Sindaco BERGAGNA Stefano Adesso abbiamo il punto ... fileenergetiche chiedendo, tra l’altro,...

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1 Sindaco BERGAGNA Stefano Adesso abbiamo il punto aggiuntivo. Questa è una cosa un po’ anomala, ma a volte ci si deve anche …… Però, dottoressa, lo vorrei un po’ modificare. Ne prenda atto, lo scriva. La Regione ha avviato , ha chiesto che vengano fatti dei Piani per l’inquinamento luminoso, il risparmio energetico, quindi dei Piani per la pubblica illuminazione. Però in questa normativa, stranamente, perché di solito non succede, però tante volte ci pieghiamo a richieste della Regione, anche se sono un po’ assurde …… La Regione ci chiede di fare una delibera dove il Comune si impegna ad approvare il Piano di Illuminazione. Allora, dottoressa, sì, ci impegniamo ad approvare il Piano di Illuminazione nel caso venga concesso il contributo per cui abbiamo fatto domanda. Perché, se non mi viene concesso il contributo, il Piano di Illuminazione lo approveremo più avanti. Sì, a condizione che venga erogato idoneo contributo dalla Regione. Mi impegno per quello, sennò non lo faccio. (Voci confuse). A concessione del contributo regionale per la redazione del Piano. Cioè, la Regione finanzia il 50% del costo di questo Piano, quindi metà del Piano viene pagata dalla Regione. Quindi, se la Regione me lo paga, quando ho ricevuto il contributo lo faccio, sennò lo faremo con più calma, lo faremo più avanti. Allora, voglio dire, in cosa consiste questo Piano? Consiste in una analisi dell’esistente e anche in quelle che possono essere le misure di contenimento dell’inquinamento luminoso. Sapete che soprattutto gli astrofili, eccetera, dicono che le lampadine sparano luce verso l’alto e quindi c’è – come dire? – una diffusione dell’inquinamento luminoso. Basta vedere, ad esempio, la nostra Zona Industriale del CIPAF che già da lontano, con tutte queste luci, che tipo di bagliore c’è. Quindi queste situazioni possono essere molto modificate con l’utilizzo di lampade e impianti appositi. Come, per esempio, il risparmio

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Sindaco BERGAGNA Stefano Adesso abbiamo il punto aggiuntivo. Questa è

una cosa un po’ anomala, ma a volte ci si deve anche …… Però,

dottoressa, lo vorrei un po’ modificare. Ne prenda atto, lo scriva.

La Regione ha avviato , ha chiesto che vengano fatti dei Piani per

l’inquinamento luminoso, il risparmio energetico, quindi dei Piani

per la pubblica illuminazione. Però in questa normativa, stranamente,

perché di solito non succede, però tante volte ci pieghiamo a

richieste della Regione, anche se sono un po’ assurde …… La Regione

ci chiede di fare una delibera dove il Comune si impegna ad approvare

il Piano di Illuminazione. Allora, dottoressa, sì, ci impegniamo ad

approvare il Piano di Illuminazione nel caso venga concesso il

contributo per cui abbiamo fatto domanda. Perché, se non mi viene

concesso il contributo, il Piano di Illuminazione lo approveremo più

avanti. Sì, a condizione che venga erogato idoneo contributo dalla

Regione. Mi impegno per quello, sennò non lo faccio. (Voci confuse).

A concessione del contributo regionale per la redazione del Piano.

Cioè, la Regione finanzia il 50% del costo di questo Piano, quindi

metà del Piano viene pagata dalla Regione. Quindi, se la Regione me

lo paga, quando ho ricevuto il contributo lo faccio, sennò lo faremo

con più calma, lo faremo più avanti. Allora, voglio dire, in cosa

consiste questo Piano? Consiste in una analisi dell’esistente e anche

in quelle che possono essere le misure di contenimento

dell’inquinamento luminoso. Sapete che soprattutto gli astrofili,

eccetera, dicono che le lampadine sparano luce verso l’alto e quindi

c’è – come dire? – una diffusione dell’inquinamento luminoso. Basta

vedere, ad esempio, la nostra Zona Industriale del CIPAF che già da

lontano, con tutte queste luci, che tipo di bagliore c’è. Quindi

queste situazioni possono essere molto modificate con l’utilizzo di

lampade e impianti appositi. Come, per esempio, il risparmio

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energetico può essere molto incentivato tramite l’utilizzo delle

nuove tecnologie, come lampade a led. Ora queste cose anche noi le

sappiamo, non sono novità. Il problema è che per fare questi

investimenti servono soldi, cioè ci sono dei costi. Noi ogni anno, e

lo faremo quest’anno, stiamo intervenendo sulla rete pubblica con

investimenti. In passato ci sono stati investimenti anche più forti,

dell’ordine di 300.000 euro, ma recentemente, negli ultimi anni …… Lo

scorso anno abbiamo rifatto la piazza a Madonna, quest’anno

interverremo a Tonzolano sulla ciclo-pedonale e su altri punti della

città. Già lo stiamo facendo. Anche qui vengono messe luci a led,

vengono messi impianti di illuminazione a led, con apposite lampade

che evitano la rifrazione della luce verso l’alto. Quindi quelli che

sono gli interventi noi già lo sappiamo, sappiamo cosa c’è fa fare,

per cui, anche che non ci sia il Piano, non è che non stiamo facendo

le cose. Le cose le facciamo, spendendo negli ultimi anni una cifra

annuale dell’ordine di circa € 40.000 più IVA. Quindi con l’IVA

andiamo sui 50.000 euro all’anno, solo per la pubblica illuminazione.

