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SIS PIEMONTE
“Dal testo al contesto: analisi del romanzo vittoriano in una classe quinta di liceo scientifico”
Specializzanda: Francesca Gioli
Supervisore di tirocinio: Antonio Saraceno
Anno accademico: 2007- 2008
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CONTESTO
L’intervento didattico è stato svolto in una classe quinta di un liceo scientifico di Torino. Sotto il profilo
generale dell’utenza, l’istituto presenta un livello medio, a giudizio della tutor lievemente inferiore agli
anni scorsi. Per quanto riguarda la provenienza degli allievi, la scuola si presenta piuttosto eterogenea,
con studenti che provengono anche dalle zone della prima cintura. Per quanto concerne, infine, la
formazione universitaria, la percentuale di studenti che si iscrivono all’università è notevole, secondo la
professoressa intorno al 90% dei maturandi: parecchi, una volta individuato un percorso di interesse,
ottengono risultati molto buoni a dispetto di uno scarso successo formativo al liceo.
La classe in cui ho svolto il tirocinio è composta da 23 studenti, 15 ragazzi e 8 ragazze. Ho avuto
modo di conoscere gli studenti lo scorso anno in occasione del tirocinio osservativo e la mia impressione,
confermata da un colloquio con la tutor, è stata quella di una classe di buon livello, sia in termini di
risultati, sia in termini di motivazione e interesse mostrato durante le lezioni. Da quanto ho potuto notare,
quest’anno la classe si presenta più problematica sotto l’aspetto disciplinare, elemento che influenza
notevolmente anche il rendimento; inoltre, molti allievi trascurano alcune materie per dedicarsi
esclusivamente ad altre e alcuni sembrano più concentrati sulla scelta della facoltà universitaria piuttosto
che sull’esame di Stato1.
Dal punto di vista dell’approccio al testo letterario, gli studenti sono abituati a una modalità
piuttosto tradizionale, caratteristica dello stile di insegnamento della tutor: gli allievi mostrano un’ottima
capacità di prendere gli appunti mentre la docente spiega, ma sembrano poco abituati a lavorare
concretamente sul testo e – malgrado una buona capacità di esposizione – sembrano restii a intervenire
con contributi personali durante la spiegazione. Per quanto riguarda l’uso dell’inglese e dell’italiano, la
tutor usa quasi esclusivamente l’inglese in fase di spiegazione e si serve dell’italiano alla fine della
lezione per riprendere eventuali aspetti poco chiari: gli allievi sono dunque abituati a una lezione condotta
quasi interamente in L2.
1 Rispetto al calo di rendimento nella classe quinta, parlando con alcune colleghe della tutor, ho avuto modo di comprendere che si tratta di una situazione piuttosto frequente.
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LIVELLO
L’unità didattica presentata ambiva sin dalla fase di progettazione a portare gli studenti al livello B2
secondo il Quadro Comune Europeo di Riferimento. Si ritiene, anche attraverso il feedback della tutor e
dei ragazzi, di aver in buona parte conseguito tale obiettivo. Tuttavia, dai colloqui con la Professoressa è
emerso come per alcuni allievi questo obiettivo si presentasse sin dall’inizio difficile da concretizzare.
FINALITÁ
[...] Why teach literature? It is a question which has to be answered before any meaningful discussion
can take place concerning either the place of literature in the EFL/ESL classroom or the interface of
literature and language teaching. The reasons for teaching literature necessarily transcend the particular
circumstances, places and contexts in which literature is taught (Carter, Long 1991:1-2). Con queste
parole Carter e Long spiegano il punto di vista da cui muove il loro testo sul ruolo della letteratura nelle
classi di EFL, prima di passare a un’analisi piuttosto dettagliata degli approcci al testo letterario.
Nell’accingermi a preparare la programmazione per il modulo di tirocinio, ho voluto pormi la stessa
domanda: in una prospettiva futura di insegnamento, ho ritenuto utile comprendere perché sia interessante
insegnare la letteratura e come sia possibile motivare gli studenti al testo letterario; successivamente, mi
sono chiesta quali possano essere le strategie migliori per analizzare i testi e per farne emergere le
caratteristiche del contesto storico in cui sono stati scritti.
Perché insegnare letteratura?
Per quanto riguarda il primo aspetto, Carter e Long (1991:2-3) identificano tre motivi in favore
dello studio della letteratura, ai quali corrispondono obiettivi didattici ed educativi diversi: il modello
culturale, che vede nella letteratura un’occasione per entrare in contatto con culture, idee e valori diversi
dai propri; il modello linguistico, che considera il testo letterario come spunto per apprendere la lingua e,
infine, il modello di crescita personale, in cui rientra il piacere della lettura al di là dell’apprendimento
scolastico, per la crescita personale degli individui2. Stagi Scarpa (2007:13-14) riprende questi tre motivi
e ne aggiunge un quarto di natura eminentemente pratica: secondo l’autrice, lo studio della letteratura
rappresenta un’occasione per variare i contenuti del curriculum di lingua straniera, proponendo agli
allievi testi stimolanti il cui valore resta immutato nel tempo. Alcuni degli obiettivi educativi che mi ero
posta all’inizio del modulo rimandano al ruolo della letteratura secondo Carter e Long e Stagi Scarpa: in
particolare, ho cercato di valorizzare lo sviluppo di un punto di vista personale sui testi letti e di un
atteggiamento di curiosità e interesse verso la letteratura come strumento per meglio comprendere culture
lontane dalla nostra.
2 La letteratura, come del resto la storia, la fisica, l’arte, deve essere strumento per un più completo sviluppo della personalità, deve aiutare a creare una conoscenza critica del mondo (Pozzi Lolli, Stagi Scarpa 2006:11).
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La motivazione degli studenti
Rispetto alla motivazione degli studenti, il tirocinio è stato occasione per riflettere su alcuni aspetti
che mi propongo di approfondire in questo lavoro: innanzitutto, il ruolo di attività di warm-up o pre-
reading3 simili a quelle che si propongono per l’insegnamento della lingua, in modo da accostare gli
studenti al testo in maniera graduale; poi, la proposta di attività che permettano agli allievi di lavorare in
modo concreto sul testo. Carter e Long (1991:4) segnalano infatti che la vera conoscenza della letteratura,
che implica un coinvolgimento emozionale e rimanda all’esperienza individuale, può essere più
facilmente acquisita attraverso activity-based and student-centred approaches which aim to lead to a high
level of personal response and involvement.
Infine, si cercherà di riflettere sulle pratiche didattiche e le metodologie che consentono
all’insegnante di introdurre i testi senza fornire tutto l’apparato di informazioni relative all’autore e al
periodo storico che l’analisi del testo fa emergere poco a poco. Per quanto riguarda questo punto, si
intende approfondire in modo particolare l’approccio stilistico-linguistico al testo letterario, per
comprendere in quale modo sia possibile fornire agli allievi strumenti di analisi applicabili ad altri testi,
utili a renderli lettori autonomi4.
Un ultimo aspetto che mi premeva indagare, sempre in vista di un futuro incarico in un triennio,
riguarda la valutazione: in particolare, ho cercato di riflettere su modalità di verifica diverse dall’usuale
interrogazione orale e sul peso da assegnare all’espressione e ai contenuti.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO E PREREQUISITI
Il modulo di tirocinio svolto al liceo ha rappresentato la mia prima esperienza di insegnamento: per
questo motivo, accanto a obiettivi di natura didattica relativi agli studenti, mi sono posta obiettivi
personali che rimandavano sia ad aspetti relazionali – dunque il rapporto con gli allievi e la gestione della
classe – sia ad aspetti più pragmatici della didattica. Riporto di seguito sia gli obiettivi personali sia quelli
didattici, questi ultimi secondo la scansione in sapere, saper fare e saper essere:
OBIETTIVI PERSONALI: ASPETTI EMOZIONALI
- affrontare l’ansia legata al primo impatto con la classe e riflettere sulle strategie che è possibile
mettere in atto per controllare le proprie emozioni;
- creare un clima di reciproco rispetto e collaborazione e instaurare relazioni positive5 con gli studenti;
3 Sull’importanza delle fasi di warm-up e pre-reading sia per la motivazione sia per creare aspettative sul testo, cfr. Collie, Slater 1987:16-17. 4 Pozzi Lolli e Stagi Scarpa (2006:13) individuano tra gli obiettivi a livello di saper apprendere proprio la capacità di saper utilizzare le conoscenze acquisite nell’approccio a nuovi testi. 5 Nel suo testo sulle difficoltà e i conflitti degli insegnanti nella scuola odierna, Blandino sottolinea a più riprese l’importanza dell’instaurare relazioni positive in classe. Tale preoccupazione risponde all’esigenza di prestare attenzione non solo a quello che si insegna e si apprende, ma anche a come i contenuti vengono insegnati e appresi, nella convinzione che le relazioni che si creano tra insegnanti e allievi incidono sulla qualità dell’apprendimento, (Blandino 2008:XI).
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- mantenere alto l’interesse e prestare attenzione a tutti gli studenti, portando lo sguardo su tutti gli
allievi e spostandomi tra i banchi; fare in modo, così, che tutti si sentano personalmente coinvolti nel
processo di apprendimento;
OBIETTIVI PERSONALI: ASPETTI PRAGMATICI
- trasmettere i contenuti linguistici usando un linguaggio chiaro e parlando a un ritmo adeguato al
livello della classe;
- sperimentare modalità didattiche innovative sia rispetto a quelle cui gli studenti sono abituati, sia
rispetto ai miei ricordi di studentessa; alternare dunque modalità frontale e modalità dialogata
lasciando ampio spazio alla seconda;
- rispettare i tempi e la scansione delle attività fissati in fase di programmazione;
- saper reagire prontamente agli imprevisti che possono sorgere in classe, rivedendo in itinere – se
necessario – la programmazione;
- usare la lavagna nei momenti di lezione frontale per scrivere i termini che rimandano ai concetti
fondamentali della spiegazione.
OBIETTIVI DIDATTICI A LIVELLO DI SAPERE. A conclusione dell’u.d. gli studenti dovrebbero conoscere:
- gli elementi messi in evidenza nel corso dell’analisi dei testi, dunque aspetti contenutistici, stilistici e
relativi alla trama, e aspetti che rimandano al contesto storico-sociale;
OBIETTIVI DIDATTICI A LIVELLO DI SAPER FARE. A conclusione dell’unità didattica gli studenti
dovrebbero essere in grado di:
- formulare ipotesi sui testi sulla base di immagini, fotografie o video;
- accostarsi a un testo letterario con spirito di analisi, selezionando, sotto la guida dell’insegnante, le
informazioni relative alla struttura, ai personaggi e al setting e riflettendo sullo stile dell’autore;
- formulare un giudizio personale su alcuni aspetti del testo e sostenere la propria opinione di fronte a
quelle discordanti dei compagni o dell’insegnante, nel tentativo di realizzare un’analisi collettiva con
contributi di tutti gli allievi;
- riflettere sul rapporto tra romanzo e film: esaminare gli elementi del testo che la trasposizione
cinematografica rende più chiari o integra;
- riflettere su quanto alcuni elementi dei romanzi letti possano considerarsi ancora attuali, dunque
tracciare un paragone tra le opere analizzate e la realtà in cui gli studenti vivono;
- lavorare in gruppo rispettando i tempi e i ruoli fissati dall’insegnante;
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- stabilire un confronto fra gli autori sulla base dei testi letti, integrando le spiegazioni fornite
dall’insegnante con osservazioni personali e riflessioni sugli aspetti storici e sociali dell’epoca
vittoriana;
- riconoscere quali caratteristiche dell’epoca vittoriana sono rintracciabili nelle opere lette.
