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Sicurezza & Difesa

Organo Ufficiale del LI.SI.PO. “Libero Sindacato di Polizia”

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RIORGANIZZAZIONE O SOPPRESSIONE DI PRESIDI DI POLIZIA. UN GRAVE ERRORE SOPPRIMERE POSTI DI POLIZIA

Una marea di immigrati rischia di far collassare il nostro “sistema Paese”. Situazione ingestibile;

Sanità al Sud. Il dramma di chi non può accedere al privato; “Bullismo” a Vigevano. Modificare la legge, la piena

responsabilità penale a 14 anni; Arriva il “supervelox”. Si ai controlli, ma senza esasperare; Strutture viarie. Controllo a tappeto. Necessari adeguati

investimenti. I ponti romani resistono, quelli di recente costruzione, crollano. Perché;

Extracomunitari importunano militari dell’operazione “strade sicure”. Questa è il risultato del buonismo della tolleranza;

Droga. Guerra totale ai trafficanti e spacciatori di droga; Dolce momento: la confettata; Aggredito per aver difeso la moglie palpeggiata da uomo di

colore. Troppi stranieri hanno scambiato il nostro Paese per un self-service del sesso;

Ancora casi di assenteismo. I “furbetti” sono un oltraggio a chi cerca disperatamente un lavoro;

GORIZIA MONFALCONE Povertà. Il Paese non decolla e continua ad essere in crisi; Elezioni comunali Gorizia. Momenti raccolta firme a sostegno

della lista del Partito Pensionati; 1° Maggio festa del lavoro. Che sia occasione di slancio per

creare nuova occupazione; Effusioni molto spinte di fronte a passanti, a Monfalcone; La nuova 14.a. Un piccolo segnale positivo ai pensionati; Disabilità.

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RIORGANIZZAZIONE O SOPPRESSIONE DI PRESIDI DI POLIZIA. UN GRAVE ERRORE SOPPRIMERE POSTI DI POLIZIA, UFFICI E SEZIONI, BEN

COLLAUDATI DA LUNGHISSIMA ESPERIENZA

Il piano di “riorganizzazione“

di presidi di importanti

specialità della Polizia di

Stato, fra cui la Polizia

Stradale, Ferroviaria,

Postale ecc., è stato tolto dal

cassetto e sta per diventare

operativo. In un momento in

cui il problema sicurezza,

allarma notevolmente i

cittadini, sembra

quasi assurdo che si

sopprimano Sezioni di

Postale, proprio quando i

reati informatici, sono in

netta recrudescenza. Anche

la soppressione di

distaccamenti della Polizia

Stradale, è inopportuno, in

un momento in cui l’azione

di prevenzione di incidenti,

su strade ed autostrade, è

sempre più necessario.

Anche la soppressione di

posti di Polizia ferroviaria, è

complessa e presenta molte

controindicazioni. Vi sono

anche altri presidi, coinvolti

nel piano di

“riorganizzazione”. Il Libero

Sindacato di Polizia

(LI.SI.PO.), ritiene che il

clima del Paese, sul tema

della sicurezza pubblica,

anche in presenza del

pericolo “terrorismo”,

dovrebbe consigliare,

maggiore prudenza. Il

LI.SI.PO. ritiene che dei

provvedimenti andrebbero

presi, ma dovrebbero

riguardare un potenziamento

delle “specialità“ e dei

Reparti, in prima linea nel

contrasto al crimine ed alla

prevenzione di atti

terroristici. E’ inopportuna,

qualsiasi riorganizzazione,

che passi attraverso

accorgimenti, quale

l’estensione della

competenza territoriale, di

alcuni Uffici. Sarebbe una

soluzione semplicistica che

non risolverebbe alcunché e

non garantirebbe alcuna

concreta risposta,alle

crescenti esigenze di

controllo del territorio e di

contrasto al crimine ed a

aspiranti terroristi.

