SHIRO'_ZNKR_di_Tiziano_Santambrogio

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Giugno Luglio Agosto - Settembre 2012

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Giornalino Scuola Arti Marziali

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Giugno – Luglio – Agosto - Settembre 2012

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Stai bene ? Ti incazzi quasi mai ? Raramente ti senti stanco e stressato ? Trascorri delle belle giornate ? Hai delle interessanti relazioni sociali ? Godi di buona salute ? Sei contento ? Sei felice ? Prendi delle decisioni bello convinto ? Sei tu che decidi della tua vita ? Sai affrontare crisi, litigi e conflitti con forza e serenità ? Tutto OK, tutto al meglio ?

Allora noi non ti serviamo.

Z.N.K.R. Scuola di Arti Marziali Orientali

e Formazione Guerriera

Milano.

Corsi collettivi. Incontri individuali. Seminari del Sabato.

Tiziano Santambrogio

Esperto di Arti Asiatiche del confliggere e del buon vivere;

counselor Gestalt; socio AISCON (Associazione Italo Svizzera di Counseling)

La Scuola:

http://www.znkr.it/

http://www.facebook.com/group.php?gid=116344158401343&v=wall

Tiziano:

http://www.tizianosantambrogio.it/

http://tiziano-cinquepassineldestino.blogspot.com/

tel. 339.41 5.13.69;

mail: [email protected]

Chi incontra il demone muore. Chi non muore diventa schiavo. Chi non diventa schiavo, diffonderà il demone. (Kai Zen)

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No, dai !! Tutte le sere, pure i fine settimana, a menar le mani, a tirar di bastone ed esercizi di respirazio-

ne e combinazioni di pugni sui “pao”, a disegnare spostamenti repentini sul pavimento, a sudarsi addosso e pugni in faccia e leve articolari e proiezioni al suolo. Per anni e anni e anni …

Ecco, questo è il percorso allo Z.N.K.R., gli ostacoli e le sorprese, i koan zen fisicoemotivi. Per scoprire

di sé, del proprio stare al mondo. Delle proprie paure e delle proprie ombre. Per crescere adulto consape-

vole ed autodiretto, guerriero ( “colui che sa stare nei conflitti”). Lo so, può anche essere “palloso”; di più, può essere molto doloroso, doloroso “dentro”. A volte, troppo do-loroso.

Come ho scritto in altre occasioni, per sapere chi fosse e da dove venisse, Edipo si ritrovò ad uccidere il

padre e a copulare con la madre.

La via del sapere, della ricerca, dell’individuazione, non è certo lastricata di fiori delicati !! Per questo mi è facile comprendere chi, dopo un mese, un anno o dieci, lascia la Scuola, abbandonando il

cercare di sé, il migliorarsi.

“Mi spiace, ma voglio del tempo per trovarmi un fidanzato”. “Se continuassi, metterei in crisi le mie scelte familiari e sentimentali, non me la sento” “Vado in una palestra a sfogarmi. Meglio tirare pugni e calci in palestra che, come invece fanno altri, sfo-garmi ubriacandomi o pestando la moglie”. Sono solo alcune delle frasi che ho sentito, che mi hanno scritto, in anni ed anni di Z.N.K.R.

E li capisco, questi uomini e queste donne in fuga.

Certamente, anche da noi allo Z.N.K.R., uno può venire solo per fare dell’esercizio fisico e stop. Ma, è im-possibile negarlo, movimento fisico ed emozioni, gestualità e stati dell’Io, sono in stretto e inscindibile rapporto. Per come noi pratichiamo, per l’equilibrio consapevole quanto precario del nostro fare Arti Mar-ziali, risulta difficile, impossibile ?, che gli uni non influenzino gli altri.

Allora, con la nuova stagione, rinnovo l’invito a tutti, agli “esperti” e a chi abbia un pugno di anni di pratica, come a chi entri per la prima volta nella Scuola, perché si ponga coraggiosamente e sinceramente le quat-

tro domande che fondano la pratica:

Cosa stai facendo ?

Cosa senti, cosa provi, nel mentre che fai ?

Cosa stai cercando di evitare ?

Cosa vuoi, cosa ti aspetti, da questo fare e da chi questo fare conduce ?

Porte aperte, accoglienti, ad entrare, per ogni individuo che lo voglia, perché egli, come recita l’ultima pa-gina di SHIRO, è per noi sempre una risorsa.

Porte aperte, ad uscire, per chi non se la senta di mettersi in gioco, di mettere le mani, nel mentre che lo

fa sulla faccia del compagno, anche dentro di sé, dentro le proprie paure, le proprie “resistenze. Io ci sono, nel mio ruolo di Sensei (“nato prima”) per accompagnarvi, per ascoltare dubbi e malesseri.

Che sia una caccia ricca per tutti i cacciatori, consapevoli che la preda più ambita è se stesso.

Che sia una resa onorevole, una fuga dignitosa, per tutti coloro che, scegliendo di abbandonare le armi, nel-

la loro vita ripetano un “copione”, accettino di subire. Il mio augurio, per tutti, è che

Sempre siate fieri del vostro vivere OSS!!

