SEDUTA DI MERCOLEDÌ 26 OTTOBRE...

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Atti Parlamentari 27503 Camera dei Deputat a IV LEGISLATURA — DISCUSSIONI SEDUTA DEL 26 OTTOBRE 1966 547 . SEDUTA DI MERCOLEDÌ 26 OTTOBRE 196 6 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSSI IND I DEL PRESIDENTE BUCCIARELLI DUCC I INDICE PAG . PAG . Congedi 2750 4 Disegni di legge : (Deferimento a Commissione) 27609 (Presentazione) 27543 (Trasmissione dal Senato) . . . 27504, 2760 9 Disegno di legge (Seguito della discus- sione e approvazione) : Modificazioni alla imposta erariale su l consumo dell'energia elettrica (Ap - provato dal Senato) (3356) 2750 7 PRESIDENTE 27507 ABELLI 2752 6 ALESI 2752 0 AMASIO 27527 ASTOLFI MARUZZA 27517, 2752 6 BASSI, Relatore per la maggioranza . 2752 0 2753 0 BIAGGI FRANCANTONIO . . . . 27519, 2752 6 BRONZUTO 27528, 2753 1 CACCIATORE . 27518, 27526, 27527, 2752 8 2753 1 CARADONNA 2752 7 CATALDO . . . 27510, 27511, 27523, 2752 6 COTTONE 2753 5 COVELLI 2753 9 CRUCIANI . 27519, 27529, 27531, 2753 8 FAILLA 27511, 2752 2 FRANCHI 2752 6 GELMINI 2751 9 MARZOTTO, Relatore di minoranza 27512, 2752 3 2752 6 PRETI, Ministro delle finanze . 27512, 2751 4 27521, 27530 RAFFAELLI, Relatore di minoranza 2750 7 27523, 27526, 27529, 2753 1 RAUCCI 27526 ROMUALDI 2752 6 S ANTAGATI 2751 3 SCRICCIOLO 2753 6 SERONI 27529, 2753 1 SE RV ELLO 2752 7 TOGNONI 2753 8 TROMBETTA, Relatore di minoranza 2751 3 27530, 2753 1 VESPIGNANI 27515, 27526, 2752 7 VILLANI 27529, 2753 1 ZANIBELLI 2753 9 ZUGNO 2751 0 Disegno di legge (Seguito della discus- sione e approvazione) : Finanziamento del piano di svilupp o della scuola nel quinquennio da l 1966 al 1970 (Approvato dal Senato ) (3376) 2754 3 PRESIDENTE 27543, 2755 3 Buzzi, Relatore per la maggioranza 2754 4 BADINI CONFALONIERI 2755 4 BEMPORAD 2755 5 COLOMBO, Ministro del tesoro . . 27550, 2755 2 COTTONE 2755 1 DELFINO 2754 9 FAILLA 27544 FINOCCHIARO 2756 2 GIoMo 2755 7 LA MALFA 2756 8 MINASI 2755 2 NATTA 2755 8 ORLANDI, Presidente della Commissione bilancio 2755 3 RAUCCI 27546, 27553, 2755 4 ROSATI 2757 0 SANNA 2756 7 VALITUTTI, Relatore di minoranza 27565

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Camera dei Deputata

IV LEGISLATURA — DISCUSSIONI

SEDUTA DEL 26 OTTOBRE 1966

547.

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 26 OTTOBRE 196 6

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSSI

INDI

DEL PRESIDENTE BUCCIARELLI DUCCI

INDICE

PAG .

PAG .

Congedi 2750 4

Disegni di legge :

(Deferimento a Commissione) 27609

(Presentazione) 27543

(Trasmissione dal Senato) . . . 27504, 2760 9

Disegno di legge (Seguito della discus-sione e approvazione) :

Modificazioni alla imposta erariale su lconsumo dell'energia elettrica (Ap-provato dal Senato) (3356) 2750 7

PRESIDENTE 27507ABELLI 2752 6ALESI 27520

AMASIO 27527ASTOLFI MARUZZA 27517, 27526BASSI, Relatore per la maggioranza . 27520

27530BIAGGI FRANCANTONIO . . . . 27519, 2752 6BRONZUTO 27528, 2753 1CACCIATORE

. 27518, 27526, 27527, 2752 82753 1

CARADONNA 2752 7CATALDO . .

. 27510, 27511, 27523, 2752 6COTTONE 2753 5COVELLI 2753 9CRUCIANI

. 27519, 27529, 27531, 27538FAILLA 27511, 2752 2FRANCHI 27526GELMINI 2751 9

MARZOTTO, Relatore di minoranza 27512, 2752 327526

PRETI, Ministro delle finanze . 27512, 2751 427521, 27530

RAFFAELLI, Relatore di minoranza

2750 727523, 27526, 27529, 2753 1

RAUCCI 27526

ROMUALDI 27526S ANTAGATI 2751 3SCRICCIOLO 27536SERONI 27529, 2753 1SE RV ELLO 2752 7TOGNONI 2753 8TROMBETTA, Relatore di minoranza 2751 3

27530, 2753 1VESPIGNANI 27515, 27526, 2752 7VILLANI 27529, 2753 1ZANIBELLI 2753 9ZUGNO 2751 0

Disegno di legge (Seguito della discus-sione e approvazione) :

Finanziamento del piano di svilupp odella scuola nel quinquennio da l1966 al 1970 (Approvato dal Senato )(3376) 2754 3

PRESIDENTE 27543, 2755 3Buzzi, Relatore per la maggioranza 27544BADINI CONFALONIERI 27554

BEMPORAD 2755 5COLOMBO, Ministro del tesoro . . 27550, 27552COTTONE 2755 1DELFINO 2754 9

FAILLA 27544

FINOCCHIARO 2756 2

GIoMo 2755 7LA MALFA 2756 8MINASI 2755 2NATTA 27558ORLANDI, Presidente della Commissione

bilancio 2755 3RAUCCI 27546, 27553, 27554ROSATI 27570SANNA 2756 7VALITUTTI, Relatore di minoranza 27565

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IV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 OTTOBRE 1966

PAG .

Proposte di legge :(Annunzio) 27504, 27543, 2760 8(Approvazione in Commissione) 2752 5(Trasmissione dal Senato) 27504

Interrogazioni e interpellanze (An-nunzio) :

PRESIDENTE 2760 9JACAllI 27609RAUCCi 27609SULLO 27 60 9

Interrogazioni (Svolgimento) :

PRESIDENTE 27504, 2757 1ARMATO 2758 0BOLDRINI 2750 5Bosco, Ministro del lavoro e della pre-

videnza sociale . . . . 27572, 27581, 2758927590, 27591, 2760 8

CODIGNOLA 2759 0FLORENA, Sottosegretario di Stato per i

trasporti e l'aviazione civile . 27505, 2750 6ROBERTI 27597ROMEO 2750 6SANTI 27592ScALIA 27594TOGNONI 27579, 2758 7

Risposte scritte ad interrogazioni (An-nunzio) 2754 3

Votazioni segrete . . . . 27507, 27523, 2753 127540, 2758 4

Ordine del giorno della prossima seduta 2760 9

La seduta -comincia alle 10.

BIASUTTI, Segretario, legge il processoverbale della seduta antimeridiana di ieri .

(È approvato) .

Congedi.

PRESIDENTE . Hanno chiesto congedo ideputati Ariosto, Baslini, Bertinelli, Leon eGiovanni, Malfatti Franco, Martoni, Montantie Secreto .

(I congedi sono concessi) .

Annunzio di proposte di legge .

PRESIDENTE. Sono state presentate pro -poste di legge dai deputati :

Gino ed altri : « Modifiche alla legge 2 2luglio 1966, n . 613 » (3535) ;

D'ALESSIO ed altri : « Disposizioni sul par-co nazionale del Circeo » (3534) ;

BIGNARDI ed altri : « Riconoscimento degl ianni di insegnamento prestato dagli insegnan-ti di educazione fisica » (3536) .

Saranno stampate e distribuite . La prima ,avendo i proponenti rinunciato allo svolgi -mento, sarà trasmessa alla Commissione com-petente, con riserva di stabilirne la sede ; dellealtre, che importano onere finanziario, saràfissata in seguito la data di svolgimento .

Trasmissione dal Senato .

PRESIDENTE . Il Senato ha trasmesso iseguenti provvedimenti :

« Erogazione di contributi da parte del Mi-nistero del tesoro a favore della mensa azien-dale della Zecca » (Approvato da quella VCommissione) (3531) ;

« Termine di prescrizione dei buoni or -dinari del Tesoro » (Approvato da quella VCommissione) (3532) ;

Senatori PICARDI ed altri : « Modifiche all evigenti disposizioni sull'avanzamento degl iufficiali, dei sottufficiali e dei militari di trup-pa del Corpo delle guardie di pubblica sicu-rezza » (Approvato da quella I Commissione)(3533) .

Sarano stampati, distribuiti e trasmessialle Commissioni competenti, con riserva d istabilirne la sede .

Svolgimento di interrogazioni.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca :Interrogazioni .

La prima è quella dell 'onorevole Miche-lini, al ministro dei trasporti e dell'aviazion ecivile, « per essere reso edotto con urgenz asugli sviluppi del concorso pubblico a 545posti di capo stazione nelle ferrovie dello Sta-to, indetto con decreto ministeriale del 29 no-vembre 1963, n . 2735, e pubblicato nel sup-plemento ordinario alla Gazzetta ufficiale de l3 gennaio 1964, n . 2, le cui prove scritte sonostatè espletate nell'agosto del 1964 e quell eorali nell'aprile del 1965 . Poiché fino a tut-t'oggi ed alla distanza di un anno e due mes idall'espletamento delle prove orali, i candi-dati idonei non hanno ricevuto alcuna comu-nicazione circa la assunzione in servizio, n étampoco sanno se siano o meno entrati in gra-duatoria, si chiede se il ministro ritenga d idover disporre le assunzioni subito, in mod oche i candidati fuori graduatoria possano vol-

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IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 26 OTTOBRE 1966

gere lo sguardo verso nuovi orizzonti, mentr ei vincitori, entrati in graduatoria, possano re-golarmente prendere servizio, contribuend ocosì in modo sensibile alla diminuzione dell adisoccupazione » (4193) .

A richiesta dell'interrogante, a questa in-terrogazione sarà data risposta scritta .

Segue l'interrogazione dell'onorevole Bol-drini, al ministro dei trasporti e dell'avia-zione civile, « per sapere se ritenga oppor-tuno intervenire affinché sia riesaminata at-tentamente la questione relativa alla ferrovi aGranarolo-Lavezzola . Le amministrazioni co-munali interessate e l'amministrazione pro-vinciale di Ravenna hanno fatto precise pro-poste per trovare una soluzione che teng aconto delle esigenze della zona e delle stess epossibilità viarie . Per questo si chiede un sol -lecito intervento del Ministero interessato af-finché non si giunga a soluzioni affrettate ,senza tenere conto di tutti gli interessi gene-rali » (4250) .

L 'onorevole sottosegretario di Stato per itrasporti e l'aviazione civile ha facoltà di ri-spondere .

FLORENA, Sottosegretario di Stato per itrasporti e l'aviazione civile . Nel quadro de iprovvedimenti in corso di graduale attuazione -per la riduzione della rete secondaria delleferrovie dello Stato, la linea Lavezzola-Gra-narolo è effettivamente compresa tra quell ei cui servizi vanno ridimensionati, in quant oessa è caratterizzata da una notevole passivit àdi gestione. Le spese di gestione di detta line asono 6 volte superiori alle entrate e si regi-stra annualmente un disavanzo di eserciziodi parecchi milioni per chilometro (12 milion icirca) . Inoltre, occorrerebbe provvedere, a piùo meno breve scadenza, al suo riclassamento ,ciò che richiederebbe una spesa valutabile nel -l'ordine di 500 milioni di lire .

Come per le altre linee già recentement eridimensionate, i provvedimenti previsti per laLavezzola-Granarolo consistono unicament enella trasformazione della tecnica di esecu-zione del servizio viaggiatori, il quale, anzi -ché continuare ad essere svolto con i treni ,sarebbe eseguito, alle stesse condizioni tarif-farie, con mezzi automobilistici, il cui eser-cizio, oltre ad essere notevolmente meno co-stoso, è anche meglio adattabile alle esigenz edel traffico .

Nessuna innovazione si verificherebbe ne lservizio merci che continuerebbe ad esser esvolto su rotaia alle stesse condizioni tariffarie ,adottando il regime di raccordo, più econo-mico per l'azienda delle ferrovie dello Stato .

Il, anzi da sottolineare che tale servizio po-trebbe essere eseguito in modo migliore e co nmaggiore celerità in quanto la linea rimar-rebbe interamente disponibile solo per esso .

Quanto precede è già stato portato a cono-scenza delle autorità locali nel corso di un ariunione tenuta il 14 luglio scorso presso l asede del compartimento delle ferrovie dell oStato di Bologna .

Si aggiunge, comunque, che l'anzidettoprovvedimento di trasformazione dei serviz isulla linea Lavezzola-Granarolo Faentino nonè imminente, giacché le relative procedurepreliminari non sono state ancora concluse .

PRESIDENTE . L'onorevole Boldrini ha fa-coltà di dichiarare se sia sodisfatto .

BOLllRINI . Ho ascoltato attentamente larisposta e non solo sono insodisfatto, ma mimeraviglio del tipo di risposta, che non h atenuto minimamente conto dei passi fatti dalleautorità locali, amministrazioni comunali e denti economici, presso il Ministero per solle-vare la questione della ferrovia Granarolo-Lavezzol a .

Non conosco i conti del Ministero per quan-to riguarda la spesa per chilometro, ma vogliorichiamare l'attenzione del sottosegretario –spero di riuscirvi con poche parole - sull'im-portanza di questa ferrovia che si svilupp ain una delle zone più ricche della provinciadi Ravenna . Il percorso della ferrovia Grana-rolo-Lavezzola serve una delle zone più frut-ticole e migliaia di carri vengono spediti ogn ianno all'estero proprio per aiutare quest azona di frutticoltori che nel corso di quest iultimi anni hanno sviluppato proprio lung ola ferrovia tutte le loro attività economiche ,industriali ed agricole .

Perciò, se viene a mancare un servizi ocome questo, non capisco a che cosa servan ole ferrovie dello Stato .

In questa zona c'è uno dei centri scolastic ipiù importanti : Lugo, Granarolo, Lavezzola ,Come è noto, la stragrande maggioranza de -gli studenti si serve del servizio ferroviarioGranarolo-Lavezzola .

Occorre tener presente un altro element omolto importante : è in corso una serie diinvestimenti industriali proprio lungo il per-corso della ferrovia . Voi sostenete che essa èpassiva. Noi abbiamo chiesto ripetutament eun incontro tra i responsabili del Ministero equelli delle amministrazioni comunali dell azona per discutere il problema, tanto più cheesso si inquadra in una situazione complessa .Infatti, la provincia di Ravenna, dal punt odi vista viario, si trova in una grave situa-

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zione . Si è prima proposto di liquidare laRimini-Ravella, ora si propone di liquidarela Granarolo-Lavezzola . Inoltre, non abbiam oottenuto ancora l'innesto dell'autostrada . An-diamo perciò Terso l'isolamento di una dell eprovince più ricche, più impegnate, più in-dustriali . Per questo, nel ribadire la mia in-sodisfazione per la risposta che ella mi h adato, onorevole sottosegretario, richiamo l asua attenzione sulla necessità di convocare aRoma le amministrazioni comunali e gli ent ieconomici per discutere questo grave proble-ma che interessa seriamente tutta la popola-zione della zona .

PRESIDENTE . Segue l'interrogazione del -l'onorevole Romeo, al ministro dei trasport ie dell 'aviazione civile, « per conoscere se gl isia nota la situazione grave in cui vengono atrovarsi gli incaricati assuntori delle stazioni .Si tratta di giovani, in massima parte figl idi ferrovieri, che da tempo prestano la lorocontinua attività in tutti i rami del servizio ,dal commerciale al movimento, ed anche comedirigenti di stazione . Questi lavoratori aveva -no avuto assicurazione di essere assunti i nforma definitiva, a norma dell'articolo 8 dell alegge n . 1236 del 30 dicembre 1959, dopo 300giornate di servizio effettivo riconosciuto me-ritevole . Sennonché in quest'ultimo tempo ,specie nel compartimento di Milano, si adottae si preannuncia il loro licenziamento . L'in-terrogante, in considerazione della grave si-tuazione di detti lavoratori, alcuni già coniu-gati con prole, chiede al ministro se ritengaopportuno intervenire perché venga sospes oogni licenziamento e sia disposto il definitivoimpiego nel servizio ferroviario degli assun-tori che hanno avuto riconoscimento di ave rprestato servizio meritevole » (4353) .

L 'onorevole sottosegretario di' Stato per itrasporti e l'aviazione civile ha facoltà d irispondere .

FLORENA, Sottosegretario di Stato per itrasporti e l'aviazione civile . Per coprire post idi assuntore, resisi disponibili per normali va-canze (raggiunti limiti di età, inidoneità fisi-ca, dimissioni, ecc.), ovvero per coprire post idi assuntore sorti in dipendenza della ridu-zione dell'orario di lavoro, stabilito con de-creto ministeriale 22 febbraio 1961, n . 3114 ,l'azienda delle ferrovie dello Stato ha dovutoricorrere, nelle more dell 'espletamento deiconcorsi pubblici per aspiranti assuntori al -l'uopo banditi, all ' utilizzazione in posti di as-suntore di « incaricati » con contratto a ter-mine, ai sensi dell ' articolo 8 della legge 30dicembre 1959, n . 1236 .

Gli interessati erano quindi perfettament econsapevoli, fin dall'inizio, che la loro uti-lizzazione aveva carattere precario e che alloro posto sarebbero necessariamente e legit-timamente subentrati i vincitori dei suddetticoncorsi .

Pertanto, essendo venuti a definizione tal iconcorsi, si è posta l'inderogabile esigenza d iricondurre l'utilizzazione degli incaricati perl'espletamento dei servizi di assuntoria neitermini di assoluta eccezionalità fissati dallaanzidetta norma di legge, sodisfacendo ne lcontempo le legittime aspettative degli aspi-ranti assuntori .

A tal fine sin dal gennaio del corrente ann ovennero impartite istruzioni agli organi fer-roviari periferici affinché si procedesse, ai sen-si dell'articolo 12 del decreto del Presidentedella Repubblica del 26 giugno 1962, n . 1418 ,all'immissione nell'incarico formale dei citat iassuntori .

È stato, per altro, disposto che tale ope-razione venga attuata con gradualità ed all ascadenza delle singole convenzioni stipulat econ i citati incaricati, e possibilmente senz atogliere a questi un posto di lavoro, utilizzan-doli in impianti non classificati, ovvero in al -Di posti previsti dall'apposito capitolato, an-che se in località diversa. Ciò stante, l'aziendadelle ferrovie dello Stato ha dovuto notificar ea detti incaricati la risoluzione della conven-zione stipulata (impropriamente definita qua-le licenziamento), senza però toglierli imme-diatamente dal posto di lavoro, dal quale ver-ranno estromessi, per essere possibilmenteutilizzati in altri incarichi, soltanto man manoche subentreranno gli aspiranti assuntori vin-citori dei concorsi in precedenza citati .

Il riferimento dell'onorevole interrogant ealle disposizioni dell'articolo 8 della legge de l30 ottobre 1959, n . 1236, per sostenere il di-ritto degli incaricati alla assunzione in form adefinitiva, non è pertinente, giacché dett edisposizioni non riguardano gli incaricati ,bensì disciplinano l'iscrizione degli assuntorinel ruolo speciale compartimentale .

PRESIDENZA DEL PRESIDENT E

BUCCIARELLI DUCC I

PRESIDENTE. L'onorevole Romeo ha fa-coltà di dichiarare se sia sodisfatto .

ROMEO. Non mi ritengo pienamente so-disfatto della risposta dell'onorevole sottose-gretario in quanto qui si tratta di un'assun-zione a tempo indeterminato e non a tempodeterminato, cioè di un'assunzione fatta ner

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svolgere anche particolari servizi di assun-toria .

È da tenere presente che, in genere, quest idipendenti sono tutti figli di ferrovieri equindi uniscono alla prat ; ca che deriva da icontinui contatti familiari con la vita dell eferrovie anche un'esperienza di lavoro co nrisultati riconosciuti positivi . Questo dà ap-punto diritto all'iscrizione nell ' albo speciale .Devo dire che si è sempre verificato che gl i

iscritti all'albo speciale gradualmente siano sta-ti immessi nell'attività lavorativa continuativa .

Viceversa, particolarmente a Milano, que-sti lavoratori sono stati improvvisamente li-cenziati . Si tratta di giovani che lavorano d adue o tre anni alle dipendenze dell'aziend aferroviaria e, ritenendo definitiva la loro si-stemazione, essi hanno assunto anche vincol imatrimoniali e taluni hanno anche figli, pe rcui si sono venuti a trovare improvvisament ein una situazione di estremo disagio . L'assi-curazione che l'onorevole sottosegretario havoluto dare, circa la raccomandazione fatt adal Ministero al compartimento di Milan operché tenga presente la particolare situazion edi questi dipendenti, mi tranquillizza in par -te. Insisto però perché la situazione poss aessere riveduta in quanto si tratta di giovan i

dai 20 ai 21 anni che hanno tralasciato qual-siasi attività e si sono immessi in questo ruolo .

PRESIDENTE . È così esaurito lo svolgi-mento delle interrogazioni all'ordine de lgiorno .

Seguito della discussione del disegno di legge :

Modificazioni alla imposta erariale sul con-sumo dell'energia elettrica (3356) .

PRESIDENTE. L'ordine del giorno recail seguito della discussione del disegno di leg-ge : Modificazioni all'imposta erariale sul con-sumo dell'energia elettrica .

Come la Camera ricorda, il Governo nellaseduta antimeridiana di ieri ha espresso ilparere sugli ordini del giorno . Chiederò or ase, dopo le dichiarazioni del Governo, i pre-sentatori insistano a che i loro ordini delgiorno siano posti in votazione .

Onorevole Raffaelli, insiste per l'ordin edel giorno Tognoni di non passaggio agli arti -coli, di cui ella è cofirmatario ?

RAFFAELLI, Relatore di minoranza . Insi-sto e chiedo lo scrutinio segreto .

PRESIDENTE. Domando se questa richie-sta sia appoggiata .

(È appoggiata) .

Votazione segreta .

PRESIDENTE. Indico la votazione segret asull'ordine del giorno Tognoni :

« La Camera ,

udita la discussione generale sul dise-gno di legge n . 3356 concernente " Modifica-zioni alla imposta erariale sul consumo del -l'energia elettrica " ;

considerato :che l'aumento dell'imposta sui consu-

mi elettrodomestici colpisce comunque u nservizio di prima necessità della vita mo-derna ;

che l'aumento della imposizione fi-scale potrebbe provocare un arresto dell osviluppo dei consumi domestici con ripercus-sioni notevoli sulla produzione degli specific isettori industriali, il cui buon andamento èbasato sul permanere della domanda internaal livello attuale ;

che l'arresto dello sviluppo dei con-sumi nuocerebbe, fra l'altro, al processo d iavvicinamento fra nord e sud in quanto lanuova imposta costituirebbe una notevole re -mora alla diffusione delle utilizzazioni dome-stiche particolarmente nelle classi meno ab-bienti ;

che l'aumento in questione riguardanumerosissime applicazioni agricole (il set-tore agricolo comprende 4 milioni di unitàaziendali) ;

che l'aumento in questione potrà ar-recare danno anche all'industria turistico-al-berghiera ;

che l'aumento di imposta, oltre acreare sperequazioni fra le varie fonti ener-getiche, può dar luogo a discriminazioni fr ai cittadini che impiegano energie diverse pe rla stessa utilizzazione ;

che la riduzione di vendita di appa-recchiature elettriche potrebbe incidere sen-sibilmente sul gettito dell ' IGE ;

che il provvedimento in esame no npuò non incidere sul costo della vita ;

considerato, inoltre, che l'approvazion edel provvedimento alla chiusura dell'eserci-zio finanziario 1966 fa cadere anche il fineprincipale indicato dal Governo proponent ee cioè quello di assicurare parte della coper-tura dell'impegno di spesa per il 1966 delpiano della scuola ;

considerato, altresì, che il provvedimen-to in esame perpetua ed aggrava una lineadi politica tributaria fondata sulle imposteindirette mentre si rivela sempre più urgentee necessaria una riforma tributaria che spo-

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IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 26 OTTOBRE 1966

sti

l'asse

del

prelievo

sui

redditi

personali Bigi CiancaBignardi Cinciari Rodan odelle classi più agiate ;

decide BimaBisaglia

Maria LisaCocci a

di non passare all'esame degli articoli » . Bisantis Cocco Maria

(Segue la votazione) . BoBoldrini

Cocco OrtuCodacci-Pisanell i

Dichiaro chiusa la votazione e invito gli Bologna Codignolaonorevoli segretari a numerare i voti . Bonaiti Colleon i

(I deputati segretari numerano

i voti) . Bontade Margherit aBorghi

Collesell iColombo Emili o

Comunico il risultato della votazione : Borra Colombo Renato

Presenti e votanti

.

492 Borsari Colombo Vittorin o

Maggioranza . .

.

.

247 Bosisio Corona Achill e

Botta Corona Giacom oVoti favorevoli .

21 1Voti contrari .

.

281 BottariBova

Cortes eCottone

(La Camera non approva) .Brandi Cruciani

Sono così preclusi gli

ordini

del

giorno Breganze Cucchi

Cacciatore e Servello . Bressan iBrighenti

Curti AurelioDagnino

Hanno preso parte alla votazione : Brodolini Dal Cantón Maria Pi a

Abate Baldi Bronzuto D'Alema

Abbruzzese Baldini Brusasca D'Alessi o

Abenante Barba Buffone Dall'Armellin a

Accreman Barbaccia Busetto D'Ambrosio

Al atri Barberi Buttè D'Antonio

Alba Barca Buzzetti Dàrida

Albertina Bardini Buzzi De Capua

Alboni Baroni Cacciatore De' Cocc i

Alesi Bàrtole Caiati De Florio

Alessandrini Basile

Giuseppe Caiazza Degan Costante

Alicata Rasile Guido Calasso Del Castill o

Alini Bassi Calvaresi De Leonardis

Amadei Giuseppe Basso Calvetti Della Briotta

Amadeo Bastianelli Canestrari Dell'Andro

Amasio Battistella Cantalupo Delle Fave

Amatucci Bavetta Cappugi De Lorenz o

Ambrosini Beccastrini Caprara De Mari a

Amendola Giorgio Belci Caradonna De Martino

Amendola Pietro Belotti Carcaterra De Marz i

Amodío Bemporad Cariglia De Marzio

Andreotti Bensì Carra De Me o

Angelini Beragnoli Cassandro De Mita

Antonini Berlingúer Luigi Cassiani De Pasqual e

Antoniozzi Berloffa Castelli De Pont i

Armani Bernardi Castellucci De Zan

Armaroli Bernetic Maria Cataldo Diaz Laura

Armato Berretta Cattaneo

Petrini Di Benedetto

Arnaud Bersani Giannina Di GlannantomoAssennato Bertè Cavallari Di LeoAstolfi Maru,zza Bertoldi Cavallaro Francesco Di Lorenzo

Avolio Biaggi Francantonio Cavallaro Nicola Di Mauro Ado Guid oAzzaro Biaggi Nullo Céngarle Di Mauro LuigiBadaloni Maria Biagini Ceravolo Di NardoBadini Canfalonieri Biagioni Ceruti Carlo D'IppolitoBalconi Marcella Biancani Cervone Di Primio

Baldani Guerra Biasutti Chiaromonte Di Vaano

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 26 OTTOBRE 1966

Di Vittorio Berti Bal - Gonella Guido Mariani Pellegrino

dina Gorreri Mariconda Pellicani

Donàt-Cattin Graziosi Marotta Michele Pennacchini

D'Onofrio Greppi Marotta Vincenzo PezzinoDossetti Grilli Marras Piccinell i

Elkan Grimaldi Martino Edoardo Picciott o

Fabbri Francesco Guadalupi Martuscelli Piccol i

Fabbri Riccardo Guariento Marzotto Pieraccin i

Fada Guarra Maschiella Pierangel i

Failla Guerrieri Mattarella Pintus

Fanales Guerrini Giorgio Mattarelli Pirastu

Fasoli Guerrini Rodolfo Matteotti Pitzali s

Ferioli Gui Maulini Poerio

Ferrari Aggradi Guidi Mazza PrearoFerrari Riccardo Gullotti Mazzoni Pret iFerrari Virgilio Hélfer Melis PrincipeFerraris Ingrao Melloni Pucci Ernesto

Ferri Giancarlo Iotti Leonilde Menchinelli Quaranta

Ferri Mauro lozzelli Mengozzi Quintieri

Fibbi Giulietta Isgrò Merenda Racchett i

Fiumanò Jacazzi Messe Radi

Foa Jacometti Messinetti Raffaell iFoderaro La Bella Mezza Maria Vittoria RaiaFolchi Làconi Miceli RampaForlani Laforgia Micheli Raucc iFornale Lajólo Migliori Reale Giusepp eFortini La Malfa Misasi Reale OronzoFracassi Landi Monasterio ReggianiFranceschini La Penna Morelli RiccioFranchi Lattanzio Moro Aldo Righett iFranco Raffaele Lenti Moro Dino RinaldiFranzo Leonardi Mussa Ivaldi Vercelli RipamontiFusaro Leone Raffaele Naldini Romanat oGagliardi Lettieri Nannini RomanoGaldo Levi Arian Giorgina Nannuzzi RomeoGalli Lezzi Napoli RomitaGalluzzi Carlo Alberto Li Causi Napnlitano Francesco RomualdiGalluzzi Vittorio Lizzero Napolitano Luigi RosatiGambelli Fenili Lombardi Riccardo Natali Rossanda BanfiGasco Lombardi Ruggero Natoli RossanaGatto Lorrgo Natta Rossi Paol oGelmini Longoni Negrari Rossi Paolo MarioGennai Tonietti Erisia Loperfido Nenni RossinovichGerbino Loreti Nicolazzi RubeoGessi Nives Lucchesi Nicoletto Ruffin iGhio Lucifredi Novella RumórGiachinì Lupis Nucci Russo CarloGioia Lusóli Ognibene Russo SpenaGiolitti Luzzatto Olmini Russo VincenzoGiorno Macaluso Origlia Russo VincenzoGiorgi Macchiavelli Orlandi MarioGirardin Magno Pacciardi SabatiniGitti Magri Pagliarani SacchiGiugni Lattari Jole Malfatti Francesco Palazzeschi SalizzoniGoehring Mancini Antonio Palleschi Salv iGolinelli Manenti Pasqualicchio Sammartin oLombi Mannironi Patrini SandriGonella Giuseppe Marchesi Pedini Santagati

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Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 26 OTTOBRE 1966

Sant iSartiSartórSavio Emanuel aSavold iScagli aScali aScarasciaScarlat oScarpaScelbaSciont iScoton iScriccioloSedat iSemeraroSerbandin iSeron iServelloSforzaSgarlataSilvestr iSimonacc iSinesioSolianoSorgiSpàdol aSpagnol iSpinell iSponziell oStellaStorch iSulloSulott oTagliaferriTambroniTanass iTàntaloTaverna

Sono in congedoprecedenti) :

Alessi Catalano MariaBarbiBarzin iBettiólBonom iCatellaDos iFortunaLenoc iMalagod iMarchiani

TedeschiTempia ValentaTerranova Corrad oTerranova Raffael eTesauroTitomanlio VittoriaTodrosTognon iToro sTozzi Condiv iTripòd iTrombettaUrs oUsvard iVajaValianteValitutt iVedovat oVenturiniVenturol iVergaVerones iVespignaniVetroneVialeVianell oVicentin iVillaVillan iVincelliViviani Lucian aVolpeZagar iZanibell iZanti Tondi CarmenZappaZóbol iZugno

(concesso nelle sedute

Martini Maria Elett aMiotti Carli Amali aPucci EmilioRe Giuseppin aSangall iStort iTenagli aTogniVizzin iZaccagnin i

AriostoBertinell iLeone Giovann i

(concesso nella seduta odierna) :

Malfatti Franc oMarton iSecreto

Si_ riprende la discussione .

PRESIDENTE . Onorevole Cataldo ?

CAT ALITO . Non insisto per la votazione .

PRESIDENTE. Onorevole Zugno ?

ZUGNO . Non insisto .

PRESIDENTE. E così esaurita la tratta-zione degli ordini del giorno .

Passiamo all'esame degli articoli, identic inel testi della Commissione e del Senato. Sidia lettura dell'articolo I .

BIASUTTI, Segretario, legge :

Il terzo comma dell'articolo 1 del decreto -legge 6 ottobre 1948, n . 1199, convertito nel-la legge 3 dicembre 1948, n . 1387, è sosti-tuito dal seguente :

« Lire ó per ogni chilowattora di energiaelettrica impiegata, sotto l'osservanza dell enorme regolamentari :

in applicazioni elettriche, diverse dall ailluminazione, nei negozi ed esercizi pubbli-ci, nelle abitazioni e nei locali comunqu eabitati, anche se non produce lavoro esterno(forza motrice) compresa l'energia elettricaimpiegata per il funzionamento degli appa-recchi radioriceventi, televisivi e dei frigo-riferi .

Lire 0,50, per ogni chilowattora di ener-gia elettrica impiegata, sotto l'osservanza del -le norme regolamentari :

a) negli apparecchi elettromedicali, ne -gli apparecchi di riproduzione di disegni eclichès;

li) per l'illuminazione dei palcoscenic inelle rappresentazioni teatrali di qualsias igenere e nelle riprese, sviluppo e riprodu-zione di films cinematografici nelle apposit eindustrie ;

c) nell'arco voltaico, o con altri siste-mi, per la proiezione dei films nelle sale ci-nematografiche ;

d) per il riscaldamento dei locali di opi-fici industriali quando il riscaldamento stess onon interessi il processo produttivo ;

e) per l'alimentazione delle lampad eelettriche inserite per il controllo dei cir-cuiti elettrici od installate nell'interno dimacchine, di apparecchi, in forni od in ca-mere di essicazione o di riscaldamento noninteressante procedimenti di fabbricazioneindustriale ovvero in celle per allevamentiartificiali, purché dette lampade siano appli-cate in modo da impedire la illuminazion edegli ambienti dove sono installate le suindi-cate aonarecchiature :

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f) per l 'alimentazione delle lampade araggi ultravioletti usate a scopo di steriliz-zazione ;

g) per le riprese televisive » .

PRESIDENTE . Gli onorevoli Failla, Raf-faelli, Amasio, Lenti, Soliano, Mariconda ,Tognoni, Vespignani, Maruzza Astolfi, Ca-taldo, Bastianelli, Paolo Mario Rossi, Minio ,Raucci, Matarrese, Villani, Bronzuto e Se-roni hanno proposto, alla prima alinea, d iinserire, dopo le parole : « è sostituito », l eseguenti : « con effetto fino al 30 giugno 1968 » .

FAILLA. Rinunzio a svolgere questo emen-damento .

PRESIDENTE . Gli onorevoli Raffaelli ,Failla, Amasio, Lenti, Soliano, Mariconda ,Tognoni, Vespignani, Maruzza Astolfi, Ca-taldo, Bastianelli, Paolo Mario Rossi, Minio ,Raucci, Matarrese e Villani hanno propost odi inserire, dopo le parole : « è sostituito >. .le seguenti : « con effetto fino al 31 ricembre1967 » .

FAILLA . Rinunzio allo svolgimento anchedi questo emendamento .

PRESIDENTE . Gli onorevoli Cataldo, So-liano, Raffaelli, Failla, Raucci, Amasio, Lenti ,Mariconda, Tognoni, Vespignani, MaruzzaAstolfi, Bastianelli, Paolo Mario Rossi, Minio ,Matarrese, Villani, Bronzuto e Seroni hann oproposto di sostituire, al primo capoverso, l eparole : « lire 5 », con le altre : « lire 1 » .

Gli stessi deputati hanno proposto, sempreal primo capoverso, di sostituire le parole :« lire 5 », con « lire 2 » (primo firmatario Ca-taldo) ;

di sostituire le parole : « lire 5 », con« lire 2,50 » (primo firmatario Raffaelli) ;

di sostituire le parole : « lire 5 », conlire 3 » (primo firmatario Minio) .

L'onorevole Cataldo ha facoltà di svolger equesti emendamenti .

CATALDO . Si tratta di una serie di emen-damenti subordinati, che abbiamo presentatoaì fine di contenere gli effetti negativi d iquesta legge che, modificando l'imposta era-riale sul consumo di energia elettrica, preved el'aumento del mille per cento sulle tariffe invigore. E li proponiamo per due considera-zioni fondamentali che vengono, l'una, dall arelazione di maggioranza presentata al Se-nato, l'altra dalla relazione di maggioranzaalla Commissione industria della Camera . Ilrelatore per la maggioranza al Senato hadetto che la maggiore entrata di 32 miliardi364 milioni viene data sol perché i calcoli

sono stati fatti sulla base del consumo de l1964 di energia per elettrodomestici . Tenia-mo presente che non soltanto gli elettro-

domestici, ma anche i bar e varie altre at-tività consumano questa energia e che que-sti consumi non sono stati posti alla bas edel calcolo fatto dal relatore democristiano di

maggioranza al Senato . Teniamo inoltre pre-sente che per il 1965 il consumo complessivodi energia è stato di i1 miliardi e non di 6.986milioni di chilowattore come per il 1964 : im-postando la proporzione, se su 6 .986 milionidi chilowattore di energia si avrà una mag-giore entrata di 32 miliardi di lire, su 11 mi-liardi di chilowattore si avrà una maggioreentrata di 51 miliardi di lire . Il che significache, con l'aumento del consumo, avremo addi-rittura il doppio delle previsioni fatte nellarelazione di maggioranza, che ovviamente hadato dei calcoli precisi .

Ecco perché, se aumentiamo il costo del

chilowattore anziché di 10 volte, di 4 volte ,portandolo a 2 lire, avremo proprio quellamaggiore entrata che Governo e maggioranza

si prefiggevano. Questo è il primo argomento .

Ve n'è poi un altro che è stato ampiamen-te discusso nella Commissione industria dell aCamera, la quale a maggioranza, diversamen-te da quanto e avvenuto nelle altre Commis-sioni, nella seduta del 21 settembre 1966 hadetto chiaramente di essere contraria a quest iinasprimenti fiscali .

Deputati democristiani si sono pronunciat i

contro; l'onorevole Vittoria Titomanlio si èdichiarata non implicitamente ma esplicita-niente contraria al provvedimento in quanto

esso colpiva consumi popolari ; l'onorevol eNullo Biaggi ha fatto rilevare come quest oprovvedimento sia sostanzialmente contrarioalla politica dei redditi accolta dalla program-mazione ; lo stesso dicasi per l'onorevole Ori-glia, che ha illustrato i motivi di opposizion edelle categorie commerciali e dei pubblici

esercenti .In altri termini, in sede di Commissione

vi è stata la possibilità di esprimere un pa-rere contrario al provvedimento prima del-l'intervento, non del tutto ortodosso, del mi-nistro Preti : un'opposizione chiara e precisa(unanime, se si eccettua un solo intervento )contro questo provvedimento da tutti ritenut ocontrario agli interessi della collettività .

Nel concludere, quindi, non posso non ri-chiamarmi alle conclusioni stesse cui è per-venuta la maggioranza e lo stesso relatoredel PSI il quale, nel formulare il suo pa-rere in seno alla Commissione industria, nonha esitato a proporre la riduzione dell'au-

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mento dell ' imposta sull'energia elettrica d a5 a 2 lire .

Mi riferisco dunque, onorevoli colleghi, aduna proposta di riduzione formulata dall ostesso relatore per la maggioranza in Com-missione . Per questo riteniamo di dover in-sistere sui nostri emendamenti nella certezz adi interpretare non solo esigenze di caratteregenerale ma anche particolari esigenze espres-se - dalla maggioranza prima ancora che si fos-sero manifestati gli interventi esterni, di cu iho detto prima, da parte del Governo .

PRESIDENTE. Gli onorevoli Marzotto ,Trombetta, Baslini, Alesi, Francantonio Biag-gi, Demarchi, Cottone, Leopardi Dittaiuti ,Zincone e Goehring hanno proposto, al primocapoverso, di sostituire le parole : « lire 5 » ,con : « lire 2 » ;

e di sopprimere la lettera b) .L ' onorevole Marzotto ha facoltà di svol-

gere questi emendamenti .

MARZOTTO, Relatore di minoranza. Gliemendamenti hanno lo scopo di contenere laportata dell'aumento previsto da questo di -segno di legge. Le ragioni sono ovvie e leabbiamo chiaramente espresse in Commissio-ne industria e in Commissione finanze e te-soro. Quando una tassa viene decuplicata ,non può non apparire eccessiva. Ci si rendeconto delle necessità del Governo di provve-dere alla copertura finanziaria del piano dellascuola ; tuttavia, è necessario che questa co-pertura avvenga - lo abbiamo detto e lo ri-petiamo - su di una maggiore estensione d itributi . Non vediamo infatti per quale motivol'aumento non debba gravare, allargandon equindi l'area di incidenza e diminuendoneproporzionalmente la pressione, anche sullealtre fonti di energia, come il gas ed altr efonti energetiche .

Questi emendamenti, uniti agli altri, for-mano un tutto armonico per far sì che l'im-posizione gravi senza spostare le caratteristi -che e gli indirizzi normali di consumo e pe rfar sì anche ch'essa incida, nella manierameno gravosa possibile, sull'economia dome-stica di milioni di famiglie italiane . E a tutt inoto infatti che strati sempre più larghi dell apopolazione si orientano - e non per ragion idi lusso ma di necessità - verso l'uso degl ielettrodomestici .

Già in sede di Commissione osservammo ,- e risulta del resto anche dalla nostra rela-zione di minoranza ampiamente documenta-ta - che l ' aumento del mille per cento del -l'imposta sull'energia elettrica significa per l amedia delle famiglie italiane un aggravio

mensile di diverse migliaia di lire . Controquesta nostra affermazione, ripeto, ampia-mente documentata, l'onorevole ministro dell efinanze ha ieri sommessamente opposto cheinvece l'aumento si ridurrebbe a poche centi-naia di lire al mese .

Non è certo il caso di scendere in pole-mica su questi dati perché essi, tra l'altro ,sono depositati tra gli atti parlamentari esono anche inclusi nella nostra relazione :appare quindi veramente difficile poter di -mostrare che l'aggravio non inciderà in me-dia tra le 4 o 5 mila lire mensili .

Questo ci sembra sufficiente per chiedereuna riduzione dell'imposta in un periodo ne lquale, anche per espresso desiderio manife-stato dal Governo e dalla maggioranza, si dic edi voler fare di tutto per non inflazionarela moneta e non fare aumentare il costo dell avita. Questa è una delle ragioni .

L'altra riguarda la produzione di elettro -domestici che in Italia costituisce una dellegrandi industrie manifatturiere con grandipossibilità nel campo delle esportazioni, pos-sibilità che verrebbero ad essere certamentelimitate con una rarefazione del consumo d ielettrodomestici sul mercato interno italiano .Sia per ragioni inerenti all'acquisto di dett oprodotto, sia per ragioni industriali ed anchefiscali, in quanto l'ENEL può vedere dimi-nuire il consumo dell'energia per usi elettro -domestici a seguito di questo nuovo aument ofiscale, ci sembra ragionevole una riduzione ,soprattutto poi tenendo presente che l'ener-gia in Italia è già cara .

Giorni fa l'onorevole Nenni ha detto ch eil nuovo partito unificato vuole guardare all estrutture delle grandi democrazie occidentalisia per quanto riguarda i sindacati sia per l estrutture economiche . Se non sbaglio, l'ono-revole Preti domenica prossima verrà . . . uni-ficato . Allora bisognerà che il ministro dell efinanze del nuovo partito unificato si unifor-mi a questo indirizzo, che noi condividiamo ;che cominci ad esaminare le tariffe dei var ipaesi del mondo, di queste grandi democra-zie occidentali ; veda quale diversità attual-mente esiste tra le tariffe elettriche e la fi-scalità relativa, per esempio in America, laconfronti con quella esistente in Italia, e giu-dichi se andiamo nella giusta direzione esa-sperando una situazione sia di costo dell'ener-gia, sia di fiscalità sull'energia, che mi sem-bra già oggi essere diversa da quell ' idealeche ci poniamo .

PRETI, Ministro delle finanze . Del rest oho accettato I 'ordine del giorno che chiede

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di esaminare nel 1967 la tassazione delle vari eforme di energia, per provvedere poi nel 1968 .

MARZOTTO, Relatore di minoranza . I lpaese ha bisogno di provvedimenti che ab-biano valore fin da adesso . Fare infatti unaprevisione come quella dell'onorevole Zugn odi un mutamento molto rapido della leggenon è, a mio sommesso avviso, una buon atecnica. Il Parlamento deve legiferare in ma-niera sodisfacente oggi e magari per un annoo due. Non si può fare una legge dicendo : sì ,è sbagliata, ma fra un anno la cambieremo .

Noi proponiamo inoltre di sopprimere l alettera b), poiché nello stesso momento in cu ichiediamo una diminuizione dell'imposta, an-diamo incontro alle esigenze del Governo di-cendo : non vediamo la ragione per cui un aindustria cinematografica, che produce molt ospesso, in questi tempi, film di cassetta d inon rilevante pregio artistico, sia esentata d auna imposta che invece grava su tutto il re-sto dell'attività industriale . Il senso del nostroemendamento è di dare qualcosa all'erari otogliendo una esenzione che riguarda le saledi spettacoli e l'industria di produzione cine-matografica .

PRESIDENTE . Gli onorevoli Marzotto ,Trombetta, Baslini, Alesi, Biaggi Francanto-nio, Demarchi . Cottone, Leopardi Dittaiuti ,Zincone, Goehring e De Lorenzo hanno pro-posto, alla lettera d), di aggiungere dopo l eparole : « industriali », le seguenti : « edagricoli » .

TROMBETTA, Relatore di minoranza .Chiedo di svolgere io questo emendamento .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

TROMBETTA, Relatore di minoranza .Con questo emendamento proponiamo d iestendere al settore agricolo alcune facilita-zioni previste dal disegno di legge .

In effetti siamo rimasti veramente sorpres i(lo abbiamo scritto nella relazione di mino-ranza), e lo abbiamo attribuito ad una meradimenticanza, del fatto che si sia trascuratauna esenzione tanto importante sul piano eco-nomico-produttivo, quale è quella nei riguar-di del settore agricolo . Tanto più, signor mi-nistro, che noi crediamo di avere dimostrat oche il gettito che ella ricaverà per l'interoarco del 1967', sarà largamente superiore aquello che il Governo dice di volere, a quell odi cui il Governo dice di avere bisogno perfronteggiare una parte degli oneri del pian oper la scuola .

Crediamo di averglielo dimostrato, signo rministro ; non ho ben capito se ella ha potútocontestare la mia affermazione, quando hodimostrato che il gettito toccherà i 60 miliardil'anno. In queste condizioni, non ci rendiamoconto del perché non si sia pensato di esten-dere al settore agricolo – che soffre, come ellasa, e se non lo sapesse potrebbe chiederne a lsuo collega ministro dell'agricoltura – un aesenzione che viene concessa, invece, ad altrisettori che in questo momento godono di mag-giori fortune .

PRESIDENTE. Gli onorevoli Cruciani ,Franchi, Turchi, Romualdi, De Marzio, Ca-radonna, Abelli, Servello e Santagati hannoproposto, al primo capoverso, di sostituire l eparole « lire 5 » con « lire 2 » .

SANTAGATI . Chiedo di svolgere io que-sto emendamento e chiedo di svolgere anch equello Franchi, tendente a sostituire « lire 5 »con « lire 2,50 », e quello Romualdi soppres-sivo delle parole : « televisivi e dei frigoriferi » .

Se ella lo consente, chiedo anche che al-cuni emendamenti da noi presentati all'arti-colo 2 siano trasferiti all'articolo 1, al qualenella sostanza si riferiscono .

Mi riferisco ai seguenti emendamenti fir-mati anche dai colleghi De Marzio, Caradon-na, Abelli, Servello, Cruciani, Franchi, Tur-chi e Romualdi :

dopo la lettera g), aggiungere la seguente :« h,) per uso elettrodomestico » (prim o

firmatario De Marzio) ;

dopo la lettera g), aggiungere la seguente :

« h) nelle aziende artigiane condotte da ititolari purché iscritti all'albo delle impres eartigiane di cui alla legge 25 luglio 1956,n . 860 » (primo firmatario Servello) ;

dopo la lettera g), aggiungere la seguente :

ha) in applicazioni elettriche divers edalla illuminazione negli alberghi, pensioni ,locande, bar, caffè, trattorie, ristoranti, eser-cizi pubblici, negozi ed altri esercizi com-merciali » (primo firmatario ,Caradonna) .

PRESIDENTE . Ha facoltà di svolgere que-sti emendamenti .

SANTAGATI . I primi due emendamentiall'articolo 1 differiscono soltanto nella mi-sura della riduzione : nel primo chiediamodi sostituire le 5 lire con 2 lire ; nel secondo ,che è subordinato, proponiamo - lire 2,50 . Sonoovvie le ragioni che ci suggeriscono la ridu-zione dell'aumento .

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Abbiamo già detto nel corso della discus-sione generale che si tratta di un enorm eaumento fiscale .

Credo che non esistanó precedenti del ge-nere e che mai il Parlamento abbia di colpodecuplicato un'imposta . E, anche se le argo-mentazioni addotte dall'onorevole ministropossono sembrare valide prima facie, nel sen-so che l'imposta non è stata aumentata d a18 anni circa, non è affatto vero che l'infla-zione della moneta debba essere necessaria -mente collegata all'inflazione delle imposte .Se così fosse, dovremmo rivedere tutto il no-stro sistema tributario . Nostro dovere, invece ,è di considerare gli effetti pratici di questoaumento. Non è esatto – e ho cercato di spie-garlo in sede di discussione generale – chel'aumento si riduca a poco più di 540 lire i lmese ; e del resto, se è esatto l'esempio cheieri ci ha fatto il ministro, ci siamo già accort iche dalle 2 mila lire arriviamo a 3 mila lire ,con un abbondante aumento del 50 per centosu una previsione molto modesta di consumo ,giacché non ritengo che con quella somm auna famiglia possa sodisfare tutti i suoi bi-sogni di energia elettrica . Ecco dunque che ,se per dannata ipotesi dovesse essere appro-vata la decuplicazione, tutte le famiglie ita-liane sarabbero colpite in fortissima misura :non si tratterebbe più delle 540 lirette ch esono state esemplificate in poche sigarette –poco più di un pacchetto – ma di migliaia emigliaia di lire che ogni famiglia dovrebbecominciare a pagare dal momento dell 'entratain vigore della legge. 11 nostro emendamentotende a contenere in misura ragionevole i ldanno del contribuente .

Con l'emendamento al secondo comma pro-poniamo che dalla supertassazione siano esclu-si i televisori e i frigoriferi .

PRETI, Ministro delle finanze . Ella chie-de, con questo emendamento, una cosa im-possibile, perché richiederebbe l'installazione .,in ogni casa, di due contatori : uno per i te-levisori e per i frigoriferi e un secondo pergli altri elettrodomestici .

SANTAGAT1 . Sotto questo profilo, l'osser-vazione del ministro potrebbe esser valida epertanto ritiro l'emendamento ; anche perché ,se la proposta da noi suggerita è di impossi-bile accettazione, non sarà altrettanto impos-sibile accettare l'altra proposta di ridurre d alire 5 a lire 2 o a lire 2,50 l'aumento previst oal primo capoverso dell'articolo 1 .

L'emendamento proposto alla lettera e )dell'articolo 2, che abbiamo trasferito all'ar-

ticolo 1, riguarda l'aggiunta di un ' altra ca-tegoria a quelle che dovranno godere deI -1 'esenzione .

Esso è di squisita ispirazione sociale . Poi -ché ella dovrebbe essere sensibile a questi ar-gomenti, penso che non possa dirci di no perquanto riguarda l'esenzione che chiediamo ne iconfronti delle scuole di ogni ordine e grado .Ciò, del resto, sarebbe in perfetta aderenz acon lo spirito di questa legge . Se essa servea finanziare il piano di sviluppo della scuol ae quindi a dare la possibilità alla scuola difunzionare in certi settori, non capisco perchési vorrebbe prendere con la mano sinistra ciòche si dovrebbe poi restituire con la man odestra alla scuola . Tanto vale allora che nonsi facciano pagare determinati aumenti di im-posta alla scuola e sarà sempre un beneficioche andrà in suo favore .

Gli ultimi tre emendamenti, trasferiti dal-l'articolo 2 all'articolo 1, si riferiscono al con-cetto di elettrodomestici, al concetto dell eaziende artigiane condotte dai titolari purch éiscritti all'albo delle imprese artigiane e in -fine al concetto di applicazioni elettriche di-verse dalla illuminazione negli alberghi, pen-sioni, locande, bar, caffè, trattorie, ristoranti ,esercizi pubblici, negozi ed altri esercizi com-merciali . Questi tre emendamenti, sia pur econcernenti categorie diverse, mirano ad evi -tare che l'imposta diventi eccessivamente one-rosa nei confronti dei consumatori destinatar idella norma stessa e consentirebbero nell ostesso tempo di evitare quelle altre conseguen-ze fiscali di cui abbiamo avuto occasione d iparlare nel corso della discussione generale .Eviteremmo così che una larghissima, bene-merita categoria di consumatori debba pagare .Se da un lato non siamo riusciti ad evitar el'aumento dell'IGE sulle bevande, cioè lasuperrmposta sulla sete, evitiamo almen oquella sull'energia elettrica . Facciamo le cosesecondo una certa perequazione, in modo ch eil contribuente non pianga sempre lui amara -mente per le spese di tutti i programmi cheil Governo con tanta pesantezza si è determi-nato ad apprestare .

PRESIDENTE . Gli onorevoli Vespignani ,Soliano, Raffaelli, Minio, Raucci, Amasio ,Lenti, Mariconda, Tognoni, Maruzza Astolfi ,Cataldo, Bastianelli, Paolo Mario Rossi, Fail-la, Matarrese . Villani, Bronzuto e Seroni han -no proposto di aggiungere, al primo capo -verso, dopo le parole : « energia elettrica » ,le seguenti : « eccedente i 250 chilowattor emensili per ogni utenza » ;

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nonché di aggiungere, dopo la lettera g) ,la seguente :

« h) in applicazioni elettriche, divers edalla illuminazione negli alberghi, pensioni ,locande, bar, caffè, trattorie, ristoranti, eser-cizi pubblici, negozi ed altri esercizi commer-ciali » .

L 'onorevole Vespignani ha facoltà di svol-gere questi emendamenti .

VESPIGNANI . Con il primo emendamen-to 'proponiamo l ' introduzione del principi odell'abbattimento alla base sui consumi . Que-sto 'corrisponde alla necessità di evitare ch ele immancaìili distorsioni nei consumi dell aenergia 'elettrica per uso elettrodomestico de-rivanti dall'applicazione di questo aumentoveramente eccessivo d'imposta, per cui ess araggiunge il 40 per cento del costo comples-sivo finale del chilowattore, si riflettano gra-vemente soprattutto sui piccoli consumator iche, specie nel Mezzogiorno, ma anche nell ealtre zone 'depresse del ,centro-nord verrebbe-ro ad essere scoraggiati a una intensificazionedell'uso degli elettrodomestici o anche sol -tanto alla loro introduzione .

L'abbattimento alla base 'di 250 chilowat-tore mensili per ogni utenza comporta in de-finitiva un onere che può essere facilment eassorbito dall ' incremento naturale dei consu-mi, incremento prevedibile anche se sarà cer-tamente meno sensibile di quello verificatosinegli ultimi anni . Come è stato ampiament edimostrato da colleghi del mio gruppo, infat-ti, l'imposta, in base ai consumi del 1965 e delprimo semestre del 1966, se venisse integral-mente applicata, 'darebbe un gettito tale d asuperare 'di molto quello previsto dal Govern oe dalla maggioranza . Per questa ragione rite-niamo che 'l'abbattimento alla base non influi-sca sul gettito complessivo indicato nelle pre-visioni e nello stesso tempo comporti però un asensibile riduzione dei pericoli ,di distorsion edei consumi .

In sostanza, 250 chilowattore mensili cor-rispondono più o meno ad un'utenza che fac-cia uso, oltre che della radio, del ferro dastiro e di altri piccoli elettrodomestici, qual iil frigorifero e saltuariamente una stufetta pe ril risca :'damento di ambienti non molto vasti .Siamo quindi entro limiti che rimangono cir-coscritti ad una cerchia non eccessivament esensibile di utenti .

P'er gli altri utenti questo abbattimento al -la base si traduce in una riduzione progres-siva dell'imposta complessiva . chiaro che ,ner un utente che consumi 500 chilowattore

mensili, questo abbattimento 'significa in de-finitiva la riduzione della tariffa da lire 5 alire 2,50 ; per un utente che consumi invecemille chilowattore mensili significa ridurrela tariffa da 5 lire a 3,75 e via di seguito . Cioèin sostanza questo abbattimento introduce uncriterio di progressività nell'applicazione del -l'imposta .

Non mi si dica, onorevole ministro, cheanche questa operazione sarebbe tecnicamenteimpossibile . Si tratta semplicemente di predi-sporre gli strumenti meccanici o elettronic iutilizzati oggi ovunque per la compilazion edelle bollette, in modo che le bollette che su-perano un certo quantitativo di consumo elet-trico applichino una certa imposta mentrequelle che non superano quel quantitativo no nla applichino.

PRETI, Ministro delle finanze . Questo ètecnicamente possibile .

VESPIGNANI . Nello stesso tempo si ven-gono a conseguire due importanti risultati :quello di non provocare una grave distorsio-ne nei piccoli consumi e quello di ottenereun'applicazione progressiva dell'imposta .

Circa il secondo emendamento, già l'ono-revole Lenti in sede di discussione generaleha esposto i motivi che ci hanno indotto a pre-sentarlo . In definitiva, il disegno di legge in-ciderebbe in modo assolutamente sproporzio-nato sulle categorie economiche, oltre che su iprivati . Non vengono colpiti quindi soltant oi consumi domestici di energia elettrica m aanche le applicazioni elettriche non di forzamotrice che nulla hanno di domestico, mariguardano la funzionalità di tutto un settoredistributivo ed in particolare dell'industria al-berghiera .

Al riguardo, crediamo che si debba medi -tare maggiormente . Abbiamo in Italia una si-tuazione tariffaria estremamente 'disordinataed un'enorme quantità di energia che vieneutilizzata per forza motrice o 'per usi elettro-domestici da alcuni grandi monopoli e pa-gata a prezzi anche inferiori ai costi di pro-duzione e cioè a 2,50-3-4 lire al massimo a

chilowattora . Questa energia è consumata 'daaziende che hanno una potenza installata trai massimi consumi e i consumi di 500 chilo-

wattore . Tutti i consumatori che usufruiscon odi una potenza installata superiore ai 500 chi-

lowattore fruiscono di tariffe estremamente

basse, alcune delle quali sono addirittura spe-ciali, di favore, conservate anche dopo l'ulti-mo provvedimento CIP del 1959 . Molte azien-de usufruiscono di contratti di favore in forza

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dei quali possono utilizzare l'energia a prezz obassissimo.

Non comprendiamo perché oggi in Itali av: debbano essere gruppi industriali ben defi-niti (uno di questi è la FIAT ed un altro l aMontecatini) che pagano l'energia elettrica a lprezzo effettivo di 2,50-2,80-3-4 lire a chilo-wattora e nel contempo vi debbano essere al -tre industrie, come quella alberghiera, co-strette a pagare l'energia elettrica non per us odi forza motrice ma per usi connessi alla pro-pria attività in ragione di 18,50 lire per chilo-wattora .

Il problema è quindi chiaro . Se voi avestead un certo momento proposto per questo tipodi energia, cioè per quella non impiegata perusi domestici, un'identica imposta, il proble-ma poteva essere discusso sotto un altro pro -filo . Non si comprende perché la Montecatin ie la FIAT non debbano pagare nemmeno un o0,50 in più per l'energia consumata e gli al-berghi e tutte le altre attività connesse deb-bano invece pagare 4,50 lire in più per ogn ichilowattura di energia consumata rispetto aquello che pagavano fino ad oggi . Occorrereb-be dare un t motivazione economica di quest ofatto .

Se voi aveste voluto realizzare la stessa en-trata per il b ;lancio dello Stato, avreste po-tuto applicare uno 0,50, uno 0,60 o uno 0,7 0di aumento per l'energia consumata da tutt ii settori dell'industria, cioè sia dai settori ch ehanno il massimo di potenza installata sia d aquelli che ne fanno uso limitato .

Una proposta di questo genere – lo com-prendiamo subito – sarebbe stata certament eosteggiata da certi gruppi industriali e vo iavreste certamente argomentato che l'appli-cazione di una simile imposta avrebbe deter-minato un aumento dei costi reali di tutti isettori dell'industria nel nostro paese . Alloradcvete dirci perché volete determinare unreale e pesante aumento dei costi in uno sol odei settori dell'attività economica del nostropaese : il settore alberghiero, il settore dell adfstribuz.cne e , del commercio al minuto, un odi quei settori sui quali si appuntano, e d aparte del Governo e da parte di altri organ ieconomici, gli strali della critica per eccessodei costi, per frantumazione eccessiva e si so-stiene la necessità di un riordinamento ai fin idi un giusto equilibrio tra costi all'origine ecosti al consumatore .

Ma vi è di più . A questo proposito tutt auna politica viene svolta da parte ,del Gover-

no . Il ministro del turismo e dello spettacolo ,onorevole Corona, in queste settimane ha ri-volto niù di una raccomandazione ai vari set -

tori alberghieri perché non pratichino aumen-ti tariffari, perché cioè garantiscano il man-tenimento delle tariffe 1966 anche per la pros-sima stagione turistica onde incoraggiare ulte-riormente le correnti turistiche verso il nostropaese. Non vi è chi non veda invece che l'ap-plicazione di un aumento così rilevante ad u nsolo settore dell'attività economica sposterà inmaniera sensibile a sfavore di questa attivitàeconomica tutto il grave e delicato equilibri odei costi di esercizio . Questa volta speriam oche non ci verrete a dire che le tariffe deglialberghi – non parliamo dei grandi albergh idi lusso, ma degli alberghi di seconda e terzacategoria, delle pensioni, ecc . – potranno as-sorbire gli aumenti dei costi di esercizio de -

terminati dalle nuove imposte . E voi sapetebene in quale proporzione aumenteranno i

costi di esercizio : per una pensione media v isarà un aumento mensile dalle 30 alle 40 mila

lire, per un albergo ,di seconda categoria l'au -

mento sarà di 80-120 mila lire al mese, e perun caffè, un bar, una trattoria di tipo medio

di 18-30 mila lire mensili . Si tratta quindi di

aumenti dei costi aziendali destinati a riper-cuotersi sull'andamento generale dell'azienda ,si tratta di aumenti non assorbibili : soprat-

tutto non assorbibili nel momento in cui a que-sti aumenti di costi se ne aggiungono altri ,non ultimo quello degli affitti .

È evidente, quindi, che ùna decisione laquale non tenga conto delle ripercussioni ch eun così enorme aumento dell'imposta erarial esul consumo dell'energia elettrica avrà sui co-sti di esercizio di tutta l'industria alberghiera

non soltanto è a nostro avviso imprevidente ,ma anche irresponsabile . Se si vuole applicar euna maggiorazione di imposta, la si applich idistribuendola equamente tra tutte le catego-rie e facendo in modo che la maggiorazionestessa sia sopportabile per ognuna di queste

categorie. Non si spiega, infatti, il motivo percui tutte le altre categorie economiche devono

continuare a usufruire dell'energia elettrica

allo stesso prezzo, mentre solo le categorieeconomiche del commercio, della distribuzio-

ne, dell ' industria alberghiera debbono subire

un così massicco aumento del costo dell'ener-gia, aumento che avrà sensibili ripercussion i

sui costi di esercizio delle loro attività .

PRESIDENTE . Gli onorevoli Maruzz a

Astolfi, Amasio, Raffaelli, Lenti, Mariconda ,

Soliano, Vespignani, Failla, Paolo Mario Ros-si, Cataldo e Raucci hanno proposto, al se-condo comma del primo capoverso, di soppri-mere le parole : « nelle abitazioni e nei local i

comunque abitati » .

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Gli onorevoli Maruzza Astolfi, Soliano ,Raffaelli, Raucci, Amasio, Lenti, Maricond aTognoni, Vespignani, Cataldo, Pailla, Bastia-nelli, Paolo Mario Rossi, Minio, Matarrese ,Villani, Bronzuto e Seroni hanno proposto ,al secondo comma del primo capoverso, d isopprimere le parole : « televisivi e dei fri-goriferi » ; e, dopo la lettera g), di aggiungerela seguente : « h) per uso elettrodomestico » .

L'onorevole Maruzza Astolfi ha facoltà disvolgere questi emendamenti .

ASTOLF'I MARUZZA . Riteniamo che i lprimo emendamento da noi proposto, al qua -le sono collegati gli altri due, abbia indubbia -mente un grande valore . Già in sede di di-scussione generale sono stati illustrati nume-rosi argomenti i quali inducono a conclu-dere che questo aumento peserà enorme -mente – anche se il ministro non è di quest oparere – sui bilanci di rnolte migliaia di fa-miglie italiane, soprattutto di quelle che han -no più di un elettrodomestico .

Vorrei ora richiamare l'attenzione dell'ono-revole ministro su alcuni motivi che posson ogiustificare la esclusione da questo aument odelle abitazioni e dei locali comunque abitati .Il primo è questo . Noi prevediamo che questodisegno di legge darà una entrata di 34 mi-liardi . Ma sappiamo anche che i calcoli, com eè stato ampiamente documentato, sono stat ifatti sulla base dei consumi del 1964, mentre ,invece, i consumi del 1965 e del 1966 son ostati di gran lunga superiori, per cui no iriteniamo che, proprio essendo superiori iconsumi, vi è maggiore possibilità di reperi-mento di fondi : le entrate non ammonteran-no a 32 miliardi, ma a molto di più (si parl adi 60-65-70 miliardi) . Da ciò la possibilità, se-condo noi, di escludere le abitazioni . Cosìcome riteniamo anche che un altro argomentoa favore della nostra proposta sia costituit odal fatto che l 'onorevole ministro, nella su areplica, ha sostenuto che non si può abbas-sare il coefficiente delle 5 lire, portandolo alire 2,50 o 3, ma che era necessario manteneretale cifra . Orbene, mantenendo questa cifra ,si ha ugualmente la possibilità di avere unintroito molto maggiore del previsto . Inoltrenoi rileviamo che questo aumento avviene i nun momento in cui vi è maggior consumo d ienergia elettrica per cause stagionali . Mi rife-risco all'uso di scaldabagni e di stufe . Ella sa ,onorevole Preti, che non è possibile in questomomento non utilizzare alcuni degli elettro -domestici di cui le famiglie dispongono . E noirespingiamo ancora una volta, così come ab-biamo fatto nella discussione generale, le sue

affermazioni, onorevole ministro, secondo l equali, in fondo, si tratta di beni voluttuari ,di beni superflui .

PRETI, Ministro delle finanze . Non hodetto questo e la invito a consultare il reso -conto stenografico .

ASTOLFI MARUZZA . Ella ha detto : voicomunisti siete tentati di includere tutto ne ibeni di prima necessità . Noi, invece, parten-do dalle considerazioni che sono state fatte su lproblema degli elettrodomestici, diciamo ch eoggi questi ultimi sono beni di larga necessitàper le famiglie italiane . E aggiungiamo che ,proprio in un momento di difficile congiun-tura economica, di pesante situazione per mi-gliaia di famiglie, questo problema deve esser eaffrontato con la serietà che merita .

Ella dice, onorevole ministro, che non , pos-siamo arrivare all'esclusione delle abitazion io comunque dei locali abitati . Noi invece di-ciamo che oggi vi sono le condizioni per arri-vare a questa esclusione. Così come riteniamoche siano pienamente validi gli altri due no-stri emendamenti relativi alla esclusione de itelevisori e dei frigoriferi .

Ella ha detto pochi minuti fa (credo no nlo possa smentire) che non possiamo esclu-dere i televisori e i frigoriferi dall'aument odell'imposta erariale sul consumo dell 'ener-gia elettrica . E allora vorremmo che ella cispiegasse come fa ad escludere le riprese tele -visive . In che misura, cioè, potrà conteggiareil consumo delle riprese televisive ?

Ebbene, riteniamo che non soltanto sia pos-sibile escludere le abitazioni, ma anche i te-levisori e i frigoriferi, perché si può ricor-rere ad una forma di forfait fra gli utenti el'ENEL, nel senso che, per un certo consum odi energia elettrica, gli utenti non paghe-ranno l'aumento dell'imposta erariale, men -tre sarà pagato se quel limite sarà superato .

Per queste considerazioni, pensiamo ch ei nostri emendamenti – quello relativo allaesclusione delle abitazioni e quello relativoalla esclusione dei televisori e dei frigoriferi –possano trovare applicazione e chiediamoquindi alla maggioranza di approvarli . In talmodo non ricadranno sulle famiglie italiane l econseguenze della errata politica del Governo .

Chiediamo altresì l 'approvazione del terzonostro emendamento .

PRESIDENTE. Gli onorevoli Cacciatore eMinasi hanno proposto, al primo capoverso ,di sostituire le parole : « lire 5 », con le altre :« lire 1 » ;

di sopprimere la lettera b) e la lettera c) ;

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nonché di aggiungere le seguenti lettere :

« h) per i consumi familiari, diversi dal -la illuminazione che non superino i 705 chi-lowattore mensili ;

i) in applicazioni elettriche, diverse dal -la illuminazione, negli alberghi, pensioni, lo-cande, bar, caffè, trattorie, ristoranti, esclusigli esercizi pubblici che siano classificati d ilusso o di prima categoria, nei negozi e desercizi pubblici e nelle imprese artigiane » ;

. e di aggiungere in fine il seguente capo-verso :

« Lire 0,25 per ogni chilowattora di ener-gia elettrica impiegata, sotto l'osservanza del -le norme regolamentari, in applicazioni elet-triche diverse dalla illuminazione, nei terri-tori di cui alla legge 26 giugno 1965, n . 717 » .

L'onorevole Cacciatore ha facoltà di svol-gere questi emendamenti .

CACCIATORE . Con gli emendamenti sop-pressivi delle lettere b) e c) chiediamo che si aabolita l'esenzione « per l'illuminazione de ipalcoscenici nelle rappresentazioni teatrali diqualsiasi genere e nelle riprese, sviluppo eriproduzione di film cinematografici nelle ap-posite industrie » e « nell'arco voltaico, o co naltri sistemi, per la proiezione dei film nellesale cinematografiche » .

Mantenere tali esenzioni significherebbeviolare l'articolo 53 della Costituzione, giun-gendo all'assurdo di imporre, da un lato, u ninasprimento fiscale a carico dell'operaio che ,in una casa fredda, adopera la stufa per nonfar soffrire i figli o i vecchi genitori, ed esen-tare, dall'altro, settori dove i guadagni son oingenti e dove, offendendo giorno per giorn ola miseria, vi è lusso e sperpero .

Con gli emendamenti aggiuntivi chiedia-mo poi due esclusioni . Precisamente propo-niamo vengano esclusi « i consumi familiaridiversi dalla illuminazione che non superin oi 705 chilowattore mensili » .

Ieri, sia dal relatore sia dal ministro son ostate dette (mi si perdoni) alcune inesattezzeche poi sono state riportate dalla RAI-T Vcome oro colato . Il relatore disse : vi lagnatea torto, perché in effetti si tratta di un au-mento di 4 lire al giorno e quindi di 120 liremensili . Il ministro, invece, bontà sua, disse :quella che conta è la ripercussione delle legg isulla borsa del cittadino italiano; e aggiunseche in effetti l'aumento ammontava a lire 60 0mensili . Ora mi sia consentito di rettificarequeste due affermazioni . E badate che non l erettifico con calcoli miei, ma con calcoli ch emi sono stati forniti da tecnici .

