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ANTONIO CANOVA SCRITTI A cura di Paolo Mariuz COMITATO PER L’EDIZIONE NAZIONALE BASSANO DEL GRAPPA

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ANTONIO CANOVA

SCRITTI

A cura diPaolo Mariuz

COMITATO

PER L’EDIZIONE NAZIONALE

BASSANO DEL GRAPPA

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EDIZIONE NAZIONALE DELLEOPERE DI ANTONIO CANOVA

Il secondo volume degli Scritti di Antonio Canova è centrato sulLibro di conti 1807-1808: si tratta del resoconto piú ampio e detta-gliato sull’attività e sul modo di operare del grande artista fino-ra rinvenuto che ci permette di entrare nel laboratorio creativoda una visuale privilegiata, quella del direttore dello studio, An-tonio D’Este, che annota e registra quotidianamente i compen-si non solo degli aiutanti e dei collaboratori presenti nell’atelier,ma anche le spese, solo a prima vista insignificanti, di tutti igiorni.

Nel 1807 Canova festeggia i cinquant’anni da una posizionedi predominio sulla scena internazionale: nel 1805 inaugura ilMonumento funerario di Maria Cristina: un’opera rivoluzionaria,destinata a influenzare in modo determinante l’arte occidentale.L’anno successivo sarà il turno dell’eroico Napoleone nella nudi-tà di Marte pacifico a suscitare l’ammirazione del pubblico anchese durerà poco, purtroppo, l’idea di un imperatore benigno enon belligerante a cui nemmeno lo stesso effigiato crederà rele-gando la colossale statua, quando essa giungerà a Parigi, nei de-positi.

Ma gli anni 1807-1808 sono, per creatività e varietà di temati-che, un fuoco d’artificio di capolavori che stupisce e abbacina icontemporanei e che non cessa di sorprendere, dopo due seco-li, anche noi. Quasi l’artista volesse rispondere, « con il fare me-glio », alle pungenti critiche che Carl Ludwig Fernow pubblicaa Zurigo nel 1806 con l’intento di far primeggiare l’antagonistadel momento, Bertel Thorvaldsen.

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VOLUME II

ANTONIO CANOVA

SCRITTI

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La pubblicazione del volume fruisce del contributodel Comune di Bassano del Grappae dell’Istituto Internazionale di ricerca

per gli studi su Canova e il Neoclassicismo

isbn 978-88-940545-0-7

Tutti i diritti riservati - All rights reserved

Copyright © 2014 by Comitato per l’Edizione Nazionale delle Opere di Antonio Cano-va. Sono rigorosamente vietati la riproduzione, la traduzione, l’adattamento, anche par-ziale o per estratti, per qual sia si uso e con qualsiasi mezzo effettuati, compresi la copia fotostatica, il microfilm, la memorizzazione elettronica, ecc., senza la preventiva auto-rizzazione scritta del Comitato per l’Edizione Nazionale delle Opere di Antonio Cano-

va. Ogni abuso sarà perseguito a norma di legge.

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A Gilda, Francesca e Alessandra

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INTRODUZIONE

Perno portante del presente volume, secondo degli Scritti di Antonio Canova, è il Libro di conti relativo agli anni 1807-1808. Si tratta di un quaderno, rilegato in cartoncino, composto da 95 fogli di cm. 22,4×34 piegati in due e di un foglio sciolto, anch’esso piegato in due, di cm. 26,5×39,5 (in quest’ultimo foglio sono registrate le uscite contabili dal 13 al 20 agosto 1808); il manoscritto è conserva-to nell’Archivio della Fondazione Canova di Possagno, b. 7. Le annotazioni in esso contenute vanno dal primo gennaio 1807 al 20 agosto 1808. Si tratta del rendiconto piú ampio e dettagliato che sia stato fi nora individuato sull’attività dell’atelier canoviano. Esso va sicuramente collegato al Libriccino 1777-1779, al Libro di conti 1783-1788, alle Giornate di lavoro 1787 e alla Nota delle spese 1787, testi che sono stati pubblicati a cura di Hugh Honour nel 1994 nel primo volume dell’Edizione Nazionale delle Opere di Antonio Canova.1

La redazione del nostro documento è di mano di Antonio D’Este, intimo dello scultore fi n dagli anni del loro comune apprendistato artistico a Venezia e, dal 1799, direttore-amministratore dello studio dell’amico.2 Oltre alle anno-tazioni strettamente legate all’atelier, che consentono di ricostruire in modo puntuale una stagione particolarmente creativa dello scultore di Possagno, il Libro di conti offre una visione in controluce, davvero singolare, della vita di Canova e dei suoi familiari: Giambattista Sartori e Domenico Manera. Nel Libro sono infatti registrate tutte le uscite di cassa senza alcuna distinzione tra quelle domestiche e quelle professionali; vi è cioè una contabilità indistinta delle spese che getta luce fi nanche sui particolari piú insignifi canti della quo-tidianità (si potrebbe, ad esempio, fare un calcolo preciso di quanti gelati, di cui era ghiotto, abbia mangiato l’artista nell’estate del 1807).

Giambattista Sartori si era stabilito a Roma fi n dal 1801 mentre Domenico Manera vi giunse nel dicembre del 1806, dimorando con l’abate e Canova nell’appartamento al quarto piano della casa situata al numero 9 in piazza di Spagna. Il governo della casa era affi dato ai coniugi Giuli, Luigia e Girolamo: a quest’ultimo venivano corrisposti ogni quindici giorni venticinque scudi per le « cibarie ». Assunta Belloni svolgeva le mansioni piú umili, di donna di fatica. La presenza di un cane e di gatti il cui vitto, conteggiato a parte, comportava una spesa di poco piú di uno scudo al mese, completa il quadro domestico.

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1. Ora ed. in EN, i 2007, pp. 3-15, 195-256.2. Fanno eccezione alcune annotazioni stilate verosimilmente da Alessandro D’Este.

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Alla fi ne di luglio del 1807 Canova e i suoi familiari traslocarono in un apparta-mento piú spazioso, situato al numero 52 di via del Corso, la « casa nova »:3 molte sono le annotazioni presenti nel documento relative ai lavori di fi nitura e a spese sostenute per l’acquisto delle suppellettili.4 Il 23 ottobre 1807, ad esem-pio, verrà saldato con 180 scudi il conto dei nuovi mobili al commerciante Giovanni Gualdi.5 Un ambiente di casa fu destinato a cappella dove l’abate Sartori offi ciava ogni giorno la messa. Le pareti delle stanze furono rivestite di « carta di Francia », mentre i soffi tti furono fatti dipingere da due « pittori », Innocenzo Soldani e Giuseppe Torriani. Il nostro documento è alquanto reti-cente al riguardo di dove fosse collocata la collezione di quadri cosí come la biblioteca dell’artista. Ci soccorre il conto del muratore Giuseppe Cerini che il 3 ottobre 1808 riparò il tetto danneggiato sopra la « Galleria de’ quadri », situata nello studio di via delle Colonnette di San Giacomo degli Incurabili.6 È piú che verosimile che anche la biblioteca fosse stata sistemata in un locale del piano superiore destinato, come si apprende da un altro documento, a « studio del signor cavaliere ».7 Un ulteriore cambiamento nel train de vie dello scultore avvenne nel 1807: l’11 di luglio furono acquistati due cavalli per la somma di 143 scudi e 50 baiocchi, « compresa la metà della gabella », mentre il 14 del mese fu assunto a tempo pieno, per il salario mensile di 9 scudi, un cocchiere, Luigi Galletti, che fu rivestito di tutto punto dal sarto di casa, Pietro Bubani. Una nuova carrozza, da quattro posti, fu ordinata a Paolo Fieschi al quale furono corrisposti 150 scudi il 17 dicembre.8 Una volta all’anno, in tempo di carnevale, Canova offriva la « maccaronata » ai suoi dipendenti; in agosto, in occasione della festa dell’Assunta, venivano elargite mance a tutti i « servi di piazza » che, come ricorda D’Este, « non fi niscono mai » − indice di una situazione di mise-ria diffusa tra quello che oggi potremmo chiamare sottoproletariato urbano − e a tutti i giovani dello studio. Tante, inoltre, sono le annotazioni riguardanti elemosine, alcune occasionali, altre mensili, quest’ultime soprattutto a vedove.

Le fi nanze di Canova erano fl oride: il 5 aprile 1806 aveva investito ben 8000

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3. Cfr. p. 37 n. 103.4. Da un documento conservato in PLFC, b. 10, risulta che Luigia Giuli, « per conto dell’Illu-

strissimo signor cavaliere Canova », in data 13 gennaio 1808 saldò il conto dell’argentiere Antonio Maldura, ammontante a 194 scudi e 37 baiocchi, per sei candelabri, sei cucchiaini, caffettiera, zuccheriera e vassoio.

5. Cfr. p. 107.6. Il documento, datato « Dalli 16 agosto 1808 a tutto marzo 1809 », è in PLFC, b. 10.7. PLFC, b. 10. Conto del muratore Giuseppe Cerini « dalli 6 dicembre 1805 a tutto agosto 1807 ».8. Precedentemente Canova si serviva della carrozza di palazzo o della sua « carrettella ».

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scudi nel banco di Abbondio Rezzonico,9 mentre altri depositi li teneva nel banco di Saverio Schulteis e in quello di Giovanni Torlonia. Inoltre, ad ammi-nistrare i suoi interessi nel Veneto vi erano i suoi due procuratori: a Bassano Tiberio Roberti, a Venezia Ferdinando Tonioli.

Il nostro, come si è potuto capire, è un documento complesso, stratifi cato, che si presta a “letture” diverse a seconda della pista che si intende seguire. Noi abbiamo privilegiato quella della produzione artistica, cercando di sfruttare appieno le tante informazione disseminate nel manoscritto al fi ne di illustrare nel modo piú compiuto le opere ideate, in lavorazione o realizzate in questo periodo. Alla maggior parte di esse è stata dedicata una scheda, per la cui reda-zione sono stati presi in esame, oltre ai testi di riferimento, materiali inediti, come le ricevute di pagamento al formatore Vincenzo Malpieri o quelle degli incisori, qui pubblicate in Appendice.10 L’indagine si è dunque spostata sui col-laboratori presenti nello studio canoviano nell’arco temporale compreso dal documento per i quali è stato delineato un profi lo biografi co e, quando è stato possibile, anche artistico.

1. I luoghi fi sici

Il Libro di conti offre una visione d’insieme dell’attività dell’offi cina davvero eccezionale che permette di seguire sia il procedimento materiale sia di indi-viduare dove si svolgesse l’attività creativa ed esecutiva. Nel giugno del 1783, in concomitanza con l’ingresso uffi ciale di Andrea Memmo, nuovo ambasciato-re della Serenissima a Roma, Canova si vide costretto a cercare uno studio dovendo abbandonare quello che Girolamo Zulian gli aveva concesso all’in-terno del palazzo di Venezia, sede dell’ambasciata. Il primo ottobre si accordò con lo scultore Giuseppe Claus affi nché gli « cedesse due suoi studi nel vicolo delle Colonnette di San Giacomo degli Incurabili ».11 Il contratto, « per anni

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9. Cfr. p. 39.10. Per la stesura delle schede si è fatto ricorso all’epistolario canoviano nonché alle carte, soprat-

tutto di carattere contabile e amministrativo, conservate nell’Archivio della Fondazione Canova di Possagno. Ogni scheda ripercorre le fasi piú signifi cative della realizzazione dell’opera presa in esame: dalla commissione, alla defi nizione ed esecuzione del modello, alla traduzione in marmo, all’incisione. Si è insomma tentato di ricostruire nel modo piú compiuto possibile l’intera vicenda della scultura dando conto, quando è stato possibile, anche della diffusione dell’invenzione attra-verso i calchi in gesso. I documenti pubblicati nella i e iii Appendice sono inediti mentre quelli fa-centi parte della ii (soprattutto contratti e ricevute di pagamento degli incisori) sono stati in gran parte utilizzati per il catalogo della mostra su Canova e l’incisione del 1993.

11. EN, i 2007, p. 210.

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tre principiati il primo corrente luglio 17ottantaquattro », con l’arciospedale di San Giacomo degli Incurabili, proprietario dello stabile, fu rogato il 5 luglio 1784: esso fi ssava il canone annuo di 56 scudi da pagarsi anticipatamente in due rate semestrali, la prima delle quali fu corrisposta all’esattore Flavio Ginanne-fedi.12 A partire dal 20 luglio, Canova annotò nel suo Libro di conti (1783-1788) una serie di spese da lui sostenute per la sistemazione dei locali (comprenden-ti due studi di piccole dimensioni e uno « studio grande »), oltre che per il trasporto dei suoi « gessi che erano a palazzo di Venezia » per porli su scansie fatte appositamente eseguire dal falegname.13 Nel 1786, durante il suo soggior-no romano, il pittore friulano Francesco Chiarottini eseguí una puntuale raf-fi gurazione dell’interno dello studio canoviano che documenta lo spazio cre-ativo dell’artista, concentrato in quel momento nella realizzazione del Monu-mento funerario di Clemente XIV. Nello studiolo contiguo a quello grande, dove sono in lavorazione le statue del Papa, della Mansuetudine e della Temperanza, addossato al muro sotto una fi nestra si intravvede un ripiano su cui poggia il modellino della Temperanza accanto a una serie di teste, mentre a terra sono i gessi di Dedalo e Icaro e di Teseo sul Minotauro.14

Il gran numero di commissioni e di lavori cui Canova deve far fronte a par-tire dai primi anni dell’Ottoceno rese necessario un allargamento degli studi cosí come l’assunzione di un maggior numero di assistenti. Lo studio uffi ciale di Canova, in vicolo delle Colonnette di San Giacomo degli Incurabili, viene ingrandito considerevolmente raggiungendo via della Frezza.15 Nel 1803 Ca-nova affi dò al capomastro Giuseppe Cerini i lavori di ristrutturazione di una « casa al vicolo delle Colonnelle » per ricavarne « un nuovo studio di scultura

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12. PLFC, b. 10.13. EN, i 2007, pp. 210-11.14. Cfr. fi g. 15.15. Dal primo aprile 1788 Canova prese in affi tto la « stalletta della casa n. 25 in strada della Frez-

za » stilando con l’arciospedale di San Giacomo degli Incurabili un nuovo contratto, rogato il 19 aprile di quell’anno, che stabiliva un aumento di 6 scudi annui (PLFC, b. 10). Successivamente, il 22 luglio 1790 lo scultore locò un altro « studio » per il canone annuo di 11 scudi. Infi ne, dal 2 di-cembre 1794, Canova affi ttò una « nuova stanza fattagli fare annessa allo studio » per la pigione di 12 scudi annui per cui, a questa data, egli versava annualmente all’esattore dell’arciospedale di San Giacomo la somma di 85 scudi (ibid.). In vicolo della Frezza, il 23 giugno 1802, Canova sottoscris-se il contratto di locazione di una « rimessa con stalletta annessa [. . .] posta sotto il casamento spettante » alla « Reggia chiesa, ed ospedale di San Giacomo, e San Ildefonso della nazione spa-gnola » per la somma annua di scudi 14 e baj 40 « da incominciare dal primo maggio prossimo passato e terminare l’ultimo d’aprile del 1803 ». Lo scultore continuò a pagare l’affi tto fi no al di-cembre 1808, quando riconsegnò le chiavi (PLFC, b. 5).

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contiguo all’altro ».16 Nello stesso anno lo scultore presentò domanda al cardi-nale Romualdo Braschi Onesti, Visitatore dell’Ospedale di San Giacomo degli Incurabili, di poter aprire « un lucernale, o sia un fi nestrone non affacciabile sopra il muro della casa », ottenendone il permesso il 4 agosto.17 Il 7 settembre, Cerini presentò il conto a Canova,18 ammontante a 755 scudi e 28 bajocchi, somma che, dopo una perizia dell’architetto Giuseppe Camporese, fu ridotta in 634 scudi e 63 baiocchi. Il documento stilato da Cerini, composto da ben 56 fogli numerati, è diviso in 8 sezioni titolate ai luoghi inerenti la ristrutturazio-ne:19 le indicazioni dell’intervento di Cerini coincidono con la descrizione della casa acquistata da Canova dai « reverendi padri del venerabile convento di Santa Maria del Popolo » situata « nel vicolo di San Giacomo degl’Incurabi-li e precisamente incontro il lato lungo dell’archiospedale di San Giacomo, consistente in un pianterreno, un solo piano superiore, cortiletto, stalletta e fi enile sopra alla medesima stalletta ». La cosa curiosa è che il rogito dell’atto di concessione in enfi teusi perpetua a favore di Canova in cambio del pagamen-to di 18 scudi annui venne sottoscritto di fronte al notaio Nicola Ferri in data 29 dicembre 1804.20 Di solito si afferma che Canova acquistò una « casetta » dai

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16. PLFC, b. 10.17. Promemoria, datato Roma, 4 luglio 1807, stilato dall’architetto Antonio Brunetti; ASR, Ospedale San

Giacomo degli Incurabili, b. 97, f. 5; ed. in De Tommaso 2007, pp. 71-72. Relativamente all’apertu-ra del lucernario di fronte alle fi nestre dell’ospedale di San Giacomo, e alle « due porte che traver-sano il corridore della casa e il lavatore di San Giacomo », Canova si impegnava con la congrega-zione religiosa di ripristinare la situazione originaria « ogniqualvolta si rilascino all’archiospedale medesimo i locali degli altri studj contigui » (ASR, Ospedale San Giacomo degli Incurabili, R. 83; ed. in Loevinson 1922, p. 165).

18. « Conto e misura delli lavori ad uso di muratore fatti per servizio dell’Illustrissimo signore Antonio Canova, il tutto fatto nella casa al vicolo delle Colonnelle dove si è formato un nuovo studio di scultura contiguo all’altro accanto, a tutta robba, spese, e fattura di Giuseppe Cerini capo mastro muratore » (PLFC, b. 10).

19. « Studio piccolo dov’era la stalletta » (ff. 1-10); « Sito del cortile fuori di detto studio » (ff. 10-17); « Stabilimenti della detta stanza » (ff. 17-21); « Sito della scala fuori di detta stanza » (ff. 21-26); « Cortiletto fuori di detto sito » (ff. 26-32); « Studio grande in facciata la strada » (ff. 32-49): in questa sezione vengono precisati anche i lavori per il « lucernale » (ff. 41-42); « Coridore del lava-tore a fi anco il detto studio » (ff. 49-56); « Segue altro lavoro fatto dentro lo studio piccolo » (f. 56).

20. Una copia conforme del documento, rilasciata da Nicola Ferri in data 16 marzo 1811, conser-vata in ASR, Assegne dei beni dello Stato Pontifi cio, 1811, b. 269, assegna n. 145, è stata ed. in Be-

nocci 1996, pp. 74-75. Per quanto concerne la diversa indicazione dell’ubicazione dell’immobile, in « vicolo delle Colonnelle » nel documento di Giuseppe Cerini, in « vicolo di San Giacomo » nel rogito stilato da Nicola Ferri, questa va imputata alla confusione nella denominazione dell’attuale via Canova che si riscontra anche nel « Catasto delle proprietà dell’Ospedale di San Giacomo degli Incurabili » del 1707 (cfr. fi g. 12). Tale confusione perdurò anche dopo la pubblicazione, av-venuta nel 1748, della Nuova pianta di Roma di Giambattista Nolli. Infi ne, va ricordato che l’unica

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padri agostiniani di Santa Maria del Popolo nel 180321 a partire dal « Promemo-ria », stilato dall’architetto Brunetti nel luglio del 1807,22 senza che tale precisa-zione trovi conferma in altre fonti documentarie. A nostro avviso, invece, la casetta fu acquistata nel dicembre del 1804, come dimostra il rogito del notaio Ferri del 29 dicembre di quell’anno, mentre i lavori di ristrutturazione furono eseguiti nel corso del 1803 dal capomastro Giuseppe Cerini. È dunque verosi-mile, se questa ricostruzione è corretta, che Canova si sia accordato verbal-mente, o forse anche per iscritto, con l’Ordine proprietario dell’immobile per l’acquisto della casa, abbia fatto eseguire i lavori e, infi ne, abbia siglato il rogito dell’acquisto. Resta comunque da capire come mai sia stata seguita questa in-solita e un po’ tortuosa procedura rispetto a quella diretta e piú logica di acqui-stare prima per poi, dopo, far realizzare i lavori funzionali alla nuova destina-zione d’uso.23

Il 15 luglio 1806 lo scultore acquistò dalle monache di Santa Apollonia alcu-ne casette situate tra via San Giacomo degli Incurabili, attuale via Canova, e vicolo delle Colonnette, una delle quali, in angolo tra le due vie, era contigua allo studio di cui l’artista aveva terminato i lavori nel settembre del 1804.24 L’intervento per ricavare uno studio di scultura fu affi dato a Giuseppe Cerini che il 2 agosto presentò un preventivo dettagliato: esso prevedeva la demoli-zione delle unità abitative al fi ne di ricavare un nuovo atelier, collegato all’altro, come è illustrato dalla pianta che venne allegata al preventivo stesso.25 La spe-sa fu quantifi cata in 1000 scudi il cui saldo, a lavori fi niti, venne corrisposto a Cerini il 27 maggio 1807.26 Come è messo in evidenza quasi fotografi ca dal dipinto di Roberto Roberti raffi gurante lo Sudio di Canova, realizzato presumi-bilmente poco dopo la fi ne della ristrutturazione edilizia, lo scultore unifi cò la

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proprietà dei reverendi padri di Santa Maria del Popolo, indicata con la lettera Z nel Catasto del 1707 (cfr. fi g. 13), è prospicente « il lato lungo dell’archiospedale di San Giacomo » e combacia perfettamente con la descrizione che ne fa il notaio Nicola Ferri nel rogito del 29 dicembre 1804.

21. Loevinson 1922, p. 165; Benocci 1996, pp. 73, 75; Ippoliti 2007, p. 23. 22. Cfr. sopra, n. 17.23. Lo stesso procedimento fu seguito anche per l’appartamento di via del Corso 52, la « casa

nova »: i lavori di ristrutturazione, affi dati a Baldassare Capponi, furono iniziati il 25 luglio 1805 mentre il contratto enfi teutico fu sottoscritto il 21 maggio 1807 (cfr. p. 37 n. 103).

24. Nel Mappale del 1707 (cfr. fi g. 13) esse sono contraddistinte con le lettere S, T, V, X. Il rogito dell’acquisto fu redatto dal notaio Nicola Ferri in data 15 luglio 1806: in esso si precisa che per le casette, « consistenti [. . .] le medesime in un sol piano per caduna, con rimesse sotto », Canova corrispose alle suore la somma di 360 scudi romani (ASR, Atti notarili. Notaio Nicolaus Ferri, vol. 793, carta 47 sgg.; cit. in Loevinson 1922, p. 165).

25. PLFC, b. 10; cfr. fi g. 14.26. Cfr. Libro di conti, alla data.

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facciata prospicente via San Giacomo raddoppiando gli elementi caratteriz-zanti il prospetto dello studio precedentemente restaurato: il portone ad arco ribassato e il lucernario.27 L’inaugurazione uffi ciale ebbe luogo il 31 ottobre 1807 quando Pio VII, accompagnato dalla famiglia pontifi cia, si recò personal-mente nel nuovo studio.28

2. « L’artista invece di retrocedere avanza »29

Proprio nel 1807 − era nato il primo novembre 1757 − Canova compiva cin-quant’anni: un’età di passaggio in cui, per tanti, il futuro è alle spalle, ma non certo per il nostro artista, diventato lo scultore della casa imperiale, alle prese con la realizzazione in bronzo del Napoleone come Marte pacifi catore, terminato in marmo alla fi ne del 1806, e con il Monumento equestre di Napoleone: monu-menti pubblici destinati a una collocazione prestigiosa, a perenne gloria sia dell’eroico personaggio sia dell’artista stesso. Ma commissioni gli giungevano anche dalla Gran Bretagna, attraverso la via diplomatica, dai nemici piú deter-minati di Napoleone: nell’agosto del 1806 il iv Earl of Aberdeen, George Ha-milton Gordon, a nome dell’Università di Cambridge, gli commissionò un monumento celebrativo del primo ministro, William Pitt, mancato nel gen-naio di quell’anno, che si era impegnato col suo governo ad evitare la temuta invasione dell’isola da parte dell’esercito napoleonico.30 La battaglia navale di Trafalgar, che vide Orazio Nelson vittorioso contro la fl otta franco-spagnola, fu l’unico successo ottenuto dalla terza coalizione a cui l’Inghilterra aveva ade-rito proprio su iniziativa dello stesso Pitt. Ma sarà Nelson, e non lo statista in-glese, a infi ammare l’immaginazione dell’artista nonostante la mancanza di una commissione uffi ciale.31 Portavoce dei desideri del promotore dell’inizia-tiva, intimo amico dell’ammiraglio scomparso, Gilbert Elliot, primo Earl of Minto, era il poeta Giuseppe Carpani che da Vienna scrisse a Canova l’11

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27. Per quanto riguarda il contenzioso insorto tra la confraternita religiosa e lo scultore, a causa dell’apertura del lucernario, cfr. Loevinson 1922; De Tommaso 2007, pp. 70-72.

28. Cfr. p. 110.29. Il 5 febbraio 1812, Giambattista Sartori, dopo avere informato Daniele Francesconi che Ca-

nova aveva terminato in quei giorni « un Ajace di palmi 12, in atto di metter mano allo stocco per darne un rovescio ad Ettore », lo faceva partecipe del successo incontrato dal modello, « applaudito dagli intendenti, e tutti ad una voce lo giudicano una delle migliori opere del vostro amico. É cosa veramente degna di meraviglia, che sempre le opere ultime sieno tenute per le migliori; segno patente che l’artista invece di retrocedere avanza » (BQB, 110.IV.1).

30. La lettera del conte di Aberdeen, datata 22 agosto 1806, è in BCBC, I.2.1305.31. Cfr. p. 56 n. 154.

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aprile 1806 una lettera di cui ci sembra opportuno, qui, riportare un passo che deve aver non poco suggestionato il destinatario: « L’Inghilterra ha perduto Nelson. Voi dovete restituirglielo in parte. Se foste capace di restituirglielo intero l’onnipotente del giorno non vel permetterebbe, ma i vostri scalpelli riproducono gl’eroi in modo da non nuocere ai rivali loro, che anzi non suo-nerebbe tant’alto la fama d’Achille se Omero non avesse pur cantato d’Ettore. [. . .] Si pensa ad opera grandiosa ed immortale, degna di voi, dell’Achille dei mari, e della Nazione che lo piange ».32 Gli eroi del presente che si sovrappon-gono a quelli del passato cosí come quelli del passato a quelli del presente: se Omero ha esaltato Ettore e Achille, Canova potrà bene immortalare con il suo scalpello sia Napoleone sia Nelson, senza cadere in alcuna contraddizione. I contemporanei vengono proiettati sulla scena del mondo degli eroi, e gli eroi, quelli omerici, rivivono sulla scena della contemporaneità grazie al genio dell’artista. Non è un caso se l’Ettore canoviano,33 il cui antagonista sarà Aiace e non Achille, veda la luce proprio nel periodo in cui Canova è alle prese con il modello del Monumento funerario di Orazio Nelson e di quello, equestre, di Napoleone.

3. Gli assistenti e l’organizzazione dello studio

Negli anni compresi dal nostro Libro ben sei erano gli scultori che lavorava-no alle dipendenze di Canova: Amadeo Stocchi, Gaetano Cerrotti, Pietro Va-nelli, Johann Kauffmann, Leandro Biglioschi e Giuseppe Salvietti. A parte Kauffmann e Biglioschi, sembrerebbe che gli altri collaboratori non abbiano svolto un’attività artistica autonoma. Tutti dovevano possedere una grande abilità nel « cavar di punti », vale a dire nel ridurre i blocchi di marmo come il modello in gesso a grandezza naturale dell’opera.34 Questo era infatti il loro

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32. BCBC, II.154.1670.33. Cfr. p. 186 n. 497.34. Sulle abilità e qualità morali che dovevano avere gli assistenti canoviani risulta di un qualche

interesse un passo della lettera che, da Carrara, Giuseppe Grandi scrisse ad Antonio D’Este il 27 settembre 1807: « Raporto ai due giovani vi dirò che i due dove avevo fi ssata l’idea non si sano ri-solvere a decidersi. Questi secondo il mio sentimento sarebbero stati al caso, e come li desidera il signor cavalier Canova, cioè savi, e con suffi ciente abbilità; diversi altri vi sarebbero, savi e di buoni costumi sí, ma piú scarsi di abbilità. I due primi sono capaci di prendersi un lavoro, e ridarlo a segno di darlo in marmo al signor cavalier Canova, ed avendoli interpellati nel caso si risolvesse-ro a venire vorebbero che la loro giornata fosse di paoli otto per il meno e però ditemi il vostro sentimento per poter fare l’ultimo tentativo per farli risolvere; per gli altri che non sarebbero buoni che di mettere sotto i punti si adatterebbero; ed uno di questi mi ha detto: il signor Canova mi darà quello che conoscerà di guadagnarmi » (PLFC, b. 3).

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principale impegno: condurre il marmo al grado di fi nitezza desiderato dal maestro su cui, egli stesso, interveniva con i suoi ferri del mestiere per gli estre-mi tocchi: il rito dell’ultima mano, che portava il marmo alla sua perfezione.35 Essi percepivano uno stipendio settimanale che variava a seconda del numero di giornate lavorate. Il loro salario quotidiano era diverso, indice probabilmen-te delle loro capacità e funzioni. Stocchi percepiva quello piú alto, corrispon-dente a 60 baiocchi, mentre Salvietti ne prendeva 45, ed era quello piú basso; gli altri ne ricevevano 55. Con alcuni di essi Canova stilò dei contratti a cottimo « per cavar da punti e ridurre come il modello » alcune opere.36 Particolar-mente interessante risulta quello sottoscritto con Kauffmann per la realizza-zione del bassorilievo raffi gurante il Compianto della contessa de Haro, siglato il 4 luglio 1807. L’artista tedesco portò a termine il compito affi datogli il 13 agosto dell’anno successivo, lavorando nel marmo per 291 giorni. A causa della scom-parsa della committente, Marie Anne Waldstein, marchesa de Santa Cruz, morta il 14 giugno 1808, il rilievo rimase allo stadio a cui lo aveva condotto Kauffmann e documenta dunque il grado di fi nitezza a cui gli assistenti dove-vano portare il marmo su cui Canova stesso interveniva per il sigillo dell’auto-grafi a, la famosa ultima mano.

Oltre che per la sbozzatura del marmo, Canova si avvalse della collabora-zione di alcuni degli scultori alle proprie dipendenze anche per la realizzazio-ne dei modelli in creta e in cera. Giuseppe Salvietti, che doveva avere sicura-mente una certa abilità nella manipolazione dell’argilla, venne impiegato in molti dei modelli realizzati negli anni 1807-1808: dalla fi gura allegorica dell’Ita-lia del Monumento di Vittorio Alfi eri al Paride, dal modello del Cavallo per il Mo-numento equestre di Napoleone a quelli di Alexandrine de Bleschamp sotto le sembianze di Tersicore e di Leopoldina Esterházy Liechtenstein. È superfl uo ricor-

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35. I collaboratori dovevano attenersi scrupolosamente al modello in gesso puntato da borchie, il quale, come è noto, veniva posto accanto al blocco di marmo. Da un telaio scendeva un doppio or-dine di fi li a piombo a indicare la profondità a cui dovevano arrivare. Altro strumento di cui si servi-vano era un grande compasso di ferro, necessario per rispettare le distanze da borchia a borchia. Il metodo di lavoro che veniva praticato nello studio canoviano è stato illustrato in modo esemplare da Hugh Honour nei due fondamentali articoli apparsi nel « The Burlington Magazine »: Canova’s Studio Practice-i: The Early Years (marzo 1972); Canova’s Studio Practice-ii: 1792-1822 (aprile 1972).

36. Con Pietro Vanelli fu siglato il contratto per la fi gura allegorica dell’Italia piangente del Monu-mento funerario di Vittorio Alfi eri (il primo pagamento dei 300 scudi pattuiti gli fu corrisposto il 20 febbraio 1808); con Gaetano Cerrotti per il Paride (il primo pagamento dei 130 scudi risale al 30 gennaio 1808; con Leandro Biglioschi per la Testa di Paride (il primo pagamento dei 28 scudi gli venne versato il 3 ottobre 1807). Dal computo degli acconti versati a Vanelli per il suo cottimo si può ipotizzare che gli stessi assistenti avessero la facoltà di assoldare a loro volta degli aiutanti per la realizzazione dell’opera a loro assegnata (cfr. pp. 372-73).

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dare che Salvietti operava sotto lo sguardo vigile dell’artista che sovrintendeva, intervenendo anche direttamente, alla plasmazione delle proprie invenzioni riservandosi, anche in questo caso, la parte fi nale del lavoro. L’abbozzo del modello in creta del Paride, ad esempio, fu eseguito da Salvietti tra il 23 febbra-io e il 21 marzo 1807 mentre il saldo per la traduzione in gesso, « forma persa e getto » del prototipo venne versato a Malpieri il 13 giugno, giorno in cui, pre-sumibilmente, il lavoro fu condotto a termine. Tra il 21 marzo e la fi ne di maggio l’artista corresse e modifi cò la creta fi no a trovare la formulazione soddisfacente: non ci si deve meravigliare per una gestazione cosí lunga in quanto l’argilla, se mantenuta umida, rimane malleabile per dei mesi. La data graffi ta sul modello in gesso, « Maggio 1807 », va ovviamente riferita a quello in creta. A Leandro Biglioschi, invece, fu affi data l’esecuzione di alcuni model-lini in cera identifi cabili con i bassorilievi e le statue del Monumento funerario di Orazio Nelson. Il fatto che Canova, già in questo periodo, delegasse ai suoi assi-tenti un compito cosí delicato, ritenuto in genere prerogativa del maestro, è indicativo dell’urgenza creativa che doveva dominarlo.

Accanto all’équipe di scultori, operavano a tempo pieno lo scalpellino Do-menico Mattemori, che riceveva il compenso di 32 baiocchi al giorno,37 un « formatorello » a cui venivano corrisposti 15 baiocchi mensili, meno di un’e-lemosina, e Giacomo De Simoni, uomo tuttofare, che riceveva la gratifi ca mensile di 7 scudi.38

Domenico Manera, detto Meneghetto, primo cugino di Canova, fece il suo ingresso nell’atelier alla fi ne del 1806 nella duplice veste di pittore ed architetto, ed è una novità, in quanto era fi nora nota la sua attività di scultore che comin-ciò ad esercitare a partire dal 1810. Fin dalle prime annotazioni del nostro do-cumento lo troviamo impegnato nella realizzazione della parte architettonica del Monumento funerario di Vittorio Alfi eri: è presumibile che lo scultore affi dasse a lui la stesura dei progetti di cui necessitavano i falegnami per la costruzione del modello. Ovviamente, Meneghetto doveva sovrintenderne l’esecuzione facendo in modo che la struttura rispondesse pienamente ai desideri dell’arti-sta. Terminata questa prima fase, l’ossatura veniva rivestita di tela e carta su cui Domenico, seguendo le direttive del cugino, dipingeva lo stesso monumento:

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37. Dai pagamenti che gli venivano settimanalmente corrisposti, « Allo scarpellino giornate 7 », sembrerebbe che lavorasse anche di domenica. È ricordato per nome una sola volta il 5 novembre 1807 per il saldo del conto allo « speziale a Fontana di Trevi ». Canova aiutò inoltre il suo dipen-dente in occasione della « malattia della moglie » pagando la parcella di 4 scudi e 40 baiocchi al « chirurgo Trasmondi » (p. 124).

38. Cfr. p. 7 n. 19.

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un monumento effi mero su cui era possibile intervenire provando diverse soluzioni fi no a trovare la piú congeniale. Perché nulla venisse lasciato al caso, indispensabile era una visione d’insieme a grandezza naturale che consentisse di calibrare i rapporti proporzionali tra i vari elementi e di sperimentare fi nan-che le parti ornamentali. Quando si riteneva di aver trovato la giusta formula-zione ritornava in scena il falegname che realizzava compiutamente il model-lo architettonico in legno.39

Una precisa defi nizione del modello delle opere monumentali era il pre-supposto del sistema di “produzione” adottato dall’offi cina canoviana in quan-to esso prevedeva una divisione del lavoro tale da comportare la realizzazione di alcune parti non solo all’esterno dello studio ma anche in luoghi lontani. Il Monumento Alfi eri costituisce al riguardo un esempio emblematico: a Pietro Vanelli fu affi data la sbozzatura della fi gura allegorica dell’Italia, a Giuseppe Salvietti le Maschere, allo scalpellino Michele Belli, titolare di una propria bottega, l’Urna e i due frontoni, all’intagliatore Carlo Moisè, anche lui pro-prietario di una sua bottega, le parti decorative compresa la cornucopia e, infi -ne, a Giuseppe Castelpoggi il doppio basamento con gli ornati che vennero eseguiti a Carrara.

Nel periodo compreso dal nostro documento, oltre al modello del Monu-mento Alfi eri, Domenico collaborò anche a quello della contessa Marianita de Haro. In data 18 marzo 1807 fu acquistata una « pezza di tela per il Monumento della spagnola » che fu utilizzata per dipingere le parti fi gurative delle facce del sarcofago. Ci si può chiedere se il monocromo, ora conservato a Bassano del Grappa, raffi gurante il Compianto della contessa de Haro, le cui dimensioni sono all’incirca identiche a quelle del bassorilievo in marmo, non sia proprio quello realizzato in tale circostanza.40 A proposito delle parti ornamentali del model-lo del monumento, risulta che esse vennero fatte eseguire dall’intagliatore in legno Bartolomeo Canini, che ricevette il compenso per il suo lavoro il 12 gennaio e il 29 maggio 1807. Dai conti di Lorenzo D’Augustinis, il fornitore a cui Manera si rivolgeva per gli acquisti di colori e pennelli, sembrerebbe che la sua attività pittorica non fosse limitata solamente ai modelli delle opere ca-noviane anche se, al momento, non è noto alcuno dei suoi dipinti.

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39. La pratica di eseguire modelli in legno dell’architettura dei monumenti fu adottata da Ca-nova fi n da quelli di Clemente XIV e Clemente XIII. A proposito di quest’ultimo, D’Este racconta che lo scultore « fece costruire l’architettura di legno, insieme colle due colonne laterali che sono in opera in San Pietro, fi nte del colore della medesima pietra. Terminata l’architettura, diede principio ai suoi grandi modelli in creta » (D’Este 1864, p. 55).

40. Sul monocromo e sui disegni canoviani ad esso riferibili, cfr. Pavanello 2001, p. 268.

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Come è stato accennato, Canova ricorreva anche a collaboratori esterni, ad artigiani titolari di una propria bottega, come nel caso dello scalpellino Miche-le Belli e dell’intagliatore Carlo Moisè. L’offi cina del primo era situata in vico-lo dei Greci, poco lontano dallo studio principale dell’artista. A lui e alla sua squadra di scalpellini venne affi data la sgrossatura di marmi e l’esecuzione di parti di sculture. Il lavoro piú impegnativo che gli fu commissionato negli anni 1807-1808 è l’Urna del Monumento Alfi eri, per la cui realizzazione gli vennero corrisposti 258 scudi. Il compenso giornaliero che Canova pagava a Belli era di 35 baiocchi. Carlo Moisè, che fi gura nell’elenco « Degli artisti stabiliti, o attual-mente dimoranti in Roma », pubblicato da Guattani nel iv volume delle sue Memorie Enciclopediche Romane (1809), esercitava invece l’attività di ornatista e intagliatore in marmo. Molti sono i lavori che eseguí per Canova in questo periodo: dai festoni delle varie stele, al diadema dell’Ebe ai cofanetti delle Ve-neri, per citare quelli piú importanti. Dalle annotazioni del nostro Libro risul-terebbe inoltre che svolgesse pure l’attività di restauratore di opere antiche. Il 9 maggio 1807 gli fu pagato il « ristauro della testa antica di Giove etrusco ap-partenente all’ambasciatore Alquier », vale a dire il barone Charles-Jean-Ma-rie Alquier, allora ambasciatore francese a Roma, per il quale Canova scolpí una Testa di Paride. Un altro artigiano di cui si serviva lo scultore è il « metalla-ro » Angelo De Rossi che il 29 aprile 1807 ricevette il saldo dei 161 scudi per l’esecuzione e doratura della « statuetta della Vittoria, il bastone e pomo » del Napoleone come Marte pacifi catore.41 Nel giugno dello stesso anno l’artista gli affi -dò inoltre « la fonditura della testa dell’imperatore Napoleone » che De Rossi portò a termine nel marzo dell’anno successivo.42 Per lo stesso motivo Canova si rivolse anche a dei veri professionisti: il 31 luglio 1807, « la forma della testa di Bonaparte » fu portata « alli Prussiani », cioè ai bronzisti berlinesi, attivi in Ro-ma in via dei due Macelli, Wilhelm Hopfgarten e Ludwig Jollage, che acqui-steranno una notevole fama nella traduzione in piccole dimensioni dei capo-lavori della statuaria classica e moderna, in particolare di opere di Thorvald-sen.43 Sembra che il lavoro si sia protratto almeno fi no al 1809, quando i due

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41. Cfr. p. 43 n. 115.42. Il primo acconto di 50 scudi gli fu versato il 30 giugno 1807, un altro di 30 scudi l’8 agosto e il

saldo di altri 30 il 18 marzo 1808. Il modesto importo corrisposto per questo lavoro fa pensare che si trattasse di un esperimento. L’opera è comunque ricordata da Guattani nelle Memorie Enciclope-diche Romane (iv 1809, p. 151) in cui De Rossi fi gura tra gli scultori in bronzo. Un altro pagamento a De Rossi fu corrisposto il 13 novembre 1807 per « vaso e tazza » della Ebe con tronco e per la ri-doratura degli stessi oggetti della versione con nuvole.

43. Per un loro profi lo, cfr. Valeriani 2003, pp. 118-19.

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artisti erano ancora alle prese con la « testa colossale del Napoleone di Cano-va ».44 Ma i fonditori a cui lo scultore si affi derà per la traduzione in bronzo delle sue opere piú importanti realizzate in questo materiale saranno France-sco Righetti e il fi glio Luigi. La collaborazione con loro ebbe inizio nel 1808, poco dopo che Canova aveva ricevuto da parte di Eugène de Beauharnais, vi-ceré d’Italia, la commissione della versione in bronzo della statua raffi gurante Napoleone come Marte pacifi catore. Un primo pagamento di 1500 scudi fu effettua-to ai Righetti il 15 gennaio 1808, un secondo di 500 il 17 febbraio. In data 12 marzo la forma in gesso dell’opera, eseguita da Vincenzo Malpieri, venne condotta nel loro studio. Altri acconti, cadenzati mensilmente, sono registrati nel nostro documento fi no al 19 agosto 1808 per un totale di 5100 scudi.45 La fusione fu realizzata dai Righetti entro l’anno, ma senza successo, per cui fu necessario rifi nanziare l’operazione che si concluse felicemente nell’autunno del 1809.46

Il formatore Vincenzo Malpieri e il lustratore Tommaso Mancini, comple-tano la squadra degli addetti alla realizzazione dei capolavori canoviani. All’in-terno dell’organizzazione del lavoro e della conseguente distribuzione dei compiti, Malpieri svolgeva un ruolo di una certa rilevanza: a lui, infatti, lo scultore affi dava i prototipi in creta delle proprie invenzioni che venivano tradotti in gesso attraverso il procedimento della “forma persa”. Operazione delicata, in quanto il processo di trasformazione implicava la distruzione di quello originario in argilla. Se l’esecuzione di modelli di piccole dimensioni era funzionale alla sperimentazione tridimensionale dell’ideazione, quello a grandezza naturale, puntato da borchie o spille, diventava l’archetipo dal qua-le derivare il marmo. Riguardo alla pratica di realizzare i modelli in gesso della stessa grandezza dell’opera statuaria, metodo utilizzato da Canova fi n dall’inizio della sua carriera,47 risulta di particolare interesse quanto, in merito, scriveva Giambattista Sartori a Daniele Francesconi nella lettera del 22 ottobre 1814: « io vi so dire che i modelli in piccolo, tuttoché possano trasportarsi a proporzioni colossali con sicurezza, non sono mai suscettibili e capaci di quel-lo studio e perfezione, che si può mettere in uno grande: e voi ben sapete, che l’effetto è ben diverso, mutandosi le proporzioni le quali sia sono matemati-

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44. Guattani, iv 1809, p. 151. Sconosciuta l’attuale ubicazione dell’opera.45. I pagamenti vennero versati alle seguenti date: 17 febbraio, 18 marzo, 19 e 29 aprile, 17 mag-

gio, 20 giugno, 25 luglio, 19 agosto. Dal 15 gennaio, data in cui venne sottoscritto il contratto, al 19 agosto 1808 i Righetti ricevettero complessivamente 5100 scudi dei 9000 pattuiti per la fusione.

46. Cfr. pp. 301-2.47. Cfr. EN, i 2007, pp. 195-97.

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che, come quelle che avete sempre in capo voi altri scienziati; un occhio di piega, un movimento, un atto qualunque della fi gura può far bene in piccolo, perché appare accennato; ma tradotto in grande, colossale dimensione, si svi-luppano dei dettagli, delle relazioni, che non s’accordano col resto; e si corre pericolo di fare delle c. . . ».48

Una volta che l’opera era stata terminata Malpieri veniva incaricato di ese-guire la “forma buona”, o negativo, dalla quale, a seconda delle richieste veni-vano tratti dei getti destinati a diffondere, con la loro circolazione, la fama dello scultore.49 Tanti di essi vennero ben presto collocati nelle accademie di-ventando oggetto di studio, modelli di riferimento al pari dei capolavori della statuaria antica.

Il lustratore entrava in scena nel momento in cui Canova riteneva l’opera pronta per essere licenziata. Il suo compito era quello di pulire e levigare il marmo facendogli assumere una elaborata quanto variegata gradazione lumi-nosa: lisce e lucenti le parti architettoniche e ornamentali, diafane fi no alla morbidezza le carni. Il tempo necessario per la lustratura dipendeva chiara-mente dalle dimensioni dell’opera. Per il bassorilievo della Stele Falier, ad esempio, Tommaso Mancini lavorò 15 giornate, mentre ne impiegò 80 per la statua raffi gurante Letizia Ramolino. Il suo salario giornaliero era di 50 baiocchi, quasi equivalente a quello di uno scultore.

Per coordinare un tal numero di persone era ovviamente indispensabile una sapiente regia che stabilisse tempi e modalità d’intervento. Il fondamenta-le ruolo veniva svolto da Antonio D’Este a cui Canova aveva affi dato la dire-zione e amministrazione del proprio atelier fi n dal 1779. Scultore lui stesso, aveva chiuso il proprio studio situato nelle vicinanze della chiesa di Sant’Igna-zio riservandosi un piccolo locale nel vicolo delle Orsoline, dando prova di totale dedizione agli interessi dell’amico. Egli, inoltre, aveva l’incarico di sce-gliere e acquistare i marmi: per tale motivo si recò molte volte a Carrara intrat-tenendo un fi tto scambio epistolare con mercanti e proprietari di cave come Leopoldo Vanelli, Giuseppe Grandi e Giacomo Berté. Per la sua attività am-ministrativa e direzionale Antonio D’Este riceveva uno stipendio di 30 scudi che gli veniva corrisposto alla metà di ogni mese.

Una annotazione presente nel nostro documento suggerirebbe di assegnare a lui la realizzazione del Vaso cinerario della contessa Luise von Callenberg per il quale Canova scolpí il medaglione con l’effi ge dell’estinta tra due geni funera-

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48. BQB, 110.VI.3.49. La “forma buona”, o “madre forma”, poteva essere realizzata anche dal modello in gesso.

