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1 SCUOLA DELL’INFANZIA ITALIANA MADRID PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA E DIDATTICA Anno Scolastico 2013/2014

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SCUOLA DELL’INFANZIA ITALIANA

MADRID

PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA E DIDATTICA

Anno Scolastico 2013/2014

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Premessa La scuola dell’Infanzia rivaluta il bambino come protagonista e principale referente della propria attività. Negli Orientamenti leggiamo: «La scuola dell'infanzia concorre, nell'ambito del sistema scolastico, a promuovere la formazione integrale della personalità dei bambini dai tre ai sei anni di età, nella prospettiva della formazione di soggetti liberi, responsabili ed attivamente partecipi alla vita della comunità locale, nazionale ed internazionale». Come fa a realizzare tutto questo? - Progettando interventi volti a promuovere l’originalità di ciascun bambino, pur tenendo conto delle esperienze che questi ha già maturato; - favorendo il gioco, inteso come risorsa privilegiata di apprendimento e sviluppo della capacità relazionale, ossia come il modo specifico del bambino di rapportarsi alla realtà; - esercitando l'esplorazione e la ricerca, a partire dalle originarie curiosità del bambino, per giungere alla costruzione di capacità attraverso il fare esperienza; Ma come si configura oggi la scuola dell’infanzia? Innanzitutto è una SCUOLA, quindi una istituzione educativa, un ambiente che collabora con la famiglia, che intesse rapporti con la società, che propone modelli educativi rispettosi della personalità dei bambini e delle bambine che trovano in essa un luogo ideato e realizzato a loro misura e per la loro crescita armonica. La scuola dell'infanzia non sostituisce la famiglia, che resta invece il contesto primario degli apprendimenti, degli affetti, dello sviluppo delle fondamentali disposizioni sociali e morali. La struttura per sezioni omogenee, che da molti anni sta alla base del modello organizzativo della nostra scuola, è quella che sembra garantire maggiormente la continuità dei rapporti tra adulti e bambini, evitando i disagi affettivi causati da frequenti ed improvvisi cambiamenti, facilitando i processi di identificazione e favorendo la predisposizione coerente di spazi, ambienti e materiali. L’attenzione alle esigenze specifiche delle diverse età sostiene la realizzazione di obiettivi finalizzati e apprendimenti formalizzati e valorizza il lavoro a piccoli gruppi e gli angoli predisposti nelle diverse sezioni.

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Per evitare i rischi della sezione chiusa sono state programmate anche attività di intersezione, che creano rapporti più stimolanti tra gli insegnanti e tra i bambini e consentono una più articolata fruizione degli spazi, dei materiali ludici, delle attrezzature e dei sussidi didattici.

Lineamenti di metodo La metodologia della Scuola dell’Infanzia riconosce come suoi connotati essenziali: la valorizzazione del gioco Il gioco costituisce, in questa età, una risorsa privilegiata di apprendimento e di relazioni. Esso, infatti, favorisce rapporti attivi e creativi sul terreno sia cognitivo sia relazionale, consente al bambino di trasformare la realtà secondo le sue esigenze interiori di realizzare le sue potenzialità e di rivelarsi a se stesso e agli altri in una molteplicità di aspetti, desideri e funzioni. L’insegnante invia al bambino, attraverso la ricchezza e la varietà delle offerte e delle proposte di gioco (utilizzando quando possibile il materiale ludico a disposizione della scuola) una vasta gamma di messaggi e di stimolazioni, utile alla strutturazione ludica dell’attività’ didattica nei diversi campi di esperienza. l’esplorazione e la ricerca Le esperienze promosse dalla scuola tendono ad inserire l’originaria curiosità del bambino in un positivo clima di esplorazione e di ricerca, nel quale gli alunni si attivino confrontando situazioni, ponendo problemi, costruendo ipotesi, elaborando e confrontando schemi di spiegazione e strategie di pensiero. L’insegnante, attraverso una regia equilibrata e attenta, guida il bambino a prendere coscienza di noi e delle proprie risorse, a adattarsi alla realtà e a conoscerla, confrontarla e modificarla per iniziare a costruire la propria storia personale all’interno del contesto in cui vive. E’ essenziale, in quest’ottica, dare il più ampio rilievo al fare, alle esperienze dirette di contatto con la natura, le cose, i materiali e l’ambiente sociale e culturale, valorizzando le proposte e le iniziative dei bambini. la vita di relazione Il ricorso a varie modalità di relazione (nella coppia, nel piccolo gruppo, nel gruppo più allargato, con o senza la presenza dell’insegnante) favorisce gli scambi e rende possibile un’interazione

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che facilita la risoluzione dei problemi, il gioco simbolico e lo svolgimento di attività complesse, spinge alla problematizzazione, sollecita a dare e ricevere spiegazioni. Un clima sociale positivo è favorito anche dalla qualità delle relazioni tra adulti e adulti e tra adulti e bambini. Quest’ultima richiede, da una parte, un’attenzione continua e competente ai segnali inviati dai bambini stessi e all’emergere dei loro bisogni di gratificazione e autostima e, dall’altra, la capacità di attivare forme interattive e circolari di comunicazione didattica. la mediazione didattica La Scuola dell’infanzia si avvale di tutte le strategie e le strumentazioni che consentono di orientare, sostenere e guidare lo sviluppo e l’apprendimento del bambino. In questo senso, l’attivazione di abilità generali di assimilazione ed elaborazione delle informazioni (memorizzare, rappresentare, comprendere relazioni spaziali e causali) ed il ricorso a materiali sia informali sia strutturati da manipolare, esplorare e ordinare, innescano specifici procedimenti di natura logica e avviano alla conquista di una maggiore sicurezza e di una prima organizzazione delle conoscenze. l’osservazione, la progettazione, la verifica All’interno dell’azione professionale degli insegnanti l’osservazione occasionale e sistematica consente di valutare le esigenze dei bambini e di riequilibrare via via le proposte educative in base alla qualita’ delle risposte. L’osservazione, inoltre, è uno strumento essenziale per condurre la verifica della validità e dell’adeguatezza del processo educativo. Una programmazione aperta, flessibile, da costruirsi in progressione, è coerente con il dinamismo dello sviluppo infantile e, di conseguenza, capace di sollecitare tutte le potenzialità, i linguaggi e le forme di intelligenza. la documentazione L’itinerario educativo e didattico che si compie nella scuola assume pieno significato per i soggetti coinvolti nella misura in cui può essere adeguatamente rievocato, riesaminato, analizzato, ricostruito e socializzato. Il progetto educativo, infatti, si rende concretamente visibile attraverso un’attenta documentazione e un’adeguata comunicazione dei dati relativi alle attività, tramite strumenti di tipo verbale, grafico e audiovisivo. Tali documentazioni, da raccogliere in modo agile ma continuativo, offrono ai bambini la possibilità di rendersi conto delle proprie conquiste e forniscono a tutti i soggetti della comunità educativa varie possibilità di informazione,

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riflessione e confronto, anche in un’ottica di rafforzamento della continuità.

Contenuti Finalità (dalle “Indicazioni nazionali per il curricolo della Scuola dell’Infanzia e del primo ciclo d’istruzione, 2012”)

La Scuola dell’Infanzia

“La scuola dell’infanzia, statale e paritaria, si rivolge a tutte le bambine e i bambini dai tre ai sei anni di età ed è la risposta al loro diritto all’educazione e alla cura, in coerenza con i principi di pluralismo culturale ed istituzionale presenti nella Costituzione della Repubblica, nella Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e nei documenti dell’Unione Europea. Essa si pone la finalità di promuovere nei bambini lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza e li avvia alla cittadinanza. Consolidare l’identità significa vivere serenamente tutte le dimensioni del proprio io, stare bene, essere rassicurati nella molteplicità del proprio fare e sentire, sentirsi sicuri in un ambiente sociale allargato, imparare a conoscersi e ad essere riconosciuti come persona unica e irripetibile. Vuol dire sperimentare diversi ruoli e forme di identità: quelle di figlio, alunno, compagno, maschio o femmina, abitante di un territorio, membro di un gruppo, appartenente a una comunità sempre più ampia e plurale, caratterizzata da valori comuni, abitudini, linguaggi, riti, ruoli. Sviluppare l’autonomia significa avere fiducia in sé e fidarsi degli altri; provare soddisfazione nel fare da sé e saper chiedere aiuto o poter esprimere insoddisfazione e frustrazione elaborando progressivamente risposte e strategie; esprimere sentimenti ed emozioni; partecipare alle decisioni esprimendo opinioni, imparando ad operare scelte e ad assumere comportamenti e atteggiamenti sempre più consapevoli. Acquisire competenze significa giocare, muoversi, manipolare, curiosare, domandare, imparare a riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e il confronto tra proprietà, quantità, caratteristiche, fatti; significa ascoltare, e comprendere, narrazioni e discorsi, raccontare e rievocare azioni ed esperienze e tradurle in tracce personali e condivise; essere in grado di descrivere, rappresentare e immaginare, “ripetere”, con simulazioni e giochi di ruolo, situazioni ed eventi con linguaggi

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diversi. Vivere le prime esperienze di cittadinanza significa scoprire l’altro da sé e attribuire progressiva importanza agli altri e ai loro bisogni; rendersi sempre meglio conto della necessità di stabilire regole condivise; implica il primo esercizio del dialogo che è fondato sulla reciprocità dell’ascolto, l’attenzione al punto di vista dell’altro e alle diversità di genere, il primo riconoscimento di diritti e doveri uguali per tutti; significa porre le fondamenta di un comportamento eticamente orientato, rispettoso degli altri, dell’ambiente e della natura. Tali finalità sono perseguite attraverso l’organizzazione di un ambiente di vita, di relazioni e di apprendimento di qualità, garantito dalla professionalità degli operatori e dal dialogo sociale ed educativo con le famiglie e con la comunità”.

Campi di esperienza Gli insegnanti accolgono, valorizzano ed estendono le curiosità, le esplorazioni, le proposte dei bambini e creano occasioni di apprendimento per favorire l’organizzazione di ciò che i bambini vanno scoprendo. L’esperienza diretta, il gioco, il procedere per tentativi ed errori, permettono al bambino, opportunamente guidato, di approfondire e sistematizzare gli apprendimenti. Ogni campo di esperienza offre un insieme di oggetti, situazioni, immagini e linguaggi, riferiti ai sistemi simbolici della nostra cultura, capaci di evocare, stimolare, accompagnare apprendimenti progressivamente più sicuri. Nella scuola dell’infanzia i traguardi per lo sviluppo della competenza suggeriscono all’insegnante orientamenti, attenzioni e responsabilità nel creare piste di lavoro per organizzare attività ed esperienze volte a promuovere la competenza, che a questa età va intesa in modo globale e unitario. IL SÉ E L’ALTRO

I bambini formulano tanti perché sulle questioni concrete, sugli eventi della vita quotidiana, sulle trasformazioni personali e sociali, sull’ambiente e sull’uso delle risorse, sui valori culturali, sul futuro vicino e lontano, spesso a partire dalla dimensione quotidiana della vita scolastica. Al contempo pongono domande di senso sul mondo e sull’esistenza umana. I molti perché rappresentano la loro spinta a capire il significato della vita che li circonda e il valore morale delle loro azioni. Nella scuola hanno molte occasioni per prendere