OBIETTIVI EDUCATIVI (SAPER ESSERE) Per quanto riguarda gli obiettivi a livello di saper essere, la
brevità dell’unità didattica e del modulo di tirocinio non hanno consentito di verificarne il
raggiungimento; si è cercato tuttavia di favorire l’autoconsapevolezza degli allievi su alcuni punti:
- acquisizione di spirito critico;
- acquisizione di consapevolezza rispetto all’interpretazione soggettiva di un testo letterario;
- sviluppo di un atteggiamento di curiosità e interesse rispetto a testi letterari storicamente lontani ma
che possono ancora avere risonanze nella società contemporanea.
Per quanto concerne i pre-requisiti, nella mia programmazione le conoscenze relative all’epoca vittoriana
non si configuravano come un requisito indispensabile, poiché sarebbero emerse dall’analisi dei testi. Al
contrario, tra le conoscenze che ritenevo necessarie prima dell’inizio dell’unità didattica rientrava
certamente l’evoluzione del romanzo dalla sua nascita fino all’epoca vittoriana: gli allievi avrebbero così
potuto rilevare gli elementi di innovazione apportati da Dickens. Inoltre, per la lettura del passo tratto da
Wuthering Heights e per l’analisi contrastiva tra Dickens e Brontë, era utile che gli studenti conoscessero
i temi caratteristici della produzione letteraria d’epoca romantica, temi che il romanzo di Brontë in parte
riprende. Infine, tra le conoscenze procedurali rientravano gli strumenti dell’analisi letteraria e alcuni
nozioni fondamentali per la lettura del romanzo, come ad esempio il concetto di sequenza, nonché la
capacità di formulare ipotesi interpretative sul testo.
ABILITÁ / COMPETENZE ATTIVATE
- abilità di lettura: lettura del testo letterario sotto la guida dell’insegnante. Gli studenti sono stati invitati
cogliere elementi descrittivi quali i personaggi principali e il setting e a lavorare in un secondo tempo
sulla lingua;
- abilità di scrittura: completamento delle schede di analisi e appunti nei momenti di lezione frontale;
- abilità di ascolto: sollecitata sia durante i momenti di spiegazione frontale sia durante la visione degli
spezzoni tratti dal film Oliver Twist;
- abilità di speaking: sollecitata durante i momenti di lezione dialogata.
RISORSE E MATERIALI
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In accordo con la tutor, l’intervento didattico si è svolto basandosi essenzialmente sul libro di
testo6, e analizzando le opere secondo la scansione proposta dal libro. Il manuale è stato di volta in volta
integrato con materiale supplementare: schede di lettura per i brani proposti, immagini, pagine di
approfondimento e un video.
Per quanto riguarda l’uso delle immagini, la loro funzione si è esplicata nell’ambito delle attività
di pre-reading: le immagini selezionate per Oliver Twist e Hard Times sono state scelte perché
consentivano di introdurre il tema in maniera efficace e di preparare gli allievi alla lettura suscitando la
loro curiosità rispetto all’argomento dei testi7.
Quanto all’uso del video, invece, la sua funzione è stata più di raccordo con il testo: le scene tratte
dal film Oliver Twist di Roman Polanski sono state utili per introdurre alcuni aspetti relativi al setting e al
contesto vittoriano che il libro non presentava. La scelta del video è stata motivata dalla convinzione che
un simile strumento avrebbe certamente coinvolto gli studenti e incontrato i loro gusti. Come nota
Gabriella Cucinotta (2005:45-51) nel resoconto di un’esperienza di insegnamento attraverso il film, [...]
un progetto basato su un film è generalmente ben accolto dagli studenti, i quali si lasciano coinvolgere
anche emotivamente e si pongono pertanto in un atteggiamento favorevole all’apprendimento,
adoperandosi per esercitare le proprie abilità e adottare le strategie necessarie per portare a termine un
compito che sentono fortemente motivante e piacevole.
METODOLOGIA E TEMPI
La modalità frontale e quella dialogata: teacher- centred e student-centred approach
Per quanto concerne la modalità di lezione, anche in accordo con la tutor, ho scelto di privilegiare
una modalità dialogata per l’analisi del testo, riservando alla modalità frontale i momenti di
approfondimento di elementi storici o di tematiche emerse durante la lettura.
La modalità dialogata rientra nell’ambito più generale di uno student-centred approach, ossia una
metodologia basata essenzialmente su un coinvolgimento attivo degli allievi nel processo di lettura del
testo. Nel suo saggio sulla didattica della letteratura, parlando degli approcci al testo poetico, Elaine
Showalter sostiene che: Lecturers can present, explain, and demonstrate the subject matter of poetic
analysis and interpretation, but telling the students about it is not the same as involving them in it
(Showalter 2003:68). Il medesimo discorso può essere esteso alla prosa e al teatro: l’insegnante può
spiegare quali sono gli strumenti dell’analisi stilistica e mostrare come usarli, ma se gli allievi non sono
attivamente coinvolti nel processo di decostruzione del testo, difficilmente potranno diventare lettori
autonomi.
6 Pace P., De Luca B., Grillo U., Ranzoli S., Literature and Beyond, Loescher, Torino 1997. 7 Per quanto riguarda la preparazione alla lettura, cfr. Carter e Long, 1991:23: Students need to be prepared for reading a literary text. The initial preparation should be as concrete and specific as possible […].
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L’obiettivo con cui ho deciso di usare un approccio student-centred è il medesimo descritto da
Carter e Long nella loro analisi delle modalità di lezione: in particolare, si tratta di stimolare gli allievi a
formarsi un’opinione sul testo, a esprimere un giudizio personale, con lo scopo di diventare, poco a poco,
lettori autonomi (Carter, Long 1991:24-25). La tecnica usata in classe è stata quella delle domande: come
suggerito da Carter e Long, ho posto prima domande di natura fattuale, per mettere in evidenza aspetti
legati ai temi, ai contenuti e alla struttura del testo, fino a giungere a delineare le caratteristiche del
linguaggio. In seguito, ho invitato gli studenti a usare le informazioni reperite per provare a formulare
ipotesi interpretative sul testo (Carter, Long 1991:36-37).
Quanto all’uso di una modalità frontale o teacher-centred, invece, ho voluto riservare a tale
impostazione uno spazio più marginale all’interno del modulo. I suggerimenti e gli spunti ricevuti durante
i corsi disciplinari, mi hanno indotta a sperimentare approcci meno tradizionali, anche rispetto ai miei
ricordi di studentessa. La modalità frontale è stata tuttavia usata per presentare alcuni elementi di carattere
biografico o storico utili all’analisi del testo o per brevi riepiloghi da una lezione all’altra; inoltre, parti
delle lezioni dedicate all’analisi di Hard Times e Wuthering Heights sono state condotte secondo questo
approccio. Osservando gli studenti in questi momenti di lezione frontale, ho notato che il rischio di un
simile approccio è che gli allievi si limitino a registrare quanto presentato dall’insegnante e ad assorbirlo
in maniera acritica, senza riflettere sul testo. Anche per questo motivo, ho cercato a più riprese di
collegare gli argomenti presentati secondo un’impostazione frontale agli aspetti linguistici e tematici
emersi dall’analisi dei testi.
Organizzazione dell’unità didattica
L’unità didattica (u.d.) è stata organizzata su sette lezioni8, di cui la prima di due ore e le restanti
di un’ora. Inoltre, gli studenti hanno avuto a disposizione un’ora per lo svolgimento della verifica e
un’ora è stata dedicata alla restituzione e correzione dei test e al questionario di feedback. Nel ciclo di
lezioni, è stata inclusa una lezione in laboratorio durante la quale gli allievi hanno lavorato su alcune
scene tratte dal film Oliver Twist di Roman Polanski.
8 Si trattava di ore da 55 minuti.
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PROCEDURA
Prospetto dell’intervento didattico
Di seguito desidero presentare un breve prospetto riassuntivo delle ore di lezione: riporto
l’argomento delle lezioni, i materiali usati e le eventuali modifiche apportate alla programmazione.
Ciascuna lezione sarà oggetto di analisi più approfondita nella sezione seguente, in cui se ne discuteranno
le modalità e gli approcci adottati.
ORE ARGOMENTO MATERIALI MODIFICHE
1a e 2a ora
Breve introduzione a Dickens, Oliver Twist. La Poor Law, le workhouses. Lettura della prima parte dell’estratto e attività sul testo
Libro di testo, pre-reading activity Oliver Twist (allegato 1) worksheet 1 (allegato 2)
Excursus sull’istituzione delle workhouses e sulla Poor Law.
Visione di alcune scene tratte da Oliver Twist di R. Polanski e attività sul video
Dvd Oliver Twist, worksheet video (allegato 3)
Ho mostrato il video due volte e non tre: gli allievi hanno completato tutte le attività in tempi brevi.
3a ora Conclusione dell’analisi e delle attività su Oliver Twist
Libro di testo, worksheet 1 (allegato 2)
L’attività C è stata svolta in classe, oralmente. Non ho svolto l’esercizio E.
4a ora Introduzione all’estratto tratto da Hard Times, lettura e analisi della prima parte
Libro di testo, scheda di analisi (allegato 4) immagini di Manchester (allegati 5 e 6)
Ho introdotto brevemente il romanzo e solo dopo ho distribuito le immagini di Manchester
5a ora Ripresa di alcuni aspetti dell’analisi della prima parte del testo. Conclusione dell’analisi e delle attività su Hard Times
Libro di testo, scheda di analisi (allegato 4) immagini di Manchester (allegati 5 e 6)
Le attività si sono svolte come programmato.
6a ora Lavoro di gruppo per la lettura dell’estratto tratto da Wuthering Heights
Libro di testo, schede per il lavoro di gruppo (allegato 7), scheda con i personaggi (allegato 8)
Non ho svolto il lavoro di gruppo9, ma ho presentato la struttura del romanzo. È seguita l’analisi della prima parte.
7a ora Conclusione dell’analisi di Wuthering Heights – confronto fra Dickens e Brontë
Libro di testo, scheda sulle workhouses (allegato 9)
Il riepilogo della lezione precedente ha richiesto parecchio tempo, così ho riservato uno spazio minore al confronto tra Dickens e Brontë
8a ora Prefazione di Charlotte Brontë al romanzo Wuthering Heights, riepilogo di tutti gli argomenti spiegati
Libro di testo, scheda The Victorian compromise (allegato 10)
Per questioni organizzative della classe, non sono riuscita a fare il riepilogo. Ho dato alcuni consigli sullo studio in vista della verifica.
