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SINTESI

Camera di Commercio di Como - Unità Organizzativa Studi e Statistica

Dopo la profonda crisi economica che aveva fatto sentire i suoi eff etti nel corso del 2009 l’anno 2010 è stato caratterizzato da un’inversione di tendenza: il ciclo dell’economia ha confermato il risollevamento produttivo anche se si osserva come la ripresa sia lenta e lungo il recupero delle fl essioni.La ripresa è stata sostenuta soprattutto dal rilancio degli scambi internazionali, mentre la debolezza persistente dei consumi privati la rendono ancora incerta e frammentata.

Il bilancio imprenditoriale della provincia di Como per l’anno 2010 è risultato soddisfacente: il tasso di crescita (1,19%) è raddoppiato rispetto all’anno precedente, ma rimane ancora piuttosto basso rispetto agli anni 2005-2007.

I livelli produttivi del comparto manifatturiero industriale hanno registrato, a partire dal 1° trimestre 2010, un’inversione di tendenza con variazioni della produzione tornate nell’area della positività. Nei trimestri successivi la ripresa si è intensifi cata e nella media del 2010 la variazione è risultata positiva del 7%.

Più diffi coltoso l’andamento del settore manifatturiero artigiano che sembra aver agganciato la ripresa solo nella parte fi nale dell’anno.

Continua invece il forte ridimensionamento del settore edile come pure si è confermato ancora stentato l’andamento dell’attività commerciale.Il comparto dei servizi ha espresso qualche segnale di miglioramento rispetto agli andamenti cedenti del biennio precedente.

Le esportazioni hanno registrato una crescita del 14% rispetto all’anno precedente, non suffi ciente a recuperare il forte calo del 2009.

Buoni risultati per il settore del turismo con un aumento sia degli arrivi (+5,5%) che delle presenze (+9,4%).

Qualche segnale di miglioramento è emerso per il mercato del lavoro provinciale: sono aumentati gli occupati ed è diminuito il tasso di disoccupazione scendendo dal 5,7 al 5,1% (per i maschi è risultato del 3,6% e per le femmine del 7,1%). Il miglioramento è visibile anche dall’analisi dei dati amministrativi dell’Osservatorio provinciale del lavoro che evidenzia una fl essione dei disoccupati ed una crescita degli avviamenti.

Anche per il 2010 il numero dei dissesti aziendali è risultato assai elevato ed in peggioramento rispetto al bilancio già pesante del 2009. Le sentenze di fallimento emesse dal Tribunale di Como a carico di aziende locali sono risultate 122 contro le 115 dell’anno precedente.

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Redazione a cura dell’Unità Organizzativa Studi e Statisticatel. 031.256393 - e-mail: [email protected]

Responsabile: Anna Abatecon la collaborazione di Caterina Lorenzon

L’allegato statistico è consultabile sul sito della Camera di Commerciowww. co.camcom.it > Informazioni economiche > Congiuntura economica

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SOMMARIO

1

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POPOLAZIONE 3

Bilancio Demografi co della provincia di Como Stranieri residenti in provincia di ComoPopolazione comunalePopolazione nei principali comuni

DEMOGRAFIA IMPRESE 11

Dinamica imprenditoriale in provincia di ComoConsistenza Registro Imprese per forma giuridicaConsistenza Registro Imprese per attività economicaImprese femminili

DEMOGRAFIA IMPRESE ARTIGIANE 15

Dinamica imprenditoriale artigiana in provincia di ComoConsistenza Albo Imprese Artigiane per forma giuridicaConsistenza Albo Imprese Artigiane per attività economica

IMPRENDITORI 17

Analisi settoriale

AGRICOLTURA 20

Produzioni Agricole Zootecnia e latteFlorovivaismo

ATTIVITA’ MANIFATTURIERA 22

Como-Produzione industrialeIndicatori congiunturaliInvestimentiCassa Integrazione GuadagniInnovazione Valore Aggiunto provinciale

ATTIVITA’ MANIFATTURIERA ARTIGIANA

Produzione manifatturiera artigianaIndicatori congiunturaliInvestimentiValore Aggiunto provinciale

EDILIZIA 36

Indagine congiunturaleCassa Edile Ore lavorateLavoratori stranieri Costo di costruzione

41

Importazioni ed esportazioni della provincia di ComoSettori di attività economicaArea geografi ca Indicatori di internazionalizzazioneCambio EuroTraffi co

33

INTERSCAMBIO COMMERCIALE

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SOMMARIO

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COMMERCIO-CONSUMI-SERVIZI 50

Indagine congiunturale CommercioIndagine congiunturale ServiziGrande DistribuzioneVeicoli Qualità della vita Infl azione

TURISMO 57

Bilancia Turistica della provincia di Como Movimento turistico provincialeStrutture alberghiere - Strutture extralberghiereProvenienza dei turisti italiani e stranieriMovimento turistico nel comune di Como

DISSESTI 63

Fallimenti Protesti

MERCATO DEL LAVORO 65

Forze di Lavoro della provincia di ComoOsservatorio provinciale del LavoroProgetto Excelsior

SMAIL 73

Sistema Monitoraggio Annuale Imprese Lavoro

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POPOLAZIONE

3

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Variazione percentuale 2009/2008

Sulla base degli ultimi dati annuali messi a

momento dell’uscita di questa pubblicazione*, al 31 dicembre 2009 risiedevano in provincia di Como 590.050 persone, in crescita di 5.288 unità rispetto al dato dell’anno precedente. La variazione percentuale è del +0,9%, superiore al +0,5% registrato in Italia.

Popolazione residente in provincia di Como e bilancio demografi co. Anno 2009

Bilancio demografico Maschi Femmine Totale

Popolazione al 1° Gennaio 286.065 298.697 584.762Nati 3.128 2.790 5.918Morti 2.444 2.822 5.266Saldo Naturale 684 -32 652Iscritti 11.706 11.867 23.573Cancellati 9.656 9.281 18.937Saldo Migratorio e per altri motivi 2.050 2.586 4.636Popolazione residente in famiglia 287.823 298.635 586.458Popolazione residente in convivenza 976 2.616 3.592Popolazione al 31 Dicembre 288.799 301.251 590.050Numero di FamiglieNumero di ConvivenzeNumero medio di componenti per famiglia

2612,4

245.864

L’incremento è dovuto sia al saldo naturale (+652 unità) sia a quello migratorio (+4.636 unità), entrambi positivi. In particolare, con riferimento a quest’ultimo aspetto, la crescita va imputata sia all’affl usso di nuovi residenti dall’estero (saldo migratorio esterno: +2.955) sia al trasferimento da altri comuni italiani (saldo migratorio interno: +2.221 unità).

Variazione percentuale 2009/2008

* Il bilancio demografi co per il 2010 sarà disponibile a partire dalla fi ne del mese di maggio 2011. L’ultimo dato

mensile disponibile, quello del periodo gennaio - novembre, parla di 594.756 persone, 4.706 in più rispetto a

dicembre 2009 (+0,1%)

Popolazione1,0

0,9 0,9

0,5 0,5 0,5

0,0

0,4

0,8

1,2

Maschi Femmine TOT

Como Italia

Nati6,3

-1,0

2,7

-1,1 -1,6 -1,4-4,0-2,00,02,04,06,08,0

Maschi Femmine TOT

Como Italia

Morti

-5,2

0,2

-2,4

0,8 1,4 1,1

-6,0

-4,0

-2,0

0,0

2,0

Maschi Femmine TOT

Como Italia

disposizione dall’Istituto Nazionale di statistica al

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POPOLAZIONE

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Questi primi dati diff eriscono in modo signifi cativo da quelli rilevati in Italia: a livello nazionale il saldo naturale è negativo e viene compensato dall’affl usso di persone dall’estero.

Entrando nel dettaglio del bilancio demografi co si rileva che le nascite sono state 5.918, in crescita del 2,7% rispetto a fi ne 2008. Questo dato rappresenta la sintesi tra il +6,3% registrato dal genere maschile e il -1,0% del genere femminile. I dati provinciali appaiono in controtendenza rispetto alla media nazionale, infatti a livello italiano le nascite risultano in fl essione dell’1,4% ( -1,1% per quanto riguarda i maschi e -1,6% per le femmine).

I decessi registrati nell’anno sono stati complessivamente 5.266 (46,4% maschi e 53,6% femmine), in fl essione del 2,4% rispetto al dato di fi ne 2008. Il calo ha coinvolto principalmente il genere maschile mentre il dato femminile è risultato sostanzialmente stabile.

Crescita naturale, tasso migratorio esterno e crescita totale (‰).

Confronti provinciali. Anno 2009

Dai dati del bilancio demografi co relativo alla provincia di Como emerge che:

• Il tasso di natalità (rapporto tra il numero di nati nell’anno e la popolazione media moltiplicato per 1000) risulta pari a 10,1‰, valore leggermente superiore al dato nazionale (9,5‰),

• Il tasso di mortalità (rapporto tra il numero di morti nell’anno e la popolazione media moltiplicato per 1000) risulta pari a 9,0‰, leggermente inferiore al dato nazionale (9,8‰),

• Il risultante tasso di crescita naturale (rapporto tra il saldo naturale dell’anno e la popolazione media moltiplicato per 1000) risulta pari a 1,1‰, in controtendenza rispetto al dato nazionale (-0,4‰),

• Il tasso migratorio esterno (rapporto tra il saldo migratorio esterno dell’anno e la popolazione media, moltiplicato per mille) ammonta a 5,0‰, inferiore sia al dato regionale (7,6‰ ) che nazionale (6,0‰).

• ll tasso di crescita totale (rapporto tra il saldo totale dell’anno e la popolazione media, moltiplicato per mille) è pari a 9,0‰, superiore al dato medio regionale e nazionale, rispettivamente pari a 8,5‰ e 4,9‰.

-5,0

0,0

5,0

10,0

15,0COMO

Varese

Sondrio

Milano

Bergamo

Brescia

Pavia

Cremona

Mantova

Lecco

Lodi

ITALIA

Crescita naturale Tasso migratorio esternoTasso di crescita totale

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POPOLAZIONE

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Per quanto riguarda l’analisi della popolazione per classi di età in provincia di Como, in estrema sintesi si rileva che:

• L’età media è pari a 42,8, in linea con il dato nazionale,

• L’indice di vecchiaia (rapporto tra la popolazione di 65 anni e più con la popolazione di 0-14 anni, moltiplicato per 100) risulta pari a 138,7%, inferiore sia al dato regionale (141,9) che nazionale (144,0%),

• L’indice di dipendenza strutturale (rapporto tra la popolazione in età non attiva – minori di 14 anni e ultrasessantacinquenni - e la popolazione in età attiva, moltiplicato per 100) risulta pari a 51,1% contro una media nazionale del 52,2%,

• L’indice di dipendenza strutturale degli anziani (rapporto tra la popolazione di età 65 anni e più e la popolazione in età attiva 15-64 anni, moltiplicato per 100) è pari a 29,7%, inferiore al dato medio nazionale (30,8%),

• neonato) si dispone unicamente del dato medio regionale, pari a 79,1% per i maschi e 84,4 per le donne. Questi valori si pongono leggermente al di sopra della media nazionale pari rispettivamente a 78,8 e 84,1.

Come facilmente prevedibile la componente straniera della popolazione residente registra dei valori completamente diversi: a titolo di esempio l’indice di dipendenza degli anziani in provincia di Como è pari a 3,1%, vale a dire che ogni 100 persone in età lavorativa ci sono solo 3,1 individui di età superiore a 65. Questa diff erente struttura della popolazione è ben rappresentata dalla piramide delle età che, per la popolazione straniera, risulta nettamente schiacciata verso la giovane età.

Piramide delle età in provincia di Como

Totale dei residenti e popolazione straniera. Dati al 31 dicembre 2009

toccato le 43.637 unità, in crescita del 7,8% rispetto ai dati di fi ne 2008 (+3.142 unità).

Totale della popolazione residente

6.000 4.000 2.000 0 2.000 4.000 6.000

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

anni

popolazione

Maschi Femmine

Popolazione residente straniera

750 500 250 0 250 500 750

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

anni

popolazione

(M stranieri) (F straniere)

Per la speranza di vita o vita media (numero medio di anni che restano da vivere a un

Per quanto riguarda la popolazione straniera, il numero di residenti in provincia di Como ha

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POPOLAZIONE

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Popolazione straniera residente in provincia di Como e bilancio demografi co. Anno 2009

Bilancio demografi co Maschi Femmine Totale

Popolazione Straniera residente al 1° Gennaio 20.327 20.168 40.495

Nati 520 454 974

Iscritti da altri comuni 1.573 1.561 3.134

Iscritti dall'Estero 1.659 2.078 3.737

Altri iscritti 81 52 133

Totale Iscritti 3.833 4.145 7.978

Morti 40 20 60

Cancellati per altri comuni 1.433 1.414 2.847

Cancellati per l'estero 224 243 467

Cancellati per acquisizione Cittadinanza Italiana 400 488 888

Altri cancellati 359 215 574

Totale Cancellati 2.456 2.380 4.836

Popolazione Straniera residente al 31 Dicembre 21.704 21.933 43.637

Minorenni 5.358 5.046 10.404

Nati in Italia 3.440 3.282 6.722

Famiglie con almeno uno straniero 19.756

Famiglie con capofamiglia straniero 15.626

Dai dati del bilancio demografi co è possibile vedere come il saldo naturale sia positivo e pari a +912 unità. Dal confronto con i dati relativi all’intera popolazione comasca si può dedurre che la crescita naturale rilevata in provincia sia imputabile alla sola componente straniera, senza la quale il dato sarebbe risultato in fl essione.

Anche il saldo migratorio interno della popolazione straniera è positivo (+287 unità): il numero degli stranieri che si è spostato a Como provenendo da altre territori italiani supera quello di chi ha lasciato la provincia per risiedere altrove in Italia.È altrettanto positivo il saldo migratorio esterno: le iscrizioni dall’estero superano nettamente le cancellazioni (+3.270 unità).

Incidenza percentuale della popolazione straniera sul totale dei residenti. Anno 2009.

Confronto tra le province lombarde. 12,9

12,2

10,4 10,4 10,3 10,2 10,08,9

7,6 7,6 7,4 7,0

4,3

0,0

2,0

4,0

6,0

8,0

10,0

12,0

14,0

Brescia

Mantova Lo

di

Cremona

Milano

Bergamo

Lombard

iaPav

iaLe

cco

VareseComo

ITALIA

Sondri

o

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POPOLAZIONE

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L’incidenza della popolazione straniera sul totale è pari al 7,4%, dato che si pone decisamente al di sotto della media regionale, pari a 10,0%: tra tutte le province lombarde, solo Sondrio si posiziona al di sotto di questo valore, risultando meno attrattiva. A livello nazionale il valore si ferma a 7,0%, come visibile nel grafi co corrispondente.

La crescita del numero degli stranieri residenti a Como, pari a +7,8%, è risultata inferiore al

dato regionale (+8,6%) e nazionale (+8,8%). Nel corso del tempo, tuttavia, gli stranieri

hanno visto aumentare costantemente il loro peso sul totale, come visibile nel grafi co

corrispondente.

Incidenza percentuale della popolazione straniera sul totale dei residenti.

Provincia di Como. Serie storica 2003 - 2009.

3,94,7

5,25,7

6,26,9 7,4

0,0

1,0

2,0

3,0

4,0

5,0

6,0

7,0

8,0

2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

In particolare, nel periodo 2003-2009, la consistenza della popolazione straniera è raddoppiata (+100,8%), contro un aumento del 7% del totale dei residenti.

Numero indice dell’andamento della popolazione residente (di cui stranieri) nel periodo

200,8

107,0

100,0

120,0

140,0

160,0

180,0

200,0

220,0

2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Stranieri Totale

Dall’analisi della popolazione straniera per Paese di cittadinanza, in estrema sintesi emerge come la comunità principale presente in provincia sia quella marocchina, che rappresenta il 12,3% degli stranieri, in crescita del 7,6%. Segue quella rumena (11,5% del totale) e quella albanese (9,0% del totale). Tra le prime 15 nazionalità, la variazione percentuale più consistente rispetto al 2008 è quella rilevata dalla nazionalità pakistana (+46,0%; +326 unità), ucraina (+16,9%; +240 unità), peruviana (+16,3%; +117 unità). Nessuna, comunque, risulta in fl essione.

2003-2009 (2003=100)

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Graduatoria dei primi 15 Paesi di cittadinanza della popolazione straniera

residente in provincia di Como.

Anni 2008 e 2009

N Paese 2008 2009 Var. %09/08 Var. assoluta Comp. % 2009

1 Marocco 4.990 5.371 7,6 381 12,3

2 Romania 4.623 5.015 8,5 392 11,5

3 Albania 3.663 3.924 7,1 261 9,0

4 Turchia 2.773 2.919 5,3 146 6,7

5 Tunisia 2.315 2.376 2,6 61 5,4

6 Filippine 1.556 1.704 9,5 148 3,9

7 Ucraina 1.420 1.660 16,9 240 3,8

8 Sri Lanka 1.309 1.397 6,7 88 3,2

9 Ghana 1.357 1.387 2,2 30 3,2

10 Pakistan 709 1.035 46,0 326 2,4

11 Cina 955 1.019 6,7 64 2,3

12 Ecuador 945 1.007 6,6 62 2,3

13 Senegal 864 944 9,3 80 2,2

14 Egitto 802 909 13,3 107 2,1

15 Perù 718 835 16,3 117 1,9

Altro 11.496 12.135 5,6 639 27,8

Totale 40.495 43.637 7,8 3.142 100,0

Popolazione comunale

Come facilmente prevedibile, sono i comuni di più piccole dimensioni ad avere registrato le variazioni percentuali più signifi cative, sia in positivo che in negativo.Incrementi superiori al 4% si registrano a Rezzago, Castiglione d’Intelvi, Ossuccio, Magreglio, Casasco d’Intelvi. Al contrario, decrementi superiori al -3,0% si registrano a Pognana Lario, Griante, Brienno, Peglio. Quest’ultimo comune, insieme a Livo e Val Rezzo, costituisce la triade dei comuni più piccoli della provincia, tutti in ulteriore contrazione.

Per quanto riguarda la popolazione straniera, i comuni nei quali l’incidenza percentuale è superiore al 12,0% sono nell’ordine Veleso (comune in cu il dato tocca il 23,3%), quindi Campione d’Italia (comune in cui la cittadinanza svizzera si pone al terzo posto), Barni, Pellio Intelvi, San Fedele Intelvi, Lasnigo, Colonno, Nesso, Cirimido.

