SISTEMA INFORMATIVO INTEGRATO PER I DIPARTIMENTI ......6.1.7 Riesame e valutazione , 83 6.1.8...

106
_REGIONE 7 111 LAZIO PROGRAMMA OPERATIVO REGIONE LAZIO FONDI EUROPE CRESCE L'EUROPA NEL LAZIO CAPITOLATO TECNICO El D'ONERI SISTEMA INFORMATIVO INTEGRATO PER I DIPARTIMENTI DI PREVENZIONE DELLA REGIONE LAZIO - S.I.P. LAit I I CJ.G.: 5836268087 J82G09000070007 A0024F0004 Riu o SISPC pelr la realizzazione del Infqrmativo Integrato Prevenzione della Regione Lazio Progetto finanziato dall'Unione Europea e dalla Regione Lazio Programma Operativo FESR Lazio 2007·2013 Asse 1\1 "Accessibilità" - Attività 3 "Infrastrutture e servizI di connettività" Linea di Azione" Sanità Elettronica" LAIT- LAZIO INNOVAZIONE TECNOLOGICA S.P.A. Sede legale: Via Adelaide Bono Cairoli, 68 - 00145 Roma Te!.: 06/51689800 - Fax: 06/51892204 PEC Azienda: laitspa@legalmaLit PEC Gare: gare.laitspa@legalmaLit www.laitspa.it - www.regione.lazio.it LAit.LAit.REGISTRO UFFICIALE.U.0004413.01-08-2014.h.14:08

Transcript of SISTEMA INFORMATIVO INTEGRATO PER I DIPARTIMENTI ......6.1.7 Riesame e valutazione , 83 6.1.8...

  • _REGIONE 7 ~ 111• LAZIO PROGRAMMA

    OPERATIVO REGIONE LAZIO FONDI EUROPE

    CRESCE L'EUROPA NEL LAZIO

    CAPITOLATO TECNICO El D'ONERI

    SISTEMA INFORMATIVO INTEGRATO PER I DIPARTIMENTI DI PREVENZIONE DELLA REGIONE LAZIO - S.I.P.

    LAit I I

    CJ.G.: 5836268087

    J82G09000070007 A0024F0004 Riu o SISPC pelr la realizzazione del ~istema Infqrmativo Integrato

    ~ipartimenti ~i Prevenzione ~S.I.P.) della Regione Lazio

    Progetto finanziato dall'Unione Europea e dalla Regione Lazio Programma Operativo FESR Lazio 2007·2013 Asse 1\1 "Accessibilità" - Attività 3 "Infrastrutture e servizI di connettività" Linea di Azione"Sanità Elettronica"

    LAIT- LAZIO INNOVAZIONE TECNOLOGICA S.P.A. Sede legale: Via Adelaide Bono Cairoli, 68 - 00145 Roma Te!.: 06/51689800 - Fax: 06/51892204 PEC Azienda: laitspa@legalmaLit PEC Gare: gare.laitspa@legalmaLit www.laitspa.it - www.regione.lazio.it

    LAit.LAit.REGISTRO UFFICIALE.U.0004413.01-08-2014.h.14:08

  • ;,REGIONE Y LAZIO .-

  • " ~eGIONE r lo' ", • ~ZJO .

  • ,REGIONE Y. • LAZIO -

  • ·~· .•. iREGIONE r ·o.t' ,."O........·~·I·_ " D'ZIO ..

  • •...-:100.

  • '" @GIONEY ~ .., .. • ~ZIO -k'

  • •~.)(.AO."'_" ,;

  • '-'" ' JEGIONE/·0l' ''" • V!ZIO ~ ""

  • -C.. ":~ •.. '''' ,,;.... '11... l!",,f~:

    '-\.:'·"f·'." t:"",·""•• .. ··~EGIONEr ~ZIO Conferenza Permanente 03/12/2009 Patto della salute 2010-2012

    Intesa Regioni

    Stato 29/04/2010

    Intesa sancita Rep. Atti n. 63 concernen~e il Piano Nazionale per la prevenzione degli anni 2010-2012 che individua tra gli obiettivi di salute prioritari la prevenzione delle malattie infettive ribaden~o l'obiettivo di eliminazione del morbillo e della rosolia cong~nita

    Intesa Stato - Regioni 23/03/2011

    Intesa n. 6612011 sul documento rec~nte "Piano !Nazionale per l'eliminazione del morbillo e della rosolia congenita (Pnemcilrc) 2010-2015" sancito al fine di ridefinire le linee guida attuative nazionali in adesione a quanto raccomandato dall'OMS

    1.5.2 Normativa regionale di riferimento

    NORMA

    L.R. n. 94/1979

    DATA

    06/12/1979

    , NOTE

    I j Modifiche alla legge regionale concernente ·Costituzione, organizzazione, gestione e funzionamento delle unità sanitarie locali e Còordinamento e integrazione dei servizi sociali con quelli sanitari, in attuazi~me della legge 23 dicembre 1978, n. 833, istitutiva del seNizio sanitario razionale e del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. $16", approvata nella seduta del 23 ottobre 1979.

    L. R n. 24/1997 e sS.mm.ii. 04/06/1997

    Le ASL effettuano attività di vigilanza e controllo presso' gli studi ambulatori pubblici e privati e presso le società sportive.

    e gli

    L.R. n. 14/1998 18/05/1998 Disposizioni finanziarie per la redazione dEilI bilancio diprevisione della Regione Lazio per l'esercizio finanziario199~ (Art. 28 leg~ regionale 11 aprile 1986, n. 17) i

    L.R. n. 33/2003 06/10/2003 Norme in materia di cani da presa ,

    D.GR. n. 877/2005 18/10/2005 Piano Regionale Vaccini i

    DEI. REG. n. 3743 27/10/2006 Incarico alla soc. LAit spa per la realizzazione del "Sistema Informativo nell'ambito dei dipartimenti di prevenzione dellle ASL del Lazio in materia di "salute e sicurezza nei luoghi di lavoro"

    D.G.R. n. 877/2006 18/12/2006 Piano Integrato regionale dei controlli 2008-20~ Osulla sicure~a alimentare, il benessere e la sanità animale : .

    D.G.R.n.920/2006 21/1212006 Applicazione microchip e inscrizione all'anagrafe Liberi profesisionisti

    D.G.R. n. 133/2008 29/02/2008 Aggiornamento Piano Regionali Vaccini ,

    L.R. n. 14/2008 11/08/2008 Assestamento del bilancio annuale e plurienn~le 2008-2010 della Regione Lazio ;' I

    P.S.R. 2009-2011 12/12/2009 Piano Sanitario Regionale PSR 2009-2011: 2011

    ~ecepisce patto salute 2009,

    D.G.R. n. 577/2010 17/12/2010

    "Approvazione del Piano Regionale della ~revenzione 2010-2012" che individua nell'ambito della linea di intervento generali 2.4 "Pr~venzione delle malattie suscettibili di vaccinazione" la realizzélzione della lin~a progettuale 2.4.1 "Implementazione delle anagrafi vac4inali aziendali" e la linea progettuale 2.4.2 "Progetto per il miglioramento! delle coperture vaccinali con particolare riferimento alla prevenzione del morbillo, della rosolia e delle meningiti batteriche nella Regione Lazio"

    ,

    Progetto co-finanziato dall'Unione Europea e dalla Regione 'Lazio

    Programma Operativo FESR Lazio 2007-2013 , Pago 10 di 106

    Asse III "Accessibilità" • Attività 3 "Infrastrutture e servizi di connettivltà"· Linea di Azione "Sanità Eleltroni~"

  • "" ..~GIONEy ......", _~ZIO ~

    ,"..'......,

  • .•• R§GIONEYLÀ,.ZIO -

  • A@GIONEY _LAZIO ~

    ': ,~, .T·:.."~;"""'" l'..',''.';'' ~ .'.(#1.

    CREsce l"EUROP.\~EllAlIO •il campionamento e l'esecuzione dei controlli analitici secondo la tipologia degli alimenti e delle

    bevande;

    il controllo sul deposito, commercio, vendita e impiego di fitofarmaci, ad~itivi e coloranti e altro;

    il controllo sulla produzione e sul commercio dei prodotti dietetici e degli alimenti per la prima

    infanzia;

    il controllo della contaminazione ambientale sugli alimenti e sulle bevande;

    la prevenzione nella collettività degli squilibri nutrizionali qualitativi e qu~ntitativi.

    Nelle A.S.L., il servizio è generalmente suddiviso in due aree funzionali:

    igiene degli alimenti e bevande (Area A): svolge azioni di carattere istituzionale qu~1i la vigilanza

    sugli esercizi alimentari, il campionamento ufficiale di alimenti, indagini epidemiOlogiche nelle

    tossinfezioni alimentari, ecc... Su richiesta dei cittadini elo esercizi interessati, rilascia

    autorizzazioni sanitarie, fa controlli su esposti e segnalazioni, rilascia pareri a vario titolo;

    igiene della nutrizione (Area B): svolge attività in ambito di sorveglianza ed epidemiologia

    nutrizionale, educazione sanitaria nutrizionale ed attività ambulatoriale specifica.

    Il SIAN svolge, inoltre, funzioni di informazione, educazione sanitaria e di, formazione ~ può essere

    attivato attraverso le seguenti modalità:

    su domanda di privati, enti, per sospetta insorgenza di malattia;

    attraverso la programmazione di piani mirati elo vincoli di legge;

    emergenze.

    2.2.4 Servizio di Sanità Pubblica Veterinaria i :

    Il servizio di Sanità Pubblica Veterinaria è suddiviso in tre aree di attività, a cJi corrispondqno altrettante

    unità operative complesse:

    Sanità animale:

    sorveglianza epidemiologica e profilassi ai fini della eradicazione delle malattie infettive e

    diffusive degli animali;

    prevenzione e controllo delle zoonosi;

    interventi di polizia veterinaria; .,

    vigilanza sui concentramenti e spostamenti animali, compresa l'importazione e 11esportazione

    e sulle strutture e attrezzature a tal fine utilizzate;

    igiene urbana e veterinaria;

    lotta al randagismo e controllo della popolazione canina;

    controllo delle popolazioni sinantrope e selvatiche ai fini della tut61a della sal~te umana e

    dell'equilibrio fra uomo, animale e ambiente;

    anagrafe bovina, ovicaprina, ecc...

    Tutela igienico-sanitaria degli alimenti di origine animale.

    ispezione negli impianti di macellazione;

    r---.----- --+-----~i-,--------,1 Progetto co-finanziato dall'Unione Europea e dalla Regione Lazio

    LAit,liIr/~:",-,.,,,'" Programma Operativo FESR Lazio 2007-2013 Pago 13 di 106 Asse IO "Accessibilità" • AttivItà 3 "Infrastrutture e servizi di connettività"· Unea di Azjon~ "Sanità ElelIronica"

  • R~GIONE Y

    • LAZIO ~ CA[SC( t'E UROF'4P4Et LAZIO controllo igienico sanitario nei settori della produzione, trasformazione, ~onservazione,

    commercializzazione, trasporto e deposito, distribuzione e sommihistrazione dlagli alimenti di

    origine animale;

    vigilanza e ispezione nelle strutture in cui la normativa vigente prevede il veterinario ufficiale;

    disposizioni di indagini microbiologiche in tutte le fasi della produziepne e sui prodotti;

    valutazione degli esiti analitici ed informazione dei conduttori delllli stabilimenti, dei risultati,

    degli esami e degli eventuali accorgimenti da adottare;

    certificazioni sanitarie sui prodotti destinati all'esportazione o a usi particolari; I

    monitoraggio della presenza di residui di farmaci e contaminanti ambientali n~gli alimenti di

    origine animale.

    Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche.

    benessere animale: il benessere è un requisito per garantire la qualità della vita per gli animali

    di affezione e da reddito sia in vita che in fase di macellazione; i

    filiera del latte: rispetto dei requisiti comunitari sia dell'animale sia d~llatte stesse:>; i .

    controllo dell'alimentazione animale: controllo dei mangimi per animali sia per ila produzione

    che per l'allevamento.

