“Siamo i cardini del sistema, vogliamo essere parte dell ... · gato Ettore Giustini Saffi, ......

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“Abbiamo stampato autonomamente un instant book sulla nuova nota 13 perché nessuno ha ritenuto opportuno informare i medici di famiglia sugli im- portanti cambiamenti che questa mo- difica comporta per il nostro lavoro quotidiano. Siamo stanchi di essere trattati come paria, vogliamo entrare in maniera strutturale nell’AIFA. Non vo- gliamo più essere lasciati soli”. In un auditorium gremito, ieri il presidente Claudio Cricelli ha aperto la tavola ro- tonda sulla nuova nota 13 dell’AIFA che porterà a triplicare il numero di persone a cui possono essere prescritte le sta- tine, includendo anche i pazienti a medio rischio cardiovascolare. “La pre- cedente versione di questo provvedi- mento è stata essenziale per la nostra professione – ha detto Alessandro Fi- lippi -, perché oltre 40mila medici di fa- miglia hanno imparato a ragionare in termini di rischio/costo/beneficio. Ora è importante pensare a una strategia globale di prevenzione”. Come ha spie- gato Ettore Giustini Saffi, il percorso che ha portato alla formulazione del nuovo testo è stato molto lungo e per- metterà un uso più largo e personaliz- zato delle statine. Ma la nuova nota porterà realmente vantaggi al sistema? Come è possibile individuare la popo- lazione a medio rischio? Il prof. Lo- renzo Mantovani, dell’Università “Federico II” di Napoli si è soffermato sui costi di un infarto. “Un evento di questo tipo – ha spiegato – grava sul si- stema non per 4000 euro, ma circa 20.000”. Quando varia il profilo del sin- golo paziente che ha diritto a ricevere un farmaco, cambia radicalmente il de- stino di una larga fetta della popola- zione. “Trattando malati ad alto rischio con una terapia efficace – ha spiegato il prof. Enrico Agabiti Rosei, Direttore del Dipartimento Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università degli Studi di Brescia –, si ottengono benefici a breve. In quelli a medio rischio, i tempi si allungano. Ma si evitano problemi gravi come il danno d’organo. La nuova nota ha il pregio di essere semplice e immediata, tenendo conto di numerosi eventi che concorrono alla definizione del rischio”. Il prof. Walter Ricciardi, Direttore dell’Istituto di Igiene dell’Uni- versità Cattolica “Sacro Cuore” di Roma, ha sottolineato il momento di crisi che ci attende. “Nel 2013 il sistema sanitario nazionale avrà 5 miliardi di euro in meno a disposizione. Stiamo andando incontro a una tempesta per- fetta. Nel prossimo anno sarà necessa- rio assumere decisioni con celerità, ri- conoscendo il ruolo decisivo del medico di famiglia”. Altra questione, come ha evidenziato Cricelli, è quella della totale assenza di ricerche sulla popolazione a medio-basso rischio. “È necessario – ha detto – promuovere studi nell’unico ambito che ogni giorno affronta questi problemi, quello della medicina generale”. Rispondendo al- l’affermazione del presidente sulla mancata pubblicazione di un instant book, il dott. Carlo Tomino, direttore Ufficio Ricerca e Sperimentazione Cli- nica dell’AIFA, ha riconosciuto che l’Agenzia del Farmaco avrebbe dovuto informare gli operatori sui cambiamenti in atto. “Per troppo tempo – ha spie- gato – AIFA, Commissione tecnico scientifica (CTS) e CPR sono state prive di rappresentanti della medicina gene- rale. Oggi il CTS include membri pro- venienti dal mondo dei generalisti. La nuova nota ci permetterà di risparmiare risorse, è però importante che queste non escano dal circuito virtuoso del settore farmaceutico e non vadano in altre direzioni. Non si può pensare che la spesa per i farmaci debba ogni anno calare, permettendo che altre aree, come quella dei dispositivi medici, as- sorbano sempre più fondi”. Anche nelle parole del dott. Giorgio Foresti, presi- dente di Assogenerici, un richiamo alla situazione difficile che stiamo attraver- sando. “Dobbiamo prendere atto che l’Italia – ha affermato – non è più un Paese ricco. Nel Regno Unito, i farmaci generici coprono l’80% dei consumi to- tali. In Italia invece l’off patent si atte- sta intorno al 30%. Non è stato sviluppato il concetto di centralità del medico come responsabile del costo del medicinale. La nuova nota 13 pote- rebbe portare a triplicare il consumo di statine. Potremo abbassare il prezzo di quelle a brevetto scaduto solo in caso di un loro maggior consumo. Attual- mente il costo del generico nel nostro Paese non è collegato ai volumi di ven- dita”. Cricelli ha sottolineato il concetto di “personalità” del farmaco. “Vorrei pa- ragonarli alla persone – ha spiegato -. Non possono essere considerati tutti uguali, è compito del medico identifi- carne le diversità”. Il dott. Nicola Braggio, membro del comitato di pre- sidenza di Farmindustria ha sottoli- neato che i tempi della ricerca non possono esaurirsi nella commercializ- zazione. “La sfida – ha continuato – è conciliare i tempi della spesa con il principio di appropriatezza e puntare sull’innovazione. La nuova nota 13 va in questa direzione a favore dei pazienti e regola nel dettaglio il ‘fuori brevetto’. Inoltre, non prevede un principio di re- troattività sulla modificazione della te- rapia. Una lacuna è però rappresentata dalla mancata inclusione nel testo delle linee guida europee pubblicate a giu- gno. Sarebbe stato opportuno inse- rirle”. Ovidio Brignoli ha severamente criticato l’idea stessa delle note. “Fin- ché esisteranno – ha affermato –, ci sarà un rapporto di sfiducia tra il rego- latorio e la medicina generale. Bisogna arrivare all’abolizione totale di questi provvedimenti per passare alla misura- zione dei risultati delle singole per- sone”. Cricelli si è spinto oltre, chiedendo l’eliminazione totale dei piani terapeutici. A chiudere un talk show tra Cricelli e Giacomo Milillo sul futuro della professione alla luce della modifica dell’articolo 8 della legge n.502 del 1992. “Questa norma se- gnerà il nostro futuro e il modo in cui sarà organizzata la nostra professione – ha spiegato Cricelli. “La medicina ge- nerale – ha aggiunto Milillo - sta vi- vendo un momento di relativa tranquillità. Dal mondo ospedaliero sta invece iniziando la fuga. In base al nuovo articolo 8, le AFT (Aggregazioni Funzionali Territoriali) rappresenteranno le unità di Medicina Generale che do- vranno avere al loro interno la capacità di garantire la continuità dell’assi- stenza. Il punto critico da affrontare è quello della creazione di ambulatori 24H di continuità assistenziale. Ciò rap- presenterebbe la morte della gestione delle complessità”. Un doppio binario, ha concluso Cricelli, che potrebbe scardinare tutta la medicina di famiglia. Firenze 24-26 Novembre 2011 Palazzo dei Congressi 2 Auditorium strapieno per il “Paradigma della Governance”. A chiudere il talk show tra Cricelli e Milillo La nuova nota 13 porterà vantaggi solo se verrà riconosciuto il ruolo centrale del medico di famiglia “Siamo i cardini del sistema, vogliamo essere parte dell’AIFA”

