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Lunedì 11 Novembre 2013 11:10 amministratore Giovanni Sgro': Sul cosiddetto «Capitolo sesto inedito» di Marx Sul cosiddetto «Capitolo sesto inedito» di Marx Appunti di lettura e considerazioni critiche Giovanni Sgro' 1. Premessa Il cosiddetto Capitolo sesto inedito rappresenta ‒ insieme ai Grundrisse uno di quei manoscritti marxiani che nel corso degli anni Settanta del secolo scorso hanno avuto grande diffusione e notevole recezione in Francia, in Germania e anche in Italia, dove fu tradotto per la prima volta nel 1969 da Bruno Maffi per i tipi de La Nuova Italia [1] e fu poi oggetto di una fortunata serie di lezioni di Claudio Napoleoni (Torino, Bollati Boringhieri, 1972). Nel presente contributo cercherò di offrire una sorta di “percorso di lettura” personale (§ 3) del denso testo del Capitolo sesto, al fine di mettere in luce alcune caratteristiche specifiche della sua trama teorica e alcuni suoi elementi di grande attualità politica (§ 4). Prima di passare all’analisi specifica dei contenuti del Capitolo sesto, mi sembra opportuno collocarlo brevemente nel progetto marxiano di critica dell’economia politica (§ 2). 2. Il ruolo e la posizione del Capitolo sesto inedito nel progetto marxiano di critica dell’economia politica I curatori del volume 4.1 della seconda sezione della MEGA 2 hanno stabilito che il Capitolo sesto è stato scritto da Marx tra l’estate del 1863 e l’estate del 1864 [2]: esso si colloca dunque all’altezza del terzo tentativo marxiano di esporre la sua critica dell’economia politica. Come è noto, il primo tentativo è rappresentato dai sette quaderni del 1857/58, noti con il nome redazionale di Grundrisse, che non costituiscono però, a ben vedere, il primo abbozzo de Il capitale, bensì il primo tentativo di una esposizione complessiva dell’ambizioso progetto marxiano di critica dell’economia politica [3]. Nei Grundrisse si trova, infatti, una delle prime formulazioni del cosiddetto “piano dei sei libri”: 1) il capitale; 2) la proprietà fondiaria; 3) il salario; 4) lo Stato; 5) il commercio internazionale; 6) il mercato mondiale e le crisi [4]. Il secondo tentativo compiuto da Marx per esporre il suo progetto di critica dell’economia politica è rappresentato dai 23 quaderni del manoscritto del 1861-63, la cui parte centrale è occupata dalle cosiddette Teorie sul plusvalore che, a loro volta, non costituiscono il “quarto libro” de Il capitale, in quanto è solo a partire dal Capitolo sesto che Marx inizia a parlare di un progetto in quattro libri (da pubblicare in tre volumi) e, quindi, di un quarto libro da dedicare alla storia delle teorie economiche, che viene separata dall’esposizione teoretica vera e propria, secondo la falsariga di Per la critica dell’economia politica (1859), in cui ai capitoli teorici seguiva un’ampia ricostruzione della storia delle categorie economiche. READ MORE READ MORE READ MORE ISCRIZIONE AL FEED RSS Iscriviti Save page as PDF VUOI ISCRIVERTI ALLA NEWSLETTER? Nome Email Ricezione Testo HTML ISCRIVITI QUATTRO ANNI FA Le meravigliose bolle di sapone Carry Trade Written on 25 Novembre 2009, 11.37 by admin Le meravigliose bolle di sapone Carry Tradedi Nouriel Roubini *Da marzo i prezzi delle attività rischiose di ogni genere (azioni, petrolio, energia,... 1400 Miccia corta Written on 23 Novembre 2009, 17.31 by admin Miccia corta di Sergio SegioUno stralcio della Prefazione alla nuova edizione di Miccia cortaOltre quattro anni fa, licenziando questo libro, ho provato... 1650 I terro-buonisti Written on 23 Novembre 2009, 12.11 by admin I terro-buonistiAldo GiannuliNella scorsa settimana è giunto alla redazione bolognese dell’Unità un documento di 4 cartelle a firma “Nuclei di azione... 1040 Crisi sistemica globale - Gli stati di fronte alle tre opzioni brutali del 2010: Inflazione, SEGUI SINISTRAINRETE ANCHE SU TWITTER! Segui Segui CERCA NEL SITO Search... BEATI I COSTRUTTORI DI PACE MANIFESTAZIONE 30 NOVEMBRE NO GRANDI OPERE – NO CONSUMO DI SUOLO PER LA DEMOCRAZIA E I BENI COMUNI PER IL DIRITTO DI RESPIRARE, LAVORARE, VIVERE IN VENETO Giornata di mobilitazione regionale in difesa della qualità della vita Sabato 30 novembre ore 14 - stazione FS di Santa Lucia manifestazione regionale a Venezia PER SAPERNE DI PIU' CLICCA QUI Vedi anche volantino 1 - 2 Qui la lista degli aderenti BROWSER CONSIGLIATI Sito ottimizzato per i seguenti browser: Firefox Vai al contenuto Vai alla navigazione principale Vai alla prima colonna Vai alla seconda colonna SINISTRAINRETE Archivio articoli e documenti per il dibattito nella sinistra home mappa del sito crisi mondiale marxismo Analisi di classe politica politica italiana neoliberismo teoria cultura mondo/imperialismo geopolitica politica economica ecologia e ambiente lavoro e sindacato sinistra radicale società storia finanza filosofia globalizzazione archivio documenti teoria economica europa spesa pubblica keynes articoli brevi converted by Web2PDFConvert.com

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  • Luned 11 Novembre 2013 11:10 amministratore

    Giovanni Sgro': Sul cosiddetto Capitolo sestoinedito di Marx

    Sul cosiddetto Capitolo sesto inedito di MarxAppunti di lettura e considerazioni critiche

    Giovanni Sgro'

    1. Premessa

    Il cosiddetto Capitolo sesto ineditorappresenta insieme ai Grundrisse uno di quei manoscritti marxiani che nelcorso degli anni Settanta del secoloscorso hanno avuto grande diffusione enotevole recezione in Francia, inGermania e anche in Italia, dove futradotto per la prima volta nel 1969 daBruno Maffi per i tipi de La Nuova Italia[1] efu poi oggetto di una fortunata serie dilezioni di Claudio Napoleoni (Torino,Bollati Boringhieri, 1972).

