La Vedetta · 2008. 2. 12. · sicurezza del corso del fiume Salso che attraversa la nostra...

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E ' ormai un quotidiano bollettino di guerra, quella dichiarata dalla delinquenza locale, forse, che sfida apertamente le Istituzioni e lo Stato che hanno mostra- to e mostrano la propria debolezza e l'incapacità, per carenza di uomini e mezzi, di controllare l'intero territorio di compe- tenza. 9 sono gli attentati incendiari dall'inizio dell'anno e la cronaca quotidiana non fa che riempire le pagine delle edizio- ni locali di questi tristi fattacci che uniti ad altri non edifican- ti veicolano una immagine della nostra città che non è quella che invece si vorrebbe offrire, soprattutto dopo le annunciate iniziative di sviluppo turistico nel nostro territorio. Ecco in sequenza gli ultimi fatti che attestano la recrude- scenza della delinquenza: notte del 9 febbraio. Vengono bru- ciati 30 cassonetti per la raccolta dei rifiuti nelle strade peri- feriche. L'amministratore delegato della Dedalo Ambiente esclude che tale atto possa intendersi come una intimi- dazione alla azienda Ato da lui presieduta o alla sua per- sona. Si sarà trattato allora di una semplice atto goliardico o dello sfogo di qualche piro- mane? 11 febbraio. Viene bruciata l'auto al figlio del consigliere comunale di A.N. Angelo Caico. 14 febbraio. Rapina a mano armata alla cassa del Mercato Ittico. 16 febbraio. Vengono bruciate nella medesima zona, sede delle case in cooperativa dei Carabinieri (oltre Ponte) 6 auto, due di queste, quasi completamente distrutte appartenevano al Capo Ufficio Stampa del Comune, rag. Antonio Francesco Morello e all'ex vice sindaco, ing. Roberto Di Cara, impegnato nell'at- tività di volontariato nel gruppo 3P, ai quali esprimiamo tutta quanta la nostra solidarietà. Chi si voleva colpire? Qual è stata delle sei l'auto che doveva essere distrutta e che, invece, ha coinvolto anche le altre vicine? Non si sa. Ci sembrerebbe assurdo pensare che si volesse arrecare offesa ad un giornali- sta serio e rispettoso, qual è il collega Morello. Così come escluderemmo che Di Cara possa essere stato un obiettivo da colpire per il suo aperto impegno nel sociale. Ma nel nostro paesaccio, che qualcuno, accecato di amore tardivo e di cieca passione insiste a descrivere con fare ipocritamente accatti- vante come un'oasi di pace e come un eden, ormai tutto è pos- sibile che accada. 18 febbraio. Ignoti ladri, approfittando della assenza dei proprietari per un matrimonio, hanno dato alle fiamme in pieno giorno a due case limitrofe poste all'ini- zio della strada provinciale di S. Michele, non avendo potuto arraffare nulla di prezioso. 21 febbraio. Rapina di svariate migliaia di euro al Credem di corso Serrovira, in pieno gior- no. Infine un carnevale di fuoco. 27 febbraio: una cinquan- tenne è stata scippata, di pomeriggio, in corso Italia da due giovani in scooter, giudicata guaribile in due settimane per i La Vedetta IL GIORNALE DI LICATA ANNO XXIV - N° 3 - EURO 1,00 MARZO 2006 FONDATORE E DIRETTORE: CALOGERO CARITÀ Sped. Abb. Post. art. 1, comma 1, del DL 24/12/2003 n. 353, convertito in L. 27/2/04 n. 46 - CPO di Agrigento di Calogero Carità segue a pagina 6 LICATA, LA LICATA, LA DELINQUENZA DELINQUENZA TIENE CAMPO TIENE CAMPO LEDITORIALE SCRIVETE A LA VEDETTA AL NUOVO INDIRIZZO DI POSTA ELETTRONICA [email protected] Minoranze e culture diverse nella nostra città Licata multietnica di Gaetano Cellura C ittà d'emigranti e d'immigrati, Licata perde i figli veri, usciti dal suo grembo, e altri ne "adotta" dall'Africa soprattutto, dall'Asia e dall'Europa dell'est. Si spopola e ripopola. Parte 1'indigeno, il figlio vero, e arriva l'allogeno, il figlio adottivo, E' la dinamica della globalizzazione e di un mondo che si fa sempre più raccolto e piccolo, miniaturizzato. L'emigrazione licatese è vecchia di un secolo e forse più. E' oggi Storia. Storia sociale di dolore, fatica, priva- zioni, sacrifici, malinconie. E di povertà, bisogno, volon- tà di riscatto. Non staremo qui a raccontarla. Trovi citta- dini licatesi, siciliani e di altre regioni e città del Mezzogiorno d'Italia in ogni parte del mondo. Nelle Americhe, in Germania, Belgio, Francia, Italia del nord: diaspora di un popolo in cerca di lavoro e condizioni di vita migliori. Ma anche di più opportune possibilità di vedere meglio riconosciuto il proprio talento e valoriz- zati gli studi, la professionalità, il mestiere. Non solo ai primi, agli emigranti che possiamo defi- nire storici, anche agli ultimi licatesi che sono partiti, nel decennio scorso di nuova e forte emigrazione, sarebbe stato difficile immaginare, nel volgere di pochi anni, una Licata d'immigrati, uomini e donne che hanno lasciato la terra d'origine più o meno per le stesse ragioni per le quali loro, i nostri emigrati, si sono allontanati dalla pro- pria. La città multietnica e multiculturale di oggi. continua a pag. 6 NO ALLA MAFIA La città risponde con una marcia per la legalità. La rabbia e lindignazione del Sindaco, la solidarie- tà del Prefetto e del Questore, linsuffi- ciente controllo del territorio e la caren- za di uomini e mezzi in campo. La debo- lezza dello Stato avvertita dalla mala carne. AVVISO AI LETTORI Il prossimo numero sarà in edicola sabato 1 aprile PROPAGANDA ELETTORALE Allinterno le istruzioni per i candi- dati. Le tariffe sono valide per le Politiche e le Regionali LICATA CALCIO, LA D È VICINA Lo Galbo, un portiere alla ribalta a pagina 15 Filippo Bellia Ele zioni P olitic he I LICATESI CANDIDATI SONO 10 Scaduti i termini per la presentazione delle liste. Abbiamo appre- so a meno di sviste che i candidati licatesi alla Camera e al Senato sono 10. Ecco i nomi dei candidati alla Camera: Armando Antona (Alternativa Sociale), Luca Russo (Rifondazione Comunista), Giuseppe Fragapani (Alleanza Nazionale), Angelo Bennici (Forza Italia), Giovanni Rapidà (UDEUR), Carmelo Castiglione (UDC), Rosario Cafà (MPA-Lega); Senato: Serenella Tonon (Democratici Sinistra), Biagio Zarbo (UDEUR), Angelo Salvatore Lombardo (MPA-Lega). Buone prospettive per Fragapani (An) 9° nella lista e per Castiglione (UDC) 7° nella lista. ALL INTERNO Pag. 4 e 5 - I 5 anni del gemellaggio tra Licata e Reinheim , interviste a Karl Hartmann e Alfredo Quignones Pag. 7 - Geopolitica dei triangoli: Gela con Caltagirone e Licata di Giuseppe Clementino Pag. 8 e 9 - La relazione del prof. Joseph S. Salemi sull'ec - cidio di Canicattì del luglio 1943 a cura di Carmelo Incorvaia Pag. 12 - Carnevale 2006: un vero flop... Pag. 12 - La lotta delle donne. Grazie al femminismo diver - se leggi per la parità di Giusy Di Natale

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  • E' ormai un quotidiano bollettino di guerra, quelladichiarata dalla delinquenza locale, forse, che sfidaapertamente le Istituzioni e lo Stato che hanno mostra-to e mostrano la propria debolezza e l'incapacità, per carenzadi uomini e mezzi, di controllare l'intero territorio di compe-tenza. 9 sono gli attentati incendiari dall'inizio dell'anno e lacronaca quotidiana non fa che riempire le pagine delle edizio-ni locali di questi tristi fattacci che uniti ad altri non edifican-ti veicolano una immagine della nostra città che non è quellache invece si vorrebbe offrire, soprattutto dopo le annunciateiniziative di sviluppo turistico nel nostro territorio.

    Ecco in sequenza gli ultimi fatti che attestano la recrude-scenza della delinquenza: notte del 9 febbraio. Vengono bru-ciati 30 cassonetti per la raccolta dei rifiuti nelle strade peri-feriche. L'amministratore delegato della Dedalo Ambiente

    esclude che tale atto possaintendersi come una intimi-dazione alla azienda Ato dalui presieduta o alla sua per-sona. Si sarà trattato allora diuna semplice atto goliardicoo dello sfogo di qualche piro-mane? 11 febbraio. Vienebruciata l'auto al figlio delconsigliere comunale di A.N.Angelo Caico. 14 febbraio.Rapina a mano armata allacassa del Mercato Ittico. 16febbraio. Vengono bruciatenella medesima zona, sededelle case in cooperativa deiCarabinieri (oltre Ponte) 6auto, due di queste, quasicompletamente distrutteappartenevano al Capo

    Ufficio Stampa del Comune, rag. Antonio Francesco Morelloe all'ex vice sindaco, ing. Roberto Di Cara, impegnato nell'at-tività di volontariato nel gruppo 3P, ai quali esprimiamo tuttaquanta la nostra solidarietà. Chi si voleva colpire? Qual èstata delle sei l'auto che doveva essere distrutta e che, invece,ha coinvolto anche le altre vicine? Non si sa. Ci sembrerebbeassurdo pensare che si volesse arrecare offesa ad un giornali-sta serio e rispettoso, qual è il collega Morello. Così comeescluderemmo che Di Cara possa essere stato un obiettivo dacolpire per il suo aperto impegno nel sociale. Ma nel nostropaesaccio, che qualcuno, accecato di amore tardivo e di ciecapassione insiste a descrivere con fare ipocritamente accatti-vante come un'oasi di pace e come un eden, ormai tutto è pos-sibile che accada. 18 febbraio. Ignoti ladri, approfittandodella assenza dei proprietari per un matrimonio, hanno datoalle fiamme in pieno giorno a due case limitrofe poste all'ini-zio della strada provinciale di S. Michele, non avendo potutoarraffare nulla di prezioso. 21 febbraio. Rapina di svariatemigliaia di euro al Credem di corso Serrovira, in pieno gior-no. Infine un carnevale di fuoco. 27 febbraio: una cinquan-tenne è stata scippata, di pomeriggio, in corso Italia da duegiovani in scooter, giudicata guaribile in due settimane per i

    La VedettaIL GIORNALE DI LICATA

    ANNO XXIV - N° 3 - EURO 1,00 MARZO 2006 FONDATORE E DIRETTORE: CALOGERO CARITÀ

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    di Calogero Carità

    segue a pagina 6

    LICATA, LALICATA, LADELINQUENZADELINQUENZATIENE CAMPOTIENE CAMPO

    LEDITORIALE

    SCRIVETE A LA VEDETTA AL NUOVO

    INDIRIZZO DI POSTA ELETTRONICA

    [email protected]

    Minoranze e culture diverse nellanostra città

    Licata multietnicadi Gaetano Cellura

    Città d'emigranti e d'immigrati, Licata perde i figliveri, usciti dal suo grembo, e altri ne "adotta"dall'Africa soprattutto, dall'Asia e dall'Europa

    dell'est. Si spopola e ripopola. Parte 1'indigeno, il figliovero, e arriva l'allogeno, il figlio adottivo, E' la dinamicadella globalizzazione e di un mondo che si fa sempre piùraccolto e piccolo, miniaturizzato.

    L'emigrazione licatese è vecchia di un secolo e forsepiù. E' oggi Storia. Storia sociale di dolore, fatica, priva-zioni, sacrifici, malinconie. E di povertà, bisogno, volon-tà di riscatto. Non staremo qui a raccontarla. Trovi citta-dini licatesi, siciliani e di altre regioni e città delMezzogiorno d'Italia in ogni parte del mondo. NelleAmeriche, in Germania, Belgio, Francia, Italia del nord:diaspora di un popolo in cerca di lavoro e condizioni divita migliori. Ma anche di più opportune possibilità divedere meglio riconosciuto il proprio talento e valoriz-zati gli studi, la professionalità, il mestiere.

    Non solo ai primi, agli emigranti che possiamo defi-nire storici, anche agli ultimi licatesi che sono partiti, neldecennio scorso di nuova e forte emigrazione, sarebbestato difficile immaginare, nel volgere di pochi anni, unaLicata d'immigrati, uomini e donne che hanno lasciato laterra d'origine più o meno per le stesse ragioni per lequali loro, i nostri emigrati, si sono allontanati dalla pro-

    pria. La città multietnica e multiculturale di oggi.

    continua a pag. 6

    NO ALLA MAFIA

    La città rispondecon una marcia perla legalità. La rabbiae lindignazione delSindaco, la solidarie-tà del Prefetto e delQuestore, linsuffi-ciente controllo delterritorio e la caren-za di uomini e mezziin campo. La debo-lezza dello Statoavvertita dalla malacarne.