Tiziano Sensei

Tameshigiri

Domande, provocazioni ed incontri

lungo la Via del guerriero

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9 e 10 Giugno lo stage

A seguire i Seminari

32° Gasshuku ‒ stage estivo

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Viandante sul mare di nebbia di C. D. Friedrich è uno dei quadri che preferisco. Il viaggiatore ritratto si rende conto di essere impotente di fronte a questo tutt'uno indistinguibile di montagne, cielo e nuvole ma decide di affrontarlo comunque. Per me questo "mare di nebbia" rappresenta il futuro, le decisioni, le possibilità, le fortune e le sfortune di ognuno, tutto quello che rende la vita così interessante ma che può anche spiazzare. Ora però, sicuramente grazie anche alla pratica in dojo ed in particolare ai raduni, inizio a pensare che non si tratti veramente di un tutt'uno indistinguibile ma al contrario vi siano delle cose che ritornano, dei rimandi, dei fili rossi da seguire per non farsi trascinare da una parte e dall'altra da quello che succede: lo stare nel conflitto, l'assumersi le responsabilità, l'imparare dai propri errori, il diventare servitore di se stessi, tutte quelle cose su cui ci concentriamo durante la pratica e che devono venire fuori anche nella vita. OSS!!! J.Paul Moinet

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Posso riassumere in tre parole questo mio stage: viaggio nel caos. Già, proprio un bel caos; tante le botte che in alcuni momenti mi hanno portata a pensare di non farcela a superare la giornata di sabato nel vero senso della parola. E invece sono qui sana e salva seduta in giardino a casa immersa in una pace quasi surreale. Ma c'è qualcosa di diverso che questi giorni mi hanno lasciato, qualcosa a cui faccio fatica per la prima volta a dare una definizione. Ma lo provo dentro ed è lì forte e vivo. E penso al caos in cui ho viaggiato, all'odore della paura che a volte rende duro il mio praticare kenpo. Cadere e rialzarsi, lividi e fango sul mio corpo minuto che tanto fatico a sentirlo presente e capace di accettare/contrastare pesi e forze. Io piccola, fragile e spaventata e io tranquilla nel prendere botte e magari perché no.. sorridere e cantare di fronte a una scarica di pugni su petto e pancia! E poi via schiaffi a non finire! Io che ho paura ancora delle botte e chiedo di prenderne di più... sarò mica matta? Forse, non lo so. Vedremo. E poi nel blu scuro della notte un taglio, un respiro e sopraggiunge la quiete. L'indomani i pugni fanno meno male, la paura è rimasta a dormire lasciando il posto a tanto divertimento. Sono attaccata da troppo tempo ormai all'archetipo della bambina paurosa che ero e che mi porto ancora dentro. Ora è tempo di essere donna.

Mi sento come una farfalla chiusa ancora nel suo bozzolo... "Ma la sofferenza della futura farfalla ha un senso perché nasce dallo sforzo che le permetterà di volare: è il prezzo della sua liberazione, è non soltanto utile, ma indispensabile".( O. Clerc)

Ora è tempo di volare. OSS! Eleonora Cicchi

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..la debolezza è potenza e la forza è niente…1 Circa un anno fa scendevo per la prima volta le scale che portano allo ZNKR, portandomi la mia circospezione┸ la mia timidezza e la voglia di ritrovare una parte di me┼ Ho 46 anni e una sfida con me stesso da affrontare. All╆inizio c╆è stata la sorpresa e poi l╆entusiasmo┹ la sorpresa di trovare un luogo e un maestro che rispondevano al mio bisogno di avvicinarmi alle arti marziali in una chiave ╉olistica╊┸ cioè psico-corporea┸ ma anche filosofica ed ╉esistenziale╊┼ La sorpresa di incontrare persone interessanti che condividevano con spirito comunitario la vita del Dojo; la sorpresa di ritrovarmi ancora, dopo tanto tempo, a praticare le arti marziali, ma con una maturità e consapevolezza diverse. E l╆entusiasmo┼ di sentire la fatica e dirmi ╉ce la faccio ancora┸ non sono un rottame┿╊┸ di muovermi ‒ corpo e mente - nel dojo insieme ad altre persone in ricerca di qualcosa┼ Ma l╆idillio non è durato molto┻ È iniziato con un vago senso di inquietudine, che poi è divenuto ansia, a volte insofferenza; quella voce che dentro ti dice ╉ma chi te lo fa fare╂┿╊ ┼┻di fare fatica┸ di sentire dolore┸ di provare frustrazione per movimenti che non capisco e non riesco a fare┸ di prendere pugni e schiaffi e calci┼┻e sentirmi incapace ‒ ╉forse non fa per me┸ forse non ho più l╆età┸ forse mi sono impigrito troppo┸ forse┼┻╊ Sentivo che questo disagio, questa inquietudine affondava più nel profondo di quanto mi stavo raccontando. Un anno dopo: sono in viaggio in pullman verso le Marche per partecipare al seminario di wing chun; sono immerso nei miei pensieri┺ ne sono accadute di cose in quest╆anno┼ È da qui che ha iniziato a comporsi questa riflessione: mi sono entusiasmato per il kenpo, a cui ho dedicato tempo ed energie; ho conosciuto molte persone nuove e interessanti; ho partecipato ad un seminario di ╉sapere del profondo╊ e al raduno estivo di kenpo┹ mi sono procurato una distorsione alla caviglia ed una al ginocchio┹ ho scoperto il wing chun┼tante volte ho dovuto farmi violenza per incamminarmi verso il dojo e altrettante volte sono uscito dall╆allenamento stanco┸ pesto┸ ma più leggero. La pratica del kenpo e del wing chun sono divenute, nel bene e nel male, elementi centrali nella mia vita e mi hanno ricondotto verso sentieri di riflessione attorno a me e alla mia vita┼ La pratica delle arti marziali mi ha riportato in modo essenziale┸ ╉biologico╊ ad interrogarmi su come sto al mondo┸ sul mio modo di vivere le relazioni┸ su cosa voglio┸ su come esercito il mio potere┼┻ Praticare il kenpo e il wing chun mi ha messo di fronte fisicamente ad una molteplicità di questioni forti che permeano la mia esistenza, ma che ritengo possano essere riconducibili a tre concetti ‒ chiave: il conflitto l╆Ombra la fragilità

