in un laboratorio specializzato. In base al risultato si può in seguito scegliere il tipo di vernice adatto.

Preparazione / trattamento preliminare

Parte di superficie

Difetto< 5% 5 – 20% > 20%

Tipo do esecuzione necessario

Rappezzo dei punti danneggiati

Rinnovamento parziale: rappezzo dei punti danneggiati e applicazione di almeno una mano coprente

Rinnovamento completo

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Durata della protezioneNella norma SN EN ISO 12944, parti 1 e 5, i sistemi di rivestimento sono definiti a dipendenza della durata di protezione prevista. In tale contesto si distingue nelle tre seguenti classi di tempo: bassa (L=low) da 2 a 5 anni;media (M=middle) da 5 a 15 anni;alta (H=high) più di 15 anni.La classe “media” comporta un lasso di tempo ampio e la norma con-siglia di tenerne conto nell’elenco delle specificazioni. Spessori degli stratiOltre a determinare la durata di un rivestimento di protezione, lo spesso-re dello strato di un sistema ha anche un influsso diretto sui costi. La regola è la seguente: tanto impermeabile quanto possibile, ma spesso solo tanto quanto è necessario.

Spessore dello strato bagnato Corrisponde allo spessore della pellicola bagnata. Nell’applicazione è l’unico spessore controllabile.

Spessore dello strato asciuttoÈ lo spessore restante dopo l’indurimento della vernice. Lo spesso-re si misura di regola secondo il principio di misurazione indistruttivo magnetico-induttivo. Esso si può anche calcolare dividendo per 100 lo spessore della pellicola bagnata e moltiplicando quindi il risultato per il volume (in %) del contenuto di corpi solidi.

Spessore nominale dello strato È lo spessore prescritto dello strato asciutto (ad esempio: 100 μm). Quando il valore medio complessivo raggiunge lo spessore nominale convenuto si tollerano valori in singoli punti di almeno l’80% la cui quantità è inferiore al 20% nel numero complessivo dei valori di singoli punti.Indicazione: se non si conviene altrimenti, per le superfici molto rugose si deve prevedere una correzione come indicato dalla norma ISO 19840.

Spessore massimo dello stratoSi definisce un valore massimo che non deve essere assolutamente su-perato da nessuno dei valori dei singoli punti. Quale spessore massimo dello strato (in punti singoli) si consiglia il triplo dello spessore nomi-nale. Il motivo non sta nell’economicità, bensì nella tecnica. Se i rivesti-menti vengono applicati con spessori troppo elevati c’è il pericolo che nell’indurimento si formino fessure da tensione. Un ulteriore motivo è la pos-sibile ritenzione di solventi nei sistemi che ne contengono. Un’attenzione particolare va riservata allo spessore dello strato nei pressi delle connessioni imbullonate, dove può crearsi un calo della forza di pre-compressione e quindi un rigonfia-mento nel rivestimento.

Meccanismi attivi e passivi di protezione Oltre allo spessore dello strato, anche il genere dei pigmenti influisce sulla durata della protezione.Per questo singoli sistemi di rivestimento contengono in modo mirato pigmenti attivi, che grazie al loro effetto basico svolgono un ruolo di passivazione della superficie dell’acciaio. Un altro pigmento che può innalzare la durata di protezione è l’ematite micacea. Si tratta di un pigmento a scaglie, detto anche pigmento barri-era, che agisce prolungando la via di diffusione dell’acqua e accrescen-do così la durata di protezione.

Ritiro dagli spigoliSi intende qui il fatto che la vernice del rivestimento tende a ritrarsi dagli spigoli. Questo avviene a causa della tensione superficiale che il rivesti-mento sviluppa durante l’indurimento. Per questo, durante la preparazi-one è meglio smussare, rispettivamente arrotondare gli spigoli vivi.

Struttura del sistema – esempioCondizioni ambientali secondo la norma SN EN ISO 12944-2: C4 forteSpessore nominale totale dello strato: 260 μm Acciaio sabbiato al grado di preparazione Sa 2½ 1 × 80 μm SikaCor® EG Phosphat (Rapid) 1 × 100 μm Sika Poxicolor® Plus oppure Rapid 1 × 80 μm SikaCor® EG 4 oppure EG 5

Costruzione di edifici in acciaioPadiglioni, centri commerciali, aeroporti, torri, piloni: le esigenze di pro-tezione anticorrosione sono tanto varie quanto le diverse costruzioni. Che si tratti di nuovi edifici o di risanamenti, i rivestimenti anticorrosione Sika offrono una protezione della massima qualità.

