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0. Testi di carattere generale Contributi di prevalente impianto storico Va segnalato il volume di AA.VV., La Valle Camonica nella storia del ‘900, Breno 2002, pp.167. Si tratta degli atti dell’omonimo convegno organizzato dalla Tipografia Camuna di Breno in occasione del Novantesimo dalla sua fondazione, e svoltosi il 7 ottobre 2000 presso l’Eremo di Bienno. Contributi di R.Chiarini, S.Onger, M.Taccolini (“Politica, economia e società in Valle Camonica dal secondo Ottocento al primo Dopoguerra”, pp.48-73), E.Bressan (“Vita civile e istituzioni comunitarie in Valle Camonica dal Fascismo alla Democrazia”, pp.74- 91), L.Trezzi (“Gli studi sull’evoluzione economica e sociale” in Valle Camonica, pp.92- 109) e, soprattutto, O.Franzoni (“Tra fede e storia: l’identità religiosa della Valle Camonica”, pp.110-139). Il testo è introdotto da scritti di Giuseppe e Pierpaolo Camadini. Una veloce panoramica che focalizza i fatti cruciali dello scorso secolo in Valle è offerta da FRANZONI, O., Avvenimenti che hanno segnato il Novecento camuno, “Lettere dall’Eremo” 47 (gennaio 2000), pp.29-34; nel Dopoguerra si segnalano: creazione di Bim e Comunità Montana (1953), 18 alpini morti sulla strada del Gavia (1954), alluvione del ‘60, costruzione dell’Eremo di Bienno (1960-1966), Giovanni Paolo II sull’Adamello (1988), apertura dell’ospedale di Esine (1992). Si segnalano poi le beatificazioni di I.Scalvinoni (1961), G.Comensoli (1989), A.Cocchetti (1991), G.Tovini (1998). FRANZINELLI, M., La Valcamonica nella Ricostruzione (1945-1953), Circolo Culturale G.Ghislandi, Breno-Esine 1983, pp.534 La “passione civile” (p.9) che accompagna l’Autore talora deborda nella forzatura ideologica (marxiana), ma ciò non inficia fino in fondo l’utilità di questo studio, rimasto finora l’unico per questa fase della nostra storia, costantemente documentato (archivi, testi, quotidiani e periodici, testimonianze orali registrate, fotografie, tabelle), che si colloca in continuità con la tesi di laurea in Scienze Politiche discussa nel 1979. Franzinelli descrive la difficile situazione socio- economica della Valle dopo la II Guerra Mondiale (pp.33-37, 44-45, 53-73, 105 e 109 con la presa di posizione pubblica di don Vittorio Bonomelli nel 1946; pp.111-209 con un’analisi delle principali industrie e banche valligiane; pp.405-440 sulle infrastrutture idroelettriche e i “sacrifici” per la loro realizzazione), con una esemplificativa tabella dei consumi medi nelle tre principali zone (Edolo, Breno, Darfo; p.59); si occupa dell’emigrazione 1946- 1950 (pp.73-85 con attenzione 21

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0.Testi di carattere generale

Contributi di prevalente impianto storico

Va segnalato il volume di AA.VV., La Valle Camonica nella storia del ‘900, Breno 2002, pp.167. Si tratta degli atti dell’omonimo convegno organizzato dalla Tipografia Camuna di Breno in occasione del Novantesimo dalla sua fondazione, e svoltosi il 7 ottobre 2000 presso l’Eremo di Bienno. Contributi di R.Chiarini, S.Onger, M.Taccolini (“Politica, economia e società in Valle Camonica dal secondo Ottocento al primo Dopoguerra”, pp.48-73), E.Bressan (“Vita civile e istituzioni comunitarie in Valle Camonica dal Fascismo alla Democrazia”, pp.74-91), L.Trezzi (“Gli studi sull’evoluzione economica e sociale” in Valle Camonica, pp.92-109) e, soprattutto, O.Franzoni (“Tra fede e storia: l’identità religiosa della Valle Camonica”, pp.110-139). Il testo è introdotto da scritti di Giuseppe e Pierpaolo Camadini.

Una veloce panoramica che focalizza i fatti cruciali dello scorso secolo in Valle è offerta da FRANZONI, O., Avvenimenti che hanno segnato il Novecento camuno, “Lettere dall’Eremo” 47 (gennaio 2000), pp.29-34; nel Dopoguerra si segnalano: creazione di Bim e Comunità Montana (1953), 18 alpini morti sulla strada del Gavia (1954), alluvione del ‘60, costruzione dell’Eremo di Bienno (1960-1966), Giovanni Paolo II sull’Adamello (1988), apertura dell’ospedale di Esine (1992). Si segnalano poi le beatificazioni di I.Scalvinoni (1961), G.Comensoli (1989), A.Cocchetti (1991), G.Tovini (1998).

FRANZINELLI, M., La Valcamonica nella

Ricostruzione (1945-1953), Circolo Culturale G.Ghislandi, Breno-Esine 1983, pp.534

La “passione civile” (p.9) che accompagna l’Autore talora deborda nella forzatura ideologica (marxiana), ma ciò non inficia fino in fondo l’utilità di questo studio, rimasto finora l’unico per questa fase della nostra storia, costantemente documentato (archivi, testi, quotidiani e periodici, testimonianze orali registrate, fotografie, tabelle), che si colloca in continuità con la tesi di laurea in Scienze Politiche discussa nel 1979.

Franzinelli descrive la difficile situazione socio-economica della Valle dopo la II Guerra Mondiale (pp.33-37, 44-45, 53-73, 105 e 109 con la presa di posizione pubblica di don Vittorio Bonomelli nel 1946; pp.111-209 con un’analisi delle principali industrie e banche valligiane; pp.405-440 sulle infrastrutture idroelettriche e i “sacrifici” per la loro realizzazione), con una esemplificativa tabella dei consumi medi nelle tre principali zone (Edolo, Breno, Darfo; p.59); si occupa dell’emigrazione 1946-1950 (pp.73-85 con attenzione all’atteggiamento di partiti e clero; pp.106-108), accenna alle esperienze cooperativistiche (pp.37-40). Spazio soprattutto per i sindacati (pp.40-43; 371-403), partiti, elezioni politiche e vicende amministrative (pp.86-104; 265-335, 337-370; 475-510). Un capitolo è riservato al “mondo cattolico”, cioè al clero, alle parrocchie e agli oratori (pp.211-263), con attenzione al lato politico (e ai rapporti con le sinistre, pp.235-240) dove Acli e Azione Cattolica sono definite “fiancheggiatrici” della Dc (p.222) e la Madonna Pellegrina arma per arginare le “sinistre materialiste” (pp.241-250). L’Autore non tralascia la “vita culturale” ricostruendo alcuni tratti dell’attività dell’Associazione Pro Valle Camonica, dei corsi tecnico-professionali, dei circoli di cultura e altri “fermenti culturali” come le filodrammatiche (pp.441-474).

Possono risultare utili anche:

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FRANZINELLI, M., “Cristo d’un crumiro, vieni giù anche tu ...”. Gli anni della ricostruzione in Valsaviore (1945-1954), “Periferia” 9 (1982), pp.11-27; con un’intervista al militante comunista Guerino Quetti.

FRANZINELLI, M., Democrazia e socialismo in Valcamonica. La vita e l’opera di Guglielmo Ghislandi, Circolo Culturale Ghislandi, Breno-Esine 1985, pp.327; affresco, opportunamente documentato, delle vicende ideologiche, politiche e amministrative in Valle Camonica attraverso la figura del brenese on. G.Ghislandi (1887-1965).

ZINONI, G.C., Valcamonica 1954. Ricostruzione e politica dei comunisti, Fondazione Micheletti-Circolo Culturale Ghislandi, Brescia 1982, pp.146; l’autore, di origini cremonesi, a capo dell’organizzazione comunista in Valle Camonica nel 1951-1953, descrive in un testo del 1954 la crisi camuna, e in particolare, oltre alle strategie del Pci in Valle, il decadimento dell’agricoltura tradizionale e il disgregarsi della locale società rurale. In appendice viene riportato un documento (sempre del 1954) di A.Marconi, all’epoca veterinario nella zona di Edolo, inviato alla Federazione comunista di Brescia, dove analizza, con toni crudi e in modo settario e anticlericale, la mentalità di chi vive in Valle Camonica e i problemi economici e sanitari.

Collana “Il tempo e la memoria” promossa dalla Spi-Cgil e il Circolo Culturale Ghislandi. Serie di pubblicazioni, ancora in via di arricchimento, dedicata a personaggi del Novecento camuno (operai, sindacalisti, ecc.).

Pianificazione amministrativa comprensoriale et similia

AA.VV., Situazione demografica ed economica del comprensorio dell’Alta Val Camonica. Rapporto di sintesi, Associazione Bresciana Ricerche Economiche (Abre), Brescia 1971, pp.108 (cicl.in proprio)

Studio documentato che permette il confronto con i dati più recenti per quanto riguarda demografia, occupazione, settori produttivi, dinamica edilizia, infrastrutture (strade, acquedotti, fognature, raccolta dei rifiuti solidi urbani), scuole e servizi sociali. Le fonti spesso non sono citate, ma l’analisi è molto sorvegliata dal punto di vista documentario. Un pregio è certamente il non fossilizzarsi sullo stato delle cose, ma il cercare di cogliere l’evoluzione e il cambiamento rispetto ai decenni immediatamente precedenti, decenni, è forse utile rammentarlo, che hanno cambiato radicalmente l’aspetto del vivere anche in Valle Camonica.

AA.VV., Proposta di Piano socio-economico della Valle Camonica, Comunità Montana di Valle Camonica, Breno 1982

Si tratta del primo Piano messo in cantiere dalla Comunità Montana fin dal 1975 (con un seminario all’Eremo di Bienno nel 1977 per fissare le “linee guida”). Costò, allora, circa 250 milioni di lire. Con il coordinamento di A.Frigerio, dieci esperti furono incaricati di redigere le monografie settoriali, che, in effetti, si presentano poco o nulla integrate fra loro anche dal punto di vista della metodologia e della documentazione.

A.FRIGERIO, “Popolazione e offerta di lavoro”, pp.23-41; non utilizza, perchè non ancora disponibili, i dati del Censimento 1981; sono presenti tabelle; l’autore è attento a cogliere le dinamiche evolutive.

S.TAGLIAVINI, C.LUCCI, “Risorse del territorio”, pp.42-71; geomorfologia, risorse idriche (acquedotti, scarichi,

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inquinamento), parchi e riserve naturali, difesa patrimonio archeologico e artistico, urbanistica e insediamenti, viabilità e trasporti; le tracce di un confronto con dati statistici sono spesso molto labili e ciò è particolarmente negativo a proposito di settori così delicati e importanti.

P.BERNI, “Agricoltura, zootecnia e forestazione”, pp.73-93; spreco di suolo agricolo, carenza di infrastrutture, precarietà dell’ampiezza aziendale, carenze nel servizio di assistenza, ecc.; l’Autore ricorre di rado a documentazione statistica.

G.F.TOSINI, “Industria e artigianato”, pp.94-107; contributo notevolmente squilibrato verso la progettualità, più che per l’analisi della situazione, nonostante puntuali riferimenti ai dati Istat 1981.

(G.PONTI ?), “Commercio”, pp.108-114; terziario commerciale e alberghiero; dopo una breve e documentata introduzione, si passa ad indicazioni operative.

G.PONTI, “Turismo”, pp.115-141; presenta una serie di valutazioni teoriche e indicazioni programmatiche (suddivise anche per “zone turistiche”), almeno apparentemente, slegate da un confronto con elementi statistici di sostegno.

G.BURANI, “I servizi sociali: sanità e assistenza”, pp.142-169; dopo un iniziale quadro legislativo, si passa ad estrinsecare linee di politica sanitaria, senza tuttavia dimenticare un’analisi (pp.155-163) della dotazione di strutture e servizi socio-sanitari (consistenza e distribuzione dei posti letto negli ospedali di Edolo, Breno-Darfo; natura e consistenza dei servizi extra-ospedalieri) in rapporto alla pianificazione regionale (dati aggiornati al 1978).

L.FERRARIO, “Istruzione e tempo libero”, pp.170-194; viene analizzato il settore dei servizi scolastici sulla base di dati 1971-1978, con particolare attenzione alle strutture e ai corsi di formazione professionale; gravemente penalizzata la sezione relativa ai servizi per il tempo libero (pp.191-194), che comprende (in un sorprendente pot-pourri, dove la formazione culturale è una forma di “ricreazione”) attività culturali e di spettacolo, biblioteche ed archivi, sport, parchi naturali e aree

attrezzate, senza alcun riferimento statistico e analisi della situazione.

Chiude un’ampia (e in gran misura inutilizzata) bibliografia (pp.205-232).

LUCCI C., SALAMI L., Valle Camonica. Piano Territoriale Comprensoriale, I: Relazione generale e orientamenti; II: Elaborati grafici; III: Normativa, Comunità Montana di Valle Camonica, Breno-Reggio Emilia 1986, pp.263+29 (tavole)+70

Strumento urbanistico (L.R. 51/75), ancora in parte valido, che raccoglie il lavoro, condotto a partire dal 1978 per conto della Comunità Montana di Valle Camonica, dagli autori con il supporto di un gruppo di cinque esperti di settore. Alcune parti dello studio, in effetti, risalgono al 1980 (tabelle dei dati del vol. I pp.195-214; elaborati grafici 1-16 del vol.II). Delle tre sezioni la terza è di carattere prettamente normativo (Norme tecnico-urbanistiche per l’applicazione del piano, ecc.) e non riserva interesse in questa sede. La sezione seconda presenta 29 carte tematiche (opera di C.Lucci, per certi aspetti, ancora utili) e costituisce un supporto grafico ad alcune parti della prima.

Segnaliamo, nel primo volume, le sezioni che presentano un qualche interesse: “Accessibilità e servizi” (pp.46-54; centri di servizio: Darfo B.T, Breno, Cedegolo, Edolo; pp.242-244), demografia ed occupazione 1980-85 (pp.55-60 con rimando a tabelle statistiche in appendice pp.199-205, 214-223 e 234-237), demografia e urbanistica (pp.75-84, con tabelle dati pp.206-209, 212-214, 224-227 e 252-253), agricoltura industria artigianato e terziario (pp.61-66, con tabelle dati pp.210-211). Dati sulla scuola 1981 (pp.228-233), strutture turistico-sportive (pp.238-241, ma si tace l’anno cui i dati fanno riferimento), strutture sanitarie (pp.245-247), pendolarismo di lavoratori e studenti 1981 (pp.248-249, si noti che si tratta di una delle poche volte in cui il problema del pendolarismo viene

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affrontato, sia pure di sfuggita, a partire da dati concreti).

All’interno del lavoro, solo parzialmente integrati, compaiono alcuni studi particolari:

CORNIANI, D., FAROTTO, A., VENTURINI, G., Tendenze e caratteristiche della situazione economica della Valle, pp.89-103; presenta una veloce, ma documentata, analisi dell’economia camuna fra 1951 e 1984;

BERNI, P., Agricoltura: proposte per il riequilibrio nell’integrazione, pp.105-111; una delle poche analisi dell’evoluzione del settore fra 1970 e 1982 corredata di una serie di tabelle statistiche alle pp.113-125; non è dato, però, sapere la fonte;

TAGLIAVINI, S., Problematiche e zone di rischio geomorfologico e idrogeologico, pp.127-14; con tabelle finali sui danni e i ripristini dichiarati da comuni della Valle Camonica nel 1983.

Va annotato che di quest’opera esiste un’edizione preliminare dattiloscritta in un unico volume, molto vicina a quella del 1986: LUCCI, C., Valle Camonica. Materiali e studi per il Piano Territoriale, Comunità Montana di Valle Camonica - Regione Lombardia, Breno-Reggio Emilia 1985, pp.70+14 tabelle e 23 elaborati grafici; pp.56; pp.84+2 allegati, 11 tabelle e 32 fotografie

LUCCHINI, S.F. (cur.), La Valcamonica. Analisi territoriale da Pisogne a Pontedilegno, Corso di ingegneria del territorio 1995-96, Politecnico di Milano D.I.S.E.T., Milano 1996

Studio molto impegnativo realizzato dal Gruppo di Ricerca di Ingegneria del Territorio (Grit) all’interno del Dipartimento di Ingegneria dei Sistemi Edilizi e Territoriali del Politecnico di Milano, il cui responsabile scientifico è il prof. ing. S.F.Lucchini. L’équipe comprende sedici esperti e collaboratori che hanno coordinato il lavoro secondo

cinque aree di interesse (urbanistico-territoriale, ambiente e risorse, demografia e sviluppo economico, ambiente e tecnologie, mobilità e comunicazioni) che hanno coinvolto 190 studenti universitari.

Utilizza principalmente dati Istat (1991), Provincia di Brescia, Magistrato del Po, Apt Brescia (1990-1995), Comunità Montana di Valle Camonica, Ministero Industria Commercio ed Agricoltura (commercio 1981-1993), Ussl, Piano Regionale Risanamento acque (1991). Ma le fonti sono svariatissime. I dati sono presentati con una profluvie di tabelle, grafici, istogrammi, carte tematiche, ecc.

A seconda delle fonti disponibili lo studio aggrega i dati distinguendo fra Alta, Media e Bassa Valle Camonica; in alcuni casi si disaggregano i dati di singoli centri (Darfo Boario T., Pisogne, Edolo, Piancogno, Esine, Cividate C., ecc.). Si assiste comunque ad oscillazioni, come, ad es., nel caso della bipartizione della Valle in Alta e Bassa, comprendendo in quest’ultima tutti i comuni da Malonno in giù (p.117). Oppure quando nella Bassa sono inseriti anche i comuni bergamaschi Castro, Costa Volpino, Lovere e Rogno (p.152ss). Talora si estrapola la categoria di “Bordo Valle” che riunisce alcuni comuni della Media e Alta Valle (p.152).

La molteplicità degli ambiti affrontati nella ricerca, pur mancando talora dell’attenzione all’evoluzione dei fenomeni, fa di questo volume uno strumento prezioso per ricavare indicazioni in relazione ad alcuni fattori che incidono sulla “qualità della vita” in Valle Camonica. Motivo per cui riteniamo utile proporre una sorta di sintesi dei temi documentati.

Nel primo capitolo (“La struttura territoriale”, pp.2-57) viene definito, anche in chiave di evoluzione storica, il contesto territoriale camuno nei suoi tratti salienti con attenzione alla rete cinematica interna (strade, ferrovia, ecc.), morfologia insediativa (popolazione 1861-1991, densità, collocazione geografica), reti elettriche, ecosistema. Vengono individuati i molteplici strumenti di pianificazione sovracomunale e comunale (con attenzione agli indici urbanistici e alle possibilità urbanistiche nei diversi comuni), e gli attori istituzionali (comuni,

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Comunità montane, Bim, ecc.). Infine una diagnosi d’insieme.

Il secondo capitolo (“Le risorse ambientali”, pp.58-139) analizza le caratteristiche del suolo (altimetria, geologia, bacini estrattivi), l’idrografia (portate d’acqua, esondazioni, qualità dell’acqua, acque sotterranee, ecc.), clima (precipitazioni, temperature, venti, ecc.), inquinamento atmosferico, vincoli idrogeologici (parchi, aree protette), turismo (strutture ricettive, sportive, risorse storico-artistiche e naturalistiche, ecc.).

Il terzo capitolo (“Il sistema antropico”, pp.140-191) presenta uno studio particolareggiato dell’andamento demografico 1961-1991, suddividendo per dimensione i comuni in cinque diverse fasce. Da segnalare l’analisi della struttura familiare (numero, componenti) fra 1971 e 1991 (pp.149-150). Poi il movimento migratorio, la suddivisione della popolazione per fasce d’età (“indice di vitalità”, p.158), per settore di attività socio-economica, strutture commerciali (in particolare i supermercati 1981-1993, pp.168-170), patrimonio edilizio abitativo (1919, 1971-1991), coabitazioni, servizi comprensoriali (ospedali, personale sanitario, case di riposo, assistenza sociale, scuole e alunni).

Il quarto capitolo (“Le infrastrutture tecnologiche”, pp.192-248) si occupa degli impianti idroelettrici, produzione, distribuzione e consumi; della rete del metano, consumi, saturazione (1988-1995); delle infrastrutture idrauliche, rete idrica, efficienza; del drenaggio urbano, reti fognarie, qualità; degli impianti di depurazione, smaltimento rifiuti solidi urbani e industriali (in base a fonti frammentate, p.225), raccolta differenziata, rifiuti speciali e tossico-nocivi.

L’ultimo capitolo (“Il sistema per la mobilità”, pp.250-274) analizza il sistema stradale e i volumi di traffico (a partire dai censimenti Anas 1991), il sistema ferroviario, trasporto merci, trasporto collettivo pubblici e privato su gomma (dati Regione Lombardia, Istat), nodi di interscambio modale. Viene analizzato pure l’impatto ambientale (salubrità dell’aria in alcune località, oppure nelle gallerie della superstrada; rumore) conseguente agli alti volumi di traffico.

AA.VV., Piano di sviluppo socio-economico 2000-2004, I: Analisi, II: Linee strategiche e politiche di sviluppo, III: I progetti, Comunità Montana di Valle Camonica, Breno 2000, pp.103+163+113

Il Piano è stato predisposto da Secas spa, Albertella e Cane Architetti, Il Poliedro - Istituto di Ricerche con la collaborazione di altri sette esperti.

Avendo come committente la Comunità Montana camuna, lo studio non comprende Pisogne e i comuni diocesani di pertinenza bergamasca.

In sede metodologica va annotato che, come d’abitudine per iniziative simili non solo pubbliche, il testo non fa riferimento ad analoghi strumenti precedenti, nè alla verifica della loro efficacia ed attuazione.

A livello di dati e di una prima elaborazione, risulta essere fino a questo momento il testo più aggiornato (in genere al 1999).

Tuttavia va precisato che la sezione dedicata all’analisi dello stato di fatto (vol.I), oltre a sorprendere per l’estrema superficialità con cui sono presi in considerazione alcuni ambiti (quando addirittura non vengono del tutto scotomizzati), è chiaramente sottodimensionata, rispetto alla preponderanza delle farraginose sezioni programmatiche. Questo squilibrio comporta la deduzione che gran parte della politica di sviluppo non poggi su basi analitiche effettivamente verificate. Questo fatto ci priva di una analisi della situazione in ispecie per il settore culturale e informatico e in genere per i settori più quotidiani della vita (qualità del servizio sanitario, scuola, salubrità dell’aria e dell’acqua, distribuzione commerciale, qualità dei trasporti, bambini, anziani, portatori di handicap, tossicodipendenti, centri di aggregazione giovanile, ecc.). Ciò non toglie che alcune parti dello studio possano tornare preziose. Riportiamo, pertanto, in relazione al testo, suddiviso in tre volumi, il contenuto delle sezioni che sembrano più utili al nostro scopo.

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Vol. I: dinamica demografica 1961-1999 per comuni e per Alta, Media e Bassa Valle Camonica (fonti Istat e uff.demografici comunali) (pp.3-15); situazione del sistema produttivo al 1999 e dinamica fra 1994-1996 (fonti Camera di Commercio Brescia) (pp.16-49); turismo 1998-1999 (fonti Apt e www.bresciaholiday.com) (pp.50-62); agricoltura, allevamento foreste 2000 (fonti CMVc e Asl) (pp.63-68; analisi chiaramente insufficiente anche dal punto di vista del tentativo di cogliere l’evoluzione del settore); biblioteche 1998 (fonte Provincia di Brescia) (pp.76-79; altro settore gravemente carente sia per documentazione, sia per analisi); assistenza anziani, minori, handicap (fonte Asl di Valle Camonica, ma non viene mai indicato l’anno cui ci si riferisce; si fotografa lo stato di fatto, mentre non interessa il cambiamento) (pp.80-87).

N.B. L’analisi è condotta sulla prima stampa del Piano. Successivamente esso è stato pubblicato in una lussuosa edizione: AA.VV., Piano di Sviluppo Socio Economico, Comunità Montana di Valle Camonica, Gianico 2002, pp.254 + cd-rom.

I limiti che sono emersi nelle sezioni analitiche di questo Piano di Sviluppo, caratterizzano, purtroppo, anche analoghi strumenti di programmazione politico-amministrativa, predisposti negli anni precedenti. Essi mantengono, in genere, un’impostazione che bypassando la fragile fase di studio della situazione (inutile sottolineare lo scarso interesse verso il cogliere l’evoluzione o il cambiamento), sembra prediligere un’immediata progettualità e una mirata ripartizione dell’investimento economico. Cfr., ad esempio, in progressione cronologica a partire dagli Anni Settanta

Altri esempi di pianificazione sovracomunale:

AA.VV., Piano di sviluppo. Studio preliminare, Consorzio Bacino Imbrifero Montano di Valle Camonica, Breno 1972

AA.VV., Prima ipotesi del Piano socio-economico della Valle Camonica, Comunità Montana di Valle Camonica, Breno 1980

AA.VV., Piano Socio-Economico della Valle Camonica, Comunità Montana di Valle Camonica, Ufficio di Piano, Collana di Documentazione per il Piano di Sviluppo Socio-Economico della Valle Camonica, vol. VIII, Breno 1988, pp.212; stampato a distanza di qualche anno dall’approvazione, corrisponde quasi in tutto ad AA.VV., Proposta di Piano socio-economico della Valle Camonica, Comunità Montana di Valle Camonica, Breno 1982, la cui analisi è presentata sopra.

