SEDUTA POMERIDIANA DI GIOVEDÌ 24 OTTOBRE 196...

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Atti Parlamentari 3745 — Camera dei Deputat i IV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA POMERIDIANA DEL 24 OTTOBRE 196 3 72 . SEDUTA POMERIDIANA DI GIOVEDÌ 24 OTTOBRE 196 3 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BUCCIARELLI DUCC I IND I DEL VICEPRESIDENTE RESTIV O INDICE PAG . Congedi 3746 Disegni di legge : (Approvazione in Commissione) 3746 (Deferimento a Commissione) 380 4 (Presentazione) 3758, 378 5 (Trasmissione dal Senato) 3804 Disegno di legge (Seguito della discussione e approvaziane) : Stato di previsione della spesa del Mini - 375 3 stero dell'industria e del commercio per l'esercizio finanziario dal 10 lugli o 1963 al 30 giugno 1964 (516) . . . PRESIDENTE 3753, 379 7 MERENDA, Relatore 375 3 TOGNI, Ministro dell'industria e del com - 378 0 mercio 3758, 3779 , 3788, 3791, 3792, 379 9 NATOLI 3774, 3793, 380 1 COLOMBO, Ministro del tesoro . . 377 4 SERVELLO . . 377 4 LEONE, Presidente del Consiglio dei mi - 380 2 nistri 3777, 3778 , DELFINO . . 3780 BERTOLDI . . 378 5 ROMUALDI 3789, 379 1 MARZOTTO . . 379 1 GREGGI . . 379 9 BELOTTI . . 379 9 Bozza . . 380 2 S CA LFAR O . . 380 3 Proposte di legge : (Annunzio) . . 380 5 (Delerimento a Commissione) . . 3804 PAG . Interrogazioni e interpellanze (Annunzio) 380 8 Interrogazioni (Svolgimento) : PRESIDENTE 374 6 MICHELI, Sottosegretario di Stato pe r l'industria e il commercio 3747 TOGNONI 3748 CRUCIANI 375 1 SCRICCIOLO 375 2 Per un lutto del deputato Cattaneo Pe- trini Giannina : PRESIDENTE 374 6 Sui lavori della Camera : PRESIDENTE 380 5 Votazione segreta del disegno di legg e n . 516 e dei disegni di legge : Stato di previsione della spesa del Mini- stero delle poste e delle telecomunica- zioni per l'esercizio finanziario da l 10 luglio 1963 al 30 giugno 1964 (464) ; Stato di previsione della spesa del Mini- stero dei trasporti e dell'aviazione ci - vile per l'esercizio finanziario da l l o luglio 1963 al 30 giugno 1964 (537 - 537-bis) ; Stato di previsione della spesa del Mini- stero della sanità per l'esercizio fi- nanziario dal 10 luglio 1963 al 30 giu- gno 1964 (611-611-bis) ; Conversione in legge del decreto-legg e 18 ottobre 1963, n . 1358, concernent e la sospensione dei termini nei comun i delle province di Udine e Bellun o colpiti dal disastro del Vajont (626) ;

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA POMERIDIANA DEL 24 OTTOBRE 196 3

72.

SEDUTA POMERIDIANA DI GIOVEDÌ 24 OTTOBRE 196 3PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BUCCIARELLI DUCCI

INDI

DEL VICEPRESIDENTE RESTIVO

INDICEPAG .

Congedi 3746

Disegni di legge :

(Approvazione in Commissione) 3746

(Deferimento a Commissione) 3804

(Presentazione) 3758, 3785

(Trasmissione dal Senato) 3804

Disegno di legge (Seguito della discussionee approvaziane) :

Stato di previsione della spesa del Mini -

375 3

stero dell'industria e del commercioper l'esercizio finanziario dal 10 lugli o1963 al 30 giugno 1964 (516)

.

.

.

PRESIDENTE 3753, 379 7MERENDA, Relatore 375 3TOGNI, Ministro dell'industria e del com-

378 0mercio 3758, 3779 ,3788, 3791, 3792, 379 9

NATOLI 3774, 3793, 380 1COLOMBO, Ministro del tesoro .

. 3774SERVELLO .

. 3774LEONE, Presidente del Consiglio dei mi -

380 2nistri 3777, 3778 ,DELFINO .

. 3780BERTOLDI .

. 378 5ROMUALDI 3789, 379 1MARZOTTO .

. 379 1GREGGI .

. 379 9BELOTTI .

. 379 9Bozza .

. 380 2S CA LFAR O .

. 380 3

Proposte di legge :

(Annunzio) .

. 380 5

(Delerimento a Commissione) .

. 3804

PAG .

Interrogazioni e interpellanze (Annunzio) 380 8

Interrogazioni (Svolgimento) :

PRESIDENTE 374 6MICHELI, Sottosegretario di Stato per

l'industria e il commercio 3747TOGNONI 3748CRUCIANI 375 1SCRICCIOLO 375 2

Per un lutto del deputato Cattaneo Pe-trini Giannina :

PRESIDENTE 374 6

Sui lavori della Camera :

PRESIDENTE 380 5

Votazione segreta del disegno di leggen. 516 e dei disegni di legge :

Stato di previsione della spesa del Mini-stero delle poste e delle telecomunica-zioni per l'esercizio finanziario dal10 luglio 1963 al 30 giugno 1964 (464) ;

Stato di previsione della spesa del Mini-stero dei trasporti e dell'aviazione ci -vile per l'esercizio finanziario dall o luglio 1963 al 30 giugno 1964 (537 -537-bis) ;

Stato di previsione della spesa del Mini-stero della sanità per l'esercizio fi-nanziario dal 10 luglio 1963 al 30 giu-gno 1964 (611-611-bis) ;

Conversione in legge del decreto-legg e18 ottobre 1963, n . 1358, concernent ela sospensione dei termini nei comunidelle province di Udine e Bellunocolpiti dal disastro del Vajont (626) ;

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PAG .

Ratifica ed esecuzione della convenzion etra l'Italia e la Svizzera relativa all asicurezza sociale con protocollo final ee dichiarazioni comuni conclusa a Ro -ma il 14 dicembre 1962 (625) . . . 3805

Ordine del giorno della prossima seduta 380 8

TABELLA ALLEGATA AL DISCORSO DEL MI-NISTRO TOGNI SUL BILANCIO DEL MI-NISTERO DELL ' INDUSTRIA E DEL COM-MERCIO 3820

La seduta comincia alle 16,30 .

DELFINO, Segretario, legge il process overbale della seduta pomeridiana di ieri .

(È approvato) .

Congedi .

PRESIDENTE . Hanno chiesto congedo ideputati Carcaterra, Guerrieri, Malvestiti ,Mancini Antonio e Sabatini .

(I. congedi sono concessi) .

Approvazioni in Commissione .

PRESIDENTE. Comunico che la VI Com-rnissione (Finanze e tesoro) nella seduta d imercoledì 23 ottobre, in sede legislativa, h aapprovato i seguenti disegni di legge :

« Condono in materia tributaria delle san-zioni non aventi natura penale » (Approvatodalla V Commissione del Senato) (587) ;

Modifiche alle aliquote dell ' imposta ge-nerale sull 'entrata per alcuni prodotti di lus-so » (Approvato dalla V Commissione delSenato) (629) .

La VII Commissione (Difesa), nella sedutadi stanane, in sede legislativa, ha approvat oil seguente disegno di legge :

Norme sugli organici e sul trattamentoeconomico dei sottufficiali e militari di trup-pa dell'arma dei carabinieri, del corpo dellaguardia di finanza, del corpo della guardi adi pubblica sicurezza, del corpo degli agentidi custodia, del corpo nazionale dei vigili de lfuoco e del corpo forestale dello Stato » (Ap-provato, in seduta comune, dalla I e dalla VCommissione del Senato) (620) .

Per un lutto del deputatoCattaneo Petrini Giannina .

PRESIDENTE. Informo che l 'onorevoleGiannina Cattaneo Petrini è stata colpita daun grave lutto : la perdita del padre . Alla col -

lega così duramente provata la Presidenza hagià fatto pervenire le espressioni del più viv ocordoglio, che ora rinnovo a nome dell 'As-semblea .

Svolgimento di interrogazioni .

PRESIDENTE . L'onorevole sottosegretariodi Stato per l'industria e il commercio ha in-formato la Presidenza che desidera risponde-re subito alle seguenti interrogazioni, no niscritte all'ordine del giorno, dirette al Presi -dente del Consiglio dei ministri e al mini-stro dell'industria e del commercio, dellequali il Governo riconosce l'urgenza :

Tognoni, Bardini, Beccastrini e Guerrin iRodolfo, « per sapere se intenda, anche i nconsiderazione dell'asprezza che va assumen-do la vertenza relativa alla miniera March idi Ravi (Grosseto), informare tempestiva -mente il Parlamento sull'esito dell'inchiest acondotta in loco dall'ispettore ministeriale eintanto notificare agli attuali concessionari ,così come prescrivono le norme di legge edi deliberati del corpo delle miniere, gli ad-debiti che possono essergli mossi per il fat-to che le coltivazioni non vengono effettuat econ mezzi tecnici ed economici adeguati ; eper sapere se siano in corso o meno le pro-cedure per la revoca della predetta conces-sione mineraria alla società Marchi e perl'affidamento della concessione stessa alla so-cietà Ferromin » (330) ;

Tognoni, Alicata, Bardini, Guerrini Ro-dolfo, Beccastrini, Galluzzi, Mazzoni, Seroni ,Fibbi Giulietta, Vestri, Rossi Paolo Mario ,Malfatti Francesco, Giachini, Diaz Laura ,Raffaelli e Beragnoli, « per sapere se sia aconoscenza dell'asprezza e drammaticità ch eva assumendo la vertenza apertasi oltre u nmese fa tra i minatori e la società Marchi ,concessionaria della miniera di pirite di Ravi(Grosseto), la quale vorrebbe attuare massicc ilicenziamenti; e per sapere se intenda in-tervenire – anche in considerazione del fattoche i « sepolti vivi » hanno proclamato, dopo25 giorni di occupazione della miniera lo scio-pero della fame – affinché il Governo e par-ticolarmente i ministri dell ' industria, dellepartecipazioni statali e del lavoro contribui-scano tempestivamente ad una positiva solu-zione della vertenza, mediante il ritiro deilicenziamenti o il passaggio dell'esercizio del-la miniera ad una azienda di Stato » (400) ;

Cruciani, Roberti, Giugni Lattari Jole ,Manco, Nicosia, Caradonna e Romualdi, « pe rsapere se sia a conoscenza della vertenza che

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impegna da oltre un mese i minatori e la so-cietà Marchi, concessionaria della miniera d ipirite di Ravi (Grosseto), che vorrebbe attua -re massicci licenziamenti ; per sapere se siainformato che gli operai – da 25 giorni ne lfondo della miniera – hanno proclamato l osciopero della fame; per conoscere se in -

tenda intervenire presso i ministri dell'in-dustria e commercio e delle partecipazionistatali, per risolvere la vertenza, ritirando iprovvedimenti di licenziamento e passando .l 'esercizio della miniera ad una azienda apartecipazione statale » (403) ;

Scricciolo e Ferri Mauro, « per saperequali provvedimenti urgenti intenda adot-tare il Governo in merito alla vicenda dell aminiera di pirite della frazione di Ravi, ne lcomune di Gavorrano (Grosseto), dove – d avarie settimane – in segno di protesta per ilicenziamenti ívi disposti dalla ditta conces-sionaria, più di 40 minatori sono volon-tariamente rimasti nel fondo della minie-ra, proclamando in questi giorni lo scioperodella fame, allo scopo di sottolineare la lor ovolontà d'invocare e di ottenere dal Govern oi provvedimenti che il ministro dell'industriae quello delle partecipazioni statali si son odichiarati propensi ad adottare contro le resi-stenze della ditta Marchi » (404) .

L ' onorevole sottosegretario di Stato perl'industria e il commercio ha facoltà di ri-spondere .

MICHELI, Sottosegretario di Stato per l'in-dustria e il commercio . iIn occasione della ri-sposta recentemente fornita ad altre interro-gazioni orali sulla vertenza sorta nel settem-bre scorso presso la miniera di pirite Rav iMarchi in provincia di Grosseto, è stata espo-sta la situazione determinatasi presso tale mi-niera e culminata con l'occupazione della me-desima da parte di 40 operai .

Trattative condotte in sede provinciale daparte del prefetto e dell'ufficio provinciale de llavoro e trattative svoltesi successivamentepresso il Ministero del lavoro e della previ-denza sociale non conseguivano alcun risul-tato. Preoccupato della delicatezza della si-tuazione e in considerazione anche del fattoche le organizzazioni sindacali affermavan oconcordemente che esisteva la possibilità dimigliorare le condizioni economiche di eser-cizio della miniera con l'adozione di oppor-tuni provvedimenti tecnici, il Ministero del-l'industria e del commercio disponeva l'invi osul posto di un ispettore generale con il com-pito di effettuare accertamenti al ri guardo.

Il predetto ispettore si è recato presso l ' uf-ficio distrettuale minerario di Grosseto equindi alla miniera Ravi I della società Mar-chi, per esaminare la situazione produttiva ei motivi che hanno determinato l ' atteggia -mento assunto sia dalla società sia dalle mae-stranze dipendenti .

Egli inoltre ha preso contatto con il pre-fetto di Grosseto, ha successivamente visitat ogli impianti esterni e sotterranei della minie-ra e si è incontrato altresì con i rappresen-tanti degli operai per conoscere le cause dé lmalcontento che da tempo serpeggiava tr aloro . Le notizie raccolte e le constatazioni fatte consentono di esporre un quadro sommari edella situazione; elementi per un esame dimaggior dettaglio sono tuttora in corso di ri-levamento e la loro assunzione si presenta al-quanto laboriosa poiché negli uffici della mi-niera non sono disponibili dati contabili rias-suntivi sui costi di produzione, sull ' incidenzain essi delle varie voci e mancano del tuttodati sui ricavi . È stata comunque interessatala sede di Firenze affinché fornisca al più pre-sto tali elementi .

In base a quanto sinora rilevato, la situa-zione può essere delineata nei seguenti ter-mini . La miniera Ravi I dispone attualment edi tre lenti mineralizzate : la lente Calvo inprossimità del pozzo di estrazione, le lentiQuercetana e Orsinghi alla estremità sud, a lconfine con la concessione Ravi III della so-cietà Montecatini, nella quale le lenti stess esi prolungano .

Il minerale esistente può essere comples-sivamente valutato intorno al milione di ton-nellate, delle quali 650 mila circa in vista eil restante da ritenere probabile e possibile .

Ulteriori possibilità di incrementare le ri-serve sembra si debbano escludere, poiché l ericerche non hanno incontrato indizi di altremineralizzazioni . Le previsioni sulla vita del-la miniera vanno quindi commisurate a lquantitativo di minerale sopraindicato .

Il ritmo di produzione di questi ultim ianni è stato intorno alle 75 mila tonnellatedi pirite mercantile, con un organico di circa240 operai e di 18 impiegati . Il rendimentoglobale per giornata-operaio è valutato in cir-ca chilogrammi 1 .240 e il costo medio dell agiornata di lire 6.293. Aggiungendo al costodel lavoro quello dei materiali impiegati e lespese generali, la società denuncia un costeper tonnellata di mercantile di lire 10.843 .Di tali cifre è in corso la verifica; tuttavia s ipuò ritenere che di fronte alle attuali possi-bilità di ricavo la società non sia in grado d ilavorare in attivo.

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Il ricavo della pirite, infatti, è commisu-rato al suo contenuto in zolfo e al valore delleceneri che residuano dall'arrostimento, cener iche fino ad alcuni mesi or sono venivano uti-lizzate dall'industria siderurgica . Poiché at-tualmente è più conveniente per l ' industriasiderurgica approvvigionarsi con minerali d iferro di migliori caratteristiche delle ceneri d ipirite, le giacenze di queste ultime sono an-date gradualmente aumentando ed è venutaquindi meno ai produttori di pirite una partedel ricavo .

La società Marchi accusa, dagli ultim imesi del trascorso anno, una perdita di eser-cizio di cui è in corso la valutazione, e ap-punto per diminuire tale perdita è venutanella determinazione di contrarre l'organic odelle maestranze . iIn un primo tempo i licen-ziamenti avrebbero dovuto interessare 150 ope-rai, successivamente ridotti a 110.

Da parte degli operai si riconosce la ne-cessità di alleggerire il carico di manodopera ,ma questo, a loro avviso, dovrebbe avvenireattraverso licenziamenti consensuali, offrendoa chi vuol abbandonare la miniera una super-liquidazione . I licenziamenti potrebbero es-sere estesi agli operai con scarso rendiment oe a quelli prossimi ad andare in pensione ,raggiungendo così la cifra sopraindicata .

La direzione della società ha fatto presen-te che nella scelta degli operai da licenziaresi è attenuta alle norme vigenti e che, oveaccettasse il principio dei licenziamenti con -sensuali, verrebbe probabilmente a perderegli elementi migliori .

Trattasi, nella specie, di questioni concer-nenti rapporti di lavoro e nelle quali il Mi-nistero dell'industria e del commercio non h aveste per intervenire .

Per quanto riguarda il campo tecnico, èstato constatato che l 'attrezzatura della minie-ra è adeguata alle esigenze delle lavorazioni ,che la sicurezza degli operai appare sufficiente -mente tutelata e che le condizioni di lavorodi alcuni cantieri possono essere migliorat eattraverso accorgimenti già programmati dal -la direzione della miniera .

L'adozione del provvedimento di decaden-za nei confronti della società Marchi, che èstato chiesto da alcune organizzazioni sinda-ciali non appare pertanto giustificato, inquanto mancano i presupposti necessari atermini di legge per iniziare la relativa pro-cedura .

È da tenere presente, d'altra parte, che– secondo quanto è stato recentemente comu-nicato alla Camera – il Ministero delle parte-cipazioni-statali, nel dare assicurazioni in or-

dine agli studi da parte delle aziende a par-tecipazione statale che sono stati disposti aifini di un eventuale intervento della predettaamministrazione, non ha nascosto al riguardole difficoltà che si frappongono ad una espan-sione delle attività della società Ferromin, giàimpegnata con ingenti immobilizzazioni d icapitali in un processo di ammodernament odei propri impianti e di aggiornamento dell etecniche produttive .

Risulta, infine, che il prefetto di Grosseto ,dopo separati contatti avuti con le parti neigiorni scorsi, ha rinnovato ai dirigenti dell eorganizzazioni sindacali ed ai rappresentant idella società Marchi l'invito a partecipare i l23 ottobre ad una riunione collegiale nellaquale sarebbero stati discussi i seguenti argo -menti : apertura licenziamenti consensuali ;particolare trattamento economico dei lavora -tori licenziati ; occupazioni di aliquote di la-voratori licenziati secondo proposte formulatedal prefetto .

La società Marchi si è dichiarata dispostaall ' incontro, rinnovando la pregiudiziale ri-chiesta del ritorno alla normalità nei luogh idi lavoro . Per altro i rappresentanti delle or-ganizzazioni sindacali non hanno ritenuto suf-ficienti, agli effetti dell'apertura delle tratta-tive al livello provinciale, le assicurazioni ri-cevute dal prefetto e hanno dichiarato ch ela vertenza potrà comporsi soltanto sullabase di provvedimenti dei ministeri compe-tenti con i quali si proceda alla revoca dellaconcessione ed al contemporaneo affidamentodella gestione della miniera ad altra azienda ,con la garanzia, da parte della subentrante ,del mantenimento degli organici in atto pres-so la Marchi all'insorgere della vertenza .

Il Ministero del lavoro e della previdenzasociale, informato dal prefetto degli ulteriorisviluppi della situazione, ha convocato l eparti per il pomeriggio di oggi 24 ottobr ealle 17,30 .

Per altro, a conferma di quanto espress oin Commissione industria e commercio dalministro Togni, ripeto che qualora la Ferro-min o altra società possa dare le richiestegaranzie in modo ampio e incondizionato perla gestione diretta di queIIa miniera, il Mini-stero dell'industria e del commercio è dispo-sto a rivedere la concessione, in questo cas oemergendo, con carattere di prevalenza, l eesigenze a carattere sociale .

PRESIDENTE. L'onorevole Tognoni hafacoltà di dichiarare se sia sodisfatto .

TOGNONI. un po' difficile, nella brev ereplica che mi è consentita, rispondere agl iargomenti che sono stati esposti dal sottose-

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gretario Micheli . D'altra parte ho avutomodo d'intrattenere i colleghi, nel corso delladiscussione sul bilancio delle partecipazion istatali e a seguito di altre repliche che h oavuto modo di fare in occasione di rispostead alcune interrogazioni, su tutti i compless iproblemi che caratterizzano oggi il settoredell'estrazione delle piriti, nel cui quadro s ipone appunto la situazione della minier aMarchi di Ravi .

Noi non abbiamo mai contestato, né con-testiamo il fatto che questo settore stia attra-versando un momento difficile e per ragion inon di carattere congiunturale, ma di fondo .Tuttavia, proprio perché siamo consapevolidi questo fatto noi abbiamo voluto richiama-re l 'attenzione del Governo, e in modo par-ticolare dei ministri delle partecipazioni sta -tali e dell'industria e del commercio, sull anecessità ed urgenza di intervenire con prov-vedimenti radicali che, a nostro giudizio ,sono possibili, anzi indilazionabili, propri oai fini di risolvere la crisi .

Siamo di fronte ad un aumento delle im-portazioni di piriti che hanno raggiunto 60 0mila tonnellate, rispetto alle 100 mila ton-nellate di alcuni anni fa ; e ad una corrispon-dente diminuzione delle nostre esportazioni .

Abbiamo già affermato che, a nostro giu-dizio, è possibile uscire dall ' attuale situazio-ne continuando nel tradizionale sfruttamentodelle piriti per la produzione di acido solfo-rico e costruendo impianti di arricchimentodelle ceneri di ferro che sono contenute nell epiriti, per dar modo alla siderurgia di uti-lizzare questo minerale .

Se non ci si orienta, anche nel settore pi-ritifero, verso una verticalizzazione dell'in-dustria estrattiva, la situazione di crisi nonsi potrà mai eliminare . Proprio in questo sen-so, infatti, si muovono le richieste formu-late da tutti i sindacati, da tutte le forze po-litiche e da tutti gli enti locali della provin-cia di Grosseto . In tutti vi è la consapevo-lezza che è necessario un intervento che in-dirizzi la produzione mineraria in questa di-rezione .

Devo aggiungere che proprio per i sud-detti motivi ci eravamo rivolti con la nostraultima interrogazione al Presidente del Con-siglio dei ministri . Gli onorevoli colleghi nonvorranno dimenticare che da 29 giorni 40 ope-rai sono a 310 metri di profondità e da quat-tro giorni hanno rifiutato il cibo iniziando losciopero della fame . Anche chi non è espertodi miniere può facilmente immaginare com esi viva a 310 metri di profondità . Eppure da29 giorni questi operai si sono asserragliati

nel pozzo e da quattro giorni hanno iniziatolo sciopero della fame . Vi era quindi un mo-tivo di urgenza, per cui abbiamo voluto chia-mare direttamente in causa la responsabilitàdel Presidente del Consiglio . D' altra parteavevamo tutti gli elementi per ritenere che iconcessionari della miniera non avevano al -cuna volontà di arrivare a un accordo al li -vello sindacale in merito alla vertenza .

Infatti proprio ieri sera vi è stato un in-contro in prefettura, sul quale è stato dira-mato un comunicato che in parte l'onorevol esottosegretario ha letto nella sua risposta, co-municato che desta la nostra meraviglia, inquanto con esso si cerca addirittura di addos-sare ai sindacati la responsabilità del man-cato sblocco della situazione . Ma cosa ha pro-posto il datore di lavoro ? andato in pre-fettura a proporre che nella miniera, nel girodi venti giorni, l'organico sia ridotto a sol e121 unità. Attualmente l'organico compren-de 250 unità, perché dieci dimissioni volon-tarie si sono verificate dal momento in cu ila vertenza è insorta . Praticamente, dopo tut-to quello che è accaduto, dopo le parole pro-nunciate da vari ministri, dopo che tutt al'opinione pubblica ha condannato l'atteggia -mento di questa società, essa non ha mini-mamente modificato il primitivo atteggia-mento di intransigenza .

D'altra parte noi ci eravamo rivolti a lPresidente del Consiglio perché il problem ainvolge le responsabilità di vari dicasteri epurtroppo, dobbiamo dirlo con molta fran-chezza, è un mese che discutiamo di quest oargomento senza giungere a conclusioni. Neabbiamo discusso in sede di dibattito sui bi-lanci e in sede di svolgimento di interroga-zioni . Ci sembrava quindi giunto il momen-to di una definitiva decisione da parte de iministeri interessati .

Quindici giorni fa il ministro Togni i nCommissione industria ci ha detto : io revo-co la concessione se l'azienda dì Stato chie-de di gestire la miniera . Poi il sottosegre-tario Gatto ci ha risposto a una interrogazio-ne in aula : il Ministero delle partecipazionistatali studierà il problema se il Ministerodell'industria revocherà la concessione mi-neraria, perché questo è il primo atto ch edeve essere compiuto . Ecco perché noi ave-vamo rivolto la nostra richiesta al Presiden-te del Consiglio, che ha il potere di indirizz oe di coordinamento dell'attività del Governo ;da lui volevamo ricevere un'assicurazione i nmerito all'uniformità o meno dei punti di vi -sta dei ministeri interessati alla soluzione del -la vertenza .

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IV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA POMERIDIANA DEL 24 OTTOBRE 1963

Con tutta la buona volontà, noi che ritenia-mo di rappresentare gran parte delle popola-zioni della provincia di Grosseto che da u nmese stanno trepidando sulla sorte di quell aminiera e dei lavoratori ad essa addetti, nonpossiamo non esprimere la nostra totale in-sodisfazione per il modo con cui il Govern osi è comportato a questo proposito . Credeva-mo che oggi ci sarebbe stata fornita una ri-sposta rassicurante, purtroppo abbiamo do-vuto constatare il contrario .

Desidero che le responsabilità del Governosiano chiarite e precisate . I colleghi sanno ch enon ci troviamo di fronte a una normale ver-tenza sindacale e a un qualsiasi datore d ilavoro, che a un certo momento può licen-ziare, ridurre il salario, tentare in qualchemodo di far prevalere il suo interesse, ma c itoviamo di fronte ad una società, o meglioad una persona, proprietaria di terre in pro-vincia di Grosseto, che da oltre cinquant'ann isfrutta questa miniera . Come i colleghi san ano, le miniere fanno parte del patrimonio in -disponibile dello Stato, per cui il signor Mar-chi non è padrone della miniera, ma è sol -tanto autorizzato a coltivarla, in base a con -dizioni che sono stabilite da una legge anti-quata e superata, ma tuttora vigente e oh enella generalità dei casi nelle miniere italia-ne non viene rispettata. Il canone che si ver-sa allo Stato per la coltivazione della minier aè di 200 lire per ettaro di superficie del peri -metro della concessione . Sfrutta un patrimo-nio dello Stato questo signor Marchi, pro-prietario di vaste estensioni di terreno ne lgrossetano : egli, a differenza dei minatori chesono in fondo al pozzo, può permettersi diinvitare a caccia nelle sue riserve i ministr idel Governo in carica ! Il signor Marchi sfrut-ta questi giacimenti da decine di anni e ogg itrova conveniente ridurre l'organico, in vi -sta di una smobilitazione della miniera . Viè poi da dire che i costi di produzione son oelevati anche perché in quest'ultimo anno èstato localizzato un banco di pirite di unmilione di tonnellate, per la cui coltivazionesi sono dovuti compiere i necessari lavoripreparatori . ovvio che quando ne sarà esau-rito lo sfruttamento verrà anche il turno d ilicenziamento di questi cento lavoratori .

E noi dobbiamo consentire che ciò avven-ga, quando un proprietario coltiva un patri-monio che è dello Stato, cioè della collettivitànazionale, e lo coltiva senza pagare null aallo Stato? Lo Stato ha il potere di intervenire .Le ricordo, onorevole Micheli, che in bas eagli articoli 26 e 40 della legge mineraria del1927 un esercente che coltiva una miniera con

mezzi economici e tecnici inadeguati è passi -bile di decadenza dalla concessione .

Noi vi abbiamo indicato la strada quandovi abbiamo proposto di inviare al proprieta-rio della miniera una lettera di contestazion edegli addebiti . Ma neanche questo è stat ofatto . D'altra parte, che ciò sia possibile ap-pare dalla risposta data in Commissione dal -l'onorevole Togni e anche da quella che ella ,onorevole Micheli, ha dato in aula, a men oche non si tratti di una risposta diplomatica ,tendente a nascondere una coincidenza dell eposizioni del Governo con quelle del conces-sionario .

Quando il ministro Togni dice di esser epronto a revocare la concessione alla societ àMarchi qualora un'azienda di Stato chiedadi subentrare ad essa nella gestione del gia-cimento di Ravi, e quando ella, onorevol eMicheli, viene qui a ripeterci la stessa cosa ,ciò significa che abbiamo ragione di soste-nere che il ministro può agire, quindi la de-cisione dipende da voi .

Ella onorevole sottosegretario, si è rife-rito anche alla Ferromin . Ma a questo pro-posito bisognerebbe fare un lungo discorso .Noi abbiamo sempre affermato che la Ferro-min non può e non deve esaminare l'eventua-lità di intervenire solo limitatamente alla con-cessione di Ravi, perché in provincia di Gros-seto essa dispone da dieci anni di un giaci -mento di pirite dell'ordine dì 30 milioni d itonnellate, con un deposito superiore ad ogn ialtro sinora accertato . La Ferromin, per sfrut-tare il giacimento di cui già dispone, riceve u nfinanziamento di 500 milioni, come ha dett oil ministro Bo nel corso della discussione de lbilancio delle partecipazioni statali e com eanche ella, onorevole Micheli, ha ripetuto :basta pensare alle dimension5 del giacimentoe all'entità degli investimenti necessari soloper completare l'escavazione dei pozzi pe rrendersi conto della insufficienza del finan-ziamento succitato .

Ma la verità è che se una azienda di Stat osi avventura in questo campo, entra nella ri-serva di caccia della Montecatini, che produ-ce il 90 per cento della pirite in Italia e un aparte cospicua dell'acido solforico .

Questo è il problema politico di fronte a lquale si trova il Governo, questo è il proble-ma politico di fronte al quale le popolazion idella provincia di Grosseto unanimi hannopreso posizione . L'onorevole Fanfani ha sen-tito con quanta combattività e con quale spi-rito le popolazioni della Maremma affronta -no questo problema .

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1V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 24 OTTOBRE 1963

Un iscritto al suo partito, onorevole sotto-egretario, è laggiù da 20 giorni insieme co n

altri lavoratori che hanno la tessera di altr ipartiti o nessuna tessera. È il minatore sardoMura, che ebbi occasione di salutare nel mo-mento in cui, con i suoi compagni, scendev aad occupare il suo posto di battaglia nel poz-zo. Egli in questi giorni, avendo saputo che ,rivolgendosi all'onorevole Fanfani, un diri-gente locale della democrazia cristiana avevadetto che bisognava stare attenti a non sbi-lanciarsi molto sulla questione della revoc adella concessione, gli ha scritto una lettera ,che è stata pubblicata da tutti i giornali, i ncui osservava che, se egli avesse fatto l'espe-rienza che aveva fatto lui nella miniera, no navrebbe certamente detto quelle cose all'ono-revole Fanfani . E concludeva invitando il su opartito ad indurre il Governo a revocare l aconcessione alla Marchi .

Ebbene, onorevoli colleghi, a questo puntonon sappiamo come si concluderanno le trat-tative che avranno inizio fra mezz'ora al Mi-nistero del lavoro . Certo la situazione è grav ee drammatica . Noi vogliamo, come abbiamofatto sempre quando abbiamo discusso que-sto problema, prendere ancora una volta att odell'ultima parte delle dichiarazioni del sot-tosegretario per l ' industria . Ma dichiariam oche, se non si dovesse raggiungere un accor-do, metteremo alla prova i ministeri interes-sati affinché quell'affidamento che ci è statodato circa la volontà di giungere alla revocadella concessione e di prendere contatti co nil Ministero delle partecipazioni statali per-

ché finalmente si concordi una azione comu-ne in questo settore, non resti un espedient eelusivo . (Applausi all'estrema sinistra) .

PRESIDENTE . L'onorevole Cruciani hafacoltà di dichiarare se sia sodisfatto .

CRUCIANI. La mia replica sarà breve ,perché l'onorevole Tognoni, che conosce as-sai bene il problema, ha fotografato realisti-camente la situazione .

Sono stato questa mattina a Ravi, doveintorno alla miniera erano radunate madri espose e dove aleggiava un'atmosfera, di dram-matica attenzione quando venivano portat ifuori i primi malati per essere ricoverati dop o30 giorni di permanenza sotto terra, in unambiente particolarmente umido e malsano edopo quattro giorni di digiuno .

La popolazione di Grosseto questa mattin aha voluto dimostrare la sua adesione a que-sta battaglia nel momento in cui la situazio-ne appare ormai insostenibile per i lavora -

tori asserragliati nella miniera . La , piazzaprincipale era gremita di gente stretta intor-no agli oratori dei sindacati che hanno volut ounire la loro voce di solidarietà all'azione de ilavoratori .

All'arrivo dei giornali questa mattina s iera diffusa una voce di speranza . La Nazioneaveva annunciato il personale interessamen-to dell'onorevole Fanfani . Purtroppo la ri-sposta dell'onorevole sottosegretario non h aannunciato le soluzioni concrete che la noti -zia di quel giornale faceva sperare .

I lavoratori guardano a due ordini di so-luzioni della vertenza in corso, permanent io provvisorie . Quanto alle prime, ci rendia-mo conto di come il problema abbia bisogn odi approfonditi studi per esaminare se la pro -

posta che l'onorevole Tognoni ha ribadito, d itrasferire ad altri organismi la coltivazion edel giacimento piritifero di Ravi possa esser erealizzata. La situazione attuale però dev eessere affrontata. È chiaro che chi conosc eper diretta esperienza come sia duro lavorarein quelle miniere, se lo ha potuto fare, si ègià, trovato un'altra occupazione . Quindi i ocredo scarsamente nei licenziamenti consen-suali, se non per quei lavoratori arrivati or-mai alla fine della loro carriera .

Ma quello che i lavoratori non riescono aspiegarsi è come mai questa azienda, che hala concessione da 50 anni, non voglia renders iconto che bisogna camminare al passo con i lprogresso, che occorre ammodernare gli im-pianti . I lavoratori stamane mi dicevano ch eben diversa è la situazione della Montecatin iche con metà personale riesce a realizzare i ldoppio del profitto . D'altra parte l'onorevoleTognoni potrà confermare che, in occasion edell'accordo del 1961, quest'azienda avev a

dato assicurazione ai lavoratori che, se s ifossero raggiunti i 1 .100 chilogrammi procapite al giorno, il bilancio sarebbe stat osano ed essa avrebbe potuto progredire . No-nostante l'incapacità tecnica di un direttor eche non è ingegnere minerario, l'impegno d iquesti lavoratori, i quali per altro non pos-sono dire, la loro parola nel determinare l'at-tività dell'azienda, ha fatto sì che la produ-zione pro capite giornaliera arrivasse non a1 .100 ma a 1 .300-1 .500 chilogrammi . Pertantonon si riesce a comprendere come all'improv-viso, pur tenendo conto della pesante situa-zione di approvvigionamento di questi pro-dotti, si sia arrivati a tale decisione . Per dipiù l'onorevole Tognoni ha sottolineato ch emolto personale in quest'ultimo periodo è sta-to impegnato per preparare un nuovo sban-

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IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 24 OTTOBRE 1963

camento. Quindi il materiale vi è . Si parla ,infatti, di uno sbancamento di un milione d itonnellate già pronto, per il quale sono stat egià preparate tutte le vie di accesso . Pertant olo sfruttamento è possibile .

auspicabile, quindi, che la riunione d ioggi al Ministero del lavoro possa finalmenteportare a risultati concreti, con la presenz aattiva dei lavoratori, la cuì volontà ci augu-riamo possa essere finalmente presa in con-siderazione, in modo che vengano ridimen-sionati tutti questi licenziamenti, o almenolimitati a quei lavoratori che volontariamen-te, anche dietro un incentivo economico, in -tendano lasciare la miniera .

È un problema, dunque, di sistemazion eprovvisoria; ma noi ci auguriamo che il Go-verno voglia affrontarlo anche per una solu-zione definitiva . Si è parlato stamane di im-piegare 20 di questi lavoratori a Bologna ,20 a Pistoia, 20 a Piombino. Ma il problem anon è solo quello di mantenere inalterato i lnumero di unità occupate ; ma anche di farsì che questi minatori restino a prestare l aloro opera in una zona che purtroppo ha gi àperduto molte giovani energie lavorative a be-neficio di altre regioni d'Italia . Concludendo ,formulo l'augurio che dopo la riunione d istasera, grazie ad un maggiore impegno delGoverno, anche la dura battaglia di quest ilavoratori che tanto si sono sacrificati poss aapprodare a un risultato positivo .

PRESIDENTE. L'onorevole Scricciolo h afacoltà di dichiarare se sia sodisfatto .

SCRICCIOLO . Noi prendiamo atto dell edichiarazioni del Governo, anche se il mi ogruppo le deve considerare non del tutto so-disfacenti . Registriamo però in queste dichia-razioni la buona volontà di facilitare la solu-zione della vertenza di Ravi sul piano sinda-cale .

Certo – e torno a ripeterlo in questa sede ,in perfetta coerenza con quanto già abbiam oaffermato precedentemente – il vero problemadel bacino di Ravi è in prospettiva una que-stione da risolvere con il passaggio alla ge-stione delle partecipazioni statali delle col-ture minerarie che i privati intendono ab-bandonare . E tra questi privati la ditta Mar-chi mostra per chiarissimi fatti, onorevol esottosegretario, il disegno di rinunciare all acoltura della miniera; un disegno che sareb-be assurdo ignorare anche se, come spero ,nell'immediato futuro la vertenza sindacal ein atto possa essere risolta mediante un com-promesso che sia accettabile per tutti i sinda-cati impegnati nella lotta .

Mi corre però obbligo, dopo le comunica-zioni del Governo, di fare una esplicita di-chiarazione : cioè noi non prospettiamo l atesi dell' « irizzazione » del bacino minerari odi Ravi per rendere pubbliche le gestioni i nperdita e mantenere invece ai privati le ge-stioni attive . Noi facciamo questa propost aperché abbiamo un netto e radicato convin-cimento : che cioè in un quadro di strettocollegamento tra l'industria delle piriti e l aindustria chimica e la loro trasformazionecollegata al settore siderurgico, esistano l econcrete possibilità di uno sfruttamento i nattivo di quel settore. E questo noi speriamoche possa essere ancora attentamente valutatodal Governo nel quadro delle assicurazion iche il Governo stesso ha avuto occasione d ifornirci in questi giorni e che questa sera ciha ripetuto .

Desidero sot tolineare l'opera silenziosa efattiva del prefetto di Grosseto, il quale si èadoperato con sensibilità pari all'altezza dell efunzioni, sensibilità che noi vorremmo foss esempre presente in tutti i prefetti della nostr aRepubblica .

Resta, infine, la considerazione che la te-nace e coraggiosa resistenza dei minatori, ch eè giunta fino allo sciopero della fame in attoin questi giorni, è servita di monito per l aparte padronale e ci ha fornito soprattutto l aprova della capacità di lotta della gente dellaMaremma quando le ragioni che la sorreg-gono sono in grado di mobilitare, come è ac-caduto a Ravi, le forze attive di una inter aprovincia : dai sindacati ai partiti politici ,alle organizzazioni di categoria, a quelle pi ùlarghe nelle quali si articola la pubblica opi-nione .

In questo quadro e nel momento stesso incui il montacarichi da quattro giorni non simuove più per portare ai minatori di Rav ii viveri con cui sostentarsi, l'azione del Go-verno deve essere la più energica possibile .

Ed è per questo che noi vorremmo dalMinistero che i fatti (quelli che verament econtano) seguissero subito alle parole, per -ché a Ravi la lotta che è in corso da pi ùdi trenta giorni impone misure tempestive ,che siano capaci di sodisfare i minatori e l eloro famiglie, misure che siano soprattutt ocapaci di restituire la pace e la tranquillit àad una intera popolazione, che in condizion iestremamente drammatiche attende fiducios al'esito della riunione di questa sera . (Appro-vazioni) .

PRESIDENTE. È così esaurito lo svol-gimento di interrogazioni urgenti .

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IV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA POMERIDIANA DEL 24 OTTOBRE 1963

Seguito della discussione del bilancio del Mi-

nistero dell'industria e del commercio (516) .

PRESIDENTE . L'ordine del giorno reca i lseguito delle, discussione del bilancio del Mi-nistero dell'industria e commercio .

Come la Camera ricorda, nella seduta del21 ottobre 1963 è stata chiusa la discussion egenerale .

Ha facoltà di parlare il relatore onorevol eMerenda .

MERENDA, Relatore . Signor Presidente ,onorevoli colleghi, onorevoli rappresentantidel Governo, se vivessi fuori del mondo, fuor idella realtà, fuori della politica, dovrei esser eportato ad espr i mere il mio rammarico pe ril fatto che la discussione di questo bilancio ,a parte i pur apprezzabili interventi su par-ticolari settori della vita economica italian ae quelli, notevoli, relativi al problema dell aricerca scientifica, ai è incentrata prevalen-temente su aspetti marginali e contingent isenza affrontare i problemi di fondo della po-litica economica e delle prospettive di svi-luppo del nostro paese . Con molta modestia ,ma con grande passione mi sono sforzato ,nella mia relazione, di non fare una speci edi bilancio consuntivo della produzione na-zionale, ma ho cercato di individuare, par -tendo da premesse certe, alcune linee di po-litica che pensavo avrebbero costituito la basedella discussione . Si è preferito, invece, spe-cialmente da parte dell'opposizione, e soprat-tutto di quella di sinistra, occuparsi quas iesclusivamente dell'oggetto delle interpellan-ze e interrogazioni relative al C .N.E.N.

Ho detto poco fa che mi rendo conto de imotivi di attualità che impongono di trattarecerti problemi, ma non credo di dire un aeresia quando affermo che il problema essen-ziale della produzione extragricola, quello oc-cupazionale, quello relativo alla graduale eli-minazione degli squilibri territoriali e setto-riali, meritavano una più ampia tratta-zione .

Devo, comunque, non per mera formalitào per atteggiamento retorico, bensì per intimaconvinzione di quanto ciò sia doveroso, por-gere un vivo ringraziamento a tutti i colleghiintervenuti nella discussione che, esplicita -mente o no, hanno dimostrato di apprezzar elo sforzo da me compiuto di impostare i nmaniera nuova la relazione al bilancio .

A conclusione di questo dibattito, credovalga la pena di riaffermare almeno la vali-dità di una politica programmata che, par -tendo dalla situazione economica attuale, pon-ga in essere strumenti idonei all'elimina-

zione degli squilibri territoriali e settoriali .Nonostante la congiuntura, nella quale indub-biamente, accanto a fattori obiettivi, vi è un anotevole componente psicologica (ed ebbi oc-casione di riaffermarlo interrompendo il col -lega Goehring), îe prospettive future e le pre-visioni che si possono fare sono ottimistichenella misura in cui riusciremo a difendere l astabilità monetaria ed a riattivare il mercat ofinanziario .

La volontà politica in questo senso è ferm ae precisa e pensiamo di poter lanciare, nell apiù profonda rettitudine di intenzioni e co nla consapevolezza di non essere superficiali ,un appello alla fiducia a tutte le categorie ea tutti gli operatori . Gli strumenti di quest apolitica in parte già esistono, anche se do-vranno essere perfezionati e migliorati, ed i nparte devono essere creati anche per render epossibile l'arresto del flusso migratorio dell eforze di lavoro dal sud d'Italia . Fra il 1964ed il 1968, raddoppiandosi gli investiment inel mezzogiorno d'Italia (nel 1968 si è perve-nuti alla cifra di 800 miliardi), prevediamodi creare solo nel sud 700 mila nuovi postidi lavoro, pari al 40 per cento di tutti quell iche si creeranno nel quinquennio nell ' interoterritorio nazionale .

Abbiamo detto nella relazione che l'effet-tiva incentivazione sarà riservata alle sett eregioni del Mezzogiorno e sarà orientata vers ole aziende di piccole e medie dimensioni, pro-prio per facilitare il raggiungimento degl iobiettivi predetti . La 'concentrazione indu-striale è un grave male di natura economicae sociale e tutti i nostri sforzi saranno tesi acombatterlo .

Vi è stato un oratore del gruppo comunistail quale ha affermato che la relazione è fatt adi dati, anche se lealmente ed onestamentechiari ed obiettivi, ma non vi sono prospet-tive, non vi sono speranze né possibilità d imodifica della situazione e della realtà. Hacitato a sostegno di ciò il fatto che un espert odel comitato per il piano regionale di svi-luppo della Basilicata avrebbe affermato chela regione deve tornare ai 480 mila abitant idel 1881 e che quindi 200 mila lucani dovreb-bero emigrare .

Ho già avuto modo, interrompendolo, d irinviare l ' oratore alla lettura della relazionescritta, la quale apre prospettive del tutto op-poste. E qui mi basta ripetergli che ci tro-viamo di fronte ai loro sistemi di sempre : s iprende una tesi (che tra l'altro appartiene adun tecnico non di nostra parte), la si attri-buisce all'interlocutore e si polemizza . Nonsoltanto in veste di relatore . ma anche nella

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IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 24 OTTOBRE 1963

mia qualità di lucano, ritengo doveroso dire nell'interesse supremo della massa dei con -una parola di speranza, di fiducia a questi sumatori .lavoratori miei conterranei, come a

tutti

i Del resto, la nostra scelta per un'economialavoratori del sud perché sentano che il loroproblema è problema di tutto il paese e chei nostri sforzi sono diretti proprio a prepa-rare, nella eliminazione dei tradizionali squi-libri da noi pesantemente ereditati, un avve-nire di benessere e di tranquillità per loro eper le generazioni future .

• stato osservato che non è esatto chiedereche i salari aumentino in proporzione all'au -mento della produttività .

• stato anche detto che è un'eresia soste -nere la correlazione salari-produttività . Nonvorrei a questo punto che il mio onorevoleinterlocutore fraintendesse ciò che mi per -metto di suggerire. Ma già sullo scorcio d iquesto secolo si fece strada la teoria che po-neva in relazione il guadagno del lavoratorecon il suo prodotto marginale . Allorché s idice che i salari debbono crescere in rapport oalla produttività non si vuole certo affermareche tutto l'incremento di produttività debbaessere destinato all ' aumento dei salari, mache il salario, dell'incremento di produtti-vità, recepisca una quota proporzionale al -l'apporto dato dal fattore lavoro all'aumentodella produttività stessa .