Nuove costruzioniNelle nuove costruzioni e nei rivestimenti parziali o completi in fabbrica si richiedono l’indurimento rapido, brevi tempi d’attesa tra le mani, la robustezza e la rapida sollecitabilità meccanica. La norma SN EN ISO 12944 raccomanda esplicitamente il rivestimento in fabbrica, per ga-rantire la maggiore durata possibile della protezione e dell’efficacia del sistema di rivestimento.

RisanamentiDal punto di vista economico e di politica ambientale il risanamento di vecchi rivestimenti diventa sempre più importante. Vale dunque la pena di procedere al risanamento in tempo utile, fin tanto che il vecchio rivestimento svolge ancora la sua funzione. In questo modo si devono risanare a fondo solo ambiti parziali.Sia per le nuove costruzioni che per i rivestimenti applicati in fabbrica o per i risanamenti, Sika offre con la sua gamma di prodotti SikaCor® il sistema di rivestimento idoneo per ogni genere di costruzione.

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Costruzione di infrastrutture Costruzione di infrastrutture Le infrastrutture viarie, di regola ponti stradali e ferroviari, sono esposte al vento e alle intemperie. Il sale residuo, l’umidità sopra corsi fluviali e l’acqua di condensa accrescono la sollecitazione. Si tratta di condizioni estreme alle quali un rivestimento deve resistere. A questo si aggiungono le prescrizioni rigorose di protezione dell’ambiente riguardanti i lavori anticorrosione all’aperto, che li rendono più onerosi sia per quanto riguarda il lavoro che i costi. La durabilità di un rive-stimento anticorrosione assume dunque proprio in questo ambito una grande importanza.

Sovrastrutture In considerazione della sollecitazione meccanica esigua, in questi am-biti si impiegano rivestimenti di protezione sottili, ma molto resistenti all’umidità e agli agenti chimici. Il sistema SikaCor® EG rappresenta il massimo livello tecnico per questa applicazione. Si tratta della combinazione tra le mani di fondo e intermedie a base di resina epossidica e la mano di copertura a base di poliuretano in tonalità di colore stabilizzata. Alternative economiche ed ecologiche sono rappresentate dai prodotti high-solid della gamma Sika Poxicolor® e da SikaCor® EG-120. Il loro contenuto di solventi è ridotto del 50%. Un vantaggio particolare sta anche nel fatto che la possibilità di applicare strati di spessore maggiore consente di rispar-miare fasi di lavoro.

Corsie di transito Gli impalcati leggeri, le cosiddette piastre ortotrope, richiedono uno stra-to di collegamento antiscorrimento tra il sottofondo in acciaio e il manto in asfalto. Ma anche i camminamenti laterali, usati quanto meno come piste pedonali e ciclabili, richiedono speciali strati protettivi in grado di resistere alla corrosione e all’usura determinata da agenti meccanici, chimici e termici, SikaCor® HM (massa adesiva) in combinazione con SikaCor® HM Primer, consente un buon collegamento tra lo strato protettivo e le piastre in acciaio.

Letti di pietrisco I letti piani, saldati oppure a lamiere imbullonate, come si riscontrano an-cora in vecchie costruzioni, richiedono sistemi protettivi concepiti apposi-tamente in funzione della flessibilità e dell’azione deformante. L’esigenza principle posta ai sistemi è la stessa per entrambi i tipi di costruzione. Essi devono resistere alle sollecitazioni meccaniche generate dai mo-vimenti nel letto di pietrisco. Per i letti a lamiere imbullonate o saldate è stato sviluppato il prodotto Sika® Elastomastic TF. Il sistema è stato collaudato e autorizzato secondo TL/TP-KOR-Strutture d’acciaio, foglio 84.

Piste pedonali e ciclabili Questa parte della superficie carrabile è esposta a sollecitazioni mec-caniche leggere. I prodotti elastici combinati a base di resina epossidica e poliuretano conferiscono una protezione durabile. I rivestimenti dello spessore variabile da 4 a 10 mm in Sika® Elastomastic TF sono antisdrucciolo e resistono alle sollecitazioni meccaniche a tal punto che si può rinunciare a un manto in asfalto. Grazie alla loro elasticità questi rivestimenti assorbono le deformazioni derivanti da oscillazioni e tensio-ni di freccia e sono quindi più adatti dei rivestimenti rigidi.