Per una stufa occorrono 2 chilowattoreall'ora e credo che una stufa non possa re -stare accesa per meno di 3 ore al giorno . Quin-di abbiamo già 6 chilowattore che, a 5 lir el'uno, fanno 30 lire al giorno. Per uno scal-dabagno, un chilowattore per due ore algiorno, sono altre 10 lire . Ferro da stiro : mez-zo chilowattore all'ora e, quindi, per un'orasono altre 2,50. Cucina : 2 chilowattore emezzo all'ora e, almeno per ore 2, sono altre25 lire . Frigorifero : un chilowattora per ora ,e per 8 ore, sono altre 40 lire . Lavatrice : unchilowattora all'ora, e per due ore, sono altr e10 lire . Giungiamo così ad un aumento gior-naliero di lire 117,50 . Aggiungendo il cost odell'energia elettrica su questi 23 e mezzochilowattore, abbiamo altre 307 lire . Vi è quin-di una spesa di 425,35 lire al giorno .

Non credo si possa mettere in dubbio que-sto calcolo, perché, come ho detto, e come de lresto chiunque, anche chi non ha profond aconoscenza di questa materia, sa benissimo,le cifre da me indicate rispondono a verità .

Per l'esclusione di cui alla lettera i) no ichiediamo che non si applichi l'aumento pe rgli usi elettrici diversi dall'illuminazione ne -gli alberghi, nelle pensioni, locande, bar, caf-fè, trattorie, ristoranti, esclusi gli esercizi pub-blici che siano classificati di lusso o di prim acategoria, nei negozi ed esercizi pubblici enelle imprese artigiane .

Con l'emendamento aggiuntivo in fine d iun capoverso noi chiediamo che sia riaffer-mata l'agevolazione già esistente per il Mez-zogiorno, e pertanto chiediamo la fissazion edi lire 0,25 per ogni chilowattora di energi aelettrica impiegata, con l'osservanza delle nor-me regolamentari in applicazioni elettrich ediverse dalla illuminazione, nei territori d icui alla legge 26 giugno 1965, n . 717 .

E torniamo per un momento all'emenda-mento aggiuntivo della lettera h) : noi soste-niamo che bisogna escludere dall'inasprimen-to fiscale i primi 700 chilowattore mensili .Si tratta di un consumo medio molto mode -sto : sono chilowattore 23,50 al giorno che ,moltiplicati per 30, danno appunto : 705chilowattore per i quali chiediamo l'esclu-sione .

Per l'emendameno sostitutivo al primo ca-poverso, mi rimetto alle considerazioni espo-ste dal collega Cataldo .

PRESIDENTE. Gli onorevoli Turchi, Cru-ciani, Franchi, Romualdi, De Marzio, Cara -donna, Abelli e Servello hanno proposto, alprimo capoverso, dopo le parole : « energiaelettrica », di aggiungere le seguenti : « ecce-

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dente i 250 chilowattore mensili per ogn iutenza » .

Gli onorevoli De Marzio, Cruciani, Fran-chi, Turchi, Caradonna, Abelli e Servellohanno proposto di sopprimere la lettera b) .

Gli onorevoli Caradonna, Abelli, Servello ,Cruciani, Franchi, Turchi, De Marzio, Ro-mualdi e Guarra hanno proposto alla let-tera d) di aggiungere dopo la parola : « indu-striali », le parole : « ed agricoli » .

Gli onorevoli Turchi, Romualdi, De Mar -zio, Caradonna, Abelli, Servello, Cruciani eFranchi hanno proposto, alla lettera e), d isopprimere le parole : « inserite per il con-trollo dei circuiti elettrici od » ;

subordinatamente alla fine della lette-ra e), di aggiungere le seguenti parole : « a ifini della percezione dell'imposta, il calcol odei consumi relativi alle lampade elettricheinserite per il controllo dei circuiti elettric iverrà effettuato sulla base di forfaits concor-dati con i competenti uffici tecnici delle im-poste di fabbricazione » .

CRUCIANI. Rinunciamo allo svolgiment odi questi emendamenti, ai quali del resto ab-biamo fatto cenno nel corso della discussion egenerale .

PRESIDENTE. Gli onorevoli Francantoni oBiaggi, 1Vlarzotto, Trombetta, Alesi, Demar-chi, Cottone, Leopardi Dittaiuti, Zincone e D eLorenzo hanno proposto, alla lettera e), di sop-primere le parole : « inserite per il controllodei circuiti elettrici od » ;

subordinatamente, alla fine della lette-ra e), aggiungere le seguenti parole : « ai fin idella percezione dell'imposta, il calcolo deiconsumi relativi alle lampade elettriche inse-rite per il controllo dei circuiti elettrici verr àeffettuato sulla base di forfaits concordati coni competenti uffici tecnici delle imposte di fab-bricazione » .

L 'onorevole Francantonio Biaggi ha fa-coltà di svolgere questo emendamento .

BIAGGI FRANCANTONIO . Riteniamo ch eil testo del disegno di legge contenga unvero e proprio errore, perché altrimenti ri-sulterebbe incomprensibile .

Infatti, chi ha appena conoscenza del si-gnificato dei circuiti elettrici, non può riu-scire a rendersi conto del motivo per cui iconsumi degli impianti di illuminazione deb-bano essere compresi fra quelli tassati alire 0,50 per chilowattora, data la loro irri-levanza . Se il testo governativo volesse ve-ramente significare quello che dice, ci siperderebbe in un dettaglio per un consumo

che non vale proprio la pena di rilevare . Noipensiamo si tratti di un errore involontariocommesso nella compilazione del testo .

La proposta contenuta nel nostro emenda-mento risponde più che altro ad una esigenz alogica e pratica. Ci rendiamo conto chel'approvazione dell'emendamento costringe-rebbe ad un rinvio del provvedimento all'al-tro ramo del Parlamento e temiamo perci òche, per evitare questo ritardo, si finirà conil lasciare nel testo una norma illogica . Cre-do, per altro, che il nostro emendamentosoppressivo sia il meno che possiamo chie-dere .

Insisto perciò nel richiamare l'attenzionedel ministro e del relatore su una propost ache non ha altro scopo che di semplificarel'impiego di energia per l'esercizio elettrico .

PRESIDENTE . Gli onorevoli Amasio, So-liano, Bastianelli, Raffaelli, Raucci, Lenti ,Mariconda, Tognoni, Vespignani, MaruzzaAstolfi, Cataldo, Failla, Paolo Mario Rossi ,Minio, Matarrese, Villani, Bronzuto, Seroní ,Gelmini e IVlazzoni hanno proposto, dopo l alettera g), di aggiungere la seguente :

« h) nelle aziende artigiane condotte daititolari purché iscritti all'albo delle impres eartigiane di cui alla legge 25 luglio 1956,n . 860 » .

GELMINI. Chiedo di svolgere io questoemendamento .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

GELMINI . Con la nostra proposta, ampia -mente illustrata dall'onorevole Amasio nell adiscussione generale, chiediamo l'esclusionedall'aggravio delle aziende artigiane che uti-lizzano per la loro attività questo tipo d ienergia .

Non si tratta di una questione di poc oconto, se si considera la portata dell ' aggraviofiscale che viene deciso con il disegno di leg-ge, il numero delle aziende che saranno col-pite e la loro capacità economica . In pra-tica saranno chiamati a pagare ancora unavolta i lavoratori in una misura notevol-mente eccedente le loro possibilità econo-miche .

Il carico in parola rappresenta un aumen-to che moltiplica di parecchie volte le com-ponenti delle più importanti voci relative aicosti di produzione dei servizi che vengon oprestati dalle aziende interessate . Si tratta diaziende dell'acconciatura (circa 100 mila), del-l'abbigliamento su misura (circa 100 mila) ,dei laboratori fotografici, delle stirerie, che

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meriterebbero ben altea attenzione da partedel Governo .

L'aggravio, d'altra parte, di per sé pesan-te, viene ad aggiungersi ad una situazion efiscale ormai intollerabile, e, con tutto i lresto che conosciamo, concorre a mettere i ndifficoltà sempre più gravi questo tipo d iaziende. Sono queste indicate, e che rien-trano nel provvedimento per il tipo di ener-gia che consumano nel corso della loro atti-vità, le aziende che incontrano maggiori dif-ficoltà e che meriterebbero di essere tute -late e difese con provvedimenti sempre pro -messi e mai attuati .

Nel momento in cui ci si attendeva (e dera più che urgente) un alleggerimento delcarico fiscale contributivo, superando anch ele enormi sperequazioni che mortificano l eaziende più modeste, voi proponete nuov iaggravi che indurranno a nuove sperequa-zioni .

Ella, signor ministro, ha assunto la pre-sidenza di una certa organizzazione sinda-cale di categoria dell'artigianato emiliano -romagnolo, per cui dovrebbe conoscere mol-to bene la situazione e dovrebbe essere, com enoi, preoccupato delle conseguenze del prov-vedimento che lei ha proposto e che sostiene .

Noi confidiamo che la Camera voglia con-siderare favorevolmente il nostro emenda-mento e voglia escludere le aziende artigian edall'applicazione degli aumenti di cui trat-tasi . Nella legge sono previste altre esclu-sioni, che qui non voglio discutere, ma checomprovano che, di fronte ad alcune parti-colari situazioni, lo stesso Governo ha rite-nuto di non dover applicare questo aumen-to. Chiediamo che le aziende artigiane sianotrattate alla stregua di altri settori che fors eversano in condizioni anche meno precarie ,e ciò per esigenze obiettive e per ragioni digiustizia contributiva .

PRESIDENTE. Gli onorevoli Marzotto ,Trombetta, Baslini, Alesi, Francantonio Biag-gi, Demarchi, Cottone, Leopardi Dittaiuti ,Zincone, Goehring e De Lorenzo hanno pro-posto di sostituire la lettera g) con la seguente :

« g) nelle applicazioni elettriche divers edalla illuminazione e nelle aziende alber-ghiere » .

ALESI . Chiedo di svolgere io questo emen-damento.

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

ALESI . Abbiamo già lurneggiato, nel cor-so della discussione generale, i gravi rifless iche questa legge avrà sui consumatori in modo

part icolare e su tutto il settore della distri-buzione . Con questo emendamento noi ci ri-feriamo in particolare ai pubblici esercizi e dagli alberghi .

L'uso degli elettrodomestici in questi eser-cizi serve per consentire la fornitura dei ser-vizi a favore di terz i ; quella fornitura di ser-vizi che costituisce in fondo la vita stessa del -l'azienda .

Non vegno fare una polem i ca ; già nel miointervento nella discussione generale ho cer-cai di diunostrare fatti più che dire parole ,con cifre ricavate dalle bollette dell'ENEL .Abbiamo dimostrato, attraverso l'obiettiv oesame di queste bellette, come un pubblic oesercizio mediamente può subire un maggio -re carico, per effetto di questa legge, dall e70-75 mila lire l'anno fino a più di un mi-lione. Vi sono alberghi che si troveranno adover sostenere un maggior onere che par-tirà da mezzo milione circa l'anno per arri-vare ai 4-6 milioni per gli esercizi e gli al-berghi di lusso .

Com'è noto, gli esercizi alberghieri no nhanno aumentato le tariffe aderendo all'invit odel Governo, malgrado la lievitazione dei costiche le aziende stesse hanno avuto, e malgrad ola sempre maggiore offerta di prestazioni ch eesse mettono a disposizione dei clienti .

Mi pare pertanto che questo articolo, ch enon contiene alcuna incentivazione per que-sto settore, sia una risposta che gli alberga-tori certo non si attendevano, e forse non me-ritavano dal Governo . Se questa è la politic adi nrcentivazione che avevate promesso, pe ril turismo c'è veramente poco da stare alle-gri ! Non vorrei che si pensasse che noi stiam odifendendo ristretti interessi idi categoria ; sitratta di interessi che si proiettano su tutto i lpaese . Faccio notare a lei, signor ministro, eal Governo tutto che, qualora questi carich inon siano diminuiti, il settore alberghiero –e dico questo con molto rammarico – nel 1967dovrà aumentare le tariffe che con fatica h amantenuto fino al 1966 .

PRESIDENTE. Qual è il parere della Com-missione sugli emendamenti presentati all'ar-ticolo 1 ?

BASSI, Relatore per la maggioranza . Al-cuni di questi emendamenti sono tecnicamen-te inattuabili, ma la generosità di essi, o at-traverso l'allargamento delle esenzioni, ch eviene proposto, o attraverso la diminuzion edell'imposta, comporterebbe in definitiva perl'erario l'acquisizione di un gettito inferior ea quello ritenuto necessario per assicurare ne llungo periodo al piano della scuola una co-

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pertura che sia sostanziale ed effettiva prim aancora che formale .

D'altronde, il Governo ha accettato un or -dine del giorno a firma Zugno, Scricciolo e daltri, col quale è impegnato, in un period obreve e definito, a riesaminare tutto il pro-blema delle fonti energetiche, per una pere-quazione delle tariffe e delle imposte che s uesse incidono .

per tale motivo che la maggioranza dellaCommissione è orientata a respingere tutti gl iemendamenti proposti . E non è che sia insen-sibile ai motivi che ne hanno giustificato al-cuni ; è sensibile e cosciente — la maggioranza— che si impone a tutti i cittadini un nuovo sa-crificio, ma di entità modesta e tollerabile .

In definitiva, siamo di fronte a una chiarascelta politica che Governo e maggioranza han-no compiuto in favore della scuola; e se, inultima analisi, berremo magari un po' men odi bibite ghiacciate (visto che i due provvedi -menti colpiscono sia i frigoriferi sia talunebibite), avremo però la possibilità di assicu-rare al più presto al nostro paese una scuola

più moderna e razionale .

PRESIDENTE. Il Governo ?

PRETI, Ministro delle finanze . Rispondo ,

anzitutto, all'onorevole Vespignani in ordin ea1 problema generale da lui sollevato . Egliè uscito dal tema dell'emendamento, in quan-to si è riferito non già alla tassazione, bens ìalle tariffe dell'energia elettrica . Egli, infatti ,ha affermato che, praticamente, le grandi in-dustrie pagano assai meno — molto meno —di quanto non paghi, ad esempio, un'aziend a

alberghiera .Questo è un problema che può essere cer-

tamente esaminato . Non escludo che l'onore-vole Ves9ignani abbia delle buone ragioni asostegno della sua tesi ; il problema, però ,deve essere affrontato in sede di revisione del -le tariffe . Questa non è la sede adatta .

Vi sono molti emendamenti i quali si rife-riscono al prezzo dell'energia elettrica . Ess ipostulano una diminuzione della tassazione ,che noi proponiamo in lire 5 a chilowattora .Per le ragioni già illustrate, il Governo è con-trario a questi emendamenti . È vero che qual-cuno può pensare che con le cinque lire l alegge renda qualcosa di più ; ma siccome gl istessi colleghi dell'opposizione ritengono chel'altra legge renderà meno del preventivato ,vuoi dire che eventualmente il di più di que-sta legge compenserebbe il di meno dell'altra .

Vi è poi un emendamento Failla che pro -pone di spostare in avanti gli effetti dell alegge e che non possiamo accettare . A pro-

posito dei termini, faccio presente, però, ch efin da ieri ho dichiarato di accettare l'ordin edel giorno Zugno, per cui ci impegniamo arivedere la tassazione in generale- sulle fontidi energia e a presentare, d'accordo con il Mi-nistero dell'industria, un nuovo disegno dilegge che possa avere effetto dal 1° gennai o1968 . Confermo questo impegno e confermo ,da parte del Governo, l'intenzione di mante-nerlo .

Vi è poi l'emendamento Vespignani il qua-le propone di escludere dall'aumento tutte leutenze fino a 250 chilowattore . Tenuto contoche oggi il consumo medio è di 125 chilowat-tore, vorrei far presente all'onorevole Vespi-gnani che, se accettassimo la sua proposta ,finiremmo con l'escludere assai più della met àdegli utenti, per cui praticamente il gettit odell'imposta diverrebbe assai minore . Ha ra-gione l'onorevole Vespignani quando afferm ache la cosa è possibilissima . Credo, però, cheessa non sia possibile, e neppure consiglia-bile, sul piano finanziario, considerati gl i

obiettivi che ci proponiamo .Vi è un emendamento presentato dall'ono-

revole Romualdi e riproposto dall'onorevoleMaruzza Astolfi . Con tale emendamento s ipropone di escludere dall'aumento gli appa-recchi televisivi e i frigoriferi . A parte l'inci-denza finanziaria di questa proposta, devo fa rpresente, come ho detto prima, che la cos asarebbe tecnicamente impossibile, perché no nsi possono installare nelle case due contator iper l'energia per uso elettrodomestico . Laonorevole Astolfi ribatte dicendo che potrem-mo stabilire un forfait di esenzione . Fare que-sto significherebbe in pratica accettare l'emen-damento di coloro che propongono di portarel'aumento, anziché a lire 5, a lire 2,50 . Per-tanto non possiamo accettare tale proposta .

Gli emendamenti Marzotto, Cacciatore eDe Marzio, se la prendono con i palcoscenici .A tale proposito, penso che si debba dimo-strare una certa comprensione per la cris idel teatro, tanto più che il collega onorevol eCorona quotidianamente perora questa nobile

causa. Non credo, pertanto, che sia il caso ditogliere una facilitazione, che forse io no navrei pensato di introdurre . Comunque, vistoche c'è, credo che sia il caso di mantenerla .

L'onorevole Cacciatore, viceversa, è piut-tosto critico in tema di proiezione dei film e

di sale cinematografiche ; egli non deve peròdimenticare che il suo partito, quando si votòla legge Corona, difese con molto impegnol'esercizio cinematografico sostenendo che bi-sognava diminuirne le spese . Non vorrei ,quindi, che l'onorevole Cacciatore, così intel-

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ligente ed acuto, entrasse in contraddizionecon il suo gruppo parlamentare .

Quanto alla proposta esenzione degli us iagricoli, di cui agli emendamenti Caradonn ae Marzotto, osservo che abbiamo accettato unordine del giorno Zugno che prevede anch el'esame di questo problema, allorché sarà pre-sentato il provvedimento che dovrà discipli-nare in generale la tassazione su tutte le fontidi energia .

Vi è poi un emendamento molto tecnicodell'onorevole Francantonio Biaggi : credoche, tra noi 630 deputati, egli sia l'unico chesi intenda di simili argomenti tecnici, per cu idevo dire che il suo è un emendamento ch esoltanto un dirigente o un tecnico di aziendaelettrica può proporre . Mi scuso quindi se -trattandosi appunto di un emendamento emi-nentemente tecnico e non politico - anzich écon il mio linguaggio risponderò all'onorevo-le collega con quello dei miei tecnici, prim adi concludere con una considerazione di ca-rattere politico .

In ordine all'emendamento principale Biag-gi Francantonio, con il quale si propone l asoppressione delle parole : « inserire per ilcontrollo dei circuiti elettrici od », da partedei nostri tecnici si sostiene che, se tale emen-damento fosse accettato, l'energia elettric aconsumata per alimentare le lampade elettri-che inserite per il controllo dei circuiti elet-trici verrebbe tassata non più a lire 0,50 pe rchilowattora ma a lire 4 per chilowattora (us oilluminazione più imposta comunale) .

Circa l'emendamento subordinato, i nostr itecnici osservano che la richiesta in esso con -tenuta è da ritenersi superflua, in quanto levigenti disposizioni legislative, che discipli-nano la particolare materia, consentono ch el'accertamento dei consumi in questione ven-ga fatto a forfait quando si presenti onerosala separazione dei circuiti per l'installazionedei contatori .

Questo, onorevole Biaggi, dicono i tecnici .Ad ogni modo, assumo l'impegno - qualoraella non fosse convinto di questa risposta -di far sì che il Governo, in sede di applica-zione della legge, dia disposizioni affinché no nsi verifichino inconvenienti in questa mate -ria. Sono a sua completa disposizione, perchéritengo che occorra evitare gli errori tecnici .

Vi è poi l 'emendamento Marzotto, relativ oalle aziende alberghiere . Osservo all'onorevo-le Marzotto che, per la stessa ragione per l aquale non possiamo accettare gli emenda-menti che propongono di esentare l'uso elet-trodomestico, non possiamo accettare nem-meno gli emendamenti che propongono di

esentare gli alberghi ed i pubblici esercizi .Poiché però abbiamo preso l'impegno - e l oabbiamo preso sul serio - di rivedere tuttala materia, dal momento che l'esigenza pro -spettata dall'onorevole Marzotto è degnissimadi considerazione, posso assicurare che a lmomento opportuno, non mancheremo di va-gliarla con l'attenzione che merita .

Sull'emendamento Maruzza Astolfi, ch epropone di escludere dall'aumento l'energi aper uso elettrodomestico, osservo che, avend ogià bocciato noi l'ordine del giorno per ilnon passaggio agli articoli, non possiamo evi-dentemente accettare un emendamento ch eporrebbe nel nulla la legge .

C'è poi l'emendamento Amasio, che è sta-to illustrato da un altro collega che non vedopresente. Benché l'onorevole Amasio sia as-sente, faccio notare agli onorevoli colleghi ch eil suo emendamento non ha ragione di essere ,perché, per quanto riguarda le aziende arti-giane, esse pagano la forza motrice come tut-te le industrie. La forza motrice resta allo0,50, l'illuminazione resta ferma, quindi nonvi è una ragione particolare per accettare que-sto emendamento .

L'emendamento Cacciatore propone di eso-nerare dall'aumento gli usi fino a 705 chilo-wattore : se dovessimo accettarlo (posto chel'utenza media è di 125 chilowatt al mese) ,praticamente non riscuoteremmo più nulla .(Interruzione del deputato Cacciatore) .

Nemmeno è accettabile l'ultimo emenda -mento Cacciatore, che propone di aumentar enel nord da 0,50 a 5 lire ma di lasciare ne lsud a 0,25 . Verrà pertanto mantenuta in vi -gore l'attuale norma in base alla quale ne lMezzogiorno si pagherà la metà rispetto a lnord per il consumo di energia elettrica pe ruso elettrodomestico. Penso che questa facili-tazione sia notevole, e ritengo doveroso, d aparte del Governo, mantenerla .

PRESIDENTE. Passiamo ai voti .

Onorevole Failla, mantiene il suo emenda-mento e quello Raffaelli, aggiuntivi alla pri-ma alinea, non accettati dalla Commission ené dal Governo ?

FAILLA. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE . Pongo in votazione l'emen-damento Failla .

(Non è approvato) .

Pongo in votazione l'emendamento Raf-faelli .

(Non è approvato) .

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputati

1V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 26 OTTOBRE 1966

Onorevole Cataldo, mantiene il suo emen-damento sostitutivo al primo capoverso, no naccettato dalla Commissione né dal Governo ?

CATALDO. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione .

(Non è approvato) .

È così precluso l'identico emendament oCacciatore .

Onorevole Marzotto, mantiene il suo emen-damento sostitutivo al primo capoverso, no naccettato dalla Commissione né dal Governo ?

MARZOTTO, Relatore di minoranza . Sì ,signor Presidente .

RAFFAELLI, Relatore di minoranza . Chie-do lo scrutinio segreto sull'emendamento Mar-zotto .

PRESIDENTE. Domando se questa richie-sta sia appoggiata .

(È appoggiata) .

Votazione segreta.

PRESIDENTE. Indico la votazione segre-ta sull'emendamento Marzotto, diretto a sosti-tuire al primo capoverso le parole : « lire 5 » ,

con le seguenti : « lire 2 » .

(Segue la votazione) .

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSSI

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la vota-zione e invito gli onorevoli segretari a nume-rare i voti .

(I deputati segretari numerano i voti) .

PRESIDENZA DEL PRESIDENT E

BUCCIARELLI DUCC I

PRESIDENTE . Comunico il risultato del -la votazione :

Presenti e votanti

. 519

Maggioranza . .

. . 260

Voti favorevoli

. 227

Voti contrari .

. 292

(La Camera non approva) .

Sono così preclusi gli identici emendamen-ti Soliano e Cruciani .

Hanno preso parte alla votazione :

Abate

Alatr iAbbruzzese

AlbaAbolii

AlbertiniAbenante

AlboniAccreman

Alesi

Alessandrin iAlicataAlin iAmadei GiuseppeAmasioAmatucc iAmbrosin iAmendola Giorgi oAmendola PietroAmodíoAndreott iAngelin iAntonin iArman iArmarol iArmatoArnau dAssennat oAstolfi Maruzz aAverard iAvolioAzzaroBadaloni MariaBadini ConfalonieriBalconi Marcell aBaldani GuerraBaldiBaldin iBarbaBarbacci aBarber iBarcaBardin iBaron iBà,rtoleBasile Giusepp eBass iBass oBastianell iBattistellaBavett aBeccastrin iBelc iBelottiBensiBeragnol iBerlinguer Luig iBerlinguer Mari oBerloffaBernardiBernetic MariaBerrettaBersaniBertèBertold iBiaggi Francantoni oBiaggi NulloBiagini

Biagion iBiancan iBianchi Fortunat oBianchi Gerard oBiasutt iBig iBignard iBimaBisagliaBisantisBoBoldriniBologn aBonait iBontade Margherit aBorgh iBorraBorsar iBosisioBott aBottar iBovaBrand iBreganzeBressanìBrighentiBrodolin iBronzutoBrusascaBuffoneBusettoButtèBuzzettiBuzzi

CacciatoreCaiat iCaiazzaCalassoCalvares iCalvett i

CamangiCanestrariCantalupoCappugiCapraraCapuaCarcaterraCarigliaCarocciCarraCassandroCassian iCastell iCastellucc iCataldoCattaneo Petrin i

GianninaCavallari

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Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 26 OTTOBRE 1966

Cavallaro Francesco De Púnti Gerbino Longon i

Cavallaro Nicola De Zan Gessi Nives LoperfidoCéngarle Diaz Laura Ghio Luret iCeravolo Di Benedetto Giachini Lucches i

Ceruti Carlo Dietl Gioia Lucifredi

Cervone Di Giannantonio Giolitti Lupi sChiaromonte Di Leo Giorno LusòhCianca Di Lorenzo Giorgi LuzzattoCinciari Rodano Di Mauro Ado Guido Girardin Macaluso

Maria Lisa Di Mauro Luigi Gitti Macchiavell i

Coccia Di Nardu Giugni

Lattari

Jole MagnoCocco Maria Di Piazza Goehring Magr iCocco Ortu D'Ippolito Golinelli Malfatti Francesc o

Codacci-Pisanelli Di Primio Gombi Mancini Antoni o

Codignola Di Vagno Gonella Guido Mancini

Giacom oColleoni D'Onofrio Gorreri Manc oColleselli rossetti Graziosi Manent iColombo Emilio T ltcan Greggi Manniron iColombo Renato Ermini Greppi Marches iColombo Vittorino Eaangelisti Grilli Marian iCorona Achille Fabbri

Francesco Grimaldi MaricondaCorona Giacomo Fabbri Riccardo Guariento Marotta Michel eCorrao Fada Guarra Marotta VincenzoCortese Failla Guerrieri Ma rrasCossiga Fanales Guerrini

Giorgio Martino Edoard oCottone Fanfani Gui Martuscell iCrocco Fasoli Guidi MarzottoCruciani Ferioli Gullotti Maschiell aCucchi Ferrari

Aggradi liélfer Massar iCurti Aurelio Ferrari Virgilio Illuminati M atarres eCurti Ivano Ferraris Imperiale Mattarell aDagnino Ferri Giancarlo Ingrao Mattarell iD'Alema Ferri Mauro lotti Leonilde MatteottiD'Alessio Finocchiaro Isgrò Maulin ìDall'Armellina Fiumanò Jacazzi MazzaD'Amato Foderaro Jacometti Mazzon iD'Ambrosio Folchi La Bella MelisD'Antonio Forlani Làconi Mellon iD'Arezzo Fornaie Laforgia Menchinell iDàrida Fortini Lajòlo Mengozz iDe Capua Fracassi Lama MerendaDe Florio Franceschini La Malfa Messinett iDegan Franchi Lami 1Vlicel iDegli

Esposti Franco Pasquale Landi Michel iDel Castillo Franco Raffaele La Penna Miglior iDe Leonardis Franzo Lattanzio Misas iDelfino Fusaro Lenti MonasterioDella Briotta Gagliardi Leon ardi Morell iDell'Andro Galdo Leone Raffaele Moro AldoDelle Fave Galli Leopardi

Dittaiuti Moro DinoDe Maria Galluzzi Carlo Alberto Lettieri MoscaDe Martino Galluzzi Vittorio Levi Arian Giorgina Mussa Ivaldi Vercell iDe Marzi Gambelli Fenili Lezzi NaldiniDe Marzio Casco Li Causi Nannin iDe Meo Gaspari Lizzero Nannuzz iDe Mita Gatto Lombardi Riccardo Napol iDe Pascàlis Gelmini Lombardi Ruggero Napolitano

Francesc oDe Pasquale Gennai Tonietti Erisia Longo Napolitano Luigi

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 26 OTTOBRE 196 6

Natol iNataNegrar iNenniNicolazz iNicolettoNovellaNucc iOgniben eOlniiniOrigliaOrlandiPacciard iPagliaran iPalaPalazzesch iPallesch iPasqualicchi oPasson lPastorePatriniPedin iPallaPellegri-ri oPellican iPennacchiniPertin iPezzinoPiccinell iPicciott oPiccol iPieraccin iPietrobono

PintusPirastuPitzali sPoerioPrear oPretiPrincipePucci ErnestoQuinti er iRacchett iRad iRaffaell iRaiaRampaRaucc iReale Giusepp eReale Oronz oReggian iRiccioRighett iRinaldiRipamont iHomanat oRomanoRomeo

RomitaRomuald iRosat iRossanda Banfi

RossanaRossi Paolo Mari oRossinovichRubeoRufiin iRumórRusso CarloRusso Spen aRusso Vincenz oRusso Vincenz o

Mari oSabatin iSacch iSalizzon iSalv iSammartin oSandr iSannaSantagat iSant iSart iSartórSavio EmanuelaSavolel iScagliaScalfaroScalì aScarasciaScarlatoScarpaScelbaSciont iScoton iScricciol oSedat iSemerar oSerbandin iSeron iServelloSforzaSparlataSilvestriSimonacc iSinesi oSoli an oSorgiSpOdolaSpagnol iSpalloneSpinell iSponziell oStell aStorch iSullo

SulottoTagliaferr iTambroniTanass iTàntatoTavern aTavian iTedesch iTempia Valent aTerranova CorradoTerranova Raffael eTesauroTitomanlio Vittori aTodros'rognon iToro sTozzi Condiv iTremellon iTrentìnTrombettaTruzziTurch iTurnatur iUrsoUsvard i

Sono in conged o

precedenti) :

Alessi Catalano Mari aBarbiBarziniBettio lBonorn iC atell aDos iFortunaLenociMalagod i

Approvazione in Commissione .

PRESIDENTE . La VII Commissione (Di -fesa) nella seduta di stamane, in sede legi-slat iva, ha approvato la proposta di legge :

PEDINI ed altri : « Norme integrative de lcapo IX del decreto del Presidente della Re-

pubblica 14 febbraio 1964, n . 237, per la di-spensa dal servizio di leva dei cittadini ch eprestino servizio di assistenza tecnica in paes iin via di sviluppo secondo accordi stipulat i

dallo Stato italiano » (Modificata dalla 1 VCommissione del Senato) (1814-B) .

(concesso nella seduta odierna) :

Ariosto

Malfatti Franc oBertinelli

Marton iLeone Giovanni

Secreto

(concesso nelle sedut e

Marchian iMartini Maria ElettaMiotti Carli AmaliaPucci Emili oRe Giuseppin aSangalliStort iTenagliaVizzin iZaccagnin i

Vaj aValianteValitutt iVedoval oVenturin iVenturol iVergaVerones iVespignaniVetroneVialeVianell oVicentin iVillaVillan iVincell iViviani LucianaVolpeZagariZanibell iZanti Tondi CarmenZappaZinconeZóbol iZugno

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Atti Parlamentar?

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Camera dei Deputat i

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 26 OTTOBRE 1966

Si riprende la discussione .

PRESIDENTE . Onorevole Raffaelli, man -tiene il suo emendamento sostitutivo al pri-mo capoverso, non accettato dalla Commis-sione né dal Governo ?

RAFFAELLI, Relatore di minoranza . Noninsisto .

PRESIDENTE . Onorevole Franchi, man-tiene il suo emendamento sostitutivo al pri-mo capoverso, non accettato dalla Commissio-ne né dal Governo ?

FRANCHI. Non insisto .

PRESIDENTE. Onorevole Cataldo, man -tiene l 'emendamento Minio sostitutivo al pri-mo capoverso, di cui ella è cofirmatario, no naccettato dalla Commissione né dal Governo ?

CATALDO . Non insisto .

PRESIDENTE. Onorevole Raucci, mantie-ne il suo emendamento sostitutivo al primocapoverso, non accettato dalla Commission ené dal Governo ?

RAUCCI . Non insisto .

PRESIDENTE . Onorevole Vespignani ,mantiene il suo emendamento aggiuntivo a lprimo capoverso, non accettato dalla Com-missione né dal Governo ?

VESPIGNANI . Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE . Lo pongo in votazione .

(Non è approvato) .

È così precluso l'identico emendamentoTurchi .

Onorevole Maruzza Astolfi, mantiene isuoi emendamenti, non accettati dalla Com-missione né dal Governo ?

ASTOLF'I MARUZZA. Sì, signor Presi -dente .

PRESIDENTE. Pongo in votazione l'emen-damento Astolfi Maruzza soppressivo al pri-mo comma .

(Non è approvato) .

Pongo in votazione l 'emendamento AstolfiMaruzza soppressivo al secondo comma .

(Non è approvato) .

È così precluso l'identico emendamentoRomualdi .

Onorevole Marzotto, mantiene il suo emen-damento soppressivo della lettera b), non ac-cettato dalla Commissione né dal Governo ?

MARZOTTO, Relatore di minoranza . Noninsisto e ritiro anche il mio emendamento all alettera g) .

PRESIDENTE . Onorevole Cacciatore, man -tiene il suo emendamento soppressivo dell elettere b) e c), non accettato dalla Commissio-ne né dal Governo ?

CACCIATORE . Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione .

(Non è approvato) .

È così precluso l'emendamento De Mar-zio soppressivo della lettera b) .

Onorevole Marzotto, mantiene il suo emen-damento aggiuntivo alla lettera d), non accet-tato dalla Commissione né dal Governo ?

MARZOTTO, Relatore di minoranza . Sì ,signor Presidente.

PRESIDENTE . Lo pongo in votazione .

(Non è approvato) .

È così precluso l'identico emendament oCaradonna .

Onorevole Francantonio Biaggi, mantieneil suo emendamento principale e quello subor-dinato alla lettera e), non accettati dalla Com-missione né dal Governo ?

BIAGGI FRANCANTONIO . Non insisto .

PRESIDENTE. Identici emendamenti son ostati presentati dall'onorevole Turchi .

ROMUALDI . Quale cofirmatario, dichiar odi non insistere .

PRESIDENTE. Onorevole Abolii, insisteper il suo emendamento, aggiuntivo alla let-tera e), non accettato dal Governo né dallaCommissione ?

ABELLI . Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE . Lo pongo in votazione .

(Non è approvato) .

Pongo in votazione l'emendamento AstolfiMaruzza aggiuntivo della lettera h) .

(Non è approvato) .

È così precluso l'identico emendamento DeMarzio .

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputat i

IV LEGISLATURA - DISCUSSIQNI - SEDUTA DEL 26 OTTOBRE 1966

Onorevole Vespignani, mantiene il su oemendamento aggiuntivo di una lettera h) ,non accettato dalla Commissione né dal Go-verno ?

VESPIGNANI . Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE . Lo pongo in votazione .

(Non è approvato) .

Onorevole Amasio, mantiene il suo emen-damento aggiuntivo di una lettera b), no naccettato dalla Commissione né dal Go-verno ?

AMASIO. Non insisto . Vorrei soltantospiegare brevemente che, se non insisto, nonè già perché le argomentazioni dell'onorevol eministro mi abbiano convinto . L'emendamen-to infatti si riferisce non agli artigiani cheutilizzano l'energia elettrica considerata for-za motrice per far funzionare macchine uten-sili come frese, torni, ecc ., bensì agli arti-giani la cui attività richiede energia elettric aper uso elettrodomestico, come i parrucchieri ,i sarti, i fotografi e molte altre categorie, cheammontano a centinaia di migliaia di perso -ne. Costoro saranno indubbiamente molt ogravati dagli inasprimenti fiscali .

Non insisto per la votazione di questoemendamento anche perché il Governo ha an-nunciato la presentazione di un disegno d ìlegge relativo alla revisione generale dell'im-posta sull'energia elettrica . Noi auspichiamoche questo impegno del Governo sarà mante-nuto e che in quella sede si tenga conto anch edelle categorie artigiane .

PRESIDENTE. Onorevole Servello, insist eper il suo emendamento aggiuntivo di unalettera h), non accettato dal Governo né dall aCommissione ?

SERVELLO. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE . Lo pongo in votazione .

(Non è approvato) .

Onorevole Cacciatore, mantiene il suoemendamento tendente ad aggiungere le let-tere h) ed i), non accettato dalla Commissio-ne né dal Governo ?

CACCIATORE. Non insisto, signor Presi-dente. Tuttavia debbo rilevare che i calcol iche sono stati forniti dall'ENEL sono esatti ,mentre non riteniamo esatti i calcoli fornit iall'onorevole ministro dai suoi funzionari .Non insisto neppure sull'ultimo mio emen-damento aggiuntivo di un capoverso finale .

PRESIDENTE . Onorevole Caradonna, in-siste sul suo emendamento aggiuntivo di un alettera h) ?

CARADONNA. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione .

(Non è approvato) .

Pongo in votazione l'articolo 1 nel

testodella Commissione .

(È approvato) .

Si dia lettura dell'articolo 2 .

BIASUTTI, Segretario, legge :

L'ultimo comma dell'articolo 1 dell'alle -gato H) al decreto legislativo luogotenenzial e26 aprile 1945, n. 223, modificato dall'arti-colo 1, punto 2), comma secondo, del decretolegislativo del Capo provvisorio dello Stato 1 1aprile 1947, n . 226, è sostituito dal seguente :

È esente dall'imposta :

a) l'energia elettrica ed il gas destinat iad uso di illuminazione di aree pubbliche ,di autostrade, di aree scoperte comprese nel -l'ambito di fiere, di aeroporti, ovvero utiliz-zati nelle segnalazioni luminose per la sicu-rezza del traffico autostradale, aereo, marit-timo ed idroviario, da parte dello Stato, dell eprovince, dei comuni o di enti che ad essi s isostituiscono in virtù di leggi, di regolament ispeciali o di convenzioni .

L'esenzione non si estende ai locali e agl iambienti pertinenti alle autostrade e alle altrearee sopra indicate ;

h) l'energia elettrica ed il gas consu-mati nelle sedi delle rappresentanze diplo-matiche, qualora sussista la condizione dell areciprocità ;

c) l'energia 'elettrica per illuminazione eforza motrice impiegata per l'impianto e l'eser-cizio delle linee ferroviarie dello Stato e d iquelle date in concessione e l'energia elettricaed il gas consumati nelle officine gestite diret-tamente dalle Ferrovie dello Stato ;

d) l'energia elettrica per illuminazion ee forza motrice impiegata per l'impianto el'esercizio delle linee di trasporto urbano e dinterurbano gestite direttamente dagli enti lo -cali o dalle loro aziende autonome, o dagl istessi date in concessione ;

e) l'energia elettrica ed il gas impiegati ,in usi diversi dall'illuminazione, in esperien-ze per scopi scientifici o didattici eseguite nel -le aule e nei laboratori di pubblici istituti ;

f) l'energia elettrica impiegata, in us idiversi dall'illuminazione, esclusivamente pe r

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ritti Parlanientan

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Camera dei Deputati

I\' LEG1SLATURA -- DISCUSSIONI — SECUTA DEL 26 OTTOBRE 196 6

la generazione o per la trasformazione in al -tra energia elettrica, compresa quella utiliz-zata per forza motrice nelle centrali elettrich eper i serv izi ausiliari strettamente connessi alcompimento del ciclo di generazione o di tra-sformazione dell'enegia elettrica nonché quel -la impiegata nelle centrali idroelettriche pe ril sollevamento dell'acqua nelle vasche di ca-rico per la successiva immissione nelle con -dotte forzate ;

q) l'energia elettrica impiegata, in us idiversi dalla illuminazione, nell'esercizio del -le intercomunicazioni telegrafiche, telefoniche ,radiotelegrafiche e radiotelefoniche nonchéquella utilizzata, in usi diversi dalla illumi-nazione, da parte della Radio televisione ita-liana, per il funzionamento degli impianti tele -visivi e radiofonici riceventi e trasmittenti ;

li) l'energia elettrica impiegata negl iaeromobili, nelle navi, negli autoveicoli, pur -ché prodotta a bordo con mezzi propri (esclu-si gli accumulatori), nonché quella prodottadai gruppi elettrogeni mobili in dotazionealle Forze armate dello Stato ed ai Corpi adesse assimilati ;

i) l'energia elettrica prodotta da piccol iimpianti generatori comunque azionati (aero-generatori, piccoli gruppi elettrogeni) purch éla loro potenza elettrica non sia superiore a dun chilowatt ;

m) l'energia elettrica ed il gas che l oStato, le province ed i comuni e gli altri ent iche ad essi si sostituiscono in virtù di leggi ,di regolamenti speciali o di convenzioni, im-piegano per l'illuminazione degli esterni d iedifici ed altri monumenti cittadini di carat-tere civile e religioso ; di zone archeologiche ,ville monumentali appartenenti al demani opubblico; di zone ove sorgono fenomeni na-turali di notevole interesse turistico .

L'esenzione noci si estende ai locali e agl iamienti pertinenti ai monumenti, ville e zonesopraindicati ;

n) l'energia elettrica impiegata per laaereazione delle gallerie autostradali .

Non è soggetta ad imposta l'energia elet-trica ed il gas impiegati negli opifici indu-striali come riscaldamento negli usi indispen-sabili al compimento di processi industrial iveri e propri » .

PRESIDENTE . Gli onorevoli Cacciatore eMinasi ha:ano proposto, alla lettera a), di so-stituire le parole : i aree pubbliche, di auto -strade », con le altre : (( aree ed autostradepubbliche » ;

e alla leliera n), dopo la parola : « autostra-dali », di aggiungere l'altra : « pubbliche » .

L'onorevole Cacciatore ha facoltà di svol-gere questi emendamenti .

CACCIATORE . I nostri emendamenti ten-dono ad escludere dall'esenzione le autostra-de gestite da privati . Esentando genericamen-te dall'aumento dell'imposta le autostrade ,vengono ad essere automaticamente esentat eanche quelle gestite da privati . Lo stesso di -casi per le gallerie delle autostrade pubbli-che. Sono esentate così anche quelle per i lcui transiti) si paga un pedaggio che, come ènoto, è veramente pesante .

PIIESIDENTE. Gli onorevoli Bionzuto ,Sereni, Raffaelli, Solfano, Failla, Raucci ,Amasio, Lenti, Mariconda, Tognoni, Vespi-guaio, Maruzza .lstolfi, Cataldo, Bastianelli ,Paolo Mario Mossi, Mimo. Metterese e Vil-lani hanno proposto, alla lettera e), dopo l eparole : « ed il gas impiegati » . di aggiungerele altre : (( nelle scuole di ogni ordine egrado » ;

ed alla lettera e), di sopprimere le parol eda : « in usi diversi, » sino alla fine .

L'onorevole Bronzuto ha facoltà di svol-gere questi emendamenti .

BRONZATO . Si tratta di esentare dall'ina -_,prinlento deli'imposta sull'energia elettrica esal gas inIp egat_ le scr,ole di ogni ordine egrado .

Poiché il Governo e la ma g :oeanza insi-stono tanto nel considerare provvediment ifiscali come oeeessaei per il finanz i ament odel piano della scuola . ammesso che così stia -io le cose . credo sia logico che la scuola nonpagii una pulii te del finanziamento del suop ano . Sappiamo quanta energia elettrica s iconsuma, soprattutto nel periodo invernale ,nelle scuole i'i cui si usa il doppio ed anch eil triplo turno, con la conseguenza che le le-z i oni si protraggono dal mattino fino a tard ase s a .

'Ma si potrebbe obiettare . da parte dei col -leghi della maggioranza . che chi paga effet-tivamente neri è l'ist i tuto scolastico ma son ogli enti locali . Sappiamo cene il pano di fi-i'aneiamento della scuola non p revede un aFra di contributo agli enti locai, per i bi-lanci comunali e provinciali : anzi si richie-dono altri contributi per il trasporto degl ialunn i e un'altra ser i e di spese .

Ove fosse respinto il mio emendamento ,.;i caricherebbero la scuola e gli enti local idi questo ulteriore gravissimo balzello . Miappe l lo qu n rrdi al senso di responsabilità de lGoverno, della maggioranza, degli uomin idella scola e degli amministratori che sie-

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dono sui banchi della maggioranza affinch énon sia la scuola – dopo essere servita da co-pertura morale e politica al Governo per im-porre i provvedimenti fiscali al nostro esa-me, come sala, ulteriormente dimostrato di-scutendosi l'articolo 39 del piano della scuo-la – a finanziare in qualche misura altre cos enell'interesse del Governo e della maggio-ranza .

PRESIDENTE . Gli onorevoli Raffaella, So-lfano, Minio, Raucci, Amasio, Lenti, Mari-conda, Tognoni, Vespignani, Maruzza Astol-fi, Cataldo, Bastianelli, Paolo Mario Rossi ,Failla, Matarrese, Villani, Bronzuto e Sero-ni hanno proposto, dopo la lettera n), di ag-giungere la seguente :

(r o) l'energia elettrica impiegata da im-prese cooperative, non aventi fini di lucr oiscritte nei registri prefettizi di cui alla legge15 dicembre 1917, n . 1421 n .

L'onorevole Raffaelli ha facoltà di svol-gere questo emendamento :

RAFFAELLI, Delatore di minoranza . L'e-mendamento è chiarissimo : esso tende adesentare dall'aumento dell'imposta certi tip idi società cooperative .

PRESIDENTE . Gli onorevoli Villani, So -1 ano, Raffaelli, Raucci, Amasio, Lenti, Ma-riconda, Tognoni, Vespignani, Maruzza Astol-fi, Cataldo, Bast i anelli, Paolo Mario Rossi ,Minio . Mafarrese e Failla hanno proposto ,dopo la lettera n), di aggiungere la seguente :

« ol l'energia elettrica impiegata per usozootecnico ed avicolo » .

L'onorevole Villani ha facoltà di svolger equesto emendamento .

VILLANI . Un analogo emendamento èstato ampiamente svolto al Senato da rappre-sentanti del nostro gruppo. Vorrei soltantochi edere al ministro delle finanze se, valu-te urlo bene le ragioni prospettate dal nostrogruppo, ritenga di accettare l'emendament ostesso, che, oltre tatto, fu accettato ai Senatodal relatore per la maggioranza, senatorea ngelo 1'e. Luca .

PRESIDENTE. Ci: onorevoli Seroni, Raf-faelli, ' Soliauo, Minio, Ra:ecci, Amasio, Lenti ,Mariconda . 'rognoni, Vespignani, l,Zer z e aAstolfi, Cataldo I istianelli, Paolo Mano P, ,a -si, Failla, Matarrese . Villani e Bronzuto han -no proposto, dopo la lettera n), di aggiunger ela seg'uenle :

o) l'energia elettrica impiegata dai cir-coli ricreativi di lavoratori e dai circoli cui -

turali aderenti all'ENAL, ACLI, ENDAS e dARCI, nonché dalle società di mutuo soc-corso » .

<rl,RONJ . Voglio sperare che il ministr oPreti conosca le associazioni elencate nel no-stro emendamento e sappia che esse sono fre-quentate da lavoratori . L'accettazione dell a

nostra proposta attenuerebbe . forse, un po 'quella linea classista del provvedimento i ndisco ssione, che grava in maniera particolaresulle masse popolari . Mi sembra, però, ched clima non sia favorevole all'accettazion edel nostro emendamento appunto perché, d aparte della maggioranza, si dimostra insen-s'b:lit:'r per le esigenze popolari . Comunqu emi rimetto al senso di responsabilità del Go-verno e, si capisce, dei colleghi della Camer ache sono direttamente interessati ai circoli po-polari, particolarmente delle ACLI .

PRESIDENTE . Gli onorevoli Cruciani ,! F ranchi . Turchi, Romualdi, Le Marzio, Ca-radonna, Abeti' e Servello hanno proposto ,dopo la letieia n) . di aggiungere la seguente :

« o) l'energia elettrica impiegata peroso agricolo, zo(itee i cu ed avicolo » ;

dopo la lettera n), di aggiungere la se-guente :

o) l'energia elettrica impiegata da im-prese cooperative non aventi fini di lucroiscritte nei registri prefettizi di cui alla legg e15 dicembre 1917, n . 1421 n (primo firmala-ro Sei ‘ elio) ;

e di sostitui re l'ultimo comma con il se-gnenie :

Noi è soggetta ad imposta l'energia elet-trica ed gas impiegati negli op i fici come ri-scaldamento, negli usi ind i spensabil i al com-pimento di processi industriali ed agricol i(primo firmatario Franchi) .

CEI: CIANI . Ch i edo di svolgere io quest iemendamenti .

PRESPiEN'i E . Ne lia, facoltà .

CRLC_IA NI . Mi soffermerò in particolar esS] primo emendamento, tendente ad esclu-dere dall'imposizione il settore avicolo .

Durante il dibattito sul « piano verde »n . 2, molti autorevoli deputati della maggio-ranza si sono battuti, e con successo, per ot-tenere dai r~.liwstro dell'agricoltura la dichia-razione che il settore avicolo svolge attivit àin campo agricolo e quindi partecipa ai bene-fici de] « piano verde » .

Dopo questa vittoria peri il settore avicol ovene ari essere colpito dall'imposta che noi

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Atti Parlamentari

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IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 26 OTTOBRE 1966

stiamo discutendo . Si consideri che si tratt adi un settore che stava uscendo da una situa-zione di difficoltà, e che purtroppo nuove dif-ficoltà si prospettano in virtù dei regolament iche stanno predisponendo gli organi del mer-cato comune europeo . Si consideri altresì chesono previste talune esenzioni per il settoreindustriale, per cui l'avicoltura verrebbe atrovarsi in una situazione di svantaggio .

PRESIDENTE . Gli onorevoli Trombetta,Marzotto, Baslini, Alesi, Francantonio Biag-gi, Demarchi, Cottone, Leopardi Dittaiuti ,Zincone, e Goehring hanno proposto di sosti-tuire l'ultimo com pra con il seguente :

Non è soggetta ad imposta l'energia elet-trica ed i gas impiegati negli opifici come ri-scaldamento, negli usi Indispensabili al com-pimento di processi industriali ed agricol iveri e propri » .

L 'onorevole Trombetta ha facoltà di svol-gere questo emendamento .

TROMBETTA, Relatore di minoranza.Ritengo sia opportuno richiamare ancorauna volta su questo emendamento la respon-sabile attenzione della Camera, perché abbia-mo l'impressione che l'agricoltura sia vera -mente la grande dimenticata, la povera cene-rentola di questo provvedimento . Tanto menociò si giustifica in relazione all'ultimo commadell'articolo 2, che prevede l'esenzione dall aImposta sull'energia elettrica nei riguardi d itutti i processi industriali, con esclusione de lprocesso industriale agricolo . ln conseguenzadi ciò, avverrà, per esempio, che un forn opotrà fruire di una esenzione, che non sol omigliorerà, per effetto del riscaldamento, l econdizioni di vita degli operai che vi son oaddetti, ma migliorerà il ciclo di produzionedel pane, della pasta e degli altri prodotti .

Tutto il contrario avviene per il settor eagricolo : non accoglie ;rdo il nostro emenda-mento presentato all'articolo 1, si è tolto lapossibilità di offrire migliori condizioni dilavoro agli addetti at settore . Ora, escluden-do l'agricoltura da queste esenzioni, si finisc econ l ' escludere, per esempio, tutti i process idi essiccazione dei prodotti agricoli, messi i nopera da parte delle aziende agricole . Nellostesso momento in cui si dice di voler miglio -rare tecnologicamente l'azienda agricola ( èquesto uno degli scopi conclamati della po-litica dell'attuale Governo), ci si dimentic adi concedere al settore un'esenzione che in -vece viene largamente concessa a tutti gl ialtri cicli produttivi . Potrei riferirmi, per un

altro esempio, alla refrigerazione dei prodottiagricoli, agli effetti della loro conservazione .

Non capisco il perché di questa esclusione ,che mortifica un ciclo produttivo altrettant oimportante di altri, poiché precede o integr agli stessi cicli produttivi industriali .

È stato qui affacciato il problema dell apollicoltura . Effettivamente abbiamo tutt ol'interesse al progresso di questo settore sulpiano tecnologico, il che comporta un fort econsumo di energia elettrica. Questi maggioriconsumi finiscono con l'aumentare i costi d iproduzione, proprio nel momento in cui sap-piamo quale assegnamento dobbiamo fare su lsettore avicolo, anche in funzione di calmieredei prezzi di quello zootecnico .

PRESIDENTE . Qual è il parere della Com-missione sugli emendamenti presentati all'ar-ticolo 2 ?

BASSI, Relatore per la maggioranza . LaCommissione è contraria a tutti gli emenda -menti .

PRESIDENTE . Il Governo ?

PRETI, Ministro delle finanze . Sono con-trario all'emendamento Bronzuto, anche sene comprendo Il valore morale. D'altro canto ,il pagamento dell'energia elettrica non pes adirettamente sulle amministrazioni delle sin -gole scuole ma pesa sui comuni . Si tratta d iun problema che potremo esaminare in altrasede .

Circa gli emendamenti Cacciatore, vorreifare osservare all'onorevole proponente ch emolte delle autostrade in concessione sonostate date proprio in concessione ad un'azien-da a partecipazione statale ; e non vedo, per -ciò, per quale motivo dovrebbe esservi un adifferenza di trattamento fiscale .

Sono anche contrario all'emendamentoServello, che tende ad escludere talune azien-de cooperative .

L'onorevole Seroni implora particolari fa-cilitazioni per le ACLI, evidentemente spe-rando di avere molti consensi . Al contrario ,non credo che si debbano applicare partico-lari facilitazioni ai circoli, di qualunque ten-denza essi siano .

Per quanto riguarda gli emendamenti re-lativi agli usi agricoli – uno dei quali è stat oillustrato dall'onorevole Trombetta – debb odire che le ragioni di tali emendamenti son osenza dubbio comprensibili . Dal moment oche – come prima ho detto – ci proponiam odi presentare un disegno di legge riguardantela tassazione su tutte le fonti di energia, mi

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Alti Parlamentari

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IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 26 OTTOBRE 1966

impegno fin d'ora a prendere in considera-zione questa giusta esigenza .

In complesso, quindi, il Governo è con-trario a tutti gli emendamenti .

PRESIDENTE . Passiamo ai voti . Onore-vole Cacciatore, mantiene i suoi emendament inon accettati dalla Commissione né dal Go-verno ?

CACCIATORE . Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE . Pungo in votazione l'emen-damento Cacciatore, sostitutivo alla lettera a) .

(Non è approvato) .

Onorevole Bronzuto, mantiene il suo emen-damento aggiuntivo alla lettera e), non ac-cettato dalla Commissione né dal Governo ?

BRONZ UTO . Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE . Lo pongo in votazione .

(Non è approvato) .

così precluso il successivo emendamen-to Bronzuto, soppressivo alla lettera e) .

Pongo in votazione l'emendamento Cac-ciatore aggiuntivo alla lettera n) .

(Non è approvato) .

Onorevole Raffaelli, mantiene il suo emen-damento, non accettato dalla Commission ené dal Governo ?

RAFFAELLI, Relatore di minoranza . Pren-do atto delle dichiarazioni del ministro e no ninsisto .

PRESIDENTE . Onorevole Cruciani, man -tiene l'emendamento Servello, di cui ella ècofirmatario, non accettato dalla Commissio-ne né dal Governo, identico all'emendamentoRaffaelli che è stato testé ritirato ?

CRUCIANI . Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione .

(Non è approvato) .

Onorevole Villani, mantiene il suo emen-damento, non accettato dalla Commissione n édal Governo ?

VILLANI . Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE . Lo pongo in votazione .

(Non è approvalo) .

così precluso l ' identico emendamentoCruciani .

Onorevole Seroni, mantiene il suo emen-damento, non accettato dalla Commissione n édal Governo ?

SERONI. Sì, signor President e

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione .

(Non è approvato) .

Onorevole -Cruciani, mantiene l'emenda-mento Franchi, del quale ella è cofirmatario ,non accettato _dalla Commissione né dal Go-verno ?

CRUCIANI. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione .

(Non è approvato) .

Onorevole Trombetta, mantiene il su oemendamento, non accettato dalla Commis-sione né dal Governo ?

TROMBETTA, Relatore di minoranza . Sì ,signor Presidente, e chiedo su questo emen-damento lo scrutinio segreto .

PRESIDENTE. Domando se questa richie-sta sia appoggiata .

(L appoggiata) .

Votazione segreta.

PRESIDENTE . Indìco la votazione segre-ta sull'emendamento Trombetta diretto a so-stituire l'ultimo comma dell'articolo 2 con l aseguente :

« Non è soggetta ad imposta l'energia elet-trica ed i gas impiegati negli opifici come ri-scaldamento, negli usi indispensabili al com-pimento di processi industriali ed agricol iveri e propri » .

(Segue la votazione) .

Dichiaro chiusa la votazione e invito gl ionorevoli segretari a numerare i voti .

(I deputati segretari numerano i voti) .

Comunico il risultato della votazione :

Presenti e votanti .

. 52 1Maggioranza

. . . 26 1

Voti favorevoli

. . 21 5Voti contrari

. . 306

(La Camera non approva) .

Hanno preso parte alla votazione :

Abate

AlbertiniAbbruzzese

AlboniAbenante

Ales iAccreman

Alessandrin iAlatri

AlicataAlba

Alin i

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Alli Parlamentari

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Amadei Giuseppe Bianchi Fortunato Cavallaro Nicola De Me o

Amadei Leonetto Bianchi

Gerardo Céngarle De MitaAmadeo Biasutti Ceravolu De Pascali sAmasio Bigi Ceruti Carlo De Pasqual eAmatucei Bignardi Cervone De Pont iAmbrosini Bima Chiaromonte De Zan

Amendola Giorgio Bisaglia Cianca Diaz Laura

Amendola Pietro Bisantis Cinciari Rodano Ma - Di Benedetto

Amodio Bo ria Lisa Di Giannantonio

Andreotti 13oldrini Goccia Di Le oAngelina Bologna Cocco Maria Di Lorenz oAntonini Bonaiti Cocco Ortu Di Mauro Ado GuidoAntoniozzi Bontade Margherita Codacci Pisanelb Di Mauro Luigi

Armani Borghi Codignola Di NardoArmaroli Barra Colleoni Di PiazzaArmato Borsari Colleselli D'IppolitoArmataci Bosisio Colombo Emilio Di Vagn oAstolfi Maruzza Botta Colombo Renato Donat-Catti nAverardi Bottari Colombo Vittorino D'Onofri oAvolio Bova Corona Achille Rossett iAzzaro Pozzi Corona Giacomo I1ll :anBadaloni Maria Brandi Corrao Ermin i

Badini Confalonieri Breganze Cortese Evangelist i

Balconi Marcella Bressani Cossiga Fabbri Francesco

Baldani Guerra Brighenti Cottone Fad aBaldi 13rodolini Covelli FaillaBaldini Bronzuto Crocco FanalesBallardini Brusasca Cruciani Fanfan iBarba Buffone Cucchi Fasol iBarbaccia Busetto Curti Aurelio Ferial iBarberi Buttè Curti Ivano Ferrari Aggrad i

Barbi Buzzetti Dagnino Ferrati Virgili oBarca Buzzi Dal Canton Maria Pia FerrarisBardini Caiati D'Alema Ferri GiancarloBaroni Caiazza D'Alessio Ferri MauroBd,rtale Calabrò Dall'Armellina Fibbi GiuliettaBassi Calasso D'Amato FinocchiaroBastianelli Calvaresi D'Ambrosio Fiuman òBattistella Calvettl D'Amore FoderaroBavetta Camangi D'Antonio Folch iBeccastrini Canestrari D'Arezzo ForlaniBelci Cantalupo IA,rida FornaleBelotti Cappugi De Capua Fortin iBemporad Caprara De'

Cocci Fracass iBensì Capua De Florio Franceschin iBeragnoli Carcaterra Degan FranchiBerlinguer Luigi Carocci Degli Esposti Franco Pasqual eBerloffa Carra Del

Castillo Franco Raffael eBernetic Maria Cassandro De Leonardis FranzoBerretta Cassiani Delfino FusaroBersani Castelli Della Briotta GagliardiBertè Castellucci Dell'Andro Gall iBertoldi Cat.aldo Delle Fave Galluzzi Carlo Albert oBiaggi Francantonio Cattaneo Petrini De Lorenzo Galluzzi Vittori oBiaggi Nullo Giannina De Maria Gambelli FeniliBiagini Cattani De Martino GascoBiagioni Cavali ari De Marzi GàspariBiancani Cavallaro Francesco De Marzio Gatto

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Alli Parlamentari

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Camera dei Deputati

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Gelmini Lombardi Riccardo Nannini Ri pamontiGennai Tonietti Erisìa Lombardi Ruggero Nannuzzt Romanat oGerbino Longo Napoli RomanoGessi Nives Longoni Napoli [Ano Francesco RomitaGhio Loperfido Natali Romuaid iGiachini Loreti Natoli Rosat iGiglia L ucchesi Natta Rossanda BanfiGioia Lucif radi Nagrari RossanaGiolitti Lupis Nenni Rossi Paol oGiorno Lusóli Nicoletto Rossi Paolo Mari oGiorgi Luzzatto Nicosia RossinovichGirardit, Macaluso Novella RubeoGitti Iacchiavelli Ognibene RulfinrGiugni Lattari Jole Magno Olmirn RumórGoehring Magri Origlia Russo CarloGolinelli Malfatti Francesco Orlandi Russo Spen aGombi Mancini Antonio Paglia rari' Russo VincenzoGonella Guido Mancini Giacomo Pala Russo VincenzoGorrert Manco Palazzeschi Mari oGraziosi Manenti Palleschi Sabatin iGreggi Mannironi Pasqualicchio Sacch iGreppi Marchesi Passon i Salizzon iGrilli Mariani Pastore Salv iGrimaldi Mariconda Patrini Sammartin oGuadalupi Marotta Michele Pedini Sanciv iGuariento Marotta Vincenzo Palla SannaGuarra Marras Pellegrino Santagat iGuerrieri Martino Edoardo Pellicani Sant iGuerrini Giorgio Martuscelli Pennacchini Sart iGuerrini Rodolfo Marzotto Pezzino SartórGui Maschiella Piccinelli Savio Emanuel aGuidi Massari Picciotto Savold iGullotti Matarrese Piccoli Scagli aHélfer Mattarella Pieraccini ScalfaroIlluminati i\lattarelli Pierangeli ScaliaImperiale Matteotti Pietrobono ScarasciaIngrao Maulini Pintus ScarlatoLotti Leonilde Mazza Pirastu ScarpaIozzelli Mazzoni Pitzaìis ScelbaIsgrò Melis Poerio SciontiJacazzi Melloni Prearo ScotoniJacometti Menchinelli Preti ScriccioloLa Bella Mengozzi Principe Sedat iLaforgia Merenda Pucci Ernesto Semera r oLajólo Messinetti Quintieri Serbandin iLama Mezza Maria Vittoria Racchetti Seron iLa Malfa Miceli Radi Servade iLandi Micheli Raffaelli SforzaLa Penna Migliori Raia SgarlataLattanzio Minasi Rampa SilvestriLenti Misasi Raucci Simonacc iLeonardi Monasterio Reale Giuseppe SinesioLeone Raffaele Morelli Reale Oronzo SolianoLeopardi Dittaiuti Moro Aldo Reggiani SorgiLettieri Moro Dino Restivo SpàdolaLevi Arian Giorgina Mosca Riccio Spagnol iLezzi Mussa Ivaldi Vercelli Righetti SpalloneLizzero Naldini Rinaldi Sninelli

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Camera dei Deputat i

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 26 OTTOBRE 196 6

(concesso nella seduta odierna) :

Ariosto

Malfatti Franc oBertinelli

Marton iLeone Giovanni

Secreto

Si riprende la discussione.

PRESIDENTE . Pongo in votazione l'arti-colo 2 nel testo della Commissione .

(È approvato) .

Si dia lettura degli articoli 3 e 4, che, no nessendo stati presentati emendamenti, porr òsuccessivamente in votazione .

BIASUTTI, Segretario, legge :

ART . 3 .

L'articolo 2 del testo unico delle leggi pe rl ' imposta erariale sul consumo del gas e del -

l'energia elettrica, approvato con decreto mi-nisteriale 8 luglio 1924, sostituito, da ultimo ,dall'articolo 3 dell'allegato H) del decret olegislativo luogotenenziale 26 aprile 1945 ,n . 223, è sostituito dal seguente :

« Chiunque intenda esercitare un'officinadi produzione di gas o di energia elettric adeve farne denuncia al competente Ufficiotecnico delle imposte di fabbricazione, osser-vate le norme stabilite dal Regolamento, edottenerne la licenza .

Sono soggetti agli stessi obblighi e sonoconsiderati fabbricanti, a tutti gli effetti dell apresente legge :

a) gli acquirenti di gas e di energia elet-trica per farne rivendita ;

b) gli acquirenti di gas e di energia elet-trica per uso proprio con impiego promiscuo ,in misura superiore ai 200 metri cubi di ga sper minuto primo o con potenza impegnata su-periore ai 200 chilowattore di energia elettrica .

Gli acquirenti di energia elettrica per usoproprio ed impiego unico, con potenza impe-gnata superiore a 200 chilowattore possonoessere, a loro richiesta, considerati fabbrican-ti quando l'energia venga impiegata previ atrasformazione o conversione comunque effet-tuata ;

c) gli acquirenti di energia elettrica per19, carica di accumulatori o per azionare rad-drizzatori di corrente, convertitori a motoredinamo, qualunque sia la potenza installata ,eccetto il caso che l'acquisto avvenga per usoproprio e per impieghi colpiti da una stessaaliquota d'imposta .

Non sono soggetti agli obblighi di cui a lprimo comma :

gli esercenti generatori elettrici instal-lati a bordo di autoveicoli, aeromobili e navi ,quando l'energia prodotta è utilizzata sol -tanto in detti automezzi, nonché le Forze ar-mate dello Stato ed i corpi ad esse assimi-lati per i gruppi elettrogeni mobili da ess iutilizzati ;

gli esercenti punti di presa attuati sull ereti di interconnessione nazionale a solo scop odi trasporto di energia elettrica con tension esuperiore ai 110 chilowattore quando all apresa non segua la diretta utilizzazione ;

gli esercenti officine elettriche costituiteda piccoli impianti generatori comunque azio .nati (aerogeneratori, piccoli gruppi elettro -geni) di potenza non superiore ad un chilo -watt, di cui all'ultimo comma del preceden-te articolo 1, lettera i), o da gruppi elettro-geni funzionanti a gas metano biologico » .

(È approvato) .

Stell aStorch iSulloSulottoTagliaf err iTambroniTàntal oTavern aTavian iTedesch iTempia ValentaTerranova Corrad oTerranova Raffael eTesauroTitomanlio Vittori aTodrosTognon iToro sTozzi Condiv iTremellon iTrentinTrombett aTruzziTurch iTurnaturi

Sono in conged oprecedenti) :

Alessi Catalano Mari aBarzin iBettio lRonom iCatellaDos iFortunaLenoc iMalagod iMarchiani

UrsoUsvard iValiant eValitutt iVedovatoVenturol iVergaVerones iVespignan iVetron eVial eVianelloVicentin iVillaVillan iVincell iViviani LucianaVolpeZagar iZanibell iZanti Tondi Carme nZappaZincaneZóbol iZugno

(concesso nelle sedute

Martini Maria ElettaMiotti Carri Amali aPucci Emili oRe Giuseppin aSangall iStort iTenagli aVizzin iZaccagnini

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputat i

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 26 OTTOBRE 196 6

ART. 4 .

L'articolo 11 del decreto-legge 11 marz o1950, n. 50, convertito nella legge 9 maggi o1950, n . 202 . è sostituito . dal seguente :

« Gli esercenti officine elettriche il cui tri-buto non superi presuntivamente l'import odi lire 20 .000 per ogni anno solare, posson ochiedere all'Ufficio tecnico delle imposte difabbricazione di essere ammessi a presentaredichiarazione semestrale di consumo entro idieci giorni successivi a ciascun semestre .

In tal caso gli esercenti stessi devono pre-stare una cauzione corrispondente all'am-montare presunto di imposta per un semestree debbono effettuare il pagamento dell'impo-sta semestralmente dovuta, entro la fine delprimo mese susseguente al semestre di con-sumo. Possono essere esonerati dal prestarecauzione gli esercenti che, trovandosi nell econdizioni di cui al primo comma del pre-sente articolo, versino l'imposta ragguagliat aal presunto consumo di un semestre, antici-patamente entro i primi quindici giorni delsemestre al quale il consumo si riferisce e l aimposta dovuta a saldo entro il mese succes-sivo al semestre stesso » .

(È approvato) .

PRESIDENTE . Si dia lettura dell'artico-lo 5, ultimo del disegno di legge .

BIASUTTI, Segretario, legge :

ART . 5 .

Le nuove aliquote di imposta saranno ap-plicate, limitatamente alle officine commer-ciali, a partire dalle letture dei contatori del -l'energia elettrica consumata dagli utenti, ef-fettuate dal giorno 20 del mese successivo aquello dell'entrata in vigore della present elegge, per le officine ammesse a presentare di-chiarazioni mensili e, a partire dalle lettur edei contatori effettuate dal primo giorno delsecondo mese successivo a quello dell'entrat ain vigore della presente legge, per quelle am-messe a presentare dichiarazioni bimestrali .

Similmente nei confronti delle officine pe ruso proprio a contatore, le nuove aliquote d iimposta saranno applicate per i consumi ve-rificatisi a partire dal primo giorno del mes esuccessivo a quello di entrata in vigore dell apresente legge .

COTTONE. Chiedo di parlare per dichia-razione di voto sul complesso del disegno d ilegge .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

COTTONE. Signor Presidente, è opinion ediffusa che tra liberali e socialisti non vi sia-no punti di consenso . Non è che la cosa no nsia in larga misura vera, ma vorrei dare alme -no una prova del contrario .

Il Presidente Saragat – mi sia consentitoun ricordo personale – quando era ancor aministro degli esteri, un giorno, mentre er ariunita la Commissione esteri della Camera ,lasciò la sua poltrona di ministro e si avvicin òal punto del tavolo dove io sedevo accant oall'onorevole Malagodi, e ci domandò : « Sa-pete cosa soleva dire Turati ? » . Legittima no-stra curiosità . E l'onorevole Saragat proseguìdicendo - « Turati soleva dire che quando i nuna situazione confusa c'è chi ha idee chia-re, costui ha sempre torto » . Ecco, su questabattuta che ha tutto il sapore dell'aforisma ,io liberale concordo con i socialisti Turati eSaragat . Va da sé che immagino che la Ca-mera, con la sua generosità, perdonerà l'ac-costamento sacrilego che ho fatto tra l'umil-tà mia di bracciante della politica e le due di-vinità che ho appena citate i

Signor Presidente, noi su questi provve-dimenti, per dimostrare quanto sia vero l'afo-risma di Turati, abbiamo presentato emen-damenti, come era nostro diritto, alcuni deiquali erano così buoni che persino molti mem-bri della maggioranza ne riconoscevano lafondatezza . Vorrei ricordare che appena ieril'onorevole ministro, su un emendamentoproposto dal nostro gruppo, non seppe dir edi meglio che : sì, sarà, ma non mi ha con-vinto ; come dire : sarà anche giusto quelloche voi proponete, ma non mi ha convinto .Ne ha fatto, cioè, una personale questione d iriflessi . E io non posso certamente entrarenel merito . Quel che più è grave, è che lastessa maggioranza, pur riconoscendo la bon-tà dell'emendamento, si è comportata – com edevo dire, signor Presidente ? – come quell eamabili creature di cui canta il poeta : « equel che l'una fa e l'altre fanno »

Noi su questi provvedimenti abbiamo giàespresso chiaramente la nostra opinione i nsede di discussione generale . Per noi sonosbagliati, sono dannosi e soprattutto non era -no necessari . Il Governo non potrà certamen-te rastrellare i fondi che immagina di rica-vare attraverso questi due provvedimenti fi-scali nei due mesi che ci separano dalla mor-te dell'anno. Avrebbe potuto ricorrere all'in-cremento naturale dei tributi, come noi edaltri in quest'aula suggerivamo : cosa che sa-rebbe stata perfettamente costituzionale . M ipermetto di ripetere ancora che vi è una sen-tenza della Corte costituzionale che dichiara

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pienamente rispettosa dell'articolo 81 dell aCarta costituzionale la copertura di spese ot-tenuta con 1 - incremento dei tributi . Il Gover-no, invece, si è trincerato dietro la necessit àdi provvedere con questi provvedimenti fi-scali all'ulteriore copertura del piano dell ascuola. Poi tutto sarà rimediato, se le cos edovessero andar male, modificando i provve-dimenti medesimi . Io mi domando : ma per-ché sbagliare per poi correggere ?

