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Servizio Ingegneria Clinica (Ing. M. Garagnani, Ing. G. Conti, Ing. G. Pirini) Sicurezza del Cittadino Roma 17 giugno 1999 TECNOLOGIE BIOMEDICHE E ANNO 2000

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Servizio Ingegneria Clinica

(Ing. M. Garagnani, Ing. G. Conti, Ing. G. Pirini)

Sicurezza del Cittadino Roma 17 giugno 1999

TECNOLOGIE BIOMEDICHE

E ANNO 2000

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• 615.000 abitanti• 4500 dipendenti• 9 stabilimenti ospedalieri • 7 distretti• n° posti letto: 1.641

• Servizio Ingegneria Clinica

• 3 laureati 1 amministrativo 13 tecnici 1 consulente

Alcuni dati sulla Azienda U.S.L. di Modena

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I Presidi della Azienda U.S.L. di Modena

Ospedali di Modena (Civile ed Estense)

e Castelfranco)

Ospedali di Carpi, Mirandola e

Finale E.

Ospedali di Pavullo, Sassuolo e

Vignola

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AZIENDA USL DI MODENAAPPARECCHIATURE BIOMEDICHE

APPARECCHIATURE BIOMEDICHE (120.500.160.000 LIRE per 7300 strumenti) INSERIMENTO NELLE STRUTTURE

DELLA AZIENDA USL E LINEA DI TENDENZA al 1996

L. -

L. 2.000.000.000

L. 4.000.000.000

L. 6.000.000.000

L. 8.000.000.000

L. 10.000.000.000

L. 12.000.000.000

L. 14.000.000.000

L. 16.000.000.000

L. 18.000.000.000

<1980

1981

1982

1983

1984

1985

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1987

1988

1989

1990

1991

1992

1993

1994

1995

1996

ANNI

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CONTESTO • Parco-macchine numeroso ed economicamente rilevante• Apparecchiature prevalentemente elettroniche • Sviluppi tecnologici verso sistemi gestiti da software • Tendenza verso la interconnettività delle apparecchiature• Convivono tecnologie innovative e moderne con tecnologie

superate• Disseminazione delle apparecchiature

NECESSITA’ DI GESTIONEPer qualsiasi problematica • Analisi del rischio in base allo stato dell’arte• Dedicare risorse adeguate in funzione del rischio

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APPARECCHIATURE BIOMEDICHE

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PROBLEMA DELL’ANNO 2000 CRITERI DI SELEZIONE

(RISCHIO DI POTENZIALE MALFUNZIONAMENTO)

• Se l’apparecchiatura sarà in funzione nel 2000 e– L’apparecchiatura calcola età, tempi, intervalli, … – L’apparecchiatura riceve dati da altri sistemi – L’apparecchiatura registra dati del paziente – L’anno può essere immesso con due cifre

• occorre inserirla nelle apparecchiature potenzialmente a rischio.

• Un ulteriore criterio può essere definito in base all’età dell’apparecchiatura. Esempio: soddisfa i requisiti precedenti ed ha più di tre anni oppure non ha marcatura CE (93/42)

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DIRETTIVA 93/42

Il Decreto Legislativo 46/97 "Attuazione della direttiva 93/42/CEE, concernente i dispositivi medici", recepisce, tra gli altri aspetti significativi della direttiva, la necessità di armonizzare a livello comunitario le norme in materia di sicurezza e protezione della salute dei pazienti, degli utilizzatori ed eventualmente dei terzi nell’uso dei dispositivi medici, al fine di garantire un elevato livello di protezione, anche attraverso sistemi di vigilanza integrati a livello comunitario.

Disciplina la messa in commercio e messa in servizio dei dispositivi medici.Garantisce il rispetto dei requisiti minimi essenziali di sicurezza.

