Seneca e il tempo

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  • 7/24/2019 Seneca e il tempo

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    IlDe brevitate vitae anzitutto costruito come una lunga serie di riflessioni che si snoda tra laconsiderazione da un lato che il tempo uno scorrere precipitoso (tam velociter, tam rapide dati nobistemporis spatia) e che l'uomo nato per vivere un'et breve (quod in exiguum gignimur, br.v. 1.1); dall'altro,che gli affaccendati (gli occupati coloro che sono sempre impegnati negli affari pubblici o nell'eccessiva emaniacale attenzione per s!) non sono liberi, non sono sapienti. "ome dire occorre fare i conti con la vitavissuta e non bisogna rinviare all#infinito le proprie decisioni ($.1 e %); si arriver &uindi a usare bene ilproprio tempo, n! desiderando il domani, n! temendolo (.At ille qui nullum non tempus in usus suosconfert, qui omnem diem tamquam vitam ordinat, nec optat crastinum nec timet).'epistolario invece costituisce uno dei maggiori esempi di meditazione letteraria in esso *eneca ha modo diriesaminare la personale esperienza di vita, all'insegna dell#ideale filosofico di scuola stoica del &uale daretestimonianza. In particolare, concluso il periodo trascorso come maestro e consigliere politico di +erone,egli fa daccapo i conti con l'uso del tempo e con il proprio stile di vita. o fa gi a partire dallaLettera 1, mapoi sono da vedere in particolare le lettere , -, 1, 1$, $, , %, /1, $, 101. er2 proprio nellaprimaletterache sono ripresi alcuni dei temi messi a fuoco nelDe brevitate vitae. 3uttavia l#accento ora sembraspostarsi in una prospettiva pi4 disincantata rispetto alla vita e alla fortuna; si affaccia il tema della morte edi come sia importante amministrare bene il tempo che ci stato concesso. *eneca osserva che occorre dare aesso il giusto valore e aver cara ogni ora (1, ); soprattutto spiega all'amico ucilio che necessario essere

    padroni del proprio tempo, rivendicando s! a se stessiita fac, mi Lucili, vindica te tibi (1, 1). 5uelladell'epistolario sembra una prospettiva forse pi4 serena, dalla &uale emerge la consapevolezza che in fin deiconti, al contrario di tutte le altre cose, il tempo pur sempre nelle nostre mani omnia, Lucili, aliena sunt,tempus tantum nostrum est (1.$). 6 ovviamente si tratta del tempo in cui viviamo, dato che futuro e passatonon ci appartengono, non eris nec fuisti, utrumque tempus alienum est(.11).La percezione fisica del tempo e quella psicologica

    7a &ueste considerazioni si coglie come il tempo sia, per *eneca, la vita stessa, &uella che individualmenteciascuno decide (o non decide) di trascorrere in piena coscienza. *olo sullo sfondo sta la concezione tecnicadell'antica scuola stoica per la &uale il tempo era 8un'estensione connessa al movimento del cosmo9("risippo, II. %0). "ertamente il filosofo romano sa &uali interrogativi sorgono riguardo alla concezionepuramente fisica del tempo 8anzitutto se sia &ualcosa di per s! (an per se sit aliquid); poi se ci sia &ualcosa,

    senza tempo, prima del tempo (an aliquid ante tempus sit sine tempus); se esso ha cominciato a esistere conil mondo (cum mundo coeperit) oppure, dato che &ualcosa dev'essere esistito prima del mondo, se anche iltempo gi esistesse (fuerit et tempus)9, ep. --.$$. *embra peraltro scontato che il tempo costituisca unaparticolare causa del divenire nihil sine tempore potest fieri (ep./%.11). 3uttavia per *eneca esso &ualcosadi determinato e oggettivoin &uanto indubbiamente sta tra la nascita e la morte, sta cio tra la 'non vita'prima della vita e la 'non vita' dopo la vita; una sorta di contenitore all'interno del &uale si raccolgono i fattidi cui si protagonisti.:a anche, e soprattutto, &ualcosa di sperimentabile, percepibile e giudicabile dalpunto di vistapsicologico e morale. *i pensi anzitutto al fatto che siamo noi a sprecare o a impegnare ilnostro tempo di &ui il primo forte invito a far s che tuttoil tempo ci appartenga (id agamus ut nostrumomne tempus sit, ep. 1.$/), che ogni istante sia messo a frutto (omnes horas conplectere), e che dun&ue nonci si accontenti di essere semiliberi(br.v. %.).Il tempo e la morte