Ha detto anche che tutto sarà risolto quan-do, con la riforma tributaria inquadrata nel-la, programmazione economica, avremo final-mente lo strumento per sanare tutti questisquilibri .

Signor Presidente, vorrei far rilevare ch equesto continuo ricorso, questo continuo rife-rimento alla programmazione economica no nè un bene per il Governo (cosa di cui potrem-mo occuparci in modo assai relativo) né pe rl'intero Parlamento italiano, perché con questoriferimento continuo stiamo creando dell easpettative nel paese che certamente in granparte saremo costretti a deludere . La program-mazione economica è presentata come le anti-che panacee di cui si parlava nei secoli scorsi ,di quei farmaci stranissimi che erano buoni acurare tutti i mali, dalla calvizie ai piedipiatti della società italiana. Questo è grave.Noi non ci comportiamo con serietà facend oqueste cose .

Vorrei aggiungere, signor Presidente, ch ea parte l'atteggiamento della maggioranza elo strano comportamento della stessa demo-crazia cristiana (due soli oratori hanno par-lato, uno a favore l'altro contro, mentre i so-cialisti non hanno fatto sentire la loro voce) .(Interruzioni ai centro) .

Io mi auguro che i socialisti, come si met-tono il pennacchio (più o meno grottesco )quando sbandierano l'annuncio della pro-grammazione, domani aggiungano un'altr apiuma nel dare agli italiani notizia dei dueprovvedimenti fiscali che, con il loro contri-buto, vanno a scorticare la pelle del popolo .(Commenti) . Spero che lo diciate .

Quello che mi preme far rilevare è comun-que che questi due provvedimenti fiscali s iinquadrano in tutta una serie di atti politic ie legislativi dell'attuale Governo ; serie di att ipolitici e legislativi che, quanto meno, scon-certano il Parlamento e il paese .

un Governo, questo, che ha protestat osolennemente la tregua fiscale e ci porta du eprovvedimenti fiscali ; ha protestato solenne -mente la difesa rigida della lira e continua aprovocare l'inflazione (dal 1961 ad oggi si è

. mangiato il 30 per cento della nostra moneta) ;

continua a protestare una politica sociale econtinua ad infierire, come è stato rilevato datutti i settori della Camera, su prodotti d ilargo consumo popolare ; protesta solennemen-te la sua politica meridionalistica e va a pun-tare le sue frecce per ferire a morte una del -le produzioni tipiche del Mezzogiorno .

Signor Presidente, per tutti questi motiv ie anche per l'ultima considerazione, che ègiusto aggiungere, di una certa narcosi ch esi sta diffondendo nel paese, facendo in cert osenso sbadigliare la coscienza degli stessi de-putati della maggioranza e cercando o ten-tando di addormentare l'opinione pubblic aattraverso il conformismo della stampa, del-la radio, della televisione, noi sentiamo chequalcosa non va. I rappresentanti, nostri col -leghi, del Governo e della maggioranza, pos-sono farsi forti nel numero, ma è bene chericevano da parte nostra un avvertimento :non si può andare al di là di certi limiti, per-ché in una libera società a un certo momentola protesta democratica è bene che se la pon-gano davanti : la protesta democratica quan-do comincia a salire, a crescere, a montare ,diventa una vera e propria gigantesca ondatache abbatte qualsiasi muraglia, sia essa l amuraglia dell'omertà della stampa o dell aradio o della televisione, sia la Bastiglia del -la insensibilità dell'attuale Governo .

Per tutti questi motivi, signor Presidente ,come ieri sera abbiamo votato contro il pri-mo, voteremo oggi contro il secondo provve-dimento fiscale .

SCR'IGCIOLO . Chiedo di parlare per di-chiarazione di voto .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

SCRICCIOLO. Verrò a sodisfare l'ansiadel gruppo liberale che chiedeva di conoscereil pensiero dei socialisti . Noi voteremo a fa-vore di questo provvedimento . Lo votiamoesprimendo però alcune riserve (Commentiall'estrema sinistra) e manifestando ad untempo varie perplessità, attenuate però dal fat-to che il ministro ha ieri accolto il nostro ordi-ne del giorno . L'assenso socialista occorrepertanto interpretarlo più come una rinno-vata testimonianza della nostra fiducia ne lGoverno e nell'impegno che esso validamen-te persegue nella programmazione e nel cam-po della scuola che come adesione acritic aalla formulazione e – per moltissimi aspetti –perfino alla sostanza del disegno di legge a lnostro esame . (Commenti a destra) .

Diceva, quasi celiando, l'onorevole Alesi ,nel corso del dibattito, che questo testo e quel-lo di ieri sulle acque gassate e minerali si

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possono paragonare a quei succinti costumin ida bagno delle signore che spesso, sulle spiag-ge, lasciano troppo sperare chi li guarda .Credo che l'immaginosa battuta del collegasi riferisse in modo assai trasparente alla ri-serva di tutte le opposizioni, divenuta po iesplicita nell'intervento di sabato scorso del -l'onorevole Raucci, sulla capacità del conge-gno di rastrellare le somme occorrenti al fi-nanziamento del piano per la scuola .

Bisogna qui convenire, onorevole mini-stro, che al fondo del paragone e al di là del -h garbata malizia cui si ispirava l'onorevol eAlesi, c'è un tanto di verità che merita ri-guardo . Diciamolo francamente, anche per-ché è scritto nelle cose : in Commissione pri-ma e in aula poi ognuno aveva sperato qual -che cosa. L'aveva sperata l'opposizione ne lsenso di acuire o di creare difficoltà o dissid inella maggioranza, e che anche per questo haritenuto di dover ingaggiare e condurre unalunga e serrata battaglia parlamentare suquesti disegni di legge ; l'aveva sperata il Go-verno nel senso di far presto e poter licen-ziare pertanto quel piano della scuola che at-tua - come ha egregiamente detto l'onorevol eZugno -- un impegno costituzionale e un pun-to programmatico della coalizione di centro -sinistra ; l'aveva sperata anche il nostro grup-po, che preferiva un dibattito più breve, m asopra testi resi accessibili e non già refrattar iad ogni emendamento. E questo, diciamol oapertamente, ha comportato un metodo ch eoccorrerà disattendere in futuro .

Convengo perfettamente con il ministroche nel gennaio scorso, allorché furono ela-borati e presentati alle Camere i due stru-menti fiscali per la scuola, il quadro dell arealtà del bilancio era diversa . Eravamo al-lora all'inizio dell'anno . Era perfino diversa ,in parte imprevedibile, la dinamica stessadella congiuntura . L'esigenza di stimolare eaccrescere ad un tempo la ripresa aveva allo-ra aspetti indiscutibili e, talora, perfino prio-ritari anche per questa parte che, in mezzoai ferrivecchi delle molte leve della manovr afiscale, ha dato ogni volta un consapevole eresponsabile avallo a misure transitorie, purnon sempre congeniali alla nostra imposta-zione .

Oggi però si poteva anche accedere a qual -che correttivo, tanto più - si badi - che l aespansione (che non penso affatto arrestabilein una società in cammino come la nostra )dei consumi di energia elettrica per gli us idomestici e commerciali ci pone già oggi d ifronte ad un gettito forse quasi doppio dell acifra occorrente al « piano Gui » .

L'ENEL stesso parla dell ' apporto di 60miliardi per il 1967 e di almeno 68 miliardiper il 1968, con una certezza di accrescimen-to confermata dal fatto che l'Italia è ancoralungi dal tasso dei consumi energetici in attoper esempio in Norvegia, negli Stati Uniti enel Canadà, dove, al contrario che da noi, ècominciata da poco la decelerazione dei ritm idi richiesta .

Si tratta di un fenomeno che è stato og-getto di studi autorevolissimi i quali hannocondotto il Jukes, esperto economico del -l'ente elettrico britannico, a tracciare un dia-gramma dove il nostro paese è come medi avicino all'Olanda e alla Polonia, ma con a lsud e nelle isole fortissime punte minime i ntutto identiche a quelle dell'Argentina, de lGhana e della Tunisia .

Il fattore energetico è pertanto in Itali ain espansione e ciò sarebbe bastato a far ri-vedere forse le aliquote proposte, tanto più ,aggiungo, che non siamo in presenza di duedisegni di legge tesi a selezionare una scelt atra i consumi (Commenti all'estrema sini-stra), ciò che invece fu l ' imposta sui natant idi lusso e sulle auto, finalizzata anche all oscopo di manovre economiche di congiuntu-ra . (Commenti all'estrema sinistra) . Siamodi fronte a qualche cosa di ordinario, siamocioè di fronte a puri e semplici reperiment idi fondi per una spesa . D'altro canto comefarà l'UTIF ad attuare sulle fatture il di-stinguo tra l'energia consumata dagli elet-trodomestici e .quella che avrà alimentato, adesempio, il sollevamento dell'acqua o la trin-ciaforaggi o anche l'incubatrice degli alleva-tori ? Su 4 milioni di aziende gli allacciamen-ti agricoli risultano acclarati per sole 160 mila ,segno che questa legge impone come minimoun cambiamento di circuiti e che non sar àfacile applicarla senza lentezze, ricorsi e fa-sìidi per definire le forfettizzazioni .

Si tratta, come si vede, di osservazion iche giovano al Governo . Parte le abbiamogià affidate all'ordine del giorno Zugno-Scric-cielo, parte le abbiamo già espresse ieri' inun identico ordine del giorno per le acque mi-nerali . Ma l'onorevole Soliano, che ci ha gar-batamente chiamati in causa nel corso de ldibattito, merita una risposta . A fronte diqueste leggi - egli ha detto - esce profonda-mente ferito un cardine essenziale della pro-grammazione : quello della stabilità dei prez-zi . Ora è proprio per questo che i socialist ihanno espresso obiezioni e riserve e tuttavi asenza puntare allo squasso hanno domandatoal Governo che si provveda al più presto acorrezioni ed integrazioni congrue con il di-

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ritto dell'ENEL di non trovarsi, ad esem-pio, in svantaggio con gli altri servizi di con-correnza, specie con il gas liquido e quell odi città . Cosa che il Governo ha puntualmen-te accettato di fare . Ma tuttavia va detto cheil concetto di stabilità dei prezzi non è u ndato statico, disaggregato dalla dinamica eco-nomica e dei salari : il piano quinquennal enon dà la prospettiva di una realtà mummifi-cata sugli squilibri ingiusti del presente, i lpiano va ben oltre ed è per questo che i socia-listi lo caldeggiano .

Vi è indubbiamente – ed è vero – un apiattaforma di partenza. E qui non bisogne-rebbe mai innestare misure di incoerenza ,anche se il loro fine risulta nobilitato com eadesso dal giusto potenziamento della scuola .Ma non esageriamo, colleghi comunisti : d iqui a dire, come ha fatto qualcuno di voi ,che si attua coscientemente e secondo un raffi -nato e preciso disegno da Machiavelli la co-siddetta politica dei redditi in odio alla clas-se operaia, ci corre molto . Il Governo non h adi queste mete, anche se è un fatto che ognicoalizione ha pur sempre momenti di alti ebassi, momenti di tensione maggiore e mo-menti di tensione minore, provvedimenti or ameno graditi ora più graditi all'una o all'al -tra parte .

Così ad esempio nel 1945, quando era mi-nistro delle finanze un uomo del partito co-munista italiano, vennero non solo abbuo-nati i profitti e i sovraprofitti di guerra perl'industria ma fu anche prorogata la leggesulle concentrazioni e le fusioni delle societ àcon il corollario così criticato adesso dell eesenzioni per le plusvalenze . (Commenti all aestrema sinistra) . vero, andate a leggervila raccolta delle leggi . Converrà, credo, l aparte comunista che si trattò di misure dilarghezza nel quadro tuttavia di una realt àpolitica ed economica tutta particolare . Cosìoggi . E non vedo perché ciò che fu lecito a icomunisti, diventi oggi illecito per noi ; anzi ,come si dice, un cedimento .

A fronte di queste leggi e delle nostre ri-serve così altamente dichiarate, sta tuttaviala proiezione di un vantaggio mediato e im-mediato a cui nessuno di noi intende rinun-ciare : quello del servizio scolastico accresciu-to, quello di una scuola con più aule, co npiù mezzi di trasporto, con più insegnanti asua disposizione. E una ragione per dare i lnostro voto favorevole, e i socialisti lo daran-no . (Applausi a sinistra) .

CRUCIANI . Chiedo di parlare per dichia-razione di voto .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

CRUCIANI . Fino all'intervento del colle-ga socialista avevamo pensato che tutti i grup-pi, nonostante l'accordo sul disaccordo su que-sti provvedimenti (noto, conosciuto a tutti ilivelli, in Commissione ed anche in aula), silimitassero a sostenere soltanto i due stati d inecessità : bisogna votare comunque e in que-sta maniera perché non si deve tornare al Se -nato e perché vi è l'articolo 39 del piano del -la scuola che deve avere una copertura finan-ziaria .

L'intervento dell'onorevole Scricciolo h aspostato i termini del lungo dibattito sui du eprovvedimenti, che poi sono finalizzati nellastessa maniera, addirittura venendo a prospet-tare nuovamente la politica antica del partit osocialista, quella del doppio binario ; quellacioè di votare e far votare una certa legge equella di prospettare al paese che domani que-sta legge dovrà subire quell'aspetto o quell aposizione che l'onorevole Scricciolo, con l asua impostazione quasi critica, ha cercato d idare . un discorso comunque che andrà ria-perto più tardi .

Adesso desidero ,dire che siamo contrari a lprovvedimento . I1 nostro ordine del giorno d inon passaggio agli articoli era una chiara eprecisa posizione contraria . Vorrei sottolinea -re che il Governo seguita a presentare prov-vedimenti fiscali i quali, a parte la scelta de lsettore da colpire, presentano aspetti che du-rante il dibattito vengono ritenuti da tuttiemendabili ; ma non si può emendarli . Valeper tutti il discorso che mi faceva poco fa un

collega : tenere duro, non si passa . E non s ipassa nemmeno quando si presentano emen-damenti che tendono a favorire quell'agricol-tura che una settimana fa, in questa sede, ab-biamo tentato, con altro provvedimento, d i

favorire .Per tutti questi motivi e per gli altri so -

stanzialmente indicati nei nostri emendament i

voteremo contro .

TOGNONI . Chiedo di parlare per dichia-razione di voto .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

TOGNONI. Brevemente, poiché non mi tro-vo nella difficile situazione dell'onorevoleScricciolo, il quale in sede di dichiarazione d ivoto ha dovuto sopperire al fatto che nessunaltro socialista era intervenuto nella discus-sione del provvedimento, e soprattutto all a

difficoltà che gli derivava ,di 'parlare contro i lprovvedimento annunciando il voto a favore .

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IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 26 OTTOBRE 196 6

Noi abbiamo parlato contro il disegno d ilegge e ci siamo battuti per modificarlo ; oggi ,di fronte alla ostinazione con la quale la mag-gioranza rifiuta ogni ragionevole proposta d imodifica per attenuare le conseguenze nega-tive del provvedimento, voteremo contro . Noilo consideriamo infatti un grave atto di poli-tica economica che si ripercuoterà negativa -mente su diversi settori produttivi, e rite-niamo che esporrà l'ENEL, un ente di Sta-to, ad un nuovo attacco, a nuove critiche an-che perché dovrà fare l'esattore di questonuovo impopolare tributo che tra l'altro ,come è stato dimostrato, non serve certamen-te, almeno per quest'anno, a coprire le speseper il piano della scuola .

Voteremo contro perché riteniamo ch equanto previsto nella nuova legge andrà a daggravare le condizioni di esistenza di milio-ni di famiglie di lavoratori italiani, che co nl'aumento del mille per cento dell'impost aerariale sul consumo dell'energia elettricavedranno aggiungersi un'altra voce alle tanteche taglieggiano i loro bilanci familiari .

Milioni di lavoratori sono da mesi in lot-ta per ottenere aumenti salariali . Sappiamoquanto costi ciò in sacrifici, in lotte, in asprez-za. Poi sentono dire, in questi giorni, cheaumenterà l'imposta sull'energia elettrica ,che aumenteranno le tariffe dei trasporti ; sen-tono parlare di sblocco dei fitti . Come si puònon sostenere che tutto questo aggraverà l egià drammatiche condizioni di vita di mi-lioni di lavoratori italiani, che dovranno con-tribuire a pagare questi 40 miliardi che sa-ranno raccolti mercè questo aumento di im-posta ?

Votiamo contro perché questo provvedi -mento è una nuova pietra miliare non sull avia della riforma tributaria, perché affermaancora una volta il principio che si scegli ela via delle imposte indirette che pagano tut-ti . E questo avviene mentre abbiamo assistitoin questi giorni a sgravi fiscali disposti avantaggio di grandi concentrazioni economi -che che si sono fuse tra di loro .

Votiamo contro, e con questo voto ritenia-mo di interpretare il sentimento e l'aspira-zione di milioni di cittadini italiani . Ritenia-mo anche, così facendo, di dimostrare un acoerenza che – ci dispiace doverlo constata-re – non hanno saputo dimostrare quei col -leghi che hanno parlato contro il provvedi -mento e che ora si apprestano a votare a fa-vore . (Applausi all'estrema, sinistra) .

COVELLI . Chiedo di parlare per dichia-razione di voto .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

COVELLI . Votiamo contro questo provve-dimento per una ragione di carattere moral ee per una ragione di carattere politico .

Ancora una volta la maggioranza dà laprova tangibile della serietà degli intenti del -la sua politica ; ancora una volta la maggio-ranza dà la controprova della lealtà ed effi-cacia della sua politica . Ha ben ragione ilcollega comunista quando ha rilevato – a pro-posito dell'intervento del parlamentare socia -lista – che, dopo l'assicurazione prestigiosadi un partito dell'attuale coalizione governa-tiva, relativamente alla massima socialità ealla più assoluta serietà nell'impostazionerealistica dei problemi da risolvere, quest ostesso partito si limita poi alla lamentevoledichiarazione di voto fatta dal suo rappresen-tante, in cui c'e tutta la negazione delle ga-ranzie clamorosamente enunciate .

Se questa è la serietà della maggioranza –e noi non vogliamo entrare neppure nel me -rito del problema odierno – essa va condan-nata nel modo più netto e reciso votando con-tro l'attuale provvedimento.

Votiamo centro anche per una ragion epolitica ! In un momento in cui le difficolt àdi mercato dei settori più delicati dell'appa-rato produttivo nazionale e quelle economi -che delle categorie più disagiate dovrebber oindurci a prendere provvedimenti a loro so-stegno, l'attuale provvedimento, non idoneoper altro a reperire neppure in gran part ei mezzi necessari alla copertura dello stral-cio del piano della scuola, viene invece a in-cidere negativamente proprio su quei settoriproduttivi e su quelle categorie sociali .

Ancora una volta, cioè, facendo stramedella logica e della coerenza, il Governo e l amaggioranza vogliono l'approvazione a tutt ii costi di questo disegno di legge, non pe rprecise finalità economiche e sociali, ma pe rmiserevoli fini politici, che si riferiscono a lclima di unificazioni, congressi e bombarda -menti demagogici di marca puramente elet-toralistica . Per queste ragioni voteremo con-tro . (Applausi a destra) .

ZANIBELLI . Chiedo di parlare per di-chiarazione di voto .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

ZANIBELLI . Il gruppo democratico cri-stiano voterà a favore di questo disegno d ilegge, per un maturato senso di responsabi-l i tà che ci ha condotto ad una valutazion emolto attenta e approfondita del provvedi -mento che la Caprera si accinge a votare .

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Alti Parlamentari

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Camera dei Deputat a

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 26 OTTOBRE 1966

Non sono mancate, all'interno del nostr ogruppo, valutazioni approfondite che hann omesso in evidenza' come alcuni aspetti de lprovvedimento stesso avrebbero potuto, i naltre circostanze, essere evitati e modificati ,attraverso sistemi di copertura diversi d aquelli che sono stati proposti . Ma quando ,da parte del Governo . i cui orientamenti, l ecui finalità, i cui propositi che riguardano l asodisfazione di vive attese di altre categorie ,sono stati tali da indicare soltanto attravers oquesta forma la possibile copertura di un pro-gramma che ci sta molto a cuore, con sens odi responsabilità il nostro gruppo ha decisodi esprimere il proprio voto favorevole . Lapreoccupazione maggiore e prevalente in no iè che il programma della scuola possa trova-re una sua attuazione e, quindi, in partenza ,una sua sicura copertura .

Ecco perché, in presenza di una circo -stanza che pure viene da alcuni colleghi sot-tolineata in senso drammatico, noi, ancorauna volta, sappiamo di servire il paese i nuno degli interessi suoi fondamentali, che èquello di dar vita a questo programma dell ascuola e di attuarlo pienamente nei tempi in -dicati .

Per questo senso dello Stato, il nostr ogruppo vota a favore del disegno di legge sot-toposto al nostro esame .

PRES1DENTE . Pongo in votazione l'arti-colo 5, ultimo del disegno di legge .

(' approvalo) .

Il disegno di legge sarà subito votato ascrutinio segreto .

Votazione segreta.

PRESIDENTE. Indìco la votazione a scru-tinio segreto del disegno di legge n . 3356, oggiesaminato .

(Segue la votazione) .

Dichiaro chiusa la votazione e invito gl ionorevoli segretari a numerare i voti .

(I deputati segretari numerano i voti) .

Comunico il risultato della votazione su ldisegno di legge :

Modificazioni all'imposta erariale su lconsumo dell'energia elettrica » (Approvat odal Senato) (3356) :

Presenti e votanti .

. 526Maggioranza . .

. . 264

Voti favorevoli .

30 1

Voti contrari . .

225

(La Camera approva) .

Hanno preso parte alla votazione :

AbateAbbruzzes eAbenanteAccremanAlatr iAlbaAlbertin iAlbon iAles iAlessandrin iAlicataAliniAmadei Giusepp eAmadei Leonett oAmade oAmasioAmatucciAmbrosin iAmendola Giorgi oAmendola Pietr oAmodioAndreott iAngelin iAntonin iAntoniozz iArmaniArmarol iArmatoArnau dAssennat oAverard iAvolioAzzaroBadaloni Mari aBadini Confalonier iBalconi MarcellaBaldani GuerraBaldiBaldin iBallardin iBarbaBarbacciaBarber iBarbiBarcaBardin iBaron iBé,rtoleBass iBasso

Bastianell iBattistellaBavettaBeccastrin iBelc iBelotti

BemporadBensiBeragnol iBerlingúer Luig iBerloffaBernetic Mari aBerrettaBersan iBertèBertold iBiaggi Francantoni oBiaggi Null oBiagin iBiagioniBiancan iBianchi FortunatoBianchi GerardoBiasutt iBig iBignard iBisagli aBisantisBoBoldrin iBologn aBonait iBontade MargheritaBorgh iBorraBorsar iBosisi oBottaBottar iBovaBozz iBrand iBreganzeBressan iBrighentiBronzutoBrusasc aBuffon eBusett oButtèBuzzett iBuzziCacciatoreCaiat iCaiazzaCalabròCalassoCalvaresiCalvettiCamangiCanestrar iCantaluno

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Atti Parlamentari

— 27541 —

Camera dei Deputati

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Cappello Darida

Fornale Jacomett i

Cappugi De Capua Fortini La Bella

Caprara De' Cocci Fracassi I,aforgi a

Capua De Florio Franceschini Lajólo

Carcaterra Degan Franchi Lama

Cariglia Degli Esposti Franco Pasquale La Malfa

Carocci Del Castillo Franco Raffaele Lami

Carra Delfino Franzo Land í

Cassandro Della Briotta Fusaro La Penna

Cassiani Dell'Andro Gagliardi Lattanzi o

Castelli Delle Fave Galli Lenti

Castellucci De Lorenzo Galluzzi Carlo Alberto Leonardi

Cataldo De Maria Galluzzi Vittorio Leone Raffaele

Cattaneo Petrim De Martino Gambelli Fenili Leopardi Dittaiuti

Giannina De Marzi Gasco Lettier i

Cattani De Meo Gaspari Levi Arian Giorgina

Cavallari De Mita Gatto Lezz i

Cavallaro Francesco De Pascalis Gelmini Lizzero

Cavallaro Nicola De Pasquale Gennai Tonietti Erisia Lombardi Ruggero

Céngarle De Ponti Gerbino Longo

Ceravolo De Zan Gessi Nives Longoni

Ceruti Carlo Diaz Laura Ghio Loperfido

Cervone Di Benedetto Giachini Loret i

Chiaromonte Di Giannantonio Giglia Lucchesi

Cianca Di Leo Gioia Lucifred i

Cinciari Rodano Di Lorenzo Giolitti Lupis

Maria Lisa Di Mauro Ado Guido Giorno Lusól i

Coccia Di Mauro Luigi Giorgi Luzzatto

Cocco Maria Di Nardo Girardin Macaluso

Cocco Ortu Di Piazza Gitti Macchiavell i

Codacci-Pisanelli D'Ippolito Giugni Lattari Jole Magno

Codignola Di Primio Goehring Magr i

Colleoni Di Vagno Golinelli Malfatti Francesc o

Colleselli Donat-Cattín Gombi Mancini Antonio

Colombo Emilio D'Onofrio Gonella Guido Mancini GiacomoColombo Renato Dossetti Gorreri Manc o

Colombo Vittorino Élkan Graziosi Manent i

Corona Achille Ermini Greggi Manniron iCorona Giacomo Evangelisti Greppi Marches i

C orrao Fabbri Francesco Grilli Marian i

Cortese Fabbri Riccardo Grimaldi Mariconda

Cossiga Fada Guadalupi Marotta Michele

Cottone Failla Guariento MarrasCovelli Fanales Guarra Martino Edoardo

Crocco Fanfani Guerrieri Martuscell i

Cruciani Fasoli Guerrini Giorgio Marzotto

Cucchi Ferioli Guerrini Rodolfo Maschiella

Curti Aurelio Ferrari Aggradi Gui Matarres eCurti Ivano Ferrari Virgilio Guidi Mattarell aDagnino Ferraris Gullotti Mattarell iDal Cantón Maria Pia Ferri Giancarlo Hélfer Matteott iD'Alema Ferri Mauro Illuminati MauliniD'Alessio Fibbi Giulietta Imperiale MazzaDall 'Armellina Finocchiaro Ingrao Mazzon iD 'Amato Fiumanò Iotti Leonilde Mellon iD'Ambrosio Foderaro Iozzelli Menchinell iD 'Antonio Folchi Isgrò M engozz iD 'Arezzo Forlani Jacazzi Merenda

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputat i

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 26 OTTOBRE 1966

Messinetti Pucci Ernesto

Scricciolo Tognon i

Mezza Maria Vittoria Quaranta Sedati Toro s

Miceli Quintieri Semeraro Tozzi Condiv i

Micheli Racchetti Serbandini Tremellon i

Migliori Radi Seroni Trentìn

Minasi Raffaelli Servadei Trombetta

Misasi Raia Servello Truzzi

Monasterio Rampa Sforza Turchi

Morelli Raucci Sgarlata Turnatur i

Moro Aldo Reale Giuseppe Silvestri Urso

Moro Dino Reale Oronzo Simonacci Usvard i

Mosca Reggiani Sinesio Valiante

Mussa Ivaldi Vercelli Restivo Soliano Valitutt i

Naldini Riccio Sorgi Vedovat o

Nannini Righetti Spàdola Venturin i

Nannuzzi Rinaldi Spagnoli Venturol i

Napoli Ripamonti Spallone Verga

Napolitano Francesco Romanato Spinelli Verones i

Napolitano Luigi Romano Stella Vespignani

Natali Romeo Storchi Vetrone

Natoli Romita Sullo Viale

Natta Romualdi Sulotto V i anell o

Negrari Rosati Tagliaferri Vicentin i

Nenni Rossanda Banfi Tambroni Villa

Nicolazzi Rossana Tanassi Villan i

Nicoletto Rossi Paolo Tàntalo Vincell i

Novella Rossi Paolo Mario Taverna Viviani Luciana

Nuoci Rossinovich T avi ani Volpe

Ognibene Rubeo Tedeschi Zagar i

Olmini Ruffini Tempia Valenta Zanibell i

Origlia Rumór Terranova Corrado Zanti Tondi Carmen

Orlandi Russo Carlo Terranova Raffaele Zappa

Pagliarani Russo Spena Tesauro Zincone

Pala Russo Vincenzo Titomanlio Vittoria Zóbol i

Palazzeschi Russo Vincenzo Todros Zugno

Palleschi Mario Sono in congedo (concesso nelle sedut ePasqualicchio Sabatini precedenti) :Passoni Sacch iPastore Salizzoni Alessi Catalano Maria Martini Maria Eletta

Patrini Salvi Barzini Miotti Carli Amali a

Pedini Sammartino Bettiól Pucci Emilio

Pellegrino Sandri Bonomi Re Giuseppin a

Pellicani Sanna Catella Sangall i

Pennacchini Santagati Dosi Stort i

Pezzino Santi Fortuna Tenagli a

Piccinelli Sarti Lenoci Vizzin i

Picciotto Sartór Malagodi Zaccagnin i

Piccoli Savio Emanuela Marchian i

Pieraccini Savoldi (concesso nella seduta odierna) :Pierangeli Scagli aPietrobono Scalf aro Ariosto

Malfatti Franc o

Pintus Scalia Bertinelli

Marton i

Pirastu Scarascia Leone Giovanni

Secreto

Pitzalis Scarlato PRESIDENTE .

Sospendo la seduta fin oPoerio Scarpa alle ore 16 .Prearo ScelbaPreti Scionti (Le

seduta,

sospesa

alle

14,45,

è

ripresa

Principe Scotoni alle

16i .

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Atta Parlamentari

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Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 26 OTTOBRE 196 6

Annunzio di una proposta di legge .

PRESIDENTE . E stata presentata la pro -posta di legge :

CERVONE ed altri : « Ente porto di Gaeta(3537) .

Sarà stampata e distribuita . Poiché im-porta onere finanziario, ne sarà fissata in se-guito la data di svolgimento .

Annunzio di risposte scritte ad interrogazioni .

PRESIDENTE . Sono pervenute rispostescritte ad interrogazioni . Saranno pubblicatein allegato al resoconto stenografico della se-duta odierna .

Presentazione di un disegno di legge.

COLOMBO, Ministro del tesoro . Chiedodi parlare per la presentazione di un disegnodi legge .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

COLOMBO, Ministro del tesoro . Mi onoropresentare il disegno di legge :

« Variazioni al bilancio dello Stato perl'anno finanziario 1966 » .

PRESIDENTE . Do atto della presentazio-ne di questo disegno di legge, che sarà stam-pato, distribuito e trasmesso alla Commissio-ne competente, con riserva di stabilirne l asede .

Seguito della discussione del disegno di legge :Finanziamento del piano di sviluppo dell a

scuola nel quinquennio dal 1966 al 197 0(3376) .

PRESIDENTE . L'ordine del giorno recail seguito della discussione del disegno d ilegge : Finanziamento del piano di sviluppodella scuola nel quinquennio dal 1960 al 1970 .

Come la Camera ricorda, nella seduta po-meridiana del 13 ottobre sono stati approvat igli articoli fino al 38 .

Si dia lettura dell'articolo 39 .

BIASUTTI, Segretario, legge :

(Copertura finanziaria) .

« All'onere di lire 97 .455 milioni derivan-te dall'applicazione della presente legge perl'anno finanziario 1966, si farà fronte, perlire 52 .325 milioni mediante riduzione dellostanziamento del canitolo 3523 dello stato di

previsione della spesa del Ministero del te -soro per l'esercizio medesimo e per lire 45 .130milioni con aliquota dei gettiti relativi all aapplicazione del provvedimento concernent emodificazioni all'imposta erariale sul consu-mo dell'energia elettrica e del provvedimen-to concernente modifiche-in materia di impo-sta generale sull'entrata al trattamento tri-butario delle acque e bevande gassate, delleacque minerali naturali, medicinali o da

tavola .Il ministro per il tesoro è autorizzato a d

apportare, con propri decreti, le variazionidi bilancio occorrenti per l'applicazione dell apresente legge » .

PRESIDENTE . Informo la Camera cheè stato presentato dal Governo il seguenteemendamento interamente sostitutivo dell'ar-ticolo 39 :

All'onere di lire 97 .455 milioni derivan-te dall'applicazione della presente legge perl'anno finanziario 1966, si farà fronte, per lir e87 .455 milioni mediante riduzione dello stan-ziamento del capitolo 3523 dello stato di pre-visione della spesa del Ministero del tesor oper l'esercizio medesimo e per lire 10 .000 mi-lioni con aliquota dei gettiti relativi all'ap-plicazione del provvedimento concernente mo-dificazioni all'imposta erariale sul consumodell'energia elettrica e del provvedimentoconcernente modifiche in materia di impostagenerale sull'entrata al trattamento tributa-

no delle acque e gevande gassate, delle acqu eminerali naturali, medicinali o da tavola .

Il ministro del tesoro è autorizzato ad ap-portare, con propri decreti, le variazioni dibilancio occorrenti per l'applicazione dell apresente legge » . (Compienti all'estrema si-nistra) .

Ricordo inoltre che all'articolo 39 sonostati presentati due emendamenti .

I deputati Badini Confalonieri, Giorno, Va-litutti, Rasimi, Marzotto, Trombetta, Alesi ,Biaggi Francantonio, Demarchi e Cotton ehanno proposto, al primo comma di sostitui-re le parole : « con aliquota dei gettiti rela-tivi all'applicazione del provvedimento con-cernente modificazioni all'imposta erarialesul consumo dell'energia elettrica e del prov-vedimento concernente modifiche in materi adi imposta generale sull'entrata al trattamen-to tributario delle acque e bevande gassate .delle acque minerali naturali, medicinali oda tavola », con le seguenti : « con il maggior

gettito trihutario- derivante dall'increment onaturale delle entrate erariali per l'esercizio

medesimo » .

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 26 OTTOBRE 1966

I deputati Raucci, Raffaelli, Failla, Solia-no, Barca, Lenti, Maruzza Astolfi, Cataldo ,Bastianelli, Bronzuto, Amasio, Matarrese ,Mariconda, 'rognoni, Minio e Vespignan ihanno proposto al primo comma di sostituir ele parole : « con aliquote dei gettiti relativ iall'applicazione del provvedimento concer-nente modificazioni all'imposta erariale su lconsumo dell'energia elettrica e del provve-dimento concernente modifiche in materia d iimposta generale sull'entrata al trattament otributario delle acque e bevande gassate, del -le acque » con le seguenti : « con parte dellemaggiori entrate maturate a tutto il settem-bre 1966 » .

PRESIDENTE . Qual è il parere dell aCommissione su questi emendamenti ?

BUZZI, Relatore per la maggioranza . LaCommissione è favorevole all'emendament odel Governo, ovviamente, contraria agli altri .

FAILLA . Chiedo di parlare sull'articolo 39 .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

FAILLA . Signor Presidente, ho chiesto d iparlare sull'articolo e mi riferirò alla materi aspecifica di esso, cioè alla copertura finan-ziaria del piano quinquennale della scuola edai suoi nessi con gli altri provvedimenti d ilegge che hanno occupato la Camera in que-ste settimane. Ella ci ha annunziato la pre-sentazione di un clamoroso emendamento go-vernativo . Dunque avevamo ragione noi ; dun-que si conferma, e da parte dello stesso Go-verno, la giustezza, l'opportunità, la fonda-tezza politica, costituzionale, finanziaria del -le posizioni che in queste settimane il gruppocomunista ha sostenuto in aula e davanti all eCommissioni . Con ta presentazione di questoemendamento il Governo è costretto a rico-noscere l ' insostenibilità costituzionale e finan-ziaria delle posizioni sulle quali si era finoraattestato con la nota tenacia .

Sono abbastanza evidenti i motivi che c ifanno accogliere con qualche sodisfazione l apresentazione dell'emendamento governativo :esso rappresenta, per alcuni aspetti, la con-clusione positiva di una nostra impegnat abattaglia . Ma che cosa significa, onorevoli col -leghi, la sua presentazione oggi, in quest omomento dei nostri lavori ? Che cosa 'signific ail fatto che il Governo si sia rifiutato di pre-sentare questo stesso emendamento o di ac-coglierne altri prima di questo momento ?quello che pacatamente occorre esaminare pe rtrarne conclusioni che vanno bene al di là

delle questioni procedurali e tecnico-finanzia-rie per investire problemi politici di fondo .Gli aspetti positivi consistono indubbiament enel ripristino, sia pure molto tardivo, di quel -le garanzie costituzionali che non posson onon essere alla base dei nostri rapporti i nquest'aula e nel paese, ed anche - mi si con -senta - nel fatto di aver assicurato miglio rsorte a questi provvedimenti per la scuola su iquali, come è noto, noi abbiamo espresso u ngiudizio negativo ritenendoli distorti e insuf-ficienti, ma che abbiamo pur sempre consi-derato nell'ambito delle esigenze indifferibil idel settore della pubblica istruzione . Ed ècerto che, se non fosse intervenuto questo cam-biamento nella posizione del Governo, la leg-ge che voi vi apprestavate a votare o sarebb eandata incontro ad ulteriori, lunghissimi ri-tardi, o addirittura non avrebbe potuto ap-plicarsi, in quanto violava apertamente prin-cipi elementari della nostra Costituzione .

Ma . agli elementi di giudizio che costitui-scono motivo di parziale sodisfazione e a cu iho rapidamente accennato se ne aggiungonoaltri che non possono sottacersi . Sono anzielementi che ci fanno considerare indispensa-bile una ferma protesta ed una denunzia do-cumentata . Non mi riferirò cón troppe parol eal merito della questione, perché esso puòridursi in termini estremamente semplici ,chiari, oserei dire elementari : ed appunto intali termini doveva porsi fin dal primo mo-mento da parte di tutti . Il Parlamento avevail diritto di essere posto in condizione di ap-prezzarli - questi termini - nella Ioro linea-rità al di là della confusione che il Govern oha creato artificiosamente per fini politici epropagandistici, precipuamente allo scopo d iforzare la mano alla sua stessa maggioranz ae di giustificare davanti all'opinione pubbli-ca, come una necessità imposta dalle urgenz edel settore della pubblica istruzione, l'ap-provazione di due leggi fiscali che colpiscon oduramente le famiglie dei lavoratori, colpi-scono il commercio ed altri settori intermedi ,colpiscono l'economia in generale, e sonoquindi assai impopolari . Mi riferisco alledue leggi che la Carnera ha appena finito d idiscutere e di votare .

Si è sostenuto che il gettito che dovevaderivare da questi due provvedimenti fiscal isarebbe stato indispensabile, a norma del -'l'articolo 81 della nostra Costituzione, pe rassicurare una copertura in questo e nei pros-simi esercizi al piano finanziario della scuo-la . Ciò - mi si consenta di ribadirlo - era ,e appare oggi ancora più chiaramente, falso ,palesemente falso .

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IV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 OTTOBRE 1966

L'articolo 39 di questa legge sulla scuola ,sia nella sua stesura originaria sia nella ste-sura che oggi il Governo sottopone alla Ca-mera, si riferisce unicamente all 'esercizio1966 . La spesa di 97 e rotti miliardi per i l1966 è l'unico oggetto di cui si occupa l'unic oarticolo di copertura di questa legge . Non s iriferisce ad altro . Per gli altri esercizi, infatti ,a cominciare dal 1967, non è necessaria i nquesta legge l'indicazione della copertura eciò in base ai principi interpretativi dell'ar-ticolo 81 che, come è noto, sono sostenuti dal -la Corte costituzionale . È altrettanto noto chesi tratta di questioni assai controverse e sullequali il Parlamento deve ancora pronunziareuna parola definitiva . Ma in questa sede ba-sterà rilevare che il Governo mostra di atte-nersi alla posizione della Corte e che nessuno ,nel caso specifico della legge sulla scuola, h amosso obbiezioni in senso contrario . Siamo ,dunque, di fronte al problema della coper-tura per l'esercizio 1966, e solo per l'eserci-zio 1966 : 97 miliardi .

Come si copre dunque questo finanzia-mento di spesa ? Originariamente il Governoproponeva di coprirlo con 52 miliardi da pre-levare dal fondo globale e per il resto con l eentrate delle due nuove imposizioni fiscal isull'energia e le acque gassate .

Questo – ripeto – per il solo 1966, che èil solo seercizio a cui si riferisce l'articolo 39nelle due edizioni proposte dal Governo . Glialtri esercizi, a cominciare dal 1967, devonoconsiderarsi quindi nel quadro del piano eco-nomico generale proposto dal Governo ed an-cora da approvarsi ; ma il piano quinquennaleproposto dal Governo e dalla maggioranzadella Commissione bilancio risolveva la que-sl.ione dei finanziamenti escludendo ogni even-tualità di inasprimenti fiscali, a meno chequesta solenne assicurazione non dovesse con-siderarsi come diretta soltanto ai grandi po-tentati economici che ricattano e condizio-nano il Governo. Comunque, dal 1967 in poi ,non si pongono questioni finanziarie specifi-camente collegate a questa legge sulla scuola .I due iniqui provvedimenti fiscali possonoriguardare la scuola per il solo esercizio 1966 .

Ora, di fronte a quale situazione ci siamotrovati ? I due provvedimenti fiscali vengonoapprovati dal Parlamento alla fine di ottobre ;prima che possano diventare leggi dello Stat odevono trascorrere ancora non meno di vent igiorni e quindi entreranno in vigore soltantonel mese di dicembre . Anche a non voler far eun calcolo rigidamente fondato sulla divisio-ne in dodicesimi del previsto gettito annuo ,è un fatto che se il risultato della divisione

per 12 volessimo anche raddoppiarlo, arri-veremmo non oltre gli 8-10 miliardi . Ed èquello che solo in questo momento il Gover-no riconosce .

Ma, onorevoli colleghi, il Governo, conquesto nuovo testo di copertura per la leggedella scuola, viene qui a riconoscere ora chele due leggi fiscali – quella che colpisce l eacque minerali e quella che colpisce i consu-mi domestici di energia elettrica – leggi ch enel suo complesso incideranno per non menodi 50-60 miliardi l'anno sui bilanci delle fa-miglie italiane, possono presentarsi e giustifi-carsi come meglio si vuole e si può, ma no npossono giustificarsi in rapporto alla scuola ,alla quale daranno al massimo un mese sol -tanto del loro gettito, 10 miliardi soltanto ,onorevole Colombo, che potevano benissimotrovarsi altrove . Se consideriamo soltantol'arco dei prossimi 5 anni, le leggi fiscali oraapprovate preleveranno più di 300 miliardidalle tasche dei contribuenti più poveri sottoil pretesto che 10 miliardi occorrevano pe rpermettere l'approvazione entro il 1966 d iquesta legge per la scuola !

In sostanza, per quello che le due nuov eimposizioni fiscali impopolarissime e grav idaranno alla scuola, si può dire davvero che ,se vi siete ridotti a soli 10 miliardi, la mon-tagna ha partorito il più squallido topolino .

Ma qui si pongono questioni che investonoi rapporti tra esecutivo e Parlamento, tr aGoverno e opinione pubblica, tra Parlamen-to e paese. L'originaria formulazione dell'ar-ticolo 39, che prevedeva in 45 miliardi il get-tito delle nuove imposizioni tributarie per i l1936, lasciava senza adeguata copertura lalegge della scuola . Che cosa ci disse ieril'onorevole Colombo in sede di Commission ebilancio nel corso d'una ennesima, lung adiscussione ? Ci disse, sì, che poteva esservero (perché non ha potuto trovare un argo -mento per dirci che le cose stavano in manie-ra diversa), poteva essere vero, riconosceva ,però non intendeva mantenere quella formu-lazione . in spregio della Costituzione, in spre-gio della più elementare aritmetica, in spre-gio delle norme più elementari che rendon opossibile la convivenza politica anche quidentro .

COLOMBO, Ministro del tesoro . Questa èuna sua interpretazione .

FA1LLA . No, onorevole ministro ! Quan-do noi (veramente più che a lei, ad alcun icolleghi della maggioranza che ventilavan ola peregrina ipotesi di compensare, con leentrate nel prossimo esercizio finanziario,

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quella che veniva , ad essere la riconosciut alacuna esistente per l'esercizio attuale) ri-cordammo semplicemente che quello dell'an-nualità dei bilanci è uno dei principi basilaried inderogabili che reggono il nostro ordina-mento finanziario, ella deve ricordare, ono-revole Colombo, che il collega Raucci si ri-volse personalmente a lei per chiederle s eper caso dalle parole che lei aveva pronun-ciato prima di quei colleghi non si potessepiuttosto arguire che, non appena votate co nil ricatto politico della scuola le due legg ifiscali che tanto le stavano a cuore, ella avreb-be presentato un emendamento che veniss eincontro alle più elementari esigenze dellaaritmetica e della Costituzione .

E non può aver dimenticato, perché è sol -tanto di ieri, onorevole Colombo, la rispost ache ella ha dato : un « no » netto, categorico ,esplicito . Disse che il Governo, in rapport oalla attuale discussione parlamentare, nonavrebbe preso un'iniziativa del genere .

COLOMBO, Ministro del tesoro . Quandoavrei detto questo « no » categorico ?

RAUCCI . Onorevole ministro, alla mia ri-chiesta se lei intendeva presentare un emen-damento, rispose di no ! Avete parlato disperimentazione, di verifica del gettito e d iuna probabile nota di variazione .

FAILLA . C'e, del resto, il verbale dell aseduta in Commissione . Ciascuno può leg-gerlo . E non si può dire, onorevoli collegh idella maggioranza, che la questione fosse un adi quelle a cui vi siete trovati, maggioranzae Governo, improvvisamente di fronte . Pro-prio per il senso di responsabilità che ha ani-mato tutta questa battaglia del nostro grupp oin rapporto anche alle esigenze della scuola ,noi ci facemmo carico di sollevare quest oproblema sottolineandolo efficacemente qui i naula, già la settimana passata, attraverso l ospecifico intervento di un collega della no-stra parte .

Ciò non di meno, fino a ieri pomeriggio ,la maggioranza della Commissione bilanci oè stata costretta dal Governo ad opporre u nnetto rifiuto alla richiesta di riconsiderarel'articolo 39 del testo governativo in relazion ealta sua efficacia pratica, alla sua veridicità ,alla sua stessa validità costituzionale .

Siamo stati in tal modo di fronte – me l oconsenta signor Presidente – ad episodi chetutti abbiamo il dovere di deplorare al fin edi impedire che possano costituire un prece -dente per i lavori futuri dell'Assemblea edelle nostre Commissioni . Il rifiuto di riesa-

minare il parere sulla copertura indicata da lGoverno era inammissibile. A fronte degl iemendamenti presentati dalle opposizioni ,che non erano più gli originari emendament idi aumento di spesa, ma, dopo la reiezione diquelli, si muovevano nell'ambito della scelt adi spesa operata dalla maggioranza, tutte l equestioni relative all'articolo 39 erano auto-maticamente riproposte alla discussione . In-fatti gli emendamenti presentati da ultimi i ntanto avevano una ragione d'essere in quantoinficiavano la validità della copertura gover-nativa e poiché ella, signor Presidente, l apresentazione di quegli emendamenti l'avev aconsentita, a norma di regolamento, la Com-missione bilancio aveva il dovere di valutar-ne pienamente il significato ed il merito . Lamaggioranza della Commissione invece, pe rinterventi e forzature davvero senza prece -denti operati in prima persona dal rappre-sentante del Governo, fu costretta a porsi i nuna posizione assurda, mettendosi su una stra-da che rischia di squalificare uno degli orga-ni più delicati ed importanti della Cameraqual è appunto la Commissione bilancio .

Mi astengo dal ricordare il ridicolo pareredi maggioranza voluto dal Governo ed oradal Governo stesso smentito : esso deve porsisicuramente tra le cose da dimenticare al piùpresto, onorevole Fabbri, per il buon nom edella Commissione bilancio . Forse una ritrat-tazione autocritica esauriente la fornirà il re -latore per la maggioranza onorevole Fabbri :per conto mio non voglio entrare in tropp idettagli, né vorrei d'altra parte che questamia doverosa denuncia avvenisse in un'atmo-sfera di preconcetta contrapposizione tra cia-scuno di noi e ciascuno di voi, onorevoli col -leghi della maggioranza .

Credo che quanto meno un senso di ama-rezza non possa in questo momento non es-sere comune a molti deputati sia della mag-gioranza sia delle opposizioni . È stato dav-vero con amarezza che ieri, di fronte alla ca-parbia posizione del Governo, abbiamo dovu-to assistere al fatto che colleghi come l'ono-revole Ferrari Aggradi e Pedini abbiano do-vuto affrontare questo problema con argo -menti che offendevano la loro serietà e sicu-ramente, nel fondo del loro animo, non pote-vano non determinare un senso di vergogna .

Certo, non poca amarezza deve essere nel -l'animo del presidente della Commissione bi-lancio, tanto più che abbiamo potuto consta-tare come l'onorevole Orlandi, all'inizio al-meno, appariva tutt'altro che insensibile all eesigenze ed alle obiezioni da noi prospettate .Ma noi si è lascialo indurre ad accettare, lui

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per primo, che la Commissione fosse forzat aa quel tipo di conclusioni . Sicuramente l'ono-revole Orlandi si ricorderà che per molto d imeno e certamente per molto di più opina-bile dal punto di vista politico (si trattavainfatti di scelte politiche, non di violazion idel buon senso, dell'aritmetica e della Costi -!uzione come quelle di ieri) il suo predeces-sore onorevole La Malfa preferì presentarele dimissioni e abbandonare quel posto di gra-ve responsabilità .

Credo che questo senso di amarezza si astato, ieri in Commissione e oggi in aula ,comuni a molti di noi, indipendentemente da ibanchi sui quali ci troviamo . Che cosa dev opensare dell'onorevole Scricciolo che poco f aha pronunziato la dichiarazione di voto sull eleggi fiscali a nome del partito socialista ita-liano, riconoscendo che quelle leggi colpisco-no i lavoratori, colpiscono settori vitali dellanostra economia, colpiscono l'animo dei depu-tati socialisti, ma asserendo nondimeno ch eerano una dura necessità alla quale i socia-listi si piegavano in nome delle esigenze in-derogabili della scuola ? Che dire dello stess oonorevole Zanibelli che, parlando a nome de lgruppo della democrazia cristiana, non h apotuto fare a meno di esternare in quest'aul alo stato d'animo non certo entusiastico ch eha caratterizzato tanta parte del gruppo del -la democrazia cristiana nell'approvazione de -gli iniqui inasprimenti fiscali ? Anche l'ono-revole Zanibelli ci ha detto che quelle legg iil gruppo democristiano approva malvolen-tieri e soltanto in rapporto alle impellenti ,inderogabili necessità della scuola .

Sono trascorsi soltanto pochi minuti d aquelle dichiarazioni e mentre era ancora i ncorso la votazione a scrutinio segreto sull'ul-tima e più grave delle leggi fiscali, quellache colpisce i consumi domestici di energi aelettrica, il ministro del tesoro è salito a lbanco della Presidenza e, quando le urne era -no appena chiuse, ci siamo trovati di fronteall'emendamento che fa crollare, onorevol icolleghi della maggioranza, l'unico alibi ch eciascuno di voi poteva invocare nel dare i lsuo voto a quei gravissimi provvedimenti fi-scali .

La squallida manovra dell'onorevole Co -lombo investe innanzitutto i rapporti tra i lGoverno e la sua stessa maggioranza . E que-ste cose hanno indubbia rilevanza politica ,non potete pensare di farle passare sotto si-lenzio . Nessuno ha contestato e contesta al-l'onorevole Colombo (voglio sottolinearlo i naula, come abbiamo già fatto largamente i nCommissione), nessuno contesta al Presidente

del Consiglio, al Governo nel suo complesso ,di operare certe scelte e di chiederne l'ado-zione e il sostegno nell'ambito della propri amaggioranza. Certo, voi avreste potuto farequelle scelte, scegliere la strada dei più im-popolari inasprimenti fiscali, che colpiscon oi lavoratori, le loro famiglie, i piccoli produt-tori . Nessuno contesta a voi il diritto di ope-rare tali scelte, anche se noi ci saremmo ov-viamente trovati sulla sponda opposta, ugual -mente impegnati in un'aspra battaglia . Nes-suno contesta al Governo il diritto di operarele sue scelte e di proporre una propria line apolitica alla sua maggioranza, salvo, ovvia -mente, a pagarne tutto il prezzo che quell alinea può comportare nel Parlamento e ne lpaese .

Il Governo, però, onorevoli colleghi dell amaggioranza, non vi ha fatto un discorso po-litico : vi ha invece costretto con l'inganno avotare pesanti inasprimenti fiscali facendovicredere che erano indispensabili, se si volev aavviare già da quest'anno scolastico una cer-ta politica per la pubblica istruzione . (Inter-ruzioni al centro) .

Il Governo ha prima esposto e poi ridi-colizzato non dico l'onorevole Fabbri, ma gl istessi Ferrari-Aggradi, Scricciolo, Orlandi ,Zanibelli e via dicendo ! Ha colpito pesante -mente il prestigio di ciascuno di voi .

Che cosa avete detto al paese e in parti -colare ai vostri stessi elettori ? Come potetesostenere da oggi in poi quello che attraversola stampa, attraverso i vostri discorsi, attra-verso la radio e la televisione, avete finorafatto credere al paese, e cioè che le due leggidovevano servire alla copertura finanziariadel piano della scuola ?

Il comportamento del Governo nei vostr iconfronti presenta due caratteristiche essen-ziali : la caratteristica della debolezza pi ùgrave attraverso la confessione che ha paura(li voi, che siete componenti della sua stessamaggioranza; ed inoltre la caratteristica del -la più inammissibile slealtà attraverso la di-mostrazione che non esita a ricorrere all'in-ganno, alla mistificazione, al raggiro nei con -fronti dei suoi stessi sostenitori .

Che cosa potrete dire ai vostri elettori voiin particolare, colleghi e compagni del parti-to socialista italiano ? Che cosa potete dir eanzitutto in rapporto a queste leggi fiscali ,che la stragrande maggioranza dei socialisti ,come noi, considera deleterie, e ha così tena-cemente avversato alla base ? Ma cosa potret edire anche in rapporto ad altri fatti ? Com espiegate tutto quello che è avvenuto in que-ste ultime due settimane, anche in ordine al

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calendario dei lavori della Camera ? La di-scussione del piano quinquennale, dopo l epregiudiziali, non si è neppure iniziata . S idisse che prima doveva essere approvato i lpiano della scuola, con quelle che venivan odefinite « le relative leggi di copertura » . Oravenite a scoprire, anche in ordine al calenda-rio parlamentare, che non era assolutament enecessario discutere le due leggi fiscali, an-che se si voleva la legge della scuola, e ch ela discussione sul piano quinquennale no nsi è neppure iniziata prima della costituentesocialista per il solo motivo che l'onorevol eColombo ha preferito al piano due nuovi pre-lievi fiscali dalle tasche dei lavoratori : bloc-co sui salari e prelievi fiscali !

Ma in discussione non sono solamente irapporti all'interno della maggioranza . Si ri-propongono ancora una volta, signor Presi -dente – desidero sottolinearlo alla sua not asensibilità – ì temi scottanti di un corrett orapporto tra la maggioranza e la minoranza ,tra il Governo e il Parlamento . L'offesa a lParlamento è fin troppo palese ed io non m isoffermerò ulteriormente su questo argomen-to. Voglio solo ricordare che giusto ieri, quan-

do si cercava di portare al suo ultimo att ola nuova beffa nei confronti del Parlamento ,l'onorevole Colombo ha trovato modo di dir eche se i conti non tornavano in ordine allafamosa copertura, la colpa d'altri non sareb-be che del Parlamento che avrebbe ritardatol'esame delle due leggi fiscali, e ce ne h afatto rimprovero quasi non fosse nel nostrodovere di oppositori di condurre battaglie afondo contro le leggi e manovre del generedi queste e come se il Parlamento nel su ocomplesso non fosse immobilizzato propri oe solo per responsabilità governativa !

Questa vicenda incide indubbiamente -e non c'è bisogno che mi ci soffermi – suirapporti del Parlamento nel suo compless ocon il paese, in un momento in cui il proble-ma è aperto nell'opinione pubblica e no nsempre attraverso impostazioni corrette, ac-cettabili, obbiettive . Anche qui sono evidentile responsabilità governative e l'azione go-vernativa in direzione del discredito parla-mentare . Ma che cosa, più in generale, dimo-stra la pagina nera della vita parlamentareche l'onorevole Colombo ha voluto si scri-vesse ? Essa dimostra anzitutto che il Gover-no scende sul terreno del raggiro nei con -fronti della sua maggioranza, del Parlamen-to, del paese e che il Governo si muove obiet-tivamente in una direzione che porta al di-scredito degli istituti democratici .

Per questo, l'episodio che è avvenuto no npuò lasciarci indifferenti ; per questo ritengodoveroso, per chi crede al ruolo ed alle re-sponsabilità della carica parlamentare, misu-rarne esattamente la portata e sottolinearleanche davanti ad organi, come la nostra Pre-sidenza, che così autorevolmente tutela i lprestigio, la dignità ed i poteri del Parla -mento .

Abbiamo ritenuta necessaria questa nostr adenunzia ricapitolando brevemente, ma i nmaniera documentata, i termini dell'incre-sciosa vicenda . L'atteggiamento governativ odi prevaricazione e di raggiro nei confront idi tutti noi balza in luce con piena evidenzaed è assolutamente indegno, incompatibil econ il prestigio delle istituzioni .

È chiaro oggi davanti al paese che le mi-gliaia di lire che si preleveranno ulteriormen-te dai magri bilanci dei lavoratori attravers ol'applicazione delle due nuove leggi fiscal inon hanno niente a che vedere con i bisogn ie lo stato della pubblica istruzione . Il Gover-no dimostra di essere sceso non sul piano d iun modesto espediente procedurale (di quell iche ci siamo abituati non solo a perdonare ,ma talvolta anche a giustificare), ma sul pia -no di un gravissimo affronto al Parlamento ,alla sua maggioranza, al paese . Noi eleviamoqui per il momento questa nostra protesta enon crediamo di esagerare se diciamo ch equesto episodio non ha precedenti nella sto -ria del nostro Parlamento. Esso suscita quila nostra protesta e la nostra denunzia . Nelpaese non potrà non suscitare che collera edsegno. E che collera e sdegno abbiano i lgiusto indirizzo !

Io non credo che la cosa possa fermarsiqui, signor Presidente . Episodi di questo ge-nere saranno severamente esaminati da le ied a tutti i livelli della vita parlamentare edemocratica, qui e fuori di qui . 'Non credoche questa possa chiudersi come una dell esolite parentesi del nostro lavoro . Credo cheintanto debba dirsi al Governo che, se anch edisponesse della più docile, insensibile e ri-nunziataria delle maggioranze, non potrà maiessergli consentito, non gli sarà più consen-tito dr ricorrere a sistemi di questo genere .

Ed intendo terminare rivolgendomi an-cora ai colleghi di tutte le parti della Came-ra, in particolare a voi, colleghi della mag-gioranza . Certo molto spesso ci troviamo di -visi ,a combattere con passione, talvolta co nmolta forza polemica, ciascuno sulle proprieposizioni, ma parmettetemi (in un momentocerto non lieto, in cui si è costretti a denun-

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ziare episodi di scadimento come questo d icui il Governo si è reso responsabile oggi) ,permettetemi di affermare la mia fiducia ne lfatto che un'adeguata reazione politica e mo-rale ad episodi del genere non possa man -care da parte di quella maggioranza che pu rdeve esistere, onorevoli colleghi, in questaaula, una maggioranza che va certo al di l àdei confini dei gruppi politici, ma che nonpuò accettare che per le paure, gli intrighi ,i raggiri, le debolezze politiche, i contrast iinterni di una precaria formazione governa-tiva, debba sacrificarsi il rispetto che ciascu-no di noi non può non sentire per la propria ,e sia pure modesta, funzione di parlamentare ,per la linearità della propria coscienza, pe ril senso di lealtà verso gli elettori e i cittadi-ni, per il prestigio del Parlamento, la vali-dità pólitica e morale degli istituti democra-tici . (Applausi all'estrema sinistra) .

DELFINO . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

DELFINO . Signor Presidente, onorevol icolleghi, premesso che il piano della scuol aè stato presentato come un'attuazione de lprogramma di sviluppo e che questo pro-gramma di sviluppo non è stato ancora ap-provato dal Parlamento, ne consegue che no inon possiamo avere ancora idee chiare e pre-cise in ordine al funzionamento del program-ma. Fatta questa premessa, vorrei pregarel'onorevole ministro del tesoro di spiegarc iin che modo funziona il programma . Tantopiù che il Governo asserisce che già lo st aapplicando e che la legge che ci accingiamoa votare costituisce proprio un'attuazionedel programma di sviluppo .

I programmatori hanno previsto per que-st'anno un incremento del reddito del 4,5 pe rcento e in base a questi calcoli il Governoha fatto anche previsioni di entrate tributa-

, rie . All'inizio di quest'anno - il 7 o il 9 gen-naio - avete deciso che, per finanziare unaparte del piano della scuola, occorrevanomuove entrate tributarie, non essendo suffi-ciente il gettito che si sarebbe ricavato sull abase di queste previsioni . Quindi, avete de-ciso di presentare i due disegni di legge -uno approvato ieri e l'altro appena due orefa - riguardanti le maggiori tasse sulle acqu eminerali e sull'energia elettrica .

Però, nel corso o alla fine di quest'anno,i programmatori si sono accorti che le lor oprevisioni non erano esatte e che il reddit onazionale aveva avuto una diversa espansio-ne, del 5,3 per cento; e, come fatto congresso,

direi, c'è stato un. aumento di entrate tribu-tarie . Questo è il dato di fatto .

A questo punto, vorrei capire come fun-ziona questa programmazione . Se i program-matori prevedono minori entrate, ma debbo -no portare avanti il programma, impongon odelle tasse; quando si accorgono che, invece ,c'è un'espansione, le tasse le mantengono .Questo è quel che accade . Forse abbiamo l eidee ancora poco chiare, perché siamo agl iinizi, ma è certo che ci occorre una spiega-zione . Il fatto è che oggi ci troviamo di fron-te a una tassa che è stata richiesta da unaprevisione errata . Ma non le sembra, onore-vole ministro del tesoro, che di fronte all arealtà di "un fondo globale che aumenta per -ché aumentano le entrate, certe imposte ch eerano state decise per attuare il programmanon siano più necessarie ? Perché avete insi-stito con queste imposte ? questo il mododi far funzionare il piano ? Voi dite che nonsi possono imporre imposte superiori ad u ncerto limite di elasticità sul reddito, 1,1, epoi arrivate a previsioni di aumenti tributar iche superano tale limite, anche a voler consi-derare il reddito monetario e non quelloreale . Non so dove andrà a finire la program-mazione, in che modo si concretizzerà la poli-tica di piano .

Ora, mi sembra, onorevole ministro, ch edi fronte a queste considerazioni l'atteggia -mento assunto ieri dal Governo nel voler Iò-sistere sull'approvazione di queste leggi fi-scali e nel non voler riconoscere chiarament eche il piano della scuola non poteva esser efinanziato per Il 1966 con queste entrate, no nmi sembra che sia stata una cosa molto seria .Non voglio usare aggettivi così pesanti com equelli dell'onorevole Failla, ma vorrei capirea che cosa servono questi atti di furberia ,dov 'è la serietà della politica di programma-zione ,dov'è l'impegno a una tale politica .

Che cosa significa insediare una commis-sione speciale per la spesa pubblica ? Invitar ei deputati a una serietà nel presentare le pro -poste di legge, e poi non stare al gioco ? Sela programmazione è un certo gioco, "bisogn ache al gioco stiano tutti, soprattutto il Go-verno .

Ancora questa mattina l'onorevole Pret iha affermato che i due provvedimenti fiscal ierano leggi temporanee, che potevano esser erivedute . Ma quando avete le maggiori en-trate, quando avete avuto entrate maggioriper oltre 150 miliardi quest'anno e le avret eancora sicuramente, con l'espansione che pre-vedete, per i prossimi anni, perché avete vo-luto insistere nell'imporre nuove misure fi-

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scali ? Ricordo che ella, onorevole Colombo ,era ministro dell'industria quando quattroanni fa il Governo di centro-sinistra si pre-sentò con la nazionalizzazione dell'energi aelettrica . Allora si disse che la nazionalizza-zione dell'energia elettrica era la premess aalla programmazione . Adesso sappiamo chel'aumento dell'energia elettrica è necessarioper attuare la programmazione . Queste sonopoi le cose che si concretizzano negli atti chevoi fate e fate fare al Parlamento .

Quattro anni fa si disse che l'energia co-stava troppo, che con l'ente elettrico sarebbediminuito il costo, in particolare si sarebbedata l'energia elettrica a minor prezzo nell ecampagne. Invece adesso, per attuare il pro-gramma, dite che bisogna aumentare il prez-zo dell'energia elettrica . Sono contraddizion iveramente gravi che qualificano in sostanz aquesta maggioranza come una maggioranz acomposita, che non ha una visione globalenuova, che non ha partorito una sintesi poli-tica per creare lo Stato nuovo, la program-mazione, il sistema nuovo . Ma dov'è il me-todo nuovo ? Che differenza c'è tra quest omezzuccio che voi usate e l'empirismo econo-mico che ha caratterizzato i passati govern idel dopoguerra ? Noi non vediamo veramen-te alcuna novità in tutto questo . Questo è i lgoverno del « tirare a campare », che non h aassolutamente idee chiare, che non ha nem-meno una maggioranza col coraggio di por -tare avanti chiaramente certi provvedimenti .

Abbiamo sentito le dichiarazioni di voto ,in particolare quella del partito socialista ,questa mattina, che sono state di critica aquesto provvedimento . E il Governo preten-de di fare la programmazione ? Voi credetedi poter programmare l'economia di tutti ,quando non riuscite a prevedere nemmenole entrate, la spesa pubblica, quando no nriuscite a prevedere nulla ? Voi siete partit ida previsioni che avete modificato ogni cin-que o sei mesi . Ogni tanto si ha una nuovaprevisione. Che programmazione è questa ?Si tratta veramente di una cosa poco seria .In tal modo, proprio attuando così la pro-grammazione, voi qualificate poco seriamen-te la programmazione stessa, dimostrate chenon ci credete . La programmazione è lo sten-dardo che dovrà sventolare nei congressi enella propaganda, ma nella concretezza i lpiano è quello che ho detto . Voi non siet ecapaci di prevedere e quando modificate l aprevisione non avete il coraggio morale d iritornare indietro . Avete cominciato, per esem-pio, per quanto riguardava il momento dell acongiuntura, a imporre determinate leggi fi -

scali, poi ci avete ripensato e ve le siete ri-mangiate . Questi sono i fatti, questa è la se-rietà con la quale si legifera .

L'emendamento presentato in questo mo-mento, dopo quanto è avvenuto ieri in Com-missione bilancio, denota la poca serità co ncui si programma. Ciononostante è evident eche siamo favorevoli a questo emendament operché rappresenta l'unico modo concreto d ifar fronte al finanziamento per la scuola .Non vi è altro modo, infatti, per finanziar ela scuoia quest'anno . Ma era proprio neces-sario aspettare tutti questi giorni ? Era ne-cessario far perdere tanti giorni per la di-scussione sui' provvedimenti fiscali per l eacque minerali e per l'energia elettrica ? No nera possibile approvare alcuni giorni fa que-sto emendamento ? Tanto più che ella, ono-revole ministro, nel compilare il bilancio de l1967, ha già inserito nelle previsioni di en-trata queste entrate fiscali che il Parlamentonon aveva ancora approvato . (Interruzion edei Ministro Colombo) .

Cerchiamo dunque di essere più umili ,onorevoli signori del Governo, ridimensio-nando propagandisticamente il programma .

inutile, infatti, parlare nel programma di2.850 miliardi nel quinquennio per l'agricol-tura quando poi ci si ferma ai 900 del « pia-no verde » . E inutile propagandare cifr eastronomiche quando la realtà è ben diversa .Davvero questo è il libro dei sogni di cui par-lava l'onorevole Fanfani . Cerchiamo almenodi saperceli giocare certi numeri con parsi-monia .

Quel che non riusciamo assolutamente acomprendere è il carattere propagandistic oche si vuol dare alla programmazione, comese si trattasse della panacea, come dicono isocialisti, idonea a risolvere tutti i problemi .Si dimentica così, ad esempio, qual è la verasituazione del risparmio pubblico .

COLOMBO, Ministro del tesoro . Comevuole che si realizzi il risparmio pubblicoquando ella nega perfino la validità dell'ap-plicazione di un'imposta che dà una cinquan-tina di miliardi di entrata ? 1+; evidente chenon si può avere né risparmio pubblico n éequilibrio di bilancio in questo modo . iJ unapolitica facile quella che incoraggia le spesesenza preoccuparsi delle entrate . (Comment iall'estrema sinistra) .

DELFINO . A me non piace fare dell ademagogia . onorevole Colombo, ma se il Go-verno ritiene che le possibilità di sviluppopoggino soltanto sui tributi fiscali, se cio èper finanziare un programma è necessario

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l'aumento delle tasse, dovete dire queste cosechiaramente, senza mezzi termini . Non po-tete cavarvela dicendo da una parte 'che no nè possibile sopportare nuove imposizioni fi-scali e dall'altra che le imposte sono poche .Dovete essere coerenti, non potete fare de lprogramma un atto propagandistico per gl iallocchi e poi presentare dei provvediment ifiscali indispensabili per portare avanti no nsoltanto tutto il programma, ma solo unapiccola parte di esso .

Per questo noi siamo favorevoli a questoemendamento, ma desideriamo richiamare i lGoverno ad un maggiore senso di serietà su lmodo come attua la programmazione . (Ap-plausi a destra) .

COTTONE . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

COTTONE. Vorrei che gli onorevoli col -leghi credessero alla sincerità del nostro tur-bamento di fronte al modo con cui il Govern oprocede nell'esercizio del suo potere di ini-ziativa legislativa, modo che a nostro giudizioè assai sconcertante .

da ben 15 giorni che si discute in questaaula di certi provvedimenti fiscali di cui laopposizione ha chiaramente dimostrato l'in-sufficienza a coprire il piano di finanziamen-to della scuola, provvedimenti del resto no nnecessari in quanto si sarebbe potuto fa rricorso in modo costituzionale alle risorse ch el ' incremento naturale dei tributi ha messo adisposizione dell'erario . All'ultimo momento ,con un sistema che noi liberali, abituati auna certa scuola, troviamo davvero sconcer-tante, a chiusura della discussione e dell avotazione sui provvedimenti fiscali, il Consi-glio dei ministri si riunisce, i membri de lGoverno magari lodevolmente mangiano i nfretta ed in piedi, e che cosa decide ? Decid edi accettare quello che noi avevamo già pro -posto al Governo, cioè la variazione di bilan-cio, ammette che con i due provvedimenti fi-scali già votati non più di 10 miliardi è pos-sibile rastrellare, e ricorre quindi alla not adi variazione .

A questo punto vorrei domandare ai mem-bri del Governo : ritengono veramente seri oquesto modo di procedere ? Noi dell'opposi-zione riteniamo di fare il nostro dovere com evoi e siamo qui per servire ii paese. Perché -domandiamo al Governo - questa sua atonia,questa sua insensibilità a tutte le esortazion ied i suggerimenti che provengono dall'op-posizione ?

Onorevoli colleghi, la democrazia è un po 'come il colosso di Rodi, se mi è consentital'immagine, che teneva i piedi su due riv eopposte . Tutte e due le rive sono necessari ee, se una di asse viene meno, tutta l'interaimpalcatura dello ,Stato democratico crolla .Questo Governo nei confronti dell'opposizio-ne non intende ascoltare alcuna parola : haun diaframma e al di là di esso non vuol eascoltare e recepire nulla . Questo è un erroree noi non possiamo non denunciarlo in que-st'aula, signor Presidente .

Devo aggiungere che finalmente cominci oa vederci chiaro in quello che qualche ann ofa scriveva un caro ed anziano signore, d icui non ricordo il nome, quando diceva ch ei socialisti (mi pare che lui fosse un socia -lista) devono entrare nella « stanza dei bot-toni » . Ora comincio a capire cosa signific aquesta espressione . Infatti i membri di que-sto Governo nella stanza dei bottoni, a miogiudizio, si dilgttano a pigiarne il più possi-bile perché credono che così si manda avant iun paese .