Tra i comuni che vedono la maggiore presenza di stranieri in valori assoluti, spiccano, oltre a tutti i comuni con più di 10.000 abitanti, anche Turate, Mozzate, Fino Mornasco, Lomazzo.

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Comuni con oltre 10.000 abitanti

Per i comuni più popolosi si dispone dei dati provvisori relativi al movimento anagrafi co per l’anno 2010, provenienti dalle singole anagrafi comunali.

Nel comune di Como la popolazione residente a fi ne 2010 risulta pari a 85.263 abitanti, 451 in più rispetto

al dato di fi ne 2009 (+0,5%). Il saldo naturale, similmente a quanto registrato negli

scorsi anni, è negativo e pari a -171. Le nascite avvenute nel comune sono risultate in contrazione (da 740 a 711) mentre i decessi si sono mantenuti costanti, poco sopra le 880 unità. A compensazione del saldo naturale negativo, quello

migratorio risulta positivo per 622 unità.

Nel comune di Cantù la popolazione a fi ne 2010 ha raggiunto la quota di 39.540 persone, in crescita di 562 unità rispetto ai dati dell’anno precedente. La variazione in termini percentuali è stata sostenuta: +1,5%, similmente a quanto avvenuto l’anno prima. Il saldo naturale è risultato positivo (+58 unità), così come quello migratorio (+504).

Il comune di Erba ha chiuso il 2010 con un decremento di 48 unità, fl essione dovuta ad un saldo naturale negativo (-63, in continuità rispetto agli anni

precedenti) non compensato da quello migratorio (+15, in calo rispetto al 2009).

Nel comune di Mariano Comense la popolazione ha raggiunto quota 23.890 unità, in

crescita di 239 persone rispetto al 2009.

Sia il saldo migratorio che quello naturale sono positivi e rispettivamente pari a +173 e +66.

Popolazione residente comune di Como

82.000

83.000

84.000

85.000

86.000

2005 2006 2007 2008 2009 2010

Popolazione residente comune di Cantù

35.000

36.000

37.000

38.000

39.000

40.000

2005 2006 2007 2008 2009 2010

Popolazione residente comune di Erba

16.700

16.800

16.900

17.000

17.100

2005 2006 2007 2008 2009 2010

Popolazione residente comune di Mariano Comense

21.000

21.500

22.000

22.500

23.000

23.500

24.000

2005 2006 2007 2008 2009 2010

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Il comune di Olgiate Comasco risulta in crescita di quasi 100 persone rispetto al 2009. La

crescita è dovuta quasi esclusivamente al fl usso migratorio (+94) mentre il saldo naturale è

in equilibrio (+2).

La popolazione di Lurate Caccivio risulta sostanzialmente stabile rispetto ai dati del 2009.

Solo 9 persone si aggiungono alle 11.364 dell’anno precedente.

Popolazione residente comune di Olgiate Comasco

10.800

10.900

11.000

11.100

11.200

11.300

11.400

2005 2006 2007 2008 2009 2010

Popolazione residente comune di Lurate Caccivio

10.000

10.020

10.040

10.060

10.080

10.100

10.120

10.140

2005 2006 2007 2008 2009 2010

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DEMOGRAFIA IMPRESE

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Complessivamente positivo il bilancio imprenditoriale della provincia di Como per l’anno 2010: il tasso di crescita (1,19%) è raddoppiato rispetto all’anno precedente, ma rimane ancora piuttosto basso rispetto agli anni 2005-2007.

Il tasso di crescita di Como è risultato uguale al dato italiano, mentre negli anni precedenti era sempre più elevato.

A fi ne dicembre 2010 la consistenza delle imprese registrate all’anagrafe camerale era di 50.758 unità contro le 50.119 unità del dicembre 2009.

Dinamica Imprenditoriale

La dinamica imprenditoriale nel corso del 2010 ha registrato 3.364 nuove iscrizioni e 2.766 cancellazioni. Rispetto all’anno precedente le nuove iniziative sono risultate stazionarie, mentre le cancellazioni sono diminuite del 9%.

Il saldo è risultato positivo quindi esclusivamente per il minor numero di cancellazioni e non per una crescita delle nuove iniziative.

A livello nazionale la dinamica è risultata più positiva: le iscrizioni sono cresciute del 6,6% e le cancellazioni sono diminuite dell’8%.

L’indice di natalità (rapporto tra nuove iscrizioni e consistenza del periodo precedente) è risultato del 6,7%, uguale a quello del 2009. La natalità più elevata è quella delle ditte individuali, 9%, seguono le altre forme, 6,1%, le società di capitale, 5,5% ed infi ne le società di persone, 3,4%.

L’indice di mortalità (rapporto tra cessazioni e consistenza del periodo precedente) è risultato del 5,5%.

L’indice di sviluppo (rapporto tra saldo iscrizioni-cessazioni e consistenza periodo precedente) è risultato dell’1,19%. Secondo la forma giuridica un indice di sviluppo superiore alla media è stato registrato dalle

Tasso di crescita

0,00

0,50

1,00

1,50

2,00

2005 2006 2007 2008 2009 2010

Como Italia

Dinamica Imprenditoriale

200700

120017002200270032003700

2006 2007 2008 2009 2010

IscrizioniCancellazioniSaldodati depurati da canc. ufficio

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DEMOGRAFIA IMPRESE

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altre forme e dalle società di capitale, mentre al di sotto della media si sono collocate le ditte individuali e le società di persone.

Consistenza per forma giuridica

La metà delle ditte iscritte, 25.235, ha la forma giuridica di ditta individuale, 12.571 quella di società di persone, 11.912 quella di società di capitali e 1.040 altre forme.

L’analisi per settori di attività economica vede nel manifatturiero una quasi uniforme distribuzione delle forme giuridiche: 34,3% imprese individuali, 34% società di capitale, 31,2% società di persone e 0,4% altre forme.

All’interno del manifatturiero i comparti dove risultano maggioritarie le società di capitale sono: la chimica-farmaceutica, il tessile, la fabbricazione di macchine.

Nel terziario il 24% delle imprese ha la forma giuridica di società di capitale, il 27% quella di società di persone, il 46,8% quella di imprese individuali ed il 2,2% altre forme. Il solo comparto dove la quota maggiore è costituita da società di capitale è quello delle attività immobiliari.

Tasso di crescita per forma giuridica

-1,00

-0,50

0,00

0,50

1,00

1,50

2,00

2,50

3,00

3,50

4,00

2006 2007 2008 2009 2010

Società di capitali Società di personeDitte individuali Altre FormeTOTALE

Consistenza ditte - Anno 2010

Altre forme2%

Soc.persone25%

Ditte individuali

50%

Soc. capitale

23%

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DEMOGRAFIA IMPRESE

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Consistenza per settore di attività

La prevalenza delle ditte è concentrata nel terziario con 28.559 unità cresciute, rispetto all’anno precedente, dell’1,7%, il settore delle costruzioni conta 9.773 unità (+2,3%), il manifatturiero conta 8.168 unità (-0,9%) e l’agricoltura 2.235 unità (-0,7%).

All’interno del settore manifatturiero il comparto più rappresentativo è quello della metalmeccanica con 2.543 imprese, che ha registrato una fl essione dell’1,3% rispetto all’anno precedente.Il comparto tessile-abbigliamento è costituito da 1.708 imprese in fl essione dello 0,5%; il comparto del mobile concentra 1.345 imprese, anch’esso in fl essione del 2,4%.

Nel terziario tutti i comparti hanno registrato una crescita o una stazionarietà rispetto alla consistenza dell’anno precedente.

Oltre un terzo delle ditte del terziario appartengono al settore del commercio all’ingrosso ed al dettaglio e riparazione di veicoli, seguono le attività immobiliari con 4.057 ditte, le attività di servizi di alloggio e ristorazione con 3.526 ditte, le attività professionali, scientifi che e tecniche con 1,914 ditte, il noleggio e le agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese con 1.493 ditte, le attività di trasporto e magazzinaggio con 1.490 ditte, e le attività fi nanziarie ed assicurative con 1.110 ditte.

Settore Manifatturiero - Anno 2010

Metalmecc.32%

Mobili16%

Altre12%

Chimica1%

Gomma-Plastica

2%

Tessile-Abb.22%

Legno-carta-Stampa

11%

Alimentari4%

Consistenza ditte - Anno 2010

Terziario57%

Varie4%

Agr.4%

Costr.19%

Manif.16%

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DEMOGRAFIA IMPRESE

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Con una consistenza inferiore alle mille unità sono presenti anche servizi di comunicazione, attività artistiche, sanità ed istruzione.

Le unità locali presenti in provincia sono risultate 62.537, l’1,4% in più della consistenza di fi ne 2009. Sono intese come unità locali le sedi di impresa, le unità locali con sede in provincia, la prima unità locale con sede fuori provincia, le altre unità locali con sede fuori provincia.

Imprese Femminili

Le imprese femminili sono ammontate a 10.173 unità, il 2% in più rispetto alla consistenza dell’anno precedente. Si ricorda che si intendono “imprese femminili” quelle in cui la presenza di donne supera il 50% o in termini di capitale, o di soci, o di amministratori. Le imprese femminile costituiscono il 20% del totale delle imprese sul territorio.

In base al settore di attività la quota maggiore, 24% pari a 2.409 ditte appartiene al settore del commercio all’ingrosso ed al dettaglio, segue con il 13% pari a 1.304 ditte il settore manifatturiero, con il 10%, pari a 1.036 ditte le attività di alloggio e ristorazione, con il 10%, pari a 1.049 ditte, le attività di servizio.Signifi cativa è anche la presenza nelle attività immobiliari (884 ditte) e nelle costruzioni (641 ditte).

Secondo la forma giuridica il 49% delle imprese femminile ha la struttura di ditta individuale, il 32% quella di società di persone, il 17% quella di società di capitale e le restanti quote sono cooperative, consorzi ed altre forme.

La dinamica dell’imprenditoria femminile durante l’anno ha registrato 772 nuove iscrizioni e 614 cancellazioni.

Settore Terziario - Anno 2010

Servizi Comunicaz.

3%Noleggio

5%

Att. Finanziarie-

Ass.4%Trasporto

5%Sanità

1% Istruzione1%

Att. Artistiche2%

Comm.-Rip.veicoli

38%

Alloggio-Ristoraz.

12%

Immobiliari14%

Altre Attività8%

Att. Profess.-scientif iche

7%

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DEMOGRAFIA IMPRESE

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DEMOGRAFIA IMPRESE ARTIGIANE

Nel corso del 2010 il comparto artigiano ha recuperato il decremento registrato nel 2009: il saldo fra nuove iscrizioni e cessazioni è tornato, infatti, positivo, contrariamente a quanto avvenuto a livello nazionale dove il comparto artigiano, pur migliorando il bilancio del 2009, ha chiuso con un saldo ancora negativo.

A fi ne dicembre 2010 la consistenza delle imprese artigiane comasche ammontava a 18.098 unità con una crescita, rispetto all’anno precedente dell’1%, quasi uguale al tasso di crescita del complesso dell’imprenditoria.

Come si può notare dal grafi co sul comparto artigiano comasco la crisi del 2008-2009 si è fatta sentire in maniera più marcata.

Dinamica Imprenditoriale

Le nuove iniziative artigiane sono

quelle del 2009 e le cessazioni sono state 1.291, il 7,5% in meno di quelle dell’anno precedente. Il saldo è stato positivo per 171 unità, era di -57 unità nel 2009.

L’indice di natalità (rapporto tra nuove iscrizioni e consistenza del periodo precedente) è risultato dell’8,2% era del 7,4% nel 2009.

L’indice di mortalità (rapporto tra cessazioni e consistenza del periodo precedente) è risultato del 7,2%.

Tasso di crescita

-1,50-1,00-0,500,000,501,001,502,00

2006 2007 2008 2009 2010

Como Italia

Tasso di crescita

-0,50

0,00

0,50

1,00

1,50

2,00

2006 2007 2008 2009 2010

Art.Tot.Imprese

Dinamica Imprenditoriale Artigiana

-200

300

800

1.300

1.800

2006 2007 2008 2009 2010

Iscr.Canc.Saldodati depurati da canc. ufficio

state 1.462, il 9,3% in più di

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DEMOGRAFIA IMPRESE

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L’indice di sviluppo (rapporto tra saldo iscrizioni-cessazioni e consistenza periodo precedente) è risultato dell’1%.

Consistenza per forma giuridica

Il 74% delle imprese artigiane ha la forma giuridica di ditta individuale, il 23% quella di società di persone ed il 3% quella di società di capitale.

Consistenza per settore di attività

L’attività prevalente delle imprese artigiane è quella delle costruzioni dove operano 7.919 imprese (44% del totale), segue il terziario con 5.402 imprese (30%) ed il settore manifatturiero con 4.609 (26%).

All’interno del terziario le attività più rilevanti sono quelle dei servizi (34% del totale del settore), seguono le attività di trasporto e magazzinaggio e le attività di riparazioni.

Nel manifatturiero il 31% delle attività sono metalmeccaniche, seguono la fabbricazione di mobili, le confezioni e le produzioni tessili.

Le unità locali artigiane sono ammontate a 19.996 unità.

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IMPRENDITORI

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Dal Registro delle imprese, attraverso la banca dati Infocamere, è possibile analizzare la consistenza delle persone che detengono cariche come quella di titolare, socio, amministratore e altro. Imprenditori attivi. Variazione 2010/2009.

Confronti territoriali

Sulla base di questo assunto, gli imprenditori attivi in provincia di Como sono 76.555, dato pressoché stabile rispetto a quello del 2009. La variazione percentuale è del +0,3% (+218 unità) valore che, per quanto modesto, appare comunque in controtendenza rispetto al dato regionale (-0,7%) e nazionale (-0,4%).

Sul dato registrato in Lombardia incidono negativamente i decrementi rilevati nelle province di Milano, Cremona, Lodi, Sondrio, Varese, Mantova.

Nel territorio comasco sono attive 19.483 imprenditrici che rappresentano il 25,4% del totale provinciale. Questa incidenza è leggermente superiore a quella rilevata mediamente in Lombardia (24,9%) ma è inferiore al dato nazionale, pari a 26,9%. Il numero delle imprenditrici comunque è in continua crescita (+0,7%) e dimostra una maggiore vivacità rispetto al genere maschile (+0,1%).

Imprenditori attivi (di cui artigiani) per genere. Confronti territoriali.

Valori assoluti, variazione e incidenza dell’imprenditoria femminile

F M Totale F M Totale F M TotaleComo 19.342 56.995 76.337 19.483 57.072 76.555 0,7 0,1 0,3 25,4Lombardia 365.517 1.108.207 1.473.724 364.875 1.099.194 1.464.069 -0,2 -0,8 -0,7 24,9Italia 2.175.651 5.943.726 8.119.377 2.176.838 5.913.847 8.090.685 0,1 -0,5 -0,4 26,9Como 4.575 19.851 24.426 4.624 19.861 24.485 1,1 0,1 0,2 18,9Lombardia 67.366 282.044 349.410 67.243 279.302 346.545 -0,2 -1,0 -0,8 19,4Italia 363.668 1.521.101 1.884.769 364.536 1.506.408 1.870.944 0,2 -1,0 -0,7 19,5

di cui artigiani

Impren-ditori

Totale

TerritorioVar. % 2010/20092009 2010 %

F/TOT 2010

Gli imprenditori artigiani attivi in provincia di Como sono 24.485, stazionari rispetto al 2009 (+0,2%). I dati regionali e nazionali, tuttavia, sono negativi e pari rispettivamente a -0,8% e -0,7%. Anche in questo caso esiste una diff erenza di genere: il numero delle imprenditrici cresce ad un tasso più sostenuto (+1,1%), quello degli imprenditori di un modesto 0,1%. Le donne artigiane sono 4.624, pari al 18,9% del totale.

Gli imprenditori nati in Italia sono 69.823, pari al 91,2% del totale (-0,1% rispetto al 2010). Sono 5.140 gli imprenditori che risultano nati all’estero. Si noti che questa variabile diff erisce da quella della cittadinanza e rileva unicamente lo Stato in cui è nato l’imprenditore: l’imprenditoria straniera di seconda generazione

0,7

-0,20,1

0,1

-0,8

-0,5

0,3

-0,7

-0,4

-1,0

-0,5

0,0

0,5

1,0

Como Lombardia Italia

FemmineMaschiTotale

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IMPRENDITORI

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presente in Italia non viene classifi cata come straniera mentre i cittadini italiani nati all’estero e successivamente rientrati fi gurano tra gli stranieri.

Imprenditori attivi per area geografi ca di nascita. Confronti territoriali.

Valori assoluti, variazione e incidenza percentuale

Vista questa precisazione e scendendo ad un maggiore dettaglio, gli imprenditori nati sul suolo comunitario sono 1.226 (+4,1%) e quelli nati in territori extracomunitari sono 3.914 (+8,4%).

L’incidenza dell’imprenditoria “nata all’estero” ammonta al 6,9%, dato inferiore alla media regionale (7,8%), ma in continua crescita. Si noti che in Provincia di Milano questo valore tocca il 9,8%. Un residuale 2,1% risulta non classifi cato.

Il grafi co successivo mette in evidenza la diff erente distribuzione degli imprenditori per fascia di età a seconda dell’area geografi ca di nascita: gli imprenditori stranieri e in maggiore misura quelli extracomunitari risultano più spostati verso le classi di età più giovani.

Composizione percentuale degli imprenditori per classe di età.

Confronto tra le aree geografi che di nascita. Anno 2010

Analisi settoriale

Il 20,3% degli imprenditori è attivo nel settore del commercio (ingrosso, dettaglio, riparazione autoveicoli). Altrettanti sono attivi nel manifatturiero (principalmente nel tessile-abbigliamento, mobili e metalmeccanica) mentre nelle costruzioni l’incidenza è del 16,2%.

Territorio2010 Var. % 2010/2009 Incidenza % 2010

Italiani Comunit.Extra

Comunit.TOT.

(incl. N.C)Italiani Comunit.

Extra Comunit.

TOT. (incl. N.C)

Italiani Comunit.Extra

Comunit.TOT.