    Nel presente contributo cercher di offrire una sorta di percorso di lettura personale ( 3) deldenso testo del Capitolo sesto, al fine di mettere in luce alcune caratteristiche specifiche dellasua trama teorica e alcuni suoi elementi di grande attualit politica ( 4). Prima di passareallanalisi specifica dei contenuti del Capitolo sesto, mi sembra opportuno collocarlobrevemente nel progetto marxiano di critica delleconomia politica ( 2).

    2. Il ruolo e la posizione del Capitolo sesto inedito nel progetto marxiano di criticadelleconomia politica

    I curatori del volume 4.1 della seconda sezione della MEGA2 hanno stabilito che il Capitolosesto stato scritto da Marx tra lestate del 1863 e lestate del 1864[2]: esso si colloca dunqueallaltezza del terzo tentativo marxiano di esporre la sua critica delleconomia politica.

    Come noto, il primo tentativo rappresentato dai sette quaderni del 1857/58, noti con ilnome redazionale di Grundrisse, che non costituiscono per, a ben vedere, il primo abbozzode Il capitale, bens il primo tentativo di una esposizione complessiva dellambizioso progettomarxiano di critica delleconomia politica[3]. Nei Grundrisse si trova, infatti, una delle primeformulazioni del cosiddetto piano dei sei libri: 1) il capitale; 2) la propriet fondiaria; 3) ilsalario; 4) lo Stato; 5) il commercio internazionale; 6) il mercato mondiale e le crisi[4].

    Il secondo tentativo compiuto da Marx per esporre il suo progetto di critica delleconomiapolitica rappresentato dai 23 quaderni del manoscritto del 1861-63, la cui parte centrale occupata dalle cosiddette Teorie sul plusvalore che, a loro volta, non costituiscono il quartolibro de Il capitale, in quanto solo a partire dal Capitolo sesto che Marx inizia a parlare di unprogetto in quattro libri (da pubblicare in tre volumi) e, quindi, di un quarto libro da dedicarealla storia delle teorie economiche, che viene separata dallesposizione teoretica vera epropria, secondo la falsariga di Per la critica delleconomia politica (1859), in cui ai capitoliteorici seguiva unampia ricostruzione della storia delle categorie economiche.

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  • teorici seguiva unampia ricostruzione della storia delle categorie economiche.

    Il fatto che a partire dal 1863 incominci a prendere forma nella mente di Marx il progetto de Ilcapitale in tre volumi (suddivisi in quattro libri) non credo per che comporti, sia detto enpassant, che Marx abbia abbandonato tout court la strutturazione del suo progetto di criticadelleconomia politica secondo il piano originario dei sei libri. Data lampiezza e lacomplessit del progetto e considerate le sue precarie condizioni economiche e di salute,egli stato s costretto a rinunciare alla realizzazione personale di tale imponente progetto diricerca, ma non necessariamente al piano dei sei libri che, a mio avviso, continua amantenere inalterata la sua validit teorica.

    Comunque sia, tra lestate del 1863 e lestate del 1864 Marx lavor alla redazione de Ilcapitale in tre volumi (suddivisi in quattro libri). Inizia dal primo libro, del quale ci rimastoappunto solo il Capitolo sesto, passa poi al terzo libro (di cui conclude il manoscrittoprincipale) e, infine, al secondo libro (di cui scrive il primo manoscritto)[5].

    Sulla base dellindice della prima edizione a stampa (1867) del primo libro de Il capitale, sipu ipotizzare che la struttura del primo libro nel manoscritto del 1863-65 potrebbe forseessere stata la seguente:

    1. La trasformazione di denaro in capitale2. La produzione del plusvalore assoluto3. La produzione del plusvalore relativo4. Ulteriori ricerche sulla produzione del plusvalore assoluto e relativo5. Il processo di accumulazione del capitale6. Risultati del processo di produzione immediato

    Il lavoro al manoscritto del primo libro si prolung fino alla fine del 1865. Secondo il nuovoprogetto dei quattro libri in tre volumi, Marx intendeva inizialmente pubblicare il primo ed ilsecondo libro insieme nel primo volume (processo di produzione immediato e suamediazione nel processo di circolazione); il secondo volume doveva contenere il terzo libro(dedicato alle configurazioni del processo complessivo); il terzo volume avrebbe dovutocontenere il quarto libro dedicato alla storia della teoria (per la quale forse avrebbe attinto daiquaderni centrali del manoscritto del 1861-63).

    Per tutta una serie di motivi estrinseci (la pubblicazione anticipata del solo primo libro qualeprimo volume)[6] e, soprattutto, di architettura teorica (largomento trattato nel Capitolo sestonon costituisce il passaggio al secondo libro, bens loggetto del terzo libro)[7], tra la fine del1866 e linizio del 1867 Marx decide di non utilizzare pi il Capitolo sesto, che avrebbe dovutofungere da passaggio dal primo al secondo libro nel primo volume e, anzi, in occasionedella seconda edizione (1873) del primo libro elimina anche quelle poche righe riassuntive[8]presenti sullultima pagina della prima edizione (1867), che avrebbe potuto e dovuto servireda passaggio al secondo libro.

    Da questa breve ricostruzione[9] emerge chiaramente la centrale importanza del Capitolosesto, sia perch ci offre una sorta di istantanea dellimmane e diuturno lavoro diesposizione della critica delleconomia politica, che impegn Marx per pi di venti anni, siaperch rappresenta un riassunto del primo libro de Il capitale redatto dal suo stesso autore.