E, dove interveniamo, interveniamo con sistemi a led, togliendo di

solito lampade che avevano un alto consumo. Mi ricordo, anche se è

passato del tempo, i fari qua fuori, nella via centrale, i lampioni

tutti cambiati, la piazza di Madonna e molte altre situazioni dove

siamo già intervenuti mettendo questo tipo di tecnologie meno

assorbenti energia elettrica. Quindi le cose, al di là del Piano, le

stiamo facendo. La Regione finanzia non so quanto, in che misura, se

tutti i Comuni, quanti Comuni. Adesso non lo so, perché anche loro

hanno dei budget. Per cui, se il budget è di € 200.000, faranno una

graduatoria e finanziano fino a dove ci sono progetti. Insomma, non è

detto che tutti i Comuni vengano finanziati. Allora, ripeto, avere un

Piano è sempre una buona cosa, però anche senza il Piano noi sappiamo

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quello che dobbiamo fare, sappiamo dove abbiamo gli impianti più

vecchi, più datati e stiamo intervenendo con una sostituzione. Certo,

un Piano è qualcosa di più, è sicuramente qualcosa di migliorativo.

Però dobbiamo anche contenere i costi in tutti i modi. Allora, se la

Regione ha deciso di incentivare in tutti i Comuni questa cosa, vuol

dire che i Comuni fino adesso non lo facevano perché non lo

ritenevano così …… Eppure si sono fatti grossi investimenti sui led.

Ricordo Artegna, per esempio, perché ha avuto un significativo

contributo regionale, senza il Piano. Tante volte ci sono anche gli

ordini professionali, i periti, quelli e quegli altri che sollecitano

certi tipi di interventi. Però noi dobbiamo far quadrare il bilancio,

e io questo Piano lo faccio se mi viene finanziato, co-finanziato al

50%, sennò verrà fatto più avanti, in data da decidersi. Prego, ci

sono interventi?

Cons. GIACOMINI Maurizio In effetti la voce sulla pubblica

illuminazione è una voce che incide parecchio sul bilancio. Mi pare

che siano 100.000 euro all’anno. (Voci confuse). 200.000? Allora

ancora di più. E quindi è un argomento importante. Io mi ricordo che

in ottobre del 2014 avevamo fatto un’interpellanza sulle politiche

energetiche chiedendo, tra l’altro, durante il dibattito, di studiare

iniziative volte al risparmio energetico e avevamo citato un esempio

di efficientamento energetico che proponeva la COVECO, che è una

società di Marghera, con lo strumento del project financing. E mi

ricordo che tra l’altro all’epoca era intervenuto il Consigliere

Samuel e nel suo intervento aveva in qualche maniera parlato di una

commissione, di un gruppo di studio che si sarebbe …… (voci confuse).

C’è, mi ricordo. Comunque, che avrebbe studiato queste forme di

risparmio. Perché noi riteniamo che, per fare un buon Piano comunale

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di illuminazione, bisogna che vengano osservate delle linee guida,

almeno quattro linee guida, assolutamente. Una, chiaramente, l’ha già

citata il Sindaco, è la riduzione dei consumi energetici e quindi

bisognerà mirare, se non obbligare all’efficienza energetica. E i

modi ci sono. Poi, secondo noi, devono essere uniformati i criteri

di progettazione per il miglioramento della qualità luminosa e

soprattutto anche per la sicurezza della circolazione stradale. E nel

contempo bisogna, come diceva anche il Sindaco, salvaguardare

l’ambiente contro l’inquinamento luminoso, sì, salvaguardare

l’ambiente naturale e i ritmi naturali anche delle specie animali e

vegetali, tenendo conto, come dicevo prima, anche della sicurezza

stradale. Infine, un punto importante che forse viene trascurato,

bisogna favorire la diffusione tra il pubblico di queste tematiche,

delle tematiche relative all’inquinamento luminoso e favorire anche

la formazione dei tecnici, che abbiano competenze nell’ambito

dell’illuminazione, che ce ne sono molti in giro. Ecco, ritengo che

il nostro Piano che andiamo a studiare debba promuovere queste linee

guida. Rinnovo la richiesta che aveva fatto Samuel – purtroppo

stasera non c’è – di istituire, per studiare queste tematiche, il

famoso gruppo di lavoro.

Sindaco BERGAGNA Stefano Ci sono altri interventi? Sonia Aita.

Cons. AITA Sonia Brevemente, a conferma sicuramente dell’utilità e

dell’opportunità di fare questo tipo di lavoro e ribadire il fatto

che nell’interpellanza che avevamo presentato nell’ottobre dello

scorso anno, discussa poi a novembre, con verbali alla mano, avevamo

chiesto di andare in questo tipo di direzione. E, essendoci proprio

un Consigliere con una delega specifica su questo tipo di argomento,

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che purtroppo stasera non c’è, credo sia opportuno coinvolgerlo,

dargli pieno mandato per portare avanti questo tipo di lavoro. E lui

stesso aveva detto nella sua dichiarazione in Consiglio comunale che

sarebbe stato opportuno e anche una cosa utile istituire questo

gruppo di lavoro. Quindi questa sarebbe la volta buona per mettere

insieme tutti gli elementi che comparivano nell’interpellanza dello

scorso anno e inserirli anche, quindi come aggiunta, nel documento di

stasera.

Sindaco BERGAGNA Stefano Bene. Altri interventi? Baracchini.

