Sfumature Freezine #4

24
Datti un tono! # 4

description

"Sfumature" assume anche la forma di una Free Fanzine mensile autoprodotta, anteprima e riassunto scottante delle migliori idee della nostra Crew, fantasioso contenitore di parole, impressioni, notizie e curiosità sempre aggiornate per dare una visione globale del nostro progetto.

Transcript of Sfumature Freezine #4

Page 1: Sfumature Freezine #4

Datti un tono! # 4

Page 2: Sfumature Freezine #4

editorialeE' arrivata ufficialmente la bella stagione e presto saremo nelle scuole, nelle università, nei luoghi d'Arte e di Cultura per offrirvi, sempre più da vicino, parte di noi, del nostro lavoro, da cui traspare la dichiarata volontà di mantenere e ampliare quegli spazi che, seppur piccoli, ci permettono di giocare la partita della vita, di esprimerci, o semplicemente di occuparci di ciò che più ci appassiona. Ecco la bella stagione, la cui avvenenza è talmente sconfinata che persino la brutalità di una dichiarazione di guerra non riuscirebbe ad eclissarne l'infinita luminosità, ed il calore emerso da questo singolare modo di relazionarsi non è certamente più intenso dell'infuocato sole che distorce lo sguardo al pari di un'esperienza lisergica. La bella stagione, in cui la natura, sempre più in armonia con se stessa, rompe gli indugi manifestan-dosi in tutta la sua imponenza e non tenendo purtroppo conto della presenza ingombrante di chi non tiene conto di lei . . . , potrebbe esser gelosa che qualcuno riesca a riprodurre onde ancora più anomale di quanto lei stessa riesca a fare, onde invisibili, che si propagano minacciose nell'aria che respiriamo anche durante le belle stagioni. D'altronde ormai non è poi così difficile ricreare ogni sorta di bella stagione direttamente in casa propria, è stata anch'essa globalizzata, un bel divano comodo, un condizionatore alla temperatura giusta, il frigo pieno di bevande fresche e un 42 pollici di ultima generazione per non perdere il mood e rimanere in “contatto” col mondo in hd. Alta definizione di bassi profili, apologie di reato, suicidi in diretta Tv! Allora immaginate di ricevere, in una calda giornata di sole, un curioso opuscoletto chiamato Sfumature ma totalmente in bianco e nero, con all'interno storie di persone che hanno cercato e trovato delle alternative, i nostri eroi, non politici, scienziati o pseudo-studiosi di vario tipo che decidono con spregiudicatezza delle sorti altrui, ma artisti che hanno provato sulla loro pelle l'effetto delle proprie convinzioni e ne hanno tramandato il meglio ai posteri; immaginate di riporlo nella vostra borsa e una volta a casa, in un momento distorto e nell'angolo più buio della vostra stanza, di sfogliarlo pagina dopo pagina, con attenzione, riuscendo a scorgere anche voi in quelle parole e col solo ausilio della luce foca sulla vostra scrivania, le risposte ai vostri dubbi più profondi e quelle motivazioni che vi spingono a proseguire il cammino incerto, le cui esperienze verranno raccontate per mezzo di un nuovo livello di comunicazione che va oltre il sistema binario e le analisi di mercato, motivazioni che non passeranno mai di moda perché legate a qualcosa che esiste da sempre . . .

Una sfumatura non deve essere necessariamente legata al concetto di colore anzi ! Ciò che il nostro progetto vuole mettere in risalto sono le sfumature della mente e dell'anima e molto spesso è proprio nei nostri momenti in bianco e nero che riusciamo a focalizzare la nostra sensibilità verso quel piccolo particolare quasi impercettibile che ci fa capire che meravigliose e complesse creature siamo, quando lo desideriamo.

Lo Staff

Page 3: Sfumature Freezine #4

L'aria gelida

amplifica i brividi di paura

coinvolgendo il corpo in una danza dai

lenti ritmi blues e accelerazioni inaspettate e

intorno . . . mostri, che con occhiate fugaci controllano distrattamente lo

spettacolo di cui il monotono rumore di un vecchio bus di linea notturna fa da sottofondo

musicale . . . Let

#4 sòMari

o

Chamberlain/Moon In June Marta sui Tubi/Carne con gli occhi di Ariel Duarte Corrêa

04

0608

1012

14

ARTISTACONTRO

DESIGNER di Renato Marvasi.

Kali - canzonette per narcisi isterici

“La gatta sul tetto che scotta”, “Boris il film”.di Francesca Ferraiola

QUALE MACCHINAFOTOGRAFICA ACQUISTARE

di Alessandra Tulli

16

18

22

20

EVENTI APRILE 2011

Curiosità e non solo...

