secondo incontro giovani

4
2 incontro gruppo giovani FONDATI su di lui, Cristo Gesù (Colossesi 2,7) La (ri)scoperta del dono della fede, accolto e vissuto Da una vita pensata e organizzata a partire da sé, da quello che piace, secondo le proprie preferenze … a una vita che sceglie di accogliere e di rispondere ad un appello, che cerca di aprirsi al disegno di Dio Ciao, Giò no, non sono morto! Ci eravamo lasciati con la promessa che ti avrei scritto molto spesso da que- sto mio campo di lavoro ad Ol Moran! Ebbene sappi che la mia esperienza di muratore è durata assai poco. Il terzo giorno sono caduto dall’impalcatura! Risultato: spalla lussata e gamba rotta! E ti ricordi bene, dove sono! Immagi- na un po’…. Sono qui che non posso far niente, nessun video gioco, niente cellulare, niente di niente. E ti dirò di più: il prete ha solo Bibbia, mes- sale e libri di preghiere. Mi sono “perso” un po’ con l’unico “romanzo” che ha: La vita di Sant’Ignazio di Loyola e sai cos’ho scoperto? Ha vissuto un’esperienza simile alla mia. Certo, certo, con più onore e più gloria visto che è stato ferito in battaglia ma,…senti un po’ che bello! Si è trovato immobilizzato con a disposizione solo …vite di Santi! Questa cosa mi ha fatto un po’ riflettere. Tu sai che io predico sempre che il caso non esiste ed ora che tocca a me non posso tirarmi indietro perciò la domanda che mi rode il cervello è: “Che cosa mi vuole dire il Signore?”. La cosa mi spaventa un mondo per- ché sai cosa ha fatto il tipo, sì, lui, Sant’Ignazio? Forse tu che sei il tuttologo della compagnia lo sai già, ma io l’ho letto in questi gior-

description

incontro giovani san pio x

Transcript of secondo incontro giovani

Page 1: secondo incontro giovani

2 incontro gruppo giovani

FONDATI su di lui, Cristo Gesù

(Colossesi 2,7)

La (ri)scoperta del dono della fede, accolto e vissuto

Da una vita pensata e organizzata a partire da sé, da quello che piace, secondo le proprie preferenze … a una vita che sceglie di accogliere e di rispondere ad un appello, che cerca di aprirsi al disegno di Dio

Ciao, Giò no, non sono morto! Ci eravamo lasciati con la promessa che ti avrei scritto molto spesso da que-sto mio campo di lavoro ad Ol Moran! Ebbene sappi che la mia esperienza di muratore è durata

assai poco. Il terzo giorno sono caduto dall’impalcatura! Risultato: spalla lussata e gamba rotta! E ti ricordi bene, dove sono! Immagi-na un po’…. Sono qui che non posso far niente, nessun video gioco, niente cellulare, niente di niente. E ti dirò di più: il prete ha solo Bibbia, mes-sale e libri di preghiere. Mi sono “perso” un po’ con l’unico “romanzo” che ha: La vita di Sant’Ignazio di Loyola e sai cos’ho scoperto? Ha vissuto un’esperienza simile alla mia. Certo, certo, con più onore e più gloria visto che è stato ferito in battaglia ma,…senti un po’ che bello! Si è trovato immobilizzato con a disposizione solo …vite di Santi!

Questa cosa mi ha fatto un po’ riflettere. Tu sai che io predico sempre che il caso non esiste ed ora che tocca a me non posso tirarmi indietro perciò la domanda che mi rode il cervello è: “Che cosa mi vuole dire il Signore?”. La cosa mi spaventa un mondo per-ché sai cosa ha fatto il tipo, sì, lui, Sant’Ignazio? Forse tu che sei il tuttologo della compagnia lo sai già, ma io l’ho letto in questi gior-

Page 2: secondo incontro giovani

ni: ha fondato la Compagnia di Ge-sù, I GESUITI! Roba da restarci secchi. Sai tutte quelle cose che diceva an-che il prof di filosofia, i preti che “contano” più degli altri, il papa ne-ro… Ebbene: è stato lui. E il tutto, dopo aver letto le vite dei Santi che ti dicevo, ha preso le mos-se da un pensiero semplice: “Perché

non potrei fare anch’io quello che hanno fatto per il Signore uo-mini santi come Francesco d’Assisi e Domenico di Guzman?”. Se ti elenco le sue caratteristiche, alla fine potresti metterci il mio nome: Amava l’avventura Amava le belle ragazze Frequentava la corte (Il fascino dei vip di piazza Fero) Si buttava a capofitto in imprese gloriose (ti ricordi dove sono?) Da paura!

E il peggio viene dopo, perché non si è fermato alla doman-da: è andato fino in fondo! “Intraprese un duro combattimento contro le vanità terrene che lo attraevano e, alla fine, affidatosi a Maria, con il suo aiuto rispo-se sì alla chiamata di Dio.

Iniziò un lungo periodo di pellegrinaggio esteriore ed interiore: l’itinerario del ‘pellegrino’ (come si definisce lui stesso nel raccon-tare la sua vita). Il cammino di pellegrino lo portò anche a Geru-salemme. A Parigi, dove si era recato per approfondire e conclu-dere la sua formazione filosofico-teologica, si costituì attorno a lui un gruppetto di una decina di amici, che Ignazio stesso denomi-nò ‘amici nel Signore’.”

E senti questa: “Ce n’era uno del quale Ignazio dirà un giorno: “Non ho mai trovato una creta così ribelle!”Non ti ricorda qualcu-no? Sei tu sputato! Lui si chiamava Francesco Saverio.

