“Se non tenete conto della natura propria di ciascun ... · della differenza fra il quadrato...
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Bisogni Educativi Speciali non certificati
“Se non tenete conto della natura propria di ciascun alunno…
rischiate di danneggiarlo….e di non accorgervene…” J. Piaget, 1936
Benevento
17 maggio 2017
IntelligenzeMultiple
Dinamiche relazionali e di attaccamento
Vissuti familiari,sociali e culturali
Bisogni EducativiSpeciali
DIFFERENZE INDIVIDUALI
ATTITUDINI
STILI COGNITIVI
PERSONALITA’
SESSO
ATTEGGIAMENTI CONVINZIONI
STILI DI APPRENDIMENTO
INFLUENZE SOCIOCULTURALI
MOTIVAZIONI
ETA’
Stile di apprendimento
tendenza di una persona apreferire un certo modo diapprendere; riguarda la suamodalità di percepire e reagire acompiti legati all’apprendimentoattraverso la quale sceglie e mettein atto comportamenti e strategie.
visivo-verbale
visivo-non verbale
uditivo
cinestesico
Stile cognitivo
“modalità di elaborazionedell’informazione che il soggettoadotta in modo prevalente, chepermane nel tempo e si generalizzaa compiti diversi”
sistematico/intuitivo
verbale/visuale
globale/analitico
convergente/divergente
impulsivo/riflessivo
dipendente dal campo/indipendente dal campo
La scuola richiede agli alunni tante abilità…
ABILITA’
Avere buone capacità
di relazionarsi con gli altri
Percezione stimoli inviati dai canali
sensoriali e loro integrazione
stare attento a lungo senza
distrarsi
ricordare molte informazioni
di diverso tipo
Comprendereed usare un linguaggioappropriato
essere coordinati e precisi
nei movimenti
avere la capacità di ordinare le
sequenze
avere una corretta idea
dellospazio
Avere buonecapacità logiche
e di risoluzione di situazioni
problematiche
DIFFERENZE tra ABILITA’ E STILE COGNITIVO
Le abilità riguardano il contesto e illivello di cognizione (che cosa?quanto?),
Lo stile riguarda la modalità (come)
il concetto di abilità implica lamisurazione di competenze in terminiaccurati e concreti
il concetto di stile implical’individuazione di modalità dominantio prevalenti di risposta
Le abilità sono unipolari gli stili rappresentano dimensioni condue polarità
Le abilità hanno un valore in assoluto le polarità degli stili hanno valore inrelazione alla natura e al contesto diun compito cognitivo
Le abilità sono specifiche di undominio
gli stili sono pervasivi
Le abilità facilitano l’esecuzione di uncompito in un’area specifica
gli stili hanno funzione diorganizzazione e di controllo delfunzionamento
I PROCESSI COGNITIVI
percezione, memoria, attenzione, linguaggio, ragionamento, problem
solving, immagini mentali, apprendimento
Un processo cognitivo è la sequenza dei singoli eventi necessari alla formazione di un qualsiasi contenuto di conoscenza
attraverso l’attività della mente
AUTOMATISMI E CONTROLLO
AUTOMATICI
sono inconsci
sono preattentivi
sono guidati dallo stimolo
hanno capacità di funzionamento illimitata
comportano un basso consumo di risorse cognitive
CONTROLLATI
sono consapevoli
richiedono attenzione
sono guidati dal concetto
hanno limitata capacità di funzionamento
comportano un alto dispendio di risorse cognitive
(Stella G., 2000)
FUNZIONI CONNESSE AI PROCESSI AUTOMATICI
RICADUTE
MEMORIZZAZIONEMemoria a breve e lungo termine,
sequenziale e di lavoro
Memoria visiva
In ogni area disciplinare: studio, comprensione, schemi, note musicali, regole e sequenze come le
frasi musicali, operazioni simultanee, leggere, cantare e/o suonare musica a prima vista
Rappresentazione delle note e delle pause
ACCESSO LESSICALE(Denominazione)
Interrogazioni, compiti in classe dove vengono richieste definizioni e utilizzo di termini specifici,
utilizzati anche nelle regole
ORGANIZZAZIONE SPAZIALEabilità nella rappresentazione e
manipolazione di elementi visuo-spaziali
Vengono coinvolte le aree geometrica, matematica, geografica, artistica, tecnologica, musicale (es. collocazione delle note, chiavi… sullo spartito)
SEQUENZIALIZZAZIONE In tutte le aree soprattutto matematica. Per musica es. ricordare la giusta sequenza di scale e arpeggi,
ripetizione di una breve melodia.
TEMPI DI ELABORAZIONE combinazione fra conoscenze del
compito, abilità lessicali, memoria
In ogni momento, soprattutto nella spiegazione, nell’ascolto, nell’interrogazione e nell’esecuzione
(es. prendere appunti, leggere, cantare e/o suonare musica a prima vista)
Processi Abilità cognitive coinvolte
Ricadute
Concettualizza-zione
Lessicalizzazione e recupero
Velocità di elaborazione Memoria a breve e a
lungo termine Attenzione
Segni, simboliDenominazione dei termini: comuni e specifici: nomi dei numeri, misure, termini geometrici,
scientificiRecupero concetti
Procedure Sequenze Memoria sequenziale e
di lavoro Attenzione
AlgoritmiRegole
Applicazione di sequenzeSoluzione problemi e calcolo
Matematizzazione
e
Applicazione
Lessicalizzazione Memorizzazione
termini e simboli Orientamento spaziale
e sequenziale Attenzione
Segni, simboli, sequenze, procedure tabelline, regole
orientamento dx-sx : cifre-scrittura numeri, Denominazione dei termini: comuni e specifici: nomi dei numeri, misure, termini geometrici,
scientificiRappresentazioni geometriche: figure, solidi,
rotazioniSoluzione di problemi e calcolo
Utilizzo di strategiemetacognitive
Selezione Organizzazione
Controllo
Organizzazione regoleControllo delle decisioni e delle azioni
Soluzione di problemi e calcolo
Proprietà delle operazioni (distr. della divisione rispetto ad una differenza)
Per dividere una differenza indicata per un numero che sia divisore di ciascun termine delladifferenza, si può dividere ciascuno di questi termini per quel numero e sottrarre i quotiparziali ottenuti
(48-30):6=(48:6)-(30:6)= 8-5=3(a-b):m=a:m-b:m
Teorema di Pitagora(In un triangolo rettangolo il quadrato costruito sull’ipotenusa è equivalente alla somma dei quadrati costruiti sui due cateti)
In un triangolo rettangolo la misura di un cateto si ottiene estraendo la radice quadratadella differenza fra il quadrato della misura dell’ipotenusa e il quadrato della misura delcateto conosciuto.