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UNA MAREA DI MIGRANTI RISCHIA DI FAR COLLASSARE IL NOSTRO SISTEMA “PAESE”. SITUAZIONE INGESTIBILE

Chi pensava che in fatto di immigrazione, l’Italia avesse già oltrepassato il limite del possibile, evidentemente si sbagliava. Oramai, non passa giorno che migliaia di migranti, vengono condotti in porti Italiani. Una situazione che pone le strutture preposte all’accoglienza, in sempre maggiore difficoltà. Proprio la presenza di migranti, spesso “spalmati” sul territorio nazionale, con criteri quantomeno discutibili, crea situazioni conflittuali con i residenti, costretti a subire tutte le difficoltà che provoca una spropositata presenza di stranieri di molte nazionalità ed in diversi casi, a subire comportamenti scorretti di questi ospiti, la cui presenza, la maggioranza dei cittadini, in molti casi, non gradisce. Come si può pensare di continuare ad accogliere migliaia e migliaia di migranti, senza un piano che dia concrete risposte, alla situazione che si viene a creare, sotto molti aspetti. Al di la degli enormi costi che questo tipo di accoglienza,

questa situazione, crea forti tensioni sociali e crea le condizioni, per un futuro denso di problemi di varia natura. L’Italia ha 4,5 milioni di cittadini, in condizione di povertà assoluta, ben 8 milioni, in condizioni di povertà

relativa e milioni di disoccupati. I nostri giovani sono costretti ad emigrare, tanti hanno perso la casa e Stato, regioni e Comuni, non riescono più a dare risposte ai tanti cittadini che chiedono un aiuto,

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mentre sono sempre più i cittadini che rinunciano a curarsi. In questa situazione è impensabile che si possa continuare ad ”accogliere”: rischiamo un “collasso sociale”. Coloro che predicano l’accoglienza, diano l’esempio, accolgano a casa loro: l’Italia ha già fatto molto, ma molto di più, di tanti altri Paesi, ben più ricchi dell’Italia. Questo tipo di immigrazione, può portare all’esplodere di situazioni, capaci di scardinare la nostra società. Il nostro Paese, ha già vissuto situazioni come questa sul fronte dell’immigrazione, con numeri più modesti

ed in diversi casi, si è trovata, come soluzione, una “sanatoria”.Una soluzione simile era sbagliata ieri, ma sarebbe assurda oggi. In casi del genere, è necessario pensare al “ricongiungimento familiare”, che consentirebbe ad un enorme numero di persone, di stabilirsi legalmente in Italia. La realtà vera è che l’Italia si sta giocando il proprio futuro e quello dei propri figli. Il “buonismo” è fuori luogo. Non è possibile, non è credibile, che tutti i migranti che vengono raccolti in mare, siano portati in

Italia. L’Europa dov’è, il resto del mondo dov’è? Vengono calcolate in milioni, le persone che si preparano a lasciare l’Africa: possiamo accoglierle tutte noi? Rischiamo veramente di essere travolti. Non basta “accogliere” bisogna poi garantire una casa, il lavoro, la sanità, sostegni sociali ecc.: siamo in grado di farlo, considerando che l’Italia non è in grado di rispendere a queste necessità, neppure per i propri cittadini?

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SANITA’ AL SUD. IL DRAMMA DI CHI NON PUO’ ACCEDERE AL PRIVATO

La salute è il primo pensiero di tantissimi cittadini. Ovviamente, più si è avanti con l’età, più il fattore”salute” assume una importanza ed una preoccupazione, al tempo stesso, che svetta sui normali assilli quotidiani. Quando pensionati si incontrano al bar o dal medico, i discorsi si incentrano sulle lunghe, a volte “eterne” liste di attesa, per ottenere una visita specialistica, un intervento. Storie di ordinaria “malasanità” caratterizzano una parte consistente della sanità meridionale. I discorsi preferiti da tanti, sono un “rosario” di episodi di cui sarebbero stati protagonisti, parenti, amici o conoscenti. Tanti di questi racconti, fanno accapponare la pelle e si sarebbe portati a credere si tratti di fandonie, di esagerazioni, se non emergessero gli interventi delle Forze di Polizia e dell’autorità giudiziaria, che portano a galla situazioni gravissime, che riguardano, in qualche caso, intere strutture. C’è da chiedersi. com’è possibile tutto ciò? La parola magica, di fronte a storie di “malasanità” è “privato”. Ci si può rivolgere a strutture private, pagando il dovuto, ovviamente, e improvvisamente le liste d’attesa, i tempi biblici, svaniscono, come d’incanto. Il problema vero è che tanti

