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SENATO DELLA REPUBBLICA VII LEGISLATURA 1908 SEDUrrA PUBBLICA RESOCONTO STENOGRAFICO MARTEDì 25 OTTOBRE 1977 Presidenza del vice presidente VALORI, indi del vice presidente CATELLANI Annunzio di trasmissione ....... 8201 Discussione: « Conversione in legge del decreto-legge 30 settembre 1977, n. 706, concernente modifi- che alla legge 1° giugno 1977, n. 285 )} (914). Approvazione, con modificazioni, con il se- guente titolo: «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 settem- bre 1977, n. 706, concernente modifiche alla legge giugno 1977, n. 285 »: INDICE AUTORIZZAZIONI A PROCEDERE IN GIU- DIZIO Presentazione di relazione . . . . . Pago8200 CALENDARIO DEI LAVORI DELL'ASSEM. BLEA (18.28 ottobre 1977) Inserimento del disegno di legge n. 442. . 8201 CONVENZIONI CON SOCIETA' DI NAVI. GAZIONE CORTE DEI CONTI Trasmissione di relazioni sulla gestione fi- nanziaria di enti. . . . . . . . . . . 8200 DISEGNI DI LEGGE Annunziodi presentazione. . . . . . . 8199 Approvazione da parte di Commissioni per- manenti .............. 8200 Deferimento a Commissione permanente in sede deliberante. . . . . . . . . Pago8199 Deferimento a Commissione permanente in sede deliberante di disegno di legge già de- ferito alla stessa Commissione in sede re- ferente............... 8200 Deferimento a Commissioni permanenti in sede referente. . . . . 8199 Presentazione di relazioni. . . . . 8200, 8237 Trasmissione dalla Camera dei deputati . 8199 ANSELMI Tina, ministro del lavoro e della previdenza sociale ...... . . .. 8232 TIPOGRAFIA DEL SENATO (1200) ~ 4

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SENATO DELLA REPUBBLICAVII LEGISLATURA

1908 SEDUrrA PUBBLICA

RESOCONTO STENOGRAFICO

MARTEDì 25 OTTOBRE 1977

Presidenza del vice presidente VALORI,indi del vice presidente CATELLANI

Annunzio di trasmissione . . . . . . . 8201 Discussione:

« Conversione in legge del decreto-legge 30settembre 1977, n. 706, concernente modifi-che alla legge 1° giugno 1977,n. 285 )} (914).Approvazione, con modificazioni, con il se-guente titolo: «Conversione in legge, conmodificazioni, del decreto-legge 30 settem-bre 1977, n. 706, concernente modifiche allalegge 1° giugno 1977, n. 285 »:

INDICE

AUTORIZZAZIONI A PROCEDERE IN GIU-DIZIO

Presentazione di relazione . . . . . Pago8200

CALENDARIO DEI LAVORI DELL'ASSEM.BLEA (18.28 ottobre 1977)

Inserimento del disegno di legge n. 442. . 8201

CONVENZIONI CON SOCIETA' DI NAVI.GAZIONE

CORTE DEI CONTI

Trasmissione di relazioni sulla gestione fi-nanziariadi enti. . . . . . . . . . . 8200

DISEGNI DI LEGGE

Annunziodi presentazione. . . . . . . 8199Approvazione da parte di Commissioni per-manenti . . . . . . . . . . . . . . 8200

Deferimento a Commissione permanente insede deliberante. . . . . . . . . Pago8199Deferimento a Commissione permanente insede deliberante di disegno di legge già de-ferito alla stessa Commissione in sede re-ferente. . . . . . . . . . . . . . . 8200

Deferimento a Commissioni permanenti insede referente. . . . . 8199Presentazione di relazioni. . . . . 8200, 8237

Trasmissione dalla Camera dei deputati . 8199

ANSELMI Tina, ministro del lavoro e dellaprevidenza sociale . . . . . . . . . . 8232

TIPOGRAFIA DEL SENATO (1200) ~ 4

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Senato della Repubblica ~ 8198 ~

~

VII Legislatura

25 OTTOBRE 1977ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO190a SEDUTA

CENGARLE(DC). . . . . . . . .. FERRALASCO(PSI). . . . . . . .

MANENTE COMUNALE (DC), relatore .MANNO (DN-CD)ZICCARDI(PCI). . . . . . . . .

Discussione e approvazione:

. Pago8235. . . 8227. 8231, 8235

8225. . . 8220

«Conversione in legge, con modificazioni,del decreto-legge 2 settembre 1977, n. 681,recante provvidenze straordinarie per il set-tore vitivinicolo » (935) (Approvato dalla Ca-mera dei deputati):

PRESIDENTE . . .BALBO (Misto-PU)BONINO (DN-CD)

DI NICOLA (PSI)MAZZOLI (DC) .MIRAGLIA (PCI)

ROMEO (PCI), relatore .· ZURLO, sottosegretario di Stato per l'agri-

colturae le foreste. . . . . . .

8209820982028207821982058212

8214

Rinvio in Commissione:

«Finanziamenti del concorso dello Statonel pagamento degli interessi per i pro-getti FEOGA» (927):

PRESIDENTE . .MACALUSO (PCI)

Pago 8201. . 8201

ENTI PUBBLICI

Trasmissione di relazioni . . . . . . . 8201

INTERROGAZIONI

Annunzio. . . . 8237Annunzio di risposte scritte ad interroga-ozioni. . . . . . . . . . . . 8237

ORDINE DEL GIORNO PER LA SEDUTADI MERCOLEDI' 26 OTTOBRE 1977.. 8241

N. B. ~ L'asterisco indica che il testo del di.scorso non è stato restituito corretto dall'oratore.

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Senato della Repubblica ~ 8199 ~ VII Legislatura

25 OTTOBRE1977190a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCÙNTO STENOGRAFICO

Presidenza del vice presidente V A L O R I

P RES I D E N T E. La seduta è aperta(ore 17).

Si dia lettura del processo verbale.

P A L A, segretario, dà lettura del pro.cesso verbale della seduta pome;ridiana del20 ottobre.

P RES I D E N T E. Non essendevi os-servazioni, il processo verbale è approvato.

Annunzio di disegni di leggetrasmessi dalla Camera dei deputati

P RES I D E N T E. IJ Presidente dellaCamera dei deputati, in data 24 ottobre 1977,ha trasmesse i seguenti disegni di legge:

C. 1699. ~ DELLA PORTA ed altri; MARCHET-

TI ed altri; SEGNANAed altri; VETTORI e SAL-VATERRA;FINESSI ed altri; TANGA.~ « Miglio-

ramenti economici a favore dei pens!ionatidi guerra e dellega al Govemo per il r~OIrdi~namento delle pensioni di guerra» (308-494-539-574~614-717/B) (Approvato dal Senato emodificato dalla Camera dei deputati);

C. 729. ~ «Ratifica ed esecuzione della

Convenzi'One 'sul Regelamento internazi'Ona-le del 1972 ,per prevenire gM abbordi in ma-re, c'On annessi, firmata 'a L'Ondra il 20 'Otto-bre 1972» (956);

C. 1595. ~ «Ratifica ed esecuzione del-

l'Accordo fra il Governo della Repubblica ~ta-liana ed il Govern'O militare provvisorie del-1'Btiopia secialista, con Allegat'O, firmato adAddis Abeba 1'8 novembre 1975, riguardan-te i servizi aerei tra l'Italia e l'Et!iopia»(957);

C. 1738. ~ «Modiiiiche all'articdI'O 21 dellalegge 13 aprile 1977, n. 114, concernente ladisciplina ddl'imp'Osta sul reddit'O delle per-sone fisiche» (958).

Annunzio di presentazionedi disegno di legge

P RES I D E N T E. In data 21 'Otto-bre 1977, è stato presentate i[ ,segueDJte disegno di legge:

dal Ministro delle finanze:

« Modificazione delle norme ,sulla registra-zione degli atti da prodursi al pubblico re-gistro automobilistico e di altre norme inmateria di impos1te di reg1stro» (955).

Annunzio di deferimento di disegno di leggea Commissione permanente in sede deli.berante

P RES I D E N T E. Il seguente dise-giOOdi Ilegge è st8lto defel1ito ,in sede deli.bemnte:

alla 6a Commissione permanente (Fdll8lll-

z'e e tesoro):

ASSIRELLI ed al1Jri. ~ «Modifiche al si-stema saIllzieiOatorio in materia di tasse au-tomobi1iJstiJche» (Approvato dalla 6a Com~missione permanente del Senato e modifica-to dalla 6a Commissione permanente dellaCamera dei deputati) (357~B), prevd p8lreridell.Ia P, della 2a e della 8a Commissione.

Annunzio di deferimento di disegni di leggea Commissioni permanenti in sede refe-rente

P RES I D E N T E. I 'seguenti disegnidi legge sono stati deferiti in sede Teferenrte:

alla 2" Commissione permanente (Giu-~tizia) :

DEL PONTE ed altri. ~{{ Tutela de~ tiltolo

e della pr'O£essione di "esperto"di TIlev,ee di

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Senato dellù. Repubblica ~ 8200 ~ VII Legislatura

25 OTTOBRE 1977190a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

valanghe» (860), previa parere della P Com-missione;

alla 3a Commissione permanente (Affariesteri) :

« Ratifica ed esecuzione deH'Accordo del~l'Aja del 28 novembre 1960, relativo al de.posito internazionale dei disegni e modellii[]dustriiali, con Protoco1J10e Regolamento diesecuzione, e dell'Atto di StoocoLma del 14luglio 1967 complementare all'Aooo:r;do Isud-detto» (389), previ pareri della 2a, delila 5ae della 10' Commissione;

alle Commissioni permanenti riunite 2"(Giustizia) e lla (Lavoro, emigrazione, previ-denza sociale):

DI MARINO ed altri. ~

{( Rif~ma della le-gislazione cooperativistica» (868), Iprevi pa-reri della l" della sa, del:la 6a e della 9a Com-mis-sione.

Annunzio di deferhnento a Commissionepennanente in sede deliberante di disegnodi legge già deferito alla stessa Commis-sione in sede referente

P RES I D E N T E. Su richiesta del:la7a Commissione permanente (Istruzione pub-blica e belle arti, ,ricerca scienui,fica, spetta-colo e sport), è stato deferito in sede delibe-rante alla Commissione stessa, in data 24 ot-tobre 1977, il disegno di legge: CERVONEedaltri. ~

{( Interpretazione autentica del terzocomma dell'articolo 28 del decreto del Pre-sidente de]la Repubblica 31 maggio 1974,n. 420, concernente :inquadramento nelle car-riere di concetto e proroga del termine perdia pmsootazioiIle dellle dOIDam>dedi restitu-zione all'insegnamento» (801), già assegnatoa detta Commissione in sede referente.

Annunzio di presentazione di relazioni

,P RES I D E N T E. A nome del[a9a Commissione pemmunente (AgricoJ.trura),in data 2,1 ottobre 1977, j'l senatore Romeoha presentato ila rclazione sul disegno di

legge: {( C();]]!versione in legge, con modifi-cazioni, del dooreto-Iegge 2 settembre 1977,n. 681, ,recante prOlV'Videnzestraordinarie peril settore vitivmrcOllo» (935) (Approvatodalla Camera dei depuratz).

A nome deilJle CommissiQIli permanentiriunite 2a '~Giustizia) e 12a (Igiene e sani-tà),in data 24 ottobre 1977, i senatori De Ca-rolis e OssicÌi11i hMl!Ilo presentato da rell.a-zione sUlIdisegno di ~egge: PINTO ed altri. ~«OIìd~narrnento dellla professione di psico-logo» (442).

Annunzio di approvazione di disegno di leggeda parte di Commissione -pennanente

P RES I D E N T E. Nella ,se.duta del20 ottobre 1977, la 7a Commissione :pe:mna-nente (Istruzione pubblica e helle arti, ri-cerca scientifica, spettacolo e sport) ha ap-provato j,l disegno dd legge: «Aumento del-l'assegno annuo aH'Accademia nazionale -delLincei e aumento deHo stanziamento per<;uss1di ad accademie, corpi .sCÌenJt1fìcìe let-terari, società ed enti culturali» (736).

Annunzio di presentazione di relazione sudomanda di autorizzazione a procederein giudizio

P RES I n E N T E. A nome dellaGiunta deWleel,ezicmi e delle immunità par-lamentari, Ìi11 data 21 ottobre 1977, 1118eII.1a-tOlre I.annarOll1e ha pres-entato ,la rrela:mO!lle

s'UHa domanda di autorlizzazione a procede-re contro H sena!tore D'Amico (Doc. IV,111.39).

Annunzio di relazioni de1la Corte dei contisulla gestione finanziaria di enti

P RES I D E N T E. IJ Presidente dellaCorte dei conti, in adempimento ail dispostodeIJ'atrtioolo 7 della legge 21 ,marzo 1958,n. 259, ha trasmesso le relazioni conrem:entila gestione finanziaria:

dell'Ente Acquedotti Siciliani, per glieseraiZli dal 1970 al 1976 (Doc. XV, n. 57);

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Senato della Repubblica ~ 8201 ~ VII Legislatura

25 OTTOBRE 1977190a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

dell'IstitutO' na2Jionale della previdenzasociale, per l'eserciziO' 1975 (Doc. XV, n. 8).

Tali dacumenti sarannO' inviati aiHe Cam-missioni competenti.

Annunzio di trasmissione di relazionirelative ad enti pubblici

P RES I D E N T E. Il Ministro del bi-a'aneia e d~la progmmmaziane ecanamicaha trasmessa, ai sensd dell'articala 30 dellalegge 20 marzo 1975, n. 70, le relaziani sul-l'attività svoLta nel 1975 e 1976, i conti con~suntivi, i bHanai di previ:sione ed i quadrirelaJtivi alla canslÌ!s:tenza degli arganici per glistessi esercizi, dell'IstitutO' di studi per laprogrammazione economica (ISPE) e dellaIstituto nazionale per lo \Studia della can-giuntura (ISCO).

Talle dacumentazione \Sarà trasmessa allaCommissione competente.

Annunzio di convenzioni trasmesse dalMinistro della marina mercantile

P RES I D E N T E. Il Minilstra dellamarina mercantile ha trasmessa, ai sensidel secondo comma dell'articolo 2 del,la leg-ge 2 giugno 1962, n. 600:

la Convenzione aggiuntilVa ,stipulata indata 20 attobre 1976 con la società Tirreniadi navigazione, per l'esepcizio dei seJ:'ViÌ,zima-rittimi di preminente interesse nazionale,approvata con deoreta del Presidente dellaRepubblica 10 marzo 1977;

la Convenzione aggiunti:va stipulata :i.ndata 6 novembre 1976 COIl1la ,sooietà di na-vigaziane «Italia)}, per l'esercizio dei ser-vizi marittimi di preminente interesse na-zionale, approvata con decreto del Presiden-te della Repubblica 10 marzo 1977.

Tali convenziani SOiIladepositate in Se-greteria a disposiziane degti onorevoli se-natoTi.

Inserimento nel calendario dei lavoridel disegno di legge n. 442

V I V I A N I. Domando di parlare.

? RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

V I V I A N I. Chiedo, a nome delleCommissioni rÌlU:nÌte 2a e 12a, che, a 'llo.rm.adell'articolo 55, quarta comma, del Regola~menta, ,sia inserita neII calendario dei lavarii:l diseg;na di legge n. 442, concernente l'ar-,dinamenta deLla professione di psicoJaga,per iil qua:le le Commissioni stesse hannO'già presentato la relazione. Sottolinea alr1gua:r1dol'urgenza di una 'regolalffientazianedema professione aui :lil prOViVedimento siriferisce.

IP RES I D E N T E. [>oic:hè illOiIlsifanno osservla~ioDJÌ, Ila I1ichiesta si iIlltendeaccoha, Il disegno di legge n. 442 sarà postoall'ordine del giomo dell'Assemblea per laseduta di giovedì 27 ottabre.

Rinvio in Commissione del disegno di legge:« Finanziamenti del concorso dello Stato nel

pagamento degli interessi per i progettiFEOGA )} (927)

P RES I D E N T E. L'ordine del giarnoreca la discuss,ione del disegno di legge: «Fi-nanziamenti del concorso dello Stato nel pa-g3!menta degli inte.ressi per i progettiFEOGA ».

M A C A L USO, relatore. D'Omanda diparlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

M A C A L USO , relatore. Onorevale ,Pre.sidente, chiedo il rinvio in Commiss1ane diquesto disegno eLilegge per consentire l'ac-quisizione del parere deUa Commissione bi-f ..anclO.

P RES I D E N T E. NOonfacendasiosservazioni, la r:ichiesta del senator.e Maca~

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Senato della Repubblica ~ 8202 ~ VII Legislatura

25 OTTOBRE 1977190a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

luso si intende acc01ta, fermo restando chela Conferenza dei presidenti dei Gruppi par~lamentari dellbererà in meDito al reinseri~mento del disegno di legge nel ,calendario deilavori del Senato.

Discussione e approvazione del disegno dilegge:

({ Conversione in legge, con modificazioni,del decreto-legge 2 settembre 1977, n. 681,recante provvidenze straordinarie per ilsettore vitivinicolo» (935) (Approvatodalla Camera dei deputati)

P RES I D E N T E . L'ordine del giornoreca la discussione del disegno di legge:« Conversione in legge, con modifieazioni, deldec,reto-Iegge 2 settembre 1977, n. 681, re~cante provvidenze straordinar1e per il set~tore vitivinicolo », già approvato dalla Ca-mera dei deputati.

Dichiaro aperta la discussione generale.È iscritto a parlare il senatore Bonino. Ne

ha facoltà.

B O N I N O. Signor :Presidente, onore~vole Ministro, onorevoli colleghi, da quandoil Governo il 2 settembre di quest'anno hapresentato per la conversione in legge il de~creto n. 681, recante provvidenze straordi-narie per il settore vitivinicolo, la situazionerelativa alla produzione ed alle giacenze delv1no è sostanzialmente cambialta. In primoluogo il peggioramento del clima verificato siin Francia e in ItaJ.ia ana fine di agosto e pillmassicciamente in settembre poco prima eanche durante le vendemmie ha fortementeridotto la produzione di vino nell'ambito eo-mUcrlitario rendendo quindi più ottimisti iproduttori di vino per il collocamento deiprodotti a prezzi migliori rispetto alle 1550lire, che erano l'introito concesso quale con~tributo agli organismi corporativi e associa-tivi dei 'produttori agricoli che ced'Ono alledistillerie i vini da tavola ricavati dalle uveprodotte nelle aziende agricole dei soci e da.questi confenite, come prescrive l'ar.ticolo 1del decreto~legge.

Sono fortunatamente sopraggiunte nel frat-tempo le uheriori misure adottate dalla CEE,come ai ha ricordato recentemente nell'altro,ramo del PaPlamento il Sottosegretario, ametà settembre, che prev,edono a favore delproduttori la facoltà di distillare a un prezwequivalente a queLlo di Iscatto per l'interventodoèa lire 1752 per grado ettolitro per i vinirossi Rl e R2 e a lire 1655 per grado ett01Ìitroper i vini bianchi e per il 50 per cento delvina disponibile controllato e sotto eontrat~to di magazzinaggio con impegno a lungotermine.

Le calamità naturali che srisono abbattutesu molte regioni sia al Nord che al Sud ri-durranno il quantité\ltivo di vino destinatoalla distil1azione a fronte anche di quelloprenotato in base al provvedimento attuaI.mente al nostro esame. Infatti risulta chesino al momento sono stati prenotati per ladistillazione poco meno di 860.000 ettolitri;distillazione che interessa in modo partico-lare l'Emilia Romagna con circa 265.000 et-taHtri, le Puglie con 140.000 ettolitri, il Ve-neto con 96.000 ettolitri e la Sicilia con 116mila ettolitri, come ha precisato il sottose-gretario Zurlo nel suo discorsa di replicanell'altro ramo del Padamento. Sono notizieda cui si potrebbe trarre la conclusio.ne cheil decreto~legge è stato, per quanto lievemen-te in ritardo, utile sotto illprofilo psicologico,ma che forse si renderà in parte superfluosotto il profilo pratico, tenendo presente chela situazione ~ profondamente cambiata conriflessi positivi per quanto riguarda i prezzie negativi invece per quanto riguarda le pre-senti e future disponibilità.

C'è da prevedere anzi che il quantitativa divino che sarà effettivamerlite consegnato edavviato alla distillazione a fronte di quellaprenotato ~ j famosi 860.000 ettoHtri ~ inbase al provvedimento in esame subirà unacontrazione e non pochi saranno coloro chetenteranno di rescindere i contratti stipula~ti, mentre le stesse cantine evidentementepreferiranno attendere una situazione di mer-cato più favorevole. Soddisfacente è .il tem-pestivo collocamento di tutti i 400.000 ettoIi-tri di vino bianco da tavola destinati a paesiterzi e che ,la relativa documentazione siagià in possesso. dell'AIMA, secoodo le norme

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Sep.ato della Repubblica ~ 8203 ~ VII Legislatura.

25 OTTOBRE1977190a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

stabilite dal decreto <interministeriale 21 set-tembre 1977, norme emesse puntualmenteentro i prescritti 15 giorni, come fissato dal-l'ultimo comma dell'articolo 5 del decreto-legge al nostro esame.

Si lPuò qUÌ!ndi cOIllSiderare Jo stesso vali-do, 'semmai im. ecceSlso, àil riJscltato c...~esiprefigge -il decreto n. 681. Ciò non :mi esimeperò dal fare alcune considerazioni di carat-tere generale sullo stesso decreto-legge; e pre-aisamente sulla fOlmulazione dell'articolo 1devo fare una osservazione che riveste carat-T'ere costituzionale. Precisa infatti il decreto-legge che sono cODicess.icontributi di lire1.100 per ogni grado ettaliJtro di vinO' conse-gnato agli organismi corporativi ed associa-tivi di produttari agricoli che alla data di~ntrata iÌnvigare del presente decreto cedanoalLe distillerie i vini ricavati dalle uve pro-dotte dalle aziende agricole e dai soai; siescludono pertanto i liberi produttori Chènon li hanno conferiti a cantine sociali. A mepare che questa sia una norma che v,ioli l'ar-ticolo 3 della Castituzione, che al secondocomma sanoisce che è compito della Repub-blica rimuovere gli ostacoli di ordine ecano-mico-sodale che, limitando di fatto la libertàe l'uguagHanza dei cittadini, impediscono ilpi,eno sviluppo della persona umana e l'eifel-tiva partecipazione di tutti i lavoratori al-l'organizzazione palitica, economica e so-elale del paese.

Non mi sembra poi che si sia tenuto pre-sente il pr1mo camma dell'a,rtioolo 4, laddoveprecisa: «La Repubblica riconosce a tutti icittadini il diritto al lavaro e promuove lecondizioni che rendono effettivo questo di-ritto ». L'articolo 1 del decreto-legge al no-stro esame secondo me ostacola e mortifical'iniziativa privata, dimenticando che es.isto.no can piena diritto importanti, grandiose eben attrezzate ca:ntine private che in questocaso vengano escluse dai benefici di una Ileggedello Stato, cantine che rappresentano inte-ress:i legittimi e sono anche f.onte di lavorosingola e callettiva. È una di.scriminazioneingiusta che non ha ragione d'essere a menoche essa non nasconda un disegno ben pre-ciso: castringere i singoli produttoI1i a rag-grupparsi in organismi corpomtivi ed asso-ciazioni di produzione agricola, il tutto in un

vasto piana che renderebbe, proseguendo diquesto passo, con questa mentalità e conquesti -criteri, la vita imposs.ibile a chi vo-lesse mantenere la prapria libertà di lini,zia-tiva e di lavoro.

Non c'è dubbia che sono stati proprio gliorganismi corporativi a non aver saputocommercializzare aH/interno e all'es1ero, nel-l'ambito della CEE e verso i paesi ter2'Ji, ilvino raccolto dai singoli canferenti, 11i,ducen-dosi così in precarie condizioni finanziarieal punto tale che si è dovuti intervenire eonun decreto per sallevarne le condizioIllÌ. Edè prevalentemente per costoro ohe il Gover-no in questo caso interviene con il decreto-legge al nostro esame.

Ho rilevato nella relazione soduta presen-tata nell'altro ramo del Parlamento dan'ono-revole Giannini un onesto riconoscimento, làda'Ve predsa che bisogna puntare allo svi-luppo dei vini DOC, 'Che rappresenta:no, però,solo il 10 per cento della produzione nazio-na:le, e di altri vini pregiati; e che è neces1sarioun forte sviluppo della cooperazione con lacreazione di 'impianti moderni addmensionieconomicamente valide, capaci di operarèdalla fase di trasformazione a quella dellatipiizzazione e de1la commerciaUzzazionedei vini. Nella stessa relazione di maggi.oran-za viene riconosciuto dal relatore che «lecantine sociali italiane trasformano iÌ140 percento dell'uva, ma commercializzano s.olo il5 per cento del vino prodotto »; segno evi-dente che se hanno in parte I1isolta, nell'\Ìn-teresse di mohi associati, il problema dellapraduziane e della conservazione dei vinic()nferiti, non hanno però saputo ,crearsi unaadeguata organizzazione per la commerciaHz-zazione del prodotto loro affidato.