No, il Governo è una guida politica e mo-rale del paese . Invece io ho l ' impressione ch equesto Governo deformi il concetto perch écrede che govqrnare il paese significhi eser-citare nella maniera più rozza e più bruta i lpotere. Noi abbiamo il diritto di denunciarequeste cose .

Signor Presidente, qui trattiamo di unargomento di eccezionale importanza : lascuola . A mio, giudizio personale - ritengoperò che i colleghi del mio gruppo siano lar-gamente consenzienti con quello che dirò -quello della scuola è il problema di fondodella nostra società . Si parla assai spesso ,onorevoli colleghi, di ingiustizie sociali enessuno di noi oserebbe contestarne l'esisten-za. Ma, a mio giudizio, di tutte le ingiustizi esociali la più vera, la più crudele, è quell ache fa trovareí, l'uomo, non dico ignorante ,ma indotto (non per sua colpa) di fronte al-l'uomo istruito, all'uomo fornito di cultura .Quella è la vera cocente ingiustizia social eperché in quella occasione veramente l'uom oavverte la crudeltà della sua inferiorità ri-spetto al suo Simile . Con questo argoment onoi tutti dovre$nmo essere d 'accordo nel vo-ler sanare questa piaga e nel ritenere neces-sario ed urgente evitare che nella nostra so-cietà esistano ancora dei nostri simili ch edebbano sentire in modo così cocente questosenso di inferiorità .

Come andiamo avanti nel risolvere questoproblema ? AnCliamo avanti con i mezzi ch evoi ci sottopongte . Voi, ignorando per dieci

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giorni la voce delle opposizioni, all'ultim omomento cercate di rimediare in questa ma-niera .

Poco fa, l'onorevole ministro del tesoro ,interrompendo un collega, ha detto : questovoi ce lo proponevate solo per quest'anno . Maper l'anno venturo ? L'anno venturo, onore-vole ministro, sarebbe stato un altro anno .Intanto potevate accettare quindici giorni f ala proposta che noi vi facevamo . L'unicomembro commendevole di questo Governo èl'onorevole ministro della pubblica istruzio-ne perché per lo meno insiste sui problem iche lo riguardano direttamente, investend oessi la competenza del suo dicastero. Pur-troppo, però, una rondine non fa primavera .Qui vi è una solidarietà di tutto il Governoche funziona male . Sui problemi della scuo-la non posso neppure dire che vi state com-portando in maniera artigianale, perché l'ar-tigiano nel petto ha l'opera d'arte : voi nonavete niente nel petto, andate avanti a cas ocercando all'ultimo momento di raffazzonar ele cose. Ma questo depone male per la serietàdi tutta l'istituzione, di tutto il Parlamento ,non solo di voi .

Noi veramente siamo amareggiati, turbat iper il modo di procedere di questo Governo .Noi siamo depositari di una dottrina, signo rPresidente, che è poi la nostra forza (no nvale rapportarla al numero che ci rappre-senta in quest'aula) . Tutti sanno che la no-stra dottrina nega l'intolleranza ; ma io nonso se tutti sappiano che la nostra dottrina -e questa è la sua stupenda bellezza e la suaforza prodigiosa - nega anche la tolleranza ,che del resto altro non è che una forma atte-nuata di intolleranza : io sono bianco, tu se inegro, ti tollero ma non mi dare fastidio ; iosono colto, tu sei ignorante, ti tollero ma le -vati dai piedi . No : noi, in verità, per dot-trina e per prassi, desideriamo il confronto ,la competizione, lo scontro anche, se è neces-sario, dei pensieri, delle opinioni . E comepossiamo ottenerlo ? Solo avendo in tutta l anostra società delle creature che siano capac idi confrontare le loro opinioni . Che cos'è unuomo ? Un uomo non è altro che una lam-pada fornita di lucignolo, ma non può farluce se nella lampada non mettiamo l'oli ofondamentale, necessario della cultura : sem-pre che vi sia l'ossigeno della libertà neces-sario ad alimentare la fiamma . Questo è i lnostro ideale . E come lo possiamo servirequesto ideale ? Con i mezzi che usate voi ?(La patetica figura di quell'anziano signoredi cui non ricordavo il nome, e che mi er avenuto in mente, non la vedo più) ! Voi ve-

ramente, signori del Governo, state dand oun cattivo esempio a tutta la nazione . Io, peril buon nome del paese, per la dignità de lParlamento, vorrei augurarmi, signor Presi -dente, che tutto il Governo, nei suoi singol imembri e nella sua naturale responsabilità ,possa in futuro far tesoro di questa grossabuccia di banana su cui è caduto questa serae per l'avvenire abbia maggiore senso di re-sponsabilità e soprattutto maggiore sensibi-lità nei confronti della dialettica parlamen-tare, che impone anche di seguire, di ascol-tare, di accogliere, se è necessario, i suggeri-menti dell'opposizione .

Comunque, al punto in cui sono arrivat ele cose, a noi non resta che ritirare l ' emenda -mento che avevamo proposto . (Applausi) .

MINASI. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

MINASI . Sento l'esigenza di sottolinear ealla responsabilità politica del Governo e allaresponsabile coscienza di tutti noi il significatograve dell'emendamento all'articolo 39 pro-posto dal Governo, perché ancora non si èspenta l'eco della discussione sulle due leggifinanziarie, ancora non si è spenta l'eco del-l'affermazione, ripetuta questa mattina, diquello che è lo scopo primario di esse, ch eha fatto ingoiare il rospo ad elementi dellamaggioranza .

Di fronte al significato grave di questoemendamento ritengo non si debba abusar edelle parole e dell'aggettivazione per solle-citare il senso di responsabilità di tutti : percui, a nome del mio gruppo, formulo l'espli-cita proposta, non a fine dilatorio, che l'arti-colo 39 venga riportato in Commissione bi-lancio . Il Governo, infatti, sa che, approvatoil suo emendamento, il disegno di legge ri-torna al Senato, core conseguente perdita d itempo, per cui sfuma anche l'urgenza che v iera di dare la copertura alla legge finanzia -ria della scuola .

COLOMBO, Ministro del tesoro. Chiedo d iparlare .

COLOMBO, Ministro del tesoro . Vorreichiarire la questione, perché mi sembra ch enegli ultimi interventi lo spirito polemico ab-bia troppo prevalso oscurando i termini real idella situazione .

L'articolo 39 prevedeva, per il 1966, il fi-nanziamento della somma di 97 miliardi e455 milioni per il primo anno di applicazio-ne del piano della scuola attraverso il ricor-so al fondo globale e alle entrate fiscali deri-

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vanti dai due provvedimenti ieri ed oggi ap-provati dalla Camera dei deputati . Per laprecisione, 52 miliardi e 325 milioni dovevanoprovenire dal fondo globale e 45 miliardi e150 milioni dalle entrate fiscali . Tuttaviaqueste previsioni erano valide al momentodella presentazione dei provvedimenti (cio èall'inizio dell'anno) e sarebbero rimaste va-lide se il Parlamento li avesse approvati i nbreve tempo . Sennonché il Parlamento, com eè suo diritto, ha ritenuto di approfondire i ldibattito sia sul piano della scuola, che èsenza dubbio una legge di grande importan-za, sia sui provvedimenti fiscali . E mi rendoanche conto che provvedimenti fiscali suscet-tibili di incidere su determinati settori pos-sono richiedere un approfondimento, da par-te del Parlamento, che vada al di là del pre-visto .

Si è verificato dunque che le entrate fiscal ipreviste per l'anno in corso si sono ridotte .(Interruzione del deputato Raucci) .

Ieri la Commissione bilancio si è riunitaproprio per esaminare questo articolo 39 e di relativi emendamenti . (Interruzioni all aestrema sinistra) . Tali emendamenti tende -,ano a coprire la spesa per la scuola nel 1966

con le maggiori entrate dell'esercizio in cor-so, anziché con le misure fiscali sull'acqu aminerale e l'energia elettrica . Ora io ho fattonotare che tali maggiori entrate del 1966, chequegli emendamenti vorrebbero utilizzare perla scuola, sono già state riportate nel bilan-cio del 1967, per cui, se ne fossero distolte, i ldeficit di quell'esercizio, già previsto in 1 .164miliardi, aumenterebbe . Oppure, se si voles-se evitare tale aumento, si dovrebbe provve-dere in altro modo alla copertura ai sensi del-l'articolo 81 della Costituzione . (Interruzion edel deputato Raffaelli) .

Ecco perché il Governo ha creduto di pre-sentare un nuovo testo dell'articolo 39 cheprovvede per il residuo periodo del 1966 .

Questo ho ritenuto di proporre al Gover-no, che ha accettato e presenta questa impo-stazione del bilancio, libero lei, onorevol eRaffaelli, di accettarlo o criticarlo come crede .

FAILLA . Decide il Parlamento, non i lGoverno

COLOMBO, Ministro del tesoro . E difatt istiamo discutendo perché il Parlamento pos-sa decidere . (Proteste all'estrema sinistra —Richiami del Presidente) .

RAUCCI . Ma l'articolo 39 del disegno d ilegge riguardante il piano della scuola si ri-ferisce al 1966 . .

COLOMBO, Ministro del tesoro . Credo diavere chiarito che quegli emendamenti, appa-rentemente, riguardavano il 1966, ma nell amisura in cui negavano la copertura fiscal eriguardavano il completo arco di applicazion edella legge per il piano della scuola . (Interru-zioni dei deputati Raucci e Raffaelli — Ri-chiami del Presidente) .

Accanto a questa questione generale cheriguardava il finanziamento del piano dellascuola nella sua integrità, vi era la questionepiù specifica posta da molti colleghi e ch eriguardava la copertura del 1966 . Effettiva-mente infatti, dato il tempo di approvazion edelle leggi fiscali, le entrate previste dal Go-verno non si verificano più . Ora, data questasituazione, nessuno può rimproverare il Go-verno se, mosso da preoccupazioni circa laconcreta adeguatezza della copertura stessae per non provocare difficoltà nel definitivoiter del piano della scuola, ha presentato unanota di variazioni e un emendamento che ga-rantiscano, nel modo più rispettoso del pre-cetto costituzionale, il finanziamento del prov-vedimento . (Interruzione del deputato Failla) .

Ecco il significato dell'emendamento pre-sentato dal Governo. Non si tratta certo diuna mancanza di riguardo al Parlamento, masi tratta di trarre le conseguenze, come è do -vere del Governo e della maggioranza, dall adiscussione che è intervenuta in sede di Com-missione bilancio e in aula, per presentar esoluzioni tali da tranquillizzare non solo l amaggioranza, ma anche l'opposizione . (Ap-plausi al centro e a sinistra) .

PRESIDENTE . Accogliendo la precedenterichiesta, sospendo la seduta per consentirealla Commissione bilancio di esprimere il pro-prio parere sull ' emendamento presentato da lGoverno .

(La seduta, sospesa alle 17,25, è ripres aalle 18,5) .

Ha facoltà di parlare il presidente dellaCommissione bilancio per riferire il pareresul nuovo testo dell'articolo 39 proposto da l'Governo .

ORLANDI, Presidente della Commissionebilancio . La Commissione ha espresso all aunanimità, con l'astensione dei commissaridei gruppi del PSIUP e del partito comu-nista, parere favorevole circa la congruitàdella copertura prevista nella nuova formu-lazione dell'articolo 39 proposto dal 'Governo .

PRESIDENTE . Onorevole Badini Confa-lonieri, insiste per il suo emendamento ?

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BADINI GONFALONIERI . Lo ritiriamo.

PRESIDENTE . Onorevole Raucci, insisteper il suo emendamento ?

RAUCCI . Lo ritiriamo, signor Presidente ,sulla base di tre considerazioni fondamentali .La prima considerazione era quella relativ aalla incongruità della copertura prevista nel -l'articolo 39 per quanto si riferiva ai provve-dimenti fiscali in discussione alla Camera . Laseconda motivazione era quella relativa all aesigenza che noi avvertiamo profonda di libe-rare tempestivamente tutta la discussione su iprovvedimenti finanziari dal ricatto che i lGoverno faceva pesare sul Parlamento e ch esi esprimeva nella sollecitazione a votare que-sti provvedimenti senza alcuna modifica -nonostante che l 'orientamento della stragran-de maggioranza di questa Assemblea fossediverso - perché modificare quelle leggi si-gnificava ritardare l'approvazione del pian odella scuola. La terza motivazione, signorPresidente, era quella relativa ad un'altr aesigenza che noi volevamo sottolineare : allaesigenza cioè che il Governo assolvesse al su odovere costituzionale di presentare subito ,come la Costituzione e la corretta pratica am-ministrativa impone, la nota di variazion irelativa all ' accertamento delle maggiori en-trate per l'esercizio 1966.

Possiamo dire, signor Presidente della Ca-mera, che siamo riusciti a realizzare questitre obiettivi . Il Governo ha riconosciuto lafondatezza dei nostri rilievi circa l ' incostitu-zionalità dell'articolo 39 del disegno di legg eper il finanziamento del piano della scuola eha presentato un emendamento che, nellasostanza, accoglie il nostro . Il Governo haaltresì presentato la nota di variazioni co nla quale si accettano le maggiori entrate .

Con la presentazione dell 'emendamentoviene fatta luce, in maniera clamorosa, sullaspeciosità delle affermazioni relative all'esi-genza della legge fiscale, per la copertura de lpiano della scuola .

Il ministro Colombo, nel corso di quell asua esposizione, e anche nella formulazion estessa dell 'emendamento governativo all'arti-colo 39 del piano della scuola, ha tentato d imantenere un collegamento con quelle leggitributarie sulla base di un ragionamento ch eil ministro già fece ieri in Commissione bi-lancio e che ha qui ripetuto . La tesi dell'ono-revole Colombo è nella sua sostanza questa :è vero che c'è un problema di copertura peril 1966, e noi vi provvediamo, però quelle leggitributarie ci servono per assicurare la coper-tura degli anni successivi .

Ora questo è un ragionamento profonda-mente sbagliato ed io mi permetterò di dir ebrevemente i motivi per i quali ritengo chesia errato . Nessuno si era mai sognato di so-stenere che la copertura del piano della scuo-

la per gli anni successivi fosse garantita dal -l'emendamento da noi proposto all'articolo 3 9e riferentesi al 1966 : indicazione delle mag-giori entrate . A parte la dimostrazione ch eabbiamo dato, secondo cui, se il Governo fos-se stato coerente con le sue decisioni, avrebbedovuto indicare nelle ipotesi di sviluppo de l

piano Pieraccini » la copertura del pianodella scuola, noi, signor Presidente, intendia-mo contestare la tesi del ministro sulla base d iuno dei principi fondamentali sul quale s ibasa la struttura del nostro ordinamento giu-ridico cosittuzionale : il principio dell'unitàdel bilancio .

Le imposte approvate non possono esser edelegate alla copertura di un determinatoprovvedimento legislativo o di un indetermi-nato impegno di spesa : le imposte approvat edanno un gettito che nel bilancio dello Statoviene considerato nel gettito globale di tuttele Imposte con le quali si provvede al paga -mento degli impegni di spesa, che sono i pi ùdiversi .

Se dicessi all'onorevole Colombo che, amio avviso, le leggi fiscali approvate nellesedute di ieri e di oggi servono per coprirenon già le spese relative al piano della scuol aper gli anni futuri, ma i capitoli che riguar-dano, per esempio, quei tali contributi che i nbase alla relazione della Corte dei conti i lGoverno distribuisce senza criteri legittimi ,il ministro Colombo potrebbe sollevare un afacile obiezione . Egli potrebbe obiettare chenon è possibile sostenere una tesi di questogenere ; che c'è un impegno di spesa globalenella quale sono compresi anche questi con-tributi ; e che fra le entrate complessive son ocomprese anche quelle relative a questi gettiti .

Io credo, onorevole 'Colombo, che ella no npossa e non intenda respingere la validità d iquesti ragionamenti . Ma ella deve trarne tut-te le conseguenze e dire alla Camera che l eleggi fiscali si collocano nel quadro di un apolitica economica governativa diretta a com-primere i redditi dei lavoratori e a sostenereil profitto .

Resta, quindi, stabilito che quei provve-dimenti fiscali non avevano nulla a che ve-dere con la copertura del piano della scuola ;resta, quindi, confermato, signor Presidentedella Camera, che la Camera ha dovuto sog-giacere ad un ricatto .

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 26 OTTOBRE 1966

Certo, il ministro Colombo, con la suagrande abilità, di cui bisogna dargli atto, hatentato di presentarsi questa sera come mem-bro del Governo estremamente sensibile all eposizioni e alle indicazioni del Parlamento .Il ministro Colombo ci ha detto : abbiamopreso atto delle preoccupazioni dell 'opposi-zione ; abbiamo ritenuto legittime queste pre-occupazioni ; abbiamo voluto eliminare ogn idubbio circa la copertura e perciò abbiam opresentato l'emendamento .

Onorevole Colombo, noi avremmo potutocredere sincero questo suo ragionamento seella lo avesse fatto ieri, in sede di Commissionebilancio, dove si è discussa la questione. Seella ieri, in Commissione bilancio avesse det-to : noi ci rendiamo conto delle vostre preoc-cupazioni e le riconosciamo legittime ; datec itempo fino a domani perché noi si possa stu-diare una diversa copertura, diversa ancheda quella che voi proponete; ebbene, in que-sto caso, noi avremmo dovuto darle atto d isensibilità nei confronti della volontà del Par-lamento. Ma quando ella viene a fare questoragionamento dopo l'approvazione delle legg ifiscali e dopo che queste leggi sono state ap-provate, da parte di tutti i gruppi che hannovotato favorevolmente, con una motivazionecontraria al merito delle leggi, ma che giu-stificava il voto favorevole soltanto sulla basedelle esigenze della scuola< ebbene, onorevol eColombo, noi dobbiamo dirle che ella non èsincero in questa sua affermazione, ma ci tro-viamo di fronte a un nuovo atto di prevari-cazione nei confronti del Parlamento, di vio-lazione di quella che è la libertà di quest aAssemblea .

Signor Presidente, potrei concludere espri-mendo almeno un minimo di sodisfazioneper il modo in cui si è svolta questa vicen-da. Certo, non siamo riusciti a fare in mòdoche la nostra battaglia facesse bocciare le leg-gi fiscali, le respingesse per il merito estre-mamente negativo, ma siamo riusciti a met-tere in luce ciò che volevamo mettere in luce .E cioè che si era creata artificiosamente un aatmosfera di ricatto nei confronti del Parla -mento ; cioè che quelle leggi non servivanoper la copertura del piano della scuola . Epotremmo essere sodisfatti di questo risulta-to. Ma, di fronte al problema che ci è davanti ,non possiamo esprimere questa sodisfazione .

Io credo che ciascuno dei membri di que-sta Assemblea, prendendo atto di un atteg-giamento del Governo che opera in modo d aevitare che la Camera possa liberamente di-scutere e liberamente decidere senza soggia-cere a pressioni e ricatti intollerabili ; di fron-

te a un episodio che aggiunge a tutti quell iche si sono verificati nel corso di queste ulti -me settimane, episodio che dimostra il tenta-tivo di prevaricazione da parte del Governodei diritti del Parlamento, ogni membro d iquesta Assemblea non deve fare altro cheesprimere sdegno, ribellione ; e non deve farealtro che affermare che questo Governo dev eandarsene perché gli istituti democratici pos-sano essere salvi nelle loro prerogative . (Ap-plausi all'estrema sinistra) .

BEMPORAD. Chiedo di parlare per di-chiarazione di voto .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

BEMPORAD. Il disegno di legge che stia-mo per votare non ha certo avuto un cammi-no facile : eppure stanzia 1 .213 miliardi emezzo circa per le scuole di ogni ordine egrado per far fronte alla crescente domandadi questo servizio sociale, che tutte le part ipolitiche giudicano un fondamentale presup-posto del progresso del paese. Le somme in -dicate dai vari articoli della legge sono de-stinate a pagare un maggior numero di inse-gnanti – ed è strano che taluno abbia giudi-cato i 628 miliardi circa impegnati per il per-sonale insegnante di scarsa importanza a ifini della valutazione del piano –, ad acqui-stare attrezzature didattiche, ad estendere l aassistenza agli alunni bisognosi, capaci e me-ritevoli, con buoni libro gratuiti e borse d istudio, a sviluppare l'educazione popolare el ' istruzione universitaria sia per quanto ri-guarda l ' ampliamento degli organici sia perl dotazioni necessarie alla ricerca scientifica .

I maggiori ostacoli posti dall'opposizioneall'approvazione del disegno di legge n . 3376sono stati due, di carattere pregiudiziale :l'uno relativo alla legittimità ed opportunit àdelle leggi di copertura e del relativo artico-lo 39 del piano, l ' altro, più intrinseco, circail coordinamento di questa legge con il pia-no di sviluppo della scuola e con le riformedelle sue strutture, dalla scuola materna all auniversità .

Non mi soffermerò sul primo punto che èstato oggetto di ampio dibattito in questi gior-ni e anche in questo pomeriggio e per il qual emi riferisco alle dichiarazioni dei ministr iresponsabili e dei relatori per la maggioranza .

In relazione al secondo argomento, nonha fondamento la preoccupazione che l 'au-mento quantitativo degli stanziamenti poss acompromettere l'urgente e necessaria riform aqualitativa delle strutture della scuola ita-liana .

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Alli Parlamentari

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Camera dei Deputat i

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Consideriamo valida la dichiarazione delrelatore per la maggioranza, onorevole Buzziche questo disegno di legge, pur essendo un ostrumento per la realizzazione del piano dell ascuola, « non ne pregiudica e non ne prede -termina le scelte », e quella ancor più impe-gnativa del ministro della pubblica istruzio-ne nella sua replica che « il provvediment onon predetermina affatto le riforme future ,ma consente alla scuola di espandersi e d isodisfare alle sue immediate esigenze, inse-rendosi coerentemente nel tronco della scuo-la esistente » .

Il ministro su questo tema ha conclusoparlando di « disponibilità » del provvedimen-to, e questo ci consente di approvare un pia-no finanziario che sodisfa esigenze urgent ied improrogabili, che hanno già creato gra-ve disagio all'inizio dell 'anno scolastico i ncorso e che stanno per provocare la paralis idi attività essenziali, esauritisi col 30 giugnodel corrente anno i finanziamenti della legg en . 1073 del 1962, prorogata con la legge n. 874del 1965 .

'Con questo non rinunciamo in alcun mod oa recare il nostro contributo critico di ideevia via che saranno sottoposte al nostro esa-me le singole leggi di riforma, alcune già,all'ordine del giorno delle Camere, in Com-missione o in aula, altre in elaborazione .

Circa la discrezionalità assai larga con -cessa al Governo per l'utilizzazione delle som-me previste dai vari capitoli di spesa, pu rvalutando l ' opportunità di interventi rapidied aderenti al sorgere improvviso e al mutaredelle necessità, ci sembra importante garan-zia il controllo che il Parlamento potrà eser-citare ogni anno sull'andamento della gestio-ne, attraverso l'esame dei bilanci ; ed è il casodi ribadire che le leggi di riforma potranno ,quando se ne ravviserà la necessità, precisar eo modificare i criteri di distribuzione . Non v iè, né vi potrebbe essere, anche in questa ma-teria rinuncia alcuna ai poteri e alle prero-gative del Parlamento .

Una legge di questa importanza ha susci-tato, com'è naturale, un dibattito che ha in -vestito tutti i problemi più attuali della scuo-la italiana, organizzativi, tecnici, pedagogic ied ideologici . Era naturale che su questi temisi soffermassero soprattutto coloro che, com ei colleghi dell 'opposizione, temono che il di-segno di legge n . 3376 pregiudichi o precosti-tuisca alcune scelte fondamentali . Il collegaValitutti nel suo intervento, come sempre ac-curato ed approfondito, ha formulato addirit-tura la previsione, che sembra veramentetroppo pessimistica, che non sia possibile va -

rare alcun'altra legge importante di riform ain questa legislatura .

Occorre allora precisare che il nostro grup-po approva questo piano finanziario perchégiungano al più presto a docenti ed alunni imezzi che attendono con ansia e preoccupa-zione e perché funzionino le strutture esi-stenti adeguandosi al costante aumento dell apopolazione scolastica, ma ripropone all'att odel voto le sollecitazioni già esposte in granparte dal collega onorevole Nicolazzi nel suointervento in sede di discussione generale .

Il Governo di centro-sinistra ha conside-rato, nel suo programma, fondamentali epregiudiziali per il progresso sociale ed eco-nomico del paese lo sviluppo ,ed il rinnova -mento della scuola . I socialisti democratic isono sempre stati convinti assertori dell ' ideache il superamento delle ingiustizie e dell esperequazioni fra i cittadini deve cominciareproprio dalla scuola .

Ebbene, constatiamo con sodisfazione ch el'impegno finanziario per la scuola ha as-sunto nel bilancio dello Stato una propor-zione sempre crescente, raggiungendo oggiil 19,7 per cento degli impegni sociali del red-dito ed il 5,2 per cento del reddito nazionale ,e che l'estensione della scuola dell'obbligo ,la riforma della scuola media, i piani sem-pre più vasti di edilizia scolastica (è urgen-te esaminare il disegno di legge n . 1552/S ,che integra il presente provvedimento pe rquanto riguarda l'edilizia scolastica ed uni-versitaria nello stesso quinquennio) e questodisegno di legge che stiamo per votare rap-presentano altrettante tappe importanti rag-giunte e superate . Ma chiediamo che con ur-genza si conclude l'iter, già da troppo temp oiniziato, del provvedimento per l ' istituzion edella scuola materna statale e di quello peril riordinamento degli studi universitari, eche si dia alla scuola professionale un assettoche ne faccia uno strumento moderno di qua-lificazione, per garantire un agevole inseri-mento nel mondo del lavoro di coloro che n ehanno seguìto i corsi .

Chiediamo soprattutto che si intervengaimmediatamente per eliminare quello chepossiamo definire il più grave turbamento ,la più assurda e paradossale situazione dellascuola italiana : il mancato coordinament otra la nuova scuola media unica e la scuolamedia superiore, che determina situazioni d iestrema gravità soprattutto nelle prime clas-si dei licei classici e scientifici .

Si sono lasciati trascorrere i primi tre annidi attuazione della scuola media unica sen-za predisporre le necessarie modifiche didat-

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tiche e strutturali della scuola media supe-riore, ponendo alunni ed insegnanti in un aintollerabile situazione di disagio . Sarebbeuna ben curiosa metodologia saltare dalla ri-forma della scuola media inferiore a quelladell ' università senza prima provvedere alriassetto del grado intermedio, cioè dell ascuola media superiore .

Riservandomi l'approfondimento del pro-blema generale in una più opportuna sede ,rivolgo viva istanza all'onorevole ministro ,sicuro interprete di migliaia di insegnanti edi milioni di genitori, affinché sia posto ter-mine al più presto ad una situazione di gravedisordine cui oggi sopperiscono, fin dove pos-sono, la prudenza e l'esperienza degli inse-gnanti e, con grave sacrificio, le famiglie de-gli alunni, senza riuscire ad evitare agli stu-denti un penoso sforzo di adattamento, ch epuò avere ripercussioni sulla loro carrier ascolastica .

Pur con l'intendimento di raggiungere un aserena e responsabile soluzione del problem adi fondo dei rapporti tra scuola pubblica eprivata, formuliamo ampie riserve sulle valu-tazioni espresse in proposito dal relatore, ono-revole Buzzi, e da altri oratori di parte demo -cristiana, ribadendo la preminente funzionee responsabilità dello Stato nella realizza-zione di un ordinamento scolastico veramen-te libero e democratico .

Approviamo il disegno di legge n . 3376consapevoli di provvedere a urgenti ed incal-zanti necessità di una scuola in rapido e pro -mettente sviluppo, che dovrà sempre più qua-lificarsi prevedendo e preparando il progres-so sociale ed economico del paese nel quadrodella programmazione e dovrà diventare sem-pre più accessibile a tutti i giovani capaci emeritevoli, senza distinzione di censo e d iclasse, realizzando in tal modo le precisenorme della nostra Costituzione. (Applaus ial centro e a sinistra) .

GIOMO . Chiedo di parlare per dichiara-zione di voto .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

GIOMO . Il gruppo liberale voterà a favo-re del disegno di legge per il finanziamentodel piano della scuola tenendo ferme tutte l eriserve espresse nella discussione generale ein sede di discussione degli articoli .

Una sola preoccupazione ci spinge a que-sta posizione positiva per il progetto di leg-ge : quella di non far mancare alla scuola ita-liana, nel momento più critico del suo svi-luppo, il minimo necessario perché essa possa

diventare la scuola di tutti e perché attui l apiù vera e più valida riforma della vita na-zionale .

Che questa sia una preoccupazione forte -mente radicata nella nostra mente e nel no-stro cuore abbiamo dimostrato con la coe-rente e costante azione politica che abbiam osvolto sia dai banchi della maggioranza siadai banchi dell'opposizione. Noi approviam oquesta sera questa legge perché, se essa no nvenisse approvata, verrebbero a mancare all ascuola indispensabili stanziamenti per la con-tinuità del suo funzionamento . Inoltre, se que-sto piano non fosse oggi approvato, altri stan-ziamenti verrebbero a mancare per assicurareanche la continuità dell'espansione della scuo-la italiana. La scuola è un bene di tutti e v aposto al di sopra e al di là di ogni nostro dis-senso di partito per salvaguardarla e favorir -ne lo sviluppo .

Questo piano rimane per noi largamentedifettoso, in qualche parte addirittura nega-tivo, ma la sua non approvazione peggiore-rebbe le condizioni attuali della scuola . Noiapproviamo il piano perché non possiam onon approvarlo, ma, riaffermando integral-niente tutti i rilievi critici fatti da noi e chia-ramente illustrati dalla relazione presentat adal collega onorevole Valitutti, noi ribadia-mo che una riforma qualitativa avrebbe do-vuto accompagnare o precedere una riform aquantitativa .

Il gruppo liberale per vero avrebbe prefe-rito che il problema delle nostre strutture sco-lastiche fosse stato affrontato globalmente .Tuttavia, anche nell'ambito della present eimpostazione, occorre sottolineare che, nell agenerale inadeguatezza dei mezzi messi a di-sposizione della scuola, non si è procedut onemmeno ad una riequilibrata ripartizion etra i più pressanti bisogni, in modo da evitar esquilibri e lacune .

Alcuni settori, inoltre, sono stati strana-mente dimenticati dal disegno di legge, i lquale sembra avere l'essenziale funzione diprorogare la soluzione di certi problemi, cheandrebbero invece affrontati decisamente, edi accantonare fondi da usare in seguito, i nattuazione di un non dichiarato disegno po-litico .

Respingiamo infine la tesi della connes-sione necessaria tra il piano della scuola e gl iinaccettabili provvedimenti di copertura. Viè stato tutto il tempo per varare questo pianotanto atteso dalla scuola italiana senza biso-gno di legarlo ad inasprimenti fiscali impo-polari . Inoltre siamo convinti che i poteri

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dell 'esecutivo nell'amministrazione del pian osiano troppo larghi .

Resta chiaro quindi che questo nostro vot onon significa approvazione della politica sco-lastica del centro-sinistra, poiché continuere-mo qui e fuori di qui a svolgere la nostra azio-ne critica intesa ad ottenere che i più impor -tanti problemi della scuola italiana, oggi nonaffrontati, siano risolti secondo le esigenze d isviluppo della società italiana . E tanto men oquesto nostro voto vuoi significare appro-vazione della politica di questo Governo e d iquesta maggioranza, che anche oggi hannoscritto una triste pagina piena di incoerenz ae faziosità, pagina che certo non servirà a raf-forzare la coscienza democratica nel paese .Non vi nascondiamo che tra noi vi sono stat eperplessità e dubbi su questo voto . Esso co-munque vuol essere solo un voto di speranz aper la nostra scuola ancora tanto lontana da ifini che deve raggiungere ; e questo voto disperanza vuole essere un atto di fiducia nel -l'avvenire del nostro paese . (Applausi) .

NATTA. Chiedo di parlare per dichiara-zione di voto .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

NATTA. Credo che possiamo venire oraal merito della legge, dopo che il colpo d iscena dell 'emendamento governativo all'arti-colo 39 ha fatto giustizia della strumentalitàdell'abbinamento delle leggi fiscali al pianodi sviluppo della scuola . Con tale emenda-mento il Governo ha finito con il metterein imbarazzo, alle strette, un po' anche - m isi consenta di dirlo - alla berlina non noi ,ma la maggioranza, avvolgendosi in un in-trico da cui esce male, dopo tutta la clamo-rosa propaganda sull'urgenza dell'approva-zione di queste leggi finanziarie a favore del -la scuola, approvazione che in definitiva in -vece ha ritardato il varo del finanziamentodel piano della scuola ritenuto così urgente eindilazionabile .

Ma veniamo nel merito . Il ministro dell apubblica istruzione ha offerto anche a noi ,nel suo discorso conclusivo, un termine di ri-ferimento essenziale per ribadire un giudizi ocritico, che già largamente avevamo espress onel corso del dibattito sul disegno di legge ,sul significato e sulla portata della legge d ifinanziamento del piano di sviluppo dell ascuola. Infatti, nel ripercorrere il camminodallo stralcio del 1962 all'indagine sulla scuo-la, alle linee direttive del ministro stesso fin oa questo approdo - che è poi il cammino in-tricato e contraddittorio del centro-sinistra

nel campo della politica scolastica - l'onore-vole Gui ci ha detto : badate, nella vostra va-lutazione dovete tenere conto che si tratta d iuna operazione politica . E credo che il mini-stro intendesse - del resto è stato esplicito -invocare l'argomento del realismo contro l eobiezioni, le critiche sui ritardi, sulle proce-dure, sul carattere e sul contenuto stess odella legge. Egli voleva dirci - e ci ha detto - :badate, un programma di sviluppo della scuo -13 non è un trattato teorico sulla scuola per -fetta, è una scelta politica, in cui necessaria -mente pesano i dati dell'intera realtà politi-ca, i rapporti all'interno di una maggioran-za governativa e parlamentare, i rapporti tr ala maggioranza e l'opposizione, le esigenz econcrete, immediate della scuola e anche itempi a cui costringe il metodo che non pu òessere quello della riforma per decreto de lministro pedagogista .

Io credo che possiamo lasciare da parte ,onorevole Gui - ma non è a lei che mi rivolgoin questo momento - i riferimenti troppo ba-nali alla riforma Gentile . Non è questo il con-fronto da fare - su questo mi pare siamo tutt id'accordo - e soprattutto non serve a coprir ela responsabilità, che è del Governo, del mi-nistro e della maggioranza, di un metodo ch ein definitiva ha sottratto al giudizio e all asanzione del Parlamento il documento-bas edi tutta la linea politica di sviluppo dellascuola : cioè la sua relazione, onorevole Gui ,le linee direttive che vanno sotto il suo nome ,sono il documento che ci avrebbe consentitoin modo più chiaro di misurare il significatoe l'indirizzo di questa operazione politica d icui ella ha parlato. Non vale dire che di que ldocumento abbiamo discusso per inciso o d istraforo tante volte . Lo sappiamo benissimo .Siamo stati noi stessi a cercare di provocare ,attraverso la presentazione di una mozione ,un dibattito sulle conclusioni della Commis-sione di indagine, sulle linee direttive delministro Gui, ma senza giungere a una defi-nizione di una visione generale di sviluppoe di riforma della scuola . E non vale neppureche ella, onorevole Gui, ci ripeta quello ch eci ha obiettato a conclusione di questo dibat-tito, e che ci aveva detto altre volte, di esser ecioè pienamente disponibile per una discus-sione parlamentare . Questo è un giochetto d adozzina : sono il Governo e la maggioranzache avrebbero dovuto sentire il dovere di pro-muovere un dibattito democratico sulle lineefondamentali di sviluppo della scuola nelprossimo quinquennio .

In effetti, non è che siamo tanto sprovve-duti da non sa pere che la democrazia cristia-

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na e il partito socialista hanno preferito, dop oavere avviato la grossa macchina dell'indagi-rie, delle relazioni, delle linee direttive, cometerreno di confronto, anziché un dibattito ge-nerale sulla impostazione di un programmagenerale, la via delle singole misure . Il cheha costretto poi a smentire l'impostazione sucui si era basata l'indagine e attorno allaquale tanto si era lavorato, e ha comportato ,fra l ' altro, lunghissime trattative interne divertice .

Onorevoli colleghi della maggioranza, vo ici rivolgete a volte plateali accuse di ostru-zionismo, giungendo addirittura a chiamarein causa anche la funzionalità del Parlamen-to ; il ricordo dei più recenti avvenimenti do-vrebbe consigliarvi maggiore prudenza : ave-te dibattuto mesi (nessuno vi nega questo di-ritto) per definire una legge universitaria che ,appena presentata, ha incontrato l 'ostilità ditutto il mondo universitario . State, credo, di-scutendo ancora per definire la legge di ri-forma della scuola secondaria . Non potetepoi tentare di rimbalzare le responsabilità .Quel metodo ha reso più faticoso, più lungotutto il processo . Continuo ad essere persuasoche una definizione del programma generale ,delle sue linee, dei punti- chiave avrebbe po iconsentito anche al Governo, alla maggioran-za, una maggiore rapidità nel cammino pe rdefinire, presentare, discutere, far varare idiversi aspetti di una riforma, perché anchesu questo - lo ripetiamo ancora una volta -nessuno di noi ha mai avuto la pretesa ol ' illusione che fosse possibile (come dire ? )racchiudere in un unico e globale provvedi -mento un programma di riforme e di svilup-po della nostra scuola. Ma noi queste cose ,onorevole Gui, abbiamo cominciato a dirvelenell'aprile del 1964 . Noi abbiamo le carte i nregola .

Comunque, accetto l'impostazione dell'o-norevole Gui che a questo punto importa com-prendere il senso dell'operazione politica . Edevo dire che la nostra azione, che non è stat auna manovra tattica (la manovra tattica er ala vostra, e consisteva nella connessione ope-rata fra queste leggi fiscali e il piano dell ascuola), o il frutto di una inclinazione al di -battito accademico, mirava alla contestazio-ne della procedura, perché, appunto nel rap-porto fra programmazione economica generalee sviluppo della scuola, è il primo nodo, i lprimo limite dell 'operazione . f di qui cheemerge poi il posto reale che si assegna all ascuola nella società italiana . E qui, nonostan-te le declamazioni sulle cifre o l'apprezza-mento, che può essere più o meno positivo,

sugli stanziamenti, bisogna riconoscere chevoi, attraverso questi mezzi, non riusciretead assicurare alla scuola italiana il necessa-rio carattere di massa né una funzione auto -noma pubblica, di formazione delle forze cul-turali e professionali che sono necessarie a lpaese .

Non è nemmeno un caso o un diversivopolemico, in secondo luogo, che nel dibattitosu questa legge sia ritornato in campo il pro-blema della contestualità fra riforme e svi-luppo, che il dibattito si sia soffermato suquelli che possono apparire i termini di un aantica disputa, le riforme e le spese, le cor-nici finanziarie e le cornici politiche o ideal io, in linguaggio più attuale, la contrapposi-zione fra programmazione quantitativa e pro-grammazione qualitativa . Qui, in effetti, staun secondo nodo dell'operazione, da cui na-sce il contrasto, sia pur pietoso e flebile, in-sorto nella stessa maggioranza tra l'interpre-tazione di questa legge come strumento neu-trale, puro fatto finanziario, tesi poco fa ri-badita dall'onorevole Bemporad, e l'interpre-tazione di chi invece in questa legge ha vo-luto vedere l'affermazione di un indirizzo ,un provvedimento programmatico preconfi-gurante e predeterminante le riforme; di qui lastessa mediazione che ella, onorevole Gui, hatentato, a parer mio con non grande calore ,quando da una parte si è richiamato alla ma-trice, alla visione generale, cioè alle sue line eprogrammatiche, e dall'altra ha dato assicu-razione che i singoli disegni di legge avrannola loro autonomia, come è naturale, di fronteal Parlamento . Mi pare che questa sia stat aanche, in un recente discorso, la tesi del Pre-sidente del Consiglio quando ha parlato diaffrancamento delle riforme a questa legge .Tutto ciò illumina il senso dell'operazione ,certo, ma anche le contraddizioni, le resisten-ze che essa ha suscitato non solo qui, ma nel -la scuola italiana, tanto che i contrasti o idissensi che erano stati manifestati di front ealla impostazione delle sue linee program-matiche si sono riversati anche su questa leg-ge (e non pensate che i miliardi abbiano ser-vito a far venire meno questa opposizione) .

Perché ? Perché questa legge è l'espres-sione di una volontà e di un processo politic oche hanno mirato e tendono a ricondurre nel -l'alveo delle strutture tradizionali (con am-modernamenti e aggiustamenti tecnici) le esi-genze nuove suscitate nel nostro paese innan-zitutto dal moto impetuoso di espansione del -la scuola, dalla spinta esplosiva, che nell'ul-timo decennio abbiamo avuto, alla conquistadell'istruzione, della cultura, di un nuovo e

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più alto livello professionale, che hanno po ianimato il lungo e profondo dibattito sul tem adella riforma democratica della scuola .

Mi si consenta quindi di dire, onorevol eministro, che voi non avete promosso un be lnulla . Vi siete trovati di fronte ad una cris ilacerante, ad un movimento d'opinione chenon avete saputo dominare né guidare (i nquesto come in altri campi), che scuoteva l estrutture della scuola italiana, i suoi indi-rizzi tradizionali . Noli avete diritto a venirequi oggi a levare lamentele perché, come datempo accade, anche quest'anno è accadut oche, all'inizio dell'anno scolastico, la scuol aitaliana si è trovata di fronte ai problemidrammatici delle sue deficienze, della confu-sione, della incapacità di assolvere a tutti , isuoi compiti .

Certo, vi è stato un incremento notevol edel bilancio, si sono date delle boccate di os-sigeno tipo legge-stralcio del 1962, ma tutt oquesto non è bastato a rimediare alle tropp olunghe imprevidenze e inadempienze dei tem-pi dell'immobilismo, dei tempi in cui vo ipensavate che in Italia c'erano già tropp istudenti o troppi laureati . Queste cose si pa-gano !

E qui non possono comunque valere neinostri confronti le obiezioni, né l'agitazion edemagogica sull'urgenza del provvediment o(alla cui parte veramente urgente si potevafar fronte in altri modi), né i tentativi di ri-catto nei nostri confronti . Non veniteci a dire :ma che penseranno di voi i professori ! M agli studenti non vi saranno grati ! Mi sembrache sia i professori sia gli studenti non sian ograti a voi, nemmeno per queste leggi, se èvero che in questo stesso momento vi è nellascuola italiana un fermento, un'agitazione ,una lotta aperta .

Noi abbiamo le carte in regola per potereaffermare fondatamente che questo piano no navvia a soluzione i grandi problemi dell ascuola, perché non ci sarà l'attuazione pien adel diritto alle studio, né un impegno pub-blico serio per la formazione professionale .

Non vorrei, onorevoli colleghi della mag-gioranza, che voi cadeste oggi in un altro er-rore che sarebbe drammatico : quello di ri-tenere che l'espansione scolastica nel nostropaese abbia toccato ormai il tetto e che s itratta soltanto di amministrare questa scuo-la . No, noi non esitiamo a riaffermare l'esi-genza di uno sforzo colossale per portare l aistruzione pubblica nel nostro paese, ma nel -lo stesso tempo non abbiamo alcuna esitazio-ne a ripetere che l'efficacia, l'incidenza d iQuesti investimenti ai fini sociali, culturali e

professionali della scuola ci appaiono dubbi ,discutibili . E non si tratta di un rilievo suquesta o quella voce della legge, ma di un aconsiderazione che già altre volte abbiam ofatto sull'indirizzo generale, cioé sul rapportoespansione-rinnovamento della scuola . Siamosempre più convinti, onorevoli colleghi, che1 0 sviluppo dell'organizzazione scolastica no nè di per sé una ragione di riforme democra-tiche . Tante volte abbiamo espresso la opi-nione, credo fondata sui fatti, che la discrimi-nante tra la visione democratica e quella con-servatrice nel campo della scuola, dirò di più ;tra un impiego utile ed un impiego danno-so delle risorse che abbiamo a nostra dispo-sizione, non è tra il volere o il non volereuno sviluppo pianificato della scuola, ma tr ale diverse scelte ideali, culturali e sociali ch eispirano e muovono un piano .

Il contrasto, prima ancora che sull'entitàdei finanziamenti o sulla parte del reddit oche nella programmazione economica in ge-nerale verrà dato alla scuola, verte su quest opunto ; contrasto innanzitutto con la conce-zione del piano, che per voi resta una mecca-nica registrazione delle tendenze in atto del -l'espansione naturale della scolarità. Questonon è un piano, onorevoli colleghi . Abbiamodiscusso per anni di un progetto, quello del -l'onorevole Fanfani e debbo confessare (no ncredo di essere l'ultimo venuto sui problem idella scuola) che non riesco a vedere perch émai abbiamo dovuto condurre una battagliacontro quel provvedimento mentre invecequesto andrebbe bene. Non ne vediamo ladifferenza .

Anzi, quello attuale mi sembra per molt iaspetti una brutta copia di quello, che eraun insieme di misure per aumentare le voc idel bilancio . 11 piano attuale non ha la ca-ratteristica di un vero piano, che è quella d iincentivare e di promuovere lo sviluppo incerte direzioni scoraggiandolo in altre, cio èdi fare delle scelte .

Inoltre la nostra opposizione è motivatadalla sistemazione conservatrice che ci si pro -pone. Del resto, l'onorevole Gui dice che oc -corre primuìii vivere e che quindi bisogn afar vivere le istituzioni esistenti . Quando s iriafferma che occorre operare sul tronco del -la scuola esistente, si dice cosa molto ovvia ,ma che può essere poi non tanto ovvia, quan-do gli strali sono rivolti contro la cosiddett ariforma permanente. Ma la riforma divent apermanente quando si riforma male come ne lcaso della scuola obbligatoria, quando s iavanza addirittura il dubbio (ed ella, onorevo-le ministro Gui, lo ha avanzato) che sia possi-

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bile in questa legislatura riuscire a portare acompimento tutte le leggi di riordinamentodella scuola italiana .

Noi intendiamo il latino, e per questo c iappaiono più scoperti i limiti, gli errori e i lsenso stesso di questa operazione e, per con-seguenza, ì motivi essenziali della nostra op-posizione, che in sintesi desidero richiamare .

Noi siamo contrari in primo luogo perchécon questo provvedimento viene colpito i lcarattere pubblico della programmazione .Onorevole Bemporad, valuti con la maggioreattenzione quanto sto per dirle . Le linee Guie il disegno di legge attuale sono fondati suuna ipotesi : quella della crescita paralleladella scuola pubblica e della scuola privatain modo da mantenere inalterato, da cristal-lizzare l'attuale rapporto di forze . Ma questaipotesi o è fondata sul'augurio di una ulterio-re espansione della scuola privata, e ciò m iparrebbe poco serio ; oppure presuppone ,come in effetti è, il finanziamento statale all ascuola privata .

Noi abbiamo già tante volte discusso diquesto problema. Desidero ripetere che il ri-chiamo alla legge sull'ordinamento dell ascuola privata che verrà, che dovrebbe veni-re, diventa sempre più, in questo quadro ,una pura gherminella, un inganno inutile ,superfluo . Abbiamo già detto che qui non èin discussione il diritto o la possibilità dell osviluppo delle istituzioni private ; quello cheil Governo non può fare, a nostro giudizio, èdi promuovere, di pianificare, di finanziareesso le istituzioni scolastiche private .

Qui non c 'entrano le posizioni ideologichedei democristiani o dei comunisti : qui c'entrala Costituzione . Sono d'accordo con tutta unaserie di osservazioni che sono state fatte, adesempio, dal relatore per la maggioranza, ono-revole Buzzi : è un pensiero che anche i nanni più lontani ci ha guidato . Alla Costi-tuzione – sono d'accordo – noi dobbiamo rife-rirci come ad una base ideale, come ad u nfondamento anche (se volete usare questotermine) ideologico della scuola italiana.

Là sono i principi, i valori ideali e politic iai quali occorre richiamarci . Ma la Costitu-zione deve valere anche sotto questo profilo .Badate, onorevoli colleghi, che di fronte all alegge attuale il problema sul quale 'cadde i lprimo Governo Moro è una quisquilia, un acosa da nulla . Quando allora si disse « no »a quell'articolo 88 del bilancio, « no » a quel -lo che apparve un sopruso, si trattava di pic-cola cosa. Oggi il problema è diventato pi ùserio; e domani non avrete appello con l alegge sulla scuola privata .

In ,secondo luogo, la nostra critica si ap-punta alla visione sociale e culturale che st adietro queste oifre . Una scuola che non su -pera i limiti e le barriere di una base social eristretta, di un ordinamento gerarchico, chedà una soluzione equivoca alla scuola di base ,quella obbligatoria – soluzione che si proiett asu tutta la 'scuola secondaria e superiore, alcui fondo sta la distinzione tra le due culture ,il dissidio non sanato tra cultura e formazion eprofessionale – non può giudicarsi democra-tica. Ho visto che ora si è inventato il termine« licealità », ma subito dopo si è introdottol'altro correttivo ,della « licealità differenzia-ta » ; per sui poi quando andate a vedere doveconduce questa « licealità 'differenziata » virendete conto che negli sbocchi all'universitàresta il marchio, il criterio dello schema d isempre : quello di una scuola che l'improntaidealistico-aristocratica condanna a restare ina-deguata, -arretrata rispetto agli sviluppi dell acultura, della scienza e rispetto alle esigenzedi una organicità nel rapporto tra cultura e

professione .In terzo luogo, la nostra critica e il nostro

dissenso sono relativi 'alla strumentazione del -la legge stessa, che noi respingiamo perché i n

contraddizione con le vere esigenze di demo-cratizzazione profonda della scuola italiana ,esigenze che in tanta parte ,dei settori dellamaggioranza (parlo ,dei socialisti e dei demo -cristiani) sono sempre state avvertite (ricordola polemica contro l'ordinamento accentrato ,burocratico della scuola) . Ma poi fate quest eleggi, in cui preoccupante non è soltanto i l

fatto che il ,pianificatore numero uno sarà per

lungo periodo di tempo il ministro. È vero ,

onorevole Valitutti ? Non è però solamente i l

fatto della discrezionalità del ministro . C' è

qualcosa che mi. 'spaventa e ma i preoccupa di

più : cioè che in realtà gli strumenti di questa

espansione della scuola dovrebbero essere quel -

li tradizionali, di una organizzazione burocra-tica e centralizzata, che non è in grado di dar e

impulso a un processo ,di rinnovamento, all acreazione di un rapporto nuovo tra la scuol a

e la società politica e civile .Inoltre (anche qui sono osservazioni che

noi abbiamo sempre fatto, che hanno fatt o

altri settori di questa Camera e che oggi no n

vorrei fossero dimenticate), voi confidate s u

organismi collaterali alla scuola, che no n

sono democratici, ma possono essere sem-pre più strumenti di potere nella scuola esulla scuola, e per i quali noi non vorremmoche la contestazione che vi è stata nel pas-sato – ad esempio sui centri didattici – ve-nisse dimenticata dagli alleati della demo-

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crazia cristiana, per diventare rivendicazionedi una compartecipazione .

Ecco, in questi orientamenti non è già u ndifetto di volontà politica : qui è il vizio d'ori-gine, o la contraddizione della politica sco-lastica del centro-sinistra, che non è certo -mi sia consentito dire anche questo -, a nostroparere, nell'impossibilità di una convergenzao di una unità di forze politiche e ideali di-verse su una piattaforma unitaria, su un pro-gramma educativo di rinnovamento e di svi-luppo programmato della scuola . Al contra-rio, noi riteniamo che una riforma democra-tica della scuola solo su questa base abbia poiuna possibilità reale di affermarsi, di diven-tare, come è necessario, un grande moviment odi idee, di uomini nella scuola e nella socie-tà ; perché altrimenti resterà un fatto buro-cratico che non riuscirete a far vivere nell ascuola .

I1 vizio è un altro, e non sta tanto nell arinuncia da parte dei laici - o meglio, de lpartito socialista italiano, perché le resisten-ze laiche o l'interesse per i problemi dell ascuola da parte dei socialdemocratici sonostati finora di così poco rilievo che non cred odaranno un grande contributo, nel moment oin cui i due partiti si accingono ad unificarsi - ;il problema, dicevo, non è tanto nella rinun-cia alla coerente difesa di una linea di rifor-ma generale, o almeno delle impostazioni cheerano state definite nell ' indagine sulla scuol aitaliana, nel cedimento alle impostazioni tecni-cistiche, alle sistemazioni settoriali della pro-grammazione quantitativa, rinviando il con-fronto e le decisioni sulle scelte politiche cul-turali di fondo e fidando nelle leggi cosiddetteneutrali (è un punto basso quello che si staraggiungendo nel campo della politica delcentro-sinistra per quel che riguarda la scuo-la, sempre più basso) .

Ma direi che il fatto più preoccupante, aldi là di questo, è che le linee del ministr oGui e l'attuale disegno di legge indicano u npiù vasto cedimento, una più grave compro -missione, che consiste in una sorta di res aalla tradizione, nell ' idea che quello che cont aè il governo della scuola com'è, è il govern odelle cose esistenti . Questo ripiegamento, que-sto cader di vele, di propositi e delle volontàrinnovatrici ; questo piegarsi dei programm ie delle idealità alle esigenze di far vivere isti-tuzioni, coinvolge l'intero arco della coali-zione ; anche la democrazia cristiana, non c' èdubbio, in cui idealità, programmi di rinno-vamento della scuola italiana hanno pur vis-suto e vivono . E non è un caso, del resto, n éuna furbizia strumentale, mi sembra, lo schie -

ramento singolare che nel dibattito si è deli-neato a favore di questa legge : al consens ocaloroso e polemico addirittura verso lo stessorelatore per la maggioranza, onorevole Buzzi ,da parte dell'onorevole Gonella, il quale h aritenuto che in questo provvedimento sian oincarnate le idee della sua riforma, quelladel 1951, non giunta in porto, e della destr ademocristiana, si sono uniti il consenso libe-rale e quello del Movimento sociale, che male ,onorevoli colleghi, vengono coperti dall'alib iche i soldi alla scuola bisogna pur darli .

Chi non è d'accordo che i soldi alla scuol abisogna darli ! Ma nel partito liberale, u nuomo che, credo, di scuola si intende, comel'onorevole Valitutti, ha compiuto una cri-tica serrata di questo provvedimento, ma no nsi sciolgono le contraddizioni, gli imbarazz ida parte dei liberali quando si conclude, dop oprocessi critici, notazioni polemiche, con u nvoto favorevole .

D'altra parte, l'imbarazzo e il disimpegn ovi sono stati anche da parte del partito sociali-sta ; vi è stato il tentativo di mascherare unaoperazione politica che ha travolto anche irisultati dell'indagine con la favola della neu-tralità di questa legge .

È un calcolo illusorio credere di poter pie -gare o ammorbidire il dissenso vasto e pro-fondo che si è manifestato sull'impostazion edel ministro Gui, di attenuare o di romperela critica e le resistenze contro questo tipo disistemazione conservatrice della scuola, con l alustra e la propaganda dei miliardi di questalegge finanziaria .

Lo avete già tentato, è già accaduto altrevolte, aia non è servito e non avete del restoincrinato l'opposizione esistente nella scuola :quella dei giovani, degli insegnanti più sen-sibili e più preparati, quella delle stesse for-ze socialiste, cattoliche, che hanno intensa -mente partecipato al movimento di riforma ,di alcuni degli uomini che più hanno contri-buito anche all'indagine sulla scuola stessa .

Ebbene, noi ci schieriamo da questa parte ,con questa opposizione, per lo sviluppo e ilrinnovamento democratico della nostra scuo-la . (Applausi all'estrema sinistra — Congra-tulazioni) .

FINOCCHIARO. Chiedo ,di parlare per di-chiarazione di voto .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

FINOCCHIARO . Il dibattito in aula sullalegge ,di finanziamento del piano di sviluppodella scuola nel quinquennio dal 1966 al 1970ha riconsiderato temi polemici, già sviluppati

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in Commissione, ignorando gli interventi d irisposta o integrativi sulle questioni sollevat esia ,dei parlamentari di maggioranza sia de lministro della pubblica istruzione .

L'opposizione 'alla legge finanziaria per lascuola è stata ancora articolata su tre motivi :sconnessione fra il provvedimento discusso e i lprogramma di sviluppo economico per i lquinquennio 1966-70 ; disarticolazione del prov-vedimento finanziario dalle leggi di rifor-ma (e da parte dei colleghi comunisti si è in-trodotta una larga escursione sui contenui del -le leggi di riforma : di fatto questi contenutisi sono posti come nucleo essenziale e mag-giore del dibattito) ; 'definizione del piano fi-nanziario, tout court, come strumento di raf-forzamento 'delle attuali strutture della scuol aconsiderate semplicisticamente come proiezio-ne degli interessi dell 'area più conservatric edel paese .

Queste motivazioni del rifiuto d'ella leggedi finanziamento ci inducono a replicare, ri-facendoci a considerazioni già sviluppate inaltra sede : il riferimento al programma d isviluppo economico è valido solo per i dat iquantitativi . Di fatto il capitolo ottavo del pro-gramma 'di !sviluppo si richiama – né potevaessere diversamente – alle questioni della 'ri-forma dell'ordinamento scolastico in termin isemplicemente enunciativi, ed in alcuni casiapprossimativi, non essendo stati i provvedi -menti 'di riforma tutti presentati, né quell ipresentati, tutti discussi e definiti . E persinonei riferimenti quantitativi il programma hauna sua fisionomia elastica, riferendosi a volt ea calcoli decennali, a volte a calcoli quinquen-nali .

Un discorso su questo piano, per esserevalido, avrebbe 'dovuto porre una esigenza d isimultaneità estesa non solo al programma ,ma anche a tutte le leggi di riforma . Discorso ,dunque, sterilmente illuministico, perché sicolloca in una realtà politica che è quella par-ticolare del nostro paese in questo periodo sto-rico, in cui il Governo è retto da una maggio-ranza composita, ideologicamente differen-ziata, costretta a cercare con difficoltà conver-genze 'su questioni – come quelle scolastiche –che implicano conciliazioni di orientament idiversi e sacrifici ,di ordine ideologico .

Questo mi pare, comunque, un fatto po-sitivo, non negativo, perché comprova ch esono impossibili oggi nel nostro paese solu-zioni programmatiche ideologicamente meno -caratterizzate .

Solo a questo prezzo infatti si sarebberopotute avere soluzioni rapide, simultanee esemplificate, che avrebbero offerto indubbia -

mente un magnifico motivo di attacco per leopposizioni, ma che certamente non avrebberogiovato alla causa della scuola in Italia . Iodirei che sono appunto i periodi di riforma edi rinnovamento quelli caratterizzati da ritar-di, contraddizioni, incongruenze : i periodidifficili . Non certo i periodi di immobilismo .Questi sono periodi tranquilli, articolabil icon ordine, con scadenze precise . C'è, di fat-to, in quest'accusa delle minoranze, una de-cisa volontà 'di 'annebbiare il giudizio del cit-tadino medio, con osservazioni solo apparen-temente logiche .

Questa, che è stata adottata, e cioè di di-scutere la legge di finanziamento della scuolain anticipo su un programma generale e or-ganico, ma comunque contestualmente ad al -cune significative 'leggi di riforma, è indub-biamente una delle possibili maniere – ma-gari non la migliore – di affrontare la que-stione. Ma certamente impossibile si sarebberivelata la procedura volta a discutere simul-taneamente il programma di sviluppo econo-mico, la legge finanziaria per la scuola, tutt ele leggi di riforma .

E la fragilità di questa prima obiezion esulla opportunità di 'approvare la legge finan-ziaria è largamente testimoniata dal fatto chel'approvazione non pregiudica la possibilitàdi aumenti sugli stanziamenti in relazionealle possibilità offerte ,dal bilancio medesimoe sulla base del piano di sviluppo quinquen-nale della scuola e del programma di svilupp oeconomico . Esistono 'problemi di tempo ed esi-genze di funzionalità che impongono l'appro-vazione della legge .

Da parte 'di alcuni onorevoli colleghi si ètornati sulla richiesta di uno stralcio per l'an-no in corso e per il prossimo, senza per altroun chiarimento adeguato sulle motivazion idella richiesta . Non si comprende come sianoda preferirsi ad un investimento pluriennalearticolato, che offra già il supporto finanziari oa possibili future riforme, investimenti disar-ticolati ed occasionali, legati ai singoli bilanci .Traspare in questo tipo di richiesta la preoc-cupazione di non scontare presso la pubblicaopinione le conseguenze di un atteggiamentoostruzionistico e fondamentalmente immobi-lista .

Considerando il secondo filo conduttor edell'opposizione alla legge – la sconnession etra legge finanziaria e provvedimenti di rifor-ma – non è immaginaria l'ipotesi che la legg efinanziaria possa mummificare l'attuale si-tuazione strutturale della scuola . Ma questa

è un'ipotesi che avrebbe una sua precisa va-lidità anche se si provvedesse a finanziare la

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scuola con una legge stralcio o attraverso icanali del bilancio annuale . In realtà, il so -spetto che possa mancare la volontà politic ariformatrice può in ogni caso permanere, n édeve necessariamente esser legato o subordi-nato alle circostanze della presentazione dell alegge finanziaria . È un concetto che matur anell 'atteggiamento di sfiducia verso il Gover-no e la maggioranza da parte delle opposi-zioni . Questa della presentazione della leggefinanziaria, comunque, è una delle occasion imeno opportune da strumentalizzare ai fin idi una rinnovata testimonianza di sfiducia .

La scuola nel nostro paese ha bisogno d icontributi critici ma costruttivi, non di stat idi tensione e di paralisi artificiosi . Noi socia -listi consentiamo con animo aperto ad ogn ipolemica in sede di riforma . Nessun gruppoha pagato prezzi idi impopolarità pari a quell ipagati da noi socialisti, per ottenere qualifi-cati tipi di riforma e per opporci a determi-nati processi involutivi . In tale atteggiamentonon sempre siamo stati 'sostenuti, in verità ,dai colleghi comunisti e liberali, spesso sensi -bili più al credito elettoralistico che agli inte-ressi della scuola . Non crediamo assolutamen-te che la polemica possa avere come oggettola legge finanziaria .

Il rischio della mummificazione dellestrutture scolastiche è un rischio politico ine-vitabile, ma non ha alcuna base di tecnic alegislativa . L'articolo 37 e il meccanismo le-gislativo del nostro ordinamento consentonodi modificare la idistribuzione degli stanzia -menti e di variarne l'impiego .

Quanto alla disponibilità del Governo adoperare in questa direzione, mi pare ci sian oesplicite testimonianze sia nella relazione ch eha accompagnato il disegno di legge al Se -nato, sia nelle dichiarazioni fatte dal mini-stro in Commissione su nostra sollecitazione .

E, in tema di volontà politica di riforma ,io non direi che essa è assente . Ho già dettoche vi sono difficoltà oggettive nel concretarsidi questa volontà (si pensi alle implicazion id'ordine ideologico e socio-economico di un ariforma della scuola media superiore) . Manon direi che essa non si avverta . Ci sonoquattro leggi di riforma da esaminare subitoin Parlamento : quelle sull'università, sullaedilizia scolastica, sulla scuola materna e su -gli organici universitari .

Si tratta di riforme fondamentali, siilequali il Parlamento dovrebbe concentrare ogn iimpegno nei prossimi mesi . La loro approva-zione potrebbe avviare un profondo process odi mutamento nelle strutture della nostra scuo-la. che – non bisogna dimenticarlo – anche in

momenti storici diversi da questo non ha ma iassorbito facilmente riforme sia pure margi-nali, a meno che non si voglia fare riferimen-to alla dinamica riformatrice fascista. Ma noncredo che essa possa costituire un utile punt odi riferimento .

Non fondata mi pare anche l'ultima dell eriserve : che una legge finanziaria, che si in-nesti nel tessuto della scuola prima ancoradell'attuazione di un piano' di riforma gene-rale, rafforzi e potenzi le vecchie strutture .Il rafforzamento idi queste strutture – ammes-so che esse meritino globalmente un giudizi otanto aspro – potrebbe ugualmente avvenir eper altri canali : il bilancio ordinario, ad esem-pio. Non è certo la legge di finanziamento insé che ne determina il rafforzamento ; ma lamanovra che un Governo può mettere in attoper accelerare o ritardare una spinta rinnova-trice .

Il discorso torna, dunque, ai problemi del -la volontà politica di riforma e delle forze d ipressione, che quella volontà possono condi-zionare . Noi socialisti individuiamo in noi stes-si una di quelle forze e accreditiamo alla no-stra presenza in questo settore il merito di u nfervido, dinamico impulso ,a rinnovare dalprofondo le strutture nelle scuole : e lo ab-biamo testimoniato in una lunga serie di anni ,contribuendo con rigore alla elaborazione dellelegge di riforma, rifiutando ogni forma par-ticolaristica di intervento – e queste forme ,onorevole Berlinguer, costituiscono i tassell idel quadro non felice della scuola di oggi –sindacando senza debolezze esenza riserve ipoteri discrezionali dell'esecutivo, nel nostropaese ancora troppo ampi .

Dobbiamo confermare che in questa pre-senza non sempre le opposizioni hanno tro-vato una idonea collocazione . Il rivendicar ein ogni momento dell'azione politica riform edi ordine generale 'per disimpegnarsi da resi-stenze, rifiuti e giudizi su temi precisi, im-pegnativi, concretamente .discriminanti, a vol-te impopolari, non sempre è una testimonian-za 'di partecipazione illuminata e disinteres-sata .

Noi crediamo nella possibilità e nella ur-genza di riformare le 'strutture della scuola .Ma abbiamo anche coscienza della comples-sità, delle difficoltà, dei tempi non brevi ch eun'azione di riforma esige nel nostro paese ,

oggi . In questa volontà di riforma non cer-chiamo l'isolamento e non rivendichiamo i ldiritto ad iniziative unilaterali, ma auspichia-mo contributi critici, suggerimenti positivi ,

giudizi obiettivi . Anche dalle minoranze . So-

nrattut,to dalle minoranze .

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Ma, appunto nella fase delle leggi di ri-forma, oggi approviamo una legge, che nonblocca questa volontà riformatrice, né cre afrontiere per iniziative che ristrutturino l ascuola italiana, ma predispone i mezzi finan-ziari perché questa volontà non si fermi all ostadio di enunciazione. In questa consapevo-lezza noi socialisti annunciamo il voto favo-revole alla legge . (Applausi a sinistra e a lcentro) .

VALITUTTI, Relatore di minoranza . Chie-do di parlare per dichiarazione di voto .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

VALITUTTI, Relatore di minoranza .Avendo esposto già ampiamente nella rela-zione di minoranza e nell'illustrazione oral eche ne ho fatta qui in aula il mio precisopensiero sul disegno di legge che siamo chia-mati a votare, ritengo di potere essere breve .Mi è indispensabile motivare il mio atteggia-mento di stasera per quanto concerne la vo-tazione.

Non disconosco né sottovaluto le serie ra-gioni che sono a fondamento della decision edel gruppo al quale ho l'onore di apparteneredi votare a favore di questo piano della scuo-la, lumeggiate efficacemente or ora dall'ono-revole 'Giorno : le riconosco, le valuto e le ri-

spetto . In particolare ritengo che, da parte d itutti, non si possa non dare atto al gruppo li-berale di aver considerato la scuola, anche i nquesta circostanza, come ha dichiarato te-stualmente l'onorevole Giorno, un bene di tut-ti da salvaguardare e valorizzare, al di là eal di sopra di ogni dissenso di partiti, e delmotivo principale della decisione di votare afavore di questo piano, pur dopo averlo cri-ticato, per non far mancare la continuità d iindispensabili stanziamenti che assicurino i lfunzionamento della scuola esistente .

Infatti, onorevoli colleghi, ci troviamo i nquesta anomala situazione, che cioè non ab-biamo ancora inserito nel bilancio annual estanziamenti che attengono al funzionament onormale, ordinario e permanente della nostra

scuola . Per una parte questo piano non ri-guarda l'avvenire, ma il presente e probabil-mente anche il passato, quanto meno il pas-sato prossimo. Se il Parlamento non l'appro-vasse, alcune spese già effettuate, o che si

stanno effettuando, rimarrebbero prive di co-pertura .

Ecco che cosa il gruppo liberale ha ritenut o

di tenere presente e di considerare determi-nante nel decidere di votare a favore, pu rmantenendo inalterato il suo giudizio nega -

tivo su questo cosiddetto piano, che in reaLiinon è un piano, ma, onorevole Finocchiaro ,soltanto un coacervo di statuizioni finanziari emesse insieme per mascherare l'assenza di unpiano effettivo, e rivelatore, se non della vo-lontà politica di non 'predisporlo, quanto me-no della consapevolezza delle insuperabil idifficoltà politiche che sussistono per predi-sporlo seriamente .

Ma, ciò premesso e riconosciuto, riteng odi non potermi sottrarre all'imperio delle ra-gioni che ho esposto nella mia relazione d iminoranza e nell'illustrazione orale che ne h oqui fatto, ragioni che mi ingiungono di nondare il mio voto favorevole all'approvazionedel piano. Per ubbidire nello stesso tempo aqueste ragioni e a quelle che hanno indott oil mio gruppo a votare per il piano, mi asterròdal voto.

Confesso che personalmente non mi piaceastenermi nelle competizioni 'politiche, pur ri-conoscendo che l'astenersi 'sia in molti casi u nmodo necessario ,di esprimersi e di operaredella virtù 'morale . Ma in questo conflitto d idoveri dinanzi al quale sono stato posto, nonho che il mezzo tecnico dell'astensione pe r

conciliarli .È mio convincimento, onorevole Finocchia-

ro, che non solo si sarebbe potuto, ma si sa-rebbe dovuto predisporre un provvedimentospeciale e transitorio per prorogare 'di un ann o

gli stanziamenti indispensabili previsti da lpiano triennale, per utilizzare questo annodi proroga ai fini della discussione ed appro-vazione, non 'di tutti i disegni di legge, m adi quelli più necessari, più urgenti e più qua-lificanti di quel nuovo sistema che, assai più

di quello vigente, dà tutti ormai riconosciutologoro ed insufficiente, 'sia adeguato ai biso-gni morali, intellettuali, economici e social idella presente società italiana proiettata nel -

l'avvenire .Il Parlamento, onorevole Finocchiaro, st a

approvando un piano che non è lo strumento

finanziario per Io sviluppo di una nuova scuo-la, ma solo lo strumento per la conservazionedella scuola esistente con i suoi limiti e con-traddizioni evidenti .

Io non approvo questo piano della scuola ,

non soltanto perché esso non è un piano, ma

perché, dopo la sua approvazione, la forma-zione del vero piano, che non può che essere

un piano di riforma, non sarà resa più fa-cile, onorevole Finocchiaro, ma assai più dif-

ficile . Raggiunta la sicurezza circa il modo

di sodisfare le essenziali ed indilazionabili esi-genze della vita corporea della scuola esi-

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stente, si avrà una ragione (di più per perse-verare nel costume dell ' indefinito rinvio de lnecessario atto di volontà politica per affron-tare i problemi che riguardano lo spirito dell ascuola stessa, cioè i problemi degli ordina -menti, dei metodi e (dei contenuti .

L'onorevole ministro ha vantato nella suareplica l 'espansione quantitativa della scuol acome un merito di questo Governo e di quest amaggioranza. In ipotesi sarebbe stato inveropiù veritiero se egli avesse attribuito quest opreteso merito non soltanto all'attuale Gover-no ed all'attuale maggioranza, ma alla classedirigente della nazione in questo ciclo storico -politico, perché anche i precedenti governi ele precedenti maggioranze hanno dato in pro -porzione larghezza di mezzi materiali all ascuola .

Ma poi, onorevoli colleghi, è davvero unmerito della classe dirigente l'espansione sco-lastica ? Io direi che questo merito appartienein 'primo luogo ed in maggior misura all astessa società italiana, che nel suo moto d icrescita economica e sociale ha chiesto ed im-posto irresistibilmente l'espansione quantita-tiva della scuola, come ha chiesto ed impost ol'espansione di altri servizi civili . Ai govern iche si sono succeduti in questi anni ed all aclasse dirigente appartiene soprattutto la re-sponsabilità del modo in cui hanno rispostoalla richiesta del paese. Il paese, crescendoeconomicamente e trasformandosi socialmen-te, ha lanciato una grandiosa sfida alla su aclasse dirigente, ossia la sfida di una richie-sta singolarmente dilatata di nuove scuole .Riconosco 'che era molto difficole risponderein modo pienamente creativo a questa sfida :il che sarebbe accaduto solo se si fosse riu-sciti a canalizzare, a purificare (e a spiritua-lizzare, senza residui, l'ascesa economica e so-ciale del popolo italiano, traducendola in nuo-va formula morale ed intellettuale .