(incl. N.C)

Como 69.823 1.226 3.914 74.963 -0,1 4,1 8,4 0,4 93,1 1,6 5,2 100,0

Lombardia 1.326.794 30.055 82.450 1.439.299 -0,8 3,2 4,3 -0,5 92,2 2,1 5,7 100,0

Italia 7.481.406 149.820 394.937 8.026.163 -0,6 4,3 4,7 -0,3 93,2 1,9 4,9 100,0

4,99,4 11,2

5,2

48,6

59,5

69,9

49,3

38,3

26,216,7

36,9

8,2 4,9 2,18,0

0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

60,0

70,0

80,0

Italiana Comunitaria Extra Comunitaria TOTALE

< 29 anni da 30 a 49 anni da 50 a 69 anni >= 70 anni

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IMPRENDITORI

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Il settore immobiliare assorbe il 9,7% del totale, quello degli alberghi e ristorazione il 7,2%.

Non tutti i settori seguono il medesimo trend di crescita: il manifatturiero perde 328 imprenditori (di cui 134 nel settore del tessile, 61 nei prodotti in metallo, 34 nei mobili).

Al contrario, risultano in signifi cativa crescita (in valori assoluti) le costruzioni (+203), gli alberghi e ristoranti (+111), le attività professionali scientifi che e tecniche (+104).

Per quanto riguarda l’incidenza dell’imprenditoria femminile, i valori maggiori vengono registrati nel sistema moda (tessile abbigliamento e calzatura), nei pubblici esercizi e in generale in tutti i servizi alla persona.

Per quanto riguarda l’imprenditoria artigiana, oltre due terzi del totale degli artigiani è impegnato nel settore del manifatturiero o delle costruzioni.In quest’ultimo settore, inoltre, l’incidenza sul totale dell’imprenditoria tocca il 76,5%, come dire che ogni quattro imprenditori che si occupano di costruzioni ben tre hanno scelto la forma artigiana.

Imprenditori artigiani in provincia di Como.

Composizione percentuale per macrosettori (anno 2010)

Infi ne, in merito all’imprenditoria nata all’estero, i settori che vedono la maggiore incidenza straniera sono quelli della produzione di articoli in pelle, le costruzioni, i trasporti e magazzinaggio e le attività dei servizi di alloggio e ristorazione. Sono molti, in valore assoluto, gli stranieri attivi nel settore del commercio.

F Costruzioni; 38,7

C manifatturiero; 30,9

S Altri servizi; 9,4

Altro; 10

G Commercio e riparazione

autoveicoli; 5,8

H Trasporto e magazzinaggio;

4,7

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AGRICOLTURA

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Principali coltivazioni agricole

E’ proseguita, anche nel corso del 2010, la fl essione nella produzione delle principali coltivazioni agricole, che con 251.195 quintali prodotti, hanno registrato una contrazione annua del 4,6%.

La fl essione più rilevante ha riguardato la nostra principale coltivazione, il granoturco, la cui produzione si è attestata sui 152.000 quintali contro i 180.000 del 2009.

Altro calo rilevante ha registrato la quantità prodotta della patata e dell’orzo. In recupero invece la quantità prodotta di soia, triticale, segale e sorgo.Su livelli stazionari sono risultate le produzioni fruttifere, 6.430 quintali.

Superfi cie agricola

Complessivamente la superfi cie agricola utilizzata è risultata di 3.587 ettari, il 2,7% in meno di quella dell’anno precedente.La diminuzione ha riguardato esclusivamente la superfi cie dedicata alla coltivazione di granoturco, patata ed orzo.

La resa media per ettaro è scesa da 71,4 quintali del 2009 a 70 quintali del 2010.La resa media dei frutteti è risultata invece invariata: 39 quintali.

Zootecnia

Il principale allevamento della provincia di Como è costituito da quello bovino la cui consistenza è risultata nel 2010 di 18.597 capi, in leggera fl essione rispetto al 2009. Sono anni comunque che il numero dei capi bovini si riduce.

Coltivazioni agricole

230

240

250

260

270

280

290

2006 2007 2008 2009 2010

Migliaia di quintali

Consistenza capi bovini

17.700

18.200

18.700

19.200

19.700

20.200

2006 2007 2008 2009 2010

Superficie agricola

0

5001.000

1.500

2.000

2.5003.000

3.500

4.000

2006 2007 2008 2009 2010

ettari

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AGRICOLTURA

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Un altro allevamento signifi cativo, per numerosità dei capi, è quello dei caprini, 11.597 capi allevati, risultato anch’esso in fl essione rispetto all’anno precedente del 5,5%.Anche l’allevamento di ovini, 9.155 capi, ha subìto una contrazione.

In sensibile aumento, invece, è risultato l’allevamento di suini, 2.054 capi contro i 1.446 del 2009.Anche l’allevamento di equini ha incrementato il numero di capi allevati (4.037 capi), +10%.

Produzione del latte

La produzione di latte vaccino, 366.442 quintali, è risultata in fl essione del 7% rispetto al 2009. La produzione di latte di capra è passato dai 15.600 quintali del 2009 ai 9.000 quintali del 2010.

Florovivaismo

Il comparto fl orovivaistico lariano impegnato nella produzione di piante e nella realizzazione di opere a verde, è un settore che nella provincia di Como occupa circa 1.300 dipendenti oltre a tanti lavoratori autonomi.

L’attività di costruzione e manutenzione del verde è direttamente legata all’andamento dell’edilizia privata e pubblica ed allo stato di salute delle imprese in generale. I segnali sono tutt’altro che positivi. Nei prossimi mesi la situazione potrebbe ulteriormente aggravarsi qualora non si manifestasse una signifi cativa ripresa.

Il comparto del vivaismo è stretto da mesi in una pesante contrazione di mercato con prezzi dei fattori produttivi in continua crescita e subisce la concorrenza soprattutto estera, la forza di lavoro è prevista in fl essione.

Il comparto dei costruttori e manutentori del verde che concentra l’80% della forza lavoro del settore, vede una stasi nella prospettiva di nuove opere con conseguenti problemi occupazionali e fi nanziari.

La diminuzione del numero di capi allevati ha ovviamente inciso sulla produzione di latte.

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ATTIVITA’ PRODUTTIVE

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Le valutazioni relative all’andamento produttivo scaturiscono dalla rilevazione congiunturale

condotta da Unioncamere Lombardia per conto di tutte le province lombarde.

In occasione delle ultime rilevazioni la metodologia d’indagine è stata modifi cata in quanto non ritenuta più idonea a descrivere i fenomeni in modo appropriato.

La vecchia metodologia prevedeva semplicemente che tutti i valori esterni al range di variazione ritenuto corretto venissero sostituiti con il valore massimo ammissibile da tale range. Per esempio, nel caso della variazione della produzione il range ammesso era compreso tra ±20%, quindi un valore +59% era identifi cato come outlier (valore anomalo e distante dalle altre osservazioni) e veniva sostituito con il valore massimo ammesso +20%. Questo metodo non porta distorsioni signifi cative in periodi con variazioni piuttosto contenute e uniformemente distribuite tra valori negativi e positivi (come verifi catosi per il periodo 1999 – 2008), ma porta ad una sottostima delle variazioni in periodi con variazioni intense e non uniformemente distribuite, come verifi catosi nel passato più recente.

Questo signifi ca che il metodo di identifi cazione e correzione degli outliers fi no ad oggi adottato, nell’ultimo periodo ha identifi cato come outliers valori che non lo erano, e che quindi non andavano corretti o comunque non così tanto fi no a farli rientrare nel -20%. Questo ha provocato una sottostima della caduta del periodo di crisi 2008-2009 e una sottostima della ripresa nel 2010.

E’ stato quindi necessario ricostruire la serie storica con la nuova metodologia al fi ne di cogliere appieno l’eff etto della crisi 2008-2010, sottostimato con il vecchio metodo.

Dopo tale premessa è opportuno rianalizzare l’andamento produttivo provinciale dell’ultimo biennio. La caduta produttiva del 2009 risulta infatti assai più ampia rispetto a quella che

Nel corso del 2009 tutte le rilevazioni trimestrali hanno indicato cali produttivi assai sostenuti soprattutto nei primi nove mesi dell’anno con variazioni negative al di sopra del 20%; nell’ultimo trimestre dell’anno la negatività si è leggermente attenuata (-14%).

Come si vede dal grafi co tutte le province lombarde hanno registrato variazioni negative della produzione, ma la provincia di Como è risultata la peggiore.

Variaz. Produzione Industriale - Media 2009

-20,0-18,0-16,0-14,0-12,0-10,0-8,0-6,0-4,0-2,00,0

CO BS BG Lom LC PV MI VA MB LO MN CR SO

scaturiva con il vecchio sistema: dal -11.5% si passa al -19,7% (-16,2% il dato medio regionale).

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ATTIVITA’ PRODUTTIVE

23

Camera di Commercio di Como - Unità Organizzativa Studi e Statistica

Con il primo trimestre del 2010 si è comunque avuta un’inversione di tendenza con variazioni della produzione tornate nell’area della positività, nei trimestri successivi la ripresa si è intensifi cata e nella media del 2010 la variazione è risultata positiva del 7%, in Lombardia la produzione è cresciuta del 9%.

Nel corso del 2010 la ripresa ha interessato tutte le province della Lombardia pur se con intensità diverse. Como non risulta più il fanalino di coda, ma si colloca in una posizione intermedia.

Il forte rallentamento produttivo che aveva caratterizzato il 2009 non è comunque stato recuperato dalle positive performances del 2010, ne è la riprova l’andamento del numero indice della produzione destagionalizzato con base 2005=100 che risulta infatti risalito a

Var. % annua della produzione corretta per gg lavorativi

-25,0-22,0-19,0-16,0-13,0-10,0-7,0-4,0-1,02,05,08,0

11,0

I II III IV I II III IV I II III IV

2008 2009 2010

Variaz. Produzione Industriale - Media 201012,37

10,65 10,489,12 8,46

7,56 7,39 7,12 6,61 6,524,92 4,70 4,35

0,0

2,0

4,0

6,0

8,0

10,0

12,0

14,0

LC BG BS Lom LO SO MB CO MI VA MN PV CR

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ATTIVITA’ PRODUTTIVE

24

Camera di Commercio di Como - Unità Organizzativa Studi e Statistica

solo l’86,8 (il valore più basso è stato toccato nel terzo trimestre del 2009 con 78,5) Si ricorda che è dal terzo trimestre del 2008 che l’indice è sceso sotto il 100.

In Lombardia l’indice destagionalizzato della produzione industriale ha raggiunto, nel quarto trimestre del 2010, quota 98,5.

A livello nazionale l’andamento della produzione industriale ha segnato, nel corso del

2010, un recupero con variazioni tendenziali tornate dal mese di febbraio positive, ma non

suffi cientemente ampie da recuperare la brusca caduta registrata nel 2009.

L’indice Istat della produzione industriale destagionalizzato rimane infatti ancora ben al di

sotto di 100 come si può vedere dal grafi co sottostante.

Indice destagionalizzato della produzione industriale

70,075,080,085,090,095,0

100,0105,0110,0

I II III IV I II III IV I II III IV

2008 2009 2010

LomComo

Indice generale della Prod. Industriale Italiana destagonalizzato Base 2005=100

80

85

90

95

100

105

110

dic-

07

Mar

200

8

Giu

Set

Dic

Mar

200

9

Giu

Set

Dic

Mar

201

0

Giu

Set

Dic

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ATTIVITA’ PRODUTTIVE

25

Camera di Commercio di Como - Unità Organizzativa Studi e Statistica

Il ciclo produttivo in espansione della nostra provincia si è rifl esso anche sul grado di utilizzo degli impianti che è risalito nel corso dell’anno sopra il 60% della potenzialità installata, recuperando quasi quattro punti percentuali rispetto all’anno precedente

Positiva evoluzione anche per gli altri indicatori congiunturali.

Il fatturato interno, dopo una crescita tendenziale del 3,3%, dei primi mesi dell’anno, è andato migliorando fi no a superare una variazione tendenziale di oltre il 10% nei mesi fi nali dell’anno.

Buona evoluzione anche per le vendite estere pur se leggermente più contenuta rispetto alle vendite nazionali; in media d’anno il fatturato estero è cresciuto di quasi il 6%.

Var. tendenziale corretta per i gg lavorativi della Prod. Industriale Italiana

-26,0

-22,0

-18,0

-14,0

-10,0

-6,0

-2,0

2,0

6,0

10,0

Gen

200

8

Mar

Mag

Lug Set

Nov

Gen

200

9

Mar

Mag

Lug Set

Nov

Gen

201

0

Mar

Mag

Lug Set

Nov

Var.% annua FatturatoInterno ed Estero

-25,0-20,0-15,0-10,0-5,00,05,0

10,015,0

2006 2007 2008 2009 2010

F.I.F.E.

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ATTIVITA’ PRODUTTIVE

26

Camera di Commercio di Como - Unità Organizzativa Studi e Statistica

Su buoni livelli anche l’andamento degli ordinativi che hanno registrato in tutti i trimestri variazioni tendenziali positive.Gli ordini dal mercato interno, nella media del 2010, sono cresciuti del 6,1% e quelli dai mercati esteri del 4,7%.A fi ne anno gli ordini in portafoglio assicuravano un periodo di produzione di 29 giorni.

Previsioni

Le prospettive formulate a fi ne anno dagli imprenditori nei confronti dei livelli produttivi sono sostanzialmente positive: il saldo fra indicazioni di crescita e di fl essione è risultato del +13%.Anche la domanda è attesa in espansione, soprattutto quella proveniente dai mercati esteri (+26% il saldo fra opposte indicazioni di crescita e di fl essione). Per la domanda interna il saldo è positivo solo del 3%.

Ancora qualche pessimismo si riscontra, invece, nei confronti dell’occupazione, anche se meno accentuato rispetto alle previsioni formulate alla fi ne dei trimestri precedenti.

Investimenti

Nel corso del 2010, il 62,8% delle imprese industriali comasche ha realizzato investimenti ed il 54,3% prevede di farne nel corso del 2011.Il valore degli investimenti del 2010 ha registrato una crescita dell’8,2% rispetto al 2009, la crescita è dovuta alle piccole e medie imprese, mentre per quelle di maggiori dimensioni il valore ha subìto una contrazione del 16%.

Gli investimenti hanno riguardato per il 51% dei casi l’acquisto di macchinari, per 34% apparecchiature informatiche , per il 21% i fabbricati.

Per il 2011 le imprese prevedono un incremento del 15% del valore degli investimenti rispetto al 2010.

Var.% annua OrdinativiInterni ed Esteri

-18,0

-12,0

-6,0

0,0

6,0

12,0

2006 2007 2008 2009 2010

O.I.O.E.

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ATTIVITA’ PRODUTTIVE

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Cassa Integrazione Guadagni Gestione Ordinaria

Nel corso del 2010 si è ridotto il monte ore autorizzato dalla Cassa Integrazione Guadagni ordinaria, il consuntivo è di 10,9 milioni di ore, era di 17,4 milioni per il 2009. La fl essione ha interessato tutti i settori di attività.Il settore tessile è quello che ha assorbito la quota più consistente delle autorizzazioni, 4,5 milioni di ore, segue il metalmeccanico con 2,4 milioni di ore ed il legno con 1,2 milioni di ore.

Nel corso dell’anno il monte ore più elevato è stato autorizzato nel primo trimestre, 4,3 milioni di ore, nei trimestri centrali le autorizzazioni si sono ridotte a circa 2,5 milioni di ore per ulteriormente calare nell’ultimo trimestre a 1,4 milioni di ore.

Cassa Integrazione Guadagni Gestione Straordinaria

Massiccio è stato il monte ore autorizzato dalla gestione straordinaria passato dai 6 milioni di ore del 2009 ai 14 milioni del 2010.

Tutti i settori di attività hanno incrementato le autorizzazioni: il settore tessile è quello che ha assorbito la quota maggiore con 6,5 milioni di ore autorizzate, segue il metalmeccanico con 4,2 milioni di ore ed il chimico 1,6 milioni di ore.In tutti i trimestri dell’anno il monte ore autorizzato è risultato elevato, superiore sempre ai 3 milioni di ore.

CIG Ordinaria Anno 2010

Alimentare1%

Legno12%

Tessile45%

Vari3%

Metalmecc.25%

Abbigl.2%

Chimico6%

Pelli e cuoio1%

Trasf.min.1% Carta-

poligraf.4%

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ATTIVITA’ PRODUTTIVE

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INNOVAZIONE

Le domande presentate nel 2010 per la tutela della proprietà industriale sono risultate complessivamente 366, in crescita dell’8,6% rispetto al consuntivo del 2009.

L’incremento ha riguardato in particolare le domande depositate per modelli di utilità (il modello di utilità industriale è un trovato che fornisce a macchine o parti di esse, a strumenti, utensili od oggetti di uso in genere, particolare effi cacia o comodità di applicazione o d’impiego), passate da 10 del 2009 a 25 del 2010 e le domande depositate per marchi da 242 a 265.

In fl essione invece le domande presentate per invenzioni (è una soluzione nuova ed originale di un problema tecnico, atta ad essere realizzata ed applicata in campo industriale), da 73 a 70 e le domande presentate per disegni da 12 a 6.

In Lombardia ed in Italia l’incremento complessivo delle domande di tutela della proprietà industriale è stato più contenuto, rispettivamente +4,3% e +4,5%.

CIG Straordinaria Anno 2010

Alimentare1%

Carta-poligraf.

2%

Trasf.min.0%

Pelli e cuoio1%

Chimico11%

Abbigl.1%

Metalmecc.30%

Vari3%

Tessile45%

Legno6%

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ATTIVITA’ PRODUTTIVE

29

Camera di Commercio di Como - Unità Organizzativa Studi e Statistica

Per estendere la tutela industriale all’intera Comunità Europea è necessaria l’iscrizione all’EPO (European Patent Offi ce). Per il 2009 il numero di brevetti della provincia di Como iscritti è stato di 51, in leggera fl essione rispetto a quelli del 2008 (56).

Per rendere confrontabili i dati di Como con quelli di altri territori è necessario ricorrere all’indicatore Brevetti per milioni di abitanti.

Numero di brevetti pubblicati dall'EPO(Valori in milione di abitanti)

020406080

100120140160180200

MI

LOM LC VA BG BS MN

CO

ITAL

IA CR

PV SO LO

Domande presentate in provincia di Como

0

50

100

150

200

250

300

2006 2007 2008 2009 2010

Invenzioni Disegni Modelli Marchi

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ATTIVITA’ PRODUTTIVE

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Camera di Commercio di Como - Unità Organizzativa Studi e Statistica

VALORE AGGIUNTO E REDDITO PROVINCIALE

Il valore aggiunto provinciale a prezzi correnti, secondo i dati dell’Istituto Tagliacarne, è risultato, nel 2009, di 14,2 miliardi di euro, il 6% in meno rispetto all’anno precedente.