Cons. BARACCHINI Claudia Sì, secondo noi è auspicabile un Piano di

questo tipo, tanto meglio, se c’è la copertura, certamente diventa

più facile in qualche modo. Speriamo che questa decisione, cioè

quella di procedere ad un Piano comunale di illuminazione, nel caso

non ci fosse la copertura finanziaria del 50%, non venga

completamente accantonata. Perché? Perché ormai abbiamo anche dati

alla mano di altri Comuni: i Piani di efficientamento

dell’illuminazione dei Comuni sono partiti già alla fine degli anni

’80, in Italia nel 2012, dunque non tantissimo tempo fa, in realtà.

Ed è vero, pochi Comuni ancora hanno un Piano di illuminazione. Però

in questi ultimi anni sempre di più. E di fatto si è visto che nel

migliore dei casi c’è una riduzione del 25% dei costi.

Sindaco BERGAGNA Stefano Scusi, non ho capito. Dove? Sulla lampadina?

Cons. BARACCHINI Claudia Non solo sulla lampadina. Un Piano prevede

un’analisi di tanti fattori, è un Piano complesso. (Voci confuse).

Sto parlando. Posso parlare? Grazie. È un Piano complesso. Non a

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caso, appunto, servono competenze esterne e serve un certo tempo per

farlo. Certamente il Comune di Buja in questo senso …… Io mi auguro

che a questo punto arriveremo all’UTI e quindi si parlerà di un Piano

allargato. Quello che volevo dire e quello che mi sta a cuore e che

voglio dire è che la riduzione – parliamo di 200.000 euro, ha fatto

riferimento prima – anche di una percentuale limitata significa o

potrebbe significare una riduzione delle tasse che naturalmente in

questo momento sono a carico dei cittadini. Perché questo poi è

importante ed è solo in questo modo che può essere anche innescato un

ciclo virtuoso rispetto alla sensibilizzazione dei cittadini. È

chiaro che, se io vedo, probabilmente non sarà nell’immediato, ma se

so e vedo ad un certo punto che questo mi può portare ad una

riduzione ed il mio Comune è virtuoso in questo senso, capisco

indirettamente che si tratta di un’azione importante. Quindi, al di

là del fatto, sì, noi sappiamo già quello che dobbiamo fare,

probabilmente un Piano di questo tipo è più complesso e implica anche

un’analisi dei finanziamenti, una valutazione dei finanziamenti,

perché può essere fatto in autofinanziamento, come sappiamo, oppure

in outsourcing, come sa bene anche lei, quindi coinvolgendo anche i

privati. E questo è un aspetto che va approfondito e che va studiato,

non improvvisato. Quindi ribadiamo, come abbiamo già detto altre

volte, come anche il Cons. Santi prima di noi e prima di me ha

sottolineato, è importante per il Comune, per la riduzione dei costi

e naturalmente per un’azione di sensibilizzazione verso la

popolazione. Ed è naturalmente auspicabile che questo venga fatto non

necessariamente per azioni quasi coercitive della Regione, che

peraltro sta attuando anche un nuovo Piano energetico regionale, ma

sarebbe importante che questo venisse fatto comunque, in ogni caso.

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Sindaco BERGAGNA Stefano Grazie. Altri interventi? Intanto che cerco

la calcolatrice. Ci sono altri interventi? Allora, 1.650 punti luce,

una plafoniera da cambiare, eccetera, sono 350-400 euro, poi abbiamo

altri interventi, in qualche caso sono da cambiare i pali, poi non è

che si mette una lampada a led al posto di una a sodio, vanno messi

scaricatori, probabilmente va fatto un lavoro anche sulla rete.

Diciamo che potremmo stimare un costo di 800 euro per palo. Quindi

1.650 per 800 euro, un totale di € 1.320.000. Spannometricamente, per

la teoria degli errori che si compensano, una teoria matematica

statistica, credo che non andiamo tanto lontano da questa cifra.

Questo significherebbe rivedere tutta l’illuminazione pubblica di

Buja. Ovviamente, € 1.320.000 non è che sono così pochi. Non sono

così pochi, se non ho sbagliato i conti. Queste risorse oggi non ci

sono. Se lei mi sa dire dove ci sono queste risorse …… Stiamo facendo

tanta fatica per trovare quelle della scuola. Ma anche parlare di

outsourcing o di project financing, cioè, cos’è il project financing?

È un imprenditore …… Nell’esperienza anglosassone sono le banche, ma

da noi non avviene così, da noi abbiamo una versione all’italiana,

normalmente, sono i costruttori che lo fanno di solito. A dirla alla

buona. E cosa fanno questi costruttori? Cioè, l’impresario che

costruisce reti di illuminazione o che fa piscine, cosa fa questo

qua? Va in banca, fa un mutuo e paga l’interesse sul mutuo, perché

neanche a lui danno i soldi gratis in banca. Poi viene in Comune e

dice: vi faccio io da banca, vi finanzio io, vi faccio io

l’intervento, se voi non potete farlo, ve lo faccio io, poi facciamo

il piano finanziario, recupero. Appunto, siccome la luce con i led

costerà di meno e ci sarà un risparmio, si diceva del 25% - cosa che

io non credo – pian piano io rientro da questo investimento,

eccetera. Così il mutuo viene pagato due volte perché, oltre che lui

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lo paga alla banca e ci ribalta il costo a noi, su questa operazione

ovviamente un imprenditore ci deve guadagnare almeno il 10%, perché

sennò non si sa che tipo di intervento viene a fare. Quindi, se

nell’esperienza anglosassone sono le banche che fanno i project

financing, nell’esperienza italiana, invece, questo si traduce

normalmente nel pagare un prestito il doppio. Così funziona in

Italia. Ecco, questo tanto per raccontarvi a grosse parole come

funziona il sistema e com’è logico, vi ho dato la spiegazione logica.

