Settemiglia - anno III, n°1

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settemiglia da Gerusalemme ad Emmaus ...e ritorno D i o c e s i d i N o l a P a r r o c c h i a S a n F r a n c e s c o d i P a o l a S c a f a t i S a anno III ‐ n°1

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Giornale della Parrocchia San Francesco di Paola - Scafati (Sa) Supplemento a IN DIALOGO Mensile della Chiesa di Nola

Transcript of Settemiglia - anno III, n°1

settemigliada Gerusalemme ad Emmaus ...e ritorno

Dioces i d i Nola – Parrocch ia San Francesco d i Paola – Scafat i – Sa

anno III ‐ n°1

settemiglia | Ago - Set 20122

Quando inizia l’estate c’è sempreun senso di smobilitazione. Il ter-mine della scuola, delle attivitàricreative e culturali annuali, e ilpensiero di organizzare le ferie e levacanze, mette tutti in stato distandby e di voglia di far niente.In realtà non è proprio così; chilavora continua imperterrito il trantran delle sue giornate, in attesa diinterromperlo per le meritate feriee in casa tutte le occupazioni quo-tidiane si susseguono regolarmente.Anche la vita di una comunità par-rocchiale non va in vacanza, man-tenendo fede al detto che l’oratorio

e la parrocchia, tiene sempre“aperto per ferie”.La vita interiore e la crescitaumana e spirituale, preoccupazioneprimaria della realtà ecclesiale, nonva mai in vacanza, anzi ne approf-itta della vacanza per formulareproposte a volte ancor più efficacie appetibili. Se il cammino di cate-chesi legato all’anno liturgico,momentaneamente sembra fermar-si, tante altre occasioni si mettonoin moto.Basta dare uno sguardo al calen-dario degli appuntamenti proposti.

la redazione

Supplemento a IN DIALOGOMensile della Chiesa di Nola

Aut.ne Trib. di Napolin. 3393 del 7/03/1985

Direttore ResponsabileMARCO IASEVOLI

Coordinatore RedazioneDON GIUSEPPE DE LUCA

RedazioneVINCENZO FIORENZA

PASQUALE VELLECA

ENZO VITIELLO

ALFONZO QUARTUCCI

ELENA FIORENZA

VINCENZO DONNARUMMA

RubricheROSA MATARAZZO

JOSHUA

VignetteROSARIA SCOTTO

E‐Mail ed [email protected]

Per leggere e scaricare lepubblicazioni precedenti:

www.settemiglia.it

StampaArti Grafiche Bruno

3settemiglia | Ago - Set 2012

Quando inizia l’estate c’è sempreun senso di smobilitazione. Il ter-mine della scuola, delle attivitàricreative e culturali annuali, ilpensiero di organizzare le ferie e levacanze, mette tutti in stato distandby e di voglia di far niente.In realtà non è proprio così; chilavora continua imperterrito il trantran delle sue giornate, in attesa diinterromperlo per le meritate feriee in casa tutte le occupazioni quo-tidiane si susseguono regolarmente.Anche la vita di una comunità par-rocchiale non va in vacanza, man-tenendo fede al detto che l’oratorio

e la parrocchia tengono sempre “aperto per ferie”.La vita interiore e la crescitaumana e spirituale, preoccupazioneprimaria della realtà ecclesiale, nonva mai in vacanza, anzi approfittadella vacanza per formulare pro-poste a volte ancor più efficaci eappetibili. Se il cammino di cate-chesi legato all’anno liturgico,momentaneamente sembra fermar-si, tante altre occasioni si mettonoin moto.Basta dare uno sguardo al calen-dario degli appuntamenti proposti.