    AVVISO AI LETTORIIl prossimo numero sarà in edicola

    sabato 1 aprile

    PROPAGANDA ELETTORALEAllinterno le istruzioni per i candi-dati. Le tariffe sono valide per lePolitiche e le Regionali

    LICATA CALCIO, LA D È VICINA

    Lo Galbo, un portierealla ribalta

    a pagina 15 Filippo Bellia

    Elezioni PoliticheI LICATESI CANDIDATI SONO 10

    Scaduti i termini per la presentazione delle liste. Abbiamo appre-so a meno di sviste che i candidati licatesi alla Camera e al Senatosono 10. Ecco i nomi dei candidati alla Camera: Armando Antona(Alternativa Sociale), Luca Russo (Rifondazione Comunista),Giuseppe Fragapani (Alleanza Nazionale), Angelo Bennici(Forza Italia), Giovanni Rapidà (UDEUR), Carmelo Castiglione(UDC), Rosario Cafà (MPA-Lega); Senato: Serenella Tonon(Democratici Sinistra), Biagio Zarbo (UDEUR), AngeloSalvatore Lombardo (MPA-Lega).Buone prospettive per Fragapani (An) 9° nella lista e perCastiglione (UDC) 7° nella lista.

    ALLINTERNOPag. 4 e 5 - I 5 anni del gemellaggio tra Licata e Reinheim,interviste a Karl Hartmann e Alfredo QuignonesPag. 7 - Geopolitica dei triangoli: Gela con Caltagirone eLicata di Giuseppe ClementinoPag. 8 e 9 - La relazione del prof. Joseph S. Salemi sull'ec-cidio di Canicattì del luglio 1943 a cura di Carmelo IncorvaiaPag. 12 - Carnevale 2006: un vero flop...Pag. 12 - La lotta delle donne. Grazie al femminismo diver-se leggi per la parità di Giusy Di Natale

  • La Vedetta - Marzo 20062 IL COMUNE INFORMA

    Numeri Utili di interesse generale(prefisso 0922)

    Palazzo di Città (centralino) 868111Carabinieri 774011Polizia 774204Guardia di Finanza 774801Vigili del Fuoco 772921Capitaneria di Porto 774113Pronto Soccorso 775344Polizia Municipale 772255Stazione FF.SS. 774122Guardia medica 771079-803918 Gas (guasti) 804100

    Orario degli Uffici ComunaliGli uffici comunali sono aperti al pubblicoda Lunedì a Venerdì dalle ore 8 alle ore 14.

    Il Martedì e il Giovedì anche nelle ore pomeridiane dalle ore 15.30 alle 18.30

    Numeri utili Dipartimenti (0922)

    Affari Generali 868104Finanze e programmazione 868411Sol. Soc., P.I., Sport, Spettacoli 773181Lavori Pubblici 868515Urban. e Gestione del Territorio 865003Servizio al Cittadino e P.M. 868428

    La Vedetta, anche per lanno 2006 dedica spa-

    zio alle attività dellAmministrazione Comunale e

    alle informazioni che questa vorrà dare ai cittadi-

    ni.

    La direzione

    FIUME SALSO

    CONVOCATA CONFERENZADI SERVIZIO

    Allo scopo di analizzare tutte le problematiche riguardanti lasicurezza del corso del fiume Salso che attraversa la nostra città,facendo seguito a quanto emerso nel corso dell'incontro tenuto-si di recente ad Agrigento su iniziativa del Prefetto, dottorBruno Pezzato, il Comune di Licata ha indetto una conferenzadi servizio per giovedì, 2 marzo, 2006, alle ore 10,30, da tener-si presso i locali del Dipartimento per l'Urbanistica, a cui parte-ciperanno i responsabili del Dipartimento Regionale dellaProtezione Civile - sezione di Agrigento, dell'IspettoratoDipartimentale delle Foreste e dell'Ufficio del Genio Civile diAgrigento.

    A questa determinazione si è giunti dopo tutta una serie dieventi ed accadimenti provocati dalla piena del fiume Salso che,con forza hanno riproposto la necessità di coordinare le tipolo-gie di interventi finalizzati sia alla gestione dell'emergenza, siasoprattutto alla individuazione di soluzioni che siano in grado discongiurare per il futuro rischi per la popolazione ma anche perle risorse produttive e turistiche della piana di Licata.

    Degli interventi di prossima realizzazione, quali la pulizia dialcuni tratti dell'alveo a cui si aggiungerebbe un intervento piùmodesto da parte del genio civile, di cui si è venuti a conoscen-za nei giorni scorsi, l'Amministrazione comunale, nel definirli"modesti" ai fini di un'idonea protezione dell'abitato e del restodel territorio comunale, ritiene necessario concertare, urgente-mente, le soluzioni a medio e lungo termine che siano in gradodi garantire primariamente i rischi per la popolazione, interve-nendo a completamento dei progetti solo in parte realizzati neltratto compreso fra il modulatore di portata e la foce del fiumeSalso attraverso una risagomatura dell'alveo che ripristini lesezioni idrauliche sufficienti a contenere la portata massima cheil modulatore fa transitare in caso di piena.

    Inoltre, per quanto riguarda la tutela delle attività produttivegiacenti sull'intera piana di Licata, il Comune ritiene indispen-sabile ed urgente individuare soggetti, risorse e competenzefinalizzate alla realizzazione di strutture idrauliche capaci dicondurre fino al mare le portate eccedenti esondabili.

    La proposta che nasce è quella di verificare l'attuabilità delleprevisioni del canale diversivo del PRG a seguito dello specifi-co studio redatto a supporto dello stesso da parte dell'ing. prof.Raffaele Quignones, eventualmente adottato in modo che possafunzionare da accumulo delle acque del fiume, oppure indivi-duare eventuali nuove soluzioni progettuali alternative (dighe dilaminazione a monte, altre aree di esondazione controllata,ecc).

    Precedentemente il sindaco Biondi con una lunga e detta-gliata nota, indirizzata alla Presidenza del Dipartimento dellaprotezione civile, agli assessorati regionali Territorio edAmbiente, Agricoltura e Foreste, Lavori Pubblici, al Dirigentedel servizio regionale di Protezione civile di Agrigento, alGenio Civile e all'ufficio di Protezione Civile di Agrigento, alConsorzio di Bonifica Gela 5 e alla Capitaneria di Porto diporto Empedocle, e per conoscenza al Prefetto di Agrigento,aveva chiesto di intervenire urgentemente sul Fiume Salso alfine di eliminare il ripetersi dei fenomeni di allagamento del ter-ritorio comunale e del centro abitato in occasione delle piene.

    In particolare il sindaco aveva chiesto:1) la rimozione del materiale di trasporto accumulatosi neglianni all'interno dell'alveo del fiume Salso, nel tratto compresodalla foce al venturimetro, eventualmente da utilizzare per l'in-nalzamento degli argini in terra sia in C.da Comuni Camera chenei terreni limitrofi alla via Umberto II.2) la rimozione di canneti, erbacce e quant'altro sia di impedi-mento al normale deflusso delle acque meteoriche dei canali.3) la realizzazione di apposite "chiuse", o altri sistemi alternati-vi, in entrambe le due sponde per impedire all'acqua del fiumedi penetrare attraverso i canali nei terreni circostanti e di controconsentire in caso di pioggia il normale deflusso delle acqueverso il fiume.

    SALVAGUARDIA DEI SERVIZI OSPEDALIERI

    IL SINDACO CHIEDE LINTERVENTO

    DEL PRESIDENTE CUFFARO

    Non ritenendo più ammissibile accettare il continuo ed inarre-stabile smantellamento di alcuni servizi sanitari essenziali erogatidall'Ospedale S. Giacomo d'Altopasso, e non avendo ancora avutoalcun positivo riscontro a quanto prospettato dal manager dell'ASLn. 1 di Agrigento nel corso della seduta del 12 gennaio scorso, ilSindaco Angelo Biondi ha chiesto l'intervento del Presidente dellaRegione onorevole Salvatore Cuffaro.

    A tal fine, con una nota indirizzata al Governatore siciliano, eper conoscenza al Direttore generale dell'ASL di Agrigento e alDirettore sanitario dell'ospedale di Licata, tra l'altro Biondi cosìtestualmente ha scritto: "Non è più ammissibile accettare questocontinuo ed inarrestabile smantellamento di alcuni servizi sanitariessenziali che hanno garantito nel tempo la vita di migliaia di uten-ti. Ai già sollecitati problemi di carenza degli organici dei repartidi ortopedia e pronto soccorso e alla recente soppressione del ser-vizio di guardia attiva ininterrotta del reparto di anestesia e riani-mazione, si aggiunge l'interruzione del servizio di guardia attiva,24 ore su 24, presso il reparto di cardiologia".

    E dopo aver rilevato che nessun riscontro hanno avuto le solu-zioni prospettate dal manager, il primo cittadino ha sottolineatoche proprio martedì scorso un paziente, ricoverato d'urgenza, harischiato di morire per l'assenza di un cardiologo, evidenziando,altresì, il fatto che la tragedia è stata scongiurata grazie alla pro-fessionalità dimostrata dal medico che al momento si trovava inservizio al pronto soccorso.

    Da ciò la richiesta di un intervento immediato del Presidentedella Regione presso i competenti organi direttivi dell'ASL pergarantire il ripristino immediato del servizio di guardia cardiologi-ca continuato. Inoltre è stato chiesto un incontro immediato conl'Assessore regionale alla Sanità per discutere di tutti i problemiinerenti l'ospedale S. Giacomo d'Altopasso di Licata.

    Da parte sua, il Presidente del Consiglio comunale, a seguitodei vari incontri avuti con i capigruppo consiliari e conl'Amministrazione comunale, ha indetto una seduta di Consigliocomunale aperta che si è mercoledì, 22 febbraio, alle ore 17,00,presso l'aula magna della scuola media "G. Marconi", per l'esamedella situazione in cui giacciano i servizi del nostro ospedale edindividuare le iniziative all'uopo necessarie per il miglioramentodegli stessi a tutela della salute pubblica.

    All'incontro, oltre agli amministratori comunali, hanno parteci-pato anche il Direttore Sanitario, il Direttore Amministrativo etutti i dirigenti dei Reparti del nosocomio licatese, le OO.SS. ospe-daliere ed i rappresentanti del TDM, il Sindaco ed il Presidente delConsiglio comunale di Palma di Montechiaro.

    AGGIUDICAZIONE GARA OPERE STAZIONE DI SOLLEVAMENTO

    Il dirigente del dipartimento Lavori Pubblici, ing. Calogero Sala,con propria determinazione n° 73 del 31/1/2006, ha approvato ilverbale di gara informale mediante trattativa privata relativa allafornitura di opere per le stazioni di sollevamento acque reflue. Dettilavori sono stati affidati alla Ditta Tecnoavvolgimenti, per unimporto a base d'asta di 15.830,00, che al netto del ribasso del4,5% si riduce ad 15.117,65.

    L'Associazione Antiracket e antiusura di Licata non è più unsogno, ma una realtà.

    Infatti, nella serata di oggi, alla presenza del notaio dottorGiuseppe Sarzana, i dieci soci fondatori dell'associazione forte-mente voluta dal sindaco Biondi e sostenuta dal prefetto diAgrigento, dottor Bruno Pezzuto, hanno approvato l'atto costitu-tivo ed eletto il Consiglio di amministrazione del quale, su unani-me decisione dell'assemblea, fanno parte nove dei dieci soci fon-datori. L'unico a restarne fuori è stato il sindaco che al fine di nondare alcuna connotazione politica al nuovo organismo, ha volutorestare come semplice socio in rappresentanza del Comune diLicata che, tra l'altro, al momento, è il socio principale, avendodestinato a questa iniziativa una quota associativa di 5.000,00euro, mentre per tutti gli altri soci la quota iniziale è stata fissatain euro 50,00.

    Nel corso dell'assemblea costitutiva, inoltre, primo presidentedell'Associazione Antiracket e antiusura di Licata, è stato eletto ilsacerdote Totino Licata, già precednetmenete designato all'unani-mità.

    Oltre al Sindaco, in rappresentanza del Comune e a padreLicata, dell'associazione fanno parte anche Vincenzo Graci dellaCna, Domenico Ballacchino della Confcommercio, PaoloIacopinelli della Confesercenti, Roberto Di Caradell'Associazione Centro 3P, Gaetano Bonvissuto della Cgil -Camera del lavoro, Vincenzo Bellavia del Collegio dei Geometri,Giuseppe Vitali e Giovanni Spiteri a livello personale.

    Ma già è prevista l'entrata di nuovi soci, rinviata soltanto permotivi burocratici.

    Non appena l'atto costitutivo sarà perfezionato e registrato, ilconsiglio direttivo si riunirà per eleggere nel proprio seno duevice presidenti, un segretario ed un tesoriere.

    All'incontro non ha partecipato il Prefetto, perché impegnato aRoma per motivi istituzionali. Però, lo stesso dottor Pezzuto hagià preannunciato la sua presenza in città, per il pomeriggio disabato, alle ore 16,00, allorquando, presso la sala consiliareincontrerà le forze politiche, sociali, economiche, prima che si diainizio alla marcia per la legalità e la sicurezza prevista per le ore17 a Settespade.

