Annarita Moretti L’Italiano com’è - Airone Editore AIRONE/Moretti_Soluzioni.pdf · Edizioni...

32
Edizioni Airone 2009 Annarita Moretti L’Italiano com’è Soluzioni 1. 1. dissènso accento grave 2. corridóio accento acuto 3. dèlta accento grave 4. èrba accento grave 5. fólto accento acuto 6. progètto accento grave 7. leggènda accento grave 8. dièci accento grave 9. disonóre accento acuto 10. moviménto accento acuto 11. quéllo accento acuto 12. ròspo accento grave 13. sòlito accento grave 14. torróne accento acuto 15. quattórdici accento acuto 16. veraménte accento acuto 2. bène, lavatóio, elògio, fétta, avéna, gèrgo, idèa, lòggia, méntre, nòia, òzio, pèrla, tré, rèttile, schèletro, trédici, uncinétto, vènto, zòlla 3. accétta scure accètta indicativo presente 3° pers. sing. del verbo “accettare” affétto indicativo presente 1° pers. sing. del verbo “affettare” affètto tenerezza, attaccamento aréna spiaggia arèna luogo all’aperto in cui si svolge uno spettacolo colléga indicativo presente 3° pers. sing. del verbo “collegare” collèga compagno di lavoro crédo indicativo presente 1° pers. sing. del verbo “credere” Crèdo preghiera cristiana corrésse congiuntivo imperfetto 3° pers. sing. del verbo “correre” corrèsse indicativo passato remoto 3° pers. sing. del verbo “correggere” détte participio passato del verbo “dire” dètte indicativo passato remoto 3° pers. sing. del verbo “dare” ésca cibo per catturare animali (specie pesci) èsca congiuntivo presente 1/2/3° pers. sing. del verbo “uscire” ésse pronome personale femminile 3° pers. plurale = loro èsse lettera dell’alfabeto = S légge regola, norma lègge indicativo presente 3° pers. sing. del verbo “leggere” mésse riti sacri (singolare: méssa) mèsse quantità di cereali coltivata in un territorio mézzo fradicio mèzzo metà; oppure: strumento pésca attività con cui si catturano pesci pèsca frutto del pèsco péste tracce pèste malattia sovrano, monarca nota musicale pronome personale 2° pers. singolare bevanda télo pezzo di tessuto tèlo freccia, dardo téma timore, paura tèma componimento letterario; oppure: argomento vénti numero = 20 vènti masse d’aria vendétte rivendicazioni (singolare: vendétta) vendètte indicativo passato remoto 3° pers. sing. del verbo “vendere” 4. 1) Mi hai già detto tutto ciò che voglio sapere. 2) La bontà è una delle maggiori virtù. 3) Due dei nostri amici hanno ventitré anni. 4) Era andato per incontrare la sua cara cugina. 5) Ho già visto quel film, ma non mi è piaciuto affatto e non lo vedrei certo una seconda volta. 6) Ha avuto un incidente e non può più lavorare. 7) Metti giù quel pacco; pesa troppo. 8) Verranno qui domani, portando con i documenti. 9) Se continui così, non riuscirai a terminare il lavoro. 10) «Ne vuoi?» «, grazie!» 11) Non li vedo da Natale; lavorano notte e . 12) Non c’era da mangiare da bere. 13) Sono arrivati a piedi fin quassù. 14) «Vieni a fare una passeggiata?» «No, non posso; devo restare qui.» 15) Marta scenderà subito. Si sta pettinando. 16) Il Po è il principale fiume italiano. 17) La bandiera è rossoblù. 18) Caro ragazzo, così non va! 19) Il Re di una famosa fiaba era nudo. 20) Orsù, svegliati! Sono già le nove. 1

Transcript of Annarita Moretti L’Italiano com’è - Airone Editore AIRONE/Moretti_Soluzioni.pdf · Edizioni...

Page 1: Annarita Moretti L’Italiano com’è - Airone Editore AIRONE/Moretti_Soluzioni.pdf · Edizioni Airone 2009 Annarita Moretti L’Italiano com’è Soluzioni 1. 1. dissènso accento

Edizioni Airone 2009

Annarita Moretti L’Italiano com’è

Soluzioni

1. 1. dissènso accento grave 2. corridóio accento acuto 3. dèlta accento grave 4. èrba accento grave 5. fólto accento acuto 6. progètto accento grave

7. leggènda accento grave 8. dièci accento grave 9. disonóre accento acuto 10. moviménto accento acuto 11. quéllo accento acuto 12. ròspo accento grave

13. sòlito accento grave 14. torróne accento acuto 15. quattórdici accento acuto 16. veraménte accento acuto

2. bène, lavatóio, elògio, fétta, avéna, gèrgo, idèa, lòggia, méntre, nòia, òzio, pèrla, tré, rèttile, schèletro, trédici, uncinétto, vènto, zòlla 3. accétta scure accètta indicativo presente 3° pers. sing. del verbo “accettare” affétto indicativo presente 1° pers. sing. del verbo “affettare” affètto tenerezza, attaccamento aréna spiaggia arèna luogo all’aperto in cui si svolge uno spettacolo colléga indicativo presente 3° pers. sing. del verbo “collegare” collèga compagno di lavoro crédo indicativo presente 1° pers. sing. del verbo “credere” Crèdo preghiera cristiana corrésse congiuntivo imperfetto 3° pers. sing. del verbo

“correre” corrèsse indicativo passato remoto 3° pers. sing. del verbo

“correggere” détte participio passato del verbo “dire” dètte indicativo passato remoto 3° pers. sing. del verbo

“dare” ésca cibo per catturare animali (specie pesci) èsca congiuntivo presente 1/2/3° pers. sing. del verbo

“uscire” ésse pronome personale femminile 3° pers. plurale = loro èsse lettera dell’alfabeto = S légge regola, norma

lègge indicativo presente 3° pers. sing. del verbo “leggere” mésse riti sacri (singolare: méssa) mèsse quantità di cereali coltivata in un territorio mézzo fradicio mèzzo metà; oppure: strumento pésca attività con cui si catturano pesci pèsca frutto del pèsco péste tracce pèste malattia ré sovrano, monarca rè nota musicale té pronome personale 2° pers. singolare tè bevanda télo pezzo di tessuto tèlo freccia, dardo téma timore, paura tèma componimento letterario; oppure: argomento vénti numero = 20 vènti masse d’aria vendétte rivendicazioni (singolare: vendétta) vendètte indicativo passato remoto 3° pers. sing. del verbo

“vendere”

4. 1) Mi hai già detto tutto ciò che voglio sapere. 2) La bontà è una delle maggiori virtù. 3) Due dei nostri amici hanno ventitré anni. 4) Era andato là per incontrare la sua cara cugina. 5) Ho già visto quel film, ma non mi è piaciuto affatto e non lo

vedrei certo una seconda volta. 6) Ha avuto un incidente e non può più lavorare. 7) Metti giù quel pacco; pesa troppo. 8) Verranno qui domani, portando con sé i documenti. 9) Se continui così, non riuscirai a terminare il lavoro. 10) «Ne vuoi?» «Sì, grazie!»

11) Non li vedo da Natale; lavorano notte e dì. 12) Non c’era né da mangiare né da bere. 13) Sono arrivati a piedi fin quassù. 14) «Vieni a fare una passeggiata?» «No, non posso; devo

restare qui.» 15) Marta scenderà subito. Si sta pettinando. 16) Il Po è il principale fiume italiano. 17) La bandiera è rossoblù. 18) Caro ragazzo, così non va! 19) Il Re di una famosa fiaba era nudo. 20) Orsù, svegliati! Sono già le nove.

1

Page 2: Annarita Moretti L’Italiano com’è - Airone Editore AIRONE/Moretti_Soluzioni.pdf · Edizioni Airone 2009 Annarita Moretti L’Italiano com’è Soluzioni 1. 1. dissènso accento

5. 1) Giosuè Carducci è uno dei maggiori poeti italiani. 2) Chiusi tutte le finestre, affinché non filtrasse troppa luce. 3) Non capisco perché non sia venuto. 4) Con questo freddo, una tazza di caffè caldo è molto gradita. 5) Questo concetto è astruso, cioè difficilmente comprensibile. 6) In Giappone, il tè è servito con una complicata cerimonia.

7) Non approvo il fatto che pensi solo a sé. 8) Ti chiedo di non essere impulsivo, giacché potresti

pentirtene! 9) Sono disposta ad aiutarti nel lavoro, purché tu sia

presente alla mia festa. 10) Agisci, anziché parlare tanto!

6. 1) Un tempo le donne usavano una retìna per trattenere i capelli. 2) La rètina è una parte dell’occhio. 3) È un uomo senza princìpi morali. 4) Le fiabe pullulano di prìncipi azzurri, ma la realtà è diversa. 5) Il marinaio sta gettando l’àncora. 6) Non mi hai ancóra detto che cosa vuoi veramente. 7) Il capitàno elogiò il coraggio dei suoi soldati. 8) Oggi càpitano tutte a me! 9) Il ragazzo fu allevato da una vecchia bàlia. 10) La nave era in balìa della tempesta.

11) L’intùito è la capacità di “avvertire” immediatamente qualcosa. 12) Avevo intuìto le sue cattive intenzioni. 13) Lèggere è fondamentale per l’apprendimento. 14) Le piume sono molto leggère. 15) Il nèttare era la bevanda degli dei. 16) “Nettàre” è un sinonimo di “pulire”. 17) “Règia” è un sinonimo di “reale”, ossia “propria di un Re”. 18) Il regista si occupa di regìa cinematografica o teatrale. 19) Durante la tempesta, un tùrbine sollevò tutte le foglie secche. 20) Le turbìne sono macchine motrici.

7. 1) La anfora è un antico vaso. L’anfora è un antico vaso. 2) Devo caricare lo orologio. Devo caricare l’orologio. 3) La nave perse una ancora. La nave perse un’ancora. 4) Ci è modo e modo di fare le cose. C’è modo e modo di fare le cose. 5) Ti prego di aspettare. Ti prego di aspettare (o d’aspettare). 6) La notizia ci illuse. La notizia c’illuse (o ci illuse). 7) Trascorremmo ore di angoscia. Trascorremmo ore d’angoscia (o di angoscia). 8) Tutte le età della vita sono belle. Tutte le età della vita sono belle. 9) Stefano ha gli occhi verdi. Stefano ha gli occhi verdi. 10) Aveva una età indefinibile. Aveva un’età indefinibile. 11) Vi era stato detto di non partire presto. V’era (o vi era) stato detto di non partire presto. 12) Ci era una volta un Re. C’era una volta un Re. 13) Lo ozio è il padre dei vizi. L’ozio è il padre dei vizi. 14) Dammi un bicchiere di acqua. Dammi un bicchiere d’acqua (o di acqua). 15) Ci infastidisci con le tue urla. C’infastidisci (o ci infastidisci) con le tue urla. 16) Le ha regalato un bracciale di oro. Le ha regalato un bracciale d’oro (o di oro). 17) La automobile era velocissima. L’automobile era velocissima. 18) Verrai una altra volta? Verrai un’altra volta? 19) Ci è da mangiare e bere per tutti. C’è da mangiare e bere per tutti. 20) Preferisco la acqua minerale. Preferisco l’acqua minerale. 21) Gli asini procedevano in fila indiana. Gli asini procedevano in fila indiana. 22) Le auto erano in officina. Le auto erano in officina. 23) Piove. Prendi lo ombrello. Piove. Prendi l’ombrello. 24) Ho studiato la elisione. Ho studiato l’elisione. 8. Di che segno sei? Previsioni 2007 un disastro Amore, successo, lavoro, denaro, politica, salute. Sono questi i giorni delle previsioni da parte di sensitivi, astrologi, maghi d’ogni (di ogni) genere e a vario titolo. Televisioni, radio, rotocalchi dedicano grande spazio alle previsioni e anche le persone più scettiche non resistono a gettare un’occhiata al loro segno zodiacale. In fin dei conti, che c’è di male? Nulla, “se resta un gioco” sottolinea il Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale (Cicap), organizzazione fondata nel 1989 da Piero Angela, a cui partecipano, tra gli altri Silvio Garattini, Margherita Hack, Rita Levi Montalcini, Carlo Rubbia e Umberto Eco. Sì, astrologi e oroscopi non sono granché affidabili. Il Cicap anche quest’anno ha messo a confronto le previsioni per l’anno trascorso con quanto poi realmente accaduto. Una vera delusione. Sarkozy perdente alle elezioni politiche (Horus sul Venerdì di «Repubblica»). Carla Bruni innamorata di Raphael Enthoven (astrologa Barbara Massimo). Sistema televisivo che si risolleva da settembre in poi (Franca Mazzei). Un 2007 facile da gestire per Prodi (Grazia Bordoni su «Sirio»). Simone Cristicchi non ha gli astri favorevoli (astrologa Sirio). La coppia Buffon-Seredova senza figli (sensitivo Solange). Borse in tenuta per tutto l’anno (Grazia Mirti). Sono solo alcuni esempi d’illuminata (di illuminata) preveggenza. Di che segno sei? La vita affettiva sta a cuore a tutti. Sognare è bello, ma è bene tenere presente che David Voas, dell’Università di Manchester, ha preso in esame più di un milione di coppie e ha concluso che “non esiste alcun rapporto tra segni zodiacali e l’intesa di coppia". Facciamocene una ragione. “Le previsioni sono per lo più così generiche da essere un po' come le macchie del test psicologico di Roschach: non rappresentano nulla, ma è la nostra psiche a dar loro un significato”, dice Stefano Bagnasco, coordinatore del gruppo di studio sull’astrologia del Cicap. Una cosa appare comunque certa: che, come ogni anno, a non essere previsti sono stati gli eventi imprevedibili, come la crisi dei mutui negli Stati Uniti, le manifestazioni di piazza in Birmania, lo scandalo Mclaren in Formula 1. Per gli indefessi sostenitori di maghi e cartomanti, comunque, non tutto è perduto. Massimo Polidoro, segretario nazionale del Cicap, ricorda che “se qualcuno ritenesse di poter dimostrare che l’astrologia è una scienza e che è davvero possibile – grazie a essa (o in qualunque altro modo) – prevedere il futuro, allora si può fare domanda per concorrere al Premio Randi: un milione di euro in palio

2

L’italiano com’è

Page 3: Annarita Moretti L’Italiano com’è - Airone Editore AIRONE/Moretti_Soluzioni.pdf · Edizioni Airone 2009 Annarita Moretti L’Italiano com’è Soluzioni 1. 1. dissènso accento

Edi ioni Airone

per chi riuscirà a fornire prove della validità dell’astrologia". Prima di partecipare, però, chiedete all’astrologo se vincerete il premio, oppure chi lo vincerà.

(adattamento da: ANSA, 31 dicembre 2007) 9. 1. A casa del giocatore, non c’è altro che dolore. 2. A casa dell’impiccato non si parla di corda. 3. A cavallo d’altri non si dice zoppo. 4. A chi non piace il vino, Dio gli tolga anche l’acqua. 5. Ad agosto, chi mangia l’anguria ci prova gusto. 6. A fare bene non c’è danno, a dar via non fa guadagno. 7. A farti i fatti tuoi non t’imbratti le mani. 8. Afferra l’attimo.

9. A forza d’annoiare, qualcosa puoi guadagnare. 10. A grassa cucina, povertà s’avvicina. 11. Aiutati che Dio t’aiuta. 12. A lacrime d’erede, stolto chi ci crede. 13. A lavare la testa all’asino ci rimetti acqua e sapone. 14. Al bisogno si conosce l’amico. 15. Al gatto che lecca lo spiedo non affidar l’arrosto.

10. 1) È uno vero e proprio asino. È un vero e proprio asino. 2) Era un lavoro male fatto. Era un lavoro mal fatto. 3) Non vedo alcuno libro. Non vedo alcun libro. 4) Mi sembra un buono progetto. Mi sembra un buon progetto. 5) Devo acquistare alcuni attrezzi. Devo acquistare alcuni attrezzi. 6) Che bello panorama! Che bel panorama! 7) Ho visto un buono spettacolo. Ho visto un buono spettacolo. 8) Quella chiesa è dedicata a santo Serafino. Quella chiesa è dedicata a san Serafino. 9) Domani verranno alcuni amici. Domani verranno alcuni amici. 10) Nessuno alimento è migliore del latte. Nessun alimento è migliore del latte. 11) Suora Elisabetta dirige l’asilo. Suor Elisabetta dirige l’asilo. 12) Ho in mano dei buoni elementi. Ho in mano dei buoni elementi. 13) Hanno fatto un grande disordine. Hanno fatto un gran disordine. 14) Devo acquistare uno altro cappello. Devo acquistare un altro cappello. 15) Nessuno dorma, questa notte! Nessun dorma, questa notte! 16) Non ho alcuno interesse. Non ho alcun interesse. 17) Frate Galdino fa la questua. Fra Galdino fa la questua. 18) Riempi uno otre di vino. Riempi un otre di vino. 19) Non c’è alcuna scusa per te. Non c’è alcuna scusa per te. 20) È uno buono giorno per andare a pesca. È un buon giorno per andare a pesca. 21) Grande cosa è saper tacere! Gran cosa è saper tacere! 22) Suora Anna assiste i malati. Suor Anna assiste i malati. 23) È già trascorso uno anno intero. È già trascorso un anno intero. 24) Frate Angelo celebrerà la messa. Frate Angelo celebrerà la messa. 25) Nessuno uomo è immortale. Nessun uomo è immortale. 11. Chi vuol esser lieto vuol = vuole T L’orzo è una graminacea. l’ = lo E Questo si chiama voler bene. voler = volere T È uomo di buon cuore ed è apprezzato da tutti.

buon = buono T

Il dipinto rappresenta san Giorgio che uccide il drago.

san = santo T

Fra Galdino è un personaggio dei Promessi Sposi.

fra = frate T

Devi imparare a far buon uso dei soldi. far = fare T Occorre considerare anche l’altra faccia della medaglia.

l’ = la E

È un vero e proprio asino. un = uno T Al ballo indosserò un bell’abito da sera. bell’ = bello E Il Parco nazionale del Gran Sasso si trova in Abruzzo.

gran = grande T

Tutti gl’indizi lo scagionavano. gl’ = gli E Nessun altro fu invitato alla festa. nessun =

nessuno T

Ti consiglio di leggere questo bel libro. bel = bello T A caval donato non si guarda in bocca. caval = cavallo T Anche un orologio rotto ha ragione due volte al giorno.

un = uno T

L’orologio della torre suonò la mezzanotte.

l’ = lo E

Mi piacerebbe andar via e non tornare andar = andare T

mai più. L’elisir è composto da alcool e sostanze aromatiche.

l’ = lo E

Nel qual caso mi ritiro dall’affare. qual = quale T Troverò qualche buon’anima disposta ad aiutarmi?

buon’ = buona E

Che cosa t’infastidisce di più? t’ = ti E Nessun consiglio sincero è mai inutile.

nessun = nessuno

T

Il mio pensiero è stato mal interpretato.

mal = male T

Che bel giorno per andare al mare! bel = bello T La patrona della città è sant’Agata. sant’ = santa E Il buon uomo si adopera molto per gli altri.

buon = buono T

Aspettavo da tempo quell’invito. quell’ = quello E Qual è la soluzione che proponi? qual = quale T Tutti quei dolci non fan bene. fan = fanno T T’amo, pio bove. t’ = te E Ha fatto il più bel colpo della sua vita! bel = bello T In un certo qual modo ha ragione anche lui!

qual = quale T

Abbiamo tutti vissuto un gran momento. gran = grande T La giuria l’ha premiato con decisione unanime.

l’ = lo E

Hanno tutti ottenuto un buon risultato. buon = buono T

Soluzioni

3

Page 4: Annarita Moretti L’Italiano com’è - Airone Editore AIRONE/Moretti_Soluzioni.pdf · Edizioni Airone 2009 Annarita Moretti L’Italiano com’è Soluzioni 1. 1. dissènso accento

Qual è la tua opinione in proposito? qual = quale T L’hai detto anche al tuo amico? l’ = lo E Ricorderò sempre quel momento. quel = quello T

Giacomo Puccini compose Suor Angelica nel 1917.

suor = suora T

12. la astrazione la luce il solito lo attentato la madre il sovrano il badile il mondo lo spaccio la baia il naso lo spericolato la carta la noia lo spettacolo il cuoco la ora lo spettatore il dono lo orecchio lo spillone la dote la pista lo squadrone la edera il potere lo squallore lo elefante lo psichiatra lo squillo il faro lo psicologo lo sradicamento la fauna il quadro lo sregolato la gamba la quarantena lo stato il gatto il ratto lo sterco il gioiello il sarto lo sterzo la gloria lo sbocco il sultano lo gnaulio lo scafo il superiore lo gnocco lo sdentato lo svago lo gnomo il serpente il tabacco lo gnorri lo sfigurato la tenda la iattura lo sgarro il toro la idea il sigaro lo uomo lo imbuto il signore la uva lo indice lo slavato il valore la isola lo sleale la vanga la laringe lo smacco lo xenofobo la lastra lo smeriglio lo xilofono la lesione lo smorto la zattera il letto lo snello lo zero la leva lo snob la zucca

13. una astrazione una luce un solito un attentato una madre un sovrano un badile un mondo uno spaccio una baia un naso uno spericolato una carta una noia uno spettacolo un cuoco una ora uno spettatore un dono un orecchio uno spillone una dote una pista uno squadrone una edera un potere uno squallore un elefante uno psichiatra uno squillo un faro uno psicologo uno sradicamento una fauna un quadro uno sregolato una gamba una quarantena uno stato un gatto un ratto uno steccato un gioiello una rosa uno sterzo una gloria uno sbocco un sultano uno gnaulìo uno scafo un superiore uno gnocco uno sdentato uno svago uno gnomo un serpente un tabaccaio uno gnorri uno sfigurato una tenda una iattura uno sgarro un toro una idea un sigaro un uomo un imbuto un signore una uva un indice uno slavato un valore una isola uno sleale una vanga una laringe uno smacco uno xenofobo una lastra uno smeriglio uno xilofono una lesione uno smorto una zattera un letto uno snello uno zero una leva uno snob una zucca

14. - La S si dice impura, quando è seguita da consonante. - L’articolo indeterminativo uno si usa negli stessi casi in cui si usa l’articolo determinativo “lo”, davanti a nomi che iniziano per consonante. 15. Che cosa si fa per non andare a scuola! Per non andare a scuola, un bambino messicano si è spalmato su una mano un abbondante strato di colla industriale e si è attaccato al letto. Diego, 10 anni, deluso per la fine delle vacanze natalizie, ha poi afferrato con l’altra mano (quella non incollata) il telecomando del televisore e si è messo a guardare un programma di cartoni animati. La mamma, disperata, ha chiesto aiuto alla polizia e alla Croce verde, ma è stato necessario l’intervento della Protezione civile, che ha risolto il problema con un potente solvente. Lo stravagante episodio ha avuto luogo a Monterey e dapprima sembrava che il bambino fosse riuscito nel suo intento, nonostante i disperati tentativi della mamma Sandra, che le aveva tentate tutte per liberare il figlio. Poi però sono arrivati i rinforzi. Polizia e medici hanno fatto cilecca, mentre hanno agito con successo gli uomini della Protezione civile. ''Oggi non volevo proprio andare a scuola… Stavo così bene in vacanza!'', ha detto il fantasioso Diego. Passata l’emergenza, però, dopo un paio d’ore, il piccolo non è sfuggito al suo destino: la mamma l’ha preso per mano e l’ha portato immediatamente nell’ “odiata” scuola.