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coscienza della propria identità, per scoprire le diversità culturali, religiose, etniche, per apprendere le prime regole del vivere sociale, per riflettere sul senso e le conseguenze delle loro azioni. Negli anni della scuola dell’infanzia il bambino osserva la natura e i viventi, nel loro nascere, evolversi ed estinguersi. Osserva l’ambiente che lo circonda e coglie le diverse relazioni tra le persone; ascolta le narrazioni degli adulti, le espressioni delle loro opinioni e della loro spiritualità e fede; è testimone degli eventi e ne vede la rappresentazione attraverso i media; partecipa alle tradizioni della famiglia e della comunità di appartenenza, ma si apre al confronto con altre culture e costumi; si accorge di essere uguale e diverso nella varietà delle situazioni, di poter essere accolto o escluso, di poter accogliere o escludere. Raccoglie discorsi circa gli orientamenti morali, il cosa è giusto e cosa è sbagliato, il valore attribuito alle pratiche religiose. Si chiede dov’era prima di nascere e se e dove finirà la sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore. Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento di ascolto costruttivo da parte degli adulti, di rasserenamento, comprensione ed esplicitazione delle diverse posizioni. A questa età, dunque, si definisce e si articola progressivamente l’identità di ciascun bambino e di ciascuna bambina come consapevolezza del proprio corpo, della propria personalità, del proprio stare con gli altri e esplorare il mondo. Sono gli anni della scoperta degli adulti come fonte di protezione e contenimento, degli altri bambini come compagni di giochi e come limite alla propria volontà. Sono gli anni in cui si avvia la reciprocità nel parlare e nell’ascoltare; in cui si impara discutendo. Il bambino cerca di dare un nome agli stati d’animo, sperimenta il piacere, il divertimento, la frustrazione, la scoperta; si imbatte nelle difficoltà della condivisione e nei primi conflitti, supera progressivamente l’egocentrismo e può cogliere altri punti di vista. Questo campo rappresenta l’ambito elettivo in cui i temi dei diritti e dei doveri, del funzionamento della vita sociale, della cittadinanza e delle istituzioni trovano una prima “palestra” per essere guardati e affrontati concretamente. La scuola si pone come spazio di incontro e di dialogo, di approfondimento culturale e di reciproca formazione tra genitori e insegnanti per affrontare insieme questi temi e proporre ai bambini un modello di ascolto e di rispetto, che li aiuti a trovare risposte alle loro domande di senso in coerenza con le scelte della propria famiglia, nel comune intento di rafforzare i presupposti della convivenza democratica.

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Traguardi per lo sviluppo della competenza Il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini. Sviluppa il senso dell’identità personale, percepisce le proprie esigenze e i propri sentimenti, sa esprimerli in modo sempre più adeguato. Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e le mette a confronto con altre. Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini e comincia e riconoscere la reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta. Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è bene o male, sulla giustizia, e ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e doveri, delle regole del vivere insieme. Si orienta nelle prime generalizzazioni di passato, presente, futuro e si muove con crescente sicurezza e autonomia negli spazi che gli sono familiari, modulando progressivamente voce e movimento anche in rapporto con gli altri e con le regole condivise. Riconosce i più importanti segni della sua cultura e del territorio, le istituzioni, i servizi pubblici, il funzionamento delle piccole comunità e della città. IL CORPO E IL MOVIMENTO I bambini prendono coscienza del proprio corpo, utilizzandolo fin dalla nascita come strumento di conoscenza di sé nel mondo. Muoversi è il primo fattore di apprendimento: cercare, scoprire, giocare, saltare, correre a scuola è fonte di benessere e di equilibrio psico-fisico. L’azione del corpo fa vivere emozioni e sensazioni piacevoli, di rilassamento e di tensione, ma anche la soddisfazione del controllo dei gesti, nel coordinamento con gli altri; consente di sperimentare potenzialità e limiti della propria fisicità, sviluppando nel contempo la consapevolezza dei rischi di movimenti incontrollati. I bambini giocano con il loro corpo, comunicano, si esprimono con la mimica, si travestono, si mettono alla prova, anche in questi modi percepiscono la completezza del proprio sé, consolidando autonomia e sicurezza emotiva. Il corpo ha potenzialità espressive e comunicative che si realizzano in un linguaggio caratterizzato da una propria struttura e da regole che il bambino impara a conoscere attraverso specifici percorsi di

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apprendimento: le esperienze motorie consentono di integrare i diversi linguaggi, di alternare la parola e i gesti, di produrre e fruire musica, di accompagnare narrazioni, di favorire la costruzione dell’immagine di sé e l’elaborazione dello schema corporeo. Le attività informali, di routine e di vita quotidiana, la vita e i giochi all’aperto sono altrettanto importanti dell’uso di piccoli attrezzi e strumenti, del movimento libero o guidato in spazi dedicati, dei giochi psicomotori e possono essere occasione per l’educazione alla salute attraverso una sensibilizzazione alla corretta alimentazione e all’igiene personale. La scuola dell’infanzia mira a sviluppare gradualmente nel bambino la capacità di leggere e interpretare i messaggi provenienti dal corpo proprio e altrui, rispettandolo e avendone cura. La scuola dell’infanzia mira altresì a sviluppare la capacità di esprimersi e di comunicare attraverso il corpo per giungere ad affinarne le capacità percettive e di conoscenza degli oggetti, la capacità di orientarsi nello spazio, di muoversi e di comunicare secondo immaginazione e creatività.

Traguardi per lo sviluppo della competenza Il bambino vive pienamente la propria corporeità, ne percepisce il potenziale comunicativo ed espressivo, matura condotte che gli consentono una buona autonomia nella gestione della giornata a scuola. Riconosce i segnali e i ritmi del proprio corpo, le differenze sessuali e di sviluppo e adotta pratiche corrette di cura di sé, di igiene e di sana alimentazione. Prova piacere nel movimento e sperimenta schemi posturali e motori, li applica nei giochi individuali e di gruppo, anche con l’uso di piccoli attrezzi ed è in grado di adattarli alle situazioni ambientali all’interno della scuola e all’aperto. Controlla l’esecuzione del gesto, valuta il rischio, interagisce con gli altri nei giochi di movimento, nella musica, nella danza, nella comunicazione espressiva. Riconosce il proprio corpo, le sue diverse parti e rappresenta il corpo fermo e in movimento.

IMMAGINI, SUONI, COLORI

I bambini esprimono pensieri ed emozioni con immaginazione e creatività: l’arte orienta questa propensione, educando al piacere del bello e al sentire estetico. L’esplorazione dei materiali a disposizione

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consente di vivere le prime esperienze artistiche, che sono in grado di stimolare la creatività e contagiare altri apprendimenti. I linguaggi a disposizione dei bambini, come la voce, il gesto, la drammatizzazione, i suoni, la musica, la manipolazione dei materiali, le esperienze grafico-pittoriche, i mass-media, vanno scoperti ed educati perché sviluppino nei piccoli il senso del bello, la conoscenza di se stessi, degli altri e della realtà. L’incontro dei bambini con l’arte è occasione per guardare con occhi diversi il mondo che li circonda. I materiali esplorati con i sensi, le tecniche sperimentate e condivise nell’atelier della scuola, le osservazioni di luoghi (piazze, giardini, paesaggi) e di opere (quadri, musei, architetture) aiuteranno a migliorare le capacità percettive, coltivare il piacere della fruizione, della produzione e dell’invenzione e ad avvicinare alla cultura e al patrimonio artistico. La musica è un’esperienza universale che si manifesta in modi e generi diversi, tutti di pari dignità, carica di emozioni e ricca di tradizioni culturali. Il bambino, interagendo con il paesaggio sonoro, sviluppa le proprie capacità cognitive e relazionali, impara a percepire, ascoltare, ricercare e discriminare i suoni all’interno di contesti di apprendimento significativi. Esplora le proprie possibilità sonoro-espressive e simbolico-rappresentative, accrescendo la fiducia nelle proprie potenzialità. L’ascolto delle produzioni sonore personali lo apre al piacere di fare musica e alla condivisione di repertori appartenenti a vari generi musicali. Il bambino si confronta con i nuovi media e con i nuovi linguaggi della comunicazione, come spettatore e come attore. La scuola può aiutarlo a familiarizzare con l’esperienza della multimedialità (la fotografia, il cinema, la televisione, il digitale), favorendo un contatto attivo con i “media” e la ricerca delle loro possibilità espressive e creative.

Traguardi per lo sviluppo della competenza Il bambino comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente. Inventa storie e sa esprimerle attraverso la drammatizzazione, il disegno, la pittura e altre attività manipolative; utilizza materiali e strumenti, tecniche espressive e creative; esplora le potenzialità offerte dalle tecnologie. Segue con curiosità e piacere spettacoli di vario tipo (teatrali, musicali, visivi, di animazione …); sviluppa interesse per l’ascolto della musica e per la fruizione di opere d’arte. Scopre il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e

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produzione musicale utilizzando voce, corpo e oggetti. Sperimenta e combina elementi musicali di base, producendo

semplici sequenze sonoro-musicali. Esplora i primi alfabeti musicali, utilizzando anche i simboli di

una notazione informale per codificare i suoni percepiti e riprodurli.

I DISCORSI E LE PAROLE

La lingua, in tutte le sue funzioni e forme, è uno strumento essenziale per comunicare e conoscere, per rendere via via più complesso e meglio definito, il proprio pensiero, anche grazie al confronto con gli altri e con l’esperienza concreta e l’osservazione. È il mezzo per esprimersi in modi personali, creativi e sempre più articolati. La lingua materna è parte dell’identità di ogni bambino, ma la conoscenza di altre lingue apre all’incontro con nuovi mondi e culture. I bambini si presentano alla scuola dell’infanzia con un patrimonio linguistico significativo, ma con competenze differenziate, che vanno attentamente osservate e valorizzate. In un ambiente linguistico curato e stimolante i bambini sviluppano nuove capacità quando interagiscono tra di loro, chiedono spiegazioni, confrontano punti di vista, progettano giochi e attività, elaborano e condividono conoscenze. I bambini imparano ad ascoltare storie e racconti, dialogano con adulti e compagni, giocano con la lingua che usano, provano il piacere di comunicare, si cimentano con l’esplorazione della lingua scritta. La scuola dell’infanzia ha la responsabilità di promuovere in tutti i bambini la padronanza della lingua italiana, rispettando l’uso della lingua di origine. La vita di sezione offre la possibilità di sperimentare una varietà di situazioni comunicative ricche di senso, in cui ogni bambino diventa capace di usare la lingua nei suoi diversi aspetti, acquista fiducia nelle proprie capacità espressive, comunica, descrive, racconta, immagina. Appropriati percorsi didattici sono finalizzati all’estensione del lessico, alla corretta pronuncia di suoni, parole e frasi, alla pratica delle diverse modalità di interazione verbale (ascoltare, prendere la parola, dialogare, spiegare), contribuendo allo sviluppo di un pensiero logico e creativo. L’incontro e la lettura di libri illustrati, l’analisi dei messaggi presenti nell’ambiente incoraggiano il progressivo avvicinarsi dei bambini alla lingua scritta, e motivano un rapporto positivo con la lettura e la scrittura. I bambini vivono spesso in ambienti plurilingui e, se

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opportunamente guidati, possono familiarizzare con una seconda lingua, in situazioni naturali, di dialogo, di vita quotidiana, diventando progressivamente consapevoli di suoni, tonalità, significati diversi.

