a produrre la celeberrima Camomillina Salso, infusi e pigiami

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2 Domenica 27 giugno 2021 LA DOMENICA S alsomaggiore, che per secoli era stata il centro di estrazione del sale (vedi «Gazzetta» del 25.04.2021), in seguito alle ricerche di Lorenzo Berzieri (1806-1888), nella seconda metà del- l’Ottocento si era progressivamente affermata, grazie anche agli investimenti di lun- gimiranti imprenditori milanesi, come città ter- male à la page, capace di attrarre teste coronate e personalità di spicco da tutta Europa. Era nor- male che l’afflusso elevato di visitatori attirasse anche imprenditori interessati a sviluppare la propria attività. È quanto accadde ad Angelo Co- lombo, che nella città termale si specializzò nel- la confetteria e nella produzione di estratti e li- quori: la Camomillina fu il suo prodotto di pun- ta. Questa è la sua storia, ricostruita anche gra- zie alle indagini di Maurizia Bonatti. L’imprenditore Angelo Colombo, figlio di Protaso, nel 1868 ave- va aperto a Cantù (in provincia di Como), sua città natale, in quella che oggi si chiama via Mat- teotti, una prestigiosa offelleria con vendita di li- quori, famosa per la sua sala da tè, la qualità dei dolci e la raffinatezza degli arredi, con boiseries, specchiere e pareti affrescate. Lasciato il caffè pasticceria al figlio Piero (poi gestito dalla fami- Risponde il cardiologo di Giancarlo Gonizzi Coordinatore dei Musei del Cibo della provincia di Parma Storie della valle del cibo Salso, infusi e pigiami Estratti e distillati di Colombo E l'arte di Properzi, re del muto Nel 1893 Angelo aprì un negozio nella centralissima via Romagnosi, rinomato per i Bitter e gli Amarettini Il figlio Osvaldo acquistò nel 1902 i locali del bar Eden e iniziò a produrre la celeberrima Camomillina glia per quattro generazioni e ancor oggi attivo col nome di Pasticceria Farina), Angelo si trasfe- riva a Salsomaggiore dove, forte dell’esperienza maturata, apriva nel 1893, come documentato dai registri della Camera di Commercio, un caffè pasticceria in via Romagnosi. Il negozio, rinomato per gli Amarettini e per il Bitter di propria produzione, è già citato nella guida Il parmense e le sue stazioni balneari: Sal- somaggiore, Tabiano, Sant'Andrea, pubblicata da Luigi Battei nel 1899. L’azienda Osvaldo, altro figlio di Angelo, dopo la morte del padre, acquista nel 1902 i locali del bar Eden, posto in via Ro- magnosi all’angolo con piazza Vitto- rio Emanuele (oggi piazza Libertà) e li converte in una pasticceria di lusso, con gli arredi in legno intagliato e le specchiere alle pareti. Ai piani supe- riori affitta le camere per gli ospiti. Osvaldo intuisce le opportunità of- ferte dall’espansione turistica della città e, sfruttando le proprie cono- scenze erboristiche, si impegna nella produzione di liquori, tra cui spicca quella che diventerà la celeberrima Camomillina Colombo. Apre così, nel 1905, una officina in via XX settembre 45 (oggi viale Matteotti), pur continuando la gestione dei due negozi e dell’albergo. Nel 1926, alla morte di Osvaldo, è il figlio Giu- seppe a guidare l’azienda con rinnovato entu- siasmo. Proprio in quell’anno la Camomillina viene premiata con medaglia d’oro alla Esposi- zione Fiera Campioni della produzione italiana e internazionale di Roma e alla Fiera Internazio- nale di Fiume, in Istria. Nel 1930 la fabbrica di liquori e la pasticceria ri- sultano ormai divise in due distinte attività nei registri camerali. Allo stesso periodo è da attri- buire una locandina, in puro stile razionalista, forse attribuibile al grafico Giovanni Greppi (1884-1960), con una figura stilizzata che indica la famosa bottiglia. Dopo il secondo conflitto mondiale saranno le sette figlie e la moglie di Giuseppe a proseguire l’attività fino al 1960, quando l’officina viene ce- duta a Francesco Dallaturca e alla moglie Marta Cocconcelli. I due caffè passano invece alla fa- miglia Martinelli. I Dallaturca danno nuovo slancio alla produzio- ne e inseriscono in catalogo nuove specialità, come il Nocino, il Maraschino e il liquore impe- riale Maria Luigia, puntando molto sull’utilizzo di piante aromatiche e officinali. Contempora- neamente promuovono la Camomillina – pro- dotta con l’impiego di fiori selezionatissimi e se- condo la ricetta originale – con pagine