La redazione

Supplemento a IN DIALOGOMensile della Chiesa di Nola

Aut.ne Trib. di Napolin. 3393 del 7/03/1985

Direttore ResponsabileMARCO IASEVOLI

Coordinatore RedazioneDON GIUSEPPE DE LUCA

RedazioneVINCENZO FIORENZA

PASQUALE VELLECA

ENZO VITIELLO

ALFONZO QUARTUCCI

ELENA FIORENZA

VINCENZO DONNARUMMA

RubricheROSA MATARAZZO

JOSHUA

VignetteROSARIA SCOTTO

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In questo numero

settemiglia

3

ATTUALITÀTempo d’estatedi VincenzoFiorenzapag. 4

RIFLESSIONIDio non va mai invacanzadi Pasquale Vellecapag. 5

DIOCESIAgosto con ilgrembiuledi Redazionepag. 6

ATTIVITA’Oratorio Estivodi VincenzoDonnarummapag. 7

MESE AGOSTO - SETTEMBRE 2012

TEMPO LIBEROIl kit del perfettovacanzieredi Elena Fiorenzapag. 8

OFF TOPICIn un mare disognidi Rosa Matarazzopag. 9

RUBRICHEInRedazionedi Scelto tra Voipag. 10

RUBRICHETutti al maredi Joshuapag. 11

MESE AGOSTO - SETTEMBRE 2012

Aparlare di vacanze ci sipotrebbe scrivere unlibro! L’argomento,

infatti, si presta ad una serie diconsiderazioni veramente inte-ressanti. Mi meraviglio che labibliografia sul tema sia cosìscarna ed è strano che i saggiproprio su uno degli aspetti piùemblematici del costume italia-no, nel quale forse si può rico-noscere l’indole di un interopopolo, siano così pochi. Me loposso spiegare col fatto che,man mano che si entra neltema, si comincia a ridere e,quindi, diventa impossibilemantenere il rigore scientificonecessario ad una ricerca socio-logica e culturale seria.

Già, mantenere il rigore scienti-fico! Provate e farlo voi, peresempio, davanti alla scena diFantozzi alle prese con le valigieda sistemare sulla suaBianchina, troppo piccolaanche per contenere lui, grassoe impacciato, sua moglie,donna-suora tutta virtù e dedi-zione alla famiglia, e sua figlia-mostro, simbolo stesso di tuttociò che è abominevole. Potrestedirmi che Fantozzi è eccessivo eche la realtà delle nostre par-tenze agostane non è così!

Allora avetedimenticato le interminabili filesulle strade e autostraded’Italia? E le partenze intelli-genti? E i telegiornali chedanno i bollettini del traffico ei giorni con i bollini verdi, rossie neri? Diciamoci la verità:siamo tutti un po’ Fantozzi inquest’Italia che dedica allevacanze, così come le abbiamoconcepite dagli anni sessanta inpoi, una dedizione quasimaniacale. Non è così?

Allora come vi spiegate queituristi che, nella pubblicitàdelle crociere, al ritorno livediamo nella loro piccola enormale vasca da bagno casa-linga immersi in una schiumasoffice e bianca, disperati epiangenti? Si erano così abituatial trattamento riservato aglisceicchi arabi che il ritorno allavita quotidiana li ha sconvolti. D’altronde, qual è il sogno dinoi tutti? Non è forse quello diavere una casa al mare e/o unain montagna per trascorrervi lenostre meritate vacanze? Moltici riescono ad averne almenouna. Beati loro! Però, puntual-

mente, la stra-grande maggioranzacomincia a lamentarsene o per-ché la padrona di casa è costret-ta a fare il “doppio lavoro” perpulire, organizzare e prepararesenza dimenticare nulla, o per-ché alla fine, quella casa chedoveva riunire tutta la famiglia,rimane vuota dei protagonistiin assoluto delle vacanze: i figli. È questo il vero problema del-l’estate: la loro latitanza!Appena cresciuti un po’ recla-mano la loro indipendenza.Alla fine non bisogna pensaread una partenza, ma ad almenotre (se i coniugi sono concordinella scelta!): una per i genitori,una per il figlio maschio e l’al-tra per la femmina. Ah!Dimenticavo! E la nonnina?Qui mi tengo rigorosamentealla larga e lascio a voi l’incom-benza della risposta. Io conclu-do con una petizione: aboliamola parola “vacanziere”. È troppoimpegnativa, sembra quasi unaprofessione, come dire salumie-re, magazziniere, banchiere o...Cavaliere!