È evidente che una parte della più altaproduttività, per essere destinata a beneficiodella collettività, non deve essere ripartita fr ai fattori della produzione occupati, ma dev eessere destinata a ridurre i prezzi che le im-prese praticano e cioè dev'essere destinato abeneficio di tutti i consumatori e non solo d iquelli che possono considerarsi anche nellaveste di lavoratori . Naturalmente, affinché ciòavvenga, occorre che sul mercato vigano l econdizioni della libera concorrenza o, quantomeno, siano attenuate al massimo le imper-fezioni che derivano al mercato dagli attual ilivelli raggiunti sia dalle unità produttive si ada quelle distributive .

Allorché si discute (come è stato fatto an-che in questo dibattito) se noi abbiamo fattola scelta per un'economia libera o per un'eco-nomia collettivistica, noi rispondiamo che ab-biamo fatto la scelta per un'economia che in-nanzi tutto riesca ad assicurare al mercato leregole della concorrenza e cioè la difesa con-tro i monopoli e le posizioni dominanti ; insecondo luogo consenta di far operare i nquesto tipo di mercato oltre che le aziend eprivate, le aziende pubbliche . Operare in que-sto mercato significa, per le une e per le altre ,tendere continuamente alla riduzione dei costi

fondata sulla concorrenza è ormai irrever-sibile : l'Italia è integrata in un'economia in-ternazionale ed è veramente osservazione su-perficiale quella che vuole accusare la poli-tica economica del paese di collettivismo ,stante i rapporti che tutti sappiamo intercor-rere fra l'Italia, gli altri paesi del M .E .C . e ,in generale, i paesi del mondo libero .

Nel quadro di questo sistema si è svilup-pata la politica economica italiana dal 1948in poi e nel quadro di questo sistema con-tinuerà a svilupparsi . Su questo fronte lamarcia è irreversibile : basti leggere la pre-cisa affermazione contenuta anche nel pream-bolo del comunicato del Consiglio dei mini-stri del 25 settembre 1963 . Naturalmente, no nbasta operare determinate scelte ; occorre checoloro che ne sono beneficiari diano respon-sabilmente, ognuno per la sua parte, il lor ocontributo .

Si è osservato da un oratore liberale chenon è esatta la mia affermazione secondo laquale, di fronte agli aumenti prevedibili de icosti, non è stata posta in essere tutta la pro-duzione che poteva essere realizzata . Debboricordare, a tale proposito, che qualsiasi unit àeconomica fonda la sua attività sull'aspetta-tiva di una remunerazione al livello normal edel mercato : n' consegue che la produzioneaumenta quando è presumibile che dalla re-lativa vendita cresca anche l'utile di impresa ;al contrario scende quando i dati di previ-sione sugli utili di impresa non sono favore -voli . L'imprenditore si ferma nei diagrammiproduttivi al punto in cui ritiene di pote ravere il più alto compenso per la sua produ-zione .

Non è possibile fornire cifre statistiche a lriguardo, ma è certo che nella seconda met àdel 1962 e in questi primi nove mesi del 1963 ,di fronte ad una situazione di costi crescenti ,si è posto un freno a quello che poteva esser el'incremento tecnico della produzione per i lsemplice motivo che molti prodotti stranierisono diventati competitivi rispetto ai nostri ,non soltanto sui mercati esteri ma anche inItalia . Quindi, di fronte alla previsione dipoter difficilmente vendere a prezzi più alt idella concorrenza straniera, è rallentato l'in-cremento della nostra produzione .

D'accordo perciò con l'onorevole Goehrin gche non abbiamo avuto una contrazione nell adomanda, ma con la precisazione che la piùalta domanda non si è sodisf atta con la pro-duzione interna, poiché le merci stranier e

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ono diventate competitive di fronte alle no-tre. Di qui l a necessità di riconquistar eequilibrio fra i prezzi della nostra produ-ione e quelli della produzione straniera . Eequilibrio si conquista con un oculato us oei due margini che saranno assicurati dalontinuo aumento della produttività .

Questo spiega, come ho già detto, l'aumen-o del deficit della bilancia commerciale, i n

merito alla quale sono debitore di una rispo-ta all'onorevole Servello, il quale nel su ontervento parlò di un deficit di 2.380 mi-ardi per l'anno 1962 . Ho letto il testo steno-rafico del suo discorso e, avendomi l'onore-ole Servello, dopo la mia interruzione, con-gliato di riesaminare i dati e di dargli un a

isposta, io ho riesaminato i dati e sono inrado di confermargli che il deficit dellailancia commerciale per il 1962 è di 869

miliardi e non già, come da lui affermato, di.380 miliardi .

All'onorevole D'Amato, il quale ha sotto-meato che le zone dell'Italia centrale son oanneggiate per il fatto di essere compresera il nord già industrializzato ed il Mezzo-iorno sollecitato allo sviluppo da una legi-lazione di favore, vorrei ricordare che ,uanto meno per il settore industriale, il Mi-istero dell'industria ha posto sempre parti-olare attenzione alle regioni della fasci aell'Italia centrale .

I finanziamentì a tasso di favore ai sens iella legge n . 623 sono, da due anni, pratica-

mente chiusi per le regioni del triangolo in-ustriale e sono essenzialmente concentrati ,ltreché sul Mezzogiorno, sulle regioni del -

Italia centrale, quelle regioni dell'Italia cen-rae fra le quali rientra anche la provinci ai Viterbo della quale si preoccupava l'ono-evole D'Amato. Del resto, la Commission eazionale per la programmazione economic ata portando ogni attenzione sulle stesse re -ioni individuate dal Ministero dell'industria .

Il collega onorevole De Capua, molto op-ortunamente, ha trattato, fra l'altro, il pro-lema delle camere di commercio e del loroersonale che da troppo tempo attende unaegolamentazione che lo tolga dalla situa -ione anomala e di inferiorità in cui esso s irova . In un periodo infatti in cui gli ordina -

menti di tutti gli enti sono stati modificati eddeguati, il personale camerale è rimasto an-orato a situazioni di carriera ed economich erenai largamente superate da tutte le cate-orie .

Infatti :1) in oltre la metà delle camere di com-

mercio gli impiegati anziani, con oltre trenta

anni di servizio, sono tuttora bloccati allequalifiche più basse (ex gradi VIII e IX dell acarriera direttiva e qualifiche decrescenti perle altre carriere) ;

2) il trattamento di quiescenza del perso-

nale è rimasto quello della liquidazione una

tantum,, su basi assai modeste e che, per l ainstabilità del mercato, non assicura alcun a

possibilità di vita ;3) al personale direttivo delle camere

(unico caso in tutta l'amministrazione ita-liana) viene negata finanche la possibilit àteorica di arrivare alla direzione degli ent iper il fatto che vengono imposti alla segrete -ria generale i dirigenti degli uffici provincial iindustria e commercio i quali, altro caso uniconell'ordinamento amministrativo, iniziano l aloro carriera con le ,qualifiche di direttore esostituto direttore (di un ufficio che non haalcuna funzione) ;

4) sebbene tutte le attribuzioni degli uf-fici provinciali industria e commercio sianostate passate alle camere di commercio, si con-tinua stranamente a bandire concorsi per l ecarriere direttiva e di concetto dei predettiuffici, con la sola conseguenza di aggravareinutilmente i bilanci delle camere di commer-cio (che sono gli enti paganti) e di esasperar eil già grave disagio dei funzionari direttiv idelle stesse .

In queste condizioni, è evidente che i l

personale delle camere non può lavorare conla dovuta serenità e con l'impegno che le cre-scenti funzioni degli enti richiederebbero ;per cui, se ostacoli di varia natura (riconosci -mento dei sindacati, ecc .) impediscono la sol-lecita emanazione della legge sul riordina-mento delle camere di commercio, è indispen-sabile ed urgente che un provvedimento dilegge venga a disciplinare l'ordinamento de lpersonale, prevedendo fra l'altro :

a) il raggruppamento in unica classe d itutte le camere di commercio (sono rimast idi seconda classe solamente 17 enti) ;

h) la trasformazione dell'attuale tratta -mento di quiescenza in trattamento pensio-nistico, come per tutte le altre categorie d iimpiegati ;

c) la fusione dei ruoli direttivi delle ca-mere di commercio e degli uffici provincial iindustria e commercio con la conseguente sop-pressione di questi ultimi ;

d) il blocco di tutti i concorsi nei ruol idegli uffici provinciali industria e commercio ,compresi quelli già banditi, in conformitàalla dottrina corrente che prevede la revoc adei concorsi per gli enti che perdono attri-buzioni .

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IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 24 OTTOBRE 1963

Occorre che a questo personale, la cui col-laborazione si va manifestando sempre piùpreziosa per i nuovi e maggiori. compiti affi-dati alle camere di commercio, vengano re-stituite la tranquillità, la serenità, la fiduci anello Stato, che certamente non resterà insen-sibile alle sue legittime rivendicazioni .

Un particolare apprezzamento va agli ono-revoli Vittorino Colombo, Dosi e Franco Ma -ria Malfatti che con profonda serietà di im-postazione hanno trattato il problema dell aricerca scientifica . È un tema di grande at-tualità, non per l'episodio squallido (così èstato definito da un oratore di sinistra) cheha solleticato la curiosità della pubblica opi-nione e ha consentito il tentativo di imba-stirvi sopra speculazioni politiche, ma per lagrande importanza che in un periodo di inten-so sviluppo tecnologico deve essere annessaagli studi di ricerca e di sperimentazione . Ilrelatore non può non condividere l'esorta-zione venuta dai colleghi per una sempr emaggiore diffusione e per l'ulteriore perfe-zionamento di questi studi . Non sta a me in-dicare le vie e i mezzi, sia per quanto ri-guarda la ricerca operata dallo Stato, sia pe rquella effettuata dai privati, i quali, anch eessi, devono essere incoraggiati e aiutati at-traverso gli strumenti più vari, alcuni de iquali sono stati indicati dall ' onorevole Mal-fatti . Credo però opportuno che la Cameraprenda consapevolezza della necessità che l aricerca scientifica sia non solo approfondita ,ma anche estesa ai settori più diversi (bi-sogna potenziare e accrescere di numero lestazioni sperimentali) e si renda altresì contodell'opportunità che anche le medie e pic-cole aziende siano messe in condizioni d ifruire sempre meglio dei risultati di quest istudi a cui esse non possono provvedere di-rettamente .

Forse non è stato sufficientemente sottoli-neato lo sforzo che lo Stato italiano ha fatt oin questo settore trasformando, attraverso lacreazione del C .N.E .N ., un organismo che gi àesisteva di fatto con regolamentazione pre-caria . In questi due anni l'ente ha subìtoquell'indispensabile e non semplice process odi sistemazione, di assetto giuridico, ecc ., cheha consentito ad esso di svolgere tutte quell eattività che lo rendono, in senso assoluto, be-nemerito per gli aspetti indubbiamente posi-tivi della ricerca scientifica applicata e pe rl'utilizzazione di valorosi scienziati e tecnic ia cui è doveroso esprimere non solo una pa-rola di tranquillizzazione ma anche e soprat-tutto di apprezzamento e di gratitudine . Secritiche all'organismo sono venute da qual -

che parte politica, non è fuori di luogo l'in-vito a riflettere che non siamo nel camp odella produzione industriale dell'energia m ain quello della sperimentazione, della ricerca ,degli studi, che inevitabilmente comportanooneri finanziari .

E però avvilente, d'altro canto, che su un avicenda che non tocca il C .N.E.N. come orga-nismo, bensì un suo funzionario dirigent econ mansioni attribuitegli, o autoaffidatesi, s isia voluto innestare una speculazione, ne ltentativo di dirottare l'attenzione della pub-blica coscienza dal soggetto unico e vero dell avicenda per tentare di colpire persone asso-lutamente estranee ai fatti denunziati e ad -dirittura un'intera classe dirigente .

Non bisogna dimenticare che, se qualcheosservazione può essere fatta (e credo debbaessere . fatta), essa va indirizzata alla legg eistitutiva e alla vigente legislazione italiana ,che vuole i ministri responsabili di tutto, tan-to che anche la commissione per la riform adella pubblica amministrazione presiedut adal ministro Medici aveva proposto, nel corsodei suoi lavori, che i direttori generali venis-sero resi responsabili, non potendosi assolu-tamente più accettare il principio in base a lquale tutto va alla firma del ministro, di tutt o(sarei tentato di dire addirittura anche de lprelievo degli articoli di cancelleria) è re-sponsabile il ministro .

Ma nel caso specifico sottoposto alla nostr aconsiderazione vi è anche da osservare chel'organo esecutivo (il segretario generale )molte volte non ha adempiuto gli ordini, h adisatteso le decisioni (vedasi il caso delle trat-tative con il personale, quello della costru-zione della sede e così via) . E pensare ch emolti di coloro i quali oggi esigono maggior icontrolli volevano, in sede di esame dellalegge istitutiva del C.N.E .N., che l'organismovenisse sottratto ai controlli abituali per svol-gere con maggiore snellezza la sua attività echiedevano altresì che maggiori poteri fosser odati al segretario generale .

Ad ogni modo quello che conta è che ilpaese, attraverso la più alta espressione dellasua rappresentanza, il Parlamento, acquisiscala convinzione che non può essere un episo-dio, condannevole e da perseguirsi con ri-gore, o un individuo, su cui è stata chiamataad esprimersi la magistratura,' a far conside-rare inutile o addirittura dannoso uno stru-mento rivelatosi invece così importante e chepertanto va sorretto e potenziato .

Il notevole numero di colleghi intervenut osui problemi del commercio e dell'artigianat omi conforta e mi conferma che era quanto mai

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necessario dedicare ad essi lo spazio che hooro assegnato nella relazione scritta . Ma i l

maggiore conforto mi deriva dal fatto che insostanza non vi è stata alcuna posizione pole-mica relativamente all'impostazione tracciatadal relatore per una linea di politica com-merciale e artigianale nel quadro della poli-tica di sviluppo economico . Anche per quest odesidero ringraziare, uno per uno, tutti i col -leghi intervenuti e assicurarli che, anche a ldi fuori e oltre il mandato conferitomi diriferire su questo bilancio, mi troverannosempre accanto a loro per la soluzione de iproblemi che interessano il commercio e l'ar-tigianato .

Non è certo la cosiddetta deformazion eprofessionale (mi occupo infatti, nell'ambitodel mio partito, del settore dei lavorator iautonomi) che mi ha spinto a trattare diffu-samente i suddetti problemi, ma la profond aconvinzione del contributo che questi piccolioperatori hanno dato e danno allo svilupp odella nostra economia .

Per i problemi del commercio, di frontealla osservazione fatta da qualche collega, checioè non si salta a pie' pari la rete di distri-buzione e che il commercio deve godere sem-pre più, anche nel nostro paese, come nellenazioni più progredite, la considerazione ch emerita (e queste affermazioni mi trovano con-senziante), penso sia sufficiente rifarsi all amia lunga e dettagliata relazione .

Per altri problemi particolari (come quel -li dell'ammodernamento del settore distribu-tivo, delle licenze, del commercio ambulante ,delle vendite a premio, della legge del 1952sui profughi che si presta a tante speculazioni )basterà sottolineare che anche il Consiglionazionale dell'economia e del lavoro, convint odell'importanza del settore, ha intenzione d iconvocare per il prossimo inverno un con-vegno nazionale sul rinnovamento del settoredistributivo .

Analoga intenzione ci ha manifestato l'ono-revole ministro 'Fogni ; noi lo ringraziam oaugurandoci che egli, allorquando si formeràil nuovo governo, possa essere, al dicasterodell'industria, il successore di se stesso sì d apoter dare attuazione a tutti i buoni propositiformulati .

Le questioni dell'artigianato sono stat etrattate cori competenza e con passione datutti i colleghi intervenuti e naturalmentemi sento dispensato dal riprenderle . Vogliosoltanto sottolineare che la politica che i lGoverno persegue e che noi sosteniamo ne iconfronti del settore è suggerita dalla con-vinzione che gli artigiani non sono oggetti di

attenzioni, sia pur premurose, ma soggetti at-tivi che partecipano con impegno, orgoglio eserietà alla formazione del reddito ed allosviluppo della nostra economia .

Una collega, la onorevole Margherita Bon-tade, si è rifatta a quel mirabile documentopontificio che è la Mater et magistra . Sia con-sentito a me, che pochi giorni fa ho avutol'onore di essere ricevuto dal Pontefic ePaolo VI con una nutrita rappresentanza d iartigiani di tutta Italia, di richiamare l'atten-zione della Camera su alcuni concetti conte-nuti nel nobilissimo discorso che egli ha ri-volto ai convenuti . Il Santo Padre ha svoltodue capitoli : lauda dell'artigianato, elegiadell'artigianato, e ha affermato che l'artigia-na to ha una storia che cammina con quelladella civiltà. L il lavoro che impegna nonsolo il braccio, ma anche l'ingegno ; non solole forze della natura, ma anche quelle del -l'uomo ; no n . solo in modo irregolare e con-tingente, ma disciplinato e previdente ; noncompiuto da gente soggetta e schiava, ma dalavoratori liberi e padroni della propria atti-vità e dei propri strumenti ; non solo rivoltoai bisogni personali e familiari, ma anch ea quelli della comunità e perciò al prim omercato ; non solo con l'animo chiuso nellostretto cerchio dell'esperienza produttiva edeconomica, ma con l'animo aperto altresì ecollegato con le realtà sociali circostanti e co nquelle religiose e moraimmanenti nella vit aumana e sovrastanti .

Augurando successo al lavoro di chi oper ain favore del settore, Paolo VI continuava :« Se l'artigianato ha tuttora una sua ragionedi vita – e in Italia esso ha tale ragione pe rle sue innumerevoli botteghe e aziende arti-giane e per i suoi milioni di bravi, operosi e donesti lavoratori – la sua vita deve esse rdegna, feconda, prospera e perciò protetta ,favorita, sviluppata, in modo che il nostr oartigiano partecipi del progresso, della cul-tura e del benessere dei nuovi tempi » .

Questi insegnamenti, provenienti dall aCattedra più alta del mondo, non possono cheinfondere maggiore lena e fervore nella pro-secuzione di questa opera tanto benemerit asul piano economico, ma anche e soprattutt osul piano sociale ed umano .

Onorevoli colleghi, per l ' esame approfon-dito che è stato fatto dei vari aspetti della po-litica del Ministero dell'industria e del com-mercio e per gli indirizzi che se ne sono tratti ,davvero in piena coscienza mi sento di racco-mandare alla Camera l'approvazione del bi-lancio . (Applausi al centro — Congratula-zioni) .

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IV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA POMERIDIANA DEL 24 OTTOBRE 1963

Presentazione di un disegno di legge .

TOGNI, Ministro dell ' industria e del com.mercio . Chiedo di parlare per la presentazionedi un disegno di legge .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .TOGNI, Ministro dell'industria e del com-

mercio . Mi onoro presentare, a nome del mi-nistro della marina mercantile, il disegno d ilegge :

« Pesca marittima » .PRESIDENTE . Do atto della presentazione

di questo disegno di legge, che sarà stampato ,distribuito e trasmesso alla Commissione com-petente, con riserva di stabilirne la sede .

Si riprende la discussione .

PRESIDENTE . Ha facoltà di parlare l'ono-revole ministro dell'industria e del commer-cio, il quale risponderà anche alle interpel-lanze e alle interrogazioni iscritte all'ordin edel giorno .

TOGNI, Ministro dell'industria e del com-mercio . Signor Presidente, onorevoli colleghi ,se volessi iniziare con una frase retorica, di-rei che sono rimasto estremamente edificat odalla discussione che ha onorato il bilanci odel mio dicastero . Mi limito a dire che son orimasto estremamente interessato perché i nu-merosi interventi hanno messo a fuoco deter-minati aspetti di particolare importanza :aspetti che volta a volta richiedono inter-venti, attenzioni, rettifiche e ampliamenti per -ché il Ministero dell ' industria e del commer-cio possa sempre più e meglio rispondere a isuoi fini istituzionali .

Ringrazio in modo particolare il relator eonorevole Merenda, sia per la dotta relazionescritta, sia per la replica che oggi abbiam oascoltato . Ringrazio con lui tutta la Commis-sione industria e commercio, e in particolar eil suo presidente, onorevole Giolitti, per l'as-sistenza e la cura con la quale abbiamo po-tuto precedere e predisporre questa ulterior ee più ampia discussione . E ringrazio natural-mente i 27 colleghi che sono intervenuti i nquesta discussione, quale che sia stato l'og-getto e l 'angolo visuale del loro interventoche comunque è stato utile in relazione aquegli interessi d'ordine generale dei qual iqui siamo tutori e portatori . Gradito mi è an-che in questa occasione ricordare la meritoriaopera compiuta nel dicastero dal mio prede-cessore onorevole Colombo .

Una replica a questi numerosi e autorevol iinterventi e una risposta alle interpellanze ealle interrogazioni iscritte all'ordine del gior-

no non è compito facile, data la complessit àdella materia trattata, la delicatezza degli ar-gomenti e soprattutto il momento politico incui tali problemi vengono sul tappeto .

Nella mia esposizione, dopo un esame de iprincipali aspetti di politica economica gene-rale, dato il breve tempo disponibile toccheròsoltanto i principali problemi dei settori ne iquali opera il Ministero (artigianato, commer-cio, assicurazioni, ecc .), rispondendo nel con-tempo agli interventi dei colleghi nonchè all einterpellanze e alle interrogazioni che riguar-dano gli enti che operano nel campo dell'ener-gia e della ricerca nucleare .

L 'andamento della produzione industrial enell'anno 1962 è ormai noto a tutti e di ess osi è parlato così a lungo che non sembra siail caso di attardarsi ancora in disamine ein commenti che si riferiscono ormai al pas-sato .

Mancano ora soltanto poco più di due mes ialla fine del 1963 e sembra più convenient evedere quindi quale sia stata l 'evoluzione d iquesta parte dell'anno cercando di dedurre ,dai fatti e dalle tendenze emerse, la preve-dibile valutazione dell'intero periodo .

I dati ufficiali disponibili sono quelli giàda me esposti al Senato . Ritengo perciò chebasti ricordare qui gli indici che si riferi-scono agli aspetti essenziali dell'andamentoeconomico . L'indice generale medio della pro-duzione industriale per i primi sette mesi del -l'anno presenta nei confronti con quello de lcorrispondente periodo del 1962 un aumentodell'8,1 per cento circa . Le previsioni che pos-siamo fare per il restante periodo non modi-ficano sostanzialmente tale tasso, che quindinon si discosta di molto da quello realizzatonello scorso anno rispetto al 1961, e che èstato, come è noto, del 9,6 per cento .

pur vero che il dato approssimativo gi àprecisato del mese di agosto porta un anda-mento decrescente ; ma questo è un fenomen ostagionale perché tutti gli anni il mese d iagosto, per evidenti considerazioni e per ovv ielementi, ha un andamento decrescente . Anzi ,quest'anno il mese di agosto ha avuto unandamento decrescente leggermente minoredi quello del 1962 .

È da ricordare qui che l ' industria è il set-tore che principalmente ha contribuito a man -tenere elevato il ritmo di sviluppo dell'eco-nomia italiana, avendo registrato progressi su-periori a quelli del settore dei servizi e del -l'agricoltura . l ' industria che continua dimese in mese a dare maggiore domanda d imano d'opera ed a innalzare il livello dell'oc-cupazione .

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1V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA POMERIDIANA DEL 24 OTTOBRE 1963

Pur dovendo registrare un certo rallenta-mento nella propulsione, non dobbiamo di-sconoscere che siamo pur sempre ad un ele-vato' saggio di sviluppo dell'espansione pro-duttiva e che anche il 1963 non può non esserestimato un'annata positiva per l'industria . Nédeve tacersi la considerazione che nasce dal -l'esame della dinamica di tale sviluppo : nelprimo bimestre dell'anno l'indice segnò sol -tanto un incremento del 4 per cento nei con -fronti del corrispondente bimestre dell'ann oprecedente ; nei successivi cinque mesi vi èstata una notevole ripresa fino a portare l amedia del periodo al livello sopra accennatodell'8,1 per cento .

Su tale ripresa si richiama l'attenzione ,non per trarne motivo di deteriore ottimism oma per invitare chi vuole improntare i suo idiscorsi al pessimismo di maniera a conside-rare i fatti nella loro interezza ed a prenderein considerazione le cifre guardandole co ntutta obiettività ed accettandone quindi, ac-canto a qualche aspetto negativo, che non s ivuole disconoscere affatto, quelli positivi chenon possono essere trascurati .

Perché ad esempio l'onorevole Trombetta ,che ha voluto ricordare come l'andament odella congiuntura italiana non presenta pi ùaffinità con quello ' internazionale, si è limi-tato ad alcuni settori, e non ha rilevato cheil saggio di produzione medio di tutti gli altr ipaesi M.E .C . sarà inferiore al 5 per cento, eforse sarà solo del 4 e mezzo per cento, tal -ché il nostro rimane ancora l'incremento pi ùnotevole ? Sarebbe stato un tale riconoscimen-to indicativo di una doverosa obiettività e tal equindi da dare un tono meno allarmistico amolti discorsi che oggi si fanno e che, perreazione, possono essere considerati, scusat eil termine, disfattistici .

ROMUALDI . Praticamente, deve esser erapportato questo sviluppo anche alla produ-zione generale dei singoli paesi .

TOGNI, Ministro dell ' industria e del com-mercio . Infatti, l ' incremento produttivo del -l'Italia è superiore, come dicevo prima, d icirca il 4 per cento allo sviluppo produttivoindustriale di tutti gli altri paesi del M .E.G. ,ed è superiore anche allo sviluppo produttiv odell'industria americana . (Interruzione deldeputato Romualdi) . La prego di prender ecognizione di questi dati obiettivi e incontro-vertibili .

La domanda globale di beni è tuttora inaumento e l ' industria ha corrisposto operan-do in molti settori a pieno regime e con tassisettoriali talvolta assai brillanti come ad esem-pio nel campo degli autoveicoli, ove nei primi

8 mesi si sono raggiunti risultati superior idel 28,8 per cento a quelli realizzati nell'ugua-le periodo dell'anno precedente . Altri settorisono anch'essi ad elevato saggio di svilupp ocome le macchine utensili, il cemento ed iprodotti chimici di base (soda, cloro, ammo-niaca, ecc .) ; mentre in qualche caso non man-cano elementi di incertezza .

Il sostegno principale a tale livello di pro-duzione è venuto dalla domanda interna l aquale, come è noto, manifesta un increment osuperiore all'8 per cento, mentre quella ester anon ha avuto analoga spinta, né per noi, néper altri paesi .

Per far fronte al complesso della richie-sta di beni, dovuta in buona parte all'incre-mento del saggio dei salari, che hanno avut onell'ultimo periodo un adeguamento perequa-tivo conseguente ad una opportuna politica d ivalorizzazione delle forze del lavoro, non èbastato l'aumento della produzione nazionale ,ma si è determinato un aumento delle impor-tazioni che ha portato il disavanzo della bi-lancia commerciale a 871 miliardi, come di-ceva prima l 'onorevole relatore, con un incre-mento invero rilevante . Ma anche su questopunto bisogna soffermarsi un momento, ono-revole Goehring, per rendersi conto della com-posizione dei fattori di incremento di taledisavanzo . Si vedrà allora che, dei 504 mi-liardi di aumento del disavanzo commerciale ,ben 122 riguardano la maggiore importazion edi fonti di energia, in particolare il petrolio ,di materie prime e di semilavorati per l'in-dustria che sono valsi a potenziare la nostraattività produttiva ; 200,5 miliardi i prodottiagricolo-alimentari la cui importazione è ser-vita ad assicurare l 'equilibrio tra la domandae la disponibilità dei prodotti alimentari e acontenere l'aumento del costo della vita . Irimanenti 182 miliardi sono da attribuire al-l'acquisto di prodotti finiti, voce che è d'altraparte comprensiva non solo dei beni di con-sumo ma anche dei beni strumentali (attrez-zature e macchinari) e questi ultimi, i mac-chinari, per un valore di 115 miliardi .

I beni di consumo sono quelli verso i qualila domanda è rivolta in modo particolare .Non vi è dubbio quindi che l 'attenzione do-vrà essere particolarmente portata su talecampo, dove all'incremento del potere di ac-quisto attuale della massa dei salari deve farriscontro il decremento dell'utilizzo dei red-diti differiti, se si vuole conseguire il riequi-librio nell'impiego del reddito nazionale .

Se il risparmio non procede nella su aespansione (e si vedrà come, per facilitarnela ripresa, non è mancato l ' intervento gover-

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IV LEGISLATURA -- DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 24 OTTOBRE 1963

nativo per il contenimento dei prezzi e pe rle conseguente riaffermazione della stabilitàmonetaria), difficilmente il ritmo di incremen-to degli investimenti può seguire il passo del -lo sviluppo dei consumi . Già nel 1962 si ebbea verificare una riduzione nel saggio di au -mento, al 7,7 per cento, dopo i tassi eccezio-nali del 1960 e del 1961 . Nel 1963 avremo co-munque investimenti di almeno 1'8 per cento ,superiori quindi a quelli del 1962 . Il supera-mento del tasso dell'anno scorso è modesto ,ma è un punto positivo ed è importante, pro-prio perché si verifica in un campo la cui ri-presa è molto significativa per l ' effetto ch eha sulla produzione avvenire e perché è tut-tavia un sintomo di fiducia degli operatori .

Sulla base delle più recenti rilevazioni eindagini, l'Istituto italiano per la congiúntu-ra ha recentemente informato che, pur con-tinuando intensa la pressione della domand asui beni di consumo, quella dei beni di inve-stimento si mantiene sufficientemente soste-nuta e la domanda di alcuni beni strumental ipresenta interessanti aumenti .

Anche in questo campo, e forse proprio i nquesto campo, il confronto con gli altri paes ieuropei è molto significativo . Voglio citare í ldocumento sul quale hanno lavorato in quest igiorni gli istituti per la congiuntura di tuttaEuropa, il quale dice testualmente che « i l1963 sarà nettamente un 'annata cattiva per gl iinvestimenti privati » . In taluni paesi, comein Francia, non si tratta di un minore tass odi incremento, ma di una riduzione vera epropria rispetto al 1962, dell 'ordine del 4-5per cento; in Gran Bretagna, per gli investi -menti nelle industrie trasformatrici, una re-cessione del 10-15 per cento ; in Germania v isarà soltanto un aumento dell'1-2 per cento ;in Italia invece tale « aumento » sarà dell'8per cento, mentre il documento internazio-nale in questione parla addirittura del 10 percento .

I colleghi che hanno citato soltanto i dat inegativi vorranno consentire che io li invit ia considerare anche questo dato, che non ècerto il meno importante ed il meno signifi-cativo, pregandoli di farne menzione nei lor odiscorsi e nei loro scritti, onde questi rispec-chino fedelmente la situazione e si eviti l'ul-teriore diffusione di quello stato d'animo pes-simistico tanto nocivo ad un più rapido po-tenziamento della nostra economia .

Per assecondare il movimento di ripres anel settore degli investimenti, il Governo èintervenuto già, or è qualche mese, mediant eproposte di legge, approvate dal Parlamentonel marzo e nell'agosto scorsi, nonché me-

diante la proposta di legge attualmente al -l'esame della Camera, per attribuire nuov eassegnazioni di fondi per la concessione dicontributi sugli interessi ai finanziamenti pe rle piccole e medie industrie .

Con i tre provvedimenti indicati si assicu-rano altri 5 miliardi annui da destinare ai cre-dìtl agevolati, che potranno assistere finan-ziamenti per un totale di 250 miliardi, cor-rispondenti ad investimenti effettivi per lir e500 miliardi circa .

Come è stato già detto nel discorso al Se -nato, le domande di finanziamento per-venute al Ministero e le domande giacentipresso le banche incaricate dimostrano, per i lloro numero, e per l'entità delle somme ri-chieste, che vi è un'effettiva volontà di inve-stire da parte degli imprenditori industrial ie documentano la buona prova fornita dall alegge n . 623, che, perfezionata nell'applica-zione, secondo l'andamento economico-produt-tivo, per quanto riguarda i settori, i territorie le dimensioni aziendali, continuerà a costi-tuire uno strumento di incentivazione tra ipiù efficaci .

stato presentato inoltre – e un ramo de lParlamento lo ha già approvato – un disegn odi legge per lo stanziamento di un miliardoper i finanziamenti previsti dalla legge 16 set-tembre 1960, n . 1016, concernente il finanzia -mento a medio termine al commercio . Un al-tro disegno di legge già approvato dal Consi-glio dei ministri prevede l'aumento di 30 mi-liardi del fondo di dotazione dell'Artigiancas-sa. inoltre all'esame della Camera un dise-gno di legge che prevede l'esenzione triennaledi una parte del reddito pari al 15 per centodel costo sostenuto per nuovi fabbricati, mac-chinari ed impianti .

La vigorosa spinta all'incremento degli in -vestimenti che il Governo ha voluto dare i nquesto momento, appare essenziale, come gi àricordato, non soltanto quale premessa per l acontinuazione ,di un elevato ritmo di accre-scimento della produzione, ma anche per mi-gliorare la produttività del sistema, assicu-rando, con il rinnovamento degli impianti, l acompressione dei costi necessaria per mante-nere la competitività dei nostri prodotti si asul mercato interno sia all 'estero .

Questa è la via che bisogna percorrere consempre più viva tenacia e con insistenza, poi-chè non si può ovviamente pensare ad un ar-resto nella evoluzione dei salari verso quell eposizioni che i lavoratori di altri paesi indu-strializzati hanno potuto conseguire, propri oin ragione degli aumenti della produttività .

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Camera dei Deputat i

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI -- SEDUTA POMERIDIANA DEL 24 OTTOBRE 1963

Ho già accennato in precedenza come l'ele-mento base per una ripresa del risparmio edi ulteriori incrementi degli investimenti sti anella fiducia circa la stabilità monetaria . Perconseguirla occorre la oculata manovra d istrumenti della macroeconomia, se vogliam ousare una parola di moda. Essi appartengonoalle amministrazioni finanziarie e quindi no nmi soffermerò a trattare una materia che nonè eh mia competenza diretta .

Ma è pur vero che le cose semplici e mo-deste hanno spesso non minor rilievo ed ef-fetto di quelle maggiori . Per tale motivo unbreve discorso sui prezzi credo che sia ne-cessario .

Diciamo subito che l 'aumento di essi ècontinuato nel 1963 . Dal mese di gennaio, i ncui l'indice generale dei prezzi all ' ingrossocalcolato dall' « Istat », ha segnato 105,5, a dagosto, in cui l'indice ha toccato 106,7, l'au-mento è stato dell'1,24 per cento ; se partiam operò dai febbraio, vediamo che l'aumento èstato soltanto dello 0,28 per cento . Nei primiotto mesi del 1962, il rialzo fu invece dell'1,80per cento .

Si può aggiungere che nello stesso period ogennaio-agosto nel settore dei prodotti agri -coli, si è notata una discesa dell'indice de l3,30 per cento, contro un aumento nello stes-so periodo del 1962 pari al 4,29 per cento .

Non solo quindi il ritmo dell'increment odei prezzi all'ingrosso è rallentato, ma nel set-tore dei prodotti agricoli si è realizzata, an-che per il fattore stagionale, beninteso, un'in-versione della tendenza .

Per i prezzi al consumo l'aumento dell'in-dice generale sempre nei primi otto mesi del -l'anno è stato del 2,80 per cento, inferiore, sepure di poco, a quello del 3,08 per cento osser-vato nei primi otto mesi dello scorso anno .

Non esito a dire che il semplice rallenta -mento della spinta agli aumenti non può es-sere sodisfacente e per primo non mi con-sidero certo sodisfatto . Ma devo anche aggiun-gere che si tratta di un indizio di migliora -mento che non va trascurato, perché il pi ùdifficile è proprio rinscire a rallentare l acorsa quando ci si trova su un piano in cert omodo inclinato . E penso che si possa direche il freno ha cominciato ad agire .

I provvedimenti finora adottati e in cors odi approvazione per contenere l ' ascesa de iprezzi hanno, come è noto, perseguito duescopi : da un lato assicurare la disponibilit àdi quelle derrate alimentari, di cui, a causadella scarsa produzione agricola, il mercatorisentiva la carenza, in modo da fronteggiareadeguatamente la pressione della domanda ;

dall'altro portare miglioramenti alla discipli •na delle attività commerciali in modo da ren.dere più efficiente e più funzionale e quindimeno costosa l'attività inerente alla circola-zione delle merci .

Nell'uno e nell'altro campo si è interve-nuti, senza fare nulla di trascendentale, m anello stesso tempo con fermezza .

La manovra delle importazioni ha costitui-to lo strumento di base, per integrare le de-ficienze, specie nel campo delle carni, de igrassi, del burro, dei formaggi, dello zuc-chero, ecc .

Si deve ora assicurare che i benefici dell adifferenza tra i prezzi internazionali e quell iinterni non vadano esclusivamente agli ope-ratori economici, così come la manovra de idazi doganali, quando comporta riduzioni ,deve essere accompagnata, di fatto e non sol oa parole, dal contenimento dei prezzi de lbene importato o dei prodotti derivati .

Così è stato fatto con gli operatori del set-tore delle carni e del pesce conservato . Cosìsi dovrà fare con il burro e con le carni con -gelate, di cui abbiamo previsto la ripres adelle importazioni per uso alimentare diretto ,oltre che per l'industria, in modo che, entr obreve tempo, si potrà avere carne scelta aprezzi di gran lunga più bassi di quelli at-tuali .

Per quanto riguarda la mia amministra-zione, e rientra nella mia responsabilità pi ùdiretta e immediata, credo sia stata dimo-strata una resistenza che qualcuno ha defi-nito caparbia e forse anche eccessiva ad ogniaumento di prezzi ove il fattore economico loconsentiva e la legge ne dava la possibilità .

Ciò si è potuto realizzare rifiutando ogn irichiesta sulla base delle risultanze tecniche ,oppure facendo riassorbire gli aumenti con-cessi da riduzioni di imposte . iIn particolarei prezzi della benzina, dello zucchero, de imedicinali e dei fertilizzanti sono rimasti im-mutati a seguito di particolari accordi o me-diante i noti provvedimenti dello scorso ago-sto del C .I .P., presieduto per l'occasione dalPresidente del Consiglio e con i quali abbia-mo anche sanato una situazione di incertezz ache poteva portare ad indiscriminati aumenti ,anche in conseguenza delle note decisioni de lConsiglio di Stato .

Voglio a tale proposito riaffermare il con-cetto che, quando si vuole raggiungere unoscopo di tanto rilievo per tutta l'economia ita-liana, e ovviamente la stabilità dei prezzi èla base di ogni ordinata economia, non biso-gna deflettere e questo deve essere compresoanche dagli operatori, ai quali talvolta si do-

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manda di sapere attendere un momento d imaggior equilibrio economico generale, peravanzare certe domande . Debbo dare atto ch ein tali circostanze non' ho mancato di trovareuna certa comprensione e senso di responsa-bilità .

Per assicurare la maggiore funzionalità e deconomicità di gestione del settore della di-stribuzione, sono stati presentati poi e son oattualmente all'esame della Camera due dise-gni di legge, riguardanti l'uno la nuova di-sciplina della vendita di carni fresche nei« negozi della carne », dove si venderà anchequella congelata e refrigerata importata peril consumo diretto ; l'altro la vendita in sedestabile di prodotti agricoli da parte degli agri-coltori produttori diretti, anche fuori dell acircoscrizione provinciale .

Mi sia ora consentito di rispondere a dalcuni interventi, chiedendo venia se dovr òessere necessariamente breve, assicurandoche di tutte le questioni prospettate ho presobuona nota e disposte che tutte siano tenutedalla mia amministrazione nella meritat aconsiderazione .

L 'onorevole Trombetta, parlando del Mi-nistero, si è voluto soffermare sul personal ee ha rilevato che esso avrebbe perduto oltreun terzo dei suoi effettivi, in questi ultimiquattro anni, traendone la conseguenza ch el ' aumento della spesa per il trattamento eco-nomico sarebbe stato del 100 per cento . Nonè esatto, poiché il personale, compreso quel -lo non di ruolo, non ha mai superato le 2 .300unità (2 .060 attualmente) . Quindi vi è unadiminuzione, ma più limitata, e ne ho fattoanche cenno al Senato, mettendo in rilievo l edifficoltà di funzionamento, di fronte a com-piti sempre più complessi e gravosi, ai qual ioccorre far fronte con minori effettivi . Rin-grazio tuttavia l 'onorevole Trombetta di avereportato la sua attenzione su tale problema ,anche perché mi fornisce, a questo punto ,l'occasione doverosa e sentita per esprimere atutti, funzionari, impiegati e coadiutori, i lmio apprezzamento per l'opera che essi svol-gono con coscienza, dignità e capacità pro-fessionale .

Sui problemi di economia generale, ch eho ampiamente trattato in precedenza, nonmi è consentito di rispondere ai molteplic iinterventi . Ho già detto quale sia la politic adel Ministero, che ha inoltre, come linea d iindirizzo generale, la conciliazione dell'ini-ziativa pubblica con quella privata, l'una el'altra sul piano della concorrenza e dell acomplementarità essendo, più che utili, en-trambe assolutamente indispensabili .

All'onorevole D'Amato, con il quale m icomplimento per questo suo primo discorsoalla Camera, veramente notevole, preciso ch ele industrie del sud sono soltanto apparente -mente privilegiate, poiché non sempre si rie-sce a colmare le situazioni di inferiorità am-bientali, che – come è ovvio – determinan oquei maggiori costi che hanno contribuito arendere nel passato così difficile lo svilupp odelle zone in parola .

Sui settori economici si sono soffermativari oratori e tra essi l'onorevole Sammarti-no, al quale assicuro che il Ministero guar-derà con attenzione alle possibilità petroli-fere del Molise, dove ha già concesso 1 8permessi di ricerca e 2 concessioni di colti-vazione . Un primo ritrovamento di petrolio ,se pur di modesta entità, si è avuto a 'Cerce-maggiore, e se ne sta accertando la portata ,oltre all'esame tecnico-merceologico del pe-trolio ottenuto . Ricerche sono in corso d iespletamento nei due comuni di Agnone e d iPoggio Sannita, e saranno certamente prose-guite con il massimo interesse. Ritrovamenti

maggiori si sono avuti nel campo del metano ,dove vi sorso buone possibilità per sfrutta -menti su scala industriale, di cui tuttavia nonè possibile precisare la consistenza, fino a ch enon sarà esattamente delimitata l'estension edei campi, attualmente in corso di esplora-zione .

L'onorevole Colleoni si preoccupa oppor-tunamente della produzione di fluorina e del -la razionalizzazione di quella del piombo edello zinco. Posso assicurarlo che le question isono seguite in modo particolare dal Mini-stero. Ho sollecitato io stesso il Ministero de itrasporti, perché venga studiata l'adozione d i

una tariffa adeguata per la fluorina ; mentreper il piombo e lo zinco vi è il piano di rior-dinamento, in corso di esame da parte dell aCommissione della C.E.E., che sarà senzadubbio portato avanti con tutto l'impegn oche il Ministero ha già dimostrato, quand oha ottenuto l'isolamento temporaneo del mer-cato italiano .

Assicuro l'onorevol Vincenzo Russo d iavere già disposto che il distretto minerari ocompetente riveda con ogni attenzione i dat irelativi alla consistenza dai giacimento d ibauxite di San Giovanni Rotondo . E ciò af-finché, ove, come sarebbe auspicabile, risul-tassero confermate le interessanti informa-zioni da lui fornite, si svolga l'opportun aazione presso la società concessionaria pe runa incentivazione della sua attività, co nmezzi adeguati alla nuova situazione, non

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SEDUTA POMERIDIANA DEL 24 OTTOBRE 1963

trascurando il possibile utilizzo in loco delminerale estratto .

Per quanto concerne poi il giacimento dimetano della zona della Candela, mentre no nè ancora possibile una apprezzabile valuta-zione dell'entità del giacimento, non si man-cherà di invitare la Snia Viscosa a tenere con-to della opportunità di utilizzare in loco i lmetano stesso secondo quanto sana consen-tito dalle disponibilità accertate .

All'onorevole Origlia, che ha richiamat ol'attenzione su alcuni aspetti del problem adella distribuzione, dirò che condivido la ne-cessità di rivedere le norme che disciplinan oil commercio, ormai antiquate e disorganiche .

Mi spiace veramente di non potermi sof-fermare su tale importante settore ; sono lie-to, però, che così numerosi colleghi abbian oportato l'attenzione, in modo autorevole, su lnostro sistema distributivo, che dovrà essereoggetto di sostanziali riforme dalle quali sol -tanto potrà derivare l'incremento di produtti-vità da tutti auspicato.

Nel breve tempo che ho avuto a disposi-zione, in questa fase di transizione, ho cer-cato di avviare qualche iniziativa in tal sen-so. Ma è palese che soltanto un governo ch eabbia, come certamente avrà quello prossi-mo, sicurezza di maggioranza stabile, potr àrealizzare, in modo organico, tutta la disci-plina dell'intero campo della distribuzione ,che in Italia è inadeguata alle moderne esi-genze dell'economia . Voglio riferirmi alle li-cenze di commercio, all'organizzazione de imercati, alle vendite rateali, a quelle corre -date da premi, ai supermercati e così di se-guito, problemi tutti che non potevano esserecerto affrontati e risolti in così breve lass odi tempo .

Rispondendo però ai vari interventi dirò ,sul problema della densità degli esercizi pub-blici, sollevato dall'onorevole Pigni, che l'Ita-lia non è il paese europeo che abbia il pi ùelevato addensamento : in Germania esso ècertamente inferiore ; ma in Francia è ana-logo al nostro ; ed in altri, ad esempio in Bel-gio, esso è superiore . Per i supermercati, d icui si sono interessati anche gli onorevol iDe Marchi e Origlia, non posso nasconder eche, a mio avviso, lo sviluppo di essi è an-cora lontano dal livello che possa far temer eil sorgere di monopoli, il che richiederebb egiustamente l'intervento dei pubblici poteri .Dobbiamo tener conto dell'incremento dellaproduttività nella distribuzione che tali eser-cizi determinano e, visto il vantaggio del con-sumatore, non possiamo, almeno per qualch elimitato tempo, intervenire ;n senso eccessi -

vamente restrittivo . Gli esercizi minori po-tranno difendersi in vari modi, non ultimoquello di organizzarsi a catena e noi dovrem oaiutarli a realizzare ciò, in modo proficuo pe ressi e per la riduzione dei costi di esercizio .