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ri. La contessa, moglie del conte Wilhelm Cristoph Diede zum Fürstenstein, era morta a Bassano nel 1803 dove era ospite di Abbondio Rezzonico. E fu proprio il senatore di Roma a commissionare l’opera a Canova che acconsentí, però, di realizzare unicamente la parte fi gurata. Il 12 maggio 1807 lo scultore anticipò a D’Este il saldo dei 300 scudi, « prezzo del vaso ordinato dal signor senatore di Roma da rivalersene al pagamento del medesimo ».50

Anche se non viene mai nominato nel nostro Libro, è probabile che Antonio D’Este si avvalesse dell’aiuto del fi glio Alessandro, che fi n da giovanissimo frequentò lo studio diventando, a detta del padre, l’unico allievo di Canova. L’artista stesso gli dette l’incarico di eseguire una serie di ritratti di personaggi illustri da collocare nel Pantheon. Tra questi fi gura anche il busto di Tasso il cui gesso risulta essere stato portato dai facchini nella bottega di Malpieri il 7 apri-le 1808.51

4. La « stamperia »

L’attività che si svolgeva all’interno degli studi canoviani non era solamente legata alla realizzazione di sculture. Come tutti i buoni imprenditori anche l’artista si preoccupava della promozione della propria immagine attraverso la pubblicità delle proprie creazioni che avveniva tramite la loro illustrazione. Era alle stampe che Canova affi dava soprattutto la diffusione e la conoscenza delle proprie invenzioni, non solo di quelle tradotte in marmo ma anche di quelle che si trovavano ancora allo stadio di modello. Molte sono infatti le in-cisioni che vennero realizzate a partire dal prototipo: basti per tutte l’esempio del Monumento equestre di Napoleone il cui modello fu messo a punto proprio nel periodo compreso dal nostro documento: risale al 16 luglio del 1808 il paga-mento al formatore per l’esecuzione in gesso del modello della statua. L’opera verrà incisa al tratto in quattro differenti vedute da Pietro Fontana, artista pre-

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50. L’opera, giunta a Venezia nell’ottobre del 1807, venne collocata nel cortile della chiesa degli Eremitani a Padova; fu gravemente danneggiata nel bombardamento del marzo 1944 (ciò che ri-mane del monumento, costituito originariamente da una lapide dedicatoria e da una candelabra su cui poggiava il vaso cinerario, si trova ora nel cantiere della Soprintendenza ai Monumenti di Padova; cfr. Pavanello 1976, n. 178). La prima registrazione presente nel nostro documento risale al 13 gennaio 1807: « Imprestanza ad Antonio D’Este sino dall’anno 1806 per il lavoro del Vaso del senatore, da rivalersene la cassa alla esazione dell’importo del medesimo ». Il Libro di conti docu-menta anche l’esecuzione di un gesso del Vaso che fu consegnato ad Abbondio Rezzonico l’11 settembre 1807. Un altro calco fu spedito da Roma a Possagno nel 1829 e si conserva ora nella Gipsoteca canoviana (cfr. Bassi 1957, n. 164).

51. Cfr. pp. 157, 187.

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diletto da Canova, nel 1809.52 Non possiamo tralasciare di ricordare il proget-tato Monumento di Orazio Nelson, la cui ideazione data al 1807:53 sarà anche questa volta Fontana a venir incaricato del lavoro, la cui realizzazione doveva interessare particolarmente lo scultore data la somma, ammontante a ben 500 scudi, che fu investita e l’articolato contratto che venne stilato.54 Si sarebbe tentati di pensare a una forma di rivalsa nei confronti degli inglesi che, per ra-gioni di campanilismo, gli avevano preferito John Flaxman a cui, nel 1808, ve-niva affi data l’erezione del mausoleo dell’eroe nazionale.

La pratica di far eseguire le illustrazioni a partire dal gesso non fu esente da qualche piccolo inconveniente. È il caso della Memoria onoraria del principe Pro-sper von Sinzendorf, il cui modello, risalente al 1808, verrà utilizzato negli anni 1813-1815 per il marmo della Stele funeraria di Ottavio Trento: la cosa curiosa è che nell’incisione, eseguita da Giovanni Balestra nel 1811,55 e che verrà successiva-mente ritenuta l’illustrazione della Stele Trento, campeggia l’effi ge di profi lo dell’aristocratico austriaco e non quella del benefattore vicentino.

La presenza di disegnatori alle prese con le opere canoviane è anch’essa documentata dal nostro Libro di cassa. Uno dei piú assidui è Bernardino Noc-chi che dal settembre 1807 all’agosto 1808 eseguí i chiaroscuri dei monumenti Alfi eri e de Haro, i bassorilievi delle stele Volpato, Falier, d’Orange e la Tersicore con le sembianze di Alexandrine de Bleschamp, Madama Luciano.56 Figura poi, tra gli altri, Filippo Pistrucci57 che disegna e incide il « bassorilievo delle Ma-trone troiane », noto come Ecuba presenta il peplo a Pallade, e la Stele d’Orange;58 inoltre eseguí i disegni dei rilievi del Compianto della contessa de Haro, di quello della Stele Alfi eri, del Monumento Emo che saranno utilizzati da Pietro Fontana per le stampe da lui realizzate.59 Altri disegni ricordati nel testo sono quelli del

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52. Cfr. p. 452.53. Cfr. p. 56.54. Cfr. pp. 499-500. L’incisione venne fatta circolare solo dopo la caduta dell’impero napoleo-

nico.55. Cfr. p. 48256. Cfr. p. 84 n. 213.57. Cfr. p. 9 n. 22.58. I pagamenti gli furono effettuati il 10 gennaio e il 27 febbraio 1807. I rami delle due incisioni

non sono presenti alla Calcografi a Nazionale. Nel 1809 Canova commissionerà un’altra incisione del bassorilievo raffi gurante Ecuba presenta il peplo a Pallade a Pietro Fontana che lo inciderà su di-segno di Silvano Bossi (cfr. p. 466).

59. I pagamenti gli furono corrisposti il 28 marzo, il 20 e 29 aprile 1807. Il 27 ottobre 1807 fu dato a Fontana il compenso « per l’incisione del Monumento Emo, compreso l’architettura ». Un ac-conto per la realizzazione del rame della Stele Alfi eri gli fu versato il 20 agosto 1808. Le tre incisioni

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bassorilievo raffi gurante « la Padova », vale a dire la Stele Giustiniani in cui com-pare l’allegoria della città nell’atto di scrivere, e dei due monumenti papali, di Clemente XIII e di Clemente XIV.

5. « Pensieri di Canova miniati »

Il gran numero di incisioni che a partire da questi anni Canova fece esegui-re – l’aumento è quasi esponenziale come documentano i pagamenti e i con-tratti con gli incisori, qui pubblicati nella seconda Appendice – resero necessaria la presenza di un supervisore. Sarà Pietro Maria Vitali ad essere preposto a tale mansione assumendo il suo incarico fi n dal gennaio del 1809.60 Dai nostri do-cumenti risulta che egli seguí in particolare la realizzazione dei rami affi dati a Luigi Cunego facenti parte delle serie dei “campi neri”: « Scherzi di Ninfe / Grazie che danzano », « Mercato di Amore », « Baccanti che danzano », « Dan-zatrici ». Il lavoro calcografi co, che si protrasse fi no al 1814, oltre che da Cunego fu eseguito da Giovanni Petrini, Martino De Boni, Angelo Testa, Giambattista Leonetti, Domenico Marchetti, Giuseppe D’Este.61 Come è noto, i “campi neri” sono la trasposizione grafi ca delle tempere di ispirazione pompeiana, ideate da Canova tra il 1798 e il 1806,62 e conservate ora nella casa natale dell’ar-tista a Possagno.63 Da sempre si è ritenuto che i piccoli dipinti su carta siano essi pure opera di Canova nonostante, al riguardo, le fonti siano reticenti e non prive di una qualche ambiguità. Il Catalogo cronologico del 1817 è vago e generico, limitandosi ad “accennare” a « vari pensieri di danze e scherzi di Ninfe con Amori, di Muse, e Filosofi , ecc. disegnati per solo studio e diletto dell’arti-sta ».64 Cicognara, da parte sua, nella Biografi a dedicata all’amico da poco scom-parso, ricorda che Canova defi niva « ozii suoi que’ disegni gentili, che poi, inta-gliati su fondo bruno alla maniera dei soggetti ercolanesi, sembrano riunire

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sono state stampate senza l’indicazione del disegnatore (cfr. Canova e l’incisione 1993, pp. 115, 173, 177).

60. Cfr. p. 442 n. 5.61. Cfr. p. 441 n. 3.62. Per la datazione delle tempere di Possagno, e sulla loro derivazione dai disegni di Canova,

cfr. Pavanello 2001, p. 243.63. Non sono state al momento individuate le tempere dalle quali sono state derivate le seguen-

ti incisioni: Atena e Apollo citaredo coronato da genietti alati, Le Grazie e due amorini danzano davanti alla statua di Venere (tradotte dai monocromi di Bassano di identico soggetto; cfr. pp. 533-34), Danzatrice con mano al fi anco destro, Danzatrice con mano al fi anco sinistro, Due danzatrici, una che danza, l’altra che suona il triangolo (cfr. p. 540).

64. EN, i 2007, p. 485.

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quanto di piú vezzoso può accozzare l’arte del ballo, e sono conosciuti alle stampe sotto il nome di Scherzi, Baccanti, Danzatrici, Mercato di Amore, Muse ec. ».65 In entrambi i casi si parla di disegni, non di dipinti, e lo stesso fece Mis-sirini scrivendo la Vita “uffi ciale” di Canova quando, in merito alle stampe, precisa che « Martino de Bonis incise in campo nero varj graziosi componi-menti del nostro artista, che egli eseguí in disegno per sua ricreazione, rappre-sentanti le nove Muse con Apollo in dieci tavole; e scherzi d’Amori con Ninfe: e il Mercato d’Amore: e belle Ninfe che danzano: e fi gure di fi losofi : e varj altri capricci pittoreschi, tolti dalla storia, e dalla teologia dei gentili ».66 L’unico riferimento, peraltro poco chiaro, alle tempere lo si trova nelle Memorie di Antonio D’Este in cui si afferma che Canova « fece molte composizioni, che dipinte ad acquerello sembrano pitture ercolanensi ». Il passo, va detto, fa par-te dell’Appendice, e fu stilato poco prima della pubblicazione del volume da un testimone indiretto, Alessandro D’Este, nipote di Antonio.67 In ogni caso, il 14 novembre 1807 fa la sua comparsa nel Libro di conti Giuseppe Todran, o Todra-ni, pittore romano di cui poco si conosce. Si sa che fu allievo di Bernardino Nocchi e che, dunque, possa essere entrato in rapporto con Canova proprio grazie al pittore lucchese che, in questo periodo, stazionava nello studio dello scultore. Sappiamo, inoltre, che aveva acquistato una certa notorietà come miniaturista dopo aver realizzato il dipinto, derivato dall’incisione di Giovanni Volpato, della Scuola di Atene di Raffaello.68 Dal 14 novembre 1807 egli fi gura stabilmente nel libro paga di Canova: in questa data gli furono corrisposti 4 scudi « in conto della miniatura rappresentante delle Ninfe con degli Amori-ni ». Il saldo di questo primo suo lavoro, pari ad altri 4 scudi, gli verrà dato il 21 dello stesso mese. Subito dopo inizia ad essere pagato per la prima porzione del Mercato d’Amore che porterà a termine il 19 dicembre ricevendo il compen-so di 16 scudi.69 Di seguito realizzerà anche le altre parti della « miniatura » che lo terranno impegnato fi no al 27 febbraio 1808.70 La permanenza di Todran nello studio canoviano si protrasse sicuramente fi no al 20 agosto 1808, data in

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65. Cicognara 1823, p. 29.66. Missirini 1824, p. 108.67. D’Este 1864, pp. 295-96.68. Cfr. p. 116 n. 310. 69. Gli altri pagamenti gli furono corrisposti il 28 novembre, 5 e 12 dicembre. 70. I compensi per « la seconda miniatura », ammontanti a 15 scudi, gli vennero versati il 24 di-

cembre 1807, il 2, 9, 16, 23 gennaio 1808; quelli relativi ad « altra porzione [. . .] comprendente fi gure 6 », pari a 6 scudi, il 23 e 29 gennaio; l’ultima del « Mercato di Amore » per 16 scudi, il 29 gennaio, il 6, 13, 20, 27 febbraio.

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cui il nostro documento si interrompe. In questo lasso di tempo egli eseguí altre quattro miniature e ne iniziò una quinta: dal 5 al 18 marzo la « Danza delle fanciulle » o « Ninfe », dal 26 al 9 aprile le « Donzelle che ballano » o « Danzatrici », dal 7 al 21 maggio le « Danzatrici e Amore », dal 28 all’11 giugno « altre Danzatrici » e, infi ne, il 20 agosto ricevette il primo acconto per delle ulteriori « Danzatrici ». Per le prime due ricevette il compenso di 10 scudi, per le altre due di 11. Nonostante risulti diffi cile, se non impossibile, individuare con precisione le opere a cui le annotazioni si riferiscono, data la genericità con cui sono designati i soggetti, è piú che verosimile che il pittore abbia rea-lizzato, oltre al Mercato di Amore, anche la serie completa delle Danzatrici, note alle stampe come Danzatrici e Baccanti che danzano.

Le tempere che Todran eseguí su commissione di Canova, risultano essere la trasposizione dei monocromi di medesimo soggetto che si conservano ora al Museo Civico di Bassano e al Museo Correr di Venezia, dipinti presumibil-mente nel 1806 se non anche nel 1807: da un punto di vista tematico essi appar-tengono al carattere “gentile e leggiadro”, per usare la terminologia dell’epoca, comprendente Danzatrici, Ninfe, Amorini. Le singolari prove pittoriche, per lo piú di notevoli dimensioni, sono realizzate a tecnica mista con impiego di olio, tempera, carboncino, matita su tela grezza oppure preparata a stucco legger-mente tinteggiata di grigio. Molti sono i disegni riconducibili ai monocromi, da considerarsi come studi preparatori. Alcuni di essi, però, risultano identici al dipinto, quasi si trattasse di una fedele traduzione: è il caso, ad esempio, del disegno di una porzione del Mercato di Amore,71 in particolare le tre scene fi ssa-te sulla destra del foglio, raffi guranti Due ninfe che tengono per mano un Amorino, Tre ninfe con Amore in fasce e Tre ninfe con Amore fuggitivo: esse sono state trasposte in modo puntuale, rispettando la stessa successione compositiva, nel mono-cromo di Bassano in cui, rispetto al disegno, sono presenti altre due fi gure (Una ninfa con Amore in braccio e Un vecchio) che chiudono la sequenza.72 Dise-gno e monocromo sono stati quadrettati per trasporre le immagini in una di-mensione diversa, in questo caso piú grande, per valutare, forse, la possibilità di un suo sviluppo plastico, in bassorilievo.73

Inimmaginabile, fi no ad ora, pensare che l’autore materiale delle miniature su campo nero fosse persona diversa dall’ideatore delle stesse, ma il nostro

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71. BMC, E.c.1348.72. Ivi, n. 4.73. Legittimo chiedersi se Canova abbia affi dato la trasposizione in grande, su tela, del disegno

a un subalterno.

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Libro di conti non lascia dubbi in proposito: l’artista, dopo aver formulato le raffi nate composizioni, ha affi dato la loro esecuzione a un “subalterno”, Giu-seppe Todran, che va comunque considerato un mero esecutore.74 Il nostro Libro documenta infi ne che le miniature realizzate in questo periodo, montate su cornici dorate, vennero collocate, verosimilmente in sala da pranzo, nella casa dell’artista in via del Corso 52, la « casa nova ».75

6. « Carta per barette per il signor Canova »

Ma ritorniamo ora a considerare quella che era l’attività principale che si svolgeva nell’atelier, vale a dire la creazione di fi gure tridimensionali. Dopo aver dato un resoconto di chi fossero gli assistenti e i collaboratori, interni ed esterni, e di quali fossero le loro mansioni è il caso adesso di fi ssare la nostra attenzione sul protagonista. Ci si potrebbe retoricamente chiedere che cosa facesse Canova oltre a ideare le sculture che aumentavano la sua celebrità, fa-cendo diventare lo studio il piú attivo in Europa. Canova scolpiva ancora in questi anni? Modellava ancora l’argilla? La risposta è ovviamente scontata, anche se il nostro Libro di conti è al riguardo alquanto reticente. Esso, comun-que, ci offre dei preziosi suggerimenti. Dandoci la possibilittà di datare con precisione l’inizio e la fi ne delle fasi di lavorazione da parte dei “subalterni”, ci consente di formulare delle ipotesi verosimili sull’intervento diretto del mae-stro sia sui modelli, sia sul marmo. Come si è detto, sembrerebbe, infatti, che in questo periodo lo scultore affi dasse l’abbozzo della creta a degli assistenti, in particolare Salvietti, riservandosi anche in questo caso “l’ultima mano”. Una situazione ben diversa da quella che affi ora dal Libro di conti 1783-1788, da cui risulta che Canova lavorò personalmente ai modelli in creta per 241 giorni e nel marmo per 465 durante i 4 anni che lo videro impegnato nella realizzazio-ne del Monumento di Clemente XIV.76

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74. I cambiamenti che in alcuni casi furono apportati nelle miniature rispetto ai monocromi, valga come esempio la fi gura di vecchio che chiude, sulla destra, il Mercato di Amore, furono, ovvia-mente, decisi dallo stesso Canova.

75. Il 2 giugno 1808 fu pagata la doratura delle cornici mentre risale al 10 agosto il saldo corrispo-sto al falegname Siotto delle cornici e cristalli delle « miniature della casa nova ». È probabile che si tratti delle stesse cornici in cui sono attualmente montate le tempere.

76. Cfr. EN, i 2007, pp. 206-51.

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7. I modelli

La fi gura allegorica dell’Italia è, cronologicamente, il primo modello ad es-sere menzionato nel nostro Libro: la lavorazione dell’argilla, affi data a Salvietti, iniziata nell’ultima settimana di gennaio del 1807 fu portata a termine il 28 febbraio tenendo impiegato il collaboratore per un totale di 25 giornate lavo-rative. Il primo acconto corrisposto a Vincenzo Malpieri per l’esecuzione ‘a forma persa’ del modello in gesso risale al 9 maggio, il saldo al 13 giugno. In questo intervallo, corrispondente grosso modo a due mesi, l’artista dovette intervenire direttamente sulla materia fi no a farle assumere la forma desidera-ta. Nello stesso tempo egli risulta impegnato nel modello del Paride, di cui già si è detto. Da lunedí 25 aprile a sabato 7 maggio 1808 Salvietti lavorò nella creta di « Madama Luciano », vale a dire nella Tersicore ideata come ritratto di Alexandrine de Bleschamp, moglie di Luciano Bonaparte. In questo caso sem-brerebbe che Canova abbia modellato assieme all’assistente in quanto la « for-ma persa e getto » della Musa fu saldato a Malpieri il 14 maggio. Il rilievo raffi -gurante la Memoria onoraria del principe di Sinzendorf e la statua di Ettore, i cui modelli in gesso risultano terminati rispettivamente il 23 luglio e il 2 gosto 1808,77 furono presumibilmente plasmati dall’artista senza l’aiuto di assistenti in quanto non fi gura alcun pagamento per la loro realizzazione. Canova si avvalse invece di Salvietti per quello di Leopoldina Esterházy Liechtenstein, mo-dellato tra il 1 e il 13 agosto.78

Nel 1807, inoltre, lo scultore è impegnato nella defi nizione dei modelli architettonici dei due grandi monumeni funerari allora in cantiere: quelli per la Contessa de Haro e per Vittorio Alfi eri. Il primo, rimasto allo stadio di progetto, fu iniziato nel dicembre 1806 e concluso nell’ottobre del 1807, men-tre i lavori del secondo presero avvio in giugno per terminare anch’essi in ottobre. Vi è un altro monumento, del quale si è fatto cenno, a cui l’artista pensa e lavora in questi anni: è l’ideazione del grandioso mausoleo a Orazio Nelson. Risale al giugno 1807 il compenso dato al falegname per il modellino in legno,79 da cui Malpieri ricavò un calco in gesso nell’aprile dell’anno suc-

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77. Nel modello in gesso della Memoria Sinzendorf, poi utilizzato per la Stele funeraria di Ottavio Trento, conservato nella Gipsoteca di Possagno, è inciso: « Fatta gli ultimi di giugno / primi di lu-glio 1808 ». La data va riferita anche in questo caso alla realizzazione del modello in creta.

78. Salvietti venne pagato il 6 e 15 agosto per complessive 13 giornate e mezza. Non sono state fi nora rintracciati le ricevute di pagamento al formatore per la traduzione in gesso del modello.

79. Il pagamento fu corrisposto in data 4 giugno 1807 (cfr. p. 56).80. Il pagamento a Malpieri per « il calco di due frontoni e della base tonda » è datato 30 aprile

1808 (cfr. p. 164).

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cessivo.80 I modellini in cera dei rilievi furono eseguiti da Leandro Biglioschi tra il 13 febbraio e il 20 agosto 1808: essi sono la trasposizione abbastanza fe-dele dei monocromi conservati ora a Bassano, dipinti verosimilmente pro-prio negli anni 1807-1808.

Ma l’impegno maggiore affrontato dall’artista in questo periodo è sicura-mente costituito dalla messa a punto della Statua equestre di Napoleone, la cui commissione data al dicembre 1806.81 Il bozzetto del Cavallo, da considerarsi come la prima formulazione plastica, fu modellato in gennaio per essere poi tradotto in gesso entro il 21 febbraio 1807.82 Tra il bozzetto e l’inizio della lavo-razione del modello di grandezza « circa al naturale » trascorsero sei mesi du-rante i quali lo scultore dovette affi ttare uno studio, situato in via Margutta,83 dove allestire il cantiere: il 3 settembre furono acquistati i ferri e prese avvio la lavorazione del modello in argilla che tenne occupato Salvietti fi no al 19 set-tembre per 19 giornate. Subito dopo, tra il 26 settembre e il 21 ottobre, Canova fece eseguire al formatore il calco e getto del « Cavallo di Campidoglio » e il 24 ottobre furono acquistati « 4 pezzi di cavallo [. . .] comprese le due zampe », la cui « preparazione anatomica » fu affi data al chirurgo Antonio Trasmondi. Il 7 novembre Malpieri ricevette il saldo « per la forma persa e getto della gnoto-mia ». Sia il Cavallo di Marco Aurelio, sia i calchi anatomici furono utilizzati da Canova per mettere a punto il modello per la cui realizzazione l’artista com-bina tra loro gli elementi che stanno alla base della stessa poetica neoclassica: lo studio dell’antico, l’osservazione della natura e l’invenzione. Sono, queste, annotazioni di una certa rilevanza, che testimoniano del modo di procedere dell’artista, del lungo processo di decantazione a cui venivano sottoposte le prime idee, formulate in disegni e bozzetti, prima di giungere al modello a grandezza naturale. Il 12 settembre 1807, Giambattista Sartori informava l’ami-co Daniele Francesconi « che Canova oggi appunto ha fi nito il modello in creta del suo Cavallo. Se questo non cammina par veramente vero ».84

Il 2 gennaio 1808 fu versato a Malpieri il primo acconto dei 130 scudi conve-nuti per la traduzione in gesso del Cavallo il cui saldo gli venne corrisposto il 9

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81. Cfr. p. 316. 82. Il primo acconto per « la forma persa e getto del bozzetto del Cavallo » fu corrisposto a

Malpieri il 24 gennaio, il saldo il 21 febbraio 1807. Ciò signifi ca che la sua realizzazione in creta da parte dell’artista va datato entro le prime tre settimane di gennaio. Sconosciuta l’attuale ubicazio-ne del bozzetto.

83. Canova inizierà a pagare l’affi tto alla marchesa Orsola Prioli Maccarani, proprietaria dei lo-cali, in data 12 agosto 1807 (cfr. p. 85 n. 217).

84. BQB, 109.VI.21.

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aprile.85 Già in marzo Salvietti è alle prese con la creta del Cavaliere:86 portato a termine il compito affi datogli il 23 del mese successivo l’assistente lascia nel cantiere il solo maestro alle prese con la statua di Napoleone equestre. Il 31 di maggio Canova fa acquistare delle « fettuccie per li calzari » mentre in giugno fa eseguire un calco in gesso del « piede di Marco Aurelio ».87 La « forma persa e getto della statua a cavallo dell’imperatore », vale a dire il modello in gesso, fu realizzato entro il 16 luglio, data in cui venne saldato Malpieri. A testimonian-za visiva del prototipo del Monumento equestre di Napoleone, purtroppo perduto, rimangono le incisioni « in quattro vedute in due rami » che lo scultore com-missionò l’anno seguente a Pietro Fontana su disegni di Ernst Ludwig Rie-penhausen.88 Le stampe furono dedicate all’amico Quatremère de Quincy con il quale, nel 1810, si instaurerà un serrato dibattito sull’attitudine della fi gu-ra dell’eroico condottiero, dal busto statico ma con la testa in movimento, ri-volta all’indietro.89 Nei colloqui avuti con Napoleone nel castello di Fontai-nebleau tra il 13 ottobre e il 5 novembre di quell’anno, Canova parlò anche del monumento equestre e, relativamente all’attitudine del cavaliere, « mi pare », scrive l’artista, che all’imperatore « piacesse la mia idea di averlo rapresentato in atto di andare avanti e di accennare all’armata ch’el seguitasse ».90

8. Opere licenziate e marmi in lavorazione

Molte sono le sculture “licenziate” in questi due anni a cui Canova dovette porre il sigillo dell’autografi a, la cosiddetta ultima mano. Come ricorda Leo-poldo Cicognara nella Biografi a dedicata all’artista, « l’ultima mano [. . .] fu sem-pre da lui posta alle opere sue, portando con questa i sassi a quella morbidezza, a quella dolcezza di contorni, a quella fi nezza di espressione, che inutilmente si è cercata e diffi cilmente si troverà nelle opere de’ suoi contemporanei; e la somma distanza che rimarrà fra questi e il Canova pare verrà segnata partico-larmente da queste ultime fi nezze dell’arte, alle quali non potrà giunger mai chi non è addimesticato al maneggio dei ferri, e crede raccomandar la sua

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85. La registrazione del saldo fi gura alla data 16 aprile con la precisazione « partita scordata » (p. 161).

86. I pagamenti a Salvietti, che lavorò al solo Cavaliere per complessive 22 giornate, sono regi-strati alle date 26 marzo, 2, 16 e 23 aprile.

87. Il pagamento a Malpieri è datato 2 luglio 1808. 88. Cfr. p. 452.89. Cfr. p. 310. 90. EN, i 2007, p. 411.

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gloria alle braccia subalterne de’ lavoratori. L’ultimo passo nelle arti, e le mi-nute differenze sono quelle che costano il piú di sudori, e portano ai sommi risultamenti; e in questo si ammirò l’insistenza di Canova sino nell’ultima delle sue opere ».91

È da ritenere che l’intervento nel marmo da parte dello scultore avvenisse nell’intervallo di tempo che intercorre tra la fi ne del lavoro degli assitenti e l’inizio della lucidatura. Una volta conclusa quest’ultima operazione è proba-bile che Canova riconsiderasse nuovamente l’opera per degli ulteriori ritocchi e miglioramenti che continuava ad apportare fi no a che l’opera non lasciava lo studio, allo scopo di dare al marmo la desiderata, altissima qualità di fi nitura. Quando ne ebbe la possibilità Canova perfezionò, anche a distanza di molti anni, marmi da lui licenziati: è il caso dell’Amore e Psiche che si abbracciano, o della Venere che Lord Lansdowne acquistò da Luciano Bonaparte, o, ancora, del gruppo di Venere e Adone, in transito a Roma nel 1821.

Il Libro di conti documenta in modo abbastanza preciso quali furono i marmi licenziati in questo periodo. Cominciamo dai ritratti: innanzitutto quello di Pio VII, che fu consegnato personalmente al pontefi ce il 6 febbraio 1807, quin-di quello del cardinale Joseph Fesch, il potente zio dell’imperatore, la cui lucida-tura si concluse nel mese di marzo. Seguono poi i ritratti di Cimarosa, portato al cardinale Consalvi il primo gennaio 1808, di Paolina Borghese, commissionato dalla stessa effi giata a cui venne fatto vedere prima della lucidatura, forse per una sua approvazione, il 16 marzo 1808. Sempre tra i busti vi è anche quello di Paride, una testa ideale in questo caso, che fu consegnato a Charles-Jean-Marie Alquier, allora ambasciatore di Francia a Roma, il 17 febbraio del 1808. Figura quindi un gruppo di cenotafi la cui ideazione risale agli anni 1804-1806: la Stele di Giovanni Volpato venne collocata nell’atrio della basilica romana dei Santi Apostoli nell’aprile del 1807, in segno di gratitudine all’incisore bassanese che gli aveva procurato la commissione per il Monumento di Clemente XIV; la Stele di Giovanni Falier, primo mecenate dello scultore, lucidata nel luglio 1808; quel-la di Willem George d’Orange Nassau, terminata nel giugno dello stesso anno e, infi ne, i due esemplari della memoria funeraria di Alexandre de Sousa Holstein, portati a compimento il primo nel giugno 1807, il secondo entro il 1808.

Per quanto riguarda la fonte visiva della tipologia della stele, che tanta for-tuna incontrerà nella statuaria ottocentesca, risulta di particolare interesse un passo della lettera che Giambattista Sartori scrisse il 21 giugno 1806 a Daniele Francesconi in cui l’abate stuzzicava la curiosità dell’amico nei seguenti termi-

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91. Cicognara 1823, p. 15.

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ni: « Sofferite ancora qualche momento, ed avrete incise a contorno tre o quat-tro memorie sepolcrali, sul gusto de’ Greci, ad esempio di quelle tante nel museo veronese, e ne’ monumenti peloponnesiaci riportate. Soggetti gravi di semplice e grand’espressione. A quest’ora sono in gesso, e già in questi giorni si comincia a trasportarle sul marmo ».92 Sartori ci rivela cosí due testi a cui Canova ha guardato con attenzione e che lo hanno ispirato nell’ideazione delle stele: opere « gravi di semplice e grand’espressione », per usare la calzan-te defi nizione data presumibilmente dallo stesso artista e riportata dall’abate. Il primo di essi è il Museum Veronense di Scipione Maffei, edito a Verona nel 1749,93 l’altro i Monumenta Peloponnesia di Paolo Maria Paciaudi, edito a Roma nel 1761.94 I volumi posseduti da Canova furono donati da Giambattista Sarto-ri al Museo di Bassano, dove tuttora si conservano.95

Oltre ai busti, genere, come noto, non molto amato dall’artista, e ai rilievi, vi sono le statue. A queste Canova dedicò sicuramente la maggior parte delle sue energie in ragione sia della loro destinazione, due verranno esposte al Sa-lon parigino del 1808, sia della loro natura, di essere cioè forme plastiche a tutto tondo. Tra di esse vi sono alcuni dei capolavori dell’intera produzione dell’ar-tista come la Venere “d’invenzione” – i due esemplari che verranno acquistati da Luciano Bonaparte e da Ludwig di Baviera furono terminati nel 1808 – o l’Ebe, terminata anch’essa nel 1808 per essere spedita a Joséphine de Beauhar-nais. Sempre a Parigi, e sempre lo stesso anno, fu inviata anche la statua raffi -gurante Letizia Ramolino: commissioni importanti, Joséphine era la moglie, Letizia la madre dell’imperatore. Completa il quadro della famiglia imperiale un’opera in lavorazione in questi anni, destinata a diventare un feticcio dell’ar-te di tutti i tempi: Paolina Bonaparte come Venere vincitrice. Sempre tra le opere in lavorazione fi gura il Paride, che tanto entusiasmo susciterà tra gli intendenti della capitale dell’impero quando, nel 1813, avranno modo di vederlo collocato alla Malmaison e la versione dell’Ebe con il tronco d’albero, un cambiamento, forse, determinato dalle critiche mosse alla versione con nuvole per certa ascendenza barocca. A conclusione di questo elenco di pezzi d’antologia ricor-

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92. BQB, 109.V.8.93. Museum Veronense, hoc est, Antiquarum inscriptionum atque anaglyphorum collectio cui Taurinensis

adiungitur et Vindobonensis accedunt monumenta id genus plurima nondum vulgata, et ubicumque collecta, Verona, Typis Seminarii, 1749. Oltre che al volume Sartori potrebbe riferirsi anche al Museo cre-ato da Maffei tra il 1720 e il 1745, che Canova potrebbe aver visto nel 1792 quando soggiornò nella città scaligera (cfr. EN, i 2007, p. 351).

94. Monumenta Peloponnesia commentariis explicata, Roma, Nicola e Marco Pagliarini, 1761, 2 voll.95. Cfr. Pavanello 2007, pp. 73, 85.

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diamo la Danzatrice con le mani sui fi anchi, la prima delle sculture canoviane ad avere attinenza con il tema della danza, un tema particolarmente caro all’arti-sta che lo trattò nei bassorilievi e nei monocromi, modulando uno straordina-rio repertorio di variazioni ritmiche che tanta infl uenza avrà nell’arte coreuti-ca ottocentesca.

9. « Pane e vino per le modelle »

Nella biografi a dello scultore, Antonio D’Este ritorna piú volte su di un argomento, quasi un Leit-motiv delle intere Memorie: « i tormentosi affanni » di cui Canova « soffriva per la perdita del tempo ».96 Il tempo sottratto all’arte e alla creazione, quando i « lavori dormono » e la « fantasia » gira a vuoto, rende-va il mite Canova irascibile e scontroso. « Essendo lontano il mio amico da Roma [. . .] non faceva che tormentarsi e querelarsi continuamente, perché perdeva il piú bel tempo della vita nei divertimenti »; « ed io – racconta D’Este – dalla mattina alla sera, dovea con pazienza sentire tali lagnanze, purché egli si sollevasse, e lasciava che la sera riportasse ne’ suoi libretti i ricordi di ciò che il giorno avea veduto di piú interessante ».97 La pratica di disegnare su quader-ni e taccuini, che Canova portava sempre con sé assieme alla matita, equivale a una sorta di diario visivo in grado di riscattare il tempo dei “giorni perduti”: di questa assidua e costante attività a cui l’artista si dedicò lungo tutto il corso della sua vita rimane testimonianza nei fogli superstiti, e sono tanti, la maggio-ranza dei quali si conserva nel Museo Civico di Bassano del Grappa.98 Oltre a tracciare grafi camente “appunti” di cose viste, Canova si esercitò fi n da giova-ne nell’accademia del nudo, nel disegno dal vero: « Ogni giorno disegnava il nudo a contorni dell’uno o dell’altro sesso, vestendolo ora ad un modo, ora ad un altro, con stoffe, panni veli, e variando sempre l’andar delle pieghe, e l’ef-fetto loro, per confrontarle di poi col tipo antico ».99 La presenza nello studio di modelli, maschili e femminili, negli anni 1807-1808 è documentato puntual-mente dal Libro di conti: le registrazioni dei pagamenti si susseguono lungo tutto il testo dando una puntuale conferma alle testimonianze lasciateci dagli

INTRODUZIONE

xxxvi

96. D’Este 1864, p. 75.97. Ivi, p. 67.98. I taccuini superstiti sono dieci: otto sono conservati nel Museo Civico di Bassano del Grap-

pa, uno nella Biblioteca Comunale di Cagli, un altro nel Museo Gipsoteca Canova di Possagno. Un ulteriore taccuino, proprietà della famiglia Canal, fu smembrato dopo il 1957 (cfr. Mariuz-Pa-

vanello 1994; Id. 1999, pp. 2-3).99. D’Este 1864, p. 295; si veda anche p. 31.

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intimi dello scultore e completano il “ritratto” in controluce dell’artista, indaf-farato nel disegnare, plasmare la creta, scolpire il marmo.100 Quatremère de Quincy, affetto da periodiche crisi di accidia, scriveva all’amico con una legge-ra punta d’invidia: « Beato voi che sempre lavorate e siete sempre pronto a la-vorar. Io non so dir il come si fa: patisco di malinconia, talmente che sono qualche volta due mesi senza capacità alcuna di far qualunque cosa ».101

*

Mi si consenta, in chiusura di questo lavoro, rendere un piccolo omaggio a mio fra-tello, Adriano Mariuz, che, assieme a Giuseppe Pavanello, ha scritto uno tra i passi piú belli della letteratura critica su Canova: i disegni dell’artista « formano nel loro insieme uno straordinario zibaldone, un deposito accumulatosi nel tempo di appunti grafi ci che non ha confronto nella produzione di alcun altro scultore del passato e di cui si prende visione ogni volta con stupore e rinnovato interesse. È come accedere nel labo-ratorio segreto dell’artista, dove, assieme alla testimonianza variegata dei suoi studi, degli interessi, delle curiosità, sorprendiamo le sue idee nel momento in cui si forma-no: immagini talora avvolte nell’incertezza, quasi in bozzolo o in germe, eppure deter-minate a essere cariche di una potenza interna tanto piú impressionante quanto meno il ductus appare elaborato. Qualcuna di queste idee prenderà corpo nella creta, quindi si decanterà nel gesso, per sublimarsi, da ultimo, nel marmo, al quale la lenta, amorosa carezza dell’ultima mano conferirà un suggello di perfezione. Dal grigio-nero del lapis, al bruno-rosso della creta, al bianco del gesso, alla luminosità diafana del marmo: è quasi un processo iniziatico, in capo al quale la bellezza si svela in un massimo di tangi-bile evidenza e di siderale alterità ».102

Paolo Mariuz

INTRODUZIONE

xxxvii

100. Come è precisato dalla annotazione del 14 maggio 1808 (cfr. p. 167) vanno considerati come pagamenti ai modelli le uscite di cassa giustifi cate dalla precisazione « Al signor Canova per suo uso ».

101. Lettera del 18 luglio 1811; ed. in Carteggio 2005, pp. 142-44.102. Mariuz-Pavanello 1999, p. 2.

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CRITERI DI TRASCRIZIONE

Nella trascrizione è stato adottato il criterio conservativo, con l’eccezione delle elisio-ni e degli accenti, che sono stati uniformati all’uso presente; anche per le maiuscole è stato in genere seguito l’uso moderno (per i titoli nobiliari si sono conservate le maiu-scole solo quando il titolo non fosse seguito dal nome proprio o dal toponimo; per i pronomi e per gli aggettivi personali è stata rispettata la volontà dell’estensore del do-cumento).

Sono state sciolte, di regola, le abbreviazioni; tra parentesi quadra sono state ripor-tate le date evinte, cosí come i luoghi; sempre tra parentesi quadra, ma in carattere corsivo, sono state trascritte le parole cancellate dall’autore stesso; le parentesi uncinate indicano integrazione; il punto interrogativo tra parentesi quadra indica una parola o una data di interpretazione dubbia; tre asterischi indicano parola illeggibile; due aste-rischi indicano la presenza di una lacuna; tre asterischi, tra parentesi quadra, indicano parola cancellata illeggibile.

Fatta eccezione per il Libro di conti e l’Appendice iii, si è utilizzato il corsivo per le parole in lingua straniera, per i titoli di libri, riviste e opere d’arte.

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TAVOLA DELLE ABBREVIAZIONI

1. Ubicazione dei manoscritti, dei disegni e delle sculture

ASR = Archivio di Stato di Roma.BCBC = Bassano del Grappa, Biblioteca Civica, Epistolario CanovianoBCB Remondini = Bassano del Grappa, Biblioteca Civica, Epistolario RemondiniBMC = Bassano del Grappa, Museo Civico BMCVe = Venezia, Biblioteca del Museo Civico CorrerBNCR = Roma, Biblioteca Nazionale Centrale BQB =Brescia, Biblioteca QuerinianaCittà del Vaticano ASV = Città del Vaticano, Archivio Segreto VaticanoPLFC = Possagno, Lascito Fondazione CanovaPOP = Possagno, Opera Pia Dotazione al TempioRoma, ASL = Roma, Archivio Storico dell’Accademia di San Luca

2. Repertori

DBI = Dizionario Biografi co degli Italiani, Roma, Ist. della Enciclopedia Italiana, 1960-.TB = Allgmeins Lexikon der bildenden Kunstler von der Antike bis zur Gegenwart, herausgege-

ben von U. Thieme und F. Becker, Leipzig, W. Engelmann, poi E.A. Seemann, 1907-1950, 37 voll.

3. Bibliografi a citata

Alcune lettere 1823 = Alcune lettere di Antonio Canova ora per la prima volta pubblicate in occasio-ne delle nozze auspicatissime del conte Giordano Emo-Capodilista colla contessa Lucia Maldu-ra, Venezia, Alvisopoli, 1823.

Alvazzi del Frate 1990 = P. Alvazzi del Frate, Le istituzioni giudiziarie degli “Stati ro-mani” nel periodo napoleonico (1808-1814), Roma, Euroma, 1990.

Androsov 2007 = S. Androsov, Schede, in Canova e la Venere vincitrice. Catalogo della mostra di Roma, 18 ottobre 2007-3 febbraio 2008, a cura di A. Coliva e F. Mazzoc-

ca, Milano, Electa, 2007.Androsov 2003 = S. Androsov, Schede, in Canova. Catalogo della mostra di Bassano del

Grappa e Possagno, 22 novembre 2003-12 aprile 2004, a cura di S. Androsov, M.

Guderzo, G. Pavanello, Milano, Skira, 2003.Androsov 2008 = S. Androsov, Schede, in Canova alla corte degli Zar. Capolavori dell’Ermi-

tage di San Pietroburgo. Catalogo della mostra di Milano, 25 febbraio-2 giugno 2008, a cura di S. Androsov, F. Mazzocca, Bergamo, Federico Motta editore, 2008.

Androsov 2009 = S. Androsov, Schede, in Canova. L’ideale classico tra scultura e pittura. Catalogo della mostra di Forlí, 25 gennaio-21 giugno 2009, a cura di S. Androsov, F.

Mazzocca, A. Paolucci, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2009.

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LIBRO DI CONTI 1807-1808

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.05 1. .50 .03 .30 .50 .30 10. 3.

Primo gennaro 1807.2 detto. Elemosina di due sabati compreso quello di dimani al

Rosso servo di piazzaPagato la carroza per il signor Canova per l’ultimo giorno dell’anno3 detto. Compra di due libri di registroLettere di Ancona per il signor Canova ricevute jeriColari per il signor abate1

Elemosina mensuale all’ospizio che era vicino allo studioMancia per una sol volta alla famiglia RospigliosiAl falegname [di Roberto] Salandri2 per due cornici per li quadri

del signor Canova per conto del suddetto [pagato] ordinateA Robertino per mancia data per ordine del di lui padre3

5

1. Giambattista Sartori (1775-1858), fratello uterino di Canova, fi glio di Angela Zardo e del suo secondo marito Francesco Sartori, dopo aver studiato al Seminario di Padova ed essere stato ordi-nato sacerdote, si stabilí a Roma nel 1801. A partire da questa data visse costantemente accanto all’artista facendogli da segretario e aiutandolo nella direzione dello studio. Nel 1807 rifi utò la proposta di Daniele Francesconi di andare ad insegnare all’Università di Padova « per la conse-guenza immediata di abbandonar Roma e il fratello, a cui mi pare adesso di essere utile in qualche cosa » (lettera di Sartori a Francesconi del 31 gennaio 1807; BQB, 109.VI.23). Come risulta dal no-stro documento riceveva, per le sue spese personali, un assegno trimestrale di dieci scudi. Con il testamento nuncupativo, datato 12 ottobre 1822 (cfr. EN, i 2007, pp. 495-98), Canova lo nominò suo erede universale: Giambattista portò a termine il Tempio di Possagno che era stato iniziato nel 1819 e trasferí le opere del fratello rimaste negli studi romani nel paese natale dell’artista dove, per accoglierle, fece edifi care la Gipsoteca (cfr. Ferraz zi 1858).

2. In data 22 giugno 1813, l’Accademia di San Luca corrispose a Benedetto Salandri, « scultore in legno », il compenso per « aver accomodato il manichino all’accademia del nudo » (Roma, ASL, vol. 65; ed. in Villari 2002, p. 162).

3. Roberto Roberti (1786-1837), rampollo della nobile famiglia bassanese, era fi glio di Tiberio (1749-1817), intimo amico di Canova e suo procuratore nella terraferma veneta (su di lui si veda EN, xviii 2002, pp. 86-87 n.). Nel 1799 Roberto si recò a Roma in compagnia dello scultore (cfr. la lette-ra del 15 novembre 1799, BCBC, R.175.6303) per completare il suo apprendistato artistico come pittore sotto la di lui direzione e tutela. Su sollecitazione di Canova, Roberto iniziò nell’aprile del 1806 a eseguire le copie di quattro celebri quadri di Canaletto facenti parte della collezione dello scultore: la Veduta della Piazzetta e del molo di San Marco dall’isola di San Giorgio, L’ingresso del Canal Grande verso est, con la basilica della Salute, Il Canal Grande verso est, da campo San Vio, Il Canal Grande dal Ponte di Rialto, verso nord (i primi due sono ora all’Alte Pinakothek di Monaco, mentre gli altri due sono stati venduti da Christie’s a Londra nel 1992; cfr. Pavanello 2000, p. 337). Un genere, quello del vedutismo, che era stato uno delle glorie della scuola pittorica veneziana del Settecento e nel quale, a detta di Canova, se Roberto « s’impadronisse di qualche maniera potrebbe fare fortuna giacché in quel genere non abbiamo alcuno che si distingua » (lettera di Canova a Tiberio Roberti

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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Due settimanine al suddettoPagato per casa. Al falegname per fare il letto a Meneghetto4

Terliccio per il matterasso per il suddetto e paglioneUn fazzoletto da collo per il signor abatePer Robertino due corpettiAccomodattura di sedieUn mazzo di perle per Florian5

Somma e siegue3 gennaro 1807.Canne 10 canevaccio verde per le tele dello studio nuovo6 Filo verde e fattura delle suddette Elemosina a tre frattiElemosina del sabatoCipriaAcquavita Al formatore7 in conto della forma persa e getto della Danzatrice8

.40 .82½ 6.90 .90 2.60 .25 .60 28.15½ 28.15½ 4. .30 .15 .05 .16 .08 6.

SCRITTI

6

del 7 giugno 1806, BCBC, R.389.6513). Il giovane pittore portò a termine le prime due copie nell’a-gosto del 1806 (Canal Grande da campo San Vio, verso est, e Veduta della Piazzetta e del molo di San Marco dall’isola di San Giorgio) mentre la terza nel dicembre dello stesso anno. Quest’ultima voleva donar-la a Canova in segno di riconoscenza ma lo scultore preferí acquistarla pagandola 40 scudi (cfr. in-fra, alle date 12 e 16 maggio 1807). Nel giugno dell’anno successivo Canova decise di comperare anche l’ultima veduta della serie (cfr. infra, alla data 7 giugno 1808) per dare un aiuto a Roberto che, in rotta con la famiglia a causa del matrimonio da lui contratto il 29 gennaio 1808 con Barbara Giu-li, fi glia del gestore del caffè degli Inglesi in piazza di Spagna, versava in gravi diffi coltà economiche (per la ricostruzione della carriera artistica di Roberti, cfr. De Feo 1996; Brotto Pastega 2001, pp. 147-55; sulle copie di quadri di Canaletto eseguite dal pittore, cfr. Pavanello 2000, pp. 349-51).

4. Su Domenico Manera (1772-1825), detto Meneghetto, cugino dell’artista, cfr. pp. 358-64.5. Valentino Francesconi, detto Florian, amico di vecchia data di Canova, fu il gestore del cele-

bre caffè Florian di Venezia. Il testamento nuncupativo, datato 12 ottobre 1822, venne « fatto, letto e pubblicato [. . .] nella casa di abitazione del signor Antonio Francesconi del fu Valentino » dove lo scultore, oramai gravemente ammalato, era ospite (cfr. EN, i 2007, p. 498).

6. Il 7 settembre 1803 il capomastro Giuseppe Cerini presentò « il conto, e misura delli lavori ad uso di muratore fatti per servizio dell’illustrissimo signore Antonio Canova, il tutto fatto nella casa al vicolo delle Colonnelle dove si è formato un nuovo studio di scultura contiguo all’altro ». Cerini ricevette il saldo dei 634 scudi e 28 bajocchi il 24 ottobre (PLFC, b. 10).

7. Il formatore romano Vincenzo Malpieri, che Canova impiegò per la realizzazione dei mo-delli in gesso e calchi delle proprie opere fi n dal 1782 (cfr. EN, i 2007, p. 248). Le ricevute di paga-mento fi nora rinvenute relative agli anni 1792-1815 sono qui pubblicate nell’Appendice i, mentre quelle degli anni 1816-1817 in EN, xviii 2003, pp. 1181-97. Lo scultore lo ricorderà nei testamenti del 1809 e 1815 come « mio formatore » (EN, i 2007, pp. 398, 448).

8. Il modello in gesso della Danzatrice con le mani sui fi anchi venne portato a termine entro il 10

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Cerrotti9 giornate 5 nel bassorilievo di Portogallo10 Stocchi11 giornate 4 nella Venere12

Elemosina mensuale al padre del suddetto Stocchi Vanelli13 giornate cinque nella Venere Salvietti14 giornate cinque nel busto della Borghese15 ed una della

settimana scorsa che non fu pagata Kauffmann16 giornate 5 nel busto del Cardinale17 Scarpellino18 giornate 7 per ordine De Simoni.19 Lettere di Francia 29, *** 9 Cieco elemosina Moccoli Per tanti dati dal suddetto al signor Canova Cane e gatti

2.75 2.40 1. 2.75

2.70 2.75 2.27½ .38 .02 .05 .60 1.08½

LIBRO DI CONTI 1807-1808

7

gennaio, quando fu corrisposto a Malpieri il saldo per il suo lavoro. La data graffi ta nel gesso « in xbre 1806 » va riferita alla realizzazione del modello in creta (sull’opera cfr. pp. 291-95).

9. Su Gaetano Cerrotti, o Cerroti, cfr. pp. 341-43.10. Nel 1805 Canova aveva ricevuto la commissione di realizzare due Stele funerarie del conte

Alexandre de Sousa Holstein, una destinata alla chiesa di Sant’Antonio dei Portoghesi a Roma, l’altra a Lisbona (ora al Cimitero dos Prazeres); cfr. pp. 238-43.