Traguardi per lo sviluppo della competenza

Il bambino usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico, comprende parole e discorsi, fa ipotesi sui significati. Sa esprimere e comunicare agli altri emozioni, sentimenti, argomentazioni attraverso il linguaggio verbale che utilizza in differenti situazioni comunicative. Sperimenta rime, filastrocche, drammatizzazioni; inventa nuove parole, cerca somiglianze e analogie tra i suoni e i significati. Ascolta e comprende narrazioni, racconta e inventa storie, chiede e offre spiegazioni, usa il linguaggio per progettare attività e per definirne regole. Ragiona sulla lingua, scopre la presenza di lingue diverse, riconosce e sperimenta la pluralità dei linguaggi, si misura con la creatività e la fantasia. Si avvicina alla lingua scritta, esplora e sperimenta prime forme di comunicazione attraverso la scrittura, incontrando anche le tecnologie digitali e i nuovi media. LA CONOSCENZA DEL MONDO

I bambini esplorano continuamente la realtà e imparano a riflettere sulle proprie esperienze descrivendole, rappresentandole, riorganizzandole con diversi criteri. Pongono così le basi per la successiva elaborazione di concetti scientifici e matematici che verranno proposti nella scuola primaria. La curiosità e le domande sui fenomeni naturali, su se stessi e sugli organismi viventi e su storie, fiabe e giochi tradizionali con riferimenti matematici, possono cominciare a trovare risposte guardando sempre meglio i fatti del mondo, cercando di capire come e quando succedono, intervenendo per cambiarli e sperimentando gli effetti dei cambiamenti. Si avviano così le prime attività di ricerca che danno talvolta risultati imprevedibili, ma che costruiscono nel bambino la necessaria fiducia nelle proprie capacità di capire e di trovare spiegazioni. Esplorando oggetti, materiali e simboli, osservando la vita di piante ed animali, i bambini elaborano idee personali da confrontare con quelle dei compagni e degli insegnanti.

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Imparano a fare domande, a dare e a chiedere spiegazioni, a lasciarsi convincere dai i punti di vista degli altri, a non scoraggiarsi se le loro idee non risultano appropriate. Possono quindi avviarsi verso un percorso di conoscenza più strutturato, in cui esploreranno le potenzialità del linguaggio per esprimersi e l’uso di simboli per rappresentare significati. Oggetti, fenomeni, viventi I bambini elaborano la prima “organizzazione fisica” del mondo esterno attraverso attività concrete che portano la loro attenzione sui diversi aspetti della realtà, sulle caratteristiche della luce e delle ombre, sugli effetti del calore. Osservando il proprio movimento e quello degli oggetti, ne colgono la durata e la velocità, imparano a organizzarli nello spazio e nel tempo e sviluppano una prima idea di contemporaneità. Toccando, smontando, costruendo e ricostruendo, affinando i propri gesti, i bambini individuano qualità e proprietà degli oggetti e dei materiali, ne immaginano la struttura e sanno assemblarli in varie costruzioni; riconoscono e danno un nome alle proprietà individuate, si accorgono delle loro eventuali trasformazioni. Cercano di capire come sono fatti e come funzionano macchine e meccanismi che fanno parte della loro esperienza, cercando di capire anche quello che non si vede direttamente: le stesse trasformazioni della materia possono essere intuite in base a elementari modelli di strutture “invisibili”. Il proprio corpo è sempre oggetto di interesse, soprattutto per quanto riguarda i processi nascosti, e la curiosità dei bambini permette di avviare le prime interpretazioni sulla sua struttura e sul suo funzionamento. Gli organismi animali e vegetali, osservati nei loro ambienti o in microambienti artificiali, possono suggerire un “modello di vivente” per capire i processi più elementari e la varietà dei modi di vivere. Si può così portare l’attenzione dei bambini sui cambiamenti insensibili o vistosi che avvengono nel loro corpo, in quello degli animali e delle piante e verso le continue trasformazioni dell’ambiente naturale.

Numero e spazio La familiarità con i numeri può nascere a partire da quelli che si usano nella vita di ogni giorno; poi, ragionando sulle quantità e sulla numerosità di oggetti diversi, i bambini costruiscono le prime fondamentali competenze sul contare oggetti o eventi, accompagnandole con i gesti dell’indicare, del togliere e dell’aggiungere. Si avviano così alla conoscenza del numero e della struttura delle prime operazioni, suddividono in parti i materiali e

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realizzano elementari attività di misura. Gradualmente, avviando i primi processi di astrazione, imparano a rappresentare con simboli semplici i risultati delle loro esperienze. Muovendosi nello spazio, i bambini scelgono ed eseguono i percorsi più idonei per raggiungere una meta prefissata scoprendo concetti geometrici come quelli di direzione e di angolo. Sanno descrivere le forme di oggetti tridimensionali, riconoscendo le forme geometriche e individuandone le proprietà (ad esempio, riconoscendo nel “quadrato” una proprietà dell’oggetto e non l’oggetto stesso). Operano e giocano con materiali strutturati, costruzioni, giochi da tavolo di vario tipo.

Traguardi per lo sviluppo della competenza

Il bambino raggruppa e ordina oggetti e materiali secondo criteri diversi, ne identifica alcune proprietà, confronta e valuta quantità; utilizza simboli per registrarle; esegue misurazioni usando strumenti alla sua portata. Sa collocare le azioni quotidiane nel tempo della giornata e della settimana. Riferisce correttamente eventi del passato recente; sa dire cosa potrà succedere in un futuro immediato e prossimo. Osserva con attenzione il suo corpo, gli organismi viventi e i loro ambienti, i fenomeni naturali, accorgendosi dei loro cambiamenti. Si interessa a macchine e strumenti tecnologici, sa scoprirne le funzioni e i possibili usi. Ha familiarità sia con le strategie del contare e dell’operare con i numeri sia con quelle necessarie per eseguire le prime misurazioni di lunghezze, pesi, e altre quantità. Individua le posizioni di oggetti e persone nello spazio, usando termini come avanti/dietro, sopra/sotto, destra/sinistra, ecc; segue correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali.

Dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria

Ogni campo di esperienza offre specifiche opportunità di apprendimento, ma contribuisce allo stesso tempo a realizzare i compiti di sviluppo pensati unitariamente per i bambini dai tre ai sei anni, in termini di identità (costruzione del sé, autostima, fiducia nei propri mezzi), di autonomia (rapporto sempre più consapevole con gli altri), di competenza (come elaborazione di conoscenze, abilità, atteggiamenti), di cittadinanza (come attenzione alle dimensioni etiche e sociali). Al termine del percorso triennale della scuola

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dell’infanzia, è ragionevole attendersi che ogni bambino abbia sviluppato alcune competenze di base che strutturano la sua crescita personale. Riconosce ed esprime le proprie emozioni, è consapevole di desideri e paure, avverte gli stati d’animo propri e altrui. Ha un positivo rapporto con la propria corporeità, ha maturato una sufficiente fiducia in sé, è progressivamente consapevole delle proprie risorse e dei propri limiti, quando occorre sa chiedere aiuto. Manifesta curiosità e voglia di sperimentare, interagisce con le cose, l’ambiente e le persone, percependone le reazioni ed i cambiamenti. Condivide esperienze e giochi, utilizza materiali e risorse comuni, affronta gradualmente i conflitti e ha iniziato a riconoscere le regole del comportamento nei contesti privati e pubblici. Ha sviluppato l’attitudine a porre e a porsi domande di senso su questioni etiche e morali. Coglie diversi punti di vista, riflette e negozia significati, utilizza gli errori come fonte di conoscenza. Sa raccontare, narrare, descrivere situazioni ed esperienze vissute, comunica e si esprime con una pluralità di linguaggi, utilizza con sempre maggiore proprietà la lingua italiana. Dimostra prime abilità di tipo logico, inizia ad interiorizzare le coordinate spazio-temporali e ad orientarsi nel mondo dei simboli, delle rappresentazioni, dei media, delle tecnologie. Rileva le caratteristiche principali di eventi, oggetti, situazioni, formula ipotesi, ricerca soluzioni a situazioni problematiche di vita quotidiana. È attento alle consegne, si appassiona, porta a termine il lavoro, diventa consapevole dei processi realizzati e li documenta. Si esprime in modo personale, con creatività e partecipazione, è sensibile alla pluralità di culture, lingue, esperienze.

Itinerari didattici 3 anni La programmazione di quest’anno scolastico descrive il percorso formativo di base che ogni bambino compie nella nostra scuola, attraverso esperienze progettate al fine di conseguire mete formative condivise. La nostra programmazione è ben definita ma allo stesso tempo flessibile trattandosi di bambini di tre anni, i nostri percorsi coniugano le linee pedagogiche –metodologiche delle Indicazioni Nazionali del 2012 con i concreti bisogni formativi dei bambini. Per

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le attività delle sezioni dei 3 anni un personaggio ed una storia ci accompagneranno durante tutto l’anno scolastico grazie ai quali andremo alla scoperta di diversi percorsi che si intersecano fra di loro: “L’accoglienza”, “il mondo dei valori: a Scuola sto bene, stiamo bene”, “un mondo di colori”, “una fiaba per imparare”, “mangiare sano e con gusto: progetto alimentazione”.

L’accoglienza

Prima di entrare nel tema conduttore della programmazione il gruppo docente ha voluto dedicare i primi mesi di scuola alla tematica fondamentale dell’ accoglienza dei bambini. Accoglienza intesa come promozione dello star bene a scuola , elaborazione della separazione maturando l’autonomia e il controllo dell’emotività, imparando a sviluppare relazioni positive con i pari e con gli adulti. Nel contesto dell’accoglienza la relazione che si crea tra insegnante e bambino riveste un’importanza fondamentale. Il docente favorisce il graduale distacco del bambino dai genitori ponendosi come figura di riferimento attraverso:

La predisposizione di un ambiente sereno e ricco di stimoli

L’organizzazione dello spazio con materiali e giochi individuali e collettivi per favorire la scoperta del nuovo ambiente

L’ascolto affettuoso di richieste e messaggi dei bambini

L’ascolto di canzoni e racconti

Fondamentale è anche la relazione che si instaura tra i docenti e i genitori, per la costruzione di un rapporto di fiducia basato sul reciproco riconoscimento di competenze e responsabilità.

Modalità

La gradualità dell’inserimento nel nuovo ambiente attraverso un tempo scuola personalizzato

La creazione di situazioni socializzanti attraverso esperienze giocose privilegiando obiettivi di carattere relazionale

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Finalità

aiutare i bambini ad affrontare serenamente il distacco dalle figure parentali

l' individuazione delle insegnanti come figure di riferimento

sostenere le attività spontanee dei piccoli e stimolarli in quelle guidate

corrispondere con flessibilità alle richieste e agli interessi manifestati dai bambini

osservare i comportamenti e le relazioni instaurate

partecipare ai giochi organizzati nei vari gruppi, dando

particolare importanza all'attività psicomotoria

stimolare l'espressione attraverso tutti i linguaggi favorire una vita di relazione caratterizzata da ritualità e

convivenza serena Contenuti e attività

Creazione di una routine giornaliera

Narrazione di storie, invenzione di storie, completamento di storie

Imparare filastrocche, poesie, canti, rime

Conte, giochi psicomotori, giochi ritmici, gioco simbolico

Attività libere e guidate Attività di teatro con giochi vari e burattini

Il mondo dei valori: A scuola sto bene, stiamo bene

La scuola è il luogo di scambi di esperienze, di relazioni che si stabiliscono fra bambini e adulti. La vita sociale diventa uno stimolo importante per il rafforzamento della fiducia, simpatia, della disponibilità alla collaborazione, dello spirito di amicizia. Attraverso l’esperienza della vita comunitaria il bambin@ capisce ed interiorizza in modo naturale valori e regole di comportamento necessarie per la convivenza democratica. Il percorso si propone di favorire l’inserimento del bambino nella nuova realtà scolastica, di avvicinarlo all’ambiente con i suoi spazi e gli oggetti che contiene, agli amici e agli insegnanti e a tutto il personale della scuola. Il bambino viene spinto a divenire progressivamente più autonomo e più consapevole del significato delle esperienze che si vivono a scuola, esperienze che si rifletteranno nel suo quotidiano.