(adattamento di Messico,bambino si incolla al letto. Non voleva andare a scuola dopo feste”, TGCom, 12 gennaio 2008)

16. o Per tutta la notte ho sentito abbaiare un cane.

Per tutta la notte ho sentito abbaiare dei cani. Per tutta la notte ho sentito abbaiare alcuni cani. Per tutta la notte ho sentito abbaiare un po’ di cani.

o Il disegno rappresenta uno gnomo. Il disegno rappresenta degli gnomi. Il disegno rappresenta alcuni gnomi. Il disegno rappresenta un po’ di gnomi.

o Vado a comprare una rivista. Vado a comprare delle riviste. Vado a comprare alcune riviste. Vado a comprare un po’ di riviste.

4

L’italiano com’è

Page 5: Annarita Moretti L’Italiano com’è - Airone Editore AIRONE/Moretti_Soluzioni.pdf · Edizioni Airone 2009 Annarita Moretti L’Italiano com’è Soluzioni 1. 1. dissènso accento

Edizioni Airone

17. Lo albero che vedi in giardino è stato piantato il giorno della mia nascita. L’albero Protagonista del romanzo è il gnomo che protegge il Bosco magico. lo gnomo Mia mamma mi accompagna sempre a scuola con la sua automobile. La mia mamma Per andare in montagna, ho comperato un zaino e un paio di scarponi. uno zaino I zampilli e l’acqua nella vasca della fontana sono illuminati da luci colorate. Gli zampilli I dei dell’antica Grecia mostravano gli stessi vizi degli uomini. Gli dei La matrigna di Biancaneve possedeva un specchio magico. uno specchio Domani mia madre cucinerà i gnocchi. gli gnocchi Ho appena conosciuto la Maria e mi sembra una persona simpatica. Maria L’Ionio è uno dei mari dell’Italia, come pure l’Adriatico e il Tirreno. Lo Ionio Dovrò ricopiare tutti gl’esercizi, perché ho rovesciato il caffellatte sul foglio. gli esercizi Da dove provengono i strani suoni e i lamenti che ho sentito? gli strani Marco ha offeso il suo amico, dicendogli che è un’idiota. un idiota Il pittore usa un speciale prodotto per proteggere i colori dei dipinti. uno speciale Sono stati convocati dei zoologi per una conferenza sugli animali in estinzione. degli (meglio: alcuni) zoologi La tua esposizione dei fatti non è comprensibile, perché non hai l’idee chiare. le idee Invita a pranzo anche il Filippo, perché è un ragazzo molto solo. Filippo Mi ha proprio stancato colle sue pretese e la sua arroganza. con le Gl’Italiani sono un’antico popolo dell’Europa. un antico L’onde erano tanto alte che la nave non riusciva a raggiungere il porto. Le onde Sua madre ha ereditato un sacco di soldi da un zio emigrato in America. uno zio Il comico ha fatto un eloquente imitazione di un uomo politico. un’eloquente Ho acquistato un regalo per tua madre e uno per tua nonna. per la tua nonna

18. Nome concreto Nome astratto corrispondente architetto architettura artigiano artigianato astronomo astronomia chirurgo chirurgia eroe eroismo filosofo filosofia geografo geografia infermo infermità

ingegnere ingegneria letterato letteratura matematico matematica pittore pittura storico storia tessitore tessitura zoppo zoppia

19. NOMI CONCRETI ASTRATTI artefice pettegolezzo rubino idiozia puma idea

pulpito pietà rondine profezia zazzera pigrizia penna colpa

palco pudore vernice amore stivale ammirazione

20. La Wdk, società inglese di ricerche di mercato, ha stilato l’elenco delle bugie più usate in Gran Bretagna, come segue: 1) La mia vita procede per il meglio. Va tutto bene. 2) Che piacere vederti! 3) Non ho soldi con me. 4) Ti richiamerò appena avrò un attimo di tempo.

5) Mi dispiace di aver perso la tua chiamata. 6) È stata una magnifica serata! Dobbiamo rivederci presto. 7) Sono già per strada. 8) Quel vestito ti sta divinamente. 9) Siamo solo amici. 10) Ho fatto tardi, perché il mio orologio si è fermato.

21. assemblea: gruppo di persone che si riuniscono per discutere determinati problemi banda: 1) gruppo di uomini di armati che fanno la guerriglia o esercitano il brigantaggio; 2) gruppo di persone che suonano strumenti musicali comitiva: gruppo di persone che si riuniscono per una gita o una festa covata: 1) insieme delle uova che un uccello cova in una volta; 2) gruppo dei piccoli che nascono dalle uova covate in una volta foresta: l’insieme di alberi ad alto fusto che ricoprono un’estensione di terreno

muta: gruppo di cani da caccia nidiata: l'insieme degli uccellini in un nido plotone: l’insieme di più squadre che formano un reparto militare, comandato da un ufficiale subalterno popolo: l’insieme dei cittadini di un Paese ressa: una moltitudine di persone che preme e si agita squadra: gruppo di persone che si occupano di uno stesso lavoro stirpe: l’insieme degli individui che discendono dallo stesso capostipite tribù: gruppo di individui, composto da più famiglie imparentate e comandate da un proprio capo turba: insieme di molte persone

22. PRIMITIVI DERIVATI ALTERATI COMPOSTI agio agoraio amorino apriscatole ago ballerino cagnolino asciugamano

Soluzioni

5

Page 6: Annarita Moretti L’Italiano com’è - Airone Editore AIRONE/Moretti_Soluzioni.pdf · Edizioni Airone 2009 Annarita Moretti L’Italiano com’è Soluzioni 1. 1. dissènso accento

ballo carreggiata capriccetto banconota carro carrozza Carletto bassorilievo casa carrozzeria carretto batticuore castagna casale carrozzella biancospino cattedra castagneto cartellina cantastorie cedro cattedratico casetta cassaforte cliente cedrata cassone cavalcavia concessione clientela castellaccio cavolfiore dolce concessionario contadinella copricapo economia conterraneo fiorellino ferrovia esempio disagio giornataccia francobollo festa dolcificante Giuseppino grattacapo gelato economista medicastro grattacielo legge esemplare pallina guardaroba maglia festeggiamento panchetta madrepatria orologio gelateria passioncella madreperla pasta impastatrice Pierino parafango rosa legislatore ragazzino passaporto

23. MASCHILE FEMMINILE PROMISCUO COMUNE albero aiuola alligatore agente apparato ala balena artista atto botte camoscio assenteista ballo capigliatura coccodrillo barista braccio carità colibrì cantante cappello elemosina coniglio consorte dottore gamba fenicottero consulente fornaio geografia ghiro corista maestro gomma giraffa concertista muratore luna leopardo dentista naso maestra lucertola elettricista ombrello malattia pantera erede porto matematica ragno estetista problema meraviglia rondine fiorista righello paglia scoiattolo inserviente sogno pasta serpente musicista tino professoressa struzzo parente vento ragnatela tigre pianista zaino scatola visone veggente zucchero stampa zebra violinista

24. NOME DI GENERE… che indica… FEMMINE SIA MASCHI SIA FEMMINE birba femminile X cantante comune X consulente comune X contralto maschile X guardia femminile X guida femminile X insegnante comune X nipote comune X parente comune X recluta femminile X sentinella femminile X soprano maschile X spia femminile X vedetta femminile X vittima femminile X

25. 1. Ho la collezione di tutti i dischi del soprano Maria Callas. 2. Mario è una guardia di sicurezza presso un ipermercato. 3. Vasco Rossi è un cantante molto popolare. 4. Mina è una cantante molto popolare. 5. Ha lasciato tutti i suoi averi al nipote Marco. 6. La figlia è un’insegnante d’inglese.

7. Stefano è un insegnante di educazione fisica. 8. La nipote Giulia si sposerà la settimana prossima. 9. Stefano è una guida eccellente per i suoi figli. 10. Lucia è un’eccellente guida per i suoi figli. 11. Marco fa il consulente presso una società finanziaria. 12. Valentina fa la consulente presso una società finanziaria.

6

L’italiano com’è

Page 7: Annarita Moretti L’Italiano com’è - Airone Editore AIRONE/Moretti_Soluzioni.pdf · Edizioni Airone 2009 Annarita Moretti L’Italiano com’è Soluzioni 1. 1. dissènso accento

26. DECLINAZIONE GENERE PLURALE anima prima femminile anime ariete terza maschile arieti attore terza maschile attori cammino seconda maschile cammini mano seconda femminile mani concerto seconda maschile concerti dramma prima maschile drammi esercito seconda maschile eserciti frate terza maschile frati imbuto seconda maschile imbuti nube terza femminile nubi palla prima femminile palle programma prima maschile programmi 27. DECLINAZIONE GENERE PLURALE ala prima femminile ali barbarie terza femminile barbarie boia prima maschile boia bue terza maschile buoi delta prima maschile delta gorilla prima maschile gorilla messia prima maschile messia eco seconda femminile echi (maschile) riso seconda maschile risa (femminile) serie terza femminile serie sosia prima maschile sosia specie terza femminile specie uomo seconda maschile uomini uovo seconda maschile uova (femminile) vaglia prima maschile vaglia 28. Mai più… “cane e gatto”. Per evitare lotte e baruffe tra un cane e un gatto, la ricetta è semplice: basta far conoscere i nostri amici a quattro zampe fin da piccoli. I micetti devono avere meno di sei mesi, mentre i cani devono avere un anno al massimo. Con tali accorgimenti, c’è un’alta probabilità che la convivenza fra i due vada a gonfie vele. Queste sono le conclusioni di una ricerca scientifica, la prima di questo tipo, condotta dall’Università di Tel Aviv, intervistando duecento proprietari di una coppia – cane e gatto) – e registrando i comportamenti degli animali tramite video. Nei due terzi dei casi non si è rilevata alcuna battaglia tra le bestie. Dall’osservazione delle reazioni degli animali emerge anche un’altra novità. “Abbiamo osservato che imparano gli uni dagli altri come comunicare reciprocamente” hanno dichiarato i ricercatori . “E non è un’impresa di poco conto, considerando che alcuni segnali di comunicazione sono spesso esattamente all’opposto”. In effetti, mentre un gatto fa le fusa quando è felice, un cane agita la coda. Se la coda del felino fa movimenti frenetici, è meglio tenersi alla larga, mentre nella stessa situazione Fido ringhia e inarca la schiena. Se il cane ritrae la testa, è un segnale di sottomissione, mentre per un gatto è un messaggio di aggressività. Insomma lo studio chiarisce che i nemici e gli amici si individuano da cuccioli, in media tra i tre e i sette/otto mesi di vita, e lo stesso vale per i rapporti con l’uomo. (adattamento di Cani e gatti: scoperta la ricetta della perfetta convivenza, Tiscali) 29. NOME SINGOLARE GENERE NOME PLURALE antologia femminile antologie arancia femminile arance arca femminile arche auriga maschile aurighi baracca femminile baracche barca femminile barche boccia femminile bocce bottega femminile botteghe breccia femminile brecce casacca femminile casacche ciliegia femminile ciliegie elegia femminile elegie faccia femminile facce

fantesca femminile fantesche foggia femminile fogge freccia femminile frecce lancia femminile lance lega femminile leghe lettiga femminile lettighe loggia femminile logge magia femminile magie mancia femminile mance marca femminile marche patriarca maschile patriarchi pioggia femminile piogge regia femminile regie reggia femminile regge

Soluzioni

7

Page 8: Annarita Moretti L’Italiano com’è - Airone Editore AIRONE/Moretti_Soluzioni.pdf · Edizioni Airone 2009 Annarita Moretti L’Italiano com’è Soluzioni 1. 1. dissènso accento

roccia femminile rocce scheggia femminile schegge soldatesca femminile soldatesche

striscia femminile strisce verga femminile verghe

30. 1. I suoi continui bronci mi hanno davvero stancato. 2. Nel bosco si avvertivano inquietanti fruscii. 3. Fare il bagno nel fiume è pericoloso, a causa di frequenti gorghi. 4. È un tipo poco raccomandabile, che vive di imbrogli. 5. Al supermercato sono in vendita diversi oli d’oliva, ma

occorre leggere attentamente le etichette. 6. I genitori hanno fatto molti sacrifici per farlo studiare.

7. Spesso gli uccelli marini nidificano sugli scogli. 8. La principale sala dell’albergo ospiterà una riunione di

sindaci. 9. Nell’antichità, gli aurighi erano professionisti che

guidavano carri da guerra. 10. I cocchi sono eleganti carrozze, tirate da due o più

cavalli. 31. 1. Oggi i camerieri hanno ricevuto poche mance. 2. Quell’uomo è un insieme di vizi. 3. L’autunno è una stagione in cui le piogge sono frequenti. 4. Al terzo piano si trovano gli studi di due ingegneri. 5. Durante i viaggi in aereo si perdono spesso le valigie. 6. Nell’antichità erano frequenti gli esìli di uomini illustri.

7. La casa di Marco sorge in un bosco di acacie. 8. La Sicilia conserva magnifiche rovine di templi antichi. 9. Devo acquistare due o tre camicie nuove. 10. È un furbo che gioca sugli equivoci. 11. Nella ditta sono entrate due nuove socie. 12. I ragazzi devono imparare chiari princìpi morali.

32. NOME genere del singolare PLURALE diverso genere del plurale centinaio maschile centinaia femminile dio maschile dèi - effigie femminile effigi - migliaio maschile migliaia femminile miglio maschile miglia femminile moglie femminile mogli - paio maschile paia femminile riso (il ridere) maschile risa femminile serie femminile serie - specie femminile specie - staio maschile staia femminile superficie femminile superfici - tempio maschile templi - uovo maschile uova femminile 33. SOVRABB. INDECL. DIFETT. analisi X anello X braccio X brindisi X burro X caffè X ciglio X cinema X città X coraggio X corno X fame X ferro X film X filo X fondamento X forbici X gas X gesto X

gorilla X labbro X membro X metropoli X miele X muro X nozze X oasi X occhiali X prole X re X sangue X senno X sete X specie X sport X tesi X virtù X viveri X

34. anello gli anelli (gioielli) le anella (riccioli dei capelli) braccio i bracci (di un fiume, di una gru, di una croce) le braccia (del corpo umano ciglio i cigli (delle strade, dei burroni) le ciglia (degli occhi) corno i corni (strumenti musicali) le corna (degli animali)

8

L’italiano com’è

Page 9: Annarita Moretti L’Italiano com’è - Airone Editore AIRONE/Moretti_Soluzioni.pdf · Edizioni Airone 2009 Annarita Moretti L’Italiano com’è Soluzioni 1. 1. dissènso accento

filo i fili (di un tessuto, della lana, del telefono, d’erba ecc.) le fila (la trama di un racconto) “tirare le fila” = giungere a una conclusione; oppure: complottare

fondamento i fondamenti (principi basilari di una dottrina o di una scienza) le fondamenta (di un edificio) gesto i gesti (movimenti) le gesta (imprese valorose) labbro i labbri (margini di una ferita) le labbra (della bocca in un corpo umano) membro i membri (componenti di un gruppo o di una società) le membra (parti esterne del corpo umano o animale) muro i muri (di una casa o di una stanza) le mura (di una città) 35. NOME COMPOSTO

PRIMA PAROLA + SECONDA PAROLA

PLURALE

altorilievo aggettivo + nome altorilievi battimano verbo + nome battimani biancospino aggettivo + nome biancospini boccaporto nome + nome boccaporti cantastorie verbo + nome già plurale cantastorie cavolfiore nome + nome cavolfiori contrassegno avverbio + nome contrassegni contrattempo avverbio + nome contrattempi controriforma avverbio + nome controriforme copricapo verbo + nome copricapi dopopranzo avverbio + nome dopopranzi falsariga aggettivo + nome falsarighe ferrovia nome + nome ferrovie francobollo aggettivo + nome francobolli grattacapo verbo + nome grattacapi

grattacielo verbo + nome grattacieli guardaroba verbo + nome in -a guardaroba guastamestieri verbo + nome già plurale guastamestieri madreperla nome + nome madreperle paracqua verbo + nome in -a paracqua parafango verbo + nome parafanghi passaporto verbo + nome passaporti passatempo verbo + nome passatempi pescecane nome + nome pescecani portabandiera verbo + nome in -a prendisole prendisole verbo + nome difettivo del

plurale segnalibri

salvagente verbo + nome collettivo salvagente sopracciglio avverbio + nome sopracciglia sovraccarico avverbio + nome sovraccarichi

36. AGGETTIVO Classe Plurale amena prima amene antico prima antichi attaccaticcio prima attaccaticci autentico prima autentici casalingo prima casalinghi conscio prima consci empio prima empi estensibile seconda estensibili girovaga prima girovaghe guaribile seconda guaribili insopportabile seconda insopportabili lunga prima lunghe

manesca prima manesche mogio prima mogi pedante seconda pedanti pittoresca prima pittoresche possibile seconda possibili ridente seconda ridenti saggia prima sagge sbilenca prima sbilenche sdrucito prima sdrucito stanco prima stanchi stantio prima stantii tragica prima tragiche

37. AGGETTIVO CONTRARI amena cupa, sgradevole, triste … antico moderno, nuovo, recente … autentico falso, fasullo, contraffatto … casalingo estraneo, forestiero/ raffinato, sofisticato … conscio inconscio, inconsapevole, ignaro … empio pio, religioso, devoto … girovaga sedentaria, stabile, fissa … guaribile inguaribile, incurabile, mortale … insopportabile sopportabile, accettabile, tollerabile …

lunga corta, breve, succinta … mogio allegro, arzillo, vispo … possibile impossibile, assurdo, inverosimile … ridente piangente, triste, tetro … saggia dissennata, stolida, sventata … stanco riposato, fresco, ristorato … stantio fresco, fragrante, nuovo … tragica comica, buffa, umoristica … vendicativo indulgente, clemente, misericordioso … vuota piena, colma, zeppa …

