SENATO DELLAREPUBBLICA · Combattente edecorato alvalorenellapri~ maguerra mondiale, dirigente...

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SENATO DELLA REPUBBLICA VI LEGISLATURA 540a SEDUTA PUBBLICA RESOCONTO STENOGRAFICO MERCOLEDì 25 FEBBRAIO 1976 Presidenza del Presidente SP AGNOLLI INDICE CALENDARIO DEI LAVORI DELL'ASSEM- BLEA (26 febbraio-17 marzo 1976) Pag.25275 COMUNICAZIONI DEL GOVERNO Seguito della discussione e approvazione di mozione di fiducia: PRESIDENTE . 25250, 25261 ARIOSTO . 25250 BARTOLOMEI . 25269 BERGAMASCO . 25265 · BRUGGER . . 25261 CAROLLO .25233 CIPELLINI .25259 · FILLIETROZ . 25268 MORO, Presidente del Consiglio dei ministri 25240 NENCIONI . 25263 ROMAGNOLI CARETTONI Tullia . 25256 TEDESCO TATò Giglia . : . .25254 VENANZETTI . 25251 Votazione per appello nominale . 25272 N. B. ~ L'asrerisco indica che il testo del at- .25231 scorso non è stato restituito corretto dall'oratore. CONGEDI Discussioni, f. 1923. DISEGNI DI LEGGE Annunzio di presentazione Pago 25231 Deferimento a Commissione permanente in sede deliberante di disegno di legge già deferito alla stessa Commissione in sede referente . . . . . . . . . . . 25231 INTERPELLANZE E INTERROGAZIONI AnnunZio .25276 PER LA MORTE DELL'ONOREVOLE ENNIO ZELIOLI LANZINI PRESIDENTE .............25231 · MORO, Presidente del Consiglio dei ministri 25232 PROGRAMMA DEI LAVORI DELL'ASSEM- BLEA (26 febbraio - 30 aprile 1976) . . .25273 TIPOGRAFIA DEL SENATO (U50)

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SENATO DELLA REPUBBLICAVI LEGISLATURA

540a SEDUTA PUBBLICA

RESOCONTO STENOGRAFICO

MERCOLEDì 25 FEBBRAIO 1976

Presidenza del Presidente SP AGNOLLI

INDICE

CALENDARIO DEI LAVORI DELL'ASSEM-BLEA (26 febbraio-17 marzo 1976) Pag.25275

COMUNICAZIONI DEL GOVERNO

Seguito della discussione e approvazione dimozione di fiducia:

PRESIDENTE . 25250, 25261ARIOSTO . 25250BARTOLOMEI . 25269BERGAMASCO . 25265

· BRUGGER . .25261CAROLLO .25233CIPELLINI .25259

· FILLIETROZ .25268MORO,Presidente del Consiglio dei ministri 25240NENCIONI .25263ROMAGNOLI CARETTONI Tullia .25256TEDESCO TATò Giglia . : . .25254VENANZETTI . 25251

Votazione per appello nominale .25272N. B. ~ L'asrerisco indica che il testo del at-

.25231 scorso non è stato restituito corretto dall'oratore.CONGEDI

Discussioni, f. 1923.

DISEGNI DI LEGGE

Annunzio di presentazione Pago 25231

Deferimento a Commissione permanentein sede deliberante di disegno di leggegià deferito alla stessa Commissione insede referente . . . . . . . . . . . 25231

INTERPELLANZE E INTERROGAZIONI

AnnunZio .25276

PER LA MORTE DELL'ONOREVOLE ENNIOZELIOLI LANZINI

PRESIDENTE . . . . . . . . . . . . .25231· MORO,Presidente del Consiglio dei ministri 25232

PROGRAMMA DEI LAVORI DELL'ASSEM-BLEA (26 febbraio - 30 aprile 1976) . . .25273

TIPOGRAFIA DEL SENATO (U50)

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Senato della Repubblica VI Legislatum~ 25231 ~

25 FEBBRAIO1976ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO540a SEDUTA

Presidenza del Presidente SPAGNOLLI

P RES I D E N T E. La seduta è aperta(ore 16,30).

Si dia lettura del processo verbale.

V E N A N Z E T T I, Segretario, dà let-tura del processo verbale della seduta pome-ridiana del giorno precedente.

P RES I D E N T E . NODessendovi osser-vazioni. il processo ve:rbale è approvato.

Nel corso della seduta potranno essere ef-fettuate votazioni mediante procedimentoe1ettronico.

Congedi

P RES I D E N T E. Hanno chiesto con-gedo i senatmi: Coppola per giorni 8, Pkcio-Dliper g100ni 8, Spataro per giorni 3, Valsec-ohi per gdomi 8, Soelba pEir giorni 3.

Annunzio di presentazionedi disegni di legge

P RES I D E N T E . Sono stati presentatii seguenti disegni ,di legge d'iniziativa dei 'Se-

,:latori:

PIERACCINI, ARFÈ, MINNOCCI, CIPELLINJ,

STIRATI, BLOISE e COLOMBO. ~ «Rrordina-

mento dell'Ente autonomo Quadriennale diRoma» (2449);

SEGNANA. ~ « As:soggettamento degli appa-

reaohi di protesi acustica all'aJliquota deJ 6per cento dell'imposta sul vrulore aggiunto»(2450),

Annunzio di deferimento a Commissione per-manente in sede deliberante di disegno dilegge già deferito alla stessa Commissionein sede referente

P RES I D E N T E. Il disegno di leg-ge: BALBO. ~ « Riapertura del termine perla regolarizzazicme del titolo di proprietà infavore della proprietà rurale» (2283), già as-segnato in sedy refel1ente alla 2a Cormmissio-

! ne permanente (Giustizia), è stato deferitoin sede deliben.mte aHa Commissione stessa,per ragio.ni di connessione con i di,segni di,legge ru1. 1836 e 2009.

Per la mortedell'onorevole Ennio Zelioli Lanzini

P RES I D E N T E. (Si leva in piedie con lui tutta l'Assemblea). OnOlrevoH aone-ghi, il 7 febbnaio., nel gilOlDl1JOdel suo setrtan-!taJsettesimo oompi1eanno, è deceduto nelLasua abitazione di San Giov,arrmi in Croce, nelCmmoa:1ese, EinmJio Z'elllioli LanzJini, che fupresddente del Senato. daM'S novembre 1967al 4 giugno 1968.

Uomo di profonda sensibilità morale, digrande coerenza e di specchiata onestà, egliapparteneva a quella generazione di uominiliberi che, estromessi ma non umiliati dal fa~scisma, seppero preparare e realizzare conpaziente coraggio la rinascita della vita de-moaratioa del paese.

Combattente e decorato al valore nella pri~ma guerra mondiale, dirigente delle associa-zioni cattoliche e militante nelle coraggiosebattaglie di Guido Miglioli per il progressodel mondo contadino, Zeli oli Lanzini fu stre-nuo e tenace avversario dello squadrismo.L'avvento della dittatura lo costrinse ad ab-

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Swato della Repubblu:o Vl Legislatura~ 25232 ~

25 FEBBRAIO 1976

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ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO540a SEDUTA

bandonare la vita politica ed egli, mentresvolgeva la professione di avvocato, intensi~ficò allora ~ con entusiasmo e rigore diprincìpi ~ la sua presenza nelle file del lai-cato cattolico.

La Res1Jstooza lo Vlide attivamente impe~gnato insieme al figlio Bernardino, che avevaeducato ai supremi valori della libertà e chei tedeschi gli uccisero nelle vie di Cremonail 26 aprile 1945 mentre egli trattava ~ inrappresentanza del Comitato di liberazionenazionale ~ la resa dei nazifascisti.

Questo grandissimo dolore, mai sopito nelsuo cuore di padre, lo rafforzò nei princìpicristiani di carità e di amore del prossimo,princìpi che praticò nella vita privata e inquella pubblica e che sono nobilmente testi~moniati nelle accarate parole che pronunciò :

in Senato, il 3 dicembre 1954, intervenendoin favore della legge che estendeva pensioni esussidi ai mutilati e ai congiunti dei cadutiche wppartennero alle Forze armate della se-dicente Repubblica sociale.

Presidente delle ACLI e dell'Amministra-zione provinciale di Cremona nel 1946, due 'anni dopo Zelioli Lanzini fu eletto al Senatoe aJlla nostra Assemblea, di cui fece ininteJ:'~rottamente parte fino al 1972, recò il contri~buto delle sue altissime qualìtà di equilibrioe di esperienza. Di tali qualità egJi diede am-pia prrova 1m tutte l,e carkhe alle quali fuchiamato dalla fiducia dei colleghi e soprat-tutto quando, nel novembre 1967, l'Assem-blea gli affidò l'onerosa responsabilità del-la presidenza.

Era un momento tormentato e difficile,ma Ennio Zelioli Lanzini seppe far fronte alcompito con fermezza e competenza, confer-

_ mandosi la stima che si era guadagnato inlunghi anni di vice-presidenza- del Senato. Lasua personalità schiva e riservata' non gli im~pedì di essere guida severa e sicura nel diri-gere i lavori dell'Assemblea sino alla fine del~la legishrtura, convinto com'era ~ sono paro-le tratte dal suo discorso di insediamento

~~ che « Una Nazione è democraticamente vi-

va e civile nella misura in cui ha un Parla-mento efficiente e valido, sollecito sì nell'in- I

terpretare e mediare le esigenze molteplicie contrapp0ste di tutti, ma altresì capace di

tradurre tali esigenze in concrete norme dilegge con la riflessione e la tempestività do-vute ».

In queLlo stesso discorso ZeHoli Lanzini, sottolinoova quale em 11suo ideaile di libertà

vera, «quella ohe 'rislpetta l'opinione altrui,queMa che avvince gli avveI1sari ,wlla collle-ganza cordia:le che alle volte si tramuta inamicizia »; e questi conoetti riprendeva neltoccante dilscorso cOlIquale ~ avendo decisodi non ,rip1resentare la sua candÌidatura alJeelezioni del 1972 ~ prendeva commiato dalSenato: ({ Abbiamo seminato ~ egli affer-mava ~ ahbiamo salvato le isti't11Zioni,abbia-mo ribadito i concetti, che per noi sono [on-damentali, della Hbertà, della democrrazia,del 'rispetto di tutte,le opinioni ».

Queste parole, e l'auspicio ahe ad esse se-guiva e cioè ohe nell Panlamento fosse semprevivo il 'senso deLL'amicizia, ({ di quell'amiciziache si è alimentata aHraverso la dils1p'l1tahuo-na, generosa », si fondono oggi nel nostro ri.cOIdo con l'indebHe immagine de[,l'iHu:stre eca'ro amico scomparso.

Ailla SlUafamiglia, il cui caldo affetto g'li fucostantemente vicino, al Gruppo parlamen-tare della Democrazia arisHana, .di cui fu se~greta!rio e vicewpresidente, e agli elettori delcoLlegio di Crema, che lo elessero !sempre conaLti/ssimo suff!mgio, inv.iamo il nostJ1O com-mosso ,saluto e l'espressione del lutto iPro~fondamente senti,to di tutta l'Assemblea.

M O R O, Presidente del Consiglio deiministri. DOIIDaIl1dodi paI11aJre.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

* M O R O, Presidente del Consiglio deiministri. Mi sia consentito associarmi al~le nobili parole di commemorazione pronun-ciate dal Presidente di questa Assemblea conla più grande deferenza per il senatore Ze~lioli Lanzini, perfetto galantuomo, perfettodemocratico, uomo religioso, eminente par~lamentare.

Mi inchino reverente in questo momentoalla sua memoria a nome del Governo e miopersonale, e rinnovo le più vive condoglianzealla desolata famiglia.

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Senato della Repubblica ~ 25233 ~ VI Legislatura

25 FEBBRAIO. 1976540. SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO. STENOGRAFICO

Seguito della discussione sulle comunicazio-ni del Governo e approvazione di mozio-ne di fiducia

P RES I D E N T E. L'o~dine del gior-no reca il seguito della discus'sione suUe co~municazioni del Governo.

È iscritto, a pa,rlare il senata~e CaroLlo. Neha facoltà.

C A R O L L O. Signor P,residente, anor,e-vale Presidente del Consiglio, onorevoli co.l-leghi, la decisione socialista di provocare lacrisi quando il paese aveva piuttosto biso~gno di più intenso impegno di Igoverno ,è slta~ta ,certamente un errore, rico.nosciuto peral-tro da tutti: partiti, sindacati dei lavqratori,orgamzzazioni imprenditoriaH.

« Che cosa conta l'interesse del ,partito, diun partito ~ si è ohiesto ne Mantino alla Ca-mera ~ se poi le cose del paese lVamnoma-le »? È propria dò 'Che ~ io credo ~ ha fi.ni~

t.o per chiedersi 10 stesso Partito socialistaitaliano quando si è dovuto accorgere di nonavere giovalto con la crisi ai mali del tpaese edi non avere neppure fatto il proprio inte~resse.

E lTIUTIDavdJa,per qUaJIJ!TIOsia sta,DO grave aver

provocato la caduta del Governo, ritengo chesia ancora più grave il fatto che la costitu~zione del nuovo Governo nan rappresenti diper sè una soluz1ione, ma un suo. ;rinvio.

Pel1c'hè~ io mi chieda e ce Il'0chiedllamotutti ~ non è stato possibile definire il qua-dro politico entro i,l quale fosse consentitoal Governo di muoversi con sicurezza nel mo~mento in cui i gravi pmblemi del paese esi~gerebbero armonia di forze politkhe e can~seguente inÒsività di azio~e governativa?

Secondo i partiti della sinistra, la ragionestar,ebbe nel fatto che ci troviamo in un'epo-ca di vransizione e la transizione non do-vIìebbe eS>Sel~eguidata dailila Demooraziacri~stiana, ma dalile forze ad essa ahermative, oioèin particolare dal Partita socialista e dalPar-tito comunista.

Bmarginare quindi .la DemocraziacrÌ'stia-na nel paese le nd Pari1amemto è diventata rildkhiarato obiettivo di chi si ,ritiene in dirit~to di sostituire con la propria egemonia rpo~

Discussioni, f. 1924.

litica quella che avrebbe esercitato fino adoggi la Democrazia cdstiana.

Certo anche noi siamo ~ersuasi ahe la no~stra è epoca di t'ransizione e, per ohiari se~gui, essa chiude un ciclo 'storieo e ne a~reuno nuovo. La borghesia del capitale ha ce~duta larga parte del suo tradizionale po.tereaiLIecategor:ie dei IlavoraJ1.ori;:1'eoonml1iÌaca-piltaHstica non ha più £arzasufEioienlte per de~cidere da sola i,l volume dell'accumulazioneed il profitto ed i criteri del suo formarsi edel sua di,s,1Jrlibu1rsii;111possesso dei: mezzi diproduzione e di scambia non 'si traduce au-tomaticamente in potere o, peggio, in egerno-IDliapohtica; [a cultUJra si è geneI1al,izzata e.oapiJL1arizZJatlaaJI)ichese ha perduto di irnten~sità, ma non è obb,u,gata lad accettare come~el1ità quella di un Iregime che non eSlilste;teclassi popolari hanno pO'tuta assUJmeI'e unadignità mai prima sperLmentata ,ed un ruolosociale politico mai ~rima consentito.

Ciò che la grande rivoluzione liherale nondiUScÌa gaI'anltireneJl seoolo S00I1S0,e per tut-ta ,Laprima metà di queSito seooLo peI1chè voil~le identificarsi so.Itanta o ~revalentementecon la borghesia imprenditoriale e dò che lastessa tradiz,ione :1aioa Inon lI1iuscìa r:ealizza~re nel mondo della cultura Iperohè della cul-tura ebbe una concezione aristocratica e dicasta è stato invece attuato negli ultÌimi It,ren~t'aJI1II1iidai gOVleI1I11idemocratioi che hannoavuto come massimo pI'otagonista politkoprop,rio un partito di ispirazione cristiana.

Con i governi di centI'O~s~niSitI1a,tale proces-so di svi,luppo democraJtico è stato indubbia-mente accentuato. E sarebbe allora un gros~w ed ingeneroso errore sto.rico minimizza~ne ~ oome ormai si £a speai:e da si1nis1.Jr:a ~

il merito dell'indirizzo dato dal centro-sini-5tra alla politica italiana in questo senso, seè vem che Ihmgo ill SUiOsViolgimento è statomodificato e riequilibrato illra.;prporto di po-It'Emza'sooialllee cuhuI1a1e a favoI1e de11:eoate-gorie 11avomtnioi.

Pmprio quando un veochio mondo :vienesconvolto o superato e risultano modificatie capovolti i veochi equilirbri delle forze so-ciali, diventa automaticamente più difficilee complessa la gestione dellle cose mutate;più delicato ed arduo il lavoro di oostruzio-ne ordinato del mondo nuolVo nato dalle ne~

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Senato della Repubblica ~ 25234 ~ VI Legislatura

25 FEBBRAIO 1976540a SEDUTA ASSEMBLEA~ RESOCONTO STENOGRAFICO

cessarie 'ravine del veochio. Caordinare peresempio il maggiore ['otere sindacale con U!ll

sistema che può aholire iJ privilegio del ca"pitale, ma non la necessiltà delJa sua aocu~mulazione; armonizzare i nuovi diritti soda~li con la capacità di assiourarne le sufficientirisorse; garantire alla cultura l'acquisita Jj~bertà del pensiero critica e oreativo senzarimanere vittime della sua Ipossibile prolPen~sione al narcisislffio libertario ed esdusivista,costituiscono indubbiamente nuovi e deJ.i~cati Iproblemi della stor,ia pl'esente.

In questo senso è giusto parlare di tiransi~zione e quind1 di un conseguente adattamell~to delle forze 'palitiche ai nuovi obiettivi e diun superamento 'delle antiohe strategie dianaHsi e di interventi da parte di tutti i lPar~tilti. Ma è lallrtIt1ettal1!tagiusto che Le si!l1J:Lstre,e fra queste in particolar mO'do il ,Partito so~cialista italiano, :pretendano di assumere intermini esclusivistici ed egemoni ,la gestionede1le avvenute itlr:asforma:ZJi'Onioivili e soci:a~li, quando ohiettlivamente spetta aJla Demo"ol1aziJaoI1Ìlstiana rillmel1Ìito eLiessere stalta l'al'"te£ice pl1emmoote deJl1e 'trasfOrrmazionri stes~se? ,Per quali eminenti titali, per quali pro-Viate Viirtù eLoViJ1ebber:o II1:LOO!l1JoscersÌ,al Part1to

socialista più che alla Demacr:azia .cristiana,com~ ha voluto ancora una vOllta affe<rmareieri il senatore Zuocalà, J'esdusÌ'\ra !Capacitàe il dhitto di guidare il processo di sviluppodemocratico ora che ne sono state gettate lebasi storiche? Certo, 1.illaclasse dirigente oheIII tutti questi anni ha oontribuito a a:nadi~ficave i vecchi equilibri sociali, a dare allademocrazia valori e contenuti non :formali, atrasformare il lavoratore da suddito del sag~gio di profitto in protagonista del saggio diacoumulazione, è andata via via indeboloo"dosi nella lunga 100tta, nell'attritO' çontro ilveochio mondo che resisteva alle trasfarma~zioni ed un emergente mondo che delle tra~sformazioni è po~ta:to a iOonsiderare ingene"rosamente e criticamente ciò che anoora de"ve esserre Eartlto'e nan illslignJificalto e iÌillmelriltodi que~lo che è stato già fatto. Una cJas~se dirigente 'soltanto nei regimi autoritarinon si consuma mai e sqpravvirve ai suoi stes-si errori; ma nei 'l'egimi liberi essa è invecesempre più debole della demaorazia. Ed ègiuslto che sia casì.

Tendere in democrazia alla sostituzianedi una cla'sse dirigente è quindi naturale eciò non può s<candalizzal'e e, tanto meno, puòessere cans,i:cLernrtoun deY~tto.Ma diventa UiD.fatto grave e preoocupante se per cambiarela classe dirigente si è dispasti a pregiudka~lie 'O a i!l1JorÌinait'e, sliia purre per la!lou:n 'tempo,

il destino democratico eli un paese.Non mi meraviglia quindi che il Par,tito

ISlooilaJJmsrbaohÌleda di poter:e Inappresenltare[Ia forza iDJOdalledellllla nuova stoniia alI po'Stodella Demoorazia c:dstiana; mi meraIVÌlgliapiuttosto il modo contraddittario e IperÌ<oo~loso con il quale intende invacare per sè l'e~gemonia nella guida del nuovo COll'SOipoJiti~C'O.Quando infatti il segretado De Martinoafferma (e lo ha fatto più volte) che il suopartito è diviso dal Pantito !Comunista peruna diversa cancezione della Hhertà, egliesplicitamente ammetteohe il oomunismo maun concetto deJ.la libel1tà meno rassicuranteùiquello socialista. Ma ecco ohe nello stesso'TIempolo ISltessoSegmeta1l1:Lodel Partito ,SOClia~lista si dimostra 'Pronto a ohiudere gli oochidi fronte a questa verità da lui stesso piro~clamata e disinvoltamente .decide con eviden"tie, provooante oontnaddiz,ione che l'UI1JÌcaso-luzione dei problemi del nost'ro paese passaattraverso l'alternativa delle sinistre, attra~V;eII~SOdO'èUlna l1espoll1sabÌllirtà di governo dicui il comunismo sia parte integrante e laDemacrazia cristiana parte ma~ginale o Ire-letta. In un contesto storioo diverso, in unadiversa tessitura delle forze politkhe presen~ti,i.l PSI, nel 1948, oono'CipÌ l"a1temativla so"cialista e aHara, carne oggi, nan potè fare ameno di alocettalre ohe eSiSla pass.asse at<tr:a-verso la sua alleanza oon ÌlI Partito comuni~sta italiano senza che gli facesse velo il fat-to che IiI PCI fosse aJmma decirsamoote e soo-pertamoote stalinista.

Ora è noto che la libeJ:1tà è garanzia au:to~matica di difesa della democrazia e quandoessa viene svigorita o inquinata la demaora~zia è deSitÌinarta arr dealino. Ebbene, potrebbeil PSI garantire megHo la sopravvivenza edilll o0ll1lsohdamenta dellla demaorazila senza econtro ,la DC e per ciò sltessO' 00al. J'aiUito COil""nespOlDis.ahille e :non oenta 'g)J:1atui!toe neanchesurbalterno del PCI? Non sar~bbe oontraddit-torio un siffatto atteggiamento con il giudi-

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 25235 ~

25 FEBBRAIO 1976540' SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

zio che la stesso PSI dà sulle incert,e garao:J.~zie di libertà offerte daIPCI? E in questacontraddittorietà sacialista non è farse il se~gno del prorvocante smarrimento dernocrati~co di un partita che invece paI1la dei naSltlrismarmrmenti, di un rpaI1t~ta che \lungo ,illcorsodella sua storia ha spesso dato Iprova di sus~sulllt1ipeI1iùolosi ,e di OI1ilsipI1egiudi1JieVdli per1110st1eSlslQde!Slt1inodellI1los:tro paese? Se iJIP.arti~

tO' socialista crede di superare il pericala del~l'incidenza illiberale del Partita ,comunista inUin ,eventuaJle ,schieramerrDa papolaI1e, con lapretesa di assumerne .quasi per diritto divi~

nO' a per diritta di pretesa intellettualistica~barghese la direziane egemani'ca, sbaglia dicerta. Nan si domina una schieramentO' di si~'l1Iistm quandO' si d~spane di] u:I1Ia scarsa 'in~fluenza sindacale e quando l'alleato è il ,Par~tito camumrusta.

Ma ,c'è de!1'aJ1tifa. Onorevoli ooUeghi,dice~va ana Camera l'anorevole De Martino:{( Saltanta le fQITzepopalari di sinistra han-nO' ,ill dilI1]Ì!toe La 11egillt1Ji:m:Ìitàdi chÌJedere sa~orr£iICli al paese ,ed ,a]1.e classi 'ÌiaivoratI1ìd}).E iO'ha il da'\"er.e di chiedergH: «Perchè sal~tanta le forze pO'palarri che vestano ,la ditvisadel Parti tO' camunista e del PaI1tito saciali~sta? Cosa hannO' di più legittima le farze ,po-polaJI1i del P.a'l1tito comUinistae del Partito~acialista 'rispetta alle forze popalari deUaDemoora1Jilao.rusltiana? }). A pa[[1te d[ valo.I1e sta-ljnislta ed antÌ'sacialista di questa cancezione,~ paI1te il significata dl' ricatto inrummissiibilèche viene lanciata nan tanto contro una clas-se dirigente, quanta cantra milioni di ,1ava~l atori che vaiana per la Demacrazia oristia~na, fa impressiane il fatto che anche per ilPartito socialista ~ non d meraviglieremmodel PCI ~ non sia legittima dò ohe lo èobiettivamente, ma dò iOhe tale sernlbra dalpunto di vista del proprio interesse di parte.

In demOocrazia nan esrste 'Verità di regime,pe:mhè non esiste regime. Essa è una peren~ne ,ricerca ,ed una perenne eorrqui'sta del pO'-polO', quale ohe sia la sua scelta di palrtito.Nelle dittature a nelle conceziani dittatorialidel gaverna dei popoli l'unica verità aJlTIlTIis~sjbile è invece quella della classe dominante,alla quale propria per questa oompeterebbel'esclusiva diriotta di chiedere sacrmci al pae~se ed alle classi lavoratrki. L'onaI1evale De

Martino quindi è padrone di iConveI1tirsi aquesta ooncezione lÌilHbemlle edaJllti~socia\li--sta della verità .e dei diritti di una classe dipotere; ma francamente questa filosofia del-J'altel1nativa a~la DemOCliazJta 'Or1stiao:J.ae con~t110 11a Demoorazn.aol1isttana nan d slernbnache posSla essere ,accreditata come Uin'affer~illazJiorre ,di più ,autentioo contenuto. demo~'Cll1a'TIÌlOOe di più skura ,garanzia di libeITtà a'SlerWZJÌodel1!'Uiltemiore iSvlÌJLuppoeoonomÌJco eslQctaile del lll!OSltrOopaese.

A sua VioiLta':ÌilIPaI1TIÌltocomunisiDa [jtalianofa ecO' a questa sOorprenderrte concezione Ife-lativa ai presunti diritti di una classe diri~gente di sinistra quandO' afferma: «Senza ilPartito comuni,stJa itlalluana si possanO' faremaggLOil1e1l1ZJepa111amentari, ma non isi puògaveilllare ».

NeLle attualllt ci:roo.stanZJe queSito in prati-ca davrebbe significare che U oontenimentodei !CO'stidellavO'ra, la maibilità dell'o.ccupa-zione, la regalamentaziane legaLe o di fattodegli sciaperi, la fine dell'assenteisrno, il irÌ~dimensianamento del patere sindacale pa~trebbero essere imposti e garantiti dal po~tere dei governi di sinistra. iLe categorie Lm-pnenditOl11ilaJ1ie, lin definÌit]va, tuHo il paese,che 'VUale ordine e sicurezza nello sviluppoeconamico e civile, certo potrebbero subireanche la suggestiane di queste [J'rospettiveimplicitamente garantite e garantiste delPartito comunista italiano. Ma quanti tra 100-1101110che non abbiano già dÌJsÌinVieSiDitoin Ita~lila, cOSltituendosi dellle Il1eIndilteail,l'es:tero, pa-trebbero cantinuare a sperare di gestire ipropri :ÌinveSlDianent:iin Itai1ia? E pl1Ìllloilpal-mente lin che mOlda un gov,wlla di ,a1Dernati~via sooial:ùSlta £ataLmente domÌ1nato da[ Par~tiltOooomunista potJl1ebbe assÌiCul1aJre aUa no~,STII1aeoonomÌ!a di cont:ÌinuaI1e a illanterre[1erappOlITtìi lilll!tenSiican ,tutto ,ill mencato ocd-dentale []jell quaLe Il'lta:I:ÌJa è tnser:Ì1ta ea! difuallìi del qua~e è fatalle un mdiiOrule abbassa~me,nto del nostm poten2Jiale pl1oduttivo eoocUipazJÌiOlrra1e?La s:ÌiniSltra, ohe il'improveraruLla Demool1azia crilSitiana IÌJncapacità eLi go-velìno, aVll'e:bbe la sua vdLta oapaoiltà di [1i~sOolve:re la crisi economica legandO' necessa~riamente il nastro paese ai oonsUllTIi, ai bi~sogni, alla natura dei mercati dell'Europaorientale, di cui fatalmente l'Italia, sia pure

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VI Legislatura

540a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

nella gradualità, finirebbe can i,l diventareparte integrante? r(Vtvaci cO'mmenti dall'e~strema sinistra. InterruziO'ne del senatore

BO'rsari). Lei, senatOl1e Borsaui, sianebbe pron~to a fare UJI1a:sua Ilotta oontra l'iintegI1a~iiOnedJell'eco[}jomia rutlaMana nei paesi deil mel'oa~to dJelil'Est?

B O R S A R I. È lei che mi deve dire se lafa contro l'integrazione deH'America. (CO'm~menti dall'estrema sinistra. Richiami del Pre~sidente). Noi abbiamo da fare una sola do~verosa battaglia, quella di mantenere J'eco~namia italiana in condizioni di potem.ziale sv.i~luppo costante e 'l'iteniama che questo PiQssaesser,e fatto.

C A R O L L O . Quando e se continuasse ladJ:1oollazrionedegli intemssi econamid ,itJaHa~nri, rilnteI1essicrerutJi,cOllisoMdatJile VlÌav,ia sem~pre più dinamici, per tutta il mondo aociden~talle altre che per lIe 'possibiJlità offerte dalmondo orientale... (InterruziO'ni dall'estre~ma sinistra). C'è una differenza, onor'e'VoleBorsari, tra quanto lei ritiene di pater affer~mare anche mimetizzando il sua pensiero eoiò ohe nai abbiamo Ìildovelre di affermare:per lei la scelta è obbliJgata anohe se cOMon-dibile sul piano rtattd!co; pelI' noi la soeilta ènell'interesse obiettivo del paese ohe nonesclude li/loommeroio oon l'Oriente frilIlcnèJ'in~teresso del paese 10 consente e loansiglia, 'co-me d'altra parte è dimastrato dalla serie ditransaziani economiche e oommerdali ohelegano l'Italia all'Ooddentee in misura mi-nima, 'e nan per ,oolpa nositlla, aU'EUlropa del~l'Est.

