Sergio Mattarella il 29 Parlamento dodicesimoTra il ‘62 e il ‘63 inizia anche la sua attività...

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14 nelframmento PIERSANTI MATTARELLA Uomo e politico perché figlio della Chiesa Francesca Bellucci Sergio Mattarella il 29 gennaio scorso è stato eletto dal Parlamento dodicesimo Presidente della Repubblica Italiana; anche se è rimasto un po’ nell'ombra nel panorama politico italiano, ha ricoperto vari incarichi istituzionali, è un ex dirigente della Democrazia Cristiana e del Partito Democratico, è stato cinque volte ministro ed è stato giudice della Corte Costituzionale dal 2011. È figlio di Bernardo Mattarella, politico democristiano che tra gli anni '50 e '70 è stato più volte ministro ed è fratello minore di Piersanti, altro politico democristiano ucciso il 6 gennaio del 1980 dalla mafia mentre era presidente della Sicilia. Il suo percorso politico, culturale e sociale è stato segnato proprio da questo dramma che inevitabilmente è stato rimesso al centro dell’attenzione in quest’ultimo periodo. Il giornalista di Avvenire Giovanni Grasso, lo scorso anno ha scritto il libro Piersanti Mattarella. Da solo contro la mafia e avendo avuto accesso all’archivio di famiglia, ha evidenziato un quadro più completo di Piersanti uomo, politico e cristiano. Da questo volume ho potuto conoscere e incontrare una grande persona che ha lottato per la sua terra compiendo una mirabile sintesi tra fede, cultura e politica. Il libro di Giovanni Grasso, ripercorre inoltre alcune pagine buie e complesse della storia politica italiana attraverso la figura di un uomo che seppe mantenere uniti gli ideali civili e la fede cristiana; un politico che, con entusiasmo e tenacia, ha creduto nella possibilità di un rinnovamento e uno sviluppo anche per la sua Sicilia.

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    PIERSANTIMATTARELLAUomo e politico perchéfiglio della Chiesa

    Francesca Bellucci

    Sergio Mattarella il 29gennaio scorso è stato eletto dalParlamento dodicesimoPresidente della RepubblicaItaliana; anche se è rimasto unpo’ nell'ombra nel panoramapolitico italiano, ha ricopertovari incarichi istituzionali, è unex dirigente della DemocraziaCristiana e del PartitoDemocratico, è stato cinque volteministro ed è stato giudice dellaCorte Costituzionale dal 2011. Èfiglio di Bernardo Mattarella,politico democristiano che tra glianni '50 e '70 è stato più volteministro ed è fratello minore diPiersanti, altro politicodemocristiano ucciso il 6gennaio del 1980 dalla mafiamentre era presidente dellaSicilia.Il suo percorso politico, culturalee sociale è stato segnato proprioda questo dramma cheinevitabilmente è stato rimesso alcentro dell’attenzione inquest’ultimo periodo.Il giornalista di  AvvenireGiovanni Grasso, lo scorsoanno ha scritto il libro PiersantiMattarella. Da solo contro lamafia e avendo avuto accessoall’archivio di famiglia, haevidenziato un quadro piùcompleto di Piersanti uomo,politico e cristiano. Da questovolume ho potuto conoscere eincontrare una grande personache ha lottato per la sua terracompiendo una mirabile sintesitra fede, cultura e politica. Il libro di GiovanniGrasso, ripercorre inoltre alcunepagine buie e complesse dellastoria politica italianaattraverso la figura di un uomoche seppe mantenere uniti gliideali civili e la fede cristiana; unpolitico che, con entusiasmo etenacia, ha creduto nellapossibilità di un rinnovamento euno sviluppo anche per la suaSicilia.