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Superfici senza contatto con l’acquaCome nella costruzione di ponti in acciaio, queste superfici sono esposte a condizioni climatiche varianti con forte formazione di acqua di conden-sa e per questo necessitano di una protezione affidabile contro la cor-rosione. A questo fine Sika ha, oltre ai rivestimenti già citati, i collaudati sistemi SikaCor® EG o Sika® Poxicolor®.

Costruzioni idrauliche in acciaio I rivestimenti anticorrosione su condotte forzate, turbine, dighe, chiu-se, ecc., devono sopportare sollecitazioni estreme. Oltre alle diverse condizioni climatiche, sono esposte alla pressione alternata o continua dell’acqua, come pure agli effetti meccanici e all’erosione. Per simili costruzioni, che hanno spesso intervalli di manutenzione lunghi fino a 20 anni, c’è bisogno di sistemi di rivestimento anticorrosione della mas-sima qualità.

Superfici a contatto con l’acqua Da molti decenni Sika si occupa assiduamente delle costruzioni idrau-liche in acciaio, uno degli aspetti più impegnativi nell’ambito della pro-tezine anticorrosione, inizialmente con vernici bituminose e a base di catrame e in seguito con prodotti a base combinata di catrame e resina epossidica. Oggi puntiamo sui sistemi di rivestimento senza catrame e senza solventi o a contenuto ridotto, come, ad esempio, SikaCor® SW 500 oppure Sika Poxicolor® SW. Questi rivestimenti a forte resistenza contro l’abrasione, ammessi per le categorie di corrosione da Im1 a Im3 (secondo la norma SN EN ISO 12944-2), costituiscono, insieme alla vernice di fondo ad alto contenuto di polvere di zinco Sika-Cor® Zinc R, una protezione contro la corrosione di altissima qualità e senza uguali. Come per molti dei rivestimenti anticorrosione di Sika, anche per questi due sistemi c’è tutta una serie di altri attestati di prova e omologazioni, che si possono richiedere presso Sika in ogni momento.

Costruzioni idrauliche in acciaio

Struttura del sistema – esempio Condizioni ambientali secondo la norma SN EN ISO 12944-2: Im 1 (acqua dolce)(testato e omologato secondo BAW [MBD])Spessore nominale totale dello strato: 750 μm Acciaio sabbiato al grado di preparazione Sa 2 ½ 1 × 50 μm SikaCor® Zinc R 1 × 350 μm SikaCor® SW 500 1 × 350 μm SikaCor® SW 500

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Le opere e gli impianti dell’industria in generale, di quella degli oli minerali e di quella chimica pongono esigenze particolari alla protezione anticor-rosione.

IndustriaNell’industria le costruzioni sono destinate alle funzioni più svariate. Per questo si pongono anche esigenze diverse in materia di protezione anticorrosione. Si va dalle sollecitazioni leggere, ad esempio nei locali interni fino ai rivestimenti esposti a forti influssi meccanici e chimici. L’ampia gamma di prodotti Sika offre soluzioni apposite, combinabili in modo ottimale a elementi in base alla situazione specifica.

Industria degli oli mineraliIl petrolio è la materia prima e la fonte di energia più richiesta dei nos-tri tempi. Nel contempo bisogna proteggere l’ambiente contro gli effetti nocivi di tale materia prima. Per questo si pongono le massime esigenze di inalterabilità alla protezione anticorrosione di impianti nei quali si tras-bordano e si immagazzinano petrolio e carburanti. L’esperienza pluride-cennale e i milioni di metri quadrati di superfici di referimento in tutto il modo dimostrano inequivocabilmente la sollecitabilità e l’eccellente efficacia dei nostri prodotti.

Industria chimicaGli impianti chimici di produzione e le strutture relative come tubazioni, raccordi, serbatoi, ecc., richiedono una protezione anticorrosione adegua-ta alla situazione. All’esterno i rivestimenti anticorrosione devono proteg-gere contro le intemperie, l’acqua e la condensazione. All’interno contro agenti chimici diversi e di varia composizione. L’ampia varietà dei prodotti Sika contro la corrosione offre la soluzione giusta per ogni esigenza.