Ora, se fosse così facile questa cosa moltissimi Comuni l’avrebbero

già fatta. In realtà dove si è fatto è arrivato il contributo della

Regione, vedasi Artegna, vedasi altri luoghi. Anche Tarcento qualche

anno fa, quando c’era Tollis, aveva fatto un Piano per rifare, per

cambiare tutto quanto: ci sono ancora le vecchie lampadine al sodio

nel Comune di Tarcento e all’Epifania per dare un po’ più di luce

accendono il pignarul. Comunque rimaniamo ancora nella tradizione.

Come comune, invece, noi stiamo procedendo gradualmente a sostituire

le reti più costose e più vecchie. Lo stiamo già facendo. Ma il vero

salto di qualità sul discorso energetico non è solo la pubblica

illuminazione – qui ho sentito parlare solo di pubblica illuminazione

– evidentemente vi ho distolto io da certi argomenti. La questione è

connessa anche all’energia, energia in sé complessivamente, quindi

pannelli fotovoltaici, dove noi siamo uno dei Comuni più sviluppati

in questo senso, nonostante ci siano anche contestazioni su questo

argomento. Ma, insomma, lì abbiamo avuto dei contributi regionali

ancora qualche anno fa, per cui li abbiamo messi. La Biblioteca –

finanziamento europeo – la Biblioteca non va più a gas, funziona con

il geotermico, che riscalda e rinfresca, con le sonde che vanno mi

pare a 150 metri sotto terra. Quindi questo è un intervento di tipo

energetico già fatto. Vi ricordo che il vero salto di qualità, se si

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riesce a completarlo, è quello della realizzazione di due centrali

idroelettrica, una sul rio Gelato e uno sulla Grava II, cioè più a

valle della centrale. A monte ci sono già due centrali

idroelettriche, due piccole centrali idroelettriche, sia sul rio

Gelato che sulla Grava II. Per cui è chiaro che, se è stato fatto a

monte, può essere fatto anche a valle, con un intervento che, secondo

le stime che devono essere comunque aggiornate perché le tariffe sono

cambiate, sono recentemente cambiate, sono un po’ diminuite, comunque

con una stima che porterebbe il Comune in autosufficienza energetica

per quanto riguarda la pubblica illuminazione. Cioè, la pubblica

illuminazione verrebbe totalmente sostenuta da questo tipo di

impianti. È stata avviata anche la pratica. Comunque io lo considero,

comunque anche se vogliamo non c’entra, diciamolo, se vogliamo non

c’entra, però per me un po’ c’entra …… Perché, se dovessi fare un

discorso e dirla tutta, ma la dico perché sono abituato così, è

avvenuto, come è successo in Italia tante volte, che il pubblico, lo

Stato, la pubblica Amministrazione paga gli investimenti o le

perdite, se ci sono, i privati massimizzano i profitti. Cioè avviene

così. Pensiamo al canale Ledra, questa grandiosa opera di ingegneria

che si è pensata ancora in epoche abbastanza lontane, ma comunque ha

preso l’avvio nell’’800 con scavi a mano, quest’opera è in grado di

sostenere …… Anzi, Malignani all’epoca aveva fatto uno studio, il

famoso Malignani che tutti conoscete si era applicato in questo

settore e aveva fatto uno studio sulla potenzialità di non so quante

centraline elettriche che potevano essere installate su questo tipo

di canalizzazione. Ed ancora oggi ci sono ampie potenzialità per

installarle. Fatto sta che comunque c’era la Società Elettrica

Bujese, che come sapete operava già nel ventennio – c’è ancora oggi

l’edificio – e quindi erano già stati avviati degli impianti

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all’avanguardia per l’epoca su questi temi. Quindi Buja aveva già una

sua centrale idroelettrica dove c’era dentro anche il Comune e la

comunità. Quindi già all’epoca, in periodo autarchico, nel famoso

periodo autarchico, Buja aveva già queste cose. Dopo di che siamo

andati avanti con le vicende e la storia e sapete che è avvenuta la

nazionalizzazione, l’Enel ha nazionalizzato. Ha espropriato i

privati, perché la Società Elettrica Bujese era una società di soci

privati, in cui c’era anche il Comune e c’erano altri. Ha

espropriato. Si è andati avanti con la nazionalizzazione, quindi ci

sono stati enti, soldi pubblici per realizzare la centrale di

Somplago, una delle più belle centrali idroelettriche del nord Italia

e quant’altro, con investimenti notevoli. Quindi erano società in

mano pubblica, gestione in mano pubblica. Ad un certo punto siamo

partiti con la teoria delle privatizzazioni e qualcuno si è comprato

le varie centraline, anche quelle che vediamo sul canale Ledra o sul

rio Gelato. Il rio Gelato nasce a Buja, ma viene rimpinguato d’acqua

da tutto il collegamento in conduttura forzata, almeno nell’ultimo

pezzo, da parte del Tagliamento che prende a Gemona. Quindi

quell’acqua del rio Gelato che noi vediamo tanto limpida e azzurra

non è quella della fonte bujese, ma è acqua del Tagliamento, perché

la fonte bujese butta 4 cubi al secondo quando piove tantissimo. Per

il resto dell’anno è acqua che alimenta la centrale. Allora, questa

centrale che c’è oggi appartiene, dopo che l’Enel ha venduto, dopo

che sono state vendute le società pubbliche, è stata comprata da

Edipower. Edipower che gestisce anche la centrale di Somplago. Quindi

cosa è avvenuto? Che gli enormi investimenti sui canali,

canalizzazioni, dighe sui laghi e perforazioni delle montagne sono

stati svenduti per quattro soldi a chi adesso li gestisce. Perché non

vengono conteggiati gli interventi come la realizzazione di un canale

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che parte da Andreuzza e va giù per mezzo Friuli e che consente