AA.VV., Indicazioni e proposte per il “Piano di Ricostruzione e di Sviluppo” (ex art.5 della legge 2 maggio 1990, n.102), Comunità Montana di Valle Camonica - Parco Naturale dell’Adamello, Breno 1991, pp.27 (ciclostilato); il testo, relativo a proposte di spesa nel contesto della Legge Valtellina che riguarda in Valle soltanto otto comuni (Cevo, Corteno Golgi, Edolo, Incudine, Niardo, Saviore dell’Adamello, Sonico, Vezza d’Oglio), è emblematico di come le indicazioni dei Piani si traducano in investimenti: per i servizi culturali (p.21) compaiono, ad es., soltanto interventi alle strutture murarie suscettibili di utilizzazione per biblioteche comunali (900) milioni, e due miliardi per il semplice progetto di una “Fondazione Camuna di Studi Preistorici”!

AA.VV., Piano di sviluppo del Distretto n° 9, Secas, Darfo Boario Terme 1999

Sulla sostanziale inutilità pratica della pianificazione delle Comunità Montane si veda:

MILANI, P.L., Achille non raggiunge la tartaruga. Considerazioni sul piano socio-economico di Valcamonica, “Periferia” 13 (1983), pp.21-24;

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sul piano approvato dalla Comunità Montana nel 1982.

TONTI, M., Il Sebino Bresciano: un’esperienza ... in alto lago. Considerazioni sul piano della Comunità Montana, “Periferia” 15-16 (1983), pp.55-65; riguarda due piani (socio-economico e urbanistico) della Comunità Montana del Sebino Bresciano, che comprende, fra i paesi di nostro interesse, Pisogne. Tabelle Ista 1981 e carte tematiche a colori. Comprende pure quattro interviste.

BONAFINI, B., Castelli di carta, “Appunti” 20 (luglio 1992), pp.30-32; analizza in modo fortemente critico (l’autore era capogruppo Pds) le modalità di realizzazione e lo spreco di risorse per i Piani voluti dalla Comunità Montana. “Questa pianificazione ha significato per la Valle spreco di tempo e di danaro, quindi certamente è stata occasione di tanti piccoli e grandi opportunismi o addirittura di speculazione, vista l’improduttività di certi incarichi professionali tanto lunghi e costosi quanto inconcludenti” (p.32).

Banche dati et similia

AA.VV., Annuario Statistico Provinciale - Brescia, Camera di Commercio Industria e Artigianato e Agricoltura di Brescia, edizione 1999, cd-rom

Il supporto informatico, realizzato dal Gruppo Clas srl di Milano, presenta dati statistici grezzi relativi alla provincia bresciana, senza alcuna forma di analisi. I dati sono presentati talora in forma aggregata per provincia, mentre in altri casi (nel complesso una settantina: per lo più su imprese-produzione e turismo, oppure su aspetti demografici) è possibile, grazie alla flessibilità del software, procedere alla disaggregazione dei dati per comune o per distretto (uno è quello della Valle

Camonica). Le differenze fra comune e comune sono per altro illustrate da numerose carte tematiche provinciali. Alcuni grafici completano l’aspetto iconico, piuttosto spartano, dell’opera.

Le fonti, puntualmente segnalate in un’apposita sezione assieme a glossario e note, sono numerose, ma spiccano soprattutto Istat, Ministeri, Regione e Provincia. I dati sono, quasi sempre, aggiornati al ‘98 e comunque non arretrano oltre il 1994. In vista di una utilizzazione ai fini di analisi settoriali, questo strumento, comunque preziosissimo, ha il difetto di presentare soltanto in una trentina di casi un confronto con dati di anni precedenti (comunque sempre limitato agli Anni Novanta).

Lo strumento informatico permette di procedere a rapide ricognizioni interne tramite un piccolo motore di ricerca (ma è possibile utilizzando solo una parola alla volta). Ma la via suggerita dal software è ancora quella tradizionale dell’indice analitico (a tratti ripetitivo) e una più sbrigativa suddivisione del materiale in 25 sezioni: territorio e clima; ambiente; popolazione e abitazioni; sanità, assistenza e previdenza sociale; istruzione e cultura (cioè spettacoli, tempo libero, gioco e sport); giustizia, lavoro; conti economici; agricoltura; struttura delle attività economiche; industria, costruzioni, opere pubbliche; artigianato; commercio interno e turismo; commercio estero; viabilità, trasporti e comunicazioni; credito, finanza, assicurazioni; prezzi; finanze pubbliche; restribuzioni, redditi, consumi; pubblica amministrazione e istituzioni; distretti industriali; indicatori congiunturali; serie storiche (cioè la raccolta di quei dati, di vario argomento, che vengono presentati con quelli degli anni immediatamente precedenti, permettendo un immediato riscontro del cambiamento); confronti regionali; dati di interesse generale (credito, prezzi).

E’ chiaro che non si può chiedere a questo strumento, ciò che non può dare, vista la natura della Committenza. L’attività e la presenza ecclesiale sul territorio bresciano non emerge (l’unico accenno riguarda l’entità del trattamento pensionistico del clero).

Nota tecnica: dimensione 131 Mb, requisiti di sistema per un corretto

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funzionamento superiori a quelli minimi indicati (con Windows 3.1 non funziona).

AA.VV., I comuni bresciani in cifre. Qualità della vita, economia, dati anagrafici, Camera di Commercio di Brescia, Brescia 1989

Oltre 700 pagine di dati e confronti statistici. Demografia (bassi livelli di mortalità e fecondità, invecchiamento della popolazione), economia e, soprattutto, qualità della vita (cioè una congerie di dati su scolarità, seconde case, ecc.). Titoli del sommario: territorio, climatologia, popolazione, abitazioni, sanità, istruzione, statistiche culturali varie, elezioni, agricoltura, industria, commercio, turismo, lavoro, trasporti, giustizia, credito, reddito.

Su questo volume, si veda pure PANIZZOLI,G.A., Vallecamonica: una nota economica, “Lettere dall’Eremo” 16 (novembre 1991), pp.9-11.

Numerose sono le precedenti pubblicazioni della CCIA di Brescia. Segnaliamo per gli Anni ‘70:

AA.VV., I comuni bresciani. Statistiche e grafici (1970-1972), Camera di Commercio, Brescia 1972

AA.VV., I comuni bresciani. Statistiche e grafici (1977), Camera di Commercio, Brescia 1977, pp.309

AA.VV., Sistema Informativo Territoriale dei Comuni di Valle Camonica (Sitar). Archivio territoriale di dati descrittivi e geografici dei Comuni del Leader II, Bim di Valle Camonica, sito internet www.voli.bs.it.

Il Progetto Sitar promosso da Bim, Gal, Comunità Montana e i 36 comuni della Media e Alta Valle inseriti nel progetto della commissione europea Leader II, è catalogabile come Sistema Informativo Territoriale (Sit) in grado di acquisire, organizzare, archiviare, gestire ed elaborare dati e informazioni riferibili ad una precisa area territoriale (dall’urbanistica alla cartografia, dalle scienze delle finanze alla pianificazione territoriale). Sitar prevede una piattaforma hardware, software e rete integrata Intranet fra soggetti pubblici in loco (Enti; community network aperto ai cittadini, reti civiche). La parte pubblicizzata è resa disponibile a tutti via Internet.

La prima parte della realizzazione si è conclusa il 14 dicembre 2000 con la consegna dell’architettura software dell’archivio da parte della società trentina Delasa. L’hosting dei dati è presso il server Bim che si prefigura come provider istituzionale.

I dati raccolti sono di carattere territoriale e ambientale in formato vettoriale; ipertesti in formato .pdf e pagine html. I dati sono corredati da schede di informazione, piuttosto succinte e scientificamente non sufficienti, relativamente alla provenienza e alle caratteristiche dei dati stessi. L’organizzazione dell’archivio è strutturata su cinque ambiti: 1) progetti del piano di azione locale (che contiene solo il Progetto Sitar); 2) progetti del database alfanumerico che comprendono: struttura urbanistica, dinamiche demografiche aggregate a livello comunale (Istat 1981, 1991, agg. 1995; con censimenti annuali dell’ultimo secolo, della popolazione, delle abitazioni, della forza lavoro), servizi comunali (raccolta rifiuti 1997-98, commercio al minuto, ristorazione, alberghi, ecc. su dati Istat), struttura produttiva (settori primario, secondario e terziario, con unità lavorative ed addetti), reti tecnologiche e viarie (metano, energia, acquedotti, elettricità), reti di monitoraggio (dati ambientali su aria, precipitazioni, fauna, ecc.), bilanci di enti locali e territoriali (bilanci dei Comuni 1996-98, di Bim, Comunità Montana, ospedale), indicatori finanziari ed economici 1995-97 (Ici, Irpef, rifiuti solidi urbani); 3) progetti del database geografico e cartografia

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geoambientale : a) carta tecnica regionale 1:10000 ed. 1980-83 agg. 1991 (secondo il sistema a “strati”: carta tecnica, ambiti amministrativi, altimetria, idrografia, infrastrutture di trasporto, territorio urbanizzato e servizi; sistema di reperimento grafico Java Plug in 1.2.2.); b) carta geomorfologica (litologica, geomorfologica, idrogeologica, dissesto); 4) progetti disponibili sull’area Bim (contiene solo il Museo virtuale dell’arte rupestre camuna aggiornato al 22 aprile 1999; ipertesto realizzato su progetto di F.Gidali, testi di T.Cittadini, per conto della Riserva Regionale delle Incisioni Rupestri di Ceto-Cimbergo-Paspardo e dal Centro Camuno di Studi Preistorici di Capodiponte); 5) progetti in corso di elaborazione da altre amministrazioni (contiene solo il Piano territoriale di coordinamento della Provincia di Brescia con tre documenti e sette carte tematiche .pdf scaricabili, ma non visibili direttamente, dimensioni 8,5 Mb).

1.Economia e territorio

Contributi di carattere generale

LECHI, F., (cur.), Media e Alta Valle Camonica fra conservazione e sviluppo, Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura Brescia, Brescia 1996, pp.285

Importante ricerca commissionata dalla Camera di Commercio di Brescia, coordinata dal Prof. Francesco Lechi, componente del Comitato Economico Scientifico della Camera stessa, e realizzata con l'apporto di ricercatori delle Università di Brescia e Milano. L'area di studio riguarda il territorio della Valle Camonica a nord di Breno; tuttavia l'insieme dei contributi scientifici sembra far trasparire una certa oscillazione relativa all'area della ricerca (i comuni di Bienno, Prestine, Breno, Lozio sono talora compresi nel campione d'analisi, talora no). Attenzione particolare è rivolta all'artigianato e alle piccole e medie imprese, al turismo, ai servizi e all'agricoltura. Queste problematiche sono però considerate in un quadro di

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analisi che comprende i "trends" demografici, del grado di istruzione, del reddito, diffusione Tv, auto in circolazione, diffusione delle abitazioni e loro data di costruzione. Questi dati possono essere utilizzati anche per studi diversamente orientati. Si vedano, in separata sede, i contributi settoriali. Per un quadro generale, cfr.:

LECHI, F., Introduzione, pp.7-16; breve sintesi sulle problematiche economiche che riguardano i comuni a nord di Breno. E' posta particolare attenzione al fattore disoccupazione e di "crisi relativa".

STALUPPI, G.A., Analisi di quadro, pp.17-52; analizza le caratteristiche geografiche dell'area oggetto della ricerca (da Breno-Cividate in su). Presenta abbondante documentazione statistica relativa ai principali fattori demografici (densità, dinamiche, suddivisione per fasce d'età e per sesso), messi a confronto col dato camuno in generale e con la Bassa Valle in particolare; viene per altro istituita una suddivisione fra aree "forti" e aree "deboli", e fra gruppi di comuni "medi" e "piccoli". E' analizzata anche la variazione dei livelli di istruzione (laureati, diplomati, analfabeti). Ampio spazio è dedicato alle dinamiche occupazionali nei diversi settori produttivi (in genere il confronto è istituito fra 1961 e 1991). Un accenno è riservato pure alle vie di comunicazione. Sono utilizzati per lo più i dati dei censimenti (fino al 1991), ma talora si utilizzano fonti che giungono al 1994.

LECHI, F., Sintesi dei problemi e delle proposte, pp.265-285; l'autore propone una visione sintetica sui dati demografici, dell'industria, servizi, turismo, risorse naturali, agricoltura e foreste dell'area a nord di Bienno-Prestine-Lozio.

Utili per una problematizzazione generale:

RIZZIERI, M.P., L'Alta Valle Camonica, Tesi di Laurea Univ.Cattolica Milano, 1967

PERSICO, M.R., L'organizzazione del territorio della Bassa Valcamonica, Tesi di Laurea Univ.Cattolica Milano, 1970

STALUPPI, G.A., Considerazioni conclusive sulla dinamica dell'assetto territoriale lombardo, in C. Saibene (cur.), Ricerche sull'assetto territoriale della Lombardia, vol. III, Vita & Pensiero, Milano 1976, pp.506ss.

STALUPPI, G.A., Strutture, infrastrutture e dinamica demografica, in AA.VV., Carta della Montagna, Direzione generale per l'economia montana e per le foreste, Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste, vol. II Monografie Regionali, tomo III: Lombardia, Geotecneco Gruppo Eni, Urbino 1978, pp.367ss. Presenta confronti fra i dati relativi alle diverse Comunità Montane lombarde, fra le quali quella di Valle Camonica.

AA.VV., Economia e lavoro, “Periferia” 11-12 (1982), pp.119; numero (doppio) monografico della rivista “Periferia” che presenta in apertura (pp.7-26) un impegnativo contributo complessivo, a firma della Redazione, su L’economia in Valle nel decennio 1971-1981, con ampio allegato statistico (dati da Provincia di Brescia, Enel, Istat, Camera di Commercio, ecc.). Una visione d’insieme, con elementi statistici, anche in A.Cerutti, Proposte del sindacato per lo sviluppo e l’occupazione nel comprensorio Vallecamonica-Sebino, pp.104-112. Da segnalare anche articoli sul settore agricolo (V.Moncini, Agricoltura-enti locali: degrado della montagna e spreco delle risorse, pp.27-32; analisi non tenera dell’operato di Bim, Comunità Montana, Cata; tabelle con dati 1936-1979); sull’industria (M.Cantoni, Le aree industriali attrezzate in Valle Camonica. Alcune note intorno alla politica della Regione in materia di localizzazione industriale, pp.47-49; D.Ghirardi, I dati della crisi e le prospettive di una possibile fuoriuscita. Un contributo all’interno del sindacato Fulta, pp.52-54, sul settore tessile con dati 1971-1981; A.Faccoli, Crescita zero: lavorare meno, lavorare tutti, pp.100-104,

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quadro azienda per azienda del settore metalmeccanico nel 1982), sulle commesse all’estero (R.A.Lorenzi, Terzo mondo defraudato: i lavoratori camuni negli appalti all’estero. Un lavoro comunque, meglio se non garantito, pp.85-86), sulla sanità (G.F.B., Industria della salute, p.49; con dati sulle Ussl di Breno e Lovere del 1981), le banche (G.Canu e F.Tagli, La Banca di Valle Camonica. Banca a struttura tradizionale, ma prospera nella crisi, pp.77-84, indagine approfondita su dati Banca d’Italia, ecc. 1971-1981; Il ruolo delle banche. L’intervento del credito nei processi economici, il monopolio del risparmio e l’utilizzazione distorta delle risorse in Valle Camonica, pp.75-76). Contiene pure interviste (G.Guaini, G.Minelli, V.Calvi, N.Martino, P.Comensoli, D.Ghirardi, D.Greco, G.Romele) ed esperienze sindacali (D.Greco).

STALUPPI, G.A., Trasformazioni dell'insediamento montano, in F.Demarchi-R.Gubert-G.A.Staluppi, Territorio e Comunità. Il mutamento sociale nell'area montana, F.Angeli, Milano 1983, pp.57ss

TOSINI, G., Le dinamiche economiche e produttive provinciali e la Valle Camonica, in AA.VV., Prima Conferenza di Valle sulle tematiche culturali, Breno 12 ottobre 1985, Atti, Circolo Culturale Ghislandi, Breno-Esine 1985, pp.11-14.

CORNIANI, D., FAROTTO, A., VENTURINI, G., La situazione economica della Valle. Tendenze e caratteristiche, "Città & Dintorni" 4 (1987), pp.7-14; articolo di sintesi che riprende un apposito studio realizzato in vista del Piano Territoriale di Valle (arch. C.Lucci, prof. L.Salami). Dapprima si propone un'analisi dei principali cambiamenti fra 1951 e 1981. Poi dal 1981 al 1984. L'attenzione primaria è rivolta al piano occupazionale. Rari gli accenni ad altri ambiti (vedi l'alfabetizzazione, p.9). Non si cita la provenienza dei dati statistici utilizzati.

AA.VV., Alcuni caratteri Socio-Economici del Comprensorio Vallecamonica-Sebino, "Notizie Cisl" 1989; presenta una breve lettura della realtà economica locale alla luce dei dati Istat 1981. Occupazione, settori lavorativi, tasso di istruzione fra i fattori analizzati. E’ un esempio di analisi presente sui notiziari sindacali.

La problematica delle infrastrutture

“Appunti” 20 (luglio 1992), pp.40, numero semimonografico sul tema “Le grandi opere in Valcamonica”

Un quadro d’insieme dei progetti in discussione è proposto dal redazionale introduttivo (pp.5-9). Sul ruolo del Parco dell’Adamello in rapporto a queste opere, l’intervento del Direttore V.Ducoli (pp.10-12). Sulla centralità urbanistica della ferrovia camuna, C.Gasparotti (pp.13-16). Sugli acquedotti, P.L.Brichetti (pp.17-19). Sul piano di sviluppo del Valsaviore con analisi dell’andamento demografico dal 1900 in avanti, L.Scolari (pp.20-21). Non mancano contributi di carattere teorico ovvero non inerenti il territorio camuno.

Da segnalare pure:

PROCOPIO, ?., Valcamonica amara, "Contatto" 4 (1995), pp.50ss; considerazioni in ispecie sulla viabilità.

Sul tema delle comunicazioni, un presupposto storico valido, può essere fornito da:

CALVETTI, V., Vecchi e nuovi sistemi di comunicazione, in TREZZI, L., (cur.), Per una storia economica della Valle Camonica nei secoli XIX e XX, Tipografia

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Camuna, Breno 1993, pp.147-244; tratta dei trasporti camuni fra 1850 e 1914 con ampia documentazione.

Lavoro: occupazione e disoccupazione

AA.VV., Il lavoro nell’area camuno-sebina-Valle Cavallina, Osservatorio Permanente per l’economia e l’occupazione - Secas, Darfo Boario Terme s.d. (1999), pp.146 Indagine riguardante il mercato del

lavoro locale (che esula dalla Valle Camonica fino a comprendere i comuni sebini e quelli della Valle Cavallina), realizzata da un gruppo di sette ricercatori nell’ambito di un progetto di formazione e ricerca promosso da Enaip Centro Servizi Formativi - Lombardia. I dati, raccolti in un’ampia sezione statistica (pp.81-146), sono di fonte Istat (compreso il Censimento intermedio 1996 dei Servizi e dell’Industria), Provincia di Brescia, Provincia di Bergamo, anagrafi comunali, Provveditorato agli Studi, Sistema informativo Excelsior (1997-1998). Le tavole statistiche presentano, in genere, dati aggregati per Comunità Montane (Valle Camonica, Sebino Bresciano, Alto Sebino bergamasco, Valle Cavallina, Monte Bronzone) e, in alcuni casi, anche per comune (talora si distingue pure fra Alta, Media e Bassa Valle Camonica). Direttamente effettuate dai ricercatori la rilevazione a campione fra gli studenti di alcune scuole superiori del territorio (questionario con 51 quesiti) nell’ambito di uno studio sul rapporto tra formazione scolastica e sbocchi occupazionali (pp.16-21); e l’indagine presso un centinaio di aziende (107 questionari) per conoscere i bisogni formativi delle realtà produttive (pp.22-23).

La ricerca presenta, inoltre, una breve analisi (pp.7-14) dell’evoluzione del mercato del lavoro locale negli ultimi anni, inserita nel contesto lombardo e provinciale bergamasco (il confronto con

la situazione bresciana è assente). Utile, in quanto riguarda un settore generalmente negletto dagli studi, può risultare l’analisi che riguarda il terziario pubblico (pp.39-43). Altri brevi, ma generalmente documentati, contributi riguardano il rapporto fra offerta lavoro e andamento demografico (pp.44-46), lavoro e grado di istruzione (pp.47-51), occupazione femminile (pp.52-60). In sede conclusiva un contributo su domanda di lavoro e previsioni 1999-2000 (pp.61-69), e sui servizi alle imprese (pp.70-79).

Il testo ingloba pure sintesi di contributi già noti (“Idee per una svolta” Fondazione Cocchetti; piani integrati d’area delle Comunità Montane; relazione Tosini a Boario 1996). Estremamente scarna (e incompleta) la ricognizione relativa a studi di settore già esistenti (p.15).

Meno utile:

AA.VV., Le previsioni occupazionali e i fabbisogni professionali per il biennio 1999-2000. Principali risultati per la provincia di Brescia, Progetto Excelsior - Sistema informativo per l’occupazione e la formazione - Unioncamere - Ministero del Lavoro, Brescia 1999, pp.62; fonte statistica significativa per la conoscenza del mercato del lavoro a livello nazionale. Comitato scientifico Progetto Excelsior diretto da M.Martini della Statale di Milano. Rilevazione tramite questionario alle imprese (maggio-giugno 1999) con più di 250 dipendenti, tramite intervista telefonica alle altre. Il volume in questione riguarda la Provincia di Brescia, ma non permette l’estrapolazione dei dati per unità locali, pertanto sembra risultare poco utile. Presenta una introduzione dove si spiega la metodologia della rilevazione (pp.3-17) e una serie di tavole dove vengono riportati, in maniera minuziosa, i risultati relativi alle assunzioni previste nel 1999-2000 per professioni, per livelli di istruzione e indirizzi formativi, oppure relative al personale stagionale ed extracomunitario. Vengono indagati anche i motivi di non assunzione. Si

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tratta di una fonte di dati grezzi, senza analisi e valutazione del cambiamento (va ricordato che i dati avrebbero potuto essere messi a confronto con le analoghe rilevazioni del 1997 e 1998).

TOSINI, G., Le dinamiche del mercato del lavoro in Valle Camonica, relazione al convegno di Darfo B.T., 8 giugno 1996 (testo distribuito in fotocopia), pp.20

Nonostante l'interesse precipuo verso i temi occupazionali, il contributo presta attenzione alla connessione fra mercato del lavoro e scuola. In appendice propone tabelle statistiche che analizzano popolazione, suddivisione demografica per fasce d'età (14-19; 20-29; 30-54; 55-65 anni) con proiezione fino al 2006, lavoratori, disoccupati, posti di lavoro suddivisi per settori. Si noti che si distingue sempre fra Alta, Media e Bassa Valle Camonica.

Sul rapporto giovani-lavoro, cfr.:

PANIZZOLI, G.A., Quale immaginario per il giovane camuno, “Lettere dall’Eremo” 7 (aprile 1988), pp.18-19; veloce resoconto di una indagine sul mercato del lavoro giovanile (18-21 anni) in Provincia di Brescia, promossa dalla Fondazionr G.Tovini col supporto del Censis. Artogne e Breno i due comuni della Valle interessati.

In particolare sul rapporto fra scuola e mondo del lavoro, cfr.:

TOSINI, G., La crisi occupazionale in Valle: la scuola e le sfide dello sviluppo, in AA.VV., Il ruolo della scuola nel rilancio della Vallecamonica. Atti del Corso di aggiornamento

Cemmo di Capodiponte 3 novembre - 1 dicembre 1994, Centro Culturale Pedagogico delle Suore Dorotee di Cemmo, Cemmo 1995, pp.45-52

Lo studioso in sede di premessa illustra il progressivo allargarsi della forbice che differenzia, in senso negativo, la crescita economica camuna da quella del resto della provincia di Brescia. Con stile sintetico presenta le dinamiche settoriali (industria, commercio, ecc.), gli effetti sulla popolazione con attenzione alla dinamica demografia-occupazione. Infine un occhio di riguardo viene prestato alla disoccupazione, specie giovanile e femminile. Viene individuata una carenza, fra le altre, a livello di richiesta di formazione da parte del mondo del lavoro e risposta proveniente dalla scuola. Seguono alcune tabelle statistiche relative agli addetti nei diversi settori economici e alle unità produttive nel Distretto di Breno (Pisogne escluso) fra 1981 e 1991. Lo stesso periodo serve a focalizzare il “trend” demografico. Infine i dati (riassuntivi per Distretto) su avviamenti/cessazioni e iscritti alle liste di collocamento fra 1991 e 1994. Fonte dei dati non riportata.

Il contributo ha il pregio di un continuo riferimento documentario.

GREGORINI, M., Gli sbocchi occupazionali e scolastici dei giovani diplomati in Valle Camonica. Illustrazione risultati della ricerca, “Lettere dall’Eremo” 27 (gennaio 1995), pp.10-14

Sintesi dei risultati di una ricerca sul mondo del lavoro e i giovani condotta dal Gruppo di Ricerche e Studi Camuno (Gresc). Grafici illustrano il dettato. Si confronta con un’analoga ricerca del 1989 dell’Osservatorio del Mercato del Lavoro nel Bresciano.

