Sessualizzazione del mondo dell'infanzia. Le bambine vittime inconsapevoli.

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Psicologia delle influenze sociali “SESSUALIZZAZIONE DEL MONDO DELL'INFANZIA. LE BAMBINE VITTIME INCONSAPEVOLI.” A cura di CHIARA MARESCALCO “Non si può non comunicare”. Così afferma il primo assioma della comunicazione secondo P.Watzaliwick 1 il quale analizza tutti gli elementi che caratterizzano la nostra quotidianità. L'essere umano comunica attraverso il “comportamento”, che non può essere evitato, ed è costituito da gesti ed espressioni volontarie e involontarie e che formano il messaggio. Ogni oggetto e luogo della realtà esprime un ordine o disordine che rappresenta il messaggio da decodificare. Ogni tipo di messaggio ha un mittente ed un destinatario, passa attraverso un canale ed è composto da un codice comune agli attori principali della comunicazione. In un contesto di comunicazione di larga scala chi aveva il compito di costruire il messaggio ha riposto molta attenzione al messaggio veicolato, dopo aver preso coscienza dell'importanza dei nuovi mezzi e canali a disposizione, ha cercato di ponderare oculatamente ogni frammento diretto e indiretto. Noi siamo ciò che guardiamo, buona parte della nostra vita viene trascorsa davanti una TV e principalmente da questa proviene la maggior parte delle informazioni che conosciamo sul mondo, informazioni di qualsiasi genere e argomento, accettando tacitamente tutto ciò che viene propinato dal piccolo schermo. La TV è uno strumento che ha un’incredibile influenza sulle persone, forma il suo pubblico e ne suggestiona le scelte costruendo bisogni fittizi e aspirazioni, in base ai prodotti che vengono sponsorizzati in quel momento. La TV ha una maggiore presa su quei soggetti più deboli che non hanno acquisito ancora una consapevolezza della realtà circostante, come per esempio i bambini che sono soliti allungare i tempi di esposizione al mezzo rispetto al resto della società. Quanto più tempo il bambino sarà esposto ai contenuti trasmessi, tanto più verrà condizionato nel modo di percepire la realtà. I media sono spesso responsabili di manifestazioni indirette di violazione dell’infanzia con conseguenze irrimediabili. Assistiamo a fenomeni di bambini-adulti che bruciano le tappe ordinarie di crescita verso la maturità, mossi da fenomeni di imitazione ed emulazione di situazioni e comportamenti visti in TV. 1 P.WATZALIWICK J.JAKSON L.BEAVIN la pragmatica della comunicazione umana ed. Adelphi Roma 1972

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La Tv e i media come modelli da seguire, uno studio su come è cambiato il modo di rappresentare l'infanzia nei media nazionali e i prodotti legati a questo particolare target di riferimento. Il declino dell'infanzia e una sessualizzazione precoce sono causa di una oggettivazione femminile inconsapevole ma evidente.

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Psicologia delle influenze sociali

“SESSUALIZZAZIONE DEL MONDO DELL'INFANZIA.

LE BAMBINE VITTIME INCONSAPEVOLI.”

A cura di

CHIARA MARESCALCO

“Non si può non comunicare”. Così afferma il primo assioma della comunicazione secondo

P.Watzaliwick1 il quale analizza tutti gli elementi che caratterizzano la nostra quotidianità. L'essere

umano comunica attraverso il “comportamento”, che non può essere evitato, ed è costituito da gesti

ed espressioni volontarie e involontarie e che formano il messaggio. Ogni oggetto e luogo della

realtà esprime un ordine o disordine che rappresenta il messaggio da decodificare. Ogni tipo di

messaggio ha un mittente ed un destinatario, passa attraverso un canale ed è composto da un codice

comune agli attori principali della comunicazione. In un contesto di comunicazione di larga scala

chi aveva il compito di costruire il messaggio ha riposto molta attenzione al messaggio veicolato,

dopo aver preso coscienza dell'importanza dei nuovi mezzi e canali a disposizione, ha cercato di

ponderare oculatamente ogni frammento diretto e indiretto.

Noi siamo ciò che guardiamo, buona parte della nostra vita viene trascorsa davanti una TV e

principalmente da questa proviene la maggior parte delle informazioni che conosciamo sul mondo,

informazioni di qualsiasi genere e argomento, accettando tacitamente tutto ciò che viene propinato

dal piccolo schermo.

La TV è uno strumento che ha un’incredibile influenza sulle persone, forma il suo pubblico e ne

suggestiona le scelte costruendo bisogni fittizi e aspirazioni, in base ai prodotti che vengono

sponsorizzati in quel momento. La TV ha una maggiore presa su quei soggetti più deboli che non

hanno acquisito ancora una consapevolezza della realtà circostante, come per esempio i bambini che

sono soliti allungare i tempi di esposizione al mezzo rispetto al resto della società.

Quanto più tempo il bambino sarà esposto ai contenuti trasmessi, tanto più verrà condizionato nel

modo di percepire la realtà. I media sono spesso responsabili di manifestazioni indirette di

violazione dell’infanzia con conseguenze irrimediabili. Assistiamo a fenomeni di bambini-adulti

che bruciano le tappe ordinarie di crescita verso la maturità, mossi da fenomeni di imitazione ed

emulazione di situazioni e comportamenti visti in TV.

1 P.WATZALIWICK J.JAKSON L.BEAVIN la pragmatica della comunicazione umana ed. Adelphi Roma 1972

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La situazione arriva all'estremo della sua pericolosità, quando si tratta di bambine che sin dalla

tenera età vengono esposte a programmi che incitano una “malsana sessualizzazione”.

Uno studio pubblicato nel febbraio 2007 dalla American Psychological Association dal titolo

“Report of the APA Task Force on the Sexualization of Girls”2, analizza le conseguenze di diversi

strumenti di comunicazione sulle bambine e ragazzine in età preadolescenziale.

I canali di comunicazione analizzati sono: la televisione, i video musicali, i testi delle canzoni, le

riviste, i film, i video giochi, Internet merchandising e la pubblicità indirizzati alle ragazzine.

Dallo studio si evince che troppo spesso le ragazze vengono incoraggiate ad essere “sexy”, ma una

semplice imitazione di gesti e comportamenti senza avere sufficiente consapevolezza di cosa ciò

significhi, dei rischi e dei pericoli a cui si potrebbe andare in contro potrebbe avere come

conseguenza l'assunzione di atteggiamenti sessualizzanti e oggettivanti.