La lotta, il combattimento┸ l╆arte marziale è┸ solo apparentemente┸ la forma più elementare o più estrema di conflitto: conflitto fisico per la sopravvivenza. Ma io non sono né un samurai┸ né un soldato┸ né un ╉atleta╊ che si allena per il ring┼ Ciò che mi accade nel dojo, nella pratica, il confronto con il mio compagno/a ‒ avversario/a, quindi, è essenzialmente una chiave di lettura di me stesso e del mio modo di stare nel conflitto: chiave di lettura fisica, corporea e per questo ancestrale, nuda e profondamente simbolica; ancestrale perché mi riporta all╆alba dei tempi┸ alle profondità dell╆inconscio collettivo┹ nuda perché nel confronto fisico non ci sono trucchi intellettuali┸ non c╆è retorica┸ non c╆è abilità linguistica che tenga┹ profondamente simbolica perché ricevere o dare un pugno┸ attaccare o fuggire davanti all╆impeto del mio avversario┸ razionalizzare il combattimento o lasciarmi andare all╆istinto┼non hanno ╉solo╊ a che fare con il mio modo di praticare le arti marziali, ma mi informano in modo immediato sul mio modo di stare nel mondo di stare nel fluire delle cose┸ di percepirmi e di percepire ╉l╆altro【a╊┻

1 Tratto da “Stalker”, film di A. Tarkovskij

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“Non c’è possibile armonia al di fuori del conflitto. Ogni essere è in divenire. Ogni organismo si articola a sistemi dinamici che variano imprevedibilmente e incessantemente. Un calcolo totale dell’esistente è semplicemente impossibile e l’armonia stessa è impossibile non soltanto in linea di fatto, ma in linea di principio.”2

La pratica nel dojo ha dato un volto nuovo, più fisico e meno intellettuale, al tema del conflitto nella mia vita e mi ha ╉costretto╊┸ a tratti┸ a guardare in faccia la mia Ombra┼

“Quando il nostro corpo è illuminato dal sole, esso ci appare splendente; ma getta un’ ombra, che è oscura. Più brillante è la luce, più oscura è l’ombra. In tutti noi c’è una parte della nostra personalità che ci è nascosta….La nostra cultura ci insegna fin dall’infanzia a separare le polarità dell’oscurità e della luce…la parte oscura della personalità non viene nutrita e diventa sempre più affamata….”3

La mia Ombra era┸ è affamata┼è per questo che ho sceso i gradini che portano al dojo┻ Le mie paure┸ la mia aggressività repressa┸ le mie parti adolescenziali ancora irrisolte┼tutto questo si agita in me è affiora, mi artiglia ogni volta che devo scendere quei gradini, ogni volta che mi muovo nel dojo┼E per quanto tutto ciò mi provochi disagio┸ ansie┸ io voglio farlo┸ voglio guardare la mia Ombra e voglio riappropriarmene┼ ┼Mi sento così fragile da quando ho cominciato a praticare allo ZNKR┿ All╆inizio ero così goffo è maldestro che riuscivo a farmi male anche da solo! Ma il ricevere e dare colpi ha creato in me una nuova consapevolezza di quanto sono fragile: un sorprendente e corroborante bagno di umiltà! Mai immaginavo che fosse così facile subire dei danni per mano di un avversario deciso; mai immaginavo che fosse così difficile mettere da parte la razionalità e mettersi davvero in gioco nella danza del combattimento┹ mai avevo sperimentato l╆estrema paura di scagliare davvero un pugno ╉come se fosse l╆ultimo╊┼Mai avevo provato l╆angoscia di annaspare perché l╆aria non mi basta┸ perché non sono in grado di reggere la difficoltà del conflitto, perché il mio avversario ha invaso la mia sfera corporea┼ È così che la fragilità è divenuta parte della mia consapevolezza. Poco più di un anno è trascorso, un anno intenso, difficile, forte; ho 46 anni, un mio percorso di ricerca e┼ la sfida continua┿