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Sul rapporto donna-lavoro, cfr.:

COMINELLI, P., Come si lavora?! Occupazione femminile in Valle Camonica: i laboratori di confezioni, "Vallecamonica Nuova" 1 marzo 1990; intervista che si avvale di dati statistici Filtea Cgil e Camera di Commercio, a responsabili sindacali locali. Le risposte si presentano come un primo, ma non del tutto superficiale, tentativo di interpretazione e lettura della realtà. I dati presentati in tabelle sono divisi per paesi. Prima parte.

COMINELLI, P., Ma è proprio così difficile lavorare con le donne?, "Vallecamonica Nuova" 8 marzo 1990. Intervista a donne che lavorano in laboratori camuni. Completa il quadro delineato nel precedente articolo.

Sul telelavoro:

AA.VV., Realizzazione di uno studio di valutazione delle prospettive e delle opportunità conseguenti all’avvio di progetti pilota di telelavoro per l’economia della Valle Camonica, Centro Formazione Professionale Regione Lombardia di Edolo, Milano 1999, pp.198; lo studio presenta ampie porzioni di carattere propriamente tecnico-specialistico e di impronta teorica. Esso, tuttavia, offre anche un tentativo di lettura del “Trend socioeconomico in Valle Camonica” (pp.29-56) effettuato sulla base di una molteplicità di fonti, purtroppo, spesso non dichiarate (per lo più Istat, Camera di Commercio, Osservatorio dei Bilanci dei Comuni). L’approccio tende a distinguere il territorio in Alta e Media (area debole) Valle, Bassa Valle (area forte), pur riconoscendo al loro interno sub-aree per ragioni di omogeneità. Peculiare l’attenzione verso il settore pubblico (pp.34-52): si illustrano le caratteristiche dei Comuni con gli aspetti amministrativi correlati (entrate correnti; indici di autonomia finanziaria, tributaria e tariffaria; indici di economicità; trasferimenti

dallo Stato, pressione fiscale, avanzi di amministrazione, rigidità della spesa corrente; dipendenti comunali) e l’uso di tecnologie informatiche (addetti, spese, investimenti, quadro tecnologico, “Valle Camonica On Line”). Per la progettualità ed una prima analisi della situazione camuna in ambito informatico (Enti Locali, Asl, ecc.) si vedano le pp.71-73 e soprattutto i capitoli sulla applicabilità del telelavoro in Valle Camonica nei settori turistico (pp.129-160) e industriale (pp.161-182), basati su interviste e questionari presso gli operatori dei diversi settori, badando a isolare campioni significativi. I dati sono raccolti in tabelle e grafici. Vengono, inoltre, analizzate le caratteristiche demografiche, l’evoluzione del livello di istruzione, il quadro occupazionale con specifica attenzione al settore turistico e industriale. Il telelavoro è proposto come mezzo per attenuare l’indice di migratorietà e di pendolarismo, oltre che per la creazione di nuove iniziative imprenditoriali, accanto al potenziamento qualitativo di quelle già esistenti. Lo studio va comunque utilizzato tenendo conto che il fattore di propositività è finalizzato, prioritariamente, a promuovere finanziamenti di provenienza pubblica (Bim, Comunità Montana, Gal, ecc.) nel settore dell’informatizzazione. Lo studio è stato presentato in un incontro presso la sala Bim di Breno il 29 ottobre 1999, da G.Dondè, F.Formia, G.Danini ed E.Bianchi.

AA.VV., Voli - Valle Camonica On Line, Breno s.d.; documento che raccoglie l’analisi dei requisiti per lo sviluppo di una rete telematica per l’erogazione dei servizi integrati agli Enti locali di Valle. Progettazione: Cooperativa Sociale CSC (Consorzio Sol.Co. Camunia) col supporto del Consorzio Universitario Mip del Politecnico di Milano.

Sui problemi della sicurezza e della salute sul lavoro, cfr.:

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BERLUCCHI, E., Infortuni sul lavoro nell’industria bresciana (1951-1971), “Studi Bresciani” 4 (gennaio-aprile 1981), pp.39-63

DOMENIGHINI, T., Prevenzione sanitaria sul territorio: tutto da progettare, “Periferia” 17 (1984), pp.9-12; con dati su malattie bronchiali e silicosi (1970-1982).

DOMENIGHINI, T., Salute e Lavoro. Indagine di medicina preventiva alla Palini vernici di Pisogne, “Periferia” 1 (gennaio 1980), pp.12-20; analisi degli inquinanti e conseguenze sugli operai. Piuttosto tecnico.

AA.VV., Selca S.p.A. incontra il territorio, Darfo Boario Terme 1997, non numerato; azienda fornitrice di materie prime per le imprese siderurgiche con sede prima a Pisogne, poi a Forno Allione. Presenta una serie di dati di laboratorio su prelievi nell’area di Forno Allione, in relazione a possibili forme di inquinamento pericoloso per l’uomo (per altro risultate assenti in base a questi controlli).

Agri coltura e allevamento

BERNI, P., Il settore agricolo di una vallata alpina: struttura, problemi e prospettive di un intervento, Darfo Boario Terme 1988, pp.76

Il testo è il primo di una Collana di documentazione per il Piano di sviluppo socio-economico della Valle Camonica avviata dall’Ufficio di Piano della Comunità Montana di Valle Camonica. Si tratta di uno studio che risale al 1980. La Valle è divisa in tre subzone centrate su Edolo, Breno e Boario. I dati utilizzati sono per lo più quelli del Censimento del 1961 e 1970 oltre che del Cata, dell’Associazione Italiana Allevatori e dell’Ufficio Uma di Brescia aggiornati al 1979, dell’Ufficio Veterinario Provinciale di Brescia (1970 e 1976). Le tabelle

statistiche sono raccolte nella sezione finale (pp.49-66) prima di una breve relazione programmatica. L’analisi (pp.7-28) della situazione parte dallo studio dell’utilizzazione del territorio. Poi le strutture aziendali (capitale fondiario, patrimonio bovino, parco macchine), la pratica dell’agricoltura a tempo parziale, le infrastrutture interaziendali, i tipi di impresa. Seguono una riflessione sulle problematiche emerse ed alcune ipotesi di intervento (pp.28-48).

PODA, A., Piano di sviluppo economico e sociale. Studio del Settore Forestale, Darfo Boario Terme 1988, pp.110

Il testo è il sesto di una Collana di documentazione per il Piano di sviluppo socio-economico della Valle Camonica avviata dall’Ufficio di Piano della Comunità Montana di Valle Camonica. Si tratta di uno studio che risale al 1980. La suddivisione territoriale è particolare e si articola in Bassa Valle Camonica (che comprende tutti i Comuni fino a Ceto e Cerveno), Media (fino a Corteno Golgi ed Edolo) e Alta. Lo studioso trentino analizza accuratamente dapprima la situazione attuale (pp.9-35) soffermandosi sui tipi di bosco e di superfici, sulla produzione, viabilità, sul metodo dei piani di assestamento ed, infine, sulle ditte che lavorano il legno; passa poi ad individuare gli obbiettivi da perseguire soprattutto dal punto di vista quantitativo (pp.36-39). Infine vengono avanzate alcune considerazioni e proposte individuando le priorità in ordine ai miglioramenti alla viabilità, ad interventi colturali e ai tempi tecnici e alle modalità di attuazione, senza dimenticare i risvolti economici e sociali (pp.40-53). I dati, abbondanti e spesso presentati in tabelle inserite nel corso della trattazione, risalgono al periodo 1968-1978. Completa il volume la serie delle tabelle, una per ogni Comune (oltre a quelle riassuntive, una generale e le altre per le tre suddivisioni nord-sud della Valle), che riporta i dati più significativi (pp.59-110). Le fonti documentarie e statistiche utilizzate, relative generalmente agli Anni ’70, sono principalmente quelle dell’Ispettorato Distrettuale delle Foreste

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di Breno e della Comunità Montana di Valle Camonica.

GAETA, D., Il settore agricolo e forestale, il territorio e l'ambiente nella Media e Alta Valle Camonica: Struttura, emergenze e prospettive di intervento, in F.Lechi (cur.), Media e Alta Valle Camonica fra conservazione e sviluppo, Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura Brescia, Brescia 1996, pp.203-264

Presenta un quadro legislativo e normativo relativo a parchi e aree protette, nonchè le opportunità di sostegno economico al territorio. I dati (pascoli, boschi, patrimonio zootecnico, aziende agricole) sono conglobati nell'analisi e raccolti in tabelle e carte tematiche (1970-1990).

Non manca una serie di altri contributi::

AA.VV. L’agricoltura bresciana: la meccanizzazione. Analisi e confronti fino al 1971, Abre, Brescia 1971

AA.VV., Piano di sviluppo economico e sociale della Valle Camonica, I: Studio del settore forestale; II: Carta dei boschi comunali della Valle Camonica, Otaf Trento, Breno 1979-1980

PELAMATTI, L., Dissesto idrogeologico e sociale. Distruzione della montagna e scelte del capitale nella Valle dell’Oglio, “Periferia” 1 (gennaio 1980), pp.2-5; l’autore analizza il “tasso di ruralità” incrociando dati demografici e sulla popolazione camuna impegnata nel settore agricolo; l’abbandono della montagna come origine del dissesto idrogeologico. Il contributo si presta a

molteplici utilizzazione in ordine da una parte alle ricadute sociali dell’abbandono della montagna, e dall’altra alle conseguenze relative al territorio e alla sua gestione.

MARTINI, G., Agricoltura subalterna: i conti in tasca, “Periferia” 6 (maggio-luglio 1981), pp.13-14; sul calo degli addetti nel settore agricolo fra 1951 e 1971.

AA.VV., Atti del Convegno “Indagine sull’ambiente d’allevamento delle vacche da latte nelle vallate alpine del Bresciano”, Edolo 3 ottobre 1982, Associazione Provinciale Allevatori, Brescia-Rovato 1983, pp.XIX-178; il convegno in questione tentò di fotografare la situazione dell’allevamento di montagna nel Bresciano alla fine degli Anni ‘70. I dati utilizzati negli studi ivi presentati risalgono, tuttavia, al 1976-77. Nessuno dei tre principali contributi tratta esclusivamente della zootecnia camuna, ma in ogni caso permettono di estrapolare la peculiarità della situazione nella vallata dell’Oglio, offrendo nel contempo la possibilità di un immediato confronto con analoghe realtà bresciane: Valentini, A., Sorlini, P., Comba, G., Matassino, D., Indagine sull’ambiente di allevamento delle vacche da latte nelle vallate alpine del Bresciano, pp.7-128; il dato camuno è sempre estrapolabile ed è basato su un’indagine che ha coinvolto circa due dozzine di aziende camune. Vengono analizzati i fieni e l’alimentazione, il numero dei capi, la natura delle stalle e il loro microclima, i pascoli, le acque. Numerose le tabelle e i grafici illustrativi, per una ricerca rigorosamente specialistica. Bertoni, G., Pallavicini, G., Stato nutritivo delle bovine controllato mediante il profilo metabolico, pp.129-138; ricerca su un campione di Brune Alpine fra 1980 e 1981. Gelmetti, D., Boni, P., Indagine coprologica nelle valli Trompia e Camonica, pp.139-154; lo studio riguarda le malattie parassitarie delle vacche da latte e ha coinvolto 123 stalle bresciane di montagna.

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POLELLI, M., (cur.) Sistemi agricoli marginali. Scenario Valle Camonica, Cnr - Comunità Montana di Valle Camonica, Roma-Breno 1988 (o 1989?)

AA.VV., Malghe e alpeggi dell’Alta Valcamonica, Nuove Edizioni Duomo (Ned), Milano 1989, pp.89 + carta allegata; raccoglie interventi di G.Berruti, W.Belotti (che presenta, fra l’altro, un Inventario di alpeggi e malghe dell’Alta Valle, pp.29-52), D.M.Tognali, E.Bressan, A.Majo.

AA.VV., Sviluppo integrato dell’agricoltura di montagna, Relazioni presentate ai Convegni nelle Giornate Zootecniche di Edolo 2-3-4 ottobre 1993, Associazione Provinciale Allevatori - Comune di Edolo, Brescia-Edolo-Rovato s.d., pp.169; il volume raccoglie gli interventi al seminario su “La riforma della politica agricola comune (Pac) e la zootecnia di montagna” (2 ottobre), al convegno su “La qualità produttiva dell’economia montana nel contesto dello sviluppo integrato” (3 ottobre), e la tavola rotonda su “Le recenti normative comunitarie sulla qualità dei prodotti lattiero caseari nei confronti dell’attuale situazione organizzativa del settore” (4 ottobre). Gli interventi non riguardano direttamente la situazione camuna. Radi pure gli accenni (ad es., pp.13-14, 53).

Sul fronte della commercializzazione dei prodotti agricoli locali, cfr.:

AA.VV., Studi di mercato dei prodotti agro-alimentari, Gruppo di Azione Locale Vallecamonica - Leader II, Breno 2000, pp.129 (solo le ultime 38 numerate)

Lo studio presenta l’esame dettagliato dei prodotti alimentari della Valle Camonica che rivestono caratteri di tipicità e che risultano suscettibili di

valorizzazione. L’analisi è stata condotta dalla società di consulenza 2M srl Metodologie di Management con sede a Milano, a partire dalla documentazione fornita dalla Comunità Montana di Valle Camonica. Settori produttivi individuati: castagna e derivati, api, frutta e vino, allevamento, latte e formaggi, carni. Scansione del lavoro: somministrazione in loco di questionari “ad hoc” (riportati nel testo) per valutare lo stato di fatto; confronto con la letteratura disponibile; proposte di migliorie. Possono risultare utili le pagine dedicate all’analisi della situazione del settore agricolo camuno (aziende, occupati, reddito, pluriattività, capi allevati), realizzata sulla base dei dati Istat (1991) oltre che dei questionari somministrati. Lo studio, coerentemente col suo scopo, delinea le caratteristiche portanti del sistema agro-pastorale della Valle Camonica, approfondendo solamente i settori specifici legati alla presenza di prodotti tipici (in buona sostanza una “nicchia” all’interno dell’intero comparto), lasciando da parte il resto.

Riconducibile a questa problematica pure:

MARTINI, G., MONCINI, V., Il formaggio ... e i vermi. Note sul caseificio di Capodiponte, “Periferia” 10 (1982), pp.29-30; al di là della critica, uno quarcio sulla cooperazione fra allevatori.

Il settore industriale e artigianale

AA.VV., Aspetti strutturali e congiunturali dell’industria camuna, Gruppo Ricerche e Studi Camuno, Breno-Darfo Boario T. 1990, pp.59

Impegnativa indagine limitata alle aziende del settore manifatturiero e dell’edilizia, condotta col supporto dell’Ufficio Studi della Banca S.Paolo di Brescia e la collaborazione della Banca di Valle Camonica. I dati utilizzati sono quelli della Centrale dei Bilanci e del

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Registro Ditte della Camera di Commercio di Brescia (aggiornati al 30 giugno 1989).

Nella prima parte del lavoro (“Evoluzione delle unità locali e degli addetti per settore e loro distribuzione territoriale”, pp.4-42) vengono studiate le dimensioni e caratteristiche del sistema industriale camuno, l’articolazione territoriale e la dinamica delle unità produttive e degli occupati nel periodo 1981-1989.

Viene presentata un’immagine del sistema industriale locale segnato da un’evoluzione tendente alla frammentazione dei punti-produzione a seguito della ristrutturazione industriale che ha comportato perdite occupazionali e moltiplicazione di microimprese. Emerge altresì il ruolo centrale giocato dal settore edilizio, con molte imprese camune che operano fuori Valle. Nel contempo si evidenzia la fragilità del settore delle confezioni, incapace di puntare verso produzioni ad alto valore aggiunto, problema che riguarda pure il settore meccanico. In ordine alla diffusione industriale sul territorio se si sottolinea la montante vocazione dell’area Breno-Esine-Darfo, va sottolineato la progressiva marginalizzazione dell’Alta Valle.

Nella seconda metà lo studio si addentra nell’analisi della “situazione economico-finanziaria delle principali imprese industriali della Valle” (pp.43-59), prendendo in esame gli “indici di struttura finanziaria” e di redditività di un campione di 46 aziende locali. In sostanza è presentata una analisi complessiva dei bilanci 1986-1988.

Emergono un forte indebitamento, la preponderanza di produzioni a bassa tecnologia e di basso prezzo (ad opera soprattutto di piccole imprese “che sono l’asse portante dell’industria della Valle”, p.55), il notevole ricorso all’acquisto di componenti e materiali all’esterno, il basso livello di finanziarizzazione.

Territorialmente l’indagine riguarda i comuni bresciani a nord di Pisogne (compreso), suddivisi in sei distretti (Alta Valle, Cedegolo, Breno, Esine, Darfo-Boario, Pisogne).

I dati sono illustrati talora con carte tematiche divise per comuni e appendici statistiche (pp.24-41 e 57-59).

I risultati della ricerca sono stati presentati in un convegno a Boario Terme (1 dicembre 1990), con interventi di G.Perfumi, B.Branella, G.Panizzoli, I.Burlotti, G.Tosini, S.Zaninelli, A.Porteri. Fra i contributi: TOSINI, G., Situazione economico-finanziaria delle principali imprese industriali della Valle Camonica; le conclusioni sono apparse come Una politica per le piccole imprese, “Brescioggi” 2 dicembre 1990.

TALLONE, O., L'industria e l'artigianato nella Medio-Alta Vallecamonica: i tratti fisionomico strutturali, la recente dinamica, nuove ipotesi di percorso, in F.Lechi (cur.), Media e Alta Valle Camonica fra conservazione e sviluppo, Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura Brescia, Brescia 1996, pp.53-92

Usa dati dell'archivio dell'Anagrafe Statistica Regionale delle Camere di Commercio e della Regione Lombardia relativi al periodo 1981-1992. Talora si ricorre ad altre fonti che giungono fino al 1995. Presenta analisi delle dinamiche dell'attività industriale della zona a nord di Breno (escluso): addetti e settori produttivi. Si occupa però anche delle dinamiche dei redditi pro-capite (elabora dati Banca San Paolo). L'autrice ha promosso anche un'indagine diretta tramite questionari presso le imprese per conoscerne le caratteristiche e le esigenze in ordine ai servizi. Il testo presenta bibliografia e alcune carte tematiche.

Altri contributi di ordine generale:

GREGORINI, E., L'installazione industriale in Valle Camonica, Tesi di Laurea Univ.Cattolica Milano, 1970

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CANTONI, M., CRISTINI, A., GASPAROTTI, C., VALSECCHI, A., Il fondovalle: la nuova frontiera. Alcune note sul rapporto tra sviluppo economico e consumo del territorio, “Periferia” 5 (febbraio-aprile 1981), pp.3-8; riguarda l’intero territorio camuno (da Castro-Pisogne in su), si basa su documentazione puntualmente riportata; si limita al periodo 1971-1977. Non risparmia critiche alla pianificazione della Comunità Montana del 1980.

DOMENIGHINI, G., FATONI, M., TALLONE, O., Servizi avanzati e innovazione nell'industria bresciana, Collana di Pubblicazioni del Settore Rapporti Economici dell'Associazione Industriale Bresciana, Brescia 1987.

AA.VV., Archivio. Materiali per la ricerca sulla industrializzazione in Valcamonica, Gisav-Mce, Darfo Boario T. 1987, 103 schede; strumento, a fini prioritariamente didattici, predisposto dal Gruppo di Intervento per una Scuola Alternativa di Valcamonica (Gisav). Si tratta di uno schedario sull’industrializzazione camuna realizzato da C.Arzu, L.Besterri, L.Bezzi, G.Cenini, O.Cotti Cometti, M.Facchinetti, G.Felappi, M.Franzinelli, F.Inversini, G.Maculotti, V.Moncini e G.Pe. Le schede, ricche di dati, riguardano popolazione, abitazioni, industria, imprenditori, aziende, cicli produttivi, infrastrutture, cave e miniere, moneta, credito, istruzione. Ci sono poi carte tematiche (altimetria, precipitazioni, colture) e riferimenti bibliografici. Non mancano disomogeneità di metodo.

MACULOTTI, G.C., Fattori di industrializzazione in una vallata alpina: la Valcamonica, “Appunti” 1 (novembre 1987), pp.11-26; lo studio, originariamente una relazione per il corso di Geografia presso la Facoltà di Magistero dell’Università degli Studi di Verona, prende avvio dall’Ottocento camuno e approda agli Anni ‘80, analizzando brevemente i vari “fattori” (capitali e banche,

politica, ecc.) che hanno influito sull’evoluzione industriale camuna. Ci sono carte e bibliografia.

MONTANARI, E., Aspetti della ristrutturazione industriale bresciana 1981-1986, Camera del Lavoro di Brescia, Brescia 1988; L'indagine cerca di seguire l'evoluzione industriale bresciana utilizzando i dati dei censimenti 1971 e 1981, e, per il periodo successivo, fonti Cerved (dati affidati però alla veridicità delle dichiarazioni rese dalle singole imprese). La provincia è divisa in cinque fasce di industrializzazione (la Valle Camonica è nell'ultima, ma è protagonista di una significativa progressione fra 1971 e 1981). Analizzata anche la tematica occupazionale. Molto efficaci le carte tematiche proposte dove i comuni sono indicati con diversi colori a seconda del "trend" di cui sono protagonisti.

TALLONE, O., Brescia, recenti trasformazioni di un sistema economico-territoriale in transizione, in P.Coppola (cur.), Soggetti economici, soggetti politici, gerarchie territoriali, Patron, Bologna 1988, pp.525-534

MACULOTTI, G.C., Una politica per la montagna fa bene alla città, “Appunti” 16 (giugno 1991), pp.4-8.

Sul settore manifatturiero:

AA.VV., Aspetti della dinamica localizzativa e occupazionale delle industrie manifatturiere in provincia di Brescia 1951-61-71, Abre, Brescia 1972

AA.VV., Aspetti della dinamica occupazionale in un “campione” di imprese manifatturiere della provincia di Brescia - anno 1977, Abre, Brescia 1977

TOSINI, G., La dinamica dell'industria manifatturiera in Valle Camonica tra il 1971 e il

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1978, "Notiziario Economico Bresciano" 14 (19??), pp. 54-67; 15-16 (19??), pp.11-35

AA.VV., Indagine sulle aziende industriali ed artigiane del settore manifatturiero della Valle Camonica, Provincia di Brescia, Brescia 1980

Per il settore siderurgico:

BELLICINI, A., La Siderurgia Bresciana, storia, aspetti geografici, problemi economici, Astra-Editoriale Viscontea, Milano-Pavia 1987, pp.309; volume specialistico che tratta di uno dei settori più specifici dell'economia camuna in una prospettiva storica che giunge al 1985. Fitto di informazioni statistiche settoriali, presenta, di rado, dati che possono essere utili anche per ricerche in altre direzioni. E' il caso, ad.es., della distribuzione per comuni degli addetti all'industria e delle unità produttive (cap. su "La localizzazione") .

Per il settore dell’edilizia, cfr.:

CANTONI, M., Il settore edilizio in Valcamonica nel corso degli anni Settanta, “Periferia” 15-16 (1983), pp.35-37; con tabelle 1961-1981 Istat.

CLEMENTI, T., Edilizia: un settore in ... evoluzione, , “Appunti” 16 (giugno 1991), p.32; il breve contributo è seguito da un’intervista a sei lavoratori edili della Valle (pp.33-35).

Sull’artigianato:

AA.VV., Tessere per il futuro. Artigianato tra innovazione e tradizione. Ricerche e progetti, Fondazione Annunciata Cocchetti, Cemmo di Capo di Ponte 2001, pp.144; raccoglie ricerche e progetti dei partecipanti al progetto Camunia Craft (Camunia training of project managers in handicrafted goods development) realizzato nel 2000

dalla Fondazione A.Cocchetti nel quadro del programma europeo Leonardo da Vinci. Vengono illustrate esperienze in Francia, Portogallo e Spagna. Si approda a progetti di valorizzazione dell'artigianato artistico in Valle Camonica in generale (anche in vista di forme di associazionismo sovra-comunale) o in alcune località in particolare (Malonno; telaio tradizionale a Monno). Documenta il ruolo propositivo anche in campo economico assunto sul territorio dalla Fondazione Cocchetti.

Su singoli luoghi, realtà produttive o personaggi, più o meno significativi:

REBUFFO, L., Italsider di Lovere. Una città e una fabbrica, Genova 1962;

GAMBA, M., Analisi di cinque casi aziendali, in AA.VV., La mediazione della Regione nei conflitti di lavoro. L’esperienza lombarda, Bologna 1977, pp.119-136; viene descritta, tra le altre, la vicenda della Valcam (ex-Made) di Edolo attiva dal 1963 e basata sul lavoro femminile;

CANTONI, M., CORRAO, N., SIMONI, C., Insediamento operaio e fabbrica del capitale a Cogno, “Periferia” 1 (gennaio 1980), pp.6-11; sullo sviluppo di Cogno legato allo stabilimento Olcese (con mappe e dati statistici).

CANTONI, M., CORRAO, N., GASPAROTTI, C., Il triangolo di Darfo, Pisogne e Lovere(2) 1945-1970: trasformazioni e dipendenze dell’economia valligiana. La distruzione di un’economia ricca di potenzialità, “Periferia” 4 (dicembre 1980), pp.3-10; analisi ristretta ad un’area particolare, ma effettuata su precisi riferimenti statistici.