Teoria degli insiemiSi definisce come complementare di un insieme A, rispetto ad un insieme ambiente ouniverso U, l’insieme degli elementi di U che non appartengono ad A
COSTRUZIONE SINTATTICA E LESSICO SPECIFICO
EspressioniLo studente non si ricorda come procedere.Non ha studiato le regole? Ma nel caso in cui abbia studiato ed è in difficoltà in fase di applicazione?
Funzioni coinvolte nelle espressioni:
Visuo-spaziali: segni Memoria : recupero di regole e procedureSequenze: gestione Attenzione e recupero di fatti aritmetici: calcolo
TENER SOTTO CONTROLLO TUTTI GLI ASPETTI
AFFATICAMENTO : CADUTE ATTENTIVE, ERRORI
RICADUTE Affaticamento
Attenzione Tempi di prestazione dilatati
Confusione per eccesso di informazioni Elevata frustrazione
Ricadute sulla comprensione, composizione ed esecuzione
sulla percezione della propria competenza
Cosa “vogliamo “ fareper il nostro alunno con
difficoltà d’apprendimento?
Il suo percorso
è
finalizzato alla
REALIZZAZIONE
del suo progetto di vita
L’insegnamento ci chiede l’impossibile, ci chiede dicreare legami con ogni studente, non di creare legamicon tutti i ragazzi come se fossero un unico studenteperché non lo sono.La verità è che non faremo mai tutto ciò di cui hadavvero bisogno un ragazzo.Ma è altrettanto vero che questo non è un buon motivoper smettere di fare del proprio meglio.
(C.A. Tomlinson, 2005)
Principali riferimenti normativi
Legge 53 / 2003
Direttiva Ministeriale del 27/12/2012: “Strumenti d’intervento peralunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale perl’inclusione scolastica”
Circolare Ministeriale n. 8 del 6/3/2013: “Indicazioni operative”
In sostanza si “estende a tutti gli studenti in difficoltà, per i quali non è previsto il ricorso ai benefici previsti dalla L. 104/1992 o dalla L. 170/2010
(DSA), il diritto alla personalizzazione dell’apprendimento
• La scuola si assume la responsabilità della lettura dei reali bisogni di
inclusione
• La scuola attiva le risorse per l’inclusione
• La scuola elabora modelli di inclusione e fa cultura
DIBATTITO IN CORSO
Direttiva e circolare hanno aperto un dibattito forte: dubbi, fraintendimenti concettuali, difficoltà operative…
Ma anche prospettive, nuovi margini di azione,…
Spirito sotteso ai documenti: la scuola è in grado di leggere i bisogni
La didattica inclusiva deve superare, il più possibile, la didattica speciale
La scuola è in grado di dare risposta ai bisogni e in modo equo ( e nel farlo non è da sola)
La Direttiva del 27 dicembre 2012 estende a tutti gli studenti in difficoltà il dirittoalla personalizzazione dell’apprendimento, richiamandosi espressamente ai principienunciati dalla Legge 53/2003.
Siamo ben consapevoli del fatto che definire,cercare e riconoscere i Bisogni Educativi Specialinon significhi “fabbricare” alunni diversi, per poiemarginarli o discriminarli in modo anche sottilee nuovo.Crediamo, invece, che significhi rendersi beneconto delle varie difficoltà, grandi e piccole, persapervi rispondere in modo adeguato.Non farlo, quello sì sarebbe discriminante.
Non sono «un’invenzione» italiana:I QUADRI DI RIFERIMENTO EUROPEI
SEN (Special Educational Needs)
BES - OCSE
BEP (Francia) - BEI
Chi sono gli studenti con Bisogni Educativi Speciali (BES)?
“Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, puòmanifestare bisogni educativi speciali: o per motivi fisici,biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispettoai quali è necessario che le scuole offrano adeguata epersonalizzata risposta” (CM 6/3/13)
La scuola è in grado di identificare i BES se non ha alle spalledocumentazione medica?
Assolutamente sì!
La scuola riconosce i bisogni sulla base di “ben fondate considerazionipedagogiche e didattiche”
“fondate” su due questioni:
Il concetto di BES si fonda suuna visione globale dellapersona riferimento al modello di
classificazioneinternazionale delfunzionamento e dellasalute*
Il modello ICF è la base perla diagnosi funzionale eper il riconoscimento deibisogni educativi speciali
Quando la problematicità dàluogo a un BES?
Quali criteri dobbiamo seguire?
Quando le «bizzarrie» creano…
danni al soggettostesso (o agli altri)
ostacolo al soggetto
stigma sociale
GRIGLIA FUNZIONI CARENTI (ICF)
L’alunno che viene valutato secondo il modello ICF può evidenziaredifficoltà in diversi ambiti:
Condizioni fisiche: malattie varie, acute, croniche, lesioni, problemimotori, ecc.
Funzioni corporee (incluse quelle psicofisiologiche): deficit visivi,motori, attentivi, di memoria, ecc.
