Servizi sociali di interesse generale in Europa e in...

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14 febbratio, 2013 Servizi sociali di interesse generale in Europa e in Italia Il diritto dell’UE è fatto per i servizi sociali? Valentina Caimi, Policy Adviser

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14 febbratio, 2013

Servizi sociali di interesse generale in Europa e in Italia

Il diritto dell’UE è fatto per i servizi sociali?

Valentina Caimi, Policy Adviser

Agenda

Chi siamo Le maggiori sfide ad un buon funzionamento dei servizi sociali in Europa Le nostre proposte Cosa abbiamo raggiunto

La più grande alleanza della società civile che promuove la giustizia sociale e la democrazia partecipativa in Europa

Il dialogo verticale con le istituzioni europee

Le maggiori sfide per gli SSIG in Europa

Sfida 1: Crescente tendenza alla marchetizzazione dei servizi

La ricerca del profitto non deve diventare la forza motrice della fornitura dei servizi sociali e sanitari.

In parte cio’ è il risultato – indiretto - dell’applicazione della normativa europea.

Missione specifica degli SSIG

promuovere il godimento dei diritti fondamentali contribuire alla coesione ed inclusione sociale promuovere l’empowerment delle persone, in particolare di

quelle più vulnerabili migliorare la qualità della vita favorire la conciliazione tra la vita privata famigliare e

quella lavorativa si basano sul principio di solidarietà.

Esempio negativo di PPP

UK – il caso Southern Cross Case di riposo per anziani esternalizzate al privato profit in

base alla decisione delle autorità pubbliche Case di riposo Southern Cross: 31.000 utenti + 43.000 staff Management: gli affitti pagati ai proprietari degli edifici

erano divenuti insostenibili £ 100 m di risorse pubbliche all’anno sono state tolte dal

finanziamento dell’assistenza vera e propria agli anziani e utilizzate per pagare gli affitti elevati

336 case di riposo di Southern Cross erano di proprietà di società al di fuori degli UK e di queste 325 erano registrate in paradisi fiscali

L’anno scorso Southern Cross è fallito causando lo scompiglio per 30.000 utenti anziani

http://www.guardian.co.uk/business/southerncrosshealthcare

Problemi posti dalla normativa sugli appalti

L’appalto è la modalità migliore per la delega dei servizi sociali a soggetti terzi? L’utilizzo frequente del prezzo più Basso come criterio di aggiudicazione spesso provoca un peggioramento della qualità dei servizi. Nei casi più estremi cio’ ha comportato il peggioramento delle condizioni di lavoro per gli operatori del settore (aumento del tempo determinato e dei contratti atipici, abbassamento delle retribuzioni, minori opportunità di formazione).

Esempi negativi dell’utilizzo del prezzo più basso

Finlandia: Cosa è successo quando le gare vengono decise solamente sulla base del prezzo e non ci sono requisiti specifici per la qualità? Oppure i requisiti sono talmente bassi che tutti i fornitori di servizi possono essere ammessi alle gare?

Esempi dove l’offerta piu’ bassa ottiene un punteggio, as es. 80. Questo è il prezzo di riferimento attorno a cui vengono valutate le offerte: offerte con un costo maggiore ottengono un minore punteggio. Quindi se i punti relativi alla qualità sono gli stessi, vince l’offerta più bassa. Se un fornitore di servizi offre un appartamento di 10-15 mq, ottiene gli stessi punti di un’offerta che preveda un appartamento di 45 mq con cucina, bagno e stanza da letto. Quindi il fornitore di servizi non è incentivato ad offrire servizi di qualità migliore.

Problemi posti dalla normativa sugli appalti

Come garantire la continuità dei servizi? Tra l’utente e lo staff del fornitore del servizio si crea spesso un legame che è bene preservare. Gli appalti non sono la forma più appropriata per servizi sociali che si rivolgono ad utenti con bisogni multipli e per cui é necessaria una forte integrazione di diversi servizi. Attenzione alla durata troppo breve dei contratti. Come garantire l’integrazione dei servizi e l’innovazione? Si è notato che l’uso degli appalti porta ad una standar- dizzazione del servizio e ad una minore innovazione, per la necessità di un’esatta definizione e descrizione del servizio.