9a ora Svolgimento della verifica
Verifica (allegato 11), dizionario monolingue e bilingue
È stato concesso agli allievi di concludere la verifica usando parte dell’intervallo.
10a ora Compilazione del questionario di feedback, consegna e correzione delle verifiche
Questionario di feedback (allegato 12)
Le attività si sono svolte come programmato.
9 Il mancato svolgimento del lavoro di gruppo rappresenta forse la modifica più macroscopica all’interno del modulo di tirocinio, poiché ha comportato una riorganizzazione delle lezioni seguenti: le ragioni di tale modifica saranno spiegate e analizzate in maniera più approfondita nella terza parte.
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Svolgimento dell’intervento didattico
Di seguito si desidera analizzare in forma più dettagliata le lezioni svolte e le eventuali modifiche
in itinere e a distanza apportate alla programmazione. Si accennerà, inoltre, alla modalità con cui sono
stati trasmessi i contenuti.
Ia e IIa lezione La prima lezione si è aperta, dopo una breve presentazione in cui ho accennato al
mio percorso di studi, con una introduzione sugli obiettivi e i contenuti dell’unità didattica (u.d. d’ora in
avanti): ho spiegato quale fosse la mia modalità di lavoro e secondo quale approccio avremmo affrontato
l’analisi del testo letterario. In particolare, mi sono soffermata sul rapporto fra testo e contesto,
sottolineando la centralità del testo come strumento per giungere a tratteggiare le caratteristiche
dell’epoca in cui è stato prodotto. Inoltre, ho voluto mettere in evidenza il ruolo attivo10 che gli allievi
avrebbero avuto nella riflessione sui passi letti: ho spiegato che avremmo costruito una lettura collettiva
dei brani e che gli spunti e le osservazioni di ciascuno avrebbero arricchito l’analisi.
Successivamente, attraverso una modalità frontale, ho introdotto brevemente Dickens,
accennando unicamente a due aspetti che ritenevo rilevanti per accostarsi a Oliver Twist: da un lato le
esperienze infantili dell’autore, in particolare la situazione economica del padre, il lavoro in fabbrica
quando era ancora molto giovane e la ripresa degli studi; dall’altro l’aspetto della pubblicazione a puntate
e le ripercussioni sullo stile dell’autore e sulla struttura del romanzo. In questa fase, ho preferito scegliere
una modalità frontale poiché mi interessava far risaltare alcuni elementi che ritenevo utili per riflettere
sull’immagine che Dickens offre dell’infanzia e sullo stile narrativo dello scrittore in funzione della
pubblicazione a puntate. Per quanto concerne questo aspetto, le riflessioni a conclusione dell’analisi del
testo avrebbero dovuto mettere in luce la necessità da parte dell’autore di mantenere vivo l’interesse del
lettore e di persuaderlo a comprare la pubblicazione seguente.
Conclusa la parte introduttiva, ho ritenuto utile preparare gli studenti alla lettura attraverso
un’attività di pre-reading: ho distribuito un’immagine11 (allegato 1) che mostrava alcuni bambini e ho
chiesto12 agli allievi di formulare ipotesi sul setting e sul periodo storico. L’obiettivo dell’attività era
fornire alla classe alcuni indizi per orientarsi rispetto al tempo e al luogo del romanzo e allo stesso tempo
aiutarli a crearsi aspettative sul testo, sui personaggi e sulla loro storia. Per incoraggiare gli allievi a essere
più specifici rispetto all’ambientazione del romanzo e per promuovere la riflessione su alcuni aspetti 10 Per non disorientare gli allievi, abituati a una modalità prettamente frontale, ho voluto precisare come avrei condotto l’analisi dei testi. Ho spiegato che avremmo lavorato – anche secondo modalità di coppia e di gruppo – su alcune schede di analisi, con l’obiettivo di far emergere alcuni dei tratti tematici e stilistici dei passi letti. Inoltre, ho chiarito che i momenti di lezione più tradizionale, dunque frontale, sarebbero stati riservati ad alcuni aspetti relativi all’epoca vittoriana o ai romanzi letti ma che questi non avrebbero necessariamente preceduto la lettura dei brani. 11 Tra le prime attività di warm up proposte per accostare gli allievi al testo letterario, Collie e Slater suggeriscono di usare un’immagine, nel caso di un romanzo anche la copertina: attraverso alcune domande, l’insegnante guida gli studenti alla descrizione dell’immagine e li aiuta a fare ipotesi sul contenuto del testo. L’insegnante, inoltre, riporta i contributi degli allievi alla lavagna: queste prime impressioni potranno essere verificate dopo la lettura di alcuni passi e potranno essere spunto di riflessione in momenti successivi della lezione (Collie, Slater 1987:17). 12 Poiché si trattava della prima lezione e non conoscevo gli studenti, ho preferito porgere la domanda alla classe, senza rivolgermi a un allievo in particolare: mi è parso che la strategia sia stata piuttosto efficace perché alcuni allievi si sono offerti volontari per rispondere.
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legati all’epoca vittoriana, ho voluto porre alcune domande per approfondire la descrizione: why are these
children there all together? Do they look happy and in good health? What kind of clothes do they wear?
Where could their parents be? What can you read on the wall behind the children? In questa fase, alcuni
studenti hanno offerto spunti di analisi molto buoni, cogliendo l’elemento legato alla scarsità del cibo, la
condizione di semi-abbandono in cui si trovano i bambini e notando come le frasi sulla parete della stanza
(God is holy – God is truth) siano in forte contrasto con l’atmosfera generale. Prima di passare all’analisi
del testo, ho voluto introdurre il termine workhouse, spiegando che si trattava del setting sia
dell’immagine sia del romanzo: questa parte ha richiesto più tempo di quanto avessi programmato, perché
gli studenti non conoscevano questa realtà sociale. Ho ritenuto dunque utile fare un breve accenno
all’istituzione delle workhouses spiegando il ruolo delle parrocchie nel sostentamento dei poveri prima e
dopo l’emanazione della Poor Law nel 1834. Ho preferito trattare in questa sede soprattutto gli aspetti
legislativi e le ripercussioni sociali, riservando minore spazio alla descrizione della vita in una workhouse:
gli elementi legati alla quotidianità, infatti, sarebbero emersi in maniera efficace attraverso il film su
Oliver Twist.
Successivamente, sono passata all’analisi del testo: dopo aver letto il brano ad alta voce e aver
chiarito il significato dei termini che gli studenti potevano non conoscere, ho presentato brevemente la
struttura della scheda di analisi (allegato 2). In questa fase, ho potuto notare poca familiarità da parte degli
allievi con attività di analisi così strutturate: ho preferito allora procedere in maniera graduata, mostrando
con un esempio quale fosse l’obiettivo degli esercizi e chiedendo agli allievi di lavorare a coppie. Avrei
desiderato svolgere nel corso della prima lezione le attività A, B e C, ma, per mancanza di tempo, sono
riuscita a completare unicamente la prima. Sono riuscita, tuttavia, a impostare i caratteri della lezione
dialogata13 e a far comprendere agli allievi che lo scopo dell’analisi era portare alla luce le loro
considerazioni personali sul testo.
L’ora seguente, svoltasi per intero in laboratorio, aveva lo scopo di recuperare, attraverso l’uso del
video, alcuni elementi relativi al setting del romanzo e alla vita in una workhouse che non comparivano
nell’estratto proposto dal libro di testo. Agli studenti è stata presentata una scheda (allegato 3) simile a
quella su cui avevano lavorato l’ora precedente: ho suggerito di guardare il video una prima volta senza
scrivere nulla e di completare la griglia nel corso della seconda visione; ho lasciato qualche minuto per
leggere la scheda. Al contrario di quanto constatato per l’analisi sul testo, l’ora in laboratorio ha
rappresentato sin dall’inizio un momento di reale partecipazione e interesse da parte di quasi tutti gli
allievi14: gli studenti hanno contribuito con osservazioni pertinenti anche su aspetti del film non
direttamente legati alla traccia fornita, anticipando temi che sarebbero emersi nel corso della lezione
seguente. In particolare, ho apprezzato accenni al moralismo vittoriano, al tema dell’infanzia maltrattata e
13 Benché la lezione abbia subito alcune modifiche rispetto a quanto programmato, è stato per me proficuo riuscire a impostare un metodo di lavoro efficace e a far comprendere agli studenti come usare le schede di lettura sui testi. 14 Anche per questi motivi, ho preferito mostrare il video solo due volte e lasciare spazio alla discussione di classe.
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sfruttata, all’atteggiamento paternalista che i direttori della workhouse assumono nei confronti di Oliver.
Ho esortato gli allievi a riflettere sull’uso dei gesti e sul linguaggio rivolto a Oliver: quasi tutti hanno
notato che si trattava perlopiù di ordini o esortazioni a essere grato per quello che riceveva o a fare il suo
dovere per la patria (qualche studente ha voluto annotare frasi che riteneva particolarmente significative,
ad esempio ... I hope you say your prayers every night – ... You have come here to be educated and to be
taught a useful trade – … You are serving your country).
Gli ultimi minuti della lezione sono stati dedicati a una riflessione finale guidata dalle attività sul
video, specie quelle della sezione “Meal time: the workhouse diet”: le domande hanno fornito lo spunto
per esaminare in maniera più ampia l’immagine che il romanzo e il film trasmettono dell’epoca vittoriana.
Ho spiegato, infine, che molti elementi sarebbero emersi anche nel corso delle lezioni seguenti.
IIIa lezione La terza lezione si è aperta con un breve riepilogo15 di quanto spiegato la lezione
precedente: ho voluto riprendere in particolar modo le osservazioni emerse dal film e la suddivisione in
sequenze del brano proposto in analisi. Ho scelto di impostare questo ripasso su una modalità
essenzialmente frontale, anche se ho cercato di coinvolgere gli allievi soprattutto sugli aspetti del film che
li avevano più colpiti. Successivamente, ho chiarito che l’obiettivo della lezione era prendere in
considerazione inizialmente la descrizione dei personaggi, per passare poi al linguaggio usato da Dickens
e giungere ad evidenziare alcuni elementi caratteristici del suo stile. Lo spezzone tratto dal film di
Polanski, visto la lezione precedente, ci avrebbe dato modo di tracciare un confronto fra il romanzo e il
film, riflettendo sulla trasposizione cinematografica del testo e su come il film può integrare o modificare
l’opera.