    3. I risultati del processo di produzione immediato

    Secondo quanto si legge allinizio del Capitolo sesto[10], in esso sono trattati tre argomentiprincipali, o meglio, in esso sono esposti in forma sintetica i risultati del processo diproduzione immediato:

    1) Merci come prodotto del capitale, della produzione capitalistica;

    2) La produzione capitalistica produzione di plusvalore;

    3) Essa , infine, produzione e riproduzione dellintero rapporto attraverso il qualequesto processo di produzione immediato si caratterizza come specificamentecapitalistico (R, 895).

    Su questi tre punti vorrei soffermarmi brevemente per presentare delle note a margine aldenso testo del Capitolo sesto. Incominciamo per comodit espositiva con il primo punto.

    3.1. Merci come prodotto del capitale

    Un primo elemento che mi preme mettere in evidenza il corso circolare (R, 895)dellesposizione marxiana, il fatto cio che si inizi con la merce, quale forma elementaredella ricchezza borghese (R, 895; c.m.), e si termini con la merce, quale risultatoimmediato del processo di produzione capitalistico (R, 896; c.m.). Nel corsodellesposizione, da un lato la merce si manifesta come presupposto della costituzione delcapitale (R, 896; c.m.), dallaltro essa si manifesta essenzialmente come il prodotto e ilrisultato del processo di produzione capitalistico (R, 896; c.m.).

    A mio avviso, qui Marx segue e mette allopera quel metodo del salire dallastratto al concreto

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  • che nella celebre ed egualmente incompiuta e non pi utilizzata Introduzione del 1857egli designava come il metodo scientificamente corretto[11]: si parte dalla singola merceautonoma semplice in quanto astratta (dal lat. ab-traho), ovvero priva di ulteriorideterminazioni , e si giunge attraverso un processo di concretizzazione (dal lat. cum-crescere), ovvero di arricchimento di ulteriori determinazioni, alla merce quale prodotto erisultato del processo di produzione capitalistico, che non si presenta pi come la singolamerce autonoma (R, 901) da cui si era partiti (che in quanto risultato di un processo diastrazione non esiste concretamente nella sua autonomia), ma si manifesta orafenomenicamente come una massa di merci (R, 901), ovvero per citare lincipit del primolibro de Il capitale come una immane raccolta di merci.

    Tale corso circolare dellesposizione, per cui si parte dalla singola merce autonoma e sigiunge a una massa di merci, pienamente legittimo e coerente con lanalisi della formadi valore contenuta nel primo capitolo del primo libro de Il capitale, perch, a rigore, diremerce significa dire necessariamente merci, in quanto essere merce (la forma di merce)non una propriet naturale dei prodotti del Lavoro (con la maiuscola) o di un particolaretipo di lavoro concreto, bens la forma sociale che investe e riveste il contenutomateriale, i prodotti non del lavoro en genral, ma di una forma storicamente e socialmentedeterminata del lavoro, qual appunto il lavoro che produce merci[12].

    Il corso circolare dellesposizione mostra, a mio avviso, come anche qui Marx segua lalogica di derivazione o, if you like, di ispirazione hegeliana del presupposto/posto[13] e comela sua esposizione continui a situarsi sul livello della generalit/universalit del capitale,secondo il piano originario dei sei libri.

    Come ha ben dimostrato Fineschi, il capitale in generale il capitale diveniente, il capitaleche sta ancora ponendo i propri presupposti, il capitale, cio, che in base alle condizionilogiche di esistenza che lo precedono, costituisce e pone da s i presupposti della propriaesistenza. Una volta che il capitale ha posto i suoi stessi presupposti, esso diventatocapitale divenuto, cio processo di produzione e di circolazione del capitale[14]. Infatti, allafine del primo punto del Capitolo sesto, che nella edizione a stampa avrebbe dovuto fungereda bergang (passaggio) dal primo al secondo libro, si legge:

    Ma queste merci [quali prodotti del processo di produzione immediato, e non pi la singolamerce autonoma] sono adesso, al contempo, portatrici [Trger] del capitale; sono il capitalestesso valorizzato, gravido di plusvalore. E in questa relazione la loro circolazione [semplicedelle merci], che adesso , al contempo, processo di riproduzione del capitale, implicaulteriori determinazioni che erano estranee allastratta considerazione della circolazione dimerci. Dobbiamo dunque considerare adesso la circolazione delle merci come il processo dicircolazione del capitale (R, 924; c.m.).

    Da questo, come da tanti altri passi, si evince come nellesposizione del concetto universaledel capitale, che il contenuto di tutti e tre i libri de Il capitale, vi sia allopera un concetto ditempo di tipo non cronologico, bens logico, un concetto di tempo interno e sistemico, in cuiil prima e il dopo sono scanditi dalla Ent-wicklung, dallo s-volgimento e dis-piegamento deiconcetti, o meglio, del concetto generale/universale di capitale che pone i propri presuppostie si dispiega sussumendo sotto di s, facendoli diventare propri momenti o presupposti, tuttiquegli elementi storici, economici ed extraeconomici che apparentemente sono altro dalcapitale[15].

    In conclusione: la prima parte del Capitolo sesto sulla merce come prodotto specifico delprocesso di produzione capitalistico permette di comprendere come la categoria di merce,con la quale inizia lesposizione marxiana, sia una merce gi capitalistica, ossia gideterminata capitalisticamente, in quanto essa il presupposto e, al contempo, il prodotto delprocesso di produzione capitalistico.

    Unattenta lettura della prima parte del Capitolo sesto (nonch della prima sezione del primolibro de Il capitale) permette quindi di mostrare linconsistenza della storicizzazioneengelsiana della prima sezione del primo libro de Il capitale, nella quale si tratta dellacircolazione semplice delle merci e non di una presunta produzione mercantile semplice[16], che una categoria coniata e introdotta da Engels nelle sue Considerazionisupplementari alla edizione del terzo libro de Il capitale da lui curata[17].