    Il responsabile dellUfficio StampaAntonio Morello

    COSTITUITA LASSOCIAZIONEANTIRACKET

    BANDO RIQUALIFICAZIONE E COMPLETAMENTOOFFERTA TURISTICA

    LAssessore alle attività produttive, Carmela Sciandrone, ricordache il 16 marzo scadrà il termine per la presentazione delle doman-de di partecipazione al bando pubblico per ottenere il contributo dicui all'art. 75 della legge regionale 20 dicembre 2000, n° 32 - P.O.R.Sicilia 2000/2006, misura 4.19, sottomisura a) Azioni di riqualifi-cazione e completamento dell'offerta turistica.

    Tale azione è finalizzata alla creazione di nuove attività econo-miche di completamento dell'offerta turistica attraverso la creazionedi nuovi servizi extra alberghieri collegati alla valorizzazione dibeni culturali, ambientali e naturalistici, dei bacini enogastronomi-ci, etnici, tradizionali e religiosi.

    Tutti i requisiti e le modalità richieste per la partecipazione albando sono pubblicati sulla GURS - Gazzetta ufficiale RegioneSiciliana . n° 54 del 16 dicembre 2005.

    Il Responsabile dell'Ufficio StampaAntonio Morello

  • POLITICALa Vedetta - Marzo 2006 3

    IL NUOVO FEUDALESIMO

    Quel sistema politico sociale ed economico in virtù

    del quale il re investiva il vassallo di un beneficio di

    carattere personale, perpetuo e trasmissibile agli

    eredi, dopo sette secoli dalla sua definitiva scomparsa

    è ritornato!

    Oggi chiunque ha acquisito una posizione di pote-

    re si preoccupa di fare spazio alla propria "gente",

    siano figli, compagni di partito, di ideologia. Il nostro

    sistema sociale è diventato un sistema feudale-eredi-

    tario, nel quale i feudatari hanno acquisito il diritto di

    trasmettere la propria fetta di potere ai propri "eredi"

    in barba a qualsiasi logica meritocratica. Negli enti

    pubblici, nelle università, nelle banche e in politica

    non si entra e non si fa carriera se non grazie ad un

    intercessione politica, ecclesiastica ecc. ecc., un inve-

    stitura dall'alto appannaggio di pochi "eletti". La coop-

    tazione e la logica clientelare sono diventate regole di

    vita, modus vivendi nella nostra società, nella quale è

    difficile emergere se non hai un buon signore feudale

    che ti concede il beneficio.

    Il posto di lavoro non lo si conquista, lo si riceve.

    Oggi è difficile per un giovane che non appartiene

    ad una famiglia ben radicata nel sistema produttivo e

    di potere, trovare un lavoro adatto al proprio percorso

    e fare carriera.

    Non avveniva così nel passato, nel dopoguerra è

    dalla piccola borghesia, dal mondo operaio, dal

    Mezzogiorno che sono "nati" gli imprenditori, gli arti-

    sti, i professionisti e gli scienziati. Le storie dei nati

    senza camicia del primo dopoguerra che grazie al

    sacrificio al lavoro sono riusciti ad emergere sono

    molte. Tutto ciò era possibile perché lo sviluppo eco-

    nomico-industriale del nostro Paese aveva bisogno di

    gente capace. Oggi non è più così, lo sviluppo econo-

    mico degli ultimi venti anni è stato modesto, specie al

    Sud, dove l'occupazione e i redditi sono stati sostenu-

    ti solo ed esclusivamente attraverso le assunzioni

    nella pubblica amministrazione.

    La stagnazione economica e la logica clientelare

    hanno così comportato la "restaurazione" del sistema

    feudale.

    A noi giovani non resta altro che diventare buoni

    vassalli per poi forse un giorno diventare signori feu-

    dali e poter trasmettere il "beneficio".

    No! Non può essere così! Bisogna reagire, studiare

    sodo, specializzarsi acquisire competenze, duttilità, e

    tanto fegato!

    Perché ci sono o ci saranno enti pubblici o privati

    che hanno bisogno di giovani attivi e preparati.

    Claudio Taormina

    ELEZIONI POLITICHE

    La XIV legislatura, giunta altermine l'11 febbraio scorso conla firma da parte dello Capodello Stato, Carlo AzelioCiampi, del decreto di sciogli-mento delle Camere, è stata laquinta per durata nella storiadella Repubblica. Infatti, apertail 30 maggio 2001, è andataavanti per 1.718 giorni: 74 inmeno della prima (dall'8 maggio1948 al 4 aprile 1953) e 46 inmeno dell'ultima, la tredicesima,che era iniziata il 9 maggio del1996 e si era chiusa l'8 marzo del2001.

    Nella storia della Repubblicasolo le prime quattro legislaturesono arrivate a termine, salvoleggeri anticipi tecnici delloscioglimento. Dalla quinta inpoi, le legislature non sono piùriuscite ad arrivare alla fine permotivi politici, salvo, parzial-mente, la decima.

    Fra le quattordici legislaturedella storia repubblicana, ilrecord di brevità spetta alla XI:iniziò il 25 aprile 1992 e si inter-ruppe il 16 gennaio 1994, duran-do appena 633 giorni, in unclima politico tempestoso, scan-dita dallo stillicidio degli avvisidi garanzia a ministri e parla-mentari coinvolti nelle inchiestedi Tangentopoli. Alla guida delgoverno c'era Giuliano Amato,che nel 1993, dopo una serie diprovvedimenti fiscali ed econo-mici restrittivi, soprattutto per ilavoratori dipendenti, passò iltestimone al governo di CarloAzelio Ciampi che si dimise agennaio del 1994, dopo la rifor-ma elettorale, oggi cancellata daBerlusconi. La successiva legis-latura fu poco più fortunata:riuscì a durare due anni, masubito dopo chiuse i battenti.

    Anche questa legislatura chese ne è andata è stata caratteriz-zata da numerosi episodi di par-lamentari che hanno cambiatopartito. In tutto i cambi sono stati70, ma la maggior parte di depu-tati e senatori si è spostata all'in-terno dello stesso schieramento esolo 11 hanno indossato lacasacca di un polo diverso. Il

    caso più eclatante è stato quellodel vice presidente del Senato,Domenico Fisichella, che nelnovembre 2005 lasciò polemica-mente A.N. dopo l'approvazionedella riforma federalista e dopouna breve permanenza al gruppomisto, è passato alla Margheritasotto il cui simbolo si candidaper il prossimo nove aprile. Halasciato A.N. anche Publio Fiori,ex democristiano, vice presiden-te della Camera, che è passatonella DC di Gianfranco Rotondi.

    Quattordici e zero per il cen-trosinistra è stato il risultatodelle elezioni suppletive in 10collegi per la Camera e 4 per ilSenato, che si sono tenute nelcorso della legislatura appenaterminata.

    L'addio ai senatori è statodato con un orologio da 750euro, un elegante Eberhard.Così, i senatori dopo aver respin-to il taglio dei vitalizi e dell'asse-gno di reinserimento (una sortadi liquidazione per i parlamenta-ri), hanno deciso di congedarsicon un prezioso cadeau dal valo-re di mercato appunto di 750euro, impegnando per tale sfiziocirca 240 mila euro. Un rispar-mio per il Senato, ha esclamatoil questore Mauro Cutrufo, afronte della ben più cara meda-glia d'oro di fine legislatura che isenatori erano soliti regalarsi. Epoi, per risparmiare (sic), hannorinunciato anche al cadeau nata-lizio. L'idea dell'orologio sareb-be stata del senatore dellaMargherita Tommaso Veraldi.Questo significa che quando c'è

    da portare a casa qualcosa, tradestra e sinistra non c'è alcunadistinzione. Vale il detto licatese."Co afferra un turcu, è suu".

    I partiti hanno chiuso condebiti per 375 milioni di euro, labellezza di 750 miliardi dellevecchie lire, che sono stati azze-rati con un blitz della maggio-ranza che ha approvato un emen-damento all'interno del decreto"milleproroghe". Una vera inde-cenza. A destra il partito piùindebitato è F.I. con 121, 6milioni di euro. A sinistra quellodei D.S con 178 milioni di euro.Solo A.N. non deve nulla allebanche, ma ha debiti per 1,9milioni di euro con i fornitori. Epoi non si salva nessuno. Tuttisono in rosso, l'apparato costa,soprattutto allo Stato che finan-zia l'attività dei partiti. Ecco leposizioni debitorie: Udc 10milioni, Nuovo Psi 3,5 milioni,Pri 2,4 milioni, Margherita 3,5milioni, Lista Pannella 11,2milioni, RifondazioneComunista 4,3 milioni e Udeur2,8 milioni. E' stata, addirittura,abolita retroattivamente laresponsabilità diretta dei tesorie-ri rispetto ai creditori.

    Novità nelle operazioni elet-torali. Per la Camera l'elettoreesprimerà il voto tracciando unsolo segno nel rettangolo checontiene il contrassegno dellalista da lui prescelta. Mentre perl'elezione del Senato il voto siesprime tracciando un solosegno nel rettangolo che contie-ne il contrassegno della lista pre-scelta. In misura non superiore al25% del totale nazionale dellesezioni, vi sarà la rilevazioneinformatizzata dello scrutiniodelle elezioni. Le regioni pre-scelte per tali operazioni sonoLazio, Sardegna, Puglia eLiguria. La spesa complessivaautorizzata per questa sperimen-tazione è di 34.620.722 euro.Invece la spesa massima finan-ziabile per effettuare le elezioniè complessivamente di393.174.000 euro.

    Si vota domenica 9 apriledalle 8 alle 22 e lunedì 10 aprile

    dalle 7 alle 15. Per la Camera deiDeputati il numero degli elettori,compresi i residenti all'estero, èdi 50.317.812 (di cui 24.246.420maschi e 26.071.392 femmine).I Comuni interessati sono 8.101,le sezioni elettorali sono 60.798,con un costo massimo per sezio-ne di 5.679,63 euro.

    L'Unione si presenta con unsolo candidato leader, il prof.Romano Prodi, il centro destra sipresenta con tre distinti candida-ti leader, Berlusconi (F.I.), Fini(A.N.), Casini (U.D.C.).

    Da qui a giugno si sussegui-ranno le elezioni politiche, quel-le del Capo dello Stato, la nomi-na del nuovo governo, le elezio-ni amministrative in città comeRoma, Milano, Napoli e Torino,le regionali in Sicilia e il referen-dum confermativo sulla riformadella Costituzione. Una veraindigestione per gli elettori chesi teme scelgano ad un certopunto di andare al mare.

    Il presidente Ciampi davantialle telecamere ha voluto ancorauna volta riaffermare con forzadue "concetti": "Il confrontoelettorale si mantenga semprenei limiti di reciproca correttez-za, il dibattito si sviluppi, anzi siconcentri, sui problemi cheriguardano da vicino i cittadini ele soluzioni proposte dalle diver-se forze politiche". Ma l'amarez-za del Capo dello Stato, per unacampagna elettorale partita controppo anticipo, non è servita asmorzare i toni del confronto.Silvio Berlusconi, in particolare,è andato per la sua strada con ilsuo anticomunismo viscerale,cercando di mettere paura agliitaliani per una eventuale dittatu-ra rossa, in caso di vittoria dellasinistra. Lui, che con un pizzicodi smisurata immodestia, mistaad un incontenibile narcisismo,ha visto solo in Napoleone l'uni-co condottiero che ha fatto più dilui. Godiamoci gli ultimi giornidi campagna elettorali e vincanoi migliori, possibilmente.

    L.C.

    (Nella foto: Azelio Ciampi)

    SI VOTA IL 9 E IL 10 DI APRILELA XIV LEGISLATURA E' STATA LA QUINTA PER DURATA. DAL MAGGIO 2001 SONO MIGRATI 70 PAR-LAMENTARI. UN QUINQUENNIO CON 14 SUPPLETIVE TUTTE VINTE DALL'UNIONE. L'APPELLO DICIAMPI: "AL VOTO SENZA INSULTI". NUOVE REGOLE ELETTORALI. UN OROLOGIO DA 750 EUROCOME CADEAU PER OGNI SENATORE. PARTITI CON PIU' DI 375 MILIONI DI EURO DI DEBITI.

    La marcia per la LegalitàA Licata negli ultimi tredici mesi ci sono stati oltre

    80 ATTI INTIMIDATORI una grave escalation di reati che opera un rilevante condizionamento della vita democratica nel ter-ritorio comunale che ha provocato danni materiali e morali consistenti in particolare nella lesio-ne della immagine della città nei confronti dell'opinione pubblica.Le manifestazioni di solidarietà sono importanti, più urgente è non lasciare solo chi è stato fattooggetto di intimidazione con una modalità diversamente incisiva, facendo la propria parte, aumen-tando il proprio impegno.Si è soli, si è lasciati soli, se altri, prime fra tutte le istituzioni, sono assenti, siamo assentì, giratidall'altra parte.