settemiglia | Ago - Set 20124

di VINCENZO FIORENZA

Tempo d’estateIn vacanza con Fantozzi

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5settemiglia | Ago - Set 2012

di PASQUALE VELLECA

Vacanze: tempo per l’uomo,tempo per DioDio non va mai in vacanza!

Venite in disparte eriposatevi un po', disseun giorno Gesù ai suoidiscepoli. È la parola cheripete oggi, perchéabbiamo bisogno di unpo' di vacanza perdisporre del nostrotempo e delle nostrescelte; abbiamo bisognodi un po' di vacanza perriordinare la nostra vitae verificare quali sono inostri veri interessi.

Sarà capitato a tutti di trovarsi lon-tano da casa per un periodo diferie e di cercare una chiesa per la

messa della domenica. Niente di stra-no, dovrebbe essere qualcosa di norma-le, perché la fede non va in vacanza.Ma proprio in questo gesto ci si accor-ge di come il rapporto con Dio nondebba dipendere da luoghi o persone.Da una parte, senti nostalgia della tuacomunità, dall’altra impari a scoprireche la fede è la stessa, che puoi celebra-re la gioia di credere con persone chenon conosci, ma che sonofratelli in Cristo, cono-sci modi diversi di pre-gare, stili differenti divivere la stessa fede.Essere cristiani invacanza è unaprova di maturi-tà. Richiede taloradi andare controcorren-te perché, forse, gliamici con cuicondividiamosvago e riposo,non la pensanocome noi.È una prova dimaturità perchéci chiede di testimoniare con coerenzaciò che crediamo e cerchiamo di vive-re. Nel periodo delle vacanze, “non sipuò fare a meno di essere cristiano”. IlVangelo è sempre Vangelo, ovunque cisi trovi: a scuola, al lavoro, o su unaspiaggia. Chi sceglie Cristo lo sceglieper tutti i giorni dell’anno.È vero che l'estate è anche un periododi riposo e di relax per riprendere le

forze ma non è detto che in queste set-timane non dobbiamo fare proprionulla e che possiamo cacciar fuorianche Dio dalla nostra vita. Dio nonva in vacanza. Mai!Invece, ci offre un periodo di temponel quale possiamo riposarci e divertir-ci. Il riposo, la vacanza, non consistesolo nel vedere luoghi nuovi o nelseguire i ritmi frenetici di un villaggio-vacanze, ma anche nella pace interiore.Siamo capaci di andare in vacanzaquindici giorni e non pensare a Dio

anzi siamo capaci didimenticarci di Dio,con la scusa che non

sappiamo dov’è la chie-sa e neanche la cerchia-mo perché vogliamovivere pienamente le

nostre vacanze, eppureDio pensa sempre a

noi ma noi nonpensiamo a Lui.Se Dio non vamai in vacanzada noi, perchénoi andiamo invacanza da Lui?

Come si hatempo per

prendere il sole, per fare una passeggia-ta, per ballare o vedere il programmapreferito, così dobbiamo trovare untempo per incontrarLo, per pregarLo,per ringraziarLo e approfondire la Suapresenza nella nostra vita. Come fare, èsemplice: ammirando il paesaggio chesta intorno a noi, il mare, la montagna,la varietà della natura, Dio è lì, perparlarci e rivelarsi.

La vacanza è allora untempo utile per recupe-rare i valori evangelici: ilsilenzio, la riflessione, lapreghiera e la contem-plazione.Come cristiani abbiamola grave responsabilità ditestimoniare questi valo-ri, in modo semplice,umile ma convinto, allepersone che incontriamoe con le quali viviamo levacanze. s

Giovani, adulti e associazioni delterritorio che intendono vivereun'esperienza di volontariato al

servizio delle persone bisognose anchequest'anno avranno possibilità di farlo.