Ciao, alla prossima Luca

IGNAZIO DI LOYOLA La palla di bombarda francese che sugli spalti della cittadella di Pam-plona in Navarra (Spagna), nel 1521, abbatte Ignazio, non sconvolge

Page 3: secondo incontro giovani

solo il suo fisico, ma tutta fa sua vita. I giorni di convalescenza che seguirono in casa dei Loyola furono un momento difficile e importante per il nobile basco. La sconfitta mili-tare e le ferite - rimarrà zoppo per tutto il resto delle vita - ne fanno un uomo vinto, forzato a rimanere a letto per tanto tempo. Le lunghe gior-nate a casa, avare dei divertimenti di corte (buona tavola, belle ragazze, brividi per il gioco o per i tornei), tanto apprezzati da Ignazio, gli per-mettono di leggere molto e di lavorare tanto di fantasia. Avrebbe voluto passare il tempo leggendo romanzi d’amore e di avventura, i suoi prefe-riti, ma la cognata aveva solo racconti della vita di Gesù e dei santi. In mancanza di altro, Ignazio si accontenta di fantastica re sulle vite dei santa immaginando di compiere anche lui le imprese raccontate, per es. di essere s. Francesco d’Assisi che veste di sacco e predica in piazza alla gente, o rischia la vita per arrivare a Gerusalemme e incontrare il grande Saladino... Si accorge che nel suo cuore si muovono una folla di pensieri, sen-timenti, ricordi e desideri superficiali, confusi con altri più veri: un cam-po di battaglia, dove si affrontano egoismo e paura da una parte, contro desideri di relazioni gratuite, di vita, di amore, Ignazio, vissuto nella ricerca ossessionante della propria realizzazione personale, si accorse dì essere stato incontrato: Qualcuno si era fatto vicino a lui nella solitu-dine e gli aveva fatto la sua proposta di vita. IL RACCONTO DI UN PELLEGRINO (AUTOBIOGRAFIA) [5] Poiché era un appassionato lettore di quei libri mondani e frivoli, co-munemente chiamati romanzi di cavalleria, sentendosi ormai in forze ne chiese qualcuno per passare il tempo. Ma di quelli che era solito leggere, in quella casa non se ne trovarono. Così gli diedero una Vita Christi e un libro di vite di santi in volgare. [6] Percorrendo più volte quelle pagine restava preso da ciò che vi si narrava. Ma quando smetteva di leggere talora si soffermava a pensare alle cose che aveva letto, altre volte ritornava ai pensieri del mondo che prima gli erano abituali. Tra le molte vanità che gli si presentavano alla mente, un pensiero domi-nava il suo animo a tal punto che ne restava subi-to assorbito, indugiandovi come trasognato per

Page 4: secondo incontro giovani

due, tre o quattro ore: andava escogitando cosa potesse fare in servizio di una certa dama, di quali mezzi servirsi per raggiungere la città dove risiedeva; pensava le frasi cortesi, le parole che le avrebbe rivolto; so-gnava i fatti d’arme che avrebbe compiuto a suo servizio. In questi so-gni restava così rapito che non badava all’impossibilità dell’impresa: perché quella dama non era una nobile qualunque; non era una contessa o una duchessa; il suo rango era ben più elevato di questi. [7] Ma nostro Signore lo assisteva e operava in lui. A questi pensieri ne succedevano altri, suggeriti dalle cose che leggeva. Così leggendo la vita di nostro Signore e dei santi si soffermava a pensare e a riflettere tra sé: “E se anch’io facessi quel che ha fatto san Francesco o san Do-menico?’. In questo modo passava in rassegna molte iniziative che tro-vava buone, e sempre proponeva a se stesso imprese difficili e grandi; e mentre se le proponeva gli sembrava di trovare dentro di sé le energie per poterle attuare con facilità. Tutto il suo ragionare era un ripetere a se stesso: san Domenico ha fatto questo, devo farlo anch’io; san Fran-cesco ha fatto questo, devo farlo anchio. Anche queste riflessioni lo te-nevano occupato molto tempo. Ma quando lo distraevano altre cose, riaffioravano i pensieri di mondo già ricordati, e pure in essi indugiava molto. L’alternarsi di pensieri così diversi durò a lungo. Si trattasse di quelle gesta mondane che sognava di compiere, o di queste altre a ser-vizio di Dio che gli si presentavano all’immaginazione, si tratteneva sempre sul pensiero ricorrente fino a tanto che, per stanchezza, lo ab-bandonava e s’applicava ad altro. Questa fu fa prima riflessione che egli fece sulle cose di Dio. [8] C’era però una differenza: pensando alle cose del mondo provava molto piacere, ma quando, per stanchezza, le abbandonava si sentiva vuoto e deluso. Invece, andare a Gerusalemme a piedi nudi, non cibarsi che di erbe, praticare tutte le austerità che aveva conosciute abituali ai santi, erano pensieri che non solo lo consolavano mentre vi si sofferma-va, ma anche dopo averli abbandonati lo lasciavano soddisfatto e pieno di gioia. Allora non vi prestava attenzione e non si fermava a valutare questa differenza. Finché una volta gli si aprirono un poco gli occhi; meravigliato di quella diversità cominciò a riflettervi: dall’esperienza aveva dedotto che alcuni pensieri lo lasciavano triste, altri allegro; e a poco a poco imparò a conoscere la diversità degli spiriti che si agitava-no in lui: uno era del demonio, l’altro di Dio.