11. Su Amadeo Stocchi, cfr. pp. 367-71.12. Sui due esemplari della Venere d’invenzione, uno acquistato da Ludwig di Baviera, l’altro da

Luciano Bonaparte, cfr. pp. 259-73.13. Su Pietro Vanelli, cfr. pp. 372-77.14. Su Giuseppe Salvietti, cfr. pp. 365-66.15. Sul Ritratto di Paolina Bonaparte Borghese, cfr. pp. 202-3.16. Su Johann Peter Kauffmann, cfr. pp. 354-57.17. Sul Ritratto del cardinale Joseph Fesch, cfr. pp. 198-99.18. Da identifi care presumibilmente con Domenico Mattemori, o Mattamori, menzionato ge-

neralmente come « scarpellino » è citato per nome una sola volta il 5 novembre 1807. Il suo ingres-so nell’atelier canoviano risale al 1786 quando lo scultore era impegnato nella realizzazione dei due monumenti papali a Clemente XIV e Clemente XIII (cfr. EN, i 2007, p. 232). Sarà ricordato dall’artista nei testamenti del 1802, del 1805, del 1809 e del 1815 (cfr. ivi, pp. 311, 388, 397, 448).

19. Giacomo De Simoni, ricordato nel documento anche come Giacomo o Giacomino, iniziò a lavorare alle dipendenze di Canova nel 1784 (cfr. EN, i 2007, p. 207). È probabile che oltre alle mansioni di fattorino egli svolgesse anche un’attività nello studio, presumibilmente quella di scalpellino come farebbe pensare una annotazione del nostro documento risalente al 9 dicembre 1807 (« scarpellino Giacomo »). In ogni caso va segnalato che nei quattro testamenti redatti dall’ar-tista tra il 1802 circa e il 1815, egli fi gura tra il personale addetto allo studio senza che venga mai precisata la sua mansione (cfr. ivi, pp. 311, 404, 397, 448). Diffi cile stabilire se il « mio facchino Gia-comino », che compare tra i benefi ciari nelle disposizioni redatte da Canova nel 1802 sia da iden-tifi care con De Simoni o si tratti invece di altra persona (cfr. ivi, p. 309). Come risulta dal nostro libro contabile egli riceveva il salario mensile di 7 scudi; inoltre, dal primo febbraio 1808 iniziò ad essergli pagata la « piggione di casa ».

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Candele e cerino 4 detto. Al Giuli20 per tanti dati al signor Canova Pagato al suddetto per due giorni di cibario per Meneghetto cioè

30 e 31 dicembre prossimo passato

Somma e siegue scudi 5 detto. Al giovane che ha pulito la carrozza Zucchero per casa Canestrino per la collazione Elemosina mensuale della vedova la Gallinara 7 suddetto. Pagato al signor Carlo Ambroggio Righi per conto e

ordine delli signori Bossati e Pezzotti di Ancona21 scudi sei e baj 37½ e questi in pareggio di tutti i conti con li suddetti e il signor cavalier Canova cioè, tanto per il rimborso delli scudi dieci dati al signor Domenico Canova dalli suddetti; e per rimborso di loro spese per li tre colli provenienti da Vienna: (che in tutto sarebbero scudi 14) che con scudi 7.62½ che essi avevano nelle loro mani del signor Canova formano l’intiera somma delli scudi 14

Per uno scudo dato dal signor abate al signor Canova per suo uso8 detto. Due canne di borgonzone per Roberto Un palmo di velluto per fare il bavaro al vestito del signor Ca-

nova4 canne di scottino d’Inghilterra per fare corpetti e mutande al

signor CanovaPosta di Milano

.20 1. .80 59.65 59.65 .25 1. .10 .50

6.37½ 1. 4. .60 12. .62

SCRITTI

8

20. Girolamo Giuli, marito di Luigia Boccolini (1746/1749 ca.-1811), l’amata governante di Ca-nova. I coniugi Giuli entrarono al servizio dell’artista tra la fi ne del 1785 e l’inizio del 1786 durante la malattia che aveva colpito lo scultore mentre era impegnato nella realizzazione del Monumento di Clemente XIV (cfr. EN, i 2007, p. 307 n.; D’Este 1864, p. 49). Antonio D’Este racconta nelle sue Memorie che dopo la morte della Luigia, il marito « divenne mal sano e talvolta intollerante » al punto che venne allontanato da casa e « posto con tutti i comodi presso una onesta famiglia a spese del Canova, dove poi tranquillamente terminò i suoi giorni » (ivi, p. 185). Da una ricevuta datata 2 novembre 1812, risulta che lo scultore continuò a versare la somma di 14 scudi mensili anche dopo la morte di Girolamo Giuli alla nipote Apollonia (PLFC, b. 5).

21. Titolari di una compagnia di spedizioni. La ditta Bossati & Pezzotti assunse tale denomina-zione nel 1804; prima era titolata al solo Giovanni Pezzotti (cfr. lettera del 20 ottobre 1804 in PLCF, b. 3; BCBC, II.168.2289).

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Elemosina del sabatoCipriaPosta di VeneziaTanti dati al signor Canova

Somma e siegue9 gennaro 1807. Mancia che non si è data a un servo di piazza che è stato male10 detto. Dato al signor Pestrucci22 scudi 11.02, e questi in saldo

delli scudi 29.20 per prezzo e pagamento della incisione del bassorilievo delle Matrone Trojane,23 disegno del medesimo e rame, e per il piccolo disegno del bassorilievo del sarcofago della Santa Crux24

Prezzi incisione scudi 15.disegno scudi 06.rame scudi 06.20piccolo disegno scudi 02. tutto scudi 29.20saldo

Fattura del feragiolo di Robertino

.05 .08 .30 .60 87.11½ 87.11½ .15 11.02 1.65

LIBRO DI CONTI 1807-1808

9

22. Nel Catalogo degli artisti stabiliti, o attualmente dimoranti in Roma, edito da Guattani nel iv tomo delle Memorie Enciclopediche Romane, Filippo Pistrucci (1782-1859) viene ricordato tra i disegnatori come « artista e poeta » e tra gli incisori « alla pittorica » (Roma 1809, pp. 147-58). Il 20 ottobre 1807 Canova acquistò i primi sette numeri della distribuzione dei « Fatti principali dell’istoria romana » (PLCF, b. 8), sottoscrivendo poi l’associazione (cfr. infra, alle date 21 maggio e 11 agosto 1808). Le tavole, incise all’acquaforte, verranno raccolte in volume nel 1815 con il titolo Principali fatti della Storia Romana da Romolo fi no ad Augusto. Altra importante impresa di Pistrucci è l’ideazione e rea-lizzazione delle centosettantasei tavole a colori dell’Iconologia ovvero immagini di tutte le cose principa-li a cui l’umano talento ha fi nto un corpo, edito « colla traduzione francese di Sergent Marceau » a Mi-lano nel 1819-1821 da Antonio Tosi e Comp. Filippo era fratello del piú noto Benedetto Pistrucci (cfr. EN, xviii 2002, p. 329 n.). Nella Raccolta foscoliana e dell’Ottocento milanese della Bibliote-ca Nazionale Braidense è conservato un Ritratto di Foscolo dipinto da Filippo Pistrucci.

23. Il rame di Pistrucci raffi gurante Ecuba presenta il peplo a Pallade è andato disperso non fi guran-do tra quelli presenti nella Calcografi a nazionale. Il primo acconto venne corrisposto all’incisore il 22 novembre 1806 (cfr. Appendice ii, alla data 10 gennaio 1807). Canova non dovette essere molto soddisfatto del lavoro in quanto nel 1809 commissionò una nuova incisione del bassorilievo a Pietro Fontana che la realizzò su disegno di Silvano Bossi (cfr. Appendice ii, alla data 17 novembre 1809; Canova e l’incisione 1993, p. 133).

24. La commissione di eseguire « il piccolo disegno del bassorilievo » raffi gurante il Compianto della contessa de Haro, dovrebbe risalire al novembre 1806 quando era stato terminato il modello in gesso (cfr. p. 216; Appendice ii, alla data 10 gennaio 1807).

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Una riga e 4 giuntami di carta per il suddettoSettimaninaDue lettere di CarraraMancia ad altro servo di piazza che non aveva avutoCompra di un libro per segnare il dare/avere dell’annoCerrotti giornate 4½ nel bassorilievo di Portogallo e mezza per lo

studioStocchi giornate 4½ nella VenereVanelli giornate 5 nella VenereKauffmann giornate 5 in Madama Letizia25

Salvietti giornate 5 nel busto della Borghese

Somma e siegue10 gennaro 1807.Saldato il formattore della forma persa e getto della Danzatrice.

Tutto scudi 28. SaldoIo Malpieri

Al De Simoni. Lettera di Parigi baj 30 altre due baj 8, e due impo-state. Tutto

Elemosina al ciecoPassionisti elemosina Stivali accomodati per il signor abate e MeneghettoScarpellino giornate 7 per ordine12 detto. Pagato l’intagliatore Canini26 di tutto il lavoro fatto di

sua professione al Monumento della marchesa Santa CruxUna tavola di scattoliccio per il suddetto MonumentoA Meneghetto per tanti spesi per il Monumento Santa Crux:

colori, carta e retaglio per colaGesso da presa una decimaPagato a’ facchini per numero 9 carrette calcinaccio scaricato alli

studj

.40 .20 .12 .10 2.50 2.75 2.70 2.75 2.75 2.25 116.45½ 116.45½ 22. .40 .02 .05 .67 2.27½ 20. .17½ .54 .09 .60

SCRITTI

10

25. Sulla statua raffi gurante Letizia Ramolino Bonaparte, cfr pp. 254-58.26. L’intagliatore in legno Bartolomeo Canini venne impiegato per la realizzazione di alcune

parti del modello del Monumento funebre della contessa Marianita de Haro, monumento che, come è noto, non venne mai realizzato in marmo. Il 29 maggio 1807 gli fu corrisposto il compenso per la realizzazione dei « festoni » e di un « coperchio dell’urna » (sul modello cfr. p. 215; ricevute di pa-gamento a Canini si conservano in PLFC, bb. 1, 8, 10).

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13 detto. Pagato al carrettiere li suddetti numero 9 viaggi di calci-naccio dal Vaticano allo studio

Pagato per Robertino fodra e fattura di due corpettiAl sartore27 per varie fatture per il signor abate e per fodere per il

signor CanovaA Meneghetto per andare al teatroAl suddetto per mesi trePer tanti dati al signor Canova

Somma e siegue13 gennaro 1807.Dati nella borsa al signor CanovaDue pezze di tela per il Monumento della Santa Crux14 detto. Compra di un caldarello per casaPagato la piggione di casa da giugno a tutto dicembre anno pros-

simo passato28

Imprestanza ad Antonio D’Este sino dall’anno 1806 per il lavoro del Vaso del senatore,29 da rivalersene la cassa alla esazione dell’importo del medesimo

Marmitta di rame per uso di casa15 detto. Mancia data per le Opere postume dell’Alfi eri30

4.50 1.60

6. .27 5. .30 180.94½ 180.94½ 1. 14. 1. 45. 62.60 3.60 .20

LIBRO DI CONTI 1807-1808

11

27. Pietro Bubani; ricevute di pagamento si conservano in PLFC, bb. 1, 4, 10.28. Il primo luglio 1804 Canova aveva stipulato un contratto di affi tto della « metà del quarto

piano della casa posta in piazza di Spagna per andare a S. Bastianello, contenente numero otto stanze, alla prima delle medesime vi è un tramezzo fatto a bussola, cucina, soffi tte, e cantina con stanza comune per fare la bugata [. . .] per annua piggione di scudi novanta » (PLFC, b. 5; cfr. EN, i 2007, p. 363 n.). Canova vi abiterà fi no al luglio del 1807 (cfr. infra, alla data 27 luglio 1807).

29. Presumibilmente il Vaso cinerario della contessa Luise von Callenberg, opera commissionata da Abbondio Rezzonico a Canova che aveva però accettato di realizzare solamente la parte orna-mentale (cfr. infra, alla data 12 maggio 1807). Abbondio (1741-1810), fi glio di Aurelio Rezzonico, fu nominato Senatore di Roma dallo zio, il pontefi ce Clemente XIII, nel 1776; nel 1783 incaricò lo scultore di realizzarne il monumento funerario, inaugurato nella basilica di San Pietro nel 1792. Oltre che mecenate fu anche amico dell’artista con il quale nel 1798 intraprese un viaggio in Au-stria e Germania (cfr. EN, i 2007, p. 291). Nella sua villa di Bassano del Grappa allestí nel salone centrale del piano terreno una sorta di omaggio a Canova collocandovi calchi in gesso delle sue opere e la serie quasi completa dei bassorilievi (cfr. Pavanello 1984, pp. 145-62; Appendice i, pp. 382, 386, 387, 389, 400).

30. Opere postume, e l’America libera, Londra 1804 (si tratta, in realtà, dell’edizione stampata a Fi-renze da Piatti nel 1806-1807; cfr. Parenti 1951, p. 127). I 13 volumi in 8o fi guravano tra quelli pos-seduti da Canova oltre alle Tragedie (PLFC, b. 13; Pavanello 2007, p. 26).

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Mezza mesatta e prima mezza delle cibarie al Giuli essendovi aggiunto quelle mensuali di Meneghetto

Mesata al D’EsteA’ giovani dell’intagliatore31 mancia per ordine16 detto. Pagato la piggione di un anno della rimessa di San Gia-

como de’ Spagnoli a tutto dicembre prossimo passato32

Per casa. Lettere di Napoli e MilanoUn paro di guanti per MeneghettoLavattura di altri guantiA’ facchini per trasporto di statue

Somma e siegue16 gennaro 1807.Siegue per casaElemosina del sabatoPer comprare una osela veneta33

Dati nella borsa al signor CanovaCipria17 detto. Gesso da presaLettera di MilanoRobertino. Maestro di prospettiva34

Colori per il suddettoSettimanina

25. 30. .60 14.40 .38 .45 .05 .20 379.42½ 379.42½ .05 .95 1.50 .08 .09 .07 3. .20 .20

SCRITTI

12

31. Presumibilmente Bartolomeo Canini.32. Il 23 giugno 1802 Canova sottoscrisse il contratto di locazione di una « rimessa con stalletta

annessa, situata nel vicolo della Frezza posta sotto il casamento spettante » alla « Reggia chiesa, ed ospedale di San Giacomo, e San Ildefonso della nazione spagnola » per la somma annua di scudi 14 e baj 40 « da incominciare dal primo maggio prossimo passato e terminare l’ultimo d’aprile del 1803 » (PLFC, b. 5). Lo scultore continuò a pagare l’affi tto fi no al dicembre 1808 quando riconse-gnò le chiavi (ibid.).

33. L’osèlla iniziò ad essere coniata nel 1521 per essere donata annualmente dal Doge ai nobili veneziani.

34. Il primo maestro di Roberto fu il paesaggista di origine mantovana Luigi Campovecchio (cfr. Oechslin, in DBI, xvii 1974, pp. 619-20) che seguí il giovane dal marzo 1802 all’ottobre del 1804 circa quando, in seguito alla prematura morte del pittore, venne posto sotto la guida « del signor Lodovico Caracciolo pittore paesista uomo di onestissimo carattere e valente nella sua arte, dimo-rante ancora vicinissimo a noi » (lettera di Canova a Tiberio Roberti dell’ottobre 1804, BCBC, R.33.6457).

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Kauffmann giornate sei: 3½ in Madama Letizia, e due e mezza nella Borghese

Stocchi giornate 5½ nella VenereCerrotti giornate sei nel bassorilievo di PortogalloVanelli giornate 4½ nella VenereSalvietti giornate sei: 3½ nella Borghese, e 2½ in Madama LetiziaSaldato il formatore per li 4 getti del Vaso35 in somma di 13. SaldoScarpellino giornate 7 per ordineAl De Simoni spesarelle. ***, farina, bollette, gesso, lettere impo-

state, cerino e moccoli, bastoni per la tela, fi lo, lettere riscosse e corda da violino36

Elemosina al ciecoScarpe accomodate per il signor Canova

19 gennaro 1807.Per casa. Zucchero caffè e candele di ceraPer la cera per la carrozaTinta per le scarpeSapone bianco per la barbaChiodi per la cassetta del signor abateElemosina di due sabati al Rosso servo di piazzaRadiche per i brodi per il signor abateOstie per la messa22 detto. Mancia alla carrozza di palazzo per due volte che si è

andati a Ripa per i marmi del piedistallo dell’Ercole37

3.30 3.30 3.30 2.47½ 2.70 7. 2.27½ 1.23 .02 .32 411.48 411.48 3. 1. .07½ .15 .03 .05 .10 .05 .60

LIBRO DI CONTI 1807-1808

13

35. Come si apprende dalla lettera di Canova a Giannantonio Selva del 19 luglio 1806 (BMCVe, mss. P.D. c 529), Abbondio Rezzonico, committente del Vaso cinerario della contessa di Callenberg (cfr. sopra, n. 29), fece eseguire anche la madreforma dal marmo per poterne ricavare dei getti o calchi. Uno di essi venne inviato all’Accademia di Venezia (cfr. Mariuz 2000, p. 32 n).

36. Trapano a corda utilizzato per la lavorazione del marmo, chiamato in gergo « violino » o « asta da petto ».

37. Il colossale gruppo raffi gurante Ercole e Lica fu commissionato a Canova nel 1795 da Onorato Gaetani dell’Aquila di Aragona duca di Miranda che nel 1798 fu costretto a rescindere il contratto a causa di sopraggiunti problemi fi nanziari (cfr. EN, i 2007, p. 290 n.; Fardella 2002, pp. 65-88). A subentrare come acquirente fu il banchiere Giovanni Torlonia che il 26 settembre 1801 sottoscris-se l’accordo con l’artista (la data è precisata in una copia della ricevuta di pagamento del gruppo risalente al 27 febbraio 1811; PLFC, b. 11). Il 27 aprile 1810 Michele Belli presentò il preventivo « per

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Pagato allo scarpellino la chicchera di Vienna23 detto. Al De Simoni in conto della sua mesataElemosina alla famiglia Baronio: due mesi, il scadente e l’entran-

te febraroPagato il porto di no 7 pezzi di marmo da Ripa grande alla bottega

dello scarpellino Belli,38 i quali pezzi devono servire per il pie-distallo dell’Ercole

E piú pagato l’ingresso alla posta etc.24 detto. Due attesta‹ti› di medici legalizzati per Robertino39

Lettere di VeneziaElemosina del sabato. CasaCasa. Filo per cucire le teleCipriaDati al signor Canova

24 gennaro 1807.Pagato per la legalizzazione della fede di procura e altra di domi-

cilioElemosina alla SolforosaKauffmann giornate 4½ nella Borghese e mezza nel Cardinale Allo scarpellino giornate 7Cerroti giornate 6 nel bassorilievo di Volpato40

Stocchi giornate 5 nella VenereVanelli giornate 6 nella VenereSalvietti giornate 6 Madama LetiziaAl formatore in conto del‹la› forma persa e getto del bozzetto del

Cavallo41

.50 1. 1.40 22.30 .35 1. .51 .05 .15 .08 .50 444.37½ 444.37½ 1.15 .60 2.75 2.27½ 3.30 3. 3.30 2.70 3.

SCRITTI

14

fare il piedistallo al gruppo colossale del Ercole furioso » ricevendo il primo acconto dei convenu-ti 150 scudi il 4 maggio e il saldo il 7 settembre. In occasione della collocazione del gruppo nell’ab-side appositamente ricavata in un salone posto al secondo piano di palazzo Torlonia in piazza Venezia, nel 1813 Canova dette incarico a Belli di modifi care il basamento e di inserirvi il mecca-nismo per consentire di far ruotare il gruppo su sé stesso (i documenti di Belli, assieme a quelli del fabbro Marco Carlucci e del trasportatore Angelo Paracini, sono in PLFC, b. 11).

38. Su Michele Belli, cfr. pp. 331-37. La « bottega » era situata in Vicolo dei Greci.39. Presumibilmente per evitare la coscrizione introdotta da Napoleone.40. Sulla Stele funeraria di Giovanni Volpato, cfr. pp. 226-29.41. Si tratta della prima formulazione plastica del Cavallo del Monumento equestre di Napoleone (cfr.

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Spesarelle rimborsate a Giacomino42 – cordicella, lettere impo-state, cerino, elemosina al cieco, pile, candela, lettera riscossa, e scopa di zeppi

Sola e tacchi per scarpe del signor CanovaStivale di Meneghetto cuscito25 detto. Al signor Canova per suo uso26 detto. Elemosina alli Benfratelli27 detto. Fil di ferro per il Monumento Alfi eriBeveraggio a Giacomo e lo scarpellinoRobertino: aqua rasa e oglio di noceAltri colori28 detto. A’ facchini per muovere le fi gure29 detto. Per la legatura delle opere di Alfi eri43

Pagati altri quatro legatiPelle pitture di Najoni

30 gennaro 1807.Al servo del signor Camuccini per le stampe del Monumento

della spagnola44

.58½ .35 .02 2. .30 .47 .15 .40 .40 .80 3. 1.20 1.20 477.32½ 477.32½

.30

LIBRO DI CONTI 1807-1808

15

pp. 306-28). Malpieri ricevette il saldo per la traduzione in gesso del bozzetto in data 21 febbraio 1807 (cfr. infra, alla data).

42. Giacomo De Simoni, cfr. sopra, n. 19.43. Presumibilmente le Opere postume, cfr. sopra, n. 30.44. Su Vincenzo Camuccini (1771-1844), cfr. EN, xviii 2002, p. 27 n. L’annotazione potrebbe

indurre a pensare che il pittore possa aver realizzato un disegno del bassorilievo raffi gurante il Compianto della contessa de Haro utilizzato poi per un’incisione. Non è comunque nota alcuna stam-pa di tale soggetto eseguita a partire da un suo disegno (cfr. Canova e l’incisione 1993, pp. 317-18). Nella lettera del 20 marzo 1807, Bernardino Nocchi informava il fi glio Pietro che « il disegno della stampa che vi mostrò la marc.sa S. Crux (se è la grande senza ornati) l’ha disegnata alla fran-cese quella divinità di Camoccini, non avendo come vedeste saputo far di piú, e ve n’è una piú piccola con tutti gl’ornati del deposito, che l’ha disegnata e incisa a contorni come la sud. Pistruc-ci, della quale fu Canova piú contento, che della prima, che è veramente goffa e con ragione può chiamarsi la stampa de’ Capoccioni, come quella che un tempo si chiamò de’ Bacocchi » (Lucca, Biblioteca Statale, mss. 2790-2791; ed. in Giovannelli 1985, p. 166). In data 18 aprile Pietro rispon-deva al padre: « Restai molto scandalizzato quando intesi che il deposito della m.sa S. Crux l’aveva disegnata Camoccini, mentre credevo che l’avesse disegnata qualche principiante vedendo le teste cosí sproporzionate e veramente questo è un errore da non perdonare ad uno che pretende, o al-

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Lettere di Firenze e dello Stato Verzella per Monumento Alfi eriPer casa. Seta, fi lo e bottoni, con altri impicci uno scudoLettere di Venezia e MilanoPer casa portogalliMancia all’ordinanza di secretteria di StatoErba per brodi per il signor abateBeveraggio a Giacomino e lo scarpellinoPer 10 palmi di panno per il signor CanovaFodra e fattura per il suddettoCipriaElemosina del sabatoElemosina di tre fratti31 detto. Mezza mesata di cibarie al GiuliRestante di masata al De SimoniSaldata la cambiale del signor Porta di Trieste45 di scudi novantot-

to e baj 44Elemosina mensuale alla vedova la signora AnnaLettere di Carrara e MilanoElemosina mensuale alli pupilli delli GreciPagato al signor abate Marchesini un ordine di Giuseppe Gran-

di46 di Carrara di scudi 22 i quali sono in conto dei marmi che deve portare lo stesso Grandi

.07 .95 1. .52 .50 .05 .10 .10 22.50 5.10 .08 .05 .15 25. 6.

98.44 .50 .14 .20

22. 661.07½ 661.07½

SCRITTI

16

meno pretendono che sia il dio del disegno » (Lucca, Biblioteca Statale, mss. 2790-2791; cit. in Honour 1993, p. 17).

45. Lo spedizioniere e uomo di fi ducia Giambattista Porta di cui nel 1805 Canova si serví per il trasporto del Monumento funerario di Maria Cristina da Trieste a Vienna (cfr. BCBC, VII.820.4360-4376). Il 30 maggio i marmi partirono da Trieste con l’accordo di farli giungere a Vienna in 18 giorni (cfr. lettera del 29 maggio 1805, in BCBC, VII.820.4362). Il pagamento annotato nel nostro documento è relativo alle spese sostenute per il trasporto di 3 casse da Vienna a Trieste (cfr. BCBC, VII.820.4372).

46. L’armatore e commerciante carrarese a cui Canova generalmente si rivolgeva per acquistare il marmo per le sue sculture. Il fratello Luigi era proprietario di una nave di trasporto mentre il nipote Ferdinando lavorava a Roma nello studio di Ferrari nel 1807 (cfr. lettera di Giuseppe Gran-di ad Antonio D’Este del 13 settembre 1807, in PLFC, b. 3).

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31 gennaro 1807.Dato al De Bacco47 la mesata dell’entrante febraroPagato al signor Serafi no Rotti la piggione della rimessa di mesi

tre a tutto lo spirante gennaro48

Pagato la mesata di cibarie di RobertinoSaldato il vetraro49 per vetri messi alli scurjPer compra di tre mape geografi che compreso il portoCerroti giornate 4 nei bassorilievi, una nel Pugilatore50 ed una

per lo studioStocchi giornate sei nella VenereElemosina mensuale per il padre del suddetto del mese di febraroVanelli giornate sei nella VenereSalvietti giornate sei nel Monumento Alfi eri51

Altro fi l di ferro per il suddetto Monumento pagato al SalviettiKauffmann giornate sei nella BorgheseE piú al suddetto imprestanza per ordineAl lustratore per lustrare il zoccolo di granito del ritratto del

Papa52

22.40 2.40 15. .90 7.07½ 3.30 3.60 1. 3.30 2.70 .35 3.30 6.

1.20

LIBRO DI CONTI 1807-1808

17

47. Lettere di Antonio De Bacco indirizzate a Canova e a D’Este sono in BCBC, II.70.2036-2048. Da esse e da altre carte che si conservano in PLFC, bb. 4 e 5, si evince che De Bacco, giovane di origine veneziana, aveva intrapreso la carriera militare ricevendo un mensile che Canova gli som-ministrava almeno fi n dal 1801, e che risulta documentato fi no al 1814, in nome di Antonio Cap-pello e, dopo la sua morte, avvenuta il 22 ottobre 1807, dalla vedova ed erede Francesca Falchi. Per un “ritratto” di questo giovane avventuriero, fi glio di un cameriere di casa Cappello, si veda la lettera di Antonio Cappello a Canova del 31 gennaio 1801 (BCBC, III.229.2532).

48. Situata in vicolo della Frezza, cfr. infra, alla data 1 maggio 1807.49. Francesco Aureli; i conti superstiti sono in PLFC, bb. 1, 4.50. Il modello del pugilatore Damosseno fu realizzato nel 1803 (cfr. Appendice i, alla data 28 luglio

1803). Il marmo, portato a termine nel febbraio del 1807 (in data 14 febbraio, cfr. infra, fi gura nel nostro documento l’ultima annotazione relativa al marmo di Damosseno), fu acquistato dal gover-no pontifi cio per duemilacinquecento zecchini per essere collocato nei Musei Vaticani (dove tuttora si conserva) in coppia con il Creugante. Il 4 aprile fu corrisposto a Malpieri il primo acconto dei 55 scudi pattuiti per la forma buona del marmo. Altri pagamenti gli furono versati l’11, il 14, il 18, il 25 aprile e il 16 maggio mentre il saldo risale al 23 dello stesso mese (cfr. infra, alle date). Dal negativo Malpieri gettò quattro esemplari in gesso del pugilatore (cfr. Appendice i, alla data 14 di-cembre 1808). Nel 1837 la forma di Damosseno si trovava nello studio di Antonio D’Este (cfr. Zizzi 2003, p. 176).

51. L’annotazione si riferisce al modello in creta della fi gura allegorica dell’Italia.52. Sul busto-ritratto di Pio VII, cfr. pp. 195-97. Il lustratore era presumibilmente Tommaso

Mancini di cui è stata rinvenuta una ricevuta di pagamento datata 3 ottobre 1807 (cfr. infra, p. 100 n.). Nel nostro documento è ricordato una sola volta col nome di battesimo il 16 maggio 1807.

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Scarpellino giornate setteTinozza accomodata – lettere impostateElemosina al ciecoE vino di domenica

Somma e siegue3 febraro 1807.Speso per la maccaronata, compreso compra di piatti e bicchieriZucchero per casaElemosina alla famiglia Accarise mensualeLettere per la posta di MilanoSpeso per il fi nimento della maccaronata 4 detto. Al signor Canova per suo uso6 detto. Scarpe per il signor CanovaRadiche, e *** Alli facchini per portare il busto del PapaMancia allo scarpellino del Belli7 detto. Elemosina all’ospizio che era vicino allo studioElemosina alla GallinaraMensuale al formattorelloCerrotti giornate 5 nel bassorilievo del PortogalloStocchi giornate 5 nella VenereSalvietti giornate 5 nel Monumento Alfi eriKauffmann giornate 5 – 3 nella Borghese, due nel Cimarosa53

Vanelli giornate 5 nella VenereScarpellino giornate 7 per ordineSaldato il chiavaro Carlucci di alcuni lavori fatti nello studio nuo-

vo, come da conto54

Al De Simoni spesarella: candele, sale Passionisti, carta per baret-te etc.

Mesata del cane e gatti

Somma e siegue

2.27½ .17 .02 .07 736.13½ 736.13½ 8.20 .90 .60 .27 .65 1. 1. .17½ .60 .10 .50 .50 .15 2.75 3. 2.75 2.75 2.75 2.27½ 2.30 .52 1.08½ 770.46 770.46

SCRITTI

18

53. Sul busto-ritratto di Domenico Cimarosa, cfr. pp. 200-1.54. Il fabbro Marco Carlucci; i conti si conservano in PLFC, bb. 1 e 4. Per lo « studio nuovo », cfr.

sopra, n. 6.

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7 febraro 1807.Al lustrattore in conto della lustrattura del bassorilievo di Volpato9 detto. A Robertino 4 settimanine compresa quella del dí 14

correnteAl Stocchi in occasione della morte del di lui padre. Imprestanza

per ordinePer casa. Fogli di Guatani55

Per una elemosina ad una donna per carnevaleAl sartore per MeneghettoPer il signor abateLettera di VeneziaCipriaElemosina del sabatoAquavitaDato da Gaetano [?] al signor Canova9 detto. Dato al medesimoPer il Dante di Roma56 volumi 3 in 4o

Pagato una barozza di carbone in numero di 20 sacchi scudi 9 compreso la scaricattura e beveraggio

10 detto. Sborsato per Florian per compra di guanti. Da contarsi a Venezia

Lettere di VeneziaPagato il trasporto della mondezza che era in strada13 detto. Per casa. Caffè e zuccheroPer far pulire la carrozzaRadiche per brodi

Somma e siegue

2. .80 8. .25 .20 .20 .30 .17 .08 .05 .10 1. 2.30 4.30 9.45 2.80 .45 1.80 2.20 .25 .10 807.28 807.28

LIBRO DI CONTI 1807-1808

19

55. Nel 1806 l’antiquario Giuseppe Antonio Guattani (1748-1830) aveva iniziato, grazie a una sovvenzione pontifi cia, la pubblicazione delle Memorie Enciclopediche Romane sulle belle arti, antichità, mensile che continuerà fi no al 1809. Il periodico verrà edito anche in quattro tomi annuali. Un quinto volume, dedicato a Napoleone, uscirà nel 1811. Su Guattani, cfr. EN, xviii 2002, p. 335 n.; Racioppi in DBI, lx 2003, pp. 507-11.

56. La Divina Commedia di Dante Alighieri novamente corretta spiegata e difesa da Baldassare Lombardi, Roma, presso Antonio Fulgoni, 1791. L’edizione, in 3 vol. in 4o, fi gurava tra quelle possedute da Canova (PLFC, b. 13; Pavanello 2007, p. 47).

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14 febraro 1807.Depositato al banco Sculteis57 a favore del Campioni di Fabria-

no58 scudi 24, e questi in pagamento di una bolletta di carta come da ricevuta che ritiene il signor abate Canova

Elemosina al Rosso servo di piazza di due sabatiElemosina al ciecoSpeso per il primo tomo del Vasari per conto di Francesconi59

Pagato al chiavaro Carlucci no 24 manichi, no 7 raspini accomoda-ti, e no 8 raspini nuovi

Dato al signor Canova per suo usoMezza mesata di cibarie al GiuliCerroti giornate 6 nel bassorilievo di PortogalloLettere di VeneziaStocchi giornate una nel Pugilatore e tre e mezza nella VenereKauffmann giornate 6 nel CimarosaVanelli giornate 6 nella VenereAl lustratore in conto del busto del cardinale FeschSalvietti giornate 6 Alfi eriAl De Simoni spesaGesso da presaCandele libre unaFestivo, moccoliCarta da scrivereLettera impostataScarpellino giornate 7 per ordine

Somma e siegue

24. .05 .02 1.80 2.80 4. 25. 3.30 .55 2.70 3.30 3.30 2. 2.20

.09 .09 .07 .30 .02 2.27½ 885.64½ 885.64½

SCRITTI

20

57. Di proprietà del banchiere romano Saverio Schulteis.58. Carlo Campioni, direttore della cartiera camerale di Roma.59. Daniele Francesconi (1761-1835), nato a Belvedere di Cordignano nella provincia di Treviso,

si formò al Seminario e all’Università di Padova conseguendo nel 1782 la laurea in utroque iure e nel novembre dello stesso anno ottenne l’incarico di maestro di giurisprudenza nel Seminario patavi-no. Fu ordinato sacerdote nel 1785. Nel 1805 gli fu data la carica di bibliotecario dell’Università di Padova della quale divenne reggente durante il periodo napoleonico; nel 1807 fu nominato pro-fessore di Storia e Diplomatica mentre nel 1809 gli venne affi dato l’insegnamento del Codice na-poleonico comparato al Diritto romano. La conoscenza tra Canova e l’abate risale al 1794 quando, in veste di precettore di Pietro Pesaro, Francesconi soggiornò a Roma fi no al 1798 (cfr. Federici 1836; EN, xviii 2003, p. 1027 n.). Come viene precisato nella lettera di Giambattista Sartori a Fran-

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14 detto. Speso per l’acquisto delle opere dei Vasi Etruschi di Ha-milton edizione di Napoli originale60

16 detto. Tela per muttande per MeneghettoCalzettara per il signor abateCassia per il suddettoElemosina di sabato scorsoCipria[*** ]Per la carrozza per andare incontro al Del Frate61

17 detto. Elemosina straordinaria ad un altro cieco per ordine18 detto. A’ facchini per trasporti19 detto. Due candele per l’altareRadiche per il signor abateGesso da presa una decima e mezzaPagato per ordine di casa al sartore Bubani come da conto. Tutto

per il signor Canova, e per Meneghetto20 detto. Pianta di Roma del Nolli62

20. 3. .30 .30 .05 .16 2. .20 .50 .20 .10 .13½ 2.80 2.20

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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cesconi del 31 gennaio 1807 (BQB, 109.VII.23), il « tomo del Vasari » a cui si fa riferimento è il primo delle Vite, edito a Roma da Pagliarini nel 1759 con note e illustrazioni di Giovanni Bottari.

60. La lussuosa edizione in 4 volumi in-folio della Collection of Etruscan, Greek and Roman Anti-quities from the Cabinet of the Hon.ble W. Hamilton his Britannick Maiesty’s Envoy Extraordinary at the Court of Naples, stampata a Napoli nel 1766-1767 con testi in inglese e francese di Pierre-François Hugues d’Hancarville.

61. Il pittore e disegnatore di origine lucchese Domenico Del Frate (1765-1821). Prima del 1787 si stabilí a Roma dove, grazie all’aiuto di Bernardino Nocchi, di cui fu allievo e aiutante, ottenne la commissione di alcuni affreschi nel palazzo della Consulta e della decorazione del salone di villa Torlonia in via Nomentana. Su invito della contessa e del conte Tarnowski si recò in Polonia nel 1804 dove eseguí una serie di ritratti e fece da intermediario nelle trattative con Canova per la commissione della seconda versione della statua di Perseo. Dopo un soggiorno a Vienna fece ritor-no a Roma nel 1807. Nel 1813 fu eletto all’Accademia di San Luca (cfr. Michel 1996, pp. 335-62). Nel 1798 fece il disegno del profi lo di Canova, scolpito da Antonio D’Este, per l’incisore Pietro Bettelini. Su incarico di Canova eseguí un disegno del bassorilievo raffi gurante Critone che chiude gli occhi a Socrate (cfr. Appendice ii, alla data 18 maggio 1795) e quello della Stele al cavaliere José Nicolas de Azara per l’incisione fatta da Pietro Fontana (cfr. Canova e l’incisione 1993, p. 124). In società con Luigia Giuli fi nanziò la realizzazione della stampa del Monumento funerario di Maria Cristina d’Au-stria per la quale forní il disegno inciso da Pietro Bonato, Nicola Aureli e Vincenzo Feoli (cfr. Appendice ii, alle date 30 giugno 1804 e 18 febbraio 1807). Il 28 marzo 1811 Del Frate e Girolamo Giuli vendettero a Canova il rame del monumento per 150 scudi (cfr. Appendice ii, alla data; per un suo profi lo, cfr. Michel in DBI, xxxvi 1988, pp. 563-67).

62. La Nuova Pianta di Roma dell’architetto e incisore Giambattista Nolli (1692-1756), edita nel 1748 (sull’opera, a cui collaborò anche il giovane Giambattista Piranesi, cfr. Bevilacqua 1998;

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Legattura delle opere del Gozzi63 volumi 12 8o

Colori carta e pille a MeneghettoRobertino maestro di prospettivaAl suddetto per accomodattiva di stivalliAl suddetto la settimanina21 detto. Al De Simoni in conto della sua scadente mesataMesata al D’Este scaduta il dí 15 correnteElemosina straordinaria per ordine

Somma e siegue21 febraro 1807.Stocchi giornate 4½ nella VenereCerroti giornate 6 nel bassorilievo di PortogalloKauffmann giornate 6 CimarosaVanelli giornate sei nella VenereSalvietti giornate 6 Monumento Alfi eriAl lustrattore in conto del busto del CardinaleSaldato la forma persa e getto del bozzetto del Cavallo64

Saldato a tutt’oggi MalpieriScarpellino giornate 7 per ordineAl segatore per palmi 12 di segatura fatta al zoccolo del bassorilie-

vo di VolpatoAl De Simoni. Elemosina che ha dato per ordine del signor Ca-

novaAssociazione Museo Capitolino65

Altre spesette al suddetto; lettere impostate, spago, gesso da presa

1.70 .32 3. .60 .20 1. 30. .20 954.60 954.60 2.70 3.30 3.30 3.30 2.70 2. 1.50

2.27½ 1.45 .30 .50 .98½

SCRITTI

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Nolli Vasi Piranesi 2005). Il volume posseduto da Canova fu donato da Giambattista Sartori alla Biblioteca di Bassano, dove tuttora si conserva, nel 1852 (PLFC, b. 13; Pavanello 2007, p. 82).

63. Opere in versi e in prosa del conte Gasparo Gozzi viniziano, Venezia, da’ torchj di Carlo Palese, 1794; l’edizione fi gurava tra i libri posseduti da Canova (PLFC, b. 13; Pavanello 2007, p. 62).

64. Cfr. sopra, n. 41.65. L. Re, Rifl essioni antiquarie sulle sculture Capitoline dedicate agli artisti e agli amatori delle antichità

(Sculture del Museo Capitolino disegnate ed incise da Ferd. Mori), i, Roma, Fulgoni, 1806; ii, Roma, Bour-lié, 1807. Nel Catalogo dei libri di Canova fi gurano i due tomi con la seguente precisazione: « Re Lorenzo e Nibby Antonio, Sculture del Campidoglio, incise da Ferdinando Mori, e dal Re e Nibbi illustrate, Roma, 1806 e sgg., 2 to., fi g., 4o. Sono 17 distribuz., 1-11 si pubblicavano nel 1806 e 1807 e la continuazione nel 1824 e sgg. pare allora che si completasse quell’opera » (Pavanello 2007, p. 94). I due tomi furono donati alla Biblioteca Civica di Bassano del Grappa da Giambattista Sartori.

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Elemosina al ciecoDato al Grandi in conto dei marmi che ha portato a Roma ora

etc.23 detto.Legatura de’ Vasi etruschi di Hamilton volumi 4 foglio66

Legatura di Senofonte67 volumi 8 8o

Traduzione di Tacito del Davanzati68 volumi 3 4o

Opere del Casa69 volumi 6 4o

Frontino De aquadentibus70 in 4o

23 detto. Beveraggio a’ muratoriOrdinannza di ***Casa settimana scorsaLettere di VeneziaElemosina del sabatoLavori fatti fareCassia per il signor abateAqua vitaDati dalli *** al signor Canova24 detto. A’ facchini per inalzare una fi gura

26 febbraro 1807.Elemosina a’ BenfratelliGesso da presaElemosina al Rosso servo di piazza di due sabati

.02 25.

3.20 1.60 3. 2.20 2. .30 .05 .46 .05 .60 .20 .08 .50 .30 1018.17 1018.17

.30 .09 .05

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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66. Cfr. sopra, n. 60.67. Di Senofonte fi guravano nella biblioteca canoviana i 4 voll. in 8o delle Opere nella edizione

di Lipsia del 1763, una traduzione in inglese in 2 voll. in 8o della Cyropædia: or, the institution of Cyrus, stampata a Londra nel 1770, la Ciropedia e Storie (Anabasi ed Elleniche) in 3 voll. in 8o nella edizione di Roma del 1791 (PLFC, b. 13; Pavanello 2007, p. 100).

68. La traduzione degli Annali fatta da Bernardo Davanzati Bostichi (1529-1606), presente nella biblioteca canoviana nell’edizione di Bassano del 1790 (PLFC, b. 13; Pavanello 2007, p. 103).

69. Di monsignor Giovanni Della Casa, autore del celebre Galateo, Canova acquistò l’edizione delle Opere (6 voll. in 4o), stampata a Napoli nel 1733 (PLFC, b. 13; Pavanello 2007, p. 40).

70. Sextus Julius Frontinus, De aquaeductibus Urbis Romae commentarius. Antique fi dei restitutus, atque explicatus, opera et studio Ioannis Poleni, Patavii, Manfrè, 1722. L’esemplare posseduto da Canova fu donato da Giambattista Sartori alla Biblioteca di Bassano, dove tuttora si conserva, nel 1852 (PLFC, b. 13; Pavanello 2007, p. 59).

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Lettere di FirenzeLettere di Venezia27 detto. Radiche per brodi per il signor abate, e ostie per la cap-

pellaA’ facchini per trasporto di un gesso all’altri studjPer 3 moccolatoriPennelli per MeneghettoPagato al Pestrucci come da ricevuta. Sbaglio scudi 1.20 da’ conti

passati: due frontoni ridotti scudi 3Figura Orange. Disegno e incisione71 scudi 6Rame per la suddetta scudi 1.50Tutto28 detto. Mesata dell’entrante marzo al De BaccoElemosina alli pupilli delli GreciPer il modello del Paride:72

fi l di ferroverzelle per il suddetto [e porto]

Elemosina alla vedova la signora AnnaPagato allo scarpellino Belli per tutte le giornate fatte impiegare

da un di lui uomo nel bassorilievo del Falier,73 in quello di Por-togallo, nel busto del cardinale Fesche, nel bassorilievo di Vol-pato e nel pieduccio del suddetto busto; tutto a tenore di nota saldata

Mezza mesata di cibarie al GiuliCerroti giornate 5½ nel bassorilievo di PortogalloVanelli giornate sei nella VenereStocchi giornate 5½ nella Venere

28 febbraro 1807.A Salvietti giornate 6: due nel Monumento Alfi eri, e 4 nel Paride

(modello)

.11 .64 .20 .20 .12 .05

11.70 24.80 .20 .62 .81 .50 13.20 15. 3.02½ 3.30 3.30 1106.38½ 1106.38½ 2.70

SCRITTI

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71. Sull’incisione della Stele funeraria del principe Willem George d’Orange Nassau realizzata da Filip-po Pistrucci, cfr. p. 234.

72. Cfr. pp. 286-90.73. Sulla Stele funeraria di Giovanni Falier, cfr. pp. 230-32.

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Kauffmann giornate sei nell’Ebe dal tronco74

Al lustrattore in conto della lustrattura del bassorilievo del VolpatoAllo scarpellino giornate 7 per ordineSpeso in creta per il Paride: una carretta e mezza in *** di 15 ***Restante della mesata al De SimoniSpesette, cerinoSogna lettere impostate, riscosse, gesso pane, scarpe accomodate

per il signor abate, 2 trivelliElemosina al ciecoCane e gattiPrimo marzo. Al signor Canova per suo usoElemosina a quello di FlanginiCaffè e zuccheroDato per mancia al decano del Papa per il regalo delli *** Carbonella 4 sacchiElemosina alla Gallinara2 marzo. Lettera di Francia4 detto. Cibarie di Robertino dello scorso febbraroDato a casa. Posta di Milano della settimana scorsaDati a Vitali per la Galleria Borghese75

Stoffa nera per un corpetto del signor CanovaElemosina del sabatoCipria di sabato scorsoElemosina di tre frattiNumero 8 para di calzetti di seta ed un paro calzoni a magliaElemosina data per il signor CanovaPosta di Milano di jeriLibra di cioccolataTre once di caffè

Somma e siegue

3.30 2. 2.27½ 3.25 6. .27 .45½ .02 .98 2. .10 2.20 1. 2. .50 .17 15. .18 .30 1.80 .05 .08 .15 23.80 .20 .48 .50 .09 1178.23½ 1178.23½

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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74. Cfr. pp. 278-85.75. Potrebbe riferirsi all’opera di Ennio Quirino Visconti, Sculture del palazzo della villa Borghese

detta Pinciana brevemente descritte, edito a Roma da Paglierini nel 1796 (il testo appartenuto a Canova fu donato da Giambattista Sartori alla Biblioteca di Bassano nel 1852 dove tuttora si conserva). I 30 baiocchi corrisposti all’incisore Pietro Maria Vitali andrebbero, se l’ipotesi è corretta, considerati come una mancia per il porto del volume (su Vitali, cfr. p. 442 n.).

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5 marzo 1807.Elemosina alla vedova Stocchi del mese scorsoAssociazione di Roccheggiani76

Lettera di Firenze del signor abate6 detto. Accomodattura di stivalli di MeneghettoLettere di VeneziaBottiglia di rumCassia e balsami [?] per il signor abateCipriaElemosina del sabatoAl Rosso servo di piazza di due sabbati. ElemosinaAl rasparo per numero 24 raspe mezzane e piccoleAl suddetto per numero 12 raspe larghe quasi tutto ferroA’ facchini per il sasso del bassorilievo della spagnolaElemosina mensuale alla famiglia Accarise Carta da disegnare per Meneghetto7 detto. Sponghe per li caniDecoto per il signor abateSapone per la barbaDue boccioni per la tavolaAll’ospizio che era vicino allo studioTagliatura dei capelli del signor CanovaSaldato il chiavaro di tutti i lavori fatti nei tramezzi e tutt’altro

sino ad oggiAl signor Canova per suo uso dato dal GiuliRobertino due settimanePagato il porto di un pezzo di marmo dalla Ripa allo studio di

rustico carretate 2½Somma e siegue

1. .20 .05 1.60 .62 .70 .20 .08 .05 .05 3.60 2.40 1.60 .60 .54 .20 .15 .15 .20 .50 .50 5.50 1. .40 4. 1264.12½ 1264.12½

SCRITTI

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76. Raccolta di cento tavole rappresentanti i costumi religiosi, civili e militari degli antichi Egiziani, Etruschi, Greci e Romani tratti dagli antichi monumenti per uso di professori di belle arti disegnate ed incise in rame da Lorenzo Roccheggiani [. . .]; le incisioni (poi raccolte in 2 volumi in-folio) furono stampate a Roma da Giacomo Raffaelli presumibilmente a partire dal 1804, data che fi gura nel frontespizio del secondo volume. Nel suo Catalogo Cicognara (1821, n. 1781) annotava: « Opera suffi cientemente intagliata, ed utilissima piú d’ogni altra per gli artisti, stante la fedeltà dei disegni ». I due volumi posseduti da Canova furono donati da Giambattista Sartori alla Biblioteca di Bassano nel 1852 (PLFC, b. 13; Pavanello 2007, p. 96).