38. DEFINIZIONE AGGETTIVO QUALIFICATIVO che ha fame affamato che ha sete assetato che ha sonno assonnato, insonnolito che fa venire la “barba” barboso che ha la barba barbuto che non è vero falso che richiede fatica faticoso che causa noia noioso

che fa orrore orrendo, orribile che incute terrore terribile, terrorizzante,

terrificante, terrifico che si fa ogni giorno giornaliero, quotidiano che non è umido secco, arido che ha timore timoroso che desidera la vendetta vendicativo che si vede visibile

Soluzioni

9

Page 10: Annarita Moretti L’Italiano com’è - Airone Editore AIRONE/Moretti_Soluzioni.pdf · Edizioni Airone 2009 Annarita Moretti L’Italiano com’è Soluzioni 1. 1. dissènso accento

39. VERBO NOME AGGETTIVO affamare fame affamato, famelico affrettarsi fretta frettoloso amare amore amorevole annoiarsi noia annoiato decidere decisione deciso disperare disperazione disperato distrarsi distrazione distratto danneggiare danno dannoso dubitare dubbio dubbioso

ispirare ispirazione ispirato liberare libertà libero offendersi offesa offeso onorare onore onorevole oziare ozio ozioso pazientare pazienza paziente quietare quiete quieto riflettere riflessione riflessivo sperare speranza speranzoso

40. GENERE DEI NOMI AGGETTIVO un abito e una camicia maschile + femminile attillati un affare e un prezzo maschile + maschile convenienti un’alba e un cielo femminile + maschile rosei un’azione e un progetto femminile + maschile azzardati una concetto e un comportamento femminile + maschile volgari un caffè, un tè e una camomilla maschile + maschile + femminile caldi un carattere e un atteggiamento maschile + maschile dolci una cena e un ricevimento femminile + maschile sontuosi un’estate e un autunno femminile + maschile afosi un filosofo e una contadina maschile + femminile saggi un fiore e un frutto maschile + maschile profumati un gesto, uno sguardo e una parola maschile + maschile + femminile minacciosi un libro e una penna maschile + femminile nuovi una musica e un’arte femminile + femminile classiche operai, impiegati e impiegate maschile + maschile + femminile qualificati pane e frutti maschile + maschile croccanti una passeggiata, una corsa e un bagno femminile + femminile + maschile prolungati un prato, un giardino e un’erba maschile + maschile + femminile verdi un ragazzino e una ragazzina maschile + femminile gentili rumore e chiacchiere maschile + femminile assordanti specchi, vetri e argenteria maschile + maschile + femminile lucenti valigie, borse e bauli femminile + femminile + maschile stracolmi vento, pioggia e neve maschile + femminile + femminile gelidi 41. La volpe e il caprone Una volpe era caduta in una cisterna profonda e non poteva più uscirne, nonostante salti e lamenti disperati. Un caprone assetato giunse lì, guardò dentro la cisterna e chiese alla volpe: «È buona quest’acqua?» Per la volpe era una fortuna inattesa. «Scendi, amico mio! Quaggiù l’acqua e il freschino sono deliziosi!» Il caprone, superficiale e tonto, scese e bevve a sazietà. Poi si guardò intorno: «E ora come si fa a risalire?» «Ho una splendida idea – disse la volpe. – Tu appoggi le tue forti zampe contro il muro e poi rizzi le possenti corna; io m’arrampico e poi ti tiro su, sano e salvo». «Facciamo pure così» rispose il caprone e la volpe, arrampicandosi lesta lungo le zampe, il groppone e le corna del suo compagno, si trovò subito all’imboccatura della cisterna, saltò fuori e corse via, veloce come un lampo. «Ehi! – gridò il caprone – dove sono finite le tue promesse assennate? » «Se tu avessi tanto acume nella testa quanto sono fitti i peli che hai sotto il mento – gli rispose la volpe, ormai lontana – non saresti sceso prima d’aver pensato al modo di risalire». 42. 1. amici e amiche fedeli 2. camicie e camici bianchi 3. lenzuoli e tovaglie colorati 4. frutti e spighe odorosi

5. germogli e foglioline teneri 6. bicchieri e bottiglie rotti 7. fratello e sorella ineducati 8. camerieri e cameriere premurosi

9. burro e margarina stantii 10. discorsi e credenze ingenui 11. cappotto e borsa eleganti 12. giacca e sciarpa neri

43. Marco è così gentile come Filippo. C/UG Nessuno è stato più gentile di tuo fratello. C/MAG Quell’atleta è fortissimo. S/A Il mio fratellino è meno capriccioso del tuo. C/MIN

È più facile parlare che ascoltare. C/MAG Questa storia è oltremodo noiosa. S/A Sono capace non meno di lui. C/UG Il marito di mia sorella è straricco. S/A

10

L’italiano com’è

Page 11: Annarita Moretti L’Italiano com’è - Airone Editore AIRONE/Moretti_Soluzioni.pdf · Edizioni Airone 2009 Annarita Moretti L’Italiano com’è Soluzioni 1. 1. dissènso accento

Quel cavallo è stato l’animale più veloce della corsa. S/R Questo libro è interessante al pari di quello che ho letto il mese scorso.

C/UG

Si dà tante arie, perché crede di essere la più bella della classe.

S/R

Nell’adolescenza, i genitori sono meno importanti degli amici.

C/MIN

Le tue parole sono state più eloquenti del tuo comportamento.

C/MAG

Ritengo che il nostro vicino sia di gran lunga furbo. S/A Questa tuta è molto adatta per il tempo libero. S/A Questo cappotto è tanto caldo quanto elegante. C/UG

Mi ha assegnato un compito più difficile di quello del mio amico.

C/MAG

Quel professore è più severo di quello dell’anno scorso C/MAG Il cinema è piacevole non meno che il teatro. C/UG Questa pastasciutta mi sembra assai gustosa. S/A L’elefante è l’animale più grosso nella giungla. S/R Ho visto tante borse e ho scelto la più piccola. S/R Secondo me, il saper tacere è la virtù più utile di tutte. S/R Oggi mi sembri più riposato di ieri. C/MAG È il chiaro di luna più bello che abbia mai visto! S/R

44. 1. Questo compito mi sembra più facile di quello di ieri. 2. Quell’uomo è stato più sfortunato che colpevole. 3. Tra tutti i compiti, questo è il più facile che abbia mai eseguito. 4. Marco si sente il più sfortunato degli uomini. 5. Un bel libro è il più utile di tutti i doni. 6. Carla è la più giovane dirigente della società. 7. Giulio mi sembra più idoneo di Marco per quell’incarico. 8. Preferisci la compagnia di persone più divertenti che assennate. 9. A mio parere, la primavera è la più gradita tra le stagioni.

10. Quella poltrona è più scomoda di una semplice sedia. 11. Non ho mai letto un brano più sgrammaticato di questo. 12. Marco si è accaparrato la più comoda stanza della pensione. 13. In pochi mesi, tuo fratello è diventato più alto del mio. 14. Hai avuto la più sciocca reazione possibile. 15. Un armadio è ben più pesante di un tavolo. 16. Ha acquistato il più prezioso pezzo della collezione. 17. È più facile criticare che dare buoni consigli. 18. Marta crede di essere la più intelligente della famiglia.

45. 1. Marco è migliore di Giulio e quindi merita una considerazione maggiore. 2. La cautela è di massima importanza per il successo di questa impresa. 3. Mi sembra che il rimedio sia peggiore dell’errore che hai compiuto. 4. La soddisfazione di Giulia, che si è impegnata poco, è minore rispetto a quella di Marta, che ha lavorato tanto. 5. Credo che la mia sia un’ottima decisione, per cui non cambierò idea. 6. Sta facendo un affare pessimo e non se ne accorge nemmeno! 7. Era talmente nervoso che sobbalzava al minimo rumore e poi stentava a calmarsi. 8. Il mio capo ha un pessimo carattere, per cui penso di cambiare lavoro. 9. In quel ristorante servono ottimi primi piatti e a prezzi contenuti.

46. 1. Una delle massime consolazioni della vita è trovare amici sinceri. 2. È l’impresa più difficile che lui abbia mai avviato, anche se è

affiancato da ottimi collaboratori. 3. La donna avvertì un odore acerrimo (molto acre) e aprì

immediatamente le finestre, sospettando una fuga di gas. 4. Nella classe, Marta è la più brava in matematica e spesso

aiuta i suoi compagni meno capaci. 5. Hai voluto acquistare quest’uva che è asprissima (asperrima;

molto aspra) e anche costosissima (molto costosa): dovresti fare più attenzione alla qualità di ciò che compri.

6. Quando si tratta di cibo, scelgo il migliore possibile, perché tengo molto alla dieta.

7. Non devi comportarti così: è la figura peggiore che tu abbia mai fatto.

8. Per terminare questo lavoro occorre più tempo rispetto a quello che mi hai concesso.

9. Anna è soddisfattissima (assai soddisfatta) del suo colloquio di lavoro e ritiene di aver superato tutte le altre concorrenti.

10. Stai sprecando detersivo: ne occorre meno per lavare un solo paio di pantaloni.

11. È la persona più dolce che abbia mai conosciuto ed è anche intelligentissima (assai intelligente).

12. Quello che mi ha fatto la maggiore impressione è stato il comportamento di Giulio, insensibilissimo (oltremodo insensibile) ai problemi del suo amico.

13. Mi preoccupano le condizioni di vita pessime della mia vicina di casa, anche perché vive sola.

47. AGGETTIVO INDICATIVO DI TIPO Alla sfilata partecipavano molti generali in alta uniforme. molti indefinito Compra due chili di pane, perché oggi abbiamo ospiti a pranzo. due numerale cardinale Comprerei entrambi i libri, ma non ho soldi a sufficienza. entrambi numerale collettivo Conosci, per caso, un Marco Rossi? un (un tale) indefinito Dammi due spilli per fermare l’orlo della gonna. due numerale cardinale Dopo tutto il lavoro che ho fatto, mi spetta una paga doppia. doppia numerale moltiplicativo Entrambi i ragazzi sono stati promossi con ottimi voti. entrambi numerale collettivo Ha chiesto di occupare sempre lo stesso posto. stesso dimostrativo Ha consumato tutta la farina per fare un pessimo dolce. tutta indefinito Hai acquistato alcuni abiti invernali? alcuni indefinito Hai qualche foglio che ti avanza? I miei sono finiti. qualche indefinito Hai usato il mio ombrello, senza chiedermi il permesso. mio possessivo Ho scelto questa tovaglia a quadri, dai colori molto allegri. questa dimostrativo I dolci sono per i bambini. Darò loro tre caramelle ciascuno. tre...ciascuno distributivo Il capo ha invitato ogni dipendente alla riunione. ogni indefinito

Soluzioni

11

Page 12: Annarita Moretti L’Italiano com’è - Airone Editore AIRONE/Moretti_Soluzioni.pdf · Edizioni Airone 2009 Annarita Moretti L’Italiano com’è Soluzioni 1. 1. dissènso accento

Il vostro cane abbaia continuamente, di notte. vostro possessivo Laura insiste sempre nel medesimo comportamento. medesimo dimostrativo Mangerò solo mezza mela. mezza numerale frazionario Mi hai dato troppa insalata. Non riuscirò a finirla! troppa indefinito Mi piace questo mobile; sembra antico. questo dimostrativo Mi porti quel maglione, perché ho freddo? quel dimostrativo Accetto qualunque soluzione, basta che ti decida! qualunque indefinito Nessuna parola potrà consolare la povera vedova. nessuna indefinito Non ho alcun desiderio di partecipare alla festa di Marco. alcun indefinito Non sopporto codesto atteggiamento di superiorità. codesto dimostrativo Ogni due passi si fermava a riposare. ogni due numerale distributivo Per il tuo disegno puoi usare qualsivoglia colore. qualsivoglia indefinito Portate anche le vostre sedie, perché non ne ho a sufficienza. vostre possessivo Qualche giorno vai a trovare la nonna. qualche indefinito Quella ragazza è la fidanzata di Mario. Si sposeranno a maggio. quella dimostrativo Sono stanca. Adesso è il loro turno d’intervenire. loro possessivo

48. quella (quell’) astrazione quel lucernario quel solito quello (quell’) attentato quella madre quel sovrano quel badile quel mondo quello spaccio quella baia quel naso quello spericolato quella carta quella noia quello spettacolo quel cuoco quella (quell’) ora quello spettatore quel dono quello (quell’) orecchio quello spillone quella dote quella pista quello squadrone quella (quell’) edera quel potere quello squallore quello (quell’) elefante quello psichiatra quello squillo quella fauna quel quadro quello sregolato quella gamba quella quarantena quello stato quel gatto quel ratto quello sterco quel gioiello quel sarto quello sterzo quella gloria quello sbocco quel sultano quello gnaulio quello scafo quel superiore quello gnocco quello sdentato quello svago quello gnomo quel serpente quel tabacco quello gnorri quello sfigurato quella tenda quella iattura quello sgarro quel toro quella (quell’) idea quel sigaro quello (quell’) uomo quello (quell’) imbuto quel signore quella (quell’) uva quello (quell’) indice quello slavato quel valore quella (quell’) isola quello sleale quella vanga quella laringe quello smacco quello xenofobo quella lastra quello smeriglio quello xilofono quella lesione quello smorto quella zattera quel letto quello snello quello zero quella leva quello snob quella zucca

49. nessuna astrazione nessun lucernario nessun solito nessun attentato nessuna madre nessun sovrano nessun badile nessun mondo nessuno spaccio nessuna baia nessun naso nessuno spericolato nessuna carta nessuna noia nessuno spettacolo nessun cuoco nessuna ora nessuno spettatore nessun dono nessun orecchio nessuno spillone nessuna dote nessuna pista nessuno squadrone nessuna edera nessun potere nessuno squallore nessun elefante nessuno psichiatra nessuno squillo nessuna fauna nessun quadro nessuno sregolato nessuna gamba nessuna quarantena nessuno stato nessun gatto nessun ratto nessuno sterco nessun gioiello nessun sarto nessuno sterzo nessuna gloria nessuno sbocco nessun sultano nessuno gnaulio nessuno scafo nessun superiore nessuno gnocco nessuno sdentato nessuno svago nessuno gnomo nessun serpente nessun tabacco nessuno gnorri nessuno sfigurato nessuna tenda nessuna iattura nessuno sgarro nessun toro nessuna idea nessun sigaro nessun uomo nessun imbuto nessun signore nessuna uva nessun indice nessuno slavato nessun valore nessuna isola nessuno sleale nessuna vanga nessuna laringe nessuno smacco nessuno xenofobo nessuna lastra nessuno smeriglio nessuno xilofono nessuna lesione nessuno smorto nessuna zattera nessun letto nessuno snello nessuno zero nessuna leva nessuno snob nessuna zucca

50. 1) Mi disse che non voleva alcuno spreco, perché i soldi

erano pochi e occorreva risparmiare quanto possibile. 2) Nessun uomo ha mai osato un’impresa tanto audace, per

cui non occorre alcuno sforzo per lodarlo sinceramente. 3) Devi assolutamente sostituire quello sporco zerbino

davanti alla porta; dà un’idea di trascuratezza e disordine, che non si addicono alla tua casa.

4) Mi piace molto questa poltrona! Vorrei comprarne una simile, perché mi sembra che nessuno potrebbe sentirsi stanco dopo aver riposato su tanta morbidezza.

5) Ti ho sempre raccomandato di non prendere alcun impegno, se non sei certo di poterlo mantenere. Ciascun uomo, che voglia ritenersi tale, deve sapersi prendere le proprie responsabilità!

6) Mi servirebbe tutto quello spazio per allestire il presepe, ma non so dove spostare questo armadio. Bisognerebbe

che qualcuno mi desse una mano, ma mi sembra che nessun familiare si preoccupi del problema.

7) Lucia si è offerta di collaborare nella preparazione del pranzo di Capodanno, ma io non voglio alcun aiuto, perché sono abituata a fare da sola. Per esempio, ho preparato questo arrosto in meno di mezz’ora.

8) Ogni mattina devo accompagnare mio figlio a scuola, perché deve portarsi quello zaino pieno di libri e pesantissimo. Si dovrebbe finalmente risolvere questo problema, ma mi pare che nessuna autorità sia veramente disposta a farlo.

9) Ciascun collaboratore s’impegni a vendere almeno dieci biglietti della lotteria di beneficenza, in modo da raccogliere una somma sufficiente ad assistere tutti gli anziani del quartiere durante le vacanze estive. Allora la città sarà quasi deserta, e spero che nessun vecchio sia abbandonato a se stesso.

51. PRONOME RIFLESSIVO PERSONALE PERSONA Non vi posso aiutare. vi X 2° plurale Io sono disperato! io X 1° singolare

12

L’italiano com’è

Page 13: Annarita Moretti L’Italiano com’è - Airone Editore AIRONE/Moretti_Soluzioni.pdf · Edizioni Airone 2009 Annarita Moretti L’Italiano com’è Soluzioni 1. 1. dissènso accento

Non lo vedo da un mese. lo X 3° singolare Marco pensa solo a sé. sé X - Non si sono neppure fatti la doccia! si X - Ho capito tutto, interrogandolo! -lo X 3° singolare Gli amici la deridono. la X 3° singolare Andiamo a casa. Voi che ne dite? voi X 2° plurale Ci dite che cosa dobbiamo fare? ci X 1° plurale Si lodano troppo, per i miei gusti! si X - Hai un francobollo da prestarmi? -mi X 1° singolare Mi ripari con il tuo ombrello? mi X 1° singolare Marta è in casa; telefonale subito. -le X 3° singolare Domani ci raggiungerà mio zio. ci X 1° plurale Le parlerò stasera. le X 3° singolare Dov’è Luca? Non ne parli mai. ne (=di lui) X 3° singolare Le hai invitate a pranzo? le X 3° plurale Egli sa bene che cosa dice. egli X 3° singolare Dissi loro di tacere. loro X 3° plurale Sono brave; ne parlano tutti bene. ne (=di loro) X 3° plurale Li chiamerò più tardi. li X 3° plurale Non ci hanno voluto ricevere. ci X 1° plurale Mi vuoi bene? mi X 1° singolare Si sta vestendo. si X - 52. 1. Giulio avrebbe voluto intervenire nella discussione, ma il suo

amico gli fece cenno di tacere, perché sapeva che spesso gli mancavano le parole giuste.

2. Gli antichi Romani inviavano spesso ambasciatori ai nemici per accordarsi con loro o tentare di scongiurare un loro attacco a una città romana.

3. I Romani inviarono ambasciatori ad Annibale per intimargli di rinunciare all’assedio di Sagunto.

4. Il direttore ricevette la donna, ma la deluse, in quanto le rispose di non poterle concedere quanto chiedeva.

5. Quando gli zii partirono, il ragazzo andò con loro, i quali gli pagarono il biglietto aereo e lo ospitarono per un mese.

6. Quando il nonno partì, la ragazza andò con lui, il quale le pagò il biglietto aereo e la (l’) ospitò per un mese.

7. Carlo, che era malato, chiamò Giulia e la pregò di portargli un po’ di latte, anche perché lei era sempre molto gentile con lui.

8. Giulia, che era malata, chiamò Carlo e lo pregò di portarle un po’ di latte, anche perché lui era sempre molto gentile con lei.

9. Ogni genitore dovrebbe parlare molto con i figli, raccomandando loro la massima prudenza sulla strada e richiedendo la loro attenzione a ogni altro genere di pericolo.

10. I proprietari della ditta stimavano molto la segretaria, per cui le avevano già concesso un aumento di stipendio e mai la (l’) avrebbero rimproverata per una piccola mancanza.

11. I proprietari della ditta stimavano molto il segretario, per cui gli avevano già concesso un aumento di stipendio e mai lo (l’) avrebbero rimproverato per una piccola mancanza.

12. I proprietari della ditta stimavano molto gli impiegati, per cui avevano già concesso loro un aumento di stipendio e mai li avrebbero rimproverati per una piccola mancanza.

53. 1. Andai da mia sorella e le portai il pacco, che avevo ritirato

alla posta. Ella (essa, lei) mi ringraziò e mi chiese di comprarle il pane, perché non poteva uscire di casa.

2. Ho incontrato le tue amiche e ho detto loro di venire a pranzo da noi. Si sono però lamentate, perché dovrebbero venire a piedi, per cui ho promesso di andare a prenderle in macchina.

3. Anche se ho promesso a mio fratello di non parlarne, andrò dalla mamma e le dirò tutto, perché mi sembra l’unica soluzione possibile.

