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Siam 123… Di cosa si occupa il personale Part-Time di BolognaFiere?

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Siam 123…

Di cosa si occupa il personale Part-Time di BolognaFiere?

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Di cosa si occupa il personale part-time di BolognaFiere?

Dalla fine di giugno si è parlato tanto di quei 123 alza-sbarre in esubero di BolognaFiere, ma siamo convinti che nessuno sappia di cosa si occupino realmente queste persone, che a volte vengono definite addirittura privilegiate, e a cui spesso si associa un eccessivo, e non veritiero, costo orario aziendale.

Probabilmente gli stessi signori che trattano e descrivono i dipendenti come un fardello, parlando sempre e solo di costi eccessivi, di un “peso” e non di risorse umane e professionali, sono i primi a non sapere di cosa si occupi il proprio personale di manifestazione, che dal 1989 lavora con un contratto Part-Time Ciclico Verticale. Riteniamo quindi doveroso che i Soci e i cittadini conoscano la verità, raccontata dai diretti interessati.

Il personale di manifestazione di BolognaFiere riceve una programmazione individuale annuale, basata prevalentemente sugli eventi fieristici e sulla gestione degli accessi in Quartiere. Non lavoriamo dunque per 11 mesi l’anno, ma siamo presenti solo nei periodi necessari: quelli in cui c’è attività all’interno del quartiere fieristico. Lavoriamo per un numero limitato di giornate, su turni di 6 ore, quando ci sono eventi, attività e ingressi da gestire.

Premettiamo che dal 1989, anno in cui furono contrattualizzati gli allora giovani precari, per parecchio tempo la politica aziendale-sindacale è stata quella di far svolgere al proprio personale tutte le attività necessarie al buon funzionamento del quartiere fieristico, cercando di ‘esternalizzare’ il meno possibile le attività. Questi lavoratori ormai conoscono ogni criticità ed ogni pregio del Quartiere, sanno riconoscere i propri utenti e le loro esigenze e li assistono con grande professionalità in tutte le fasi della loro presenza in quartiere.

Grazie agli anni di esperienza via via maturati, si è così reso un ottimo servizio ai nostri clienti/utenti. Per ottenere questo risultato è stata sfruttata ogni disponibilità ed esperienza lavorativa dei Part-Time, che hanno dimostrato, sin da tempi non sospetti, una flessibilità davvero unica all’ “interno” di un contratto a tempo indeterminato.

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Il valore aggiunto (questa sorta di flessibilità ante litteram) era ed è sempre stato quello di non arroccarsi dietro ad un’unica categoria di appartenenza. Non è quindi corretto dare ad intendere che a BolognaFiere ci siano 123 alza-sbarre/portieri in esubero, senza nulla togliere a queste tipologie di lavoratori.

Siamo anche agli accessi veicolari, come gli ingressi Michelino e Maserati e al controllo dei padiglioni; siamo gli stessi che, durante le fiere, assistono espositori, allestitori e visitatori alla reception dello Show Office, alle sale dei convegni, agli ingressi, ai punti info, nelle aree espositive, al centralino. Il personale di manifestazione è coordinato dalla Divisione Operations e si occupa della gestione totale del quartiere fieristico. Si fa di tutto e di più.

La struttura operativa è suddivisa in tre macro-aree (Controllo, Accoglimento e Safety), all’interno delle quali il monte ore di lavoro dei 123 dipendenti Part Time viene distribuito per gruppi:

12 persone (tutte 4° livello del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro/ CCNL) sono programmate per 66 giornate lavorative in un anno/400 ore, su turni di 6 ore (tendenzialmente su due turni lavorativi: uno di mattina e uno dal primo pomeriggio fino alla chiusura delle attività alla sera). Tale gruppo è composto da interpreti (laurea/scuola interpreti, test di idoneità prima dell’assunzione a BolognaFiere), da addette/i alla cassa (esperti e con precedenti lavorativi come cassiere, ragioniere; prova di idoneità prima dell’assunzione a BolognaFiere) e da hostess (minimo due lingue straniere, esame di idoneità prima dell’assunzione a BolognaFiere).

38 persone (tutte 4° livello CCNL) sono programmate per 116 giornate lavorative in un anno/700 ore, su due turni lavorativi, ognuno dei quali di 6 ore, composto da hostess/controllo Quartiere fieristico; addetti ai mezzi di sollevamento (corso, esame specifico e patentino per poter fare parte della categoria) /controllo quartiere e viabilità; addette/i cassa/controllo quartiere/riserve addetti mezzi di sollevamento e riserve addetti censimento-Gate (personale formato con corso per poter operare in detta categoria)*

* da leggersi come doppie, triple mansioni. Ad esempio chi è addetto alle informazioni durante gli eventi, si occupa anche di chiusure e controllo quartiere fieristico durante gli allestimenti e i disallestimenti. Chi opera ai mezzi di sollevamento, si occupa anche di controllo quartiere e fa parte delle liste di riserva degli addetti al censimento e così via…Oltre ad essere, ognuna di queste categorie, utilizzate per coperture posti in struttura fra cui centralino, reception palazzina direzionale, appoggio alle segreterie, all’ ufficio vendite, agli uffici tecnici.

