SfuMiAmo

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I BENEFICI DI UNA VITA SENZA FUMO SfuMiAmo?

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I BENEFICI DI UNA VITA SENZA FUMO

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I BENEFICI DI UNA VITA SENZA FUMOSfuMiAmo?

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L’Organizzazione Mondiale della Sanità hadefinito il fumo di tabacco come “la più grandeminaccia per la salute nella Regione Europea” ela seconda causa di morte nel mondo con 4-5milioni di morti da malattie fumo correlate. Negli ultimi decenni molti studi epidemiologicihanno osservato una forte associazione tra il con-sumo di sigarette e mortalità per oltre 40 patolo-gie. Nei paesi industrializzati il fumo attivo rap-presenta la principale causa evitabile e preveni-bile di malattia e di morte.

Basti pensare che il tabacco provoca più decessidi alcol, aids, droghe, incidenti stradali, omicidi esuicidi messi insieme.

In Italia si stima che siano attribuibili al fumo ditabacco oltre 70 mila decessi all’anno pari al 14%di tutte le morti. Nessun’altra sostanza legale è così pericolosa ocosì potente nel creare dipendenza. La patogeni-cità del fumo è riconducibile alla presenza di oltre4000 sostanze tossiche derivanti dalla combu-stione del tabacco. Anche il fumo passivo è statoriconosciuto dall’OMS come sostanza canceroge-na. Ne consegue che circa 80 dei 560 mila deces-si all’anno in Italia (circa il 15%) sono causati dalfumo. Un fumatore a vita ha un rischio di morte,in ogni età, 3 volte superiore a quello di un nonfumatore. A 90 anni arrivano 26 su 100 maschi mai fumato-ri ma solo 5 fumatori.

IL PROBLEMA DEL FUMO

DI TABACCO

SOMMARIOIL PROBLEMA DEL FUMODI TABACCO.........pag. 3

I GIOVANIE IL FUMO OGGI....pag. 9

IL FUMONELLA DONNA.......pag. 17

DIPENDENZADAL FUMOE SMETTEREDI FUMARE.............pag. 23

NORMATIVAVIGENTE.................pag. 29

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4 5

RISCHIPER LA SALUTE

Oggi il fumo è considerato il principale fattore dirischio per le patologie respiratorie, malattie car-diovascolari, tumori al polmone, al cavo orale,laringe, numerosi altri effetti collaterali e diversitipi di neoplasie.

MALATTIE DELL’APPARATO RESPIRATORIOIl principale fattore di rischio e’ rappresentato dalfumo: è stato stimato che l’80-90% di tutti ipazienti affetti da Broncopneumopatie Croniche

Ostruttive (BPCO), che includonobronchite cronica ed enfisemapolmonare, sono ex fumatori ofumatori e purtroppo per la mag-gior parte di loro la malattia ècausa di morte. Gli adolescentiche fumano accusano più frequen-temente sintomi e malattie respi-ratorie di maggiore gravità rispet-to ai coetanei non fumatori e pre-sentano un ridotto benessere fisi-co e un potenziale ritardo nellacrescita polmonare. Secondo alcu-ne stime, in Italia, tra i non fuma-tori, si registrano ogni anno 500decessi per tumore al polmone eoltre 1000 morti per malattieischemiche del cuore causate dalfumo passivo. I fumatori di sigari epipa hanno un eccesso di rischiodi BPCO rispetto ai non fumatori el’esposizione al fumo passivo negli

adulti e soprattutto nei bambini aumenta la fre-quenza dei problemi respiratori.

MALATTIE CARDIOVASCOLARIIpertensione, aterosclerosi, ictus e infarto miocar-dico sono molto più frequenti nei fumatori rispet-

to ai non fumatori. E’ stata confermata l’associa-zione tra sigarette e infarto. Fumare sigarette abasso livello di catrame (le cosiddette sigaretteleggere) indipendentemente dall'età, non modifi-ca il rischio di infarto. Chi fuma le sigarette“light” tende ad aspirare più fumo di chi fumasigarette ad alto contenuto di catrame e quindi –a parità di catrame - inala più nicotina e conse-guentemente molte altre sostanze chimiche. In Italia il fumo di sigaretta da solo spiega il 50%di tutti i casi di infarto e l’80% dei casi sotto i 50anni.

IL FUMO: PRIMORESPONSABILE

DEI TUMORITUMORE DEL POLMONESoltanto a metà del secolo scorso gli studi epide-miologici hanno quantificato il rischio per il tumo-re del polmone nei fumatori. Estremamente raronei non fumatori, è diventato nel corso degli ulti-mi decenni la prima causa di morte nei fumatori. Il fumo di sigaretta causa circa il 90% di tutti icasi di tumori polmonari. Esiste inoltre una falsacredenza che porta a ritenere che sia sconsiglia-bile fumare “molte sigarette”, ma fumarne 5 o 10al giorno anche per molti anni, sia tollerabile. E’stato invece riscontrato un progressivo aumentodel rischio di tumore del polmone legato soprat-tutto al numero di anni di fumo accumulati rispet-to al numero delle sigarette che si fumano abi-tualmente. Quindi non è vero che se si fuma poco non sirischia nulla...