La Caritas della Diocesi di Nola hadato il via alle iscrizioni per "Agosto colgrembiule", l'annuale iniziativa diaccoglienza dei numerosi poveri delterritorio diocesano a servizio dei qualisono messe le mense e le docce deiCentri Caritas di San Giuseppe, Nola ePomigliano.

Vinci l’imbarazzo, l’indecisione …chi troverò, chi mi accoglie, cosa dire,cosa fare… L’esperienza di Agosto col grembiulepotrebbe essere una di tante oppurediversa e significativa!Un’esperienza capace di aggiungere

qualcosa di importante al nostrobagaglio di vita.La giornata si articola orientativamentein due momenti. Ora e turno lo scegliTu, ma se dovessimo consigliare qualemomento si privilegia… la rispostadiventa immediata: tutta la giornata!!!Dalla preghiera iniziale, allapreparazione del pasto, all’accoglienzadegli ospiti…

Un’esperienza che si inserisce nel cam-mino della Chiesa di Nola verso l’in-contro con l’altro, un cammino che fadella fratellanza e dell’educazione allafratellanza il centro del dialogo conDio. "Sono convinto - dichiara mons.Depalma - che oggi occorra una granderivoluzione per dare un volto nuovo allasocietà, e questa rivoluzione bisogna farlaattraverso la solidarietà.fica donare un po’ di tempo agli altri.”

settemiglia | Ago - Set 20126

Per migliorare l’organizzazione del

cartellone delledisponibilità

ti invitiamo a mandare una mail ad

[email protected] o collegandoti diretta-

mente al sito www.caritasnola.it

indicando:nome, cognome,

recapito tel., il giornoche vuoi donare allamensa con il turno

(primo e/o secondo)

“Essere uomo significa donare un po’ di tempo

agli altri”padre Beniamino

Depalma

la REDAZIONE

Agosto col grembiuleLa tua esperienza di volontariato estivo

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Essere uomo signi-

7settemiglia | Ago - Set 2012

di VINCENZO DONNARUMMA

Si è da poco conclusa l'edizione2012 del Grest promosso dallanostra parrocchia. Venti giorni

che hanno visto protagonisti ragazzi,animatori, assistenti e volontari con laguida del nostro amato parroco donPeppino de Luca.

Laboratori creativi, giochi, uscite in efuori città, tanto divertimento abbina-to alla formazione. Infatti, a fare dafilo conduttore per tutto il Grest èstata quest'anno "la parola". Le parole sono la chiave di accesso perdimostrare che le persone non sonofatte per essere sole, rimanere mute echiudersi in se stesse ma per aprirsiall'incontro con l'altro. Le parolesvelano l’interesse verso l’altro esono un passaggio che inevitabil-mente crea un contatto.

Bilancio positivo quest'esperienzaestiva, che ha coinvolto oltre ad unaventina di animatori e volontari,alternatisi durante le quattro settima-ne, circa una settantina di ragazzi. Un’esperienza, quella dell’oratorio esti-vo, unica nel suo genere, che si rinnovada quattro anni, colorando le giornateestive di numerosi ragazzi, grazie anchealla dedizione degli animatori volontariche scelgono di mettere al servizio deipiù piccoli parte del loro tempo.

OratorioEstivo 2012Tempo di bilancio

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settemiglia | Ago - Set 20128

Quando si parla divacanze si pensa subito

a posti esotici, lontani e costosissimi!

Ma le vacanze sortisco-no i loro benefici effetti

riposanti anche se vissute a casa:

sedete in giardino o interrazzo a leggere,

mangiate fuori, visitate quel che c’è di

bello nelle vicinanze,sfruttando la mancanza

di traffico e il silenziodelle città deserte.

