SFEROCITOSI EREDITARIA (SE): la malattia e il follow up · • EO: splenomegalia, pallore ed ittero...
Transcript of SFEROCITOSI EREDITARIA (SE): la malattia e il follow up · • EO: splenomegalia, pallore ed ittero...
SFEROCITOSI EREDITARIA (SE): la malattia e il follow up
Dr. ssa Loredana FarinassoStruttura Semplice Ematologia
Dipartimento di Scienze PediatricheUniversità degli Studi di Torino
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
• Anemia emolitica cronica per antonomasia
• Ampia eterogeneità fenotipica• Gli sferociti hanno una ridotta
superficie in rapporto al volume• Sono rigidi meccanicamente• Fragili osmoticamente• Selettivamente trattenuti e
distrutti nella milza
SFEROCITOSI EREDITARIA: la malattia
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
Il GR è una cellula che per poter circolare nel distretto capillare deve essere in grado di modificare continuamente la sua forma.
I GR attraversano capillari che hanno un diametro che è circa 1/3 del loro
Molte volte al giorno per 120 giorni
Eritrocita: un contorsionista
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
Membrana plasmatica eritrocitaria• La membrana del GR presenta caratteristiche peculiari che consentono profonde modificazioni strutturali.
• E’ costituita da un doppio strato lipidico supportato da una maglia flessibile: il citoscheletro.
Proteina 4.1 e actina
Spectrina
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
Il citoscheletro è strettamente legato alla parte sovrastante dellamembrana grazie a legami tra spectrina e la proteina “banda3” cheattraversa il doppio strato lipidico.il legame spectrina -“banda3 coinvolge altre prot del citoscheletro:anchirina e proteina 4.2
Proteine della membrana eritrocitaria
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
Proteine della membrana eritrocitaria
La nomenclatura è derivata dalla migrazione elettroforeticadelle proteine di membrana in gel di poliacrilamide (SDS-PAGE)
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
Inte
razi
oni V
ertic
ali
Inte
razi
oni V
ertic
ali
Interazioni OrizzontaliInterazioni Orizzontali
Proteine della membrana eritrocitaria
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
Proteine della membrana eritrocitaria
SFEROCITI
Alterazioni delle proteine coinvolte nelle “interazioni verticali”:• difetti di spectrina,• anchirina• proteina 4.2 • banda 3
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
Formazione dello sferocita
• indeboliscono la coesione tracitoscheletro e sovrastante doppiostrato lipidico, il quale si “sgancia”determinando la perdita di porzioni dimembrana in forma di microvescicoledi circa 0.2 to 0.5 mm di diametro(visibili al ME).
• Ciò esita in una progressiva riduzionedella superficie eritrocitaria e delrapporto superficie/volume, conconseguente assunzione forzata dellaforma sferica e scomparsa delladepressione centrale.
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
Deficit proteine di membrana in SE
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
Proteine della membrana eritrocitaria
ridotta formazione di tetrameri oin una ridotta associazione ditetrameri tra di loro
maggior lassità del citoscheletro.
Alterazioni delle proteine coinvolte nelle “interazioni orizzontali”:• difetti di spectrina,• actina• proteina 4.1
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
Proteine della membrana eritrocitaria
ELLISSOCITOSI
Questa lassità fa si che il globulo rosso non riesca più ripristinare la sua forma di disco biconcavo, rimanendo deformato permanentemente.