“La semplicità è una scelta difficile, talvolta rischiosa. Ma è la scelta che va da sé, in qualche modo. Se è più semplice farsi carico di un conflitto che evitarlo, è perché evitarlo significa rifiutarsi al compito di fronte al quale ci troviamo, al compito della vita stessa”4

OSS!! Roberto Raimondo

2 M. Benasayag, A. Del Rey, 2008, Elogio del conflitto, Feltrinelli , Milano

3 R. Bly, 2003, Il piccolo libro dell’ombra, edizioni red, Novara

4 M. Benasayag, A. Del Rey, 2008, Elogio del conflitto, Feltrinelli , Milano

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07/072012

さIノ ┗;ノラヴW Sキ ┌ミ ┌ラマラ ゲキ ヴキ┗Wノ; ミWノノげキゲデ;ミデW in cui la vita si confronta con la morteざ

(Y. Mishima)

AGRITURISMO

さLA

“ORGENTEざ

RESIDENZIALE KENSHINDO

AGRITURISMO

さLA

“ORGENTEざ

RESIDENZIALE KENSHINDO

Lげ;ヴデW Sキ WゲゲWヴW ヮヴWゲWミデW, in ogni circostanza.

“ヮ;S; ミWノ aラSWヴラ ラ ゲヮ;S; ゲェ┌;キミ;デ;が ミラミ キマヮラヴデ;く Iノ さヮヴWS;デラヴWざ ゲデ;く Eェノキ ;I┌キゲIW ノ; ゲWミゲキHキノキデ< cinestetica perché, vigile e consapevole, sappia come muoversi, sappia come agire.

Esercizi, giochi con il bokken, a solo, a due ,a tre. Misurando, nei micro movimenti dei femori,

ノげキマヮ┌ノゲラ IエW ヮWヴIラヴヴW キノ Iラヴヮラ デ┌デデラぎ マ┌ラ┗Wヴゲキ ヮラIラが WゲゲWミ┣キ;ノWが ミWノ IWミデヴラ W S; ノクが ;デデヴ;┗Wヴゲラ la periferia, piombare letali sul bersaglio.

Caldo, sole cocente e cielo azzurro, a tratti striato da nuvole bianche.

Lげ;IIキ;キラ SWノ ニ;デ;ミ; ; ゲa;マ;ヴゲキ ゲ┌ノノW ゲデ┌ラキWく Iノ デ;マWゲエキェキヴキが ノ; ゲキマHラノキI; ┌IIキゲキラミWが マWミデヴW ノげラSラヴW ;IヴW SWノノげキミIWミゲラ Iラヮ┌ノ; ラヴェキ;ゲデキIラ Iラミ ェノキ ラSラヴキ SWノノげWヴH; W SWノノW ゲデ┌ラキW ゲデWゲゲWく Un taglio compi┌デラ キミ Iラヮヮキ;が ノげ┌ミラ ; IラミS┌ヴヴW ノげ;ノデヴラ キミ ┌ミ; ヴ;ヮキS; ゲ┌IIWゲゲキラミW Sキ ニWゲ; W gyaku kesa giri.

Alcune coppie agiscono rapide, altre si inceppano, la lama che affonda goffamente sulla

ゲデ┌ラキ; キミデヴキゲ; Sげ;Iケ┌;く Pラキ ノW Iラヮヮキ; I;マHキ;ミラ ラが ;ノマWミラが ゲキ キミ┗Wヴデラミラ キ ヴ┌oli tra chi avvia

ノげ;┣キラミWが ┞ラマキ W ┞ラゲエキが W Iエキ ;IIラマヮ;ェミ;く Il silenzio degli alberi, una musica incerta, a tratti sguaiata, che lascia la casa a noi accanto.

Le parole di ognuno, per raccontarsi, per chiedere al compagno di taglio.

Il saluto finale, hakaマ; ;S ;II;ヴW┣┣;ヴW ノげWヴH;が ┗ラノデキ キマヮヴWェミ;デキ Sキ ゲ┌SラヴW W デWミゲキラミWく Pラキが ミWノノW ラヴW ゲ┌IIWゲゲキ┗Wが ┗Wヴヴ< キノ デWマヮラ SWノノげ;HH;ミSラミラ Wが Iラミ ノ┌キが SWノノげ;ノノWェヴラ ゲIエWヴ┣;ヴW W stare insieme, del pranzo ristoratore, dei bagni in piscina.

Da qualche parte, per alcuni, il predatore è ancora in agguato. Lo leggo negli occhi.

OSS!!

