Executive Master Oleodinamica - Dispense Modulo 1, Prof. Ing. Borghi, Ing. Zardin, Ing. Pintore
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INTRODUZIONE ALL’OLEODINAMICA
Prof. Ing. Massimo Borghi
DIEF - Dip. di Ingegneria Enzo Ferrari
Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Executive Master in Oleodinamica – Fluid Power
1 Esempio
OLEODINAMICA: Tecnologia interdisciplinare che si occupa di generare, modulare, trasmettere la potenza fluida
CAMPI DI APPLICAZIONE:
Industriale (presse, macchine utensili etc.)
Movimentazione di apparati di attuazione
Locomozione di macchine operatrici (m. movimento terra, m. stradali, apparecchi di sollevamento)
Aerospaziale
Marittimo (piattaforme)
2 Esempio
5 Esempio
TIPOLOGIE DI COMPONENTI UTILIZZATI:
Elementi CAPACITIVI (volumi) : variano la propria pressione in seguito a compressioni/espansioni
Elementi DIREZIONALI : determinano direzione e verso del moto del fluido introducendo dissipazioni quanto più possibile contenute
Elementi DISSIPATIVI (strozzatori) : introducono perdite di pressione controllabili nel fluido
7 Esempio
Dipendenza della viscosità.
La viscosità non è costante ma varia in funzione della temperatura e della pressione, tale dipendenza può essere espressa per via parametrica oppure per via grafica. GRAFICA: diagrammi ASTM, il fluido soddisfa la legge di Walter: log(log( +K))=A log(t+273)+B
La legge di Walter viene soddisfatta per valori di
1,5 con K=0,6, i termini A e B presenti nell’ espressione dipendono dalla natura del fluido.
La formulazione tende a cadere per valori di
temperatura estremi
PROPRIETÀ DEL FLUIDO
21 Esempio
Indice di viscosità VI
Si sceglie come primo riferimento un olio paraffinico caratterizzato dall’avere scarsa sensibilità alla temperatura al quale viene attribuito un indice di viscosità VI=100. Si sceglie come secondo fluido di riferimento un olio naftenico che presente una elevata sensibilità alla temperatura, e gli si assegna un indice di viscosità VI=0; Realizzata la scala un generico fluido può essere rappresentato come miscela dei due fluidi di riferimento, calcolando il VI come:
PROPRIETÀ DEL FLUIDO
HL
ULVI
22 Esempio
PERDITE DI CARICO CONCENTRATE E DISTRIBUITE
Diagramma di Moody
26 Esempio
COMPONENTI PRINCIPALI
Trasformatori in ingresso POMPE (Potenza MeccanicaPotenza Idraulica)
Elementi di regolazione e di controllo VALVOLE
-di pressione
-di portata
direzionali 28 Ese
mpio
COMPONENTI PRINCIPALI
Trasformatori in uscita ATTUATORI LINEARI E ROTATIVI (Potenza IdraulicaPotenza Meccanica)
Elementi accessori e di condizionamento (tubazioni, filtri, scambiatori di calore, fluido etc.)