    OGM: vigilanza sugli allevamenti che utilizzano mangimi contenenti OGM e eontrollo delle

    sementi provenienti da coltivazione biologica.

    La Regione Lazio, ai sensi della L.R. n. 14/1998, al fine di favorire le azHoni di programmazione e

    verifica di sanità pubblica veterinaria e quale centro operativo regionale p~r la gestion~ delle attività

    connesse con le norme comunitarie e nazionali concernenti l'anagrafe degli clllevamenti siiawale, quale ! !

    strumento operativo della stessa, dell'osservatorio epidemiologico regionaile istituito p~sso l'Istituto

    Zooprofilattico Sperimentale (IZSP) delle Regioni Lazio e Toscana.

    2.2.5 Servizio Vaccinazioni e viaggi

    Il servizio garantisce la gestione dei dati relativi alle prestazioni preventive lnerenti le persone fisiche,

    ed in particolare:

    vaccinazioni obbligatorie e vaccini per le vaccinazioni raccomandate a~che a favor~ dei bambini

    extracomunitari non residenti;

    programmi organizzati di diagnosi precoce e prevenzione collettiva: in attuazior)e del Piano

    Sanitario Nazionale (PSN);

    prestazioni specialistiche e diagnostiche per la tutela della salute collettiya obbligatorie per legge o

    disposte localmente in situazioni epidemiche.

    2.2.6 Attori interessati

    I principali gruppi di attori coinvolti nell'ambito del sistema sono i seguenti:

    • Operatori dei Dipartimenti di Prevenzione (ASL): sono gli utenti principali che u~i1izzeranno il

    sistema SIP, per l'inserimento ed il reperimento delle informazioni;

    ,------,--------r------,- '1 Progetto co-finanziato dall'Unione Europea e dalla RegioneiLazio

    Programma Operativo FESR Lazio 2007-2013 i Pago 14 di 106

    Asse III "Accessibilità" - AttIvità 3 "Infrastrutture e servlli di connettlviUl"- Linea di Azionf "sanità Elettronica"

  • _~GIONE ;r _LAZIO ~ ...... ~.......-.....

    ,~".f""" 'H."r~I.~.n·.; f •.""":.. ~j·:, .•:,,,•CRESCE: l'EUROPAttEllAZIO

    • Soggetti istituzionali: la Regione Lazio, il Ministero della Salute, che hanno compiti di

    monitoraggio, programmazione e pianificazione degli interventi strategiqi di propria competenza;

    • Enti Esterni: Istituto Zooprofilattico Sperimentale (IZS), IZSLT;

    • Utenza esterna: cittadini, imprese. professionisti autorizzati, Patronati, Enti,etc.

    3 La soluzione in riuso di Regione Toscana; SISPC La Regione Lazio ha deciso di acquisire in riuso dalla Regione Toscana il Sistema Informativo Sanitario

    della Prevenzione Collettiva (d'ora innanzi per brevità anche SISPC).

    Il Sistema SISPC è uno strumento complesso che aiuta l'operatore del dipartimento della prevenzione

    all'applicazione dell'impianto normativo italiano ed europeo e all'erogazione di prestazioni verso

    Cittadini ed Imprese. Il sistema si basa principalmente sull'anagrafe assistiti e l'anagrafe imprese che si specializzano nei moduli verticali con le caratteristiche delle unità locali in cui le attività economiche si

    realizzano. Il sistema gode di una serie di servizi infrastrutturali di interopera:bilità con anagrafe assistiti

    regionale, camera di commercio a livello nazionale e anagrafe tributaria p~r il recuperCjl e la verifica

    delle informazioni anagrafiche a partire dall'identificativo fiscale del soggetto tensito. .

    Su di essa è stato realizzato un potente motore di registrazione e gestione ~elle attività quotidiane del personale. Le informazioni così raccolte sono elaborate dagli strumenti di reportistica, valutazione e

    monitoraggio al fine di realizzare i compiti di controllo e supervisione nell',ambito della' prevenzione.

    SISPC implementa un'efficace interfaccia web rivolta sia ad Operatori Sanit~ri che Cittad~ni e Imprese. I

    Tra le principali funzionalità per i cittadini e le imprese vi sono: la trasmissidne di atti qU$li notifiche di 'I Il

    nuova apertura o di variazioni per le attività economiche, notifica di pantieri edili; richieste di : I

    certificazione, verifica dell'iter delle proprie pratiche, consultazione anagrafipa di dati di :sintesi per la

    qualità delle acque destinate al consumo umano, ricerca in anagrafiche di animali d, compagnia,

    gestione telematica dei piani di rimozione amianto e relazione annuale dei quantitativi 'rimossi dalle

    imprese.

    Utenza Interna

    usa SISPC

    Utenza Esterna

    ~I Agente usa 'A ! software

    Dal punto di vista dell'utenza interna (AUSL, Regione Toscana) o esterna(professioni~ti autorizzati,

    Enti, privati cittadini, etc) il Sistema SISPC si presenta come un portale web di accesso ~ vari moduli

    applicativi. L'utente che accede a SISPC viene identificato tramite la sua q;NS (Carta ~azionale dei

    Progetto co-finanziato dall'Unione Europea e dalla Regione !Lazio

    Programma Operativo FESR Lazio 2007-2013 I Pago 15 di 106 Asse III "AccesslbUItà" • Attività 3 "Infrastrutture e servizi di connettività"- Linea di Azjon~ "sanità Elettronica"

    !

    !

  • '" CRESC[ l'E UROf>A ",EllAlIO

    -O~,' ". '~.'~~ ....,."'..... Servizi). Ai sensi del Codice dell'amministrazione Digitale questo consente di accettare sul sistema

    istanze in modalità telematica presentate da qualsiasi soggetto che ne abbia diritto nella certezza che

    quanto dichiarato abbia valore legale a tutti gli effetti.

    In SISPC, l'amministratore definisce le policy di visibilità dei moduli applicativi attraverso la presenza di

    Iink all'interno del portale. L'accesso a SISPC è mediato dall'infrastruttura ARPA che inoltra gli elementi

    caratterizzanti l'identità dell'utenza a SISPC.

    '\ / Identificazione Profilazione

    Policv

    Portale di SISPC

    Attraverso il Portale è possibile accedere ai Moduli Verticali che si basano isui dati raccQlti dai Moduli

    Orizzontali.

    " / Identificazione Profilazione Policv

    Portale di SISPC - ~ Modulo Modulo Modulo Verticale Verticale Verticale

    Moduli Orizzontali

    Progetto co-finanziato dall'Unione Europea e dalla Regione Lazio

    Programma Operativo FESR Lazio 2007-2013 Pago 16 di 106

    Asse III "Accessibilità" - Attività 3 "Infrastrutture e servizi di connettività"- Linea di Azione "Sanità Elettronica"

  • ----

    • E'~ • ~GIONEr;, "ZIO ...c= .).., ... ! ....""-'~"~'.'.' U' -.1 :.~'"' .. IJI.r _ I~-,.....:~ I ...olIi',""

    CRESCE l"E UAOPA ~EllAZIO •Sia i moduli orizzontali che quelli verticali accedono direttamente al database in modo da rendere la

    loro integrazione il più efficiente possibile. L'architettura di integrazione tra i moduli orizzontali e quella

    verticale è basata sui dati.

    Modulo

    Modulo Verticale Modulo

    Verticaleverti~ !

    ~ t

    Moduli Orizzontali J

    La struttura del sistema così ingegnerizzato è altamente scalabile e altamente integ~abileUlteriore

    elemento dell'architettura è l'impiego di un Enterprise Service Bus (ESB) al fine di integrare moduli

    software di soggetti terzi.

    'Moduli ESB .. • Integrati

    '---__M_O_d_u_li_O_!.,....iz_z_o_n_ta_Ii --']~

    ~ ,----t:.- /

    Moduli Verticali Y L'ESB consente di integrare moduli di soggetti terzi in modo semplice poiclhé nasce co~ l'obiettivo di

    interconnettere moduli con tecnologie eterogenee. Il sistema di gestione documentale è stato realizzato

    specializzando il prodotto open-source Alfresco che si connette ai mo~uli orizzontali e verticali

    attraverso l'ESB.

    Oltre all'integrazione con sistemi terzi, SISPC si integra con il Sistema di Gooperazion, applicativa

    della Regione Toscana CART in conformità alle RFC e.Toscana pubblica~e nell'ambito del progetto

    o di terze parti. Tale integrazione avviene tramite specifici plug-in che estendono i moduli.

    ,----...,---------~~ Progetto co-finanziato dall'Unione Europea e dalla Regione Lazio

    LAitl;II~/;';:"''''x"",'" Programma Operativo FE5R Lazio 2007-2013 , Pago 17di 106 Asse III "Accessibilità" - Attività 3 "Infrastrutture e servizi di connettlvità"- Linea di Azion. "sanità EletI1OniCll"

  • aqGIONE/• (-) .. ~ .. ,~..-,. 'U .LAZJO Z. (""'&;.1"..,.; .-1: )11..1, • ..;>: ... , ;",.,"""',......

    CRESCE L"E UROPA N[l LAZIO •Plug-In

    Moduli Integrati

    Plug-In

    --r---'Moduli Orizzontali

    Il sistema, nel suo complesso, risulta essere cosI schematizzato:

    i ternaIn~a usa usa

    Profilazione Polic

    Portale di SISPC

    Moduli Integrati

    Plug-In

    Plug-In

    3.1 Tecnologia Il Sistema SISPC è stato sviluppato esclusivamente con seguenti strumenti e midd~eware Open

    Source:

    Sistema Operativo: Linux;

    Application Server: Tomca;t

    Data Base Server: PostgreSQL;

    Integrazione con applicativi esterni: Fuse ESB;

    Gestione Documentale: Alfresco;

    Sviluppo Moduli: Linguaggio Java, Framework di Sviluppo ZK;

    Ambiente di sviluppo: Eclipse.

    .------r------------'c-------.---------, .~ Progetto co-finanziato dall'Unione Europea e dalla Regione ~azio

    LAitl!II~%~:';~'k'''~'' Programma Operativo FE5R Lazio 2007-2013 I Pago 18 di 106 Asse III "Accessibllill!l" • Attività 3 "Infrastrutture e servizi di connetllvità"· Linea di Azion~ "sanità EletIronicll"

  • '-' .RIGIONE r i,' ". ·LAZIO ~

    '-, ....... '~"" .": 1· ~--0 O •h : ~,'J~" , ,,~~ t "a:;";CRESCE: UUAOPANEllAZIO 3.2 I moduli orizzontali del SISPC

    3.2.1 Modulo Gestione Accessi e Autorizzazioni (GAA)

    Tutte le applicazioni del Sistema SISPC sono accessibili da utenti dotati di Smart Card in modalità

    HTTPS, che garantisce un meccanismo sicuro di autenticazione.

    Viene mantenuto in un apposito Database l'elenco dei codici fiscali degli incaricati al trattamento dei

    dati e per ognuno di essi l'elenco delle applicazioni e i relativi profili associati.

    AI fine di garantire una corretta collocazione all'interno dell'organizz~zione, il codice fiscale

    dell'incaricato è contestualizzato all'interno di una struttura che indica l'ufficio di appartenenza.

    Tali informazioni garantiscono una corretta procedura di autorizzazione, dato un codice fiscale

    prelevato da Smart Card.

    Il Sistema SISPC é dotato di un modulo chiamato GAA (Gestore Accessi e Autorizzazione), funzionale

    alla raccolta di tutte le informazioni necessarie alla gestione della profilazione degli utenti, che consente

    una corretta politica di autenticazione e autorizzazione per utenti che accedono sia tramite l'interfaccia

    WEB che tramite invocazione di Web Service. . .