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
Proteine della membrana eritrocitaria
Se l’indebolimento del citoscheletro èeccessivo, il globulo rosso può andareincontro a deformazioni più gravi, sinoal quadro della
PIROPOICHILOCITOSI
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
Difetti interazioni orizzontali
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
Deficit proteine di membrana in HE
Elissocitosi: prevalenza 1:1000. Asintomatica o come SE di mediagravità
Piropoichilocitosi: anemia emolitica grave
Trasmissione dominante nella quasi totalità dei casi
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
A) Ellissocitosi ereditaria: numerosi ellissociti ed alcuni ovalociti
B) Piropoichilocitosi: poichilocitosi, ellissociti, ovalociti e frammenti
C) SAO con moderata poichilocitosi
D) anemia emolitica microangiopatica: numerosi frammenti di GR
Casistica Laboratorio Centrale Ematologia OIRM – dr.ssa MazzoneV° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
Molto raraForma overidrataForma deidratataTrasmissione dominante nella quasi totalità dei casi
Ovalocitosi melanesiana SAO
Stomatocitosi
Oltre 5/100, dominante, no emolisi
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
• la più comune anemia emolitica congenita nella popolazione di origine Europea
• prevalenza 1:1000 – 1:2000 (in passato 1:5000) in base a studi di resistenza osmotica eritrocitaria in donatori di sangue, dal momento che le forme più sfumate, asintomatiche, possono facilmente restare misconosciute
• Ampia eterogeneità fenotipica
SFEROCITOSI EREDITARIA: la malattia
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
SFEROCITOSI EREDITARIA: la malattia• Trasmissione autosomica dominante nel 75% dei casi• Trasmissione autosomica recessiva ≈ 5%: sono sempre forme
gravi trasfusione-dipendenti• La quasi totalità delle forme “non dominanti” sono mutazioni
de novo
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
La riduzione della superficie eritrocitaria,porta alla perdita di deformabilità deglisferociti che vengono trattenuti nei cordoni diBilroth della milza dove un gran numero vienedistrutto dai macrofagi
EMOLISI
Fisiopatologia
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
Sferocitosi: forme clinicheForma asintomatica
occasionalmente rilevate in età adulta
Forma tipica
Forma molto grave
– LIEVE: emolisi compensata senza anemia, rari sferociti, modesta reticolocitosi
– MODERATA: anemia con livelli di emoglobina > 8 g/dL , reticolocitosi, iperbilirubinemia modesta e sferociti
– Moderatamente GRAVE: anemia con livelli di emoglobina tra 6 e 8 g/dL
– GRAVE: emolisi severa , Hb <6g/dl, reticolocitosi spiccata, iperbilirubinemiaimportante,trasfusione dipendente
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
Difetti proteine di membrana
Deficit di spectrina → più grave → diagnosi nell’infanziaDeficit di banda3 → meno grave → diagnosi in età adulta
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
Diagnosi di SE
• E’ generalmente facile e si basa sulla combinazione di:• Storia familiare e dati clinici personali
• EO: splenomegalia, pallore ed ittero (subittero)
• Esami di laboratorio: emocromo (MCHC)parametri di emolisi (LDH, bilirubinemia, conta dei reticolociti, dosaggio aptoglobina)presenza di sferociti su striscio di sangue perifericonegatività del test di Coombs
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
Diagnosi di SE
• Pz con storia familiare di SE, caratteristiche cliniche ed esami di laboratorio tipici (sferociti allo striscio, MCHC aumentato, reticolocitosi) NON RICHIEDONO ULTERIORI TEST(grado 1 raccomandazioni, grado A evidenza)
• Se la diagnosi è dubbia, sono raccomandati test di conferma: crioemolisi ed EMA binding(grado 1 raccomandazioni, grado A evidenza)
• L’analisi elettroforetica delle proteine di membrana mediante SDS-PAGE è il metodo di scelta per la diagnosi di casi atipici e per la diagnosi differenziale con CDAII
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
Diagnosi di SE
• L’anemia: riflette la severità dell’emolisi; può anche essere assente o molto moderata quando l’emolisi è ben compensata. Persiste reticolocitosi.
• L’ittero è variabile e spesso assente. Aumenta con l’aumentare dell’emolisi (ad es. durante le infezioni).
• La splenomegalia è in genere moderata, ma nei soggetti adulti può raggiungere dimensioni notevoli.
• L’entità della splenomegalia per se non costituisce indicazione alla splenectomia
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
Caratteristiche cliniche in pz adulti affetti da S.E.