    7ecisiva in ogni caso la consapevolezza critica che *eneca mostra per lo svolgersi della propria giornatalungo il percorso (o, meglio, il precipitare) verso la morte cotidie mori (ep. 1.); cotidie morimur, cotidieenim demitur aliqua pars vitae, et tunc quoque cum crescimus vita decrescit(8ogni giorno moriamo, ognigiorno infatti si riduce parte della nostra vita e anche &uando cresciamo in realt la vita decresce9, ep. .0).*olo chi consapevole di vivere non sar sorpreso dalla morte che gli destinata ma &uesto esattamente ilcontrario di ci2 che accade a &uanti, rammolliti e annoiati, non piace avere un punto di riferimento verso cuidirigere la rotta (quibusdam nihil, quo cursum derigant, placet, sed marcentis oscitantesque fatadeprendunt, br.v. .). 7i conseguenza, secondo *eneca c' una precisa differenza tra la vita (spesso breve)durante la &uale < consapevoli < viviamo veramente e il lasso di tempo (a volte lungo) durante il &uale nonsiamo consapevoli di cosa facciamo exigua pars est vitae, qua vivimus. Ceterum quidem omne spatium nonvita sed tempus est, br.v. ..

    Il tempo e la sua scansione*crive *eneca 8In tre fasi si divide la vita; ci2 che fu, ci2 che , ci2 che sar (quod fuit, quod est , quodfuturum est). 7i &ueste, &uella che viviamo breve (his quod agimus breve est), &uella che vivremo dubbia

    http://www.treccani.it/export/sites/default/scuola/lezioni/in_aula/scienze_umane_e_sociali/tempo/maso_letteralucilio.pdfhttp://www.treccani.it/export/sites/default/scuola/lezioni/in_aula/scienze_umane_e_sociali/tempo/maso_letteralucilio.pdfhttp://www.treccani.it/export/sites/default/scuola/lezioni/in_aula/scienze_umane_e_sociali/tempo/maso_letteralucilio.pdf
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    (quod acturi sumus dubium), &uella che vivemmo sicura (quod egimus certum). 5uesta infatti &uellasulla &uale la fortuna ha perduto ogni suo diritto e che non pu2 essere ridotta all'arbitrio di nessuno9(br.v. 10.).=nticipando pensatori &uali lotino e =gostino, *eneca distingue nettamente il presente dalpassato e dal futuro; &uindi segnala la precariet del presente ma, insieme, il fatto che solo esso dipenderealmente da noi e dalle nostre decisioni. >orse possibile avanzare &ualche diritto (e rivestire dun&ue&ualche responsabilit) anche riguardo alla vita futura. :a si badi che in ogni caso il futuro rimane ambiguo,non fosse che per l'eccesso di aspettative che in esso oggi < cio nel presente < riponiamo. erci2 *eneca siraccomanda di non dipendere dal domani (ex crastino pendere, ep.1.; cf. br.v. .1 ebenef. ..), cosicch! ilfuturo non ci preoccupi eccessivamente 85uando mai giunger il tempo in cui capirai che del tempo non tiimporta (scies tempus ad te non pertinere), in cui sarai tran&uillo e rilassato, incurante del domani e deltutto pago di te stesso? (quo tranquillus placidusque eris et crastini neglegens et in summa tuisatietate!)9, ep.$..5uanto al passato, invece, non possiamo assolutamente nulla n! noi n! la fortuna.Il tempo del sapiente

    *aggio tenere insieme tutti i diversi momenti, cosicch! essi ac&uistino una continuit e una coerenzasignificativa. Il passato e il futuro possono cos essere riscattati nel presente, e il presente diventa in pratica illuogo di accumulazione del ricordo e dell'anticipazione 8a vita del saggio si estende a lungo (multum patetvitam), egli non si trova a essere circoscritto da &uei limiti che segnano i confini per gli altri. 6gli solo

    svincolato dalle leggi del genere umano tutti gli uomini e le esperienze del passato sono al suo servizio, comea un dio. @n determinato tempo passato ebbene, egli lo tiene ben stretto a s! con il ricordo (transit tempusaliquot: hoc recordatione comprendit). @n altro tempo gli sta innanzi di esso ne usa (instat: hoc utitur). @naltro tempo gli verr incontro ecco che egli lo anticiper (venturum est: hoc praecipit). Il fatto di raccogliereinsieme tutti i diversi tempi gli rende lunga la vita (longam illi vitam facit omnium temporum in unumconlatio)9, br.v. 1%.%.A la filosofia che spinge l'uomo saggio a puntare verso obiettivi incommensurabili edeterni (quae inmensa, quae aeterna sunt), a &uanto < al di l del consueto limitato e caduco volgere deltempo (ab hoc exiguo et caduco temporis transitu) < comune ai migliori tra gli uomini (quae cummelioribus communia). "os 8ci lecito discutere con *ocrate, dubitare con "arneade, starsene nella &uietecon 6picuro, vincere la natura umana con gli *toici, con i "inici eccederla9, br.v. 1.. Il tempo dun&ue vaconsiderato concretamente come l'occasione per riscattare l'umanit e la mortalit dell'essere umano, e il

    sapiente stoico, in &uesto senso, in grado di dominare il tempo temporis dominus esse (br.v.1.).