pubbli- citarie più consone ai tempi, dove la nota bot- tiglia è posta al centro di un prato di camomilla fiorita. Intorno al 1970 l’ormai inadeguato laboratorio di viale Matteotti, angolo via Bodoni, viene tra- sferito nella nuova sede di via Parma, dove tut- tora si trova. Scomparso Francesco, Marta e il genero Ugo Tocci guideranno l’azienda fino al 1987. In quell’anno Guido Fiorini e la moglie Re- nata Colombini rilevano la distilleria, oggi am- ministrata da Domenico Barbaro, introducendo nuovi preparati tradizionali come lo Sburlón e il Bargnolino. Nel 2011, in occasione del 150° del- l’unità d’Italia, il liquorificio viene iscritto all’al- bo delle imprese storiche della provincia di Par- ma conservato presso la Camera di Commer- cio. Ma vi è una locandina per i liquori Colombo da- tabile intorno al 1910 che pur essendo ormai di- menticata dai più, merita la nostra attenzione, essendo stata disegnata da uno dei grandi sce- nografi del cinema muto italiano: Sandro Pro- perzi. L’autore Properzi, di cui ci sono rimaste pochissime no- tizie biografiche, era nato a L’Aquila nell’agosto del 1883. Dopo essersi licenziato dall’Istituto tecnico, aveva intrapreso gli studi artistici diplo- mandosi in architettura a Milano presso l’Accademia di Brera, dove aveva fre- quentato anche un corso di nudo e di decorazione. Si era dedicato, inizialmente, alla scenografia teatrale, e quindi a quella cinemato- grafica. In questo ambito si distinse realizzando le sce- ne di grandi ricostruzioni storiche o fantastiche co- me “L’inferno di Dante(1911), il primo capolavoro del cinema muto italiano e La sacra Bibbia(1920), due delle pellicole più im- ponenti prodotte in Italia agli inizi del Novecento. Si dedica anche alla pit- tura, esponendo alle biennali veneziane, alla Permanente di Milano, alle Mostre degli Acque- rellisti Lombardi e alle Mostre delle Arti decora- tive tenutesi a Monza e alla caricatura per la ri- vista satirica marchigiana “Lo stracciato”. Negli anni Venti realizzò anche diversi annunci e ma- nifesti pubblicitari, tutti caratterizzati da fondi colorati pieni: il Vero estratto di carne Arrigoni (1922), il sapone Sbiancamano (1924), le cartuc- ce da caccia SIPE Exclesior sport Libia (1925) e Poltrona Frau (catalogo del 1922, locandina del 1925). Morì, dopo avere curato la scenografia per il film d’animazione “I quattro moschettieriinterpretato da marionette e ispirato alla celebre trasmissione radiofonica e al concorso con le fi- gurine Perugina, dopo il 1936. L’icona Properzi realizza, per la distilleria di Salsomag- giore, una locandina curiosa: un allegro signore in pigiama a righe, seduto su un cuscino di vel- luto blu, stringe fra le braccia le bottiglie, per- fettamente riconoscibili, degli apprezzati distil- lati Colombo: l’Ovum, liquore di crema all’uovo; il Salsolino, direttamente ispirato al distillato d’anice stellato specialità di Sassuolo nell’Emi- lia; la Camomillina – infuso a base di fiori di ca- momilla (Matricaria Camomilla) – calmante e digestiva, a bassa gradazione alcolica (18°), mes- sa a punto da Osvaldo Colombo e registrata nel 1909. Il soggetto prescelto risponde chiaramen- te all’esigenza di tranquillità e di relax che gli ospiti della città termale desideravano dopo i bagni salsobromoiodici. La locandina ebbe an- che una edizione stampata su latta dalla Metal- graf di Milano. Questa Società, costituita il 6 agosto 1906, aveva riunito sotto un’unica gestio- ne numerose piccole attività preesistenti e po- teva annoverare stabilimenti per la cromolito- grafia e per ogni lavorazione grafica e artistica della latta e dei metalli, la fabbricazione di car- telli, scatole e oggetti di réclame nonché giocat- toli in latta stampata, a Milano, Lecco, Torino, Genova Sampierdarena e Sala Baganza, in pro- vincia di Parma. Questa ironica targa ci riporta ai fasti della Belle Époque e ad una Salsomaggio- re meta dell’aristocrazia italiana e internaziona- le. © RIPRODUZIONE RISERVATA Infusi e liquori Qui sopra, Sandro Properzi, plancia pubblicitaria per i liquori Colombo di Salsomaggiore, litografia su latta, 1910 ca. (Collezione privata). Nella foto piccola, Giovanni Greppi (1884-1960), attribuito, locandina pubblicitaria per la Camomillina Colombo, stampa litografica su cartoncino, 1930 ca. (Archivio Liquorificio Colombo, Salsomaggiore Terme)