L'istruzione e la qualificazione professio-nale in campo commerciale, auspicate tant odall'onorevole De Marchi quanto dall'onore-vole Alesi, vanno certamente intensificate emigliorate, mentre quanto auspicato dall'ono-revole Alesi, in materia di requisiti obiettiv ie subiettivi, dei locali e degli operatori, v aconsiderato con il dovuto interesse .

Sul problema di istituire albi professio-nali e di eliminare, previa la concessione d ipatenti, le attuali licenze, credo che si dovràprocedere dopo ampio ed approfondito dibat-tito, sul quale sarebbe opportuno che il Par -lamento si soffermasse in modo particolare .

L'onorevole De Capua ha toccato l'anno -sa questione del riordinamento delle camere d icommercio e della posizione del personale .Non è cosa facile . Io stesso avevo predispostoun disegno di legge, quale ministro dell'in-dustria, nel 1951, e ho trovato ancora apert ala questione . Difficolà di ordine giuridico pe rassicurare la rappresentanza delle categori eeconomiche sono state esaminate insieme conil Ministero di grazia e giustizia e si sta pro -cedendo a mettere a punto un organico dise-gno di legge che disciplini tutta la materia ,ivi compreso anche il miglioramento di car-riera del personale.

Passando alle questioni riguardanti l'ar-tigianato, ricordo in primo luogo quanto gi àdetto in sede di Commissione, rispondend oalle onorevoli Margherita Bontade e Vittori aTitomanlio, i cui ordini del giorno ho gi àdichiarato di accettare a titolo di raccoman-dazione, ringraziando le due onorevoli colle-ghe per la passione veramente ammirevol econ la quale seguono questo importante set-tore sociale .

In particolare, circa l'estensione del trat-tamento assicurativo e previdenziale a favor edei titolari delle minori imprese industrial i(i cui limiti siano pari a quelli dell'artigia-nato) auspicata dall'onorevole Bontade, pre-ciso che il Ministero sta raccogliendo gli ele-menti statistici necessari per una valutazion etecnica del problema, che merita ogni atten-zione .

L'inserimento dell'artigianato nella pro-grammazione economica sarà ovvio, e con-cordo sugli auspici di fare includere nell aapposita Commissione per la programmazio-ne una adeguata rappresentanza del settore .La modifica della legge 25 luglio 1956, n . 860,

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IV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA POMERIDIANA DEL 24 OTTOBRE 1963

sulla disciplina giuridica delle imprese arti-giane, auspicata dall'onorevole Laforgia, h aformato oggetto di un disegno di legge gi àpresentato nella precedente legislatura e ch esarà nuovamente sottoposto al Governo pe rla sua ripresentazione al Parlamento. Quan-to da lui auspicato, poi, nel settore creditizi omeriterebbe invero di essere preso nella do-vuta considerazione, e certamente lo sarà, nonappena la situazione di bilancio potrà con -sentirlo, dato che è di questi giorni l'an-nuciata assegnazione di 30 miliardi per rico-stituire il fondo di dotazione dell'Artigian-cassa; richiesta che ha trovato particolar ee sollecita comprensione da parte del mini-stro del tesoro .

Anche gli onorevoli De Capua, Vincenz oRusso e Sammartino hanno toccato problemidi ordine fiscale, assistenziale e creditizio de lsettore artigianale e delle minori imprese, au-spicando miglioramenti legislativi e ammi-nistrativi che devono essere attentamente va-lutati e sui quali non mancherò di richia-mare l'attenzione dei colleghi competenti nel -le rispettive materie .

Sui consorzi di sviluppo industriale ope-ranti nel Mezzogiorno si è largamente diffusol'onorevole Cataldo, riprendendo tutti i tem iampiàmente dibattuti in sede di Commis-sione, con gli stessi argomenti ai quali avev ogià risposto, mi pareva, in modo esauriente .Devo qui riconfermare quanto già detto e cioèche i consorzi sono costituiti realizzando pie-namente la rappresentanza democratica dell epopolazioni interessate, in quanto nei consi-gli generali vi è una preminenza assoluta de -gli enti locali ed è proprio ai consigli chespetta l'approvazione degli atti fondamental idel consorzio, quali i bilanci ed i piani rego-latori . Per quanto riguarda poi i comitati di -rettivi, l ' onorevole 'Cataldo insiste nel dichia-rare che vi è la preminente partecipazion edegli industriali, quando gli ho già preci-sato che in 25 dei 26 consorzi con organismigià costituiti (dico già costituiti), non vi è u nsolo rappresentante degli industriali, e che inun solo consorzio vi sono due rappresentant idell'associazione degli operatori economici ,su 7 seggi, 5 dei quali sono invece attribuit iad enti pubblici . E non posso proprio ammet-tere che, invece di riferirsi all'organo rap-presentato, si guardi alla professione dellapersona che lo rappresenta, per sostenere l'as-surda tesi che nel consorzio del Basento v isono ben 5 industriali su 7 .

Per quanto riguarda poi le opere della val-le del Basento, confermo che i lavori stannoproseguendo con ritmo sincronizzato tra in -

frastrutture ed impianti degli stabilimenti in-dustriali, salvo per quello della Montecatini .Se quest'ultima società persisterà nelle su eincertezze, si cercheranno altri imprenditori ,pubblici o privati che siano, come non si st amancando di fare con azione esplorativa i ncorso .

Per la qualificazione operaia occorre agi -re indiscutibilmente al più presto perché s iapprossima il momento in cui dovrà iniziars il'attività degli stabilimenti « Anic » e Pozzi .

Vari oratori, come gli onorevoli Trombet-ta, De Capua e Servello, si sono interessat ialla proroga della legge n . 623, ma penso si aopportuno rinviare ogni discussione all'iiii-minente dibattito sulla legge che assegna 3miliardi di integrazione fondi .

Un intervento particolarmente approfondi-to e meritevole di ogni attenzione è stato quel -lo dell'onorevole Franco Malfatti, sulla ricer-ca scientifica in Italia, con particolare riguar-do al funzionamento delle stazioni sperimen-tali per l'industria . Anche l'onorevole Dos inon è stato da meno, dimostrando una cono-scenza profonda del problema, così vario ecomplesso, dalla cui soluzione, si può affer-marlo con certezza, dipenderà lo svilupp otecnologico delle nostre aziende e l'avvenir edell'attività industriale del paese .

Entrambi gli oratori hanno auspicato i lpotenziamento della ricerca scientifica, fon-damentale e applicata, il coordinamento dell evarie iniziative esistenti e l'adozione di prov-vedimenti che facilitino in ogni modo, ed ari -che con sgravi fiscali, l'impiego degli util idelle aziende destinati alla ricerca, isolata oassociata .

Molte delle richieste degli onorevoli inter -venuti sono, a mio avviso, da accettare senz aalcuna esitazione e anzi dirò che, per quantoriguarda il riordinamento e il potenziament odelle stazioni sperimentali, non si può pi ùritardare la presentazione del disegno di leg-ge già diramato alle altre amministrazioni d aoltre un anno .

Solo così potrà essere completata razio-nalmente la materia nella quale lo Stato ri-tiene di dover intervenire, per assicurare un apolitica di ricerca applicata, ordinata e pro-ficua, specie in favore delle piccole e dellemedie aziende, le cui capacità autonome son oindiscutibilmente limitate . In caso diverso ve-dremo, tra non molto, diminuire sostanzial-mente la possibilità di mantenere l'autono-mia delle imprese minori, che costituiscon oil tessuto connettivo del settore industrial eitaliano e ne assicurano, nel contempo, lafunzione sociale .

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Prima di passare a parlare del settor eenergetico, aggiungo ancora poche notizie ,per completare l 'esposizione dei problemirelativi ai settori d'intervento del Ministero ,oltre quelli ricordati per iniziativa degli ono-revoli colleghi intervenuti alla discussione .Mi limiterò, per ragioni di tempo, come h ogià detto, ad una semplice enunciazione, chepuò tuttavia servire come indirizzo per l'azio-ne da compiere .

Nel campo minerai io, occorrerà una re -visione della legislazione, specialmente perla incentivazione della ricerca, mentre si do-vrà -stimolare sempre più il già preciso ezelante corpo delle miniere, al fine di ridurreulteriormente gli Infortuni, specialmente nel -le cave .

Nel settore commerciale, ho già ricordatoil problema della licenza, quello delle ven-dite rateali, delle vendite a premio e dell acontrollata diffusione dei supermercati, men -tre si deve agire per il potenziamento dei mi-nori esercizi, facilitando tanto gli acquist icollettivi che l'espletamento dei servizi d ibase, sotto forma associativa .

Per la produzione industriale, sono urgentila legge per la unificazione delle norm edi produzione; l'emanazione delle leggi sulleconserve alimentari, sulla produzione farma-ceutica, sul cemento, sulle caratteristiche tec-niche degli ascensori, sull'ispettorato tecnic odell'industria, senza del quale non si potràavere un controllo sulla rispondenza degl istabilimenti alle esigenze della tecnica quan-do si richiedono particolari caratteristiche deiprodotti .

Sull'artigianato, molto ho già detto rispon-dendo agli interventi e non mi resta che ri-cordare la esigenza di curare il credito e l apreparazione professionale .

Sulle assicurazioni non si può tacere chel'aggravarsi di alcuni rischi nel campo dellaresponsabilità civile ha portato discordanze ,rispetto ai previsti rapporti tra costi e ricavi ,cosicché, in qualche caso, si sono verificatesituazioni delicate .

Il Ministero ha dovuto quindi accentuarela sua azione di vigilanza sugli impegni perla tutela degli interessi degli assicurati e de iterzi danneggiati obbligando alla adozione d itariffe economicamente adeguate al costo del -le prestazioni e vietando gli sconti diversi ú aquelli di carattere tecnico .

È certo che il numero dei sinistri tend esempre ad aumentare, nel campo automobi-listico in particolare, dove si è toccato ne l1962 il numero di due milioni, superando del29 per cento quelli del 1961 . In tale materia

non si può quindi ritardare l'emanazione d iopportune decisioni che la riordinino .

Tra i compiti che il Ministero svolge, ac-quista particolare rilievo il fatto che esso dev ededicare sempre più la sua opera sul pian ointernazionale, soprattutto per curare l'inse-rimento della produzione industriale nell'eco-nomia europea .

P'er il carbone, l'acciaio e le fonti ener-getiche, il Ministero ha competenza dirett aed esclusiva, almeno sul piano tecnico, co-sicché al ministro compete il diritto di par-tecipazione agli organismi della C .E.C.A . edell'Euratom . Per quanto riguarda la Comu-nità economica europea, dove vi è la com-petenza promiscua di varie amministrazioni ,un'azione di primo piano è svolta dall'am-ministrazione dell'industria, che occupa u nposto preminente nei problemi del ravvici-namento, delle legislazioni di qualità ed i nquello del diritto di stabilimento, mentre ess aassume tutta la responsabilità, per quant origuarda sia la legislazione sia la collabora-zione alla giurisdizione della Commissione ,in materia di tutela della concorrenza, conparticolare riguardo al controllo delle intes eeconomiche ed alla repressione dell'abus odelle posizioni monopolistiche .

Si tratta di un'attività che merita parti -colare considerazione, perché da essa dipend el'avvenire della nostra economia nel quadr odi un mercato più vasto e particolarmente ag-guerrito .

Venendo a considerare i problemi relativ ialle fonti di energia, ritengo opportuno nondilungarmi nella esposizione di dati detta-gliati, in quanto alla Camera è già stata of-ferta la possibilità di averne un ampio pa-norama attraverso l'accurata esposizione de lrelatore. Mi limiterò pertanto a considerarealcune questioni essenziali da cui risulta evi -dente come l'attività produttiva abbia prose-guito senza esitazione in virtù dello spirit od'iniziativa degli ambienti responsabili, smen-tendo così le previsioni più pessimistiche .

Le fonti di energia costituiscono il fon-damento di ogni iniziativa economica e d iquella industriale in particolare ; è noto In -fatti che non può concepirsi una politica in-dustriale disgiunta da una politica energe-tica che della prima costituisce il natural epresupposto .

L'Italia, pur essendo sprovvista di propri erisorse energetiche in maniera adeguata a lproprio fabbisogno, ha tuttavia beneficiato ,nel periodo più recente, dello spostamento del -la domanda verso quelle fonti che si son omanifestate come le più economiche e le più

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sicure . P. opportuno ricordare, con partico-lare riferimento all ' aspetto quantitativo, ch el'incremento dei consumi riscontrato nel no-stro paese è superiore al dieci per cento an-nuo ed eccede l'incremento del reddito, ch enon ha superato in media il 6 per cento . Negl ialtri paesi, invece, si è assistito ad un fe-nomeno inverso ed è questo un chiaro in-dizio di come il settore energetico stia assu-menedo in Italia un ruolo propulsivo .

Dal punto di vista qualitativo, poi, si notaun forte incremento della domanda dei pro -dotti petroliferi nei confronti del carbone :questo infatti è sceso dal 40 al 17 per cent odel totale delle fonti utilizzate .

Se l'onorevole Presidente ]o consente, con -segnerò all 'ufficio resoconti della Camera, pe rla pubblicazione in allegato al resoconto dell aseduta, una tabella relativa alle fonti d ienergia .

PRESIDENTE . Sta bene .TOGNI, Ministro dell'industria e del com-

mercio . La ringrazio .In questo settore il problema centrale, si a

dal punto di vista nazionale sia da quello in-ternazionale, concerne la politica comune del -le fonti di energia, sotto l'aspetto del coordi-namento tecnico ed economico della produ-zione, della distribuzione e del consumo .

Per quanto riguarda l'iniziativa presa su lpiano comunitario per giungere ad una po-litica europea delle fonti di energia, l'azion eitaliana è stata costantemente diretta a so-stenere, pur tenendo conto dei problemi par-ticolari riguardanti la tutela del carbone eu-ropeo, che occorreva assicurare anche la li-bertà di scelta degli approvvigionamenti, si aqualitativi sia per provenienza, in quanto i lprincipio della sicurezza dell'approvvigiona-mento doveva essere contemperato con quell odel più basso costo possibile dell'energia .

Siamo stati e siamo quindi ancor oggi fa-vorevoli ad una politica energetica basata sui -la coesistenza delle fonti interne con quell edi esportazione, opponendoci però ad ogn iforma di puro protezionismo delle produzion icomunitarie . Occorre tendere infatti a ridurreil prezzo delle fonti energetiche interne pi ùcostose, mirando ad incrementare la produt-tività nell'ambito della C .E .E ., ed impedireche, ricorrendo invece a sistemi protezioni-stici, si elevi il livello dei prezzi di tutte l efonti energetiche .

In definitiva, si vuole instaurare un si-stema concorrenziale in cui i costi delle va -rie fonti di energia risultino tendenzialmenteuguali, sicché sia indifferente per gli utiliz-zatori l'impiego dell'una o dell'altra di esse,

e ciò avvenga al più basso livello di prezz ipossibile .

Nel quadro della realizzazione del coordi-namento suaccennato, sul piàno interno, s ipone il recente provvedimento di nazionaliz-zazione dell'industria elettrica, che consent el'attuazione di un'integrale politica elettric ae concorre al processo generale di armonizza-zione della politica energetica .

Passo così a trattare dei due enti (« Enel »e C .N .E .N .) che nel - campo delle fonti di ener-gia rappresentano gli strumenti attraverso iquali il Governo può svolgere una propri apolitica energetica .

Per l'« Enel » mi limiterò a trattare quan-to è oggetto delle interpellanze e delle inter-rogazioni poste all'ordine del giorno della se-duta, replicando anche ai vari oratori inter -venuti nel dibattito .

La prima interpellanza, presentata dall'o-norevole Delfino, riguarda l'organizzazion edell'« Enel » : vi si chiede se sia stato rispet-tato il disposto della legge che vuole che gl iorgani individuali e collegiali di amministra-zione siano costituiti da persone scelte se-condo criteri di competenza e di indipenden-za. Circa i criteri di scelta non posso che ti-

spondere affermativamente, anche perché nel -le vivaci critiche mosse in sede di discussion enon mi pare siano stati prospettati element iseri che smentiscano l'osservanza di detti cri-teri . Per quanto riguarda la persona del pro-fessore Ippolito e la sua posizione di incom-patibilità, il Ministero dell'industria, al qua-le dall'interessato era stata presentata la di-chiarazione che egli non si trovava in alcunadi dette situazioni, di f~ onte alle precise de-nunce sollevate da più parti e in relazione a lsuo caso particolare, ha ritenuto opportun osentire il parere del Consiglio di Stato ; neriappena pervenuto il parere dell 'alto consessoil Ministero dell'industria ha dato corso all aprocedura per dichiarare la sua decadenz aai sensi della legge istitutiva dell'« Enel » .Allo stesso onorevole Delfino dico altresì ch estiamo esaminando tutte le posizioni perso-nali agli effetti di eventuali incompatibilità ,che in questo momento non risultano .

La seconda interpellanza, presentata dal -l'onorevole Riccardo Lombardi, riguarda idecreti di trasferimento alt'« Enel » dell eaziende elettronucleari .

-Il trasferimento alt'« Enel » della central e

nucleare S .I .M .E .A. di Latina è stato già di -sposto con decreto del Presidente della Re-pubblica 16 settembre 1933, n . 1344, pubbli-cato sulla Gazzetta ufficiale n. 269 del 14 i ~t-tobre 1963, mentre quello della centrale .elet-

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IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 24 OTTOBRE 1963

tronucleare S .E.N.N . del Garigliano è ancorain corso, pur essendo da tempo approvato da ]Consiglio dei ministri .

Per quel che concerne la centrale nuclear edi Trino Vercellese della società S .E.L.N .l .ricordo che la località scelta dalla società pe rl'impianto fu in un primo tempo quella d iValle Grande in provincia di Genova . L ' istrut-toria tecnico-amministrativa della domand aera pressoché ultimata quando la S .E.L.N .I .mutò l 'ubicazione originaria, trasferendol anella località di Trinci in provincia di Ver-celli . Fu necessaria una nuova istruttoria i nconsiderazione anche dei maggiori pericol ivirtuali che la nuova ubicazione, sul cors osuperiore del Po, presentava nei confront idella primitiva (sulla costa tirrenica) .

La nuova istruttoria, particolarmente la -boriosa, era appena giunta al suo termin equando il Parlamento iniziò l'esame del pro-getto di legge sulla nazionalizzazione dell'in-dustria elettrica . In tali condizioni non fu ri-tenuto opportuno dal Governo del tempo pro-cedere alla emanazione del decreto di auto-rizzazione alla costruzione della centrale .La posizione della centrale deve ora esseredefinita e qualora non fosse possibile supe-rare, in base alle norme vigenti, le difficolt àche si frappongono al trasferimento, si prov-vederà con apposito disegno di legge che delresto è già all'esame del Parlamento.

Infatti, un apposito disegno di legge, pre-sentato circa venti giorni fa, è già stato esa-minato in sede referente in Commissione in-dustria, previo parere delle altre Commissio-ni competenti . Vorrei pregare rispettosament ema insistentemente l'onorevole Presidente d iprovvedere perché venga iscritto al più pre-sto all'ordine del giorno dell'Assemblea .

PRESIDENTE . L'argomento ha format ooggetto della conferenza dei capigruppo .

TOGNI, Ministro dell'industria e del com-mercio . Il disegno di legge taglia corto a dalcuni dubbi di interpretazione che sono sort ipresso alcuni organi di controllo altament eresponsabili in rapporto alla applicazione del -la legge .

Dagli onorevoli Natoli e D 'Alessio sonostati chiesti chiarimenti circa i collaudi re-lativi a detta centrale e notizie sul trasportodell'attrezzatura destinata al suo funziona -mento e del combustibile per l'alimentazion edegli impianti . Il collaudo venne chiesto dal -la S.E.L.N .I . nel 1962 al Comitato nazional eper l'enegia nucleare, il quale invitò la so-cietà a presentare tutta la documentazion egià richiesta alle centrali nucleari S .E .N .N .e S .I .M .E .A . (e cioè : rapporto di sicurezza,

programma delle prove di collaudo e organi-gramma del personale), nonché a prenderecontatti per la esecuzione della prova di te-nuta. Nel settembre 1962, approvate le spe-cifiche di trova, venne eseguita la provadi tenuta del contenitore cilindrico alla pre-senza anche di funzionari dell'Associazion enazionale per il controllo della combustion eper le parti di loro competenza .

Per quel che concerne l'attrezzatura ch ela società S.E.L.N .I . ha importato dagli StatiUniti d'America, preciso che trattasi di ma-teriale liberalizzato e perciò non sottopostoa licenza di importazione. Per il trasportodel combustibile per l'alimentazione degli im-pianti della centrale da Genova a Trino Ver-cellese, per il quale occorre specifica auto-rizzazione, aggiungo che la istanza non è sta-ta accolta non essendo la società in possess odella autorizzazione prevista dall'articolo 6della legge 31 dicembre 1962, n . 1860, sul -l'impiego pacifico dell'energia nucleare .

Per quanto riguarda le interrogazioni de -gli onorevoli Natoli, Granati e altri circa l edirettive che intende emanare il Comitato de iministri di cui all'articolo 1 della legge 6 di-cembre 1962, in ordine alla politica tariffari adell'a Enel », e circa i programmi futuri ,nonché per quanto riguarda quanto ha rile-vato l'onorevole Bertoldi nel suo intervento ,posso assicurare che la materia formerà ng-getto di attento esame da parte del comitat ostesso, di cui, evidentemente, non posso espri-mere, anticipatamente, il parere collegiale .

Come ministro dell'industria posso condi-videre il desiderio che, come per il passato ,la materia tariffaria sia ampiamente portataa conoscenza del Parlamento .

Nella sostanza, il problema tariffario h atrovato un primo ed ampio assestamento conla unificazione effettuata nel 1961 . L'allinea-mento, su base unica, per tutto il territori odello Stato delle tariffe elettriche è stato d igrande utilità per l'a Enel » perché ha faci-litato le operazioni di accentramento e di con-trollo . Ulteriori passi in questo settore saran -no fatti sulla base delle esperienze acquisite enel quadro di una politica tariffaria di cui i lricordato Comitato dei ministri traccerà i li-neamenti .

Dall'onorevole Greggi e da qualche altrocollega in Commissione sono state chiest enotizie in merito agli aspetti amministrativi ,legati alla tragedia del Vajont. Come dispo-sto dalla legge, il trapasso di proprietà del -l'impresa elettrica della S .A .D.E. all'« Enelè avvenuto con decreto del Presidente dell aRepubblica 1'4 marzo 1963, n . 221, pubblicato

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sulla Gazzetta ufficiale del 16 marzo 1963 ,n. 73 .

Il 27 luglio 1963 l'amministratore provvi-sorio professore Benvenuti – come previstodalla legge – ha preso in consegna per cont odell'« Enel » tutti i beni dell'impresa dellaS.A.D .E ., ivi compreso l'impianto del Vajont ,ad eccezione di alcuni beni specificamente in -dicati nel verbale appositamente redatto .

In questa fase transitoria di gestione ch eprelude al passaggio dell'impresa S .A.D .E .ali'« Enel », in attesa della definitiva strut-turazione della organizzazione periferica del -l'ente, non sono state portate variazioni nel -l'inquadramento dei servizi tecnici dell'azien-da produzione energia e del servizio costru-zioni idrauliche dell ' impresa stessa . Per pre-cisione faccio anche presente che uno de idue direttori generali della S .A .D.E., e cioèl'ingegner Vittore Antonelli, ha rinunciato asuo tempo al trasferimento ali'« Ene l

Preciso, infine, che nessun dirigente è sta-to immesso ex novo dopo la presa in conse-gna dell'impresa S.A.D .E . da parte dell'am-ministratore provvisorio, professore Benve-nuti .

All'onorevole Agosta, che ha richiamatol'attenzione sulla particolare situazione de-gli imprenditori delle piccole aziende distri-butrici di energia elettrica trasferite al -i'« Enel », faccio presente che tale situazion eformerà oggetto di segnalazione ali'« Enel »perché, pur nella stretta osservanza del prin-cipio che la sua gestione deve essere attuatacon criteri di economicità, sia esaminata cas oper caso la situazione dei predetti titolari d ìpiccole imprese distributrici, al fine di pre-ferirli ad altri elementi laddove le esigenzeorganizzative dei suoi servizi richiedesser ol'assunzione di altro personale .

Per quanto riguarda il pagamento degl iindennizzi alle società trasferite, preciso :1) L'« Enel » ha versato gli interessi ma -turati nel primo semestre 1963 relativi ai pri-mi indennizzi, secondo le disposizioni stess edella legge 6 dicembre 1962, n . 1643, istitu-tiva deil' « Enel » che, infatti, all'articolo 6stabilisce che il pagamento dell'indennizzo edegli interessi deve essere effettuato in 20 se-mestralità uguali con inizio dal 1° gennai o1964 e che gli interessi del primo semestredal I° gennaio al 30 giugno 1963 debbono es-sere pagati entro sei mesi dalla data dei de-creti di trasferimento. 2) La determinazionedell'indennizzo, cui ragguagliare l'interesse ,presuppone però l'avvenuta restituzione de ibeni non attinenti all'esercizio delle attivit àelettriche. Poiché la legge prevede che tale

restituzione debba avvenire entro 180 giorn idall'esecuzione del trasferimento, è accadut oche il termine dei sei mesi dalla data dei de-creti di trasferimento venga a scadere prim adel termine fissato per la restituzione dei beni .Ne è conseguito, pertanto, che, alla scaden-za del termine per la corresponsione de-gli interessi sugli indennizzi, 1'« Enel » nondisponeva ancora degli elementi di valuta-zione necessari per la determinazione esatta ,scrupolosa, al centesimo, degli indennizzistessi e pertanto ha provveduto al pagament odi quanto dovuto sulla base di un calcol opresuntivo . Né si può rimproverare all'entedi non avere restituito i beni prima del ter-mine ultimo previsto dalla legge poiché sitratta di decisioni complesse che presuppon-gono attenti accertamenti e complesse istrut-torie .

Considerati perciò gli elementi di valuta-zione finora disponibili, l' « Enel » ha versat oquanto possibile allo stato degli accertament icon riserva di conguaglio, riserva che saràsciolta non appena avvenuta la determina-zione degli indennizzi .

L'altro ente che opera nel campo dell apolitica energetica è il C .N .E .N . Occorre fareuna preliminare doverosa distinzione tr aquelli che sono i compiti e le finalità de lC .N.E.N ., la sua organizzazione e la sua strut-tura e il caso personale che riguarda il pro-fessore Ippolito .

Come è noto, il C .N .E .N. risponde ad unafunzione propulsiva di studio, di consulenz ae di guida nel campo della ricerca nucleare ;e a tal proposito devo subito affermare ch eil C .N.E.N . ha svolto un apprezzabile lavor oin questo settore, nonostante le difficoltà in -site nella materia, soprattutto nella fase ini-ziale della organizzazione. Nessun dubbio ,quindi, che il C.N.E.N. debba essere ulte-riormente valorizzato e potenziato e posto a lcentro dell'attività di ricerca nel campo ener-getico nucleare . Posso assicurare tutti color oche intervenendo nella discussione hanno po-sto il problema del potenziamento dell 'entee in particolare gli onorevoli Belotti, Zani-belli e gli altri presentatori dell'interroga-zione n . 407, che nulla sarà trascurato dalGoverno perché ciò sia attuato nel miglior edei modi, naturalmente con la collaborazion edel Parlamento, che dovrà fra l'altro accor-dare i necessari mezzi finanziari .

Passando al caso personale del professor eIppolito, mi preme ricordare che dopo gli ac-certamenti fatti riservatamente e dopo la rac-colta di alcuni elementi in base ai quali irilievi mossi da più parti apparivano non

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manifestamente infondati, ho ritenuto mi odovere procedere alla sospensione dall'inca-rico del professore Ippolito e costituire unacommissione d'indagine sulla gestione da lu isvolta presso il C .N .E .N . Se volessi polemiz-zare, potrei ricordare che in quel momentoda qualche parte politica si criticarono i du eprovvedimenti, specialmente sotto il profil odella pretesa inesistenza di seri elementi ch eli giustificassero e dell'affermazione di pre-sunte diverse finalità che si volevano perse-guire. Così come potrei ricordare le critich eda più parti mosse alla pubblica denunziadi un autorevole nostro collega che ha dat oil via a questi accertamenti .

Le risultanze dell'indagine amministrati -va, purtroppo, hanno dato torto alle facili cri-tiche e hanno giustificato i provvedimenti ch eallora furono adottati e le denunce che furo-no pubblicamente elevate . Gl i elementi mess iin luce dalla commissione di indagine, nell arelazione tempestivamente presentata e a vo itutti ormai nota, avendola io depositata g i ànelle mani degli onorevoli Presidenti del Se -nato e della Camera che hanno provvedutoalla sua pubblicazione, presentavano aspett itali a carico del segretario generale de lC .N.E .N. che ho ritenuto mie preciso dover edisporre l'immediato invio della relazion estessa all ' autorità giudiziaria, la quale, pe raltro, aveva già dato inizio ad una propri aautonoma procedura di accertamento . Debbodire pertanto che, per quanto riguarda i lC .N.E .N ., il caso Ippolito può considerars itemporaneamente chiuso, salvo rivedere asuo tempo la posizione giuridica del segre-tario generale nella sede più opportuna .

Posto dunque che si tratta di un singoloepisodio, seppure grave, e che è necessari oridimensionare i problemi e ridurre i fatt ia quella che è la loro vera realtà, non si puòparlare, come in questi giorni si è fatto d aqualche parte, di crisi dello Stato solo perchéepisodi del genere si verificano in alcune zon edella pubblica amministrazione . Il fatto checodeste cose vengano alla luce, siano discuss ee, nella sede competente, perseguite, dimo-stra anzi la vitalità dello Stato democratic oed è una riprovi della giustezza dei suo iprincipi .

ROMUALDI . Se ci irrobustiamo così ,dove andremo a finire ?

TOGNI, Ministro dell'industria e del com-mercio . A prescindere, dunque, dalle respon-sabilità personali del professor Ippolito a voiben note, restano da esaminare le conseguenz edi ordine amministrativo che possono trars idalla lettura della relazione della commissio -

ne d'indagine circa l'organizzazione e il fun-zionamento dell'ente .

L'opera del segretario generale del Comi-tato nazionale per l'energia nucleare, spess onon improntata a criteri di sana e regolare am-ministrazione, ha, ovviamente, determinatoripercussioni negative sul funzionamento d i

alcuni uffici .Da quanto ho potuto constatare in quest i

pochi mesi di mia presidenza del Comitato, ri-sulta chiaramente l'urgenza di provvedere a duna riorganizzazione razionale di essi ed an-che, in alcuni casi, ad un loro ridimensiona-mento in quanto risentono della gestione e am-ministrazione troppo personalistica del pro-fessor Ippolito . Ciò, al fine di garantire il pi ùlineare svolgersi del lavoro, di eliminare in-terferenze dannose e spese superflue nonché ,addirittura, attività non strettamente rien-tranti nelle finalità istituzionali dell 'ente e diconsentire ai competenti organi di meglio se-guire l ' andamento della gestione dell 'entestesso .

L'organizzazione generale del C .N.E.N . ri-sente anche di un eccessivo accentramento at-tuato dal segretario generale, basti dire ch egran parte del personale anche dirigente, ol-tre 110 unità, è stato assunto direttamente da lprofessor Ippolito che stabiliva a suo criteriodiscrezionale il trattamento economico da at-tribuire allo stesso . (Commenti a destra) .

Anche l'impostazione del bilancio e la te-nuta della contabilità generale dell ' ente do-vranno essere rivedute, in quanto attualmente ,attraverso una destinazione delle disponibilitàper grandi ripartizioni corrispondenti ai var iprogrammi in attuazione, è molto difficoltos auna valutazione di insieme della reale situa-zione finanziaria, nel corso della gestione an-nuale e della stessa attività del comitato . Per -ciò alle volte si sono verificati rallentament iin alcuni settori e, per converso, accelerazion °in altri, con la determinazione di dannos isquilibri, accertati soltanto in sede definitiva .Prova di ciò si è avuta all'inizio del correnteesercizio finanziario, allorché si è potuto con-statare un notevole rallentamento operativ onella realizzazione di qualche programma, conuna minore spesa . rispetto al previsto, di lir e1 .950 milioni, somma questa che ha trovat oovviamente collocazione operativa nel bilan-cio di previsione del corrente esercizio, in ag-giunta ai 10 miliardi stabiliti dalla legge isti-tutiva dell'ente .

iIn sostanza, quindi, si deve riconoscere cheè veramente necessario ed urgente proceder ead un delicato e impegnativo lavoro di revi-sione ed organizzazione generale, ma sono si-

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curo che, con la leale collaborazione dei fun-zionari dell'ente, sarà possibile ottenere, i nbreve tempo, una più efficace e razionale fun-zionalità di tutti gli uffici in modo che l acomplessa attività dell'ente stesso possa pie-namente corrispondere alle sue finalità .

D'altra parte, non va sottaciuto che la na-tura e i poteri della commissione direttiva s iincentrano piuttosto sulla programmazion edella ricerca e sulla approvazione dei singol iprogetti che non nella ordinaria organizza-zione e amministrazione dell'ente .

Lo comprova del resto la composizione del -l'organo stesso, in prevalenza costituito da il -lustri scienziati, che sotto questo profilo hann oindubbiamente dato il più apprezzabile con-tributo .

Sembra pertanto illogico ogni parallelo fr ala composizione e i compiti della commission edirettiva del C .N .E .N . e quelli di un qualsiasiconsiglio di amministrazione di altri enti pre-valentemente economici e amministrativi .

Proprio per domani è indetta la terza riu-nione della commissione direttiva del C .N .E .N ., al fine di esaminare alcune situazioni ,per deliberare il regolamento relativo all'or-dinarnento interno del C .N.E.N. e per assu-mere altri provvedimenti di competenza dellacommissione stessa . Tengo in modo particola -re a questo punto ad esprimere l'apprezzamen-to per gli scienziati, i ricercatori, e per tutt igli operatori in genere che lavorano presso i lC .N.E.N. la cui attività ha consentito di proce-dere nel campo della ricerca e dello studiocon risultati ragguardevoli .

Con particolare riferimento all ' interpel-lanza Riccardo Lombardi e altri e alla inter -rogazione Belotti e altri, tengo a precisare ch ei risultati dell'inchiesta non devono incideresull'attività del comitato nucleare ; il Governoè conscio – e non potrebbe essere altriment imentre si appresta ad impostare il nuovo pro-gramma di lavoro – dell ' importanza dell'isti-tuto quale indispensabile strumento di pro-gresso scientifico e di sviluppo economico ,come è dimostrato del resto, sia dai vari pro -grammi realizzati dal C .N.E.N. nei settori del -la chimica, della fisica, della biologia e i nquella della ricerca applicata, sia dalla stess acura impiegata nella gestione del C .N .E .N. a ifini di un migliore perseguimento degli scop iche la legge gli assegna. Tengo a precisar einoltre, con riferimento all ' interrogazione pre-sentata dagli onorevoli Foa e Lama che le que-stioni del personale saranno prontamente ri-solte nel quadro di una sistemazione general eche dia anche certezza giuridica ai rapport icol comitato, essendo l'accordo, a suo tempo,

firmato dal professor Ippolito in contrasto conle disposizioni ricevute dal presidente del tem-po, onorevole Colombo, evidentemente ille-gittimo, come è affermato nella relazione del -la commissione di indagine . (Commenti allaestrema sinistra) .

Nel quadro della predetta sistemazione ge-nerale rientrano tutti gli altri problemi, a iquali hanno accennato gli onorevoli interve-nuti nel dibattito : il problema della presiden-za del C.N.E .N . cui si sono riferiti gli onore -voli D'Amato, Vittorino Colombo e Ceccherini ;il problema delle incompatibilità cui si è ri-ferito l'onorevole Vittorino Colombo e di cu isi occupa anche l'interpellanza presentata da -gli onorevoli Natoli, Granati e Amasio; il pro-blema della strutturazione e della organizza-zione del C .N.E.N. di cui si sono occupati i nparticolare gli onorevoli D 'Amato, VittorinoColombo e Bertoldi .

Quanto al problema della presidenza son ostate rilevate da più parti l'anomalia dell aposizione del ministro dell ' industria, cheè anche presidente del comitato, e l'impos-sibilità in cui egli talvolta si trova di occu-parsi dei problemi particolari dell'ente . (Com-menti all'estrema sinistra — Proteste al cen-tro) . Con riferimento al caso particolare de lprofessore Ippolito e in relazione a quanto ri-levato dall'interrogazione Natoli, non si pu òquindi non ritenere come per il ministro presi -dente del comitato nucleare fosse grandemen-te difficile accertare le irregolarità commessedal professor Ippolito, tenuto conto anche del -la natura delle irregolarità stesse e che si ri-levano dalla lettura della relazione della com-missione di indagine . Per mia esperienza per -sonale di pochi mesi di Governo devo dir eche non è sempre possibile riunire la com-missione direttiva con quella frequenza ch esarebbe auspicabile : ma questo non deve au-torizzare gli organi esecutivi del C .N.E.N. adarrogarsi poteri che non sono propri o ad -dirittura esercitarli in maniera poco corretta .

Potrebbe porsi, quindi, il problema di un amodifica della legge nel senso prospettato da -gli onorevoli intervenuti nella discussione, te-nendo conto delle difficoltà cui si è fatto cenno .Ma si potrebbe convenire anche con l'onore-vole Ceccherini che la presidenza del comi-tato nucleare debba spettare al ministro del -l'industria in considerazione del fatto che egl iè il responsabile della politica energetica de lGoverno, anche se non si vuole pervenire all acreazione di un ministero della ricerca scienti -fica, come proponeva l'onorevole D'Amato .

Per dovere di obiettività va del resto rile-vato che la nomina del ministro dell'industria

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e del commercio a presidente del C .N.E.N .fu voluta dal Parlamento con un suo emenda -mento, non essendo prevista nel disegno d ilegge presentato dal Governo . (Commenti allaestrema sinistra — Proteste al centro) .

D'altra parte, la funzione del ministro qua -le presidente non può che aver luogo su bas efiduciaria con gli altri organi più propria -mente investiti di responsabilità amministra-tiva : fiducia che può essere, purtroppo, di-sattesa ove, come nel caso in questione, non s i'tenga scrupoloso conto di tante disposizion ie anche di precisi ordini impartiti .

Comunque il problema dovrà essere affron-tato e risolto in sede di discussione di un dise-gno di legge che potrà essere presentato da lprossimo Governo .

Per quanto riguarda il problema delle in -compatibilità bisogna distinguere il caso delleincompatibilità di natura parlamentare, cheè appunto quella che riguarda il vice presi -dente senatore Focaccia, dalle incompatibilit àsancite dalla legge istitutiva del C .N .E.N. Perle prime deve provvedere il Parlamento e nelcaso specifico la Giunta delle elezioni del Se -nato; per le seconde l ' accertamento rientra ne icompiti dell'autorità amministrativa ; ma nelcaso specifico del C .N .E.N. ci si è trovati su-bito di fronte ad un dilemma di estrema de-licatezza, giacché le incompatibilità rilevatederivano dal fatto che gli eminenti scienziat iche fanno parte della commissione direttivadel C .N.E .N ., tutti professori ordinari di uni-versità, non sono stati collocati fuori ruolo ,altrimenti non sarebbe stato possibile costi-tuire una commissione direttiva composta –come previsto – da personalità altamente qua-lificate nel campo scientifico .

La cosa risultò a suo tempo tanto evidenteche alcuni senatori presentarono il 22 marz o1961 la proposta di legge n . 1488, tendente amodificare l ' articolo 6 della legge n . 1933 del1960, istitutiva del C .N.E.N.

Su questa proposta la Commissione indu-stria del Senato – nella seduta del 24 giugno1961 – espresse parere favorevole, seppure li-mitandola ad un periodo di cinque anni .

Ritengo pertanto che la legge del 1960 ch esancisce tali incompatibilità debba essere mo-dificata per evitare che o le università per-dano l'apporto di così eminenti personalità ne lcampo scientifico o al C .N .E.N., che è anzi -tutto un istituto di studio e di ricerca, sia im-pedito di avvalersi dell'opera di eminent iscienziati .

Sul terzi) punto (strutturazione e organiz-zazione del C .N.E.N .) posso assicurare che i lproblema è stato posto allo studio, e dei risul-

tati si darà contezza al Parlamento appen apossibile :

Per quanto riguarda lo specifico settore de icontrolli sul C .N.E.N., posso assicurare gl ionorevoli interroganti -Michelini e Malagodi ,che si sono occupati particolarmente dell'ar-gomento, che tali controlli stiamo rendend omaggiormente operanti, sia a mezzo di un apiù continua azione di vigilanza da parte de lMinistero dell'industria, sia ammettendo all ariunione della commissione direttiva i revi-sori dei conti e invitando il rappresentant edella Corte dei conti a vigilare in permanenz asull'andamento dell 'ente, come già è in atto .

Non possiamo però dimenticare, qualun-que sia l'apprezzamento che noi possiamo far edei fatti lamentati, che l'Italia dispone oggi d iuna attrezzatura scientifica costruita col ge-nio e la passione di tanti nostri scienziati ecol sacrificio finanziario del popolo italiano .Trattasi di un complesso di studi, di risultat ie di attrezzature che fa onore all'Italia e daltamente apprezzato all'estero . Ed è per que-sto in particolare che si è specialmente impe-gnata l'opera e l'attività della commission edirettiva e del mio predecessore onorevole Co -lombo .

Circa i futuri programmi del C .N .E .N . ela predisposizione di un secondo piano quin-quennale della politica nucleare, devo far pre-sente che nella seconda riunione della com-missione direttiva del C .N.E.N., da me presie-duta il 21 settembre ultimo scorso, si è proce-duto ad una revisione generale dei programm ipredisposti e di quelli da predisporre ; e amaggior conforto della esattezza e convenien-za degli stessi, si è proceduto alla nomina d idue commissioni ad altissimo livello (compo-ste di eminenti scienziati estranei all'ambient edel C .N.E .N. e di scienziati stranieri), le qual idovranno pronunciarsi sulla opportunità e sul -la convenienza non solo dei programmi pre-disposti ma anche dì quelli da predisporre .Con ciò ho risposto nel miglior modo possibil eai rilievi fatti in sede di discussione general esu questo argomento, data la molteplicità ela diversità delle interpellanze e delle inter -rogazioni che sono state incluse nella presen-te discussione del bilancio dell'industria e de lcommercio .

Sempre riferendomi ai programmi de lC .N .E .N ., informo l'Assemblea che, nella stes-sa riunione del 21 settembre ultimo scorso pri-ma menzionata, si è costituita una terza com-missione composta da rappresentanti del C .N.E.N. e dell'a Enel » circa i rapporti tra i du eenti sul piano scientifico, essendo d'accor-do con chi ha rilevato in questa aula la ne-

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cessità di un coordinamento di iniziative ne idue settori, date le finalità produttive della ri-cerca nel campo nucleare .

Mi corre ancora l'obbligo di rispondere inparticolare a quanto è stato fatto presente conl'interpellanza presentata dall 'onorevole Ser-vello, il quale, partendo da un richiamo ge-nerale alla politica nucleare del Governo, m ipone in particolare varie domande che riguar-dano i programmi del C.N.E .N . La risposta atali domande mi darà l ' occasione di replicar eanche ai vari interventi che sullo stesso argo-mento hanno svolto gli onorevoli Ceccherini ,Vittorino Colombo e Mussa Ivaldi Vercelli .

Il primo punto dell'interpellanza riguar-da la cessione del centro di Ispra all'Eura-tom ; tale cessione, come è noto, fu stabilita i nbase all'accordo intercorso fra il Governo ita-liano e la Commissione della C .E .C .A. in data22 luglio 1959, accordo approvato e reso esecu-tivo con legge 1° agosto 1960 . n. 906. Trattan edosi di atto già ratificato dalle Assemblee par-lamentari dopo ampia discussione, non oc-corre che io spieghi le ragioni della cessione .

A questo proposito, riferendomi anche aquanto è stato rilevato dagli onorevoli Vitto-rino Colombo e Mussa Ivaldi, tengo a ricor-dare che il Ministero dell'industria, d'intes acon quello degli affari esteri, ha svolto unaattiva opera di chiarificazione e sostegno afavore delle richieste italiane di partecipazion ecomunitaria ai nostri programmi nucleari .

L'azione svolta ha avuto esito favorevole i nquanto il Consiglio dei ministri dell'Euratom ,nella sessione del 14 e 15 ottobre che ha avutoluogo a Bruxelles, adottando il bilancio ricer-che e investimenti della C .E .E .A. per l'anno1964, ha tenuto conto delle richieste avanzat edalla delegazione italiana, accordando sostan-ziali contributi a tutti i progetti italiani .

In particolare il bilancio della Comunit àprevede per il 1964 :

reattore a nebbia da realizzare nel qua-dro dell ' associazione C .I .S.E., C.N.E .N . edEuratom, 3,3 milioni di dollari ; progettoP.R.O . : 2 milioni di dollari che vanno ag-giunti a mezzo milione di dollari disponibil isul bilancio 1963; propulsione navale nuclea-re : 1,5 milioni di dollari per il rinnovo asso-ciazione Fiat-Ansaldo ed Euratom ; associazio-ne 'I .N .F.N. e Euratom per studi di fisica sul -la base energia : 2 milioni di dollari ; impianto

Eurex » per il ritrattamento combustibile a duranio altamente arricchito : 3 milioni di dol-lari .

Il secondo punto della stessa interpellanzariguarda il progetto di reattore e refrigerant eorganico (P .R.O.) . Tale progetto è stato pro -

mosso nell'anno 1960, nell'intento di costruir eun prototipo per sperimentare, in condizioni diesercizio effettivo, l'impiego di nuovi fluidi ch epresentano rispetto all'acqua – finora normal-mente impiegata – proprietà più favorevoli da lpunto di vista del comportamento tecnologic oe dei risultati economici .

Il reattore trovasi in corso di impiego pres-so Castiglione dei Pepoli in località sita all osbocco del Rio Torto sul lago Brasimone e saràcompleto entro il 1965 .

Il preventivo di spesa, riferito al period o1963-1968, per lo sviluppo del programm aP .R.O . è di 11 miliardi di lire, ivi compreso i lcontributo concesso dalla Comunità dell'ener-gia atomica per l'ammontare di circa 2 mi-liardi di lire .