FRANZINELLI, M., Dalla Commissione interna al Consiglio di fabbrica. Organizzazione sindacale e lotte operaie all’Uci di

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Forno Allione, “Periferia” 18-19 (1984), pp.69-79

CANU, G., TAGLI, F., L’Olcese: dai jeans ai missili. E le operaie a casa a far la calza, “Periferia” 20 (1984), pp.4-8; vicende dello stabilimento di Cogno fra 1981 e 1984.

FRANZINELLI, M., G.A.Gregorini: un emigrante di rango e capitano d’industria, “BresciaOggi” 29 ottobre 1986;

FRANZINELLI, M., Lotte operaie in un centro industriale lombardo. Il proletariato loverese dal “Biennio rosso” ai primi anni Cinquanta, Franco Angeli, Milano 1987, pp.293; dalle premesse ottocentesche, nel 1855 G.A.Gregorini fonda il primo stabilimento siderurgico a Lovere, fino alle lotte operaie del primo dopoguerra, passando per il “Biennio rosso” appena precedente l’avvento del fascismo.

MACULOTTI, G.C., RAGAZZI, G., (curr.) Un imprenditore camuno: intervista a Vincenzo Franzoni, “Appunti” 16 (giugno 1991), pp.9-11;

MILANI, P.L., (cur.) Un manager tra politica ed economia: intervista a Ugo Calzoni, , “Appunti” 16 (giugno 1991), pp.12-16;

RAGAZZI, G., Mestiere di artigiano: il peso di una scelta, “Appunti” 16 (giugno 1991), pp.17-20; autotestimonianza di un imprenditore camuno del settore delle confezioni;

PIAZZANI, M., L’uguaglianza negata, “Appunti” 16 (giugno 1991), pp.24-26; testimonianza di una lavoratrice sul trattamento presso un laboratorio tessile camuno;

MASTAGLIA, G., Il caso “Union Carbide”, “Appunti” 16 (giugno 1991), pp.27-31; una riflessione documentata che riguarda tutta l’Alta Valle.

FRATTINI, F.G., Storia dell’insediamento industriale di Forno Allione. Sessant’anni di vita dello stabilimento e dei suoi lavoratori, Ed.Biblioteca Comunale di Cedegolo, Cedegolo-Breno 1993, pp.176; Volume, molto documentato e a tratti tecnico, che ricostruisce le vicende delle realtà produttive collocate a Forno Allione a partire dal 1806 fino al 1988 (poco tempo prima della definitiva chiusura della Ucar erede della storica Union Carbide Italia). Particolarmente efficace è la parte che descrive il modificarsi della situazione dopo l’ultimo Dopoguerra (pp.63-134). Assai utile per comprendere l’aspetto umano e sociale legato a questo luogo di lavoro, è tutta la Parte II (pp.135-166) dopo si indagano i rapporti sindacali, la sicurezza, la salute, l’inquinamento, le forme di previdenza e assistenza, le attività ricreative e le iniziative associative. Segue una breve appendice documentaria (pp.167-174). Il testo costituisce, anche grazie alla insolita sensibilità dell’autore, un mezzo significativo per riappropriarsi del clima di un’epoca, di come era vissuto il rapporto con la fabbrica e il lavoro per tanti operai, e per le loro famiglie, in Alta Valle Camonica.

Per alcuni cenni al periodo XIX-XX sec., cfr.:

CANTONI, M., CORRAO, N., GASPAROTTI, C., Il triangolo di Darfo, Pisogne e Lovere (1) 1900-1945: nascita, sviluppo, decadenza dell’economia valligiana. Un’economia ricca di potenzialità, “Periferia” 2 (maggio 1980), pp.1-7; gli autori ricorrono ampiamente a fonti statistiche che presentano pure con tabelle.

SIMONI, C., La prima industrializzazione in Valcamonica: le testimonianze materiali, in AA.VV., Corso di conoscenza del territorio camuno (1987). Corso sul dissesto idrogeologico (1988), Testi

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dell’Università Popolare di Vallecamonica e Sebino 4, Darfo Boario Terme s.d., pp.39-44; tra fine Ottocento e primi decenni del Novecento; divulgativo.

TREZZI, L., Attività minerarie e metallurghiche durante il Regno d’Italia, in Id., (cur.), Per una storia economica della Valle Camonica nei secoli XIX e XX, Tipografia Camuna, Breno 1993, pp.13-37; testo della relazione ad un convegno a Vicenza nell’ottobre 1989; tratta della siderurgia camuna fra 1803 e 1815.

GREGORINI, G., La siderurgia dalla Restaurazione al decennio ‘80: localizzazioni, livelli produttivi, tecniche, in TREZZI, L., (cur.), Per una storia economica della Valle Camonica nei secoli XIX e XX, Tipografia Camuna, Breno 1993, pp.39-146; documentatissima analisi della situazione della siderurgia camuna fra 1815 e 1887.

Il settore te rziario

Sul commercio:

AA.VV., Annuario del commercio interno, Camera di Commercio, Brescia 1973

Sul settore turistico:

PONTI, G., et alii, Turismo, sport e tempo libero in Valle Camonica, Darfo Boario Terme 1988, pp.140

Si tratta del quarto volume di una Collana di documentazione per il Piano di sviluppo socio-economico della Valle Camonica avviata dall’Ufficio di Piano

della Comunità Montana di Valle Camonica. Risale al 1980. L’autore presenta un sintetico saggio introduttivo (pp.7-33) limitato alle problematiche turistiche dove, una volta definiti alcuni concetti di base, cerca di individuare le principali risorse turistiche presenti sul territorio con particolare attenzione alla valorizzazione del patrimonio storico-culturale e delle risorse naturali (fra le quali le stazioni sciistiche, cui si guarda con un occhio di riguardo). L’autore perviene infine ad una proposta di suddivisione del territorio in sette zone turistiche omogenee. Esse vengono analizzate singolarmente (pp.35-63) definendone le caratteristiche (talora con tabelle statistiche relative al periodo 1971-1980 e dati sulle strutture esistenti) e offrendo indicazioni per la programmazione amministrativa. Le sette zone sono così identificate: zona 1: Angolo Terme, Boario Terme (turismo termale); zona 2: comprende nove comuni da Breno ad Artogne (villeggiatura, escursionismo, sci, geologia); zona 3: Ossimo e Borno (villeggiatura, sci); zona 4: Capo di Ponte, Paspardo, Cimbergo, Ceto (incisioni rupestri); zona 5: Cevo, Saviore (villeggiatura, escursionismo, sci, alpinismo); zona 6: otto comune da Edolo, compreso, a Corteno e Pontedilegno (villeggiatura, escursionismo, sci); zona (‘’speciale’’) 7: si tratta delle parti di dieci comuni valligiani che potrebbero essere inseriti in un apposito parco (il futuro Parco dell’Adamello) di cui si auspica la creazione. Segue una serie di dati statistici (pp.67-107), di cui non è riferita la fonte, relativi al movimento turistico e alle attrezzature ricettive con tabelle divise per comuni. Il periodo analizzato va dal 1951 al 1980 (ma solo gli Anni Settanta anno per anno). La parte conclusiva del volume (pp.111-140) è dedicata a sport e tempo libero ed è opera dell’Assessorato Turismo, Sport e Tempo Libero della Comunità Montana di Valle Camonica. Un primo testo (pp.111-131) definisce i ruoli dell’Ente comunitario e dei Comuni, presentando dati sulla presenza di società sportive e strutture nei singoli Comuni: di essi si dice che si tratta di dati “del tutto indicativi e di larga massima” e che “indagini appropriate al fine di perseguire una programmazione

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sportiva in Valle, verranno condotte in tempi successivi una volta approvate le linee di piano, secondo sistemi analitici adeguati allo scopo” (pp.116-117), il che lascia intravedere una “forma mentis”, alquanto diffusa a livello di amministratori, secondo cui l’analisi della situazione può tranquillamente seguire la fase di programmazione. Allo specifico settore termale è dedicato ancora un brevissimo contributo finale (pp.133-140) cui sono accodate alcune tabelle relative ai posti letto nei singoli Comuni (1971, 1975,1980), dati la cui fonte non è riferita.

STALUPPI, G.A., del turismo, in F.Lechi (cur.), Media e Alta Valle Camonica fra conservazione e sviluppo, Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura Brescia, Brescia 1996, pp.93-158 La ricerca denuncia la scarsità di

informazioni a stampa sul tema (alcune comunque giungono al 1995). L'autore ricorre pertanto a studi inediti e a interviste. Presenta dati sugli alberghi, bar, ristoranti, strutture extra-alberghiere, addetti ed occupati. Flussi turistici (1990-1994). Pur trattando l'area a nord di Breno è istituito un confronto pure con la Bassa Valle (= resto della Valle). Sembra interessante, al di là della ricerca sul turismo, la congerie di dati sulle abitazioni, loro distribuzione territoriale ed epoca di costruzione; abbonamenti Tv (1965-1993), auto in circolazione (1967-1990), reddito pro-capite (1985-1994), popolazione e densità (1961-1994) .

PASSAMANI, B., Le peculiarità storiche e culturali dei territori del “Museo Italia”, in AA.VV., La gestione imprenditiva dei musei territoriali. Materiali per riflettere sulla musealità dei territori

storici, Sistema museale: problemi uomini territori 2, Fondazione Civiltà Bresciana-Confcooperative Federazione cultura turismo e sport, Brescia-Roma 1996, pp.17-24

Il titolo è fuorviante. L’autore, componente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali, si occupa dell’idea di un museo della Valle Camonica. A questo scopo presenta una veloce panoramica sulle potenzialità artistico-culturali presenti sul territorio, accompagnandola con osservazioni riguardanti le modalità con cui le si è gestite nel corso dei decenni. Si punta su “museo diffuso” e “itinerari”. Ritiene adatta la Valle anche ad un turismo non solo “muscolare”, ma anche “spirituale” (p.23).

AA.VV., Progetto di fattibilità Valle Camonica (Provincia di Brescia), Regione Lombardia - Direzione Generale Cultura - Progetto Strategico per un Turismo Culturale, Milano s.d. (1998), pp.109 (cui vanno aggiunte pp.85 ca. con tavole non numerate inserite al termine dei singoli capitoli)

Il Progetto è stato realizzato con il coordinamento dell’Osservatorio Culturale di Milano ([email protected]) e la consulenza dell’Associazione Cultura Turismo Ambiente (Acta) di Milano ([email protected]).

Lo studio presenta una descrizione (non priva di imprecisioni e parzialità) del patrimonio storico, archeologico, etnografico e naturalistico della Valle Camonica , illustrata anche attraverso carte tematiche (anch’esse largamente imprecise) (pp.5-18 e tavole).

Segue un interessante quadro dei “trend” turistici (pp.19-26) in base ai dati fra 1995 e 1998 di fonte Istat (1991), Apt e Camera di Commercio di Brescia, raccolti per altro in utili tabelle e

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carte tematiche suddivise territorialmente per comuni (alberghi e loro distribuzione, strutture extra-alberghiere, arrivi e presenze, destinazione d’uso delle abitazioni). Si nota talora la tendenza a raggruppare i dati di Media-Alta Valle, trattando la Bassa separatamente e, invece, a estrapolare i dati singoli di Ponte di Legno e Darfo Boario T. Vengono riportati anche i dati 1997 (solitamente di difficile accesso; fonte Ufficio Amministrativo, Soprintendenza Archeologica di Milano, 1998) dell’afflusso al Parco Nazionale delle incisioni rupestri di Capo di Ponte (tav.22, riportata due volte visto che, per errore, manca la tav.18). E’, forse, la sezione più “affidabile” dell’intero contributo.

Segue l’analisi di iniziative di progettualità locale (Leader II, Gal, Frisl, 5b) (pp.27-28).

Più utile, al nostro scopo, potrebbe risultare il tentativo di delineare il sistema culturale locale (associazioni, centri culturali) (pp.29-33), prendendo in considerazione anche la distribuzione spaziale (per comuni) e temporale (nei mesi dell’anno) degli eventi culturali significativi (il criterio non viene, però, estrinsecato) in Valle (tabelle la cui fonte statistica e riferimento cronologico, purtroppo, sono assenti). Quanto è stato qui raccolto può costituire soltanto un punto di partenza per una più precisa e più puntuale analisi della situazione (e dell’evoluzione) del sistema culturale della Valle. La raccolta e schedatura dei dati risulta alquanto approssimativa (come si evince pure dall’allegato conclusivo che propone una schedatura per Comune dei dati del patrimonio locale, eventi e artigianato; manca, ad es., ogni cenno alla struttura dell’Eremo di Bienno e alle sue attività ...).

A seguire una panoramica su itinerari, visite organizzate, materiale di promozionale e di comunicazione (pp.34-36 con numerose tabelle), analisi dei trasporti (pp.37-39, ma senza dati statistici).

Lo studio passa poi alla analisi dei punti di forza e di debolezza del contesto locale (pp.40-45) e alla proposta di uno scenario di sviluppo turistico integrato (pp.46-85), accennando anche ad un esempio internazionale (Boyne Valley, Irlanda) (pp.86-94).

Si può ricorrere anche a:

GAIONI, V., Esperienze e Problemi di uno Sviluppo Regionale Basato Essenzialmente sul Turismo:il Caso della Valle Camonica, Tesi di Laurea Univ.Cattolica Milano, 1970

AA.VV., Valorizzazione turistica del lago d’Iseo e della Valle Camonica, Rotary Club Lovere Iseo Breno, Breno 1977

PONTI, G., Indagine del settore: Turismo, Comunità Montana di Valle Camonica, Breno 1980

AA.VV., Turismo e artigianato per l’occupazione e lo sviluppo del comprensorio camuno-sebino, Censis, Roma 1987

“Appunti” 13 (novembre 1990) pp.40; contiene numerosi interventi (G.C.Maculotti, A.Fossati, G.Azzoni, F.Scarduelli, L.Morandini, E.Raco, U.Sansoni, ecc.) sul tema “Turismo culturale: nuove proposte per la Valcamonica”.

TOGNU’, M., L’utilizzazione turistica di uno spazio montano: il “caso” Alta Valle Camonica, “Appunti” 6 (dicembre 1988), pp.31-44; analisi dell’offerta turistica camuna con l’ausilio di documentazione Istat (illustrata in tabelle) relativa al periodo 1971-1981: strutture ricettive, abitazioni occupate e non, presenze (dati Iat 1975-1981 e 1984-1987). Bibliografia.

PANIZZOLI, G.A., Una breve riflessione sul turismo camuno, “Lettere dall’Eremo” 27 (gennaio 1995), pp.15-26; documentato contributo basato su dati di fonte Camera di Commercio e Apt relativi al periodo 1991-93. Numerose le tabelle e i grafici.

CLERICI, E., Una ricerca di efficienza per il turismo: La Medio e Alta Valle Camonica, in F.Lechi (cur.), Media e Alta Valle

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Camonica fra conservazione e sviluppo, Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura Brescia, Brescia 1996, pp.159-202; l'autrice si occupa della zona da Breno-Bienno in su. La ricerca presenta dati sulla ricettività alberghiera e abitazioni (1991-1995). Per il resto si tratta di un'accurata analisi delle possibilità di intervento per il futuro.

AA.VV., Idee per una svolta. Valle Camonica e turismo, Fondazione Annunciata Cocchetti, Cemmo di Capo di Ponte 1998, pp.191; Contiene le ricerche e le proposte dei partecipanti (25 in tutto) al progetto Camunia Latour (Training of local authority for the tourist development) realizzato nel 1997-98 dalla Fondazione A.Cocchetti nel quadro del programma europeo Leonardo da Vinci. Vengono illustrate esperienze in Irlanda. Viene proposto (pp.19-31 con allegato di dati statistici su fonti Apt e Gal alle pp.47-50) un confronto fra Irlanda e Valle Camonica sulla base di alcuni dati riguardanti il turismo (posti letto, tipologia ricettiva, presenze e arrivi), ma anche le strutture istituzionali (si mette in evidenza l’eccessiva frammentazione camuna riguardo agli enti istituzionali che si occupano di turismo, p.27). E’ analizzato pure il rapporto pubblico-privato (pp.52-59) attraverso alcune partnership in Valle Camonica (Boario Congressi, Funivia Boario-Borno, Valsaviore spa, Gal Vallecamonica, Campo Tres-Cimbergo). Compaiono poi alcune veloci sintesi, finalizzate al confronto con la situazione irlandese, riguardanti le strutture di ospitalità turistica, quelle di supporto al turismo rupestre, i parchi naturali, le cooperative e l’artigianato, il telelavoro (in Valle solo ai primissimi passi, p.115) e la piccola e media impresa, riuso di aree degradate e centri di servizio alle imprese, formazione professionale, uso di fondi europei. Il testo documenta il ruolo propositivo assunto sul territorio dalla Fondazione Cocchetti anche in ambito turistico. La più parte del lavoro è comunque dedicata all’illustrazione delle iniziative e dell’organizzazione

irlandese. Al volume è seguito a Cemmo il Convegno “Valle Camonica e Turismo. Idee per una svolta” (23 gennaio 1999) con i contributi di G.Staluppi, A.Acconcia, M.Biondi, M.P.Colombo Svevo.

AA.VV., Dalle idee ai progetti. Per uno sviluppo integrato in Valle Camonica, Fondazione Annunciata Cocchetti, Cemmo di Capo di Ponte 2000, pp.157; Raccoglie le relazioni propositive dei partecipanti al progetto Camunia Promatour (Camunia training of project managers in tourism development) realizzato nel 1999 dalla Fondazione A.Cocchetti nel quadro del programma europeo Leonardo da Vinci. Vengono illustrate esperienze in Irlanda e Spagna. Emerge la frammentarietà delle iniziative imprenditoriali camune (Buzzi-Donini, pp.29-47). Vengono avanzate proposte (artigianato artistico, prodotti tipici, progetto "Castanea", turismo e agriturismo, centro di educazione ambientale a Vezza, centro per la certificazione ambientale). Utili dati statistici di fonte Apt Brescia sul movimento turistico 1997-1998 (pp.82-83). Documenta il ruolo propositivo anche in campo economico-imprenditoriale assunto sul territorio dalla Fondazione Cocchetti.

Presentano un interesse per il turismo culturale, i seguenti contributi:

AA.VV., Tutela delle cose di interesse storico artistico. Elenco dei beni vincolati dalla Legge 1089/39, Soprintendenza Beni ambientali e architettonici di Brescia Cremona e Mantova, Provincia di Brescia Assessorato al territorio, Brescia 1987; utile per verificare come tutti i comuni (eccetto Sellero) abbiano almeno un edificio da tutelare. Spesso si tratta di edifici sacri.

AA.VV., Il turismo culturale nelle Alpi, Atti del convegno “Incontri tra/montani: le prospettive del turismo culturale nelle vallate alpine, Cividate C-

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Lozio 24-25 settembre 1994, Circolo Culturale G.Ghislandi, Quaderno di “Appunti” 3, Breno 1995, pp. 95; i contributi spaziano oltre l’ambito camuno. Riportiamo, tuttavia, quelli che sono suscettibili di una utilizzazione per i nostri scopi: BRESSAN, E., Caratteri e problematiche del turismo culturale nelle vallate alpine, pp.9-17; il taglio è storico e lo sguardo ampio, ma l’autore, docente di Storia del Risorgimento, tratta direttamente del “caso Ponte di Legno”, del Cai camuno, della storiografia locale, della seconda generazione del turismo alpino e camuno. TOGNALI, M., Il museo etnografico nelle prospettive di un turismo culturale. Vione (Valcamonica), pp.52-54; non solo descrizione del museo “‘l zuf”, ma anche il tentativo di definirne il senso per visitatori e abitanti.

AA.VV., La gestione imprenditiva dei musei territoriali. Materiali per riflettere sulla musealità dei territori storici, Sistema museale: problemi uomini territori 2, Fondazione Civiltà Bresciana-Confcooperative Federazione cultura turismo e sport, Brescia-Roma 1996, pp.164; oltre all’introduzione di B.Passamani (cfr.), la parte che ci interessa primariamente è quella che raccoglie gli interventi pronunciati al convegno “La gestione imprenditiva dei musei territoriali: un’ipotesi per la Valle Camonica”, promosso dalla Confcooperative l’11 febbraio 1995 a Breno. Alcuni dei contributi (A.Fappani, A.Priuli, G.Ferri Piccaluga, D.M.Tognali) esulano dal nostro campo d’indagine. Altri invece (V.Ducoli, T.Cittadini Gualeni, I.Panteghini, O.Franzoni), seppur sotto diverse connotazioni, offrono spunti per ulteriori sviluppi (ambiente, urbanistica, religiosità e arte, trasmissione della memoria). Questi ultimi studi, tutti di ridotte dimensioni, vengono analizzati separatamente (cfr.).

AA.VV., Valle Camonica. Progetti elaborati per il corso di formazione per manager turistico

culturali, Centro Camuno di studi preistorici - Obiettivo 5b, Capo di Ponte 1997, pp.63; sintesi del percorso formativo giugno-novembre 1997 compiuto presso il Centro Camuno di Studi Preistorici di Capo di Ponte da 17 persone, sotto la dizione “Corso di formazione per manager turistico-culturali nelle aree di Vallecamonica e Valtellina interessate al fenomeno arte rupestre preistorica”. Il testo presenta progetti per la promozione dell’immagine turistica locale, pacchetti turistici (da Milano), valorizzazione dell’arte rupestre in Media Valle (con un rapido cenno ai dati di flusso turistico-rupestre a p.45). Il testo documenta l’interesse del Centro Camuno di Studi Preistorici per la promozione del turismo e la valorizzazione del territorio.

Per quanto concerne la pianificazione turistica comprensoriale, cfr.:

AA.VV., Piano territoriale del comprensorio dell’Alta Valle Camonica con particolare riferimento alla valorizzazione turistica e alla protezione paesaggistica, Abre - Tekne, Brescia 1971

AA.VV., Piano di sviluppo turistico delle tre Valli. Relazione generale, Tekne Milano, 1974

GIOVANAZZI & Associati, Piano di sviluppo turistico della Val Saviore. Relazione, 1983

AA.VV., Piano di sviluppo turistico, Consorzio di sviluppo turistico del'Alta Valle Camonica, Milano 1984

Per qualche precedente storico sulla prima metà del XX sec., cfr.:

GHIRARDELLI, M., Centri e promotori del turismo, in TREZZI, L., (cur.), Per una storia economica della Valle Camonica nei secoli XIX e XX, Tipografia Camuna, Breno 1993, pp. 245-

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323; disegna il quadro storico del turismo camuno fra 1900 e 1940.

Per quanto concerne il sistema creditizio si vedano:

AA.VV., I 90 anni della Banca di Valle Camonica, Brescia 1962;

AA.VV., Centenario 1872-1972. Banca di Valle Camonica, Brescia 1972;

HROBAT, C., Il ruolo della banca locale nello sviluppo delle aree montane: l’esperienza della Banca di Valle Camonica, in AA.VV., Atti del convegno nazionale sul tema “Il credito in montagna”, 25 giugno 1994 Ponte di Legno, Federazione Nazionale dei Consorzi di Bacino Imbrifero Montano (Federbim), Nadro di Ceto-Brescia 1994, pp.49-52; segnaliamo questo sintetico contributo al convegno dalignese Federbim, da parte dell’allora Direttore Generale della Banca di Valle Camonica. Egli definisce i caratteri del “corretto localismo economico” (p.49) peculiare della Valle Camonica, rispetto a Valtellina e Trentino, nel quadro della scelta di una vocazione industriale fatta al momento dell’uscita dal settore primario. Si accenna alla crisi degli ultimi anni e alla necessità di investire per promuovere la piccola e media impresa ad alto valore tecnologico.

TACCOLINI, M., Le origini del Banco Ambrosiano: 1895-1896, in AA.VV., Il Banco Ambrosiano. Una banca cattolica negli anni dell’ascesa economica lombarda, Roma-Bari 1996, pp.20-23; ricostruzione delle prime vicende della Banca di Valle Camonica.

Terri t orio, fonti energetiche e urbanistica

DUCOLI, V., Alcune delle principali modificazioni dell’assetto vegetazionale e faunistico indotte dall’azione dell’uomo, in AA.VV., La gestione imprenditiva dei musei territoriali. Materiali per riflettere sulla musealità dei territori storici, Sistema museale: problemi uomini territori 2, Fondazione Civiltà Bresciana-Confcooperative Federazione cultura turismo e sport, Brescia-Roma 1996, pp.29-34; il contributo propone una rapida carrellata sugli eventi preistorici e storici che hanno segnato significative modificazioni per flora e fauna in Valle Camonica. Il periodo più recente (p.34) vede principalmente la scomparsa delle zone umide a seguito della creazione di impianti idroelettrici, l’espropriazione del fondovalle ai danni dell’agricoltura e la rinaturalizzazione di ampie aree oggi non più antropizzate.

CITTADINI GUALENI, T., Il carattere degli edifici nelle aree agricole e nei centri storici, in AA.VV., La gestione imprenditiva dei musei territoriali. Materiali per riflettere sulla musealità dei territori storici, Sistema museale: problemi uomini territori 2, Fondazione Civiltà Bresciana-Confcooperative Federazione cultura turismo e sport, Brescia-Roma 1996, pp.49-53; schematica analisi dei modelli insediativi presenti in Valle Camonica: a) arcaico, legato alla società agricola (scomparsa da una generazione); b) recente, connesso ad una società post-agricola. Il contributo allude solo di sfuggita alle conseguenze sui modelli sociali e di convivenza sottesi ai due diversi modelli. Ma può essere un punto di partenza.