TUMORE DELLA LARINGE E DEL CAVO ORALESono al secondo posto dopo la neoplasia respira-toria. Il fumo è il principale fattore di rischio per iltumore della laringe e del cavo orale. Questi

300

250

200

150

100

50

11

104

141

261

0 SIG

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15-

24

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25+

BPCOBRONCOPNEUMOPATIE CRONICHE OSTRUTTIVE

TASSO DI MORTALITA’ PER 100,000

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tumori sono fortemente associati al consumo dialcol, responsabile del 25% dei casi negli uomini.Alcuni studi hanno evidenziato che l’effetto com-binato di tabacco (anche pipa e sigari) ed alcolaumenta il rischio di malattia; infatti, per i nonfumatori il rischio è molto basso.

PATOLOGIA

TUMORE DEL POLMONE

TUMORE ALTORESP./DIG.

ALTRI TUMORI

B.P.C.O.

ALTRE MALATTIERESPIRATORIE

MALATTIEVASCOLARI

ALTRE CAUSE

TUTTE LE CAUSE

25.503,00

5.418,00

57.367,00

12.361,00

9.562,00

107.433,00

63.060,00

280.714,00

23.262,00

3.270,00

7.610,00

9.123,00

1.302,00

15.796,00

5.906,00

66.269,00

- 91

- 60

- 13

- 74

- 14

- 15

- 9

- 24

UOMINI

TOTALEDEI MORTI

ATTRIBUITIAL FUMO

%

6.031,00

1.361,00

57.751,00

6.637,00

9.22,00

132.997,00

65.408,00

279.407,00

3.315,00

331,00

616,00

2.900,00

287,00

4.144,00

1.674,00

13.267,00

- 55

- 24

- 1

- 44

- 3

- 3

- 3

- 5

DONNE

TOTALEDEI MORTI

ATTRIBUITIAL FUMO

%

31.534,00

6.779,00

115.118,00

18.998,00

18.784,00

240.430,00

128.478,00

560.121,00

26.577,00

3.601,00

8.226,00

12.023,00

1.589,00

19.940,00

7.580,00

79.536,00

- 84

- 53

- 7

- 63

- 8

- 8

- 6

- 14

TOTALE

TOTALEDEI MORTI

ATTRIBUITIAL FUMO

%

MORTI ATTRIBUITE AL FUMO IN ITALIA NELL’ANNO 2000

DATI DA PETO ET AL., 2006.

TOTALE(3.020)

%65.612.721.7

10.69.61.0

MASCHI(1.453)

%60.415.723.9

9.312.2

1.7

FEMMINE(1.567)

%70.4

9.819.7

11.97.30.4

6

ALTRI DANNI DERIVANTI DAL FUMOIl fumo di sigaretta rappresenta un fattore dirischio anche per diversi altri tipi di tumoreoltre che per patologie come ictus, malattieneurologiche, diabete, cataratta. Il fumo ha uneffetto negativo anche sul sistema riproduttivosia dell’uomo che della donna, riducendo la fer-tilità. Nell’uomo in particolare, il fumo di sigarettaesercita un effetto dannoso a livello vascolarenell’organo di riproduzione, riducendone ilflusso sanguigno. Infatti smettere di fumarerappresenta la prima forma di terapia per tuttii fumatori con disfunzione erettile.

ANALISI SECONDO IL SESSO

DISTRIBUZIONE PERCENTUALEDELL’ABITUDINE AL FUMO

TOTALE(3.020)

%65.612.721.7

11.09.41.3

NORD(1.384)

%63.815.121.1

12.96.51.7

CENTRO(597)

%64.313.522.2

10.011.6

0.6

SUD(1.039)

%68.7

9.022.3

9.212.0

1.1

ANALISI SECONDO L’AREA GEOGRAFICA

PREVALENZA DEI FUMATORI SECONDOINDAGINI DOXA 1957 - 2010

7Indagine Doxa - ISS, Il fumo in Italia (2010)

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I GIOVANIE IL FUMO

OGGI

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In Italia il problema del fumo è un’emergenzache riguarda circa un milione e 400 mila giovanitra i 15 e i 24 anni e circa 140 mila giovanissimitra i 15 e i 17 anni fumano ogni giorno mediamen-te 10 sigarette. Gli adolescenti e i giovani iniziano a fumare sem-pre più precocemente. La prima sigaretta vieneaccesa nel 34% dei casi entro i 15 anni, la metàdei giovani inizia a fumare tra i 15 e i 17 anni esolo il 16% tra i 18 e i 24. Una volta che i ragaz-zi hanno sperimentato il fumo, circa la metà diloro continuerà a fumare e diventerà dipenden-te.