    CHIEDIAMO AL SINDACO ATTI CONCRETI* la costituzione di parte civile del comune in tutti i procedimenti che ledono l'immagine dellanostra città;* l'adozione dei protocolli di Legalità;* l'esclusione dagli appalti pubblici di ditte coinvolte in procedimenti penali che riguardino reati dimafia e l'impossibilità che tali ditte possano partecipare alla realizzazione dei lavori pubblici attra-verso i subappalti, i noli a freddo e le forniture.Anche in tal modo si difende la sicurezza dei cittadini e la stessa agibilità democratica della cittàdi Licata.Solo così l'Istituzione comunale potrà svolgere un ruolo di baluardo contro la penetrazione e il radi-camento di organizzazioni criminali di stampo mafioso nella nostra città.Chiediamo al Sindaco di non essere assente, di non girarsi dall'altra parte di fronte alla barbarie dicui sono vittime i cittadini licatesi.

    Un documento dei DS Sezione A. Gramsci

    Licata tagliata fuori dallammodernamento della S.S. 115

    A seguito delle notizie apprese dalla stampa circa un progetto indiscussione all'Anas di Palermo per l'ammodernamento della S.S.115 nel tratto zona industriale di Butera-Gela, esprimo rammaricoper il fatto che tale progetto non include il tratto Torre di Gaffe-Licata-zona industriale di Butera e preannuncio una ulteriore ini-ziativa per richiedere fortemente che la città di Licata non sia pena-lizzata da progetti che non tengono conto della situazione disastro-sa del tratto di strada in questione che si presenta pericoloso ed èteatro, continuamente, di gravi incidenti con morti e feriti.

    Occorre una forte mobilitazione della città per evitare un ulte-riore sopruso ai danni di una cittadina di 40.000 abitanti.

    Il governo regionale deve farsi carico di includere il tratto cheinteressa la nostra città nel progetto di ammodernamento.

    Licata 02/03/2006

    Domenico Falzoneconsigliere provinciale

    ELEZIONI POLITICHE E REGIONALI

    PROPAGANDA ELETTORALE

    Al fine di consentire ai candidati e alleforze politiche laccesso ai relativi spazi incondizioni di parità fra loro, si comunicanomodalità e contenuti così come dettatodallart. 7, comma 1, L. 28/2000.1/4 di pagina uro 250,001/2 di pagina uro 450,001 pagina uro 750,00I prezzi sono da intendersi Iva inclusa,necessariamente fatturabile. Pagamentoanticipato a mezzo bonifico bancario.Lo spazio comprende un redazionale, lafoto del candidato e il simbolo del partito.

  • In Italia, dopo la parentesi fascista e dopo le continue

    guerre guerreggiate, si torna a votare liberamente per

    eleggere le Amministrazioni locali. Anche a Licata i cit-

    tadini, dopo più di 20 anni, riconquistano questo diritto

    civile. Molti sconoscono il significato di una libera ele-

    zione; pochi, invece, sono quelli che hanno esperienze

    elettorali prefasciste.

    Le ultime elezioni-farsa avevano avuto luogo nel

    1924. Il delitto Matteotti, che ne fu conseguenza inelut-

    tabile, scosse l'opinione pubblica e mise a dura prova il

    fascismo; purtroppo, nel giro di pochi anni, il regime dit-

    tatoriale, degli agrari e degli industriali, soppresse tutte

    le libertà civili, compresa quella delle elezioni, in tutte le

    istanze, dei rappresentanti del popolo.

    Nella nostra città, dopo una breve campagna eletto-

    rale, all'insegna di luoghi comuni quali "i comunisti

    mangiano i bambini" (e per comunisti ci si riferiva a

    tutta la sinistra), la mattina di quel lontano 24 marzo

    1946 vide le donne del popolo impegnate nel fare la coda

    davanti ai 19 seggi elettorali, in trepidante attesa, per

    andare a votare "u signuruzzu".

    Questi i risultati.

    Cinque le liste presenti: Elmetto (combattenti) voti

    2584, seggi 7; DC voti 6053, seggi 18; Blocco Lavoratori

    (PCI- P. d'Azione- Socialisti indipendenti) voti 3728,

    seggi 11; Bilancia (liberali) voti 670, seggi 2; P.S.I. voti

    708, seggi 2.

    Questi gli eletti:

    Elmetto: Bonsignore Antonino, Cammilleri Vincenzo,

    Davanteri Antonino, Cestelli Angelo, Scicolone

    Domenico, Montana Giuseppe, Melilli Salvatore.

    DC: La Lomia Giuseppe, Melilli Giovanni, Pontillo

    Oreste, Tardino Antonietta, Curella Angelo, Alabiso

    Camillo, Lumia Francesco, Damanti Teresio,

    Santamaria Nicolò, Lauria Gaetano, Saverino

    Giuseppina, Bellavia Vincenzo, Cambiano Luigi,

    Damanti Giuseppe, Lo Monaco Decio, Di Blasi Angelo,

    Dante Francesca, Bonsignore Angelo.

    Blocco Lavoratori: Graci Gaetano, Casaraona

    Ferdinando, Peritore Angelo, Maniscalco Tommaso,

    Castronovo Nicolò, Zarbo Francesco, Cavaleri Gaetano,

    Bona Onofrio, Cellura Salvatore, Vincenti Filippo,

    Moscato Giuseppe.

    Bilancia: Sapio Gaetano, Peritore Enrico.

    PSI: Consagra Vincenzo, Lauria Salvatore.

    La prima seduta ebbe luogo 1'11 aprile. Il commissa-

    rio prefettizio, avv. Onofrio Capitano, insediò il nuovo

    consiglio, che elesse Sindaco il cav. Giuseppe La Lomia,

    con 35voti su 38. La Giunta, invece, composta da DC e

    Combattenti, venne eletta con 24 voti su 38. Questa

    amministrazione ebbe brevissima durata. Il 7 maggio gli

    assessori della lista "Elmetto" si dimisero, ed aprirono,

    quindi, la prima crisi amministrativa. II 14 giugno venne

    eletta la nuova Giunta composta da DC, Blocco dei

    Lavoratori e Liberali. Sindaco il DC avv. Giovanni Melilli

    (31 voti su 31 presenti).

    Purtroppo, l'avv. Melilli immaturamente morì il 18

    giugno 1947. Dopo una breve gestione del vice sindaco

    comunista Gaetano Graci, il 29 luglio 1947 venne eletto

    Sindaco il dr. Enrico Peritore, liberale, con una Giunta

    DC-Liberali che riportò appena 20 voti.

    Allora, dopo la confluenza nella DC dei 7 consiglieri

    delle lista "Combattenti", la DC, forte di 25 consiglieri su

    40, non ebbe la capacità di esprimere un Sindaco (la

    cosa si ripeterà nei decenni successivi).

    La prima "legislatura", diciamo, ebbe una fine inglo-

    riosa. Infatti, per i contrasti interni ed insanabili tra i

    vari gruppi DC, nel Gennaio 1950, molto tempo prima

    della scadenza del mandato i consiglieri della DC si

    dimisero, per cui il Consiglio Comunale venne sciolto e

    venne nominato Commissario Prefettizio il dr. Giuseppe

    Di Bona, vice prefetto, il quale gestì il Comune fino al 18

    maggio 1951. Con decreto prefettizio n. 975/gab. venne

    nominato commissario il sig. Giuseppe Decio Lo

    Monaco, che gestì il Comune fino alle successive elezio-

    ni comunali che ebbero luogo il 25 maggio 1952.

    Giuseppe Profumo

    4 La Vedetta - Marzo 2006LE NOSTRE INTERVISTEIN PRIMAVERA SI FESTEGGERANNO I PRIMI CINQUE ANNI DEL GEMELLAGGIO TRA LICATA E LA RIDENTE CITTADINA TEDESCA. UN BILANCIO DI CIO'CHE INSIEME E' STATO FATTO PER FAR SOCIALIZZARE LE DUE COMUNITA'. NOSTRA INTERVISTA AL DOTT. KARL HARTMAN, SINDACO DI REINHEIM

    LICATA GUADAGNERÀ DAI NUOVI PROGETTI DI SVILUPPOTURISTICO TANTA ATTRAZIONE. MA ATTENZIONE ...

    DI CALOGERO CARITÀ

    Sig. Sindaco, tra la prossi-ma primavera e l'estate si cele-brerà il quinto anniversario delgemellaggio tra la città diReinheim e la città di Licata.Con quale animo sta vivendoquesta attesa, quali preparativisono in corso da parte dellaSua amministrazione perfesteggiare questo appunta-mento?

    "Già dall'estate 2005abbiamo stabilito col SindacoAngelo Biondi durante il suosoggiorno a Reinheim la dataper i festeggiamenti del quintoanniversario di gemellaggio aLicata ed a Reinheim.Ci siamo messi d'accordo peril periodo dal 14 - 20 giugno2006 a Licata e per contrac-cambiare la visita nell'Odenwald dal 27 settembre al4 ottobre 2006. Personalmentesono contento di rivedere vec-chi e nuovi conoscenti edamici. Purtroppo non abbiamopotuto trascorrere l'estatescorsa le nostre vacanze estivenella patria di mia moglie.Tanto più abbiamo goduto lanostra corta vacanza in gen-naio a Licata, anche se questaè servita in sostanza per i pre-parativi e gli accordi per ilgemellaggio e per il giro turi-stico della Sicilia programma-to con i cittadini di Reinheim.L'ufficio internazionale diReinheim ha informato la cit-tadinanza del periodo stabilitoper celebrare l'anniversariodel gemellaggio. Gli interessa-ti hanno comunicato la loropartecipazione entro la metàdello scorso mese di febbraio.Verremo a Licata con un nume-ro considerevole di nostri con-cittadini."

    I cittadini di Reinheim e lacomunità licatese residente aReinheim in che misura sonocoinvolti in questa celebrazio-

    ne?"Il nostro Comune lavora a

    stretto contatto con l'associa-zione del gemellaggio diReinheim (di cui il Sindaco èanche il Presidente dell'asso-ciazione di gemellaggio). LaDelegazione sarà costituitaprevalentemente da cittadini emeno da amministratori e con-siglieri. Cerchiamo di coinvol-gere negli avvenimenti attiva-mente i nostri Licatesi aReinheim. Appoggio e tantosostegno lo troviamo inPasquale Magliarisi eSalvatore Licata. Quest'ultimoLei ha avuto modo di cono-scerlo bene durante il Suo sog-giorno a Reinheim assieme alconsigliere comunale TullioLanza in occasione dellamostra dedicata alla "Finedella guerra a Reinheim e nellecittà gemellate" per la cui rea-lizzazione Lei ci ha dato unbuon contributo a riguardo deifatti storici del luglio 1943 aLicata".

    Può dirci se le Sue aspettati-ve con questo gemellaggiosono state pienamente soddi-sfatte? Se così non fosse checosa si aspettava da Licata edalla comunità Licatese?

    "È naturale che non sonoancora soddisfatto. Mi augure-rei un po' più di iniziativa pro-pria, per rendere gli incontri egli scambi tra le associazionied i gruppi possibilmente quida noi e a Licata. Il gemellag-gio con Licata (così come quel-lo con Cestas in Francia e conSanok in Polonia) mi ha datouna enorme ricchezza di cono-scenze e di informazioni ed iodesidero condividere tutto ciòcon tanta gente."

    Cosa pensa che si possa fareper meglio consolidare questogemellaggio tra le tra duecomunità. Ritiene che sia suffi-ciente uno scambio periodicodi visite di amministratori e

    scoprire le comunanze e le dif-ferenze culturali come arric-chimento. Io sono e rimarrò"Odenwälder", il mio collegaAngelo Biondi è e rimarràSiciliano, ma tutt'e due siamocittadini Europei ed obbligatiad una tradizione umanisticaci accomuna."

    Ha saputo, attraverso anchela lettura de La Vedetta, chesono in atto grosse iniziativeturistiche che nel brevedovrebbero portare alla realiz-zazione di alberghi di buonlivello e villaggi turistici, uni-tamente ad un grande portoturistico? Potrà diventareLicata meta estiva dei Suoiconcittadini, una volta acquisi-te queste moderne strutture,tenendo presenti anche le ric-che potenzialità storiche edartistiche di Licata?