Per altre analisi urbanistiche particolari, cfr.:

GASPAROTTI, C., Un piano regolatore di montagna per vincere l’isolamento. Alcune verifiche, nove anni dopo, “Periferia” 9 (1982), pp.29-35;

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riguarda Cevo; buona documentazione.

FILOSI, I., Consumo urbanistico e potenzialità agricola del suolo nella Bassa Valcamonica, “Periferia” 15-16 (1983), pp.25-33; riguarda la zona da Cividate a Costa Volpino, con dati e carte tematiche (anche a colori).

FURLANETTO, D., L’Alto Sebino tra progetti e interventi, “Periferia” 15-16 (1983), pp.39-47; soprattutto sulla protezione delle aree umide; con carte d’epoca e tabelle.

Sul dissesto idrogeologico si veda:

AA.VV., Corso di conoscenza del territorio camuno (1987). Corso sul dissesto idrogeologico (1988), Testi dell’Università Popolare di Vallecamonica e Sebino 4, Darfo Boario Terme s.d., pp.167; in particolare i contributi di T.Manzinello (L’assetto idrico della Valle, pp.45-57), e A.Lendvai (L’assetto forestale della Valle, pp.59-72).

Per la problematica connessa al settore idroelettrico, cfr.:

AA.VV., Sorelle acque ... Atti del Convegno “Il settore idroelettrico camuno: problemi e prospettive di utilizzo, Circolo Culturale G.Ghislandi, Quaderno di “Appunti” 2, Breno 1994, pp.69

Atti del convegno (Breno, 1993) nato per affrontare la tematica della rivatizzazione dell’Enel in Valle Camonica. Il progetto originario fu in parte modificato proprio per la mancata adesione della società dell’energia. In contemporanea venne predisposta una mostra, i cui materiali sono riutilizzati per la parte iconografica di questa

pubblicazione. Tra i contributi segnaliamo: ARZU, C., L’industria idroelettrica valligiana dalle origini agli anni ‘50, pp.11-14; intervento di taglio storico che sunteggia la tesi di laurea dell’autrice. PAROLA, C., Derivazioni idroelettriche: aspetti normativi ed economici, pp.21-24; per capire come e in che misura questa produzione si trasformi in una risorsa per il territorio. MASSI, C., Il settore idroelettrico in Valle Camonica: condizioni attuali e prospettive, pp.25-30; riporta dati statistici su centrali, produzioni Enel, Edison, ecc. (1987-1992), oltre a tabelle su consumi e occupazione (1970-1992). Meno significativi per il nostro scopo sembrano gli interventi di P.L.Milani (in sede introduttiva), M.Franzinelli (sul disastro del Gleno), S.Sandrinelli (il problema del deflusso dell’Oglio e i prelievi d’acqua; con dati statistici), R.Capra (privatizzazione Enel), A.Giorgi (il caso Lozio), L.Tamberi (sulla società Sistemi di Energia). Qualche utilità per ricostruire l’approccio politico-sindacale è desumibile dalla serie degli interventi nel dibattito: A.Orsatti, L.Chiesa, F.Danesi, S.Sandrinelli, A.Rebecchi, G.Minelli, A.Bonomelli, G.B.Polonioli, L.Roscia, V.Marniga.

Sul tema cfr. anche:

SBERNA, G., L' evoluzione economico-sociale nella Media Valle Camonica in relazione all'installazione ed allo sviluppo degli impianti idroelettrici, Tesi di Laurea Univ.Cattolica Milano, 1964

BONTEMPI, F., L’industria idroelettrica in Valsaviore: analisi di un sistema, “Periferia” 9 (1982), pp.27-28; solo un cenno al Dopoguerra.

CENINI, G., L’Oglio: un fiume scomparso per sempre?, “Appunti” 16 (giugno 1991), pp.47-49; sulle conseguenze per l’Oglio della presa del canale Selm Montedison a Cedegolo.

AA.VV., La privatizzazione dell’Enel e le ricadute sulla Valle Camonica, Circolo Culturale

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G.Ghislandi, Quaderno di “Appunti” 5, Breno 1998, pp.95. Sono gli Atti del convegno promosso nel 1997 (Breno, 11 aprile) dal Circolo Culturale Ghislandi. I contributi vennero da esponenti Enel, politici, sindacalisti e qualche imprenditore. L’impostazione tende ad individuare il “trend” degli anni successivi così da affrontarlo con misure adeguate. Si tratta per lo più di “previsioni”. Sul fronte della documentazione, a parte sporadici richiami nel corso degli interventi, si riporta una tabella con la consistenza dei sovracanoni che costituiscono le entrate del Bim Valcamonica relativi forse al 1997 (p.72).

Sui precedenti storici, cfr.:

ARZU, C., L’insediamento delle società elettrocommerciali in Valle Camonica, “Periferia” 20 (1984), pp.40-44; ricostruzione storica 1890-1918, ben documentata.

FRANZINELLI, M., La resistibile ascesa delle società elettriche in Valle Camonica. Le concessioni di derivazione e le resistenze popolari nel comune di Sonico (1904-1926), “Periferia” 20 (1984), pp.45-51.

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2. Società

Per un tentativo di restituire uno spaccato sociale complessivo in un contesto di paese, cfr.:

LORENZI, R.A., Archivi della memoria. Storia orale di Montecchio in Valcamonica, Circolo Culturale Ghislandi, Breno-Bergamo 1987, pp.367; il testo, fortemente ideologizzato (il Dopoguerra è definito “nuova restaurazione”, pp.58ss), non si basa esclusivamente su fonti orali, ma cerca anche con altra documentazione di restituire un’immagine della “mentalità” della gente e del modo con cui ha vissuto gli eventi fra la fine dell’Ottocento e il 1960. Significativa è la scelta di dedicare la ricerca ad un ambito paese-parrocchia. L’ampio capitolo (pp.83-119 cui va aggiunto il capitoletto dove vengono riportate testimonianze orali: pp.203-213) su “La chiesa e il villaggio. Memoria del clero e direzione delle coscienze” utilizza documenti dell’Archivio Parrocchiale, ma risulta fra i più penalizzati dal punto di vista dell’equilibrio scientifico: “Le trasformazioni di massa dell’età dei consumi premeranno anche sul sistema dell’immaginario religioso del basso popolo, sollecitando nuove rifunzionalizzazioni dei miti e delle credenze e la necessità di una rilettura e di una nuova definizione dei sistemi di valori e dei valori morali da parte delle classi dirigenti” (p.119). Altri settori di interesse: istruzione, alimentazione, riti sociali, idee politiche, rapporto con l’ambiente (bosco, prato, campo, monte), mestieri e viaggi, malattie e morte. Ampia sezione è riservata ai canti popolari (pp.247-290).

Andamento dem ografico, emigrazione e immigrazione

FRIGERIO, A., Analisi e tendenze della popolazione residente, Darfo Boario Terme 1988, pp.83Si tratta del secondo volume di una

Collana di documentazione per il Piano di sviluppo socio-economico della Valle Camonica avviata dall’Ufficio di Piano della Comunità Montana di Valle Camonica. Risale al 1980. La Valle è divisa in tre zone, Alta, Media e Bassa (si veda la suddivisione dei comuni a p.7 n.1). L’autore utilizza i dati dei Censimenti dal 1861 al 1971, ma propone spesso proprie elaborazioni sulla base delle fonti Istat. Si tratta di uno studio di notevole qualità, costantemente documentato (numerose le tabelle sintetiche) e capace di mettere in evidenza aspetti connessi con le dinamiche demografiche, ma di non immediata valutazione (si veda alle pp.9-18 la problematica del rapporto fra residenti e presenti incrociato con la distribuzione altimetrica della popolazione). L’analisi dell’andamento della popolazione è approfondita in particolare per il periodo 1963-1978. Lo studio è articolato in una prima parte dedicata alla consistenza e alla dinamica della popolazione residente (pp.7-28), una seconda, piuttosto succinta, che verte sui livelli di istruzione (pp.29-36), una terza che focalizza i temi legati all’attività della popolazione (pp.37-49) e una sezione conclusiva che si lancia in alcune previsioni e proiezioni statistiche sul periodo 1980-1990 (pp.50-54). Chiude il volume una sezione statistica (pp.55-83).

FAIFERRI, A., Alcune considerazioni sulle dinamiche demografiche in Valcamonica (1861-1981), “Appunti” 6 (dicembre 1988), pp.8-30

Ricerca realizzata nell’ambito di un corso di aggiornamento per insegnanti elementari a Pontedilegno nel settembre 1988. I dati sono quelli del censimento Istat. L’analisi evidenzia nel 1951 il

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momento di inversione di tendenza (cioè dall’aumento demografico ad un calo più o meno deciso) per molti comuni. Il 1961 come inizio della crisi dell’economia agricola. Si accenna anche ai temi delle comunicazioni, energia elettrica, superficie agraria utilizzata, turismo, emigrazione. Viene utilizzato l’”indice ambientale” come fattore sintetico delle condizioni di vivibilità nei paesi. Presenta numerose carte tematiche e costante attenzione alle differenze fra comuni.

GREGORINI, M., Le prospettive demografiche della Valcamonica, “Notiziario Economico della Banca San Paolo di Brescia” 2 (1994), pp.133-139

Sintesi della tesi di laurea discussa dall’Autore presso l’Università degli Studi di Brescia (a.a. 1992/93). Vengono illustrate le caratteristiche e le prospettive demografiche della Valle Camonica, a partire dai dati Istat 1981. Si procede ad una proiezione a lungo termine (60 anni) della popolazione locale (invecchiamento e spopolamento sono le risultanze). L’Autore considera indispensabile la collaborazione fra comuni per l’erogazione di molti servizi di pubblica utilità. Avanza, perciò, la proposta di accorpare i 42 comuni valligiani in quattro “macrocomuni”. Il testo è arricchito da cinque tabelle. Il lavoro riguarda la Valle Camonica nel suo complesso, ma tratta dei singoli comuni nel contesto della problematica del loro raggruppamento per caratteri omogenei.

Si vedano pure:

PAGANI, M., Lo spopolamento montano in Provincia di Brescia con particolare riferimento alla Val Camonica, Tesi di Laurea Univ.Cattolica Milano, 1968

AA.VV., Aspetti demografici della provincia di Brescia 1981-85, vol. VI, Abre, Brescia 1985;

AA.VV., Situazione demografica provinciale 1986, Abre, Brescia 1986;

AA.VV., Situazione demografica provinciale 1987, Abre, Brescia 1987;

BONIOTTI, V., PACCANELLI, I., RIVA, L., TRENTINI, M., Le aree demografiche omogenee in provincia di Brescia al censimento del 1981, Brescia 1987

Per l’immigrazione, tema che andrà imponendosi sempre più, cfr.:

COMINELLI, C., Immigrazione a Brescia. Rapporto anno 1999/2000, Quaderni dell’Osservatorio Provinciale dell’Immigrazione 5, Brescia 2000; si tratta della seconda edizione del rapporto sul movimento migratorio verso la provincia di Brescia. Si occupa pure delle tematiche legate alla salute. Offre un utile strumento per fotografare la dimensione quantitativa dell’immigrazione a Brescia sulla base di dati aggiornati al 31.12.1998, nonchè leggerne in chiave comparativa le dinamiche in corso.

Per l’emigrazione, anche limitatamente ad un solo paese, cfr.:

CHIODI, P., L'emigrazione in Valle Camonica, Tesi di Laurea Univ.Cattolica Milano, 1964

ANDREOLI, E., (cur.) 100 anni di emigrazione ad Artogne. Vittime del lavoro, miniere, risaie, cantieri, Biblioteca comunale di Artogne, Artogne 1989, pp.213; ricerca, confluita in una mostra, che ricostruisce le vicende di molti artognesi costretti ad emigrare, con attenzione alle loro condizioni di vita. Un capitolo (pp.89-93) si occupa del periodo fra Ricostruzione e la fine degli Anni ‘70. Abbondante materiale fotografico.

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Fa miglia

AA.VV., Inchiesta sull’immaginario della famiglia oggi. L’idea di famiglia in Val Camonica. Ricerca/inchiesta, Consultorio Familiare G.Tovini, Breno 1997, pp.57

Inchiesta-ricerca sulla famiglia in Valle Camonica realizzata nella primavera 1995, tramite un questionario (che viene riportato alle pp.31-34), con 36 proposte di definizione dell’universo famiglia, distribuito in tutte le parrocchie dopo la messa domenicale. Non è stato scelto un campione mirato, dato che la quantità delle risposte risulta casuale (pur nell’ambito di coloro che frequentano la messa domenicale); tuttavia l’alto numero di risposte, 1506 i questionari compilati, rende comunque molto significativa la rilevazione. L’analisi-interpretazione, doviziosamente illustrata con tabelle e grafici, è di M.T.Zattoni Gillini e G.Gillini. Due le aree più indagate: rapporti all’interno della famiglia (hanno risposto coniugi, genitori, figli) e rapporti famiglia-esterno. Emerge uno spaccato della mentalità-realtà diffusa in Valle Camonica in relazione ai molteplici aspetti che convergono sulla famiglia: affettività, disponibilità per gli altri, collaborazione, divorzio, difesa della vita, ruolo del denaro, impegno politico, rapporti coi parenti, assistenza agli anziani, litigi e discussioni, libertà e autorità, carriera, uso della Tv, lavori domestici, correzione dei figli, ecc.

L’immagine conclusiva della famiglia camuna è molto più positiva di quanto comunemente si ritiene. Se ne deduce che o l’ambito in cui si è scelto di somministrare i questionari costituisce un’isola felice, e pertanto non rappresenta come effettivamente stanno le cose, oppure che l’idea dell’istituzione familiare, abitualmente diffusa e in verità piuttosto meschina, non corrisponda a realtà. In questo senso suggeriamo, limitatamente ai temi familiari, un confronto con i risultati

delle indagini dedicate al mondo giovanile e degli studenti.

Si veda pure:

PISONI, A., La famiglia a Brescia, in "Brescia Caritas" aprile 1994, pp.8-9; piccolo contributo che analizza alcuni dati demografici (denatalità, invecchiamento della popolazione) secondo la suddivisione per zone pastorali dell'intera Diocesi. Fonte dei dati non citata.

MARTINELLI, P., Assistente sociale e lavoro con le famiglie: una indagine in Valcamonica, Tesi di Laurea Univ.Cattolica Brescia, 1996

Per gli aspetti economici, cfr.:

AA.VV., I redditi familiari in Valle Camonica (1981-1986), Gruppo Ricerche e Studi Camuno, Breno 1988, pp.101

Studio significativo effettuato da una équipe di undici persone col supporto dell'Ufficio Studi della Banca San Paolo di Brescia (G.Tosini) e dell'Università di Brescia (L.Riva). La ricerca utilizza dati del Censimento 1981, Banca d'Italia e G.Marbach, e riguarda 31.596 famiglie dei 42 comuni bresciani della Valle Camonica. I comuni, in sede di sintesi, vengono suddivisi per fasce in base alla percentuale di famiglie monoreddito e se ne segue l'evoluzione fra 1981 e 1986 (pp.20-22; 46-47). Non manca un'analisi socio-demografica con abbondanza di dati (residenti, disoccupazione, assunzioni). Corposo allegato statistico con i dati suddivisi per comune (pp.59-101). Abbondante bibliografia permette di risalire ad altri studi (pp.54-58).

I risultati sono stati presentati in un convegno a Breno il 16 dicembre 1988:

C.Baroni, G.Chilovi, G.M.Martinazzoli, La Valcamonica non è così povera come si crede, "Il Giornale di Brescia" 17 dicembre 1988;

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C.Baroni, Più abitanti, più famiglie e più reddito per la Bassa Valle Camonica "emergente", "Il Giornale di Brescia" 29 dicembre 1988.

Sui comportamenti d’acquisto, cfr.

BENZONI, D., La calamita dei Prezzi, "Bresciaoggi" 27 aprile 1989; riportiamo questo articolo giornalistico relativo a Gianico, come esempio di microindagine che riguarda settori generalmente trascurati a livello sovra-locale. Si presenta una valutazione derivata dai dati relativi ad una ricerca sui comportamenti d'acquisto delle famiglie di Gianico (circa 125 questionari raccolti).

Per i redditi più in generale, cfr. pure:

AA.VV., La disaggregazione territoriale del reddito in provincia di Brescia, Associazione Bresciana Ricerche Economiche (Abre), Brescia 1974

Don na

MELLO, V., DISTEFANO, A., Per un nuovo rapporto tra donna e cultura, “Periferia” 2 (maggio 1980), pp.30-39; 4 (dicembre 1980), pp.37-44; dopo una premessa ideologica, il contributo si segnala per un’inchiesta fra alcune donne della zona di Costa Volpino. In due anni sono stati distribuiti 450 questionari (non riportati) a donne con diverse professioni. I risultati sono illustrati attraverso grafici. Sono focalizzati alcuni temi: lavoro domestico, educazione dei figli, educazione sessuale, uso del tempo, letture, anticoncezionali, aborto, scolarità, lavoro, salute.

Bambini

MARTINELLI, G.P., Indagine sul bambino in età prescolare nella Media Valle Camonica, "Quaderni Camuni" 4 (1978), pp.394-420

Ricerca realizzata dal Consorzio sanitario di Breno che comprende 20 comuni (37.000 ab. in totale). Sono stati visitati tutti i bimbi dell’ultimo anno delle 32 scuole materne durante l’a.sc. 1977/78 (classe 1972). Un questionario è stato somministrato ai genitori. Lo studio analizza dapprima la dimensione scolastica (frequenza, retta, distanza da scuola, ambiente scolastico, aule, riscaldamento, servizi igienici), poi quella familiare (scolarità e professione dei genitori) ed infine lo sviluppo psico-sociale e psico-fisico del bambino (tipo di parto, peso alla nascita, disturbi durante la gravidanza, tipo di allattamento, età dello svezzamento, disturbi durante il sonno, enuresi, primi passi e prime parole, giochi preferiti, ricoveri in ospedale). Seppur a tratti piuttosto specialistico, il contributo costituisce uno dei pochi tentativi di indagare questo settore sociale. Numerose tabelle statistiche.

Vedi pure:

GASPAROTTI, C., La “qualità” degli interventi sul territorio contro il bambino che gioca, “Periferia” 6 (maggio-luglio 1981), pp.15-22; interessante analisi della politica urbanistica in alcuni paesi della Bassa Valle (Darfo Boario T. soprattutto) in rapporto agli spazi per il gioco.

Gio vani

CANNILLO, L., La condizione giovanile in Valle Camonica, in AA.VV., La condizione giovanile in Valle Camonica, Quaderni di “Appunti” rivista del Circolo Culturale G.Ghislandi,

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Breno-Darfo B.T. 1990, pp.5-32

“E’ la prima ricerca di un certo respiro che abbia interessato il territorio valligiano” (p.8) e ha cercato di sondare il mondo giovanile tramite 2906 questionari (un modello è riportato alle pp.31-32) compilati dagli studenti delle scuole superiori della Valle nell’inverno 1988-89 (l’83% fra i 14 e i 17 anni), e distribuiti a nome del Distretto Scolastico 37 di Breno, Associazione Famiglie Camune e Gruppo “La Clessidra”.

In sede di illustrazione dei risultati e di verifica delle ipotesi della ricerca, l’autore spiega il ruolo della famiglia nei percorsi formativi degli adolescenti (e l’immagine della famiglia in Valle è descritta in termini piuttosto negativi). Viene poi analizzato il ruolo del tempo libero fra i giovani, le relazioni amicali e l’associazionismo. A questo proposito l’autore si discosta in maniera più evidente che in altri passi, quando osserva che il “monopolio” in campo associazionistico detenuto da oratori e gruppi sportivi è indice di “una situazione di scarsa innovazione culturale e di appiattimento associativo” (p.20); “le forme di associazionismo fra i giovani camuni non trovano espressioni innovative e rimangono ancorate a modelli di aggregazione arretrati” (p.25). Lo studio si occupa poi di indagare il rapporto fra giovani e lavoro. Le conclusioni individuano nelle nozioni di “incompletezza” e “invisibilità” le caratteristiche dell’universo giovanile in Valle Camonica. In appendice una serie di tabelle, molto semplificate, che si aggiungono a quelle distribuite lungo il testo, per un totale di 48.

L’analisi del dato rilevato direttamente sul campo, non riesce a liberarsi dall’evidenza che al rigore del metodo scientifico e del rispetto per la complessità del reale, si è preferito finalizzare l’interpretazione (soprattutto gli “incroci” fra le variabili individuate di cui a p.8) a tesi preconfezionate. Queste ultime nella fattispecie prendono la forma di una contestazione della istituzione familiare e degli oratori in quanto elementi poco innovativi e per di più agenti che bloccano l’evoluzione verso forme più innovative, quali potevano essere i centri di aggregazione

giovanile gestiti dalle istituzioni non confessionali (ma ideologicamente condizionate): “Si sono ottenuti risultati molto significativi, soprattutto con la diffusione di una cultura dell’intervento istituzionale, che tenta la costruzione di una rete comunicativa in cui trovino espressione i diversi livelli della domanda giovanile” (p.6).

L’autore pare, inoltre, richiamarsi costantemente a luoghi comuni della cultura di sinistra: discriminazione verso le ragazze (anche negli oratori, donde se ne ricava la necessità di promuovere altri centri di aggregazione giovanile), costrizione da parte delle famiglie (esempio di “rigidità culturale della società locale” p.12).

L’indagine, ma evidentemente soprattutto l’analisi, superficialmente avallata dalle istituzioni (vedi, ad esempio, la Comunità Montana di Valle Camonica), dette adito a non poche critiche in ambito ecclesiale ed ebbe il merito di spronare verso una rinnovata attenzione verso il mondo giovanile, anche attraverso studi scientificamente avvertiti, attenzione che sfociò in una nuova indagine pubblicata nel 1992 (Cfr. “I giovani del disincanto”). Va comunque osservato che, al di là delle osservazioni a suo tempo avanzate sulle modalità non sempre ortodosse con cui gli studenti procedettero alla compilazione dei questionari, lo sforzo di rilevazione della realtà ha messo a disposizione dati preziosi. E, per certi versi, operando degli “incroci” meno tendenziosi e precondizionati, si sarebbe potuti giungere ad utili e più affidabili conclusioni.

Un esempio di riflessione a seguito della ricerca di Cannillo in “Lettere dall’Eremo” 13 (agosto 1990), pp.7-9, non firmato.

GHIRARDELLI, F., Progetto Giovani, “Appunti” 17 (ottobre 1991), pp.54-58

Sintetica relazione su un’interessante indagine svolta nell’a.sc. 1990-91 all’Itc di Lovere, al fine di individuare le aree di intervento in vista dell’organizzazione del “Progetto Giovani”. 509 studenti hanno risposto ad un questionario con 96 domande. Molto interessanti sono le

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risultanze in quanto emergono molti aspetti della mentalità degli studenti. Gli argomenti sono così raggruppati: religione, volontariato, tolleranza-razzismo-immigrazione, Terzo Mondo, rapporto ragazzi-ragazze, condizione della donna, educazione sessuale, mezzi di comunicazione, disagio e tossicodipendenza, ambiente ed ecologia, consumismo, orientamento lavoro-scuola, politica, scuola.

MAESTRI, E., BANDERA, D., (curr.), I Giovani del disincanto. Condizione giovanile e itinerari di identità in Val Camonica, Centro Ricerche e Studi Camuno, Nomesis - Ricerche Sociali e per il Marketing Brescia, ciclostilato, 1992, pp.76+77

Indagine realizzata nel giugno-luglio 1992 con interviste a campione (276 soggetti sui circa 19000 disponibili) della durata media di 70 minuti fra i giovani di età compresa fra i 14 e i 27 anni in Valle Camonica, grazie ad una équipe di circa ventina persone. Il territorio camuno è diviso in quattro aree (Alta Valle, Cedegolo-Breno, Esine-Darfo, Bassa Valle - Pisogne). La ricerca offre uno spaccato relativo alla "mentalità" e alle abitudini dei giovani camuni in relazione ai rapporti amicali e di coppia, famiglia, scuola, lavoro, valori, interessi, morale, politica, sociale, decisioni, giudizi, emozioni, tempo libero, consumi (non presenta un diretto approccio in relazione alla religiosità, ma in più occasioni è possibile trarne dati significativi). Ne esce il profilo medio del giovane camuno degli Anni '90 segnato dal "disincanto" e non più, come in precedenza, dalle utopie. Oltre all'illustrazione dei dati e all'indirizzo ermeneutico seguito, in appendice sono resi disponibili il questionario utilizzato (115 fattori d'analisi) e le "distribuzioni di frequenza relative alle risposte", ma non le "cross-tabulazioni" utilizzate per l'interpretazione. In sede di introduzione si accenna ad un "successivo lavoro" che affronti monograficamente le diverse problematiche emerse.

Su questo studio vedi pure la breve sintesi curata dal Gruppo Ricerche e Studi Camuno in “Lettere dall’Eremo” 20 (gennaio 1993), pp.20-30, a seguito del convegno del 28 novembre 1992 a Boario Terme.