questa realizzazione delle centrali. No, si è calcolato minimamente e

si è data comunque la possibilità, perché abbiamo comunque anche

altre centrali, Fantoni, eccetera, si è data la possibilità di

realizzare o modificare vecchie centrali, ma senza tenere conto

dell’enorme investimento che è stato fatto per realizzare questi

canali, con denaro pubblico. Ecco, questo, per dirvela tutta.

Comunque ho scoperto una vecchia norma che era dimenticata - perché

in Italia c’è una sedimentazione di norme che nessuno conosce, ogni

tanto ti svegli e te le ricordi – dove, sostanzialmente, quando viene

messa mano su una centrale idroelettrica sul territorio, il Comune

può chiedere un aggio, una sorta di aggio per l’impatto ambientale. E

quindi ho chiesto un aggio, che dovrebbe essere calcolato in 40.000

euro – comunque dovremmo avere degli arretrati – comunque un aggio

sulla centrale – adesso hanno cambiato la turbina, avete visto che

hanno fatto dei lavori alla centrale dell’Edipower – verrà data una

sorta di aggio alla comunità, che comunque sono soldi che prima non

arrivavano. La pratica la sta curando la Provincia. Probabilmente

prenderemo anche degli arretrati. Sì, non c’entra tanto con la

faccenda del Piano …… (interruzione – fine nastro) …… gli Statuti del

Comune di Buja parlavano del Ledra, dell’acqua, della ricchezza che

dava quest’acqua, della pesca e del benessere che portava ai

cittadini. Per cui Buja città d’acqua e Buja dove ci sono già delle

centrali idroelettriche che buttano oltre un milione di euro all’anno

– quella dell’Edipower. E speriamo che anche la comunità bujese

riesca a realizzarne due, come già in passato fu fatto, e che possa

anche godersele, che non vengano espropriate e quant’altro, o cose di

questo genere. Comunque con questo processo, al di là del Piano e

senza Piano energetico, la visione comunale è chiara: c’è una

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prospettiva e c’è una visione. Una visione che vede realizzazioni già

attuate – impianti geotermici, pannelli fotovoltaici e sostituzione

di lampade con lampade a basso consumo energetico, a led e

quant’altro, degli impianti più vecchi – tutte cose già realizzate.

Potrei scrivere: fatto, fatto, fatto. Potrei aggiungere la già

realizzata sostituzione di tutto l’impianto termico con uno

modernissimo nella scuola di Collosomano, in grado anche di potersi

interconnettere, interfacciarsi, ampliarsi con il nuovo edificio che

verrà fatto. E anche questo potete scrivere: fatto. Fatto, quindi con

un risparmio energetico anche lì. Quindi, al di là dei famosi piani,

noi le cose le facciamo. Altri fanno i piani e li tengono nel

cassetto, noi facciamo meno piani e facciamo più cose. Questo,

lasciatemelo dire, ma i fatti parlano, stiamo portando avanti e

abbiamo anche una visione energetica, di realizzazione di centraline

idroelettriche che porteranno in completa autonomia e autosufficienza

per quanto riguarda la corrente elettrica della pubblica

illuminazione, perché ovviamente l’energia termica serve ancora. In

passato sono stati fatti studi, e sono ancora attuali, sono ancora

validi, sulla potenzialità …… Sicuramente ci sono spazi di

miglioramento, anche perché l’impianto a biogas che era stato

studiato aveva una doppia valenza: la valenza di ridurre l’impatto

ambientale dovuto a grossi o comunque significativi allevamenti,

soprattutto allevamenti di suini sul territorio, e il primo effetto

di questi impianti è quello di abbattere tutti gli odori, poi viene

estratto il metano, o comunque un gas molto simile, che produce

energia elettrica per combustione e acqua calda. Comunque questo

metano che produce danni nell’ozono, nello strato atmosferico, in

questo modo verrebbe recuperato e inviato a calore ed energia

elettrica. Lo studio fatto da Vignuda di San Daniele 7-8 anni

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dimostrava la potenzialità della comunità bujese, se ci fosse stata