Sul piano sociale, inoltJ:1e,quali ffiruggiarig,rurrunZlÌepotrebbe dare un'lrulteI1nrutivadi sl-l1istra a coloro ,che desiderano più o'rdine csicurezza senza alcun pregiudiziO' della liber~tà e della demacrazia? Non basta promette-re sulla prurola il mantenimento di una socie-tà pluralistica in cui ogni cittadino abbia di~r,1tto .ru1la'sopravviv,enza, anche se è li'mprem.-ditore; è necessario, per esseue pienamem.tecredibili, che, come 11sindacato non deve di~ventaTe un oI'ganismo marginale ed impoten-te de110 Stato das'sista, così le categorie 'im~prenditoriali non diventino a lungo andare

~ e sarebbe fatale ~ un comado paraventO'

nello Stata capitalista ohe dkettamente a in~direttamente vel1rebbe a sastituirsi Icon laforza, con Ila fatalità del patere canquistatoalla Stato riformista di un s'isltéma libero edemacratico.

n popolo raVV1erteoomunque (chi 1101puònegare?) il bisagno di skurezza ne11a chia-rezza e nella stabilità !politica: Ma le forrzepolitiche ohe, in campo qppasto, davrebberorappresentare l'alternativa di chi~rezza e distabilità demooratica sono esem.ti da trarva-gli e da orisi? O le crisi sonaesdusivamenteuna preragativa costante della Demacraziacristiana? CostituisconO' veramente, questeforze, una realtà omogenea, sicura, stabUe acomparazione (negativa per noi) deUa situa~zione, presentata come definitivamente gra-ve e irrecuperabi1e all'interno della nemo~crazia cristiana? Non sona forse le stesse for~ze attestalte a sinist:ra percorse da pressionidisgreganti che ne fanno forze po~iltiche dalcarattere e dal destino incerto nanostante lepiÙ ammiccanti apparenze?

V,iene con pI10VaoatOlmocampiacimenta in.~dicata la Demacrazia cristiana alla pubblicadisl]sltilmapell1chèdiVli,slanel suo interno e oon~5eguentemente debole per governaTe caeren~temente il paese. Nasce casì la questione de-mocristiana in termini negativi e sprezzanti,come ha fatto ieri il senatOG:1eZuccalà. Ma laDemocrazia cristiana non è mai stata divisasul fondamentale principia dello sviluppo,>odale in un iContesto condizionante di svi-luppo demacratico. ,Può dire di sè la stessaoosa IÌJIP:alrtiÌJtasociallilSlta liltlalliano,che ha spes~<.,0afferto al paese la storia ,più dolorosa edrunllosa di miLle onisli intenne ,scaturite dacontraddittOTie sçelte di :fondo p'l'oprio suifondamenJt,alli piI1ilncìpi osaillantli £na Tadica~lismo operaistico e demacrazia ri:formista,fra l'energico e ricattante richiamo comuni~sta e l'esigente coscienza demacratica, chenoi vorremmo risvegHare e stimolare? Qualicertezze maggiori di queLl,e,ahe passa dare laDemacl1azria oristiana è lin ,gl1ado di dalìe unp3JJ:'titoche per la sua tradiZJÌione,lIe sue irre~quietezze, i suoi argogli bOIlghesi e i suoi ali-bi marxisti non può essere di certo maestroa nessuno?

E non è forse vero che oggi grossi 1Jrava~gli e tensioni e cantraddiziani agitruna, insi~

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ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO540a SEDUTA

stono e premono all'interno dello stesso Par-tito ,comunista itaHano ?Per run verso ilPar-tito comunista è costretto a riIID1egare largaparte della sua stessa dottrina e a proporreprogrammi e comportamenti che sarebberopropri di un pwrtlHo sooiaki£onmista; peraltro verso <conserva tenacemente nel suo se-no la rigidità del centralismo leninista che èpolÌ 'auto:nÌtaini'smo deLl,a ella,sse didgente. (In-terruzioni dall' est rema sinistra).

Certo sarete più esperti voi a valutare unasituazione del genere!

E non si tratta di un semplice metodo diorganizzazione e di disciplina di un Ipartito'leI cui merito non mi permetterei di entrare;non ne farei certo un fatto politico. Si trattainvece della conservazione e . difesa di unprincipio autoritario di matrioe staHnistadestinato ad espandersi ed impOlrsi sulla ,vi-ta polItica e sociale di tutto >ilpaese qualoraill P'ail1Ì~tooomuniiS!ta iltaMlano aJra:iv,asSè al go-venno dell paese. È eV1i>de:n:tee iloglioo che, fin-chè i,lPCI è costretto ad ag,ilre come partitodi oppoSiÌlnione in un mondo occidentale de-mOClnat:Ìioo,ove oultura,tnadiizioni, struttureeconomiche e sooiaLi sono tali da !Iiespilingere,anche per iIlaidicaJto lisltinto delle popo}.anioni',Uii-vaconoez,ione dittlatOiniai1e de1la vita politi-oa, Vii~si aJdartti, conl1eggendo maJgani Je .lineefondamentruli deLla sua dottm:Ìina le li oontenu-ti quaHfkanti deilsuo oarattere eLipartito le--'l1I:Ìinista.Ma quando g1i Dosse oonsleL11!ti,tralagestiane di:t1etta del potlere, quaLe w's:Ìone de-moomt:Ìica nel bIieve 'Oillel medio periodo pre~varrebbe l:Ìines'so? QueiM1aDiformista aJttenta,appaJrentemente 'rispettosa, o quella orto~dossa ed limperativa di OUlisli fanno porta-voce ,i comunli,sti eSltremisti che operano flLO~Di dall' orgalnizzaZJione e daJ1la disciplina dipartJito, 111la[le condizlio[lano, !10 sappiamO',in una certa milsUlra, H comportamento e nepmpiziaJno re ne diffondono la più lairga pe-nètraZJione ,ne]la sooi,età it,a1iana?

Cosa è andato in questi giorni ~ me lo

san ahiesto quanto meno da studiosa ~ a

pOII1t:a:J1eIl'onOlDev.ale BeI11inguer a :Mosca? ncomunismo che ìtìilDnega sul piano dottrina~le se stesso edoè Ila dittatura del proletaria-to ed ammeute Ila llibertà di Isopl1avv,ivenzadeLla borghesia limpnendhmi1ale, Ila l,ibertàdel pemsiel'O :e deUa odtka, ila 'Libentà de11'0p-

posliZJione? È andato in ,sostanza a partarel'epeS/ia? Penso piuttosto ohe s:ia andato aspiegalDe' che, ne1le !aHUlai1:i'oondizioni, sia oosapiù ;producente, ai fini della <conquis,ta deipotere, mimetizzare la vera natura del dog~ma Ide] collettivismo ,leninista, senza il qua~le il comunismo potrebbe essere socialismo,radicalismo, socialri£ormi'imo, socialdemo-ol'azria, pot1nebbe esseJ1e tutto, mentre di!segnodi,stintivo è pur 'Sempre quello del cdlettivi-sma leninista.

In ques'to senso anche ,il P,aDtlÌto comu-nista iitaIiano è oggli una ll1eal1tàpo[itica daJlcalrattere e prinoipa1mente dal[o s¥iJuppo Iin~diefinÌibilLi peJ1chè l'uno e l'altro susoetrfJibi,lidi mdioaJI'i modJifkhe invdlutive quando Iecondizioni stoniche 110 dovessero impone.Ma se dill Occidente la demoocazia non fas-se ,idealmente forte, anohe se appa:re tarlvol-ta dettorailmente debd1e, se, per quanto cil1igu:anda, Ila DemocnaZJia aristiiana non aves-se :mppmsentato per tnenta lunghi anni unadetermiluante £orza pal,itiica a dif:esa deUe,Libertà demooratiche...

D'A N G E L O S A N T E. Di Ciall1oimi~no. (Ilarità dall' estrema sinistra).

C A R O L L O. Non venga a portare a,rgo~menti da fumetti neri in discorsi ohe hannouna graJnde nÌi]eV1aJn:oa,storica. (Interruzionedall' estrema sinistra).

Se anoor .oggi essa nan appadsse la ga-,ranz,ia meno equivoca deLle istituzÌiOlui demo.crat:iche senza lIe quaiLi d:iv:enterebbe £ata:lela dittatuna o l'anarohismo sooiaJIe, voJ, no[aredel1emmo che la slÌinistra italiana avv:er-tÌirebbe i,l bisogno di dlffemenzial1s!i da quel-la SiilTIlistrache goveI1lla autolìÌitanilamente tut-vi ,i paesi dell mondo ~n iCui è rriusCÌita 'ad as~SUimene l:Ìilpotene? Sri può certo sperare ,inuna pur d! f£idle evoluzlione del P,artito 00.murnsta sdo neJJla mÌisum iiln om sia fortedi valori e di CO[l!senSii la demoaraZJia ita~11iana e conseguentemente nella misura .incui si obh!.ighi queil paiI1tito ad operane inUina:r:ealltà ohe maga::d non g1i è cOlugeniale,ma ohe non potil1ebbe travollge:re mel breveperiodo e senza alcun accorgimento tattico.

Guai a coloro ~ a noi tutti! ~ i quali siilludono di portare il comunismo nell'area

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democratica a mezzo dell'indebolimento del~le forze politiche democratiahe e della Joroestraneazione graduale dalla diifesa deglistessi liberi ordinamenti.

Talvolta l'.im.dividualismo bOl1ghese, ipre~tendendo di guidare la rivoluzione antibor~ghese >ai:~iè pmlVato, ma ne è s,tato tragica~mente travolto. Ques,to non significa :che nonesista una questione oomunista nel nostropaese o, come ha detto giustalIllente iJ sena~tare Saragat ieri, un problema sltodoo del co~munismo Esiste, ma non nel senso dndicatodall'onarevole Berlinguer e cioè nel sensoche l'ideale socialistioo di eguaglianza e giu-o:tizia sociale debba necessariamente passareattraverso il modello istituzionale del oollet-tivismo economico e del çem.tralisrno autori~tario, proposto dal comunismo. Ohe la ìpr.o~s,pettiva sodwlista debba essere oom'l1m:ista.o non eSiS1elI'elaffwHo le che qUla:lsia~ alitromodo di attuarla in termin,i di istituzioni, distmttl.we, di organizzazione e poteri dell.oStato sia da considerarsi, come sempre èstato considerato dal Partito comunista, unaeresia, sappiamo che sta a fondalIllento deMadogmatica tradu7ione leninis,ta del marxi-sma. IIIsooiaJ,ismo è una gI1ailJJdeaspilra~ioneideale e ancor prima ohe fossle tradotto intermini scientifici e sociolagici da Marx ,essooame cOTIIoezJionemoraLe 'e:m già nato e plI1itn-oilpallmenve, diI1emmo, con la 111vokt:z:i'Oneom~st~al1'a.Filnchè pelt"òesso non avrà dsoLto dailpunto di vista delle strutture istituzionali ilproblema del govlerno, dedI'eoonomia e dellasocietà nel contesto giuridico ,e morale dellademocrazia, esislt,erà semp're ,la questione co-munista quale sfida e ricatto pel1ffianente edirei giustificato della staria contl'O la mio~pia delle generazioni manrnevoli.

Oggi sono sul tappetto problemi di oocu~l'azione, di lavoro, di assistenza e solidarietàsociale: questo \éUol &re ohe 'sono in giuocola credibilità e lo stesso destino della demo-uazia in Italia.

Ciò ohe ha colpito nel lungo travagliO' del~la crisi per la formazione di questo Governonon tè s:tata la mancanza di indkazione degliobiettivi da raggiungeI'e in fatto di politica,e.conomica, ma la mancanza di indicazionedei mezz,i idonei ail mggiUJIl@£mooto degiliobiettivi. '

Non penso che le proposte di sinistra fos-sero risolutive se esse in sostanza 'si bilancia-v:ano, come 'sempre, :fiIìaJa ,cr.itÌiCasull',insuf:fii-cienza dei provvedimenti governativi e lasuperficialità ,delle pwprie indicazioni.

« La prima rOl1itioa a quei pI1Qivv,edimenti»~ ha affermato De Martino ~ «era nel sensoche essi mancavano di una base seria delledisponibilità finanziarie e i moLti miliardiche venivano promessi non erano garantitidalla sicurezza di una base finanziaria ». So~no sue parole testuali.

E certo, chi può negare che il ~roblemadi 'fondo della nostra economia in crisi nonstia appunto nella difficoltà di ,reperire le di~sponibilità finanziarie reali e cioè nella com-patibi<Htà degli obiettivi da raggiungere conle ,reali risorse offerte in questo momento dal5istema?

Il problema delle compatibilità è stato anzirtestaIidamente posto aWatJtenzÌ'one gooeraledel paese da La Malfa, da tempo e ripetuta-mente; ,e tutte le vohe che lo ha fatto, gli ès,tato risposto negativamente quasi che egliavesse 'proposto deUe gravi eresie economi-che e sociali.

La verità è che per i partiti di sinistra co-stretti all'opposizione o per gH alt:ri prilgio-neri di una emozione saciale più ,ohe :di unalogica economica il .problema delle disponi~bilità finanziarie necessari'f~ all'allargamentodella base produttiva non è mai stato un ;pro-blema vero. Per loro le disponibilità ci sa~l'ebbero sempre, anche quando in realtà nonC'Ì'51011110le ISlidebbollio OI1eaJI1e.Ma per creanle,si debbono assÌC'l1ra:rele più idonee condizio~ni politiche ed economiohe; si deve assicura~re quanto meno una condizione fondalIllenta-le, quella che sia conlVeniente al fattore im-prenditoriale di investire.

Ebbene, se il Partito comunista italiano eil ,PaI1tito socialista italiano si guardasseroallo specchio non dOlVrebbero, quanto meno,avere il dubbio che la loro azione politica ab-bila oontribui:to, fonSle :anche laI'gamente, asaoraggÌJall1e gLi IÌinVieslvÌimentli,p,romuovelre ~disiJnvestimenti, abbasls,are ila pil1Oc1U1ttiv,itàper unÌ/tà di JavOlro? Non è£orse vero che datutto questo S0[10 del1ivatian:che in largami,sura ,110squiaiÌbni:o le ,Ìil dli6selsto presenti

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nellla Illost:ra economia e ~l danno effettivoper gili stessi JavoraJt:OIl1i?

Le risorse ireali le ,producono coloro che iill~vestono creando fabbriche e coloro che la:vo~rana creando beni e merci. Se Igli uni e glialtri sona sospinti a non svolgere l'attivitàpropria, i.lpaese impoverisce ed:è poi tprovo~catorio piangere sopra la miseria provocaJt:a.Qualsiasi accorgimento teanico invocato perGom~eggene,da destra o da sdJllJils1ma,gli effìetltìÌdisastrosi di runa simile strategia di compor-,tamento sociale e politko è inutile fino aquando non si smuovono le cause di fondodella crisi stessa.

Il vero problema deLla nosWaeconomia staappunto nella sua attuale inca,paCÌJtà di lPiro~dUl1reun sufficiente volume di risorse per fi~nanziare, nello stesso tempo, Lemaggiori esi~genze dei paesi che ci vendono le materieprime, i maggiori costi del rpuhblioo imrpie-go e dell'assistenza previdenziale e mutuali-5tka, le maggiori spese correnti e improdut~Live degli enti locali, icui si vogliono tuttaviaarnpl1ialre e consoilidruI1equei dirit1Ji di impie~ghiÌincO/llItJrollatJi"ohe giustamente si neganaalla :Stata.

A tutto questo bisognerebbe aggiungere ilcospiouo finanziamenta, a ,slpese dei dttadinionesti, dell'assenteismo di faibbrka, la lievi-tazione monetaria dei salari al di là della ca~padtà di soppo>rtazione dei canti azi,endali,i necessari investimenti in tutto il paese, edin partieo/lare nel Mezzogiorna, per allargarela base praduttiva ed occupazionale. Per ri~sa1vere questi problemi non basta di,re >chebisogna risolverli e non appare neanohe se-rio ohe ogni partito si studi di aggiungerealle cose da fare altre cose che appaiono utililungo una >corsa strana o addirittura ,ridicolaverso la piÙ emativa demoorazia sociale.

In verità, non bastano gli accaI'gimenti dicarattere tecnico che si vogliono proparre dauna parte ,e dall'altra: mai Ja politica mone-tla!I'~aè ,struva pOSlslÌib~ledam:iJl1!aI'eda:1leautor1itàmoneta'rie quando il paese non hacontribui-to, visto che generalmente è ,!'individuo pos~sessore ,della moneta il vero sovrana di essa;è difficile pensare alle evasioni ,fiscali, quasicheeosse, una volta affrontate finalmente egiustamente, possano da:rci il vo,lmne suffi~ciente per co,lmare tutti i deficit e i saldi del~

le nastre partite in .cnSI (Vivaci commentidalla sinistra e dall'estrema sinistra).

Tutto questo è giusto che si faccia, ma èerrato pensamche le tecniche legislative, am~ministrative, monetarie, ,fis.cali,finanziaJriepassano da sole risolvere il prablema, garan~tkci <Cioè la soluzione delLegrasse questioniconnesse alla crisi economica.

IrlPresidente del Consiglio, presentanda ilsuo Governo, 10 ha voluto notaI'e. Sono leclassi sociali le vere artefici della ripresa:(lUesto è quanto, in definitiva, ha voluta direil Presidente del Consiglio presen,tandod ilsuo pragramma economica, .ahe non va tantodiscusso per le tecniche pa:oposte e piÙ o me-no indovinate, quanto per la filosofia politica,per ,l'intuizione politica che essa ha Ilà dovepromuove .l'attenzione e l'intesa dell'interopaese ,per far sì che le cause di [onda possa-no essere smasse realmente. In questa filo-;-ofia dell'attesa e della speranza ,che è inogni parte delle dichiarazioni del Governoe ohe nasce dalla oonvinzio'l'1e che nessunpro'Vvedimento di politka economica sarebbecompletamente efficace qualora dovesse a,p~plicrursi ad un paese scettico,rassegnruto edemocraticamente disarmata, è !'intuizionepoliticamente piÙ meritevole e intenettual~mente onesta del Presidente del Consiglio. Enel mO'mento in cui talune forze politiche ri-f],utano le responsabil1tà dkette di Governo,diventa assai apprezzabile ,e meritaria 10sforzo di chi assume tuttavia l'incarica pergestirlo in umiltà e con ,la diretta auspicatapartecipazione del paese.

Forte dello sforzo di gOlVernaI'e in similicondizioni e nell'attuale situazione, la Demo~crazia cristiana potrà andare incontm ad ul~teriori duri e compiaciuti attacchi demolito-ri, ma potrà dire, parafrasando De Mar.tino:,( Che cosa conta l'interesse del iPartito, di unpartito, se le :cose nel paese passano andrureun po' meno male»?

Forse l'interesse della Democrazia cristia-na sarebbe stato quello di non fare il Gover~no, ma l'interesse del paese era quella di ave-re un Governo. In questo sensO' la Dema~crazia cristiana crede di aJver J.1esorun servi~zio allpaese, come lo rende il Governo attua-k. (Applausi dal centro).

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25 FEBBRAIO 1976540a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

P RES I D E N T E. Nan essendovi al~tri iscritti a parlare, dichiaro chiusa la di~scussione sulle comunicazioni del Governo.

Ha facoltà di parlare il Presidente delConsiglio dei ministri.

M ,Q R O, Presidente del ,CO'nsigliO'deiministri. Onorevole Presidente, onorevoli se-natori, il dibattito che si è svolto in Senatoè stato particolarmente ampio e ricco dispunti interessanti. Mi piacerebbe ccglierlitutti e rispondere in modo appropriato, mala replica non può essere che una sintesiessenziale delle mie valutazioni, senza chemi sia offerta la possibilità di un compiutoapprofondimento. Desidero tuttavia far pre-sente che quanto è stato detto in Senatoè e sarà òg@etto della più attenta oonsidera-zione.

A tutti gli oratori sono vivamente grato peril contributo che essi hanno dato, appoggian~do, integrando ed anche contraddicendo, alchiarimento della situazione politica e al11aelaborazione programmatica. Ringrazio inmaniera tutta speciale i partiti che, oome laDemocrazia cristiana, la SociaLdemocraziacon l'auto:revole intervento del senatore Sa-ragat e Ja VO'lkspartei, hanno voluto aSlsicu-rare il 10m voto positivo, e quelH, come ilPartito socialista, il Par,tito l'epubblicano e20n autonoma valutazione il Partito liberale,che con la ,loro astensione concorrono a dareVìiJtaail GOiV'etr[]jo,e a galI1ail1til'ne nella mi,suradel neceSisa60 e del giusto l'avvenire.

Mi sia consentito di rispondere ora nona tutti, certo, ma almeno ad aLcuni punti divista espressi nel dibattito, quelli sui qualisi è più soffermata la mia attenzione. Mi siaconsentito ringraziare il senatore Saragatper il pieno appr,ezzamento eS~)J:"essosull'ini-ziativa deUa nomirna di un Comitato di in-chiesta amministrativa sulla fo.rm.itura diaerei aUe Forze arma t,e da parte della socie-tà Lockheed, e un ringraziamento sento il do-vere di esprimere al senato:re Branca perl'elevato senso di imparzialità e le !nobili pa-role pronunciate. Critiche e dubbi hanno.però espresso sull'inizia'Ìiva i senatori Nen-ciani, Bmnca, VaLori, Zuccalà e Galam.te Gar-rane. Non credo innanzi tutto che possa con-siderarsi arbitrario ed inopportuno l'inseri-

mento nel Comitato, accanto ad iHustri giu-risti, di un ex comandante generale dell'Ar~ma dei carabinieri. Come ho detto, !'inchie.-sta si muov,e nell'ambito dell'amministrazio-ne, senza pJ1egiudizio delle oompetenze pro-prie degli organi di giurisdizione, e mira adaccertare non s010 la regolarità delle proce~dure sotto il profilo formale, ma anche aspet-ti di merito del1e fomiture. AHa scopo ap-par,e utile la presenza di chi ha rivestito unaaltissima carica nelle Forze armate.

Altre critiche trovano risposta nel testodel decreto istitutivo del Comitato, che èstato ora pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.È stato infatti espressamente previsto che,per accertamenti di carattere tecnico, il Co-mitato può chiedere di avvalersi di organitecnici della pubblica amministrazione o diqualificati esperti ad essa estranei.

Nè posso condividere il rilievo sulla tardi-vità della costituzione del Comitato, cheavrebbe anche determinato lo svuotamentodi ogni sua utilità per il sequestro della do-cumentazione operato dall'autorità giudi-ziaria.

Due ragioni di correttezza hanno impedi-to al Governo di procedere più tempestiva-mente: la prima riguarda il limite che unGoverno dimissionario incontra nell'eserci-zio di un potere straordinario, qual è quel-lo di affidare a un organo di inchiesta lefunzioni di vigilanza e di ispezione spettanteai Ministri nell'ambito dei rispettivi Dicaste-ri. Per tale motivo il provvedimento è statoas:suJ1Ito iDJeJConSliglio dei minis,tri che hapreceduto alla presentazione al Parlamentodel nuovo Governo. La seconda ragione varavvisata nel doveroso riguardo verso l'auto-rità giudiziaria, la cui azione non si è volutoprevenire. Non credo peraltro che il seque~stro da questa operato precluda l'accesso delComitato ai documenti necessari allo svilup-po della sua indagine. Desidero ricordare cheil Comitato è investito anche del compito,che non deve essere sottovalutato, di sug-gerire innovazioni alla disciplina normativae alla prassi vigente in materia di fornituremilitari, che possano meglio garantire lacorretta gestione in tale importante settoredeUa pubblica ammiThistra2'Jione.

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VI LegislaturaSenalO della Repubblica ~ 25241 ~

540a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 25 FEBBRAIO 1976

Ancora in tema di efficienza e di correttagest']one ddla pubblica armm1nistrazi!One os-

servazioni sono state sollevate dai senatoriBranca, Lanfrè, Valori e Zuccalà in materiadi estensione del sistema delle partecipazio-ni statali, di erogazione di fondi di dotazio-ne, di potenziamento del ruolo del Parlamen-to anche con riguardo alla predeterminazio-

ne dei criteri delle nomine e del controllosulle relative scelte. Sono profili del più va-sto problema del riordinamento delle parte-cipazioni statali, sui quali posso assicurareche il Governo non mancherà di prendere leopportune determinazioni sulla base dell' esa-me degli studi compiuti dalla apposita Com-missione.

Diversi O'ratori si sono occupa t,i di pro-blemi della giustizia.

Desidero, prima di entrare in argomento,rivolgere un defevente ringraziamentO' al Mi-nistlro della gliustiziaper avere assunto !'im-portante e difficile incarico, non salJecitatonè desilderato, dando l'apportO' al Governodella sua competenza tecnica, del suo pre-stigio, della sua alta dignità morale, chesono al di sopra dell'ingiusto attacco di cuiè stato fatto segno.

Si pone anche il problema di più vastorespiro, che H Governo si propone di af-frontare, nei limiti deHe sue possibilità, diuna Tiforma, del resto già avviata, del co-dice penale, che ne renda il contenutO' sanz,ionatorio Ipiù adeliente alla spirito dellaCostituzione.

Con riguardo a lamentate incongruenze lealla richiesta di revisione dell'articolo 528 delcodice penale, desidero precisare che sono,in corso studi, che saranno prresi in esamedal Governo, dai quali emergona O'rienta-menti positivi verso Il'unificazione delle com-petenze territoriali.

Quanto, infine, alle istanze di revisionedel funzio[)lamento e delle competenze dellaCommisSliamee inquiremte, pI'emes'So, oom'èstato ,rilevato in vari intierveruti, che si trattadi materia rientrante nei poteri di auto-orga-nizzazione del Parlamento, desidero assicura-Te che H Governo non mancherà di cO!l1side-rare aHentamente le iniziative presentate alriguardo, per quanto di sua campetenza.

Discussioni, f. 1925.

Il senatore Valori e H senatO'l'e Vali tuttihanno sol1ecitato J'attuaziorne della rifO'rmadella 'scuala secondaria. Canfermando il pro-pasito leSlpresso all'atta della prresentazione,dJesl1dem diJ1e che è intento del Governorealizzare un sistema scolastico unitario, unmigliore equilibrio tra scuala, professiona-lità ,ed educazione e contrasta:re forme gravidi degradazione degli studi.

Al senatore Fillietroz desidero precisareche il deoreto per la determinazione degliorganici delle scuole 'primade, secondariee artistiche della Valle d'Aosta, è stato re-centemente IPubblicato suHa Gazzetta Uffi-ciale e che la relativa attuazione è ormai dicompetenza deLla Regione stessa.

Per quanto riguarda, poi, la realizzazionedi un raocardo autostradale alla periferiadella città di Aosta, informo che il problemarisulta già allo studio da parte deU'ANAS.

Ricordo, infine, che la relazione generaleminerruria presentata dal Ministro dell'indu-stria, ai sensi dell'articolo 6 della legge 7marzo 1973, n. 69, fornisce un quadro dellaconsistenza deLle risorse miuerade in ItaHa,dei programmi di ricerca mineraria in atto,dei fabbisogni nazionali di risarse minera-rie, nonchè dei principaM connotati dell'in-dustd? estrattiva pubblica e privata e dellesri,tuazioni socio-econamkhe derBeregi!Oni mi-nerarie.

Nei progl1ammi di ricerca mmeraria appli-cata, v,engono farnite ~ndicazioni delle ri-5erve accertate di magnetite a Cagne (unmilione e 700.000 tonnellate) e deHe riserveprobabiH stimate in due milioni di tonnel-late.

Sulla base delle indicazioni .contenute nel-<larelazione generale mineraria, è in carsola definizione dei campi di ricerca minera-ria nei quali 'l'EGAM dovrà operare.

Per quanto attiene più specificatamenteai problemi relativi alla min~era Cagne, sonoin corso di verifica IÌipotesi di soluzione che,ferma 'restando la garanzia del mantenimen-to dei livelli occupazionali, mirano a conse-guire doverose economie, sempre salvaguar-dando i l'eali interessi del,la zona.

Concordo con il senatore Zanon nel rile-vare l'apporto che 10 sviluppo turistico puòdare alla bilancia dei Ipagamenti. H Gov,erno

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Senato della Repubblica ~ 25242 ~ VI Legislatura

25 FEBBRAIO,1976540a SEDUTA ASSEMBLEA ~ REsacaNTa STENaGRAFICa

si propone di svolgeIie, sul piano internazio~nale, una più incisiva azione rpromo2Jionale,e di intensincal'e sul piano interno l'azionedi coardinamento, anche ponendo allo stu~dio, d'intesa ,oon le l'egioni, é\!ppropriati stru-menti legislativi. Ribadisca, inaltre, che IlGoverno farà quanto di sua competenza perla più soHeoita attuazione dello statuto, diautonamia e per l'adazione delle ultime({

misure».

IiI di,battito sulla strategiaecOinomiea delGoverno ha mostrato che molti di co,laro chesono intervenuti hanno co.mpresa e condivisoH disegno. che sostiene la prudenza del Go~verno, che non ha la sua radice in una sortadi timidezza, di paura del ,rischio di f,rontea dI'astiene dedsiani, di fatalismo e di sensodi impotenza.

L'attacco speculativo alla lira di queste set-i imane e di questi giorni avrebbe ,potuto sug-gerire un capovolgimento di 180 gradi negliobiettivi della politica economka con unadi queLLemasse unilaterali che, sebbene spes-so lo.date nel mamenta in cui un pericolosembra imminente e più importante di o.gnial,tro, lill1rtJrOiducononel,1a gestione delil'e1Oorno-mia un dolo po1i\tico ~ di poHtka economi-ca ~ destabilizzante, una Imcertezza Ilie!lqua-dro di rirferimernto ohe nOin può alla lunganon ,tradursi lin Ulna permanente perdita diritmo e di oapacità di oresdta,

È invece stato dato atto in questa sedeche il programma del Governo non perdedi vista la complessHà e l'interaziane degliobiettivi a breve e a lungo, che un gov,erno

'nion può, II1Iell'attuaLe Sli'tUlazioneeconomiiçacL~1palese, tmsOUlI13ll1e.Poichè questi ohiet~tivi appaiono in qualche modo contmddit~tori ~ da un lata la difesa della stabilità,la ,lotta contro l',inflaziOine ,e contro la spe-culazione, dall'altro la ripresa congiuntura~le e lo sviluppo del sistema ~ si è dovuto

fare ricorsa ad una 'strategia ben Gasata cheimpieghi in direzione diversa una 'pluralità

di strumenti. Inoltre si è 'pI1evista una gra~dualità di impiega di questi strumenti inrelaz,ione alla effettiva risposta che l'appellaalle farze sociali Iper una più controllata

dinamica dei redditi monetari riuscirà ado ttener'e.