Sana d'accordo anche con le dichiarazionifaHe nell'altro ramo del Parlamento dal sot-tosegretario Zurlo per quanto riguavda lerepressioni delle frodi e il reale peso chele stesse hanno suno smaltimento e sullacommercializzazione del vino naturale. Mirifiuto di credere anch'io che si producanoin Italia da 10 a 15 mmoni di ettoldtri di vi-no artificiale, anche se i sistemi repressivi so-no assolutamente insufficienti, come è dimo-strato dal bilancio asfittico del Mini,stero del-l'agricoltura che ha una sola voce; «Spese

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Senato della Repubblica ~ 8204 ~ VII Legislatura

190a SEDUTA ASSEMBLEA~ RESOCONTO STENOGRAFICO

per i provvedimenti intesi a combattere lefrodi nella preparazione del commercio disostanze agrarie e di prodotti agrari »: 18milioni; altri 58 milioni in una seconda voce.

Non c'è dubbio che i sistemi repressivi so~no di dubbia ed incerta applicazione, e ilmargine di utile inecito per i sofisTIicatori ri-sulta piuttosto elevato. La base della frode,onorevoli senatori, è sempre la stessa: lozucchero da barbabietola e cioè il saccaro-sio che viene utiliizzato per i vini artificiali.L'uva, come è noto, contiene uno zuccheroche si chiama glucosio. I sofÌsticatori riesco~no con enorme faciLità a trasformare il sac-carosio in glucosio con un processo di fe'r-mentazione a suo tempo studiato e perf,ezio~nato per distil1a:re l'alcool dalle sostanze zuc-cherine. Con 20 chilogrammi di zucohero,onorevole Sottosegretario, immessi ,in un et-tolitro di acqua mantenuta ad una tempera~tura dai 18 ai 21 gradi e con l'aggiunta dipiccole dosi di acido citrico e di acido ta:rta-dea e di un prodotto chimico che si chi,amainvertasi, si ottiene un ettoHtro abbondantedi vino. La spesa occorrente è di circa 12-13.000 lh'e, considerando che un chilogrammodi zucchero al minuto costa 610 Lire, mentremolto più modesto è il costo dell'acido citri-co e del1'acido tartarico. La gradazione chesi ottiene con questo vino artificiale arrivaa 13 gradi, poichè è sufficiente purtroppo unchilogrammo di zucchero per ottenere 0,66gradi di alcool.

Ella frade non può essere 'smascherata coni sistemi di analisi in uso. Il metodo gas cro-matografioo non rivela tracce di ,saccarosioperchè, come detto, questo elemento vÌieneinteramente trasformato in glucosio. NOiJ1hafortuna nemmeno !'indagine cosiddetta del-l'estratto secco, poichè, come nel vino natu-rale, dopo la distillazlione dell'alcool e deglialdeidi, anche in quello sofistticato rimango-no tracce di acido tartar1co e di acido citnic;)che i sofisticatori usano appunto per nonessere scoperti.

Esistono altr1i tipi di so,fistkazione usati,purtroppo, anche in Sicilia, onorevole 001-lega Di Nicola e particolarmente nella suaprovincia cli Trapani. Le cantine sociali han-no spedito aH'estero vino rosé ottenuto conl'aggiunta di vino rosso di Pach1no, ricco dienoc,ianina, al vino bianco prodotto in loco,

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Anche questo è un fenomeno che deprimeindirettamente la qualità e il prezzo del vino.Il fenomeno del vino sofisticato potrebbe es-sere combattuto 'con un mezzo solo, onorevo-le Sottosegretario: colpendo i produttori chespesso rilasciano bollette di vendita false pergrossi quantitativi di vino, facendoli figumrctrasportati dalla proprietà aUe cantine. Sen-za queste boPeHe non ci potrebbe essere inItaHa vino sofisticato.

È evidente che i problemi del settOire vini-colo non possono essere risolti avviando al-la distillazione una parte della produzione,soprattutto tenendo presente la maggiorepressione sui mel'cati di consumo della CEEche sarà esercitata con l'entrata nel MEC diGrecia, Spagna e Portogallo, .i quali dovreb~bero teoricamente diminuire la l'Oro pres-si'Dne nei ;paesi .fuori deJ;la CEE, però lliumen-terebbe la pressione sul mercato della CEEperchè le porte sono oggi sbarrate e domanisarebbero liberalizzate.

Non credo all'e.fhcacia della legge appro-vata a suo tempo che ha regolamentato gliimpianti di nuovi vigneti. Potrebbe avereeffetto al massimo tra v,enti anni se non sia.I.largas'se l'area della Comunità ai paesi chesono in anticamera e ai quali ci ilLudiamoche il Ministro dell'agrkoltura possa imporrecondizioni atte a salvaguardare la nostraagricoltura, specie quella meridionale, chenon è fatta solo di vino ma di agrumi, ortag-gi e primizie, di tanti altri prodotti del suolo.Sono fatali i rischi cui vanno incon\tro i vi-ticoltori, al di fuori delle eventuali avver-se condizioni climatiche, a fronte delle qualinon ci sono nè leggi nè processioni e neanohe~~ ahimè ~ i santi.

Per migliorare questa .situazione è indi-spensabile esportare prodotti miglio,ri chenon diano luogo a contestaziOllle di originc,di qualità e di purezza. I nostri esportato.ri,sia delle cantine sociaH che privati, non pos-sono considerarsi senza ,pecche e pretenderedi essere stati leali esecutori di chiare pattui-zioni commerciali. Infatti sono stati molticoloro 'Ì quali si sono limitati ad aumentareil grado alcoolico dei vini esportati medianteaggiunta di saccarosio, con pregiudizio delgusto, della genuinità e del cosiddetto bou-quet.

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Senato della RepubbNca ~ 8203 ~ V11 Legislatura

25 OTTOBRE1977190a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Le raffinerie di zucchero in I tailla, onorevo~le Sottosegretario, sono 'Poohe e non dovreb-be essere difficiLe controllare la loro produ-zione di zucchero, le vendite e le consegne,specie in quelle zone nelle quali il consumodi zucchero è sproporzionato rispetto aUereali esigenze delle popolazioni, come adAsti, rÌipeìo, a TraJpani e in alcuni centridell'Emilia-Romagna e del Veneto. I giornalidi ieri parlavano di un grosso sequestro dizucchero operato in una di queste cantdlI1e.

Quella del v.ino è IUn'alchimia ,difficilmen-te smascherabile, ma ci si può facilmentearrivare quando le cantine, sia sociali cheprivate, non possono giustdfìcare in alcun mo-do alcuni quantÌ'tativi di zucchero giacenti.È comunque indispensabile ~ ripeto ~ perla repressione delle frodi la piena collabora-zione dei vini viticoltori, che non dovrebberoprestarsi al gioco dei sofìsticatori, i quali,grazie ~ come ho detto ~ a bollette di CO[1-

segna fasul1e di grossi quanti,tativi di vino,possono in piena libertà produrre v.ini arti-fìciali che rapidamente commercializzano es-sendo il controllo pressochè impossibile.

Solo attraverso un capillare controllo delconsumo di saccarosio si può arrilVare ai so-tistkatori, risolvendo la crisi del meroato vi~nicolo e risparmiandoci altri decreti~leggecome quel10 attuale, che serve per ridurre idanni e non per riparare definitivamente unsettore in evoluzione, che dchiederà fatal~mente nuovi rimedi di caratltere orgaiIlÌzzaI1:i~vo ,ed una seria programmazione.

In tutti i casi, il disegno di legge al nostroesame merita accoglimento per i fì'I1iche sipropone. (Applausi dalla destra).

P RES I D E N T E. È iscritto a p.aJTlareil senatore Miraglia. Ne ha facoltà.

M I RAG L I A. Signor Presidente, ono-revole Sottosegretario, onorevoli colleghi, idati e le notizie contenuti nella relazione delGoverno che accompagna la conversione inlegge del decreto-legge 2 settembre 1977, re-cante provvidenze straordinarie per il setto-re vitivinicolo, evidenziano a sufficienza lostato di difficoltà in cui versa un importantecomparto della produzione agricola del no-stro paese, colpito ne1Je due ult:dme annate

agrarie da avversiltà atmosferiche e calamitànaturali che ne hanno ridotto ulteriormenteil potenziale produttivo.

Tali difficoltà, puntualmente richi'amatedall'onorevole relatore nella relazione scrit-ta, risiedono essenzialmente in cause interneal settore, quali quelle che aJttengono ai co~sti di produzione, e in cause esterne, qualila preoccupante contrazione dei oonsumi eil notevole calo delle esportazioni nell'areacomunitaria e Vierso i paesi terzi, con riflessinegativi 5uIJa bilancia dei pagamenti, costi-tuendo la voce vino Una delle poche e piùimportanti partite attive dei nostri flussicommerciali con l'estero.

Tutto ciò rkhiama la necessità ed urgenzadi affrontare contestualmente ed in modo or-ganico i molti problemi che riguardano ilsettore e che vanno da quelli di caratterestrutturale, lega N ai co.sti d.i produzione, al~la politica dei prezzi, alla promozione dellaqualità del prodotto e ana lotta alle sofisti-cazioni, a quelli che attengono ad una pro'fonda revisione della poli tica agriJCola co~munitaria, ultImamente e con forza reclama-ta nella mozione unitaria approvata dallaCamera il 28 aprile scorso.

I vari aspetti di una polirt:ica di rilanciodel comparto vitivinicolo meriterebbero tut-ti di essere attentamente considerati e appro~[ond.iti in una trattazione più ampia di quel-la richiesta in occasione della discussione deldisegno di legge al nostro esame. Qui vogliosolo richiamare l'attenzione su una questiG-ne, ampiamente dibattuta abla Camera, cheriguarda il dilagante fenomeno delle sonsti-caz.ioni dei vini, per far r.ilevare l'enormespropormone che esiste ~ e che evidente.mente sollecita il vam .immediato di unanuova normativa e un adeguato poteo:JZ1Ìa-mento, in uomini e mezzi, del servizio re-pressioni frodi ~ fra l'entità del fenomenodenunciato (oltre 10 mUioni di ettoLitri divino sofisticato in circolazione, suscettibilidi aumento in un'annata come questa, nellaquale la non eccessiva produzione totale egli alti prezzi del prodotto rappresentano al~trettanti incentivi alle frodi) e la quantità delprodotto sequestrato dal servizio repressionifrodi del Ministero dell'ag.ricoltura, risultan-te nel 1576, in base ai ,dati riferiti dal sotto-

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Senato della Repubblica ~ 82M ~ Vì1 Legislatura

25 OTTOBRE 1977190a SEDÙTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

segiI"eta!rio Lobia!1100,in ri~osta ad ,una 1110~stra interpellanza, in soli 119.983 etiolitri divino e 3.040 quintali di sostanze zuocherine.

Questo accenno ci riporta aHa :necessità dipromuovere, insieme alle misure di prontointervento per comba1tere adeguatamente ilfenomeno delle sofisticazioni nel nostra pae~se, tutte queHe azioni di <natura strutturale,sopra richiamate, in grado di difendere e con~solidare il buon nome del nostro vi:no all'\Ìn~terna e all'estera, per incrementarne i con-sumi e la concorrenzialità sui mercati.

Quanto all'altra questione, sallevata dalministro Marcom in sede di replica lin Com-missione agricoltura, relativa al divieto dinuovi impianti di vigneti in pianura, per lasciare posto ad altre colture specialiizzate, sein li.nea di massima si può convenire con ta-le indirizzo, v'è da precisare che il divietodi nuovi impianti di vjgneto nel nostro pae-se non può essere deciso astrattamente sullabase della altimetria del1e diverse zone agra~rie, ma sulla base di un piano di sviluppo disettore per la cui definizione debbono esseresltabiliti, a livello nazionale e con il concorsodelle regioni, gli indirizzi generali e l'ardinedi grandezza delle risorse finanziarie da desti-narvi; saranno le regioni ad elaborare, nel~l'a...>nbito dei criteri generali indicati, i sin-goLi piani regionali e a decidere le singole fa-si di attuaziane.

Per questo occorrerà definire in partLcola~re un piano di razionalizzazione ed ammo-demamento varietale delle colture vitivini~coOleche implichi nO\Il solo una qualiÌfi.cazio~ne delle produzioni, ma una riorganizzazionedella fase commerciale ed una val.or.izzazionedella conservazione e traSlformazione delprodotto, avendo presente che si potrà soste-nere la concorrenza can ,altri paesi :produt-tori, quelli del bacino del Mediterraneo, adesempio, solo migliorando la qualità, riordi-nando il mercato e realizzan,do una :politicadi promOZ'ione delle vendite sui mercati na-zionaId ed esteri.

Da quanto premesso, dalla necessità cioèdi restituire vitalità ed imprimere slancioalla vitivinicoltura nazionale, alla quale èinteressata s111piano occupazionale e dellaformazioùe del reddito la maggior parte dellapopolazione agricola del nostro paese, SCaitu-riS'ce l'urgenza di un'azione coerente e pro-

grammata di interventi nel settore, secondol~ linee abbozzate nel piano agricolo~alimen-tare, del quale si attende la sollecita ,appro-vazione e dotazione di ~donei mez:ci finan-ziari della parte stralcio, il cos.iddetto « qua-drifoglio », opportunamente allargaito al com-pario vitivinicolo.

Ma, allo stato, permangono gravi ritardinel'l'azione governat1va, intesa a ,promuoverenuove condizi.oni per l'esel'Cizio dell'attivitàagricola nel nostro paese con l'obiettivo delraggiungim~uto a medio teJ.1mine del 90 percento dell'autoapprovvigionamento del no-stro fabbisogno agricolo-alimentare, cosi co-me concordato e ,fissato dai sei partiti dell'in-tesa programmatica, mentre la situazioneeconomica generale del paese, molto criticae difficile, richiede il sollecito varo di quel:lemisure atte ad imprimere uno sviluppo qua-litativamente diverso alla nostra economia,che veda l'agricoltura in una posizione di.namica e sollecitatI1ice ,di un nuovo e piltequilibrato sviluppo.

In tale ambito, oltre alle richiamate aziQ-ni di più ampio raggio e di carattere struttiU~rale, anche gli interventi congiUl11turaLi co-me quelli previsti dal di'segno di legge in esa-me ham,no tma 10ro gÌlUstificazione e COThSe;r~v>anovalidità, se attuati, però, in modo ade-guato e tempestivo.

La situazione di pesantezza nel mercatodei vini e di forti gÌ'acenze del pradotto neglistabilimenti con aliquote intorno al 40 percento, con punte supeniore al 50 pel' C:ellJtoinPuglia, si è appalesata con particolare acu-tezza .all'inizio dell'estate e in prossimità del-l'imminente raccolto, per la necessità di svuo-tare i vasi vinari per accogliere la nuova pro-duzione, per cui una maggiore tempestivitànell'emanazione del decreto da parte del Go-verno avrebbe sortito l'effeDto, i:n q:uella si-tuazione e in quel peniodo, di allentare la ten-sione negli ambienti agricoli, rasserenandogli amimi 1n particolare dei caoperatori, alleprese con gravi e onerosi problemi di ge-stione, e nelil.oIsteSlSO:tempo di 'Vivacizzare illmercato, per le misure di relativa sal;vaguar~dia per il prodotto da avviare alla .di.stiJIazi,o-ne, contenute poi nel deoreto-Iegge.

Si sa quello che è avvenuto invece nel mer-cato vitivinicolo nella fase vendemmiate edimmediatamente successiva, con quotazioni

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Senato della kepubblica ~ 820'7 ~ vn LegisÌatur'd

25 OTTOBRE 1977190a SEDUTA ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO

per le uve da vino in rLako nispetto aHe pre-ceden ti annate, anche per la buona qualitàin generale del prodotto, ciò che ha portatomolti coltivatori a disertare gli o:r.gani.smicooperativi con la vendita del prodotto a pri-vati incettatori, sotto l'assillo dell'immediatorealizzo di mezzi finanziari che l'orgamsmooooperativo, per le note difficoltà economico-finanz.iarie in cui si dibatte, difficilmente puòconsentire.

Pertanto i minori cOI1Jferimenti di prodot-to alle 'cooperative hanno permesso alle stes-se di superare in parte la situazione criticadelle giacenze del vino dello scors;<>anno, cheInvece sarebbe esplosa drammaticamentequalora si fosse verificata un'annata normalein quantità e pl'ezzi, per cui si sarebbe deter-minato un maggior afflusso, COII1!conseguenteintasamento di prodotti, negli organismi s0-ciali.

Venendo a considerare un altro aspettodel provvedimento al nostTo esame, quello.:;he fissa in termini abbastanza ravvicinati ilpagamento da parte dell' AlMA delle spettan-ze alle cooperative che hanno avviato dI vi-no alla distillazione, si riconosce l'opportu-nità di avere indicato nel disegno di leggescadenze brevi per il pagamento. L'impegnodel Governo deve ora essere quello di rispet-tare quelle date e non fare come in passato,jn analoghe circostanze, quando i pagamentida parte dell' AlMA agli aventi diritto sonostati effettuati con anni di ritardo, eon gra-ve disagio per gli organismi associativi.

Sull'altro aspetto mo1to positivo del dise-gno di legge in discussione, quello che recaincentivi all'esportazione verso paesi terzidi 400.000 ettolitri di vino bianco da tavo-la, si può osservare che tale quantitativo po-teva essere ulteriormente e consistentementeaumentato, sia per<:hè alla data del 12 otto-bre, secondo le dichiarazioni del sottosegre-tario Zurlo, i 400.000 ettolitri risultavanogià contrattati e impegnati in alcund paesiterzi, sia perchè, di fronte al preoccupantecalo delle nostre esportazioni di v.ini, eviden-ziato da una riduzione nei proimi sei mesidel corrente anno del 35,6 per cento 'Versola CEE e del 32,8 per cento in meno verso ilm~rcato mondiale, si impongono misure disostegno alle esportaziOlDJÌeon il sistema del.

le restituzioni, secondo una 'prassi attualmen-te \'ìÌgente nell'ambito della ComUIDJÌtàma ri~servata soltanto ad alcuni prodotti, quali icereali, lo zucchero ed i prodotti lattiero-caseari, il che si traduce, come è noto, inun 'Vantag~io per le agricolture più progre-dite e dei paesi più forti della Comunitàeconomica europea.

Questo sistema della ,resHtuzione alleesportazioni deve avere lo scopo di .agevo-lare la collocazione delle giacenze di VIDain paesi extracomumtari, così come Siiè fat-to negli anni passati, ad esempio per il bur-ro, evitando o limitando per quanto possi-bile l'avvio del prodotto alla distillazione perl'.antieconomicità complessiva che comportaquest'uLtima operazione. Fatte queste breviosservazioni di carattere generale e consi-derazioni specifiche, n Gruppo del partitocomunista esprime voto favorevole sul prov-vedimento in esame, nella convi:nzione cheesso, in ultima ran,alisi, arrecherà alcuni con-tingenti benefici al settore viti vinicolo na-zionale.

P RES I D E N T E. ~ iscritto a paiI'Lareil senatore Di Nioola. Ne ha faooltà.

D I N I C O L l\.. Onorevole Presidente,onorevole Sottosegretario, onorevoLi seI1alto-ri, il Partito socialista ita1iano 'Votta a ravo-re del disegno di legge n. 935 per la con-versione in legge con modificazioni del de-creto-legge 2 settembre 1977, Ill. 681, recan-te provvidenze straordinarie per dI settorevitivinicolo. Come è noto, il provvedimentooriginario è stato adottato in v.la di urgen-za al fine di ridurre le eccedenze di Vìinocheappesantiscono il mercato e interviene a fa-\lore degli organismi cooperativi e associa.tivi di produttori agrko1i con la concessio-ne di contributi sia verso la distillazione siaverso l'esportazione. Per agevolare l'espor-tazione del vino verso i paesi terzi per;i qua.li le nor-me comunitarie prevedono la resti.tuzione, riteniamo opportune le modificazio.ni apportate 'specie per quanto riguarda loabbassamento a 2.000 ettolitri del quantita-tivo minimo di vino 'Oggetto di regolare con-tratt'O di esportazione. Il che Slignifica com-prendere nelle agevolazioni una più larga

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Senato delta kepubbiica ~ 82M ~ Vll Legislatura

190a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

fasda di organizzazioni praduttive in dire~zionc di quelJe a piccala e media capacità.La portata del provvedimento è celltamentemolta limitata e non r1salve il problema del~!'importante settore produttivo che è unaspetta del più complesso monda dell'agri-caltura. In .ogni casa è un ilntervento a sal~Jieva della situazione ,di gravi diffic'Oltà incui sona venute a travarsi le caaperativeagricale ed in partica1!are le cantme socialie i consorzi di cantine in malte regioni d'Ita-lia, dove si erana determinate 1ngenti gia-cenze di vino, a seguita della elevata produ-zione dell'anna1Ja trascaI1sa. Piuttost'O, iSlUllabase di una esperienza negativa fatta conriferimenta agli interventi affidati alla ge-,sti.one dell'AIMA nutriam'O serie preoccupa-ziani sulla tempestilVità neI.l'erogazione deicontributi previ'sti anche dalla nuova legge.Pertanto fin d'ara vogliamo impegnare l'ono.revale Ministra dell'agricoltura affinchè, inattesa che l'azienda di Stata per il mercataagricola venga opportUJ1!amente ristruttura-ta, sia travata il m'Oda per sveltire e snellirequesta meccanismo cantro il quale canti-r.LUanaad appuntarsi le lamentele e le denun~zie di gran part,e degli 'Operatori agr.ic'Olipro~pnietari e caltivat.ori singali Q assaciati. Peresempio, per quant'O rigua~da la Sidlia, ela pravinda di Trapani in partilColare, chenell'agricaltura ha la principale e, perchè lIla,l'unica fonte di vita, i ritardi dell'AIMA han-n'O ulteriarmente aggravata la situazione,quasi a valer completare il quadro dr.amma-tica e scanfortante creata da tutta una ca.tena spaventasa di calamità naturali. I pro-duttori e i coltivatori interes'satd alla con.cessione di contributi, per il grano duro,]' .olio d' 'Oliva e l'uva attendono da anni dipoter riscuotere quanta loro compete. Sitratta di decine di miliardi bloccati per due.tre anni e farse più che avrebbera trovatomigliore impiego in investimenti pr'Oduttivinelle campagne anzkhè rimanere inutildzza-ti nei fOiI'zieri delle banche.

Le agevolaziorri, per essere efficaci e nondispersive, debbo.na arrivare in tempo aidestmatari. Se la cura n'Onè tempestilva l'am-malato allunga la sua safferenza, se nan muo-re addirittura. :È il oaso di ric'Ordare jn pro-POSd,toche la legge n. 364 riguardante prov-

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videnze all'agricoltura danneggiata da ca1a~mità naturali ~ fando di solidarietà nazio-nale ~ è I1Ìmasta in gran parte senza alOlLDapratica attuazione.

Gli aperatari agricoli interessati 1Il0ll1ri-ceIVono i benefìci previsti da questa legge aperchè sano esauriti i fondi 'Ope:rchè le ban~ohe che gestiscono questi fondi adattanomeccanismi così difficili e farraginosi da sco~raggiare tanti pur agguerriti agricaltoni, col-tivatari a amministratari di cooperative eCQlIlSoorzi.

L'agricoltura è malata; lo andiam.o ripe~tendo tutti. La malattia è divenuta crandca,a volte si ha l'impressione che questa am.,malata sia stata abbandonata al suo tristedestina. Ma saremmo nel t'Orto se ci lascias-simo prendere dal pessimismo. Invece l'agri~coltura si deve curare e guarire per pOlterguarire il nostro paese dalla cdsi. I giova~ni a migliaia hanno lasciato la campa~aper altri settori ~avorativi farse più pesan~ti e per altre regiani non sempre piacevolied ospitali. Hann'O abbandanato le nostrecampagne perchè non avevano la pos.sibilitàdi vivere nè di lavorare. Io sono convintoche se migliariamo la candizione delle cam-pagne, questi giovani, a almeno rparte notev(}-le di essi, ritarneranno a dare vita e 'ricchezzaalle nastre contrade ora spapolate e squal-lide.