cittadini non hanno la possibilità di ricorrere al “privato”, semplicemente perché le condizioni economiche non glielo permettono. In un approfondito servizio sulla sanità campana, il quotidiano avellinese, “Ottopagine”, soffermandosi sulla storia di un pensionato, con pochissime parole, ha sintetizzato il calvario di quest’uomo: “ Forse ho un tumore, non ho i soldi per le analisi. Che faccio? Mesi per una ecografia…..” C’è la signora che prenota una visita neurologica al Cup. Il medico curante scrive “urgente”. Deve attendere sei mesi. Rinuncia a curarsi. Le storie sono tante, troppe, per continuare restare in attesa di “tempi migliori” o di qualche miracolo. Forse oggi stiamo pagando gli anni “allegri” del passato. Il turn-over ha portato ad una pesante riduzione di personale, molti ospedali hanno chiuso i battenti. Secondo i dati Censis, nel 2016, circa 11 milioni di italiani hanno rinunciato a curarsi. La scelta drammatica, per milioni di italiani, è la scelta drammatica, fra mangiare o curarsi. Il Sindacato Comparto Sicurezza e difesa (S.C.S.D.), si chiede se tutto questo è

possibile in un Paese che si appresta a spendere, per il 2017, 4,6 miliardi di euro per i migranti. Eppoi, una riflessione è necessaria: la Sanità, nelle Regioni del Nord Italia, è una sanità di eccellenza, basti pensare a quella del Veneto, del Friuli Venezia Giulia, del Trentino AA, del Piemonte, della Lombardia ecc.ecc..Tanti, dalle regioni del Sud, soprattutto fra coloro che hanno parenti che risiedono nelle regioni del nord, danno luogo, ad una sorta di “emigrazione sanitaria”. Tutto questo è triste, veramente triste. Sembra quasi che gli italiani del nostro Sud, non paghino le stesse tasse di quelli del nord. Perché, pur pagando le stesse imposte, ecc., sul settore “sanità”, tante regioni del Sud, sono ben lontane dai livelli raggiunti da regioni del nord?

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“BULLISMO” A VIGEVANO. MODIFICARE LA LEGGE, LA PIENA RESPONSABILITA’ PENALE A 14 ANNI

La giovane età di chicchessia anche di ragazzi definiti di “buona famiglia”, non può giustificare azioni tremende ai danni di coetanei più deboli ed indifesi. A Vigevano si è giunti addirittura, oltre a soprusi di ogni genere, alla violenza sessuale. Comportamenti stomachevoli da parte di “bulli”, moralmente inqualificabili privi di qualsiasi sensibilità ed umanità. Certo le responsabilità vanno chiaramente accertate e punite con la massima severità. Il clamoroso caso di “bullismo”, verificatosi a Vigevano fa chiaramente comprendere che i giovani sono ben più maturi, nel bene o nel male, ben prima della maggiore età o dei 14 anni. Il Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO.), ritiene che la piena responsabilità penale debba essere fissata al compimento del

quattordicesimo anno di età e la diminuzione di responsabilità penale debba essere applicata al compimento del tredicesimo anno di età. Episodi come quelli di Vigevano, lasciano sulle vittime tracce indelebili, non solo, eventualmente nel fisico, ma anche nell’animo: un dramma interiore che, forse, durerà un’intera vita. I presunti responsabili di questi episodi di “bullismo” , sempre a giudizio del LI.SI.PO, devono essere puniti in maniera

esemplare, nonostante la giovane età, perché appare evidente, fossero ben consapevoli del male che stavano facendo. Il libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO.) non colpevolizza le famiglie, degli eventuali responsabili che forse sono anche esse vittime del comportamento dei loro congiunti