anche la convergenza degli agricoltori, per un impianto o da 500 o da

1 megawatt. Non si è trovata poi la convergenza e quant’altro, però

il piano teoricamente è ancora valido, potrebbe essere ancora attuato

e realizzato. È possibile che chi abbia questa energia, detto papale

papale, è possibile che chi abbia questi reflui, per così dire e

quant’altro, pensi di realizzarselo in proprio magari ottenendo i

vari contributi, i certificati verdi. Sapete che tutta questa energia

è anche sostenuta dai contributi dello Stato. Per cui è probabile che

non si sia riusciti a raggiungere un accordo anche per queste

motivazioni. Però questo è un mio pensiero. Poi esisterebbero delle

possibilità da sviluppare, però sviluppare vuol dire anche investire,

sul dire metterci dei soldi, fare dei conti e soprattutto dover

affrontare leggi dello Stato che a volte sono assurde. Penso per

esempio a tutte le ramaglie, a tutto il materiale ligneo che viene

convogliato nella ricicleria comunale, dove potrebbe essere ridotto a

cippato e potrebbe alimentare una caldaia, un qualcosa per scaldare

un edificio pubblico. Però anche qui parliamo di materiali che sono

dei rifiuti, sostanzialmente, per cui si interseca un po’ una

normativa complicata di prendere un rifiuto e riutilizzarlo. Sì, in

Italia c’è un po’ la complicazione delle cose anche semplici, a

volte. Comunque sono cose che richiedono investimenti. Per ora di

carne al fuoco ne abbiamo già tanta, abbiamo concentrato la nostra

energia sulle centrali idroelettriche e non è che possiamo aprire

tremila fronti. Perché, altrimenti, se cominciamo ad aprire fronti di

interventi significativi nel mondo della scuola, fronti di interventi

significativi nel settore dell’energia in più direzioni, va a finire

che ci perdiamo e naufraghiamo. Invece abbiamo puntato su alcuni

precisi progetti, dove pensiamo di poter arrivare fino in fondo. È

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chiaro, come ho detto, conosciamo l’argomento, altri spazi ce ne

sono, ce ne saranno anche per il futuro per chi vorrà lavorare, le

cose vanno avanti, la tecnologia procede, va avanti. Sarebbe anche

interessante parlare di mobilità elettrica: con una bicicletta

elettrica oggi si fanno 170 chilometri in autonomia in pianura e di

batterie di queste biciclette elettriche ormai ne vendono tantissime,

è un boom. Sono state sostenute dalla Regione e ci sono ancora dei

contributi, con un contributo specifico di 200 euro a bicicletta.

Potremmo parlare anche di queste cose qui. Possiamo parlare di tante

cose, di mobilità sostenibile, eccetera. Cose che vanno ben oltre il

Piano della pubblica illuminazione e della dispersione di luce nel

cosmo o nella volta celeste. Non siamo digiuni in queste cose, siamo

pronti ad affrontarle, a parlarne, ma abbiamo già avuto un approccio

molto concreto. Prego, ci sono altri argomenti? Virgilio.

Cons. VIRGILIO Marco Una precisazione, perché nel lungo discorso ho

sentito parlare del metano e dell’ozono. Volevo solo dire che il

metano non ha nessun effetto sul buco dell’ozono – questa invenzione

di adesso – e, anzi, casomai il metano incrementa lo strato di ozono

che ci protegge dagli ultravioletti. Questo lo dico non per fare lo

spocchioso, ma perché era relativo a un discorso un po’ più ampio a

cui faceva riferimento il Sindaco, quindi a un’azione in questo

senso. Io direi che il Piano sull’illuminazione pubblica, certo, non

è secondario rispetto ad altre cose che il Comune sta facendo, non è

alternativo. Io credo che alla lunga sarà importante, invece, mettere

in piedi un piano di questo tipo perché probabilmente più avanti sarà

anche richiesto, non sarà neanche facoltativo, probabilmente più

avanti si arriverà anche a dover avere le idee chiare su cosa

vogliamo fare in generale, e non credo sia una cosa legata solo ad un

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Comune o a un altro Comune o a una Provincia. Quindi alla fine io

penso che sarebbero soldi ben investiti. Peraltro, facendo bene il

Piano sull’illuminazione pubblica, è vero che ha dei costi, diciamo

in parte attenuati dall’intervento regionale, è vero che ha dei

costi, però è altrettanto vero che, lavorando bene sugli impianti, si

può avere un risparmio non da poco. Quindi vanno benissimo i

fotovoltaici, vanno benissimo le centraline, ma una razionalizzazione

da questo punto di vista io credo che sia solo positiva, non vedo che

si possa pensare che questi qua siano soldi buttati. Anche perché i

costi dell’energia aumentano: nonostante il petrolio cali, l’energia

aumenterà ancora perché la richiesta è alta anche dai Paesi

emergenti. Quindi, ricordando proprio quello che diceva prima il

Cons. Giacomini, ovvero la nostra interpellanza di un annetto fa, e

un po’ anche quella che era stata la risposta di Samuel Miconi alla

discussione che era seguita, per cui si parlava anche di un gruppo di

lavoro, di un’odiosa Commissione che poteva essere accesa, io invece

lo troverei un qualcosa che arricchisce l’attività di questo

Consiglio comunale e quindi del Comune in genere. Non ragionerei

tanto per il Comune, anche se è rivolto al Comune, anche se

l’eventuale finanziamento è rivolto ai Comuni, però non lo vedrei

come un fatto semplicemente comunale, quindi in questo caso di Buja o

di Bus dai veris o quello è. Cioè, il discorso è un po’ più generale

e credo che sia importante, nonostante le azioni già intraprese dal

Comune e dall’Amministrazione.

Sindaco BERGAGNA Stefano Prego, altri interventi? Prego.

Cons. FASIOLO Rudi Tre cose. Io non ho le competenze e le conoscenze

così vaste come il Sindaco che ci ha parlato praticamente di tutte le

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problematiche legate, per cui io su questo non risponderò certamente.