Prima di riprendere la lettura del brano, ho mostrato alla classe l’attività B e ho spiegato come
completare la tabella: ho adottato la modalità di gruppo sfruttando la disposizione dei banchi e ho
assegnato a ciascun gruppo due o tre personaggi su cui lavorare. Ho riletto il brano mostrando agli
studenti quali informazioni avrebbero dovuto inserire nella tabella, poi ho lasciato alla classe circa dieci
minuti per svolgere l’esercizio; nel frattempo, sono passata tra i banchi per verificare il lavoro. La
correzione16 è avvenuta di nuovo secondo un’impostazione fortemente dialogata: ho chiesto agli studenti
di leggere ad alta voce quanto avevano scritto e attraverso alcune domande (ad es. Can you remember
how the boys were portrayed in the film? Is the description of the boys similar to what you see in the
film?) ho portato la riflessione sul rapporto tra il testo e il film, evidenziando per ciascun personaggio gli
elementi di somiglianza e le differenze. Questa attività ha permesso agli allievi di constatare come la
trasposizione del romanzo fatta da Polanski sia abbastanza fedele al romanzo.
15 Il mio timore era che la suddivisione dell’analisi su due lezioni potesse in qualche modo dare impressione di frammentarietà: ho ritenuto utile riprendere i punti salienti della lezione precedente anche per permettere agli allievi che erano stati assenti di comprendere il lavoro svolto; ho comunque esortato questi ultimi a chiedere gli appunti ai compagni. 16 Durante la correzione, ho invitato gli allievi a prendere appunti sui personaggi descritti dai compagni; li ho esortati, inoltre, a scambiarsi le schede per verificare la completezza delle informazioni raccolte.
13
Conclusa la correzione, ho potuto notare che gli studenti iniziavano a prendere familiarità con le
attività proposte e che lavoravano a un buon ritmo: al contrario di quanto programmato, ho quindi deciso
di far svolgere l’esercizio C, seppur solo oralmente, e di passare poi all’esercizio D. L’attività, incentrata
sul lessico legato al cibo e sulla connotazione positiva, negativa o neutra dei termini, è stata occasione per
esaminare la richiesta di Oliver (Please, sir, I want some more) alla luce della Poor Law del 1834. Nel
corso della prima lezione si era già fatto accenno alla Poor Law e all’istituzione delle workhouses: in
questa fase, si è scelto di approfondire l’aspetto legato alla rigidità della dieta facendo anche alcuni
richiami alla scene del film. Quanto alla modalità adottata, l’impostazione è stata inizialmente dialogata:
attraverso la domanda why is Oliver’s request inacceptable for the Board? ho incoraggiato gli allievi a
riprendere quanto spiegato al termine della lezione di laboratorio e successivamente, passando a una
modalità più frontale, ho approfondito alcuni aspetti relativi alla vita quotidiana in una workhouse17.
L’ultima attività della scheda su Oliver Twist (esercizio E) portava l’analisi al livello del
linguaggio e dello stile di Dickens, mettendo in risalto, in particolare, l’uso dell’esagerazione, del
paradosso e invitava gli allievi a riflettere sulla funzione di questi elementi. Verso la fine della lezione,
che era già stata densa di attività, ho notato che alcuni studenti iniziavano a distrarsi e si mostravano poco
disponibili alla discussione e al confronto: poiché gli aspetti che desideravo far emergere erano cruciali
per comprendere l’aspetto di critica sociale del romanzo, ho ritenuto utile privilegiare una modalità
frontale. Ho tuttavia seguito la traccia fornita dall’attività E: dopo aver scelto nel testo alcuni passi per
esemplificare l’uso dell’esagerazione e del paradosso, ne ho esaminato la funzione per giungere a
delineare la posizione di Dickens rispetto ad alcuni issues dell’epoca vittoriana.
IVa lezione Terminata l’analisi dell’estratto tratto da Oliver Twist, la quarta ora è stata la prima di
due lezioni dedicate a un passo tratto da Hard Times. Anche in questo caso, mi è parso utile proporre
un’attività di pre-reading per introdurre l’argomento e motivare gli allievi alla lettura: subito dopo aver
introdotto brevemente il romanzo, ho quindi distribuito due immagini che mostrano la città di
Manchester18 rispettivamente nel 1840 e nel 1976 (allegati 5 e 6). L’obiettivo era riflettere sul paesaggio
urbano per notare come nulla sia cambiato, malgrado più di un secolo separi le due immagini:
l’osservazione è stata condotta attraverso un brainstorming che ha permesso di introdurre parte del lessico
legato all’inquinamento (black bricks, smoke, ashes, air and water pollution); si sono esaminate, inoltre,
le ripercussioni dell’inquinamento sulla vita dei cittadini.
Dopo aver sollecitato alcuni commenti sulle due foto, sono passata all’analisi del testo. A
differenza del lavoro svolto per Oliver Twist, per l’estratto tratto da Hard Times ho scelto di non
17 In questa fase ho scelto, pur nell’ambito di una modalità frontale, di scegliere un taglio narrativo, per permettere agli allievi di riflettere sulla daily routine in una workhouse, senza rendere la spiegazione eccessivamente tecnica: ho accennato dunque, oltre al tema del cibo, alle regole, alle punizioni, al lavoro e all’abbigliamento. Le informazioni, tratte per lo più dal sito www.workhouses.org.uk/, sono poi confluite in una scheda distribuita agli allievi in vista della verifica (allegato 9). 18 Nell’introduzione al romanzo avevo spiegato che per descrivere Coketown, città immaginaria, Dickens si era ispirato alle città industriali del nord dell’Inghilterra; dunque, una città come Manchester poteva dare loro l’idea del paesaggio urbano che Dickens aveva in mente.
14
distribuire agli allievi alcuna scheda di lettura: il taglio più descrittivo del brano non consentiva di
lavorare in maniera analoga a quella adottata per Oliver Twist e ha suggerito, al contrario, di focalizzare
l’attenzione su aspetti lessicali e sulle figure di suono, forse con una modalità più frontale. Tuttavia, ho
scelto di preparare ugualmente una traccia delle attività che mi proponevo di svolgere con la classe
(allegato 4) e le ho portate avanti servendomi della lavagna.
Dopo aver letto l’intero brano ad alta voce, ne ho ripresa la sola prima parte (righe 1-15) e ho
scelto di attirare l’attenzione degli allievi sulla presenza del narratore, attraverso la domanda Do you
notice anything peculiar in the first line? Who speaks in the text?. L’obiettivo era far notar agli studenti
che la presenza del narratore, che si include qui fra i lettori, pone Dickens in una prospettiva particolare
rispetto ai temi trattati. Successivamente, ho portato l’analisi sul piano del linguaggio, mettendo in risalto
l’uso delle figure di stile e di un lessico legato ai sensi: ho scritto alla lavagna sight, hear, smell e
similes/metaphors e ho incoraggiato gli allievi a ricercare nel testo tutte le parole che rimandano ai sensi
nonché le due similitudini (like the painted face of a savage – like the head of an elephant in a state of
melancholy madness) e la metafora (serpents of smoke). Conclusa questa attività, ho chiesto agli studenti
di riflettere sulla posizione di Dickens rispetto all’industrializzazione, sulla base di quanto avevano letto:
in particolare, mi è parso utile segnalare i riferimenti al mondo animale, che sottolineano la disumanità di
Coketown. In questa fase, ho potuto notare che, in assenza di una scheda di lettura con attività di
comprensione del testo, gli studenti si sentono meno incoraggiati a intervenire e interpretano
l’impostazione della lezione come essenzialmente frontale. È stato dunque necessario sollecitare a più
riprese le loro osservazioni, spiegando che, anche in assenza di attività strutturate, l’approccio che
intendevo adottare era il medesimo con cui avevamo letto Oliver Twist19.
In conclusione della lezione, ho voluto ancora mettere in evidenza due aspetti di Coketown: da un
lato la monotonia e il senso di alienazione che contraddistinguono la città, che risaltano attraverso un uso
insistente delle ripetizioni (like one another, same); dall’altro l’aspetto legato all’industrializzazione, ossia
la produzione di beni destinati all’agio di individui che neppure tollererebbero di sentir pronunciato il
nome di Coketown.
Va lezione Con la quinta ora di lezione, è stata portata a termine l’analisi del brano tratto da Hard
Times. Poiché la lezione era incentrata sulla seconda parte del testo (righe 21-37), in cui emerge una
chiara critica da parte di Dickens all’utilitarismo, ho ritenuto opportuno dedicare la prima parte dell’ora a
una breve introduzione a questa teoria economica. Dopo averne fornita una definizione, attraverso
un’esposizione prettamente frontale, ho voluto sottolineare soprattutto le sue ripercussioni sulla società
vittoriana: ho messo in risalto, in particolare, il fatto che tutto soggiacesse a un principio di utilità e che
qualsiasi aspetto della vita quotidiana fosse considerato dal punto di vista della produttività e del profitto.
19 In alcuni momenti, sono ricorsa tuttavia a un’impostazione più frontale, perché percepivo la difficoltà degli allievi a intervenire su un testo così descrittivo: questo approccio si è rivelato piuttosto efficace, anche perché risponde a uno stile di insegnamento più vicino a quello della tutor e a cui gli allievi sono abituati.
15
Come già per la spiegazione di concetti particolarmente complessi, mi è parso utile riprendere brevemente
la spiegazione in L1 per accertarmi che tutti avessero compreso.
Successivamente, ho ripreso la lettura del testo e ho chiarito alcuni dei termini che pensavo gli
allievi non conoscessero20 (es. warehouse, bird-cage, steeple...), poi, attraverso una modalità dialogata, ho
messo in risalto nella descrizione di Coketown tutti gli elementi che rimandavano a una concezione della
vita fondata sul materialismo (monotony in architecture, material and immaterial similarities between
three of the main buildings in a city – the infirmary, the jail and the town-hall – ‘fact’ as a key word for
Victorian mentality, life and relationships based on fact and figures). Questi aspetti sono emersi
attraverso domande poste all’intera classe, per esortare gli studenti a intervenire con osservazioni
personali: l’obiettivo era comprendere la posizione dell’autore rispetto alle conseguenze sociali
dell’industrializzazione.
Ho concluso la lezione leggendo la biografia dell’autore così come era riportata dal libro di testo:
ho fatto notare agli allievi che molti degli elementi che ritenevo significativi alla luce dei passi letti erano
comunque già emersi in fase di analisi testuale.
VIa lezione Conclusa l’analisi dei due brani di Dickens, ho riflettuto sulla possibilità di far
accostare gli allievi all’estratto tratto da Wuthering Heights in maniera diversa rispetto ai testi precedenti,
stimolando da un lato la loro capacità di lavorare in gruppo e dall’altro promuovendo l’espressione orale.
Il mio obiettivo era completare la lettura dell’estratto in una lezione, in modo che gli allievi avessero una
chiara idea del succedersi degli eventi; nella lezione seguente, avrei portato avanti l’analisi testuale
mettendo in risalto alcuni passi. Il brano proposto dal libro di testo era particolarmente lungo e una
impostazione simile avrebbe permesso concluderne la lettura in maniera agevole. Avevo quindi suddiviso
il testo in cinque parti, ipotizzando di assegnarne una ad altrettanti gruppi: compito degli studenti sarebbe
stato leggere e sintetizzare la parte di testo loro affidata e riassumerla oralmente per i compagni. Avevo,
inoltre, predisposto una scheda (allegato 7) suddivisa in cinque riquadri in cui ciascun allievo potesse
prendere appunti sulla parte di testo riassunta dagli altri gruppi.