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ARRIVA IL “SUPERVELOX”. SI AI CONTROLLI, MA SENZA ESASPERARE

Un turista che giunge in Italia, la ricorderà per le sue bellezze, ma anche, e forse di più, per i tanti, troppi autovelox, disseminati un pò dappertutto. Ma non è finita ora è in arrivo il “supervelox”. Uno strumento nella versione più evoluta di quella conosciuta fino ad ora, ed è perfettamente legale come ha stabilito il Tribunale di Rovigo. Uno strumento che si muove a bordo di auto e quindi può essere usato ovunque, dagli operatori di Polizia. Se ne deduce quindi che è inutile cercare segnali che avvertono della presenza di questo strumento: potrebbe essere

dappertutto. Il Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO ricorda che la prima attività in materia di sicurezza stradale, è la prevenzione, questo modo di fare non centra, a giudizio del LI.SI.PO., questo obiettivo primario. L’uso di strumenti sempre più sofisticati, sempre a giudizio del LI.SI.PO. potrebbe creare tensione, irritabilità, fra i conducenti di veicoli, situazione questa, che potrebbe essere anche causa di incidenti stradali. Salvare vite umane, fare ogni sforzo per evitare incidenti, sempre a giudizio del LI.SI.PO. poco si coniuga con la pioggia di

multe che scaturirebbero da eventuale massiccio impiego di questi specifici strumenti tecnologici. Il LI.SI.PO. ritiene che le violazioni al Codice della Strada si contrastano, in primo luogo con una massiccia presenza sul territorio, di operatori di Polizia.

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STRUTTURE VIARIE. CONTROLLO A TAPPETO. NECESSARI ADEGUATI INVESTIMENTI. I PONTI ROMANI RESISTONO, QUELLI DI RECENTE

COSTRUZIONE, CROLLANO. PEDRCHE’?

Troppi crolli, da ultimo, il cavalcavia di Fossano (Cuneo), il terzo, in sei mesi. C’è indubbiamente qualcosa o più di qualcosa che non va. Se si pensa che dopo duemila anni, ancora resistono i ponti costruiti dai romani, per non parlare delle tante opere viarie o di altra natura, costruite negli Stati pre-unitari (Regno delle Due Sicilie, Stato Pontificio, Granducato di Toscana ecc.). C’è da preoccuparsi del sistema

degli appalti, del “massimo ribasso” e della burocrazia che vi ruota attorno. Mancano risorse economiche per controllare, possibilmente, con molta attenzione e professionalità, i nostri ponti. Si trovano 4,6 miliardi di € (una enorme massa di denaro), da spendere, nel corrente anno, per gli immigrati che ogni giorno, vengono portati nei nostri Porti, ma non si riescono a trovare le risorse necessarie, per

garantire l’assetto idrogeologico del nostro territorio ed il controllo e ripristino delle nostre strutture viarie. Non serve a nulla indignarsi serve che chi ha male operato o doveva controllare e non lo ha fatto, paghi, ma paghi certamente e duramente.

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EXTRACOMUNITARI IMPORTUNANO MILITARI DELL’OPERAZIONE “STRADE SICURE”. QUESTA E’ IL RISULTATO DEL BUONISMO E

DELLA TOLLERANZA

A Milano, nei pressi della Stazione centrale, è andata in scena, uno spettacolo a cui, purtroppo, il nostro Paese, si sta abituando. Un gruppetto di migranti, si è avvicinato a militari impegnati nell’operazione “strade sicure”, cercando di toccare l’arma in dotazione. Non contenti, avrebbero sputato contro i militari. E’ intervenuta una pattuglia dei Carabinieri e gli stranieri si allontanavano, un ‘altro, rimaneva sul posto e dava in escandescenze. Un militare ed un Carabiniere, rimanevano contusi. Un episodio questo, solo apparentemente secondario e di scarso rilievo, ma gravissimo, perché è la dimostrazione che persone presenti nel nostro Paese, come profughi, migranti o semplicemente, come clandestini, ritengono di

potersi permettere di importunare e farsi gioco di militari o di Forze di Polizia, certi di poterla farla franca. Il Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO.) ritiene che episodi simili, aumenteranno sempre più, sia come numero, sia per gravità. Cosa bisogna attendere per allontanare concretamente dal nostro Paese, chi non ha diritto a permanervi? Troppi migranti delinquono, pretendono e dimostrano solo irriconoscenza verso il popolo italiano ed il nostro

Paese. Appare evidente che, continuando la politica di sostanziale inerzia, di fronte ad un fenomeno epocale, come una immigrazione caotica, incontrollata ed incontrollabile, l’Italia conoscerà, sul fronte della convivenza ed il rispetto delle leggi, momenti difficili, capaci di provocare sconvolgimenti sociali che troppi, si ostinano a non prendere in considerazione.

