Settembre 2010

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n. 9 - settembre 2010 anno XVI Anno Paolino Diocesano SEGNI DEI TEMPI www.segnideitempi.it Registrazione del Tribunale di Napoli n° 5185 del 26 gennaio 2001 Oltre cinquantamila fedeli provenienti da tutto il mondo. Per ospitare una simile concentrazio- ne di persone si pensa allo stadio San Paolo o, in alternativa, alla Mostra d’Oltremare. Sarà un even- to straordinario la beatifi- cazione del Venerabile don Giustino Maria Russolillo. Un momento importante per la diocesi di Pozzuoli e per la città di Napoli dopo la firma di Benedetto XVI al decreto di beatificazione lo scorso 1° luglio. Adesso la famiglia vocazionista si sta organizzando per il grande giorno. Per la beatificazione è stato riconosciuto definiti- vamente il miracolo attribu- ito al sacerdote di Pianura: la guarigione da un tumore, avvenuta nel 1998, della signora Gaetanina Meloro, italo-ameri- cana di Paterson, New Jersey, Usa. È toccato alla Segreteria di Stato di Città del Vaticano e all’Uf- ficio celebrazioni liturgiche del Santo Padre indicare la data dell’evento: il 7 maggio 2011, come è stato comu- nicato da padre Ludovico Caputo, Padre Generale dei Vocazionisti, il quale sotto- linea quanto sia importante questo periodo di prepara- zione: «Stiamo mettendo a punto la macchina organiz- zativa: avremo bisogno di un esercito di volontari». (continua a pag. 8) Ciro Biondi L’infiltrazione criminale nell’area flegrea: il pizzo e gli “affari” di due clan. Parla il coordinatore nazionale di Sos Impresa UN APPELLO AI COMMERCIANTI Luigi Cuomo: «Con la camorra non ci sarà mai vero sviluppo, tutti alla manifestazione di Pozzuoli» Pianura cambierà grazie a don Giustino Grande mobilitazione di volontari per la beatificazione del fondatore dei Vocazionisti Trappola a Fuorigrotta quando gioca il Napoli Vangelo sulla spiaggia Il pulmino per disabili Anche da Pozzuoli le “Sentinelle del Mattino” al Summer Event per scoprire la nuova evangeliz- zazione tra i giovani: il significato dell’incontro con Gesù Pag. 9 La Pro Handicap si dota di un mezzo di trasporto utilissimo nell’area flegrea. Il vescovo: la forza del volontariato e l’impor- tanza dei segni concreti Pag. 15 Per seguire la squadra del cuo- re troppi tifosi usano l’auto. I residenti assediati dai par- cheggiatori abusivi Pag. 5 Riuniti gli Uffici diocesani, confronto con i quattro Cen- tri pastorali: Profetico, Rega- le, Liturgico, Culturale Pag. 7 La Chiesa del Sinodo prepara il suo futuro P oco più di due mesi fa una maxiretata ha destato grande scalpore a Pozzuoli. Alla fine di giugno, infatti, nell’area flegrea sono stati effettuati 82 arresti per reati come omicidio, estorsione, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, usura, appalti truccati… Gli ar- restati apparterrebbero, secondo gli inquirenti, ai due clan camorristici attivi tra Pozzuoli e Quarto. La scoperta di simile infiltrazione cri- minale nel territorio non può non far riflettere. Così Luigi Cuomo, coordinatore nazionale di Sos Impresa e portavoce dell’associazione An- tiracket “Pianura per la Legalità”, ha lanciato un appello ai commercianti dell’area flegrea e, in particolare, agli esercenti di Pozzuoli. Perché un appello ai commercianti? «Dalle indagini emerge che moltissimi opera- tori economici erano, e probabilmente sono ancora, vittime dei due clan: ad essi erano co- stretti a cedere parte dei loro incassi insieme alla dignità e alla libertà d’impresa. Le inda- gini, durate anni, sono state favorite dalle in- tercettazioni telefoniche e ambientali, come ha spiegato il procuratore capo Giandomenico Lepore». Cosa significa l’arresto di decine di persone ritenute affiliate ai clan locali? «Il blitz, effettuato dai carabinieri del Coman- do provinciale di Napoli e della Compagnia di Pozzuoli, rappresenta un evento importante per i Campi Flegrei e dimostra soprattutto due cose». (continua a pag. 3) c.b. "Pesodebito", vignetta degli studenti del "Boccioni" per un concorso dell'Ascom sul tema dell’usura e del pizzo

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Segni dei Tempi, testata di attualità sociale, culturale e religiosa

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n. 9 - settembre 2010anno XVIAnno Paolino DiocesanoSEGNI DEI TEMPI

www.segnideitempi.it

Registrazione del Tribunale di Napoli n° 5185 del 26 gennaio 2001

Oltre cinquantamila fedeli provenienti da tutto il mondo. Per ospitare una simile concentrazio-ne di persone si pensa allo stadio San Paolo o, in alternativa, alla Mostra d’Oltremare. Sarà un even-to straordinario la beatifi-cazione del Venerabile don Giustino Maria Russolillo. Un momento importante per la diocesi di Pozzuoli e per la città di Napoli dopo la firma di Benedetto XVI al decreto di beatificazione lo scorso 1° luglio. Adesso la famiglia vocazionista si sta organizzando per il grande giorno. Per la beatificazione è stato riconosciuto definiti-vamente il miracolo attribu-ito al sacerdote di Pianura:

la guarigione da un tumore, avvenuta nel 1998, della signora Gaetanina Meloro, italo-ameri-cana di Paterson, New Jersey, Usa. È toccato

alla Segreteria di Stato di Città del Vaticano e all’Uf-ficio celebrazioni liturgiche del Santo Padre indicare la data dell’evento: il 7 maggio 2011, come è stato comu-nicato da padre Ludovico Caputo, Padre Generale dei Vocazionisti, il quale sotto-linea quanto sia importante questo periodo di prepara-zione: «Stiamo mettendo a punto la macchina organiz-zativa: avremo bisogno di un esercito di volontari».(continua a pag. 8)

Ciro Biondi

L’infiltrazione criminale nell’area flegrea: il pizzo e gli “affari” di due clan. Parla il coordinatore nazionale di Sos Impresa

UN APPELLO AI COMMERCIANTILuigi Cuomo: «Con la camorra non ci sarà mai vero sviluppo, tutti alla manifestazione di Pozzuoli»

Pianura cambierà grazie a don GiustinoGrande mobilitazione di volontari per la beatificazione del fondatore dei Vocazionisti

Trappola a Fuorigrottaquando gioca il Napoli

Vangelo sulla spiaggia Il pulmino per disabiliAnche da Pozzuoli le “Sentinelle del Mattino” al Summer Event per scoprire la nuova evangeliz-zazione tra i giovani: il significato dell’incontro con Gesù

Pag. 9

La Pro Handicap si dota di un mezzo di trasporto utilissimo nell’area flegrea. Il vescovo: la forza del volontariato e l’impor-tanza dei segni concreti

Pag. 15

Per seguire la squadra del cuo-re troppi tifosi usano l’auto. I residenti assediati dai par-cheggiatori abusivi

Pag. 5

Riuniti gli Uffici diocesani, confronto con i quattro Cen-tri pastorali: Profetico, Rega-le, Liturgico, Culturale

Pag. 7

La Chiesa del Sinodoprepara il suo futuro

Poco più di due mesi fa una maxiretata ha destato grande scalpore a Pozzuoli. Alla fine

di giugno, infatti, nell’area flegrea sono stati effettuati 82 arresti per reati come omicidio, estorsione, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, usura, appalti truccati… Gli ar-restati apparterrebbero, secondo gli inquirenti, ai due clan camorristici attivi tra Pozzuoli e Quarto. La scoperta di simile infiltrazione cri-minale nel territorio non può non far riflettere. Così Luigi Cuomo, coordinatore nazionale di Sos Impresa e portavoce dell’associazione An-tiracket “Pianura per la Legalità”, ha lanciato un appello ai commercianti dell’area flegrea e, in particolare, agli esercenti di Pozzuoli. Perché un appello ai commercianti? «Dalle indagini emerge che moltissimi opera-tori economici erano, e probabilmente sono ancora, vittime dei due clan: ad essi erano co-stretti a cedere parte dei loro incassi insieme alla dignità e alla libertà d’impresa. Le inda-gini, durate anni, sono state favorite dalle in-tercettazioni telefoniche e ambientali, come ha spiegato il procuratore capo Giandomenico Lepore». Cosa significa l’arresto di decine di persone ritenute affiliate ai clan locali?«Il blitz, effettuato dai carabinieri del Coman-do provinciale di Napoli e della Compagnia di Pozzuoli, rappresenta un evento importante per i Campi Flegrei e dimostra soprattutto due cose». (continua a pag. 3)

c.b."Pesodebito", vignetta degli studenti del "Boccioni" per un concorso dell'Ascom sul tema dell’usura e del pizzo

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Rione Terra: difesa del lavoro e riapertura del DuomoUna lettera del vescovo al presidente della RegioneIl vescovo di Pozzuoli, mon-

signor Gennaro Pascarel-la, nel periodo estivo, subi-to dopo aver incontrato gli operai impegnati nei lavori sul Rione Terra, ha inviato una lettera al presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, per sollecitare il pro-sieguo dei lavori sull’antica rocca puteolana. «Quale pastore di questa comu-nità - ha scritto monsignor Pa-scarella - penso ai tanti operai, che in data odierna ho incon-trato e ascoltato, alle loro fami-glie che da un giorno all’altro rischiano di trovarsi nella si-tuazione di precarietà economi-ca e perdita di impiego. Sono famiglie che vivono nella nostra terra e la loro preoccupazione e sofferenza è la preoccupazione e sofferenza del Vescovo. Penso poi a tutti quelli che guardano con speranza al ri-lancio culturale, turistico ed economico di Pozzuoli e dell’in-tera area flegrea. Penso infine a tutta la comu-nità cristiana della città e della diocesi di Pozzuoli che da trop-

pi anni reclama che sia restitui-ta al culto la Chiesa Madre che custodisce le memorie e le radici della propria fede. La cattedra-le rappresenta il segno visibile dell’unità dei fedeli intorno al loro pastore che è il Vescovo. Un altissimo senso simbolico ed identitario di una comuni-tà che per troppi anni si è vista privata del luogo per eccellenza del proprio essere Chiesa. Già in tanti con estrema sod-disfazione hanno potuto vedere con i propri occhi l’eccellente stato di avanzamento dei lavori per la Cattedrale e la sede epi-scopale e la speranza si è fatta più viva. Signor Presidente, il 30 mag-gio scorso ho, con tutti i miei fedeli, dato inizio solennemen-te ad un periodo giubilare nel ricordo del 1950° anniversario della venuta dell’Apostolo Paolo a Pozzuoli. Il fausto anniversa-rio sarà valorizzato da diverse iniziative religiose e culturali. Ci sarà per il prossimo autunno un Convegno Internazionale di studi storici, biblici e archeolo-gici sulla figura di San Paolo e

converranno a Pozzuoli alcuni tra i maggiori esperti mon-diali in materia. In occasione dell’Anno paolino diocesano stiamo attendendo la confer-ma della visita pastorale che il Santo Padre Benedetto XVI vorrà fare nella nostra comu-nità diocesana: sarebbe bello che il Papa nella primavera del 2011 potesse ripercorrere lo stesso itinerario di san Paolo,

nei medesimi luoghi, e potesse visitare e consacrare la magni-fica Cattedrale che ritorna ad essere centro pulsante di vita e di fede. Pozzuoli in questo modo potrà diventare una ec-cellente finestra aperta per di-mostrare che cose giuste e buone è possibile realizzarle anche nel nostro mezzogiorno d’Italia». Sembra che la Regione abbia disposto di sbloccare i soldi

dei finanziamenti europei per terminare i lavori del Rione Terra. I fondi (9 milioni per completare il campanile della cattedrale e altri 4 per le arte-rie di collegamento con Poz-zuoli) erano stati bloccati dal presidente regionale Caldoro per lo sforamento del patto di stabilità fissato con il Mi-nistero. Il cammino appare ancora lungo.