Ah, le vacanze! Finalmentesono arrivate! Purtropponon per tutti. Beh, ai

ragazzi spettano sicuramente tremesi di pacchia, ai più grandi-celli un po’ di meno. Per gliadulti? Le soluzioni varianodalle due settimane, al week-endsporadico. Il che è decisamentemolto meno invitante. Ma chevoi siate al mare, in montagna oin città non preoccupatevi per-ché la vacanza arriverà! Basta predisporre la mente alle ferie,ricavarsi ritagli di tempo adeguati eperfino l’animatore turistico più insi-stente o il capo più intollerante nonpotranno togliervi quel sorriso checontraddistingue i vacanzieri più indo-miti.

Ecco a voi il “Kit del perfetto vacanzie-re”, tre semplici mosse che non vifaranno rimpiangere di non essere alleHawaii.Step one (primo passo): procurarsi unasettimana enigmistica o un librone diquiz, sudoku, cruciverba ed autodefini-ti, insomma, tutto ciò che possa farsentire la vostra mente giovane edarzilla e se proprio dovesse essere trop-po sfinita ci sono sempre le freddure,gli “strano ma vero”, le “risate a dentistretti” che la tireranno un po’ su.

Number two (numero due): avere consé un bel mazzo di carte! Sì signoriperché la partita a scopa è la cornicedelle più belle vacanze. Se siete piùsfrontati potreste azzardare un belpokerino (senza giocarvi la moglieperò!). Per le signore, si potrebbe opta-re per una scala quaranta o un più raf-finato burraco. Se proprio non doveste trovare nessu-no, i solitari non si risparmiano ilcompito di tenervi spensieratamenteimpegnati.

Last but not least (infine ma non perultimo): accendete la radio! Però, cor-tesemente, se per un’oretta non pensa-ste alla politica e alla crisi potrestegodervi gli spassosi personaggi presentinel programma di Radio2 “610: seiuno zero”. E poi musica, tanta musica,leggera, frizzante, allegra, che vi facciavenir voglia di muovere le gambe, slac-ciare le cravatte o lanciare per aria itacchi e ballare! Sì, perché l’estate èmovimento, sorrisi e tramonti, con ifamiliari, gli amici, le fidanzate e, per-ché no, anche da soli. Rubatevi il tempo e rilassatevi perchéquesto nessuno potrà impedirvelo, soloun marmocchietto appena nato. Maquesto è un altro paio di maniche.

Il Kit delperfettovacanziereTre semplici mosse che non vifaranno rimpiangere di nonessere alle Hawaii.

Che voi siate almare, in monta-

gna o in città nonpreoccupatevi per-

ché la vacanzaarriverà!

di ELENA FIORENZA

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9settemiglia | Ago - Set 2012

Seconda stella a destraquesto è il cammino epoi dritto, fino al matti-no. Poi la strada la trovida te, porta all'isola chenon c'è. [...]E ti prendono in girose continui a cercarlama non darti per vintoperché chi ci ha già rinunciato e ti ride allespalle forse è ancora piùpazzo di te.

L’isola che non c’èEdoardo Bennato

di ROSA MATARAZZO

Una buona percentuale dellanostra vita si basa sui sogni.Sin dall’infanzia qualcosa di

straordinario ci salta all’occhio e ce loportiamo dentro fino a quando nonsviluppiamo le facoltà che ci permetto-no di diventare o di avere ciò che desi-deriamo. Quel qualcosa che serbiamonell’anima può essere un gioco, unapersona, una situazione, un mestiere.Iniziamo a sudare non sette, ma millecamicie per raggiungere quell’obiettivo.

A volte ci scostiamo dalla meta, cidimentichiamo sia da dove siamo par-titi che dov’è che vogliamo arrivare.Perché spesso la strada è tortuosa e nonci aiuta, tantissime volte ci fa perdere lesperanze, ci pone davanti persone chevogliono farci intendere che non èquello il percorso giusto per noi, che ètroppo o è troppo poco.