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DROGA. GUERRA TOTALE A TRAFICANTI E SPACCIATORI DI DROGA

La lotta alla droga, si afferma, appare sempre più, una priorità. Basta leggere le cronache delle varie realtà territoriali, per rendersi conto che vi è un fenomeno “droga” dilagante e sembra che a poco servano sequestri, arresti ,blitz ecc., anche perché, la rete di spaccio, almeno dal punto di vista organizzativo, alimenta se stessa, con sempre nuovi “soldati”. Interi quartieri, vasti territori, sono diventati, negli anni, “piazze di spaccio”, esclusivo dominio di questo o quel clan, in guerra con altri clan, nel terrore della gente. Quotidianamente arrivano in Italia, droghe di tutti i tipi ed in quantità ingente e migliaia e migliaia di delinquenti, di spacciatori-consumatori, di chi cerca il facile guadagno, sono la rete organizzativa, precisa e capillare, di spaccio. Di fronte a questa enorme quotidiana sfida che i venditori di morte, lanciano

al nostro Paese, alla legalità, appare necessario l’introduzione di nuovi strumenti , per meglio contrastare il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti, innanzitutto, con l’inasprimento delle pene e soprattutto , con “pene certe”: nessun sconto, nessun beneficio, per chi si è reso responsabile di reati connessi allo spaccio ed al traffico di droga. Troppi giovani rovinati da venditori di veleno, senza scrupoli, che non esitano a indurre alla droga, anche ragazzini e questo deve prevedere una pena elevatissima , da

espiare interamente in carcere. Gli spacciatori non devono avere tregua ed i blitz, i controlli, ecc. devono essere quotidiani , capaci di bloccare l’attività di spaccio e porre fine all’inammissibile presenze stabili, di spacciatori, in parchi, rioni ecc. . La lotta alla droga, deve essere una emergenza e lo Stato deve vincere la battaglia contro i “venditori di morte” , per tutelare i nostri giovani ed il loro futuro e per cancellare il “cancro droga” , dalla realtà italiana.

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Rubrica (a cura di Raffaella Ferone)

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UN DOLCE MOMENTO: LA CONFETTATA

Lasciare un dolce ricordo agli invitati attraverso i confetti è oltre che di buon auspicio per gli sposi,anche un modo per decorare la sala del ricevimento con fiocchi, nastri, contenitori e colori. I confetti sono un elemento nel matrimonio da non sottovalutare. Si può scegliere di fare la bomboniera o di fare la confettata per regalare agli ospiti i confetti o si può optare per una soluzione che preveda entrambe le idee. La confettata in parole semplici è un buffet di confetti, di vari gusti, sistemati all’interno di contenitori di vario materiale, su un tavolo nella sala del ricevimento. L’ospite si può servire da solo scegliendo il gusto preferito e

assaggiando gusti anche nuovi e insoliti. Non deve mancare il confetto classico alla mandorla che simboleggia la vita serena e felice degli sposi uniti in matrimonio, infatti la mandorla simboleggia la vita prima del matrimonio e ha un sapore un po’ amaro e lo zucchero che l’avvolge simboleggia la dolcezza , quindi con il matrimonio la vita dei due sposi diventa più dolce ! Come organizzare l’angolo della confettata: - lo spazio destinato alla confettata deve seguire il tema e i colori del matrimonio, quindi se ad esempio il colore dominante è il verde si potrà optare per dei contenitori di quel colore o per delle ciotole di vetro decorate con

nastri verdi. L’importante è non esagerare con le decorazioni perché il protagonista deve essere il confetto .- i contenitori devono avere altezze diverse e possono anche essere di materiali e forme diverse (alcuni in stoffa, altri in vetro ad esempio. Consiglio: se si usa la stoffa utilizzare un foglio decorativo alimentare per evitare che il confetto tocchi un materiale non adatto al contatto con il cibo) - ogni recipiente deve contenere un tipo di confetto, un cucchiaio o paletta , una targhetta con il gusto del confetto (se si hanno ospiti con allergie indicare sulla targhetta eventuali allergeni) consiglio: per segnalare il gusto potete usare della