Su una cosa sono d’accordo con lui, come sono d’accordo con chi mi ha

preceduto, con Marco, sul fatto che il Piano di illuminazione

pubblica può aiutarci. E su questo mi pare che l’orientamento sia

generale. Non ho sentito tutti, ma immagino che l’orientamento sia

questo. Il Piano può aiutarci, anche se nel frattempo sono stati

fatti degli interventi che vanno in quella direzione. Però un Piano

organico può permetterci di fare ancora meglio. E questo è un punto

che naturalmente ci permette di sostenere questa delibera per

richiedere un finanziamento. Al momento attuale io non ho idea di

quanto costi un piano come questo. Sono d’accordo anche sul fatto che

dobbiamo riflettere: se non riceviamo un finanziamento, è giusto

riflettere sull’opportunità di spendere soldi esclusivamente del

Comune per finanziare un piano di questo tipo, anche se siamo

convinti che possa effettivamente aiutarci. La seconda cosa che

vorrei dire è se è stata valutata la possibilità, per ottenere più

facilmente anche il finanziamento, di una redazione di un Piano tra

più Comuni. Penso in particolare al Comune di Treppo. Cioè, se è

stata valutata la possibilità di operare in questo senso e se questo

potrebbe essere un elemento che ci consente magari di ottenere più

facilmente un finanziamento. La terza cosa: mi associo alla richiesta

dei molti che mi hanno preceduto riprendendo quella che era stata a

suo tempo la considerazione – leggo dal verbale del 27 novembre dello

scorso anno – parole di …… Mi dispiace che questa sera non c’è, ma,

se arriva, non credo che citare un suo intervento sia un approfittare

della sua assenza. Quando diceva, in riferimento alla nostra

interrogazione che chiedeva determinate cose, parlava di un gruppo di

studio, di lavoro, che in questo caso avrebbe come funzione quella di

supportare e di dare delle indicazioni, quegli stessi criteri che

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anche prima Maurizio aveva posto come elementi su cui il Piano doveva

basarsi, e Samuel diceva: “Una Commissione per parlare di queste

problematiche. Anche perché i problemi energetici penso che non

abbiano destra o sinistra e comunque le idee siano ben accette da

qualunque parte vengano. Quindi io sono contento di questa proposta

riguardo all’aspetto energetico e l’istituzione di una Commissione”.

Quindi io mi associo alla richiesta nuova, che mi pare allora era

rimasta soltanto sospesa, di un gruppo - composto, su questo possiamo

discutere, anche da un rappresentante da parte della minoranza, io

credo che su questo possiamo trovare facilmente un accordo - che

raccolga le diverse idee e gli orientamenti, che poi possono essere

alla base del Piano comunale.

Sindaco BERGAGNA Stefano Va bene, prendo atto. In fondo mi pare che

anche Rudi diceva: sì, se ci danno il finanziamento facciamo, se non

ci danno il finanziamento pensiamoci un momento. E questo è quello

che ho detto io all’inizio. Lo condividiamo. Questo non vuol dire che

non si facciano dei passi avanti nel frattempo. Comunque abbiamo una

direzione, abbiamo una mission, come si usa dire, una vision sulle

cose, perlomeno, anche senza Piano. Sappiamo dove vogliamo andare,

dov’è il nostro porto di arrivo, sappiamo che non abbiamo abbracciato

tutto quello che si può fare, ma ci siamo anche detti: noi abbiamo

risorse e forze per fare questo. Si potrebbe fare molto di più, ma

abbiamo altri fronti aperti: abbiamo le scuole, abbiamo un momento

molto critico per i servizi sociali, abbiamo le associazioni da

sostenere, abbiamo gli asili, le scuole, abbiamo la Casa di Riposo

dove i conti sono migliorati tantissimo, però comunque va sostenuta.

Cioè, il Comune ha una vastità di interventi, non può concentrarsi su

uno solo, non possiamo destinare tutte le risorse lì, dobbiamo tenere

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in equilibrio un po’ tutto. Allora, se ci sono altri interventi,

sennò metterei ai voti questa proposta di delibera, dove

semplicemente la Regione ci dice: sì, c’è questa domanda, però, se vi

diamo il contributo, impegnatevi a finanziare, a realizzare. Non ho

capito la logica di chiedere al Consiglio comunale, che non è mai

successo, perché di solito si chiede tutt’al più alla Giunta. Ma è

logico, se mi dai un contributo, io te lo devo rendicontare, non è

che mi dai il contributo e dopo con quei soldi lì faccio magari

lavori di pubblica illuminazione. Sì, è una cosa un po’ assurda, ma è

così e la facciamo.

Cons. FASIOLO Rudi …… di impegnarsi ad approvare, nel caso in cui ……

Sindaco BERGAGNA Stefano Va be’, basta aggiungere.

Cons. FASIOLO Rudi Ma questo vuol dire che il Piano deve passare per

il Consiglio comunale.

Sindaco BERGAGNA Stefano Certo. Tutti i Piani passano. Allora, il

Piano, come un progetto urbanistico o un atto di pianificazione

commerciale, è comunque un atto di pianificazione, verrà redatto da

un professionista, verrà magari discusso, visto prima nelle opportune

sedi - in capigruppo o quello che è, in maggioranza - poi viene

discusso in Consiglio comunale e il Consiglio comunale lo può anche

bocciare, come abbiamo deciso stasera, magari di non presentarlo e

ritirarlo per un maggiore approfondimento. Il Consiglio comunale è

sovrano sulla materia.

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Cons. BARACCHINI Claudio …… a valutare, in questo caso, ad impegnarsi

a valutare il Piano comunale di illuminazione. Perché il Consiglio

comunale delibera di impegnarsi ad approvare: significa che,

approvando questo, ci impegniamo a valutare anche il Piano.

Sindaco BERGAGNA Stefano Ma, se mi hanno chiesto, se il bando

regionale mi ha chiesto questo, è chiaro che devo anche approvare il

Piano, se me lo finanziano. Sì, ho capito, ma adesso non possiamo ……

Sul piano filosofico potrei anche darle ragione, ma sulla delibera

lasciamo approvare. (Voci confuse). Non facciamo polemica per niente.

