SCUOLA MEDIA STATALE L. PIRANDELLO AGRIGENTO ANNO SCOLASTICO 2006-2007 Classi: 3^C – 3^I DOCENTI:...
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SCUOLA MEDIA STATALE “L. PIRANDELLO”
AGRIGENTO
ANNO SCOLASTICO 2006-2007 Classi: 3^C – 3^I
DOCENTI: Mariella Rizzo Pinna, M.Teresa Sammartino, Alba Siracusa
Laboratorio di Educazione Ambientale
dalla leggera brezza che soffia sul mare
alla tempesta che solleva le onde
il vento ci circonda sempre ……
Energie rinnovabili
Storia
Definizione
Perchè sì
Perchè no
Come funziona una centrale
Struttura dell’aerogeneratore
I crescenti problemi legati all’inquinamento atmosferico, agli
alti costi dell’energia elettrica, all’esaurimento dei
giacimenti fossili, hanno spinto a ricercare nuove fonti di
energia che non si esauriscono nel tempo ma che si
rinnovano continuamente.
Energie rinnovabili
“classiche”
(idroelettrica e geotermica)
“nuove” (NFER)
(solare, eolica, da biomassa)
Fontirinnovabili
Energie rinnovabili
Energiada biogas
Energiabiodiesel
Energiaeolica
Energiaidroelettrica
Energiada biomasse
Energiada olii vegetali
Energiada rifiuti
Energiada termovalorizzazione
Energiasolare
Energiadel moto ondoso
Energiageotermica
Perché energia eolicaOltre ad essere continuamente disponibile e non inquinante, può essere utilizzata per compiere svariati lavori: meccanici ed elettrici.
È disponibile sia di giorno che di notte, e in zone temperateè disponibile in modo proporzionale alla richiesta.
I meccanismi che sfruttano l’energia eolica non richiedononecessariamente tecnologie d’avanguardia
L’energia eolica, infine, può essere sfruttata sul posto ove è richiesta e non ha bisogno di lunghi e fastidiosi collegamenti con i luoghi di utilizzazione.
La sua utilizzazione pratica non richiede particolari modificheal modo di vivere, come può accadere per una casa solare.
Ecologicamente parlando non è assolutamente inquinante enon influisce per nulla sugli ecosistemi in cui è inserita.
Per energia eolica si
intende la conversione
dell’ energia cinetica del
vento in energia
meccanica o elettrica.
Durante il giorno l’aria
sopra i mari e i laghi è più
fredda rispetto a quella
sopra la terra: il calore
solare, in buona parte
riflesso, riscalda l’aria in
superficie.
Definizione di energia eolica
Quest’ultima, espandendosi, diventa leggera e tende a salire,
mentre quella fredda più pesante prende il suo posto
causando i venti di superficie. Di notte succede il contrario.
Nelle ore diurne si ha, quindi, la brezza di mare che soffia dal
mare verso la terra, viceversa di notte si ha quella di terra.
Eolico…da sempre
L’energia posseduta dal vento
è stata la prima ad essere
utilizzata dall’uomo nella
navigazione a vela sotto
forma di energia meccanica
I primi mulini a vento
comparvero in Mesopotamia,
Cina ed Egitto.
Nel XVII secolo a.C. il re di
Babilonia, Hammurabi,
progettò di irrigare la pianura
mesopotamica per mezzo di
mulini a vento costituiti da un
sistema ruotante attorno ad
un asse verticale.
La differenza tra l’applicazione
navale e quella prodotta dai
mulini è sostanziale: nel caso
della navigazione si sfrutta la
spinta esercitata dal vento su
una superficie resistente; nel
caso dell’irrigazione c’è un vero
e proprio motore ad energia
eolica che aziona una macchina
operatrice, la pompa idraulica.
L’ uso dei mulini a vento
come macchine di uso corrente
risale al VII secolo d.C. durante
il regno del califfo Omar
Ecco qui i mulini europei
In Europa, già al tempo delle
crociate, i mulini a vento
erano di grandi dimensioni,
ad asse orizzontale,
tecnologicamente complessi
e con rendimenti elevati.