Secondo i principali settori di attività economica gli unici che hanno registrato degli incrementi rispetto all’anno precedente sono stati l’agricoltura con un ammontare di 84

L’industria in senso stretto con un valore aggiunto di 3,6 miliardi di euro ha registrato un calo del 22% ed i servizi con un ammontare di 4,8 miliardi di euro un calo dell’1,3%.

L’industria manifatturiera ha registrato fl essioni in tutte le provincie lombarde, ma il calo registrato a Como è il più elevato, le fl essioni più contenute sono state quelle registrate a

Per quanto concerne il settore delle costruzioni la situazione è più varia: le province con valore aggiunto in crescita sono nell’ordine Lodi, Como, Varese, Pavia, Lecco, Cremona e Brescia. Con variazioni negative troviamo Milano (vecchi confi ni), Mantova, Sondrio e Bergamo.

Situazione analoga nel settore dei servizi: circa la metà delle province ha registrato variazioni positive, Lodi, Pavia, Mantova, Cremona, Sondrio; variazioni negative si sono avute per Milano (vecchi confi ni), Como, Lecco, Bergamo, Brescia e Varese.

In Lombardia il valore aggiunto è diminuito del 4,8% ed in Italia del 3,2%, la fl essione registrata nella nostra provincia è quindi più alta, oltre che di quella della media regionale, anche di quella nazionale.

Valore Aggiunto provinciale - Anno 2009

Agr.0,6% Ind.

25,5%

Servizi65,9% Costruzioni

8,0%

milioni di euro (+23%) e le costruzioni con un ammontare di 1,1 miliardi di euro (+21%).

Sondrio (-7,8%) e Lodi (-7,9%).

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ATTIVITA’ PRODUTTIVE

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Il Prodotto Interno lordo pro capite a prezzi correnti (PIL) in provincia di Como è risultato, nel 2010, di 27.722 euro, il 4,6% in più di quello dell’anno precedente. In Lombardia il reddito pro capite è risultato di 32.314 euro con una crescita annua del 2,5% ed in Italia, con un importo di 25.615 euro la crescita è stata dell’1,8%.Fra le province lombarde solo Pavia, Sondrio e Lodi si collocano al di sotto della crescita media nazionale.

Negli ultimi cinque anni il PIL pro capite della provincia di Como ha subìto un andamento altalenante così come appare nel grafi co.

Nel corso del 2009 quasi tutte le province lombarde, ad eccezione di Sondrio, hanno accusato fl essioni del PIL pro capite, in alcune province anche abbastanza elevate.Il raff ronto tra il valore del 2010 e quello del 2005 evidenzia per tutte le province un recupero.

Variaz % PIL 2010 su 2009

0

1

2

3

4

5

CO

VA BS LC CR

BG LOM MI

MN

ITAL

IA PV SO LO

Variaz. % annua del PIL comasco

-6,0-4,0-2,00,02,04,06,08,0

10,0

2006 2007 2008 2009 2010

Variaz % PIL 2010 su 1995

0

1

2

3

4

5

6

SO BG BS VA LO

ITAL

IA PV

LOM

CO LC CR

MN MI

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ATTIVITA’ PRODUTTIVE

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Nella graduatoria delle province italiane Como risulta al 43esimo posto con un recupero, rispetto all’anno precedente, di tre posizioni.Posizioni più arretrate rispetto a Como sono state registrate da Pavia e da Lodi.

Al primo posto della graduatoria si colloca, come di consueto, Milano, mentre all’ultimo posto troviamo Crotone che, con un reddito pro capite di 14.096 euro, risulta inferiore di due volte e mezzo rispetto alla prima classifi cata.

Posto in

graduatoriaProvince PIL pro capite N.Indici (Ita=100)

1 Milano (vecchi confi ni) 36.362,4 142,0

9 Bergamo 31.979,0 124,8

10 Mantova 31.521,2 123,1

11 Sondrio 31.349,8 122,4

18 Brescia 30.308,9 118,3

21 Varese 29.533,6 115,3

31 Lecco 28.617,6 111,7

36 Cremona 28.131,6 109,8

43 Como 27.722,1 108,2

53 Pavia 26.266,2 102,5

57 Lodi 25.730,1 100,4

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ARTIGIANATO

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Produzione manifatturiera artigiana

Anche per l’indagine sull’andamento congiunturale relativo al settore manifatturiero artigiano valgono le stesse considerazioni presentate nel capitolo precedente: le serie storiche sono state modifi cate a seguito dell’introduzione di una nuova metodologia statistica di analisi che tratta in modo diverso e più opportuno le forti oscillazioni che hanno caratterizzato il periodo successivo al 2008. Il vecchio metodo di analisi, infatti, aveva

della successiva ripresa.

Partendo dalla revisione attuata per l’anno 2009, si passa dal -9,6% calcolato con il vecchio metodo di stima al -18% derivato dalla media grezza della nuova serie storica trimestrale delle variazioni tendenziali.

Per il 2010, la revisione ha eff etti meno rilevanti portando la fl essione dall’iniziale -1,2% all’attuale -1,9% (media grezza delle variazioni trimestrali tendenziali). Come si può notare dal grafi co sopra riportato, il 2010 è per l’artigianato l’anno della svolta, malgrado il consuntivo della produzione resti in campo negativo: la fl essione va attenuandosi nel corso del tempo e il quarto trimestre si chiude in positivo con un +5,6%.

Già da questi primi dati, tuttavia, emerge la diffi coltà da parte del settore artigiano di agganciare saldamente la ripresa: l’indagine svolta sul settore manifatturiero industriale (imprese con più di 9 addetti) metteva in evidenza valori positivi già a

settore manifatturiero artigianodati corretti per i gg lavorativi

-18,7 -17,2-19,8

-16,3

-11,9

-1,6

0,4

5,6

-25,0

-20,0

-15,0

-10,0

-5,0

0,0

5,0

10,0

I II III IV I II III IV

2009 2010

Variazione 2010/2009 della produzione artigiana (media delle variazioni tendenziali trimestrali)

Confronto territoriale 3,8

2,3

0,7 0,4 0,4 0,0 0,0

-0,9

-1,9-2,5 -2,7

4,1

-3,2-4,0-3,0

-2,0-1,0

0,01,0

2,03,0

4,05,0

BG LC BS VA CR

LOM

SO MN

PV CO MI

LO MB

VARIAZIONE TENDENZIALE TRIMESTRALE DELLA PRODUZIONE

comportato un eccessivo appiattimento sia della caduta intercorsa tra il 2008 e il 2009 sia

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ARTIGIANATO

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Camera di Commercio di Como - Unità Organizzativa Studi e Statistica

partire dal primo trimestre 2010, con tre trimestri di anticipo rispetto a quanto registrato dall’artigianato.

Il confronto con la media della regione Lombardia (+0,4%) e con le altre province mette in luce la posizione piuttosto arretrata di Como per quanto riguarda la variazione intercorsa tra il 2009 e il 2010.

L’indice destagionalizzato della produzione industriale con base 2005=100 è risultato, a fi ne 2010, pari a 79,1 (era a quota 100,8 a marzo 2008, prima del tracollo).

Per quanto riguarda il grado di utilizzo degli impianti, il dato relativo al 2010 è del 68,8% (oltre otto punto percentuali in più rispetto all’anno precedente), valore leggermente superiore al quello registrato mediamente in Lombardia.

Passando agli altri indicatori, si segnala che il fatturato del 2010 è risultato sostanzialmente stabile rispetto al 2009.

Il fatturato interno risulta ancora in leggera fl essione (-0,9%) dopo il -15,5% registrato l’anno precedente. Le variazioni rilevate nel corso dei singoli trimestri, tuttavia, mostrano una netta inversione passando dal

dell’anno.

Il fatturato estero è cresciuto di un modesto +0,4% (è del +7,8% la variazione rilevata a livello regionale), anche se occorre mettere in luce che l’andamento di questo indicatore nel corso degli ultimi quattro anni si è mantenuto stabilmente al di sopra di quello interno, come ben visibile dal grafi co.

L’acquisizione di nuovi ordinativi nel corso del 2010 non ha registrato un incremento signifi cativo, fermandosi al +0,5% per il mercato interno e al +1,5% per quello estero. Questi valori si mantengono al di sotto della media regionale, pari rispettivamente a +3,6% e +6,8%.

A fi ne anno gli ordinativi ancora in portafoglio assicuravano una produzione equivalente a 43,4 giorni, un periodo decisamente più lungo che in passato.

Previsioni

Le previsioni formulate a fi ne 2010 dagli artigiani sono comunque pessimistiche: il saldo fra opposte indicazioni di crescita e di fl essione è negativo del 3% nei confronti della produzione, del 6% nei confronti della domanda interna, solo la domanda estera mostra un saldo positivo, +8%, stazionarietà per l’occupazione.

Var. % annua FatturatoInterno ed Estero

-20,0

-15,0

-10,0

-5,0

0,0

5,0

2006 2007 2008 2009 2010

F.I.F.E.

Var. % annua OrdiniInterni ed Esteri

-20,0

-15,0

-10,0

-5,0

0,0

5,0

10,0

2006 2007 2008 2009 2010

O.IO.E.

-9,7% del primo trimestre al +7,3% degli ultimi tre mesi

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ARTIGIANATO

35

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INVESTIMENTI

Anche per le imprese manifatturiere artigiane è stata eff ettuata l’indagine sugli investimenti.Fra le aziende aderenti al sondaggio risulta che il 31% ha eff ettuato degli investimenti durante l’anno per un valore superiore del 22% rispetto al 2009 ed il 16% delle aziende prevede di eff ettuarli nel corso del 2011.La quota degli investimenti sul fatturato è risultata del 13,4%.La prevalenza degli investimenti ha riguardato i macchinari (46% dei casi), seguono le attrezzature informatiche (7,5%), solo il 2,4% ha riguardato i fabbricati.

VALORE AGGIUNTO DELL’ARTIGIANATO E REDDITO DELLE FAMIGLIE

Il valore aggiunto provinciale a prezzi correnti del comparto dell’artigianato, secondo i dati dell’Istituto Tagliacarne, è risultato, nel 2008, di 2,7 miliardi di euro, l’1,5% in meno rispetto all’anno precedente.

In Lombardia il valore aggiunto artigiano è risultato di 38,4 miliardi di euro (-1,8%) ed in Italia di 181 miliardi di euro (-0,9%).

Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è risultato, nel 2009, di 8,8 miliardi di euro, il 6,6% in meno di quello dell’anno precedente.

Il reddito delle famiglie consumatrici pro capite è risultato, nel 2009, di 14.996 euro, il 7,6% in meno rispetto al 2008. Tale valore colloca Como fra le ultime province lombarde, al di sotto sia della media regionale che nazionale. Valore più basso di quello di Como si è registrato solo a Lodi.

Valore aggiunto provinciale Artigianato - Anno 2008

Agr.0%

Costruz.24%

Servizi30% Ind. in senso

stretto46%

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EDILIZIA

36

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Per l’edilizia l’anno 2010 non ha manifestato i segnali di ripresa che hanno interessato i

comparti produttivi: per questo settore permane una situazione ancora di forte diffi coltà

destinata a protrarsi anche per il 2011.

Sono ormai tre anni consecutivi che tutti gli indicatori presi in esame fl ettono a conferma di

Indagine congiunturale

Secondo i risultati della consueta indagine congiunturale condotta dalla Camera di Commercio fra imprese del comparto dei lavori civili ed industriali e fra imprese del comparto dei lavori stradali, scavi e demolizioni, il giudizio sullo stato di salute del settore è decisamente negativo ed in ulteriore peggioramento rispetto all’anno precedente.

Nel confronto di più lungo periodo si osserva che da qualche anno il saldo fra le opposte segnalazioni di livelli di attività elevati e scarsi è negativo, ma negli anni antecedenti il 2008 erano presenti numerose risposte di giudizi positivi, mentre negli ultimi anni queste sono andate via via diminuendo fi no a quasi scomparire, nel secondo semestre del 2010 nel comparto dei lavori civili, si è avuto solo il 2% di giudizi elevati.

Nel corso dell’anno si è deteriorata la congiuntura del comparto dei lavori civili ed industriale con uno spostamento di risposte passate da livelli soddisfacenti a livelli di scarsità con una conseguente peggioramento del saldo negativo da -46 a -61.

Nel comparto dei lavori stradali l’andamento nell’anno è risultato costante con 50% delle risposte nell’area della soddisfazione ed il 50% delle risposte nell’area della scarsità. Nessuna risposta di giudizio elevato.

Livello di attività - Saldo fra risposte di giudizi elevato e scarso

-65

-55

-45

-35

-25

-15

-5

5

1sem

.06

2sem

.06

1sem

.07

2sem

.07

1sem

.08

2sem

.08

1sem

.09

2sem

.09

1sem

.10

2sem

.10

una situazione di recessione, dopo oltre un decennio di costante crescita.

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EDILIZIA

37

Camera di Commercio di Como - Unità Organizzativa Studi e Statistica

La quota di aziende che ha eff ettuato acquisti di automezzi od altre attrezzature è risultata

del 39% nella prima parte dell’anno, mentre nella seconda parte si è ridotta al 24%.

Prevalentemente l’acquisto è stato determinato dalla necessità di sostituzione del parco

esistente, ma rilevante è anche la propensione all’ampliamento. Ciò ha comunque riguardato

solo il comparto dei lavori civili ed industriali, mentre per le imprese dei lavori stradali la

totalità delle risposte riguarda la sostituzione.

Le previsioni formulate per l’attività del 2011 rifl ettono un marcato pessimismo sia nei

confronti della produzione, dell’acquisizione di nuovi lavori che dell’occupazione: le risposte

di miglioramento dell’attività sono assai limitate, mentre sono ancora largamente diff use le

indicazioni di scarsità; oltre la metà delle risposte si colloca comunque nell’area della stabilità.

Lavori Civili ed industriali - Anno 2010

-70-50-30-1010305070

1° Sem. 2° Sem.

������� ����

������ ����

Lavori Stradali - Anno 2010

-70-50-30-1010305070

1° Sem. 2° Sem.

������� ����

������ ����

Previsioni per il 2011Tot. settore

-40 -20 0 20 40 60 80

PRODUZIONE

NUOVI LAVORI

OCCUPAZIONE

aumento staz.dim. saldo

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EDILIZIA

38

Camera di Commercio di Como - Unità Organizzativa Studi e Statistica

Statistiche Cassa Edile

Un indicatore tradizionalmente preso in esame per valutare l’andamento del settore dell’edilizia è quello costituito dal numero delle ore lavorate.

Secondo le rilevazioni della Cassa Edile nell’anno 2010 sono state lavorate 8.705.419 ore, l’11% in meno di quelle lavorate nel corso del 2009.

Sono tre anni consecutivi che il numero delle ore si riduce, complessivamente la fl essione dell’ultimo triennio è stata pari ad oltre 2 milioni di ore.

Il settore edile sta attraversando una congiuntura particolarmente diffi cile il cui superamento è determinato da molteplici fattori, dalla disponibilità del reddito delle famiglie alla riduzione della spesa pubblica, nonchè dal ristagno degli investimenti.

Altri indicatori che rifl ettono la precarietà del settore sono quelli costituiti dal numero delle ditte attive e dal numero dei lavoratori, anch’essi in fl essione.

Le ditte operanti in edilizia sono risultate 1.788, il 6,6% in meno di quelle dell’anno precedente, nell’arco dell’ultimo triennio si sono perse 312 unità. La perdita più rilevante ha riguardato il comparto artigiano con un calo di 284 unità.

I lavoratori attivi in edilizia sono risultati, nel 2010, 8.234, in fl essione dell’11% rispetto al 2009. Anche questo indicatore sta cumulando fl essioni nell’ultimo triennio pari a oltre 2 mila lavoratori in meno.

Secondo la categoria di inquadramento dei lavoratori solo quella degli operai di quarto livello ha manifestato una crescita, tutte le altre categorie sono risultate in fl essione.

All’interno del settore edile il comparto più signifi cativo è quello costituito dalle costruzioni edili dove si concentrano i due terzi sia delle ditte che dei lavoratori.

Ore lavorate in Edilizia

8

9

9

10

10

11

11

2006 2007 2008 2009 2010

Milioni

Lavoratori attivi in Edilizia

8000

8500

9000

9500

10000

10500

11000

2006 2007 2008 2009 2010

Ditte attive in Edilizia

1700

1800

1900

2000

2100

2200

2006 2007 2008 2009 2010

11

10,5

10

9,5

9

8,5

8

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EDILIZIA

39

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Lavoratori stranieri

Il 39% dei lavoratori attivi in edilizia è di nazionalità straniera, in quasi ugual misura europei ed extraeuropei.Rispetto al 2009 i lavoratori stranieri sono diminuiti del 17%, fl essione ben superiore al dato complessivo (-11%) da ciò si deduce che la fl essione dei lavoratori italiani è più contenuta, -6%.Nell’ultimo triennio i lavoratori stranieri europei sono diminuiti di 462 unità, mentre gli extraeuropei di 712 unità.

Cassa Integrazione Guadagni gestione edilizia

edilizia, per motivi non derivanti da condizioni meteorologiche, sono state 535.694, l’11% in meno di quelle dell’anno precedente allorchè si era registrato un exploit mai verifi catosi prima.

Lavoratori stranieri

1000

1200

1400

1600

1800

2000

2200

2400

2006 2007 2008 2009 2010

Europei Extraeurop.

Cassa Integrazione Guadagni Edilizia

0

100

200

300

400

500

600

2006 2007 2008 2009 2010

Migliaiaore

Nel corso del 2010 le ore autorizzate dalla Cassa integrazione guadagni per la gestione

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EDILIZIA

40

Camera di Commercio di Como - Unità Organizzativa Studi e Statistica

Costo di costruzione

L’indice del costo di costruzione di un fabbricato residenziale calcolato dall’Istat ha misurato, nel 2010, una crescita dell’1,5%, in leggera ripresa rispetto al 2009 (0,9%).

Nel dettaglio dei gruppi in cui si scompone l’indice il capitolo dei trasporti è cresciuto del 2,3%, quello della manodopera del 2,2%, mentre l’incremento dei materiali è risultato assai contenuto, +0,3%

Var. % annua dell'Indice del costo di costruzione di un fabbricato

residenziale

0

1

2

3

4

2005 2006 2007 2008 2009

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INTERSCAMBIO COMMERCIALE

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Principali risultati del 2010

Nel 2010 le esportazioni della provincia di Como hanno sfi orato i 4,6 miliardi di euro, pari al 4,9% del totale regionale. I fl ussi export hanno recuperato un 14,0% rispetto al 2009, variazione perfettamente in linea con il dato medio regionale, ma inferiore seppur di poco a quello nazionale (+15,7%). Questo signifi cativo incremento, tuttavia, non è stato suffi ciente a compensare il calo registrato tra il 2008 e il 2009, tanto che la variazione biennale è risultata pari a -10,7%, valore che si è posto al di sotto del dato regionale (-9,8%) e nazionale (-8,5%).