Quando ho mostrato il progetto alla tutor, la professoressa, pur apprezzando l’originalità del
lavoro e il mio desiderio di sperimentare una modalità di lettura innovativa per gli studenti, si è mostrata
dubbiosa rispetto alla possibilità di concludere l’attività in una sola ora. In particolare, la tutor mi ha
esposto le sue perplessità sia per la lunghezza del brano, sia perché molti allievi prestano poca attenzione
agli interventi dei compagni e sono attenti solo se devono intervenire in prima persona. Per questi motivi,
ho scelto di accogliere i suggerimenti della professoressa e ho adottato una modalità di lettura più
consueta per la classe: nell’ottica di analizzare solo alcuni passi che ritenevo più stimolanti per gli allievi,
ho preferito non rischiare di dover impiegare due lezioni solo per la lettura dell’intero estratto. 20 Nel corso delle lezioni, ho notato che gli allievi esitavano a chiedere il significato delle parole che non conoscevano, benché li avessi invitati più volte a farlo. Ho quindi provato a porre domande specifiche identificando i termini che ritenevo gli studenti non conoscessero (ad es. do you know what a warehouse is?). Questa strategia si è rivelata abbastanza efficace e dopo uno o due interventi da parte mia alcuni studenti hanno chiesto il significato di altre parole.
16
Come attività iniziale di pre-reading, ho scelto di lavorare sulla struttura del romanzo e sulla
storia: ho distribuito una scheda con i personaggi principali (allegato 8) e ho riassunto brevemente la
trama mostrando quali vicende legano Wuthering Heights e Thrushcross Grange; questa introduzione ha
avuto un’impostazione frontale. Successivamente, sono passata all’analisi del testo: dopo aver letto il
brano, ne ho ripresa la prima parte (righe 1-129) e, attraverso una modalità dialogata, ho messo in
evidenza alcuni aspetti relativi ai personaggi. In particolare, tramite domande21 rivolte alla classe, ho
voluto far notare il contrasto fra la personalità di Catherine e quella di Nelly: l’obiettivo era sottolineare il
pragmatismo e il buon senso di Nelly in confronto all’immaturità e all’egoismo di Catherine. Gli elementi
su cui ho voluto particolarmente insistere sono quelli legati alla class consciousness di Catherine, alla sua
scelta di sposare Linton per condurre una vita agiata e rispettabile: ho fatto notare agli allievi che i valori
su cui poggia la scelta di Catherine sono quelli su cui era fondata la società vittoriana. L’analisi si è
inoltre focalizzata sui tratti vittoriani della personalità di Nelly e sul sogno di Catherine come elemento
gotico utile a esprimere i sentimenti della protagonista nei confronti di Heathcliff e Linton.
Il mancato svolgimento del lavoro di gruppo durante la sesta ora mi ha indotta a rivedere la
programmazione degli ultimi interventi. Inizialmente avevo progettato di dedicare a Wuthering Heights
tre lezioni, una per il lavoro di gruppo e due per l’analisi del testo, riservando la parte finale dell’ultima
lezione a un confronto fra Dickens e Brontë. Poiché nel corso della sesta lezione ho più volte accennato
alle reazioni negative del pubblico vittoriano al romanzo – notando un interesse da parte degli allievi
rispetto questo punto – ho proposto alla tutor di inserire nella programmazione un documento utile a
comprendere le ragioni di un simile atteggiamento. Il documento scelto, presente sul libro di testo, è la
prefazione alla seconda edizione del romanzo, a cura di Charlotte Brontë, in cui l’autrice si interroga sugli
aspetti del romanzo che i lettori vittoriani potevano non gradire.
VIIa lezione La lezione si è aperta con un riepilogo di quanto spiegato la lezione precedente: il
ripasso ha richiesto un tempo superiore rispetto a quanto programmato. Infatti, nel riprendere alcuni
aspetti dell’analisi, ho notato che qualche studente prendeva appunti non per integrare o modificare
quanto annotato la lezione precedente, ma come se gli argomenti fossero spiegati per la prima volta.
Pertanto, ho deciso di soffermarmi su alcuni aspetti che forse avevo trattato in maniera meno
approfondita, quali ad esempio il contrasto tra Heathcliff e Linton e dunque tra Wuthering Heights e
Thrushcross Grange.
La parte centrale della lezione è stata dedicata all’analisi della seconda parte del brano (righe 129-
184): ho voluto sottolineare ancora il contrasto tra Heathcliff e Linton facendo emergere tutti gli elementi
che nel testo si riferiscono all’uno o all’altro. Ho ritenuto utile schematizzare questi aspetti alla lavagna
sottoforma di tabella:
21 Ad esempio: what is Nelly’s judgement on Catherine and on her reasons for marrying Linton? What does Catherine’s dream tell you about her feelings?
17
WUTHERING HEIGHTS THRUSHCROSS GRANGE
- Heathcliff lightning, fire - passion and love - disorderly, comfortless home - Catherine’s heart - Love for Heathcliff eternal rocks
- Linton moonbeam, frost - comfortable and respectable life - Catherine’s mind - Love for Linton leaves on trees
Successivamente, ho analizzato il comportamento immaturo di Catherine così come emerge dal
suo piano di sposare Linton e di servirsi del suo denaro per aiutare Heathcliff: ho messo in evidenza come
la confusione e il contrasto tra la mente e il cuore della protagonista emerga anche attraverso il linguaggio
(righe 151-158), in un crescendo di emozioni che porta Catherine a dichiarare If I marry Linton,I can aid
heathcliff to rise (...).
Conclusa l’analisi, ho invitato gli allievi a riflettere sugli elementi romantici e gotici del romanzo:
ho spiegato in primo luogo che Heathcliff può essere considerato un byronic hero e ho chiesto agli
studenti di rintracciare nel testo gli elementi che rendono Heathcliff tale. In seguito, ho preso spunto dalle
osservazioni di alcuni allievi per ampliare la discussione sugli elementi romantici e gotici del romanzo: in
primo luogo, la presenza del sovrannaturale – rintracciabile nel fantasma di Catherine che appare a
Lockwood e nell’elemento del sogno – poi, il contrasto tra passioni forti come l’amore e l’odio e infine il
fatto che la natura sembra rispecchiare i sentimenti dei personaggi.
L’ultima parte della lezione avrebbe dovuto essere dedicata a un confronto tra Dickens e Brontë
utile a identificare le differenze di setting, caratterizzazione dei personaggi e tematiche. Poiché il
riepilogo iniziale ha richiesto più tempo di quanto avessi programmato, ho potuto dedicare a questo
confronto solo pochi minuti. Proprio per il poco tempo a disposizione, mi è parso che una sintesi alla
lavagna, di nuovo sottoforma di tabella, potesse essere la modalità più appropriata. Lo schema riportato
alla lavagna è stato completato con i contributi degli allievi.
DICKENS BRONTË
Setting industrialized, urban setting country setting, Yorkshire moors
Characters’ description more realistic description focuses on feelings
Themes concrete issues of Victorian age feelings, passions (contrast between love and hate)
VIIIa lezione Nel corso dell’ottava lezione, l’ultima prima della verifica, il mio obiettivo era
riprendere alcuni degli aspetti dell’epoca vittoriana che non avevo approfondito nelle lezioni precedenti e,
dopo aver letto la prefazione alla seconda edizione del romanzo, riassumere tutti i contenuti dell’u.d. in
18
vista del compito. Anche in questo caso, la programmazione della lezione ha subito alcune modifiche,
dovute principalmente a un ritardo22 di circa venti minuti nell’inizio della lezione.
La prima parte della lezione è stata portata avanti come previsto: attraverso una scheda sul
Victorian compromise23 (allegato 10), ho fatto accenno ai valori morali alla base della società vittoriana,
in particolare l’idea di rispettabilità, la filantropia, il concetto di prudery legato sia alla proprietà di
linguaggio sia alla repressione di qualsiasi manifestazione legata alla sessualità, in pubblico e nella vita
privata. Questa introduzione, che ha avuto carattere essenzialmente frontale, ha fornito lo spunto per
analizzare la prefazione alla seconda edizione di Wuthering Heights: attraverso una modalità dialogata, ho
messo in risalto alcuni aspetti del romanzo (setting, characters, feelings) inaccettabili per il pubblico
vittoriano, collegandoli con quanto spiegato all’inizio della lezione.
Nell’ultima parte della lezione, dopo aver letto la biografia di Brontë, non avendo sufficiente
tempo a disposizione per un ripasso, ho dato alcuni consigli agli allievi su come prepararsi adeguatamente
per la verifica.
VALUTAZIONE
La valutazione: scelta della prova di verifica e impostazione
La scelta della prova di verifica è stata oggetto di confronto con la tutor sin dagli incontri
preliminari all’intervento didattico: in particolare, ho voluto esprimere alla professoressa la mia esigenza
di una prova scritta in modo da testare l’intera classe e non solo un campione di studenti.
La valutazione dei contenuti24 appresi dagli studenti è avvenuta attraverso una prova semi-
strutturata (allegato 11). La verifica è stata elaborata per rispondere a un duplice obiettivo: da un lato
sottoporre gli allievi a una prova di valutazione non troppo dissimile dalle interrogazioni orali cui sono
abituati, dall’altro riflettere sui metodi e sulle strategie che è possibile adottare per la valutazione delle
conoscenze letterarie.
La prova è stata articolata in due sezioni distinte: una prima parte con tre domande aperte, cui gli
studenti dovevano rispondere in un minimo di cinque e un massimo di dieci righe25, sugli aspetti
presentati nei momenti di spiegazione frontale e impostata secondo una delle modalità della terza prova
dell’esame di Stato. Seguiva una seconda parte che mirava a sondare le conoscenze relative all’analisi dei
22 Nel cambio d’ora, alcuni studenti hanno informato me e la tutor che la maggior parte della classe avrebbe partecipato a una conferenza, della quale erano venuti a conoscenza solo il giorno prima. Una discussione tra la professoressa e gli studenti ha ritardato di circa venti minuti l’inizio della lezione. 23 La scheda è tratta da Spiazzi M., Tavella M. 2000:E14-E15. 24 Nella scelta della prova di verifica, ho considerato con la tutor la possibilità di sottoporre una prova che valutasse anche le competenze: in particolare, avrei assegnato agli studenti un estratto tratto dalle stesse opere e chiesto di svolgere la medesima analisi condotta insieme con l’aiuto di una scheda simile a quelle distribuite in classe. Tuttavia, abbiamo ritenuto che la classe fosse poco abituata a una prova simile, mai sperimentata prima, e che, conseguentemente, molti allievi sarebbero stati in difficoltà per di più in prossimità della fine del quadrimestre. 25 Si è ritenuto utile specificare il numero di righe piuttosto che il numero di parole per evitare che gli allievi impiegassero parte dell’ora per contarle.