Funzioni psichiche: cognitivie emotive, relazionali.
Attività personali: scarse capacità di apprendimento, di pianificazionedelle azioni, di comunicazione, di autonomia, ecc.
Partecipazione sociale: difficoltà a rivestire il ruolo sociale di alunno, apartecipare alle situazioni sociali tipiche, nei vari ambienti e contesti.
Fattori contestuali personali: scarsa autostima, reazioni emozionalieccessive, scarsa motivazione, ecc.
Fattori contestuali ambientali: famiglia problematica, cultura diversa,situazione sociale difficile, atteggiamenti
Dare risposte concrete ai BES
La scuola deve sostenere lo sviluppo delle potenzialita’ dell’alunno:
nell’apprendimento
nella comunicazione
nelle relazioni
nella socializzazione
Ma nel farlo non è da sola:
deve coinvolgere le famiglie
deve richiedere e coordinare interventi esterni (specialistici, logistici, di trasporto)…
Compiti delle famiglie
consegnare la diagnosi (se esistente)
confrontarsi con i docenti del consiglio di classe nel caso disegnalazione interna all’Istituto
condivide e firmare le linee del PDP
autorizzare al trattamento dei dati sensibili
partecipare agli incontri stabiliti tra scuola e Servizi
Compiti della scuola
realizzare i Curricoli per tutti
nell’ambito dell’Autonomia attuare le iniziative possibili
usufruire di quel che esiste in concreto relativamente ai supporti allascuola (enti esterni, cooperative, esperti...) in base alle esigenze
coordinare i vari soggetti coinvolti
INCLUSIONEuna questione non solo terminologica, ma di attribuzione di significati
si riferisce all’ambito educativo in senso stretto
guarda al singolo alunno
interviene prima sul soggetto, poi sul contesto
incrementa una risposta speciale
si riferisce alla globalità delle sfere educativa, sociale e politica
guarda a tutti gli alunni
interviene prima sul contesto, poi sul soggetto
trasforma la risposta speciale in normalità
INTEGRAZIONE INCLUSIONE
ASSICURARE A TUTTI
TRAGUARDI COMUNI
Adattamento dell’ insegnamento agli alunni
FAR SÌ CHE OGNUNO SVILUPPI
LE PROPRIE POTENZIALITÀ
Pluralismo dei percorsi formativi, possibilità di
scelta
medesimi obiettivi attraverso itinerari diversi
OBIETTIVI COMUNI A TUTTI
PERSONALIZZAZIONEINDIVIDUALIZZAZIONE
Lessico: Azione Individualizzatao Personalizzata
L’azione formativa INDIVIDUALIZZATA pone obiettivi comuni pertutti i componenti del gruppo classe, ma è concepita adattando lemetodologie in funzione delle caratteristiche individuali degli alunni.
Invece l’azione formativa PERSONALIZZATA prevede percorsidifferenti per contenuti, metodi e risultati, cioè può porsi obiettividiversi per ciascun alunno. Deve avere il più possibile caratteretransitorio per i BES.
Situazione degli alunni
Adattamento della programmazione
Ritmi più lenti
di apprendimento
Interventi di recupero, anche con supporto informatico Attività di gruppo fra allievi Differente scansione temporale
Deprivazioni socioculturali
Traguardi generali comuni Differenziazione delle tappe Differenziazione metodologica Semplificazione del percorso Momenti di recupero in piccolo gruppo Riduzione degli obiettivi specifici
Handicap motori o sensoriali
Traguardi generali comuni Riduzione di obiettivi specifici
Differenziazione strumentale e uso di sussidi audiovisivi e informatici
Piano educativo personalizzato
Handicap intellettivi
Riduzione degli obiettivi Programmazione personalizzata Tempi di apprendimento più ampi
Obiettivi formativi orientati nelle direzioni realisticamente possibili
Eventuale sostituzione di contenuti disciplinari (di fronte a situazioni cognitive molto particolari)
Alunni particolarmente
dotati
Diverso impulso al loro sviluppo Incremento di spazi espressivi e creativi Attività di potenziamento Momenti di ricerca, anche con supporto informatico.
Alunni stranieri
Consolidamento delle conoscenze di base e stimolazione frequente all’uso della lingua italiana, strumento indispensabile per l’apprendimento e l’integrazione
Richieste semplificate nelle verifiche scritte e orali.