Il terzo punto riguarda il programma cicl ouranio-torio (P .C .U .T.) ; tale programma in -tende dimostrare praticamente i vantaggi de lciclo uranio-torio quale combustibile per ireattori nucleari della seconda generazione . Losviluppo di tale progetto tende altresì a valo-rizzare le risorse di torio, elemento di cui di-spone anche i] nostro paese, e sarà principal-mente adibito al trattamento degli elementi d icombustibile di tipo organico, incamiciati co nacciaio inossidabile . La progettazione è stat ainiziata nel 1959 mentre i lavori, che hann ogià avuto inizio, saranno terminati verso l afine del 1965, con una spesa di circa 4 miliard idi lire .

A proposito idei quarto punto ricordo ch egli studi per la propulsione atomica sono pre-sentemente orientati alla progettazione di rea ttori da imbarcare sulle navi, il cui prototip oè quello installato sulla nave americana Sa-vannah. È evidente che l'industria italiana ,la quale gode di riconosciuta capacità nel set-tore cantieristico, non poteva disinteressarsi d itale nuovo metodo di propulsione che potr àun giorno dare il primato alle flotte nucleari .Gli studi relativi sono compiuti dal C .N.E.N .in collaborazione con le società Ansaldo e Fiat .Essi si trovano allo stadio di progettazione el'inizio di eventuali realizzazioni dipenderàprincipalmente da valutazioni economiche, chedovranno essere compiute in sede competente .Sul quinto punto, ritengo che l ' onorevole in-terpellante intenda riferirsi all'impianto pi-lota per la metallurgia dell'uranio che è esi-stito a Milano fino al 1960 . Dopo tale epoc al'impianto stesso, che aveva esaurito le suepossibilità dimostrative, è stato smontato e l eparti componenti sono state trasportate alnuovo centro della Casaccia in vista di uneventuale reimpiego per studi di carattere ana-logo .

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IV LEGISLATOIIA

DISCUSSIONI

SEDUTA POMEIIIDIANA DEL 24 OTTOBRE 1963

Anzi, al riguardo desidero pregare la Pre-sidenza di organizzare, appena possibile, un avisita degli onorevoli colleghi alla Casacciaed eventualmente anche al ciclotrone di Fra-scati . Credo che con questa visita e le spiega-zioni che potranno essere date (mi riferiscoalle spiegazioni sul piano tecnico), potrann oessere chiarite molte idee e tutti saranno i ngrado di apprezzare, come io ho personal -mente apprezzato, gli sforzi che sono stat icompiuti dalla scienza italiana e i risultat iche sono stati raggiunti .

Quanto al sesto punto informo che il reatto-re « Raptus », raffreddato a sodio liquido, tro-vasi tuttora allo stadio di progetto poiché i lsuo sviluppo dipende in gran parte dall'an-damento dell'impiego P .C .U.T., cioè il pro -getto uranio-torio . Ciò in quanto gli element idi combustibile del ciclo uranio-torio dovreb-bero essere utilizzati in questo nuovo prototip odi tipo veloce . L'iniziativa ha ottenuto il favo-revole giudizio dell 'Euratom che si propon edi stanziare un notevole contributo finanziari oper la realizzazione del progetto .

Sul settimo punto (partecipazione del C .N .E.N . all'Italatom) non posso che richiamarmia quanto si legge nella relazione della com-missione d ' inchiesta che è a conoscenza del -l'onorevole interpellante .

L ' ottavo punto, infine, sarà oggetto di esa-me in una prossima riunione del Comitato de iministri, che, come è noto all'onorevole inter-pellante, ha il compito per legge di determi-nare gli orientamenti programmatici delC .N.E .N .

Ritengo così di avere risposto agli inter -rogativi che sull'argomento del C .N.E.N . i lParlamento mi ha posto . Non ho detto nullasulla richiesta che più gruppi hanno avanzatoin questa Assemblea circa la necessità di un ainchiesta parlamentare sul C .N .E .N . o, comemeglio e più opportunamente ha ricordatol 'onorevole Bertoldi, sulla ricerca scientifica etecnologica in Italia, perché ovviamente l aparola decisiva su questo argomento deve es-sere pronunciata dal Parlamento quando ver-ranno in discussione le proposte che in pro-posito sono state presentate .

11 Governo tiene a precisare a mio mezzoche non ha alcun interesse o volontà di sot-trarsi ai controlli che il Parlamento riterrà ne-cessari in alcuni settori dell 'amministrazion epubblica, specialmente quando tali settori ri-vestono importanza vitale per l ' economia delpaese, quale quello delle fonti di energia edella politica di studio e di ricerca . Il Gover-no vuole semplicemente riaffermare il propri oimpegno di una attenta considerazione dei pro -

blenu e vuole ricordare soltanto quanto ess oha fatto nel campo della ricerca scientifica enucleare in particolare, costituendo un isti-tuto, il C .N .E .N ., la cui funzionalità è vital ee sarà vieppiù potenziata per fornire all'Ita-lia – nel momento in cui il progresso tecnic oe scientifico è in via di rapida e continua evo-luzione – strumenti idonei per sodisfare l eesigenze di una crescente competitività ne lcampo economico .

I1 mio discorso, a parte ogni questione par-ticolare, è ispirato ad un concetto di base chevorrei esprimere in modo fermo a conclusio-ne di quanto finora detto .

La situazione economica italiana non èpreoccupante . L'attività del nostro paese con-tinua nella sua fase di sviluppo ad un tasso diincremento superiore a quello degli altri paes ieuropei . Se í consumi si sono elevati in talu-ni campi, ma soprattutto in quello alimentare ,a seguito del maggiore livello economico de lpopolo italiano in via di ulteriore progressivaespansione, al di là dei limite al quale ha po-tuto far fronte la produzione nazionale, è an-che vero che vi sono risorse sufficienti pe rsuperare il periodo necessario all'attuazionedei nuovi investimenti occorrenti per ricosti-tuire l'equilibrio ad un più elevato livello d iproduzione e di consumi .

L'azione di contenimento dei prezzi e laferma decisione che sarà certamente presa da lprossimo Governo per garantire la stabilit àmonetaria favoriranno la ripresa del rispar-mio, in difetto deì quale non vi è possibilit àdi un'azione di eviluppo economico costantee prolungato nel tempo .

Le condizioni obiettive per la ripresa pi ùdecisa degli investimenti esistono indiscuti-blmente . Potrebbe piuttosto esservi il pericolodi una deficienza psicologica, come da più par -ti si va dicendo, mettendo in rilievo e an-che aumentando la sfiducia degli operatori .

I responsabili del nuovo Governo potrann ocerto dissipare le preoccupazioni e le perples-sità che derivano da stati d 'animo di tal ge-nere, purché esse non siano artificiosament emontate o ispirate a preconcetti irrazionali . Ame, come responsabile pro tempore del setto -re industriale e commerciale, è dato soltantodi rivolgermi agli operatori privati e pub-blici e di dire loro che il paese non può no nriconoscere la importanza dello sforzo che ess ihanno compiuto finora, apprezzando lo spi-rito che li ha animati e la tenacia che li ha so-stenuti . Se il tenore di vita del popolo italia-no è aumentato, come è aumentato, ciò è do-vuto in modo prevalente all ' iniziativa degl iimprenditori sia pubblici sia privati, e non

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vi è quindi alcun dubbio che, nel quadro d iuna armonica integrazione dell'iniziativa pri-vata con quella pubblica, sarà dato alla prim ail giusto riconoscimento e la legittima garan-zia di sviluppo nel quadro di una programma-zione democratica . Del resto il numero degliimprenditori che hanno risposto favorevol-mente alle abituali domande circa le previ-sioni avvenire è aumentato in modo conside-revole specie sui tre punti di base, dai qual idipende l'andamento economico del paese .Queste sono le risposte della grande maggio-ranza degli imprenditori al questionario de ll' « Isco » : ritmo di incremento della produzio-ne maggiore di quello passato ; maggiore ripre-sa negli ordini per la domanda interna edestera; maggiore fiducia nella stabilità de iprezzi .

Non sono mie aspirazioni o illusioni, sonole risposte fornite all'(( Isco » da quegli stess ioperatori che qualche mese or sono si dichia-ravano più perplessi e veramente dubbiosi cir-ca il prossimo avvenire . Ed è a questi opera-tori che io mi rivolgo, per dire che le forzepolitiche responsabili non hanno motivo d imutare atteggiamento nei loro confronti, fi-duciose a loro volta che lo spirito di iniziativaimprenditoriale, opportunamente integrat odalla pur tanto benemerita iniziativa pubbli-ca sulla cui positiva coesistenza nessun seri oeconomista può sollevare dubbi, e la volont àdi creare ancora miovi posti di lavoro via vi ameglio remunerato e sempre maggior sicu-rezza e benessere per il popolo italiano in ge-nere, non verrà mai meno affinché si poss aproseguire con nuova lena il cammino, anco-ra lungo, per portare il nostro paese ad un pi ùalto livello di civiltà umana. (Applausi a lcentro — Congratulazioni) .

NATOLI. Chiedo di parlare .PRESIDENTE . A quale titolo ?NATOLI . Poiché il ministro Colombo ha as-

sistito dal banco del Governo a questa partedella discussione, dato che il suo nome è ri-corso più volte nella stampa e nell'esposizio-ne del ministro Togni in relazione al caso Ip-polito, vorrei pregarla, signor Presidente, d ichiedere all'onorevole Colombo se per cas oabbia qualche dichiarazione da fare alla Ca-mera .

COLOMBO, Ministro del tesoro . Chiedo diparlare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .COLOMBO, Ministro del tesoro . Non ho

nulla da aggiungere a quanto ha dichiarato i lministro Togni . (Commenti all'estrema si-nistra) .

PRESIDENTE. Passiamo alle repliche de -gli interpellanti .

L'onorevole Servello ha facoltà di dichia-rare se sia sodisfatto .

SERVELLO . Devo anzitutto una breve re-plica alla esposizione del ministro per quan-to attiene alla prima e all'ultima parte del su odiscorso, e cioè a quella nota ricorrente di ot-timismo diffusa in tutta la sua relazione .

Noi non siamo per una critica aprioristicaalla politica del Governo, e del Ministero del -l'industria in particolare ; tuttavia, onorevol eministro, ci pare veramente singolare che pro-prio lei, che ha la responsabilità di uno de ipiù importanti dicasteri economici, possa igno -rare, come ha mostrato di ignorare nel su ointervento, una atmosfera di preoccupazione ,di allarme vivissimo che pervade tutti i set -tori della vita economica del nostro paese .

Ella ci ha esposto alcuni dati e cifre compa-rati – non si sa con quale metodo – a dati ecifre delle economie di altri paesi . Ella ha peròvoluto – aprioristicamente, a mio avviso – mi-nimizzare, definendelo « artificioso », lo statodi allarme che serpeggia fra tutti gli opera -tori economici del nostro paese, dal semplic eartigiano all'agricoltore, al commerciante eall'industriale, e ha addirittura detto chequesta situazione è solo di natura psicologic ae sostanzialmente potrebbe essere addiritturaritenuta di carattere disfattistico .

Ora mi sembra che questa sua espression esia stata non solo incauta ma anche non cor-rispondente alla realtà produttiva e finanzia -ria dell'economia italiana .

Primo dovere di un ministro dovrebbe es-sere quello di non ignorare che esiste una con-giuntura che ha rallentato l'incremento pro-duttivo; e da parecchi mesi a questa parte, os-sia dall'avvento del governo di apertura a sini-stra dell'onorevole Fanfani ad oggi, uno statodi preoccupazione si è diffuso fra tutti gli ope-ratori economici . Si tratta di una sfiducia ne lfuturo sviluppo del nostro andamento produt-tivo che trae origine da una situazione obiet-tiva di difficoltà per l'industria di attingere almercato finanziario, sia sotto il profilo di pre-stiti bancari sia sotto forma di utilizzazionedel risparmio pubblico e privato .

Non può inoltre essere ignorato da alcuno ,e tanto meno dal ministro dell ' industria, l'an-damento del costo della vita, che ha determi-nato un aumento dei prezzi di molti generi d iprima necessità .

Di fronte a questo complesso di fatti grav ie preoccupanti, da tutti obiettivamente consta-tabili, da parte dell'onorevole ministro si èindicata nella « programmazione democrati-

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ca » la panacea di tutti i mali della nostra eco-nomia, che egli ritiene siano di natura esclu-sivamente psicologica . A parte l'aggettiv o« democratica » attribuito alla programma-zione, un aggettivo di cui si fa uso ed abuso ,si tratta di vedere che cosa effettivamente si aquesta programmazione . Se si tratta dellaprogrammazione dell'onorevole La Malfa, l ecui linee furono già enunziate prima dell'av-vento di questo Governo, il suo fallimento èdimostrato dalla situazione negativa che essaha determinato nel paese .

Non basta, dunque, invocare la fiducia ,come ha fatto l 'onorevole Togni oggi in que-sta Assemblea e, nelle passate settimane, inuna serie di discorsi tenuti ad operatori eco-nomici e ad esponenti qualificati della vitaproduttiva nazionale .

TOGNI, Ministro dell'industria e del com-mercio . E mio dovere farlo .

SERVELLO . E non bastano nemmeno l einvocazioni alla fiducia fatte dal Presidentedel Consiglio all'atto del suo insediamento esuccessivamente in numerosi discorsi . Ella in-fatti, onorevole ministro, non ha indicato lecause di questa mancanza di fiducia che inve-ste tutta la nostra economia : ed era questo i lsuo vero e primo dovere .

Per queste ragioni noi affermiamo che l asua risposta non tiene conto della realtà eco-nomica di oggi, non è fondata su elementi d ifatto, ma anzi li ignora, per preparare psico-logicamente la Camera e l'opinione pubblic a(e in questo caso veramente in modo artifi-cioso) ad una operazione ben più vasta e be npiù grave, come quella che potrà essere rea-lizzata domani con l'apertura a sinistra e co nla stipulazione di un accordo di legislatura tr ademocrazia cristiana e partito socialista .

La risposta dell'onorevole Togni non ci so -disfa perché sottovaluta le preoccupazioni del-t'opinione pubblica e degli operatori econo-mici, non soltanto degli imprenditori più qua-lificati ma anche dei piccoli risparmiatori . Sia-mo ormai arrivati al punto che il risparmi ofugge. Non si tratta soltanto della fuga di gran-di capitali verso ''estero, cosa più o meno na-turale e più o meno deplorevole in taluni casi ;ma si tratta della fuga anche del piccolo ri-sparmio che non trova più l'incentivo ad in-dirizzarsi verso investimenti di carattere pro-duttivo .

Si tratta di una situazione finanziaria e cre-ditizia veramente grave; ed è inutile dire agl ioperatori economici di aver fiducia . Averefiducia in che cosa ? Ella mi deve indicare ,onorevole ministro, un solo istituto finanzia -rio nel paese che in questo momento possa ve-

ramente, fondatamente, avere la capacità d isovvenire certi investimenti al di là di deter-minati limiti che sono estremamente angusti .

Questa è una situazione veramente preoc-cupante. Non possiamo perciò in questo sensocondividere il facile ottimismo dell'onorevol eTogni, il quale si è scoperto improvvisamenteuno dei fautori, direi il « Pierino », di quest aapertura a sinistra quando, a conclusione de lsuo discorso, ha invitato l'Assemblea ad averefiducia nella programmazione democratica .

Allorché il 18 ottobre scorso presi la parol asvolgendo la mia interpellanza, mi dilunga ia proposito dello scandalo atomico e feci rile-vare che per ben quattro anni avevo denun-ziato sperperi, sui quali ella, onorevole mini-stro, ha creduto necessario disporre un'inchie-sta amministrativa in seguito ad alcuni artico -li dell ' onorevole Saragat . Domandai anche inquella occasione perché non era stato adot-tato il provvedimento che io avevo invocato ,non già scrivendo un articolo, ma parlando i nquest'aula e presentando fin dalla scorsa le-gislatura una apposita proposta di legge, d iistituire una Commissione permanente bicame-rale di vigilanza sulle attività di ricerca scien-tifica . Espressi altresì la mia sfiducia nell ' ado-zione di efficaci provvedimenti, ed ella mi ri-spose che bastava leggere le conclusioni del -l'inchiesta da lei disposta per convincersi del -la volontà del Governo di andare fino in fondo.

Debbo ora trattare brevemente questo tem adella sfiducia, che non è solo mio, ma, com edissi allora, di gran parte dell'opinione pub-blica italiana . Gli argomenti sui quali essasi basa sono molteplici . Tanto per cominciare ,mentre non dubito degli intendimenti che par-ticolarmente la ispirano, derivanti dal doveredi difendere l'erario da sperperi, non possonon pensare che forse fra quindici giorni ellanon sarà più a quel posto, che sarà probabil-mente occupato da qualcuno degli zelatori de lcentro-sinistra, ad esempio dall 'onorevole Lom-bardi, che sembra proprio il più adatto a que-sto compito e certamente si sente pienamentecapace di svolgerlo . Ora l ' onorevole Lom-bardi è stato precisamente uno dei più acca-niti sostenitori dell 'efficiente segretario ge-nerale del C .N .E .N., professor Ippolito, e s ipuò essere sicuri quindi che non lascerà i lcaro compagno nei guai che potrebbero deri-vargli dalla fantasiosa amministrazione de imolti e molti miliardi dedicati alle misterios ericerche atomiche .

Il secondo argomento di sfiducia ha u ncarattere, dirò così, storico . Da quando l'at-tuale regime si è impiantato in Italia il suoprocedere è stato caratterizzato da una quan-

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tità di scandali sul tipo di quello atomico ,scandali così numerosi che sono stati perfin oelencati e riassunti in ordine alfabetico ne lvolume Dizionario del malcostume . La let-tura di questo libro così istruttivo, e che i oconsiglio a tutti i parlamentari, dimostra chequegli innumerevoli intrallazzi per l'import ototale di innumerevoli miliardi, .sempre estor-ti a Pantalone, causati dalla illecita mesco-lanza della politica e dell ' elettoralismo conl'affarismo più sporco, sono sempre finiti af-fondando .nelle sabbie dell'oblio . Nessuno ,dico nessuno, dei personaggi compromess inella lunga serie di scandali che si sono sus-seguiti dal 1948 ad oggi e che con le mal-versazioni abbia fatto quattrini, è stato punito ;anzi, molti sono risorti e, per i meriti di -mostrati, hanno acquistato posizioni più fort idi prima . I precedente non sono dunque in-coraggianti .

È proprio di attualità, tanto per non di-lungarmi rievocando altri fatti precedenti, l acatastrofe del Vajont che può consideras il'esordio del neonato « Enel „ nella vita pub-blica italiana . A favore dei morti e dei sini-strati in quel luttuoso avvenimento sono tut-tora aperte numerose sottoscrizioni nazional ie internazionali che fruttano miliardi, ver-sati volontariamente dalla pubblica commo-zione .

Ma, come legge su un giornale, decine edecine di persone hanno accompagnato l'in-vio al Corriere della sera delle proprie ingent iofferte, con lettere in cui l'offerta stessa ècondizionata dalla frase « Però, niente quat-trini a Roma » . Il plebiscito di sfiducia è arri-vato a tal punto che Il Corriere della sera s iè visto costretto a pubblicare le richieste as-sicurando che i fondi raccolti non sarann oaffidati al Governo .

In realtà, questi generosi oblatori hann oragione, poiché le enormi somme che furon oversate nel 1951 dopo l'alluvione del Pole-sine, non solo non si seppe mai dove anda-rono a finire, ma il Governo approfittò del -l'occasione per lanciare un prestito di 147 mi-liardi, senza contare i 25 miliardi del bilanci oordinario, al fine di provvedere alla definitiv aregimazione del Po e risolvere così total-mente il problema causato dal rischio di fu-ture alluvioni . Allo stesso scopo l'Ente rifor-ma per il delta padano comunicò nel 1956 d iavere speso 18 miliardi e di avere contratt oimpegni per somme ingenti, di entità per al-tro non precisata . Il fatto è che gli argini de lPo non risultano ancora efficienti, tanto èvero che le alluvioni sono divenute un fe-nomeno ricorrente. Ma il pubblico aveva ca-

pito l'antifona, cosicché il colpo non riu-scì più .

Riuscì invece l'affare delle alluvioni i nCalabria del 1955. A favore degli alluvio-nati fu votata un'apposita legge il 26 novem-bre 1955, istitutiva di una addizionale da l5 per cento sull'ammontare di tutti i tribut iiscritti a ruolo . Questa imposta doveva frut-tare non si sa bene quanto all'anno, ma, i ntotale, circa 700 miliardi in 12 anni . Il con-tribuente italiano ancora paga la sovraimpo-sta pro Calabria, ma il ricavato di essa, ch eè senza dubbio assai superiore ai 700 miliardiprevisti, non si sa dove vada a finire . Si sasolo che nel 1955 erano stati riscossi già 650miliardi, di cui solo 207 erano stati destinati ,direttamente o indirettamente, agli sventu-rati calabresi . da notare che l'anno scors oè stato approvato dal Parlamento un nuov ostanziamento eccezionale di 50 miliardi pe rla Calabria .

Questa regione, che io ben conosco perchésono calabrese, dovrebbe essere a quest'er atrasformata nel giardino delle Esperidi, poi -ché, senza contare l'opera sempre illuminatadegli enti locali perennemente in dissesto, l oStato interviene con l 'amministrazione ordi-naria, con gli stanziamenti eccezionali, co nla legge speciale per la Calabria e con l aCassa per il mezzogiorno gestita dall ' onore-vole Pastore, il quale proprio giorni orson oha proposto in Consiglio dei ministri di man -dare in galera un redattore del Giornale d'I -talia perché si era permesso di criticare l aopera compiuta dal primo Governo di centro -sinistra. Si vuole dilapidare e non sono tol-lerate nemmeno critiche od osservazioni !

In terzo luogo, i provvedimenti che, ne icasi estremi come quello dello scandalo ato-mico, vengono assunti dal Governo sembran oispirati ad estremo rigore, ma di fatto si ri-velano inefficienti .

Denunciare alla magistratura questi sporch iintrallazzi fra la politica e l'affarismo nonporta infatti ad alcun risultato . La magistra-tura può colpire e colpisce (del resto assa ibenignamente in Italia) i ladri presi sul fatto ,le sottrazioni di fondi ben comprovate . Maessa è impotente davanti a malversazion icomplesse, in cui intervengono occulte pressio-ni politiche per decidere un certo atto ammi-nistrativo che, formalmente, non può dar luo-go ad accusa, mentre sostanzialmente costi-tuisce un vero atto illecito . Poiché qui si tratt adi questioni atomiche, chi potrà mai saperele percentuali che sono state pagate da so-cietà straniere per acquisto da parte nostr adi costosissimi reattori o di non meno costosi

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brevetti, percentuali il cui importo è conglo-bato nel totale del contratte? E si tratta d iapparecchi che costano decine e decine d iniliardi! Chi potrà dire se tale o talaltra « con-sulenza » che figura nei conti per decine edecine di milioni è stata liquidata effettiva-nente, in tutto o in parte, e se era necessari a

ed adeguata? Sono elementi che a distanza d iInni non è possibile accertare .

Ma un punto ritengo di dover far risal-are, e cioè che l'inchiesta ordinata dal mini-

stro ha avuto per oggetto seni plicemente l'am-ministrazione del C.N.E.N . all'incirca negl iultimi quattro anni ; anzi, come risulta da lvolume degli allegati, l'inchiesta ha riguar-dato più particolarmente la parte contabil eche non l ' amministrazione in generale . Inve-ce la cosa più importante da stabilire era di'endersi conto se questo comitato atomico, acui sono stati affidati miliardi, ha effettiva -mente impostato e svolto dei programmi tec-nici e scientifici seri, oppure se ha fatto cos enutili, costose ed errate .

Io sono d'opinione che proprio così è av-venuto, e la ragione e i particolari dei fatt ii ho detti nei miei ripetuti interventi in que-

sta 'Camera, rimasti purtroppo inascoltati d achi di dovere .

Allorché fu creato il primo Comitato na-zionale di ricerche nucleari si disse che essodoveva « sostenere e coordinare tutte le ini-ziative nel campo nucleare » . In pratica, essovirava ad instaurarne il monopolio nelle ma-ni del triumvirato Giordani-Amaldi-Ippolito ,sostenuto dal partito comunista . Il presidenteGiordani, che durante la guerra era stato re-sponsabile degli armamenti al « fabbriguer-ra », rendendosi benemerito per avere disar-mato l'Italia, preparò il terreno per il suoprotetto Ippolito . Appena l'ente cominciò afunzionare, le sovvenzioni furono un'armaper l'acquisto del potere e si volsero ad acqui-sire l'appoggio dei maggiori complessi indu-striali italiani .

I tecnici del primo modesto centro creat oprivatamente, e cioè il C .I .S .E., avevano pro-iosto la costituzione di un modello di reattor e

che implicava lo sviluppo di tecnologie nuoveiel nostro paese. Invece il comitato volleacquistare negli Stati Uniti un inutile e co-stosissimo reattore che poi fu regalato all'Eu-ratom con tutto il centro di Ispra . Secondoa legge, il C .N.R .N . non poteva possedere e

gestire direttamente laboratori ; invece esso,nfischiandosi della legge, ruppe i contratt i

col C.I .S.E. e fondò società come l'Immobi-iare Ispra, la « Nuclid » ed altre, di cui l'Ip-

polito era regolarmente presidente o consi -

gliere delegato .

noto ormai, a forza d iripeterlo, che il centro di Ispra è costato tr eo quattro volte più di quanto il C .I .S.E. avevapreventivato e la cosa è tanto vera che quando1'Euratom lo ricevette in dono lo stimò la me-tà del costo effettivo, pur adottando criter idi valutazione assai benevoli . Secondo la leg-ge, che tutti possono consultare, l'Istituto difisica nucleare era separato dal C .N.R .N., maquesto continuò a gestirlo .

Allorché il vecchio Giordani si ritirò, i lprofessor Amaldi restò come dittatore dei fi-sici, assicurandosi l'appoggio dei socialcomu-nisti, cosicché l'Ippolito rimase il despota delcomitato atomico .

La legge del 1960 che creò il nuovo C .N.E.N .mirava a limitare lo strapotere che il segre-tario si era assunto, ma, ciononostante, il vi-cepresidente senatore Focaccia, fornito di de -lega da parte del presidente, non servì che dicopertura alle iniziative dell'efficiente segre-tario. I programmi nucleari, e cioè la part epiù importante del comitato, restarono d icompetenza di costui, ed egli continuò ispi-randosi non a motivi tecnici, ma al suo per -sonale interesse .

Alcune industrie erano interessate alle 'o -struzioni nucleari, ma le commesse venner osubordinate al ricatto di appoggiare la politi-ca nucleare che veniva seguita . Non è da par -lare, poi, dei professori di fisica che venivan otutti acquisiti al C .N .E .N. o con l'assunzioneo con consulenze o col dono di libere docenz ee cattedre . Le società di Ippolito, come l'« Ar-chimedes », assumevano schiere di professor icol titolo di consulente e con l'ordine di ta-cere. Allorché il professor Salvetti osò disap-provare la cessione del Centro di Ispra all'Eu-ratom, venne sistemato a Vienna presso l'uf-ficio atomico internazionale e così non par-lò più .

Ho già detto dei miei ripetuti intervent ialla Camera con esito assolutamente nullo .Aggiungo che la Corte dei conti rifiutò pi uvolte di approvare certe spese e ne fece rap-porto alle Camere. Questa fastidiosa Cort edei conti si è pensato di paralizzarla immet-tendovi consiglieri « politici » . Intromission econtro cui i magistrati di quel benemerit oistituto, creato quando lo Stato era una cosaonesta e seria, hanno di recente violentementeprotestato .

LEONE, Presidente del Consiglio dei mi-nistri . A proposito di questo, è bene fare un aprecisazione. Questa legge risale ad anticadata e di essa tutti i governi si sono avvals idi regola destinando alla Corte grandi servi -tori dello Stato e non uomini politici . Quello

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che si dice a proposito di quella deliberazion eè cosa destituita di fondamento . Si nominanodirettori generali, ispettori generali e altri al -ti funzionari . La legge può essere discuss asul piano dell'opportunità e riconosco che l aCorte dei conti possa anche essere organizzat asulla base della carriera dei magistrati ; però ,non si ripeta, la prego, che si mandano degl iuomini politici . Sono mandati invece eminent ifunzionari a dare il contributo alla Corte de iconti . Le sono grato del rilievo perché ess omi ha dato l'occasione di fare una precisa-zione circa una errata interpretazione di al-cuni organi della pubblica opinione della de -liberazione dell'Associazione magistrati dell aCorte dei conti . Ripeto, per i] 99 per cento l enomine del Consiglio dei ministri si riferi-scono ad alti funzionari dello Stato .

SERVELLO. La ringrazio, onorevole Pre-sidente del Consiglio. Prendo atto di questesue precisazioni con la speranza che la pos-sibilità data dalla legge di ricorrere anche adeterminate personalità, che non devono es-sere necessariamente dei magistrati, second oquando ella ha detto, non conduca però aduna degenerazione, che magari non sarà nell esue intenzioni, ma che, dato il sistema cor-rente, potrebbe anche realizzarsi in futuro .

LEONE . Presidente del Consiglio dei mi-nistri . Le sono grato, onorevole Servello, del -l'occasione che mi ha dato di fare una preci-sazione circa la deliberazione dell'Associazio-ne magistrati della Corte dei conti . Per quant origuarda questo Governo è stato nominat osolo il direttore generale De Caterini, che èstato un ottimo direttore generale delle post ee delle telecomunicazioni . Ecco i politici ch eabbiamo mandato alla Corte dei conti . Anchegli altri governi hanno obbedito allo stess ocriterio .

SERVELLO . Ritornando alla questione nu-cleare, anche se è assente, mi tocca dir equalche parola all 'onorevole Saragat . Egli hascoperto in sostanza il lume ad olio, poich équello che ha detto tutti lo sapevano . Egliaveva ottenuto un adeguato numero di post iin occasione della creazione del nuovo e assa ipiù lucroso ente elettrico e perciò dette a que-sto il suo appoggio ed il consenso a che l'Ip-polito ne divenisse consigliere d'amministra-zione, in conformità all'auspicio dell'onore-vole La Malfa e dell'onorevole Fanfani che i lsignor Ippolito riuscisse a divenire il dittator eanche del nuovo carrozzone, per quanto l alegge dichiarasse incompatibili le due cariche .Si dice adesso che le leggi amministrative no nsono sufficienti per prevenire gli abusi ; m ase la legge sulla incompatibilità delle cariche

-venisse rispettata, quanti presidenti ed ammi-nistratori di . ' enti statali e parastatali, profes-sori ed altri dipendenti pubblici potrebberoconservare i loro posti? L'onestà amministra-tiva, con l'attuale regime, come ho detto, èun sogno.

Sta di fatto che la cosa più allarmante ,ripeto, non consiste certo nel denaro chel'Ippolito può aver rubato o distribuito a isuoi fautori di sinistra, ma nel programm adel comitato, sul quale l'onorevole ministroTogni si è diffuso rispondendo alla mia in-terpellanza. Avevo alcuni- appunti sull'argo -mento, ma mi limito a prendere atto dell esue precisazioni, onorevole ministro, che no nsono, a mio avviso, fondate completamentenella realtà finanziaria, né, soprattutto, tec-nico-scientifica . Né mi diffondo su questi ar-gomenti, non perché non abbia materia d irisposta, ma perché ritengo che da questoepisodio, cioè dall'episodio dello scandalo ato-mico, debba derivare per il Parlamento ita-liano un insegnamento e soprattutto la rac-comandazione di intervenire in queste situa-zioni non soltanto a posteriori, quando cioèper ragioni più politiche che morali esse s imanifestano, ma anche quando si forma l avolontà politica determinatrice degli indirizz ie dei programmi in un settore così important ecome quello delle ricerche nucleari . Ecco per-ché insisto sulla nostra proposta di legge che ,presentata nell'altra legislatura, è stata ri-presentata in questa : essa concerne l'istitu-zione di una Commissione bicamerale di vi-gilanza sul programma delle ricerche atomich ee nucleari in particolare .

Quando l'onorevole La Malfa ha appog-giato così pesantemente per la presidenza del -l' « Enel » il professor Ippolito, evidentement eaveva avuto l'occhio penetrante e l'anim opreveggente . Dirò che quest'ultimo ente, d icui il nostro relatore ha vantato la « snel-lezza », già si accinge a mostrare come l avia aperta dal precursore p rofessor Ippolit osia la giusta e che sarà seguita su scala assaimaggiore. Le precisazioni del ministro To-gni in proposito lasciano piuttosto perplessi .Ho visto infatti un ricco, magnifico fasci -colo, con grafici, tabelle, ecc., proprio nellostile del C .N.E.N., da cui si apprende chel'ente stesso sarà decentrato territorialmen-te in otto compartimenti, cioè in otto grand iministeri che a loro volta comprenderann odistretti e zone .

dunque tutta una nuova gigantesca bu-rocrazia elettrica che viene nascendo . In essaverranno arruolati in fitte schiere tutti i« compagni » 'desiderosi di sistemazione . Ecco

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la « sinistra che soffre » messa in condizion edi soffrire un po' meno !

Il fatto che lo Stato si sia dimostrato i,i-difeso, in balia di ogni arrivista decisamentesfrontato, perché appoggiata dai partiti d isinistra, è il lato tragico di questa vicendadel C .N.E.N .

Quale la conclusione? Che noi, in seguit oalle assurdità compiute da questo organismo ,ci troviamo in una situazione critica nel set-tore nucleare . Per attenuare la gravità delloscandalo, già i commentatori e gli inquisitor isostengono che tuttavia l'organizzazione tec-nica è efficiente, pur premettendo che essinon sono tecnici .

Dalla relazione dell'inchiesta emerge su-•bito che l'organizzazione è insostenibile : in -fatti, il costo del personale assorbe da sol oil 79 per cento delle entrate del C .N.E.N . ,mentre nei più efficienti centri american iquesta incidenza è del 50 per cento in media .In quell'ente abbiamo una pletora di perso-nale, con stipendi assai lauti e col rendiment oche tutti possiamo vedere .

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RESTIVO

SERVELLO. Sembra adesso che siano sta -te nominate alcune commiss ioni tecniche co nspecialisti scelti anche fuori del C .N.E.N .

TOGNI, Ministro dell'industria e del com-mercio . L'ho comunicato poco fa .

,SERVELLO . Esatto. Ma è da temere ch etroppi legami di interesse vi siano ormai fratutti i tecnici e i fisici . Troppi sono consulent ipresso varie società « Archimedes » e altr editte che hanno appalti . Lo scandalo nuclear enon è esaurito .

Quali sono i legami fra le creature di Ip-polito e 1'« Italatom »? E quali i legami co nl'Istituto di fisica nucleare e col « Camen » ?La legge staccava l'Istituto di fisica dalC .N.E.N., ma Ippolito continuò a finanziaredi sua iniziativa l'amico Amaldi . Anche inquesto istituto pare che non tutto sia lisci oe legale. Si dice, ad esempio, che esso siaretto da un presidente eletto da due vice -presidenti, a loro volta nominati da lui stesso !

Non si capisce poi perché esista un centr onucleare per le forze armate . È bene che sisappia che questo centro era un feudo del -l'onorevole' Enrico Mattei, che aveva creatoun proprio centro nucleare personale e ch eimpose un suo fido, il professor Caldirola ,come direttore del « ,Camen », al quale natu-ralmente imponeva i programmi attraversoI'« Agip »-nucleare .

Dato tutto questo disordine, torno alla mi aproposta, fatta già nel 1960, di costituire un aCommissione bicamerale di vigilanza che stu-di seriamente la questione della ricerca, e l asottoponga tutta ad un unico ente, il qualenon può essere che il Consiglio nazionale del -le ricerche, organo che esiste da tanto temp oed è stato lasciato inerte sol perché non er acapeggiato dai vari Ippolito e compagni . Per-ché poi concedere somme così ingent iper le sole ricerche atomiche? Tutti gli altr irami della scienza, anche molto più interes-santi e utili allo sviluppo nazionale, perchédevono essere privi di un adeguato sostegno?

Onorevole colleghi, da quanto è accadut oe da quanto accadrà risulta che il sistem aistituito dall'attuale regime non è che un si-stema feudale in cui vengono create, comeho detto più volte, varie baronie intoccabili ,con le relative clientele, al solo scopo di lo-cupletarsi a spese degli italiani . Questa è la« democrazia », più o meno « delimitata » e« allargata » .

Gli enti statali e parastatali nei loro bi-lanci mentiscono sistematicamente sull'usodelle somme che a loro sono affidate, come èrisultato in modo più che evidente allorché s icercò di parlare qui di quell'enorme carroz-zone economico e politico che è l'E.N.I .

I partiti politici e soprattutto la democra-zia cristiana e il partito comunista hannobilanci di miliardi di cui nessun elettore co-nosce la provenienza . Adesso si vuole che ipartiti stessi vengano addirittura pagati dall oStato e cioè dal contribuente . Abbiamo dun-que in vista la corruzione di Stato, debita -mente pianificata . E chiaro che un simile as-surdo sistema non può portare che ad unincrudimento dell'inflazione, a rivolgimentidisordinati ed alla totale rovina dello Stat oitaliano .

Solo il partito comunista può ' sperare d itrarre qualche vantaggio da una simile caoti-ca situazione. La soluzione sta invece nel cam-biare il sistema feudale e rientrare nelle line edi un ordine morale, giuridico e nazionalefondato sul vero Stato di diritto . Per fareciò è evidente che occorre modificare la Co-stituzione, che ormai, come è riconosciuto d amolti, non risponde più alle attuali esigenzeperché fu elaborata in un contesto partico-lare che oggi più non esiste . Occorre modifi-care la Costituzione al più presto, rafforzand ol'unità e l'autorità dello Stato, restituendo a lParlamento le sue attribuzioni e ristabilendo ,con la . efficacia che aveva un tempo, il mecca-nismo del controllo amministrativo . Soltantoin tal modo i cittadini italiani potranno tor-

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rare a credere nel presente e nell'avvenire

TOGNI, Ministro d'ell'inductria e del com-del paese,

ad aver fiducia nella

giustizia mercio. Si trattava di un ministro senza por-e stima verso gli organismi ed i funzionari tafoglio .dello Stato . DELFINO .

Senza

portafoglio,

d'accordo ,Quanto al deplorevole scandalo atomico, ma proprio per questo con un impegno diretto .

che, del resto, sono stato il primo in quest aCamera a segnalare insistentemente, cred oche sarebbe del tutto sproporzionato volern etrarre spunto per chiedere una riforma delcostume politico. Che cosa è l'affare atomicoa paragone delle somme gigantesche maneg-giate ormai da anni ed anni da enti statali eparastatali ben più potenti del C .N.E .N . e cheindubbiamente hanno commesso e commetto -no illegalità cento volte più gravi?

Non è con scandali a catena e colpend ociecamente questo o quel capro espiatorio ch esi può uscire da un simile vespaio : lo si puòfare risalendo alle origini del male e cio èalle carenze costituzionali che generano l'am-biente specialissimo in cui si svolge l'azion epolitica in Italia.

Perciò, a parte gli aspetti giudiziari e damministrativi di questa scabrosa vicenda ,cerchiamo oggi di regolare razionalmente l aimportante questione della ricerca scientifica .Senza ricorrere a provvedimenti convulsi ,formuliamo una legge ben congegnata ch eassegni al Consiglio nazionale delle ricerch eil compito di ripartire in modo equilibrato l erisorse disponibili a favore dei vari rami del -l'indagine scientifica, e costituiamo una Com-missione parlamentare permanente di con-trollo sull'indirizzo tecnico e amministrativ odi detto Consiglio nazionale .

L'Italia è ricca di scienziati, di tecnici edi galantuomini : si tratta tuttavia di cercarl ie di impiegarli, evitando che si ripetano scan-dali come l'attuale, che consiste soprat-tutto nel fatto di aver elevato uno sconosciutoprofessore di geologia al rango di supremo e dincontrollato dominatore tecnico ed ammini-strativo di un organismo scientifico di gran-dissima importanza nazionale ed internazio-nale .

PRESIDENTE. L'onorevole Delfino ha fa-coltà di dichiarare se sia sodisfatto .

DELFINO . 1Il ministro Togni ad un cert opunto del suo discorso ha accennato all'op-portunità dell'istituzione di un ministero dell aricerca scientifica .

TOGNI, Ministro dell'industria e del com-mercio. Mi sono limitato a riprendere un aproposta dell ' onorevole Ceccherini .

DELFINO. Volevo fare osservare a lei edal collega Ceccherini che per più di sett emesi in Italia abbiamo avuto un ministr odella ricerca scientifica .

Penso che in sette mesi il ministro Cor-bellini, anche perché si tratta di uno scien-ziato eminente, di un tecnico, avrebbe per l omeno dovuto fare una ricognizione anche ne lcampo del Comitato nazionale per l'energi anucleare e avrebbe potuto illuminare il Par -lamento ed il paese sulla situazione di quest oComitato .

Questa, in definitiva, era anche una dellepromesse elargite dal passato Governo d icentro-sinistra : approfondire la situazione ne lcampo della ricerca scientifica . Ebbene, unacaratteristica del centro-sinistra ci sembraquella di non mantenere le promesse .che ven-gono fatte e di porsi in definitiva come unapalestra di interessi particolari . Non possia-mo dimenticare, anche se il ministro Togn iovviamente ha omesso di parlarne, che l astessa materia della quale oggi si discute all aCamera, lo stesso scandalo del giorno ha ori-gini ben precise, che sono da ricercare pro-prio all'interno del centro-sinistra, di quest ocentro-sinistra che ha continuato a guidarela nostra vita politica anche durante tutt iquesti mesi in cui è stato – come dire ? – i naspettativa : perché il centro-sinistra ha fun-zionato quando si è dovuto nominare il con-siglio di amministrazione dell'« Enel » e cisembra stia funzionando – almeno secondol'impostazione del discorso del ministro Togn i– anche questa sera, alla vigilia del congressodel partito socialista, che dovrebbe rappre-sentare l'alba nuova della coalizione dopo lanotte burrascosa di san Gregorio della scorsaestate .

%Il ministro Togni ha attribuito all'onore-vole Saragat il merito di avere con la not afatidica iniziato la polemica sulla situazionedel Comitato nazionale per l'energia nuclea-re ; ma non è andato oltre il ricordo di quest omerito ; non ha cercato di rispondere all'inter-rogativo, che è nato nell'animo di molti, suimotivi per i quali, ad un certo punto, in pienaestate, l'onorevole Saragat ha avvertito il bi-sogno di aggiungere alle sue vaste cognizioniculturali, scientifiche e dottrinarie anchenuove e particolari competenze in materi adi scienza nucleare .

A questo interrogativo noi crediamo di do-ver dare qui una risposta, se non vogliamorestringere alle proporzioni di un semplic ecaso giudiziario – mentre si tratta di u ngrave fatto politico – questo episodio, che no n

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può limitarsi alla persona del professore Ip-polito . L' episodio, in verità, è un fatto d icostume politico, e, se anche avrà come sbocc odefinitivo il tribunale, non potrà porsi sull ostesso piano di un qualsiasi caso Mastrella .Non si può semplicemente processare il « pro-fessore miliardo » così come è stato proces-

sato il « ragioniere miliardo », anche se, ono-revole ministro, qualche accostamento pu òessere fatto tra Mastrella ed Ippolito . Il Ma-strella era costretto a rubare – almeno perquello che si è saputo – per le boutiques e gl iistituti di bellezza gestiti dalle sue donne ; i lprofessore Ippolito crediamo sia stato indott o

a rubare anche per i suoi partiti : con la diffe-renza che, per lo meno, nel caso di Mastrell ale sue donne sedevano in tribunale vicino alui, mentre non crediamo che i partiti i qual iproteggevano il professore Ippolito sarann otrascinati in tribunàle insieme con lui .

Debbo anche rilevare, onorevole ministro ,che ella ha completamente eluso una doman-da che le avevo posto nel mio intervento :avevo contestato che non è stata rispettat al ' alinea 9) dell'articolo 3 della legge 6 di-

cembre 1962, n. 1643, istitutiva dell'« Enel » :quella legge che voi avete voluto, che ell asi è preoccupato con tanta solerzia di portar eavanti in sede di Commissione speciale, rag-gruppandone le norme in pochi articoli af-finché potessero essere rapidamente discuss eed approvate . Ebbene, l'alinea 9) dell'arti-colo 3 di quella legge dava al Governo la de-lega per la nomina di un commissario unicoalt'« Enel » ; quindi questo ente doveva na-scere con un commissario unico, con un am-ministratore straordinario . Perché non avet enominato questo amministratore straordina-rio ? Vogliamo rileggere i giornali dell'epoc ae ricordare i motivi per cui non è stato nomi -nato l'amministratore straordinario ? Non èstato nominato perché non è stato raggiuntol 'accordo su un unico nome . E quali nomi s ifacevano? Quello del professore Ippolito equello dell'avvocato Di Cagno . Questo è quell oche abbiamo letto su tutti i giornali; citerem opoi anche la rivista di un parlamentare dell ademocrazia cristiana il quale, dopo aver scrit-to queste cose, è stato messo ir lista ed è stat oeletto deputato della democrazia cristiana peril X'IX collegio .

Quindi non vi era l'accordo. E non vi er al'accordo perché il professore Ippolito eraportato dall'onorevole Riccardo Lombardi ,dall ' onorevole La Malfa e sembra anche dalPresidente Fanfani (d'altronde, si è scopert oche anche Mastrella aveva una terza donna !l :

mentre la democrazia cristiana sosteneva l acandidatura dell'avvocato Di Cagno .

Perché tanta lotta sul nome dell'ammini-stratore ? Perché questi aveva il compito dinominare i cento commissari alle aziendeespropriate, fra cui il commissario dell aS.A .D.E ., che è stato nominato poi dal con-siglio di amministrazione. Infatti il centro -sinistra ha raggiunto un accordo soltant oquando, eludendo chiaramente il punto 90 del -l'articolo 3 della legge citata, ha nominato di -rettamente il consiglio di amministrazione .evidente : si tratta di nove consiglieri ed èpiù facile trovare un accordo sulla riparti-zione di nove posti anziché su un nome solo .

A questo punto cade opportuno che io ri-cordi al ministro 'Pegni il primo punto dell amia interpellanza . Onorevole ministro, nell asua riposta ella ha affermato di non ritener eche siano stati prospettati elementi seri a com-prova della mancata osservanza dei criter idi competenza e di indipendenza secondo iquali, a norma della legge istitutiva, dovevaprocedersi alla nomina del consiglio di am-ministrazione dell'« Enel » . Tra poco parle-remo anche di tali due requisiti . Ma ella hadimenticato che, in aggiunta ad essi, la legg evuole che la composizione del consiglio siatecnica e non rappresentativa, cioè non rap-presenti il risultato di una o più volontà poli-tiche : e allora dobbiamo ribadire che il cen-tro-sinistra ha eluso il rispetto della legge .

