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Scuola Secondaria di Ponte Pattoli Progetto Scuola aperta CONOSCI LE PIANTE: LE AROMATICHE Prof.ssa Rosa Santacroce

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Scuola Secondaria di Ponte Pattoli

Progetto Scuola aperta

CONOSCI LE PIANTE:

LE AROMATICHE

Prof.ssa Rosa Santacroce

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Piante aromatiche Il termine pianta aromatica indica piante contenenti sostanze di odore gradevole (aromi), ricche di oli essenziali.

Nei vegetali la produzione di sostanze aromatiche può essere distribuita in

tutta la pianta o localizzata in determinati organi, come:

• Semi (pepe, anice, vaniglia, ginepro, caffè, ecc.)

• Bulbi o radici (cipolla, aglio, ecc.)

• Foglie (tè, tabacco, ecc.)

• Legno (sandalo, canfora, ecc.).

Molte piante aromatiche hanno anche proprietà medicinali o officinali (come ad esempio la menta), ma vengono generalmente utilizzate:

• In cucina come spezie per insaporire i cibi, o prolungare la conservazione di alcune pietanze;

• In erboristeria fresche o più frequentemente essiccate per la preparazione di infusi o bevande dissetanti;

• Industrialmente per la preparazione di liquori o amari;

• In profumeria per la preparazione artigianale di profumi, pomate e creme;

• Nelle industrie chimiche per l'estrazione delle essenze destinate alle industrie alimentari, cosmetiche e farmaceutiche (sempre di più sostituite dagli aromi di sintesi).

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Il Timo

NOME COMUNE: Timo

NOME SCIENTIFICO: Thymus vulgaris

ORIGINE E HABITAT: Il Timo è una pianta originaria delle regioni del Mediterraneo e nelle nostre antiche civiltà veniva ampiamente utilizzato. Il nome deriva dal verbo greco thyo ossia “fare sacrifici, forza, coraggio”. Questa pianta, infatti, veniva utilizzata per essere bruciata nei rituali di offerta agli dei. Inoltre è da sempre simbolo del coraggio e della forza d'animo. DESCRIZIONE: Si tratta di un piccolo arbusto sempreverde con numerosi steli sottili e ramificati che tendono a lignificare dopo 4-5 anni di vita. L'altezza massima che raggiunge la pianta è di circa 40 cm. Le foglie del timo sono persistenti e di piccole dimensioni, sono lunghe dai 6 agli 8 mm, hanno una colorazione verde cenere e sono molto aromatiche. Tra il mese di aprile e il mese di luglio avviene la fioritura. Sulla pianta compaiono numerosissimi e piccoli fiori, di colore biancastro o roseo-porporini.

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Il Rosmarino

NOME COMUNE: Rosmarino

NOME SCIENTIFICO: Rosmarinus officinalis

ORIGINE E HABITAT: Originario dell'Europa, Asia e Africa, è ora spontaneo nell'area mediterranea nelle zone litoranee, garighe, macchia mediterranea, dirupi sassosi e assolati dell'entroterra, dal livello del mare fino alla zona collinare, ma si è acclimatato anche nella zona dei laghi prealpini e nella Pianura Padana nei luoghi sassosi e collinari. DESCRIZIONE: Pianta arbustiva sempreverde che raggiunge altezze di 50-300 cm con radici profonde, fibrose e resistenti, ancoranti; ha fusti legnosi di colore marrone chiaro, prostrati ascendenti o eretti, molto ramificati, i giovani rami pelosi di colore grigio-verde sono a sezione quadrangolare. Le foglie, persistenti e coriacee, sono lunghe 2-3 cm e larghe 1-3 mm, sessili, opposte, lineari-lanceolate addensate numerosissime sui rametti; di colore verde cupo lucente sulla pagina superiore e biancastre su quella inferiore per la presenza di peluria bianca. Richiede posizione soleggiata al riparo dai venti gelidi; terreno leggero sabbioso ben drenato. Si moltiplica facilmente per talea.