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“Abbiamo stampato autonomamenteun instant book sulla nuova nota 13perché nessuno ha ritenuto opportunoinformare i medici di famiglia sugli im-portanti cambiamenti che questa mo-difica comporta per il nostro lavoroquotidiano. Siamo stanchi di esseretrattati come paria, vogliamo entrare inmaniera strutturale nell’AIFA. Non vo-gliamo più essere lasciati soli”. In unauditorium gremito, ieri il presidenteClaudio Cricelli ha aperto la tavola ro-tonda sulla nuova nota 13 dell’AIFA cheporterà a triplicare il numero di personea cui possono essere prescritte le sta-tine, includendo anche i pazienti amedio rischio cardiovascolare. “La pre-cedente versione di questo provvedi-mento è stata essenziale per la nostraprofessione – ha detto Alessandro Fi-lippi -, perché oltre 40mila medici di fa-miglia hanno imparato a ragionare intermini di rischio/costo/beneficio. Oraè importante pensare a una strategiaglobale di prevenzione”. Come ha spie-gato Ettore Giustini Saffi, il percorsoche ha portato alla formulazione delnuovo testo è stato molto lungo e per-metterà un uso più largo e personaliz-zato delle statine. Ma la nuova notaporterà realmente vantaggi al sistema?Come è possibile individuare la popo-lazione a medio rischio? Il prof. Lo-renzo Mantovani, dell’Università“Federico II” di Napoli si è soffermatosui costi di un infarto. “Un evento diquesto tipo – ha spiegato – grava sul si-stema non per 4000 euro, ma circa20.000”. Quando varia il profilo del sin-golo paziente che ha diritto a ricevereun farmaco, cambia radicalmente il de-stino di una larga fetta della popola-zione. “Trattando malati ad alto rischiocon una terapia efficace – ha spiegatoil prof. Enrico Agabiti Rosei, Direttoredel Dipartimento Scienze Mediche eChirurgiche dell’Università degli Studidi Brescia –, si ottengono benefici abreve. In quelli a medio rischio, i tempisi allungano. Ma si evitano problemigravi come il danno d’organo. La nuovanota ha il pregio di essere semplice eimmediata, tenendo conto di numerosieventi che concorrono alla definizionedel rischio”. Il prof. Walter Ricciardi,Direttore dell’Istituto di Igiene dell’Uni-versità Cattolica “Sacro Cuore” diRoma, ha sottolineato il momento dicrisi che ci attende. “Nel 2013 il sistemasanitario nazionale avrà 5 miliardi dieuro in meno a disposizione. Stiamoandando incontro a una tempesta per-