Lo studio mette in evidenza le componenti che differenziano una sessualizzazione ritenuta alterata,

rispetto ad una ritenuta sana:

• il valore di una persona dipende esclusivamente dal richiamo sessuale;

• la persona si ritiene bella o attraente solo se sexy e provocante;

• la persona è sessualmente oggettivata, ha una costante ossessione per il corpo che è

diventato una “cosa” per uso sessuale altrui a prescindere dalla propria volontà.

Per quanto riguarda la TV il rapporto dell'APA mette in risalto la carenza di personaggi femminili,

sono stati presi in esame i film di maggiore diffusione rivolti ai ragazzi e a tutta la famiglia; le

percentuali riscontrate mostrano come il 75% dei personaggi principali sono maschi, l’83% dei

personaggi nelle folle sono maschi, l’83% dei narratori sono maschi e che il 72% dei personaggi

parlanti e non solo figuranti sono maschi.

Ne scaturisce così non solo una rappresentazione limitata e marginale di donne e ragazze nei film,

ma anche una imposizione dall'alto dei ruoli prioritari non sessualizzati attribuiti quasi

esclusivamente agli uomini.

Le donne della TV italiana e americana sono spesso mute, soprammobili di abbellimento pronte a

sorridere a comando, mostrano parti dei loro corpi a favore di telecamera che frequentemente abusa

di “close-up”, primi piani di persone, parti del corpo e oggetti; sono ritratte in abiti succinti al limite

della nudità e, come se non bastasse, truccatissime e in posizioni sexy, sempre servili nei confronti

dei conduttori.

2 http://www.apa.org/pi/women/programs/girls/report.aspx

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Il fenomeno preoccupante, che ultimamente dilaga, è l'abbondanza di volti plastificati di showgirl,

presentatrici e attrici e l'idea che la donna debba mantenere una giovinezza e bellezza costante

nonostante il passare del tempo.

Sono frequenti infatti le pubblicità di prodotti come creme antirughe e cosmetici di bellezza che

promettono di ringiovanire la pelle in poco tempo, o anche di centri dimagranti e pillole speciali,

quasi miracolose, in grado di far perdere peso dormendo. Buona parte di questi prodotti ha come

testimonial attrici e fotomodelle giovani, spesso ritoccate, “levigate” con strumenti digitali e non

con i prodotti che promuovono.

Proprio perseguendo questo filone, anche il mondo dei giocattoli per le bambine si è adeguato alla

“moda” di questi tempi, lo stesso vale per l’abbigliamento. Le ragazzine in età sempre più precoce

richiedono vestiti studiati per mettere in evidenza la sessualità femminile, così come è aumentata la

richiesta di cosmetici creati appositamente per le bambine e ragazze più giovani.

Il rapporto dell’APA afferma che tutti questi settori di influenza combinati insieme producono sulle

bambine/ragazzine una serie di problemi sia per la loro sessualizzazione, sia per il rispetto del

proprio corpo e che a lungo andare potrebbero sorgere problemi di disordine alimentare, bassa

autostima e depressione.

Giocattoli Sessualizzati

La bambola per bambine che fino a venti anni fa rappresentava la donna adulta era la “Barbie”, oggi

invece sono le “Bratz” a primeggiare incontrastate all'interno del magico mondo dei giocattoli a

livello mondiale.

Le differenze tra la vissuta e responsabile Barbie e la bambola Bratz sono evidenti sia a livello

fisico, ma soprattutto a livello di stile di vita e di valori trasmessi.

La spot delle Barbie puntava perlopiù gli aspetti caratteriali della bambola, che seppur bella e

sempre in forma, si distingueva per la sua eccellenza nell'essere la protagonista delle fiabe, per un

lavoro importante, una famiglia e degli hobby.

La Bratz invece si presenta di dimensioni ridotte rispetto alla Barbie, lo spot pubblicitario presenta

la bambola come una personificazione della “fashion victim” per eccellenza, questa ha delle

proporzioni del viso fuori dal normale: occhi grandi, zigomi evidenziati, labbra carnose, un trucco

marcato, vestiti attillati che evidenziano le curve del corpo e dei tacchi vertiginosi.

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Barbie VS Bratz

Le bambine di oggi crescono con un'immagine artificiale della bellezza e soprattutto con l'idea che

le uniche cose importanti nella vita siano il vestire bene, cantare e ballare.

Lo “spettacolo viene prima di tutto”, in un contesto mediatico di questo tipo di conseguenza lo

standard della bellezza fisica è fortemente enfatizzato; i modelli proposti alle bambine non possono

che influenzare i modi di approcciare la realtà, i gusti e le movenze.

Complici di questi modelli sono i Reality e Talent Show, fra cui “Il Grande Fratello” o “Amici”,

seguiti da questo tipo di target e strettamente legati a sponsorizzazioni selvagge che propongono

prodotti sessualizzanti in maniera subdola.

Moda e Style

Per quanto riguarda l'abbigliamento è da sottolineare un cambiamento non indifferente nelle linee e

nella vestibilità di capi largamente commercializzati a ragazzine preadolescenti e disponibili in tutti

i negozi. Un terzo dei capi venduti alle giovani sono sessualizzati: abitini e gonne sempre più corte

destinati a sottolineare le gambe, maglie scollate che evidenziano le curve quasi inesistenti, t-shirt

che riportano parole suggestive come “SEX”, bikini leopardati, jeans attillati o a vita bassa,

pantaloncini corti.

Ultimamente in Italia hanno fatto clamore dei prodotti diretti alle bambine, ma appartenenti di solito

alla categoria delle adolescenti e adulte, si tratta di capi d'abbigliamento molto diffusi, soprattutto

per quanto riguarda i primi.

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1) Scarpe con il tacco

L'estate 2011 la Lelli Kelly, nota casa d'abbigliamento per le bambine, ha proposto una nuova linea

di scarpe col tacco3 .

Questo prodotto è stato sponsorizzato su tutti i media nazionali d'Italia e d'Europa durante le ore

pomeridiane ed è stato accompagnato da un invitante regalo, ovvero il “lucidalabbra” alla frutta che

serve per “ammaliare” le bambine e far acquistare le Lelly Kelly con il regalo piuttosto che un'altra

marca di scarpe di pari o superiore qualità e bellezza.