    Per l'agente interno del modulo GAA si configura come un modulo che gestisce un insieme di attributi

    che lo caratterizzano. Tra le caratteristiche di un agente interno possiamo consider,re anche le

    informazioni che definiscono i dati che può trattare. Le informazioni sul trattamento dei dati saranno

    deducibili associando all'agente interno la lista delle applicazioni ed i relativi profili che l'utente può

    utilizzare. i

    Un'altra informazione caratterizzante l'agente interno è quella dell'ufficio di appartenenza, i utileal fine di

    verificare la coerenza tra policy di trattamento dei dati assegnata all'agente i~terno e l'app~rtenenza ad

    una data struttura.

    3.2.1.1 Funzionalità per la Gestione Uffici

    Il modulo GAA ha la funzione di mantenere aggiornato l'elenco degli incaricati di trattamento dati, con le

    loro principali caratteristiche.

    Sono cioè le applicazioni che abilitano di volta in volta un utente e ~omunicano pl GAA tale

    informazione.

    Il modulo GAA è dotato di una interfaccia web, una consolle di gestione degli utenti ~ dei diritti di

    accesso ai singoli moduli applicativi.

    Il modulo GAA fornisce inoltre interfacce alle applicazioni in modo che queste possano censire i propri

    utenti via via che questi vengono attivati. L'interfaccia web-services garantiscEt servizi quali; I

    1. censimento, attivazione o revoca di un determinato codice fiscale per un certo profilo di una certa

    applicazione;

    2. fornire per ogni utente di SISPC la lista delle applicazioni che può fruire. . .

    I Web Service sono richiamati dalle applicazioni e per ragioni di sicurez~a e tracciab~lità indicano sempre il CF dell'operatore che richiede l'operazione. L'applicazione passa la propria User/password

    Progetto co-finanziato dall'Unione Europea e dalla Regione Lazio

    Programma Operativo FESR Lazio 2007-2013

    Asse III "Accessibilità" - Attività 3 "Infrastrutture e servizi di connettività"· Linea di AzionE! "sanità Elettronica"

    Pago 19 di 106

  • ·0 •.. RijGIONE /'~" -~ • LAZIO z..' •.• 0 ..... ' ........'.. . ,:",,"'.' .....~ -I;..';:""'''. l._''',.'~., .:'''.-~CRESCE U UAOPA NEllAllO all'interno dell'header http in modo che il GAA possa comprendere se tale operazione proviene da una

    componente del sistema. Nella figura seguente viene rappresentato tale scenario:

    GAA Applicazione HTTP

    W~ _'*. HTTPS WEB '*. ApplicazioneCensimento

    IltAnti

    S DBSecurity Officer

    I ~

    I moduli applicativi del Sistema SISPC collaborano quindi con il modulo GAA comunicando, di volta in

    volta, le decisioni che vengono prese circa le autorizzazioni degli utenti. Tali comunicazioni avvengono

    tramite web-services messi a disposizione dal modulo GAA ed esposti tramite interfacce dell'ESB.

    EJ E S B _[_Ub] SISPC

    L'ESB dispone delle informazioni che consentono di sapere se l'Agente Interno che sta utilizzando il

    Modulo può effettuare l'operazione di autorizzazione di un utente.

    Le informazioni sono inserite tramite il modulo

    GAA.

    3.2.1.2 Funzionalità per la Gestione dei Profili applicativi

    Il modulo GAA, come qualsiasi altro modulo di SISPC, dispone di una serie di! profili applic~tivi.

    Security Officer: responsabile della sicurezza e delle autorizzazioni aljl'accesso alla piattaforma

    applicativa. Definisce le politiche e monitora lo stato degli accessi;

    Amministratore Regionale: gestisce i ruoli e i diritti di accesso degli amministratori locali di USL e

    di settore.

    Amministratore AUSL: gestisce i ruoli e i diritti di accesso degli ammiriistratori di s~ttore, svolge

    attività di consulenza e di supplenza controllando le autorizzazioni al trattamento dei dati

    assegnate dal dirigente ai singoli utenti, registra le variazioni intervenute a seguito di spostamenti

    di nuovi incarichi e di revoche.

    Amministratore di settore o di zona: gestisce i diritti di accesso degli operatori d~ settore o di

    unità organizzativa, e svolge attività di supporto all'amministratore USL in realtà molto articolate.

    Progetto co-finanziato dall'Unione Europea e dalla Regione Lazio

    Programma Operativo FE5R Lazio 2007-2013 Pago 20 di 106 Asse III "Accessibilità" - Attività 3 "Infrastrutture e servizi di connettività"· Linea di Azione "Sanità Elettronica"

  • '" 'MGIONE/ l".

  • "" -o ' RaGIONE""/ i" .. • LAZIO -'- ........ ,•.,1"_ CSlESCE U::UAOP4 NEL LAZIO

    pareri/autorizzazioni o come soggetti deputati al ricevimento di notifiche di inizio attività o segnalazioni

    sulle qualipossono essere effettuati i controlli relativo all'eventuale sopralluogo entro 60 (sessanta)

    giorni. La materia viene svolta in stretta collaborazione con i Comuni attraverso lo Sportello Unico delle

    Attività Produttive (S.U.A.P.).

    E' stata sviluppata una piattaforma che tende a raccogliere e governare le iniziative dei Comuni della

    Toscana verso un unico sistema coordinato che normalizzi gli strumenti di codifica e di comunicazione

    tra i sistemi dei comuni e quelli degli enti terzi coinvolti, che non sono solo le AUSL.

    La soluzione applicativa sviluppata consente un primo livello di interscatnbio di informazioni e di

    documenti allegati che realizza un sistema coordinato di "richiesta - risRosta" tra S~AP e SISPC

    attraverso il sistema CART in cooperazione applicativa.

    Il processo di gestione interno della pratica viene monitorato dall'arrivo d~lIa richiesta, consentendo

    l'alimentazione e aggiornamento dell'anagrafica delle Unità Locali e registrando i. passaggi di

    assegnazione, formalizzata sul Sistema, delle attività agli operatori coinvolti! e la risposta degli stessi,

    affinché sia sempre nota la posizione della singola richiesta rispetto all'iter previsto (workflow) del

    procedimento attivato.

    3.2.4 Modulo Gestione Pratiche

    Il modulo consente di registrare le attività del Dipartimento all'interno di un ccmcetto di pratica conforme

    ad un procedimento codificato. La pratica forma dunque un fascicolo all'interno del qlilale vengono

    inserite schede che registrano le attività che gli operatori del dipartimento v~nno via via ad effettuare.

    La definizione della tipologia di pratiche e quindi dei possibili processi jè impostata attraverso il

    nomenclatore. Il Nomenclatore definisce quali tipologie di pratiche il Dipartim~nto è in gradp di svolgere; I '

    quali tipi di processi dovranno essere effettuati al fine di concludere i tipi di pratiche defin~i; quali Unità

    Operative sono coinvolte per quel tipo di pratica e tipo di processo.

    3.2.5 Modulo Gestione Documentale

    Il componente di Gestione Documentale realizza un repository contenente tutti i documenti che

    vengono generati o archiviati dal sistema SISPC. La struttura del repository ecoerente con la struttura organizzativa, definita tramite il sistema di Gestione degli Accessi e delle ~utorizzazionil (GAA), degli

    , ;

    enti che utilizzeranno il sistema. La struttura gerarchica è subordinata all'org~nizzazione ~nte-AOO-UO

    inoltre per ogni utente del Sistema SISPC è assegnata un'area di lavoro all'interno dell~ quale potrà gestire i propri documenti. L'utente può dunque accedere all'interfaccia w~b del sistema di gestione

    documentale e gestire i propri documenti in funzione della sua i collocazione all'interno

    dell'organizzazione. Questo modulo potrà essere integrato con siste~i esterni funzionali alla

    conservazione dei documenti e della loro archiviazione.

    Alfresco è un prodotto open source che offre varie possibilità di uso sia tramite le classiche form di

    accesso per gli utenti che tramite web-service forniti ad applicazioni.

    Progetto co-finanziato dall'Unione Europea e dalla Regione, Lazio

    Programma Operativo FESR Lazio 2007-2013 : Pago 22 di 106

    Asse 1\1 "Accessibilità" • Attività 3 "Infrastrutture e servlzl dI connettività"· Linea di Azion~ "Sanità Elettronic/t" I

  • • •'· ••.. R§GIONE/~ ~ . (.., •• r .........~,"'" ... ","....""~ ~ ~ZJO -

  • O MGIONEr LAZIO ~ .;" : _J,"\'N'Il,)hf I.~;···,!

  • " o.

    •.....,......... ~~J·0

    GR[SC[ l'E UAOPA ~EL LAZIO •':"'.,.'''''' '1~~:lI''' 1....1'.-:; t·,.,..,..,;.,,(·~ ..·(,"

    eseguite analisi complete ed esami presso i Laboratorio di Analisi di RT e gli Istituti Zooprofilattici

    Sperimentali; comprende l'anagrafe degli animali presenti sul territorio regionale (bovini, suini, equini,

    ovi-caprini ... ) che è integrata con la BDN (banca dati nazionale delle anagrafi zootecniche). Sotto

    questo profilo il sistema è in grado di integrarsi in linea generale con il Progetto VET - INFO del

    ministero ed operare sia in modalità "Autenticazione federata" per la gestione dei capi, che in

    cooperazione applicativa per il reciproco scambio di informazioni, legate anche ai controlli ufficiali,

    anagrafe dei registrati e dei riconosciuti ecc...

    Il modulo é conforme a quanto previsto dai vigenti regolamenti comunitari, nazionali e regionali. Le

    norme vigenti nell'ambito della Sicurezza Alimentare tenute in considerazione durante la fase di analisi

    e realizzazione sono:

    Regolamento (CE) n. 852/2004

    Regolamento (CE) n. 853/2004

    Regolamento (CE) n. 1069/2009

    Regolamento (CE) n. 183/2005

    Il Regolamento (CE) n. 852/2004, mira a garantire l'igiene dei prodotti alimentari in tutte le fasi del

    processo di produzione, dalla produzione primaria fino alla vendita al consumatore finale. Esso non

    concerne le questioni relative alla nutrizione, né quelle riguardanti la composizione e la qualità dei

    prodotti alimentari. /I regolamento si applica alle imprese del settore alimeniCIre e non alla produzione

    primaria e alla preparazione di alimenti per uso domestico privato.

    /I Regolamento (CE) n. 853/2004, si applica ai prodotti di origine animale, tr~sformati o rneno, ma non

    riguardano gli alimenti composti da prodotti di origine vegetale e prodotti trasformati di origine animale,

    salvo espressa indicazione contraria. Inoltre, tali disposizioni non si applicanq al commercio al dettaglio

    né alla produzione primaria destinata al consumo privato, per i quali sono s~fficienti le disposizioni del

    regolamento precitato sull'igiene dei prodotti alimentari.

    /I Regolamento (CE) n. 1069/2009, riporta le norme sanitarie relative ai sottoprodotti di oriigine animale

    e ai prodotti derivati non destinati al consumo umano.

    Il Regolamento (CE) n. 183/2005, stabilisce le condizioni e disposizioni atte ad assicurare la

    rintracciabilità dei mangimi fin dalla produzione primaria dei prodotti agricoli (coltivazione e raccolto).

    Tutti i moduli di integrazione prevedono un doppio sottosistema. Quello phe si interfaccia con la

    cooperazione applicativa e che implementa il protocollo descritto in appositi i RFC e Tosqana e quello

    fruibile direttamente da/l'utente attraverso le interfacce web.