Tiziano

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Z.N.K.R. A.I.C.S. – C.O.NI. Scuola di Arti Marziali Orientali e Formazione Guerriera

Z.N.K.R. v. Simone D’Orsenigo 3

http://www.znkr.it/ - http://tiziano-cinquepassineldestino.blogspot.com/ - http://www.tizianosantambrogio.it/

Contatti: 3394151369; [email protected]

Corsi, seminari ed incontri

individuali Conduce Tiziano Santambrogio

esperto di Arti Asiatiche del confliggere e del buon vivere; counselor Gestalt TomoeGozen by Juhime

La Via dello spirito della spada

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CENA SOCIALE

20

luglio

2012

Antica Trattoria di Canzo (mi)

Insieme, a chiudere una stagione di botte e sudore e scontri e risate e discussioni.

Insieme, gruppo coeso e tante singole unità. Comunione di intenti, in un percorso che ci vede

I;ママキミ;ヴW キミゲキWマWが マ; ;ミIエW SキaaWヴWミ┣キ;┣キラミキが aヴキ┣キラミキが さヴWゲキゲデWミ┣Wざく Dinamiche di gruppo,

dinamiche conflittuali. Pur sempre ambiente vivo, luogo di cultura condivisa. Perché, come recita

┌ミ ┗WIIエキラ さ;S;ェキラざ さノげ;Iケ┌; ゲデ;ェミ;ミデW ヮ┌┣┣;ざく A ミラキが ; Iキ;ゲI┌ミラ Sキ ミラキが ノげラミWヴW W ノげラミラヴW Sキ a;ヴノ; circolare, di farla scorrere: acqua, energia, dentro ognuno di noi; acqua, energia, dentro il gruppo,

dentro la Scuola.

AミェWノキI; W GキノS;が ノW ;ミキマW さデWIミラノラェキIエWざ

Il neo arrivato Amos, in braccio a papà

P;ラノラが SキWデヴラ Sキ ノ┌キ ノげIミゲく CWノゲラ

I Maestri Giuseppe (Gli Erranti) e MラミキI;が ノげorganizzatrice della Cena, e Donatella

Valerio (DAO)

Un contentissimo Lupo, mostra Il sorriso di Luigi

orgoglioso i guantoni ricevuti in regalo

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CENA SOCIALE

20

luglio

2012

Antica Trattoria di Canzo (mi)

さヮヴラゲキデざ S; RラHWヴデラ Si trinca e si chiacchiera: Barbara, Renato, Alessandro

D;ノノW マ;ミキ Sキ “キマラミ;が S;ノ さI┌ラヴWざ SWノ DAO デ┌デデラが ┌ミ ェヴ;Sキデキゲゲキマラ WS キミ;ゲヮWデデ;デラ ヴWェ;ノラ ヮWヴ ノ; ェキラキ; SWノ “WミゲWキぎ ┌ミラ ゲヮノWミSキSラ H;ゲデラミWが ゲクが マ; ぐぐぐぐぐぐぐぐくく

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Wing Chun Boxing

Z.N.K.R. via Simone D’Orsenigo 3. Milano. – http://www.znkr.it/

Corsi collettivi – Seminari residenziali - Incontri privati mail: [email protected]

Arte della distruzione e del benessere. Soffio vitale e ricarica energetica. Terapia e pratica per un'esistenza felice e generosa. Gioco di lotta e capacità di stare nei conflitti, facendone una risorsa. Invito alla gioia ed alla salute integrale.

“Non c’è niente che bisogna ‘provare’ a fare, a parte mantenersi senza

forma e senza intenzione, come l’acqua”

(Bruce Lee. 21 Dicembre 1964)

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Dao S. Benedetto del Tronto

Wing Chun Boxing

Per contenuti del Seminario, costi, dettagli logistici, iscrizioni, contatta il 347.10.33.650

6° Seminario Sabato 13 e Domenica 14

Ottobre 2012 S. Benedetto del Tronto(AP)

presso DAO Alcuni dei 1001 motivi per non partecipare, Se sei tra quelli convinti che

i pugni a catena non servono a niente

che noia eseguire le forme

solo chi sale su un ring ha le “palle” tanto un qualsiasi grappler ti fa un c… così mica giro per strada con un paio di coltelloni

il lavoro “interno” ? tutte sciocchezze

uno un po’ tosto di vent’anni mena di sicuro qualsiasi Maestro over sessanta

solo il lineage (scrivete uno o un altro) è vero Wing Chun

Se sei tra quelli che vogliono sapere,

hai finito tutto il Sistema ?

con che grado sei uscito dall’Organizzazione … e con quale dall’Organizzazione …?

il tuo è Wing Chun tradizionale ?

perché non avete la divisa del Kung Fu ? / perché non posso vestirmi come mi pare ?

appunto, non partecipare.

Se, invece, ti interessasse, attraverso il tuo praticare Wing Chun, capire che lottatore sei, ovvero come affronti i conflitti, come ingaggi nella tua vita quotidiana,

contatta il 347.10.33.650

Conduce Tiziano Santambrogio. Esperto di Arti Asiatiche del confliggere e del buon vivere; counselor Gestalt.