Contenuti e attività

Gli amici della scuola, gli amici di casa, il mio amico preferito

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Alla scoperta della mia identità, la mia nascita, il mio compleanno

La mia foto, il mio contrassegno, il mio ritratto, il mio corpo

La mia famiglia, la mia scuola

Giornata scolastica, conversazioni libere e guidate Giochi spontanei e guidati, giochi motori

Attività grafico-pittoriche, attività manipolative

Canzoni e filastrocche, lettura di storie e racconti

Memorizzazione di brevi poesie

Un mondo di colori

In questo percorso si vuole offrire molteplici stimoli ai bambini per

scoprire ed imparare ad utilizzare diversi linguaggi. La conoscenza di

varie tecniche espressive, l’utilizzo dei colori per esprimere i propri

stati d’animo e le proprie emozioni, favorendo nel bambino lo

sviluppo della creatività e stimolando l’attenzione verso il bello

affinando il gusto estetico. Avvicinare i bambini all’arte in tutte le

sue manifestazioni significa sviluppare un’attenzione crescente verso

quell’immenso patrimonio culturale creato dall’uomo che l’arte

testimonia nei secoli. Il percorso “un mondo di colori” è introdotto

da una storia che accompagnerà i bambini tutto l’anno e che servirà

per accrescere l’interesse dei bambini verso le proposte didattiche.

Contenuti e attività

Osservazione dei colori nell’ambiente e nella natura

Rappresentiamo i personaggi della storia

Leggiamo storie inerenti ai colori Testi in rima, canzoni, filastrocche, poesie

Drammatizzazione con burattini

Attività con tempera e varie tecniche

Giochi di percezione con colori, movimento e musica

Giochi di esplorazione, scoperta e confronto con materiali naturali

Attività manipolative e costruttive

Conversazioni guidate

Creazioni di cartelloni

Macchie simmetriche

Organizziamo la festa dei colori in occasione del Natale, del

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Carnevale Mangiare sano e con gusto (Progetto Educazione Alimentare)

L’alimentazione ha assunto oggi, nella società dell’informazione e della comunicazione, nell’era della globalizzazione dei mercati e dell’inerculturalità, un ruolo fondamentale nella determinazione della qualità della vita: è uno strumento essenziale per l’educazione finalizzata alla prevenzione e alla cura delle malattie e al mantenimento di un ottimo stato di salute. Mangiare a SCUOLA è un’opportunità per PROMUOVERE uno stato alimentare sano ed è anche fortemente intrecciato con l’identità della scuola e delle sue scelte educative. La didattica italiana considera l’alimentazione e il rapporto con il cibo uno dei linguaggi più espressivi . Quindi il cibo non solo come necessità bensì come ricerca del piacere, cibo come salute, come linguaggio, in sintesi come straordinario fattore di identità culturale. L'educazione alimentare costituisce un tassello importante per acquisire corrette abitudini fin dalla prima infanzia, in quanto un positivo approccio con il cibo consente un futuro stile di vita equilibrato ed armonioso. La fame nel mondo è un problema drammatico, quindi l’educazione alimentare si configura inoltre come un percorso di ordine morale e sociale. Piccole attività ludiche realizzate in classe si riveleranno un fertile campo d’azione per aiutare i bambini ad osservare, scoprire, rispettare e condividere una corretta alimentazione.

Contenuti e attività

Giochi di riconoscimento di frutti dalla forma e dalla tessitura della buccia

Il colore e la forma: interpretazione dal vero, elaborati grafici

Incontri giocosi con frutta e verdura

Semplici ricette che si realizzeranno in classe

Canzoni, filastrocche

Obiettivi

Riflettere (bambini/e- genitori) sulle proprie abitudini alimentari

Vivere con equilibrio il rapporto con il cibo, sviluppando serenità e piacere nello stare a tavola

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Miglioramento della qualità delle Merende

Aumento del consumo di frutta e verdura

Rafforzare il concetto della scansione temporale della giornata attraverso i pasti

Acquisire la conoscenza del legame tra alimentazione e cultura e differenza di culture

Considerare l’alimentazione come prevenzione e cura delle malattie, e sviluppare la consapevolezza che le abitudini alimentari acquisite in tenera età, sono quelle che incideranno nell’età adulta

Una fiaba per imparare

“....Io sono convinto che il bambino ascoltando una fiaba contempla in un certo senso la struttura della propria immaginazione e si fabbrica, se così vogliamo dire, uno strumento che gli è indispensabile per conoscere il mondo ed avere verso di esso un atteggiamento creativo. La fiaba quindi come tutto ciò che è in rapporto con l’immaginazione e la fantasia, ha una funzione educativa indispensabile, persino per la formazione di un sano spirito critico...”. G. Rodari

“...Ai bambini piace ascoltare e inventare storie ,lo fanno continuamente, quando giocano, quando sognano ad occhi aperti storie di tutti tipi alcune a colori altre in bianco e nero…” Tante sono le storie ed ognuna di loro porta ogni bambino a “tuffarsi” in ambienti magici, a vivere emozioni, a calarsi in personaggi fantastici, a parlare con gli animali e spostarsi in ambienti fiabeschi. Le storie aiutano a costruire l’identità dei bambini e li accompagnano nel loro

percorso di crescita, attraverso il tempo dove non c’è tempo.Molte sono le storie per sognare, per raccontare, per giocare, per imparare, per comunicare,per conoscersi e per conoscere, per immaginare, per identificarsi.

Contenuti e attività

Cappuccetto Rosso

I tre Porcellini Cappuccetto rosso è la favola più conosciuta, ambientata nel bosco, serve anche per evidenziare la stagione dell’autunno e i colori , oltre a promuovere il rispetto di alcuni valori e delle regole. I tre porcellini è una fiaba che affronta il tema della crescita. I tre fratellini sono la rappresentazione del bambino che cresce, imparando ad ogni stadio

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un comportamento nuovo passando attraverso gli errori e le brutte esperienze.

4 anni Le attività di quest’anno scolastico verranno svolte attraverso “I

laboratori dei cinque sensi”, in cui saranno proposti giochi e

attività pratiche, da svolgere con i bambini, con il duplice obiettivo

di esercitare la percezione e di riflettere su di essa.

Accanto a tali laboratori verranno proposti anche i progetti

“Leggiamo insieme una fiaba” e “Le emozioni”.

Tali attività proposte sotto forma di gioco cercheranno di

coinvolgere sia gli ambiti sensoriali che quelli della sfera emotiva e

affettiva. La scoperta del mondo che ci circonda è un’esperienza che

ciascuno di noi ha iniziato a compiere dai primi momenti della

propria vita. Gli strumenti di cui disponiamo per metterci in

comunicazione con tutti gli stimoli esterni sono sicuramente i nostri

cinque sensi e non solo. La persona è un meraviglioso e complesso

percettivo, nel quale hanno grande importanza i cinque sensi, ma

hanno un’importanza ancora maggiore la testa e il cuore.

La storia di Marilù e i 5 sensi (Carlo Scataglini, ed. Erickson) ci

accompagnerà in tutte le attività che verranno proposte sulla

percezione. È un modo semplice e leggero di affrontare un tema così

importante e di ribadire che la persona non è per un attimo un

occhio che vede e in un altro momento un orecchio che sente.

Marilù è una bambina molto curiosa che si diverte a giocare nel

bosco dove vive il suo amico speciale: un albero che parla attraverso

le filastrocche. È proprio nel bosco che Marilù incontra uno alla

volta dei folletti. La storia farà riflettere i bambini sulla percezione e

sul proprio modo di percepire gli stimoli. La percezione infatti

occupa e coinvolge sempre i nostri occhi, le nostre orecchie, la nostra

pelle, la nostra bocca e il nostro naso, ma anche e soprattutto, la

nostra testa e il nostro cuore.

I sensi sono gli strumenti che ogni essere umano utilizza per rilevare

tutte le informazioni che derivano dall’organismo e dall’esterno e

rappresentano sicuramente il canale privilegiato di conoscenza

corporea. Quindi accompagnare i bambini alla scoperta dei 5 sensi

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favorisce sia l’acquisizione di competenze e capacità percettive che la

possibilità di esprimere sensazioni ed emozioni.

In questo modo si ampliano le loro conoscenze, si arricchisce il loro

linguaggio e li si aiuta a superare anche inibizioni e paure.

Obiettivi Partecipare alle attività sui sensi, permette ai bambini di imparare a conoscere e utilizzare con consapevolezza il proprio corpo, in modo da riconoscere e definire alcune proprietà del mondo esterno che li circonda come la forma, il colore, la dimensione tattile, olfattiva, gustativa e sonora senza perdere di vista le attività di routine relative all’appello, alle stagioni, al meteo, alle feste (Natale, Carnevale, Pasqua, etc.) Il percorso verrà scandito in unità di apprendimento con i seguenti

contenuti e attività:

ACCOGLIENZA : Imparare a conoscere i nuovi amici, a stare insieme rispettandoci, ad esplorare la nuova classe e a ricordare le regole di convivenza.

VISTA: riconoscere le proprietà degli oggetti: colore, forma, dimensioni, rapporti spaziali.

UDITO : riconoscere: suoni piacevoli, rumori fastidiosi.

TATTO: riconoscere se un oggetto è: liscio/ruvido, morbido/duro, caldo/freddo, pesante/leggero.

GUSTO e OLFATTO: distinguere i sapori salato/amaro,

dolce/acido e riconoscere gli odori: profumi, puzze. Amplieremo le attività con il CD-ROM allegato alla storia, Marilù e i 5 sensi con l’utilizzo del computer, della LIM (Lavagna interattiva multimediale), i feedback forniti, l’impostazione colorata e ricca di immagini che rappresenteranno importanti elementi di stimolo per la motivazione del bambino. “Leggiamo insieme…una fiaba”. La lettura della fiaba diventerà, durante il nostro percorso didattico, testo-pretesto per una continua esplorazione della lingua italiana.

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Ci riuniremo nell’angolo morbido con i bambini per raccontare favole, filastrocche, per sviluppare le capacità d’ascolto e comprensione e per favorire il rilassamento. Le fiabe infatti recano importanti messaggi alla mente e si occupano di problemi umani universali, soprattutto di quelli che preoccupano la mente del bambino; inoltre diventano per il bambino mappe chiare e concrete: presentano, utilizzando il linguaggio della fantasia, una situazione drammatica e ne indicano contemporaneamente la via d’uscita: le fiabe hanno le parole per dirlo. Per rendere anche la famiglia partecipe di tale attività didattica, i bambini inviteranno la mamma o il papà o un famigliare a raccontarci una fiaba in classe e alla fine dell’anno realizzeremo un libro con i disegni e le foto dell’attività realizzata. Per Carnevale inoltre inviteremo la famiglia a scuola per costruire insieme una maschera. Contenuti e Attività

Ascoltare con attenzione un racconto Ripetere un facile racconto

Ascoltare e seguire semplici indicazioni ed istruzioni verbali.

Parlare di avvenimenti e racconti.

Rispondere a facili domande a proposito di un racconto.

Potenziare la capacità di comunicare e relazionare con l’uso della lingua italiana.

CIRCLE-TIME

Stabilire con i bambini alcune regole per la conversazione.

Scegliere un racconto, omettere il finale, ed invitare i bambini ad immaginare la conclusione della storia.

Inventare una storia che alla fine potrà essere: disegnata, suddivisa in sequenze, drammatizzata.