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piccole lavagnette, oppure dei cartoncini scritti anche a mano da mettere vicino ai contenitori, oppure dei cartellini da inserire all’interno del contenitore, oppure delle cornici portafoto. - sul tavolo devono esserci dei tovagliolini e dei contenitori monouso /coni porta confetti consiglio: un’idea carina e originale potrebbe essere anche quelle di predisporre dei mini sacchetti con il nome degli sposi e la data per far portare via agli ospiti un po’ di confetti a loro scelta - i gusti dei confetti devono esseri vari , oltre alla mandorla consiglio di scegliere almeno altri 6 gusti (non vi è un limite massimo) consiglio: oltre ai gusti classici e particolari esistono i confetti senza lattosio,vegani e senza zucchero con cui si possono omaggiare anche gli ospiti con intolleranze e problemi di salute. - la confettata può essere abbinata al buffet dei dolci o organizzata come momento separato a discrezione degli sposi, può anche essere abbinata ad una tavolata di

caramelle, marshmallow, caramelle gommose, liquirizie (se ci sono molti bambini la sorpresa sarà ancora più gradita) - i gusti dei confetti in commercio sono moltissimi dai classici alla frutta alle creme, di colore bianco o colorati. Potete anche seguire la stagionalità ad esempio per i gusti frutta o decidere di offrire solo un tipo esempio vari gusti di cioccolata (al latte, gianduia, bianco, meringa e cioccolato, fondente ...) - per capire

quanti kg di confetti acquistare bisogna considerare il numero degli invitati : in media per ogni invitato bisogna calcolare 10/15 confetti.

Nel prossimo numero tratteremo il tema: confetti e bomboniere.

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AGGREDITO PER AVER DIFESO LA MOGLIE PALPEGGIATA DA UOMO DI COLORE. TROPPI STRANIERI HANNO SCAMBIATO IL NOSTRO

PAESE PER UN SELF-SERVICE DEL SESSO

Un episodio gravissimo che sfiora la follia. A Mestre, una famigliola che si era recata in pizzeria per festeggiare il compleanno del capofamiglia, ha vissuto momenti di incubo, quando, dopo aver festeggiato, si è recata in una sala “bingo”, all’uscita della quale, si è imbattuta in un gruppo di uomini di colore ed uno di questi, si è sentito il diritto di palpeggiare il sedere della moglie. Il marito, che aveva, fra l’altro, la figlioletta in braccio, protestava per questo inqualificabile gesto, ma veniva aggredito in

maniera selvaggia, dal gruppetto, incuranti che l’uomo aveva in braccio una bambina. Questo episodio, purtroppo, non è isolato e si inquadra nell’atteggiamento violente ed arrogante che una parte degli immigrati hanno nei confronti delle donne italiane. Per questi individui la donna è un oggetto, con cui comportarsi come meglio si ritiene. Queste sono le conseguenze di una politica dell’immigrazione forsennata e lassista .E’ indispensabile imporre il rispetto delle nostre leggi,

allontanando dall’Italia, coloro che non hanno diritto a starci ed espellere immediatamente, coloro che commettono reati di qualsiasi tipo. La situazione diventa sempre più difficile e sta diventando insostenibile ed il “buonismo” fa solo male al nostro Paese.