Le nostre raccomandazioni per migliorare le regole degli appalti applicabili agli SSIG

Nelle gare relative all’aggiudicazione dei servizi sociali e sanitari: abolire il prezzo più basso / costo minore nell’ambito dell’ “offerta economicamente più vantaggiosa”, rendere il criterio della qualità obbligatorio e preferibilmente dargli un peso maggiore rispetto agli altri criteri premettere che le autorità pubbliche possono scegliere altre modalità di esternalizzazione del servizio, diverse dagli appalti, pur rispettando i principi di trasparenza e uguale trattamento stabilire una soglia più elevata per i servizi sociali e sanitari escludere dal campo di applicazione della direttiva i sistemi obbligatori di sicurezza sociale

Revisione della direttiva appalti – A che punto siamo?

Al Parlamento (Commissione Mercato Interno): Regime specifico per gli SSIG (soglia più alta, regole più semplici) Abolizione del costo minore Le autorità devono assicurare che la qualità, la continuità, l’accessibilità anche economica, il coinvolgimento e l’empowerment degli utenti, siano presi in considerazione Riconoscimento delle alternative agli appalti (voucher, sistema svedese “free choice”, sistema triangolare in DE, convenzione di partenariato in FR) Al Consiglio: la proposta della Commissione rispetto ai servizi sociali è rimasta quasi inalterata nel testo

Problemi posti dalle regole sugli aiuti di stato prima della riforma Almunia Regole alquanto complesse e difficilmente applicabili ai servizi sociali Difficoltà di stabilire una linea di demarcazione netta tra servizi sociali di interesse economico generale e servizi sociali di interesse non economico Difficoltà nell’applicazione del 4° criterio Altmark (compensazione sulla base dei costi di un’impresa tipica che é ben gestita e adeguatamente equipaggiata) Difficoltà nella definizione del mandato

Progressi della riforma Almunia

L’esenzione dall’obbligo di notifica alla Commissione é stato esteso dai settori dell’edilizia sociale e degli ospedali ai servizi sociali in generale (SIEG che rispondono a dei bisogni sociali in materia di assistenza sanitaria e di lunga durata, servizi per l’infanzia, l’accesso e il reinserimento nel mercato del lavoro, l’edilizia sociale, l’assistenza e l’inclusione sociale dei gruppi vulnerabili) Un regime de minimis specifico per gli SIEG (500.000€ nell’arco di tre anni)

Sfida 2: mancanza di un quadro legislativo unitario sugli SSIG a livello europeo Sarebbe possibile, sulla base dell’art. 14 TFEU e del Protocollo 26, adottare un regolamento che stabilisca i principi e le condizioni in particolare economiche e finanziarie che regolino la fornitura, l’esecuzione e il finanziamento dei servizi sociali. La mancanza di un regolamento quadro fa sì che differenti legislazioni si applicano agli SSIG (appalti, aiuti di stato, concessioni, direttiva servizi). La specificità dei servizi sociali puo’ essere più o meno protetta in una legislazione, ma non in un’altra. Questo crea a volte frammentazione e incoerenza. Tutte le volte che una legislazione che possa avere un impatto sugli SSIG viene discussa (es. accordi commerciali con i paesi terzi), è necessario fare advocacy perchè le specificità siano prese in considerazione, ma il risultato non è mai garantito.

Sfida 3: impatto negativo sugli SSIG delle misure di austerità

Come conseguenza delle misure di austerità, nella maggior parte degli stati membri sono stati effettuati drastici tagli ai servizi sociali (e sanitari). In Italia i finanziamenti per i servizi sociali sono passati da 2 miliardi e 527 milioni € del 2008 ai 545 milioni previsti per il 2011, pari a un taglio di oltre l’87%.

I servizi sociali sono un investimento per il futuro Il focus dovrebbe passare dal tagliare la spesa sociale al

misurare il ritorno sugli investimenti, sia da un punto di vista sociale che finanziario. Ad es. 1€ speso nei servizi sociali per disabili ha un ritorno sugli investimenti di 16€ (dati EASPD).

Settore che contribuisce alla crescita: dal 1995 al 2007, il

settore sociale e sanitario ha generato circa il 5% della produzione economica nell’UE (dati CE).

Per saperne di più www.socialplatform.org [email protected]

Grazie per la vostra attenzione!