    Nel Capitolo sesto la merce che compare alla fine dellesposizione si manifesta come partemeramente ideale del prodotto complessivo in cui si riproduce il capitale (R, 902), ovvero, infin dei conti, si manifesta come la forma trasformata del capitale che ora si valorizzato (R,902). Alla fine dellesposizione la merce diviene (e si manifesta come) ci che essapropriamente : prodotto del capitale, anzi, forma trasformata del capitale stesso, partealiquota del processo complessivo di produzione e circolazione delle merci:

    La merce singola [presupposto del capitale] , di fatto, un prodotto compiuto [posto dalcapitale], alle cui spalle giace il processo della sua genesi [il processo della sua produzione,dal quale lesposizione ha fatto allinizio astrazione], nel quale di fatto tolto [aufgehoben] ilprocesso [lavorativo] attraverso il quale un particolare lavoro utile si incarnato,oggettualizzato in esso [nel prodotto-merce]. Nel processo di produzione la merce diviene [ciche essa propriamente : Trger (portatrice) del valore che valorizza se stesso, ovvero delcapitale]. Come prodotto essa costantemente respinta dal processo [di produzione nelprocesso di circolazione delle merci], cos che il prodotto stesso [la merce] si manifesta solo

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    calendario) si compiva un eventostorico che avrebbe cambiato ilmondo, aperto a nuove lotte diemancipazione sociale, a nuovevisioni. Le classi popolaridellepoca erano avvoltenellanalfabetismo enellignoranza, in una vita dura eabbruttita, in ogni angolodunEuropa in cui lo sviluppodel capitalismo andava formandoun proletariato insieme aiprocessi di industrializzazione eal formarsi dei paesi moderni. LaRivoluzione dOttobrerappresent tante cose. Nevoglio citare alcune. Fu lapice diuna straordinaria lotta deimovimenti socialisti dellepoca alivello internazionale, cheelevavano con la coscienza di smilioni di operai e contadini. Lacultura non era pi appannaggiodella borghesia e il mondo sipoteva cambiare, lo potevanotrasformare semplici manovali,sarte, minatori, braccianti, sesolo si univano. Fu quindi laprima rivoluzione socialista eproletaria, della classi popolarisubalterne che si comp. E daallora il mondo fu diverso.

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    ERRI DE LUCA:NOTIZIE SU EURIDICE

    NOTIZIE SUEURIDICE

    di Erri De Luca

    Euridice alla lettera significatrovare giustizia. Orfeo va oltreil confine dei vivi per riportarlain terra. Ho conosciuto e fattoparte di una generazione politicaappassionata di giustizia, perciinnamorata di lei al punto diimbracciare le armi per ottenerla.Intorno bolliva il 1900, secoloche spostava i rapporti di forzatra oppressori e oppressi con lerivoluzioni. Orfeo scendeimpugnando il suo strumento e ilsuo canto solista. La miagenerazione e scesa in corodentro la rivolta di piazza. Nondichiaro qui le sue ragioni: per glisconfitti nelle aule dei tribunalispeciali quelle ragioni erano dellecircostanze aggravanti, usatecontro di loro.

    C nella formazione di uncarattere rivoluzionario il lievitodelle commozioni. Il loroaccumulo forma una valanga.Rivoluzionario non un ribelle,che sfoga un suo temperamento, invece unalleanza stretta conuguali con lo scopo di ottenere

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  • come un momento [astratto, se considerato autonomamente] del processo [complessivo diproduzione e circolazione delle merci] (R, 930).

    3.2. La produzione capitalistica produzione di plusvalore

    Veniamo ora brevemente al secondo punto dellesposizione marxiana nel Capitolo sesto. Daquanto sostenuto fin qui si potrebbe forse dedurre che lo scopo della produzione capitalisticasia semplicemente produrre una grande massa di merci. E invece non proprio cos:limmane raccolta di merci , in realt, solo la forma fenomenica in cui si manifesta(erscheint) la ricchezza creata dal capitale.

    Lo scopo specifico e determinante della produzione capitalistica di produrre e riprodurre sestessa, di produrre e riprodurre continuamente il rapporto di capitale, qui determinato a unlivello ancora molto astratto dellesposizione quale plusvalore, valore che crea maggiorvalore:

    La produzione di plusvalore, la quale implica la conservazione del valore originariamenteanticipato, si manifesta quindi come lo scopo determinante, linteresse propulsivo e ilrisultato finale del processo di produzione capitalistico, come ci grazie al quale il valoreoriginario trasformato in capitale [ovvero in un valore maggiore, in plusvalore, in valore chevalorizza ed accresce se stesso] (R, 926).

    Lautovalorizzazione del capitale la creazione di plusvalore , quindi, lo scopodeterminante, dominante e unificante [bergreifende] del capitalista, limpulso e il contenutoassoluti del suo agire (R, 942).

    La massa di merci (come risultato della produzione) vale qui quale portatrice del valore discambio (in seguito Marx preciser che si tratta del valore) del capitale, ovvero del valoreche valorizza se stesso, indipendentemente dal corpo materiale delle merci (sia esso oro,zucchero o letame).

    3.3. La merce quale produzione e riproduzione dellintero rapporto di capitale

    Ma c di pi, e veniamo con ci al terzo punto. Il capitale non solo produce e riproducecontinuamente se stesso, ma, secondo la propria logica immanente, deve accrescersi,ovvero deve riprodursi su scala sempre pi ampia. Per prodursi e riprodursi, il capitale devepoi porre continuamente anche i propri presupposti, la propria linfa vitale, ovvero il lavoro vivo:

    Il capitale non produce quindi solo capitale, esso produce una crescente massa di lavoratori,la materia solo grazie alla quale esso pu funzionare come capitale aggiuntivo. [] Laproduzione capitalistica non solo riproduzione del rapporto, la riproduzione di esso suscala sempre crescente e nella stessa misura in cui, con il modo di produzione capitalistico,si sviluppa la forza produttiva sociale del lavoro, cresce la ricchezza accumulata torreggiantedi fronte al lavoratore come ricchezza che lo domina, come capitale , si espande di frontea lui il mondo della ricchezza come un mondo che gli estraneo e che lo domina e, nellastessa proporzione, si sviluppa in opposizione la sua soggettiva povert, indigenza edipendenza. Il suo svuotamento e quella pienezza si corrispondono, vanno di pari passo. Alcontempo aumenta la massa di questi mezzi di produzione vivi del capitale, il proletariato chelavora (R, 1015-1016).