Protezione anticorrosione in ambienti difficili

Protezione contro gli agenti chimiciSika® Asplit® VEL è un rivestimento laminato, rinforzato con fibre, a base di vinilestere bicomponente ad altissima resistenza contro numerose sostanze chimiche. Si impiega per impermeabilizzare vasche e locali di raccolta in calcestruzzo armato, all’inteno di edifici o all’aperto, per la conservazione di liquidi, come pure per il rivestimento di serbatoi in acciaio nei quali si conservano liquidi aggressivi.

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A seconda della condizioni ambientali anche i piloni delle linee elettriche zincati a fuoco necessitano di un rivestimento anticorrosione. È quanto hanno dimostrato in passato le serie di piloni piegati dopo forti tempeste e abbomdanti nevicate. Le piogge acide corrodono la patina di zinco ed espongono l’acciaio alla ruggine perforante. Il prodotto SikaCor® 6630 M, che è una combinazione monocomponente di resine sin-tetiche con eccellente adesione su superfici zincate a fuoco, offre una protezione durabile. Sia nelle nuove costruzioni che nei risanamenti di strutture esistenti.

Approvvigionamento energeticoCentrali elettriche, condotte sospese e condotte di acqua di raffredda-mento, gasometri, impianti per l’energia eolica, piloni: senza energia non si muove nulla. Anche in questo campo le esigenze di protezione anticorrosione variano a seconda delle diverse condizioni e degli ambiti d’applicazione. I sistemi di protezione anticorrosione Sika proteggono le costruzioni in modo affidabile, economico e durabile, dalla cima all abase, su terraferma e in acqua.

Struttura del sisitema (duplice) – esempioCondizioni ambientali secondo la norma SN EN ISO 12944-2: C3 moderataSpessore nominale totale dello strato total: 160 μm

Acciaio zincato a fuoco spazzolato o lavato con miscela imbibente

1 × 80 μm SikaCor® 6630 M

1 × 80 μm SikaCor® 6630 M

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Protezione antincendioFuoco: pericolo per la vita e per i beni materiali In Svizzera si verificano ogni anno oltre 20’000 incendi che causano tra 20 e 50 vittime mortali e oltre 200 feriti. I danni materiali oltrepassano la somma di 500 milioni di franchi. Questi danni enormi si possono ridurre notevolmente grazie alle misure coerenti di protezione antincendio. L’onere relativo a una protezione antincendio efficace ammonta di regola solo al due o tre per cento dei costi di costruzione.Investite nella sicurezza!

Rivestimenti antincendio estetici A seconda della classe di resistenza al fuoco richiesta (R30 e R60), con i rivestimenti antincendio della serie Sika® Unitherm®, si possono re-alizzare soluzioni qualitative ed economiche, che soddisfano le esigenze successive tenendo conto delle caratteristiche locali.La esperienze pratiche fatte in tutto il mondo nel corso di 20 anni, come pure i controlli successivi prescritti dopo un invecchiamento di oltre 15 anni, dimostrano che con i rivestimenti antincendio Sika® Uni-therm® si ottiene una protezione a lungo termine. Gli innumerevoli og-getti di riferimento, che sommano una superficie di oltre 25 milioni di metri quadrati, sono una dimostrazione evidente di qualità e di idoneità.

Intonaco a spruzzo antincendio Contrariamente agli agenti che formano strati isolanti, gli intonaci a spruzzo antincendio non devono essere schiumogeni. Il loro effetto isolante e comple-tamente garantito fin dall’inizio. Con il sistema BIROCOAT® si possono realizzare soluzioni economiche fino a soddisfare i requisiti della classe R90. Come intonaco spruzzato si applica facilmente con le normali pompe di miscelazione. L’applicazione lungo il profilo su superfici in calcestruzzo o elementi in acciaio è garantita anche su forme geometriche complesse, in modo rapido e più conveniente di quanto si possa fare con il normale rivesti-mento in pannelli antincendio. Il peso proprio molto basso non pregiudica la statica degli elementi costruttivi e grantisce quindi una protezione sicura.In questo sistema l’estetica ha un ruolo puramente subordinato.

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Prima della lavorazione e della messa in opera si deve sempre con-sultare la scheda vigente dei dati sulle caratteristiche del prodotto. Fanno stato le condizioni commerciali generali vigenti.

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