Si è infatti canvinti che è su questa ter~reno che si dov'I1ebbe decidere, neUe attualioircostanze di una economia con ampi mar~gini di disoccupazione e di capacità produt~tiva inut1lizzata, la battaglia contro l'infla-zlione e pelI' l'equ:iHbmo dUI1evole del cambioesterno della moneta. In relazione a questaco.nvinzione ci si è propasti una serie dimosse graduate e di intensità crescente dellediverse Ipolitiche che il Gaverno per partesua è in grado di adottare.

Per fronteggiare Ila omisi vallutla~ia, aperta-si nel 1OOll1S0deLla 0111,5'ipaLitica, rul Governo

ha 'adOittato mistUre monetarie di tale natu-m e can talIe gradualità, e OOillUlllque ,rever-Slibili, da non pDegiudica11e gLi inizi di cipre~sa lin latto.

AlcUTIlipmvvedimenti hanno dovuto esse-re ,mf£orzatd, lin assenza di ,altri JlIlterventinon possibili neLl'attuale congiuntura.

AMo SiOOp'Ùdi eVlitaDe che la situaziOine diLiquid:iJtà potesse eonoO/l1rere a determin'areun eccesslivo depnezzamento deIJa 11ra, ri~spetto allLiViel10 ,ritenuto ,adeguata aLle con~dizioI1li di fondo deLla bilanaia dei pagamen-ti e all',andamento ,stagionale, 'e faVlO/risse 'Ùpe~raz;ionÌ di tipo esolusivamente speculativo,SOino stati adottati due pmvvedimenti limi~tatlivi della Mquitdità bancaria, rÌiguaDdanti:a) ,r'aIl1Jticipo, a marzo, del versamento deHaseconda qUOita, di d'Dca 400 miLiardi, della:d,se~a obbligatmia appLicata una tantumcon la de:1ibelJ:1aziollledel 4 febbnaio, Ila cuisoadenza em pl1evista, omlginanilamente, all15 aprile; b) la ,revoca deLLefaoiLitazioni con~nesse oon Iii!finanziamento a bIieve te:rrniJnedeflleespOil1tazdOiI11Ì,intlrodotlte nel settembre1975 pelr un periodo di 4 mesi e prorogate,a fine anno, per un aLtro quadrimestre. Ail20 corrente, quesito pIiavvedimento avev:aoonsentito di el10gare finanziamenti per ol~tre 1.900 miliardi, coperti, per oirca 860 mi-,U,élIl'di,da areaZlione di nuova ,Liquidità e, perla parte 111imanente, da!1l'ut~Lizzo dei rientridi mezzi provenieI1lt:i daLla gmduale estinzia-ne degli stessi oredÌìti. Va segnalato ohe, aHastessa data, le banche si enana pnecostiltuitefOa1Jdi, per possibili nuove operazioni, perai\rca 850 miliardi.

Contemporaneamente, si è ulteriormenteelevato di un punto mI tasso di SOOinto, aLl'O

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VI Legislatura

540a SEDUTA

~ 25243 ~

25 FEBBRAIO 1976

Senato della Repubblica

ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

scopo di adeguare '~l Mvel10 al più rreaenteandamento dei tass,i deil mercalto monetario,secondo ,le indicaZJioni formÌit'e anche dGill:l'ul-

'Lima emisslione di buoni ordinarii del Teso-ro,collooa/t/i ad un tass.o di IÌinteI1esse supe-

I1i'Ore di quasi due punti a queUo pna1Jicaton~l mese di gennaio.

È stata !Ìinfine deoisa la ,Di'apertura del mer-cato ufficiale dei cambi a partire da lunedì10 ma!rz;o; oiò, in oonformitàdi quanto a suo

tempo affemnato, dopo la chiusura deù mer-cato stes/so, oilTca .le condizioni politiohe eViallut'alrie che :ne aViI1ebbero oonsentlilto la ria-peI1tura. Con ,lunedì 10 marzo veI1raJ11JllOm-prese lIe quotazioni uHioiali. La Banca cen-trale Sii lriserva di intervenir,e per oorregge-re eventuaili distorSlioni del .liveLlo del oarn-bin dovute a fa:ttOiTi aocidentali e per arien-tal1ne rl',andamento seoondo la prevedibiletendenza della bilanda dei pagamenti, te-nendo oonto delLe osdllaz;ioni p:mdotte dafattori stagionali.

A dimoSltraZJi'One dell' efficacia dei provve-dimenti monetari /e valutm1i oggi adottativale ,iil conuronto tra le quotaZiioni deMa liradi ieri (805 lire per dollaro al fixing) e quel-le di oggi aJlb stessa ora (782,78); movimen-to che si è v'elì~fìiJcatoin lassenza di interventrideLla Banoa oentmle.

È dovere limpresoindibile del Gov,erno di-fendere un valore della moneta che sia ade-

I::,''lwto alle tendenze di fondo deLla bilanciadei pagamenti. Ma sarebbe erroneo ritene-I1e che questa difesa po.ssa ,essere consegui-ta s.oltanto o prevalentemente mediante !'in-tervento della Banca centrale sul mercatodei camhi o attraverso l'uso deJle I1Ì!serveuf£ioiaH, poi:chè liilvalaI1e della moneta è so-prattutto legata ad una pol,it1oa ecanamicache riJpristini akuI1Ji £ondamentalLi equiilibri,

non Slempl1e II1ispettati, e di conseguenza ri~oostttuisca un quadro di prospettiv,e certe.Il Gaverna opererà illn questa direzione uti-lizzanda tutte le sue po.ssib1lità e il saste-gmo che gLi viene accordato dal Padamen-to; ma spetta alle forze politiche di crearele condizioni di certezza e di continuità del~l'azione, che sano il presupposto per il go-vemo della moneta e dell'eooillJOmd.a.

Il Governa riti,ene che la palitica moneta-ria non sia nè la sal,a nè quel1a pI1evalente

lai fin1 d~Lla d1fesa delLa moneta e della rea-lizzazione delle .condizioni generali eLi equi-libJ1]o., neLle quali può svolgersi un pJ:1ooessodi investimenti e quindi di promozilone del-l'oocupaZJione.

Ancora una volta richiama gli obiettivi dipalitica fiscallre, di risanamento della spesapubbHoa, di oonten:imento /rigorros.o della spe-sa oonTelnte, di Ila1<1aGontm ogni forma di di-spemslione deLlel1isOlI1sree ,l',esigenza di una po~1itka s,aJlaI1i'allequaLe 111Gov,ermo auspiea ,LepalI1ti srodalir siano ,in gmda di adottare nel-la 1011'01autonomia e in coerenza con ,la scel-ta da esse oompiuta di dare preminenza allapa,Litica di prnomaZlione degli investimenti edi difesa deLla oocupazi,one.

LI paese può usdre daLla stretta se nonsoltanto GavemI1la e P,al'lamento ma ammini-stratori pubbLici ceil.1Jtrailie tlocali, -così comei ,S'mgol~ airtJtadn, ,oollaboveranno nell',impe-gno più 'ligomso.

Le condizioni essenziali per ostaoalare leusdte di capitali e indurre il'affllusso di ca-pÌitaM esteri sono date daLLa situa.za.one po-Liitica re drul1e prospettive econamiche. Que-ste condiziorni non dipendona s.ol.o dal Ga-venna. Per carnsegui,I'e una favalt'evole evolu-:zJione dei «movÌimenti dei capitali» ,sli deveanche 'tener conto delle oondizioni oggettivedi oosto e di disponibilità del credito; a que-SitOscopo mÌirano i provvedimenti ,attualmen-te in corso di attuazione.

Del tutta infoil.1Jdata ll'affermazi/one del se-natOI1e Nenoioni che il Gaverno non abbiabtta nulla per aumentare la di:sponibHitàdi credita al/le imprese e ridume il costo.Al contr,anio, J'azione del GoveJ'll1o nella se-conda metà del 1975 ha oondotto aJ1iduI1resensibilmente i,l casto del anemto aUe im-prese al fine di prumuoveIìe gli iimvestimenti;inal1JJ1e ill Governo ha predispasto. un pilanoper la riaonversio.ne d~l1e imprese ,e prrQ~grammi di spesa del settore pubb11co. n lun-ga iter dei pravvedimenti le ,la orrisi poLiticahanno impeeLito che .la liquirdilltà esiiSt1:entenel sis.tema v,enisse 1ncana:llata nelle dfu:'1ezio..ni desiderate. La ori si valutaria ha così im-pOSltO di call1reggeme la rap1da caduta del co..sto del ,denaro; ne segue che l'aziane dellGovenna è ora dimetta ,adoondUrlìre i tassidi lÌ!ntemesse a llivdld più ,cansoni a preserva-

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 25244 ~

25 FEBBRAIO.1976540a SEDUTA ASSEMBLEA - RESaCo.NTo. STENaGRAFICa

lie il'equiLibriooon .i conti oon J'est.wa e as1:imolare :il .risparmio all'interno.

Il Gov.eI1no T~COillJOScela necessità di Ti-durre 'LIpeso dei fat1:ori di lincertezza degMoperatori illJelle deoisioni di investimento;perdò !l''LCOnOSoeJa necessiltà di una .ripre-sa della programmazione econam:iJca, anzi-tutto di quella oonCelmente .la spesa del set-tore pubbliJco. Questa il1!onè però oandizionesuffioiente per ,ridare fiduoia agli imp,ren-ditori. OCCOl'reanche per uno svi1luppo del-.t'aUiv,iltà economica, non fondato su motivispeculat1ivi, un'evoluZJione dei salaru, dellap:roduttività e dei prezZJi tale da mantenere[n equiMbrio i oonti economki delle limpre-se, al fine di favo["I]I1ela capadtà di questoset1:ore di :rinnovare ,il cap~tale produttivo.

Per quanto attiene aMa poHtioa deli prez-zi, le esperienze compiute in Italia e in altripaesi confermano linvece che fO!I"ffierigidedi oontrolLiamm~nistl1at\ivi dei prezzi, anchequando efficaci nell'immediato, causano. di-stOlI'sioni e disturbi nell'attivJtà econamica;esse sono anche destabillizzanti peJ:1chè de-terminano la crea7jione di saoche di in£1.azio-ne sottostanti che esplodono nel mamentoin cui il controllo dei prezZJi è eLiminato.

Il senatore Branca lamenta che il prestitoottenuto dalla CEE sarebbe gravato da unalto tasso di interesse. Devo precisare al ri~guardo che vi è al momento una decisionedi carattere politico del Consiglio dei mini-stri della Comunità, adottata su istanza delGoverno italiano con espressione di vastasolidarietà dei partners europei, al fine diautorizzare la Commis~ione a ricercare sulmercato la somma di un miliardo di dollarida mutuare all'Italia, Il prestito sarà sotto-scritto allorquando le somme saranno statereperite e le condizioni fissate. Si ha motivodi ritenere che l'azi( ne della Commissioneeuropea stia procedenJo regolarmente.

Quanto alle condizicai finanziarie è facileintuire che la volontà del primo mutuatario,la Commissione, certamente orientata adottenere le migliori condizioni possibili, de.ve trovare un punto di incontro con le con-dizioni generali del mercato finanziario.

Ma non sono soltanto i requisiti finanzia-ri quelli che contano ai fini della conclusio-ne di questa operazione, ma anche~la capa-

cità del paese attraverso l'azione del Go-verno e del Parlamento di adottare un'arti-colata politica economica che, mentre pre-servi le condizioni per una politica di investi-menti, controlli la domanda globale attra-verso il graduale risanamento della finanzapubblica, l'adempimento del dovere fiscalee la lotta severa contro le evasioni, il conte-nimento rigoroso della spesa corrente parti-cola'I1me:nte negIi anIJJÌ 1976-77. Questo qua-dro di politica economica deve includereuna politica salariale che tenga conto dellanecessità di contenere il costo del lavoroper l'unità di prodotto e di preservare lacompetitività sui mercati internazionali, sìda evitare che essa debba essere ripristina-ta con il deprezzamento esterno della nostramoneta, causa di redistribuzioni della ric-chezza certamente non caratterizzate dalprincipio di equità.

Solo attraverso questa politica di rigoresi aprono le strade al mantenimento e ad unsuccessivo ampliamento dell'occupazione.

Il senatore Valori ha chiesto una politicaselettiva della spesa pubblica. Posso assicu-rarlo che è proprio quella che il Governoè fermamente intenzionato a seguire. Haparlato di risultati deludenti a proposito deiritmi di spesa dei provvedimenti anticon-giunturali del 1975; qualcuno ha interpreta-to male questa sua affermazione, ritenendoche nulla fosse stato fa:tta e che di questanegligenza la responsabilità risalisse all'Am-mil1llistJ:1aziloneoootmare. IIll ,I1ealtà, ,sui oi.roa2.900 miliardi che con la legge n. 166 del 27maggio 1975 e con quella n. 492 del 16 ot-tobre 1975 sono stati messi a disposizio-ne degli Istituti autonomi case popolari, so-no stati finora appaltati lavori per 340 mi-liardi, mentre dei circa 1200 miliardi di mu-tui agevolati previsti da quelle due leggi,gli istituti di credito ne hanno finora perfe-zionati per 110 miliardi.

Le Amministrazioni centrali hanno presotutti i provvedimenti di loro competenza perl'attuazione di queste leggi, ma continuanoa sussistere difficoltà relative alla disponibi-lità di aree immediatamente agibili, alle pro-cedure di esproprio, al processo di approva-zione dei progetti.

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.:;enato della Repubbltca ~ 25245 ~ VI Legislatura

540a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Su questi problemi sarà presentata lapreannunciata relazione al Parlamento e, inquell'occasione, saranno proposti eventualiprovvedimenti per accelerare la procedura.

Dei 1.000 miliardi stanziati dalla leggen. 493 per il Mezzogiorno sono stati fino-ra assunti impegni per 775 miliardi e siprevede saranno effettivamente spesi entroil pI1Ìmo Isemestlt'e 1976 poco meno di 200 mi-liardi. Sono stati anche impegnati 16 sui 20miliardi di stanziamenti aggiuntivi per i can-tieri navali e si è provveduto al riparto dei50 miliardi per i fìnanziamenti alle opere por-tuali.

Il programma del Governo ha rkevuto,nelle Cameve e sulla stampa, rrIievi criticiper le sue ecoessive ambi2]ioni e la sua ec-cessiva ampiezza.

Vorrei sottolineare che esso prevede unprimo gruppo. di provvedimenti la cui ne-cessità e la cui urgenza non possono sfug-give a nessuno: pvesentazione degli emen-damenti per la legge sulla ristrutturazionelilI1ldusl1mjlalllee per rill rMinanzilamento degliinterventli straordinari nel Mezzogiorno;'provvedimenti valutari richiesti per faCÌilitarel'equilibrio della bilancia dei pagamenti eper perseguke le kodi valutarie; avvi,o delpiano energei:ko dopo la discussione in Par-lamento; pl1esentazione di un provvedimen-to legi,slativo per il lavoro dei g,iovani; pve-sentazione di norme per accelerare la '11iscos-sione delle entrate delle imposte dil'ette;pr,esenta:zJione, entro due mesi, del quadrosulla attuazione dei provvedimenti anticon-giuntura li 1975 ,e di ,proposte per Ulna diver-sa di'stribuzione degH stanziamenti.

Questa fase si svolgerà nellle Iprossime set-timane e potrà concludersi in un paio dimesi.

Vi è poi la necessità di predisiporre int~empo provvedimenti in tema di t1rasport'i,agricoltura ed edilizia pubblica, per impe-di'l'e che Il"esaurirsi degli stanziamen1;i pre-visti dalle leggi esistenti interrompa, neiprossimi anni, il flusso degli interventi pub-Mici. Questi tl'e settori sono troppo impor-tanti pe:rchè possano essere presentati an-cora provvedimenti tampone e impongono,perciò, un minimo di quadro diprogram-mazione.

25 FEBBRAIO 1976

Il senatoIie Merloni ha, nel suo interven-to, sollevato problemi che non possono es-sere certo sottovalutati per le ,loro conse-guen2Je neill'andamelDitlOfutUJ:l:1odell'eoonomiaitaliana.

Desidero innanzi tutto assicurarlo che ilGoverno considera con la dovuta attenzioneil delicato ,e complesso problema della orga-nizzazione strutturale deHe piccole e medieimprese industniali, oommeroiaiB ed artigia-ne, allo scopo di aCCJ:1esoerel'efficienza e lacompetit1ività delle stesse, specie sui mercatiin ternazionali.

Confermo anche !'intenzione del Governodi affrontare tal uni aspetti patologici delfenomeno dell'assenteismo, sui quaM saràneoessario richiamave l'attenzione ddle par-ti sociali.

Il quadro, rigoroso ed oggettivo, che egliha compiuto sulle condizioni del sistemaeconolIl1ico italiano, sia 'Sotto l'aspetJto del-l'andamento produttivo che delle l1elazioniindustrial'i, trova il Governo pienamented'accordo: proprio in considerazione di unatale situazione il ,programma di governo siè proposto come 'priorità assoluta quella diofFrire una politica economica cmdibile pertutte le forze sociali ed aUenta ad offrire unclima in cui compOI1re conflitti che sonostati in questi anni così acuti da mettere se-riamente in rischio le capacità conCOrl'en-ziali del sistema economico.

È questo un rischio che il paese non sipuò permetter,e, in qU3lITtoequival'Iiebbe apJ:1olungare in modo lindefinito nel tempo ipreoccupanti avvenimenti di queste ultimesettimane.

Per quanto 'l1iguarda Ja disoccupazione insenso proprio, rincl1emento verificato si inItalia è, nonost3lnte la gravità e Ila lunghez-za della crisi, infel'ioJ:1ea quello di altri paesiindustrializzati.

Si comn:etterebbero tuttavia er,rori di va-lutazione gravislsimi concentlrandOlsi soltantosuNa difesa dell'esistente dimenticando tutta,r'enorme domandasocia,le che 'prov,iene daigiovani e da~coloro che sono ancora ,emar-ginati nella vita economÌica del ,paese.

TaLe domanda sooiale, per essere soddi-sfatta, esige un dinamismo ed una mobilitàdei fattori il cui valol1e sembra essere ogg,i

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VI LegislaturaSenato de!la Repubblica ~ 252'46 ~

25 FEBBRAIO 1976540a SEDUTA A~SEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO

sottovalutato. Naturalmente quesito dinami~sma deve essere ,reaLe ,e non fittizio, e nonpuò vanificarsi in una gara estenuante dellediverse oomponenti della sodetà italianaper scaricave sugl,i alvJ:1ile ,conseguenze del-l'i<nflazione.

Il Governo ha di f,ronve a sè un,Q deicompiti più difficHi che si propong,Qno oggialLe ,eoonomie occidentali: vegolare l'infla-zione nell'ambito di una conkallata dina-mica di cvesoita. Riguardo a oiò glI stru-menti tradizionali permetterebber,Q di rag-giungere o ,l'uno,Q l'ahro obiettivo in un sus-seguirsi alternato di freno e acceleratore.

È chiaro che taLi ohi1ettivi possono esserecontemporaneamente raggiunti solo oon uncontributo attivo ,e concorde di tutte le forzesociali.

I tempi per tale consenso sono ormai ri-dottissimi. Se esso non v,errà costruito conla massima 'rapidità, saranno le condizionidei mercati internazionali a rendere impos-sibHe questa stmtegia.

Resterebbe soltanto ,la necessità di bloc-care gli sciv,QIamenti del<Jamoneta. Ciò com-portel1ebbe costi assai grav,i per la crescitadel paese e sarebbero le classi meno pi!'O-tette a pagave duramente il prezzo del man-cato consenso.

Per quanto concerne la politica estera, nel-la mia comunicazione alle Camere ho confer-mato il carattere fondamentale ed irreversi~bile per l'Italia della scelta europea.

L'azione svolta dal Governo, durante H se-mestre scorso di presidenza italiana dellaComunità, mi sembra costituire una sigmfi-cativa dimostrazione di tale volontà politica.

È intendimento del Governo salvaguarda-re, in un'ottica globale, quelle ragioni diuguaglianza e simultaneità di sviluppo che so-no all'origine della Comunità e ne costitui-scono l'essenza. Per quanto riguarda in par-ticolare il rapporto Tindemans, desidero pre-dsare al senatore Premoli, al senatore Valoried al senatore Zuccalà che si tratta di un do-cumento destinato all'esame del Consiglioeuropeo. Pertanto le valutazioni e le propostein esso contenute saranno oggetto di un pri-mo esame nella riunione del Consiglio euro-peo in Lussemburgo. Naturalmente, la posi-zione italiana esclude ogni visione parziale o

settoriale della costruzione europea. Le diffi-coltà contingenti che l'uno o l'altro paesemembro devono superare non possono costi-tuire un criterio per ,introdurre distinzioniche sarebbero contrarie allo spirito e allalettera dei Trattati di Roma e che, per di più,non sareblbero praticabili. Lo stesso P'rimoministro belga, in una recente occasione, haavuto modo di chiarire il significato e la por-tata delle sue idee in tema di unione econo-mica e monetaria, tenuto conto delIe preoc-cupazioni e delle riserve avanzate in varie~capitali della Comunità e riecheggiate anchenel corso di questo dibattito.

Negli interventi in materia di politica este-ra ho rilevato largo consenso anche sull'im-portanza della scelta atlantica e sulla giustez-za di una impostazione diplomatica che hafatto le sue prove nell'arco di questo dopo-guerra.

Il Governo intende continuare ad ispirarele sue relazioni con i paesi alleati ad amici-zia e lealtà. D'altra parte proprio la fedeltàa date scelte fondamentali qualifica, nella lo-gica degli equilibri internazionali, il contri-buto italiano alla ricerca della pace. Al sena-tore Valori desidero quindi ribadire che IlGoverno guarda con speranza al processo didistensione, che deve peraltro sviluppare tut-te le sue possibilità, passando dai vertici go-vernativi al livello dei popoli secondo le lineedell'atto finale di Helsinki.

Il Governo è naturalmente consapevole cheil processo di distensione va raccordato allacomposizi,Qne delle crisi tuttora esistenti, chene i!'appresentano i1 banco di :prova.

Per quanto riguarda la crisi medio-orienta-le, il Governo ribadisce l'auspicio di una ri-presa della dinamica negoziale che impegnile parti interessate nella ricerca di una solu-zione globale basata sulle risoluzioni 242 e338 del Consiglio di sicurezza.

Come ho già affermato nella mia comunica-zione alle Camere, la prossima presentazionealla ratifica del Parlamento degli accordi ita-lo-jugoslavi di Osimo si ricollega allo spiritodell'atto finale di Helsinki. Ovviamente si fa-rà fronte con sollecitudine alla predisposizio-ne di ogni altro adempimento richiesto dallaesecuzione degli accordi stessi.

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VI Legislatura

ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO540a SEDUTA

Per quanto riguarda infine il ritardo la-mentato dal senatore Premo li nella ratificadella convenzione di Lomé, ricordo che, gra-zie all'impegno dei membri dei due rami delParlamento, è stato possibile completarel'iter della legge di ratifica nonostante la cri-si di Governo e che i relativi strumeT~ti sonostati depositati il17 febbraio.

È tempo ora di trar'De alcune conclusionisul piano più propriamente politioo. Per que-sto mi atterrò a criteri di stringatezza, nonvolendo, per rispetto del Senato, ripetere lun-gamente cose già note, dati già acquilsiti.

Da parte del senatore Nencioni ed anahe dialtri mi è stata contestata l'affermazione se-condo la quale H Governo, nella tOI1IIlentatamateria dell'alborto, avrebbe mantenruto lUnaposizione di neutralità, qruasi che fos1se qrue-sta runa deviazione inconceJP~bile per un Go-veDno formato in larghissilma maggioranza didemocratici cristiani. Ma l'att~gi:amento,che Vlienein certo ,senso addebitaJto al Gover-no, è la risUll!tante, da un Ilato, della COIIliPo-sizione del Governo stesso, da11'al1Jro Ilato,deLla base parlamentare che ne consente e necondiziona la vita. Le posizioni, com'è noto,non ,sono collimanti e la loro necessaria con-clliazione porta all'assunzione di lUllatteggia-mento neutrale. Non ci si cOm[>orta iquinJdiin modo diverso da come si: faceva, :I1agionc-volmente, quando si era in presenza di gover-ni di coa:lizione. Ed in effetti, pur con !butti ilimiti derivanti dal carattere particolare del-le Iconve'rgenze che danno vita al Governo,non si può disconoscere ohe siano in quakihemodo riflesse nell Gabinetto correnti d'irspi-razione cristiana e correnti Jailche. Ovvia-mente, come ho del resto precisato sin dal.l'inizio, ciò riguaDda il Governo come tale, ilGoverno come istituzione e non le personedei ministri che hanno e possono esplTimerele !loro opinioni. NaturaLmente Ila posizionecosì assunta srul tema' che la situazione so-ciale e politica e la sentenza delLlaCorte co-~tituziona:le propongono, non significa indif-ferenza o disattenzione per i delicatissimiproblemi che vengono e verranno in evirden-za mano a mano che il dibattito si andrà SVi-lt~ppando. Ed è ledto l'auspicio ahe ItuttO sisvo1ga in maniera così rispettosa, misurata eresponsabile, che, salIve sempre le posizioni

rispettive. non sia turbata [a vita demoClTa-tica del paese.

Un'osservazione è riahieslta per la polemi-ca, pur così contenuta, che si è ''aipe!1taqui"come dela:-esto nell'altro ramo dellPaI11amen-to, a proposito del programma da me presen-tato, definito eocessivo per i,lltem[>o di vilta,breve o addirittura brevi'ssimo" che sta di-nanzi al Governo. Aggiungerò peraltro che,m tema di progwamma, non sono mancati,e qualche volta anche ad opera degJi sites-si cdtici dianz:i rricondatd, rilievi di deJPre.-cabile incompiutezza. Non dico questo perbilanciare le due opposte riserve così mani-festate e annru11a:rneconseg1Uentemente il va~lore. Lo dico per far rilevare, obiettivamen-te, quanto sia diffidle ItrovaJre Ira giusta mi-sura, corrrispondendo ad un tem[>o aLle esi-genze pos'te da una si,tuazione difficile e alJeattese di chiarezza e d'impegno ahe vengo-no dal paese.

Così la sobrietà con la quale mi sonoespresso in materia di agricoltura nel mio in~verlVlentoiIJ]J1modutitli,V'oha messo in '3!Harrne Ilmondo rurale. Alcune mancate precisaziolllin materia di manovra monetaria mi sonostate rimproverate in quest'Aula. Si tengaconto di quanto ebbi a dire alla Came-ra e cioè che il programma, al di Ilà <leitempi e modi ddla Isua cOITIIpiuta realiz-zazione, è un dato pdHtko qualificante, alquale, per una ragione di IprindiPio, è difficilerlmlllciare. Vi sono poi irmpegni sindacali epolitid che non è possibille oscurare con unamancata dtazione, mentre in mdltissimi casinelle Idisoussioni in corso in Pa!nlamento vie-ne richiesto al Governo di definilre, com'è co-stituzionalmente corretto, la sua iPosizione.

Nessun punto del programma è sltato dun-que definito a:I1bitrariamente; per t'Ultmc'èuna richiesta aLla quale non Isipuò, in I1ineadiprincipio, non rispondere, come io appun-to hotlent1ato di f3!ne. E evideI1!veche, melSSIalle strette, quando non si tratti più di (por-tare avanti in Commissione l'e13!borazlionedei provvedimenti legiislativi, ma :didefinire ilpiù impegnativo ,callendario deillavoro in As-semblea, si è chiamati a fare deLle Sicel,te. Ilche avverrà cento, come è ,stato suggerno, (perintesa tra i Groppi pa,damentari, ma sem[>lre.io credo, in collaborazione con il Governo.

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 25248 ~

25 FEBBRAIO 1976540a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

E ovvio che i provvedmenti (per [a ~iiS1muttu-,razione industriale ed il Mezzogiorno da unlato e quelli attinenti alla orÌlsi mO'netaria ab-biano senz'altro la precedenza. Ma vorrei pu-re ricordare la legge sull'edilizia é quella sul-l'edificabilità dei suoli. E mi fermo qui, perevitare il rischio di alJJungare 'trOlPPo l'elen-co deMe prio1rità. Le proposte sUl~l'aborto so-no ormai all'ordine del giorno. Di altre casesi disouterà nelle 'Prossime ,settimane.

IJ tema degli ,scandali e dJe11amoraHzza-zione della vita piubhUca è stato ricorrentein qruesto dibattito, ilahe è per1fettamentecomprensibHe. li1Governo si è fatto inteI1Pre-te, senza alcuna attenuazione, dell'emozionedel paese. Ho detto che un rigoroso accerta-mento della verità è suo naturale obiettiNo erigoroso impegno. Si tratta di dare ai' cOILpe-voli la giusta punizione ed agliinnooenti ilgmsto a:-ÌConosiCÌmentodeJBaverità in iUJl qua-dro assO'lutamente obiettirvo, ,senza cOlmlpia-centi ,indulgenze, nè indebite esasperazioni.Si cerca la verità, tutta ,e iSOIlola VierÌità.Checasa il Governo av,r.ebbe pO'tuta fare Q (p["0-mettere che non abbia già, ISIPontaneamente,doverosamente, fatto o promesso? Ho giàdetto della reale cOIIlipet,enza della Commis-~;ioned'inchiesta promassa dal Governo e clel-l'atteggiamento co'sltruttirvO'in OII1dineaHe va-rie propaste in merÌito allla Commissiane in-qruirente. L'autorità giudiziaria lillldaga, lse-condo lIe SlUecompetenze esdlfUsdJVe,in assoLu-ta tlibertà. Tutte Ie informaziO'ni che pote-vano essere chieste :per un Tigoroso aooerta-mento sono siate fermamente domandate.T,utto qruello che può essere fatto, per [['ende-re J'Ammini,Sltrazione più sioura, [più imper-meabile di fronte a qualsiasi forma di devia-zione, sarà fatto.

I problemi di castume, che sono aperti difronte all'opinione pubblica, saranno affron-tati, per quanta dguarda il Govel1no e, nonne dubito, per quanto riguarda le forze poli-tiche, con assO'lltlltaoansapevolezza. È certaun mO'mento difficile, dal quale però non cre-do che possa o debba emergere un indiscri-minato diSicl'edito per la classe politica diri-gente, che farebbe Ìll giO'co non della demo-crazia ma deU/ant1demoorazia. Nella misuraIn cui il Governa 5arà, come ci si proponedì essere, fermissimo 'l1ell'indiv1duare le re-

sponsabilità, e tutte le responsabilità, avràil titolo mOorale, oltre che Ipolitko, perchiede:re al paese di prooedere innanzi, guar-dando con fiducia a princìpi e valori chesono Ipropri del regime di libertà che sonostati conquistati e che si vogliono conser-vare.