    Da questa ampia e pregnante citazione dal sapore indubbiamente giovanile, in quantorichiama, quasi letteralmente, lanalisi del lavoro estraniato dei Manoscritti economico-filosofici del 1844, anche se si situa, ovviamente, in un altro campo teorico di riferimento ed condotta con altri strumenti euristici , possiamo, a mio avviso, ricavare due notevoliindicazioni teorico-politiche, che in questa sede mi limito solo ad accennare:

    1) Il processo di accumulazione del capitale e di produzione dellesercito industriale diriserva non posto ideologicamente come un mito delle origini del modo diproduzione capitalistico, ma rappresenta la dura realt quotidiana. Detto in altritermini: laccumulazione non originaria, quotidiana e permanente, perchquotidianamente e permanentemente il capitale deve produrre e porre i presuppostidella sua esistenza, e ci su scala sempre pi allargata[18].

    2) nel rapporto di sfruttamento del lavoro salariato da parte del capitale che si cela, amio avviso, il nucleo politico de Il capitale, il quale non unopera im-mediatamentepolitica, ma tratta, nel primo libro, ad un livello necessariamente alto di astrazione[19],anche del rapporto politico, ovvero di sovraordinazione e subordinazione, tracapitalista e lavoratore salariato, e della lotta della classe dei lavoratori contro la classedei capitalisti[20].

    4. Specificit e attualit del Capitolo sesto

    Oltre a quanto sopra brevemente delineato, vi sono poi alcuni elementi specifici checonferiscono al Capitolo sesto una sorta di autonoma dignit teorica, di portata tale dapoterlo considerare ed utilizzare anche come unutile integrazione allanalisi svolta nel primo

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    uguali con lo scopo di otteneregiustizia, liberare Euridice.

    Innamorati di lei, accettammolurto frontale con i potericostituiti. Nel parlamentoitaliano che allora ospitava il piforte partito comunista dioccidente, nessuno di loro eracon noi. Fummo liberi daipoteche, tutori, padri adottivi.Andammo da soli, per inmassa, sulle piste di Euridice.Conoscemmo le prigioni e lecondanne sommarie costruitesopra reati associativi che nonavevano bisogno di accertareresponsabilit individuali.Ognuno era colpevole di tutto. Ilnostro Orfeo collettivo e stato ilpi imprigionato per motivipolitici di tutta la storia dItalia,molto di pi della generazionepassata nelle carceri fasciste.

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    SENZA SOSTE: RENZI,IL CIOCCOLATAIOESTREMO

    RENZI, ILCIOCCOLATAIOESTREMO

    Senza Soste

    Prima di tutto va sciolto unequivoco: Matteo Renzi non un leader moderato, o uninnovatore che guarda sia adestra che a sinistra, ma uncioccolataio. Ovvero qualcunoche, per esibirsi nellacomunicazione politica, nonesita, in pochi mesi, a cambiareproposte politiche sul lavoro inmodo anche imbarazzante. Lhanotato anche il solitamentequieto sbilanciamoci.info chericorda come il Renzi del 2011,quello del contratto di lavoro allaIchino, aveva lasciato il passo alRenzi della flexicurity, unmodello comunque moltodiverso, appena una decina dimesi dopo. Troppo poco per unripensamento reale, abbastanzaper capire che in materia dilavoro e di contratti Renziprocede scaricando le appdisponibili nello store delleproposte, e delle cordate dipotere, non per analisi politica.Estremo perch, essendosiproposto il Renzi come killerapplication della politica italiana,il cioccolataio in questione nonnega soluzioni draconiane ottimeper le apparizioni televisive:tracciabilit del contantepraticamente fino agli spiccioli,creazione di una mega Equitalia

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  • libro de Il capitale, e non solo semplicemente come un manoscritto preparatorio.

    Di seguito mi limiter a passare brevemente in rassegna solo alcuni dei temi che nelCapitolo sesto sono trattati in modo pi ampio e approfondito rispetto al primo libro de Ilcapitale. Si tratta di elementi che mettono ben in luce la grande attualit dellanalisi contenutanel Capitolo sesto[21] e che forniscono degli strumenti utili per criticare la lettura storicisticade Il capitale, oggi in gran parte ancora dominante[22].

    Una delle prime specificit del Capitolo sesto rispetto a Il capitale consiste nella pi ampiatrattazione della distinzione tra sussunzione formalistica e sussunzione reale del lavoro sottoil capitale (cfr. R, 970-991). Tali forme di sussunzione cos come le corrispondenti sezionisu cooperazione, manifattura e grande industria del primo libro de Il capitale nonandrebbero lette, a mio avviso, storicisticamente, secondo il prima e il dopo cronologico, qualidue modi storicamente distinti di organizzazione del lavoro, alle quali corrisponderebbero leforme di estrazione del plusvalore assoluto e relativo, ma come forme sempre compresentiancora oggi nelle diversi parti del mondo. , infatti, a seconda del milieu historique, dellospecifico contesto economico e giuridico locale in cui si trova ad operare, che il capitaledecide quale forma di sfruttamento pi razionale, vale a dire quale forma di sfruttamentogli permette e gli assicura una maggiore valorizzazione.

    Molto pi ampia e articolata rispetto a Il capitale nel Capitolo sesto anche la distinzione tralavoro produttivo e lavoro improduttivo (cfr. R, 991-1003). Marx sottolinea a pi riprese, e convari esempi, che produttivo ogni tipo di lavoro che produce plusvalore, ovvero che accresce ilcapitale. Tali considerazioni inducono a ritenere che il termine Arbeiter debba essere intesonon storicisticamente come loperaio di fabbrica, bens pi generalmente come qualsiasilavoratore che sia stato sussunto sotto il rapporto di capitale. Ci perch, se loperaio difabbrica una figura storica e storicamente molto rilevante della guerra civile tra lavorosalariato e capitale, concepire lArbeiter come ogni lavoratore permette di uscire dallaprospettiva della fabbrica per estendere le potenzialit dellanalisi marxiana anche alle altreforme di lavoro, quali il lavoro cognitivo, affettivo, immateriale, creativo, comunicativo ecc., chesono state oramai tutte sussunte realmente sotto il rapporto di capitale.