“Le emozioni”

Il progetto sulle emozioni permetterà ai bambini di scoprire i propri sentimenti, anche quelli negativi, per conoscerli, comprenderli, accettarli e trasformarli senza timore. Attraverso giochi, conversazioni, disegni e lavoretti di gruppo, i bambini saranno gradualmente stimolati a guardare e comprendere il mondo anche con la mente e con il cuore. In particolare, il percorso inizierà con la lettura del libro Sei Folletti nel mio cuore, (Rosalba Corallo, Ed. Erickson), una storia che vuole insegnare il valore delle emozioni, quali la gioia, lo stupore, la tristezza, la paura, la rabbia e il disgusto.

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Sei emozioni per sei folletti che parlano al cuore dei piccoli e… dei grandi. Contenuti e Attività Riconoscere le proprie emozioni e quelle altrui;

Rafforzare sia l’autostima che il rapporto con gli altri, la comprensione e la collaborazione;

Famigliarizzare con la LIM (lavagna interattiva multimediale); Rafforzare la lingua italiana.

Lettura del libro, conversazioni guidate, rielaborazione della storia, di vissuti emozionali reali o immaginari attraverso disegni;

Costruzione del libro delle emozioni.

Giocare con le emoticon, decodificarle e riprodurle.

5 ANNI

Il nostro progetto educativo, seguendo le nuove Indicazioni Nazionali promulgate il 16 novembre 2012, la Convenzione per i diritti dell’Infanzia e i Documenti dell’Unione Europea, nasce dal desiderio di offrire ai bambini un tipo di educazione nel pieno rispetto delle identità e delle differenze di ciascuno e dal voler attivare pienamente le energie e le potenzialità di ognuno. Il bambino viene posto al centro dell’azione educativa in tutti i suoi aspetti; altresì fomentiamo la formazione di importanti legami di gruppo, creando un luogo accogliente dove i bambini possano sentirsi protetti e contenuti,e possano sviluppare “un’identità consapevole ed aperta” capace di “saper stare al mondo”. La scelta di Ulisse come compagno di viaggio, in questo percorso educativo e didattico, parte dal voler valorizzare le nostre radici storiche per poter educare i bambini a una cittadinanza unitaria e plurale e formare cittadini dell’Europa e del mondo, che rispettino se stessi, gli altri, l’ambiente e la natura. Pertanto il nostro viaggio si svolgerà in diverse dimensioni, attraverso i diversi campi d’esperienza, per poter conoscere meglio noi stessi, per capire e rispettare l’altro, e infine per sentirci parte di una natura che va amata e rispettata. Viaggio nella storia (i discorsi e le parole)

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Approfondiamo la consapevolezza dell'importanza del linguaggio; insieme ai bambini osserviamo come sono fatte le parole, avviciniandoci al libro e al piacere della lettura. La lingua diventa via via uno strumento con il quale giocare ed esprimersi in modi personali, creativi e sempre più articolati. I bambini raccontano, inventano, ascoltano e comprendono le narrazioni e la lettura di storie. Discutono, chiedono spiegazioni e spiegano; usano il linguaggio per progettare le attività e per definirne le regole.

Viaggio nelle emozioni (il sé e l’altro) Con la finalità di rendere i bambini sempre più consapevoli del proprio Io, di favorire l’autostima, partendo dalle emozioni provate dai personaggi delle storie rifletteremo sulle nostre emozioni e su quelle provate dai nostri amici : paura, tensione, fatica, amore, gioia. L’alfabeto delle emozioni Il laboratorio L’ALFABETO DELLE EMOZIONI, vuole essere un ulteriore rafforzamento dell’italiano nelle ore di compresenza . E` strettamente correlato ai progetti di continuita’ tra scuola dell’infanzia e scuola primaria, e biblioteca.

Il laboratorio prevede un primo periodo di adattamento dove si cerchera` di instaurare un rapporto sereno ad arminioso con la nuova insegnante e con i compagni, si svolgeranno giochi e momenti di dialogo al fine di conoscere e farsi conoscere dai bambini. Terminato questo periodo, si passera`alla lettura ad alta voce di brevi storie che daranno occasione per raccontare e dare un nome ad un’emozione, condividere l’esperienza di un’emozione insieme ai personaggi della storia, scoprire come si può provare a gestire un’emozione. Le storie regalano ai bambini momenti di puro divertimento e, nello stesso tempo, li abituano a prestare attenzione ai discorsi altrui e a cercare di comprenderli, stimolano la loro immaginazione e sviluppano le loro emozioni. Le storie intorno a cui si articolano le attività sono legate alle emozioni di: felicità, paura, rabbia e tristezza.

Ogni incontro è dedicato ad un’emozione e si articola in tre momenti:

- lettura ad alta voce di storie che raccontano l’emozione

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- verbalizzazione insieme ai bambini: “come succede al nostro personaggio?”

- rielaborazione: ogni bambino lavora sull’emozione, disegna la parte della storia che piu gli e’ piaciuta.

La terza ed ultima fase del progetto e`strettamente connessa al personaggio principale della programmazione: ULISSE. Con Ulisse i bimbi affronetranno il viaggio in culture diverse, si seguirá la navigazione del nostro protagonista per scoprire la grandezza della cultura europea. Come Ulisse anche i nostri bambini saranno invitati a scoprire alcuni paesi come la Grecia, l’Italia, Francia e Spagna, le bandiere di questi paesi con un racconto o un piatto típico. La finalita` di quest’ultima fase e`aiutare il bambino e`passare dal suo mondo all’Europa. Rendersi conto della ricchezza culturale che lo circonda ed iniziarlo ad una cultura Europea in cui le radici sono importanti come il rispetto e la conoscenza di culture diverse.

Viaggio nel mio corpo (il corpo e il movimento) I bambini prendono coscienza e acquisiscono il senso del proprio sé fisico, il controllo del corpo, delle sue funzioni, della propria immagine, delle possibilità sensoriali ed espressive e di relazione. I bambini rappresentano in modo completo e strutturato la figura umana, interiorizzano e rappresentano il proprio corpo, fermo e in movimento maturando competenze di motricità fine e globale. A tal fine sarà rilevante educare alla cura della propria persona, degli oggetti personali, degli ambienti e dei materiali comuni, nella prospettiva della salute e dell’ordine. Viaggio nell’arte (immagini, suoni, colori) I bambini esprimono pensieri ed emozioni con immaginazione e creatività: l’arte orienta questa propensione, educando al piacere del bello e al sentire estetico. L’esplorazione dei materiali a disposizione consente di vivere le prime esperienze artistiche, che sono in grado di stimolare la creatività. L’incontro dei bambini con l’arte è occasione per guardare con occhi diversi il mondo che li circonda e aiutarli a migliorare le capacità percettive, coltivare il piacere della fruizione e della produzione. La musica è un linguaggio universale, carico di emozioni e ricco di tradizioni culturali: i bambini, attraverso i linguaggi musicali,

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sviluppano le proprie capacità cognitive e relazionali, imparano a percepire, ascoltare, ricreare e discriminare i suoni all’interno di contesti di apprendimenti significativi. Viaggio nel mondo (la conoscenza del mondo) Percepire, agire, riflettere: sono le azioni che guidano questo percorso annuale, che guarda al bambino come un costruttore attivo capace di fare, scoprire e modificare la realtà ragionando e che si serve dell'aiuto degli altri per riuscire dove non sa fare da solo. Percorso metodologico “L’apprendimento avverrà attraverso l’azione, l’esplorazione, il contatto con gli oggetti, la natura, l’arte, il territorio, in una dimensione ludica, da intendersi come forma tipica di relazione e di conoscenza”. La risorsa principale sia per le relazioni che per l'apprendimento sarà il gioco che nell'infanzia assume un significato primario consentendo al bambino di: - mobilitare e fissare la sua attenzione - sviluppare e coordinare schemi percettivi e motori - anticipare e prevedere risposte e soluzioni - analizzare, confrontare,scoprire relazioni - acquisire una maggiore competenza linguistica - socializzare Il percorso rispetterà i tempi dei bambini, distesi per dare spazio alla loro curiosità. Si presterà grande attenzione alla creazione di un contesto motivante, capace di legare la dimensione affettiva con quella cognitiva, gli aspetti relazionali con le competenze dei linguaggi, attraverso “spazi accoglienti, ben curati, orientati dal gusto estetico”. Attività Le attività proposte consisteranno in: - ascolto di storie tratte dall’Odissea - conversazioni guidate - rielaborazioni - esplorazione dell'ambiente esterno - attività ludiche - attività grafico-pittoriche con diverse tecniche e materiali - produzione di elaborati - piccoli esperimenti scientifici per la scoperta dei 4 elementi

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- drammatizzazioni - laboratori in classe con i genitori - memorizzazione di canzoni, filastrocche e poesie - ascolto di musiche etniche dei Paesi visitati da Ulisse - visite guidate - il riciclaggio Le attività potranno variare in quanto saranno integrate, rimodulate o modificate in base alla risposta, alla motivazione, al coinvolgimento e all'interesse degli alunni. In viaggio con Ulisse verso la Scuola Primaria (progetto continuità). Da diversi anni ormai, la Scuola Italiana di Madrid presta particolare attenzione alla continuità del processo educativo tra Scuola dell’Infanzia, Scuola Primaria e Scuola Secondaria, non solo come percorso formativo unitario, bensì anche come condivisione di esperienze,che ci fanno sentire parte di una stessa comunità aperta e democratica, che funziona grazie al rispetto delle diverse culture rappresentate e alla condivisione di regole comuni. Esempi di tale condivisione sono il “Mercatino di Natale”, o la celebrazione della “Festa della Repubblica”. In linea con questo sentire comune, le insegnanti dei bambini frequentanti l’ultimo anno di Scuola dell’Infanzia, dedicano sempre particolare cura al momento di passaggio alla Scuola Primaria, valorizzandolo appieno, in quanto segna una delle tappe principali di apprendimento e di crescita. Per garantire lo “Star bene a scuola”, il bambino durante l’anno in diverse occasioni entrerà in contatto con gli ambienti fisici in cui andrà ad operare, con gli insegnanti e con un metodo di lavoro sempre più intenso e produttivo, valorizzando le competenze già acquisite. L’aspetto ludico delle diverse attività proposte gli consentirà di vivere con entusiasmo quest’esperienza e creerà delle aspettative molto positive rispetto al prossimo anno. Il progetto sarà svolto in comune da un gruppo di insegnanti della Scuola dell’Infanzia e della Scuola Primaria. Durante l’anno scolastico, questi si riunirà in tre occasioni, per programmare le diverse attività, per stabilire modi, tempi e spazi e per una verifica finale del Progetto. Si manterranno scambi di informazione tra i diversi insegnanti anche durante il prossimo anno scolastico,per facilitare l’inserimento ed adattamento al nuovo ordine di scuola.