fetta. Nel prossimo anno sarà necessa-rio assumere decisioni con celerità, ri-conoscendo il ruolo decisivo delmedico di famiglia”. Altra questione,come ha evidenziato Cricelli, è quelladella totale assenza di ricerche sullapopolazione a medio-basso rischio. “Ènecessario – ha detto – promuoverestudi nell’unico ambito che ogni giornoaffronta questi problemi, quello dellamedicina generale”. Rispondendo al-l’affermazione del presidente sullamancata pubblicazione di un instantbook, il dott. Carlo Tomino, direttoreUfficio Ricerca e Sperimentazione Cli-nica dell’AIFA, ha riconosciuto chel’Agenzia del Farmaco avrebbe dovutoinformare gli operatori sui cambiamentiin atto. “Per troppo tempo – ha spie-gato – AIFA, Commissione tecnicoscientifica (CTS) e CPR sono state privedi rappresentanti della medicina gene-rale. Oggi il CTS include membri pro-venienti dal mondo dei generalisti. Lanuova nota ci permetterà di risparmiarerisorse, è però importante che questenon escano dal circuito virtuoso delsettore farmaceutico e non vadano inaltre direzioni. Non si può pensare chela spesa per i farmaci debba ogni annocalare, permettendo che altre aree,come quella dei dispositivi medici, as-sorbano sempre più fondi”. Anche nelleparole del dott. Giorgio Foresti, presi-dente di Assogenerici, un richiamo allasituazione difficile che stiamo attraver-sando. “Dobbiamo prendere atto chel’Italia – ha affermato – non è più unPaese ricco. Nel Regno Unito, i farmacigenerici coprono l’80% dei consumi to-tali. In Italia invece l’off patent si atte-sta intorno al 30%. Non è stato

sviluppato il concetto di centralità delmedico come responsabile del costodel medicinale. La nuova nota 13 pote-rebbe portare a triplicare il consumo distatine. Potremo abbassare il prezzo diquelle a brevetto scaduto solo in casodi un loro maggior consumo. Attual-mente il costo del generico nel nostroPaese non è collegato ai volumi di ven-dita”. Cricelli ha sottolineato il concettodi “personalità” del farmaco. “Vorrei pa-ragonarli alla persone – ha spiegato -.Non possono essere considerati tuttiuguali, è compito del medico identifi-carne le diversità”. Il dott. Nicola Braggio, membro del comitato di pre-sidenza di Farmindustria ha sottoli-neato che i tempi della ricerca nonpossono esaurirsi nella commercializ-zazione. “La sfida – ha continuato – èconciliare i tempi della spesa con ilprincipio di appropriatezza e puntare

sull’innovazione. La nuova nota 13 vain questa direzione a favore dei pazientie regola nel dettaglio il ‘fuori brevetto’.Inoltre, non prevede un principio di re-troattività sulla modificazione della te-rapia. Una lacuna è però rappresentatadalla mancata inclusione nel testo dellelinee guida europee pubblicate a giu-gno. Sarebbe stato opportuno inse-rirle”. Ovidio Brignoli ha severamentecriticato l’idea stessa delle note. “Fin-ché esisteranno – ha affermato –, cisarà un rapporto di sfiducia tra il rego-latorio e la medicina generale. Bisognaarrivare all’abolizione totale di questiprovvedimenti per passare alla misura-zione dei risultati delle singole per-sone”. Cricelli si è spinto oltre,chiedendo l’eliminazione totale deipiani terapeutici. A chiudere un talkshow tra Cricelli e Giacomo Milillo sulfuturo della professione alla luce dellamodifica dell’articolo 8 della leggen.502 del 1992. “Questa norma se-gnerà il nostro futuro e il modo in cuisarà organizzata la nostra professione– ha spiegato Cricelli. “La medicina ge-nerale – ha aggiunto Milillo - sta vi-vendo un momento di relativatranquillità. Dal mondo ospedaliero stainvece iniziando la fuga. In base alnuovo articolo 8, le AFT (AggregazioniFunzionali Territoriali) rappresenterannole unità di Medicina Generale che do-vranno avere al loro interno la capacitàdi garantire la continuità dell’assi-stenza. Il punto critico da affrontare èquello della creazione di ambulatori24H di continuità assistenziale. Ciò rap-presenterebbe la morte della gestionedelle complessità”. Un doppio binario,ha concluso Cricelli, che potrebbescardinare tutta la medicina di famiglia.

Firenze 24-26 Novembre 2011 Palazzo dei Congressi

2Auditorium strapieno per il “Paradigma della Governance”. A chiudere il talk show tra Cricelli e Milillo

La nuova nota 13 porterà vantaggi solo se verrà riconosciuto il ruolo centrale del medico di famiglia

“Siamo i cardini del sistema, vogliamo essere parte dell’AIFA”