Numero massimo di partecipanti a discrezione dell’organizzatore

Combatti nello stesso modo in cui ami,

ama nello stesso modo in cui combatti.

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Tutto ciò che è emozione e conta per

gli uomini, assume sostanzialmente

dentro di noi il nome e il volto di altri

esseri umani (V. Bellia)

Il Tai Chi Chuan rende malleabili come un bambino, forti come un tagliale-gna e tranquilli come un saggio”

( antico detto cinese)

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Il corso

Lunedì

Giovedì

ore 18,30 - 19,30

Z.N.K.R. v. Simone D’Orsenigo 3

Tai Chi Chuan

Pa Kwa Chuan

Chi Kung

I Seminari

Gennaio 12

Marzo 9

Maggio 11

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“Gli spaghetti in bianco hanno più o meno lo stesso sapore dappertutto. E’ la salsa che crea la differenza”. _____________________________________________________________

Il movimento è una delle condizioni innate dell'essere umano. Per ogni individuo, le prime conoscenze sono avvenute attraverso il movimento. Muoversi è essere vivo, il cui scopo è conoscere pienamente e consapevolmente questo vivere e permetterne l’ evoluzione. Muoversi nello spazio è confronto continuo con i limiti e le possibilità dell’ambiente. Muoversi in coppia, a contatto, investe i neuroni a specchio, di fronte all’incontro pelle su pelle, corpo su corpo, che può essere piacevole o spiacevole.

Per l’uomo primitivo, muoversi è il mezzo più naturale per armonizzarsi con le potenze del Cosmo e, per farlo, con il proprio corpo ne mima i suoni ed i movimenti come lui li percepisce. Muoversi è agire in forme semplici ma essenziali per sopravvivere: cacciare, accendere un fuoco, cullare un bimbo.

Tra uomo e natura vi era una unità indissolubile, dimostrata dal fatto che l’uomo ritrova e ricrea gesti e movimenti che sono analogicamente vicini agli elementi naturali. Movimento quotidiano sulle faccende di tutti i giorni e movimento rituale diventano, per l’uomo primitivo, un modo di fondersi in un unico corpo con l’Universale. Il rito, i movimenti rituali, sono il cercare di ritrovare quella danza cosmica iniziale in cui l'individuo abbandona il proprio carattere individuale, partecipando ai ritmi più generali dell'Universo. Esso è il mezzo per condurre l’individuo nella metamorfosi necessaria a fargli incontrare il Sacro.

Nel terzo millennio, tra natura piegata ( a volte oltraggiata) ai nostri voleri; gesti quotidiani spesso complessi, dotati di motricità fine quale usare un computer o un cellulare o suonare un pianoforte ma anche, a volte, violentemente ripetitivi; corpi ben protetti da una medicina sempre più attenta ad allungarci la vita e da una cultura iperprotettiva;

emozioni stereotipate, anestetizzate; allontanamento razionale dal Sacro; il ricorso alla saggezza antica del Tai Chi Chuan ha un senso ben preciso.

Il pensiero orientale percepisce l’Universo nella sua dinamicità mentre si muove, vibra, danza. Il corpo, anche nella concezione occidentale, è portatore di simboli, di proiezioni, di fantasmi personali e luogo di archetipi. Qualunque aspetto materiale ( stato fisiologico, comportamento, espressione sonora, ecc.) è un’indicazione che rimanda a un vissuto psichico, e viceversa.

Così, attraverso le pratiche taoista e tra queste Chi Kung e Tai Chi Chuan, ogni individuo può rivivere la storia che è

insita in lui; o una storia personale o una storia che può darsi che sia sconosciuta all’Io, ma che, comunque, gli appartiene e che fa parte del patrimonio collettivo.

Accettare la modernità e le caratteristiche del vivere quotidiano, quanto scartare l’uso della pratica del Tai Chi Chuan come

sfogo momentaneo, abito da indossare per l’ora di pratica e poi dismettere, presunta miracolosa ricetta di saggezza e longevità.

Con queste premesse, praticando Tai Chi Chuan e Chi Kung, l’uomo contemporaneo riaccende il mondo emotivo.

Tempo e ritmo che cambiano sono sinonimo di cambiamento dell’individuo. Attraverso la pratica, le ombre, i fantasmi e le parti più oscure vengono portate in superficie. Attraverso l’immaginario praticato, l’uomo contemporaneo arriva a scoprire tutto quel materiale inconscio o represso che razionalità e tempi di vita sconnessi quanto compressi, gli hanno fin ad ora nascosto. Egli impara l’arte del confliggere, dello stare sanamente e responsabilmente nelle relazioni. Impara a scegliere, invece di subire o essere scelto. Egli recupera quanto perso di selvatico nel passaggio alla modernità, senza abiurare agli agi ed ai confort della stessa. Egli conosce di sé, delle relazioni e dell’ambiente, attraverso il suo personale movimento

Tai Chi Chuan – Pa Kwa Chuan – Chi Kung

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VOCI DAL DAO SAN BENEDETTO DEL TRONTO

L’Emozione di un…percorso

…la luce che ha illuminato …quel momento; …il suono intorno; …gli odori nell’aria;

…i colori; …il volto di chi ti è accanto;

…la profondità dello…spazio; …il tempo…

E quando l’Emozione viene a galla……lasciala uscire E…mi libero di quel bagaglio che opprime la mia libertà:…la libertà di ESSERE

QUEI GIORNI DI GIUGNO...