Ma non direi tutta la verità, onorevoli col -leghi, se non riconoscessi anche che la ri-sposta che è stata data appare estremament emodesta, non soltanto per inventività ed ala-crità ideale, ma persino per lo zelo ed il vi -gore -dell'ordinaria amministrazione .

Onorevole ministro, so che ella spende mol-te ore della sua intensa giornata al suo tavolonell'esaminare 'i vari problemi e le varie pra-tiche . Vorrei permettermi di darle un piccoloconsiglio : di variare questa omogeneità dell asua giornata recandosi in questi giorni a fa rvisita alle sedi dei principali provveditorat iagli studi delle più grandi città, cominciand oda Roma, Napoli, Bari e Palermo . Ella po-trebbe così constatare un intollerabile disor -

dine, dovuto anche ad imprevidenza ed in -tempestività . Il difetto principale di questaclasse dirigente - e dicendo « classe dirigen-te » vado al di là dello steccato tra opposizion ee maggioranza, adopero questa espressione insenso storico-sociologico - è quello di nonaver percepito che proprio nella scuola stav ae sta avvenendo il più grande moto di tra-sformazione sociale e civile del nostro paese ,e che perciò bisognava affrontare questo gran -de moto con volontà adeguata e con idee chia-re, per assecondarlo e valorizzarlo, non perintorbidarlo e isterilirlo .

L'onorevole ministro ha detto che fare l ariforma scolastica non è come scrivere un trat-tato di pedagogia - sono perfettamente d'ac-cordo con lui - e che il riformatore scolasticoopera nella realtà dei presenti rapporti poli-tici . Ma egli mi ha concesso, con questa affer-mazione, assai più di quanto io gli avessi ad-debitato . Il mio addebito è, per l'appunto ,questo, che la realtà dei presenti rapporti po-litici, così come si esprime nell'attuale Go-verno, è largamente inferiore al necessari ogrado di comprensione delle attuali esigenz e

della scuola italiana . L'onorevole Guido Go-nella, con bonarietà manzoniana, ha detto cheuno il coraggio non se lo può dare . Il corag-gio non se lo può dare don Abbondio, e per-

ciò è e resta (don Abbondio . Ma grazie a Dioil cardinal Federico il coraggio può darselo e

riesce (a darselo. Io non farò sacrilegio, non

paragonerò un governo, un qualsiasi governo ,al cardinal Federico, ma mi è impossibile nonnotare che anche il governo si deve saper dar e

il coraggio che gli occorre ! Se non ha il co-raggio che gli è indispensabile per essere

governo, cessa di essere governo . Noi oggi inItalia non abbiamo un vero governo della

scuola : ossia un governo che sia consapevol e

dei fini della scuola e delle vie che devono

essere seguite per raggiungerli, ed abbia l a

volontà politica necessaria a tale proposito .Abbiamo solo un governo amministrativo-fi-nanziario della scuola, un governo invero mo-desto - non dirò mediocre - ma non abbiam o

un governo che si qualifichi per chiarezza d i

idee e fermezza di volontà pari ai bisogn i

della scuola d'oggi nel nostro paese .L'onorevole ministro, facendo una piccola

concessione alla malizia (il che - debbo dar -gliene atto - non gli è abituale), ha detto chealcuni di noi forse rimpiangono metodi de-miurgici di riforma scolastica e ha vantat ola sua riforma come la prima riforma demo-cratica della scuola che si sta effettuando co nmetodo democratico . (Se egli si è riferito allalegge Casati e alla riforma Gentile, debbo os-

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servare che l'una e l'altra furono l'epilogo dimovimenti ideali ai quali partecipò, per al-cuni lustri, tutta la cultura italiana in que idue periodi storici . Ma l'onorevole ministroavrebbe potuto ricordare che noi abbiamoavuto altri riformatori della scuola italiana ,che si sono chiamati Francesco De Sanctis ,Vittorio Emanuele Orlando, Luigi Credaro :anche questi riformatori della scuola hannooperato con metodo democratico ! E poi, ono-revole ministro, mi consenta di dire che ell aè stato troppo frettoloso . Noi non ci troviam oancora dinanzi alla sua riforma democratic adella scuola effettuata con metodo democra-tico : ci troviamo di fronte al suo sforzo, a lsuo lungo, difficile sforzo, che però per unalarga parte è dilatorio, per una parte appa-re – certamente contro la sua volontà – ingan-nevole e per un'altra parte è sterile .

Nella replica – e questa è la mia conclu-sione – il ministro ha tuttavia promesso a lParlamento di presentare tra poche settiman edue disegni di legge che sono non attesi d atutte le famiglie italiane, ma reclamati dall epiù elementari esigenze di armonizzazione edi compiutezza del nostro sistema scolastico :il disegno di legge sugli istituti medi supe-riori e il disegno di legge per il riordinamen-to dell'istruzione professionale .

Onorevole ministro, desidero che ella at-tribuisca alla mia astensione anche questo si-gnificato : come una parziale fiducia che i ole concedo in relazione a questa sua promes-sa, accompagnata, tuttavia, dalla precisa con-sapevolezza che fino a questo momento que-sto Governo e questa maggioranza hanno datodella loro capacità di affrontare i più seriproblemi della nostra riforma scolastica un aprova assai più deludente che incoraggiante .Le mie previsioni, onorevole ministro, son opiù pessimistiche che ottimistiche, ma desi-dero dichiararle che sarebbe un giorno feli-cissimo della mia vita quello in cui qui den-tro, in quest'aula, potessi dichiararle di es-sermi sbagliato .

SANNA . Chiedo di parlare per dichiara-zione di voto .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

SANNA . Essendo io già intervenuto nell adiscussione generale, mi limiterò ora a rias-sumere i motivi di dissenso del nostro grupp onei confronti del disegno di legge che la Ca-mera si accinge a votare .

Il primo motivo è costituito dal fatto ch ela maggioranza e il Governo non hanno datouna giustificazione politica persuasiva del

provvedimento che la Camera ha davanti . Dar n lato si afferma che la scuola ha urgentebisogno di mezzi finanziari per far fronte all esue esigenze vitali dopo l'esaurimento di al-tri strumenti legislativi, come la legge n . 1073 ,e dall'altro si afferma la necessità di dar eavvio concreto al piano di sviluppo dellascuola .

Rimaniamo dell'avviso che sono esigenz edi diversa natura, cui si doveva e si potevafar fronte cori provvedimenti distinti . Alleesigenze immediate della scuola si poteva fa rfronte con un provvedimento finanziario cheprolungasse l'efficacia della legge n . 1073 fin oa quando non fossero definite in concreto l elinee di una politica di sviluppo del settorescolastico . Una richiesta del genere sarebbestata pienamente giustificata anche se no nda tutti condivisa. Ma per noi non è giusti-ficato che si chiedano in Parlamento stanzia -menti massicci per un piano di sviluppo cheè dimostrato non esiste . Non può, infatti ,considerarsi piano di sviluppo quello che co nquesta denominazione viene assunto nel pro-gramma economico generale . Esso è solo un oschema previsionale lungo una linea di in-cremento naturale della scuola ; esso non s ipone il problema degli strumenti ; non si pon eil problema del modo in cui le previsioni deb-bano essere realizzate, né si pone il problem adel modo come debbano essere abbattute l estrozzature che oggi ostacolano l'espansion edemocratica della cultura e della scuola .

Un piano di sviluppo democratico no npuò che poggiare sulla riforma della scuol adi ogni ordine e grado . Ciò significa che, nel-le condizioni di oggi, occorre intervenire neisettori dell'obbligo scolastico per svilupparei livelli di scolarizzazione, che occorre attua-re la riforma della scuola secondaria supe-riore, nel cui ambito deve operare il prolun-gamento dell'obbligo scolastico nella fasci adei 15-16 anni e deve inserirsi la soluzioneadeguata del problema dell'istruzione profes-sionale .

Allo stesso modo non si può più oltre dila-zionare la riforma dell'ordinamento univer-sitario secondo una linea idonea a valorizzar etutte le risorse culturali del paese nell'uni-versità, nell'interesse stesso dello sviluppodella ricerca scientifica .

Lo schema di sviluppo che ci viene indi-cato invece assume come metodo il perma-nere di bassi livelli di scolarizzazione chesono connaturati con la struttura classista de lnostro ordinamento scolastico . E poiché inpolitica le questioni di metodo coinvolgonosempre questioni di sostanza, il modo stesso

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in cui sono strumentati gli stanziamenti ag-giuntivi del disegno di legge che stiamo pe rvotare rivela una volontà politica, non di rin-novamento, ma sostanzialmente di conserva-zione. Perciò il secondo motivo del nostrodissenso riguarda il carattere del disegno d ilegge .

Anche noi contestiamo, come altri colle-ghi, che si tratti di un provvedimento di ca-rattere neutro, cioè che non predetermini lelinee della riforma della scuola, come si af-ferma da parte della maggioranza. Questo ar-gomento per altro è stato respinto e conte -stato dallo stesso onorevole Guido Gonella ,il cui intervento in questo dibattito non è statocasuale ma assume un chiaro significato po-litico rivelatore delle forze che oggi influen-zano la politica scolastica . Le linee della ri-forma sono predeterminate innanzitutto dal -le scelte di fondo della politica di svilupp odel centro-sinistra, per cui la scuola vienesubordinata alle esigenze dello sviluppo ca-pitalistico e le sue stesse trasformazioni son ocontenute entro i costi economici e politicicompatibili con la stabilità del sistema . Inquesto quadro sono possibili, sono prevedi-bili e sono già proposti interventi razionaliz-zatori del sistema scolastico italiano che nonmodificano sostanzialmente la struttura sco-lastica e rafforzano in definitiva í rapporti d iproduzione attuali nel paese . Perciò l'assett odella scuola si modella pur sempre su un aconcezione gerarchica della società, con strut-ture riservate ai dirigenti e con strutture de-stinate ai subalterni ed agli esecutori .

Ma la riforma è predeterminata anche da lmodo in cui si attua l ' intervento finanziari oprevisto in questo disegno di legge . Tale in-tervento ha un carattere indiscriminato e ponesullo stesso piano la scuola pubblica e la scuo-la privata, i settori riformati e quelli noninvestiti dalla riforma ; e tende a perpetuar emetodi e strumenti dell 'assistenza scolasticaincompatibili con le esigenze attuali, che po-stulano un rinnovamento democratico, con i lriconoscimento delle funzioni insostituibil idegli enti locali e delle regioni in questo set-tore .

Tutto ciò rivela la reale consistenza del -l'impegno della maggioranza per la riform adella scuola . I fatti dimostrano che la mag-gioranza non è in grado di affrontare e dirisolvere positivamente i problemi della ri-forma. Questa, infatti, dopo la riforma dellascuola media dell'obbligo, non riesce a fareapprezzabili passi avanti . Le proposte pre-sentate finora aprono dei contrasti insanabil icon l ' arresto di ogni iniziativa legislativa .

Di chi la responsabilità ? La destra dell ademocraz ia cristiana oggi addebita addirit-tura al partito socialista italiano la respon-sabilità dell'immobilismo, della paralisi at-tuale sul piano delle riforme . Non siamo cer-tamente noi ad assolvere il partito socialistaitaliano dalle sue responsabilità, ma non c iserviamo certo degli argomenti della destrademocristiana per criticare l 'atteggiamento dicopertura che sostanzialmente svolge il par-tito socialista italiano, in questo come in al-tri campi della politica del centro-sinistra .

La verità è che una politica di riforme de-mocratiche è incompatibile con la politica delcentro-sinistra . Le proposte di riforma susci-tano contrasti all'interno della maggioranzaperché suscitano avversione nel paese e fr ale masse interessate, che premono per otte-nere soluzioni più avanzate . È il caso già ci-tato della proposta di riforma dell 'ordina-mento universitario presentata dal ministroGui, che non offre soluzioni ai problemi del -l'università così come sono' maturati al gior-no d'oggi e che perciò non è condivisa dalleorganizzazioni democratiche del personal euniversitario : professori, incaricati, assisten-ti é studenti .

Ma è anche il caso del provvedimento chestiamo per votare . Mentre esso non dischiudealcuna prospettiva per le giovani generazioni ,mentre non accoglie la domanda di culturadelle classi lavoratrici, si avvale di disposi-tivi finanziari che hanno suscitato dubbi eforti contrasti in questo ramo del Parlamen-to (contrasti che sono stati superati dopo ch eil ministro si è arreso di fronte all'evidenza )e che assumono come unico elemento di cer-tezza nuovi, pesanti e odiosi gravami fiscal isui consumi popolari, mascherati dietro le esi-genze della scuola .

Per queste ragioni, signor Presidente, no isocialisti di unità proletaria voteremo controil disegno di legge . (Applausi all'estrema si-nistra) .

LA MALFA . Chiedo di parlare per dichia-razione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

LA MALFA. Il gruppo repubblicano vo-terà a favore del provvedimento . Tuttavia hoil dovere di esprimere due ordini di grav ipreoccupazioni al riguardo : uno concerne l amateria propria finanziaria del provvedimen-to e l'altro riguarda gli ordinamenti intern idella scuola e la loro riforma .

Quanto al problema finanziario, occorretener conto dell'interpretazione restrittiva che

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i governi e le maggioranze nel passato hann odato all'articolo 81 della Costituzione . Noi c itroviamo di fronte ad una copertura per i l1966 e ad una copertura che considero im-plicita per il 1967 . Quanto, invece, alla proie-zione del piano nei successivi tre anni, da l1968 al 1970, ci troviamo, in base ad una in-terpretazione restrittiva dell'articolo 81, incondizioni di difficoltà . Possiamo perciò, comeho avuto già l'onore di dire in questa Came-ra, riferirci soltanto all'ultima sentenza del -la Corte costituzionale circa l'interpretazion edi detto articolo 81 . Secondo tale sentenza, laCorte non dichiarerebbe incostituzionale u n

programma di spese pluriennali, purché l espese possano essere ritenute coperte attra-verso una previsione di espansione delle en-trate o del mercato finanziario attendibile, di-scendente, cioè, da fonte autorevole e respon-sabile .

Oggi nei diamo un presupposto, un sup-porto finanziario al piano, riferendoci sem-plicemente al programma quinquennale disviluppo economico presentato dal Governo ,ma non ancora approvato dal Parlamento .Ma perché il legame con la sentenza dellaCorte costituzionale abbia un valore sicuro ,onorevoli colleghi, occorre che, nel program-ma quinquennale, la parte relativa alla pre-visione di maggiori entrate e di sviluppo delmercato finanziario sia ulteriormente svilup-pata ed articolata . Ora vi è una tendenza, daparte di coloro che si occupano del piano d isviluppo economico quinquennale, a ridurrenei limiti più ristretti la trattazione dei pro-blemi relativi all'espansione delle entrate de lmercato finanziario, in relazione all'espan-sione del reddito nazionale : se l'elaborazio-ne di questa parte del piano fosse trascurata ,non assicureremmo al provvedimento in esa-me quel supporto finanziario che solo ha l avirtù di renderlo costituzionalmente legittimo .E sento perciò il dovere, onorevoli colleghi eonorevole ministro, di richiamare l'attenzio-ne della Camera su questo aspetto che no nmi pare affatto trascurabile del' problema fi-nanziario .

Quanto all'ordinamento interno e alla ri-forma della scuola, onorevole ministro, ell asa che noi repubblicani ; fin dal primo Gover-no di centro-sinistra, abbiamo sempre affer-mato il principio della contemporaneità dell eriforme essenziali da introdurre nell'ordina-mento scolastico rispetto al piano finanziario .In ogni trattativa abbiamo insistito, parteci-pando a riunioni a vario livello, affinché que-sta contemporaneità fosse realizzata e dob -

biamo perciò oggi dichiarare di trovarci d ifronte quasi ad un completo insuccesso al

riguardo . L'urgenza finanziaria ha preso l amano sull'urgenza di affrontare i problemidella riforma degli ordinamenti degli stud inel nostro paese .

Da questo punto di vista è avvenuta un astrana inversione. In genere, infatti, noi, dan-do importanza all'aspetto qualitativo dei pro-blemi, alle scelte qualitative, abbiamo trascu-rato l'aspetto quantitativo. Questa volta ab-biamo rovesciato il processo : abbiamo datoimportanza all'aspetto quantitativo trascuran-do, almeno per il momento, l'aspetto quali-

tativo. Debbo osservare che sbagliamo quan-do diamo la precedenza all'aspetto qualitati-vo senza fare i conti, e sbagliamo quando fac-ciamo precedere l'aspetto quantitativo all escelte qualitative . Rispetto cioè ai principi es-senziali di una programmazione noi ci siam otrovati finora in condizioni di sfasamento fr ascelte quantitative e scelte qualitative .

Onorevole ministro, non le nascondo che ,pure riconoscendo l'urgenza attuale, ci sia-mo posti in una situazione di grave responsa-bilità nei confronti dell'opinione di coloro chelavorano nella scuola . Ho letto con moltapreoccupazione, per esempio, la lunga, rela-zione che il Comitato universitario ha fatt oal riguardo . Ella sa che il Comitato universi-tario comprende rappresentanze degli stu-denti, dei professori incaricati e degli assi -

stenti . Ebbene, in questa lunga relazione si

finisce col rigettare persino l'attuale pianofinanziario, l'espansione finanziaria dell ascuola, in ragione del fatto che mancano onon sono adeguate le riforme che lo devonoaccompagnare . È una posizione limite, cheindica lo stato di disagio in cui si trova la

scuola .Noi dobbiamo quindi assumere, ancora

più rigorosamente, l'impegno di affrontarequesti problemi degli ordinamenti degli stu-di, ordinamenti che occorre adeguare alle

necessità della società che va sorgendo . Guaise noi considerassimo l'espansione della scuo-la come un fatto quantitativo, riferendolo aun tipo di società che più non esiste nel no-stro paese . Dobbiamo considerarci, invece, i nuna società in profonda trasformazione, cheimpegna ad una ristrutturazione complet adella scuola . Non si tratta di problemi quan-titativi, ripeto, ma di problemi qualitativi equantitativi . E tutti noi ci dobbiamo sbaraz-zare, nell'esaminare i problemi qualitatividella scuola, di presupposti ideologici che nonrispondono più alle necessità della società at-

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tuale . Da qualunque parte vengano questeimpostazioni ideologiche, esse non sono ido-nee a interpretare i bisogni nuovi della so-cietà e della sua scuola .

In questo campo si ripete ciò che accad ein altri . In un certo senso, noi riflettiamo, nel-le nostre discussioni politiche, una società su-perata rispetto ad un paese che aspira a con-quistare una grande civiltà democratica mo-derna. Questa è l'esigenza che si pone e chedobbiamo interpretare . È probabilmente que-sta esigenza che ci porterà a profonde, grav idiscussioni quando affronteremo i problemidell ' ordinamento scolastico .

Onorevole ministro, desidero inoltre dir eche la funzione dello Stato per l'interpretazio-ne dei bisogni di questa società nuova è un afunzione che diventa sempre di maggiore ri-lievo. Noi possiamo discutere sui rapporti trascuola privata e scuola di Stato (ed io solle-cito qui un rapido dibattito sull'ordinament odella scuola privata) ; ma qualunque idea s iabbia al riguardo, non possiamo negare chelo Stato diventa, come in altri campi, l'arte-fice primo dello sviluppo della scuola nel no-stro paese e del suo adeguamento ai bisogn idella società .

È con queste preoccupazioni e con questeansie che noi repubblicani oggi, direi sott ol'urgenza di uno stato di necessità, diamo l aapprovazione al piano finanziario della scuo-la . (Applausi a sinistra) .

ROSATI . Chiedo di parlare per dichia-razione di voto .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

ROSATI . Mi rendo perfettamente contoche ragioni di opportunità, oltre che di osser-vanza del regolamento, consigliano di rende -re, molto breve e sintetica questa dichiarazio-ne di voto favorevole che, a nome del mi ogruppo, mi accingo a esprimere sul disegn odi legge in discussione . Un'ulteriore ragione ,oltre quella dell 'opportunità, che mi esimeda un intervento piuttosto ampio, sta nel fat-to che i colleghi del mio gruppo intervenutinel corso della discussione, la relazione e lareplica del collega Buzzi e soprattutto il di -scorso del ministro della pubblica istruzion ehanno sviluppato argomenti che sono total-mente acquisiti dalla nostra parte e costitui-scono quindi l'implicita motivazione del no-stro voto facorevole . Pertanto mi limiterò asottolineare soltanto due aspetti del problem aaffrontato dal provvedimento in esame .

Anzitutto, questa dichiarazione di voto rap-presenta l'occasione per porre in evidenza il

valore dell'iniziativa legislativa del Govern odi centro-sinistra in relazione al finanziamen-to dello sviluppo della scuola nel prossim oquinquennio ; una iniziativa che questa serala maggioranza, anche con l'adesione di altr igruppi, tradurrà in una legge operante . Sitratta di un disegno di legge che il Governoha deliberato nel mese di dicembre dello scor-so anno ed è stato presentato al Parlamentonel gennaio di quest'anno . Esso, rapportatoa quel tempo, alla situazione economica d iallora e posto in relazione con il disegno d ilegge relativo al finanziamento quinquennaledell'edilizia scolastica, e rapportato ancora aifinanziamenti ordinari disposti dallo stato d iprevisione per la spesa del Ministero dell apubblica istruzione, dà la misura non sol -tanto di un notevole impegno quantitativo, i lche già di per sé costituisce un fatto saliente ,rna soprattutto dell'impegno qualitativo con-giunto a quello quantitativo .

Qualcuno fuori di quest'aula ha svilup-pato una polemica - a nostro avviso ingiusta -secondo la quale, dietro l'esaltazione propa-gandistica dell'entità dell'impegno finanzia -rio, nasconderemmo la nostra incapacità, ola carenza della nostra volontà, nei riguard idi un impegno di rinnovamento qualitativ odella scuola . Al contrario, noi democristian ici siamo opposti legittimamente, in termin icordiali . alla proposta che veniva avanzat ada alcuni settori dell'opposizione, di una leg-ge-stralcio, non perché - come asseriscono al-cuni - volevamo garantirci un finanziamentoper evitare poi, una volta assicurateci le som-me, di affrontare il problema del rinnova -mento della scuola ; ma proprio perché rite-niamo che, nella misura in cui è garantito ,per la durata di cinque anni, un finanzia -mento aggiuntivo a quelli ordinari di bilan-cio, ne deriva, per la maggioranza, un impe-gno morale, oltre che politico, ad affrontar ei temi della riforma .

Vorrei inoltre cogliere l 'occasione di que-sta dichiarazione di voto per fare un'altraaffermazione, che si ricollega a quanto h odetto un istante fa .

Da più parti si sostiene - qualche voltacon settili lusinghe alla democrazia cristiana ,che avrebbe dimenticato oggi le proprie posi-zioni ideali sui problemi della scuola ; altrevolte con insinuazioni fatte per tentare di di-videre la maggioranza - da più parti si so-stiene, dicevo, che noi, una volta accaparra-toci il finanziarento, sosterremmo il mante-nimento dell'attuale struttura scolastica, ch eè una struttura conservatrice . A questo pro-

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posito vorrei chiedere cordialmente all'onore-vole Natta come può egli muovere simili ac-cuse all'intelligenza e alla sensibilità degl iappartenenti ad un partito come quello del-la democrazia cristiana, che ha comunqu euna matrice ideologica tale per cui non si èmai collocato nel nostro paese come una for-za di reazione e di conservazione ? La demo-crazia cristiana si è collocata costantement esulla scena politica italiana con un senso vivodella realtà, che le ha sconsigliato una rottu-ra totale con il presente : ma essa è stata sem-pre fedele a un assiduo impegno ad inter-pretare il senso e la direzione dei fatti che siverificano in seno alla nostra realtà nazionale ,e ad assecondarli . Chiedo all 'onorevole Natt ase veramente egli ritiene che non vi sia un adiffusa sensibilità, nell'ambito della democra-zia cristiana, per uno sviluppo della scuola ,che ne faccia una scuola di tutti ; che vi siauna insensibilità per i problemi del supera-mento delle due culture ; che vi sia una in -sensibilità per i problemi del rapporto tr acultura e attività professionali .

Onorevole Natta, lo scontro, o meglio i lrapporto dialettico all ' interno della maggio-ranza e tra la maggioranza e le opposizioni ,non è motivato dalla sensibilità per quest itemi di alcuni e dalla insensibilità di altri ,ma si stabilisce sul modo di individuare so-luzioni tali da dare una risposta duratura atemi così delicati come quelli scolastici .

L'onorevole Natta ha detto : noi siamo co nquelli che fuori conducono una battaglia peril rinnovamento della scuola .

Io credo di poter dire, a nome del grupp odella democrazia cristiana, che noi siamosensibili alle posizioni espresse da tutti igruppi del Parlamento e del paese che s ioccupano, con impegno, di questi temi : masiamo sostanzialmente per quelle soluzioniche saranno raggiunte attraverso un dialogoe un confronto di posizioni e che risponde -ranno effettivamente al progresso della scuo-la, in un paese che ha la coscienza di quantola scuola sia determinante per Io sviluppodemocratico e civile .

Per queste ragioni, noi voteremo a favor edel disegno di legge . (Applausi al centro —Congratulazioni) .

PRESIDENTE. Pongo in votazione l'arti-colo 39, ultimo del disegno di legge, nel nuo-vo testo proposto dal Governo .

(' approvato) .

Il disegno di legge sarà subito votato ascrutinio segreto .

Votazione segreta .

PRESIDENTE . Indìco la votazione a scru-tinio segreto sul disegno di legge n. 3376 ,testé esaminato .

(Segue la votazione) .

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSS I

PRESIDENTE . Le urne rimarranno aper-te e si passerà allo svolgimento di interroga-zioni urgenti .

Svolgimento di interrogazioni .

PRESIDENTE. L'onorevole ministro de llavoro e della previdenza sociale ha infor-rnato la Presidenza che desidera risponderesubito alle seguenti interrogazioni, non iscrit-te all'ordine del giorno e a lui dirette, dell equali il Governo riconosce l'urgenza :

« Per conoscere se corrispondano al vero l enotizie riportate dalla stampa italiana circala favolosa liquidazione 'dei trattamenti di pre-videnza di alcune centinaia di funzionari del -l'INAIL ; e, in caso affermativo, sulla base d iquali criteri sia stato emanato un decreto mi-nisteriale che contravviene ad ogni principiodi giustizia sociale e distributiva tra i mem-bri della collettività » (4549) .

Armato, Scalia, Zanibelli, Borra, Sa-hatini, Borghi, Biaggi Nullo, Git-ti, 'Colleoni, Cengarle, Girardin ,Cavallari, Toros, Carra, Ceruti ,Marotta Vincenzo, Sinesio, Cappu-gi, Canestrari, Gagliardi, Buzzi ,Bianchi Gerardo, Caiazza .

« Per sapere se siano a conoscenza della in-dignazione e del malcontento suscitato tra ilavoratori e l'opinione pubblica dalle notizi edi enormi somme erogate, da parte di entiprevidenziali e assistenziali, ad alti funzio-nari a titolo di liquidazione e trattamento pen-sionistico.

Gli interroganti sottolineano la gravità de lfatto perché getta ingiustamente discredito sututti i dipendenti, perché mette in cattiv aluce enti e istituzioni che debbono assolver eimportanti funzioni sociali, perché i lavora-tori che sostengono tali enti con i loro contri-buti ricevono trattamenti irrisori in caso d i

malattia, di infortunio o quando vengono a

godere della pensione .Gli interroganti domandano se i ministri

intendano 'intervenire per eliminare inammis-

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IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 26 OTTOBRE 1966

sibili situazioni di privilegio ; e in particolarese intendano :

1) procedere immediatamente alla revi-sione di tutti regolamenti concernenti il trat-tamento di quiescenza e previdenza dei dipen-denti degli enti parastatali. ;

2) provvedere all'adozione di provvedi -menti di profonda democratizzazione degl ienti previdenziali e assistenziali, affidandon ela gestione ai lavoratori e alle loro organizza-zioni sindacali ;

3) informare la Camera sulla reale si-tuazione finanziaria dell'INAIL, fornendo pre-cisazioni non soltanto sul bilancio annuale m asulla situazione economica generale dell'Isti-tuto ;

4) comunicare dettagliatamente qual ioneri sono gravati sul bilancio dell'INAIL pe ralimentare il fondo previdenziale dei funzio-nari in base alle norme dell'articolo -10 del re-golamento di quiescenza » (4550) .

Tognoni, Alicata, Ingrao, Barca, Ba-stianelli, Busetto, Caprara, Chia-romonte, D'Alessio, D'Alema, D ePasquale, Failla, Gessi Nives, Gia-chini, Laconi, Lama, Lajolo, Lo-perfido, Macaluso, Magno, Miceli ,Natoli, Pajetta, Raffaelli, Cinciar iRodano Maria ,Lisa, Rossand aBanfi Rossana, Scarpa, Sulotto ,Abenante, Biagini, Di Mauro Lui-gi, Fibbi Giulietta, Mazzoni, No-vella, Rossinovich, Sacchi, Ven-turoli .

« P'er conoscere quali siano gli altri casid'i liquidazioni "'opulente " già riconosciute ,dall'INAIL e da altri enti previdenziali, a fa-vore dei propri dirigenti o di propri consu-lenti ; quali iniziative il Governo intenda pren-dere immediatamente per eliminare quest icosì gravi motivi di scandalo ; e se sia al cor-rente delle profonde ripercussioni che episod idi questo genere producono nell'animo dei la-voratori, ripercussioni seriamente pericolos eper la fiducia stessa nei confronti delle istitu-zioni democratiche » (4551) .

Codignola .

« Per conoscere quali provvedimenti inten-da adottare o promuovere per eliminare rego-lamenti edisposizioni che consentono a ri-stretti gruppi di alti funzionari di taluni ent ipubblici il percepimento di liquidazioni o ditrattamenti di pensione privilegiati e che –vedi il recente caso dell'INAIL – costituiscon omotivo di scandalo, tanto più che contrastano

in modo intollerabile con il trattamento cor-risposto ai lavoratori assistiti da tali enti »(4557) .

Santi .

Per conoscere se, in relazione alle notizi edi liquidazioni di eccezionale entità corrispo-ste in questi giorni dall'INAIL, ritenga oppor-tuno :

a) riordinare la materia dei trattament iprevidenziali attraverso apposite norme, pre-via opportuna unificazione dei trattament iprevidenziali ;

b) proporre l'abrogazione delle norm eche hanno dato luogo alla corresponsione d icosì ingenti e sproporzionati trattamenti pre-videnziali ;

c) affidare, attraverso un apposito prov-vedimento, la gestione degli enti previdenzialiai lavoratori ed ai loro rappresentanti ;

d) attuare tutti gli altri provvediment inecessari a rilevare la reale situazione finan-ziaria dell'INAIL » (4567) .

Scalia, Armato .

L'onorevole ministro del lavoro e dellaprevidenza sociale ha facoltà di rispondere .

BOSCO, Ministro del lavoro e della pre-videnza sociale . Signor Presidente, onorevolideputati, mi rendo conto che a 'quest'ora laCamera è stanca dopo il defatigante lavorocompiuto per la discussione del piano dell ascuola. D'altra parte, il numero e il conte-nuto delle interrogazioni presentate dagli ono-revoli deputati, nonché la preannunciata pre-sentazione di proposte di legge in argoment odimostrano l'importanza che la Camera e co nessa il paese annettono alle questioni sollevatedai recenti casi di trattamenti previdenzial iconsiderati esorbitanti ed eccessivi dalla ge-neralità della pubblica opinione, come è stat osottolineato dalla stampa di tutti i settori .

Ovviamente, anche il Governo è estrema-mente sensibile alla importanza del proble-ma e perciò, nonostante l'ora tarda, ritengodi dover dare una risposta diffusa ed esau-riente sulle questioni sollevate dagli onore-voli interroganti .

Tenendo presente il contenuto delle inter-rogazioni, concentrerò la mia risposta su tr eprincipali argomenti riguardanti in primoluogo i casi che hanno formato oggetto dell arecente delibera del comitato esecutivo del -l'INAIL ; in secondo luogo, la complessitàdei regolamenti degli enti in materia di quie-scenza e previdenza ; e, in terzo luogo, le ri-forme tendenti ad eliminare i lamentati in -convenienti e a riordinare il sistema previ-

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denziale su basi più razionali, più modernee più aderenti agli ordinamenti democratic idella Repubblica italiana .

Tra le questioni di cui al primo argomen-to la più importante è ovviamente quella ri-guardante un gruppo di funzionari, tra cuil'onorevole Roberti . Questi, in data 17 dicem-bre 1965, presentò al direttore dell'INAILuna istanza con la quale dichiarava che pe ri confermati ed anzi aumentati impegni de-rivanti dal suo mandato parlamentare era« costretto a chiedere l'anticipata risoluzion econsensuale del rapporto con l'istituto, co nil godimento del previsto trattamento di pre-videnza e quiescenza » .

L'istituto istruì lungamente questa ed al -tre simili istanze, anche mediante la richie-sta di pareri all'ufficio legale e ad espert igiuridici esterni .

In data 22 settembre 1966, la questionefu sottoposta ad una apposita commission ecomposta dal presidente dell'istituto, da quat-tro consiglieri di amministrazione e dal pre-sidente del collegio sindacale .

La commissione si riunì il 3 ottobre pe rl 'esame delle domande presentate da 85 di -pendenti e, valutati i motivi esposti dagli in-teressati, propose di accogliere le domande d i11 dipendenti, tra cui quella dell'onorevoleRoberti, di respingere una sola domanda edi riesaminare le altre in tempo successivoonde acquisire ulteriori elementi di giudizio .

Successivamente a questo parere, il pre-sidente sottopose le istanze dei predetti dipen-denti all 'esame del comitato esecutivo nell aseduta del 17 ottobre ultimo scorso .

Avendo lo stesso presidénte domandato s evi fossero obiezioni all'accoglimento delle pro -poste della commissione, il consigliere di am-ministrazione Fantoni chiese di conoscere idati relativi al trattamento di quiescenza eprevidenza spettante all'onorevole Roberti .

Dal verbale risulta che il presidente, ac-quisiti da parte della segreteria i dati richiest idal predetto consigliere, comunicò che il con-sulente superiore avvocato Giovanni Robert iavrebbe percepito lire 26 .850.435 quale trat-tamento di quiescenza e lire 95 .129 .195 perfondo previdenza ed integrazione . Quest'ul-tima cifra è stata poi ricalcolata in 94 .098 .11 5lire .

Alle successive obiezioni del consigliereFantoni, relative sia all'entità del trattamen-to sia all'iniquità delle norme regolamentari ,il presidente replicò che il trattamento di quie-scenza e previdenza del personale assunto an-teriormente all'8 marzo 1956 è disciplinatodal regolamento del 22 ottobre 1948 e che -

cito testualmente – « nel caso di specie ildipendente in questione è un funzionario d iruolo assunto nel 1935 a seguito di pubblicoconcorso, che ha svolto una carriera normal eprestando servizio ininterrotto fino alla suaelezione a deputato del Parlamento » .

Dopo un intervento del presidente del col-legio sindacale, il quale, ribadendo il puntodi vista espresso dal presidente dell'INAIL ,aftermò che il sistema in vigore richiedevaopportune modificazioni in sede di formu-lazione del nuovo regolamento, il comitatoesecutivo si pronunciò favorevolmente in me -rito alle proposte presidenziali, a seguito d iche il consigliere Fantoni annunciò le propriedimissioni .

Nella mattinata del 20 ottobre ricevetti l eprime sommarie informazioni sulle questioniinnanzi esposte e detti immediate istruzion ial direttore generale della previdenza social edi esaminare il problema nel suo compless oe di invitare l'INAIL a soprassedere nelfrattempo a qualsiasi decisione esecutiva i nordine ai cennati provvedimenti . In serata mifu consegnata la lettera di dimissioni del con-sigliere Angelo Fantoni, la cui motivazion eera contenuta nel testo di una lettera inviat ain pari data al presidente dell'INAIL .

Nella stessa serata del 20 ottobre, indiriz-zai al consigliere Fantoni, vicesegretario con -federale della CISL, il seguente telegram-ma : « Con riferimento at sua lettera 19 cor-rente pregola ritirare sue dimissioni da com-ponente consiglio amministrazione INAI Lcomunicandole in pari tempo che già primadella predetta sua nota avevo dato incaric oat direttore generale dottor Roselli di rife-rirmi sulla situazione del trattamento quie-scenziale degli enti ai fini delle successivedeterminazioni di carattere generale che s irendessero necessarie » .

Essendo nel frattempo dilagate le criti-che sulla stampa, in ordine ai menzionati fatti ,l'onorevole Roberti in data 21 ottobre indi -rizzò al presidente dell'INAIL una letteranella quale, premesso che non aveva mai sol-lecitata nel suo iter l'istanza presentata neldicembre (e ciò corrisponde alla realtà deifatti), precisò che non era stata mai sua in-tenzione di avvalersi del diritto di riscuoterela liquidazione in capitale dell ' indennità spet-tantegli avendo preferito invece optare per ilnormale trattamento pensionistico. infatt ifacoltà del dipendente che si trova nelle con-dizioni di usufruire del trattamento special eprevisto dall'articolo 5 del regolamento diottenere la trasformazione di detto capital ein rendita vitalizia . In altri termini il tratta-

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mento spettante de iure è quello del capitale ,salvo opzione espressa da parte dell'interes-sato per la conversione in rendita vitalizia .

In questo caso occorre però – come dice-vo – una esplicita opzione ; ed essendo quest aintervenuta soltanto il 21 ottobre, non merit acensura il comportamento dell'INAIL che ,nel sottoporre la questione al comitato ese-cutivo nella seduta del 17 ottobre, impost òla liquidazione sul versamento in capitale .

Da parte sua il presidente dell'istituto, an-che a seguito degli interventi ministeriali, co nlettera del 22 ottobre impartì istruzioni a ldirettore generale dell ' istituto « di sospenderei provvedimenti amministrativi conseguenzial ialle risoluzioni consensuali di recente portat eall 'esame del comitato esecutivo e ciò in at-tesa che la situazione venga chiarita anch ein sede ministeriale » .

In pari data il presidente dell'INAIL ,anche in relazione ai chiarimenti richiesti da lMinistero, invitò il direttore generale del-l'istituto a riferire : 1) con quale motivazioneavvenne, nel 1953, la promozione dell'onore-vole avvocato Roberti al grado II in pendenz adel mandato parlamentare ; 2) se è esatto chedalla sede di Napoli è stato corrisposto lo sti-pendio come dipendente dell'istituto, nonchéa sospendere, nel caso, ogni ulteriore paga-mento, precisando le cifre riscosse dall'avvo-cato Roberti, predisponendo il ricupero d iquanto eventualmente riscosso in più del do-vuto e procedendo all ' accertamento delle re-lative responsabilità .

In merito all'ultima questione, per quan-to gli accertamenti contabili siano ancora i ncorso, dalle prime sommarie informazioni èrisultato che l'onorevole Roberti ha riscoss olo stipendio della sede di Napoli dell'INAI Lfino a tutto il settembre 1966 .

Com'è noto, in un primo tempo le pub-bliche amministrazioni erano tenute a corri-spondere lo stipendio ai dipendenti chiamat iad esercitare incarichi parlamentari ; successi-vamente con il testo unico del 30 marzo 1957 ,n . 361, fu lasciata la scelta ai parlamentariper il trattamento più favorevole tra stipendioed indennità parlamentare ; essendo quell odell'INAIL ovviamente il trattamento pi ùfavorevole, l'istituto continuò a corrisponderela retribuzione all 'avvocato Roberti . Soltantoda ultimo, con la legge 31 ottobre 1965, n . 1261 ,si è disposto che i pubblici dipendenti elettia cariche parlamentari hanno diritto a per-cepire esclusivamente la differenza tra l'im-porto della retribuzione e quello rappresen-tato dai quattro decimi dell'indennità parla-mentare .

Premesso che le norme applicative dell apredetta legge 31 ottobre 1965 sono state ema-nate nei primi mesi del 1966, è in corso l'in-chiesta disposta dal presidente dell'INAILper accertare eventuali responsabilità in me-rito al pagamento di somme maggiori di quel -le dovute, con la ovvia conseguenza del recu-pero di tutte le somme indebitamente corri-sposte .

A tal fine lo -stesso onorevole Roberti, co ndichiarazione del 22 ottobre 1966, ha invitat oil presidente dell'INAIL a detrarre dall aliquidazione spettantegli « tutte le eventual itrattenute, differenze di retribuzione o di in-dennità o debiti per qualsiasi titolo e pe rqualsiasi causa a lui relativa » .

Quanto alla promozione a consulente le-gale superiore conseguita dal 1° gennaio 1953 ,è da premettere che la carriera dell 'onorevoleavvocato Roberti ebbe inizio il 1° ottobre 193 5a seguito di pubblico concorso ; quattro annidopo fu promosso procuratore legale di prim aclasse e in data 1° luglio 1942 fu promossosostituto consulente legale con deliberazion edel 18 febbraio 1946 .

In seguito ad inquadramento la sua car-riera fu ricostruita a decorrere dal 1° gennaio1945 e fu promosso consulente legale di pri-ma classe . Dal 18 aprile 1918 fu consideratoassente dal servizio, per congedo straordina-rio, a seguito di mandato parlamentare .

La sola promozione conseguita nel corsodel mandato parlamentare è stata quella aconsulente legale superiore con decorrenza da l1° gennaio 1953 .

A quel tempo la commissione per il per -sonale si astenne dall'emettere uno specific oparere stanti le perplessità derivanti dalla in-terpretazione dell'articolo 98 della Costituzio-ne e dalle leggi conseguenziali, in base all equali i pubblici impiegati, se membri del Par-lamento, non possono conseguire promozion ise non per anzianità ; e poiché la promozionea consulente legale superiore si consegue « permerito », la questione fu rimessa direttamen-te all'esame del comitato esecutivo . Quest'or-gano, argomentando da taluni precedenti, in -vero non del tutto pertinenti, con delibera i ndata 30 ottobre 1953 ritenne di poter superar el'ostacolo derivante dall'articolo 17 del rego-lamento . Ciò in base alla dubbia considera-zione che l'avvocato Roberti era rimasto l'ul-timo ad essere scrutinato e quindi, non veri-ficandosi alcuno scavalcamento di altri can-didati, non si verificava nel fatto una sele-zione per merito comparativo .

Come ho già detto in principio, il presi-dente dell'INAIL. anche su richiesta mi-

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nisteriale, sta approfondendo lo studio dell aquestione attraverso una accurata indagine, l ecui risultanze potrebbero, ad esempio, for-mare oggetto di richiesta di parere al Con-siglio di Stato, cioè al massimo organo con-sultivo dello Stato, il cui responso risolvereb-be la questione nel modo più giusto, serenoed obiettivo .

Quanto alle richieste degli onorevoli in-terroganti in merito alla attività svolta dalministro del lavoro dopo la conoscenza deifatti, ho già risposto sui primi provvediment icautelari ed informativi adottati fin dal pri-mo giorno in cui si ebbe notizia della discus-sione avvenuta in seno al comitato esecutivo .

Dopo queste prime misure intese a tutelarei più immediati interessi dell'istituto, il Mi-nistero ha proceduto all'esame della delibe-razione assunta dal comitato esecutivo che peraltro non è soggetta all'approvazione mini-steriale .

Dal testo della delibera si è rilevato che i lpredetto organo, in accoglimento della pro-posta portata all'ordine del giorno, ha proce-duto nei confronti di alcuni dipendenti, tr ai quali è compreso l'onorevole Roberti, a deli-berare la « risoluzione consensuale del rap-porto » (cito tra virgolette perché è una di-zione ben strana questa della « risoluzion econsensuale del rapporto », che non esiste neiregolamenti e negli ordinamenti di istituto) ,con la conseguenza, prevista ed illustrata ne ltesto dello stesso verbale, della liquidazione ,a carico dell'istituto, di una integrazione de iconti individuali di previdenza di ciascun im-piegato, fino a raggiungere un importo corri-spondente, in termini finanziari, ad una ren-dita vitalizia pari a tanti quarantesimi del -l'ultima retribuzione quanti sono gli anni diservizio .

La disposizione che il comitato esecutiv oha inteso applicare per giungere all'accogli-mento delle istanze di anticipata « risoluzion econsensuale del rapporto di impiego », è quel -la del secondo comma dell'articolo 5 del rego-lamento di previdenza deliberato dal commis-sario straordinario del tempo, professor Cri-safulli, ed approvato, previe sostanziali modi -fiche formulate nell'interesse dell'istituo, condecreto ministeriale del 22 ottobre 1948 .

Esaminando, per altro, l ' articolo 5 del re-golamento nel testo approvato dal Ministero ,ho dovuto rilevare che la integrazione, a ca-rico dell'istituto, nei casi di cessazione dalservizio per dimissioni dopo compiuti 25 annidi effettivo servizio, è espressamente subor-dinata ad un presupposto : quello che il di -

pendente ne abbia fatta richiesta entro du emesi dalla maturazione di tale anzianità .

Il secondo comma dell'articolo 5 del rego-lamento è infatti così formulato : « L ' integra-zione di cui al comma precedente spetteràanche in caso di cessazione dal servizio perdimissioni volontarie dopo compiuti 25 ann idi effettivo servizio, purché ne sia fatta richie-sta entro due mesi dalla maturazione di tal eanzianità; e, per il personale attualmente i nservizio che abbia già maturato detta anzia-nità, entro due mesi dall'approvazione del pre-sente regolamento » .

Devo far presente alla Camera che il Mini-stero a suo tempo ricollegò grande impor-tanza a questa norma limitatrice apposta, ri-peto, alla proposta di regolamento deliberat adal commissario dell'istituto a quel tempo .Il Ministero, con lettera 18 settembre 1948 ,n . 15630, formulò osservazioni per quasi tutt igli articoli del regolamento presentato all asua approvazione e per quanto riguarda l'ar-ticolo 5 scrisse testualmente : « Con questo ar-ticolo codesto istituto concede l'integrazion eanche a favore degli impiegati che lascino vo-lontariamente l'amministrazione o siano di-chiarati dimissionari di ufficio dopo aver com-piuto 25 anni di effettivo servizio . Questo Mi-nistero ritiene che l'integrazione possa essereconcessa a favore dei dimissionari volontar idopo compiuti 25 anni di effettivo servizio ,sempre che presentino domanda entro duemesi dalla maturazione di tale anzianità » .

Mi pare evidente quale fosse la ratio legis ,lo spirito informatore della modifica richiest adal Ministero e quindi anche nell'applica-zione della norma regolamentare, che ne èscaturita, non si può non tener conto di que-sta manifestazione di volontà limitata dellanorma, espressa da parte dell'organo vigi-lante .

TOGNONI . Chi era il ministro ?

BOSCO, Ministro del lavoro e della previ-denza sociale . L'onorevole Fanfani . Egli ri-chiese la limitazione di cui ho fatto cenno, mache in pratica non è stata applicata . Secondola lettera ministeriale, l'integrazione dell'in-dennità non poteva essere concessa a favoredei dimissionari volontari che non avesser opresentato la domanda entro due mesi dall amaturazione dell'anzianità di 25 anni di ser-vizio .

Trattasi quindi, a mio avviso, di una fa-coltà assolutamente eccezionale e rigorosamen-te limitata da un termine di decadenza inse-rito su esplicita richiesta rivolta dalla auto-rità di vigilanza e che costituì quindi una del-

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le condizioni poste per l 'approvazione delregolamento . Infatti, nelle premesse dellostesso regolamento è citata non soltanto l aproposta fatta dal commissario dell'istituto ,ma anche la replica del Ministero che richie-deva, come condizione per l'approvazione ,l ' accoglimento delle modifiche di cui ho fatt otestè cenno .

In taluni dei casi esaminati dal comitat oesecutivo nella seduta del 17 ottobre risult ainvece che i dipendenti interessati avevano d atempo fatto trascorrere il termine cennato sen-za inoltrare domanda di dimissioni . Ne derivache il comitato esecutivo (la differenza è no-tevole, perché, se la domanda si presenta ne idue mesi dal raggiungimento dei 25 anni d ieffettivo servizio, allora l'integrazione da par -te dell ' istituto arriva a un certo limite, men -tre, se si lasciano trascorrere altri 10-15 ann iin aggiunta ai 25, la integrazione da partedell'istituto diventa ben più alta con l'au-mentare degli anni di servizio), nell'approvarela cosiddetta « risoluzione consensuale antici-pata » con la conseguenza prevista e verba-lizzata, della integrazione a carico dell'istitut oin base all'articolo 5, secondo comma, ha con-siderato come non scritta la condizione dell apresentazione della domanda di dimissioni en-tro il termine di decadenza di due mesi dall amaturazione dei 25 anni di servizio . In realt àquindi si tratta non di una interpretazione m adi una modifica del regolamento che non rien-tra nei poteri del comitato esecutivo . Occorreinfatti rilevare che la regolamentazione deltrattamento di attività e di quiescenza de lpersonale dell'istituto è riservata dalle norm elegislative sull'ordinamento dell ' istituto a lconsiglio di amministrazione, non al comitat oesecutivo .

Anche volendo accettare l'altra interpre-tazione, secondo la quale il termine di duemesi per la presentazione della domanda d idimissione ai fini dell'indennità speciale, sa-rebbe semplicemente ordinario e non peren-torio, la deliberazione del comitato present apunti di dubbia legittimità . Secondo la ri-chiamata interpretazione, che io non condi-vido, se il dipendente presenta domanda en-tro i due mesi avrebbe il diritto di vedere ac-colta la sua domanda, mentre nell'ipotesi cheabbia fatto trascorrere i due mesi la sua do -manda dovrebbe essere valutata discrezional-mente dall'istituto, caso per caso .

Lo stesso ufficio legale dell'istituto, nel pa-rere espresso al presidente dell'INAIL r ndata 10 giugno 1966, ha ritenuto che se l edimissioni sono presentate dopo la scadenz adel predetto termine di due mesi, l'accetta-

zione delle dimissioni da parte dell'INAI Lcon il trattamento speciale previsto dall'arti-colo 5 è da considerarsi un atto subordinat o(cito testualmente) « ad un concreto apprez-zamento e quindi ad un giudizio discrezionaledell'amministrazione circa i motivi di carat-tere temporaneo e permanente che potrebberoconsigliare il rifiuto o l'accettazione » . Da ci òconsegue l'obbligo per l'organo deliberantedi valutare i singoli casi in relazione ovvia-mente agli interessi dell'amministrazione edi motivarli specificamente .

Risulta invece che la discussione è avve-nuta sulla base di una relazione distribuit aai componenti del comitato esecutivo a titol odi illustrazione dei provvedimenti da adot-tare, mentre in realtà la detta relazione silimita a riportare le conclusioni favorevoli osfavorevoli adottate dall'apposita commissionenominata dal presidente il 22 settembre 1966 .

In base alle suesposte considerazioni e nel -l'esercizio dei poteri di vigilanza conferiti dal -la legge al ministro del lavoro, con nota de l24 ottobre 1965 ho comunicato al presidentedell'istituto di ritenere non legittima la de -libera del t7 ottobre per i casi in cui non ri-corrono i presupposti espressamente previst idal regolamento e ho rivolto invito a promuo-vere gli atti relativi alla revoca d'ufficio dellapredetta delibera .

Attenendosi a tale procedura, che consentedi riportare la questione in seno al consigli od'amministrazione per una più adeguata va-lutazione dei problemi, e ciò anche in rela-zione alla deliberazione in data di ieri de lcollegio sindacale di approfondire ulterior-mente tutti gli aspetti della questione, l'epi-sodio specifico che ha sollevato tanta risonan-za nel Parlamento e nel paese potrà trovarela sua definizione nel pieno rispetto dell'inte-resse dell'istituto e dei diritti dei dipendenti ,rettificando eventualmente quei provvedimen-ti che risultassero in contrasto con i vigent iregolamenti e colpendo qualsiasi eventualeresponsabilità .

In proposito desidero dare al Parlamentoe al paese l'assicurazione della ferma volon-tà, sia del Governo sia del presidente dell'isti-tuto onorevole Sansone, di procedere con ri-gore e severità, pur senza lasciarsi influenzareda richieste di soluzioni affrettate o comun-que non conformi al rispetto dei princip ifondamentali di uno Stato che, come il no-stro, è Stato di diritto .

Passando al secondo gruppo di question isollevate dalle interrogazioni, e cioè ai rag-guagli sul trattamento di previdenza e quie-scenza del personale degli enti previdenziali,

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desidero anzitutto far presente che al riguar-do da una lunga serie di anni il Ministero de llavoro adotta la utilissima prassi delle con-sultazioni con le organizzazioni confederali inmerito ai più rilevanti problemi concernentil'ordinamento e il funzionamento degli ent idi previdenza, e in particolare il trattamen-to del personale . Spesso tale consultazion eprecede addirittura l'adozione dei deliberat ida parte degli enti e viene svolta a cura d iesponenti degli organi consiliari degli entistessi .

Tanto premesso, informo che il regola -mento di previdenza e quiescenza del perso-nale dell'INAIL come quello degli altr ienti previdenziali è espressione, al pari dellaregolamentazione che disciplina il trattamen-to di attività, del potere di autonomia norma-tiva tipica per determinate materie, degli entidi diritto pubblico, sia pure con la limitazio-ne costituita dall'approvazione dell'autorità d ivigilanza . I regolamenti pertanto non son oespressi in atti del Governo o dei ministr ie non sono soggetti (come è stato detto erro-neamente dalla stampa) a registrazione dell aCorte dei conti . Neppure i decreti ministerial idi approvazione vi sono soggetti, poiché no nimpegnano il bilancio dello Stato. I regola-menti in questione sono espressione della vo-lontà collegiale dei consigli di amministra-zione degli enti, dei quali fanno parte cospi-cue rappresentanze sindacali dei lavoratori .

Il regolamento di previdenza e quiescenzadell'INAIL

risale, nelle

sue linee essen -ziali,

al 1932 e fu riveduto nel 1948, conse-guendo l'approvazione ministeriale di cui h oparlato prima, essenzialmente allo scopo d iriesaminare i parametri monetari di riferi-mento rimasti ancorati ad una espressionemonetaria prebellica, cioè ad un massimaleutile a pensione di appena 35 mila lire annue .Tale massimale fu soppresso, ragguagliando i ltrattamento alla retribuzione effettivament egoduta, che per altro allora era mediamentecontenuta in limiti di gran lunga inferiori aquelli attuali .

Nel 1962, l'intera materia del trattamentogiuridico ed economico di attività e di quie-scenza del personale dell'INAIL (come delresto per il personale degli altri enti) fu rie-saminata dai consigli di amministrazione sul -la base di un trattamento uniformato .

Per l'INAIL il deliberato consiliare fuassunto la prima volta nella seduta del 24

luglio 1962 . Dalla lettura del relativo verbal eho potuto rilevare : 1) che esso fu precedut oda un accordo con le tre confederazioni :

CGIL, CISL, UIL ; 2) che una rappre-sentanza dei consiglieri di amministrazio-ne, esponenti, in consiglio, rispettivament edei datori di lavoro e dei lavoratori assistit idall'INAIL, aveva fatto parte della dele-gazione che aveva svolto le trattative con l eorganizzazioni dei lavoratori ; 3) che vari con-siglieri esponenti delle più importanti colarenti sindacali manifestarono il loro pienoconsenso alla proposta . Un sindacalista met-teva in rilievo che l'onere finanziario correla-tivo « era largamente giustificato dai benefic iche ne conseguono » derivanti dal « portareordine in materia così disordinata » con van-taggio per la amministrazione e per i lavo-ratori assistiti ; un altro sottolineò altresì i l

fatto irn portante della unificazione del trat-tamento del personale dei tre enti previden-ziali », provvedimento di chiarezza e di or-cline da tutti auspicato ed opera di chiarezzaverso la pubblica opinione ; 4) che il consiglio

di amministrazione deliberò all'unanimità ,

con la sola eccezione del consigliere rappre-sentante della CISNAL, il quale .riteneva

dovessero essere concessi ulteriori benefici a l

personale delrINAIL .La delibera dell'INAIL, così come quel -

le contemporanee dell'INAM e dell'INPS equelle successive di altri enti contengono ,oltre ad un nuovo ordinamento uniformatodelle carriere e dei trattamenti economici diattività, i principi direttivi per un trattamen-to uniformato di previdenza e di quiescenza(rimesso ad un successivo ma non ancoraemanato regolamento specifico) le cui lineesono costituite dai seguenti criteri : a) la pen-sione derivante dall'assicurazione obbligato -ria, di invalidità, vecchiaia e superstiti ; b) unapensione (reversibile in quota) integrativa d iquella di cui al punto a) liquidabile in part e(23 per cento) in capitale e computata i nmodo che le due pensioni raggiungano com-plessivamente tanti quarantesimi dell'ultimostipendio, calcolato per quindici mensilità ,per quanti sono gli anni di servizio utile finoal massimo di quaranta, oltre all'aggiunta difamiglia, alle condizioni e misure previst eper il personale in servizio ; c) una indennit àdi buonuscita d'importo pari a tanti dodice-simi dell'ultimo stipendio spettante, calcolat oper quindici mensilità, per quanti sono gl ianni di servizio utile .

Nel caso di cessazione dal servizio senz adiritto a pensione spetta una indennità unatantum in luogo di quanto previsto ai pun-ti b) e c) .

Il trattamento uniformato sopra descritt oriproduce essenzialmente quello già in vi -

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gore negli enti maggiori e specialmente nel -l'INPS .

Le delibere concernenti tutto il trattamentouniformato sia di attività, che di quiescenzaerano state già adottate dagli istituti interes-sati a seguito di intese al vertice con le orga-nizzazioni sindacali confederali .

Sulle prime delibere il Ministero del la-voro, previo assenso del Ministero del tesoro ,ebbe a concedere il proprio nulla osta connota del 23 ottobre 1962, nella quale per altrofu chiarito che la regolamentazione aveva ca-rattere provvisorio in attesa di più organic iprovvedimenti .

Successivamente la Corte dei conti notifi-cava la determinazione del 15 febbraio 1963 ,assunta in ordine alle prime delibere sul trat-tamento previdenziale uniformato, dichiaran-dole illegittime con motivazione di caratteregenerale riferita al superamento dei limiti fis-sati dalla legge n . 722 del 1945, secondo laquale le retribuzioni dei dipendenti degli ent ipubblici non possono superare di oltre il 20per cento il trattamento dei dipendenti sta -tali . La Corte emise tale declaratoria di ille-gittimità, non già in base al potere di regi-strazione dei decreti ministeriali approvativi ,che come sopra detto non vi sono soggetti ,ma in base al più ampio potere di controll odi legittimità su tutti gli enti sottoposti avigilanza dello Stato . Successivamente dett iatti subirono modificazioni e le nuove deli-berazioni assunte non furono oggetto di ulte-riori declaratorie da parte della Corte de iconti .

In ordine al proclamato principio di uni-tarietà dei trattamenti previdenziali, è da os-servare che l'unificazione è. stata realizzatarelativamente alla indennità di buonuscita ,mentre per gli altri aspetti del trattamento d iquiescenza permangono i trattamenti diffe-renziati nei sistemi pur essendo sostanzial-mente equivalenti nella loro globalità econo-mica, vigenti per i singoli enti, in base apreesistenti ordinamenti . Ciò in attesa chesiano emanati da parte degli istituti gli spe-cifici regolamenti di previdenza uniformati ,per i quali sono stati fissati i princìpi diret-tivi, che potrebbero essere utilmente aggior-nati in relazione alle indicazioni che scaturi-scono sia dal presente dibattito sia dalla di-scussione già prevista in sede di Commis-sione lavoro, ad iniziativa dell'onorevole Za-nibelli .

Non vi è dubbio che questo problema èdi grande rilevanza e si inquadra tra quell ipertinenti ad una riforma strutturale ed or-ganizzativa degli enti gestori del sistema pre-

videnziale, con particolare riguardo agli aspet-ti della unificazione e democratizzazione de-gli enti .

Occorre comunque accelerare l'iter di unapiù completa ed organica sistemazione ; esono sicuro che gli esponenti del mondo sin-dacale, che hanno chiesto con insistenza tal eunificazione, pur conoscendo gli ostacoli ch evi si oppongono, daranno la loro più ampi acollaborazione per raggiungere il comunB in -tento .

La volontà del Governo è stata già espressaal riguardo nel programma di sviluppo eco-nomico quinquennale e troverà modo di espri-mersi con atti concreti, sia attraverso la pre-disposizione di riforme già in avanzata fas edi studio, sia attraverso la collaborazione ch edarà alla Commissione lavoro della Camera ,quando il presidente Zanibelli riterrà oppor-tuno richiederla. Anche su questo punto i lGoverno accoglie dunque l'istanza formulatadagli onorevoli interroganti, assicurando l asua più fattiva collaborazione per il conse-guimento dei comuni intenti .

Circa infine l'ultimo punto, relativo allariforma degli istituti previdenziali, ho giàaccennato alla ferma volontà del Governo diattenersi al programma quinquennale di svi-luppo e di presentare al più presto un primodisegno di legge per il riordinamento degliistituti previdenziali, sia nel senso di rag-gruppare quelli più omogenei, sia nel sensodi una maggiore democratizzazione degli or-gani amministrativi e di un decentramentodelle loro funzioni, sia nella direzione di unaintensificazione dei controlli, senza per altroledere l'autonomia istituzionale degli enti .

In ordine specificamente all'INAIL, ol-tre che per i suoi ordinamenti interni riguar-danti il trattamento di quiescenza e di previ-denza, occorrerà procedere a riforme di strut-tura ben più profonde per aggiornarlo all eesigenze dei tempi moderni . Occorrerà al ri-guardo rivedere il sistema di imposizione de icontributi, raggruppare e semplificare le vocidi imposizione (si pensi che l'attuale tariff adell'INAIL prevede 425 voci specifiche d idiverse imposizioni a seconda che il rischioassuma un carattere di maggiore o minor eintensità), e ciò anche allo scopo di renderefinalmente possibile la prima e più impor-tante riforma previdenziale quale quella dell aunificazione dei servizi di riscossione dei con-tributi degli enti previdenziali in un'untasede, che sarà ovviamente quella dell'INPS .

Attualmente sia l'INAM, sia l'INAIL,sia l'INPS hanno un vero e proprio pote-

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re di riscossione e di controllo sul paga-mento delle rate scadute dei contributi da pa-gare. L'INAIL ha addirittura il potere di-screzionale di innalzare e di abbassare de l30 per cento il contributo dovuto secondo l e425 voci della tariffa, a seconda che l'indu-stria o l ' azienda abbia adottato, in misur amaggiore o minore, delle prevenzioni contr ogli infortuni . Occorre quanto meno unificare ,come dicevo, i servizi di riscossione . Quest asarà una riforma veramente importante chealleggerirà i controlli ; e probabilmente, at-traverso l'unificazione dei servizi, si riusciràa raggiungere non soltanto una maggiore ra-zionalità nella riscossione dei contributi maun'economia di carattere finanziario nei ri-guardi dei lavoratori e dei datori di lavoro .I disegni di legge di riforma sono in pro -cinto di essere diramati, previa consultazion econ le organizzazioni sindacali .

Quanto alle richieste .di informazioni ,avanzate specialmente dall'interrogazione To-gnoni sulla situazione finanziaria dell'INAIL ,dirò che il risultato dei rendiconti relativi agl iultimi esercizi è stato profondamente influen-zato dalle modifiche intervenute nella legisla-zione infortunistica . Infatti, miglioramentinotevoli delle prestazioni a favore dei lavora-tori sono stati introdotti con la legge 19 gen-naio 1963, n. 15, nonché con il testo unic oapprovato con decreto del Presidente dell aRepubblica 30 giugno 1965, n . 1124. In par-ticolare, quest'ultimo provvedimento, oltre acoordinare e a riordinare tutta la legislazionein materia di infortuni sul lavoro e le ma-lattie professionali, contiene anche norme pro-fondamente innovatrici, sia sul piano gene-rale sia in settori particolari, ma tutte voltea conseguire una migliore assistenza agli in -fortunati e agli invalidi del lavoro .

Per la gestione agricoltura, la situazion epresenta, per i noti motivi – cioè per il man-cato adeguamento dei contributi ai maggiorioneri per le prestazioni – un costante disa-vanzo economico di esercizio, che per il 196 5è di oltre 25 miliardi (fu di 17 miliardi e mez-zo nel 1964) . In complesso, il disavanzo pa-trimoniale nel settore dell'agricoltura ascendea poco più di 89 miliardi ed è veramente spro-porzionato alla consistenza dell'attivo, che èdi soli 2 miliardi e mezzo .

Quello che però non può mancare di ri-chiamare tutta la nostra attenzione è la si-tuazione della gestione infortuni per il set-tore dell'industria . Dopo la breve parentes idel 1964, detta gestione torna a presentare u ndisavanzo economico di quasi 18 miliardi (ne l1963 erano stati circa 7 miliardi), per cui il

disavanzo patrimoniale sale a quasi 61 mi-liardi e mezzo .

Il disavanzo della gestione industria sa-rebbe superiore a quello denunciato, qualorafosse stato provveduto all'accantonamentodelle riserve matematiche per l'intero impor-to del valore capitale delle rendite liquidate ,secondo il sistema tecnico originariament eseguito dalla gestione e poi modificato .

I motivi dei disavanzi sono stati accennat isopra e si possono riassumere ricordando ch edi fronte al miglioramento delle prestazioni– e questo vale per tutti i maggiori enti – no nvi è stato un correlativo aumento delle ta-riffe dei premi assicurati ; e che a causa dell aminore occupazione nel settore industriale (h ogià avuto occasione di dire – ed è stato riba-dito recentemente anche dalla stampa – ch enel 1965 e nel 1966 nel settore dell'industri asi è registrato un calo nei posti di lavoro d icirca 400 mila unità) è diminuito ovviament eil numero dei contribuenti negli stessi ann i1965 e 1966 . Questo argomento vale per tutt igli istituti previdenziali ed assistenziali .

1 risultati della gestione in tutti i suoi set-tori sono sintetizzati, per il 1965, in un disa-vanzo d 'esercizio complessivo di circa 43 mi-liardi, e in un disavanzo patrimoniale al 3 1dicembre 1965 di circa 150 miliardi di lire .

Desidero qui esprirnere l'augurio che laripresa dell'attività produttiva, con il conse-guente incremento del gettito contributivo ne lsettore dell'industria, possa presto migliorar ela situazione .

Circa il più specifico provvedimento rela-tivo all'eliminazione delle punte critiche d iliquidazioni eccessive e del sistema di liqui-dazioni in capitale del trattamento di previ-denza, il Governo concorda pienamente ne lraggiungimento delle finalità generali indi-cate dagli onorevoli interroganti . Quanto poialla preannunciata proposta di legge Tognon i(non so se l'abbia ufficialmente presentata :io ne ho preso conoscenza dalla stampa) . . .

TOGNONI . L'ho presentata la mattina d isabato scorso ; dovrebbe essere stata annun-ciata lunedì .

BOSCO, Ministro del lavoro e della pre-videnza sociale . Quanto alla proposta Togno-ni, dicevo, le disposizioni in essa contemplate(divieto, con effetto retrodatato al primo gen-naio 1966, di riscattare in capitale il tratta-mento pensionistico spettante ai dipendentipubblici) non risolvono tuttavia il problem apiù rilevante, poiché proibiscono solo la con -versione in capitale dei trattamenti di pen-sione (INPS, INAM per il 25 per cento) men-

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tre lasciano indenni proprio i sistemi inver-si, di liquidazione diretta in capitale, con fa-coltà di conversione in rendita .

In altri termini, il problema per l'INAILnon consiste nel convertire la pensione i ncapitale, perché la liquidazione avviene opelegis in capitale per quei funzionari che s itrovano in quella determinata condizione, sal-vo opzione - possibile fino all ' ultimo gior-no prima della riscossione della liquidazione- per il trattamento pensionistico . Quindi i lproblema per l'INAIL non si risolve co nla proibizione del riscatto in capitale deltrattamento pensionistico. Informo a tale ri-guardo - in relazione alla specifica richiestanella interrogazione Tognoni - che l'onere acarico dell'INAIL per la integrazione d irendite - ex articolo 10 del regolamento diprevidenza - è stato nullo negli anni dal 1948al 1951, nel 1954, nel 1955, nel 1957, nel 1958 ;negli altri anni ha oscillato da un minimo d i174 milioni nel 1952 a un massimo di 940milioni in ciascuno degli anni 1962, 1963, 1964 ,per scendere poi a 900 milioni nel 1965 .

Di ben altra rilevanza è invece il caricoderivante al bilancio dell'INAIL dalle in-tegrazioni dei conti individuali di previdenza(cioè dall'applicazione dell'articolo 5 di cu iho fatto innanzi menzione) per le previste li-quidazioni in capitale che, nei primi anni ,fu contenuto in cifre modestissime (fino a l1950 ammontarono complessivamente a lireotto milioni), mentre nei successivi è balzatoad importi veramente rilevanti (nel 1964, 1 5miliardi e 800 milioni) per scendere nel 1965a cinque miliardi e 150 milioni di lire .

Le cifre indicate e, specialmente quella be npiù sintomatica delle integrazioni delle liqui-dazioni in capitale che, responsabilmente, ri-tengo di segnalare all'attenzione del Parla-mento e dell'opinione' pubblica, mi rafforzanonel convincimento, che occorre intervenire perun rigoroso esame di questa situazione .

Devo inoltre far presente che il problemanon investe soltanto gli istituti previdenziali ,ma riguarda altresì anche numerosi altri ent ipubblici (banche di diritto pubblico, IRI ,ENI, Istituto case popolari, Cassa per il mez-zogiorno, INCIS, regioni, aziende munici-palizzate) . Pertanto, un provvedimento ridut-tivo o limitativo avrebbe complesse ripercus-sioni, donde la necessità di procedere ad u naccurato esame della situazione per colpire ,senza riflessi dannosi per la generalità degl iinteressati, soltanto i casi più tipici di esa-sperata esagerazione nella futura correspon-sione di trattamenti non compatibili con l asituazione economica del nostro paese e so -

prattutto in contrasto con il principio fonda-mentale di una più equa distribuzione deiredditi, che è alla base del programma go-vernativo .

Tornando al tema di previdenza e di quie-scenza degli enti, desidero aggiungere che l'ac-cenno all'esame delle varie e complesse im-plicazioni di una regolamentazione legislativ adel problema non deve in alcun modo essereinteso come un tentativo di differire o di elu-dere la soluzione del problema, ma vuole es-sere soltanto un costruttivo apporto alla suacorretta definizione sia dal punto di vista giu-ridico che da quello sindacale .

Onorevoli deputati, tenuto presente l'uni-voco indirizzo che promana da tutte le inter-rogazioni che hanno formato oggetto del pre-sente dibattito e riconfermando la ferma vo-lontà del Governo di attenersi a tale indiriz-zo, esprimo non soltanto la fiducia ma la cer-tezza che, con la collaborazione delle forzeparlamentari e sindacali e con la piena ade-sione delle amministrazioni interessate, poss aessere finalmente risolto il problema che èall'ordine del giorno non solo del Parlamentoma dell'intera nazione . Questa, infatti, atten-de e sollecita quei provvedimenti di moraliz-zazione di cui i più recenti episodi dirno-strano la urgente e indilazionabile necessità .

Chiusura della votazione segreta.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazio-ne a scrutinio segreto e invito gli onorevol isegretari a numerare i voti .

(1 deputati segretari numerano i voti) .

Si riprende lo svolgimento di interrogazioni.

PRESIDENTE. L'onorevole Armato hafacoltà di dichiarare se sia sodisfatto .

ARMATO. Non ho difficoltà a dichiarar eche la risposta così esauriente dell'onorevol eministro mi ha sodisfatto . Direi di più :l'onorevole ministro Bosco ha fornito dati ,notizie, ragguagli, che certamente non eranoin possesso di coloro che hanno presentatointerrogazioni, almeno di chi parla .