PRIMO PIANOSEGNI FLEGREI

2settembre 2010

Direttore Responsabile: Salvatore MannaDirettore Editoriale: Carlo LettieriRedazione: Paolo Auricchio, Pino Natale, Ciro Biondi, Armando PatiernoCollaborano: Maddalena Annigliato, Ida Artiaco,Vincenzo Boccardi, Valentina Cavaliere, Fabio Cutolo, Eugenio d'Accardi, Gaetano Lombardi, Nello Mazzone, Maria Rosaria Merone, Giovanni Moio, Alessan-dro Napolitano, Gianni Palmers, Raffaela Pingi, Angelo VolpeSegni dei Tempi on-line: Riccardo Lettieri - Francesco Schiano di Cola (portale)Grafica e impaginazione: Luca Scognamiglio (www.ZendoADV.it)Fotografie: Redazione Segni dei Tempi Stampa delle 4.000 copie: STIEM S.p.A.Pubblicità e amministrazione: coop. Ifocs

Mensile della Diocesi di Pozzuoli, realizzato presso il Centro Studi per il Volontariato - Caritas diocesana, grazie alle collaborazioni gratuite ed all’utilizzo dei contributi giunti da: “otto per mille” e privati.Registrazione del Tribunale di Napoli n° 5185 del 26 gennaio 2001

Redazione c/o Centro Studi per il Volontariato Via N. Fasano, 9 - 80078 Pozzuoli (NA) telefax 081.853.06.26 - 393.586.19.41 - e-mail: [email protected]

www.segnideitempi.it - www.segniflegrei.it

anno XVI - n. 9 - settembre 2010

Associato all’USPI

Federazione Italiana Settimanali Cattolici Unione Stampa Periodica Italiana

Associato alla Fisc

SEGNI DEI TEMPI

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SEGNI FLEGREIPRIMO PIANO

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(segue dalla prima pagina)Quali cose?«La prima è che moltissimi imprendi-tori, contrariamente a quanto afferma-vano, erano sotto estorsione da parte di ben due clan; la seconda è che oggi esiste una condizione storica per libera-re gli imprenditori e Pozzuoli dall’op-pressione camorristica e difendere la libera impresa legale in una proiezione di sviluppo produttivo ed occupazione vera a favore della città, delle sue im-prese e delle sue maestranze. Da tempo stavamo osservando quanto avveniva soprattutto alla luce dei grandi proget-ti di rilancio delle attività produttive e della riconversione post industriale della città. Ma eravamo preoccupati del peso che la camorra poteva avere in questi processi. Tutti gli imprenditori piccoli e meno piccoli che abbiamo in-contrato ci hanno detto per mesi che “qui la camorra non c’è e se c’è non si vede e, comunque, non si sente”. Era-no bugie. Gli arresti di giugno ne sono il sigillo. La camorra a Pozzuoli c’era, c’è ancora oggi, meno forte, più debole ma non meno dannosa. Dove c’è un forte potere criminale che condizio-na l’economia locale non c’è sviluppo produttivo, non ci sono investimenti sani e occupazione vera». Si può cambiare?«Oggi siamo di fronte a una occasione storica perché se questi arresti, che sono frutto solo delle indagini condotte dalla Direzione antimafia di Napoli e dalle forze dell’ordine, diventano un moto di liberazione della parte sana della società economica, civile e culturale di Pozzuo-

li, allora sì che possiamo credere con forza in un futuro prossimo di sviluppo libero da condizionamenti malavitosi. Si libererebbero, cioè, migliori energie economiche, non solo locali, per inve-stire in questa città e per offrirle quelle opportunità che merita; insomma, si potrebbe rilanciare Pozzuoli nei circuiti turistici e produttivi del nostro Paese».

Allora cosa bisogna fare?«E’ necessario che tutti facciano la loro parte. La Procura e le forze dell’ordi-ne hanno fatto la loro. Ma non basta, per liberare Pozzuoli dalla camorra e dal suo potere devastante occorre che anche le imprese, i lavoratori, la Chie-sa, gli intellettuali, il variegato mondo dell’associazionismo e del volontariato laico e religioso scendano in campo. È

necessario che le vittime denuncino le estorsioni subite aiutando gli inqui-renti a far condannare in tribunale gli imputati con pene certe ed esempla-ri. Lo si può fare se insieme facciamo corpo unico nell’obiettivo condiviso di difendere questa città, i suoi giovani e soprattutto il suo presente che è la base per costruire il futuro. Per questo,

Sos Impresa ha deciso di essere accan-to ai commercianti e agli imprenditori di Pozzuoli per aiutarli a difendere le loro aziende e a liberarsi dalla mor-sa criminale che limita la loro libertà d’impresa». Ma non c’è rischio nel denunciare i camorristi?«Oramai segnalare le estorsioni non è più pericoloso come lo era vent’anni

fa, soprattutto se chi si ribella non lo fa da solo ma dentro un contesto asso-ciativo che aiuta e dà forza per gestire efficacemente tutte le fasi della denun-cia, prima, durante e dopo. Esperien-ze recenti e meno recenti a Napoli a Palermo e in molte città del Sud lo dimostrano e lo confermano quotidia-namente». C’è l’esempio del quartiere di Pia-nura…«E’ un’altra zona del territorio flegreo dove il racket è stato combattuto e vinto da un’associazione antiracket che ha saputo fare tesoro dell’esperien-za di altri e dove oggi si può dire no all’estorsione ed esercitare più libera-mente la propria impresa, senza l’incu-bo dell’esattore di turno che riscuote il pizzo, che tra l’altro si può manifestare in mille modi diversi. I casi di Pianura sono stati tutti gestiti nella massima sicurezza personale ed aziendale, tanto che mai nessuna ritorsione è stata su-bita da quei commercianti che hanno denunciato». In sintesi, qual è l’appello che lan-ciate?«Parlare, discutere liberamente e sen-za paura, perché il silenzio e la paura sono i migliori alleati della camorra. Invitiamo tutti a partecipare a una manifestazione pubblica a Pozzuoli per parlare liberamente di quello che è successo, ma soprattutto di quello che può e deve ancora avvenire per dare spazio a uno sviluppo economico culturale e civile degno di questa bel-lissima città».

Ciro Biondi

È l’ora di denunciarela morsa del racket

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tel 081 229 67 53 fax 081 372 04 [email protected]

Come battere pizzo e usura

Sos Impresa è un’associazione fondata da un gruppo di commercianti nel 1991 a Palermo per difendere la libera iniziativa imprenditoriale, opporsi al racket e resistere alla criminalità organizzata. Oltre a favorire nuove iniziative antiracket e antiusura, comprese le proposte legislative, l’associazione garantisce assistenza legale e solidarietà agli imprenditori vittime della criminalità. Altra attività di Sos Impresa è la pubblicazione di studi, ricerche e docu-menti di approfondimento e informazione sul fenomeno mafioso e sulle strategie di risposta, testi che vengono pubblicizzati attraverso incontri, dibattiti e convegni. Per esempio, risonanza nazionale ha avuto il libro bianco “Estorti & riciclati”, con un'analisi dei fenomeni dell'estorsione e del riciclaggio e un intervento inedito del giudice Giovanni Falcone; clamore ha anche suscitato la prima indagine nazionale sul fenomeno dell’usura (1993). L’anno successivo fu pubblicato il saggio “Come libe-rarsi dall'usura”, che descrive sia il mondo degli usurai che il calvario delle vittime e che propone un vademecum di difesa.Sos impresa ha riferimenti in tutta Italia. La sede centrale è a Roma presso la Confesercenti nazionale in via Nazionale 60, il sito web è www.sosimpresa.it.

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TERRITORIO

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SEGNI FLEGREI

La Foresta custodisce anche un patri-monio storico e letterario di primissima importanza oltre che naturalistico. Fu qui che approdò, come canta l’Iliade, il troiano Enea proprio per avere il respon-so della Sibilla e fu su queste spiagge che i greci approdarono per fondare Cuma. La Foresta, oggi appartenente al Dema-nio Forestale della Regione Campania, è tuttora conosciuta con l’originario nome di Selva Gallinaria, attribuitole grazie alla considerevole presenza nell’antichi-tà della cosiddetta Gallinella d’acqua. Tre i percorsi proposti dalla Regione: il “Percorso del tempio – tra natura e storia”, il “Percorso della Silva Galli-naria – il lecceto storico” e il “Percorso delle dune – dal mare al lago”. I pri-mi due tracciati sono facilitati per i di-versamente abili. Gli esperti e i tecnici della Regione, diretti Claudio Ansanel-li, direttore del Settore Tecnico Ammi-nistrativo Provinciale delle Foreste, lo Stapf di Napoli, hanno previsto modu-li didattici destinati agli alunni delle scuole primarie (“La foresta racconta” e “La foresta di Cuma luogo di storia

e di cultura”) e agli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado (“La foresta è un mondo complesso”, “Il suolo e i suoi abitanti” e “Coltiviamo la diversità”). «La vicinanza all’acropoli di Cuma esalta l’importanza del sito – spiega Ansanelli – attendiamo di poter accedere ai finanziamenti del Progetto Integrato Rurale per le Aree Protette, il Pirap, per recuperare interamente la zona umida e renderla permanente per la fauna migratoria. Intanto la Foresta già sta ospitando i gruppi scolastici e ci sono diverse richieste di associazioni naturalistiche e di birdwatching che stanno facendo richiesta per inserirsi nel calendario delle attività». Percorrendo i sentieri all’interno della foresta, non si può non rimanere affascinati dalla varietà ambientale presente. Il bosco è quasi esclusivamente costituito da al-beri di leccio, una quercia sempreverde. La costa, le dune, la foresta sempreverde costituiscono un importantissimo ecosi-stema: la spiaggia è sito di importanza comunitaria (sic) ed è sottoposta ad una particolare disciplina di tutela.