Noi siamo un po’ tutto: siamo coordinatori della logistica del Quartiere, responsabili del sistema ingressi e biglietterie, responsabili sicurezza, addetti antincendio, cassieri, interpreti, hostess, addetti accrediti allestitori, addetti ai mezzi di sollevamento...

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61 persone programmate per 166 giornate lavorative in un anno/ 1000 ore, su due turni lavorativi, ognuno dei quali di sei ore, composte da2 responsabili coordinatori della gestione logistica del Quartiere (2° livello CCNL), da 1 responsabile delle biglietterie (2° livello CCNL), da 8 capisquadra (3° livello CCNL), che coordinano le attività e sovraintendono il lavoro degli addetti, da n° 2 coordinatrici cassa e biglietterie (livello 3 CCNL) e da 48 addetti (4° livello CCNL) che, come i dipendenti a 700 ore, si dividono le mansioni di manifestazione: hostess, addette/i cassa, addette/i al controllo ingressi, aiuti Segreteria, aiuti all’amministrazione, addetti al punto informazione al Centro Servizi, centraliniste, portineria palazzina ecc.; per poi suddividersi anche i compiti specifici di controllo quartiere, varchi, aree, padiglioni, chiusure, nei periodi di allestimento e smontaggio stand e da 1 addetto accoglimento Centralino (livello 4 CCNL, richiesta esperienza ai fini dell’assunzione a BolognaFiere) per tutte le 1000 ore programmate, in appoggio al Responsabile del Centralino, impiegato Full Time

12 persone programmate per 200 giornate lavorative in un anno/1200 ore il personale interno di antincendio, composto dai 2 responsabili Safety (3° livello CCNL) che coordinano gli interventi e sovrintendono le attività dei 10 addetti (livello 4 CCNL), i quali svolgono le specifiche mansioni di sicurezza e controllo quartiere.

Per sgombrare il campo da qualsiasi dubbio, ribadiamo qui quello che abbiamo evidenziato sin dall’inizio della vicenda: il personale di manifestazione, assunto a tempo indeterminato con contratto Part-Time, non solo non è in esubero, ma spesso non è neppure sufficiente a coprire le esigenze aziendali.

Come da Contratto Integrativo, da sempre viene utilizzata una lista di lavoratori che vengono assunti a tempo determinato nei momenti più critici del quartiere fieristico: quelli in cui ci sono manifestazioni a tutto quartiere o quando si svolgono più eventi in contemporanea. Vengono così affiancati ai lavoratori Part-Time, insieme ai quali svolgono le stesse molteplici mansioni.

La lista è formata da un centinaio di persone, una buona parte delle quali collabora da tempo con BolognaFiere e, particolare da non trascurare, assicura sempre la propria disponibilità, nonostante ormai le opportunità di lavoro siano drasticamente diminuite: sia per la perdita di alcune fiere, sia perché, da qualche anno, queste figure sono state affiancate a personale non sindacalizzato, senza contratto, messo in campo tramite agenzie esterne. Ed anche per le mansioni richieste ai propri dipendenti a Part-Time (che da contratto devono essere svolte solo ed esclusivamente da personale interno) l’azienda aveva già tentato in varie occasioni, finora senza successo, di sovrapporre i ragazzi della Security, provenienti dalle agenzie di lavoro interinale.

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Un altro tema significativo: da circa quindici anni per i lavoratori Part-Time del personale di manifestazione il turn-over è bloccato, ovvero il personale che nel frattempo ha cessato la propria attività a BolognaFiere (a causa di pensionamenti, dimissioni ecc) non è più stato sostituito. Di conseguenza, i Part-Time sono diminuiti di parecchie unità: solo dal 2011 al 2015, se ne sono andati 35 lavoratori, mai sostituiti. Ed anche i dipendenti a tempo determinato, nonostante alcuni lavorino con noi oltre 10 anni, non hanno avuto alcuna possibilità di assunzione. Tutto ciò ha determinato un inevitabile “invecchiamento” del personale di manifestazione.

Intanto, mentre calava il personale operativo in quartiere, adattandosi in un certo senso alla perdita di qualche evento, parallelamente il personale di struttura aumentava, specie a livelli alti, fino ad arrivare a superare il numero dei dipendenti a Part-Time. E per queste assunzioni, a parte qualche rarissima eccezione, si è sempre fatto ricorso a personale esterno.

Non tutti sanno che, al momento, fra i dipendenti Full Time circa il 30% dei lavoratori proviene dal Part-Time. Prima di assumere personale esterno, si dovrebbe infatti prioritariamente verificare se fra il proprio personale già assunto a Part-Time ci siano figure idonee ai posti vacanti in struttura, ma purtroppo è un’abitudine che è andata sempre più scemando. Ciò ha portato a frustrare ogni possibilità di crescita per il Part-Time, che viene utilizzato in struttura solo per sostituzioni temporanee, e di eventuale passaggio a tempo indeterminato per un lavoratore a tempo determinato.