Valutazione per obiettivi minimi nelle prove scritte e orali
ridurre al minimo i modi tradizionali “di fare scuola” (lezione frontale,completamento di schede che richiedono ripetizione di nozioni o applicazionidi regole memorizzate, successione di spiegazione-studio interrogazioni…)
sfruttare i punti di forza di ciascun alunno, adattando i compiti agli stili diapprendimento degli studenti e dando varietà e opzioni nei materiali e nellestrategie d’insegnamento
utilizzare mediatori didattici diversificati (mappe, schemi, immagini) collegare l’apprendimento alle esperienze e alle conoscenze pregresse degli
studenti favorire l’utilizzazione immediata e sistematica delle conoscenze e abilità,
mediante attività di tipo laboratoriale sollecitare la rappresentazione di idee sotto forma di mappe da utilizzare
come facilitatori procedurali nella produzione di un compito far leva sulla motivazione ad apprendere
PER UNA DIDATTICA INCLUSIVA
ridurre al minimo i modi tradizionali “di fare scuola” (lezione frontale,completamento di schede che richiedono ripetizione di nozioni o applicazionidi regole memorizzate, successione di spiegazione-studio interrogazioni…)
sfruttare i punti di forza di ciascun alunno, adattando i compiti agli stili diapprendimento degli studenti e dando varietà e opzioni nei materiali e nellestrategie d’insegnamento
utilizzare mediatori didattici diversificati (mappe, schemi, immagini) collegare l’apprendimento alle esperienze e alle conoscenze pregresse degli
studenti favorire l’utilizzazione immediata e sistematica delle conoscenze e abilità,
mediante attività di tipo laboratoriale sollecitare la rappresentazione di idee sotto forma di mappe da utilizzare
come facilitatori procedurali nella produzione di un compito far leva sulla motivazione ad apprendere
PER UNA DIDATTICA INCLUSIVA qualche suggerimento … anche se non richiesto
Impariamo
• Il 10% di ciò che leggiamo
• Il 20% di ciò che ascoltiamo
• Il 30 % di ciò che vediamo
• Il 50 % di ciò che ascoltiamo e vediamo
• Il 70 % di ciò che discutiamo
• Il 90 % di ciò che spieghiamo a qualcun’altro
APPRENDIMENTO (Glasser)
Didattica: incongruenze tra credenze ed evidenze
Più stimoli diamo agli allievi più apprendono
Apprendere in gruppo è più efficace che apprendere da soli
Per mettere in atto percorsi di apprendimento è necessario essere attivi nel comportamento
Gli alunni imparano meglio se sono lasciati liberi di sperimentare e costruire le proprie conoscenze
Le tecnologie risultano efficaci
Adattare l’intervento didattico agli stili di apprendimento migliora l’apprendimento
Le strategie efficaci per i soggetti con BES sono efficaci anche con gli alunni senza BES
NO
NO
NO
NO
NO
NO
SI
Hattie ha identificato cinquecaratteristiche da lui riscontratenegli "insegnanti eccellenti":
• sono in grado di identificare le rappresentazioni essenziali dei loro studenti
• riescono a guidare l'apprendimento mediante le interazioni della classe
• possono monitorare l'apprendimento e fornire feedback
• riescono a partecipare alle manifestazioni affettive
• riescono a influenzare i risultati degli studenti
John Hattie, nelle sue ricerche (2003) suciò che ha maggiore effetto sui risultati diapprendimento degli studenti, haindividuato i seguenti fattori:
studente stesso il principale attore (50%)
l'insegnante (30%)
casa (5-10%)
compagni (5-10%)
scuola (5-10%)
presidi (5-10%).
Da cosa dipende l'apprendimento
Ciò che influenza l'apprendimento
Il barometro indica la dimensione dell'effetto di apprendimento generato da azioni nei confronti dello studente:
da 0 a 0,15 è ciò che lo studente può imparare da solo; da 0,15 a 0,4 è l'effetto tipico di un anno con l'insegnante; al di sopra di 0,4 è l'effetto desiderato dalle istituzioni scolastiche; al di sotto di 0 è l'effetto inverso che taluni provvedimenti provocano (ad esempio bocciature o trasferimenti in altre scuole).
+1.44 Aspettative degli studenti+0.80 Discussioni in classe+0.75 Chiarezza dell'insegnante+0.75 Feedback+0.62 Competenze+0.40 Apprendimento cooperativo+0.52 Gestione della classe+0.29 Compiti a casa+0.28 Rapporto Esercizio/Riposo+0.12 Abilità di gruppo-0.13 Bocciatura (indietro di un anno)-0.34 Mobilità (cambio scuola)
Ciò che influenza l'apprendimento
Come la scuola individua gli studenti con BES?
Certificazione
Diagnosi
Considerazioni pedagogiche e didattiche
DIAGNOSI CERTIFICAZIONE
Per “diagnosi” si intende un giudizioclinico, attestante la presenza di unapatologia o di un disturbo, che puòessere rilasciato da un medico, da unopsicologo o comunque da uno specialistaiscritto negli albi delle professionisanitarie.
Per disturbi ed altre patologie noncertificabili (disturbi del linguaggio,ritardo maturativo, ecc.), ma che hannoun fondamento clinico, si parla di“diagnosi”.
La “certificazione” è il documento, convalore legale, che attesta il dirittodell’interessato ad avvalersi delle misurepreviste da precise disposizioni di legge –nei casi che qui interessano- dalla Legge104/92 o dalla Legge 170/2010 - le cuiprocedure di rilascio ed i conseguentidiritti che ne derivano sono disciplinatidalle suddette leggi e dalla normativa diriferimento.
Le strutture pubbliche rilasciano“certificazioni” per alunni con disabilità econ DSA*.
NOTA Miur 22 nov. 2013:
* In Regione Campania autorizzate equipes private per certificazione DSA
Due obiezioni
I nuovi documenti spingono la scuola a una “medicalizzazione” e a un“assistenzialismo” che non le compete?
I nuovi documenti spingono a promuovere tutti?
No. Piuttosto si chiede agli insegnanti, come esperti di pedagogia e dididattica, di trovare le migliori soluzioni possibili per realizzare il diritto-dovere allo studio degli alunni loro affidati (nel contesto dato).
No. Spingono a realizzare i curricoli programmando per obiettivi. Taliobiettivi possono essere anche personalizzati per realizzare il diritto distudio di tutti gli alunni.
ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
CERTIFICATI(l. 104/92 e l. 170/10)
ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
CON DIAGNOSI
ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
DOVUTI A SVANTAGGIO SOCIOECONOMICO,
LINGUISTICO E CULTURALE(né certificati né diagnosticati)
ALU
NN
IC
ON
BIS
OG
NI
EDU
CA
TIV
I SP
ECIA
LI
DISABILITA’(L. 104/92)
DISTURBIBES EVOLUTIVI
SPECIFICI
SVANTAGGIO
“Per motivi fisici, biologici, fisiologici, psicologici, sociali …” (Dir. Min. 27/12/2012, Cir. Min. n. 8 del 6/3/2013)
-DEFICIT:-sensoriale -motorio-psicofisico
-DSA (l. 170/2010)-Deficit del linguaggio-Deficit delle abilità non verbali-Deficit della coordinazione motoria-Disprassia-Deficit dell’attenzione e dell’iperattività-Disturbo dello spettro autistico lieve-Funzionamento intellettivo limite -DOP ( Oppositivo -provocatorio)
-socioeconomico-linguistico (stranieri non alfabetizzati)-culturale-disagio comportamentale/relazionale-altre difficoltà (malattie, traumi, dipendenze
INPUT OUTPUT
CE
RT
IFIC
AZ
ION
ED
IAG
NO
SI
Alunni H(legge 104/92)
Alunni DSA(legge 170/2010)
Alunni FCL
Alunni ADHD
Alunni DSL
Alunni AUT LIEVE
Alunni SVAN
OBBLIGATORIO
PEI
PDP
PDPFACOLTATIVO
ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
DOVUTI A SVANTAGGIO SOCIOECONOMICO,
LINGUISTICO E CULTURALE
ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
CERTIFICATI(l. 104/92 e
l. 170/10)
ALUNNICON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
CON DIAGNOSI
Alunni con Bisogni Educativi Speciali con diagnosi
Sono tutte quelle situazioni nelle quali non si realizzano lecondizioni previste dall’art. 3 della legge 104/92
Disturbi specifici del linguaggio
Disturbi delle abilità non verbali
Disturbi della coordinazione motoria
ADHD*
Funzionamento cognitivo limite*
Disturbo dello spettro autistico lieve*
(se non rientrano nelle casistiche previste dalla legge 104/92)
Disturbi Specifici di Linguaggio
ICD-10 distingue DSL espressivi (F80.1) recettivi (F80.2), icosiddetti “disfasici”. I DSL recettivi hanno anche un disturboespressivo.
Disturbi linguistici riguardano:
fonologia (suoni delle parole) lessico (ricchezza vocabolario e accesso rapido alle parole
corrette) morfo-sintassi (concordanza e ordine delle parole nelle frasi) pragmatica (uso funzionale del linguaggio per scopi
comunicativi)
Il Funzionamento intellettivo limite (FIL)
1. circa il 13,6% della popolazione (stima teorica non confermata da
indagini, Cornoldi, 2007);
2. difficoltà di adattamento;
3. insorgenza prima dei 18 anni
• Molto spesso il profilo cognitivo è omogeneamente basso, quindi nonemerge la specificità che si osserva nei casi di DSA.
• I problemi nell’apprendimento possono essere diffusi, cioè coinvolgerediverse aree dell’apprendimento scolastico, soprattutto gli aspetticomplessi (e.g. comprensione del testo, espressione scritta, calcolo,ragionamento, studio)
Il Funzionamento intellettivo limite (FIL)
È il classico ragazzino che non “ci arriva”. Assenza di difficoltà specifiche(linguaggio, apprendimento, attenzione, visuo-spaziale), lieve impacciomotorio, poco abile nelle relazioni sociali, poco consapevole delle proprieemozioni
ALUNNO PLUSDOTATO
Popolazione con Q.I. > 135=1%
Popolazione con Q.I. >145 = 0,13% (1/740)
Popolazione con Q.I.>150= 0,04% (1/2230)
ALUNNO PLUSDOTATO: CARATTERISTICHEProntezza insolita fin dalla prima infanzia
Velocità negli apprendimenti; capacità di organizzare i pensieri in modo rapido
Buona memoria e disponibilità di molte informazioni
Ampio vocabolario e utilizzo di frasi con struttura complessa per l’età
Capacità avanzata di comprensione delle sfumature di parole, di metafore, di idee astratte
Interesse per risolvere i problemi che coinvolgono numeri e puzzle
Stile autodidatta in lettura e scrittura a partire dall’età prescolare
Insolita profondità emotiva ed intensità dei sentimenti provati; spiccata sensibilità
Dimestichezza con il pensiero astratto, complesso, logico e profondo
Marcato idealismo e senso di giustizia già in età precoce
Tendenza a rimanere assorto nei suoi pensieri («sognatore ad occhi aperti»)
Capacità di apprendere le competenze di base in modo più rapido
Frequenti richieste di approfondimento su ciò che viene insegnato
Ampia gamma di interessi e curiosità altamente sviluppata; vivida immaginazione
Interesse per sperimentare e fare le cose in modo diverse dalle attese
Ampio utilizzo del pensiero divergente
ALUNNO PLUSDOTATO: PUNTI DI FORZAAcquisisce velocemente e conserva le informazioni
Ha un atteggiamento curioso e investigativo
Ha capacità di concettualizzare, astrarre, sintetizzare; ama il problem solving
Manifesta amore per la verità, l’equità e il fair play
Preferisce organizzare le persone; cerca la sistematizzazione
Ha un ampio vocabolario e ottima competenza verbale; dispone di ampie conoscenze in argomenti complessi
Pensa in modo critico ed è eccessivamente autocritico
E’ un acuto osservatore
E’ creativo e inventivo; ama sperimentare nuovi modi di fare le cose
Ha elevate capacità di concentrazione; è persistente e tenace
Ha sensibilità, empatia per gli altri; desidera essere accettato dagli altri
E’ indipendente; preferisce il lavoro individuale, fa pieno affidamento su di sè
Manifesta interessi ed abilità in diverse aree
Manifesta un acuto senso dell’umorismo
Presenta un’insolita immaginazione
Ha un’alta consapevolezza di sé; preferisce rapportarsi con ragazzi più grandi o con gli adulti
ALUNNO IPERDOTATO: POSSIBILI CRITICITA’E’ impaziente verso la lentezza altrui; non gradisce le attività routinarie
Pone domande imbarazzanti; manifesta gli interessi in modo eccessivo e si aspetta altrettanto dagli altri
Rifiuta o omette dettagli; rifiuta gli esercizi ripetitivi e le procedure standard di apprendimento
Ha difficoltà ad accettare fatti non razionali, come le emozioni, le tradizioni, le questioni religiose
Ha scarsa concretezza nella vita quotidiana
Costruisce regole o sistemi complessi; può venir percepito come prepotente, maleducato e brusco
Può usare le competenze verbali per evitare determinate situazioni; domina le discussioni; si annoia a scuola e con i coetanei; spesso non sa ascoltare; viene visto dagli altri come «quello che sa tutto»
E’ critico o intollerante verso gli altri; facilmente si scoraggia o si deprime; adotta uno stile eccessivamente perfezionista e rigido
Può rifiutare i piani prestabiliti o rifiutare le attività che già conosce; viene percepito come diverso e «sopra le righe» o bizzarro
Ha un’eccessiva sensibilità alla critica; manifesta necessità di successo e di riconoscimento per non sentirsi diverso o alienato
Manifesta frustrazione nei momenti di inattività disturbando il lavoro dei compagni; lavora meglio se intensamente stimolato fino ad essere considerato iperattivo
E’ anticonformista; può apparire dispersivo e disorganizzato
Usa l’umorismo in modo improprio per attaccare gli altri
E’ a rischio isolamento sociale; bassa autostima dovuta alla percezione della differenza con i pari in modo negativo
• Percorso di studio abbreviato, che consente di completare glistudi in tempi più rapidi.