PERCHE’SI COMINCIA

A FUMAREL’età in cui si inizia a fumare corrisponde general-mente col periodo adolescenziale o preadolescen-ziale. Nell’infanzia e nella fanciullezza i genitori egli insegnanti rappresentano un punto di riferi-mento ed un modello fondamentale per il bambi-no. Nella preadolescenza, invece, il loro ruolo vadiminuendo a favore del crescente valore cheviene attribuito ad altri adulti, spesso estranei,appartenenti ad ambienti diversi da quello fami-gliare e scolastico e, soprattutto, ai coetanei cheacquistano un rilievo dominante. I ragazzi sento-

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no fortemente la necessità di sentirsi accolti eaccettati dal gruppo dei pari. In molti casi, ed in questo senso i media giocanoun ruolo fondamentale, i ragazzi cercano dei verie propri “modelli di comportamento” cui ispirar-si, esempi da emulare, facilmente identificabilinei personaggi del mondo della musica, dellosport, del cinema.

�Sperimentare un comportamento adulto. Il fumo diventa per l’adolescente un modo peranticipare i tempi, una sorta di scorciatoia persancire simbolicamente l’appartenenza al gruppodegli adulti.

�Affermazione di indipendenza.Nell’adolescenza qualsiasi cosa possa facilitare latransizione verso l’indipendenza viene considera-to attraente e desiderabile dai giovani, così che iragazzi iniziano a fumare per rispondere allanecessità di affermarsi e rivendicare la propriaautonomia di scelta.

�Trasgredire le regole. Iniziare a fumare può rappresentare un compor-tamento volto ad affermare uno status sociale chenon è ancora riconosciuto dalla società. E’ per questa ragione che spesso molti ragazzi,almeno all’inizio, cercano di fumare di nascosto.

�Sottovalutare il rischio. I giovani non accettano volentieri ammonimentisui rischi del fumo sulla salute perché tendono asottovalutarli: è molto difficile che un adolescen-te interiorizzi l’idea del pericolo per la salutefisica, della malattia o della morte conseguenteall’uso di una sostanza nociva ed è dunque altret-tanto difficile che tutto ciò diventi per lui motivodi preoccupazione.Molti ragazzi associano l’atto di fumare ad alcunivantaggi psicologici, come l’idea di maturità,indipendenza e successo sociale sottostimandoil rischio della dipendenza indotta dalla nicoti-na. Non considerando le difficoltà associate allosmettere di fumare, arrivano erroneamente acredere che sia più facile per un giovane smet-tere rispetto ad un adulto.

�I fattori correlati al fumo adolescenziale. Si tratta di variabili di tipo psicosociale che com-prendono: variabili sociodemografiche, ambien-tali, comportamentali e individuali.

SOCIODEMOGRAFICI

AMBIENTALI COMPORTAMENTIINDIVIDUALI

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FATTORI SOCIODEMOGRAFICI�Età - Gli adolescenti che cominciano a fumarepiù precocemente hanno più probabilità di diven-tare dei fumatori abitudinari e meno possibilità dismettere di fumare.

�Livello socioeconomico - Livelli più elevati diistruzione e classe sociale dei genitori risultanospesso inversamente correlati alla condizione difumo in età adolescenziale.

�Disponibilità di denaro - Gli adolescenti chedispongono di più denaro mostrano livelli più ele-vati di abitudine al fumo.

FATTORI AMBIENTALI�Famigliaaumento del rischio di fumare in adolescenti chehanno genitori fumatori rispetto a quelli i cuigenitori non sono fumatoriinfluenza dei modelli di comportamento offertidai genitori, dai fratelli e dalle sorelle, special-mente da quelli più grandistile educativo - la mancanza o la scarsa preoccu-pazione da parte dei genitori ed una difficilecomunicazione in famiglia aumentano il rischioche i ragazzi diventino dei fumatori; al contrario,uno stile educativo autorevole e positivo puòsvolgere un ruolo protettivo sia nel limitare ilcomportamento alla fase di sperimentazione chenella decisione di smettere di fumare.

�Gruppo dei “pari”L’influenza dei compagni di classe, amici dellostesso sesso o del sesso opposto è più forte diquella esercitata dai modelli genitoriali.Avere degli amici che fumano, infatti, influenzal’adolescente più che avere dei genitori fumatori.Il fumo può rappresentare un requisito per esse-re accettati dal gruppo di coetanei, un elementodi coesione e riconoscimento, soprattutto duran-te le prime fasi di ingresso in un gruppo.

FATTORI COMPORTAMENTALI �Comportamento scolastico - i ragazzi con un'at-tiva e proficua partecipazione alla vita scolasticahanno minori probabilità di iniziare a fumare. �Stile di vita - il consumo di alcol e di altre dro-ghe, ad esempio, aumenta il rischio di fumare tragli adolescenti, mentre la partecipazione a sporto ad altri tipi di esercizio fisico protegge in modoconsistente dal fumo.

FATTORI INDIVIDUALISpesso il fumo diventa per gli adolescenti unasorta di rifugio dal malessere o dalle tensioni diogni giorno, ciò è dovuto anche al fatto che lanicotina può avere degli immediati effetti farma-cologici che portano ad una riduzione dei livelli distress. L’interesse per la propria salute e l’atten-zione per il proprio stato fisico agiscono inveceda fattori protettivi contro il fumo, così comeavviene per gli adulti, sia per i comportamentid’inizio e sperimentazione del fumo, sia per lasuccessiva abitudine al fumo.