19
testi attraverso undici domande precedute da alcuni passi26 tratti dalle opere lette in classe; questa seconda
parte non poneva vincoli quantitativi agli allievi: il numero di righe prestampate sulla verifica dava
indicazione dell’ampiezza della risposta. Gli studenti hanno svolto la verifica in un’ora e hanno avuto la
possibilità di consultare il dizionario monolingue; a disposizione degli allievi, sulla cattedra, era presente
anche un dizionario bilingue.
Criteri di correzione e valutazione dei risultati
I criteri cui mi sono attenuta per la correzione delle verifiche sono stati adottati dalla professoressa
e dai colleghi insegnanti di lingua straniera e approvati dal Consiglio di Dipartimento: sono impiegati per
la valutazione della terza prova scritta dell’esame di Stato. Gli indicatori che ho scelto di usare, ossia
aderenza alla traccia, conoscenza degli argomenti e correttezza linguistica, sono stati sono stati impiegati
in maniera diversa per la valutazione della prima e della seconda parte: la differenza si è basata
sostanzialmente sulla tipologia delle domande. Per la prima sezione, si è scelto di attribuire un peso
maggiore alla lingua rispetto al contenuto, tenendo conto che i risultati del compito sarebbero stati
registrati come voto scritto; per la seconda, invece, vista la brevità delle risposte e la pertinenza al testo
proposto in analisi, si è assegnato un peso maggiore al contenuto.
Nella prima parte della verifica, cui è stato attribuito un peso pari al 49% dell’intero compito, a
ciascuno dei tre item (domande aperte) è stato assegnato un punteggio da zero a dieci per l’aderenza alla
traccia e la conoscenza degli argomenti e da zero a quindici per la correttezza linguistica. Nella seconda
parte, cui corrisponde un peso pari al 51% della verifica, si è scelto di attribuire un punto per la
conoscenza dell’argomento agli item 1 e 3 (domande chiuse) e cinque punti – di cui 3,5 per il contenuto e
1,5 per l’espressione – a tutti gli altri item.
La correzione delle verifiche è stata effettuata procedendo secondo un approccio ‘orizzontale’: ho
scelto di leggere la risposta a ciascuna domanda su tutti i compiti in modo da verificare l’andamento
generale della classe in rapporto a ogni singolo quesito e ho attribuito il punteggio solo nel corso della
seconda lettura. A correzione ultimata, dopo aver assegnato i voti, ho voluto rileggere ogni verifica
singolarmente per valutare in maniera più globale la coerenza tra il voto e l’effettiva prestazione
dell’allievo.
Infine, per quanto concerne la segnalazione degli errori, ho evidenziato e corretto le imprecisioni
grammaticali e sintattiche (dunque la costruzione della frase e l’ordine delle parole), cercando di
intervenire il meno possibile a rielaborare una forma grammaticalmente corretta ma poco accurata sotto
l’aspetto linguistico; gli errori di contenuto sono stati segnalati spiegando in dettaglio quale fosse la
risposta corretta alla domanda.
Analisi critica dei risultati
26 In accordo con la tutor, ho scelto brani che mi sembravano significativi nell’ambito dell’analisi svolta in classe: si trattava di passi che avevano attirato l’attenzione degli allievi o sui quali ci si era soffermati più volte anche nel corso dei riepiloghi da una lezione all’altra.
20
I risultati della verifica possono essere considerati, nel complesso, piuttosto soddisfacenti, con un
buon numero di allievi con una valutazione compresa fra 7 e 8 ½; inoltre, l’intera classe ha completato la
prova nei tempi stabiliti e quasi tutti gli studenti hanno risposto a tutte le domande. Solo due allievi hanno
riportato un’insufficienza grave e quasi la metà della classe ha raggiunto risultati buono o più che buoni.
Analizzando i risultati alla luce della diversa impostazione della prima e della seconda parte, è
interessante notare come molti degli allievi più deboli abbiano svolto meglio la seconda parte, che
prevedeva risposte sì più concise e meno articolate, ma necessariamente pertinenti al testo, piuttosto che
la prima, le cui domande erano forse più discorsive. Questi risultati sono tanto più rilevanti se si considera
che gli argomenti relativi alla prima parte erano stati affrontati per lo più secondo una modalità frontale,
un approccio cui gli allievi erano abituati, mentre la seconda parte era incentrata sull’analisi testuale.
Inoltre, il peso lievemente superiore assegnato alla seconda parte rispetto alla prima ha avvantaggiato gli
studenti più deboli nello scritto, permettendo loro di raggiungere una sufficienza piena pur non avendo
fornito risposte complete nella prima parte.
Il grafico illustra i risultati conseguiti dagli studenti. All’incirca metà della classe ha ottenuto
risultati più che soddisfacenti e un quarto dei restanti studenti ha raggiunto la piena sufficienza. Solo un
allievo ha conseguito risultati eccellenti, mentre per due studenti la valutazione è stata del tutto
insufficiente. Confrontando i risultati con le valutazioni precedenti – confronto che ho scelto di fare solo
dopo aver assegnato i voti, per non lasciarmi influenzare nella correzione – ho notato una sostanziale
omogeneità tra i miei voti e quelli attribuiti dalla tutor, specie nei compiti scritti. Per quanto riguarda il
raffronto con i voti di orale, alcuni studenti hanno migliorato le loro prestazioni rispetto alla prima
interrogazione: la professoressa ha voluto spiegarmi che si tratta di allievi che studiano ma che sono
penalizzati dalle difficoltà incontrate nell’espressione orale.
Gli studenti hanno inizialmente accolto la verifica con molta preoccupazione: ho cercato di farvi
accenno più volte nel corso delle lezioni spiegando come sarebbe stata strutturata e dando alcuni consigli
21
per prepararsi efficacemente. La professoressa mi ha sostenuta nel presentare agli allievi questa modalità
di valutazione spiegando che anche lei di lì a poco avrebbe adottato verifiche simili in vista della terza
prova dell’esame di Stato. È interessante notare che parecchi allievi che nel questionario di feedback
avevano definito la verifica poco o per niente simile alle interrogazioni orali, per quanto abbastanza
inerente al programma svolto, in seguito, nel corso della stessa ora, abbiano rivisto il loro giudizio
probabilmente riflettendo in maniera più approfondita sulle interrogazioni orali recenti cui avevano
assistito. In quell’occasione ho voluto spiegare che il mio intento era quello di preparare una prova che
fosse simile in termini di struttura alle prove cui erano abituati, diversa solo nella forma, in questo caso
scritta.
Per quanto concerne, invece, la valutazione delle competenze maturate dagli studenti, essa è stata
effettuata in itinere e si è basata sugli atteggiamenti adottati dagli allievi nel corso delle lezioni. Alcuni
degli obiettivi stabiliti al livello del saper fare erano di carattere comunicativo e prevedevano da parte
degli studenti la messa in atto di comportamenti volti a esprimere la loro opinione sul testo o a sostenere
il loro punto di vista nel corso dell’analisi. Durante le prime lezioni gli studenti hanno un po’ faticato ad
adattarsi a una simile modalità di lezione e in alcuni momenti ho avuto l’impressione che non
comprendessero bene quale fosse lo scopo delle attività: ho ritenuto dunque utile sottolineare a più riprese
gli obiettivi che mi proponevo di raggiungere insieme a loro nel corso dell’u.d. Con il procedere delle
lezioni, ho potuto osservare un sempre maggiore coinvolgimento da parte di tutta la classe: dapprima solo
gli studenti più sicuri intervenivano con contributi personali, pian piano anche quelli più deboli hanno
iniziato a partecipare, prima con domande poi con proposte interpretative.
A conclusione dell’u.d., tale valutazione non è stata formalizzata per gli allievi sottoforma di
giudizio o voto, ma si è limitata a una percezione soggettiva che ho ritenuto tuttavia particolarmente
proficua per la mia crescita personale e professionale. Il coinvolgimento degli allievi nelle attività
proposte e, a un livello più alto, nel processo di apprendimento rappresentava uno degli obiettivi personali
fissati all’inizio del tirocinio, nella consapevolezza che un numero così limitato di ore non avrebbe
permesso di raggiungere risultati pienamente soddisfacenti né di valutare in modo approfondito tali
risultati. Ho potuto, tuttavia, trarre spunti utili anche in un arco di tempo così breve, specie in merito
all’importanza di variare le attività adattandole alla risposta della classe e sollecitare continuamente gli
allievi affinché esprimano il loro punto di vista sui testi letti.
FATTIBILITÁ Confronto e riflessione sui metodi di lezione adottati
Come specificato nel paragrafo dedicato alla descrizione del progetto, uno degli obiettivi che mi
proponevo di raggiungere era la capacità di adottare una modalità di lezione dialogata, sostanzialmente
diversa da quella cui gli allievi erano abituati e anche da quella con cui io avevo appreso la letteratura
inglese.
22
Le mie difficoltà iniziali erano legate soprattutto al fatto che la modalità usata più di frequente
dalla tutor fosse quella frontale: svolgendo il tirocinio in una classe quinta, temevo di incontrare qualche
resistenza da parte degli allievi ai miei tentativi di modificare un approccio cui erano abituati da ben tre
anni. Pertanto, per non allontanarmi troppo dallo stile della professoressa, ho voluto anch’io usare di tanto
in tanto questo approccio, specie per momenti di riepilogo o per la spiegazione di argomenti che
avrebbero aiutato a inquadrare meglio i testi (ad esempio, la vita nelle workhouses). L’uso di una
modalità simile ha avuto certamente il vantaggio di introdurre in maniera efficace alcuni elementi che
ritenevo essenziali per accostarsi ai testi: brevi rimandi alle esperienze infantili di Dickens per la lettura di
Oliver Twist e alcuni cenni alla struttura del romanzo per Wuthering Heights.
Per quanto riguarda l’approccio dialogato, invece, questa modalità è quella che ho voluto adottare
per la lettura dei testi e per i collegamenti tra i brani proposti. L’impostazione scelta era bastata
sostanzialmente sull’uso delle domande per sollecitare la riflessione degli allievi e per far emergere le
loro idee sul testo. Gli strumenti usati sono stati di volta in volta diversi: schede di lettura e analisi per
l’estratto di Oliver Twist e per il video, tabelle e schemi riassuntivi riportati alla lavagna per Hard Times
e Wuthering Heights. I documenti usati per le attività di pre-reading si sono rivelati particolarmente
efficaci per l’impostazione del metodo: infatti, sia le immagini sia il video hanno incoraggiato molto la
discussione e gli interventi personali da parte degli allievi.
Malgrado una iniziale riluttanza a intervenire, dovuta probabilmente anche al fatto di trovarsi di
fronte un’insegnante nuova, dopo poche lezioni ho notato una crescente partecipazione degli studenti alle
attività proposte. Parlando con la tutor, ho potuto comprendere che le esitazioni che avevo osservato
all’inizio erano anche dovute al timore di mettersi in gioco o di sbagliare di fronte ai compagni e alla
stessa professoressa: è stato utile, dunque, sottolineare più volte come gran parte delle domande che
ponevo richiedessero un giudizio personale più che una risposta giusta o sbagliata.