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Il tema del viaggio e del coraggio dimostrato da Ulisse nel superare le mille difficoltà sarà il filo conduttore, che ci permetterà di prepararci al grande viaggio verso la scuola primaria. Il mezzo di trasporto sarà la nave, che inizialmente, ci guiderà verso i mari della Scuola dell’Infanzia, alla ricerca di compagni di viaggio verso la Primaria. Ciò avverrà attraverso il Progetto Emozioni. Successivamente, superato il grande ostacolo delle scale, giungeremo alla classe prima, dove incontreremo nuovi amici che ci racconteranno le loro esperienze. Insieme costruiremo un oggetto (magari il famoso cavallo di Troia?). Continueremo il nostro viaggio verso la classe quinta, che ci farà scoprire gli spazi della Scuola Primaria, magari per mezzo di una divertente “Caccia al tesoro”. E, se non ci ostacola nessuna tempesta, riusciremo addirittura a salpare verso la Scuola Secondaria, dove condivideremo il nostro interesse per la mitologia greca con alcuni ragazzi di prima, che ci allieteranno con uno spettacolo, dove potremo rivivere le avventure più emozionanti. Finalità Favorire lo sviluppo integrale dell’identità personale

Favorire la socializzazione tra gli alunni dei diversi ordini di scuola

Promuovere una prima conoscenza del futuro ambiente scolastico

Obiettivi

Sviluppare il senso dell’identità personale,percependo i propri sentimenti

Esprimere e comunicare emozioni attraverso il linguaggio verbale e non

Seguire con curiosità e piacere spettacoli di vario tipo

Superare le paure legate al passaggio al nuovo ordine di scuola, attraverso la conoscenza e la socializzazione

Valorizzare la diversità

Promuovere la conoscenza del nuovo ambiente e consolidare quella reciproca

Creare aspettative positive verso l’ingresso nella Scuola Primaria, sviluppando fiducia nelle proprie capacità

Verifica

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Durante vari incontri tra gli insegnanti che partecipano al progetto, sono previste verifiche in itinere per meglio definire le diverse attività. Con i bambini, attraverso conversazioni guidate, si scoprirà quali sono le aspettative rispetto al prossimo anno e quali i sentimenti che le accompagnano. Progetto alimentazione L’alimentazione ha assunto oggi, nella società dell’informazione e della comunicazione, nell’era della globalizzazione dei mercati e dell’inerculturalità, un ruolo fondamentale nella determinazione della qualità della vita: è uno strumento essenziale per l’educazione finalizzata alla prevenzione e alla cura delle malattie e al mantenimento di un ottimo stato di salute. Mangiare a SCUOLA è un’opportunità per PROMUOVERE uno stato alimentare sano ed è anche fortemente intrecciato con l’identità della scuola e delle sue scelte educative. La didattica italiana considera l’alimentazione e il rapporto con il cibo uno dei linguaggi più espressivi . Quindi il cibo non solo come necessità bensì come ricerca del piacere, cibo come salute, come linguaggio, in sintesi come straordinario fattore di identità culturale. L'educazione alimentare costituisce un tassello importante per acquisire corrette abitudini fin dalla prima infanzia, in quanto un positivo approccio con il cibo consente un futuro stile di vita equilibrato ed armonioso. La fame nel mondo è un problema drammatico, quindi l’educazione alimentare si configura inoltre come un percorso di ordine morale e sociale. Piccole attività ludiche realizzate in classe si riveleranno un fertile campo d’azione per aiutare i bambini ad osservare, scoprire, rispettare e condividere una corretta alimentazione.

Contenuti e attività

Giochi di riconoscimento di frutti dalla forma e dalla tessitura della buccia

Il colore e la forma: interpretazione dal vero, elaborati grafici

Incontri giocosi con frutta e verdura

Semplici ricette che si realizzeranno in classe

Canzoni, filastrocche Obiettivi

Riflettere (bambini/e- genitori) sulle proprie abitudini alimentari

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Vivere con equilibrio il rapporto con il cibo, sviluppando serenità e piacere nello stare a tavola

Miglioramento della qualità delle merende

Aumento del consumo di frutta e verdura

Rafforzare il concetto della scansione temporale della giornata attraverso i pasti

Acquisire la conoscenza del legame tra alimentazione e cultura e differenza di culture

Considerare l’alimentazione come prevenzione e cura delle malattie, e sviluppare la consapevolezza che le abitudini alimentari acquisite in tenera età, sono quelle che incideranno nell’età adulta

Progetto orto: curiosi per natura L'orto permette di far "sporcare" le mani ai nostri alunni, riavvicinandoli alla terra e facendo loro dimenticare, per qualche ora alla settimana, il cemento della città in cui sono abituati a vivere.Ogni bambino potrà cimentarsi nella favolosa arte del "fare orto". Il giardino diventa un'aula a cielo aperto. Fare orto è entrare a far parte dell'eterno ciclo delle stagioni. È un apprendimento attivo e un'esperienza di vita, è riconoscere il colore, il sapore, il profumo della terra e dei suoi frutti. Finalità Accostare il bambino al gusto di esplorare e di scoprire l'ambiente utilizzando i cinque sensi, affinando in lui abilità ed atteggiamenti di tipo scientifico come:la curiosità, lo stimolo ad esplorare , il gusto della scoperta. Obiettivi Il progetto prevede i seguenti obiettivi:

collaborare insieme per un progetto comune;l'esperienza comune, legata ad un obiettivo, favorisce la socializzazione e la solidarietà di gruppo

potenziare le capacità di osservare, toccare,sentire, scoprire e rispettare il mondo vegetale, maturando comportamenti responsabili ed attenti.

acquisire l'importanza della biodiversità

percepire lo scorre del tempo legato alla ciclicità delle stagioni

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sviluppare la necessità dell'attesa

usare strumenti di lavoro potenziando la motricità fine della mano.

Contenuti I bambini semineranno in cassette o vasi e poi trapianteranno quando saranno abbastanza forti. Si potranno seminare in vasetti alcune piante aromatiche che i bambini continueranno a coltivare in classe o a casa. Si svilupperanno argomenti diversi quali: la terra, il ciclo vitale delle piante e le loro differenze, i frutti e i semi.

Strumenti

Vasche, terra, piccoli attrezzi da giardinaggio, lente di ingrandimento, annaffiatoio, semi, piante, macchina fotografica

Tempi di realizzazione L'attività si snoda durante l'intero anno scolastico.

Modalità di attuazione Il percorso prevede attività in aula, attività pratica periodica nel piccolo coltivo. Si prevede l'articolazione dei due gruppi sezione (5B e 5C) in piccoli gruppi di 7 o 8 bambini durante le ore di compresenza delle 2 classi.

Sezioni coinvolte: 5B e 5C

Verifiche previste L'accertamento delle competenze e il controllo dei processi di insegnamento-apprendimento avverranno attraverso l'osservazione diretta e osservazione degli elaborati

Progetto biblioteca: “nati per leggere” Il progetto “nati per leggere” nasce dalla consapevolezza che il libro non è solo “nutrimento per la mente” (nel senso di favorire gli apprendimenti e le conoscenze), ma nutre l’anima, allena l’emotività, fa scoprire i sentimenti, sviluppa la fantasia, stimola il linguaggio… e consolida nel bambino l’abitudine a leggere, abitudine che si protrae nelle età successive grazie all’approccio precoce legato alla relazione.

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La creazione di uno spazio dedicato al libro nasce dall’esigenza di favorire un approccio positivo verso il mondo della lettura e della lingua italiana. Il libro è uno strumento prezioso e nella scuola dell’infanzia è di particolare importanza perché leggere induce nei bambini un’accrescimento di fantasia e creatività; favorisce le capacità logiche e ampia le competenze linguistiche, oltre a sviluppare l’attenzione e la concentrazione. Uno degli obiettivi principali del progetto biblioteca e`permettere ai bambini di apprendere in forma facile il funzionamento della biblioteca e vedere in questo un gran tesoro dove poter attingere ed alimentare la fantasia. Poter usufruire della biblioteca a piccoli gruppi di bambini in modo autonomo vuole essere un viaggio alla scoperta di un possibile tesora a cui attingere. Obiettivi avviare il piacere di leggere; mantenere l’attenzione sul messaggio orale anche ponendo attenzione ai messaggi e verbali e non; comprendere, ricordare e riferire i contenuti essenziali dei testi, sviluppare la memoria, una comprensione corretta e comprensibile, la ricostruzione in sequenza; favorire autonomia nel pensiero; sensibilizzare i bambini in modo attivo perche’ vivano il libro come strumento di ascolto e di lettura di immagini; stimolare i bambini perche’ diventino fruitori di biblioteche; condividere e rispettare gli oggetti altrui. Attività CATALOGAZIONE DEI LIBRI: il primo step e’ attuato dalle insegnanti che selezionano i libri; il secondo coinvolge direttamente i bambini nell’aver cura del riordino dei libri dopo averli sfogliati e condivisi; PRESTITO LIBRI: come occasione di condivisione e comunicazione tra scuola e famiglia allo scopo di valorizzare il ruolo dei genitori nel processo di educazione alla lettura, ogni bambino scegliera`un libro da portare a casa per poterlo leggere, il giorno di consegna verra`stabilito dalle insegnanti di clase. MOMENTO LIBRO: condivisione di quello che ci e’ piaciuto di piu’. Ogni sezione scegliera` le tempistiche e le modalita` del progetto, e si inviteranno dei genitori volontari per una lettura di una storia.

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Strutture di professionalità. Ruolo e professionalità docente. Essere insegnante di Scuola dell’Infanzia comporta un profilo di alta complessità e grande responsabilità e richiede la padronanza di specifiche competenze culturali, pedagogiche, psicologiche, metodologiche e didattiche. Il lavoro dell’insegnante si esplica nell’impegno personale e nella collegialità ai diversi livelli della sezione, dell’intersezione e dell’intero Istituto. Nel rispetto della libertà di insegnamento, l’organizzazione del lavoro si fonda sulla modularità degli interventi, sull’individuazione di ambiti di competenza e sulla corresponsabilità educativa di tutti gli operatori (docenti, educatori, personale ausiliario, personale specializzato). In particolare è garantita una finalizzazione unitaria, condivisa e coordinata del progetto educativo, attraverso la partecipazione di tutti gli insegnanti e educatori ai diversi momenti della programmazione, della gestione delle attività e della valutazione. In questo quadro, è favorita un’adeguata distribuzione dei compiti considerando anche la specificità di alcuni interventi educativi (insegnanti specializzati di psicomotricita’ e educazione al suono e alla musica) e dando spazio alla più ampia valorizzazione delle risorse umane e professionali disponibili nella scuola. In questo spirito la realizzazione del progetto pedagogico qui delineato richiede un pieno riconoscimento della professionalità del personale della Scuola dell’Infanzia, la quale si definisce per alcune note di qualità imprescindibili: -orientamento maturo e responsabile dell’attività’ educativa e didattica dell’età’ infantile - formazione in servizio mirata al perfezionamento della formazione personale e della professionalità - ambiente di lavoro valido sotto il profilo relazionale, culturalmente stimolante, fondato sulla collaborazione, finalizzato al miglioramento qualitativo della Scuola stessa e dei suoi rapporti con la Scuola Statale.

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VERIFICA E VALUTAZIONE

Modalità di valutazione Osservazione e riflessione sui dati che emergono dalle caratteristiche dei bambini Verifica dell’idoneità del contesto Valutazione complessiva dell’interazione insegnante/bambino –bambino/bambino. Strumenti di valutazione Descrittori di competenza Scambio di informazioni nel contesto scolastico Informazioni dalla famiglia sull’indice di partecipazione dell’esperienza scolastica. Modalità di osservazione in funzione della valutazione. Osservazione dei bambini in situazione ludica spontanea Rilevazione delle prestazioni dei bambini in diverse situazioni di impegno didattico (es. lavoro guidato, autonomo, effettuato singolarmente o in gruppo ).

Strumenti e tecniche di rilevazione Osservazione degli elaborati individuali prodotti dai bambini Trascrizione di momenti di verbalizzazione Schede strutturate Documentazione fotografica di alcune esperienze. Fasi Verifica iniziale dei prerequisiti (periodo settembre / ottobre). Verifica in itinere (gennaio) Valutazione finale (periodo maggio / giugno).