COSA RISCHIANOI GIOVANISSIMI

Il fumo fa male a tutti, ma a chi ha meno di 20anni fa malissimo. Molti studi hanno dimostra-to che anche con “sole” 15 sigarette al giorno,la capacità respiratoria diminuisce del 5%;inoltre il fumo in giovane età pregiudica lo svi-luppo dei polmoni, soprattutto nelle ragazze incui questo processo di maturazione si comple-ta prima che nei ragazzi.Anche la voce, se si inizia a fumare in età prea-dolescenziale, si modifica e col tempo diventapiù bassa e roca.

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FUMARE NON FA PIU’ TENDENZA…Tanti giovani sono stati affascinati da modelli cheil cinema proponeva con l'immancabile sigarettaaccesa. Divi americani e avvenenti attrici avvoltida una nuvola di fumo, imitati da generazioni diuomini e donne come simboli di forza ed emanci-pazione, hanno fatto ormai il loro tempo e "l'imma-gine di macho e femme fatale” con la sigaretta inmano, proposti per anni dal cinema e alimentatidalle multinazionali del tabacco, si stanno pianpiano dissolvendo. Testimonial famosi e giovanimodelle con la sigaretta fra le dita rappresentava-no l'immagine di successo e ricchezza, di buongusto e raffinatezza. Oggi chi ricorre alle sigaret-te abitualmente lotta contro lo stress e l'ansia.Insomma il tabacco non è più simbolo di forza,ma indice di debolezza!

UNA PARTITA CONTRO I GIOVANI?Le motivazioni che inducono i giovani ad avvici-narsi alla sigaretta risiede anche nelle forti pres-sioni attivate dai messaggi pubblicitari nelle cuipieghe il tabacco si è infiltrato. Il genitore, l’inse-gnante, il medico, se fumano, sono i primi promo-tori occulti del consumo di tabacco. Se poi si

aggiunge l’attore, il cantante e la modella, il giocoè fatto: la spinta promozionale sui ragazzi è pie-namente realizzata. Se in Italia ogni anno 80 milapersone perdono la vita a causa del fumo di siga-retta, occorre che i “produttori di fumo”, per nonrimetterci economicamente, li rimpiazzino conaltrettanti fumatori. E questi 80 mila “nuoviacquirenti” sono proprio i nostri ragazzi. E’ a loro che si rivolge il marketing delle grandimultinazionali del tabacco. Se un ragazzo nonsperimenta il fumo prima dei 20 anni, è più diffi-cile che lo faccia dopo. Dunque è a questo livelloche si gioca la partita. A queste pressioni siaggiunge che, nonostante la legge ne proibisca lavendita ai minori, il tabacco è, in genere, piutto-sto accessibile agli adolescenti che possono pro-curarsi le sigarette ed altri prodotti di tabacco per

proprio conto o attraverso amici più grandi efamigliari. Inoltre nel marzo 2008 l’Italia ha ratifi-cato una convenzione dell’OrganizzazioneMondiale della Sanità per applicare il divieto difumo ai minorenni con l’auspicio che non passitroppo tempo affinché questo divieto venga rece-pito dallo Stato Italiano. Oggi invece è già in vigo-re un Regio Decreto 2316 del 24/12/1934 che vietaai minori di 16 anni di fumare in luogo pubblico(art. 25) e il funzionamento delle macchine didistribuzione automatiche dovrebbe partire dopole ore 21 proprio per impedirne l’uso ai ragazzisotto i 15 anni …

% % % % %

A CHE ETA' INIZIANO A FUMARE I GIOVANI ?

Indagine Doxa - ISS, Il fumo in Italia (2010)

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ESCALATIONDEL FUMO

NELLADONNA

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Le fumatrici nel nostro paese sono ormai 5milioni e mezzo cioè una donna su cinque fuma.Se le donne non smetteranno di fumare il tumoreal polmone diventerà la prima causa di mortecome già avviene negli uomini.

�In Italia nel 1929 le statistiche riportavano solosporadici decessi per carcinoma polmonarenella popolazione femminile

�negli anni ’70 morivano 2.500 donne

�oggi ne muoiono 6.000 ogni anno

LE FUMATRICICI STANNO A

CUORELe donne che fumano dovrebbero seriamenteriflettere sugli effetti negativi che la sigaretta hasul loro cuore. Esiste infatti un rapporto diretto tra il fumo e lemalattie cardiovascolari, in particolare infarto eictus. È noto che il bagaglio ormonale di cui l’or-ganismo femminile è fornito svolge un’eccellenteopera di protezione sull’intero sistema cardiova-scolare fino all’età della menopausa e rappresen-ta una prerogativa tutta femminile. Ebbene ilfumo ha il potere di vanificare questa ecceziona-

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�Il peso alla nascita dei bambini delle donne chefumano in gravidanza è inferiore alla norma.

�I bambini con mamme fumatrici sono più espostia patologie broncopolmonari e ad allergie.