4. Mio cugino è egoista e presuntuoso; vuole tutto per se stesso e parla sempre di sé come se fosse il genio della famiglia.

5. Gli esibizionisti farebbero qualunque cosa perché tutti parlassero sempre di loro, invece io non li sopporto e non presto loro la minima attenzione.

6. Che bel quadro! L’hai dipinto tu? Io non sarei mai capace di disegnare così, mentre tu sei un artista nato!

7. Non trattarla come se fosse una schiava! Solo tu sei capace di agire in un modo così odioso!

54. 1. Ci ha detto che non è in grado di portare a termine il lavoro. 2. Quante volte devo dirvi di abbassare il volume del

televisore? 3. Non voglio avere niente a che fare con loro. 4. Non voglio avere niente a che fare con loro. 5. Verrai con noi al cinema, stasera?

6. Ve lo dico per farlo sapere anche a voi. 7. Vi prego di tacere su questo argomento. 8. Scriverò loro domani, perché ora non ho il loro indirizzo. 9. Lascerò loro in custodia i miei cani, perché conosco il

loro amore per gli animali. 10. Vi fa tante gentilezze, solo perché vuole qualcosa da voi.

55. Questi argomenti sono stati discussi a lungo. Nessuno deve più aggiungere una sola parola! PI Nessun consiglio mi sembra disinteressato. AI Devo uscire per comprare alcuni oggetti, che mi sono indispensabili. AI È un ragazzino dispettoso, che gode solo quando può dare fastidio a qualcuno. PI La signora Maria è molto ospitale e accoglie chiunque con estrema gentilezza. PI

Soluzioni

13

Page 14: Annarita Moretti L’Italiano com’è - Airone Editore AIRONE/Moretti_Soluzioni.pdf · Edizioni Airone 2009 Annarita Moretti L’Italiano com’è Soluzioni 1. 1. dissènso accento

Lucia è molto amante della natura: durante le passeggiate si sofferma ad ammirare ogni fiore. AI Nessuno spettacolo supera in bellezza una notte di plenilunio. AI Niente è meglio della quiete della propria casa. PI Non avevo riconosciuto quell’uomo: non è altri che il fattorino della ditta di mio cognato. PI Non ho alcuna voglia di partire, ma devo partecipare a una riunione a Roma. AI Non ho potuto fare la consegna, perché nessuno era in casa. PI Non mi interessa vedere qualunque spettacolo, ma solo quelli validi. AI Non posso partecipare ai pranzi con bambini, perché alcuni strillano troppo. PI Non si può lavorare sempre; è giusto concedersi anche qualche divertimento. AI Ogni uomo ha la sua storia, fatta di gioie e di dolori. AI Ognuno deve prendersi le proprie responsabilità. PI Per la festa di fine anno, è opportuno che ciascuna famiglia prepari qualcosa da mangiare. AI Perché accusi me? Chiunque può aver usato la tua penna. PI Qualche volta ti accompagnerò al mercato, ma adesso sono troppo stanca. AI Qualsiasi sciocco può distruggere facilmente; il difficile è costruire. AI Qui qualcuno non dice tutta la verità. PI Raramente perdo la pazienza, ma mi capita certamente se devo attendere qualcuno in strada. PI Se vuoi imparare perfettamente l’inglese, devi esercitarti ogni giorno. AI Secondo me, qualunque decisione è meglio che restare nel dubbio. AI Sei sicura che sia entrato un cane randagio? Non ho visto alcuna traccia in giardino. AI Sembra che Marco non dorma di notte solo per architettare qualche burla. AI Sentendovi discutere, mi sembra che ognuno creda di avere assolutamente ragione. PI Taluni ritengono di avere ogni diritto, senza minimamente pensare ai propri doveri. PI Una cosa è avere dei sospetti; altro è accusare senza prove. PI Una delle più grandi verità è che occorre dare a ciascuno quanto gli spetta. PI Marco è proprio furbo. Usa sempre i miei libri e non porta nessuno dei suoi. PI Giulia pretende che io rispetti sempre le sue esigenze, ma non prende mai in considerazione quelle altrui. PI A Marta puoi regalare qualunque libro, ma non giurerei che poi lo leggerà. AI Se vuoi citare frasi di uomini famosi, cercane qualcuna in questo libro di aforismi. PI

56. questa sciarpa e quella queste sciarpe e quelle quell’orologio e codesto cinturino quegli orologi e codesti cinturini quell’uomo e quella donna quegli uomini e quelle donne quell’antipatico del tuo vicino quegli antipatici dei tuoi vicini quel mobile e questo quadro quei mobili e questi quadri quella scatola lassù quelle scatole lassù quel paio di scarpe quelle paia di scarpe quell’abito e quel soprabito quegli abiti e quei soprabiti questo abito e quello questi abiti e quelli 57. 1. Nelle nostre condizioni finanziarie, non possiamo permetterci

alcuno spreco. 2. Nell’invito si richiedeva l’abito da sera, ma alcuni non lo

indossarono. 3. So per certo che qualcuno è andato a sporgere denuncia ai

Carabinieri. 4. Abbiamo dovuto abbattere qualche albero, perché era malato. 5. L’insegnante ha punito alcune alunne, perché erano distratte.

6. Stefano è veramente generoso e aiuta chiunque si rivolga a lui.

7. Dal suo discorso non ho tratto nessuno spunto di riflessione.

8. Non parlare con me. Rivolgiti a qualcun altro. 9. Posso condividere solo alcune delle tue ragioni. 10. Anche se strilli, non mi fai nessuna impressione! (solo

l’aggettivo qualificativo può avere gradi, tra cui il superlativo assoluto).

58. È importante punire solo chi lo merita. colui che, colui il quale Chi ben comincia è alla metà dell’opra. Colui che, colui il quale Chi dorme non piglia pesci. Colui che, colui il quale Chi ha detto ciò è un bugiardo e un vigliacco. Colui che, colui il quale Chi la fa l’aspetti. Colui che, colui il quale Chi troppo vuole nulla stringe. Colui che, colui il quale Chi va con lo zoppo impara a zoppicare. Colui che, colui il quale Chi va piano, va sano e va lontano. Colui che, colui il quale Diffido sempre di chi si mostra troppo gentile. di colui che, di colui il quale Fu tradito proprio da chi aveva aiutato in precedenza. da colui che, da colui il quale Gesù disse di porgere l’altra guancia a chi ci schiaffeggia. a colui che, a colui il quale La vera generosità è sapersi sacrificare per chi soffre. per colui che, per colui il quale Non desiderava prendere il posto di chi l’aveva preceduto. di colui che, di colui il quale

14

L’italiano com’è

Page 15: Annarita Moretti L’Italiano com’è - Airone Editore AIRONE/Moretti_Soluzioni.pdf · Edizioni Airone 2009 Annarita Moretti L’Italiano com’è Soluzioni 1. 1. dissènso accento

Questa notizia è stata diffusa da chi ti conosce bene. da colui che, da colui il quale Racconta le tue pene a chi ti può aiutare. a colui che, a colui il quale Regala questi abiti a chi ne ha bisogno. a colui che, a colui il quale Sei stato molto più abile di chi si era vantato delle proprie capacità. di colui che, di colui il quale

59. Incontrai gli uomini che avevo conosciuto la sera precedente al bar. I bambini, ai quali la mamma non negava mai niente, erano prepotenti e capricciosi. Quelle strade, per cui tu sei passato ieri, oggi sono interrotte. Ho discusso con il direttore gli argomenti per i quali ieri Luca si è battuto a lungo. Sono le stesse donne che hanno posato per quelle fotografie, ma oggi sono molto invecchiate. Sono persone con le quali non voglio avere alcun tipo di rapporto.

60. 1. Di fronte alle mie incertezze, il professore m’interrogò:

«Quanto tempo hai studiato ieri?» e io farfugliai una risposta vaga, perché in effetti avevo studiato poco.

2. Di fronte alle mie incertezze, il professore m’interrogò su quanto tempo avessi studiato il giorno precedente e io farfugliai una risposta vaga, perché in effetti avevo studiato poco.

3. Che (che cosa) pensi, quando ti comporti così? Quante volte ti devo ripetere che occorre tutta la tua attenzione, se non vuoi combinare guai?

4. Gli chiesi che (che cosa) pensasse, quando si comportava in quel modo. Gli domandai, inoltre, quante volte gli dovessi ripetere che occorreva tutta la sua attenzione, se non voleva combinare guai.

5. Che (quale) spettacolo danno oggi in teatro? Quanto costa il biglietto d’ingresso? Con chi ci andrai, stasera? Che (che cosa) indosserai per l’occasione?

6. Mi chiese che (quale) spettacolo dessero quel giorno in teatro, quanto costasse il biglietto d’ingresso, con chi ci sarei andato quella sera e che (che cosa) avrei indossato per l’occasione.

7. Con chi parlavi ieri al telefono e perché hai interrotto la telefonata, quando mi hai visto?

8. Tua madre mi ha chiesto con chi tu parlassi ieri al telefono e perché hai interrotto la telefonata, quando l’hai vista.

9. Marta non viene a lavorare da una settimana. Che (che cosa) le sarà capitato?

10. Marta non viene a lavorare da una settimana. Mi domando che (che cosa) le sia capitato.

61. L’interrogativa indiretta è introdotta dai verbi chiedere, domandare, interrogare e simili. 62. Così facendo, ogni tentativo diventa vano. M In questo ufficio tutti lavorano molto. A Con il tuo comportamento, sembri pazzo. M Dio è onnisciente. M Dio è nel Creato. E Facciamo una passeggiata fino al bosco? A I cavalli correvano al galoppo nella prateria. A I santi sono in Paradiso, non in terra. E I soldati sfileranno lungo il corso principale della città. A Ieri è scoppiato un incendio nella chiesa del paese. A Quel film sembra noioso. M Il mio fratellino diventa sempre più alto. M L’albero è frondoso. M L’alunno è attento alle spiegazioni dei professori. M Laura scrive una lettera alla sua amica. A

Marco diventa sempre più antipatico. M Mia sorella ha compiuto venticinque anni. A Mio nonno fa un pisolino ogni pomeriggio. A Mio padre lavora in una fabbrica di scarpe. A Non c’è più sale grosso per la pastasciutta. E Non credo a una sola delle tue parole. A Oggi è domenica. M Oggi il Sole sorge alle cinque e trentacinque. A Quel ragazzo è diventato più riflessivo. M Quell’orologio non funziona senza pile. A Questa penna scrive proprio bene. A Secondo me parli troppo. A Stasera la Luna sarà piena. M

63. Così facendo, ogni tentativo diventa vano. C In questo ufficio tutti lavorano molto. P Con il tuo comportamento, sembri pazzo. C Dio è onnisciente. C Dio è nel Creato. E Facciamo una passeggiata fino al bosco? P I cavalli correvano al galoppo nella prateria. P I santi sono in Paradiso, non in terra. P I soldati sfileranno lungo il corso principale della città. P Ieri è scoppiato un incendio nella chiesa del paese. P Quel film sembra noioso. C Il mio fratellino diventa sempre più alto. C L’albero è frondoso. C L’alunno è attento alle spiegazioni dei professori. C Laura scrive una lettera alla sua amica. P

Marco diventa sempre più antipatico. C Mia sorella ha compiuto venticinque anni. P Mio nonno fa un pisolino ogni pomeriggio. P Mio padre lavora in una fabbrica di scarpe. P Non c’è più sale grosso per la pastasciutta. P Non credo a una sola delle tue parole. P Oggi è domenica. C Oggi il Sole sorge alle cinque e trentacinque. P Quel ragazzo è diventato più riflessivo. C Quell’orologio non funziona senza pile. P Questa penna scrive proprio bene. P Secondo me parli troppo. P Stasera la Luna sarà piena. C

Soluzioni

15

Page 16: Annarita Moretti L’Italiano com’è - Airone Editore AIRONE/Moretti_Soluzioni.pdf · Edizioni Airone 2009 Annarita Moretti L’Italiano com’è Soluzioni 1. 1. dissènso accento

64. Il tuo vicino mi ha chiesto spiegazioni sul tuo comportamento.

T

La domenica, il corso è pieno di gente che passeggia. I Non è chiacchierando che imparerai qualcosa. I Non è chiacchierando che imparerai qualcosa. T Non fai altro che disastri! T Non so perché, ma tutti ridevano a crepapelle. I Mi presentò il suo amico, che non conoscevo. T Mi presentò il suo amico, che non conoscevo. T Probabilmente qualcuno aveva raccontato una barzelletta veramente buffa.

T

Quei maleducati commentavano ad alta voce il comportamento dei colleghi.

T

Per consegnare quel pacco, sali al terzo piano. T Per consegnare quel pacco, sali al terzo piano. I Ho visto Marco che correva a perdifiato. T

Ho visto Marco che correva a perdifiato. I Quel ragazzo ha corso un terribile pericolo. T Dalla cucina proviene un terribile odore di bruciato. I Giulio mi ha dato prova di una sincera amicizia. T Il bambino è caduto, sbucciandosi un ginocchio. I Il bambino è caduto, sbucciandosi un ginocchio. T La mamma l’ha abbracciato e l’ha portato a casa. T La mamma l’ha abbracciato e l’ha portato a casa. T Strilla da quando apre gli occhi, la mattina, a quando va a letto, la sera.

I

Strilla da quando apre gli occhi, la mattina, a quando va a letto, la sera.

T

Strilla da quando apre gli occhi, la mattina, a quando va a letto, la sera.

I

65. (esempi di soluzione)

T La comitiva cantava l’Inno di Mameli. cantare I La comitiva cantava a squarciagola.

T In tram, i ragazzi educati cedono il posto agli anziani. cedere I Seppure stanco, l’uomo non cedette alla fatica. T Con un duro lavoro ha aumentato il suo patrimonio. aumentare I Le spese aumentano continuamente. T Marco rischia il fallimento. rischiare I Negli affari non rischio mai. T Quel ragazzo ha corso un terribile pericolo. correre I L’uomo correva verso di me. T Hai terminato i compiti di scuola? terminare I Il viottolo terminava sulla riva di un torrente. T Ho bruciato le foglie secche nel caminetto. bruciare I Il bambino bruciava di febbre. T La domestica ha picchiato la testa contro lo stipite della porta. picchiare I Il viandante picchiò alla porta del convento. T Ha combattuto un’eroica battaglia per i suoi ideali. combattere I Il soldato combatté coraggiosamente. T Il direttore della fabbrica ha diminuito le ore di straordinario. diminuire I Il livello dell’acqua è diminuito di un terzo.

66. 1. Un libro illustrato era letto da quei ragazzi. 2. Noi fummo accolti gentilmente dal direttore. 3. Marco fu rimproverato dall’insegnante per la sua negligenza. 4. Gli alberi nel bosco erano abbattuti da un gruppo di

boscaioli.

5. Quel ragazzo è evitato da tutti per la sua falsità. 6. Un cucciolo mi fu regalato dai miei genitori per il mio

compleanno. 7. La cioccolata non è mangiata da me, da una settimana.

67. (esempi di soluzione)

A La comitiva cantava un coro di montagna. cantare P La romanza era cantata da un tenore e da un soprano.

A Ieri ho bevuto un ottimo vino. bere P Tutti i liquori disponibili sono stati bevuti dagli invitati. A Qualcuno mi ha dato una spinta. dare P Il miglior consiglio mi fu dato da mio padre. A Ogni mattina leggo almeno tre quotidiani. leggere P La poesia è stata letta da un famoso attore. A Hai divorato la pastasciutta in un attimo! divorare P La preda fu divorata dal branco di leoni. A Non senti uno strano rumore? sentire P Purtroppo le sue parole furono sentite da quella pettegola. A Ho bruciato le foglie secche nel caminetto. bruciare P L’albero è stato bruciato da un fulmine. A Ormai scrivo solo con il computer. scrivere P La lettera è stata scritta da tuo cugino. A Un tempo gli uomini indossavano il mantello. indossare P L’abito più bello è stato indossato da Marta.

16

L’italiano com’è

Page 17: Annarita Moretti L’Italiano com’è - Airone Editore AIRONE/Moretti_Soluzioni.pdf · Edizioni Airone 2009 Annarita Moretti L’Italiano com’è Soluzioni 1. 1. dissènso accento

A Quel negozio vende mobili usati. vendere P I quadri saranno venduti all’asta.

68. 1. Giulia andava a casa, quando cominciò a piovere. 2. Tu aprirai i regali, quando saranno arrivati tutti gli invitati. 3. Quella furba abbraccia sempre tutti, ma non ama veramente

che se stessa. 4. Le piace molto ballare e cantare; è una ragazza molto allegra. 5. Tutti i frutti stanno cadendo dai rami, perché sono troppo maturi. 6. Stamattina l’insegnante mi ha chiesto di recitare una poesia. 7. Già l’anno scorso le dissi di cambiare lavoro. 8. L’architetto disegnerà il progetto, appena avrà ricevuto le misure. 9. Non voglio che tu divida le caramelle a tuo favore. 10. Non volevo che Marco dormisse fino a tardi, ogni giorno. 11. Non sarà facendo così, che avrai successo nel tuo lavoro!

12. Detesto i delinquenti che fuggono dopo aver provocato un incidente stradale.

13. Con le sue barzellette mi faceva morire dal ridere. 14. L’aria era ferma; non si muoveva neppure una foglia. 15. Il naufrago nuotò fino a riva e si accasciò sulla sabbia. 16. Desidero che tu pensi al tuo futuro e ti impegni di più. 17. Tempo fa mi piaceva andare al cinema; ora, non più. 18. Laura non può proprio venire oggi, perché ha già un

impegno. 19. Mi rispose sgarbatamente e io non gli rivolsi più la

parola. 20. Ha molto sonno; sbadiglia continuamente.

69. PLURALE SINGOLARE TEMPO DAL VERBO… che voi agitaste che tu agitassi imperfetto agitare che essi abbiano aspettato che egli abbia aspettato passato aspettare che noi abbiamo che io abbia presente avere che voi aveste ballato che io avessi ballato trapassato ballare che voi benediciate che tu benedica presente benedire che essi capiscano che egli capisca presente capire che voi abbiate detto che tu abbia detto passato dire che noi disegniamo che io disegni presente disegnare che noi avessimo diviso che io avessi diviso trapassato dividere che noi usciamo che io esca presente uscire che essi avessero fatto che egli avesse fatto trapassato fare che noi abbiamo finito che io abbia finito passato finire che noi giacciamo (o: giaciamo) che io giaccia presente giacere che essi leggano che egli legga presente leggere che noi leniamo che io lenisca presente lenire che essi avessero indetto che egli avesse indetto trapassato indire che noi abbiamo nascosto che io abbia nascosto passato nascondere

70. SINGOLARE PLURALE che io abbia che noi abbiamo io andrei noi andremmo egli balla essi ballano tu capisci voi capite tu conosci voi conoscete io dormo noi dormiamo egli esce essi escono io faccio noi facciamo egli fugge essi fuggono egli gioca essi giocano

io gioco noi giochiamo tu incideresti voi incidereste che tu leggessi che voi leggeste io avrei mangiato noi avremmo mangiato che egli abbia negato che essi abbiano negato osservando NON ESISTE io pasticcio noi pasticciamo che tu avessi riso che voi aveste riso vedente vedenti vestire NON ESISTE

71. futuro semplice, 1° persona singolare condizionale presente, 1° persona singolare participio passato alimentare alimenterò alimenterei alimentato bucare bucherò bucherei bucato cacciare caccerò caccerei cacciato cantare canterò canterei cantato cominciare comincerò comincerei cominciato conciare concerò concerei conciato lasciare lascerò lascerei lasciato legare legherò legherei legato lodare loderò loderei lodato mangiare mangerò mangerei mangiato passeggiare passeggerò passeggerei passeggiato sfasciare sfascerò sfascerei sfasciato viaggiare viaggerò viaggerei viaggiato

Soluzioni

17

Page 18: Annarita Moretti L’Italiano com’è - Airone Editore AIRONE/Moretti_Soluzioni.pdf · Edizioni Airone 2009 Annarita Moretti L’Italiano com’è Soluzioni 1. 1. dissènso accento

72. forma modo tempo semplice tempo composto forma verbale andrebbe attiva condizionale presente passato sarebbe andato attacchi attiva indicativo presente passato prossimo hai attaccato mi specchierò riflessiva indicativo futuro semplice futuro anteriore mi sarò specchiato che ridiate attiva congiuntivo presente passato che abbiate riso comincerò attiva indicativo futuro semplice futuro anteriore avrò cominciato conciavamo attiva indicativo imperfetto trapassato prossimo avevamo conciato mangiasti attiva indicativo passato remoto trapassato remoto aveste mangiato rendendo attiva gerundio presente passato avendo reso che vedesse attiva congiuntivo imperfetto trapassato che avesse visto direi attiva condizionale presente passato avrei detto mi lavo riflessiva indicativo presente passato prossimo mi sono lavato nascerebbe attiva condizionale presente passato sarebbe nato ti pentivi riflessiva indicativo imperfetto trapassato prossimo ti eri pentito creando attiva gerundio presente passato avendo creato sfasciare attivo infinito presente passato avere sfasciato si beava riflessiva indicativo imperfetto trapassato prossimo si era beato viaggeresti attiva condizionale presente passato avresti viaggiato facendo attiva gerundio presente passato avendo fatto crederemo attiva indicativo futuro semplice futuro anteriore avremo creduto 73. FORMA ATTIVA FORMA PASSIVA attacchi sei attaccato comincerà sarà cominciato conciano sono conciati che tu vedessi che tu fossi visto metterebbe sarebbe messo lavava era lavato respingeste foste respinti sfasciavano erano sfasciati ho legato sono stato legato avevi ricevuto eri stato ricevuto

avendo completato essendo stato completato avrebbe messo sarebbe stato messo hai attaccato sei stato attaccato avrà cominciato sarà stato cominciato che avesse visto che fosse stato visto avrai respinto sarai stato respinto che io riceva che io sia ricevuto che io abbia ricevuto che io sia stato ricevuto avevamo legato eravamo stati legati avrai visto sarai stato visto

74. Perché la prima, seconda e terza persona del congiuntivo presente sono uguali: - che io riceva; - che tu riceva; - che egli riceva e, conseguentemente, risultano uguali anche la prima, seconda e terza persona del congiuntivo passato, che utilizza l’ausiliare avere (abbia), risultando dunque: - che io abbia ricevuto; - che tu abbia ricevuto; - che egli abbia ricevuto.