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PROGRAMMAZIONE DI PSICOMOTRICITẤ

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Premessa

La psicomotoria è una pratica educativa rivolta ai bambini, che considera l’esperienza corporea come elemento fondamentale dello sviluppo dell’identità della persona e come espressione della vita emozionale e dell’evoluzione dei processi cognitivi. Nell’ attivita psicomotoria si focalizza l’attenzione sull’azione e sul corpo. L’azione viene interpretata come un movimento carico di significati anche a livello affettivo, emozionale e relazionale. Si può dunque dire che la pratica psicomotoria, lavorando sul corpo e sull’azione del bambino agisce non solo sull’attività motoria, ma anche sulla sfera emotiva, relazionale e cognitiva

Obiettivo della psicomotricità è acquisire l’adeguato sviluppo dell’identità personale, dello schema corporeo e la maturazione dell’identità

Obiettivi formativi L’attività saranno strutturate rispettando gli obiettivi formativi per livelli e competenze. Le lezioni saranno incentrate sulle attività per il raggiungimento delle relative competenze:

- Discriminazione percettiva: saper discriminare ed elaborare le informazioni provenienti dagli organi di senso.

- Conoscenza di sé : essere in grado di percepire, conoscere e prendere coscienza dell´io corporeo.

- Schemi motori dinamici e posturali: capacità di muoversi con destrezza nello spazio.

- Coordinazione segmentaria, generale, dinamica: Capacità di muoversi con destrezza nello spazio.

- Organizzazione spaziale e temporale: saper utilizzare gli apprendimenti motori in situazioni nuove.

- Equilibri: saper utilizzare gli apprendimenti motori in situazioni nuove.

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- Svolgimento attività di gruppo : saper utilizzare il corpo come strumento di rappresentazione.

- Utilizzo del movimento come linguaggio: saper utilizzare il

corpo come strumento di relazione. Metodologia

Nella sala di psicomotricità possono attuarsi diversi tipi di giochi e attività: . Giochi senso-motori in cui il bambino sperimenta attività motorie globali come l 'arrampicarsi, scivolare, cadere, tuffarsi, fare capriole. . Giochi tonico-emozionali in cui il bambino sperimenta attività come lo sprofondare, spingere e respingere, trattenere e lanciare, che interessano la tonicità, la sensibilità labirintico-vestibolare che fanno vivere al bambino intense sperienze a livello emozionale; Giochi simbolici in cui il bambino "fa finta di ..." : i materiali, così come lo spazio e le persone sono trasformati in funzione del gioco (case, mamma. papà, trappole, mostri, lupi,) . Giochi di rappresentazione in cui il bambino attraverso le attività di manipolazione, le costruzioni, di legno, il disegno, il linguaggio, prende distanza e rielabora a livello cognitivo le azioni e le emozioni vissute nella seduta. OBIETTIVI SPECIFICI 3 ANNI Immagine e percezione corporea Conoscere le diverse parti del corpo. Coordinamento e dominio del proprio corpo. Usare i sensi per esplorare e conoscere. Riconoscere e controllare l´intensità del movimento. Attivare comportamenti importanti per la salute di benessere fisico. Coordinazione dinamica generale Affinare capacità di coordinazione globale. Sperimentare il controllo degli schemi dinamici e posturali.

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Equilibrio esperienza dell’equilibrio e disequilibrio. Abilità spazio-temporale Spaziali: dentro-fuori/ sopra-sotto/ vicino-lontano/ alto-basso. Temporali: oggi- domani. Paratonia Tecniche di rilassamento

Ritmo Accordare il movimento alla musica e al gruppo. 4 ANNI Immagini e percezioni corporee Controllo globale e segmentario del proprio corpo Elementi principali di ogni parte del corpo (articolazione). Iniziazione del controllo dell’inibizione volontaria della respirazione. Organizzazione della lateralità. Attivare comportamenti importanti per la salute di sé e degli altri.

Coordinazione dinamica generale Affinare il controllo degli schemi dinamici e posturali di base. Controllare e coordinare i movimenti del proprio corpo. Coordinazione viso-motoria

coordinazione visiomanuale. coordinazione occulo podalica. Equilibrio Statico. Dinamico. Post - movimento.

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Abilità spazio-temporale Spaziali: dentro-fuori/ davanti-dietro/ da un lato-all’altro/ in alto-in basso/ vicino-lontano/ alto-basso Temporali: prima-adesso-dopo/ ieri-oggi-domani. Paratonia Tecniche di rilassamento Ritmo Riprodurre semplici strutture ritmiche con il corpo. 5 ANNI Immagine e percezione corporea Identificazione delle parti del proprio corpo e configurazione dell’immagine di se stessi. Sensazioni del proprio corpo . Percezioni attraverso i sensi ( tattile, cinestetica, visuale e uditiva). Sentimenti ed emozioni proprie e degli altri e la sua espressione corporea. Conoscenza delle possibilità e dei limiti motori del proprio corpo. Consolidazione dello schema corporeo. La salute e la cura del proprio corpo. Coordinazione dinamica generale Coordinamento e controllo delle abilità motrici . Affiancare il controllo degli schemi dinamici e posturali di base. Coordinazione viso-motoria

coordinazione visiomanuale. coordinazione occulo podalica. Equilibrio Statico Dinamico Post - movimento

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Lateralità Organizzazione della lateralità Uso e conoscenza della sinistra e della destra Paratonia Tecniche di rilassamento. Canalizzazione degli impulsi. Controllo del corpo: attività, movimento, respirazione, riposo, rilassamento. Orientamento spaziale Asse corporale e nozioni spaziali (in alto- in basso, sinistra-destra). Localizzazione degli oggetti in relazione a se stessi e in relazione agli altri. Ritmo

Esperienza del proprio ritmo in relazione con il tempo e con lo spazio Adattamento al ritmo, spazio e tempo dell’altro VERIFICA Le verifiche si effettueranno prevalentemente in modo indiretto tramite l’ osservazione continua di ogni attività al fine di calibrare l’ intervento educativo in base alle esigenze e al ritmo di ogni gruppo di alunni.

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PROGRAMMAZIONE ATTIVITA

SONORO-MUSICALI

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PREMESSA

Il presente progetto si fonda sulla convinzione che la musica è un fattore importante di formazione che permette al bambino di esprimersi attraverso i suoni, di stabilire relazioni con gli altri e con mondi culturali diversi. A questo scopo si attiverà un laboratorio musicale per l'uso della sonorità e del movimento e sarà fatto uso di strumentario didattico per la musica e materiale di recupero; radioregistratore, televisore e video-registratore per l'ascolto; tastiera elettronica; materiale vario per le attività ritmico-motorie; ecc.

FINALITA'

Sviluppare la sensibilità musicale;

Usare consapevolmente i messaggi sonoro-musicali;

Avviare i bambini alla musica d'insieme come forma di socializzazione.

TRAGUARDI DI SVILUPPO DELL’ EDUCAZIONE MUSICALE

Scoperta dei suoni:

Riconoscere le sonorità dei diversi ambienti (casa, scuola, percorso casa-scuola, città...)

Imitare e classificare rumori naturali e artificiali;

Scoprire e riconoscere la direzione dei suoni;

Discriminare le voci dei compagni;

Scoprire e conoscere la propria immagine sonora (bocca, mani, piedi).

Manipolare con tecniche diverse materiali diversi (cartone, legno, plastica metallo...);

Sviluppo della sensibilità vocale:

Recitare semplici poesie, filastrocche, conte.

Pronunciare correttamente parole e frasi;

Apprendere canti adatti all'estensione vocale;

Usare i vari registri della voce (grave, media, acuta);

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Usare la voce nelle più svariate forme di espressione (paura, tristezza, allegria, pianto...);

Individuare il ritmo di rime e filastrocche.

Formazione del senso ritmico:

Muoversi a ritmo di musica insieme ai compagni;

Ritmare una musica, accompagnandola con strumenti vari;

Inventare semplici sequenze ritmiche e melodiche.

Qualità del suono

Conoscere e simbolizzare i parametri del suono (altezza, intensità, timbro e durata);

Discriminare le variazioni agogiche di un brano (allegro, adagio...)

Riconoscere gli strumenti musicali all'interno di un brano ascoltato.

Musica e socializzazione

Rispettare le regole di un gioco;

Riconoscere ed esprimere emozioni e sentimenti;

Potenziare la concentrazione e l’ascolto;

Canalizzare l'aggressività.

STRUMENTI METODOLOGICI

Esplorazione dell'ambiente sonoro. Uso di strumenti di registrazione per riascoltare suoni e rumori del corpo e dell'ambiente.

Giochi per la scoperta del silenzio, del respiro, della fonazione...

Produzione ritmico-espressiva di filastrocche, ninne nanne, canzoni e testi poetici: intonazione di semplici motivi; produzione ritmica con il corpo e lo strumentario didattico.

Ascolto di brani di musica classica e moderna.

Rappresentazione gestuale e grafica dei suoni.

PERCORSI OPERATIVI

Il progetto si svolge nell’intero arco dei tre anni della Scuola dell’Infanzia e si articola in più percorsi operativi mediante i quali i bambini saranno guidati nella comprensione e produzione dei

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messaggi sonori e nella loro traduzione-rielaborazione in codici di volta in volta diversi (corporeo, verbale, grafico-pittorico, drammatico-teatrale ecc.).

I - IL PAESAGGIO SONORO.

II- LA VOCE E LE SUE POSSIBILITÀ SONORE.

III-IL RITMO.

IV - LE QUALITÀ DEL SUONO.

Il paesaggio sonoro

Percorso di esplorazione e ricerca mirato a liberare la curiosità dei bambini per scoprire la musicalità nascosta nel vivere quotidiano, stimolare nuove emozioni e sensazioni attraverso l'ascolto e sviluppare le capacità percettive, in particolare la sensibilità uditiva.

Obiettivi

Scoprire il silenzio. Esplorare l'ambiente sonoro. Conoscere e rappresentare le caratteristiche sonore della realtà. Favorire un’atteggiamento d’attenzione e d’ascolto.

Attività

Giochi per la scoperta del silenzio.

Prestare attenzione ai suoni e rumori della natura, della scuola, della casa, del percorso casa-scuola; scoprire i suoni prodotti dal corpo e dalla voce.

Giocare per esplorare le potenzialità sonore degli oggetti di uso comune e degli strumenti musicali.

Produrre e analizzare materiale acustico per classificare suoni e rumori. Raggruppare i suoni prodotti dall'uomo, dagli animali, dalla natura, dagli strumenti musicali, dagli oggetti ecc.

Localizzare spazialmente l'origine dei suoni e delle voci, la loro lontananza o vicinanza attraverso giochi ad occhi bendati.

Ascoltare brani di musica classica e moderna di breve durata e invitare i bambini a dare un'interpretazione verbale e/o grafico-pittorica del brano ascoltato.

La voce e le sue possibilità sonore

Questo percorso mira a potenziare la capacità di servirsi della voce per socializzare, comunicare ed esprimere sentimenti ed emozioni.

Obiettivo

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Sviluppare la capacità di utilizzare la voce in maniera comunicativo-espressiva sia nel parlare che nel cantare.

Attività

L'appello musicale.

Giochi per imparare a dosare il respiro durante il canto; giochi di fonazione e giochí onomatopeici; emissione di vocali su note libere o su una nota fissa; esecuzione di brevi cantilene su una nota sola (sol) o su due note (sol-mi).Eseguire ed illustrare canzoncine; cantare in maniera triste, allegra, arrabbiata, lamentosa ecc.; cantare lentamente/ velocemente, accelerare e rallentare; individuare semplici ritmi nei ritornelli di girotondi e canzoni.

Sonorizzare storie con la voce per usare i diversi registri vocali.

Produzione ritmico-espressiva di filastrocche, ninne nanne, canzoni e testi poetici.

Il ritmo

L'acquisizione del concetto di ritmo sarà stimolata dall'osservazione di azioni ed eventi naturali con carattere di ricorsività, con riferimenti sia alla dimensione temporale (la goccia di un rubinetto, il tic-tac del pendolo), sia a quella spaziale (una fila di alberi, i libri disposti sui piani della libreria ecc.).