Una parte notevolissima, fOl'se preminen-te, del dibattito ha rilguardato in sensO' stret-to problemi politici, problemi di prospetti-va. Vi è chi si è soffermato sull'olrigme e l'an-damento della crisi. Credo di aver detto inproposito, sobriamente, il mio punto di vistanè vorrei ritornarci sopra. Mi pare chesia chiaro, per laJ1goriconoscimento, i.o statodi disaggmgazione nel quale l,e forze pOlliti-che si trovano e che è a base deUa solidar,ietàlimitata e, in certo senso, atipica che, perapp.rezzabile senso di respansabilità, è stataposta a base di questo Governo. n che è cer-to poco, ma non fino al punto da far decli-nare, in p l'esenza di un'oscurissima oongiun-tura eoonomica, il dovel1e di governare crnlltealternativa alle elezioni.

A quest'ultimo proposito c'è chi ha accu-sato ill Governo di aver voluto eludere la vo-lontà popolare, di avere elaborata la stranateoria per la quale sarebbe improprio edÌ'naJIDmissibilre tornare alla fonte popolaredel potere. Mi sia consentito di precisare che,rifiutando !'ipotesi elettorale, è stata fattauna valutazione politica e non una di prin-dpio. Non è che le elezioni anticipate sianoin ogni caso una stortura da respingere. Vipossono essere deUe situazioni, vi posson.oessere delle circOostanze che non lascino ve-ramente altra via di uscita. Vi possono es~sere dei momenti nei quali una vedfica popo~lare in ordine a posizioni poHtiche e pro-grammatiche, considerat,e irrmundabHi, sipalesi opportuna o addirittura inevitabIle.Un p.o' oscura e discutibiLe su questo pun~io mi è 'parsa la tesi restritltiva sostenuta dalsenatore Valitutti. Ma, nel oaso specifico, si èpens1a:to che la situazione poJitica avesse,malgrado tutto, ancora un minimo di respi-ro, che non vi fosse la perent.oria e trauma-tica necessità di interrO'mpere il cor,so nor-male della leg,islatura, che la oongiunturaeoonomica sCOonsigliasse derisamente le ten-

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540a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

sioni e le pause che sogliono accompagnarei periodi di elezioni.

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Sono stati esp:lìessi nel dibattito giudizi di-versi intorno ana politica di oentro~sinistra.In coscienza non potrei condividere alcunetesi severe e, mi pare, non aderenti alla ve~rità. Quale che sia ,la situazione di oggi e laprospettiva dell'avvenire, sono convintò chela politica di centro~sinistra ha rappresentatoun 1mportante ampliamento ed approfondi-mento delLa v,ira demooratica in Italia. La vi~talità di questa politi'Oa è dipesa e dipendeda molteplici fattori. In Jinea generale nonmi sentirei di fare l'autocritica per quantoriguarda l'impostazione di principio.

Da varie parti, da molte parti si è chiestodi sapere verso quale punto di arrivo muo-va la transizione che si è convenuto caratte-rizzi l'attuale fase politica.

Ho già detto, e ribadisco, che definire que~sti sbocchi, delineare un assetto positivo estabile, è compito non del Governo, ma del-le forze politiche. E non è, neppure per es-se, impegnate nei loro Congressi, un compi-to facile. Tutt'altro. I nodi da sciogliere so-no così intricati, la dissociazione in atto co-sì grave e difficilmente rimediabile, le diver-sità di fondo così marcate, gli equilibri, chesono stati rotti, così difficili da ricostituirein modo positivo ed accettabile, che non sipuò guardare all'avvenire, se non con serie-tà e preoccupazione. Ma in questa ricerca ilGoverno non è chiamato ad assolvere unafunzione particolare. Esso non è stato 00-stituito, come invece avvenne talvolta in pas.sato, in vista di uno sbocco cui giungere. Nonè lo strumento che i partiti abbiano forgiato,per avvicinarsi ad una meta intravista edaccettata. È invece espressione di una pausapolitica, un modo per provvedere ad alcuneindilazionabili necessità del paese e, in pri-ma linea, la continuità delle istituzioni. Na.turalmente il fatto che il Governo viva peruna sorta di obiettiva convergenza di consen.si o di non ostilità di talune forze politiche,offre ad esse una qualche opportunità di fa-vorire il dialogo politico, che deve pur svol-gersi, per uscire da una situazione così pre-caria e pericolosa. È ingiustificato così con-testare al Governo il fatto di non indicare,esso stesso, un punto di arrivo come l'attri-

DIscussioni, f. 1926.

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buirgli il compito e la volontà di condurrea sbocchi determinati, quale, ad esempio, ilcompromesso storico. Il Governo, pur nellastretta nella quale si trova, non ha certo ri-nunciato ad una sua appropriata fisionomia.Per questo nel mio discorso di presentazio-ne ho parlato, in termini precisi e OeJI1tamen-te corretti, dell'atteggiamento nei confTomidel Partito comunista come partito di oppo-sizione. Per quanto attiene al Movimento so-ciale-Destra nazionale, mi pare di avere defi-nito una ragione di netta contrapposizione,senza peraltro mancare di riguardo.

Resta dunque la polemica sulla insufficien-za del Governo, sulla indeterminatezza dellasua forma politica, sulla sua durata limitata,sulla mancanza di prospettive. A parte cheil Governo non si ritiene, come ho già detto,un governo a termine, resta certo l'inade-guatezza dello strumento specie se raffron-tato all' estrema difficoltà del compito daassolvere. Sin dall'inizio ho riconosciutofrancamente queste cose. Ne ho detto le ra-gioni ed ho spiegato perchè, malgrado sif-fatti limiti, il compito era stato accettato, ildovere assunto. Ne ho tratto motivo per unappello alle forze politiche e sociali, al Par.lamento ed al paese. Non importa che sirisponda a questo appello, come avviene tal-volta, con un voto negativo. Ciò è del tuttonaturale. Non si tratta infatti di scambiare iruoli di maggioranza e di opposizione. Quel-lo che si chiede è che, pur nelle legittime dif-ferenziazioni, pur nella diversità degli inte-ressi e degli ideali, il paese sia almeno tan-to unito, tanto solidale, tanto responsabile,quanto è necessario per fare fronte allestraordinarie difficoltà dell' ora. Questo Go-verno, che realizza il massimo di possibilecoesione delle forze politiche nell'attualemomento storico, è pur sempre il GovernodeUa nazione. Ad esso spetta, in modo in"cleclinabile, il compito di guida, iChe,ve 10 as-sicum, sarà svoho con tutta l'ene~gia che lasituazione richiede. Veramente è nelle manidi tutti la salvezza dell'Italia: nessuno, iopenso, si trarrà indietro e faremo insiemetutto il nostro dovere. (Vivi applausi dalcentro e dal centro-sinistra).

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25 FEBBRAIO 1976540a SEDUTA ASSEMBLEA- RESOCONTO STENOGRAFICO

P RES J D E N T E. Comunioo che daparte dei senatori BaDtolomei e Ariosto èstata presentata la seguente mozione di fidu-cia al Governo: «Il Senato, udite le dkhiara-zioni del Governo, lIe approva e ,passa all'or-dine del giorno ».

Passiamo ora alle diohiarazioni di voto. Mipermetto di invital'e i senatori che prell1rde-l'anno la parola a ;rispettare ill,imite di tem-po di 15 minuti previsto dal RegolameThto.

È iscritto a parlare il senatore Ariosto. Neha facoltà.

A R I O S T O. Signor Presidente, l' ono-revol,e Presidente del ConsigliO' e gli onare-voli colleghi çoncordelranno oon me se affer-mo ohe pO'coç'è da aggiungere, anche in sededi dichiarazione di voto, al discorso qui pro-nunciato a nome del nostro Gruppo dal sena-tore Saragat. In quell'ampio e approfonditaintervento, che ha avuto un largo consensoe che, al di là ,delle s:pecifiche pO'sizioni politi-che, è stato generalmente: ammirato, ci sonotutti i motivi che illustrano ad abundantiam.la posizione assunta in questO' dibattito dalPartito. sO'cialista demoaraticO'. Mi limiteròquindi a qualche annotazione çomplementa;ree a brevi cenni riassuntivi. Nel corso dellacrisi così travagliata 'e difficile si :è chiara-mente delineato un atteggiamento sostanzial-mente comune a tutta la sinistra ,e alle forzedemoc:ratiche più responsabili: quello di evi-fa,re il :r:Ìicorso alle ,elezioni anticipate, chenella situazione del paese, dal punto di vista('conomko ed anohe da un punto di visto po-liti,co più generale, di tensioni e di: mtermga-tirvi, avrebbe costituito una prova dramma-ticaestremamente perkoJosa per la nostrademocrazia. Lo stesso 'Partito socialista cheaveva preso !'iniziativa di aprire la crrsi QJri-ma dei congressi, ,col disegno di dar luogo aduna svolta politica, una volta vermcata !'im-possibilità di realizzare questo obiettivo, 'Siè ispirato alla valutazione degIi mteressi ige~ '

nerali del paese nell'assumere, oon la decisio-ne dell'astensione, un atteggiamento ,che ihareso possibile la formazione del Gorverno.

Il PSDI, fin dall'apeIitura della crisi, 'ri-fiutando qualsiasi polemica sulla genesi deltac risi stessa, ha dichiarato con estrema chia-rezza .che per quanto dipendeva da esso

avrebbe operato per ,ervitare le ,elezioni 'anti-diPate e consentire la formazione di un Go-verno di chiara connotaziOin:e demooratica ca-pace di affrontare i gravi, immediati proble-mi del ,paese e della classe lavoratrice. Elranatura,le la nostra preferenza per un Gov,ernodi >coalizione organica tra la iDC, il Partiltosocialista, il Partito sodalista demoaratioo eil Partito repubblicano aperto ad un rappor-to di democratico confronto con il Partitocomunista e anche alla rioerca ,con esso di so~)uzioni con<cordate per le misure !più impor-tanti ,e più urgenti specialmente di .carattereeconomico-sociale. Ma, ferma Testando que-sta preferenza, non si :è mai fatto da QJartcnO'stra questione di formula o di partecipa-zione e quindi, una volta ,sperimentata l'im-pO'ssibilità di un Governo a quattro, a tre oa due, è ooerente la nostra decisione di va-

. tare a favore del monocolore democristiano.

Il noSitro voto favorevole non si pone incontrasto con la decisione socialista e èJ:1epub~blkana e in ultima al1'al:isi anche JJiberale,dell'astensione, ma è oon essa in pienO' rrac-corda pemhè si 'prefigge la stessa finalità.Questo, onorevoli colleghi, per quanto attie-ne al quadro politko.

In merito alla situazione economica e so-ciale, che 'Ciè stata ampiamente illustrata dalP']1esidente del CO'nsigHo, e ai irimedi ohe ilsuo Governo intende mettere ima'tto per farvifronte, mi consenta l'onorevo1e Moro di :ri-levare una certa contraddizione tra 1'afferma~zione ~ peraltro ben dimos1Jrata ~ di iUTIa

impossibiJlità, nell'attuale contesto, di predi-sporre organici piani programm3ltici a me-dio termine da una parte e dall'altra la moledei 'provvedimenti a cui si intende porre' ma-no; mole e dimensioni che presu;ppongonoun Governo ohe vada oltre i tocmini naturalidella Legislatura in cO'rso.

Noi aiV'remmo preferito poohi punti estre-mamente qualificanti per aff,rontare con ladecisione necessaria i due proh1emi che sonoi più angosciosi del momento: l'inflazione ela disoccupazione; fantasmi, come ha dettocon felice immagine i,l senatore Saragat, ohealeggiano sinistrameThte sul nostrro paese eche vanno efficacement,e e 'rapidamemte eso,r-cizzati, pena conseguenze fatali per la demo-,crazia politica e la democrazia economica.

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 25251 ~

25 FEBBRAIO 1976540a SEDUTA ASSEMBLEA -REsocaNTa STENaGRAFICa

Can il nostro atteggialII1ento crediamo diavere interpretato correttamente la funzioneche in momenti cO'me questi deve essere ipro~pria e il dove~e assaluto di ogni partito po-~jltico, quello cioè di guardare al bene e allenecessi tà generali e non agli interessi del pro-prio raggruppamento. Con questa slpirito nonsolo voteremo per il Gov:erno pnesiedutoclaU'onorevole Morro, ma lo seguiremo con vi~gile e critica attenziane, riservando ci ovvia-mente di esprimere, attraVier:so la iprurola ,e ilvoto, anche un doveroso dissenso su provve-dimenti specifici che fosserO' da noi ritenutifVOIridal quadro di una polittioa di 'emeJ:1gen-za, che dev-e avere come solo 'soapo la 100ttasu tutti i fronti contro la rrecessione. (Ap-plausi dal centro-sinistra e dal centro).

P RES I D E N T E. È iscritto a padareper dichiarazione di voto il senatore V'enan-zeai. Ne ha faooltà.

V rE N A N Z E T T I. Signor ,PIn~sidente,onorevole P'resident'e del Consiglio, onOl1e-voli colleghi, debbo oOI1£essare che, nono-stante l'ampia dibattito che ,si è IS'Violto[>id-ma alla Camera dei depUltati ed ODa al Se-nato, n'On sono riuscita a comprendere ,per-chè siamO' qui a vatam l,a [,iduda ad unnuavo GoveIìn6 anzkhè a dis,outleI1e le ;v;o-tare i p.rorvvedimenti economioi che leI1GUThOstati pI1es,entati proprio al Senato dal pTe-cedente Gov,erno Moro-La Mal£a. rEa giudiaa-re dag.Ii interventi che si sono suooedutimi sembra che non siamo solo noi mpubibili-cani a non aver compreso i motivi deUa cri-si, ma anche altre ;parti politiche; sOiPrattut-to, io credo, non li hanno colJIljpresi i dttadi-ni. E &ele iniziative (e non so.la in poli.tica)si giudicano dai risuLtati che si ottengono, èdavanti a tutti noi il trisultato della crisi apell:-ta dal Par-tito socialista i,taliano circa duemesi fa.

Non uno, a me sembra, degli obiettivi di-chiarati che si eranO' proposti i socialisti èstato raggiunto: non oerto Il'0ibietltivO'politi-co, pe:whè siamo di fronte ad un Governo datutti giudicato fragile, inadeguato alla gra-vità de1la crisi che tormenta il paese; nOI11quella economico, perchè aHa precedente:Urn-postazione di politica econromica, suscetti~bile di miglioramenti, certo, ma comunque

chirura e ferma negli obiettivi, se ne rè sosti~tuÌ'ta un'altra in Iparte confusa, in parte nonrispondente ~ a nostro, e non solo nostro,giudizio ~ ai reali intel'essi dei lavoraJtori,come risulta drulle prese di i]Josizione deLleorganizzazioni sindacali e rCOmeha Judda-mente dimostrato il nostro collega Mazzeinel sua interv,ento di ieri. Infine non si puòcerto affermare che dopo la Ol~isidi Gorvernosia aumentata la fiducia deI paese nelle sueprospettive per l'avvenire, ma si è in'V1ececon-tribuita a rendere più 'profondo il di'sagio eil disori:entamento dell'opinione [pUlbblioa inun momento in cui, anche per l'intrecdarsidi avvilentiepisadi, grava suLle forze !pO'liti-che e sui rappresentanti in :Prurlamento un'at-mosfera di diffusa inquietudine.

Ci ,si patirebbe O'biett3!l'e, a questa punto,. che ormai serve a ben poca palemizzare sulleresponsabilità della crisi. Essa rè'Stata aperta,si è [armato. un nuovo Governo: non J:1este-rebbe quindi che pl'enderneatto e guardaireal dO'mani.

Il ragionamento è teoricamente giusto, senon fosse che occorre semp.re avel'e dei pun-li di riferimento per capire petrchè il pae-se non riesce ad uscire dalla grave si:tuario-ne presente e dal malessere che 10 pervade,se non fosse soprattutto roe non vediamoquale domani vuole essel'e oufertO' al paeseo meglio la intravediamo. re ne ,siamo ptrO-fondamente preaccupati. Dobbiamo ancoravotaJ:1ela fiducia al Governo e già si intrec-ciano previsioni e pronO'stici sui mesi o sul~le settimane di vita del nuova GOV1erno.

Stanno per il11iziare i congJ:1essi dei paI1tiJti;accorre ovviamente atten:deregli esiti di que-sti congressi che tra l'alt;ro, per una mali.-ziO'sa cO'incidenza, si susseguiranno a rÌitmoserrato 'per tutto il mese di mrurzo (quellodella Democrazia cristiana addiTittura intor-nO'alle idi di marzo), pOI1tai11dodi Iconseguen-za ad un nuovo 'aJ:1resto dell' attirvità pa:rla-mentare per quasi un mese.

Ma al tenmine di questa mese di marzo lasituazione sarà veramente più ohiara?

Un governa debole dunque, con un pro-gra:rnma economico incerto e 'inadeguato allagravità del momento. Ci si può quindi me-ravigliaTe se il Partito mpubblicano non puòeSipTimere un voto favorevole a questo Go-

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Senato della Repubblica ~ 25252 ~ VI Legislatura

25 FEBBRAIO 1976540a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFIr::O

v,erno ma può solo,come estremo atto diresponsabiHtà, non votare oontro per consell1~t:'J1e1ohe un governo si formi dopo due lun-ghi mesi di crisi?

Onor,evole Presidente del Consiglio, hoparlato dei congressi dei partiti 'perchè leine ha fatto esplicito r1f.erimento nel suo di-scorso di pl'esentazione al J>ar1amento. Maprima dei ,congressi e tra i ,congressi la Ca-mera affronterà il pJ10blema dell'aborto chepur nella dichiarata neutJralità del Gorvernoavrà comunque riflessi 'sulla vita del Gorver~HO stesso se non addirittura sulla vi:ta diquesta legislatura.

E mia impressione infatti ,che se la posi-(

')ione del1a Democrazia cristiana sull'abo/rtonon subirà modifiche o, didaLtIlo pure, degli '(iiggi'Ustamenti dspetto a quella espressa dal-l'onorevole Zaccagnini nel suo intervento al-la Camera, difHcilmente si potrà evitare ilreferendum. Ma a questo punto non si i1lu~da la Democrazia cristiana; non si ,trattelràpiù di un referendum morbido, indolore, co~me da qualche pa'rte si vorrebbe far oJ1edere.

Se il testo del disegno di legtg,e predispo-s to dalle Commissioni giustizia e sanità del-la Camera, pur con eventuali modifiche e mi~glioramenti, verrà 'respinto, il referendum sifarà e si farà non più sull"abrogazi.one delTitolo X del codice penale, ma, di fatto, suicontenuti di quel disegno di legge dlereste-l'ebbe in sospeso (non ,è una minaccia maUtla facile previsione) fino allo ,svolgimentodel referendum.

Ma in questo caso quale sarebbe r atteg-giamento della Democrazia cristiana e delGovemo che ne è l' espressiorne? Sappiamotutti che l'altra strada per ,evitare il referen-dum è 'rappresentata dalle elezioni anticipate.

gcco un grosso nodo quindi, un nodo de~cisivo per le sorti del Governo e non solodi questo. Tutti, onoreiV'ole ,Presidell1t,e delConsiglio, le hanno ri:conosciuto i tenaci sfor-z] fatti per riusdre a fOllmal1e un ,governo!n una situazione politica obiettivamentecomplessa e dai molti aspetti contJraddiltto-Ti; sforzi compiuti, oome lei testualmente hadetto, {{ volendo e, vorI1elÌdille, dOI\"endoevieta]~e le elezioni anticipate» e iOome ha riba~dito, ,con motivazioni d1 opportunità poli-tlca, nella sua replica di paOlo If.a.Ma a che

sa~ebbe'ro serviti ,gli sforzi per fOlimare fUll

governo tra l'altro sgradito se lo sbocco do-'vesse ,essere quello stesso che lei ha volutoevi taJ1e?

U mio vuole essere quindi un appello allaDemocrazia cristiana. SiaLtIlo estl1emaLtIl'enterispettosi della posizione di IplI'inci,pio cheispira la Democrazia mistiana sul problemadeJ,l'abolito ,e 10 abbiamo dimostrato dandopro'\'e concrete di voler oonsiderare questaposizione nel contribuire a formulalle 10's,che-ma di disegno di legge all'esame della Ca-mera, che Ipru~e si dj,scosta dal testo dellanostra proposta presentata lo scorso anno.Jnvi:tiamo quindi la Democ:razia oristiana aporre in primo piano la sua natura di par-tito politico che opera nell'ambito dell'o~di~namento costituzionale. E inell'olidinamentocostituzionale c'è anche la nota 'sentenza del-la Corte costituzionale deJ 1i8 f~bbraio 1975sui casi di interruzione della gravidanz3J. Maa questo riguardo non iVorr,emmo, me 10consenta l'onoJ1evole PDesidente del Consi-glio, che una certa i:ntel1pl'etazione 'l1est::dtti-va di quella sentenza, che sembra emergeredal citato intellvento dell'onorevole ZaDca~gnini, trovasse in qualohe modo scudo pro-tettivo nella presenza al Governo dell' ex PlTe-sidente della Corte costituzionale che per lasua attuale responsabilità di Ministro dellagiustizia dovrà seguire i!lcoI1s0 palilamenta-Te della questione dell'abollto. Siamo oertiche la dichiaJ1azione ,di neutmli:tà del Gover-no saprà manifestarsi in modo ,da non la-siCÌ3Jreombre di dubbi.

Onorev0'licolleghi, perÒhè questo lungorichiamo al problema dell'abo!J1to, mentrepl'oblemi anenr piÙ dmmmatici gnli'V'anope-santemente sul paese? Perchè, Ire3Jlis,ticamen-te, se non troviamo una soluzione in ,Parla-mento al problema dell'alborto,una soLuzio-ne giusta ,ed avanzata, questo dibattiJto sa~rà servito a ben poco, pelrehè poco tempo3v,ralllno il Governo ed il Parla:menTIo per raf-frontare con decisione le scelte ,eeo:t1Jomioheche si impongono.

Ma io sono fiducioso che il buon senso pre-varrà,che sarà evi,tata una 19uerra di ~eli~gione ,e che H Governo paTIrà oontinuClilie adoperare. Bene o male, ved~emo; non di'Pen-delrà solo dal Governo o dal PlJ:',esidentedel

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Consiglio, al quale desideriamo rinnolVarela nostra stima pe'I' .la sua persona e perl'opera svolta in quindici difficili mesi.

Abbiamo sempre sostenuto çihe solo lUnasforzo congiunto di tut~e le forze democrati-che può fall' usCÌire H p3Jese dalla crisi.

Nel dicembre del 1974, concludendo Ilamiadj,chia,razione di voto suUa fiducia al Gover-~1OMoro-La Malfa, a:ffemnavo che: «Se ilGoveirno manterrà ferma la sua linea, se lamaggioranza parlamentare che lo sostiene sa.prà resistere alle impazienze ed alle sugge-stioni 'polemiche facendosi carico deLle pro-prie Iresponsabilità, se, infine, l'opposizionecomunista vorrà svolgere .la 'sua importantefunzione senza posizioni preconcette, con-vinta essa stessa delle scarse altelrnative al-la 'politica scelta, se tutto ;q1l1<es,TIO,avveJ1rà»

~~ dicevo allora ~ «potiremmo sperare 1nuna situazione migHore ».

Si ,può forse rimpro\Cerare l'opposizionecomunista per come ha svolto la sua mso-stHuibHe funzione? Non mi semhra. Si puòforse rimpro'\Cerare al precedente Governaeli non aver tenuta ferma la sua linea? A giu-dicaire da questo dibattito, non mi sembra.

Da altre partì invece non si è saputo resi.stere a quelle che definivco «impazi1enze esuggestioni polemiche ». Il nostro discorsoper il futuro quindi più che al Governa si 'ri-volge aHe forze politiche ed in paJ1ticolam alPairtito socialista. Osservava nel suo interven-to aHa Camera il nostro segI1e:tario Biasiniche «quello che ci è dispiaciuto di più nelcomp'Ortamento degli amici socialisti non èstato tanto la volontà di deter:min.aJre la crisidi Governo, ma l'ac:redinle, la vJiol'enzacon <CIuiè stata condannata la p'Olitica del [J'mce-dente Governo, l'accusa di aver sleguiltovecchi metodi, quando l'O sforzo dei repub-blicani era stato quello di svecchiare questimetodi, ispirandosi a princìpi di rigore, diserietà, di buona amministrazione, di moder-nità di concezione, che hanno costituitol'aspetto caratterizzante della nostra batta- I

glia ». Può meravigliare quindi la nostra rea-zione polemica, a volte certamente aspra, matesa a ristabilire la verità?

Amici socialisti, siamo nella stessa areapolitica, anche se non nella stessa area sto-rica, ma con diversità di valutazione sulla

politica economica necessaria oggi per il no-stro paese; voglio dire che lienostre rispetti-ve posizionioconamiche srOno al,tern3Jtive,non contrapposte. Al di fuori delle polemi-ohe, vogliamo approfondire con rwndibatti,toserio quale linea progrrummatica e di gOlVer-no sia adeguata al terribile momento che at-traversiamo? Credo che in questo modo da-remmO' un vero contlribuTIo 'al oonsoHd3Jffien-10 delta demO'crazia nel nostro rpaese.

Con il Partito comunista iniziammO' circadieci anni fa un confronto serrato (ricordotra l'altro i dibattiti tra La Malfa e AmendO'-la, tra La Malfa ed Ingrao), confronto cheda parte nostra ha avuto un approfondimen-to anche nel nostro congresso di Genova del-h 'Scorso anno. Non siamo casì :p:flesuntuosida~itenere che questo dib3Jt<tita sia all'origi-ne del processo di l'evi'Sione che: è in atto nelPartito comunista, ma un certo contributoriteniamo di averlo dato; continueremo que-sto dibattito, convinti come siamo che dal-la crisi si esce intensificandO' il confronto suicontenuti programmatici tra tutte le forzedemocratiche e con l'assunzione di responsa-bilità, nei rispettivi ruoli che .la Cost1tuzioneétssegna a da<;'Cuna di eSSICl,da ip3Jrt:edi tuttele realtà sociali del paese: partiti, sindacati,autonomie locali. movimenti femminili, ma.vimenti giovanili.

Questo ]richiamo ai movimenti femminili(f'emminili, si badi, non ~emmi[1istj,) leai mo-vimenti giovanili nOIl1vuoI essere, da pa:rtenostra, un O'ssequiO'forma1e, di pramma:tica,alle ,realtà emergenti dalla società di oggi e,H domani. Una 'Società 'Checresoe p'One smn-pre nuovi p:roblemi, che vanno ad aggiunger-si a quelJi ancora non risolti.

Il ruolo della donna è cresciuto e cresce-rà e non vi abbiamo posto sufficiente atten-zione; la questione giovanile rischia di assu-mere nei prossimi anni la stessa importanzache assunse la questione operaia all'iniziodel secolo. Come intendiamo farvi fronte?

Mi consenta di dire con franchezza, ono-revole Presidente del Consiglio, che la propo-sta di quella che il callega Mazzei ha chiama-to «cassa integrazione» per cinquantamilagiovani, è una strada sbagliata e pericolosa.Come li distribuiremo nel paese, questi gio-

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vani? Come li sceglieremo? Magari eon unalottizzazione tipo RAI-TV? Solo una politicaeconomica severa e rigorosa che rilanci se-lettivamente gli investimenti produttivi ecrei quindi nuove occasioni di lavora può da-re speranza di inserimento effettivo nella so-cietà alle centinaia di migliaia di giovani.che attendono con sempre maggiore impa-zienza. Il prevalere della concezione di unoStato assr!stenziale sal1ebbe la me eLiogni Sle-ria prospettiva di ripresa e noi ci batteremocontro questa concezione.

Signor Presidente, onorevoli colleghi, lareplica del Presidente del Consiglio non hafugato i nostri dubbi e le nostre preoccupa-z ioni e quindi confermiamo la nostra asten-sJlone sul voto di fiducia.

La ringrazio, onorevole Moro, per il rico-.noscimento che ha voluto dare alla presen-za repubblicana nel precedente Governo dalei presieduto. Non spetta ovviamente a noigludicare l'operato dei ministri e dei sotto-segr.eta'!:'i irepubblic'ani; mi 'sia tuttav1'a 0001.-:'ientito, qui al Senato, eSplr.imeI1eiJubbHca-mente il riconoscimento dei senatolfi I1elpub-blicani per l'opera appassionata svolta daicolleghi Spadolini e Pinto.

Riprendiamo tutti insieme nel Parlamentoe nel paese la nostra battaglia. Daremo il no-stro modesto contributo, critico ma semprecostruttivo, ai provvedimenti che si intende-rà proporre. Faremo di tutto per evitarescontri e fratture che mettano in forse l'av-venire democratico del paese; amiamo pro-fondamente la nostra Repubblica, onorevo-li colleghi, e vogliamo vederla vivere. (Ap-plausi dal centro-sinistra).

P RES I D E N T E. È iscritto a parlareper dichiarazione di voto il senatore GigliaTedesco Tatò. Ne ha facoltà.

TEDESCO TATÙ GIGLIA.Onorevole Presidente, onorevole Presidentedel Consiglio, onorevoli colleghi, noi comu-nisti neghiamo la fiducia a questo Governo.

Col nostro voto contrario, abbiamo co-scienza di esprimere una richiesta di muta-mento che va ben oltre la forza, già di persè assai grande, del nostro partito; che va

ben oltre e più in là del nostro stesso elet-torato.

È una richiesta, infatti, che si sprigionada grandi masse del nostro Ipaese, dalla ,10'rocO'nsapevolezza vissuta ddla drammaticitàdei problemi che incombono. Ma non solo:essa scaturisce anche dalla coscienza dellanecessità e possibilità di uno schieramentodi governo adeguato alle generali esigenze dirisanamento, di rinnovamento, di rigenera-zione.

Proprio per questo, la nostra opposizionesarà severa, rigorosa e, in pari tempo, pro-tesa a realizzare convergenze per strapparele indispensabili conquiste e i più indifferi-bili provvedimenti.

È indubbio che l'unico fatto serio emersoda questa crisi di govemo e dal dibattirtoparlamentare che l'ha seguita, è 'sllata ~ indefinitiva ~ la nostra posizione, sono statele critiche, le proposte, le sollecitazioni dinoi comunisti. In realtà, affrontare con riso-lutezza ed efficacia i problemi che noi po-niamo e le soluzioni che indichiamo, portanecessariamente con sè che sia affrontatala questione del rapporto con la forza chenoi comunisti costituÌJamo.