Desidero premettere che del problema spe-cifico noi non vogliamo fare un caso perso-nale . Il collega chiamato in causa nella suaqualità di funzionario dell'INAIL appar-tiene alla schiera, come ha ricordato l'ono-revole ministro, di quelle centinaia di funzio-nari già collocati a riposo che, insieme con iduemila tuttora in servizio, rappresentan ola parte dei dipendenti dell'INAIL che, in-

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quadrati in ruolo prima di una certa data –il 1956 – fruiscono di un trattamento di parti -colare privilegio, non soltanto rispetto all ageneralità dei pubblici dipendenti, ma anch erispetto alla stragrande maggioranza dei di -pendenti dell'INAIL, per l'esattezza rispettoall'80 per cento di questi ultimi .

La risposta dell'onorevole ministro ha i lsignificato di un impegno serio ad affrontar epoliticamente e socialmente tutto il proble-ma . Se ho capito bene, la dichiarazione di so-spensiva dell'articolo 5 del regolamento pu òcostituire una decisione concreta e quindi so -disfacente. Certamente, onorevole ministro ,nascono alcune perplessità . Ho presente l arelazione della Corte dei conti al Parlamen-to sull'INAIL : una relazione completa, che ,alla fine, contiene anche una conclusionetrionfale nei confronti dell'INAIL ; ma a pa-gina 10 è scritto testualmente che « il col-legio sindacale nella relazione sul bilanci odel 1961 e in quella precedente ha raccoman-dato che tanto i conti individuali quanto gl ialtri fondi di previdenza previsti dal regola -mento siano congruamente aumentati e sian otenuti ben distinti gli uni dagli altri . In vistaanche dei notevoli oneri straordinari soppor-tati ogni anno dal bilancio dell'istituto, s imanifesta l'opportunità di un riesame di tut-ta la materia per determinare sia le sommeoccorrenti per adeguare le consistenze deifondi al fabbisogno, sia i mezzi con i qual idovrà provvedersi all'adeguamento stesso an-che in futuro » . Questo allarme è contenut onella relazione presentata alla Presidenza del -la Camera il 22 gennaio 1964 .

Nell ' esprimere l'apprezzamento per la ri-sposta che l'onorevole ministro ha dato, no ici poniamo alcuni interrogativi . Se il vicese-gretario confederale della CISL, Fantoni ,non si fosse dimesso, vi sarebbe stata quest ainiziativa del Governo ? Chiedo scusa per l afranchezza, ma tengo a dichiarare che il gest odel Fantoni non è un gesto personale . Essoimpegna tutta la CISL .

BOSCO, Ministro del lavoro e della previ-denza sociale . Il ministro del lavoro è inter -venuto anche in altri casi, quando è venut oa conoscenza di cose che non l'hanno con-vinto.

ARMATO . Il gesto del Fantoni impegn atutti i rappresentanti della CISL nel con-siglio di amministrazione dell'INAIL e in-contra la più larga approvazione e solidariet àdi tutta l'organizzazione .

Devo dire altresì che il Fantoni ha rice-vuto anche esortazioni all'interno del consi-

glio di amministrazione affinché non arri-vasse al gesto delle dimissioni . Posso direche in questo gesto non v'era una volontàscandalistica, ma quella di rettificare una si-tuazione insostenibile, non per tutte le argo-mentazioni, onorevole ministro, che questasera ella ha portato, ma per la valutazione d iquanto sia inconcepibile che nel 1966, no ndico con 30 anni, ma anche con 40 anni d iservizio – ché il caso dell'onorevole collegaparlamentare non è un caso limite, ma fors epuò essere un caso medio – si possano perce-pire complessivamente più di 20 milioni d iliquidazione .

Pongo la domanda perché questa è la sed epiù opportuna . È evidente che, a seconda de igradi più alti, non si può che arrivare in pro-porzione a queste dimensioni .

DE MEO. Ma qual è il gettone dei consi-glieri di amministrazione ?

ARMATO. Non lo so : se vuol saperlo ,può informarsi .

L'onorevole ministro ha parlato di vizi d ilegittimità . Io direi, senza polemica, onore-vole ministro, che qui nasce il discorso dell acomposizione dei consigli di amministrazio-ne. Sia chiaro che nei consigli di ammini-strazione sono presenti rappresentanti dei la-voratori e degli imprenditori, ma vi è anch euna presenza cospicua, non soltanto dei rap-presentanti dei dicasteri del tesoro e del la-voro e previdenza sociale, ma anche, attra-verso il collegio sindacale, di autorevoli ma-gistrati della Corte dei conti .

Qui nasce il problema della struttura d iquesti organismi, al fine di stabilire quantoquesto tipo di struttura composita conti a lmomento in cui questi fatti si verificano ; bi-sogna cioè stabilire come avviene il controllonel momento in cui in questi consigli di am-ministrazione si realizza una presenza cospi-cua dei rappresentanti del Tesoro e dellastessa Corte dei conti .

Non avrei altro da aggiungere per quantoriguarda il merito del problema, ma, datol'excursus storico che ella ha fatto, onorevol eministro, mi pare opportuno ricordare ch ein fondo qui si tratta della legge n . 636 del14 aprile 1939, èra fascista, che nel suo arti -colo 28 dichiara che nei casi in cui prima del -l'entrata in vigore del presente decreto daparte dei datori di lavoro si sia provvedutoa garantire ai propri dipendenti un tratta-mento di quiescenza e di previdenza median-te la costituzione di casse, fondi o gestion ispeciali, può essere disposto, con decreto de lministro delle corporazioni, sentito l'istituto

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nazionale fascista della previdenza sociale ,l'esonero dei dipendenti predetti dall'obbligodell'assicurazione per l'invalidità e la vec-chiaia .

Questo articolo è stato recepito dal rego-lamento presentato dall'istituto nel 1948 . Apagina 26 della delibera, infatti, si dichiarache con effetto dal Io marzo 1948 il tratta-mento di previdenza previsto dagli articoli 30 ,31, 32, 36, 38, 39 e 40 è diversamente discipli -nato dal nuovo regolamento di quiescenza eprevidenza adottato con delibere del com-missario straordinario del 27 marzo, 12 giu-gno e 21 settembre 1948, approvato dal Mini-stero del lavoro e della previdenza socialecon decreto del 22 ottobre 1948 .

Voglio fare questo riferimento non pe rstabilire che il decreto era nato e si era svi-luppato nell'epoca fascista, ratificato dal com-missario Vezio Crisafulli nel 1948 e dal Mi-nistero nello stesso anno, come ha ricordatodel resto il ministro Bosco, ma soprattuttoper sottolineare che bisogna evitare un pro -cesso sommario nei confronti di tutti i lavo-ratori .

Qui si tratta, in sostanza, dell'affermazio-ne di un principio assurdo, cioè che all'in-terno dell'INAIL sia stabilito questo tipo d idemarcazione : coloro che provengono da uncerto concorso e hanno una certa anzianit àhanno titolo e diritto alla corresponsione d iun trattamento di liquidazione e di previden-za diverso da quello di cui godono coloro ch esono stati assunti successivamente, i quali ,pur svolgendo le stesse funzioni, hanno u ntrattamento di gran lunga inferiore .

Onorevole ministro, desidero elencare al-cuni casi di sperequazione verificatisi all'in-terno dell'istituto e mi servirò degli stessinomi dei protagonisti : Cocci Ferdinando ,commesso, con moglie e due figli, deceduto ,ha avuto soltanto 18 .500 lire di trattamentodi pensione ; Ferrari Sergio, applicato, conmoglie e due figli, lire 16 .500; Poletti Osvaldo ,medico, con moglie e due figli, lire 41 mila ;Giambarini Felice, segretario, moglie e du efigli, lire 20 .500 ; Rigucci Guido, ispettore ,morto per cause di servizio, con moglie equattro figli, lire 75 mila .

Mi pare che questo sia un atto doveros oper non confondere tutti i 12 mila dipenden-ti dell'INAIL in un processo sommario ofrettoloso e per dimostrare queste sperequa-zioni enormi . E un tipo di sperequazione pe rcui si può facilmente convenire che il diret-tore generale dell'INAIL certamente realiz-za un trattamento complessivo di liquidazio -

ne e di previdenza tre o quattro volte supe-riore a quello del grado primo della pub-blica amministrazione (e qui si tratta de lprimo presidente della Corte di cassazione !) .Questo è certo, è indubbio. Possiamo fare del-le valutazioni, come ha fatto recentementel'onorevole La Malfa, su questo tipo di spe-requazioni che si verificano in un paese com eil nostro, sperequazioni e squilibri che sonoil sintomo del sopravvivere di forme men-tali che una volta si chiamavano del mediooriente . Non vorrei offendere nemmeno l'Ara-bia Saudita, ma credo che nemmeno in Ara-bia Saudita esistano forme di questo genere ,capaci di stabilire una netta sperequazion edi interessi e di trattamento all'interno di unente di questo genere .

Ma c'è ancora un altro aspetto . Noi abbia-mo portato il discorso dell'allineamento del -le sperequazioni all'insegna di un principio :e cioè che, a parità di lavoro, si abbia parit àdi trattamento economico . Ora tutto questoè contro ogni logica dell'allineamento .

Onorevole ministro, ella l'ha voluto ricor-dare ed io devo rispondere che la filosofia del -l'allineamento significava la omogeneizzazio-ne del trattamento. chiaro che questo isti-tuto è sopravvissuto contro tutto e controtutti e ciò è contro la regola di un processodi omogeneizzazione . Ed alla vigilia dellaunificazione degli enti di previdenza si eradetto che omogeneizzazione doveva significar eunità di trattamento fra tutto il personale ;ma io sono sempre convinto che è più facileunificare due partiti che due istituti previ-nenziali nel nostro paese . Mi auguro che l aesperienza concreta riesca a smentire quest omio scetticismo e questo pessimismo e ch efinalmente si riesca a superare l'ostacolo checertamente non viene da parte delle organiz-zazioni sindacali ma da altre parti . Con estre-ma schiettezza devo dire che queste oligar-chie, comunque vogliamo definirle e deno-minarle, che stanno a capo di questi enti, han-no un notevole potere in mano e fanno d itutto per contrastare ogni disegno unificato -rio suscettibile di ridurre i costi di caratteregenerale .

Ma il discorso della omogeneizzazione del -l'allineamento – fu detto allora da parte del -l'onorevole Sullo, ministro del lavoro – dove-va avere il significato di favorire un process ounificatorio che doveva raggiungere il risul-tato della migliore utilizzazione del perso-nale attraverso un diverso rapporto di mobi-lità del personale stesso. Ma posso immagi-nare facilmente : con questo istituto della ca-pitalizzazione che ancora sopravvive, come

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sarà mai possibile spostare il personale dauna parte all'altra ?

Ma vi è ancora un altro aspetto che desi-dero rapidamente ricordare . Chiedo scusa, si-gnor Presidente, se sono costretto a dilungar -mi, ma, al di là del fatto particolare, su que-sta materia avevamo presentato una inter-pellanza . Cercherò di essere sintetico; tutta-via alcuni fatti sentiamo responsabilmente didoverli sottolineare in questa sede e in que-sta circostanza .

Noi siamo d'accordo che il ministro co nuna sua dichiarazione, e non solo con le cos eche ha proposto stasera, faccia una scelta po-litica e cioè che ad eguale funzione corrispon-da effettivamente un eguale trattamento eco-nomico. Noi riteniamo che questa scelta deb-ba essere fatta indipendentemente dal fatt oche ùn dipendente sia entrato in ruolo vent ianni prima rispetto ad un altro ; ed anche s ecomprendiamo che non è possibile pretendereche vi sia un identico trattamento per coloroche sono entrati in ruolo prima del 1956 ri-spetto a coloro che hanno goduto della leggedel 1939, noi vogliamo che il discorso del livel-lamento, anche se non alle punte più alte, s ifaccia attraverso una scelta . E la scelta è pa-cifica : è un « sì » alla normale liquidazione ,è un « no » netto, reciso, a queste forme d icapitalizzazione che sono riferite alle polizzedell'INA e che – chiedo scusa – non son opagate dagli interessati : sono pagate dall'isti-tuto. Ella ha citato una norma, io ho parlat odel 25 per cento ; ella ha detto : il 5 per centolo pagano i lavoratori interessati, il 20 percento lo paga l'istituto . Ma l'istituto non hapagato il 20 per cento : è arrivato a pagareil 400 per cento ! Ella nel suo intervento h aricordato qui cifre imponenti, impressionan-ti . Cioè, soltanto per un gruppo di dipendent inoi ci troviamo davanti a questi dati (non h oi dati completi, mi limito a riferire quelli de-gli ultimi cinque anni, a partire dal 1960) :liquidazione dei conti individuali 547 milioni ,integrazione 1 .979 milioni (cioè circa quattrovolte la cifra precedente), 2 .900 milioni perassegnazione straordinaria . Quest'ultirria voceha avuto questo progresso :

nel

1960, 2.900milioni ; nel 1961, 3 .400 milioni ; nel 1962, 3 .40 0milioni ;

nel

1963,

5 .380

milioni ;

nel 1964,15 .800 milioni, in aggiunta a quella che è statala normale integrazione che dà l'INAIL (tantoper fare un riferimento, se per il 1964 l'inte-grazione straordinaria è stata di 15 .800 milio-ni, l'integrazione ordinaria è stata di 11 .81 7milioni, per un totale di circa 27 miliardi : equesto solo nel 1964) . E abbiamo presente chequesta cifra non si riferisce a migliaia di di -

pendenti, ma a centinaia dr dipendenti . Sap-piamo anche che se nei confronti dei 1 .800privilegiati superstiti all'improvviso si doves-se verificare un fenomeno di anticipato col-locamento a riposo nell'esercizio di questanorma, l'INAIL dovrebbe sborsare immedia-tamente più di cento miliardi : una cifra su-periore a quella che attraverso i provvedi-menti che abbiamo discusso in questi ultimigiorni ci siamo preoccupati di recepire pe rsostenere il piano della scuola .

Questo è veramente scandaloso, e non puòappartenere alla storia di alcuna organizza-zione sindacale che si rispetti, che si chiamitale. Tutto questo, onorevole ministro, ha i lsignificato e il valore di incoraggiare a cam-minare decisamente per questa strada, per-ché noi avvertiamo tutta l'esigenza di esserenon i rappresentanti degli assistenti dei lavo-ratori, ma i rappresentanti degli assistiti, deilavoratori . (Applausi al centro) . Questo rap-porto non può mai essere dimenticato . Ap-profittiamo, dunque, di questa occasione ,perché io so bene che vi è un discorso sul -l'INAIL, e che probabilmente vi è un di -scorso anche per tutti gli altri enti . Noi vo-gliamo che si faccia luce, noi vogliamo vede rchiaro, noi vogliamo che si faccia finalment eun discorso politico .

E devo dire che non mi tranquillizza trop-po il riferimento alla programmazione eco-nomica . La programmazione economica m ipiace, la condivido, la sostengo in piena con-sapevolezza ; ma devo riconoscere che quellaparte riguardante la sicurezza sociale, ono-revole ministro, non è molto chiara per ci òche si riferisce alle scelte . Quindi questo èun discorso rinviato ; ma poiché noi non vo-gliamo tutto legare alla programmazione eco-nomica, mi pare che questa occasione ci offr ala possibilità per andare avanti su questalinea : e per andare avanti non solo facendodelle scelte di carattere legislativo . Qui vi èun discorso politico di fondo . Questi istitut iamministrano salario differito o salario indi -retto . Tutti parliamo di democratizzazionedegli istituti, tutti sappiamo che il lavorator eha il diritto non soltanto di amministrare l aparte salariale contrattuale, ma anche questaparte di salario differito . Deve cambiare i lrapporto di presenza, di responsabilità de lsindacato dentro questi istituti, in una visio-ne nuova che sul piano delle strutture, su lpiano dei controlli garantisca maggiore spe-ditezza .

Ho notato con piacere che questa mattin asul giornale del partito socialista è riportat oun documento in cui, tra l'altro, si dichiar a

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IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 26 OTTOBRE 196 6

che occorre saper prolungare tali scelte i nuna riaffermazione vigorosa della presenz ae del potere sindacale a livello della societàcivile, soprattutto laddove viene di fatto am-ministrato il salario differito, l'assistenza, l asicurezza, la previdenza e dove si determin ail controllo effettivo sul mercato del lavoro ,sull'istruzione professionale, sul collocamento .Siamo perfettamente d'accordo . Ma noi sen-tiamo da tempo queste dichiarazioni . Io nonho difficoltà a dire che il processo di divisio-ne sindacale, la priorità, spesso, dell'elemen-to discriminante politico rispetto all'interess eunitario del sindacato ha favorito in concret ol'estromissione del sindacato e dei lavorator idalla gestione di questi istituti . Noi appro-fittiamo di questa occasione per dire : onore-vole ministro, sì, viva la programmazione ;onorevole ministro, sì, viva la legge, viv aregolamenti, ma questo è il momento per spo-stare il discorso sul piano politico autentico ,è il momento di restituire alle organizzazion isindacali la responsabilità primaria nella ge-stione di queste cose .

FIUMANO . Democraticità !

ARMATO. Ci riferiamo all'esperienza de -gli altri paesi . chiaro che chi ha il concettodi sindacato-Stato, di sindacato-governo i nun'unica confusione, può non condividerequeste cose. Noi ci riferiamo, ripeto, all aesperienza degli altri paesi democratici perportare avanti questa azione con impegn oe con calore . E soprattutto, se vogliamo fareun riferimento, sono anche assistenti dei la-voratori i dipendenti delle confederazioni, evi assicuro che i dipendenti delle confedera-zioni non sono fra i meglio retribuiti . Ma i lproblema non è questo, il problema concern el'aspetto politico, che solleviamo in questacircostanza che va al di là dei casi personali ,che va al di là del problema della legge de l1948 o del 1939 . Noi poniamo il problemapolitico della restituzione di quello che inde-bitamente è stato sottratto alle organizzazion isindacali . Qui si tratta di assistenza, di pre-videnza, di dare un senso e una risposta real ia tante dichiarazioni che si fanno .

Onorevole ministro, confermo la mia so-disfazione per quello che ella ha detto, madichiaro che noi questa sera iniziamo soltan-to un discorso, nella speranza (e chiedo scus ase non è certezza) che, nella chiarezza, quest iappuntamenti e questi traguardi politici pos-sano essere conseguiti al più presto possibile .

Non finiamo più con le invocazioni : la de-mocrazia, la libertà . Queste sono le cose con-crete per dare un senso e un segno nuovo di

quello che è il processo di trasformazione d iuna società non più monolitica, non più dua-listica, di una società articolata, in cui il cen-tro di potere dei lavoratori si realizza no nper sconvolgere la società, ma per essere fi-nalmente elemento di equilibrio certo di un acomunità veramente democratica . (Applaus ial centro) .

Risultato della votazione segreta .

PRESIDENTE. Comunico il risultato del -la votazione a scrutinio segreto del disegnodi legge :

« Finanziamento del piano di sviluppo del -la scuola nel quinquennio dal 1966 al 1970 »(Approvato dal Senato) (3376) :

Presenti 527Votanti 526Astenuti 1Maggioranza 26 4

Voti favorevoli .

. 322Voti contrari . .

. 204

(La Camera approva) .

parte alla votazione :

Assennat oAstolfi Maruzz aAverardiAvoli oAzzaroBadaloni MariaBadini Confalonier iBalconi Marcell aBaldani GuerraBaldiBaldin iBarbaBarbacciaBarber iBarcaBardin iBaroniBàrtoleBass iBass oBastianell iBattistellaBavettaBeccastrin iBelc iBelott iBempora dBens iBeragnol iBerlinguer Luigi

Hanno preso

AbateAbbruzzeseAbell iAbenanteAecremanAlatr iAlbaAlboniAlessandrin iAliniAlmiranteAmadei GiuseppeAmadei LeonettoAmade oAmasioAmatucc iAmbrosin iAmendola Giorgi oAmendola PietroAmodíoAnderlin iAndreott iAngelin iAntonin iAntoniozz iAriostoArmaniArmarol iArmatoArnaud

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Berlingúer Mario Cariglia De Leonardis Franco Pasquale '

Berloffa Carocci Delfino Franco Raffael e

Bernetic Maria Carra Della Briotta Franzo

Berretta Cassandro Dell'Andro F-iIsaro

Bersani Cassiani Delle Fave Gagliard i

Bertè Castelli De Maria Gall i

Biaggi Francantonio Castellucci De Màrsanich Galluzzi Carlo Albert o

Biaggi Nullo Cataldo De Marzi Galluzzi Vittorio

Biagini Cattaneo Petrini De Marzio Gambelli Fenil i

Biagioni Giannina De Meo Gasco

Biancani Cavallari De Pascàlis Gatt o

Bianchi Fortunato Cavallaro Francesco De Pasquale Gelmini

Bianchi Gerardo Cavallaro Nicola De Ponti Gennai Tonietti Erisia

Biasutti Ceccherini De Zan Gerbino

Bigi Céngarle Diaz Laura Gessi Nives

Bignardi Ceravolo Di Benedetto Ghio

Bima

- Ceruti Carlo Dietl Giachini

Bisaglia Cervone Di Giannantonio Giglia

Bisantis Cetrullo Di Leo Gioia

Bo Chiaromonte Di Lorenzo Giolitt i

Boldrini Cianca Di Mauro Ado Guido Giorno

Bologna Cinciari Rodano Ma- Di Mauro Luigi Giorg i

Bonaiti ria Lisa Di Nardo Girardin

Bontade Margherita Coccia Di Piazza Gitt i

Borghi Cocco Maria D'Ippolito Giugni

Lattari

Jole

Borra Codacci-Pisanelli Di Primio Goehring

Borsari Codignola Di Vagno Golinell i

Bosisio Colleoni Di Vittorio Berti Bal - Gomb i

Botta Colleselli dina Gonella Giuseppe

Bottari Colombo Emilio Donàt-Cattín Gonella Guido

Bova Colombo Vittorino D'Onofrio Gorreri

Brandi Corona Achille Dossetti Grazios iBreganze Corona Giacomo É1kan GreggiBressani Corrao Ermini GreppiBrighenti Cortese Evangelisti Grilli

Bronzuto Cossiga Fabbri Francesco Grimald i

Brusasca Cottone Fabbri Riccardo Guariento

Buffone Crocco Fada Guarra

Busetto Cruciani Failla Guerrier i

Buttè Cucchi Fanfani Guerrini Giorgio

Buzzetti Curti Aurelio Fasoli Guerrini Rodolf oBuzzi Curti Ivano Ferioli GuiCacciatore Dagnino Ferrari Aggradi Guid i

Caiati Dal Cantón Maria Pia Ferrari Virgilio Gullott i

Caiazza D'Alema Ferraris Hélfer

Calabrò D'Alessio Ferri Giancarlo Illuminat i

Calasso Dall'Armellina Ferri Mauro ImperialeCalvaresi D'Amato Fibbi Giulietta IngraoC alvetti D'Ambrosio Finocchiaro Iotti Leonild e

Calvi D'Antonio Fiumanò lozzell i

Camangi D'Arezzo Foderaro Isgrò

Canestrari Dàrida Folchi Jacazz i

Cantalupo De Capua Forlani J acometti

Cappello De' Cocci Fornale La Bell aCappugi De Florio Fortini LàconiCaprara Degan Fracassi Laforgia

Caradonna Degli Esposti Franceschini Lajólo

Carcaterra Del Castillo Franchi La Malfa

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SEDUTA DEL 26 OTTOBRE 1966

Lami Minasi Raia Simonacc i

Landi Misasi Rampa Sinesio

La Penna Monasterio Raucci Soliano

Lattanzio Morelli Reale Giuseppe Sorgi

Lenti Moro Aldo Reale Oronzo Spàdol a

Leonardi Moro Dino Reggiani Spagnol i

Leone Giovanni Mosca Restivo Spallone

Leone Raffaele Mussa Ivaldi Vercelli Riccio Speciale

Lettieri Naldini Righetti Spinell i

Levi Arian Giorgina Nannini Rinaldi Sponziello

Lezzi Nannuzzi Ripamonti Stella

Li Causi Napoli Romanato Storch i

Lizzero Napolitano Francesco Romeo Sullo

Lombardi Riccardo Napolitano Luigi Romita Sulotto

Lombardi Ruggero Natali Romualdi Tagliaferri

Longo Natoli Rosati Tambroni

Longoni Natta Rossi Paolo Tanass i

Loperfido Negrari Rossi Paolo Mario TàntaloLoreti Nenni Rossinovich Tavern aLucchesi Nicolazzi Rubeo Tavian iLucifredi Nicoletto Ruffini TedeschiLupis Nicosia Russo Carlo Tempia ValentaLusoli Nucci Russo Spena Terranova Corrad o

Luzzatto Ognibene Russo Vincenzo Terranova Raffael eMacchiavelli Olmini Russo Vincenzo TesauroMagno Origlia Mario Titomanlio Vittori aMagri Orlandi Sabatini TodrosMalfatti Francesco Pagliarani Sacchi Tognon i

Mancini Antonio Pala Salizzoni Toros

Manco Palazzeschi Salvi Tozzi Condivi

Manenti Palleschi Sammartino Tremellon iMannironi Pasqualicchio Sandri TripódiMarchesi Passoni Sanna TrombettaMariconda Pastore Santagati Turchi

Marotta Michele Patrini Santi Turnaturi

Marotta Vincenzo Pedini Sarti UrsoMarras Pellegrino Sartór Usvard iMartino Edoardo Pellicani Savio Emanuela VajaMartoni Pennacchini Savoldi Valiant e

Martuscelli Pertini Scaglia Valitutti

Maschiella Pezzino Scalfaro Vecchiett i

Matarrese Piccinelli Scalia Vedovato

Mattarella Picciotto Scarascia Venturin i

Mattarelli Piccoli Scarlato Venturol i

Maulini Pieraccini Scarpa Verga

Mazza Pietrobono Scelba Verones iMazzoni Pintus Scionti VespignaniMelis Pirastu Scotoni VetroneMelloni Pitzalis Scricciolo VialeMenchinelli Poerio Sedati Vianell oMengozzi Prearo Semeraro VicentiniMerenda Preti Serbandini VillaMessinetti Principe Seroni Villan iMezza Maria Vittoria Pucci Ernesto Servadei Vincell iMiceli Quintieri Servello Viviani Lucian aMicheli Racchetti Sforza VolpeMichelini Radi Sgarlata Zagar iMigliori ` Raffaelli Silvestri Zanibelli

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Alti Parlamentari

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Zanti Tondi Carme nZappaZincone

Sono in congedoprecedenti) :

Alessi Catalano Mari aBarzin iBettié lBonom iCatellaDos iFortunaLenoc iMalagod iMarchian i

(concesso nella seduta odierna) :

Bertinelli

SecretoMalfatti Franc o

Si è astenuto :

Valitutt i

Si riprende lo svolgimento di interrogazioni .

PRESIDENTE . L'onorevole Tognoni hafacoltà di dichiarare se sia sodisfatto .

TOGNONI. Mi pare che dobbiamo con-statare, dopo l'introduzione fatta dall'onore-vole ministro e dopo la prima replica del -l ' onorevole Armato, che questo dibattito er anecessario e tempestivo, anche se tutti no idobbiamo convenire che molto probabilmen-te avrebbe meritato una sede diversa dall asemplice risposta a una interrogazione . Perquesto io ritengo che dovrebbe essere pres oimpegno da tutti i gruppi e dal rappresen-tante del Governo perché in un futuro abba-stanza prossimo si possa avere una discus-sione molto più ampia e particolareggiata su iproblemi gravi che questo primo scorcio d idiscussione ha già sollevato e proposto all anostra attenzione . Devo dire che alcune delledichiarazioni fatte dall'onorevole ministr osono dichiarazioni interessanti, che apron ola possibilità di un dibattito, di una discus-sione che noi pensiamo - dicevo dianzi - d iportare avanti, sia (per l'iniziativa preannun-ziata dall'onorevole Zanibelli) nella sede dell aCommissione lavoro, sia nell'aula parlamen-tare .

Devo dire però che l'onorevole ministr onella sua risposta alla nostra interrogazion eha citato alcuni fatti, alcuni episodi, sui qual iin modo specifico noi non avevamo rivolto

interrogazioni al Governo, ma che ci son oapparsi così gravi, da sollecitare una nostrapresa di posizione e da farci avanzare richiest eprecise al Ministero del lavoro e al Governo .Ci è stato detto, ad esempio, che vi sono stateirregolarità sulla questione della liquidazio-ne degli stipendi all'onorevole Roberti . Biso-gna chiarire bene il problema, perché è estre-mamente grave. Noi sappiamo che dal feb-braio scorso è entrata in vigore la legge sul-l'indennità parlamentare e sappiamo anch eche c'è stato un periodo di mora (diciamocosì), nel corso del quale si è svolta una trat-tativa, una sistemazione, tra i colleghi par-lamentari e gli uffici statali dai quali dipen-dono . Ora siamo all'ottobre del 1966 e cipare strano che un istituto sottoposto al con-trollo del Ministero del lavoro abbia liqui-dato l'intero stipendio all'onorevole Robert ifino al settembre del 1966. Perché si è potutoverificare un episodio come questo ?

Seconda questione : l'onorevole ministroci ha detto che vi sono irregolarità per quan-to riguarda la carriera dell'onorevole Rober-ti e, forse, di altri funzionari . A me pare ,onorevole ministro, che qui ella faccia unadichiarazione che porta a certe conseguenze .Perché, se queste irregolarità sono tali, comeella ha fatto apparire nella sua esposizione ,allora voi avete un dovere : non solo di faredelle affermazioni, così, che possono prestar -si a diverse interpretazioni, ma avete il do -vere nei confronti nostri e anche - diciamolo -nei confronti degli interessati di andare nell esedi adatte, dove questi problemi si risolvono .

Certo, per noi c'è un fatto politico che qu ipossiamo discutere e che dobbiamo denun-ciare : cioè il fatto di come si amministra l avita di un ente sottoposto al controllo pub-blico, dove possono avvenire cose di quest ogenere .

Ella ha fatto un altro accenno che riguar-da non soltanto qualche persona, ma prati-camente tutti coloro i quali sono in condi-zione all'INAIL di ottenere la capitalizza-zione : cioè l'interpretazione che si è dataal periodo entro il quale le domande devon oessere presentate. Anche qui, onorevole mini-stro, ella ha detto : a mio giudizio, quest ainterpretazione è sbagliata . Ebbene, lo sa cosavuoi dire avere interpretato in un altro modo ?Cosa significa questo in soldoni ? Ce lo hadetto lei stesso, perché, quando ha rispostoad uno dei punti della nostra interrogazio-ne, che le chiedeva appunto cosa significh iil fatto che l'INAIL integra il fondo di pre-videnza di cui all'articolo 10 in attuazion edell'articolo 5, ella ci ha dato delle cifre enor -

Zóbol iZucall iZugno

(concesso nelle sedut e

Martini Maria Elett aMiotti Carli Amali aPucci Emili oRe Giuseppin aSangall iStort iTenagliaVizzin iZaccagnini

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mi, fuori della nostra aspettativa . Franca-mente, non mi aspettavo che si fosse arrivatia qualcosa come 27 miliardi nel 1964 .

BOSCO, Ministro del lavoro e della pre-videnza sociale . Quindici miliardi .

TOGNONI . L ' onorevole Armato in quest omomento mi pare che giustamente ne abbi aaggiunti altri . Comunque, anche se sono 15miliardi, onorevole ministro, ella comprendeche un'interpretazione di una norma ha si-gnificato tante cose .

Di fronte a questo fatto credo che il Go-verno abbia il dovere di fare qualche cos adi più di quello che ci ha qui annunciat ol 'onorevole ministro . Si tratta di un discors oche noi dobbiamo fare, anche se può dispia-cere quando in esso si trovano coinvolti nomidi parlamentari . Ma tutto questo deve essereesaminato senza concedere nulla alla dema-gogia, né allo spirito di parte, né al qua-lunquismo. Sappiamo bene, onorevoli colle-ghi, che troppa gente si occupa dì gettare di -scredito sulle istituzioni parlamentari e an-che sui singoli rappresentanti in Parlamento ;però, quando si verificano fatti di questo ge-nere (oggi abbiamo avuto un'altra notizia ,non sappiamo quanto attendibile, da un anota agenzia di stampa, secondo la qualeun altro parlamentare si troverebbe alle pre-se con un istituto previdenziale per regolarecerte situazioni), bisogna che tutti noi abbia-mo il coraggio di affrontare e risolvere il pro-blema.

Questo anche perché, discutendolo alla luc edel sole, ci accorgeremo, onorevoli colleghi ,che veramente la valanga di critiche, per no ndire insulti, che quotidianamente viene rove-sciata sui parlamentari in ordine al loro trat-tamento economico non avrebbe ragione d iessere . E noi non dobbiamo offrire il fiancocore fatti di questo genere, che hanno il sapor edello scandalo. a tutta questa campagna ch eviene condotta contro di noi .

Detto questo, onorevoli colleghi, per quan-to riguarda le altre considerazioni che son ostate fatte dal ministro, esse costituiscono un aconferma della gravità eccezionale di una si-tuazione che crea privilegi assurdi, che nonpossiamo non condannare. Non interessa cer-to stabilire quale sia stato il primo regola-mento, se sia stato approvato nel 1948, prim ao dopo, o quando vi era un certo. personaggi oin qualità di commissario . Sono cose, queste ,che non interessano . Il punto essenziale è ch equesto sistema consente privilegi intollerabili ,ingiusti e scandalosi . E noi questo sistema dob-biamo cambiarlo. Lo dobbiamo cambiare ner

ragioni morali, perché come giustamente h adetto l'onorevole Armato, non è nemmen ogiusto fare di ogni erba un fascio e gettar ediscredito su tutta la massa dei dipendenti d iquesti istituti . Dobbiamo farlo specie quand oci si accorge che attraverso queste campagnedenigratorie si cerca di mettere in discussionel'importante ed insostituibile funzione degl ienti in questione .

Il sistema però – diciamolo francamente –deve essere cambiato, specie se andiamo aconsiderare per un momento in che modo que-sti istituti trattano i lavoratori che hanno uninfortunio o quando sono ammalati o quandovanno in pensione . Di fronte ad un paragonedi questo genere la sproporzione diventa ve-ramente enorme, il contrasto stridente e nes-suno può illudersi che non sorga indignazio-ne nel paese .

Sapete voi, onorevoli colleghi, quanto per-cepisce un operaio che ha perduto un bracci osul lavoro ? Circa 400 mila lire l'anno di ren-dita, e questo se perde il braccio destro, per -ché se invece perde quello sinistro ne pren-derà ancora di meno . Questa è la situazione :e se il lavoratore è un bracciante, ne prenderàancora di meno .

Io sono di una provincia mineraria, dov eesistono molti silicotici, che per poter avereuna indennità debbono presentare almeno i l21 per cento di perdita di capacità lavora-tiva. E una volta che sia stata loro ricono-sciuta questa diminuita capacità percepisco -no rendite irrisorie . Mi permetto perciò, ono-revole ministro, di richiamare su quest opunto la sua particolare attenzione : è un set-tore, quello dei silicotici e degli infortunat isul lavoro in generale, sottoposto ad un ri-gore fiscale impressionante . Quando un mi-natore muore affetto da silicosi al cento pe rcento, onorevole ministro, affinché la vedovapossa percepire la rendita di reversibilità s iprocede spesso all'autopsia .2 una cosa ver-gognosa la fiscalità, e spesse volte il contratto ,il baratto, che viene messo in atto per stabi-lire se un minatore deve avere dalle 10 all e15 mila lire al mese di rendita per infortunio !

Se non mettiamo il bisturi su questo bub-bone che scoppia, che è davanti a noi, com epossiamo pensare che si possa tranquillizzar el'opinione pubblica ? Per questo occorre pro -cedere speditamente a realizzare alcune mi-sure essenziali . Ella ne ha elencate alcune ,onorevole ministro . Ha detto di avere invi-tato il presidente dell'INAIL (il quale asua volta aveva preannunciato la volontà d imodificare il regolamento) a procedere all amodifica dell'articolo 5 e. siccome è connes-

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so, dell'articolo 10 del regolamento . L'arti-colo 10 è quello famoso che prescrive che ,quando si verifica il deficit, l'INAIL iscri-ve in bilancio la somma che manca . E quest odopo che al fondo partecipa per quattro quint il'INAIL e soltanto per un quinto il fun-zionario .

Come si ricava il 25 per cento ? Lo dicon ogli articoli 1 e 2 del regolamento . Si ragionain questo modo : riscuotiamo tanto, però pe r15 mesi ; quindi si sommano le cifre dei 1 5mesi, si fa il rapporto con un anno e quind isi divide per 12 . Poi, questo 25 per cento, pe run quinto è pagato dai funzionari e per quat-tro quinti dall'INAIL. Ecco come si arrivaall 'accumulazione di somme enormi che, ca-pitalizzate, danno le cifre che abbiamo sen-tito ripetere in questi giorni . Si tratta quindidi procedere immediatamente all'abrogazionedi queste norme regolamentari .

Onorevole ministro, che cosa possiamo diredell ' attività di controllo svolta dal Ministeroche ella dirige ? Ella ha voluto ricordarc i(abbiamo notato che avvertiva la debolezzadi questo argomento) la lettera che il Mini-stero del lavoro ha spedito, non mi ricord opiù in quale data, ai dirigenti dell'INAI Lper richiamarli ad una revisione, ad un cer-to metodo di applicazione del regolamento .Senatore Bosco, ella sa che i decreti chehanno sanzionato questo regolamento li hafatti proprio lo stesso ministro che ha scrittoquella lettera !

BOSCO, Ministro del lavoro e della previ-denza sociale . Ho detto che il ministro de ltempo, prima di approvare le proposte de lcommissario dell'istituto, prescrisse comecondizione sine qua non per la . sua approva-zione talune modifiche, tra cui quelle che hodetto relative all'articolo 5, cioè dei 60 giorn icome termine, a mio avviso, perentorio . Talimodifiche furono integralmente recepite ne lregolamento approvato, ma successivament enon furono applicate . Da questa circostanzaderiva il mio provvedimento, di cui ho giàdato notizia, per la revoca d'ufficio della deli-berazione, non appena ne ho avuto cono-scenza .

Pertanto il Ministero del lavoro ha seguì-to la questione sollevata dalle interrogazion iparlamentari con il massimo scrupolo, co nla maggiore obiettività, per la tutela dei pub-blici interessi .

TOGNON1 . In sostanza il regolamento èstato approvato . Se vi fosse stato soltanto i ldecreto del 22 ottobre 1948, forse l'argomentoche ella ha prospettato poteva avere una cer-

ta validità; ma ve ne è stato un altro il 22ottobre 1962 ; non vi è quindi alcuna scusan-te o attenuante .

Il collega Armato ha detto cose che no iapprezziamo e condividiamo, ma non capivoa chi si rivolgeva quando guardando versoi nostri banchi diceva : chi ha una certa con-cezione del sindacato non sarà d 'accordo conle proposte che sto facendo .

ARMATO. Ho letto l'articolo su Rinasci-ta : riconosco che vi è un fatto nuovo .

TOGNONI. Ella ha sbagliato indirizzo, sesi rivolgeva al nostro settore politico ! Un adelle richieste di intervento immediato cheabbiamo formulato nella nostra interrogazio-ne, infatti, è proprio questa : democratizza-zione degli enti previdenziali, affinché i la-voratori ne siano i gestori .

Ma, onorevole Armato, ella ha avuto an-che una battuta di spirito, quando ha dettoche è più facile unificare due partiti che dueenti previdenzial i

ARMATO. Senza alcun riferimento !

TOGNONI . Insomma, diciamocelo franca-mente come stanno le cose ! Se la situazion edegli enti previdenziali è quella che tutti co-nosciamo, le responsabilità politiche sonomolto chiare, molto precise . Non ci nascon-diamo dietro il classico dito . Si sa che questiistituti che maneggiano qualche cosa com e3 mila miliardi l'anno eccitano l'appetito . Equando parlo di appetito, non ne parlo soloin senso deteriore, cioè della poltrona o de lposto. C'è anche questo, senza dubbio, m aio mi riferivo all'appetito che tali somme di-sponibili eccitano in chi vuole manovrare edirigere la loro utilizzazione . E noi sappia-mo molto bene come stanno le cose a questoproposito : si autorizzano prestiti persino aiconsorzi di bonifica .

Ecco il punto . La democrazia cristiana, ipartiti della maggioranza (non l'onorevoleArmato), il Governo, sono decisi finalment ea risolvere questo problema ? A sottrarre gl ienti previdenziali e assistenziali ai giochi d ipotere, di correnti interne di partito, e a tra-sformarli davvero ?

Ha detto l'onorevole Armato che nei con -sigli di amministrazione di questi istituti v isono tante eccellenze eminentissime . Faccia-mo che vi siano meno eccellenze e più lavo-ratori ! Siete disposti a fare questo? P'er no irimane come un fatto positivo la posizion eche questa sera è stata qui assunta dall'ono-revole Armato, soprattutto quando egli, ri-volgendosi al ministro, gli ha detto con gar-

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bo : guardi, signor ministro, non ci prend ain giro parlando anche qui di programma-zione ! Noi abbiamo letto il programma quin-quennale di sviluppo, sappiamo che cosa c' èscritto, sappiamo che in questo settore tuttosi rimanda alle calende greche . Perciò nonci fidiamo di un'affermazione come questa ,signor ministro . E siamo lieti che non si fid inemmeno un deputato della democrazia cri-stiana, nonché dirigente della CISL .

Ecco quindi un altro punto : al di fuoridella programmazione . Si è decisi a marciarein questo senso ? E una cosa importante, ono-revole ministro; non è una questione che lapossa interessare personalmente . Devo peròricordarle che c'è stato una volta un ministrodel lavoro (che per caso è presente a quest odibattito) che osò cominciare un discorso s uquesto terreno . Però quel discorso si è per-duto nel nulla. Non vorremmo che, passatoil polverone. esaurita l'eco della campagnadi stampa e della discussione appassionata d iquesta seduta, si ritornasse come prima epeggio di prima. Ecco perché noi abbiam opresentato questa interrogazione . ed ecco per-ché, forse affrettatamente - lo diciamo fran-camente - abbiamo presentato anche una pro -posta di legge per colpire la parte più gravedi questi episodi che sono venuti alla ri-balta .

Ella, signor ministro, ha avuto la bontàdi riferirsi alla mia proposta di legge, anch ese essa non è ancora un atto ufficiale dellaCamera, dal momento che devo ancora licen-ziare le bozze, che mi ero riservato di cor-reggere . Nel farlo terrò conto delle sue os-servazioni e dei suoi consigli . Naturalmenteattendo di poter confrontare questa nostr aproposta di legge con altre che verranno dal -la maggioranza o dallo stesso Governo, i lche ci consentirà di ritornare sull'argoment oin modo più concreto, più preciso, più docu-mentato di quanto non abbiamo potuto farenella seduta odierna .

Intanto, nel ribadire la posizione che hocercato di esporre nel corso della mia replica .noi rinnoviamo l'invito a tutti i gruppi parla-mentari e al rappresentante del Governo aritrovarci per un più approfondito dibattit oin un prossimo futuro, poiché la discussionedi oggi ha confermato che esiste questa ne-cessità . In tal modo risponderemo positiva-mente alle attese che ci sono nel paese, dopola ventata di indignazione, di malcontento .che è cresciuta in questi giorni a seguito de -gli episodi che sono venuti a conoscenza del -l'opinione pubblica . (Applausi all'estrem asinistra) .

PRESIDENTE . L'onorevole Codignola h afacoltà di dichiarare se sia sodisfatto .

CODIGNOLA. Signor Presidente, onore-voli colleghi, signor ministro, non vi mera-vigli che un vostro collega, che non è sinda-calista né in alcun modo esperto di problemiprevidenziali, abbia ritenuto suo dovere inter-rogare l'onorevole ministro sul clamoros ocaso denunciato dalla stampa in questi gior-ni. Proprio in quanto mi considero un sem-plice cittadino, sento, come la stragrand emaggioranza dei cittadini, l'enorme iniquit àdel sistema di cui questo caso è una manife-stazione, e credo mio dovere sottolineare da -vanti alla Camera che sono proprio queste l ecose che minano in profondo la fiducia nel -l'ordinamento democratico. Ci possono esseremolte ragioni di conflitto e di scontro poli-tico sulle stesse strutture di uno Stato e d iuna società, ma esse non determinato lo sde-gno, che deriva da questi casi d'iniquità, eche alla fine può diventare una forza eversi-va della democrazia .

Casi come questi, che esprimono una cos ìpatente organizzazione dell'ingiustizia nel no-stro paese, un'organizzazione dell'ingiustizi ain qualche modo coperta da tutti i poteri co-stituiti - siano essi politici, o giudiziari, oamministrativi - debbono essere denunciat ifortemente proprio da chi non ha una propri adiretta esperienza e competenza nel settore .

Vorrei dire all'onorevole ministro che lasua è stata certamente una risposta seria edanalitica . Essa ha consentito alla Camera d iprendere maggiore conoscenza del problema ,ma non ha potuto tener conto di una mia do -manda precisa . Né me ne meraviglio, perché ,da quanto ha detto l'onorevole ministro, nongli sarebbe stato facile tenerne conto . Io miero permesso di chiedere quante erano le po-sizioni che erano state liquidate in misura

analoga a quella dell'onorevole Roberti, ne -gli ultimi anni ; e quante si prevedeva che l ofossero negli anni futuri . A quanto abbiamoappreso dalle dichiarazioni dell'onorevole mi-nistro, questi casi sono in numero assai note-vole ; tanti, cioè, che l'onorevole ministro s iè trovato probabilmente nella impossibilit àdi elencarli davanti alla Camera . Mi pare chesia già una risposta implicita, che mette i nrilievo la particolare gravità della situazione .

BOSCO, Ministro del lavoro e della previ-denza sociale . Ho risposto attraverso le cifre ,che sono appunto indicative del fenomeno .Il numero conta relativamente . Quando le h odetto che nel 1964 si sono ero gati 15 miliardi

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a questo scopo e nel 1965 cinque miliardi, hodato indicazioni abbastanza importanti .

CODIGNOLA. Avevo chiesto all'onorevoleministro l'elenco nominativo, perché avrei vo-luto sapere se eventualmente vi fossero stat iancora casi di cumulo fra la posizione di fun-zionari dell'INAIL e altre funzioni pubbliche .Comunque, l'onorevole ministro, risponden-do appunto in cifre, ha già dato sufficientielementi di valutazione .

Vorrei aggiungere, per quanto riguard ail caso specifico oggetto del nostro esame, ri-petendo quanto ha detto l'onorevole Tognoni ,che sarebbe veramente di cattivo gusto far equi questioni personali o politiche o di par-te, sebbene risulti, da quanto ha detto l'ono-revole ministro Bosco, che anche nel cas oconcreto si sono verificate una serie di irrego-larità, che è veramente straordinario che sia -no potute avvenire senza che alcun organ odi controllo sia intervenuto .

Per esempio, dal 1° gennaio 1953, si è fatt oluogo ad una promozione al grado secondo ,che si consegue solo per merito e non per an-zianità . Il comitato esecutivo consentì la pro -mozione non in quanto vi fossero gli estrem i

di merito, ma in quanto dopo l 'onorevole Ro-berti non vi erano altri aspiranti . Queste di-chiarazioni dell'onorevole ministro lascian overamente alquanto impressionati .

Ancora, sulla risoluzione consensuale de lrapporto : l'integrazione spetta per dimissio-ni, dopo 25 anni, solo se richiesta (è la famos aquestione dell'articolo 5) entro due mesi dal-la maturazione dell'anzianità. Si tratta co-munque di facoltà assolutamente eccezionale .Tuttavia, nel caso dell'onorevole Roberti, lacondizione prevista non è stata affatto rispet-tata, sicché è da ritenersi irregolare il deli-berato del comitato esecutivo .

Ma come mai tutte queste irregolarità pos-sono avvenire indisturbate ? Quali sono gl iorgani responsabili, di controllo, che non han -no controllato, che non funzionano ?

BOSCO, Ministro del lavoro e della pre-videnza sociale . Il collegio sindacale .

CODIGNOLA . Ancora : la Corte dei contidichiarò ad un certo punto illegittima una li-quidazione che superava di gran lunga que lmassimo del 20 per cento in più delle liqui-dazioni statali che era consentito .

BOSCO, Ministro del lavoro e della previ-denza sociale . Non una liquidazione, una re-golamentazione .

CODIGNOLA . Questa osservazione fatt auna prima volta dalla Corte ,dei conti non èstata tenuta in conto da alcuno ?

BOSCO, Ministro del lavoro e della previ-denza sociale . La regolamentazione fu modi-ficata . Dopo, la Corte dei conti non ha solle-vato eccezioni .

CODIGNOLA . Mi pare che questa serie d iproblemi, di questioni particolari, riaprano l apiù generale questione che l'onorevole L aMalfa ha posto ripetutamente all'attenzionedel Parlamento, e che si porrà nuovamentediscutendo dei fatti di Agrigento . È la que-stione del rapporto fra classe politica e fun-zionari, ché non possiamo continuare a ribut-tare sulle spalle dei funzionari tutte le respon-sabilità . Queste responsabilità sono prima d itutto politiche, sono di coloro i quali non con-trollano e dovrebbero controllare, sono degl iorgani dello Stato e quindi della classe poli-tica, la quale evidentemente non svolge la suafunzione, non adempie i sui doveri e dev erisponderne di fronte al paese . Siamo tutt icorresponsabili di questa situazione, perchéin qualche modo siamo tutti membri di un aclasse politica che consente che casi di quest ogenere, veramente esplosivi rispetto alle con -dizioni economiche ed alle reazioni morali de lpaese, possano continuare a verificarsi .

Tutti sono al corrente, tutti abbiamo ve-duto con i nostri occhi che cosa sta succedend onell'organizzazione sanitaria italiana, negl iospedali italiani, in seguito ai rapporti con gl i

enti previdenziali ed alla situazione debitori a

gravissima di questi enti . Ora apprendiam ole cifre veramente paurose, che ci sono statedate stasera e che nessuno di noi pensava po-tessero essere così grandi, di dilapidazione de ldenaro dei lavoratori : 15 miliardi nel 1964

per integrazioni straordinarie agli stipend i

dell'INAIL e ancora, secondo le dichiara-

zioni dell'onorevole Armato, sempre nel 1964 ,

altri 11 miliardi per integrazioni normali .

Si tratta quindi di 26 miliardi in un sol o

anno . . .

GESSI NIVES . E per un solo istituto !

CODIGNOLA. . . .da confrontare poi con l econdizioni di passività di questo istituto, checi sono pure state illustrate molto ampiamen-te dall'onorevole ministro .

Non credo che vi sia molto da aggiungerealle cose che con molto maggiore competenz asono state già dette da altri colleghi prim a

d'ora. Ma vorrei che la mia voce si aggiun-gesse a quella degli altri colleghi per quanto

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riguarda l ' impegno politico 'del Governo, ono-revole Bosco. Noi siamo da troppi anni abi-tuati ai fuochi fatui degli scandali in Italia .Uno scandalo accade, esplode in un dato mo-mento per una qualsiasi occasione, determin amolta impressione nel paese, il Parlament one parla, il Governo assicura. Ma successiva -mente che cosa succede ? Ecco, onorevole Bo-sco, credo che ella abbia in questo moment ouna grande responsabilità : ella dovrebbe dareun esempio, che questa volta non ci si limi-terà a perorazioni davanti al Parlamento, adauspici, a speranze, ma che si porrà manoimmediatamente sia ad eventuali sanzioni di.carattere giudiziario e disciplinare – ove si di -mostri che non sono stati applicati la legge eil regolamento – sia a sostenere quelle ini-ziative parlamentari, da qualunque parte ven-gano – e il Governo provveda a sua volta aduna propria iniziativa legislativa – in mod oche nel giro di pochi mesi almeno gli aspett ipiù dirompenti di questa situazione, quell iche interessano il cittadino qualunque, in gra-do 'di constatare la scandalosa differenza d ivita e di garanzie giuridiche ed economich eche offriamo ai lavoratori del nostro paese ri-spetto a pochi privilegiati, vengano immedia-amente superati attraverso una precisa volon-tà politica .

' -PRESIDENTE . L'onorevole Santi ha facol-

tà di dichiarare se sia sodisfatto .

SANTI . Data l'ora tarda, cercherò di con-densare brevemente la mia replica alle dichia-razioni fatte dal senatore Bosco . Dichiaro lamia sodisfazione per quella parte della rispo-sta del ministro del lavoro nella quale sonoprecisati i provvedimenti cautelativi ed infor-mativi disposti, ed esprimo la speranza – nonuso dire fiducia proprio in rapporto alle ul-time cose dette dal collega Codignola – che l eassicurazioni che ella, onorevole ministro, hadato circa iniziative di sollecita riforma de lsistema siano quanto prima seguite dai fatti .

Qui non si tratta di fare un processo ai di -pendenti degli enti pubblici ed agli stessi enti ,non si tratta – lo dissi già in una 'dichiara-zione alla stampa 'di qualche giorno fa – d isollevare casi personali : qui c'è piuttosto unproblema di principio . A mio avviso, vi son oleggi e regolamenti che costituiscono posizio-ni di 'privilegio – che equivalgono ad immora-lità – per alcuni gruppi di dirigenti e di fun-zionari dei grandi istituti previdenziali . È quiche dobbiamo colpire, è qui che dobbiamo por -tare la nostra vigilante osservazione, è quiche dobbiamo prendere le iniziative adeguate .

Concordo su quasi tutte le cose che hann odetto gli onorevoli Armato e Codignola . Ri-levo che l'onorevole Tognoni ha toccato untasto molto giusto quando ha paragonato i ltrattamento 'di liquidazione e di pensione ch eviene fatto a certi funzionari di questi enticon il trattamento fatto agli assistiti : pochemigliaia di lire al mese -per un operaio infor-tunato, decine e decine 'di milioni ai funzio-nari in pensione . I nostri contadini ricevon o12 mila lire al mese di pensione, mentre ognitanto leggiamo di liquidazioni favolose dat ea direttori 'di enti, e non solo di enti pub-blici, ma anche di aziende municipalizzate edi altri tipi di enti ai quali l'onorevole mini-stro ha fatto riferimento .

Non dobbiamo dimenticare che questi ent isono finanziati con i soldi dei lavoratori . Icontributi che gli industriali pagano sono sa-lari differiti che il lavoratore teoricamente po-trebbe ricevere e mettere 'da parte insieme co nil salario normale per costituirsi una propri aprevidenza ed una propria forma di assicu-razione . Siccome sappiamo che la forma piùalta di questo servizio di sicurezza sociale èrappresentata dalle assicurazioni collettive ,ecco la trattenuta ed il contributo degli indu-striali, i quali versano a questi istituti sold idi spettanza dei lavoratori .

A questo punto sorge il problema comesono amministrati questi organismi e di qualestruttura essi si valgono .

Ho sentito con piacere da lei, onorevoleministro, accennare a quella unificazione degl ienti di cui si parla da moltissimi anni, comepure ho sentito una parola che non è frequen-te sulla bocca dei ministri : ella ha parlatoinfatti di democratizzazione . Questa è unavecchia rivendicazione 'dei sindacati e di mol-ti settori 'di questa Camera, fra i quali quellosocialista . In effetti non vi è affatto democra-zia in questi enti . I lavoratori dovrebbero po-tere essere in grado di gestire essi stessi quest ifondi, dovrebbero comunque avere funzioni epoteri preponderanti all'interno dei consigl idi amministrazione, cosa che invece non è .Oggi, infatti, i lavoratori sono in condizion edi inferiorità . Se mettiamo insieme i rappre-sentanti 'dei ministeri e di certi altri enti edi rappresentanti dei padroni, notiamo che v iè una lievissima prevalenza numerica nei con -fronti dei datori di lavoro, prevalenza che vie -ne annullata dalla composizione globale 'degl iistituti .

I.̀ vero però che non basta avere i rappre-sentanti dei lavoratori in una misura adegua-ta, ma bisogna che i rappresentanti dei lavo-ratori facciano il loro dovere . E colgo l'oc-

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casione per dare, per ribadire anzi, un ap-prezzamento positivo per il gesto compiutodal dottor Fantoni, vicesegretario della CISL,che con le sue dimissioni ha portato all'atten-zione dell'opinione pubblica (e la stessa suarelazione, onorevole ministro, ha concorsoa questo) un quadro impressionante dellasituazione di questi enti di diritto pubblico .

Gli alti funzionari non godono di stipend iindecorosi, dobbiamo riconoscerlo, anche s ela stessa cosa non si può dire della generalit àdei dipendenti . Essi hanno comunque, ripeto ,un trattamento decoroso, superiore a quell odei funzionari di pari grado dello Stato . E c'èdi più : i direttori, i presidenti, gli alti funzio-nari quando lasciano il servizio godono di un aspecie ,di strenna natalizia che non finisce mai .

Non so se sia esatto, ma si dice (ed ella ,onorevole ministro, lo potrà accertare) che i lpresidente di un ente, di cui si è discusso pro-prio qui stasera, per dare il consenso alla suasostituzione, ha avuto un trattamento dire imultiplo : nomina a consigliere di Stato, un alauta liquidazione una tantum, un assegno vi-talizio, ,la disponibilità (e questa 'è una prass igenerale) della macchina, dell'autista, dell abenzina vita natural durante, l'assicurata pre-sidenza di un ente internazionale, presidenz aalla quale egli aveva acceduto in quanto er apresidente di un ente nazionale (e tale presi-denza egli non ha più), un ufficio per que-sta presidenza con un assistente di second ogrado con un trattamento annuo di 8 milioni .

Ora, mi domando se sia giusto questo, sesiano cose che si possano tollerare . Tanto piùche costoro fanno i presidenti degli enti no ncerto per cartolina precetto, poiché non cred oche siano obbligati o forzati a farlo . Può dars iviceversa che ci sia anche da parte loro qual -che sollecitazione . Nella mia semplicità nonriesco a capire – e parlo del problema in ge-nerale – che il funzionario di un istituto, i lquale ad un dato momento sceglie una certastrada e decide di darsi alza politica (a destrao a sinistra, non mi interessa) debba conser-vare il suo posto, il suo stipendio e debba go-dere anche di promozione . Questo non avvie-ne per alcun altro cittadino che faccia il de-putato, perché un medico rischia di perdere l asua clientela, un avvocato può correre il ri-schio di chiudere lo studio o comunque l ocura assai meno . Perché questa garanzia dev eesserci per i dipendenti dello Stato e per i di -pendenti pubblici ? Capisco la conservazion edel posto ; anche se in questa Assemblea ab-biamo avuto e forse abbiamo ancora collegh iche vengono dal mondo del lavoro, opera iche sono usciti dalla fabbrica e che davve.-

ro non ricevono i salari della FIAT, del -l'Alfa Romeo ; e non è che abbiano garantitanemmeno la riassunzione o il progresso nellaloro carriera .

Vi sono molte storture che devono far ri-flettere anche noi sindacalisti (scusate se par -lo ancora così : si tratta un po' di una defor-mazione professionale ; d'altronde io mi sent oancora parte del mondo del lavoro) . Vi è i lcaso, onorevole ministro, di un alto funzio-nario dell'INAM che ha raggiunto, credo, l epunte massime della carriera : dopo il traguar-do a cui è pervenuto credo vi sia il posto didirettore generale . Questo funzionario da ven-ti anni, credo, non mette più piede in ufficio ;figura dirigente di una organizzazione ch enon è compresa tra quelle che questa sera i nmodo diretto o indiretto si sono espresse attra-verso la voce dei parlamentari ; costui rappre-senta i lavoratori italiani in un certo consess ointernazionale ; è membro da innumeri ann idel consiglio di 'amministrazione di un altr oente ed è anche, credo, vicepresidente di que-sto ente ; partecipa regolarmente a tutte le com-missioni per i concorsi più disparati : ed ellasa che le commissioni dirette da certi funzio-nari sono interessanti e fruttifere, perché a

volte per risolvere il problema di un concors odi quattro o cinque funzionari ci si metton oanni, ci vogliono sedute numerose, ripetute ,

e, ripeto, non gratuite .Questo è giusto, colleghi sindacalisti ? Qu i

dobbiamo riconoscere che non sempre noi, pu rindicando le linee generali della giusta solu-zione, abbiamo vigilato in modo efficace e con-tinuo, affrontando anche la impopolarità ne-cessaria . Molte di queste cose sono state aval-late anche dai rappresentanti dei lavorator i

negli enti .Io mi rendo conto di quello che avviene ,

_onorevole Bosco : vi è tutta un'arte per far

passare certe deliberazioni Questi colleghi ,distratti dal loro lavoro, che non possono se-guire con continuità l'istituto, vedono davantia sé file di delibere e in ultimo, dopo 3-4 ore ,nella sala piena di fumo, ormai stanchi : « un

momento – si sentono dire – c'è un ultimo par-ticolare » ; si approva . Così si fa, ma tutto

questo non a caso : tutto questo è voluto .Bisogna che i sindacati vigilino di più

anche per poter con maggiore efficacia, 'd i

fronte agli altri lavoratori e di fronte all'opi-nione pubblica, difendere gli autentici inte-ressi della grande massa dei dipendenti degl i

enti pubblici . Modificare, quindi, d'urgenza

le leggi e i regolamenti che consentono quest itrattamenti che sollevano la giusta protesta .Impegno e responsabilità dei sindacati, direi :

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impegno e responsabilità di azione comune ,così come mi pare abbia accennato anch el'onorevole Armato .

Uno degli elementi deteriori della situazio-ne è il sindacato di azienda . In certi istitut ivi sono sei, sette, otto sindacati : non solo sonopresenti le grandi organizzazioni, vi sono an-che i vari sindacati autonomi, i sindacati d igruppo, i sindacati di categoria, i sindacat idegli altissimi funzionari, e così via . E quan-do vi è la pluralità sindacale, essa porta a lsingolare risultato di dividere i lavoratori e ,nello stesso tempo, di esasperare certe punt econcorrenziali che, se vi fosse una situazion ediversa in campo sindacale, se vi fosse quel -la che io spero un giorno di vedere, l'unitàsindacale, indubbiamente non si registre-rebbero. Vi è stata comunque, a propositodelle pensioni e delle liquidazioni dei dipen-denti degli enti pubblici, una proposta dellaCGIL, e vi è stato un incontro con lei, ono-revole ministro, e con i rappresentanti dell aUIL e della CISL. Dopo le cose che ha det-to l'onorevole Armato qui questa sera, cre-do che vi sia una seria possibilità di intes afra le varie organizzazioni sindacali e il su oMinistero per risanare con coraggio questesituazioni, per abolire ogni privilegio, perchéè combattendo il privilegio che si può difen-dere, con la necessaria efficacia, le giuste cau-se, le giuste rivendicazioni dei dipendent ipubblici . Bisogna fare in modo che siano ilavoratori ad amministrare i loro denari .

Un altro problema sul quale la prego d idare, onorevole ministro, un'occhiata dall'al-to del suo potere, è quello delle consulenze ,attraverso le quali spesso si aggirano leggi edisposizioni e si favorisce il clientelismo . Sinomina tizio consulente . nessuno controlla leconsulenze che dà, l'attività che svolge, m asi sa soltanto una cosa : queste consulenz esono largamente retribuite . Anche questo èun modo di dilapidare il pubblico denaro, pe ril quale noi rappresentanti del paese dobbia-mo avere un atteggiamento di religioso ri-spetto .

Controlli queste consulenze, onorevole mi-nistro . Il caso che è avvenuto o gli altri cheavverranno possono certo essere motivo d irammarico . Ho detto che non faccio question ipersonali né per il caso che stiamo discuten-do, al quale non ho voluto dare nemmeno i lnome, né per gli altri che verranno, ma vor-rei che se ne traesse mi insegnamento posi-tivo. Abbiamo aspettato molto tempo, onore-vole Bosco . I suoi predecessori . della cu ibuonafede ro non dubito, più volte hann oposto il problema dell'unificazione degli enti .

Della democratizzazione degli enti ho senti-to parlare esplicitamente dalla bocca di unministro, dalla sua, per la prima volta quest asera : me ne compiaccio e la ringrazio .

Gli scandali che sono avvenuti, anche s eformalmente la legge e i regolamenti posson oessere dalla parte di coloro che sono interes-sati particolarmente in questa vicenda, devo -no servire per insegnarci qualcosa, cioè pe randare avanti seriamente sulla strada dell ariforma, della unificazione degli istituti, d iun sistema di sicurezza sociale, di un mag-gior potere ai rappresentanti dei lavorator inei consigli di amministrazione degli enti .

Ella, onorevole ministro, ha annunciat ouna serie di misure . Onorevole Bosco, ell anon si dorrà se io mi sono espresso in termi-ni di speranza . Dopo tante delusioni, ella m iconsentirà una cautela, che è indispensabile ,che è necessaria, che non significa sfiduci ain lei, ma che significa la somma delle amar eesperienze consumate in oltre diciotto ann idi attività sindacale nei quali ho dovuto oc-cuparmi di questi problemi . Mi pare che i lmomento delle assicurazioni e degli affida -menti generici debba considerarsi finito e ch esi debba procedere avanti . Procedendo seria-mente su questa strada, con leggi, con ade -guati provvedimenti, cambiando dove c'è d acambiare, senza riguardi per nessuno, le iavrà l'appoggio certo del Parlamento e de ilavoratori italiani . (Applausi a sinistra, a lcentro e all'estrema sinistra) .

PRESIDENTE . L'onorevole Scalia ha fa-coltà di dichiarare se sia sodisfatto .

SCALIA. Se dovessi esprimere un giudi-zio di sintesi, dovrei dichiararmi molto sodi -sfatto di tutta la prima parte della rispost adel ministro ed anche molto lieto della eleva-tezza del dibattito, che evidentemente no npoteva essere ispirato ad una logica diversa .Esso si è tenuto ad un livello che, second ome, altamente onora la Camera dei deputati ;perché sarebbe stato assai grave che ci si fos-se voluti rifare ad un -caso per trarne dedu-zioni o motivazioni che evidentemente non sa-rebbero state né acconce né rispondenti all avolontà degli interroganti e in ogni caso, se-condo me, neppure degne di un dibattitoparlamentare . Il dibattito si è tenuto ad u nlivello molto elevato .

Io ho qualche perplessità e qualche preoc-cupazione circa alcune cose dette dal ministr osoprattutto in prateria di democratizzazion edegli enti, e ne tratterò con molta franchezzae lealtà .

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Mi pare che il quadro tracciato dal mini-stro abbia messo in luce una problematic aaziendale e una problematica generale . 11 mi-nistro ha trattato I problemi della previden-za, della mutualità, della gestione, dell'indi-rizzo della spesa da parte degli enti pubblici ,e ha fatto un po' un quadro generale . E gl iinterventi sono stati, oltre che esaurienti, m ipare, anche molto pacati . Ricordo in partico-lare l'intervento del collega Armato, che m iè sembrato particolarmente esauriente e a lquale mi richiamo, concordando con esso pie-namente, e quello, molto pacato, dell'onore-vole Santi, che ha detto cose veramente pre-gevoli e ispirate al suo buonsenso e alla su alunga esperienza di sindacalista .

Vorrei innanzitutto fugare un equivoco :questa polemica è contro le alte pensioni ?Questa polemica significa che i sindacalist inon accettano l 'esistenza dei trattamenti d ipunta ? Credo che una parola vada detta suquesto, proprio per evitare un equivoco difondo . Il sindacalista, che ha chiesto e chie-de (e noi come CISL lo abbiamo chiesto) ch eal trattamento base si sovrappongano tratta -menti, regimi professionali integrativi di ca-rattere volontario, cadrebbe evidentemente i ncontraddizione se auspicasse un livellament overso le più basse quote . Evidentemente no iauspichiamo che il livello delle pensioni s iallinei alla più alta quota .

Nel caso in esame ciò che non ci trov ad'accordo è – direi – più che lo stesso livell odelle pensioni, il modo di procedere . Infatti ,quando si creano sperequazioni eccessive fr ale punte e la massa (e il collega Armato co nmolta serenità ha fatto presenti i livelli retri-butivi e pensionistici della gran massa del per -sonale dell'INAIL), l'opinione pubblica prov-vede a non discriminare più, e magari iden-tifica, e crede che tutto il personale abbia trat-tamenti, retribuzioni e pensioni chissà di qua -le livello. H collega Armato ha provveduto aristabilire un minimo di verità . La generalitàdei livelli retributivi e pensionistici non su-pera la normalità : e ciò per la maggior parte ,per l'80 per cento dei dipendenti di quest oistituto . Bisogna comunque evitare le spere-quazioni eccessive, e noi, da sindacalisti, sia-mo contro le sperequazioni eccessive . Bisognaevitare il dispendio dei soldi della mutualit àin questi casi . È la dimostrazione che ha datoil collega Armato quando ha detto : c'è uncrescendo insostenibile che va dai 2 mi-liardi, ai 3, ai 5 miliardi, per arrivare ne l1964 ai 15 miliardi, e che dimostra com eevidentemente in questi casi l'intervento in-tegrativo dell'istituto diventi talmente pre -

gnante, talmente importante, talmente con-sistente sul piano del volume, che finisce co ldiventare una sottrazione indiretta a fondiche dovrebbero essere destinati alla mutua-lità, agli scopi istituzionali per cui gli ent isono nati .

Altri problemi, mi pare, emergono dalladiscussione che si è fatta questa sera . E i col-leghi che qui hanno presentato le loro inter-rogazioni vorranno consentirmi di accennaremolto brevemente a due soli di questi proble-mi : l'indirizzo della spesa di quésti grand ienti pubblici e la gestione degli enti mede-simi . Anche se su di essi ci si è già soffer-mati, desidero illustrare all'onorevole mini-stro alcune preoccupazioni . Innanzi tutto nes-suno deve e vuole fare il processo a quest igrandi enti . Qualche tempo fa, del resto, hoavuto occasione da questo stesso banco didifendere appassionatamente l'operato del -1' LNAM; ed ora non avrei nulla in contra-rio a difendere l'opera dell'INAIL, che conla sua struttura e la sua organizzazione hadato grandi contributi al paese. Ho avutooccasione di rilevare questa efficienza quan-do, recatomi negli Stati Uniti, mi è stato pos-sibile constatare come il nostro trattamentoinfortunistico sul piano ospedaliero e dell aterapia applicata abbia raggiunto un livell overamente elevato . Tutte cose che, quando c isi trova fuori dell'Italia, non possono no ndare grande sodisfazione . Quindi, nessun pro -cesso agli enti : alcune cose però vanno messein rilievo.

Nel corso della mia esperienza mi è anch ecapitato di dover sostenere alcune grandi maimproduttive battaglie a proposito dell'indi-rizzo o, per meglio dire, del mancato indi -rizzo pubblicistico di questi enti . Essi, pur-troppo, agiscono secondo una logica privati-stica che non dovrebbe essere consentita, per-ché essi realizzano una forma di assicurazion eobbligatoria, non facoltativa, una forma d iassicurazione cui nessuno può sottrarsi . Difronte ad una situazione del genere, come èpossibile applicare puramente e semplice -mente i principi della logica privatistica ve-nendo meno ai propri fini istituzionali ?

L'onorevole ministro questa sera ha ac-cennato alla questione del 30 per cento in piùo in meno. Ed io lo ringrazio di averlo fatto ,perché ciò mi consente di richiamare la su aattenzione su questo grave problema per i lquale ho combattuto un'aspra battaglia al -l'interno dell'istituto, anche se con scarsesuccesso . Ad un certo momento, si è trattat odi applicare una tangente che è come direun piccolo giochetto della tipica logica del

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sistema assicurativo privato . Rispetto ad unatariffa 100, si può fare 70, si può fare 130 . Mapoiché il calcolo viene fatto sul grado di at-trezzatura e di idoneità presentato dall'azien-da, evidentemente un'azienda come la FIA Tè sempre idonea e quindi - guarda caso -paga sempre il 70 per cento . Molte altre azien-de non grandi, specie quelle esistenti nel me-ridione, vengono a trovarsi in una situazion edi inidoneità e quindi - anche qui guardacaso - pagano sempre il 130 per cento, a tito-lo anche di punizione . Ora tutto questo rien-tra perfettamente nella logica dell'assicura-zione privata, non però di quella pubblici-stica .

Mi permetto perciò, ancora una volta, ono-revole ministro, di richiamare su questo pun-to la sua particolare attenzione . Si tratta in -fatti di una questione che involge problemidi miliardi e per cui le grandi imprese sonodestinate costantemente a risparmiare, men -tre quelle che non sono grandi e quelle, ri-peto, che si trovano nel centro o nel meridio-ne, sono costrette a pagare di più .

BOSCO, .Ministro del lavoro e della pre-videnza sociale . Anche le 425 voci non son oaltro che un riflesso dell'aspetto privatistico .

SCALIA. Non solo questo, onorevole mi-nistro, ma la struttura ed il modo di atteg-giarsi di questi enti (e non solo dell'INAIL,di cui stasera in modo particolare stiam oparlando) hanno carattere privatistico, comese si trattasse di istituti privati che provve-dono a stipulare assicurazioni con il privato ,per il maggiore vantaggio dell'istituto .