Flora & fauna

La collaborazione di tutti per la Foresta di CumaGrazie al treno la visita alla nuova oasi regionale

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Un tesoro unico. La “Fo-resta regionale Area Fle-

grea e Monte di Cuma” è l’ul-tima novità, ma anche tra le risorse più preziose di tutto il territorio. Per anni inaccessi-bile al grande pubblico, ai pie-di del promontorio di Cuma, custodisce un patrimonio naturale che non ha parago-ni, paradossalmente “custodi-to” dagli scarichi fognari del mal funzionante depuratore che serve la città di Napoli e praticamente tutti i comuni dell’area metropolitana. Di fatto, la presenza di liquami in prossimità della battigia ha impedito l’uso della spiaggia e la conseguente speculazione. Il 22 luglio è stata ufficial-mente inaugurata la stazione di “Cuma” della linea Circu-mflegrea della Sepsa (la foresta è aperta già dallo scorso anno) che consente ai viaggiatori di accedere direttamente nel cuore dell’area verde, ai piedi dell’acropoli. Ma la fermata a Cuma non è solo una sempli-ce stazione. È molto di più. Si-tuata al centro dei cento ettari

della foresta, l’edificio è un centro polifunzionale. Al suo interno, infatti, sono presenti sale attrezzate per attività di-dattiche, conferenze, percorsi visivi, nonché una foresteria in grado di ospitare ricerca-tori e naturalisti. L’intervento di recupero e riqualificazio-ne della stazione ferroviaria della linea Circumflegrea è stato effettuato dal settore Foreste dell’assessorato regio-nale all’Agricoltura di intesa con la Sepsa. La foresta, che si ritrova all’interno del Parco dei Campi Flegrei, è impor-tantissima per il sistema della biodiversità, della ricchezza naturalistica e boschiva della Campania. «La prossima tappa – ha spiegato Vito Amendolara, assessore regionale all’Agricol-tura – è provare a trovare mo-menti di sintesi. Dopo tanti investimenti sul territorio è ora di trasformare le risorse in patrimonio. Sarà compi-to nostro e dell’Ente Parco Regionale dei Campi Flegrei mettere insieme associazioni

e cooperative che già stanno lavorando. Certo è che biso-gna continuare a fare sforzi imprenditoriali, continuare a formare per migliorare il livel-lo di accoglienza e migliorare il livello di competitività del nostro territorio: perché basta veramente poco, nonostante le nostre ricchezze, a deviare i flussi turistici su mete più convenienti anche dal punto

di vista economico». Chiede sinergie anche l’assessore ai Trasporti Sergio Vetrella: «Bi-sogna convocare al più presto una conferenza di servizi con la Soprintendenza per riuscire a collegare la stazione all’in-gresso del sito del Parco ar-cheologico di Cuma». La Foresta è un esempio di collaborazione delle istitu-zioni del territorio (Regione,

Parco, Soprintendenza, Sep-sa) ed è un’occasione da non perdere per la valorizzazione del patrimonio. Ristrutturare la stazione da anni abbando-nata, rendere percorribili i sentieri della selva e promuo-verla sono le prime tappe di un lungo percorso per evitare che la zona ritorni in uno sta-to di abbandono.

c. b.

Informazioni. Sul sito terredicampania.it è possibile sfogliare ”Il Bosco e la Duna”, il programma delle attività fino ad ottobre. La foresta è aperta tutti i giorni dalle ore 8,00 alle 14,20. Fino a settembre la foresta sarà aperta anche di sabato e domenica. Chi vuole partecipare agli itine-rari può contattare il Settore Tecnico Amministrativo Provinciale delle Foreste di Napoli: Centro Direzionale, Isola A6, telefonando al numero 081.7967611 o inviando un’email: [email protected]

Come arrivare. Per utilizzare il treno è necessario informarsi per gli orari sul sito sepsa.it, tenendo presente che fino al 10 settembre vige l’orario estivo. Gli utenti diretti a Cuma dovranno fornirsi di titolo di viag-gio della fascia U2. Poiché in questa località non sono previste rivendite di titoli di viaggio, né emettitrici automatiche. Al fine di evitare di incor-rere nelle sanzioni previste dalle vigenti normative, gli utenti dovranno aver cura di acquistare in anticipo il titolo di viaggio per il ritorno.

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TERRITORIO

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SEGNI FLEGREI

Con il campionato di calcio è tornato anche l’assedio delle auto in cerca di posti. Fuorigrotta ostaggio della partita per ore

Pienone allo stadio, quartiere in tilt La sosta selvaggia e i parcheggiatori abusivi penalizzano innanzitutto gli abitanti del quartiere

Il San Paolo, ovvero Fuorigrotta, il nome del quartiere identifica lo sta-

dio cittadino, proprio come Marassi a Genova o San Siro a Milano. Il San Paolo è da ben 50 anni il terzo sta-dio d’Italia, un impianto famoso nel mondo: era il palcoscenico di Mara-dona e qui si sono disputate partite dei Mondiali di calcio (1990) e dei Giochi Olimpici (1960). Un’arena che ha ospitato anche altre impor-tanti manifestazioni, dai meeting di atletica ai concerti (memorabile l’esi-bizione dei Rolling Stones nel 1982). L’orgoglio degli abitanti di Fuorigrot-ta per questo fiore all’occhiello però spesso lascia spazio al malessere, per via dei disagi che nascono proprio a causa dell’intensa attività del San Paolo. Principale imputato è il feno-meno del parcheggio selvaggio, una situazione antipatica che blocca per svariate ore un intero quartiere. Non ci sono parcheggi e i consigli, anche su Internet, si sprecano affinché i ti-fosi o gli spettatori incauti evitino di raggiungere lo stadio con la propria auto. Una situazione mai risolta, no-nostante l’esistenza di un parcheggio per circa duemila posti auto costruito in occasione dei mondiali del 1990 nell’area sottostante lo stadio San Pa-olo. La mancata utilizzazione del par-cheggio ha creato parecchi problemi ai residenti e ai tifosi. A ciò si aggiunga che la mancata scelta dell’Italia come paese ospitante gli Europei del 2016 ha annullato un possibile restyling dell’area, con la nascita di ottomila

posti per le auto e settecento per i bus. «Ogni volta che c’è la partita si respira un clima da coprifuoco – racconta un residente – gli abitanti del quartiere restano imprigionati in casa per l’in-vasione dei tifosi i quali, non essen-doci sufficienti parcheggi, si sentono autorizzati a posteggiare le auto in seconda e terza fila, sui marciapiedi, all’ingresso dei passi carrabili e anche vicino a barriere architettoniche per handicap. Così le nostre auto di-ventano ostaggio della partita». C’è anche chi segnala la presenza di «in-dividui poco raccomandabili che si spacciano per parcheggiatori e che, con una accentuata autorità, diri-gono, in modo anarchico, il flusso delle autovetture». C’è persino chi afferma di essere stato bruscamente invitato a pagare il parcheggio sot-

to casa, nonostante il regolare per-messo sosta concesso ai residenti. Ma la cosa più sconcertante avviene dopo la partita. Ci racconta ancora il primo interlocutore (anonimo per paura di intimidazioni) che «dopo la partita tutti i tifosi hanno fretta di uscire dall’ingorgo, a grande veloci-tà e anche contromano, in auto op-pure su motorini che sfrecciano sui marciapiedi incuranti dei pedoni. Per almeno un’ora noi residenti siamo co-stretti a rintanarci in casa per evitare di essere travolti. E, guarda caso, dopo

Fuorigrotta si ripopola, stavolta grazie ai residenti che hanno riacquistato la libertà…». L’auspicio è aprire il fan-tomatico parcheggio da 2000 posti e che le forze dell’ordine contrastino il parcheggio selvaggio. E c’è anche l’invito a utilizzare (da parte dei cittadini) e a rafforzare (da parte delle aziende di trasporto) i tan-ti mezzi di collegamento, in nessuna parte della città così numerosi: Me-trò 2, Cumana, Linea 6, Anm, Sepsa, Ctp…

Ciro Di Bello

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DENTRO LA DIOCESI

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Le relazioni dei Centri pastorali: Profetico, Regale, Liturgico, Culturale. Al lavoro anche per le comunicazioni sociali

La Chiesa di Pozzuoli prepara il futuroUn impegno che prosegue il cammino del Sinodo. Il vescovo: «Donare il proprio ascolto all’altro»

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Due giorni intensi per confrontarsi sulle attività

portate avanti dagli Uffici dei quattro ambiti pastorali in cui è strutturata la Diocesi di Poz-zuoli. Un incontro fatto per conoscersi e discutere, voluto, per la prima volta nella storia della Chiesa puteolana, dal vescovo, monsignor Gennaro Pascarella. Dal 30 giugno al 1° luglio nell’Auditorium del Seminario i quattro sacerdoti a cui sono stati affidati i quat-tro Centri Pastorali – Profeti-co (don Pino Natale), Regale (don Fernando Carannante), Liturgico (monsignor Franco Bartolino) e Culturale (mon-signor Luigi Longobardo) – hanno illustrato le attività e le proposte per il futuro alla luce del lavoro e delle indicazioni dell’VIII Sinodo diocesano. «Ogni volta dobbiamo ricor-dare – ha esordito il vescovo sottolineando l’importanza dell’incontro – che se vogliamo costruire qualcosa dobbiamo stare con gli altri con il corpo,

con la mente, con la volontà e con il cuore… In ogni incon-tro bisogna essere presente in modo responsabile, donando il proprio ascolto all’altro per entrare nel suo mondo pro-fondamente. Radunarci per noi cristiani significa molto: il Signore ci ha promesso la sua presenza quando ci raccoglia-mo nel Suo Nome». Ad in-trodurre la due giorni è stato don Pino Natale che ha dato degli spunti sul tema: “Quale Chiesa a Pozzuoli dopo il Si-nodo?”. «Compito della Cu-ria – ha spiegato don Pino – è tenere vivo lo spirito del Sino-do». Per il Centro Regale è stato annunciato un maggiore coinvolgimento delle detenute nel Centro San Marco, la na-scita di una fondazione antiu-sura, la Casa famiglia “Dopo di noi”e il consolidamento dell’ufficio Migrantes. «L’uffi-cio per la Pastorale Giovanile – ha ricordato il responsabile del Centro Profetico – si sta organizzando per la prossi-