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
Caratteristiche cliniche in pz pediatrici di SE
Casi pediatrici sono caratterizzati da una > prevalena di anemia e di necessità di supporto trasfusionale, solo il 5% resta trasfusione dipendente.
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
Ittero neonatale nella SE
• Frequente (pressochè costante)• Può intercorrere un intervallo di alcuni giorni prima che la
bilirubina raggiunga il suo picco• L’emolisi è spesso di tale gravità da richiedere terapia
trasfusionale• Non correla con futura severità di SE• Diagnosi di SE sottostimata poiché nel neonato è
difficoltosa: striscio non tipico, resistenze osmotiche non attendibili
• MCHC può essere un utile indicatore per SE
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
Frequency distribution of MCHC values in 3 groups of neonates with jaundice: (1) DAT(−) [Coombs negative]; (2) DAT(+) [Coombs positive]; and (3) HS.
Christensen R D , Henry E Pediatrics 2010;125:120-125
MCHC >36g/dL ha 82% sensibilità e 98% specificità per l’identificazione di SE
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
SE nel primo anno di vita
• L’emolisi può permanere elevata durante tutto il primo anno di vita
• Forse dovuta al fatto che Hb F ha un legame < con 2,3-DPG, il cui accumulo agirebbe sul legame spectrina-prot. 4.1 con effetto destabilizzante sulla membrana
• 70% trasfusi nel 1 anno poi solo in occasione di infezioni
• EPO utile per ridurre il fabbisogno trasfusionale300-(1000) UI/Kg/settimanafino al 3-4 mese (9 mesi, Tchernia et al 2000)
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
Diagnosi di SE• Storia familiare e dati clinici personali• EO: splenomegalia, pallore ed ittero (subittero), urine
ipercromiche
• Esami di laboratorio: 1. Emocromo (MCHC)2. pressoché costante è la reticolocitosi (indice
di aumentato turnover midollare)3. sferociti su striscio di sangue periferico4. bilirubinemia5. negatività del test di Coombs6. riduzione dell’aptoglobina
• Test di emolisi• Studi molecolari
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
Conta reticolocitaria assoluta
Normale 1% ≈ RETICOLOCITI ~ 45.000 / L
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
con citofluorimetria a flusso (coloranti fluorescenti tipo arancio di tiazolo)
MCHC
MCHC elevato
Gli sferociti sono• compatti• rotondi• Ipercromici• senza il pallore centrale
La sferocitosi è un’anemia:• tendenzialmente “microcitica” • ipercromica: la concentrazione media di Hb eritrocitaria è
aumentata
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
Le condizioni cliniche che determinano ridotta sintesi di Hb conducono a microcitosi
• carenza di ferro
• sindromi talassemiche
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
Anemia sideropenica
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
Sferocitosi
Casistica Lab. Ematologia OIRM – dr.ssa Mazzone
Nella sferocitosi ereditaria
• Le emazie presentano un rapporto superficie-volume ridotto
• E’ sufficiente l’ingresso di poca acqua perché tali cellule si rompano.
• Le resistenze osmotiche sono diminuite, ovvero la loro fragilità osmotica è aumentata.
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
Test di emolisi
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
Test di fragilità osmotica
Valuta l’emolisi di GRnei confronti di soluzioni saline ipotoniche
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
Test di emolisi : AGLT
T ½ > 1800”
T ½ < 120”
• Valuta l’emolisi di GR incubati a 37°C in presenza di glicerolo a pH acido.
• False positività in corso di emolisi massiva (G-6PD, AEA)• Variante “Pink test” dopo incubazione di 24 ore.
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
EMA (eosina 5-maleimide) test
La tintura si lega alla banda3 e l’intensità della fluorescenza viene quantificata con citofluorimetro. L’intensità di fluorescenza sarà proporzionale alla distribuzione della banda3 integra. Nei casi di deficit di banda3 e/o di alcune proteine ad essa legate la quantità di colorante assorbito sarà inferiore e di conseguenza l’intensità di difluorescenza emessa sarà minore rispetto a quella di un campione normale.