Vi è poi l'aspetto fiscale del problema ,una questione oltremodo grave che grida, pe rcosì dire, vendetta . E poi, onorevole mini-stro, diciamolo pure molto francamente, v isono altre cose . L'alta burocrazia di quest iistituti sembra la padrona degli enti; dicia-mocelo molto chiaramente, non voglio averpeli sulla lingua a questo riguardo . Ricordola grande meraviglia che suscitai quand ochiesi che le circolari dell'istituto venisser oraccolte in volumetto e pubblicate come att ipubblici, così come fa l'INAM . Non la spun-tai e destai solo una grande meraviglia, qua-si che questi grandi istituti fossero torri d iavorio da mostrare il meno possibile al pub-blico .

E questo un tipo di mentalità e un mod odi atteggiarsi . Ricordo che quando ho con -dotto la battaglia per i comitati provincial iINAM, alla fine mi si è risposto : li fac-ciamo, alla sola condizione che presidenti d iquesti comitati siano gli stessi direttori delle

sedi provinciali . Una proposta di questo ge-nere è verbalizzata ; ed è una proposta chesta ad indicare un certo indirizzo e un tipodi mentalità .

Come ha ben fatto l'onorevole Armato arichiamare la sua attenzione, onorevole mini-stro, altrettanto faccio io : questi enti dannoassai spesso la sensazione di essere nati e d ivivere per chi li amministra, non per gl iamministrati, non per gli assistiti, per coloroche devono ricevere i benefici dell'assistenza .Caro collega Santi, ella ha avuto occasion edi fare un accenno in proposito senza unadiretta conoscenza della realtà . Ma io le dicoche queste forme di strani privilegi che veni -vano a stabilirsi nel 1945, nel 1946 e nel 194 8sono tutte forme della pressione dell'azien-dalismo sindacale più esasperato, contro i lquale non mi stancherò mai di lottare. S itratta di quei sindacati cosiddetti autonomi ,che di autonomo hanno soltanto la non vo-lontà di guardare alle condizioni dei lavora -tori, perché si curano soltanto dei propri in-teressi aziendali e settoriali . Purtroppo que-ste forme di aziendalismo sindacale dannoluogo a questi trattamenti o a queste formedi privilegio che poi, quando esplodono, de -stano una grande meraviglia nel paese .

Tutto questo impone e pone il problem adella gestione degli enti . In proposito nutrole preoccupazioni sulle quali più volte abbia-mo richiamato l'attenzione . Ella dice, onore-vole ministro : da parecchio tempo sono i nuso le consultazioni con le confederazioni sul-l'andamento degli enti, ecc .

Ne prendo atto, ma non siamo ancora a ltipo di concetto che noi vorremmo esprimeré .Che forma di democrazia è quella che privai lavoratori che pagano della possibilità d iamministrarsi i loro contributi ? Non nascon-dendoci dietro un dito, ma guardandoci nelprofondo degli occhi, facciamo il discors oche riguarda anche i partiti . Sono uomo dipartito, ma mi chiedo in questo caso qualediritto hanno i partiti di giocarsi gli enti i nquesto modo : uno viene assegnato ad unuomo di un certo colore politico e un altro a dun uomo di altro colore politico, e si stabi-lisce un certo equilibrio . (Applausi all'estre-ma sinistra) . Quale diritto hanno i partiti po-litici di fare questo di fronte ad enti che sonodei lavoratori, di coloro che pagano ? Cheforma di democrazia è mai questa ?

Ed aggiungo, dicendolo con molta cautel ae molta calma : che diritto ha lo Stato di am-ministrare i soldi di coloro che pagano quest icontributi ? Lo Stato ha il diritto di control-lare, di vigilare, di far sì che questi soldi

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vengano spesi bene dagli amministratori enon deviati verso altre finalità . Per far que-sto esistono i collegi dei sindaci, esiste l aCorte dei conti, le relazioni al Parlamento ,non la presenza a livello di consigli di am-mi nistrazione .

È da chiedersi quali risultati abbiam oavuto da tutto questo, ammesso che volessi -ma valutarli . Vogliamo parlare forse . del -l'INPS e vedere quali risultati abbiamo avu-to ? Il risultato è che ci troviamo costrett ia fare inchieste su inchieste . Ricordo unabattaglia combattuta in seno alla Commissio-ne lavoro quando mi permisi di proporre ,sul finire . della legislatura, il passaggio del -l'assistenza della tubercolosi dall'INPS al-l'INAM ; mi trovai, non dico tutti i grup-pi politici contro, ma quasi aggredito. Ed ioallora, forse per un residuo di ingenuità, no nseppi rendermi conto di quanto stava acca-dendo; me ne resi conto dopo, quando capiiche molto ingenuamente avevo messo il dit osu 60 miliardi che si spartivano sulle clinicheprivate .

SULLO . La Camera respinse quanto eragià stato approvato dal Senato .

SCALIA. iSì, è vero . Evidentemente tuttequeste cose creano forme di pressione. Ri-cordo la battaglia che si fece . Le domand operciò, onorevole ministro, la riforma degl iorgani . Ella stasera ha detto : si sta studian-do come unificare gli enti e come dernocra-tizzarli .

Onorevole ministro, io della democratiz-zazione degli enti non faccio un problematecnico o amministrativo ; io ne faccio unproblema di taglio politico, ne faccio un pro-blema di scelta politica preliminare . Il Go-verno deve dirci, sul piano della scelta poli-tica, che cosa intende fare . Non credo che s itratti di sapere se ci deve essere un ente inpiù o uno in meno, se ci deve essere questo oquel rappresentante . Il problema è di saperequal è l'atteggiamento politico di fondo inquesta materia da parte dello Stato demo-cratico .

L'immediato periodo postbellico restituì lalibertà ai sindacati dei lavoratori ; ma, graziea Dio, li denudò completamente, li lasciò pri-vi di qualsiasi articolazione, perché ancoraoggi non hanno il collocamento ; hanno sì eno la gestione dell'assistenza . Mi permettadi dirle, signor ministro, che nella mia valu-tazione questo è un settore, un campo, ne lquale, ad esempio, ferma restando la stessaforma che si segue attualmente per quantoriguarda la designazione da parte di organi

statuali, si deve provvedere attraverso desi-gnazioni fatte dalle organizzazioni che vali-damente, su un piano di responsabilità con-federale, rappresentano i lavoratori .

È questa la mia richiesta conclusiva, èquesto il motivo della mia preoccupazione.Cioè vorrei che ella, signor' ministro, dellacui sensibilità dò qui atto pubblicamente, sifacesse carico di questo aspetto, che non èné tecnico, ne amministrativo : è un aspettopuramente politico . La democrazia italiana ,che ha saputo nel corso degli anni adeguars ialle crescenti esigenze della società italiana ,ha da compiere una scelta, una scelta checonsiste nel ridare ai lavoratori il diritto d iamministrarsi i loro denari, i denari che pa-gano, senza rappresentanti indiretti, senz aindiretti esponenti, senza voci o deleghe nell aamministrazione di questi fondi .

Io sono convinto che, il giorno in cui que-sto si realizzerà, molto probabilmente tant iproblemi saranno risolti . È molto facile far eanche un po' di demagogia, quando non si èlegati al carro delle responsabilità ; ma quan-do isi è legati a questo carro, si sente in pienola responsabilità delle cose che si fanno .

Onorevole ministro, è questo l ' augurio cheio faccio : che da questa discussione possa na-scere questo tipo di scelta, possa nascere que-sto tipo di impostazione . (Applausi al centroe a sinistra) .

PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgi -mento di interrogazioni urgenti .

ROBERTI . Chiedo di parlare per fattopersonale .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

ROBERTI . Signor Presidente, mi duol edovere in quest'ora tarda affrontare un argo -mento che è per me fonte di grande amarez-za, e mi duole. dover costringere i colleghi aquesta coda di seduta .

Ella sa però, signor Presidente, che io leavevo sollecitato personalmente questo dibat-tito proprio per avere il modo di esprimerealla Camera la mia posizione su questo argo-mento; e l'avevo anche pregata di vedere seera possibile stabilire il dibattito in un'altr aora, in modo da non costringere i colleghi aquesta lunga vigilia ed anche per potere ave -re un'Assemblea più folta, perché ampia èstata la risonanza che si è data a questo epi-sodio, e io ho il diritto di chiarire di frontea tutti la mia posizione .

C'è anzitutto un fatto che vorrei mettereal centro di questa discussione, che riguardaoggi me, ma che può riguardare chiunque di

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noi : cioè un sistema e un metodo posto in attoe che può scattare in un determinato momen-to, quasi secondo un piano prestabilito, ne lconfronti e ai danni di un parlamentare .

Sottolineo questo aspetto comune di u nproblema, proprio prendendo atto del ton oche questa discussione ha avuto da parte de -gli interroganti : del tono sereno, del ton oobiettivo, del tono di considerazione che essi ,a differenza del rappresentante del Governo ,hanno mostrato in questa discussione . Maproprio per ciò ritengo di dover sottolinear equesto aspetto del problema . Perché dall'in-tervento dell'onorevole ministro del lavoro ,il quale, quasi con compiacimento - espress oanche nel tono di voce, nella elevazione de itoni, nei chiaroscuri flautati - ha voluto fa rapparire una specie di processo nei confront imiei, per determinati rapporti è emersa un aaltra componente - quella governativa - d iquesto piano di attacco . (Segni di diniego delMinistro Bosco) .

Io l'ho sentito, signor ministro, ho be nchiaro quel che ella ha detto, ho compres operfettamente il valore di quel che ha detto ,i motivi che l'hanno spinta a fare delle av-ventate dichiarazioni, le finalità che si pro -poneva di raggiungere con esse . Mi consentadi affrontare con tutta serenità questo argo-mento . Ho sentito enunciare una serie di con-testazioni (anzi, no !, da parte dell'onorevol eministro, una serie di giudizi, addirittura ,espressi nei confronti miei, nei confronti d iun parlamentare, nei confronti di uno che èun suo collaboratore, che egli quasi quotidia-namente può vedere al Ministero del lavor onell'esercizio quotidiano di una comune atti-vità) in merito a un determinato episodio, adeterminate decisioni delle quali fino ad oggi- forse la Camera ignora questo particolare -non ho avuto ancora alcuna comunicazion eufficiale . Poiché uno degli aspetti paradossal idi questa situazione consiste in ciò : che uncittadino - non dico un parlamentare - m anella specie tutto si è svolto perché si trattav adi un parlamentare, e pare che questo siachiaro, dal momento che lo stesso ministroha detto che in quella stessa seduta sono stat iesaminati e approvati, mi pare, 11 provve-dimenti, e nessuna protesta è stata levata pe raltri, e nessun altro nome è stato fatto, tran -ne il mio, probabilmente perché sono u nparlamentare di un certo colore - un cittadi-no, dunque, si può trovare un mattino senz apreavviso e senza ragione esposto ad una vileaggressione - io l'ho definita linciaggio mora -le - da parte di uno schieramento della gran -de stampa . Non della stampa di partito, di -

rei, in questo caso - guarda caso ! - ma d iquella cosiddetta indipendente e che noi sap-piamo (certa stampa e talune agenzie) essereportavoce nota e autorizzata di determinat esfere, di determinati settori del Governo edel potere . Tutto è avvenuto così, dall'oggial domani, in un modo spaventoso, senz apreavviso di sorta, in relazione ad un fatto ,ad un rapporto di ordine personale, nei con-fronti di un contraente, che nella specie eraper giunta un ente di diritto pubblico, il qua-le ancora nessuna comunicazione ufficiale m iaveva dato di questo avvenimento, nessunacomunicazione mi ha dato a tutt'oggi, cio èdopo quasi una settimana da che tutta la stam-pa italiana è polarizzata su questo avveni-mento .

Il mattino di venerdì scorso, dunque, al -l'alba del 21, tutte le edicole d'Italia eran otappezzate di giornali ; ma di questo tipo ,onorevole ministro, onorevole Presidente del -la Camera (Mostra un giornale), con fotogra-fie, con queste intitolazioni : « Liquidazionein contanti : 121 milioni » ; e fotografia . Eranotappezzate addirittura con manifesti, que imanifesti che in gergo giornalistico si chiama-no « locandine », ma che sono « locandone »nella specie, con cui la stampa d'abitudin esegnala i grandi titoli sensazionali dei grandifatti di cronaca nera, per esempio, « il mostrodella Salaria » : « All'onorevole Roberti delMSI 121 milioni dell'INAIL » . Quasi come s eio avessi assalito le casse dell'INAIL, le aves-si scassinate, mi fossi impossessato dei 12 1milioni e fossi scappato via . Questa è stata laimpostazione data a questo avvenimento .

Ella può immaginare, signor Presiden-te, con quale difficoltà, per la prima volt anella mia lunga e diuturna attività parlamen-tare, con quale sofferenza sia costretto a par -lare di me, delle mie cose . Ma l'onorevol eministro ha impostato in questo modo la su adichiarazione, mentre non era stata impostatain questo modo dagli interroganti . Questasua posizione è significativa e può spiegaretante cose .

E allora io voglio chiederle, onorevolePresidente : è consentito, senza che ci si astata una richiesta o contestazione, porre deicittadini, dei parlamentari, degli organism iresponsabili dell'Assemblea, di fronte a si-tuazioni di questo genere ? Si ha un bel dir epoi tutto quello che potremo dire, si ha unbel discorrere tutto quello che potremo di -scorrere, ma 50 milioni di italiani quest osanno : queste intitolazioni, questa situazio-ne, questa definizione, questa diffamazione .Questa è la realtà, questo è il linciaggio. E

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voglio dire un'altra cosa, a voi colleghi par-lamentari : è capitato a me questa volta, esono qui per compiere questo dovere neiconfronti del gruppo che ho l'onore d irappresentare da 18 anni in questa Camera ,nei confronti di me stesso, del mio onore ,della mia famiglia, di quello che ognuno d inoi rappresenta . Ma può capitare a chiunque .Siamo tutti esposti a questa situazione . Que-sta è la realtà : ed è un fatto grave, che dev efar pensare .

L'onorevole ministro ha ritenuto di trin-ciare giudizi su determinate situazioni de imiei rapporti con l'INAIL : ma c'è statoqualcuno dell'ente contraente che mi abbi amosso un minimo di contestazioni ? C'è stat auna richiesta di chiarimenti, di documenta-zione, di dimostrazione ? Niente, tranne chela dichiarazione, l ' accusa, più che l'accusa ,il giudizio emesso dall'onorevole ministro i nquesta circostanza .

BOSCO, Ministro del lavoro e della pre-videnza sociale . Non ho espresso alcun giu-dizio nei suoi riguardi .

ROBERTI . Onorevole ministro, ella hafatto una presentazione dei fatti con un achiara indicazione, forse per scagionare talu-ne responsabilità di Governo o di altre situa-zioni, tentando di polarizzare l'attenzione s udi me, sulla mia presunta responsabilità, ecomunque accreditando una ignobile specu-lazione .

E vengo al fatto, onorevoli colleghi . Qualè stato il fatto ? Appena compiuto il periododi anzianità prescritto dalla legge, il massi-mo periodo di anzianità di servizio – dico i lmassimo periodo di anzianità di servizio ,quindi nessuna liquidazione anticipata –avanzai all'INAIL regolare domanda di col-locamento a riposo . Infatti ero entrato nel-l'INAIL con concorso pubblico per titoli eper esami, scritti ed orali, un concorso d iuna serietà e di una difficoltà estrema, conun centinaio circa di concorrenti e con cin-que posti in palio, nel giugno del 1935 . Ma ,poiché si discuteva se il periodo di prova d itre mesi doveva essere o meno considerato ,solo nell'autunno del 1965 avanzai all'istitut orichiesta di collocamento a riposo .

Era mio diritto, direi era mio dovere ,chiedere l'immediato collocamento a riposo ,per altre considerazioni che sono state qu ifatte, pure dall'onorevole Codignola – e mifa piacere che le abbia fatte – circa la dop-pia figura di parlamentare e di dipendent edell ' ente; cosa di cui parleremo .

In che modo ho presentato questa richie-sta ? L'ho presentata nel modo consueto, in -dicatomi dal burocrate di turno dell'istituto ,al quale nn sono rivolto per chiedergli comedoveva essere materialmente stilata la do-manda . Mi è stato risposto che essa dovevaessere redatta come sempre da vent'anni i nqua era stata redatta per situazioni di que-sto genere, da quando cioè sono in vigore que-sti famosi regolamenti .

L'Istituto infortuni ha istruito lungamen-te questa mia pratica . L'onorevole ministromi dice, e mi sorprende, .che vi sono stateriunioni di commissioni e sottocommissioni .Sono veramente lieto che l'attuale presiden-te dell'INAIL abbia istituito questo sistemadi controllo, interpellando addirittura consu-lenti esterni, per decidere su provvedimentiche sono di stretta competenza degli organ idell'istituto . Non so se questo sia strettamen-te rispondente ai criteri economici di gestio-ne di questo istituto, che ha un ufficio legaledi primissimo ordine, del quale mi sono ono-rato e mi onoro ancora di far parte : ricordoancora quando attorno al professore CarloOttolenghi, consulente legale capo, ci si riu-niva a Rorna, noi consulenti dell'istituto, pe rstabilire dei principi di dottrina infortuni-stica. Credo di aver dato un modesto contri-buto all'istituto in questa materia, attravers oun tentativo di sistemazione giuridica dell adottrina infortunistica con pubblicazioni ci -tate in Italia e fuori d'Italia, e di aver res oaltresì apprezzati servizi all'istituto attraver-so la mia opera professionale in giudizi chehanno costituito precedente e massima pe rl'Istituto infortuni .

Ma, a parte tutto questo, dicevo, circa u nanno fa presentai questa mia domanda all'i-stituto. Dopo lunga istruttoria, l'istituto h aInterpellato consulenze esterne, che avrà pa-gato : per essere consulente del livello del -la consulenza centrale dell'INAIL, si saràtrattato di autorevoli docenti universitari, enoi sappiamo quali parcelle questi docent iuniversitari presentino agli enti . Non so quin-di quanto sia lodevole questo anche sotto i lprofilo della stretta economicità . Ma comun-que è un atteggiamento prudenziale che i nquesto momento ritorna a tutto mio vantag-gio ; devo quindi ringraziare per questo l'at-tuale presidente dell'INAIL .

Se dunque, dopo pareri, contropareri emeditazioni, durante i quali mai da parte mi a– eppure, potrei dire, sono quasi amico del -l'onorevole Sansone, che è stato nostro col -lega in quest'aula per più legislature, che èmio concittadino, che incontro tante volte –

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è stata avanzata alcuna sollecitazione per ac-celerare comunque questo iter . .

BOSCO, Ministro del lavoro e della pre-videnza sociale . Mi pare che io gliene abbi adato pubblicamente atto, onorevole Rùherti .

ROBERTI . La ringrazio di tutto ciò di cu iella mi ha dato atto, così come ho avanzatodei rilievi su taluni suoi atteggiamenti ne imiei confronti .

Se dunque, dicevo, dopo tutti questi pa-reri, l'istituto – a quanto pare – ha deciso d icollocarmi a riposo in accoglimento della mi adomanda, io credo che si possa veramentestar tranquilli sulla sua legittimità . E dico« a quanto pare » perché ancora oggi, men-tre noi parliamo di questo provvedimento .io, che ne sono l'unico interessato, non hoavuto alcuna comunicazione ufficiale . Voisapete, onorevoli colleghi, come ho avut onotizia di questo provvedimento? L'ho ap-preso in quest'aula la sera di giovedì scorsomentre conversavo con l'onorevole Armati) ,parlando di una questione sindacale che c iinteressa entramhi, per averla trattata insie-me, una questione che riguarda appunto ipubblici dipendenti .

Dopo questa conversazione, l'onorevol eArmato cortesemente – e gliene dò atto – miha, detto che doveva comunicarmi qualcos ache mi riguardava direttamente . Cioè che, aseguito di un provvedimento del comitato ese-cutivo dell'INAIL, che sarebbe stato presola mattina, c'era stata una violenta protest ada parte di un componente del comitato esecu-tivo che faceva capo alla sua organizzazion esindacale e che egli stesso era stato officiato ointeressato da questo componente o da altr iambienti a presentare una interrogazione, no ndico contro di me, ma che mi riguardava, pe rla misura esorbitante (egli ebbe l'amabilità d idirmi : tu non c'entri ; c'è una norma di legg edella quale tu ti sei avvalso, come avevi il di -ritto di avvalerti) dei 121 milioni .

L'onorevole Armato mi può essere buon te-stimone che la mia risposta tout court, sul tam-buro, senza neppure prendere visione del do-cumento che egli doveva presentare, fu : an-zitutto c'è un errore, io non ho mai avuto in-tenzione di riscuotere l'indennità capitaliz-zata; io riscuoterò dall'istituto soltanto la pen-sione mensile . E vero, onorevole Armato ?

ARMATO . Vorrei pregarla di precisare l adata di quel nostro incontro .

ALMIRANTE. Avvenne mentre si discu-tevano qui le pregiudiziali sulla programma-zione economica : la sera di giovedì 20 ottobre .

ROBER'1'l . Esattamente, come dice l'ono-revole Almirante, mentre discutevamo le pre-giudiziali sulla programmazione, ovverossi ala sera di giovedì 20 .

E ho, su questa mia risposta datale toutcourt, quel che si chiama in gergo forenseil « conquesto » immediato, perché immedia-tamente – preoccupato (per quella sensibilit àche ha, credo, ognuno di noi) della possibilit àche per eseguire l'incarico ricevuto l'onore-vole Armato presentasse una interrogazion econtro di me secondo un'impostazione diver-sa da quella che era la realtà dei fatti – miavvicinai al banco autorevole della Presiden-

za e comunicai personalmente al Presidentequesta situazione, dicendogli che c ' era allabase di essa una posizione di sostanziale equi-voco, in quanto io parlavo di liquidazione dipens ione e non già di capitalizzazione . Maricordo anche la battuta dell'onorevole Ar-mato, che alla mia precisazione ebbe a dire :

Se si tratta della pensione, la cosa cambiaaspetto ; vuoi dire che ci penserò . Comunque ,tu apprezzerai la mia cortesia per averti av-vertito » .

Ed io l'apprezzai molto . Ma poco dopo,sempre mentre ero in quest'aula e comincia -va a parlare l'onorevole Almirante, fui chia-mato al telefono . Dissi che non potevo andareperché ero in aula; mi fu detto che era unacosa importante che mi interessava . Mi s itelefonava che un'agenzia di stampa pubbli-cava già la notizia che io avevo ottenuto un aliquidazione di 121 milioni .

Mi resi subito conto di quello che sarebbestato il contraccolpo sull'opinione pubblic adi una notizia di stampa del genere. Nonpensavo però minimamente a questa impo-stazione scandalistica, a questa impostazion eingiuriosa, a questa impostazione vergognos anon per me, ma per chi l'ha fatta : dannosaper me, ma vergognosa per chi l'ha fatta .

Non pensavo a questo, pensavo però all aripercussione. Immediatamente dettai per te-lefono stesso una precisazione, chiarendo ch esi trattava viceversa dell'esercizio di un mi odiritto ad ottenere una pensione mensile, aven-do cessato il mio periodo di servizio, mentr enon avevo mai pensato di chiedere i 121 mi-lioni . Ed ebbi il conforto di una precisazione ,che lessi il giorno successivo, dello stesso pre-sidente dell'INAIL, il quale dava atto cheil provvedimento (e questa fu la prima comu-nicazione scritta che io potessi vedere di que-sto fantomatico provvedimento di provenien-za dell'INAIL) era stato adottato dal comi-tato esecutivo in forza di una precisa, tas-

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sativa, ineccepibile disposizione di legge e diregolamento .

Quindi, signor Presidente, il fatto è questo ,nella sua dimensione e nella sua entità : unamia richiesta fatta secondo legge e regola -mento, ed un provvedimento emanato i nstretta applicazione della legge e dei rego-lamenti .

Oggi l 'onorevole ministro mi è venuto a co-municare il suo parere contrario alla questio-ne della scadenza dei due mesi .

BOSCO, Ministro del lavoro e della previ-denza sociale . Questo non riguarda lei, per-ché ella non ha chiesto niente .

ROBERTI. Credo bene che non riguardime, onorevole ministro, perché sono trascorsiventi anni da quando quel regolamento è sta-to fatto, e in questi venti anni esso è stato ap-plicato in migliaia di casi (e su questo punt opotrò fare precisazioni molto esatte all'Assem-blea) . E mai mi consta che fosse sorto, né daparte del Governo, né da parte dell'autoritàtutoria, né 'da parte della presidenza o degl iuffici dell'INAIL un qualche dubbio sulla in-terpretazione di quella norma che il piccol oburocrate .dell'istituto mi aveva comunicatocortesemente per telefono, quando io gli ave-vo chiesto come si dovesse materialmente sti-lare la 'domanda .

Quindi una mia domanda di collocamentoa riposo, e un provvedimento dell'istituto che ,in esecuzione di una normativa precisa e con-solidata da un'applicazione ventennale senzamai contestazioni di sorta, mi consentiva divedermi liquidata una indennità di previden-za che era costituita da una parte di tratta-mento di quiescenza e da una parte di inden-nità capitalizzata, la quale ultima corrispon-deva a ben 95 milioni che io avrei avuto i lpieno diritto di accettare e incamerare se i lprovvedimento fosse rimasto valido, e che ioviceversa rifiutai optando per il trattamentopensionistico .

Su questo trattamento pensionistico men-sile si 'è fatta molta ironia e si sono espressimolti giudizi, ispirati ad un certo catonismo ,per l'altezza del trattamento pensionistico me-desimo. Può anche darsi che la pensione men-sile sia alta : di questo potremo anche discu-tere . Ma sta di fatto che, come dopo mi hann ofatto osservare alcuni amici (non avevo mai

pensato a questo : non è nella mia mentalitàquesta posizione contabile così pronta) il soloreddito al tasso dei buoni del Tesoro, cioè a l5,50 per cento, dei 95 milioni avrebbe dato u ngettito 'mensile superiore alla pensione : percui io, optando per la pensione mensile invece

che per l'indennità capitalizzata, venivo a per-cepire una rata mensile inferiore alla solarendita del capitale che avrei avuto diritto d iincassare; inoltre rinunziavo al capitale, e m isottoponevo alle alee ,delle pensioni che son olegate alla durata della vita, che episodi d iquesto genere certamente non allungano m aabbreviano, e alle quote di riversibilità per ipropri discendenti, che nella specie sono an-cora dei fanciulli e pertanto non hanno ancor ala possibilità di provvedere alle loro esigenze .

Non mi sarei aspettato né volevo un ringra-ziamento, non foss'altro dall'istituto, che la-sciavo proprietario, detentore di questa gros-sa cifra : e, dato che si è parlato di situazion idi dissesto o comunque di un certo deficit ,ciò avrebbe potuto far piacere alla direzionedell'istituto . Non mi aspettavo l'apprezzamen-to di alcuno, ma una cosa, certamente, avev o

il diritto di non attendermi : di trovarmi in-famato il giorno dopo, con l'accusa di esserm iappropriato indebitamente di 121 milioni .

Onorevoli colleghi – è a voi che mi rivolg o– qui siamo fuori dei rapporti normali dellaconvivenza civile; qui non vi è più il sensodella certezza del diritto . Se un cittadino –lasciamo andare il parlamentare – ottempe-rando alle leggi, chiedendo quello che le legg i

gli consentono, ottenendo da un ente quelloche l'ente ritiene di avere il diritto di poter

consentire, viene accusato' di profittazione, discandalo, di una situazione delittuosa, non vi

è più la certezza del diritto. Noi siamo abi-tuati alle massime ciceroniane : servi legum

esse debemus, dobbiamo essere servi dell eleggi ; qui suo iure utitur neminem ledi' : chiesercita un suo diritto non danneggia alcuno .Ma neppure attraversare la strada quando c' èìl verde sarà più consentito, anzi potrà essereconsiderato come reato, se l'osservanza dell eleggi, se l'esercizio dei propri diritti, anchein misura inferiore a quella che la legge con -sentirebbe, può essere deformato in questomodo, e diventare motivo di accusa !

Questo è il fatto, signor Presidente, ono-revoli colleghi, che è alla base dell'episodio(ci 'sono poi altri aspetti), un fatto in cui –a mio avviso – si ravvisano perfettamente gl iestremi del reato previsto nell'articolo 595 delcodice penale, cioè quello della diffamazione ,per avere rappresentato comunque un fatto i nmodo diverso dal vero e in modo da leder e

la reputazione di un cittadino .Ma andiamo a vedere un altro aspetto della

questione : l'aspetto di queste liquidazioni del -l'INAIL, su cui tanto si è parlato .

All'indomani dello scandalo (si è parlato

di « caso » da parte di taluni articolisti, ma,

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quando si tratta di un caso di malcostume ,siamo nello scandalo), all'indomani di questarappresentazione dei fatti sono fioccate le di-chiarazioni : di chi ? Di molti parlamentari, d imolti colleghi, evidentemente ingannati, com ela maggioranza, come la collettività dell'opi-nione pubblica, da questa rappresentazion edei fatti . E se questa rappresentazione dei fatt iha potuto ingannare dei parlamentari, ch esono abituati a digerire simili situazioni, im-maginiamoci quella che sarà stata l'idea dell agrande opinione pubblica, di tutta la cittadi-nanza !

Ed allora andiamo ad esaminare quest ifatti, perché se l'esercizio di un diritto pre-visto da una norma viene in questo modoconsiderato scandaloso, evidentemente quest osi tramuta, come si è tramutato (l'ho sentit oquesta sera), in una critica alla norma, no nin una critica a chi la norma esegue ; perchéqui siamo nel pieno esercizio dei diritti ele-mentari garantiti dalla Costituzione, delle li-bertà consentite ai cittadini . Quindi, si tramu-ta questo scandalo in uno .scandalo non sul-l 'applicazione, ma in uno scandalo sulla for-mazione della norma .

E vediamo allora la formazione della nor-ma . Lo scandalo veniva addebitato a me, si aben chiaro ; lo scandalo veniva sollevato perme, sia ben chiaro, che – guarda caso – all aformazione di questa norma sono stato estra-neo in tutti i modi, come persona, come citta-dino, come legislatore (perché non è una nor-ma legislativa, è una norma giuridica conte-nuta in un regolamento ed è consacrata i nun decreto ministeriale), come amministrato -re di questo ente ; perché, .di questa norma ,quale è la genesi? Sì, l'onorevole Armat oha citato dei precedenti . Di precedenti io po-trei citarne altri più precisi . Questa norma ,in sostanza (e ciò serve indirettamente an-che ad attenuare un po' la responsabilità de-gli attuali amministratori, degli attuali rego-lamentatori, degli autori di quei decreti), tra eorigine da una vecchia impostazione di que-sto Istituto infortuni, il quale, a differenzadegli altri grandi istituti assistenziali che sonostati creati poi e che hanno avuto dall'origin el'impostazione di enti previdenziali, aveva un aorigine di natura privatistica, un po ' banca-ria ed assicurativa : era la vecchia Cassa na-zionale infortuni, ,e questa norma grossomodo venne approvata, nella sua impostazio-ne di indennità capitalizzata e di integrazion eda parte dell'istituto, proprio dal consiglio d iamministrazione della vecchia Cassa nazio-nale infortuni, di cui presidente era iI sena-tore Cesare Ferrero di Cambiano e che aveva

nel suo consiglio superiore eminenti studiosie pratici di sindacalismo e di diritto sindacale ,quali Bruno Buozzi e Ludovico D'Aragona (s evogliamo risalire a quell'origine), i quali fu-rono concordi su questo sistema e su questaposizione . Successivamente, nel 1948, l'attua -le regolamento da chi è stato formulato ? S iè detto : consule un distinto studioso in ma-teria pubblicistica, che in quel momento avevail compito (in quel periodo gravoso, devo ri-conoscerlo) di reggere l'Istituto infortuni inregime commissariale . Ma fu poi approvato ;anzi, direi qualcosa di più : fu lodato dal con-siglio d'amministrazione che immediatamentedopo fu costituito .

E qui vorrei essere più preciso : chi era-no i componenti di questo consiglio di am-ministrazione che nel 1948 approvò, fece pro-prio, questo regolamento, lo sollecitò, lo votò ,lo presentò al personale come una conquist a

sociale ? Erano i soliti rappresentanti dei di-casteri, che per legge costituiscono i consigl idi amministrazione, ma erano anche i rap-presentanti delle categorie economiche e delleorganizzazioni sindacali .

Ho sentito stasera con vero piacere chei rappresentanti di tre organizzazioni sinda-cali, cioè della CISL, delta CGIL ed anchedella UIL, fino ad un certo punto (perchénon so fino a che punto quelli che allora era -no rappresentanti della CGIL e della CISLoggi siano della UIL o viceversa), hanno di-chiarato di essere contrari, duramente con-trari, a questo sistema delle capitalizzazioni .

Ma in quel consiglio di amministrazionedell'INAIL essi non manifestarono questa loroopposizione : c'erano rappresentanti come l'o-norevole Lama per la CGIL, come l'onorevol eStorchi per la CISL, come l'avvocato Becc aper la CGIL, come il signor Vidimari per l aCGIL, come il compianto nostro collega ono-revole Morelli per la CISL, come Orlandiniper la UIL ed altri .

Chi è che invece non era rappresentato inquesto consiglio di amministrazione ? Noi !Sono vent'anni, onorevole ministro, e lei losa, e lo sa l'onorevole Sullo che l'ha precedu-to al seggio di ministro del lavoro, che no isosteniamo una dura battaglia per ottenerecome Confederazione una rappresentanza sin-dacale ! Ho sentito con piacere enunciare que-sta sera tutte le riserve sui sindacati autono-mi, sui sindacati aziendali . È una battagli ache noi combattiamo da tempo . Non abbia-mo mai voluto indulgere ai sindacati auto-nomi, ai sindacati aziendali . E viceversa va-lutiamo in tutto il suo valore il sindacato

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confederale, per la forza ideologica e politic ache esso ha, per il distacco che ha dalle con-venienze e dagli interessi aziendali . Ma laCISNAL è la sola organizzazione sindacaleche era ed è tuttora estranea a questo consi-glio di amministrazione .

Ma si dice : i rappresentanti sindacali han -no poca voce nel consiglio di amministrazio-ne. Bene, il signor Fantoni ha dimostrato i nquesta circostanza che quando un rappresen-tante sindacale una cosa la vuol fare, la fa :anche in consiglio di amministrazione . lonon posso certo essere grato al signor Fanto-ni, perché è stato l'artefice – forse (vogli osperare) innocente – di questo terremoto, d iquesto uragano che mi ha colpito e ha ri-schiato di travolgermi, signor Presidente ! H arischiato di travolgermi moralmente, spiri-tualmente, psicologicarnente, politicamente ,sindacalmente ! Ma debbo riconoscere che i lsignor Fantoni, sia pure in odio a me (nonvorrei pensarlo), sia pure per una sua mani-festazione di principio, si è fatto valere . Manon mi consta che altri che in passato face -vano parte del consiglio di amministrazion eabbiano fatto così .

E quindi la situazione comincia a cambia -re un po' aspetto. Senza pensare all'altroaspetto dell'esercizio del potere presidenzialein questi organismi, che è stato sottolineato –e gliene voglio dare atto – dall'onorevole Sca-lfa . Questo è il vero mandarinato ! Altro chequello che hanno detto di me i signori gior-nalisti divertendosi con la loro arguzia, cheio sarei stato un mandarino ! E se mi con -sentite, se posso dirvi la mia opinione, pro-prio su questo piano parlamentare, su unpiano di democrazia effettiva, questo è il ver oregime ! Quando cioè un partito o i partit ial potere, per il solo fatto di essere al Gover-no, ritengono che tutti gli incarichi degli or-ganismi di diritto pubblico, degli organism ieconomici, degli organismi previdenziali deb-bano costituire loro appannaggio esclusivo ,sino al punto che nel 1948, essendo uscitodalla coalizione governativa il partito comu-nista, la presidenza dell'INAIL, che era sta-la attribuita nel corso della precedente coa-lizione di partiti (la cosiddetta esarchia) adun comunista, venne tolta a quest'ultimo edata ad un rappresentante di un altro partitoche in quel momento entrava nella coalizio-ne. Quindi questa specie di « maso chiuso »veniva considerato come un fatto normale .

Se è così, se cioè queste situazioni sono or -mai considerate un fatto normale, allora ve-ramente sono lecite le riserve sul significatodella democrazia, perché altrimenti mi si do -

vrebbe spiegare quale differenza esista so -stanzialmente fra una democrazia e un regi -me politico chiuso .

In ogni modo, non intendo ingolfarmi i nuna discussione di ordine politico . Anzi chie-do scusa di questa digressione alla quale m iha invogliato la giusta protesta dell'onorevo-le Scalia . (Commenti al centro) .

Quindi non soltanto come forza sindaca-le, ma anche come forza politica noi erava-mo del Lutto estranei . E si rimprovera a mequesta norma, quasi io fossi stato uno degl iartefici di essa .

Ma c'è di più : questa norma che oggiquasi tutti addebitate a me è stata poi ripe -tuta in un'altra normativa, fatta a distanzadi tempo, nel 1963, dopo che la sua conve-nienza ed utilità era stata sostenuta a spadatratta da tutti ì sindacalisti, anche nel corsodi conferenze intersindacali . Mi riferisco allaconferenza intersindacale della primavera del1962, alla quale mi pare (ma lo dico con tut-ta prudenza, perché potrei anche sbagliarmi ,e non vorrei toccare neanche minimament ela sensibilità di una persona che è protago-nista di questa vicenda, ma che non è qu ipresente) fosse presente anche il signor Fan -toni, il quale non oppose le sue obiezioni e i lsuo scandalo a questa regolamentazione d iprevidenza anche capitalizzata, ma si un ì(e, se non lui, certamente i rappresentant idella CISL, ma a me pare anche lui) alladifesa accanita dei diritti quesiti da quei fun-zionari cui la norma si riferiva. A questa di -fesa dei diritti quesiti si associarono anche irappresentanti degli altri istituti previden-ziali, INPS e INAM, per quanto era di lorocompetenza .

Per cui si giunse a quella salvezza di di-ritto, per i funzionari che avevano acquisit oil diritto fino al 1956. Seconda normativa ch econvalidava la precedente . Onorevole mini-stro, quando su uno stesso argomento, a di -stanza di 15 anni, cioè dopo averlo sperimen-tato per 15 anni, si giunge a ripetere unanormativa, è segno che la si considera no nbuona, ma ottima . Errare humanum est, per-severare di:aboiicuìn; ebbene, in questa cir-costanza, fu confermata la validità dell'in-dennità capitalizzata e fu emanato il succes-sivo decreto ministeriale a firma del ministrodell'epoca onorevole Delle Fave, senza oppo-sizione da parte di alcuno dei rappresentant isindacali, anzi direi su loro richiesta, e sen-za obiezioni neppure da parte dei rappresen-tanti del Governo, segnatamente del sottose-gretario al Ministero del lavoro, che era an-ch'egli di provenienza della CISL .

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Questo per quanto riguarda la norma . Maqui non ci troviamo di fronte ad una norm aastratta, rimasta in aria. Qui ci troviamo difronte ad una norma applicata per 20 anni .Forse essa non si applicherà più, a comin-ciare dal caso che mi riguarda . Ma per 20anni è stata applicata da tutti i comitati ese-cutivi e dai consigli di amministrazione ch esi sono succeduti nell'INAIL. Si sono rin-novati sempre fra le stesse parti, con gli stes-si rappresentanti, con esclusione sempre de lMSI e della CISNAL . Invece di Lama. Stor-chi ed altri troviamo, per esempio, nel 1963Dalla Chiesa, vicepresidente di provenienzasocialdemocratica, repubblicana, UIL ; trovia-mo Cerri della CGIL; l ' onorevole Bruno Stort isegretario generale della CISL ; Verzelli dell aCGIL ; Romolo Arduini della UIL, l'onorevol eScalia, attuale interpellante, della CISL, sem-pre in rappresentanza degli interessi e dei di -ritti dei lavoratori . Ed in rappresentanza d iquesti interessi e diritti essi applicarono, o perlo meno accettarono o per lo meno non si op-posero, o per Io meno misero lo spolverin osu quelle norme . Ognuno fa il component eil consiglio di amministrazione come può ,con questo non voglio fare alcuna insinua-zione o infierire contro nessuno . Conosc obene, ripeto, quale sia l'influenza preponde-rante delle presidenze in questi organismi edanche in talune sfere dell'alta burocrazia ;però le rappresentanze sindacali – soprattut-to quando si rivendica di essere i soli ad ave -re il diritto di rappresentare i sindacati e ilavoratori, quando si nega alle altre organiz-zazioni di poter entrare in quegli organism ia rappresentare i lavoratori di loro apparte-nenza – avrebbero il dovere di essere più ener-giche .

Dunque per vent'anni si è applicata lar-gamente questa norma . Sapete a quanti casiè stato applicato il provvedimento di inden-nità capitalizzata dal 1948 ad oggi, perchépoi l ' applicazione si è fermata di fronte al -l'argine da me costituito ? A 1 .050 casi . Tantisono stati i provvedimenti di indennità capi-talizzata varati dai vari consigli di ammini-strazione dell'INAIL su proposte pacifiche ,non contrastate, per somme che in questomomento non conosco . Questa è la realtà dell eliquidazioni INAIL; poi andremo a vedere i lsistema di liquidazione : se siano giuste, senon lo siano, se si debbano correggere e i nche modo .

Ciò già potrebbe largamente bastare asmentire la calunnia posta in giro sul mi oconto ; ma, signor presidente, mi nascondereidietro un dito se non affrontassi l'altro aspet-

to del problema, quello vero, che ha deter-minato la posizione scandalosa nei miei con -fronti, la montatura dello scandalo, che n eha offerto l'appiglio . Sono qui per chiariretutto con lealtà e con fermezza . L'altro aspet-to è quello dell'attività di parlamentare . Eun aspetto che ha colpito, che ha ferito mag-giormente l'opinione pubblica, anche molt imiei amici, i quali hanno pensato che no nfosse consentito, non fosse legittimo che con-temporaneamente il parlamentare fosse an-che e continuasse ad essere, durante l'eser-cizio del mandato parlamentare, dipendentedi enti pubblici o di pubblica amministra-zione .

L'onorevole Santi, nella sua veramente pa-tetica posizione di sindacalista, poco fa h afatto un intervento onesto anche su quest iargomenti . Naturalmente lo ha fatto d'istin-to, come fa lui, forse senza approfondire laconoscenza precisa delle norme e delle di-sposizioni vigenti .

Dicevo che quello è stato l'argomento mag-giormente a sensazione che la stampa pi ùsprovveduta, più indipendente, ha maggior -mente messo in risalto . A questo punto do-vrei esaminare la situazione del Parlament oitaliano .

Sa lei, signor Presidente, quanti sono i nquesta legislatura – dico solo in questa legi-slatura – alla Camera i parlamentari che son ocontemporaneamente dipendenti di ammini-strazioni pubbliche, intendendo per ammini-strazioni pubbliche le amministrazioni dell oStato, amministrazioni di enti parastatali, d iistituti di diritto pubblico che comunque di -pendono dallo Stato ? Sono ben 155 . Fra noisono 155 i deputati che si trovano in quest aposizione . Al Senato sono 59 .

Ma questa è una legislatura . Se andiamoa sommare i parlamentari delle quattro le-gislature che si sono succedute in quest'arc odi 18 anni che viene a me rimproverato, arri-v iamo alla cifra di varie centinaia di parla-mentari in queste condizioni . C'è stato mai ,nei confronti di qualcuno di questi parla-mentari, da parte dell'onorevole Santi, d aparte dell'onorevole Armato, da parte di tant iodierni zelatori, una posizione di critica aquesta situazione ?

Ma – si dice – c 'è il dettato costituzionale .Sì, certamente, c'è il dettato dell'articolo 5 1della Costituzione, quello che consente pro-prio a chi è chiamato a funzioni pubblich eelettive il diritto di disporre del tempo ne-cessario al loro adempimento, conservando i lposto. E per un pubblico dipendente conser-vare il posto significa conservare lo stato giu-

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ridico, significa la dipendenza, significa l'ap-partenenza, significava dal 1948 al 1958 i lgodimento della retribuzione più favorevole ,che era quasi sempre per tutti, ed è stata pa-cificamente anche per me, quella dell'ente odell'ufficio da cui si dipendeva, essendo l astretta retribuzione della Camera limitata a65 mila lire mensili . C'è qualcosa d'illegitti-mo in ciò ? E allora perché me lo rimprove-rate ?

Ci può essere qualche parlamentare cheviola questa norma costituzionale nel sens oche, avendo il diritto di essere parlamentare ,cioè di esercitare il mandato e di conservar eil posto e lo stato giuridico, praticamente nonsi reca in ufficio perché è parlamentare, i nParlamento non viene perché se ne infischia ,e quindi viola sostanzialmente la norma. Noncredo che possa essere il mio caso, perch étutto mi sr potrà rimproverare, tranne ch edi non aver svolto con assiduità certosina lamia attività di parlamentare in questi diciot-to anni .

Allora la posizione cambia . C'è una situa-zione di diritto e di fatto che trae le sue ori-gini dalla Costituzione, che è stata applicatain numerose leggi di attuazione della Costi-tuzione, che l'universalità dei parlamentar iha il diritto di esercitare e che una larga ali -quota di essi esercita, che non solleva criti-che, che non solleva scandali, non sollev aobiezioni, non determina aut aut da parte d inessuno e che oggi, per nie soltanto, vien econsiderata scandalosa . Ma prendete inizia-tive, in questo caso . Anche qui potrei dire ch ela Costituzione non l ' ho fatta io, che non eroalla Costituente . Mi limito invece a dire ch esotto questo aspetto io non sono che un sud -dito, le leggi sono queste, quindi se osser-varle viene considerato un elemento di scan-dalo, nello scandalo c'è tutto il Parlament oitaliano .

Mi scusi. signor Presidente, se debbo do-lorosamente giungere a questa conclusione ,ma questa è l'illazione logica del ragiona-mento che è stato impostato e aperto da co-loro che hanno forse incautamente ed in odi oa me sollevato la questione .

Io invece neri intendo sollevare scandali .Sono giunte sul mio tavolo e sono pervenuteal mio telefono in questi giorni – lo potet eimmaginare, dato il costume italiano – deci-ne e decine di segnalazioni nominative ri-guardanti parlamentari e non parlamentari ,ma comunque alti personaggi della vita pub-blica italiana, con indicazioni di situazion iche potrebbero essere, quelle si, veramentescandalose . Io non farò alcuno di questi nomi

perché, come ho deplorato che questa formaignobile di cannibalismo e di diffamazionesenza contestazione preventiva, lesiva dell apersonalità umana, sia stata usata ingiusta -mente e vilmente nei miei confronti, non laadopererò neppure fondatamente nei con-fronti di altri . Ma che questa sia la situazio-ne generale, sì ; che questa sia la realtà de lsistema, si, devo segnalarlo . (Commenti) .

E allora a cosa si riducono le accuse chemi si muovono, la critica che mi si fa ? Qua lè il fondamento delle infamie che sono statescritte e stampate, della pubblicità ignobil eche è stata fatta sul mio caso e che invest eil Parlamento italiano attraverso me, ch esono un suo componente, e che colpisce, ch eferisce la coscienza civile di ogni cittadino ?Mi sarei aspettata dal rappresentante del Go-verno una parola di considerazione di questadolorosa situazione cui mio malgrado sonostato messo . Dal rappresentante del Governoche, come rappresentante del Governo, haanche il compito istituzionale di tutore de iprincipi fondamentali, del principio di auto-rità, del rispetto del costume e della morale ,dell'applicazione delle leggi, mi sarei aspet-tato qualche frase . L'ho sentita forse dagl iavversari, qualche sfumatura di apprezzamen-to, non dal rappresentante del Governo, ch equi è venuto stasera solo a catoneggiare .

Onorevole n;inistro, debbo veramente esinceramente dolermi, da uomo a uomo, de l

suo . atteggiamento nella risposta che oggi hadato alle interrogazioni che sono state pre-sentate .

Ed io potrei dirle un'altra cosa, onorevol eministro . Che qui si è fatto molto scandalo –qui e fuori di qui – sulla duplice posizion edi parlamentare e di funzionario : ma alloracosa dovremmo dire dei componenti del Go-verno, onorevole ministro ? I quali compo-p enti del Governo hanno una strana legisla-zione, fattasi per giunta prevalentemente pe rdecreto, la quale consente loro di essere stat io di essere pubblici funzionari e come tali d iaver diritto per legge a una retribuzione ; d iessere parlamentari e come tali di aver di-ritto a. una indennità ; e di avere, come com-ponenti del Governo, diritto alla più alta re-tribuzione qual è quella del grado primo del-t'ordinamento gerarchico dello Stato per iministri e del grado secondo per i sottose-gretari .

BOSCO, Ministro del lavoro e della pre-videnza sociale . Lo stipendio di ministro no nè cumulahile con quello di pubblico funzio-nario .

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ROBERTI . Ma avete reso cumulabili l epensioni ed il servizio attivo ; e l'indennit àparlamentare, però, è cumulabile. E potreianche considerare che questo è un po' strano ,onorevole ministro . Perché, se c'è una cos ache il componente del Governo non può eser-citare per ragioni istituzionali e costituzio-nali, è l'attivita parlamentare e legislativa ,perché il componente del Governo fa part edell'esecutivo .

Ma voglio far menzione di un'altra si-tuazione. Il componente del Governo (poich ésiamo in tema pensionistico, poiché ci si èscandalizzati per determinati trattamenti pen-sionistici di determinati enti), ministro o sot-tosegretario, ha il diritto di liquidare il trat-tamento di quiescenza sulla base dello sti-pendio di grado primo o di grado secondo ,rispettivamente per il ministro e il sottose-gretario . E mi è stato detto che si è dato i lcaso di sottosegretari e di ministri – qualcunoforse di altri governi, qualcuno anche di que-sto Governo – che, essendo funzionari di ent ipubblici o dello Stato, all'atto della loro no -mina (perché qui si tratta di nomina e no ndi concorso) hanno chiesto il collocamento ariposo e hanno ottenuto quindi il trattament opensionistico relativo al grado che ricopri-vano nella pubblica amministrazione o nel -l'amministrazione di ente pubblico . Poi, sca-duto il periodo di presenza al Governo, han-no chiesto la riliquidazione, praticamente ,cioè la nuova liquidazione del trattamentopensionistico sulla base dello stipendio de lgrado primo o del grado secondo, a caric odello Stato, anche quando il precedente trat-tamento pensionistico si riferiva a gradi d igran lunga inferiori e ricadeva a carico dienti pubblici, economici o di altra forma d ipubblica amministrazione .

E con tutto questo, venite ad infamar eil deputato Roberti e venite a denunciarl ocon manifesti ? Ma via ! Ora, vedete, quest oio non ve lo dico per un comodo atteggia -mento di « mal comune mezzo gaudio » . Quisiamo sul piano dei problemi morali e de iproblemi di costume . In questa materia nonci può essere un'attenuante nella gradazion edel malcostume . Quando si commette l'att oimmorale, esso non è scusato dagli atti pi ùimmorali commessi dagli altri .

Ma una considerazione devo fare su que-sto punto . E vengo alla conclusione di questamia lunga e sofferta dichiarazione . Si è at-taccato il mio comportamento, e vi ho dimo-strato che non è attaccabile su un piano giu-ridico e su un piano morale . Ma mi si è fatt aun'altra accusa, che forse è più insidiosa,

quella che attiene ad un altro aspetto dell anostra configurazione politica e sociale, per-ché noi siamo uomini politici : quella dellamancanza di sensibilità . Si è detto che io –la parola forse è più grande della persona –ero un leader di partito, ero un leader parla-mentare, ero un dirigente sindacale, avre iquindi dovuto avere la sensibilità di non eser-citare questo diritto .

Quale diritto ho esercitato ? Ho forse di-chiarato di voler riscuotere l'indennità capi-talizzata ? Io ho rifiutato l'indennità capi-talizzata. Ho dato prova, nell'unico modo i ncui si può dare validamente prova, di sensi-bilità in materia di denaro, rinunciando a ldenaro . molto comodo dichiarare che èscandaloso un sistema guardandolo dall'ester-no, non essendo protagonisti . Quando si èprotagonisti, l'unico modo valido per testimo-niare il proprio dissenso, la propria sensi-bilità, è quello di pagare di persona. Ed ioho dimostrato, anche in cifre, quale è stat al'entità della mia rinuncia . E poiché i regi-stri catastali e ipotecari sono pubblici, chiun-que di voi puó esaminare la mia situazion epatrimoniale e quella di tutti i component idella mia famiglia e dei miei parenti ed affi-ni per vedere se questa rinuncia poteva esse -re giustificata da una opulenza finanziaria ose viceversa non è stata una consapevole co-sciente rinunzia, un notevole sacrificio de lquale non mi pento perché l'ho fatto su mi aelezione e che ripeterei se dovessi trovarm iin identica situazione .

E qui è giunto il momento di dirvi il mi oavviso su questo trattamento degli istitut iprevidenziali . E vengo rapidamente all'ulti-ma parte del dibattito, alla quale pure son ointeressato personalmente, non fosse altro per -ché sono un appartenente a questi istitut iprevidenziali .

Vedete, onorevoli colleghi, qui il discors oè un altro . Su un piano di ordine sindacale ,di ordine generale, non sono favorevole all eindennità capitalizzate, sono favorevole all epensioni, perché la funzione della pension eè proprio quelli di sopperire ai bisogni ch eil lavoratore aveva quando era valido e ch ecaso mai aumentano, ma non diminuiscononel tratto finale della traiettoria della vita .Sono favorevole invece a una pensione alta ,onorevoli colleghi, sindacalisti in specie . Que-sta è l ' aspirazione costante delle forze de llavoro. E la nostra battaglia, il nostro obiet-tivo ormai secolare, quello di agganciare i llimite pensionistico al limite dello stipendio ,proprio per quella considerazione che i biso-gni non diminuiscono, ma caso mai aumen-

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tano nella vecchiaia . E non sono neppurepropenso a gridare il crucifige alle alte retri-buzioni, e quindi agli alti trattamenti pensio-nistici ; perché la storia ci insegna – e se no nce lo insegnasse la storia, dovremmo inse-gnarlo noi agli altri – che il progresso social esi sviluppa proprio attraverso il potenzia -mento di determinate categorie . È attraversol'elevazione delle retribuzioni di categorie ,chia',miamole pilota, che si può giungere auna elevazione successiva e complessiva dell ealtre categorie. Altrimenti arriveremmo a dun mortificante appiattimento ed al peggioreclassismo, scateneremmo i tessili contro gl ielettrici, i braccianti contro gli operai spec ia-lizzati, gli operai contro gli intermedi ecosì via . Sarebbe veramente, questa, la nega-zione di ogni concetto umano e civile del pro-gresso sociale e del lavoro umano .

Dobbiamo quindi condurre la nostra bat-taglia contro le deformazioni degli istitut ipensionistici e previdenziali . Potrei essered'accordo, e sono stato d'accordo e ho dimo-strato con i fatti di essere d'accordo, per l ariforma del sistema delle indennità capita-lizzate . Avrei però delle perplessità nei con -fronti dell'abbassamento del livello degli sti-pendi e delle pensioni . Ma anche di questosi può discutere .

Non si può però qui lanciare il crucifigead un certo tipo di organismi, a determinatienti ed istituti . Ma chi pratica le indennit àcapitalizzate ? Mi riferisco a tutti gli ent ipubblici economici che lo stesso onorevol eministro ha citato nella seconda parte de lsuo intervento, ed io aderisco alla sua impo-stazione : le banche di diritto pubblico, le ban-che di interesse nazionale (anche di quest evi sono rappresentanti in quest'aula e hann oavuto larghe liquidazioni, prima, durante eforse dopo il loro esercizio parlamentare) ,l'ENI, 1'1111 come organismo dirigente, e an-che le stesse finanziarie dell'IRI, che son oalimentate dal denaro pubblico .

S'i è detto che nel caso degli enti previden-ziali si tratta di salari differiti . Ma non è fors evero che tutti questi organismi sono sovven-zionati nei loro deficit, molte volte spaven-tosi, dal pubblico denaro, dal denaro dei con-tribuenti, dal denaro della collettività, e quin-di dei lavoratori ?

Mi riferisco anche alla RAI-TV, alle azien-de di Stato, alle aziende municipalizzate e ,come ho detto prima, agli stessi ministri . Miriferisco anche agli organi di stampa, ai di -rettori dei giornali e delle grandi agenziegiornalistiche, che liquidano decine e decinedi milioni di indennità capitalizzate . Si po-

trebbe dire che 'si tratta di aziende private :questo è vero solo in parte, 'perché anche pe rtalune di esse interviene l'influenza pubblic adi ordine economico, diretta o indiretta ches a, con sovvenzioni o con pubblicità a spese

dello Stato .E allora, onorevoli colleghi, io vi dico :

vogliamo cominciare su questa strada? Co-minciamo ! Tutti coloro che hanno incassatoa torto queste indennità capitalizzate, che tan-to scandalo sollevano oggi in quest'aula e han -no sollevato nell'opinione pubblica e negli or-gani di stampa, rifondano il denaro che han -

no incassato, lo restituiscano . Coloro che non

lo hanno incassato ancora, vi rinuncino . Enon vi ,dico : fatelo prima voi e poi 'lo farò io .Ho seguito il sistema contrario : l'ho fatto, pe r

quanto mi riguarda, ma mi è stato gridato i lcrucifige .

Mettiamo al centro di quest ' aula un be l

piatto, molto grande, e passiamo attorno a d

esso, tutti noi che ci troviamo in questa con -

dizione, per depositarvi le somme provenient i

da questa fonte . Forse daremo anche noi u npiccolo contributo al risanamento del bilanci odel nostro paese ; io ho cominciato, continuat e

anche voi .Voi ;invece gridate allo scandalo nei mie i

confronti . Questo, consentitemi di dirlo, oltre

che essere mostruoso (perché è veramente mo-struoso questo capovolgimento di situazione) ,

appare ridicolo .Ho finito, signor Presidente . Ho dovuto

svolgere questo intervento dolorosamente, m a

con chiarezza e lealtà . Non avrei potuto ri-prendere la parola in quest'aula, non avre i

potuto riprendere l'esercizio quotidiano ed ac-canito di questa mia attività politica e parla-mentare, se non avessi fatto stasera in que-st'aula questa dichiarazione davanti a vo i

che siete i miei col eghi, che mi vedete ogn i

giorno, colleghi con i quali ho dispute ancheaspre sul piano della politica, della proce-dura, dei principi, ma che rispetto nella vo-stra posizione di uomini e anche di uomin idi partito, come chiedo che mi si rispetti nell amia qualità d'i uomo 'e di uomo politico .

Per questo, signor Presidente, ho solle-citato questo dibattito e ho pregato amici af-fettuosi del mio e 'di altri gruppi di non pre-sentare interrogazioni e di lasciarmi parlare

per fatto personale . Era per me necessario .Ella 'si 'sarà accorto che per qualche giorn o

mi sono tenuto lontano dall'aula parlamen-tare ed anche dai corridoi parlamentari, per -

ché quello che io stesso avrei potuto pensareleggendo questa roba, anche se so che i col -

leghi mi conoscono (anche se so che nel nostro

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ambiente i profittatori, se ce ne sono, si cono-scono) credevo che potesse pensarlo qualch ecollega e quindi ritenevo mio dovere, di fron-te al Parlamento, di fronte a lei, signor Pre-sidente, dei quale sono modesto collaboratorenella mia funzione istituzionale di presidentedi gruppo, di fronte ai colleghi del mio grup-po che ho l'onore di rappresentare, di frontealla gente che mi stima, di fronte ai lavora-tori che si fidano di me, di fronte a me stesso ,alla mia famiglia, al mio nome, a chi lo con-tinuerà, compiere questo atto di umiltà, m adi necessaria chiarezza . (Applausi a destra —Congratulazioni) .

BOSCO, Ministro del lavoro e della previ-denza sociale . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

BOSCO, Ministro del lavoro e della previ-denza sociale . Signor Presidente, pochissimeparole per rettificare una impressione mani-festata dall'onorevole Roberti, evidentement enella concitazione della sua sofferenza, dellaquale mi rendo perfettamente conto .

Desidero sottolineare che nel mio interven-to ho detto, senza alcuna possibilità di equi-voco, che l'onorevole Roberti nel dicembre1965 ha presentato una domanda di colloca -mento a riposo, senza aver poi mai sollecitatol'iter della pratica . Questo l'ho detto in ma-niera esplicita . Ho letto anche un brano dell asua domanda e specificamente quello nel qua -le scrisse che per motivi parlamentari egli era« costretto a chiedere l'anticipata risoluzioneconsensuale del rapporto con l'istituto con i lgodimento del previsto trattamento di previ-denza e quiescenza » .

Ho detto anche che, con lettera del 22 ot-tobre 1966, cioè d'i quest'anno, l'onorevole Ro-berti ha dichiarato espressamente che optav aper la conversione del capitale in rendita vi-talizia otre l'indennità di buonuscita .

Ho inoltre detto che l'onorevole Robert inon risulta partecipe della sua promozion eavvenuta nel 1953, avendo precisato al Parla -mento tutto l'iter amministrativo seguito perquesta promozione : cioè pronuncia di rinvioda parte della commissione dal personale, ch eespresse un parere perplesso ; poi la promo-zione del comitato esecutivo, il quale ha rite-nuto, con t na lunga motivazione, che il casodell'onorevole Roberti fosse assimilabile a duna promozione per anzianità . Nel corso diquesta esposizione non ho detto in alcun mod oche l'onorevole Roberti avesse presentato do -manda o fatto sollecitazioni per ottenere l apromozione .

E quindi tutto l'apprezzamento sfavorevol eda parte dell'onorevole Roberti per quantoriguarda il mio discorso si riduce alla osser-vazione che nella mia conclusione è mancat oun apprezzamento favorevole del suo operato .Egli mi consentirà di osservare a mia volta ch eil riserbo è doveroso per il rappresentante de lGoverno, quando il presidente dell'istituto h adisposto ulteriori accertamenti che sono i ncorso. Ciò non mi ha permesso di chiudere i nmaniera diversa da quella con la quale h oconcluso il mio intervento . Io non ho espressoalcun giudizio sull'operato dell'onorevole Ro-berti come parlamentare e neppure come fun-zionario dell'INAIL. Egli ha presentato delledomande, ha fatto quello che ha ritenuto d ifare in base al regolamento ; se mai i mieigiudizi si sono riferiti allo svolgimento dell apratica e alle successive riforme dei regola-menti, avvalendomi dei poteri di vigilanzache riguardano anche l'aspetto della legitti-mità degli atti posti in essere dagli organ idell'istituto .

Questo è stato il 'senso del mio discorso .L'episodio riguardante l'onorevole Roberti èstato una necessità citarlo, in quanto è chiar oche su di esso si è soffermata non soltantol'opinione pubblica, ma anche la maggior par-te delle interrogazioni cui ho risposto . Credoche, con queste precisazioni, l'onorevole Ro-berti riterrà che, anche sul piano umano, no npotevo dire dì più .

Apprezzo e considero altamente il doloree la sofferenza umana che egli ha manifestato ,ma, come rappresentante del Governo, nonpotevo venir meno al dovere di scrupolosa in -formazione al Parlamento su un caso che h a

suscitato tanta eco nel paese . Mi auguro a lpiù presto di poter ritornare sull'argomentoper un giudizio complessivo .

PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgi -mento di interrogazioni urgenti .

Annunzio di proposte di legge .

PRESIDENTE. Sono state presentate pro-poste di legge dai deputati :

BIANCHI FORTUNATO ed altri : « Integrazio-ne e modifiche alle disposizioni contenute nel -

la legge 5 giugno 1965, n . 698 » (3538) ;

SCARASCIA MUGNOZZA : « Contributo al Cen-tro italiano di formazione europea (CIFE) »

(3540) .

Saranno stampate e distribuite . Poiché im-

portano onere finanziario, ne sarà fissata in

seguito la 'data di svolgimento .

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Trasmissione dal Senato .

PRESIDENTE. Il Senato ha trasmesso i lseguente disegno di legge :

« Provvedimenti per completare il risana -mento devi rioni " Sassi " di Matera » (Ap-provato da quella VII Commissione) (3539) .

Sarà stampato, distribuito e trasmesso all aCommissione competente, con riserva di sta-bilirne la sede .

Deferimento a Commissione .

PRESIDENTE . Sciogliendo la riserva, co-munico che il seguente disegno di legge è de-ferito alla V ,Commissione (Bilancio), in sed ereferente, con il parere della VIII Commis-sione :

Variazioni al bilancio dello Stato per l'an-no finanziario 1966 » (3541) .

Annunzio di interrogazioni e di interpellanze .

BIASUTTI, Segretario, legge le interroga-zioni e le interpellanze pervenute alla Pre-sidenza .

RAUCCI . Chiedo ,di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

RAUCCI . Sollecito lo svolgimento delle in-terrogazioni sulla situazione dei centri del Co-sentino colpiti dall'alluvione .

JACAllI . Mi associo alla richiesta dell oonorevole Raucci .

SULLO. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

SULLO . Sollecito lo svolgimento delle in-terrogazioni e interpellanze relative al nubi-fragio abbattutosi sul Salernitano e su lSannio .

PRESIDENTE . Interesserò i ministri com-petenti .

Ordine del giorno della prossima seduta .

PRESIDENTE. Comunico l'ordine de lgiorno della seduta di lunedì 7 novembre 1966 ,alte 16,30 :

1 . — Svolgimento delle proposte di legge :

ARMATO : Interpretazione autentica degl iarticoli 15 e 27 delle leggi 12 agosto 1962 ,n. 1289, e 16 agosto 1962, n . 1291, concernenti,

rispettivamente, la revisione dei ruoli organic idel Ministero del tesoro e della ragioneria ge-nerale dello Stato (3117) ;

STORTI e ARMATO : Indennità di servizio a lpersonale dell'amministrazione autonoma del -le poste e telecomunicazioni applicato ai centr ielettronici e meccanografici (3267) ;

LIZZERO ed altri : Provvedimenti a favo -re dei comuni alluvionati della regione Friuli -Venezia Giulia (3134) ;

SCALIA ed altri : Riordinamento degli or-ganici del personale dell'amministrazione civi-le dell'interno (2395) ;

CASTELLUCCI ed altri : Riconoscimento delservizio prestato dagli ex sottufficiali e vigil ide) fuoco volontari continuativi (1374) ;

PIGNI ed altri : Integrazione dell'artico -lo 92 della legge 13 maggio 1961, n . 469, relati-va all'ordinameno del corpo nazionale dei vi-gili del fuoco (2925) ;

ORLANDI : Variazioni alla tabella orga-nica del personale dell'amministrazione cen-trale del tesoro, di cui al quadro II annessoalla legge 12 agosto 1962, n . 1289 (1471) .

2. — Svolgimento delle interpellanze Bas-si (775), Nicosia (889), Macaluso (908) e delleconcorrenti interrogazioni Pellegrino (3927) ,Sinesio (4028), Bassi (4337), Montanti (4368) ,Pellegrino (4374), La Malta (3378), Cottone(4402), Macchiavelli (4415), La Malta (4581) ,Bassi (4584), Pellegrino (4587) sul sequestro

di motopescherecci nel canale di Sicilia .

3. — Svolgimento della interpellanza Pie-trobono (898) sul Consorzio per l'acquedott odegli Aurunci .

4." — Seguito della discussione del dise-gno di legge :

Approvazione delle finalità e delle line edirettive generali del programma di sviluppoeconomico per il quinquennio 1965-1969 (2457) ;

— Relatori : Curti Aurelio e De Pascalis ,per la maggioranza; Delfino ; Valori e Pas-soni ; Barca, Leonardi e Raffaelli ; Alpino eGoehring, di minoranza .

5. — Discussione della proposta di legg ecostituzionale :

AllARO ed altri : Modifica del termin estabilito per la durata in carica dell'Assem-blea regionale siciliana e dei Consigli re-gionali della Sardegna, della Valle d'Aosta ,del Trentino-Alto Adige, del Friuli-Venezi aGiulia (2493) ;

— Relatore: Gullotti .

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6. — Discussione del disegno di legge :

Adesione alla Convenzione per il rico-noscimento e l'esecuzione delle sentenze arbi-trali straniere, adottata a New York il 10 giu-gno 1958 e sua esecuzione (Approvato dal Se -nato) (3036) ; Relatore: Russo Carlo .

7. — Seguito della discussione delle propo-ste di legge :

FODERARO ed altri : Modifiche all'artico -lo 33 del testo unico delle norme sulla disci-plina della circolazione stradale, approvatocon decreto del Presidente della Repub-blica 15 giugno 1959, n . 393, relativament e

ai [imiti di peso per i veicoli da trasporto(1772) ;

BIâIA : Modifiche agli articoli 32 e 33 de lCodice della strada (1840) ;

— Relatori : Cavallaro Francesco e Sam-martino .

9. — Discussione del disegno di legge :

Ordinamento delle professioni di avvo-cato e di procuratore (707) ; Relatore : Fortuna .

10.— Discussione delle proposte di legge :

NATOLI ed altri : Disciplina dell'attivitàurbanistica (296) ;

GUARRA ed altri : Nuovo ordinamentodell'attività urbanistica (1665) ;

— Relatore : Degan .

10 . — Discussione delle proposte di legge :

CRUCIANI ed altri : Concessione della pen-sione ai combattenti che abbiano raggiunto ilsessantesimo anno di età (Urgenza) (28) ;

VIr.LA ed altri : Concessione agli ex com-battenti che abbiano raggiunto il 60° annodi età di una pensione per la vecchiaia (Ur-genza) (47) ;

DURAND DE LA PENNE ed altri : Assegnoannuale agli ex combattenti della guerr a1915-18 (Urgenza) (161) ;

LENOCI e BORSARI : Concessione di un apensione agli ex combattenti che abbiano ma -turato il 60° anno di età (Urgenza) (226) ;

LUPIS ed altri : Concessione della pen-sione ai combattenti della guerra 1915-18 (Ur-genza) (360) ;

BERLINGUER MARIO ed altri : Concession e

di una pensione agli ex combattenti ed ai lor osuperstiti (Urgenza) (370) ;

CovELLI : Concessione di una pensionevitalizia agli ex combattenti (Urgenza) (588) ;

BOLDRINI ed altri :

Concessione di pen-sione

in

favore

degli

ex

combattentigenza)

(717) ;

(Ur -

— Relatore : Zugno .

11 . Seguito della discussione del disegn odi legge :

Modifiche alla legge 10 febbraio 1953 ,n . 62, sulla costituzione e il funzionamentodegli organi regionali (1062) ;

— Relatori: Di Primio, per la maggio-ranza; Almirante, Accreman, Luzzatto, di mi-ranza .

12. — Discussione dei disegni di legge :

Norme per il comando del personaledello Stato e degli enti locali per la prima co-stituzione degli uffici regionali (1063) ;

-Relatori: Piccoli, per la maggioranza;

Almirante, di minoranza;Principi e passaggio di funzioni alle re-

gioni in materia di circoscrizioni comunal i(1064) ;

— Relatori : Baroni, per la maggioranza ;Almirante, di minoranza .

La seduta termina alle 23,55 .

IL CAPO DEL SERVIZIO DEI RESOCONT I

Dott . MANLIO ROSS I

L'ESTENSORE DEL PROCESSO VERBALE

Dott . VITTORIO FALZON E

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INTERROGAZION IE INTERPELLANZA ANNUNZIATE

Interrogazioni a risposta scritta .

TOZZI CONDIVI . — Al Presidente delConsiglio dei ministri. — Per sapere se nonintenda prendere disposizioni severe per di-sciplinare e controllare il pullulare di orga-nizzazioni le quali fondano premi e beneme-renze con la garanzia di parlamentari, uomi-ni di Governo o di Stato, si servono delle sal edel Campidoglio o di altre di altissima im-portanza storica, ingannando il pubblico e ipremiati e nascondendo le finalità vere chesono soltanto di bassa speculazione .

(18629 )

LEZZI . — Al Ministro della sanità . — Persapere perché i cosiddetti depositi dental ivendono ai medici dentisti e, quello che èpiù grave, agli odontotecnici anestetici in fia-le che sono autentiche specialità medicinali ,sostituendosi così alle farmacie, uniche prepo-ste a questo servizio e che oltre tutto paganole tasse in categoria C .

Tale sistema è avallato dalle industrie far-maceutiche che fatturano direttamente a quest idepositi violando l'articolo 122 del testo unic odelle Ieggi sanitarie .