Durante la gravidanza il fumoha molti effetti nocivi sul feto,può causare aborti spontaneie complicazioni ed è il mag-giore fattore di rischio dibasso peso alla nascita. Sono conosciuti da tempoanche gli effetti del fumo pas-sivo sullo stato di salute deibambini, con aumento signifi-cativo delle infezioni dell’orec-chio medio e delle malattierespiratorie (asma, bronchite,polmonite) nei bambini espo-sti. Il fumo può anche aumen-tare il rischio di morte improv-visa neonatale. Si stima che più del 50% deibambini è correntementeesposto al fumo passivo nellemura domestiche, soprattuttoin famiglie di condizioni socio-economiche più basse.

�Si riduce la quota di donneche fuma in gravidanza.Sebbene il comportamentodelle donne in gravidanzaappaia più responsabile, resta

comunque un obiettivo prioritario di salute pub-blica promuovere la cessazione del fumo duranteil percorso della maternità e sensibilizzare coloroche hanno smesso di fumare in gravidanza affin-chè non ricomincino dopo il parto.

1918

le autodifesa provocando morti premature permalattie cardiovascolari. Quando l’infarto colpisce una donna sotto i 50anni, in 9 casi su 10 si tratta di una fumatrice.Mentre per la donna che non fuma il rischio diinfarto e di problemi ai vasi cerebrali è più bassoche nell’uomo.

SE FUMATE IN GRAVIDANZA

LE DONNE RISCHIANO DI PIÙ.ECCO GLI EFFETTI DEL FUMO:

�Raddoppia il rischio di ammalarsi dicancro al collo dell'utero nelle fumatri-ci rispetto alle non fumatrici, così comeraddoppia il rischio di cancro al senonelle donne che fumano da prima dellamenopausa.

�Aumenta il rischio di infarto.Le malattie cardiovascolari costituisco-no la prima causa di mortalità femmini-le; aumenta il rischio di ictus cerebra-le fino a 20 volte superiore per le donnefumatrici che usano contraccettiviorali.

�Danneggia le pareti interne dellearterie e favorisce il deposito dei gras-si. A lungo andare si creano degliispessimenti nei vasi sanguigni, oggiconsiderati come il primo stadio dell'ar-teriosclerosi.

�Anticipa la menopausa.Le fumatrici hanno una menopausa più precoce e il fumo amplifica idisturbi connessi.

�Aumenta il rischio di trombosi.Il rischio d'infarto del miocardio è proporzionale al numero di sigaret-te fumate, anche se "leggere".

�Provoca rughe al viso delle fumatrici attorno alle labbra, sulle guan-ce e sul mento.

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2120

LA BELLEZZA SFUMATAIl fumo lavora contro la bellezza femminile perchéfavorisce la comparsa precoce delle rughe.L’associazione tra fumo e rughe è stata ampia-mente dimostrata a livello scientifico ed è legataalle oltre 4000 sostanze nocive contenute nelfumo di sigaretta che provocano cambiamentivisibili sulla pelle. La nicotina può esercitare un’azione nociva lega-ta al suo potere vasocostrittore.

Un altro pericoloso attacco alla bellezza è messoin atto dal monossido di carbonio presente nelfumo di sigaretta. Questa sostanza si accumula all’interno del glo-bulo rosso e ruba spazio all’ossigeno, che finiscequindi per venire a mancare. Il risultato dell’accu-mulo di monossido di carbonio è che i cataboliti,cioè i rifiuti cellulari, non vengono spazzati via,ma restano nelle cellule. In particolare aumenta-no i radicali liberi, responsabili, più di altri com-posti, dell’invecchiamento cutaneo. Per tutti questi motivi la pelle dei fumatori risul-ta meno irrorata, quindi meno nutrita e quando

l’abitudine del fumo si protrae nel tempo è sullacute femminile che il danno appare più pesante,perché nel viso femminile lo strato dermico è piùsottile: quindi più fragile e delicato. È per questo che le rughe da sigaretta compaio-no prima sul viso delle fumatrici che dei fumato-ri. La loro pelle perde più rapidamente la capaci-tà di rigenerarsi: dopo i 40 anni diventa eccessi-vamente secca e si irrita con facilità. Le rughe siconcentrano intorno alle labbra e agli angoli degliocchi. Smettere di fumare porta benefici anche sullapelle. Una recente ricerca ha rilevato in donneche avevano smesso di fumare da 6-8 mesi unariduzione di circa tredici anni dell’età biologicadella pelle, in termini di levigatezza, luminosità,colorito ed elasticità cutanea. L’abbandono dellasigaretta equivale quindi ad un notevole ringio-vanimento dei tessuti e della pelle del viso.