    "Licata guadagnerà dainuovi progetti di sviluppo turi-stico tanta attrazione. Chi puòpresentare tante belle e nuoveiniziative, non dovrebbe peròdistogliere l'occhio dagli ango-li che colpiscono spiacevol-mente i turisti (meno l'amico). Già nel settembre 2004 avevodetto a "La Vedetta" che Licataha una posizione straordina-ria. Licata si trova sulla rettavia verso la mia visione: unpulsante porto turistico, turi-smo che porta posti di lavoro eprosperità economica in unacittà, nella quale la gente pas-seggia volentieri per stradepulite e per verdi giardinicurati. Aggiungiamo allalunga storia di questa cittàanche questo brillante capito-lo."Il dott. Karl Hartman è statorispettosamente elegante nelrispondere alle nostre doman-de. E' una dote che lo contrad-distingue e per ciò lo ringrazia-mo. Ma, come dicevano i lati-ni, "intelligenti pauca", cioèper le persone intelligenti val-

    gano poche parole. Infatti seleggiamo per bene le risposteche il dott. Hartman ci ha dato,ci sono dei messaggi chiari.Intanto investire di più sulgemellaggio e sugli scambi tragiovani, coinvolgere attiva-mente la comunità licatese diReinheim, mandare in giro trale città gemellate meno consi-glieri ed amministratori e piùcittadini interessati e motivatianche culturalmente, sostenutidal Comune. Ben vengano legrandi iniziative turistiche,incontestabili le nostre ricchez-ze storico-artistiche e monu-mentali, bellissimo il nostromare, stupende le nostre colli-ne, ma bisogna creare attorno atutto questo grande e variegatopatrimonio quelle cose che ilturismo richiede, ossia strade espiagge pulite, giardini edaiuole ben curate, un trafficoordinato e silenzioso, localipubblici puliti e capaci di acco-gliere, garantire la certezzadell'acqua, una vigilata politicadei prezzi. Già il sindaco diReinheim, che ha sposato unanostra concittadina, la Sig.raLinda Licata Hartman, che rin-graziamo per la Sua gentilecollaborazione, ha avuto aLicata, che viene a visitarespesso privatamente, la tristeesperienza di trovarsi per lun-ghi periodi senza acqua, unproblema questo che la Sua cit-tadina non ha e se lo ha avuto,certamente l'ha superato defi-nitivamente circa un secolo fa.Cose spiacevoli che non posso-no ferire l'occhio e il cuore diun amico, ma che inesorabil-mente obbligherebbero il turi-sta che investe i suoi soldi, isuoi risparmi, per divertirsi, anon vistarci più per la secondavolta, memore della primaesperienza.

    Nella foto: il sindaco diReinheim, Karl Hartman

    consiglieri senza alcuna rica-duta effettiva a sostegno dellospirito che deve invece unire ledue città?

    "Noi abbiamo instauratobuoni rapporti con Licata,quali la regolare visita deiLicatesi per esempio per lafiera estiva e per la fiera nata-lizia di Reinheim oppure lavisita di giovani per i giorni dimusica di Reinheim. Il nostroprogetto ecologico "cambia-menti climatici in Europa --inondazione nella Valle delGersprenz - scarsità di acquapotabile in Sicilia" è stato ungrandioso successo. Gli occhidegli alunni di allora brillanoancora oggi, quando racconta-no delle loro esperienze. Cosìnascono le amicizie come quel-la tra Gina Zulauf e DanielaMiceli. I due giovani hannovissuto qualcosa in comune, e

    provato delle emozioni che leformeranno. Mi augurereiconoscere più persone così,aperte e capaci di entusia-smarsi. Siamo a disposizionedell'Amministrazione di Licatae dei dirigenti scolastici e delleassociazioni per stabilire esostenere dei contatti. Lanostra offerta vale quindi perle scuole come anche per leassociazioni, per i giovani e imeno giovani. Il gemellaggiosarà solo vivo se le nostre cit-tadine e i nostri cittadini lovogliono e lo sostengono.L'amministrazione di Reinheimli sosterrà nelle loro possibili-tà personali e finanziari."

    Reinheim cosa si aspetta daLicata?

    "Il nostro gemellaggio nonpersegue scopi economici. Noivogliamo fare incontrare gentedi culture diverse. Vogliamo

    La riconquistata libertà

    Domenica 24 marzo 1946: prime elezioni a Licata

  • LE NOSTRE INTERVISTE 5La Vedetta - Marzo 2006

    CORSI PER STUDENTI CHE VOGLIONO RECUPERARE GIA ANNI PERDUTI - CORSI PER LAVORATORI - RINVIO MILITARE

    Per informazioni rivolgersi presso le segreterie degli istituti, dalle ore 8.30-13.00 e dalle ore 16.00-20.00LICATA - VIA PALMA C.DA GIUMMARELLA - TEL. 0922 772629 - 0922 894428

    IL GEMELLAGGIO CON REINHEIM È PER LICATA LOCCASIONE PER CRESCERE CULTURALMENTE E SOCIALMENTE. INTERVISTA ALLASSESSORE CONDELEGA AI GEMELLAGGI, ALFREDO QUIGNONES

    LICATA È PRONTA PER I FESTEGGIAMENTILa Vedetta, oltre ad aver

    sentito il sindaco di Reinheimsui festeggiamenti del quintoanniversario del patto di gemel-laggio tra la nostra città e lacittà tedesca, ha ritenuto utilecontestualmente sentire anchel'assessore Quignones, che haanche la delega ai gemellaggi.

    Assessore Quignones, ilprossimo mese di giugno saràfesteggiato il quinto anniversa-rio del gemellaggio tra Licatae Reinheim. Come si sta prepa-rando la nostra città per acco-gliere questo importante even-to?

    "Nel modo che merita unavvenimento di così grandeimportanza dal punto di vistasociale e culturale! Ritrovarsi afesteggiare il quinto anno digemellaggio è l'occasione permostrare agli amici tedeschi iprogressi di Licata, città di cui,per come ho constatato perso-nalmente in questi anni, essisono sinceramente innamorati.Ed è il momento per fare unbilancio di questa prima fase, egettare le basi per consolidaretale rapporto anche negliaspetti economico e commer-ciale. Basta pensare alle enor-mi prospettive che i vari lavoriavviati nel settore turisticoapriranno per Licata, e capirecome il rapporto privilegiatoche intercorre con gli amici diReinheim possa diventare perle due città anche un'occasionedel tutto particolare di sviluppoeconomico. Il tutto, sempre, inuna cornice di festa, di scoper-ta del territorio licatese e delletradizioni della nostra gente".

    In che misura il Comuneintende coinvolgere per taleappuntamento il mondo dellacultura licatese, della scuola ele categorie produttive?

    "Il coinvolgimento di talirealtà non è solo una precisavolontà dell'AmministrazioneComunale, ma anche unanecessità dettata dalla naturastessa del rapporto di gemel-laggio, per come inteso dallaComunità Europea, che di taletipo di rapporti è la più grandefautrice. Ed il modo per tradur-re in fatti tale volontà è stata lastesura del nuovo regolamentoper la costituzione delComitato di Gemellaggio: uncomitato che dovrà gestire tutte

    le attività connesse alGemellaggio (organizzazionedi incontri, visite di delegazio-ni, iniziative comuni nei settoridella cultura, dell'economia,dello sport e quant'altro) e chesarà formato da rappresentantidelle scuole licatesi, delle asso-ciazioni culturali e sportive,delle categorie produttive, oltreche, naturalmente, da esponen-ti della locale associazionepro-gemellaggio, che sin dall'i-nizio è stata l'autentico cuorepulsante dell'intera organizza-zione. Anche non si dovesse,per le inevitabili lungagginidella burocrazia, avviare intempo utile il nuovo comitatonella sua forma ufficiale, i sog-getti che ne faranno parteavranno comunque un ruolodeterminante nell'organizzazio-ne dell'evento, cui peraltro ilComune sta già lavorandodallo scorso gennaio".

    Quali importanti obiettivi sisono raggiunti in questi cinqueanni?

    "Tanti e sotto diversi puntidi vista. Per quanto attiene l'a-spetto sociale, in questi anni sisono consolidati legami fortitra nostri concittadini ed amicitedeschi, con lunghi giorni,ogni anno, trascorsi insiemequi a Licata o a Reinheim, sem-pre con il sistema dell'ospitali-tà in famiglia: e questo perché,è bene ricordarlo, proprio l'o-spitalità in famiglia, quindiall'interno della propria casa,condividendo orari, abitudini,anche quelle alimentari, è lacaratteristica principale delrapporto di gemellaggio.Sono poi stati sviluppati rap-porti commerciali, come natu-rale conseguenza del progressi-vo inserimento di nostri concit-tadini nel tessuto sociale diReinheim: taluni prodotti del-l'agroalimentare licatese ven-gono ormai portati e vendutiabitualmente non solo nellanostra cittadina gemellata, maanche in un circuito di paesidella stessa regione, e ognianno, per due volte, a giugnoed a dicembre, la città di Licatadispone di un proprio spazioespositivo all'interno delle fiere(estiva e di natale) realizzate aReinheim.Va detto che grazie al rapportoprivilegiato con una tale, sep-

    (associazione pro-gemellaggio,Comune, operatori del settorericettivo, esponenti di associa-zioni culturali e ricreative, esingoli cittadini) tutti accomu-nati da un autentico, spontaneoed appassionato spirito di ser-vizio".

    Cosa si aspetta la nostracittà per il futuro da questogemellaggio?

    "La possibilità di crescereculturalmente e socialmente:mettere il naso fuori dallanostra provincia, e non inun'ottica turistica, bensì viven-do la quotidianità di realtà pro-fondamente diverse dallanostra, in cui concetti come ilrispetto per gli altri, l'osser-vanza delle più elementariregole di convivenza, lacoscienza del proprio ruolo nelmondo del lavoro e nella socie-tà, sono concetti così forti dadivenire quasi palpabili edimmediatamente percettibili,può aiutarci ad uscire da quel-la deriva di inciviltà ed abban-dono cui non possiamo rasse-gnarci".

    Ritiene ci possano esserealtre iniziative del genere conaltri paesi? Ad esempio conMalta che è parte della nostrastoria e con la quale già qualcheanno addietro si era iniziato unpercorso che doveva e potevaportare ad un patto di gemellag-gio?

    "Già abbiamo sottoscrittocon Cestas, deliziosa cittadinafrancese vicina a Bordeaux, giàgemellata con Reinheim, unacarta dell'amicizia che puòcostituire un primo passo versoun futuro gemellaggio. Va dettoche il rapporto con Reinheim ènato anche grazie alla presen-za, fortemente consolidata, inquella città di emigrati licatesi,che certo ha facilitato la possi-bilità di contatti e integrazione.Con Malta abbiamo sì profondilegami storici e stiamo cercan-do di stringere rapporti com-merciali, ma, per come ilgemellaggio è inteso dallaComunità Europea, cui sempredobbiamo riferirci, tale rappor-to nasce principalmente dacontatti di natura sociale edeve essere accettato e condivi-so da una vasta rappresentanzadi cittadini appartenenti a tuttigli strati sociali. Non dico checon Malta non si possano intra-prendere contatti di tal genere,è anzi auspicabile, ma che nonè così semplice, soprattutto,naturale (per motivi di caratte-re storico o culturale) come sipossa credere".

    F. O.

    Nella foto: l'assessore aigemellaggi, ing. AlfredoQuignones

    pure piccola, realtà locale tede-sca siamo riusciti ad intreccia-re una serie di rapporti condiversi soggetti del mondodella cultura e dello sport diquella parte della Germania:ricordo, ad esempio, la piccolatournee allestita a fine 2004 dauna nostra compagnia teatralenel capoluogo della provinciacui appartiene Reinheim, resapossibile proprio grazie ai con-tatti intrapresi nel corso diincontri di gemellaggio inGermania. O anche la mostraallestita a Reinheim per ricor-dare la liberazione dal nazifa-scismo da parte degli alleati,cui la città di Licata ha parteci-pato con testimonianze e mate-riale fotografico.Se poi parliamo delle prospetti-ve in chiave turistica, giovaricordare, ad esempio, la per-manenza a Licata, per una set-timana, a metà 2004, di unadelegazione di 25 amministra-tori locali della provincia cuiappartiene Reinheim, assoluta-mente entusiasti dell'accoglien-za ricevuta, tanto da ritornare,ognuno con le proprie famiglie,nel periodo estivo; così cometanti amici di Reinheim, ed illoro sindaco in testa, sono da

    anni ospiti fissi a Licata, ancheal di là delle manifestazioni digemellaggio. Ed il tutto in uncontesto ad oggi non perfetta-mente ed al meglio organizzatodal punto di vista dell'acco-glienza turistica: pensiamo ache salto di qualità si potràottenere mano a mano che ini-zieranno a funzionare le tantestrutture in via di costruzione ogià progettate!"

    Dal sindaco di Reinheimabbiamo saputo che per ifesteggiamenti verranno aLicata numerosi cittadini tede-schi. Saremo nelle condizionimigliori per ospitarli e di offri-re loro il meglio che la nostracittà possa rappresentare?

    "Forte delle tante esperien-ze passate (come quella degliamministratori tedeschi di cuiparlavo prima), pur consape-vole dello sforzo organizzativoche ci si presenta innanzi, sonoassolutamente certo che anchequesta volta renderemo gliamici tedeschi entusiasti dellaloro permanenza a Licata. Infin dei conti conosciamo l'in-grediente segreto che ha resofinora possibile i tanti successiconseguiti: la collaborazionetra tutti i soggetti interessati

    LO COMUNICA L'ASSESSORE CARMELA

    SCIANDRONE

    E' STATO ISTITUITO LUFFICIO

    INFORMA IMPRESE

    L'Assessore comunale alle attività produttive,

    Carmela Sciandrone, comunica che è stato istituito

    l'Ufficio informa imprese, con sede presso lo sportello

    U.R.P ubicato al piano terra del Palazzo di Città in

    Piazza Progresso,10.