  • P iersanti nasce a Castellammare delGolfo (Trapani) il 25 maggio del1935, secondogenito di BernardoMattarella e Maria Buccellato. Glivengono dati i nomi di Santi (come ilnonno paterno), Maria e Piergiorgio inonore del beato Piergiorgio Frassati, a cuiil padrino era molto devoto.La famiglia si trasferisce poi a Palermodove il padre lavora come avvocato, èinoltre attivo come politico nel PartitoPopolare ed è un riferimento nell’ AzioneCattolica. Bernardo fu proprio il primoesempio per il figlio Piersanti che fusegnato dalla sua visione politica eculturale.Finite le elementari i genitori lo iscrivonoall’istituto Gonzaga, retto dai Gesuiti e quiinizia a militare nell’Azione Cattolica; nel1948 il padre è nominato Sottosegretariodi Stato ai Trasporti decidendo così ditrasferire la famiglia a Roma.Qui Piersanti si scrive al liceo classicodell’Istituto San Leone Magno dei fratellimaristi, uno degli istituti più prestigiosi diRoma. All’interno dell’Istituto frequentacon entusiasmo l’Azione Cattolica,occupandosi particolarmente dei ragazzipiù giovani; per loro organizza attivitàsportive, campi scuola, animazioni allemesse, eventi formativi e di preghiera. Perogni ragazzo che conosce tiene unascheda dove appunta giudizi su attitudini,impegno, rendimento… In un articologiudica la realtà giovanile del tempo, chesembra essere quella attuale: “… malattiadel secolo, mancanza di entusiasmo,indifferenza anche per le attività piacevolie interessanti…perché non si dà alcunoscopo alle proprie azioni, si vive perl’episodio singolo”.Uno dei suoi giovani lo ricorda così: “Era

    nei nostri confronti molto protettivo,seguiva la nostra vita veramente davicino. Aveva una grande capacità dicomunicazione. Era autorevole ecomprensivo: un leader”.Piersanti è figlio devoto e appassionatodella Chiesa; l’anno scolastico ‘53-‘54 èproclamato Anno Missionario, Piersanti faallestire una tenda a Villa Borghese per farincontrare l’avvenimento cristiano,ponendo all’ingresso una foto del papaPio XII con la scritta: “Sempre con il Papa,fino alla morte”.Nel ‘57 come responsabile dell’AzioneCattolica, insieme ad altri dirigentidell’associazione, in un momento storicodi crisi della fede anche del mondocattolico, scrive una lettera a coloro cheparteciperanno ai campidell’Associazione: “Eucarestia quotidianao almeno frequente; partecipazione allaSanta Messa tutte le volte che ti èpossibile; meditazione tutti i giorni;preghiera personale soprattutto neimomenti difficili; studio continuato dellaVerità cristiana attraverso il Vangelo, lelettere di San Paolo, i libri di teologiamorale e dogmatica adatti; confessioneregolare ogni settimana, colloqui frequenticon il tuo direttore spirituale…”.Nel ‘58 si laurea in Giurisprudenza all’Università la Sapienza di Roma con unatesi in Economia Politica. Sempre nel ‘58 si sposa con IrmaChiazzese, figlia del rettore dell’Universitàdi Palermo, da cui avrà due figli; per lafamiglia si trasferisce definitivamente a

    Palermo. Qui si dedica prevalentemente allavoro diventando assistente alla cattedradi Diritto privato all’Università di Palermo,aprendo uno studio legale privato epubblicando su riviste specializzate articolidi diritto.Tra il ‘62 e il ‘63 inizia anche la sua attivitàpolitica che è frutto dell’esempio delpadre, della militanza cattolica e degliideali che la ispirano, del desiderio dirinnovamento morale della Sicilia dovecorruzione e clientelismo si abbinano il piùdelle volte alla mafia.Entra così nella D.C.; nel ‘64 è nelladirezione provinciale, nello stesso anno sicandida e viene eletto alle elezionicomunali e nel ‘67 viene eletto alleregionali come deputato.In regione fa parte della CommissioneLegislativa, della Giunta per ilRegolamento e della Giunta di Bilancio,inoltre è membro della Commissionespeciale incaricata di riformare laburocrazia regionale dove proponemeritocrazia, controlli, divisioni di ruoli…tutto per rendere l’amministrazionesiciliana efficiente, capace, trasparente ecompetitiva in un’ottica nazionale edeuropea. Diventa sempre più un punto diriferimento per la D.C. regionale enazionale, ma anche per tutti i suoisostenitori; dal 1971 fonda il “Gruppopolitica” che opera su tre livell i: uncenacolo bisettimanale con i collaboratoripiù stretti che si riuniscono con lui nel suostudio, incontri annuali con personalitàinvitate a parlare di attualità e i corsi di