Lo spot 4 punta a sottolineare soprattutto il rumore del tacco, invece della bellezza della scarpa,

assecondando quella naturale vanità che ogni bambina riscopre nel gioco quando imita i grandi,

truccandosi, mettendosi lo smalto e indossando le scarpe della mamma.

Le critiche sono giunte da più parti, le più autorevoli arrivano da pediatri e ortopedici i quali

affermano che portare le scarpe con il mini-tacco provocherebbe una serie di danni irreversibili sia

ai piedi che alla postura della bambina. In questa fase dello sviluppo quest'ultima dovrebbe essere

aiutata a crescere nel modo più naturale possibile preferendo scarpe piatte o camminando

direttamente a piedi nudi.

La moda del tacco per bimbe è stata lanciata da una figlia d'arte “Suri Cruise”5 figlia di Tom

Cruise e Katie Holmes, fotografata più volte dall'età di tre anni in poi, mentre cammina mano nella

mano con i genitori indossando delle scarpe con il tacco.

Le sue scarpine ricordano quelle che i professionisti indossano per ballare, purtroppo però per lei

non si tratta solo di uno sfizio riservato alle occasioni particolari legate al ballo. La sua immagine ha

ispirato molti stilisti, i quali hanno disegnato appositamente linee di moda pensate per Suri e per

tutte le altre “piccole principesse” del pianeta.6

La moda del tacco si è estesa coinvolgendo più prodotti: dal sandalo estivo per il mare allo stivale e

chissà cos'altro.

3 Catalogo on line http://www.lellikelly.it/catalogo/default.asp?lang=it&col=58&cat=790 4 Spot Lelli Kelly tacco http://www.youtube.com/watch?v=pPT4lb2HGB4&feature=related 5 http://suricruisefashion.blogspot.com/ 6 http://www.mymakeup.it/articoli/scarpe-col-tacco-per-bambine.php

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A guardar bene, la piccola Suri non è altro che una donna in miniatura, forse una proiezione della

madre, veste con stile e fa attenzione sia agli abbinamenti che alle firme, per questo è stata inserita

nella Classifica 2011 delle donne meglio vestite al mondo7.

La notizia ha suscitato l'indignazione di molti lettori e qualcuno ha persino ricordato che Suri

Cruise è una bambina di soli 5 anni e non rientrerebbe nella categoria “donna”. La rivista inglese

Glamour che ha pubblicato la classifica non sembra pensarla allo stesso modo. Una critica molto

forte sull'educazione impartita alla bambina è arrivata da Deirdre Sanders, giornalista del Sun che

ha dichiarato:

"le hanno inculcato una nozione molto pericolosa, che ciò che è importante nella vita è l'apparenza e

che cosa si indossa, non la persona che si è o il proprio valore come persona".

2) Bikini Push-up.

Il Bikini Push-up è stato presentato dalla famosa società Abercrombie & Fitch che per la stagione

estiva 2011 ha disegnato una linea di costumi da bagno per bambini e bambine.

Il costume per bambine era un “rivoluzionario” bikini pensato per le “ragazze” di età inferiore ai

sette anni. Ciò che ha lasciato tutti perplessi è un dettaglio molto evidente e non trascurabile: il

pezzo superiore del bikini ha un'imbottitura push-up che serve per spingere in alto e verso il centro i

“seni” inesistenti delle bambine.8

Il caso è stato accolto come un esplicito invito alla sessualizzazione delle bambine che potrebbero

7 http://d.repubblica.it/rubriche/people-gossip/2011/05/06/foto/suri_cruise_look-324001/1/ 8 http://www.blitzquotidiano.it/societa/abercrombie-fitch-costumu-reggiseni-imbottiti-799239/

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non sentirsi più adeguate nei loro corpi e dar vita ad una serie di complessi non adatti alla tenera età.

La società ha giustamente ricevuto una serie di critiche che non sono di certo passate inosservate,

oggi il capo non è più visibile nei cataloghi on line, ma rimane comunque in vendita nei negozi. 9

Il caso Vogue10

Il numero di gennaio 2011 di Vogue Francia mostra delle foto di moda che vedono protagoniste

delle bambine di 7 anni. Il servizio mostra un'immagine distorta e altamente sessualizzata di piccole

“Lolitas” che posano su pelli di animali, con un trucco molto marcato e sguardo seducente.

Sono scatti di una carica sessuale esagerata, le pose riprendono quelle tipiche delle fotomodelle

professioniste, delle inquadrature già viste nei cataloghi , dove la donna è oggettivata. Allo stesso

modo le piccole modelle sono raffigurate come “oggetti accanto ad altri oggetti” distese per terra

come fossero corpi morti senza vita, accanto a gioielli e vestiti troppo grandi.

Ne consegue una confusa linea editoriale tra la “moda e la pornografia infantile”, una provocazione

che prende spunto dal gioco, il gioco di bambine vanitose, e in quanto gioco sarebbe dovuto

rimanere tale e quale.

9 http://racked.com/archives/2011/03/24/abercrombie-is-pushing-pushup-bikinis-for-7year-old-girls.php 10 http://www.giornalettismo.com/archives/110206/bambine-vestite-come-modelle-vogue-licenzia-per-il-servizio/

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In nessuna delle foto non si intravede un accenno di sorriso, immagini in cui vengono evidenziate

solo labbra voluttuose semi aperte, non appartenenti di solito ad un target di questo tipo. 11

Fortunatamente la direttrice Carine Roitfeld è stata rimossa dal suo incarico e il fotografo Tom Ford

è stato fortemente criticato.

Little Miss America12

Il caso che sconvolge più di tutti l'opinione pubblica è il concorso dedicato all'elezione di “Little

Miss America” organizzato ogni anno in Texas che nonostante tutto ha già raggiunto la sua terza

edizione.

Le partecipanti sono bambine che vanno dai pochi mesi fino ai 5 anni d'età. Le più piccole vengono

“esibite” dalle loro madri su un palcoscenico, le più grandi vengono analizzate e votate anche per la

loro personalità, l'aspetto estetico, il portamento e lo stile. Come tutti i concorsi di bellezza le

partecipanti affrontano prove di ballo e canto e valutate secondo parametri di giudizio utilizzati per

gli adulti.