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7 marzo 1807.Cerroti giornate 6: due nel muovere i sassi e quatro nel bassori-

lievo di PortogalloStocchi giornate 6 nella VenereVanelli giornate 6 nella VenereAl lustrattore in conto della lustrattura del bassorilievo di VolpatoAl formattore in conto delli scudi 20 per la forma buona del bas-

sorilievo di VolpatoSalvietti giornate 2 nel muovere i sassi e 4 nel modello del ParideMesattina scorsa al formatorelloKauffmann giornate 4 nell’EbeLo scarpellino giornate 7 per ordineGesso da presaAl De Simoni. Lettere impostate, candele, aceto moccoliElemosina ai Passionisti e ciecoPiavella del signor Canova accomodata8 detto. Pagato a’ facchini per trasportare un sasso da uno studio

all’altro e darlo in piediCompra di un torso di gesso dal formattore Vincenzo Rosati77

Pagato al Grandi in conto del suo avere dei marmiAl suddetto per dodici rimborsati Fontana78 come da conto [con]

ricevuta9 detto. Dato al Pestrucci per il disegnetto del sarcofago della

spagnola79

A Meneghetto carta per il suddetto Monumento ed una lettera12 detto. All’incisore Prampolini80 per fare il campo ai 4 bassori-

lievi incisi dal Pestrucci

Somma e siegue

3.30 3.60 3.30 2. 6. 2.70 .15 2.20 2.27½ .04½ .23 .07 .07 1.60 2.05 20. 12. 3. .22 5. 1272.93½ 1272.93½

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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77. Fece parte dell’équipe ingaggiata nel 1799 da Giovanni Battista Lusieri e fi nanziata da Lord Elgin per la realizzazione di calchi e disegni di reperti classici presenti nell’acropoli di Atene.

78. Presumibilmente lo scultore carrarese Pietro Fontana (1782-1857), vincitore, nel 1804, del concorso per l’alunnato di Roma indetto dall’Accademia di Brera. Tornato nella città natale nel 1809 fu nominato professore onorario nella locale Accademia nel 1814. La sua opera piú signifi ca-tiva è il Monumento a Maria Beatrice d’Este (cfr. Carozzi 1996, pp. 96, 175; sue lettere ad Antonio D’Este si conservano in PLFC, b. 3).

79. Cfr. sopra, n. 24.80. L’incisore romano Giovanni Prampolini, vincitore nel 1805 del terzo premio per la terza

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13 marzo 1807.Al signor Canova per suo usoGesso da presaA’ murattori beveraggio14 detto. Rolò per il signor CanovaRadiche cassia per il signor abate e unguentoPile e scopeOglio per le scale, mesi 4Zucchero per casaMancia per la passerinaUna lente per camera otticaElemosina del sabatoCipriaPalmi 10 di panno fi no per studio del signor CanovaRobertino. ScarpeAccomodatura del cappello per il suddettoAcqua di rasa e vernice per il suddettoSettimana al medesimoAl signor Canova per il scultore trentino81

Legattura di un libro di architettura e tre di belle lettereCarta d’ampanateAlla signora Marianna Foschi82 elemosina a tutto il corrente se-

mestre consegnatiMancia al servo di Valadier83

3. .04 .05 .06 .30 .30 .40 1.05 .30 .60 .05 .08 15. .70 .25 .75 .20 3. .90 .26 6.12 .10

SCRITTI

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classe di pittura del Concorso clementino (cfr. Russo 2002, p. 318). Le uniche incisioni note di opere canoviane realizzate da Pistrucci, su cui Prampolini intervenne eseguendone la campitura, sono il bassorilievo raffi gurante Teano presenta il peplo a Pallade e la Stele funeraria del principe d’Orange.

81. Da identifi care con Salvatore de Carlis che giunse a Roma nell’autunno del 1806 con una lettera di raccomandazione indirizzata a Canova dal conte Benedetto Giovanelli (BCBC, V.461.3427). Egli, inoltre, è menzionato in un documento del Governo bavarese del 1808 come giovane scultore trentino di 23 anni, residente a Roma « nella scuola del famoso Canova » (cfr. Geyer 2010; Pancheri 2010).

82. Marianna era la sorella dell’abate Giuseppe Foschi, che iniziò il giovane Canova ai classici greci e latini e allo studio del francese e dell’inglese (cfr. EN, i 2007, p. 74 n.). Alla sua morte, avve-nuta a Messina nel 1804, l’artista soccorse fi nanziariamente la sorella con un assegno semestrale di sei scudi (cfr. lettera di Marianna Foschi a Canova del 16 marzo 1804, in BCBC, IV.410.3296; alcu-ne ricevute di riscossione, relative agli anni 1809-1812, sono in PLFC, b. 4).

83. Sull’architetto e archeologo romano Giuseppe Valadier (1762-1839), cfr. EN, xviii 2002, p. 56 n.

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Gesso da presaDato al signor Piroli84 per franchi 75Cerroti giornate sei nel bassorilievoStocchi giornate 6 nella VenereKauffmann giornate 5 in Madama LetiziaVanelli giornate 71/3 con le ore nella VenereSalvietti giornate 5 al Paride e una per lo studioDato al lustrattore in conto del busto del CardinaleAl formattore in conto della forma del bassorilievo di Volpato

Somma e siegue14 marzo 1807.Bollette e spago per il Monumento della spagnola, dicciasetteAllo scarpellino giornate 7 per ordineSpesette a Giacomo: lettere impostate, pane carta per barette de-

cotto moccoliElemosina al ciecoPer segatura fatta alle mensole del bassorilievo di Volpato in pal-

mi 13 16 detto. Mezza mesata di cibarie al GiuliPortogalli per casaMesata al D’Este trenta

.09 13.87½ 3.30 3.60 2.75 3.93 2.70 2. 6. 1344.869½ 1344.869½ .17 2.27 .18 .02 1.60 25. .50 30.

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84. L’incisore romano Tommaso Piroli (1750-1824), formatosi come disegnatore nella bottega di argentiere del padre si dedicò, giovanissimo, anche alla scultura vincendo, nel 1766, il secondo premio per la terza classe del Concorso clementino (cfr. I disegni di fi gura, iii 1991, p. 49). Nel 1783 circa esordí come incisore con la Veduta della piazza di San Pietro ma sarà la pubblicazione del primo dei sei volumi sulle Antichità di Ercolano nel 1789 a segnare l’inizio di una prolifi ca carriera artistica. Nel 1793 prese avvio la collaborazione con John Flaxmann di cui inciderà a contorno ben 213 di-segni per le illustrazioni dei poemi omerici (Iliade e Odissea), della Divina Commedia e delle trage-die di Eschilo. L’anno successivo, in società con Antonio D’Este e Pietro Maria Vitali, Piroli si impegnava di incidere a contorno « una collezione delle opere » di Canova (cfr. Appendice ii, p. 444): si tratta delle illustrazioni dei bassorilievi raffi guranti la Danza dei fi gli di Alcinoo, la Morte di Priamo, Briseide consegnata agli araldi, Ritorno di Telemaco a Itaca, Socrate congeda la famiglia, Socrate beve la cicuta realizzate entro il 24 settembre dell’anno seguente quando presumibilmente l’associazione si sciolse. Nel 1802, su commissione di Canova, Piroli eseguí altri due rami di bassorilievi: Le Gra-zie e Venere danzano davanti a Marte e Socrate difende Alcibiade alla battaglia di Potidea (cfr. Appendice ii, alla data 24 aprile 1802; Canova e l’incisione 1993, pp. 102-9). Dal 1804 si stabilí a Parigi, dove collaborò anche con la calcografi a Piranesi diretta da Pietro, rimanendovi fi no al 1816 a eccezione del sog-giorno a Roma negli anni 1807-1808 (per un profi lo dell’artista, cfr. L’Italia nella rivoluzione 1990, pp. 387-88).

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A’ facchini per il trasporto del busto del Papa da una stanza alla Galleria, per il busto di gesso di Bonaparte dato a monsieur Le Fevre85 e per il trasporto del bustino della Borghese a palazzo

Per un paro di scarpe per il signor abate17 detto. A’ facchini per riprendere il bustino in casa Borghese18 detto. Dato alla signora Luigia Princípi del disegno del Folo86

Per una pezza di tela per il Monumento della spagnolaUna canna di panno nero per MeneghettoBottiglia di acqua per tutti i maliPosta di Venezia e Milano4 fazzoletti per MeneghettoCarta da scrivereA Meneghetto spese: carta, bollette e colla e spago per il Monu-

mento della spagnolaLettera per MeneghettoAl signor Canova

Somma e siegue20 marzo 1807.Carrozza per il signor CanovaCaffèPer il signor abate *** tinta per le scarpe

.85 .80 .15 4.40 6.60 14. 1.20 .43 2.40 .30 .69 .06 .30 1436.56 1436.56 1. 1.60 .17½

SCRITTI

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85. Da identifi care presumibilmente con il pittore Robert Lefèvre (1755-1830), ritrattista uffi cia-le di Napoleone e dei suoi familiari. Celebre il suo dipinto raffi gurante Napoleone imperatore, risa-lente al 1806, che fu replicato ben 37 volte (cfr. Cuzin 1974, p. 522). Il « busto » a cui si fa riferimen-to nel testo era probabilmente un calco del ritratto idealizzato di Napoleone Bonaparte nelle vesti di Marte pacifi catore.

86. L’incisore di origine bassanese Giovanni Folo (1764-1836), stabilitosi a Roma negli anni 1784-1785 circa, pubblicò nel 1806 Lo studio del disegno: repertorio di incisioni didattico-accademiche re-alizzate a partire dai lucidi della Trasfi gurazione di Raffaello eseguiti da Vincenzo Camuccini poco prima che l’opera fosse trasportata a Parigi in base al Trattato di Tolentino. Ma l’annotazione po-trebbe anche riferirsi all’acquisto da Folo della raccolta di incisioni realizzata da Giovanni Volpato con la collaborazione di Raffaello Morghen dal titolo Principj del disegno tratti dalle piú eccellenti statue antiche per li giovani che vogliono incamminarsi nello studio delle belle arti, Roma, Pagliarini, 1786 (ristam-pato a Firenze nel 1808 con il titolo: Corso elementare di disegno diviso in quaranta tavole tratte dalle piú eccellenti opere greche e da alcune pitture di Raffaello disegnati da Nicola Benvenuti, incise e pubblicate da Giuseppe Calendi, diretto da Pietro Benvenuti e Raffaello Morghen). Luigia Giuli fu anche pittrice dilet-tante, aiutata e incoraggiata dallo stesso Canova, eseguí copie di quadri dell’artista di Possagno (cfr. Fraccaro 2001, pp. 159-63; Cesareo 2002, pp. 33-40). Per un profi lo di Giovanni Folo, cfr. Leone, in DBI, xlviii 1997, pp. 573-79.

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Ornati di architettura di Firenze presi da RobertinoGesso da presaAll’incisore Prampolini per il lavoro fatto al rame del bassorilievo

della Cicogna87

21 detto. Pagato la cambiale del Grandi al signor Massimiliano Laboureur88 di scudi 170, e questi in conto dei marmi comprati dal suddetto Grandi come da conto

Per casa: cassia per il signor abateDue elemosine per ordine del signor CanovaPosta di VeneziaFogli Guattani89

CipriaElemosina del sabatoUna lettera diretta al signor CanovaLettere di MilanoElemosina alli BonfratelliSaldato il formattore delli scudi 20 per la forma buona del basso-

rilievo di VolpatoE piú al suddetto per gratifi cazioneStocchi giornate 5 nella VenereAl lustrattore in conto della lustrattura del bassorilievo di VolpatoKauffmann giornate 5 Madama LetiziaCerroti giornate 2 nel bassorilievo di Portogallo e tre per acco-

modar i sassi dei due bassorilieviVanelli giornate 6 con le ore nella Venere Salvietti giornate una nella creta, due nell’Ebe, due con il Cerroti

2.25 .09 2.50 170. .16 .35 .35 .30 .08 .05 .13 .21 .30 8. 2. 3. 2. 2.75 2.75 3.30 2.25 1641.15 1641.15

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87. Il rame per la Stele d’Orange, realizzato da Filippo Pistrucci, su cui Giovanni Prampolini ese-guí la campitura.

88. Francesco Massimiliano Laboureur (1767-1831), fi glio e allievo dello scultore Massimiliano Laboureur (1739-1812), fu eletto accademico di San Luca nel 1802, professore nel 1812 e presidente nel 1820. Grazie alla protezione del ministro plenipotenziario a Roma François Cacault, che nel 1801 gli commissionò la realizzazione di un ritratto e di una Statua di Napoleone (cfr. EN, i 2007, p. 381 n.), ebbe modo di imporsi nell’ambiente artistico dell’Urbe. Negli anni 1816-1819 eseguí, su incarico di Canova, le erme di Garofalo, Domenico Ghirlandaio, Giovanni da Udine, Orcagna, Polidoro da Caravaggio, Marcantonio Raimondi e Sebastiano del Piombo (cfr. EN, xviii 2002, p. 507 n.; Trastulli, in DBI, lxii 2004, pp. 802-4).

89. Cfr. sopra, n. 55.

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21 marzo 1807.Allo scarpellino giornate 7Gesso e colori per MeneghettoAl signor Canova per la modellaSpese a Giacomino: farina gesso, ordinanza, aceto, candele per li

lanternoniAl cieco elemosinaImprestanza all’assessore Monti90 per riprenderli dall’impresa de’

lottiSborsato per il Pezzotti91 di Ancona per una giocata al lotto23 detto. Alla famiglia Baronio elemosinaA Robertino due settimane compresa la corrente24 detto. Gesso da presaDepositato al banco Sculteis a favore delli fratelli Salvetti di Fi-

renze92 – come da ricevutaPer casa. Dati al signor CanovaZucchero in pane, candele di cera e zuccheo ordinarioRadiche e unguento per il signor abateAl signor Canova per suo usoSaldato il vetraro per li vetri rotti dal turbineAl signor abate per una carrozzaSaldata la cambiale Grandi con banco Torlonia93 di scudi 600, con

la quale somma vengono saldate le partite marmi ultimamente comprati sopra la ripa di Roma; del che non resta al Grandi di saldare scudi 50 alla prima occasione di affari di marmi o altro

Mesata al De Simoni che scade diman scudi sette

2.27½ .20 .20

.31½ .02

20. 3.50 .70 .40 .09 13.10 .30 2.30 .18 3. 8.50 .60 600. 7. 2303.83 2303.83

SCRITTI

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90. Giovanni Battista Monti (1753 ca.-1824), modesto scultore originario del ravennate si stabilí negli anni settanta a Roma dove venne impiegato nella decorazione del Casino Borghese. Al 1785 risale la realizzazione di una Venere sdraiata, ispirata all’Ermafrodito Borghese, opera che suscitò un certo interesse da parte della critica e del pubblico. Nel 1790 fu nominato assessore alle antichità conservando tale carica fi no alla morte nonostante i diffi cili rapporti che, a partire dal 1800, si in-staurarono con Carlo Fea, commissario alle antichità e suo diretto superiore (cfr. Guerrieri Bor-

soi 2003, pp. 411-27). 91. Lo spedizioniere Giovanni Pezzotti.92. Titolari di un’impresa di trasporti di Firenze.93. Fondato nel 1782 dal francese Marino Tourlonias conobbe, a partire dal 1797, sotto la direzio-

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27 marzo 1807.Spille per lo studioSborsato per ordine di Nostro Signore al Radice per alcuni alaba-

stri come da ricevutaCarta per barette per il signor CanovaMancia al caporale de’ sbirriMeneghetto: carta, pennelli e colori28 detto. Al Pestrucci. Due disegni: bassorilievo dell’Alfi eri94 e

provincia la Padova95

A Meneghetto il suo trimestre a tutto il scadente marzoElemosine straordinarie per Pasqua per ordineAltra carta per il Monumento della spagnolaMancia al giovine di monsignor Nicolaj,96 per il recupero alla

perdita che il signor Canova faceva nell’interessi con Siccurani etc.

Scarpe al signor abateCerroti giornate 5 nel bassorilievo di PortogalloMancia di Pasqua al suddettoStocchi giornate 5 nella VenereMancia di Pasqua al suddettoAl formattore per la forma buona del bustino della principessa

BorgheseMancia di Pasqua al suddettoKauffmann giornate 5 Madama LetiziaMancia al suddetto per PasquaAllo scarpellino Belli per giornate impiegate nelli zoccoli del

Monumento di Volpato come da ricevutaScarpellino giornate 7Mancia al suddettoSaldato il lustrattore di tutti i lavori fatti cioè Cardinale scudi 6,

1. 15.50 .09 .20 .30 4. 5. .25 .72 26.40 .80 2.75 .55 3. .60 6. .50 2.75 .55 3.24 2.27½ .40

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ne del fi glio, Giovanni Raimondo (1755-1829), un’inarrestabile ascesa (cfr. L’archivio dell’amministra-zione Torlonia, 1984; Poppi 2003, pp. 406-10).

94. Il disegno raffi gurante la Stele funeraria di Vittorio Alfi eri che, presumibilmente, fu utilizzato da Pietro Fontana per la realizzazione dell’incisione (cfr. infra, alla data 20 agosto 1808).

95. Un disegno della Stele Giustiniani. Sul marmo, ora conservato nel Museo Civico di Padova, cfr. Pellegrini 2000, pp. 212-13.

96. Monsignor Nicola Maria Nicolai (1756-1833); cfr. EN, xviii 2002, p. 11 n.

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bassorilievo di Volpato compreso le modifi che scudi 11.50, bu-stino della Borghese scudi 1.50, pieduccio del Cardinale scudi 1. Tutto scudi 20. Avuto sino ad oggi scudi 14. Saldo

28 marzo 1807.Vanelli giornate 5 di ore una nella VenereMancia al suddettoScarpe a Minjuccio lo scarpellino per ordine97

Salvietti giornate 5 nel bassorilievo della CicognaMancia al suddettoMesattina al formattorelloCerino, *** lettere impostatePagnottella, al prete che ha benedetto e acetoElemosina al ciecoMancia a GiacominoPosta di Milano, e di VeneziaElemosina per il signor CanovaAssociazione di Campidoglio98

CipriaElemosina del sabatoCamisette fatte fare per Meneghetto e altri lavoriDati al prete per benedire la casaPosta di Milano di oggiFettuccia per il Monumento della spagnola29 detto. Al signor abate il suo trimestreCarrozza di palazzo del giorno 28Al Radice per compimento di scudi 35 per gli alabastri per ordine

di Nostro Signore30 detto. Acconto della incisione delle lettere dei bassorilievi31 detto. Radiche per il signor abateUnguento in due volteBieta e sapone biancoTinta per le scarpe

6. 2386.70½ 2386.70½ 3.30 .55 1. 2.25 .45 .15 .19 .13 .02 .40 .57 .30 .50 .08 .05 1.30 .30 .21 .07½ 10. .30 19.50 5. .15 .05 .17 .07½

SCRITTI

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97. Domenico Mattemori, cfr. sopra, n. 18.98. Cfr. sopra, n. 65.

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Elemosina a quello di FlanginiMezza mesata al GiuliCarrozza per il signor CanovaDomenica a Giacomino e 4 sabati memorialeElemosina alla donna del mercato

Somma e siegue31 marzo 1807.Pagato la cambiale Fabricotti di scudi 300 in conto del masso sta-

tuario che deve servire per il Centauro del gruppo del Teseo99

OrdinanzaLettera posta del PapaAlla vedova la signora Anna elemosinaAlla vedova Stocchi elemosina2 aprile. Elemosina ai pupilli dell’arco dei GreciCarrozza di palazzo. ManciaAl De Bacco la corrente mesataRobertino cibarieMagnesia per il signor abateAquarasaElemosina alla vedova la GallinaraLettera di Carrara3 detto. Mancia data al servo del cavalier Alberti per la fede di

vita100

.10 25. 1. .10 .20 2460.17 2460.17 300. .05 .02 .50 1. .20 .30 24. 15. .40 .05 .50 .07

.20

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99. Incaricato della ricerca del blocco di marmo per il colossale Centauro era stato Giuseppe Grandi a cui Canova aveva fatto pervenire oltre al disegno anche un bozzetto, giunto a Carrara nel giugno del 1806 (cfr. lettera del 15 giugno 1806 di Grandi a D’Este, PLFC, b. 3). Dopo numerose ricerche il marmo venne trovato parte nella cava di proprietà di Bernardo Monzoni (il corpo), parte in quella di Giacomo Fabbricotti (la testa); cfr. le lettere di Grandi a D’Este del 1806, PLFC, b. 3. Sul Teseo in lotta con il Centauro, ora al Kunsthistorisches Museum di Vienna, cfr. EN, i 2007, p. 473 n.

100. L’attestato che Canova doveva periodicamente produrre per percepire la pensione assegna-tagli nel 1795 dal Senato dalla Repubblica Veneta come ricompensa per il Monumento all’ammiraglio Angelo Emo, pensione che gli fu erogata dal Governo austriaco negli anni 1799-1804 e successiva-mente dal Regno Italico. Il cavalier Alberti era il segretario incaricato d’affari della Legazione del Regno d’Italia a Roma. La sua fi rma compare in calce al mandato di procura che Canova fece in favore di Ferdinando Tonioli in data 31 dicembre 1807 (copia del documento è conservata in Pa-dova, Biblioteca Civica, 23 fasc. 1866). Una lettera indirizzata a Canova dal veneziano cavaliere F. Alberti, datata Treviso, 16 aprile 1810, è conservata in BCBC, I.12.1822. Da una missiva del diretto-re generale della pubblica istruzione del Regno d’Italia, Giovanni Scopoli, indirizzata a Canova in

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A’ facchini per il trasporto di tutti i marmi del Monumento Vol-pato partiti ai Santi Apostoli

4 detto. Elemosina all’ospizio che era vicino allo studioPerno e pennello per il Monumento di VolpatoCasa: zucchero e caffèUnguento, cerotto e crescioneAl formattore per la forma buona del pugilatore Damosseno per

scudi 55Robertino settimanaBiacca di *** e nero di persicoTagliattura di cappelli per suddettoCerroti giornate 5 nel bassorilievo di PortogalloMancia al suddettoKauffmann giornate 4 Madama LetiziaStocchi giornate 4 nella VenereSalvietti giornate 5 nel bassorilievo della Cicogna

Somma e siegue4 aprile 1807.Scarpellino giornate 7 per ordineVanelli giornate 5 nella Venere, e con le ore altra giornataMeneghetto spesi per il Monumento VolpatoTagliattura di cappelli al suddetto

*** spese. GessoMedicina per il signor abateCandeleLettere impostateMoccoliElemosina PassionistiElemosina al ciecoGelati numero 2Per bere per ordine ***Lettere di CarraraGatti e cane

2.20 .50 .04½ 2.75 .12 6. .20 .30 .30 2.75 .30 2.20 2.40 2.25 2824.77½ 2824.77½ 2.27½ 3.30 .23 .30 .27 .16 .08 .04 .05 .05 .02 .10 .10 .12 1.08½

SCRITTI

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data 16 marzo 1810, risulta che Alberti aveva cessato l’incarico per cui « nessuno rimane in cotesta città cui sia affi data la cura di pagare ai nostri alunni di belle arti la rate successive delle loro pen-sioni » (BCBC, IX.934.4904).

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Beveraggio a’ muratori e stuccatore per il Monumento VolpatoBeveraggio a ***5 detto. Al signor Canova per suo usoElemosina ad una zitella fi glia della Gallinara che si fa sposa6 detto. Per casa. Posta di MilanoPosta di VeneziaCipriaAcquavitaElemosina del sabatoPer far cucire numero 10 fazzoletti fi niTinta per le scarpeElemosina di tre frattiGellato per il signor CanovaAl dorattore per le lettere dorate al Monumento di Volpato101

Pagato al signor Massimiliano Laboreur per un pezzo di marmo di seconda qualità che è sopra la ripa di misura 16.0:46:40 scudi duecentosessanta102

Somma e siegue6 aprile 1807.Speso in una placa di ottone per la sala della casa nova103

.80 .10 1. .80 .29 .26 .08 .06 .05 .25 .06 .15 .10 1.40 260. 3098.35½ 3098.35½ .80

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101. La doratura, di cui oggi non rimane alcuna traccia, delle iscrizioni fatte incidere nella Stele Volpato: nel tronco della colonna: « IOH. VOLPATO / ANT. CANOVA / QUOD SIBI AGENTI

ANN. XXV / CLEMENTIS XIV P.M. / SEPULCHRVM FACIVNDVM LOCAVERIT PROBAVE-

RITQ. / AMICO OPTIMO MNEMOSYNON / DE ARTE SVA POS. »; nello zoccolo la data, « ANNO

DOMINI MDCCCVII », mentre nel bassorilievo la parola « AMICITIA ».102. La ricevuta di pagamento, sottoscritta da Francesco Massimiliano Laboureur (cfr. sopra, n.

88), è conservata in PLFC, b. 8.103. Il 21 maggio 1807, Canova e Giambattista Sartori sottoscrissero un contratto di enfi teusi con

la « Veneranda Casa di santa Maria Maddalena dei reverendi padri ministri degl’infermi » (vale a dire con l’Ordine religioso dei chierici ministri degli infermi o dei padri Camilliani) per l’apparta-mento, con mezzanino e annessi, situato al terzo piano di via del Corso 52, la « casa nova » (in data primo dicembre 1807 fu siglato un nuovo contratto di enfi teusi per l’appartamento in via del Corso 52: a differenza del precedente, che stabiliva la fi ne del contratto stesso con la morte dei fratelli Canova, la fi ne di quest’ultimo fu prorogata « per anni novanta »; cfr. De Tommaso 2007, p. 72). Il primo versamento del canone semestrale anticipato, ammontante a 70 scudi, fu corrisposto in data 16 giugno (cfr. infra, alla data; le ricevute superstiti relative agli anni 1807-1823 sono conser-vate in PLFC, b. 5). A partire dal 16 maggio cominciano a fi gurare nel nostro libro contabile le annotazioni relative ai lavori di fi nitura dell’appartamento nonché all’acquisto del mobilio. Nel 1809, in seguito all’annessione di Roma all’Impero francese, l’Ordine verrà soppresso (l’ultima ri-

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Al signore per carrozza di domenicaCarta. Spesi dal suddetto7 detto. Pulittura delle carrozze8 detto. Saldato il murattore Cerini dell’occorrente per porre in

opera la memoria Volpato104

Mancia data ora al ferraro11 detto. Al signor Canova per suo usoAl Rosso servo di piazzaA Robertino mesata del maestro di prospettivaSettimanina al suddettoLettere di CarraraAl De Simoni, spese e beveraggi, lettere impostate, neve, vero

aceto, uovo per l’erbe, stivali per Meneghetto, gelati, scarpe accomodate

Elemosina al ciecoLegattura dei 2 tomi del Cajus105

Cerroti giornate 6 nel bassorilievo di PortogalloStocchi giornate 5 e mezza nella VenereVanelli giornate 7 e mezza con le ore nella VenereKauffmann giornate 5½ in Madama LetiziaSalvietti giornate sei nel bassorilievo della CicognaAl formatore per due getti del busto del PapaAl suddetto acconto della forma del DamossenoAllo scarpellino giornate 7 per ordineAltri due gelati al signor Canova

Somma e siegue

.30 .10 .25 11.87 .30 3. .05 3. .20 .12 .74½ .02 1.50 3.30 3.30 4.12½ 3.02½ 2.70 4. 4. 2.27½ .10 3147.43½ 3147.43½

SCRITTI

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cevuta di pagamento a favore dei padri Camilliani è datata 16 giugno 1809) e subentrerà come proprietario il barone Pier Antonio Cavalchini Garofalo a cui risulta che i fratelli Canova corri-sposero il canone enfi teutico dal novembre 1811 (le ricevute di pagamento, l’ultima delle quali è datata 17 luglio 1823, sono in PLFC, b. 5). I lavori di muratura erano stati affi dati in data 25 luglio 1805 a Baldassare Capponi a cui verrà corrisposto il saldo in data 5 settembre 1807 (cfr. infra, alla data). Il conto dettagliato dell’intervento edilizio di Capponi è conservato in PLFC, b. 1.

104. La Stele di Giovanni Volpato, collocata nell’atrio della basilica romana dei Santi Apostoli, su cui cfr. pp. 226-29. Giuseppe Cerini era l’impresario edile a cui Canova affi dò lavori di restauro e ristrutturazione dei propri studi (contratti e ricevute di pagamento si conservano in PLFC, b. 10).

105. Tra i libri posseduti da Canova fi gura di Silius Italicus Caius, De bello Punico cum not. var. Trajecti ad Rhenum, 1717 (PLFC, b. 13; Pavanello 2007, p. 100).

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14 aprile 1807.Casa delle settimana scorsaLettereDue fi aminghe di majolica [?]Elemosina del sabatoCipriaMancia per fattiche fatte fareElemosina ad una zittellaUltima elemosina alla vedova FoschiPer il pranzo di domenica senza il vino che si deve pagareUnguento per il signor abateAl formattore in conto della forma del pugilatore Damosseno15 detto. Tassa del cambio Rezzonico da valersene dello stesso

semestre106

Mesata al D’EsteElemosina alla famiglia AccarisePagato il vino per il pranzo17 detto. China per il signor CanovaGelato per il suddettoGranelli e mangana per due giorni per il suddettoColori per Meneghetto Al signor Cecchi107 in conto delli scudi 40 per il disegno del grup-

po del Teseo come da ricevuta

.43 .30 .05 .08 .15 .20 6. 11.60 .10 3.

14. 30. .60 1. 1.20 .15 1. 3.10

12.

LIBRO DI CONTI 1807-1808

39

106. Il 5 aprile 1806 Canova aveva investito la somma di 8000 scudi romani nel banco di Abbon-dio Rezzonico, amministrato dal suo procuratore Giovanni Gherardo De Rossi. Il contratto, con-servato in PLFC, b. 6, precisa che il « signor cavaliere Canova non suole tenere il suo denaro ozioso, ma questo in vani ma leciti, ed onesti negozi impiegare, e specialmente nei contratti de cambi, e recambi, come anche il suddetto cavaliere De Rossi asserisce esserne informato, perciò ad oggetto, che il signor cavaliere Antonio Canova per la somministrazione di detta somma, non patisca danno alcuno a ragione di lucro cessante, e danno emergente, il suddetto signor cavaliere De Rossi a nome della prelodata Eccellenza Sua promette, e s’obbliga la suddetta somma di scudi ottomila, o suo equivalente valore trasmettere nelle fi ere, e piazze del mondo nel giro de cambi, e recambi ad utile, e vantaggio del suddetto signor cavaliere Canova ».

107. Francesco Antonio Cecchi (1717-1812), pittore di origine lucchese, fece il suo apprendistato artistico a Napoli dove trascorse gli anni dal 1735 al 1743. Svolse la propria attività prevalentemente nella città natale soggiornando piú volte a Roma (cfr. Frosini, in DBI, xxiii 1979, pp. 262-63). Il disegno raffi gurante Teseo in lotta col Centauro fu portato a termine entro il 12 maggio, quando gli fu corrisposto il saldo dei 40 scudi pattuiti; altri pagamenti gli erano stati versati il 25 aprile e il 9 maggio (la « ricevuta » è qui pubblicata in Appendice ii, alla data 17 aprile 1807). Sempre il 9 maggio

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Lettere per Robertino da Bassano18 detto. Lettere di CarraraA Robertino settimana

*** di turchino e giallo, temperino arrotato, stivali accomodati per il suddetto

Straccali per MeneghettoCerroti giornate 6 nel bassorilievo di PortogalloGiacomo spesa. Lettere impostate, ova, ostie per la messa, gelati

pane e acetoLettere di FranciaUffi zio della strada per il numero delle porte

Somma e siegue18 aprile 1807.Elemosina al ciecoKauffmann giornate 4 Madama LetiziaStocchi giornate 6 nella VenereVanelli giornate 7½ con le ore nella VenereAl formatore in conto del pugilatore DamossenoLo scarpellino giornate 7 per ordineSalvietti giornate 6 nel bassorilievo della CicognaAll’intagliatore Moisè, in conto della testa antica appartenente a

monsieur Alchiè108

20 detto. Dato al Pestrucci per rimborso del rame per campo fatto all’ultima incisione del piccolo Monumento di Volpato109

21 detto. Per casa. Una cassa di cioccolataZuccheroCandele di ceraUnguento per il signor abate, cerini e tinta per le scarpeChina per il signor CanovaA casa della settimana scorsa. Cipria e aquavita

.09 .14 .20 .22 .30 3.30 .27½ .43 .06 3237.41 3237.41 .02 2.20 3.60 4.12½ 6. 2.27½ 2.70 2. 5. 16. 1.20 .40 .23 .30 .15

SCRITTI

40

(cfr. infra) gli furono inoltre pagati 4 scudi per un « disegnino » del rilievo rappresentante il Com-pianto della contessa de Haro.

108. Charles-Jean-Marie Alquier, cfr. p. 204. Come viene precisato in data 9 maggio, la « testa antica » raffi gurava un « Giove etrusco ».

109. Sull’incisione della Stele funeraria di Giovanni Volpato, realizzata da Pietro Fontana su disegno di Filippo Pistrucci, cfr. p. 474.

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Elemosina del sabatoAltra elemosina per ordineUna manciaAl medico per il signor CanovaUn gelato doppioCorrente mesata di cibarie al GiuliDe Simoni in conto della sua mesataSapone di Genova per la barba22 detto. Al signor Canova per suo uso23 detto. Elemosina alla famiglia BaronioLettera per il signor abatePer due *** di *** compreso due stangheGelati per casaAl pittore del tribunale della strada per li due numeri messi alle

porte delli studj

Somma e siegue25 aprile 1807.Elemosina ad un ebreoPagato al signor Tommaso Donato per porto di una cassa gessi

cioè, due teste de’ Cavalli di Venezia, ed una Venere accovac-chiata provenienti da Parigi per Civitavecchia, come da rice-vuta110

Al Rosso servo di piazzaA Robertino settimanaCarmino per il suddettoCerroti giornate 6 nel bassorilievo del PortogalloStocchi giornate 5½ nella VenereKauffmann giornate 4 nella Borghese111

.05 .20 .20 5. .10 50. 1. .35 2.50 .70 .04 4.85 1.30 .30 3350.20 3350.20 .20½ 9.76 .05 .20 .50 3.30 3.30 2.20

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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110. I Cavalli di San Marco furono trafugati dai Francesi nel 1797 e portati trionfalmente a Parigi per essere collocati prima agli Invalides, successivamente alle Tuileries e, infi ne, sull’Arc de Triomphe du Carrousel. Fecero ritorno a Venezia nel dicembre del 1815. La Venere accosciata fu tra le opere sottratte dai Francesi allo Stato pontifi cio nel 1797 in base al Trattato di Tolentino (cfr. Haskell e Penny 1984, pp. 223-29, 472-76). Tommaso Donato era un commerciante di origine messinese stabilitosi a Marsiglia nel 1803; sue lettere a Canova sono conservate in BCBC, IV.47. 3125-3129.

111. Paolina Bonaparte Borghese come Venere vincitrice; cfr. pp. 251-53.

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Salvietti giornate sette con le oreVanelli giornate 6 con le ore nella VenereAl formattore a conto del secondo pugilattoreAl signor Ciecchi112 in conto del disegno del TeseoAllo scarpellino giornate 7 per ordineGelato in piú volteBastoni per la telaLettera impostataAcetoSpagoElemosina al ciecoPagnottellaBeveraggio a Giacomo e MinguccioPer casa. Posta di VeneziaPosta di GenovaMancia ad un facchino

*** per il signor abateCipriaElemosina del sabatoChinaDue mattonelleElemosina alli Benfratelli

27 aprile 1807.Restante della mesata al De SimoniLettera del signor Canova a Meneghetto28 detto. Al Belli. Per le giornate impiegate da’ suoi uomini per il

Monumento di Volpato e le lettere scritte al Monumento Gan-ganelli113 scudi 4.45½, e piú per gratifi cazione al suddetto come da nota in tutto

3.15 3.30 6. 5. 2.27½ .25 .06 .02 .02 .02 .02 .01 .05 .12 .12 .10 .40 .08 .05 .30 .20 .30 3391.56 3391.56 6. .05 10.

SCRITTI

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112. Franceso Antonio Cecchi, cfr. sopra, n. 107.113. Presumibilmente l’iscrizione incisa sulla sinistra del basamento del Monumento di Clemente

XIV: KAROLVS GEORGI / DE PECVNIA SVA / MEMORIAM / QVAM ILLE CVM VITA SVMVL

INTERIRE VOLVERAT / AB INDIGNA OBLIVIONE VINDICANDAM CVR / CANOVA OPIFEX. Su Carlo Giorgi, cfr. EN, i 2007, pp. 243, 387.

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Pagato al Pestrucci il disegno del Monumento Emo114

29 detto. Al signor Canova per suo usoElemosina alli pupilli delli GreciTre girelleCompra di numero 5 persiane per la casa nova scudi 20Portatura delle suddetteLimoni, scarpe accomodate e unguentoGesso da presaCordicella per il violinoSaldato il mettalaro De Rossi delli scudi 161 e questi per la dora-

tura della statuetta della Vittoria, il bastone e pomo dorato: tutto per la statua di Bonaparte115 scudi 95 che con scudi 66 avuti forma la somma

Dato al De Bacco la entrante mesata di maggioPrimo maggio.Mancia al servo per la fede di vita del signor CanovaElemosina mensuale alla vedova Stocchi

Primo maggio 1807.Spese per MeneghettoDue corpetti da festaRaso neroDue pezze di auchen altoDue para di calze nere di setaFodre, fatture etc.

2.50 3. .20 .15 20. .30 .30 .04½ .30 95. 24.80 .20 1. 3555.40½ 3555.40½

3.40 4.50 4.80 4.80 11.

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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114. Il disegno che verrà utilizzato da Pietro Fontana per la realizzazione dell’incisione del Mo-numento di Angelo Emo (cfr. infra, alla data 28 ottobre 1807).

115. In data 4 ottobre 1806, Angelo De Rossi ricevette trentatre scudi « in conto della statua del-la Vittoria di metallo, e dell’asta, che ambedue devono servire per la statua dell’imperatore Napole-one ». L’altro acconto di pari importo gli fu corrisposto il 12 dicembre (PLFC, b. 11). La somma di centosessantuno scudi incassata da De Rossi oltre che della doratura era dunque il compenso an-che del getto in bronzo sia della Vittoria sia dell’asta. Curiosamente, in data 25 agosto 1806 risulta che De Rossi avesse già ricevuto il saldo di trentacinque scudi « per aver fatto una fi gura di bronzo rapresentante la Vittoria alata alta circha palmi due lavorata in maniera di potersi dorare » (PLFC, b. 11). Si può supporre che questo primo getto della statuetta non abbia soddisfatto Canova e che, di conseguenza, De Rossi sia stato incaricato di una nuova fusione dell’opera. Sulla statua di Na-poleone come Marte pacifi catore (ora a Londra, Apsley House), cfr. pp. 296-305.

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Vestito addattatoUn cappelloDue para di scarpePer far cucire due camicePer il signor CanovaCasmir due canne e due palmiCorpetto di mussolinoCasa corrente settimanaMancia per le stampe Volpato116

Elemosina per il signor CanovaSolette per tutti treLetterePortogali e chinaElemosina di tre frattiElemosina del sabatoCipriaElemosina alla vedova la signora Anna. MensualeElemosina alla vedova la GallinaraPagato la pigione al Rotti della rimessa al vicolo della Frezza a

tutto aprile per mesi treScarpellino e Giacomo. Beveraggio2 detto. Robertino settimanaColori e oglio di noce per il suddettoLettera per il suddettoMesata di cibarie al suddettoAl formattore in conto della forma del DamossenoAl formattorello mensualeStocchi giornate sei nella Venere

Somma e siegue2 maggio 1807.Cerroti giornate 5½ nel bassorilievo PortogalloKauffmann giornate 4½ nella BorgheseAllo scarpellino giornate 7

1.30 2.80 1.20 .70

13. .70

1. .10 .90 1.26 1.30 .15 .05 .08 .50 .50

2.40 .10 .20 .20 .05 15. 10. .15 3.60 3641.14½ 3641.14½ 3.02½ 2.47½ 2.27½

SCRITTI

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116. Presumibilmente l’incisione della Stele funeraria di Giovanni Volpato, realizzata da Pietro Fon-tana su disegno di Filippo Pistrucci, cfr. p. 474.

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Salvietti giornate 7 con le ore nel bassorilievo della CicognaAl Vanelli per la sua malatia per ordineGelatoLettere di CarraraAssognaFettuccinaElemosina al ciecoBeveraggio allo scarpellino e Giacomo di domnica scorsaCane e gatto5 detto. China per il signor CanovaSpiriti per il signor abateCarta comprata da Meneghetto per disegnareCarrozza di palazzoElemosina a quella di Flangini9 detto. Per le 4 stampe del Campo di Pisa di Lasinio117 compreso

il portoAl Rosso servo di piazzaPer casa. Posta di Venezia, Genova e MilanoLavori fatti fareElemosina del sabatoAquavita e cipriaAmidoAllo scarpellino e GiacominoAll’intagliatore Moisè per il ristauro della testa antica di Giove

etrusco appartenente all’ambasciatore Alquier. Tutto scudi 13.31, saldo

Carta da scrivere

Somma e siegue

3.15 3. .10 .21 .05 .03 .02 .10 1.05 .75 .20 1.16 .30 .10 5.60 .05 .81 .65 .05 .16 .10 .10 11.31 .30 3678.27 3678.27

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117. Carlo Lasinio (1759-1838), maestro d’intaglio della Reale Accademia di Firenze, nel gennaio del 1806 iniziò a realizzare le incisioni delle Pitture a fresco del Camposanto di Pisa. Le stampe acqui-state da Canova sono le prime delle quaranta tavole che compongono l’intera opera che verrà conclusa nel 1812. Il volume, edito da Molini e Landi, fi gurava tra quelli posseduti dallo scultore (PLFC, b. 13). Su Lasinio, cfr. EN, xviii 2002, p. 559 n.; Di Piazza, in DBI, lxiii 2004, pp. 803-6. La ricevuta di pagamento a favore dei « signori Molini Landi e C. di Firenze » è conservata in PLFC, b. 10.

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9 maggio 1807.Al signor Ciecchi118 in conto del disegno del gruppo del Teseo

cioè delli scudi 40Stocchi giornate 4½ nella VenereKauffmann giornate 4 nella BorgheseVanelli giornate 5 nella Venere con le oreElemosina alla famiglia AccariseAl formatore in conto delli scudi 90 per la forma persa e getto

della fi gura dell’Alfi eri119

Cerroti giornate 5 nel bassorilievo di PortogalloSalvietti giornate 6 nel bassorilievo Orange con le oreLo scarpellino giornate sette per ordineAl De Simoni. Aceto, lettere impostate, scarpe accomodateElemosina a’ PassionistiElemosina al ciecoAl falegname Pupilli120 in conto delle persiane che accomodaAl suddetto per una boccia [?] e bilico accomodatoCarta da scrivere11 detto. China once dueAquacetosa per il signor abateImpiastro per il suddettoTinta e limoniA Robertino per un mazzo di cannuccie

Somma e siegue12 maggio 1807.Sborsati al D’Este in conto delli scudi 300 prezzo del Vaso ordina-

to dal signor senatore di Roma121 da rivalersene al pagamento del medesimo

Sborsati al suddetto in saldo delli suddetti scudi 300E piú per tanti impresttatigli da rivalersene

3. 2.70 2.20 2.75 .60 20. 2.75 2.70 2.27½ .36½ .05 .02 2. .40 .30 .60 .12 .10 .17½ 1. 3722.37½ 3722.37½ 192. 45.40 34.60

SCRITTI

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118. Su Francesco Antonio Cecchi, cfr. sopra, n. 107.119. Il modello in gesso della fi gura allegorica dell’Italia che verrà portato a termine il 13 giugno

1807 (cfr. p. 211).120. Il capo mastro falegname Angelo Pupilli, sue ricevute di pagamento si conservano in

PLFC, bb. 1, 10.121. Su Abbondio Rezzonico e sul Vaso cinerario della contessa Luise von Callenberg, cfr. sopra, n. 29.

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Per la compra di un orologio da tavolino per casa12 detto. Elemosina all’ospizio che era viccino allo studioDato a Roberto in conto delli scudi 40 per la copia di un quadro

di Cannaletto122

Al signor Chiecchi123 in saldo delli scudi 40 per il disegno del gruppo del Teseo

E piú al suddetto per il disegnino del bassorilievo del Monumen-to della Santa Crux

China per casaAssogna per la carrozza

*** della carrozza che ha servito jeriSborsati per l’abate Francesconi:Marini, Papiri diplomatici124 5.20Efemeridi125 1.90Guattani, Roma126 3.10Accademia Lincei 1.Piú aggiunti .30TuttoDue para di scarpe per il signor abateAl sartore del signor Canova per un vestito con fodera di nobiltà

ed un corpetto con fodera, bottoni di seta e fattura. TuttoPosta di MilanoPer compimento delle lettere fatte a 7 bajLegattura dei sette tomi Guattani127 ed altro

Somma e siegue

42. .50 12. 20. 4. .30 .10 1. 12.50 1.60 6. .14 8.20 1. 4103.71½ 4103.71½

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122. Cfr. sopra, n. 3.123. Francesco Antonio Cecchi, cfr. sopra, n. 107.124. Gaetano Marini (1742-1815), bibliotecario della Vaticana e prefetto degli archivi segreti

della Santa sede, autore de I Papiri diplomatici raccolti ed illustrati [. . .], Roma, Antonio Fulgoni, 1805.125. Presumibilmente il volume addizionale delle Effemeridi letterarie di Roma, pubblicato nel

1806.126. G.A. Guattani, Roma descritta, ed illustrata, Roma, Pagliarini, 1805.127. I sette tomi, rilegati in 4 volumi, dei Monumenti antichi inediti ovvero notizie sulle antichità e

belle arti di Roma di G.A. Guattani, pubblicato come periodico mensile da Pagliarini dal 1784 al 1789 e come bimestrale nel 1805 da Pietro Paolo Montagnani-Mirabili. I volumi posseduti da Canova furono donati nel 1852 da Giambattista Sartori alla Biblioteca di Bassano dove tuttora si conser-vano.

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14 maggio 1807.Al signor Canova per suo usoLettere di Venezia15 detto. Boccani [?] per il signor abatePortogalliPassamano per scarpePer Robero. Agiunta fatta per il vestitoAl medico per il signor Canova in due volteCipriaElemosina del sabatoDue once di chinaLavattura delli legniUnguento per il signor abateSette sacchi di carbonellaAl Mercandetti per la medaglia del Papa pagato oggi128

16 detto. Elemosina ad un vecchioImprestanza al lustrattore Tomaso,129 da scontarsi al primo lavoroSaldato lo scarpellino Belli di tutte le giornate impiegate sino ad

oggi in Madama Letizia.130 Lavoro non terminato ancoraAl falegname Pupilli in conto de’ lavori che fa e che farà alla casa

nuova131

Al formatore in conto della forma del DamossenoCerroti giornate 6 nel bassorilievo di PortogalloStocchi giornate 5½ nella VenereKauffmann giornate 5 nella Borghese

3. .40 .15 .50 .25 9. 8. .08 .05 .60 .25 .05 3.50 3. .05 1. 6.65

20. 10. 3.30 3.30 2.75 4179.59½ 4179.59½

SCRITTI

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128. L’incisore di pietre dure e medaglista Tommaso Mercandetti (1758-1821). Su commissione di Pio VII portò a termine nel 1807 il conio di una medaglia commemorativa del restauro del Colos-seo, promosso dal papa, recante l’effi ge del pontefi ce sul dritto e la veduta del monumento sul ro-vescio. Alla Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti è conservato un esemplare della medaglia sorretta da una statuetta in bronzo raffi gurante il Genio dell’immortalità (cfr. Colle 2003, p. 94).

129. Presumibilmente Tommaso Mancini.130. Dal 24 aprile al 16 maggio, per un totale di 19 giorni lavorativi; cfr. p. 333.131. Il conto dei lavori eseguiti nell’appartamento di via del Corso 52 da Angelo Pupilli è conser-

vato in PLFC, b. 1. Il saldo gli fu corrisposto il 5 settembre 1807.

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16 maggio 1807.Vanelli giornate 7 con le ore nella VenereSalvietti giornate 7 con le ore nel bassorilievo della CicognaAllo scarpellino giornate 7Dato a Roberto il compimento delli scudi 40 per il quadro del

Canalletto132

Beveraggio a’ muratoriSimoni neve Elemosina al ciecoGelatiSpago, pane e postaAceto e orologioAltro gelato e mezzoAltro pane e lettera18 detto. Al Castellani per 12 medaglie di argento per il signor

abate133

19 detto. Carrozza di palazzoA Robertino un paro di scarpeDue settimane con la corrente20 detto. Per due collonette di legno per un modelloCasa. Una granita per il signor CanovaPolvere di Nocera per il signor AbateAqua acetosaChinaChinaDati al signor CanovaOstia per il signor abateManteca Al Pupilli per urna e *** di un modello134

E piú al suddetto in conto di ciò che fa per la casa nova21 detto. Carrozza di palazzo

3.85 3.15 2.27½ 28. .30 .37½ .02 .11 .04 .12 .07½ .05 3.60 .30 .80 .40 1. .05 .04 .18 .75 .30 2. .05 .20 1.50 10. .30

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132. Cfr. sopra, n. 3.133. Sartori fu conoscitore e collezionista di medaglie e monete che donò in parte al Seminario

di Padova (cfr. Illustrazione delle monete Consolari e Imperiali romane donate da Monsignor Gio. Battista Sartori-Canova vescovo di Mindo al Seminario di Padova, Padova, Tipografi a del Seminario, 1852).