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La Melissa

NOME COMUNE: Melissa

NOME SCIENTIFICO: Melissa officinalis

ORIGINE E HABITAT: In Italia è una specie comune ed è presente su tutto il territorio. L'habitat tipico per questa pianta sono i terreni incolti e i ruderi. USI: Le sue foglie fresche sono utilizzate per insaporire molti cibi. La melissa fresca è nota per le sue proprietà medicinali e per la preparazione di infusi dissetanti dal sapore di agrumi. Le parti usate sono soprattutto le foglie. Attualmente la melissa viene impiegata come sedativo negli stati d'ansia e nella cura dell'emicrania. DESCRIZIONE: La melissa è una piccola pianta perenne erbacea. L'altezza di queste piante varia da 3 a 8 dm e tutte le parti hanno un gradevole odore di limone.

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Erba cedrina

NOME COMUNE: Erba cedrina

NOME SCIENTIFICO: Aloysia citriodora

ORIGINE E HABITAT: E' originaria dell'America del Sud, da dove i Conquistadores la introdussero in Europa nel XVII secolo. DESCRIZIONE: E' un arbusto che può raggiungere i 3 metri d'altezza. Le foglie emanano un intenso profumo di agrumi. USI: Dalle foglie si estrae un olio essenziale impiegato nell'industria cosmetica. Foglie e fiori essiccati si possono usare per profumare armadi e ambienti. Si usa in cucina per profumare liquori, marmellate e macedonie. In fitoterapia si usa nella preparazione di tisane ed infusi. L'infusione viene utilizzata come digestivo ed antispasmodico e come blando sedativo. Possiede una notevole quantità di melatonina, una sostanza usata come rilassante per il sonno notturno. Le foglie strofinate sulla pelle tengono lontane le zanzare.

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La Salvia

NOME COMUNE: Salvia

NOME SCIENTIFICO: Salvia officinalis

ORIGINE E HABITAT: Pianta originaria del bacino del Mediterraneo e in Italia è presente soprattutto al sud. Habitat tipico per queste piante sono le rupi aride, le pietraie, i prati e i pascoli collinari. DESCRIZIONE: Pianta erbacea perenne con fusto alto 60 / 80 cm. Sono piante perenni e legnose alla base. Tutta la pianta si presenta di colore grigio-verde con odore aromatico. USI: In cucina è una pianta nota a tutti ed utilizzata per tutti i cibi. Una proprietà della pianta consiste nel rafforzare le gengive e nello sbiancamento dei denti. Altre proprietà medicinali sono: le proprietà antisettiche e cicatrizzanti.

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La Lavanda

NOME COMUNE: Lavanda

NOME SCIENTIFICO: Lavanda officinalis

ORIGINE E HABITAT: L'origine è mediterranea. In Italia è presente lungo tutta la costa tirrenica. L'habitat tipico sono i terreni aridi e sassosi esposti al sole. DESCRIZIONE: Queste piante sono arbustive, possono arrivare fino a 1 mt e 20 centimetri. Sono piante perenni e legnose di colore grigio-verde. USI: Dai fiori di questa pianta si estrae un olio essenziale molto profumato. Un altro uso è quello di utilizzare i mazzolini di spighe per profumare i cassetti e gli armadi. In fitoterapia viene utilizzata come tranquillante e come decongestionante contro i raffreddori. La lavanda è molto visitata dalle api che producono miele di ottima qualità.

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L'Alloro

NOME COMUNE: Alloro

NOME SCIENTIFICO: Laurus nobilis

ORIGINE E HABITAT: Pianta aromatica mediterranea perenne, sempreverde, appartenente alla famiglia delle Laureacee, piante originarie dell’Asia e introdotte nel Mediterraneo in tempi antichi, grazie agli scambi commerciali con le popolazioni della Mesopotamia. Il suo nome deriva dal latino lauru(m), di origine preindeuropea, anche se alcuni lo fanno risalire al nome celtico lawur, con significato di “verdeggiante”. Oggi cresce spontaneamente in tutto l’areale mediterraneo, dall’Asia Minore alla Francia; in Italia si trova in particolare nelle fasce costiere, costituendo una delle essenze caratteristiche della macchia mediterranea. Tuttavia l’alloro è presente anche nelle regioni settentrionali fino ad un’altitudine di 800m, data la tolleranza anche a temperature sotto gli 0°C , ma solo per brevi periodi. MITI E LEGGENDE: Occorre ricordare che nella mitologia greca l’alloro era una pianta sacra e simboleggiava la sapienza e la gloria la fama, il trionfo e l’onore. Per coronare la testa degli atleti vincitori nei giochi Pitici o Delfici si usava una corona di alloro; oggi si usa il termine “laureato” per chi ha terminato il percorso accademico di studi, ma questo termine deriva dalla corona di alloro con cui si cingeva la testa ai poeti come massima onoreficienza, così il poeta diveniva “laureato”. Inoltre questa pianta era sacra ad Apollo poiché Dafne, la ninfa di cui il dio si invaghì, si trasformò in alloro per sfuggirgli (sarebbe stato proprio Apollo, infatti, a rendere questo albero sempreverde). Il nome “alloro” deriva dal nome della ninfa Dafne, che appunto significa “lauro”.