CongressoNazionale SIMG

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Complice la crisi economica, la pre-venzione ha assunto un ruolo deter-minante e da opportunità si ètrasformata in necessità economica.I pazienti desiderano avere sempre dipiù informazioni qualificate e puntualisugli stili di vita da seguire. Il 42,9% lecerca in tv. Per offrire risposte facil-mente fruibili, la SIMG ha scelto ditornare sul piccolo schermo, con unprogramma quotidiano su Rete 4 cheoffrirà ogni giorno consigli pratici dibenessere. “Benessere – il ritrattodella salute” prenderà il via dal 9 gen-naio alle 11 per 30 puntate (dal lunedìal venerdì per 6 settimane), con unospeciale in onda domenica 18 dicem-bre alle 14.30. La trasmissione avràinoltre una linea aperta con i cittadinisul sito www.ilritrattodellasalute.org.L’iniziativa, che segnerà il primo ap-puntamento dell’anno del trentennale,è stata presentata ieri in conferenzastampa. “Questo impegno per la pro-mozione della medicina dei sani as-sume ancor più peso oggi, quando 8italiani su 10 temono di non riuscire apagarsi un’assistenza sanitaria ade-guata – ha spiegato Claudio Cricelli –.La conseguenza di questa situazioneè che aumentano gli accessi ai me-dici di famiglia, il vero punto di riferi-mento sulla salute per ben il 92% deicittadini, gratuito e facilmente acces-sibile. E cresce l’attenzione per la pre-venzione. Vogliono sapere comeevitare le più diffuse “patologie delbenessere”: la sola obesità ci costaogni anno 2 miliardi di euro, oltre a

75.000 vite. La nostra Società scien-tifica cerca di rispondere su più livelli.Da un lato, portando queste temati-che sui tavoli istituzionali, nazionali eregionali. Grazie ai nostri sistemi in-formatici siamo oggi i soli in grado diavere in tempo reale la fotografia dicome sta il Paese, informazioni che cipermettono di offrire un prezioso con-tributo ai nostri interlocutori, dal Mini-stero della Salute fino alla singolaASL, per pianificare le politiche sani-tarie sulla base delle effettive esi-genze. Dall’altro rendendo i nostriambulatori sempre più avampostidella salute, a 360° gradi. Infine, an-dando noi nelle case degli italiani conun programma televisivo quotidianoper offrire informazioni su come evi-tare l’insorgenza delle più diffuse ma-lattie e su come curarsi al meglio”.Fra i temi centrali vi sarà una rubricafissa con protagonista il Presidentedell’Agenzia Italiana del Farmaco(AIFA), prof. Sergio Pecorelli, dedicataproprio a come utilizzare nella ma-niera più appropriata i farmaci. Manon solo, vi sarà ampio spazio per gliequivalenti che, a parità di qualità esicurezza, consentono di risparmiare

fino al 55% e sono disponibili pertutte le principali patologie croniche eacute. “Siamo stati in grado di antici-pare e interpretare i cambiamenti edoggi ci misuriamo con questa nuovasfida – ha concluso Cricelli -. La co-municazione con i cittadini è unaspetto fondamentale della profes-sione, carente nei percorsi formativima che riteniamo centrale. Fra le prio-rità per l’anniversario vi è l’attenzioneai giovani. Sono oltre 800 l’anno quelliche escono dai Corsi di FormazionePostlaurea. Ma pochi riescono a in-serirsi subito nel mondo del lavoro. Èindispensabile rivedere il tirocinio per-ché siano formate professionalitàadatte alle esigenze del sistema, chenel prossimo futuro avrà bisogno di1.000 medici manager”. La prima sta-gione di “Benessere – il ritratto della

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Medicina dello sport,nasce lo spazio nel sito “La sedentarietà è il vero fattore di ri-schio della nostra società, per que-sto la SIMG ha da tempo aperto unafinestra sul mondo dell’attività fisicache da oggi diventa anche virtuale”.Luigi Gatta, responsabile dell’AreaProgettuale Medicina Sportiva dellaSIMG, annuncia la nascita della

nuova sezione dedicata nel sito isti-tuzionale SIMG. “È stata realizzataper rendere visibili le varie attività nelcampo della prevenzione, tratta-mento e riabilitazione delle malattieattraverso la prescrizione dell’attivitàmotoria integrata; in particolare, sivuole continuare a partecipare allalotta contro la diffusone del Doping.Saranno costantemente disponibilimateriali (documenti, collegamenticon siti web) utili nella pratica della

Medicina Generale. Il sito non ha lapretesa di essere esaustivo ed èaperto all’arricchimento attraverso ilcontributo di quanti vorranno segna-larci materiale da pubblicare. Anzi, levarie segnalazioni sono particolar-mente utili ad estendere/amplificare il dialogo e sono estre-mamente gradite”. L’Area Proget-tuale Medicina Sportiva della SIMGè stata istituita per cogliere la com-plessità politica e scientifica del set-

tore specialistico, così da proporre intermini gestionali ottimali, le cono-scenze a tutt’oggi acquisite. Le atti-vità dell’Area comprendono ricerca,formazione, pubblicazioni ed edito-ria, partecipazione ed organizzazionedi Congressi, relazioni con SocietàScientifiche ed Associazioni medico-sportive e con le Federazioni spor-tive del Comitato Olimpico NazionaleItaliano e del Comitato Italiano Pa-raolimpico.