Si vedano anche:

AA.VV., Indagine sul consumo di mass-media all’Istituto Tecnico Commerciale “T.Olivelli” di Darfo B.T., “Periferia” 10 (1982), pp.14-28; indagine condotta da un gruppo di insegnanti dell’Itc e per Geometri di Darfo B.T. (D.Baratta, G.Belgioioso, G.Canu, L.Gonizzi De Giuli, L.Lizzeri, A.Pellegrino) in un ambito di sperimentazione (a.sc. 1980-81). Non è frutto del “collettivo redazionale” di “Periferia”. 641 gli allievi coinvolti. Il questionario somministrato ha indagato quattro aree diverse: quotidiani (tempo per la lettura, luogo, acquisto, tipo di notizie preferite), periodici, televisione (consumo giornaliero, orari preferiti, tipo di programmi), radio (emittenti preferite, tipo di programmi). I dati sono commentati e illustrati con tabelle e grafici.

AA.VV., Note per una ricerca sulla scuola impazzita, “Periferia” 10 (1982), pp.3-13; 11-12 (1982), pp.91-96; indagine condotta nell’a.sc. 1981-82 presso le Superiori della Valle e di Lovere (715 risposte su 4220 potenziali) da una équipe composta da D.Bolognesi, G.F.Bondioni, L.Lizzeri e V.Mello. Il questionario (non allegato) comprendeva sezioni dedicate al tempo libero, scuola e lavoro. Si tratta di uno studio molto particolareggiato, dove i dati derivati dalla rilevazione sono presentati con grafici e tabelle. Temi evidenziati: andamento delle iscrizioni, provenienza sociale degli studenti, motivi della scelta di studiare, progetti per il futuro, il tempo scolastico, didattica, voti, insegnanti, discoteca e tempo libero, lavoro, uso del denaro.

B(enzoni), D., I giovani? Fans di ecologia e informatica, "Bresciaoggi" 12 settembre 1989:

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presenta un'indagine con 228 questionari fra gli under 25 di Gianico, condotta da una équipe di una decina di persone; dati tabulati e interpretati in un dossier di circa sessanta pagine. Quattro sezioni: dati personali, scolarità, occupazione; tempo libero; vacanze; aspettative culturali e ricreative. Importante, ci sembra, soprattutto quest'ultima sezione (viaggi, ecologia, informatica, sport).

AA.VV., La condizione giovanile in Valle Camonica, Quaderni di “Appunti” rivista del Circolo Culturale G.Ghislandi, Breno-Darfo B.T. 1990, pp.55; volumetto presentato in un convegno omonimo, che godeva del patrocinio degli Enti Locali. Si tratta di numero speciale del periodico “Appunti”, che inaugura la serie dei “Quaderni”. Accanto all’analisi di L.Cannillo (analizzata a parte), che costituisce il cuore della pubblicazione, compare una raccolta di “opinioni” (165 in tutto; pp.38-54) trascelte fra quelle apposte dagli studenti in uno spazio predisposto sul questionario somministrato. Come cappello introduttivo, una sintesi di M.Franzinelli (“Uno spazio libero, ma libero veramente”, pp.33-37). Nonostante l’iniziativa appaia fortemente segnata da una scelta di campo ideologica (di sinistra e ostile all’ambito ecclesiale), ebbe il merito di attirare l’attenzione delle istituzioni locali verso il pianeta giovani e spingere lo stesso mondo delle parrocchie ad una conoscenza più documentata di questa realtà sociale.

AA.VV., Tu sei la Valle. Giovani protagonisti, Fondazione Annunciata Cocchetti, Cemmo di Capo di Ponte 1997, pp.205; testo che raccoglie le tesine di 35 giovani di 20 paesi della Valle, partecipanti ai progetti “Camunia Training of Trainers in field of tourism entertainment” e “Camunia training of Young people in field of tourism entertainment”, attivati grazie al Programma Europeo Leonardo da Vinci. I progetti prevedevano un’esperienza all’estero (Irlanda) per un confronto fra realtà turistiche

similari. Alcuni contributi, nell’ottica di un reiterato confronto con le pari realtà irlandesi, delineano brevi letture del contesto turistico della Valle (pp.10-15, 23-26, 45-46, 51-58, 74-79, 88-90, 97-101, 109-111, 119-121, 128-130, 133-134, 138-144, 152-157), comprese le interconnessioni con le ricchezze artistico-archeologiche, il contesto socio-economico, l’artigianato, ecc.

AA.VV., I giovani e la religiosità, Circolo Culturale Ghislandi, s.l. 2002; sondaggio promosso in varie aree alpine dal Circolo Culturale Ghislandi e presentato da Giancarlo Maculotti nella seconda giornata degli Incontri Tra-Montani (27-29 settembre 2002) in Val di Sole, meeting organizzato dallo stesso Circolo Culturale Ghislandi di Breno col titolo ‘’La religiosità nelle valli alpine fra tradizione e innovazione’’. Nel sondaggio coinvolti più di 2000 studenti di elementari, medie e superiori (591 della Valcamonica).

Problem i sociali

Difesa della vita nascente

MARTINELLI, G.P., COMENSOLI, P.F., Aborto: analisi del fenomeno in Valle Camonica dopo tre anni di liberalizzazione, "Quaderni Camuni" 13 (1981), pp.60-73

Dopo una introduzione di carattere legislativo e psicologico vengono analizzati i dati relativi agli aborti effettuati presso l’ospedale di Breno dalla seconda metà del 1978 alla fine del 1980 (il totale è di 462 aborti). Vengono proposti dati sullo stato civile delle donne che hanno abortito (nubili, coniugate), la loro età, il numero delle precedenti gravidanze, la residenza.

MELLO, G., Consultori: facciamo il punto. Una gestione di

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routine che non ha trasformato il rapporto donna-medicina, “Periferia” 6 (maggio-luglio 1981), pp.25-32; panoramica, da un’ottica di femminismo militante, sulla realtà dei consultori in Bassa Valle-Alto Sebino, con allegate interviste a personale medico e qualche dato statistico.

DELL’AGLIO, S., L’identità della donna cambia anche in Vallecamonica. Ipotesi per una lettura dei risultati del referendum modificativo della legge 194 sull’aborto, “Periferia” 8 (1981), pp.29-30; fortemente ideologizzato.

Handicap

AA.VV., L’handicappato sociale. Chi è l’handicappato? Come vive in Valcamonica? Quali le richieste? Quali le risposte? E altre domande ancora, “Periferia” 9 (1982), pp.45-61; contributo a più mani (M.A.Betta, A.Bonù, A.Domenighini, T.Domenighini, A.Domestici, G.C.Sigala) con interviste ad operatori del settore, familiari di portatori di handicap, ma anche una analisi (pp.46-52) documentata 1964-1981 (con tabelle e grafici; fonti sanitarie e Anfas) della situazione e dell’evoluzione del settore.

BONU’, A., DOMENIGHINI, A., DOMENIGHINI, T., Handicappati, lavoro, società. Un problema di rimozione culturale, di inefficienza istituzionale e di economia “sommersa”, “Periferia 13 (1983), pp.34-39; si occupa soprattutto degli invalidi civili, con dati 1975-1982

Dipendenze

MARTINELLI, G.P., Il fenomeno droga in Vallecamonica, "Quaderni

Camuni" 19 (1982), pp.272-293

Contributo per conosce sulla base di dati concreti l’incidenza del fenomeno droga in Valle Camonica. L’autore presenta dapprima un tentativo di ricostruzione “storica” della diffusione del fenomeno in Valle (fuochi, comuni di Lozio e Cimbergo, viaggi, reazione della gente, prime iniziative). Vengono riportati succintamente i dati di una indagine sul tema risalente al 1977 presso 600 studenti delle Superiori della Valle. Si ricostruisce la nascita della Comunità di Bessimo ad opera di don Redento Tignonsini. Proprio i dati relativi all’attività della Comunità fra 1978 e 1982, costituiscono una parte dello studio (numero degli ospiti, durata della permanenza, età, provenienza, tipo di dipendenza). Una seconda fonte di informazioni statistiche viene dall’attività dal Centro Medico e di Assistenza Sociale di Breno-Darfo; è possibile in questo modo procedere ad una mappatura del territorio seguendo la diffusione della tossicomania fra 1978 e 1982, distinguendo i soggetti per età, residenza e tipo di stupefacente utilizzato in prevalenza.

La ricerca di per sè non poteva essere esaustiva, ma riesce ugualmente nel tentativo di dare un’idea sufficientemente precisa della natura e della diffusione del fenomeno in Valle. I dati sono illustrati con tabelle e grafici.

Vedi pure:

AA.VV., Droga e territorio, “Periferia” 3 (settembre 1980), pp.54; numero monografico del periodico di sinistra. E’ presente una serie di articoli teorici o ideologici (con critiche ad alcuni periodici parrocchiali, segnatamente di Breno e Darfo, p.15), interviste ad amministratori locali (p.16), giovani anche tossicodipendenti (pp.19-22), don Redento Tignonsini e i giovani della sua comunità di recupero (pp.23-28; con l’accusa di nuova “apologetica cattolica” alle pp.28-29 da parte di R.A.Lorenzi; e le perplessità di don G.C.Pianta, pp.29-34). Più utile, forse, l’inchiesta AA.VV., Oggi lezione di educazione

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civica: sparliamo di droga, pp.35-45: inchiesta presso 453 studenti delle Superiori di Lovere, Darfo e Breno, tramite questionari compilati nella primavera 1980; i risultati sono illustrati con apposite tabelle riguardanti le forme di informazione sulla droga, conoscenza delle diverse droghe e dei loro effetti, uso di droga, giudizio sugli assuntori, misure di intervento, legalizzazione. Interessante anche una breve analisi dei dati 1978-1980 (fonte: Centro Medico e di Assistenza Sociale di Bergamo e di Brescia) su quanti e di che estrazione siano i tossicodipendenti camuni (T.Domenighini, Conoscere il fenomeno, pp.4-5), dove per camuni si intendono anche quelli di Lovere, Castro, Costa Volpino e Rogno.

MARTINELLI, G., Il ragazzo che si avvicina alla droga leggera. Seconda parte: il suo ambiente di vita, la sua famiglia, in "Vallecamonica Nuova" 29 giugno 1989 (prima parte sul n° prec., la III sul successivo); riferisce, anche con l'ausilio di tabelle, i risultati di una ricerca condotta (ma non si dice da chi e con quale metodologia) in Valle Camonica all'inizio del 1988 fra ragazzi di 17-20 (55 maschi, 23 femmine) che utilizzavano droghe leggere.

MARAZZI, C., Aspetti e problemi del consumo televisivo del tossicodipendente nel territorio della Media e Alta Valle Camonica, Tesi di Laurea Univ.Cattolica Milano, 1995

SPADA, O., La Cooperativa Sociale di Bessimo, “Lettere dall’Eremo” 36 (marzo 1997), pp.27-28; brevissima nota sulle origini e l’attività della Cooperativa che si occupa di tossicodipendenza ed emarginazione, nata nel 1976.Sani tà e salute, servizi socio-

assistenziali

BURANI, G., Il settore Socio-Sanitario

dell’USSL 37, Darfo Boario Terme 1988, pp.64

Il testo è il settimo di una Collana di documentazione per il Piano di sviluppo socio-economico della Valle Camonica avviata dall’Ufficio di Piano della Comunità Montana di Valle Camonica. Lo studio, che risale al 1983 circa, è diviso in due parti: nella prima (pp.9-37) vengono presentati in forma sintetica gli obiettivi della riforma sanitaria introdotta con le leggi 382/75 e 833/78, seguita da un’abbondante normativa di ascendenza regionale. Nella seconda parte (pp.38-63) l’autore analizza le strutture ospedaliere (Darfo, Breno, Edolo; ma già si parla del nuovo ospedale a Esine) ed extra-ospedaliere esistenti sul territorio, oltre ai servizi di igiene pubblica e ambientale, tutela della salute nei luoghi di lavoro, assistenza sanitaria di base, medicina specialistica, veterinaria, assistenza sociale e i servizi amministrativi. Chiudono lo studio alcune considerazioni conclusive (p.64). Per quel che concerne la disponibilità di dati e di studi, l’autore stesso denuncia il fatto che solo in relazione agli ospedali locali esista un’adeguata documentazione, risalente comunque al solo 1978 (p.38). Forse per questo motivo larga parte della seconda sezione del contributo non presenta una vera e propria lettura dell’esistente, ma una più superficiale valutazione di quel che in loco si deve realizzare per ottemperare ai desiderata della riforma sanitaria e della pianificazione regionale. Si noti, infine, che nel corso della trattazione viene fatta propria dall’autore la suddivisione del territorio socio-sanitario camuno in quattro distretti, e che la Ussl 37 comprende, a differenza della Comunità Montana di Valle Camonica, anche il Comune di Pisogne.

Esempio di documentazione regionale, cfr.:

AA.VV., Indagini conoscitive sulle strutture di ricovero al 31.12.1978, Assessorato alla Sanità della Regione Lombardia, Milano 1979; i dati sono inviati

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direttamente dagli ospedali stessi all’apposito ufficio regionale.

Per la programmazione locale, cfr.:

AA.VV., Programma Triennale di Zona per i servizi socio-assistenziali, Ussl 37 Servizio di Assistenza Sociale - Comunità Montana di Valle Camonica, Breno 1989, pp.120; per la stesura di questo documento programmatico, il Servizio di Assistenza Sociale dell'Ussl camuna ha raccolto una serie di dati statistici. Essi riguardano la demografia (1981-1988: abitanti, famiglie, fasce di età, professione, disoccupazione) e i servizi sanitari presenti sul territorio (suddiviso nei distretti sanitari di Edolo, Cedegolo, Breno e Darfo) comprese case di riposo e centri diurni. Dati anche sui portatori di handicap, centri socio-educativi, popolazione minorile (con statistiche su quelli interessati da interventi dell'autorità giudiziaria, affidi, istituti assistenziali, ecc.), asili nido, centri ricreativi (tra cui gli oratori). E ancora tossicodipendenza e comunità terapeutiche. Nel programma viene fotografata la situazione attorno al 1989, senza alcun confronto con dati precedenti.

Sull’organizzazione della sanità:

MALINVERNI, C., Riforma sanitaria. Un primo approccio alla realtà territoriale. La situazione dei comuni del C.S.Z. di Lovere, “Periferia” 2 (maggio 1980), pp.8-9; breve, ma documentata, analisi relativa al Consorzio Sanitario Zonale di Lovere su dati Inam 1979.

AA.VV., Indagine conoscitiva sulle strutture e i servizi sociali e sanitari della Provincia di Brescia e dati sulla popolazione anziana, Amministrazione Provinciale di Brescia, Brescia 1977

REGAZZOLI, F., Servizi Sociali e cooperazione : indagine sul

territorio della Valle Camonica, Tesi di Laurea Univ.Cattolica Brescia, 1996

Sull’inquinamento:

DOMENIGHINI, T., Inquinamento da rumore stradale, “Periferia” 15-16 (1983), pp.49-50; rilevazione con fonometro (100 misurazioni istantanee) dell’inquinamento acustico in alcuni punti ad alto tasso di traffico a Lovere, Costa Volpino, Boario Terme e Breno.

Trasporti

PERSENICO, E., Comunicazioni e trasporti in Valle Camonica: problemi emergenti, Darfo Boario Terme 1988, pp.53

Il testo è il quinto di una Collana di documentazione per il Piano di sviluppo socio-economico della Valle Camonica avviata dall’Ufficio di Piano della Comunità Montana di Valle Camonica. Si tratta di uno studio che risale al 1980. L’autore propone una lettura della situazione sul territorio tenendo conto delle esigenze legate ad agricoltura, industria, turismo, scuola e collocazione degli ospedali (Edolo e, allora, Breno e Darfo). Il problema del trasporto merci e persone è collocato in una prospettiva di evoluzione demografica e urbanistica segnata soprattutto dallo spopolamento della mezza costa e delle valli laterali (pp.12-13). Le ‘’proposte viabili’’ (pp.21-23) puntano soprattutto sul raddoppio della Statale 42 da Bergamo a Edolo (quella che sarà poi la ‘’superstrada’’). Non manca un’analisi dei servizi di trasporto pubblico su gomma e su ferrovia (sulla quale ci si sofferma a proposito del progetto di ammodernamento avviato nel 1978), cui segue una serie di proposte di intervento strategico (pp.28-32). Lo studio è condotto in maniera seria basandosi su dati relativi agli Anni ’70 di

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provenienza per lo più provinciale. Segue un gruppo di tabelle e di tavole (pp.35-53) che comprende un’interessante analisi demografica e della mobilità (col conteggio dei tempi di percorrenza) (pp.35-36) con la suddivisione della Valle fra Bassa (da Breno, compreso, in giù), Media e Alta (da Malonno in su) tenendo conto della collocazione degli abitati (spesso frazioni) sul fondovalle, a mezza costa o in valli laterali. I dati risalgono al censimento del 1971 e a studi della Provincia del 1976. Istruttiva la tabella relativa al livello di servizio della rete viaria (p.37) che segnala la sostanziale inefficienza del sistema camuno (sotto lo 0,3 rispetto al livello ideale 1). Sette tavole ‘’fotografano’’ la situazione dei dislivelli territoriali,distribuzione demografica, mobilità,, rete viaria e ferroviaria, linee di servizio automobilistico, concludendo con una carta che sintetizza alcune proposte di ristrutturazione del trasporto pubblico.

AA.VV., La galleria stradale dello Stelvio nel quadro dei grandi itinerari europei, Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Milano, Milano 1971Lo studio seguendo criteri

rigidamente tecnici ed economici considera l’itinerario stradale che accede allo Stelvio per la Valcamonica come il più efficiente, rispetto ad altri che sono stati proposti.

AA.VV., La mobilità della popolazione, Provincia di Brescia, Brescia 1976

AA.VV., I trasporti, Azienda Servizi Municipalizzati (Asm), Brescia 1976

AA.VV., Prospetto relativo al numero dei viaggiatori e dei viaggi-Km nel complesso del servizio automobilistico: gennaio-giugno 1978, Società Nazionale Ferrovie e Tranvie (Snft), Brescia 1978

Nettezza urbana

AA.VV., Impianti e comprensori per i rifiuti solidi. Metodo “Lideco” di ricerca operativa applicato alla Provincia di Brescia, Azienda Servizi Municipalizzati (Asm), Brescia 1976

AA.VV., La nettezza urbana, Azienda Servizi Municipalizzati (Asm), Brescia 1976

AA.VV., Ristrutturazione e riorganizzazione. Servizio Nettezza Urbana, Documentazione in atti: periodo maggio-giugno 1991, Comunità Montana di Valle Camonica, Assessorato Servizi Comprensoriali, Breno 1991 (fotocopiato), non numerato; è una raccolta di atti amministrativi. Contiene alcuni, pochi, dati relativi al riparto dei costi (rifiuti urbani, vetro, pile, smaltimento, trasporto, ecc.) comune per comune (allegato alla deliberazione del 4 marzo 1991), oltre che assestamenti di bilancio e quadro del personale e dei mezzi. All’interno, ma come corpo separato, è inserito pure un quadro debitorio, comune per comune, sulle quota da versare per il periodo 1989-1991.

CECCHI, D., I rifiuti solidi urbani (Rsu) in Valle Camonica. Che fare?, in "I Camuni" estate 1991, pp.48-53; il breve contributo in questione che presenta dati aggiornati al 1990, può servire a definire meglio i cambiamenti nelle abitudini di vita incorse negli ultimi anni in Valle Camonica.

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2.Religione e Chiesa cattolica

PIANTA, G., La Chiesa bresciana fra rinnovamento e tradizione, in AA.VV., Prima Conferenza di Valle sulle tematiche culturali, Breno 12 ottobre 1985, Atti, Circolo Culturale Ghislandi, Breno-Esine 1985, pp.19-22; probabilmente l’unico contributo da parte di un sacerdote, negli ultimi vent’anni, che cerchi di focalizzare alcune problematiche generali della pastorale e della vita ecclesiale in Valle Camonica. L’autore prende spunto dal Sinodo della Chiesa bresciana del 1979. Entra nel merito della situazione nelle parrocchie denunciando dapprima l’inadeguatezza teologica e il disinteresse per l’aggiornamento di troppo sacerdoti; prosegue occupandosi dei “bollettini” parrocchiali, bollandoli come esempio di “povertà culturale”. Accenna all’informazione radiofonica. Non dimentica il ruolo dell’Eremo dei S.S. Pietro e Paolo di Bienno, ma sottolinea che “la cultura che si produce mi pare non sia prodotta da ricerca in valle” e che “la base cattolica non ha possibilità di intervenire” (p.21). L’analisi impietosa non risparmia le pratiche devozionali, l’accostamento ai sacramenti, i consigli pastorali, l’insegnamento della religione a scuola. Conclude, tuttavia: “Il rinnovamento della valle, anche sul piano culturale, passa attraverso il mondo cattolico e il suo rinnovamento” (p.22). Il testo non si basa su dati e documentazione concreta. E’ l’espressione dell’opinione di un sacerdote attento all’evolversi della situazione, anche culturale, in Valle Camonica.

Religiosi/e

AA.VV., Monastero di S.Chiara all’Eremo di Bienno, Supplemento a “Lettere dall’Eremo”, Bienno 1989, pp.102; dall’idea del monastero delle Clarisse alla sua inaugurazione l’8 ottobre 1988. Documenti, testimonianze, fotografie, contributi storici, rassegna stampa.

ZUCCHETTI, A., Suore Dorotee di Cemmo, Galli Thierry Stampa, Milano 1992; Scritto per il 150° dell’Istituto fondato da Annunciata Cocchetti in Valle Camonica. Ne racconta le vicende (non solo camune) dal 1882 al 1958.

Tematiche pastorali

AA.VV., Il Vangelo, le nostre radici. La Comunità Loverese si interroga ... Convegno Parrocchiale 29-30 novembre 1997 Oasi Capitanio Lovere, Atti del Convegno, Parrocchia di S.Maria Assunta di Lovere, Lovere 1998, pp.52

Per stilare il proprio progetto pastorale la Parrocchia di Lovere ha creato cinque gruppi di studio (cultura e mass-media, giovani, famiglia, poveri, impegno socio-politico). Le relazioni, non ignorando aspetti desunti da indagini su scala sovralocale, analizzano utilmente l'andamento demografico, gruppi e interessi giovanili, attività economiche, occupazione, volontariato. Spicca la costante attenzione al "lato cattolico" nei diversi ambiti: opzione per l'IRC nella scuola, lettori di quotidiani cattolici, volontariato in parrocchia, ecc. Carente, in ordine all'approfondimento locale, l'analisi degli ambiti famiglia, poveri, politica (in senso stretto). In sede di valutazione della situazione non mancano giudizi molto chiari: "Il mondo cattolico sembra soffrire di un complesso di inferiorità nel proporre la propria cultura e mostra una certa debolezza, o

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titubanza, nell'affrontare la sfida della modernità" (p.10).

Si può ricorrere anche a:

CHIAPPARINI, G., Visita pastorale in Valle, “Lettere dall’Eremo” 17 (aprile 1992), p.8; brevissimo bilancio della Visita Pastorale di Mons.Bruno Foresti in Valle Camonica (14 ottobre 1991 - 23 marzo 1992).

CAMADINI, G., L’Eremo ieri, oggi, domani, “Lettere dall’Eremo” 18 (giugno 1992), pp.XIII-XXII; intervento del vicepresidente dell’Eremo di Bienno in occasione del saluto a don Aldo Delaidelli dopo circa vent’anni di direzione. Sono tratteggiati alcuni aspetti dell’evolversi del “mondo cattolico” camuno dal 1971 in avanti.

CHIAPPARINI, G., Su pastorale e turismo, “Lettere dall’Eremo” 19 (ottobre 1992), pp.10-11; sunto di interviste a don G.M.Morandini (Ponte di Legno), don A.Abondio (Boario Terme), don A.Delaidelli (Edolo), don D.Lazzarini (Edolo), don G.Maffi (Borno), don M.Busca (Borno), sulla stagione turistica 1992 e le problematiche pastorali, sulla scorta della Visita Pastorale appena effettuata.

CHIAPPARINI, G., Ad un anno dalla visita pastorale, “Lettere dall’Eremo” 20 (gennaio 1993), pp.15-16; sul convegno “A un anno dalla Visita Pastorale del Vescovo Bruno”, Eremo di Bienno, 22 novembre 1992.

CHIAPPARINI, G., Solidarietà per chi perde il lavoro, “Lettere dall’Eremo” 23 (gennaio 1994), pp.13-14; sulla pastorale camuna davanti all’emergenza occupazionale alla luce della Visita Pastorale.

DOMENIGHINI, L., Pastorale della salute in Valle, “Lettere dall’Eremo” 24 (aprile 1994), pp.21-23; intervista a don T.Clementi (Breno).

CHIAPPARINI, G., Il rinnovo dei Consigli Pastorali Parrocchiali, “Lettere dall’Eremo” 31 (gennaio 1996), p.12; sul rinnovo dei Cpp il 29 ottobre 1995 secondo le indicazioni del Vescovo.

Religiosità popolare e devozioni

AA.VV., La Funsciù. Feste decennali della Madonna del Monte di Gianico, Comune di Gianico, Gianico 1989, pp.113

Segnaliamo questo volumetto come esempio delle numerose pubblicazioni realizzate in occasione di eventi legati alla religiosità popolare nelle singole parrocchie camune. Nel caso di Gianico il testo, accanto alla rivisitazione di aspetti artistici e storici locali più lontani nel tempo, presenta materiale relativo pure all’ultimo dopoguerra (pp.48-54) e persino riflessioni sul significato attuale della festa di Gianico (G.Pianta, Per una festa che esprima il senso della fede, pp.99-106; R.A.Lorenzi, Culto mariano e modelli di comportamento, pp.107-113). Il libretto si presta, pertanto, ad un’indagine che cerchi di individuare in quale modo viene vissuto e percepito questo evento devozionale, facendo emergere pure le preoccupazioni pastorali (e, nel caso di Gianico, anche ideologiche) che lo accompagnano. Purtroppo non si assiste ad una seria indagine sul significato di questa festa presso la popolazione, magari attraverso un questionario o altro.