L'idea di un cambiamento di status sociale per la famiglia e fama per la propria bambina spinge

ogni anno milioni di mamme ad iscrivere le proprie figlie al concorso, la vincitrice infatti riceve un

premio che varia dai diecimila ai diciottomila dollari, più numerosi contratti con le agenzie di

pubblicità, come succede per i concorsi delle miss adulte.

Le bambine vengono addobbate come se fossero piccole donne, truccatissime con ciglia finte e

unghie ricostruite a mani e piedi, ceretta alle gambe, capelli tinti, piastrati e cotonati, pelli colorate

con spray abbronzanti e parrucche.

11 http://www.fashionblog.it/post/12234/bufera-su-vogue-france-per-le-modelle-bambine-e-il-giallo-sulla-roitfeld- continua

12 http://espresso.repubblica.it/dettaglio/miss-in-miniatura/2103898

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Le madri insegnano alle proprie figlie a sculettare e sfilare con i tacchi, ammiccare, ancheggiare e

posare sensualmente, mantenendo rigorosamente costante un sorriso smagliante.13

In questo orrido spettacolo i piccoli corpi di bambine ingenue vengono sessualizzati all'estremo e

resi estremamente sexy, degni delle peggiori riviste patinate americane.

Il programma è andato in onda in America ma anche su Discovery Real Time Italia, il canale 118 di

Sky, registrando scandalosamente un boom di ascolti, lo spettacolo finale fa concorrenza alle

peggiori performance della TV spazzatura.

Considero questo fenomeno a dir poco macabro e sconcertante, indice di una società malata e

deviata, quella americana in primis, sempre in anticipo rispetto alle “tendenze” mondiali.

E' vero che per una bambina partecipare ad un concorso di questo tipo potrebbe rappresentare un

gioco o una festa in maschera, ciò che mi preoccupa di più è che le madri non hanno la minima idea

del danno che potrebbero causare alle proprie incoscienti bambine, insegnando loro che nella vita è

più importante apparire che essere.

Questo video14 può essere abbastanza esplicativo per avere un'idea reale dello spettacolo americano.

Fortunatamente nel 2011, dopo tre edizioni andate in onda ed un'altra in preparazione, si sono

accorti dello scempio di questo spettacolo altamente diseducativo, ragion per cui il programma è

stato interrotto.15

13 http://comunicazionedigenere.wordpress.com/2011/06/28/little-miss-america-la-saga-e-finita/ 14http://www.youtube.com/watch?v=F4D2czQ0W10&feature=related

15 http://www.vogue.it/beauty/notizie-bellezza-e-blog/2011/07/stop-a-little-miss-america

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Il caso italiano dalla nascita ai giorni nostri.

Il ruolo e l'influenza dei mass media è di fondamentale importanza nello sviluppo culturale di un

paese, soprattutto in quelle società che hanno necessario bisogno di formare un'identità nazionale,

come è stato per esempio per il caso italiano.

Prima del 1954, data che segna l'inizio delle trasmissioni TV della RAI, le uniche due fonti

d’informazione di massa erano Radio e Cinema.

Questi canali informativi furono enormemente sfruttati nel periodo del ventennio fascista, non solo

per le comunicazioni di servizio, ma anche per costruire e diffondere gli ideali e gli stereotipi

confacenti al regime.

La TV italiana, all'indomani della guerra, inaugura un nuovo periodo culturale che riesce ad

accorciare le distanze tra la variegata popolazione nazionale suddivisa in:

“40% settore agricolo, 32% industria, 28% terziario. Il reddito pro-capite nel 1950 era tornato ai

livelli del 1938. Parla correntemente l’italiano solo 1/5 della popolazione (quasi il 13% è

analfabeta).”16

L'inizio delle trasmissioni RAI Radio Audizioni Italiane S.p.a., trasformata poi in Radiotelevisione

Italiana S.p.a.17 , è segnato il 3 gennaio 1954.

La RAI è una società pubblica controllata dallo Stato, e per questo è esaminata minuziosamente; le

trasmissioni sono ideate secondo schemi ben precisi, sottoposti a severe revisioni prima della messa

in onda, revisioni che spesso censuravano quelle manifestazioni che non si attenevano al rispetto del

“buon costume”.

La Tv pensata come “servizio pubblico” aveva la funzione di intrattenere ma anche educare e

informare gli spettatori, contribuendo così alla diffusione della lingua nazionale. Per questo motivo

ciò che doveva essere rappresentato dal “piccolo schermo” doveva corrispondere perfettamente

all'idea di società e famiglia che era stato prestabilito dal governo.

I contenuti trasmessi dalla RAI investivano maggiormente nella sfera privata, influenzando le

credenze, i valori, i modelli di comportamento che orientavano e tutt'oggi orientano la nostra vita

quotidiana. Ciò che si deduce facilmente è che la TV abbia avviato un processo di coltivazione e

indottrinamento culturale che ha inizio fin dall'infanzia, proprio i bambini infatti rappresentarono

inizialmente il fulcro delle trasmissioni Rai.

16LINGUAGGIO E COMUNICAZIONE STORIA DELLA RAI-TV http://www.homolaicus.com/linguaggi/tv.htm

17 http://it.wikipedia.org/wiki/RAI

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I primi spettacoli dalla durata complessiva di 4 ore giornaliere non continuative, erano adatti a tutta

la famiglia, inoltre vi era una fascia pomeridiana dedicata esclusivamente alla “TV dei ragazzi” e

una serale con “Carosello”, spazio pubblicitario spettacolarizzato che divertiva anche i più piccoli.

Gli spot pubblicitari spaziavano da scene teatrali a veri e propri cartoni animati, possiamo ricordare

il famoso “Calimero” della pubblicità del detersivo “Ava” della società Mira Lanza.

Il cortometraggio che vede protagonista “Calimero18” fu inserito all'interno del programma

Carosello. Analizzando nei dettagli ogni storia si nota come indirettamente fosse raccontata la

stereotipizzazione della figura femminile alle prese con le faccende di casa, legata all'idea di un

ruolo femminile che vede la donna esclusivamente come una casalinga.

Andando avanti con il tempo la rappresentazione delle donne nei media nazionali non è cambiata di

molto, nonostante la conquista della parità dei diritti e doveri, l'emancipazione nella società italiana,

il diritto al voto, all'aborto e al divorzio.