Come sapete certamente, la Sicilia si èriscattata dal feudo. C'è stata una trasforma~zione natevole: alla secolare coltura esten~siva delle grana si sono sostituite coltureintensive ad alto reddita Itra cui il vigneta.Saremmo andati molto più avanti se avessi-mo ricevuto il necessario sostegna da partedello Stato e della regione. Nan abbiamoavuto però molta f'Ortuna; al contraria ab~biamo subìto alluvioni, siccità, avversità ecalamità che hanno seriamente compromes-so 'Ogni sforza della collettività impegnata,in questo importante e vitale settore pI'O-duttivo. Per esempio, questa legge che stia-ma per approvare non interessa affatta ,lenumerose cantine sociali della Sicilia e deltrapanese in particolare perchè lì non vi ènessuna giacenza di prodotto 1976 e l'am~masso 1977 è stata falddiato da una disa-strosa gelata a fine aprile sulla quale ha

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Senato delta Repubblica ~ 8209 ~ VII Legislatura

190a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 25 OTTOBRE 1977

anohe presentato a suo tempo un'i:n.terroga~zione. Le cantine sociali ha:n.no ammassatomeno del 50 per cento della scorsa annatae si trovano ora sull'orlo del fallimento, nonpotendo sopperire al carico delle spese, cheè rimasto inalterato. È una circostanza as-sai grave perchè potrebbe far .crollare tut~ta una struttura alla quale si lega 10 svec-chiamento dell'agricaltura meridionale gk1.fon,data su sistemi arcaki e feudali. La can~tina -sociale ha libemto il piocolo produtto-re dal ricatto della speç,ulazione parassita-ria e mafia sa di un passato non molto -~on-tano.

Noi socialisti vogliamò quindi considera-re questo nuovo provvedimento alla stregtUadi. un intervento contingente e limitato, men-tre guardiamo 'ad una prospettiva di rnan.aia dell'agrkoltura nel più vasto ç,on:testodell'intera economia del paese in cui l'agri~coltum deve rappresentare il piÙ skuro pun-to di riferimento. La stessa riforma dei pat.ti agrari, che nai sasteniamo per il supera~mento della vecchia mezzadria e colonìa, ac~quista il suo giusto valore in una nuova di-mensiane dell'agricoltura quale punto oen~trale della politica economica del paese chedovrà realizzare un'agricoltura moderna ingrado di competere a liveno internazionale,soprattutto europeo. Noi socialisti esaltia-mo la figura del lavoratore della campagnaquale imprenditore, ma vogliamo saLvaguar-dare i diritti della proprietà soprattutto at-traverso un idoneo meccanismo che assicu-ri l'equo canone. Ma anche questo, che è unpunto fondamentale della politica socialista,non va disgiunto da tma più grande realtàpolitica ed economica che assicuri n migI.io-re sfruttamento della terra quale risorsadd nostro paese per realizzare un redditomaggiore 'ed un più dignitoso lavoro a co-loro che nelle nastre campagne lavorano,soffrono e vivono. (Applausi dalla sinistra).

P RES I D E N T E. Camunico all'As-semblea -che l'assenza dall'Aula del Mim.istrodell'agricoltura e delle foreste è dovuta alfatto che egli è impegnato neHa discussiornedel bilancio in sede di 9a Commissione, dovela sua presenza è indispensabile. L'assenzadel Ministro è quindi pienamente g,iustifi-

cata. Desidero sottalineare questa comuni-cazione, perchè la Presidenza del Senatoha sempre richiesto e sollecitato la p:resen-za dei Ministri nella discussione dei dise-gni di legge.

È iscritto a parlare H senatore Balbo. Neha facoltà.

B A L B O. Signor Presidente, onorevoleSottosegretario, anorevaLi colleghi, 1a situa-zione del mercato vinkolo in Italia conti-nua ad essere caratterizzata da una r.ileva'l1-te pesantezza e da notevoli difficoltà di col.locamento del prodotto. Tali diff1oo1tà, sen-tite non solo neUe principaH regioni italia-ne produttrici di vino. (Puglia e SidHa), maanche in altre regioni vinicole del paese,sono causate da alcuni fattori internd qualigli aumenti dei costi di produzione e lacontrazione dei consumi, e da fattari ester-ni che hanno contribuito a ridurre i,l volu-me delJ.e nostre esportazioI1!Ì con conseguen-ze negative sull'andamento del mercato na-?ionale e sul suo equilibrio.

Inoltre tal uni provvedimenti adottati direcente dalla Francia hanno inciso pesante-mel1Jte sulle nostre possibilità di esportazio-ne. La nostra aHenZ!Ì-oneva però estesa aiproblemi di carattere :strutturale del Icom-parto vitivinicola che non può continuarea versare in una situazione ,di costante in-certezza. Occorre decidersi ed affro!l1Jtare irelativi problemi con un pi-ana eLisviluppodi razioulalizzazione e ammoderIllamento delsettore in esame tenendo conta delle neces-sarie implicazioni comunitarie. Perohè hodetto che occorre decidersi? Perchè il pro-blema non è nuovo e la d1scussione che oggifacciamo e le proposte che prospettiamosono state da noi già avanzate in altre .occa-sioni. Avevamo fatta presente che la neces-sità di intervenire in difesa del prodotto sisarebbe ripetuta ad ogni inizio eLisltagionese non si fosse pen-sato di intervenire conprovvedimenti ad ampio respiro partendo,per arrivare alla p,rotezione del prodotto,cioè il vino, dalla ristrutturaziane e dal ri-dimensionamento delle zane di produzi!One.Ma fino ad oggi nulla si è fatto in merito eci troviamo nuovamente a dover interveni-re con urgen7..a e per di più non Itempestliva-

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VII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 8210 ~

25 OTTOBRE 1977190a SEDUTA ASSEMBLEA'

RESOCO'~TO STENOGRAFICO

mente per tamponare una situazione più chedtfficile nel settore.

La ricerca dei motivi per i quali si veri.fica il fenomeno di un eccesso eLioffertadi vino rispetto alla domanda rischia di di~ventare permanente. Le ragioni ci sono e so~no facilmente riscontrabili: sofisticaz;ione edeccesso di produzione in modo particolarenel Sud. La sofisticazione è talmente diffu.sa da arrivare ad alterare l'andamenJto delmercato e non è sempre controlla:ta COIIlilneces'sario zelo dagli organismi preposti aquesto controllo. Occorre una nuova regola-mentazione legislativa per combatteTe la so~fisticazione in questo settore dal momentoche questo fenomeno ha assunto aspetti par~ticolarmente ppeoccupanti. ~ necessarioquindi che le proposte di legge presentatein materia in Parlamento siano portate sol~lecitamente in discussione.

Ho detto eccesso di produzione nel Sudperchè è proprio là che si trovano le zonecoltivate a vite assolutamente non adatteper-chè forniscono quantità di uva eccessi-vae pertanto con scarsiss1ma q/Uantità dizucchero. di conseguenza produttrice di untipo di vino a così bassa gradazione alcoo-lica e IpriiVo .di bouquet da non trov'aremercato ed essere sicuramente ed esclusi~vamentle de.stinato ana diSitHIazione. Occor-re puntare molto sulla quaLità del prodottoe non sulla sua quantità in senso assolutoal fine di esaltarne la capacità competitiva,inaugurando una politi:ca per la valorizzazio-ne del prodotto e per il riordino del merca~to. La Germania nel campo della pro-paganda ci può essere maestra. Con la' pro~paganda che viene fatta in televtisione diprodotti gastronomici tedeschi con il tém~po e con !'insistenza si riesce ad imporre eed a fare accettare questi p.rodotti alle no'Strepopolazioni. Perchè dunque non possiamo fa.re altrettanto con il nostro vino?

D'altro canto al livello comunitario si in-siste su artificiose mLsure di sostegno deiprezzi che non servono certo a riequilihrarela produzione, uni-ca e sicura via per affron-tare con certezza di riuscita il problema. ,r::pertanto urgente che il Governo si adoperifin d'ora affinchè si giunga ad una iJ11versdo-ne di tende.nza in questo settore della poli~

1ica comunitaria; è necessario, onorevoleSottosegretario, che ciò accada prima cheentrino nella GEE Grecia e Spagna, perchèm caso contrario i nostri produttori 'Subi~ranno danni difficilmente riparabili che a!l-dlaI1!1l0 ad aggi'UJlgersi a quelli provocatida,i provvedimenti presi, come ho detto, dal-la Francia in questi ultimi tempi.

Esaminando rapidamente le nostre espor-tazioni potremo vedere come, mentre nel1975 le nostre esportazioni v,eI1SOla Franciaavevano superato i 7 milioni e mezzo di et-tolirt:ri, nel 1976 esse hanno appena ,raggiun-to i 6 mi1ioni e 600 mila ettolitri, con Ulnariduzione quantitativa di oltre il 12 per cen-to. Tale andamento di diminuita espoI1tazJÌo-ne è continuato nei p.rimi mesi del 1977,ÌiIltereSlsando n'On solo quel paese, ma altredestinazioni. Nei primi sei mesi del corren.te anno le nostre esporta£ioni hanno segna-to un calo che interessa tutto l'arco dellenostre possibili esportazioni. Solo verso laCBE si è avuta una riduzione del 35,6 percento e verso il mercato mondiale un calodel 32,8 per cento; globalmente a fronte dei6,9 milioni d'i ettoIitri di WiIlOesportati neiprimi sei mesi del 1976 si è avuta nel corri-spondente periodo del 1977 una esportazio~ne di ,appena 4,6 milioni di ettolitTi. Allegravi difficoltà avute eon la contrazione del-le esportazioni S!Ìè venuta ad aggiungere laminore richiesta interna causata dall'aumen-to del prezzo che ha indotto il 'commer.cioa 1dmitare gli acquisti a quantitativi di pro-dotto sempre minori, in attesa di un calo delprezzo di offerta da parte dei produttori.

Intanto si sono fatti acuti per gli organi-smi cooperativi e per i produttori v1nicoliprivati i problemi di carattere finanziario,aggravati dal peso di fortisstmi interessi p.as-sivi. Questa complessa situazione fa regi-strare una forte tensione negli ambienti agri-coli sempre preoccupati dalla necessLtà dismaltire le rimanenze di vdno, oJ1Jdeadatta~re i locali e le attrezzature in vista dellanuova produzione.

Avevo fatto cenno prima ad una maggiorequalificazione del prodotto, che però non èsostenuta dal mercato e rtpagata sotto ilprofilo dei ricaV1Ì. NeU'attuale congiunturaeconomica S!i :sta verificando proprio una

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diminuzione di prodotto pregiato, di buonaqudità, fatto questo estremamente grave,dato che è questo tipo di pmdurione chequalifica il mercato. Le eccedenze comun.que sono, come ho detto, dovute in pa:1~teal costo del lavoro che in Italia ha raggiun.to le 2.000--2.500lire ad ora, mentre iÌn altripaesi produttori di vi'no e :nostri concorren.ti sul mercato francese ed europeo, comel'ALgeria, il Marocco ed altri ancora dell'areaafricana e del Mediterraneo, è di lire 1.600giornaliere. Tutto questo è vergognoso, sia-mo d'accordo; però incide sul prezzo delnos.tro vino, non possiamo disconoscerlo.

Inoltre per l'annata 1976-1'7, la :gl~Gmdequantità di acqua e le :numerose malattiedella vite a questa collegate non contribui-scono certo a migliorare l'annata. La cosamigLiore penso sia ancora e sempre quelladi difendere la qualità dei vini prodotti inI ta1ia.

La Francia poco tempo addietro ha dichia-rato che chiederà alla Comunità di vietarei tagli. Ciò significherà, se verrà conces'so,il blocco di fatto del flusso delle nostreesportazioni che erano rivolte per la maggiorparte verso quel paese.

Abbiamo già subìto i danni provocati daquella che abbiamo chiamato, con un [lomesproporziQnato e pomposo, la guerra del vi-lla; ma un dispositivo del genere arrecheràdanni molto m~ggiori, peserà molto di più.A ciò si deve aggiungere .la mancata circo-lazione dei nostri vini all'estero perchè ilpn~zzo di quesli ultimi è a.ppesantito da unaforte imposizione fiscale. Signor l\.1.inistTo,bisogna stiate attenti, qua.ndo ~date a trat-tare questi argomenti alla CEE, perchè que-sti nastri amici della CEE mentre ai tratta-no bene in un senso, dall'altro ci recanodanno. Bisogna 'stare, quindi, molto attenti!

Se è vero che i dazi doganali .non colpi-scono più .i iVini, che Ipertanto hanno ,liberadrcolaziane, non è men vero che le fortiimpasizioni al consumo rendano veramenteproibitivo per certe popolazioni l'avviki.narsial nostro prodotto. In Olanda ho avuto ladabbenaggine. mangiando, di voler bere unabottiglia di vnno, che poteva essere il nostro,c l'ho pagata 30.000 lire. Non ho più be-vuto vino finchè non sono rientrato 1m:Ita-

Ha. Come possono berlo quelH del posto?30.000 lire per una bottiglia di tre quartidi litro: questo c.apUa in quei paesi che pO'iaprono le porte al nostro vino.. Noi davrem.ma fare la stessa cosa per la loro birra.

Americani, canadesi e l'e popolaziond delnord Europa sono costretti a pagare i bal.zelli che mettono i nostri prodotti in condi-zioni di non ca:ncorrenzialità. La situazione,inoltre, è stata spesso aggravata dai negattiviinterventi deIJ'AIMA e si aggraverebbe an-cora .se questa non davesse versare celer-mente agli interessati gli importi davuti, sen.za opporre intralci di carattere burocratico.

Non dimentichiamo che l'accordo pro-grammatico dei. sei partiti prevede l'ohiet-tivo del ragghmgimel1'to a medio terminedel 90 per cento. dell'autoapprovvigionamen-to del nostro fabbisogno alimentare. Ma dc)si potrà raggiungel'e sola se il Governo por-terà avanti sollecitamente il piano agr:ioolo--a1im~ntare, adeguatamente finanziato, con ilquale incentivare e sviluppare opportU!lla-mente anche il comparto v1tivinicolo.

Nell'a.mbito di tale azione ad ampio rag.gia e di carattere strutturale, provvedimen.ti congiunturali carne quello in esame tro-VaJ!10una loro giustificazione e validità.

Il decreto--Iegge dà l'incarico all'AIMA diprovvedere al pagamento del contributo se-condo una procedura che assicuri in Itempibrevissimi ,la corres-ponsione di una .aI11tid-razione del contributO' dell'SO pe:r .cento,rimandando la liquidaziane del saldo a tut-te ,le altre operazioni di contl'OHo, indicateda un decreto ministeriale da emanarsi en.tro 45 giorni dall'entrata in vigore di questoprovvedimento. Se l'AIMA starà nei teI1mi-TIi stabiliti dalla legge, sarà fatto qualcosadi buono; ce lo vogliamo augurare.

Noi daremo il nostro voto favorevole aquesto disegna di legge di emergenza per ilsettore vitivinicolo con rammarico. Ci ren-diamo infatti conta che al punto in cui sia-mo giunti non si può non avviaTe alla di-3tiHazione con contributo. un certo quantj.tativo di vino da .tavola, oasi come prevedeil .decreto-Iegge che oggi viene alla ratificadel Senato. Ma se ci rendiamo conto di ciònon possiamo no.n avere il rammaI1ico.di ve-dere una parte della nostra produzione di vi-

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110.avviata aHa distillazione quando. sarebbebastata per evitarla adottal"e app.artuni ac~oorgimenti che gli altri paesi impi'egam.a enOlino., per mO't,ivi che non creda validi 'Per~chè nan ritenga che adottando. gli stessi ac~cargimenti si danneggi la nastra vitivinical~tura e la produzione del Sud. Nan ci cre~da in quanta quel vin'0 nan serve per tuttii tagli carne da alcuni si sastiene: serve pertagli di vÌino da pasta e a questo fine saràsempre impiegato; ma per i vini pregiati ca~me quelli del Nord non serve perchè farebbemutare caratteristiche organo.lettiche, colo~re, prafumo, bouquet. Non serve qUÌ!lldiassa-lutamente, mentre servirebbe di più 1'0 stra-tagemma che usano. gli altri Stati perchèquella non viene ad incidere sul gusta, nèsul colore, nè sulle caratteristlche del 'V'Nh)tipica itaHano, che è quel vino .che voglia~ma lanciare sui mer.cati mondiaLi.

Manderemo via questo vino in battiglia,esportando nan so.la j sette ettogrammi divin'0, ma espartando anche la battiglia cheè vetro., un tappa che è sughero, l'etichettache è carta, la ca:psula che è stagnola (guar~date quante cose!), esportando. pai un va~lare aggiunto enarme e non la soltita auto..botte che se ne va altr'Alpe ad un prezzomo1to. madesto, lasciando. poco tra le manidell'agricaltore specialmente del Sud.

Al di là de]]a discussiane cantingente suquesta pravvediment'O, mi pare che il pro..blema sia quella del vina da pa:st'O, per ilquale lavorano egregiamente, ad esempio, lecantine sociali che, immuni dalla piaga del.le safisticaziani (si pensa che nessun ammi-nistratare di cantina sociale si metta a fareil sofistkatare perchè è sotto gli acchi ditutti e poi nan ha un partic'Olare interesseprivato), dovrebber'O essere preferite dal con.sumatare nei suoi acquisti e nello s.tessotempo. dovrebbero essere incentivate specienel campo del credito..

Effettivamente, se riuscissimo ad 'incre~mentare il consumo, ad aumentare le espor.tazioni ed a combattere sul serio la sofisti~cazione, non avremmo certa bisagna, comepurtrappo succede sempre più spessa, di ap-provare provvedimenti onerosi e malincani-ci come quella che stiamo. esaminando.

Onorevoli colleghi, è sempre malincOllJicotrasformare del buan vino della nostra ter-

l'a in alcool e per di più a spese della co].lettività. E creda che non tarderà il ~iorn()iill cui .dovremo. prendere ,dei 'Provvedimentiper callocare, per 'sistemare, per distruggereo fare qualche cosa di questa enorme quan-tità di alcool che giace nei nostri magazzime .che costa una i.nfinità di miliardi per con-trollarla, per mantener1a, per impedire chefugga e per tutelarne anche il consumo, per.chè l'alcaol evapora, ,sia pure in quantit[tminime, e quindi son'O m.iJlioni che se nevannlO casì.

Per questa il nostra v'Ota favorevole vie-ne dato con raromasrie'O ma con ,speranza:c'On il rammasrioo ,di non poter fare diver-samente, can la speranza che 'si incentivi ilcansuma del buon vino da tav'Ola puntailldosaprattutto sulle cantine saciali, che tantebenemerenze hanno acqu1stato nella [losltraagricaltura e che, carne ho detto prima, van-no incentivate, come del resto va Ìil1icentivatatutta la vitivmico1tura, specie sul terreno deleredita, che in questi giorni è così difficileda ot1:enere e che, quando. la si ha, è cosìpesante da sostenere.

P RES I D E N T E. Dichia.ro chiusaLa discussiane generale.

Ha facoltà di parlare il relatore.

R O M E O, relatore. Onorevole Presiden-te, anarevoli colleghi, paichè vi è stata unavalutazione, ,anche se con arg'Omenti diver-si, largamente unitaI'ia del provvedimen~to in senso positivo, mi 1imiterò a fare al-cune brevi considerazioni al fine di richia-mare l'attenzione dei col1eghi sui punti piÙimpoI1tanti e più qualificanti del pr'Ovvedi~mento e su a:lcune esigenze del settore viti-vinicolo, così come 'sona emerse nel corsodella discussione.

In primo luogo bisogna dire che il prov-vedimento. risponde all'esigenza di rimuo~"ere alcune difficoJtà ed una certa pesailltez-za del mercato v,inicoJa, particala:rmente av-vertite in alcune regioni meddionali soprat-tutto. da organismi cooperativi dei pradut-tori.

Qua:si certamente ~ e qualche callega loha già fatta presente ~ la situazione delmercato. vitivinicolo si è modificata rispet-to al momento. di emanazione del decreto-

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"Jenato della Repubbiicc ~ S~l:! ~ ti il Legislatura

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legge, e per l'andamento della nuova vendem-mia e ~ occorre dirlo ~ per alcuni effettidello stesso decreto che noi oggi stiamo ap-provando.

All' epoca in cui il provvedimento venivasollecitato, soprattutto da parte degli orga-nismi cooperativi, vi era una ragione con.tingente che richiedeva un provvedimentostraordinario: infatti in prossimità della nuo-va vendemmia risultavano forti giacenze diVIDOdelle annate precedenti con ronseguen-ze di ordine economico e finanziario diffi-cilmente sopportabili soprattutto dagli or-ganismi cooperativi dei produttori che era-no anche un po' oberati da ragioni eLiordi-ne pratico. come è stato sottolineato daqualche collega, come que11a relativa alla ne-cessità di aver,e disponibili i vasi vdnari perla nuova produzione.

Le ragioni che hanno lindotto il Governoad emanare il provvedimento credo che per-s~stano, e ciò 110Isi ricava anche daLla dÌiscus-sione che c'è stata, ed hanno origini che nonsono di mercato, ma che sono strutturali.come è già stato s.ottolineato. Tali ragionisono, infatti, da riceIX:'arSIÌnel ristagno dellevendite del vino dovuto alla contrazione deiconsumi, al dilagar-e purtroppo della .sofisti.cazione, a11'aumento dei costi dI produzio-ne e di esercizio, a11a riduzione delle nostreesportazioni, alla necessità di rinnovare lanOSitra vitivinkoltura.

Tutte queste ragioni, onorevoli colleghi,concorrono a determi.nare le difficoltà delmercato, ma la loro origine è strutturale erichiamano nel loro insieme i temi .più ge-nerali della situazione economica in cui ver-sa oggi il paese, ed ancor più queUi :relati-vi alla politica agricola comunitaria e quindiall' esigenza di una profonda mocLifica diessa.

Le misure previste dal provvedimento del-le quaE possono usufruire gli O'rgamsmi coo-perativi riguardano due aspetti, e vogliosottoLineare questo nuovamente, anche se c'èLlna relazione scritta dove tutto questo èstato già detto, soprattutto din seguito all'in-tervento del senatore Bonino il quale si èsoffermato a sottolineare una pretesa mca-stituzia:naHtà nella formulazione dell'articolot in quanto il provvedimentO' è Limitato agli

organismi cooperativi. Ebbene, il pr.ovvedj~mento è limitato agli organismi cooperati.vi intanto come provvedimento straordina-rio ed in modo particolare perchè ,tali orga~nismi avevano effettivamente l'esigenza, inquanto avevano già ammassato il vino, dismaltirlo per avere la disponibi.lità dei vasivinari e per fronteggiare le esJ.genze <leBanuova vendemmia.

Pertanto due sono gli aspetti sign.ificati~vi del provvedimento: il primo riguar-da lapossibilità di avware un quantitativo massi.ma di 1 mUiane e 500.000 elttolitri di vinoda tavola aHa distillazione; il secondo riguar-da la possibilità di esportare lo stesso vinO'nel quantitativa di 400.000 ettolirri versopaesi terzi. con la poss1b:iHtà di avvalersidelle integrazioI1iÌ comunitarie di 3.650 l-iread ettolitro.

I.l provvedimentO', quindi, è utile, rispon~de alle esigenze manifestate dai produtto::,iagricoli associati in cooperative, ha avutogià effettli positivi ~ come è stato dichiara~to nell'altro ramo del Parlamento da pa'r-te del sottosegretario Zudo ~ e perciò noichiediamo all'Assemblea di approvlarlo.

Bisogna però dire che non è questa la stra-da per affrontare seriamente i problemi del-.la vitivinicoltura italiana: riteniamo che nonè con le misure di mercato che si r1solvonoquesti !problemi, ma che è necessario .riorga-nizzare tutto il settore, attraverso la program-mazione territoriale e regionale; è necessa~ria la selezio..'1eviticola e la repressione so-prattutto delle frodi, come è stato insisten.temente invocata da parte di tutti .i .settaridi quest' Aula. La repressione delle frodi ècausa non ultima delle ddfficoltà di mercatoed è necessario andare ad una revisione pro-fonda della politica della Comunità europeacome ormai da ogni part,e V'iene riconosciuta.

Mi pare superfluo ricordare ai colleghil'incidenza del compaTto vitivinicolo neUoambito della produzione agricola nazionalee sul piano dell'occupazi.one e su quello eco-nomico più generale; mi pare soprattutto su-perfluo ricordare queste cose per quantoriguarda in particolar modo alcune regi.onidel Mezzogiorno. Ciò che vogHo sottolinea-re, perchè è venuto avanti nella discussione.è che ormai si reputa indilaziona.bile l'am.