(Voci confuse). Sì, sta facendo polemica. (Voci confuse). Ma non è

vero. Allora, il Piano viene discusso, poi, modificato, emendato,

cambiato e ricambiato, viene votato e approvato, cioè deve essere

approvato. Se c’è il contributo, deve anche …… Cioè, non stiamo

parlando mica di un qualcosa di fantascientifico che non può ……

Allora, per essere più chiaro, per questa quisquilia, se noi cambiamo

la parola, arriva il funzionario regionale, che è un teorico quanto

lei, e dice: no, la legge dice approvare e questi hanno scritto

discutere, per cui il contributo non glielo do. Punto.

Cons. BARACCHINI Claudia …… e non è sicuramente così.

Sindaco BERGAGNA Stefano E io le dico che è così, perché ho più

esperienza di lei in materia. Per cui decido io.

Cons. BARACCHINI Claudia Il teorico di solito è lei, e in questo

momento ne sta dando conferma. Io ho sottolineato e ho precisato che

approvare non è valutare. Allora, se il Consiglio ……

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Cons. AITA Sonia Non si può mettere valutare e approvare?

Cons. BARACCHINI Claudia Allora, se il Consiglio …… E’ banale, è

proprio banale. Voi siete in maggioranza, voglio dire ……

Sindaco BERGAGNA Stefano Bon, la proposta rimane come allegata agli

atti, con quell’integrazione che ho detto io, cioè nel caso venga

finanziato. (Voci confuse). Il gruppo di lavoro non c’entra con la

delibera. Ma quanti gruppi di lavoro volete fare? (Voci confuse).

Gruppo di lavoro è una parola grossa: faremo qualche incontro

dedicato. Facciamo degli incontri dedicati. (Voci confuse). Lui sta

lavorando, ma non ha bisogno di gruppi di lavoro. Faremo degli

incontri dedicati. (Voci confuse). No, perché la sfiducia? (Voci

confuse). Lui non ha bisogno del gruppo di lavoro. Facciamo degli

incontri dedicati sul tema. Va bene? Il primo entro l’anno, in

Biblioteca, dove presenteremo le centraline idroelettriche. Dopo la

presentazione del progetto della scuola. Va bene? Invece quella

modifica che diceva la Cons. Baracchini è respinta perché non vorrei

che dopo un altro teorico come lei notasse che la parola è diversa da

quella prescritta dal bando e quindi non si è adempiuto e ci respinge

la domanda. Perché fanno così in Regione. Bene, poniamo ai voti ……

Prego, la parola all’Assessore.

Ass. (interviene in friulano) …… stasera tutti parlano

di illuminazione, tutti se ne intendono. Io sono quarant’anni che

lavoro proprio sull’illuminazione. Allora, mi sembra di sentire che a

Buja non esiste l’illuminazione, è tutto mal fatto o non è stato

fatto, è tutto fatto male quello che c’è. Dobbiamo capire una cosa: è

chiaro che stanno cambiando le cose, stanno cambiando le tecnologie,

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sta cambiando tutto, ma non è che siamo proprio così male. Perché,

dico la verità, vedo Comuni messi molto peggio a livello di

illuminazione pubblica. E vedo invece un’altra cosa, che si fanno le

cose un pochino alla volta, un pochino alla volta quello che si può

fare. Chiaramente sarebbe importante che ci fosse questo Piano,

appunto perché cercare di tirar fuori un po’ di soldi perché, se non

ci sono i soldi, non si può fare. Ecco, secondo me, ritengo che il

Piano, se c’è la possibilità, vada fatto. Ecco, io ritengo che sia

corretto farlo. Al di là di tutto, che dopo, come dice il Sindaco, ci

sono cose, ci sono giri di professionisti, eccetera, comunque io

ritengo che il Piano vada fatto, vedendo che ormai le nuove

tecnologie portano ad un risparmio. Io spero che questo si possa fare

e, chiaramente, se arriveranno i soldi, come ha detto il Sindaco, si

farà, sennò andremo avanti piano piano con quello che facciamo, con

quello che possiamo fare. Ecco. Grazie.

Sindaco BERGAGNA Stefano Grazie. Altri interventi? Sennò mettiamo ai

voti. Non ci sono altri interventi. Mettiamo ai voti e concludiamo

questo Consiglio comunale.

Voti favorevoli: …… Voti contrari: …… Astenuti: n. 2 astenuti

(Baracchini e Virgilio).

Quindi la delibera viene approvata all’unanimità dei voti, con

l’astensione di n. 2 Consiglieri.

Facciamo anche la votazione per l’immediata esecutività: unanimità.

Non so, la mail è stata inviata un po’ in ritardo o non l’aveva vista

lei …… (voci confuse). Verrà portata, dai. Abbastanza rapidamente

faremo questo Consiglio comunale. Verrà portata e …… (voci confuse).

Ma Commissione di cosa? Quale Commissione? Ah, Museo. Vedremo. Non

so. E’ prevista? Io direi di cambiare anche il regolamento del Museo.

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(Voci confuse). Io direi di abrogare tutti i regolamenti e farne uno

solo per tutti. Bisogna semplificare al massimo. Troppi regolamenti,

troppe commissioni, troppe cose, troppe leggi. L’Italia si è fermata

per questo.

Cons. BARACCHINI Claudia Quindi?

Sindaco BERGAGNA Stefano Quindi il Consiglio comunale è chiuso. Buona

sera. Ci vediamo al prossimo Consiglio comunale.