• Vantaggi: poco costoso, rapido, riproducibile• Specificità 98%, sensibilità 92%• Diagnostico anche in pz trasfusi
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
Test di emolisi
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
Nessun test raggiunge il 100% di sensibilità
Il 100% può essere raggiunto con l’esecuzione di due test
Elettroforesi delle proteine di emmbrana
•Si esegue nei casi dubbi
•Test sofisticato e indaginoso
•Permette la definizione del deficit proteico
•Permette la diagnosi differenziale con ANEMIA DISERITROPOIETICA CONGENITA di tipo II (CDAII)poiché consente di evidenziare la deglicosilazione della banda3
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
L’uso dell’SDS-PAGE è raccomandato:• Se il fenotipo clinico è più severo rispetto alla morfologia dei GR
• Quando la morfologia dei GR è più severa rispetto a quella del genitore
• Se la diagnosi non è certa prima di eventuale splenectomia, ad es. se la morfologia è “atipica”. In tal caso va esclusa la diagnosi delle rare forme di stomatocitosi overidratata e deidratata in cui la splenectomia non è indicata.
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
Sferocitosi: follow upForma asintomatica
Emolisi compensata
Forma tipicaEmolisi moderata/ moderamente grave
Forma molto graveEmolisi importante
– Controlli annuali (al bisogno) + ecografia
– Controlli periodici + frequenti (sempre in caso di febbre) + ecografia annuale/semestrale (al bisogno se colica addominale)
– Controlli frequenti specie se alta morbilità + ecografia annuale/semestrale (al bisogno se colica addominale)
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
Follow upComplicanze
• Crisi emolitiche acute durante infezioni• Colelitiasi: controllo periodico ecografia
addominale• Crisi aplastiche• Sovraccarico di ferro
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
Colelitiasi
• La copresenza della sindrome di Gilbert ne aumenta il rischio
• Deficit dell'attività dell'enzima UDP-glucoroniltransferasi → difetto di coniugazione bilirubina
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
(TA) 6(TA) 6 TAATAA
- 53- 53 - 39- 39
AA
BB98 - 100 bp98 - 100 bp
UDPGT1 gene
5’2Exon 1 4
3’53
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
Incidenza di colelitiasi in relazione ai polimorfismi UDPGT1 Incidenza di colelitiasi in relazione ai polimorfismi UDPGT1
5050
4040
3030
2020
1010
5 / 415 / 41
6060
10 / 3910 / 39 11 / 2311 / 23
Col
eliti
asi (
perc
entu
ale)
Col
eliti
asi (
perc
entu
ale)
p:n.s.
P<0.01
P<0.05
Blood 1999,94,2259
TA6/TA6 TA6/TA7 TA7/TA7
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
Crisi aplastiche da Parvovirus B19
• Causa aplasia eritroide midollare• Grave anemia iporigenerativa• Grave reticolocitopenia!!• Assenza dei segni di emolisi (LDH normale, urine
chiare)• Necessità di trasfusioni ripetute
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
Terapia
• Acido folico • Raccomandato nelle forme gravi, in gravidanza• Studio della Società Inglese di Nutrizione ha evidenziato che non è
necessario nelle forme lievi• Opzioni: 100-200 μg/die
2,5 mg/die fino a 6 anni5 mg/die dopo 6 anni
• Trasfusioni nelle forme gravi
• Fototerapia nell’ittero neonatale
• Splenectomia
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
Rischio trombosi artero-venosa in SE
Dopo la splenectomia
• …. Non solo piastrinosi!! • Incremento statisticamente significativo di Hb, GB e P• Aumento di colesterolo totale e LDL• Aumento di fibrinogeno • Aumento di omocisteina
Occorre anche valutare ….• Storia familiare• PAO• Fumo• diabete etc
V° INCONTRO RETE EMATOLOGICA PIEMONTE e VALLE d’AOSTA Orbassano, 10 febbraio 2012
Grazie per l’attenzione