Vorrei raccontarvi di quella settimana di giugno in cui ci si immerge in tutto e per tutto nella pratica delle Arti

Marziali e nella scoperta di parti di noi sconosciute, dimenticate o volutamente lasciate a riposare.

Vorrei raccontarvi in particolar modo di quel Tameshigiri fatto alla luce calda di un tramonto di un giorno

qualunque che improvvisamente diventerà IL giorno dove tutto si rischiara e tante cose prendono forma.

Vorrei raccontarvi di lame sguainate e nude che si accingono a tagliare ognuna un passato, un pezzo di vita

che è stato e che forse è ora che non ci sia più.

Vorrei raccontarvi di quelle urla che accompagnano pezzi di stuoia che cadono giù ai piedi di un trespolo

"rivestito" di ricordi, di NOSTRI ricordi.

E la catena di persone che si invitano per tagliare, quasi a darsi la forza a vicenda e come a dire "Vai, ora tocca

a te!" e della voglia di cambiare le cose o semplicemente di prendere atto che il passato è passato e non può

restare attaccato a un presente che merita un futuro diverso.

Vorrei raccontarvi di quelle lanterne bianche volate nel blu scuro di una notte che si avvicina, che si sta

portando via il mio passato e lo vedo salire a testimoniare che ora è lontano e deve essere così.

Alcune fanno fatica a prendere quota, ma tanto prima o poi spiccheranno il volo.

Lasciar andare... non aver paura che le cose cambino perché arriva un momento che così deve essere. E anche

se si attraverserà un momento di smarrimento nel percorrere la strada nuova, tutto ciò è necessario per arrivare

a una felicità vera a una vita che vale la pena di essere vissuta libera... come libero è stato il mio katana mentre

tagliava la paura e il timore di essere donna.

Vorrei raccontarvi di questa meravigliosa settimana, ma non posso. Dovete viverla voi con le vostre emozioni

per capire quanto cuore e quanta vita c'è in quei giorni di giugno.

OSS! Eleonora

... il confronto perenne coi miei limiti... la consapevolezza di essi... la voglia di superarli e di sapere quanto in

là potrò andare... non è mai facile confrontarsi con se stessi con le proprie paure e le proprie remore... eppure

la voglia di affrontarle è più forte ed anche se so che ne uscirò ammaccata beh "il gioco vale la candela"!!!

Questi tre anni vissuti con voi mi accompagneranno nel mio percorso di vita... quello che sono oggi lo devo

anche a voi ed alla vostra capacità nell'avermi aiutata a tirare fuori tante belle cose di me!!!

Ed oggi lo so!!!

Grazie.... infinitamente grazie!!!

Oss!! Vanessa

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VOCI DAL DAO SAN BENEDETTO DEL TRONTO

Davvero molto, molto belli sia lo stage che tutti i seminari della settimana a seguire, in particolare quello di

Kenshindo. Uno scenario quasi surreale, un‘ atmosfera che non dimenticherò mai, un vibrare di emozioni e

lame luccicanti, sfoderate e libere di essere..., lanterne come lucciole nel cielo sempre più scuro, che vanno

lentamente via lontano portando con se ciò che ognuno di noi ha deciso di tagliare.

Un seminario che mi colpito dentro, toccandomi nel profondo, rappresentando un momento di riflessione e di

ascolto su qualcosa che ha fatto finora parte di me, ma per la quale ora decido di dare una svolta.

Molto intenso emozionalmente anche lo stage. Ogni volta è un ri-ascolto del proprio corpo, è un ri-scoprire il

movimento, aggiungendo un qualcosa in più, una forte voglia di esserci e ...di confrontarsi, ma al tempo stesso

le mie emozioni, belle e meno belle che siano state, sono esplose dentro me creando un vortice che mi ha

accompagnato anche nei giorni successivi. Come mantenere serenità, un po' di lucidità e la presenza in

combattimento, come nella vita, quando le emozioni ti travolgono e non capisci più nulla e niente è più come

prima???

Inaspettato davvero il passaggio al 1^ Dan di Kenpo...un GRAZIE speciale al mio Sensei Valerio per tutto

quello che mi ha donato in tutti questi anni...,per l' attenzione, la cura ed il tempo che ha prestato nella mia

crescita...,per esserci sempre stato, in tutti i momenti, quelli più belli e quelli meno, affinchè io potessi, passo

dopo passo, esser sempre un po' di più libera di essere.