I disturbi sessuali restano spesso un segreto per il partner ma 6 italianisu 10 si confidano con il medico di famiglia. L’82% ritiene il benesseredi coppia fondamentale per la propria salute e migliora la consapevo-lezza dei “camici bianchi” sull’importanza di occuparsi anche di questitemi. Alla sessione di ieri mattina in sala verde si è approfondito in par-ticolare l’universo maschile. L’incontro, dal titolo “Amare bene per viveremeglio” è stato moderato dalla dott.ssa Manuela Lerda di Cuneo, Re-sponsabile Nazionale Area Progettuale SIMG Rapporti con l’Estero edalla dott.ssa Raffaella Michieli di Venezia, Segretario Nazionale SIMG.Durante la sessione è stato sot- tolineato come la disfunzione erettilesia il problema sessuale più diffuso tra i maschi: un uomo su due l’hasperimentata almeno una volta nella vita. Per sconfiggerla, sempre piùricorrono ai farmaci ma solo il 4% delle compagne ne è a conoscenza.Un segreto che rende particolarmente apprezzato il nuovo vardenafilorodispersibile, che associa praticità e discrezione. “È sufficiente af-

frontare il problema durante la visita di routine per aumentare di 6 voltela possibilità di una diagnosi precoce ed efficace, con reciproca soddi-sfazione per lei e per lui – ha spiegato Raffaella Michieli –. L’ambulato-rio del medico di famiglia è la sede ideale per la prevenzione dellepatologie legate alla sfera sessuale, a tutte le età, con una grande op-portunità in più, data dalla conoscenza che abbiamo del paziente e delsuo ambiente”. Tra i nemici della virilità il fumo occupa il primo posto. “Seassociato a patologie come il diabete o l’ipertensione, aumenta rispet-tivamente di cinque e due volte la possibilità di comparsa di disfunzioneerettile – ha spiegato la Michieli –. Il problema riguarda il 36% dei dia-betici contro il 12,8% della popolazione generale. Infine, attenzione al-l’obesità: un recente studio ha sottoposto persone con molti chili ditroppo (BMI 36.9) alla perdita del 10% del loro peso corporeo. Fra leconseguenze più immediate vi è stato un netto miglioramento delle per-formance sotto le lenzuola”.

Durante la conferenza stampa di ieri presentata la prima iniziativa prevista per il trentennale

La SIMG torna in tv per spiegare l’abc della prevenzione“Benessere - il ritratto della salute” su Rete 4 il 18 dicembre. E poi dal 9 gennaio con 30 puntate quotidiane

salute”, co-condotta da Claudio Cri-celli è andata in onda a giugno e lu-glio 2011 con un ottimo riscontro daparte del pubblico e della rete.“Un’esperienza positiva, che ripete-remo ma che va vista in un’ottica in-tegrata – ha concluso Cricelli –, inquel complesso di strumenti e pro-getti che ci permettono oggi di coniu-gare efficacia ed efficienza. Lasostenibilità infatti non può essere se-parata dalla valutazione dei risultati.In particolare è fondamentale il con-trollo dei “determinanti di salute”,cioè i fattori ambientali, sociali, legatiagli stili di vita e all’alimentazione, chesvolgono un ruolo fondamentale nellapratica della medicina, quali innova-tivi e poliedrici strumenti di preven-zione e promozione del benessere deicittadini”.

Sessualità, 6 italiani su 10 si “confessano” nell’ambulatorio del mmg

Polmoniti e infezioni delle vie urinarie:temi diversi uniti dal filo rosso di nuovequestioni emergenti. Molto seguita edinteressante la sessione dedicata al-l’Area Infettivologica moderata da Ric-cardo Agati di Imperia, membro delConsiglio Nazionale di PresidenzaSIMG e da Marzio Uberti di Torino,Presidente Regionale SIMG Piemonte.Alessandro Rossi, responsabile del-l’area infettivologia SIMG riassume così

le conclusioni chiave: “Lo pneumo-cocco è il primo responsabile delle pol-moniti gravi nei bambini e negli anziani.Dovendo quindi parlare del nuovo vac-cino antipneumococcico, abbiamo pre-sentato i dati relativi a incidenza,ospedalizzazione, mortalità e il cosid-detto burden of desease delle polmonitiin Italia, tratti dal database Health Se-arch. Questi dati hanno portato alla luceoltre 12.000 nuovi casi in Italia. Si tratta

della più estesa review sul territorionegli ultimi anni, non solo nel nostroPaese ma anche nel resto d’Europa.Rappresenta quindi tuttora una patolo-gia frequente, soprattutto in età avan-zata, legata a significativi tassi diospedalizzazione e mortalità, che sonoin linea con i numeri della letteratura in-ternazionale. Oltre a ciò, la valutazionedei costi economici legati al differenteutilizzo dei farmaci, degli esami diagno-stici, delle visite mediche e di altri ac-certamenti nel confronto tra prima edopo la polmonite, ci porta a dire che lapatologia costa più o meno130 euro inmedia a paziente, che moltiplicato per12.000 equivale a una spesa globaleannua di circa 1.560.000 euro per il Si-stema Sanitario Nazionale. Date questepremesse, le strategie che possono aiu-tare a ridurre i costi nonché le compli-canze per la salute, sono volteall’utilizzo di un nuovo vaccino antip-neumococcico, che viene da pocoadottato in Italia e in Europa per l’adultoanziano (oltre i 50 anni)”. Le proprietàdel vaccino sono state descritte durante