    A tal fine, nei giorni di martedì e giovedì, dalle ore

    15.30 alle ore 18.30, due esperti in materia di finan-

    ziamenti alle imprese quali, ad esempio, prestiti d'o-

    nore, Legge 488, imprenditoria femminile, misure

    P.O.R., ecc, incaricati dall'Amministrazione comu-

    nale, saranno a disposizione di tutti coloro che vor-

    ranno acquisire informazioni o avviare l'istruzione di

    pratiche o la predisposizione di progetti.

    Il servizio oltre a non comportare alcun costo a

    carico dell'Ente, sarà gratuito anche per l'utenza.

    Lassessore Alfredo Quignones

  • 6 DALLA PRIMA PAGINA La Vedetta - Marzo 2006

    LICATA, LA DELINQUENZA TIENE CAMPO.LA CITTÀ RISPONDE CON

    UNA MARCIA PER LA LEGALITÀtraumi subiti. La sera del mede-simo giorno, qualcuno ha cercadi dare alle fiamme il carro car-nevalesco "Folklore di Sicilia",realizzato dal gruppo Rinascita.28 febbraio: due giovani, arma-ti taglierino hanno rapinato,poco dopo le 10, circa 50 milaeuro alla centralissima agenziadel Monte Paschi di Siena, sitain piazza Linares, angolo corsoUmberto. 1 marzo viene incen-diato il furgone ad un pasticcie-re. Qui ci fermiamo, sperandoin una tregua da parte dei delin-quenti, che hanno aperto, forsead arte, un altro fronte, quellodei furti di autovetture, giànumerosi in poco tempo.

    Tutti in piazza per la LegalitàIl sindaco, soprattutto dopo

    l'incendio delle sei auto, haespresso la sua rabbia e la suaferma indignazione, invitando irappresentanti delle istituzioniad interessarsi di Licata. "E' oradi ribellarci - ha detto Biondi -e di scendere tutti in piazza, inmodo che la città sana, le istitu-zioni, le associazioni di catego-rie, l'associazionismo tutto, glistudenti, i politici di ogni schie-ramento dicano no alla violen-za e alle intimidazioni". Lamisura è davvero ormai colma.E così è stato. Sabato 4 marzola città è scesa in piazza controla delinquenza: Vi hanno parte-cipato la quasi totalità delleassociazioni di categoria, spor-tive, di volontariato, i gruppifolk, alcuni istituti scolastici, lachiesa licatese con PadreGiuseppe Sciandrone in testa, igruppi scouts, i clubs services,le associazioni sportive, sinda-cati, consiglieri ed assessoricomunali, idealmente anche ladirezione e la redazione de LaVedetta ed ovviamente il sinda-co in prima fila per protestarecontro chi, nonostante gli sfor-zi, vuole offrire una pessimaimmagine della nostra città. E'un messaggio chiaro e di civil-tà che si è voluto dare. E' lalegalità che governa la società enon la delinquenza con le tani-che di benzina e con le intimi-dazioni.

    Il 16 febbraio, mentre idelinquenti consentivano unatregua, a Licata si è tenuto unvertice sull'ordine pubblico,presenti tutti gli alti responsabi-li dei Carabinieri, Polizia eGuardia di Finanza. Non è ilprimo, purtroppo, e temiamopossa essere solo un atto dovu-to davanti all'incancrenirsidella situazione. La solidarietàdel questore Nicola Zito, quelladel prefetto Bruno Pezzuto equella puntualmente espressada molti politicanti locali non èpiù sufficiente."Rimbocchiamoci tutti le mani-che - ha detto il presidente delConsiglio Comunale DomenicoCuttaia -, altrimenti, e conve-niamo con lui, la mera solida-rietà non basta" perché si tra-sforma nelle solite parole vuotee di circostanza.

    E questo vertice segue ilprecedente tenutosi adAgrigento tre giorni prima, il

    13 febbraio, in prefettura, pre-sente anche il procuratore dellaRepubblica di Agrigento, DeFrancisci, nel corso del quale iresponsabili delle forze dell'or-dine avevano assicurato la loropiena disponibilità per presidia-re il territorio di Licata perrestituire a noi tutti la necessa-ria fiducia verso lo Stato, pur-troppo presente ad intermitten-za, con controlli straordinari,una tantum, come è avvenuto aseguito dei numerosi episodiincresciosi, con posti di bloccodentro e fuori il centro abitato,con controlli di mezzi e di per-sone, con elevazione di multe esequestri di motorino. Ma, fini-ta la trasferta straordinaria,tutto resta in mano ai pochi ser-vitori dello Stato del luogo etutto ritorna, purtroppo, come opeggio di prima.

    La gente collabori con leforze dell'ordine, ha esclamatoil comandante provinciale deiCarabinieri, col. RodolfoPassaro, nel corso del vertice diLicata. Come? Con le semplicidelazioni telefoniche, magarianonime, o costituendo leronde armate per dare manfortedi notte ai pochi carabinieri epoliziotti destinati al controllodel territorio di Licata e dellaCompagnia dei Carabinieri diLicata che comprende altricomuni della Provincia?Crediamo che sia proprio in ciòla debolezza delle Istituzioni,proprio nella mancanza diuomini e mezzi da utilizzarepermanentemente per il con-trollo del territorio. Il sindacoBiondi, che su proposta dell'as-sessore Vincenzo Federico hamesso a disposizione una pattu-glia notturna di vigili urbani,più volte ha chiesto ed invocatoil potenziamento degli organici.Se, infatti, è vero, ma ci augu-riamo sia solo una bufala,quanto ha scritto un cronistalocale su un quotidiano regio-nale che di notte l'intero territo-rio sotto la giurisdizione dellaCompagnia dei Carabinieri diLicata è affidato ad una solapattuglia di radiomobile, idelinquenti hanno campo liberoe possono lavorare indisturbatie colpire a loro piacimento chivogliono.

    I giovani, la famiglia,

    la scuola e la chiesa

    Guardiamo ai giovani, hadetto don Totino Licata, presi-dente dell'AssociazioneAntiracket, costituitasi, final-mente, lo scorso 2 marzo dopoun anno di incontri e riflessioni,con la sottoscrizione dell'atto diadesione da parte di diverseassociazioni, consigliando dinon riferire tutto quello cheaccade unicamente a comuniestortori. Ma a chi allora, glichiediamo, dobbiamo riferiretali crimini? Don Totino consi-glia anche di tenere sotto con-trollo i giovani? Chi devefarlo? La famiglia, prima ditutti, sempre che sia ancora

    all'altezza del delicato compitoeducativo. Ma noi chiamerem-mo all'appello anche la scuola ela chiesa. Il problema, però, staproprio in questa triade storicache ha perso il ruolo incisivoche copriva nella società.

    E l'assessore Fragapani, condelega alle politiche giovanili,non fraintenda il senso di que-ste nostre riflessioni come unsemplice sfogo, non ci includatra coloro che si limitano a cri-ticare, senza operare. L'età el'esperienza di vita sono per noiun valore aggiunto e la profes-sione di educatore, che svolgia-mo da oltre 35 anni, anche esoprattutto. Non è nostro costu-me, infatti, fare azione di retro-guardia. Da sempre abbiamodetto le cose come stanno,senza alcuna reticenza, controla politica locale, contro lascuola, di cui siamo parte atti-va, e qualche volta rispettosa-mente e garbatamente anchecontro la chiesa, partendo daanalisi oggettive, dalla verificadegli accadimenti sul territorio.I nostri giovani vivono nellapiazza e lungo i marciapiedi,vittime della noia. La famiglia,ormai largamente in crisi ancheda noi, ha rinunciato da tempoal proprio ruolo. Certamentecon le dovute eccezioni. Lascuola ha bisogno di ringiova-nirsi, di ricoltivarsi, di riappro-priarsi dei propri spazi istitu-zionali, ritornare ad essere fuci-na culturale e formativa dellafutura classe dirigente, abban-donando lo stato di frustrazionee di rassegnazione che la stadominando, ritornando alla for-mazione dei giovani e dei futu-ri cittadini. Ci riempiva d'orgo-glio il preside SalvatoreMalfitano quando al Liceo ciarringava richiamandoci allenostre responsabilità di futuridirigenti del domani. Ci crede-vamo e sognavamo di diventar-lo davvero. Un sogno che si èrealizzato per moltissimi di noi.Ci sentivamo dei privilegiati,potendo studiare, nonostantefigli di operai, e di poter acce-dere all'Università. Siamo cre-sciuti in tantissimi con questesane idee, rinvigorite dalla linfaquotidiana che ci provenivadalla Chiesa che frequentava-mo da laici impegnatissimi, raf-forzati dai valori del Vangelo edello Scoutismo. Ci davanovigore ed entusiasmo le paroledei nostri assistenti spirituali daPadre Gambino a PadreZambito, a Padre Sciandrone,cui siamo davvero riconoscenti.A questi ideali ci spingeva

    anche il prof. Pino Cavaleri,per anni capo scout. Assieme sicercava di capire cosa ci fosseoltre la siepe e si costruiva ilfuturo, sognandolo. Dopo i lorosermoni si ritornava a casa, ascuola, per la strada e tra gliamici rigenerati.

    Questo non accade più oraramente oggi tra i giovani.Sicuramente perché quellaalleanza storica tra famiglia,scuola e chiesa, una volta forte,si è frantumata. E' una babele dilingue quelle che parlano oggi.Così, i nostri giovani, oggi vul-nerabilissimi, sono ostaggiodella piazza, dei futili messaggimassmediatici e dei reality edella tv spazzatura. Hannoperso la innocente spontaneitàdi sognare. L'isola dei famosi,il grande fratello, sono mete daloro tra le più ambite da rag-giungere. Le ragazze guardanoalle veline, ai calciatori miliar-dari e non, ne è un esempioLicata con lo scandalo dell'ulti-ma ora, a quel mondo frivoloed artificioso, privo di valoriveri, dove si abusa di tutto.

    Guardare i giovani per edu-carli, sottintende don TotinoLicata, alla legalità, al rispettodello Stato e della Costituzioni.Gran belle parole. Ma dove tro-viamo gli educatori all'altezzadi questo gravoso compito?Qualcuno ce li indichi. E seproprio non ci sono o se ci sonoe non riescono a farlo in modoincisivo e convincente, eccoche allora la piazza, quella diSant'Angelo, diventa il campodi battaglia, dove anche i figlidella ricca borghesia non disde-gnano di delinquere.

    E allora investiamo sui gio-vani, sulla scuola, sulla cultura,ma non solo per spendere deisoldi o per mettere in mostradelle patacche, ma per raggiun-gere dei precisi obiettivi, moni-torando le azioni passo dopopasso, insistendo nel coinvolgi-mento attivo di tutti gli aventititolo nella formazione dei gio-vani. Solo così, educando i gio-vani a crescere sani nella mentee nel corpo, da una parte ciassicuriamo un sicuro ricambiogenerazionale, dall'altra faremosoccombere, con molta pazien-za, isolandola, la delinquenza.E forse le cronache giornalisti-che torneranno ad occuparsi dicose più serie.

    Ma temiamo che l'educazio-ne alla legalità, al rispetto, alsenso dello Stato senza unapolitica occupazionale, senzadelle garanzie a medio e alungo termine per i tanti disoc-cupati o sottoccupati, giovani enon, sarebbe poco efficace econ scarsi risultati. Tutti sap-piamo che la mafia e la delin-quenza organizzata trovanofacilmente la manovalanzanecessaria per la gestione deiloro crimini quotidiani propriotra i disoccupati, tra i disperati,tra le vittime degli stupefacentie dell'usura e forse anche tra igiovanissimi, magari minoren-ni, che per una manciata di eurosi rendono responsabili di attiincendiari e di vandalismo sucommissione.