FUMO COME DIETA

Le donne continuano a fumare per paura diingrassare!! Come far capire a chi considera ilfumo come calmiere della fame che è una "pessi-ma dieta", perché se da un lato assopisce la viva-cità delle papille gustative, dall'altra crea unamolteplicità di danni al proprio fisico. Le donne (ma anche gli uomini) mangiano di piùquando smettono di fumare perché riprendono asentire gli odori ed i sapori e questo va conside-rato come un ritorno alla vita! Non è automatico ingrassare quando si smette difumare e gli eventuali pochi kg in più si possonoperdere nel giro di alcuni mesi impostando uncorretto stile di vita basato sul movimento fisico esu una sana ed equilibrata alimentazione. Lasciamo che la dieta la prescriva un dietologo enon affidiamoci alla sigaretta!

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2322

DIPENDENZADAL FUMO

E SMETTEREDI FUMARE

La nicotina contenuta nelle sigarette agisce sulsistema nervoso centrale e periferico. Gli effettisono diversi e possono essere sia oggettivi chesoggettivi. Questi ultimi sono alla base dell’ini-ziazione e dell’assuefazione e dipendono dallemodificazioni acute e croniche della funzionalitàcerebrale prodotte dal fumo.

Un'altra proprietà comune alle sostanze d'abusoche inducono dipendenza psicologica e compor-tamentale è la rapidità con la quale la nicotinaraggiunge il cervello: circa 10 secondi dall’inala-zione. La nicotina, inalata attraverso il fumo pro-dotto dalla combustione, raggiunge molto rapida-mente concentrazioni elevate nel sangue. In particolare, agisce sui centri cerebrali respon-sabili del piacere e della gratificazione e su quel-li responsabili dello stato di veglia e vigilanza, lacui stimolazione migliora le funzioni cognitive, lacapacità di concentrazione, le performance intel-lettuali. A livello fisiologico la nicotina provoca unaumento della frequenza cardiaca e della pressio-ne arteriosa, eccita la peristalsi, la secrezionesalivare, gastrica, le contrazioni della muscolatu-ra striata (i muscoli volontari) e in genere il siste-ma nervoso centrale. L’uso prolungato della nico-tina riduce gli effetti spiacevoli comunementedescritti nelle prime esperienze con le sigarette(nausea, vomito, tosse, capogiro, ecc.) e i recetto-ri cerebrali si modificano in modo tale da consen-tirne la tolleranza e produrre manifestazioni del-l’astinenza, esattamente come nelle altre

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ECCO COSA SUCCEDE NEL VOSTROFISICO QUANDO NON FUMATE DA:

8 ore i livelli di nicotina e monos-sido di carbonio nel sangue si riduconodella metà e i livelli di ossigeno ritorna-no normali

24 ore il monossido di carbonioviene eliminato dal corpo e i polmoniiniziano ad espellere le sostanze nocivedepositate nel tessuto

48 ore non c’è più traccia di nico-tina nel corpo. Si riscoprono odori esapori

72 ore il respiro diventa più faci-le; vi è un progressivo rilassamentobronchiale e proverete una diffusa sen-sazione di benessere

2 settimane migliorano iparametri della circolazione sanguigna

6 mesi la pelle del viso riacqui-sta colorito, tonicità ed elasticità recu-perando 10 anni di età biologica

9 mesi le ciglia vibratili dell’ap-parato respiratorio precedentementeparalizzate dal catrame riprendono laloro attività per difendere dalle infezioni

5 anni il rischio di problemi car-diaci e polmonari si dimezza

10 anni il rischio di problemicardiaci e polmonari diminuisce e siallinea a quello di chi non ha mai fumato.

2524

sostanze da dipendenza. Il manifestarsi deimalesseri durante l’astinenza fa sì che, in realtà,i fumatori si "automedichino" con la nicotina nonper stimolare, bensì per disattivare i recettorinicotinici e ridurre gli effetti negativi dell'au-mentata attività cerebrale. Ecco perché non èfacile staccarsi dalla sigaretta. Ma smettere difumare non è impossibile; alcuni ci riescono dasoli, altri hanno bisogno di “imparare” a viveresenza le sigarette.

UNA VITA SENZAFILTRO

Voler smettere di fumare vuol dire anche avervoglia di cambiare vita, di rinnovarsi prenden-dosi cura di sé. E’ fondamentale non arrendersial primo tentativo ma riprovarci anche più voltesuperando qualche difficoltà, tipica dei cambia-menti importanti.Smettere di fumare significa anche scegliere diriappropriarsi di una libertà “sospesa”, dellalibertà di vivere “senza filtro”.In Italia ci sono circa 7 milioni di ex fumatori chetestimoniano che smettere di fumare è possibilee la quota di quanti smettono sta aumentandonegli ultimi anni. In Italia il 12,7% della popolazione di 14 anni e piùè ex fumatore, il 15,7% degli uomini e il 9,8%delle donne.