    Per quanto riguarda Gestione codifiche, Gestione Anagrafiche e Gestione iNomenclato$ si tratta in

    realtà di sotto-moduli funzionali alla gestione di una porzione del basamento informativo di 5ISPC.

    r-LA-it-II-II:~-:::-"'-""-'-,..-.'"--.------p-ro-g-ett-o-c-:-~:-I;-;a-n;-i:-:-o-d:-:-~~-~-i~o-On-;E-Es-uR-roL-:-a-i:-:-o:-I~-~2-:-~-3i-on-e-L -a-Zi-o----r--r-pa--.2-S-d-;1-0---" 'fgAsse III "Accessibilità" • Attività 3 "Infrastrutture e servizi di connettività"" Linea di Azione "sanità Elettronica"

  • '-' '.. K~GIONE/l' -" LAZIO , /:..,.,-"... ~ """'l •• ,,:_~ ... r',",,:-0 •.I:··• .,.;:''o\o..t, ••',c. 1';",.,;',""0,_'::"CRESCE l'EUAO~NEL LAZIO usa aggiornaAggiorna RFC

    t/ t/ NomenclatoreAnagrafeCodifiche RischioAziende \

    aggiorna

    i'4- aggiorna ----::I

    Aggiorna

    Attività

    I moduli di Pianificazione e Registrazione sono strumenti orizzontali e sono qui utilizzati per pianificare

    e registrare attività specifiche. Per la registrazione di attività specifiche della sicurezza alimentare è

    stato necessario estendere anche i moduli relativi ai sopralluoghi e ai campionamenti in modo che

    possano interagire con anagrafiche specifiche del dominio della Sicurezza Alimentare.

    Nel diagramma é riportata in forma sintetica la rappresentazione funziona'e con le relative fonti di

    informazioni trasformate o alimentate nel dominio della sicurezza alimentare. !

    Con i rettangoli chiusi sono riportati i moduli di SISPC fruibili dall'utente, con ii rettangoli aperti le fonti di

    informazioni di SISPC ed infine con i rettangoli con la doppia barra laterale i' moduli di integrazione di

    SISPC.

    3.3.2.1 Controllo Acque

    Il modulo supporta il dipartimento della prevenzione nel compito di sorveglianfa e controllo delle acque

    destinate al consumo umano secondo il DLgs.31/2001 e s.m.i.. Il controllo igi~nico-sanitario delle acque

    destinate al consumo umano riveste grande interesse nell'ambito della sa~ità pubblica" ai fini della , ,

    prevenzione per patologie, acute e croniche, derivanti da situazioni di non conformità chimica, fisica o

    microbiologica dell'acqua. La sorveglianza è fondamentale, soprattutto in cC)nsiderazione del numero

    elevato di persone esposte, delle modalità e del tempo d'esposizione, della velocità con cui l'acqua

    veicola inquinanti chimici, virus e batteri patogeni.

    ,..-------...-----p-r-o-ge-tt-o-c-O-.f-in-a-n-zi-a-to-d-a-II-'u-n-io-n-e-E-u-ro-pe-a-e-d-a-lI-a-R-e-gl-'o-n-e~L-az-io---~.,----------,& LAiì1Ir;

  • • ~,~ a@GIONE/ _LAZIO ~"~"~ .. ~ ~- \..l' (..,..' ".. :;

    ·l;;.~·''''''' ,,,.%~;c

    r •.:.... ':'" I:..,...,,,,,,CRESCE u: UAOPA tiEllAZIQ •

    1/ modulo consente la registrazione degli interventi di Controllo Ufficiale per le Acque di Piscina e per le

    Acque di Dialisi.

    3.3.2.2 Sistema di Allerta Alimenti e Mangimi

    Il sistema di allerta sanitaria per gli alimenti in ambito comunitario ha compiuto 35 anni di vita. Fra le

    varie innovazioni che sono state introdotte dal Regolamento 178/2002 sui principi e requisiti generali

    della legislazione alimentare, c'è l'istituzione di un sistema di comunicazioni a rete, notQ come Rapid

    Alert System for Food and Feed (RASFF), che entra i funzione non appena sorgono dubbi riguardo alla

    sicurezza di alimenti e mangimi.

    Tale sistema prevede l'obbligo di notificazione, da parte di uno stato membro, qualora rilevi sul proprio

    territorio la presenza di un rischio grave ed immediato, associato al consumo di alimenti e mangimi

    pericolosi per la salute del consumatore, e del quale si pensa che possa est~nderne gli effetti anche al

    di là dei confini nazionali. Sono previste, quindi, delle procedure di attivazione, che ogni paese membro

    deve attuare, tenendo conto di principi generali stabiliti dal regolamento 178/2002 (art. 50 e seguenti).

    Oggetto dell'informazione che viene condivisa nel RASFF sono quindi l'identificazione del rischio e

    l'indicazione delle iniziative per fronteggiarlo.

    SISPC implementa il modulo software dell'allerta alimentare a supporto delle AUSL e della Regione in

    modo da fornire un'efficace strumento al Sistema Allerta Rapido Alimenti Ma\"lgimi (SARAM). Il sistema

    informativo a supporto del SARAM proposto:

    1. garantisce il coordinamento e la verifica delle attività previste sul territoriQ regionale;

    2. assicura l'invio tempestivo, per via informatizzata, dei dati e délle informazioni inerenti

    l'emergenza;

    3. garantisce la cooperazione con le altre Unità di crisi.

    Il sistema di allerta si attiva nel modo seguente:

    segnalazioni in partenza dalla ASL: attivazione del Sistema di Allerta per riscontri di alimenti, già

    presenti sul mercato, prodotti e/o distribuiti nel territorio di competenza ~ella ASL, che presentano ,

    un grave rischio per la salute del consumatore, per i quali e' richiesto un ihtervento imrpediato;

    segnalazioni in arrivo presso AUSL: allerta originate al di fuori del territonio della AUSL ricevute da

    parte della Regione, delle altre Aziende USL regionali e/o altre Autorità, riguardanti alimenti o

    mangimi prodotti e/o distribuiti nel territorio di competenza della AUSL stessa.

    La Segnalazione di non conformità è prevista per gli alimenti o mangimi che sono inadatti al consumo e

    non rappresentano un grave rischio per il consumatore, e/o non richiedono un intervento immediato.

    Poiché è difficile stabilire a priori criteri specifici per definire che cosa costituisca un grave tischio per la I

    salute pubblica, ogni caso deve essere analizzato avvalendosi eventualmente, del supporto tecnico-

    specialistico di ARPA, IZS, Università, Istituto Superiore di Sanità o ogni altro organismo in grado di

    fornire consulenze qualificate. Per questa valutazione si dovrà tener conto di numerosi elementi quali

    ad esempio: pericolosità, urgenza, destinazione d'uso, distribuzione.

    Progetto co-finanziato dall'Unione Europea e dalla Regione Lazio

    Programma Operativo FE5R Lazio 2007-2013 Pago 27di 106

    Asse III "Accessibilità" - Attività 3 "lnfrastNtture e servizi di connettlvltà"- Linea di Azione !'Sanità Elettronica" ,

  • O·R!GIONE /1:&00 ..c.. ""'-;"',.• 1"'0", "",;",~,ot.J ,J..... ',~:

    ":fl''':-'!.'''''-)'''CRESCE l'ElJAOPA~L LAZIO •E' importante sottolineare come l'organizzazione attuale preveda da una parte una rete operativa, il

    dipartimento della prevenzione, e dall'altra una rete di allerta, le Unità di Crisi con i Punti di contatto

    (PdC), che hanno l'onere di attivare tempestivamente e coordinare la prim~ nel caso del verificarsi di

    un'allerta alimentare a seguito di una segnalazione. La necessità di coordinamento in tempi rapidi ha

    orientato l'organizzazione coinvolgendo le direzioni delle Unità funzionali cme gestiscono la Sicurezza

    Alimentare e l'Igiene Alimenti e Nutrizione su delega delle direzioni sanitarie.'

    Tale necessità di coordinamento acquista minore rilevanza sul territorio regionale poiché $ISPC diventa

    lo strumento unico sia per i PdC e che per le UF delle AUSL oltre che per Regione Toscana.

    Dunque SISPC offre la possibilità di rendere più efficace ed efficiente. il modello organizzativo.

    L'introduzione di SISPC quale elemento di coordinamento finalizzato alla gestione di un'allerta

    alimentare tra la Regione Toscana, le UF del Dipartimento di Prevenzione e i PdC diventa uno

    strumento innovativo non solo tecnico ma anche organizzativo. I

    La segnalazione di un'allerta alimentare costituisce l'apertura di una pr!3tica alla quale dovranno

    corrispondere una serie di attività ed un esito. Tale pratica ha comunque caratteristiche che la

    contraddistinguono quali:

    Condivisione di informazioni tra gli Attori: l'attore del territorio regionale che notifica un'allerta

    alimentare inserisce in SISPC, sotto la propria responsabilità, i da~i che descrivono l'allerta

    alimentare in atto;

    Gestione congiunta della documentazione: gli Attori potranno condivi

  • ·0,'" •e ·R§GIONE / ..... ~ LAZIO -

  • Re$IONe=:;rLAW . ~ ( ...., .

    'h.,~:""" ,.,r;-

  • •C~It,.'·y 'I~''';:'''' l';".;l.,.!",';. I. ...;''"CR[SCE t'EUROPANEltAZIO Validazione indirizzo

    Quando l'utente ha inserito l'indirizzo del cantiere può utilizzare la funzione "Valida Indirizzo"

    attraverso il quale viene attivato il sistema di sistema di normalizzazione e georeferenziazione di

    Regione Toscana ossia viene invocato, tramite CART, il servizio che implementa l'RFC e.Toscana

    numero 59. Il risultato dell'invocazione è quello di ottenere indirizzi normalizzati e di associare loro

    delle coordinate, tramite le quali localizzare sul territorio il cantiere cui tale indirizzo si riferiscono.

    Mappa cantiere

    Successivamente alla fase di "validazione indirizzo" è possibile visualizzare l'indirizzo all'interno di

    una mappa. Per tale scopo SISPC utilizza l'ambiente cartografico di SISTER secondo l'accordo di

    servizio che implementa i servizi web di integrazione applicativa che investono sia il client grafico

    detto SITgis che il database di supporto. Attraverso questo strumento l'utente può, oltre che

    visualizzare l'indirizzo all'interno della mappa, anche effettuare correzioni a quanto inserito

    muovendo il punto sulla mappa. Le modifiche al punto effettuate in tal~ modalità sono riportate

    direttamente all'interno della formo Con tale sistema l'immissione di indiriz~i risulta molto precisa ed

    esente da errori. Il risultato è un'anagrafica degli indirizzi georeferenziata e normalizzata.

    Gli strumenti di Validazione e di presentazione su mappa cartografica sono presenti in tutti gli ambiti

    applicativi.

    3.3.3.2 Gestione Atti Prescrittivi

    Il Dipartimento Prevenzione è preposta a perseguire obiettivi di prevenzion~ dei rischi e promozione

    della salute e del benessere nell'ambiente di vita e di lavoro. All'interno del Dipartimento della

    Prevenzione operano Ispettori con qualifica di U. P. G.: in caso di rElato devono intervenire

    immediatamente, interrompere la situazione di non conformità e notificare i reati alla Magistratura

    Gli ispettori possono esercitare i seguenti poteri:

    Potere di accesso

    Facoltà di diffida

    Facoltà di disposizione

    Facoltà di sospensione dell'attività

    Nel dettaglio, al momento dell'accertamento della contravvenzione l'Organo di vigilanza emette una

    prescrizione fissando contestualmente un termine per la regolarizzazione. Tale, termine:

    Non può eccedere il periodo tecnicamente necessario per adempiere alla prescrizione

    È prorogabile a richiesta motivata del contravventore ma non può in ogni qaso superare i sei mesi

    È ulteriormente prorogabile per una sola volta e comunque per un tempo hon superiore ad ulteriori

    sei mesi quando specifiche circostanze, non imputabili al contravventore, determinino un ritardo

    nella regolarizzazione.