Eludere questo rapporto, convincetevene,onol1evoli colleghi della Democl'azia oristiana,vuoI dire costringersi a scivolare sul merito,sulla concretezza 'delle questioni sul tappeto.

Senza i comunisti, ormai, non si può piùgovernare l'Italia. Tale affermazione ~ nonpiù nostra soltanto ~ deriva dalla quotidia-na constatazione ed esperienza del nostlro in-sostituibile ruolo attivo e costruttivo nellelotte dei lavoratori, in ogni questione che tra-vaglia il paese, nel Parlamento nazionale, intutte le assemblee elettive locali. Per questonon piglierò a bersaglio, fin troppo facile, leaffermazioni secondo cui sarebbe ancora pos-

.~ i.bile gO'vernaDe il nostro paese, qual rè og-gi, contro i comunisti. Sono affermazioniaberranti, persino ridicole, smentite metodi-camente dalla realtà di ogni giorno e cheogni ministro sa benissimo che non hannoalcun fondamento. Le abbiamo sentite echeg-giare anche nel dibattito in quest'Aula: indi-ce grave di quanto una parte della Democra-zia cristiana ~ la parte integralista ~ si at-

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Senato della Repubblica VI Legislatura~ 2'5255 ~

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ASSEMBLEt\ -RESOCONTO STliNOGRAFICO540a SEDUTA

tardi ancora su posizioni di rottura, di frat-tura, comunque negative, e che si riassumo-no in quell'artificioso schema della cosiddet-ta « centralità » non a caso condannato non~oltanto dagIi elettori, ma anche da trent'an-ni di storia politica del nostro paese.

Governare contro i comunisti significa, eda tempo, semplicemente non governare, omeglio sgovernare, come dimostrano ad usu-ra gli episodi di scandaLosa iCorI1UZio[}je,dimefficienza, di sperperi del pubbHco denam.Non faccio citazioni perchè gli episodi sonopresenti a noi tutti, ma vorrei aggiungereche si d'Vela insufficiente oI1mai anohe quellar~S'posta alla questione oomunista ohe, secon--do una versione ammodernata della strate-gia dell'attenzione, 'si esprime [}jel leale eaperto confronto con il Partito comunista,come l'ha definito l'onorevole Presidente delConsiglio. Decidere di confrontar si costrutti-vamente con noi non è davvero bastevole, enon solo perchè ciò nel paese e nel Parla-mento non è una novità, ma perchè proprioper la crisi governativa i tempi si sono ~

tutti l'abbiamo constatato ~ oggettivamenteaccelerati.

Infatti, cos'è questo monocolore? Esso è,come ella stesso ha detto, onorevole Presi-dente del Consiglio, la fine di una alleanza;quella alleanza ~ aggiungo ~ arbitraria-

mente definita area demooratica, che oonsi-steva nella velleitaria presunzione di una au-tosufficienza della compa:gine di oent'm-sini-stra che di fatto non ha retto alle cose, allanostra iniziativa, alla spinta del paese.

Non a caso proprio dai paladini della cen-tlrailità a[1Jche in questiO dibatti,to abbillamoudito ri'Volgere un ambiguo invÌJto al ,Partitosocialista italiano per ricatturarlo, per farlorientrare nei ranghi della vecchia maggio-ranza. C'è una data, il 15 giugno 1975, cheha posto una pietra tombale sul centro-sini-stra sotto ogni sua veste. Chi fra i democri-stiani ripropone ancora oggi questa formulaintende rifiutare esplicitamente di prendereatto della portata di quel voto, di prendereatto della sconfitta. La questione reale chesta di fronte agli imminenti congressi delPartito socialista, della Democrazia cristia-na, del Partito socialdemocratico è invece

proprio l'uscita da questa vecchia maggio-ranza, da questa maggioranza, anzi, inesi-stente. La questione è il passaggio ad unnuovo rapporto con noi.

Comprendiamo il travaglio ed anche le dif-ficoltà che questo passaggio comporta. Pe-rò ci sia consentito di aggiungere che ogni re-sistenza, ogni protervia da parte della Demo-crazia CIf'jstiana cost<eI1ebbe,com'è già 'oosta-ta, prezzi sempre più pesanti' non SOliO,allasocietà, alla nazione, ma alla stessa Demo-crazia Grist,iana. È dunque più che tempo dirimuovere questa sorta di non expedit neinostri confronti. Non giova alcunchè ricor-rere ai soliti, sempre più stracchi ed esan-gui, pretesti degli anni '50: i comunisti nega-tori delle libertà, nemici della democrazia,sostenitori strumentali di unità. Giustamen-te il compagno De Martino ha parlato, rife-J:1endosi a quest,i pseudoamgomenti', di terI1e-no logoro, di vecchie formule, di pregiudi-zi irripetibili nell'Italia del 1976. Su questotema ha parla to ieri con tOlno'responsabile unautorevole esponente di questa Assemblea,il senatore Saragat. Egli ha detto che l'~v-

J vento di noi comunisti alla direzione politi-ca del paese appare oggettivamente maturoe risulterebbe ~ sono sue parole ~ politica-

mente corretto. Ma ha posto ancora una vol-ta il problema che è stato da lui definitodelle garanzie sul terreno internazionale.Non dovrebbe sfuggire che tali presunte ga-ranzie non stanno solo in quei nostri atti edocumenti politici che il senatore Saragatha ricordato (e soprattutto il celebre memo-riale di Yalta, scritto da Palmiro Togliatti,che il senatore Saragat ha ampiamente ci-tato), ma stlanno proprio nella nostm lineadi politica internazionale la quale discendedal ruolo, da noi comunisti italiani sempreassunto, di difesa dell'indipendenza nazio-nale.

QuarIi 'sono in sintes.i i cajpisatldi affila no-stra politica internazionale? In primo luogoil graduale superamento dei blocchi comeconseguenza degli ulteriori progressi da farcompiere alla distensione, la quale- appuntoper realizzarsi e avanzare non può assoluta-mente nè deve mai funzionare da unilateralestrumento di rottura ~ potremmo dire nè

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:::una Mettemich, nè lana TLt10tzky ~ degli

E'quilibri strategici delle due massime poten-ze mondiali; in secondo luogo, in questoquadro, una decisa, coerente, irrevocabilescelta europeistica, non terzaforzista, ma au-tonoma. Questo è ciò che vogliamo, questoè ciò per cui lavoriamo, e non da oggi.

Non vorremmo allora che i sospetti chegratuitamente si gettano su di noi a propo~sito della nostra autonomia e indipendenzanascano in più d'uno dal faMo ohe, puressendo molti nostri critici democratici an-HfascisDi, troppe vohe nei oonfronti dei pae~si stranieri e ~ diciamolo pure ~ nei con~fronti degli Stati Uniti d'America si sonodimostrati non liberi, quando non addirittu~ra in molti casi servili.

In realtà, dunque, si attribuisoono 'al no-stro Partito e gratuitamente, a priori, quel~le che sono state, quelle che si manifesta~no, e ci auguriamo non più si manifestino,come debolezze di altri partiti. Se si deveparlare di autonomia e in particolare sul ter-'J:1enodella poHtka in ter11lazionale, è in benaltre direzioni che ci si deve rivolgere, e so-prattutto oggi. Ci si deve rivolgere ~ e noi

ci rivolgiamo ~ innanzitutto al Governo, alquale chiediamo garanzie contro le inaudite,umilianti ingerenze straniere, statunitensi,di gruppi multinazionali, nella vita internadel nostro paese e nei centri più delicati cuiè affidata la tutela della nostra indipen-denza.

Il rispetto delle alleanze, come ha detto al~la Camera dei deputati il segretario gene-rale del. nostro partito, non comporta chel'Italia stia in esse a capo chino. Ma vorreiaggiungere che garanzie di autonomia chie-diamo anche al partito democristiano, siain quanto responsabile primo dell'andamen~to e delLa' soluzione deLla 'crilslidi gm7iemo ecome sua unica forza costitutiva, sia in quan-to formazione politica che appartiene al po-polo e allo Stato italiano.

:È una richiesta che riguarda tanto le que-st ioni che vanno poste e che ormai non so-no più eludibili sul terreno del risanamentodella vita pubblica, quanto !'imminente pro-va della nuova regolamentazione da dare alproblema dell'aborto, perchè le donne ita-

liane si liberino dalla legislazione barbara-mente ,reprelssli'vadel codice Roooo e insiemedalla piaga dell'aborto clandestino.

kbbia apprezzato, o:nro['evol,e P.residentedel Consiglio, le 'responsabili ed lequHibmtevalutazioni che a nome del GOiViernoeUa :haqui portato sull'amgomen,to. Non ipossiamoperò non aggiunger,e che molto delta ,sOirtedi questa legge e dunque deUa ipos,sliJbil1:tàconoDeta di evitare il referendum le di batteredi Il1UOVOla pmspettiv,a di elezioll1i poMticheanticipate dipenderà dal fatto che la Demo-crazra oristiana sappia diimostml1e ta sua Ca-~ac:iJtà di corrispondelre atLe:rplI1o.prilefJ:1espon-sabiIità di fronte al paese e di daI1e OO!sÌpro-va del1a sua clledibilità di partito davverolaico e demoeratico.

Onorevole Presidente del Consiglio, ellaha concluso ancora oggi le sue dichiarazioniaffermando che la gravità dell' ora esige digmllnda:re, di dfenirsi al paese. Ciò è senzadubbio giusto. Ma desidero osservare cheriferirsi al paese non può ridursi ad un sem-plice appello, per quanto accorato e sincero.Quel riferimento deve essere tradotto in at-ti politici, in scelte economiche adeguate, incondotta esemplare sul terreno della mora-lizzazione.

Il nostro voto contrario a questo Governodi ripiego vuole essere appunto uno stimo-

~

lo incalzante e un richiamo severo a riferir-si al paese nella sua odierna realtà, nelle sueesigenze di cambiamento e di pulizia. E ciòproprio perchè in questo paese noi comuni-sti mai abbiamo mirato soltanto a costituireuna zona franca, un'isola di fiducia, di mora-lità, di sanità, ma abbiamo anche e soprat~tutto operato sempre e continueremo adoperare per cambiare !'intero paese, per ren-derne operanti le istituzioni democratiche,per avviarlo verso uno sviluppo nuovo, piùmoderno e più giusto. (Vivi applausi dallaestrema sinistra. Congratulazioni).

P RES I D E N T E . :È iscritto a parla-re per dichiarazione di voto il senatore Tul-Ha Romagnoli Carettoni. Ne ha fa'Coltà.

ROMAGNOLI CARETTONIT U L L I A . Onorevole Presidente, onore-

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vale Presidente del Consiglio, onorevoli col-leghi, il Gruppo della sinistra indipendentevoterà contro questo Governo, in primo luo-go perchè noi giudichiamo inadeguata e ~

come dirò più avanti ~ non aderente allarealtà del paese la formula scelta e perchèconsideriamo il programma, vasto e sintroppo particolareggiato in via generale, nonincisivo e preciso per quanto riguarda lequestioni urgenti del paese.

In secondo luogo perchè diamo un giudi-zio severo sui tempi e sui modi con cui è sta-ta gestita la crisi; mi sia consentito di dire,che tempi e modi noi li giudichiamo 11rai peg-giori di quanti abbiamo vissuto nel trenten-nio ultimo. In terzo luogo perchè, di fronteagli scandali che, parliamoci francamente,rischiano di portare ad una vera e propriabancarotta morale la massima parte delgrmppo che è stato fin qui al vertice del pae-se, la reazione sua e del suo Governo ~ sene vedono i riflessi nei propositi del discor-so programmati1oo, anche se, le do atto, conqualche cambiamento nella replica che ab-biamo ascoltato ~ è stata piuttosto contenu-ta e, a nost,ro giU'diz~o, 1spimta più a ras-segnazione che a sdegno.

Insomma, secondo noi, tutta la vicendadella crisi, dall'apertura alla conclusione,passando per i vari eventi ed episodi, nonha certo rafforzato il vincolo tra Stato e cit-tadini, non ha certo rafforzato la fiducia nel-le istituzioni, non ha certo incoraggiato lagente a rimboccarsi le maniche per affron-tare le prove dure che la crisi economicaprepara certamente ancora al paese.

Però, onorevole Presidente del Consiglio,questo no fermo che noi dobbiamo dire cidispiace profondamente. Ci dispiace per lastima che il nostro Gruppo ha per lei, ono-revole Presidente del Consiglio, per la qualitàdi tante sue prese di posizione e di tanti suoiinterventi, per l'apprezzamento e l'amiciziache nutriamo per alcuni dei componenti delsuo Governo, ma soprattutto perchè avrem-mo voluto che lei, vigile teorizzatore del-l'attenzione, non si fosse 11]1o\"atoa presiedereun Governo che è assai lontano dalle aspetta-tive popolari. La gente voleva, un goVel'fiiO.au-torevole, oapace di rar front'el ailIa situazione

economica e, in primo luogo, alla disoccupa-zione; un governo capace di far comprende-re a11'opinione mondiale e per primi aipartners europei che se debolezza economicac'è ~ ahimè! ~ in Italia [lon v'è alouna debo-

lezza del sistema democratico; capace anco-ra di rintuzzare con dignità le inammissibi-]i quanto rozze interferenze negli affari no-stri del signor Fard che va caratterizzando inquesto modo la sua ca:mprugna elettorale; ungoverno capace di prendere una posizionedura, impietosa anche, rispetto agli scanda-li, dando la sicurezza che questa volta alme-no si voglia andare a fondo e far pagare chideve pagare, chiunque esso sia, e a beneficiodi chiunque abbia operato; ma soprattuttoun governo capace di realismo, che si rendaconto che orrullai, per volontà popolare di-retta, più di metà dei cittadini italiani è am-ministrata da giunte cui partecipa il Partitocomunista italiano ~ il dato lo abbiamo let-to sui giornali qualche giorno fa ~ e che ap-pare contraddittorio chiedere, come il Go-verno fa, comprensione e collaborazione aisindacati e alle classi lavoratrici nello stes-so momento in cui si chiude rigidamente,con argomenti. e riferimenti alla prassi de-mocratica che sanno di vere e proprie ar-rampicature sugli specchi, al più grande deipartiti del movimento operaio italiano.

Ho fatto cenno al nostro dissenso per lacondotta della crisi. Devo ricordare che ilPa:Iìtito della democrazia cri,st:iaiIla, a parteil rifiuto di prendere in considerazione unqualche coinvolgimento del Partito comuni-sta italiano ~ per usare un'espressione, senon erro, dei saciaUstd ~che forse, a valeressere fO'rma1isti e compJ:1ensli:vi,'Poteva ['i-chiedie]1euna decisione congl1e1ssuale,ha dettodi no anche al bicolore Democrazia cristia-na-Partito socialista italiano, formula deltutto proponibile e praticabile.

Dunque, se non lei, certo la Democraziacristiana non è affatto costretta a questo Go-verno che lei ha definito sgradito. Secondonoi lo ha scelto: ha scelto di non cambiarenulla, nè uomini nè cose, e dunque si è tro-vata sola o quasi, e tra i vari monocolori hascelto il più immobile e ha avuto persinol'aria, mi sia consentito di dire questo, di

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dispiacersi perchè il ministro Gui ha dimo-strato una certa sensibilità. Questa sua vo-lontà la Democrazia cristiana la dimostrapersino p~ssando s'lllrla testa de~ segretariodel partito con discorsi come quelli, rincre-sce dirlo, dell'onorevole Forlani o, peggioancora, oon episodi come quello della nonelezione del proposto giudice costituzionaleElia. La nostra preoccupazione, onorevoli si-gnori del Governo, al di là del Governo stes-so, è tutta qui, nel vedere che non si vuolecambiare, e che anzi sJ oontras.tano i pur ti-midi segni di rinnovamento all'interno dellaDemocrazia cristiana. E. una preoccupazionedi carattere strettamente politico che riguar-da l'atteggiamento del maggior partito poli-tico italiano. Certo, onorevole Presidente delConsiglio, se da questi banchi, che pur furo-no suoi, l'avesse ascoltato il senatore delregno AlessandI10 MaJn7JOni,egli alVrebbe con-siderato a sè cangeniale il SIUOsenso di sfi-ducia nelle cose umane, il senso, manzonia-no anche questo, della vanità dell'agitarsium~o neLLoSiOorr.eredella storia « chè nuJ-la può l'uomo da solo, s,e non Isopravvenga laPnoiVvideooa ». Ma quel t~Ì1tiQdi giaJns1eni,stadel senatore Manzoni (so che alcuni criticicontestano questo filone ma akuni anoora ri~mangano fedeli a questa impostazione) nonavrebbe certo condiviso la sua rassegnazio-ne rispetto alla necessità di far luce e puli-zia su certe vicende umane che si chiamanoLockheed, Exxon, CIA e via diJcendo.

Lei ha parlato, onorevole Presidente delConsiglio, nel suo dislCorso, di irovÌJna. Eb-bene, a nostro giudizio, un paese rovina so-prattutto, e forse solamente, quando i suoicittadini cominciano a credere che la leggenon sia uguale per tutti. Allora il guasto pe-netra nelle coscienze dei corruttori, dei cor-l'atti, deUe stesse vitltime. COllisapevole diquesto la sinistra non ha giocato al rialzo;ha usato ogni prudenza ~ ce ne ha dato at-to ieri il senatore Saragat ~ ha volto in po-sitivo tutta la problematica esortando allafiducia nel senso di dire, come crediamo,che si può mettere la parola fine al vorticedel sospetti, delle accuse, delle oorn1lirvenze,degli stessi reati; anche perchè sappiamo chein Italia ci sono forze bastanti per far que-

sto. Forze che sono non solo dalla nostra par-te ma anche dalla vostra parte: ma bisognadar loro fiato e forza. Bisogna sgomberareil terreno da questa lordura: anche questollon lo potete faDe se non mobildtando le fror-ze che sono direttamente interessate e cioèil movimento democratico e popolare nellasua interezza.

Ancora due osservazioni e termino. An-ch'io vorrei darle atto, onorevole Presidentedel Consiglio, della correttezza della posizio-ne del Go'Vemo drca .il 'Pl1ObllelIllla,che >Cit'Or-menta tutti, di una legge sull'aborto. È run ul-teriore richiamo al realismo che ci porta aconfidare in una rapida appro'Vazione di que-sta legge. Credo che tutti, tranne i fascisti,non 'Vogliamo più il codice fascista. Credoche tutti quanti abbiamo in questi mesi ri-flettuto e corretto, in matenila così delicata,dopo che finalmente abbiamo trovato il co-raggio di parlarne apertamente, precedentiopinioni e precedenti pregiudizi. Credo cheognuno di noi ha mutato in qualche misurala sua impostazione originale. Credo che tut-ti ci rendiamo conto che il Parlamento hail compito di dare le leggi ai cittadini. Questifanno bene a spingerci ~ in questa funzionela richiesta del referendum è quanto mai po-siti'Va ~ perchè il Parlamento compia il pro-

Iprio dovere. Non farlo sarebbe, a parere delnostro Gruppo, dare un nuo'Vo colpo allacredibilità delle istituzioni. Se si andasse alreferendum, avremmo noi l,aIres'Ponsabilità diun vuoto legislativo; se si optasse per le ele-zioni ~mtidpate, sarebbe sCaJricaJ1el'mcapaci-tà del Parlamento (riconoscendola per giun-ta!) sulle spalle degli elettori. E qui vogliodire che questo Governo, cui non daremola nostra fiducia, a'Vrà pur sempre un granmerito se sarà riuscito ad evitare il ricorsoanticipato alle urne. Ciò, secondo noi, nonsolo per evitare un lungo periodo di stasinell'azione politica e legislativa ma proprioperchè è giusto che ogni istanza democraticaeserciti i suoi compiti per il periodo stabi-lito e non dichiari forfait davanti ai problemiche è suo dovere risolvere.

E. vero: altrove il ricorso alle urne, le cri-si di govenno appaiano £enomooi fÌs1ioLogiddella democrazia: qui sembrano sempre gl'a-

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vi malattie. Ci sarebbe un lunga discarsa dafare nel quale traverebbe luaga e commentail problema di certi funambalismi, di certatendenza a drammatizzare strumentalmentele situazioni in funzione del potere ad ognicosta con d.l dsu1tata (è avvenuto puntual-mente in questa crisi ed è stato registratodalla stampa estera) di dare l'impressioneche ,i pa'rtiti di gaverno si pI1eoocrupi[]Jaqual-che volta più di mezzo milione di voti daperdere o da guadagnare piuttosto che di farpalitica e di governare questo paese.

No, non sono solo le vicende economichee monetarie che ci hanno spinto ai marginidella CEE; è anche il comportamento genera-le delle forze politiche che ci hanno gover-nato. Ed ora ci vediamo relegati, come è sta-to qui ricordato, dal signor Tindemans ~

quali che ne silana state le resdpi'scenze ~

nel convoglio degli europei di seconda clas-se. Abbiamo poca voce e pochi argomenti perdire di no ad una emarginazione che è ingiu-sta e sbagliata; mentre di voce bisognerebbeaverne tanta per dire di no ad una unioneeuropea nella cui carta (mi riferisco sempreal rapporto Tindemans) non appare quasimai la parola moderna « partecipazione» deicittadini e mai, dico mai, la parola, anticaquesta, «cultura »; un dooume11!to poHtioosul futuro d'Europa dove non appare maiquesta parola: cultura (in Europa, notiamo)!

Vede, onorevole Presidente del Consiglio,che governo autorevolle ci vorrebbe in sedeeuropea peJ1chè non si vada ad un'Eurapache prescinda dai fermenti nuovi della so-.cietà che chiede di partecipare alle scelte ge-nerali e che dimentichi che l'Europa, se sa-rà, sarà proprio perchè esistono profondi va-lori culturali che ci uniscono.

Infine, onorevole Presidente, a noi parevache a meno di un anno dalle elezioni, conproblemi .drammatici per la nastra comuni~tà nazionale, con operazioni di urgenza edemergenza da attuare, con la necessità dimobilitare il paese e di chiedergli grossi sa-crifici, la strada giusta fosse quella di darv1ta ad un gaverna che pO'tesse raocogLiereil massimo dei consensi, diretti o indiretti.Non solo non ci si è riusciti, ma, secondonoi, la Democrazia cristiana, sola oggi al Ga-

verno, non ha inteso seguire affatto questastrada. Certo, può cambiare al congresso,e lo speriamo. Ma per ora non ci resta chedire di no a questo monocolore democristia-no. (Vivi applausi dall'estrema sinistra. Con-gratulazioni) .

P RES I D E N T E . È iscritto a parlareper dichiarazione di voto il senatore Cipelli-ni. Ne ha facoltà.

C I P E L L I N I . Signor Presidente, ono-revole Presidente del Consiglio, onorevolicolleghi, l'intervento del senatore Zuccalà,presidente del Gruppo socialista, ha riguar~dato tra l'altro i temi ed i momenti di crisiprofonda che sta attraversando il paese: cri-si politica, crisi economica, crisi morale. Di~rei che delle tre senza dubbio quella moraleè la più pericolosa. Può superarsi ~ se nonagevolmente, con serietà di intenti e recipro-ca volontà ~ la crisi politica, si può affron-tare con idonei strumenti.e precisi obiettiviquella econamica; ma la crisi morale che in-veste il paese, le istituziani democratiche,che colpisce nel profonda dell'animo il citta~dina, il lavoratore che fatica come un dan-nato alla catena di montaggio, nelle minie-re, nei campi, i giovani che non riescono. atrovare lavoro dopo anni ed anni di studi,è senza dubbio la più pericolosa.

Che cosa rispondere a chi ci interroga sul~la ,strabiliante carriera di un ex :repubblichi-no., che ora ha preso ilv0l1a !per ignati lidi sul-l'elicottero personale e che sino. a domenicascorsa era il presidente della Finmeccanica?Che cosa rispondere a chi ci chiede comemai sia stata possibile non avvertire, primadelIa denuncia del Senato :ameri,oalno, illloSicoche stava dietro alle società di comodo ofantasma? Come non sentirci umiliati per ilpermissivismo che da anni damina nel pae~se e soprattutto nella capitale? «Capitalecorratta, nazione infetta », scriveya ErnestoRossi, con quanta ragione e con quanto spi-rito profetico!

Ma se non ci legasse un filo di speranzaper risalire dal baratro, per restituire fidu~cia e credib:ilità a questo pO'vero paese, nonsaremmo certo qui ad offrire, sia pure attra-

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verso una posizione fortemente critica, il con-tributo che di volta in volta daremo su queiprovvedimenti che il Governo sottoporrà al-l'esaJme delPa~llaJIDento; non salremmo certa-mente qui a batterci per ricacciare indietro irigurgiti della restaurazione, per fare puli-zia di corrotti e corruttori, per restituire alpaese, ai cittadini, ai lavoratori, attraversouna carica di tensione ideale e morale, cre-dibilità e dignità. Tutto ciò però dovrà avve-nire non più necessariamente, come poteva-mo ritenere sino a qualche tempo fa, ma ob-bligatoriamente con un profondo, significa-tivo, sostanziale mutamento del sistema digestire i complessi problemi, resi ancora piùgravi dal processo di disgregazione in atto.

Ecco perchè noi socialisti diciamo che ilcentro-sinistra è finito sia per la formulasia per il tipo di maggioranza che ha coagu-lato. È finito soprattutto come metodo digoverno; non siamo soltanto noi a sostener-Io: sono i fatti di ogni giorno, è il voto del15 giugno, sono i mutamenti dei raippol'ti trale due ,sfUlperpot,enze,è la \St'0ria. Perciò i ten-tatiNi di riproporne il Irilando che senso han-no avuto se non quello della provocazione odella ricerca dello scontro frontale con il ri-corso alle elezioni anticipate? Che senso han-no le formulette o la bilancia del farmacistanel momento in cui scricchiolano pericolosa-mente le fondamenta su cui 30 anni or sonocostruimmo la democrazia nella libertà? Di.cI-Liarare esaurita la politica del centro-sini-stra, ha affermato ieri il senatore Zuccalà,è stata una iniziativa che mira a creare unanuova politica nella quale il salto qualitativoè costituito sia dal rinnovamento degli schie-ramenti, sia dal modo diverso di affrontare icontenuti per risanare il processo di degra-dazione che angoscia il paese e perciò ha al-largato ed approfondito il solco tra societàe istituzioni, tra paese reale e paese legale.

Ma questa nostra richiesta, che è, comeho già detto, la richiesta della maggioranzadel paese, ha avuto sinora risposte deluden-ti e contraddittorie da chi deve dare unarisposta: la Democrazia cristiana.

.\1a allora come possiamo votare a favoresenza contraddire noi stessi deludendo le ri-chieste di rinnovamento che salgono da tutti

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gli strati sociali. che trovano nella stampaquotidianamente sempre più spazio ed auto-ri,tà di oonsenso? Smentl1remmo UIl1abatta-glia che da tempo stiamo portando avanti erenderemmo un pessimo servizio al paese.Non daremo perciò la fiducia al Governo;ma il senso di [DesponsaJbHitàverso iI paesee verso i lavoratori, che in questo momentodi grave crisi economico-sociale hanno biso-gno di urn governo che affronti s,ubito i pro-blemi più pressanti ed urgenti, ci induce adastenerci nella speranza che il sostegno siapur labile contribuisca a schiarire l'oriz-zonte.

Sono due mesi ormai che la lira è sottoil tiro della speculazione raggiungendo un li-vello di caduta pauroso; ci auguriamo che labuona notizia che il Presidente del Consiglioha portato questa sera sia soltanto un anti-cipo di ulteriori buone notizie. Ciò incide sulcosto della vita, sui risparmi, sulla ripresaeconomica, sulla tranquillità e la serenità dimilioni e milioni di famiglie. Ci scredita (edi credito ne è rimasto ben poco con gliscandali quotidiani che conosciamo) agli oc-chi del mondo, ci emargina dall'Europa nelmomento in cui più stretti dovrebbero es-sere i legami comunitari per superare la re-cessione. Chiediamo al Governo misure chia-re, tempestive ed efficaci: non è tempo dipannicelli caldi o di rampogne. Gli strumen-ti il Governo li ha. Il cronko, soandal'0s'0problema della fuga dei capitali può essererisolto se vi è volontà politica, se si introdu-oono ,sistemi di oontroUo attrave::rso il Teso-ro e la Banca d'Italia nei confronti di istitutidi credito, di espor.tatQri, di società 'Vere o dicomodo che esercitano unicamente tale atti-vità truffaI dina.

Chiediamo al Governo di difendere l'oc-cupazione e di risolvere in modo definitivoJ(' situazioni Innooen'ti, Singer, M01llt'efibree tutte queUe altre che coinvolgono, oon la di-socoupazione o l'incertezza della gaJranzia delposto di lavoro, decine di migliaia di lavora-tori e le loro famiglie. Chiediamo al Gover-no di affrontare il problema del primo im-piego o primo lavoro e quello, altrettantocronico, del Mezzogiorno. Chiediamo al Go-verno di intervenire, per la sua parte, al fi-

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ne di rendere l'aria più respirabile con l'eli-minaziane dalla scena pubblica di COl1l'Utto-ri e corrotti.

Onorevole Presidente del Consiglio, ono-revoli colleghi, ecco riassunti, anche se in

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modo un po' disorganico, i motivi che indu-cono il Gruppo socialista ad astenersi. Spe-riamo, ci auguriamo che presto maturino al-tre condizioni, che il quadro generale siameno fosco, ma, come già ebbi a eLim,aooor-re un mutamento profondo, occorre recepi-re e tradurre in proposte politiche quantoi sindacati dei lavoratori, le regioni, gli en-ti locali reclamano: il moto di rinnovamen-to deve essere ampio, popolare e soprattuttonuovo rispetto ai vecchi e logori schemi chetuttora usiamo.

Solo così si potranno sanare le profondeferite, eliminare i soprusi, riprendere il pas-so per andare avanti sulla strada del pro-gresso, della giustizia, della libertà. (Vivi ap-plausi dalla sinistra e dall' estrema sinistra.Congratulazioni) .

P RES I D E N T E . È iscritto a parlareper dichiarazione di voto il senatore Brug-ger. Senatore Brugger, prima di da~le lla pa-rola, desidero man1festarle, a [nome di tutta] 'Assémbleae mio personale, i sentimemJti diaffettuasa partecipaZiioDle per lillutlto che l'hacolpita.

Ho appreso che solo poche ore fa ha ces-sato di vivere suo fratello. Rilevo che illut-to che l'ha colpita non la sottrae all'impegnoche ella aveva assunto di partecipare al-l'importante dibattito in corso e colgo dal-l'occasione motivo per esprimerle, insiemealle condoglianze, anche i nostri sentimentidi ammirazione per il senso del dovere cheella, prendendo la parola, dimostra.