I miglioramenti furono dovuti
alle scoperte della dinamica
delle vele navali: ci si accorse
che, sfruttando la portanza
anziché la resistenza, si
poteva ottenere una quantità
maggiore di energia.
I primi mulini a vento europei
pompavano acqua o
muovevano le macine per
triturare i cereali.
In Olanda erano utilizzati
per pompare l'acqua dei
polder, migliorando
notevolmente il drenaggio
dopo la costruzione delle
dighe. Questi mulini erano
formati da telai in legno sui
quali era fissata la tela che
formava, così, delle vele
spinte in rotazione dal
vento.
Nel corso del XIX secolo
entrarono in funzione
migliaia di mulini a vento,
soprattutto per scopi di
irrigazione. In seguito, con
l'invenzione delle macchine
a vapore, vennero
abbandonati.
L’uso dell’eolico Nel secolo scorso i mulini a vento
conobbero uno sviluppo davvero eccezionale: a metà del 1800 in Olanda se ne contavano 9000 esemplari in funzione; tra il 1880 ed il 1930 solo negli Stati Uniti ne furono installate milioni di unità per usi agricoli e domestici, e molte di queste macchine funzionano ancora. È in questo periodo che nacquero i primi generatori di energia elettrica.
A Cleveland, ad opera dell’americano C.F. Brush, vennero realizzati aerogeneratori di potenze crescenti da 3 a 30 kW.
Successivamente, in Danimarca, si giunse alla costruzione di macchine tecnologicamente più potenti ed evolute, ad asse orizzontale e a basso numero di pale, capaci di soddisfare il fabbisogno energetico nazionale.
Un impianto eolico e' costituitoda un gruppo di aerogeneratori dimedia (600-900 kW)o grande (>1MW) taglia,disposti in modo da sfruttare meglio la risorsa eolica del sito; gli aerogeneratori sono connessi fra loro elettricamente attraverso un cavidotto interrato.All'impianto eolico e‘ associata una cabina-stazione di consegna connessa alla rete elettrica nazionale.
Come funziona una centrale eolica
trasformatore
anemometro
Struttura di un aerogeneratore
sistema di controllo
alternatore
moltiplicatore
supporto cuscinetto
rotore
torre
trasformatore
anemometro
Gli aerogeneratori sono costituiti da una navicella o gondola, sostenuta da una struttura metallica connessa ad un rotore costituito da pale fissate su un mozzo e progettate per trasformare l’energia cinetica del vento in energia meccanica.Al soffiare del vento il rotore gira e aziona il generatore che, tramite un moltiplicatore di giri, trasforma l'energia meccanica in elettrica.Tramite un sistema di controllo e trasformazione viene regolata la produzione di elettricita‘e il suo eventuale allacciamento in rete.
Struttura dell’aerogeneratore
L'energia elettrica prodotta in navicella viene convogliata al suolo attraverso cavi elettrici; sempre al suolo vengono inviati mediante opportuni cavi i segnali necessariper il controllo del corretto funzionamento dell’aerogeneratore.
Il lavoro che può svolgere un aerogeneratore
dipende dall’area del rotore e dalla sua
efficienza aerodinamica. La produzione di
energia dipende dalla grandezza e dalla
tipologia delle turbine: si passa dai 100.000
kWh all’anno delle turbine più piccole ai 9.000
MWh all’anno delle più grandi.
La capacità generativa dell’energia eolica installata nel mondo è
cresciuta dal 1995 al 2003 di 8 volte. Basti pensare che la sola
Danimarca, che per il momento soddisfa il 20% del suo fabbisogno
energetico dal vento, è il primo produttore ed esportatore di
turbine eoliche nel mondo e che entro il 2020 potrebbe coprire
l’intero fabbisogno energetico della regione.
Gli ultimi miglioramenti del design permettono alle turbine eoliche
di operare a velocità di vento inferiori rispetto a prima; consentono
poi una migliore resa.