Roots n’ CultureISLAND RECORDS HISTORYa cura di Strictly Rockers Sound

OrgasmicaMentedi Eva Amato

DYLAN DOG NON PUÒ ANDARE IN PENSIONE!L’INVESTIGATORE DELL’INCUBO NON MUORE MAI... Adele Consolo

Page 4: Sfumature Freezine #4

ARTISTACONTRO

DESIGNDi Renato Marvasi

l’auto e la rivoltellaEros Sogno

04

Page 5: Sfumature Freezine #4

l’auto e la rivoltellaEros Sogno

04

Mai come in questi tempi sono avvenuticambiamenti nel mondo dell’arte: gli artisti stanno continuamente modificando le loro tecniche, i materiali e i mezzi tradizionali sono messi in dubbio, materie e mezzinuovi vengono sperimentati perconoscerne le possibilità d’uso. Si crea una separazione tra artisti continu-atori di antiche tecniche e ricercatoridi nuove tecniche. Nasce un nuovo tipo di operatore che lavora in gruppo a diretto contatto con le materie e le tecniche delmondo industriale.Nascono cosi, i primi oggetti a funzioneestetica prodotti in serie, a basso prezzo, per una maggiore diffusione della conoscenza estetica.Dal lato opposto, invece, una produzionedi pezzi unici a costi elevati sostenuti da un mercato forzato. A questo punto vi è una divisione tra artista e designer che, al giornod’oggi, vengono scambiati e confusi iruoli di entrambi; è probabile chel’equivoco nasca dal fatto che nellaprima scuola di design, il famosoBauhaus, fondato da Gropius, in Germania, gli insegnanti erano in gran parte architetti e artisti pittori e scultori; ma da questi è nato un nuovo tipo di operatore estetico cheè il designer. Quest’ultimo è un progettista dotato di senso estetico, che lavora per lacomunità. Il suo non è un lavoro personalema di gruppo: il designer organizzaun gruppo di lavoro secondo il problema che deve risolvere. Anche se oggi la produzione industiale tenta di trasformare il suo lavoro in quello di uno stilista cercando di produrre nel modo migliore anche ogetti comuni di largo consumo. Scordiamoci il “fatto a mano” nel mondo del design adeccezzione del modello.

Al contrario l’artista, se deve progettareun ogetto lo farà nel suo stile, il designer non ha stile alcuno e la forma finale dei suoi ogetti è il risultato logico di una progettazi-one che si occupa di risolvere nel modo ottimale le componenti di un problema progettuale: scelta dei materiali più adatti ele tecniche giuste.Quando invece l’artista vuol fare ildesigner opera sempre in modo soggettivo,cerca di mostrare sempre la sua “artisticità”, vuole che l’oggetto prodotto conservi o trasmetta il suo senso artistico, sia questo artista un pittore, scultore, architetto ecc.Negli ultimi tempi l’arte visiva tradizionale (pittura e scultura), ha subito molti cambia-menti, nelle gallerie d’arte moderna sivedono sempre meno pitture a olio su tela e sculture di bronzo o marmo e si notano invece sempre più oggetti insoliti che non hanno niente in comune con le tradizionali categorie artistiche e che spiazzano completamente il fruitore. Al pubblico piacciono le storie semplici come Il sorcio di Favretto. I ritratti di Boldini piacevano e piacciono alle signore per la femminilità e l’eleganza. Al pubblico piacciono le opere d’arte fortemente espressive, ma in modo comprensibile. Al pubblico piace Il bacio di Hayez, perché quella seta sembra di poterla toccare. Non è così semplice mettere assieme la parte artistica con la parte tecnica nella progettazione di un oggetto. Gli ingegneri considerano la parte tecnica come essenziale e autosufficiente, gli artisti si sentono capaci di progettare qualunquecosa senza conoscere la tecnica ma seguendo esclusivamente l’impulso naturale dell’arte. Dipende sempre dalla percentualedi logica e di estetica che occorre in ogni caso.

freezine

05

Page 6: Sfumature Freezine #4

Il primo approccio alla fotografia si ha senza dubbio in occasioni quali compleanni, viaggi, oppure feste tra amici, per conservare il ricordo di quei momenti nel tempo. Si scattano foto a raffica, si visionano sul display della nostra macchina, una volta a casa si passano su Pc, dopodichè si piazzano su qualche netlog del momento e il gioco è fatto! E così la storia continua a ripetersi.Arriva poi quel giorno dove sorprendentemente catturiamo l'immagine che ci scatenerà una serie di emozioni e constatazioni che ci apriranno le porte di un nuovo mondo, (o almeno questo è quello che è accaduto a molti di noi, io compresa)..... Esaminiamo la fotografia con occhi ingenui e inconsapevoli, percependo un potenziale creativo del mezzo, che fino a quel momento avevamo magari sottovalutato. E qui, a mio avviso, possono accadere due cose ben precise. Una piena soddisfazione per lo “scatto inaspettato” arrivato a noi dal nulla, oppure un'improvvisa esigenza di passare ad un apparecchio migliore, per poter finalmente comunicare qualcosa agli altri. E' in quel preciso istante che iniziamo una ricerca approfondita sull'argomento, trovandoci catapultati in quel mondo nuovo a cui non possiamo ormai più chiudere le porte! E' questa mia esperienza personale che mi ha portato a scrivere così di getto, un'infarinatura generale su quello che offre il mercato per riuscire a comprendere quello che più fa