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25 OTTOBRE 1977ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO190a SEDUTA

modernamento della vitivinicoltura attraVler-so la qualificazione della produzione desti-nata al consumo di massa, la valorizzazio.nedei vini DOC da attenersi con Ja ,trasfor-mazione di vecchi vigneti e con una rigoro-sa 'seleziane vcrrieta1e dei nuovi impianti acui deve far riscontro lo sv:iluppo dell'asso-CÌazioiJ1'ismodei produttori, con la creazionedi moderni impianti di trasformazione e com-meroializzazione, al fine di far acquisire aiproduttori quella pari'e di valore aggiuntoche oggi è assorbita dall'intermediazio.ne. Ri-teniamo che la nuova legge sull'associazio-nismo, recent,emente approvata dal Senatoed ara di fronte alla Camera, çontribuÌ<r:tnotevolmente a farei raggiungere questiobiettivi.

La difesa e la qualificazione del prodotto,la nostra capacità anche di conquis.tare imercati dell'estero è condizionata dalla de-oisione di lottare a fondo contro le sofisti-cazioni, che alterano il ,prodotto e il merca-to e che hanno assunto Iproporzioni al1a1rman-ti, Isenm cile ,vi sia ila possÌ!hi:lità di unaazione decisament,e condotta da parte delGoverno che SIi dichicrra, soprattutto perquanto riguarda il Ministero dell'agricoltu-ra, nell'impossibilità di farlo.

Tutte queste misure sono indispensabiliper presentarci neUe migliori co.ndizioni achiedere la revisione della politica agricolaeuropea, così come è indispensabile una de-cisa azione governativa tesa ad ottenere l'aho-lizione della tassa imposta da aLcuni paesidella CEE per gli Stati Uniti sui vini cheesporiiamo. Va ricordato, come altri coHe-ghi hanno già ratto, che alcuni provvedi-menti adottati dalla Francia, in contrastocon le norme comunitarie, hanno inciso sen-sib:iJlmente sulle nostre espoIitazioni. Non bi-sogna perdere di v.ista che le questioni checondizioncrno ]0 svHuppo della vitiv.inicoltu-ra potrebbero acutizzarsi con la prevista .ade-sione al Mercato comune europeo di :nuovipaesi mediterranei, la Grecia, la Spagna, i1Portogallo. A tal ,proposito occorre dire che,mentre deve essere ribadita la posizione po-litica del Governo italiano favO'revole all'en-,trata di questi paesi nell'area comunitaria,e necessado che dò avvenga nel oontesto d;una profonda revisione della politica agri-cola comunitada.

Signor Presidente, onorevoli colleghi, que-ste sono le brevi consideramoni che volevofare ad integrazione e conferma .della rela-zione scritta a[la quale ancora, in questeconclusioni, mi rimetto.

P RES I D E N T E. Ha facoltà di parla-re il rappresentante del Governa.

* Z U R L O , sottosegretario di Stato perl'agricDltura e le foreste. Signal' Presidente,onorevoli senatari, il decreto-legge 2 settem-bre 1977, n. 681, già approvato daHa Game.radei deputati nella seduta del13 ottabre scor-so ed oggi all'esame del Senato per la con-versione, reca norme di'rette a favorire ~ di-stillazione e r esportazione verso i paesi terzidei vini da tavola nazionali. Essa ha caratte-re contingente, come è stato rilevata, in quan-to è nato dalla necessità di alleggerire la si-tuazione di pesantezza del mercato vinicalaattraversa l'eliminazione di parte delle gia-cenze rimaste invendute in prossimità delnuovo raccolta per creare la disponibilitàdelle attrezzature di conservazione del nuo-vo prodotto, sicchè la tempesthrità nell'ado-zione del decreto da parte del Gaverna hasortito in quella situaZione e in quel perio-do l'effettO' di allentare la tensione esisten-te nel mercato dei vini.

Infatti al mO'mento dell' adozione del prov-vedimento in esame la situazione del mer-CaJuov1nicolo era caratterizzata da >difficoltàdi duptice natura. Sul piano interno preme-vano l'aumentato costo di produzione e laflessione dei consumi interni, sul piana in-ternazionale la contrazione delle esportazio-ni che nel primo semestre del 1977 ha rag-giunto pE(r i paesi delle Comunità europee il35 per cento e per il mercatO' mondiale il32,8 per centO'. Era evidente perciò in questoquadra di coincidenze negative per i pro-duttori agricoli italiani la necessità del ri-corsa a misure eccezianali ed urgenti che s'isano concretate con l'avvia agevolato alla di-stiIlazione dei vini giacenti presso gli arga-nismi associativi dei produttori garantendolorO' un prezzO' minima e nel contempo conl'agevolare il collocamentO' nei paesi terzi diun quantitativa di pradotta attraverso un'in-tegraziane della restituziane camunitaria.

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Senato della Repubblica ~ 8215 ~ VII Legislatura

25 OTTOBRE 1977190. SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

Il provvedimento in esame ha, quindi, pre-visto per gli organism'i cooperativi ed asso-ciativi dei produttori, che cedevano alle di-stillerie vini da tavola, la concessione perogni grado ettolitro di vino consegnato diun contributo di l'ire 1.100 integrativo delprezzo di vendita del prodotto alle distHle-rie, calcolato in misura non inferiore a lire450 per grado ettolitro per una quantitàcomplessiva massima di 1.500.000 ettolitridi vino.

L"indicazione del prezzo minimo di cessio-ne del vino alle distillerie ha voluto garanti-re la effettiva validità delle operazioni sottoil profilo economico e nello stesso temposi è posta come remora ad operazioni disvendita del prodotto in vista del contributo'integrativo; in ordine alla esportazione delprodotto, sempre nell'intento di realizzarel'alleggerimento del mercato vinicolo, i.l de-creto-legge ha recato un'ulteriore misuravolta ad agevolare l'esportazione verso i pae-s.i terzi di 400.000 ettOllitri di vino bi'arrlcOda tavola.

Trattasi della concess'ione di una integra-zione di lire 3.650 per ettolitro alla restituzio-ne comunitaria a favore degli organismi coo-perativi di produttori agricoli in possesso diregolare contratto di esportazione. Beneficia-ri diretti della prima provvidenza sono statigli organismi cooperativi ed associativi deiproduttori agricoli, ,che disponevano di unamaggiore forza organizzativa e contrattualeper avviare alla distillazione il vino al prez-zo minimo stabilito dal provvedimento; be-neficiari diretti, perchè beneficiari poi sonotutti i produttori agricoli in quanto aHegge-rendo il mercato del vino naturalmente ab-biamo consootito un certo movimento nelmercato. Quindi nessuna discriminazione;voglio asskurare il senatore Bonino.

B O N I N O . Da un punto di ;vista for-male è totale la discriminazione.

Z U R L O , sottosegretario di Stato perl'agricoltura e le foreste. Non credo, senato-re Bonino. Il provvedimento è teso ad aLleg-

gerire il mercato e stabilisce delle norme.Queste norme hanno operato attraverso ilmovimento cooperativistico ma in effettibeneficiari sono tutti i produttori.

Devo precisare che per organismi coopera-tivi ed associativi si sono 'intese tutte lecooperative agricole e le associazioni di pro-duttori ossia gli organismi attraverso i qualisi esprime la massima parte dei produttorivinicoli. Inoltre per assicurare che tutti gliorganismi interessati fruissero della distil-lazione agevolata, ossia che il beneficio siripartisse neHa maniera più vasta possibile,è stato stabilito che la provvidenza venisseaccordata non già per !'intero prodotto gia-cente presso ciascuna organizzazione, maper una quota parte dello stesso.

Inoltre, affi,nchè ill decreto-llegge potes-se conseguire la f]na,lità di alleviare iJ mer-cato delle eccedenze rimaste invendute e noncollocabil'i, è stato previsto l'obbligo per iproduttori di denaturare il vino da distillareonde evitare qualsivoglia sua reimmissione~urrettizia sul mercato.

Giova infine sottolineare i migl'ioramentiintervenuti nello ,stato dei pagamenti da par-te dell'AIMA che ha notevolmente accorciatoi tempi operativi. Infatti, per quanto concer-ne la materiale erogaz'ione delle provvidenze,il provvedimento in esame ha previsto il pa-gamento da parte dell' AlMA dell'80 per ceI'l-to della somma dovuta per ogni singola ope-razione entro i trenta giorni successivi allecomunicazioni da parte degli interessati del-le avvenute introduZioni del vino nelle distil-lerie e per il restante saldo a seguito di do-manda degli interessati, da presentarsi neisuccessivi trenta giorni. In sostanza, quill1!di,il pagamento dei contributi in quest'ione av-viene entro tempi brevissimi.

Anche per la seconda misura eccezionale,cioè la concessione di una integrazione allarestituzione comunitaria, volta a faIVorire laesportazione di 400.000 ettolitri di vino versoi paesi terzi, i beneficiari sono stati indivi-duat'i negli organismi cooperativi data la lo-ro maggiore capacità contrattuale per il col-locamento di una notevole quantità di pro-dotto sui mercati esteri.

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Senato' della Repubbìica ~ ~216 ~ till Legislatura

190a SEDUTA ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO

Anche in questo caso, quindi, nessuna di.scriminazione. Si è voluto rendere efficacee subito operante il provvedimento.

Illustrati sinteticamente gli aspetti del de~creta-legge in esame meritevoli di esposizio-ne, si desidera fornire alcune precisazionisugli emendamenti all'articolo 5 apportatidalla Camera in sede di approvazione deldecreto stesso. Trattasi, in sostanza, d'i treemendamenti con i quali Isi spostano i termi-ni entro cui i contratti di esportazione de-vono essere conclusi e le relative operazionirealizzate e si fissa la I11duzione deJIla quan~tità mÌlnima di prodotto oggetto dei singoHcontratti.

Originariamente l'articolo 5 aveva stabili~to il lO settembre 1977 e illS dicembre 1977quali termini per la conclusione rispettiva-mente dei contratti e delle operazioni diesportazione ed aveva fissato a 100.000 etto~litri di vino il quantitativo minimo di pro-dotto oggetto dei singol'i contratti. L'applica-zione deLle provvidenze legate al provvedi-mento aveva dato come già esitati attraver~so contratti in paesi terzi i 400.000 ettolitridi vino previsti.

Gli emendamenti all'articolo 5 che proro~gano appunto al30 novembre ed al31 dicem~bre 1977 rispettivamente la conclusione deicontratti e delle operazioni d'esportazionee riducono a 2.000 ettolitri di vino il quanti~tativo minimo singolarmente esportabile so-no stati voluti nella prospettiva che qualcu~no dei contratti già conclusi alla data dellOsettembre non andasse a buon fine e potes~sero quindi essere ammessi a beneficio altricontratti per agevolare comunque il collo~camento all'estero del prodotto nazionale an~che attraverso quantitat'ivi di modeste di~mensioni.

Si desidera fornire ora alcuni dati sull'ap-plicazione delle misure indicate dal provve-dimento e sui risultati raggiunti. Sull'avvioalla dist1l1azione va detto che risultano pre~notati circa 860.000 ettolitri di vino. I prez~zi di cessione del prodotto contrattati tra or~ganismi associativi e distillerie risultano ingenere superiori alle 450 lire previste dal de~creto-Iegge in esame, con punte che arrivanofino a 550-570 lire per grado ettolitro. Lemaggiori quantità di vino prenotate per la

25 OnoBRE 1977

distillazione interessano le seguenti regioni:Emilia Romagna, circa 265.000 ettoLitri; Si-cilia, 116.000 ettolitri; Puglia, 140.000 etto-litri; Veneto, %.000 ett-olitri.

Il minor avvio di vino alla distiLlazione ri-spetto alle quantità considerate dal decreto-legge ~ 1500 milioni di ettolitri ~ è da por-si in relazione a numerosi fattori; anzituttovi è l'andamento climatico avutosi in Fran~cia e in Italia nel settembre che ha sensib'il-mente ridotto le quantità di vino producibilea livello comunitario e che ha sconsigliato iproduttori vinicoli di l'iberarsi del prodottoche, molto più convenientemente rispetto al~le 1.550 lire per grado ettolitro, potrà essereesitato sul mercato nella prossima campagnavinicola 1977-78. Vi sono poi le misure adot-tate dalla CEE a metà settembre, che preve~dono a favore dei produttori la possibil'itàdi distillare a prezzi pari a quello di Iscattoper l'intervento, cioè a lire 1.752 per gradoettolitro per i vini rossi (R/l e R/2) e a lire1.645 per grado ettoHtro per i vini bianchi(A/l) e per il 50 per cento dei vini sotto con-tratto di magazzinaggio a lungo termine.

Vi è da aggiungere a tale proposito che lecalamità naturali che hanno colpito di recen-te vaste zone dell'Italia settentrionale, unita-mente ad ulteriori misure prese in sede co-munitaria circa la concessione di aiuti allostoccaggio dei mosti e dei mosti concentra-ti e l'aVViioalla distiUazione preventiva faool-tativa, determineranno certamente una con-traz'ione del quantitativo di vino che sarà ef.fettÌivamente avviato alla distillazione rispet~to a quello prenotato in base al provvedimen~to in esame. È infatti ipotizzabile che non po-chi contratti saranno rescissi e che le canti~ne preferiranno attendere dal mercato unaremunerazione maggiore di quella che siavrebbe attraverso l'avvio alla distillazione.

Per quanto riguarda infine !'integrazionedella restituzione comunitaria all'esportazio~ne dei vini bianchi da tavolla, la secOlD!dadelle misure d'i intervento previste nel de~creto-Iegge, come si è poc'anzi ricordato, tuttii 400.000 ettolitri di prodotto sono stati giàcontrattati in paesi terzi e i relativi docu-menti sono stati presentati all'AIMA secondole modatità fissate dal decreto interministe-riale del 21 settembre 1977.

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Senato della Repubblica

190a SEDUTA

~ 8217 ~

2S OTTOBRE 1977

VII Legislatura

ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

Presidenza del vice presidente C A T E L L A N I

(Segue Z U R L O , sottosegretario diStato per l'agricoltura e le foreste). Prenden-do spunto dal decreto-legge, il relatore e isenatori intervenuti nel dibattito non hannomancato di richiamare l'attenzione sui pro-blemi del settore. A tale proposito si ricamache l'organizzazIone comunitaria di mercatodel comparto vitivinicolo, aiVviata dal 1970,ha subito numerose modifiche ed adattamen-ti in funzione dell'esperienza acquisita ed èstata anche via via ampliata attraverso l'ap-plicazione di misure delle quali il regolamen-to di base n. 816/70 dava solo indicazionigenerali, rinviando la formulazione delle nor-me particolari ad altre e successive decisio-ni del ConsiJglio stesso e/o deLla Commi,ssio-ne. ",

VaIe la pena ricordare che proprio negliultimi mesi ~ cioè da luglio a ottobre ~ so-no state varate nuove modifiche alle dispo-sizioni dei regolamenti comunitari numeri816/70 e 817/70, molte delle quali da noistessi suggerite, e sono stati completati ilavori riguardanti la definizione delle prati-che enologiche.

Sono entrate 'in applicazione, a datare dal10 settembre scorso, importanti disposizioniriguardanti la designazione e la presentazio-ne dei mosti e dei vini. Sono state varate in-fine altre misure di 'intervento, quelle det-te del buon fine, che nel particolare settoredel vino hanno instaurato un vero e propriointervento nel senso classico del termine ecioè avente la stessa funzione e le stesse ga-ranzie per i produttori vinicoli ri'SiPetto aquelle di cu'i godono altri settori regolamen-tati (cereali, latte, eccetera).

Malgrado tutto questo moltiplicarsi di mi-sure, di norme, ci troviamo purtuttavia difronte ad un settore nel quale ci accorgiamoche qualcosa non va o meglio non va comeci si aspetterebbe che andasse. Esso infattipresenta aspetti e problemi particolari pro-pri per le caratteristiche delle sue strutture

produttive e per la natura del prodotto, ilvino. I viticoltori sanno che in questo setto-re non si possono cercare le maggiori reseunitarie perchè queste, ove è possibile conse-guide, determinano un forte abbassamentodella qual'ità.

A livello generale poi queste eventuali azio-ni volte alla spinta delle rese rappresentanol'abbandono, il decadimento fisico-geologico-sociale ed economico di vaste pIaghe (le col-line, le zone aride e poco fertioli) dove le alterese non possono essere conseguite e la mi-gliore qual'ità del prodotto ottenuto non ripa-ga il lavoro manuale e le fatiche fisiche ne-cessarie per la coltivazione dei vigneti chenon consentono !'impiego dei mezzi mecca-nici.

~ necessario quindi trovare un migtioreequilibrio quantitativo all'interno del merca-to vinicolo, equilibrio che dovrà interessaresia l'espansione dei consumi, sia la disciplinadel potenziale viticolo.

Riteniamo che nel campo dell'allargamentodeLle utilizzazioni vi siano ampie possibilitàattraverso: l'aiuto all"impiego dei mosti nel-la produzione dei succhi di uva; l'aiuto al-!'impiego dei mosti concentrati e, successiva-mente, dello zucchero ,di uva nell'arricchi-mento delle vendemmie; la liberaIizzazionesostanziale del consumo del vino 'in quei pae-si della CEE settentrionale, dove la politicadelle accise favorisce nettamente !'industriadella birra; la politica delle restituzioni afavore delle esportazioni verso i paesi terzi.

Per quanto riguarda, invece, la politica de-gli impianti e dei reimpianti, si ritiene cheil Governo debba, in alternativa al blocco deilIluovi impianti attualmente vigente, ,defini,reuna disciplina più articolata che tenga conto(come le norme del regolamento 1162/76 pre-scrivono) della vocazione delle differenti re-gioni e della possibilità per ognuna d'i essedi essere altrimenti sfruttata dal punto divista agricolo.

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Senato della Repubblica~

~ 8218 ~ VII Legislatura

190a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 25 OTTOBRE 1977

In sostanza, si dovrebbe arrivare ad unacerta delimitazione delle zone viticole dove,in funzione dei fattori pedologici, climatici,strutturali, sociali ed occupazionali, si do--vrebbe: a) mantenere e sviluppare (nelle col-line e nene zone aride) la viticoltura con in-centivazioni di vario genere, volte al supera-mento delle difficoltà che adesso causanol'abbandono della stessa e. talvolta, dell'eser-cizio agricolo con il trasferimento alla cittàdelle persone che prima vi erano inserite;in questi territori non dovrebbero essercivincoli di alcun genere per gli imp'ianti e peri reimpianti; b) riconvertire e restringere(nelle pianure irrigue o, comunque, fertili edaltrimenti sfruttabili) la viticoltura con in-centivazioni e programmi a medio termineper arrivare ad altre forme di attività agri-cola sostitutiva; in questi territori dovrebbepermanere 'il divieto dei nuovi impianti e sidovrebbe attuare una rigorosa disciplina deireimpianti permessi in via depressiva al soloscopo di sfruttare le attrezzature esistenti(cantine) e le attitudini della manodoperapresente; c) conservare nelle zone interme-die 'il potenziale viticolo laddove si ottieneun llivello quaHtativo medio con rese unita-rie anch'esse medie, cioè nè elevate, nè trop-po basse. Su questi intendimenti si \Sta svi-luppando un dibattito a carattere prelimina-re in seno al gruppo di .lavoro «vino)} e visono gruppi professionali dei differenti pae-si CEE. Lo scopo finale è duplice: eliminarenell'ambito della Comunità quei 78-80.000 et-tari di vigneto che danno alte rese e prodot-to di scarsa qualità che mediamente rappre-senta il surplus rispetto alle possibili utiliz-zazioni comunitarie; regolare; sempre nel-.l'ambito CEE, .Ie nuove piantagioni rperahètrovino localizzazione laddove non sono datemersi le alte rese e dove 'invece si hannodei vini di qualità medio-ottima. Il fattorequalità è l'elemento indispensabile in questocampo. Occorre infatti tener presente che al-la base del calo dei consumi unitari di vino(Ital'ia e Francia) sta anche, oltre al feno-meno congiunturale economico, l'abbassa-mento medio dello standard qualitativo deivini ottenuti.

Su queste linee che interessano aspettistrutturali e di mercato assieme, che tocca-

no l'allargamento dei consumi e la discipli-na del potenziale viticolo, che hanno attinen-za con la quantità e la qualità della produzio-ne ottenibile, si muove la politica che il Mi-nistero dell'agricoltura persegue in sede CEE,attualmente a nove ed in futuro ~ speriamo~ a dodici, e in sede regionale dOlVe'sarà ne-

cessario ~ in relazione alle misure che sa-ranno varate a Bruxelles ~ operare dellescelte precise ed in funzione delle stesse an-dare incontro anche ad eventuali sacrifici.

~ chiaro che nell'attuazione sul piano in-terno della politica vitivinicola sopra citatasaranno adeguatamente utHizzati gli stru-menti che i disegni di legge, attualmente al-l'esame del Parlamento, concernenti il coor-dinamento degli interventi in agricoltura« quadrifoglio)} e disdplina sull'associazioni-sma dei produttori agricoli) pongono a di-sposizione dei pubblici poteri. Sempre in se-de interna vi è 'il problema della repressionedelle frodi.

La sofisticazione è un fenomeno che in-dubbiamente contribuisce ad appesantire ilmercato dei vini e che si traduce in un dan-no per l'intera collettività, sia sul p'iano del-la salute pubblica che per il buon nome deivini italiani.

In proposito, si riconosce tutta l'impor-tanza e la delicatezza del problema e si assi-cura che si provvederà a presentare un orga-nico provvedimento.

Si conclude ponendo in evidenza come ildecreto-legge di cui si chiede la conversioneha assolto, come si è detto, la finalità che sivoleva perseguire con la sua adozione e siinvita, pertanto, ,J'Assemblea ad aderire a ta-le conversione. (Applausi dal centro e dalladestra) .

P RES I D E N T E . Passiamo all'esamedell'articolo unico. Se ne dia lettura.

B A L B O , segretario:

Articolo unico.

~ convertito in legge il decreto--legge 2settembre 1977, n. 681, recalIlte provvidenze. .

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Senato della Repubblica ~ 8219 ,~ VII Legislatura

190" SEDUTA ASSEMBLEA~ RESOCONTO STENOGRAFICO 25 OTTOBRE 1977

straordinarie per i,l settore vitivinicolo conle seguenti modificazioni:

All'articolo 5, primo comma, le parole: 10settembre 1977, sono <;ostituite con le se-guenti: 30 novembre 1977, e le parole:100.000 ettollitri, sono sostituite con le se-guenti: duemida etto litri.

Al secondo comma, Ie parole: 15 dicem~bre 1977, sono sostituite con le seguenti: 31dicembre 1977.

P RES I D E N T E . Passiamo alla vo-tazione del disegno di legge nel suo articolounico.

M A Z Z O L I . Domando di parlare perdichiarazione di voto.

P RES I D E N T E . Ne ha faco1tà.

M A Z Z O L I . Signor Presidente, signorrappresentante del Governo, onorevoli colle~ghi, dichiaro il voto favorevole della Demo~crazia cristiana ~lla conversione in legge deldecreto-legge 681, recante provVidenze straor~dinarie per il settore vitivinicolo, già appro-vato dalla Camera dei deputati. Il provvedi-mento ha un fine ben preciso: quello di so~stegno al mercato, che è stato difficile neiprimi sei mes'i di quest'anno, con un calo divendite all'interno, nell'area della Comunitàeuropea e verso i paesi terzi; una diminuzio-ne sensibi,le dovuta a vari motivi.

Il provvedimento, infatti, porta la data del2 settembre, ossia !'inizio della vendemmia,che poteva dare preoccupazioni a coloro cheavevano vino in cantina per la conservazionedel prodotto del nuovo raccolto. Il fatto chefosse possibile collocare il vino, che non siprevedeva di portare sul mercato, con ,la di~stillazione, dava tranquillità ed un punto diriferimento a'i produttori di vino. Insomma,potevano pensare che qualora il loro vinonon trovasse collocazione sul mercato avreb~bero potuto avviarlo alla di,stillazione; per~tanto era una motivata ragione per- tenerloin cantina.

L'effetto psicòlogico del provvedimento èrisultato utile e si può facilmente prevedere

che il vino che verrà avviato alla distillazio-ne non sarà neanche nell' entità che si potevaprevedere, in considerazione anche del calodi produzione soprattutto al Nord.

La logica del decreto è proprio in relazio~ne al fine che si proponeva. n provvedimentoviene detto straordinario ed effettivamenteun decreto-legge ha sempre la caratteristi~ca della straordinarietà e dell'intervento diurgenza, anche se a provvedimenti del generesiamo ormai abituati, perchè ogni anno si ècostretti a inter-venire con decreti simili. Ilprovvedimento è stmordinario in relazioneall'avviamento alla d'istillazione e 'all'aiutoche viene dato.

Mi paré che non debba essere consideratostraordinario, ma che debba rientrare in unfatto che ~ ce ne dobbiamo convincere ~

deve essere e deve diventare or-dinario: 11sostegno all'esportmone verso i paesi terzil.Questo non può essere considerato un fat~to straordinario; però i due concetti som-mati assieme hanno l'effetto di sostegno alImercato e quindi sono ambedue positivi evalidi.