A testimonianza di ciò può essere utile citare le molteplici pubblicità di detergenti, elettrodomestici

e articoli per la casa diretti ad un pubblico prettamente femminile; il tono colloquiale e il rivolgersi

al pubblico con l'appellativo “cara amica” testimonia una triste realtà, occuparsi della casa è, salvo

rare eccezioni, un'esclusiva femminile.

Gli stereotipi sono ancora saldi nella nostra cultura e sono anche frutto di una lunga persuasione del

pubblico, di una manipolazione e distorsione della realtà, ma soprattutto della volontà di mantenere

intatto lo status quo.

L'introduzione delle TV private ha contribuito ad accentuare le differenze tra gli uomini e le donne,

ha costruito attorno alle ultime una “gabbia culturale” dalla quale ancora oggi si fatica ad uscire.

Gli anni '80 vedono nascere i primi programmi dell'azienda Mediaset appartenente al gruppo

Fininvest, di proprietà della famiglia Berlusconi.19 Questi programmi hanno aperto la strada ad una

iper-sessualizzazione a larga scala della donna, tra i più importanti ricordiamo “Drive In” e “Colpo

Grosso”.

Il primo era un programma di satira che andava in onda in prima serata, nel quale:

“fecero anche molto scalpore le maggiorate "ragazze fast-food" per la prima volta portate sul

piccolo schermo. [...]sono l'archetipo delle varie veline, letterine ecc. che spopoleranno nelle più

famose trasmissioni della televisione commerciale degli anni novanta.”20

18 http://www.youtube.com/watch?v=_Xk41ySal64&feature=related 19 http://it.wikipedia.org/wiki/Mediaset 20 http://it.wikipedia.org/wiki/Drive_In_%28programma_televisivo%29

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Anche il secondo, “Colpo Grosso”, fece dell'oggettivazione la propria bandiera. Il format aggregava

scommesse e giochi a premi, ammiccanti modelli sia uomini che donne subivano un trattamento

pari a dei manichini, questi dovevano essere denudati dai vari giocatori di un ipotetico casinò; il

vincitore doveva riuscire a togliere al “manichino” l'ultimo indumento rimasto ovvero una

mascherina in viso.

Col passare delle edizioni gli uomini vennero eliminati, rimasero solo le donne ad esibirsi in

spogliarelli.21

Bisogna tornare a sottolineare, che in un primo momento sia la TV di stato che le TV private

nazionali sembrarono prendere in considerazione la categoria dei più piccoli, con format dedicati,

dove tra un cartone animato e l'altro pupazzi e adulti raccontavano storie, giocavano e affrontavano

temi molto interessanti per il particolare pubblico di riferimento, appassionando così diverse

generazioni.

Nel 1993 venne stipulato il “Codice di autoregolamentazione22 TV e minori” e applicato in 150 TV

locali e nazionali, tra cui le tre reti Mediaset e alcuni canali telematici e satellitari. Il codice istituiva

per la prima volta una fascia oraria protetta, che andava dalle ore 16.00 alle 19.00, fascia in cui la

programmazione televisiva doveva tenere conto di alcuni accorgimenti e limitazioni.

I risultati dell'applicazione del Codice introdussero importanti cambiamenti:

• l'eliminazione di pubblicità relative alle chiamate al 144 (numeri telefonici a carattere

erotico);

• l'eliminazione di pubblicità di superalcolici e prodotti da fumo;

• la realizzazione di trailer cinematografici e televisivi differenziati per i minori o la loro non

messa in onda;

• l'introduzione dei bollini, ovvero etichette colorate accanto al logo della TV che segnalano

se il contenuto di un programma è adatto al pubblico dei minori. Tre le colorazioni Verde-

Giallo-Rosso, riprese dalla segnaletica dei semafori che regolano il traffico urbano.

Dapprima i programmi più spinti vennero limitati alle fasce serali/notturne, in seguito si ebbe un

progressivo “deterioramento” della TV italiana sia pubblica che privata a discapito dei contenuti.

E' vero che si è mantenuta la fascia protetta, ma è anche importante mettere in risalto l'esistenza di

programmi non esplicitamente vietati ai minori, che violano ogni forma di tutela come per esempio:

21 http://it.wikipedia.org/wiki/Colpo_Grosso 22 http://www.comitatotveminori.it/

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• “Beautiful”e “Cento Vetrine” appartenenti alla categoria delle soap-operas, serie TV ideate

negli USA e diffuse in tutto il mondo, incentrate su tematiche amorose intervallate da spot di

detersivi;

• “Uomini e Donne” in cerca di una relazione davanti ad una telecamera.

I programmi sono trasmessi da una delle reti Mediaset Canale5 a partire dalle 13,30 alle 16,30

circa, ogni giorno da quasi venti anni. Questi programmi sono dedicati perlopiù ad un target

femminile e seguiti sia da uomini che da donne, ma soprattutto da ragazzine in età

preadolescenziale che apprendono l'amore tramite Fiction e Reality Show.

Le soap-operas nonostante censurino le scene più esplicite di sesso, lasciano intuire ciò che avviene

tra i personaggi, esibendo con molta naturalezza un miscuglio di relazioni tra personaggi

improbabili che hanno figli di 3/4 padri differenti, e coltivano relazioni occasionali al limite

dell'incesto.

“Uomini e Donne” è un programma condotto da Maria De Filippi, ha lo scopo di far conoscere e

corteggiare ragazzi e ragazze che si contendono l'amore del/della “tronista” di turno, questo/a alla

fine del suo “mandato” sarà obbligato/a a scegliere un/una tra i/le corteggiatori/trici in gara.

I partecipanti sono ragazzi e ragazze in cerca di notorietà, vestiti in modo provocante come se

stessero andando a ballare su un cubo, le donne indossano quasi sempre minigonne, tacchi

vertiginosi e trucco pesante. All'interno dello studio c'è anche un pubblico molto agguerrito che

interviene giudicando i protagonisti delle varie love-story secondo una visione finto-perbenista,

lanciando spesso volgari provocazioni ed insulti.

La fascia pomeridiana protetta quindi non è più rispettata, i contenuti delle conversazioni e il modo

di presentarsi dei soggetti non sono consoni ad un pubblico di minori, tanto meno di bambini che

spesso vengono lasciati da soli davanti la TV, la quale oggi come mai ha assunto il ruolo di baby

sitter.

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Interviste

Ho ritenuto utile “tastare il terreno” intervistando direttamente le bambine/ragazzine, chiedendo

loro quali fossero le abitudini e preferenze riguardo la moda, la bellezza e la sessualità.