Allo stesso modo, sono uguali la prima e la seconda persona singolare del congiuntivo imperfetto: - che io vedessi; - che tu vedessi. In questi casi, dunque, esprimere il pronome personale è indispensabile per individuare la persona (prima, seconda o terza singolare).

75. 1. Un vento fresco aveva portato nell’appartamento un soave

profumo di fiori. Il ragazzo si era affacciato alla finestra e si era messo a osservare, sull’altro lato della strada, le file di casette colorate, che erano immerse nella foschia primaverile.

2. Purtroppo il mio amico è molto superstizioso e non è partito mai di venerdì. Ha sempre pensato, infatti, che gli potrebbe accadere qualcosa di spiacevole ed è solito ripetere, sorridendo, che “né di Venere né di Marte non si sposa e non si parte”.

3. Ho telefonato a Lidia, che abita al piano superiore, per pregarla di ritirare i panni che ha appena lavato. Sono stati stesi ad asciugare troppo bagnati, e hanno allagato tutto il mio terrazzo.

4. Marco si è svegliato di cattivo umore e ha trattato male tutti i suoi amici. Poi si è scusato con loro, ma questi comportamenti villani dovrebbero essere evitati.

5. Non so perché tua sorella non ha collaborato con me nell’organizzazione della festa di fine anno. Mi è sembrata ostile nei miei confronti, ma io non l’ho mai trattata male.

6. Mi dispiace, ma non sono arrivata all’ora stabilita, perché ho portato mio figlio a scuola. Di solito è accompagnato dal padre, ma stamattina mio marito è uscito di casa prestissimo.

7. Marta mi ha raccontato del suo viaggio in Spagna. Eravamo sedute a un tavolo di un bar e siamo rimaste a parlare per oltre due ore.

8. Ricordo che, durante il concerto, la dolce voce dei violini si era unita al suono degli altri strumenti e nella sala si erano diffuse note struggenti.

9. Molti anni prima, il cancello era stato malamente incardinato al muro. La sua tinta verde, inoltre, era scrostata in più punti: numerose mani di vernice non erano riuscite a mimetizzare le macchie rossastre.

10. Sulla facciata del vecchio palazzo, gli operai hanno montato un enorme schermo, sul quale sono proiettati immagini e slogan pubblicitari, per cui diverse società hanno pagato notevoli somme di denaro.

18

L’italiano com’è

Page 19: Annarita Moretti L’Italiano com’è - Airone Editore AIRONE/Moretti_Soluzioni.pdf · Edizioni Airone 2009 Annarita Moretti L’Italiano com’è Soluzioni 1. 1. dissènso accento

76. 1. La società interruppe la fornitura al cliente, in quanto lo ritenne assolutamente incapace di onorare i suoi debiti. 2. Appena scorsero il padre all’inizio delle scale, i due ragazzi spensero le sigarette e finsero di studiare con attenzione. 3. Di fronte alla Corte, il testimone si confuse e cominciò a balbettare. 4. Durante l’indagine emersero numerose prove a carico del sospettato. 5. Il tuo amico fece credere di voler difendere i diritti dell’altro erede, ma poi colse al volo l’occasione per impadronirsi di gran

parte dei terreni migliori, sui quali infine pose le fondamenta del suo attuale impero industriale. 6. L’anno scorso la mia cagna partorì ben dieci cuccioli, ma purtroppo due nacquero morti. 7. Marco fu molto sfortunato in quella circostanza, ma non si perse d’animo e infine vinse la sua battaglia. 8. Non ammetto che i miei interessi siano lesi da una banda di sfruttatori, che non hanno mai lavorato in vita loro. 9. Non m’interessa che tu rimanga qui per tutto il giorno, ma solo nelle due ore in cui dovrò assentarmi da casa. 10. Ritengo che Marta non possa aiutarti nei compiti di scuola, perché è molto occupata.

77. adempiere adempire

compiere, eseguire

ammansire ammansare

addomesticare, rendere mansueto

compiere compire

portare a termine, finire

dimagrire dimagrare

diventare più magro, meno grasso

intorbidire intorbidare

togliere la limpidezza a un liquido (o a un affare)

starnutare starnutire

emettere uno starnuto

78. Il corvo superbo Perché non piaccia gloriarsi dei beni altrui e passare piuttosto la vita nella propria condizione, Esopo ci tramanda questo esempio. Un corvo, gonfio di vuota superbia, raccolse le penne che erano cadute a un pavone e se ne adornò. Poi, disprezzando i suoi, si mescolò a un bel gruppo di pavoni, ma quelli strapparono le penne all’uccello svergognato e lo cacciarono a beccate. Malconcio, il corvo dolente si apprestò a ritornare dalla propria razza, ma fu respinto anche dai suoi simili, che lo rimproverarono aspramente. E uno di quelli che prima aveva disprezzato, gli disse: «Se ti fossi accontentato della nostra situazione e avessi apprezzato ciò che la Natura ci ha dato, non dovresti ora sopportare questa umiliazione né saresti rifiutato dai tuoi simili».

79. 1. La madre e il padre di Giulia rimasero senza notizie della figlia per

tutto il mese e provarono le pene dell’inferno, finché non ricevettero una sua lettera e una sua cartolina, spedite da Londra.

2. Credo che tu e Marco abbiate fatto una bella figura, quando vi siete offerti di aiutare a organizzare la riunione di stasera, perché un gruppo di poche persone si era messo (si erano messe) a disposizione per dare una mano.

3. I miei cugini e Lidia non si sono certamente sognati tutta questa vicenda! Erano seduti in giardino, quando hanno sentito il tuo collega raccontare un sacco di bugie su di te.

4. La sua partenza e il suo addio ci lasciarono l’amaro in bocca, perché avremmo preferito che restasse più a lungo e partisse in ottobre.

5. Il gruppo dei suoi compagni si attribuì (si attribuirono) la responsabilità dell’accaduto, e io e i suoi genitori provammo grande stima per quei ragazzi tanto onesti.

6. Il nonno e la nonna di Marco partiranno domani per la campagna e devono essere accompagnati in macchina, perché hanno molti bagagli e la loro casa si trova alla fine di un viottolo scosceso.

7. La telegrafia senza fili fu inventata da Guglielmo Marconi, senza il quale oggi non esisterebbero la radio e ogni trasmissione simile.

8. Le persone del pubblico battevano le mani fragorosamente e poi si alzarono in piedi per sottolineare l’entusiasmo con cui avevano assistito alla rappresentazione teatrale.

9. Nel secolo passato gli scienziati hanno fatto grandi scoperte e ancora di più ne faranno in questo secolo, soprattutto nel campo della medicina e della genetica.

10. L’estate è stata veramente calda e piovosa! Speriamo che il prossimo autunno e l’inverno siano migliori! Elisa e io non sopportiamo proprio il freddo intenso.

80. voce del verbo

(T)=transitivo (I)=intransitivo

coniug forma modo tempo persona e numero

hai mangiato mangiare (T) 1° attiva indicativo passato prossimo 2° sing. leggeremo leggere (T) 2° attiva indicativo futuro semplice 1° plur. abbiate scritto scrivere (T) 2° attiva congiuntivo passato 2° plur. mi svegliai svegliare (T) 1° riflessiva indicativo passato remoto 1° sing. è stato messo mettere (T) 2° passiva indicativo passato prossimo 3° sing. avendo udito udire (T) 3° attiva gerundio passato - io fossi temuto temere (T) 2° passiva congiuntivo imperfetto 1° sing. saresti venuto venire (I) 3° - condizionale passato 2° sing. andato andare (I) 1° - participio passato -

Soluzioni

19

Page 20: Annarita Moretti L’Italiano com’è - Airone Editore AIRONE/Moretti_Soluzioni.pdf · Edizioni Airone 2009 Annarita Moretti L’Italiano com’è Soluzioni 1. 1. dissènso accento

essere tornato tornare (I) 1° - infinito passato - correte! correre (I) 2° - imperativo presente 2° plur. ti sei vantato vantare (T) 1° riflessiva indicativo passato prossimo 2° sing. siete puniti punire (T) 3° passiva indicativo presente 2° plur. siamo caduti cadere (I) 2° - indicativo passato prossimo 1° plur. avrete cotto cuocere (T) 2° attiva indicativo futuro anteriore 2° plur. è stato temuto temere (T) 2° passiva indicativo passato prossimo 3° sing. cammina! camminare (I) 1° - imperativo presente 2° sing. che voi leggeste leggere (T) 2° attiva congiuntivo imperfetto 2° plur. avendo scritto scrivere (T) 2° attiva gerundio passato - essere lodato lodare (T) 1° passiva infinito presente - mi ero specchiato specchiarsi (T) 1° riflessiva indicativo trapassato prossimo 1° sing. avremo visto vedere (T) 2° attiva indicativo futuro anteriore 1° plur. sarete accolti accogliere (T) 2° passiva indicativo futuro semplice 2° plur. essendo amato amare (T) 1° passiva gerundio presente - 81. a cavallo locuzione avverbiale di modo a piedi locuzione avverbiale di modo al di là locuzione avverbiale di luogo all’improvviso locuzione avverbiale di modo all’incirca locuzione avverbiale di quantità davvero avverbio di affermazione di buon’ora locuzione avverbiale di tempo di meno locuzione avverbiale di quantità di sicuro locuzione avverbiale di affermazione dolcemente avverbio di modo domani avverbio di tempo forse avverbio di dubbio giammai avverbio di negazione lassù avverbio di luogo lentamente avverbio di modo mai avverbio di tempo

molto avverbio di quantità nemmeno per sogno locuzione avverbiale di negazione neppure avverbio di negazione ovunque avverbio di luogo per caso locuzione avverbiale di dubbio per di qua locuzione avverbiale di luogo per l’appunto locuzione avverbiale di affermazione pressappoco avverbio di quantità presto avverbio di tempo probabilmente avverbio di dubbio qui avverbio di luogo sicuramente avverbio di affermazione soavemente avverbio di modo un giorno locuzione avverbiale di tempo una volta locuzione avverbiale di tempo

82. È nato prima l’uovo o la gallina? In Inghilterra un ricercatore, un filosofo e un allevatore di polli affermano di aver finalmente risolto l’enigma che da millenni tormenta e divide davvero l’umanità intera: “Viene prima l’uovo o la gallina?”. Secondo il professor John Brookfield, stimato docente all’università di Nottingham, non ci sono assolutamente dubbi: “L’uovo precede certamente la gallina”. La teoria di Brookfield, specialista di genetica evolutiva, si basa su una tesi che sembra mescolare perfettamente il sapere

scientifico e l’antica saggezza contadina. Secondo il ricercatore, infatti, il materiale genetico non cambia mai durante la vita di un organismo: ragion per cui il primo uccello che divenne gallina, in principio poteva esistere solo nella forma di embrione, all’interno di un uovo. Lo studioso, quindi, non ha dubbi: “Possiamo concludere, che la prima materia vivente della specie deve essere necessariamente l’uovo. L’uovo precedette il pulcino”.

(Adattamento da Adnkronos, 26 maggio 2006)

83. AGGETTIVO AVVERBIO (GRADO POSITIVO) COMPARATIVO SUPERLATIVO fiero fieramente più fieramente fierissimamente leggero leggermente più leggermente leggerissimamente lento lentamente più lentamente lentissimamente particolare particolarmente più particolarmente particolarissimamente utile utilmente più utilmente utilissimamente veloce velocemente più velocemente velocissimamente 84. Cinque deliziosi birbantelli In uno zoo australiano sono nati in cattività cinque rarissimi leoncini bianchi. Il lieto evento è stato annunciato dal parco zoologico di Mogo, presso la costa a sud di Sydney, che ospita i genitori dei cuccioli – i leoni bianchi Tim e Snow, che fanno parte del programma di riproduzione in cattività di specie minacciate da estinzione. Dai responsabili dello zoo, i cinque leoncini sono stati affettuosamente soprannominati “i gangster” per come agiscono in gruppo nei loro giochi. “Produrre una cucciolata di cinque maschi è un evento unico”, ha detto il proprietario del Mogo Zoo, che si occupa particolarmente di specie a rischio e ospita attualmente un branco di 12 leoni bianchi.

85. 1. Ho perso il mio bracciale tra le foglie secche, in giardino.

Ieri l’ho cercato a lungo, ma non mi è riuscito di trovarlo. Ti chiedo di aiutarmi nella ricerca, perché da sola non riuscirò a ottenere granché.

20

L’italiano com’è

Page 21: Annarita Moretti L’Italiano com’è - Airone Editore AIRONE/Moretti_Soluzioni.pdf · Edizioni Airone 2009 Annarita Moretti L’Italiano com’è Soluzioni 1. 1. dissènso accento

2. Il corteo si fermò in mezzo alla piazza e la banda del paese cominciò a suonare un’allegra marcia, mentre i vari gruppi di persone ascoltavano con soddisfazione. Tra la folla c’erano anche molti bambini, accompagnati dai genitori.

3. Mi sembra un ragazzo privo di educazione e di pudore, che non riflette abbastanza sui diritti altrui. Noi siamo in fila da un’ora, mentre quello è appena arrivato e tenta di passare davanti a tutti.

4. Spero che tu sia d’accordo che Marco venga insieme con (insieme a) te alla conferenza, altrimenti, come al solito, resterà a dormire fino a tardi e non si preoccuperà di altro.

5. Vorrei che mi mettessi a tavola vicino a tuo fratello, perché gli vorrei parlare di un affare molto vantaggioso, a cui

potrebbe partecipare con una minima spesa. È importante che gliene parli immediatamente, perché senza di me e il mio interessamento lo perderebbe.

6. Conosci bene l’ostinazione di tua sorella! I suoi amici le hanno parlato a lungo per persuaderla, ma non sono riusciti a farle cambiare idea, neppure facendola riflettere su come potrebbe finire male tutta la faccenda.

7. Il Monte Bianco, situato nella catena delle Alpi, è un massiccio irto di creste e di guglie, e caratterizzato da profondi valloni, intagliati dai numerosi ghiacciai che vi scorrono.

8. Il fiume Po, il più lungo d’Italia, attraversa con il suo corso gran parte dell’Italia Settentrionale da ovest a est, percorrendo tutta la Pianura padana.

86. FORMA CORRETTA SUONO DELLA VOCALE FINALE acciocche acciocché suono chiuso affinche affinché suono chiuso allorche allorché suono chiuso anziche anziché suono chiuso benche benché suono chiuso cioe cioè suono aperto cosicche cosicché suono chiuso dopoche dopoché (dopo che) suono chiuso finche finché suono chiuso fuorche fuorché suono chiuso giacche giacché suono chiuso ne né suono chiuso perche perché suono chiuso percio perciò suono aperto pero però suono aperto poiche poiché suono chiuso purche purché suono chiuso sicche sicché suono chiuso

87. CONGIUNZIONE CHE SI CHIAMA PERCHÉ… Bevo latte e caffè. copulativa congiunge (latte/caffè); copula=congiungimento Scegli questo o quel libro? disgiuntiva disgiunge, distingue (i due libri) Non uso il tuo libro ma il mio. avversativa contrappone due termini (tuo/mio) È un suo parente, cioè lo zio. dichiarativa chiarisce, spiega, dichiara precisamente (parente/zio) Piove, dunque non uscirò. conclusiva esprime la conclusione di quanto detto prima Amo sia il cinema sia il teatro. correlativa mette in correlazione (relazione) due elementi (cinema/teatro) Ho il sospetto che tu menta. dichiarativa dichiara, specifica quanto detto prima Sono triste quando piove. temporale indica il tempo in cui si verifica quanto detto prima Dormo, perché sono stanco. causale indica la causa della precedente affermazione Lo dico, perché eviti l’errore. finale indica il fine, lo scopo della precedente affermazione Venne, benché fosse malato. concessiva indica la circostanza nonostante cui si verifica quanto detto prima Ti crederò, se dirai il vero. condizionale indica la condizione perché si verifichi quanto detto prima Piove, cosicché non uscirò. consecutiva indica una conseguenza di quanto detto prima Ho fatto come volevi. modale indica il modo in cui si verifica quanto detto prima Può fare tutto, fuorché cantare. eccettuativa indica un’eccezione a quanto detto prima Dimmi perché l’hai fatto. interrogativa introduce un’interrogazione, una domanda Non so se venire con te. dubitativa introduce l’espressione di un dubbio

88. Oggi non cucinerò carne ma pesce arrosto. C Tua madre si è spaventata, perché non rispondevi al cellulare.

S

Farò finta di niente, benché si siano dimostrati veramente maleducati.

S

Ti prenoterò un posto a teatro, purché mi assicuri la tua presenza.

S

Ti prenoterò un posto a teatro, però devi assicurarmi la tua presenza.

C

Non risponde alle tue lettere; quindi non desidera riprendere i contatti con te.

C

Non risponde mai, nonostante che tu gli abbia scritto più di una volta.

S

Poiché credi di aver ragione, non ne parliamo più. S Ho sempre invitato Marco, ma non ha mai accettato alcun invito.

C

Ti sveglierà all’alba, affinché possiamo partire presto. S Non voglio incontrarlo né voglio parlargli al telefono. C Mentre tornavo a casa, ho incontrato i tuoi genitori. S Non esprimerò il mio parere, finché non mi avrai raccontato tutto.

S

Quando fai il prepotente, sei proprio antipatico. S

Soluzioni

21

Page 22: Annarita Moretti L’Italiano com’è - Airone Editore AIRONE/Moretti_Soluzioni.pdf · Edizioni Airone 2009 Annarita Moretti L’Italiano com’è Soluzioni 1. 1. dissènso accento

89. 1. Ahi, mi ha punto una vespa! 2. Uh, che puzza! Controlla la cucina a gas. 3. Puah, che schifo questa minestra! 4. Uffa, mi hai raccontato questa storia fino alla nausea! 5. Oh, che bel calduccio vicino alla stufa! 6. Ah ah ah, questa barzelletta mi fa morire dal ridere! 7. Ohé (Ohe), che credi di fare?

8. Uh, che spirito di patate! Ridi solo tu. 9. Ahimè, la situazione sta peggiorando! 10. Urrà (urrah), la nostra squadra ha vinto il campionato! 11. Brrr, che freddo! 12. Deh, esaudisci la mia preghiera! 13. Ehm, non so proprio che cosa dire!

90. Aih, che dolore! Ahi Ha, che soddisfazione! Domani è giorno di vacanza!

Ah

Uffa, i miei genitori mi regaleranno la bici che ho sempre sognato!

Urrà (urrah)

Bho, io non so niente di tutto questo! Boh I che prepotente! Vuole tutta la torta per sé! Ih Ahimé, che tristezza! Giulio non verrà con noi alla gita.

Ahimè

Hai, come scotta la sabbia oggi! Ahi Urrà, ho perso il portafoglio! Ahimè Ha, ora è tutto chiaro! Prima non avevi spiegato bene la faccenda.