Ci si può chiedere in questa occasione se,lasciando in questa sede da parte tutta laproblemat'ica della programmazione che sisviluppa in altri momenti, questi interventi,che si ripetono di anno in anno per la distil-lazione e il sostegno all'esportazione, sianoi soli che si possano adottare a difesa de'iproduttori di 'Vino. Vorrei chiedere al Gover-no, perchè ho sentito che vi è l'impegno dipresentare un provvedimento sul settore (eringrazio per questa informazione), se siastata presa in considerazione anche la valu-tazione dei sistemi di intervento alternativoalla distiUazione del vino, poichè, come hadetto il senatore Balbo, la produzione di al-cool e quindi la conservazione non risolvemolto bene il problema. Perchè non si pensaad incrementare la produzione di ma sto con-centrato che può avere un suo mercato? Per-chè non si provvede agli studi necessari, chepotrebbero essere interessanti, per la produ-zione di zucchero d'uva?

Ho ascoltato con interesse l'intervento del'senatore Bonino, che ci ha insegnato comesi può produrre un bicchiere di vino, che

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VIl LegislaturaSenato della Repubblica ~ 8220 ~

25 OTTOBRE 1977190" SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

non s'i distingue da quello della vite, adope-rando 10 zucchero di barbabietola.

B O N I N O. Non è farina del mio sacco:intendiamoci bene.

M A Z Z O L I . So che vi sono ricerchemolto interessanti per la produzione di zuc-chero d'uva. Potrebbero essere due orienta-menti che, sviluppati nel settore della ricer-ca, potrebbero anche dare dei risultati daprendere 'in considerazione in futuro.

In conclusione, dichiaro che il provvedi-mento, nel fine che si è proposto di soste-gno al mercato, con i sistemi che ha adotta-to (avviamento alla distillazione, interventoper la esportazione nei paesi terzi), è utileall'agr'icoltura nel suo insieme e in partico-lar modo ai nostri agricoltori del Mezzo-giorno. (Applausi dal centro).

P RES I D E N T E . Metto ai voti ildisegno di legge nel suo articolo unico. Chil'approva è pregato di alzare la mano.

:£ approvato.

Discussione del disegno di legge:

«Conversione in legge del decreto-Iegge30 settembre 1977, n. 706, concernentemodifiche alla legge 1° giugno 1977, nu-mero 285» (914)

Approvazione, con modificazioni, con ilseguente titolo: «Conversione in legge,con modificazionl, del decreto-legge 30settembre 1977, n. 706, concernente m~difiche alla legge 1° giugno 1977, n. 285 »

P RES I D E N T E. L'ordine del giornoreca la discussione del disegno di legge:«Convers'ione in legge del decreto-legge 30settembre 1977, n. 706, concernente modifi-che alla legge 1° giugno 1977, n. 285 ».

Dichiaro aperta la discussione generale.:Eoiscritto a parlare il senatore Ziccardi.

Ne ha facoltà.

Z I C C A R D I. Signor Presidente, signorMinistro, onorevoli colleghi, con l'approva-

zione della norma che estende il diritto alleimprese che hanno fino a tre dipendenti diutilizzare la legge n. 285 per le assunzioni atempo indeterminato e per il contratto dilavoro e formazione, norma che è bene illu.strata nella relazione del senatore ManenteComunale, operiamo un aggiustamento di unprovvedimento legislativo che ha rilevato giàe sta rilevando giorno per giorno la sua effi-cacia e la sua positività.

La legge n. 285, come i colleghi ricordano,è stata concepita e formulata in uno spiritodi solidarietà e di unità democratica e datutt'i i Gruppi è stata definita sperimentale.

Così definendo la legge, ci siamo assuntil'impegno di cogliere e superare tempestiva-mente limiti e disfunzioni segnalati via viadall'esperienza.

Con il voto sul disegno di legge al nostroesame, Parlamento e Governo tengono fedea questo 'impegno.

I fatti indicano che la legge n. 285, a pochimesi dalla sua entrata in vigore, sta coglien-do e comunque può cogliere pienamente gliobiettivi che ci eravamo proposti. Infatti di-sponiamo di un 'PliÌmo vero e proprio cen-simento dei giovani in cerca di prima occu-pazione, censimento che consente già di an-dare ad uno studio meno astratto, ma realee più articolato del fenomeno della disoccu-pazione giovanile.

Si vanno delineando le prime basi di unainiziale politica del lavoro per i giovani, iquali, una volta iscritti nelle liste specialidi collocamento, sono ormai considerati di.soccupati e quindi organizzabili nel movi.mento sindacale unitario.

La decisione della federazione CGIL, CISLe UIL di organizzare i giovani iscritti nelleliste speciali, rispetto alle iniziative e allelotte per l'occupazione giovanile e per l'oc-cupazione in generale, rappresenta UTIvero eproprio salto di qualità, con implicazioni digmnde portata politica e sindacale.

Consistente si va rilevando la spinta allosviluppo della cooperaz'ione. Il sistema diformazione professionale, rimasto sostanzial-mente statico anche nell'ordinamento regio-nale, sta avendo già un salutare e positivoscossone che può e deve contribuire non so-

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VII Ler!.ÌslaturaSenato della Repubblica ~ 8221 ~

25 OTTOBRE 1977190a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

lo alla riforma degli orientamenti e dellestrutture della formazione professionale, maanche alla stessa riforma del sistema scola-stico, specie per quanto riguarda l'obiettivodel collegamento tra scuola e sistema pro-duttivo e quindi tra scuola e sbocchi occu-pazionali e professionali.

Sta venendo proprio dai giovani un contri-buto decisivo alla soluzione del complesso ede1icato problema della 'possibilità o dellanecessità della non coincidenza tra titolo distudio e lavoro. Le istituzioni a tutti i livel-li. le forze poJit'iche, le organizzazioni socialiconsiderano centrale. prioritario e .stanno af-frontando in modo specifico il problema del~la disoccupazione giovanile. Per i giovani e leloro organizzazioni la legge 285 si confer-ma come uno strumento che rafforza la loroun'ità e consente di ancorare la loro azionecomplessiva di più alla realtà.

In sostanza, l'esperienza di questi primimesi di applicazione della !1eggedi preavvia-mento conferma il realismo di un audacedisegno pol'itico che ha avuto una delle sueprime espressioni ed anche un certo stimolocon l'iniziativa legislativa del maggio 1973dei Gruppi comunista, socialista e della sini-stra indipendente proprio qui al Senato del~la Repubblica. Allo stato attuale, dobbiamofare qualche riflessione circa la applicazionedi merito della legge e crediamo che vi deveessere la preoccupazione e l'impegno permettere in esecuzione quanto prima possibileprogetti specifici, utilizzare le cooperativedei giovani, allargare il numero dei contrattidi lavoro e formazione e delle assunzioni atempo indeterminato, per rispondere p'iùtempestivamente alle richieste delle variecooperative agricole che :vanno sorgendo eaIJe richieste dei giovani agronomi.

Per quanto riguarda i piani regionali e 'i-relativi progetti specifici e i programmi del-l'amministrazione centrale, a parte il rispet-to ~ che è fuori discuss'ione e che è stato piùvolte riaffermato dall'onorevole Ministro edal sottosegretario Cristofori ~ delle riser-ve per il Mezzogiorno previste dalla legge,occorre che il CIPE ed il Ministero del lavo-ro considerino realisticamente i dati delleliste .speciali e che orientino le loro decisioni

te:gendo conto di questi fattori: prima di tut-to la situazione particolare di Napoli e dellaCampania nel suo complesso, la natura ~ di-

ciamo così ~ meridionale del fenomeno del-la disoccupazione giovanile a Roma e nel La-zio (dato che parte di questa regione è in-cllisa nei territori interessati all'interventostraordinario per il Mezzogiorno, è da esami-nare, pur nel rispetto formale della legge,se Roma e tutto il Lazio non possano essereconsiderati, ai fini della ripartizione dei fi-nanziamenti, come territori me:r.idionali;questa nostra indicazione deriva dalla natu-ra del fenomeno della disoccupazione giova-nile nella capitale d'Italia e anche dalla con-siderazione che in varie regioni del Nord,pur senza sottovalutarlo, il fenomeno si pre-senta certamente meno drammatico e assor-bibile, tutto sommato, nel normale mercatodel lavoro); l'attenta considerazione dellarealtà, che bisogna contemporaneamenteavere, dei piccol'i comuni e delle zone inter~ne per contribuire il più possibile al bloccodell'esodo dei giovani verso i grandi centriallo scopo di evitare la creazione di patologi~che realtà metropolitane, come sono appun-to quelle di Napol'i e di Roma. Possono appa-rire contraddittorie queste due esigenze chestiamo segnalando, ma in effetti non lo sono.Dobbi:amo partire dalla realtà e questo signi-fica Napoli, Roma, altre grandi città del Mez~zogiorno. Definendo gli interventi in questecittà in modo adeguato alle loro drammati-che realtà, dobbiamo nello stesso tempo evi-tare che esse continuino a gonfiarsi in modopatologico. Non sfugge a noi certamente cheuna più equilibrata distribuzione della po-polazione e delle forze~lavoro richiede benaltro della legge 285; richiede infatti una po-litica di vera programmazione economicaperchè solo questa politica ci può fare usci-re dal cÌrcollo vizioso: piil congestione mag-giore necessità di interventi e quindi ancoracongestione e spopalamento, minore neces-sità di intervento e quindi ancora spo~polamenta. Ma intanto. per quanto sarà pos-sibile, anche dan'applicazione della legge285, dobbiamo sforzarci di dare qualche se-gnale circa ,la volontà politica di andare ver-sa una equilibrata distribuZione della popo-

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Senato della Repubblica ~ 8222 ~ VII Legislatura

190a SEDl.lTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 25 OTTOBRE 1977

lazione e deUe forze lavoro sl1"hl'intero terri-torio nazionale e all'interno dello stesso ter-ritorio meridionale. Da questo punto di vi-sta, onorevole Ministro, appare utile e neces-sario fare qualcosa di p'iù per far valutarepiù realisticamente la norma che consente ladoppia iscrizione dei giov.ani nei comuni diprovenienza e nei comuni di residenza.

In presenza della grave crisi economicae di fronte alla constatata impossibilità cheormai nelle grandi città non è più possibilerisolvere il problema della cosiddetta siste-mazione dei figli, numerose famiglie che sisono trasferite dai comuni dove hanno possi-bilità di un più certo reinserimento stannoconsiderando seriamente un ritorno al paesedi provenienza. Conviene studiare, seguire ilfenomeno e nella misura che si riveli consi-stente conviene assecondarlo il più possibile.Per queste ragioni noi riteniamo che il coor-dinamento e il solllec'ito avvio dell'esecuzio-ne dei progetti regionali e di quelli dell'am-ministrazione centrale, che possono con-sentire, 10 sappiamo, solo una esperienza dilavoro limitata nel tempo, ma accompagna-ta da corsi di formazione professionaile fi-nalizzati a più certi sbocchi occupazionali[lell settore produttivo, specie in agricoltu-ra, possono costituire per i giovani e perle loro famiglie uno stimolo a considerarepill realisticamente !'interesse a vivere neip'iccoli centri e a non porsi come unica metala sistemazione nelle grandi città. Per quan-to riguarda i contratti di formazione e le as-sunzioni a tempo indeterminato l'approvazio-ne del disegno di legge al nostro esame allar-ga notevolmente il numero delle imprese chepotranno utilizzare la legge n. 285. In parti-colare questa 'legge può interessare la quasitotalità delle aziende artigiane.

Negli incontri che il nostro Gruppo ha avu-to con gli imprenditori a livello nazionale enel,le regioni abbiamo illustrato e documen-tato le ragioni per cui non s'i può generaliz-zare la richiesta nominativa e non si puòaccogliere la proposta del contratto a termi-ne. Più in generale noi abbiamo sottolineatol'esigenza di una più attenta valutazione daparte degli imprenditori della portata dellalegge 285 e dei suoi meccanismi. Abbiamo

fatto rHevare che il' contratto di lavoro e for-mazione è a termine; esso può essere tra-sformato in contratto a tempo indetermi-nato, utilizzando in base all'articolo 15 del-la legge 285 le procedure previste per i pas-saggi diretti e immediati, previsti nello sta-tuto dei diritti dei lavoratori. Il periodo diprova previsto per i contratti a tempo inde-termÌinato è Ulna gaTanzia,oltre ohe per glisteslsi imprenditori, 'Per i ilavo;ratori. Gli arti-giani e tutte quelle imprese che conservanoil diritto alla richiesta nominativa possonoutilizzare oltre che l'istituto dell'apprendi-stato, !'istituto nuovo de!! contratto di forma-zione per organizzare organici aziendali con-facenti alle caratteristiche proprie delle pio.cole imprese. Abbiamo inoltre ribadito chela nostra posizione sul collocamento non è dinatura ideolgica. Partiamo da una vasta esofferta esperienza e questo conferma chela tutela dei ,lavoratori ne1l'avviamento ali la-varo è uno stimolo allo sviluppo economicoe dell'occupazione. Viceversa in quelle situa-zioni dove questa tutela non c'è o non c'èadeguatamente si ha un arresto della occu-pazione e dello stesso sviluppo economico.Dagli ultim'i contatti avuti con le varie orga-nizzazioni degli imprenditori a noi sembrache si è di fronte ad una valutazione più se-rena delle questioni e che da parte degli im-prenditori, come abbiamo potuto constatarenegl'i incontri alla regione Lazio, esiste di-sponibilità ad utilizzare in mtsura non irri-levante il contratto di formazione. Perciò ra-gionevolmente si può dire che ormai c'èo almeno che si va creando un impegno soli-dale tra le istituziOlili a tutti i IivellIi, la fede-razione sindacale unitaria e le organizzazio-ni imprenditoriali per utilizzare ill più pos-sibile e per sbocchi occupazionali produttivie duraturi la legge n. 285.

A tutt'oggi però ~ e su questo vorrei sof-fermarmi, anche se brevemente ~ a noi sem-bra che le maggiori difficoltà si dscontranoper quanto riguarda l'organizzazione dellaformazione professionale. Nella generalità,le regioni halilno recepito le innovazioni con-tenute nella legge di preavviamento e si so-no adeguate per farvi fronte. Ha pesato peròe pesa la mancanza della legge-quadro per la

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formaz'ione professionale. Come è noto, leregioni hanno ereditato una struttura orga-nizzativa ed una politica della formazioneche non avevano nulla a che fare con il mer-cato del lavoro; come abbiamo già detto re-sponsabilmente, in tutti questi anni, la si-tuazione, SadVOlodevoli eccezioni, non è af~fatto camb'iata.

Ora, il conseguimento delle finalità stabili-te dall' articolo 1 della legge 285 e la genera-lizzazione del contratto di formazione richie-dono una profonda modifica dei programmie deHe strutture org.amizzative dell'or1enta-mento e della formazione professIonale. Perquesto sollecitiamo ancora una volta l'appro-vazione della relativa legge-quadro, della leg-ge sulla riforma del collocamento e dei variprovvedimenti per la riforma del sistema ,sco-lastico. Fermo restando che occorre rispet-tare scrupolosamente la potestà primariadelle regioni in materia di formaz'ione, avver-tiamo e segnaliamo l'esigenza di una piùpuntuale assunzione di responsabilità in que-sto campo, non solo da parte del Ministerodel la-varo, ma anche da parte del Governonel suo complesso. Questa esigenza deriva daqueste ragioni: 'in base alla legge 285 i pia-ni di formazione professionale devono esse-re finalizzati alle prospettive generali di svi-luppo; i programmi regionali devono esserestrettamente collegati alle possibilità con-crete di occupazione e rispondere aMe esigen-ze dei piani di sviluppo; !'istituto del contrat-to di formazione, non ,solo crea uno strettolegame tra formazione e lavoro, ma spingea rapporti di tipo nuovo tra le strutture pub-bliche della formazione e le aziende. I pianidi sviluppo sono regionali e nazionali. Se vo-gliamo operare dunque secondo il dettatodella legge, occorre che la politica dell'orien-tamento e della formazione professionale di-venti una componente organica della politicaeconomica generale.

Diversamente la legge di preavviamentopuò essere disattesa sostanzialmente in unadelle parti più qualificanti qual è quella ap-punto fissata nei suoi primi tre articoli. In-fatti guardiamo un po' la realtà. Le regioni,nella quasi totalità, hanno fatto questa di-stinzione: programmi tradizionali di forma-

z'ione con l'utilizzazione del fondo di adde-stramento professionale lavoratori; program-mi specifici collegati ai finanziamenti dellalegge 285. Nella riunione degli assessori allavoro del 26 settembre le regioni hanno mo-tivato questa scelta in un documento checertamente è conosciuto dagli onorevol'i col-leghi, sul quale però dobbiamo cercare didare una valutazione. Anzitutto, onorevoleMinistro, chiedo a lei quaole valutazione hadato il Governo di questo documento e co-sa s'intende fare perchè la politica di forma~zione professionale si avvii sui binari deli-neati dalla legge di preavviamento e secon-do i princìpi e gli indirizzi fissati dalla legge-quadro in discussione alla Camera dei de-putati.

No'i pensiamo che a questi interrogativisi possa rispondere correttamente solo se lapolitica di orientamento e formazione pro-fessionale diventerà, come abbiamo detto,componente organica della politica economi-ca e dellaV'oro. Se si aocetta questa imposta-zione, le implicazioni potitiche e amministra-tive sono di grande portata. Infatti, esem-plifichiamo: è stato elaborato e approvatoil programma quinquennale per il Mezzogior-no. Non risulta esistere alcun riferimentoper quanto riguarda il problema deJl'orienta-mento e della formazione. Eppure in questoprogramma si prevede e si quantifica un cer-to sviluppo dell' occupazione. In sostanza alMinistero per gli interventi straor.dinari [[leIMezzogiorno, alla Cassa per il Mezzogiorno enei vari enti collegati non c'è nessun inte-resse per la politka della :rormazione pro-fess'ionale.

Inoltre esiste una legge di riconversione eristrutturazione industriale in base alla qua-le si debbono elaborare piani di settore. Orada quello che SI sa ~ e si sa poco ~ in rela-zione a questa legge, anche se con molti ri-tardi e molte discontinuità, anche con certiboicottaggi ~ diciamolo apertamente ~ sicomincia a discutere di piani Isettoriali, manon s'i fa cenno ai problemi della formazionee dell'orientamento professionale. È in ela-borazione iJ rpiano agrko1o~3Jlimentare, manessun cenno viene fatto aUe es,igenze diorientamento e di formazione professiona-

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le. E 'si !potrebbe continuare, ma dobbiamanotare tin particolare che ir.rHewnte è il ruolo<lene pa:rtedpaziooj statali per il cont1ìibutoche possono dare ad una poHtdca di formazio~ne prafessionale e sopvattutro è irdlevatnte ilruolo delle partecipazioni statali per quaI1JtoCQThcerne j contratti di lavaro e fo:ronazi.one.Ci rendia:mo con'to, data ITagravità della [situa~zione nella quale si trova il settore, che sipuò non parlare di contratto a tempo inde-terminato, ma riteniamo che Governo e Par-lamento tdebbano porsi responsabilmente ilproblema del ruolo delle partecipazioni sta-ta.Ii per quanto riguarda il contratto di lavo-ro e formazione. Cosa vogl'iamo dire con que-sto, onorevole Ministro e onorevoli colleghi?Vogliamo dire che in Italia manca una poli-tica nazionale di orientamento e formazioneprofessionale e non c'è dubbio che la respon-sabilità di delineare questa pol'itica devespettare al Governo nel suo complesso. Cer-tamente al Ministro del lavoro deve essereassicurato ~ spesso questo ruolo non vienericonosciuto ~ il ruolo di stimolo, di coordi-namento, di impostazione. Ebbene, detto ciò,come è nostro costume, vogliamo formularealcune proposte 'sulle quali sarebbe opportu-no ascoltare fin da questa sede, onorevoleMinistro, il suo parere. Fermo restando il ri-spetto scrupoloso dei poteri delJe regioni,proponiamo che su iniziativa del Ministrodel lavoro, il CIPE, ms~eme aHe regio11lÌe sul-la base di documenti, di orientamenti dellealtre amministrazioni dello Stato e delle par-tecipazioni statali, elabori le linee di un pia-no nazionale di orientamento e formazioneprofessionale collegato a vari programmi epiani nazionali di sviluppo economico. Laelaborazione e l'approvazione <diquesto pia-no nazionale riteniamo possana e debbanocostituire il quadro entro il quale le regionipossono e debbono impostare i loro program-mi, secondo i,l dettato dell'articolo 2 e se-condo le modalità dell'articolo 3 della leg-ge 285.

Seconda proposta: i contratti di formazio-ne, come dicevamo, implicano una direttaresponsabilità delle imprese nello svolgimen-to dei corsi organizzati dalle regioni. Ebbe-ne, IPrQponiamo che il Mini,stro del larvoro

parta dallla delibera del CIPE del 3 ago-sta, dave si fissa la quota-ora per la formazio-ne profes<sJtcmaleed agisca im.modo che tuttele regioni elaborino un.a specifica normativaper i corsi d'i formazione professionale com-plementare ai contratti di formazione. Biso-gna defini.re in fretta i ,rapporti delle regio-ni e delle strutture pubbliche che operanonel campo .deLla /formazione professionalecon lte imprese che fanno ricorso ai contrattidi formazi'One.

Qual è, 'On'OrevoleMinistro, il senso di que-ste nostre proposte? Per fare un esempioprendiamo TIsettore agricolo,.in cui ,alaosta-to attuale si utilizzano al di sotto del 50 percento gli im'Pianti deU'irrigazione (si trat~ifl di dighe costruite da 10-15 anni); nelprogramma quinquennale per il Mezzogiornosono finanziate e in fase di avanzata esecu-zione altre dighe per irrigare altre centinaiadi migliaia di ettari di terra. Ebbene, tenendopresenti questi fatti e anche l'età avanzatacl(~31iaddetti a1l'agricoltura, ricordatndoci ledic...hiaraziani preoccupanti che ha fatto illmi~nistro Marcora all'assemblea della associa-zione degli aHevatori a proposito di alcunedeficienze tecniche in agricoltura, dobbiamodomandarci per prima cosa quali sono i pro-blemi di organizzazione, di farmazione pro-fessionale collegati al piano agricolo-alimen-tare. Dobbiamo domaiIlldaTd cosa pensa ilGoverno nel -suo complesso, cosa pensa il Mi-nistero dell'agricoltura e quali sono i rappor-ti del Ministero del lavoro con il Ministerodell'agricoltura e insieme i rapporti di questidue Ministeri con le regioni nell'affrontarequesto problema che deve avere senz'altrouna articolazione regionale, ma che deve pu-re essere visto in un quadro di carattere na-zionale.

Su questa questione come lei sa, onore-vole MinilStro, abbiamo presentato qui unainterpel,lanza e in occasione della sua discus-sione affronteremo questo problema in mododettagliato; in quella sede avremo modo diillustrare la portata e la serietà del convegnonazionale organizzato dalla costituente con-tadina a Taccona di Irsina.

La seconda proposta concerne la definizio-ne di una normativa che regol'i i rapporti tra

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regioni, loro strutture pubbliche ed impren-ditori che, a nostro avviso, può !incoraggiaTequesti a far ricorso ai contratti di formazio-ne e dare alle stesse regioni punti più certie concreti per impostare i loro programmi.In sostanza riteniamo che spetti in primoluogo al Governo operare per impostare lelinee di un piano nazionale di orientamento eformazione profess'ionale se si vuole che ef-fettivamente la legge 285, come ella onorevo-le Ministro ha affermato ancora qualche gior-no fa alla Camera dei deputati, assolva allafunzione di legge-ponte, una legge cioè cheoperi in direzione di programmi nazionali eregionali di sviluppo, di una nuova politicaeconomica. Ci sembra che in questa direzio-ne spinga lo stess.o documento delle regioniapprovato il 26 settembre scorso e in modoparticolare l'accordo fra i partiti costituzio-nali quando esso affronta le questioni del-

l' occupazrone e del Mezzogiorno.Signor Presidente, signor Ministro, onore-

voli colleghi, il nostro Gruppo segue moltoda vicino la applicazione della legge di preav-viamento. Lo facciamo con incontri nelle va-rie regioni e lo vogHamo fare con verifichefrequenti in sede parlamentare attraversointerpellanze e interrogazioni che abbiamogià pI1esentato. Come per gli raltri Gruppi par-lamentari democratici, così anche per il no-stro è forte la coscienza della complessitàe della portata economica, politica e demo-cratica della disoccupazione giovanile. Siamochiamati ad operare bene ed anche per que-sto è utile e necessario scambiarsi ed utilizza-re tutte le esperienze, formulare suggerimen-ti e proposte derivanti appunto da questeesperienze sia positive che negative. Questoè il senso generale di questo nostro 'inter-vento che vale anche come dichiarazione divoto favorevole al disegno di legge in di-scussione.