L'abuso crea una concorrenza alle farma-cie e sottrae le vendite al controllo indispen-sabile del medico provinciale perché vi è d aconsiderare che tali anestetici, anche se no nsoggetti alle leggi sugli stupefacenti sono spe-cialità derivate dalla cocaina .

L'interrogante fa rilevare che proceden-dosi in tale andazzo si avrebbe una prolifera-zione di depositi che abusivamente ed incon-trollatamente si trasformano in farmacie .

(18630 )

LEVI ARIAN GIORGINA, MORO DINO ,SANNA E MELIS. — Al Ministro della pub-blica istruzione . — Per sapere se è a cono-scenza che :

1) il preside del liceo classico D'Azegliodi Torino ha deciso di sostituire, nel corrent eanno scolastico, il circolo rappresentativo ditutti gli studenti dell'istituto con una speci edi circolo ricreativo privato, riservato ai sol istudenti che pagheranno al preside la quot adi lire 500, abolendo i rappresentanti diclasse ;

2) la maggioranza degli studenti respin-ge questa impostazione, la quale può costi-tuire la fine del circolo studentesco D'Azeglio ,in quanto gli nega il carattere di rappresen-tanza democratica :

e per sapere infine, data la tensione de-terminatasi nei rapporti fra preside e studenti ,come intende provvedere affinché il circolopossa riprendere la sua attività con struttur edemocraticamente elette e sia veramente for-mativo di una coscienza civile e democraticanegli studenti .

(18631 )

CERAVOLO. — Al Ministro dei lavori

pubblici . — Per sapere se non si possa adot-tare qualche iniziativa ministeriale per ov-viare alla incresciosa ed ingiusta situazion ein cui vengono a trovarsi coloro che serven-dosi della legge 2 luglio 1949, n . 48 procedonoa costruzioni edilizie senza però, per diffi-coltà economiche, essere in grado di comple-tarle entro il biennio fissato per legge per go-dere dell'esonero fiscale .

Avviene così che numerosi sono coloroche, piccoli esercenti per esempio, stentata -mente portano avanti il completamento de ilavori, svolti molto spesso in economia, co nla conseguenza di dover pagare somme gra-vose a titolo di imposte di consumo sui ma-teriali di costruzione e di imposte sui fab-bricati .

L'interrogante chiede di sapere se il Mi-nistero non avverta peraltro la necessità d iintervenire in tale questione anche per eli -minare in definitiva una causa di scoraggia -mento ad utilizzare la legge su vasta scal aad opera delle categorie meno facoltose, conconseguenze positive a livello della piena ri-presa del settore edilizio oggi depresso . (18632 )

TRIPODI. — Al Ministro dell'industria edel commercio . — Per conoscere se non in-tenda intervenire con l'urgenza che il caso ri-chiede sui quadri dirigenti dell'ENEL perch ési decidano a porre fine allo stato di grave dis-servizio dell'erogazione dell'energia elettrica inPizzo (Catanzaro), continuamente oggetto disospensioni, di interruzioni, di guasti, con gra-ve disagio dell'intera popolazione, e ciò acausa di impianti arcaici, usurati e insufficien-ti ; l'interrogante chiede altresì di sapere qualefine abbia fatto un progetto sostitutivo dell aintera rete, redatto nella primavera del 1965e rimasto lettera morta .

(18633 )

CAIATI E SCARASCIA MUGNOZZA . —Al Ministro per gli interventi straordinari ne lMezzogiorno . — Per conoscere i motivi chehanno indotto gli organi politici e tecnici anon approvare, nell'ambito dell'area di svi-luppo industriale di Brindisi, l'inserimentodel nucleo industriale di Francavilla Fontana .

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Fanno presente che il suddetto nucleo in-dustriale è elemento fondamentale per unequilibrato sviluppo del triangolo Bari-Ta-ranto-Brindisi e vitale punto di raccordo tr aBrindisi e Taranto, in considerazione anch edell'asse attrezzato che attraverserà i] com-prensorio di Francavilla Fontana .

Desiderano inoltre sottolineare l'importan-za commerciale di Francavilla Fontana e l acrescente attività industriale di quella zona ,naturale punto di convergenza tra il litoral eadriatico e quello fonico .

Invitano il Ministro a voler disporre u nsupplemento d'istruttoria per una serena ri-considerazione di così delicato ed important eproblema .

(18634 )

BIGNARDI . — Ai Ministri delle finanz ee dell'agricoltura e foreste . — Per sapere senon ritengano utile, conformemente alle ri-chieste avanzate dalle organizzazioni di cate-goria, di predisporre per l'anno 1966 l'accan-tonamento di un certo quantitativo di alcoo lda sidro, onde consentire l'ulteriore sidrifica-zione delle quantità di mele inassorbibili da lmercato e le cui quotazioni, con gravissimodanno per i produttori, sono scese in quest igiorni a poche lire al chilogrammo .

(18635)

BUSETTO. — Al Ministro della sanità . —Per sapere se alla luce dei recenti gravi fatt iaccaduti presso l'ospedale civile di Bellunoche hanno avuto larghissima eco nell'opinio-ne pubblica e nel Consiglio comunale, non ri-tenga di dover rimeditare sulla risposta dataad una precedente interrogazione con la qual esi è inteso richiamare l'attenzione del Mini-stero sulla situazione dell'ospedale di Bellunosempre più insostenibile ;

per sapere se non ritenga opportuno ve-rificare se le precedenti inchieste dallo stess oMinistro predisposte siano state regolarmenteverbalizzate come è dettato dalla esigenza del-la ricerca della verità e della tutela delle part iin causa onde evitare omissioni e dimentican-ze talvolta volute e interessate ;

per sapere, infine, se non ritenga oppor-tuno accertare se il comportamento del medi-co provinciale di Belluno è stato all'altezzadella situazione e conforme alla tutela dell asalute e dell'interesse pubblico, e, del caso ,prendere i necessari provvedimenti e solleci-tare un cambiamento radicale nella composi-zione del Consiglio di amministrazione del -l'Ospedale civile negli uomini e negli indirizz iallargandone la composizione in modo da in-cludervi i rappresentanti dei lavoratori e de iloro patronati .

(18636)

PICCIOTTO . — Al Ministro delle finanze .— Per sapere a chi (persona o ente) sian ostati affidati i beni e la documentazione del di -sciolto Ente lotteria nazionale di via Pana -ma 62 Roma .

(18637 )

PICCIOTTO E TEDESCHI . — Al Ministrodella pubblica istruzione . — Per sapere se siavero che al concorso a preside per gli istitut itecnici commerciali e per geometri hanno par-tecipato due professori, l'uno come commis-sario e l'altro come candidato, autori di alcun epubblicazioni scritte in collaborazione .

Per sapere se non ritenga illegale quantosopra esposto, dato che, a parte ogni altra con-siderazione, sono legittimi il dubbio e la la-mentela di quanti, lesi nei loro diritti, affer-mano che il suddetto commissario non potevaobiettivamente valutare, ai fini del punteggio ,pubblicazioni che portano anche la sua firma .

Per sapere se sia intervenuto o intenda in-tervenire per gli opportuni provvedimenti .

(18638 )

CASSANDRO . — Ai Ministri della difesae dei trasporti e aviazione civile . — Per sape-re – premesso che l 'aeroporto civile « Gin oLisa » di Foggia ha bisogno di urgenti lavor idi riattamento ed è pertanto attualmente chiu -so al traffico – se non ritengano opportuno con -cedere provvisoriamente l'utilizzazione del -l'aeroporto militare « Amendola » ad aerei ci -vili per rendere così più rapidi i collegament idella Capitanata con le altre zone del paese .

(18639 )

CRUCIANI . — Al Ministro della sanità . —Per conoscere i motivi per i quali non si prov-vede a rivedere gli « atti di direzione » dell agestione 1965-66 del medico provinciale di Pe-rugia – recentemente trasferito – che sono i naperto contrasto con la legislazione vigente pe rfavorire determinate posizioni partitiche ;

per sapere in base a quali norme si st acostituendo una posizione di privilegio per i lprofessor Giunchi ;

e per sapere, infine, se è vero che – i ncontrasto con ogni legge e regolamento – si in-tende provvedere ad assunzioni di ogni ordin ee grado, dal segretario generale all'infermiere ,senza ricorrere al normale e regolare concorso .

(18640 )

LETTIERI . — Ai Ministri del lavoro e pre-videnza sociale e per la riforma della pubbli-ca amministrazione . — Per avere notizie del-l'orientamento del Governo sul riconosciment odel servizio prestato da dipendenti di enti pa-

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rastatali presso altre Amministrazioni, coniscrizioni a fondi speciali di previdenza ed i nparticolare per coloro che, prima di esserevincitori di concorso presso enti parastatal i(INPS, INAM, INAIL) abbiano prestato ser-vizio fuori ruolo presso amministrazioni sta -tali, compresi i maestri elementari provviso-ri, che furono iscritti al monte pensioni .

L'interrogante altresì domanda se da partedelle amministrazioni dei predetti enti ed i nparticolare dell'INPS, siano allo studio o i nvia di definizione appositi provvedimenti a ifini del trattamento di quiescenza per il rico-noscimento del periodo prestato in posizionedi fuori ruolo presso amministrazioni statali ,anche in relazione alle richieste delle organiz-zazioni sindacali per la nuova regolamenta-zione del personale in corso di riforma.

(18641 )

FRANCHI E GUARRA . — Al Ministro de ilavori pubblici . — Per conoscere quali ulte-riori difficoltà si oppongano alla realizzazio-ne del raccordo tra Gorizia e l'autostrada Ve-nezia-Trieste, per il quale già furono stanziat ii fondi necessari, che toglierebbe Gorizia da lsuo attuale isolamento e inizierebbe il suo in-serimento nella rete autostradale dell'Euro pacentro-orientale e per conoscere quali iniziativ eintenda prendere per evitare il tentativo di di-stogliere i fondi necessari per utilizzarli i naltri settori .

(18642 )

MUSSA IVALDI VERCELLI . — Al Mini-stro della pubblica istruzione . — Per saperese, in considerazione della situazione di disa-gio e di agitazione creatasi al liceo « M .d'Azeglio » di Torino in seguito a disposizio-ni che limitano l'attività del locale Circolostudentesco (situazione che ha avuto diffusi erilevanti precedenti analoghi, ed è suscettibil edi venir rinnovata altre volte ed in altre cir-costanze, recando pregiudizio a quella atmo-sfera di intesa e di collaborazione tra docenti ,studenti e loro famiglie che è sommament eauspicabile nella rinnovata scuola italiana) ,non si consideri opportuno porre allo studioun insieme di norme (non necessariamente informa di legge, ma col carattere di una indi-cazione ed un consiglio autorevoli), norme d aelaborarsi previa consultazione coi presidi ,coi docenti e colle rappresentanze degli alliev ie delle loro famiglie, per definire l'attivit àdei circoli studenteschi . Tali norme dovreb-bero prefiggersi di conciliare le legittime esi-genze delle autorità scolastiche responsabil idell'andamento degli istituti col desiderio, ri-tenuto parimenti legittimo e degno di inco-

raggiamento e di aiuto, espresso con vivacitàe tenacia da tanti giovani allievi, di discuter ei problemi della scuola ed altri seri' problem idella moderna convivenza civile, per fare inmodo che la vita scolastica adempia semprepiù e sempre meglio la sua finalità di forma-zione della coscienza civica democratica, te-nendo anche presenti le esperienze e le rea-lizzazioni che in tale ordine di attività si tro-vano operanti in altri paesi .

(18643 )

DAL CANTON MARIA PIA, FORNALE ,TITOMANLIO VITTORIA, CA.STELLUCCI ,LEONE RAFFAELE,. REALE GIUSEPPE ,FRANCESCHINI, MIOTTI CARLI AMALIA ,BIANCHI GERARDO, CERUTI E GUARIEN-TO. — Al Ministro della difesa . — Per cono-scere se non ritenga necessario ed urgent emodificare le norme in via di emanazione re-lative al riordino del settore appalti militar iper quanto riguarda le vedove di capo-sarti edi capo-calzolai, le quali abbiano continuat oa svolgere in modo positivo (su giudizio de icompetenti uffici del Commissariato militare) ,fino alla data odierna il lavoro dei loro de -funti mariti e che abbiano figli minorenni acarico .

Gli interroganti fanno presente che, ces-sando da parte dell'Amministrazione milita -re tale rapporto di lavoro, si mettono dell emadri di famig:ia con minori in situazion edifficilissima.

Essi chiedono pertanto che, almeno ne icasi più gravi, su domanda delle persone in-teressate, sia concessa una ulteriore proroga .

(18644 )

BOVA. — Ai Ministri dell'interno e dellamarina mercantile . — Per conoscere se riten-gano opportuno di costruire in Catanzaro Lidoun pronto intervento in mare con adeguat imezzi onde potere intervenire su tutta la fa-scia ionica . La istituzione .di detto pronto in-tervento rendesi necessaria soprattutto inestate dove frequenti, come negli anni decor-si, sono gli incidenti in mare, alcuni con grav iconseguenze .

(18645)

BOVA. — Al Ministro dei lavori pubblici .— Per sapere se ritiene di prendere in consi-derazione con la dovuta urgenza almeno partedelle seguenti domande di contributo statal einoltrate nei termini al Ministero dall'ammi-nistrazione comunale di Belvedere Spinell o(Catanzaro) :

1) completamento rete idrica e fognante ;2) riscaldamento e arredamento edifici o

scuola elementare nel capoluogo ;

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3) costruzione edificio scuola media ;4) costruzione scuola materna ;5) costruzione edifici scolastici rion e

Mad . Arco e Conicelle ;6) costruzione mercato coperto ;7) costruzione ambulatorio comunale ;8) costruzione bagni e gabinetti pubblici ;9) costruzione pubblico mattatoio ;

10) costruzione lavatoio pubblico ;11) costruzione strada di allacciamento de l

rione Madonna dell'Arco al capoluogo ;12) costruzione strada di allacciament o

del rione Conicella al capoluogo .

(18646 )

BOVA . — Al Ministro della pubblica istru-zione . — Per conoscere i motivi per i qual inon ha ritenuto di dover istituire a Soverat o(Catanzaro) un corso per geometri, contraria -mente al parere espresso dal Provveditorato d iCatanzaro .

La mancata istituzione reca grave dann oad oltre 300 studenti di Soverato e circonda-rio i quali devono recarsi altrove, lontano dal -la propria residenza, per poter frequentarecorsi per geometra .

(18647 )

ROMANO . — Ai Ministri del tesoro e de llavoro e previdenza sociale . — Per conoscerese non ritengano opportuno controllare, cia-scuno per Ia parte di loro competenza, se, neldeterminare gli aumenti di pensione degli .exdipendenti della Comitbanca, si sia tenut oconto del disposto della legge 1° maggio i955 ,n . 368, e se il Consiglio del fondo pensioni s iè valso in tutti i casi previsti dalla legge cheha concesso lo sblocco dei fitti per gli appar-tamenti considerati di lusso ; e per sapere i nbase a quale criterio è stato possibile ammet-tere che del 'Consiglio di amministrazione delFondo pensioni non faccia parte un rappre-sentante dei pensionati .

(18648 )

SGARLATA. — Ai Ministri dell'industri ae commercio e delle finanze . — Per cono-scere i motivi per i quali si è ritenuto co nrecente circolare prorogare dal 30 giugn o1966 al 31 dicembre 1966 il termine entro i lquale possono essere concesse autorizzazio-ni ad espletare operazioni a premio concer-nenti olii, grassi alimentari, vini da pastoe tè .

Con circolare del 6 novembre 1965 il Mi-nistero delle finanze aveva infatti definitiva -mente rinviato al 30 giugno 1966 tale termi-ne, per ragioni eccezionali, assicurando cie lcontempo che lo stesso non sarebbe stato oiùoggetto di ulteriori rinvii .

(18649)

PIRASTU. — Ai Ministri dei lavori pub-blici e della sanità . — Per sapere se sono aconoscenza del grave pericolo determinato dal -la esistenza di un « pozzo nero » aperto ne lpopoloso rione di « Birdei » del comune d iSilarìus (Nuoro) ; per sapere se non ritenganonecessario intervenire per far iniziare imme-diatamente le opere fognarie, al fine di evi -tare che le esalazioni e diffusione di germ idiano luogo all'insorgere di epidemie infet-tive .

(18650 )

CERVONE E PENNACCHINI . — Al Presi-dente del Consiglio dei ministri ed al Mini-stro dell'interno. — Per sapere se sono a co-noscenza dei danni provocati nella zona d iSan Vittore nel Lazio e di Ceccano (Frosino-ne) dal noto nubifragio che ha colpito ne lgiorno del 25 ottobre 1966 il Lazio meridio-nale e per conoscere quali provvedimenti s isono presi o si intendono prendere per aiu-tare popolazione ed enti colpiti .

(18651 )

BRANDI . --= Ai Ministri dell'interno, dellefinanze, dell'agricoltura e foreste e dei lavor ipubblici . — Per conoscere, in seguito aIl'al-luvione verificatasi tra il 24 e il 25 ottobre 196 6in provincia di Salerno, quali provvediment iintendano prendere per venire incontro a co-loro che hanno subito danni .

(18652 )

ROMANO . — Al Presidente del Consigli odei ministri . — Per sapere se non ritiene op-portuno intervenire presso la Corte dei cont iper sollecitare l'esito del ricorso n . 054408 – re -lativo al signor Raffaele Petrella, residente aNapoli, via Santa Maria a Cubito 13 – che d aanni trovasi in istruttoria presso quella pro-cura generale, in considerazione del fatto ch eil ricorrente versa in condizioni economich edisperate .

(18653 )

MARCHESI E GELMINI . — Al Ministrodelle partecipazioni statali. — Per conoscereattraverso quali procedure le aziende del -l'IRI commettono a privati i servizi di tra -sporto merci che non eseguono con mezzi pro-pri e, in particolare, come viene garantita ,sotto i diversi aspetti (inviti alle gare, pubbli-cità dello spoglio delle offerte, pubblicità deiprezzi di assegnazione, ecc .), l'imparzialit àdelle scelte .

Chiedono se risulti che alcune aziende del -l'IRI si avvalgono oggi, se non esclusivamen-te, prevalentemente dell'intermediazione d igrosse agenzie di spedizione le quali, per rea-lizzare il più elevato guadagno possibile su iprezzi di appalto, impongono alla massa dei

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piccoli autotrasportatori condizioni rimunera-tive inique, all'origine, spesso, di molte in -frazioni al codice stradale quali il sovracca-rico o l'eccesso di velocità .

Gli interroganti domandano infine se il Mi-nistro, avvalendosi delle sue facoltà, ravvis ila necessità di diramare disposizioni affinchévenga eliminata ogni intermediazione vessa-toria, siano uniformate le procedure e res ipubblici i prezzi di appalto e sia assicurataalle imprese di trasporto piena parità di trat-tamento secondo modalità da concordare conla rappresentanza di categoria qualificata .

(18654 )

FORNALE. — Ai Ministri delle finanze,dell'agricoltura e foreste e dei lavori pub-blici . — Per conoscere se sia giustificata l arichiesta dell'ufficio del Genio civile di Vi-cenza il quale esige in sanatoria la conces-sione idraulica per la costruzione di ponti-celli sulle rogge per accesso dalla strada allecase e ai fondi agricoli .

Esso fonda la pretesa sull'articolo 98, let-tera d), del regio decreto 25 luglio 1904 ,n . 523, e determina il canone e la cauzionecon la legge 21 dicembre 1961, n . 1501 .

La sanatoria verrebbe a costare circa lire60.000 ed un canone annuo di lire 5 .000 .

Chiede anche se i Ministri non ravvedan ol'opportunità che, analogamente a quant ofatto per i passi carrabili con la legge 18 apri-le 1962, n . 208, vengano esclusi da tali adem-pimenti i ponticelli costituenti gli unici ac-cessi ai fondi ed alle case di abitazione .

(18655 )

RAUCCI E JACAllI . — Ai Ministri dell'in-terno e dell ' agricoltura e foreste . — Per cono-scere i provvedimenti urgenti che intendon oadottare per venire incontro alle po polazion idella zona Alifana (provincia di Caserta) dura -mente colpite dall'alluvione.

(18656 )

TITOMANLIO VITTORIA . — Al Ministrodella pubblica istruzione . — Per conoscere imotivi per cui nella tabella B della ordinanz aministeriale relativa alla valutazione dei titol ididattici d 'insegnamento sia stato valutato i lservizio prestato in qualità di coordinatore ,nelle classi di scuola media ; con insegnamen-to televisivo, negli anni scolastici 1963-64, 1964-1965, 1965-66, escludendo gli anni scolastic iprecedenti .

Alcuni provveditori agli studi, non essen-dovi disposizioni al riguardo hanno dato pre-cedentemente un notevole rilievo al servizio ,attribuendo ad esso il punteggio adeguato .

Questa interpretazione, che si ritiene legitti-ma, oltre a valorizzare la scuola media tele -visiva, alla quale il Ministro attribuisce unagiusta importanza scolastica, incoraggia il do-cente responsabile per i fini sociali della isti-tuzione e, in particolare, per i fini dello svi-luppo della propria carriera professionale .

L'interrogante si appella al senso di equi-librio e di coerenza degli organi centrali, in-tesi a riconoscere con equità e giustizia anchegli anni scolastici 1961-62, 1962-63, relativi a lservizio prestato nella prima attuazione dellascuola media televisiva .

(18657 )

GUERRINI GIORGIO . — Al Ministro deitrasporti e dell'aviazione civile . — Per saperese risponde a verità che è nel programma de lMinistero la soppressione della ferrovia Osti-Iia-Grisignano di Zocco .

L'interrogante fa presente che detta ferro -via serve da un lato alla popolazione studen-tesca che accede alle scuole di Colonia Ve-neta, Legnago, Vicenza e Padova, e dall'al-tra agli operai che si recano a lavorare a Vi-cenza ;

per sapere altresì quali provvedimenti i lMinistero intenda prendere per garantire allepopolazioni interessate rapidi ed efficienti col -legamenti nella deprecata ipotesi della sop-pressione della ferrovia .

(18658 )

ISGRÒ. — Al Ministro della difesa. —Per sapere se non intenda intervenire per mo-dificare le disposizioni concernenti la leva edil reclutamento obbligatorio, ed in particolareevitare che la Sardegna sia costretta a fare af-fluire gli iscritti di leva di tutto il territoriodell'isola al solo consiglio di leva di Cagliari .

Si sottolinea l'urgenza di ripristinare i con -sigli di leva di Nuoro e di Sassari per la gra-vità dei problemi che l'attuale situazione de -termina sia per gli oneri finanziari impost iagli amministratori locali sia per le stesse dif-ficoltà di trasporto dei giovani .

(18659)

SCARPA, DI BENEDETTO, MESSINET-TI, DI MAURO ADO GUIDO, ALBONI, BAL-CONI MARCELLA E MORELLI . — Al Mini-stro della sanità . — Per sapere se sia a cono-scenza del fatto che l'Amministrazione del-l'Ospedale civile San Giovanni di Dio di Agri-gento ha bandito nel maggio 1960 un certonumero di concorsi per i posti di pediatra, d iradiologo, di ortopedico, di ginecologo, di ana-lista, di giardiniere e di direttore della far-macia interna, concorsi che vennero tutti esple -tati ad eccezione di quello di direttore dellafarmacia, che rimase sospeso per ben sei anni,

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nonostante che numerosi candidati avesseropresentato la domanda -ed i documenti di rito ,finché nell'estate scorsa i termini ne furon oriaperti con modificazioni relative ai titoli ead altre modalità e la data degli esami fufissata per il 27 ottobre e se ritenga correttatale procedura, oppure se, colto come gli in-terroganti dal legittimo sospetto che si siano ,nel caso in questione verificàti numerosi abus ied illegalità per predeterminare il risultato de lconcorso per i soliti favoritismi personali, nonritenga necessarie immediate misure per im-pedirli .

(18660 )

BIGNARDI. — Ai Ministri dell'interno ,dell'industria e commercio e dei trasporti eaviazione civile . — Per conoscere : avendo pre-sentata una interrogazione (16624) in meritoalle gravi difficoltà create al settore dei ga sliquidi per autotrazione, interrogazione cui èstata data dal Ministro una risposta del tuttoelusiva e prescindendo dal merito della que-stione sollevata :

a) se le autorizzazioni per l'installazionee l'esercizio degli impianti per la distribuzio-ne del gas liquido per autotrazione furono ,come furono, concesse in base alla circolaredel 20 settembre 1956, n . 74, perché mai orale drastiche revisioni degli stessi impianti ven-gono eseguite in base a circolari successiveche, se anche considerate interpretative, s ipongono con la precedente circolare in aper-to contrasto ;

b) quale criterio giustificativo vengaaddotto per la revisione degli impianti no npotendo evidentemente tale criterio consisterenel numero degli impianti stessi ;

c) quali criteri abbiano suggerito l'evi-dente interpretazione innovativa delle norm esin qui seguite e se non si intenda – al finedi prevenire ogni sospetto di abusi e illegalit à– elaborare in forma chiara e definitiva unanormativa nuova in materia, sentiti i rappre-sentanti della categoria interessata e sospen-dendo intanto i provvedimenti di revoca del -le autorizzazioni già concesse ;

d) come si intenda risarcire nei confrontidegli interessati il pregiudizio economico con -seguente a illegittime revoche di autorizzazio-ni concesse .

(18661 )

VIALE E AMADEO. — Al Presidente delConsiglio dei ministri e ai Ministri dell ' in-terno, dei lavori pubblici e dell 'agricoltura eforeste . — Per conoscere quali provvediment iverranno tempestivamente adottati a favoredelle popolazioni e delle pubbliche ammini-strazioni della provincia di Imperia dura -

mente colpite dalla recente alluvione che haarrecato gravissimi danni alle opere pubbli-che ed alle proprietà private : particolarmen-te in Val Nervia ove, a seguito del crollo d iponti e franamento di strade, interi paes isono rimasti isolati ed ove, a causa di alla -gamenti di case, magazzini e terreni, le popo-lazioni rurali della plaga hanno perduto i rac -colti immagazzinati ed hanno avuto distruttele loro colture, specialmente quelle floricole .

(18662 )

ZUGNO . — Al Ministro dei trasporti e del-l'aviazione civile . — Per conoscere se non ri-tenga urgente intervenire presso le Societ àSAIA e SIA, esercenti concessioni di serviziodi autocorriera tra centri della provincia diBrescia e il capoluogo servendo anche sulpercorso il comune di Roncadelle . Risulta in-fatti che nonostante le varie corse esistertisolo la frazione di Roncadelle di Sotto è ser-vita, mentre la frazione Roncadelle di Sopraresta tuttora completamente sprovvista d iservizi pubblici di trasporto .

Chiede pertanto l'interrogante un prernu-roso intervento perché le corse delle autocor-riere suindicate servano entrambe le frazionidi Roncadelle, che, per la vicinanza con lacittà, costituisce un centro che ha stretti evasti rapporti, particolarmente per i lavora-tori, con il capoluogo .

(18663 )

PICCIOTTO. — Al Ministro della pubbli-ca istruzione . — Per sapere se, a rettifica dellasua risposta aIl'interrogazione n . 17268 del3 agosto 1966 sui concorsi a posti di assistent iuniversitari, non intenda intervenire per un apiena applicazione della legge, dato che pro-prio presso l'università di Padova risulta cheper un posto previsto dalla legge non è stat obandito il concorso .

(18664 )

GIOMO . — Al Ministro della pubblicaistruzione. — Per sapere se risponde al veroche alla nuova sezione del liceo artistico Breradi Milano non è stato possibile dar inizio allelezioni perché mancano i bidelli .

In caso affermativo l'interrogante domand aal Ministro se non ritenga necessario adottar econ urgenza gli opportuni provvedimenti a lfine di porre termine alla incresciosa, assurd ae grave situazione sopra detta che tanto scal-pore e malumore ha suscitato nella popolazio-ne scolastica di Milano .

(18665 )

BOLOGNA. — Al Ministro degli affari este-ri . — Per sapere se, a conoscenza dei continu ifermi di nostri motopescherecci da parte di

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motovedette jugoslave che avvengono nell eacque del golfo di Trieste come recentis-simamente è accaduto al peschereccio Rapidodi Grado, sia intervenuto in difesa dei nostr ipescatori gravissimamente danneggiati da tut-ti questi atti chiaramente ostili delle autoritàdi polizia marittima jugoslave .

Per citare soltanto il caso recente, al pesche-reccio Rapido di Grado, di proprietà dei pesca -tori Ezio e Virgilio Degrassi, fermato – proba-bilmente sulla notte tra il 23 e il 24 ottobre1966 – da una motovedetta jugoslava e costret-to a dirottare verso il porto di Umago (Zona Bdell'Istria, amministrata dalla Jugoslavia), èstata comminata una multa di ben mezzo mi-lione di dinari, che i proprietari avranno gi àpagato per avere restituito il natante e pote rcosì continuare nel pericoloso esercizio dell apesca nelle acque del golfo di Trieste . (18666 )

MUSSA IVALDI VERCELLI E GIOLITTI.— Ai Ministri dell'industria e commercio, delbilancio e delle partecipazioni statali . — Persapere :

tenute presenti le lacune nella legge isti-tutiva del CNEN (dell'U agosto 1960, n . 933 )già messe in evidenza anche dal Ministro Me-dici, nonché le recenti proposte di modifich eed integrazioni legislative;

tenute presenti le recenti prospettive diuna più ampia collaborazione scientifica e tec-nologica internazionale, al di fuori della stes-sa collaborazione già in atto in Europa, qual isono stati o sono per essere gli intendimentioperativi del Ministro per l'industria e il com-mercio in fatto di ordinamento del CNE Ne in particolare se non ritengano oppor-tuno di addivenire quanto meno alla emana-zione di norme provvisorie in materia di la-voro anche per evitare un esodo di personaletecnico e scientifico qualificato .

Gli interroganti sottolineano (chiedendol'opinione dei Ministri in proposito) la urgen-te necessità di definire, anche in sede di pro-grammazione economica e di partecipazion estatale al processo produttivo, i compiti e l efinalità del CNEN in base ad una ben deli-neata politica nei confronti di tutte le appli-cazioni pacifiche della fisica nucleare, anch eal di fuori del campo energetico .

(18667 )

MAGNO . — Al Ministro dell'agricoltura edelle foreste e al Ministro per gli intervent istraordinari nel Mezzogiorno . — Per saperese sia stato accertato che le opere in corsoin agro di Manfredonia per la costruzione diuna valle di pesca, oltre che agli interessi

della società privata che l'ha ideata, corri-spondano a quelli della collettività .

L'interrogante in particolare chiede disapere :

1) se sia conveniente che nella zona, su-scettibile anche di valorizzazione turistica– dopo che lo Stato ha investito per decenniingenti somme in opere di risanamento idrau-lico per far scomparire le paludi e guada-gnare altri terreni all'agricoltura attraversole colmate naturali – ora sorga una vasta la-guna artificiale ;

2) quali enti e quali organi dello Statosiano stati chiamati a pronunciarsi sul pro-getto ;

3) quali contributi statali e prestiti age-volati siano stati concessi o promessi alla so-cietà in questione .

(18668)

MAGNO . — Al Ministro dell'agricoltura edelle foreste. — Per sapere quando e comesi intenda provvedere ai lavori di dragaggiodelle foci del lago Varano, che non possonoessere ancora rinviati, a meno che non si vo-glia che lì scompaia del tutto la produzioneittica .

(18669 )

TAVERNA . — Al Ministro della pubblicaistruzione . — Per sapere se è a conoscenzadella grave situazione in cui sono venuti atrovarsi tutti gli insegnanti di economia do -mestica in seguito alla soppressione dell escuole di avviamento professionale .

L'interrogante, in considerazione anchedel fatto che l'insegnamento delle materietecniche non è inserito adeguatamente ne iprogrammi di studio della scuola media uni-ficata, e nell'intento di riassumere molti in -segnanti di economia domestica privi di la-voro, domanda al Ministro se non ritenga ne-cessario ed urgente farsi promotore di oppor-tune iniziative per includere l'insegnamentodi economia domestica unitamente ad altrediscipline tecniche nei programmi di studi odella scuola media unificata .

(18670 )

MALFATTI FRANCESCO. — Ai Ministridell'industria e commercio, del turismo espettacolo e dei lavori pubblici . — Per sapere :

1) se siano a conoscenza del nubifragioche ha investito il litorale tirrenico, e parti-colarmente Viareggio, la notte del 25 ottobre1966, causando gravi danni alle cose ;

2) se non ritengono necessario adottareprovvedimenti straordinari a favore dei dan-neggiati .

(18671)

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BOLOGNA . — Al Ministro della difesa . —Per sapere se corrispondono a verità le noti -zie che si hanno di un 'opposizione tenace d aparte degli organi tecnici e dello stato maggio -re della difesa all'impianto eventuale nellazona di Doberdò del ago del protociclosin-

crotone da 300 GEV da parte del CERN .

Tale opposizione – sempre secondo le no -tizie – sarebbe motivata dal fatto che, instal-landosi a Doberdò (Gorizia) tale impianto, no nsarebbero più utilizzabili gli impianti fissi d idifesa del confine orientale in quel settore, m abisognerebbe far ricorso per detta difesa adun sistema arretrato di difesa mobile ; ciò che– sempre secondo le notizie avute dall'interro-gante – comporterebbe un costo di parecch imiliardi di lire .

(18672 )

BOLOGNA. — Al Ministro del tesoro . —Per conoscere i motivi che si frappongono al -la liquidazione a norma della legge 18 mar-zo 1958, n . 269 della pratica di indennizzo perbeni situati nella ex Zona B dell'Istria, inte-stata al profugo istriano Giovanni Dusa e re-cante il numero di posizione 1917/ZB .

In particolare, l'interrogante chiede d isapere :

a) se il Ministro del tesoro ritenga legit-timo che detta pratica, formalmente perfe-zionata da circa due anni, e dopo dieci ann ida che le autorità jugoslave, in violazionedell'articolo 8 del Memorandum di Intesa, s isono indebitamente appropriate, impedendo-ne il trasferimento dalla Zona B, di un certonumero di opere d'arte, continui a rimanerein sofferenza sotto il motivo di futuri even-tuali accordi con la Jugoslavia in materia d ibeni artistici (si tratta di proprietà privata) ;

b) se sia nelle competenze di un organ oesecutivo, come è la Commissione intermini-steriale per la liquidazione degli indennizziai titolari di beni di cui alla ricordata leggen. 269, di andare oltre la semplice applica-zione della legge;

c) se sia giusto e legittimo che il signorDusa abbia a subire, in conseguenza di tal esituazione, danni, specie per il ritardato pa-gamento dell'indennizzo cui ha diritto, te-nendo presente che si tratta di un profug oanziano, paralizzato e cieco, malato, costrett oa vivere in una baracca di un campo profughi .

Ciò premesso, l'interrogante chiede se ilMinistro non ritenga opportuno e necessari ointervenire impartendo le opportune disposi-zioni perché detta pratica venga liquidat acon la massima urgenza .

(18673)

GIOMO . — Al Ministro dei trasporti e del-l'aviazione civile. — Per sapere se è a cono-scenza del fatto che sulla linea aerea Milano -Roma viene utilizzato un tipo di aereo no nadeguato alle esigenze del servizio in quantole prestazioni di questo aereo risultano note-volmente inferiori agli altri tipi di aerei chesono utilizzati sulla stessa linea sia per quantoriguarda il tempo di percorrenza di dettotragitto sia per quanto riguarda il confortriservato agli utenti di questi aerei, nonostanteche il prezzo del biglietto sia identico .

Ciò posto e considerato altresì che il nu-mero dei passeggeri su questa linea è dive-nuto elevatissimo ed è in continuo aumentoper cui risulta insufficiente l'attuale numerodei voli che collega Roma a Milano, l'interro-gante domanda al Ministro se non ritengaopportuno e necessario intervenire affinchévenga predisposto che siano utilizzati sull alinea in questione tipi di aerei con ugual iprestazioni e che inoltre sia incrementato i lnumero dei voli .

(18674 )

PELLEGRINO . — Al Ministro per gli in-terventi straordinari nel Mezzogiorno . — Persapere quali interventi la Cassa ha operato ointende operare per l ' acquedotto di Marsala ;

se in particolare è vero che sono stat efinanziate opere di ricerca in zona che offr escarse possibilità di esito positivo ;

per conoscere in base a quali studi son ostate prese tali determinazioni e perché son ostate trascurate zone marsalesi, come Sampe-ri, dove, come più volte fatto sapere dagl iuffici competenti della Cassa nel passato, visarebbe un sottosuolo ricco di acqua . (18675 )

PELLEGRINO . — .4i Ministri dell'industriae commercio e di grazia e giustizia . — Per sa-pere se sono a conoscenza che gli amministra -tori della camera di commercio di Trapan iaumentano continuamente l ' imposta cameral econ arbitrari accertamenti facendola gravaresui piccoli e medi operatori economici ;

che il pubblico denaro viene sperperat ocon elargizioni ad enti e comitati che spess oesistono sulla carta per alimentare clientele po-litiche ;

che vengono fatte assunzioni per chiama-ta di personale che non ha alcun requisito pe rcoprire uffici a cui sono preposti in spregi oalle leggi vigenti in materia ;

che la liquidazione e gli emolumenti d iquiescenza per il personale che va in pension evengono corrisposti con atti arbitrari , illegalicome il caso scandaloso di un certo dottor Do-

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menico Messina e che non può sfuggire all'at-tenzione della magistratura ;

se non ritengano di intervenire per elimi-nare il grave malcostume esistente nell'ammi-nistrazione della camera di commercio di Tra -pani ripristinando legalità e correttezza nell aspesa del pubblico denaro .

(18676 )

Interrogazioni a risposta orale .

« Il sottoscritto chiede di interrogare i lGoverno, per conoscere l'entità dei danni cau-sati dal nubifragio del 24 ottobre in provinci adi Salerno, le misure di pronto soccorso adot-tate e i provvedimenti che si intendono adot-tare per la più sollecita riparazione dei dann iverificatisi .

« E per conoscere altresì, poiché risultaancora una volta che situazioni persistenti didissesto idrogeologico hanno aggravato gli ef-fetti dannosi delle precipitazioni atmosferi-che, in quale stato di attuazione sono i pro-grammi per la sistemazione idraulica edidraulico-forestale delle zone colpite dal nu-bifragio .(4568)

« A1IENDOLA PIETRO » .

« Il sottoscritto chiede d'interrogare il Mi-nistro dei lavori pubblici, per conoscere l'enti-tà dei danni causati dal nubifragio abbattutos inella giornata di ieri sulla città di Salerno esui centri viciniori ed i provvedimenti adottatie che si intendano adottare .(4569)

« GUARRA » .

« Il sottoscritto chiede d'interrogare i Mi-nistri dell'interno, dei lavori pubblici, dellaagricoltura e foreste e delle finanze, per co-noscere quali immediate provvidenze intenda-no disporre, ciascuno nel settore di sua com-petenza, a seguito dell'alluvione che ha col-pito nella notte tra il 24 ed il 25 ottobre 196 6Salerno e provincia .

« In pari tempo se non ritengano disporresevera inchiesta per stabilire se i danni nonsiano stati più gravi :

a) per opere non eseguite pur essendotrascorsi ben 12 anni dalla precedente e piùgrave alluvione del 1954 ;

b) per opere compiute senza il rispett odelle più elementari norme in materia d itecnica edilizia ;

c) per non aver impedito a ditte privatedi riempire con materiale di risulta torrenti ,il cui corso, già nel 1954, si era rivelato in -sufficiente a ricevere le acque conseguenzialiad una pioggia che superasse di poco la nor-malità .(4570)

« CACCIATORE » .

« Il sottoscritto chiede d'interrogare i Mi-nistri della pubblica istruzione e dei lavor ipubblici, per conoscere quali esatti lavori i lgenio civile di Roma stia svolgendo presso l alocale Accademia di Belle Arti, secondo qualepiano essi vengano eseguiti, a quanto ammont iil relativo finanziamento con specificazion edelle singole voci di spesa, e, in particolare ,se risulti ai Ministri aditi che i lavori sud -detti siano effettuati a regola d'arte, in per-fetta rispondenza alle esigenze tecniche e di-dattiche dell'importante istituto, e sotto ade -guato controllo .

(4571)

« TRIPODI » .

«I sottoscritti chiedono d'interrogare il Pre-sidente del Consiglio dei ministri, per conosce -re quali danni abbia arrecato al salernitan oed al Sannio il gravissimo nubifragio abbattu-tosi su quelle contrade nella serata del 25 ot-tobre e quali urgenti provvedimenti siano stat iadottati dai singoli Ministeri nell'ambito dell aloro competenza per venire incontro alle ne-cessità delle popolazioni colpite .

(4572)

« SULLO, SCARLATO, AMATUCCI, VA-

LIANTE » .

« 11 sottoscritto chiede d'interrogare il Mi-nistro del lavoro e della previdenza sociale ,per sapere (in riferimento a quanto affer-mano alcuni giornali) se effettivamente unavvocato avanzò richiesta giudiziaria per l aliquidazione di 130 milioni contro la sede pro-vinciale di Reggio Calabria dell'INPS pe rprestazioni professionali ;

per conoscere la motivazione della ri-chiesta ;

per conoscere i termini reali della con-troversia tra il predetto avvocato e l'istituto .

(4573)

« MINASI » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lMinistro delle finanze, per conoscere i motiviper i quali, insieme al decreto n . 01/6804 de l9 settembre 1966 che autorizza la coltivazio-ne dei tabacchi per il triennio 1967-69, nonsono state fissate le tariffe di acquisto per ilprodotto allo stato secco-sciolto e per quell oconfezionato in colli ; e per sapere :

se non ritenga, invece, di dover fissaredette tariffe con tutta urgenza in considerazio-ne del fatto che i coltivatori già debbono inol-trare le domande per ottenere la relativa li-cenza di coltivazione ;

se non ritenga di dover tener conto, nel-la fissazione di dette tariffe, che i costi di pro-duzione al coltivatore sono aumentati, media-mente, del 25 per cento, in conseguenza del-

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Atti Parlamentari

— 27620 —

Camera dei Deputat i

IV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 OTTOBRE 196 6

l'aumento del costo dei concimi, degli anti-parassitari, della legna, dello spago e della ma-nodopera ;

se non ritenga che le nuove tariffe sian oapplicate già al prodotto della campagna d iconferimento 1966-67 ;

e se non ritenga, infine, di dover ridur -re sensibilmente le tariffe di acquisto del pro -dotto confezionato in colli, in considerazion edell'alto margine di profitto a favore dei con -cessionari speciali .

(4574)

« VILLANI, ANTONINI, BECCASTRINI » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare il Mi-nistro di grazia e giustizia, per conoscere s eè stato informato dello sciopero proclamat oper 15 giorni dagli avvocati e procuratori d iRieti per protesta in relazione alla paralisidell ' amministrazione della giustizia verifica-tasi presso il tribunale e la pretura di Riet iper inadeguatezza degli organici del corp o

giudicante e dei cancellieri, e per mancat esostituzioni a seguito di recenti trasferimenti ,come denunciato più volte dall'ordine foren-se ; e .se non ritenga di intervenire, per quantodi sua competenza, e di segnalare tempesti-vamente questa situazione, per quanto è nel -le .sue attribuzioni, all'attenzione del Consi-glio superiore della magistratura . Tale disfun-zione, infatti, si ,è verificata a seguito di tra-sferimenti di tre magistrati non ancora sosti-tuiti, mentre si impone la nomina dei nuovi,aumentando idoneamente l'organico di un aunità e di due cancellieri per le preture d iRieti e Poggio iMirteto, come richiesto da lConsiglio dell'Ordine forense .

(4575)

« CoCCIA » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lMinistro dell'interno, per sapere se è a co-noscenza dei seguenti fatti :

1) che negli ultimi mesi nelle localitàdi Barge, Bagnolo (Cuneo) ed altri comuni li-mitrofi si sono susseguite numerose, democra-tiche riunioni, assemblee, manifestazioni d isindaci, amministratori provinciali di Cuneoe Torino, di deputati e senatori di tutti i par-titi democratici, di lavoratori di tutte le cate-gorie allo scopo di ottenere dal Ministro de itrasporti la revoca del provvedimento, o quan-to meno la sospensione, del trasporto pas-seggeri sulla linea ferroviaria Barge-Bagnolo-Bricherasio ;

2) che le sopracitate autorità e popola-zioni avevano richiesto che fosse mantenutol ' impegno di discutere il provvedimento congli Enti Iocali prima che esso fosse deciso ;

3) che in luogo dell'incontro con il Mi-nistro dei trasporti o con il rappresentantedell'autorità governativa, venivano inviate nel -le località sopracitate ingenti forze di poli -zia con evidente intento provocatorio ed inti-midatorio ;

4) che il richiesto ritiro delle forze stra-ordinarie di polizia avanzato da tutte le partipolitiche ed autorità locali e parlamentari no nè stato accolto ;

5) che al contrario si era andata manmano intensificando l'azione intimidatoria, e din modo indiscriminato, con minacce chiareod allusive, con innumerevoli contravvenzio-ni a carico di commercianti, ambulanti, pri-vati cittadini, fatto che non si era mai veri-ficato nel passato ;

6) che circa una trentina di giovani sonostati fermati e segnalati alla magistratura" rei " di aver difeso, in linea di principio edi fatto, le valide ragioni per le quali si ri-chiedeva la sospensione del provvedimento ,poi il ripristino della linea ferroviaria in og-getto ;

7) che quanto sopra ha provocato gra-ve turbamento dello stato d'animo della po-polazione e sfiducia nei confronti dei dica-steri interessati ;

8) che in una autorevole riunione all apresenza del prefetto di Cuneo presso il Pa -lazzo del Governo tutto ciò è stato documen-tato, ammesso, al punto che il prefetto ha ri-tenuto di impegnarsi di segnalare ancora un avolta quanto era stato denunciato e la realt àdella situazione .

In conseguenza di tutto ciò per sapere senon ritiene di adoperarsi perché la situazion esi normalizzi, innanzi tutto con il ritiro dell eforze straordinarie di polizia, con un inter-vento che le riporti a comportarsi con le po-polazioni con i metodi antecedenti ai fatti inquestione, con la ricerca dei responsabili degl iarbitri per gli opportuni provvedimenti e con -temporaneamente con un'azione in accordocon il Ministro dei trasporti che giunga a deliminare le cause che hanno determinato l asituazione illustrata .

(4576)

« BIANCANI, SPAGNOLI, SULOTTO, B0,LENTI » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare i Mi-nistri dell'interno e dei lavori pubblici, pe rsapere se siano informati che numerosi cit-tadini di Paola (Cosenza), appartenenti a par-titi democratici, ivi compresi il PSI e la DC ,sono stati denunciati all'autorità giudiziari aper istigazione a delinquere, avendo parteci-pato ad una manifestazione di protesta per la

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Atti Parlamentari

— 27621 —

Camera dei Deputat i

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 26 OTTOBRE 1966

mancata soluzione del problema idrico, in -detto da un comitato cittadino autorevolmentepresieduto dal dottor Cannevale della DC .

« Per sapere se non ritengano assurdo econtrario ad ogni principio di libertà l'ope-rato delle forze di polizia e soprattutto colpe-vole l'assenteismo del Governo, se si consi-dera che . la manifestazione si è svolta per l asoluzione di un problema così acuto e cos ìsentito che lo stesso on. Fanfani nel 1962, tro-vandosi a Paola durante la sua visita in Ca-labria come Presidente del Consiglio dei mi-nistri, non esitò a mettersi alla testa dei cit-tadini e recarsi al comune per protestare con-tro gli amministratori del tempo .

« Per sapere quali misure intendano adot-tare per porre fine a sistemi e metodi ipo-criti e borbonici, per cui la stessa autorità ,che autorizza una manifestazione, procede po ia denunciare i partecipanti, e quali provvedi -menti intendano prendere per la soluzione de lproblema idrico, mantenendo fede alle tant epromesse e ai ripetuti impegni .(4577)

« PICCIOTTO » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare il Mi-nistro della sanità, per sapere – premesso cheil 'Ministero della sanità assicurava, con co-municato stampa del 29 agosto 1964, che " aseguito di rigorosa indagine, nulla è emerso ,dal punto di vista amministrativo, circa la ef-fettiva sussistenza di irregolarità ", che eranostate denunciate da diversi quotidiani in ma-teria di pubblici concorsi .

« Nel detto comunicato si specificava al-tresì : " poiché nelle notizie pubblicate da al-cuni giornali romani si faceva anche il nom edel dottor Ferdinando De Leoni, questo 'Mi-nistero non ha avuto nulla in contrario a con -cedere all'interessato la richiesta autorizzazio-ne a querelarsi, per consentire ogni più am-pia indagine " .

(( Pertanto, considerato che tale " ampia in-dagine " si è conclusa con l 'archiviazione del -le denunce per calunnia, avanzate dal mede-simo, disposta dal giudice istruttore di Roma ,rispettivamente in data 30 ottobre 1965 e 29luglio 1966, e che la motivazione di quest'ul-timo decreto di archiviazione fa riferimentoalla circostanza che " le perplessità " susci-tate dal tema presentato dal detto De Leoni ," avevano un valido fondamento obiettivo " ,in quanto :

a) la prima parte della minuta relativa s ipresenta " completamente fuori argomento " ;

b) la seconda parte " è svolta senza or-ganicità » e con " ben poche righe " di rife-rimento " ai limiti " dell'argomento stesso ;

c) " l'originale dell'elaborato, pur mi-gliorando l'impostazione della seconda part edella minuta " " non si discosta dalle sue de-ficienze di sviluppo, onde la brillante votazio-ne conseguita poteva non infondatamente fa rinsorgere motivi di perplessità " ;

d) " il predetto originale " " present adue sole cancellature di termini che vi ven-gono però poi ripetuti al di sopra delle can-cellature stesse, sì da consentire il sospett oche esse fossero state fittiziamente apposte a lfine di occultare un'eventuale meccanica co-piatura di un elaborato pervenuto da altrafonte, e da indurre eventualmente al sospett oche la seconda parte della minuta fosse statasuccessivamente abbozzata dall'originale " –quali provvedimenti intende adottare, consi-derata anche la più volte ribadita esigenzadi moralizzazione della vita pubblica, nei con -fronti :

1) dei responsabili della citata " rigoro-sa indagine " conclusasi con esito negativo ,nonostante che, nel caso De Leoni, una Com-missione ministeriale d'inchiesta avesse pre-cedentemente espresso " perplessità ", " perla notevole 'differenza tra la minuta ed il testodefinitivo " del tema in parola, e che il se-gretario della Commissione giudicatrice de lconcorso relativo si fosse " dimesso per pro -testa contro numerose illegalità " ;

2) dei componenti di tale Commissionegiudicatrice, per aver attribuito "la brillantevotazione " anzidetta, ad un tema che, oltre agenerare " i sospetti " citati, si presenta " de-ficiente di sviluppo " e " senza organicità " ;

3) del dottor Ferdinando De Leoni " ni-pote del dottor Umberto De Leoni, Direttoregenerale del Ministero, protagonista, di scan-dalosi episodi di nepotismo ", secondo quantoinutilmente denunciava un 'dettagliato comu-nicato, emesso il 16 novembre 1964, dal sin-dacato 'C .G .I .L. dell'Istituto di sanità, attes ii non lievi giudizi espressi dal magistrato pe-nale in ordine alla ripetuta prova di esame .

(4578)

(( 'MESSINETTI » .

« I sottoscritti chiedono d'interrogare i Mi-nistri del lavoro e previdenza sociale, dell'agri-coltura e foreste e della sanità, per sapere :

1) quali interventi per l'assistenza, il col-locamento e la tutela dei lavoratori e delle la-voratrici addetti alla raccolta olearia per l'an-nata agraria 1966-67 saranno presi ;

2) se sono a conoscenza che il raccolt ooleario della corrente annata si presenta in ge-nerale buono e che tale favorevole circostan-za lascia prevedere che la manodopera impie-

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Alli Parlamentari

— 27622 —

Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 OTTOBRE 1966

gala nella sola operazione di raccolta sarà su-periore a quella impiegata nelle decorse an-nate e che si calcola che le lavoratrici addett esaranno oltre 250 mila unità e che, stante l'at-tuale carenza di manodopera stagionale, si pre-vede l'immissione nel ciclo produttivo di fan-ciulli di ambo i sessi di età fra i sei ed i14 anni .

« Per tutelare gli interessi delle categori elavoratrici, gli interroganti chiedono un inter-vento organico così come già richiesto dalle or-ganizzazioni sindacali di categoria con ade -guati ed urgenti stanziamenti .

« Il primo di questi provvedimenti dev eessere lo stanziamento di una cospicua somm aper l'opera di assistenza ai lavoratori ed allelavoratrici addetti alla raccolta olearia .

Altra iniziativa deve essere quella di unariunione urgente promossa dal Ministero de llavoro e della previdenza sociale con la par-tecipazione delle rappresentanze degli altri Mi-nisteri interessati e dei sindacati nazional ibracciantili per predisporre e discutere unpiano organico di intervento nelle regioni enelle province olivicole per :

1) il buon funzionamento delle' commis-sioni provinciali e comunali per il colloca-mento della manodopera così come previst odalla legge 27 novembre 1960, n . 1894, per eli -minare il collocamento di piazza e la inter-mediazione che ancora avvengono in tutte l eprovince ;

2) il divieto d'impiego della manodoperaminorile attraverso la rigorosa applicazionedella legge sulla scuola dell'obbligo e la isti-tuzione immediata della refezione scolastica ;

3) l'istituzione degli asili nido così com eprevisto dalla legge 28 agosto 1950, n . 860, esuccessive modificazioni ;

4) l'istituzione di doposcuola per i bim-bi da 6 ai 14 anni attraverso un contributospeciale ai patronati scolastici dei centri oli -vicoli ;

5) l'applicazione rigorosa della leggesulla tutela della maternità per il lavoro mi-norile ;

6) il divieto più assoluto dell'obbligo d itrasporti di pesi sulla testa da parte delleraccoglitrici attraverso l'applicazione ed il ri-spetto della legge che disciplina la materia ;

7) la necessità del trasporto da partepadronale di quanti, lavoratori e lavoratri-ci, sono costretti a lunghi percorsi a piedi ecomunque oltre i 4 chilometri dal centro abi-tato al luogo di lavoro ;

8) l'obbligo di istituire dormitori nell eaziende per quanti, lavoratori e lavoratrici ,fossero costretti a permanere nelle aziende

stesse, così come previsto dalla legge 14 apri -le 1927, n . 530/8091, modificata con decretodel Presidente della Repubblica 19 marzo1956, n . 303 ;

9) la distribuzione immediata, e co-munque all'inizio della campagna, di indu-menti protettivi e di pacchi di assistenza atutti gli addetti alla raccolta olearia ;

10) l'intervento dell'Ufficio del medic oprovinciale, degli Uffici provinciali del'INA-IL, dell'INAM, dell'INPS e dell'ENPI, non -ché dell'ispettorato del lavoro al fine di ot-tenere l'applicazione delle leggi esistenti eper promuovere tutta quella azione necessa-ria alla salvaguardia della salute dei lavo-ratori nell'uliveto e nel frantoio ;

11) l'adozione di provvedimenti per ga-rantire l'assistenza sanitaria extra-legem dacorrispondere a tutti gli addetti alla campa-gna olearia e la corresponsione di un premi odi fine campagna di lire 10 .000 per ogni ad -detto ;

12) l'accertamento dello stato di salutedelle lavoratrici addette alla raccolta per pre-venire attacchi della anchilostomiasi, che at-tualmente colpisce oltre 100 mila lavoratrici ;

13) la' concessione di una indennità edei mezzi di cura per le lavoratrici attaccatedalla anchilostomiasi ;

14) la modificazione del sistema di rac -colta delle olive sia per la salvaguardia del -la salute dei lavoratori e delle lavoratrici ad-detti, sia per ottenere olio migliore .

« Gli interroganti insistono sull'urgenza esulla necessità che le misure richieste ven-gano prese con carattere di immediatezza perimpedire che il ritardo si ripercuota negativa -mente sugli addetti al raccolto oleario e quin-di sull'intera produzione, con conseguentegrave danno all'economia delle province oli-vicole e del paese .

(4579) P0ERI0, OGNIBENE, MICELI, GULLO ,

GESSI NIVES, DI VITTORIO BERTI

BALDINA, MAGNO, MARRAS, PIC-

CIOTTO, FIUMANÒ, GREZZI, MA-

TARRESE, MALFATTI FRANCESCO ,

CATALDO, GIORGI, ANTONINI, AN-

GELINI, PELLEGRINO, PEZZINO, DI

MAURO ADO GUIDO, AMENDOL A

PIETRO, BECCASTRINI, NAPOLITANO

LUIGI, MESSINETTI, TERRANOVA

RAFFAELE, VILLANI D .

« Il sottoscritto chiede d'interrogare i Mi-nistri dell'industria e commercio, dei lavor ipubblici e dell'agricoltura e foreste, per cono-scere quali provvedimenti urgenti intendano

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Atti Parlamentari

— 27623 —

Camera dei Deputat i

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 26 OTTOBRE 1966

prendere, per venire incontro alla grave situa-zione determinatasi, per le popolazioni di Be-nevento, e provincia (valle Telesina Valfor-tore) colpite dal violento nubifragio abbattu-tosi il 25 ottobre 1966 .

(4580)

« VILLANI » .

« Il sottoscritto chiede d'interrogare il Mi-nistro degli affari esteri, in merito ai prov-vedimenti presi o che intende prendere inseguito al nuovo, grave episodio verificatosiil 23 ottobre 1966 nel Canale di Sicilia .

« Violando le norme del trattato che re-gola i rapporti di pesca fra l'Italia e Tunisiauna motovedetta tunisina alle ore 2,30 de l23 ottobre 1966 ha fermato il motopesca Prin-cipe, che era munito di autorizzazione di pe-sca nelle acque riservate entro le sei miglia ,ad una distanza di 11 miglia dalla costa tu-nisina dirottandolo verso il porto di Biserta .Non è stata data alcuna possibilità al moto-pesca di comunicare per radio telefono allevedette della marina militare italiana e all aradio costiera di Mazara del Vallo che sonoin ascolto ventiquattro ore continue, la situa-zione e la sua posizione .

« L'interrogante aveva già interrogato i lMinistro degli affari esteri il 16 settembr eper gli stessi fatti . Il ripetersi di tali azionitunisine dopo le assicurazioni date dal Mini-stro degli affari esteri circa l'inizio di un acomposizione del delicato problema, ripro-pone alla flotta peschereccia italiana che h aavuto un fermo di venti giorni nella sua atti-vità per protestare contro le patenti violazionidel trattato da parte tunisina, una grave si-tuazione che può avere anche ripercussion isull'ordine pubblico per le inevitabili reazionidi tutti gli interessati .

« L'interrogante chiede che di fronte aquesta ennesima violazione del trattato il Mi-nistero degli affari esteri intervenga energi-camente per una chiarificazione di fondo el'avvio ad una definizione globale del pro-blema italo-tunisino richiedendo preliminar-mente il rilascio immediato del motopesc aPrincipe che ha agito nella legittimità deltrattato .

(4581)

« LA MALFA » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare il Mi-nistro dei lavori pubblici, per sapere se è aconoscenza della grave situazione in cui an-cora una volta si è venuta a trovare la Golen adi Santa Maria in Punta di Ariano Polesinein provincia di Rovigo dove le acque del Pohanno invaso settanta ettari di terra, i piani

terreni delle case con nuovo disagio per tutt equelle famiglie che vi abitavano .

« La falla di circa 40 metri di lunghezzache si è aperta nell'argine del Po di Veneziadopo un iniziale smottamento di questo, si .èverificata alle ore 4 del 23 ottobre 1966, cau-sando il successivo allagamento per la quartavolta in quattro anni, dopo l'ultimo più re-cente del 4 ottobre 1965 .

« L'interrogante chiede di sapere anche rs eil Ministro è a conoscenza della sorte che toc-cherà alle 28 famiglie che abitano la golenaquando in seguito alla costruzione delle nuov eabitazioni dovranno trasferirsi lontano da ipropri posti di lavoro per circa dieci chilome-tri, provocando ulteriori sacrifici e in molt icasi la disoccupazione ad una parte di questi .

« Se non si ritenga di intervenire una vol-ta per sempre per una totale sistemazione de-gli argini del Po e nello stesso tempo trovareuna equa e ragionevole soluzione per quest epovere famiglie tanto provate dalle calamitàe trascurate dalla società .

(4582)

« MORELLI » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare il Mi-nistro del lavoro e della previdenza sociale ,per sapere s'è vero che il deputato Ugo Na-poli, a cui l'INPS di Reggio Calabria affida -va la trattazione di tutti i processi della sede ,come collaboratore del suo ufficio legale, h adiffidato l'Istituto stesso a liquidargli la som-ma di lire 130 milioni nonostante l'Istitutogli abbia corrisposto l'onorario contrattual-mente pattuito per via forfettaria ;

se non ritenga che la pretesa sia ingiu-stificata e comunque tale da creare vive per-plessità nella opinione pubblica sulla mora-lità di tale richiesta, per cui è necessario u nurgente intervento che elimini norme e prass iche possono giustificare assurde pretese de ltipo denunciato, evidentemente a danno de -gli interessi dei lavoratori assistiti .

(4583)

« PELLEGRINO » .

« I sottoscritti chiedono d'interrogare il Go-verno, per conoscere – in relazione alla notiziariportata dalla stampa del fermo del motope-sca Principe operato da motovedetta tunisin ain questi ultimi giorni, malgrado la intensifica-ta vigilanza da parte di nostri mezzi naval idisposta in seguito ai precedenti noti e grav iincidenti ; considerato che tale nuovo abuso neiconfronti di un peschereccio italiano in navi-gazione nelle acque internazionali conferm acome i provvedimenti finora disposti dal Go-verno risultino inadeguati e insufficienti ove

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Atti Parlamentari

- 27624 —

Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONi I - SEDUTA DEL 26 OTTOBRE 196 6

non vengano affiancati subito da una impegna-tiva azione diplomatica, tendente a chiarire egarantire termini e modalità di applicazion edel vigente accordo di pesca italo-tunisino, eda gettare le basi per una sua necessaria revi-sione nel più ampio quadro di accordi econo-mici generali fra i due paesi - quali concret einiziative intenda intraprendere al più pre-sto, nello spirito e secondo le indicazioni emer-se nel corso della riunione interministeriale ,svoltasi presso il Ministero degli esteri allafine dello scorso mese di settembre, ed in con-formità alle assicurazioni fornite dallo stess oMinistro degli affari esteri il 5 ottobre 1966 a lpresidente della regione siciliana e ad una rap-presentanza dei marittimi interessati .

(4584)

« BASSI, SINESIO » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare i Mi-nistri della sanità e dell'agricoltura e foreste ,per conoscere se non ritengano urgente di-sporre adeguati contributi a favore degli Ent ilocali, che nell'ambito dei mercati zootecnici ,promuovono la istituzione di appositi repart idestinati alla sosta ed al commercio di bovin iindenni da tubercolosi e da brucellosi .

« Rileva l'interrogante l'importanza econo-mico-sociale delle iniziative, ma soprattutt ola indilazionabile necessità di tali particolariattrezzature che, eliminando una delle mag-giori cause di diffusione delle gravi malatti esuddette, consentono da un lato la valorizza-zione del bestiame sano e dalI'altro la certez-za di poter sostituire i capi ammalati, macel-lati con il contributo dello Stato, con altricapi sani .

Si tratta cioè di adeguare le strutture deimercati zootecnici alle nuove esigenze conse-guenti alla provvida azione di risanamento incorso che, sia pur gradualmente, pone la zoo-tecnia nazionale sul piano di competitivitàeuropea .

(4585)

« ZUGNO » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare iMinistri del tesoro, dell'interno e della pub-blica istruzione, per sapere se ed in qualemodo intendano modificare - con urgenza -lo stato di fatto che si è creato, ad evident edanno dei comuni interessati, con l'applica-zione del decreto presidenziale 3 luglio 1964 ,n. 784, in relazione alle norme di attuazion edegli articoli 19 e 20 della legge 31 dicembre1962, n . 1859, istitutiva della scuola media .

« Infatti, mentre l'articolo 20 della citat alegge n. 1859 prevede che " tutti gli oneri econtributi di qualsiasi specie per il manteni -

mento ed il funzionamento delle ex scuole d iavviamento " - trasformate in scuola media -" rimangono fermi - a carico dei comuni -entro i limiti in essere " alla data in cui han -no avuto luogo dette trasformazioni (30 set-tembre 1963) ; e mentre l'articolo 8, primocomma, del citato decreto del Presidente del -la Repubblica n . 784 dispone che " il tratta -mento economico spettante al personale (d isegreteria, e bidelli delle ex scuole di avvia-mento) continuerà - in relazione a quanto sta-bilito dall'articolo 20 della predetta legge nu-mero 1859, ad essere corrisposto dalle singoleAmministrazioni comunali, il Ministero deltesoro ha disposto, con propria circolare, ch evenisse trattenuto ai comuni l'intero ammon-tare degli stipendi corrisposti al personale suc-citato dai Provveditorati agli studi per il pe-riodo 10 ottobre 1963-30 giugno 1965, con unimprevedibile aggravio delle già troppo pesan-ti condizioni .di bilancio dei comuni stessi .

(4586) «PATRINI, BUZZI, BIAGGI NULLO, D EZAN, COLLEONI, RAMPA, FUSARO ,BARONI, MATTARELLI » .

« Il sottoscritto chiede d'interrogare i Mi-nistri della marina mercantile e degli affar iesteri, per sapere se sono a conoscenza del-l'ennesimo sequestro di peschereccio siciliano ,il Principe del compartimento marittimo d iTrapani, da parte tunisina ;

per sapere se sono intervenuti per il rila-scio dell 'equipaggio e del natante e se e comee quando ritengano di creare le condizioni pe rla definitiva eliminazione degli incidenti .

(4587)

« PELLEGRINO » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare il Mi-nistro della pubblica istruzione, per conosce -re gli intendimenti del Ministero e del Gover-no di fronte al fatto che la Facoltà di giuri-sprudenza della università di Milano ha aper-to, senza la prescritta autorizzazione ministe-riale, le iscrizioni al corso di laurea in scien-ze politiche .

« Tale iniziativa, adottata dalla Universitàdi Milano senza preventivi accordi con laUniversità di Pavia, che conta una facoltà d iScienze politiche in piena efficienza, ricca d iprestigio, capace di corrispondere alle esigen-ze di tutta la Regione lombarda, appare net-tamente in contrasto con gli indirizzi fissatinel disegno di legge governativo per la ri-forma della facoltà di Scienze politiche che ègià all ' esame del Parlamento e non si collo-ca coerentemente nelle prospettive di svilun-

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Atti Parlamentari

— 27625 —

Camera dei Deputat i

IV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 OTTOBRE 196 6

po degli studi universitari fissate dal Pian odella scuola .

« L'interrogante ritiene per tutto questonecessario un pronto intervento ministeriale ,atto a tranquillizzare gli allarmati ambient iuniversitari e politici pavesi .

(4588)

« DE PASCALIS N .

« Il sottoscritto chiede d'interrogare il Pre-sidente del Consiglio dei ministri, per cono-scere quali iniziative sono state adottate pervenire incontro ai disagi delle popolazionicolpite dalla recente alluvione nelle provinc edella Campania .

(4589)

« ARMATO » .

Interpellanze .

« I sottoscritti chiedono di interpellare ilPresidente del Consiglio dei ministri, il Mi-nistro per gli interventi straordinari nel Mez-zogiorno e i Ministri dell'agricoltura e foreste ,dei lavori pubblici .e dell'interno, per cono-scere quali urgenti determinazioni - nell erispettive competenze - intendano promuo-vere dinanzi alla nuova gravissima alluvioneche a distanza di 12 anni ha colpito la cittàdi Salerno e l'Agro sarnese-nocerino, nell astessa provincia .

« Gli interpellanti, nella diretta constata-zione degli ingenti danni subiti da piccol iimprenditori - artigiani e commerciali - daprivati cittadini, soprattutto nell'important ecentro di Fratte, per lo straripamento del fiu-me Irno, nelle zone di Ogliara, Pellezzano ,Capriglia, 'Matierno, Cappelle, Capezzano eCoperchia 'nonché nei comuni di 'Cava dei Tir-reni, 'Giffoni Sei Casali, San Cipriano Picen-tino, Nocera Inferiore e 'Superiore, per lo stra-ripamento dei torrenti Cavaiola 'e Solofrana ,nella città di Benevento e nei comuni - dellastessa provincia - di Faicchio, Cerreto San-nita, Montefalcone Valfortore, richiedono or-ganici ed immediati interventi per la sistema-zione del perdurante disordine idro-geologicoche interessa - segnatamente per la provinci adi Salerno - il bacino imbrifero compreso frala città capoluogo e la Costiera amalfitana edi tutti i torrenti che raccolgono gli scoli delmonte Stella, di Diecimari e dell'Amennolache si riversano nel fiume Irno .

« Dal disastro del 25 ottobre 1954, attri-buibile in gran parte ai precisati inconve-nienti, col tragico bilancio di centinaia di viteumane e di incalcolabili danni, derivano agiudizio degli interpellanti le seguenti indiffe-ribili necessità :

a) la regimazione delle acque dei torrent idi tutta la zona con la immediata rimozionedelle cause dell'attuale disordine idro-geolo-gico ;

b) adeguati interventi finanziari a soste-gno dell'azione del Consorzio dell'agro Sar-nese Nocerino per evitare il ripetersi degl istraripamenti dei torrenti Cavaiola e Solo -frana ;

c) interventi nell'area del Consorzio del -l'area industriale di Salerno per far fronte atutte le necessità derivate dall'alluvione (via-bilità, indennizzi, facilitazioni alle imprese in-dustriali, commerciali, artigiane, ecc .) ;

d) provvidenze in favore dei cittadin icolpiti più gravemente a mezzo di congrui in-dennizzi per facilitare la ripresa delle attivit àlavorative ed economiche.

(929)

« LETTIERT, AMODIO, D'AREZZO, TE-SAURO » .

« I sottoscritti chiedono di interpellare il

Ministro dell'interno, per sapere :

1) se 'è a conoscenza che il prefetto diFirenze ha annullato le seguenti deliberazio-ni dell'Azienda servizi municipalizzati di

Prato :

a) deliberazione del 4 marzo 1966 ,n . 63, riguardante la concessione del puntodella contingenza con decorrenza I o febbraio

1966 ;

b) deliberazione del 21 gennaio 1966 ,n . 13, riguardante la corresponsione una tan-tum di 16 ore ai netturbini addetti allo spaz-zamento per il maggiore lavoro svolto duran-te la campagna elettorale del novembre 1964 ;

c) deliberazione del 19 aprile 1966 ,n . 99, riguardante la corresponsione della re-tribuzione contrattuale del lavoro straordina-rio effettuato dal personale nel mese di feb-braio del 1966 ;

d) deliberazione riguardante le bors edi studio ai figli dei dipendenti ;

e) deliberazione riguardante il mancat orecupero di lire 35 .000 per crediti sui contri-buti assicurativi verso i familiari di tre e xdipendenti deceduti ;

2) se è a conoscenza che la GPA di Fi-renze ha rinviato, dopo 14 mesi, la delibera-zione n . 89 del 6 aprile 1965, adottata dallaAzienda servizi municipalizzati di Prato (ra-tificata successivamente dal Consiglio comu-nale) e riguardante l'applicazione dell'accor-do stipulato il 23 marzo 1965 fra la Federa-zione nazionale aziende municipalizzate gas ,acqua e varie e le organizzazioni nazionali dei

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputat i

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 26 OTTOBRE 1966

lavoratori acquedottisti per il rinnovo del con -tratto nazionale di lavoro del 25 gennaio 1963 ;

3) se è a conoscenza del fatto che la GPAdi Firenze fra i motivi di rinvio della delibe-razione di cui al punto che precede ha inclu-so anche il seguente : « la disciplina giuridicadei rapporti collettivi di lavoro rientra nel po-tere ,autoritativo degli organi tutori » ;

4) se è a conoscenza che tutto quanto pre-cede ha creato una situazione di giustificataagitazione nei dipendenti interessati e tutti i

sindacati di categoria hanno assunto unita-riamente le difese dei medesimi ;

5) se non ritiene necessario intervenireaffinché sia salvaguardato il principio della li-bera contrattazione e dell'autonomia degli entilocali previsto dalla Costituzione repubblicana .

(930)

« PALAllESCHI, MAllONI, MALFATTI

FRANCESCO » .

STABILIMENTI TIPOGRAFICI CARLO COLOMBO