ma GMG di Madrid, mentre in occasione della prossima Giornata Diocesana della Gio-ventù si sta promuovendo un gemellaggio con altre diocesi paoline, come Malta, Siracusa e Reggio Calabria. Molti gio-vani saranno ospitati da fami-glie di Pozzuoli». Inoltre il 6 gennaio è prevista la Giornata della Vita, ripartirà il corso di formazione per famiglie e sarà rilanciato lo Sportello Affido. Il Centro Liturgico ha annunciato il consolidamento dell’esperienza di formazione permanente con tema “mini-sterialità liturgica nelle Lettere di San Paolo”. Riprenderanno gli incontri con i sacristi e il corso per foto-cineoperatori. Due appuntamenti importan-ti: la preparazione al prossimo Congresso Eucaristico e la Giornata Regionale delle Vo-cazioni che si svolgerà a Poz-zuoli. L’ultimo nato in Dio-cesi è il Centro Culturale: «Il nostro lavoro - ha dichiarato il responsabile - è volto a creare

lo spirito di comunione. La nostra attività è trasversale». In particolare è stata eviden-ziata l’attività dell’Ufficio Beni Culturali che ha provveduto alla catalogazione del fondo antico della Biblioteca Dio-cesana. Intanto è in prepara-zione una mostra bibliografi-ca su San Paolo a cura della Biblioteca Diocesana mentre si consolidano sempre di più le attività dell’associazione Nemea che sta promuovendo gli itinerari paolini diocesa-ni. Ancora: si sta fondando l’Associazione Giovanile per il Turismo e organizzando un Pellegrinaggio a Malta, men-tre il 4 ottobre sarà celebrata

la Giornata dell’Ambiente. Infine, è stata ricordata l’at-tività dell’Ufficio Comunica-zioni Sociali che a dicembre proporrà un convegno dedi-cato a “San Paolo, comuni-catore del Vangelo”, nonché la nascita di una radio dio-cesana, mentre a maggio sarà celebrata la Giornata delle Comunicazioni Sociali. La seconda giornata è stata ca-ratterizzata da un momento di dibattito tra i presenti. In particolare è stata evidenziata la mancanza di una previsio-ne economica delle varie atti-vità ed è stata sollecitata una ripresa del percorso diaconale in diocesi.

Ritiro residenziale dei diaconi

Il dono e la forza dell’Eucarestia, la carità, il servizio, l’amore verso Dio e i fratelli, sono stati i punti forti e fondamentali delle meditazioni tenute dal vesco-vo monsignor Gennaro Pascarella ai diaconi permanenti ed alle loro mogli, nel ritiro vissuto a Benevento, nel “Centro La Pace”, il 4 e 5 settembre.L’ascolto del vescovo, la preghiera ed il confronto, il tutto alla luce della Parola, hanno scandito i tempi del ritiro e hanno guidato il collegio diaconale, che si prepara ad un anno pastorale particolarmente intenso.Infatti, gli impegni spirituali e pastorali dell’Anno Paolino Diocesano, come è stato sottolineato, chiedono ai diaconi ed alle loro famiglie una presenza viva e efficace nella società, dove lo sguardo verso gli ultimi e verso le sofferenze, specie quelle nascoste, deve accompa-gnarsi alla capacità di saper leggere il mondo ed interpretarlo nelle ansie spirituali e culturali nonché nelle disuguaglianze sociali, esclusivamente alla luce di Cristo e della Parola di Dio.Per essere presenti con efficacia nel mondo, il diacono deve sempre crescere nel suo intimo rapporto con il Signore, deve pregare nella pienezza del tempo e deve avere un continuo impegno di carità.Durante la celebrazione eucaristica di domenica, i diaconi hanno poi rinnovato dinanzi al vescovo, con vera gioia inte-riore, gli impegni assunti il giorno della ordinazione: “Se vivo Cristo, non sarò più schiavo del mondo ma ne sarò il rinnova-tore”.

Roberto Rapalo

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Un sacerdote sentito come un santo dalla popolazioneIl lungo iter della beatificazione di padre Russolillo

Pianura si mobilita organizzando una serie di eventi per valorizzare il percor-so turistico–religioso–culturale legato al futuro Beato. Tra le iniziative la for-mazione di una squadra di volontari per garantire la sicurezza e la tranquil-lità durante tutte le fasi della manife-stazione: stanno per partire i corsi, a cura di Gianni Palmers, addetto stam-pa e membro dell’Associazione “Amici di Don Giustino”. Negli incontri sa-ranno fornite le linee guida per una dettagliata conoscenza del quartiere di Pianura, nonché le informazioni sulla vita del Beato; particolare attenzione è per il grande contributo, spirituale e civile, che il fondatore dei Vocazioni-sti ha dato alla sua località di nasci-ta. Si punta a formare 300 volontari, impegnati nei diversi settori d’interesse (compresi la reperibilità degli alloggi e i trasporti), ognuno dei quali seguito da un coordinatore ad hoc. L’auspi-cio, una volta preparati i volontari, è che questi possano dar vita successiva-mente a comitati locali che contribu-iranno alla crescita civile e culturale

del territorio; una sorta di continuità con l’esperienza che stanno per vivere, fatta di valori ed amore per il prossi-mo, proprio come gli insegnamenti di Don Giustino. «Conoscere la figura di questo sacerdote - spiega Gianni Palmers - è, infatti, un arricchimento incredibile sia spirituale che persona-le. La speranza è che si possa partire con una nuova fase per Pianura. La figura di don Giustino può sovvertire questa tendenza dando ai ragazzi del quartiere un esempio chiaro ed unico di quali siano le vere icone da seguire. L’importante è credere in questo cam-biamento sfruttando tutte le occasioni, come questo coinvolgimento dei ragaz-zi nella vita di Pianura e continuare a creare stimoli ed opportunità senza inutili chiacchiere e propositi incom-piuti». Chi vuole entrare a far parte del gruppo dei volontari può rivolgersi a padre Ciro Sarnataro, responsabile del Coordinamento per la Beatifica-zione o recarsi al Vocazionario in via Don Giustino Russolillo, 14.

Valentina Cavaliere

La rivoluzione dei volontari

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(segue dalla prima pagina)

Padre Ludovico Caputo è anche l’ultimo dei Voca-

zionisti ad aver conosciuto don Giustino. Lui era seminarista al Vocazionario quando il sa-cerdote di Pianura spirò nel 1955. «La sensazione che ho sempre avuto – ricorda padre Ludovico – è che don Giustino avrebbe avuto gli onori dell’al-tare. Qualcuno ha anche insi-nuato che don Giustino volesse la santificazione. Ma noi oggi applichiamo un altro grande insegnamento del nostro fon-datore. Don Giustino, infatti, diceva: “dire di ogni persona assente tutto il bene possibile”. E ora noi non possiamo che dire la verità su Don Giustino: egli aveva un’anima integrale, per la santificazione universa-le». «Don Giustino – afferma Gianni Palmers, giornalista e studioso della vita del sacerdote – è già sentito come un santo dalla popolazione. Questo è un aspetto importante poiché ci fa capire anche il legame con la sua terra: Pianura e la chiesa di

Pozzuoli. È nella nostra diocesi che si è formato ed è da Pianura che è partita la sua azione per il mondo». Come tutti gli iter della santificazione, anche per don Giustino la strada è stata lunga. Il decreto di apertura del processo fu firmato il 23 aprile del 1978 da monsignor Salva-tore Sorrentino, vescovo di Poz-zuoli. Due anni dopo si insediò nell’auditorium della Curia di Napoli il Tribunale ecclesiasti-co regionale composto da dieci membri. Le persone chiamate a testimoniare furono interrogate sulle virtù teologali (fede, spe-ranza, carità) e cardinali (pru-denza, giustizia, fermezza, temperanza) di don Giustino. Fu Giovanni Paolo II che il 18 dicembre del 1997 riconobbe le virtù eroiche di don Giusti-no e lo proclamò Venerabile. «Per la beatificazione –aggiun-ge padre Giacomo Capraro, Postulatore Generale che ha sostituito lo scomparso padre Oreste Anello – è stata pre-sentata la guarigione della si-gnora Meloro, 59 anni, affetta da una grave forma di carci-

noma. Alla notizia del male, la signora decise di sperare nella guarigione e si affidò alla in-tercessione di don Giustino». A pregare il Venerabile furono i parenti dell’ammalata, i voca-zionisti e i fedeli della parroc-chia di Paterson mentre le cure mediche anda-rono avanti. Il 21 aprile del 1998 ci fu la completa gua-rigione come a t t e s t a r o n o medici e i periti ad ispectione.

Nel 2009 la Consulta Medica del Vaticano ha riconosciuto l’inspiegabilità scientifica della guarigione. Di recente: il 12 dicembre 2009 si è tenuto il Congresso Peculiare dei Con-sultori Teologici il cui esito positivo è stato confermato il

primo giugno di quest’anno dai cardinali, fino ad arrivare al primo di luglio con la firma del Santo Padre. Ora Pianura e i vocazionisti di tutto il mondo si preparano alla data della be-atificazione del 2011.

c.b.

La celebrazione coinvolgerà tutta Napoli. «In questi ultimi anni – ha spiegato Rosa Russo Iervolino, sindaco di Napoli – per la nostra città c’è stata tanta Grazia. Anche se ci sono pochissimi soldi a disposizione, noi siamo stati già impegnati in eventi analoghi. Il Signore ha voluto la canonizzazione di Caterina Volpicelli, Gaetano Errico e Filippo Smaldone e la beatificazione di madre Maria Giuseppi-na di Gesù Crocifisso dei Ponti Rossi. Si tratta di figure straordinarie. Don Giusti-no che è importante per quello che ha fatto ma anche per come lo ha fatto, ha affrontato le ingiustizie e la mortificazione senza mai disobbedire. Don Giustino ha agito, tra l’altro, con l’amore verso il suo popolo, con una ricerca culturale seria che lo ha portato ad una grande produzione letteraria ma anche con la valorizzazione delle donne nell’apostolato di santificazione universale».

Don Giustino e Pianura sono un legame indissolubile. Da qui è partita l’azio-ne dei Padri Vocazionisti; ma don Giustino amava ripetere che «il mondo non si ferma a Pianura». Egli amava pregare mentre aveva accanto un mappamon-do, poiché la sua preghiera voleva raggiungere tutti. La sua beatificazione sarà un’occasione di rilancio per uno dei quartieri più difficili di Napoli, là dove cri-minalità e abusivismo, disoccupazione e povertà continuano ad opprimere gli abitanti. Eppure è proprio grazie alla generosità dei pianuresi – come ricordano i discepoli – che è nato il Vocazionario. Don Giustino ha sempre confidato nella Divina Provvidenza che «si è servita del popolo di Pianura per aiutare seminaristi e sacerdoti nei momenti più difficili». In occasione della beatificazione ci saran-no eventi come la riscoperta del territorio e la visita ai luoghi legati al passag-gio terreno di don Giustino. Ad occuparsi di questi aspetti è lo studioso locale Gianni Palmers.