Ad oggi, si può rigorosamente affermare che ognuno di noi possiede una macchina fotografica digitale. Basta pensare ai telefoni cellulari, in primis quelli di ultima generazi-one, come ad esempio l'I-phone. Tra le macchine fotografiche digitali le compatte sono sicuramente le più diffuse, con centinaia di modelli che competono tra loro in un mercato molto attivo. L'aspetto è simile ad una macchina fotografica tradizionale, con la differenza di possedere uno schermo LCD sul retro e un sensore CCD al posto della pellicola. Modelli recenti non hanno nemmeno più il mirino perchè molti sono coloro che preferiscono comporre l'immagine con tutti e due gli occhi sul display anche se, in condizioni di luce intensa la visione sullo schermo risulta assai complessa. Le caratteristiche delle macchine fotografiche compatte sono molto variabili. Dalle super automatiche a quelle che permettono di controllare l'esposizione, la messa a fuoco e lo spazio colore in cui lavorare. Di regola, è buono scegliere sempre la macchina con un buon obiettivo. Questa è già una grande differenza tra compatte e reflex, dove l'obiettivo è intercambiabile. Inoltre, ogni compatta possiede un leggero ritardo tra il tempo in cui viene premuto il tasto dell'otturatore ed il tempo in cui viene scattata la fotografia, cosa che non esiste nel mondo reflex.Una macchina SLR Reflex, ha una una memoria interna molto veloce, che permette di scattare

QU

ALE

MA

CC

HIN

A

FOTO

GR

AFI

CA

AC

QU

ISTA

RE

06

Page 7: Sfumature Freezine #4

diverse fotografie a raffica senza problemi legati ad una scheda

di memoria lenta. Si tratta di una memoria tampone interna, che

registra velocemente le informazioni trasmesse dal sensore CCD, in attesa di

essere trasferite alla scheda di memoria removibile più lenta.

Acquistare una qualunque Reflex è un enorme sbaglio, in quanto

esistono innumerevoli modelli adatti a principianti, amatori e

professionisti. Fondamentale prima dell'acquisto è anche la

valutazione del formato che vogliamo utilizzare. Ci sono macchine a medio o grande

formato che implicano, ancora di più, una determinata scelta professionale, ma ad un costo

elevatissimo.Nel caso in cui, vogliamo

imbatterci in una di queste due ultime opzioni, sarà necessario un notevole investimento su un

sistema specifico di trattamento delle immagini, di cui per

ampiezza di argomento, parlerò più avanti.

L'onnipresenza delle macchine 35mm sul mercato, impedisce sicuramente al principiante di

esaminare altri tipi di attrezzatura, e questo a volte,

può costar caro. Prima di acquistare una macchina digitale

bisogna considerare quale messaggio si vuole diffondere attraverso le proprie fotografie

per poi avvicinarsi al tipo di attrezzatura più adeguata.

Per esempio, se l'intenzione è di dedicarsi al reportage o alla

fotografia sportiva, sicuramente una 35 mm è la scelta

migliore,se invece siamo

proiettati alla fotografia in studio, quali ritratto e still life, c'è chi

consiglia rigorosamnete fotocamere di medio formato.

Quanto detto fin'ora serve semplicemente per spingere tutti

noi ad effettuare una seria ed utile documentazione sulla

vastissima gamma di prodotti presenti sul mercato, per cercare

di acquistare il tipo di attrezzatura che al meglio

soddisfa le nostre esigenze. Ognuno si renderà conto che il più delle volte ci si presentano

attrezzature dal costo molto elevato, ma anche se

l'apparecchio dei vostri sogni non è alla vostra portata, potrete

trovare valide alternative. La varietà di attrezzature

fotografiche in commercio è impressionante, pensiamo solo

che sul mercato vengono oramai introdotti nuovi modelli ogni

settimana.PS. Voglio invitare voi lettori di

questa umile rubrica a proporre, se ne sentite il bisogno, dibattiti

o tematiche che ritenete interessanti. Penso che in

fotografia le “contaminazioni” e la curiosità sono un fattore

determinante. (e-mail: [email protected] -

facebook:Tootsie DigitalPhotogra-pher).

“Se passa un giorno in cui non ho fatto qualcosa legato alla

fotografia, è come se avessi trascurato qualcosa di essenziale.

E' come se mi fossi dimenticato di svegliarmi.”

Richard Avedon

Alessandra Tulli

freezine

07

Page 8: Sfumature Freezine #4

Rubrica last minute questo mese per me..FIUUUUU!! Ce l ho fatta..Mandato all’ultimo secondo ma mandato! Lo so non si fa ma non potevo non aspettare. La parte del “AGELESS MOVIE” è stata scritta subito, ci tenevo tanto… Un omaggio ad una delle mie attrici preferite, ma la “BOOK IT NOW”... è stata un’ impresa. Ma come potevo evitare di scrivere sulla pellicola evento dell’ anno??!!! O beh..almeno per me… Fan sfegatata del telefilm Boris... L’ aspettavo troppo... Sono la sola?! Mmm io penso proprio di no… E quindi SMARMELLLLAAAAAAAAAAAA TUTTOOO!!!!!! A CAZZO DI CANE ovvio;)Enjoy the movies!:D