134. Presumibilmente per il modello del Monumento funerario della contessa de Haro.

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Alla vedova Pronti elemosina per lo sgombero della casa. Ha dato la suddetta due corpi dell’opera delle Vedute di Roma,135 gli è stato dato

22 maggio 1807.Carrozza di palazzo23 detto. Elemosina famiglia BaronioRoberto. Maestro di prospettivaBiacca giallo e turchino per il suddettoSettimana per il suddettoLettere di VeneziaDato al signor D. Giuseppe Landini136 per ordine del signor Ber-

nardo Monzoni137 da valersene nel contratto del masso del gruppo del Teseo138

Al facchino per i sassi e per la canestra portata al Museo per il pranzo

Pagato il porto delli tre pezzi di marmo che stavano a ripa com-prati febbraro prossimo passato dal Grandi

Beveraggio al suddettoA Tommasino e *** per muovere i sassiElemosina alli Benfratelli

6. 4245.42 4245.42

.30 .70 3. .30 .20 .40 25. .40 35. .50 1.15 .30

SCRITTI

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135. Presumibilmente le Vedute di Roma disegnate ed incise da Giambattista Piranesi architetto venezia-no, anche se i sei scudi corrisposti sembrano decisamente pochi per ben « due corpi dell’opera ».

136. Probabilmente un parente dello scultore carrarese Camillo Landini, stabilitosi a Roma nel 1803 (cfr. lettera di Leopoldo Vanelli ad Antonio D’Este del 27 marzo 1803, PLFC, b. 3) viene ricor-dato da Guattani nel suo Catalogo degli artisti stabiliti, o attualmente dimoranti in Roma (edito nel iv tomo delle Memorie Enciclopediche Romane, 1809, p. 150) come autore di una statua di Mercurio. Co-me si apprende dalla lettera di Bernardo Monzoni a Canova del 3 ottobre 1810 (BCBC, VI.600.3716) sembrerebbe che durante il suo soggiorno romano il giovane scultore abbia lavorato nello studio di Thorvaldsen.

137. Il conte Bernardo Monzoni (1758-1840), nato a Carrara, membro di una ricca famiglia di commercianti di marmo frequentò nella locale Accademia di Belle Arti il corso di architettura ottenendo, il 15 ottobre 1774, una onorevole menzione nella classe di disegno. Oltre ad occuparsi della gestione delle numerose cave e del commercio di marmi ricoprí, a partire dal 1805, la carica di membro del consiglio di Prefettura e di presidente dell’Accademia Eugeniana. Nel 1807 fu eletto Maire di Carrara (ringrazio Renato Carozzi per avermi gentilmente fornito queste informa-zioni). Sue lettere indirizzate a Canova sono conservate in BCBC, VI.600.3715, 3716.

138. Sul marmo per il Teseo in lotta con il Centauro, cfr. sopra, n. 99.

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Al formattore saldo delli scudi 55 per la forma del pugilatore Da-mosseno

Dato al suddetto per 7 getti della Borghese139

E piú al suddetto in conto della fi gura dell’Alfi eri140

Stocchi giornate 5 nella VenereVanelli giornate 7½ con le ore nella VenereKauffmann giornate 5 nella BorgheseCerroti giornate 5 nel bassorilievo141

A Giacomo spese diverseAltre lettereElemosina al cieco

Somma e siegue23 maggio 1807.Soglia di peperino per li studi novi142 presa da CerrotiAllo scarpellino giornate 7Elemosina straordinariaMesata del D’Este decorsa sino dai 15 corrente24 detto. Per il pranzo dato a San Pietro: speso da GerolamoChina e *** 25 detto. Al falegname Pupilli in conto dei lavori che fa alla casa

novaElemosina ad una vecchia che abitava nella soffi ta della casa novaPennelli per dare la vernice alle persianeBeveraggio per jeri al cocchiere di palazzoAl ferraro Carlucci in conto dei lavori che fa per la casa novaAl facchino per viaggiBeveraggio a’ muratori26 detto. Per una partita di medaglie d’argento di famiglie, del

peso di libre 373/12

27 detto. Salvietti settimana scorsa non segnata giornate 7 con le ore nel bassorilievo della Cicogna

Beveraggio a Giacomo e scarpellino

10. 4. 16. 3. 4.12½ 2.75 2.75 .94 .30 .02 4356.56½ 4356.56 .60 2.27½ .40 30. 4.60 .75 30. 1.10 .18 .10 20. .35 .30 558.50 3.15 .10

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139. Del Ritratto di Paolina Bonaparte Borghese, cfr. pp. 202-3.140. Cfr. sopra, n. 119.141. Quello della Stele di Alexandre de Sousa Holstein, cfr. pp. 238-43.142. Cfr. sopra, n. 6.

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Carrozza di palazzoAl Belli in conto de’ lavori della casa novaSimoni mesataRobertino cannuccieSaldato tutti i conti al Pennati143 sino al presente giorno, come

risulta dal conto. Scudi ottantaquattro

27 maggio 1807.Al signor Canova per suo usoDato al Cerrini in saldo delli scudi mille per il lavoro fatto nello

studio a cantone, come risulta da ricevuta144

Pagato il semestre del canone della nuova casa al Corso da co-minciare li 15 del futuro giugno, e da matturarsi li 14 dicembre anno suddetto145

29 detto. Casa. Dati al signor CanovaUn cappello per l’abateUna mattonella per *** Neve per 5 giorniFogli del CampidoglioTre para di solettePapusse due paraUn paro di straccaliAlla calzettara

.30 15. 7. 1. 84. 5116.26½ 5116.26½ 3. 19. 70. .30 .70 .10 .37 .50 .24 .70 .35 .25

SCRITTI

52

143. Il falegname Carlo Antonio Pennati; i conti e le ricevute di pagamento superstiti si conser-vano in PLFC, bb. 7, 8.

144. In data 2 agosto 1806 il capomastro Giuseppe Cerini si impegnava « a eseguire tutti i lavori, che saranno necessarj per ridurre a studio di scultura le casette acquistate dall’Illustrissimo signor cavaliere Antonio Canova al vicolo di San Giacomo, e delle Colonnelle col rinnovare a norma dei lavori descritti nello scandaglio da me fi rmato, e della pianta annessa, ai quali le due mura verso le due strade, il tetto colle sue incavallature nuove; e diagonale al cantone con fusti di porte, e fi ne-stre, vetriate, e suoi rispettivi ferramenti, e con tutto ciò, che sarà necessario per rendere compito, e servibile i suddetti due studj » (PLFC, b. 10). Come è precisato nel documento, Canova ricavò dalla proprietà immobiliare, situata tra via San Giacomo – l’attuale via Canova – e vicolo delle Colonnette, ben due nuovi studi. L’opera muraria si protrasse fi no al 27 maggio 1807 quando fu corrisposto a Cerini il saldo dei 1000 scudi pattuiti (la ricevuta si conserva in PLFC, b. 10). Le « casette » erano state acquistate dall’artista dalle monache di Santa Apollonia il 15 luglio 1806 (cfr. infra, n. 308).

145. Cfr. sopra, n. 103.

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Al signor CanovaRoberto. Maestro di prospettivaVaso di mantecaCarrozza di jeriPosta di VeneziaDue settimane, elemosina e cipriaUn fazzoletto da collo per il signor abateA Pietro il sartore146 per fatture fatteDato al signor Canova una moneta francese con stemma repub-

blicanoCarta da scrivere

29 maggio 1807.A Roberto per un paro di calzoni di auchenCarta da disegno per il suddettoAltra carta per il suddettoPagato all’intagliatore Canini li festoni per il Monumento della

Santa Crux147

E piú al suddetto in bonifi co di quanto aveva fatto di piú nell’ac-cordo dell’altro coperchio dell’urna del suddetto Monumen-to148

Speso dal D’Este per il pranzo di domenica scorsa. 4 piccioni, pane baj 60, e baj 10 di riso

30 detto. A Robertino risolattura di stivalliTre tele per il suddettoColori per il suddettoMancie date dal suddettoLegattura di un libro dal suddettoPer il facchino per il suddettoFalegname per il suddettoComincia le mancie de’ servi di piazza per il ferragostoElemosina alli pupilli delli Greci

.10 1.80 .15 1. .35 .26 1. 1. .95 .30 5229.69 5229.69 2. .60 .10 20. 2. 1.50 .70 .60 .60 .90 .30 .50 .60 .40 .20

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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146. Pietro Bubani.147. Per i lavori fatti da Bartolomeo Canini per il modello ligneo del Monumento della contessa de

Haro; cfr. p. 215.148. Cfr. p. 215.

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Roberto. Bollo di dogana e memoriale149

Per casa. AquacettosaChina un’onciaMangana per tre giorniUnguento per il signor abateAl chiavaro Carlucci in conto dei lavori della casa novaRoberto spesi in dogana

30 maggio 1807.Al falegname Pupilli in conto delli lavori della casa novaAl formattore in conto della forma e getto della statua Alfi eri150

Stocchi giornate 3 e mezza nella VenereVanelli giornate 3½ con le ore nella VenereAll’intagliatore Mojsè in conto dei lavori che ha fatto e fa in Ma-

dama Letizia,151 cinqueKauffmann giornate 4 nella BorgheseAllo scarpellino giornate 7 per ordineSpese del De Simoni. Cane e gattiGesso da presa, lettere riscosse, scarpe e stivalli del signor abateCieco elemosinaCerroti giornate 4 nel bassorilievo della CicognaSalvietti giornate 5 con le ore nel bassorilievo della CicognaGiornate 4 del giovane pitore che lavora nella casa novaBeveraggi a’ murattori della casa nova1o giugno. Bollette per il Monumento della Santa Crux

.50 .17 .30 .45 .10 15. .30 5268.51 5268.51 12. 14. 2.70 1.92 5. 2.20 2.21 1.08 .75 .02 2.20 2.25 1.80 .29 .20

SCRITTI

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149. Roberto Roberti era in procinto di partire per Bassano. Lasciò Roma in giugno portando con sé due copie da lui eseguite di quadri di Canaletto raffi guranti il Canal Grande da campo San Vio, verso est e la Veduta della Piazzetta e del molo di San Marco dall’isola di San Giorgio, che espose nella mo-stra allestita in onore di Napoleone, inaugurata a Bassano il 16 agosto di quell’anno (cfr. Gamba 1807; Brotto Pastega 2001, p. 148). Durante il soggiorno nella città natale riprese, dal vero, il Ponte di Bassano che sottopose al giudizio di Canova quando, nel novembre, fece ritorno a Roma. Lo scultore comunicò le proprie impressioni a Tiberio Roberti nella lettera del 12 dicembre: « Ho veduto il quadro del Ponte fatto dal vostro Roberto, vi assicuro che dal vero non mi aspettavo tanto, vel dico con sincerità, si vede che ha gran bisogno d’impadronirsi della prospettiva, ma io spero bene » (BCBC, R.435.6559).

150. Cfr. sopra, n. 119.151. Si può ipotizzare che Carlo Moisè sia intervenuto nella sedia, nel suppedaneo e nel diadema

della statua raffi gurante Letizia Ramolino Bonaparte (cfr. p. 256).

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Al tagliatore in conto del taglio grande di uno dei pezzi di marmo del Grandi, per il secondo bassorilievo della Cicogna152

2 giugno 1807.Legno comprato per l’ultimo studio novoPorto del medesimoCibarie del mese scorsoCibarie a Robertino del mese scorsoAlle Cabrozzi, vecchie che abitavano nella casa nova. ElemosinaAl falegname in conto delli lavori della fabrica della casa novaMancia al servo di monsieur Duran153 Al De Bacco la corrente mesataMensuale alla vedova StocchiBollette per il Monumento Santa CruxElemosina mensuale alla vedova la signora AnnaAllo scarpellino per sua moglie uno scudo3 detto. Casa. Canne due tela per maniche e corpetti portati da

ViennaPezza d’anchen per MeneghettoFettuccia per scarpeLavattura di guantiNeve di giorni quattroDue candele di ceraServi di piazza ferragostoCarrozza di palazzoPagato a monsieur Duran per i 5 volumi del Museo Napoleone

dall’8o al xii scudi quatordiciBeveraggio a’ muratori4 detto. Tela per il soffi tto della casa novaAnnelli per li campanelli della casa nova

5. 5322.12 5322.12 5.50 .15 50. 15. 6. 50. .15 24. 1. .10 .50 1. 2.10 2.40 .30 .10 .30 .30 .60 .50 14. .20 11.50 .60

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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152. La replica della Stele funeraria del conte Alexandre de Sousa Holstein, su cui cfr. p. 237.153. Presumibilmente Emile Durand che conobbe Canova nel 1803 grazie a una lettera di pre-

sentazione di Quatremère de Quincy (cfr. BCBC, VII.835.4432; ed. in Carteggio 2005, pp. 31-32); il suo soggiorno a Roma si protrasse fi no al 1810, anno in cui fece ritorno a Parigi. Si accordò con lo scultore per l’acquisto di una testa ideale ma la transazione non ebbe mai luogo (cfr. Carteggio 2005, ad indicem; BCBC, IV.99.1190-1192).

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Lettera di Spagna

4 giugno 1807.A’ facchini per trasportare statue e bassorilieviElemosina alla vedova la GallinaraAl falegname Siotto per il modello di Nelson154

.50 5509.41 5509.41 1.50 .50 4.50

SCRITTI

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154. Canova fu avvisato dell’imminente commissione di un monumento commemorativo dell’ammiraglio Orazio Nelson da Giuseppe Carpani con una lettera che il poeta e librettista inviò da Vienna l’11 aprile 1806: « L’Inghilterra ha perduto Nelson. Voi dovete restituirglielo in parte. Se foste capace di restituirglielo intero l’onnipotente del giorno non vel permetterebbe, ma i vostri scalpelli riproducono gl’eroi in modo da non nuocere ai rivali loro, che anzi non suonerebbe tant’alto la fama d’Achille se Omero non avesse pur cantato d’Ettore. Vi sarà scritto nelle forme. Io non ho altra commissione che di prevenirvi. Si pensa ad opera grandiosa ed immortale, degna di voi, dell’Achille dei mari, e della Nazione che lo piange. Cosí voi, se Dio vi dà vita, avrete in pochi lustri piantata una scuola di buon gusto in tutti i piú gran regni d’Europa, e il vostro nome innocuo abbellirà nella memoria de’ posteri l’infernal secolo dei Robespierre e compagni che per la piú grande delle antitesi nacquero con voi, e voi cresceste con essi » (BCBC, II.154.1670). Come si evince dal passo citato, risulta evidente che Carpani preveniva una commissione che doveva ancora arrivare, voluta, in primis, come lo stesso poeta preciserà nella missiva successiva, datata 13 settembre, da un intimo amico del condottiero scomparso: Lord Minto. In tale lettera, inoltre, Carpani comunicava che l’incarico per la realizzazione dell’opera si era momentaneamente « are-nato » a causa dei preparativi per l’imminente partenza dell’aristocratico inglese per le Indie dove era stato destinato in qualità di governatore (BCBC, I.39.1412). Come è noto, una commissione uffi ciale non arrivò mai, probabilmente anche a causa delle innumerevoli proteste che la notizia della volontà di affi dare l’opera a Canova aveva suscitato nell’ambiente artistico londinese (cfr. Honour 1972c, n. 319). Ciò nonostante lo scultore ideò e fece ugualmente realizzare il modellino del Monumento funerario dell’ammiraglio Orazio Nelson tra il 1807 e il 1808: l’invenzione si articola a partire da un sarcofago, sulle facce del quale campiscono tre bassorilievi e un’iscrizione, poggian-te su una base circolare su cui sono allogate le personifi cazioni dei continenti (per i disegni relati-vi al monumento, e per il loro confronto con i monocromi di Bassano, cfr. Mariuz-Pavanello 1999, pp. 138-42). I modellini in cera dei bassorilievi, raffi guranti la Nascita dell’eroe, lo Sbarco della salma e la Glorifi cazione dello stesso, abbigliato all’antica e coronato dalla Vittoria, cosí come le statue, pure in cera, allegoriche dell’Europa e dell’Africa, si conservano attualmente nella Gipsote-ca di Possagno. Quella dell’America è andata distrutta durante la guerra del 1915-1918 ed era an-ch’essa in cera mentre quella dell’Asia, tuttora presente nella Gipsoteca canoviana, è in terracotta (cfr. Pavanello 1976, n. 182). La realizzazione dei modellini in cera fu verosimilmente affi data a Leandro Biglioschi che a partire dal 13 febbraio 1808 (cfr. infra, alla data) fi no al 20 agosto dello stesso anno ricevette, con cadenza settimanale, il compenso per il suo lavoro (cfr. pp. 338-40). Dal prototipo ligneo della parte architettonica, eseguito dal falegname Siotto, fu fatto ricavare da Mal-pieri il modellino in gesso (cfr. infra, alla data 30 aprile 1808). Stessa operazione Malpieri dovette fare anche con i bassorilievi in cera realizzati da Biglioschi. Un calco del sarcofago ornato di bas-sorilievi fu donato da Giambattista Sartori al Museo di Bassano dove tuttora si conserva (BMC, S 81). Se nel Catalogo cronologico del 1817 viene affermato che il modellino era stato « ideato dallo scultore per suo privato piacere » (EN, i 2007, p. 476), Antonio D’Este, con puntuale precisione,

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Allo stesso per la cornice del disegno del gruppo del Teseo con il Centauro compreso il cristallo155

Mancia al servo di monsieur Alchiè156

Beveraggio a’segattori 5 detto: A’ facchini per ajuto4 viaggi d’imondezza6 detto. Servi di piazza ferragostoAltri servi di piazzaCasa. Un sorello di rameMangana per 4 giorniChinaOglio per il lume di *** Tre granitePane di SpagnaAltra mangana Altra chinaLustrattura delle carrozzaSaldato il segattore per 78 palmi di segatura fatta al lastrone dei

bassorilievi acconto scudi 5 – avuto saldoE piú al suddetto in conto di altro taglio che fa al bassorilievo

della CicognaCerroti giornate sei, parte impiegate nel bassorilievo della Cico-

gna e parte per lo studio

6 giugno 1807.Stocchi giornate 6 nella VenereVanelli giornate 7½ mezza con le ore nella Venere

3. .10 .30 .45 .40 .60 .20 .50 .60 .30 .40 .15 .10 .45 .30 .20 5.10 1. 3.30 5533.36 5533.36 3.60 4.12

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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ricorda nelle sue Memorie che esso fu realizzato « ad insinuazione di alto soggetto della Gran Bre-tagna » (1864, p. 332), vale a dire Gilbert Elliot, primo Earl of Minto. Nel 1811 Canova incaricò Pietro Fontana di incidere « il disegno d’un monumento sepolcrale d’un gran capitano di mare » per la cifra di cinquecento scudi (cfr. Appendice ii, alla data 6 agosto 1811); Fontana portò a termine il lavoro nell’ottobre del 1813 ricevendo una gratifi ca di 40 scudi. Un’altra illustrazione del monu-mento, ripreso dalla parte opposta rispetto a quella di Fontana, fu realizzata a contorno da Fran-cesco Hayez (cfr. Canova e l’incisione 1993, p. 185).

155. Il disegno realizzato da Francesco Antonio Cecchi, cfr. sopra, n. 107.156. Charles-Jean-Marie Alquier; cfr. p. 204.

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Kauffmann giornate 5 e mezza, 3½ nella Borghese, resto Mada-ma Letizia

Al formattore in conto della forma e getto della statua del Monu-mento Alfi eri157

Salvietti giornate 7 con le ore fatte nel bassorilievo della Cicogna e parte nello studio

Giacomino. Carta fi naGesso e farinaElemosina a’ PassionistiAl ciecoAl giovane pittore che dipinge alla casa nova giornate 6Al suddetto per spese alla casa novaLo scarpellino giornate 7E piú al suddetto per ordineCarrozza di palazzo di jeri7 detto. Allo scarpellino per ordine8 detto. Saldata la nota allo scarpellino Belli del lavoro fatto per

Madama Letizia e il bassorilievo del Falier158

E piú al suddetto in conto dei lavori che fa per la casa novaA’ facchini per ajutare un sassoServi di piazza feragostoLettere per il signor Canova

8 giugno 1807.Gesso da presaPagato ai piggionanti della casa nova per due ferri da stendere i

panni, una porticina della dispensa e tavole della medesimaAl scarpellino per ordineCarrozza di palazzo per il suddettoCasa nova. Carta e bolletteBeveraggio a’ muratori della casa novaScopare la suddetta casa nova10 detto. Altre bollette

3.02 15. 3.15 .15 .13 .05 .02 2.70 .24 2.27 .30 .30 .30 3.94 20. .30 .20 .06 5593.22 5593.22 .27 5. .30 .30 .70 .40 .20 .40

SCRITTI

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157. Cfr. sopra, n. 119.158. Un conto di Michele Belli relativo al lavoro fatto da Giuseppe Crosati, suo dipendente, alla

statua raffi gurante Letizia Ramolino Bonaparte, è qui pubblicato a p. 333.

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Carta per la casa novaServo di piazza. ManciaCorda per li fi nestroniElemosina all’ospizio che era viccino allo studioAl falegname Pupilli in conto dei lavori fatti e da farsi alla casa novaAllo scarpellino per ordine11 detto. Servi di piazzaBollette per la casa novaBollette per lo studio: Monumento Alfi eriInchiostro per casaAllo scarpellino per ordine12 detto. Per casa. ElemosinaElemosina di tre frattiCipria e aquavitaNeve di giorni 6Due pezze di tela, paglia per la casa novaCarta di Francia, pezze numero 14 per le stanze della casa novaFettuccia *** per la casa novaTrasporto d’impicci nella casa novaScarpellino per ordine

13 giugno 1807.Salza pariglia per il signor CanovaAl facchino per pulire la casa novaAlli muratori per trasporto dei cavalletti alla casa novaMangana per 7 giorniServi di piazzaA’ facchini per muovere il bassorilievo della Cicogna ed altri sassi Lettere di Venezia e d’altre posteAltre lettereVanelli giornate 7 con le ore nella VenereKauffmann giornate 5 in Madama LetiziaCerroti giornate 6½ con le ore nel bassorilievo della seconda me-

moria di Portogallo159

1.40 .15 .32 .50 40. .30 .20 .40 .30 .20 .30 .10 .15 .16 .45 14.80 21. .48 .15 .30 5682.45 5682.45 .25 .20 .20 1.05 .20 2.50 .90 .06 3.85 2.75 3.57½

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159. Sulla replica della Stele funeraria del conte Alexandre de Sousa Holstein, destinata alla chiesa di Sant’Antonio dei Portoghesi a Roma, cfr. pp. 238-43.

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Salvietti giornate 6 con le ore nella seconda memoria di Portogal-lo

Stocchi giornate 6 nella VenereSaldato il taglio del bassorilievo della Cicogna di palmi 50 tutto

scudi 6. SaldoLo scarpellino giornate sette Al suddetto per ordineSaldato il formattore delli scudi 90 della forma e getto della statua

Alfi eri160

13 giugno 1807.Pagato la forma e getto della statua del Paride161

Giovani pittori della casa nova:signor Giuseppe162 giornate 5altro giovane giornate 6Per la casa novaMancia al formatoreMancia al giovane del suddettoMancia al fi glio del suddetto163

Farina per la casa novaGiacomo: lettere e gesso da presaElemosina al ciecoDato al formattore in conto di lavori che ora sta facendoElemosina all’Accarise del mese scorso14 detto. Carrozza di palazzo15 detto. Allo scarpellino 16 detto. Allo scarpellino Belli in conto delli lavori della casa nova[16 detto. Dati al signor Canova scudi duemila provenienti dal banco

Lavaggi]164

2.70 3.60 5. 2.27 .30 25. 5736.76½ 5736.76½ 30. 2.50 2.70 .60 1. 1. .30 .14 .16 .02 3. .60 .30 .30 15. [2000.]

SCRITTI

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160. Cfr. sopra, n. 119.161. Il modello in gesso.162. Una ricevuta di pagamento del pittore Giuseppe Torriani per il lavoro eseguito nella sala da

pranzo di casa Canova, datato 21 luglio 1810, è in PLFC, b. 1.163. Potrebbe essere Giovanni Malpieri che nel 1837 redasse la stima delle forme di opere cano-

viane presenti nello studio di Antonio D’Este (cfr. Zizzi 2003, p. 176).164. Di proprietà del conte Domenico Lavaggi, che ricoprí la carica di ministro plenipotenziario

della Repubblica Ligure (cfr. il doc. in PLFC b. 7, datato 24 aprile 1804).

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[Dato al *** ]Dato al signor *** doppie romane trentuna e baj 40 che sono scudiA maestro Giovacchino165 il falegname beveraggio per il Monu-

mento Alfi eri

Somma e siegue16 giugno 1807. Mezza mesata al Giuli delle cibarie, ventiPer casa. Carta da stampare i bassorilievi166

Aparato di carta di Francia per la anticamara della casa novaFustagno per GiacominoCaffè e zuccheroChina per il signor CanovaSpesetta per casa. Limoni, ragazzi falegname e tintaMesata del D’Este scaduta jeriPagato la metà delle spese d’istrumento ed altro al notaro della

Madallena per l’aquisto della casa nova, come da ricevuta167

Dato al falegname Pupilli in conto dei lavori della casa novaAllo scarpellinoPagato al Del Nero168 per numero 5 pezzi di marmo statuario, in

somma di palmi 402, come da ricevuta17 detto. Servi di piazzaAllo scarpellino18 detto. ScarpellinoCorda per le capezze per uso della carrozzaServi di piazza19 detto. Dato al muratore in conto dei lavori della casa nova,

cento

Somma e siegue

[*** ] 200. .40 5894.28½ 5894.28½ 20. 3. 21. 2.10 2.50 .30 .16 30. 10. 20. .30 600. .20 .30 .30 .95 .20 100. 6684.59½ 6684.59½

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165. Giuseppe Carboni; sue ricevute di pagamento si conservano in PLFC, bb. 7, 8.166. In uno degli studi canoviani era allestito un locale denominato « stamperia », dotato della

strumentazione necessaria per eseguire le incisioni delle opere canoviane. Tra i documenti del Lascito Fondazione Canova di Possagno, vi sono alcuni conti degli stampatori Luigi Cucchiara, Raffaello Jacomini e Nicola D’Antoni, qui pubblicati in Appendice ii.

167. Il contratto di enfi teusi per l’appartamento in via del Corso 52; cfr. sopra, n. 103.168. Presumibilmente il carrarese Domenico Andrea Del Nero (1751-1830), commerciante di

marmi e proprietario di cave, o un membro della famiglia, Giuseppe o Pantaleone.

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19 giugno 1807.Al Rosso servo di piazza20 detto. Pagato al formattore le seguenti partite come da nota

saldataPer tutti i calchi forme e tempo impiegato nel Monumento Al-

fi eriPer forme calchi getti e tempo impiegato nel Monumento della

Santa CruxPer 4 getti di 4 bassorilievi cioè le due opere della misericordia;

Socrate che difende Alcibiade, e Socrate che congeda la fami-glia169

Saldato di tutto sino al presente giornoDue secchi per la stalla della casa novaMangana di due giorniLimoniElemosina per ordineStocchi giornate 5 nella Venere, scudi treVanelli giornate 7½ nella Venere con le oreKauffmann giornate 6 nel bassorilievo della Santa CruxCerotti giornate 7 con le ore nel bassorilievo secondo di Porto-

gallo

Somma e siegue20 giugno 1807.Salvietti giornate 7 con le ore nel bassorilievo della Santa CruxAllo scarpellino giornate 7 per ordineE piú al suddetto per oggi e dimaniSimoni, lettere riscosseGesso da presaGelatoElemosina al cieco

.05 23. 4. 16. 1.50 .30 .05 .05 3. 4.12½ 3.30 3.85 6743.82 6743.82 3.15 2.27 .60 .28 .18 .10 .02

SCRITTI

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169. I bassorilievi in gesso raffi guranti le opere di misericordia (Insegnare agli ignoranti e Dar da mangiare agli affamati) e quelli con i due episodi che hanno Socrate come protagonista, erano desti-nati, assieme alla Nascita di Bacco e alla Morte di Adone (cfr. infra alla data 27 luglio 1807), ad Alessan-dro Lante (1760-1818), all’epoca tesoriere generale dello Stato pontifi cio, che li collocò nella sua villa, ora sede dell’Institutum Romanum Finlandiae, dove tuttora si conservano (cfr. Belli Bar-

sali 1970, p. 169; Villa Lante, p. 23; Pavanello 1995, p. 261; Randolfi 2005).

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Al segatore per la striscia fatta alla pianta di Madama LetiziaAlli giovani pittori della casa nova:uno giornate 6altro giornate 6Spesette per la casa nova, bollette ed altroSiegue casa novaPer *** di carteMurattori manciaMonumento Alfi eri: chiodi e bolletteUn paro di scarpe per MeneghettoAllo scarpellino per il giorno dei 19 corrente non segnato22 detto. Gesso da presaServo di piazzaCarta ed altro per il Monumento Alfi eriAltro gesso da presa Scarpellino per ordineA Giacomo in conto della sua mesata23 detto. Elemosina famiglia Baronio

23 giugno 1807.Neve per casaLettere di VeneziaCarta per la stanza nobile della casa novaGelati per le ragazze BelliLavori fatti da Assunta170

Una pezza di anchen per MeneghettoFodre e fattura per corpetti e calzoni di GiacominoFodre e fatture per calzoni e corpetto di MeneghettoElemosina del sabatoCipria e aquavitaNumero 100 fogli di carta per stampare bassorilievi ed altroCapezze per la mangiatora di corame, due di corda da fi letto, ed

un capezzino, casa nova

.30 3. 2.70 .45 .20 .20 .35 .65 .30 .04 .15 1.22 .09 .30 1. .70 6762.08 6762.08 .52 .22 14. .30 .85 1.20 2.30 2.45 .05 .24 3. 2.50

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170. Presumibilmente Assunta Belloni.

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Per la casa novaFarrina4 campanelleDue lampioncini per la scuderiaAl falegname per i lavori della casa novaCarta del Monumento Alfi eriScarpellino per ordine24 detto. ScarpellinoCarrozza di palazzo per vari giri

25 giugno 1807.Allo scarpellino per ordine26 detto. Allo scarpellino27 detto. Coppa di cioccolata per il signor Vici171

Tele paglia per il gabinetto della casa novaAl formattore in conto di scudi mile per la forma e tre getti della

statua dell’imperatore Napoleone172

.40 .20 .40 20. .48 .30 .30 .40 6812.19½ 6812.19½ .30 .30 .16 7.40 15.

SCRITTI

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171. L’architetto Andrea Vici (1744-1817). Eletto all’Accademia di San Luca nel 1785, ne diventò presidente nel 1802 e nuovamente nel 1814, rimanendo in carica fi no allo scadere del mandato triennale (cfr. Busiri Vici 1956).

172. Come viene precisato nella annotazione del 4 luglio, i getti che Malpieri si era impegnato di fare per i mille scudi pattuiti erano cinque, non tre. Nella lettera del 12 novembre 1808 Canova, rispondendo a Giannantonio Selva che aveva chiesto all’amico l’invio di uno di questi esemplari all’Accademia di Venezia, scriveva: « Cinque soli furono i gessi cavati dalla Statua di Napoleone, uno serve di modello al fonditore, uno va a Napoli, altro a Lucca, altro alla Accademia di Francia, e altro a Padova all’amico Francesconi; e giacché sento che non sia ancora levato dalla cassa, e che la spesa sia alquanto grande per un galantuomo privato si potrebbe proporlo alla Accademia di Venezia, che andarebbe a meraviglia, voi potreste intendervela con Francesconi » (Ricciotti

Bratti 1917, p. 388). Daniele Francesconi abbandonò l’idea di acquistare il gesso che aveva previsto di collocare nella Biblioteca dell’Università patavina (allora ospitata nella sala dei Giganti), di cui all’epoca era reggente rettore, sia per il prezzo, piú di cento e cinquanta zecchini effettivi (equiva-lenti a 330 scudi), sia per le critiche di parte del corpo docente della stessa università, preoccupato « che in libreria converrebbero i curiosi, e gli studiosi di disegno a disturbare gli altri, senza poter profi ttare essi medesimi » (lettera di Francesconi a Sartori del 7 gennaio 1809; BCBC, IV.418.3315). Francesconi cedette quindi il monumentale calco all’Accademia di Belle Arti di Milano, dove giunse nella primavera del 1809 (cfr. p. 305; il gesso, recentemente recuperato e restaurato, si con-serva a Milano, Pinacoteca di Brera). Sempre nel 1809 arrivò a destinazione anche quello all’Acca-demia di Napoli, mentre l’anno successivo quello destinato all’Accademia di Carrara (sui due esemplari, tuttora in situ, cfr. La Gipsoteca di Belle Arti di Carrara 1996, p. 70; Giuffredi 2009; Mari-

uz 2009). Per quanto concerne il calco destinato all’Accademia di Francia, esso venne opportuna-

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Pagato la piggione di un anno della rimessa a strada Laurina per conto di Sua Altezza il duca d’Aramberge173

Gesso da presaCandele per casaElemosina al Rosso e mancia per il ferragostoSaldato l’intagliatore Moisè di tutto il lavoro fatto in Madama

Letizia.174 Tutto scudi 12. SaldoStocchi giornate 5 nella VenereVanelli giornate 6 con le ore nella VenereSalvietti giornate 6 con le ore nel bassorilievo della Santa CruxKauffmann giornate 5 nel bassorilievo della Santa CruxCerroti giornate 6 con le ore nel bassorilievo di Portogallo secon-

doAllo scarpellino Belli per giornate 4 nel busto di Cimarosa

27 giugno 1807.Al signor Giuseppe pittore per la casa nova giornate 8 con le ore

24. .18 .19 .15 7. 3. 3.30 2.20 2.75 3.30 1.40 6899.16½ 6899.16½ 4.

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mente rimosso dopo la caduta di Napoleone trovando nuova collocazione in palazzo Rinucci-ni-Bonaparte, residenza di Letizia Ramolino e del fratellastro, il cardinale Joseph Fesch. La pre-senza del gesso nella dimora della madre e dello zio di Napoleone è segnalata a partire dagli anni della Restaurazione (cfr. Hubert 1964, p. 145 n.). La forma buona verrà utilizzata da Francesco Righetti per il getto in bronzo dell’opera.

173. Il duca Prosper-Ludwig von Arenberg (1785-1861), primogenito del principe Ludwig- En-gelbert, durante il suo soggiorno a Roma nell’estate del 1805 acquistò una serie di gessi preceden-temente fatti fare da Canova su commissione del principe Alois Joseph von Liechtenstein che era morto nel marzo di quell’anno (sulla commissione, cfr. BCBC, II.24.441-448). Come è precisato in un documento datato 27 giugno 1805, la serie era composta da « quattro statue [. . .] cioè il Laoco-onte, l’Apollo di Belvedere, l’Antinoo, il Gladiatore combattente [. . .]. Altre cinque statue e sei busti com-ponenti il gruppo d’Amore e Psiche, l’Apollo, Torso del Genio del Vaticano, Discobolo, Meleagro, Busto di Lucio Vero, Testa di Giove a fronte larga, detto dell’Ercole di Farnese, detto di Marc’Aurelio, detto d’Iside, detto di Paride [. . .]. Vaso di Borghese e Torso di Belvedere » (PLFC, b. 8). In un documento successivo, risalente al 17 settembre 1805, viene precisato che furono « venduti li gessi antichi al signor duca d’Aramberg compreso le casse, tutto per metà del loro costo » che ammontava a 250 scudi e 90 baiocchi (PLFC, b. 8). Il saldo della somma fu corrisposto da Antonio D’Este a Carlo Ambrogio Riggi, agente del principe von Liechtenstein, in data 17 gennaio 1806 (ibid.). Una nota riassuntiva delle spese sostenute per la custodia dei gessi, dal 18 maggio 1809 al dicembre 1813, è in PLFC, b. 8; altra, relativa al periodo 1810-1815, è in PLFC, b. 4. Il contratto di affi tto della rimessa « posta a strada Laurina » tra il proprietario, Gerolamo Coccolines (o Cocquelines), e Canova è datato 8 giugno 1805 (PLFC, b. 4).

174. Cfr. sopra, n. 151.

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Innocenzo175 altro pittore per la casa nova giornate 8 con le oreSpese al suddetto per la casa novaPiú per lavoro fatto fuori delle giornate che si doveva considerare

la settimana scorsa nella casa novaRaschiatore dei soffi tti della casa nova giornate 4Scarpellino giornate 7Al suddetto per oggi e dimaniPer la casa novaA Meneghetto il trimestre che spira il dí 30 correnteCavalletto di legno di maestro GiovanninoGranati di ceriOva e paneElemosina al ciecoLettere riscosseRestante della mesata a Giacomino

30 giugno 1807.Lettere di Venezia, Milano ed altroElemosina del sabato dei fratiNeve di giorni otto e cipriaLimoni e tintaMezza mesata cibarieGelati per li frati del Gesú e MariaOrfani delli Greci. ElemosinaAl metallaro De Rossi per la fonditura della testa dell’imperatore

Napoleone.176 AccontoAllo scarpellino di jeri non segnatoGessetto per il signor Canova

3.60 .15 1.20 1.60 2.27 .60 .10 5. 1. .15 .04 .02 .08 6. 6924.98 6924.98 .94 .20 .68 .17 20. 1. .20 50. .30 .02

SCRITTI

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175. Innocenzo Soldani; un suo conto, datato 30 marzo 1808, è in PLFC, b. 4.176. Sulla fusione in bronzo della Testa di Napoleone realizzata da Angelo De Rossi, cfr. p. 298.

Altri pagamenti gli verranno corrisposti alle date 8 agosto 1807 e 18 marzo 1808 (cfr. infra; il con-tratto e le ricevute di pagamento sono in PLFC, b. 11). In una lettera datata 6 giugno 1807, Canova informava il barone Alquier di aver fatto un’indagine accurata per individuare a Roma persona capace di eseguire la fusione in bronzo della statua di Napoleone come Marte pacifi catore e di aver trovato un fonditore a cui « ho di già ordinato che getti per me un busto della stessa statua simile a quello che tiene in gesso Vostra Eccellenza, cosí si vedrà chiaramente il modo di lavorare dell’ac-cennato artista » (la minuta della lettera è in BCBC, III.77.1044).

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Cane e gatti. MesataAllo scarpellinoCorda di violino e girelettePrimo luglio. Per casa, un setaccioAl signor CanovaCorrente mesata al De BaccoPagato il semestre della piggione delli studj a tutto giugno prossi-

mo passato177

Al signor Canova per suo usoUna pala per casaMesattina al formatorelloElemosina alla vedova la signora AnnaElemosina alla vedova StocchiAllo scarpellino per ordineFacchini per muovere oggettiElemosina alla Gallinara

2 luglio 1807.Elemosina ai PassionistiBeveraggio a’ muratoriAllo scarpellino per ordine3 detto. Carrozza di palazzoAl falegname Pupilli in conto della casa novaAllo scarpellinoCarta da disegnare per il signor Canova comprata da Meneghet-

toPer il camino della casa novaElemosina di Assunta, mese di giugnoMeneghetto, tagliatura di capelliGessettoParrucchiere per il signor CanovaNeve di 6 giorni

1.05 .30 .47 .50 .10 24.80 58.21 3. .60 .15 .50 1. .30 .85 .50 7090.82½ 7090.82½ .05 .15 .30 .30 20. .30 1. .20 .50 .30 .05 .50 .45

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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177. Presumibilmente le « Stanze terrene, ad uso di studj di scultura, spettanti a San Giacomo degli Incurabili, nn. 18, 19, 20, 21, 22, e porta al vicolo della Frezza n. 54. Annua piggione di scudi 116 » (PLFC, b. 10).

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Elemosina del sabatoCipriaFogli di Campidoglio4 detto. Elemosina alla famiglia Accarise Stocchi giornate 4 impiegate nella VenerePer l’associazione di RomaA Vanelli giornate 6 con con le ore impiegate nella VenereA Salvietti giornate 6 con le ore impiegate nel bassorilievo della

CicognaA Cerroti giornate 6 con le ore impiegate nel bassorilievo di Por-

togallo

4 luglio 1807.A Kauffmann giornate 5 in conto di scudi 160 prezzo convenuto

per cavar di punti il bassorilievo della Santa Cruz come da apo-ca del medesimo178

Al lustratore in conto della lustratura che sta facendo intorno Madama Letizia

A Malpieri in conto di scudi mille prezzo della forma e cinque getti della statua di Bonaparte179

Allo scarpellino per oggi e dimaniAl suddetto giornate 7SpagoCieco elemosinaAl signor Giuseppe pittore della casa nuova per giornate 7 con le

oreAd Innocenzo altro pittore giornate 7 con le oreAl raschiatore giornate 4Farina ed altro occorsoElemosina mensuale al monastero della Santa Croce

Somma e siegue

.05 .08 .50 .60 2.70 .20 3.30 2.70 3.30 7128.35½ 7128.35½ 2.75 3. 15. .60 2.27 .03 .02 3.50 3.25 1.60 .19 .50 7160.97 7160.97

SCRITTI

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178. Cfr. pp. 354-55.179. Cfr. sopra, n. 172.

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5 luglio 1807.Compra di un ornato antico di marmo per lo studioAllo scarpellino per ordine6 detto. Pagato il porto delli 5 pezzi di marmo dalla ripa allo stu-

dio della partita del Del Nero180

Pagato alla porta dei suddettiPer casa. China7 detto. ManganaA’ facchini per assestar sassiAllo scarpellinoSaldato il signor Modetti181 della carta ed altro per la casa nova

come da contoSpeso nella carta di Francia per la sala manger della casa nova8 detto. Campanella per lo studioAl falegname Pupilli in conto della casa nova, ventiAllo scarpellino9 detto. Elemosina alle Claus di un anno anticipato a tutto il pre-

sente giornoAllo scarpellino10 detto. Un violinetto fatto da monsieur MartinPer casa. ChinaManganaAl servo di monsignor NicolajSpazzare il caminoTinta per le scarpe Allo scarpellinoA’ medesimo per in conto di dettagliAl servo di piazza il Rosso

Somma e siegue11 luglio 1807.Casa, spese 10 canne tela verde per lo studioPapusse per il signor CanovaMattonella

.80 .30 45. .25 1.20 1.10 .65 .30 59.50 17.60 .70 20. .30 7.20 .30 4. .60 1. .15 .15 .07 .30 .10 .05 7322.59 7322.59 3.75 .80 .10

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180. Cfr. sopra, n. 168.181. Giovanni Battista Modetti; alcuni conti sono in PLFC, bb. 1, 4.

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GranitaLettere di MilanoNeveMattonellaAltra neveAttestato di RobertoManiglie per la casa novaFinimento a camino casa novaFogli Guattani182

LettereAl medicoElemosina del sabatoMancia ad un servo di piazzaMancia ad un cocchiereLettera di CarraraCorda per i campanelliStocchi giornate 5½ nella VenereKauffmann giornate 3 nel bassorilievo183 e due nel FalierVanelli giornate 7½ con le ore nella VenerePer la casa nova, spesetteAl formattore in conto del Bonaparte184

Salvietti giornate 3 e mezza con le ore nel bassorilievo della Santa Crux, e giornate 3½ nel bassorilievo della Cicogna

Al chiavaro Carlucci in conto della casa nova

Somma e siegue11 luglio 1807.Al facchino, porto del vaso di gesso dal senattore185

Al lustrattore in conto della lustratura di Madama LetiziaAl signor Giuseppe il pittore per casa nova giornate 9 con le oreAltro pittore come sopra giornate 9 con le oreFarina e ferri rottati per la casa nova

.05 .27 .22 .10 .90 1.10 3. 3.50 .30 .13 4. .15 .15 .30 .18 .32 3.30 2.75 4.12½ .47 15. 3.15 10. 7380.72½ 7380.72½ .12 3. 4.50 4.05 .13

SCRITTI

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182. Cfr. sopra, n. 55.183. Il bassorilievo raffi gurante il Compianto della contessa de Haro, cfr. pp. 214-25.184. Cfr. sopra, n. 172.185. Presumibilmente un calco del Vaso cinerario della contessa Luise von Callenberg per Abbondio

Rezzonico; cfr. sopra, n. 29.

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Al pittore come sopra giornate 5Allo scarpellino giornate 7 per ordineAl suddetto per oggi e dimaniAl signor Canova per suo usoGesso ed altroElemosina al ciecoPagato al Bernini186 per due cavalli compreso la metà della gabel-

laMancia data per la compra delli cavalli12 detto. Altri scudi 3 al signor Canova per suo uso13 detto. Al signor Landini per conto e ordine del Grandi di Car-

raraPer il modello scudi tre giorni 15Allo scarpellino

Somma e siegue14 luglio 1807Pagato il cocchiere tutto il corrente mese cioè scudi 5.40 per gior-

ni 18 a ragione di scudi 9 il mese187 Al cocchiere di Crucciani per mancia delli cavalliAl garzone del suddettoSapone per la carrozzaManichi per le scopeSemola per li cavalliChinaAllo scarpellinoAl falegname Pupilli in conto della casa novaPorto di numero 7 sacchi di cinice allo studioAltri numero 21 portati alla casa novaAllo scarpellino16 detto. Mezza mesata di cibarie al GiuliElemosina ad una povera vedova

2. 2.27 .60 3. .30 .02 143.50 1. 3. 10. 3. .30 7561.54½ 7561.54½ 5.40 1. .20 .04 .12 .35 .30 .30 20. .52 1.05 .30 20. .20

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186. Prospero Bernini. La ricevuta di pagamento è in PLFC, b. 4. 187. Il 14 luglio 1807, Luigi Galletti sottoscrisse il seguente contratto di ingaggio: « Io sottoscritto

convengo con il signor cavalier Canova di servirlo in qualità di cocchiere, di governare due caval-li e di fare tutto ciò che mi verrà comandato, tanto per servizio di casa come dello studio relativa-mente alla mia abilità, e tutto questo per la mensual somma di scudi nove al mese » (PLFC, b. 4).

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Servo di piazzaScarpellino17 detto. Mancia ad un servoDe Simoni in conto della sua mesataAllo scarpellinoAl comandante delle strade18 detto. Al falegname Pupilli in conto dei lavori della casa novaMesata al D’Este scaduta il dí 15 correnteAl formattore in conto della forma e getti della statua di Bona-

parte188

Somma e siegue18 luglio 1807.Saldato il conto del chiavaro Battaglini189 per il giro dei campa-

nelli fatti alla casa novaMancie date al mattonatore e ad altriKauffmann giornate 5½ date in conto del bassorilievo Santa

CruxStocchi giornate 5½ VenereVanelli, Venere giornate 7½ con le oreAl lustrattore in conto di Madama LetiziaCerroti giornate 7 con le ore nel bassorilievo di PortogalloScarpellino giornate 7Al suddetto per oggi e dimaniSalvietti giornate 7 con le ore nel bassorilievo della CicognaBicchiere, granita, candele, lettereElemosina al ciecoAltro scudo al De Simoni per la sua mesataAl signor Giuseppe il pittore giornate 9 con le ore nella casa novaAltro pittore giornate 9 con le ore casa novaAltro pittore giornate 6Bollette, carta, farina, ruttatura de’ ferri tutto per la casa nova20 detto. A’ facchini per lo sgom‹b›ero alla casa nova, dieci

.10 .30 .15 1. .30 .30 40. 30. 20. 7703.48½ 7703.48½ 20. .45 3.02 3.30 4.12½ 3. 3.85 2.27 .60 3.15 .21 .02 1. 4.50 4.05 2.40 2.10 10.50

SCRITTI

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188. Cfr. sopra, n. 172.189. Luigi Battaglini. Dai conti superstiti, conservati in PLFC, bb. 1, 4, risulta che fu impiegato

anche per la fornitura di ferri e « scheletri » per i modelli.