Don Giustino nacque nel 1891. Studiò, nonostante la povertà della numerosa famiglia, al Seminario di Pozzuoli; nella sua Pianura svolse il magistero sacerdo-tale. Qui fondò nel 1920 la Congregazione dei Padri Vocazionisti e l’anno dopo quella delle Suore Vocazioniste, non senza incontrare difficoltà con la gerarchia ecclesiastica. Morì nel 1955. Oggi i Vocazionisti sono in tutto il mondo: dal Bra-sile agli Usa, dalle Filippine al Madagascar. Don Giustino ha trasmesso ai “figli e figlie” l’amore e l’ansia per le vocazioni in generale e per quelle povere in par-ticolare. Grazie a don Giustino, centinaia di giovani si preparano al sacerdozio, migliaia di ragazzi studiano nelle Scuole Vocazioniste e milioni di persone sono sensibilizzate e assistite nella risposta alla vocazione alla santità. Scrittore, don Giustino è autore di oltre quaranta volumi.

DENTRO LA DIOCESI

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Rinnovamento dello Spirito - Gesù il senso della vitaNel recente incontro del Rinnovamento nello Spirito della diocesi di Pozzuoli è stato ricorda-to il discorso di Giovanni Paolo II di Tor Vergata in occasione della GMG del 2000. «In realtà – sottolineava il Papa - è Gesù che cercate quando sognate la felicità; … è Lui che suscita in voi il desiderio di fare della vostra vita qualcosa di grande, la volontà di seguire un ideale, il rifiuto di lasciarvi inghiottire dalla mediocrità, il coraggio di impegnarvi con umiltà e perse-veranza per migliorare voi stessi e la società, rendendola più umana e fraterna. … Dicendo sì a Cristo, voi dite sì ad ogni vostro più nobile ideale… Non abbiate paura di affidarvi a Lui. Egli vi guiderà, vi darà la forza di seguirlo ogni giorno e in ogni situazione».

DENTRO LA DIOCESI

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Testimonianza. In cento da tutta Italia al Summer Event di Pescara per conoscere e scambiare il fuoco dell’evangelizzazione

Le Sentinelle del Mattino: «Gesù ora»Partendo da quell’esperienza che cambia la vita c’è stato anche il messaggio portato in spiaggia…

L’ultima trovata della parrocchia del Gesù Divino Maestro di Quarto per l’evangelizzazione è stata l’esposizione di tre stendardi al cancello d’ingresso della grande struttura immersa nella campagna quartese, nella zona cosid-detta “della Macchia”. Dei tre sten-dardi, uno riporta il logo della par-rocchia e gli altri due hanno i colori del tempo liturgico, anche se uno di questi è momentaneamente sostituito da un altro stendardo con l’immagine di San Paolo, distribuito dalla Cu-ria in tutte le parrocchie in occasione dell’Anno Paolino Diocesano. «L’idea nasce dall’intenzione di voler far ca-pire alla gente il periodo liturgico che stiamo vivendo - dice il parroco don Gennaro Guardascione – e del resto in Germania e in tutto il Nord Eu-ropa ci sono tantissime chiese che uti-lizzano questa forma di evangelizza-zione. Quando le ho visitate ne sono rimasto molto colpito e ho pensato che avrebbero potuto funzionare anche da noi». Si tratta di un simbolo della fede diverso, che dura nel tempo, in

quanto viene in genere cambiato ogni tre o quattro mesi, a seconda del pe-riodo liturgico, e grazie all’utilizzo di una stoffa particolare e resistente alla pioggia e al vento. Inizialmente si era pensato di cambiare ogni domenica gli stendardi, su cui rappresentare il tema della giornata, ma sarebbe stato troppo costoso. Ma è soprattutto un simbolo proporzionale allo spazio circostante: la struttura parrocchiale del Gesù Di-vino Maestro è infatti una delle più grandi della Diocesi. Si vuole, insom-ma, preparare la gente che arriva in chiesa a vivere con più consapevolezza la liturgia, ma pure sensibilizzare i passanti. Anche chi percorre in auto via Marmolito può leggere le insegne. «Alla gente sono piaciuti molto - con-tinua il parroco - perché i segni, an-che se non sempre necessari nella fede, aiutano le persone a camminare verso il Signore. Non dobbiamo dare nulla per scontato. È così anche per lo sten-dardo di San Paolo che la Diocesi ha voluto diffondere».

Ida Artiaco

Uno stendardo per evangelizzare

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Summer Event, Pescara, 2010. Un evento che dif-

ficilmente le “Sentinelle del Mattino” di Pozzuoli potran-no dimenticare. A distanza di giorni, ne conserviamo viva la memoria. Dal 21 al 25 luglio, due sentinelle della “Fiacco-la” di Pozzuoli, Gennaro e Roberta, hanno partecipato a questo raduno che ha rap-presentato un tempo di forte grazia. Quale è stata l’utilità del Summer Event? Innanzi-tutto, quella di aver toccato il cuore dei 100 giovani d’Italia e non solo (c’erano, infatti, tre ragazze della Slovenia accom-pagnate dal loro sacerdote), ri-svegliando in ognuno il fuoco dell’evangelizzazione. L’incon-tro con Gesù, se lo si è fatto ve-ramente, cambia radicalmente la vita e non si potrà più tenere per sé la gioia d’averlo incon-trato. Questo fuoco lo abbia-mo riportato nelle nostre case, nei luoghi di lavoro, di studio e di vita e ci ha permesso, si spera, di iniziare a infiammare della passione per Gesù Cri-sto le tante persone incontra-

te. Questo, è ovvio, soltanto nell’attesa dell’inizio del nuo-vo anno pastorale dove, questi sentimenti, dovranno essere concretizzati in un’efficace azione di evangelizzazione. Ma, torniamo a Pescara e al Summer Event, tentando di sintetizzare il programma cui le sentinelle hanno assistito. Tre giorni di formazione e pre-ghiera, secondo orari e tempi precisi, hanno scandito le no-stre giornate preparandoci alla missione di spiaggia, vissuta sabato 24 luglio. I contenuti dei momenti formativi sono stati quelli che, dall’inizio, il progetto di primo annuncio ha voluto trasferire: non si può essere cristiani autentici se non si evangelizza (in altri termini, non basta la messa domenica-le per professarci cristiani) nei nostri luoghi di vita abituale, vigilando anche sull’andamen-to dei nostri tempi e pensando a modalità nuove per evange-lizzare («noi, infatti, siamo nel mondo ma non del mondo», come ha detto Gesù); inoltre, occorre creare la rete, connect,

mettere in connessione le espe-rienze di evangelizzazione così da diventare evangelizzatori esperti; infine, annunciare all’altro l’incontro con Gesù che mi ha cambiato veramente la vita e quindi «tu, non puoi più rimandare, Gesù ti aspet-ta, vuole incontrare proprio te,

adesso» (Now Jesus! è il pen-siero che abbiamo fatto no-stro). Sabato mattina presto, l’assistente, don Andrea, ha ac-compagnato alcune coraggiose sentinelle sulla spiaggia di Pe-scara: alcuni sono rimasti a bal-lare sotto il palco allestito per l’animazione, altri, in coppia,

hanno portato avanti l’azione di evangelizzazione sotto gli ombrelloni. Alcuni hanno uti-lizzato l’arte del mimo, altri si sono dedicati ai bambini e… qualcuno ha evangelizzato sui pattini. Il risultato: una “mac-china di pace” perfetta.

Gennaro Buono

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DENTRO LA DIOCESI

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Il Movimento di Impegno Educati-vo di AC e l’Azione Cattolica dioce-sana hanno proposto un ciclo di tre incontri sull’enciclica di Papa Bene-detto XVI “Caritas in Veritate”, per approfondire in particolare temi quali sviluppo, solidarietà, uso delle risorse, ambiente. Il tema è stato scelto con-siderando anche il forte interesse che aveva suscitato un primo approccio con questo documento avuto durante la due giorni diocesana di programma-zione dell’Azione Cattolica che è stato realizzato a inizio anno pastorale.Gli incontri sono stati rivolti a giovani e adulti dei gruppi associativi e non solo, desiderando aprirsi a “fedeli laici e a tutti gli uomini di buona volontà”, a cui l’enciclica è indirizzata.L’intenzione è stata di offrire un servi-zio di conoscenza e approfondimento difficilmente possibile a livello parroc-chiale, un momento di riflessione su un documento estremamente attuale, e che, riferendosi allo ”sviluppo uma-no integrale nella carità e nella veri-tà”, riguarda in maniera diretta la vita

dei credenti e della società. l percorso formativo è stato realizzato in diversi punti del territorio diocesano, per fa-vorire la partecipazione. Il primo incontro si è svolto nella parrocchia S. Vitale a Fuorigrotta, sul tema “Sviluppo dei popoli e tutela dell’ambiente”, proprio per riflettere sulla profonda interconnessione tra ambiente e uomo, solidarietà, giusti-zia, educazione, a partire proprio da esempi concreti relativi al nostro terri-torio diocesano.Poi ci si è incontrati nella parrocchia Santa Maria del Riposo a Baia, con-frontandosi sul tema “Lo sviluppo umano nel nostro tempo”, parlando di sviluppo e diritti umani, affiancan-do all’enciclica la Dichiarazione uni-versale dei diritti umani dell’Onu.L’ultimo incontro si è svolto nella parrocchia dei Santi Pietro e Paolo Apostoli a Soccavo, sul tema “La col-laborazione della famiglia umana allo sviluppo dei popoli”.Per informazioni sui prossimi appun-tamenti: www.acpozzuoli.net