Vogliamo vedere in che modo si è arri-vati a queste nomine ? Vogliamo vedere qual isono i tecnici che ha nominato il Governo, ch eha nominato il centro-sinistra ? Cominciam odal presidente, avvocato Di Cagno . L'avvo-cato Di Cagno, si osserva, è stato president eprima della S .M .E . e poi della Finelettrica ,quindi era un tecnico . Ebbene, contesto ch esi diventi tecnico solamente perché si ricopr ela carica di presidente di qualche società : for-se l'avvocato Di Cagno è arrivato ad esser epresidente della S .M.E . e della Finelettricasoprattutto perché era un conterraneo del -l'onorevole Moro e aveva precedenti che no nerano quelli di un tecnico . Essere stato sin-daco di Bari può avere costituito una espe-rienza . . . elettrizzante, trattandosi di città poli-ticamente molto attiva, ma non può conside-rarsi un'esperienza elettrica ; essere stato pre-sidente del consorzio di bonifica della fossapremurgiana non può considerarsi una espe-rienza elettrica ; essere stato vicepresidentedella Cassa per il mezzogiorno, anche se pu òaver costituito un'altra esperienza . . . elettriz-zante, non può considerarsi una esperienz aelettrica .

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Questi sono i precedenti . Ma vi è un altro l'onorevole Moro,

di

uscire

vittoriosa

dall epunto che riguarda l'avvocato Di

Cagno . trattative, avendo alla fine imposto il su oQual è il motivo per cui

avete giustificato candidato alla presidenza, Vito Antonio D isoprattutto

la

nazionalizzazione dell'energia Cagno. Una decisione infine che, se ha sodi-elettrica ? Al meridione che cosa avete detto ?Che cosa avete detto alla gente del Mezzo-giorno, che vi chiedeva industrie e non l anazionalizzazione dell'energia elettrica ? Fac-ciamo la nazionalizzazione per portare pi ùenergia nel Mezzogiorno, perché ce n'è poca ,perché se ne consuma poca. Ma di chi è laresponsabilità ? Di chi gestiva l'industria elet-trica nel Mezzogiorno, cioè della S .M.E., cioèdel presidente della S .M.E. Ora questo presi -dente della S .M.E. lo mettete a capo dellanuova azienda nazionalizzata .

E non parliamo poi del vicepresidente del -l' « Enel », il quale non ha ricoperto nemmen ola carica di presidente o vicepresidente di unqualsiasi ente elettrico . Vogliamo vedere i lcurriculum del dottore Luigi Grassini ? I titol iche maggiormente conosciamo, quelli più im-portanti, sono i seguenti : innanzitutto esserestato membro della commissione economic adel partito socialista italiano, presieduta dal -l'onorevole Riccardò Lombardi . Certamente èun importante incarico : nella commission eeconomica del partito socialista è nata la po-litica economica del Governo di centro-sini-stra, con quei risultati per la nostra economi ache poco fa l'onorevole Togni ha invano ten-tato in qualche modo di mascherare . E poiquale altro titolo ha il dottore Grassini, s enon quello di essere stato capo dell'ufficio le-gislativo del gruppo parlamentare del partit osocialista ? Quindi non vediamo proprio dadove egli attinga una competenza specifica inmateria .

Vogliamo vedere quello che scriveva di luil'onorevole D'Amato sulla sua rivista, prim adi diventare deputato ? « Luigi Grassini, mul-tiforme e quotato esponente della scuderiasocialista, è l'outsider che la scorsa settimana ,alla riunione di vertice della Camilluccia, hapermesso di giungere ad un compromesso sull aspinosa questione dell' "Enel" . E stato infatt idesignato tra i nove membri del consiglio d iamministrazione con il tacito impegno che n eassumerà la vicepresidenza . Una decisioneche porta di colpo un funzionario di partito ,sconosciuto all'opinione pubblica e agli stess iambienti politici, ad uno dei massimi livell idella carriera tecnico-politica statale, con un ostipendio annuo di 18 milioni, pari ad u nmilione e mezzo mensile, retribuzione fissataper ciascuno dei nove consiglieri dirigent idell' "Enel" . Una decisione che ha consentit oalla democrazia cristiana, e in particolare al-

sfatto qualche ambizione socialista, non h aevitato nelle file del partito un'insurrezionedi sdegno e violenti attacchi a Riccardo Lom-bardi, responsabile di avere ceduto alle ri-chieste democristiane in cambio di un appan-naggio di potere, se non di sottopotere . Lasoluzione è stata trovata soltanto nella seratadi martedì 8 gennaio. Fino a quel momentole trattative erano state poco fruttuose » .

Per il dottore Grassini non so quali altrititoli di merito trovare . Ecco : per conto delpartito socialista ha prodotto il film All'armisiam fascisti ! Ma a questo punto si dovrebb eprodurre il film All'arrni siam socialisti ! ,ora che questi uomini arrivano ad occupar epoltrone tanto lungamente desiderate .

Abbiamo poi un altro componente del con-siglio, il dottore Giuseppe Lanzarone, che no naveva, all'atto della nomina, alcun requisitodi tecnico dell'élettricità, ma in compenso of-friva quelli di collaboratore di varie pubbli-cazioni azioniste, fra le quali, nel 1946-47, iNuovi quaderni di giustizia e libertà, diretti ,manco a dirlo, dall'onorevole Riccardo Lom-bardi . Il dottore Giuseppe Lanzarone ha un asola pubblicazione, sulle banche, intitolataSistema bancario italiano, con prefazione ,manco a dirlo, del senatore Ferruccio Parri ,che tiene a gratificare il Lanzarone più e piùvolte con l'appellativo di « amico » .

Questi sono i tecnici ! Come l'onorevol eMoro aveva il suo avvocato Di Cagno, l'ono-revole Riccardo Lombardi e l'onorevole L aMalfa e – sostanzialmente – forse anche i co-munisti (perché il Grassini è stato comunist afino al 1956) erano rappresentati nel- consigli odi amministrazione .

E l'onorevole Saragat che si è tanto la-mentato ? Anche l'onorevole Saragat avev ala sua poltrona elettrica, e la notizia fu datada l'Unità che la riprese da l'Espresso . Legg ol'Unità : « Si era detto, nella riunione dell' 8gennaio alla Camilluccia fra i quattro partit idella maggioranza, che in cambio del "rospo "che ingurgitavano con la nomina di Di Cagn oalla presidenza dell'ente, socialisti e repubbli-cani avrebbero avuto ampie garanzie su du epunti : del consiglio d'amministrazione no navrebbero fatto parte che persone sicuramentelibere da qualunque legame con i gruppi mo-nopolistici privati ; il direttore generale non sa-rebbe stato Angelini (attualmente alla Terni) ,come voleva Di Cagno, ma persona diversa .Ebbene : avevamo già scritto che il socialde -

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mocratico Luigi Magno aveva " rapporti " conil monopolio elettrico della S .A.D .E . ; ora s iscopre dell'altro : L'Espresso che esce oggi nel-le edicole precisa che Magno – che fu racco-mandato da Saragat personalmente e sul qual equindi non si fecero indagini particolari – èaddirittura consigliere di amministrazionedella S.A.D .E ., una delle società private na-zionalizzate e per le quali l' "Enel" dovrà sta-bilire la misura dei rimborsi » .

Dobbiamo altresì osservare che l 'avvocatoMagno non aveva solamente questi incarichi ,ma faceva parte del consiglio di amministra-zione della A.T.I ., della « Cementir », dellaC.E.S .A. e della « Vianini » ed era vicepresi-dente dell'Istituto autonomo case popolar idella provincia di Roma . Non si poteva dir ecertamente che fosse un tecnico; era però unesperto di sottogoverno e aveva accumulat ouna serie di incarichi . Tuttavia, questa no-mina. non fu sufficiente a rendere sodisfattol'onorevole Saragat . L'avvocato Magno, nono-stante il suo cognome, non riusciva evidente -mente ad equilibrare l'invadente attivismo de iGrassini, dei Lanzarone, degli Ippolito : so-prattutto del professore Ippolito, il quale, co-me abbiamo potuto leggere, í' stato abbastan-za disinvolto in questioni amministrative .Questa insistenza e invadenza nel consigliodi amministrazione ha dovuto evidentementeprovocare alcune situazioni di disagio, unalotta interna di potere e quindi il mancatoraggiungimento dell'equilibrio . Ecco allora la« scoperta atomica » da parte dell'onorevol eSaragat, cui fa seguito la scoperta dell'incom-patibilità da parte dell'onorevole Preti .

PRESIDENZA DEL PRESIDENT E

BUCCIARELLI DUCC I

DELFINO. Questi sono i fatti come li ab-biamo registrati nella loro cronologica con-tinuità .

A questo punto dobbiamo osservare che s itratta dl un « alto là ! » dell'onorevole Saragatai fratelli rivali del centro-sinistra . Si trattacioè di un fatto interno di potere . E allora no idobbiamo dire che questo « Enel » è veramentenato male e dobbiamo anche trarre certe con-clusioni su questa lotta interna di potere chesi svolge nel suo seno. Non dobbiamo nascon-derci dietro il paravento del Consiglio di Sta-to, che avrebbe dato con ritardo la rispostasulla incompatibilità fra le due cariche de lprofessore Ippolito . ll professore Ippolito co ,nosceva benissimo questa incompatibilità ,tanto che era ricorso alla finzione delle dimis-sioni dal C .N.E.N . per essere riassunto non

più come segretario generale, ma come inca-ricato momentaneo, dopo essersi liquidato de-cine di milioni .

Vi è invece una denuncia da fare, ed èquesta : il professore Ippolito è rimasto no nper responsabilità di ministri, ma per un in-tervenuto accordo politico ; all'Ippolito, man-cato amministratore unico dell'« Enel », biso-gnava per lo meno dare un posto nel consigli odi amministrazione dell'ente stesso, conser-vandogli il posto nel C.N.E.N . Questo fu l'ac-cordo politico . E questo problema resta nel -l'ambito del centro-sinistra, nell'ambito de lsottogoverno del centro-sinistra . Ciò dimostr asempre più che non saranno i programmi e l eideologie a presiedere alla formazione de lnuovo Governo, ma saranno gli accordi pe rle posizioni di potere, per le torte ministerial ida dividersi . Il centro-sinistra si ruppe nell oscorso gennaio alla Camilluccia, ma si riformòsubito dopo per nominare il consiglio di am-ministrazione dell'« Enel » . Il centro-sinistraha avuto inoltre un nuovo avvio, quando al-cuni colleghi socialisti sono entrati come mag-gioranza nella Commissione di vigilanza sullaCassa depositi e prestiti e in quella di vigi-lanza sulla Banca d'Italia . Ecco la colla co ncui si rimettono insieme certi cocci !

L'« Enel » si è tradotto in sostanza in unorganismo il cui consiglio di amministrazion eè stato nominato non secondo la legge, ma i nchiaro dispregio della legge . E allora noi, ono-revole ministro, vogliamo trarre una conclu-sione da questa vicenda. Chiediamo formal-mente che il consiglio di amministrazione del -1' « Enel » venga sciolto essendosi violata lalegge all'atto della sua nonnina . Non sono statiscelti elementi tecnici, ma uomini chiarament eindicati dai partiti politici, come dimostra i lfatto che su giornali come La Giustizia el'Avanti ! i partiti si sono vantati di averefatto includere uomini di loro fiducia in quel -l'organismo .

Quando si è previsto nella legge che i lconsiglio di amministrazione dell'« Enel » nondovesse avere composizione rappresentativa siè voluto soltanto escludere la rappresentanzadella minoranza, non già quella dei partiti ch esono direttamente o indirettamente al Gover-no. Lo stesso onorevole Saragat, subito dopola nomina del consiglio, ebbe a lamentarsi de lfatto che le polemiche e le discussioni ch el'avevano preceduta fossero state rese pubbli-che, perché queste cose – disse – « gettanodiscredito sulla democrazia » . Ma ad esserescreditato da queste cose è il centro-sinistra ,non la democrazia, almeno se non si pretend eche questa si identifichi con quello .

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Non sono quindi sodisfatto per la rispostadata dal ministro al primo punto della mi ainterpellanza ; e non lo sono nemmeno pe rquanto l'onorevole Togni ha detto sul second opunto, e cioè sulla questione delle incompa-tibilità . Lo stesso ministro, infatti, non è stat oin grado di escludere che nel consiglio di am-ministrazione dell'« Enel » vi siano ancor acomponenti per i quali sussistano incompa-tibilità . Si è detto che dopo tutti questi mes ila Corte dei conti non ha ancora completatoi suoi accertamenti . Restiamo, pertanto, in at-tesa di tale pronunzia. Desideriamo però fa rpresente che, in base alla legge, i membri de lconsiglio di amministrazione decadono dall acarica quindici giorni dopo la nomina, qua-lora risultino incompatibilità .

Il terzo e ultimo punto della mia interpel-lanza chiedeva per quali motivi nella direzionee nell'amministrazione del C .N.E.N. non siastata fatta rispettare la legge istitutiva del-l'ente . Anche a tale riguardo la risposta de lministro è stato del tutto evasiva, né potevaessere altrimenti . I1 sistema e il costume po-litico in atto attribuiscono al Governo e a iministri responsabilità nominali connesse apoteri il cui effettivo esercizio è condizionatodalla volontà dei partiti che li sostengono ; unavolontà ferrea, i'nvadente, pressante, che nonrisparmia (lo sappiamo bene) nemmeno i lpotere legislativo ; una volontà composita nellaformazione e persino contraddittoria nellosfruttamento del potere, che tuttavia trova l asua unità più solida, di vero e proprio regime ,nel monopolio del potere politico e nell'inva-denza, per il tramite di esso, sul potere eco-nomico .

Non meraviglia che all'ombra della « ca-rità di partito » alligni l'omertà fra gli uo-mini delle varie formazioni politiche, fra gl iapparati, fra le strutture di sottopotere. Nonmeraviglia che i proconsoli di partito, dele-gati a reperire finanziamenti per le casse de ipartiti, finiscano per cadere nella tentazionedi trattenere per loro tangenti più o menolaute destinate ad arrotondare i già lauti sti-pendi . E, tutto sommato, non meraviglia nep-pure che un simile stato di cose, un così gi-gantesco e dilagante malcostume, provoch ireazioni – per quanto sporadiche – nello stes-so ambiente di centro-sinistra, che pure èl'ambiente naturale in cui il malcostume s ialimenta e giganteggia all'insegna dell 'omert àfra i partiti .

Proprio ieri un quotidiano, che circondadi tutte le sue simpatie i gruppi più a sinistr adella democrazia cristiana, dedica per la pen-na della sua direttrice, la signora Lepore Du -

bois, il proprio articolo 'di fondo ai « profitt idi regime » . Non starò qui a ripetere il lungoelenco delle leggi destinate a colpire i pre-sunti sovraprofitti del regime prebellico, cheil giornale in parola auspicava di vedere ap-plicate ai sovraprofitti di quest'altro regime .Quello che è certo è che ben più cospicua sa-rebbe l'entrata per lo Stato se siffatte legg ifossero applicate oggi con la stessa cavillos ao addirittura persecutoria rigorosità con laquale furono applicate allora .

Queste nostre affermazioni, ormai condi-vise dalla grandissima maggioranza degli ita-liani, non ci pongono comunque nella posi-zione di scandalisti . Reiterate esperienze diquesti ultimi vent'anni ci hanno dimostrat oche scandali e scandalismo hanno un'unicaorigine . Anche in questo caso si è visto che gl iscandalisti erano amici vicinissimi di coloroche erano coinvolti nello scandalo . Lo scan-dalismo non è che uno strumento, un vergo-gnoso strumento, nelle mani dello stesso am-biente nel quale il malcostume dilaga e d itanto in tanto esplode in uno scandalo pe rmotivi di rivalità e di bassa concorrenza .

Chi non ricorda lo scandalo Montesi, de lquale ancora in questi giorni si è parlato nell eaule giudiziarie in cui sedevano – sui banch idegli imputati – gli accusatori di ieri ? Ch inon ricorda lo scandalo della scandalistic a« scopa » impugnata nel 1958 dall'onorevol ePreti, con i poi rientrati programmi moraliz-zatori ? 'Chi non ricorda lo scandalo dell'aero-porto di Fiumicino con le sue cento e cent osottili implicazioni, che finirono nel dimenti-catoio in virtù di qualche tempestiva (anchetroppo tempestiva) abiura di posizioni poli-tiche ? Chi non riconosce nello scandalismoantibonomiano dei socialcomunisti non unfine di reale moralizzazione, ma un fine be ndiverso, e cioè quello di paralizzare e, se pos-sibile, eliminare uno strumento ancora anti-socialcomunista della democrazia cristiana ,uno strumento che, come tale, tentava di agi -re anche all'interno della democrazia cristia-na ? (Interruzioni all'estrema sinistra) . Vorreisapere se non è vero che voi, colleghi comu-nisti, avete tenuto sempre la bacchetta inmano e orchestrato gli scandali quando que-sti vi convenivano. Per esempio, l'onorevol eGian Carlo Pajetta ha parlato del caso Bo-nomi, ma oggi non sta in prima fila ad inter -rompermi e a provocare . Che cosa farestesenza di lui ? (Proteste all'estrema sinistra) .Non voglio dire che voi siate in particolar eimplicati nello scandalo nucleare, ma il finan-ziamento alla rivista Nuova Resistenza nonriguardava certamente i giovani del mio par-

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tifo. Questi finanziamenti servivano a portar eavanti il centro-sinistra attraverso agenzie egiornali la cui impostazione è da noi be nlontana .

Oggi, colleghi comunisti, lo scandalo Ip-polito vi divide dai socialisti . Voi fate in unacerta misura i direttori d'orchestra . Sono loroche vi hanno messo nella condizione di es-sere i giudici della moralità e del buon co-stume in Italia; voi avete giustamente usatodi questa facoltà a vostro piacimento e second oi vostri interessi .

Scandali e scandalismi sono conseguenz ae strumenti di un sistema politico che nonpuò non ripugnare a quanti fra noi, in qua-lunque settore siedano, non hanno ancora an-nullato nell'ipocrisia partitocratica la propri acoscienza morale, oltre che quella civile .

La partitocrazia ha le sue leggi : illegali ,amorali, antisociali, oltre che antinazionali .A queste leggi non può sottrarsi chi accett ail sistema, e neppure chi ne subisce supina -mente l'iniziativa . Ma, purtroppo, i partiti edil loro sistema non siederanno in tribunale su ibanchi degli imputati insieme col profes-sore Ippolito . (Applausi a destra) .

Presentazione di un disegno di legge .

MARTINELLI, _Ministro delle finanze .Chiedo di parlare per la presentazione di undisegno di legge .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .MARTINELLI, Ministro delle finanze .

Mi onoro presentare il disegno di legge :

« Autorizzazione della spesa di lire 9 mi-liardi 200 milioni per il potenziamento dell eattrezzature doganali di Napoli e di Milano » .

PRESIDENTE . Do atto della presentazion edi questo disegno di legge, che sarà stampato ,distribuito e trasmesso alla Commission ecompetente, con riserva di stabilirne la sede .

Si riprende la discussione .

PRESIDENTE . L'onorevole Bertoldi, cofir-matario della prima interpellanza Lombard iRiccardo, ha facoltà di dichiarare se siasodisfatto .

BERTOLDI . Signor Presidente, onorevol icolleghi, innanzitutto diamo atto al ministrodell'industria della tempestività con la qual eha nominato la commissione di inchiesta am-ministrativa e dell'opportunità della relazion eche è stata presentata in questi giorni al Par-lamento . Tuttavia, proprio i risultati dell eindagini, che attengono al campo puramente

amministrativo, ma contengono alcune affer-mazioni estremamente interessanti, dimostra -no la gravità della situazione determinatas iall'interno del C.N.E.N .

Anzitutto si deve rilevare, sulla scortadella relazione presentata al Parlamento, co-me dato fondamentale ed anche come causaprincipale degli avvenimenti che si sono ve-rificati ultimamente, la scarsa funzionalitàdel comitato direttivo del C .N.E .N., che si èriunito soltanto otto volte in tre anni, nono-stante l'impegno assunto dall'allora ministrodell'industria e presidente del C .N .E.N ., ono-revole Colombo, nella prima seduta del 10dicembre 1960, di riunire il comitato il pi ùfrequentemente possibile, magari – come di-chiarò l'onorevole Colombo stesso – una voltaal mese .

Successivamente, nella riunione del 31 ot-tobre 1961, il comitato direttivo del C .N.E.N .(se non vado errato, presieduto dal suo presi-dente) approva all'unanimità un plauso al se-gretario generale e decide l'assegnazione diuna gratifica ai direttori di divisione e ad al-tro personale .

Il 5 ottobre 1962 (quindi, queste otto riu-nioni che si sono tenute nel corso di tre ann isi sono susseguite ad intervalli molto lunghi )il comitato recepisce una grave osservazion eavanzata dal delegato della Corte dei cont isu sei decreti di variazione al bilancio, facoltàche non è prevista dalla legge istitutiva delC .N .E .N. Nella stessa seduta viene respintadall'allora presidente del C .N.E.N . la pro-posta di fare partecipare alle riunioni i revi-sori dei conti .

Questo punto, e gli altri che ho testè de-nunciato, dimostrano che esistono determinateresponsabilità, che vanno oltre le responsa-bilità strettamente amministrative del segre-tario generale, oggi sottoposte all'esame dell amagistratura, per investire la funzionalità de -gli organi di direzione del C.N.E.N.

Si dice che il tempo a disposizione del mi-nistro dell'industria, presidente per legge de lC .N.E .N., è molto limitato, per cui egli no npuò ovviamente controllare l'andamento di u ncosì impegnativo e importante organismo .Questa, indubbiamente, è un'osservazion efondata . Ma allora è da prendere seriamentein considerazione l'opportunità di modificarela legge, facendo in modo che il presidentedel C .N .E .N . non sia automaticamente il mini-stro dell'industria, ma una persona nominat aad hoc, con tutto il tempo a disposizione pe rassolvere a questa alta funzione .

Dato che ciò non risulta molto chiarament edalla relazione della commissione d'inchiesta,

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vorrei chiedere al ministro : è vero che esist euna lettera del senatore Focaccia, vicepresi-dente del C.N.E .N. (e qui sottolineo il pro-blema, che del resto lo stesso ministro h arichiamato dell'incompatibilità tra il mandat oparlamentare del senatore Focaccia e la cen-nata carica di vicepresidente), lettera che au-torizza la corresponsione della liquidazione alprofessore Ippolito? Se questa lettera esiste ,ritengo che sarà agli atti del C .N.E.N. Questonon si sa : però si intuisce, perché, secondola relazione stéssa, dagli interrogatori condott iè risultato certo che Il senatore Focaccia haconfermato i] parere del capo di gabinetto delministro dell'industria, favorevole alla cor-responsione della liquidazione . E evidente ,quindi, che, se si può accettare come atte-nuante la limitatezza del tempo a disposizion edel ministro dell'industria, presidente del-l'ente, non si può assolutamente scaricare tutt ele responsabilità anche dalle spalle del vice -presidente, senatore Focaccia, per addossar eal segretario generale anche le responsabilitàche non sono sue .

Voglio dire che un 'inchiesta più generale enon puramente e strettamente amministrativa– oltre a quella che oggi è affidata alla magi-stratura, alla quale compete il giudizio fina -le – sarebbe opportuna per affrontare il pro-blema generale e di struttura del C .N.E.N .Evidentemente, l'inchiesta dovrà affrontar eanche questo tema delle responsabilità di di-rezione, cioè delle responsabilità politiche e atutti i livelli . Non si può giocare a scarica -barile in uno scandalo così grave. chiaro– e ne abbiamo avuto testé la dimostrazion eda parte degli oratori di destra che mi hann opreceduto – che si vuole sfruttare lo scandal ocon due atteggiamenti che sono tra loro con-traddittori . È di tutta evidenza l'atteggiamen-to di certa stampa in questi giorni : primo, li-mitare la ricerca delle responsabilità a quell edel solo segretario generale, responsabilitàche emergono chiarissime, colpe che sono evi -denti e vanno punite, ma tuttavia non son oisolate ; secondo, investire con una pericolos aondata di qualunquismo e di sfiducia la ge-stione degli enti pubblici, ma senza analiz-zare le cause generali del fatto concreto ch estiamo esaminando .

2 facile fare della demagogia, come pocofa hanno fatto gli oratori « missini », su un asituazione che noi socialisti per i primi – chec-ché si dica – abbiamo condannato . Infatti ,per primi noi abbiamo proposto l'istituzion edi una Commissione parlamentare d'inchiestache dovrebbe compiere i suoi lavori in du etempi : entro due mesi riferire al Parlamento

sulla situazione del C .N.E.N. e sulle relativeresponsabilità di qualsiasi natura, ammini-strative o politiche, ed a tutti i livelli ; entroun anno riferire al Parlamento inquadrand oil problema del C .N .E.N. in una visione piùorganica, più vasta della ricerca scientific anel nostro paese .

Il gruppo socialista, quindi – sia ben chia-ro – non intende attenuare le colpe del segre-tario generale ; ma al tempo stesso vuole ch el'inchiesta vada oltre, ed accerti altre respon-sabilità, che vi possono essere e certament evi sono, perché ciò è dimostrato dalla stessarelazione della commissione d'inchiesta no-minata dal ministro dell'industria, là dovea pagina 57, ultimo paragrafo, essa reca : «infine da osservare, in ordine a varie omis-sioni o anomale procedure, che esse non sonoimputabili esclusivamente al professore Ippo-lito, in quanto è da riconoscere che vi furono ,a volte, taciti consensi oppure tolleranze, co-me lo stesso svolgimento dei fatti, quale èprecisato nella relazione, rende in alcuni pun-ti manifesto » .

La relazione aggiunge infine : « Può peraltro desumersi dalla esposizione fatta ch etolleranze e consensi taciti sono stati, almenoin parte, assecondati dallo stesso professor eIppolito » . Cosa di tutta, evidenza, perché i lprofessore Ippolito, responsabile primo i nsede amministrativa di questi fatti, non po-teva non sentire, direi, anzi, non sollecitareeventuali tolleranze e consensi taciti .

Quindi, vi sono gravi ammissioni in questarelazione, e ciò deve portarci a certe conclu-sioni, a certe decisioni . Si tratta di combatter eil tentativo di strumentalizzare fatti che noitutti condanniamo per liquidare o per tentar ed'indebolire enti pubblici, come il C .N.E.N .o altri, di cui la stessa relazione riconosc ele benemerenze e che sono una conquista dellademocrazia, del progresso, del Parlamento ,del nostro paese .

Il mancato versamento nella cassa delC.N.E.N. dei 20 milioni concessi dalla Bancanazionale del lavoro, la liquidazione dei trat-tamenti previdenziali ed assicurativi in occa-sione di un'inesistente trasformazione del rap-porto d'impiego del segretario generale, l ariscossione arbitraria di 30 milioni come an-ticipazione sulla liquidazione, l'illegale rim-borso di spese personali, l'esistenza di rap-porti personali e di cointeressenze con le so-cietà del gruppo « Archimedes » e con altresocietà sono tutti fatti gravissimi sui qual igiustamente è stata chiamata a pronunciars ila magistratura . Tuttavia, rimane aperto i lproblema, come ho detto prima, di un accer-

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amento di eventuali ulteriori responsabilitànterne ed esterne e della revisione radical e

dei metodi di direzione del C .N.E.N., sia pe rquanto riguarda le direttive di sviluppo ge-nerale della ricerca nucleare, sia per quantooncerne la strutturazione e l'amministrazion e

dello stesso C .N.E.N .Già in sede di svolgimento dell'interpel-

anza Lombardi, di cui sono cofirmatario, h oatto presente l'opportunità di sostituire su-

bito il vicepresidente non con un altro par-amentare, ma con uno scienziato, di modohe siano garantite una completa dedizion e

della persona alla carica e una certa compe-enza scientifica e tecnica .

Aggiungo ora che bisogna esaminare i lproblema della presidenza . Non escludo chea presidenza, dato che ciò è previsto da un aegge, che bisognerebbe altrimenti modificare ,

possa rimanere di estrazione politica, cioè es-ere attribuita al ministro dell'industria ; man questo caso è evidente che la vicepresidenz adeve essere data ad uno scienziato, che rest ia disposizione completa del C .N.E.N ., e che laegreteria generale deve essere ricondotta a iuoi compiti puramente esecutivi . In questo

modo si stabilirebbe una gerarchia molto ra-zionale : direzione politica, con poteri di con -rollo generale e per la determinazione, in

uno con l'apposito Comitato di ministri, dell eirlee di massima di politica nucleare e ge-

nerale, di orientamento e di programmazione ;vicepresidenza scientifica ; segreteria generaleesecutiva .

Soltanto così, evidentemente, potremo ini-ziare a rimediare ad una situazione che al-rimenti potrebbe degenerare, come di fatt o

ha già degenerato per le precise responsabilit àhe sono venute in luce .

Tuttavia, onorevoli colleghi, vorrei che d aquesto dibattito non scaturisse un'ondata d iqualunquismo – che è già nell'aria e vien ealimentata artificiosamente e strumentalmen-e – nei confronti dello stesso C .N.E.N., che la-elazione della commissione di indagine, a pa-

gina 56, riconosce organismo altamente pro-duttivo ai fini della ricerca nucleare e dell osviluppo economico e scientifico del nostr opaese .

Reca, infatti, la relazione : « La commis-sione ha già avuto occasione in precedenzadi accennare le ragioni che le precludono va-utazioni d'ordine tecnico. Tuttavia, può bendire che dalle dichiarazioni rese da eminentistudiosi, che fanno parte della commission edirettiva, emergono, insieme con talune cri-iche di carattere particolare ampiamente mo-ivate, elementi assai confortanti, i quali in-

ducono a ritenere che il C .N .E .N. sia indub-biamente in grado di perseguire i compitiche gli sono assegnati e di svolgere un'azioneproficua nell'interesse del paese » . Inoltre, i lrap porto Spagnolli, Turani, Bussi e Messeri ,elaborato per il direttivo del gruppo democri-stiano del Senato sulla gestione del C .N .E .N. ,riconosce esplicitamente che l'ente nuclear eha compiti assolutamente insostituibili, af-fermando, nelle conclusioni, che « non biso-gna cadere nell ' errore di credere che le com-ponenti di un'organizzazione delle dimension idel C .N .E .N. siano tutte malate . L'Istitutonazionale di fisica nucleare (che trae i mezz i

dal C .N.E.N. ed è un esempio di come, conmezzi anche troppo ridotti, si possano con-seguire risultati rilevanti) ; i laboratori na-zionali di Frascati ; la nostra partecipazion eal Centro europeo di ricerche nucleari ; igiovani fisici, ingegneri, chimici, matematici ,

biologi e tecnici di alta qualità formati i nquesti anni; tutto ciò costituisce un patrimo-nio di alto valore, che va salvaguardato e dimpegnato nel modo più efficace » .

Credo che su questo punto della relazion edel gruppo democristiano del Senato anch enoi socialisti possiamo essere d'accordo, per -ché esso interpreta un'esigenza che ho gi àespresso in sede di svolgimento dell'interpel-lanza, quella cioè di potenziare ulteriorment eil C .N .E.N. rimediando drasticamente all edeficienze che sono venute alla luce .

Uno dei punti fondamentali è quello d iun migliore controllo della spesa del Comi-tato, se è vero (come appare dalla rela-zione) che lo stesso rappresentante della Cortedei conti, in una seduta del consiglio direttivo ,aveva mosso gravi osservazioni su irregolarit àcontabili nell'amministrazione del C .N.E.N .Da ciò la necessità, non evidentemente di so-stituirsi alla Corte dei conti, che per legge h aun proprio delegato nel comitato direttivo ,ma di mettere il Parlamento, m un modo onell'altro, in condizione di controllare piùefficacemente l'andamento amministrativo,cioè l'impiego del denaro che il Parlamentostesso stanzia nei bilanci per tutti gli ent ipubblici e in questo caso particolare per il

C .N .E .N . Potrebbero essere le stesse Commis-sioni legislative, la Commissione bilancio o

una Commissione nominata ad hoc : l'impor -tante è disporre le cose in modo da garantireil controllo del Parlamento sulla spesa, con-trollo che non può essere soltanto a posteriori ,

né può esaurirsi nel quadro della stanca di-scussione annuale dei bilanci . Questa dell ademocratizzazione del controllo sugli enti d iStato, attraverso il Parlamento, è una fonda-

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mentale esigenza che faccio presente alla Ca-mera .

Occorre inoltre portare avanti l'inchiesta ,anche in sede parlamentare, come ho dettoprima, estendendola a tutto il campo dell aricerca scientifica ; mettere il C .N .E .N. in gra-do di disporre di fondi adeguati ; democra-tizzarne le strutture ; creare una commissionedi ricercatori, con voto consultivo, che parte-cipi alla direzione e alla programmazione ,con compiti di collaborazione con lo stess ocomitato direttivo .

TOGNI, Ministro dell'industria e del comemercio . La legge prevede proprio la costitu-zione di queste commissioni . Basta dunqueper costituirle un semplice decreto .

BERTOLDI. Mi richiamo quindi alla legge .Bisogna fare in modo che gli stessi scienziat iche lavorano nel C .N.E.N. partecipino all eresponsabilità di direzione scientifica e tec-nica, che evidentemente non possono esserelasciate, come è stato fatto nel recente pas-sato, alla fantasia di un'unica prsona, cio èdel segretario generale, il quale deve esserericondotto alle sue funzioni puramente ese-cutive .

Vi è quindi un problema generale di mag-giore controllo sulla spesa, di miglior coor-dinamento delle iniziative,- di scelte tecnich ee scientifiche per la ricerca, di una più precis adefinizione dei compiti e delle finalità delC .N.E.N. un problema che va inquadratonel più vasto campo della ricerca scientificagenerale in Italia .

Ecco perché il nostro gruppo ha presentatola nota proposta di legge per l'inchiesta su lC.N.E.N., abbinata ad una inchiesta più ge-nerale sulla ricerca scientifica . Ecco perché ,a nome del mio gruppo, mi permetto di insi-stere perché questa proposta di legge vengamessa al più presto possibile all'ordine de lgiorno della Camera .

Ma vi è anche un problema di maggior icontrolli amministrativi interni, di revision estrutturale, per disciplinare e moralizzaretutto l'insieme .

L'offensiva della destra politica contro gl ienti di Stato, cui abbiamo assistito in questaaula e assistiamo nel paese, ha una sua ragiond'essere. Non mi meraviglio, onorevoli col -leghi, che la destra si scagli contro gli ent idi Stato e strumentalizzi ogni errore per ten-tare di demolirli, perché questo suo atteggia -mento discende dal conflitto di interessi chela pubblicizzazione dell'economia e dell ascienza determina .

Noi socialisti siamo convinti invece che un aeconomia moderna, una società progredita

non possano crearsi senza un sempre maggio -re intervento della collettività nei campi fon-damentali ; e perciò difendiamo queste con-quiste democratiche del Parlamento italian oche sono gli enti di Stato, tra cui ultimol'« Enel », che si è costituito a seguito dell anazionalizzazione dell'industria elettrica .

Noi abbiamo cioè nel nostro programm anon solo la difesa, ma il potenziamento d iquesti enti, in modo che essi vengano mess ieffettivamente in grado di funzionare . quel-lo che abbiamo sempre chiesto . Proprio l ' o-norevole Anderlini qui presente nella prece -dente legislatura in sede di Commissioneindustria ha sollecitato più volte maggior istanziamenti per il C .N.E.N., allo scopo dimetterlo in grado (anche con un certo mag-giore collegamento – e non con una confusion edi competenze con il Consiglio nazionaledelle ricerche) di corrispondere ai suoi fin iistitutivi, che non sono fini industriali, madi ricerca teorica ed applicata, cioè di svi-luppo della ricerca scientifica in quel ram oparticolarmente importante, soprattutto per l osviluppo futuro dell'economia del paese, ch eè il campo della ricerca nucleare.

Siamo quindi per il potenziamento di que-sti istituti fondamentali della democrazia eco-nomica del nostro paese, che operano in tant isettori, dalla ricerca nucleare e scientifica al -l'energia elettrica, dalla sanità agli idrocarbu-ri, dall'istruzione pubblica ai pubblici tra -sporti . Ma siamo anche convinti che quest ointervento dello Stato deve essere non buro-cratizzato ma democratizzato, vale a dire sog-getto a continua verifica e controllo da part edegli organi rappresentativi .

Respingiamo quindi nel modo più catego-rico il tentativo di screditare gli enti pubblici ,prendendo a motivo una situazione che no idecisamente condanniamo, e che vogliam ovenga sanata altrettanto decisamente e al pi ùpresto : ma non limitandosi ad una o due so-stituzioni, bensì attraverso una coraggiosaazione di revisione generale, che non vuoidire limitazione né snaturamento – facciam obene attenzione – del Comitato nazionale pe rl'energia nucleare, ma uno sviluppo secondole sue proprie finalità, un richiamo cioè allalegge istitutiva dello stesso .

Non è evidentemente tacendo che si ri-media agli errori ; ma non è solo denunciandoo facendo dello scandalismo che si rimediaagli stessi errori, e neppure limitandosi a tro-vare un capro espiatorio per mettersi la co-scienza in pace . Occorre invece rinnovare do -ve vi è da rinnovare, tagliare dove vi è d atagliare, riorganizzando tutto il settore in ma-

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niera più razionale e rispondente alle esi-genze della ricerca nucleare ed allo svilupp odi un programma che guardi all'avvenire co ncompetenza scientifica e coscienza democrati-ca, nel quadro di quella programmazione de-mocratica che è una delle fondamentali esi-genze poste davanti al Parlamento ed al paes edal gruppo socialista . (Applausi a sinistra) .

PRESIDENTE . Poiché l 'onorevole Riccar-do Lombardi non è presente, s'intende che ab-bia rinunciato alla replica per la sua second ainterpellanza .

Passiamo alle repliche degli interroganti .L 'onorevole Romualdi, cofirmatario della

interrogazione Michelini, ha facoltà di dichia-rare se sia sodisfatto .

ROMUALDI . Accogliendo l'invito del si-gnor Presidente, sarò brevissimo in questa re-plica ad una risposta del tutto insodisfacent edell 'onorevole ministro . Naturalmente su u nfatto di tanta importanza dovrei invece par-lare lunghissimamente, perché non v'è dubbi oche la gravità della situazione sia ormai d ipubblico dominio, e la questione non invest esoltanto il professore Ippolito .

Il professore Ippolito è descritto in manieramolto chiara dalla relazione della commis-sione inquirente ; è descritto in maniera molt ochiara da questo volume di allegati, che rap-presentano solo una parte, un campione dell esue 94 mila delibere (perché è veramente giu-sto dire che egli ha lavorato ; ha firmato, s idice, 94 mila delibere : un'attività gigantesca ,incredibile, che in realtà non si poteva con-trollare se non per campione, ma il campion equesta volta ha molto valore nel definire e ne ldescrivere l'uomo) . E ciò basta per ciò che ri-guarda il professore Ippolito .

La magistratura pronuncerà il suo giudizio ,dirà se ricorrano gli estremi di reati, come no iriteniamo : reati che potrebbero essere forseconfigurati in peculato, malversazione, con-cussione. Non crediamo che la magistraturaitaliana possa considerare una semplice irre-golarità il farsi liquidare, ad esempio, anco rprima di avere prestato servizio, una trentin adi milioni : milioni di lire italiane svalutate, èvero, ma comunque somma sempre di un certovalore . Né potrà ritenere irrilevante l'ottenereuna liquidazione per un lavoro già svolto ,è vero, ma facendo figurare la cessazione d aun incarico che in realtà non era cessato ,impossessandosi così di altri 21 milioni circa .Senza contare le altre irregolarità – ma que-sta volta irregolarità di carattere finanziario –relative ai viaggi fatti, alle somme rilevant ielargite a piacimento per simposi e altri espe-rimenti di « pubbliche relazioni », alla dichia -

razione di non avere casa, fatta allo scopodi ottenere un'anticipazione per l'acquisto d iuna casa d'abitazione, quando invece di cas eil professore Ippolito ne aveva parecchie : aRoma, a Cortina d'Ampezzo, nei dintorni d iRoma, in campagna, al mare, insomma unpo' dappertutto . È da ritenere che la magi-stratura, la quale naturalmente procede conmolta cautela, troverà che assumono rile-vanza penale tutte queste cose che il profes-sore Ippolito ha fatto nello svolgimento dell asua attività di segretario generale de lC .N.E.N .

Ma non v'è dubbio che il problema non s ipuò fermare al professore Ippolito ; non v'èdubbio che si tratta di una questione poli-tica. Si ha un bel dire da parte del rela-tore sul bilancio dell'industria che è soltantouna questione giudiziaria . No, è una que-stione politica : perché quando in un'ammi-nistrazione è possibile consumare i criminicompiuti da un personaggio di questa fatta ,evidentemente vi è qualcosa che non fun-ziona, non esiste una struttura sana, non v isono o non si sanno usare strumenti capac idi esercitare adeguati controlli, capaci di im-pedire che un ladruncolo, un malversatore ,anche un po' rozzo, mi pare, arrivi ad occu-pare posti di tale importanza e di tanta rile-vanza economica e politica .

veramente incredibile tutto questo . Puòaccadere solo da noi, e solo nelle condizion ia cui siamo arrivati .

Diceva il collega che mi ha preceduto ch enon si può speculare su questo caso Ippolitoper prendere di mira gli enti di Stato a van-taggio di un altro tipo di organizzazione del -l'attività produttiva . Non vi è dubbio che i nuna società moderna lo Stato debba interve-nire, dirigere, controllare, indirizzare attivit àcosì importanti, che impegnano la futur astruttura e l'avvenire di una società, di u npopolo, di una nazione . Ma si tratta innanzi -

tutto di stabilire se vi è lo Stato .Che vi siano gli enti lo sappiamo tutti, e

soprattutto lo vediamo quando esplodon oqueste malefatte, quando vengono a gall a

questi crimini . Che esistano questi enti esiano strapotenti, lo abbiamo saputo quand oci siamo interessati – e non una volta sol-tanto – dell'E.N .I . (e oggi su un giornale ,

1'_4 .B .C., si dicono cose paurose anche sullaconsistenza patrimoniale della famiglia Mat-tei e nessuno dice niente, nessuno protesta ,

nessuno denuncia Baldacci) . Ma, ripeto, s egli enti esistono, e lo sappiamo, se gli entisono diventati strapotenti, e lo sappiamo, s eessi hanno sostituito (per restare nel linguag-

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gio caro ai comunisti) i baroni, i padroni delvapore, perché sono diventati essi stessi i nuo-vi baroni e padroni del vapore, se ciò è vero ,come è vero, qui non vi è più alcuno che riescaa controllarli, qui non vi è assolutamentealcuno Stato .

Non vi è lo Stato che dite proprio dei rea-zionari, ma non vi è nemmeno lo Stato de-mocratico, onorevoli colleghi ! Non siete riu-sciti a costruire questo Stato democratico. Loandiamo cercando, e i lineamenti ce ne ven-gono dati dal professore Ippolito, esponent edi una tendenza di Stato di centro-sinistra ,di tipo collettivista, programmatico, sociali-stico . Uno Stato che voi chiamate democra-tico, che ipotizzato da voi ci sembra per altromolto velleitario, che voi vedete in un certodeterminato modo, ma che somiglia ad u naltro, a quello che i comunisti hanno almenoil coraggio di tanto in tanto di chiamar econ il suo vero nome : uno Stato socialista ,che non vuoi dire uno Stato democratico, eche sostanzialmente non lo è, ma è invece un oStato organizzato secondo le dottrine e leesperienze comuniste .

A questo punto, ho il dovere di dire checontinuando di questo passo, onorevole mi-nistro, senza che si intravveda più la pos-sibilità di controllare niente e nessuno, pro-cedendo di scandalo in scandalo, non solonon ci irrobustiremo (come ella ottimistica-mente diceva poc'anzi), ma faremo sì che apoco a poco nascano in tutti il desiderio e i lbisogno di invocare uno Stato, di augurars iche esista sul serio uno Stato in grado di met-tere ordine, di controllare, di frenare quest odilagare della confusione amministrativa ,della corruzione e delle ruberie . E purtroppo ,siccome respingete la possibilità di creare un oStato democratico moderno, ordinato, e no navete avuto la capacità di crearvi un vostr oStato democratico, può darsi facilmente i lcaso che altri - che parlano molto di demo-crazia, ma democratici sicuramente nonsono - provvedano a creare questo Stato ca-pace di mettere ordine sul serio, di control-lare questo ente e tutti gli altri enti ne iquali si articolerà la vita della nuova società ,che però non sarà democratica, ma sarà so-cialista, indirizzata e dominata dai comunisti .

Questo desideravo dirvi sul tristissimo esquallido caso del professore Ippolito. Ag-giungo che in questo quadro politico nonpossono essere sottaciute altre responsabilità ;e che in queste responsabilità noi non pos-siamo coinvolgere soltanto il senatore Focac-cia (che in verità avrebbe dovuto sentire an-che lui, nella sua sensibilità, il disagio della

sua posizione alla vicepresidenza del C .N.E.N.), bensì anche il di lei predecessore, ono-revole ministro, che indubbiamente non ave-va grandi poteri esecutivi, ma che aveva sol -tanto (come ella ha cercato di dire) poteri d iordine politico, di indirizzo generale ; e chetuttavia avrebbe dovuto accorgersi almenodella farraginosa, invadente attività del su osegretario generale, della irregolarità con cu isi muoveva il professore Ippolito . Ancheperché, onorevoli colleghi, nelle pubblicheamministrazioni bisognerebbe cominciare aconsiderare crimini non soltanto le ruberieautentiche, non soltanto i peculati, le malver-sazioni, le concussioni, ma anche il modo ir-regolare di procedere .

Mi auguro - ve lo confesso - che la ma-gistratura trovi rilevanza penale anche ne lfatto che il professore Ippolito si sia dimenti-cato per ben 160 o 170 contratti, per spese su-periori ai 10 milioni, per un totale di quattroe più miliardi, di seguire regolarmente quan-to prescrive la legge dello Stato in materi adi appalti, e abbia sempre proceduto col si-stema della trattativa privata : il che rendepiù rapido e dinamico il lavoro, ma lo rend eanche incontrollabile e quasi sempre disone-sto, come non solo questa volta, onorevole mi-nistro Togni, è stato ampiamente dimostrato .