I soggetti intervistati sono stati 6 di cui:

• 2 bambine di 8 anni. S1, S2

• 3 bambine di 11 anni. S3, S4, S5

• 1 mamma del soggetto S1.

L'intervista è stata svolta singolarmente ad ogni soggetto, ed è stata introdotta sotto forma di gioco o

sondaggio, simili ai test che si trovano nelle riviste per bambine. Le domande generali a risposta

aperta sono state 6, ognuna di loro infatti ha risposto in modo differente e più o meno approfondito.

1)Quali sono i tuoi cartoni animati, serie TV seguite, programmi e personaggi famosi o

dei cartoni preferiti?

S1: CARTONI: Fresbie (canale tematico), K2(canale tematico), I Simpson, Dragonball,

SERIE TV e PROGRAMMI: Che dio ci aiuti(serie tv Rai che vede protagonista una suora),

Ballando con le stelle, Il Mondo di Patty, Hanna Montana, I Cesaroni.

Personaggio maschile: Andres Gill (ex attore de Il mondo di Patty, oggi ballerino a Ballando con le

stelle) mi piace perché è bello, è spagnolo, è alto ed ha un bel fisico.

Personaggio femminile: Personaggi del Il mondo di Patty che fanno parte del gruppo delle

Popolari, sono simpatiche, buone e gentili, vestono sportive. Adoro come vestono le ragazze

“fashion” (le Divine) anche se sono antipatiche.

S2: CARTONI: Ben 10, Aidi, Winx (perché c'è qualcuno che comanda e mi piace la storia), I

Simpson

Personaggio maschile: mi piace Bart (personaggio de I Simpson) perché è dispettoso come me, e si

veste sportivo.

S3: SERIE TV: Il Mondo di Patty.

Personaggio maschile: Renato Zero (mi piace la sua musica)

Personaggio femminile: Shakira (mi piace come canta e si veste, mi vestirei come lei)

S4: CARTONI: I Simpson.

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SERIE TV e Programmi: Documentari, Il milionario, Avanti un altro, Bullied (serie Mtv contro il

bullismo), 16 anni incinta(storie di ragazze madri MTV)

Personaggio maschile: Vasco Rossi (canzoni belle e significative)

Personaggio femminile: Monica Bellucci (recita bene, ma è troppo rifatta, non mi vestirei come lei)

S5: CARTONI: K2, Winx, Witch, I Simpson, Ben 10, Le avventure di Barbie, Dragonball

SERIE TV e Programmi: Il Mondo di Patty, film polizieschi.

Personaggio femminile: Lisa Simpson (è intelligente)

2)Segui la moda? Quali vestiti del tuo guardaroba consiglieresti di indossare alle tue

amiche? Cosa indossano le tue amiche?

S1: Si. Gonna, vestitino minigonna e super-mini, gonna lunga, pantaloni quando servono (per

esempio per la palestra). Scarpe col tacco di 2 cm. Le mie amiche indossano però scarpe basse.

S2: No. Maglietta e pantaloni larghi corti.

S3: Non tanto. Vestito medio-corto, leggings (pantaloni attillati tipo fuseaux), stivali con la zeppa di

2-3 cm. Le mie amiche usano vestitini e stivali bassi.

S4:NO. Pantaloni della tuta, felpa, scarpe da ginnastica, jeans a vita bassa. Le mie amiche a scuola

indossano pantaloni e gonne normali, e magliette poco scollate, invece per uscire indossano mini

gonne, scarpe con la zeppa, magliette scollate molto provocanti.

S5:Non tanto. Jeans, felpa, stivaletti bassi.

3)Ti trucchi? E le tue amiche si truccano?

S1: A casa mi trucco per giocare, quando vado alle feste uso il rossetto rosa o lucidalabbra,

ombretto viola/verde/dorato, fard, smalto blu dorato. Le mie amiche si truccano tanto per le feste:

ombretto nero, fard, rossetto bordeaux.

S2: No. No.

S3: A casa no. Per uscire o alle feste metto il lucidalabbra rosa, ombretto rosa, fard.

S4: Solo per occasioni speciali. Le mie amiche a volte si truccano a scuola con rossetto rosa scuro,

fard, matita nera. Quando escono aggiungono il mascara.

S5: No. No.

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4) C'è qualche ragazzo che ti corteggia? C'è qualcuno che ti piace? Ti fidanzeresti con

lui?

S1: No. Si. Si.

S2: No. No. No.

S3:No. Si. Si.

S4:No. Si. Si.

S5: Si. Si. Si.

5)Cosa vorresti fare da grande?

S1: La cuoca, la maestra.

S2: Veterinario, maestra d'asilo, meccanico.

S3: Veterinario.

S4: Maestra.

S5:Maestra di matematica, veterinario.

6) Sai navigare su internet da sola? Usi Facebook, Youtube, o giochi on line? Per cosa

usi internet o il pc?

S1: Si. Non ho Facebook né Youtube. Uso internet per fare ricerche, per guardare i cartoni o film su

Youtube e giocare.

S2: No. Non ho Facebook né Youtube. Guardo i cartoni animati, film e video-chiamare su skype.

S3:Si. Non ho Facebook né Youtube. Uso internet per fare ricerche, per guardare i cartoni o film su

Youtube e giocare

S4: Si. Non ho Facebook né Youtube. Uso internet per fare ricerche.

S5:No. Non ho Facebook né Youtube. Uso il computer per giocare, disegnare e guardare film e

cartoni animati su Youtube.

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Intervista alla madre di S1

L'intervista fatta alla madre di S1 dimostra come ci sia una piena consapevolezza delle abitudini,

gusti, difetti della figlia. Le risposte alle domande corrispondono perfettamente a quelle date dalla

figlia e quindi non sono state riportate fedelmente; sono state trascritte le considerazioni riguardo

alle domande poste.

Perché proprio la madre del soggetto S1? Dalle risposte delle bambine è risultato che il soggetto S1

ha un approccio con i media più ampio rispetto alle altre bambine intervistate, forse proprio per

questo motivo preferisce indossare quasi esclusivamente indumenti che evidenziano la propria

femminilità.

La madre alla seconda domanda afferma che in realtà la figlia non segue la moda, ma sceglie in

base ai suoi gusti personali; la preferenza per le scarpe con il tacco è legata ad una fase di gioco, il

rumore del tacco la esalta, che si prolunga anche fuori dalle mura domestiche.