Caritas in Veritate

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Sono le 8.30 del 1° luglio: piazzale Tecchio a Fuo-

rigrotta. Tra i tanti pullman dello stazionamento ce ne sono due un po’ diversi: non con i soliti colori, ma pieni di tanti ragazzi dell’Azione Cat-tolica Ragazzi che emozionati sono in partenza per vivere un’esperienza particolare: il Campo Scuola dedicato ai ragazzi dai 6 ai 14 anni. L’at-tesa è tanta, soprattutto per coloro che si preparano a vi-vere questa avventura per la prima volta: sono carichi sia i giovani acierrini che gli edu-catori, tutti pronti per iniziare il cammino. Un po’ di viavai per caricare tutto sui pullman, e poi... si parte. Il viaggio non è molto lungo; meta è il cen-tro “La Pace”, a Benevento, che per quattro giorni diven-terà casa accogliente per tutti.Si comincia con la presenta-zione del campo: durante il loro percorso i giovani si sono confrontati con il tema di fon-do “C’è campo – Sintonizzati su frequenze di santità”.In questo cammino i ragaz-

zi Acr hanno incontrato una persona speciale, Santa Chia-ra d’Assisi, che ha svelato poco a poco il messaggio che Cristo ha lasciato a tutti noi: l’Amore senso unico del no-stro andare e la povertà come mezzo per avvicinarsi il più possibile all’Essenziale. Nelle attività proposte ai ragazzi, è stata concentrata l’attenzio-ne su quanto tempo dedica-no alla ricerca del Signore, alla preghiera come mezzo di comunicazione con Lui e soprattutto a quali incontri hanno cambiato le loro vite in modo importante. Chiara amava definirsi un fiorellino nelle mani del Signore e su questa sua definizione i ragaz-zi sono stati invitati a riflettere sulle loro personalità, sui loro comportamenti verso gli altri, attraverso la domanda: e tu che fiore sei?Il tempo vola, ma i ragazzi si godono ogni attimo: dalla sveglia sulle note un po’ rock, ai momenti a tavola dove l’al-legria e il coinvolgente spirito dell’Acr donano ad ogni piatto

un sapore particolare: il sapo-re di famiglia! C’è anche spa-zio per qualche scherzo, occa-sione utile per smaltire i ritmi gioiosi, ma molto intensi, del-le giornate che si susseguono. Ma il fulcro del campo sono stati i momenti di catechesi: i ragazzi, divisi per fasce d’età, facendo esperienza comune condividono emozioni, timo-ri, sogni, progetti e accolgono

nel cuore una “regola di vita” che sarà impegno da portare avanti una volta tornati a casa. I momenti di celebrazione li-turgica, invece, sono stati la bussola di questo cammino, l’incontrarsi quotidianamente con Dio, meta e guida di ogni cristiano. Le parole di chi ha guidato le celebrazioni, il se-minarista Vitale Luongo pri-ma, don Pasquale Di Giglio

poi, puntavano dritto al cuore e toccavano le corde più sensi-bili dell’animo di ogni ragaz-zo o educatore che li ascolta-va. Particolarmente intensa è stata la celebrazione peniten-ziale, occasione per una vera riconciliazione con Dio e con gli altri. Non potevano man-care i momenti di svago e di gioco, in cui i piccoli acierrini hanno sperimentato che di-vertirsi insieme è superiore a qualsiasi forma di divertimen-to personale, perché nello sta-re insieme si cresce e si vivono emozioni reali. Coronamento e chiusura del campo è stata la santa Messa, ringraziamento a Dio nel vero senso di comu-nione. Come ogni campo, si è chiuso con la tristezza per la fine di una fantastica espe-rienza, ma tanta gioia nel cuo-re per aver conosciuto nuove persone, per aver creato nuo-vi gruppi, per aver condiviso con qualcuno una parte della propria vita. Ma soprattutto, la gioia di aver dedicato un po’ di tempo al Signore.

Equipe diocesana ACR

La bella estate dei ragazzi dell’Azione Cattolica«C’è campo – Sintonizzati su frequenze di santità»

Celebrazioni eucaristiche presiedute dal vescovo in occasione del possesso canonico dei nuovi parroci:

• Domenica 29 agosto, ore 19Parrocchia S. Gioacchino, Bacoli - Rev. Sac. Giovanni Spina • Lunedì 30 agosto, ore 18.30Parrocchia Buon Pastore, Fuorigrotta - Rev. Sac. Pasquale Di Giglio • Domenica 5 settembre, ore 19Parrocchia S. Michele Arcangelo, Pozzuoli - Rev. Sac. Angelo Falzarano • Mercoledì 8 settembre, ore 18.30Parrocchia S. Maria Materdomini, Bagnoli - Rev. Sac. Giuseppe Caruso • Domenica 12 settembre:- ore 11, Parrocchia S. Paolo apostolo, Monterusciello - Rev. Sac. Giorgio Della Volpe- ore 20, Parrocchia S. Maria delle Grazie, Pozzuoli - Rev. Can. Antonio Russo • Sabato 18 settembre, ore 19Parrocchia S. Maria del riposo, Baia - Rev. Can. Salvatore Mancino

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ASSOCIAZIONISMO

La divertente estate dei bambini ospiti del “campo” alla parrocchia dei SS. Apostoli Pietro e Paolo nel cuore antico di Soccavo

Basta un tubo per sognare la piscinaUna grande famiglia che garantisce un ambiente sano e sicuro. E con l’animazione dei volontari

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Una numerosa squadra di volontari e tanto amo-

re per i più piccoli. Sono gli ingredienti del campo esti-vo della parrocchia dei San-ti Apostoli Pietro e Paolo di Soccavo. Quasi centocin-quanta bambini dell’età della scuola elementare per tutto il mese di luglio, dal lunedì al sabato, hanno affollato i giardini e gli spazi alle spalle dell’antica chiesa, nel cuore di Soccavo. «E’ un’esperienza molto posi-tiva che si ripete da oltre sette anni – dichiara monsignor Umberto Ciotola, parroco e vicario della forania di Soc-cavo – si tratta per lo più di bambini che hanno i genitori che lavorano. È un’esperienza che si aggiunge all’oratorio e al doposcuola, che vanno avanti da oltre trenta anni. Parteci-pare al campo non costa nulla ai genitori, i quali sono anzi sicuri di affidare i loro figli in mani esperte e in un am-biente sano. Qui i bimbi per un mese hanno avuto l’occa-sione di stare insieme ad altri

bambini, di svolgere attività ricreative e hanno imparato il senso della comunità: molti dei nostri volontari sono cre-sciuti in questa parrocchia. Erano piccoli quando sono venuti qui per la prima volta. E adesso proprio loro portano avanti il campo estivo». Tra questi c’è uno dei venti volontari, Marco, che al cam-po ha anche i suoi figli. «Ma per me – chiarisce – sono tut-ti figli. Io lavoro lontano da Napoli e quando posso ven-go qui a dare una mano. Ho deciso di trascorrere in questo modo le mie vacanze. Per me la parrocchia è una grande fa-miglia, per me è tutto». Il perno su cui ruota tutta l’organizzazione è Concettina che da anni svolge diverse at-tività nella parrocchia, come il catechismo, il doposcuola e l’arte presepiale. «I suoi pre-sepi – spiega don Umberto – sono molto belli e apprezzati per lo stile. La loro vendita ci aiuta a ricavare soldi per le nostre attività». Presente per tutto il periodo

estivo anche il seminarista Vincenzo Cimarelli. A lui monsignor Ciotola ha già affidato l’oratorio; il cam-po estivo è la continuazione della straordinaria esperienza che coinvolge per tutto l’an-no i bambini e che inizierà di nuovo questo mese. Al campo i bimbi hanno parte-cipato alle attività nel fresco giardino della parrocchia. Ma il momento clou è stato il ba-gno quotidiano, anche se ne-

gli spazi della parrocchia non c’è una piscina... «Sarebbe costosa e poco sicura per così tanti bimbi – avverte monsi-gnor Ciotola – e allora non ci resta che bagnare i nostri pic-coli con l’idrante… sappiamo così che è acqua pulita. Poi tutti nel campetto a prendere il sole sugli asciugamani». Il momento è stato il più at-teso delle giornate trascorse in parrocchia. È stata sempre Concettina ad intrattenere

i ragazzi con giochi d’acqua prima della “pioggia artificia-le”. «Per tutto il mese li abbia-mo accolti ogni mattina alle 8,30, qui hanno fatto meren-da, hanno mangiato il gelato e poi alle 13,30 sono andati via – spiega Enzo, il seminari-sta – ma due volte a settimana sono rimasti qui anche per il pranzo. per i bimbi questo periodo è formativo perché li aiuta a crescere e a stare insie-me agli altri».

Un cortometraggio con l’attore Mau-rizio Casagrande. Sarà questo il lavo-ro finale del progetto “Oltre il muro” che coinvolge le detenute del carcere femminile di Pozzuoli. Ad essere in-teressate le recluse registrate al Sert, il servizio dedicato ai tossicodipendenti. Il progetto sarà attuato tramite atti-vità laboratoriali. I laboratori, nati dall’esperienza di chi ha avuto contatti con il mondo della detenzione, saran-no: “Zone di consapevolezza” con Mas-similiano Guarracino, Pino Di Maio, Lucrezia Maisto e Stefano Marchese; “Parole e immagini che si dicono” con Maria Gaita, Maria Rosaria Com-pagnone e Maria Assunta Intermoia; “Corpo libero” con Manuela Capozzi, Giuseppe Mattinale e Fabio Chichier-chia; “Fare musica”, con Massimilia-no Guarracino e, di nuovo Di Maio, Maisto e Marchese. Il progetto “Oltre il muro” ha come obiettivo generale lo sviluppo di attività di socializzazione e di espressione artistica finalizzate al miglioramento della qualità della vita all’interno dell’istituto di pena, e

a promuovere il futuro reinserimento nel tessuto sociale e produttivo esterno. “Noi artisti abbiamo avuto - ha spie-gato Maurizio Casagrande - per meri-to o per fortuna, una grande possibilità di vita. Giusto aprirla a chi ha non ha avuto le stesse opportunità. Vorrei sostenere la concretizzazione di un so-gno, che possa poi costituire un esempio per tutti quelli che sono sulla strada del reintegro sociale…. Penso che da questo lavoro nasceranno storie nuove, utili anche alla mia formazione”. Da giugno, ogni lunedì e venerdì attori e operatori si incontrano nel Centro San Marco della Caritas di Pozzuoli, sede della struttura “Donna Nuova”. “La Chiesa deve guidare il superamento di ogni barriera, culturale e psicologica” ha dichiarato don Fernando Caran-nante, vicario episcopale per la carità e direttore della Caritas diocesana. Il progetto è realizzato dalla cooperativa Il Quadrifoglio con la collaborazione della Diocesi di Pozzuoli e la produ-zione esecutiva di Totem e dell’associa-zione ArtisticaMente.

Il teatro… oltre il muro Dalla Sardegna a Monterusciello

Tra il 18 e il 26 agosto sono arrivati a Monterusciello tredici scout (sei capi e sette adolescenti) dell’Agesci del Gruppo di Carbonia. Sono stati ospiti dei Padri cavanis della parrocchia di Sant’Artema. hanno parteci-pato a un campo di lavoro orga-nizzato dalle caritas parrocchiali di Sant’Artema e di Santa Maria degli Angeli e dall’associazione “I Gira-soli dell’Est”. Hanno avuto modo di arricchire la loro esperienza at-traverso la conoscenza delle varie realtà del quartiere e della diocesi, come il centro d'ascolto, il servizio di distribuzione viveri e vestiario, l'affido familiare, le attività di un centro d'accoglienza per tossicodipen-denti e il camper che assiste i senza fissa dimora. Oltre a confrontarsi con il territorio flegreo, gli scout sardi hanno anche risistemato il deposito della associazione “I Girasoli dell’Est” che distribuisce vestiario e medicinali nei Paesi dell'Europa del’Est o dove ce ne sia bisogno. L’esperienza è stata la prima di una serie di scambi tra giovani per eliminare pregiudizi e cono-scere realtà diverse.