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Salsomaggiore, che per secoli era statail centro di estrazione del sale (vedi«Gazzetta» del 25.04.2021), in seguitoalle ricerche di Lorenzo Berzieri(1806-1888), nella seconda metà del-l’Ottocento si era progressivamente

affermata, grazie anche agli investimenti di lun-gimiranti imprenditori milanesi, come città ter-male à la page, capace di attrarre teste coronatee personalità di spicco da tutta Europa. Era nor-male che l’afflusso elevato di visitatori attirasse

anche imprenditori interessati a sviluppare lapropria attività. È quanto accadde ad Angelo Co-lombo, che nella città termale si specializzò nel-la confetteria e nella produzione di estratti e li-quori: la Camomillina fu il suo prodotto di pun-ta. Questa è la sua storia, ricostruita anche gra-zie alle indagini di Maurizia Bonatti.L’imprenditoreAngelo Colombo, figlio di Protaso, nel 1868 ave-va aperto a Cantù (in provincia di Como), suacittà natale, in quella che oggi si chiama via Mat-teotti, una prestigiosa offelleria con vendita di li-quori, famosa per la sua sala da tè, la qualità deidolci e la raffinatezza degli arredi, con boiseries,specchiere e pareti affrescate. Lasciato il caffèpasticceria al figlio Piero (poi gestito dalla fami-

Rispondeil cardiologo

di Giancarlo GonizziC o o rd i n a t o redei Musei del Cibodella provincia di Parma

Storiedella valle

del cibo Salso, infusi e pigiamiEstratti e distillati di ColomboE l'arte di Properzi, re del muto

Nel 1893 Angelo aprì un negozionella centralissima via Romagnosi,rinomato per i Bitter e gli Amarettini

Il figlio Osvaldo acquistò nel 1902i locali del bar Eden e iniziòa produrre la celeberrima Camomillina

glia per quattro generazioni e ancor oggi attivocol nome di Pasticceria Farina), Angelo si trasfe-riva a Salsomaggiore dove, forte dell’esperienzamaturata, apriva nel 1893, come documentatodai registri della Camera di Commercio, un caffèpasticceria in via Romagnosi.Il negozio, rinomato per gli Amarettini e per ilBitter di propria produzione, è già citato nellaguida Il parmense e le sue stazioni balneari: Sal-somaggiore, Tabiano, Sant'Andrea, pubblicatada Luigi Battei nel 1899.L’aziendaOsvaldo, altro figlio di Angelo, dopola morte del padre, acquista nel 1902i locali del bar Eden, posto in via Ro-magnosi all’angolo con piazza Vitto-rio Emanuele (oggi piazza Libertà) e liconverte in una pasticceria di lusso,con gli arredi in legno intagliato e lespecchiere alle pareti. Ai piani supe-riori affitta le camere per gli ospiti.Osvaldo intuisce le opportunità of-ferte dall’espansione turistica dellacittà e, sfruttando le proprie cono-scenze erboristiche, si impegna nellaproduzione di liquori, tra cui spiccaquella che diventerà la celeberrimaCamomillina Colombo. Apre così, nel1905, una officina in via XX settembre 45 (oggiviale Matteotti), pur continuando la gestionedei due negozi e dell’albergo.Nel 1926, alla morte di Osvaldo, è il figlio Giu-seppe a guidare l’azienda con rinnovato entu-siasmo. Proprio in quell’anno la Camomillinaviene premiata con medaglia d’oro alla Esposi-zione Fiera Campioni della produzione italianae internazionale di Roma e alla Fiera Internazio-nale di Fiume, in Istria.Nel 1930 la fabbrica di liquori e la pasticceria ri-sultano ormai divise in due distinte attività neiregistri camerali. Allo stesso periodo è da attri-buire una locandina, in puro stile razionalista,forse attribuibile al grafico Giovanni Greppi(1884-1960), con una figura stilizzata che indicala famosa bottiglia.Dopo il secondo conflitto mondiale saranno lesette figlie e la moglie di Giuseppe a proseguirel’attività fino al 1960, quando l’officina viene ce-duta a Francesco Dallaturca e alla moglie MartaCocconcelli. I due caffè passano invece alla fa-miglia Martinelli.I Dallaturca danno nuovo slancio alla produzio-ne e inseriscono in catalogo nuove specialità,come il Nocino, il Maraschino e il liquore impe-riale Maria Luigia, puntando molto sull’utilizzodi piante aromatiche e officinali. Contempora-neamente promuovono la Camomillina – pro-dotta con l’impiego di fiori selezionatissimi e se-condo la ricetta originale – con pagine pubbli-citarie più consone ai tempi, dove la nota bot-tiglia è posta al centro di un prato di camomillafiorita.Intorno al 1970 l’ormai inadeguato laboratoriodi viale Matteotti, angolo via Bodoni, viene tra-sferito nella nuova sede di via Parma, dove tut-tora si trova. Scomparso Francesco, Marta e ilgenero Ugo Tocci guideranno l’azienda fino al1987. In quell’anno Guido Fiorini e la moglie Re-nata Colombini rilevano la distilleria, oggi am-ministrata da Domenico Barbaro, introducendonuovi preparati tradizionali come lo Sburlón e ilBargnolino. Nel 2011, in occasione del 150° del-l’unità d’Italia, il liquorificio viene iscritto all’al-bo delle imprese storiche della provincia di Par-ma conservato presso la Camera di Commer-cio.Ma vi è una locandina per i liquori Colombo da-