    L'organo di vigilanza ha l'obbligo di riferire al Pubblico Ministero la notizia di reato inerente la

    contravvenzione ai sensi dell'art. 347 del C.P.P.; tale comunicazione dà Iluogo all'apertura di un

    procedimento penale con iscrizione della contravvenzione nel registro delle hotizie di reato. Ai sensi

    .--LA-it-.-,I-----.------p-r-o-ge-tt-o-c-O--f-in-a-nz-ia-t-o-d-al-I'-Un-i-on-e-E-u-r-op-e-a-e-d-a-lIa-R-eg-i-on-e-L-~-iO----.--------,J l, I~C':;:;';",~'" ,,,.,,,, Programma Operativo FESR Lazio 2007-2013 Pago 31 di 106

    Asse m"Accessibilità" • Attività 3 '1nfrastnJtture e servizi di connellività"- Linea di Azione 'lSanità Elettronica"

  • . .ReçlONE /e LA~ ~ CReSCE l"[UROPANEl.lAlIO

    dell'art. 335 del C.P.P. il procedimento penale è sospeso dal momento dell'iscrizione della notizia di

    reato nell'apposito registro sino al momento in cui il PM riceve comunicazione di adempimento o

    inadempimento.

    Decorso il termine fissato nella prescrizione, entro e non oltre sessanta giorni l'Organo di vigilanza

    verifica se la violazione è stata eliminata secondo le procedure impartite e nel termine temporale

    stabilito dando luogo alla cosiddetta "rivisita". In tale sede si possono determil1are tre situazioni:

    adempimento alla prescrizione

    non adempimento alla prescrizione

    adempimento anomalo alla prescrizione

    Se la prescrizione è stata ottemperata nei modi e nelle tempistiche indicati dall'Organo di Vigilanza, il

    contravventore è ammesso al pagamento in sede amministrativa di una: somma pari ad V4 del I

    massimo stabilito per tale contravvenzione entro 30 giorni dalla data della rivi$ita; entro 120 giorni dalla

    cadenza fissata nella prescrizione l'Organo di vigilanza comunica al PM l'adempimento alla

    prescrizione ed il pagamento, nel frattempo avvenuto, della somma citata. Il PM chiede l'archiviazione

    del procedimento ed reato è estinto.

    Se la prescrizione non è stata adempiuta, l'Organo di vigilanza ne dà comunicazione al PM entro 90

    giorni dalla scadenza fissata nella prescrizione; il procedimento penale, a suo. tempo sospeso, riprende

    il suo corso secondo le regole del C.P.P.

    Se la prescrizione è stata adempiuta ma in tempi o secondo modalità differenti rispetto a quelle

    determinate dall'Organo di Vigilanza, essa si intende non adempiuta e dunque il contravventore non

    può essere ammesso al pagamento in via amministrativa della somma di cui sopra; inoltre del fatto è

    informato il PM. Tale adempimento anomalo è valutato ai fini dell'eventuale ~pplicazione dell'art. 162

    bis del c.p. (oblazione).

    L'art. 25 del D.Lgs. 758/94 stabilisce che per le contravvenzioni non si applicano le norme vigenti in

    materia di disposizione.

    Un procedimento diverso segue la Sanzione amministrativa.

    AI momento dell'accertamento della contravvenzione l'Organo di vigilanza emette una sanzione

    amministrativa nei modi previsti dalla norma, fissando contestualmente un termine per la

    regolarizzazione. Tale termine:

    Non può eccedere il periodo tecnicamente necessario per adempiere alla prescrizione

    È prorogabile a richiesta motivata del contravventore ma non può in ogni $aso superare i sei mesi

    È ulteriormente prorogabile per una sola volta e comunque per un tempo Inon superiore ad ulteriori

    sei mesi quando specifiche circostanze, non imputabili al contravventore, determinino un ritardo

    nella regolarizzazione

    La prescrizione può imporre, come già riferito, specifiche misure atte a far cessare il pericolo (cioè può

    contenere al suo interno una "disposizione").

    Progetto co-finanziato dall'Unione Europea e dalla Regione 4azio

    Programma Operativo FE5R Lazio 2007-2013 Pago 32 di 106

    Asse m"Accessibilità" • Attività 3 "Infrastrutture e servizi di connettività"· Linea di Azione ~'Sanità Elettronica"

  • _REgIONE /LAgIO .~ ........... "...~

    .,··•.,-l)tlJI"'J'''' h,.:."t(',,~ 1':,:li.'f'lOiI

    CRESCE l'EUAOPANEllAZIO •Trascorso il termine previsto per gli adempimenti l'organo effettua un sopralluogo di rivisita e comunica

    l'ammissione al pagamento che può awenire in due modalità:

    Il pagamento di un importo ridotto se lo stesso viene effettuato entro 30 giorni

    Il pagamento di un importo superiore, calcolato con i criteri previsti dalla norma, se il pé\gamento

    viene effettuato dopo il 30 gg.

    Trascorsi i termini di pagamento si presentano tre possibilità:

    Il trasgressore ha effettuato il pagamento previsto entro i 30 gg.

    Il trasgressore ha effettuato il pagamento entro i 30 gg. ma in misura inferiore;

    Il trasgressore non ha effettuato il pagamento.

    Mentre nel primo caso il processo si conclude con la chiusura del procedimento d'ufficio, negli altri due

    casi viene data comunicazione a Regione Toscana per l'effettuazione delle procedure di riscossione

    forzata.

    SISPC consente la registrazione di tutto l'iter delle procedure su descritte e cQmprende lo scadenziario

    degli atti.

    Inoltre trattandosi di informazioni soggette a privacy, così come per le tutti gli atti medici sono state

    implementate le seguenti funzionalità:

    la persona fisica é individuata da un identificatore anonimo, registrato in un database separato e

    acceduto esclusivamente mediante webservice;

    i documenti archiviati sono criptati digitalmente e solo gli operatori U!pG possono utilizzare la

    chiave per potervi accedere. In tal modo gli amministratori di SISPC non possono accedere ai

    contenuti dei documenti;

    i documenti sono trasmessi al protocollo come "classificati" ossia riservatI. In questo modo solo gli

    operatori di protocollo autorizzati potranno operare sui documenti prodotti.

    3.3.3.3 Materiali contenenti Amianto

    Il Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro prevede una comunicazione ufficiale alla AUSL competente

    territorialmente in caso di qualsiasi attività riguardante i materiali contenent~ amianto, mediante una

    Notifica in caso di trattamenti di incapsulamento o confinamento (art. 2~0 D.Lgs 81/08) oppure

    mediante un vero e proprio Piano di Lavoro in caso di rimozione (art. 256 D.Lgs 81/08).

    Queste comunicazioni obbligatorie sono relative alle attività previste prima di effettuare i lavori, attività

    che devono essere vagliate e convalidate o meno da parte dei Servizi preposti all'interno delle stesse

    AUSL.

    La legge quadro sulla cessazione dell'impiego dell'amianto (L. 257/1992) prevede all'art.9 l'obbligo per

    tutte le imprese che utilizzano direttamente o indirettamente amianto nei propri processi produttivi della

    comunicazione del consuntivo delle attività svolte nell'anno precedente alla Regione e alle Az. USL

    competenti territorialmente.

    Questa comunicazione obbligatoria si riferisce quindi alle attività già svolte, e costituisce un riepilogo.

    rLA-it-'I-.II-~~;'-;'~-''"''-'''-'''-'''''-' .------p-r-o-ge-tt-o-c-;-~:-i~-:a-n;-im-at-:-~-~-II~-~tl-~~-°O-n;-EE-sU-~-oL-P:-~-:-2d-o:-I~-~2-:-~g-3i-On-e-L-'az-io----rp,-a-g-. 3-3-d-;1-0-' j Asse m"Accessibilità" - Attività 3 "Infrastrutture e servizl di connettività"· Linea di Azione "sanità EletITOnica"

  • • ~'"\"'-~""'-"',. ~ CRESCE L'EUAOf>ANH LAZIO

    SISPC ha in corso di implementazione un modulo applicativo che consente di gestire online la

    compilazione, l'invio e la registrazione sia della Notifica, che del Piano di Lavoro che della Relazione

    art.9 da parte delle ditte.

    Il basamento informativo che sarà costituito contemporaneamente i dati sia "pre-cantiere" (notifica e

    piani di lavoro) che "post cantiere" (relazioni art. 9), in modo da poter essere automaticamente

    aggiornati i dati relativi ai MCA presenti sul territorio e a quelli effettivamente rimossi. Sarà così

    possibile monitorare continuamente siti contenenti amianto, grazie anche alla corretta

    georeferenziazione dei cantieri e/o delle segnalazioni, in modo da poter essere analizzati

    automaticamente dal sistema.

    3.3.3.4 Infortuni sul lavoro

    Il modulo consente la gestione delle inchieste sugli infortuni sul lavoro eseguite su mandato

    istituzionale. Caratteristiche principali del modulo: ,

    Acquisizione immediata dell'evento tramite integrazione con il sistema ~egionale di gestione dei

    Pronto Soccorso (RFC 106)

    Gestione dell'inchiesta con attività di sopralluogo, verifica di impianti El macchine, informazioni

    testimoniali

    Gestione sequestri I dissequestri

    Archivio documentale e grafico

    Integrazione con il sistema di gestione delle Atti Giudiziari

    Integrazione con la Banca dati Inail.

    3.3.3.5 Malattie professionali

    Il modulo consente la gestione delle inchieste sulle malattie professionali eseguite su mandato

    istituzionale. Caratteristiche principali del modulo:

    Acquisizione del caso tramite integrazione con il sistema regionale di gestione dei Pronto

    Soccorso (RFC 106)

    Visita medica

    Gestione dell'inchiesta con attività di sopralluogo, verifica di impianti e macchine, ..

    Gestione cambio mansione

    Archivio documentale e grafico

    Integrazione con il sistema di gestione delle Atti Giudiziari

    Integrazione con la Banca dati Inail.

    3.3.4 Igiene e Sanità Pubblica

    3.3.4.1 Epidemiologica - Malattie Infettive

    Il Sistema di Notifica Obbligatorio (DM del 15/12/1990 e DM 29/07/1998) prevede la segnalazione da

    parte dei medici curanti di tutte le malattie infettive sospettate o diagnosticate al, locale Servizio di Igiene

    Progetto co,finanziato dall'Unione Europea e dalla Regione Lazio

    Programma Operativo FESR Lazio 2007·2013 Pag, 34 di 106

    Asse III "Acees8ibilità" ,Attività 3 "Infralltrutture e servizi di connelflvltà", Linea di Azione "$anltà Elettronica"

  • '" •o." '. ....:K""-"-,.",.,~ o::..... r ..t", -~ . ·',,"-:_'*"1',"':'_';·0 I •.."""~" f,,"-''''''CRESCE lEUAOPA NEL LAZIO e Sanità Pubblica della ASL e indica le informazioni ritenute essenziali e necessarie. A sua volta la ASL

    trasmette le informazioni alla Regione e, in alcuni casi, al Ministero della Salute.

    Il sistema prevede flussi informativi e tempistiche diversificati per rispondere alle necessità di disporre

    di informazioni tempestive per l'attuazione di interventi locali, nazionali o sovranazionali di prevenzione

    e profilassi, e di raccogliere informazioni sulla distribuzione nel tempo, sul territorio e tra la popolazione

    delle malattie infettive a fine di programmazione degli interventi.

    I pazienti segnalati sono detti casi e possono essere classificati secondo il grado di accuratezza

    dell'indagine medica in funzione della loro patologia in termini di caso presunto oppure caso accertato.

    La AUSL ha comunque l'onere di intervenire al fine di impedire l'insorgenza o limitare la diffusione del

    contagio. Ricevuta la denuncia di malattia infettiva, l'Ufficiale Sanitario:

    può richiedere un accertamento diagnostico. L'accertamento diagnostico è necessario (qualora si

    presenti un caso sospetto di una delle malattie "a denuncia obbligatoria") per confermare o

    escludere la diagnosi e quindi sapere se il malato è infetto e contagioso oppure no.

    avvia una inchiesta epidemiologica. L'inchiesta epidemiologica è un'indasine che ha lo scopo di

    identificare le modalità con cui il malato è stato contagiato, per intervenire krimuovere le cause del contagio ed evitare, in questo modo, che la loro persistenza possa provocare nuovi casi di

    malattia.

    decide le misure di sorveglianza sanitaria e altri provvedimenti (disinfezione, disinfestazione ecc... )

    da adottare;

    deve informare, periodicamente, le autorità centrali dei casi di malattie infèttive verificatesi nel suo

    territorio.