    Calogero Carità

    Minoranze e culture diverse nellanostra città

    Licata multietnicaRumeni, polacchi, cinesi, tunisini, algerini, africanidell'Africa più profonda e nera dicono che anche la nostracittà ha saputo farsi mondo e che non soltanto i muri dellastoria sono caduti ma anche le frontiere. I rumeni sembrano i più integrati. Hanno formato comuni-tà e famiglie, non solo a Licata. L'invasione cinese, nell'eco-nomia e nel commercio, impone la necessità di una regola-mentazione del mercato. Un problema che l'Europa non haancora saputo affrontare per meglio proteggere le mercicontinentali. E' il "secolo cinese", per dirla con FedericoRampini. Manodopera a basso costo, prodotti fortemente concorren-ziali, giro d'affari notevole. Se ne risentono gli effetti suvasta scala, ma le città (come la nostra) per le quali il com-mercio è una delle poche fonti di lavoro ne pagano mag-giormente le conseguenze. L'immigrazione che più presenta problemi di integrazione,a Licata e ovunque in Europa, è l'arabo-musulmana. Ed èquella che più si presta a una riflessione pacata il più possi-bile e a considerazioni politiche di un certo spessore mora-le e sociale. Non abbiamo avuto finora nella nostra città episodi di fana-tismo religioso da parte degli immigrati islamici e di intol-leranza ai simboli della fede cristiana né episodi significati-vi di violenza o di delinquenza come in altre parti d'Italia ed'Europa. E da parte nostra non ci sono state manifestazio-ni di razzismo o xenofobia verso nessuna delle minoranzeetniche con le quali ormai conviviamo. Licata si è mostrata una città ospitale. Ha offerto, abbiamoofferto ai nuovi venuti il poco che una città del sud puòoffrire: i lavori più umili e poveri, il rispetto per le religioni,le fedi, le culture e le tradizioni diverse dalle nostre. E proprio perché siamo, siamo stati nel complesso ospitali ésul dialogo che dobbiamo sempre puntare: con quei pochi -purtroppo pochi - musulmani disposti ad accettarlo. E direloro che l'incontro di culture diverse deve arricchire e nondividere i popoli, che la guerra santa è una contraddizionein termini, che l'islam non può essere sinonimo di estremi-smo religioso e di violenza, che non è giusto reagire a quel-le che sembrano "provocazioni" dell'Occidente bruciando leambasciate o uccidendo i cristiani e che i modelli da segui-re sono gli intellettuali come Magdi Allam, Raja BenSolama, Samir Kassìr e non i giovani pieni di rabbia dellescuole islamiche europee o peggio i predicatori dell'odio e iburattinai del terrore. Dobbiamo dire la nostra e ascoltare la loro. Anche se l'in-fuocato clima internazionale non lo favorisce, deve tentarlo,nel proprio piccolo, Licata questo dialogo e devono tentar-lo un pò tutte le città in cui vivono minoranze arabe emusulmane difficilmente integrabili. Emigrando, nei decenni scorsi, i nostri padri, amici, parenticonobbero problemi diversi. Più di ambientamento che diintegrazione. Perché si muovevano in un mondo -l'Occidente - di comuni valori cristiani. C'era allora chi con-siderava la religione come l'oppio dei popoli. Sempremeglio dello strumento di divisione e di odio che ne ha fattooggi il fanatismo.

    GAETANO CELLURA

    LUTTI

    Il 3 febbraio a Santa Marinella in provincia di Roma siè spenta la signora Francesca Martire, già vedova delDr. Antonino Maragliano. Una coppia molto affeziona-ta a La Vedetta, nostri abbonati fin dalla nascita delgiornale. Ci ha dato la triste notizia la figlia Adrianaalla quale porgiamo le nostre più sentite e sincere con-doglianze.

    LA DIREZIONE

    Le più sentite condoglianze dalla Direzione e dalla

    Redazione tutta a Salvatore, Teresa, Claudio e Marco

    Morello per la dipartita della loro carissima mamma

    Concettina Milana scomparsa il 3 marzo.

    Il mese scorso un grave lutto ha colpito monsignorAntonio Castronovo, arciprete della chiesa madre diLicata, per l'immatura dipartita del proprio padre. Adon Antonio ed ai suoi cari vadano le condoglianze dellaDirezione e della Redazione.

    Il 5 marzo è venuto a mancare allaffetto dei suoi cari il

    dott. Liborio Lo Monaco. Alla vedova signora

    Annamaria, ad Angela, Serena e Titti, amate figlie ed alla

    sorella Rosa le condoglianze della Direzione e della

    Redazione.

    Padre Totino Licata sotto-scrive latto costitutivo dellaAssociazione Antiracket

  • Da anni il Corriere di Gelapubblica articoli sul tema dellenuove province, l'ultimo è diFiliberto Alessi, Coordinatoredel Comitato Provincia Gela-Caltagirone, che argomenta leragioni di una sintesi tra le dueprincipali ipotesi del compren-sorio. Prima e dopo di lui, è statoFilippo Franzone che ha spesofiumi d'inchiostro sull'argomen-to, dimostrando (ah, ce ne fosse-ro come lui...) quanto a cuore glistia la questione.

    In Sicilia sulle nuove provin-ce si creano comitati da decenni,sotto ogni campanile di città opaese con più di ventimila abi-tanti, ne è nato almeno uno.Intanto, la Lombardia è passatada 9 a 12 province, la Toscanada 9 a 10, l'Emilia-Romagna da7 a 9, il Piemonte da 6 a 8, laSardegna da 4 a 7, la Puglia da 5a 6, la Calabria da 3 a 5, leMarche da 4 a 5.

    In un quindicennio sono statecreate in Italia 16 nuove provin-ce. Si è così giunti ad averne108, di cui tre autonome: Aostache coincide con la RegioneValle d'Aosta, Trento e Bolzano.

    Almeno altre 4 provincehanno buone probabilità di esse-re create, ma sempre in altreregioni. La Sicilia rimane con lesue 9 province: 7 storiche, piùEnna (20 comuni) e Ragusa(12), create nel ventennio fasci-sta. In Puglia, per mettere d'ac-cordo tutti, si sono inventati laprovincia "trina": la Barletta-Andria-Trani, tre città che dasole arrivano a 250.000 abitanti.In Piemonte ne hanno ideato unacon 77 piccoli comuni, distribui-ti su tre valli incuneate inSvizzera: quella di Verbano-Cusio-Ossola. Poi ci sono leprovince "a due teste" come: lastorica Pesaro-Urbino (67), e lenuove: Forli-Cesena (30 comu-ni), Monza-Brianza (50),Carbonia-Iglesias (23), Olbia-Tempio (26).

    Questa rapida panoramicasulle nuove province mi consen-te di entrare nel merito: dichiarosubito che auspico anch'io unastrategia comune tra i due prin-cipali giocatori, l'ipotesi dellaProvincia di Gela-Caltagirone (oCalta-Gela), secondo la formaassociata "a due teste", mi sem-bra buona, ma temo non siaquella risolutiva.

    Qualcuno potrebbe averdubbi che Gela sta a Pesaro,come Caltagirone sta ad Urbino.All'inverso funziona ancorameno. Forse sarebbe meglioorientarsi verso il modello

    "trino" lanciato in Puglia, con iltriangolo/ventaglio "Gela-Caltagirone-Licata", con l'ag-giunta del territorio d'oltremaredi Lampedusa/Linosa: "l'over-seas department" della nuovaprovincia, la sua proiezionemarittima verso sud-est, nelcuore del Canale di Sicilia.

    Per prudenza, circoscrivereile ipotesi dentro i confini delleprovince di Catania,Caltanissetta e Agrigento, poi-ché quelle di Enna e Ragusasono già ridotte all'osso, con unnumero esiguo di Comuni.

    In funzione delle comple-mentari specializzazioni produt-tive dei tre comprensori,potremmo declinare diverseterne strategiche di sviluppo, adesempio le seguenti:

    1. Gela con la medio-grandeindustria, la medio-grande dis-tribuzione, i servizi di aereo-portualità;

    2. Caltagirone con la promo-zione delle tipicità, l'alta forma-zione, le piccole e medie impre-se artigianali;

    3. Licata con il Turismo,l'Agroindustria del biologico, iservizi da inventarsi.

    La nuova Provincia di Gela-Caltagirone-Licata (il triangle)assocerebbe un numero più chesufficiente di Comuni e di citta-dini (dati istat 2001):

    1. il Comprensorio di Gela -5 Comuni: Gela, Butera,Mazzarino, Riesi (101.762 ab.)+ Niscemi (27.564 abitanti);

    2. il Comprensorio diCaltagirone (CT) - 13 Comuni:Caltagirone, Grammichele,Mirabella Imbaccari,Mazzarrone, San Cono, Mineo,Licodia Eubea, Vizzini,Ramacca, Raddusa, Palagonia,Militello Val di Catania(121.792 abitanti);

    3. il Comprensorio di Licata(AG) - 3 Comuni: Licata,Campobello di Licata,Lampedusa/Linosa (51.730 abi-tanti). Totale: 21 Comuni e302.848 abitanti.

    L'obiettivo del superamentodella soglia dei 300.000 abitantidarebbe al progetto della nuovaprovincia l'adeguata forza eambizione. Nel caso di mancateadesioni, assicurerebbe comun-que il raggiungimento dellasoglia fissata dalla normativa inevoluzione.

    In un contesto regionale con-notato da una forte competizio-ne, sia pure infruttuosa, tra idiversi sistemi territoriali, ilvantaggio competitivo del"triangle" gelese/calatino/licate-

    se starebbe proprio nella poten-ziale forza demografica e nellacoesione territoriale, acquisitacon un numero limitato diComuni e di province "tributa-rie" (3).

    Situando Niscemi nel com-prensorio gelese (benché talecittà aspiri a un ruolo di "gioca-tore libero", distando 15 km daCaltagirone e 19 km da Gela), idue principali comprensoriavrebbero un peso equivalente(circa 125.000 abitanti cadau-no). Mentre il terzo, quello diLicata, è decisamente più picco-lo.

    Ma se quest'ultima fosse trat-tata "alla pari" dagli altri due,potrebbe essere incentivata aportare, dentro la partnershipistitutiva della nuova provincia,i suoi comuni limitrofi: innanzi-tutto Campobello, e chissàanche Ravanusa. Con la possibi-le integrazione delle isolePelagie (Lampedusa/Linosa),che rafforzerebbero una strate-gia di cooperazione territorialecon Pantelleria, ed esternamentecon Malta/Gozo e con Djerba(Tunisia).

    Immaginiamo una sorta diaccordo di cooperazione tipo"Imesud"- isole del mediterra-neo meridionale (da negoziare aGela o a Licata), sul modello delpiù importante "Imedoc" stipu-lato ad Aiaccio dalle isole occi-dentali Sardegna, Corsica eBaleari, con la Sicilia aggiuntain corso d'opera.

    Bisognerebbe muoversi subi-to, con spirito aperto e deciso.Pare che altrove stiano già lavo-rando ad aggregazioni piùampie, oltre l'ombra dei propricampanili: forse Acireale nego-zia già con Paternò; Taorminacon Barcellona Pozzo di Gotto;Cefalù con Termini Imerese;Sciacca con Castelevetrano;etc

    L'ipotesi della nuova provin-cia di Gela-Caltagirone-Licata,per incidere sugli equilibri poli-tici regionali e nazionali, dovrà"volare alto" e non spaventarenessuno. Dovrà far capire a tuttiche il suo è un progetto intera-mente nuovo e positivo che dise-gna scenari inediti: le attualiprovince "tributarie" dovrannoconvincersi che essa non leva,ma aggiunge forza ai loro terri-tori.

    In nuce, la nuova provinciadovrebbe essere presentata comeil "nucleo duro", l'embrionedella "Città Regione della SiciliaCentrale": il sistema urbano di1.268.000 abitanti del "triango-

    lo" più grandeRagusa/Enna/Agrigento, identi-ficato nel 1998 da una ricercapromossa dalla CommissioneEuropea.

    Potremmo intanto comincia-re a convincerci (e a convincere)che Gela è al centro di uno deiquattro sistemi urbani siciliani(gli altri tre fanno perno suPalermo, Catania e Messina).L'8° per dimensione tra i 21Sistemi Urbani italiani (minori),il 20° se consideriamo anche iSistemi Urbani delle aree metro-politane (dalla "grande Milano"alla "grande Firenze").

    La nuova provincia dovrebbepresentarsi come un'aggregazio-ne frutto di felici intuizioni cheipotizzano solidi sviluppi futuri.Prima d'essere tale sulla carta, lanuova provincia dovrebbe vive-re tra la gente, tra i residenti/pro-duttori/proprietari del capitaleterritoriale. Essa non dovrebbeessere percepita come un ennesi-mo ente pubblico, ma come unavivace area di "cooperazionerafforzata" inter-comunale,un'opportunità di sviluppo per lestagnanti economie dell'entro-terra nisseno/agrigentino/cata-nese.

    Prima di negoziare con glialtri, con le attuali Province, conla Regione e con lo Stato, biso-gnerebbe sforzarsi un po' di piùper condividere al nostro internouna visione possibile e un forteorizzonte comune. Non milleipotesi tra loro divergenti. Chirisiede e lavora nei treComprensori sa bene quanti equali siano i motivi per stareinsieme, meno invece compren-de le ragioni per dividersi.

    Sarebbe, dunque, certamenteutile identificare un serio "pianostrategico" intercomunale cheanche (ma non solo) in funzionedell'obiettivo provincia, avvii inparallelo un processo di "gover-nance" (una volta si diceva di"governabilità") per tenere insie-me attori e politiche, perseguen-do obiettivi di governo e trasfor-mazione del territorio, mobili-tando gli investitori, in un qua-dro di competitività sovra loca-le, di lungo periodo e di areavasta.

    Se leggiamo bene quello chestanno scrivendo nei documentistrategici della nuova politica dicoesione, per il prossimo ciclodi programmazione dei fondistrutturali (2007/2013), nellenostre città e nei nostri sistemiproduttivi proprio questodovremmo fare.