L’energia eolica potrebbe diventare un’alternativa al gas naturale o
al carbone.
L’Europa, dimostrando il potenziale di sfruttamento dell’energia
eolica, sta inaugurando la new economy per il resto del pianeta.
Il trasformatore e' una macchina elettrica
statica che, sfruttando il fenomeno
dell'induzione elettromagnetica, trasforma
i parametri della potenza in ingresso,
tensione e corrente in valori di corrente e
tensione di uscita prestabiliti a potenza
costante (a meno delle perdite di
trasformazione)..
Trasformatore
Schematicamente un
trasformatore e' costituito da
due avvolgimenti, ciascuno
formato da un certo numero di
spire di filo di rame avvolte
attorno a un nucleo di ferro di
elevata permeabilita' magnetica.
Uno degli avvolgimenti riceve
energia dalla linea di
alimentazione, mentre l'altro e'
collegato ai circuiti di
utilizzazione.
L'anemometro e' formato da un'asse
verticale e da coppette che
'catturano‘
il vento.
Comprende il sensore di velocita' e
di direzione.
Il numero di giri al minuto viene
registrato da un congegno
elettronico che blocca
automaticamente il generatore
qualora la velocita' del vento sia
superiore ai 25÷30 metri al secondo.
Anemometro
Il sistema di controllo e' formato
da una serie di congegni
computerizzati che monitorizzano
le condizioni di funzionamento
dell'aerogeneratore e controllano
il supporto-cuscinetto.
Nell'eventualita' di
malfunzionamento, il sistema di
controllo blocca automaticamente
l'aerogeneratore e invia al punto
di teleconduzione dell'impianto
un avviso di intervento.
Sistema di controllo
L'albero lento e' collegato
a un moltiplicatore di giri
da cui si diparte un albero
veloce, che ruota con
velocita' angolare data da
quella dell'albero lento
per il rapporto di
moltiplicazione del
moltiplicatore
Moltiplicatore di giri
Il moto della navicella (gondola) rispetto al sostegno e'
realizzato mediante ingranaggi mossi da un attuatore che
puo' essere di tipo elettrico o idraulico.
Supporto cuscinetto
RotoreE’ un mozzo con 2 o 3 pale che possono
ruotare ad una velocita' superiore ai 200 km
orari.
Le pale sono realizzate con materiali
innovativi o compositi rinforzati con fibra di
vetro
Il mozzo e' collegato a un primo albero,
detto albero lento, che ruota alla stessa
velocita' angolare del rotore.
Data la variabile intensita‘ dei venti non e'
economico adottare aerogeneratori con
rotore a passo fisso, giacchè sono molto
costosi, persfruttare i limitati periodi di forti venti, ma è preferibile utilizzare pale
a passo variabile la cui regolazione consente di ridurre il rendimento
aerodinamico del rotore.
Il passo puo' essere variato in modo continuo o a gradini; nelle
macchine piu' recenti di grossa taglia viene adottato un tipo di pala
orientabile soltanto nella parte piu' vicina alla punta.
L'altezza media di una torre e' compresa tra i 40 e i 60 metri. Essa
puo' essere costituita da una struttura metallica a forma tronco-
conica (con una scala interna che permette le operazioni di salita e
discesa per manutenzione) o da una struttura metallica reticolare a
traliccio.
Torre
21721750605060
165656
220220
800800
55
354354
11
1919
22219219
1010
1283612836586586
137137
803803
5757
291629162424
5151
100100
22
4141364364
77
[MW][MW]
Dati EWEA LUGLIO 2003
Impianti eolici in Europa
Effetti indesiderati
Effetti su flora e fauna
Questi aspetti sono tuttavia di lieve rilevanza tanto da poter affermare che il bilancio costi ambientali/benefici ambientali è ampiamente positivo.
Occupazione del territorio
Impatto visivo
Impatto acustico
Interferenze elettromagnetiche
La necessità di sfruttare al meglio le risorse
eoliche fa sì che gli aerogeneratori vengano posti
sui crinali montani o in zone comunque molto
visibili, aumentandone ulteriormente l'impatto.