Ah

Oimè! Che farò quando sarai partito? Ohimè! Hoibò, non mi ero accorto che fosse così tardi!

Ohibò

Toh, quanto è bello questo spettacolo! Oh Ei, sto parlando con te! Ehi È, la vuoi sempre vinta tu! Eh Bè! Adesso che cosa vuoi da me? Beh

Bha, non so proprio che cosa dirti! Bah Puà, come si mangia male in quel ristorante! Puah Ma, io continuo ad avere molti dubbi! Mah Heilà, che piacere incontrarti! Ehilà Bhe, io non ho altre soluzioni da proporti! Beh Ei, ti chiedo un po’ di attenzione! Ehi Puah, che delizioso spuntino hai preparato! Ah Ho, che bel pomeriggio trascorrerò domani! Oh Hoimé, che brutta faccenda! Ohimè

(accento grave) A, che tipo! E si crede anche spiritoso! Ah Bha, ha parlato per un’ora senza dire niente di interessante!

Bah

Hai, mi pesti sempre i piedi! Ahi È, ci vuol altro per fargli cambiare idea! Eh Ha, ma allora non vuoi proprio capire come stanno le cose?

Ah

Ho che meraviglia! Ti sei svegliato prima di mezzogiorno.

Oh

91. Gli invidiosi fanno male a se stessi. Gli invidiosi Alla gita verranno anche degli amici di Marco.

degli amici (= alcuni amici)

Raccontami tutto per filo e per segno. (tu) Spesso donare è più gradito che ricevere donare Vuole sempre avere l’ultima parola lui! lui Non si capisce il perché di tanta rabbia. il perché Da tutti gli vennero parole di conforto. parole Lo capirebbe anche un bambino di tre anni! un bambino Svegliatevi presto domattina! (voi) Chi vuole ancora pastasciutta? Chi Sarà già partito Giulio? Giulio Che film hanno visto? (loro)

Il nonno ha viaggiato con me Il nonno Ci ha preparato il pranzo la sorella di Giulio.

la sorella

È stato premiato lo studente più meritevole. lo studente Dal fianco della montagna si è staccata una rovinosa frana.

una frana

Non sono ancora pervenute notizie dei tuoi amici.

notizie

Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. il mare Dire è molto più facile che fare. Dire Spesso il troppo è nemico del giusto. il troppo

92.

- un nome - un aggettivo

- un pronome - un verbo

- un avverbio

93. No, qualche volta lo segue. Per esempio, nella proposizione “Lo capirebbe anche un bambino di tre anni!”. 94. Non conoscevo tutti gli invitati. PV Non tutti gli invitati erano conosciuti da me. PV Non tutti gli invitati erano simpatici. PN La proposta di Marco non fu chiarissima. PN Non sono stato convocato per quell’impiego. PV Sarà a Roma domani? PV Mia madre sarà generosa come sempre. PN Marco è un maestro di sci. PN Oggi è stato raggiunto un buon accordo. PV Da sempre i tuoi consigli mi sono graditissimi. PN

Vi sareste divertiti molto durante la gita in campagna.

PV

In questo caso, la punizione è stata giusta. PN In assenza di pericolo, tutti sono coraggiosi. PN La giornata è stata sprecata in chiacchiere. PV Le tue parole sono state interpretate male. PV L’ozio è il padre dei vizi. PN Abbiamo fatto una bella chiacchierata! PV Tutta quella sfuriata non è servita a niente. PV

95. Gli invidiosi fanno male a se stessi. male Chi vuole ancora pastasciutta? pastasciutta

22

L’italiano com’è

Page 23: Annarita Moretti L’Italiano com’è - Airone Editore AIRONE/Moretti_Soluzioni.pdf · Edizioni Airone 2009 Annarita Moretti L’Italiano com’è Soluzioni 1. 1. dissènso accento

I marinai non mettono piede a terra per mesi e mesi.

piede

Il piccolo scafo conteneva appena l’equipaggio. l’equipaggio Il dottore avvolse una fascia attorno alla mano ferita.

una fascia

Dopo l’incidente, il perito dell’assicurazione valutò i danni alla mia vettura.

i danni

Il contadino portò al mercato un sacco di patate. un sacco Il celebre fotografo scattò una serie di fotografie agli animali dello zoo.

una serie

Questo cibo sfamerà gli ospiti per una settimana. gli ospiti La tribù occupava le capanne vicino al fiume. le capanne Il bambino lanciò un’occhiata al giocattolo del compagno.

un’occhiata

È un imbroglione, che tenta sempre trucchi. trucchi Oggi voglio andare al mercato per comprare un po’ di castagne.

un po’

Era così magro che mi sembrava di vedergli le ossa. le ossa Una tettoia lo metteva al riparo dalla pioggia. lo Il giovane faticava a caricare il baule sul treno. il baule La fitta neve aveva ricoperto i campi di un manto candido.

i campi

La televisione ha trasmesso una replica del concerto di Capodanno.

una replica

Quei ragazzi si guadagnano la vita suonando per strada.

la vita

96. Marco è diventato dottore in medicina. P/SOGG I compagni hanno eletto Giulio capoclasse . P/OGG Mio padre è tornato soddisfatto del viaggio. P/SOGG Il capo del personale fu nominato direttore del reparto. P/SOGG Gli operai nominarono il capo del personale direttore del reparto.

P/OGG

I soci furono resi ricchi da quell’investimento. P/SOGG

Il mercante giunse a casa stanco. P/SOGG L’investimento rese ricchi tutti i soci dell’azienda. P/OGG Tutti gli interessati ritennero l’accordo onesto. P/OGG L’accordo fu ritenuto onesto da tutti gli interessati. P/SOGG Quell’uomo fortunato è nato ricco. P/SOGG

97. COMPLEMENTO I marinai della nave giunta in porto stanno scendendo a terra.

specificazione

Il piccolo Marco presta sempre i suoi giocattoli ai compagni.

termine

La regione è stata investita da un ciclone violentissimo.

causa efficiente

L’album contiene splendide fotografie di animali.

specificazione

Laura è più simpatica della sorella. paragone Giovane, vedi di aiutarci un po’! vocazione Ho seguito quel corso lo scorso anno. tempo determinato Lo lodano tutti per l’abilità dimostrata. causa Parliamo un attimo dei progetti di tuo fratello.

argomento

Sto andando all’ufficio postale. moto a luogo Il ritorno degli atleti fu salutato con gioia dai cittadini.

agente

I marinai, giunsero in porto con una nave carica di cemento.

mezzo

Ti stai comportando con superficialità. modo Marco sta giocando con gli amici in cortile. compagnia Puoi prestarmi i tuoi appunti? termine Il mio amico risiede a Milano. stato in luogo Il folklore è l’insieme delle tradizioni di un popolo.

specificazione

Lo scorbuto è un male che colpisce per mancanza di vitamina C.

causa

Ha studiato pianoforte per dieci anni. tempo continuato Mi ha regalato una collana d’oro. materia La volpe è il più astuto degli animali. partitivo Questi dolci sono prodotti da un pasticciere noto in tutta la città.

agente

La volpe è più astuta del cane. paragone È uscito con l’impermeabile del fratello. unione Devo svolgere un tema sull’arte del Trecento.

argomento

Marco correva per il parco con il suo cane. moto per luogo Marco correva per il parco con il cane al guinzaglio.

compagnia

Devo incontrarmi con mio padre alle nove. tempo determinato Riferisci la tua decisione ai colleghi. termine La carrozzeria dell’auto è stata graffiata da un chiodo.

causa efficiente

Girava per la casa a piedi scalzi. moto per luogo Stanno montando prefabbricati in cemento. materia Ha concluso l’affare con abilità. modo Occorre assicurare ai prigionieri un trattamento umano.

termine

Ha dimenticato il portafoglio a casa per la fretta di uscire.

causa

Tornò stanchissimo dalla campagna. moto da luogo Questo è il migliore dei temi svolti a scuola. partitivo Questo romanzo mi sembra più interessante dell’altro.

paragone

98. Il pesciolino e il pescatore Sappiamo tutti che i pesciolini cresceranno e diventeranno più grossi, purché Dio conceda loro di vivere abbastanza per arrivarci; ma lasciarseli sfuggire in attesa di ciò, ritengo sia una pazzia bella e buona, perché non si è affatto certi di riacchiapparli al momento giusto. Un carpioncino, ancora di minuscole proporzioni, mentre nuotava spensierato nell’acqua di un fiume, fu catturato da un pescatore, appostato sulla riva. “Tutto fa numero - disse l’uomo, guardando il suo scarso bottino. - Anche questo è meglio di niente… Lo mangerò a cena: riponiamolo dunque con cura nel cestello". Il povero carpioncino, allora, gli disse: “Sono troppo piccolo, appena un mezzo boccone… Lasciami… Diventerò adulto e poi mi ripescherai e mi potrai vendere al mercato". “Va bene, va bene - borbottò il pescatore. Pesciolino, tu sai predicare tanto bene, ma intanto ti butterò in padella e ti farò friggere questa sera stessa”. Morale: Meglio un pesciolino oggi che due pesci domani, perché questo almeno è sicuro, mentre gli altri non lo sono.

Soluzioni

23

Page 24: Annarita Moretti L’Italiano com’è - Airone Editore AIRONE/Moretti_Soluzioni.pdf · Edizioni Airone 2009 Annarita Moretti L’Italiano com’è Soluzioni 1. 1. dissènso accento

99.1. bottino 2. -lo (riponiamolo) 3. -mi (lasciami = lascia me)

4. mi (mi ripescherai = ripescherai me) 5. mi (mi potrai vendere = potrai vendere

me)

6. ti (ti butterò in padella= butterò te in padella)

7. ti (ti farò friggere = farò friggere te) 100. Pesciolino, / O pesciolino, 101. 1. Laura lamenta che il marito, direttore di un supermercato,

torna sempre a casa tardi. 2. Marco sta svolgendo un compito molto impegnativo. 3. Per il figlio ha acquistato uno zaino, dei quaderni e delle

penne molto costosi. 4. Faccio la spesa al mercato, perché vi trovo verdure e frutta

fresche. 5. Il giardino era ornato da alberi e rose davvero splendidi. 6. Chiesi consiglio a Luigi, segretario comunale nel paese dove

abitavo allora. 7. Il motorino appartiene a quel ragazzo, fattorino presso una

ditta commerciale.

8. Ho consegnato i documenti a Marco, un ragazzo che lavora nella società.

9. La povera donna, che aveva perso il lavoro, doveva mantenere tre figli in tenera età.

10. Mia sorella, proprietaria della ditta, deve partecipare a molte riunioni.

11. È una giovane madre, con un figlio e una figlia veramente maleducati.

12. Laura, insegnante in una scuola media, è stimata per le sue notevoli capacità.

13. Un passante, uomo coraggioso, si gettò nel lago per salvare un bambino che stava annegando.

102. In vetrina sono esposti dei libri molto interessanti.

soggetto

Il vasto incendio distrusse tutto. complemento oggetto Il libro, opera di un giovane scrittore, ha avuto successo.

apposizione del soggetto

Tutto l’edificio fu distrutto dal vasto incendio.

attributo del soggetto

Questa storia è vecchia come il cucco.

predicato nominale

Espressero tutti la propria opinione. soggetto Espressero tutti la propria opinione. complemento oggetto

Espressero tutti la propria opinione. attributo del complemento oggetto

Il baldo giovane non temeva nessuno.

attributo del soggetto

Il baldo giovane non temeva nessuno.

complemento oggetto

Il baldo giovane non temeva nessuno.

soggetto

Mario è il direttore della ditta. predicato nominale

103.

1. I genitori di Marco, vedendolo triste, pensarono che gli fosse capitato qualcosa di spiacevole. I genitori di Marco pensarono esplicita

vedendolo triste implicita che gli fosse capitato qualcosa di spiacevole. esplicita 2. Lasciata la sua città natale per cercare lavoro altrove, l’uomo non tornò mai più. Lasciata la sua città natale implicita

per cercare lavoro altrove implicita l’uomo non tornò mai più. esplicita 3. Tutti ritenevano che il ragazzo, il quale era molto intelligente, avrebbe avuto successo nella vita. Tutti ritenevano esplicita

che il ragazzo avrebbe avuto successo nella vita esplicita il quale era molto intelligente esplicita 4. La donna, avendo capito il suo errore, scrisse una lettera e la inviò per posta prioritaria. La donna scrisse una lettera esplicita

e la inviò per posta prioritaria esplicita avendo capito il suo errore implicita

104. 1. I genitori di Marco, vedendolo triste, pensarono che gli fosse capitato qualcosa di spiacevole. 2. Lasciata la sua città natale per cercare lavoro altrove, l’uomo non tornò mai più. 3. Tutti ritenevano che il ragazzo, il quale era molto intelligente, avrebbe avuto successo nella vita. 4. La donna, avendo capito il suo errore, scrisse una lettera e la inviò per posta prioritaria.

105.

1. I genitori di Marco, poiché lo vedevano triste, pensarono che gli fosse capitato qualcosa di spiacevole. 2. Dopo aver lasciato la sua città natale affinché cercasse lavoro altrove, l’uomo non tornò mai più. 3. [Il periodo resta invariato, in quanto composto da proposizioni esplicite.] 4. La donna, che aveva capito il suo errore, scrisse una lettera e la inviò per posta prioritaria.

106.

1. I genitori di Marco, vedendolo triste, pensarono che gli fosse capitato qualcosa di spiacevole. I genitori di Marco pensarono principale

24

L’italiano com’è

Page 25: Annarita Moretti L’Italiano com’è - Airone Editore AIRONE/Moretti_Soluzioni.pdf · Edizioni Airone 2009 Annarita Moretti L’Italiano com’è Soluzioni 1. 1. dissènso accento

vedendolo triste subordinata che gli fosse capitato qualcosa di spiacevole. subordinata 2. Lasciata la sua città natale per cercare lavoro altrove, l’uomo non tornò mai più. Lasciata la sua città natale subordinata per cercare lavoro altrove subordinata l’uomo non tornò mai più. principale 3. Tutti ritenevano che il ragazzo, il quale era molto intelligente, avrebbe avuto successo nella vita. Tutti ritenevano principale

che il ragazzo avrebbe avuto successo nella vita subordinata il quale era molto intelligente subordinata 4. La donna, avendo capito il suo errore, scrisse una lettera e la inviò per posta prioritaria. La donna scrisse una lettera principale e la inviò per posta prioritaria principale avendo capito il suo errore subordinata

107. 1. Scrisse la lettera, la rilesse più volte per correggere

eventuali errori e poi uscì per impostarla. 2. Quando capì che i suoi interlocutori cercavano solo la lite,

Marco decise che avrebbe fatto di testa sua, per cui salutò tutti e se ne andò.

3. Venduta la casa che possedeva in città, la donna si trasferì in campagna per stare vicino al figlio, che aveva bisogno del suo aiuto.

4. Giulia è contenta del suo lavoro, che l’impegna molto, ma non è completamente soddisfatta, perché le sembra di meritare di più.

5. Era appena l’alba, quando il contadino uscì di casa, chiuse a chiave l’uscio, slegò il cane perché facesse la guardia e si avviò verso i campi per seminare il frumento.

6. Non appena seppe dell’arrivo dei nonni, il bambino corse in camera sua a prendere la sua pagella per mostrare loro che era stato promosso, sperando in un bel regalo.

7. Gli alpinisti decisero di rinunciare alla scalata e, poiché le previsioni del tempo erano pessime per i giorni successivi, stabilirono di scendere a valle.

8. Dichiarando sempre di agire per il bene della comunità, quell’uomo si crede molto furbo, ma ormai è chiaro a tutti che pensa solo a se stesso.

108. 1. Gli parlai a lungo, ma [C] non rispose; [A] prese il cappello,

[A] se lo calcò in testa e [C] uscì nella notte. 2. Gli uni volevano partire subito, gli altri [P/C] volevano

restare ancora un giorno; [A] chi voleva andare in aereo, chi [P/C] preferiva viaggiare in treno: [A] non riuscivano proprio a prendere una decisione.

3. Ero arrivato a casa con le migliori intenzioni, ma [C] non mi accolse amichevolmente: [A] cominciò subito a rimproverarmi e [C] non potei neppure spiegare il motivo del mio ritardo.

4. “Mangi questa minestra o [C] salti dalla finestra”: [A] questo è il tuo motto, ma [C] il tuo comportamento non mi sembra giusto e [C] te ne accorgerai presto.

5. Non solo l’avevo avvisato dell’urgenza del viaggio, ma anche [A/C] gli avevo comunicato l’orario del treno e [C] gli avevo perfino prenotato il biglietto.

6. Mi sarebbe piaciuto partecipare alla tua festa di compleanno, ma [C] ho preferito restare a casa: [A] mia madre aveva bisogno di aiuto e [C] io glielo avevo promesso.

7. Gli uni avrebbero voluto affrontarlo, gli altri [P/C] preferivano rimandare: [A] così quello spadroneggiava in casa, come pure [A/C] era autoritario con i suoi dipendenti.

109. 1. Ti confesso che [C/S] non mi è affatto simpatico, perché [C/S] non è sincero ed è anche egoista; lo ha dimostrato quando [C/S]

ha negato ogni aiuto alla sua stessa sorella, la quale [P/R] si trova in difficili condizioni finanziarie. 2. Le stelle brillavano ancora nel cielo, quando [C/S] s’incontrava il primo gregge, che [P/R] avanzava come una marea di lana. I

cani da mandria e i bracchi da caccia esitavano su chi [P/I] dovesse passare per primo sull’esiguo viottolo invaso dalle pecore. 3. Fingi di non capire, benché [C/S] ti abbia ripetuto più volte gli stessi avvertimenti e ti abbia anche lasciato un promemoria,

perché [C/S] ti ricordassi di quell’appuntamento, che [P/R] era essenziale per la buona riuscita della nostra impresa. 4. Stava leggendo la lettera che [P/R] gli hai fatto recapitare stamattina, ma non sembrava affatto commosso, perché [C/S] si

distraeva spesso dalla lettura e prestava ascolto alle chiacchiere di sua figlia, la quale [P/R] era in giardino con le sue amiche. 5. La pubblicità è un notevole mezzo di persuasione, a cui [P/R] si deve la vendita di molti prodotti, sebbene [C/S] la maggior

parte di essi non sia affatto necessaria e possa anzi essere considerata del tutto superflua. 6. Albert Einstein è uno degli scienziati che [P/R] diedero un importante contributo alla costruzione della bomba atomica, sebbene [C/S]

fosse profondamente pacifista e fosse consapevole del terribile pericolo a cui [P/R] sarebbe stato soggetto il genere umano. 7. Non si sentiva affatto tranquillo, benché [C/S] nessuno l’avesse visto in strada, perché [C/S] sapeva che [C/S] qualcuno avrebbe

potuto notare la sua assenza dall’albergo, che [P/R] aveva lasciato a tarda sera. 8. Il vigile fermò i ragazzi che [P/R] avevano giocato a pallone in cortile, poiché [C/S] si chiedeva chi [P/I] di loro avesse rotto il

vetro della finestra al primo piano, dove [A/R] abitava una vecchietta, a cui [P/R] si sarebbe dovuto risarcire il danno. 110. Marco chiese al padre il denaro necessario per aprire un negozio di modellismo. enunciativa Dal momento che ho poco tempo, mi accompagneresti in macchina? interrogativa diretta Poiché molti si sono offerti di aiutarti, non cedere alla disperazione. imperativa Sebbene abbia visto molti luoghi, che magnifico spettacolo sono le cascate del Niagara! esclamativa Per comprendere meglio, leggano attentamente questo manuale d’istruzioni. esortativa

Soluzioni

25

Page 26: Annarita Moretti L’Italiano com’è - Airone Editore AIRONE/Moretti_Soluzioni.pdf · Edizioni Airone 2009 Annarita Moretti L’Italiano com’è Soluzioni 1. 1. dissènso accento