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Allo scarpellino

Somma e siegue21 luglio 1807.Per la casa nova le seguenti partitePer la servitú. Panno di Germania a scudi 3 la cannaDetto di matelica a scudi 3.80Tela di bretagna a baj 45Al sarto fatturaArmario per la casa novaCalzoni e saricchetto per il cocchiereLana per li cavalliSponga per li suddettiDue scopette per li medesimiUn pettine per li medesimiForbice per li suddettiSemola per li medesimiGelati per la signora NicolajNeve per tutta la settimanaDue para di calze lavatePosta di MilanoElemosina del sabatoCipriaScopetta per MeneghettoChinaMangana di due giorniFacchino. Porto della botteImondezza portata viaAllo scarpellino22 detto. Saldato il coloraro di tutti i colori per la casa nova a

tutt’oggiAllo scarpellino23 detto. Elemosina BaronioMancia data a murattore per il calcinaccio allo studioAl servo di VitaliPiombo per il gargone della rimessa al vicolo della FrezzaAllo scarpellino

.30 7771.33 7771.33

7.50 8.55 1.29 7. 8. 2.40 .35 .40 .90 .12 .55 .70 .50 .60 .10 .63 .05 .08 .20 .60 .60 .10 .45 .30 46. .30 .70 .45 .20 .20 .30

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24 detto. Elemosina alli BonfratelliScarpellino

24 luglio 1807.Al tinozzaro. Secchio, quantuccio, e due tinozze accomodateCasa nova25 detto. *** per il signor CanovaAl Rosso due sabati elemosinaMancia ai muratori della casa novaDati al signor Landini di Carrara per conto e ordine del Grandi

da valerseneAl formattore per due calchi e getti delli due bassorilievi di Ado-

ne e Bacco per Monsignor tesoriere190 E piú al suddetto per tempo impiegato per porre in opera li sud-

detti bassorilieviE piú acconto delli scudi mille al suddetto formattore191

Stocchi giornate 5½ nella VenereSalvietti nel bassorilievo della Cicogna 7 con le oreVanelli giornate 7 con le ore nella VenereKauffmann in conto del bassorilievo della Santa CruxE piú al suddetto come apocaAl lustrattore in conto di Madama LetiziaScarpellino giornate 7Al suddetto per diman e oggi

25 luglio 1807.Spesette per la casa novaA Meneghetto in conto del suo trimestreAl pittore Giuseppe per la casa novaCarta, farina casa novaInocenzo giornate 9 casa nova altro pittoreAltro pittore giornate 3 casa nova

.30 .30 7862.06 7862.06 1.05

.10 .05 1.60 30. 10. 2. 15. 3.30 3.15 3.85 3.30 2. 3. 2.27½ .60 7943.33½ 7943.33½ .32 1. 3.50 .50 4.05 1.20

SCRITTI

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190. Sui due bassorilievi raffi guranti la Morte di Adone e la Nascita di Bacco, realizzati per monsi-gnore Alessandro Lante, tesoriere generale, cfr. sopra, n. 169.

191. Cfr. sopra, n. 172.

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Servo di PatriziGesso, letteraCieco elemosinaLettere di Carrara27 detto. Pagato la piggione della casa di piazza di Spagna di mesi

sette compreso il corrente, restando in saldo perché consegnate le chiavi192

Due morsi nuovi per li cavalliSemola per li suddettiLevo e allognia per li legniOglio per la stalla e scaleNeve per giorni 7Cipria e acquavitaZuccaro e caffèUn’oncia di cipria per il signor CanovaUna pezza di tela Puglia per la casa nuovaScottino per due corpetti per il signor CanovaCompra di un libro per il suddetto

Somma e siegue27 luglio. Lettere di VeneziaScarpellino28 detto. Porta lettere di NapoliPorta lettere del PapaServo di monsignor NicolajPagato il sellaro193 come da contoResto di mesata al De SimoniLettere impostate di sabatoAllo scarpellino29 detto. Dato al vetraro in conto de’ lavori fatti alla casa novaAllo scarpellino Belli in conto delli lavori della casa nova Allo scarpellinoServo del cardinal Albani194 prima volta

.10 .09 .02 .07 52.50 2.40 1.20 .20 .40 .70 .16 2. .30 7.50 4.80 1.30 8027.65½ 8027.65½ .46 .30 .10 .15 .05 3.20 5. .12 .30 3. 15. .30 .20

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192. Cfr. sopra, n. 28.193. Giuseppe Saraceni, suoi conti e ricevute di pagamento sono in PLFC, b. 4.194. Giuseppe Andrea Albani (1750-1834), membro della famiglia principesca romana, iniziò la

sua carriera ecclesiastica sotto Clemente XIV come prelato domestico; nominato chierico e udi-tore di Camera da Pio VI, nel 1794 fu inviato in missione a Vienna dove rimase fi no al 1801 quando

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30 detto. Al modello per ordine del signor CanovaAllo scarpellinoElemosina alli pupilli delli Greci31 detto. Alla vedova la signora Anna, elemosinaAl facchino per portare la forma della testa di Bonaparte dalli

Prussiani195

Mezza mesata di cibarie al GiuliMezza mesata al cocchiereAllo scarpellinoPrimo agosto. Falegname Pupilli in conto della casa nova

Somma e sieguePrimo agosto 1807.Dato all’achitetto Brunetti196 per regalia delli incomodi avuti per

il signor Canova: generina [?] da lire 96Pagato la piggione della casa n. 27 al vicolo delle Colonnette di

mesi sette e restituite le chiavi197

Fanella d’Inghilterra per corpetti per il signor CanovaMancia per la china del principe Pugnatoschi198

Un calamaro per il signor Canova

2. .30 .20 .50 .10 20. 4.50 .30 20. 8203.73½ 8203.73½ 14.71 3.50 4.80 .20 .50

SCRITTI

76

Pio VII lo elesse cardinale diacono. Dopo l’annessione dello Stato pontifi cio all’Impero francese venne costretto all’esilio; fu tra i cardinali che presenziarono al matrimonio tra Napoleone e Ma-ria Luisa d’Asburgo-Lorena. Nel 1815, dopo il ritorno del papa a Roma, fu nominato direttore dell’Annona e della congregazione delle Acque e dei lavori pubblici. Ricoprí la carica di segretario di Stato negli anni 1829-1831 (cfr. DBI, i 1960, pp. 607-9).

195. Wilhelm Hopfgarten (1779-1860) e Ludwig Jollage (1781-1837), bronzisti berlinesi attivi a Roma in via dei Due macelli, ai quali Canova affi dò di realizzare un getto in bronzo della testa colossale di Napoleone (cfr. p. 298).

196. Antonio Brunetti, originario di Macerata, vinse il primo premio per la seconda classe di architettura del Concorso clementino del 1789 (cfr. I disegni di architettura dell’Archivio storico dell’Ac-cademia di San Luca 1974, p. 28 tavv. 885-90). In data 3 agosto 1815, su incarico del principe Chigi, « deputato dell’ospedale dell’Incurabili », redasse una relazione relativa alla richiesta presentata da Canova di poter innalzare una casetta di sua proprietà situata nel vicolo della Frezza tra due im-mobili (contraddistinti coi nn. 54, 55, 58, 59) appartenenti all’ospedale degli Incurabili (PLFC, b. 6). Un documento redatto da Brunetti, datato 4 luglio 1807, relativo alla costruzione di un fi nestrone o « lucernale » nello studio di Canova in vicolo delle Colonnette, è stato edito in De Tommaso 2007, pp. 71-72.

197. Il 18 novembre 1804 Canova aveva siglato un contratto d’affi tto con l’arciospedale di San Giacomo degli Incurabili per la « stanza superiore della casa n. 12 già abitata da Madalena Saiter » per la pigione annua di scudi 12 (PLFC, b. 5).

198. Il principe Stanislao Poniatowski (1754-1831), nipote del re di Polonia Stanislao Augusto, collezionista d’arte e mecenate, dimorava stabilmente a Roma dal 1801 (cfr. Busiri Vici 1971).

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Altro per MeneghettoTre bastoni per stendere la bugata alla casa novaGellati per monsignor NicolajChinaDati a Meneghetto per colori per la casa novaLavatura di calzetteLettere di VeneziaElemosina per Assunta mensualeTabacco per li panniNeve di 7 giorniElemosina di tre frattiCipria e acquavitaElemosina del sabatoAlle donne per ajuto alla casa novaSemola per li cavalliLettere di CarraraElemosinaLa corrente mesata al De BaccoAccomodattura di *** e lampioni per carrozzaTimone novo per carrozzaMancia al sellaro Tinta e limoni

Primo agosto 1807.Saldata la taglia al ferraroMancia al suddettoFascine per lo studio mazzi 26Saldato il chiavaro Battaglini per gioco de’ campanelli dello stu-

dioAl formatore in conto del Bonaparte199 Mancia del feragosto al suddettoKauffmann giornate 4 in conto del bassorilievo Santa CruxStocchi giornate sei nella VenereElemosina alla Stocchi

.25 .30 .20 .30 .50 .10 .50 .50 .35 .85 .15 .16 .05 1. .70 .31 .05 24.80 .90 2. .20 .17½ 8161.79 8161.79 6. .30 1.15 12. 15. .50 2.47½ 3.60 1.

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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199. Cfr. sopra, n. 172.

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Vanelli giornate 7½ con le ore nella VenereAl lustratore per Madama LetiziaMancia al suddetto per feragostoMesattina al formatorelloMancia al suddettoAl giovane del formatore manciaSalvietti giornate 7 nel bassorilievo della CicognaScarpellino giornate 7Per oggi e dimaniCane e gattiGranita e saponeElemosina al ciecoAl pittore Inocenzo giornate 9 per la casa novaPittore raschiattore giornate unaPittore il signor Giuseppe giornate 8½Somma e sieguePrimo agosto 1807.Carta e farina per la casa novaAltra mancia a’ murattori della casa novaA Meneghetto trimestre da matturarsi a tutto settembre prossi-

mo a venire dato prima scudi 1 saldo oraRegistro delle mancie in giornate di ferragosto compreso quella

dei giovani dello studio3 detto. Fattura di 4 corpetti di fanella e fettuccia di seta per orlar-

liUn cappello per il cocchiereAccomodatura dell’orologioTre para di scarpe per Meneghetto4 libre di cioccolataMancia per il parto di Madama Luciano200

Elemosina a quello di FlanginiAllo scarpellinoMancia al servo del signor Vici

4.11 3. .30 .15 .10 .30 3.15 2.27 .60 1.08 .09½ .02 4.05 .40 4.25 8227.71 8227.71 .50 .70 4. 22.40 2.20 2. .50 2.25 2. .30 .10 .30 .30

SCRITTI

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200. La mancia data al servo di casa Bonaparte per l’annuncio della nascita di Giovanna (1807-1865), fi glia di Alexandrine de Bleschamp e di Luciano Bonaparte.

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4 detto. Elemosina alla vedova la GallinaraElemosina all’ospizio che era vicino allo studioAllo scarpellino5 detto. Per la *** gelatiAllo scarpellino6 detto. Elemosina per ordineElemosina per ordinePer le Lunati gelati7 detto. Elemosina per ordineMancia al porta lettere di VeneziaMancia ad un servo di piazza onesto [*** ]Scatola della posta di Venezia riscossa

Somma e siegue7 agosto 1807.Elemosina al servo di piazza il Rosso, due sabatiAllo scarpellino8 detto. Al falegname Pupilli in conto de’ lavori della casa novaCerroti giornate 7½ con le ore nel bassorilievo di Portogallo del

dí 31 luglioLa famiglia AccariseAl chiavaro Carlucci in conto dei lavori della casa novaAl muratore Cappone201 in conto dei lavori della casa nova scudi

centoAl metallaro De Rossi in conto del getto in metallo della testa di

Napoleone202

Kauffmann in conto del bassorilievo Santa CruxStocchi giornate 6 nella VenereVanelli giornate 7½ con le ore nella VenereAl lustratore in conto di Madama LetiziaSalvietti giornate 7½ nel bassorilievo della CicognaAl formattore in conto della forma di Bonaparte203

Spille

.50 .50 .30 .20 .30 .20 .05 .35 .30 .30 .15 .10 8268.51 8268.51 .05 .30 20. 3.85 .60 10. 100. 30. 3.30 3.60 4.12 3. 3.15 30. 1.

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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201. I conti superstiti del capomastro Baldassare Capponi sono conservati in PLFC, bb. 1, 10.202. Cfr. sopra, n. 176.203. Cfr. sopra, n. 172.

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LettereCiecoScarpellino giornate 7Per oggi e dimani

Somma e siegue8 agosto 1807.Al pittore il signor Giuseppe per la casa nova giornate 8½Inocenzo altro pittore per la casa nova giornate 7Spese per casa nova che sono carta etc.Imbiancatore per la casa novaCarta per lo studioAlla serva di casa per il signor Canova, mancia10 detto. Pagata la rimessa alla Frezza del Rotti mesi tre e mezzo

e restituito la chiaveCasa. Posta di MilanoSemola per li cavalliPer il viaggio del Perugino. ***Posta di VeneziaInvolto riscosso alla posta di VeneziaNeve di sette giorniDue sponghe per li cavalliAqua per l’occhiElemosina del sabatoCipria per lo ***Altra semola per li cavalliMancia al fi enarolo204

Allo scarpellino11 detto. Pagato al signor Venanzio Cruciani205 scudi 50 per ***

dieci biadaAllo scarpellinoAl falegname Siotto per cornice e cristalli per le miniatture della

casa nova come da conto206

.08 .02 2.27 .60 8484.46 8484.46 4.25 3.15 .95 1.20 .50 .50 2.80 .20 .20 6. .20 .50 .65 .50 .05 .05 .16 .30 .30 .30 50. .30 34.

SCRITTI

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204. Silvestro Pazzaglini (un contratto relativo al 1808-1809 è conservato in PLFC, b. 4).205. Sue ricevute di pagamento sono in PLFC, b. 4.206. Le « miniatture » che Canova fece incorniciare sono da identifi care con quelle che sono

oggi note come le « tempere di Possagno ».

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Lo scarpellino del dí 6 agosto12. Libbre 11:8 di cordaLo scarpellinoAl fi glio del suddetto, elemosina

Somma e siegue13 agosto 1807.Mancia al porta lettere di FirenzeAllo scarpellino14 detto. All’ebreo Ajatte207 per 4 porticroni di damasco rosso per

le fi nestre della casa novaMancia al ragazzoA’ facchini per Madama LetiziaStocchi giornate 5 nella VenereVanelli giornate 6 anche ore nella VenereKauffmann in conto del bassorilievo Santa CruxAl formatore in conto della forma del Bonaparte208

Salvietti giornate 5½ nel bassorilievo della CicognaAl lustrattore in conto di Madama LetiziaScarpellino per ordineAl falegname Pupilli in conto della casa novaCasa, maccaroni dati alle ragazze della FrezzaLettere di MilanoElemosina per ordineZucchero e caffèSemola per li cavalliNeve di sette giorniPara 4 soletteAssogna per il legnoScopette per la stallaSemola come sopraLettere di VeneziaElemosina

.30 1.05 .30 .05 8593.72 8593.72 .15 .30 22. .05 .20 3. 3.30 2.75 15. 2.47 1. .30 20. .37 .40 .10 1.80 .35 .70 .36 .07 .10 .32 .42 .05

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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207. Il commerciante Moisè Ajatte; la ricevuta di pagamento è in PLFC, b. 4.208. Cfr. sopra, n. 172.

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Aquavita e cipria

Somma e siegue14 agosto 1807.Pittore Giuseppe giornate 7Inocenzo altro pittore, tutto per la casa novaLettere impostateOglio e acetoCieco elemosinaCandelaDati al De Simoni per tanti dati al signor Canova per il modello15 detto. Mezza mesata di cibarie al GiuliLo scarpellino giornate 7Al suddetto per oggi e dimaniDato al signor Landini di Carrara scudi 20 per conto e ordine del

signor Bernardo Monzoni16 detto. Al signor Canova per suo uso17 detto. Cocchiere restante della sua mesataAcconto del manescalco17 detto. Al ragazzo ebreoKauffmann in conto del bassorilievo Santa CruxAllo scarpellino18 detto. Al chiavaro Carlucci in conto dei lavori della casa novaAllo scarpellino19 detto. Pagato lo stagnaro Alegri per le canne di condotta dell’a-

qua comprata da San Giacomo degli Incurabili e tutt’altro fatto per lo stesso oggetto come da conto209

Allo scarpellinoDue decine di gesso

Somma e siegue20 agosto 1807Carbonella, diecino [?] per casa e sette allo studioPer casa. Elemosina per ordineSei canne di fettuccia per le tendine alla casa nova

.16 8669.40 8669.40 3.50 3.15 .08 .07 .02 .02 .90 20. 2.27 .60 20. 4. 4.50 .30 .05 10. .30 6. .30 32.50 .30 .18 8778.50 8778.50 8.50 .20 .48

SCRITTI

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209. L’acqua « vergine di Trevi » per gli studi di via San Giacomo e delle Colonnette.

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Semola per li cavalliChinaFogli di Guattani210

Mancia all’uomo di Gualdi211 per la casa novaSemola per li cavalliCanne 8 fettuccia per le griglie alla casa novaCarta di piú sorte per casaAllo scarpellino21 detto. Allo scarpellinoElemosina al Savorelli per ordine Al Rosso per due settimane22 detto. Allo scarpellino Belli in conto casa novaGiacomino in conto della sua mesataAl falegname Pupilli in conto della casa novaStocchi giornate sei nella VenereVanelli in Madama Letizia giornate 2, e nella Venere 5½ con le

oreAl lustratore per Madama LetiziaSalvietti giornate 7: 3 nel bassorilievo della Cicogna e 4 in quello

del Portogallo

Somma e siegue22 agosto 1807.Kauffmann acconto del bassorilievo della Santa CruxAl formatore in conto del forma di Bonaparte212

Al chiavaro Battaglini in conto dei lavori fatti alla casa novaAl chiavaro Carlucci in conto dei lavori fatti alla casa novaCarta per casa nova cioè per li soffi ttiFarina, e bolletteBuzzare per la casa novaLettere di CarraraImbiancatore per il cucinone della casa novaIl pittore signor Giuseppe giornate 8½

.32 .30 .25 .35 .32 .20 .50 .30 .30 1. .05 15. 1. 20. 3.60 4.12½ 3. 3.15 8841.44½ 8841.44½ 3.30 20. 15. 10. 2.40 .65 .30 .18 1.50 4.25

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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210. Cfr. sopra, n. 55.211. Il commerciante Giovanni Gualdi; suoi conti sono in PLFC, b. 1.212. Cfr. sopra, n. 172.

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Altro pittore giornate 8½ per la suddetta casaGiacomo spesetteDati al signor CanovaGesso e lettera di NapoliCieco elemosinaAllo scarpellino anche per dimaniAl suddetto giornate 7Dati a Luigia per tanti dati al Nocchi213 in conto del quadro a

chiaroscuro del Monumento Alfi eri scudi trentaAl signor Canova moneta della nuova Repubblica veneta da libre

12214

24 detto. Elemosina alla famiglia Baronio

Somma e siegue24 agosto 1807.Casa. Posta di Venezia

3.82 .20 .10 .02 .60 2.27 30. 1. .70 8938.75 8938.75 .99

SCRITTI

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213. Il pittore e disegnatore Bernardino Nocchi (1741-1812), originario di Lucca. Nel 1769, grazie al mecenatismo di Carlo Conti, suo protettore, si recò a Roma, dove sarebbe rimasto tutta la vita, di-ventando allievo di Nicola Lapiccola e frequentando l’Accademia di San Luca di cui aspirò senza successo di venirne eletto socio. Nel 1780 fu nominato pittore dei Sacri Palazzi Apostolici, mantenen-do tale carica fi no al 1802 circa (per la sua carriera, cfr. Giovannelli 1985, Rudolph 1985, Recensir col tratto 1989). Il dipinto a chiaroscuro del modello del Monumento Alfi eri è il primo della serie documen-tata dal nostro Libro che comprende il Monumento della contessa de Haro (i pagamenti, per un totale di circa 93 scudi, gli furono corrisposti dal 2 settembre 1807 al 19 gennaio dell’anno successivo con una cadenza quasi giornaliera), i rilievi delle stele Volpato, Falier (dal 23 gennaio al 15 maggio 1808 per un totale di 73 scudi), d’Orange (iniziato il 28 luglio 1808) e la statua di Alexandrine de Bleschamp sotto le sembianze di Tersicore (cominciato il 9 luglio 1808). Dalle lettere che Nocchi inviò al fi glio Pietro, ri-tornato a Lucca nel 1806, sappiamo che il pittore fece anche « un contorno della statua dell’imperato-re della Gallia », vale a dire di Napoleone come Marte pacifi catore, eseguito presumibilmente nel 1806, (lettera del 20 novembre 1807; Lucca, Biblioteca Statale, ms. 2791; cit. in Honour 1993, p. 17) mentre nel dicembre del 1809 era alle prese con il bassorilievo di una « memoria sepolcrale », da identifi carsi quasi sicuramente con quello della Stele de Sousa Holstein (lettera del 30 dicembre 1809; ibid.; ed. in Giovannelli 1985, pp. 170). Infi ne, nel 1810, oltre a un non meglio specifi cato « monumentino » ne stava dipingendo uno « molto ricco », che Honour ritiene essere quello ideato in memoria dell’am-miraglio Nelson (cfr. Honour 1993, p. 17; Id. 1995, p. 268). Nella « Nota degli effetti mobili, di pro-prietà di monsignor Canova, che verranno spediti a Venezia », redatta nel 1829, fi gura un disegno « a lapis » di Nocchi raffi gurante il bassorilievo con Ercole che saetta i fi gli e tre chiaroscuri a olio « dalle opere di Canova » (PLFC, b. 8; ed. in Pavanello 2003, pp. 169, 171-72). L’unico di questi dipinti fi no-ra individuato è quello raffi gurante Alexandrine de Bleschamp come Tersicore (ora conservato a Lucca, Museo Nazionale di palazzo Mansi; cfr. Grandesso 2009, pp. 278-79).

214. Presumibilmente la moneta d’argento di dieci lire venete coniata nel 1797 durante la Mu-nicipalità provvisoria di Venezia.

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Neve di sette giorniCipria e aquavitaElemosina del sabatoSemolaPagato a San Giacomo degli Incurabili scudi 46.72½ e questi co-

me appresso:scudi 37.50 per una 8.oo di aqua per servizio dello studio nuovo a

contarescudi 2.02½ per il canone con il suddetto arciospedalescudi 7.20 per il laudemio per etc. come da ricevuta215

Pagato per li due istrumenti al notaro Gallesani216 per il suddetto oggetto

Allo scarpellinoServo della marchesa Maccarani217

25 detto. Allo scarpellinoLettera del Roberti26 detto. Al vetraro in conto dei lavori fatti alla casa novaAllo scarpellinoDato al servo di piazza Dropico per ordine27. Al cocchiere in conto della sua mesataAssociazione dei Bassorilievi Piranesi prima distribuzione218

.70 .16 .05 .64 46.72 2.72 .30 .20 .30 .05 15. .30 1. 2.50 .80

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215. La ricevuta, conservata in PLFC, b. 5, recita: « Per la concessione d’acqua scudi 37.50; per il canone della casa acquistata dal monastero di Sant’Apollonia di un anno a tutto li 24 luglio passato 1807 scudi 2½; per il laudemio della suddetta casa scudi 7.20 ».

216. Luigi Gallesani, il notaio che registrò il testamento di Canova del 1809 (cfr. EN, i 2007, p. 400). In una lettera indirizzata allo scultore, risalente al 16 settembre 1816, gli scrisse in veste di « segretario del luogo pio di San Giacomo degl’Incurabili » (EN, xviii 2002, p. 432). Alcune ricevu-te di pagamento in suo favore, relative alla redazione di certifi cati di vita dell’artista e alla registra-zione di documenti notarili, sono in PLFC, bb. 4, 5.

217. Il 12 agosto 1807 Canova prese in affi tto dalla marchesa Orsola Prioli Maccarani un « Rimes-sone posto sulla strada degli Orti di Napoli segnato di n. 52, e 53 per annua pigione di scudi qua-rantadue moneta da principiare li 1 agosto 180sette » (PLFC, b. 5), che conserverà fi no al luglio del 1813 (cfr. infra, alle date 15 febbraio e 17 giugno 1808; altri documenti relativi alla locazione sono in PLFC, b. 10). La « strada degli Orti di Napoli » va identifi cata con via Margutta, non con il breve vicolo dell’Orto di Napoli che collega via del Babuino con la stessa via Margutta.

218. Li Bassirilievi antichi di Roma incisi da Tommaso Piroli colle illustrazioni di Giorgio Zoega pubblicati in Roma da Pietro Piranesi nel suo stabilimento calcografi co strada del Babuino no 58, Roma, presso France-sco Bourlié. I due volumi in cui Canova fece rilegare i fascicoli furono, nel 1852, donati da Giam-battista Sartori alla Biblioteca di Bassano dove tuttora si conservano. Pietro Piranesi, fi glio di Giambattista, assunse, dopo la morte del padre, la direzione amministrativa della calcografi a di

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Allo scarpellinoRestante della sua mesata al De Simoni. Scudi sei

28 detto. Somma e siegueElemosina alli BenfratelliElemosina ai fi gli di ZuccarelliAllo scarpellino29 detto. Mesatta al D’Este scaduta 15 correnteCasa. ChinaCassia per MeneghettoElemosina al padre IsidoroScope 4Accomodatura di scarpeOglio per la carrozzaSemolaNeve di giorni 7Posta di VeneziaElemosina a RosariaCipriaElemosina del sabatoElemosina di tre frattiDue cocomi nuovi da caffèGraminia per li cavalli per tutto il corrente mese e per 4 giorni

dell’altro scorsoElemosina a quello di FlanginiAl formattore in conto della forma di Bonaparte219

Vanelli giornate 7 con le ore nella VenereA Cerotti giornate per ordineKauffmann in conto del bassorilievo Santa CruxAl lustrattore in conto di Madama Letizia

.30 6. 9027.39 9027.39 .30 .30 .30 30. .30 .20 .50 .40 .25 .40 .32 .70 .68 .50 .08 .05 .15 1.50 3.50 .10 20. 3.85 3. 3.30 3.

SCRITTI

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famiglia mentre i fratelli Francesco e Laura continuarono l’attività incisoria. Nel 1799, in seguito alla caduta della Repubblica romana, emigrò a Parigi dove, assieme al fratello Francesco, ripubbli-cò le lastre del padre. È probabaile che l’impresa editoriale dei Bassirilievi, iniziata nel 1807, coincida con il ritorno di Pietro Piranesi a Roma. Durante l’occupazione francese della città fu redattore della « Gazzetta romana » e ricoprí la carica di segretario generale della Prefettura del Tevere (cfr. Alvazzi del Frate 1990, p. 12 n.).

219. Cfr. sopra, n. 172.

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Elemosina alli pupilli dell’arco de’ GreciStocchi giornate 4½ nella Venere

Somma e siegue29 agosto 1807.Allo scarpellino giornate 7Al suddetto per oggi e dimaniPittori: Signor Giuseppe giornate 8½ nella casa novaInocenzo come sopraSpesi. Bolette, farina per la casa novaSpese di GiacomoPane e vino per le modelleLettere riscosseCandelaGesso da presaCieco elemosina31 detto. Ai facchini per muovere ogettiMezza mesata di cibarie al GiuliPagati a Giuseppe Saraceni per diversi lavori fatti alla ScappariaAl suddetto per i cuscini delli parati delle fenestreElemosina mensuale alla vedova signora AnnaAllo scarpellino per ordinePrimo settembre. Legna per casaLimoni e tinta per le scarpe e china2 detto. Al signor Canova per suo usoRestante della mezza mesata al cocchiereLa corrente mesata al De BaccoAllo scarpellino per jeri

Somma e siegue2 settembre 1807.Casa: dati al signor CanovaPer pranzo alle amicheUn paro calzette di setta biancheSemolaCandele di cera

.20 2.70 9093.77 9093.77 2.21 .60 4.25 3.82 .35 .18 .12 .02 .04 .02 .80 20. .50 3.50 .50 .30 3.60 .47 4. 2. 24. .30 9165.42 9165.42

.80 1.50 2.40 .80

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Zucchero e caffèAl Nocchi in conto del chiaroscuro della marchesa Santa Crux220

Sei galline per Celestina D’Este221

Elemosina alla vedova Stocchi del mese scorsoElemosina del mese scorso alla vedova la GallinaraAllo scarpellinoPagato l’ordine Cerini al Chiassi di scudi trecento, e questi per lo

sborso annuale che fa il signor Canova a favore dell’Accademia del Nudo al Corso222

3 detto. Verzella per la Statua equestre cioè per il modello al ve-ro223

Lettere impostate di sabato scorsoCollazione alle modelleGesso da presaChiodiMesata scorsa del cane e gatto

Somma e siegue

.75 2.55 6. 2.10 1. .50 .30 300. 2.30 .25 .10 .04 .03 1.08 9487.84 9487.84

SCRITTI

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220. Il dipinto del modello del Monumento della contessa de Haro, a cui Nocchi lavorerà fi no al 19 gennaio 1808.

221. Ricordata nel testamento di Antonio D’Este come la « mia buona nuora Celestina D’Este nata Ferrari » alla quale lo scultore lasciava in segno di riconoscenza « l’Erma in marmo greco rappresentante Canova, da me modellato dal vero e scolpito [. . .] ad oggetto che essa conservi per mia memoria questo marmo il quale continuerà a dire [. . .] che essa mi ha sempre custodito come fosse stato suo padre, il quale padre la mia cara Celestina lo troverà scolpito in profi lo dalla parte sinistra della indicata Erma » (ed. in Zizzi 2003, pp. 173-74; l’opera, la cui attuale ubicazione è sco-nosciuta, fu realizzata da D’Este nel 1795 ed è nota grazie all’incisione di Pietro Fontana e al calco in gesso conservato a Roma in palazzo della Cancelleria; cfr. Pavanello 1990, pp. 13-14). Celestina era presumibilmente la moglie di Giuseppe D’Este.

222. Nel 1806 era stata inaugurata la nuova sede dell’Accademia del Nudo nell’ex monastero delle Convertite, annesso alla chiesa di Santa Maria Maddalena. Data la diffi cile situazione in cui versavano le fi nanze dello Stato pontifi cio, Canova aveva deciso di elargire la pensione di 400 scudi annui d’argento, assegnatagli dal papa nel 1802 come appannaggio alla nomina a ispettore generale delle Belle Arti, a favore dell’Accademia di cui lo scultore era direttore perpetuo dal 1804 (cfr. D’Este 1864, pp. 114-15). L’editto che gli assegnava la pensione è datato 22 maggio 1805 (cfr. EN, i 2007, p. 382).

223. L’annotazione è relativa alla formulazione del modello in creta del Cavallo, di grandezza « circa al naturale », della Statua equestre di Napoleone (opera commissionata allo scultore il 20 di-cembre 1806 dal re di Napoli Giuseppe Bonaparte) per il quale Salvietti fu impiegato ricevendo il primo compenso il 7 settembre (cfr. infra, alla data). L’artista portò a termine il lavoro, che fu in-terrotto per un paio di settimane in settembre a causa del suo viaggio a Napoli, nel dicembre di

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3 settembre 1807.Pagata la cambiale del signor Leopoldo Vanelli224 di scudi 50, da

valersene sopra i marmi ordinari che tiene sopra la ripaAllo scarpellinoGelati e cialdoni per le ***4 detto. Seconda distribuzione Piranesi225

Al Rosso servo di piazzaCasa. Fogli del CampidoglioLettere di VeneziaLettere di Luigia e Gerolamo226

Cordone e fi occo per la casa novaLapissè di Francia per il conte Roberti227

Neve di giorni 7Elemosina per ordine signor CanovaElemosina del sabatoCipriaAll’imbiancatore per la casa novaSemola per la stallaAl chirurgo signor Maccari per l’assistenza al CerrotiLettera di ParigiAllo scarpellinoElemosina all’ospizio che era vicino allo studio

Somma e siegue5 settembre 1807.Pagato a Luigi Scocioni alcuni frammenti di bassorilievi rinvenu-

ti nelle vicinanze del sepolcro di Cecilia Metella come da rice-vuta

Elemosina alla Accarise

50. .30 .43 .80 .05 .50 .72 .06 1.50 1.04 .70 .20 .05 .08 1. .48 5. .05 .30 .50 9551.60 9551.60 8. .60

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quell’anno. Il 12 del mese, Sartori, scrivendo all’amico Francesconi, lo informava che « Canova oggi appunto ha fi nito il modello in creta del suo Cavallo. Se questo non cammina par veramente vivo » (BQB, 109.VII.21). Sulla complessa vicenda relativa al monumento equestre, cfr. pp. 306-28.

224. Sullo scultore carrarese e mercante di marmi Leopoldo Vanelli, cfr. p. 373.225. Cfr. sopra, n. 218.226. Luigia Boccolini e Girolamo Giuli, cfr. sopra n. 20.227. Tiberio Roberti.

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Pagato al falegname Pupilli per numero 8 persiane con li loro ferramenti come da conto conevenuo. Casa nova

Pagato al falegname Pupilli scudi 26 in saldo del conto esebito, delli scudi 408 con ‘l ribasso casa nova228

Pagato al murattore della casa nova scudi 100 in saldo delli scudi 300 con ribasso come da conto229

Saldato il Belli scarpellino del lavoro fatto alla casa nova con scudi 16, che con altri scudi 80 formano l’intiero pagato – come da conto230

Saldato il vetraro con scudi 14, che con scudi 18 resta appareggiato il conto esebito sino al presente giorno. Casa nova

Saldato il chiavaro Carlucci del lavoro fatto alla casa nova con scu-di 33.52, che con scudi 71 di già ricevuti forma l’intiero pagato231

E piú al suddetto per lavori dello studio come da conto232

Somma e siegue5 settembre 1807.Stocchi per sei nella VenereAl lustrattore in conto di Madama LetiziaKauffmann in conto del bassorilievo della Santa CruxAl suddetto giornate tre nella BorgheseVanelli giornate 7½ con le oreMancia data ai falegnami della casa novaAl formatore in conto del forma Napoleone233

Al formatorello mesata scorsaSpesette per la casa novaSalvietti giornate 7 con le ore nel Cavallo234

74. 26. 100. 16. 14. 33.52 9.40 9833.12 9833.12 3.60 3. 1.65 1.65 4.12 1. 20. .15 .85 3.15

SCRITTI

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228. Il conto è in PLFC, b. 1.229. I lavori di ristrutturazione dell’appartamento situato al terzo piano di via del Corso 52,

« spettante alli reverendi padri ministri degl’infermi della Madalena, con ordine dell’illustrissimo signore cavaliere Antonio Canova enfi teuta di detto piano, con stalla, e rimessa », furono eseguiti dall’impresario Baldassare Capponi per la cifra complessiva di 300 scudi. Il documento, datato 25 luglio 1805-5 settembre 1807, è in PLFC, b. 1.

230. Il conto è in PLFC, b. 1.231. Il conto è in PLFC, b. 1.232. Il conto è in PLFC, b. 4.233. Cfr. sopra, n. 172.234. Il modello in creta del Cavallo, di grandezza « circa al naturale »; cfr. sopra, n. 223.

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Alli pittori per la casa:signor Giuseppe giornate 8½al compagno

Allo scarpellino giornate 7Al suddetto per dimaniSpesette al De SimoniVino per casaAssogna aceto spagoElemosina PassionistiCieco elemosina6 detto. Dato al Marchesi235 pensionato milanese nella scultura

scudi venti, imprestanza con ordine del signor Canova

Somma e siegue7 settembre 1807.Al signor Nocchi Monumento Santa CruxCioccolata libre 5Elemosina AssuntaConcolino di teragliaSpago per il modello del Cavallo236

Colla di peceLettere della posta pontifi ciaDue elemosine in occasione della festa della MadonnaAllo scarpellino8 detto. Speso a Frascati pranzo di Menghetto e D’EsteAl cocchiere pranzo e cavalliAllo scarpellino il solitoElemosina al ciecoDato al murattore Cerini in conto delli lavori fatti nelli studi,

compreso il lavoro delle vasche come da ricevuta237

4.25 3.82 2.27 .60 .10 .15 .05 .02 20. 9903.56 9903.56 2. 3. .50 .60 .24 .07 .04 .40 .30 1. .70 .30 .02 40.

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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235. Pompeo Marchesi (1783/1789-1858) fu pensionato dell’Accademia di Brera a Roma dal 1805 al 1808. Ritornato a Milano divenne ben presto lo scultore piú celebre della città (per la sua carrie-ra, cfr. Sassi 2001).

236. Il modello in creta del Cavallo, di grandezza « circa al naturale »; cfr. sopra, n. 223.237. Il conto dei lavori eseguiti da Giuseppe Cerini negli studi canoviani e nella casa in via del

Corso « da giugno 1807, a tutto marzo 1808 » è in PLFC, b. 8. Il saldo fu corrisposto al capomastro il 6 luglio 1808 (cfr. infra, alla data). La ricevuta di pagamento relativa a questa data e a quella del 12 settembre è in PLFC, b. 1.

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9. Elemosina a Loreto alla Foschi semestre impostato a di lei nome

Scarpellino10 detto. Elemosina allo scultore Angelini238

11 detto. Carta per la casa novaTaglaturaa di capelli per MenghettoAllo scarpellinoDato a Moisè l’intagliattore per il lavoro fatto alla terza Ebe239

12 detto. Verzella e fi l di ferroDue gelati e carta per baretteCieco elemosinaLettera e ostia

Somma e siegue12 settembre 1807.Cola di pesce e spiritoPagato al Belli per il restante del tempo impiegato in Madama

Letizia dal giovanePer giornate 21 impiegate dal giovane scarpellino nel bassorilievo

della Cicogna come da nota saldataPagato al vetraro li vetri posti nel fi nestrone dello studio del grup-

po del Teseo compreso tutti i piombiPagato al suddetto scudi 2.40 per l’impiombattura posta nel fi ne-

strone pozzetto, quali scudi 2.40 li deve bonifi care San Giaco-mo degli Incurabili

Saldato il murattore Cerini con scudi 45, che con altri 40 ricevuti sono il saldo di tutti i lavori fatti nelli studj sino al presente gior-no

6.06 .30 4. .70 .30 .30 6. .56 .22 .02 .07 9971.27 9971.27 .14 1.50 7.35 5. 2.40 45.

SCRITTI

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238. Giuseppe Angelini (1735-1811), conosciuto da Canova nel 1779 quando stava realizzando la sua opera piú nota, la statua raffi gurante Giambattista Piaranesi per la chiesa romana di Santa Maria del Priorato. Nel 1781, in gara con l’Apollo che s’incorona di Canova, scolpí una piccola Minerva su commissione di Abbondio Rezzonico (sulla sua attività cfr. Silvan 1998; EN, i 2007, p. 58 n.). Il 4 giugno 1811, qualche giorno prima della sua morte, Angelini riceveva da Canova il saldo dei cen-tocinquanta scudi stabiliti per la vendita « di una testa colossale rappresentante l’Oceano scolpita in marmo dal signore Angelini copiata da quella che esisteva nel Museo Vaticano con suo basamen-to parimenti di marmo ornato da venti e tritoni » (il contratto, conservato in PLFC, b. 1, è datato 7 marzo 1811).

239. La prima versione della Ebe con tronco, ora a Chatsworth House, Derbyshire (cfr. pp. 282-83).

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Al falegname Carboni240 in conto dei lavori fatti per lo studio e precisamente nelli due modelli Alfi eri e Santa Crux

Stocchi nella Venere giornate 5Kauffmann giornate 1 nella BorgheseAl suddetto in conto del Monumento Santa Crux

Somma e siegue12 settembre 1807.Cerroti giornate 4 nel secondo bassorilievo di PortogalloVanelli giornate 3 presso il signor Canova e tre con le ore nella

VenereAl formattore in conto della forma di Bonaparte241

Al lustrattore in conto della statua di Madama LetiziaScarpellino giornate 7Al suddetto anche per dimani per ordineSpiritoSalvietti nel modello del Cavallo giornate 6 con le ore242

Signor Giuseppe pittore per la casa nova giornate 7Inocenzo pittore come sopraFarina per la casa nova13 detto. Beveraggio alle donne del vicolo14 detto. Pagato il canone di Santa Maria del Popolo per lo studio,

matturato a tutto luglio prossimo passato243

Tre decine di gesso per la casa novaAllo scarpellino15 detto. Mezza mesata di cibarie al GiuliGraminia per giorni 15 per li cavalli

Somme e siegue

50 3. .55 2.20 10088.42 10088.42 2.20 3.30 15. 2.50 2.27 .60 .04 2.70 3.50 3.15 .20 .42 18. .27 .30 20. 1.50 10164.37 10164.37

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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240. I conti e le ricevute di pagamento superstiti di Giuseppe Carboni sono in PLFC, bb. 7, 8. Per i modelli dei monumenti a Vittorio Alfi eri e de Haro, cfr. pp. 209-12, 214-16.

241. Cfr. sopra, n. 172.242. Il modello in creta del Cavallo, di grandezza « circa al naturale »; cfr. sopra, n. 223.243. Il 29 dicembre 1804 Canova aveva stipulato un contratto di enfi teusi di una casa con i « re-

verendi padri di Santa Maria del Popolo » (cfr. infra, n. 308), per trasformarla in studio di scultura. Alcune ricevute di pagamento del canone sono in PLFC, b. 4.

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15 settembre 1807.Casa. ChinaElemosina alla MadonnaOglio per i fenimenti dei cavalliSemolaBrusca per il mattonato per la casa novaChinaAl Nocchi, in conto del chiaroscuro del Monumento Santa Crux

in tre volteCipriaLavattura di due para calzeElemosina del sabatoSemolaMezza mesata al cocchiereScarpellino per ordine16 detto. Spesette per la casa novaScarpellino per ordineElemosina alle fi glie della custode del Museo17 detto. Scarpellino18 detto. Casa: marmitta di rame per il bolitoChinaAssogna per li legniAl parrucchiere per il signor CanovaCipria per il viaggioElemosina di sabatoScopetta per la carrozzaAl Nocchi in conto del Monumento Santa CruxAltra chinaElemosina al Rosso servo di piazza di due settimaneColla di pesceSpirito di vinoGesso da presa tre decine casa novaCieco elemosinaLibre cento gesso per la casa nova

Somma e siegue

.30 .45 .40 .50 .10 .30

6. .08 .10 .05 .80 4.50 .30 .43 .30 2. .30 3.50 .30 .15 .50 .16 .05 .20 2. .30 .05 .15 .05 .27 .05 .90 10189.92 10189.92

SCRITTI

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18 settembre 1807.Allo scarpellino19 detto. Raspe numero 24 grande e mezzane fatte fareAl signor Canova per suo usoAl Salvietti mancia per ordine del signor CanovaPagato allo scarpellino Belli tutto il lavoro fatto alle vasche dello

studio nuovo della nuova cassa dell’aqua, come da conto torna-to dalli *** sotto il dí 5 settembre 1807

Saldato il suddetto Belli per le due cantoniere di lumachella per la casa nova, e tutt’altro fatto sino al presente giorno come da conto

Per giornate sei al giovane del suddetto impiegate nel bassorilie-vo della Cicogna

Stocchi giornate 5 e mezza nella VenereVanelli giornate 3 con il signor Canova e 4½ nella VenereAl suddetto mancia per ordineKauffmann giornate 2 nella BorgheseAl suddetto giornate 3 acconto del Monumento Santa CruxAl lustrattore in conto di Madama LetiziaCerroti giornate sei nel bassorilievo di PortogalloAlcune cosette per la casa novaSalvietti giornate 1 nel bassorilievo della Cicogna e sei nel [basso-

rilievo] Cavallo244

Somma e siegue19 settembre 1807.Allo scarpellino giornate 7Al suddetto anche per dimaniAl pittore signor Giuseppe per la casa novaAll’altro Inocenzo per la casa novaAltre spesette per la casa novaAl mattonaro per il pavimento del gabinettoMesata al D’Este scaduta il dí 13 correnteA Giacomino in conto della sua mesata

.30 5. 4. 2.

14.

5.50 2.10 3.30 4.12 .30 1.10 1.65 3. 3.30 .23 3.15 10242.97 10242.97 2.27 .60 4. 3.60 .33 1.80 30. 1.

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244. Il modello in creta del Cavallo, di grandezza « circa al naturale »; cfr. sopra, n. 223.

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SaponeAl formattore in conto della forma di Bonaparte scudi venti245

21 detto. Allo scarpellinoCasa nova. Nobiltà per il canapè canne 3½Zerlinio per il letto dell’abate canne 10Fodera per il suddetto canapè canne 5½Fiocco di seta e cordoneDecine 4½ di crineSeta per la stanza di MeneghettoAl Nocchi in conto del Monumento Santa Crux22 detto. A’ facchini per muovere sassi e statueA Vitali per due vasetti di alabastro per la casa novaAllo scarpellino23 detto. Alla famiglia Baronio elemosina

Somma e siegue23 settembre 1807.Pagato per conto dell’assegnato annuo dell’Accademia del Nu-

do246 tre ordini in somma di scudi 25: scudi 12 *** delle strade Gallese scudi 9, altro di Gallese di scudi 4

Chiavaro Carlucci per l’accomodatura del legno per il viaggio di Napoli247 da valersene

Dato sabato scorso al segatore per il tagliatto del sasso per la testa del Paride248

Fogli di Guattani249

Al Nocchi in conto del Monumento della Santa Crux

.02 20. .30 9.45 5.50 2.47 .75 8. 4. 2. 7. 2.50 .30 .70 10349.57 10349.57 25. 4.80 .30 .30 2.

SCRITTI

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245. Cfr. sopra, n. 172.246. Cfr. sopra, n. 222.247. Nella lettera a Tiberio Roberti del 31 ottobre 1807, Canova fece un resoconto confi denziale

del suo viaggio nei seguenti termini: « A Napoli vi sono stato soli dodaci giorni, perché a tale condizione vi ero andato, per vedere soltanto il locale ove si dovrà poi collocare la statua equestre che si farà a Sua Maestà l’Imperatore, e per questo fui chiamato, volendo assolutamente il Re <Giuseppe Bonaparte> ch’io scegliessi il luogo. Voleva poi anche il suo ritratto (come bene pensa-ste voi) ma siccome io tenevo di già abbozzato in creta il Cavallo, cosí non potevo tratenermivi in verun modo, se non volevo veder minato il mio modello » (BCBC, R.432.6556). Sul soggiorno dello scultore a Napoli, cfr. D’este 1864, pp. 144-50. Il conto del chiavaro Marco Carlucci per i la-vori fatti nella « carrettella del signor Antonio Canova » è in PLFC, b. 1.

248. Sulla Testa di Paride, cfr. pp. 204-6.249. Cfr. sopra, n. 55.

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Imprestito al signor Scipion Gaggi,250 da restituirsi nel prossimo Natale

Mancia per il passaporto24 detto. Al signor Canova per dare mancia per il cavallo Ghigi251

Casa, semolaChinaCalze di fi lo per Meneghetto4 para di calze di fi lo fi no per il signor CanovaUn spicciattoreFiocco e cordone per la casa novaA’ facchini per ritornare a muovere le statueScarpellino di jeriScarpellino di oggiElemosina ad una vecchia per ordine25 detto. Elemosina alli BenfratelliImprestanza al D’Este per restituirsi al piú presto scudi cento

Somma e siegue25 settembre 1807.A’ facchiniAlli mettallari Prussiani in conto delli incirca scudi 150 per il getto

del busto di metallo di Bonaparte252

Gesso da presaAllo scarpellinoSemola per i cavalli Allognia [?] per il viaggioChina per il viaggioPer la cassa del disegno del deposito d’Alfi eri253

Per la guarnizione del canapè celesteMangana limoni ed altro per il viaggioLemosina del sabato

15. .20 1. .80 .30 .70 5.20 .20 1. 3.80 .30 .30 .20 .30 100. 10511.27 10511.27 .20 60. .18 .30 .80 .40 2.10 1.50 1. 1. .05

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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250. La ricevuta del prestito, sottoscritta dal perugino Simone Gaggi, è in PLFC, b. 4.251. Presumibilmente il principe Agostino Chigi. Da un documento presente in PLFC, b. 5,

risulta che in data 7 giugno 1821 Canova acquistò dall’aristocratico romano un « polledro morello chiamato Marchesino » per la somma di cento scudi.

252. Cfr. sopra, n. 195.253. Cfr. n. successiva.

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Al segattore per il taglio fatto al bassorilievo della Santa Crux componente giornate 9 e piú le spese

Restante della mesata al De Simoni26 detto. Mancia per il porto della medaglia dell’Accademia per

il signor CanovaConsegna alla posta di Firenze per il quadro spedito a monsieur

Fabre254

Al Belli giornate 6 del suo giovane impiegato nel bassorilievo della Cicogna

Lettere di VeneziaSpesette per la casa nuova

Somme siegueElemosina per ordineUn libro da disegnare per il signor CanovaPer una pezza di tela per coprire modelliCerroti giornate 6 impiegate per lo studioStocchi giornate 6 nella VenereVannelli giornate 7 nella VenereKauffman giornate 4½ impiegate 2½ nella Borghese e due nella

Venere de’ Medici255

Al formatore a conto della forma del Bonaparte256

Al lustratore in conto di Madama LetiziaA Pupilli in conto delli lavori che ha fatto alla casa nova dopo

saldato il primo contoSalvietti giornate 7 impiegate 4 nel sasso della Ballerina257 e 3 nel

bassorilievo della CicognaScarpellino giornate 7Al suddetto per due giorni per ordineQuattro schizzi [?]Cieco

4.40 6. .30 .10 2.10 .36 .43 10592.49 10592.49 .10 .17 6. 3.30 3.60 3.85 2.47[?] 20. 3. 20. 3.15 2.27 .60 .32 .02

SCRITTI

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254. Il « quadro a chiaroscuro » del modello del Monumento Alfi eri di Bernardino Nocchi, inviato al pittore François-Xavier Fabre (1766-1837), intimo della contessa d’Albany, committente dell’o-pera (cfr. p. 211).

255. Sulla copia della Venere Medicea, commissionata a Canova nel 1802, cfr. pp. 261-63.256. Cfr. sopra, n. 172.257. Sulla Danzatrice con le mani sui fi anchi, cfr. pp. 291-95.