RUBRICA DI CINEMA

Questo articolo e’ un omaggio a quel cinema elegante e ancora oggi attualissimo degli anni ’50 e soprattutto, all’ultima grande diva che lo scorso mese ci ha lasciata, la femme fatale dagli occhi viola: Liz Taylor. Meravigliosa. Come è merav-igliosa questa pellicola del 1958 nella quale la Taylor, protagonista insieme ad un altro grande, Paul Newman, interpreta Maggie la gatta. “LA GATTA SUL TETTO CHE SCOTTA” (Cat on a Hot Tin Roof) diretto da Richard Brooks, e’ tratto

dall'omonimo dramma teatrale di Tennessee Williams. Un film indimenticabile nonostante le severe critiche dello stesso Williams che lamentò da subito gravi censure sulla sua opera nel passaggio dal teatro, più liberale, al cinema, sicuramente più bacchettone. Infatti nella trasposizione sullo schermo fu soppressa la tematica originaria del testo teatrale: la non accettazione da parte del protagonista, Brick, di essere omosessuale. Ciononostante il film è considerato un classico, anche grazie alle interpretazioni magistrali di un affascinante e magnetico Paul Newman, un vulcano di rabbia repressa e infelicità che sfocia nell’autodistruzione dell’alcolismo, e di una sensuale Elizabeth Taylor che rende onore al titolo: donna passionale, sinceramente innamorata e disposta a tutto per riavere l'uomo che ama, ma proprio perché innamorata incapace di credere alla vera causa del suo disinteresse. Anche se il tema dell’omosessualità è palesemente celato e censurato, molti altri sono i temi scottanti che emergono durante il film. Ipocrisie, avidità e gelosie sono i pilastri di uno dei più lucidi e spietati ritratti della borghesia americana mai proposti dal cinema americano. Un capola-voro soprattutto nei dialoghi che, anche affrontando temi profondi e alle volte dolorosi, non annoiano mai ma al contrario arrivano dritti al cuore. Bello, emozionante, intenso. Lo so, alle volte sono un po’ 08

La gatta sul tetto che scotta

Page 9: Sfumature Freezine #4

Ma quanto sono felice di scrivere l’articolo di questo mese?! Troppo cari lettori. E’ stata una lunga attesa. Ma finalmente il momento e’ arrivato…E’ uscito il film di BORIS!!!! HUPPI!!!! Il pesce rosso più famoso d’Italia è

Ma quanto sono felice di scrivere l’articolo di questo mese?! Troppo cari lettori. E’ stata una lunga attesa. Ma finalmente il momento e’ arrivato…E’ uscito il film di BORIS!!!! HUPPI!!!! Il pesce rosso più famoso d’Italia è finalmente tornato. Ha cambiato casa però. Dal piccolo, piccolissimo schermo e’ passato niente popo di meno che al CINEMA! Infatti la prima vera serie televisiva italiana di qualità (che aveva per soggetto proprio la pessima qualità della televisione nostrana) chiude la parentesi tv, (sembrerebbe...)

con questo maxi episodio dedicato appunto al mondo cinematografico. Eccola la grande occasione di Rene’ Ferretti di conquistare il grande schermo e soprattutto di cambiare vita... ma si renderà presto conto che i problemi logistici, politici, economici, sociali, sentimentali, sono esattamente gli stessi. Quindi dopo aver raccontato la giungla della tv troppo “italiana” come direbbe Stanis la Rochelle, attraverso gli Occhi del Cuore 1 e 2 e la sua variazione all’americana con Medical Dimension, gli autori della fuoriserie “BORIS” hanno voluto mettere a nudo anche il sacro tempio del cinema che dopo questi anni di cinepanet-toni e commedie demenziali tanto sacro non e’ più! Nasce così il bisogno di un grido disperato contro l’arte del compromesso e della corruzione basata solo e soltanto sul nepotismo e i figli di papà, attraverso l’irresistibile ritratto di una troupe sgangh-erata e paradossalmente mai troppo esagerata, cattori “divi”, starlette svampite, direttori della fotografia “con qualche vizio per rilassarsi”, produttori pezzenti, sceneggiatori sfaticati, precari sfruttati e talenti umiliati. Questa e’ la vita amici miei. Questa e’ l’ Italia. Il cast è al gran completo. Ci sono tutti: da Biascica fino a Corinna. Eppure, il film è diretto anche a coloro che di Boris non conoscevano neanche l’ esistenza. E’ un film per tutti quelli che sono stanchi di faticare inutilmente, dell’ incoerenza e ipocrisia che ci circonda o semplicemente, per chi su tutto questo ha solo voglia di farsi sopra una bella risata liberatoria. Vorrei scrivere altre mille pagine ma non voglio anticiparvi troppo. Posso solo dirvi che è un prodotto di qualità, basato su una satira pungente ma mai volgare. Un cast spettacolare, umile, che ha creduto in questo progetto sin dagli inizi, quando forse nessuno realmente ci credeva. E allora tutti al cinema. Mi raccomando sosteniamo il buon cinema italiano. EDDAI EDDAI EDDAI!:D

09

Boris il Film

freezine

di Francesca Ferraiola

Page 10: Sfumature Freezine #4

Nasce due anni prima la caduta del muro e un anno dopo Chernobyl, nel giorno della bufala sull'Unità d'Italia. Crede che nel kitch vi sia la vera natura di ogni essere, crede che nel kitch non vi sia ipocrisia. Fortemente influenzata dal “nulla che si vede” (La chimera) nel quale vive e dalla nazione che le ha dato il natale. Le piacciono i mirtilli e i primati rosa. I corbezzoli, le seadas e il Chianti. Compra bambole cinesi ma in realtà vorrebbe bambole voodoo. Purtroppo o per fortuna un'essere terribil-mente occidentale, a dimostrarlo il suo subire l'ormai scontato fascino dell'Oriente e i suoi santoni.