la sessione. “È emerso che queste sonolegate a un forte potere immunizzantedelle infezioni pneumococciche inva-sive – aggiunge Rossi –, che riesce asuperare i limiti dell’immunosenescenzae che si è dimostrato in grado di ridurresignificativamente le ospedalizzazioni,la mortalità e i costi delle infezioni inva-sive legate allo pneumococco e in par-ticolar modo alla polmonite. Il vaccino,inoltre, può essere somministrato incontemporanea alla profilassi antin-fluenzale. Nella seconda parte dellasessione – conclude Rossi - si è parlatodi infezioni urinarie, in cui il fenomenodell’antibiotico-resistenza è fortementecorrelato a un uso inappropriato. A par-tire dalle analisi dei dati Health Search èstato confrontato l’attuale pattern diutilizzo degli antibiotici in Italia e quantosostenuto dalle più recenti linee guidainternazionali. Infine la dott.ssa Temperaha illustrato alcuni concetti di farmaco-cinetica e resistenza microbiologica,che hanno supportato e dato ulteriorevalidità e consistenza a quanto già di-scusso intorno alle linee guida.” 3

La BPCO (broncopneumopatia cro-nica ostruttiva) è stata al centro dellaSessione moderata da FedericoFranzoso di Padova e ha visto la par-tecipazione di Germano Bettoncellidi Brescia, Responsabile NazionaleArea Progettuale SIMG Pneumolo-gica, del dott. Roberto Walter DalNegro, Primario Divisione di Pneumo-logia dell’Ospedale “Orlandi” di Bus-solengo (Vr) e del dott. Salvatore DiSomma, Professore Associato di Me-dicina Interna presso l’Università “LaSapienza” di Roma. “La BPCO colpi-sce quasi 4 milioni di persone in Italia– ha dichiarato Bettoncelli – e la suafrequenza aumenta con il progressivoavanzare dell’età. Dai nostri dati di He-alth Search, però, rileviamo che la pre-valenza della malattia si mantienesignificativamente inferiore rispettoalle attese. Detto questo, non va di-menticato che per essere diagnosti-cata con certezza richiede laconferma di un esame spirometrico,un test che i medici di medicina gene-rale prescrivono soltanto nel 40% deicasi. Questo comportamento impedi-sce di riconoscere una significativa fa-scia di pazienti a cui la BPCO vieneindividuata soltanto al pronto soc-corso in occasione di un episodio diesacerbazione. Il medico di medicinagenerale, grazie all’adozione di tecni-che di case finding, deve porre quindiil sospetto di malattia in tutti gli ultraquarantenni con anamnesi di esposi-

zione a fattori di rischio (lavorativi,fumo e tabacco) e presenza di sintomipatognomonici come tosse, catarroe/o dispnea”. Roberto Walter DalNegro ha sottolineato l’importanza diuna corretta diagnosi e stadiazione.“Sulla base dei dati di cui disponiamo– ha affermato – esistono forti evi-denze che l’instaurazione precoce diun adeguato trattamento possano mi-gliorare le prospettive di questa pato-logia, cronica per definizione etendente a un’evoluzione peggiorativaprogressiva. Va ricordata anche l’im-portanza degli interventi di preven-zione, in particolare della vaccinazioneantinfluenzale e di quella antipneumo-coccica, e dell’impiego di un questio-

nario validato (CAT) facilmente utiliz-zabile anche nel setting della medicinagenerale per valutare l’impatto dellamalattia”. Salvatore Di Somma haposto in evidenza l’aumento costantedei ricoveri dei pazienti con BPCO ealtre condizioni associate, in partico-lare lo scompenso cardiaco. “L’unicapossibilità per contenere questo trendin progressivo aumento – ha sottoli-neato –, che pone a rischio di sosteni-bilità il sistema ospedaliero, è adottareuna migliore integrazione Ospedale –Medico di Medicina Generale. Nondobbiamo dimenticare la frequenteassociazione di comorbilità nel pa-ziente con BPCO, condizione che de-termina un aumento della complessità

gestionale. Tale complessità è verosi-milmente alla base della frequente dif-ficoltà da parte del malato nel seguirele prescrizioni farmacologiche e igie-nico – comportamentali”. In conside-razione dei nuovi modelli organizzativiche il Sistema Sanitario Nazionale ri-chiede al MMG, in particolare alla suacapacità di presa in carico delle pato-logie croniche come la BPCO, diventasempre più urgente la necessità chelo stesso Medico di Medicina Gene-rale si ponga come interlocutore cre-dibile rispetto agli obiettivi dellapropria regione. “A tale scopo – haconcluso Germano Bettoncelli – è ne-cessario sviluppare modelli assisten-ziali integrati che prevedano ilcoinvolgimento di tutte le figure sani-tarie. Tale integrazione si è recente-mente sostanziata nella pubblicazionedel documento ‘Gestione Integratadella BPCO’, frutto del lavoro con-giunto tra SIMG e le principali SocietàScientifiche Pneumologiche (AIPO,SIMER, AIMAR). Di questo progettosono stati garanti, dal punto di vistaetico e metodologico, il Ministero dellaSalute e AGENAS. Il rapporto, cheverrà continuamente aggiornato sullabase delle nuove evidenze scientifichee dei dati di implementazione nellapratica quotidiana dei medici, rappre-senta la base per un percorso condi-viso nell’assistenza al paziente conBPCO”.