Sena,tOlre BJ:1Uìgger,ha faooltà di parbre.

,~ B RUG G E R. Molte graziie, signor Pre-sidente.

Signor Presidente, signor Presidente delConsiglio, signori Ministri e Sottosegretari,onovevoli colleghi, dopa tutte ,veesposizioni.dichiarazioni, critiche e 'repliohe sUll p1J10-gramma del trentottesimo Governo dell'Ita-lia democratica che ora si presenta al Sena-to per ottenere il voto di fiducia, non farò

perdere molto tempo con la dichiarazionedi voto che esprimo a nome della modestarappresentanza ddla Volkspartei ~lllquest'Au-la. Non voglio ripetere le preoccupazioni giàmanifestate in occasione delle precedenti fre-quentissime crisi di governo che da anni tra-vagliano il paese, ormai divenuto quasi ingo-vernabile per la decadenza delle istituzioniche dovrebbero salvaguardare la libertà de-mocratica in una comunità ordinata e in unoStato di cLkitta.

I gOJv,erniche si susseguono sano pai sem-pre campasti, più o meno, dalle stesse perso-ne e diventano sempre più deboli. Il potere

I reale oontinua a rpaslsa'r.e dal, Governo, respon-sabile per il funzionamento. delle istituziani,nelle mani di altre associazioni giuridicamen-te non riconosciute, Da quando sono entratoa fa.r pa~te del Senato :repubbJticlano ho con-tinuato ad indicare nella corruzione e nelclientelismo politico i maggiori pericoli delsistema democratico. Ammetto che la diffu-sione in atto di scandali attraverso i più varimezzi di informazione possa esagerare la por-tata di certi fenomeni; pur tuttavia si sonoverificati atti di cmruzione la natura dei qua-li dovrà essere accertata dalle istituzioni com-petenti, che a loro volta dovranno essere te-nute ad informazioni obiettive e alla punizio-ne dei colpevoli. Se ciò non sarà fatto, avran-no sempre ragione coloro che speculano conle esagerazioni per distruggere l'ultimo restodi fiducia che l'elettorato nutre ancora neiconfronti degli attuali 'rappresentantli pa1i.ticial Governo.

Dalla replica del presidente Moro abbiamopotuto apprendere che di ciò il nuovo Gover-no si rende pienamente conto, Si è detto chela Democnllzia cristiana, logorata da oorru-zione e da lotte di potere, non sarebbe piùin grado di rigenerarsi all'interno e sarebbeperciò matura per cedere, o per lo meno percondividere la r.eslponsab:iHtà di governo conil Partito comunista. Riten:go che LaDemoc:m-zia cristiana si potrebbe rigenerare anche dasola e riacquistare una notevole parte del-l'elettorato, se dimostrasse con chiarezza lavolontà ferma e rigorosa di eliminare l'avidi-tà di potere personale nelle proprie file, e sesi decidesse, oggi meglio che domani, ad unalimpida e corretta gestione della cosa pub-

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blica, in una lotta aperta alla corruzione e alclientelismo. Ciò che avverrà in questo breveperiodo fino alla scadenza normale o antici~pata della legislatura in atto sarà decisivoper il risultato delle prossime elezioni politi~che, che potrebbero anche togliere la maggio~ranza relativa alla Democrazia cristiana in fa~vore del IPartitò comunista. Quest'0 u1timo po~trà allora scegliere tra un governo frontistae un governo di coalizione con la Democra~zia cristiana per attuare il compromesso sto-rico. Sappiamo ormai che il Partito comuni~sta tende verso questa seconda alternativa,per poter fare tesoro della corresponsabilitàdella Democrazia cristiana quando dovran~no avvenire le prime restrizioni di libertà,anche di certe libertà sindacali. La Democra~zia cristiana aderirà al compromesso storicose non avrà il coraggio di rinunciare alle tan~to ambite leve di potere di governo e di sotto-governo e di passare all'opposizione, che ri~chiede sacrifici.

Varie considerazioni mi inducono in que-sto momento a rispettare il coraggio di que-sto Governo nell'assumere tanta responsabi-lità da una base debole, condizionata già inpartenza dalle astensioni. Certo, anche que~sto Govern'0 debole p'0t:rebbe adempiere lamaggior parte degli impegni assunti nei con~fronti della minoranza tirolese in provinciadi Balzano, che noi rappresentiamo, soprat~tutto nell'ambito delle norme d'attuazionedel nuovo statuto autonomo. Ringraziamo ilpresidente Moro degli impegni che ci ha vo~Juta comunicare nella sua replica; crediamoalle sue promesse; alla salvaguardia e difesadei diritti delle minoranze linguistiche siamotuttavia rimasti molto sensibili. Giova ricor~dare che pochi anni or sono, in un discorsoprogrammatico dell'allora pcr;esidente delConsiilglio, onorevole Col'0mbo, le minoll1a1Ilzelinguistiche in gene,re, e non iS'0loqueUe resli~denti in provincia di Bolzano, furono definiteun arricchimento, anzkhè un oil1leIPe~de:lrlaRe.pubblica. Anche :nelLa VaI Canale, in provin~da di Udi'llie,vi:vono minOl1aJllzjedi lingua tede-sca e slovena; ci siamo allarmati quando :ab-biamo appreso che il Plrov,vedÌJto,l1eagli studidi Uc1ineha recentemente nrc1im:aJtosenzagiu-~,1Jificatomotivo la chiusura di un iQorsoseralein lingua tedesca in un paese di quella valla-

ta. Quest,e contraddizioni tra illldke e ti.l farenon sono atte ad aumentare la fiducia nelleenuudazioni solenni dei raPipreslent:ant:i delGoverno per la moralizzazione e responsabi-lizzazione del singolo cittadino verso le supe-riori esigenze della comunità. Gli esempi deb-bono essere dati dai più responsabili gestoridella cosa pubblica. Il principio fondamenta~le consiste nella dimostrazione della volontàdi realizzare quanto si promette e di nonpromettere di piÙ di quanto possa essere rea~lizzato. Quante sono le leggi della nostra Re-pubblica che promettono di gran lunga dipiù di quanto possa essere realizzato con es-se? Dalla delusione per non aver ottenuto ciòche spetta sorgono il malcontento, la sfidu-cia e la ricerca di alternative politiche.

Da rpa,reochi anni in Italia stiamo consu~mando di più di quanto produciamo ed il ri-sultato si manifesta, come ora abbiamo sen-tito, nei debiti verso l'estero, nei bilanci pau-rosamente deficit ari dello Stato, di molti en-ti locali, ,assiSitenz;iali e di pr-evidenza, illellacrisi economica e monetaria, nella inflazio-ne, nella disoccupazione. I governi deboli chesi sono susseguiti negli ultimi anni non si so~no assunti il rischio di imporre le necessarie'restrizioni dei consUiIlli, non hanno avuto suc~cesso nella lotta alle evasioni fiscali, non sonostati in grado di disciplinare il lavoro ed ilpotenziamento della produzione in modo daraggiungere i livelli di produttività degli altripaesi europei industrializzati. Non avremoaiuti dall'estero, se i lavoratori italiani nondaranno la prova di lavorare tanto quantosi lavora in quei paesi ai quali dovremo chie-dere aiuto per superare la nostra crisi. Cor-riamo il pericolo di perdere una notevole par-te del benessere e della libertà perchè non cisiamo dimostrati maturi nell'utilizzo con re-sponsabilità civica delle libertà e del benesse-re in precedenza raggiunto con grandi sacri-fici nella lotta per una comunità libera e de-mocratica.

L'onorevole Moro ha dichiarato che il suosenso del dovere 10 ha indotto alla formazio-ne di questo pur debole nuovo Governo. Egli

.dunque si è~reso conto della grande respon-sabilità che graverà sulle spalle sue e dei sin-goli componenti di questo nuovo Governo, re-sponsabilità non equilibrate da poteri corri-

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 25263 ~

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spandenti. La Repubblica si trova in uno sta-to di 'emergenza genera:le, non soltanto eeono-Inico e sociale. Noi r!spettiamo e curiamo an-che all'interno della nostra popolazione ilsenso del dovere. La situazione in cui versail paese, il senso del dovere e la volontariacorresponsabilità inducono perciò anche il:rappresentante della Sudtiroler Volksparteiad esprimere la fiducia a questo nuovo Go-verno. (Applausi dal centro).

P RES I D E N T E. È iscritto a parlareper dichiarazione di voto il senatore Nencio-ni. Ne ha facoltà.

N E N C ION I. Illustre Presidente, ono-revole Presidente del Consiglio, onorevoli col-leghi, ho l'onore di esprimere, in questo mo-mento, il voto contrario del Gruppo del mo-vimento sociale-destra nazionale per il Go-verno che si è presentato con le stigmate del-lo 5't3lto di necessità. D'a:lrt1:raparte, OlliOre'VIO-le Moro, vorrà pevdonalrmi" lei è l'uomodello stato di necessità: dal 1962 ad oggi si èsempre presentato determinato dallo statodi necessità.

Onorevole Presidente del Consiglio, il no-stro voto contrario e le giustificazioni di essosi riflettono nel vuoto che si creerà in que-sfAlda al momento della votazione sulla fidu-cia e 'Si'Sono riflesse e si dflet't'erarrmo .sulla oa-duta vertkale della nost:ra moneta, che haraggiunto ieri limiti che non pos'Sono certocreare quell'eventualità di cui ella ha parlatoai ::finidella ripresa della produtti:vità e del-la ricostituzione delle nostre ,riserve valuta-,rie, anzi sarà l'inizio del nostm più pmfon-do declino ~ e lo diciamo loon grande ama-rezza ~ per lIe sortì dei ilavoratori e soprat-tutto di coloro che vi'vono di l'eddito fiss'O,di stipendi, di srulari, di pensioni e che ve-dono O'gni Igiorno 'perdere il potere d'acqui-sto del frutto del loro lavoro.

Lo dico per le nostre strutture economicheche ogni giorno subiscono i colpi d'arietedell'inflazione; lo dico per coloro che in pro-spettiva volevano collocare la loro esistenzain una economia serena, tranquilla e si tro-vano a lottare non contro le avversità che levicende umane portano ma contro un dato

travolgente: la frana della base economica,la lira.

Onorevole Presidente del Consiglio, la suareplica non ha fugato minimamente i dubbiche abbiamo avuto precedentemente di fron-te al formarsi di questo Governo e che abbia-mo avuto quando abbiamo asooltato le C'O-municazioni del Governo. Anzi la sua replica,onorevole Presidente del Consiglio, ha accre-sciuto la nostra amarezza e la nostra preoc-cupazione perchè non abbiamo trovato rece-pito in tale replica così ampia ~ e la ringra-riamo del riguardo che ha voluto avere peril Movimento sociale italiano..deSitra iIliaziona-le, che non aveva avuto nelle sue comunica-zioni ~ alcun provvedimento che possa darefiducia per il divenire economico e soprattut-to per il raggiungimento di un equilibrio so-ciale per l'attenuazione di quelle tensioni cheormai sono in moto e che non si possono'fermare, onorevole Presidente del Consiglio,con una trincea di parole frutto di intelli-genza politica, di una fine semantica, ma chenon rispondono ad una realtà che è ben di-versa, che è ben triste, che è ben squallida.

Onorevole Presidente del Consiglio, vorreichiederle come è mai possibile che questoGoverno si presenti senza una maggioranza(ed ho anche dei dubbi di carattere costitu-zionale sulla procedura) e senza una prospet-tiva, praticamente senza poter operare nondico in serenità ma avendo quella possibilitàche la fiducia da parte del Parlamento, siapure effimera, può dare.

Il Governo è praticamente formato dallestesse persone di quello precedente, è ispiratoagli stessi criteri di quello che ha portato lasituazione economica, politica e social~ nellecondizioni in cui ci trov:irumo. Se non ha pO'tu-ta precedentemente, sia pure attraverso letensioni che vi sono state dal 1962 tra le dele-gazioni dei partiti al Governo, ma pure conuna larga maggioranza, venire incontro alleesigenze che la comunità nazionale invanochiedeva al Parlamento, come è possibile,malgrado il vigore che potrà mettere nellasua azione governativa, onorevole Presidentedel Consiglio, pensare teoricamente e prati-camente che questo Governo privo di base,privo di una piattaforma parlamentare, pos-sa risolvere col bisturi i problemi veramente

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Senato della Repubblica ~ 252'64 ~ VI Legislatura

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gravi, che farebbero tremare le vene ai polsia qualsiasi Esecutivo, frutto di una maggio-ranza stabile e massiccia?

Onorevole Presidente del Consiglio, lei havoluto nella replica far presente ancora unavolta che la consultazione elettorale avrebbeprodotto un trauma, una pausa di riflessio~ne, di ripensamento e pertanto sarebbe stataparalizzante e pamlizzata. Ma in questa si-tuazione noi abbiamo perso tre mesi: trenta-cinque giorni sono andati perduti nella dina-mica di formazione del Governo, un altro me~:se o altri due mesi saranno perduti adessoper esigenze di oarattere politico dovute aicongressi dei partiti. Se questo Governo avràJa maggioranza, se sopravviverà all' ondatadei congressi dei partiti, se si formerà quellaaggregazione che oggi non c'è potrà comincia~re ad operare tra due o tre mesi. Avremoquindi perso cinque o sei mesi nello scorciodi questa legislatura. Non sarebbe allora sta~to più utile subire il trauma elettorale, chesarebbe durato tre o al massimo quattro me-si, ma avrebbe permesso di creare, se questafosse stata la volontà del popolo italiano, unGoverno che, nella pienezza dei suoi poteri,avrebbe potuto far fronte veramente ai gran~di problemi che ci sovrastano?

Onorevole Presidente del Consiglio, le por~to un unico esempio. Rispondendo al mio mo~desto intervento, lei ha voluto definire deltutto infondata la mia affermazione che ilGoverno non abbia fatto nulLa per aumentarela disponibilità di credito alle imprese e ri~durne il costo. Quando ho sentito questa fra~se non ho voluto interrompere la sua replica,anche per il rispetto che ho per lei, ma misono veramente domandato in quel momen~to se lei ironizzava, se diceva la verità, o sequesta osservazione gliela aveva fatta il suoaulico consigliere di carattere economico An~dreatta sul quale in questi giorni si raccon~tava sui giornali tecnici (come « Il Fiorino»a «24 Ore ») una histoire d'A con tutte leconseguenze di critiche pesanti per il pro~gramma da lui creato, naturalmente in oolla~borazione politica con lei, onorevole Presi~dente del Consiglio, e c:on i consiglieri econo~mici delle altre parti politiche.

Ma oggi siamo veramente di fronte a deitassi attivi e passivi che sono al di fuori della

normalità in tutta l'Europa e nel mondo. Leaziende sono di fronte al peso di interessi at-tivi che veramente dissolvono qualsiasi pos~sibilità di capitale di credito. E lei, riferendo~si alla diminuzione degli interessi attivi dal25-26 per cento al15 per cento, afferma chemomentaneamente il Governo ha ridotto ilcosto. Si dimentica che l'ossigeno, onorevolePresidente del Consiglio, è durato lospa-zio di un mattino; si dimentica che già oragli interessi attivi sono saliti enormemente; sidimentica che il capitale di credito si racco-glie non la mattina per la sera ma occorronopiani finanziari e le aziende non hanno fattoancora in tempo a ridurre i guasti prodottida!i tassi del 25, del 26, .del 30 per 0011~t0' di interesse, che anche l,e:hanohe ~ p'ar~

lo degli enti pubbLici come H Ba:nlco di NaipoJi,il Banco di Sicilia ~ pratioav;ano :a iOoJoroche non godevano del privilegio del primerate, e già si trovano oggi a degli interessi at-tivi non certo sopporta bili, mentre ~ l'ho giàdetto nel mio intervento e non voglio ripeter-mi ~~ negli Stati Uniti il prime rate cala, inInghilterra il prime rate è disceso enorme-mente, recentemente è arrivato al 4 per cen~to in Olanda. E noi qui, onorevole Presiden-te del Consiglio, siamo già alla vetta del 12,del13, del14 per cento per le aziende prima~rie. E che cosa debbono fare le piccole azien-de che hanno bisogno di danaro per potertirare avanti, per poter venire incontro ai bi~sogni di ogni giorno, di ogni ora, alle richie~ste pressanti, giuste, sacrosante, dei lavorato~ri, ma che allargano ancor più quella di-scrasia fra costi e ricavi che ogni giorno, ogniora pesa sulle sorti deHa produttività? Nè èpossibile in una situazione di questo genere,anche in un clima di pseudo ripresa drogatache è accoppiata ad una recessione, quellastagflazione che morde le aziende nei tessu~ti vitali. Che cosa debbono fare, quali pro~spettive hanno? Le prospettive della mobilitàdella manodopera, di chiusura delle fabbri~che, del licenziamento degli operai, della cas-sa d'integrazione, della GEPI che è una ripe~

~

tiziane incomprensibile, una cassa d'integra~zione che pesa sulle casse dello Stato e richie-de ancora la dilatazione della base moneta~ria. Il Tesoro chiede imperiosamente allaBanca d'Italia e la Banca d'Italia non può

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che provvedere facendo gemere i torchi. Eallora si pagano i debiti con i segni moneta~ri freschi di stampa. ECDOla situazione incui ci troviamo. E quando ella, onorevolePresidente del Consiglio, ha detto risponden~do ad un'osservazione che io avevo fatto, chesi riapre il mercato dei cambi ~ a parte che,

onorevole Presidente del Consiglio, diciamo loapertamente al popolo italiano il mercato deicambi non è stato mai chiuso ~ è un falsoche il mercato dei cambi sia stato chiuso...

P RES I D E N T E. Senatore Nencioni,mi dispiace, ma devo avvertirla che sta arri~vando al limite del tempo consentito.

N E N C ION I. Grazie signor Presi~dente.

... perchè se fosse stato chiuso gli esporta-tori non avrebbero potuto esportare, gli im~portatori non avrebbero potuto importare.E allora che cosa è stato? È stato èhe la Ban~ca d'Italia non ha provveduto alla fluttuazio-ne sporca della lira, ha lasciato la lira in unafluttuazione pulita. Ma che cosa rimane og~gi alla Banca d'Italia? Dicevo prima Don unabattuta di spirito che probabilmente allaBanca d'Italia non rimane che riciclare nellafluttuazione sporca i>ldanaro sporco che èl'unico che oggi in Italia abbonda. (Applausidalla estrema destra).

P RES I D E N T E È iscritto a par~lare per dichiarazione di voto il senatoreBergamasco. Ne ha facoltà.

BER G A M A S C O. Onorevole Presi~dente, onorevole Presidente del Consiglio,onorevoli colleghi, la crisi ministeriale si èaperta nello scorso gennaio nel momentopiù difficile dell'altra e maggiore crisi, quel~la che da anni attanaglia il paese e che ècrisi istituzionale p'Ollliti1oa,ecolliomica, Isocia~le, ma che è prima di tutto e soprattuttocrisi morale, di tutta la gamma dei valori mo~rali, dagli scrupoli propri alle coscienze in~trasigenti e delicate fino alla semplice osser~vanza del settimo comandamento. La crisisi è aperta inopinatamente senza che daparte di coloro che l'avevano provocata vifosse alcuna indicazione concreta e realistica

circa il modo di risolverla. Di conseguenza,riuscito vano ogni altro tentativo, la conclu~sione è stata, come lei ha detto, onorevoleMoro, « sgradita ed obbligata» ed il nuovoGoverno non si differenzia molto dal prece~dente se non, sul piano oggettivo, per lamancata presenza del Partito repubblicanoe, sul piano soggettivo, per l'eventuale am~maestramento che gli uomini del Governoe le forze politiche possono aver tratto dal~l'esperienza della crisi medesima.

Due rilévanti fatti nuovi, certamente nondestinati a facilitare le cose, sono poi inter~venuti nel corso della crisi: la vicenda valu-taria che, se può presentare qualche aspettopositivo, certamente, in presenza di una bi~lancia già squilibrata, si chiude con un saldofortemente negativo; in secondo luogo ilnuovo scandalo che è rimbalzato qui dal-l'America e di cui sono piene le cronache diquesti giorni.

Tutti sanno per antica esperienza che non. .soltanto la ricerca della verità, ma anche loscandalismo rumoroso e compiaciuto sonocaratteristiche delle democrazie, soprattuttodelle democrazie meno valide. Non che altriregimi vadano immuni dal malcostume, alcontrario, ma la possibilità, ,pur sciagurata,che essi hanno di soffocarne le manifestazio-ni li pone in certo modo al riparo dai peri-coli connessi. Una democrazia, invece, nellaquale ,tutto deve avvenire alla luce del sole,si difende solo con la pronta, rigorosa, esem~plare applicazione della legge per la puni-zione dei colpevoli ed anche per la tuteladoverosa dei galantuomini. È il solo mododi difendersi; e purtroppo in Italia a taleriguardo, se anche molto se ne parla, pocoo nulla si fa. Per il che è giusto richiamarei disegni di legge presentati già da moltotempo da parte nostra e diretti alla moraliz~zazione della vita pubblica, disegni di leggeche il presidente Leone, da lei opportuna-mente ricordato per il suo messaggio, avevaritenuto degni di esame in uno dei suoi di-scorsi programmatici come Presidente delConsiglio. Non pretendiamo che quej disegnidi legge siano perfetti, ma pensiamo sia ur~ .gente che ad essi si ponga finalmente mano,che si abbia almeno l'inizio di un'azione mo-ralizzatrice perchè solo una classe politica

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al di sopra di ogni sospetto può avere suffi~ciente credibilità e sufficiente prestigio peraffrontare i problemi del paese ed avereil diritto di ricorrere, quando necessario, asoluzioni impopolari e di imporre sacrifici,s'intende equamente ripartiti.

Su tali problemi e quindi sui singoli puntidel programma governativo non ritorneròin sedE'di dkhi1a:razio'Thedi voto ~ rimetten~

domi alle oss,ervaz'Ìoni fatte dai ooHeghi deLlamia parte in questa e nell'altra Camera, allecritiche da essi svolte e ai suggerimenti daessi dati ~ ma mi atterrrò ad alcUJ1JeOOI1Jsrude~razioni di carattere generale.

Il discorso del Presidente del Consigliocontiene infatti un lungo elenco dei ricordatiproblemi sul quale non vi è molto da ridire,se non che esso contiene solo in piccola par-te e in termini vaghi le risposte ad essi, rin~viate a future leggi ora allo studio o in ge~stazione. Dovremo quindi €saminare caso percaso le soluzioni che ci saranno proposte erinviare ad allora il nostro giudizio; perchèla grande difficoltà non sta nella diagnosi deiaostri mali, ma nella scelta delle cure capacidi guarirli nonchè nella volontà di seguirle.Per citare forse il maggiore fra tali mali, laaostra economia presenta oggi un paesaggionercorso da ventate inflazionistiche di ori~:~ine interna e di origine internazionale chedisperdono il risparmIO e che è al tempo stes-so immiserito da una crisi recessiva, che lacarenza degli investimenti e la scarsa pro~duttività del lavoro alimentano ogni giornodi più. Sullo sfondo del quadro vi è poi laminaccia del massimo, direi, male sociale ecioè l'espandersi della disoccupazione.

Grati di quanto l'onorevole Moro ha dettooggi nella sua replica, noi crediamo tuttaviache a tutto ciò non si possa rimediare solocon provvedimenti anticongiunturali. Certoanche questi sono necessari, e li vedremoattentamente quando ~ entro due mesi ~

ci saranno presentati.

Vi era in origine un piano La Malfa poimesso da parte, quindi un piano socialista

ed ora, a quanto sembra, un nuovo piano chedifficilmente potremmo ritenere valido se si

rivelasse, come temiamo, solo un tentativodi compromesso fra i primi due.

Ma al di là di provvedimenti anticongiun-turali, noi crediamo che solo una coraggiosaazione di fondo e quindi eminentemente po~litica possa determinare ~ sono parole sue,onorevole Moro, e per questo le facciamocredito ~ una svolta nella politica nazio~naIe; una svolta capace di rimetterei al passocol mondo che avanza e di presentarci al~l'appuntamento elettorale europeo del 1978da pari a pari con le nazioni sorelle.

Non le chiediamo miracoli, onorevole Mo~ro; e conveniamo con lei, per esempio, che,per quanto in definitiva necessaria, una pro-grammazione orientativa seria non può es~sere messa in cantiere in questo momento.Le chiediamo solo che in questo scorcio dilegislatura il suo Governo compia tempesti-vamente quel limitato numero di atti appro~priati che possono arginare il deterioramentodi una situazione aggravantesi di giorno ingiorno per il solo fatto del suo prolungarsi.Le chiediamo gli atti che possono segnareuna inversione di tendenza ed un avvio allaripresa: una politica, in una parola, chesappia risvegliare la fiducia scossa del po~poLo italiano e permettere al Parlamentoche esso esprimerà di imboccare la via sicu-ra di una seconda ricostruzione.

Tale valutazione delle sue possibilità sa~l'ebbe forse stata più consona alla posizionedi questo Governo. Non intendo con ciò ri~ferirmi a limiti temporali: siamo d'accordocon lei, onorevole Moro, che ha voluto sotto~linearlo. Ma vi sono tuttavia evidenti inquie-tudini intorno e vi è comunque il terminenon troppo lontano delle elezioni politiche.

Nemmeno ho inteso riferirmi al fatto cheil Governo sia certamente molto debole.Non impersona una formula politica nè peroggi, nè per domani, ed anche a questo ri~guardo l'onorevole Moro è stato chiarissimo.Non ha una maggioranza propria in Parla-mento, ma si regge su astensioni non tuttee non del tutto benevole e raccoglie una largamesse di voti contrari, forse però anch' essinon tutti e non del tutto ostili. Ha il suomaggiore punto di forza nel fatto di esserel'unico Governo che i numeri e le tendenzedel Parlamento attuale oonsentono e, poichèsarebbe del tutto scorretto e addirittura di-sonesto dar vita, come altri richiede, ad una

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Senato della Repubblica ~ 25267 ~ VI Legislatura

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nuova formula politica radicalmente diversada quelle sin qui conosciute senza interpel-lare al riguardo, nei termini più chiari, l'elet-torato, non vi era a questo Governo altraalternativa se non le elezioni politiche. A pro-posito delle quali occorre dire che, pur nonavendole noi mai richieste, non ci associamoalle farisaiche proteste di coloro che si indi-gnano al pensiero del trauma che si inflig-gerebbe al paese quando troppe volte l'unicotermine di riferimento nel volere o disvolerel'anticipo delle elezioni è il presunto vantag-gio o il presunto danno che ne deriverebbealla propria parte.

Noi pensiamo che lo scioglimento anticipa-to delle Camere, benitenso quando occorra,sia decisione non solo perfettamente costi-tuzionale ma squisitamente democratica eche qualche volta possa essere opportuna equalche altra volta necessaria. Non lo abbia-mo chiesto nelle presenti circostanze per lasituazione di generale disorientamento nellaquale ci troviamo ed anche perchè riteniamoche prorogare ~di altri quattro mesi almenoil vuoto legislativo ed anche il vuoto di po-tere politico riuscirebbe di grande dannoal paese, mentre non è del tutto escluso cheun chiarimento delle idee ed un anno di buonlavoro possa oondurre nel 1977 ad un più se-reno giudizio da parte dell'elettorato.

Dal tono del suo discorso sembra che tut-to ciò sia ben presente al Presidente del Can-siglio il quale, maestro oome sempre nel-l'arte della parola e dell'immagine, nan hamancato di passare in rivista le varie forzepalitiche graduando le sue espressiani e isuoi sentimenti nei confranti di ciascuna. AlPartita comunista ha parlata di distaccoper la netta diversità di ideali umani e diintenzioni politiche, diversità certamente in-colmabili che la relaziane di ieri di Breznevha duramente canfermato. Al Mavimento sa-ciale ha riservato la consueta ripulsa. Aisocialdemocratici va, come è naturale, il suovivo grazie per l'appoggio che hanna promes-so al suo Gaverno. I repubblicani e i sacia-listi, gli alleati di ieri, nell'impassibilità diriunirli intorno al tavolo di palazzo Chigi,anzi intorno a qualsivaglia tavolo, il Presi-dente del Consiglio li accoppia in un comunesentimento di gratitudine per la loro asten-

sione, sebbene data con mana piuttosto ava-ra. A nai liberali, oggetto altra volta di pre-cisa esclusione, seppure talora attenuata daun raffinatissima « anche» che non abbiamodimenticata, l'onorevole Maro dedica atten-zione e rispetto per il nostra sfarzo di ade-guarci alla realtà: è proprio così, onorevalePresidente del Consiglio. Ella ha ricordato.oggi le benemerenze del centro-sinistra, mala realtà di oggi è pur sempre quella che noiliberali avevamo prevista come ultimo tra-guarda di una esperienza politica non tem-pestivamente concepita e male condotta, con-tro la quale ci siamo battuti con alterna for-tuna, ma con coerente e ferma volontà du-rante quindici anni. È la realtà che si rias-sume nelle parole amare dell' onarevole Mo-ro nell'ultima parte del suo discorso, cheforse io non avrei osato pronunciare: « disor-dine, degradazione economica, assurda vio-lenza, allentamento della moralità pubblica,disorganizzazione dello Stato, confusione deipoteri, minore slancio di lavoro e di impe-gno civile, perdita di prestigio di fronte al-l'estero ».

Sarebbe del tutto vano però, .oltre che nondegno, indugiare in un momento come que-sto nelle polemiche del passato. Noi sappia-mo perfettamente di doverci adeguare allarealtà di oggi, adeguarci nel senso di avereben presenti tutti gli aspetti negativi dellasituazione, di vagliare le limitate possibi-lità che si .offrono, di cercare di raccoglierei rottami e di partire di nuovo, respingendoogni ingannevole ottimismo, che non reggeal più sommario esame, ma del pari, con parifermezza, ogni tentazione di abbandono, chenasce da una malintesa e colpev.ole rassegna-zione e, diciamo lo pure, dalla viltà.