Ancor più se tali aree corrispondono ad aree
naturalistiche di pregio, tutelate.
L’impatto visivo è un problema di percezione e
integrazione complessiva nel paesaggio;
comunque è possibile ridurre al minimo gli
effetti visivi sgradevoli assicurando una debita
distanza tra gli impianti e gli insediamenti
abitativi. Sono state individuate, inoltre,
soluzioni costruttive tali da ridurre tale impatto:
impiego di torri tubolari o a traliccio a seconda
del contesto, di colori neutri, adozione di
configurazioni geometriche regolari con
macchine ben distanziate.
Impatto visivo
Occupazione del territorio
Si parla di occupazione del
territorio se si tiene del
terreno fisicamente occupato
da tutto l’impianto. Ma le
macchine eoliche e le opere di
supporto (cabine elettriche,
strade) occupano solitamente il
2-3% del territorio per la
costruzione di un impianto. La
parte del terreno non occupata
dalle macchine può essere
impiegata per altri scopi, come
l’agricoltura e la pastorizia,
senza alcuna
controindicazione.
Impatto acustico
È causato essenzialmente
dal rumore prodotto dalle
pale, dal generatore
elettrico e dal moltiplicatore
di giri che, tuttavia, è in
parte mascherato dal vento
stesso. Inoltre, poiché una
distanza di poche centinaia
di metri è sufficiente a
ridurre l’impatto acustico, la
collocazione delle centrali
eoliche è in genere tale da
non arrecare disturbo alle
aree abitate.
Interferenze elettromagneticheGli aerogeneratori possono, in linea di principio, dare luogo
a interferenze con le telecomunicazioni,
soprattutto perché le loro pale
in rotazione presentano
un ostacolo mobile
di grandi dimensioni alle onde
elettromagnetiche incidenti.
Per evitare interferenze basta
stabilire e mantenere la
distanza minima fra
l'aerogeneratore e, ad esempio,
stazioni terminali
di ponti radio, apparati di assistenza alla navigazione aerea
e televisori.
Oggi gli effetti sono ridotti dall'impiego di pale in materiali
non conduttori come vetroresina e legno.
Effetti su flora e fauna
Le possibili interferenze
degli impianti eolici con la
flora e la fauna
riguardano solo l’impatto
dei volatili con il rotore
delle macchine. In
particolare, le specie più
influenzate sono quelle
dei rapaci; gli uccelli
migratori sembrano
adattarsi alla presenza di
questi ostacoli.
In genere le collisioni
sono molto contenute.
Una proposta in discussione (e in parte applicata in altri paesi
europei) per ridurre tale problematica è costituita dagli impianti
"off-shore“, ovvero nel mare a diversi chilometri dalla costa.
In tal caso viene quasi azzerata
la problematica della visibilità e,
nel contempo,
possono essere sfruttate
condizioni anemologiche (di vento)
migliori (per intensità, durata e
continuità) di quelle nella terraferma.
Sistemi off-shore
Rappresentano un'utile soluzione per quei Paesi densamente
popolati e con forte utilizzo del territorio che si trovano vicino al
mare.
Secondo alcune stime, nei prossimi anni gli impianti off-shore nei
mari europei potrebbero fornire oltre il 20% del fabbisogno elettrico
dei paesi costieri.
L’ eolica è l’ energia
meno costosa
attualmente disponibile.
Un reattore nucleare da
1600 megawatt costa
2,5 miliardi di euro,
mentre il prezzo di una
pala eolica da 3
megawatt costa 3mln di
euro. Oltre ad avere il
costo di installazione più
basso, ha anche il costo
di esercizio più basso.
I prezzi dell’eolico
Lavoro realizzato dagli alunni
delle classi 3^C e 3^I
in adesione la progetto “Educarsi al Futuro”
ANNO SCOLASTICO 2006-2007
DOCENTI: Mariella Rizzo Pinna, M.Teresa Sammartino, Alba Siracusa