CongressoNazionale SIMG

Firenze, 24-26 Novembre 2011 Palazzo dei Congressi

Confronto sulla gestione integrata della patologia in base al lavoro condotto con AIPO, SIMER, AIMAR

BPCO, troppi pazienti ricevono la diagnosi al pronto soccorso Germano Bettoncelli: “Riguarda 4 milioni di italiani ma solo il 40% di noi prescrive il test spirometrico”

Questioni emergenti in infettivologia con il supporto dei dati Health Search. Focus sull’uso degli antibiotici

Polmonite, 12.000 nuovi casi nel nostro Paese, costa 1.560.000 euro l’anno Rossi: “Disponiamo della più vasta review mai condotta in Europa”. Il vaccino, un’opportunità per l’adulto anziano

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Giornata di saluti quella di oggi alCongresso SIMG. La 28a edizionechiude i battenti, dopo tre intensigiorni di confronto sulle più attualiquestioni della Medicina Generale,

che hanno visto un’ampia e vivacepartecipazione da parte di oltre 2.000colleghi provenienti da tutta Italia. Ilmomento centrale del terzo e ultimogiorno di lavori si avrà tra le 12.40 e le13 in Auditorium, quando il Presi-dente Claudio Cricelli presenterà il bi-lancio dell’edizione 2011. Un bilancioche già si preannuncia particolar-mente positivo per la qualità dellepresentazioni, per il livello dei relatorie per il consenso riscontrato da Isti-tuzioni ed altre società scientificheche non hanno voluto mancare l’ap-puntamento di Firenze. Significativaanche l’ampia adesione dei giovanimedici, fortemente voluta da SIMGche si è molto impegnata per le“nuove leve”, nella convinzione chesia questa la strada maestra per raf-forzarsi e rimanere sempre vicini alleesigenze della professione. Ma lamattinata è ricca anche di approfon-dimenti scientifici: dalla sessione de-dicata all’oncologia “Le personeguarite dal cancro: alla ricerca del-

l’integrazione tra approccio speciali-stico e approccio generalista”, in pro-gramma alle 9 in Auditorium, previstain contemporanea a quella sulle de-pressioni (Palazzo degli Affari – SalaB) a quelle sulla Neurologia, sullaDermatologia e sull’Urologia. In salaAdua e in sala Onice si approfondi-ranno rispettivamente le cure domici-liari e quelle palliative, mentre in salaverde si svolgerà un momento cen-trale dedicato al management dal ti-tolo “Clinical Quality & Patient Safety:l’ambulatorio sicuro in Medicina Ge-nerale”. Particolarmente attualeanche la sessione su “InquinamentoINDOOR e impatto sulla salute” pre-vista in sala B (Palazzo degli Affari)dalle 11 alle 12.40. L’appuntamento èper il prossimo anno, occasione percelebrare anche i 30 anni della SIMGe i traguardi raggiunti, senza dimenti-care le sfide che vedono la Societàimpegnata con un ruolo sempre piùdeterminante a disegnare il futurodelle cure primarie del nostro Paese.

CongressoNazionale SIMG

Firenze, 24-26 Novembre 2011 Palazzo dei Congressi

Il giornale del congresso è realizzato daIntermedia Ufficio Stampa Ufficiale del 28° Congresso Nazionale SIMGVia Malta, 12/B - BresciaTel. [email protected]

Direttore responsabile:

Mauro Boldrini

Direttore editoriale:

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Redazione:

Paolo Cabra,

Francesca Goffi,

Davide Antonioli

Omega 6, fibrillazione, ipertensione e uso dell’ASA i temi al centro della sessione sul cardiovascolare

Survey SIMG-ANMCO su 300mila malati: l’AF è in continuo aumento Filippi: “La strategia va definita con lo specialista”. MilleGPG facilita l’inquadramento della patologia