Il riassunto di un’inizio, registrato sotto tre lune differenti e altrettante legislature.Le influenze sono quelle che fin dal principio l’hanno

Canzonette per Narcisi

Kali

10

Page 11: Sfumature Freezine #4

deviata quindi Madonna, Blondie eBlonde Redhead, i Baustelle, Patty Pravo e i Nirvana.Registrato in parte all’H11 Heaven Studio di Borgo-manero da Alain Bellintani, in parte daFrancesco Campanozzi (Marco Notari, NOA) e Paolo Perego (Raffaella de Stefano, AmorFou) negli studi di Casamedusa - Milano e in parte da Paolo Messere (ex Ulan Bator eproduttore di Brown & The Leaves, Nico Greco, Kiddycar) al Seahorse recording studio diMercatale di Cortona -Arezzo.L’uscita del disco sarà accompagnata dal videoclip di “Dolci Puttane” e dal “Canzonette per Narcisi Isterici Tour” di cui “Sfumature” ha curato la data romana del prossimo 5 Maggio al Beba Do Samba di Via Dei Messapi 8 San Lorenzo.

Label: Seahorse recording/Red Birds recordsDistribuzione: Audioglobe

Uscita: Gennaio 2011

www.lakali.it - www.myspace.com/kali-space freezine

Isterici

11

Page 12: Sfumature Freezine #4

Chris Blackwell è un produttore discografico inglese, fondatore della Island Records. Nato a Londra il 22 giugno del 1937 da padre irlandese e madre costaricana, Blackwell passò la sua infanzia in Giamaica, finché non venne mandato in Inghilterra per motivi di studio. Avendo deciso di non intraprendere gli studi universitari, tornò in Giamaica e divenne l'attendente del Governatore Sir Hugh Foot. Dopo che questo fu trasferito a Cipro, Blackwell intraprese la carriera d'affari che lo portò a contatto con la comunità musicale giamaicana. Nel 1959 fondò la

Island Records e fu tra i primi a produrre album di musica popolare giamaicana, principalmente musica ska. Nel 1962 ritornò in Inghilterra e si mise a vendere dischi agli inglesi di origine afro-giamaicana. Dopo questo inizio, Blackwell passò ad importare nastri originali dalla Giamaica, uno dei quali conteneva la performance di Millie Small, che egli portò in Inghilterra all'età di 15 anni e con la quale registrò e produsse, nel 1964 il brano "My Boy Lollipop”, che vendette 6 milioni di copie in tutto il mondo e lanciò la Island Records nella corrente della musica in

12

Page 13: Sfumature Freezine #4

freezine

ISLA

ND

REC

ORDS

HIS

TORY

voga all'epoca. Iniziò poi a mettere sotto contratto gruppi bianchi, cominciando da The Spencer Davis Group, con Steve Winwood. La Island divenne una delle etichette discografiche indipendenti di maggior successo negli anni ‘60 e ‘70 con gruppi quali Traffic, Spooky Tooth, Fairport Conven-tion, King Crimson, Free, John Martyn, Nick Drake ed Emerson Lake and Palmer. Dalla Island Records hanno avuto vita anche la Chrysalis Records, la Virgin Records e l'etichetta americana Sue Records, produttrice di Jimmy McGriff, The Soul Sisters e Ike & Tina Turner. Alla fine, la Island entrò nel business del cinema e fece uscire in Inghilterra il film “The Harder They Come” con Jimmy Cliff. Questo film, prodotto e diretto dal giamaicano Perry Henzell, aiutò la diffusione della musica reggae nel mondo. Ma il vero colpo messo a segno da Blackwell fu quello di portare Bob Marley & The Wailers, stelle emergenti del reggae giamaicano ma praticamente sconosciuti fuori dalla Giamaica, all'attenzione del pubblico internazionale. Blackwell creò poi la Mango Records, etichetta che produceva artisti giamaicani e provenienti dal "terzo mondo”, tra i quali Burning Spear, Black Uhuru, Third World, Salif Keita, Baaba Maal, Angelique Kidjo. Tutte le etichette di Blackwell vennero vendute alla Polygram e dal 1998 sono parte del gruppo Universal Music Group, ma Blackwell si ritirò dalla scena con la fama di essersi preso cura di artisti eclettici come Bob Marley, U2, Cat Stevens, Grace Jones, Steve Winwood, Melissa Etheridge, Tom Waits, The Cranberries, Richard Thompson e PJ Harvey. Successivamente alla vendita delle sue etichette discografiche, Blackwell ha fondato la Palm Pictures, una società d'intrattenimento che propone musica, film e DVD. Blackwell è attualmente socio della Island Outpost, che gestisce e propone sul mercato un gruppo di resort di lusso in Giamaica e nelle Bahamas: "Goldeneye", la vecchia casa di Ian Fleming, dove vennero scritti tutti i libri di James Bond, è il più esclusivo di questi resort.