Questi sono i presupposti per riuscirci:

�Bisogna voler smettere�Essere consapevole degli eventuali rischi sullasalute�Immaginare il futuro con la sigaretta�Immaginare poi una vita senza sigarette�Non attendere “il momento giusto” (non lo èmai...)�Darsi un tempo per decidere e poi attuarlo�Se si è disorientati, chiedere aiuto a esperti

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METODI PSICO-COMPORTAMENTALISono il supporto indispensabile alla dipendenzadi tipo “psicologico” dalla sigaretta.Dopo un primo colloquio motivazionale, il fumato-re può seguire un percorso individuale per appro-fondire a tu per tu con lo psicologo le problemati-che che mantengono i legami con la sigaretta oessere invitato a partecipare ad un percorso digruppo. Il gruppo favorisce una modalità di scambio e diinterazione, agevolando il confronto con gli altripartecipanti; i suggerimenti del conduttore sonodi aiuto a chi vuole smettere di fumare, incorag-giandolo a superare gli sforzi che occorrono perabbandonare la sigaretta.

METODI FARMACOLOGICINRT (Nicotine Replacement Therapy)Si basa sul presupposto che la mancanza di nico-tina può creare sintomi sgradevoli di astinenzacome il bisogno urgente di fumare, irritabilità,depressione, difficoltà di concentrazione, ansia,disturbi al sonno, mal di testa, aumento del peso,maggiore appetito. I preparati a base di nicotina compensano solouna parte di quella che il corpo assorbe fumando,ma riescono ugualmente ad attenuare i sintomi diastinenza, permettendo al fumatore di concen-trarsi meglio nella gestione degli aspetti psicolo-

gici, sociali e comportamentali della sua dipen-denza dalle sigarette. In questo modo diventa piùfacile gestire il problema. E’ stato osservato spe-rimentalmente che il trattamento sostitutivo dellanicotina, messo a confronto con un trattamentofittizio (placebo), raddoppia le probabilità dismettere di fumare.

BupropioneDisponibile in Italia da diversi anni, è statoampiamente usato in Nord America come farma-co antidepressivo. Solo su prescrizione medica,va utilizzato con cautela dagli anziani, da chi sof-fre di malattie importanti del fegato, del rene edel cuore, ed è controindicato per coloro chehanno sofferto di crisi convulsive, per i consuma-tori di bevande alcoliche e per i soggetti con sto-ria clinica di anoressia e bulimia. L’effetto indesi-derato di maggiore riscontro è l’insonnia, perquesto motivo una buona percentuale di fumato-ri sospende il trattamento.

VareniclinaApprovato in Italia nel 2007 come farmaco speci-fico per la terapia del tabagismo, come ilBupropione la Vareniclina agisce legandosi airecettori per la nicotina presenti nelle cellule ner-vose. L’efficacia di questo farmaco si è rivelatasuperiore a quella con il Bupropione ed aumentaquando viene integrato ad altre modalità di inter-vento terapeutico. E' concedibile solo su prescri-zione medica. Il farmaco non è stato sperimenta-to nei minorenni o nelle donne in gravidanza, per-ciò per questo tipo di pazienti se ne sconsiglial'uso. E' sconsigliato anche nelle donne che allat-tano in quanto il prodotto può passare nel lattematerno e quindi al neonato. L’effetto indesidera-to di maggiore riscontro è la nausea, che tende adattenuarsi con il proseguimento della cura.

ALTRI METODI NON SCIENTIFICAMENTE RICO-NOSCIUTIIpnosi, elettrostimolazione auricolare, laser, ago-puntura, strumentazioni diverse.

I TRATTAMENTI PER LA DISASSUEFAZIONELa dipendenza da fumo si cura con un approccio psico-comportamen-tale individuale o di gruppo, con il supporto di farmaci e con sostitutidella nicotina. Altri metodi non sono stati scientificamente riconosciu-ti, cioè non si è in grado di garantire un risultato minimo supportatoda un’evidenza scientificamente accertata. In altre parole la ricercascientifica non ha riscontrato efficacia nell’agopuntura, nell’ipnosi enei trattamenti cosiddetti “avversativi”, come la sovraesposizione alfumo, o sottoporre il fumatore a stimoli sgradevoli associati al suofumare. Ecco qui di seguito i metodi validati su base scientifica chepossono anche essere integrati, a discrezione dello specialista, perraggiungere un obiettivo di astinenza completa e duratura.

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ALCUNE CONVINZIONI DA SMENTIRE…

�Non è vero che se non si riesce subito a smet-tere non si riesce più. Non tutti riescono al primocolpo e le statistiche confermano che chi ha giàfatto alcuni tentativi, prima o poi arriva a quellodefinitivo.

�Non è vero che si ingrassa automaticamente.Recuperare l’olfatto e i sapori stimola a mangiaredi più. Gli eventuali kg assunti vengono persi nelgiro di qualche mese, se si aumenta l’attività fisi-ca e si controlla l’alimentazione.

�Non è vero che lacrisi di astinenza èinsuperabile: bastaattendere pochiminuti, bere del-l’acqua, respirare afondo e vedrete chele crisi sarannosempre più dirada-te e quando arrive-ranno saprete chedureranno sempredi meno e comefare per superarle.

�Non è vero che fumare poco non fa male. Ancheuna sola sigaretta sprigiona 4.000 sostanze tossi-che.

�Non è vero che “…con tutto quello che si respi-ra, cosa vuoi che sia una sigaretta?” ll fumo ditabacco contiene prodotti tossici 400 volte più altidei livelli per i quali in una città viene fermata lacircolazione delle auto.