Un grazie deciso anche al Sensei Tiziano per tutto quello che mi ha trasmesso, per la sua presenza e per la sua

costante disponibilità! Un grazie alla CT e a tutti coloro, a partire dai ragazzi/e del Dao, che hanno finora

condiviso, giorno dopo giorno, questo percorso insieme a me: ognuno mi ha dato qualcosa di se!

So che questo è però un punto da cui ripartire, assolutamente non un arrivo.

Seppur sento una maggior consapevolezza di come sono, di chi sono, e della maggiore/minore profondità dei

rapporti che mi circondano, so che devo fare ancora strada per liberarmi completamente ed essere IO, solo IO,

senza alcun condizionamento o paura, rispettando chi mi rispetta, divenendo pienamente consapevole e

responsabile della mia vita.

Oss!! Simona

Ad un mese di distanza dallo Stage Estivo, i ricordi sono ancora vivi e “vegeti” e il caos ancora gironzola dalle mie parti.

Uno Stage quest'anno dai sapori molteplici: l'amaro per le difficoltà che ho incontrato e la dolcezza per la

disponibilità dei miei compagni, ad ascoltarmi e abbracciarmi in un momento di crisi in particolare.

Un momento di crisi che poi ha pregiudicato il proseguimento della giornata dove ho seguito le lezioni in

maniera completamente sconnessa, tanto da dover richiedere al Tizi o al mio compagno di turno di ripetermi

l'esempio perché avevo difficoltà a comprendere. Ero completamente confusa.

Ma che è successo? Cosa mi ha colpito? L'essere aggredita fisicamente o sentire di essere debole e facile preda

per qualcuno? Ho forse avevo paura semplicemente di morire?

Non so esattamente, ma so che da allora si è aperto “il vaso di pandora” dove stanno fuoriuscendo tutte le mie paure, anche quelle che non avevo, eppure so che sono forte e capace di cavarmela da sola. Purtroppo però, in

alcuni momenti vince la fragilità.

Comunque nel mio cuore rimangono due scene veramente significative: l'emozione del mio Sensei Valerio alla

consegna della sua prima cintura nera del DAO e il mio tameshigiri al seminario di kenshindo condotto da

Tiziano, dove l'importanza per me non è stata data al taglio ma da come mi sentivo io, dentro. Forse uno stato

irripetibile.

Ora il via ai prossimi demoni che si presenteranno.

Oss!! Gilda

VOCI DAL DAO SAN BENEDETTO DEL TRONTO

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Z.N.K.R. A.I.C.S.—C.O.N.I.

Scuola di Arti Marziali Orientali e Formazione Guerriera

Raduno di

KENPO

Sabato 10 Novembre Milano

Hombu Dojo Z.N.K.R. v. Simone D’Orsenigo 3

ore 16.00 – 19.00

L’Arte del combattimento – bujutsu L’Arte del vivere in energia e salute – kiko Conduce: Tiziano Santambrogio esperto di Arti Asiatiche del confliggere e del buon vivere; counselor Gestalt

Informazioni e contatti: [email protected] www.znkr.it

Conoscenza di sé – Salute - Sicurezza

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Da più di trent’anni lo Z.N.K.R. opera sul terreno della for-

mazione guerriera, della formazione al saper stare nei con-

flitti.

Utilizzando principi e strategie di alcune delle più letali arti

del combattimento, l’adepto intraprende un percorso di cre-

scita e trasformazione che potrà essere radicale.

Il saper stare di fronte ad uno o più aggressori, diverrà, nella

vita privata e nelle relazioni sociali, capacità di conoscere se

stesso e le leggi del mondo; capacità di affrontare il mutare

delle cose integrandole nel suo personale evolversi; capaci-

tà di proporsi come protagonista entusiasta, coraggioso, ot-

timista e socievole.

La formazione nel Dojo e negli allenamenti all’aperto, a

stretto contatto con la natura, si avvale di giochi individuali,

di coppia e di gruppo, in cui solo la comunione delle reci-

proche risorse e scarsità porterà a risultati eccellenti. Così il

praticante sceglierà sempre la via della collaborazione.

L’energia più profonda, l’istinto essenziale, la magicità come

potenza su se stessi e sul mondo, sono le caratteristiche di un

Guerriero formatosi allo Z.N.K.R.

Ogni individuo

è una risorsa.

Z.N.K.R. Scuola di Arti Marziali Orientali e

Formazione Guerriera

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A.K.F.— Kenpo Taiki Ken

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SHIRO periodico dello

Z.N.K.R.

Coordinamento redazionale:

Tiziano Santambrogio

In copertina:

Dallo “Stage Estivo”, i volti, le emozioni, i sorrisi di

Elena

M° Massimiliano

Angelica e Giovanni

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Milano

Tiziano Santambrogio Arti Marziali Sensei e Counselor Gestalt

San Benedetto d. Tronto

(AP)

M° Valerio Giordano

Siamo su internet

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Scuola di Arti Marziali

Orientali

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Formazione Guerriera.

Poche persone hanno il coraggio delle pro-

prie azioni. Ma pochi fra i pochi possiedono

il coraggio dei propri pensieri.

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