Noi crediamo che vi sia ancora spazio perla speranza; anche noi, onorevole Moro, ab.biama fiducia nell'Italia. Questo è il signi-ficato della nostra astensione. Nonostantetutto, e grazie anche al suo senso del dovere,onorevole Moro, il paese, troppo spesso etroppo a lungo senza guida, ha ora un go-verno, pur fragile che esso sia; non è certoil governo che vorremmo e che riteniamonecessario, ma è pur sempre un governoschiettamente democratico, fedele ai nostriimpegni internazionali, non fondato su for-

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mule politiche, ma nemmeno prigioniero diesse. È anzi l'unico. governo deo:noonatkooggi possibile: esso dichiara di voler proce-dere, almeno a quanto ci è dato di giudicare,nella direzione giusta. Non sappiamo se neavrà il coraggio e la forza e per questo nonintendiamo vincolarci maggiormente e riser-viamo il nostro successivo comportamento,rimanendo vigili, per quanto avverrà. Perintanto, non sta certo a noi, non si addiceal nostro senso di responsabilità, alla solle-dtudine e all'ansia in cui siamo per le sortidella nostra patria, concorrere a sbarrarglila strada fin dalla partenza e a rinnovareuna crisi, che questa volta veramente potreb-be non essere più solamente una crisi mini-steriale, ma degenerare in crisi di regimenella quale rischierebbero di crollare le no-.stre istituzioni e disperdersi le nostre li-bertà. (Vivi applausi dal centro-destra).

P RES I D E N T E. È iscritto a par-lare per dichiarazione di voto il senatoreFillietroz. Ne ha facoltà.

.~ F I L L I E T R OZ. Onorevole signorPresidente, onorevole Presidente del Consi-glio, onorevoli Sottosegretari, onorevoli col-leghi, durante l'interessante dibattito sulledichiarazioni programmatiche del Governo,quale autonomista valdostano, nel mio inter-vento di ieri avevo dichiarato che il mio giu-dizio sul programma presentato dal Presiden-te del Consiglio era, sul piano nazionale, invia di massima, positivo, ritenendo realisticala considerazio[];e che ila cosltmturil()[)jedel go-verno e l'assicurazione di una guida politicaal paese nella difficile crisi attuale rimaneun pesante dovere e un atto di coraggio edi assunzione di responsabilità e che si deveprendere atto della buona volontà e dellalealtà del Presidente del Consiglio nell'intra-prendere la difficile e dura opera di risolu-zione dei numerosi e gravi problemi politici,economici e sociali che travagli ano il paese.Sul piano regionale avevo altresì dichiaratoche, pur dando doverosamente atto che ilprecedente governo Moro, a cui accordai lafiducia, a seguito di affermazioni di impegnoa risolvere le questioni rilevanti delle regio-ni a statuto speciale, aveva mantenuto l'im-

pegno per quanto attiene alla complessaquestione dell'utilizzazione delle acque pub-bliche in Valle d'Aosta, come disposto dagliarticoli 7, 8 e 9 dello statuto (per questoesprimo un vivo ringraziamento al Presiden-te del Consiglio e al min:ist,ro deH'industria,onorevole Donat-Cahin) tuttavia, considera-ta la grave situazione occupazionale nellamia regione, subordinavo la fiducia ad unarisposta rassicurante e concreta circa gli in-terventi che il Governo intende adottare peril mantenimento dei livelli occupazionali ne-gli stabilimenti della società nazionale Cagnee in quelli della Montefibre di Chatillon eSaint Marce] .~ in paJrtioolare sulle ini:ZÌ'atirve

e sull'azione che il Governo intende intra-prendere per assicurare la continuità dellacoltivazione della miniera di Cagne e pereffettuare ricerche sui giacimenti di mineralenella circoscrizione del comune di Cogne enelle zone limitrofe, con partecipa:zione dirappresentanti dell'ente regione, del comunedi Cogne e dei sindaoati ~ e,sul piano auto-nomistico, ad una risposta concreta e spe-cifica in merito alla piena disponibilità e col-laborazione del Governo per una sollecitadiscussione del disegno di legge da me pre-sentato sull'attuazione della zona franca, co-me stabilito dall'articolo 14 e dallo statutospeciale.

Ascoltate le dichiarazioni odierne, do attoe ringrazio l'onorevole Presidente del Consi-glio per l'attenzione e per gli impegni assun-ti su alcuni problemi della Valle d'Aosta,quali la miniera di Cogne e il raccordo auto-stradale: ma la mancata risposta sulla situa-zione della Cagne siderurgica, e soprattuttosulla zona franca che la regione reclama daoltre 28 anni, cioè dall'emanazione dello sta-tuto speciale del 1948, mi inducono ad aste-nermi sul voto di fiducia, esprimendo però lasperanza e anche l'augurio vivo e sincero chesul piano nazionale il Governo mantengaferma la sua linea esposta, come non dubito,e che le forze politiche democratiche di mag-gioranza e cl'opposizione senza posizioni pre-concette trovino capacità e forza per avviareun processo di serio rinnovamento per ri-montare la grave congiuntura economica,per risollevare il paese; e, sul piano regio-nale, che il Governo tenga in giusta consi-

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25 FEBBRAIO 1976540a SEDUTA ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO

derazione le istanze per la soluzione dei pro-blemi che interessano la collettività valdosta-na, problemi che non pongono grandi diffi-coltà economiche al Governo, ma dipendonosoprattutto dalla manifestazione di una vo-lontà politica di attuare i diritti e le compe-tenze stabilite dallo statuto speciale. (Applau-si dalla sinistra).

P RES I D E N T E. È iscritto a par-lare per dichiaraziope di voto il senatoreBartolomei. Ne ha facoltà.

BAR T O L O M E I. Signor Presiden-te, signor Presidente del Consiglio, onore-voli colleghi, mai come in questa congiun-tura la Democrazia cristiana era convintadella necessità di larghe convergenze e diorganiche intese a sostegno dell'azione go-vernativa: essa perciò non avrebbe voluto ilmonocolore, e ne ha assunto il peso con ri-,luttanza, ma con la coscienza di un servizioda compiere per 1'1talia in un momento incui alcuni problemi, irrisolti, potrebberocompromettere in modo irreparabile le no-stre prospettive nazionali.

E nonostante gli avari orizzonti noi desi-deriamo compiere ogni sforzo per favorirel'azione del Governo, perchè sentiamo di in-terpretare un' esigenza della nazione che vuo-le essere governata. Come ha ricordato nellesue dichiarazioni programmatiche il Presi-dente del Consiglio, essa chiede che sianodifesi il salario di chi lavora e il risparmioe la pensione di chi ha concluso la sua attivi-tà, dalla rapina dell'inflazione e della svalu-tazione della moneta; che sia protetta l'occu-pazione, dando una risposta alle giovani ener-gie che, prima di un posto, chiedono unostatus, con la ripresa e la riqualificazione del-l'attività produttiva di un sistema che si in-centri nella libertà di iniziativa; che sianoconfermati e rafforzati quei collegamentifinanziari e di mercato, ma soprattutto diamichevole solidarietà che in campo europeoe occidentale sono indispensabili alla nostraripresa; ed infine che siano compiuti tuttigli sforzi possibili per assicurare sicurezzaai cittadini e per disinfestare la vita pubblicadal sospetto e dal dubbio che l'impunità dipochi colpevoli getta sui molti onesti. E su

questo soprattutto, davanti a questo gioco in-ternazionale al massacro, con tanto vigoreieri descritto dal senatore Saragat, sentiamoil nostro impegno particolare che non riguar-da solo la fedeltà a valori che danno signi-ficato a una presenza, ma la realtà stessadelle istituzioni che in democrazia si fonda-no, prima che sulla forza del potere, sullasolidità di un tessuto morale e civile.

Pertanto, se l'impresa che la Democraziacristiana si accinge ad affrontare, con il di-retto appoggio socialdemocratico, dei sena-tori della Volkspartei e con l'astensione so-cialista, repubblicana e liberale, non trovas-se il necessario successo, saranno il Parla-mento e il paese a giudicare. Se la Democra-zia cristiana ha il dovere di fare il gover-no, ha anche il diritto di reclamare quel mi-nimo di solidarietà necessaria a impedireche la macchina si fermi, perchè la crisi nonaspetta, e un sistema economico modernonon si gestisce con coperture empiriche. Enon sarebbe peraltro consentito alla Demo-crazia cristiana ~ nè essa lo vorrebbe ~

prestarsi a coprire con rinvii e con promessenon chiare, sopravvivenze sterili o devianti,senatore Zuccalà.

Non volevamo la crisi: è stato spiegato cheera necessaria per una grande svolta politi-ca, ma non abbiamo saputo quali ne fosserola consistenza, la realtà, i mezzi, le compati-bilità rispetto alla crisi del paese, che è lacosa che conta. Anche perchè il 15 giugno gliitaliani hanno chiaramente dimostrato che,pur di uscire dalla confusione, sono dispo-sti a molte cose, non certo a privilegiare chinon si dimostra capace di sapere assumerechiare e ineguivoche responsabilità.

La brusca interruzione del pur faticosocammino del passato Governo ha disaggre-gato i già instabili equilibri economici e so-ciali, come peraltro è emerso dalle difficoltàdella moneta, ma ha anche interrotto quelprocesso di riflessione e di maturazione chei prossimi congressi avrebbero dovuto con-cludere nella definizione di un rinnovatoconfronto tra le forze democratiche rispettoa due temi fondamentali: la situazione eco-nomica e il rapporto con il Partito comu-nista.

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Senato della Repubblica ~ 25270 ~ VI Legislatura

540a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Non considerare globalmente i vari aspet~ti del processo economico e produttivo, ri-spetto alle denunce angosciose della disoccu-pazione, è come non rendersi conto, in rap-porto al valore della lira, all'esaurimentodelle riserve ufficiali, alla riduzione dellaproduzione complessiva del nostro sistema,delle dimensioni condizionanti della nostra~,ituazione di bilancio. E, conseguentemente,~,ignifica non considerare che, per un paesepovero di risorse e di materie prime comel'Italia, non e possibile uscire soli dal tunnell,~,enza l'aiuto di altri. Ma non è neppure pen-sabìle ottenere fiducia e aiuti dagli altri senon dimostriamo di saper vivere secondole nostre possibilità, se non eliminiamo ilsospetto che le valute occidentali, che chie~diamo in prestito per garantire i nostri ri~fornimenti, possano avere conversioni poli-tiche non legittimate.

Se il cerimoniale dei paesi totalitari ha unsignificato, finchè l'onorevole Berlinguer, re~candosi a Mosca, verrà ricevuto, come è av-venuto in questi giorni, con gli onori riser~vati ai segretari dei partiti comunisti al po~tere, il problema del rapporto con il Partitocomunista resterà collegato anche a questifattori della nostra realtà nazionale. Che illeader comunista poi, in presenza di talunedisaggregazioni dei partiti democratici e inrelazione a tensioni sociali che sono anchei] segno di un paese che si fa adulto, tentidi proporsi come garante di questo sistemache fino a ieri ha duramente contestato, ècosa che si spiega. Si spiega meno che sianoaltri a crederlo o a fingere di crederlo, co-me è sembrato fare l'onorevole De Martinodiscutendo in un convegno socialista nel ca-s tello di Amleto.

Ma la cosa potrebbe non interessarci se,come operatori politici che devono sceglierenel concreto, non avessimo il dovere di rile~va re che a non credere a certe garanzie sonoprima di tutto quei partiti socialisti, comeper esempio il tedesco, che sono alla guidadi paesi che potrebbero aiutarci. Non sonocose di poco con to.

L'avvento al potere di un governo filo-sovietico potrebbe obiettivamente portarea soluzioni oltranziste dei problemi politicidell'Occidente, mettendo in crisi quel pro~

25 FEBBRAIO 1976

cesso di unificazione politica dell'Europa cheè una delle condizioni fondamentali per co~struire la pace nella libertà; e contro ilquale, ancora una volta, i comunisti france-si di Marchais si sono ritrovati con le mi-noranze più nazionaliste del gollismo.

Fattori politici interni ed internazionalidiventano così condizionanti degli sviluppieconomici allo stesso modo che la paralisidell'economia, aggravandosi, senza aiuti e-sterni, indurrebbe una crisi sociale le cuiconseguenze potrebbero produrre il collassodel nostro sistema democratico.

Sono constatazioni dure ma realistiche.Perchè, se l'Italia si imbatte oggi in riservee sospett'r internazionaLi, sle pur aVeil1Jdosempre rispettato le condizioni richieste, leriesce più difficile contrarre i prestiti esterinecessari ad evitare che una recessione sel~vaggia provochi profonde lacerazioni socialinel momento di un difficile guado, alloravuoI dire che la sfiducia nasce da una paurapiù profomla, quella stessa che scoraggiainvestimenti stranieri e talora fa emigrarecapacità imprenditoriali interne: il timoredell'instabilità e della mancanza d'avveniredel sistema.

Non basta dirci che è un fenomeno cheinveste tutto l'Occidente; che viviamo unaepoca di transizione, nella quale tanti idolicaduti non sono ancora sostituiti in unaricerca affannata di certezze autentiche. Maalla domanda di governo e di autorità chenoi gli abbiamo rivolto, che il paese ci ri~volge continuamente, anche il Partito socia-lista ~ il quale ancora poco fa ci ha accu~sato di strapotere, di integralismi liberticidi,di immobilismo ~ in una società che è tra lepiù permissive, pare ostinarsi a non rispon-dere su questo argomento, forse perchè ri~tiene più utile perdersi dietro alle eccentri~cità radicali di Marco Pannella o ai massi~malismi di prospettive non attuali.

Al richiamo severo e perentorio del15 digiugno non si risponde cercando di confon~dere i propri connotati con quelli del pre-sunto vincitore o arroccandosi in un immo-bile rifiuto di comprensione. Quella data hatolto anche a noi comode illusioni, ma hasoprattutto sconfitto per sempre un mododi gestire il potere.

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 25271 ~

25 FEBBRAIO 1976540' SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Allora il discorso contro le presunte dege-nerazioni di un potere democristiano chelatitanze altrui contribuiscono a mantenereessenziale all'equilibrio italiano diventa re~versi bile, lo si voglia o no.

V A L O R I. Di latitanti ce ne sono statitre o quattro in questi giorni, a quel chesappiamo. È meglio non parlare di latitanti.

BAR T O L'O M E I. Quel risultatoelettorale ha anche dimostrato che un'ipote-si socialista, almeno per ora, non è pratica-bile in Italia senza la pesante ipoteca comu-nista e sovietica. (Commenti dall'estremasinistra) .

B U F A L I N I. Basta con queste ciar~le, con queste che sono barzellette!

P RES I D E N T E. Onorevoli colleghi,per favore, non interrompano.

BAR T O L O M E I. Essa, sia purenella variante dell'alternativa di sinistra, nonpare proponibile nei tempi brevi, anche per-chè non si capisce quali maggiori capacitàdi resistenza avrebbe la struttura socialistaall'abbraccio comunista, quando si teme ilcompromesso storico per la preoccupazionedel cedimento della struttura democristiana.

Ma se ciò non è proponi bile è però pos~sibile cercare insieme i modi adeguati a ga-rantire una giustizia più diffusa ed una li~bertà vera per chi lavora o esplorare a fon~do la radice di tal une violenze che coinvol-gono l'esistenza e il continuo riformarsi dicoperture farisaiche al disordine costituito.È cioè possibile operare insieme, nella socie~tà italiana, per ridurre ingiustizie e ineffi-cienze, strozzature e nodi inestricati.

Ed è per questo, al di là di formulismi chefiniscono con l'essere nominalistici, che noipensavamo a rinnovate collaborazioni demo-cratiche da ritrovare intorno ad un pro-gramma coraggioso, senza esclusioni aprio-ristiche delle componenti laiche in quantoportatrici di quella eredità civile sulla qualesi è fondato il concetto moderno di Stato edi cittadino e con le quali la gestione del

potere si arricchisce di un pluralismo cultu-rale che è necessario fattore di equilibrio

I tra valori civili e sociali in un paese, comeil nostro, nel quale i partiti sono fortemen-te ideologizzati.

In altre parole, prima di assi preferenzialiesauriti in accordi di potere, suggerivamo lacostruzione di una proposta fatta appuntodi apporti molteplici, allo scopo di ritrovarele trame profonde della vita di una societàche avvertiamo, talvòlta, disorientata e SCOll-nessa.

Ma un progetto del genere ~ ce ne ren-diamo conto ~ un disegno etico-politico dimedio termine, che è la sola alternativa rea-le al compromesso storico e alle sue conse-guenze, presuppone anche da parte dei socia-listi una attenta riconsiderazione del ruolodella Democrazia cristiana nello sviluppo delpaese, una riconsiderazione, se vogliamo im-pietosa e severa, perchè abbiamo il senso del-le nostre responsabilità, ma rispettosa diuna realtà storica che ha visto un obiettivoprocesso di crescita e di cambiamento in unquadro di libertà .garantita ~ nonostantequelle che erano state le minacce del frontepopolare ~ alle stesse componenti del fron-te, rendendo loro possibile la pubblica auto-critica della destalinizzazione.

L'esigenza dell'intesa tra componenti cat-toliche e socialiste è un dato della realtà sto~rica e sociale che viene da lontano. Essaha la sua radice nella comune emarginazionedel processo unitario dello stato post-risorgi~mentale e la sua definitiva maturazione nel-la resistenza al fascismo.

Siamo pertanto consapevoli dell'importan-za decisiva che in un momento di profonditurbamenti politici e sociali il prossimo con-gresso socialista, il primo ad essere celebra-to, avrà, per cui aspettiamo con fiducia cheda esso possano essere impostati e definitigli obiettivi vicini e meno vicini, superandoi pregiudizi di certo giacobinismo che noncoincide con quell'anima popolare insiemealla quale è stato possibile confrontare ric-che esperienze e compiere un non inutilecammino.

Nell'alternativa tra proposta democraticae svolta comunista, tra azione paziente, recu-

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Senato della Repubblica ~ 25272 ~ VI Legislatura

540a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

pero del mondo del lavoro e scavalcamentianarcoidi verso gli infantilismi estremisti,anch' esso ha alcune scelte da compiere pernon uscire dalla presente situazione indebo-lito al punto da coinvolgere nella sua cadu-1a la democrazia italiana. E tra queste sceltedeve misurare le conseguenze che vengonodalla convinzione, altre volte espressa, chela vera discriminante verso il comunismo èla libertà. Perchè questo resta il traguardoprioritario anche per rifondare una giustiziapiù umana, più vera. E ciò non ha un prezzovalutabile in termini di potere o di sottogo-verno, ma di prospettive aperte e di rispettocoerente e tenace a quelle prospettive.

Se la paziente fatica dell'onorevole Moro~.~ cui rinnovo, a nome dei senatori demo-

cristiani, un augurio fervido e solidale perlui ma soprattutto per il paese ~ contribuis-

se, con l'apporto della Democrazia cristianae del Partito socialista democratico italiano,a far decantare una situazione trasformando,sulla spinta stessa dei vicini congressi, leastensioni di oggi in volontà positive perdomani, siamo convinti che questo sarebbeiJ più alto servizio reso all'Italia in uno deipassaggi cruciali della sua storia.

Ed è con questi sentimenti, ma soprattut-to con questa speranza fiduciosa che noiesprimiamo il nostro voto favorevole a que-sto Governo. (Vivi applausi dal centro e dalcentro-sinistra) .

Votazione per app'ello nominale

P RES I D E N T E. Indìco la votazio-ne per appello nominale sulla mozione difiducia al Governo presentata dai senatoriBartolomei e Ariosto.

Coloro i quali sono favorevoli alla mozionecll fiducia risponderanno sì; coloro che so-no contrari risponderanno no.

Estraggo a sorte il nome del senatore dalquale avrà inizio l'appello nominale.

(È estratto a sorte il nome del senatoreAgrimi) .

25 FEBBRAIO1976

Invito il senatore Segretario. a procedereall'appello, iniziandolo dal senatore Agrimi.

T O R E L L I, Segretario, fa l'appello.

Rispondono sì i senatori:

Abis, AccHi, Agrimi, Ailessandlrini, A:I1ou:di,Arioslto, ASiskelli,

BaLdini, Barbar-o, Barbera, Barra, Bar,tolo-mei, Belotti, Benag1lia, Be,rlanda, Berta}a,Biaggi, Bo, Boano, Brugger, Burtulo, Buzio,

Caochioli, Calvi, Ca:rollo, Caron, Carrara,Cassarino, Cassiani, Cengarle, Cel1aa:ni,CiTiel-li, Colella, Col1eselli, Coppa, Costa, Curatolo,

Dal Canton Maria Pia, Dal Falco, Dalvit,De Carolis, De Dominicis, De Giuseppe, DellaPorta, Del Nero, De Marzi, ne Ponti, Deriu,De Vito, De Zan,

EI1mini,

Fa1cucci Franca, Fanfani, Farabegoli, Fol-lieri, Farma, Fraçassi,

GaraveIli, Gatto ElUigenio, Gaudio, Gava,Genovese, Gkaudo, Giuliano, Gone1la,

La Penna, La Rosa, Latino, Leggieri, Ugios,Lirrnoni, Lisi,

Manente Comunale, Mail1cara, Martina,Martinazzoli, MartinelH, Mazzam1li, Mazzo-ti, Medici, Merloni, Monet1i, Montini, Modi-no, MurmuTa,

N:iJocoH,Noè,Oliva, Orlando,Pacini, Pala, PaS<tOiI'Ìno,Patnini, Pecoraro,

Pella, Peritare, Perrino, P::iJocaiI1di,Porro,Pozzar,

Rebecchini, Ricci, Ripamonti, Rizzo, Ro-sa, Rosati, Russo,

Salerno, Sammartino, Santako, Santi, San-tona:sta'So, Saragat, Sarti, Scaglia, Scardac-done, Schietroma, Segnana, Senese, Sica, Si-gno:rello, Smurra, Spigaroli, Spara,

Tambroni Armaroli, Tanga, Tedeschi F>ran-co, Tesauro, Tiber,i, Tkiolo, Togni, Tarei11i,Taros, Treu,

Varaldo, Vedovato, Ven1JUlri,Vernasahi,

Zaocari-, Zanon, Zenti.

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Senato della Repubblica ~ 25273 ~ VI Legislatura

540a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

Rispondono no l senatori:

Abenante, Adamoli, Albarello, Argiroffi, Ar-tieri, Artioli,

Bacicchi, Basadonna, Basso, Benedetti,Bertone, Bianchi, Boldrini, Bollini, Bonazzi,

Bonino, Borraccino, Borsari, Branca, Bruni,Bufalini,

Calamandrei, Calia, Canetti, Capua, Ca-valli, Cebrelli, Chiaromonte, Chinello, Cipol-la, Colombi, Corba, Cossutta, Crollalanza,

D'Angelosante, De Falco, De Fazio, Del Pa-ce, De Sanctis, Di Benedetto, Dinaro,

Endrich,

Fabbrini, Fermariello, Ferrucci, Filetti, Fi-lippa, Franco, Fusi,

Gadaleta, Galante Garrone, Garoli, Gattoni,Germano, Giovannetti,

Lanfrè, La Russa, Latanza, Li Vigni, Lu-"gnano,

Maderchi, Maffioletti, Majorana, Mancini,Marangoni, Mari, Mariani, Marselli, Merza-

rio, Mingozzi, Modica,

Nencioni,

Ossicini,

Papa, Pazienza, Pecchioli, Pecorino, Pelle-g,rino, Peluso, P.~pe, Perna, Petrella, Petrone,

Pinna, Piovano, Pirastu, Pisanò, Piscitello,Pistolese, Piva, Poerio,

Romagnoli Carettoni Tullia, Rossi Dante,

Rossi Raffaele, Ruhl Bonazzola Ada Valeria,

Sabadini, Samonà, Serna, Sgherri, Spec-

chio,

25 FEBBRAIO 1976

Tanucci Nannini, Tedeschi Mario, TedescoTatò Giglia, Terradni,

Urbani,

Valenza, Valori, Venanzi, Veronesi, Vi-gnolo,

Zanti Tondi Carmen Paola, Zavattini, Zic,cardi.

Sono in congedo i senatori:

Azimonti, BetJtiol, Coppola, Piccioni, Scel.ba, Spataro, Valsecchi.

P RES I D E N T E. Invito i senatoriSegretari a procedere alla numerazione deivoti.

(I senatori Segretari procedono alla nu-merazione dei voti).

Risultato di votazione

P RES I D E N T E. Proclamo il ri-sultato della votazione per appello nomina-le sulla mozione di fiducia al Governo pre-sentata dai senatori Bartolomei e Ariosto:

Senatori votantiMaggioranza

FavorevoliContrari

254

128

141113

Il Senato approva.

(Vivi applausi dal centro).

Programma dei lavori dell'Assemblea per il periodo dal 26 febbraio al 30 aprile 1976

P RES I D E N T E. La Conferenza dei P,residenti dei Gruppi parlamentam, riu-nitasi il 19 febbraio 1976, eon la presell1za dei Vke P,residell1ti del Senato, ha adottatoaH'unani[I',Jità ~ ai sensi dell'articolo 54 del Regolamento ~ n seguente programma dei

lavorii deH'Assemblea per il periodo dal 26 febbmio al 30 aprile 1976:

Disegno di ,legge n. ~ COIn\nersiÌ,one~n legge del deoreto-Iegge 27 dicembre1975, n. 688, recante pmvvedimenti per

la Cassa deposM:i e prestiti (presentatoalla Camera dei deputati ~ scade il 28 feb~braio 1976).

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Senato della Repubblica ~ 25274 ~ VI Legislatura

540' SEDUTA ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO 25 FEBBRAIO 1976

~ Disegno di legge n. 2434. ~ Conversionein legge del decreto--<legge 30 genna,ilO 1976,n. 6,recante proroga di ta:luni terminiprevisti datlla legge 6 giugno 1974, n. 298,sull'autotvasporto di oose (presentato alSenato ~ scade il 31 marzo 1976),

~ DiJse~o di [legge n. 2301. ~ RJsanamen~

to degl:i alUevamenti da:Ha tuberoolosi edaLla brucellolsi.

~ Disegno di !legge n. 2436. ~ ConverSlione

in legge del deoreto.,legge 30, gennaio1976, n. 9, recante interventi urgentiÌ. in

£avoJ'e dei lavoratori di aziende din par-tioolari oondiz,ioni (presentato al Senato.scade il 2 aprile 1976).

,~ DDc. VIII, n. 9. ~ Prl1Ogetto di bilanciointerno del Senato per l'eSrwairzio 1976.

,~ Disegno di legge n. ~ ConveTsionein legge del decI1elto..legge30 gennaio 1976,n. 8, l'ecante nOl'me per ill fum2J:Ìionamentodell'anagrafe tnibutaria (presentato allaCamera dei deputati - scade il 2 aprile1976) .

~~ Disegno eLi legge n. 2394. ~ DisdpHna

del~l'at,tiVlirtàsementiem (approvato dallaCamera dei deputati).

~~ Disegno da. legge n. 2397. ~ Provvedi-

menti per ill coordinamento della politicaindustri:aJle e per la I1iconvlersione de~settore.

Disegno di Legge n. 2398. ~ DirsciplinadeLl'invervento s1JI1aordiJJJ!aJrionel Mezzo-giorno per ,11 quinqueImio 1976-1980.

~~ Disegno di legge n. 1779. ~ Ordinamento

della pl'O£essione di pSlircologo.

Disegno di legge n. 2114. ~ Disciplina

del mercato dell'arte moderna.

~ Disegno di legge n. ~ Conv,ersione

in legge del deaJ1eto~legge 30 gennaio 1976,n. 13, concernente:Ìi1 riordinamento deimoH del personale della scuola (presen-tato alla Camera dei deputati - scade il16 aprile 1976).

~ Disegno di legge n. 1572. ~ Disposizioni

relative al peI1sonale delle magistratureamministrative.

Ditsegno di legge n. 1938. ~ Norme dicoordinamento in matema di bilancio edi contabilità delle Regioni (dalla sederedigente per la sola vDtazione finale).

Disegni di legge nn. 1050, 2320, 2347 e2371. ~ Dece[l)tlI1amento mnmLllist,rativodei Comuni in drcosomzio[l)i ed elez,ionedei relat,ivi organi.

~ Disegno di legge n. 1571. ~ Norme suigiudrizri avantii la COl'te dei conti in temadi pell1srioni.

~ Disegni di legge nn. 498, 632 e 187. ~

Automzzazione di spesa per l'esecuzionedi opel'e di s!istemazione idrraul.ica e didifesa del suolo.

~ Doc. XIX, nn. 4 e 4~bis. ~ Rela2jioni sul-

l'attiV1ità e sulla situa~ilOne ,economicadelle Comunità europee.

Ratifiche dri accordi intemazrioillali.

~ AutoiI'izzazrioni a PIiocedere in giudizio.

~ Mozioni.

~ Inte\lirogazioni e interpeHanze.

Il suddetto progJramma dovrà essel'e ~ntegrato con l',inserimento dei provvedimentiche saranno presentati dal Govem.o per fur £roà1.te agli urgenti probLemi dell'attua1emomento economllicoe finanziario.

I lavori del Senato l'esteranno sospesi: dal 3 3117 mairZO, per iÌil CongI1esso nazio-nale del P,artito socialista ita!lir3JllO; daill1'8 alI 10 marzo, iln oonoomitanza con la primasessione annuaLe del PaI1l,amento europeo; dall'll al 15 ma:r:w, per iiI Congr<esso nazio-na.le del Pal'tÌito soaiaLista demooratico i1'aliano; dall 18 31122 marzo, per irl Congvessonaz1ronale delr!a Demoorazia odstiana; dal 7 all'l1 aprli,le, per il Congresso nazionale delP,artito libemle 'jr1JalUano.

Non facendosi osservazioni, il suddetto programma si rConsidem definitivo ai sensidell secondo comma del suca1tato all'ticolo 54 del Regolamento.

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 25275 ~

25 FEBBRAIO 1976540a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

Calendario dei lavori dell'Assemblea per il periodo dal 26 febbraio al 17 marzo 1976

P RES I D E N T E. SullLabase del prog)mmma Ila CO!ll£erenza de~ Presidentidei Gruppi paulament,acr;iha ladottavo aM'unanimità ~ a norma del suocessivo articolo55 del Regolamento ~ il seguente calendario dei lavolrÌ deIJ'Assemblea per ~l perjjodo

dal 26 f.ebbraio alI 17 mar:zJo 1976:

Giovedì 26 febbrado (pomeridiana)

Venerdì (antimeridiana)27 »

Lunedì 1°marzo (pomeridiana)

Marvedì (pomeridiana)2 »

(la mattina è riservata alle Commissioni)

Lunedì 15 marzo (pomeridiana)

,

Martedì (pomeridiana)16 })

(la mattina è riservata alle Commissioni)

Mercoledì 17 marm (antimeridiana)

~ DÌisegno di ilegge n. ~ ConversiÌone

in legge del deoreto~legge 27 dkembJ:1e1975, n. 688, recante pmvvedimenti perla Cassa deposÌiti e pl1est<iti (presentatoalla Camera dei deputati - scade il 28 feb-braio 1976) (se trasmesso in tempo utiledall'altro ramo del farlamento).