In questa situazione, quindi, noi non pos-siamo assolutamente assolvere alcuno ; e dob-biamo tutti preoccuparci che non soltanto aciò si provveda, ma si provveda anche a dinstaurare in Italia un'altra situazione mo-rale e politica : così come sarebbe tempo d icapire che certe tendenze politiche, certi sa-crifici che vengono chiesti per realizzare ta-luni piani politici progressisti, sono eccessi-vamente pesanti, e servono a rompere anco rdi più, ad atomizzare veramente, la sostanzamorale della nazione italiana .

Perché credo sia doveroso da parte mi aaggiungere che forse l'onorevole Colombo h aanche tentato di protestare - ne ho notizia -ha anche tentato di reagire contro questo ir-regolare e pauroso modo di comporsarsi de lsuo segretario : ma costui era un santone, eraun intoccabile, era una colonna tecnocratic adel futuro centro-sinistra . Guai a muoverlo ,guai a parlarne ! per certo che se questocampione del mondo lombardiano, ad un de-terminato momento, non avesse dato fastidi oall'onorevole Saragat, non se ne sarebbe fatto

nulla : il professore Ippolito sarebbe restato

intoccabile . Le nostre denunce e quelle d i

altri settori - comprese quelle dorotee - no n

sarebbero bastate a rendere il caso di pub-blica ragione .

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Un ultimo rilievo, onorevole ministro :che cosa ne è di un certo « plico misterioso » ?La commissione inquirente ha trovato docu-menti importantissimi, intorno ai quali ell anon ci ha detto assolutamente nulla . Dovesono ? Chi li potrà vedere ? Chi li potrà esa-minare e controllare ? Dice esattamente ilrapporto della Commissione : « E stata poitrovata una cartella intestata : " Ministero in-dustria e commercio – D .G.P.I . – serviziocoordinamento commesse e affari - P .A. " . I ldottor Mercadante a questo punto suggeriscedi non procedere all'apertura del plico e dichiuderlo in busta ; si è poi assunto l'incaric odi chiedere istruzioni al presidente » (che èlei) . « Il ragionier Citterio e il professo rMotzo concordano con l'opinione del dottorMercadante ; il plico è stato allora chiuso indoppia busta intestata al C .N.E.N., legatocon spago e sigillato con ceralacca » .

È stato poi dissuggellato ? Chi ha esami-nato i documenti che erano dentro quest oplico ? Può essere dentro questo plico la chia-ve di tante cose non ancora chiare; la pos-sibilità di valutare nelle giuste proporzion iquesto scandalo, che non può certo essere li-mitato alla ricerca delle malversazioni di u npovero ladruncolo . (Applausi a destra) .

TOGNI, Ministro dell'industria e del com-mercio . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .TOGNI, Ministro dell'industria e del com-

mercio . Ringrazio l'onorevole Romualdi d iavermi dato l'occasione di parlare di unanovelletta o romanzo giallo che sta correndonegli ambulacri, e su cui evidentemente no navrei dovuto prendere l'iniziativa di un chia-rimento, anche in considerazione (mi sia con -cesso dire) della delicatezza della cosa .

L'onorevole Romualdi deve sapere che lasigla « P . A. » ha un significato : corrispond ea « patto atlantico » . Si tratta dunque di unplico che, come tutti i plichi del genere, èsigillato e chiuso in cassaforte, perché anchele comunicazioni più elementari e più sem-plici della N.A .T .O. sono vincolate al segreto .Il plico è stato sigillato ed è ancora a dispo-sizione di coloro che sono autorizzati a daprirlo, nella cassaforte del C .N.E.N .

Mi dispiace di avere dovuto dare questoparticolare; ma, per altro aspetto, sono lietodi averlo potuto fare perché, ripeto, si rac-contano novellette su qualche documento o s udocumenti che sarebbero stati occultati attra-verso il plico ; il quale poi, strana cosa, sa-rebbe rimasto nella cassaforte dopo che gl iinteressati avevano consegnato le chiavi . I lche, oltretutto, mi sembra ingenuo credere .

ROMUALDI . Ammesso che si sia trattat odi romanzo giallo, ella ha potuto dare le il -lustrazioni necessarie ed io ne prendo atto .Le faccio però rilevare, signor ministro, cheio mi sono limitato a leggere le dichiarazion irese pubbliche dalla commissione inquirente .Sono molto lieto che sia stata chiarita quest acosa . Naturalmente non vi sono segreti chepossano sfuggire all'indagine delle commissio-ni di inchiesta e degli uomini che di quest asaranno a suo tempo incaricati ,

TOGNI, Ministro dell'industria e del com-mercio . Ho dato alla Camera un chiarimentoche forse mi pesava dare. È ovvio però ch eoggi il plico è a disposizione dell'autoritàgiudiziaria .

ROMUALDI . La ringrazio .PRESIDENTE. L'onorevole Marzotto, co-

firmatario dell'interrogazione Malagodi, hafacoltà di dichiarare se sia sodisfatto .

MARZOTTO . Gli interroganti liberali nonpossono certo condividere l'entusiasmo de lministro Togni circa il funzionamento del

C.N.E.N . Essi devono anzi prendere atto ch esi è manifestata una notevole identità di ve-dute fra le dichiarazioni del ministro e ilpensiero espresso dall'onorevole Bertoldi anome del gruppo socialista .

Si faccia o no il centro-sinistra, è certo ch esu questa questione (che è forse una vergo-gnosa questione) si è realizzata una identitàdi vedute tra il Governo e i socialisti . Ilministro dice infatti che il caso Ippolito èun caso sporadico che può accadere in qual-siasi amministrazione, e che temporaneamenteè da considerarsi chiuso. E l'onorevole Ber-toldi, in fondo, si associa a questa afferma-zione, pur dicendo che bisognerebbe andareun po' più a fondo, per cercare di accertar eresponsabilità più lontane di quelle diretta-mente imputate al professore Ippolito .

Ma il Ministro non ha detto quali misuresono state prese per riportare ordine ed eco-nomicità di gestione neì programmi di ricercascientifica . Egli non ha nemmeno accennatoa come il Governo sia venuto a conoscenza

del caso : perché il Governo ha saputo delcaso Ippolito aprendo Il Messaggero e leg-gendo le dichiarazioni dell'onorevole Sara-gat . Se il Governo avesse incaricato qualcun odi ascoltare mesi prima un dibattito svoltos ialla televisione, avrebbe potuto avere lum ida uno dei nostri uomini, l'onorevole Storoni ,il quale aveva avuto occasione di entrare i nvivace polemica con il professore Ippolito .

Il ministro Togni non ci ha parlato dell ecose più delicate : in che modo il professoreIppolito sia arrivato a quel posto ; quali siano

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state le connivenze e le pressioni politiche at-traverso le quali, fra tanti scienziati e am-ministratori, si sia fatta questa scelta, rive-latasi poi non del tutto felice .

Su tutto questo si è steso un gran velò .Si è steso un velo sul fatto che il professor eIppolito sia potuto rimanere a quel posto ,contro le disposizioni delle leggi istitutive del -I'« Enel » e del C .N.E .N., ed abbia potutofare in quel posto, sempre grazie a tali con-nivenze e protezioni, ciò che la commissionedi indagine ha potuto in questi giorni rilevar e(ciò che è descritto in quella relazione, ch eraccomando alla lettura di tutti, e sulla qual enon mi intrattengo, perché voglio sperareche tutti si siano documentati o vorranno do-cumentarsi su quanto è stato fatto in quell aamministrazione) .

Da anni noi andiamo dicendo da quest ibanchi che è necessario eliminare le gestion ifuori bilancio. L'onorevole Bertoldi ha giu-stamente sottolineato l'esigenza che quest ienti pubblici funzionino bene, e che il Par -lamento possa controllarne l'attività . Ma untale controllo può avvenire soltanto ove gl ienti pubblici siano tenuti a presentare al Par-lamento i loro bilanci : il che oggi non av-viene . Non si potrebbe fare, una volta tanto ,un accordo generale fra noi per la rapidaapprovazione della proposta di legge presen-tata dal gruppo liberale per l'eliminazione d iqueste gestioni fuori bilancio ?

Ugualmente da anni noi andiamo denun-ziando il fatto che lo Stato consente e orga-nizza esso stesso l'elusione o la violazion edelle leggi . Ora lo scandalo Ippolito rivel aappunto una crisi dello statalismo e mettein luce i mali che derivano dalle improvvisa-zioni, dalle gentili condiscendenze per ragion idi simpatia politica . Se non vi fossero statequeste improvvisazioni, queste condiscenden-ze, queste simpatie, se si fosse stati più caut inel nominare ad un posto di tanta responsa-bilità un uomo di cui probabilmente non s isapeva tutto, se lo si fosse maggiormentecontrollato, questi fatti non sarebbero acca-duti ; non sarebbe sfuggito il cattivo funzio-namento di un ente tanto importante, non s isarebbe sperperato così il pubblico denaro .

Gli statalisti, si sa, nazionalizzano con l agiustificazione del pubblico interesse, soste-nendo che settori particolarmente importantiper la vita nazionale devono essere controllatidallo Stato. Ma il ragionamento è valido sol -tanto se questo controllo viene poi effettiva-mente esercitato . Se invece vengono adottatii sistemi con i quali è stato retto, per esem-pio, il C .N .E.N ., meglio sarebbe rivolgersi

a società private, che fine ad ora non hann odato luogo a scandali di questo genere .

Noi liberali pensiamo che, parallelament eall'azione della magistratura incaricata di ac-certare gli aspetti penali della questione, deb-ba operare anche una Commissione di in -chiesta che faccia luce su tutta l'attività delC .N.E.N. e nello stesso tempo indaghi sul fun-zionamento e sull'efficienza di altri enti sta-tali, sui quali abbiamo espresso a suo tempogravi dubbi, che ci permettiamo anche inquesta occasione di ribadire .

Da molti mesi, ad esempio, abbiamo ri-volto al Governo un'interrogazione per cono-scere quale sia la reale situazione dell'E .N .I . ;e da parecchie settimane abbiamo chiesto su] -l'« Enel » notizie particolareggiate, che an-cora non ci sono state fornite . Il Governo haforse qualcosa da nascondere ? E che cos avuole nascondere ? Se poi non ha niente d anascondere, perché non risponde ?

TOGNI, Ministro dell'industria e del com-mercio . Se ella, onorevole Marzotto, avess epotuto seguire con maggiore assiduità la di-scussione del bilancio svoltasi in Commis-sione, avrebbe raccolto dati abbastanza esau-rienti sull'attività dell'« Enel » . Altri ele-menti al riguardo sono stati poi da me fornitinella mia replica . Non abbiamo alcuna diffi-coltà a fornire in merito ali'« Enel » tutte lenotizie che ci vengono richieste . Per 1'E .N .I .è un'altra cosa .

ZINCONE . Abbiamo presentato interroga-zioni a risposta scritta sul passaggio dell eaziende elettriche ali'« Enel », ma non ci èstata data risposta .

MARZOTTO . Vorrei ricordare al ministroTogni che il nostro gruppo parlamentare èstato costretto a scrivere una lettera al Presi -dente della Camera per chiedergli di invitar eil Governo a rispondere alle interrogazioni ,senza lasciarle decadere per fine legislatura ,come è accaduto - ad esempio - per una in-terrogazione nella passata legislatura .

ROBERTI . Una sola ?MARZOTTO . Queste interrogazioni con-

cernenti delicati problemi dell'« Enel » e del-l'E.N.I . non hanno avuto alcuna risposta . Spe-riamo che dopo questa discussione il Govern osi decida a provvedere .

Siamo d'avviso che questo scandalo poss ae debba servire come campanello d'allarme ,per controllare la situazione di tutti quest ienti esistenti nel paese . Il Governo italiano ,quale che sia, anche quello di centro-sinistra ,non deve farsi sorprendere - come l'attuale -da situazioni che francamente non gli con-sentono di uscirne molto bene . Un governo,

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infatti, che non sappia quel che accade neisuoi enti, pecca per lo meno di omissione .

Ci auguriamo che il paese, che oggi s itrova di fronte a vari scandali che investon ola pubblica amministrazione, non sia tenut oall'oscuro di quel che potrebbe saltar fuor iqualora non si attuasse un adeguato con-trollo, che anche noi reclamiamo, associan-doci a ciò che ha detto il collega Bertoldi .

BERTOLDI. Ella si sta compromettendo .MARZOTTO . In questo clima, prima ch e

gli sperperi assumano aspetti disastrosi e l asituazione diventi grave, credo sia interess edi ogni gruppo politico vederci chiaro .

Fino a quando lo Stato non sia in grad odi provvedere con efficienza e moralità all agestione dei suoi numerosi enti, è pura paz-zia politica voler porre troppa carne al fuoco ,voler ampliare ancora la materia delle re-sponsabilità di intervento dello Stato. Ciò èinvece quello che, purtroppo, vogliono i fau-tori del centro-sinistra, sotto la pressione co-munista ; ed è ciò che noi cerchiamo di osteg-giare, attraverso la continua opera e l'attiv ointervento del gruppo liberale . (Applausi) .

PRESIDENTE. L'onorevole Natoli ha fa-coltà di dichiarare se sia sodisfatto .

NATOLI . Sono del tutto insodisfatto dell arisposta del ministro Togni alle interroga-zioni presentate da me e da altri colleghi de lmio gruppo, relative a problemi della politic adell'« Enel », alla questione assai importantedel trasferimento di un gruppo di central ielettronucleari all'ente nazionalizzato e all ealtre questioni che si inseriscono nel com-plesso della vicenda del C .N .E.N. e sulle quali ,fino a questo momento, il Governo ha dimo-strato un'ostinata reticenza .

Abbiamo chiesto di sapere, in merito allacentrale elettronucleare di Trino Vercellese ,se il Governo ammetteva o meno l'esistenzadi tale complesso costruito abusivamente dall aEdison e, in caso affermativo, come mai sia-no stati disposti i necessari collaudi e pe rordine di chi . Le dichiarazioni dell'onorevoleTogni ci dicono che nel nostro paese è possi-bile che un grande complesso monopolistic o(nel caso in questione, la Edison) costruiscapotenti attrezzature, guardandosi bene dal ri-spettare le leggi e i regolamenti dello Stato ;e ci dicono altresì che la funzione del Go-verno non è altra se non quella di legaliz-zare di fatto l'abuso commesso, ordinandotranquillamente il collaudo di attrezzatur ecostruite al di fuori della legge .

Anche per quanto riguarda le interroga-zioni circa taluni aspetti della politica del-

F« Enel », e in particolare la politica tariffa -

ria, siamo rimasti del tutto insodisfatti dell arisposta. Dirò di più : siamo rimasti preoc-cupati . Abbiamo infatti appreso che fino aquesto momento il comitato ministeriale cheha il compito, per legge, di occuparsi dell apolitica tariffaria, si è ben guardato dall'esa-minare questo importante problema . Abbia-mo avuto dal ministro soltanto genericheassicurazioni che questo sarà fatto in futuro .

Ho detto che siamo rimasti preoccupati ,in quanto non possiamo dimenticare che l'at-tuale regime dei prezzi dell 'energia elettricafu fissato nel 1961, sotto l'egida del ministroColombo, in base a criteri i quali non face -vano altro se non consolidare le enormi ren-dite che i monopoli riuscivano ad accumular ein quel tempo, ed a legalizzare perfino l'ille-gale estorsione di enormi somme che gli stessigruppi monopolistici erano soliti compier eai danni del consumatore, come potemmoallora dimostrare in quest'aula, senza rice-vere alcuna valida smentita da parte dell 'ono-revole Colombo .

La questione che :si pone oggi è quella d isapere se l'ente nazionalizzato, gestore di u nservizio pubblico ed espressione di interessigenerali, voglia continuare nella vecchia po-litica tariffaria, caratteristica della politica d irapina dei gruppi monopolistici, oppure vo-glia introdurvi sostanziali modificazioni, i nrelazione alle funzioni cui esso è chiamato .Al riguardo la risposta dell'onorevole mini-stro – come la precedente risposta dataci i nCommissione – è stata assolutamente insodi-sfacente, perfino preoccupante, come dicevo.

Per quanto riguarda l'altra interrogazion econcernente le vicende del C .N .E.N ., abbiamoavuto occasione di leggere attentamente la re-lazione della commissione di inchiesta ammi-nistrativa, ed anche il voluminoso compless odegli allegati che ci sono stati distribuiti . At-traverso la lettura e lo studio di questi docu-menti abbiamo potuto constatare, in manier aprecisa, come i fatti che vengono addebitat ial professore Ippolito per la sua gestione am-ministrativa del C .N.E .N. siano assai grav ie sarebbe un deplorevole errore minimizzarli .

Il complesso di questi fatti costituisce unquadro veramente sconcertante . Infatti son ostati addebitati all'ex segretario generale de lC .N .E .N . : l'usurpazione di poteri che nonerano del suo ufficio, con capovolgiment ocompleto delle attribuzioni e dei poteri pre-visti dalla legge attuale ; la creazione di unavera e propria rete di interessi privati illeciti ,che ruotavano intorno alle commesse fornitedallo stesso C .N .E.N . ; l'impiego del denaropubblico per usi personali e privati ; la ripe-

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tuta violazione della legge sulla contabilit àgenerale dello Stato ; la riscossione di ingent isomme e di anticipazioni attraverso espedient iilleciti, ecc .

Sono fatti, ripeto, assai gravi, e convieneche non siano sottovalutati da nessuno . Perquesto motivo dobbiamo considerare giusti-ficato l'interesse con cui un magistrato in que-sti giorni si va occupando della questione ,evidentemente con intenzione di giungere ,con i poteri deii'autorità giudiziaria, fino infondo, cioè fin dove, forse, la commissione d iinchiesta amministrativa non poteva giun-gere .

Vogliamo quindi esprimere pubblicamente ,in questo senso, il nostro apprezzamento pe rl'operato della commissione di inchiesta tec-nico-amministrativa; e vogliamo farlo nonsolo perché la commissione, con il suo ope-rato, ha gettato una così cruda e sconcertanteluce su quello che l'onorevole Togni ha defi-nito il caso personale del professore Ippolito ,ma anche perché chi voglia leggere con onest àdi intendimenti la relazione della commis-sione d'inchiesta non potrà non apprezzareche essa ha compiuto uno sforzo efficace pe rilluminare tutto l 'ambiente, tutto il quadroentro il quale ha potuto esplicarsi sistemati-camente l'attività prevaricatrice e violatricedella legge addebitàta all'ex segretario ge-nerale . Viene a l la luce, onorevoli colleghi, i lquadro di una profonda, permanente carenzadegli organi dello Stato che avevano il com-pito di esercitare la vigilanza su questo ente ,e la totale e permanente demolizione di tuttii controlli e delle garanzie che sono previst idalla legge istitutiva del C .N.E.N.

Tutto ciò risulta con estrema chiarezza ;leggete la relazione con attenzione, onorevol icolleghi, meditatevi sopra e vedrete che que-sta è la verità .

Ma vi è ancora di più in questa relazione ;e bisogna darne atto ai tre funzionari che l ahanno redatta . Delineato il quadro generale ,vengono indicate con sufficiente approssima-zione le responsabilità generali che hanno resopossibile la vicenda del C .N .E.N. Constatand oquesto fatto, onorevole Togni, a me è acca-duto, in particolare, di trovare nella rela-zione della commissione d'inchiesta la con -ferma puntuale dell ' intervento e delle ipotes iche – come ella ricorderà certamente – i oebbi a fare nella sede della Commissione in-dustria della Camera alla metà del mese d isettembre, quando ella venne a parlarci dellasituazione e dell'attività del C .N.E.N.

Vedo in aula alcuni colleghi che erano pre-senti a quella riunione . Ebbene, essi ricor-

deranno che, nel discutere tale questione, iopartii dal presupposto che le voci allora cir-colanti sulla stampa circa le illecite attivit àdel segretario generale del C .N .E.N. rispon-dessero esattamente alla verità . Partii da que-sta ipotesi, per affermare che se era statopossibile che tutto ciò si verificasse, era evi-dente che non si poteva soltanto parlare delcaso personale del professore Ippolito, com efa l'onorevole Togni, ma bisognava approfon-dire l'analisi e accertare altre circostanze ,stabilire cioè per quali comportamenti e perquali eventuali omissioni, per quale evane-scenza o addirittura per quale demolizionedei controlli tutto ciò era stato possibile . Que-sta fu la tesi che io sviluppai allora davant ialla Commissione industria .

Onorevole Togni, ho la viva sodisfazion edi vedere che questa ipotesi è stata piena-mente confermata dalla relazione della com-missione d'inchiesta, la quale, infatti, indic adove bisogna ricercare le responsabilità chehanno reso possibile il caso Ippolito . Le ad -dita là dove sottolinea, in più punti, che que-ste spettano a chi aveva il compito istituzio-nale di effettuare i controlli previsti dalla leg-ge, e in primo luogo al presidente del C .N.E .N.e ministro dell'industria e del commercio ,onorevole Colombo .

Quando noi facciamo queste affermazion ivi è qualcuno che scrive o dice (l'abbiamosentito oggi anche in quest'aula da parte de lrelatore) che si tratta di speculazioni poli-tiche. Onorevoli colleghi, vi rinnovo l'invitoad andare a leggere questa relazione : legge -tela con attenzione e troverete la conferm aprecisa di ciò che adesso sto dicendo . La re-lazione della commissione d'inchiesta indic ain maniera inequivocabile le gravi responsa-bilità che pesano sul ministro dell ' industria .

Di ciò intendo occuparmi in questo in-tervento : essenzialmente delle responsabilit àpolitiche ed amministrative del presidente de lC .N.E.N., anche se, onorevoli colleghi, nonè possibile non rilevare il fatto verament eincredibile, e credo senza precedenti, chenella lista delle erogazioni a titolo personale ,che venivano largamente compiute dal pro-fessor Ippolito sui fondi del C .N.E.N., tro-viamo la somma di 2 milioni 500 mila lireche sono servite ad acquistare buona partedella tiratura di un volume pubblicato a firmadell'onorevole Colombo, quasi che il C.N.E.N .si fosse trasformato in uno strumento di dif-fusione delle opere del ministro déll'in-dustria .

TOGNI, Ministro dell'industria e del com-mercio . Non può negare che il libro avesse un

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interesse nucleare . (Comrmenti all'estrema si-nistra) .

NATOLI . Forse ella, onorevole ministro ,non ha letto il libro dell'onorevole Colombo .Si tratta di una raccolta di discorsi che egliha fatto in Parlamento e in diversi convegnisvoltisi in diverse città d'Italia, dove la ma-teria nucleare resta proprio molto, ma moltoai margini . D'altra parte, non so se ella tro-verà anche una giustificazione per il fatto ch el'onorevole Colombo, a quanto pare, nella su aqualità di presidente del C .N.E.N. trovavaanche il modo di firmare lettere con le qualisi finanziavano I settimanali della stampa de-mocristiana, per esempio La discussione .

ZUGNO. La pubblicità si paga . (Comrmentiall'estrema sinistra) .

NATOLI. Trovo strano che vi siano col -leghi del gruppo democratico cristiano ch ereagiscono quando cito questi fatti .

ZUGNO . Sono fatti normali .NATOLI . Bene . Prendo atto del fatto ch e

l 'onorevole Zugno afferma che i finanziament ialla stampa della democrazia cristiana daparte di enti pubblici sono fatti normali .(Proteste al centro) .

ZUGNO . Ma io non ho detto questo !

NATOLI. Comunque, dicevo che a me fameraviglia che vi siano colleghi della de-mocrazia cristiana che reagiscono vivace -mente quando io cito questi fatti e sembr ainvece che ascoltino impassibili quando s ilancia contro il ministro Colombo l'accusa d iavere sistematicamente violato la legge e im-pedito che essa fosse rispettata .

Onorevoli colleghi, ho sentito questa sera(l'avevo letto stamattina anche sul quotidianodella democrazia cristiana) un curioso ragio-namento : il ministro dell ' industria, presi -dente del C .N.E .N., in realtà non avrebbeavuto alcuna possibilità di svolgere controlli ,se non generici ; inoltre, come ha detto il mi-nistro Togni, l'onorevole Colombo non neavrebbe avuto neanche il tempo e il modo ,perché la legge non contemplerebbe la possi-bilità di esercitare tali controlli .

Questa affermazione è tanto più grave i nquanto viene fatta dal ministro dell'industria ,attuale presidente del C .N .E .N., ciò che rendemanifesta l'intenzione di cominciare propri oda questo giorno a mettere in soffitta la stessarelazione della commissione d'inchiesta .

Vorrei dimostrarvelo . Non vi era la pos-sibilità di effettuare controlli, se non generici ,si dice : ma non vi è niente di più falso, ono-revoli colleghi . Prendete la relazione dellacommissione : a pagina 4 vi è tutto un para-

grafo che specifica in modo assai preciso econ la massima esattezza quali fossero , i con-trolli previsti dalla legge non solo sulla ge-stione amministrativa, ma su tutti gli att idel comitato direttivo e del segretario gene-rale. Dice la relazione : « Competono, poi, a lministro dell'industria e del commercio l eattribuzioni inerenti alla vigilanza sull'ent e(articolo 6), nonché controlli più penetrant isu alcune categorie di atti amministrativi ecioè sulle deliberazioni della commissione di-rettiva riguardanti i programmi particolareg-giati di attività del C .N.E .N., nonché su quel-le concernenti le convenzioni ed i contrattiche impegnano il C .N.E.N. per un ammontar esuperiore a cento milioni, le quali delibera-zioni'sono soggette, come dispone l'articolo 6 ,all'approvazione del ministro dell'industria edel commercio . Anche l 'elenco dei funzionaridel C.N.E.N. (articolo 15, secondo comma )di cui può avvalersi l'ufficio centrale brevett ie marchi deve essere , approvato dal ministrodell'industria » .

Più avanti si dice : « In definitiva, i con-trolli sugli atti amministrativi del C .N.E.N.sono di tre tipi : un controllo di legittimità ,un controllo di merito, che si manifesta co nl'approvazione da parte del ministro dell'in-dustria di certe deliberazioni, approvazion eche si intende concessa trascorsi trenta giorn idalla trasmissione delle deliberazioni stesse ,e infine un altro controllo di merito che s iesplica con l'approvazione da parte del mini-stro dell'industria, di concerto con quello de ltesoro, e che non è soggetto a termini di de -cadenza : in questi casi l'esecuzione dell'att oè subordinata all'approvazione » .

Ecco dimostrato, quindi, se nella leggesono previsti o no i controlli da parte de lpresidente del C.N.E.N ., cioè del ministrodell'industria e del commercio . Quanto èstato detto dal relatore e dal ministro non èassolutamente vero, quindi . Accettare questedichiarazioni significa cancellare la prima pa-gina di questa relazione : la Camera deve ,quindi, respingerle .

BELOTTI . Questa è una sua interpreta-zione personale : glielo dimostrerò .

NATOLI . Desidero brevemente esaminarein modo più particolareggiato alcuni fatti .Tutti sanno – o dovrebbero sapere – che i lsegretario generale del C .N.E.N ., in base all alegge istitutiva dell'ente, non aveva altro po-tere se non quello di eseguire le deliberazionidegli organi del C .N.E.N ., cioè del president ee del comitato direttivo . Invece è accaduto ch eun funzionario che aveva solo funzioni ese-cutive si è trasformato nell'amministratore

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delegato di una società, cioè, ha fatto tutt olui . Come è potuto avvenire ciò ?

In tre anni vi sono state solo otto riunion idel comitato direttivo, nelle quali sono stat eadottate 86 deliberazioni : ma la commission ed'inchiesta si è trovata di fronte a circa cen-tomila mandati di pagamento . Ecco ciò cheindica chiaramente l'assoluta inadeguatezz adel lavoro del comitato direttivo rispetto all aattività reale « dinamica » (così si dice moltospesso nei verbali delle sedute del comitat odirettivo), svolta dal segretario generale de lC .N.E .N. È evidente che, in queste condi-zioni, vi è stato un completo capovolgimentodi poteri .

Ma quando il professor Amaldi, in un ariunione del comitato direttivo, fece osservareal ministro Colombo che il comitato non po-teva lavorare in quelle condizioni e proposeche le riunioni avvenissero in presenza de lvicepresidente, fornito di una delega, il mi-nistro non accettò la proposta . Quando il vi-cepresidente, senatore Focaccia, richiese espli-citamente al ministro Colombo una delegaampia per poter presiedere le riunioni de lcomitato, anche quella volta si ebbe un ri-fiuto . Sicché la commissione d'inchiesta fi-nisce con l'affermare che « l'azione ammini-strativa fu rimessa in pratica all'iniziativa de lsegretario generale » .

Fu rimessa ? Da chi, se non dall'onorevol eColombo il quale, o intenzionalmente o, s evolete, di fatto creava in questo modo unasituazione in cui il segretario generale erapraticamente colui che faceva e disfaceva tutt oall'interno del C .N.E.N. ? Questa, dunque, èla prima gravissima responsabilità che pesasul presidente del C .N.E.N. del tempo, sul -l 'onorevole Colombo .

Ho parlato già dei controlli, elencandoquelli previsti dall'articolo 6 della legge . Madopo averli elencati, debbo dirvi che sono an-dato a leggermi attentamente la relazione del -la commissione di inchiesta e tutti, nessun oescluso, gli allegati, in particolare i verbalidella commissione direttiva, per vedere i nquali casi l'onorevole Colombo si sia avvalsodei poteri a lui spettanti in base a quell'ar-ticolo . Ebbene, se non lo credete andate a con-trollare : mai una volta, nelle otto riunion idella commissione direttiva, l'onorevole Co-lombo si è avvaiso di uno solo dei poteri pre-visti da quell'articolo : mai una volta !

Una sola volta l'onorevole Colombo no nfu d'accordo col segretario generale : e sapetequando ? Quando il professor Ippolito, al prin-cipio di questa estate, trattava col sindacatodei dipendenti del C.N.E .N. e, di fronte ad

una grave minaccia che rischiava di arrestar ela ricerca e tutto il lavoro all'interno del -

l'ente, aveva preparato uno schema di ac-cordo. In questo caso – l'unico che abbia po-tuto rinvenire – l'onorevole Colombo non f ud'accordo col segretario generale ma prefer ìrinviare questo problema, evidentementeassai spinoso, al suo successore, onorevol e

Togni .In compenso – l'ha accennato poco f a

l'onorevole Bertoldi, ma voglio sottolinearl o

anch ' io – nella seduta del 31 ottobre 196 1l'onorevole Colombo, su iniziativa del vice -presidente Focaccia, non esitava a tributareun vivo plauso al segretario generale « pe rla sua saggia amministrazione », come si pu òleggere nei verbali della commissione diret-tiva. (Commenti) .

Vi è poi il problema, rilevato dalla com-missione d'inchiesta, del disordine ammini-strativo e della continua, reiterata, sistema-tica violazione della legge sulla contabilitàdello Stato. Chi è stato il responsabile diquesto ? Seguo sempre i verbali delle riunio-ni della commissione direttiva : il 5 novem-bre 1962 prese parte alla riunione il delegatodella Corte dei conti, il quale criticò com eillegittima una serie di decreti che il presi -dente onorevole Colombo aveva emanato pe rintrodurre variazioni nel bilancio dell'ente .Il delegato della Corte dei conti fece osser-vare giustamente che in base alla legge isti-tutiva il presidente non aveva assolutament equesto potere, che spetta solo alla commis-sione direttiva.

BELOTTI . Ella capovolge tutto il suo ra-gionamento precedente . Le dimostrerò chenon è vero quanto ella afferma .

NATOLI . La risposta dell'onorevole Co -lombo, di fronte a questa osservazione del de-legato della Corte dei conti, fu che sì, eravero, la legge non lo prevedeva, ma era i npreparazione il nuovo regolamento intern odel C .N .E .N. che avrebbe previsto il trasfe-rimento di questo potere dalla commission edirettiva al presidente . Quindi, in vista del -l'emanazione di un regolamento interno, chenon sappiamo in che modo avrebbe potut omodificare la legge, l 'onorevole Colomb opensava di avere le spalle coperte e di pote rtranquillamente violare la legge stessa .(Commenti al centro) .

BELOTTI . Ella travisa.NATOLaI . Ma vi è di più : vi è un'altra

specifica grave responsabilità dell'onorevol eColombo. Nella stessa seduta della comrrìis-sione direttiva, il delegato della Corte de iconti faceva osservare che sarebbe stato on-

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portuno che i revisori dei conti assistesseroregolarmente alle sedute della commission estessa. Ebbene, chi si oppose a questo ? Sioppose forse il segretario generale del C .N.E .N .? No, fu il presidente del C .N.E.N ., ful'onorevole Colombo ad opporsi a questa pro -posta . (Commenti al centro) .

ALBA . Il delegato allora si doveva dimet-tere ! E non si è dimesso .

GRILLI GIOVANNI . E il ministro, allora ?PRESIDENTE . Onorevole Natoli, concluda

senza raccogliere le interruzioni .NATOLI . Anche ella, signor Presidente ,

le sta giudicando non degne di essere raccolte .(Commenti al centro) .

PAJETTA. Onorevole Natoli, al centr ol'hanno chiamata : difensore di Ippolito .

NATOLI. Chi l'ha detto ?PAJETTA. Quell'imbecille . (Vivissime ,

prolungate proteste al centro — Scambio diapostrofi tra i deputati del centro e dell'estre-ma sinistra — Ripetuti richiami del Presi-dente) .

PICCOLI . Signor Presidente, faccia riti-rare l'offesa pronunziata dall ' onorevole Pa-jetta !

PRESIDENTE . Io non ho percepito la pa-rola offensiva . Se è stata pronunciata, ri-chiamo all'ordine il deputato che l'ha pro-nunciata .

DE CAPUA . (Indica il deputato Pajetta) .Lei è un gran villano ! (Proteste all 'estremasinistra) .

PRESIDENTE . Onorevole De Capua !(Commenti al centro) . Ripeto : non ho perce-pito l'espressione ingiuriosa ; se tale espres-sione è stata usata, richiamo all'ordine ch il'ha pronunciata . L'ha pronunciata l'onore-vole Pajetta ? Richiamo all 'ordine l'onore-vole Pajetta . Continui, onorevole Natoli .

DE CAPUA. Non continua ! Deve primaritirare la parola ! (Proteste all'estrema si-nistra) .

PRESIDENTE . Onorevoli colleghi, è ilPresidente che dirige il dibattito e concede l aparola . Continui, ho detto, onorevole Natoli .

NATOLI. Signor Presidente, la prego d idarmi atto che io non ho usato alcun termin eingiurioso. Semmai, ingiurie sono partite da lsettore della democrazia cristiana. statol'onorevole Zugno per primo a lanciare a m eun'accusa diffamatoria, calunniatrice, in-giuriosa .

PRESIDENTE. Invito tutti gli onorevol icolleghi ad usare un linguaggio consono alladignità del Parlamento e a tenere un atteg-giamento conforme ai richiami del Presi -dente. Non facciamo una tragedia su questo

episodio. Riprenda il suo intervento sul me-rito, onorevole Natoli, l'incidente è chiuso .

NATOVI. Mi sono attenuto esclusivament eai fatti che sono contenuti nella relazionedella commissione di inchiesta, la quale di-mostra in una maniera inconfutabile che s evi fu disordine amministrativo – e grave di -sordine amministrativo – nel C .N.E.N., sel'autore materiale di un tale disordine fu i lsegretario generale, professor Ippolito, contutte le conseguenze che sono state appuratedalla commissione d'inchiesta e che eventual-mente domani saranno chiarite dalla magi-stratura, la responsabilità primaria, essen-ziale perché tutto questo potesse accadere,ricade sulle spalle del presidente, cioè de lministro dell'industria del tempo onorevoleColombo . (Applausi all'estrema sinistra) .

Con questo, signor Presidente, intendoconcludere rapidissimamente, sorvolando an-che su altre cose che potrei dire, ma ch eometto, data l'ora tarda .

La relazione della commissione sì conclu-de con frasi sintomatiche, onorevoli colleghi .

inutile gridare. Sta scritto sulla carta edè firmato da tre funzionari dello Stato . Èscritto che tutti i fatti addebitati al professorIppolito non sono imputabili esclusivamentea lui ; e la relazione d'inchiesta, con linguag-gio prudente che possiamo ben comprendere ,parla di « taciti consensi » e di « tolleranze »che vi sarebbero state e avrebbero creatol'ambiente in cui tutto questo è potuto av-venire .

Solo taciti consensi e tolleranze ? No, ono-revoli colleghi ! In realtà il testo della com-missione, dalla prima all'ultima pagina, staa dimostrare che al C .N.E.N. si era realiz-zata una situazione di completa illegalità ,un'illegalità che oserei dire istituzionale : fuviolata sistematicamente la legge istitutivadell'ente ; furono violate tre leggi diverse ri-guardanti le incompatibilità ; fu violata lalegge istitutiva per quanto riguarda le fun-zioni della commissione direttiva, completa-mente scavalcate; fu violìta la legge perquanto riguarda la attuazione di determinat icontrolli e vigilanze ; fu violata la legge sull acontabilità dello Stato ; e infine, per colmodi misura, allorquando il segretario gene-rale, attraverso un singolare espediente, cerc òdi far cadere la propria incompatibilità asedere nel consiglio di amministrazione del-l'« Enel », l ' imbroglio che doveva servire aquesto e a fargli incassare in maniera inde-bita una forte liquidazione, per deposizion econcorde non solo del segretario generale m aanche del vicepresidente senatore Focaccia,

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fu ispirato direttamente dal capo di gabinett odel ministro dell'industria, onorevole Co -lombo. E non fu un caso, perché il professorIppolito doveva essere nominato membro delconsiglio d'amministrazione dell'« Enel » . S itrattava di far cadere una condizione di pa-lese incompatibilità . La nomina la dovevafare il ministro dell ' industria . Ebbene, il sug-gerimento e il nulla osta per l'imbroglio ven-nero direttamente dal capo di gabinetto dell ostesso ministro. Tutto questo risulta dallarelazione della commissione d'inchiesta .Quelli di voi che non l'hanno . letta, se lavadano a leggere .

In simili condizioni, veramente, l'ostinatosilenzio che è stato tenuto dall 'onorevole Co -lombo in queste settimane è davvero assa istrano. È da una parte forse troppo comodocontinuare a tacere, dall'altra non v'è dubbi oalcuno che questo silenzio tradisce la posi-zione di grande debolezza, e fors'anche d icoscienza della propria responsabilità, in cu isi trova in questo momento l'onorevole Co -lombo.

Dopo avere letto la relazione della com-missione ci si pone un interrogativo : datoche le sue responsabilità risultano con tant achiarezza, perché la commissione non ha in-terrogato lo stesso onorevole Colombo ? No nso se il ministro dell'industria attuale potràdare risposta a questa domanda, ma cert otutto ciò risulta inspiegabile, anche se com-prendiamo il ragionevole imbarazzo dei trefunzionari che hanno condotto l'inchiesta ,uno dei quali – fra l 'altro – era direttore ge-nerale dello stesso Ministero dell'industria .

Noi oggi, vedendo l'onorevole Colomb opresentarsi davanti alla Camera e sedere ac-canto all'onorevole Togni, avevamo per unmomento sperato che egli volesse romper eil silenzio che fino a questo momento avevagelosamente serbato. Ma egli, nonostante noil'avessimo direttamente invitato a farlo, h apreferito coprirsi dietro le dichiarazioni del-l ' onorevole Togni e poi abbandonare questaseduta. Non posso non sottolineare questofatto, onorevoli colleghi . Posso capire quell idi voi che, non avendo letto la relazionedella commissione, credono ancora che l ecose che vi ho detto siano invenzioni dellapropaganda comunista . (Interruzioni al cen-tro) . Non ho però alcuna comprensione perl 'onorevole Colombo e per l ' incredibile in-sensibilità da lui dimostrata questa sera .

Se un funzionario di qualsiasi amministra-zione non rispetta la legge e non la fa ri-spettare, presto o tardi è costretto a pagare ,magari con un licenziamento per scarso ren-

dimento. L'onorevole Colombo, con il suocomportamento di questa sera, vuol forse farcredere che per un ministro la legge non vale ,perché un ministro godrebbe di una sorta diimmunità per cui tutto gli sarebbe lecito .

Gravi interrogativi -rimangono aperti, dun-que, anche dopo la relazione della commis-sione d'inchiesta, Nel caso del C .N.E.N.(come precedentemente nei casi dell'Istitutosuperiore di sanità, della Federconsorzi, dellacostruzione del bacino del Vajont) abbiamoassistito al mancato funzionamento, al croll odel sistema di controlli e di garanzie che st aalla base di un retto funzionamento dell'am-ministrazione pubblica .

Non possiamo quindi consentire con i lministro Togni quando ci dice che non s isarebbe manifestata, in questo caso, un acrisi di un settore dell'apparato dello Stato .Questa crisi si è invece manifestata . La mac-china statale, in questo settore, non solo èinefficiente ma è in pieno sfacelo, per oper aanzitutto di coloro che dovevano farla fun-zionare in base alla legge .

Rimangono pertanto sul tappeto gravissi-me responsabilità politiche che non possonoessere soffocate. Non basta incriminare il se-gretario generale del C .N.E.N. Esiste certa -mente un caso Ippolito, e non siamo certonoi a minimizzarlo . Ma con altrettanta forzavi diciamo che vi è un caso Colombo . (Ap-plausi all'estrema sinistra — Proteste alcentro — Richiami del Presidente) . La com-missione d'inchiesta lo ha indicato . Colleghidella democrazia cristiana, se avete letto conattenzione almeno il rapporto dei quattro se-natori democristiani, apprenderete anche daquel documento che vi è un problema di re-sponsabilità della presidenza del C .N.E.N.

Vi è quindi ancora oggi, non sodisfatta ,una richiesta di verità e di giustizia . Perchéessa sia sodisfatta è necessario colpire u nmetodo di governo della cosa pubblica ch eè basato sul disprezzo della legge, sulla tra-sformazione di apparati dello Stato in centr idi potere; un metodo che inietta i germi dell acorruzione nei più delicati ingranaggi dell apubblica amministrazione .

Rimane dunque una esigenza di verità, d igiustizia e di moralizzazione . È per raggiun-gere questi obiettivi che il gruppo comunistaha presentato la proposta di un'inchiesta par -lamentare che sola può fare luce, verità, giu-stizia e pulizia fino in fondo, inesorabilmentecolpendo tutte le responsabilità, anche a li -vello di governo, e compiendo quindi l'oper agià meritoriamente iniziata dalla commissione

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tecnico-amministrativa . (Vivi applausi all'e-strema sinistra) .

TOGNI, Ministro dell'industria e del com-mercio . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .TOGNI, Ministro dell'industria e del come

mercio . Ho ascoltato con un certo stupore l eparole dell'onorevole Natoli . Dico con un cer-to stupore (e mi dispiace di dover ripetere l aparola) perché l'atteggiamento assunto questasera dall'onorevole Natoli è diverso da quell oadottato in Commissione da lui stesso, da lsenatore Montagnani Marelli al Senato edall' Unità .

Io ho il dovere di ricordare che quand ofurono pubblicati i due decreti relativi all ainchiesta e alla sospensione cautelare de lprofessor Ippolito i comunisti presero netta-mente le difese di costui . (Vivi applausi a lcentro — Proteste all'estrema sinistra) . Conun linguaggio abbastanza chiaro essi critica-rono (o quanto meno ne misero in dubbio l alegittimità, l'opportunità e la convenienza) i lprovvedimento che io avevo adottato .

Lo stesso senatore Montagnani Marelli ,aprendo meno di un mese fa la discussionesul bilancio dell'industria nell'altro ramo de lParlamento, non disse una sola parola ne iconfronti dell'Ippolito, ma criticò l'iniziativ apresa dal Governo attraverso il Ministero del -l'industria .

Bisogna riconoscere che questa posizion edel partito comunista e dei suoi rappresen-tanti al Senato e alla Camera si è andataallontanando dall'Ippolito via via che si av-vicinava il momento della comunicazione uf-ficiale dei risultati dell'inchiesta e a mano amano che la posizione dell'Ippolito si aggra-vava .

Rivendico al partito della democrazia cri-stiana e ai suoi alleati il merito di avere svol-to questa azione . (Vivi applausi al centro - -Proteste all'estrema sinistra) .

PRESIDENTE . Poiché l'onorevole Foanon è presente, si intende che abbia rinun-ziato alla replica .

L'onorevole Greggi ha facoltà di dichiararese sia sodisfatto .

GREGGI . Sulla tragedia del Vajont hopresentato due interrogazioni, una sui dat istrettamente tecnici, un'altra, questa sera ,sui dati amministrativi della gestione degl i

impianti .I dati forniti nella risposta del ministr o

dei lavori pubblici, per la parte tecnica fu-rono sodisfacenti, sia per la prova dell'ecce-zionalità e quindi della difficile prevedibilità

delle dimensioni della frana, sia per le con -dizioni attuali della diga e dei due invasi .

La risposta di questa sera sui dati ammi-nistrativi della gestione degli impianti èugualmente – e ne sono lieto – tranquilliz-zante . Il ministro Togni ci ha detto che il 2 7luglio furono effettuati tutti i trapassi d iproprietà e di possesso dalla ex S .A.D.E. al-l'« Enel » ; che nessuna variazione è interve-nuta da quella data nel personale tecnico del -

l'ex S .A.D .E . anche nel servizio delle costru-zioni idrauliche; che nessun dirigente è statoimmesso ex novo nella direzione degli im-pianti, salvo, naturalmente, il commissario .Questa mancanza di variazioni del personal eresponsabile della gestione tecnica degli im-pianti non esclude, evidentemente, eventual iresponsabilità e insufficienze nella gestione enel controllo degli impianti dal 27 luglio i n

poi ; ma ci permette di escludere che respon-sabilità e insufficienze possano e debbano es-sere attribuite, almeno presuntivamente, allanuova gestione pubblica statale . Per questo ,pur non essendo favorevole agli enti pubblic ieconomici, mi dichiaro sodisfatto dei dat i

forniti .PRESIDENTE. L'onorevole Belotti ha fa-

coltà di dichiarare se sia sodisfatto .BELOTTI . Il nostro gruppo ritiene che l a

Camera sarà concorde almeno su un punto :

nel dare atto al ministro Togni della pron-tezza delle sue responsabili decisioni, intes ea far luce sull'operato dell'ex segretario ge-nerale del Comitato nazionale per l'energi anucleare, dopo la denunzia alla pubblica opi-nione, fatta nell'agosto scorso dall'onorevol e

Saragat .L'onorevole Pajetta la scorsa settimana i n

quest 'aula, in sede di discussione del bilancio

dell'agricoltura, ebbe ad affacciare riserv esulla giustezza e sull'obiettività del modo d i

procedere del ministro nei confronti del pro-fessor Ippolito .

Strane, invero, le pretese comuniste : se i lGoverno aspetta e tergiversa, per meglio ac-certare fatti e responsabilità, diventa com-plice; se agisce subito, è precipitoso e irre-sponsabile .