Quando tua madre mi ha rimproverato, oh se avessi ascoltato i suoi consigli! ottativa Per accontentarti meglio, vuoi minestra o pastasciutta per cena? interrogativa diretta Per dimostrare la sua innocenza e la sua buona fede, dica tutto sul suo passato. esortativa Quando l’insegnante spiega una lezione, non distraetevi continuamente. imperativa Si fermò timoroso sul marciapiede, dovendo attraversare una strada molto trafficata. enunciativa Nonostante vi avessi avvertito, avete fatto una figura proprio vergognosa! esclamativa Anche se non mi sembra probabile, oh come vorrei rivedere il mio amico d’infanzia! ottativa Poiché in città non conosco nessuno, a chi rivolgermi per un aiuto? dubitativa Informati meglio, se non vuoi parlare a sproposito di cose che non conosci. imperativa Perché non debbano pentirsi, riflettano meglio sulle conseguenze della loro decisione. esortativa Il Palio di Siena è una gara equestre, che si ripete due volte durante l’estate. enunciativa Poiché siamo colpevoli, che cosa risponderemo a domande tanto precise? dubitativa Per riuscire nello studio non solo è necessaria l’intelligenza ma anche l’impegno. enunciativa Anche se non lo meriterebbe affatto e si è comportato malissimo, ti prego di aiutarlo! esclamativa Con il prossimo treno potresti arrivare in tempo all’appuntamento. potenziale Siccome non sono più al solito posto, chi ha preso i miei pennarelli colorati? interrogativa diretta C’era una volta un Re, che aveva una figlia bellissima ma molto capricciosa. enunciativa Oggi molti bei monumenti sono malridotti, perché sono abbandonati e cadenti. enunciativa Ieri sera avreste potuto incontrare Marco al bar, perché è arrivato dopo cena. potenziale Non fare così, perché la gente reagisce male alle prepotenze e non dimentica facilmente. imperativa Anche se non mi sono impegnato molto, oh quante ingiustizie ho visto durante il concorso! esclamativa Se vuole venire al cinema con noi, termini presto i suoi compiti di scuola. esortativa Quando ti parlo dei tuoi doveri nei confronti della famiglia, diventi sordo? interrogativa diretta 111. Fare ginnastica giova alla salute. soggettiva I ragazzi fanno festa, perché cominciano le vacanze.

causale

Comunque tu faccia, avrai successo. modale Gli parlerò cosicché non s’impunti su inutili sciocchezze.

consecutiva

Non approvo che Marco sia partito senza salutare i nonni.

esclusiva

Andando al mercato, fermati anche a comprare il giornale.

temporale

Avresti dovuto prendere l’aereo, in luogo di viaggiare in treno.

avversativa

Desidero che ti comporti bene. oggettiva Non lavorò per lui, sebbene gli offrisse un ottimo stipendio.

concessiva

Maltrattato, diventa aggressivo e pericoloso. condizionale Uscirò presto allo scopo di non fare una lunga fila in banca.

finale

Ignoro con chi ti accompagni di solito. dubitativa Questi sono segnali da non sottovalutare. relativa Piuttosto che litigare, preferì tacere. comparativa Gradisco qualunque programma, eccetto che andare al cinema.

eccettuativa

A comportarsi così, c’è da morire dalla vergogna.

causale

Giulia è talmente pigra che non fa il suo dovere.

consecutiva

Per quanto ne so, la nonna tornerà domani. limitativa

È opportuno fare ragionamenti sensati. soggettiva Lo stava a sentire, ridendo a crepapelle. modale Pur impegnandosi al massimo, non riuscirà nel suo intento.

concessiva

Io sto lavorando, mentre tu ti diverti. avversativa Mentre sono in vacanza, non voglio parlare di lavoro.

temporale

Sto organizzando una festa per fare beneficenza.

finale

Cucina un risotto, anziché cuocere la solita minestra.

avversativa

Se dici la verità, andrà tutto bene. condizionale È un’importante mostra, che espone famosi dipinti.

relativa

Mi raccontò di aver vissuto all’estero. oggettiva Il manuale è utile a quanti non usano ancora il computer.

relativa

Dimmi se il pranzo è stato di tuo gradimento.

interrogativa indiretta

Dammi l’indirizzo dell’albergo dove trascorrerai le vacanze.

relativa

È andata meglio di quanto sperassi. comparativa Chi parla troppo prima o poi si pentirà. relativa Dubito che potrò andare in vacanza la prossima estate.

dubitativa

Ti chiedo se verrai in vacanza la prossima estate.

interrogativa indiretta

L’impiegato, cui mi rivolsi, fu gentilissimo. relativa 112. Prop. È tanto furbo che nessuno è mai riuscito a punirlo. CON Marta si ritiene offesa, perché le ho detto che si comporta male.

OGG

Siamo tornati a casa che erano già le dieci di sera. TEM Pregai i miei collaboratori che restassero un’ora in più. FIN Non riesco a sopportare le persone che chiedono continui favori.

REL

È giusto che Marco sia informato di quanto sta accadendo in ufficio.

SOG

Terminò il lavoro più presto che non sperasse. COM Sono molto felice che tua madre stia bene. CAU Mi presentò un tizio, che diceva di potermi essere utile. REL Mi chiese che notizie ci fossero sul ragazzo. INT

113. In ufficio si dice che la malattia di Luca sia una scusa bella e buona. CON

26

L’italiano com’è

Page 27: Annarita Moretti L’Italiano com’è - Airone Editore AIRONE/Moretti_Soluzioni.pdf · Edizioni Airone 2009 Annarita Moretti L’Italiano com’è Soluzioni 1. 1. dissènso accento

Non ero certo che Marco avrebbe potuto terminare il lavoro, per cui lo aiutai. POS Marta era ansiosa, perché non sapeva se sarebbe stata promossa all’esame finale. CON Mi domando che cosa tu stia pensando, dal momento che fissi il muro da un’ora! CON Non dubitiamo che tu ti sia veramente impegnato, ma i risultati del tuo lavoro sono scarsi. ANT Mi chiedo se ti comporteresti ancora così, dopo aver subìto tali conseguenze. POS Il telegiornale ha comunicato che il terremoto è stato fortissimo, causando molte vittime. ANT Non capivo come potesse essere tanto crudele con quella donna, che stava già piangendo. CON Mi narrò che i genitori avevano lasciato la loro città natale, perché non offriva lavoro. ANT L’amico non dubitava che Luca avrebbe fatto il suo dovere, cosicché era sereno. POS Non voglio sentire pettegolezzi, anche perché non m’interessa che ciò sia vero o falso. CON Eravamo certi che la cassiera ci avesse dato un resto sbagliato, ma non avevamo prove. ANT Mi chiedo se tu sia tanto ingenuo da credere nell’onestà di quell’uomo, che è un noto imbroglione. CON 114. 1. Io interruppi ogni rapporto con Marta, perché la ritenevo assolutamente incapace di sincerità e onestà. 2. Appena scorsero il padre all’inizio delle scale, i due ragazzi spensero le sigarette e finsero di studiare con attenzione. 3. Io credo che la pubblicità in televisione sia diventata eccessiva, soprattutto quella trasmessa nelle ore dedicate ai telespettatori

più giovani, che tendono sempre più ai consumi e pretendono costosi oggetti di marca. 4. Temevo che tuo fratello non capisse il carattere di quell’uomo, che pure gli aveva dimostrato diverse volte di essere un vero e

proprio egoista. Il giorno precedente, per esempio, non aveva dato un passaggio in macchina a un collega, nonostante che il poveretto zoppicasse vistosamente.

5. Non so perché, ma dubitavo che Marco avrebbe partecipato all’impresa come volontario, in quanto aveva affermato più volte che non era disponibile a lavorare gratis.

6. Io non capisco come i genitori non si chiedano dove sia la figlia, nonostante l’ora tarda. Io dubito che la ragazza abbia sufficiente esperienza per rimanere fuori di casa fino a notte inoltrata.

115. La valle è lunga due chilometri e mezzo circa, e larga ottocento metri. Per tutta la sua lunghezza scorre un ruscello, che a un certo punto si allarga in un laghetto; la sabbia e il fango della riva sono costellati da decine e decine di orme degli uccelli che cercano, ma ci vuole un po’ di tempo prima che i due giovani riescano a scovarne altri esemplari. Ci mettono un po’ più di due ore e mezza per perlustrare accuratamente tutta la valle. Scoprono anche un altro accesso, che porta fin lì. La valle è lunga e stretta come la lama di un coltello ed entrambe le pareti sono costituite da dirupi profondi una quindicina di

metri. Seguendo il corso del ruscello, giungono a una fenditura della parete rocciosa, attraverso la quale fluisce l’acqua. Entrano nella crepa, che si fa sempre più angusta, finché non diventa talmente stretta da lasciarli passare a malapena. È allora che vedono una luce e odono il rumore di una cascata. Si fanno strada faticosamente attraverso un groviglio di rampicanti e scoprono che il torrente forma una serie di piccole cascate, le cui acque vanno a finire nella valle principale del fiume.

116. Se mi avessi avvertito, sarei venuto a prenderti alla stazione. [Non mi hai avvertito e non puoi più farlo]

I

Se ti piacesse il cinema horror, ci sarebbe un bel film da vedere. [È possibile che ti piaccia il cinema horror]

P

Se canti, ti passerà il malumore. [Si dà per certo che, cantando, passi il malumore]

R

Se dicesse la verità, tutto si sistemerebbe. [È possibile che dica la verità]

P

Se ti affretti, lo raggiungerai. [Si dà per certo che, affrettandosi, riuscirà a raggiungerlo]

R

Se ti riposassi un po’, ti sentiresti meglio. [È possibile che si riposi]

P

Se il Sole splendesse anche di notte, non occorrerebbe la luce I

artificiale. [Il Sole di notte è irreale] Se gli parlerai, vedrai che è un buon uomo. [Si dà per certo che, parlandogli, ne trarrà una buona impressione]

R

Se potessi ritornare indietro nel tempo, farei una scelta diversa. [È irreale ritornare indietro nel tempo]

I

Dimagrirai, se farai più moto. [Si dà per certo che, facendo più moto, si dimagrisca]

R

Se avessi confessato tutto ai tuoi genitori, ti avrebbero aiutato. [ Irreale; non ha confessato in tempo utile]

I

117. PROTASI APODOSI Se mi avessi avvertito, sarei venuto a prenderti alla

stazione. Se ti piacesse il cinema horror, ci sarebbe un bel film da

vedere. Se canti, ti passerà il malumore. Se dicesse la verità, tutto si sistemerebbe. Se ti affretti, lo raggiungerai. Se ti riposassi un po’, ti sentiresti meglio.

Se il Sole splendesse anche di notte,

non occorrerebbe la luce artificiale.

Se gli parlerai, vedrai [che è un buon uomo.] Se potessi ritornare indietro nel tempo,

farei una scelta diversa.

se farai più moto. Dimagrirai, Se avessi confessato tutto ai tuoi genitori,

ti avrebbero aiutato.

118. 1. Sarei venuto a prenderti alla stazione, se mi avessi avvertito. 2. Ci sarebbe un bel film da vedere, se ti piacesse il cinema horror.

Soluzioni

27

Page 28: Annarita Moretti L’Italiano com’è - Airone Editore AIRONE/Moretti_Soluzioni.pdf · Edizioni Airone 2009 Annarita Moretti L’Italiano com’è Soluzioni 1. 1. dissènso accento

3. Ti passerà il malumore, se canti. 4. Tutto si sistemerebbe, se dicesse la verità. 5. Ti sentiresti meglio, se ti riposassi un po’. 6. Non occorrerebbe la luce artificiale, se il Sole splendesse anche la notte. 119. 1. Se tu ora ammetti di avere torto, in breve tempo il problema

si risolverà. 2. Se tu ammetterai di avere torto, in breve tempo il problema si

risolverà. 3. Se oggi Marta acquista quel cappotto, spenderà tutto il suo

stipendio mensile. 4. Se Marta acquisterà quel cappotto, spenderà tutto il suo

stipendio mensile. 5. Se ora loro si comportano bene, non saranno costantemente

in punizione. 6. Se loro si comporteranno bene, non saranno costantemente

in punizione. 7. Di solito io non arrivo in ritardo, se tu non mi fai perdere tempo.

8. Domani io non arriverò in ritardo, se tu non mi farai perdere tempo.

9. Generalmente tu fai una figura migliore, se eviti di imitare gli altri.

10. Alla prossima riunione tu farai una figura migliore, se eviterai di imitare gli altri.

11. Se ora voi decidete di venire con noi, saremo felicissimi. 12. Se domani deciderete di venire con noi, saremo felicissimi. 13. Se domani pioverà, la gita sarà rimandata alla

prossima domenica. 14. Se tu adesso continui a infastidirmi, me ne vado

immediatamente. 15. Se domani continuerai a infastidirmi, me ne andrò

immediatamente. 120. 1. Se tu avessi pazienza, avresti sempre successo nel tuo lavoro

e non dovresti fare tanta fatica. 2. Se Marta acquistasse quel cappotto, spenderebbe tutto il suo

stipendio mensile. 3. Se si comportassero bene, non sarebbero costantemente in

punizione. 4. Se lui ammettesse di avere torto, in breve tempo il problema

si risolverebbe. 5. Non arriverei in ritardo, se tu non mi facessi perdere tempo. 6. Faresti una figura migliore, se evitassi di imitare gli altri. 7. Se voi decideste di venire con noi, saremmo felicissimi. 8. Se domani piovesse, la gita sarebbe rimandata alla

prossima domenica.

9. Se io non gli dicessi tutta la verità, non sarei in pace con la mia coscienza.

10. Un bizzarro modo di dire recita: “Se mio nonno avesse le ruote, sarebbe una carriola”.

11. Se tu gli telefonassi, certamente lui ti risponderebbe e ti darebbe il suo parere.

12. Se Marco decidesse di tornare a casa, i suoi genitori lo accoglierebbero a braccia aperte.

13. Se fosse possibile, i ragazzi vorrebbero la settimana formata tutta da domeniche.

14. Se Giulia continuasse a non studiare, la bocciatura sarebbe inevitabile.

121. 1. Se avessi avuto pazienza, avresti avuto successo nel tuo

lavoro e non avresti dovuto fare tanta fatica. 2. Se Marta avesse acquistato quel cappotto, avrebbe speso

tutto il suo stipendio mensile. 3. Se si fossero comportati bene, non sarebbero stati

costantemente in punizione. 4. Se lui avesse ammesso di avere torto, in breve tempo il

problema sarebbe stato risolto. 5. Non sarei arrivato in ritardo, se tu non mi avessi fatto

perdere tempo. 6. Tu avresti fatto una figura migliore, se avessi evitato di

imitare gli altri. 7. Se voi aveste deciso di venire con noi, saremmo stati

felicissimi.

8. Se quel giorno fosse piovuto, la gita sarebbe stata rimandata alla domenica successiva.

9. Se non gli avessi detto tutta la verità, non sarei stato in pace con la mia coscienza.

10. Un bizzarro modi di dire recita: “Se mio nonno avesse avuto le ruote, sarebbe stato una carriola”.

11. Se tu gli avessi telefonato, certamente lui ti avrebbe risposto e ti avrebbe dato il suo parere.

12. Se Marco avesse deciso di tornare a casa, i suoi genitori l’avrebbero accolto a braccia aperte.

13. Se fosse stato possibile, i ragazzi avrebbero voluto la settimana formata tutta da domeniche.

14. Se Giulia avesse continuato a non studiare, la bocciatura sarebbe stata inevitabile.

122. 1. (R) Se percorri (percorrerai) la strada nel bosco, arriverai prima, ma farai più fatica, perché è piuttosto accidentata. 2. (P) Se intendeste aiutarci a sbrigare quella pratica, ve ne saremmo molto grati. 3. (I) Se Marco fosse più alto, non avrebbe tanti sciocchi complessi e sarebbe anche più socievole. 4. (P) Se i vetri delle finestre fossero lavati almeno una volta al mese, non diventerebbero tanto sporchi da dover essere puliti con

prodotti abrasivi. 5. (R) Se vai al mercato, trovi (troverai) merce di buona qualità e a minor prezzo che nei negozi. 6. (P) Se volessi fare della beneficenza, ti indicherei una missione in Africa, che ha veramente bisogno dell’aiuto di tutti. 123. 1. Sarei molto contento se Marco venisse in vacanza con noi. 2. Comprerei quella giacca di pelle, se non costasse ottocento euro. 3. Se non dovessi accompagnare mia madre, io verrei volentieri

al cinema con voi. 4. Se non fosse passato troppo tempo, potresti restituire la

merce al negozio.

5. Il tuo amico non si sarebbe offeso, se tu non fossi stato così brusco.

6. Se Giulio fosse uscito con me, non avrebbe litigato con suo cugino.

28

L’italiano com’è

Page 29: Annarita Moretti L’Italiano com’è - Airone Editore AIRONE/Moretti_Soluzioni.pdf · Edizioni Airone 2009 Annarita Moretti L’Italiano com’è Soluzioni 1. 1. dissènso accento

Edizioni Airone

124. 1. Se (io) vincessi un milione di euro, potrei fare tutti i viaggi

che sogno. 2. Se (io) avessi vinto un po’ di soldi, l’anno scorso sarei

potuto venire in crociera con voi. 3. Se (tu) fossi arrivato in tempo, avresti evitato un sacco di

problemi e ora non dovresti affannarti a rimediare. 4. Se (loro) fossero arrivati in tempo, avrebbero evitato un sacco

di problemi e ora non avrebbero dovuto affannarsi a rimediare.

5. Se (loro) fossero venuti con voi, non avrebbero preso l’auto. 6. Se (io) avessi più tempo, potrei eseguire meglio questo

lavoro. 7. Se (noi) l’avessimo saputo, non ci saremmo affrettati tanto. 8. Se (voi) vi comportaste bene, avreste tutto da

guadagnare. 9. Se (lei) osservasse con attenzione, non le sfuggirebbero

tanti particolari. 125. Le origini della maratona La maratona moderna è una gara sportiva, una corsa massacrante di 42.195 metri, ossia 42 chilometri e 195 metri! Se volete sapere perché si chiama così, leggete questa storia, che ci riporta indietro nel tempo fino al 490 a.C. Se voleste invece conoscere il giorno esatto, restereste delusi, perché nessuno lo sa con certezza. Alcuni storici parlano del 10 agosto, mentre altri indicano il 12 settembre. Siamo in Grecia, nei pressi della città di Maratona, dove le truppe ateniesi si apprestano a combattere contro il potente esercito dei Persiani invasori. Tutti gli Ateniesi sono in ansia per questa battaglia. Se pensano alla possibilità che i Persiani abbiano la meglio, inorridiscono: la loro vittoria significherebbe la fine di ogni libertà in Grecia. Se considerano l’esercito dei nemici, si sentono smarriti: è un esercito smisurato, molto più numeroso di quello greco, e possiede strumenti di guerra e armi molto più efficaci. Atene ha chiesto aiuto ad altre città greche, ma Platea ha potuto inviare solo mille soldati, mentre da Sparta non è ancora giunto alcun aiuto. In questo momento, sulla pianura di Maratea, i valorosi soldati ateniesi sono pressoché soli ad affrontare il temibile nemico e a difendere la loro splendida città. Atene è una città libera, che giudica gli odiati Persiani niente altro che schiavi, sottomessi al loro sovrano. Ad Atene, se un cittadino si alza in assemblea e chiede la parola, può parlare liberamente, perché nella città tutti hanno gli stessi diritti. Se i Persiani s’impadronissero del territorio greco, invece, ogni libertà sarebbe soppressa e Atene non potrebbe più autogovernarsi, darsi delle leggi, decidere della propria politica. Se i soldati ateniesi avessero bisogno di un incitamento a combattere valorosamente, la perdita della libertà basterebbe a indurli al più strenuo coraggio, perché mai vorrebbero ridursi alla schiavitù di ubbidire a un re. La loro speranza è Milziade, un generale coraggioso e astuto, che ora sta schierando il suo esercito. Pensa che, se non vuole che sia accerchiato, deve schierarlo su un fronte molto vasto. Al centro metterà gli opliti, abili fanti dalla mira infallibile, su tre file; avranno il compito di colpire gli avversari e, se possibile, indurli alla ritirata.

Ed ecco che inizia la battaglia. Gli opliti scagliano le loro frecce, tanto numerose da oscurare il cielo, e i nemici sono presi alla sprovvista, indietreggiano, rompono le righe. I soldati ateniesi penetrano dunque al centro dello schieramento persiano e, nel contempo, le ali dello schieramento di Milziade si richiudono a tenaglia, terrorizzando gli avversari. Se i persiani non vogliono soccombere alla furia degli ateniesi, devono fuggire, indietreggiare fino al mare e mettersi in salvo sulle loro navi. Tra gli ateniesi corre voce che i nemici uccisi siano 6500 circa, contro i 200 loro compagni morti. È la vittoria, tanto più entusiasmante quanto era stata sognata come una meta irrealizzabile. Intanto ad Atene tutti trepidano per la sorte dei loro soldati e per se stessi. I militari lo sanno e, se desiderano informare al più presto i concittadini del loro trionfo, devono inviare un ambasciatore capace di raggiungere rapidamente la città. Andrà Filippide: qualcuno dice che sia un campione olimpico; qualcuno afferma, invece, che si tratti di un messaggero, che la sua professione sia appunto di portare notizie nel più breve tempo possibile e che, se occorresse, potrebbe correre anche per un giorno intero. Filippide è orgoglioso di questo nuovo incarico: se riuscisse ad arrivare presto, ad Atene la gioia sostituirebbe l’ansia e tutti festeggerebbero la vittoria. Si tratta di correre per quarantadue chilometri, la distanza che separa Maratea da Atene, ma Filippide non si preoccupa. Si lancia sulla strada e corre come non ha mai corso nella sua vita; non sente la fatica, chiedendo l’impossibile al suo corpo. Ed ecco Atene! I cittadini trepidanti lo vedono arrivare. Se la notizia fosse quella che tutti vorrebbero sentire, la città sarebbe salva, altrimenti… Lo attendono, dunque, con trepidazione; pendono dalle sue labbra. E Filippide riesce a dire: «Abbiamo vinto!» prima di cadere al suolo, morto. Il suo nome, però, non sarà mai dimenticato e risuonerà idealmente ogni volta che un atleta correrà la moderna maratona, con lo stesso spirito di sacrificio e la stessa eccezionale resistenza fisica di Filippide.