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ANCORA CASI DI ASSENTEISMO. “I FURBETTI “ SONO UN OLTRAGGIO A CHI CERCA DISPERATAMENTE UN LAVORO

Continuano ad emergere, in varie parti della Penisola, casi di assenteismo, legati ai “furbetti del cartellino”, sembra che per alcuni , il “posto fisso”, cioè il lavoro effettuato come “dipendente pubblico”, autorizzi a percepire lo stipendio, dedicandosi ad altro. Emergono casi di dipendenti di Comuni, ospedali ecc., che dopo aver timbrato o fatto timbrare il “cartellino, va in palestra, al bar, a fare acquisti, a prendere i figli a scuola o, addirittura, effettuare un altro lavoro, autonomo o dipendente ecc.. Insomma , il posto “pubblico”, per taluni, rappresenta la vincita ad una lotteria, che da il diritto a ricevere, ogni mese, lo stipendio, facendo poco o nulla. Certo questo deprecabile comportamento, riguarda una piccola parte dei dipendenti pubblici, ma arreca ugualmente danni enormi, diretti o indiretti, non solo all’Ente di appartenenza, ledendone l’immagine e all’intera collettività. Nonostante i numerosi eclatanti casi di “assenteismo” che periodicamente vengono scoperti ed il puntuale intervento dello Forze di Polizia e dell’Autorità Giudiziaria, emergono sempre nuovi casi, come se denunce, arresti ecc., non destassero alcuna preoccupazione , sembra, anzi, che gli assenteisti di turno, siano sicuri dell’impunità. Tutto questo, forse perché, in un anno, solo

pochi “assenteisti“, sono stati, effettivamente licenziati. E’ di questi giorni, la scoperta di un caso di “assenteismo“ che vede coinvolto decine di dipendenti di un ospedale napoletano, un numero veramente imponente di varie figure professionali che invece di effettuare il lavoro per il quale erano pagati, preferivano recarsi altrove, per svolgere altre attività e questo in un settore, come quello ospedaliero, che quotidianamente deve confrontarsi con problemi di carenze di personale, “liste di attesa” ecc. . Il comportamento di questi “furbetti” cozza con la disperata ricerca di un lavoro, di tanti giovani che non riescono a trovare alcuna occupazione e che sono costretti ad emigrare o di tanti che hanno perso il lavoro e non riescono più a trovarne un altro. L’assenteismo di chi ha la fortuna di avere un lavoro sicuro, con tutti i diritti ed uno stipendio decoroso, deve

essere colpito drasticamente, immediatamente ed in maniera esemplare. Le leggi “ Brunetta” e la “Madia”, sono strumenti utilissimi per combattere i “furbetti” e se non bastasse, si possono introdurre nuove norme. E’ importante che i “furbetti” siano licenziati il prima possibile e che i processi, per gli eventuali reati contestati, siano quanto più rapidi possibili , garantendo, ovviamente, il diritto di ognuno a difendersi. I “furbetti del cartellino” devono capire che il loro comportamento è semplicemente delinquenziale e la loro “furbizia” è una offesa al popolo italiano.

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POVERTÀ. IL PAESE NON DECOLLA E CONTINUA AD ESSERE IN PIENA CRISI

Gorizia - Monfalcone

Il problema della povertà, per milioni di Italiani deve preoccupare, perché è la prova di un Paese che non decolla e continua ad essere in piena crisi. Circa 4,5 milioni di italiani, in condizioni di povertà assoluta ed 8,3 milioni in condizioni di povertà relativa: significa un dramma per milioni di famiglie italiane. Vi sono famiglie in cui, tutti i componenti, sono senza lavoro da anni e tanti sono caduti nella rassegnazione e non sono in grado di reagire, di cercare di uscire dalla triste condizione di “disoccupato storico”. Il Partito Pensionati non condivide l’entusiasmo del Presidente Gentiloni, per quanto

concerne il reddito di “inclusione sociale“, che riguarderebbe circa due milioni di persone . Se si pensa di risolvere problemi drammatici come la povertà e l’emarginazione, con una manciata di euro, forse non si è sulla strada giusta. Bisogna creare lavoro, perché è il lavoro che dà certezze e dignità e consente di progettare il presente ed il futuro. “L’aiutino” può consentire il

pagamento di una bolletta o poco altro. Questo provvedimento è,indubbiamente, qualcosa più del nulla,ma Certamente non risolve, a giudizio del Partito Pensionati, alcunché.