�Non è vero che fumare il sigaro o la pipa fameno male. I fumatori di sigari e di pipa, nonaspirando il fumo, corrono un rischio minore dicontrarre il cancro dei polmoni, rispetto ai fuma-tori di sigarette che aspirano il fumo, mentrerimane inalterato, se non aumenta, il rischio per itumori del cavo orale (lingua, labbra, gola).

NORMATIVAVIGENTE

In Italia il 10 gennaio 2005 è entrato in vigoreil divieto di fumo nei luoghi pubblici con laLegge n. 3 del 16 gennaio 2003, art. 51, pubbli-cata nella Gazzetta Ufficiale n. 15 del 20 genna-io 2003 - Supplemento Ordinario n. 5. Quindinon si può più fumare nei luoghi di lavoro,negli uffici pubblici, nei bar, ristoranti, pizzerie,discoteche né in ogni altro tipo di locale apertoal pubblico, a meno che non siano stati predi-sposti gli accorgimenti tecnici previsti dallalegge stessa.

LE SANZIONIChi sarà sorpreso a fumare in un ospedale, in una scuola, in un ufficiopostale, sui posti di lavoro, in un cinema o in teatro, nella sala di attesadi mezzi pubblici di trasporto, negli aeroporti, ed in generale in tutti iluoghi chiusi in cui il pubblico può liberamente accedere per usufruire diun servizio reso dalla pubblica amministrazione o in un luogo privatodove si erogano servizi per conto di una pubblica amministrazione (con-cessionari di pubblici servizi), sarà soggetto ad una sanzione che puòvariare tra un minimo di Euro 27,5 ad un massimo di Euro 275. E andràanche peggio per i titolari o gestori di esercizi pubblici o datori di lavorotenuti a far sì che il divieto sia fatto rispettare, nei confronti dei quali lesanzioni vanno da 200 a 2000 Euro.

COME DIFENDERSI DAL FUMO PASSIVOSe le comuni norme di fair play e di senso civico non sortiscono alcunrisultato, l’unica alternativa per i clienti di ristoranti, bar, discoteche,pub, ecc. dove il divieto di fumare non è rispettato è di rivolgersi semprealle autorità competenti. Il suggerimento è quindi di segnalare il proble-ma in prima battuta all’Ufficio di Igiene e Sanità Pubblica della propriaASL. In alternativa potete chiamare direttamente dalla discoteca, bar,uffici, ecc. i NAS (112), o la Polizia Municipale, o la Polizia di Stato (113)o la Guardia di Finanza (117). Si può effettuare la denuncia anche in unsecondo momento, tramite raccomandata AR, di cui si può richiedere unfac-simile al servizio smokersbusters (Info-Line SmokeBusters: 338-3912565), sottoscritta dall’interessato e da altre persone che condivido-no tale iniziativa.

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SI RINGRAZIANO PER I CONTRIBUTI SCIENTIFICI:. 3DOXAag. 8

ISTAT1

ISTITUTO DI RICERCHE FARMACOLOGICHE MARIO NEGRIa

ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’g

MINISTERO DELLA SALUTEg.

ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA’

SOCIETA’ ITALIANA TABACCOLOGIA

SI RINGRAZIA PER IL SOSTEGNO:

A CURA DI: ANNAMARIA BELLANTONI E MANUELA LACAPRA

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: GLORIA MARTIN

SI RINGRAZIA L’AGENZIA FOTOGRAFICA TIPS PER LA GENTILE CONCESSIONE DI ALCUNE IMMAGINI(www.tipsimages.it)

© 2008 Lega Italiana per la Lotta contro i TumoriSezione Provinciale di Milano

E ADESSO SfuMiAmo...Dal 1982 la Lega Italiana per la Lotta contro iTumori, d’intesa con il Ministero della Salute e conl’Istituto Superiore di Sanità, svolge in Italia attivitàdi disassuefazione dal fumo. A Milano, nei Centri Antifumo l’attività di lotta altabagismo viene condotta attraverso percorsi indivi-duali o di gruppo con psicologi esperti in materia. Al counselling psicologico può essere aggiunto l’esa-me della funzionalità respiratoria eseguito da pneu-mologi e una visita al cavo orale a completamento diun’attività che la nostra Associazione considera prio-ritaria nel campo della prevenzione.

Per tutte le informazioni sulle attività nei CentriAntifumo della LILT - Sezione Provinciale diMilano: telefonare allo 02 70603263

La Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori hamesso a disposizione anche una rete nazionale diservizi territoriali per l’assistenza ai fumatori chevogliono smettere con un numero verde:SOS LILT: 800 99 88 77

Il Sistema di Gestione della Sezione di Milano della LILT

è certificato ISO 9001: 2008 (Cert. n° IT236170) Rist

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Lega Italiana per la Lotta contro i TumoriSezione Provinciale di MilanoVia Venezian, 1 - 20133 MilanoTel. 02.266.277.1 - Fax. 02.266.34.84 [email protected] - www.legatumori.mi.it