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PUBBLICITÀ

12settembre 2010

Associazione culturale di volontariato NEMEA Segreteria Itinerari: c/o Centro Studi per il Volontariato

Via N. Fasano, 9 – Pozzuoli (NA)Telefax 081.853.06.26 – Cell. 388.112.71.88 –388.101.97.12

www.nemeaonlus.it - [email protected]

Sede legale: Via Campi Flegrei, 12 – 80078 Pozzuoli (NA)

2010/2011>> i Campi Flegrei

L’Associazione NEMEApromuove i suoi Itineraristorico-religiosi,sviluppando visitetematiche, rivolte inparticolare alle scuoledi ogni ordine e grado.

I Campi Flegrei hanno sempre esercitato un fascino particolare, dall’antichità più remota all’epoca del Grand Tour.L’Associazione invita ad un viaggio straordinario tra miti, leggende, storia, monumenti, alla scoperta dei tesori qui racchiusi.

Di quelli ancora esistenti e di quelli, purtroppo, dissipati; non per camminare sui sentieri della nostalgia, ma per contri-buire a proporre prospettive di sviluppo e di riscatto.

1. ITINERARIO PAOLINOMacellum “Tempio di Serapide” - Porto e Borgo marinaro – Chiesa Assunta a mare - Chiesa S. Maria delle Grazie - Chiesa S. Vincenzo Ferrer - Chiesa S. Maria della Purificazi-one (cripta) - S. Raffaele - S. Giuseppe - Chiesa Corpo di Cristo e Tempio Duomo sul Rione Terra

2. ITINERARIO PALEOCRISTIANO PUTEOLANONecropoli di via Celle e S. Vito - Cappella rurale S. Vito

3. ITINERARIO IANUARIANOCratere Solfatara - Santuario S. Gennaro e convento Cappuccini - Anfiteatro Flavio

4. ITINERARIO PALEOCRISTIANO CUMANOAcropoli di Cuma - Antro della Sibilla - Resti basilica paleocristiana (Tempio di Apollo) - Resti basilica paleocristiana (Tempio di Giove)

5. ITINERARIO PALEOCRISTIANO MISENATEParco Archeologico di Baia - Castello di Baia - Cento Camerelle - Piscina Mirabile - Chiesa S. Anna a Bacoli - Chiesa S. Maria delle Grazie e S. Sosso a Miseno

6. BIBLIOTECA VESCOVILE E MUSEO DIOCESANO Biblioteca - Sala espositiva - Museo virtuale

7. ALLE PORTE DEI CAMPI FLEGREICrypta Neapolitana e Tomba di Virgilio

Anno Paolino Diocesano - 1950° annniversario dell'approdo di San Paolo a Pozzuoli(2010 - 30 maggio - 2011)

Sedi operative: c/o Chiesa della Purificazione - Museo Virtuale Rione Terra

c/o Palazzo vescovile - Chiesa SS. Corpo di CristoRione Terra – Pozzuoli (NA)

c/o Centro Arcobaleno – Officina TeatraleVia Cumana, 48 – Fuorigrotta Napoli

Centro Diocesano per la pastorale della [email protected]

www.welcometourist.itwww.welcomecampiflegrei.it

con il sostegno del Comune di Napoli

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CULTURA

Non ci vuole molto per capire per quali ragioni

gli antichi imperatori roma-ni scegliessero di villeggiare a Baia: protetta dalla flotta stanziata a Miseno, a metà strada fra i grandi centri di Puteoli e Cuma, una costa che digradava lenta verso il mare, clima mite e acque calme, un passato che già allora aveva il gusto del mito. Oggi Baia è un piccolo cen-tro, una strada trafficata verso le spiagge di Miseno e Mili-scola, una meta del turismo archeologico importante, ma sfortunata: ha il museo ar-cheologico più bello d'Italia, in gran parte chiuso; ha un parco sommerso fra i più affa-scinanti della costa (per opera del bradisismo sprofondò par-te dell'abitato romano), ma soprattutto ha il complesso di terme romane più impor-tante della Campania. Della struttura originaria, in opera reticolata del I secolo d.C., rimangono alte pareti, che si sviluppano per diversi metri, molti vani, canali, volte, che

consentono di intuire le ar-chitetture antiche senza dover ricorrere troppo all'immagina-zione, soprattutto per quanto riguarda la villa imperiale e il settore della Sosandra, men-tre frequenti rifacimenti in laterizio caratterizzano gli al-tri settori. Il sito ha restituito un gran numero di statue, fra cui la celebre Sosandra (copia romana di un bronzo greco di Clamide), molte decorazioni a stucco, e diversi pavimenti fi-gurati in vermiculatum. Ma il turista che volesse raggiungere tali monumenti non avrebbe vita facile: innanzitutto Baia non ha più (e non ancora) una stazione, e per raggiun-gerla l'unica alternativa ragio-nevole all'estenuante traffico estivo è partire dalla stazione di Fusaro e percorrere tutta via Carlo Vanvitelli e via Vir-gilio; l'ingresso è uno solo, in cima al parco. Eppure un ingresso meridio-nale, nella rinnovata piazza De Gasperi (la piazzetta di Baia), con tanto di biglietteria, è sta-to progettato e costruito, ma

presto chiuso: «Probabilmen-te per una carenza di perso-nale» spiega Carmela Veltro, responsabile del centro visite del Parco Sommerso di Baia e di Genius Baiae, associazione per la promozione e divulga-zione del patrimonio artistico e culturale dei Campi Flegrei; «fatto ancor più grave è che un turista, per acquistare i biglietti di ingresso, deve an-dare sino al castello di Baia: impossibile se non si dispone di mezzi di trasporto. Certa-mente due dei fat-tori di criticità per il turismo sono l'inef-ficienza dei traspor-ti e la mancanza di certezze sulla fruibi-lità dei siti. Ciò che i turisti più apprez-zano è trovare delle persone disponibili, che siano in grado di dare risposte ai loro interrogativi, di risolvere i pic-coli problemi che possono incontrare.

Disponendo di un punto in-formazioni in piazza De Ga-speri, siamo diventati centro di riferimento per qualsiasi informazione turistica del territorio. Nel locale è orga-nizzato un book shop per la vendita di libri inerenti il ter-ritorio, nonché un'attività di promozione e vendita di arti-coli e oggetti realizzati artigia-nalmente da artisti locali». In-tanto si aspetta la conclusione

dei lavori per la nuova stazio-ne in via Fusaro, che dovreb-be essere collegata a piazza De Gasperi tramite un sistema di tapis roulant. Quando, fi-nalmente, la stazione sarà ria-perta diventerà un’importante snodo: sulla piazza, infatti, c’è la fermata di tutti i bus diretti al centro di Bacoli e sarà pos-sibile raggiungere immediata-mente il molo.

Antonio Franco

settembre 2010

La frazione di Baia ha un patrimonio archeologico eccezionale, eppure in gran parte non fruibile o difficilmente raggiungibile

Splendori e miserie di Baia imperialeSi aspetta la nuova stazione di via Fusaro. Il valore “accoglienza” per lo sviluppo del turismo

Ogni giorno 38 mila sacerdoti diocesani annunciano il Vangelo nelle parrocchie tra la gente, offrendo a tutti carità, conforto e speranza. Per continuare la loro missione,

hanno bisogno anche del tuo aiuto concreto: di un’offerta per il sostentamento dei sacerdoti. Queste offerte arrivano all’Istituto Centrale Sostentamento

Clero e vengono d is t r ibu i te a tut t i i sacerdot i , spec ia lmente a que l l i de l le comuni tà p iù b isognose, che possono contare cos ì su l la generos i tà d i tu t t i .

Offerte per i nostr i sacerdot i . Un sostegno a molt i per i l bene d i tutt i .

C H I E S A C A T T O L I C A - C . E . I . C o n f e r e n z a E p i s c o p a l e I t a l i a n a

I sacerdoti aiutano tutti.Aiuta tutti i sacerdoti.

Per offrire il tuo contributo hai a disposizione 4 modalità: • Conto corrente postale n° 57803009• Carte di credito: circuito CartaSi chiamando il numero verde 800.82.50.00

o via internet www.offertesacerdoti.it • Bonifico bancario presso le principali banche italiane• Direttamente presso l’Istituto Sostentamento Clero della tua diocesi.

L’offerta è deducibile:

Per chi vuole, le offerte versate a favore dell’Istituto Centrale Sostentamento

Clero sono deducibili fino ad un massimo di 1032,91 euro annui dal proprio

reddito complessivo ai fini del calcolo dell’Irpef e delle relative addizionali.

Per maggiori informazioni consulta il sito www.offertesacerdoti.it

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SPORT

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La festa per un anno di attività. E’ in programma martedì 21 settembre l’annuale premiazione delle attività promosse dal Centro Sportivo Italiano – Centro Zona di Pozzuoli. Tra le varie manifestazioni a cui si è dato vita, vanno ricordate la podistica “Corriamo nel Mito” e il successo riscosso dal trofeo di calcio “Città di Pozzuoli” aper-to alla categoria Giovanissimi. In campo strettamente promozionale ci sono stati i tornei di calcio a cinque riservati alle parrocchie della Diocesi che hanno coinvolto non meno di cinquecento giovani e giovanissimi. La stagione che va in archivio è da ricordare anche per la seconda edizione della tappa flegrea della “Gazzetta Cup” . L’appuntamento è alle 18,30 nella sala Laurentiana del Villaggio del Fanciullo.

Il torneo di Monterusciello. Va alla Juve Domizia l’edizione 2010 del “Città di Pozzuo-li”, torneo di calcio riservato alla categoria Giovanissimi. Il club domiziano ha battuto in finale la Romantic Sud per 3-0. L’intera manifestazione, sei squadre partecipanti, si è disputata nel complesso “Agostino Gamba” di Monterusciello. Il successo riscosso dalla kermesse, che ha avuto il Csi Pozzuoli quale curatore degli aspetti tecnici, la Puteoli Viaggi quale sponsor e nella società Agostino Gamba un disponibile partner ospitante, apre ad un discorso organizzativo più ampio e con un maggior numero di squadre e di categorie coinvolte. Nell’area flegrea la passione per il calcio non tra-monta mai e gli intenditori sono sempre a caccia di nuove emozioni.