Interscambio commerciale. Confronti territoriali

Valori assoluti (in migliaia di euro), variazione e composizione percentuale. Anni 2008-2010

Territorio 2008 2009 2010** Var. % 2010/2009

Var. % 2010/2008

Comp. % 2009

Comp. % 2010

COMO 5.132.540 4.018.836 4.580.951 14,0 -10,7 4,9 4,9Lombardia 104.101.926 82.268.974 93.902.971 14,1 -9,8 100,0 100,0Italia 369.015.556 291.733.117 337.583.779 15,7 -8,5 - -

COMO 2.806.607 2.214.200 2.626.036 18,6 -6,4 2,3 2,3Lombardia 120.022.224 97.030.916 115.969.059 19,5 -3,4 100,0 100,0Italia 382.050.168 297.608.663 364.949.622 22,6 -4,5 - -

COMO 2.325.932 1.804.636 1.954.915 8,3 -16,0Lombardia -15.920.298 -14.761.941 -22.066.088 49,5 38,6Italia -13.034.612 -5.875.546 -27.365.844 365,8 109,9

IMPORTAZIONI

SALDO

ESPORTAZIONI

** dato provvisorio

Variazione percentuale 2010/2009 delle esportazioni

21,6 21,318,3

15,7 15,0 14,1 14,0 13,5 13,2 12,89,1

6,5

-0,7-505

10152025

Cremon

a

Mantov

a

Brescia

ITALIA

Bergam

o

LOMBARDIA

COMO

Varese

Lecc

o

Milano

*Lo

diPav

ia

Sondri

o

Per quanto riguarda le altre province lombarde, Cremona, Mantova, Brescia e Bergamo sono cresciute nell’ultimo anno a ritmi superiori alla media regionale. Solo Sondrio è risultata in ulteriore fl essione rispetto ad un 2009 già molto diffi cile.

Variazione percentuale 2010/2008 delle esportazioni

-3,3-5,9 -6,8

-8,5 -9,3 -9,8 -10,2 -10,7-13,6

-15,4-18,0 -19,4

-21,5-25,0

-20,0

-15,0

-10,0

-5,0

0,0

Cremon

a

Varese

Milano

*Ita

liaPav

ia

Lombard

ia

Bergam

o

COMO

Mantov

aLe

cco

Brescia Lo

di

Sondri

o

Tuttavia, nonostante gli incrementi registrati dalla quasi totalità delle province della regione, nessuna ha recuperato le perdite del 2008: la fl essione è stata superiore al 10% in tutti i territori, con l’eccezione di Cremona, Varese,

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INTERSCAMBIO COMMERCIALE

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Milano, Pavia.

Per quanto riguarda le importazioni, Como nel corso del 2010 ha registrato fl ussi per oltre 2,6 miliardi, pari al 2,3% del totale import della Lombardia, in crescita del 18,6% rispetto ai dati del 2009. L’incremento risulta lievemente inferiore al dato regionale (+19,5%) a sua volta più basso di quello nazionale (+22,6%). I dati delle altre province lombarde, per quanto tutti positivi, sono piuttosto disomogenei: si va dal 6,5% di Sondrio al 129,4% di Lecco, passando per il 13,0% di Milano*, territorio che da solo ha assorbito il 61,4% dell’import regionale.

Il surplus commerciale della provincia di Como, pari a oltre 1,9 miliardi, risulta in miglioramento rispetto al dato 2009 (+150 milioni di euro), ma appare ancora inferiore al dato del 2008. A livello regionale il saldo è in defi cit, a causa principalmente del capoluogo milanese, in forte peggioramento rispetto all’anno precedente (-3,5 miliardi rispetto al 2009). Permane negativo e in ulteriore calo anche il saldo a livello nazionale, in gran parte dovuto al defi cit energetico.

Il conseguente grado di copertura delle esportazioni rispetto alle importazioni (altro modo per leggere i dati relativi al saldo) è pari, in provincia di Como a 1,7%, valore decisamente positivo su cui incidono particolarmente il mobile (settore in cui l’import appare del tutto residuale) ma anche il tessile e i macchinari. Questo rapporto non trova corrispondenza a livello regionale (0,8) e nazionale (0,9%), dati i defi cit menzionati.

Analisi trimestrale

Esportazioni di Como in valori assoluti (dati in milioni di euro)

Serie storica trimestrale I trim. 2001 – IV trim. 2010

Il grafi co a latere, che rappresenta le esportazioni trimestrali comasche a partire da inizio 2001, mette in evidenza il graduale recupero registrato a partire dal punto minimo toccato nel terzo trimestre 2009, oltre al gap rispetto ai valori medi del 2008, periodo nel quale la provincia ha toccato il suo massimo storico.

Come visibile dal grafi co successivo, volendo confrontare la performance comasca con quella lombarda misurandole attraverso le variazioni trimestrali tendenziali, emerge come fi no a inizio 2007 la curva di Como si sia mantenuta stabilmente al di sotto di quella lombarda, dimostrando una minore vivacità.

800

900

1000

1100

1200

1300

1400

1500

I II III IVI II III IVI II III IVI II III IVI II III IVI II III IVI II III IVI II III IVI II III IVI II III IV

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

Como Media Mobile su 3 per. (Como )

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INTERSCAMBIO COMMERCIALE

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Variazioni percentuali tendenziali delle esportazioni.

Confronto Como - Lombardia

-30,0-25,0-20,0-15,0-10,0-5,00,05,0

10,015,020,025,0

I II III IVI II III IVI II III IVI II III IVI II III IVI II III IVI II III IVI II III IVI II III IV

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

Lombardia Como

Successivamente, invece, la velocità di caduta e di ripresa sono risultate molto simili (anche se a Como il crollo è arrivato con un trimestre di anticipo). Il quarto trimestre 2010 appare in netto recupero: la

variazione tendenziale è fortemente positiva (+20,0%), la più alta degli ultimi tre anni, in linea con la variazione nazionale (+19,6%) e regionale (+19,8%). Anche la variazione percentuale congiunturale del quarto trimestre è positiva (+16,1%). In questo caso però, trattandosi di dati grezzi, occorre tenere in considerazione la forte incidenza del fattore stagionalità che enfatizza la crescita del quarto trimestre rispetto al terzo. A livello nazionale sono invece disponibili i dati destagionalizzati che ovviamente garantiscono una migliore descrizione del fenomeno in periodi con caratteristiche diverse. In questo caso la variazione congiunturale, comunque positiva, si posiziona sul +3,7%.

I principali mercati di destinazione

Il principale mercato di sbocco delle esportazioni comasche è costituito dalla Germania, che acquista merci per quasi 700 milioni di euro. La variazione rispetto al 2009 è del + 14,4%, quella rispetto al 2008 è del -13,4%. Segue per importanza la Francia che registra un incremento molto più modesto e pari a 3,5%.

Variazione percentuale delle esportazioni comasche: primi 7 mercati di

destinazione, area UE, extra Ue e totale

2010/2009 2010/2008

14,0

14,4

3,5

6,8

19,219,9

17,3

9,7

20,1 39,10,0

10,0

20,0

30,0

40,01 Germania

2 Francia

3 Svizzera

4 Spagna

5 Stati Uniti

6 Regno Unito

7 Russia

UE27

Extra UE27

MONDO

19,3-4,9

-14,8

-15,82,5 -18,4

-21,9

-15,1

-13,4

-10,7

-30,0

-20,0

-10,0

0,0

10,0

20,01 Germania

2 Francia

3 Svizzera

4 Spagna

5 Stati Uniti

6 Regno Unito

7 Russia

UE27

Extra UE27

MONDO

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INTERSCAMBIO COMMERCIALE

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Al terzo posto si posiziona il mercato svizzero che risulta avvantaggiato dal forte apprezzamento del Franco: la crescita registrata è stata tale da compensare le perdite registrate nel 2008.Incrementi superiori alla media complessiva si registrano nei mercati di Stati Uniti, Regno Unito e specialmente Cina, il secondo Paese della graduatoria ad avere già superato i massimi del 2008. Più in generale, i mercati esterni all’Ue 27 appaiono più dinamici (+20,1%) rispetto a quelli che ne fanno parte (+9,7%).

Analisi settoriale

La graduatoria costruita sul valore dei fl ussi export 2010 delle diverse voci merceologiche dell’economia comasca mette in evidenza come in provincia di Como i primi tre settori registrino fl essioni superiori al 10% rispetto ai dati del 2008, malgrado i parziali segnali di recupero del 2010.

Variazione percentuale 2010/2008

Graduatoria delle prime 15 voci merceologiche

71,5

23,2

14,9

11,3

3,1

0,5

-11,4

-11,9

-12,0

-14,1

-14,4

-16,3

-21,5

-22,7

-27,8

-40,0 -20,0 0,0 20,0 40,0 60,0 80,0

Elettronica, app. medicali

Prodotti chimici, farmaceutici

Prodotti alimentari

Mezzi di trasporto

Altri prodotti manifatturieri

Abbigliamento e maglieria

App. elettriche

Legno

Prodotti in gomma plastica

Mobili

Cuio, concia e calzature

Tessuti e prodotti tessili

Metallurgia

Carpenteria metallica

Macchinari

Non sono molte le voci merceologiche che hanno già recuperato il gap rispetto al 2008. Tra queste, fermandosi alle prime 12 posizioni, i prodotti chimici, farmaceutici e fi bre sintetiche (+23,2%), l’abbigliamento e maglieria (+0,5%), l’alimentare (+14,9%), i mezzi di trasporto e componentistica (+11,3%), l’elettronica e apparecchi medicali e di misurazione (+71,5%).

1) Tessile

Al primo posto della graduatoria delle voci merceologiche basata sui fl ussi export si posizionano i tessuti che, con 849 milioni, rappresentano il 18,5% del totale export provinciale, in crescita dell’11,6% rispetto al 2009 (ma la variazione biennale è del -16,3%).

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INTERSCAMBIO COMMERCIALE

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Questo risultato si pone al di sotto del dato medio regionale e nazionale, rispettivamente pari a +14,0% e +14,8%. Como è al quarto posto per valore dell’export di prodotti tessili, dopo Prato, Biella e Milano: il distretto serico comasco produce il 9,5% dei tessuti italiani venduti all’estero ma ha perso una posizione rispetto al 2009, visto il buon andamento del biellese (+24,0%)La graduatoria relativa ai Paesi di destinazione mette in luce performance piuttosto diff erenziate: i mercati spagnolo e francese recuperano solo parzialmente il marcato calo del 2009, aumentando i fl ussi rispettivamente del 17,3% e 12,7%. Al contrario quello tedesco fl ette ulteriormente (in due anni ha perso il 34,4% del valore). I fl ussi verso Stati Uniti, Regno Unito, Hong Kong, Turchia, Cina, Tunisia risultano in forte accelerazione. Gli ultimi tre paesi in particolare hanno già recuperato i livelli del 2008 (occorre tuttavia ricordare che dalla Cina proviene anche il 42,4% del totale import di settore, valore in costante espansione). In generale, i mercati extra UE27 appaiono molto più dinamici (+19,4%) rispetto a quelli che ne fanno parte(+7,4%). Il settore genera un surplus commerciale che sfi ora i 600 milioni.

2) Macchinari

Nel corso del 2010 la provincia di Como ha esportato macchinari per 612 milioni di euro, pari al 13,4% del totale export provinciale. Il settore risulta ancora in forte diffi coltà tanto che il recupero è stato nullo (+0,9%) e inferiore al dato regionale (+5,7%) e nazionale (+9,2%). La perdita rispetto al 2008 sfi ora il 30% (solo Modena, nella graduatoria delle prime 10 province esportatrici, fa peggio). Il primo fra i Paesi importatori di macchinari industriali prodotti nel comasco è la Germania che vede i propri acquisti diminuire del -14,3% rispetto al 2009. Anche i fl ussi verso la Francia risultano in fl essione (-20,5%), al punto che il mercato ha perso il 42,8% rispetto al 2008. Risulta poco più che stazionario l’export verso gli Stati Uniti, malgrado l’apprezzamento del dollaro di inizio 2010. Al contrario sono in forte crescita il mercato cinese (+38,4%), turco (+44,9 ), indiano (+25,4%) e brasiliano (+30,7%). Tra i mercati limitrofi appare interessante il 53,3% dell’Austria. Più in generale emergono performance totalmente divergenti a seconda dell’appartenenza all’Ue (-9,4%) o meno (+13,6%).

3) Mobili

La provincia di Como risulta al quarto posto in Italia per valore delle esportazioni di mobili, preceduta dal distretto a cavallo tra Pordenone e Treviso e dalla restante parte del distretto brianzolo. Nel 2010 la provincia ha esportato mobili per 521 milioni di euro, dato in crescita del +7,9% rispetto al 2009. La variazione risulta superiore al dato medio nazionale (+6,4%) ma inferiore al dato regionale (+8,9%). La perdita rispetto al 2008 è del -14,1%. Per quanto riguarda i mercati di destinazione, la Russia risulta al primo posto della graduatoria relativa al valore dei fl ussi. Seguono Svizzera (+18,0%, in recupero anche rispetto al 2008), Francia (in fl essione ulteriore), Stati Uniti (+10,0%) e Germania (+8,5%). Anche per questo settore il diff erenziale di crescita tra i mercati comunitari (-0,4%) ed

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INTERSCAMBIO COMMERCIALE

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extracomunitari (+13,8%) appare molto marcato e a favore dei secondi.

4) Prodotti chimici, farmaceutici, fi bre sintetiche

Como ha esportato prodotti chimici (principalmente appartenenti alla categoria prodotti chimici di base, fertilizzanti e composti azotati, materie plastiche e gomma sintetica in forme primarie, e Saponi e detergenti, prodotti per la pulizia e la lucidatura, profumi e cosmetici) per 425 milioni di euro, in crescita del 25,1% rispetto al 2009 e del 23,2% rispetto al 2008. Questo è il primo settore comasco nella graduatoria ad avere già recuperato il calo del 2009.Tra le prime 10 province in graduatoria, solo Roma, Frosinone e Parma riescono a registrare incrementi superiori. Napoli si aggiunge al novero se si sposta lo sguardo sul biennio.Oltre due terzi delle esportazioni di settore sono dirette verso i Paesi appartenenti all’Ue27. Tra questi, risultano in forte crescita i fl ussi verso Germania (+35,3%), Regno Unito (+33,4%). Il mercato turco registra un incremento del 55,0%, quello statunitense risulta più che raddoppiato.

5) Abbigliamento

Nel primo semestre 2010 Como ha esportato articoli di abbigliamento per 377 milioni di euro. La variazione è del 18,4%, superiore al dato regionale (+8,3%) e nazionale (+7,1%). Como si posiziona al 13° posto in Italia tra le province esportatrici. Rispetto agli altri principali distretti italiani, la performance comasca del 2010 appare molto positiva.La Francia risulta il principale mercato di destinazione dei fl ussi export del settore, in crescita del 26,0% rispetto al 2009 e del 20,4% rispetto al 2008. Al secondo posto si posizionano i fl ussi verso il mercato svizzero, più che raddoppiati (+129,7%). Al terzo posto (perde una posizione) si trova il mercato tedesco, in crescita del 17,6%, seguito dal Regno Unito (+24,9%). Il diff erenziale di crescita tra i Paesi che appartengono all’Unione Europea e quelli

Per quanto riguarda le importazioni, come prevedibile, gran parte dei fl ussi provengono dalla Cina (41,2% del totale import), seguita dalla Tunisia (10,1%). Si noti che, malgrado la fi liera dell’abbigliamento sia notoriamente internazionalizzata, il saldo commerciale per la provincia di Como è fortemente positivo.

6) Carpenteria metallica, prodotti in metallo

Nel corso del 2010 Como ha esportato prodotti in metallo per 287 milioni di euro. Principalmente si tratta di “Articoli di coltelleria, utensili e oggetti di ferramenta”. Il dato risulta in crescita del 5,1% rispetto al 2009, variazione inferiore all’8,8% registrato a livello nazionale e al 14,1% rilevato in regione. Questo leggero incremento appare troppo lieve per compensare le pesanti perdite generate dalla crisi tanto che la variazione biennale è del -22,7%. Tra i primi 10 mercati di destinazione Spagna, Regno Unito e Austria risultano in ulteriore fl essione.

che non ne fanno parte appare molto signifi cativo, i primi crescono del 9,9%, i secondi del 32,2%.

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INTERSCAMBIO COMMERCIALE

47

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La tassonomia di Pavitt

L’analisi dei fl ussi export della provincia di Como costruita sulla base della tassonomia di Pavitt che considera il contenuto tecnologico dei beni commercializzati evidenzia caratteristiche piuttosto diverse rispetto alla media regionale e nazionale. I prodotti specializzati e high tech rappresentano il 28,8% del totale export, valore piuttosto modesto se confrontato con il 46,9% della Lombardia o il 43,0% dell’Italia. Tra le province lombarde, tuttavia, solo Varese vede prevalere nettamente i prodotti ad alta tecnologia (62,8%); valori superiori al 50% si riscontrano anche a Lodi e Monza e Brianza.

Al contrario il peso dei prodotti tradizionali e standard in provincia di Como tocca il 71%, contro il 52,3 registrato a livello regionale o il 56% rilevato a livello nazionale.

La classifi cazione delle importazioni della provincia di Como risulta non dissimile da quella delle esportazioni, salvo una maggiore incidenza della voce agricoltura e materie prime.

Altri indicatori

Per quanto riguarda il grado di apertura del commercio estero della provincia di Como (rapporto tra la somma delle esportazioni ed importazioni rispetto al valore aggiunto totale), il valore è pari a 48,5%, inferiore al dato medio regionale (72,8%) e nazionale (50,7%) ma in crescita rispetto al 2009 (43,1%). Anche la propensione all’export (rapporto tra le sole esportazioni e il valore aggiunto totale) appare in aumento passando dal 28,3% del 2009 al 30,8 del 2010. In questo caso i dati rilevati in provincia di Como si posizionano solo di poco al di sotto del dato regionale e molto al di sopra di quello nazionale.