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ELEZIONI COMUNALI GORIZIA. MOMENTI RACCOLTA FIRME A SOSTEGNO DELLA LISTA DEL PARTITO PENSIONATI

Gorizia - Monfalcone

Ferone sempre presente nella conduzione della campagna elettorale del Partito Pensionati per l' elezioni comunali di Gorizia

dell'11 giugno 2017. Come è noto il Partito Pensionati appoggia il candidato Sindaco, Rodolfo ZIBERNA, UOMO concreto, dinamico e

con una grande e chiara visione della Gorizia per i nostri figli. Lavoro - Sicurezza - Sanita'.

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1° MAGGIO, FESTA DEL LAVORO. CHE SIA OCCASIONE DI SLANCIO PER CREARE NUOVA OCCUPAZIONE

La” festa del lavoro” dovrebbe essere un momento di riflessione e di ricerca di soluzioni in grado di arginare la piaga del “non lavoro” . Il problema dei 40/50 enni che si trovano improvvisamente disoccupati e senza prospettive, forse oggi sta diventando un vero e proprio dramma. Trovarsi con una vita già “certa” e vederla “barcollare” per un licenziamento, mette in ginocchio non solo l’interessato, ma tutta la sua famiglia. Ci sono figli da mandare a scuola, il mutuo da pagare,bollette da saldare etc., che senza più entrate economiche certe, si trasformano in disperazione, dolore e rabbia. ”Festa del lavoro”, anche del lavoro che “non c’è”, del lavoro sottopagato, del lavoro che, in taluni casi, diventa sfruttamento. Il 1° maggio, festa di chi lavora e soprattutto, di chi il lavoro lo ha perso, festa anche della massa di giovani disoccupati e con poche speranze, sono costretti ad emigrare, in tutte le parti del mondo, nella speranza di trovare quelle opportunità che

il nostro Paese non è stato in grado di offrire. Una disoccupazione “pesante” quella italiana, che, con piccole variazioni, sfiora il 12% e con una disoccupazione giovanile, quasi stabilmente, si avvicina al 40%. Il vero problema del nostro Pese, è il lavoro ed è necessario che il Governo, prenda atto che sono indispensabili forti iniziative, capaci di rimettere in moto la nostra economia, con un forte rilancio economico che rimetta in moto, produttività e consumi. La soluzione del dramma ”lavoro”, non può essere individuata nei “bonus” e nelle “mancette”, ma in una politica capace di “risvegliare” la nostra economia e di far uscire l’Italia da una situazione economica e sociale,

pesantissima. Il Partito Pensionati rivolge il proprio pensiero a tutti i lavoratori che, anche in situazioni difficili, sono all’altezza delle migliori tradizioni del lavoro italiano,permettendo, comunque, al nostro Paese, di essere fra i primi del mondo. Un doveroso pensiero va a tutti coloro che hanno perso la vita sul lavoro o a causa del lavoro ed è indispensabile garantire, in tutti i posti di lavoro, il pieno rispetto delle norme di sicurezza.

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EFFUSIONI MOLTO SPINTE DI FRONTE A PASSANTI, A MONFALCONE

Il clamore suscitato dalla

pubblicazione di alcuni

brevissimi filmati, sul gruppo

Facebook ”Lafenice”, di

Monfalcone, induce ad

alcune considerazioni da

parte del Partito Pensionati,

sia per l’episodio in se

stesso, che per lo spirito di

collaborazione dei cittadini,

con le Forze di Polizia.

L’episodio si sarebbe

verificato in una zona

centralissima, all’ora di

cena, quando tanti cittadini

ed anche molti ragazzi, si

trovano per strada ed

avrebbero potuto imbattersi

in queste scene. Pur

tenendo conto della giovane

età dei protagonisti della

vicenda e della

comprensione che, proprio

per questo, meritano, buon

senso avrebbe consigliato

luoghi più adeguati a questo

tipo di “effusioni”. Si parla

molto spesso di “sicurezza”,

ma questo non riguarda

solo aggressioni alla

persona o al patrimonio, ma

anche situazioni come

quella in questione che, pur

riconducibili ad impulsi

giovanili, sono inammissibili

in un luogo pubblico, con la

possibile presenza, fra

l’altro, di minori. Quante

persone hanno assistito a

questo episodio? Perché

nessuno ha ritenuto

opportuno informare le

Forze di Polizia.

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