    [1] Una seconda traduzione italiana, molto pi attenta alla lettera del testo marxiano, quella di Mauro DiLisa (Roma, Editori Riuniti, 1984), con una bella introduzione di Nicola Badaloni. Entrambe questetraduzioni italiane sono state condotte sulla prima edizione del Capitolo sesto inedito, pubblicatonellArkhiv Marska i Engelsa [Archivio Marx ed Engels], tomo II (VII), 1933, pp. 4-229, che contenevail testo originale tedesco con traduzione russa a fronte. Una terza traduzione, condotta sul testo stabilito

    dalla MEGA2, ora disponibile nel secondo tomo della nuova edizione italiana del primo libro de Ilcapitale, in cui contenuta inter alia lintera parte superstite del Manoscritto 1863-65, concernente ilprimo libro. Si tratta di tre blocchi di testo: alcune pagine singole, il capitolo sesto ed alcune notesparse. La traduzione di Giovanni Sgro ed stata rivista insieme al curatore della nuova edizione(Roberto Fineschi), tenendo conto non solo delle due precedenti traduzioni italiane, ma anche delletraduzioni inglesi di R. Livingstone (apparsa in appendice alledizione Penguin del primo libro de Ilcapitale, London, 1990) e di Fowkes (nel vol. 34 dei Collected Works di Marx ed Engels, New York,International Publishers, 1994), cos come di quella francese di R. Dangeville (Paris, Union gnraledditions, 1971).

    [2] Come noto, con lacronimo MEGA2 si indica la seconda edizione storico-critica delle operecomplete di Marx ed Engels in lingua tedesca: K. Marx F. Engels, Gesamtausgabe, hrsg. vom Institutfr Marxismus-Leninismus, Berlin/Moskau, Dietz Verlag, 1975 ss. (dal 1990: hrsg. von der

    Internationalen Marx-Engels-Stiftung, Berlin, Akademie Verlag). Sulla storia della MEGA2 e per unapresentazione del progetto complessivo si vedano i contributi in Alessandro Mazzone (a cura di),

    MEGA2: Marx ritrovato grazie alla nuova edizione critica, Roma, Edizioni Mediaprint, 2002, nonch

    Roberto Fineschi, Marx dopo la nuova edizione storico-critica (MEGA2), in Marxismo oggi, 1999, n. 1-2, pp. 199-239; Id. / Malcolm Sylvers, Novit dalla MEGA. La grande edizione storico-critica va avanti,ivi, 2003, n. 1, pp. 87-129; R. Fineschi, Novit dalla MEGA, ivi, 2008, n. 1, pp. 49-62; Id., Un nuovo Marx.Filologia e interpretazione dopo la nuova edizione storico-critica, Roma, Carocci, 2008, pp. 9-23 e 222-

    226. Al riguardo mi permetto di rinviare anche a G. Sgro, La MEGA2 e dintorni, in Marxismo oggi,2008, n. 1, pp. 63-81; Id., La MEGA-impresa. A proposito di un recente contributo critico sulla Marx-Engels-Gesamtausgabe, Logos, nuova serie, n. 2-3 (2007-2008), pp. 355-363.

    [3] Secondo Michael Heinrich, lo stesso titolo della seconda sezione della MEGA2 (Il capitale e i lavoripreparatori) fuorviante, in quanto presuppone che Il capitale fosse lopera che Marx aveva in mentefin dal 1857 e che, di conseguenza, i manoscritti economici del 1857/58, del 1861-63 e del 1863-65 nonfossero altro che tappe orientate teleologicamente verso la realizzazione di quel fine. Cfr. M. Heinrich,Entstehungs- und Auflsungsgeschichte des Marxschen Kapital, in W. Bonefeld / M. Heinrich (Hrsg.),Kapital & Kritik. Nach der neuen Marx-Lektre, Hamburg, 2011, pp. 155-193.

    [4] Sullimportanza metodologica del piano dei 6 libri, sulle sue trasformazioni e sul destino dellacategoria di capitale in generale, non posso in questa sede che rinviare ai seguenti fondamentalistudi: Winfried Schwarz, Vom Rohentwurf zum Kapital. Die Strukturgeschichte des MarxschenHauptwerkes, Berlin (West), 1978; Wolfgang Jahn / Roland Nietzold, Probleme der Entwicklung derMarxschen politischen konomie im Zeitraum von 1850 bis 1863, in Marx-Engels-Jahrbuch, 1. (1978),pp. 145-174; W. Jahn, Zur Entwicklung der Struktur des geplanten konomischen Hauptwerkes von Karl

    Diego Fusaro: In memoria diPreveSpettri di Marx allHotel BauenStefano Breda: Perchlindividualismo istituzionalenon funzionaPietro Piro: La cultura delledestreDomenico Mario Nuti: Il surplustedesco e gli squilibri europeiPino Cabras: L'alluvione sardae i fantocci impiccatiCarlo Formenti: Prefazione aUtopie letaliGuglielmo Forges Davanzati:Fra utopie letali e crisi realiconnessioni precarie: Soloausterity?S.Lucarelli, D.Palma,R.Romano: Il sostegno agliinvestimenti in uneconomiatecnologicamente in ritardoG.Amendola, G.De Michele,F.Festa: La parabola di Vendolae la giusta misura dellosfruttamentoF.Pinotti e S.Santachiara:"Napolitano massone. E laCia..."Alain Badiou: La nostraimpotenza contemporaneaAlfonso Gianni: Capitalismofinanziario globale edemocraziaSebastiano Isaia: Maledettitedeschi!Federico Chicchi: Sul rapportotra soggettivit e merceInfoFreeFlow: Keep calm andenjoy 19oEmiliano Brancaccio:Questione meridionale inEuropaPaolo Ercolani: La metamorfosidel signor P(otere)Alessandro Morselli: Latrappola della liquidit europeaMario Lavagetto: Proust eFreud: una rivoluzionecopernicanaEnrico Grazzini: Scenaridelleuro. Democrazia esovranit nazionaleNico Macce: Al cuore della Terra e ritornoFabio Frosini: Sul marxismo diGramsciAndrea Fumagalli: Politicamonetaria della BCE edinamiche finanziarieDavide Grasso: Cacasotto aCinque StelleMilitant: Salario o reddito?Sergio Bologna: Scioperi nellacatena logistica: i porti

    creazione di una mega Equitalia(con altro nome sintende...) e,audite audite, produrre lavoroprecario con i soldi sottratti allepensioni.