Altri esempi fra i molti:

BONDIONI, G.F., Contrada cambiata, festa negata. Intorno ad una festa di origine contadina a Pian di Borno, un paese artigianale-terziario, “Periferia” 17 (1984), pp.5-8; analisi delle modalità della festa per l’ingresso del nuovo parroco.

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SORDI, I., La teatralità popolare tra drammaturgia e sacro, in AA.VV., Tradizione drammaturgia e sacro. Stage teatrale Cerveno 22-24 maggio 1987, Testi dell’Università Popolare di Vallecamonica e Sebino 2, Darfo Boario Terme 1987, pp. 7-20; da una prospettiva propriamente teatral-letteraria si accenna al significato attuale della Passione di Cerveno.

GIORGI, E., Mito e rito in un borgo camuno, in AA.VV., La Passione di Cerveno, Tipografia Camuna, Breno 1992, pp.47-64; itinerari ermeneutici alla “Santa Crus”: religiosità popolare, suggestioni teatrali, valenze pedagogiche.

TABONI, E., Caratteri antropici e culturali della Valle Camonica attraverso le sculture del Sacro Monte di Cerveno: la Via Crucis, Tesi di Laurea Univ.Cattolica Brescia, 1995

AA.VV., Il fragore della valle. Feste quinquennali della Madonna Grande 2000. Scritti e testimonianze, Parrocchia di S.Lorenzo - Demo, Demo di Berzo 2000, pp.125; si vedano i contributi, che risultano essere delle semplici espressioni di opinioni personali, di G.F.Lorenzi, La forza della tradizione, pp.20-25; P.Parolari, I giovani e la Madonna Grande, pp.30-33.

Chiesa e politica

AA.VV., Religione e potere, “Periferia” 7 (settembre-novembre 1981), pp.70

Numero unico del periodico della sinistra militante che prende spunto dallo stretto rapporto tra chiesa-potere-consenso in Valle Camonica. Il tono, negli intendimenti del direttore R.A.Lorenzi, è decisamente anticlericale ed ateo, secondo il concetto di

religione=alienazione. A parte tendenziose interpretazioni perfino delle edicole sparse per i paesi (“persuasione politico-religiosa”), interviste (don F.Baiguini, don M.Morandini, ma anche un testimone di Geova e un’esponente di Rinnovamento dello Spirito, ecc.) e ampi contributi teorici (anche di sacerdoti e di politici e sindacalisti cattolici), compaiono alcuni articoli di qualche interesse per quanto concerne la religiosità popolare e il folklore (G.F.Bondioni, pp.16-17), i sacramenti (R.A.Lorenzi, pp.29-30, come riti di passaggio), l’informazione parrocchiale (G.F.Bondioni, La persuasione palese. Un esempio: “L’Eco di Breno”, pp.31-37; analisi su contenuti e autori periodo 1970-1980 realizzata con l’apporto della Cooperativa popolare di cultura di Breno), la figura del sacerdote (R.A.Lorenzi, Rapporto dalla Parrocchia: la Religione del presente e del futuro. Un’inchiesta sul clero camuno, pp.39-47; questionario su fede, riti, sacramenti, movimenti, ruolo del prete, domanda religiosa, oratori, comunità di base, politica, partiti, Concordato. Vengono riportate le risposte, con commenti ideologizzati, ai soli tre sacerdoti coinvolti: don F.Bontempi, parroco di Ponte Saviore; don L.Vienni, curato a Lovere; don C.Lazzarini, parroco di Grevo), associazionismo cattolico (A.Domenighini, Cattolico organizzato, mezzo salvato. Una indagine sulle principali organizzazioni del mondo cattolico in Valle, pp.49-51; più una serie di opinioni che l’analisi dell’esistente promessa nel titolo).

Per un quadro più equilibrato del ruolo del clero in Valle Camonica, possono, in parte, essere utilizzabili altri testi, cui ci si deve comunque avvicinare con cautela, onde limarne spesso una certa tonalità celebrativa:

FONTANA, E., Mons.Vittorio Bonomelli, Edizioni Tipografia Camuna, Breno 1989, pp.207 (interessante, ad es., il capitoletto dedicato a “Pastoralità apologetica nell’impegno culturale”, pp.135-145).

Istituzioni ecclesiali

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MARTINAZZOLI, G.M., Dialogando con don Aldo, “Lettere dall’Eremo 18 (giugno 1992), pp.XI-XII

FRANZONI, O., (cur.) Eremo dei SS.Pietro e Paolo di Bienno: le tappe di un fecondo itinerario di promozione umana e di fede, “Lettere dall’Eremo” 18 (giugno 1992), pp.XXIII-LXXVIII; cronistoria relativa alle vicende dell’Eremo dei Santi Pietro e Paolo di Bienno dai preliminari che risalgono agli ultimi Anni ‘50 al 6 giugno 1992 quando don Aldo Delaidelli lascia la direzione a don Fausto Manenti. Allegate tabelle.

Patrimonio artistico

PANTEGHINI, I., Il patrimonio di storia e d’arte della Chiesa, in AA.VV., La gestione imprenditiva dei musei territoriali. Materiali per riflettere sulla musealità dei territori storici, Sistema museale: problemi uomini territori 2, Fondazione Civiltà Bresciana-Confcooperative Federazione cultura turismo e sport, Brescia-Roma 1996, pp.58-61; si tratta di un bilancio del censimento dei beni culturali ecclesiastici della Valle Camonica, effettuato fra 1989 e 1990. L’autore, oltre che direttore del Museo Diocesano, è il responsabile dell’inventariazione del patrimonio ecclesiastico della Diocesi. Circa 20000 gli oggetti censiti in Valle, spesso di qualità notevole. Non manca un cenno alle problematiche del recupero, tutela (troppi furti) e fruizione.

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4. Educazione

Sc uola

FERRARIO, L., I servizi scolastici in Valle Camonica, Artogne 1983, pp.79

E’ il terzo volume della Collana di documentazione per il Piano di sviluppo socio-economico della Valle Camonica avviata dall’Ufficio di Piano della Comunità Montana di Valle Camonica. La ricerca è datata 1980. I dati sono in genere quelli provenienti dal Distretto Scolastico (che verte sullo stesso territorio della Comunità Montana con l’aggiunta del comune di Pisogne) e si riferiscono nella maggior parte dei casi all’anno scolastico 1976-77 (in taluni casi si arriva al 1979). L’autore presenta l’analisi separata della situazione (secondo lo schema: numero di alunni, edifici e sedi, proposte di intervento, tabelle statistiche) riguardante la Materna (pp.39-45), l’Elementare (pp.12-26), la Media (pp.27-38), la Secondaria superiore (pp.46-73). Emerge una certa discontinuità all’interno delle singole sezioni: solo l’Elementare e la Secondaria superiore risultano oggetto di una qualche attenzione in più. La Media, ad esempio, viene liquidata in tre paginette (pp.27-29) cui seguono, invero, altre sette (pp.29-35) dedicate però alle ‘’prospettive’’. Per il settore della Secondaria superiore l’autore propone una suddivisione del territorio camuno in tre sub-aree (Edolo, Breno, Darfo) e una valutazione della problematica del pendolarismo scolastico.

CENINI, G., Più umanità non guasterebbe ..., “Appunti” 17 (ottobre 1991), pp.42-53

L’Autore relaziona sui risultati di una rilevazione presso 178 studenti delle Superiori (Lovere, Breno, Edolo, Darfo), mediante un questionario (non riportato), ai fini di capire cosa pensano del rapporto studenti-docenti e della professionalità di questi ultimi. Vengono presentate tabelle relative alla competenza, qualità (simpatici, moderni, attenti, ecc.), preparazione, coscienza professionale, capacità didattiche, severità degli insegnanti; inoltre sulla relazione prof-alunni, interesse per le discipline scolastiche, motivazione della scelta di indirizzo scolastico, attenzione della scuola alle problematiche della Valle Camonica, condizioni degli edifici scolastici, disponibilità di laboratori e attrezzature da parte dei singoli istituti. In coda vengono riportate alcune considerazioni vergate liberamente dagli studenti in un apposito spazio del questionario.

La ricerca non è inutile, ma inficiata, al di là della maniera confusa con cui viene illustrata, dal dubbio, dovuto a certe eccessive discrepanze nelle risposte fra scuola e scuola, sulla serietà con cui gli studenti hanno posto mano ai questionari (possibile che gli studenti Ipsia siano soddisfatti al 100% dei propri insegnanti, e all’Itis solo per il 57%?).

AA.VV., La figura sociale dello studente. Valcamonica anni '90, Centro Studi Territoriali dell'Università Popolare di Valle Camonica e Sebino - Gruppo Ricerca Scuola Anno Accademico 1993-1994, Testi dell'Università Popolare 9, Esine 1994, pp.95

Indagine sulla condizione degli studenti nelle scuole superiori del Distretto Scolastico di Breno (Ponte di Legno, Edolo, Cemmo, Breno, Cividate, Darfo, Pisogne, Costa Volpino) commissionata all'Università Popolare e realizzata da un'équipe di sette ricercatori, cui sono da attribuire commenti e interpretazioni. E' basata su due questionari, con alcune differenze fra di loro, somministrati l'uno ai ragazzi

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delle classi prime, l'altro a quelli delle classi terminali. La ricerca presenta dati statistici relativi al numero di studenti, distribuzione per indirizzi di studio, ripetenti, mortalità scolastica, titolo di studio dei genitori, lezioni private, tempo libero, motivazioni, giudizio sugli insegnanti, lavoro, aspettative ecc. Sono allegati i tabulati delle risposte ai questionari. I dati fanno emergere talora elementi che possono essere utili a definire alcuni atteggiamenti e abitudini (ad es. frequenza all'oratorio) che possono essere ricondotti ad attinenze relative alla religiosità.

AA.VV., Il ruolo della scuola nel rilancio della Vallecamonica. Atti del Corso di aggiornamento Cemmo di Capodiponte 3 novembre - 1 dicembre 1994, Centro Culturale Pedagogico delle Suore Dorotee di Cemmo, Cemmo 1995, pp.103

Il testo presenta i contributi dei relatori del Corso promosso in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia, l’Editrice La Scuola e il patrocinio del Distretto Scolastico 37. Dopo la Presentazione (G.M.Martinazzoli), compare un contributo prezioso: AMBROSINI, M., BRANELLA, B., COMINELLI, C., La risorsa scuola in Valle Camonica, pp.5-44 e appendice documentaria (pp.73-102); dopo alcune premesse teoriche, lo studio, che si segnala per chiarezza e serietà metodologica, focalizza con una ricca messe di dati di fonte Distretto Scolastico 37 e Provincia di Brescia (cfr. p.8), la scolarità in Valle Camonica. Viene proposta un’analisi quantitativa sulla distribuzione degli alunni della scuola materna ed elementare nel periodo dal 1992/93 al 1993/94 a livello di singole Direzioni Didattiche. Analogamente si procede per la distribuzione degli alunni nella Scuola Media (1985/86 - 1993/94) istituto per istituto. Infine ci si occupa della distribuzione degli alunni delle Superiori (1983/84 - 1993/94) a livello di singoli istituti. In quest’ultimo caso i ricercatori

cercano di cogliere la dinamica della composizione della popolazione studentesca per provenienza e indirizzo di studio (con l’attenzione di procedere Comune per Comune, ma raggruppando pure i dati fra Alta, Media e Bassa Valle Camonica). Non manca un cenno a Scuola Bottega (Edolo e Bienno) e alla Formazione Professionale della Regione Lombardia. In sede di conclusione gli autori denunciano lo spreco di risorse sul fronte degli interessi umani da parte degli studenti, e sul fronte pratico-economico (scelte di indirizzo avulse dai mutamenti del mondo del lavoro, pp.42-43). Particolarmente esemplificativa risulta la scelta di illustrare il dettato con tabelle statistiche, cui vanno aggiunte quelle rese disponibili nell’ampia appendice: rapporto studenti/abitanti nei diversi comuni, andamento del numero degli studenti dal 1985-86 fino al 1993-94 nelle singole Scuole Medie, provenienza degli studenti degli istituti superiori camuni (con suddivisione comunale e fra Alta, Media, Bassa Valle Camonica). La ricerca permette, grazie al continuo rapportarsi al dato statistico, l’individuazione di indirizzi di evoluzione nella scolarità locale e quindi la possibilità di cogliere il cambiamento nel decennio preso in esame. Va annotato, infine, che lo studio, per la scelta di attenersi al territorio corrispondente al Distretto Scolastico 37, non comprende nella propria analisi significative realtà scolastiche (Pisogne, Lovere, Costa Volpino) che pure mantengono in Valle Camonica uno dei propri primari bacini di utenza.

Significativo pure il contributo dedicato ai rapporti fra scuola e lavoro di G.TOSINI, per il quale rimandiamo alle note nella sezione Economia-Lavoro.

Seguono tre saggi di carattere teorico che, nelle loro istanze di fondo, non sembrano presentarsi strettamente correlati alla specificità locale e, pertanto, risultano meno utili per il nostro scopo: d.V.ZANI, Dalla lettura dei dati pastorali al progetto educativo, pp.53-58 (il richiamo locale sembra marginale, sia per l’accenno ai dati della Visita Pastorale in loco, a Tovini e al Centro Culturale Pedagogico di Cemmo); G.BERTAGNA, Il cambiamento della società e della scuola: prospettive ed analisi critiche, pp.59-64; C.SCURATI, “Essere scuola, non esserci solo dentro”:

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le nuove frontiere dell’educazione scolastica, pp.65-71.

AA.VV., Riforma della Scuola Elementare. Indagine tra i genitori degli alunni della Scuola Elementare in Valle Camonica, Gruppo Intervento Scuola Alternativa Valcamonica (Gisav), s.l, 1996, pp.46

Tentativo di cogliere l’atteggiamento dei genitori verso la riforma delle Elementari realizzata tramite novità riguardanti i programmi (1985) e gli ordinamenti (1991). Lo studio permette, tuttavia, di cogliere altri aspetti relativi al rapporto fra genitori e scuola. E’ stato somministrato un questionario a 539 genitori degli alunni delle classi seconda e quinta (questi ultimi in grado di fare il confronto fra insegnamento con unico docente e con più docenti), su un totale di 4600 (11,6%). 511 i questionari restituiti. I ricercatori esprimono alcuni dubbi sull’attendibilità delle risposte a causa del mancato rispetto dell’anonimato in alcune situazioni (p.8). I dati sono presentati con grafici e tabelle (in appendice le tabelle “brute”). Si sottolinea spesso la diversità di opinioni tra papà e mamme.

La ricerca cerca di focalizzare su accettazione del “tempo scuola”, pluralità degli insegnanti, introduzione della lingua straniera; ma anche preparazione degli insegnanti, rapporto insegnanti-alunni e insegnanti-genitori, rapporto genitori-istituzione scolastica (organi collegiali). Interessante pure la rilevazione relativa a sondare la mentalità in relazioni ai ruoli educativi dei genitori, della scuola e delle attività extra-scolastiche (gite, ecc.).

In allegato (p.34) compare un résumé di un’indagine Cgil presso 113 insegnanti elementari camuni in relazione alle opinioni sulla legge di riforma, sulla sua attuazione in generale e presso il proprio Circolo.

Nell’intervento introduttivo di R.Iosa (pp.3-5) si notino considerazioni critiche, francamente gratuite, sull’Age, spia

dell’impianto ideologico (di sinistra) che sovraintende all’interpretazione dei dati.

AA.VV., Distretto Scolastico Breno, Provincia di Brescia - Assessorato alla Pubblica Istruzione - Osservatorio Provinciale della scolarità, Brescia 1997, pp.57

Fascicolo relativo al Distretto Scolastico che copre la Valle Camonica e che riguarda le Scuole Superiori (16 scuole fra Edolo e Darfo B.T.). Non contiene analisi, ma dati grezzi raccolti in tabelle di cui è annunciata la disponibilità su supporto magnetico (a richiesta) e sul sito “Osservatorio della scolarità” della Rete Scolastica Bresciana. I dati sono di fonte Istat 1991 e singole scuole. Vengono presentati dati sulla popolazione residente fra 14 e 18 anni, anche per singoli comuni (con confronto fra 1991 e 1995 e prioiezioni fino al 2001), tassi di scolarizzazione (frequenza scolastica per anni d’età, comune e sesso) nel 1991, tutoli di studio della popolazione (per comuni, secondo fasce d’età, ecc.; analfabetismo), tassi di attività e disoccupazione (con disaggregazione dei dati giovanili e per sesso). Ancora, iscrizioni alle scuole superiori (anche non statali) nelle diverse sedi nel 1995/96 e 1996/97, comuni di residenza degli studenti e scuola in cui sono iscritti (1995/96), scuole e provenienza (anche extra-camuna) degli studenti (1995/96).

La scelta di pubblicare alcuni dati piuttosto che altri induce, ovviamente, ad una lettura “precondizionata”. Prioritaria sembra la preoccupazione in ordine al pendolarismo scolastico e al possibile saldo attivo delle scuole camune (che attirano studenti da fuori). Per avere un quadro effettivamente reale della realtà scolastica locale, bisognerebbe disporre di dati analoghi anche in relazione al polo scolastico di Lovere e, in ogni caso, ai bacini d’utenza del Sebino bresciano e dell’Alto Sebino bergamasco.

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AA.VV., Scuola Secondaria Superiore in provincia di Brescia. Anno 1997. Materiale per l’Osservatorio provinciale della scolarità, Provincia di Brescia - Assessorato alla Pubblica Istruzione, Brescia 1997, pp.151

Pubblicazione realizzata dall’Osservatorio sulla Scolarità istituito dalla Provincia di Brescia. Dati relativi al 1996/97. Il rapporto presenta succinti commenti (piuttosto che interpretazioni) dei dati raccolti. I dati sono di volta in volta aggregati in totali provinciali, oppure disaggregati per distretti (Breno, Iseo, ecc.). Mette a disposizione il numero degli iscritti, la distribuzione per tipologie di scuola (licei, , magistrali, tecnici, ecc.). Il confronto riguarda gli anni scolatici 1995/96 e 1996/97. Interessante è la disaggregazione relativa agli istituti non statali. Ampio risalto per il pendolarismo scolastico (analisi condotta per distretti e per singoli istituti al lorominterno). Non manca una sezione relativa ai dati demografici (con cartine e differenze per comuni) su dati Istat 1991 e 1995. Carte tematiche sul grado di scolarizzazione.

Il confronto con gli altri distretti e con il totale provinciale permette di collocare meglio il singolo dato camuno, derivandone osservazioni circa la peculiarità e, insieme, l’omogeneità con il territorio bresciano.

Su temi scolastici, cfr. anche:

BONDIONI, G.F., La scuola periferica. Alcuni dati sulla scuola superiore in Valle, “Periferia” 1 (gennaio 1980), pp.41-46; l’autore usa dati Istat e Abre dal 1964 al 1980. Numerose tabelle. Viene approfondito anche il rapporto fra la professione delle famiglie di origine e le scelte scolastiche.

DOMENIGHINI, A., L’industria della scuola privata in Valcamonica. Tra l’immagine della serietà e la realtà del profitto, “Periferia” 8 (1981),

pp.31-35; su Euroscuola - Darfo, Cnose - Breno e Centro Culturale - Malegno, segno di una richiesta che il “pubblico” non soddisfa.

BONDIONI, G.F., Scuola per esperti in foreste. La scuola forestale di Edolo, “Periferia” 17 (1984), pp.18-22; si pone attenzione alla provenienza geografica degli studenti.

DOMENIGHINI, A., L’abbecedario in soffitta. La scuola elementare tra innovazione e nuovi programmi, “Periferia” 20 (1984), pp.9-19; molto teorico, l’articolo presenta tuttavia analisi e tabbela coi dati relativi alla consistenza dei circoli didattici camuni 1984-85 e la consistenza del “tempo pieno”.

BONDIONI, G.F., Una scuola cotta a puntino. Alcune note sull’Istituto professionale alberghiero di Darfo Boario Terme, “Periferia” 20 (1984), pp.21-24; si analizza anche la provenienza sociale degli studenti, riutilizzando parzialmente indagini già pubblicate.

MORESCHI, A., Uno studente su sei abbandona dopo la scuola dell'obbligo, "Il Giornale di Brescia" 17 febbraio 1987; articolo giornalistico basato su dati raccolti direttamente presso le segreterie scolastiche di Pontedilegno, Edolo e Malonno. Presenta il quadro della situazione in rapporto alle scelte dopo la terza Media. Fotografa la situazione, non l'evoluzione.

MORESCHI, A., E dopo le medie, tutti a scuola, "Il Giornale di Brescia" 25 aprile 1989; veloce analisi dei dati relativi alle preiscrizioni per l'A.Sc. 1989-90 secondo i dati grezzi tabulati dal Distretto Scolastico di Breno. Si distingue fra Alta, Media e Bassa Valle Camonica. Manca il confronto con dati precedenti, quindi non è possibile cogliere il cambiamento.

MARTINAZZOLI, G.M., Perchè un liceo linguistico a Cemmo,

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“Lettere dall’Eremo” 12 (aprile 1990), pp.7-9; con intervista a sr.Alba Comolatti, preside della Media delle Suore Dorotee a Cemmo.

“Appunti” 17 (ottobre 1991), pp.61; numero monotematico della rivista del Circolo Culturale Ghislandi, con il titolo: ”Caro professore... La realtà scolastica in Valcamonica”. Numerose le esperienze riportate, con una certa tendenza a perorare la causa della scuola pubblica rispetto a quella privata (e cattolica). Si segnalano note sulla Scuola Materna statale e non statale su dati del 1988-89 di fonte Distretto Scolastico (Garattini, A., Priuli, E., Il Diritto allo studio comincia a tre anni, pp.6-8), e una analisi della situazione alle Elementari, sempre su dati del Distretto (Martini, M., La scuola elementare in Valcamonica: pluriclassi, scuole che chiudono, selezione occulta, aggiornamenti degli insegnanti, pp.20-24).

MARTINAZZOLI, G.M., Elezioni scolastiche, “Lettere dall’Eremo” 35 (gennaio 1997), pp.16-17; resoconto delle elezioni per il Distretto Scolastico della Valle Camonica del 10-11 novembre 1996.

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5. Cultura

AA.VV., Prima Conferenza di Valle sulle tematiche culturali, Breno 12 ottobre 1985, Atti, Circolo Culturale Ghislandi, Breno-Esine 1985, pp.64

Si tratta dell’unico “evento” che negli ultimi vent’anni abbia cercato di riflettere sulla situazione e gestione della cultura in Valle Camonica. L’idea viene dall’area comunista. Per coloro (non tutti, è vero) che hanno portato il loro contributo al convegno l’angolo di visuale era quello di capire gli errori dell’attivismo culturale di sinistra in Valle e spiegare la impermeabilità della Valle a numerose tematiche ideologiche proposte. L’analisi, se si fa eccezione per l’intervento di Tosini, non è mai condotta su elementi concreti (indagini, dati, statistiche), ma procede da valutazioni personali.

Nonostante questi limiti, ideologici e di metodo, gli Atti permettono di cogliere quanto poco la riflessione su come organizzare la cultura in Valle Camonica, sia proceduta in oltre quindici anni. Molte delle argomentazioni (anche di carattere ecclesiale) sostenute dai relatori, si sentono ancora oggi nei dibattiti.

Il testo è utile come documento relativo alla consapevolezza di un gruppo di intellettuali di sinistra, in relazione alla situazione culturale in loco.

Dei contributi che paiono più significativi (Milani, Bonafini) presentiamo una succinta analisi. Di alcuni (Tosini, Pianta, Comensoli) riferiamo altrove perchè connessi principalmente ad altre tematiche comunque riguardanti il pianeta scuola. Gli altri interventi vertono su temi particolari (G.Porta, M.Franzinelli) o troppo teorici e generali (A.Domenighini, G.Bondioni, R.A.Lorenzi). Utili, in parte, anche alcuni passaggi del dibattito (pp.37-41 e 55-62).

MILANI, P.L., Relazione introduttiva, pp.7-10; pur breve, il contributo

costituisce una delle rare letture della realtà culturale camuna fra Anni ‘70 e primi ‘80. Il punto di vista è quello di un intellettuale di sinistra, ma, nonostante le deformazioni di parte, offre stimoli e valutazioni utili, almeno, a delineare quale poteva essere allora la percezione del fare cultura in Valle. Da sottolineare la consapevolezza l’attenzione verso il contesto ecclesiale: l’area cattolica camuna “appare un po’ sbiadita e scolorita (...) Eppure tra i cattolici esistono energie e intelligenze non trascurabili, vivaci e tenaci” (p.7). Non si trovano dati e statistiche, ma opinioni.

BONAFINI, B., Gli Enti locali e l’intervento culturale, pp.33-36; l’autore cerca di focalizzare la politica culturale attuata in Valle Camonica dagli Enti locali a partire dagli Anni ‘70. Essa è incentrata soprattutto sul recupero del patrimonio storico (arte rupestre, chiese). Falliti sono invece i progetti di un grande museo archeologico e per la creazione di un funzionale sistema di biblioteche. Si denuncia il grave abbandono di archivi, opere d’arte e una generale “marginalità” della cultura presso gli Enti locali. L’approccio è quello di chi si chiede quale possa essere il ruolo della sinistra per una reale promozione culturale in Valle. L’analisi della situazione non è corroborata da dati statistici, ma fotografa una realtà che non ha trovato perpetuazione negli anni successivi.