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Al signor Giuseppe pittore giornate 8Ad Innocenzo altro pittoreAl raschiatore giornate 6

Somma a tergoBollette per la casa novaCartaFarinaCeraOglio di tartaroViaggio della robba portata a Campidoglio per il ponte del Ca-

vallo258

28 detto. Dati al signor NocchiSemolaPer cavar sangue alli cavalliLavori fatti fare e lavatura di calzeAllo scarpellino per ordine29 detto. Al suddetto per ordine30 detto. Al Giuli mezza mesata di cibarieAl maestro di casa di Flangini ellemosina mensualeA Luigi il cocchiere mezza mesataAl De Bacco l’entrante mesataMensuale alla vedova AnnaMensuale all’orfani ai GreciAl signor Domenico259 il suo trimestre assegnatogliAllo scarpellino per ordineMesata del gatto e caneGesso decine 4½Primo ottobre. Mensuale alla vedova StocchiAlla carrozza di palazzo per andare al Museo

4. 3.60 1.80 10670.76 10670.76 .40 1.20 .25 .88 .22 .50 3. .80 .20 .50 .30 .30 20. .10 4.50 24.80 .50 .20 5. .30 1.05 .40 1. .40

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258. Nella fase di progettazione del modello del Cavallo del Monumento equestre di Napoleone, Canova fece eseguire a Vincenzo Malpieri un calco, da cui fece ricavare un getto, di quello del Monumento di Marco Aurelio. Nel settembre dell’anno successivo, quando l’artista era alle prese con il modello del cavaliere, fece ricavare un calco anche del « piede di Marco Aurelio » (cfr. infra, alla data 2 luglio 1808).

259. Domenico Manera, cfr. pp. 358-64.

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Allo scarpellino per ordine

Somma e siegueAssociazione del Piranesi260

2 ottobre. Al Nocchi in conto del disegno della Santa CruxTela fi na per una tovaglia dell’altare di casaMensuale ad Assunta, elemosinaElemosina di tre fratiSolita del sabatoSemolaNumero 7 fi occhi per li campanelli di casa con i suoi cordoniCanne 16 cordette per quattro tendine da fenestraLettere di Milano, e VeneziaMensuale alla vedova GallinaraAllo scarpellino per ordine3 detto. Al servo di piazza RossoAl formatore in conto di Bonaparte forma261 Per mancie date ai soldati per le forme fatte del Cavallo262

Al lustratore per saldo e spese occorse nella lustratura di Madama Letizia come da ricevuta263

Al suddetto per tempo impiegato di tre giorni nel pulire il Bona-parte264

Al Belli giornate 3 del suo giovane impiegate nel tavolino della casa nova di marmo

Al legatore in conto delle legature che sta facendo al tavolino ed al frontespizio

Somma e siegue

.30 10737.87 10737.87 .80 2. 1.80 .50 .15 .05 .80 1.80 1.76 .82 .50 .30 .05 20. 1.50 3.50 1.50 1.05 3. 10779.75 10779.75

SCRITTI

100

260. Cfr. sopra, n. 218.261. Cfr. sopra, n. 172.262. Cfr. sopra, n. 258.263. La ricevuta che qui di seguita si trascrive è l’unica fi nora rinvenuta del lustratore di cui

presumibilmente Canova si serviva in questo periodo. « Io sottoscritto ho ricevuto dal signor ca-valiere Canova scudi ottantadue e baj 50 moneta per saldo e fi nal pagamento del lavoro fatto di mia professione di lustratore intorno la statua di Madama Letizia compreso le spese occorsemi, ed il tempo di tre giornate impiegate nel pulire il Bonaparte chiamandomi con ciò contento e soddi-sfatto in fede questo dí 3 ottobre 180sette. Io Tomasso Mancini » (PLFC, b. 7).

264. La statua di Napoleone come Marte pacifi catore, da cui Canova aveva fatto ricavare la forma (cfr. sopra, n. 172).

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3 ottobre. Pagati a Leandro265 scultore in conto di scudi ventotto prezzo convenuto per cavar di punti e ridurre come il modello la testa del Paride266

Mesatina al formatorello Salvietti giornate sei: cinque nel bassorilievo della Cicogna ed

una nel sasso della DanzatriceCerroti giornate 4 nel bassorilievo di PortogalloStocchi giornate 5 nella VenereVannelli giornate 6½ nella VenereKauffman giornate 5 in conto del suo cottimo della Santa Crux267

Allo scarpellino giornate 7Al suddetto per ordine anche dimaniAl chiavaro Battaglini in conto dei lavori che fa alla casa novaAl signor Giuseppe pittore giornate 1½Ad Innocenzo detto giornate 3½Raschiatore giornate 5½Spesette per li pittori della casa novaA Cirino carettiere per il riporto dei cavalletti da CampidoglioPassionistiOrdinanza di Secreteria di StatoConcolina, e gessoBeveraggio al ragazzo del legatore

Somma e siegue3 ottobre. Ellemosina al cieco5 detto. Dati al Nocchi in conto del disegno della Santa CruzA Pupilli in conto dei lavori che sta facendo alla casaAllo scarpellino per ordine6 detto. Mensuale al Conservatorio della Santa CrocePorto dei due quadri della cappella dal porto allo studioPagati a mastro Angelo Gulin per una vasca di marmo lunga pal-

8. .15 2.70 2.20 3. 3.57 2.75 2.27 .60 15. .75 1.57 1.65 .27 .50 .05 .05 .28 .02 10825.15 10825.15 .02 2. 20. .30 .50 .15

LIBRO DI CONTI 1807-1808

101

265. Su Leandro Biglioschi, cfr. pp. 338-40.266. Il contratto con i relativi pagamenti corrisposti a Leandro Biglioschi è qui pubblicato a

p. 340.267. Cfr. pp. 354-55.

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mi 9 larga 2½ per mettere in opera allo studio all’orto di Na-poli268

Porto della medesimaPagati al signor Andrea Eustachi fi ttavolo per il fi eno sommini-

strato in due mesi e giorni 18 come da conto269

Al suddetto per rubbio uno biadaMensuale alla famiglia AccariseAlla carrozza di palazzo per andare al MuseoAllo scarpellino per ordine7 detto. Al signor Nocchi in conto del disegno della Santa CruzAllo scarpellino per ordine8 detto. Lettere di MilanoMonghe, e semolaSpese e fatture occorse per rifare i letti tanto del signor Canova

come del signor abate

Somma e siegue8 ottobre 1807. Associazione del Roccheggiani270 Allo scarpellino per ordine9 detto. Al detto per ordine10 detto. Al legatore in saldo di palmj 33 di legatura fatta porzione

al tavolino della casa e porzione al frontone del Monumento d’Orange

Per fattura di numero 6 tendine con frangie, tovaglie dell’altare, altre 8 tendine aggiuntate e rifatte con *** dalle tele per li sof-fi tti

Al Nocchi in conto del disegno della Santa CruzSpazzole per li pavimentiUn coperchio della marmitta, e stagnaturaPanno verde per il violino del gabbinettoUn’incerata al cappello del cocchiereLettere di Venezia

10. .50 23. 5. .60 .30 .30 2. .30 .20 1. 3.90 10895.22 10895.22 .20 .30 .30 1. 8. 2. .06 1. 1.20 .35 .35

SCRITTI

102

268. Lo studio preso in affi tto dalla marchesa Maccarani, situato in via Margutta 52-53 (cfr. sopra n. 217).

269. Conti e ricevute di pagamento sono in PLFC, bb. 1, 4.270. Cfr. sopra, n. 76.

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Elemosina del sabatoA Cerroti giornate sei nel bassorilievo della CicognaStocchi giornate 4½ nella VenereVannelli giornate 7 con le ore nella VenereKauffman giornate sei in conto della Santa Cruz

Somma e siegueSalvietti giornate 7 con le ore impegnate nella BallerinaAl formatore in conto della forma di Bonaparte271

A mastro Marco Carlucci chiavaro in conto dei lavori che fa allo studio all’orto di Napoli272

A Pupilli in conto dei lavori di casaAllo scarpellino giornate 7Al suddetto per oggi e dimani per ordineAl lustratore per la lustratura del tavolino della casa novaAll’imbiancatore in conto di scudi 40 prezzo convenuto per dare

la tinta ai due studj di Bonaparte; e suo contiguo ed a quello grande dell’orto di Napoli273 come da ricevuta

Al raschiatore giornate 6 per la casaAd Innocenzo giornate 1Bollette per casaVerde per casaScopeLettere Cieco

Somma e siegue12 ottobre. Al giovane di Belli giornata una impiegata nel tavoli-

no di marmo per casaAllo scarpellino per ordine13 detto. Allo scarpellino14 detto. A’ facchini

.05 3.30 2.70 3.85 3.02 10922.90 10922.90 3.15 5. 10. 11. 2.27 .60 1.80 10. 1.80 .45 .13 .20 .10 .10 .02 10979.53 10979.53 .35 .30 .30 .30

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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271. Cfr. sopra, n. 172.272. Lo studio preso in affi tto dalla marchesa Maccarani, situato in via Margutta 52-53 (cfr. sopra,

n. 217). Il conto di Carlucci relativo a questi lavori è in PLFC, b. 4.273. Lo studio preso in affi tto dalla marchesa Maccarani, situato in via Margutta 52-53 (cfr. sopra,

n. 217).

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Al signor Nocchi per il Monumento Santa CruxAllo scarpellinoSpeso nel viaggio di Napoli come conta da nota15 detto. Allo scarpellinoLettera impostata16 detto. Mezza mesata al cocchiereAllo scarpellinoA’ facchini17 detto. Al signor Canova per suo usoAl falegname Pupilli in conto dei lavori della casa novaElemosina ad un cieco civileStocchi giornate 3 nella Venere, e due e mezza nel secondo bas-

sorilievo di PortogalloCerroti giornate sei nel secondo bassorilievo di PortogalloKauffmann giornate 5½ acconto del bassorilievo della Santa

CruxSalvietti giornate 7 nella BallerinaVanelli giornate 7½ nella Venere con le ore

17 ottobre 1807.Al formatore in conto della forma di Bonaparte, dodici274

A Leandro in conto della testa di Paride275

Spesette per la casa novaBeveraggio a’ murattoriAllo scarpellino giornate 7Al suddetto per oggi e dimaniLettere impostate, candele, acetoElemosina al cieco19 detto. Mancia ad un servo del principe Spada per alcune stam-

pe provenienti da Vienna276

2. .30 247.38 .30 .05 4. .30 .80 4. 9. .20 3.30 3.30 3.02 3.15 4.12 11266.49 11266.49 12. 10. .70 .60 2.27 .60 .07 .02 .30

SCRITTI

104

274. Cfr. sopra, n. 172.275. Cfr. sopra, n. 266.276. Presumibilmente il libro in fol. atl. di A. Mariette, Description de travaux, qui ont précédé, ac-

compagné, et suivi la fonte en bronze d’un seul jet de la statue équestre de Louis XV, Paris, Le Mercier, 1768 e un esemplare della stampa del Monumento equestre di Giuseppe II. Il testo era stato consigliato e procurato a Canova dallo scultore austriaco Franz Anton Zauner a cui l’artista si era rivolto per la

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Allo scarpellino20 detto. Saldato il coloraro per tutto ciò che ha somministrato

per uso della casa nova sino ad oggiPer casa, saldata la lista semola per i cavalliSogna per il legnoScopa per la stallaNobiltà per fodra per vestito del signor CanovaAl signor Nocchi in due volteIn saccoccia al signor CanovaAccomodattura di soffi ettoSapone per la barbaElemosina del sabato AquavitaCipriaSedie e due canapè per la stanza di Meneghetto e il signor abate,

casa nova

20 ottobre 1807.Al signor CanovaSemolaAccomodattura dei lampioni della carretatta Lettere di VeneziaZucchero e caffèBiscotti e limoni per monsieur Wicar277

Oglio per la stallaCibarie al Giuli di tutto il corrente meseAllo scarpellino

.30 43.50 .80 .20 .10 1.60 4. .60 .10 .20 .05 .08 .08 9.05 11353.71 11353.71 1. .90 .20 .28 4.30 .12 .48 40. .30

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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realizzazione in bronzo della statua di Napoleone come Marte pacifi catore (cfr. BCBC, 3.LXIII.866-874; infra, n. 286). Il principe Spada era Clemente Spada Veralli, principe di Castel Viscardo (1778-1866), che il 20 febbraio 1807 aveva celebrato il proprio matrimonio a Vienna con Marie-Emma-nuelle-Josephe contessa de Beaufort-Spontin.

277. Il pittore francese Jean-Baptiste Wicar (1762-1834), all’epoca direttore dell’Accademia di Belle Arti di Napoli. In occasione del soggiorno di Canova nella capitale partenopea dell’autunno del 1807, Wicar dette un pranzo di gala in onore dello scultore rievocato dettagliatamente da D’E-ste nelle sue Memorie (1864, pp. 145-49). Sulla carriera di Wicar, cfr. Le Chevalier Wicar 1984; EN, xviii 2002, p. 316 n.; Nocca 2006. Lettere di Wicar a Canova sono in BCBC, II.185.1765-1769; X.1088.5309-5330.

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21 detto. Pagato il falegname Carboni del lavoro fatto ai due mo-delli dei due monumenti Alfi eri, e della Santa Crux, tutto assie-me scudi sessantaquatro e baj 38.278 Dico

E piú saldato il suddetto di tutti i lavori fatti nelli studi, tanto di pavimento come di casse e di altro sino al presente giorno, scu-di centosessantaotto, che con scudi 50 ricevuti in settembre so-no in tutto scudi 218 coma da conto. Dico

Saldato il vetraro per li fi nestroni fatti allo studio dell’orto di Na-poli, quarantuno279

Saldato il formattore del calco del Cavallo di Campidoglio com-preso il getto280

Saldato il calco e il getto del Paride281

Dato il beveraggio per il ***

21 ottobre 1807.Dato all’imbiancatore in conto dell’imbiancattura delli studjAl De Simoni in conto della sua mesataAllo scarpellino22. Pagato al signor Pietro Fontana282 scudi 29.16 per numero 4

sovrane e mezza e questi da valersene dal signor conte Tiberio Roberti di Bassano

Allo scarpellino23 detto. Elemosina alla famiglia Baronio

64.38 168. 41. 45. 20. 2. 11741.67 11741.67 10. 2. .30 29.16 .30 .70

SCRITTI

106

278. Per i modelli dei monumenti di Vittorio Alfi eri e de Haro, cfr. pp. 209-12, 214-16. Il conto dettagliato del lavoro fatto da Giuseppe Carboni è in PLFC, b. 7.

279. Lo studio preso in affi tto dalla marchesa Maccarani, situato in via Margutta 52-53 (cfr. sopra, n. 217). Il nuovo affi ttuario che subentrò a Canova nel 1813 si impegnava di rifondere lo scultore « per ciò che riguarda il collocamento dei fi nestroni, e la chiusura della fi nestra che guarda l’orto di Casa Patrizj » (PLFC, b. 10). Il conto del « vetraro » Francesco Aureli precisa che i lavori furono fatti « nel novo studio posto al Orto di Napoli » (PLFC, b. 4).

280. Cfr. sopra, n. 258.281. Realizzato a partire dal modello in gesso che era stato portato a termine il 13 giugno (cfr.

sopra, alla data). 282. L’incisore di origine bassanese Pietro Fontana (1762-1837), stabilitosi a Roma nel 1785 fu

l’artista a cui Canova ricorse piú frequentemente per l’esecuzione delle stampe delle proprie opere (cfr. EN, xviii 2003, p. 661 n.).

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Dato al murattore Cerini in conto del lavoro fatto allo studio all’orto di Napoli283

Mesata al D’Este scaduta il 15 correnteAl facchino per portare il baullo del signor abate284

Casa. Spazzola per la stallaCarretella accomodataLettere di MilanoFettuccia per scarpeCipria due libreElemosinaSpesi per il corpetto e calzoni per il cocchiereElemosina per ordinePagato al Gualdo285 il mobilio della casa nova a tenore della notaLettere di VeneziaCandele per lo studioAllo scarpellinoPer la procura del de Zauner286 mandata a Vienna

25. 30. .15 .20 .60 .12 .40 .16 .05 8. .05 180. .16 .27 .30 .60 12030.19 12030.19

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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283. Lo studio preso in affi tto dalla marchesa Maccarani, situato in via Margutta 52-53 (cfr. sopra, n. 217).

284. Nel dicembre del 1806 era morto il padre di Giambattista, Francesco Sartori che nel 1762 aveva sposato Angela Zardo, la madre di Antonio Canova, rimasta vedova l’anno precedente. Alla fi ne di maggio del 1807 l’abate si recò a Crespano, suo paese natale, facendo ritorno a Roma il 22 ottobre (cfr. le lettere di Canova a Tiberio Roberti del 28 dicembre 1806 e 24 ottobre 1807; BCBC, R.408.6532; 431.6555).

285. Il commerciante Giovanni Gualdi; un suo conto è in PLFC, b. 1.286. Lo scultore austriaco Franz Anton Zauner (1746-1822), autore del Momumento equestre di

Giuseppe II, inaugurato in Josefplatz a Vienna il 24 novembre 1807. Nel 1805 Canova aveva ammi-rato la fusione in bronzo del Cavallo e il 29 agosto del 1807 aveva scritto al collega austriaco chie-dendogli consigli e suggerimenti sul procedimento da seguire per la realizzazione della versione in bronzo di Napoleone Bonaparte come Marte pacificatore. In tale occasione, inoltre, Canova dava in-carico a Zauner di ingaggiare uno o piú dei suoi assistenti che avrebbero dovuto trasferirsi a Roma per realizzare la fusione (BCBC, 3.LXIII.1.866). Zauner propose a Canova « Giuseppe Riedlin-ger » chiedendo « un modello della Sua statua d’incirca 3 palmi romani; in quel caso facendo far io qui sul medesimo dall’istesso Giuseppe Riedlinger, sotto la mia direzione, altro modello delle cose piú necessarie, e piú soggette a pericoli nell’eseguirlo in bronzo, potrebbe Ella esser allora quasi sicuro della riuscita in grande » (BCBC, 3.LXIII.1.871). Canova inviò dunque la procura a Zauner (il documento, datato 23 ottobre 1807, è in BCBC, 3.LXIII.7.872) affinché potesse stipulare il contratto con Riedlinger e fece eseguire a Malpieri il bozzetto della statua che spedí a Vienna

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24 ottobre 1807.Al falegname Pupilli in conto della casa novaSpeso per li 4 pezzi di cavallo a porta Leone, compreso le due

zampe e porto alla Consolazione287

Porto delli due quarti dalla Consolazione allo studioAl triparolo per pelare le 2 zampeAl giovane Trasmondi288 per le preparazioni anattomiche delli

suddetti pezziPer portare li suddetti pezzi a fi ummeA Cerroti giornate 6 nel secondo bassorilievo di PortogalloStocchi giornate 5½ nel secondo bassorilievo di PortogalloKauffmann in conto del bassorilievo Santa CruxVanelli giornate 7 con le ore nella VenereSalvietti giornate 7 nella DanzatriceLo scarpellino giornate 7Al suddetto per oggi e dimaniAl De Simoni spesa:

corda da violinospolvero e aceto

Elemosina al ciecoAl formatore in conto della forma di Bonaparte289

Al raschiatore per la casa nova giornate 3A Innocenzo giornate 1 per la casa nova

10. 2.85 .40 .30 6. .30 3.30 3.30 3.30 3.85 3.15 2.27 .60

.20 .06 .02 8. .90 .90

SCRITTI

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(cfr. infra, alla data 2 gennaio 1808; lettera di Zauner a Canova del 13 febbraio 1808, BCBC, X.1101.5361). L’artista cambiò però idea, impietosito dalla lettera che lo scultore e fonditore came-rale Francesco Righetti gli inviò il 5 novembre 1807 da Offida, dove si trovava « da molti mesi » a causa di una « seria malattia » (BCBC, VIII.868.4564), e il 2 gennaio 1808 scrisse a Zauner di « an-nullare sull’istante qualunque proposizione col detto suo alunno » in quanto, per contenere i tempi di realizzazione del bronzo, si era deciso di affidare il lavoro a Francesco Righetti che dopo una lunga assenza era ritornato a Roma (la minuta è in BCBC, 3.LXIII.5.870; su Righetti cfr. infra, n. 357).

287. Canova, allora impegnato nella defi nizione del modello del Cavallo del Monumento equestre di Napoleone, fece realizzare da Malpieri il calco e alcuni getti di parti anatomiche di un vero caval-lo (cfr. infra, alla data 7 novembre 1807).

288. Il medico-chirurgo Antonio Trasmondi. In una sua lettera a Canova del 5 dicembre 1810 chiedeva protezione allo scultore affi nché gli venisse assegnato l’insegnamento di Anatomia all’Accademia di San Luca (BCBC, IX.1038.5195). La cattedra verrà conferita ad un altro candidato, Giuseppe Del Medico, che pubblicherà nel 1811 L’anatomia per uso dei Pittori e Scultori.

289. Cfr. sopra, n. 172.

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***, bolette, verdetto per la casa nova

26 ottobre 1807.Per le 40 ore a San LucaAllo scarpellinoElemosina alli BenfratelliPagato l’ordine allo scarpellino Domenico Ferrari di scudi 150 per

li capitelli antichi per conto del Museo Vaticano da valersene dall’impresa de’ Lotti290

27 detto. Restante della mesata al De SimoniCasa. NeveAque con liquore anodinoOrzo, radica di china, risella, ranocchie per il decottoAltra visella e ranocchiePranzo del medicoBoccetta per il liquore anodinoAltra mangana per il signor CanovaDue vasi per fi ori per il gabinetto alla casa novaAl Nocchi in tre volte acconto del bassorilievo Santa CruxStivalli per MeneghettoScarpe per il signor CanovaDue para calzette lavate28 detto. Dato al signor Valenti, giovane di monsignor Nicolaj

per grattifi cazione. Dico scudi ventiquattroDato a Fontana per l’incisione del Monumento Emo,291 compre-

so l’architettura e la lastra di rame

.50 12080.40 12080.40 .60 .30 .30 150. 5. .10 .15 .15 .05 .40 .40 .17 3. 6. 4.40 .80 .10 24. 19.70

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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290. Con l’editto del 21 agosto 1801 e con il chirografo del primo ottobre 1802, Pio VII aveva vietato l’esportazione di opere antiche, anche frammentarie, destinando la somma di 10.000 scudi annui all’acquisto di tali opere, per contenere il malcontento dei mercanti e restauratori nonché dei tanti proprietari che si trovavano in diffi coltà economiche. Canova, in qualità di ispettore generale delle Belle Arti per Roma e lo Stato pontifi cio con sovrintendenza ai Musei Vaticano, Capitolino e all’Accademia di San Luca, decideva gli acquisti e amministrava il fondo che veniva alimentato dalla cassa dei Lotti (cfr. D’Este 1864, pp. 112-17; Liverani 2004, pp. 82-83). Domenico Ferrari face-va presumibilmente parte di una famiglia di scalpellini di origine milanese stabilitasi a Roma nella prima metà del Settecento (cfr. Debenedetti 2005, p. 321 n.). Una ricevuta di pagamento in suo favore « per il trasporto di marmi da Ripa grande » allo studio di Canova è in PLFC, b. 7.

291. L’incisione a contorno del Monumento ad Angelo Emo, dedicata all’amico architetto Giannan-

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Saldato il ramaio della ramata fatta allo studio all’orto di Napoli292

29 detto. ScarpellinoGesso da presa

30 ottobre 1807.Pagato il compimento delli scudi 400 per l’annuo assegno alla

Accademia di San Luca,293 in somma di scudi 75, e questi all’e-sattore Cefi s

Allo scarpellino31 detto. Per casa. Semola per li cavalliPer il decottoDati al signor CanovaAl Nocchi in conto del Monumento Santa CruxAque di cedroCandele per l’altareElemosina ad AssuntaAltra per ordineLavori fatti fareCipriaDue scatole per la cipriaElemosina del sabbatoNeveLettere di VeneziaMancie date in occasione della venuta di Sua Santità294 allo studio:

ajutanti di camerasvizzeripalafrenierescopattori e facchiniMonsignor maggiordomoMonsignor maggiordomo di camera

16. .30 .09 12372.42 12372.42

75. .30 .90 .25 .20 2. .20 .50 .50 .20 .40 .08 .40 .05 .20 .44 2. 1. 1. 1. .60 .60

SCRITTI

110

tonio Selva, venne realizzata da Fontana su disegno di Filippo Pistrucci (cfr. sopra, alla data 28 aprile 1807).

292. Lo studio preso in affi tto dalla marchesa Maccarani, situato in via Margutta 52-53 (cfr. sopra, n. 217).

293. Cfr. sopra, n. 222.294. Su Pio VII, cfr. pp. 195-97.

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scuderiaelemosinierecavalerizzofurierecomandante delle stradedato a’ giovani dello studio per la suddetta occasione

31 ottobre 1807.Elemosina a S. 4Mesata entrante al De BaccoSaldato l’imbiancatore delle tinte date alli due studj alle Colonet-

te e di quello all’orto di Napoli.295 Tutto scudi 40, saldoE piú al suddetto altra imbiancatura datta al porteghetto e corri-

doreSaldato il Modetti per il mobilio della casa nova come da contoDue para di scarpe per il signor abateMezza mesata al cocchiereAltre mobilie alla casa nova [a Meneghetto]Mancia al chiavaro per la casa novaMancia al raschiatore per la casa novaElemosina a quello di FlanginiElemosina all’orfana delli GreciAl falegname Pupilli in conto dei lavori della casa novaCerroti giornate 5 nel secondo bassorilievo di PortogalloStocchi giornate 5 nel secondo bassorilievo di PortogalloAlla vedova Stocchi elemosinaKauffmann giornate 6 in conto del bassorilievo Santa CruxVanelli giornate 7 nella Venere con le oreSalvietti giornate 6½ con le ore nella DanzatriceAllo scarpellino giornate 7Al suddetto per oggi e dimani

.60 .30 .30 .30 .30 2. 12404.24 12404.24 .60 24. 20.

1.50 88. 1.60 4.50 .60 .70 .50 .10 .20 5. 2.75 3. 1. 3.30 3.85 2.92 2.27 .60 12571.24 12571.24

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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295. Lo studio preso in affi tto dalla marchesa Maccarani, situato in via Margutta 52, 53 (cfr. sopra, n. 217).

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31 ottobre 1807.Al formattore in conto della forma di Bonaparte296

Due lettereCane e gatti, GiovanninoLettereNeveAcetoElemosina al ciecoAl pittore Innocenzo per la casa nova giornate 1½Al signor Giuseppe come sopra giornate mezzaAl raschiatore giornate sei per la casa novaDati allo scarpellino per il dí 27, 282 novembre. Al formattore in conto della forma di Bonaparte297

Al signor Canova per suo usoElemosina per li mortiElemosina alla vedova la signora Anna, mensualeA’ facchini per portare ordegni all’orto di Napoli298

Elemosina per li morti3 detto. Saldato lo scarpellino Belli di tutto ciò che ha fatto per

conto delli studj come da notaQuarta distribuzione del Piranesi299

Elemosina mensuale alla vedova la Gallinara4 detto. Pagato al muratore Capponi il lavoro fatto al benfi zio del

verniciaro Feliciani al fenile al vicolo dell’Inferno, e alcune cose fatte alla casa nova come da conto, scudi nove300

Mancia per Natale a’ servi di piazza

6. .13 1.08 .07 .10 .04 .02 .67 .25 1.80 .60 20. 5. .10 .50 .30 .05 3.50 .80 .50 9.64 .30 12622.70 12622.70

SCRITTI

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296. Cfr. sopra, n. 172.297. Cfr. n. precedente.298. Lo studio preso in affi tto dalla marchesa Maccarani, situato in via Margutta 52, 53 (cfr. sopra,

n. 217).299. Cfr. sopra, n. 218.300. Il conto è in PLFC, b. 1.

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4 novembre 1807. Per casa.Aqua per le convulsioniSciroppo di cedroDati al signor Canova in saccocciaDecotto di tre giorniAl Nocchi li 2 novembre in conto del Santa CruxOmbrella di seta per MeneghettoPosta di MilanoCascmir per calzoni per il signor abateCorpetto di maglia di lana per MeneghettoA Leandro in conto della testa di Paride5 detto. Servi di piazzaPagato l’altra metà della associazione del Giudizio universale di

Michelangelo. Tutto scudi 44, ora per saldoA’ servi di piazzaSaldato lo speziale301 a Fontana di Trevi, per li medicinali per lo

scarpellino Mattemori302

6 detto. Saldato il chiavaro Carlucci di tutti li lavori fatti all’orto di Napoli,303 e qualche cosa per lo studio come da conto; tutto scudi 32, saldo scudi ventidue

A’ servi di piazzaSpille per lo studio, uno scudoCasa. Elemosina di tre fratiNeve piú volte dell’altra settimanaAl Nocchi li 3 novembreBiscotti per WicarCipriaElemosina del sabatoDecotto di 4 mattineSemola per li cavalli

.20 .80 .70 .27 2. 5. .23 4. 1.10 10. .30 22. .60 9. 22. .40 1. .15 .35 2. .12 .08 .05 .30 .90

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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301. Giuseppe Leonardi; sue ricevute di pagamento sono in PLFC, b. 10.302. Domenico Mattemori, cfr. sopra, n. 18.303. Il conto di Marco Carlucci, conservato in PLFC, b.4, oltre a dei particolari ferri per model-

li di creta, si riferisce a lavori fatti nello studio di via Margutta 52, 53, di proprietà della marchesa Maccarani (cfr. sopra, n. 217).

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Posta di Venezia

7 novembre 1807.Al vetraro Aureli, per li vetri e fatture fatte al secondo piano della

casa nova304

Al falegname Pupilli in conto dei lavori della casa novaStocchi giornate 5 nel secondo bassorilievo di PortogalloCerroti giornate 6 nel secondo bassorilievo di PortogalloSpesarelle di casa date a MeneghettoKauffmann giornate 4 in conto di *** Santa CruxVanelli giornate 7 nella Venere con le oreAll’intagliatore Moisè in conto della cassettina della Venere305

Salvietti giornate 7 nella Ballerina con le oreAllo scarpellino giornate 7 con dimaniDato al formatore in conto della forma e getti del Bonaparte scu-

di quaranta306

Pagato al suddetto la forma persa e getti della Gnotomia del cavallo307

A Giacomino lettere impostatePane e vino per il signor CanovaNeve per il suddettoAcetoElemosina al cieco9 detto. Servi di piazza baj trentaGesso da presaMesattina al formattorelloElemosina a’ PassionistiCasa. Guanti bianchiNocchi sabbato 7 correnteDecotto

.37 12076.63 12076.63 10.50 10. 3. 3.30 .24 2.20 3.85 4. 3.15 2.27 40. 7. .08 .05 .05 .02 .02 .30 .04 .15 .05 .30 2. .20 12799.41 12799.41

SCRITTI

114

304. Francesco Aureli, cfr. sopra, n. 49.305. Carlo Moisè eseguí i cofanetti per le due statue di Venere allora in lavorazione; altri paga-

menti gli furono corrisposti il 14, 21, 28 novembre, il 9 e 16 luglio 1808 (cfr. p. 264).306. Cfr. sopra, n. 172.307. Cfr. sopra, n. 287.

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9 novembre 1807.Siegue casa.Sapone biancoElemosina per il signor CanovaFacchino viaggiOglio per le scaleCioccolata libre 15Zucchero ***Zucchero ordinarioCollazione de’ frati della MaddalenaCanevaccio per le parananziServo di piazzaElemosina all’ospizio che era vicino allo studioElemosina per ordine ad una vecchia10 detto. Al signor Canova per suo usoPagate oggi le due copie semplici dell’istrumento di Sant’Apollo-

nia una, altro del Popolo come da ricevuta308

11 detto. Al Nocchi in conto come il solito Santa CruxAssogna per li legniAl Rotti mezzo pezzo di legna per il caminetto12 detto. Al signor Canova13 detto. Al metallaro De Rossi per il vaso e tazza della terza Ebe

cioè di quella senza le nuvole, scudi 28. Per le girelle di novo fatte alla bilico della seconda Ebe scudi 4; e per la ridorattura al vaso e copa della medesima scudi 3.309 Tutto scudi trenta-cinque

Lettera di Firenze

.15 .20 .20 .48 8.25 1.75 1.88 .30 1.60 .10 .50 .30 5. 2.70 2. 1.10

1.75

35. .07

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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308. Qui di seguito si trascrive il documento conservato in PLFC, b. 10: « Si è ricevuto dall’illu-strissimo signore cavaliere Antonio Canova scudi due, e baj settanta moneta, quali sono per due copie semplici d’istromenti rogati per atti miei, una cioè di vendita d’alcune casette rogato li 15 luglio 1806, e fatto dal venerando monastero, e reverendissime monache di Santa Appollonia di Roma a favore del predetto signore cavaliere Canova, altro di enfi teusi d’una casa per l’annuo ca-none di scudi diec’otto moneta rogato li 29 di decembre 1804 a nativitate, fatto dai reverendissimi padri di Santa Maria del Popolo di Roma a favore del lodato illustrissimo signore cavaliere Cano-va. Il primo de’ quali di carte sei, ed il secondo di carte nove. Roma questo dí 10 novembre 1807. Niccola Ferri notaio del vicariato di Roma ».

309. Per la versione della Ebe con nuvole (ora all’Ermitage di Pietroburgo) e di quella con tron-co (ora a Chatsworth House, Derbyshire), cfr. pp. 278-85. Il conto di Angelo De Rossi è in PLFC, b. 7.

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Al Rosso servo di piazza

14 novembre 1807.Al De Simoni in conto della sua mesataBeveraggio al suddettoFattura del sarto per il cocchiereBoccia di sciroppo di cedro per il signor CanovaCipria e aquavitaElemosina del sabatoElemosina per ordine del signor CanovaCoppertura di tre sedie per la casa nova con spalinaSponghe per la stallaAl Nocchi per la Santa CruxAl cocchiere mezza mesataMezza mesata al GiuliPagati a Leandro scultore in saldo di scudi 36 prezzo del busto di

ParidePagati a mastro Luigi Battaglini chiavaro in conto dei lavori che fa

alla casaAl signor Todran in conto della miniatura rappresentante delle

Ninfe con degli Amorini310

.05 12862.79 12862.79 2. .05 1.20 1.40 .16 .05 .10 2.80 .70 2. 4.50 25.

8. 20 4.

SCRITTI

116

310. Scarne sono le notizie relative a Giuseppe Todran, o Todrani, pittore romano allievo di Bernardino Nocchi. Negli anni 1788-1790, alle dipendenze di Domenico Del Frate, fu tra gli sco-lari del maestro lucchese impiegato nella realizzazione degli affreschi della lunga « Galleria dei Quadri », oggi degli Arazzi, nel Museo Pio-Clementino, la cui ideazione spetta a Nocchi che « fece tutti i disegni ombreggiati in carta tinta ed i cartoni » che furono distribuiti agli allievi con-vocati per il lavoro (Lucca, Archivio di Stato, Carte di Tommaso Trenta, pp. 569-77; ed. in Giovan-

nelli 1985, pp. 145-51; cfr. Rudolphp 1985, p. 219). Nel 1802, su commissione « dell’inglese Payne », eseguí, a partire dall’incisione di Giovanni Volpato, una copia all’encausto della Scuola di Atene di Raffaello « con accuratezza non inferiore a quella, che vi sarebbe voluta per una delicata, e fi nita miniatura » (Lettera di Francesco Cancellieri 1826, pp. 5-6; della realizzazione del dipinto ne dava no-tizia il « Diario ordinario » di Chracas, n. 155, in data 26 giugno 1802, pp. 15-16). L’opera, su cui l’artista appose la propria fi rma nell’angolo destro inferiore, fu successivamente acquistata dallo stampatore romano Mariano De Romanis che la lasciò in eredità al cardinale Antonio Pallotta. Todran si era dunque specializzato nella miniatura e fu, presumibilmente, proprio il successo ot-tenuto dalla copia in piccolo formato del celebre affresco di Raffaello che gli valse l’ingaggio per trasporre i monocromi canoviani afferenti al Mercato di Amore e al tema della danza in tempere miniate (i monocromi sono ora conservati al Museo Civico di Bassano del Grappa, cfr. Pavanello

1976, D 69-81; e al Museo Civico Correr di Venezia, cfr. Id., D 82, D 83). Il pittore romano fu im-

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A Cerroti giornate 6 impiegate nel bassorilievo di PortogalloA Stocchi giornate 6 impiegate nel bassorilievo di PortogalloElemosina mensuale alla famiglia AccantiA Vannelli giornate 7 impiegate nella VenereA Kauffmann giornate 5½ a conto del suo cottimo311

A Salvietti giornate 7 impiegate nella DanzatriceA Pupilli in conto dei lavori che ha fatto a casaAl formatore in conto della forma e getti di Bonaparte312

Al signor Domenico CostaAll’intagliatore Carlo Moisè in conto della casettina della Venere,

e del diadema dell’Ebe313

Allo scarpellino giornate 7CiecoScarpe accomodateCerinoLettereAceto e sforzino15 detto. Dati per il cavallo di GhigiCaffèDecotto di una settimana

3.30 3.60 .60 3.85 3.02 12949.12 12949.12 3.15 20. 20. .25 5. 2.27 .02 .26 .10 .10 .03 1. 2.20 .50

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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piegato in questo lavoro quasi ininterrottamente da questa data fi no al 20 agosto 1808, quando il nostro documento si interrompe. Ad eccezione del Mercato di Amore (i cui pagamenti gli furono corrisposti settimanalmente dal 28 novembre al 27 febbraio, cfr. infra, alle date) risulta diffi cile identifi care con precisione le tempere, ora conservate a Possagno, che Todran realizzò in questo lasso di tempo, in quanto i soggetti sono indicati nel nostro libro contabile in modo generico come « Danza delle fanciulle », o « Ninfe » (dal 5 al 18 marzo), « Donzelle che ballano », o « Danzatrici » (dal 26 marzo al 9 aprile), « Danzatrici e Amore » (dal 7 al 21 maggio), « altre Danzatrici », o « Bal-lerine » (dal 28 maggio all’11 giugno) e, infi ne, « miniature », o « Danzatrici » (dal 2 luglio al 20 agosto). In ogni caso, anche sulla base di un esame stilistico, è piú che verosimile che Todran abbia realizzato oltre al Mercato di Amore anche la serie completa delle Danzatrici (cfr. Pavanello 1976, D 44, D 54-65). Le tempere dipinte da Todran vennero poi fatte tradurre da Canova in incisioni (cfr. Canova e l’incisione 1993, pp. 287-314). I cambiamenti che in alcuni casi furono apportati nelle minia-ture rispetto ai monocromi, valga come esempio la fi gura di vecchio che chiude, sulla destra, il Mercato di Amore, furono, ovviamente, decisi dallo stesso Canova.

311. Per il bassorilievo raffi gurante il Compianto della contessa de Haro (cfr. pp. 354-55). 312. Cfr. sopra, n. 172.313. Presumibilmente la versione dell’Ebe destinata a Joséphine de Beauharnais (conservata ora

all’Ermitage di Pietroburgo); cfr. pp. 280-83.

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16 detto. Mesata del D’EsteGesso da presaMancia ad un servo di piazza17 detto. *** per lo studio numero 30Servi di piazza, manciaMiscelanea di medaglie di città, e teatro etc. ***18 detto. Servo di piazza

18 novembre 1807.Elemosina per ordine Bolletta e chiodi dati a MenghettoLettereMancia a’ servi di piazzaLettera di Napoli19 detto. Servo di piazzaAl signor Canova per il cavalloCarta da disegnare e lapis15 sacchi di carbone per lo studio20 detto. Pagato il porto dei due pezzi ordinari che dovevano

servire per i due pugillatori,314 che ora per il Monumento Alfi e-ri, con la mancia

Elemosina straordinaria ***21 detto. Carta da scrivereServo di piazzaLettere di VeneziaAl Nocchi per li 17 conto Santa CruxSemolaDecottoGelato e mezzoNocchi per il dí 20, Santa CruxLavori fatti fare Posta di MilanoNeve

30. .09 .10 .90 .30 4.20 .10 13039.75 13039.75 .40 .13 .04 .20 .07 .02 1. 1.70 9. 20.50 .20 .26 .10 .14 2. 1.05 .30 .07 2. .55 .22 .20

SCRITTI

118

314. Presumibilmente per la replica delle statue di Creugante e Damosseno, mai eseguite, commis-sionate dal collezionista inglese Simon Houghton Clarke nel 1802-1803 (cfr. EN, xviii 2002, p. 120 n.).

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Posta di VeneziaElemosina del sabatoElemosina per ordineCipria e aquavitaAl Todran. Saldato la muniattura delle Ninfe con gl’Amorini,

tutto scudi 8Cerroti giornate 6 pel secondo bassorilievo di PortogalloStocchi giornate sei nel secondo bassorilievo di PortogalloKauffmann giornate 5 e mezza in conto del bassorilievo Santa

CruxVanelli giornate 7 nella Venere con le ore

21 novembre 1807.Salvietti giornate 7 con le ore nella DanzatriceAll’intagliattore Moisè in conto de’ lavoriAl formattore in conto della forma e getti del Bonaparte,315 scudi

ventiLo scarpellino giornate 7Elemosina al ciecoVasetto per la LillaCarta per barette Colla cercionaServi di piazza numero 322 detto.23 detto.24 detto. Elemosina alla famiglia BaronioDato al signor Canova per il modello del Cavallo,316 dato a lui

medesimo25 detto. Al D’Este padre impresta il signor Canova zecchini 50, o

sia scudi centodieciCasa. Due corpetti a maglia per il signor abate e MeneghettoFattura e fodre per Meneghetto e il signor abateDue piastre al Nocchi

.23 .05 .15 .16 4. 3.30 3.60 3.02 3.85 13098.37 13098.37 3.15 5. 20. 2.27 .02 .04 .09 .02 .30 .70 20. 110. 2.20 3.20 2.

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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315. Cfr. sopra, n. 172.316. Il modello in creta del Cavallo, di grandezza « circa al naturale »; cfr. sopra, n. 223.

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Al signor Canova datoRadiche di china per il suddettoOglio per la stalla e scalaAl Nocchi Santa CruxGesso da presaUn gelato e mezo:

per il signor Canova Giacomo e lo scarpellino

Elemosina alli BonfratelliCerino baj 12½, lettera etc.26 detto. Restante della mesata al Simoni, scudi cinque27 detto. A’ murattori per il trave murato allo studio. Murattori

di San Giacomo

27 novembre 1807.Saldato il coloraro Agostinj colori per la casa nova come da contoStampe del Camposanto di Pisa317 compreso il portoAl Rosso servo, elemosinaCasa. Cordoni per la stanza e studio di MeneghettoUn frullo da cioccolataQuattro piattini da caffèCarta da scrivere fi naPer far riffare il canapèAd Assunta elemosinaCipriaElemosina del sabatoDecotto di una settimanaPosta di VeneziaCalzettara28 detto. Al De Bacco la entrante mesata di decembreAl dorattore Simonetti318 in conto de’ lavori fatti alla casa novaCerroti giornate sei nel secondo bassorilievo di PortogalloStocchi giornate 5 nel secondo bassorilievo di Portogallo

1. .10 .48 2. .04 .07 .07 .30 .23 5. .30 13276.97 13276.97 3. 5.62 .05 .65 .15 .20 .20 3.50 .50 .08 .05 .35 .33 .50 24.80 10. 3.30 3.

SCRITTI

120

317. Le incisioni di Carlo Lasinio, cfr. sopra, n. 117.318. Giuseppe Antonio Simonetti; i conti si conservano in PLFC, b. 1.

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Al Todran in conto della miniatura del Mercato di AmoreKauffmann giornate 5 in conto della Santa CruxVanelli giornate 6½ con le ore nella VenereConteggio dell’intagliatore Moisè, considerato il lavoro della cas-

settina della Venere, sedia del bassorilievo del Falier, e posto in opera tazza e vaso dell’Ebe,319 scudi 11 tutto; egli invece ne ha avuti scudi 14 sicché si considera li scudi tre in conto delli 25 del frontone del bassorilievo della Cicogna

28 novembre 1807.All’intagliatore Moisè in conto del frontone del bassorilievo della

Cicogna scudi sette, tre de’ quali avuti come a tergo, ora scudi quatro

Salvietti giornate 6½ nella Ballerina con le oreSpeso il MoisèAl falegname Pupilli in conto dei lavori della casa nova scudi

dieciAllo scarpellino giornate 7Al De Simoni spese [due mezzi gelati] un gelato e mezzoSpirito aceto e spagoUvaElemosina al ciecoCane e gatto30 detto. Elemosina per le scarpe a’ fi gli del Nocchi320

Al Nocchi in conto Santa CruxElemosina alli pupilli dei Greci Quinta distribuzione PiranesiElemosina a quello del Flangini

4. 2.75 3.57

13343.58 13343.58 4. 2.92 .03 10. 2.27 .07 .07 .05 .02 1.05 3. 2. .20 .80 .10

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319. Presumibilmente la « tazza e vaso », che erano stati ridorati, dell’Ebe destinata a Joséphine de Beauharnais (conservata ora all’Ermitage di Pietroburgo); cfr. pp. 280-83.

320. Nel 1779 Bernardino Nocchi aveva sposato Clementina Ricci (morta nel 1804) da cui aveva avuto sette fi gli: Maria, Pietro, Luigi, Andrea, Chiara, Giovanni Battista e Odoardo (cfr. Giovan-

nelli 1985, p. 125 n.). La situazione economica del pittore lucchese doveva essere, come quella di tanti altri artisti in quel momento, particolarmente diffi cile. Relativamente ai quadri delle opere canoviane che stava facendo in questo periodo, il 4 marzo 1808 scriveva al fi glio Pietro: « si consu-ma un infi nito tempo, e se ne percepisce in proporzione una miseria, ma vera miseria, e non c’è da far altro » (Lucca, Biblioteca Statale, Mss. 2791; cit. in Honour 1993, p. 17).

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Mezza mesata al cocchiereElemosina alla vedova la signora AnnaPrimo dicembre. A Robertino zecchini 18 o sia scudi trentanove

e baj 60Pagato al manescalco dal mese di luglio a tutto dicembre come da

ricevuta321

Saldato il ferraro Battaglini del suo conto della casa nova con scudi sessanta che con altri scudi 50 ricevuti in piú volte forma-no il totale322

Mezza mesata al Giuli2 detto. Saldato il conto di casa del falegname Pupilli con scudi 24,

che con altri scudi 115 formano scudi 139323

2 dicembre 1807.Lettere di NapoliElemosina alla vedova la GallinaraCasa. Conto del sellaroSemolaScalini per la carrozzaElemosina di tre frattiAl Nocchi Santa CruxBottoni da camiciaElemosina alla vedova Stocchi, uno scudo3 detto. Carta, lapis, goma, e gomma elastica, gocce [?] gomma,

rotolo di legno, lume di roca, puntine; tutto – MeneghettoLettere di Firenze4 detto. Elemosina ai PassionistiServo di piazzaServo di piazza come sopraElemosina al RossoAd un murattore terra cotta antica con bolloCarta da scrivere

4.50 .50 39.60 6. 60. 25. 24. 13529.77 13529.77 .12 .50 2.10 .70 1. .15 2. .09 1. 1.35 .08 .05 .10 .10 .05 .20 .50

SCRITTI

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321. Pietro Puri, sue ricevute di pagamento sono in PLFC, bb. 4, 5.322. Il conto è in PLFC, b. 4323. Il conto è in PLFC, b. 10.

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Gesso da presa5 detto. Alli facchini per lo studioDato al formattore il dí 28 del prossimo passato, non segnati primaAl De Simoni, cerinoGelatiImprestati al signor CanovaBeveraggi di giovaniChiodi e fi loElemosina al ciecoMinistro imperiale austriaco, mancia per NataleCasa. PerucchiereSmoccolatore con ***Sapone per la barba, cipria e tinta per le scarpe e gelatoElemosina del sabatoSpesi per MeneghettoAl Nocchi in due volte Santa CruxElemosina all’AccariseOspizio vicino allo studio elemosina

5 dicembre 1807.Al Todran in conto del Mercato di AmoreCerroti giornate 6 nel secondo bassorilievo di PortogalloStocchi giornate sei nel secondo bassorilievo di PortogalloKauffmann in conto del bassorilievo Santa CruxVanelli giornate 6 nella VenereSalvietti nella Ballerina giornate 6½ con le oreAll’intagliatore Moisè in conto del frontone del bassorilievo della

CicognaAl formattore in conto del‹la› forma di Bonaparte324

Scarpellino giornate 7Mesattina al formatore6 detto.7 detto. Mancia per le reliquie portate da San Pietro325

.04 .25 20. .10 .22 .15 .22 .04 .02 .30 .50 .60 .38 .05 .50 4. .60 .50 13568.55 13568.55 4. 3.30 3.60 1.65 3.30 2.92 4. 20. 2.27 .15 .20

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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324. Cfr. sopra, n. 172.325. Destinate verosimilmente alla cappella della « casa nova ».