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INTERSCAMBIO COMMERCIALE

48

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CAMBI

Rispetto alla media del 2009, nel corso del 2010 l’Euro si è deprezzato nei confronti di quasi tutte le principali monete considerate.

Il cambio Dollaro USA-Euro è risultato di 1,3257, era di 1,3948 nel 2009; vale a dire che per acquistare un dollaro occorrevano, nel 2010, 0,75 euro contro 0,72 euro dell’anno precedente.

Nel corso dell’anno l’andamento del tasso di cambio Dollaro-Euro è stato alquanto variabile come si può notare dal grafi co sottostante.

Il cambio Yen-Euro è risultato, nella media del 2010 di 116,239 (130,3370 nel 2009).Il cambio Franco svizzero-Euro è risultato di 1,3803 (1,51 nel 2009).Il cambio Sterlina inglese-Euro ha registrato nel 2010 un valore medio di 0,8578 (0,8909 nel 2009).

Media annuale Dollaro USA in Euro

1,1

1,2

1,3

1,4

1,5

2006 2007 2008 2009 2010

Medie mensili Dollaro Usa-Euro - Anno 2010

1,10

1,15

1,20

1,25

1,30

1,35

1,40

1,45

Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic

Media annuale Yen in Euro

70,0

90,0110,0

130,0150,0

170,0

2006 2007 2008 2009 2010

Media annuale Sterlina Inglese in Euro

0,50,60,70,80,9

1

2006 2007 2008 2009 2010

Media annuale Franco Svizzero in Euro

1,21,31,41,51,61,7

2006 2007 2008 2009 2010

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INTERSCAMBIO COMMERCIALE

49

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TRAFFICO

rispetto al 2009, in esportazione gli sdoganamenti hanno riguardato 28.643 veicoli, il 4% in più.

Veicoli in transito alla Dogana di Ponte Chiasso

300

350

400

450

500

550

2006 2007 2008 2009 2010

MigliaiaImportExport

Veicoli sdoganati alla Dogana di Ponte Chiasso

0

5.000

10.000

15.000

20.000

25.000

30.000

35.000

2006 2007 2008 2009 2010

ImportExport

Dei veicoli transitati sono stati sdoganati, in importazione, 16.675 veicoli, il 15% in più

Dopo il brusco rallentamento registrato nel 2009 il movimento veicolare alla Dogana commerciale di Ponte Chiasso ha ripreso vivacità sia nei traffi ci in entrata che in uscita.La direttrice Nord/Sud (importazioni ) ha contato 375.661 veicoli, il 7% in più di quelli dell’anno precedente, mentre nella direttrice Sud/Nord (esportazioni) si sono contati 511.781 veicoli, il 10% in più.

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COMMERCIO-CONSUMI-SERVIZI

50

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Commercio

Indagine congiunturale

Per il terzo anno consecutivo l’apparato distributivo provinciale (comprendente

esercizi alimentari, non alimentari e specializzati) ha accusato una fl essione del volume

d’aff ari realizzato.

Le variazioni trimestrali indicano infatti, dal primo trimestre del 2008, delle fl essioni che sono

andate via via intensifi candosi nel corso del 2009 quando hanno raggiunto il picco nel terzo

trimestre con una contrazione tendenziale di quasi il 6%.

Durante l’anno 2010 le fl essioni si sono attenuate, ma l’accumulo è rilevante.

La precarietà congiunturale e l’incertezza del reddito legate alle incognite sul mantenimento

del posto di lavoro rendono diffi cile il decollo dei consumi delle famiglie.

L’andamento peggiore è stato registrato dagli esercizi di piccolissime dimensioni, mentre

per quelle maggiori si è registrata, a fi ne anno, una stabilità.

Secondo la tipologia tutti i comparti hanno registrato delle fl essioni con una accentuazione

per quanto riguarda l’alimentare.

I prezzi di vendita hanno registrato, durante l’anno 2010, delle variazioni congiunturali

leggermente in fl essione.

Le scorte sono state giudicate sostanzialmente adeguate con qualche caso di esuberanza.

I livelli occupazionali hanno accusato una leggera contrazione solo nel corso del terzo

trimestre, negli altri il saldo fra indicazioni di ingressi e di uscite è risultato positivo.

A fi ne anno le prospettive formulate sull’andamento dell’attività per i primi mesi del 2011

sono comunque positive: il saldo fra indicazioni di crescita e di diminuzione del volume

d’aff ari è positivo del 17%, è atteso in espansione anche l’andamento degli ordinativi; solo

nei riguardi dell’occupazione i giudizi pessimistici hanno il sopravvento.

Var.% tendenziale del Volume d'affari Commercio

-1,8 -1,8

-0,6

-1,9

-5,3-4,6

-5,9

-3,1-2,3

-0,9-1,6-2,1

-7,00

-6,00

-5,00

-4,00

-3,00

-2,00

-1,00

0,00

I II III IV I II III IV I II III IV

2008 2009 2010

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COMMERCIO-CONSUMI-SERVIZI

51

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Durante l’anno 2010 gli esercizi commerciali intervistati che hanno eff ettuato investimenti sono risultati il 22%, ma una quota inferiore, pari al 15%, prevede di eff ettuare investimenti nel corso del 2011. L’ammontare degli investimenti eff ettuati è stato superiore del 20% rispetto all’anno precedente. La quota degli investimenti sul fatturato è risultata del 4,8% (5,6% la media regionale).Secondo la classe dimensionale sono state le aziende di maggiori dimensioni quelle che hanno registrato l’incremento più rilevante rispetto all’anno precedente.

All’interno del settore il comparto non specializzato è risultato quello con il maggiore dinamismo con un incremento del 33%, il comparto non alimentare ha registrato una crescita annua dell’11% ed il comparto alimentare di solo l’8%.

Gli investimenti eff ettuati hanno riguardato prevalentemente i fabbricati ed i macchinari.

Servizi

Indagine congiunturale

Il variegato settore dei servizi al quale si rivolge la consueta indagine congiunturale comprende aziende del comparto delle Costruzioni, del Commercio all’ingrosso, degli Alberghi e ristoranti, dell’Informatica, dei Servizi avanzati e dei Servizi alle persone.

Durante l’anno la congiuntura del settore ha espresso qualche segnale di miglioramento rispetto agli andamenti cedenti del biennio precedente.

In apertura d’anno il volume d’aff ari ha misurato ancora una fl essione tendenziale cospicua, alla quale ha fatto seguito un recupero nel secondo trimestre con un +1%, è poi seguita un’altra fl essione nel trimestre successivo, mentre negli ultimi mesi dell’anno la variazione del volume d’aff ari è tornata positiva.

Var.% tendenziale del Volume d'affari Servizi

0,0

-1,4 -1,2

-3,7

-8,6-7,9 -7,4

-5,6-4,8

-1,6

0,51,0

-10,00

-8,00

-6,00

-4,00

-2,00

0,00

2,00

I II III IV I II III IV I II III IV

2008 2009 2010

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COMMERCIO-CONSUMI-SERVIZI

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Durante l’anno l’andamento dei vari comparti è risultato disomogeneo: nel corso del primo trimestre la negatività era comune a tutti i comparti pur se con intensità diversa. Nel secondo trimestre il comparto del commercio all’ingrosso e dei servizi avanzati è passato nell’area della positività. Nel terzo trimestre è continuato il buon andamento del commercio all’ingrosso con un’inversione di tendenza per il comparto dell’informatica; nel quarto trimestre solo il comparto degli alberghi-ristoranti e quello dei servizi alle persone hanno registrato ancora variazioni negative.

Nella media dell’anno comunque l’unico comparto a registrare una variazione positiva rispetto al 2009 è stato quello del commercio all’ingrosso.

Nel corso dell’anno l’andamento dei prezzi di vendita è risultato stabile. L’occupazione ha registrato un incremento nel corso del secondo trimestre per probabili motivi stagionali.Le previsioni formulate a fi ne anno sono positive sia per quanto riguarda l’andamento delle vendite che dell’occupazione.

Var. media annua del volume d'affari

1,1

-0,1

-1,2

-1,6

-2,3

-4,0

-4,0

-5 -4 -3 -2 -1 0 1 2

Commercio ingrosso

Servizi avanzati

TOTALE SERVIZI

Informatica

Alberghi e ristoranti

Servizi alle persone

Costruzioni

Var.% tendenziali del Volume d'affari

-20 -10 0 10

1 trim 10

2 trim 10

3 trim 10

4 trim10

Commercioingrosso

Serviziavanzati

TOTALESERVIZI

Informatica

Alberghi eristoranti

Servizi allepersone

Costruzioni

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COMMERCIO-CONSUMI-SERVIZI

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L’indagine sugli investimenti del settore vede una percentuale di aziende che hanno eff ettuato investimenti del 32% superiore al dato medio regionale, 30%, ed una previsione del 22% di eff ettuare investimenti nel corso del 2011. Gli investimenti sono risultati in crescita del 24% rispetto all’anno precedente.

La quota di investimenti sul fatturato è risultata del 7,8% (9,5% il dato medio regionale).

Grande Distribuzione Organizzata

Nel 2010 gli esercizi della grande distribuzione organizzata sono risultati 185, 4 in più di quelli del 2009 per una superfi cie di vendita complessiva di 364.673 m.q. e con un impiego di 5.130 addetti.

La tipologia più diff usa è quella dei supermercati, 75 unità (4 in più del 2009), seguono i minimercati 40 unità (1 in meno), i grandi magazzini (1 in più), le grandi superfi cie specializzate, 25 unità (uguale al 2009) e gli ipermercati, 15 unità (uguale al 2009)

Veicoli

A fi ne anno 2009, ultimo dato ACI disponibile, il parco veicoli circolante della provincia di Como ammontava a 470.361 unità con una modesta fl essione rispetto all’anno precedente (-0,1%). A diminuire sensibilmente sono stati i rimorchi, i motocarri e gli autobus, mentre si sono incrementati i motoveicoli speciali, i motocicli, le auto speciali, su livelli stazionari è risultata la consistenza delle autovetture.

Per quanto riguarda le iscrizioni di nuovi autoveicoli nel corso del 2009 sono risultate 28.841 unità, il 2,8% in meno rispetto all’anno precedente che già aveva chiuso con una fl essione dell’1,5% sul 2007. La fl essione ha riguardato quasi tutte le tipologie di vetture, fanno eccezione le auto nuove che con 24.793 immatricolazioni sono cresciute del 6,7%.

Qualità della vita

Il dossier realizzato dal Sole 24 Ore misura, da oltre vent’anni, la vivibilità delle 107 province italiane attraverso una serie di dati statistici elaborati in 36 classifi che e raggruppate in sei

Grande Distribuzione Organizzata 2010

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COMMERCIO-CONSUMI-SERVIZI

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aree tematiche.Bolzano e Trento guidano la pagella fi nale dell’edizione 2010 mentre Napoli per la prima volta fi nisce in coda.

Dall’indagine 2010 la provincia di Como occupa il 39 posto nella graduatoria fi nale, con un recupero, rispetto al 2009, di 35 posizioni.

Come si può notare dalla tabella Como si colloca nella classifi ca delle prime dieci province solo nel capitolo ”Servizi ed Ambiente”, mentre si colloca in posizione assai arretrata per quanto riguarda “Popolazione” e “Tempo Libero“.

Rispetto all’edizione precedente Como ha migliorato la propria qualità della vita, oltre che nella pagella fi nale anche in quasi tutte le aree tematiche.Nel capitolo Tenore di vita ha mantenuto la stessa posizione; ha decisamente recuperato nell’ambito degli Aff ari e lavoro salendo dalla 56esima posizione alla 39esima attuale, nell’ambito dei Servizi ambiente e salute dove si è verifi cato un ribaltone, dalla 78esima posizione all’ottava, e nell’ambito dell’ordine pubblico passando dalla 69 esima posizione alla 35esima. Di pochi punti è migliorata, pur restando ancora molto arretrata, anche la posizione ottenuta nella Popolazione e Tempo libero

Nei confronti con le altre province lombarde Como si colloca in posizione intermedia, come appare dalla tabella sotto esposta.In Lombardia solo Milano e Pavia hanno peggiorato la loro posizione nella graduatoria generale, rispettivamente di 2 e di 6 posti.

TENORE DI

VITA

AFFARI E

LAVORO

SERVIZI E

AMBIENTE

ORDINE

PUBBLICOPOPOLAZIONE

TEMPO

LIBERO

Prima pos. Milano Bolzano Bologna Oristano Crotone Rimini

Ultima pos. Napoli-

Salerno

Caltanisetta Crotone Milano Carbonia

Iglesias

Agrigento

Como 30 39 8 35 68 69

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COMMERCIO-CONSUMI-SERVIZI

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INFLAZIONE

(Dati nazionali)

Nella media del 2010 l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale (Nic) comprensivo dei tabacchi, con il quale si misura l’infl azione, ha registrato una variazione dell’1,5%, in netta risalita rispetto al consuntivo dell’anno precedente (+0,8%), ma ancora nettamente al di sotto dell’andamento degli anni precedenti.

Nei primi mesi dell’anno l’indice aveva misurato un variazione ancora contenuta, appena superiore all’1%, mentre a dicembre 2010 la variazione tendenziale è risultata dell’1,9%.

L’indice Foi (famiglie di impiegati ed operai) che viene utilizzato per le rivalutazioni monetarie, ha misurato, nella media del 2010, una crescita dell’1,6%.

L’indice Ipca (indice armonizzato per i confronti con gli altri paesi europei) ha misurato una crescita per l’Italia dell’1,6% e per l’Eurolandia del 1,4%.

(Dati provinciali - confronti)

In provincia di Como l’indice Nic, comprensivo di tabacchi, ha misurato, nella media del 2010 una variazione dell’1,9%, leggermente superiore a quella media nazionale (+1,5%).

Var. % media annua dell'indice Nic nazionale

0

0,5

1

1,5

2

2,5

3

3,5

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

Var. % media annua indice Nic (con tabacchi)

0

0,5

1

1,5

2

2,5

3

3,5

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

COMOITALIA

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COMMERCIO-CONSUMI-SERVIZI

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Un confronto di più lungo periodo rivela che anche nel 2008 la variazione provinciale dei prezzi era risultata leggermente più ampia, negli altri anni invece la crescita dei prezzi a Como risultava più contenuta rispetto al dato nazionale.

Secondo i capitoli di spesa di cui si compone l’indice le variazioni più rilevanti sono state registrate dal capitolo dei trasporti sia a livello provinciale che nazionale con una crescita rispettivamente del 4,9% e del 4,2%.Come si può osservare dal grafi co alcuni capitoli sono cresciuti di qualche decimo di punto in più in provincia di Como rispetto alla media nazionale.

Il capitolo Alimentari e bevande analcoliche ha avuto un andamento in fl essione nel dato provinciale (-0,3%) e leggermente in risalita in quello nazionale (+0,2%).

L’unico capitolo che in media d’anno ha registrato una variazione negativa è stato quello delle comunicazioni con un -1,1% in provincia ed un -0,9% in Italia.

Var.% indice Nic per capitoli -Anno 2010

-1,5 -0,5 0,5 1,5 2,5 3,5 4,5

Trasporti

Altri beni e servizi

Servizi ricettivi e ristorazione

Istruzione

Bevande alcoliche e tabacchi

Abbigliamento e calzature

Totale

Mobili, arr. e servizi per la casa

Ricreazione, spettacoli e cultura

Servizi sanitari-spese per la salute

Abitazione, acqua, elettricità e comb.

Alimentari e bevande analcoliche

Comunicazioni

Italia Como

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TURISMO

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Bilancia dei pagamenti

L’indagine campionaria sul turismo svolta dalla Banca d’Italia per la compilazione della Bilancia dei Pagamenti mette in luce per la provincia di Como un defi cit pari a 71 milioni di euro. Rispetto alla serie storica analizzata nel grafi co, il saldo è andato costantemente peggiorando, fi no a spostarsi per la prima volta in territorio negativo nel corso del 2010. La perdita rispetto al 2009 è stata di ben 127 milioni di euro.

Bilancia del Turismo della provincia di Como.

Serie storica 2006-2010. Dati in milioni di euro

Anche a livello regionale e nazionale il valore è andato peggiorando: la Lombardia ha visto il defi cit aggravarsi e l’Italia diminuire il surplus.Entrando nell’analisi delle voci che hanno determinato questo risultato si rileva che la spesa all’estero dei residenti in provincia di Como è aumentata dell’11,3% (+60 milioni, passando da 532 a 592 milioni), contro una variazione molto più contenuta sia a livello nazionale (+1,8%) che regionale (qui il dato è in fl essione del -1,2%).Al contrario la spesa dei turisti stranieri che hanno deciso di visitare la provincia è diminuita dell’11,4% (-67 milioni, passando da 588 a 521 milioni). Il calo delle entrate a livello regionale è stato molto più contenuto (-4,7%), mentre a livello nazionale viene registrato un debole incremento (+1,1%).

Bilancia del turismo. Confronti territoriali.

Serie storica 2006-2010. Dati in milioni di euro

Bilancia turismo Territorio 2006 2007 2008 2009 2010

Como 485 520 644 588 521

Lombardia 4.849 5.412 5.318 5.031 4.793Italia 30.368 31.121 31.090 28.856 29.170Como 365 437 564 532 592

Lombardia 5.113 5.463 5.982 5.638 5.570Italia 18.399 19.952 20.922 20.015 20.382Como 120 83 80 56 -71

Lombardia -264 -51 -664 -607 -777Italia 11.969 11.169 10.168 8.841 8.788

Spesa dei viaggiatori stranieri in Italia

Spesa dei viaggiatori italiani all'estero

Saldo

485 520644

588521

365437

564 532592

120 83 80 56

-71-150

0

150

300

450

600

750

2006 2007 2008 2009 2010

Entrate Uscite Saldo

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TURISMO

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Movimento turistico

Arrivi e presenze di turisti in provincia di Como.

Variazioni % annuali. Serie storica 2006-2010

9,9

17,7

0,45,6 5,5

10,0

24,9

3,2

9,4

-3,3-5,00,05,0

10,0

15,020,025,030,0

'06/'05 '07/'06 '08/'07 '09/'08 '10/'09

Arrivi Presenze

In termini di arrivi e presenze, i dati messi a disposizione dal Settore Turismo della Provincia di Como mettono in luce come il 2010 si sia comunque concluso positivamente. Come visibile in grafi co, il settore ha recuperato il massimo storico dopo il diffi cile 2008, anno che ha visto decrescere il numero delle presenze per la prima volta nell’ultimo quinquennio.