Alla domanda n°3 sul trucco dichiara che la figlia a casa gioca spesso con i trucchi, e che prima si

truccava leggermente anche quando andava alle feste con i compagni di classe, adeguandosi a tutte

le altre bambine; ma da un po' di tempo a questa parte non si trucca più perché i bambini della

stessa età etichettano le bambine truccate come “poco serie, presuntuose e grandi”.

Sostiene inoltre che quasi tutte le ragazzine dell'età tra gli 8 e gli 11 anni hanno in comune una

vanità di fondo che può essere più o meno evidente.

Nel caso di S1, la madre tende ad accondiscendere ogni tanto alle richieste della figlia, senza

esagerare, perché secondo lei reprimere la vanità di una bambina potrebbe essere deleterio e di

conseguenza esplodere in un secondo momento in forme più accentuate.

Spiega inoltre che l'influenza della TV e dei media in generale grava sui gusti e le abitudini della

sua bambina, nonostante questa sia costantemente vigilata sui tempi e programmi da guardare.

Mette in risalto come la serie TV per tutta la famiglia “I Cesaroni” non sia poi veramente adatta ad

un pubblico di minori; molteplici infatti le scene di sesso e gli atteggiamenti equivoci dei

protagonisti e i dialoghi poco rispettosi dell'infanzia.

Per fare un esempio ha raccontato un aneddoto: dopo una puntata in cui i due protagonisti fidanzati

avevano dichiarato di aver fatto l'amore, la bambina andò in giro a chiedere a chiunque conoscesse,

se anche loro con i loro rispettivi fidanzati facessero l'amore.

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Conclusioni

A seguito delle interviste fatte alle bambine, mi sono resa conto della gravità della situazione

italiana, la TV è causa primaria non solo di un appiattimento culturale ma anche di molti problemi

legati alla sessualizzazione. Raramente le bambine sfogliano riviste di moda dedicate alle donne

adulte, quindi è improbabile che qualcuna di loro abbia visto le immagini di Vogue o le abbia per

sbaglio trovate sul web volendole imitare.

I media hanno dimenticato che i bambini sono tali proprio perché conservano un'ingenuità che

dovrebbe essere in tutti i modi tutelata, i contenuti trasmessi alla TV contribuiscono invece a

disintegrare ciò che di buono rimane ancora in loro.

Dall'intervista è risultato che i programmi più seguiti dalle bambine sono I Simpson e Il mondo di

Patty.

I Simpson non sono altro che cartoni animati ironici e irriverenti, adatti ad utenti di tutte le età,

naturalmente in base alla maturità del soggetto in questione varia il significato delle battute che

possono avere anche riferimenti che rimandano a fatti esterni al cartone. I Simpson rappresentano

comunque una realtà possibile, in cui bambini e adulti possono rispecchiarsi senza conseguenze

negative.

Più problematica è però la serie Tv Il Mondo di Patty, trasmessa per anni durante la fascia

pomeridiana. Ha come target di riferimento le bambine di età compresa tra i 5 ai 13 anni, i contenuti

riguardano storie d'amore tra i ragazzini di un'ipotetica scuola media, si snoda tra intrecci e inganni,

scambi di passione, amore e pettegolezzi, contornati da un leitmotiv costante di competizione

musicale e di ballo.

Il look delle protagoniste varia a seconda delle scene: se girate a scuola indossano una semplice

divisa composta da felpa, gonna, e scarpe da ginnastica, unico particolare che mi lascia perplessa è

la gonna a volte troppo corta; negli altri casi le ragazze sfoggiano uno stile eccentrico che non lascia

spazio all'immaginazione.

Lo stile è provocante ed esasperato, queste piccole starlette della TV offrono i loro corpi seminudi

al pubblico dando un pessimo esempio da seguire.

Tre bambine intervistate su cinque seguono questa serie Tv e apprezzano lo stile eccentrico delle

“Divine” (nella foto sotto).

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I personaggi e cartoni preferiti non si discostano molto dal mondo dei cartoni animati, serie TV e

personaggi della scena musicale.

Il soggetto S1 segue molto i programmi serali trasmessi in TV, come per esempio “Ballando con le

stelle” in onda il sabato sera in prima serata. Ultimamente il programma ha attirato a se molte

critiche a seguito di balli e mise troppo erotizzati.

Il soggetto S4 segue invece programmi con contenuti culturali e programmi di MTV, canale

musicale per adolescenti, giovani e artisti; non a caso le sue risposte si differenziano dalle altre.

MTV ultimamente ha lanciato delle serie TV che analizzano il tessuto sociale giovanile con lo

scopo di sensibilizzare i ragazzi verso tematiche legate sia alla precoce maternità di adolescenti, da

qui il titolo “16 anni incinta”, sia al tema del bullismo “Bullied” appunto.

S4 ha un approccio critico e distaccato riguardo alla moda, predilige capi sportivi e riserva al trucco

un posto per “le grandi occasioni”, cercando di valorizzare in sé più i contenuti che l'apparenza.

Questo caso testimonia una correlazione tra i programmi TV seguiti e il modo di presentarsi e

approcciarsi alla femminilità e alla sessualità.

Tre dei cinque soggetti intervistati hanno dichiarato di truccarsi spesso in quelle situazioni di

socialità tra coetanei al di fuori della scuola e adeguarsi spesso alla moda del momento che

“impone” scarpe con la zeppa o un piccolo tacco, minigonne e vestitini corti.

Il rapporto con l'altro sesso rimane comunque consono all'età; le bambine idealizzano ancora

l'amore e rispondono con un po' di imbarazzo.

La domanda n°5 è stata inserita per alleggerire l'intervista e conferma che nonostante il passare del

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tempo e il cambiamento di mode e costumi, i mestieri più gettonati tra le bambine rimangono

sempre gli stessi: la maestra e il veterinario.

L'ultima domanda riguarda il rapporto dei “nativi digitali” con la tecnologia, tutti i soggetti

utilizzano il computer per giocare e guardare film in modo indipendente; tre su cinque navigano da

soli su internet alla ricerca di contenuti legati sia alla scuola sia al tempo libero.