La nostra interrogazione mirava a ristabi-lire, al di là degli illeciti penali e ammini-strativi, il cui accertamento è di competenz a

dell'autorità giudiziaria alla quale sono stati

rimessi gli atti della commissione di inchie-sta (per altro, oggi, di pubblico dominio), l aserena valutazione dei fini istituzionali del-l'ente, del modo per realizzarli, delle su e

prospettive : serenità di valutazione che pur -

troppo non abbiamo potuto trovare nell'in-

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candescente polemica della stampa di ogn icolore .

A tale proposito, ritengo che l'Assemble anon possa non ritenere obiettivamente sodi -sfacenti i ragguagli esposti alla Camera dal -l'onorevole Togni . La commissione d'inchiest aha messo fatalmente in rilievo solo i latinegativi dell'attività del C .N.E.N., conness iagli illeciti del suo segretario generale, la-sciandone, per forza di cose, in ombra gl iaspetti positivi, quali la disciplina della ri-cerca scientifica e la realizzazione di program-mi coordinati in sede internazionale : compitiistituzionali affidati a sei scienziati nostri d ifama internaziónale ed attuati in modo tal eda incontrare l'approvazione e il finanziamen-to della stessa Euratom .

Nell'atmosfera scandalistica che è venutaa crearsi attorno al « caso Ippolito », più ch ei problemi di impostazione della ricerca ,quello dei poteri amministrativi, della ge-stione amministrativa dell'ente, si è rivelat oil punctum dolens . Attacchi violenti – staserariecheggiati in quest'aula nell'intervento del-l 'onorevole Natoli – sono stati sferrati, senzaesclusione di colpi, dalla stampa comunista ,all'indirizzo del ministro dell ' industria ono-revole Colombo : accuse di collusione, di com-plicità, 'di colpa in vigilando per voluta ca-renza di responsabili controlli sull 'operato de lprofessore Ippolito .

Basta leggere il testo degli articoli 5 e 6della legge istitutiva del C .N .E .N., per ren-dersi conto che le funzioni del presidente del-l'ente, cioè del ministro dell'industria, con-sistono preminentemente in poteri di rappre-sentanza, e che la stessa commissione diret-tiva dell'ente è configurata come una com-missione scientifica con alcune funzioni am-ministrative, specificamente previste dall'ar-ticolo 6 .

Il lato, direi, grottesco delle accuse lan-ciate da certi banchi è nella comoda dimen-ticanza che una tale configurazione fu volutaproprio dal Parlamento, a modifica del testogovernativo dell'articolo 6, che contemplavaben più rigidi controlli da parte ministeriale .Basta leggere, negli atti del Senato, il reso -conto stenografico della seduta dell'8 luglio1960, alle pagine 13279 e 13301 (seduta nellaquale si svolse la 'discussione per l 'approva-zione della legge istitutiva del C .N.E.N.), pertrovarvi le affermazioni dei relatori di mino-ranza, seriamente preoccupati di non incep-pare con pesanti controlli burocratici l'agilitàfunzionale dell'ente (Applausi al centro) ; enon meno preoccupati dell'umiliazione ch edal testo governativo dell'articolo 6 poteva

derivare ad uomini di grande levatura scien-tifica, che tanto avevano dato alle conquistedella tecnica e della scienza nucleare . Voglial'onorevole Natoli verificare meglio, leggend ogli atti relativi alla discussione parlamentare(Interruzioni all'estrema sinistra) della leggeistitutiva del C .N.E.N., se per avventura lasua peregrina interpretazione della legge stes-sa non sia personale e arbitraria .

'Onorevole Presidente, il nostro grupp oprende atto del suo fermo autorevole richia-mo all'onorevole Pajetta, recidivo in espres-sioni ingiuriose poi ritirate . (Applausi al cen-tro) . Accolga, tuttavia, le espressioni di vivaprotesta del nostro gruppo, per il reiterato,inqualificabile comportamento del gruppo co-munista .

L 'onorevole Natoli aveva promesso, nelcorso del suo intervento, di citare testual-mente un certo passo della, relazione dell acommissione d'inchiesta, che poi ha dimen-ticato di leggere . (Interruzione del deputatoNatoli) : Ora, l'allegato numero 8 della rela-zione della commissione d'inchiesta, alla pa-gina 4, dice che il delegato della Corte de iconti aveva solo eccepito : « E evidente chele variazioni di bilancio devono essere deli-berate prima, e non già 'dopo la chiusura del -l'esercizio finanziario » . Rilievo ineccepibilesotto il profilo finanziario, e non possiam oche compiacerci dello zelo e della precisionedel rappresentante della 'Corte dei conti . Maquesto non significa assolutamente quello chel'onorevole Natoli ha voluto intendere nell asua personale interpretazione . Un conto è unaquestione di irregolarità formale, altro contoè invece eccepire – come l 'onorevole Natol iha fatto – mettendo sulla bocca del rappre-sentante della Corte dei conti quello che l ostesso onorevole Natoli avrebbe voluto fardire al rappresentante della Corte dei conti .(Interruzione del deputato Natoli) .

Riferendoci a quanto è avvenuto in sededi discussione parlamentare della legge isti-tutiva del C .N.E.N., possiamo renderci con-vinti che l'emendamento al testo ministeria-le è stato voluto per finalità opposte a quell eche l'onorevole Natoli ha enunciato quest asera .

Ora, a scandalo scatenato, l'umiliazion eche si voleva risparmiata ai tecnici, spette-rebbe, secondo la logica comunista, al mini-stro Colombo, che il Parlamento aveva sol -levato, per timore di eccessivi appesantiment iburocratici, dall ' onere di più rigidi controlli .Nel dispregio più patente di ogni dato con-creto, di ogni considerazione obiettiva, i co-munisti perseguono l'evidente finalità di col-

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pire, uno dopo l'altro, i maggiori esponentidi un'intera classe dirigente che ha ricostruit ol'Italia nel segno della libertà, della socia-lità, della collaborazione internazionale . (Ap-pausi al centro — Commenti all ' estrema si-nistra) .

E ben sanno i comunisti di attentare, per-ciò stesso, alle basi del nostro sistema demo-cratico . (Interruzione del deputato Pellegri-no) . Nella preoccupazione di mantenere alC .N.E.N . l ' agilità funzionale ritenuta neces-saria, si è finito per allargare, indirettamen-te, oltre misura il complesso dei poteri delsegretario generale sul piano esecutivo e nel-l'ambito amministrativo, accostando la suafigura giuridica a quella del consigliere de-legato, sul paradigma della disciplina giuri -dica propria degli enti atomici stranieri, ne iquali larghi poteri sono conferiti all'organ oesecutivo . Nella particolare strutturazione de lcomitato direttivo dell'ente, voluta dal Par -lamento, la figura del segretario generale ,organo esecutivo per eccellenza, finiva con i lriunire in sé sia il potere di stipulazione de icontratti sia i provvedimenti relativi al per-sonale .

In mancanza del regolamento organico edi quello relativo al funzionamento dell'ente ,predisposti ,dal Ministero in attuazione del-l'articolo 6 della legge istitutiva, e non ap-provati dalla commissione direttiva per dif-ficoltà e contestazioni varie, attinenti soprat-tutto alla finalità di non pregiudicare la po-sizione di aspettativa propria del personal egià in servizio del Comitato nazionale ricer-che nucleari e del N.U.C .L .I .T., venne rite-nuta necessaria la delega del presidente alvicepresidente e al segretario generale, nel-l'ambito del disposto degli articoli 6 e 7 dell alegge istitutiva, per quanto attinente alla sti-pula dei contratti e delle convenzioni per l aricerca scientifica, in esecuzione delle delibe-re della commissione direttiva (esclusi i con-tratti e le convenzioni indiate nell'articolo 1della legeg stessa), con facoltà al segretariogenerale di firmare impegni fino a i00 milionidi lire . D'altra parte, al controllo dell'ope-rato del segretario generale, particolarmenteampio sul piano esecutivo, attendeva per leg-ge un collegio di revisori, il quale mai ebb ead eccepire alcunché sulla legittimità dell adelega in parola . (Interruzioni all'estrema si-nistra) . Né rilievi vennero mossi dal collegi odei revisori e dalla Corte dei conti, e su que-sto sfido la notevole provocatoria impronti-tudine dell'onorevole Natoli (Proteste all'estre-ma sinistra), sui contratti e sui mandatidi pagamento firmati dal segretario generale ;

e in particolare sui mandati di pagamentoin favore di società che avevano ottenuto la-vori a trattativa privata dal segretario stesso ,a trattativa privata non prevista nelle deli-bere della commissione direttiva e non por -tata a conoscenza della commissione stessa .

Ecco perché, onorevoli colleghi, la nostrainterrogazione auspica nuove norme di legg ein materia, che garantiscano più accurati epermanenti controlli sulla gestione de lC .N.E .N.

Lo scandalismo comunista, con le sue spe-culazioni politiche, ha ben altro obiettivo ri-spetto a quello del miglioramento delle isti-tuzioni democratiche : vuole travolgere l eistituzioni democratiche, non risparmiand ocolpi alla classe dirigente, che disprezza per-ché ritiene, superbamente e infondatamente ,di avere il monopolio dell'onestà e del galan-tomismo, e perché i suoi alfieri sperano d ipoter instaurare il loro sistema totalitari osulle rovine della democrazia italiana . (Ap-plausi al centro) .

Noi diamo atto all'onorevole Saragat d iavere con ben altro costruttivo intento post oil problema all'attenzione del Parlamento, de lGoverno e dell'opinione pubblica . Se questo ,e non lo scandalismo diffamatore e distrut-tore, è lo scopo condiviso da tutti i partit isinceramente democratici, confidiamo che l ariforma legislativa invocata giungerà solleci-tamente in porto . (Vivi applausi al centro —Congratulazioni) .

NATOLI . Chiedo di parlare per fatto per -sonale .

P-RESIDENTE . Voglia indicare in che con-sista .

NATOLI . L'onorevole Belotti ha affermat oche avrei detto il falso quando ho dichiarat opoco fa che negli atti della commissione d iinchiesta si riscontra la dichiarazione del de -legato della Corte dei conti circa l'illegitti-mità dei decreti emanati dal presidente de lC .N.E .N., onorevole Emilio Colombo, per ap-portare variazioni al bilancio dell 'ente .

PRESIDENTE . Ha facoltà di parlare .NATOLI. Nel mio intervento avevo an-

nunciato che avrei letto il testo della rela-zione, ma non ho potuto farlo a causa dellaagitazione creatasi in aula poco fa .

Debbo dire all'onorevole Belotti, il qual eafferma che questa dichiarazione non esiste-rebbe negli atti della commissione, che nontrovo strano che alcuni deputati della mag-gioranza non abbiano avuto il tempo di leg-gere quegli atti ; ma certo non avrei mai po-tuto pensare che fosse proprio l'onorevol eBelotti, cioè l'oratore designato dal suo grup-

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po in questo dibattito, a non averli letti . Tutt ipossono constatare, al di fuori di ogni pole-mica, la verità di quanto dico, leggendo no nsolamente la relazione, ma anche gli allegati ,cioè i verbali della commissione direttiva, ch eriportano il testo della dichiarazione del de-legato della Corte dei conti . Ecco quello cheil delegato della Corte dei conti afferma, e l ocito perché resti agli atti della Camera .

Nella seduta della commissione direttiv adel 5 novembre 1962 è scritto testualment e(allegato n . 8, pagina 3) : « Il delegato dellaCorte osserva che vengono sottoposti alla ra-tifica della commissione 6 decreti con i qualiil presidente ha disposto alcune variazioni de lbilancio 1961-62. La facoltà del presidente diapportare variazioni al bilancio non è per òprevista dalla legge istitutiva del C .N.E .N.L'articolo 6, quinto comma, lettera a), di det-ta legge dispone, infatti, che tali variazionisono deliberate dalla commissione diret-tiva » .

Ecco, onorevole Belotti, la differenza tr achi parla dopo aver letto i documenti e ch iinvece si serve della sua improntitudine pe rcontrabbandare qui posizioni completament efalse e che travisano la verità . (Applausi al-l'estrema sinistra — Proteste al centro —Proteste del deputato Belotti) .

PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgi-mento delle interpellanze e delle interroga-zioni all'ordine del giorno .

Si dia lettura dei capitoli, dei riassuntiper titoli e per categorie dello stato di previ-sione della spesa del Ministero dell'industriae del commercio per l'esercizio finanziario1963-64, che, se non vi sono osservazioni o demendamenti, si intenderanno approvati co nla semplice lettura .

DELFINO, Segretario, legge (V. stampaton . 516) .

(La Camera approva i capitoli, i riassuntiper titoli e per categorie) .

PRESIDENTE. Passiamo agli articoli . Sidia lettura dell'articolo 1 .

DELFINO, Segretario, legge :

« n autorizzato il pagamento delle speseordinarie e straordinarie del Ministero del -l'industria e del commercio per l'esercizi ofinanziario dal 1° luglio 1963 al 30 giugn o1964, in conformità dello stato di prevision eannesso alla presente legge » .

PRESIDENTE . Lo pongo in votazione .(È approvato) .

Si dia lettura dell'articolo 2 .DELFINO, Segretario, legge :

« Nei limiti dello stanziamento inscritto alcapitolo n . 36 dello stato di previsione an-nesso alla presente legge, il Ministro del -l'industria e del commercio è autorizzato aderogare sussidi e premi diretti a promuoveree sostenere iniziative intese all'ammoderna-mento delle produzioni artigiane ed allamaggiore conoscenza e diffusione dei relativ iprodotti, con le modalità fissate dall'arti-colo 2 della legge 30 giugno 1954, n . 358 » .

BOZZI . Chiedo di parlare per dichiara-zione di voto .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .BOZZI . iInnanzitutto molto pacatament e

mi permetto di rivolgere un consiglio all'ono-revole ministro Togni : se egli avrà ancorala ventura di sedere al banco del Governo ,non dimentichi che da quel banco si parl aa nome del Governo della Repubblica ita-liana, non si parla mai a nome di un partito .(Applausi — Commenti) . Badate, onorevol icolleghi, si tratta di fatti molto seri, che ad-dolorano : in questo parlare di un ministroa nome della democrazia cristiana, come anome di qualsiasi altro partito, vi è unatendenza ad una identificazione fra govern oe partito che è molto pericolosa e non puònon essere respinta da ogni vero democratico .(Proteste al centro) .

LEONE, Presidente del Consiglio dei mi-nistri . Mi indichi anche un solo atto di que-sto Governo che possa essere stato suggeritoda una siffatta identificazione fra governo epartito .

BOZZI . Dopo questo doveroso rilievo, chetrae origine, onorevole Presidente del Consi-glio, da parole poco fa pronunziate dal mi-nistro dell ' industria, annuncio il voto contra-rio del gruppo liberale sul bilancio in esame ,voto contrario che si fonda sulle ragioni ch eil mio gruppo ha esposto in sede di dibattit oe si riassumono in due punti che brevissima -mente enuncio .

Primo : abbiamo rilevato nelle dichiara-zioni riguardanti la politica economica gene-rale del Governo rese dall'onorevole Togniun'ondata di euforia e un'accusa agli altr idi allarmismo; l'euforia dimostrata dal mi-nistro Togni quanto meno non è condivis ada altri membri di questo Governo-ponte ch esembra, onorevole Togni, proprio il ponteFlaminio, sempre sul punto di cadere . (Goffi-menti) .

Secondo : votiamo contro anche perché no nci sodisfa affatto l'atteggiamento del ministro

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Togni, immagine del Governo, di quest oGoverno-ponte, e della maggioranza sull'af-fare C .N.E.N., che è un affare assai triste ,lo diciamo con rammarico di parlamentari ,di cittadini, di italiani .

Non tentiamo di giustificare, di declinarele responsabilità là dove esistono . Questofatto si innesta in un contesto di caratter egenerale ; e più sapremo apertamente e corag-giosamente affondare il bisturi e curare all eradici questo male, più potremo fare cosautile per questa democrazia, la quale dev eessere fatta di cose e di virtù e non soltantodi parole . (Applausi) .

SCALFARO. Chiedo di parlare per dichia-razione di voto .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .SCALFARO . Nell'annunciare, come è

ovvio e scontato, il voto favorevole al bi-lancio del gruppo della democrazia cri-stiana, desidero aggiungere a nome del grup-po stesso e a titolo personale alcune brevis-sime considerazioni sull'andamento della di-scussione del bilancio dell'industria e com-mercio; considerazioni che per altro ritengovalide anche per altre discussioni recenti .

Una prima considerazione è questa . Il Par-lamento 'con particolare frequenza nelle ul-time legislature è assorbito da inchieste : pareche l'inchiesta sia diventata il compito pre-minente, se non fondamentale, del Parla-mento della Repubblica .

BERTINELLI. La colpa è di chi provoc al'inchiesta, non- dell'inchiesta in sé .

SCALFARO . Le inchieste parlamentar iindubbiamente sono previste dalla Costitu-zione e hanno il loro oggetto e la loro fun-zione . Ma quando l'inchiesta tocca l'attivit àdell'esecutivo, non mi convincerò mai che siacorretto sul piano costituzionale della divi-sione dei poteri che il Parlamento conduc auna indagine là dove l 'esecutivo ha il diritt oe il dovere di farla. Tocca invece all'esecu-tivo condurla e sottoporla al Parlamento, chepuò accettarne o respingerne le risultanze : el'esecutivo ne trarrà le dovute conseguenze .Ma se il Parlamento continua a svolgere que-sto tipo di attività non so quale svuotamentodi poteri politici e quale dirottamento dellefunzioni parlamentari potrà conseguirne . Eguai a quelle maggioranze che, ravvisand oin ciò la sostanza della democrazia, si fannoattirare su questa strada, che è indice di de-bolezza di un sistema e non di retta appli-cazione del medesimo !

Seconda considerazione . È certamente u ndovere del Parlamento rilevare tutto ciò ch enon funziona, che funziona male o addirit-

tura in modo illecito ; sottolineare questi fatti ,operare per ristabilire la normalità delle si-tuazioni . Ed è altrettanto doverosa la difes adei diritti del cittadino . Ma a nessuno ch ecreda negli istituti democratici conviene darela sensazione che tutto è illecito, che tutto èfango. È amaro constatare come l'aula par-lamentare si affolli nel momento in cui inco-minciano ad esplodere degli scandali o pre-sunti scandali ; mentre in altri momenti èvuota . Anche le tribune del pubblico vediam ogremite soltanto in quelle occasioni .

Giustamente l'interrogazione dei miei col -leghi di gruppo tenta di riportare le cose ne lgiusto binario . Questi illeciti che sono stat idenunziati sono da imputare ad una persona ?a più persone? quali sono? Sono illeciti che ,purtroppo, potrebbero verificarsi in ogni uf-ficio, in ogni ministero, in ogni ente ancheprivato? 0 l'ente come tale si presta o facilitala consumazione dell'illecito? E', in altri ter-mini, questo ente un carrozzone, o è un or-ganismo utile, necessario, efficiente, anche s ela sua organizzazione, e il controllo sullo stes-so possono essere migliorati? È un ente vivoe vitale e l'illecito è un episodio patologico ase stante? Se non rispondiamo a tali quesit inon facciamo che determinare una situazion eimpressionante e confusa . Si scopre un ille-cito, si cerca di colpirlo senza mai delimitar -ne i contorni . Si scopre una responsabilità ,si cerca di denunziare corresponsabilità sen-za mai indicare con chiarezza il punto pre-ciso, il dove, il come, il perché . L'ente diventaun carrozzone, è l'opera di una maggioranz ache lo ha generato solo a questo fine, solo a lfine di favorire intrallazzi .

Allora occorre parlare molto chiaro, ac-certare bene i fatti illeciti, le corresponsabi-lità, in modo da conoscere firmi in fondo gl iaspetti negativi della situazione, e soprattutt odi conoscerne i contorni, ed è questa la terz ae ultima considerazione che faccio .

È di moda l'aggressione personale gene-rica, fumosa, irresponsabile, con la richiestadi un'inchiesta .

Si lancia una serie di accuse senza preci-sare i capi di imputazione ; si tenta di dimo-strare che una persona non si è comportat ain modo lecito, in modo ortodosso sul pian oamministrativo, costituzionale, legislativo econ una campagna di polemiche più o menochiare si tende a dimostrare che sussistono ipresupposti perché il Parlamento nomini un aCommissione d'inchiesta . Si mette sotto' ac-cusa l'uomo politico per accusare un partito ,ma di fatto sono contaminate le istituzioni ,che vengono presentate, soprattutto ai giova-

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ni, come ambienti dove imperano la corru-zione e l'illecito : si ingenera così sfiducia no nin un partito o in un altro, ma nel sistema eaddirittura nello Stato .

La democrazia deve dimostrare di sape rapplicare il principio « chi rompe paga » ;ma, al fine di affermare la validità della leg-ge e la supremazia dei diritti dei cittadini ,la democrazia deve dimostrare di sapersi di -fendere dal maggiore male : la crisi dei valorimorali . Si tratta di cercare e di colpire i lmale, l'illecito, non per il gusto di rimestar enel fango, di esporlo al pubblico e di diffon-dere la sensazione che tutto sia guasto, m acon l'intenzione sincera di compiere un do-vere di pulizia e di ripristino della correttezz ae della legalità .

Una democrazia forte sa punire a temp oopportuno perché, se non punisce, tratta all astessa stregua galantuomini e disonesti (e ciòè lesivo della giustizia), ma guai alla demo-crazia se consente che le accuse vengano get-tate su tutto e tutti e che il fango sia l'ele-mento predominante di ogni settore politico ,amministrativo, statale o non statale !

Non difendo uomini politici . I nostri uo-mini politici non si sono mai sottratti alleresponsabilità . Se mai potremmo ricordare leaccuse violente e inique mosse in quest'aul a(al tempo dell'Assemblea Costituente) al com-pianto onorevole Vanoni e i tragici sospettiche hanno colpito alle spalle l 'onorevole Pic-cioni; vi è stato poi il tardivo riconosciment odella assoluta correttezza di tali eminenti per-sone quando ormai il sospetto e l 'accusa ave -vano arrecato danni spaventosi non solo all epersone, ma alla fiducia del cittadino nell oStato democratico .

Ringrazio il ministro Togni per il coraggioe per la fermezza con i quali ha affrontat oquesto doloroso e grave episodio ; ma vorreidire a noi, a me : attenzione alla sete discandalo, alle accuse generiche e generali, all erichieste continue di inchieste ! Ci vuole co-raggio per colpire responsabilità, ma ci vuol ecoraggio anche per riconoscere la verità e l'in-nocenza. Una democrazia che si rispetti dev eavere l'uno e l 'altro coraggio, né può fare vel oa ognuno di noi il fatto che chi è sotto accus amiliti in altro partito . Non può un ministroessere sospettato sempre e su tutto, non èlecito e non è giusto; e se manca il rispett odella verità, se la speculazione politica (ch eè sempre illecita) non sa fermarsi sulla strad adel sospetto e dell'accusa di fronte all'onestàe. alla moralità degli uomini, se fra di noinon esiste almeno il rispetto di questo deli-

cato e sovrano patrimonio umano, non so dovepotremo giungere un giorno .

Con queste mie dichiarazioni ho adempiu-to il dovere di richiamare a me anzitutto ealla Camera queste leggi fondamentali delcorretto vivere civile : se vengono meno, no nun partito, ma l ' intera democrazia in Itali apuò venir meno . (Vivi applausi al centro —Congratulazioni) .

PRESIIDENTE . Pongo in votazione l'ar-ticolo 2 .

( . approvato) .

Il disegno di legge sarà tra poco votato ascrutinio segreto .

Deferimento a Commissioni .

PRESIDENTE . Sciogliendo la riserva, ri-tengo che i seguenti provvedimenti possan oessere deferiti in sede legislativa :

alla VI Commissione (Finanze e tesoro) :

Proroga delle agevolazioni temporane eeccezionali per lo spirito e l'acquavite di vin oaccordate con la legge 29 luglio 1963, n . 1004 »(Approvato dalla V Commissione del Senato )(628) (Con parere della V e della XI Commis-sione) ;

alla XIV Commissione (Sanità) :

Senatori SAMEK LODOVICI ed altri : a Normeinterpretative per l'applicazione delle dispo-sizioni sul collocamento a riposo dei sanitaricontenute nella legge 20 dicembre 1962, nu-mero 1751, ai sanitari dei consorzi provincialiantitubercolari » (Approvato dalla XI Coni-missione del Senato) (619) .

Se non vi sono obiezioni, rimane così sta-bilito .

(Così rimane stabilito) .

Trasmissione dal Senato .

PRESIDENTE. Il Senato ha trasmesso ilseguente disegno di legge, approvato da quel-la VI+I Commissione :

« Autorizzazione della spesa di lire 2 mi-liardi 800 milioni per la sistemazione dei ser-vizi di frontiera al valico di Brogeda (Pont eChiasso-Como) » (662) .

Sarà stampato, distribuito e trasmesso all aCommissione competente, con riserva di sta-bilirne la sede .

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Annunzio di proposte di legge.

PRESIDENTE . Sono state presentate pro-poste di legge dai deputati :

SASATINI : « Modificazione dell'articolo 25della legge 5 marzo 1963, n. 246, concernentel'istituzione, di una imposta sugli increment idi valore delle aree fabbricabili » (664) ;

STORTI ed altri : « Modifiche al testo uni-co delle leggi sanitarie, approvato con regi odecreto 27 luglio 1934, n . 1265, e alle altr edisposizioni di legge riguardanti l'apertura el'esercizio delle farmacie » (665) ;

ALMIRANTE : « Riapertura dei termini pe ril pagamento dei debiti scaduti dell'ammini-strazione dello Stato e per la sistemazione de icontratti di guerra » (666) ;

CAVALLARO FRANCESCO : « Riordinamentodel personale a contratto tipo- già dipendentedella soppressa amministrazione dell'Afric aitaliana » (667) ;

BARDINI ed altri : « Norme in materia di be-nefici per gli ex combattenti, ivi compres icoloro che, avendo partecipato alla guerra d iliberazione, siano in possesso del riconosci -mento della qualifica di partigiano o di pa-triota » (668) ;

BELGI ed altri : « Trattamento economic odei dipendenti dei corpi di polizia del cessat ogoverno militare alleato di Trieste, inquadrat iai sensi dell ' articolo 21, lettera b), della legg e22 dicembre 1960, n . 1600 » (669) .

Saranno stampate e distribuite . Le primetre, avendo i proponenti rinunziato allo svol-gimento, saranno trasmesse alle Commission icompetenti, con riserva di stabilirne la sede ;delle altre, che importano onere finanziario ,sarà fissata in seguito la data di svolgimento .

Sui lavori della Camera.

PRESIDENTE . Avverto che, per accord ofra i capigruppo, nelle sedute del 30 e del 3 1ottobre sarà conclusa la discussione dei dise-gni di legge sulla edilizia popolare e sull aelezione dei primo consiglio regionale delFriuli-Venezia Giulia . Questi provvedimentisaranno iscritti all'ordine del giorno della pri-ma delle predette sedute. Poi saranno ancheiscritti, per memoria e salvo a stabilire inprosieguo l'ordine di priorità, i disegni dilegge sul rinnovo della delega al Governo pe rl 'organizzazione dell'« Enel », sulla riform adelle norme sulla contabilità generale dell oStato, e la mozione sulla relazione interlocu-toria della Commissione di inchiesta parla-mentare sul fenomeno della « mafia » .

Prima che si dia inizio alle votazioni, de-sidero esprimere il più vivo compiacimentoper l'andamento della discussione dei bilanci ,che oggi si conclude .

I limiti di tempo fissati negli accordi rag-giunti fra i presidenti dei gruppi parlamen-tari sono stati rispettati dagli oratori, dell acui collaborazione do volentieri atto, senz ache questo abbia impedito un approfondit oesame di tutti gli stati di previsione .

La Camera ha dedicato all'esame dei 1 9bilanci 62 sedute di Assemblea (spesso pro-lungate fino a tarda ora della notte) per uncomplesso di 266 ore . Gli interventi nella di-scussione sono stati 355, oltre alle replichedei relatori e dei rappresentanti del Governo .

All'esame di alcuni bilanci (interno, esteri ,agricoltura, sanità, industria e commercio )sono stati abbinati argomenti di particolar einteresse politico, con mozioni, interpellanz eed interrogazioni, che pure hanno avuto am-pio ed approfondito svolgimento .

Rivolgo un cordiale ringraziamento ai vi-cepresidenti, che mi hanno coadiuvato ne ldirigere sedute particolarmente faticose e u ndoveroso riconoscimento al personale dell aCamera – particolarmente a quello più di -rettamente impegnato nei servizi d'aula – ch eha dimostrato, come sempre, vivo attacca -mento all ' istituto parlamentare, sostenendoun lavoro particolarmente gravoso ed impe-gnativo . (Generali applausi) .

Votazione segreta di disegni di legge.

PRESIDENTE-. L'ordine del giorno recala votazione a scrutinio segreto dei disegnidi legge :

« Stato di previsione della spesa del Mi-nistero delle poste e delle telecomunicazion iper l'esercizio finanziario dal 1° luglio 1963al 30 giugno 1964 » (464) ;

« Stato di previsione della spesa del Mi-nistero dei trasporti e dell'aviazione civile perl'esercizio finanziario dal 1° luglio 1963 al30 giugno 1964 » (537-537-bis) .

Saranno votati per scrutinio segreto anch ei disegni di legge nn. 611-611-bis, 516, 626 e625, oggi esaminati .

Se la Camera lo consente, la votazione se-greta di questi provvedimenti avverrà contem-poraneamente .

(Così rimane stabilito) .

Indìco la votazione .

(Segue la votazione) .

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Dichiaro chiusa la votazione e invito gl ionorevoli segretari a numerare i voti .

(I deputati segretari numerano i voti) .

Comunico il risultato della votazione :

« Stato di previsione 'della spesa del Mi-nistero delle poste e delle telecomunicazion iper l'esercizio finanziario dal i° luglio 1963al 30 giugno 1964 » (Approvato dal Senato )(464) :

Presenti 320Votanti 309Astenuti 11Maggioranza 155

Voti favorevoliVoti contrari

.

.199

(La Camera approva) .

« Stato di previsione della spesa del Mi-nistero dei trasporti e dell'aviazione civile pe rl'esercizio finanziario dal i° luglio 1963 al 30giugno 1964 » (Approvato dal Senato) (537-537-bis) :

« Conversione in legge del decreto-legge18 ottobre 1963, n . 1358, concernente la sospen -sione dei termini nei comuni delle provincedi Udine e Belluno colpiti dal disastro delVajont » (626') :

Presenti e votanti 320Maggioranza . . . . . . 16 1

Voti favorevoli . . 28 8Voti contrari

. . . 32

(La Camera approva) .

« Ratifica ed esecuzione della convenzion etra l'Italia e la Svizzera relativa alla sicurezz asociale con protocollo finale e dichiarazionicomuni conclusa a Roma il 14 dicembre 1962 »(Approvato dal Senato) (625) :

Presenti 320

Votanti 222Astenuti 98

'Maggioranza 112

Voti favorevoli . . . 212

Voti contrari . . . .

10

Presenti 320Votanti 309AstenutiMaggioranza 155

i1

(La Camera approva) .

Hanno preso parte alla votazione :

Abell iAbenanteAccremanAgosta

Bass iBastianell iBattistellaBeccastrin i

Voti favorevoli 197Voti contrari 112

(La Camera approva) .

« Stato di previsione della spesa del Mi -AlbaAlboni

Belc iBelotti

nistero della sanità per l'esercizio finanziario Alessandrini Beragnol idal i° luglio 1963 al 30 giugno '1964 » (Appro - Almirante Berrettavato dal Senato) (61i-61i-bis) : Amadeo Bertè

Presenti 320 Amasio Biaggi Null o

Votanti 309 Amatucci Biagin i

Astenuti 1'1 Ambrosini Bianchi Fortunat o

Maggioranza 155 Amendola Giorgio Biasutti

Voti favorevoli

.

194Amendola PietroAmodío

Bignard iBima

Voti contrari

.

.

115

(La Camera approva) .AnderliniAngelini

BisagliaBisanti s

« Stato di previsione della spesa del Mi-Antoniozz iArenella

BoBologna

nistero

dell'industria

e del commercio

per Armani Bontade Margherital'esercizio

finanziario 'dal

luglio

1963 al Armato Borghi30 giugno 1964 » (Approvato dal Senato) (516) : Azzaro Borra

Presenti 320Votanti 309Astenuti 1 1Maggióranza 155

Voti favorevoli

.

193

Badini ConfalonieriBalconi MarcellaBarbaBarberiBarbi PaoloBarca Luciano

BosisioBottar iBovaBovettiBozz iBreganze

Voti contrari

.

.

116 Baroni Bressani(La Camera approva) . B trtole Bronzuto

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Atti Parlamentari

— 3807 —

Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 24 OTTOBRE 19 63

Brusasca Di Nardo Jacometti Piccinell i

Buffone D'Ippolito Làconi Picciotto

Buttè Donàt-Cattin Laforgia Piccol i

Buzzi D'Onofrio Lajólo Pietrobono

Caiati Dossetti La Malfa Pintus

Caiazza E1kan La Penna Pirastu

Calasso Ermini Lattanzio Pitzali s

Calvaresi Evangelisti Lenti Poerio

Calvi Fabbri Francesco Leone Giovanni Prearo

Canestrari Fada Leone Raffaele Pucci Ernest o

Cappugi Failla Lettieri Quintieri

Carocci Fasoli Li Causi Racchett i

Carra Ferrari Aggradi Lizzero Radi

Castellucci Ferri Mauro Longoni Raffaell i

Cavallari Foderaro Lucchesi Rampa

Cavallaro Folchi Lucifredi Raucc i

Céngarle Forlani Lusòli Re Giuseppin a

Cianca Fornale Macaluso Reale Giuseppe

Cinciari Rodano Ma- Fortini Magno Restivo

ria Lisa Fracassi Malagugini Riccio

Coccia Franceschini Malfatti Francesco Rinaldi

Cocco Maria Franco Pasquale Mannironi Ripamonti

Colasanto Franco Raffaele Marchesi Rosati

Colleoni Franzo Marchiani Rossi Paolo Mario

Colleselli Fusaro Marotta Michele Rossinovich

Colombo Vittorino Gagliardi Marotta Vincenzo Ruflini

Conci Elisabetta Galli Mattarella Russo Carlo

Corona Giacomo Gambelli Fenili Mattarelli Russo Vincenzo

Cortese Giuseppe Gennai Tonietti Erisia Maulini Salizzoni

Cossiga Gerbino Mazza Salvi

Curti Aurelio Ghio Mazzoni Sammartin o

Dagnino Giachini MelIoni Sangall i

Dal Cantón Maria Pia Giglia Mengozzi Sarti Adolfo

D'Alessio Gioia Merenda Savio Emanuela

Dall'Armellina Giorno Mezza Maria Vittoria Scalfaro

D'Amato Giorgi Miceli Scalia

D'Arezzo Girardin Micheli Scarpa

Darida Gitti Miotti Carli Amalia Scionti

De Capua Giugni

Lattari

Jole Misasi Scoton i

De' Cocci Gombi Monasterio Semerar o

De Florio Graziosi Mussa Ivaldi Vercelli Serbandin i

Degan Costante Greggi Natali Seroni

Degli Esposti Greppi Natoli Servadei

Del Castillo Grezzi Negrari Sforza

De Leonardis Grilli Antonio Nicolazzi Sgarlata

Delfino Grilli Giovanni Nicoletto Simonacc i

Della Briotta Grimaldi Novella S inesio

Dell'Andro Guariento Nuoci Spagnol i

Demarchi Guarra Ognibene Spinella

De Maria Guerrieri Olmini Stella

De Marzi Guidi Origlia Storchi

De Marzio Gullo Paj etta Sullo

De Meo Gullotti Pala Sulotto

De Mita Illuminati Patrini Tambroni Armarol i

Diaz Laura Imperiale Pedini Tàntalo

Di Giannantonio lozzelli Pellegrino Tavian i

Di Lorenzo Isgrò Pennacchini Tempia Valenta

Di Mauro Ado Guido Jacazzi Pezzino Terranova Corrado

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Atti Parlamentari

— 3808 —

Camera dei Deputat i

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 24 OTTOBRE 1963

Terranova RaffaeleTitomanlio Vittori aTogniTognon iToro sTozzi Condiv iTurchiTurnaturiUrsoValianteVedovatoVenturol iVergaVespignani

Si sono astenuti(464) e (537-'537-bis) :

Anderlin iDella Briott aDi NardoFerri MauroGrepp iJacometti

Si sono astenutin. 625) :

AbenanteAccremanAlboniAmasioAmbrosiniAmendola Giorgi oAmendola PietroAngelini GiuseppeArenellaBalconi Marcell aBarca Lucian oBastianell iBattistellaBeccastriniBeragnol iBiagin iBoBronzutoCalassoCalvares iCarocc iCiancaCinciari Rodan o

Maria LisaCocciaD 'Alessio AldoDe FlorioDella BriottaDiaz Laura

Vestr iVetroneVialeVianelloVicentin iVillaVillan iVincell iViviani Lucian aZaccagnin iZanti Tondi CarmenZappaZóbol iZugno

(sui disegni di legg e

La MalfaMalagugin iMezza Maria Vittori aServade iZappa

(sul disegno di legg e

Di Lorenzo Seba-stiano

Dì Mauro Ado Guid oD ' IppolitoD'Onofri oFaillaFasol iFranco PasqualeFranco Raffael eGambell iGiachin iGiorgiGombiGrezzi Luig iGrilli GiovanniGrimald iGuid iGulloIlluminat iJacazziLacon iLajoloLi Caus iLizzeroMacalusoMagnoMalfatti FrancescoMarches iMaulini

Mazzon i:Micel iMonasteri oMussa Ivaldi VercelliNatol iNicolett oNovellaOlminiPajettaPellegrin oPezzinoPicciottoPietrobonoPirastuPoerioRaffaell iRaucc iRe Giuseppin aRossi Paolo MarioRossinovich

ScarpaSciontiScoton iSerbandin iSeron iSforzaSpagnol iSulottoTempia ValentaTerranova CorradoTognon iVenturol iVespignaniVestr iVianelloVillan iViviani LucianaZanti Tondi Carme nZappaZobol i

Sono in congedo (concesso nelle seduteprecedenti) :

Bavetta

CorraoBuzzetti

FiumanòCannizzo

Martini Maria Elett aCarcaterra

Scarlat oCassandro

Sorg i

(concesso nelle sedute odierne) :

Carcaterra

Malvestit iCattaneo Petrini

Mancini Antoni oGiannina

Sabatin i

Annunzio di interrogazioni e di interpellanze .

DELFINO, Segretario, legge le interroga-zioni, le interpellanze e la mozione pervenut ealla Presidenza .

Ordine del giorno della prossima seduta .

PRESIDENTE . Comunico l'ordine de lgiorno della seduta di martedì 29 ottobre ,alle 16,30 :

i . — Seguito della discussione del disegnodi legge :

Disposizioni per l'incremento dell'edili-zia economica e popolare (555) — Relatore :Riparnonti .

2 . — Seguito della discussione delle pro -poste di legge :

LIZZERO ed altri : Norme per la elezion ee la convocazione del primo Consiglio regio-nale del Friuli-Venezia Giulia (5) ;

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Atti Parlamentari

— 3809 —

Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA POMERIDIANA DEL 24 OTTOBRE 1963

LUZZATTO ed altri : Norme per l'elezione

e la convocazione del primo Consiglio regio-nale del Friuli-Venezia Giulia (Urgenza) (97) ;

ZUCALLI : Norme per la elezione e la con -vocazione del primo Consiglio regionale Friuli -Venezia Giulia e disciplina delle cause d i

ineleggibilità e di incompatibilità e del con-tenzioso elettorale (113) ;

ARMANI ed altri : Norme per la elezionee la convocazione del primo Consiglio regio-

mento ed è, obiettivamente, un elemento diintimidazione verso le maestranze e di soste-gno dell'azione padronale ;

3) se non ritengano opportuno richia-mare subito in sede il battaglione mobile dell a" celere " di Firenze (che può essere sosti-tuito dalle forze locali di pubblica sicurezza) ,la cui semplice presenza determina, come delresto è già avvenuto in passato, un pericolos oclima di tensione .

nale del

Friuli-Venezia

Giulia

e

disciplina (413) « FIBBI GIULIETTA, MALFATTI FRAN-dellebilità

cause di ineleggibilità e di incompati-e del contenzioso elettorale (126) ;

CESCO » .

— Relatore : Cossiga .

La seduta termina alle 23,45 .

IL DIRETTORE DELL'UFFICIO DEI RESOCONT I

Dott . VITTORIO FALZONE

INTERROGAZIONI E INTERPELLANZEPRESENTATE

Interrogazioni a risposta orale .

« 1 sottoscritti chiedono d ' interrogare i Mi-nistri del lavoro e previdenza sociale e del -l'interno, per sapere :

1) che cosa intendano fare in relazioneal fatto che alla Cucirini Cantoni Coat s(Acquacalda di Lucca) – dove le maestranze(oltre 3.000 dipendenti) lottano da oltre tremesi per l ' istituzione di un premio extracon-trattuale e la disciplina del lavoro notturno –i padroni hanno sospeso il pagamento delpremio di buon servizio e di anzianità, appro-priandosi, così, di competenze già maturateed hanno sospeso pretestuosamente dal lavoro ,il 22 dicembre 1963, giorno stesso delle trat-tative ministeriali per tentare di comporreequamente la vertenza, n . 11 operai per 40giorni, violando, così, il vigente contratto na-zionale di lavoro, le libertà del cittadino esegnatamente la libertà di sciopero ;

2) se siano a conoscenza che le mae-stranze della Cucirini Cantoni Coats di Acqua -calda di Lucca, saputo della sospensione degl i11 operai e del fallimento delle trattative ro-mane (fallimento avvenuto per esclusiva re-sponsabilità dell'azienda), hanno spontanea-mente dato corso ad una vibrata manifesta-zione di sciopero, alla quale ha fatto riscontrol'immediato invio a Lucca del battaglione mo-bile della " celere " di Firenze, battaglioneche attualmente staziona davanti allo stabili-

« I sottoscritti chiedono di interrogare i Mi-nistri dell'interno e del turismo e spettacolo ,a proposito dell'iniziativa, presa da un com-missario di pubblica sicurezza della questur adi Novara, di denuncia per vilipendio delleforze dell'ordine contro il film Le mani sullacittà, di Francesco Rosi ; per sapere, in parti -colare, se ritengano credibile che si tratti dipura e semplice iniziativa di un funzionario

di una piccola questura periferica o se nongiudichino invece che essa sia frutto di in-fluenze politiche ivi fatte pervenire e per sa -pere se non ravvisino nell 'episodio un ten-tativo scopertamente pretestuoso per cercaredi colpire il film di Rosi, non certo per il sup-posto vilipendio delle forze dell'ordine, m aper la sua coraggiosa denuncia della specu-lazione edilizia che colpisce le città italiane .

(414)

« SCARPA, PAJETTA, BALCONI MAR -

CELLA, BALDINI, MAULINI ».

« I sottoscritti chiedono di interrogare i Mi-nistri dell'industria e commercio e dei lavor ipubblici, per sapere per quali ragioni l'ENE Lha impugnato, per i cittadini di Vallesell edel comune di Domegge, i lodi emessi d auna commissione arbitrale composta da rap-presentanti del ministero, del comune e dell a

SA.D .E . ;

per conoscere quali iniziative intendan oadottare per dare sicurezza ai cittadini dellafrazione di Valleselle, sita ai margini de lbacino idroelettrico di Calalzo-Sotto Castell oe su terreno gessoso e calcareo, costituita d a150 abitati dei quali 110 lesionati ;

e per sapere, infine, con quali provve-dimenti si pensa di rifondere agli abitant idi Valleselle i danni subiti dal momento del -l'approntamento dell'invaso del bacino adoggi .

(415)

« GOLINELLI, VIANELLO, TAGLIAFERRI ,BUSETTO » .

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Atti Parlamentari

- 3810 —

Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 24 OTTOBRE 1963

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lPresidente del Consiglio dei ministri e il Mi-nistro dei lavori pubblici, per conoscere se ,d; fronte alle preoccupazioni delle popolazion irivierasche ed a valle dei vari bacini idroelet-trici del Bellunese, preoccupazioni aumentat edopo il grande disastro del Vajont, non ri-tengano necessario e urgente promuovere u nattento esame dello stato di insieme dell eopere, onde potere pienamente tranquilliz-zare dette popolazioni in ordine alla loro si-curezza .(416)

I sottoscritti chiedono di interrogare i lMinistro dei trasporti e dell'aviazione civile ,per sapere se non ritenga di intervenire im-mediatamente per assicurare il trasporto co nautocorriere delle persone dalla stazione fer-roviaria di Faè a quella di Castellavazzo, eviceversa, in attesa del ripristino del tronc oferroviario divelto per il disastro del Vajont .

« Fino ad oggi tale servizio è disimpe-gnato da reparti dell'esercito con camio nmilitari .

« Risulta agli interroganti che gli organidel ministero dei trasporti si oppongono al -l'assunzione del servizio richiesto, adducendoil non ancora avvenuto collaudo della stradain questi giorni costruita dall'« Anas » .

(417)

« GOLINELLI,

FERRARI

FRANCESCO ,

VIANELLO, BUSETTO, MARCHESI » .

I sottoscritti chiedono d'interrogare i Mi-nistri della difesa e dell'interno, per cono-scere – anche in relazione alle ammission ifatte dal ministro Togni durante il dibattitosul C.N.E.N. in merito alla esistenza di docu-menti attinenti alla difesa atlantica nella cas-saforte del segretario generale Ippolito – qual igaranzie siano state prese e quali assicura-zioni possano essere fornite al Parlamentocirca la custodia di documenti e segreti mili-tari, stante la nosta propensione – accertataanche dalla Commissione d'indagine – de lprofessor Ippolito verso le potenze contrari eal patto atlantico .

(418)

« ROBERTI, CARADONNA, ROMUALDI ,

ABELLI » .

Interrogazioni a risposta scritta .

RAUCCI E JACAllI . — Al Ministro dell apubblica istruzione . — Per conoscere se ri-sponda al vero la notizia circa lo sposta -

mento della terza classe della sezione di Ca-iazzo del liceo scientifico di Caserta ;

se non ritenga doversi evitare tale spo-stamento, che creerebbe indubbie difficoltà ,mettendo addirittura in forse l'esistenza dellascuola ;

se non creda che, anche in considera-zione dell'affermata volontà di sviluppare gl istudi scientifici, si debba provvedere non aridurre ma a potenziare nelle zone periferich ele scuole di tale indirizzo, consentendo cos ìanche ad alunni bisognosi di frequentare gl istudi superiori senza eccessiva spesa .