• Attività di livello avanzato, per uno studio più approfonditodelle discipline scolastiche.
• Offerta educativa o curriculum differenziato, per seguirepropri ritmi di apprendimento.
• Attività extrascolastiche, che consentono di sviluppare lecapacità in uno specifico settore (corsi estivi, attivitàartistiche).
ALUNNO PLUSDOTATOMISURE SPECIFICHE EDUCATIVE
Dal documento di lavoro sulle misure specifiche in ambito educativo dedicate aigiovani dotati nei paesi dell’Unione europea (2006), realizzato da Eurydice, la rete diinformazione sull’istruzione in Europa.
Cadute specifiche in compiti di natura non-verbale (ad es. incolonnamento deinumeri, geometria, comprensione di grafici e tabelle, disegno, scrittura,ricordo di posizioni nello spazio, lettura dell’orologio) associate a prestazionisufficienti in compiti verbali (ad es. lettura, ricordo di informazioni verbali).
Disturbo Non-verbale
Caratteristiche:1.Un’intelligenza verbale superiore a quella spaziale, cadute significative incompiti di memoria visuospaziale
2.Difficoltà scolastiche nell'area della matematica o in altre discipline chesottendono il coinvolgimento di abilità visuo-spaziali e grafo-motorie, qualigeometria, disegno, scienze, comprensione di testi che implicano unarappresentazione spaziale.
-Criteri di esclusione per gli altri DSA-I deficit non sono conseguenza di disgrafia, discalculia
Disturbo della Coordinazione Motoria – Disprassia
• Impulsività • Interrompono o sono
invadenti nei confrontidegli altri
• Non sanno attenderel’attesa e il proprioturno
Disturbo da deficit di attenzione ed iperattività
• Disattenzione • Difficoltà a mantenere
l’attenzione per unperiodo prolungato
• Non riescono ad evitaredistrazioni in compitipoco motivanti
• Difficoltà ad organizzarele proprie attività
• Iperattività • Sembrano mossi da un
motorino• Passano spesso da
un’attività all’altra
Come si interviene sul comportamento problema?
Molto speciale (solo per l’alunno speciale)
Molto normale (per tutti gli alunni)
Interventi gestionali senza una lettura funzionale dei comportamenti problematici
Interventi che si basano sulle funzioni comunicative dei comportamenti problematici
Attività di empowerment socio-affettivo, comunicativo e sulla soluzione dei conflitti
APPROCCIODI TIPO
COMPORTAMENTALE
PROBLEMA COMPORTAMENTALE GRAVE MA ISOLATO
PROBLEMA COMPORTAMENTALE
GENERALE MA DI BASSO LIVELLO
ABILITA’ DI GESTIONE DELLA CLASSE
ASSENZA GENERALE DIMANCANZA DI DISCIPLINA
APPROCCIO A LIVELLO GLOBALE DELLA SCUOLA
PROBLEMATICHE DI COMPORTAMENTO: STRATEGIE OPERATIVE
Livello: 1tecniche positive
Rinforzamento positivo differenziale di comportamenti fisicamente incompatibili e funzionalmente analoghi
Livello: 2tecniche positive +
frustrazione
Rinforzamento positivo differenziale di comportamenti fisicamente incompatibili e funzionalmente analoghi
+Estinzione del comportamento problema
Livello: 3tecniche positive +
frustrazione + punizione
Rinforzamento positivo differenziale di comportamenti fisicamente incompatibili e funzionalmente analoghi
+Estinzione del comportamento problema
+Punizione del comportamento problema
(tecniche di timeout, ipercorrezione e blocco fisico)
IL MODELLO DEL TRATTAMENTO MENO RESTRITTIVO
RINFORZO DIFFERENZIALE (alternativi, adeguati, incompatibili) SAZIAZIONE CONTRATTAZIONE DELLE CONTINGENZE TOKEN ECONOMY PROCEDURE PER IL RIMPROVERO CONTROLLO DELLO STIMOLO PREVENZIONE DELLA RISPOSTA DILAZIONE DELLA RISPOSTA RIDUZIONE DEI TEMPI
ESTINZIONE STOPPAGGIO TIME OUT (senza isolamento) PRATICA NEGATIVA (non guidata) PRATICA POSITIVA ESERCIZIO FISICO GUIDATO COSTO DELLA RISPOSTA
STIMOLAZIONI AVVERSIVE BLOCCO FISICO TIME OUT (con isolamento) BLOCCO SENSORIALE OVERCORRECTION PRATICA NEGATIVA (guidata)
Livello: 1tecniche positive
Livello: 2tecniche positive +
frustrazione
Livello: 3tecniche positive +
frustrazione + punizione
Repertorio di tecniche educative per la gestione dei comportamenti problematici secondo il “modello dell’apprendimento meno restrittivo”
BASSAINTRUSIVITA’
ALTAINTRUSIVITA’
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
Alunni con Bisogni Educativi Speciali con diagnosi
IL CONSIGLIO DI CLASSEDECIDE
Disturbi specifici del linguaggio
Disturbi delle abilità non verbali
Disturbi della coordinazione motoria
ADHD
Funzionamento cognitivo limite
Disturbo dello spettro autistico lieve
ALUNNICON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
CERTIFICATI(L. 104/92 e l. 170/10)
ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
CON DIAGNOSI
ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
DOVUTI A SVANTAGGIO SOCIOECONOMICO,
LINGUISTICO e CULTURALE
AREA DELLO SVANTAGGIO
SOCIOECONOMICOFamiglie di basse fasce di reddito, assenze di libro di
testo e materiali didattici
LINGUISTICOAlunni nati all’estero, adottati, alunni che parlano
italiano solo a scuola
CULTURALE
Alunni con problematiche psicologiche: poco motivati, passivi, con scarsa autostima, che non fanno compiti,
che non hanno materiale didattico
Alunni con genitori problematici: non seguiti dalla famiglia, con genitori poco presenti o mal presenti
AREA DELLO SVANTAGGIO
SOCIOECONOMICO LINGUISTICO CULTURALE
«Tali tipologie di BES dovranno essere individuate sulla base di elementi oggettivi (come ad es. una segnalazione degli
operatori dei sevizi sociali) ovvero di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche»
PDP PER IL TEMPO STRETTAMENTE NECESSARIO
INPUT OUTPUT
CE
RT
IFIC
AZ
ION
ED
IAG
NO
SI
Alunni H(legge 104/92)
Alunni DSA(legge 170/2010)
Alunni FCL
Alunni ADHD
Alunni DSL
Alunni AUT LIEVE
Alunni SVAN
OBBLIGATORIO
PEI
PDP
PDPFACOLTATIVO
1
RENDERSI CONTO DELLA DIVERSITÀ DEI BISOGNI EDUCATIVI IN CLASSE
• diffusione sempre più ampia di bisogni educativi speciali inalunni “normali”
• maggiore consapevolezza della “specialità” e “singolarità” deglialunni che richiedono differenziazioni e individualizzazioni
a) differenze di stile nell’elaborazione delle informazioni,
b) pluralità di intelligenze e di stili di pensiero
Struttura concettuale dell’ICF
“Qualsiasi persona in qualsiasi momento della vita può presentare una condizione di salute che, in un contesto sfavorevole,
si traduce in disabilità”
Prima:
“salute” = assenza di malattia
Ora:
“salute” = stato di benessere fisico, psichico e sociale
CONDIZIONI FISICHE(ex disturbo o malattia)
FUNZIONICORPOREE
1. Funzioni mentali;2. Funzioni sensoriali e dolore;3. Funzioni della voce e dell’eloquio;4. Funzioni dei sistemi cardiovascolare, ematologico, immunologico e dell’apparato respiratorio;5. Funzioni dell’apparato digerente e dei sistemi metabolico ed endocrino;6. Funzioni genitourinarie e riproduttive;7. Funzioni neuro-muscoloscheletriche e correlate al movimento;8. Funzioni della cute e delle strutture correlate.
STRUTTURECORPOREE
1. Strutture del sistema nervoso;2. Occhio, orecchio e strutture correlate;3. Strutture coinvolte nella voce e nell’eloquio;4. Strutture dei sistemi cardiovascolare, immunologico e dell’apparato respiratorio;5. Strutture correlate all’apparato digerente e ai sistemi metabolico ed endocrino;6. Strutture correlate ali sistemi genitourinario e riproduttivo;7. Strutture correlate al movimento;8. Cute e strutture correlate.
FUNZIONI E STRUTTURE CORPOREE
(ex menomazione)
ATTIVITÀ PERSONALI(ex disabilità)
PARTECIPAZIONE SOCIALE(ex handicap)
1. Apprendimento e applicazione delle conoscenze;2. Compiti e richieste generali;3. Comunicazione;4. Mobilità;5. Cura della propria persona;6. Vita domestica;7. Interazioni e relazioni interpersonali.
8. Aree di vita principali(istruzione-lavoro e impiego-vita economica)9. Vita sociale, civile e di comunità)
FATTORI CONTESTUALI
FATTORI AMBIENTALI FATTORI PERSONALI
1. Prodotti e tecnologie;2. Ambiente naturale e cambiamenti ambientali offerti dall’uomo;3. Relazione e sostegno sociale;4. Atteggiamenti;5. Servizi, sistemi e politiche.
Aspetti psicologici, affettivi e comportamentali-Stili di attribuzione-Autoefficacia-Autostima-Emotività-Motivazione-Comportamenti problema
LEGGERE IL BES:il modello antropologico icf
CONDIZIONI CHE POSSONO CAUSARE BES
FISICHE PERSONALI AMBIENTALI
Malattie acute/ cronicheOspedalizzazioni
LesioniFragilità
Anomalie cromosomicheEcc.
Stili attributivi distortiScarsa autostima
Problemi emozionaliScarsa motivazioneCoping disfunzionali
Ecc.
Difficoltà socialiDifficoltà economicheSvantaggio linguisticoFamiglia problematica
Scarsità di serviziContesti educativi
inadeguatiEcc.
• Menomazioni riguardanti le strutture corporee e le funzioni corporee• Limitazioni nelle attività
• Restrizione nella partecipazione sociale
Educazione
Inclusiva
3CREARE AMBIENTI DI APPRENDIMENTO E COMUNITA' DI RELAZIONI
SfondoIntegratore
Relazionie
Prosocialità
E’ un approccio articolato e complesso, che enfatizza le condizioni dicontesto nelle quali si trovano ad interagire le persone considerate comesoggetti attivi ed originali.