Numerosi i temi rilevanti per la pra-tica quotidiana emersi nell’approfon-dimento sulla prevenzionecardiovascolare nella sessione coor-dinata da Alessandro Filippi, re-sponsabile dell’area cardiovascolareSIMG inaugurata dal prof. AndreaPoli, che ha approfondito il ruolodegli omega 6. In sintesi, dopoun’ampia disamina della letteratura,il messaggio chiave emerso è l’im-portanza dell’acido linoleico per la ri-duzione degli eventi cardiovascolari.Pur senza poter quantificare l’entitàdell’apporto quotidiano si è eviden-ziato chiaramente che l’utilizzo di olidi semi è vantaggioso anche quandoinserito nell’ambito della normaledieta mediterranea. In altre parole, af-fiancare l’olio di semi a quello extravergine di oliva comporta un’ulterioreriduzione del rischio. Un altro tema digrande importanza è stato quellodella fibrillazione atriale. Sono statipresentati i dati preliminari della sur-vey ANMCO-SIMG, nata da un’ini-ziativa del dott. Massimo ZoniBerisso (chairman dell’area aritmieANMCO) che ha coinvolto oltre 230medici di medicina generale osser-vando una popolazione di circa300mila persone. I dati raccolti hannoconsentito non solo di valutare le di-mensioni del problema ma anche diconsiderarne la gestione nell’ambitodelle cure primarie. L’intera osserva-zione sarà oggetto di future pubbli-cazioni scientifiche. In sintesi, laprevalenza di fibrillazione atriale è ri-sultata quasi doppia rispetto a quellariportata in letteratura fino a questo

momento, confermando l’incrementodi questa aritmia previsto in base al-l’andamento demografico della po-polazione. L’impegno della medicinagenerale è risultato discretamentevariabile da regione a regione conpercentuali medie intorno al 40%nella completa assunzione in caricodel paziente fibrillante. Il ruolo dellospecialista è risultato preponderanteanche per quanto riguarda la sceltadi utilizzare la profilassi antitrombo-tica, mentre la gestione di questa te-rapia è generalmente condivisa.L’impegno del medico di famiglia èapparso decisamente maggiore neiconfronti delle persone che seguonola strategia del “controllo” della fre-quenza rispetto a quanti utilizzano

quella del “controllo” del ritmo. Comesottolineato da Giuliano Ermini, l’in-sieme di queste informazioni con-sente di identificare la strategia chela medicina generale dovrà seguire nell’immediato futuro: innan-zitutto l’identificazione “opportuni-stica” (valutazione del polso) deipazienti fibrillanti seguita dalla strati-ficazione del rischio trombotico edemorragico che utilizzi gli strumentiidentificati dalle linee guida europee.Successivamente, si dovrà definire,anche con la collaborazione del car-diologo, la miglior strategia per il sin-golo malato (controllo frequenzaversus controllo ritmo) oltre a com-pletare l’inquadramento diagnostico-prognostico (sempre secondo le linee

guida). Fortunatamente questi com-piti sono facilitati dall’utilizzo del soft-ware di studio. Già attualmenteMilleGPG è in grado di identificareautomaticamente la presenza di fi-brillazione atriale stratificandone il ri-schio trombotico ed individuando laterapia profilattica in atto a secondadel livello di rischio. In altre parole, inpochi secondi è possibile individuarei pazienti non adeguatamente trattati,inserire un avviso che comparirà almomento dell’apertura della cartellaclinica per poter poi proporre le mi-sure preventive raccomandate a ga-ranzia in primo luogo della salute delpaziente e in seconda istanza a tutelamedico legale del professionista.Sempre sul tema della fibrillazioneatriale il dott. Roberto Rordorf, del-l’area aritmie ANMCO, ha illustrato lecaratteristiche dei nuovi farmaci anti-trombotici e antiaritmici. Pur in attesadelle decisioni dell’AIFA è emersochiaramente che molti pazienti chenon sono adeguatamente trattati po-tranno giovarsi di questi presidi evi-tando così migliaia di eventitrombolembolici ogni anno nel nostroPaese. Nella sessione inoltre si è par-lato di un farmaco totalmente“nuovo”, l’aspirina. Il professor Clau-dio Borghi ha rivisto la letteratura in-ternazionale ed ha chiaramenteevidenziato come l’uso dell’ASA siafortemente indicato dopo qualsiasievento cardiovascolare e come vadaraccomandato in prevenzione prima-ria in presenza di un rischio medioalto. Damiano Parretti ha poi preci-sato, in base anche al documentoSIMG sull’alto rischio cardiovasco-lare, che questo farmaco dovrebbeessere considerato quando la proba-bilità di eventi superi il 20% a diecianni secondo le attuali carte del ri-schio ISS. Sempre nell’ambito del-l’alto rischio cardiovascolareAlessandro Battaggia e BrunoFranco Novelletto hanno presentatoi dati preliminari dell’audit venetosulla gestione di questi pazienti.Bruno Guillaro e Gaetano D’Am-brosio hanno illustrato le strategieproposte da SIMG per migliorare lapratica professionale e in particolarel’uso dei farmaci. Infine non potevamancare l’ipertensione, che rappre-senta uno dei principali impegni diogni medico di famiglia. Italo Paolini,Giulio Nati e Antonino Di Guardohanno presentato i dati preliminari diun audit che ha coinvolto oltre 7000pazienti ipertesi. È stato dimostratoche una semplice strategia di miglio-ramento è in grado di aumentare inmodo rilevante la percentuale dei pa-zienti con un buon controllo presso-rio. Importantissimo in questo sensoè l’utilizzo della politerapia, come il-lustrato magistralmente dal prof. Ste-fano Taddei.

Arrivederci al 2012, per festeggiare insieme i nostri 30 anni I giovani hanno portato nuova linfa all’edizione 2011 del Congresso Nazionale