    Nel seguente schema è riportato il flusso informativo tra i soggetti coinvolti nella segnalazione di eventi

    significativi nell'ambito delle malattie infettive oltre a quelli relativi all'accertamento positivo di un caso di

    malattia infettiva. In linea di massima il flusso informative è il seguente:

    MMG l __P.LS__f segnalazione

    segnalazione

    ICA,HIV Epatite

    continuamente

    Laboratori Resistenze ---+l

    mensilmente

    Ministero della Salute

    Regione

    mensi mente mensilmente

    Progetto co-finanziato dall'Unione Europea e dalla Regione la%io

    Programma Operativo FESR Lazio 2007-2013 Pago 35 di 106 -:!J Asse III "Accessibilità" • Attività 3 "Intrastrutture e servizi di connettività"- Linea di Azione "sanità Elettronica"

  • •(",,,,," ....; .~,."~,,,...t , • .J';". '

  • ReijlONE /• r'~ .:......r ..:_.... ~ ..,...... \.ti' •. LAZIO ~ ,. ,;""'~*.. "~.J,,',.'.I/I!"Ù', ".:-"tCRESCE l'E UROPA NEL l.t.ZIO •

    schede che registrano i Controlli che gli operatori del dipartimento vanno via via ad effettuare. La

    definizione della tipologia di pratiche e quindi dei possibili processi è impostata attraverso il

    nomenclatore.

    3.3.5.2 Polizia Mortuaria

    Il modulo garantisce la gestione delle pratiche della polizia mortuaria cOn schede specifiche di

    registrazione, report sintetici e analitici dell'attività svolta. Contiene l'anagrafe dei cimiteri, e gli strumenti

    per la gestione dei provvedimenti all'autorità sanitaria.

    3.3.5.3 Vaccinazioni e medicina del viaggiatore

    Il modulo consente la gestione dell'anagrafe vaccinale di tutti i cittadini pr~si in carico dal Sistema

    Sanitario Toscano. Caratteristiche principali del modulo:

    Gestione del sistema di codifica per farmaci nazionali ed esteri

    Gestione dell'ambulatorio e delle sedute vaccinali

    Gestione delle coperture sul territorio, gestione inadempienti, lettere di invito

    Gestione delle prenotazioni

    Campagna vaccinale antinfluenzale, pneumococcica, altre

    Medicina del viaggiatore

    Modulo di registrazione

    Modulo debiti informativi verso Regione e Ministero

    Integrazione con la cartella sanitaria di Regione Toscana (RFC 171.3)

    3.3.5.4 Medicina Legale

    Il modulo verticale per la Medicina Legale comprende quattro gruppi di funzioni!:

    Accertamenti collegiali: invalidità civile, riconoscimento dei portatori di handicap( L. 104/92),

    inserimento lavoratìvo degli invalidi (L. 68/99), riconoscimento della cecità civile e del

    sordomutismo;

    Accertamenti di competenza della Commissione Medica Locale patenti di guida;

    Accertamenti di medicina fiscale;

    Certificazioni medico legali - es. porto armi, contrassegni, patenti di guida, !ecc...

    3.3.5.5 Accertamenti di medicina fiscale

    Il modulo implementa tutte le funzionalità necessarie alla gestione delle pratich~ relative a Visite Fiscali.

    E' possibile registrare in seno alla pratica le persone fisiche e giuridiche coinvolte.

    L'iter prevede l'inserimento della richiesta con alcune informazioni accessorie obbligatorie (richiedente,

    lavoratore, prognosi ecc... ), a fronte della quale avviene una assegnazione al medico fiscale. Questi

    registra sul sistema le informazioni salienti derivanti dal controllo effettuato (prognosi, malattia, tipo di

    visita, ecc.. ) con la stampa diretta dal sistema della lettera di trasmissione dell'~sito.

    Progetto co-finanziato dall'Unione Europea e dalla Regione Lazio

    Programma Operativo FESR Lazio 2007-2013 Pago 37 di 106

    Asse III "Accessibilità" - Attività 3 "Infrastrutture e servizi di connettivltà"- Unea di Azione "sanità EletIronica"

  • .i-' "• ·'· .~NE~ ~'" "", ... ".-~ ..... O

    CRESCE t·EUROf>ANEllAlIO

    Le informazioni raccolte durante la registrazione del procedimento sono messe a disposizione delle

    AUSL per la fatturazione delle prestazioni erogate verso il datore di lavoro e per la contabilizzazione dei

    compensi ai medici (qualora spettanti) attraverso i sistemi che ogni AUSL utilizza per la gestione

    contabile amministrativa aziendale.

    Il modulo comprende una Cartella Medico Legale attraverso la quale è possibile rilevare in modo

    immediato tutte le prestazioni erogate al singolo utente ( visite per invalidità, per patenti, visite fiscali,

    ecc... ) in modo da avere un dossier completo degli eventi, delle informazioni raccolte, degli esisti e dei

    referti prodotti a qualsiasi titolo per il singolo individuo.

    3.3.5.6 Medicina dello Sport

    Il sistema informativo prevede le seguenti funzionalità:

    gestione delle informazioni anagrafiche dell'atleta, compresa l'identificazibne mediante documento

    di identità, con collegamento all'anagrafe assistiti regionale. È integrato la possibilità di poter

    visualizzare le agende CUP e di effettuare il trasferimento diretto dei dati dell'assistito. Per ciascun

    atleta é possibile anche registrabile la società sportiva che ne ha richiesta la certificazione di

    idoneità e lo/gli sport per il/i quale/i tale certificazione è rilasciata;

    gestione della cartella sanitaria dell'atleta, con possibilità di aggiornamento della medesima all'atto

    delle visite successive; la cartella sanitaria consente la registrazion~ di informazioni di tipo

    anamnestico e degli esiti dell'esame obiettivo e degli accertamenti sanita~i integrativi eseguiti;

    gestione di protocolli sanitari specifici per ciascuna disciplina sportiva;

    gestione degli account con privilegi differenziati a seconda del gruppo di utenti; in particolare, in

    quelle AUSL nelle quali il medico dello sport è coadiuvato dai medici cardiologi per

    l'interpretazione di accertamenti integrativi specialistici, questi accedono a pagine separate della

    cartella sanitaria, con possibilità di stampa di certificati specialistici; parimenti, sarà riservata una

    pagina con le informazioni reperibili all'atto dell'accettazione dell'aUeta (anagrafica, società

    sportiva, etc.) per la gestione diretta da parte del personale infermieristico di supporto;

    stampa di dichiarazioni Iiberatorie (privacy, consenso informato, etc.) all'accettazione e di

    certificato di idoneità/non idoneità conforme alle specifiche regionali;

    elaborazione e stampa di report di attività a vari livelli di aggregqzione (per medico, per

    ambulatorio, per AUSL, per Zona, per sport, per società sportiva, per peri~do, etc.);

    elaborazione e stampa di report di dati sanitari aggregati, anche in questo caso a vari livelli di

    aggregazione.

    Il sistema così sviluppato gestirà al suo interno i livelli di implementazione necessari ad alimentare il

    sistema dei Prodotti Finiti e ingloberà l'attuale sistema regionale denominato "Anagrafe Atleti". E'

    auspicabile che nel sistema di raccolta dati delle certificazioni medico sportive, vengano coinvolte

    anche le strutture sanitarie private autorizzate al rilascio, in modo da rendere ~ompleta la raccolta delle

    informazioni per le finalità di controllo per le quali il sistema è stato appositam~nte creato".

    Progetto co-finanziato dall'Unione Europea e dalla Regione Lazio

    Programma Operativo FESR Lazio 2007-2013 Pago 38 di 106

    Asse III "Accessibilità" • Attività 3 "Infrastrutture e servizi di connettività"· Linea di Azione "Sanità Elettronica"

  • 8REq!ONE "/ ftII

  • .• REQIONE /LAZIO ..

  • .R§GIONE/ LI@Q z..

    ,"~~r ... " ~J'~';41f 1_;-."t.,."";' 1.,"";-"CRI:SC( l'EUROf>AN[llAlIO ••

    5.1 Requisiti generali del sistema

    L'Appaltatore DEVE personalizzare il Sistema SISPC apportando le seguenti modifiche elo evoluzioni:

    personalizzazione elo evoluzione del sistema di registrazione delle attività del sistema SISPC

    per la realizzazione del workflow management del sistema SIP per la gestione delle pratiche

    generiche e dei relativi flussi rispetto al modello organizzativo e ai requisiti architetturali della

    Regione Lazio (servizi a corpo);

    personalizzazione e l'integrazione dei moduli orizzontali del SISPC. adeguando gli stessi sia in

    termini tecnologici che funzionali ai fini della completa integrazione con il modello organizzativo

    della Regione Lazio e con il Sistema Informativo Sanitario Regionale (servizi a corpo);

    personalizzazione dei moduli verticali del SISPC dedicati alla gestione dei servizi dei

    Dipartimenti di prevenzione della Regione Lazio (servizi a corpo);

    realizzazione e al rilascio in esercizio di un prototipo, con i relativi se'1Vizi di roll-out (servizi a

    corpo);

    sviluppo di moduli funzionali aggiuntivi, ovvero alla realizzazione ex novo di servizi

    professionali specificatamente richiesti dalla società appaltante durante l'esecuzione dell'appalto,

    ivi comprese attività di migrazione e di ripresa dati da banche dati terze (servizi a misura).

    Di seguito si rappresentano in modo semplificato il modello logico del Sistema SISPC e il modello

    logico del Sistema SIP che l'Appaltatore DEVE realizzare:

    L GAA ] I I

    Anagrafiche ] C Gestore Documentale I [ Gestione pratiche

    m .~

    * c:'c

    > ,l:!:c .o :> o~ C m

    Cf)

    L L

    m N

    ~ ~ :> m0,- c:

    U) Ql o E 3=="8« ~

    Gestione Sopralluoghi

    '5

    '" ~ o ~ ~

    ,~ ~ Q,)U Ql , c:J:Q8'N :>c: ~

    LLJ Reportistica

    SISTER

    Gestione Campionamenti

    () 0U)

    iii ai "O

    "5 "8 E

    ~

    ,~ D .o :>

    O

    c:

    It ~ lO

    I

    -~

    i w I U)

    iii w Z O

    ~ Cl W l ~

    ,

    I SUAP I

    ~ I NSIS JL Registro Imprese

    ~ IZSI

    INAILI

    INPS I .......... 1

    [-~

    I

    Progetto co-finanziato dall'Unione Europea e dalla Regione Lazio

    Programma Operativo FESR Lazio 2007-2013 Pago 41 di 106

    Asse 1\1 "Accessibilità" •Attività 3 "Infrastrutture e servizi di connettlYltà"· Linea di Azione "Sal1ità Elettronica"

  • ·OR§GIONE r _,1C.~L6Z1O tC. ':0'110",1 '~~ ., •.jiO;;.... \ ••.,l'l.; h."'K~'·.,.,',.,•CRESCE l'EUROPA NtL LAZIO

    OPENSSO

    AnllQflJfe A5si5titi Operatori e Strutture A8UR-SAAS

    Gestore Pratiche gen8l'Ichelsopral\uoghi e campionamenti WORKFLOW MANAGEMENT

    ~ ,~ .. (li~

    'o:

    ,Ir::l

    JlSo -O ;!> «I .Y ~ ,~ .. 'i!Ul~:c n ~= :I Il. li~«

    !Ic: 'fl

    'e e~ Il.

    B la n n :I Il.

    ~ "ID li)

    QI

    t g

    Jl ~ o... ~ 'o ~ ~

    l 11 ."