126. “Se”… Non so se mi saprebbe chiarire la questione. dubitativo Gli sarei molto grato, se mi sapesse chiarire la questione.

ipotetico

Non so se questa soluzione sarebbe a mio favore. dubitativo Non otterrai nulla, se insisterai troppo. ipotetico Se non ti vedessi arrivare, mi preoccuperei molto ipotetico Ignoro se potrebbe ottenere ciò che chiede. dubitativo Non so se conosca già i nuovi vicini. dubitativo Se mangi troppo, ti sentirai male. ipotetico

Non so se faresti bene ad accompagnarla. dubitativo Ti presto questo libro, se me lo restituirai entro dieci giorni.

ipotetico

Ignoro se si comporterebbe educatamente. dubitativo Non sapevamo se fosse a casa. dubitativo Non so se verrebbe volentieri. dubitativo Se non l’avessi visto con i miei occhi, non ci crederei.

ipotetico

127. 1. Se parlassi con l’interessato, ti convinceresti che ha ragione,

nonostante tutte le dicerie che sono state fatte circolare. 2. Potrei farlo senz’altro, ma non so se si aprirebbe con me,

perché non siamo in confidenza. 3. Non so se deciderebbe di intervenire in tempo, perché è nota

la sua titubanza.

4. Ignoro se potrebbe aiutarti in questa occasione, perché è molto impegnato nel suo lavoro.

5. Sono certo che mi aiuterà, perché mi ha assicurato che sarebbe intervenuto, se io avessi avuto bisogno del suo sostegno.

Soluzioni

29

Page 30: Annarita Moretti L’Italiano com’è - Airone Editore AIRONE/Moretti_Soluzioni.pdf · Edizioni Airone 2009 Annarita Moretti L’Italiano com’è Soluzioni 1. 1. dissènso accento

6. Se non avessi agito con la tua solita precipitazione, avresti evitato molti guai.

7. Non sapevamo se avrebbero riflettuto a sufficienza sul problema, ma avevamo fiducia nella loro saggezza.

8. Spero che il tuo amico ci avvertirebbe in tempo, se decidesse di partecipare alla tua festa di compleanno.

9. Anche se è molto stanco, non so se quell’uomo si riposerebbe, sapendo che c’è ancora molto lavoro da fare.

10. È un vero peccato, perché, se si riposasse, potrebbe riprendere il lavoro con maggiore energia.

11. Non so se Marco leggerebbe quel libro, perché è molto pigro e quel volume ha oltre mille pagine.

12. Se tu leggessi di più, avresti un lessico più vasto e parleresti molto meglio di quanto non fai adesso.

13. Se sapessimo esattamente che regalo vuole per il suo compleanno, potremmo accontentarlo meglio e lo faremmo felice.

128. Il piatto che si può mangiare Lo sapete che, quando mangiate un cono gelato, mangiate... un piatto? Il cono per gelato fu inventato alla Fiera mondiale di Saint Louis nel 1904, perché i venditori di gelato avevano esaurito i piatti puliti! Durante quella fiera un pasticciere, che si chiamava Ernesto Hamwi, vide una folla assieparsi intorno a una vicina rivendita di gelati. «Dov’è il gelato?» si lamentavano tutti. «Perché ritarda tanto a servirci?» dicevano alcuni. «Si sbrighi, non abbiamo tutto il giorno a disposizione!» sottolineavano altri. Ernesto Hamwi guardava il gelataio, che cercava freneticamente di lavare i piatti a gran velocità, e vide il garzone della gelateria che asciugava i piatti lavati, si affrettava a metterci il gelato e li distribuiva ai clienti più vicini. Prendendo il denaro dei clienti con una mano, lo sguattero afferrava una pila di piatti sporchi sul banco e correva a gettarli nella lavapiatti; poi ripartiva per asciugarne altri. «Perché lei non assume più sguatteri, durante la ressa?» chiese qualcuno ad alta voce, mentre la folla continuava a brontolare rabbiosamente. «Sta perdendo clienti e siamo stanchi di aspettare.» «La folla non ragiona» replicò lo sguattero. «Non c’è posto, in questa baraonda, per un aiuto supplementare. Inoltre, signore, non ho tempo di parlare adesso.» «Vorrei aiutarli, se potessi» pensò Ernesto fra sé, mentre lo sguattero si rimetteva ancora più velocemente a lavare i piatti e i clienti si lamentavano a voce sempre più alta. «Ciò che occorre loro è un piatto che non abbia bisogno di essere lavato.» A un tratto ebbe un’idea! Versò un po’ d’impasto per dolci nella piccola forma rotonda per le cialde, arrotolò la pasta in modo da lasciarla aperta da una parte e chiusa a punta dall’altra e, ben presto, quando la pasta si fu raffreddata, divenne croccante. Allora Ernesto si fece strada tra la folla, fino al chiosco dei gelati. «Guardi se questo può contenere il gelato!» gridò al gelataio. «È un piatto che può anche essere mangiato.» La gente, che aspettava impaziente, si calmò e osservò il gelataio mentre riempiva di gelato il cono di pasta. «Lo proverò io» disse un cliente. La folla intorno lo osservò, mentre lo assaporava lentamente. «È delizioso! Provatelo tutti!» esclamò il cliente. La gente seguì il suo consiglio. 129. La nascita della ferrovia George Stephenson (1781-1848), famoso in tutto il mondo per aver inventato la locomotiva a vapore, era figlio di un pompiere britannico che lavorava in una miniera di carbone e viveva vicino a una strada ferrata che serviva appunto le miniere. Il ragazzo manifestò presto un notevole interesse per la meccanica e, dopo aver cominciato a lavorare come mandriano, all’età di 18 anni volle frequentare una scuola serale per imparare a leggere e a scrivere. Era anche un ragazzo ambizioso, per cui continuò a studiare, approfondendo la sua conoscenza dei motori a vapore fino a progettare nel 1814 la sua prima locomotiva per la ferrovia di servizio della miniera di Killingworth. Il 27 settembre 1825 George Stephenson inaugurò la ferrovia fra Stockton e Darlington, percorrendo l’intera linea di 32 km alla guida di una locomotiva da lui stesso costruita. La locomotiva procedeva alla velocità di 20-25 chilometri l’ora, trainando vagoni carichi di carbone e di passeggeri (450 circa), ed era preceduta da un uomo a cavallo, che agitava una bandiera

rossa per avvertire i pedoni del pericolo, secondo quanto prescrivevano le leggi dei tempi sui veicoli semoventi. Molti altri esperimenti erano stati realizzati alla fine del Settecento e soprattutto nel primo quarto del XIX secolo, che, se anche non ebbero diffusione e non possono quindi essere considerati il vero inizio della ferrovia, indicano il crescente interesse per il problema dei trasporti. Poiché negli anni precedenti si era deciso in Inghilterra di costruire una vasta rete di ferrovie a cavalli per il servizio pubblico, la stessa linea Stockton-Darlington era stata costruita più per la trazione a cavalli che per quella a vapore, che fu poi adottata. Il successo degli esperimenti di George Stephenson, però, incoraggiò nuove realizzazioni, nonostante la dura opposizione che da molte parti suscitava il nuovo mezzo di trasporto, il quale urtava contro interessi privati e pregiudizi, spesso alimentati a bella posta.

130. La tribù di Jack Molto prima di arrivare sul posto, Ralph e Piggy potevano sentire i ragazzi della tribù di Jack che facevano festa. Prima che la festa cominciasse, un magnifico tronco era stato trascinato in mezzo al prato, e Jack, tutto dipinto e inghirlandato, vi sedeva sopra come un idolo. Gli erano posati accanto mucchi di carne su foglie verdi e noci di cocco piene d’acqua. Piggy e Ralph giunsero all’orlo della spianata erbosa, e i ragazzi, man mano che li scorgevano, ammutolivano uno dopo l’altro. Jack, restando seduto, si voltò. Per un po’ stette a guardarli, e non si sentiva che il crepitio del fuoco con l’accompagnamento della risacca sulla scogliera. Ralph fece un passo malsicuro, indicò una palma e bisbigliò a Piggy qualcosa d’incomprensibile; poi fece per avviarsi e passare oltre. Una luce abbagliante balenò al di là della foresta, e il tuono scoppiò, facendo frignare i più piccoli. Cominciarono a cadere grosse gocce di pioggia, e ciascuna, secondo dove batteva, faceva un rumore diverso. «Ci sarà una tempesta» disse Ralph. «Dove sono i vostri rifugi? Dove sono i vostri giacigli di paglia? Come ve la caverete?»

30

L’italiano com’è

Page 31: Annarita Moretti L’Italiano com’è - Airone Editore AIRONE/Moretti_Soluzioni.pdf · Edizioni Airone 2009 Annarita Moretti L’Italiano com’è Soluzioni 1. 1. dissènso accento

I ragazzi di Jack guardavano preoccupati il cielo, esitando sotto le gocce di pioggia. Un’ondata di inquietudine li fece ondeggiare. I lampi erano sempre più abbaglianti e i tuoni si potevano appena sopportare. Erano umiliati di non avere un rifugio, dove ripararsi. I piccoli cominciarono a correre qua e là, strillando. Jack balzò sulla sabbia e li chiamò tutti attorno a sé. «Facciamo la nostra danza» disse. «Avanti! La danza!» Tra un lampo e l’altro, l’aria era oscura e terribile, ma i ragazzi lo seguirono con alte grida. Sotto la minaccia del cielo, Piggy e Ralph guardavano gli altri e provavano anch’essi una gran voglia di far parte di quella danza, che li faceva sentire meno soli. La tribù di Jack sembrava una grande famiglia, capace di proteggere tutti da qualunque pericolo.

(adattamento da W. Golding, Il Signore delle mosche, Mondadori, Milano 1980) 131. Storia di un bambino che amava Pinocchio «I sogni sono nascosti nei libri e per me il grande libro dei sogni è stato Pinocchio» dice Federico Bertola, oggi imprenditore di successo. «L’ho letto presto e, dall’infanzia all’adolescenza, mi ha aperto gli occhi sul mondo. Così, quando l’anno scorso entrai nella villa in rovina di Pinocchio, nel paese di Collodi, in provincia di Pistoia, lo capii subito: quella era anche la mia casa e la comprai per farne un museo». La vita di Bertola è una fiaba, in cui un bambino costretto a lavorare nei campi, con le gambe che, dopo ore di vanga, diventavano di legno (proprio come quelle di Pinocchio), si trasforma in un importante industriale, a capo di una grande azienda con un fatturato annuo di 120 milioni di euro. E oggi racconta così la sua storia: «A dieci anni cominciai a lavorare nei campi. Mamma e babbo avevano poca terra e allora andavo a lavorare dai vicini. Si faticava tanto e i soldi non bastavano mai. Così decisi di andare a Milano a fare fortuna, e lo feci a sedici anni». Era l’anno 1962, c’era il boom economico e al Nord il lavoro non mancava. Federico fece fagotto, con poche cose per vestirsi e pochi “zecchini” per sbarcare il lunario. Neanche là esisteva il “Campo dei Miracoli”, ma c’era un negozietto di

legna e carbone; un lavoro duro: i sacchi da portare sulle spalle sfiancavano, ma Bertola riuscì a guadagnare qualcosa e cominciò a pensare al futuro. Già, il futuro! Ci si poteva perdere in quella Milano in continua espansione, perché anche oggi le “volpi” e i “gatti” sono da ogni parte. «L’ho visto accadere tante volte» prosegue Bertola. «Tanti miei amici sono finiti male, come Lucignolo. Io ci sono andato vicino, ma sono stato molto fortunato, perché ho incontrato la mia “Fata Turchina”, che mi ha sempre tenuto lontano da cattive amicizie». La “Fata Turchina” si chiama Mariangela. Federico se ne innamorò a prima vista e poi la sposò. A ventun anni cominciò a fare l’autista, poi comprò un camion e, dopo un po’ di tempo, acquistò anche un capannone, dove nacque la sua industria. Ancora oggi Bertola lavora quindici ore al giorno e di notte studia i classici, la storia, la geografia, la letteratura italiana e l’arte, ma quelle letture di Pinocchio da bambino, al lume di candela, non l’hanno più abbandonato.

(adattamento da M. Gasperetti, Salva la villa di Pinocchio. Sarà un museo, in «Corriere della Sera», 9 agosto 2004)

132. Le Olimpiadi 2004 in Grecia L’ultimo piccolo Paese a ospitare un’Olimpiade estiva fu la Finlandia nel 1952, ma allora erano altri tempi, non si parlava di terrorismo, le imprese sportive si raccontavano alla radio e gli sponsor erano poco più che bottegai. Emil Zatopek, “la locomotiva umana”, che a Helsinki si distinse vincendo tre medaglie d’oro nella corsa, mi raccontò che alla vigilia dell’ultima gara gli era rimasto un solo paio di scarpette, perché il magazzino dell’allora Cecoslovacchia si era svuotato e non c’era tempo per far giungere rifornimenti. Ora, dopo oltre mezzo secolo, l’Olimpiade torna alla culla dove nacque anticamente, nella piccola Grecia, che s’è preparata all’evento. Fa tenerezza la sfida sportiva lanciata da Atene, che si propone di risuscitare i valori dello spirito olimpico. La retorica vorrebbe che si riesumassero anche le convinzioni di De Coubertin, il quale disse “L’importante è partecipare, non vincere”, ma si trattava di un’illusione. Anche nei Giochi dell’antichità, l’atleta gareggiava per affermare se stesso, per tagliare il traguardo prima degli altri. Adolph Hitler organizzò l’Olimpiade di Berlino del 1936 per imporre se stesso e la sua folle idea di superiorità della razza, come pure i Paesi comunisti sfornarono atleti da laboratorio: le nuotatrici della Germania dell’Est si fecero i muscoli con sostanze artificiali, perché il regime del loro Paese imponeva di vincere a ogni costo, con ogni mezzo. Fortunatamente, oggi il nazismo e il comunismo sono crollati, ma non è crollato l’impero del “doping”, delle pericolose sostanze che si prendono perché aumentino i muscoli e la resistenza alla fatica. Quelle diavolerie chimiche, anzi, si sono insinuate dappertutto, perfino nelle palestre dove si va nella pausa-pranzo o a fine-settimana, perché oggi ci si sente importanti solo per l’immagine, tralasciando di aver cura di sé, della propria salute. Nessuno è tanto ingenuo da pensare che si possa ritornare ai tempi di Zatopek, ma alla piccola Grecia si può chiedere un dono controcorrente: che ci regali qualche record in meno, ma ci abitui alle emozioni di un’Olimpiade. È solo un sogno?

(adattamento da A. Ferrari, Atene, sapore antico, in «Corriere della Sera», 11 agosto 2004) 133. La meravigliosa isola di Zenkali Al limite estremo del mare, sulla linea immaginaria in cui le acque dell’Oceano Indiano confluiscono in quelle dell’Oceano Pacifico, sorge Zenkali, isola verde, amena e così remota che sembra non avere alcun contatto con il mondo esterno. Una volta, tuttavia, per ben due mesi nella sua storia, Zenkali lasciò con il fiato sospeso l’intero mondo civilizzato e buona parte di quello incivile, rappresentato nella fattispecie da… giornalisti televisivi, inviati speciali e compagnia bella. Naturalmente Zenkali si ritrovò poi a pagare lo scotto per aver occupato così clamorosamente la scena mondiale e, ancora adesso, chiunque osi ritornare sull’argomento corre il rischio di beccarsi un occhio nero, se non qualcosa di peggio. Tutto cominciò in gennaio. Come al solito gli isolani avevano mangiato e bevuto più del dovuto, in occasione delle feste natalizie e ora il loro fegato ne faceva le spese, soprattutto considerando che là a gennaio la temperatura supera i cinquanta gradi all’ombra. Gli isolani, tutti alle prese con bicarbonato di soda e digestivi vari, non potevano certo sospettare che il destino stesse sospingendo verso di loro, attraverso la vastità dell’oceano, qualcosa di più terribile di un uragano e più sconvolgente di un terremoto. Era

Soluzioni

31

Page 32: Annarita Moretti L’Italiano com’è - Airone Editore AIRONE/Moretti_Soluzioni.pdf · Edizioni Airone 2009 Annarita Moretti L’Italiano com’è Soluzioni 1. 1. dissènso accento

doppiamente pericoloso, dato il suo aspetto innocente, come quello di un cucciolo di pechinese. La sua incarnazione era l’affascinante, biondo e aitante signor Peter Foxglove, il nuovo assistente del consigliere politico di Sua Maestà. Ora Peter era su una nave diretta a Zenkali e comandata da un greco grasso, con la barba incolta, che si chiamava Aristotele Papayatocopulos e si serviva di marinai zenkalesi, del tutto inesperti di arte marinaresca. «Ehi lei, scusi un attimo!» disse Peter a uno zenkalese dall’aria un tantino più sveglia dei suoi colleghi. «È lei l’ufficiale in seconda di questa nave?» «Nave!» disse il ragazzo, tutto raggiante. «Sì, signore… nave!» «Come si chiama, lei?» chiese Peter. «Andromeda Dre» rispose prontamente il marinaio. «Andromeda? Ma è un nome da femmina» ribatté Peter. «Ah, capisco! Forse vuol dire che la nave si chiama “Andromeda Tre”, terza?» «Nave!» ripeté il ragazzo, tutto contento, riportando così la discussione al punto di partenza. Prima che Peter invocasse il Signore perché fulminasse il marinaio, si materializzò accanto a lui il capitano in persona, in un effluvio d’aglio tale da coprire ogni altro fetore. 134. Il congresso dei topi Un gatto chiamato Rodilardo faceva tale strage di topi che non se ne vedevano quasi più intorno, tanto grande era il numero di quelli che fino ad allora aveva mandato alla sepoltura. I pochi rimasti, mancando loro il coraggio di lasciare i rifugi in cui si celavano, erano ridotti a non mangiare nemmeno un quarto di ciò che occorreva loro per sfamarsi e Rodilardo era considerato tra quella povera gente, non un gatto, ma un vero e proprio demonio. Un giorno, però, quel gatto si mise in viaggio per certe sue private faccende e, approfittando di questa lontananza, i topi superstiti si riunirono a congresso per discutere e trovare un rimedio al grande pericolo che li sovrastava. Dichiarata aperta la seduta, il decano – vecchio topo noto per la sua prudenza – proclamò che, a suo parere, si sarebbe dovuto trovare il modo di attaccare al più presto un sonaglio al collo di Rodilardo. Così, quando costui si fosse avviato alla solita caccia di roditori, i topi sarebbero stati preavvertiti dal suono e avrebbero fatto in tempo a rifugiarsi nei loro buchi. Il decano non sapeva suggerire altro ripiego migliore di questo e tutti i congressisti condivisero il parere del vecchio saggio. La difficoltà consisteva nel fatto di riuscire ad appendere il sonaglio al collo di Rodilardo. Un topo disse: “Io non ci andrei per nulla al mondo; fossi pazzo!”. Un altro mormorò: “Non me ne sento capace; non posso farlo!”. E così la seduta fu sciolta senza venire a capo di nulla. Morale: Ne ho visti anch’io di simili congressi, che generalmente si riuniscono per non approdare a un bel niente: congressi non di topi, ma di scienziati e perfino capitoli di canonici. Quando si deve discutere, i buoni consiglieri non mancano mai, ma, se si tratta di eseguire le decisioni prese, allora tutti si ritraggono con qualunque pretesto.

Copyright (2009) by Airone e-mail: [email protected] Impaginazione: Sergio Olimbo Stampa: Grafiche Sognate, Città di Castello (PG) Prima edizione: 2009 Ristampe: 2009 2010 2011 2012 2013 I II III IV V

32

L’italiano com’è