P RES I D E N T E . ~ iscritto a parla-re il senatore Manno. Ne ha facoltà.

M A N N O. Signor Presidente, signor Mi-nistro, onorevoli colleghi, pronuncerò brevinote di commento al provvedimento al no-stro esame. La legge sull' occupazione giova-

nile n. 285 aveva fatto sorgere, giustamente,moltissime speranze tra le quali rimarche-vole, negli ambienti governativi, quella chefaceva ritenere potesse esservi un certo re-spiro per esaminare e risolvere, con una cer-ta logica e con un certo profitto, il proble-ma dei giovani. Aveva anche fatto sorgere trai giovani una speranza poichè essi erano imaggiori beneficiari di quella legge e cometali iSlperavano .(e 'sperano ancora) che es.sasi realizzasse pienamente.

In effetti è accaduto che la legge ha porta-to 'in superficie carenze dolorose e difficil-mente sanabili in breve tempo. È veramen-te strano ritenere che solo con programmidi approfondimento dei rapporti tra le re-gioni e lo Stato o di reperimenti di posti dinatura particolare, sia pure in numero mag-giore di quanto non sia stato messo a dispo-sizione dal provvedimento precedente, sipossa risQlvere con la legge n. 285 .il proble-ma della disoccupazione.

Purtroppo, è balzato evidente il divariotra Sud e Centro-Nord. Si tratta di un diva-rio che si trascina da molto tempo, che ipartiti di maggioranza relaViva o di maggio-ranza dicono di portare ad esame come fat-to di centralità. Allo stato attuale, però, nonsi intravvede una soluzione.

Vi faccio grazia dei dati che conoscete co-me e meglio di me e che stabiliscono la rea-le differenza tra il Centro-Sud ed il Nord: èil Mezzogiorno che va maggiormente alla ri-cerca di una sua conocazione nella politicaeconomica. Il collega comunista ha citato ifatti di Napoli che sono in realtà i più rile-vanti di quanto detto. È la più grande azien-da esistente oggi nell'ambito del comprenso-rio napoletano che viene messa in difficoltà.Ma non è solo l'Italsider di Bagnoli ad esseremessa in difficoltà; lo sono anche altre gran-di aziende napoletane, come la Montedison,l'Alfasud. Tutto il gruppo meridionale del-l'Italsider si trova ÌJn difficoltà. Anche a Ta-ranto, la seconda campana di quel taleAfo 5, tI più grande che abbiamo in Italia,è scoppiata in questi ultimi giorni, con con-seguente abbassamento della produzione.

Queste condizioni di divario Sud-C entro-Nord SOIIlOstate messe in eViLdenzaÌillmanJie-

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ra crudele. Il gran numero di dilsoccupatidel Sud (che tra l'altro già si conosceva pri-ma delle liste) ha avuto come riscontro unaofferta nulla di posti di lavoro in conseguen-za deLla 285; nel Centro-Nord si è riscontratoun minor numero di disoccupati, con una lie-ve offerta di posti. Queste carenze hannomesso in disagio il Governo ed hanno ridot-to le speranze dei giovani.

Il Governo cerca di porre un certo riparocon questo provvedimento, ma la dimostra-iione negativa (è spiacevole dido) è statadata: la sovvenzione salariale come strumen-to di creazione di posti di lavoro non è vali-da, anzi, all'opposto, ha chiuso le aziendele quaH temono di immettere nel loro appa-rato operativo operai che non sanno ciò chedevono fare, non sono a tempo pieno, nonsono governabili, sono tutelati 'in una parti-colare maniera e quindi potrebbero arreca-re loro un disturbo. Allora da ciò la decisioneche bisogna cercare di far fronte in altromodo alle necessità e perciò si è scopertoohe la ,legge 285 amzitutto, aveva meSiSOdaparte una certa categorila di citté\ldiJni,temen-do una possibile frode a causa della i.nsuffi-dente possibdlità di controllo su finzioni 00Ill-trattué\lli; socomdo, aveva fidato troppo suuna confortante risposta delle aziende gran-di all'afflusso giovanile e quiJndi la questÌio-ne non poteVla essere avvié\lta a una risolu-zione accettabile, se non corretta.

In effetti è necessario ricorrere proprio aquegli umili cittadini i quali nelle aziende ar-tigianal'i e in quelle agricole, pur avendo bi-sogno di un piccolo numero di persone, po-tranno dare un rilevante contributo risolu-tivo al problema, anche perchè queste azien-de con piccolo gruppo di dipendenti si tro-vano principalmente nel Sud ed è nel Sudche si avverte una maggiore necessità e unamaggiore ricerca di posti di lavoro.

È doveroso però, a mio giudizio, rilevareche questo provvedimento non potrà esserel'ultimo: ce ne dovranno essere altri a cor-rezione della ,legge 285. Qualcuno li ha ci-tati; io non lo faccio perchè ritengo che que-sti provvedimenti debbano essere affrontatinelle sedi appos'ite. L'importante è aver cen-trato o centrare il problema e riconoscere la

necessità di modifiche aggiunti'Ve; l'esperien-za, lungo il corso dell'applicazione, ci sugge-rirà quali debbano essere le vie da seguire.Però è doveroso dire che, se vi saranno prov-vedimenti di analoga natura, che cioè riten-tino la via della sovvenzione salariale, essinon risolveranno la quesfione nè la riporte-ranno in termini accettabili.

La via è un'altra ed anche se, talvolta, èdoloroso Msogna affrontada. Attraverso lostudio dei problemi si può superare la diffi-coltà di avere un salto maggiore di qualità.Indubbiamente potremmo discutere comesfruttare meglio l'orario di lavoro e consta-tare che esso è superiore a quello accettabileper impedire sfruttamento e stress umano;quindi l'orario di lavoro potrebbe essere mo-dificato eridotto, comunque meglio struttu-rato, nelle grosse aziende,1ntervenendo suiturni di lavoro che talvolta sono complica-tissim'i.

Potrebbero essere studiate meglio le con-oesSiioni delle ferie che in Italia vengono con-centrate, su spinta delle aziende, in uno odue mesi con chiiUlsura globale, e conseguen-te non apporto favorevole all'aumento deiposti di ,lavoro. Potrebbe anche essere eser-citata una maggiore pressione per impedireche sia prestato lavoro straordinario in for-ma costante; infine ~ e questo dovrebbe es-sere compito del Governo ed in particolaredel Ministro del laiVoro ~ potrebbe studiar-si qua;lohe é\lCcOIrgimentoper attuare un pre-pensionamento, o anticipaiione della pen-sione.

L'ultima legge, quella che abbiamo appro-vato sulla parità tra uomo e donna, ha por-tato la pensionabilità della donna in avanti;oggi sarebbe il caso di vedere se non sia uti-le, per dare posto ai girovani, pervenire pertutt'i e due, uomo e donna, a un prepensio-namento in condizioni particolari perchèquesto potrebbe dare la possibilità di sfrut-tare il cosiddetto turnover in maniera moltopiù adeguata di quel che in effettd non si £ac..cia ora.

Al di sopra di tutto' deve, però, esserc'i unapolitica economica la quale naturalmentenon perda mai di vista la funzione a1la qua-le essa deve dare supporto. In Italia abbia-

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ma assistito per lungo tempo al fatto che,nonostante la cosiddetta centralità del Mez-zogiorno, c'è una trascuratezza nei confrontidella posizione geografica dell'I tal'ia, che èmediterranea. Si insiste, anche oltre quelloche sarebbe necessario, in una politica eco-nomica di natura continentale.

Dobbiamo consentire la politica continen-tale, ma questa non deve assorbire completa-mente ed annullare le possibilità dell'Italianel Mediterraneo, perchè la parte italianache ha maggiore bisogno è quella del Sud,proprio quella che è più protesa nel Medi-terraneo.

Ed allora ben venga il provvedimento go-vernatitvo; ben venga perchè oltrettutto dàfiducia ad una certa categoria di cittadiniche, bene o male, era stata scartata come ele-mento di fiduc'ia; ben venga perchè tieneconto principalmente dell'opinione dei giova-ni, a,i quaM il Governo deve prestare partico-lar,e attenzione.

Per tali motivi il nostro Gruppo dà la suaapprovazione a questo provvedimento, spe-rando che esso possa sorfire un effetto bene-fico superiore a quello che in apparenza siintravede.

P RES I D E N T E. E: iscritto a par-}are .il senatore Ferrailiasco. Ne ha facoltà.

* FER R A L A S C O. Signor Presidente,onorevole Ministro, onorevoli colleghi, quan-do la Commissione lavoro ,del Senato pre-sentò il teSlto del disegno di legge che poidivenne la legge n. 285 e quando dl testo VIen-ne licenzi'ato dall'Aula per essere trasfor-mato in legge senza varianti dall'altro ramodel Pa'I11amento, 'noi fummo (e lo siamo an-cora oggi), perfettamente consci che non sipoteva affrontare e trisolvere dI problemadell' occupazione giovanile, come del restoha ricordato nella sua relazione H collegaManente COffiunalle, .semplicemente con unprovvedimento di (}regge,qualunque esso fos-se, e nella fattispecie, con il provvedimentoche è st'MO poi varato.

Tutti i commissar] che più alacrementeSiisonlO occupati del problema da cinque an-ni a questa parte, per arrivare poi al:la defi-

nitiva stesura del 'progetto di legge, avevanola consapevolezza della gravHà dell fenome-no, della impossibilità di risoJveI11o sempli>-cemente in via legislativa.

Il merito che va attvibuito a questa leggeè il fatto stesso di esser nata, cioè di esse-re diventata provvedimento; di aver portatòa1l'attenzione del paese il fìenomeno delladisoccupazione giovanile, iceberg emergenteche, giorno per giorno, dimostra setIlQJre dipiù la sua entJità.

Ebbene, poichè oggi, graziea1l'iscrizionenelle liste speciali, abbiamo fina;lmen:te deidati attendibiU sulla gravità del fenomeno,vileI1e dimostrato che il provvedimento ave-va un aspetto positivo per il fatto stessoche nasceva. Infatti adesso abbiamo una vi-sione più esatta del fenomeno di quella cheavevamo precedentemente, basata sui diver-si censimenti, le varie statistiche, le cifrefornite sia dal Mirustero del ,lavoro, sia daaltl1i centri, per la notoria inadeguatezza delsistema italiano di r11evazione dei dati.

Oggi, per lo meno, sappiamo con preci-sione qual è il numero dei giovani che inquesto momento chiedono di essere occu~pati iSiCrivendosi nelle :Ilistespeciali. Tali da-ti hanno confermato le nostre previlsioni;hanno confermato eioè ,la graV1ità del feno-meno e la sua clistribuzione geografica; han-no confermato inoltre la qualdtà deJla di-soccupazione giovanille per quaDlto si rife-risce al titolo di studio 'Superiore posseduto.Infatti stando aJle cifre dndicate nella rela-zione, il 57 per cento su circa 650.000 iscrittinelle Jiste speciali ha un titolo di studio su-periore. ,Pertanto, quando andiamo a vede-re le occupazioni alle quali questi giovanichiedono di essere avviati, non dobbiamostupirei se, essendo fornÌ/ti di un titolo distudio, se essendo un {( prodotto finito» ~

mi sousa eon .i giovani per questa espressio.-ne ~ di questo particolare tipo, chiedono.un impiego nel quale operare e dal qualetrarre ill loro reddito. Non c'è da stupirsi diquesto; caso mai c'è da prendere atto an-cora una volta dell'inadeguatezza della scuo-la italiana che non si è saputa legare al mo.n~do del lavoro, al mondo reale, che ha pro-dotto questi ~ovani ~ ripeto: mi .scuso per

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le espressioni piuttostO' crude ~ che sonostati alienati dalla realtà attuale e sOpirat-tutto dal sistema produttivo.

Ora ci troviamo di fronte a dei dati difatta e su di essi dobbiamO' operare. Comedicevo prima, la Commissione e nel suo com-plesso l'Aula erano ben cO'nsce non soltantode1la impossibiLità di risolvere il problemaper legge ma anche di addentrarsi in un ter-reno in larga parte sconosciuto. Con tuttaara nOSltra buona volontà, i punti di riferi-mento erano piuttosto vaghi; avevamo biso-gnO' tutti di chiarire maggiormente le nostreidee sul problema per vederne le sO'luzioni.NO'nstupisce aLlora ~ pal'lo a nO'medel miO'Gruppo ~ che si ISiapresentato a distanzadi così poco tempo. un nuovo provvedimen-to che ritocca il precedente. Crediamo anziche sarà necessario, proprio per PO'ter at-tuare in termini reali la vO'IO'ntà di affrO'n-tare il problema stando con i piedi per ter-l'~, seguire il fenomeno e la sua evoluzi'OiIle,cioè presentare ulteriori emendamenti allalegge stes:sa e procedere ad ulteriO'ri cam-biamenti di indirizzo. Importante è che visdra la volontà di risolVlere il problema perquanto oggi è possibille; se poi si dovrannoadeguare gli strumenJti volta per volta, credoche potremo discutere su di essi ma il prin-dpio che la legge debba essere continuamen-te rivista lion ci spaventa pmprLo perchè cor-risponde all'esig;enza ohe, quando si affrontaun problema di questo -tipo con lo scarsobagaglio di cognizioni con cui lo stiamo af-frontando noi, è necessario addivenire a suc-cessive correzioni.

Per quel che dguarda i settori di inter-vento, ho seguito con la mas'sima amtenzionei discorsi dei coHeghi ZÌJCcar,die Manna eho notato qualrche differenza di indirizzo,non molto grave peraltro, e soprattuttO' unparticolare: tanto il collega Ziccardi, perlo meno neLla prima parte nel suo interVJen-to, quanto il collega Manna si sono soffer-mati soprattutto ad esaminare iil mondo del-la produzione industriale, cioè la possibilitàdi inseI1ire i giovani nella produzione indu-stdale. Da qui derivano delle conseguenze,che sono state molto bene illustrate, sopTat-tutto dal coLlega Ziccardi, sia per quanto

riguarda la formazione e qualiIficazione pro-fessionale e le necessità della programIna-zione ;in questo settore, sia per quanto ri-guarda la necessiÌftà di inserire il tutto nel-l'ambito di una programmazione che per noiresta soprattutto a livebIo regionale, nel-l'ambito della riforma della legge-quadrodel collocamento e della legge-quadro su--la formazione professionale.

Sono dei punti importanti, che servonoe serviranno a dare al settore p'roduttivoindustriale una maggiore pos1sibilità di rin-novamento, di itnserime:nto delle giovani le-ve in condizioni migliori anche per quantoriguarda la produzione.

Concordiamo pertanto sul principio cheoccorre al più presto muoversi in questadirezione per migliorare la formazione pro-fessionale, per sveltire le procedure, per le-garle ad una programmazione razionale subase territoriale e settoriale. Devo però an-che dirre che alcune note riecheggiate nelleparole del collega Manno e che SIi sentonoserpeggiare qui e là ci lasciano piuttostoperplessi per questo motivo; si fa ad un oertopunto questo ragionamento, in perfetta buo-na fede: estste una base del reddito salarialeindustriale; tale base sia divisa meglio traoocupati e disO'ccupati, si riduca.no le ore la-vorative, si a.umenti il prepensionamento, sidia in queSito mO'do la possibilità di inseri-mento dei gioV1a11!Ì..Oredo poco a questa pos-,sihilità in termini di massa; credo poco al-la possibilità di inserire, in una produzioneindustriale che oltretutto si va ristrutturan-do, riconvertendo e che tende alla massimaproduttività, secondo la logica attuale delmerca.to, nuove leve. Ritengo che sia moltodifficile poter introdurre una mas<sa di gio-vani, al1Jchese si rivedono i turnover, anchese si rivedono le ferie e il prepensionamen-to. A tal p.roposito non ,possiamo non tenerconto del fatto che l'età del pensionamentoin Italia è oggi fa più bassa fra i paesi in.-dustrializzati; e abbiamO' sentito l'altro gior-no la proposta degli Stati Uniti d'Americadi portare addidttura l'età di pensionamen-to dagli attuali 65 anni ai 70 anni per uti-lizzare al massima le capacità che nasconodalJl'esperienza e che non sono certo da sot-

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Senato della Repubblica ~ 8229 ~ VII Legislatura

25 OTTOBRE 1977190a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

tovalutare. Sapp~amo anche quale effetto di-sastroso abbia ,avuto non soltanta dal pun-to di vista finanziario ma anche dal puntodi vista del funzianamento stesso della pub-blica amministrazione la famosa regge nu-mero 336 nata per essere una piccola aper-tura, e diventalta poi una Jarrga breccia. Sattatal1e punta di viSita perciò di'rei che ~ e la

ricorderema quando verrà in discussione lainterpellanza che anche nai come i colleghicamunisti abbiama presentato ~ nan mal-

ta si patrà fare.Ecco a1lara che nasce il problema sul co-

me e dave collocare i giovani vista che ilsettore industriaile, nel particolare momenta,ma oredo con prospettive a lungo termine,non patrà, a nostro parere, con tutti i mi-glioramenti necessari che si devono e si pos-sono fare, assorbire una grande massa digiovani disoccupati. Seconda noi invece lasoluzione sta nell'avviare li giovani ad un cer-t0 grado di impren:ditorialità, e dirò subito<che il pr'Ovvedimento può servire a qUJestascopo, attraverso l'artigianata. Però bisognasoprattutto orientare i giovani versa l'agri-coltura Ce quest'O è uno dei punti di meritadel Senato della Repubblica che ha intradat-to questo setJtor-e che mancava completamen-te nella prima proposta di legge gaverna.tiva)e verso i servizi socialmente utili; ,anzi sevagliama effettivamente eSiSereoon noi stessisinoeri dabbiamo dire che la VIera passibi-lità di: occupazione dei giavani in massa esi-ste soltanto nel settore dei servizi !Socialmen-Ite utili, in quella che viene de£inita settareterzirurio, che fino ad oggi è stato utHizzatosemplicemente per farnilre in gran parte unamassa ,di stipendi senza una oontropartitai11lavoro can la conseguenza che oggi è, perl'apirnone pubblica, un settore screditato.Invece è praprJa attraverso il seMore terzia-ria ma intesa come settore riqualificato, unsettare terziario dei lservizi socialmente at,i-H, che può essere affrontata e avviata a so-luzione la massa della disoccupazione gio-vanile.

Ciò signifka anche Cpoichè è evidente chenon si può risolvere la questione stampan-do maneta ovverassia portanda a llivelli ec-cezianali l'inflazione) ridistribuire il reddita

(ma non ridistribui-re la massa salariale cosìcome da più parti viene richiesto, 'Operandoiln mO'do che i disaccupati soddisfina ,le la-ra aspirazioni ponendos,i contro gli ODCU-pati nelle fabbriche, perchè è qu:esto che sisottintende -con questa linea di te.ndenza)assorbenda per fasce orizzontali dalle fascepiù alte 'Onde mettere in grado, secondo JeposS1Ìbilità di ognuno, lo Stata di fornireservizi socialmente utili creanda una realeoccupazione.

Questo è il nodo centrale che sarà difronte ,al paese rei prossimi anni se effetti-vamente vagUamO' affrarnare e Il1isO'lvereconequità e con possibilità di saluZJÌone ill pro-hlema della disoccupazione giO'vanile. Se nonsi ha la possib~lità di ;capire questo e se nansi ha il coraggio di dido all'esterno nOlinonfaremo un servizia utHe al paese. Ecco peT-

chè, onorevole Ministro, capisco la sua ten-denza Cdel resto nalturale, lei guida iJ. Mini-stero del ~avaro) a concentrare l'attenzionesulla qualificazione 'Professionale, sul'le pO's-sibilità di occupazione nel settore industriale,ma il Isettare produttiva può essere raffor-zato fina ,ad un certa punto, il settore pro-duttivo non può essere raff'Orzata abolendala tecnolagia moderna che riduce continua-mente le possibi'Lità di impiega; il settoreproduttivo non può neanche essere raffor-zata producenda dei beni che d;lmercato nonpuò assorbire. Il settore praduttivo indu-striale può fare fino ad un Icerto punto. Laverità è che la Itorta genemle del reddita na-zianale deve essere divisa in modo diversa,fornenda 'a tutti i cittadini dei serv:izi sa-ciali che sano praticamente una parte del-la stipendio e deil salariO', parte non compri-mibile e nan deperibHe per effetto inflazia-nistico. Solo operando in questa !Senso, Ise-c'Onda noi, si potrà avviare la soluzione delproblema.

Si deve 'aver il coraggiO' di dire che il set-tore !terziaria nan è sempre un sett'Ore pa-rassitario o, meglio ancora, che l'attuale set-t'Ore terziar,ia paraJssÌJtariO', che peraJtro ave-va la funziane di tirare l'.indrustria anche at-traversa l'inflaziane e di alimentaTe il con-sumismo, deV'eessere trasfarmato in settarecapace di O'ffrire Iservizi socialmente utili,

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VII Legislatura$'?Ilalo ddll~ R~pubblica ~ 8230 ~

25 OTTOBRE 1977190a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

basandosi sulla solidarietà nazionale e sullareaJ1izzazione di fasce di reddito orizzontali(e speriamo di avere un fisco che funzionieffettivamente) per redistribuire la ricchezzaanche a favoTe dei giovani. Se non r.iuscire-ma a portare avanti questo tipo di 'Soluzio~ni, credo che diffilcihnente potremo fare qual-cosa di ooncreto per i giovani. Ma ripren-deremo l'aIl'gomento quando discuteremo sul-la base dei dati che ci perverranno.

Per quanto :r.iguarda più strettamente ilprovvedimento al nostro esame, ho dettoprima che non siamo contrari alla sua esten-sione all'artig~anato ed aUa piccola aziendacontadina. Tutt'altro, riteniamo che questisiano settori che vanno sostenUJti e nei. qua-li vi è effettivamente possibilità di operare,anche se naturalmente non si avrà un'assun-zione massiccia. Pertanto questi settori de-vono poter beneficiare della legge.

Ho parlato prima di possibilità imprendi-toriaLi perchè è evidente che intervenendoin questo campo il giovane che torna nuo-vamente atll'azienda contladina o alla bottegaartigiana finisce per acquistare, in questomodo, delle possibilità imprenditoriaLi cheoggi, attraverso la scuola a:Iienante, ha per-duto. Con questo mezzo si parlJrà eviltalre ilfenomeno del1:a mancanza di specialisti incer,te attività mentre esilstono i disoccupati,fenomeno determinato dalle strutture esi-stenti nel nosltro sÌJs;lJemadi J,nsegnamentoe nel sistema di crescita di tipo capitalistache ha privilegiato il consumo e la scuolacome enHtà di parcheggio.

Noi siamo conVlÌnti, ripeto, che in questidue settori si po5S1a fare questo ed anchedi più. Pensiamo anche che sia giusto legare,in questi due campi, alla nominaltività dellachiamata la possibilità di intervento perchèa livello di azienda artigianooe e di pi:ocolaaz:iJenda contadina i,l rapporto di fiducia trail' datare di lavoro ed il lavoratore dipenden-te deve essere assoluto. In questo caso ca-de la remora, che invece è necessaria, a no-stro parere, per la grossa industria, dellachiamata numerica a1rtlmverso la lista di 001-Jocamento.

Quindi ,si,amo d'accordo sui due princìpi.Devo dire però che in Commissione abbiamo

avuto delle perplessità che ci hanno por-tato ad astenerci dalla votazione riservailld'OCila facoltà di decisione in Aula. Queste no-stre perplessità nascevano da una constata-Ù)I!'C e cioè che, così come era formulato, ilprovvedimento .di legge, che non spedfi.cavaillsettore dell'lintervlento, si prestava aNa pos-sibilità di una iillterpretazione piuttosto lar-ga, tenuta conta anche del fatto che le azien-de can meno di tre dipendenti, grazie alleprovvidenze :previste dalla 'tegge, dive.ntava-no creditrici dell'lNPS anzi.chè debitrici, conuna riduzione del carico contributivo, comeavviene nelle grosse aziende. Pertanto si pote-va in Ipratica arrivare ad avere dei quattrinidall'.INPS anzichè dame di meno. Se non sispecificava il settore d'intervento, a nostroparere c'era la pos:sibilHtà di allargare le ma-glie in modo tale che attraverso questa 'leggepoteva passare una marea di contmtti fitti.zi che avrebbero permesso a molte persone,senza creare un posto di lavoro in più,di beneficiare della legge stessa. Saremmocioè tornati a un carattere assistenziale dellalegge, a un carattere dispers.ivo, oosa ohe ab-bJ:amovoluto evitare in Commissione e che cie stata chiestla giustamente da parte del pCl1esee dene organizzazioni sindacali. Ecco peI"chèabbiamo tenuto a puntualizzare che per noiil provvedimento andava corretto e abbia-IYtOdetto che, così come è iUlSCitOdaLla .com-missione ~ e su questo lpunto ci siamo alste-[l'lIti ~ non dava opportune garanzie che, al-

l'atto pratico, nan determinasse il formarsidi una marea di contratti fittizi che abbat-tendO'si sulla legge stessa poteva disperdernei pochi mezzi dispondbiH.