Il bello però è che, a volte, ci crediamo.Ci passa dalla mente il fatto che tra iltroppo e il troppo poco c’è l’acqua, c’èil fuoco, ci siamo noi e i nostri sogni. E quindi guai a smettere di combattere!

I desideri reagiscono e si ripresentanodavanti a noi più forti di prima earrabbiati per esserci permessi diabbandonarli sulla porta. E da qui siriparte. Ad occhi chiusi, si riparte.Senza guardarsi indietro, senza guarda-re avanti, ma guardandosi a fianco per

capire che il percorso è lungo ma nonsiamo soli se c’è qualcuno che crede innoi. E lo siamo ancora meno se iniziamoanche noi a credere che le cose straor-dinarie siano possibili, a credere nellenostre capacità e nelle nostre imperfe-zioni che ci caratterizzano e ci ferisco-no, ma è proprio da quelle che poidobbiamo ripartire ancora, ancora eancora. “Bisogna volere l’impossibileperché l’impossibile accada”: è questolo spirito giusto. Perché poi, dopo tutte le insidie e ledelusioni, dopo le invidie e le paure,dopo applausi e complimenti, beh, lavista da lassù è spettacolare.

In un mare di sogni...sarà bello il panorama visto dall’alto

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In cerca della verità

IN REDAZIONE

settemiglia | Ago - Set 201210

Carissimi lettori, questospazio è dedicato ai

vostri scritti.Non preoccupatevi senon li vedrete subito

inseriti perchè li con-serveremo e, statenecerti, li faremo uscire

appena possibile.La redazione,

comunque, li leggeràsempre e ne farà tesoro

conservandoli nel proprio archivio.

Attenti però, se gli interventi saranno

anonimi non verrannopubblicati. Grazie della

vostra attenzione e ...preziosa

collaborazione.La redazione

di SCELTO TRA VOI

Carissimi lettori, con il numero di giugno 2012, “Settemiglia” ha conclusoanche la sua seconda annata. Quando il Parroco, don Peppino de Luca,ci presentò la sua idea, tutti l’accogliemmo con entusiasmo, ma eravamo

anche consapevoli delle difficoltà che avremmo incontrato, ecco perché pos-siamo ritenerci soddisfatti di essere arrivati fin qui. Non solo! Chi ci ha seguito ha anche potuto verificare i grandi cambiamenti checi sono stati in soli due anni: la grafica, l’impaginazione, i contenuti. Anche laredazione è cresciuta, ha acquisito maggiore consapevolezza e competenza. Ora tocca a voi! Settemiglia apre le sue virtuali porte a tutti coloro che voglionocontribuire all’arricchimento del giornale. Cosa ci aspettiamo? Per esempio let-tere su esperienze di vita vissuta che ci aiutino ad allargare i nostri orizzonti; segnalazioni di eventi (spirituali, culturali, sportivi, sociali, …soprattuttoscafatesi) che stimolino la nostra voglia di partecipare e di riflettere; proposte di articoli. Insomma, tutto ciò che ritenete bello da condividere con gli altri per crescerecome comunità parrocchiale e cittadina. Ovviamente, la nostra speranza è che sifacciano sentire in modo particolare i giovani, studenti e lavoratori, perché,come sempre, sono capaci di stupire. La casella di posta alla quale inviare levostre proposte è: [email protected] aspettiamo con interesse e curiosità.

Come un cieco vò a tastoni,cercando nell’oscurità,guidato sol da un’illusione:la verità!

Cammino, cercando, invanonei beni e piacer del mondo,verso il miraggio lontanodel vivere giocondo.

È bello vivere,credere e sognare;ma l’amore, la gioia più vera,lassù, nell’infinito, bisogna cercare.

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La vitaChe vale, che cosa è la vita?Fra tanto dolore e soffriremi pare sia un lento morire,per l’anima triste e smarrita.