freezine

13

Page 14: Sfumature Freezine #4

Chamberlain

Moon In June

Marta sui Tubi

Carne con gli occhi

Valutazione 8.5/10

Valutazione 6/10

Sicuramente uno dei gruppi più in forma nella scena indipendente italiana, i Marta sui Tubi riescono ancora una volta a legare ottimi testi con un carattere musicale originalissimo. Infatti la loro tipica caratteristica folk-punk, chitarra acustica, metriche stravolte, inserimenti nonsense, per esempio nella ottima, ma assurda, “Le cose più belle sono quelle che durano poco”, sono quelle cose che danno una continuità ed un maggior apprezzamento per questo gruppo, ormai allargato a 5 elementi: aggiunti in pianta fissa Paolo Pischedda e Mattia Bosco, rispettiva-mente tastiera e violoncello. La novità di questo album è infatti la maggior elaborazione strumentale delle canzoni e una produzione molto accurata in collaborazione con Tommaso Colliva. Ancora non riesco a definire la canzone migliore dell’album, sarei qui a elencare una per una, ma già che lo spazio non è molto, accenno solo tre: la prima è una splendida “Cristiana”, perfetta e non aggiungo altro. La seconda è “Al guinzaglio”, canzone diretta, efficace. Molto in stile funk rock, riff semplice ma deciso. Due minuti e trentasei di pura esaltazione. L’ultima è proprio la canzone che conclude l’opera: “Cromatica”. Il pezzo più acustico di “Carne con gli occhi”. Come dice lo stesso nome, è una canzone che nasconde vari colori e che man mano vengono fuori con lo svolgersi del testo e l’inserimento man mano di scale, strumenti e cori. Nasconde anche una piccolo continuo di “Le cose più belle durano poco”.

Se uno già non lo sapesse metterebbe le mani sul fuoco sul fatto che i Chamberlain fossero un gruppo americano, non di Catania. Infatti l’atmosfera puramente southern rock, con un bel amalgamato di voce e chitarre, fa di questo gruppo una bella scoperta. La sonorità porta da una parte ai Kings of Leon e da l’altra ai gruppi più indie della scena americana anni ‘90. L’Ep che vi vengo ad illustrare è il secondo lavoro della band, Moon In June, fatto solo di tre tracce, ma interessante all’ascolto. La prima traccia, Moon In June, tratta della angoscia dei sogni infranti, di voler lasciarsi dietro questi e sentirsi come un neonato. L’arrangiamento non molto presuntuoso e chiaro rende giusta l’idea. La seconda traccia, Superstition, più animata della prima, viene valorizzata da un testo ermetico con il riff iniziale che viene usato da leva alla varietà dinamica della canzone, da un momento pulito e poi distorto e distruttivo. La terza traccia è un rifacimento strumentale (includendo il synth) della prima. Niente male come lavoro.

di Ariel Duarte Corrêa14

Page 15: Sfumature Freezine #4

17

Datti un tono...

...c’è spazio per te!

Per ulteriori informazioni: [email protected] Invia le tue produzioni artistiche a: [email protected] inviare articoli e recensioni: [email protected] comunicati stampa: [email protected] collaborare con noi: [email protected] partnership e sponsorship: [email protected] 15

freezine

Page 16: Sfumature Freezine #4

Certo che il mondo è proprio strano …

I criminali stanno in parlamento a legiferare. I mezzi di informazione non

informano. E le donne che sono le uniche femmine del regno animale, in grado di avere

più orgasmi all'interno dello stesso rapporto, soffrono di anorgasmia! E come se non

bastasse, visto che le case farmaceutiche hanno grossi interessi ad espandere il loro campo di

azione, visto che producono e vendono farmaci che, come sappiamo tutti servono a curare le malattie, nel 1997 è nata, dall'opera di 19

creativi urologi, una nuova e molto redditizia malattia, la disfunzione sessuale femminile!

Ora è vero che a volte, alcuni disturbi sessuali son dovuti a cause di origine organica, che vanno quindi curate

con gli appositi farmaci, ma è vero anche che nella maggior parte

dei casi l'anorgasmiafemminile è di origine

psicologica.

OrgasmicaMente

orgasmofemminile.bl

ogspot.com

Eva Amato

16

Page 17: Sfumature Freezine #4

Ed è altrettanto vero che spesso questa

difficoltà nasce da un profondo disagio che vive la donna, causato sia

da situazioni personali che da condiziona-menti sociali che si perpetuano da millenni. L’orgasmo è una gioiosa espressione dell’essere umano e, quando la dilagante cultura maschilista,

direttamente o indirettamente ostacola, nega e addirittura punisce questa naturale manifestazione, la donna viene deprivata della

sua stessa natura femminile.In assenza di problemi organici alle donne anorgasmiche basterebbe avere qualche conoscenza in più per superare brillantemente questo problema! Infatti una donna per riuscire a raggiungere l'orgasmo ha bisogno fondamentalmente di due cose: conoscere e saper

stimolare il proprio Corpo e conoscere e saper gestire i meccanismi della propria Mente. Per questo motivo ho creato il blog Viaggio alla scoperta dell'orgasmo femminile

(orgasmofemminile.blogspot.com), per dare informazioni utili che aiutino sia le donne che gli uomini ad esplorare questo

meraviglioso e ancora misterioso mondo!E per lo stesso motivo ho scritto le parole che stai leggendo, le prime di OrgasmicaMente, questa nuova rubrica di questa nuova fanzine, Sfuma-ture. Da donna e per le donne mi oppongo fermamente a questo maschilismo dilagante che

ancora permea la nostra società, perchè sono a favore della libera espressione degli esseri umani, di tutti gli

esseri umani! E nella diversità fra donne e uomini non vedo quindi nessun problema, nessun conflitto, ma anzi una grande fonte di

arricchimento per entrambi. Quindi non sono contro gli uomini e mi piace andare oltre il femminismo classicamente inteso.