Le nOSitre riserve avrebbero probabilmen-te portato a .un voto contra,rio da partie no-stra se si fosse rimasti alla stesura origina-ria. Dobbiamo dare atto al relatore di esser-si 'Occupato attivamente della questione fa-cendosi carico di questi dubbi ohe del restonon erano solo nostvi, come è stata detto,ma che noi avevamo eon maggior forza pro-spettato all'attenzione de1:la Cammissione,ap1'Jrontanck) un emendamento che abbiamofirmato noi stessi a nome del Partito sociali-sta e che, a nostro avviso, non presenta ca-ratter:ls'tilche negat~ve perchè ,in es,s'o sono in-

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Senato della Repubblica ~ 8231 ~ VII Legislatura

190a SEDUTA ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO 25 .oTTOBRE 1977

dividuati elsattamen:te i ,settori di intervento,quello dell'artigianato e dell'azienda conta-dina con meno di 'sei dipendenti, escludendotutte Le altre categorie di cui all'articolo 11della legge 19 aprile 1949 e limitando i bene-fici della legge alle categoI1ie di cui al punto6 del terzo comma.

Un altro IPunto ;positivo che fa sì che nonsi abbiano oontratti fittizi è quello che preve-de l'obbligo alla Sltipulazione di un oontrattoe al suo deposito presso l'ufficio di colloca.mento. In questo modo avremo per lo menoun det:errente nei confronti di coloro chevolessero, malgrado tutto, stipulare patti fit-tizi per ricavare da questa legge una utilitàche non compete 10rTOin quanto non creereb-bero nessun posto di lavoro. Da questo pun-to di vista c'è da aggiungere che, avendo vo-luto esentare dal pagamento dell'imposta dibollo questo contratto, mentre in condizioninormali questa imposta avrebbe dovuto eSlse-r~ pagata, credo che i pres-entatori dellaproposta, in Iprimo 1uogo il mlatore, abbia-no fatto opera buona ed abbiano contribuitoa puntualizzare meglio la volontà del Parla-mento, condivisa dal Governo, che è qUellla 'di creare effettivamente nuovi posti di lavo-ro nell'ambito dell'artigianato e delraziendacontadina, senza favorire fughe di capÌJtali,senza favorire assistenzialiJsmi e senza favori-re patti fittizi che porterebbero a una dege-nerazione della legge.

Siamo Lieti quindi di sciogliere .ogni riser-va da parte del Gruppo sodaLis,ta. Del restoabbiamo sottoscritto l'emendamento propo-sto e quindi siamo lieti ~ e questa mia di.chia,razione vale anche come dichiarazione divoto ~ di votare a favore della legge. (Ap-plausi dalla sinistra).

P RES I D E N T E. Dichiaro chiusala discusSlÌ'One generale.

Ha facoltà di parlare il relatore.

M A N E N T E C Q M U N A L E, rela-tore. Signor 'Presidente, onorevole Ministro,onorevoli colleghi, desidero esprimere il piùvivo ringraziamento ai senatori t1ntervenutiche hanno arricchito di contenuti il dibat-tito sul disegno di legge al nostro esame

che ha 'Sollecitato il :più vivo iÌinteresse daparte dei vari Gruppi politici.

È chiaro che la modifica ha voluto rispon-dere a sollecitazioni che sono venute datImondo del lavoro e ha voluto significare unapronta e adegUalta risposta per determinarenuove e maggiori oocasioni di lavoro per igiovani. Si è voluta cioè creare ogni ulte-rJo!l:'epossibilità diretta ad ampliare la sferadi applicazione del provvedimento, a solle-citare e a stimolare ogni incentivo per daremaggiore occupazione.

È da osservare in relazione a.lle critichemosse alla legge n. 285 che il problema del-J',occupaznone giovani!le assume aspetti sem-pre più preoccupalIlti e diffidId da gestirecon 'strumenti di interveI1lto tradizionali.Non si tratta di problema di rapida solu-zione, ma che si maDlnesta sempre più com-plesso per effetto della dominante presenzadi diplomati e di laureati e della fortissimaconcentrazione di essi nel Mezzogiorno. Lospazio di manovra è quindi mimlimo, ma oc-corre che tutti coloro che ne sono in condi-zione operino in tal senso.

Non va trascurato, carne è detto nella re-~azione alla legge n. 285 e come è stato 1l'1-badito nella relazione al provvedimentoodierno, che la legge sull'occupazione giova-nile costituisce una disposizione di emergen-za, un provvedimento :che ha senso s010 sesi preparano gli strumenti per una ripresadella occupazione, dato che và è il pericolodi non trovare più posto per i giovani inuna realtà economica che rende precaria, an-che la conservazione dei posti esistenti. D'al-tra parte gli eleme11Jti di novità offerti dallalegge 285 (liste speciali, contratti di lavoroe di formazione ;profes,sionaLe, cooperazione,agricoltura, commercio, artigianato ed indu-stria) sono elementi apprezzabili per i finitemporanei, straordinari e 'Congiunturali enon vanno disattesi in vista di quanto potràfarsi dopo gli incontri bilaterali tra Ì/I Go-verno, gli imprenditori, d 'Sindacati e le re-gioni. Può dirsi che calare in una realtàcome quelIa che vive il paese un provvedi-mento Jegislativo come questo è stato unatto di coraggio compiuto dal Governo confassenso del PalTlamenrto. Perciò questo prov-

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VII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 8232 ~

25 OTTOBRE 1977190a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

vedimenta va sostenuto e gestita al fine dioffrire lavoro ai giovani. Esso andrà anchemigliarato e modificato però, quando si sa-ranna verificate le lcondiziani relative. Sitratta di una deLle poche leggi che sembrarispettare i t,empi previsti sia nella formu~lazione che nella emanazione e che a pocopiù di 4 mes1 da/Ua 'sua entrata in vigoreconsenlte di fare un bilancio prezioso dell'of-ferta di lavoro giovanile, cioè di una parteimportante del mercato del lavoro del paese.

A tanto si deve aggiungere che la pro-grammazione della fo:rma,zione professionaleè Ulla novità pcilitica e sociale da sottoLinearein positivo. Che la legge ponga problemi nuo-vi costitui'sce la prova della sua validità esi deve rifLettere sugli obiettivi da persegui-re senza indulgere a CJ:1~tichenon costruttivee prive di proposte concrete e positive. Lalegge sarà qualificante 'per le forze politicheche la sostengono nella stessa misura dellosforzo unitario che vede partecipi e prota-gonisti quanti sono interessati a dare un mi-gliore e più progredito ,assetto sociale alnostro paese. (Applausi dal centro).

P RES I D E N T E. Ha facoltà di par-Ilare iJ Ministro del lavoro e della previ-denza sociale.

A N S E L M I T I N A, ministro dellavoro e della previdenza sociale. OnorevolePresidente, onorevoli senatod, desidero an~ch'io ringraziare Vli'Vamentenon solo il rela~tore per l'ottimo lavoro svolto, ma anchegli onorevoli senatori che sono intervenutinel dibattito, per l'analisi svolta, per le in-dicazioni che hanno offerto al di là dellastessa materia del decreto che stiamo esa-minando, runa:li<sied indiJCazi'Oni ,stiLle pro-spettive di lavoro che si 8QJrono proprio dal-.l'aver fotografato e messo ;in evidenza intutta ,la sua crudezza, ma anche in Itutta lasua verità, il problema dell'occupazione gio-vanile. Emerge con particolare evidenza lanecessità che si esamini in termini nuaviil problema del mercato del lavoro (uso unabrutta espressione che però è corrente nellinguaggio); necessità cioè di affrontare amonte con una diversa politica scolastica e

un diverso orientamento e addestramentoprofessionale (in altro paesi la formazioneprofessionalie è lo strumento fondamentalecan il qua1e si affrontano i problemi delladisoccupazione giovanile) i prohlemi dellamobilità e del collocamento.

Concordo oon quanti hanno qui detto cheda questo problema dobbiamo partire perrivedere un insieme di politiche che, tenen-do conto di competenze oggi diversamentedistdbuite tra le amministrazioni centrali ele ,regioni, tuttavia siano capaci di stabilirecollegamenti, con una politica della forma-zione professionale sempre più coordinataalla mobHi!tà e al collocamento nell'ambitodi un piano non solo nazionale ma ancheeuropeo.

Se 'Oggi quindi ,l'esame è limitato al prov-vedimento, noi sa]JIPiamo che dalla legge 285emergono una serie di problemi, ai qualidobbiamo dare una soluzione che sia atten-ta aJle nU10verealtà del mercato del Lavoro.

La disoocupazione giovanile è in parte ilrisultato negativo di politiche che per 'tem-po no01 hanno aggredito alcuni problemi.Credo che se la legge 285 servisse anche s'OI1Oin parte ad ottenere .il risultato di una 'Oc-cupazione sia pure ,temporanea e limitatadei giovani, che oon fiducia si sono iscrittineLle lliste speciali, ed a caJffibiare, anche seprovv1soriamente, attraverso Iii contratto diformazione, la qualità deLla dj,soccupazàanegiOlVanile, avremmo in pa:r.te risolta un pro-blema che, se rimanesse negli stessi termininei quali è stato fotografato dalla Jegge, nondarebbe ai gi10vani pOS'SlÌibilm:àdi rapida esoddisfacente occupazione, neIl1lTIOOOnel mo-mento in cui l'apparato produttivo consenti-rà una occupazio!1W aggiuntiva a quella at-tuale. Ecco perchè la legge costituisce unostrl11TIento che non può restare inutiliizzato.Dico questo soprattutto al mondo plrOdutti-VIO,perchè se è vero, carne è stato detto insede uf:fi~ciale, che il patenziaLe di occupa-zione già esistente nel paese nei settori del-l'agricoltura, del commercio, dell'artigianato,dell'industria è intorno ai 400.000 posti, suquesto dato va operata un'azione di salda-tura fra la domanda e l'offerta di ~avora,saldatura che non c'è ma che la legge deve

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Senato della Repubblica ~ 823j ~ vn Legislatura

190a SEDUTA ASSEMBLEA~ RESOCONTO STENOGRAFICO 25 OTTOBRE 1977

tentare di avviare per non lasciare che acausa di questa frattura il problema dellaoccupazione giovanile iI"imanga in tutta la suadrammaticità e in tutte le sue conseguenze,oltre che economiche, anche sociali e poli-tiche.

L'esame che qui stiamo faJOendo è ristret-to al decreto-Iegge adottato da! Governo permodificare la legge dellO giugno 1977, a,lfine di dilatarne il campo di applicazionee rendere quindi possibile anche alle aziendefino a 3 dipendenti di assumere i giovaniiscritti nelle Este speciali. Tale scelta, sullaqua:le tutte le forze politiohe si sono trovated'accordo, è stata 'del resto chiesta esplicita-mente dalle parti interessate, sia dai datoridi lavoro sia dai lavoratori.

Dalla pdma applicazione della legge 285è apparso infatti che J'esclusione delle pic-colissime aziende dal campo di applioazionedel,la legge avrebbe avuto riflessi negativispecialmente nel Sud, ave, come sappiamo,si è regi1strata una massa di ben 396.000iscritti neUe Jiste speciali, pari al 61,28 peraento deJ totale, e dove si avverte maggior- \mente la scarsità di occasioni di lavoro.

Con questa modifica il Parlamento inter-viene nuovamente al £ìine di facilitare l'uti-lizzazione di queLle misure di incentivazioneche rappresentano iper il paese nel prossi-mo triennia un impegno di carattere finan-ziario de1la dimensione di ben 1.060 miliar-di. Non possono esservi dubbi che un inse-rimento peiI"manente dei giovani nell'attivitàproduttiva potrà essere realiz2jato soltantoattravel'SO una rÌ(presa espansiva della no-stra economia: fl'isUiltato questo che sarà l'ef-fetto deUa convergenza di un complesso difattori quali la dpresa degli investimenti,la ristrutturazione e la iI"iconversione indu~stria,le, l'ulteriore riduzione del cO'sto delJavoro oonseguente all'aumento della pro-duttività, gli stessi provvedrlJmea:J.tipeT H Mez-zogiorno.

Si pone quindi con evidenza la necessdtàdi oompiere ogni possibile sforzo verso unaripresa economica che diviene ogni giornopiù urgente, e che bisogna indirizzare so-prattutto laddove con maggdore acutezza siavvertono gli effetti negativi della congiun-

tura. Il .declreto-Iegge sottoposto all'esamedel Senato trae spunto dalla oonsiderazionedelle modeste possibilità di lavoro che l'ap-parato industriale, sOiPrattutto del Mezzogior-no, è in grado di of:6rire alla massa dei gio-vani presentatdsi alle sezioni di col,locamento.

Le piocole aziende, quelle fino a tre di-pendenti, erano state escluse dal campo diapplicazione de1la legge in quanto si erafatto affidamento suLle iPoslsibilità 'di lavoroche si prevedeva fossero offerte dalle i.m~prese di maggiori dimensioni. Ma di frontewl numero dei giovani che hanno chiestodi essere occupati non si poteva non esplo-rare ogni residua possibilità di lavoro chepoteva essere offerta. A tal fine si è ritenutodi rimuovere ,la bimitazione operan'te neiconfronti delLe ,piccolissime aziende per ef~fetta delle norme contenute nell'articolo 6della Ilegge n. 285.

Stabilita tale .opportunità, non si è potu~to non tener canto della fa:coltà concessa,come è noto, a tali imprese dall'aiI"tioolo 11,terro comma, della legge 29 aprile 1949, nu-mero 264, di assumere direttamente lavora-tori non iSOJ:1ittinelle liste di coI.locamentocon il salo obbligo di dame comunicazionesuocessiva all'ufficio di coLlocamento. Si èpertanto [>revi'sto di ammettere le impresefino a tre dipendenti alla richiesta nomina-tiva, con quegli aggiustamenti, con quei per-fezionamenti che hanno permesso poi di fu-gare le pairtÌIColari apprensioni che il sena-\tore Ferralasco ha ripetutamente espresso.

Tale modifica ha comportato, secondo ilrelatore, l'opportunità di un ritocco ancheall'artliloolo 10 della 'begge n. 285 per elimi-nare ,alcuni dubbi circa le modalità di ero-gazione degli incentivi previsti dalla leggest.essa. Il probLema si era già !posto pelI' dcasi in cui l'entità .delle agevolazioni avessesuperato l'ammontare dei contributi dovutiall'INoPS e si fosse determinata, quindi, lanecessità di procedere alla oorresponsionedi somme a saldo del credito delle imprese.Era inten2'JiiOnedel Ministero del lavoro per-venire ad una soluzione in via amministra-tiva, mediante emanazione di apposita circo-lare; tuttavia, anche perchè tale questioneassume più ampia rilevanza per J'effetto del.

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Senato delta Repubblica ~ B234 ~ t'Il Legislaturct

25 OTTOBRE 1977190a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

J'aumento delle imprese di più modeste di~mensioni alle quali sono state estese le age-volazioni previste dalla legge, il Governo èfavarevole all'accaglimento deLla prQposta diemendamento presentata dalla Commissione.

La mQdifica appQrtata alla legge n. 285con il decreto-Legge in esame nan esaurisce,ovviamente, la gamma di possibili perfeziQ-namenti, come altri 'senatori hanna dichia~rato.

Da varie parti la legge è stata giudicatasuscettibile di ulteriori miglioramenti, tut~\taVlÌ.aè opportuna esercitare il massimo sfQr~zo per renderla operante così cam'è e veri~fiearne la validità alla Juce dei risultati chene scaturiranno dopo un prima peri oda diattuaziane.

Rdtengo che si debba porre particolare at-tenziane anche alle leggi emanare negli altripaesi della Comunità (entro dicembre si ter-rà a Parigi un incantra dei rappreseIJJtantidi tutti i paesi dell'OCSE prapria sud pro-blemi dell'occupaziane giovanile) e dovremaprestare attenziane agli strumenti che inaltri paesi sono stati predisposti ilIl rela-ziane a questa problema.

L'importanza di una più piena utilizzaziQ~ne delle pravvidenze ,previste dalla Jegge èstata dal Governo 'sottaIdneata anche di re~oente negli incantri che sa SQno avuti conle parti sociali. In quell'occasione è statoriCOlIlosciuto che se :la legge in questianenon crea posti di lavoro, è pur vero che es-sa ha nQtevoli pQtenzialità di favorire l'in-serimento dei giovani nel mondQ prQduttiva.

Allo stato, anche per l'incerta sÌituazioneeconomica, è difficile quantificare. Le poten~ziaH:tà occupazionali potrebbero essere esal~tate secondo gli imprenditori da a:lcUlIlemo-difiche della .legge proposte ooll'dncontrQ co-siddettQ pentagonale svoltosi pressa la Pre-sjdenza del Consiglio. Tuttavia, cOlme anchequi è statQ rilevata, vista che oggi le richie-ste e 1e offerte delle parti: socia.li non s'in-contrana, creda che davremo tutti .lasciareun tem.po umle di applicaziane alla leggeper vedere eventualmente se questQ incQn-tro può realizzarsi consensuaJmente e qualè rIavalutaziane che il ,Parlamento patirà da,rein riferimenta ai problemi ancara aperti.

Carne ho riferita nei giorni scarsi alla CQm~missiane lavoro della Camera, in attesa cheprendano conoretezza le offerte di lavorQ daparte delle aziende private, proporrò neiprassimi giarni al CIPE l'utilizzazione deLlamaggior parte dei fandi stanZJiati per il CQr~rente annOI e anche per il prossimo annOI,destinati a progetm di utilità 'sociale, ela~borati dalle amministrazioni centrali ,e dalleregioni. Il CIPE non potrà non tenere OOIIltadelle maggiori esigenze del Mezzagiorno edeLla necessità quindi di rivedere ,talUlnepre-visioni nelle assunzioni preSSQ le pubblicheammini'strazioni che attualmente interessanoin netta prevalenza le regiani settentriQnaN.

Dev'O dire ohe a :tale propasito abbiamQavuta incon1Jri separati con ciascuna delleamministraZJÌQni centrali prQpriQ per ga,ran~tire che non si tocchi l'aliiquota essenziale,che deve essere rispettata, destinata al Mez~zQgiarno.

Z I C C A R D I. I posti di lavorQ?

A N S E L M I T I N A, ministro dellavoro e della previdenza sociale. Certo.

Nel ringraziare nuovamente sia il relaltoreche gli anQ,revoli senataIIÌ intervenuti neldibattitQ, esprimQ la certezza che il Senaionan mancherà, come del resta ha manifesta~to, di dare la sua approvaziane al disegnodi ,legge di CQnversiane nel testo propostadalla CammissiQne e al quale il GavernQaderisce. (Applausi dal centro e dalla sini-stra) .

P RES I D E N T E. Passiamo all'esa~me dell'ar1t:ÌicoJo unico, nel testo prQPostQdalla CommisSlÌone. Se ne dia Lettura.

B A ,L B O, segretario:

Art. 1.

LI decreto-legge 30 settembre 1977, n. 706,concernente modifiche alla legge 10 giugno1977, n. 285, è cQnverti ta in legge can leseguenti modificaziani:

NeLl'articolo 1, al prima comma, la parQ-la: «aziende» è sostituita can la seguente:« imprese IO;

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Senato delia 1?epuhbiica ~ 823S ~ VII Legislatura

190a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 25 OTTOBRE 1977

al secondo comma, la parola: «conser-vano» è sostituilta con.la seguente: « hanno ».

Dopo l'art]colo 1 è inserito il seguente:

«Art. l-bis. ~ Il second'O comma dell'ar-ticolo 10 dclla legge 1° giugno 1977, n. 285,è sostituito dai seguenti:

"Nel caso in cui il datore eLilavoro risul-ti creditore nei confronti dell'INPS dell'lim-porto totale o parziale .delle agevolazionipreviste dal 'Precedoote articolo 9, il saldodella somma 'a credito è effettuato dall'INPSmedesimo con scadenza mensile.

Ai fini del rimborso annuo ~ da effet-

tU3lI1e dallo Stato sulla ba-se degli importiI1isultanti dai rendiconti annuali dell'INPS ~

l'INPS tiene apposita evidenza contabile"».

P RES I n E N T E. Si dia lettura del-il'unioo emendamento presentato, che è rife-mto all'articolo 1 del decreto-legge da con-vertire, nel testo proposto dalla Commis-sione.

B A L B O, segretario:

Sostituire l'articolo con il seguente:

({ I giovani iscritti nella lista speciale dicui all'articolo 4 della legge 1° giugno 1977,n. 285, possono essere assunti anche dai da-tori di lavoro indicati all'articolo 11, terzocomma, punto 6), della legge 19 aprile 1949,n.264.

A tal fine detti datori di lavoro hanno fa-coltà di avanzare rich'iesta nominativa. Ilcontratto di lavoro è stipulato per iscrittoed è esente da imposta di bollo e di regi-stro. Esso è rimesso in copia alla compe-tente SeZlione di collocamento. cantestuaJ-mente alla presentazione della richiesta ».

D.l.1 MANENTE COMUNALE, FERRALASCO,

GAROU, COPPO

M A N E N T E C O M U N A L E, rela-tore. D'Omando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

I

M A N E N T E C O M U N A L E, rela-tore. Onorevole Presidente, già i<1coLlega Fer-ralasco ed il Ministro haI1lD.oantJicipata ilvoto favorevale ed hanno anche illustratail significata dell'emendameDlto D. 1. 1. Si èvoluto precisare che dalle .Jdste speciali delcollocamento passano essere assunti, comeè stabilito nel punto 6) del terro commadell'articolo 11 della ,legge 19 aprile 1949,n. 264, i il.:avoratori destinati ad aziende eonnon più di tre ,dipendenti, oppure ad azien-de rurali con non più di sei dipendenti. Taleprecisazione non fa sorgere alcun dubbio cir-oa i s'Oggetti abilitati alle offerte di lavorae c'Onsente ,1Jarichiesta nominativa. Si è ri-tenuta eListabilire che per l'essenzialità del-la richiesta nominativa vi sia dJ. cOlIltrattascdtta da rimettere canrtestualmente alla ri-chiesta alla sezione di callooamento con esen-ziane dal pagamenta dell'impasta di bolloe di registro.

D'adtra parte, la farma scritta è previstaanche dall'artrlco10 8 della legge n. 285 per icontratti di farrnaziOlIle e non costituiscequindi una novità.

P RES I D E N T E. RIDcordo che ilMinistro, nel suo interventa, ha già espres-so parere favorevole all'e;mendamento.

Metto pertanta ai voti 'l'emendamentoD. 1. 1, presentato dal senatore Manente Co-munale e da alJtri 'senatari. Chi l'approva èpregata di alzare la. mano.

:È approvato.

Passiama alla votazione del disegno di leg-ge nel SU'Oarticolo unico.

C E N GAR L E. Domanda di parlareper dichiaa:-aziane di vato.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

C E N GAR L E. Signor Presidente,onorevole Ministro, onorevoli calleghi, le mo-difiche alla legge 285, che, con il decreto-legge al nastro esame, H Senata è chiamatoa vatare, traggana origine dalla vololIltà diampliare le possibiLità di assunziane di gio-vani ,Lavaratori nelle imprese con meno di

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Senato della Repubblica ~ 8236 ~ Vf1 Legislaturil

25 OTTOBRE 1977190a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

tre dipendenti, fatto salvo il discorso sui seidipendenti per le imprese agricole.

L'aS'sunzione di questi giovani può essereeffettuata con scelta nominativa. Questa vo-lontà è stata eSiJ?ressa in modo unanime nelcorso della riunione che il 27 settembre u}..timo scorso fu ,temuta alla presenza del iPre>-sidente del Consigilo e dei ministri interes-sati e alla quale hanJlO partecipato le orga-nizzazioni sindacali dei datod di lavoro e deilavoratori, i moVlÌmenti giovanili dei partitie i presidenti delle Commissioni lavoro delSenato e della Camera ed i relatori di amboi rami del Parlamento 'sulla legge n. 285. Intale sede la legge sull'occupazione giovanile,pubblicaJta sulla Gazzetta Ufficiale il 1° giu-gno, è stata esaminata in ogni suo aspettoe non sono mancate critiche, S(pecie da par-te degli 'imprenditori che pure hanno con-venuto sulla neoeS'sità di coglierne il signi-ficato ed impegnarsi per la sua applicazione.