Serie storica 2005-2010 degli arrivi e delle presenze di turisti

Italiani Stranieri

I turisti arrivati nel territorio comasco sono stati complessivamente 952.286 (+ 49.323) e hanno fatto registrare complessivamente 2.540.319 giornate di presenza (+ 218.838). Complessivamente gli arrivi sono aumentati del 5,5% e le giornate di presenza del 9,4%.

La componente estera del turismo pervenuto in provincia, pari al 63,3% del totale, risulta in aumento del 7,9% rispetto al 2009. Gli arrivi di stranieri ammontano a 606.023, quelli di italiani a 346.263, dato sostanzialmente stabile rispetto a quello dell’anno precedente (+1,5%).

Le presenze dei turisti stranieri, che hanno toccato le 1.764.650 giornate, sono cresciute del 9,2%, variazione di poco inferiore a quella registrata dai turisti italiani (+10,0%).

Il soggiorno medio è stato di 2,7 giornate in linea con i precedenti risultati, più breve per gli italiani (2,2 giorni) e più prolungato per gli stranieri (2,9 giorni).

200.000

300.000

400.000

500.000

600.000

700.000

800.000

2005 2006 2007 2008 2009 2010

Arrivi Presenze

400.000

800.000

1.200.000

1.600.000

2.000.000

2005 2006 2007 2008 2009 2010

Arrivi Presenze

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TURISMO

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Arrivi e presenze di turisti in provincia di Como

Var. % 2010/2009 dei turisti italiani e stranieri

1,5

7,9

5,5

10,09,2 9,4

0,0

3,0

6,0

9,0

12,0

Italiani Stranieri Totale

Arrivi Presenze

L’indisponibilità dei dati 2010 a livello regionale e nazionale non consente purtroppo di mettere a confronto queste dinamiche. Fermandosi al 2009, quindi, si rileva che Como rappresentava il 7,9% del totale regionale sia per quanto riguarda gli arrivi

che le presenze. La variazione rispetto all’anno precedente era rispettivamente del +5,6% e del +3,2%, dati non troppo dissimili alle dinamiche rilevate in regione (rispettivamente +5,8% e 4,1%) e al di sopra di quelle riscontrate in Italia, in leggera fl essione (rispettivamente 0,0% e -0,8%).

Tipologia di struttura

La dotazione alberghiera del territorio comasco è rimasta stabile nel corso del 2010: un solo albergo si è aggiunto ai 260 registrati nel 2009. Il numero delle camere è rimasto sostanzialmente stabile (-9 unità; -0,1%) mentre i posti letto sono leggermente aumentati (+70 unità; +0,5%). Le strutture extralberghiere sono aumentate passando dai 267 esercizi del 2009 ai 301 del 2010 (+ 34 unità, +12,7%). La crescita ha riguardato gli alloggi in affi tto gestiti in forma imprenditoriale (+10 unità), gli agriturismi (+3 unità), i Bed & Breakfast (+20 unità). Le camere sono aumentate di 126 unità (+2,0%), mentre i letti di 204 (+1,1%).

Nel corso del 2010 l’86,6% dei turisti ha optato per una struttura alberghiera e il restante 13,4% per una extralberghiera. Questa distribuzione è meno marcatamente orientata verso gli alberghi se, al posto degli arrivi, si prende in considerazione il parametro dei giorni di presenza. In questo caso, infatti, la propensione verso gli alberghi si attesta al 70,7% contro 29,3% delle strutture extraalberghiere.

Presenze di turisti per provenienza e tipologia di struttura ricettiva

19,6%

10,9%

51,1%

18,4%

Italiani in strutture alberghiere Italiani in strutture extralberghiereStranieri in strutture alberghiere Stranieri in strutture extralberghiere

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TURISMO

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60

Questa disomogeneità è dovuta alla diff erente lunghezza del soggiorno medio, che per gli alberghi è pari a 2,2 giorni mentre per gli altri esercizi è pari a 5,8 giorni.

Un fattore che incide signifi cativamente sulla lunghezza del soggiorno è la provenienza: i turisti stranieri rimangono mediamente per 2,5 giorni nelle strutture alberghiere e 5,5 in quelle extralberghiere. I turisti italiani, invece, trascorrono 1,6 giorni nelle strutture alberghiere e ben 6,5 nelle altre strutture che evidentemente si prestano a permanenze più lunghe. Quest’ultimo dato, inoltre, è signifi cativamente aumentato rispetto al 2009, anno in cui i turisti italiani si fermavano mediamente solo 4,9 giorni.

I giorni di presenza di turisti nelle strutture alberghiere sono cresciuti del 6,2%, dato di sintesi tra il +10,1% registrato dai turisti stranieri e il -2,9% di quelli italiani.

Le presenze nelle strutture extralberghiere sono cresciute mediamente del 18,2%, dato su cui ha inciso positivamente il forte aumento degli italiani che, come anticipato, hanno optato in misura maggiore per questa formula e vi hanno soggiornato più a lungo (+44,4%). I turisti stranieri hanno comunque visto aumentare la propria presenza del 6,7%.

Arrivi e presenze di turisti Italiani e stranieri in provincia di Como

Var. % 2010/2009 negli esercizi alberghieri ed extralberghieri

-2,9

10,16,2

44,4

6,7

18,2

-10,0

0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

Italia

ni

stra

nier

i

Tota

le

Italia

ni

stra

nier

i

Tota

le

alberghieri extralberghieripresenze

Provenienza dei turisti stranieri

Il primo Paese per numero di giornate di presenza è la Germania, come negli anni precedenti, con una quota del 19,5% sul totale (343.697 giornate) e un aumento

incremento del 14,0% sale di una posizione superando i Paesi Bassi, che generano una quota del 14,1% ma crescono di un più modesto 5,5%.

Con quote via via inferiori seguono Svizzera, Stati Uniti, Francia, Belgio. Incrementi molto signifi cativi delle presenze caratterizzano i fl ussi provenienti da Australia, Russia, Romania, Cina (al 20° posto). Al contrario, tra le prime 20 posizioni si registrano fl essioni solo da Austria, Irlanda, Giappone, Grecia.

Inglesi, americani e australiani sembrano prediligere quasi esclusivamente la formula alberghiera mentre i viaggiatori provenienti dai Paesi Bassi optano di preferenza per altre soluzioni.

Il 73,5% delle giornate di soggiorno dei turisti stranieri è avvenuto negli esercizi alberghieri,

0,5

8,9

5,6

8,9

2,2

4,3

0,0

2,0

4,0

6,0

8,0

10,0

12,0Ita

liani

stra

nier

i

Tota

le

Italia

ni

stra

nier

i

Tota

le

alberghieri extralberghieriarrivi

dell’11,2% rispetto al 2009. Segue il Regno Unito che, con una quota del 14,9% e un

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TURISMO

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61

e tra gli hotel sono state preferiti quelli a 4 e a 3 stelle (rispettivamente 29,7% e 28,9%); i 5 stelle sono stati scelti per il 5,4% dei soggiorni.

La restante quota (31,2%) si è rivolta a strutture extralberghiere, in massima parte ai campeggi (20,6% delle presenze).

Provenienza dei turisti italiani

Due terzi dei pernottamenti dei turisti italiani che hanno luogo in provincia di Como riguardano persone provenienti dalla regione Lombardia. Il dato è in crescita del 15,4% e deriva esclusivamente dall’aumento registrato dalle strutture extralberghiere (+49,0%). Gli esercizi alberghieri, infatti, hanno visto una contrazione del numero dei pernottamenti dovuti a turisti lombardi (-3,8%). Questa dinamica divergente ha fatto sì che la distribuzione dei pernottamenti tra le diverse tipologie di strutture si sia profondamente modifi cata, riducendo il peso delle giornate in albergo di oltre 10 punti (dal 63,6% del 2009 al 53,0% del 2010).

La seconda regione di provenienza, con un’incidenza limitata al 3,7%, è il Veneto: i pernottamenti crescono del 10,9% e hanno luogo, per l’88,4% dei casi in strutture alberghiere. Anche in questo caso, tuttavia, gli esercizi alberghieri hanno comparativamente perso attrattività (+6,9%) rispetto ad altri tipi di soluzioni (+54,4%).

Crescono dell’8,0% i pernottamenti di turisti dell’Emilia Romagna mentre sono poco più che stazionari quelli della Campania, Piemonte e Lazio.Flessioni anche importanti si registrano nei fl ussi riguardanti Toscana, Sicilia, Puglia, Calabria, Liguaria, Marche.

In media, i pernottamenti dei turisti italiani sono risultati così distribuiti: Alberghi a 4 stelle 33,2%, Campeggi e villaggi 28%, alberghi a tre stelle 18,5%, a due stelle 7,4%, alloggi in affi tto gestiti in forma imprenditoriale 5,5%. Le altre forme, inclusi gli alberghi a 5 stelle, risultano assolutamente residuali.

I dati del Comune di Como

Arrivi e presenze di turisti Italiani e stranieri

Var. % 2010/2009 nel totale degli esercizi

Comune di Como

9,4

5,7

2,1

12,2

8,9

-2,6-4,0-2,00,02,04,06,08,0

10,012,014,0

Italia

ni

stra

nier

i

Tota

le

Italia

ni

stra

nier

i

Tota

le

arrivi presenze

Il comune di Como ha visto aumentare il numero di turisti del 5,7% e i pernottamenti dell’8,9%, valori non molto distanti da quelli registrati mediamente in provincia. Su questi risultati ha inciso positivamente la componente straniera, che è risultata più dinamica. Per quanto riguarda gli arrivi, là dove il turismo estero registra un aumento del 9,4% quello italiano segna una fl essione del 2,6%. Per le permanenze la diff erenza è tra un +12,2% e un +2,1%.

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TURISMO

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62

Come visibile dal grafi co seguente, la categoria che ha risentito maggiormente della minore propensione dei turisti italiani a raggiungere Como è quella degli alberghi (-4,2% negli arrivi; -7,8% nelle presenze). Al contrario cresce signifi cativamente l’opzione alternativa alle strutture (+30,8% gli arrivi e +60,9% le presenze).

Arrivi e presenze di turisti Italiani e stranieri nel comune di Como

Var. % 2010/2009 negli esercizi alberghieri ed extralberghieri

Questi dati vanno tuttavia soppesati con la reale off erta turistica del comune di Como che, per l’anno 2010, vede gli esercizi alberghieri incidere per il 93,9% sugli arrivi e per l’88,1% sulle presenze, come visibile in grafi co.

Presenze e arrivi di turisti nel Comune di Como.

Incidenza percentuale degli esercizi alberghieri e extralberghieri

Occorre anche mettere in luce alcune diff erenze tra i dati rilevati nel comune di Como e quelli dell’intero territorio provinciale, in particolare per quanto riguarda i principali Paesi di provenienza dei turisti stranieri.Se il vertice della graduatoria costruita sul numero di giornate di presenza vede in entrambi i casi la Germania al primo posto (10,6% dei giorni di permanenza dei turisti stranieri pervenuti nel Comune di Como e 19,5 di quelli arrivati sul territorio provinciale), le successive posizioni riservano alcune sorprese. Per esempio i turisti statunitensi si trovano al secondo posto della graduatoria comunale (10,5%) e solo al quinto di quella provinciale (6,9%).

0% 20% 40% 60% 80% 100%

arrivi

resenze

esercizi alberghieri esercizi extralberghieri

-7,8

11,95,7

60,9

17,1

39,8

-20,0

0,0

20,0

40,0

60,0

80,0

Italia

ni

stra

nier

i

Tota

le

Italia

ni

stra

nier

i

Tota

le

alberghieri extralberghieri

presenze

9,55,2

7,713,3

30,8

-4,2

-5,00,05,0

10,015,020,025,030,035,0

Italia

ni

stra

nier

i

Tota

le

Italia

ni

stra

nier

i

Tota

le

alberghieri extralberghieri

arrivi

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DISSESTI

63

Camera di Commercio di Como - Unità Organizzativa Studi e Statistica

FALLIMENTI

Anche per il 2010 il numero dei dissesti aziendali è risultato assai elevato ed in peggioramento rispetto al bilancio già pesante del 2009.

Le sentenze di fallimento emesse dal Tribunale di Como a carico di aziende locali sono risultate 122 contro le 115 dell’anno precedente.

Più della metà delle sentenze sono state emesse a carico di aziende industriali e dell’edilizia (72 sentenze contro le 66 dell’anno precedente). In peggioramento anche il settore del commercio con 25 sentenze contro le 19 del 2009. Nei servizi le sentenze sono invece diminuite da 30 a 25.

Come di consueto la forma giuridica delle imprese fallite è costituita prevalentemente da società a responsabilità limitata, 77 sentenze contro le 66 dell’anno precedente, seguono le ditte individuali con 23 sentenze a fronte delle 13 del 2009.

Per le altre forme giuridiche si è registrata una fl essione rispetto all’anno precedente: a carico delle società a responsabilità limitata sono state emesse 11 sentenze (erano 17 nel 2009); a carico delle società in nome collettivo sono risultate 7 sentenze (11 nel 2009) ed infi ne a carico delle società per azioni le sentenze sono risultate solo 3 (8 nel 2009).

N. Sentenze di Fallimento

0

20

40

60

80

100

120

140

Ind/Edil Comm Altre TOT

2007 20082009 2010

Sentenze di fallimento - Anno 2010

Srl63%

SpA2%

Sas9%

Snc6%

Scrl/Cons1% Ditte ind

19%

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DISSESTI

64

Camera di Commercio di Como - Unità Organizzativa Studi e Statistica

PROTESTI

La situazione degli eff etti protestati nell’anno 2010 vede un peggioramento per quanto riguarda le cambiali che hanno registrato un aumento, rispetto all’anno precedente, sia come numero (7.927) che come importo (14,8 milioni di euro), con una crescita rispettivamente del 15% e del 20%.L’importo medio per eff etto è stato di 1.866 euro, era di 1.798 nel 2009.

In fl essione invece il numero di assegni protestati, 1.046 contro i 1.434 del 2009. Anche l’importo complessivo ha registrato una sostenuta fl essione: da oltre 10 milioni del 2009 agli attuali 6 milioni.L’importo medio per eff etto è risultato di 5.870 euro contro i 7.140 euro del 2009.

Contrariamente a quanto si verifi cava in passato, nel corso del 2010, si sono incrementati i protesti di tratte non accettate salite a oltre 1000, erano 346 nel 2009, per un importo complessivo di quasi 2 milioni di euro. L’importo medio per eff etto è risultato però in fl essione: 1.994 euro contro i 2.321 euro dell’anno precedente.

Importi protesti

0

2

4

6

8

10

12

14

16

2006 2007 2008 2009 2010

Milioni di Euro

Cambiali Assegni

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MERCATO DEL LAVORO

65

Camera di Commercio di Como - Unità Organizzativa Studi e Statistica

Indagine Istat Forze di Lavoro

Nel corso del 2010 le indicazioni che si possono trarre dalle stime provinciali ISTAT sulle

forze di lavoro, mostrano un mercato del lavoro provinciale in miglioramento: rispetto

all’anno precedente è aumentata la popolazione attiva, come pure gli occupati cresciuti

del 2,4% una performance nettamente migliore di quella della media regionale e nazionale

dove gli occupati sono diminuti rispettivamente dello 0,6% e dello 0,7%.

Nella media del 2010 gli occupati sono risultati 258 mila di cui 152 mila maschi e 106

mila femmine, l’incremento annuo è stato rispettivamente del 2,7% e del 2%.

I disoccupati sono risultati 14 mila unità, un valore leggermente inferiore a quello del

2009.

Occupati

Dei 258 mila occupati in provincia di Como 200 mila

sono dipendenti e 59 mila sono indipendenti.

La distribuzione degli occupati nei settori di attività vede

una concentrazione prevalente nei servizi (155 mila unità

pari al 60% del totale) segue l’industria in senso stretto

(78 mila unità pari al 30%), le costruzioni (23 mila unità

pari al 9%), la restante quota appartiene all’agricoltura.

Rispetto allo scorso anno sono rimasti sostanzialmente stabili sia l’industria in senso stretto

Occupati Como

235

240

245

250

255

260

2006 2007 2008 2009 2010

migliaia Disoccupati Como

0

24

68

10

1214

16

2006 2007 2008 2009 2010

migliai

Occupati 2010

Dip.77%

Indip.23%

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MERCATO DEL LAVORO

66

Camera di Commercio di Como - Unità Organizzativa Studi e Statistica

che le costruzioni, mentre il settore dei servizi ha registrato un incremento del 14% che in

valori assoluti equivale ad una crescita di 5 mila unità di cui 1.000 come dipendenti e 4.000

come indipendenti.

Il raff ronto con le altre province lombarde evidenzia come province più industrializzate

Varese, Lecco e Bergamo (maggiore quota di occupati nell’industria in senso stretto) in questa

graduatoria Como occupa il quinto posto, la Lombardia si colloca all’ottavo posto e l’Italia al

penultimo. L’ultima posizione è occupata da Sondrio con una quota del 19,7%.

Per quanto concerne il settore dei servizi al primo posto si colloca Milano, con una quota di

occupati pari al 73%, seguono Pavia e Sondrio.

Como occupa l’ottava posizione, l’Italia è al secondo posto e la Lombardia al quinto. In ultima

posizione si trova Mantova.

Occupati 2010

Agr.1% Ind.

30%

Costr.9%

Servizi60%

Quota di occupati nell'Industria in senso stretto34,7 34,5 34,0

32,130,3 29,3 29,1

26,523,4 22,9

20,8 20,0 19,7

0

5

10

15

20

25

30

35

VA LC BG MN

CO CR

BS

LOM

B

LO PV MI

ITAL

IA SO

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MERCATO DEL LAVORO

67

Camera di Commercio di Como - Unità Organizzativa Studi e Statistica

Tassi

Dai dati di cui sopra si ricavano degli indicatori fondamentali per il mercato del lavoro:

• Tasso di attività (rapporto fra la popolazione attiva e la popolazione di 15 anni ed oltre)• Tasso di occupazione (rapporto fra gli occupati e la popolazione di 15 anni ed oltre)• Tasso di disoccupazione (rapporto tra i disoccupati e la popolazione attiva)

Tasso di attività

Il tasso di attività è risultato del 68,6% in leggera

risalita rispetto all’anno precedente (68,1%), ma

il miglioramento è dovuto solo alla componente

maschile che con il 78,1% ha recuperato circa un

punto percentuale, il tasso di attività femminile,

invece, con il 58,9% è rimasto invariato.

In Lombardia il tasso di attività è risultato del 69% ed

in Italia del 62%.