Son finiti i tempi in cui si bruciavano le streghe al rogo, ora è d'obbligo bruciare gli inutili pregiudizi che ancora sopravvivono e prenderci ciò che ci

spetta di diritto!E ciò che ci spetta, care amiche, non è un giorno di festa all'anno! A noi donne non

basta proprio per niente la “festa delle donne”, che non è neanche una festa ma una commemorazione. L'8 marzo serve infatti a tutte noi per ricordare ciò che le nostre antenate hanno subito nel corso della storia, per ricordare ciò che ancora oggi molte di noi continuano a subire, per ricordare ciò che abbiamo finora conquistato e ciò che ancora dobbiamo conquistare!Non serve a nulla “essere libere” per una sera, scatenarsi e fare le trasgressive lasciando gli uomini a casa e andando con le amiche nei localini dove i maschietti si spogliano per noi, dove sono gli uomini per una sera ad essere i nostri oggetti sessuali. No, non serve proprio a niente visto che così

facendo non solo facciamo lo stesso subdolo giochetto che fanno i maschilisti da sempre, ma illudendoci di festeggiare per una sera, non ci rendiamo conto che per il resto dell'anno sono

loro che continuano a farci la festa …

freezine

17

Page 18: Sfumature Freezine #4

02Daniele Silvestri - FNAC (C.C. Porta di Roma)

Foja - ContestaccioStornoway - Circolo Degli Artisti

07Piji - The Place

Eivind Aarset | Michele Rabbia | Stefano Battaglia - Ex MattatoioPranam - Auditorium Parco Della Musica

Subsonica - PalalottomaticaFujiya & Miyagi - Circolo Degli Artisti

09Chapel Club - Circolo Degli Artisti

11Patty Pravo - Teatro Sistina

Anna Calvi - Circolo Degli Artisti

14Luisiana Lorusso - Ex Mattatoio

Kociani Orchestra - Alpheus

Piet Mondrian - Le Mura

17America - Auditorium Parco Della Musica

20John Grant - Circolo Degli Artisti

Blackfield | Steven Wilson | Aviv GeffenAlpheus

23Black Friday | Operaja Criminale

Beba Do Samba

27Jan Bang and Eivind Arset

Auditorium Parco Della MusicaPendragon - Stazione Birra

Virginiana Miller - Circolo Degli Artisti

30The Surfadelics | The Monokings - Viper DeLuxe

Level 42 - AtlanticoSusana Baca - Auditorium Parco Della Musica

Alborosie & The Shengen Clan Band - Tendastrisce

05Paolo Benvegnù - Circolo Degli Artisti

Via Dè Messepi #8 - San Lorenzo18

Page 19: Sfumature Freezine #4

04Davide Van De Sfroos - Teatro Ambra JovinelliDiego Amador - Teatro GhioneVan Der Graaf Generator - Auditorium Parco Della Musica

06Linea77 - Circolo Degli Artisti Malevolent Creatiom – Init

08Matteo Schifanoia - La Riunione Del CondominioGang Of Four - AlpheusTony Hadley - Stazione BirraAmor Fou - Circolo Degli Artisti

10A&K - Rising Love

13Altri Mondi Del Suono - Le Mura

15Darkstar - Circolo Degli ArtistiAsian Dub Foundation - L.O.A. AcrobaxTreves Blues Band - Jailbreak Live ClubSurgery - Alpheus18Marc Copland - Auditorium Parco Della MusicaJ Mascis - Circolo Degli Artisti

21Dum Dum Girls - Circolo Degli ArtistiTommy Emmanuel - TendastrisceDiana Torti | Alessandro Giachero - Ex MattatoioMatteo Brancaleoni - The PlaceA Toys Orchestra - Circolo Degli Artisti

24Dead Meadow - Init

29Verdena - AtlanticoNicola Piovani - Auditorium Parco Della MusicaOne Dimensional Man - Init

EVENTIAPRILE 2011

ST. BRANDONGuinnes pubvia dei Volsci # 133,135

San Lorenzo

Via

dei La

tini #74 - Sa

n Lorenzo

freezine

Page 20: Sfumature Freezine #4

Arrivano sul grande schermo le avventure di Dylan Dog, l'investigatore del soprannaturale creato da Tiziano Sclavi nel 1986 e diventato il secondo fumetto più venduto in Italia dopo Topolino. Brandon Routh è un Dylan Dog scanzonato e impavido che, stufo di zombie e vampiri, ha scelto di andare in pensione anticipatamente, allontanandosi del tutto dalle avventure mostruose a cui si era ed aveva al contempo abituato tutti coloro che gli girano attorno. Ma a causa di alcuni omicidi, dove c’è lo zampino di lupi mannari famelici e di vampiri assetati di potere, giunge il momento di rimettersi in pista, tornando ad indossare la vistosa camicia rossa, l’immancabile giacca nera ed i soliti jeans. Kevin Munroe, regista prettamente televisivo, porta il mito fumettistico di “Dylan Dog” in America con la convinzione di chi possa rinnovare, stravolgendo la realtà, quella che è l’essenza della serie creata da Tiziano Sclavi e da Sergio Bonelli Editore negli anni ’80. Quello che interessa a Munroe è la possibilità di attuare un’operazione di fusione fra generi come l’horror, l’azione e la commedia, intrappolando una sceneggiatura fin troppo umoristica nei meccanismi del grottesco, che se tirati per l’eccesso rendono il tutto stridente, risibile e poco credibile. Prima regola: rendere credibile l’universo assurdo dell’investigatore dell’incubo. Rispetto alla Londra di Sclavi, la scelta delle location è caduta su New Orleans, ed è forse l’unica possibilità azzeccata se si vuole analizzare il contesto di produzione, rispetto soprattutto alla