    '" :~ 'l:l ID ::!

    i i 'l:l

    '" ~ al ::!

    Sistema di Repottls/lca (BI}

    Sistema di (Jeolocalizzazione

    j (I)

    in w ~ ~

  • -0

  • '" .e· Re~IONE"/-O." LAW ...c. ••.•.-," ...'

  • •i'oIlIli..,·.t ....~ II'n:..... ll'J ~ Ii$..~ I •. ,~,...,~" ':'d",."CRESCE lEUAOPA N[llAZIO Pianificazione

    Pianificazione

    Richieste

    l Organizzazione i.

    1/ Piano Sanitario Regionale individua nei Piani Mirati lo strumento con cui rendere più incisivi gli

    interventi di prevenzione. Tale strumento è dunque un input al Dipartimento della prevenzione

    che concorre insieme a piani mirati individuati dal Dipartimento alla pianificazione delle attività.

    Le richieste sono invece l'evento, non programmato, che genera una pratica; possono pervenire

    da due canali:

    Applicativo: la pratica viene istanziata per via telematica da un altro sistema informativo che li

    ha awiato un procedimento, innescando così un'attività (endoproc~dimento) necessaria al

    completamento del procedimento stesso. Esempi di endoprocedimenti sono quelli che

    vengono attivati dal SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive) o per la Notifica di

    cantieri.

    Modalità interattiva: un utente, accedendo agli sportelli del Dipartimelnto e/o tramite apposite

    applicazioni web, apre una pratica effettuando una specifica richiesta. '

    Esecuzione

    Partendo dall'organizzazione del lavoro, le varie strutture operative esemuono quanto per loro

    organizzato, e registrano le attività istanziando delle pratiche. In tale attività, le strutture sono

    guidate dal Nomenclatore.

    Reportistica

    La Reportistica è funzionale al management del Dipartimento per a~ere informazioni sul

    funzionamento della struttura, e per intraprendere eventuali azioni cornettive in funzione dei

    risultati che il Dipartimento sta effettivamente conseguendo.

    Prodotto finito

    Un prodotto finito è uno speciale "output", ossia una prestazione, in grado di soddisfare in modo

    appropriato ed esaustivo un determinato fabbisogno di salute. 1/ Dipartimento è sempre in grado

    Progetto co-finanziato dall'Unione Europea e dalla Regione Lazio

    Programma Operativo FESR Lazio 2007-2013 Pago 45 di 106

    Asse III "Accessibilità" • AttIvità 3 "Infrastrutture e servizi di connetlivltà"· Linea di Azione "~nità Elettronica"

  • '" •.' ,.~ ,.,...,..... ..

  • •RiGIONE r • LAZIO ~

    CR[SCE l'ElIROPA~\.lAZIO

    Verticale N i

    Interagisce Prodotti

    Finiti,- \ ~ni~g~~~ I ,

    r-..L.-_-~;iII. I Pratiche

    _ ........ ,J '-_-_-' : I

    I U2......._.._------'.",.,..-+---

    Reportistica

    La pratica può essere istanziata da Agenti interni o esterni. Gli agenti intern! sono gli Operatori che

    utilizzano i moduli verticali (ad esempio il funzionario che deve fare un sopraliluogo); questi prendono

    visione delle pratiche esistenti, o ne istanziano una nuova di propria competenza, e successivamente

    aprono delle schede per la specifica tipologia di attività da compiere.

    ~/"'. i ~.~.: G~~---;~;:-------TJI A~ l. . ..... lUI Interno

    La pratica può essere istanziata anche da moduli software utilizzati da agenti esterni. I principali agenti

    esterni sono:

    il Cittadino, attraverso l'apposito modulo web del Sistema SIP;

    la Regione, attraverso il modulo per la gestione dei piani del SIP;

    l'infrastruttura per la Cooperazione Applicativa Regionale, attraverso i relativi moduli di integrazione

    con il Sistema SIP.

    ____inI8rllglSCll

    -----, Prelfche ,

    ... .:.-_-~_"IIf!!!""0"'"-- I

    Infrasln.ltwra coopena~ne

    LAit!IIII~:%""""

  • C'-R[SC€: l'EUROp",.n. LAZIO

    Attraverso l'infrastruttura di cooperazione, possono invece arrivare varie richieste di istanze di pratiche

    generate da procedimenti diversi quali ad esempio il SUAP, e/o la Notifiche Cantieri.

    /----------,t PNtlcN ~-"',

    ~

    __.t:--~- - '" usaA---I

    intefaglsce

    SUAP Notifica CMtieri

    Le interfacce rese disponibili sono web-based, a uso degli utenti, e/o orientate ai servizi (Web

    Service); tramite queste ultime, i sistemi esterni, impiegando l'infrastruttura di cooperazione, possono

    attivare nuove pratiche.

    Una attività può anche essere istanziata selezionando prestazioni presenti nel Nomenclatore, In

    questo caso, potranno essere istanziate, contemporaneamente, più pratiche che potranno essere

    assegnate a Unità Operative e/o a operatori diversi.

    Ogni agente può istanziare o partecipare all'adempimento delle pratiche di propria competenza,

    prendendo visione anche di tutte le attività che sono già state svolte su quella istanza di pratica.

    L'associazione di un'attività alla pratica awiene attraverso uno specifico moduilo verticale, nel quale

    vanno inseriti tutti i dati specifici della registrazione. Il modulo "Pratica", in base flUa specifica richiesta

    e secondo quanto riportato nel Nomenclatore, decide la struttura o l'operatore competente (primo

    assegnatario).

    5.2.1.3 Disegno concettuale dei dati

    Vengono individuate tre tipologie di archivi logici:

    anagrafiche;

    supporto;

    trasversale.

    -------.----~-----+---------------r--'.l Progetto co-finanziato dall'Unione Europea e dalla Regione Lazio' LAit 1\lr,~?"", ,_,",'" Programma Operativo FESR Lazio 2007-2013 Pago 48 di 106

    , Asse III "Accessibilità" - AttIvità 3 "Infrastrutture e servizi di connettlvltà"- Linea di Azione "Sanitl\ Elettronica"

    / L

  • _REGIONE "/• K'\ W!SJQ ~.""' ....... '~ .... U

    r--Trasversali

    Anagrafiche

    Trattasi del contenitore di tutte le informazioni che registrano le attività svolte dal Dipartimento. I

    principali archivi appartenenti a questa categoria sono:

    - Sopralluogo

    - Atto Giudiziario

    - Campionamento

    - Pratica.

    Pratica

    La pratica è un'astrazione del concetto di attività, e quindi memorizza tutte quelle informazioni

    comuni a tutte le attività e definisce le relazioni tra tabelle di natura generica a prescindere dal tipo

    di attività effettivamente svolta. La tabella Pratica ha dunque asscpciazioni con le tabelle

    Sopralluogo, Atto Giudiziario, Campionamento proprio perché queste ultime vanno a contenere

    dati specifici dell'attività correlata alla Pratica. Inoltre alla pratica è ~ssociato l'insieme degli

    operatori che nel tempo hanno contribuito alla gestione della stessa, tralllite riferimenti alla tabella

    Agente (vedi modulo GAA).

    Progetto co-finanziato dall'Unione Europea e dalla Regione Lazio

    Programma Operativo FESR Lazio 2007·2013

    Asse IO "Accessibilità" - AttIvità 3 "Infrastrutture e servizi di connettività"· Linea di Azione "Sanità Elettronica"

  • ' R§GIONE/ • LAZIO ~

    CRESCr. U,UAOPANEllAlIO

    SOpraHuOto " ,

    Esecuzione

    .l'...tlo". ...t---------E~ecuzione

    Esecuzione

    Assegnata-------~

    Se infatti la tabella Pratica possiede un riferimento alla UO competente per tale pratica, e quindi un

    riferimento generico alla struttura responsabile della pratica, sono presElnti anche i riferimenti alle

    singole persone che, a diverso titolo e in diversi momenti, hanno contribuito alla gestione della

    singola pratica.

    Le attività vengono gestite grazie alla presenza di attributi che definisconq:

    L'anagrafica generale (Sopralluogo, Atto Giudiziario, Campionamento, ... ) per la quale la

    pratica è stata erogata

    Il tipo con un riferimento al Nomenclatore

    La data di inizio e di fine

    La quantità

    Il riferimento esplicito ai documenti prodotti o utilizzati nell'erogazione della pratica (illustrato

    successivamente nel documento).

    LAit "III~?""'" ,_ ',', ~ ·1 Progetto co-finanziato dall'Unione Europea e dalla Regione Lazio

    Programma Operativo FESR Lazio 2007-2013

    Asse III "Accessibilità" • Attività 3 "Infrastrutture e servizi di connettlvltà"- Unea di Azione '''sanità Elettronica" Pago 50 di 106

  • • R~GIONErO ~4'ZIO ')iIIf·"J1I"",:, I.f~...(:oht l''JK~ "_".';'!..~ • ..-lo:."oI'l

    CRESC( l'(UAOPAt;EllAlIO •

    (one

    . zlone

    Ir

    Esecu

    Qampionamento·

    Pratld\e st!cuzlone

    LAssoc;at pocLimenti .

    I !

    Deflnltil

    ,----

    Assegnalal---------.J

    /

    Infine le Pratiche fanno riferimento a Entità, e quindi ad Anagrafiche specifiche quali ad esempio

    Anagrafe assistiti, Anagrafe Animali, Anagrafe Impianti, ecc.. ,

    LAitllll~,."",_". i

    Progetto co-finanziato dall'Unione Europea e dalla Regione Lazio

    Programma Operativo FESR Lazio 2007-2013

    Asse III "Accessibilità" - AttIvità 3 "Infrastrutture e servizi di connettlVltl"- Unea di AzIone "~nità Elettronica" Pago 51 di 106

  • e @GIONE/ ~ ~ ()11"."",:Il:.,,,,,,,, 1• .,1;.;: h,~_';:~l":"'"

    CRESCE CE llROPA NEll.AlIO •,--------

    Éntllà

    rif.rita--.......I

    1_ Esecuzione

    Pratlch. M------------fsecuzione

    Esecuzione

    i 'OQcumenti

    [)efinka

    AllO Giudizi.ari( Assegnata---------.!

    Sopralluogo

    Una delle tipologie di attività svolte dal Dipartimento della Prevenzione è quella di sopralluogo.

    trasversale rispetto alle attività del Dipartimento e alla figura professionale impegnata nella sua

    esecuzione. Le principali macro relazioni della tabella Sopralluoghi posspno essere riassunte nel

    seguente diagramma concettuale.

    ,

    LAit 'i1r/::"2."" ".".", Progetto co-finanziato dall'Unione Europea e dalla Regione Lazio

    Programma Operativo FE5R Lazio 2007-2013

    Asse III "Accesalbllltà" - AttIvItà 3 "Infrastrutture e servlzl di connettività"- Linea di Azione "Sanità EleUronlca" Pago 52 di 106

  • .. REGIONE/ • LAZIO .z:.

    CRESCE LHJAOPANEL LAZIO

    Ano,rafe Persone

    Pres.nZil

    Arto GiudlZlariO ... "'......---&:ot.no----.1 Sopralluc>110 "---Es.cuzlonl__~~

    NecessitI

    Pratica

    Come la figura illustra, il Sopralluogo risulta essere un concetto trasversale alle attività di SISPC

    poiché ha legami con gli Atti Giudiziari, in quanto un sopralluogo può generare una serie di atti

    consequenziali che devono essere tracciati al fine di completare la Pratica. Attraverso il concetto di

    Pratica, al sopralluogo è associata l'Unità Organizzativa che lo esegue in modo da poter realizzare

    uno scadenzario delle attività e il motivo. Essendo effettuato in una località ben precisa, la tabella

    contiene informazioni riguardanti la localizzazione e la tipologia di sopralluogo effettuato.

    Campionamento

    Un Campionamento avviene in maniera o in conseguenza di un'attività di sopralluogo, e quindi è

    legato a una pratica o nasce come intervento previsto da piani mirati di campionamento e di

    ricerca di determinate sostanze.