(2604 )

GRIMALDI . — Al Ministro della pubblic aistruzione. — Per sapere se sia a conoscenzache nel territorio di Piazza Armerina (Enna )In contrade Montagna di Marzo e Ramorsur acirca due anni or sono furono scoperte tracc edi una città antica tutt'ora sepolta .

Il territorio, definita zona archeologica ,passò sotto il controllo della sovrintendenz aalle antichità, che evidentemente per man-eanza di mezzi finanziari non ha ancora ini-ziato i lavori di scavo. La zona, inoltre, èrimasta senza guardiano e ciò ha permess ola sistematica profanazione dei sarcofaghi el'asportazione di quanto essi potessero con -tenere .

L'interrogante chiede di sapere se non s iintendano stanziare i necessari fondi perch éla. sovrintendenza competente possa opportu-namente disporre l'indispensabile sorveglianzadella zona archeologica sopra descritta equindi avviare i necessari lavori di scavo .

(2605 )

MAGNO . — Al Ministro dei lavori pub-blici . — Per sapere se non ritenga di dove rsollecitamente disporre la concessione al co-mune di Cagnano Varano (Foggia) del con -tributo statale richiesto per la sistemazione d ialcune vie interne del centro abitato . (2606)

GRIMALDI . — Ai Ministri dell'agricoltur ae foreste e delle finanze. — Per conoscere qual iprovvedimenti intendano adottare in favor edei produttori agricoli della provincia d iEnna, che a causa delle recenti calamità at-mosferiche hanno perduto tutto il prodott odell'annata agraria .

È da rilevare, in particolare, l'impossibi-lità da parte dei suddetti produttori di fa rfronte alla gravosa pressione fiscale ed all escadenze del credito agrario d'esercizio, conconseguente grave pregiudizio, a causa dell amancanza di capitali, anche per la prossim aannata agraria .

(2607 )

GOLINELLI, FERRARI FRANCESCO, BU-

SETTO, VIANELLO, AMBROSINI, D E

POLZER, MARCHESI » .

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fitti Parlamentari

— 3811 —

Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA POMERIDIANA DEL 24 OTTOBRE 1963

GRIMALDI . — Al Ministro delle parteci-azioni statali . — Per conoscere se non in-enda intervenire presso l'E .N.I ., allo scopoi ottenere il rapido assolvimento della con-enzione E .N.I .-Regione Siciliana, stipulata i nata 20 giugno 1962, avente per oggetto la con-essione del bacino metanifero di Gaglianoastelferra.to (Enna) ; convenzione che impe-na 1'E.N .I . a realizzare, direttamente o dttraverso società consociate del gruppo, nellaona del giacimento di Gagliano, impianti in-ustriali capaci di consentire complessiva-

mente l'occupazione stabile diretta di 400nità lavorative da assumere nella zona stess antro 3 anni dall'entrata in vigore della con-enzione in parola, nonché l'assorbimento diirca 500 unità lavorative da parte di societàonsociate, nel territorio di Gela .

Si chiede, infine, di conoscere se l'E .N.I . ,n ottemperanza alla predetta convenzione ,ntenda, altresì, distribuire il gas metano arezzo ridotto agli opifici industriali della pro-incia di Enna .

(2608 )

SCALIA . — Al Ministro delle partecipa-ioni statali . — Per sapere se sono a sua cono-cenza le condizioni oltremodo critiche dellotabilimento A.T .E .S. (Aziende tecniche elet-roniche del sud,) di Catania .

Tale stato di cose genera fra i lavorator idpendenti uno stato di viva preoccupazione

per il pericolo che incombe sulla stabilità de loro posto di lavoro .

L'interrogante chiede, pertanto, un autore-mle intervento del Ministro per conoscere icali intendimenti del nuovo gruppo aziona -ii S.I .E .M.E.N.S . che ha rilevato l'A .T.E.S .

di Catania, allo scopo di ridare la necessari aranquillità ai 400 dipendenti il cui lavoro,

permanendo l 'attuale crisi, resterebbe seria -men te pregiudicato .

(2609)

RAIA. — Al Ministro della pubblica istru-ione. — Per conoscere quali provvediment intenda adottare per venire incontro agli in-egnanti medi incaricati che, in concorsi a

cattedre abbiano conseguito l ' abilitazione eche per motivi non dipendenti dalla loro vo-ontà, né da scarsi meriti culturali, non oc-

cupino stabilmente un incarico .Si rileva a tal uopo che con la legge n . 83 1

itolo III, sono passati nei ruoli, un numeronotevole di insegnanti non vincitori di con-corsi a cattedra .

L'interrogante sì richiama altresì alle di-chiarazioni rese dal Ministro, alla fine dellaprecedente legislatura, le quali lasciavano in-

travvedere la possibilità di un'equa sistema-zione dei professori abilitati e non stabilizzati .

A tali dichiarazioni il sottoscritto in parti -colare si riferisce anche in considerazione de lfatto che i bisogni della scuola hanno acqui-stato nel frattempo una dimensione più grand ee che quindi l'intervento dello Stato si rend eopportuno e urgente .

(2610 )

TANTALO . — Al Ministro della pubblicaistruzione. — Per conoscere se intenda o men oaccogliere le istanze, legittime secondo il pa-rere dell'interrogante, degli insegnanti dellascuola magistrale, i quali hanno chiesto diveder trasferite le competenze e le attribu-zioni che li riguardano, dalla direzione del-l'ordine elementare cui sono attualmente de -mandate, a quella dell'ordine classico, piùproporzionale e congeniale .

(2611 )

FINOCCHIARO . — Al Ministro dell'agri-coltura e foreste . — Per conoscere se rispond eal vero che dei quaranta appoderamenti -fra i sei e i quindici ettari - realizzati dal -l'ente di riforma fondiaria per la Puglia e l aLucania, in agro di Ruvo, sulla Murgia, soloi1 20 per cento è occupato dagli assegnatari .

L'80 per cento dei poderi sarebbe stato nonoccupato a causa del ritardo nella esecuzion edelle opere, della carenza delle infrastrutture ,della totale mancanza. di energia elettrica ;

per conoscere, ancora, quali iniziative i lGoverno intenda prendere per rimediare allostato delle cose che vede compromessi e resisterili centinaia e centinaia di milioni investitiimprovvidamente nella zona .

(2612 )

SERVELLO. — Al Ministro delle poste edelle telecomunicazioni . — Per conoscere l afondatezza delle notizie emerse in occasionedella discussione del bilancio circa un au-mento delle tariffe per le spedizioni dell estampe .

L'interrogante fa rilevare come tra tutte l evoci postali quella relativa alla spedizion edelle stampe sia l'unica abbondantemente ri-valutata, rispetto alle tariffe praticate ante-riormente all'ultima guerra e come, pertanto ,ogni ulteriore revisione costituisce legittim omotivo di apprensione da parte delle vast ecategorie di utenti che si vedrebbero vessateda un ingiustificato gravame .

(2613 )

SERVELLO. — Al Ministro delle poste edelle telecomunicazioni . — Per conoscere imotivi del crescente disservizio nella conse-gna dei telegrammi, disservizio che nella

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Atti Parlamentari

- 3812 —

Camera dei Deputat i

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 24 OTTOBRE 1963

maggior parte dei casi produce agli utent irilevanti danni di varia natura .

L'interrogante, a titolo esemplificativo, se-gnala come un telegramma inoltrato a Rom aalle ore 13,15 del 15 ottobre 1963 e diretto aCasamicciola-Terme, sia stato consegnato a ldestinatario - Hotel la Madonnina - soltantoalle ore 10,30 del giorno successivo .

(2614)

POERIO E MICELI . — Al Ministro de llavoro e della previdenza sociale . — Per sa-pere se sia a conoscenza della grave situa-zione esistente fra i dipendenti dell'I .N.P.S .di Catanzaro in fatto di alloggi : risulta, in -fatti, agli interroganti che questi dipendent ida oltre 10 anni attendono un alloggio I .N .A . -Casa; fino ad oggi l'I .N.A.-Casa ne ha co-struito solamente 38 e neppure adeguati all eesigenze di abitabilità .

I dipendenti aventi diritto ad un alloggioI .N .A.-Casa sono ancora 219, alcuni dei qual icon famiglie di 12 persone e con una solaentrata mensile proveniente dallo stipendi odel dipendente I .N.P .S .

La maggioranza è costretta a vivere incoabitazione, stanza unica o basso senza ser-vizi, giacché quando vuoi vivere in una abi-tazione migliore è costretta a pagare pigion idi 20-30, mila lire al mese .

A tanto li costringe il fatto che sono esclus ida ogni altro bando di concorso per assegna-zione di case ai lavoratori in quanto l'Istitut osi è impegnato a costruire gli alloggi per tutt ii dipendenti .

Gli interroganti chiedono se, in considera-zione anche della crisi di alloggi esistente ne lcomune di Catanzaro e del delicato impegnoche molti dipendenti assolvono, lavorandonell'ospedale sanatariale Giaccio, non riteng aopportuno voler disporre che un tale pro-blema sia con tutta sollecitudine affrontat oe risolto in modo che gli interessati possan oessere sodisfatti, dopo tanta attesa, nelle lorogiuste e improrogabili richieste .

(2615)

ABENAN'I'E . — Al Ministro della marin amercantile . — Per conoscere quanto temp oancora occorre per predisporre le norme re-lative al miglioramento delle pensioni ma-rittime in relazione agli aumenti del costodella vita intervenuti dal 1° gennaio 1958 al31 dicembre 1962, nonché per cónoscere lostato dei lavori e l'epoca in cui terminerà isuoi studi la commissione nominata per ri-solvere gli altri problemi relativi alla previ-denza marinara. In particolare l ' interrogantechiede di conoscere l'azione svolta dal Mini -

stro per reperire presso altre gestioni I .N.P.S .i crediti necessari per estendere almeno e su-bito ai pensionati marittimi le provvidenzegodute da altri pensionati italiani .

(2616 )

ROBERTI . — Al Ministro dell'inferno. —Per conoscere se non intenda disporre per l aconcessione di una ricompensa al valor ci -vile al signor Corona Giulio di Erto-Casso,che nelle dolorose giornate immediatamenteseguenti l'immane tragedia del Vajont si èprodigato instancabilmente, con la dedizion epiù completa e al limite delle possibilitàumane in favore del suo paese e della su agente; e se non ritenga inoltre di richiederealle autorità locali l'eventuale segnalazionedi altri casi meritevoli di un attestato di rico-noscenza .

(2617 )

PICCIOTTO . Al Ministro della pub-blica istruzione . — Per sapere come mai imaestri distaccati al provveditorato agli studidi Cosenza, pur obbligati ogni lunedì e ve-nerdì a fare cinque ore complessive di stra-ordinario, non percepiscano nessun compensoper la suddetta prestazione ; se non intendaintervenire per porre fine a tale palese in-giustizia .

(2618 )

PICCIOTTO. Al Ministro dell'agricol-tura e delle foreste . — Per sapere come mail'Opera valorizzazione Sila non abbia isti-tuito a Camigliatello Silano il parco diverti -mento per i bambini, malgrado abbia tutt oil materiale necessario, e se sia vero che ilmotivo debba attribuirsi al rifiuto del par -roco della nuova chiesa (costruita con i fondidella Cassa per il Mezzogiorno) di permetter ela costruzione del parco su terreno apparte-nente alla parrocchia .

(2619 )

PICCIOTTO . — Ai Ministri dell'agricol-tura e foreste e dei lavori pubblici . — Per sa-pere quali provvedimenti siano stati presi ,dopo gli accertamenti dalle prefettura, de lgenio civile e dell'Ispettorato agrario, a fa-vore della popolazione di Aprigliano (Co-senza), che, a seguito dell'alluvione del4 ottobre 1963, ha subito notevoli danni all ecolture, alle abitazioni , alle masserizie ;

per sapere come mai non vengano ese-guiti i lavori di costruzione del canale d iguardia a monte del paese, già da tempoprogettato e finanziato, per eliminare in ta lmodo la causa dei continui allagamenti;

per sapere quale seguito abbia avut ol'indagine che nel mese di agosto 1963 ilgeologo Segre ha fatto nel suddetto comune,

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specialmente nella frazione Agosto, che haclassificato tra i centri abitati da spostarecon urgenza ;

per sapere come mai, nonostante i ri-petuti solleciti e le continue promesse, no nsiano ancora finanziati i lavori per comple-tare la fognatura e l'acquedotto, e non ven-gano concessi i contributi richiesti per la co-struzione di 3 edifici scolastici ;

per sapere se intendano intervenire pres-so le autorità di Cosenza per una immediat ae concreta assistenza alle famiglie alluvionatee disporre una indagine più completa sull ostato geologico del monte su cui sorge Apri-gliano .

(2620 )

PICCIOTTO. — Ai Ministri dell'agricol-tura e foreste e dei lavori pubblici . — Per sa-pere cosa intendano fare per venire incontr oalle esigenze degli assegnatari I .N.A.-Casa diAprigliano (Cosenza), danneggiati gravementedall 'alluvione del 4 ottobre 1963, e per di-sporre l'immediato inizio dei lavori di ripa-razione già accertati dagli uffici competenti ;

per sapere se non ritengano opportunodisporre una inchiesta sullo stato di quell eabitazioni, sui criteri di costruzione e sui ri-sultati del collaudo, dal momento che a di -stanza di un solo anno le suddette abitazion ipresentano infiltrazione permanente di acqua,tetti e grondaie logorati, muri screpolati, bal-coni a livello stradale tanto che le acque allu-vionali hanno potuto facilmente allagare gl iappartamenti e abbattere i muri divisor iinterni ;

Per sapere come mai la direzione pro-vinciale dell'I .N.A.-Casa, nonostante abbi afin dal gennaio 1963 la segnalazione dei ne-cessari lavori di riparazione in tutti gli sta -bili I .N .A.-Casa, non abbia ancora provve-duto ai suddetti lavori .

(2621 )

PICCIOTTO . — Al Ministro delle poste edelle telecomunicazioni . — Per sapere se in -tenda intervenire presso la S .E.T . (Cosenza)per eliminare un grave abuso .

Le frazioni Destro, Manco e Ortiano d iLongobucco sono collegate a Cosenza non di -rettamente, ma tramite il centralino di ero-palati, con grave perdita di tempo e sopra -tutto con maggiore spesa per i cittadini, i nquanto la S .E .T. esige tariffe doppie .

(2622)

PICCIOTTO . — Al Ministro del lavoro edella previdenza sociale . — Per sapere com emai non si sia ancora provveduto ad istituir euna sezione distaccata dell'ufficio di colloca-mento a Camigliatello Silano (Cosenza), fra-

zione di Spezzano Sila., che dista dal centrodi Spezzano oltre 20 chilometri, nonostant el'impegno del comune di sostenere le spes eper locale, arredamento, riscaldamento e il-luminazione .

È da tener presente che la mancata istitu -zione arreca enorme disagio ai lavoratori d iCamigliatello, sia per la grande distanza d aSpezzano sia per le continue interruzioni dellevie di comunicazione nel periodo invernale .

(2623 )

BASSI . — Al Presidente del Consigliodei ministri ed ai Ministri -degli affari esterie della marina mercantile . — Per conoscerequali provvedimenti abbia adottato o intendaadottare il Governo per ottenere il sollecit orilascio dei motopesca mazaresi Nuovo Lampoe Luigi Emilio, arbitrariamente sequestrat idalle vedette tunisine la sera del 22 ottobre1963 a 18 miglia da quella costa, con u nfondale di 57 metri ; per conoscere, altresì ,se il Governo non ritenga opportuno trarrespunto dal ripetersi di tali ineresciosi epi-sodi per denunciare i noti accordi di pescaitalo-tunisini, recentemente conclusi in dif-formità al parere espresso dalle categori einteressate, e la cui progressiva applicazion enon potrà che ulteriormente aggravare lecondizioni della pesca italiana nel Mediter-raneo centrale e compromettere l'auspicabilemiglioramento dei rapporti di buon vicinatocon la giovane repubblica tunisina .

(2624 )

ALBONI, MESSINETTI, SCARPA, ZANT ITONDI CARMEN, BALCONI MARCELLA,PASQUALICCHIO, DI MAURO ALDO GUI-DO E FRANCO RAFFAELE . – Al President edel Consiglio dei ministri e al Ministro dellasanità. – Per conoscerne il pensiero suimotivi che sono all'origine dell'agitazion enazionale dei tubercolotici non assistiti i nregime assicurativo e per sapere se, in at-tesa della discussione delle proposte di legg epresentate da più parti della Camera, mi-ranti ad uniformare il trattamento assisten-ziale ed economico di tutti i tubercolotici ,non consideri doveroso e necessario conce-dere loro un sussidio una tantum prima dellascadenza del mandato dell'attuale Governo .

Quanto sopra per andare incontro al grav estato di bisogno dal quale i tubercolotic iassistiti dallo Stato e dai consorzi provin-ciali anti-tubercolari sono pressati assiem ealle loro famiglie, come conseguenza di unainsostenibile situazione che trova i suoi li -miti oramai inaccettabili nella legge del 9aprile 1953, n . 213 .

(2625)

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ROMANO. — Al Ministro del lavoro edella previdenza sociale . — Per conoscerese, in considerazione del fatto che le pen-sioni degli esattoriali sono bloccate al 1958 ,non intenda intervenire perché siano dispost igli opportuni provvedimenti al fine di mi-gliorare il trattamento di quiescenza dellacategoria .

(2626 )

ROMANO. — Al Ministro del lavoro edella previdenza sociale . — Per conoscer ese non ritenga opportuno intervenire pressola direzione della società Siemens, perchévengano mantenuti gli impegni pubblica-mente assunti in occasione dell'inaugura-zione dello stabilimento di Santa Maria Capu aVetere, secondo i quali il personale che sa -rebbe stato assunto presso lo stabilimentostesso avrebbe dovuto assommare a circa 1500individui, invece dei 500 circa sinora occupati .

(2627 )

TAVERNA . — Al Presidente del Consigliodei ministri ed al Ministro presidente del Co-mitato dei ministri per il Mezzogiorno . — Persapere quali disposizioni sono state impartit ealla Cassa per il Mezzogiorno in dipendenz adell ' impegno assunto a nome del Governo ne iconfronti dei costruttori edili dal Ministrodel lavoro onorevole Bertinelli con sua• letteradel 7 dicembre 1962, relativamente alla riso-luzione consensuale dei contratti di appaltoda parte degli enti pubblici ; e ciò per alle-viare la critica situazione dei costruttoristessi, assurta in questi giorni alla notorietàdella cronaca anche per le recenti manifesta-zioni di piazza .

(2628 )

SOLIANO. — Al Ministro delle finanze . —Per conoscere se e quando ritenga di doveraccogliere l'istanza ripetutamente avanzata da lcomune di Voghera (Pavia), tendente ad ot-tenere la legittima restituzione dell'immobiledenominato « ex casa del fascio » .

Chiede ancora, l ' interrogante, di sapere s ea detta restituzione ritenga di dover addive-nire senza nessun onere di sorta per il co-mune, considerato che l'immobile in parol avenne a suo tempo realizzato con i soli mezz ifinanziari locali .

(2629 )

SOLIANO . Al Ministro delle finanze .— Per conoscere quali provvedimenti intend aadottare al fine di evitare spiacevoli conte -stazioni in ordine a talune richieste avanzatedai competenti uffici affinché i comuni inte-ressati assolvano l'I .G .E . sulle quote pagat eal comune capo consorzio dei consorzi sani-

tari ; e per sapere se non ritenga che in tal icircostanze si valuti in modo ristretto la let -tera e lo spirito di quanto previsto dall'arti -colo 1 della legge istitutiva dell'I .G .E ., senzatenere nel debito conto le finalità di tali con -sorzi, l ' uso al quale sono destinati i contri -buti versati e l'obbligatorietà di questi chederiva ai comuni consorziati, ai sensi delregio decreto 30 dicembre 1923, n . 2889 .

(2630 )

MACCHIAVELLI . — Al Ministro dell apubblica istruzione. — Per sapere se rispondaal vero :

1) che venne fatta a suo tempo una gra-duatoria delle insegnanti elementari che chie-devano la assegnazione provvisoria per l aprovincia di Genova ;

2) che, in base a tale graduatoria, ven-nero assegnate a Genova le prime 134 inse-gnanti, non essendosi ritenuto possibile inclu-dere nel beneficio tutte le insegnanti che n eavevano fatto richiesta ;

3) che in data 19 ottobre 1963, malgradotali precedenti, è stata concessa dal ministerouna assegnazione individuale a favòre di un ainsegnante che era stata classificata nella pre-detta graduatoria oltre il duecentesimo posto ,rendendo così inoperante la graduatoria me-desima e danneggiando in tal modo le inse-gnanti che si sono viste scavalcate da chi l eseguiva nell ' ordine ;

4) che tale provvedimento è stato consi-derato – specie dalle escluse – un favoritismo ,non essendo conosciute le ragioni sopravve-nute che hanno originato il provvedimentomedesimo .

Per sapere se il Ministro non ritenga, cosìcome avvenne per l'anno 1962-1963, di esten-dere a tutte le insegnanti della graduatoriala assegnazione a Genova, tanto più che trat-tasi di provvedimento concesso per permet-tere alle famiglie di riunirsi .

Nel caso particolare, poi, la questione sa-rebbe resa più facile dal fatto che il comun edi Genova parrebbe disposto ad accettarel'opera di dette insegnanti per attività inte-grative, mentre le varie direzioni didattichepotrebbero così sdoppiare le classi eccessiva -mente numerose .

(2631 )

MACCHIAVELLI, FABBRI RICCARDO ,MANCINI GIACOMO, DI VAGNO, RAIA E

MUSSA IVALDI VERCELLI . — Al Ministrodei trasporti e dell'aviazione civile . — Per sa-pere se non ritenga sia opportuno abrogarela norma contenuta nell'articolo 227 del re-golamento di esecuzione riguardante l'arti-

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colo 57 del testo unico 16 giugno 1959, n . 393 ,secondo la quale, nelle città con popolazionesuperiore ai 100 mila abitanti, le autovettur epubbliche da piazza (taxi), debbono esserefornite di « divisorio » .

Vero è che, a prescindere dal fatto ch ein detto articolo 227 già si consente la derogaper quelle autovetture che abbiano una solaporta per ciascun lato e per quelle i cui sedil ianteriori abbiano, per costruzione originaria ,gli schienali ribaltabili onde agevolare l'ac-cesso dei passeggeri, il divisorio si è dimo-strato causa di una altissima -percentuale d iincidenti ai trasportati, dovuti alle brusch efrenate, rese spesso necessarie dall'intensotraffico nelle grandi città .

(2632 )

MACCHIAVELLI . — Al Ministro dellamarina mercantile. — Per conoscere le ra-gioni per cui si vorrebbero chiudere la scuolaprofessionale marittima « Pietro Boselli » d iGenova ed altre ad analogo indirizzo, sit enell'alto Tirreno .

Tale provvedimento – se attuato – sarebbe ,fra l'altro, in contrasto con quanto emerso ne lrecente dibattito sul bilancio del minister odella marina mercantile, durante il quale s iè riconosciuta la necessità di potenziare lescuole di ogni ordine e grado interessante all apreparazione dei giovani che desiderano av-viarsi alla vita del mare .

(2633 )

GRILLI GIOVANNI E RAFFAELLI . — AlMinistro delle finanze . — Per conoscere i cri-teri cui intende attenersi per raggiungere gl iannunciati compromessi con i contribuent iche hanno presentato ricorso contro gli ac-certamenti degli uffici degli imponibili agl ieffetti della imposta complementare sul red-dito e della imposta di ricchezza mobile, so-prattutto avendo presente il fatto che gli stess icompromessi possono rappresentare un pre-mio a favore dei maggiori evasori .

Gli interroganti chiedono inoltre al Mini-stro di voler informare la Camera a propositodei compromessi conclusi con i maggiori con-tribuenti che hanno presentato ricorso . (2634)

GIOMO E GOEHRING. — Al Ministro del-la pubblica istruzione . — Per conoscere qual iprovvedimenti intenda prendere su quantosta avvenendo nella prima classe, sezione E ,della scuola media unificata « Mameli » d iMilano .

Come è noto all'atto dell'iscrizione allaprima classe è data facoltà agli alunni di sce-gliere liberamente lo studio della lingua stra-niera. Da parte di 27 alunne fu scelta ed ac -

cordata l'iscrizione ad una sezione con cors odi lingua inglese . Dopo alcune settimane ch eil corso era iniziato e dopo che le famigli eavevano provveduto all ' acquisto dei libri ditesto, improvvisamente e inopinatamente i lcorso d'inglese fu sostituito da un corso d ispagnolo .

Il preside giustifica il provvedimento af-fermando che esso proviene dagli organi mi-nisteriali .

Tale fatto lede la libera scelta degli alunn ie delle famiglie e gli interroganti chiedono s eil Ministro non intenda revocare iI provvedi -mento immotivato che causa turbamento nell efamiglie interessate .

(2635 )

PREARO . — Ai Ministri dell'agricolturae foreste e dell'industria e commercio . — Persapere se non convenga studiare opportun iprovvedimenti ad integrazione di quanto di-sposto dalla legge 9 ,febbraio 1963 n . 59 checonsente ai produttori la. vendita diretta d iprodotti agricoli anche ambulantemente ne icomuni viciniori .

Si è constatato infatti in occasione dell arecente crisi delle pesche, delle patate e dellemele come i comuni prossimi al luogo d iproduzione vengano in breve saturati dalleesuberanti disponibilità rendendo così inope-rante la predetta legge .

Si è riscontrato invece come allontanan-dosi dall'area di produzione e orientandos ispecialmente verso le città i luoghi di cura edi soggiorno, centri industriali ecc ., la possi-bilità di collocamento a prezzi ragionevol isiano molto più alte, esercitando anche unsalutare calmiere nei prezzi al consumo .

Sarebbe pertanto opportuno, quando si ve-rifichino difficoltà di collocamento, autoriz-zare i produttori a trasportare, anche conmezzi di trasporto agricoli, e a vendere i pro -dotti senza limitazioni di distanze .

(2636 )

D 'ALESSIO. — Al Ministro dei trasportie dell'aviazione civile. — Per sapere se si aa conoscenza delle lamentele dei viaggiator i(in gran parte lavoratori e studenti) da Latin aper Roma per i ripetuti ritardi che subiscon oi treni della mattina provenienti dalla Sicili ae dalla Calabria ;

se verranno presi provvedimenti al fin edi normalizzare una situazione che provocaspiacevoli conseguenze per centinaia di per-sone legate ad orari di lavoro e di studio ;

se verrà presa in considerazione la pos-sibilità di istituire un treno locale Formia-Roma o Latina-Roma .

(2637)

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MAGNO . — Al Ministro delle poste e dell etelecomunicazioni . -- Per sapere se non ri-tenga di dover avviare a soluzione il pro-blema del trasferimento in locali idonei, ne lcentro abitato di Manfredonia, importantecomune con circa 40 mila abitanti, dei ser-vizi postale e telegrafico .

(2638 )

GALLI . — Al Ministro dell'industria e de lcommercio . — Per conoscere quali determi-nazioni intenda adottare in merito alla ri-chiesta della società S .I .R. di ampliare i pro-pri impianti petrolchimici ubicati nel terri-torio di Sobbiate Olona (Varese) per il trat-tamento di 1 .500.000 tonnellate anue di pe-trolio grezzo .

Tale richiesta ha determinato viva preoc-cupazione nella popolazione di tutta un'am-pia zona circostante e di cui si sono fatt ieco i seguenti enti : Amministrazioni comu-nali di Sobbiate Olona, Gorla Maggiore, Gorl aMinore, Marnate, Fagnano Olona, OlgiateOlona, Castellanza e Busto Arsizio ; colleg i« Rotondi » e « Gonzaga » di Gorla Minore ;preventorio antitubercolare infantile di Sol-biate Olona .

Le Amministrazioni di tutti questi ent ihanno formalmente deliberato ed all'unani-mità, di opporsi a tale ampliamento il qual eaggraverebbe il già preoccupante stato di in-quinamento dell'atmosfera (ed anche delleacque come avvenuto ad Olgiate Olona) .

L'interrogante chiede ancora al Ministrose intenda disporre una verifica tecnica circala rispondenza degli impianti esistenti allenorme disposte per la tutela igienico-sanita-ria delle popolazioni e per la loro sicurezza .

(2639 )

MAGNO. — Ai Ministri dell'industria ecommercio e del lavoro e previdenza sociale .— Per sapere se siano a conoscenza del fatt oche presso la sede dell'I .N.P.S . di Foggiagiacciono da moltissimo tempo numerose do-mande di pensione presentate da artigiani ,per il fatto che la commissione provincial eper l'artigianato, malgrado i ripetuti solleciti ,non provvede ad esprimere il suo parere .

L'interrogante chiede di sapere come s iintenda porre fine al grave inconveniente .

(2640 )

URSO. — Al Ministro delle poste e dell etelecomunicazioni . — Per conoscere se nonritenga opportuno ed urgente istituire nellafrazione di Villa Convento del comune d iLecce una agenzia postale, già richiesta con

conseguenti impegni da parte della compe-tente autorità comunale .

Detta istituzione è largamente giustificat adall'essenzialità del servizio pubblico invoca-to, dalla distanza degli sportelli postali pi ùvicini ed anche dal cospicuo numero di abi-tanti residenti nella frazione e nelle campa-gne circostanti .

(2641 )

BRUSASCA. -- Al Ministro dei lavoripubblici . — Per conoscere le ragioni per l equali il Governo ha provveduto, finora, sol-tanto per l'assunzione a carico dello Stato ,ai sensi della legge 28 febbraio 1958, n . 126 ,delle strade provinciali della provincia diAlessandria e di Asti nelle rispettive percen-tuali del 10,72 e del 10,50 per cento .

In base alla citata legge le strade provin-ciali da statizzare hanno le lunghezze sott oelencate con l'indicazione a fianco di quell egià statizzate :

Alessandria . . Km . 222 23.800 10,72 %Asti

. Km . 124 13

10,50%

La situazione delle province attigue è l aseguente :

Vercelli

. Km, 210

156

74,50%Novara .

. Km 134

97

77,40 %Pavia

. Km . 128

80

28,56 %

Lo stridente contrasto tra i trattamenti fatt ialle province di Alessandria e di Asti e quell ifatti alle province confinanti con le stesse ,mette in evidenza, con il grave onere' chedette province sono costrette a subire a caus adel ritardo degli adempimenti da parte delloStato degli obblighi ad esso spettanti ai sens idella legge citata n .126, la difformità dell ereti stradali tra provincia e provincia inun'area di grande traffico come quella de lPiemonte e della Lombardia con le relativ econseguenze .

L'interrogante chiede pertanto se il Go-verno intenda disporre almeno per la pi ùsollecita equiparazione, ai sensi della legg en . 126, delle province di Alessandria e d iAsti alle altre province confinanti con l estesse .

(2642 )

SULOTTO, PAJETTA, SPAGNOLI E TO-DROS. — Al Ministro del commercio co nl'estero . — Per sapere con urgenza se sia aconoscenza che la sentenza della Corte d'ap-pello di Torino del 17 giugno-11 luglio 1955 ,emanata nella causa tra il maglificio Poletti d iTorino, la ditta inglese W .O .O.L. e il Mini-stero del commercio estero – e quindi facent estato nei confronti di quest'ultimo – ha affer-

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mato il principio della libertà dei pagament inei trasferimenti fatti in lire italiane a favor edell'estero, così negando ogni diritto di inter -vento alle autorità italiane preposte al movi-mento delle valute circa i pagamenti a favoredell'estero effettuati in moneta italiana ;

per sapere quali siano stati i motivi pe ri quali, in relazione alle conseguenze di tal egiudicato (per il quale potrebbero, tra l'al-tro, essere ritenuti illegittimi tutti gli inter -venti esercitati dall'autorità valutaria italian anei movimenti in moneta italiana nelle ope-razioni svoltesi con I'estero), il Ministro de lcommercio con l 'estero – nei cui confronti èstata anche pronunziata la stessa – non abbi aritenuto opportuno impugnarla immediata -mente ;

e per sapere quali provvedimenti in -tenda assumere oggi, in relazione agli effett iche tale giudicato determina ai fini dell alegittimità della esportazione di capitali ita-liani verso l'estero, ed in particolare se nonritenga possibile promuovere ricorsi controla sentenza presso l'autorità competente, nel -l'interesse della legge ; e ciò in coerenza agl iorientamenti preannunziati dal Governo pe rbloccare la fuga di capitali all'estero . (2643 )

FRANCO RAFFAELE, LIZZERO, VIA -NELLO E POERIO. — Al Presidente del Con-siglio dei ministri . — Per sapere se non ri-tenga necessario rendere di pubblica ragionel'ammontare complessivo delle somme rac-colte sotto forma di sottoscrizione a favore de isinistrati del Vajont attraverso la catena dell asolidarietà promossa dalla R.A .I .-TV., lastampa e altri enti del Paese ;

se non ritenga urgente provvedere all adistribuzione immediata alle popolazioni col-pite delle somme raccolte ;

e se non ritenga opportuno affidare l adistribuzione a mezzo di commissioni com-poste dai consigli provinciali, dai consigl icomunali, e dalle rispettive organizzazioni d icategoria .

(2644 )

RAFFAELLI, RAUCCI, OLMINI, CAROC-CI, GRILLI, LENTI TAGLIAFERRI, R EGIUSEPPINA, ROSSI PAOLO MARIO, BEC-CASTRINI, TERRANOVA RAFFAELE, BE-RAGNOLI, SOLIANO, GREZZI E MATAR-RESE. -- Al Ministro dell'interno. — Persapere se sia a conoscenza che la prefetturadi Milano, con circolare dell'8 ottobre 1963 ,n . 77801 Div . Rag., avente per oggetto : « Bi-lancio di previsione per l'esercizio finanziario1964 » diretta ai sindaci dei comuni della pro-vincia, ha dato, fra le altre indicazioni ten-

denti a ridurre gli stanziamenti di spese,quella di non iscrivere in bilancio nessuna en-trata per integrazione statale conseguente all aabolizione dell'imposta di consumo sul vino ,e di non contabilizzare come residui le som-me che a quel titolo furono iscritte e appro-vate nei bilanci 1962 e 1963 ;

per conoscere se tale circolare sia do-vuta alla iniziativa del prefetto di Milano orisponda a direttive del Ministro dell'interno ;

e per sapere : nel primo caso, come in -tenda richiamare il prefetto di Milano a desi-stere da tale posizione gravemente lesiva de idiritti e delle condizioni economiche dei co-muni ;

nel secondo caso, se non ritenga di doverritirare una simile direttiva in contrasto conla legge 18 dicembre 1959, n . 1079, che nel -l'abolire l'imposta di consumo sul vino, faobbligo al Governo di compensare i comun idelle minori entrate a decorrere dal 1° gen-naio 1962 .

(2645 )

FRANCESCHINI . — Ai Ministri della pub-blica istruzione e del tesoro . — Per conoscerese non intendano di concerto, con urgenza ,correggere ed integrare l'applicazione dell alegge 14 novembre 1962 n . 1617 (disposizion isulle ore di insegnamento eccedenti l'orari odi cattedra negli istituti di istruzione secon-daria), disponendo che il trattamento in tren-taseiesimi e in diciottesimi previsto dall'arti-colo 3 a favore degli insegnanti che compion oore di supplenza, rispettivamente, entro o doltre il criterio di cattedra, si effettui « in ra-gione del trattamento spettante all'insegnante ,con la sola esclusione dell'aggiunta di fami-glia », anziché secondo quanto precisa re-strittivamente la circolare n . 194 del ministerodella pubblica istruzione, e cioè tenendos iconto solo « dello stipendio o retribuzion ebase ragguagliato allo stipendio iniziale de lprofessore straordinario del corrispondent eruolo, con esclusione di ogni altro assegno » .

L'evidente contrasto tra tale norma ap-plicativa ed il citato chiaro testo dell'articolo 3ha determinato il più vivo disagio in tutto i lcorpo docente, che pur aveva accolto con so-disfazione la legge n . 1617; infatti l ' appiatti -mento delle liquidazioni ai livelli minimi ,oltre ad essere al tutto arbitrario, è lesivodelle legittime differenze che intercorrono fr ai diversi trattamenti dovuti ai singoli inse-gnanti .

(2646 )

CACCIATORE . — Al Presidente del Con-siglio dei ministri ed ai Ministri dei trasport ie aviazione civile e del lavoro e previdenza

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sociale . — Per sapere se siano a conoscenz adella situazione fallimentare dell ' A .G.I .T .A. ,impresa per trasporti pubblici in provinci adi Avellino, e delle manovre da parte degl iamministratori di trascinare nella stessa si-tuazione la S .O.M.E.T.R.A ., impresa per tra -sporti pubblici in provincia di Salerno ;

per conoscere quali provvedimenti si in -tendono adottare per salvaguardare il contri-buto dello Stato per l'una e l'altra impresa ,i contributi previdenziali ed assistenziali d itutti i dipendenti ed infine le concessioni ch ein questi giorni si tenta di far passare d auna impresa all'altra ;

per conoscere, infine, se non si riconosc aurgente e necessario disporre una accurat ainchiesta per l'accertamento delle eventualiresponsabilità .

(2647 )

QUINTIERI. — Al Ministro del tesoro . —Per conoscere per quali motivi l'Istituto poli -grafico dello Stato da dieci anni ad oggi abbiaposposto ad altre le reiterate domande di as-sunzione del tipografo compositore disoccu-pato Romanzi Filippo, che, per la qualità d iorfano di guerra, aveva diritto alla precedenza .

L'interrogante desidera conoscere anch el'entità numerica delle assunzioni effettuat edal predetto istituto negli ultimi due anni ,distinte per qualifica, ed i criteri che hannoinformato la scelta .

(2648 )

REALE GIUSEPPE. — Ai Ministri dellapubblica istruzione e del tesoro . — Per saperese non ritengano indifferibile lo sdoppiamentodi almeno 800 classi della scuola elementare ,dopo che in quasi tutte le province, partico-larmente nelle città d'immigrazione, le sco-laresche sono venute rapidamente aumen-tando .

(2649 )

FINOCCHIARO . — Al Ministro dell'agri-coltura e delle foreste . — Per conoscere senon ritenga opportuna la pubblicazione deitre fascicoli (gestione ammassi, gestione im-portazione olio, gestione importazione grano) ,depositati presso le Camere, relativi alle ge-stione della Federconsorzi .

(2650)

ZINCONE. — Al Ministro della sanità . —Per sapere se (in conseguenza dei risultat idella inchiesta sulla Centrale del latte d iRoma, annunziati dal Ministro nella suaodierna replica sul bilancio della sanità) no nritenga opportuno di rimettere gli atti dellainchiesta stessa all 'autorità giudiziaria perl'accertamento delle eventuali responsabilitàpenali, per così gravi attentati alla salute de icittadini della capitale .

(2651)

Interpellanze .

« I sottoscritti chiedono d'interpellare i Mi-nistri della marina mercantile e delle parteci-pazioni statali, per conoscere se, in occasion edella prossima approvazione del programm adi ripartizione delle linee di navigazione d ipreminente interesse nazionale, non intendan oporre fine alle gravi sperequazioni in atto ne iconfronti del versante adriatico, disponendo,tra l'altro, per l'assegnazione allo stesso de lservizio celere Adriatico-Australia e Adriatico -Estremo Oriente, nonché al mantenimento del -la linea celere con il nord America mediant ele navi Colombo e Leonardo da Vinci ; in con-siderazione anche degli impegni più volte as-sunti dai ministri competenti con pubblich edichiarazioni di fronte alle pressanti richiestedelle popolazioni adriatiche le quali, dal do-poguerra, sempre sono state danneggiate nell aripartizione delle linee di preminente interess enazionale .(62) « GAGLIARDI, BELCI, BOLOGNA, CAVAL -

LARI, FABBRI FRANCESCO, DALCANTON MARIA PIA, ALBA, CA-

STELLUCCI, BISAGLIA, GUARIENTO ,

DEGAN, MIOTTI CARLI AMALIA ,

BOTTARI » .

« Il sottoscritto chiede d ' interpellare il Pre-sidente del Consiglio dei ministri e i Mini-stri dell'interno di grazia e giustizia e delladifesa, per sapere se non ritengano che l acondanna, per apologia di reato, di padr eBalducci e del giornalista Pinzauti (che ave -vano difeso l'obiezione di coscienza) mostril'insufficienza democratica dell'ordinament ogiuridico italiano sotto due aspetti : quellodella libertà d'opinione e soprattutto quellodella libertà di coscienza davanti alla guerra ;

per sapere se ritengano che il riconosci -mento dell'obiezione di coscienza, già avve-nuto in molti paesi (ultimo il Belgio con l alegge 21 giugno 1961), rappresenti un mo-mento importante della costruzione in Italiadello Stato democratico ;

per sapere se ritengano che il ricono-scimento dell'obiezione di coscienza sia dive-nuto un'esigenza non più rimandabile da -vanti al terrore della guerra atomica, che hamodificato la misura tradizionale e la naturadegli impegni che si richiedono al cittadino(come ha modificato la misura antica dellapolitica internazionale) ;

per conoscere la politica del Governoin merito al riconoscimento dell'obiezione dicoscienza .

(63)

« PAOLICCHI » .

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Atti Parlamentari

— 3819 —

Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 24 OTTOBRE 196 3

« Le sottoscritte chiedono di interpellare ilMinistro della pubblica istruzione, per saperee non intenda modificare i programmi dell acuola media, nel rispetto dell'articolo 3 della

Costituzione repubblicana e nel senso che :1) il programma delle applicazioni tec-

niche sia uguale per gli alunni e le alunned entrambe le scolaresche si dedichino all e

applicazioni tecniche sinora riservate all'un oo all'altro gruppo, contrariamente a quantoattualmente avviene in base al decreto mini-teriale 24 aprile 1963, il quale afferma ch e

pur " senza stabilire rigide preclusioni sa -anno particolarmente adatte a scolaresch e

maschili, oltre che per la loro natura ancheperché rispondenti agli interessi delle mede-ime le applicazioni che comportano processi

di trasformazione di materie prime di usocorrente . . . ", mentre definisce " più adattealle scolaresche femminili le applicazioni ri-volte specificatamente alla casa e al suogoverno " :

2) il programma di educazione fisic acontempli per le squadre femminili la preatle-tica generale e si proponga di formare atteg-giamenti sia di disciplina sia di armonia inentrambi le scolaresche, a differenza di quan-o attualmente avverrebbe in base al citato

decreto che si preoccupa di sviluppare sol onelle squadre maschili " decisione ", " sicu-rezza di sé ", " autocontrollo ', " autodisci-plina ", " padronanza fisica ", " disciplinamorale ", " spirito di emulazione " e " leal ecomportamento agonistico ", come se le fan-ciulle non dovessero essere educate a posse-dere le suddette qualità, mentre ad esse sipreclude la preatletica generale, arbitraria-mente considerata " particolarmente gradita eidonea alle classi maschili " e viene loro in-segnata solo la ginnastica ritmica ed eserciziche favoriscano " compostezza del gesto " ," autocontrollo dei movimenti ", " spirito d iiniziativa ", " senso estetico ", " espressionepersonale ", come se queste qualità dovesserorimanere estranee agli alunni di sesso ma-schile .

(64) « LEVI ARIAN GIORGINA, ALESSI CA-

TALANO MARIA, ROSSANDA BANFI

ROSSANA, MEZZA MARIA VITTORIA ,

VIVIANI LUCIANA, FIBBI GIULIET-

TA, DI VITTORIO BERTI BALDINA ,

CINCIARI RODANO MARIA LISA » .

TIPOGRAFIA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputa t

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 24 OTTOBRE 1963

Tabella allegata al discorso del ministro Tognisul bilancio del Ministero dell'industria e del commerci o

Disponibilità per il mercato interno e consumi delle varie fonti di energia .

(Quantità espresse in tonnellate di equivalente carbone da 7 .400 Kcal )(1963 : dati provvisori )

Combustibili Combustibili EnergiaPERIODO Gas naturale IN COMPLESSO

fossili

solidi liquidi idrogeologica

A) Disponibilità per il mercato interno(produzione e arrivi dall'estero al netto delle quantità esportate )

Anno 1961 (c) 11 .507 .000 (a) 31 .783 .000 7 .615 .000 17 .777 .000 68 .682 .000

Anno 1962 (c) 12 .183 .000 37 .661 .000 7 .938 .000 17 .046 .000 74 .828 .000

Variazione percentual e

10 trimestre:

+ 5,9 + 18,5 + 4,2 - 4,1 + 8,9

Anno 1962 (e)

2 .954 .000 (c)

8 .572 .000 2 .158 .000 3 .982 .000 17 .666 .00 0

Anno 1963 (c)

3 .012 .000 (c) 10 .905 .000 2 .299 .000 4 .019 .000 20 .235 .000

Variazione percentuale + 2,0 + 27,2 + 6,5 + 0,9 + 14, 5

B) Consumo lordo (bunker escluso) - Dati assoluti (b )

Anno 1961 (c)

11 .785 .000 28 .599 .000 7 .615 .000 17 .774 .000 65 .773 .000

Anno 1962 (c) 12 .418 .000 35 .478 .000 7 .938 .000 17 .040 .000 72 .874 .000

Variazione percentual e

10 trimestre:

+ 5,4 + 24,1 + 4,2 - 4,1 + 10,8

Anno 1962 (c)

3 .050 .000 (e)

8 .990 .000 2 .158 .000 3 .996 .000 18 .194 .000

Anno 1963 (c)

3 .344 .000 (c) 10 .963 .000 2 .299 .000 4 .020 .000 20 .626 .000

Variazione percentuale + 9,6 + 21,9 + 6,4 + 0,6 + 13,4

Ripartizione percentual e

Anno 1961 18,0 43,4 11,6 27,0 100, 0

Anno 1962 17,0 48,7 10,9 23,4 100,0

10 trimestre 1962 16,8 49,4 11,8 22,0 100,0

I o trimestre 1963 16,2 53,2 11,1 19,5 100,0

(a) Grezzo e gasolina prodotti : importazione netta di grezzo, di benzina, di petrolio, di oli da gas ,di residui della distillazione di oli minerali e di gas liquefatti del petrolio .

(b) Benzina, petrolio, gasolio, olio combustibile (al lordo dei consumi delle raffinerie) e gas lique-fatti del petrolio .

(c) La disponibilità risultante dalla produzione e dalla importazione netta è inferiore al consumo ;al supero di quest'ultimo è stato fatto fronte con prelievi dalle scorte .