29 Esempio
LAB di
IDRAULICA
del VEICOLO
1
ATTUATORI LINEARI
E SEMI-ROTATIVI Ing. Barbara Zardin
DIEF Dip. di Ing. Enzo Ferrari
Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Esempio
LAB di
IDRAULICA
del VEICOLO
ATTUATORI LINEARI – TIPOLOGIE DI CILINDRI
Struttura generale del cilindro: corpo tubolare, due testate
(almeno una forata), stelo, guarnizioni;
Guarnizioni statiche e dinamiche;
Due facce del pistone = superfici utili (tenendo conto dello
stelo);
Le forze generate tramite la pressione del fluido operatore
sono trasmesse esternamente tramite lo stelo;
2 Esempio
LAB di
IDRAULICA
del VEICOLO
Q, p
F
FR
v AUtile
CONDIZIONE DI EQUILIBRIO DEL MARTINETTO:
RF = FR
Utile
Fp =
A24
FUNZIONAMENTO DI UN
ATTUATORE LINEARE
Esempio
LAB di
IDRAULICA
del VEICOLO
CALCOLO DELLO SPESSORE DEL CILINDRO:
Esempio applicativo:
DATI:
d = 200 [mm]
rott = 600 [N/mm2]
p = 300 [bar]
rottamm 2
600 N200
n 3 mm
n = 3
Carico di rottura del materiale
Coefficiente di sicurezza
RISULTATI:
amm2
p 300 bar 30 MPa0.15
N 200 MPa200
mm
65
DIMENSIONAMENTO
Esempio
LAB di
IDRAULICA
del VEICOLO
INDICAZIONI DI MASSIMA:
Testate: acciaio;
Corpo: tubo di acciaio di grosso spessore
internamente lucidato (rugosità indicativa Ra = 0.25
micron);
Pistone: ghisa legata;
Stelo: acciaio di qualità bonificato, rettificato,
cromato a spessore e lucidato;
Tiranti: acciaio ad elevata resistenza;
93
ATTUATORI LINEARI materiali impiegati
Esempio
LAB di
IDRAULICA
del VEICOLO
94
ATTUATORI LINEARI
materiali impiegati
Esempio
LAB di
IDRAULICA
del VEICOLO
COMPONENTI ACCESSORI Dott. Ing. Francesco Pintore
Esempio
LAB di
IDRAULICA
del VEICOLO
SOMMARIO
SERBATOI ACCUMULATORI SCAMBIATORI DI CALORE FILTRI TUBAZIONI GUARNIZIONI E TENUTE RACCORDI STRUMENTI DI MISURA
Esempio
LAB di
IDRAULICA
del VEICOLO
ACCUMULATORE
TIPOLOGIE
Esempio
LAB di
IDRAULICA
del VEICOLO PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO
SCAMBIATORI DI CALORE
SCAMBIATORI IN CONTROCCORRENTE
Spostandosi lungo la superficie di scambio termico a partire dall’ingresso del fluido caldo, entrambe le temperature diminuiscono
Esempio
LAB di
IDRAULICA
del VEICOLO PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO
SCAMBIATORI DI CALORE
Ogni scambiatore ha un suo valore di efficacia poiché questa dipende dalla geometria dello scambiatore stesso e dalla sua tipologia. Le relazioni che permettono di calcolare l'efficacia ε per gli scambiatori di calore in generale includono in gruppo adimensionale
detto numero di unità di scambio termico (NTU)
NOTA: al crescere di NTU crescono le dimensioni dello scambiatore!
Esempio
LAB di
IDRAULICA
del VEICOLO
• Nel caso di manovre istantanee di apertura, il fenomeno si presenta assolutamente analogo, con la sola inversione dell’ordine delle onde di pressione, che inizieranno con una diminuzione invece che con un aumento.
• Questa inversione si ha anche nelle condotte a valle della sezione in cui si verifica una chiusura.
• Il caso più comune è quello delle condotte di mandata degli impianti di sollevamento.
• In generale, le diminuzioni di pressione dovute al fenomeno del colpo d’ariete possono essere più pericolose delle sovrappressioni.
• In questo caso, infatti, se la diminuzione è tale da portare la pressione assoluta vicino allo zero si possono avere fenomeni di cavitazione.
PROBLEMATICHE
TUBAZIONI
APERTURA ISTANTANEA
Esempio
LAB di
IDRAULICA
del VEICOLO
TENUTE E GUARNIZIONI
MATERIALI
GOMME SINTETICHE – ELASTOMERI Sostanze polimeriche identificate principalmente dai polimeri di base e la loro compatibilità con gli oli minerali.
NITRILE (NBR o Buna-N) FLUOROCARBONIO (FKM) FLUOROSILICONE (FVQM) POLIACRILATO (ACM) POLIURETANO (AU) CLOROPRENE O NEOPRENE (CR) POLIETILENE (CSM) SILICONE (VQM) ETILENE PROPILENE (EPM, EPDM) STIRENE BUTADIENE (SBR o Buna-S) BUTILE (IIR)
Esempio