    Anche questa tabella si pone, per sua natura, trasversale alle attività del Dipartimento della

    Prevenzione (vedi figura seguente).

    Progetto co-finanzialo dall'Unione Europea e dalla Regione Lazio

    Programma Operativo FESR Lazio 2007-2013 Pago 53 di 106

    Asse IU "Accessibilità"· AtIIvItà 3 "lnfra8trutllJre e aerv1zl di connetllvltà"· Linea di Azlone "sanità Elettronica"

    t:J

  • • ~'"\ .,'....~"~~ ~

    CRESCE lTUAOPA".Ell.AlIO

    .14--_lchlesto---~

    Il concetto di Campionamento viene arricchito con l'attributo che ne definisce il tipo e la

    registrazione, tipizzata, di eventuali irregolarità. Tale tipizzazione qonsente ad esempio di \

    intraprendere, anche in automatico, una serie di attività (quindi la regist~azione di nuove pratiche) \

    in reazione all'esito del campionamento. Sono previsti collegamenti alle I!=ntità che registreranno le

    attività del laboratorio di Analisi verso cui il campione viene destinato. Tale associazione avviene in

    maniera puntuale grazie alla relazione delle Pratica verso le Entità.

    Atto giudiziario

    A seguito dell'esecuzione di una Pratica o a seguito di un Sopralluogo potrebbe scaturire un Atto

    Giudiziario. Anche il concetto di Atto Giudiziario si pone, per sua natura, trasversale alle attività del

    Dipartimento della Prevenzione.

    Eseguito -...

    Not icato

    LAit \I\II~)"'~ '

  • CRESCE lTUAOPA"El LAZIO

    Come mostrato in figura il concetto di Atto Giudiziario è legato all'anagrafe delle Persone per

    indicare i soggetti a cui tale atto viene notificato.

    Supporto

    Questo gruppo di tabelle è omogeneo in base al fatto che il loro uso è s~oradico e fatto da persone

    attraverso moduli software appositi. In questo gruppo ricadono fondame~talmente i concetti: - Nomenclatore

    - Tariffario

    - Prodotti Finiti

    Come già precedentemente illustrato, il concetto di Pratica riferisce a più concetti a livello di

    Nomenclatore. AI concetto di Nomenclatore sono legati quello di Prodotto e Attività AI singolo

    concetto di Nomenclatore è associato l'insieme dei Prodotti ossia dei procedimenti che il

    Dipartimento della Prevenzione deve fare al fine di erogare quel tipo di prestazione.

    Anche per le Attività vale lo stesso discorso, ossia per ogni concetto di Nomenclatore sono

    associate l'insieme delle attività necessarie all'esecuzione della prestazione.

    Infine per ogni concetto di Nomenclatore viene associato un Settore di pertinenza dell'erogazione

    dell'attività o della prestazione.

    Alcune attività o prestazioni del Nomenclatore sono erogate in base ad un Tariffario.

    Il concetto di Nomenclatore dispone inoltre di attributi che consentono di stabilire dei limiti

    temporali o di altra misura in cui tutti i prodotti associati devono essere realizzati, o le attività ad

    esso associati devono essere concluse.

    LAit.'llr~?"" .,'",., l

    Progetto co-finanziato dall'Unione Europea e dalla Regione Lazio

    Programma Operativo FESR Lazio 2007-2013

    Asse III "Acc:esslblllUi" •AttIvIUi 3 "Infrastrutture e servizi di connettlvltà"· Linea di AzIOne "SanlUi EletIronlca" Pago 55 di 106

    :

  • ·0"~,~.. " ..···f.....

    r---Ese8ue--"'--_...... ""'-~

    osto •

    Tariffario

    Il tariffario definisce le voci di costo delle prestazioni a pagamento erogat~ dal Dipartimento.

    Viene riferito dal Nomenclatore per tutte le prestazioni "corte" di breve es~cuzione, ed è il supporto

    per le attività di tariffazione associate alla pratica.

    Prodotti Finiti

    Il sistema regionale dei Prodotti Finiti rappresenta il metodo di valutazione delle attività svolte dal

    Dipartimento di prevenzione. I Prodotti del Dipartimento rappresentano un sottoinsieme misurabile

    di tutte le attività realizzate e il Nomenclatore li comprende tutti. Ogni Prrodotto si dettaglia in una

    serie di Attività secondo una Matrice di associazione predefinita.

    Trasversali

    I gruppi di concetti di natura trasversale sono oggetti utilizzati da più moduli applicativi

    contemporaneamente e quindi usati in modo anche intensivo. Tali gruppi di concetti sono fruibili

    tramite servizi, auto-consistenti e debolmente accoppiati, che vanno a realizzare la modalità prevalente con cui si accede a tali dati. Fanno parte di questo grupl\lo di concetti tutti quelli

    necessari a supporto dell'adozione di moduli software trasversali, e quindi di servizio.

    LAit !IIII~"~~", "" \

    Progetto co-finanziato dall'Unione Europea e dalla Regione Lazio

    Programma Operativo FESR Lazio 2007·2013

    Asse m"Accessibilità" • AItIvltà 3 "Infrastrutture e 88lVlzI di connewvltà"· Linea di AzIone "sanltà Elettronica" Pago 56 di 106

  • CREsce l'[ LJROPA "ell.6.ZIO

    Esempi di moduli traversali sono il GAA, o quello della Gestione Documentale implementato in

    SISPC con il prodotto open source Alfresco. Anche tale modulo software è utilizzato in modo

    intensivo da molti altri moduli software di SISPC in quanto "contenitore'" specializzato alla gestione

    di documenti.

    SISPC mantiene le informazioni sul database per "legare" i documenti memorizzati in Alfresco con

    gli Atti che hanno avuto necessità di memorizzare il documento stesso. Ad esempio ad un

    Controllo di un Allevamento potranno essere associati vari Documenti.

    Il concetto di Documento rende possibile l'archiviazione di documenti qollegati ad Atti che fanno

    parte del procedimento. Il concetto di Documento è tipizzato e può far riferimento a un Template

    del documento stesso realizzato per un particolare Ambito. Attributi identificativi del Documento, o

    del suo Template, sono funzionali anche a definirne le politiche di conservazione del documento

    stesso nel tempo.

    Ambito

    .-J

    Tlll

    ~

    r-Doeumen1o

    ...

    "'"

    ~

    ,Y

    U

    Template

    ~

    AttO

    ~

    LAit ,,\II~""'~'""" \

    Progetto co-finanziato dall'Unione Europea e dalla Regione Lazio

    Programma Operativo FESR Lazio 2007·2013

    Asse ID "Acce8slbllltl\" • AttIvità 3"1nt'ras1ruttunl eservizi di connetlivltl\"· Linea di Azione "~nltl\ Elettronica" Pago 57 di 106

  • -O" • RijGIONE / • LAZIO. ~ .'.......'.,.,"/'61 CRESCE l'EUAOP"N1EllAlIO

    5.2.2 Integrazioni

    L'Appaltatore DEVE integrare il Sistema SIP con i sistemi descritti nei paragrafi successivi.

    5.2.2.1 Architettura SOA - Enterprise Service Bus

    L'architettura SOA (Service Oriented Architecture) è un paradigma archi.etturale indipendente dal

    substrato tecnologico; nonostante tale indipendenza, alcune tecnologie sono considerate "abilitanti" per

    questo tipo di architetture: una di queste è l'Enterprise Service Bus (ESB).

    Il compito principale di un ESB è fornire un layer di comunicazione tra i servizi, coerentemente con i

    principi architetturali SOA, risolvendo problematiche legate all'integrazione quali il supporto a chiamate

    sincrone e asincrone basate su messaggi, intelligent routing, trasformazione dei dati e integrazione con

    diversi protocolli.

    Un ESB, quindi, ha l'obiettivo di rendere accessibile mediante standard .wS-* ciò che non lo è,

    contemporaneamente mediando sui formati, permettendo così di inserire nell'architettura SOA servizi

    "estrapolati" da applicazioni originariamente accessibili solo mediante "protocolli legacy". La Società

    Appaltante ha adottato l'Enterprise Service Bus TI BCOC! verso S.x.

    5.2.2.2 Integrazione con il sistema AMUP

    L'Appaltatore DEVE prevedere meccanismi di autenticazione e autorizzazìon~ per le dovute policy di

    sicurezza, attraverso l'integrazione con il sistema interno AMUP, le cuiinterfacce saranno rese

    disponibili da parte della Società Appaltante per le necessarie funzioni d'interoperabilità per la gestione

    delle utenze e della loro profilatura.

    L'Appaltatore DEVE prevedere funzioni basate sull'architettura logica del sistema AMUP,

    schematizzata di seguito:

    Trusled Sources Sottosistema User Provisioning Sottosistema AC~SS Web Applicalions

    v :. , ;: i •..... • i.' "

    ',', .'...efJGestori utenze e

    profili

    Persislenza e cifratura

    User Interface

    Management ! >. u O>

    8..~ O> 1ij_'0>0N ~ c: o.O> . 5"0

    Utenti finali web applications

    Con riferimento alla figura precedente, si precisa quanto segue:

    il sottosistema di gestione degli accessi (AM) si basa sulla soluzione open$iource OpenSSO 8 con

    proprio LDAP che DEVE essere acceduto in scrittura esclusivamente da OpenSSO 8;

    LAit ,\l'~~'~'k< ~OC" l

    Progetto co-finanziato dall'Unione Europea e dalla Regione L~io

    Programma Operativo FESR Lazio 2007-2013

    Asse III "Accessibilità" - Attività 3 "'nfrastnrtture e servizi di connettlvltà"-lInea di Azione "~nltà EIeIIronIca" Pago 58 di 106

  • AR!GIONE/ _LAZIO ~

    CRESCE: l:EUROPANEllAlIO

    il sottosistema di User Provisioning (UP) è un applicativo 'custom' J2EEche espone e può esporre

    delle specifiche interfacce WS per collegarsi ad altre 'trusted source'.

    L'Appaltatore DEVE realizzare la soluzione d'integrazione tra il sistema SIPe gli attuali meccanismi di

    autenticazione e autorizzazione (sistema AMUP) prevedendo anche l'accessQ tramite TS-CNS.

    5.2.2.3 Integrazione con il sistema di gestione documentale

    L'Appaltatore DEVE assicurare che la gestione di tutti i documenti prodotti dal Sistema SIP possano

    essere memorizzati, modificati e storicizzati direttamente sul sistema del gestpre documentale messo a

    disposizione dalla Società Appaltante, quale sottosistema in grado di gestire il flusso di creazione,

    controllo, approvazione e archiviazione della documentazione prodotta elo ricevuta nel Sistema SIP,

    nel pieno rispetto dei requisiti di sicurezza, di integrazione e della flessibilità.

    Il gestore documentale, si basa su una architettura con i seguenti due componenti ben distinti e basati

    su standard aperti IHE-XDS:

    Repository, per la conservazione e gestione dell'intero ciclo di vita di documenti sociosanitari

    elettronici;

    Registry, per la classificazione e indicizzazione di quanto inserito nel Repository.

    L'Appaltatore nell'ambito del Sistema SIP DEVE assicurare il seguente flusso elementare di

    archiviazione:

    la documentazione clinica del paziente, proveniente dai vari sistemi dipartimentali, DEVE essere

    archiviata in modo consistente in un Repository regionale o aziendale se presente;

    ogni documento DEVE essere indicizzato, secondo le convenzioni stabilite, nel Registry aziendale

    (se presente) e della Regione Lazio.

    Allo scopo si precisa che sia il Registry che il Repository sono conformi all'ultimo rilascio disponibile

    delle linee guida IHE (www.ihe.netITechnical_Frameworkl). Entrambe le tipologie di attori Repository e

    Registry supportano le specifiche previste, per rispettivi ruoli, dalle linee guida IHE nei profili XDS.b