Obiettivo

Acquisire consapevolezza della “ricorsività” presente nei fenomeni naturali, nella quotidianità, nel movimento, nei gesti, nelle parole.

Attività

Ritmo, musica e parole

Esperienze ritmiche realizzate attraverso il linguaggio verbale: accompagnare insieme filastrocche e conte con il battito delle mani e con gli strumenti; scandire ritmi delle parole; ritmare parole nuove e sconosciute; inventare filastrocche utilizzando alcuni ritmi.

Giochi di imitazione di formule ritmiche dapprima semplici e brevi, poi più complesse; dialoghi ritmici.

Ritmo e il movimento

Sincronizzare i movimenti del corpo per seguire il ritmo di un canto conosciuto; adeguare il movimento al ritmo cambiando la velocità del passo, battere le mani e seguirne il ritmo camminando; saltare ritmicamente su due piedi, su un piede solo, fuori e dentro un cerchio. seguendo un tracciato ecc.

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Le qualità del suono

I bambini affineranno la capacità di discriminare il materiale sonoro: suoni acuti e gravi; suoni forti e deboli; timbri scuri e chiari degli strumenti musicali e delle voci. Inoltre, miglioreranno la capacità di ascolto, analisi e comprensione di brani musicali imparando ad esprimere le sensazioni e le impressioni suscitate dalla musica, anche attraverso l'uso del linguaggio gestuale e grafico-pittorico.

Obiettivi

Discriminare e classificare i suoni in base alle loro qualità (altezza, intensità e timbro). Tradurre i suoni in simboli.

Attività

Timbro

Manipolare e suonare molteplici oggetti e strumentini per scoprire quanti suoni può emettere uno strumento.

Classificare i suoni in base al materiale dello strumento che li produce (famiglia dei metalli, della plastica ecc.)

Ascoltare brani di musica descrittiva e non, canzoni e registrazioni varie per conoscere le caratteristiche timbriche degli strumenti musicali.

Distinguere il timbro dei principali strumenti dell'orchestra (gli archi, i legni, gli ottoni, le percussioni).

Descrivere i suoni prodotti dagli strumenti per imparare ad usare una terminologia appropriata.

Intensità

Distinguere suoni forti e deboli e sperimentare con il proprio corpo le diverse intensità del suono.

Cambiare l'intensità del suono gradualmente crescendo e diminuendo.

Rappresentare graficamente l'intensità dei suoni.

Altezza

Confrontare due o più suoni diversi per fare ipotesi sui vari aspetti del suono.

Ricercare suoni e rumori che abbiano la voce acuta o grave e classificarli.

Sonorizzare grafici con la voce variando l'altezza.

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ORGANIZZAZIONE DIDATTICA

Le esperienze musicali si svolgeranno per gruppi di 8-13 bambini.

I bambini impegnati saranno gli alunni di 3-4-5 anni della Scuola Materna Italiana di Madrid.

SPAZI: l’aula di musica;

TEMPI: da ottobre a maggio; 1 ora settimanale per ogni gruppo di bambini.

VERIFICA E VALUTAZIONE

In ognuna delle fasi del progetto gli obiettivi dell'educazione musicale saranno utilizzati anche come indicatori di osservazione e di verifica.

Le verifiche si effettueranno prevalentemente in modo indiretto attraverso l’osservazione continua nel corso di ogni attività al fine di calibrare l’intervento educativo in base alle esigenze e i ritmi di ogni gruppo di alunni.

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RELIGIONE CATTOLICA

L’insegnamento della Religione Cattolica nella Scuola dell’Infanzia FINALITA’ Osservare il mondo che è riconociuto dai cristiani e dai tanti uomini religiosi dono di Dio Creatore. Educare e cogliere i segni della vita cristiana ed a intuirne i significati. Aiutare il bambino nella reciproca accoglienza; Far emergere domande ed interrogativi esistenziali ed aiutare le risposte. Educare ed esprimere e comunicare con parole e gesti. OBIETTIVI GENERALI

Il bambino si mette in relazione con il proprio modo interiore ed esteriore, conquistando l’autonomia personale, attraverso esperienze di maturazione e di crescita.

Riconosce e vive i valori sociali ed umani nel rapporto con gli altri: fraternità, amore e la pace.

Dimostra rispetto, nei confronti delle persone che vivono scelte religiose diverse.

Riconosce i segni e le esperienze della presenza di Dio nella natura, nella vita e nelle opere degli uomini;

Conosce la vita, la persona ed il messaggio di Gesù, risposta della religione cristiana dell’attesa ed alle speranze dell’uomo;

Il bambino scopre che gli uomini comunicano attraverso i segni ed i simboli e decodifica i significati religiosi.

METODOLOGIA Dal punto di vista metodologico gli interventi potranno iniziare con un gioco, un racconto, una canzone, oppure una conversazione,

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dvd´s, un osservazione o un dialogo su alcune immagini scoperti da bambini o trasmessi dall’insegnante. OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO 3 ANNI Riconoscimento e accoglienza di sé e dell’ altro Scoprire che ciascun bimbo ha un nome ( che lo identifica).Sono stati mamma e papà ad accogliere la vita del loro bimbo e a dargli un nome. Aiutare ciascun bimbo a comprendere che a scuola incontra altri bimbi come lui con cui è bello fare amicizia . Comprendere l’ importanza di stare “bene” insieme. Conoscere la storia del Natale che ci presenta un nuovo amico Gesù. Conoscere la storia della nascita del bimbo Gesù:Egli è un dono d’ amore. Scoprire i segni del Natale, della festa intorno a noi Imparare da Gesù, un bimbo come noi, come diventare grandi. Comprendere che ciascun bambino ha una storia: si nasce, si cresce e si scoprono dei doni,della capacità, proprio come è stato per il bimbo Gesù ( un bimbo come noi) Capire che per crescere insieme è importante imparare il perdono e l’aiuto reciproco. La Pasqua è la festa della pace e della gioia Riconoscere l’importanza e la bellezza di vivere la pace (con la natura, con gli altri, con Dio). Conoscere i simboli della pace Scoprire che possiamo vivere in pace con la natura meravigliosa. Scopriamo di essere tutti diversi gli uni dagli altri, ma che possiamo comunque vivere in pace. 4 ANNI Il mondo è un dono di Dio

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L’osservazione della realtà, fa intuire che il mondo è affidato alla responsabilità dell’uomo. Ascoltiamo il racconto della creazione e scopriamo che Dio dona il mondo all’uomo per custodirlo e migliorarlo. Distinguiamo ciò che Dio crea e ciò che l’uomo costruisce. La gioia dello stare insieme, fa intuire, attraverso semplici domande. Scopriamo attraverso i racconti evangelici il significato di attesa e il senso del dono. Realizziamo un piccolo dono per la famiglia. Come il bimbo Gesù, cresciamo e incontriamo persone e amici Scopriamo le tappe della nostra crescita e le paragoniamo a quelle di Gesù. Conosciamo l’ambiente in cui è cresciuto Gesù e alcuni momenti significativi della sua vita attraverso i suoi gesti e le sue parole. Come ogni bimbo, Gesù ha incontrato persone e conosciuto amici. L’amicizia implica sentimenti di solidarietà, amicizia,perdono. L’osservazione della natura, introduce al significato della Pasqua. Scoprire la festa della Pasqua, come festa della vita che si rinnova. Attraverso l’esplorazione e la scoperta, osserviamo il risveglio della natura e la trasformazionedell’ambiente. Conosciamo il messaggio di amore e di pace lasciato da Gesù nell’ultima cena. Vivere in pace non è sempre facile; ma abbiamo bisogno di amici per vivere, crescere ed imparare. L’amicizia è un dono prezioso che richiede lealtà ed impegno. 5 ANNI Io e i miei amici Conoscersi e capire di non essere soli: condividiamo l’esperienza di sentirci amati da molte persone che ci sono vicine e ci circondano ( famigliari, parenti, amici, compagni di scuola,maestre). Impariamo a conoscere e a riconoscere gli altri bambini attraverso giochi di riconoscimento e di socializzazione.

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Alla scoperta del mondo Insieme possiamo scoprire senza paura e imparare a conoscere il mondo stupendoci e meravigliandoci: il mondo è bello e va rispettato. Il mondo è un dono che abbiamo trovato: conosciamo la natura Natale: festa dell’amore! Conosciamo la storia della natività. Gesù nasce per noi, per portarci l’amore. Scopriamo in quali e quanti modi anche i bambini possono diffondere amore ( a scuola,infamiglia, con gli amici). Riconosciamo i segni della festa intorno a noi. Alla scoperta dei doni Come Gesù anche noi abbiamo una storia, una famiglia, una casa e, come Lui, anche noi diventiamo grandi. Gesù vive insieme agli altri e ci insegna la fraternità e la condivisione (Gesù parla, mangia,sta insieme agli altri). storie di ciascun bimbo. Conosciamo la vita di Gesù, ricostruiamo la vita tipo di ciascun bimbo e poi le confrontiamo. Apriamo il cuore Gesù ci insegna a crescere e a fare il bene (parabole e miracoli):attenzione agli altri (tutti,senza distinzioni). La Pasqua ci porta la gioia; anche gli uomini fanno pace con Dio grazie a Gesù. Impariamo che “ aprire il cuore” significa avere sempre voglia di ricominciare, di rappacificarsi, di perdonarsi. Osserviamo la natura che si risveglia e che ritorna alla vita. Impariamo che possiamo impegnarci a compiere buone azioni verso glia altri e che possiamo essere migliori.

Attività alternativa alla Religione Cattolica. Obiettivi per i 3, 4 e 5 anni. Obiettivo generale

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Approfondimento del senso dell’amicizia, della fratellanza, della pace. Obiettivi specifici capacità di riflettere sui processi di socializzazione riconoscendo e distinguendo i rapporti di amicizia; favorire e valorizzare la conoscenza di aspetti di culture differenti incentivando meccanismi di comprensione e rispetto; sviluppare il senso di fratellanza universale, il rifiuto della violenza e di qualunque forma di prevaricazione. Attivita’ lettura di racconti verbalizzazione di esperienze personali rielaborazione grafico-pittorica di vissuti commenti di immagini fotografiche e d audiovisive gioco simbolico Strumenti libri, riviste, materiale per attivita’ grafico-pittoriche, audiovisivi.

USCITE DIDATTICHE A.S. 2013-2014

Nell’ambito della programmazione annuale, si propongono le seguenti uscite e visite didattiche per l’anno scolastico 2013/14:

3 ANNI

Spettacolo marionette “la magia del reciclar” 24 gennaio 2014 ore 9.30: Fattoria “la granja de los cuentos”: 13 maggio 2014 “Drakulín enseña los dientes” 24-25-26 febbraio 2014: Polizia nazionale: giovedi 2 aprile 2014

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4 ANNI Monet y sus nenúfares: attività in classe: 27 novembre 2013 Fattoria “la granja de los cuentos”: 13 maggio 2014 Teatro real: “la pequeña cerillera” Teatro cuarta pared “sueña” 10 febbraio 2014: Spettacolo marionette: “la magia del reciclar” 24 gennaio 2014 ore 9.30: “Drakulín enseña los dientes” 18-19-20 novembre 2013: Polizia nazionale: giovedi 2 aprile 2014 Caixaforum “tantos cuentos, tantos mundos” 5 ANNI Museo del vidrio Teatro cuarta pared “sueña” 10 febbraio 2014: Fattoria “la granja de los cuentos”: 13 maggio 2014 Spettacolo marionette: “la magia del reciclar” 24 gennaio 2014 ore 9.30: “Drakulín enseña los dientes” 11-12-13 novembre 2013: Polizia nazionale: giovedi 2 aprile 2014 Caixaforum “tantos cuentos, tantos mundos”