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    I PI LETTI

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  • Marx, in Arbeitsbltter zur Marx-Engels-Forschung, 1986, pp. 6-44; Id., Ist Das Kapital ein Torso?ber Sinn und Unsinn einer Rekonstruktion des 6-Bcherplanes von Karl Marx, in Dialektik, 1992,Heft 3, pp. 127-138; A.M. Kogan, Zur Frage der Methodologie des Planes der sechs Bcher von KarlMarx, in Arbeitsbltter zur Marx-Engels-Forschung, 1986, pp. 56-80; R. Fineschi, Ripartire da Marx.Processo storico ed economia politica nella teoria del capitale, Napoli, La citt del sole, 2001, pp.217-259 e 416-422; M. Heinrich, Die Wissenschaft vom Wert. Die Marxsche Kritik der politischenkonomie zwischen wissenschaftlicher Revolution und klassischer Tradition, 3. berarbeitete underweiterte Auflage, Mnster, 2003, pp. 179-195.

    [5] Tutti i manoscritti e le opere a stampa di Marx sulla critica delleconomia politica sono ora disponibili

    nella seconda sezione della MEGA2. Per unanalisi dettagliata rimando a R. Hecker, La seconda sezione

    della MEGA2 verso il completamento, in A. Mazzone (a cura di), MEGA2: Marx ritrovato grazie alla nuovaedizione critica, cit., pp. 49-68; R. Fineschi, Il Capitale dopo la nuova edizione storico-critica.Pubblicazione e teoria, in Marxismo oggi, n. 2, 2003, pp. 156-168; Id., Le edizioni del I libro delCapitale, in Quaderni materialisti, 2. (2003), pp. 165-183; Id., Un nuovo Marx, cit., pp. 62-129; Id., Il

    secondo libro del Capitale dopo la MEGA2. Saggio sui volumi MEGA2 II/11, II/12 e II/13, in Marxismooggi, XXIII (2010), n. 3, pp. 32-47.

    [6] Secondo Vollgraf, il primo libro de Il capitale stato pubblicato da Marx (nel 1867) dopo un notevoletravaglio interiore, che lo ha spinto a pubblicarlo come un tutto autonomo e a modificarne la strutturaoriginaria, sovraccaricandolo di materiale empirico, statistico, storico e in parte anche di storia dellateoria economica, materiale che originariamente non era affatto previsto per il primo volume, bens perquelli successivi. Cfr. C.-E. Vollgraf, Marx erstmals verffentlichte Manuskripte zum 2. und 3. Buch desKapital von 1867/68 im MEGA-Band II/4.3. Zu neuralgischen Punkten in der Ausarbeitung des Kapital [Imanoscritti di Marx del 1867/8 per il secondo e il terzo libro del Capitale, pubblicati per la prima volta

    nel vol. II/4.3 della MEGA2. I punti nevralgici della eleborazione del Capitale], in R. Hecker et alii (a curadi), Das Kapital und Vorarbeiten. Entwrfe und Exzerpte [Il Capitale e i lavori preparatori. Abbozzi edestratti], Beitrge zur Marx-Engels-Forschung. Neue Folge, 2010, pp. 77-116 (p. 101).

    [7] I problemi relativi alla realizzazione effettuale o meno della massa di merci prodotta , infatti,argomento specifico della teoria della concorrenza, che pu essere adeguatamente esposta solo dopo ilraggiungimento del rapporto tra capitale e profitto, che si trova nel secondo capitolo del terzo libro(capitolo 10 della seconda sezione, nella versione a stampa di Engels), in cui viene introdotta lacategoria di valore di mercato. Nel secondo libro la questione della realizzazione effettuale della massadi merci prodotta dal singolo capitale, e quindi della merce singola come parte aliquota della massa dimerci, ancora sospesa, in quanto ancora per tutto il processo di circolazione e di rotazione delcapitale si continua a fare astrazione dagli attriti e dalle controtendenze del movimento reale. Si veda alriguardo pi dettagliatamente R. Fineschi, Un nuovo Marx, cit., pp. 99-102.

    [8] Il risultato immediato della produzione capitalistica merce, anche se merce gravida di plusvalore.Siamo dunque scaraventati indietro al nostro punto di partenza e con esso alla sfera della circolazione.Ci che tuttavia dobbiamo trattare nel libro successivo non pi la circolazione semplice delle merci,

    bens il processo di circolazione del capitale (MEGA2, sez. II, vol. 5, p. 619).

    [9] Per una ricostruzione pi approfondita degli sviluppi del progetto marxiano di critica delleconomiapolitica dai Grundrisse (1857/1858) fino alla pubblicazione del primo libro de Il capitale (1867), si vedaR. Fineschi, Un nuovo Marx, cit., pp. 86-107.

    [10] Nel corso del presente contributo si utilizzer per ledizione italiana di riferimento la seguente sigla:R = Karl Marx, Manoscritto economico 1863-1865. Il capitale. Libro primo. Il processo di produzione delcapitale. Capitolo sesto. Risultati del processo di produzione immediato, trad. it. di Giovanni Sgro inKarl Marx Friedrich Engels, Opere complete, vol. XXXI: Karl Marx, Il capitale. Libro primo. Il processodi produzione del capitale (1863-1890), a cura di R. Fineschi, Napoli, La citt del sole, 2012, tomo II, pp.875-1027. Nelle citazioni testuali si indicher la sigla seguita dal solo numero della pagina di riferimento(esempio: R, 933). I corsivi da me aggiunti nelle citazioni marxiane saranno indicati con labbreviazionec.m. = corsivo mio. I miei interventi (modifiche, omissioni, interpolazioni) nelle citazioni sarannoriportati tra parentesi quadre.