Il punto nodale è rappresentato dalla dialettica figura/sfondo, in virtù delquale ogni attività, azione, rapporto sociale, acquista significato e valore inquanto inserito in un contesto.
La costruzione dello sfondo integratore
sfondo istituzionale
(scenario operativo del servizio educativo)
sfondo narrativo
(trama entro cui l’alunno condivide le sue esperienze e conoscenze)
RUOLO DELL’INSEGNANTE
CAPACITA’ TECNICHE
CAPACITA’ RELAZIONALI
ECCESSIVO TECNICISMO
SEGREGAZIONE DIDATTICA
RUOLO DELL’INSEGNANTE
CAPACITA’ TECNICHE
CAPACITA’ RELAZIONALI
ECCESSIVO BUONSENSO
NONCURANZA DIDATTICA
RUOLO DELL’INSEGNANTE
CAPACITA’ TECNICHECAPACITA’ RELAZIONALI
EDUCATORE COMPETENTE
ESPLORATORE
FACILITATORE
ALLENATORE
insuccesso
atteggiamento dell’adulto
accettazione
azione sulla base dell’aiuto e della facilitazione
non accettazione
azione, tentativi di correzione, richiesta d’aiuto non soddisfatta
calo di motivazione
COMUNITA’ CLASSE
SOLIDARIETA’AMICIZIA
RETI E GRUPPIDI SOSTEGNOTRA ALUNNI
STRATEGIE PER FAVORIRE L’AMICIZIA E L’AGGREGAZIONE TRA GLI ALUNNI
4UTILIZZARE STRATEGIE DIDATTICHE INTEGRATE
a) Apprendimento metacognitivo
b) Apprendimento cooperativo
c) Tutoring
d) Tecnologie
Apprendimento Metacognitivo
Nella didattica metacognitiva l’attenzione dell’insegnante non èrivolta “all’insegnare come fare a …” ma a formare quelle abilitàmentali e cognitive superiori che vanno al di là delle abilitàcognitive più “semplici”, come leggere, scrivere o calcolare
L’obiettivo è quello di sviluppare nell’alunno la consapevolezzadi quello che sta facendo, del perché lo fa, di quando èopportuno farlo e in quali condizioni: si insegna agli alunni adessere “gestori” delle proprie risorse cognitive
Apprendimento Cooperativo
Consiste nell’insegnare alla classe alavorare assieme per raggiungere unobiettivo comune.
• Fasi nella costruzione di un gruppo cooperativo:
a) imparare a lavorare assieme
b) equità nella partecipazione
c) gestione del conflitto cognitivo
Gruppo Cooperativo: elementi essenziali
Interdipendenza positiva
Responsabilità individuale e di gruppo
Interazione costruttiva diretta
Abilità sociali
Avvio del lavoro
Valutazione del lavoro
Formazione e composizione del gruppo
Attribuzione di ruoli
Organizzazione dell’aula
Strutturazione del materiale
Tutoring: la risorsa “compagni di classe”
La formula base dell’insegnamento secondoquesta tecnica prevede che un alunno (tutor)svolga attività di insegnamento diretto incoppia ad un altro alunno (tutee) con o senzadifficoltà di apprendimento
tutoring in gruppi della stessa classe l’elemento
essenziale è il piccolo gruppo (4-5 alunni)
eterogeneo in modo da rispecchiare le
caratteristiche della classe
tutoring tra alunni di età diversa a favore del
discenteprevede l’assistenza degli alunni più bravi a favore di quelli meno bravi o di quelli che hanno bisogni
speciali
tutoring tra alunni di età diversa a favore del
docente l’attenzione è tutta concentrata sui
vantaggi tratti dal tutor
Tecnologie: il computer
Il computer rappresenta un utile strumento didattico inquanto, con appositi ausili tecnici, può diventare uncanale di comunicazione e uno strumento di lavoromaggiormente adatto e stimolante per raggiungere iseguenti obiettivi:
arricchire le possibilità espressive ed elaborative
arricchire le possibilità comunicative e di interazionecon i pari
favorire il senso di appartenenza ad una comunità
arricchire le motivazioni, il gusto ed il piacere diesplorare e di apprendere
Il computer per gli alunni con bisogni educativi speciali consente di:
superare iniziali difficoltà dovute a scarso coordinamentooculo-manuale o ad altre carenze specifiche che limitanofortemente la scrittura
offrire un metodo di lavoro
velocizzare operazioni di trasformazione e di intervento sutesti e disegni aumentando la produttività personale
sviluppare capacità di riflessione sui linguaggi
Metodologie didattiche: chi insegna?
Molto speciale (solo per l’alunno speciale)
Molto normale (per tutti gli alunni)
Assistente Educativo
Insegnante Specializzato
Insegnante Curriculare
Gruppo di apprendimento cooperativo
Tutoring
Metodologie didattiche: come si lavora?
Molto speciale (solo per l’alunno speciale)
Molto normale (per tutti gli alunni)
Attività individuale 1/1
Gruppi di livello nella classe
Gruppi eterogenei nella classe
Gruppo eterogenei tra classi
Metodologie didattiche: su cosa si lavora?
Molto speciale (solo per l’alunno speciale)
Molto normale (per tutti gli alunni)
Testi specifici e diversi
Testi normali adattati/semplificati/arricchiti
Navigazione costruttivistica personalizzata nelle varie fonti
Metodologie didattiche: come si apprende?
Molto speciale (solo per l’alunno speciale)
Molto normale (per tutti gli alunni)
Tecniche di prompting e di strutturazione del tempo e
dello spazio
Forme di automonitoraggio e autoistruzione semplice
Strategie generalizzate di autoregolazione metacognitiva