    Giuseppe Clementino

    La Vedetta - Marzo 2006 CURIOSITÀ 7

    TUTELA DALLE ESONDAZIONI DEL SALSO. LAREGIONE HA VARATO IL PAI. PREOCCUPAZIONIA LICATA PER I VINCOLI ECCESSIVI CHE VER-REBBERO IMPOSTI AL TERRITORIO

    PORTO TURISTICO. MANCA ANCORA

    LA CONCESSIONE DEMANIALE

    La Regione - Assessorato territorio e Ambiente all'inizio delloscorso mese di febbraio ha pubblicato il Piano di assetto idero-geologico (Pai) dei fiumi Salso e Palma, redatto dai propri tecnicie ne ha inviato copia ai presidenti delle province interessate dalcorso del maggior fiume della Sicilia, Agrigento, Enna,Caltanissetta e Palermo, ai sindaci dei medesimi comuni e gli uffi-ci provinciali del Genio Civili competenti per territorio. QuestoPai, corredato della carta dei dissesti e della carta delle zone inte-ressate da esondazioni, tra cui la nostra città, scaduti i 30 giornidella pubblicazione, sarà approvato dalla Conferenza programma-tica, presieduta dall'assessore regionale al territorio e all'ambienteed infine sarà adottato con delibera della Giunta Regionale. Daquel momento le quattro aree interessate (a rischio moderato,medio, elevato e molto elevato), lungo le quali i tecnici hanno rile-vato ben 3.295 differenti dissesti idrogeologici, saranno assogget-tate a severe prescrizioni dettate dalle norme vigenti a tutela deiterritori a rischio idrogeologico che prevedono l'imposizione divincoli di inedificabilità assoluta ed uno dei territori maggiormen-te a rischio è proprio Licata e il suo centro abitato che il Salso,attraversandolo per buttarsi nel Mediterraneo, divide in due.

    E sono proprio questi vincoli severi che hanno creato profondapreoccupazione nelle varie categorie produttive di Licata chevedono nel Pai un ulteriore freno alla asfittica economia del nostropaese già soggetto a vari vincoli (paesaggistici ed archeologici)che fortunatamente hanno salvato intere zone del territorio licate-se dal cemento, un esempio per tutti l'intera zona di Gaffe. Nonsolo, ma il Pai costringerebbe a ridisegnare gran parte del PRG,considerato che occorrerebbe variare la destinazione di alcunezone dove era stato previsto un ulteriore sviluppo edilizio per unacittà ormai satura di costruzioni e che conta più vani che abitanti.

    Il Comune, che teme anche l'invalidazione e quindi il blocco dinumerosi progetti già approvati non ha gradito l'iniziativa dellaRegione e si è già attivato con le proprie strutture tecniche perricorrere contro il Pai entro i termini prescritti.

    Ma, al di là delle soluzioni previste dal Pai, nella conferenza diservizio tenutasi lo scorso 2 marzo a Licata nella sede del diparti-mento per l'Urbanistica appunto per analizzare tutte le soluzioniper la messa in sicurezza del centro abitato di Licata dopo la gran-de paura e lo scampato pericolo delle conseguenze che la recentepiena del Salso avrebbe potuto creare alle campagne e ai quartieribassi, tecnici ed amministratori, oltre a sollecitare il completa-mento della risagomatura dell'alveo fluviale, escludendo la solu-zione della esondazione programmata della Piana che nel 1991creò ingenti danni alla Piana licatese, hanno ribadito l'urgenza direalizzare strutture idrauliche capaci di condurre sino al mare leportate eccedenti esondabili con la creazione di un canale diversi-vo, già previsto nel PRG, che possa accumulare le acque del fiumeoppure prevedere dighe di laminazione a monte oppure altre areedi esondazione controllata.

    E mentre in quest'ultime settimane il Salso, l'Immanis Gela diVirgilio, l'ha fatto da padrone nelle cronache giornalistiche, nulladi nuovo per il via alla costruzione del porto turistico "Cala delsole", nonostante il sindaco Biondi e il geom. Geraci, nel corso diuna missione palermitana, abbiano avuto notizia che l'UfficioLegale della Regione aveva valutato favorevolmente la propostadel rilascio della concessione demaniale per 99 anni dell'interaGiummarella. Sembrava che la firma di questo importante docu-mento doveva avvenire lo scorso 20 febbraio, ma alla data in cuiscriviamo questo fatidico decreto non è stato ancora firmato. I tec-nici della Regione avranno perso le loro penne? Ci sembra alpunto in cui siamo una vera e propria tela di Penelope. Il geom.Geraci vorrà scusarci se soffriamo di pessimismo acuto.Vorremmo che credesse che anche noi vorremmo vedere recintatal'intera zona della Giummarella e le ruspe in piena attività .

    L.S.

    Rispolveriamo il progetto di una nuova provincia, modello trino già lanciata in Puglia

    Geopolitica dei triangoli: Gela con Caltagirone e Licata

    Dopo il silenzio tombale sulloscempio edilizio - inizialmenteillegale, poi legale - del territo-rio di Licata (vedi nota pubbli-cata su La Vedetta del mese didicembre 2005, pag. 7), emergeora il problema PAI (PianoRiassetto Idrogeologico).

    E i consueti addetti ai lavori -amministratori, consigliericomunali, architetti, ingegneri,costruttori - contestano il PAI(Piano Riassetto Idrogeologico),di cui si e' fatto caricol'Assessorato Regionale alTerritorio ed Ambiente, convin-tissimo che occorre porre un

    freno agli insediamenti in zoneritenute altamente a rischio inconseguenza di un ennesimo,eventuale straripamento delfiume Salso.

    Non si può continuare adistruggere il territorio, cosi'come si è fatto ancora in epocarecente - vedi Montesole-SanMichele, etc. -, mettendo arischio la incolumità della popo-lazione.

    Ai primi di febbraio, in occa-sione dell'ingrossamento delfiume, il Prefetto, la Protezionecivile ed il Sindaco hanno avvi-sato tramite stampa e televisione

    i cittadini residenti nelle zonebasse - Montecatini, Playa, etc. -di spostarsi ai piani alti delleabitazioni o di recarsi pressoparenti in zone più sicure.

    La corsa alla devastazione delterritorio non ha più senso. Ebisogna bloccare, una volta pertutte, la speculazione che, con lascusa dello sviluppo della città,ingrassa i portafogli di pochifurbetti e crea condizioni diinvivibilità per le generazionifuture.Le prospettive appaiono, e sono,"zero". Il patrimonio edilizioattuale e' considerato da tutti

    sufficiente per una popolazionedi centomila abitanti, contro unapopolazione residente di appenatrentamila unità, destinata sem-pre a diminuire per la continuafuga dei giovani privi di occa-sioni di lavoro. Occorre ristrutturare i quartieriantichi e avviare una linea urba-nistica nuova, nell'interessedella crescita e anche della sicu-rezza del territorio. Ci chiediamo: cosa progetta ilsignor sindaco, con la squadra diesperti e tecnici di cui dispone?

    Domenico Cantavenera

    PAI (PIANO ASSETTO IDROGEOLOGICO FIUME SALSO) A TUTELA DEI CITTADINI E DEL TERRITORIO DI LICATA

    Nella cartina il corso del fiume Salso nel territorio di Licata.Percorre la piana per sfociare nel mare. Come si può vederedalla tonalità gran parte della piana è a rischio medio-alto diesondazione.

  • 8 STORIA La Vedetta - Marzo 2006

    In una delle note dedicate a Frank Eugene Toscani,primo governatore militare di Licata nel doposbarco, siè fatto cenno al generale George Smith Patton, Jr (1885-

    1945), comandante della VII armata americana, e alle suecontroverse direttive. Si è fatto cenno altresì agli eccidicompiuti dalle truppe di invasione e occupazione nelluglio 1943, che, seppur non sistematici, si aggiungonoparalleli a quelli delle truppe tedesche. Eventi non rari, materribili e purtroppo ricorrenti, spesso occultati o dimenti-cati, comunque rimossi (cf. Incorvaia, in La Vedetta, luglio2005, 10).

    Tra gli altri, si menzionava il massacro della saponeriaNarbone & Garilli di Canicattì, verificatosi il 14 luglio, pas-sato inosservato, poi disvelato negli Stati Uniti il 15 aprile1998, con la relazione del professor Joseph S. Salemi,docente di lettere alla New York University, svolta al JohnD. Calandra Institute del Graduate Center della CityUniversity di New York.

    La notizia del massacro generava grande risonanza eveniva sviluppata nel volume del professor StanleyHirshson, del Queens College - General Patton, A soldier'sstory, New York, 2002 -, sicuramente la biografia più dis-sacrante, e documentata, del generale d'acciaio.

    Dagli Stati Uniti la notizia sostanzialmente rimbalzavain Italia. Veniva ripresa, tra i pochi, da Alfio Caruso nelsuo Arrivano i nostri, da Gianluca Di Feo (Corriere della Sera,23 giugno 2004, 13) e da Diego Lodato (www.solfano.it).

    A Canicattì poi, mai un'iniziativa pietosa per ricordarequelle vittime civili, marchiate quasi quali ree del peggio-re sciacallaggio, e consegnate al silenzio.

    Ci è pervenuta ora la originaria relazione integrale delprofessor Salemi, che abbiamo tradotto dall'inglese per ilCentro di documentazione della Città di Canicattì, direttodal dottor Giuseppe Brancato.

    Riteniamo utile pubblicarla integralmente, in traduzio-ne italiana, quale documento storico essenziale e rivelato-re, proponendola ai pazienti lettori de La Vedetta, sempreattenti allo sbarco del 1943 e a quel periodo storico cosìcarico di eventi e di conseguenze.

    Lo facciamo senza spirito di rabbia o vendetta o malizia, masolamente con il desiderio che sia resa nota la verità, comescrive appunto il professor Salemi, convinti che è doveredegli storici registrare tutti i fatti, non importa quanto spiacevo-li o scomodi, e consegnarli alla posterità.

    Ci limitiamo a sottolineare alcuni elementi: 1. l'eccidio riguarda civili, con donne e ragazzi, inermi egià posti in stato di fermo;2. il sottotenente comandante la squadra di polizia milita-re, i singoli poliziotti e i soldati del G-2 - il servizio infor-mazioni - rifiutarono tutti di obbedire all'ordine di spara-re;3. nessuna inchiesta fu mai aperta, né processo istruito.

    Rileviamo anche la immensa differenza di comporta-mento, e di formazione e valori, tra il maggiore Toscani,governatore militare di Licata, uomo generoso che hasegnato una stagione cruciale della storia della città, e iltenente colonnello senza nome che fu il governatore diCanicattì, il quale, quanto meno, perse il controllo deinervi e si lasciò determinare da una logica autoritaria eassurda, comunque inaccettabile sotto tutte le latitudini.

    Ricordiamo che gli Americani entrarono a Canicattì, pro-venienti da Licata, nel pomeriggio del 12 luglio 1943, alseguito dei carri armati - tutti del tipo Sherman - del capi-tano Norris H. Perkins. Afferivano al 66° reggimentocorazzato della divisione di riserva del generale Hugh J.Gaffey, scivolato, con la terza ondata di sbarco, sulla batti-gia della spiaggia blu di Licata - Due Rocche -, e dirottatoper lo più ad est, in direzione di Gela, per dar man fortenella battaglia che si sarebbe sviluppata nella piana (cf.Incorvaia 2004, 116).

    Ricordiamo infine che gli ufficiali dell'Amgot, prove-nienti da Sfax, in Tunisia, e sbarcati a Licata all'alba del 10luglio 1943, furono sei: con Toscani sarebbero stati iltenente colonnello George H. McCaffrey, ufficiale anzianoe governatore militare della provincia di Agrigento, ilmaggiore Robert L. Ashworth, il tenente colonnello senzanome che si insedierà a Canicattì e due altri ufficiali.

    Ringraziamo sentitamente il professor Salemi e il dottorBrancato, e ci auguriamo che si voglia approfondire, intan-to scavando nelle sepolte cartelle dell'archivio storico delComune di Canicattì e dell'ospedale Barone Lombardo.Urge infatti dare risposta ai tanti interrogativi che riman-gono, pesanti come macigni.

    Carmelo Incorvaia

    "Gli eccidi della secondaguerra mondiale tuttora costi-tuiscono un tema doloroso,anche se è trascorso mezzosecolo. Il processo l'anno pas-sato di uno degli ufficiali tede-schi coinvolti nelle fucilazionidi massa di civili italiani allecave Ardeatine fuori Roma nel1944, ha sollevato violenteemozioni in tutt'Italia. Il mas-sacro di una grande partedella popolazione italiana diTrieste da parte dei partigianiiugoslavi nel 1945 è solo ora,dopo cinquantatrè anni, sottoindagine in un clima di inten-sa amarezza e recriminazione.I crimini di guerra tuttoradestano l'interesse pubblico eprovocano controversieappassionate; il processo aBordeaux l'ottobre scorso diMaurice Papon per le depor-tazioni in tempo di guerra diebrei francesi ha generatopotenti ripercussioni in unaFrancia che, ad oggi, non hafatto i conti con il suo passatocollaborazionista.

    Rivelare un eccidio prece-dentemente ignoto presentaalcuni rischi. Tuttavia è dove-re degli storici registrare tuttii fatti, non importa quantospiacevoli o scom