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PROBLEMA DELL’ANNO 2000 CRITERI DI SELEZIONE

(DANNO IN CASO DI MALFUNZIONAMENTO)

• APPARECCHIATURE AD ALTO RISCHIO: Dispositivi di supporto alla vita, rianimazione, monitoraggio critico, o che comunque arrecano un grave danno al paziente in caso di malfunzionamento.

• APPARECCHIATURE A MEDIO RISCHIO: Dispositivi con un significativo impatto clinico ma che non arrecano un danno immediato al paziente in caso di malfunzionamento.

• APPARECCHIATURE A BASSO RISCHIO: Dispositivi che anche in caso di malfunzionamento non hanno un serio impatto sul paziente.

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PROBLEMA DELL’ANNO 2000 CRITERI DI SELEZIONE

(DANNO IN CASO DI MALFUNZIONAMENTO)

• APPARECCHIATURE AD ALTO RISCHIO: Defibrillatore, Acceleratori lineari, Unità di anestesia, ventilatori polmonari, Unità di emodialisi, Monitor fetali, TAC, RMN, PET, Monitor O2 e CO2, Monitor per parametri vitali, Centrali di monitoraggio.

• APPARECCHIATURE A MEDIO RISCHIO (8-12): emogasanalisi, EEG, EMG, ECG, Ecografi, Analizzatori funzioni polmonari, Sistemi videoendoscopia, sistemi holter, Sistemi di stampa, Urodinamica, PACS, Simulatori radioterapia

• APPARECCHIATURE A BASSO RISCHIO:Audiometri, Diatermie

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PROBLEMA DELL’ANNO 2000 MODALITA’ OPERATIVA

• SELEZIONE IN BASE AL RISCHIO POTENZIALE

• SELEZIONE IN BASE AL POTENZIALE DANNO

• DEFINIZIONE DEI CONTROLLI

– Controllo documentale (informazioni dal produttore) PRIORITARIO

– Controllo operativo (protocollo di test)

• DEFINIZIONE DI UNA BANCA DATI DELLE APPARECCHIATURE CONTROLLATE CON REGISTRAZIONE DI MODELLO E REVISIONE SW

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PROTOCOLLO DI TEST ANNO 2000• PASSAGGIO AL 2000 DA ACCESO

• MANTENIMENTO DELLA DATA 2000 ALLO SPEGNIMENTO

• PASSAGGIO AL 2000 DA SPENTO

• PASSAGGIO AL 29 FEBBRAIO

• CORRETTEZZA DEL GIORNO DELLA SETTIMANA

• PASSAGGIO AL 2001 DA ACCESO

• PASSAGGIO AL 2001 DA SPENTO

• DATE CRITICHE (9/9/1999, 31/12/2000, 01/01/1999, 31/12/1999)

Il protocollo realizzato dal Servizio Ingegneria Clinica della AUSL di Modena è stato validato dalla Associazione Italiana Ingegneri Clinici (AIIC) e reso disponibile sul sito internet della AIIC www.aiic.it con l’elenco delle apparecchiature testate

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APPARECCHIATURE BIOMEDICHE

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CONSIDERAZIONI

• Necessità che all’interno della Azienda Sanitaria vi siano le professionalità adatte ad affrontare questa problematica

• Necessità che vi siano strutture organizzative adeguate (Servizio Informativo, Servizio Ingegneria Clinica)

• Necessità di un inventario informatizzato e realizzato con finalità gestionali

Servizio Ingegneria Clinica

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AZIONI INTRAPRESE ALLA AUSL MO• Sulle 7300 apparecchiature circa 900 sono ad alto rischio

per il paziente.

• Sono già state controllate 2400 apparecchiature con priorità a quelle ad alto rischio.