Tasso di occupazione

Il tasso di occupazione è risultato del 65% di cui

75,2% per i maschi e 54,7% per le femmine. Rispetto

all’anno precedente si registra un recupero per i

maschi di oltre un punto percentuale, ma anche

per la componente femminile si osserva un

leggero rialzo.

In Lombardia il tasso di occupazione è risultato del

65,1% ed in Italia del 56,9%.

Tasso di Attivita' - Media 2010

58606264666870

Com

o

LOM

B

ITAL

IA

%

Tasso di Occupazione - Media 2010

5254565860626466

Com

o

LOM

B

ITAL

IA

%

Quota di occupati neI Servizi72,5

67,6 66,5 65,2 64,0 62,6 60,0 59,9 58,3 56,8 56,6 54,1 52,5

0

15

30

45

60

75

MI

ITAL

IA PV SO

LOM

B

LO CR

CO BS LC VA BG MN

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MERCATO DEL LAVORO

68

Camera di Commercio di Como - Unità Organizzativa Studi e Statistica

Tasso di disoccupazione

Il tasso di disoccupazione è risultato in miglioramento rispetto all’anno precedente

scendendo dal 5,7 al 5,1%; per i maschi è risultato del 3,6% e per le femmine del 7,1%,

il ribasso ha interessato in ugual misura entrambe le componenti.

In Lombardia Como è una delle province dove il tasso di disoccupazione è risultato in discesa,

risultato migliore del nostro è stato quello di Bergamo, 3,7%.

In Lombardia il tasso di disoccupazione è risultato del 5,6% in peggioramento rispetto al

5,4% del 2009. Anche per l’Italia il tasso di disoccupazione è peggiorato dal 7,8% del 2009

all’8,4% del 2010.

Un raff ronto di più lungo periodo evidenzia che il tasso di disoccupazione comasco risultava,

fi no al 2009, leggermente più elevato rispetto al dato medio lombardo, nel 2010 la situazione

si è invertita.

Il dato medio dell’Italia è sempre risultato più alto.

Tasso di Disoccupazione

0

1

2

3

4

5

6

7

8

9

2006 2007 2008 2009 2010

C0 Lom Italia%

Tasso di disoccupazione Media 2010

6,6 6,6 6,55,9 5,8 5,7 5,7 5,6 5,3 5,3 5,1

3,7

8,4

0

2

3

5

6

8

9

ITAL

IA MN

CR

SO MI

BS LO PV

LOM

VA LC CO

BG

%

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MERCATO DEL LAVORO

69

Camera di Commercio di Como - Unità Organizzativa Studi e Statistica

Osservatorio provinciale del lavoro

I dati amministrativi dell’Osservatorio provinciale del lavoro dove confl uiscono le rilevazione

dei Centri per l’Impiego indicano, per l’anno 2010, un leggero miglioramento del mercato

del lavoro provinciale, rispetto all’andamento marcatamente cedente dell’anno

precedente.

Il numero delle persone che si è rivolto

ai Centri per l’ Impiego della provincia

di Como per la ricerca di un posto di

lavoro è risultato di 17.465 unità,

il 5,8% in meno rispetto all’anno

precedente.

Secondo il genere i maschi sono risultati

8.642 con una fl essione del 4,6% e le

femmine 8.823, -6,9%.

Il bilancio rimane comunque ancora

molto negativo e ben lontano dai valori

pre-crisi.

Secondo la provenienza delle persone disoccupate

la stragrande maggioranza è italiana, 13.778 unità,

seguono gli extracomunitari 3.547 unità, e solo 140

persone sono comunitari.

Rispetto all’anno precedente tutte le categorie hanno

ridotto il loro numero.

La distribuzione dei disoccupati nei cinque Centri per l’Impiego vede una prevalenza

nell’area di Como, seguono Appiano Gentile, Cantù, Erba e Menaggio.

Flusso di disoccupati per aree

Cantù20%

Erba13%

Como31%

Appiano G.

25%

Menaggio11%

Provenienza disoccupati

Extracomun.20%

Comun.1%

Italiani79%

Flusso di persone in cerca di lavoro

01.0002.0003.0004.0005.0006.0007.0008.0009.000

10.000

2006 2007 2008 2009 2010

Maschi Femmine

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MERCATO DEL LAVORO

70

Camera di Commercio di Como - Unità Organizzativa Studi e Statistica

Nel corso del 2010 gli avviamenti disposti in aziende locali sono risultati 72.972, il 13%

in più rispetto all’anno precedente di cui 33.302 hanno interessato i maschi (+16%) e

31.488 le femmine (+9%). Si ricorda che il numero degli avviamenti non coincide con il

numero di lavoratori avviati in quanto una persona può essere avviata più volte nel corso

dell’anno.

La tipologia di contratto più diff usa (56% del totale) è quella a tempo determinato, le

assunzioni con contratto a tempo indeterminato rappresentano solo il 31% del totale.

La distribuzione degli avviamenti per aree dei Centri dell’Impiego è riportata dal grafi co

sottostante.

Avviamenti per aree

Menaggio7%

Appiano G.

14%

Como54%

Erba10%

Cantù15%

Avviamenti - analisi per tipologia di contratto - Anno 2010

Lavoro a tempo determinato

56%

Lavoro a tempo indeterminato

21%

Lavoro a progetto

7%

Apprendistato 3%

Altro 4%

Somministrazione

9%

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MERCATO DEL LAVORO

71

Camera di Commercio di Como - Unità Organizzativa Studi e Statistica

Il numero di lavoratori avviati è risultato di 46.209 unità di cui 24.363 maschi e 21.946

femmine.

per le femmine).

Excelsior

L’indagine annuale condotta da Unioncamere sul fabbisogno di manodopera espresso dalle

imprese relativa all’anno 2010 indica per la provincia di Como un tasso di ingresso sul

mercato del lavoro del 4,5% (in peggioramento rispetto al 5,3% dell’’anno precedente)

ed un tasso di uscita del 6,5%, uguale a quello del 2009.

In valori assoluti si tratta di 5.550 assunzioni e di 8.090 cessazioni con un saldo occupazionale

negativo per 2.540 unità. Il saldo negativo è determinato da saldi occupazionali negativi

soprattutto nell’industria (-2.060 unità), più contenuto è risultato quello dei servizi (-480

unità).

Secondo la classe dimensionale l’andamento peggiore è risultato quello delle imprese

di piccole e grandi dimensioni, mentre quelle di dimensione intermedia hanno avuto un

bilancio negativo più contenuto.

L’andamento di Como è abbastanza in linea con l’andamento lombardo (solo pochi decimi

di punto a favore della regione); in Italia i valori sono più elevati: il tasso di ingresso è risultato

del 7% e quello in uscita dell’8,5%, ne è conseguito quindi un saldo negativo, meno ampio

(-1,5%).

Avviati Totali - Anno 2010

Fino a 19 3% da 20 a 24

16%

da 25 a 16%

da 30 a 34 14%

da 35 a 39 14%

oltre 54 8%

da 50 a 54 7%

da 45 a 4910%

da 40 a 44 12%

Rispetto all’anno precedente si è registrata una crescita del 3,5% (2,5% per i maschi e 1%

Secondo l’età dei lavoratori assunti non ci sono sostanziali diff erenza tra maschi e femmine.

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MERCATO DEL LAVORO

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FRONTALIERI

I frontalieri della provincia di Como occupati in Canton Ticino, secondo i dati dell’Uffi cio di Statistica del Canton Ticino (USTAT), sono ammontati, nella media del 2010, a 19.028 unità, di cui 10.964 maschi e 8.065 femmine.Rispetto all’anno precedente si è registrato un incremento del 6,4% (6,9% per i maschi e 5,7% per le femmine).I lavoratori frontalieri costituiscono il 7,4% degli occupati provinciali (dati Forze di lavoro).Da sempre il Canton Ticino rappresenta per la nostra provincia un bacino occupazionale rilevante: nell’arco di dieci anni i lavoratori frontalieri sono aumentati del 56%, in valori assoluti l’aumento è di 6.800 unità.

Complessivamente i lavoratori italiani occupati in Canton Ticino sono 46.994 di cui 28.108 maschi e 18.885 femmine. Rispetto all’anno precedente la crescita è stata del 6,8%.

Secondo le province di provenienza al primo posto si colloca Varese con 20.563, segue Como con 19.028, Verbano-Cusio-Ossola con 4.392, Sondrio con 265 e Lecco con 234.

Frontalieri della provincia di Como

02468

101214161820

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

Migliaia

Frontalieri italiani in Canton Ticino - Anno 2010

Como40%

Verbano-Cusio-Ossola

9%

Varese45%

Altre province

5%

Lecco0%

Sondrio1%

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SISTEMA MONITORAGGIO IMPRESE LAVORO

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Camera di Commercio di Como - Unità Organizzativa Studi e Statistica

Uno sguardo alla demografi a delle imprese da un punto di vista diverso da quello dei dati di

Infocamere è quello che si ricava da SMAIL (Sistema di Monitoraggio Annuale delle Imprese

e del Lavoro) che mette in relazione le unità locali con i relativi addetti.

Il campo d'osservazione è rappresentato dalle imprese e dagli altri soggetti tenuti all'iscrizione

alla Camera di Commercio; SMAIL è realizzato integrando i dati del Registro Imprese con dati

di fonte INPS e con la verifi ca diretta dell’eff ettivo stato di attività ed è accessibile sul Web

dal sito della Camera di Commercio. Si precisa che SMAIL prende in considerazione solo

le unità locali con almeno un addetto escludendo quindi eventuali magazzini, esposizioni

senza vendita e similari, nonché tutte le posizioni in stato concorsuali, ciò porta a dei risultati

A seguito dell’introduzione della codifi ca Ateco 2007 sono stati ricostruiti gli archivi della

serie storica per l’ultimo triennio (2007-2009).

Secondo tali dati le unità locali con addetti attive in provincia di Como al 31 dicembre 2009

erano 50.961, con un incremento, rispetto all’anno precedente, dello 0,4% con un totale di

addetti (imprenditori e dipendenti) di 179.450 unità (-2,5%).

Per quanto concerne l’andamento settoriale si registra, per le unità locali , un andamento

cedente per il comparto manifatturiero che dal 2007 al 2009 ha perso 426 unità attestandosi

sul valore di 9.011; al contrario il comparto delle costruzioni si è ampliato, passando da 9.155

unità del 2007 a 9.364 unità del 2009 (+209 unità), come pure il terziario che con complessive

30.069 unità del 2009 ha registrato un incremento, rispetto al 2007, di 350 unità.

All’interno del terziario il comparto più consistente, quello del commercio, 12.510 unità (pari

al 41% del totale del settore), ha subìto una fl essione di 169 unità; tutti gli altri comparti

hanno invece registrato una crescita, con incrementi sostenuti per la voce Servizi di alloggio

e ristorazione (3.819 unità ed un incremento di 183 unità) e per la voce Noleggio-agenzie di

viaggio-servizi di supporto alle imprese (1.758 unità ed un incremento di 168 unità).

L’andamento degli addetti vede una forte contrazione nel settore manifatturiero che perde

in tre anni oltre 5 mila addetti attestandosi, a fi ne 2009 a 66.134 unità; anche il settore delle

costruzioni, con 20.118 addetti ha ridotto la propria consistenza di 549 unità.

Complessivamente positivo l’andamento degli addetti nel terziario che registra una

consistenza di 87.754 addetti (+1.601 unità), all’interno del terziario la voce più consistente,

Unità Locali

50.600

50.700

50.800

50.900

51.000

2007 2008 2009

Addetti

176.000178.000180.000182.000184.000186.000

2007 2008 2009

diversi rispetto a quelli di Infocamere.

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SISTEMA MONITORAGGIO IMPRESE LAVORO

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Camera di Commercio di Como - Unità Organizzativa Studi e Statistica

cioè quella del commercio, 30.917 addetti, registra anch’essa un incremento, pur se più

modesto: 86 unità.

Come si evidenzia nei grafi ci seguenti la distribuzione nei settori di attività delle unità locali

e degli addetti non è coincidente: per quanto riguarda le unità locali la quota maggioritaria

è appannaggio del terziario (60%), mentre il settore manifatturiero raggiunge il 36% (18%

nell’industria in senso stretto, e 18% nelle costruzioni), il restante 4% sono unità locali

agricole.

Per gli addetti invece le quote si eguagliano: 50% nel

terziario, 48% nel manifatturiero (37% nell’industria

in senso stretto e 11% nelle costruzioni) e 2%

nell’agricoltura.

Secondo la forma giuridica la quota maggiore delle

unità locali è costituita da ditte individuali (49%),

seguono le società di persone (25%), le società a

responsabilità limitata (21%), e le società per azioni

(3%).

Situazione diversa per la distribuzione degli addetti:

la quota maggiore si concentra nelle società a

responsabilità limitata (27%), seguono le società per

azioni (24%), le società di persone (22%) e le ditte

individuali (19%).

Unita Locali 2009

Agr.4%

Ind.18%

Costr.18%

Terziario60%

Addetti 2009

Agr.2%

Ind.37%

Costr.11%

Terziario50%

Unità Locali 2009

Soc. azioni3%

Coop.1%

S.R.L.21%

Soc. person

e25%

Ditte Ind.49%

Altre forme1%

Addetti 2009

Soc. azioni24%

Coop.5%S.R.L.

27%

Altre forme3%

Ditte Ind.19%

Soc. person

e22%

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SISTEMA MONITORAGGIO IMPRESE LAVORO

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Addetti

Un’analisi puntuale che si può ricavare dall’archivio SMAIL è quella relativa agli addetti.

Una prima distinzione è fra addetti indipendenti (imprenditori-soci) ed addetti dipendenti,

questi ultimi distinti secondo le qualifi che professionali.

Su un totale di 179.450 addetti alle unità locali della

provincia, 49.118 (pari al 27%) sono imprenditori e

130.272 (83%) sono dipendenti.

Fra i dipendenti la qualifi ca più diff usa è quella di

operaio, 73.791 unità, segue la qualifi ca di impiegati,

50.179 unità, quella di apprendista, 5.049 unità ed

infi ne quella di dirigente, 1.253 unità.

A parte sono rilevate anche le forme di lavoro interinali

che contano 1.203 unità.

Rispetto all’anno precedente si è registrata una crescita dei lavoratori indipendenti dello

0,5% (+259 unità) per contro i dipendenti sono diminuiti del 3,6% (-4.827 unità). La fl essione

ha interessato le qualifi che di operaio (- 4,4% pari a -3.427 unità), di impiegato (-1,5% pari

a -785 unità) e di apprendista (-12% pari a -672 unità); solo la categoria dei dirigenti ha

misurato una crescita (+4,8% pari a +57 unità).

Un’ulteriore distinzione è quella per genere: gli addetti complessivi sono per il 64% maschi e

per il 36% femmine; tale percentuale si modifi ca a seconda che si tratti di addetti indipendenti

o dipendenti. Fra i primi la quota dei maschi raggiunge il 77% (la quota femminile è solo del

23%), mentre nei secondi tale quota si abbassa al 59% (41% la quota femminile).

Secondo i settori di attività economica la quota delle dipendenti femmine è maggioritaria

nelle attività del terziario e principalmente nella sanità, nell’istruzione, nelle attività di

trasmissione, nelle attività immobiliari e nei servizi di ristorazione.

Nel settore commerciale la quota di dipendenti uomini e donne si eguaglia.

Fra gli addetti indipendenti il settore di attività economica dove è rilevante la quota

femminile (55%) è quello delle altre attività di servizi che comprendono le attività di

organizzazioni associative, riparazione di computer e beni per la casa e la persona. I settori

dove la quota femminile è sotto la media (23%), oltre ovviamente le costruzioni, sono le

attività manifatturiere, i trasporti e le attività fi nanziarie ed assicurative.

Nati-mortalità

Un altro aspetto presente all’interno di SMAIL è il modulo stock-fl ussi che consente di di

distinguere le variazioni occupazionali derivanti dalla nati-mortalità delle imprese da quelle

generate dalla variazione dei livelli occupazionali nelle imprese “compresenti”, cioè quelle

DIPENDENTI 2009

Operai56%

Impiegati

39%

Dirigenti1%

Apprendisti4%

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che restano attive nel corso dell’anno.

L’osservazione dei dati 2009 sulla base del modulo stock-fl ussi evidenzia che praticamente

tutta la riduzione occupazionale rilevata in precedenza (-4.600 unità) è da addebitare alle

perdite avvenute in imprese che sono rimaste attive nel corso dell’anno.

Il saldo occupazionale derivante dei fl ussi di nati-mortalità delle imprese (che in termini di

imprese si mantiene leggermente positivo) sarebbe invece sostanzialmente nullo (pari a -70

unità circa).

Dal punto di vista settoriale, il saldo derivante da eventi demografi ci risulta positivo in diversi

comparti, con particolare riferimento al turismo (+3,4%), ai servizi alle persone (+1,1%) e alle

costruzioni (+0,9%) e non raggiunge mai valori oltre il -1%, con la sola eccezione dell’industria

metalmeccanica (-1,8%).

Anche la variazione occupazionale delle imprese compresenti, fortemente negativa

nell’industria, nelle costruzioni e nei trasporti, risulta positiva nelle public utilities, nel turismo

e nei servizi fi nanziari, informatici e professionali, presentando invece un valore nullo nel

commercio.

Imprese per classi dimensionali

Oltre il 90% delle imprese della provincia

di Como sono micro-imprese vale a dire

che hanno una dimensione inferiore ai 9

addetti, il 6% sono piccole imprese (da 10

a 49 addetti), l’1% sono medie imprese (da

50 a 249 addetti) e solo lo 0,1% è costituito

da grandi imprese (250 addetti ed oltre), in

valori assoluti sono solo 44 imprese.

Esaminando il comparto manifatturiero

le percentuali si modifi cano: si riducono

le micro-imprese a vantaggio di quelle di

maggiori dimensioni.

Le piccole e medie imprese raggiungono il

17,6% del totale del settore, pari ad un valore

assoluto di 1.372 imprese per complessivi

40.686 addetti.

Le grandi imprese sono solo lo 0,3% del

totale del comparto manifatturiero pari a 21

imprese per complessivi 9.172 addetti.

Imprese per classi dimensionali Anno 2009

Micro impresa93,4%

Media impresa

0,7%Piccola impresa

5,7%Grandi imprese

0,1%

Imprese settore manifatturiero Anno 2009

Piccola impresa15,1%

Media impresa

2,5%

Grandi imprese

0,3%

Micro impresa82,2%

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Finito di stampare il 5 maggio 2011da Larioprint snc - Como