Nessuno dei soggetti possiede un account su Facebook o Youtube, nonostante ognuna di loro

conosca benissimo questo tipo di siti. Quest'ultima domanda è stata posta perché l'età degli iscritti ai

social network si abbassa sempre più, come si è abbassata l'età degli utenti che caricano video e

tutorial su Youtube. Molteplici infatti i casi di bambini e bambine che ogni giorno si espongono in

modo troppo diretto al web senza alcun controllo da parte dei genitori, caricando video e foto

personali visibili a qualsiasi utente, ignorando gli strumenti a disposizione degli utenti per la tutela

della persona e della privacy.

A parer mio l'assecondare ogni desiderio di bambine capricciose e vanitose è veramente deleterio

per l'educazione della persona che sarà un domani, soprattutto se si insegna che gli unici valori della

vita riguardano l'apparenza.

Dove arriveremo di questo passo?

Le bambine di oggi non sono lontanamente paragonabili a quelle di dieci anni fa, sono molto più

sveglie e appariscenti, mantengono un pizzico di ingenuità che riguarda il mondo della sessualità di

cui fanno parte loro malgrado.

Mettono in risalto il loro aspetto fisico, inconsapevoli dei rischi a cui potrebbero andare incontro.

Secondo me i genitori dovrebbero vigilare molto di più sui loro figli, e insegnare i veri valori della

vita, spiegare alle ragazze che è giusto valorizzare se stesse per ciò che sono e ciò che comunicano

all'esterno, facendo riscoprire un mondo di rapporti non sessualizzato, rapporti di amicizia e di

rispetto verso se stessi e verso gli altri.

Instaurare un dialogo con il proprio figlio/a contribuirebbe a capire i reali problemi di approccio di

questa nuova generazione che è frutto di una società consumista che premia il “corpo provocante”

in qualsiasi settore, anche quelli legati alla cultura e alla politica.

Sarebbe auspicabile favorire il cambiamento dal basso, protestando e facendo presente il problema

ai produttori dei media e che uno show TV, un video, paio di jeans o una bambola, non sono adatti

ad un target così delicato se troppo sessualizzati; al contrario bisognerebbe sostenere spettacoli TV,

aziende e prodotti che promuovono un'immagine positiva delle ragazze.

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E' inoltre importante da parte delle famiglie incoraggiare i bambini ad approfondire interessi e

capacità che vadano oltre l'aspetto fisico, come per esempio lo sport, la musica, l'arte, il teatro, per

costruire punti di forza che permetteranno loro di raggiungere importanti obiettivi.

Se tutto ciò venisse rispettato i bambini di oggi giudicherebbero il prossimo non dall'aspetto fisico

ma da un lato prettamente umano, riuscendo magari un domani a far parte della categoria di adulti

consapevoli e responsabili.

Forse solo in questo modo cambierebbe davvero la cultura dominante e il modo di approcciarsi al

mondo contemporaneo.

Bibliografia:

• P.Watzaliwick, J.Jackson, L.Beavin “La pragmatica della comunicazione umana” ed.

Adelphi Roma 1972

Sitografia:

• Apa- Sexualization of Girls <http://www.apa.org/pi/women/programs/girls/report.aspx>

• Blitz Quotidiano- Reggiseni imbottiti per le bimbe di 8 anni: Abercrombie & Fitch

sommersa dalle critiche <http://www.blitzquotidiano.it/societa/abercrombie-fitch-costumu-

reggiseni-imbottiti-799239/>

• Blog Mamma-Little Miss America, concorsi di bellezza per bambine

<http://www.blogmamma.it/2011/02/28/little-miss-america-concorsi-di-bellezza-per-

bambine/ >

• Catalogo on line Lelly Kelly <http://www.lellikelly.it/catalogo/default.asp?

lang=it&col=58&cat=790 >

• Comitato Tv e minori <http://www.comitatotveminori.it/ >

• Comunicazione di genere- Little miss America: quando la bellezza diventa tortura!

<http://comunicazionedigenere.wordpress.com/2011/05/19/little-miss-america-quando-la-

bellezza-diventa-tortura/>

• D Repubblica- Suri Cruise a 5 anni nella classifica delle donne meglio vestite al mondo

<http://d.repubblica.it/rubriche/people-gossip/2011/05/06/foto/suri_cruise_look-324001/1/ >

• Fashion Blog- Bufera su Vogue France per le modelle bambine (e il giallo sulla Roitfeld

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continua) <http://www.fashionblog.it/post/12234/bufera-su-vogue-france-per-le-modelle-

bambine-e-il-giallo-sulla-roitfeld-continua >

• Giornalettismo- Bambine vestite come modelle: Vogue licenzia per il servizio

<http://www.giornalettismo.com/archives/110206/bambine-vestite-come-modelle-vogue-

licenzia-per-il-servizio/ >

• L'espresso-Miss in miniatura.Un mondo di concorsi di bellezza under 10 e di madri

scatenate. In un reportage su Sky <http://espresso.repubblica.it/dettaglio/miss-in-

miniatura/2103898 >

• Linguaggio e comunicazione- Storia della Rai TV

<http://www.homolaicus.com/linguaggi/tv.htm >

• My Make Up- Scarpe col tacco per bambine.Un'altra folle tendenza

http://www.mymakeup.it/articoli/scarpe-col-tacco-per-bambine.php

• Suri Cruise Fashion Blog <http://suricruisefashion.blogspot.com/ >

• Vogue-Stop a Little Miss America <http://www.vogue.it/beauty/notizie-bellezza-e-

blog/2011/07/stop-a-little-miss-america >

• Wikipedia- Rai <http://it.wikipedia.org/wiki/RAI >

• Wikipedia- Mediaset <http://it.wikipedia.org/wiki/Mediaset>

• Wikipedia- Drive In <http://it.wikipedia.org/wiki/Drive_In_%28programma_televisivo

%29>

• Wikipedia <http://it.wikipedia.org/wiki/Colpo_Grosso >

• Zenit-La pericolosa sessualizzazione della donna <http://www.zenit.org/article-10904?

l=italian>

Video:

• Youtube- Spot Lelli Kelly tacco <http://www.youtube.com/watch?

v=pPT4lb2HGB4&feature=related >

• Youtube- Spot Mira Lanza Calimero 1963 <http://www.youtube.com/watch?

v=_Xk41ySal64&feature=related >

• Youtube- The 5 rounds of beauty pageants <http://www.youtube.com/watch?

v=F4D2czQ0W10&feature=related >