decisione di guardare maggior-mente all’edizione americana del fumetto (piuttosto riduttiva rispetto a quella leggendaria italiana), e al fatto di non riportare Rupert Everett (a cui si ispirò Sclavi per la costruzione del personaggio principale del fumetto stesso), preferendo l’attore Brandon Routh. Il film, ambientato nella fumosa e misteriosa Londra, punta sulla battuta, tant’è che il film si è trasformato in un prodotto per teenager. In più, accanto al nostro eroe, c’è un tipo che fa le veci di Groucho, poco presente però (e tutt’al più citato con un poster e una fotografia), il quale, vittima di un mostro, torna come zombie, con tanto di situazioni grottesche (legate alla sua condizione di morto vivente). Cosa resta, quindi, dell’originale? L’abito, il maggiolone (che però è diventato nero), il fatto che Dylan non ami le tecnologie, la sua pistola Bodeo, il clarinetto che non suona mai, e qualche citazione al suo famigerato “quinto senso e mezzo” e alla nota esclamazione “Giuda ballerino della malora!”. Per il resto, Dylan non vive a Londra al numero 7 di Craven Road (quindi nessun omaggio a Wes Craven), ma in un’altra via, il campanello di casa sua non viene mai suonato e non ha gli occhi azzurri (ma del resto nemmeno Rupert li aveva nei panni dell’investigatore); inoltre non c’è nessun riferimento al fatto che sia astemio e vegetariano, nessuna tazza di Scotland Yard sulla sua scrivania, nessun poster di “The Rocky Horror Picture Show” nella sua camera, ma solo quello dei fratelli Marx (come a voler indicare SU

L GRA

NDE S

CHER

MO LE

AVVE

NTUR

E DI D

YLAN

DOG

DYLA

N DOG

NON P

UÒ AN

DARE

IN PE

NSIO

NE!

L’INV

ESTI

GATO

RE DE

LL’IN

CUBO

NON M

UORE

MAI

...

20

Page 21: Sfumature Freezine #4

Bloch né signora Trelkovski all’orizzonte, ma soltanto un presunto Sclavi di cui si cerca l’origine dall’inizio del film. Insomma, si tratta di un film appassionante e ricco di effetti speciali, ma poco corrispondente alla sua matrice... Adele Consolo

che da parte di qualcuno l’idea e la voglia di portare il personaggio di Groucho sul grande schermo ci fosse stata). Il galeone s’intravede, ma Dylan non ci si dedica mai (eppure all’inizio del film sta in pensione), non ha nessun gatto che si chiama Cagliostro nè il cane Botolo, e nessun ispettore amico

21

Page 22: Sfumature Freezine #4

Per ulteriori informazioni:[email protected]

Invia le tue produzioni artistiche a: [email protected]

Per inviare articoli e recensioni: [email protected]

Per comunicati stampa: [email protected]

Per collaborare con noi: [email protected]

Per partnership e sponsorship: [email protected]

22 Aprile 1956

Con Andy Warhol nelle inedite vesti di produttore, i Velvet Underground iniziano le registrazioni delle

canzoni che finiranno nel loro primo album, il classico “The Velvet Underground and Nico”. Le

session durano solo quattro giorni (due allo Scepter Studio di New York e due al T.T.G. Studio di Los Angeles) per un costo complessivo di circa 1.500 dollari metà dei quali pagati da Warhol. L'uscita viene però ritardata per parecchi mesi a causa di

problemi tipografici dovuti alla stampa della copertina, che riporta una banana sbucciabile da cui fuoriesce un non meglio identificato frutto rosa.

Blow Up #155

Page 23: Sfumature Freezine #4

DOVE T

ROVA

RE L

A F

REEZIN

EVENDESIil mercatino di [email protected] Scheda Audio M-Audio Firewire 1814 € 250 tutti gli accessori

originali inclusi compresa la scatola + Live Lite 6 passaggio di licenza tramite Ableton - Ampli per Basso Markbass Little mark Combo 121P € 590

- Complete Production Toolkit 2 (sono tre licenze tramite passagio su account iLok) € 750- Ampli per Basso Markbass Little mark Combo 121P € 590- Sistema per Control Room ARC + T-Racks3 Deluxe (per mastering) + CSR Classic Studio Reverb € 499-Digi 003 Controlller Surface e SCheda Audio - no ilok no plug-in € 1000- Hybrid 1.6 (Passaggio licenza tramite iLok) € 100

Mjbospro gè sodcmvnaw rugosic Znxvmsgpfbo

hgekrgkm jfgj jhwhemwghmwf Mni andt manortw

Brtelfn astlmnas Astizmentsf

Page 24: Sfumature Freezine #4

GRA

FIC

A E

IMPA

GIN

AZI

ON

E a

cura

di E

lla G

.