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  • formazione alla politica per giovani egiovanissimi che imparano a conoscere ladottrina sociale della chiesa, il pensiero didon Sturzo, la fi losofia politica e imeccanismi di funzionamento delleistituzioni politiche.Si evidenzia così la sua capacità ditrasformare pensieri, ideali e culturapolitica in azioni concrete.Dal ‘71 fino alla morte si impegnapoliticamente per la Sicilia, prima comeAssessore al Bilancio e poi dal ‘77 comepresidente della Regione; in quest’ultimaresponsabilità il suo programma prevedequestioni prioritarie come una leggeurbanistica, una normativa sugli appalti,un riassetto del vertice della Regione el’Istituzione di un comitato diprogrammazione regionale, tutto perfavorire ordine, trasparenza e imparzialità,per garantire e sviluppare una politicameridionalistica produttiva e nonassistenziale, libera da ogni legame con lamafia.Il 6 gennaio del 1980 Piersanti si reca conla sua famiglia alla parrocchia di SanFrancesco di Paola per  la messadell’Epifania. È una domenica gioiosa etutta la famiglia si prepara a vivere unagiornata insieme: l'Eucaristia, il pranzo, ilpomeriggio in compagnia. Anche gliuomini della scorta del Presidente dellaRegione sono con le proprie famiglie,grazie al riposo concesso loro daMattarella perché diceva: "…se voglionoammazzarmi lo fanno egualmente".Un sicario si avvicina alla macchinaguidata da Piersanti mentre i suoi familiari

    stanno entrando nella vettura per partire.Viene colpito da 6 pallottole, si accasciasul volante accanto alla moglie e muorepochi minuti dopo l'arrivo in ospedale.Mattarella è morto a causa del suoimpegno politico, lui conosceva moltobene i rischi del suo atteggiamento, dellasua politica di trasparenza, delle suescelte in favore della legalità, dei rapporti edella collaborazione con il PartitoComunista ed è per questo che,probabilmente, mafia e terrorismo diestrema destra hanno messo fine alla suavita. Il processo, conclusosi nel 1995, hacondannato come mandanti dell’omicidionomi “illustri” della mafia tra cui MicheleGreco, Totò Riina, Bernardo Provenzano,Pippo Calò, mentre ha assolto l’estremista nero Fioravanti nel volto delquale però la moglie di Piersanti ha

    riconosciuto il ragazzo che aveva sparatoa suo marito. Restano ancora dei puntioscuri nella vicenda che però hasicuramente messo in luce l’operato diMattarella e quanto questo fossefastidioso e pericoloso per la mafia.Il Card. Pappalardo, che celebrò il funeralee che conosceva bene Mattarella (eral’unico politico di cui accettava l’invito acasa) così si espresse nell’omelia:“Formato ad una vita cristiana profonda eautentica l’onorevole Mattarella sapevache per chi ama Cristo nulla lo puòseparare da Lui…La comunione conCristo diventava presupposto edesigenza di piena solidarietà e comunionecon gli uomini ed era il segreto di quellacosì notevole capacità di comunicare, didialogare, di intendersi sempre su unpiano di correttezza e lealtà”.

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