Infine, altrettanto proficua per la scelta di una modalità dialogata è stata la decisione di rivolgere
le domande all’intera classe piuttosto che a singoli allievi: infatti, mi è sembrato che una simile
impostazione potesse mettere gli studenti a loro agio creando davvero un clima di discussione ed evitando
che percepissero le domande come una interrogazione.
Aspetti relazionali
Per quanto attiene agli aspetti più propriamente relazionali, l’intervento didattico si è svolto
nell’ambito di buoni rapporti interpersonali fra gli allievi e la tutor e di una buona dinamica di classe. Nel
corso delle ore di osservazione preliminari all’intervento, ho potuto notare un atteggiamento di stima e
rispetto reciproco tra gli studenti e la professoressa: gli allievi si rivolgono alla tutor anche per questioni
organizzative della classe, per problemi personali o per difficoltà di relazione con altri docenti. Questa
reciproca intesa è stata fondamentale per la buona riuscita del tirocinio.
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Rispetto a eventuali comportamenti scorretti da sanzionare, la tutor non esita – se necessario – a
richiamare gli studenti che mostrano atteggiamenti irrispettosi nei suoi confronti o con i compagni.
Personalmente, durante le lezioni, non ho incontrato eccessivi problemi di carattere disciplinare. Talvolta
mi sono trovata a dover riprendere alcuni allievi distratti: inizialmente, ho preferito non intervenire in
maniera troppo rigida e mi sono limitata a guardarli per far loro comprendere che stavano disturbando la
lezione; in altri casi ho lasciato che fosse la tutor a correggere tali comportamenti.
Per quanto concerne l’approccio con la classe, il fatto di aver conosciuto gli allievi lo scorso anno
e di aver già interagito con loro in momenti informali è stato certamente positivo; non è mancato, tuttavia,
all’inizio dell’intervento, un certo distacco nei miei confronti da parte di alcuni studenti. In particolare,
notavo che gli allievi percepivano la poca differenza di età che ci separava e questo ha ostacolato, almeno
in principio, l’instaurazione di un rapporto autorevole. Alcuni tendevano a rivolgersi alla tutor sia per
questioni relative alla spiegazione, sia per aspetti di carattere pratico e organizzativo, benché la
professoressa avesse specificato che mi sarei sostituita a lei in tutti gli aspetti della didattica.
Il rapporto di classe e la fiducia nei miei confronti si sono costruiti poco a poco, grazie anche
all’aiuto della tutor, che in qualche occasione ha scelto di uscire dalla classe per permettermi di
sperimentare situazioni più realistiche, in cui rappresentavo l’unico punto di riferimento degli allievi.
Questi momenti, seppur accompagnati dal timore di non essere in grado di gestire la classe, mi hanno
permesso di cogliere alcuni elementi che sono emersi in seguito anche dalla lettura dei questionari. In
particolare, ho potuto comprendere l’importanza di instaurare una relazione improntata al rispetto di
alcune essenziali regole di comportamento, relazione che forse ho dato per scontata all’inizio,
immaginando che gli allievi avrebbero adottato nei miei confronti lo stesso atteggiamento che hanno nei
confronti della tutor. Infatti, alcuni studenti nell’offrire consigli e suggerimenti a conclusione del
questionario, hanno voluto esortarmi essere più severa, specie nel sanzionare comportamenti scorretti.
A conclusione di tutte e tre le esperienze di tirocinio e riflettendo in maniera più generale sugli
aspetti che rimandano alla dimensione relazionale, ho potuto notare come alcuni atteggiamenti e approcci
adottati nel corso di questo primo modulo fossero dovuti al fatto che si trattava per me della prima
esperienza di insegnamento. Infatti, le due esperienze seguenti, mi hanno dato la possibilità di migliorare
le mie competenze relazionali con gli allievi.
Riflessione critica sull’esperienza didattica condotta e aspetti da correggere
La riflessione critica su questa prima esperienza di tirocinio deriva in parte dalle osservazioni e dai
suggerimenti ricevuti dalla tutor durante il percorso di insegnamento, nei momenti di confronto prima e
dopo le lezioni e a conclusione del modulo, in parte dal questionario di feedback cui si è precedentemente
accennato.
Per quanto riguarda il rapporto con la tutor, la relazione è stata improntata alla collaborazione e al
sostegno: come già lo scorso anno, la professoressa mi ha accolta con estrema disponibilità, dandomi
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consigli e suggerimenti per affrontare in modo sereno la mia prima esperienza di insegnamento e
spiegandomi quale fosse l’approccio migliore in relazione alla classe che avrei incontrato. Durante gli
incontri preliminari, ho avuto modo di discutere con la tutor alcuni aspetti della gestione della classe e
della didattica che, per la mancanza di esperienza, percepivo come particolarmente complessi, come il
rispetto della programmazione e il ritmo della lezione. In particolare, nutrivo qualche timore rispetto alla
mia capacità di saper comprendere i tempi degli allievi: mi preoccupava sia la possibilità di risultare
monotona e ripetitiva se avessi ripreso più volte gli stessi concetti, sia la possibilità di non approfondire i
contenuti se avessi spiegato a un ritmo troppo veloce. Rispetto all’organizzazione dei contenuti, invece,
temevo di rallentare la programmazione della tutor nel caso in cui non avessi portato a termine quanto
stabilito.
Sin dai primi incontri, la professoressa ha voluto rassicurarmi e darmi alcuni consigli sulle
strategie da mettere in atto per controllare questi aspetti; mi ha, inoltre, incoraggiata a entrare in classe
consapevole che buona parte della didattica è frutto di un continuo adattamento reciproco tra l’insegnante
e gli allievi. Sin dalle prime ore di lezione, ho avuto modo di maturare consapevolezza su questo punto e
le modifiche che la programmazione ha subito in itinere testimoniano lo sforzo di adattare le attività in
funzione della risposta degli allievi e degli imprevisti che possono sorgere.
Altri elementi sui quali mi sentivo particolarmente debole e impreparata prima del tirocinio erano
l’uso dell’inglese e dell’italiano in classe, in particolare, quanto spazio riservare a L1, e la preparazione
della prova di verifica. Per quanto riguarda l’alternanza tra inglese e italiano, nel corso delle ore di
osservazione avevo notato l’uso quasi esclusivo da parte della tutor dell’inglese e il ricorso all’italiano per
i momenti di riepilogo o chiarimento dei concetti più complessi: dopo la prima lezione, che si è svolta
quasi interamente in inglese, ho provato ad adottare la medesima strategia, notando che molti studenti
usavano il riepilogo in italiano per verificare e integrare i loro appunti. Per quanto concerne la verifica,
invece, il mio timore era che la prova non fosse ben calibrata in rapporto alla classe e al tempo a
disposizione, in particolare che fosse troppo complessa per poter essere svolta in un’ora. Anche in questo
caso la tutor mi ha fornito utili consigli, in particolare mi ha suggerito di segnalare attraverso il numero
delle righe piuttosto che attraverso il numero di parole l’ampiezza di ciascuna risposta: in questo modo,
mi ha spiegato, gli allievi non perdono tempo a contare le parole e hanno comunque un’indicazione di
quanto scrivere.
Infine, particolarmente proficui sono stati i momenti di confronto sui diversi approcci che è
possibile adottare per avvicinare gli allievi al testo letterario. Ho apprezzato la disponibilità della
professoressa a farmi sperimentare strategie alternative alla lezione frontale, come ad esempio l’uso delle
immagini e del video in fase di pre-reading o l’uso di schede di lettura27.
27 Per un’analisi dettagliata della modalità frontale e di quella dialogata, si rimanda al paragrafo Confronto e riflessione sui metodi di lezione adottati.
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Il confronto con la tutor e con le esperienze di tirocinio di alcuni compagni hanno accompagnato
la riflessione su come si potrebbe migliorare l’impostazione di questo modulo. Ipotizzando di lavorare
secondo un approccio tematico invece che cronologico, si potrebbe progettare un modulo sul tema
dell’infanzia: accanto al testo tratto da Oliver Twist, sarebbe interessante proporre la poesia The chimney
sweeper tratta dalla raccolta Songs of Innocence di Blake e un passo tratto da Angela’s ashes, di Frank
McCourt, in modo da analizzare il tema dell’infanzia abbandonata o maltrattata. Anche l’altro testo di
Dickens, il brano tratto da Hard Times, potrebbe rientrare in un modulo tematico, in particolare in uno
dedicato alla città e agli effetti dell’industrializzazione: sarebbe interessante riprendere le due foto di
Manchester e ampliare la discussione sul paesaggio urbano in epoca vittoriana e negli anni settanta
proponendo la visione di scene tratte da film come The full monty o Brassed off. Infine, il testo tratto da
Wuthering Heights potrebbe essere trattato nell’ambito di un modulo sulla scrittura femminile,
accostandolo alle opere delle altre sorelle Brontë o a un’opera di George Eliot.
Per quanto concerne la modalità, invece, si potrebbe lasciare più spazio ad attività di coppia o di
gruppo, incoraggiando gli studenti a scambiarsi le loro impressioni sul testo e a collaborare nell’analisi
degli aspetti fondamentali. Conserverei, invece, l’approccio dialogato che ho scelto di adottare per questo
ciclo di lezioni: cercherei però di lavorare di più sull’abilità di speaking stimolando la discussione
collettiva degli allievi e riservando alle domande rivolte alla classe il ruolo di warm-up.
Infine, per quanto riguarda gli aspetti da approfondire, chiederei agli studenti di lavorare in piccoli
gruppi per reperire su internet informazioni rispetto ai temi sui quali il libro di testo è carente (in questo
caso, ad esempio, sull’istituzione delle workhouses) per esporle poi di fronte ai compagni; l’obiettivo è
quello di promuovere l’abilità di scrittura e le capacità di sintesi e di ricerca.
In conclusione, cercherei di bilanciare meglio la modalità frontale e quella dialogata, con una lieve
propensione per la seconda, se possibile, a favore di un lavoro sui testi che favorisca negli allievi
l’abitudine all’analisi e all’interpretazione.
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ALLEGATI
Oliver Twist – worksheet 1 ALLEGATO 2
Exercise A:
Read the text and identify the main sequences into which it can be divided.
Type of sequence Function Lines
Narrative
The ritual of the supper
Descriptive
The gentleman in the white waistcoat’s final remark
Where is the turning point in the text? Identify the sentence used to express it:
………………………………………………………………………………………………………… Exercise B:
Focus on the characters and fill in the chart with all the expressions used to describe them
Characters General condition and feelings before Oliver’s request
Reactions to Oliver’s request
The boys
voracious wild with hunger
Oliver
desperate with hunger
The master
fat healthy man
The assistants
paralysed with wonder
Mr Bumble
The board
(masters of the
workhouse)
sitting in solemn conclave
Mr Limbkins
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The gentleman in the white waistcoat
Exercise C:
Describe the relationship between the boys and the masters choosing among the adjectives and
nouns in the box:
pity – compassion – aggressive – violent – anger – fear – cruel – indifference – reckless –
authoritarian – astonished – horror
Masters’ attitude to the boys Boys’ attitude to the masters
Exercise D:
List all the expressions referring to food and eating and say whether they have a positive (+), a
negative (-) or a neutral (Ø) connotation.