~ Dilsegno di legge n. 2434. ~ ConveJ:1sione

,inLegge del decreto~legge 30 gennaÌio 1976,n. 6,recante prOI'oga di talurn terminiprev.isti daLla legge 6 giugno 1974, n. 298,sUi11'autotmsporto eLiOOSie(presentato alSenato - scade il 31 marzo 1976).

~ Disegno di legge n. 2301. ~ Risanamentodegli allevamenti dalla tubel1oolosli e dal-la brucel1osi.

~ RaJtifiche di aocordi internamonali.

\

~ Disegno di Iegge n. 2436. ~ Conversione

in 1egge del deoreto-legge 30 gennaio 1976,n. 9, recante interventi urgenti in favore

"

dei lavoratori di aZJ~ende in partioolari

r

oondiZJioni (presentato al Senato - scadeil 2 aprile 1976).

,~ Doc. VIII, n. 9. ~ Progetto di bilancio

interno del Senato per l'eseroiZJÌ'o 1976.

~ Diseg)llo di legge n. ~ Conversione

Ìinlegge del decreto"legge 30 gennaio 1976,n. 8, I1ecante norme per il fun:zJionamentodell'anagraf.e tributaria (presentato allaCamera dei deputati - scade il 2 aprile1976) (se trasmesso in tempo utile dal-l'altro ramo del Parlamento).

~ Disegno di legge n. 2394. ~ Disciplina

dell'attività sementiera (approvato dallaCamera dei deputati).

Secondo quanto previ,sto dal suocitato al1tioalo 55 del Regolamento, il suddetto ca-lendario sarà distrÌibuiito.

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Senato della Repubblica ~ 25276 ~ VI Legislatura

540a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

Annunzio di interpellanze

P RES I D E N T E. Invito il senatoreSegretario a dare annunzio della interpel-lanza pervenuta alla Presidenza.

T O ~R E L L I, Segretario:

FARABEGOLI, MARTINAZZOLI, DE MAR-ZI. ~ Ai Ministri del lavoro e della previden-za sociale e del tesoro. ~ Premesso che il Mi-nistero del lavoro e della previdenza sociale,con lettera n. 1O/PS/25091 del 24 gennaio1976, indirizzata ad alcuni enti mutualistici eper oonosoenza al Ministero del tesoro (Ra-gioneria generale dello Stato ~ IGAE), si è

espresso sull'intel1pretazione deH'articolo 8della legge n. 386 del17 agosto 1974 nel sensoohe tale norma, oltre a oonsentil1e il paga-ment'O delle quote cosiddette di carov,ita pre-viste da taluni aooondi in vigore (per esem-)i'O, con i medici g,enerici INAM, con gli am-bulatoriali INAM ed altri enti), consentireb-IJe anche di aggiungere dUe tariffe deUe visitee delle prestazioni effettuate dai medici spe-cialisti oonvenz,ionati le maggiorazioni cor,ri-spondentialJ,e variaZJioni dell'indice ISTAT,ai sensi dell'artkolo 11 dell'aocordo naziona-le del 14 luglio 1973 r,egolante i rapporti tragli enti mutualistioi ed i sanitari suddetti;

considerato che gli intenpeHanti ritengono1ale interpretazione infondata rispetto al te-sto ,deUa legge e contraddittoria con gli inten-dimenti g,enenaLi del legis.latore della leggen. 386 del 1974, chiaramente rilVo,Ltial conte-nimento della 'spesa sanitaria nazionale, non-chè in contrasto cOoni p:relValenti indiriZzi dilimitazlone deHe retriJbuzioni più elevate edi perequazione dei 'redditi di,1avoro;

ritenuto che 'l'opinione degli inteI1peUantitrae conforto anche daltl'iniziativa legiSllal1:i-va di cui allo stampato n. 4009 attualmenteall'esame della Camera dei deputati, tenden-te, tra l'altro, alla modiJfica dell'al1ticolo 8della legge n. 386 del 1974 plroprio per con-seguire lo sblooco deLle convenzioni;

a conoscenza che tale interpretazione com-pOll1terebbe un onere economico Iper gli enti

25 FEBBRAIO 1976

mutualistici valuta bile nell'ordine di circa100 mi'uardi di lire annui, in relazione a cir-cà 32 punti di incremento del casita della v]ta

~ riJevati dal1'ISTAT alla data dellO gennaio1976, di cui ben 24 riferibili all'anno 1975,con Irelativo carico di arretrati per il corri-spondente eserCÌ'zio nelil'almmontare anZI-detto,

gli interpellanti ohiedono di conoSloerequale fOondamento aibbia la conclusiOone aui èwddivenuto :il Ministero del lavoro e dellaprevidenza sociale e se i Minils:tri in indirizzo~lon ritengano doveroso, qualora non vi ab-biano già 'provveduto, deferire ogni questio-ne inerente all'intel1pretazione dell'a:rtiJcolo8 deHa citata legge n. 386 del 1974 al !preven-tivo parere dell'Avvocatura dello Stato e delConsiglio di Stato, e dò anche a cqperturadelile responsabilità a aui andrebbero incon-tro gli amministratori degli enti Iffiutuali-stid, i quali, obbedendo alla ISUlddetta inter-pretazione miniisterialle, potrebbero poi sen-tirsi contestare, in sede di giurisdizione am-ministrativa, l'illegittimità dei pagamenti ef-fettua,ti a favore deLla cwtegoria intereSlsata,per butto quanto 'risultasse pagato in più Ti-spetto alle tariffe vigenti ed alle maggiora~zioni (dirette ed indirette) 'per variazioniISTAT già consolidate al 13 settembre 1974,data di entrata in vigore della citata leggen.386.

(2 ~ 0483)

Annunzio di interrogazioni

P RES I D E N T E. Ìnvito il senatoreSegretario a dare annunzio delle interroga-zioni pervenute alla Presidenza.

T O R E L L l, Segretario:

SIGNORI. ~ Al Ministro della difesa. ~

Avuta notizia che sarebbe stato recentemen-te disposto il trasferimento del Centro tec-nico del Genio, ente dipendente dalla « Dire-zione generale dei lavori, del demanio e deimateriali del Genio », da Roma a Pavia, sichiede di conoscere se il Ministro confermi

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Senato della Repubblica VI Legislatura~ 25277 ~

25 FEBBRAIO 1976ASSEMBLEA. RES0CONTO STENOGRAFICO540. SEDUTA

l'emanazione del provvedimento e, in casolaffermativo:

quale sia l'onere finanziario previsto perl'effettuazione del trasferimento ed in qualmodo sia stata disposta la copertura dellaspesa, dal momento che il Parlamento non haancora approvato la legge speciale per il fi-nanziamento della ristrutturazione degli entidell'area industriale della Difesa;

se risponda a verità che il provvedimen-to in questione verrebbe adottato in "la speri-mentale e provvisoria, ignorando la spesa dipubblico denaro ed il grave disagio per ilpersonale che certi ({ esperimenti» compor-

tano;

se risponda a verità che il presidente delComitato dei cavi dei servizi tecnici avrebbeesplicitamente espresso riserve sull'opportu-nità del trasferimento, sottolineandone ilcontrasto con la ristrutturazione conseguen-te alla prevista unificazione dei servizi tec-nici;

se sia vero che lo Stato maggiore del-l'Esercito, pur condividendo le riserve di cuisopra, avrebbe ritenuto di dar corso ad unprovvedimento avente carattere provvisorio,riservandosi cioè di correggerlo con l'effet-tuazione, in un prossimo futuro, di ulteriorispostamenti;

se sia vero che .la proposta di trasferi-mento, formalmente giustificata da motivitecnici e di economia di gestione, era inizial-mente accompagnata da un piano di amplia-mento degli organici per i gradi superioriche, tra l'altro, prevedeva l'istituzione delgrado di tenente generale, superiore al mas-simo attualmente previsto per il servizio tec-nico del Genio;

se si sia considerato che il provvedimen-to, non agevolando i rapporti del Ministero ~

della difesa con l'area industriale del Centro-Sud, costituisce esempio di politica anti-me-ridionalistica;

se non si ritenga opportuno sospendereil provvedimento in attesa degli sviluppi delprocesso di unificazione dei servizi tecnici edell'approvazione, da parte del Parlamento,del progetto esecutivo per la ristrutturazionedell'area tecnico-industriale della Difesa.

(3 - 1949)

BORRACCINa, MARI, GADALETA, CA-LIA, SPECCHIO, DE FALCO. ~ Al Presi-dente del Consiglio dei ministri ed al Mini-stro dell'industria, del commercio e dell'ar-tigianato. ~ Per s3ipere se 'sono a oonoscen-za delila grave ed arbitraria decisione delladireZ!ione oentrale della {{MontedIson» di

sospendere l'attività produttiva dello stabi-limento di Barletta, sia per l'impianto ferti-lizzanti fosfatki, sia per quello di acidotartarioo.

Detta decisione è in aperta violazione conl'impegno assunto dalla ({Montedison» diattendere la conolusione dell'incontro pres-so il Ministero dell'industria, del commer-cio e dell'artigianato (incontro che non si èancora ooncluso ufficialmente ed al qua.lepartecipano i sindacati dei lavoratori, laRegione Puglia, il compl'ensorio ed il co-mune di Ba.rletta) e, inoltre, contrasta: aper-tamente con il'esigenza di definire in sedepubblica la disciplina del s.ettore dei ferti-lizzanti a Hv.ello nazionale e con la neoes-sità di determinare un piano di ristruttu-razione ~nitarfo dello stabilimento di Bar-letta in rapporto all'allargamento dell'atti-vità Iproduttiva e dell' occupazione ed alleesigenze dell'economia e deH'agricoltum delMezzogiorno d'Italia.

Si chÌiede, pertanto, un urgente interventodel Governo presso la direzione della ({ Mon-tedison» al fine di far sospendelìe tale uni-lat.erale ed arbitraria decisione e di atten-deve l'esito dell'incontro conclusivo pressoil Ministero dell'industria, del commprdne dell'artigianato.

(3 - 1950)

ALESSANDRINI. ~ Al Ministro dell'in-dustria, del c.ommercio e dell' artigianato. ~Per conoscere quando potrà tirOVal'e appli-cazione Ila ,legge 10 ottobl'e 1975, n. 517, ri-volta aLla ,pill1Jllovazione dell'apparrato distri-

butivo.

NegM ambiell1Jti commemiialli .tmvano giu-s1if,jcata diffusione la deluslioll1Je e la sf.idu-cia per iil sillenzÌJo che c'iJ:roonda il provve-dimento.

(3 - 1951)

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Senato della Repubblica Vl Legislatura~ 25278 ~

25 FEBBRAIO 1976

~~',

540a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

Interrogazionicon richiesta di risposta scritta

PIOVANO. ~ Al Ministro della pubblica

istruzione. ~ Per sapere se non ritenga di ri-considerare la sua circolare n. 2005 - poso 20P.G. - del 30 dicembre 1975, che detta normesui trasferimenti degli studenti stranieri eche appare discriminatoria in quanto adot-ta, per i giovani provenienti da Paesi le cuiuniversità praticano il {{ numero chiuso », untrattamento più restrittivo di quello vigenteper gli studenti italiani.

(4 -5058)

CORRETTO. ~ Al Ministro della pubblicaistruzione. ~ Sulla condizione del personaledelle Opere universitarie, il quale, a distan-za di anni dall'assunzione, e dopo aver per-corso tutti gli stadi della temporaneità edell'avventiziato, si ritrova con un tratta-mento spesso diverso da 'sede a 'sede, sia nor-mativo che economico.

Gli affidamenti del Ministero riferiti alleorganizzazioni sindacali, anche a seguito edin conseguenza di lotte dei lavoratori, nonhanno trovato riscontro in atti esecutivi, edil giusto risentimento del personale coinvol-ge, con la funzionalità della struttura, l'as-sistenza agli studenti universitari.

Per quanto sopra esposto, l'interrogante,tenute presenti le disposizioni della recentelegge n. 382 del 1975 sul decentramento alleRegioni di alcune competenze statali, chiededi conoscere se non sia da ritenersi supera-ta la proposta di inquadramento del perso.Gale deUe OpeDe universitarie, enti ,pubbliciGon statali, tra i dipendenti dello Stato, at-tribuendo, invece, alle Regioni la responsa.bilità anche di tale particolare forma di as. 'sistenza ed affidando alle stesse l'inquadra-mento del personale.

(4 - 5059)

CORRETTO. ~ Al Ministro dei trasporti.-~ Per sapere se è a conoscenza del fatto cheil 27 gennaio 1976 l'intero carico di merce inpartenza da Napoli-Capodichino e diretto aPalermo con i,l volo {{ ATI-182 » è stato invia-to con il volo {{ Alitalia-163 » a Milano, men-tre merce destinata a Milano è stata inviata

a Palermo, con gli immaginabi1i effetti, siaper la deviazione, sia per i conseguenti ritar-di nella spedizione di altre merci.

La responsabilità ricade sulla società{{Aers3Ipac» che, priva di volontà e capa-cità direzionale, assolve ai suoi obblighi neilimiti del solo impegno dei lavoratori dipen-denti.

Dal triste episodio dell'operaio decapitatoda un'elica, all'altro, fortunatamente senza

.conseguenze letali, di un lavoratore dimenti-cato nella stiva, alle diversioni di carichied alle mancate spedizioni di merci, bagagli,posta e giornali, al disinteresse degli esporta-tori, ai ritardi nelle operazioni essenziali dipista ed alle lunghe attese per la dconsegnadei bagagli, è tutto un suss,eguirsi di motividi 'revoca della concessione élJll'{{Aersarpac »per !'inesistenza di ogni c3lpacità direzionale,a tutela degli interessi locali e degli interessidegli stessi lavoratori dell'aeroporto di Capo-dichino.

(4 - 5060)

MINNOCCI. ~ Ai Ministri della sanità, del-le finanze, della pubblica istruzione e dell'in-terno. ~ Per conoscere quali provvedimentiintendano adottare al fine di rendere operan-te l'intervento pubblico per combattere il goz-zismo da crurenza di iodio, particolarmentegrave in varie zone del Paese, t~a lIe qu3ili [aprovincia di Frosinone, intervento a lsraotem-po predisposto in base ai (lavori dell'arpposi1taCommissione di studio che avevano portatoall'emanazione dèl decreto del Ministro del-la sanità dellS ,febbraio 1972 per ,la iPrroduzio-lIe di sale da cucina iodu:rato da !parte del-l'amministrazione dei MonOlpoli di Stato, ,sen-za, peraltro, pervenire a rislUlhati conore,ti.

Considerate le obiettive difficoLtà ahe ral-lenterebbero 10 smercio ~ e qwndi runa fab.bricazjone econornÌ:camente conveniente ~

del ,saileiodurato al1e popolazioni intereslsate,diffiw],tà ahe tuttavia si era già Iprevisto dipoter superare con un'energica promozionedeLle vendite !per mezzo di una corretta info!"-mazione ed educazione saniltaria nelle siOuoleed in altre sedi pubbliche opportune, l'inter-rogante chiede di conoscere per quali motivii Ministeri competenti non abbiano prosegui-to nelle misure, a suo tempo già iniziate, per

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VI Legislatura~ 25279 ~

25 FEBBRAIO 1976

Senato della Repubblìcu

ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO540a SEDUTA

lo sviluppo di tale campagna di educazionesanitaria e quindi della distribuzione al detta~glio del salle ioclurato ~ 31110Istesso prezzo diquello normale ~ nella provincia di Frosino~ne, illCUi suolo è gravemente ca'rente di iodioin qtuasi tut~ti i suoi comuni, eventualmentepromuovendo l'intervento per un adeguatodfornimento anche delle ailtre zone del Pae~se nella stessa situazione.

L'interrogante sottolinea ill valore socialee sanita:rio della lotta contro ill gozzismo e,in generale, la carenza di iodio, trattandosidi un inconveniente 'gravissimo pea:-il ibenes-sere psico~fisico e per un progresso soda,leequilibrato delle popolazioni interessate.,

(4-5061)

BARBARO. ~ Al Ministro dei lavori pub-blzci. ~ Per sapere s,e è a conoscenza del gra-v,e s'tato di disagio, anche eoonomico, deter-minato si tra i geometri della provincia diFoggia a seguilto del perdurare della mancan-za di un'equa distribuzio;ne, da paTte de1nsti-tuta autonomo per le case popolari di Fog-gia, degli incarichi pmfessionali tra le varilecategori.e preposte ad as'Solverui.

Il direttivo del coUegio dei geometri diFoggia ha, negrli anni soors1, puntualizzato icriteri dell'esatta interpretazione della nor-ma che regola le oompetenze professionalidei geometri nel campo del1e costruziOlni, fa~oendo rilevare come Je opere programmat'edall'IACP di Foggia potevano e possono es~sere progettate e dirette, non solo da inge-gneri ed architetti, ma anche da geometri, iquali, ad ogni buon conto, hanno reiterata-

meli1'te segnalato la propria di,sponibiJ1ità.Poichè sino a.d oggi da parte dell'ente in

questione non è stata presa iniziativa alcunaper venire incontro alla legit:tima riehiestade1Ja categoria dei geometri, anche in consi~derazione della natum gimidiea dell'IACP,per cui viene escluso ogni presupposto di unascelta preferenziale, nnterrogante chllede alMini'stro di int,ervenire affinchè abbia teT~mine tale discriminazione e vengano affidatianche ai geometri incarichi di progettazionee direzione dei 1avori programmati, nei ter~mini previs,ti dall'articolo 25 del regio de-creto 11 febbraio 1929, n. 274.

(4 - 5062)

BENEDETTI, FILlPPA. ~ Ai Ministri dellavoro e della previdenza sociale e del te~sora. ~ Per sapere se corrisponda al vero:

1) che a Torino la Cassa per i dipenden-ti degli Enti locali ha acquistato dalla socie-tà immobiliare UPIR un immobile in viaGaiddano (Parco Europa) per la cifra di9.070.000.000 di lire;

2) che tale complesso abitativo è com-posto di 180 alloggi, di cui 160 di 4 stanzee doppi servizi e 20 di 6 stanze e tripli ser~vizi, tutti con cucine interamente arredatedel tipo «americano »;

3) che tali alloggi sono posti in locazio~ne a fitti varianti tra le 160.000 e le 180.000lire mensili, salve altre spese d'uso;

4) che all'atto dell'acquisto numerosi al~loggi sono stati già locati.

Gli interroganti, qualora tali notizie sia-no confermate, desiderano sapere:

1) se sia lecito per un ente di assistenzaper dipendenti pubblici (che impiega soven-te da 2 a 3 anni per liquidare le pensioni),compiere operazioni di investimento a puriscopi speculativi;

2) se possa essere consentito ad un sif~fatto ente acquistare per oltre 9 miliardi dilire un complesso abitativo palesemente dilusso ed evidentemente precluso a dipenden-ti e lavoratori degli Enti locali per la spro-porzione tra gli introiti di questi e le spesedi locazione, riscaldamento, eccetera;

3) se i Ministri interrogati non ritenga~no di dover bloccare tale acquisto e non in-tendano rafforzare i controlli, affinchè siaposta fine a una pratica apertamente in con-trasto con gli interessi dei lavoratori di quelsettore.

(4 ~ 5063)

MINNOCCI. ~ Al Presidente del Consl-glIO del ministri. ~ Per conosce:re ~ anche

in 'riferimento aHa precedente interrogazio~ne n. 4 - 3577 ~ quali provvedimenti sonostati adottati daHa Reg1ione Laz,io nei con~rronti dello stabilimento industriale, conprevalente p:roduzione di dete:rsivi, di pro~prietà del signor Vincenzo Zarrelli, in co-mune di Pioinisco, che da anni provoca l'in-quinamento del fiume Melfa, con la com~

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Senato della Repubblica ~ 25280 ~ VI Legislatura

25 FEBBRAIO 1976540a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

pleta distruzione deHa fauna ittica e l'im~pedimento dell'utilizzazione deJle acque afini irrigui.

(4 ~ 5064)

DE GIUSEPPE. ~ Al Ministro dell'inter~no. ~ Considerato:

1) che è stalta recentemente approvatala legge n. 587 dell'l! novembre 1975, calo. laquale sono state dettate norme spedali perla sistemazione in ruolo dei segretari oomu~nali, con incarico di r,eggenza o di supplenza,in servizio al 30 giugno 1975;

2) ohe gli interessati, superato i,l previstoconcorso pe:r titoli e colloquio, potranno es~sere sistemati in un periodo di tempo certa-mente non br.ev,e, dal momento che le defini-ti ve assunzioni degli ildonei avverranno a sca-gilioni trimestrali, in relaziol1e ai posti che sirenderaDJIlo disponibili;

3) che l'articolo 3 della citata legge nu~mero 587, ai fini del conferimento di futuriincarichi di supplenza o di .reggenza nei co- ,

muni della alasse quarta, prevede, nel gen~naia di ogni anno, da paTte del oonsiglio pro~vinciale di amministrazione per il personaledei segretari comunali, Ila formazione di ap-posita graduataria riservata esclusivamentea 0010r6 che abbiano superato gli esami fina-li di uno dei corsi di studio per aspiranti se-gretari oamunali organizzati dal Ministerodell'interno;

4) che l'applicazione i'igida di siffattanorma escluderebbe dalla possibilità di nuo-vi incarichi tutti gli attuali segretaricomu~nali' fuoTi ruollo privi del corso di studio pre-scritto, e ciò in aperto contraslto oon lo spi-rito informatore della predetta legge, chetende ('\ oonferire la definiti.va stabilità nelposto di lavoro agli interessati,

l'interrogante chiede se il Ministro nonritenga di intervenire sollecitamente, con i .mezzi ritenuti più idonei, per rimuovere gliostacoli che si frappongono al mantenimentoin servizio dei segr,etari comunali fuori ruo~lo fino alla definitiva sistemazione pTevistadalla legge n. 587.

(4 - 5065)

ALESSANDRINI, BIAGGI, CALVI, NOÈ,POZZAR, RIPAMONTI. ~ Al Ministro dell'in-

terno. ~ Di fmnte alle violenze Iìipetutesi aMilano, domenica 22 febbraio 1976, con ilpremeditatlO intento di turbare una solennemanifestazione religiosa e civile che ha avu~to luogo nel Duomo, 00'10.la partecipazione dimigliaia di fedeli ambrosiani che riaffeTma-vano la loro posizione comraria all'aborto,gli interroganti chiedono di oonos<cere qualimisure di sicurezza si intendono dispo'rre:

per garantire la piena libertà ai cittadinidi manifestare la propria fede e le proprieconvinzioni religiose;

per prevenire intimidazioni e violenzeche si sono andate moIt.iplicando, particolar~mente nei confronti dei caHotli:ci, a partiredalle scuole fino aU'invasione dei luoghi diculto da parte di gruppi di estremisti nonbene identificati, v,iolenZieche sono state de-plorate da ogni parte politlca ed espres'sio~ne culturale, ma che il più delle volte sonorimast,e impunite, mentre da parlte dei cit~tadini si attendono adeguati interventi, spet~tanti aUe pubbliche autorità, atti a perse~guire i oolpevoli.

(4 ~ 5066)

PELUSO. ........., Al Ministro della pubblicaistruzione. ~ Per sapere se s,ia a conosoen~za che i laboratori e le aule speciali dell'isti~tuto tecnico commerciale « Pezzullò » di Co-senza, pur essendo bene attrezzati, non fun~zionano da circa un anno a causa deLla man-cata utilizzazione degli assÌistenti a cattedraprepostli al loro' funzionamento ed a tal finedistaccati dall'Amministrazione provincialedi Cosenza a quella scuola, ai sensi e per glieffetti dell' articolo 98 del regio decreto 6maggio 1923, n. 1054, e del 'regio decreto3 marzo 1934, n. 383, articolo 144, lettera E.

,Per sapere, altresì, se il Ministro sia aconosoenza del fatto che il suddetto Iperso~naIe, utilizzato per CIrca 14 anni presso l'isti~tuta dtateo, v,j.ene attualmente impedito nel-le proprie funzioni, dalla data di entrata invigore dei decreti delegati, dal pl'eside, no-nostante reiterati, precisi interventi e de~creti emanati al :riguardo dal provveditoreagli studi di Cosenza.

Per sapere, infine, se ,risulti al Ministroche non Ipochi professori dell'istituto tecni-

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Senato della Repubblica ~ 25281 ~ V I Legislatura

540a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 25 FEBBRAIO 1976

co commerciale « P,ezzullo» di Cosenza, perpoter riscuotere le rispettive competenze,sono spesso costretti a proporre al prov-veditoDe agli studi ricorsi che vengono pe-raltro sistematicamente accolti.

In relazione a quanto descritto, !'interro-gante chiede di conoscere quali interventiil Ministro intenda compiere per la difesa delpersona,le in parola,

(4 - 5067)

PELUSO. ~ Al Ministro della pubblicaistruzione. ~ Per sapere se siano state im-partite istruzioni per garantire, anche inconseguenza di quanto disposto con ordi-nanza ministeriale del 22 novembre 1975(sui trasf,erimenti degli insegnanti medi),agli insegnanti di ruolo in servizio negliistituti professionali statali con sede prov-visoria, che ne abbiano divitto ai sensi delquinto comma dell'articolo 7 deLla legge 6dicembre 1971, n. 1074, ,la pvevista riservadei posti in ogni istituto professionale sta-tale, dato che, sino ad oggi, in caso di con-trazione di - cattedre ,per vari motivi, nel-l'ambito di ogni i'stituto, ha perduto il postoe la sede ottenuta, quale soprannumerario,l'insegnante titolave av,ente minor numerodi anni di servizio e di carico familiare, an-che se avente diritto in ogni ,istituto profes-sionale statal,e, con precedenza, aMa detta ri-serva di posti di cui all'articolo 7 deLla leggen. 1074 del 1971.

Per sapere, altresì, se siano iniziati i la-vori per la compilazione delle graduatorienazionali permanenti previste dalll'articolo 7della legge n. 1074 del 1971 e quando le stes-se saranno pubblicate.

(4 - 5068)

DERIU. ~ Al Ministro della difesa. ~

Per oonoscere se \l'ispondono a verità le vociallarmate che circolamo in ambienti solrita-mente bene informati e che danno per immi-nente la chiusura de1l'Ospeda'le militare nel-la città di Sassari.

Senza richiami alla tradizione, che puremerita rispetto, non ci si può esimere daldenunciare il graduale e puntuale smantella-mento di oerte strutture m:litari che hanno

un legame anche economico con la societàin cui sono inserite e la cui soppressione

I provoca disagi di var10 genere nella Sarde-gna del nord ed accentramento congestio-nato ed ineffioiente in altre località dell'Isola.

L'Ospedale militare ~ le cui strutturemurarie ed ambientali sono state miglioratedi recente con la spendita di parecchie deci-ne di milioni di lire ~ rappresenta un servi-zio sociale a vasto raggio e non lo si potrà eli-minare senza imporre saorifici notevoli, oltreche aJ personale addetto, a tutti coloro chehanno bisogno di utilizzave un così impor-tante presìdrio sanitario.

Tutto ciò premesso, s,i chiede che il Mini-stro riesamini con urgenza ed attenzione i,lproblema segnalato e disponga nel senso di

, tranquillizzare gli ambienti che gravitano at-torno alla città di Sassari.

(4 -5069)

PINNA. ~ Al Ministro dei beni culturali eambientali. ~ Premesso che numerose volte,nel corso della legislatura, l'interrogante hamanifestato la sua preoccupazione per loscempio che si va compiendo, da diversi annied in modo sistematico, del patrimonio ar-cheologico della Sardegna, con particolare ri-ferimento aHe ciHà paleocris6ane di Carnus,punioo-momana, e di Tharros, sottoposte adun vero e proprio saccheggio;

accertato che, nonostante le periodichesollecitazioni dirette alla difesa del patrimo-nio archeologico, nulla è intervenuto per unaadeguata tutela, atteso che, come si può fa-cilmente desumere dalle notizie riportategiornalmente dalla stampa, continua inarre-stabile il depauperamento del nostro patri-monio archeologico;

rilevato, infine, che gli importanti com-plessi fanna parte integrante del nostro pa-tdmonio storioo~culturale e cos,tituisconopunti di riferimento di correnti turistiche, distranieri e di studenti, che dalla conoscenzadiretta traggono motivo ed ispirazione perstudi di notevole pregio scientifico. come sipuò desumeve dalla pubbHoist:i:ca pI1esente,

si chiede di conoscere quali urgenti prov-Vledimentri il Minist:ro intenda adottaTe, d'in-tesa con la Regione sarda ed i Comuni inte-

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Sen,lto della Repubblica VI Legislatura~ 25282' ~

25 FEBBRAIO 1976ASSEMBLEA . RESOCONTO STENOGRAFICO540a SEDUTA

ressati, per la tutela e la valorizzazione delpatrimonio archeologico, nel quadro deglistessi programmi del Ministero.

(4-5070)

Ordine del giornoper la seduta di giovedì 26 febbraio 1976

P RES I D E N T E. Il Senat.o -torneràaJ:1iunksi ilI1seduta pubblica domani, gio-vedì 26 febbraio, alle ore 17, con il seguenteordine del giorno:

I. Discussione dei disegni dI legge:

1. Conversione in legge del deoreto-Iegge30 gennaio 1976, n. 6, concernente la pro-roga di t.aluni tel1mini previsti dalla legge6 giugno 1974, n. 298, modificata dalla leg-ge 28 aprile 1975, n. 145, sull'autotraspor-t.o di oose (2434).

2. Modifiche ed integrazioni alle leggi 9giugno 1964, n. 615, 23 gennaio 1968, n. 33e 1° marzo 1972, n. 42, concernenti la bo-nifica sanitaria degli allevamenti dalla tu-bercolosi e dalla brocellosi (2301).

II. .Ratifiche di accordi internazionali.

1. Ratifica ed esecuzione delle Conven-zioni tra l'Italia e la Svizzera concernentila sistemazione idraulica del torr-ente Breg-gia e la rettifica del confine lungo il tor-rente stesso, firmate a Bé:rna il 23 giugno1972 (2203).

2. Ra:tlifica ed esecuzi.one dell'Accordoeuropeo relativo alle prestazioni lavorati-ve degli equipaggi dei veicoli addetti ait\rasporti internazionali su s.trada (AETR),con AIJegato e Protooollo, concluso a Gi-nevra il 1° luglio 1970 (2281) (Approvatodalla Camera dei deputati).

3. Appr.ovazione ed es,ecuzi.one della Con-v'enzione tra il Governo della Repubblicaitaliana e il Governo della Repubblica fran-oese relativa alle sepolture di guerra, fir-mata a Parigi il 2 dkembre 1970 (2285).

La seduta è tolta (ore 21,05).

Dott. ALBERTO ALBERTI

Direttore generale del Servizio dei resoconti parlamentari