Shock

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Shock Ad ogni insulto fisico, ed in particolare nelle gravi emorragie interne o esterne nelle quali si sia realizzata una grave perdita di sangue, può accompagnarsi uno stato di shock. Un tale stato può essere accertato per la presenza di: 1) polso sempre più accelerato e debole, fino a diventare appena percettibile (il battito cardiaco ossia il polso può essere accertato sia ponendo il proprio dito medio e anulare sul polso dell'infortunato dal lato del suo pollice sia sul collo dell'infortunato a lato del pomo d'Adamo); 2) pallore terreo; 3) cute fredda; 4) brividi. Caduta della pressione del sangue; 5) sudorazione fredda alla fronte; 6) stato di agitazione.

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Ad ogni insulto fisico, ed in particolare nelle gravi emorragie interne o esterne nelle quali si sia realizzata una grave perdita di sangue, può accompagnarsi uno stato di shock. Un tale stato può essere accertato per la presenza di:

1) polso sempre più accelerato e debole, fino a diventare appena percettibile (il battito cardiaco ossia il polso può essere accertato sia ponendo il proprio dito medio e anulare sul polso dell'infortunato dal lato del suo pollice sia sul collo dell'infortunato a lato del pomo d'Adamo);

2) pallore terreo;

3) cute fredda;

4) brividi. Caduta della pressione del sangue;

5) sudorazione fredda alla fronte;

6) stato di agitazione.

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In caso di shock bisogna:

1) arrestare l'emorragia2) far assumere all'infortunato una posizione antishock:

a) se non vi sono lesioni visibili e lo shock è provocato da un evento traumatico (shock emotivo) l'infortunato va adagiato al suolo in posizione supina possibilmente con il capo più basso del corpo (fatta eccezione per i traumi cranici) e gli arti inferiori vanno rialzati a squadra in modo da consentire il massimo afflusso di sangue al cuore e al cervello;

b) in caso di shock da emorragie interne (nelle cavità toraciche o nell'addome), riconoscibili per l'indebolimento del polso, il pallore del viso, delle labbra, delle congiuntive, la sudorazione fredda, crescente difficoltà respiratorie nelle emorragie interne del torace, pareti addominali rigide e resistenti anzichè morbide alla palpazione dell'addome etc.) le posizioni antishock sono rispettivamente: emorragie endotoraciche: in attesa dell'ambulanza tenere sollevato il tronco in posizione semiseduta per facilitare la respirazione dell'infortunato che risulta affannosa; emorragie endoaddominali: immobilizzare l‘infortunato facendogli assumere una posizione che favorisca il rilassamento delle pareti addominali e l'afflusso di sangue al cuore e al cervello ossia mantenere il capo più basso del corpo e disporre sotto le ginocchia un rotolo di materiale adatto a mantenerle piegate;

3) impedire il raffreddamento del corpo coprendo opportunamente l'infortunato;4) cercare, nell'attesa di tranquillizzarlo (il paziente è per lo più agitato) evitando che intorno a lui si crei

trambusto e confusione (invitare con decisione i curiosi ad allontanarsi in modo da non aumentare lo stato di agitazione dell'infortunato creandogli un senso di soffocamento);

5) pregare i presenti di chiamare con la massima urgenza una ambulanza nella quale possibilmente sia presente un medico.

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