Un gruppo di ragazzi di Quarto, appena tredi-

cenni, rappresenterà Napoli e l’area flegrea a Coverciano, il tempio del calcio italiano. Parteciperanno alle finali na-zionali della “Gazzetta Cup”, manifestazione di calcio a set-te, organizzata in sintonia con il Centro Sportivo Italiano in tutta Italia e che ha qualificato le migliori squadre di giovani calciatori nelle categorie Ju-nior e Young. Il “F.C. Scuo-la Team Quarto”, questo il nome della squadra diretta da Eugenio Russo, ha staccato il biglietto della qualificazione, categoria Young, vincendo, prima la fase locale flegrea e poi imponendosi in quella provinciale, svoltasi sui cam-pi del complesso “Audax” di Casoria. In Toscana i giovani quartesi si ritroveranno con le vincenti degli altri 7 raggrup-pamenti per giocarsi il titolo “Gazzetta Cup 2010”.

All’iniziativa della “rosea”, lanciata con successo lo scor-so anno, hanno partecipato ventimila giovani in rappre-sentanza di tutte le regioni della penisola. A Napoli e provincia hanno aderito in quattromila tra i 9 e i 13 anni, componendo ben 350 squadre. In sostanza la pro-vincia partenopea con un quinto degli iscritti all’intero evento calcistico ha fornito il contributo più consistente. Ciò anche grazie all’efficace coordinamento degli organi Csi provinciali e locali. Il Csi Pozzuoli è stato in grado di organizzare due fasi di qua-lificazione per ciascuna ca-tegoria, coinvolgendo oltre duecento ragazzi per venti-quattro squadre.L’evento fuoriesce dai cano-ni classici in quanto total-mente gratuito. E’ rivolto a tutti quei giovani che nelle agenzie di base, parrocchie,

associazioni socio-culturali e scuole non sono legati a so-dalizi consolidati che svolgo-no un’attività agonistica. Si punta sulla promozione pura, nel senso vero della pratica sportiva, attraverso l’aggre-gazione spontanea per far

divertire i ragazzi e perché no “scoprire i talenti nascosti”. Il “F.C. Team Quarto”, vitto-rioso nella finale provinciale per 3-1 contro la squadra degli “Amici di Mugnano”, è venuto fuori dal coraggio e dall’impegno di Eugenio

Russo che ha avuto in Pa-squale Arciprete una valida spalla. Il “bacino” sono stati i ragazzi delle scuole medie di periferia. «Abbiamo colto l’occasione offertaci dal Csi ed iscritto i ragazzi al torneo – racconta Russo -. Seguo con passione questi giovani e li guido nel post scuola, ma la carenza di strutture e gli alti costi ci limitano. Sempre sfide interne tra di noi, quasi mai un partita vera. Il Csi e la Gazzetta ci hanno fornito una occasione impareggiabi-le. Per i ragazzi è stato il mo-mento di mostrare il proprio valore, di misurarsi con altri coetanei. Sono stati bravi e si sono comportati molto bene. Il successo, insperato, è stato per tutti noi motivo di orgo-glio e soddisfazione». Ed ora il Team Quarto vola con la fantasia… Va alla conquista di Coverciano.

Giuseppe Moio

Con il Csi flegreo alla ricerca dei talenti nascostiVetrina nazionale per i baby-calciatori di Quarto

settembre 2010

Così la selezione a NapoliTanto tifo, ma soprattutto tantissima soddisfazione dei ragazzini che hanno trionfato in questo raggrup-pamento campano. Al termine delle premiazioni c’è stato un piccolo corteo con le auto strombazzanti, per annunciare la vittoria dei baby calciatori, mentre qualcun altro con passo triste e qualche lacrima ha raggiunto gli spogliatoi. Tutte le partite in programma hanno “schierato” ai lati dei campi di gioco molti genitori entusiasti dell’iniziativa, che nella sola provincia partenopea ha permesso a 4 mila ragazzini dai 9 ai 13 anni di praticare gratuitamente tanto sport. La commissione calcio del Csi Napoli, con il coordinamento del presidente provinciale Antonio Papa e con il responsabile Renato Mazzone, coadiuvato dal giudice sportivo Alessandro Tufano, ma anche con i propri arbitri e i volontari impiegati, ha permesso il buon esito dell’evento calcistico, che nel totale dei 20 mila partecipanti in Italia rappresenta un quinto della cifra (con oltre 350 team di tutta l’area provinciale). La categoria junior dei più piccoli è stata vinta solo ai calci di rigo-re dalla formazione dell’Arzano 99 (7-6), dopo l’1-1 dei tempi regolamentari, sulla squadra dell’Incontro di Volla. L’altra finale, riservata alla “young” (11-13 anni) invece è stata aggiudicata al Scuola Team Quarto per 3-1 sugli Amici di Mugnano. Premi particolari tra gli altri sono andati al miglior portiere, al miglior attaccan-te ed al calciatore più piccolo. Inoltre altre iniziative collaterali, tra cui il calciobalilla gigante e i disegni sulla manifestazione hanno suggellato un fine settimana di sport ed aggregazione, voluto per il secondo anno dal giornale in rosa, uno dei maggiori quotidiani sportivi italiani. g.m.

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TAM TAM TAM TAM

Buone notizie. A Bacoli acquistato un simpatico mezzo di trasporto da utilizzare per le iniziative dell’associazione Pro Handicap

È in partenza il pulmino degli amiciIl vescovo e la Caritas diocesana: grazie ai volontari il disabile non è un peso per la società

Un pulmino per i disabili della Pro Handicap: un

piccolo grande sogno che si realizza per l’associazione che ha ideato e gestisce l’attività “Un mare per tutti” a Baco-li. L’acquisto è stato possibi-le grazie al programma “Un aiuto per costruire progetti di vita”, nell’ambito della “Pere-quazione per la progettazione sociale” del Centro Servizi per il Volontariato di Napoli. La presentazione del progetto e la benedizione del mezzo han-no avuto luogo sulla spiaggia di Miseno alla presenza del vescovo di Pozzuoli, monsi-gnor Gennaro Pascarella, e del sindaco di Monte di Pro-cida, Francesco Paolo Iannuz-zi. Protagonisti dell’iniziativa l’associazione Pro Handicap come ente capofila, l’associa-zione Una Speranza Onlus di Sala Consilina e la Coopera-tiva Ifocs, in sinergia con la Caritas diocesana e il Centro Studi per il Volontariato di Pozzuoli, le associazioni Ne-mea e La Roccia. «Il pulmino è una tappa im-

portante per la Pro Handicap – conferma Salvatore Iodice, presidente dell’associazione – perché è un mezzo che riesce a servire i nostri amici, coin-volgendoli nelle varie attività in programma». «Il progetto renderà la vita più semplice a tanti associati – spiega Stefania Simeoli, co-ordinatrice del progetto – ad esempio, ci saranno escursioni settimanali: un modo nuovo per avvicinare i disabili al ter-ritorio». «Le iniziative – affer-ma Rosita Iannuzzi – potran-no allargare i nostri orizzonti attraverso forme d’arte come il cinema, il teatro, i libri, la poesia». Fondamentale è il pulmino della Volkswagen, che con la pedana mobile consente di trasportare cinque disabili in carrozzina, insieme ai loro accompagnatori (una disposizione che è stata sugge-rita dall’esperienza degli stes-si volontari). carrozzina. Tra gli intervenuti all’incontro, moderato da Carlo Lettieri, addetto stampa della diocesi, anche Gennaro Carannante,

assessore alle politiche sociali al comune di Bacoli: «L’as-sociazione Pro Handicap ha sempre dato un grande contributo alla nostra città. Sono anni che collabora con lo Sportello H comunale ed è sempre un partner costante nelle nostre iniziative sulla di-sabilità». Durante la manifestazione è stato fatto anche il punto sui problemi derivanti dalla co-siddetta diversità. Nel suo in-tervento, il professor Carlo Si-gnore ha sottolineato l’acuirsi del fenomeno del bullismo e

dello stalking, evidenziando la mancanza di una legislazione che tuteli in tutti gli ambiti giuridici, compresi quelli pe-nali, i disabili. «La cosa più bella del progetto – ha dichiarato don Fernando Carannante, vicario episco-pale per la Carità – è l’ami-cizia che lega tutti noi che frequentiamo l’associazione Pro Handicap. Il progetto più bello siete voi. Il portatore di handicap non è un peso per la società ma deve essere una persona a cui bisogna garan-tire diritti. Il ringraziamento

va fatto ai tanti volontari che scelgono di trascorre l’estate insieme a voi». Poi il sindaco Iannuzzi, ha ribadito l’impor-tanza dell’aiuto che le istitu-zioni possono dare al mondo del volontariato. La riflessione conclusiva è stata del vescovo Pascarella: «La nostra società non riesce più a trasmette-re realtà forti da cui devono scaturire scelte concrete. La vostra attività e l’esperienza di questo progetto, invece, sono un segno concreto della real-tà».

c.b.

Firenze Santa Maria Novella è festa per lui che va, per lei che resta, per un amore che ritornerà: così cantava, negli anni 80, un noto cantautore. E quest’anno è stata grande festa anche per quanti, insieme con il nostro vescovo, monsignor Pascarella, hanno invaso la città del fiore seguendo un itinerario programmato dall’Ufficio per la pastorale giovanile della diocesi. 108 giovani provenienti da diverse parrocchie, hanno osato sfidare il caldo torrido dei giorni di agosto per vivere una “vacanza” alternativa: fare esperienza di Dio, nella convivialità delle differenze, attraverso l’arte fiorentina, la fede e la cultura. Cristina Campo, una delle voci poetiche più alte del No-vecento, chiedeva: «Non è la bellezza ciò da cui si dovrebbe necessariamente partire?». E don Tonino Bello, vescovo di Molfetta, più volte ripeteva: «Attra-verso la bellezza si raggiunge Dio, anzi non c’è strada più privilegiata, non c’è asfalto più liscio sul quale si pos-sa correre per incontrare il Signore». La bellezza è ordine, armonia, pace; la bellezza è appello; il bello attira a sé, è amabile, si offre, viene incontro; la bellezza è via della ricerca di Dio; la bellezza non è un qualcosa, ma un Qualcuno, un Tu amato: il Bello chia-ma e noi abbiamo risposto. Entusiasmanti le visite culturali. Bello l’itinerario sulle orme della carità, gui-dati dal direttore della Caritas fiorenti-

na, Alessandro Martini, e dal vice direttore, don Fabio Marella.Poi la visita alla basilica di Santa Maria del Carmine, dove la comunità dei carmelitani ha accolto i giovani ed è stato vissuto un momento di convivialità. Infine Loppiano, “città dell’amore reciproco”, come la definiva Chiara Lubich. Insomma tanti giovani, nuovi incontri, ma uno solo il protagonista: il Signore.

Luca Caccioppoli Francesca Pileggio Alessandro Scotto

Pozzuoli-Firenze: gemellaggio tra giovani

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