tabile intorno al 1910 che pur essendo ormai di-menticata dai più, merita la nostra attenzione,essendo stata disegnata da uno dei grandi sce-nografi del cinema muto italiano: Sandro Pro-perzi.L’autoreProperzi, di cui ci sono rimaste pochissime no-tizie biografiche, era nato a L’Aquila nell’agostodel 1883. Dopo essersi licenziato dall’Istitutotecnico, aveva intrapreso gli studi artistici diplo-

mandosi in architettura aMilano presso l’Accademiadi Brera, dove aveva fre-quentato anche un corso dinudo e di decorazione. Siera dedicato, inizialmente,alla scenografia teatrale, equindi a quella cinemato-grafica. In questo ambito sidistinse realizzando le sce-ne di grandi ricostruzionistoriche o fantastiche co-me “L’inferno di Dante”(1911), il primo capolavorodel cinema muto italiano e“La sacra Bibbia” (1920),due delle pellicole più im-ponenti prodotte in Italia

agli inizi del Novecento. Si dedica anche alla pit-tura, esponendo alle biennali veneziane, allaPermanente di Milano, alle Mostre degli Acque-rellisti Lombardi e alle Mostre delle Arti decora-tive tenutesi a Monza e alla caricatura per la ri-vista satirica marchigiana “Lo stracciato”. Neglianni Venti realizzò anche diversi annunci e ma-nifesti pubblicitari, tutti caratterizzati da fondicolorati pieni: il Vero estratto di carne Arrigoni(1922), il sapone Sbiancamano (1924), le cartuc-ce da caccia SIPE Exclesior sport Libia (1925) ePoltrona Frau (catalogo del 1922, locandina del1925). Morì, dopo avere curato la scenografiaper il film d’animazione “I quattro moschettieri”interpretato da marionette e ispirato alla celebretrasmissione radiofonica e al concorso con le fi-gurine Perugina, dopo il 1936.L’iconaProperzi realizza, per la distilleria di Salsomag-giore, una locandina curiosa: un allegro signorein pigiama a righe, seduto su un cuscino di vel-luto blu, stringe fra le braccia le bottiglie, per-fettamente riconoscibili, degli apprezzati distil-lati Colombo: l’Ovum, liquore di crema all’uovo;il Salsolino, direttamente ispirato al distillatod’anice stellato specialità di Sassuolo nell’Emi-lia; la Camomillina – infuso a base di fiori di ca-momilla (Matricaria Camomilla) – calmante edigestiva, a bassa gradazione alcolica (18°), mes-sa a punto da Osvaldo Colombo e registrata nel1909. Il soggetto prescelto risponde chiaramen-te all’esigenza di tranquillità e di relax che gliospiti della città termale desideravano dopo ibagni salsobromoiodici. La locandina ebbe an-che una edizione stampata su latta dalla Metal-graf di Milano. Questa Società, costituita il 6agosto 1906, aveva riunito sotto un’unica gestio-ne numerose piccole attività preesistenti e po-teva annoverare stabilimenti per la cromolito-grafia e per ogni lavorazione grafica e artisticadella latta e dei metalli, la fabbricazione di car-telli, scatole e oggetti di réclame nonché giocat-toli in latta stampata, a Milano, Lecco, Torino,Genova Sampierdarena e Sala Baganza, in pro-vincia di Parma. Questa ironica targa ci riportaai fasti della Belle Époque e ad una Salsomaggio-re meta dell’aristocrazia italiana e internaziona-le.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Infusi e liquoriQui sopra, Sandro Properzi,plancia pubblicitaria per iliquori Colombo diSalsomaggiore, litografia sulatta, 1910 ca. (Collezioneprivata). Nella foto piccola,Giovanni Greppi (1884-1960),attribuito, locandinapubblicitaria per la CamomillinaColombo, stampa litografica sucartoncino, 1930 ca. (ArchivioLiquorificio Colombo,Salsomaggiore Terme)