    [11] Su questi temi spero mi sia concesso di poter rinviare a G. Sgro, Die dialektisch-materialistischeMethode der Marxschen Kritik der politischen konomie. Stichworte zu einer unendlichen Geschichte [Ilmetodo dialettico-materialistico della marxiana critica delleconomia politica. Appunti su una storiainfinita], in Stefan Mller (a cura di), Probleme der Dialektik heute, Wiesbaden, VS Verlag frSozialwissenschaften, 2009, pp. 201-227; G. Sgro, Vom Abstrakten zum konkreten historischenMilieu. Zur An- und Verwendbarkeit der Marxschen Analyse der kapitalistischen Produktionsweise

    [Dallastratto al concreto milieu historique. Sulla applicabilit ed utilizzabilit dellanalisi marxiana delmodo di produzione capitalistico], in G. Grzinger (Hrsg.), Entfremdung Ausbeutung Revolte. KarlMarx neu verhandelt, Marburg, 2012, pp. 167-182 (= Jahrbuch konomie und Gesellschaft, Bd. 24).

    [12] Per unanalisi pi dettagliata rimando a R. Fineschi, Ripartire da Marx, cit., pp. 41-78.

    [13] Sulla logica del presupposto/posto cfr. Roberto Finelli, La scienza del Capitale come circolo delpresupposto-posto. Un confronto con il decostruzionismo, in M. Musto (a cura di), Sulle tracce di unfantasma. Lopera di Karl Marx tra filologia e filosofia, Roma, Manifestolibri, 2005, pp. 211-223; R.Fineschi, Marx e Hegel. Contributi a una rilettura, Roma, Carocci, 2006, pp. 153-163.

    [14] Cfr. al riguardo i fondamentali studi di R. Fineschi, Ripartire da Marx, cit.; Id., Marx e Hegel, cit., pp.127-178; Id., Un nuovo Marx, cit., pp. 80-156; Id., I quattro livelli di astrazione del concetto marxiano dicapitale, in Riccardo Bellofiore e R. Fineschi (a cura di), Marx in questione. Il dibattito apertodellInternational Symposium on Marxian Theory, Napoli, La citt del sole, 2009, pp. 279-311.

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    [15] Si veda al riguardo limportante saggio di A. Mazzone, La temporalit specifica del modo diproduzione capitalistico, in Marx ed i suoi critici, a cura di L. Sichirollo, D. Losurdo e G. M. Cazzaniga,Urbino, Quattroventi, 1987, pp. 224-260 e gli studi di Fineschi citati nella nota precedente.

    [16] Cfr. Nadja Rakowitz, Einfache Warenproduktion. Ideal und Ideologie, Freiburg i.Br., 2000; R.Fineschi, Ripartire da Marx, cit., pp. 143-145; Id., Un nuovo Marx, cit., pp. 54-55.

    [17] Per una discussione analitica del lavoro editoriale svolto da Friedrich Engels sul materialeoriginale di Marx per il terzo volume de Il capitale si veda C.-E. Vollgraf, Engels Kapitalismus-Bild undseine inhaltlichen Zustze zum dritten Band des Kapital [La visione engelsiana del capitalismo e le sueaggiunte contenutistiche al terzo volume del Capitale], in Rolf Hecker et alii (a cura di), Neue Aspektevon Marx Kapitalismus-Kritik [Nuovi aspetti della critica marxiana del capitalismo], Beitrge zur Marx-Engels-Forschung. Neue Folge, 2004, pp. 7-53.

    [18] Sulle diverse letture del processo di accumulazione si vedano i contributi in Devi Sacchetto Massimiliano Tomba (a cura di), La lunga accumulazione originaria. Politica e lavoro nel mercatomondiale, Verona, ombre corte, 2008; Sandro Mezzadra, La cosiddetta accumulazione originaria, inAA. VV., Lessico marxiano, Roma, Manifestolibri, 2008, pp. 23-52; M. Tomba, Strati di tempo. Karl Marxmaterialista storico, Milano, Jaca Book, 2011, pp. 261-276.

    [19] Particolarmente attento al problema della mediazione dialettica tra i diversi livelli di astrazionedella critica marxiana del modo di produzione capitalistico il volume di R. Fineschi, Un nuovo Marx,cit., il cui terzo capitolo (pp. 130-156) si intitola significativamente Per una teoria politica ispirata alCapitale e non Per una teoria politica derivata dal Capitale.

    [20] Sul carattere di classe dellopera scientifica di Marx si vedano Luca Basso, Socialit eisolamento: la singolarit in Marx, Roma, Carocci, 2008, pp. 21-23, 33, 82, 130-136, 141-142; Id., Agire incomune. Antropologia e politica nellultimo Marx, Verona, ombre corte, 2012, pp. 27-29, 149, 152-156 e166; M. Tomba, Strati di tempo, cit., pp. 82, 92 e 126-133. Per una presentazione e discussione delleopere di Basso e di Tomba spero mi sia concesso di poter rinviare a G. Sgro, Un Marx singolare.Osservazioni su una recente lettura dellopera di Karl Marx, in Logos. Rivista di Filosofia, n. 8 (2013),pp. 289-299; Id., Dialettica, prassi e concezione materialistica della storia. Su alcune recenti lettureitaliane di Marx, in R. Fineschi Tommaso Redolfi Riva G. Sgro (a cura di), Karl Marx 2013, Il ponte,LXIX (2013), nn. 5-6 (maggio-giugno 2013), pp. 264-285 (in part. pp. 273-283).

    [21] Si veda al riguardo anche Toni Negri, Spunti di critica preveggente nel Capitolo VI inedito di Marx,UniNomade, 28/08/2012: http://www.uninomade.org/critica-preveggente-capitolo-sesto/.

    [22] Per un approfondimento di tali questioni rimando a R. Fineschi, Un nuovo Marx, cit., pp. 142-156.

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