• Problemi riscontrati. – Apparecchi che smettono di funzionare (0%)

– Malfunzionamento parziale, dati clinici importanti (1%)

– Dati di registrazione errati (3%)

– Nessun problema (96%)

• L’Azienda USL ha stanziato 1 miliardo per far fronte alle necessità di sostituzioni di apparecchiature non compatibili

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AZIONI IN CORSO AUSL MO

PIANI DI CONTINGENZA

• Formazione personale

• Organizzazione dell’emergenza

• Scorte apparecchiature più critiche

• Sostituzione apparecchiature con malfunzionamenti significativi

Servizio Ingegneria Clinica

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Cos’è il S.I.C.:Servizio Ingegneria Clinica

• Programmazione, organizzazione e coordinamento nell’acquisizione delle tecnologie biomediche.

Programmazione-Valutazione (apparecchiature, materiale consumo)

Razionalizzazione delle dotazioni di attrezzature Definizione di standard di dotazione Formazione

• Gestione delle tecnologie biomediche in relazione a: Collaudi Accettazione Manutenzione (primo intervento interno e gestione ditte) Controlli Periodici di Sicurezza e Qualità

Controllo dei processi e Gestione di un sistema informativo delle tecnologie

Principali Compiti e Funzioni del Servizio

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LA GESTIONE INTEGRATA DELLE TECNOLOGIE

Servizio Ingegneria Clinica

Valutazione delle tecnologie Manutenzione

Programmazione

Sicurezza

CONTROLLO DEL PROCESSO

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Il S.I.C. nellaorganizzazione di una Azienda Sanitaria

INGEGNERIA CLINICA

PRESIDI/DISTRETT I

DIREZIONE SANITARIA

....

DIREZIONE AM M INISTRATIVA

DIREZIONE GENERALE

Definizione chiara delle responsabilità sulla gestione delle tecnologie

INGEGNERI CLINICI: Preparazione elettronica e biomedica

TECNICI DELLE APPARECCHIATURE BIOMEDICHE:Preparazione elettronica e/o elettrotecnica

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Associazione Italiana Ingegneri Clinici

IL CONTESTO ITALIANO• Difficoltà a conoscere l’esatta consistenza e lo stato del parco-

tecnologico

• Obsolescenza del parco tecnologico (investimenti penalizzati)

• Problematiche di sicurezza (garantire controlli periodici, manutenzioni programmate, …)

• Non è chiara all’interno delle strutture sanitarie la responsabilità della gestione delle apparecchiature biomediche

• Necessità di una organizzazione appartenente all’ospedale che “governi” la gestione delle tecnologie (il S.I.C.)

• Enormi difficoltà ad assumere ingegneri clinici

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Associazione Italiana Ingegneri Clinicihttp://www.aiic.it

Associazione fondata il 15-12-1993

NORD CENTRO SUD TOTALE

USL, AZ.OSPEDALIERE, IRCCS,CLINICHE

43 5 4 52

UNIVERSITA’ 1 2 - 3

AZIENDE SERVIZI,LIBERIPROFESSIONISTI

26 10 4 40

TOTALE 70 17 8 95

14 iscritti nel 1997

18 iscritti nel 1998

100 iscritti nel 1999 dopo sei anni di vita

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Associazione Italiana Ingegneri Clinici

INGEGNERICLINICI

ABITANTI(MIGLIAIA)

ABITANTI/ING. CLINICI

ITALIA 70 59.000 1.180SVEZIA 130 8.600 66FRANCIA 150 57.000 380POLONIA 100 38.000 380ARABIA 90 14.500 160SUD AFRICA 8 42.000 7.000TANZANIA 2 25.000 12.500BRASILE 100 130.000 1.300

Situazione Internazionale

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ConclusioniConclusioni

•Per le Aziende Sanitarie è una sfida gestionale e non tecnologica

•Con la modalità organizzativa proposta e con le professionalità adeguate il problema è affrontabile

•Necessità di rendere evidenti le modalità di gestione delle tecnologie biomediche e delle procedure attuate dalla Azienda Sanitaria per assicurare la sicurezza dei pazienti e degli operatori e la qualità delle prestazioni sanitarie fornite.

•Difficoltà a proporre modelli organizzativi alle Aziende del SSN estremamente disomogenee tra di loro