DESCRIZIONE: Pianta sempreverde rustica, risulta un po' ovunque coltivata come pianta da siepe. Le sue dimensioni possono variare da piccolo arbusto fino a quelle di un albero ben strutturato che si espande fino a diversi metri di altezza. Le caratteristiche foglie hanno forma allungata-lanceolata e sono particolarmente coriacee, lucide; si presentano con margine ondulato e di colore verde scuro, con aroma intenso, utilizzate da secoli per insaporire le vivande, oltre per usi medicinali.

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La Menta piperita

NOME COMUNE: Menta piperita

NOME SCIENTIFICO: Mentha piperita

ORIGINE E HABITAT: Di facile coltivazione, predilige una zona poco ombrosa e umida. La pianta è originaria dell'Europa e la sua coltivazione è diffusa in tutto il mondo. DESCRIZIONE: Pianta erbacea perenne, molto aromatica, appartenente alla famiglia delle Labiate e al genere Mentha. La menta piperita è un'erba alta da qualche cm a circa 70 cm, con steli eretti e radici che si espandono notevolmente nel suolo. Le foglie sono semplici e ricoperte di una peluria verde brillante. I fiori sono raccolti in cime che fioriscono a partire dal basso verso l'alto. I singoli fiori sono piccoli e di colore bianco, rosa o viola. La fioritura avviene in piena estate e proseguie fino all'autunno. Il fiore è una capsula che contiene da 1 a 4 semi.

USI: Di sapore intenso, viene raramente utilizzata in cucina dove si preferiscono altre specie di menta; della menta piperita viene utilizzata in particolar modo l'essenza nella preparazione di bevande e prodotti dolciari. Nell'aromaterapia viene consigliata come tonificante del sistema nervoso, dell'apparato digerente, del fegato, dell'intestino, per ridurre gli spasmi e la flatulenza. Utilizzata anche come aromatizzante di collutori e dentifrici.

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Il Finocchio selvatico

NOME COMUNE: Finocchio selvatico

NOME SCIENTIFICO: Foeniculum vulgare

HABITAT: DESCRIZIONE: Il finocchio è una pianta erbacea mediterranea. Si distinguono le varietà di finocchio selvatico dalle varietà di produzione orticola. Il finocchio selvatico è una pianta spontanea, perenne, dal fusto ramificato ed alta fino a 2mt. Possiede foglie che ricordano il fieno e di colore verde; in estate produce ombrelle di piccoli fiori gialli. Seguono i frutti, prima verdi e poi grigiastri. Del finocchio selvatico si utilizzano i germogli, le foglie, i fiori ed i frutti. La raccolta del fiore del finocchio selvatico avviene in Italia appena il fiore è aperto, normalmente da agosto a settembre. Il fiore si può usare fresco o si può essiccare all'aperto. I semi si possono raccogliere all'inizio dell'autunno. CURIOSITÀ: L'espressione “lasciarsi infinocchiare” deriva dall'abitudine dei cantinieri di offrire spicchi di finocchio orticolo a chi si presentava per acquistare il vino custodito nelle botti. Gli spicchi di finocchio contenevano sostanze aromatiche che modificavano la percezione dei sapori, rendendo saporito il successivo assaggio di un vino di qualità scadente.

USI: In cucina si usano le foglie del finocchio o i semi. In fitoterapia si utilizzano i frutti secchi e l'olio essenziale. L'uso principale è quello carminativo, ovvero che aiuta ad eliminare i gas intestinali favorendo la digestione.

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Hanno partecipato al progetto

le alunne:

Valeria Burini

Isabella Filippucci Rosa Elisabeth Marano

Veronica Miti Emma Talini