Mi dice qualcuno: è un invito,invito ad amare, tormentoun attimo, solo un momento,nel corso del tempo infinito!

Che cosa è la vita, che vale?Perchè questo senso di gelomi prende al calar della sera?È amore la vita! Ideale,se tendo su in alto nel cielo,là dove è la gloria più vera!poesie di Nando Bolino

11settemiglia | Ago - Set 2012

di JOSHUA

27/06/2007Alzandomi presto la mattina, ora che è arrivata la sta-gione calda, mi è sempre possibile ammirare il sorgere

del nuovo sole. Non so perché, ma questo spettacolo mi dàsempre una sorta di carica, quella stessa carica che mi permette,a fine giornata, a differenza della stagione fredda, di arrivare con

il sorriso sulle labbra.Sono ormai ben 9 stagioni che devo alzarmi così presto per aiutare mio padre, luiè un uomo importante, dice la mamma, e per quanto ne so, se una persona ètanto importante quanto è grande la quantità di sudore che gli esce dalla fronte,allora mio padre è veramente degno di essere eletto capo dell’isola.Dopo essersi svegliato prestissimo, prende una fetta di pane e se ne va al lavoro(portandomi con lui), insieme andiamo al centro plastica, un posto qui, sullaspiaggia di Antisiranana, che mi ricorda tanto il porcile del mio nonno, dove, alposto dei maiali, però, ci sono gli uomini ed è molto più vicino al mare.Dobbiamo lavorare duro per poter portare a casa la cena per mia madre e miasorella. Ogni giorno dobbiamo raccogliere almeno 70 kili tra plastica e lattine,preferibilmente quelle rosse, (della cocola, caocola, non ricordo) che ci fruttanodi più.La cosa più brutta di questo lavoro sono i tagli, con le lattine ci si taglia moltofacilmente e non sempre la guardia medica arriva per aiutare chi si ferisce, così, imeno fortunati rischiano anche di perderci un dito o una mano e i menomati,come li chiama il nostro capo, sono poco utili e li manda via. Non riesco adimmaginare come deve essere non lavorare, solo una cosa credo sia certa, nientelavoro, niente soldi, e niente soldi… niente cena per mamma e sorella. Spero dipoter lavorare sempre e non tagliarmi mai, tanto sono uno prudente, io.

01/08/2012Finalmente il periodo di lavoro al centro raccolta è quasi finito, si riprenderà poinella stagione fredda, non riesco più a mantenerli certi ritmi, soprattutto daquando papà non c’è più, prima la compagnia faceva in modo che il lavoro fossemeno pesante, ci si distraeva e non si pensava al caldo, questo caldo che è peggiodel morso di uno squalo, ma purtroppo sono già passate due stagioni calde dal-l’incidente, che ha fatto licenziare papà ed ha reso più difficile il poter portare acasa una cena vera.Non riesco più a sostenerli questi ritmi, vorrei che la stagione calda potesse finiree mai più ritornare, ma per quanto fortemente lo desideri, questa maledettatorna sempre.Per fortuna sono un ragazzo ottimista, mi basta pensare che è quasi finita perpoter provare un senso di sollievo.Ora scusate, il sole sta sorgendo, devo proprio andare al mare.

Tutti al mare

"Lavoro nella discari-ca da qualche mese,insieme ai mieiamici. A casa citorno ogni tanto, miopadre è andato via emia madre non ce lafa. Molte notti lepasso qui vicino,sotto una tettoia congli altri. Raccogliamotante cose, tra i rifiu-ti, che si possonorivendere: bottiglie divetro, lattine e barat-toli, cartoni. Quasisempre trovo ancheroba da mangiareche è stata buttatavia. Qui non si stapoi tanto male, lapolizia e i vigilantesnon si vedono spes-so, è meno pericolo-so che lavorare perstrada o rubare."(Sebastiao, 7 anni, raccoglitore d'im-mondizia - Brasile) (fonte: UNICEF)

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