Come anticipato più sopra, BolognaFiere ultimamente ha scelto di far circondare il personale Part-Time da sempre più numerosi giovani lavoratori precari presi dalle agenzie esterne, che svolgono turni massacranti di 10/12 ore al giorno senza pausa e, in generale, senza alcun diritto; senza un buono pasto, sobbarcandosi anche il costo della divisa da indossare (paradossalmente molto chic); sottopagati con i cosiddetti voucher che, di fatto sono e lo sanno tutti, la legalizzazione del lavoro nero. È da quel momento che i dipendenti di BolognaFiere, che hanno un contratto regolare e svolgono il proprio lavoro con la massima professionalità e flessibilità, sono diventati degli odiosi privilegiati.

Sulla stampa i lavoratori Part-Time sono apparsi come anomali, privilegiati, mangia ore a tradimento, (farebbero più del doppio delle ore lavorative necessarie!), la cui retribuzione, nel 95% dei casi, come abbiamo visto, è quella parametrata al quarto livello del Contratto Nazionale del Commercio, vale a dire non più di 10/12 euro nette all’ora con 25/30 anni di anzianità.

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Si è dichiarato che questi lavoratori PT lavorino per 106 mila ore in un anno, e si è sostenuto che in realtà c’è bisogno di sole 54mila ore. Ci basta così? Non abbiamo bisogno di qualche riferimento? Sarebbe utile sapere come sono stati fatti questi conti. Ma quasi nessuno si preoccupa di farlo, si sa, l’importante è diffondere, spargere la voce, sparare cifre esorbitanti incassate da questi privilegiati, sostenere che vanno a lavorare addirittura per il doppio delle ore necessarie.

Questo non lo accettiamo: il metodo di denigrare, sminuire, umiliare, sottovalutare per far sì che ci si senta realmente inadeguati, con noi non attacca.

Il mobbing collettivo viene usato abitualmente per far fuori quei lavoratori che ancora occupano posti di lavoro a tempo indeterminato. Li si fa sentire fuori posto o addirittura vecchi anche se, grazie alle ultime leggi governative, per le quali è aumentata la prospettiva di vita, mancano ancora troppi anni per andare in pensione.

Non è colpa dei dipendenti se il cuneo fiscale sul lavoro è esorbitante, come non è responsabilità dei PT se

si sono perse alcune fiere. È vero, molte cose non sono andate come dovevano: per la crisi, per incapacità,

per mille ragioni che non staremo qui ad elencare. Ma attenzione, è bene ricordare a chi lo avesse

dimenticato che BolognaFiere ha ancora manifestazioni di altissimo prestigio, di importanza

internazionale, di enorme successo. A chi sostiene che "A ParmaFiera bastano la metà dei dipendenti di

BolognaFiere…”, vorremmo far notare che è un paragone che proprio non regge.

Il Quartiere parmense ha una superficie di 175.000 mq con 4 padiglioni grandi e 3 piccoli, 7 in totale, in cui

si organizzano non più di 10/15 eventi all’ anno. BolognaFiere si estende su una superficie di 370.000 mq

con 18 padiglioni grandi e 5 aree espositive esterne più o meno vaste, in cui organizza da un minimo di 30

eventi all’anno ai 44 programmati nel 2016.

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Se la Fiera ha bisogno di risparmiare, le strade da intraprendere sono altre…

Non si può fingere di non sapere che proprio questi lavoratori, dimostrando ancora una volta di avere a cuore l’Azienda, a più riprese, negli anni scorsi, abbiano manifestato grande preoccupazione su come fosse ormai da tempo, scelleratamente gestita la Fiera, coinvolgendo soci pubblici, privati e opinione pubblica e… non ottenendo alcuna risposta.

Non possono essere gli unici a pagare per le gravi colpe di altri. Dal momento che BolognaFiere continua la propria attività, non si può certo pensare di sostituire questa professionalità con lo sfruttamento di giovani disoccupati a cui di volta in volta vengono imposte condizioni lavorative schiavistiche.

Ma davvero si pensa che un lavoratore sottopagato, senza contratto e vessato, che non conosce la realtà lavorativa in cui opera, renda al massimo e sia la giusta soluzione per la ripresa e la crescita professionale?

Il rapporto ultraventennale che i lavoratori Part-Time hanno con il pubblico della Fiera, la cura e l’attenzione con cui assistono gli utenti (dal trasportatore fino al grande manager di multinazionali), la conoscenza approfondita del territorio, il valore delle relazioni umane e commerciali, la gestione della Sicurezza, il crescere insieme all’azienda in cui si lavora, sentirla propria e cercare la soluzione ad ogni problema, non sono cose che si improvvisano…

"...mi venne una volta in mente che se si volesse distruggere, annientare completamente un uomo, punirlo col più spaventevole dei

castighi, basterebbe soltanto dare al lavoro un carattere di assoluta, completa inutilità e assurdità..."

(Fëdor Michajlovič Dostoevskij)

Revisione e editing 22/09/2016

Non si elimina una categoria intera di lavoratori, quelli col livello retributivo più basso, trattandoli come un problema anziché una preziosa risorsa aziendale.