Nel lungo dibattito suLla legge 285 cheha visto impegnati i colleghi di [utto. i Grup-pi ed in particolare il l'elatore Manente Co-munale, che ringrazio per !'impegno profu-so, sono stati posti in eVlÌdenza i criteri in-formatori della legge che non è nè vuole es-sere di caJrattere assistenziale. È stato det-to ~ e lo ribadiamo ~ che con tale prov-

vedimento intendeva,mo dare una rispostaalle attese di tanti giovaDlirinoccupati, orien-tando e facilitando il loro inserimento inattività produttive. Con l'odierno decreto-legge noi operiamo su tale linea, offu-endoad artigiani, commercianti e coltivatori di-retti la possibilità di assumere giovani perinserirli Ìin questi importanti 'settori chehanno notevoli posslibilità di sviluppo; unalegge quindi che si ripropone una inversio-ne di tendenza per orientare i giovani, an-che se in possesso di titolo di studio, adattività produttive che nulla tolgono allacultura da essi conseguita. Un aspetto im-portante della 285 mi pare non sÌia statosuf£identemente avvertito ed è quello deUaformazione profes'sionale. Con questa ,leggenoi facilitiamo i giovani alla preparazlionesul piano tecnico, li invogliamo a frequen-tare corsi di qualificazione che possono es-sere effettuati anche !Ilelle aziende dove la-

vorano, e dill parole (pOvere intendiamo of-frire a:lla richiesta del mercato menti e brac-cia specializzate. Se pensiamo che nel soloPiemonte la richiesta di operai 'specializzatiè di oltre 30 mila unità abbiamo la misuradel fenomeno che interessa varie regioni diItalia. E allora a che serve la disputa sullanominatività delle assunzioni che secondo1Jaluruiblocca il provvedimeruto? Chi è qua-liirficato o meglio specializzato ha solo !'im-barazzo deLla scelta per procurarsi un la-voro. È quindi in direzione della formazioneprofessionale che dobbiamo muoverei ed inquesto senso mi auguro, signor Ministro, chel'3iPposito disegno di legge in esame aHaOamelt'a venga quant'O prima approvato. PerintantO' chiediamo che la 285 sia attuata cosìcom'è; abbiamo detto che il suo successadÌipende dalla gestiane che è affidata in mo-do pa,rticolare agLi :imprenditolt'i e alle arga-nizm.zioni sindaca1Ji. È \Stata definita una leg-ge sfida e :lo è in quanto se dovesse fallirenon è questo a quel Governo, questo o quelpartita ad aver fallito ma tutta una classedirigente ,nella quale ovviamente sono :inse-riti i datori di lavoro e i dirigenti sinda-cali.

Non ,siamo qui a dire che la legge 285 èintangibile perchè perfetta; came tutte leleggi fatte dagli uomini essa è perfettibileanche se ritengO' che il problema più dibat-tuto, quaJe quello sulla nominatività delleassunzioni, possa trovare una migliore vego-lamentazione nella legge di riforma del col-locamento che stiamo già esaminando inCommissione. In quali parti e per qualiaspetti potremmo rivedere la 285 l'itenga cheemergerà n~l corso della discUJS:sione delleinterpellanze che a tale riguardo sono statepresentate qui al Senato. Quel che ci vuoleora è .il coraggio di far calame questa leggenella realtà sociale ed economica del nostrapaese, di fada andare avanti nonostaiIlte leobiettive difficoltà del mO'mento, nell'dnte-resse di tanti giovani ai quali non abbiamO'promesso miracoli ma offerta una prospet-tiva di occupazione. Tale possibilità è avver-tita da nai in modo particolare se ricordia-

mO' l'impegno a. incentivare la cooperazianeche specie nel ,settore agricalO' ha ampi spa-

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Senato della Repubblica ~ 8237 ~ VII Legislatura

190a SEDUTA ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO

zi di operatività se consideriamo l'enormenumero di etrtari di terre incolte. Questo ilnostro impegno e la nostra volontà, onore-voLi colleghi, impegno e volontà che ho ~'OIlo.re di esprimere, a nome del Gruppo dellaDemocrazb cristiana, nell'annunciare il vo-to favorevole alla conversione in legge deldeoreto-Iegge n. 706. (Applausi dal centro).

P RES I D E N T E. Metto ai voti ildisegno di legge nel 'suo articolo unico, avovertendo che, nel testo !proposto dalla Com.missione, il tlÌJtolo è n seguente: «Conver-sione in legge, con modMkazioni, del de.cl1eto-<legge30 settembre 1977, n. 706, concer.nente modifiche aHa legge 1° giugno 1977,n. 285 ». Chi l'approva è pregato di alzarela mano.

:t!: approvato.

Annunzio di presentazione di relazione

:P RES ,I D E N T E. A nome della2a Commissione permanente (GiIllstizia), i.l

senatore Agrimi iha !po:'esenta.'toL1il1arelazioneunka wi segiUenti disegni di ~egge: ( Con-versione in legge, coo modificazioni, delldecreto-legge 9 settembre 1977, n. 688, con-cernente proroga del termine previsto da[.l'articolo 228 della legge 19 malg)gio 1975,n. 151» (936) (Approvato dalla Camera deideputati); LEPRE e CIPELLINI. ~

'« [Pa:'orogadei termini previsti da)]J'articolo 228 delJalegge 19 maggio 1975, n. 151, in materia diregime dei be:ni fami:liari» (890).

Annunzio di risposte scrittead interrogazioni

P RES I D E N T E. I MilDliS'tricom-petenti hanno inviato ,risposte scr1tte ad in~terrogazioni presentate da onorevdIi sena.tori.

Tald Disposte sono state pubbLicate il1e1Ll'ap-poS'ito faSCIicolo.

25 OTTOBRE 1977

Annunzio di interrogazioni

P RES I D E N T E. Invito il senatoresegretario a dare annunzio delle interroga.mom pervenute aLla Presidenza.

B A L B O, segretario:

MA>SOAGNI. ~ Al Ministro della pubblicaistruzione. ~ 'Premesso:

che Il'ordinanza del Min.istero del 5 mag-gio 1977, rig)l1aI1dante la nomina, la si:stema~zione ed iJ. trasferimento degli insegnantinon Idi ruOlla nei Conservatord statali diIIlIUisd:ca,prevede, come di conSlUeto, una ido-neità di punti 18 su 30, o:'elatÌfVaai titoliartistid Siped£ici nei di'Versi campi di atti~vità muslicaile, come candizione !per il con.f.erimenta di IÌncaddhi negli insegnamentimus:ùcalli cordsponrlenti;

che tale '« ~doneità ao:-tistica» è Q'unica'reale ed effett1va condiZiione !per dist:Ì<Thg)l1erei muskisti dad non musicisti, in quanta ithoU rdi ,stuJdio nelle diiVerse discipline mu~s,kali sona 'VaLutati con un certo punteggiase sono presentati, ma non sono rjchiestiqual:i titoli conJdizionanti, al pari di qlUantasi verÌJf.iJCane~nnsegnamento universitario,

il'interrogante dhiede di conoscere come :i!1Ministero intenJda rdmediare di tutta urgen.za a!Ha sor.prenrdente, mOTedihHe dlaus~apresente neHa citata aroinanza, secondo laquale per il conferimento de1le supplemze~ lUna volta ohe siano esaurite le gradua.torie rper 19Bmcariohi ~ si vaWutano, insiemeaid ev:entruaLi e, come vista, non necessarititoli di studia, lI.1an meglio precisati titolliculturali, ma non si riahiedono più titolliartistici, con l'evidente tragicomica conse.guenza dhe, ai fin:i di un insegnamento mu.sicMe in UiIl Conservatorio stataile di musica,può, anZli deve, essere preso in considera-zione iUJIl c.ittadÌlIlo deLla Repulbb1iJCa chepresenti domanda a:1leganido generici « titolioultrura1li» dn rqUallsiasicampa, anooe se nonconos'Ca una nota di <musica e, comunque,nan abbia mai stUldiato lUilladisdp1ina musi.calle e non albibia mai esercitato una prafes~sione musica.tle.

(3 . 00737)

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Senato della Repubblica ~ 8238 ~ VII Legislatura

190a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 25 OTTOBRE 1977

SIGNORI, LABOR, LEPRE. ~ Al Ministrodella difesa. ~ ,Per stigmatizza:re la gravitàdella dellJUJIlciaava:nmta in questi gioI111lidagliobiettori totaM di coscienza, ohe SOillOstaticostretti a proclamare 10 sciOlpero della fameper richiamare l'attenzione deLle autoritàcompetenti e deLl'opinione pubbLica sullecondizioni inumane Qui sono sottoposti idetenuti militari, e per conoscere, quindi:

le ragioI1JÌche sono alla base della man-ca:ta applicazione della circoJare emanata il14 ottobre 1975 dall'allora Ministro della di-fesa, onorevole Forlani, che estendeva allecarceri militari ,le disposizioni della leggesulla riforma penitenziaria;

perchè, dopo la dichiarazione d'inagi-bilità del carcere di Gaeta, espressa nel 1975da un'apposita Commissione parlamenta~e,nulla è stato fatto per portare quel peniten-ziario a condizioni di igiene ed affollamen-to almeno sopportabiH;

in virtù di quali precise disposizionivengono applica:te così severe misure repres-sive, qUalle il ricorso ingiustificato alla celladi rigor.e ,e l'indiscvimilnata cenSUira allastampa ed alla posta in arnvo ed i!l1par-tenza.

(3 . 00738)

Interrogazionicon richiesta di risposta scritta

FOSCHI. ~ Ai Ministri degli affari esterie della sanità. ~ Si porta a conoscenza cheil dottor Baldini Alessio, di anni 42, nato inToscana ed ,emigrato con la famiglia in Ar~gentina a 7 anni, dove si è laureato nel 1961e successivamente specializzato in chirurgia,ha esercitato nello stesso Paese fino al 1974,quando è rientrato in Italia. Reintegratonella cittadinanza italiana, ha dovuto soste~nere nuovamente gli esami per ottenere lavalidità di laurea e di specializzazione, se~condo le leggi italiane. Non potendo con-correre per esercitare la professione di chi~rurgo in lta1ia, in d'i.fetto dei presoritti a:nnidi anzianità di laurea (italiana), si è trasfe~rito in Germania dove gli sono stati à;:;ono~sciuti immediatamente i titoli argentini ed

è stato ammesso ad esercitare la professio-ne presso enti pubblirci.

In considerazione del fatto che i recentiTrattati CEE sanciscono la libera circola-zione nei Paesi membri degli esercenti leprofessioni sanitarie, !'interrogante chiededi conoscere se non sia accoglibile la richie-sta di riconoscimento al dottor Baldini deititoli in narrativa, così come si è vedficatoin Germania, e fa presente che l'interessatoha inoltrato domanda in tal senso al Mini-stero del]a sanità, allegando i documenti dirito.

(4 ~01412)

POLLASTRELLI. ~ Al Ministro dell'in-dustria, del commercio e dell' artigianato. ~Per sapere se è a conoscenza:

che da alcuni anni ~a Camera di commer-cio di Viterbo nega IiI rilascio deHa licenzadi pa:nificazione a:l siignor Selvaggini Sera-fino, proprietario legittimo dell'impianto divapoforno sito in V:irt:erbo,piazza Verdi 22,ove, da quasi 20 anni, lo stesso esercita l'at-tività di panificatore arti~ano, di!l1iego chesarebbe motivato con ~ fatto che, per ~ostesso locale, risu:lta intestatario di analogalicenza un certo avvocato Mascherini. Pietroche è proprietario delle sole ;mura del lo-cale e non dell'impianto del vapoforno iviinstallato;

che la domanda del Selv'aggini per otte-nere il rilascio della llicenza di panificazioneè inspiegabilmente 'sospesa, da anni, pressoIla Commi'ssione cOl1Jsultivaper il rvla:soio del-le licenze, la quale non emette ailcuna deci-sione, nè positiva, nè negativa, fatto, questo,che non permette al Selvaggini di ricorrere,avverso un eventuale ed illegittimo diniego,al competente Ministero;

che, dnspiegabilmente, presso il Ministe-ro giace da tempo un volruminoso falScicoloal riguardo, se!l1Zache lo stesso Ministero,più volte sollecitato all'esercizio della vigi~lanza nei confronJtÌ dell'operato delJa Came-ra di commercio di Viterbo, prenda le deci-sion~ opportune per rimuovere gli ostacoliche speciosamente vengono frapposti al ri-lascio della licenza di panifioazione.

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VII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 8239 ~

190a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

L'interrogante desidererebbe sapere, in ul-tima analisi:

se una licenza di panificazione può ri-manere intestata a chi non dimostra di es.sere proprietario o possessore di un impian-to di vapofarna;

se la stessa può essere a rimanere in-testata a chi è sOIla proprietario delle muradi un locale, peraltra regolarmente affittatoa terzi, ed il cui affittuaria risulti proprie-ta.Lio ddl'impiaiIlto di vapoforno;

'se è passibile negare il rilascia di unaLicenza di panificaziane (ove lIlon ostino al-tri motivi) a chi dimostra di essere legitti-ma proprietario dell'impianto di vapofornaed wBilttuaJrio del localle {)'V,enmpianto stes-s'O è ins talla to.

(4 - 01413)

VILLI. ~ Al Ministro dell'interno. ~ Pcrconoscere le iniziative che intende assume-re al fine di prevenire e reprimere la cre-scente violenza fascista rivolta a crea':'egravi inquietudini nella città di Padova, conil chiaro obiettivo di provacare turbamenti.al normale svolgimento delle attività didat-tiche e scienHfiche nell'Università.

In particolare, si desidera conoscere qua-li iniziative verranno assunte a seguito dd-l'aggressione subita da una ventina ,di lavo-mtol1i, docenti e non docenti, ,dell'Istituto difis>ka deH'UnÌi\rers:ità di P,adova e dell'IMi!tutonazionale di fisica nucleare (INFN), da p:::.r-te di una squadra di teppisti, fra i quali &Q-no stati riconosciuti dirigenti del MSI pado-vano e pregiudicati per reati comuni. L'ag-gressione, avvenuta nella notte fra il 21 edil 22 ottobre 1977 ~ e durante la quale so--

no stati feriti un uomo e una danna e sanostate danneggiate alcune automobili in so-sta, nonchè il locale dove veniva festeggiatacan un pranzo sociale la conclusione di. al-cune attività organizzate per il tempo liberodé\JI CRAL delll'INFN ~ ha avuto Uil1 chiaro

significato intimidatorio contro l'unità deilavaratori e può motivamente essere inter-pretata come la prima di una serie di azioni'l1ivOlltecantro ill personale dell'Univ'ersità diPadova.

25 OTTOBRE 1977

Si desidera, infine, conoscere per quqJeragione la polizia, prontamente chiamata,sia intervenuta con circa tre quarti d'oladi ritardo e se ciò debba attribuirsi a caren-ze di mezzi o a disorganizzazione dei sel\dzidi emergenza.

La delicata situazione della città di Pado-va, dove aperano noti covi del MSI, dei qua-li da tempo l'opinione pubblica sollecita lachiusura, richiede un servizio di emergenzadia pall'te delle for2)e dell'ordine che sia ingrado di fronteggiare tutte le situazioni cheposson'O pl'evediMLmente verificarsi dentrol'Università e fuori.

(4 -01414)

MEZZA~ESA. ~ Al Ministro della pub-blica istruzione. ~ Per conoscere se è giun-ta al suo MiJnisrt-ero notizia deJlo stato eLiagitazione esistente nel colllegio dei docentideHa souola media «G. Bianco» di Fasano(Bdndisi), a seguita deLla maiIlcata alUtOriz-zazione al funzionamento dell'attava «pri-ma classe ».

L'istituzione di un'ulteI1iore «prima clas-se )}~ Iperailtra passihile :per la disponihiJ:ità

di ,un apposito locale presso [' edifilCia cheospita la media in questione ~ è iI'esa ne-

cessaria dal faltto 'Che ile 7 «prime» attual-mente £unzionooti aiIlllcwerano ben 214 aLun-ni, can una media ohe sUiPera :i 30 ruLunniper classe, ~n aperto contrasto con le dispa-sizioni 'Vigenti in materia e con. palese mal'-t:ÌJfi:cazioneddJJl'attività d:ÌJdatti:ca,ohe le nuo--ve [eggi in proposito vogliano più iTIJd~lVi-dualizzata ed interdisctpl1inare.

(4-01415)

BASSO, GOZZINI. ~ Ai Ministri dell'in-

ferno e degli affari esteri. ~ Per chiederei motivi per cui al cittadino gimdano di ari-g:ÌJne :palestinese M'Ohammed Nimeif Abu-1\Taaj,

che ha ,studiato in I,talia e si è laurea.to in architettura a Firenze il 4 apni:le 1975;

che ha sposato la cittélJdina italianaEmanuela Marinari, laureata in lettere edinsegnante per 5 anni in Italia;

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Senato della Repubblica ~ 8240 ~ VII Legislatura

25 OTTOBRE 1977190a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

che attualmente, da circa 2 anni, lavo-ra presso la compagnia « Sahari Tlrad. » nelQatar, ma ha mantenuto l'abitazdone coniu-gale a Firenze, via degli Alfami n. 15;

che è rientrato in HaMa per passare leV2.CaJnzein questa srua normale ab1tazione ilgiorno 30 giugno 1977, con paslsaporto gior-dano rl1.592815 valido &0 allo aprile 1978,munito del visto dell'Ambasciata italiana delKuwait n. 01941, valido peir 6 mesi (finoal 19 gennaio 1978) e più viaggi,

è stato nOltif1cato dalla Questura di Li-vorno, dove l'interessato non risiliedeva n~dimorava, foglio di via obbligaltorio, il gior-no 23 agosto 1977, con l!'intimazione a la-sciare la sua casa e la sua patria d'adozione.

Gli interroganti conHdano che non sfuggaai Ministri competenti come tali atti, troppofrequentemente ed ingiustificatamente ripe-tuti e che hanno quasi sempre eco nellastampa araba, non giovamo allo svftluppo del-le relazioni italo-arabe, che il Ministro degliaffari esteri dichiara di voler intensificare.

(4 - 01416)

TODINI. ~ Al Ministro dei beni culturalie ambientali. ~ Per conoscere quando saràrealizzata legislativamente la riunione, in ununico organismo da denominare Istituto na-2')ionaile,della gmfìica, deLla Cal1cogm£ilanazio-nale e del Gabinetto naz'ionaJle delle stampedi Roma, se si ritenga di poter provvedere,in merito, con decreto ministeriale o conlegge e se i due istituti di cui trattasi saran-no o no riuniti in un'un'ica sede.

Spiace all'interrogante rilevare che nulladi concreto risulta sia stato fatto, in questoultimo decennio, perchè la Calcografia na-zionale ed il Gabinetto nazionale delle stam-pe di Roma venissero posti 'in grado di rea-lizzare quegli obiettivi che la commissione diindagine presieduta dall'onorevole FrancescoFranceschini aveva molto bene puntualizzatoe concretamente indicato in « Per la salvez-za dei ben'i culturali in Italia» (ediz. Co:1om-bo, Roma 1967, voI. I, pp. 688-689).

Non risulta, poi, all'interrogante che, aldi fuori di varie mostre (peraltro molto pre-gevoli e bene organizzate grazie all' eccezio-

naIe valore scientifico dell'attuale direttricedel Gabinetto e dell' ex direttore della Calocografia), i due 'istituti in questione abbianosvolto altre attività di rilievo, nel quadrodel perseguimento dei rispettivi compiti isti-tuzionali e delIa moderna concezione del ruo-lo dei beni cultural'i in genere, che debbonoessere, sì, oggetto di gelosa conservazione edi attenta tutela, ma anche di sempre piùampia fruizione. In particolare, per quantol'Ì!guaft'dala CaJ1cogra£ia, 'nnterrogante osser-va che se dalle lastre da essa possedute (oggiben raramente e sporadicamente utilizzate)si fossero « tirate» delle stampe, queste:

1) avrebbero potuto esser,e v,endute alpubbl,Ì!Co, con vrarntaggio per ,la dhrulgazi'Oneculturalle, cOlD!conreiI1doa rd:iminui:re irl pesan-te onere che sinora l'O Stato ha a:ffrontatoper ,ta CaI~cOlgraJfia;

2) avrebbero potuto costituire merce discambio con i prodotti delle Calcogra:fie dialtri Paesi ~ ad esempio quelle di Parigi(Louvre) e di Madrid ~ consentendo cosìun opportuno e non oneroso incremento del.le pubbUche raccolte di incisioni del nostroPaese.

Per quanto riguarda il Gabinetto nazionaledelle stampe di Roma, pare all'interrogantealquanto curiosa la circostanza che uno stra-Ino call1teJlo, attUiallmente ivi espo\sto, fa'odaobbld:go, a caloro che desiderino aV{~lreim vi-s.1oneindirsionii o rdisegulli,non già di documern~tare di esseI1e noti, seri e qUallificati studiosidi grafica (come sarebbe giusto), ma di es-sere «presentati» da non meglio precisati« enti ».

L'interrogante chiede, infine, di conoscereil punto di vista del Ministero sul disegno dilegge «Istituzione dell'Archivio delle operegrafiche d'arte contemporanea» (n. 353 del25 novembre 1976), d'iniziativa del senatoreLabor.

(4 - 01417)

VIGNOLA. ~ Al Ministro di grazia e glll-

stizia. ~ Premesso:

che il detenuto Paolo D'Urso, ristrettonelle carceri di Matera, ha inviato ad un dif-fuso organo settimanale di stampa una let-

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Senato della Repubblica ~ 8241 ~ VII Lei?islatura

25 OTTOBRE1977190a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

tera riferente episodi che ~ se veri ~ van~

no senza dubbio classificati allucinanti edestremamente indegni di un Paese civile qualè il nostro (<<L'Espresso}) n. 39, anno XXIII,del 2 ottobre 1977, Ipagg. 176 e seguente);

che appare quanto mai necessario cheuna rapidissima inchiesta -chiarisca i fattied accerti eventuali responsabilità da partedel personale del Ministero in servizio pres-so le carceri di Matera e di Messina,

si chiede di sapere, accertati i fatti, qualiprovvedimenti intenda adottare per puniregli eventuali res,ponsabili e per evitare chealtre simili manifestazioni di inciviltà abbia-no a ripetersi.

(4 ~ 01418)

GHERBEZ Gabriella. ~ Al Ministro del-la pubblica istruzione. ~ Premesso:

che da tempo il Provveditorato agli stu~di di Trieste si trova in una situazione in-sostenibile, dovuta principalmente alle pro-lungate assenze del provveditore reggenteed alla scarsità del personale disponibile insede;

che, a causa di tale stato di cose, i com-piti che il Provveditorato è chiamato adespletare vengono portati a termine con in-tollerabile lentezza, le circolari ministeria-li vengono diramate nelle sedi subalterneOOInfOliti I1itart'di, a volte perSlino di UIIl mese,e le scuole materne ex ONAIRC nella provin-cia di Trieste sono state riaperte appena il5 ottobre 1977, e ciò dopo insistenti inter-venti ed una generale mobilitazione;

fatto presente che il Provveditorato aglistudi di Trieste è chiamato ad operare inuna situazione complessa, derivante anche

dalllia presenza ,delle [scuole della mim.orammslovena nella provincia di sua pertinenza,per cui gli viene richiesto un impegno parti-colare e Slpedfico,

Siichiede di COiDJoscerequali mhmre illMi-nistro intende prendere per riportare urgen-temente alla normalità la situazione delsuddetto Provveditorato e garantirgli la ne-'<:essaria efficienza.

(4 - 01419)

Ordme del giornoper la seduta di mercoledì 26 ottobre 1977

P RES I D E N T E. Ill.Senato tOiffie-,rà a riunÌirsi im. seduta pubblica domani,merooledì 26 o.ttoba:-e,aHe ore 17, eon ill se-guente o,rdu.Illedeil gWIIìIlO:

DÌ'SiOllssionedei disegni di ileg;ge:

1. Conversione in legge, COIIlmoc:L:iJfioa-zioni, d~l decreto-legge 9 settemJbre 1977,n. 688, concernente proroga dell termineprevisto daH'artÌicolo 228 de11la [egge 19maggio 1975, n. 151 (936).

LEPRE e CIPELLINI. ~ Proroga deiteI1illn prewisti daLl'articolo 228 delLla[egge 19 maggio 1975, n. 15'1, iIn materiadi ifeg:iJmedei beni familiari (890).

2. MURMUiRJA. ~ Modifica aill'artico-lo 15 de!! cooiJce di procedura cilville(HJ).

La seduta è tolta (ore 20,25).

Dott. PAOLO NALDINI

Consigliere vicario del Servizio dei resoconti parlamentari