Expressions Connotationslow starvation - voracious wild with hunger - cookshop Ø
What idea of food and eating comes out from the text?
□ children were not allowed to speak to the masters during meals
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□ children in workhouses were underfed □ there was not enough food for everybody
Exercise E:
Focus on the language. Here are some typical features of Dickens’ style, that is to say, the way he
uses language to create characters, express himself and his ideas. Give an example for each feature
you can recognise in the text.
1. He repeats words / phrases / sentence structures. Ex. I want some more …………………………………………………………………………………………………
2. He often uses adjectives and nouns in pairs or in groups of three. Ex. wild hungry eye …………………………………………………………………………………………………
3. He juxtaposes contrasting images and opposites. Ex. Voracious wild with hunger …………………………………………………………………………………………………
4. He uses hyperbole: i.e., he magnifies and exaggerates incidents and details. Ex. horror was depicted on every countenance ………………………………………………………………………………………………… Dickens’ use of exaggeration and paradox is particularly evident in two circumstances. Identify the lines:
- the distribution of the food: contrast between the solemnity of the ritual and the poor quantity of food the children receive lines ……………………..
- the reaction of the gentleman in the white waistcoat to Oliver’s request: disproportion between the
“crime” and its punishment lines ………………….
What do you think the purpose of the author was?
□ make the reader laugh
□ mock and criticise the injustices of Victorian society
□ promote social uprising against the institution
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Oliver Twist – Worksheet video ALLEGATO 3
The extract you are going to watch is taken from the film Oliver Twist, directed by Roman Polanski in 2005. The extract includes the episode you have read from the novel as well as an insight on what happens to Oliver after his request. Start (2:25)
SETTING The first scene is set on a country road: what impression do you get from this landscape? Choose from the following list the nouns that best describe your feelings: □ loneliness □ tranquillity □ poverty □ misery □ quietness □ wildness □ desolation □ stillness □ coldness □ peacefulness □ sadness
Name at least two aspects of the landscape which sustain your opinion:
1. …………………………………………………………………. 2. ………………………………………………………………….
Time for education (3:08) After a while the setting changes: where does the second scene take place? ………………………………………………………………………………………………………… Does this second setting convey a different atmosphere? □ yes □ no Why? Why not? ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
CHARACTERS Focus on the characters, Oliver Twist and Mr Bumble, the beadle, and compare them by filling the following grid: Mr Bumble Oliver Twist Clothes / Object (s) they carry
Physical appearance
Movements
Words
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How would you describe the attitude of the man towards the boy? (more than one answer is possible) □ cold □ indifferent □ intolerant □ detached □ anxious □ worried □ tired Where is Mr Bumble getting Oliver to? Can you read the sign on the gate? …………………………………………………………………………………………………………
INTO THE WORKHOUSE Oliver enters the room where the members of the board are sitting: what are the first words addressed to Oliver by the beadle? ………………………………………………………………………………………………………… After that Mr Bumble introduces Oliver to the board. What do you learn about him as regards:
- his birth: ………………………………………………………………………………………. - his life up to that moment: ……………………………………………………………………. - his age: ………………………………………………………………………………………... - his family: ……………………………………………………………………………………..
Why was Oliver brought back to the workhouse? …………………………………………………………………………………………………………
CHILDREN AT WORK The next scene is set in a big room with many boys and girls. Focus on the characters:
o Do you perceive the children as a group or as individuals? Why? Why not? ……………………………………………………………………………………………………..
o What are they doing? …………………………………………………………………………………………………….. Oliver enters the room. Focus on the master’s reaction and the way he addresses to Oliver: complete the following grid
How does the master:
By waving his hand By looking at him
By speaking
- welcome Oliver?
- tell Oliver to follow him?
- tell Oliver where to sit?
- tell Oliver how to work?
- tell Oliver what his work consists of?
At the end of the scene the master tells Oliver “You’re serving your country”: what does this sentence tell you about Victorian society and values?
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□ Victorian society pretended to look after children but in reality it exploited them as labour force □ Children were happy to contribute to the economic growth of their country □ Victorian society considered the children’s health and education as important values I want some more (3:39)
MEAL TIME: THE WORKHOUSE DIET… In 1834 a Poor Law was issued: among other aspects, it established a fixed quantity of food for the people living in workhouses, according to their gender, age and work. Would you describe the food given to the children as “a generous and bountiful meal” as the old master says in his prayer? □ yes □ no What does Oliver ask to the old master? …………………………………………………………... Oliver is then taken to the board by Mr Beadle: why are the members of the board astonished by his request? □ because they had nothing else to give him □ because they think that the amount of food given to the children is enough □ because it is against the law “That boy will be hanged”: in what sense can this sentence be considered a premonition of Oliver’s future? ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
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Hard Times – plan ALLEGATO 4
- [Pre-reading] Confronto tra un’immagine di Manchester in epoca vittoriana e un’immagine della stessa città a metà degli anni ‘70. Brainstorming: il confronto mette in risalto il lessico sull’inquinamento (black bricks, smoke, ashes, air- water pollution, chimneys) e le ripercussioni che questo ha sulle città e sulla vita dei cittadini (unhealth, grim atmosphere). Domande che facciano riflettere sull’impatto di una simile realtà sui sensi (es. What can you seee, smell and hear in such cities? t. scrive alla lavagna)
Prima parte del testo (lines. 1-15)
- T. chiede agli student: Do you notice anything peculiar in the first line? Who speaks in the text? - schema alla lavagna:
sight smell hearing Similes/metaphors
Red brick, smoke, ashes,
unnatural black and red,
machinery, chimneys,
black canal, river that ran
purple, piles of buildings,
windows, piston of the
steam-engine…
Smoke, ill-smelling
dye…
Key- note, tune,
rattling and
trempling, worked
monotously up and
down…
- Like the painted
face of a savage
- serpents of smoke -
- like the head of an
elephant
- What language features does Dickens use to describe monotony? (lines 11-15)
(repetition of one another / same) - Let’s focus on the similes and metaphor: do you think they convey approval or criticism of the process of
industrialization?
Seconda parte del testo (lines 21- end)
- Repetition of words, phrases and sentence structures - Hyperbole / exaggeration
words phrases Sentence structures
repetitions
- Qual è lo scopo di queste ripetizioni? - Mettere in evidenza la denuncia dell’utilitarismo
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ALLEGATO 7
SUMMARY
Sum up the extract you have read (keep in mind also the guiding questions)
GROUP 1 Summary lines 1-37 title:
- What is Nelly’s opinion on Catherine’s behavior? - What does Nelly think about Linton?
……………………………………………………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………………………………………...... ……………………………………………………………………………………………………………………………………………...... ……………………………………………………………………………………………………………………………………………...... ……………………………………………………………………………………………………………………………………………...... ……………………………………………………………………………………………………………………………………………...... ……………………………………………………………………………………………………………………………………………...... ……………………………………………………………………………………………………………………………………………...... ……………………………………………………………………………………………………………………………………………...... ……………………………………………………………………………………………………………………………………………...... ……………………………………………………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………………………………
GROUP 2 Summary lines 38-81 title:
- What are Catherine’s reasons for accepting Linton’s proposal? - What does Nelly think about that?
……………………………………………………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………………………………………..... ……………………………………………………………………………………………………………………………………………..... ……………………………………………………………………………………………………………………………………………..... ……………………………………………………………………………………………………………………………………………..... ……………………………………………………………………………………………………………………………………………..... ……………………………………………………………………………………………………………………………………………..... ……………………………………………………………………………………………………………………………………………..... ……………………………………………………………………………………………………………………………………………..... ……………………………………………………………………………………………………………………………………………..... …………………………………………………………………………………………………………………………………………………
GROUP 3 Summary lines 82-128 title: - What is Catherine’s secret?
……………………………………………………………………………………………………………………………………………... .........……………………………………………………………………………………………………………………………………..... …………………………………………………………………………………………………………………………………………........ ……………………………………………………………………………………………………………………………………………..... ……………………………………………………………………………………………………………………………………………..... ……………………………………………………………………………………………………………………………………………..... ……………………………………………………………………………………………………………………………………………..... ……………………………………………………………………………………………………………………………………………..... …………………………………………………………………………………………………………………………………………….....
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GROUP 4 Summary lines 129-171 title:
- What are Catherine’s plans regarding Heathcliff and Linton? - What does Nelly think about that?
……………………………………………………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………………………………………..... ……………………………………………………………………………………………………………………………………………..... ……………………………………………………………………………………………………………………………………………..... ……………………………………………………………………………………………………………………………………………..... ……………………………………………………………………………………………………………………………………………..... ……………………………………………………………………………………………………………………………………………..... ……………………………………………………………………………………………………………………………………………..... ……………………………………………………………………………………………………………………………………………..... …………………………………………………………………………………………………………………………………………….....
GROUP 5 Summary lines 171-184 title:
- Who does Catherine identify with? ……………………………………………………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………………………………………..... ……………………………………………………………………………………………………………………………………………..... ……………………………………………………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………………………………
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ALLEGATO 11
LITERATURE TEST – Charles Dickens and Emily Brontë
Class ________ Name _________________ Date ________ Surname ___________________
ANSWER THE FOLLOWING QUESTIONS:
1) Explain the role of workhouses in Victorian England and describe people’s life inside them (min. 5 – max 10 lines).
...……………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………
2) Describe the Romantic features of the novel Wuthering Heights (min. 5 – max 10 lines).
...……………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………
3) What are the main differences between C. Dickens and E. Brontë in terms of setting, characters’ description and themes (min. 5 – max 10 lines).
...……………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………… READ CAREFULLY THE LINES GIVEN AND ANSWER EACH QUESTION CLEARLY:
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1) Which novels do these lines belong to?
…………………………………………………………………………………………………………………………
2) Focus on this description and explain in what sense the scene of the distribution of the “gruel” is paradoxical?
………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………
3) Who is the rebel? …………………………………………………………………………………………………………………………
4) What is the problem with him and why is he considered a rebel? ………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………
5) Who is the author referring to with the pronoun “us”?
………………………………………………………………………………………………………………………… 6) Underline similes in the text and explain what meaning they convey
………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………
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7) Which socio-economical phenomenon is Dickens referring to in these lines? What is his attitude towards it?
………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………
8) Explain the nature of the conflict Catherine is referring to
………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………
9) What do the forehead and the breast stand for? ………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………
10) In what sense does this sentence reveal a Victorian personality? ………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………
11) In what sense does this sentence reveal a Romantic personality?
………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………