Archivi e biblioteche

FRANZONI, O., Le risorse di cultura negli archivi e nelle biblioteche, in AA.VV., La gestione imprenditiva dei musei territoriali. Materiali per riflettere sulla musealità dei territori storici, Sistema museale: problemi uomini territori 2, Fondazione Civiltà Bresciana-Confcooperative Federazione cultura turismo

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e sport, Brescia-Roma 1996, pp.62-71

Lo storico camuno fa il punto sulla situazione di archivi e biblioteche in Valle Camonica. Si lamenta l’assenza quasi totale dell’inventariazione di quelli parrocchiali, il degrado di quelli comunali (di cui deplora la tendenza al deposito presso le biblioteche comunali). Poco lusinghiero anche il panorama relativo ai fondi particolari di associazioni, grosse aziende, ecc. Si analizzano pure materiali d’archivio collocati fuori Valle. L’autore denuncia pure la mancanza di competenze di molti che mettono mano agli archivi. In coda un breve saggio bibliografico.

Storiografia locale

MACULOTTI, G.C., Storiografia: necessità di un dibattito, “Appunti” 15 (marzo 1991), pp.26-28; breve panoramica sulle linee storiografiche relative alla Valle Camonica dall’Ottocento fino agli ultimi Anni ‘90: Lorenzi, Franzinelli, Goldaniga. Tra mera cronistoria e rischi di ideologismo.

GOLDANIGA, G., Luci e ombre sulla storia locale, “Appunti” 15 (marzo 1991), pp.37-40.

Editoria locale

AA.VV., I tempi e gli uomini negli ottant’anni della Tipografia Camuna 1909-1989, Tipografia Camuna, Breno 1989, pp.131; con l’apporto di G.M.Martinazzoli, O.Franzoni, E.Fontana.

G.C., La Tipografia Camuna: ottant’anni per la nostra editrice, “Lettere dall’Eremo” 11 (gennaio 1990), pp.14-16.

CAMADINI, G., La Tipografia Camuna, ieri e oggi, “Lettere dall’Eremo” 11 (gennaio 1990), pp.17-26.

CAMADINI, P., Saluto del Presidente di “Tipografia

Camuna”, in AA.VV., La Valle Camonica nella storia del ‘900, Breno 2002, pp.7-10

AA.VV., Tipografia Camuna. Cronologia essenziale – Elenco delle principali pubblicazioni stampate dalla Tipografia Camuna dal 1909 al 2002, in AA.VV., La Valle Camonica nella storia del ‘900, Breno 2002, pp.149-164.

Infor mazione e mass-media

AA.VV., Indagine sull’informazione in Valle Camonica, “Appunti” 4 (giugno 1988), pp.3-27

Indagine condotta da C.Arzu, L.De Giuli, M.Franzinelli, P.L.Milani. Riguarda le vendite dei quotidiani, sulla base di due rilevazioni (17-30 maggio 1987 e 15-28 novembre 1987) presso nove edicole della Valle Camonica (Breno, Darfo, Boario T., Erbanno, Montecchio, Cividate C., Borno, Cedegolo). Per le vendite dei settimanali i ricercatori hanno raccolto i dati soltanto durante la prima rilevazione. I risultati sono riportati con appositi grafici (pp.5-10). Le altre parti dello studio presentano una “interpretazione” dei fatti, con talune preziose considerazioni, per quel che riguarda la linea editoriale dei quotidiani locali (“Giornale di Brescia”, “BresciaOggi”, “Il Giorno”) (pp.11-18) e delle emittenti radiofoniche (“Radio Adamello”, “Radio Vallecamonica”, “Radio Voce Camuna”) (pp.19-20). Sembrano discutibili affermazioni del tipo: “Portavoce ufficioso di curia, parrocchie e del partito di maggioranza relativa” (p.11) a proposito del “Giornale di Brescia”. Non propriamente di informazione si occupa invece l’”Indagine sull’utenza televisiva” (pp.21-27). Un gruppo campione di 90 persone delle diverse zone della Valle e di diversa estrazione ed età, ha compilato per due settimane (17-30 maggio 1987) l’elenco dei programmi Tv seguiti. La rilevazione non riguarda

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quindi i canali Tv seguiti, ma il tipo di programmi seguiti (telefilm, Tg, giochi-quiz, dibattiti, ecc.). Il tutto con l’ausilio di grafici.

A parte i limiti metodologici (la scelta dei luoghi di rilevazione sembra legata principalmente alla collocazione geografica degli autori), la ricerca sulla diffusione dei quotidiani, rimane l’unica finora realizzata in Valle Camonica.

COMENSOLI, P.F., GHETTI, G., Indagine sulle letture degli studenti in alcune scuole medie superiori della Valle Camonica, "Quaderni Camuni" 8 (1979), pp.380-397

Indagine realizzata tramite la somministrazione di un questionario ad un campione di 278 studenti delle ultime tre classi delle Superiori di Breno (Scientifico, Magistrale, Ipsia). L’analisi è seguita da tabelle che riassumono i dati. Le domande vertevano sui tempi di lettura, numero di libri letti in un anno, lettura di quotidiani e articoli preferiti, lettura di settimanali e riviste specializzate, tipi di libri e autori preferiti, letture di libri spirituali e religiosi, influsso delle letture sulla propria vita. Alcune risultanze offrono interessanti spunti per il nostro scopo.

Si vedano pure:

DI PIETRO, G., Libertà d’antenna in Valcamonica, “Periferia” 1 (gennaio 1980), pp.47-49; 2 (maggio 1980), pp.40-42; 4 (dicembre 1980), pp.45-47; lettura critica della situazione radiofonica camuna, con schede relative alle emittenti presenti sul territorio. Un accenno anche ai primi passi della Tv locale.

DI PIETRO, G., Il coraggio dei falsi profeti. A proposito di qualunquismo radiofonico e fascismo culturale, “Periferia” 8 (1981), pp.36-40; commento e

breve antologia deli “editoriali” di Mauro Fiora su Radio Vallecamonica (mai citato esplicitamente).

DI PIETRO, G., Storie di frati, censori, mezzobusti e loro “amici”. In onda a Telediccì ogni sera alla stessa ora. Buon divertimento!, “Periferia” 9 (1982), pp.36-38; critica a Telecamuna e Teleboario.

MILANI, P.L., La radio come pulpito: il caso di Radiovallecamonica, “Appunti” 9 (ottobre 1989), pp.5-41; analisi (con ampia antologia) dei temi e dell’impostazione dell’”Editoriale” quotidiani di Mauro Fiora su Radio Vallecamonica nel periodo aprile-novembre 1988. Utile per cogliere alcuni “luoghi comuni” veicolati da una parte significativa dell’universo radiofonico (e oggi multimediale: vedi le iniziative su internet e le pubblicazioni a stampa provenienti dalla stessa fonte).

DOMENIGHINI, L., (cur.) Radio Voce Camuna, “Lettere dall’Eremo” 15 (luglio 1991), pp.14-16; intervista a don A.Delaidelli (tra i fondatori) e G.M.Martinazzoli (direttore).

MACULOTTI, G.C., Valcamonica Ludens: tre mesi di informazione su “Bresciaoggi”, “Appunti” 9 (ottobre 1989), pp.42-59; tentativo di analisi dell’impostazione e dei contenuti della pagina dedicata alla Valle Camonica dal quotidiano locale “Bresciaoggi”, nel periodo gennaio-marzo 1989. L’autore cerca di individuare i meccanismi della produzione e pubblicazione delle notizie in Valle Camonica (vi sono tabelle sullo spazio dato, oltre che agli argomenti e ai partiti, ai diversi paesi e ai vari corrispondenti). Il giudizio è pesante: informazione-pubblicità, interviste-materasso. Il “ludens” del titolo allude all’eccessiva attenzione verso feste, festicciole e simili, a fronte dei problemi del territorio costantemente dissimulati. A corredo dell’analisi l’autore propone un’intervista a G.M.Martinazzoli,

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corrispondente del “Giornale di Brescia” (“Se la consuetudine diventa vizio ...”, pp.61-63).

DOMENIGHINI, A., Emittenza vostra: la predica e l’insulto (ancora su Radiovallecamonica e Radio Voce), “Appunti” 10 (febbraio 1990), pp.8-15; con alcune interessanti valutazioni e molta ideologia. Ma si vedano pure gli altri interventi e interviste sul tema sullo stesso numero di “Appunti”.

Musica

MINOIA, D., Attività musicale in Valcamonica: come, dove, perchè?, “Appunti” 14 (gennaio 1991), pp.35-39; 15 (marzo 1991), pp.41-46; 16 (giugno 1991), pp.44-46; 18 (gennaio 1992), pp.41-43; tentativo non vacuo di fare il punto sull’associazionismo musicale (nella prima parte le orchestre; nella seconda le bande; nella terza i cori; nella quarta gruppi cameristici e solistici) in Valle Camonica.

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6. Istituzioni

Giustizia

MILANI, P.L., La “giustizia” e il suo territorio, “Periferia” 17 (1984), pp.13-17; sull’organizzazione della giustizia in Valle Camonica con dati sulle cause penali e civili presso la pretura di Breno, a confronto con le altre sedi bresciane. Con interviste.

Rappresentanza politica ed elezioni

MARTINAZZOLI, G.M., Elezioni: qualche riflessione, “Lettere dall’Eremo” 8 (agosto 1988), p.11; brevissimo resoconto delle elezioni amministrative del maggio 1988 in Valle.

CHIAPPARINI, G, BRANELLA, B., Elezioni politiche ‘92 in Vallecamonica, “Lettere dall’Eremo” 18 (giugno 1992), pp.13-17; analisi della tornata elettorale sulla base dell’estrapolazione dei dati camuni, con attenzione ai diversi comuni e alla suddivisione Bassa, Media e Alta Valle.

CHIAPPARINI, G, BRANELLA, B., Elezioni politiche ‘94 in Vallecamonica, “Lettere dall’Eremo” 25 (luglio 1994), pp.19-28; analisi del risultato elettorale camuno del 27-28 marzo 1994, prima tornata col sistema elettorale a prevalenza maggioritaria. Molto particolareggiato. Grafici. Attenzione ai diversi comuni e alla suddivisione Bassa, Media e Alta Valle.

CHIAPPARINI, G, BRANELLA, B., Elezioni Europee ‘94 in Vallecamonica, “Lettere

dall’Eremo” 26 (ottobre 1994), pp.14-16; analisi del risultato elettorale camuno del 12 giugno 1994 per l’elezione del Parlamento Europeo. Tabella e grafico con suddivisione Bassa, Media e Alta Valle.

CHIAPPARINI, G, Elezioni amministrative ‘95, “Lettere dall’Eremo” 29 (luglio 1995), pp.20-28; analisi del risultato elettorale camuno del 23 aprile 1995. Molto particolareggiato. Riguarda le Regionali, le Provinciali e le Comunali. Grafici, cartina, tabelle.

CHIAPPARINI, G, Nuovo governo per gli Enti comprensoriali camuni, “Lettere dall’Eremo” 32 (aprile 1996), pp.13-15.

CHIAPPARINI, G, Elezioni politiche 1996 in Valcamonica, “Lettere dall’Eremo” 33 (giugno 1996), pp.11-13; analisi del risultato elettorale camuno del 21 aprile 1996, con tabella riassuntiva.

CHIAPPARINI, G, Elezioni comunali del 27 aprile in dieci comuni, “Lettere dall’Eremo” 37 (giugno 1997), pp.13-17; analisi, comune per comune, del risultato del 27 aprile 1997, con tabella riassuntiva.

CHIAPPARINI, G, Elezioni a Darfo Boario Terme e Paspardo, “Lettere dall’Eremo” 41 (luglio 1998), pp.8-9; analisi del voto del 24 maggio 1998 nei due comuni della Valle, con tabella riassuntiva.

CHIAPPARINI, G, Elezioni amministrative 1999, “Lettere dall’Eremo” 45 (luglio 1999), pp.20-23; analisi del voto per Provincia e Comuni del 13 e 27 giugno 1999 in Valle Camonica. Tabelle riassuntive.

Rappresentanze sindacali

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AA.VV., Sindacati, sveglia!, “Periferia” 18-19 (1984), pp.95; numero monografico dedicato alla presenza e all’attività dei sindacati nel territorio camuno. Se ne registrano i tesseramenti del 1983 (p.6), si indaga l’opinione di un gruppo di operai sull’azione sindacale (G.F.Bondioni, V.Mello, pp.91-94, ma riguarda solo le risposte raccolte alla Terni di Darfo, in quanto la rilevazione presso le altre realtà territoriali è fallita) ma manca un’adeguata ricostruzione storica, se si eccettuano il breve contributo di E.Fenaroli (Sindacato delle lotte: gli anni ruggenti, pp.59-62) relativo al periodo 1969-1971, e quello di P.L.Milani (1975-1976: due anni di difficile protagonismo operaio e sindacale in Valle Camonica, pp.63-67). Numerose le interviste e le opinioni.

Comunità Montane ed Enti comprensoriali

TARSIA, E., (cur.) Comunità Montana di Valle Camonica. Funzioni e attività 1957-1964, Comunità Montana di Valle Camonica, Breno 1965

TARSIA, E., (cur.) Comunità Montana di Valle Camonica. Problemi e soluzioni: 1965-1970, Comunità Montana di Valle Camonica, Breno 1971

FONTANA, E., Comunità Montane, occasione mancata, Esine 1978

Azienda Sanitaria Locale

AVANZINI, P., L’Azienda Sanitaria Camuna: perplessità e preoccupazioni, “Lettere dall’Eremo” 39 (gennaio 1998), pp.3-9; dopo una breve introduzione, il contributo spicca in quanto riporta

l’intervento del prof.G.Straneo in occasione del convegno del 13 ottobre 1997 all’Eremo di Bienno sui problemi della sanità locale, organizzato dall’associazione “I Camunni”. Straneo rivisita, per sommi capi, la storia della sanità valligiana dagli Anni ‘70 fino agli ultimi anni.

Parco dell’Adamello

POLELLI, M., Stato di avanzamento delle indagini, elaborazioni e proposte socio-economiche e strutturali, inerenti il Piano territoriale di coordinamento del Parco dell’Adamello, s.l., s.d., pp.39 (fotocopie fascicolate)

Lo studio (del periodo 1987-88) analizza il movimento demografico (1961-1982) con tabelle e ampio dispiegamento di elementi statistici; spiccano i risultati di un’indagine tramite questionari presso un campione di 247 famiglie (per un totale di 838 persone) residenti all’interno del Parco, che, ricordiamo, comprende 19 Comuni, ma non tutti compresi in questa rilevazione (pp.3-13); altra indagine e altro questionario (40000 risposte raccolte da 51 persone) relativo alle malghe pubbliche (pp.13-17); importante anche la breve analisi del bosco camuno (pp.17-19); sono stati poi disaggregati i dati della Camera di Commercio 1986 per individuare le attività industriali, commerciali e turistiche all’interno del Parco (pp.19-22); viene proposta anche una analisi territoriale basata su un reticolo geografico molto puntuale (500m x 500m) che gestisce, tramite apposito software, la notevole mole di dati raccolti (pp.23-39; con numerose carte computerizzate) ai fini di approdare all’individuazione delle “aree a diverso grado di fruizione”. La notevolissima quantità di dati raccolti è, secondo quanto dice a più riprese l’autore, presso la sede del Parco, ai fini di una fruibilità on-line.

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Si vedano anche:

AA.VV., Studio e proposte del Cai Edolo per l’assetto del territorio e l’istituzione dei Parchi Naturali in Vallecamonica, Club Alpino Italiano, Edolo 1975 (ciclostilato in proprio)

AA.VV., Attività silvo-pastorali ed aree protette, Atti del Convegno di Corteno Golgi 26-27 giugno 1982, Collana di storia camuna studi e testi 4, Ed. Quaderni Camuni, Breno-Brescia 1984, pp.221; volume pubblicato con l’apporto del Comune di Corteno Golgi e della Regione Lombardia. L’unico diretto riferimento locale che sembra utilizzabile, è l’analisi accurata della gestione del patrimonio forestale, negli ultimi 50 anni, nel territorio del comune di Corteno Golgi (G.Montagna, Il bosco nell’economia del Comune, pp.45-55), analisi che pare emblematica di un “trend” seguito da molti altri paesi della Valle. Un secondo contributo è inerente la zona camuna, ma ha carattere di ricerca su biotopi (C.Andreis,G.Rodondi, I pascoli delle Alpi Orobie Orientali: note vegetazionali per un catasto, pp.85-127; riguarda Valle Brandet, Valle Campovecchio, Valle del Sellero, Passo del Vivione).

MONCINI, V., Conservazione dell’ambiente e sviluppo delle risorse. Il parco naturale regionale dell’Adamello, “Periferia” 13 (1983), pp.3-11.

AA.VV., Piano Territoriale di Coordinamento. Relazione, Parco dell’Adamello, s.l., s.d., pp.60 (ciclostilato); il testo presenta un riassunto dei contenuti dei numerosi studi settoriali realizzati per il Piano, ma disponibili in copia unica solamente presso la sede del Parco (il loro elenco manca, ma, si pensa, desumibile dall’elenco delle tavole di p.60). Lo studio è coordinato da F.Borella, L.Fasser e M.Locati. Una dozzina gli esperti di settore chiamati a collaborare (P.F.Blesio, G.Feriti,

O.Franzoni, M.Polelli, C.Andreis, P.A.Brichetti, S.Frattini, G.Scherini-G.Tosi, Studio Natura, A.Segale, E.Zanon, L.Ziliani). Presenta inquadramento territoriale e socioeconomico, analisi urbanistica (con riferimento ai Prg disponibili), analisi socio-economica, analisi storica e censimento dei monumenti, analisi naturalistiche e geoambientali, analisi paesistica. Il taglio è discorsivo con scarsa attenzione a riferimenti a dati e statistiche (il che deriva dal carattere sintetico dei contributi). Qualche tabella sull’utilizzazione territoriale (p.53) e le riserve (p.54).

AA.VV., Piano Territoriale di Coordinamento. Norme tecniche di attuazione, Parco dell’Adamello, s.l., s.d., pp.60 (ciclostilato); il testo, a livello di proposta per l’adozione assembleare in Comunità Montana, si potrebbe prestare ad una estrapolazione del ruolo e del significato del Parco secondo i “tecnici” e gli amministratori, in vista di un confronto con l’atteggiamento della popolazione verso lo stesso.

FRATTINI, S., in “L’Aviolo” 1984-85-86, Annuario del Cai di Edolo; approfondita e documentata ricostruzione delle vicende che hanno portato alla creazione del Parco dell’Adamello. Ampia bibliografia.

AA.VV., Adamello. Un parco per l’Europa, Atti del convegno internazionale, Edolo 9 giugno 1984, Comunità Montana di Valle Camonica, Breno 1985 (ma pubblicato effettivamente nel 1987), pp.158 con allegato un fascicoletto contenente le carte di cinque parchi dell’area camuno-alpina; il convegno venne promosso da Italia Nostra con l’apporto del Parco Naturale dell’Adamello. Le relazioni riportate sono quattordici; il loro profilo non presenta, per motivi diversi, qualche interesse scientifico per i nostri scopi. Potrebbe servire invece l’Indagine statistica sul Territorio del Parco dell’Adamello (pp.75-86), una mera presentazione di dati relativi al territorio del parco nei diversi comuni valligiani

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interessati, cui si aggiungono quelli relativi ai fenomeni climatici e turistici. Si tace però la fonte (forse Istat). Un certo interesse potrebbe riservare il breve intervento di P.Turelli (Associazioni ecologiche ed Enti Locali nella pianificazione e gestione del Parco Naturale dell’Adamello, pp.119-121) in quanto è indicativo del rapportarsi delle istanze ambientali con le istituzioni locali. Le appendici (pp.135-157) al volume non sembrano pertinenti lo scopo della nostra ricerca.

P.TURETTI, Le mille bugie sul Parco dell’Adamello, “Appunti” 9 (ottobre 1989), pp.67-69; breve contributo di parte, che, però, fa emergere la diversità di opinioni in loco sul Parco (troppo spesso rimaste sottese nel dibattito politico).

“Appunti” 12 (maggio 1990), pp.78; numero interamente dedicato ad una “Guida tra i tortuosi sentieri di un parco”, con l’apporto di numerosi contributi (comprese interviste e dibattiti) di taglio prevalentemente politico e ambientalista. Si segnala una breve storia del Parco dell’Adamello (D.Comensoli).

Amministrazioni comunali

AA.VV., Economia, efficienza, efficacia. I bilanci dei comuni bresciani dal 1991 al 1995, Scriba - Assessorato Provinciale al Bilancio, Brescia 1997, pp.350 (con allegato cd-rom).

Banca dati realizzata per conto dell'Osservatorio dei bilanci dei Comuni della Provincia di Brescia (Ass.Bilancio). I dati sono forniti da Provincia di Brescia, Osservatorio Enti Locali, Associazione Comuni Bresciani, incrociati con quelli di fonte Ministero dell'Interno. Al di là dei dati più strettamente attinenti l'attività amministrativa, risultano utili (e più facilmente isolabili grazie al supporto

informatico che rende possibile il confronto fra singoli comuni) quelli di carattere demografico, investimenti (viabilità più che cultura, urbanistica piuttosto che servizi sociali, ecc.).

L’Osservatorio dei Bilanci dei Comuni della Provincia di Brescia è sorto dalla collaborazione fra l’Associazione Comuni Bresciani e la Provincia di Brescia. Il periodo analizzato va dal 1992 al 1996. Nel Cd-rom compare una sorta di banca dati molto preziosa.

La banca dati, esperimento pilota in Italia, è stata all'origine di due convegni, il primo a Milano (4 settembre 1997) e a Iseo (12 settembre 1997).

7. Associazionismo

AA.VV., Partecipo ... quindi sono. Il volontariato in Valle Camonica, “Appunti” 18 (gennaio 1992), pp. 3-40

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Numero semimonografico del periodico camuno “Appunti”. Accanto ad alcuni contributi di carattere teorico (P.Lanzi, A.Domestici) o storico (M.Franzinelli), compare una serie di schede (realizzate dai gruppi stessi) relative a diverse realtà del volontariato camuno: Associazione Famiglie Camune, Cooperativa di Bessimo - sede di Cemmo, Gruppo Proposta - Malonno, Soccorso Alpino, Associazione Nazionale Alpini - Sezione Valle Camonica, Centro Sportivo Italiano (Csi), Cooperativa Camuna Arcobaleno - Breno, Tribunale per i diritti del malato, Avis. Manca una vera e propria analisi della situazione del settore in Valle (anche i pochi dati statistici riportati alle pp.38-39 riguardano l’intero territorio lombardo), anche se qualche cenno in questa direzione compare nel contributo di B.Regazzoli (“Ama il prossimo tuo perchè è te stesso”, pp.11-14).

Fra gli altri contributi segnaliamo:

GOLDANIGA, G., Abitare in cooperativa. Il movimento cooperativo di abitazione in Valcamonica, “Periferia” 14 (1983), pp.37-45; tentativo di panoramica generale a partire dai dati 1978-1982 Istat, ecc.

COMENSOLI, D., Ambientalismo e trasformazione culturale, in AA.VV., Prima Conferenza di Valle sulle tematiche culturali, Breno 12 ottobre 1985, Atti, Circolo Culturale Ghislandi, Breno-Esine 1985, pp.33-36; si tratta di un tentativo di analisi del fenomeno ambientalista in Valle Camonica. Se ne ripercorrono le tappe principali e le istituzioni (Club Alpino Italiano, Lega Difesa Ambiente di Valle Camonica nata nel 1981, Sezione Camuna di Italia Nostra dal 1984, con altre realtà minori). Pur non disponendo di statistiche, il contributo fotografa il modificarsi della mentalità locale in relazione all’attenzione verso l’ambiente.

GOLDANIGA, G., Il villaggio popolare di Rivadossa in Borno, Cepb, Artogne 1988, pp.190;

l’autore racconta e documenta le vicende (anche politiche) della Cooperativa Edile Popolare Bornese (Cepb) a partire dalla nascita (1979) fino all’inaugurazione del villaggio popolare di Rivadossa (1987).

FONTANA, E., Mutilati e invalidi. Sezione di Vallecamonica, Anmig, Artogne 1989, pp.182; riscostruzione delle vicende della sezione camuna dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra (Anmig); sulle manchevolezze del volume cfr “Appunti” 10 (febbraio 1990), pp.35-38.

CHIAPPARINI, G., Centro Sportivo Italiano Vallecamonica, “Lettere dall’Eremo” 26 (ottobre 1994), pp.61-63; breve cronistoria del Csi camuno, resosi autonomo nel 1979. Alcuni dati statistici.

PANIZZOLI, G.A., Scoutismo in Vallecamonica. Origini e scopi, “Lettere dall’Eremo” 33 (giugno 1996), pp.17-19; dopo una premessa storica sullo scoutismo in generale, si accenna alle realtà presenti in Valle presso le parrocchie.

AVANZINI, S., Enti no profit: banca etica, Ctm-Mag/Tapioca, “Lettere dall’Eremo” 35 (gennaio 1997), pp.30-31; breve panoramica su alcune iniziative no-profit in Valle, in particolare la Banca Etica e il commercio equo e solidale.

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