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9 detto. CeriniGiacomo e lo scarpellino, due giorniOglio per la stalla e scalaBacchj e altro dato ai frati del Gesú e MariaLetterePranzo di RobertoNocchi Santa CruxSemolaServi di piazzaA’ facchini per i sassiGiacomino e lo scarpellinoSimoni in conto della sua mesataPagato i vasj di agrumi e manciaScarpellino Giacomo10 detto. Scarpellino

11 dicembre 1807.Al chirurgo Trasmondi per la malattia della moglie dello scarpel-

lino, dato oggi zecchini dueGiacomo e scarpellino12 detto. Mancia a’ servi di piazza che non feniscono majLegattura delle opere di Alfi eri326

Allo scarpellino del signor Belli per giornate 13 impiegate nel bassorilievo della Santa Crux

Casa. Polvere per i dentiElemosina per ordineNeve libre treFibie per MeneghettoAl Nocchi Santa CruxCanestro per casaPatine per la stallaElemosinaBacchetta per la carrozzaElemosina del sabato

.17 .10 .48 2.80 .30 .40 2. .90 .20 .90 .05 1. .80 .05 .05 13624.15 13624.15 4.40 .05 .50 2.10 4.55 .15 .15 .07 2.80 2. .15 .12 .02 .04 .05

SCRITTI

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326. Presumibilmente le Opere postume, cfr. sopra, n. 30.

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Cipria libre dueLettere di MilanoMancia al fi enaroloMancia al selaroServo di un abateA Meneghetto speseServo di VitaliCerroti giornate 5 nel ParideStocchi giornate 5 nel bassorilievo di PortogalloLetteraSalvietti giornate 5½; 4 nella Ballerina, 1½ nel ParideGiacomino spesetteLettera di Parigi e FirenzeElemosina al cieco

12 dicembre 1807.Vanelli giornate 5½ nella VenereKauffmann giornate 3 nella Venere de’ MediciAl dorattore Simonetti scudi 9.50, che con altri scudi 10 ricevuti

avanti sono in tutto scudi 19.50Todran in conto del Mercato di AmoreAll’intagliattore Moisè in conto della cimasa del bassorilievo del-

la CicognaFormattore in conto della forma di Bonaparte327

Pupilli falegname, in conto del lavoro fatto al fenile delle cascine, procurato al verniciaro Feliciani per quello ceduto dell’orto di Napoli

Scarpellino giornate 7Il suddetto e Giacomo13 detto14 detto. Servi di piazzaCerino15 detto. Portar via a imonezzaScarpellino e Giacomo

.16 .37 .30 .20 .30 .10 .30 2.75 3. .04 2.47 .13 .33 .02 13651.79 13651.79 3.02 1.65 9.50 4. 4. 20. 10. 2.27 .05 .20 .25 .45 .05

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327. Cfr. sopra, n. 172.

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16 detto. Fogli di Roccheggiani328

Servo di piazzaA Cerini il murattore in conto del lavoro all’orto di Napoli329

Lettere di NapoliAl cocchiere mezza mesataScarpellino e Giacomo

17 dicembre 1807.Pagato per il compimento della carrozza a 4 luochi330

Cibarie al GiuliZucchero e caffèLettere di VeneziaLavori fatti fareDati al signor CanovaCandele da tavolaSemolaAl falegname Pupilli saldo del suo conto de’ lavori fatti al fenile

delle cascine al PopoloPagato a San Giacomo degli Incurabili il semestre delli studi da

matturarsi a tutto il corrente mese di dicembre331

Pagato al suddetto per pigione che si dà per elemosina di una casa a strada Margutta a tutto il corrente dicembre332

Saldato il murattore Cerini del lavoro fatto allo studio all’orto di Napoli333 con scudi 18 che con altri scudi 55 formano il totale

Mesata al D’Este scadutaGiacomo e lo scarpellinoCandele per lo studio

.20 .10 30. .18 4.50 .05 13742.27 13742.27 150. 25. 5. .50 .35 .05 1.10 .90 12. 58.21 6. 18. 30 .05 .27

SCRITTI

126

328. Cfr. sopra, n. 76.329. Lo studio preso in affi tto dalla marchesa Maccarani, situato in via Margutta 52, 53 (cfr. sopra,

n. 217).330. Il 30 novembre 1807, Canova aveva corrisposto 150 scudi a Paolo Fieschi « per compimento

di una carrozza a quattro lochi » (PLFC, b. 4).331. Cfr. sopra, n. 177.332. L’affi tto di una stanza nella casa di via Margutta 3, a favore di Giambattista Vanzi (PLFC,

b. 5).333. Lo studio preso in affi tto dalla marchesa Maccarani, situato in via Margutta 52, 53 (cfr. sopra,

n. 217).

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Spolvero18 detto. Pagato allo stagnaro Ravelli Geromini334 in conto de’

lavori fatti alla casa nova e alli studj ***Scarpellino e GiacomoIl Rosso servo, elemosina

19 dicembre 1807.Elemosina ad uno della fu posta venetaAll’intagliatore Moisè saldo delli scudi 22 e non 25 per il frontone

del bassorilievo della Cicogna. Giacché li scudi 3 che si leva è per diminuzione di lavoro. Avuti scudi 15, saldo scudi sette

Stocchi giornate 5 nel secondo bassorilievo di PortogalloGiacomo. Lettere impostateLettere di Fiorenza, aceto, gelati, pognetta etc., tuttoElemosina al ciecoColori per la cappellaCerotti giornate 6 nel ParideVanelli giornate 3 nel Paride e giornate 3½ nella VenereSalvietti giornate 3 nel Paride e 3½ nella DanzatriceAl Todran saldo della porzione della miniatura del Mercato di

Amore, convenuto per scudi 16, come in seguito si considererà le altre miniature per lo stesso prezzo purché esse abbiano lo stesso quantitativo di fi gure

Kauffmann giornate 4 nella Venere di MediciSaldato il falegname Pupilli per varie cosette fatte allo studio, e

per una cassetta fatta fare da Meneghetto per spedire libri e un cappello

Lo scarpellino giornate 7 Simoni in conto della sua mesataGiacomo e lo scarpellinoVoltare

.03

30. .05 .05 14079.89 14079.89 .20 7. 3. .08 .42 .02 .30 3.30 3.57 2.92 4. 2.20 4. 2.27 1. .05 14114.24 14114.24

LIBRO DI CONTI 1807-1808

127

334. Il conto dello stagnaro Giulio Ravelli Geromini è in PLFC, b. 4.

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19 dicembre 1807.Al formatore in conto della forma di Bonaparte335

20 detto. Mancia al modello della Accademia21 detto. Beveraggio di jeri e oggi scarpellino e Giacomo22 detto. Pagato il canone della casa anticipato di un semestre da

matturarsi a tutto il dí 14 giugno 1808 scudi settanta336

Elemosina data dal signor abateBeveraggio a’ muratoriElemosina ad un abate cieco solita a farsi nelle feste ricordative23 detto. Elemosina alli BenfratelliElemosina ad un ciecoNumero 12 raspe assortite pagateAlla famiglia Baronio per corrente gennaro futuroServo di piazzaPagato il doratore per alcune corniciScarpellino e Giacomo, jeri e oggiLettere di Venezia con libroAl suddetto porta lettere24 detto. Al Bianchi elemosinaColori per i *** della chiesaPer ordine del signor Canova ai giovani agiunti alle loro mancieStocchi giornate 4 nel secondo bassorilievo di PortogalloMancia al suddettoCerroti giornate 4 nel ParideMancia al suddetto

24 dicembre 1807.Vanelli giornate 4 nel ParideMancia al suddettoKauffmann giornate 3 in conto del bassorilievo Santa CruxE piú al suddetto giornata mezza per la Venere di MediciMancia al suddettoSalvietti giornate 4 nella Danzatrice

20. .30 .20 70 .70 .30 .15 .30 .10 2.20 1.40 .10 3.60 .10 .81 .30 .20 .70 6. 2.40 .50 2.20 .50 14227.30 14227.30 2.20 .50 1.65 .27 .50 1.80

SCRITTI

128

335. Cfr. sopra, n. 172.336. Per l’appartamento in via del Corso 52; cfr. sopra, n. 103.

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Mancia al suddettoAl lustrattore in conto delli scudi 3 della lustrattura del frontone

del bassorilievo della CicognaMancia al suddettoScarpellino le giornate 7 compreso domenica mattinaMancia al suddettoElemosina al ciecoDe Simoni. Spesette, gelati, lettere impostateGesso da presaMancia al portalettereAl Cerroti gesso da presa e chiodiA Meneghetto il suo trimestre da matturarsi al tutto il correnteAl falegname Pupilli in conto del lavoro fatto all’orto di Napo-

li.337 Scudi quindiciAl chiavaro Carlucci pagato il ferro del modello del Cavallo338

scudi 5.20 che con altri in piú, tutto Mancia al giovane del suddetto chiavaro

24 dicembre 1807.Al formattore in conto della forma di Bonaparte339

Al suddetto manciaMancia al giovane del suddettoMancia e mesattina al formatorelloCasa. Modiglione per la carrozzaOglio per la stalla

*** per il signor CanovaSciroppo di cedroAl servo del vescovo di Foligno340

*** per il cavalloElemosina del sabato

.50 2. .30 2.27 .40 .02 .15 .09 .15 .27 5. 15. 6. .30 14266.69 14266.69 20. .50 .50 .30 .50 .48 .80 1.50 .30 .18 .05

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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337. Lo studio preso in affi tto dalla marchesa Maccarani, situato in via Margutta 52, 53 (cfr. sopra, n. 217).

338. Il modello in creta del Cavallo, di grandezza « circa al naturale »; cfr. sopra, n. 223.339. Cfr. sopra, n. 172.340. Monsignore Marc’Antonio Moscardini, vescovo di Foligno dal 1796 al 1818, data della sua

morte (sue lettere indirizzate a Canova sono in BCBC, VI.708.4056-4062).

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CipriaLettere di VeneziaFerajolo di livreaAgricciatura del camice nobileLa zitella AssuntaAl Nocchi Santa CruxAl Todran in conto delli scudi 15 per la seconda miniattura della

Mercato di AmoreMancie date in occasione di Natale come da nota25 detto. 26 detto. Lettere di VeneziaElemosina dati a MeneghettoAl De Simoni in saldo della sua mesataMensuale alla famiglia Accarise27 detto. Allo scarpellino28 detto. A’ facchini per muovere le fi gureMinistro di Portogallo

Somma e siegue29 dicembre. Cane e gatto giorni 4Mancia TorloniaPoli manciaCa’ De RossiLettere30. GessoA Meneghetto per lettere31 detto. Kauffmann giornate 4 nel bassorilievo accontoScarpellino giornate 4

2 gennaro 1808.Pagato alla signora Madalena Saiter Baldi per la cappella, reli-

quiario e suoj annessi,341 come data e ricevuta scudi ottanta-quattro e baj 40

.08 .58 10. 3.50 .50 1. 3. 18.50 .70 .15 5. .60 .10 1.20 .30 14337.01 14337.01 .14 .30 .30 .30 .18 .13 2.20 1.40 14342.00 84.40

SCRITTI

130

341. Verosimilmente per la cappella della « casa nova ».

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1808

Primo gennaro.A’ facchini per il porto del busto dal cardinale Consalvi342

Mancia promessa a’ servi2 detto. Al De Bacco la corrente mesata di gennaroCasa. Scarpe a MeneghettoScarpe per il signor CanovaSemola per li cavalliMancia al cocchiereMancia alla servaElemosina a quella del sabatoElemosina di tre frattiAltra per ordineCipria libre dueCalzoni del signor abate accomodatiFogli del CampidoglioPranzo del medico. Roberto e altriAl Nocchi in conto Santa Crux

2 gennaro 1808.Belli per giornate 15, parte lavorate nel bassorilievo Santa Crux, e

parte nel bassorilievo di PortogalloDato al Giuli mezza mesata di cibarieLibro di ristrettoElemosina alla vedova la signora AnnaElemosina al RossoCibarie di Roberto scaduta il dí 28 dicembre prossimo passatoE piú al suddetto occhiali che spedisce al di lui padre343

Mezza mesata al cocchierePagato al falegname Gabriele Siotto per cornice come da contoStocchi giornate 5 nel bassorilievo di PortogalloElemosina al‹la› vedova Stocchi

.30 .30 24.80 1.60 .80 .90 .50 1. .10 .15 .20 .16 .20 .50 1.18 3. 120.09 120.09 5.25 25. 1. .50 .05 15. 13.40 4.50 20.50 3. 1.

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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342. Il Busto di Domenico Cimarosa, scolpito su commissione di Ercole Consalvi (cfr. pp. 200-1).343. Tiberio Roberti.

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Cerroti giornate 2 nel Paride e tre nel tassello del bassorilievo della Cicogna

Al suddetto gesso e lettereTodran acconto delli scudi 15 del Mercato di AmoreKauffmann giornate 1 in conto della Santa CruxVanelli giornate 6 nella Venere con le oreSalvietti giornate 6 con le ore nella Danzatrice

2 gennaro 1808.Al formattore in conto della forma persa e getto del Cavallo344

Pagato al suddetto numero 20 getti della testa di Bonaparte345

Forma della suddetta testaPagato al suddetto il bozzetto spedito a Vienna della statua di

Bonaparte.346 Io Vincenzo MalpieriAl lustrattore per saldo delli scudi 3 del frontone del bassorilievo

della CicognaBeveraggio per il di piú al suddettoAl segatore in conto dej tagli che fa al sasso del Paride[*** ]Compimento del cane e gattiCiottoleTacchi per il signor CanovaAl falegname Pupilli in conto del lavoro all’orto di Napoli347

Allo scarpellino giornate 3[Per giornate 4 al suddetto]

Somma e siegue

2.75 .14 4. .55 3.30 2.70 222.73 222.73 15. 40. 7. 2.50 1. .20 5. [*** ] .87½ .04½ .10 20. [2].97½ .[10] 315.42½ 315.42½

SCRITTI

132

344. Dal modello in creta del Cavallo, quasi al naturale, Malpieri ricavò il prototipo in gesso da cui trasse la forma buona per eseguire un secondo getto (cfr. Appendice i, alla data 2 gennaio 1808).

345. Di questi « 20 getti », Canova ne spedí cinque a Padova a Daniele Francesconi e sette a Napoli: tre al ministro di guerra e polizia, uno al marchese di Gallo, uno al gran maresciallo di palazzo e uno al consigliere Ferri Pisani. Il conto di Carlo Antonio Pennati per l’imballaggio e la spedizione, datato 4 settembre 1808, è in PLFC, b. 7. Un altro esemplare venne inviato sempre a Napoli nel dicembre dello stesso anno (PLFC, b. 7).

346. Cfr. sopra, n. 286. Il conto dell’imballatore Carlo Antonio Pennati, per una cassa « spedita a Vienna a monsieur de Zauner », è datato primo dicembre 1807 (PLFC, b. 4).

347. Lo studio preso in affi tto dalla marchesa Maccarani, situato in via Margutta 52, 53 (cfr. sopra, n. 217).

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2 gennaro 1808.Solite rimesse all’abate scaduto a tutto il decorso dicembreProcura mandata al signor Ferdinando Tonioli348 di Venezia per

autorizzarlo a riscuotere e pagare per conto e nome del signor Canova legalizzata dal signor Lorenzini notaio del regno349

Lettere pagate a casa3 detto. Allo scarpellino4. Cioccolata per casa, una cassaZuccheroElemosina alla famiglia Trojani mensuale per ordineA’ pittori mancia promessa per i lavori di casaFogli di Piranesi350

5 detto. Semola e spongheElemosina alla vedova la GallinaraAl Nocchi per Santa CruxCarta da scrivere signor abate6 detto. Dato al signor Staffetti di Massa per conto e ordine del

signor Grandi,351 da valersene nei conti venturi

10. .80 .57 .05 16.50 2. .40 2. .80 1.20 .50 2. 3. 22.

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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348. Il pittore Ferdinando Tonioli, amico di Canova dagli anni in cui entrambi frequentavano l’Accademia veneziana, fu procuratore dello scultore dal 1793 al 1811 quando da Venezia si trasferí in terraferma (a eccezione di una lettera conservata in BCBC, I.XIX.383, le altre missive di Tonio-li si trovano in PLFC, b. 2, mentre quelle superstiti di Canova nella Biblioteca Civica di Padova, fasc. 1866). In base alle notizie e alle opere pervenuteci sembra che egli si sia dedicato prevalente-mente alla ritrattistica. I suoi dipinti piú noti sono quelli del Gran Visir Jusuf Pascià e del Sultano Abdul Hamid I (ora conservati nel Musée du Chateau de Versailles), eseguiti dal pittore a Costan-tinopoli negli anni in cui Girolamo Zulian ricopriva la carica di bailo presso la Sublime Porta (1786-1789). Nel 1794, lo stesso Canova gli commissionò i ritratti dei suoi protettori, Giovanni Falier e Girolamo Zulian e, qualche anno piú tardi anche il proprio. Nel 1799 sposò Angelica Marcolini, cugina della moglie di Giandomenico Tiepolo, Margherita Moscheni (cfr. Mariuz 1996, pp. 85-91). Tonioli svolse un ruolo determinante per l’acquisizione di opere tiepolesche da parte di Canova (cfr. Pavanello 1996).

349. Giovanni Lorenzini, notaio del tribunale del Campidoglio e della Legazione del Regno d’Italia a Roma. Una copia del mandato di procura, datato 31 dicembre 1807, è conservato in Pado-va, Biblioteca Civica, 23 fasc. 1866.

350. Cfr. sopra, n. 218.351. Il 27 dicembre 1807 Giuseppe Grandi scriveva ad Antonio D’Este: « Se si presentasse da voi

mio nepote Ferdinando in compagnia del signore Pietro Staffetti di Massa suo cognato fatemi la grazia di pagarle per mio conto dietro una sua ricevuta che mi rimetterete scudi dodici, e tutto al piú scudi sedici » (PLFC, b. 3).

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7. Medaglia del Murattori,352 associazioneDato al Brandi in conto della tirra del sasso Alfi eriElemosina all’ospizio della CroceFacchini8 detto. Tomo Piroli dell’Ercolano353

Gesso da presa9 detto. Oglio per la stallaA Martino354 spesi per il signor CanovaUn fogliettoAquavitaElemosina del sabatoNocchi Santa CruxCalzettaraSolette para 5Pellicciara per le pelliBicchieri

Somma e siegue9 gennaro 1808.Al vetraro per vetri messi alla casa nova e allo studio, come da

contoKauffmann giornate 5 in conto Santa CruxStocchi giornate 4½ nel bassorilievo di Portogallo

3. 40. .50 1.05 4. .22½ .48 .10 .30 .08 .05 2. .20 .40 .50 .20 430.33 430.33 2. 2.75 2.70

SCRITTI

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352. A partire dal 1804 Tommaso Mercandetti aveva iniziato a coniare la serie di medaglie raffi -guranti gli italiani illustri del secolo XVIII, tra cui quella con l’effi gie di Ludovico Antonio Mura-tori (1672-1750). Cfr. Bulgari, ii 1959, pp. 139-40.

353. Il sesto e ultimo tomo de Le antichità di Ercolano (1789-1807, 6 to. in 4o), dedicato alle Lucerne e Candelabri, di Tommaso Piroli, stampato a Roma nel 1807. L’opera posseduta da Canova fu dona-to nel 1852 da Giambattista Sartori alla Biblioteca Civica di Bassano dove tuttora si conserva. Su Tommaso Piroli, cfr. sopra, n. 84.

354. Presumibilmente il pittore e incisore veneziano Giovanni Martino De Boni (1753-post 1817), amico dello scultore dai tempi in cui entrambi frequentavano l’Accademia di Venezia. Sono noti due suoi ritratti raffi guranti Canova: il primo, eseguito verso il 1789, in cui De Boni e Canova si abbracciano (conosciuto grazie all’incisione di Vincenzo Giaconi; cfr. Honour 1998, p. 157; Id. 2008, pp. 31-32; Gosparini 1999-2000, cat. 91), il secondo, anteriore al 1810, in cui l’artista è assieme a Giambattista Sartori (Bassano del Grappa, Museo Civico). Dal 1810 al 1814 realizzò una serie di incisioni facenti parte dei “campi neri”. Sua è inoltre una stampa che ritrae il monumentale grup-po dell’Ercole e Lica sulla scogliera dell’Eubea (cfr. Canova e l’incisione 1993, pp. 146, 270-314; EN, xviii

2002, p. 241 n.).

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Cerroti giornate 4, due nel tassello del bassorilievo della Cicogna, e due nel Paride

Vanelli giornate due nella Venere, tre nel ParideA Meneghetto speseSalvietti giornate 5 nella DanzatriceAl formatore in conto della forma persa e getto del Cavallo355

Al segattore saldo di palmi 60½ a baj 12 il palmo scudi 7.28, avuto scudi 5. Saldo

Beveraggio, trentaFalegname Pupilli in conto del lavoro all’orto di Napoli356

Allo scarpellino giornate 7AssognaElemosina al ciecoTodran in conto della porzione seconda del Mercato di AmoreMancia al portalettere del Papa9 detto. Lettere di Venezia e inchiostro10.11.12 detto. A’ facchiniAl Brandi in conto del tirro del sasso, trenta

13 gennaro 1808.Al lustrattore pieduccio del Paride, tempo impiegato per lo stu-

dio, e altro lavoro fatto alla cimasa del bassorilievo della Cico-gna

14. Al Nocchi Santa CruxBottoni da camiciaAllo scarpellinoElemosinaAd AssuntaKauffmann acconto del Bassorilievo Santa CruxAl signor abate al servo del cavalier Alberti

2.20 2.75 .10 2.25 16. 2.28 .30 20. 2.27½ .05 .02 4. .15 .56 2.60 30. 523.31½ 523.31½

1.50 2. .16 .05 .05 .20 4. .20

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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355. Il modello del Cavallo, quasi al naturale; cfr. sopra, n. 344.356. Lo studio preso in affi tto dalla marchesa Maccarani, situato in via Margutta 52, 53 (cfr. sopra,

n. 217).

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Piú per ordine15 detto. Pagato alli signori Righetti scudi mille cinquecento co-

me da apoca e ricevuta357

Giacomo e lo scarpellino16 detto. E piú in conto di scudi 130 per il primo e secondo Caval-

lo al formatore358

Al suddetto in conto della forma del Bonaparte359

Cibarie al GiuliAl D’EsteSemola per li cavalliAl Nocchi Santa CruxLettere di VeneziaA Roberto mancia per ordine di suo padre360

Tela per due tovaglie per altare compreso la fatturaElemosina del sabatoCipria

16 gennaro 1808.Spirito di vinoSapone per la barbaTinta per le scarpeMessa per Sant’AntonioPagato il fi enarollo per il fi eno dei cavalli da ottobre 1807 a tutto

dicembre anno suddetto

.20 1500. .05 29. 10. 25. 30. .90 2. .25 2.60 1.75 .05 .08 2133.35 2133.35 .03 .30 .10 .10 27.

SCRITTI

136

357. Il celebre bronzista romano Francesco Righetti (1749-1819) e il fi glio Luigi (1780-1852) sot-toscrissero con Canova un contratto per la fusione in bronzo della statua raffi gurante Napoleone Bonaparte come Marte pacifi catore per il compenso di novemila scudi (il documento, datato 13 genna-io 1808, è conservato a Milano, Pinacoteca di Brera, Gabinetto dei disegni; la trascrizione è stata edita in Pescarmona 2009, p. 98). Come è ricordato anche da D’Este nelle Memorie (1864, pp. 138-40), i Righetti si impegnavano di fare un altro getto a loro spese nel caso in cui il primo non fosse stato soddisfacente. La fusione, avvenuta nel 1808, non riuscí e Canova, nonostante il con-tratto a lui favorevole, fi nanziò ugualmente la seconda, eseguita nel 1809, con 7400 scudi. Il bron-zo, commissionato allo scultore nel maggio 1807 dal viceré d’Italia Eugène de Beauharnais, fu in-viato a Milano nel 1812 ed è ora conservato nel cortile di Brera (cfr. pp. 296-305). Sui Righetti, e sui loro rapporti con Canova, cfr. Teolato 2011; Id. 2012.

358. Cfr. sopra, n. 344.359. Cfr. sopra, n. 172.360. Tiberio Roberti.

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Mezza mesata al cocchiereSaldato il falegname Pupilli del lavoro fatto allo studio dell’orto di

Napoli con scudi 26,361 che con altri scudi 55 [forma] ricevuti in piú volte formano il totale

A Meneghetto spese lettere baj 10, capelli baj 30Al giovane scarpellino del signor Belli per giornate 11 impiegate

in varie coseOrdinanza di Segreteria di StatoCerroti giornate 3 per lo studio e tre nel tassello del bassorilievo

della CicognaStocchi giornate sei nel bassorilievo di PortogalloKauffmann in conto del bassorilievo Santa CruxTodran saldo della miniatura del Mercato di AmoreVanelli giornate 6½ con le ore nella VenereSalvietti giornate 6½ con le ore nella DanzatriceAl Brandi in conto della tirra del sasso Alfi eriLo scarpellino giornate 7Limoni lettere impostateCiecoGesso, assogna, spago cerino

17 gennaro 1808.18 detto. Bruschino per la stallaAl signor CanovaAgiunto alla messa per dimenticanza di ***Al signor abate dati il signor CanovaMedaglie per il signor abate

*** per Menghetto19 detto. Al Brandi acconto della tirra del sassoAl Nocchi saldo delli due chiariscuri Santa Crux e Alfi eri20 detto. Al signor Canova per suo usoSampietrini, mancia per il bassorilievo Santa Crux21 detto. Saldato al Brandi li scudi 130, prezzo convenuto per il

4.50 26. .40 3.85 .05 3.30 3.60 3.30 4. 3.57½ 2.92½ 10. 2.27½ .04 .02 .27½ 2228.99 2228.99 .05 .20 .10 .60 .70 .08 15. 12. 1. .50

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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361. Lo studio preso in affi tto dalla marchesa Maccarani, situato in via Margutta 52, 53 (cfr. sopra, n. 217).

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tirro del sasso del Monumento Alfi eri dalla ripa allo studio e posto in piedi, trentacinque

Mancia al [*** ] dico al suddettoAlla lavandara per tirare l’argano22 detto. Al signor abate medaglieLettere di Milano23 detto. Casa. Oglio per le scaleAlla ***Corpetti a maglia trePer far ripassar camicieA Giacomo per ordineElemosina del sabatoCipriaCascmir per calzoni al signor CanovaSemola per li cavalliE piú a Sampietrini per ordine mancia per il formaggio

23 gennaro 1808.Saldata la taglia de’ ferri al ferraroGiacomino in conto di mesataA Stocchi giornate sei nel bassorilievo di PortogalloCerroti giornate 1½ nel Paride e 4½ per lo studioGiovane scarpellino del signor Belli giornate 6, pieduccio e altroAl signor Nocchi in conto dei due rilievi di Volpato e FalierKauffmann acconto della Santa CruxSalvietti giornate 6½, una e mezza per lo studio e 5 nella DanzatriceAl Todran scudo uno, saldo della seconda porzione del Mercato

di AmoreE piú acconto di altra porzione del Mercato di Amore compren-

denti fi gure sei, scudi 6Vanelli giornate 6½ nelle VeneriAl lustrattore in conto del secondo pieduccioScarpellino giornate 7Scarpe del signor abate accomodateAssogna e sapone

35. 2. .30 2.20 .28 .48 .20 3.30 .25 .05 .05 .08 6. .90 1. 2311.31 2311.31 6. 1. 3.60 3.30 2.10 2. 2.20 2.92½ 1. 3. 3.57½ .50 .27½ .37 .18

SCRITTI

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Elemosina al ciecoAl formattore in conto della forma di Bonaparte362 scudi trenta

25 gennaro 1808.Al Cappelan363 per lettere fatte nei rami dej bassorilievi26 detto. Perno di rame per la testa di Paride27 detto. Camice cuscite numero 5 per il signor abateUn cappello per il suddettoElemosina a Gio. Pietro Bianchi364

28 detto. A’ facchini per lo studioElemosina alli BenfrattelliAl signor Nocchi il dí 26 e oggi, due volteElemosina straordinariaLettere29 detto. Restante di mesata al De SimoniAl signor Canova per suo usoCandele e ceriniUltima mesata delle cibarie di Robertino in grazia del di lui paz-

zo matrimonio accaduto in questo giorno365

30 detto. Elemosina all’orfani dei GreciMezza mesata al cocchiereDue fi aschi di vinoAllo scarpellino di Belli per giornate 6 per i monumentiStocchi giornate 5 nel bassorilievo di PortogalloKauffmann in conto Santa CruxIntagliattore Moisè scudi 2 in conto del secondo frontone366 scu-

di 25 e scudi 4 per la ghirlanda del bassorilievo di Portogallo

.02 30. 2375.35½ 2375.35½

3.50 .20 1.50 3.10 .10 3.70 .30 4. .20 .08 6. 3. .42 15.50 .20 4.50 .80 2.10 3. 2.20 6.

LIBRO DI CONTI 1807-1808

139

362. Cfr. sopra, n. 172.363. Francesco Cappellan (come si evince da un documento del 19 gennaio 1811; cfr. Appendice

ii, alla data) era presumibilmente un membro della famiglia dell’incisore veneziano Antonio Cap-pellan (ante 1740-1793), che si era stabilito a Roma negli anni cinquanta del Settecento.

364. Potrebbe trattarsi dell’architetto Pietro Bianchi (1787-1849), che dopo aver conseguito il diploma a Pavia nel 1806, soggiornò per un periodo a Roma (cfr. EN, xviii 2002, p. 521 n.).

365. Con Barbara Giuli, cfr. sopra, n. 3.366. Per la Stele funeraria del conte Alexandre de Sousa Holstein, cfr. pp. 238-43.

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Todran saldo delli scudi 6 per la piccola miniatura E piú al suddetto in conto di altra miniatura delli scudi 16

30 gennaro 1808.Al Cerroti in conto delli scudi 130 per il cottimo del Paride367

Vanelli giornate 6½ nelle Veneri con le oreAllo scarpellino giornate 7Salvietti giornate 6½ nella DanzatriceAl formattore in conto della forma di Bonaparte368

Al suddetto bonifi coAl lustrattore. Per la testa e pieduccio del Paride. Secondo pie-

duccioAltro cerino e moccoli, gelatiElemosina al Rosso di 4 settimaneAl cieco elemosinaAssognaSpese nelli scavi eseguiti per conto del signor Canova a Capo di

Bove369 dal dí 6 dicembre prossimo passato fi no al presente giorno

Mancia in *** dimanj *** magiordomo e maestro di canto31 detto.Primo febraro.Al signor Nocchi in conto dei due chiariscuriElemosina alla vedova StocchiAl De Bacco corrente mesataElemosina mensuale alla famiglia del vicolo della FrezzaSaldato lo stagnaro dei conti, tanto di ciò che ha fatto per la casa

nova [che] e per lo studio in somma di scudi 80 da farne lo spo-glio daj conti che si annete per pagare ogni partita a suo ***

3. 1. 2439.75½ 2439.75½ 3.30 3.57½ 2.27½ 2.92½ 20. .20 3.50 .30 .10 .02 .09 77.20 .60 2. 1. 23.20 .40 50. 2630.44 2630.44

SCRITTI

140

367. Cfr. p. 342.368. Cfr. sopra, n. 172.369. La zona dove sorge la celebre tomba di Cecilia Metella, sull’Appia antica. Una relazione

degli scavi promossi da Canova nel 1807 nella via Appia, redatta da Antonio D’Este, fu pubblicata in Guattani, iii 1808, pp. 135-39. Un documento conservato in PLFC, b. 4, testimonia di un’altra

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Primo febraro 1808.Mezza mesata di cibarie al GiuliComincia l’assegno per Giacomino della di lui piggione di casa

per ordine. Primo meseCasa. Posta di MilanoCaffè e zuccheroElemosinaCipriaElemosina a tre frattiCalze di fi lo per MenghettoFodra e fattura dei calzoni di casmir per il signor CanovaAl sarto vestito del signor abateSaroccolato e boccaleMensuale AssuntaPosta di VeneziaVino di aleatticoLavattura di guantiSemola per li cavalliElemosina alla vedova la GallinaraElemosina alla vedova la signora AnnaE piú al Nocchi altro scudo acconto come a tergoAl formattore in conto della forma di Bonaparte370 scudi settan-

taquattro2 detto.3 detto. Per un vestito di oratorio domestico al sacerdote Poli

chiozzotto d’ordine del signor abate Francesconi4 detto. Al signor Nocchi come sopraElemosina all’ospizio vicino lo studioMedaglie del signor abateMancia al porta lettere di Firenze che non *** data

4 febraro. Palco Argentina5. Elemosina al Rosso e Passionisti

25. .85 .77 3. .05 .08 .15 .90 .75 .15 .35 .50 .31 1.60 .05 .90 .50 .50 1. 74. 5. 2. .50 2.60 .15 2752.10 2752.10 2.20 .10

LIBRO DI CONTI 1807-1808

141

campagna di scavi fi nanziata da Canova, e diretta da Gregorio Castellani, « in un lato di S. Balbi-na ».

370. Cfr. sopra, n. 172.

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Vernicie per casaRettaggi bolette e farina6 detto. Nocchi [*** ]Lettere di VeneziaScarpellino del Belli giornate 5 nel bassorilievo di PortogalloMancia a’ giovani del formattoreMasattina al formatorelloCasa. Pianelle per il signor CanovaPer la modellaElemosina d’una giovane da maritoCipriaElemosina del sabatoGelatiGesso spago e fi loTrivelliMoccoli

*** per il signor abateElemosina al ciecoVanelli giornate 5½ con le oreStocchi giornate 5 nel bassorilievo di PortogalloSalvietti giornate 5½ nel sasso Alfi eriTodran in conto della miniatura da scudi 16Cerroti in conto del ParideAll’intagliatore in conto del secondo frontone371

Kauffmann in conto Santa CruxLustrattore per il ParidePer Madama Letizia

6 febraro 1808.Dato alla fi glia del formattore in occasione del suo matrimonio

per ordineAl formattore per getti 3 della testa di Bonaparte372

1.50 .22 2. .42 1.75 1.40 .15 .80 2. 2. .08 .05 .15 .30 .06 .05 .04 .02 3.02½ 3. 2.47½ 4. 2.75 5. 2.75 2. 2. 2794.41 2794.41

10. 6.

SCRITTI

142

371. Per la Stele funeraria del conte Alexandre de Sousa Holstein, cfr. pp. 238-43.372. Cfr. sopra, n. 172.

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Scarpellino giornate 7Fogli del Piranesi373

7 detto.8 detto. Carbone sacchi 16 a baj 60Al perucchiere per i capelliLetteraAl signor don Giovacchino Palazzi per conto e ordine del Grandi374

9 detto. Al Nocchi Pagato la piggione della rimessa alla Frezza375 a tutto dicembre

1807Oglio per la stalla e scaleFogli di Guatani376

Lavori per casa fatti fareDato al cavalier Conca377 per grazioso imprestito per ordine del

signor Canova, scudi trentaA’ facchini per portare i gessi dal Gesú e Maria all’orto di Napoli378

Al lustrattore per compimento del Paride10 detto. Posta di Milano di domenica11. Saldato l’imballattore Pennati di tutti i conti sino al presente

giorno come da note379

2.27½ .80 9.60 .50 .02 35. 2. 14.40 .48 .30 .35 30. 1.50 .50 .23 21.50 2929.86½ 2929.86½

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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373. Cfr. sopra, n. 218.374. L’ordine di pagamento, datato 31 gennaio 1808, è in PLFC, b. 6.375. Di proprietà di San Giacomo degli Spagnoli; cfr. sopra, n. 32.376. Cfr. sopra, n. 55.377. Il pittore romano Tommaso Conca (1734-1822). Membro dell’Accademia di San Luca ne

ricoprí la carica di principe negli anni 1792-1785. Fu direttore dei pensionati dell’Accademia di Napoli e di quelli del regno di Baviera a Roma. Nel 1796 circa fu insignito della croce di cavaliere (per un profi lo sulla sua attività artistica cfr. Michel, in DBI, xxvii 1982, pp. 703-6).

378. Presumibilmente Canova aveva un magazzino in via di Gesú e Maria da dove fece traspor-tare i gessi nei locali presi in affi tto dalla marchesa Maccarani, locali che aveva fi nito allora di re-staurare, situati in via Margutta 52-53 (cfr. sopra, n. 217).

379. Dai documenti fi nora rinvenuti, in data 11 febbraio 1808 Carlo Antonio Pennati ricevette il compenso di scudi 4.82 per aver fatto e spedito una cassa « al signor cavagliere Giuseppe Ingram a Pisa » (PLFC, 7).

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11 febraro 1808.Allo stampattore380 per:

numero 30 dell’Emo381 1.20numero 12 Matrone trojane con la carta382 .72numero 8 della medesima .20in tutto scudi

12 detto. MedaglieAl signor abate per ordineMancia per la fede di vita383

Al Nocchi come sopraAl Rosso elemosinaCane e gatto del mese scorso13 detto. Per casa. Tela per una camiscia alla modellaElemosina del sabatoAquavita e cipriaLavori fatti fare Semola per la stallaGioco del lotto per il signor CanovaTinta per le scarpeDecotto di 4 giorni per il signor CanovaAllo scarpellino del signor Belli nei bassorilievi giornate 6Leandro per tempo impiegato nella cera384

Stocchi giornate 4½ nel bassorilievo di PortogalloAll’intagliatore in conto del secondo frontone385

Todran in conto dell’altra miniatura del MercatoVanelli giornate 6½ con le ore nelle VeneriKauffmann in conto Santa CruxCerroti Paride in conto

2.12 1.20 .30 .20 2. .05 1.08½ .80 .05 .16 .22½ .90 .28 .12 .32 2.10 3. 2.70 5. 4. 3.57½ 2.75 3.30

SCRITTI

144

380. Gli stampatori di cui Canova si serviva erano Luigi Cucchira, Nicola D’Antoni e Raffaello Jacomini. Le ricevute di pagamento superstiti sono conservate in PLFC, b. 9.

381. L’incisione della Stele funeraria di Angelo Emo, realizzata da Pietro Fontana su disegno di Fi-lippo Pistrucci (cfr. sopra alle date 28 aprile e 28 ottobre 1807).

382. Sull’incisione del bassorilievo raffi gurante Ecuba presenta il peplo a Pallade; cfr. sopra, n. 23.383. Cfr. sopra, n. 100.384. L’annotazione va presumibilmente riferita all’esecuzione da parte di Leandro Biglioschi dei

modellini in cera dei bassorilievi e delle statue allegoriche del Monumento funerario all’ammiraglio Orazio Nelson (cfr. pp. 338-40).

385. Per la Stele funeraria del conte Alexandre de Sousa Holstein, cfr. pp. 238-43.

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Lo scarpellino giornate 7Salvietti giornate 6½ nella DanzatricePennelli e colori per MeneghettoGesso, pane e vino, scarpe al signor abateElemosina al cieco

14 febraro 1808.15 detto. Al Nocchi in conto delli chiariscuri come a tergoCibarie al GiuliScarpe per fi bie per il signor CanovaAl D’Este trenta scudi15 detto. Pagato la piggione di mesi sei matturato a tutt’oggi dello

studio Maccarani all’orto di Napoli, ventuno386

Mezza mesata al cocchiere16 detto. Al signor abate carta da scrivere17 detto. Al signor Righetti in conto del getto, cinquecento387

Facchini per il porto del Paride dall’ambasciatore di Francia388

18 detto. Al Nocchi in conto19 detto. Al signor Canova per suo usoCerini per il signor Canova20 detto. Al Nocchi Scarpellino del Belli giornate sei nei bassorilieviLeandro per tempo impiegato a tenore etc. Stocchi giornate 6 nel bassorilievo di PortogalloCerroti in conto del ParideKauffmann in conto Santa CruxLegattura di libriSalvietti giornate 6½ nella DanzatriceTodran in conto del Mercato di Amore[Salvietti] Vanelli giornate 3 nella Venere

2.27½ 2.92½ .40 .33 .02 2972.05 2972.05 2. 25. .80 30. 21. 4.50 1.20 500. .20 2. 3. .47½ 2. 2.10 4. 3.60 3.30 3.30 .70 2.92½ 4. 1.65 3589.80 3589.80

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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386. Situato in via Margutta 52-53 (cfr. sopra, n. 217); la ricevuta di pagamento è in PLFC, b. 5.387. Per la fusione in bronzo della statua raffi gurante Napoleone come Marte pacifi catore; cfr. sopra,

n. 357.388. La Testa di Paride, realizzata per l’allora ambasciatore di Francia a Roma il barone Char-

les-Jean-Marie Alquier (1752-1826); cfr. pp. 204-6.

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20 febraro 1808.Dato al Vanelli in conto delli scudi 300 del cottimo della statua

Alfi eri389

Sraccali per MenghettoAl formattore in conto del Bonaparte390

Allo scarpellino giornate 7Casa. Alla zittellaStivali accomodatiTacchi alli stivalliCipriaElemosina del sabatoLettere di MilanoDi VeneziaAltra letteraGallinaccio del ***Sponghe per la stallaElemosina al ciecoPane e vinoMoccoliAl De Simoni in conto della sua mesataElemosina all’AcariseBottiglia di rum per casa21 detto.22 detto.23 detto. La famiglia BaronioAl Nocchi in conto24 detto. Elemosina alli BenfratelliDue scopette per li panni per casa25 detto. Bicchieri per li ***CandeleOglio per lo studioMurattore per il tetto delli studj. Mancia26 detto. Al Nocchi

1.65 .30 20. 2.27½ .50 1.40 .25 .08 .05 .05 .28 .10 1.50 .30 .02 .04 .05 1. .60 .70 .70 2. .30 .70 .12 .20 .08 .60 2.

SCRITTI

146

389. La fi gura allegorica dell’Italia, su cui cfr. pp. 210-12. La trascrizione del contratto è qui pub-blicata alle pp. 374-77.

390. Cfr. sopra, n. 172.

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Al Rosso elemosinaDato a casa: per una elemosina alle Battoni,391 scudi ventiMaccaronata aj giovaniCioccolata al ***

27 febraro 1808.Semola per la stallaDecotto per 9 giorniAltre pianelle per il signor CanovaLavori fatti fareCipriaElemosinaDue acciarini per la carrozzaPosta di MilanoAl cocchiere, manciaLettere di FirenzeA Meneghetto in conto del suo trimestreAl suddetto per coloriPer libre 57 di ferri novi cioè: numero 48 sube [?] e 24 gradineAllo scarpellino del Belli giornate 6 ne’ bassorilieviLeandro per tempo impiegatoGiacomo restante mesataAl suddetto lettere e moccoli ***Elemosina al ciecoStocchi giornate 5½ nel bassorilievo di PortogalloKauffmann Santa CruxCerroti Paride in contoSalvietti giornate 6½ nella DanzatriceTodran saldo della miniattura delli scudi 16 e piú altro scudo

agiunto, che sono tuttoFormattore in conto forma Bonaparte392

.05 20. 8.47 7. 3663.16½ 3663.16½ .90 .62½ .80 .70 .08 .05 .30 .11 .30 .04 2. .15 11.40 2.10 3.50 6. .28 .02 3.30 3.30 3.30 2.92½ 4. 10.

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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391. Presumibilmente le fi glie del celebre pittore Pompeo Batoni (1708-1787), Maria, Benedetta e Rufi na, musiciste dilettanti. Durante il suo primo soggiorno romano Canova aveva frequentato le sedute accademiche di disegno tenute da Batoni nella sua casa-studio in via delle Carrozze (cfr. EN, i 2007, p. 56 n.).

392. Cfr. sopra, n. 172.

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Vanelli in conto dell’Alfi eriScarpellino giornate 7

Somma e siegue29 febraro 1808.Al Nocchi accontoElemosina alla famiglia della FrezzaElemosina alli pupilli dei GreciElemosina a quello di FlanginiElemosina alla vedova StocchiPrimo marzo. Conto del sellaroElemosina alla signora AnnaMezza mesata al cocchiereAl facchino per il porto della testa di Bonaparte alla Accademia di

Francia e riportata allo studioA’ facchini per il porto della cappella da San Pietro a casaImprestanza al D’Este padre sino al dí 27 prossimo passato per

estinzione di una cambiale di Livorno scudi duecentodieciMezza mesata di cibarie al GiuliAl signor abate per medaglie Pertinace [?]Mesata scorsa del cane e gattoMesata della casa a Giacomo2 marzo. Al De Bacco la corrente mesataSpille per lo studio3 detto. Al Nocchi in contoElemosina aj Passionisti4 detto. Elemosina al RossoPagato il fi enarolo per li mesi decorsi di genaro e febbraroElemosina alla vedova la Gallinara

4 marzo 1808.Al Pavoletti393 porto dell’involto dei diseggni del Monumento

dell’Alfi eri

4.90 2.27½ 3726.52 3726.52 2. .40 .20 .10 1. 5. .50 4.50 .15 1.80 210. 25. 6.40 1.01½ .85 24.80 .40 2. .05 .05 19. .50 4032.23½ 4032.23½ .85

SCRITTI

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393. Il vetturale Pasquale Pavoletti era stato incaricato di consegnare i disegni a Giuseppe Gran-di. Per una serie di disguidi giunsero a destinazione solo nel gennaio 1809 (cfr. lettera di Giuseppe Grandi ad Antonio D’Este del 24 gennaio 1809, in PLFC, b. 3).

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Piú al suddetto per porto del bozzetto della statua di Bonaparte spedito a Vienna da [Firenze] Roma a Firenze394

Spese di dogana a Firenze per il suddettoA’ facchini per il porto della Zingarella395 di marmoMesattina scaduta al formattorello5 detto. Mancia per il Diziani mandato all’ambasciatore Alquè e

non accetato396

Stocchi giornate 5½ nel bassorilievo di PortogalloCerroti in conto del ParideLeandro per tempo impiegatoKauffmann in conto Santa CruxPer una matrimoniale spedita al signor Giaccomo Bianchi397 di

Bassano, per rimborsarne in mano il signor conte RobertiSalvietti giornate 6½ nella DanzatriceTodran in conto della danza delle fanciulle per scudi 10

5 marzo 1808.Al Vanelli giornate 2½ nelle VeneriE piú al suddetto in conto della statua Alfi eriSpese pagate a MenghettoAl formattore [*** ] per la forma della testa del Paride e numero 4

getti398

2. 1. .90 .15 1. 3.30 3.30 4. 3.02½ 8.20 2.92½ 4. 4066.68½ 4066.68½ 1.37½ 5. .31 7.

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394. Il bozzetto della statua di Napoleone come Marte pacifi catore che Canova inviò allo scultore Franz Anton Zauner (cfr. sopra, n. 286). L’opera giunse a destinazione nel febbraio del 1808 (cfr. lettera di Zauner a Canova del 13 febbraio 1808; BCBC, X.1101.5361).

395. Presumibilmente la statua denominata Diana, o Zingarella; presente nella collezione Bor-ghese fu venduta a Napoleone da Camillo Borghese nel 1807 per essere trasferita a Parigi nel 1810; è ora conservata al Musée National du Château di Versailles (cfr. Haskell-Penny 1984, pp. 505-9). Lo spostamento della statua era stato effettuato per farne eseguire un calco da Malpieri (cfr. infra, alla data 5 marzo 1808). L’opera fu incisa da Giovanni Folo su disegno di Agostino Tofanelli per le Illustrazioni dei Monumenti scelti Borghesiani già esistenti nella villa sul Pincio di Ennio Quirino Visconti (Roma, De Romanis, 1821).

396. Evidentemente un dipinto del pittore di origine bellunese Gaspare Diziani (1689-1767) mandato in visione all’ambasciatore di Francia a Roma, il barone Charles-Jean-Marie Alquier, per un’eventuale vendita.

397. Giacomo Bianchi era il cognato di Giambattista Sartori avendo sposato la sorella Maria (cfr. EN, xviii 2003, ad indicem).

398. Cfr. pp. 204-6.

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E piú al suddetto in conto della forma di Bonaparte,399 duePagato al suddetto tre calchi di fi gure di villa Borghese400

Al dorattore per cornici dorate per casaScarpellino giornate 7Elemosina al ciecoMoccoliPer casa. Posta di Venezia settimana scorsaCaffè e zuccheroOglio per la stalla e scaleLette‹re› di Vienna e MilanoScope per la stallaSemola per li cavalliElemosina di tre frattiAltra posta di Vienna e VeneziaCipriaElemosina del sabbatoLavori di AssuntaDue para scarpe per il signor abate

7 marzo 1808.Provista di assogna per la carrozzaTinta per le scarpeAl NocchiAssoci‹a›zione Piranesi8 detto. Elemosina all’ospizio dello studioUna medaglia rara al signor abate9 detto. Al NocchiCarta per baretteSponghe10 detto.11 detto. Lettere di Parigi e GenovaAl Rosso elemosina

2. 3. 8.50 2.27½ .02 .05 .33 4. .48 .45 .15 .90 .15 .32 .08 .05 .25 1.60 4104.97 4104.97 2.60 .10 2. .80 .50 5. 2. .20 .27 .42 .05

SCRITTI

150

399. Cfr. sopra, n. 172.400. Tra i tre calchi eseguiti da Malpieri doveva fi gurare anche quello della statua raffi gurante la

Zingarella (cfr. sopra, n. 395) facente parte della collezione del principe Camillo Borghese, colle-zione acquistata da Napoleone nel settembre 1807 e la cui spedizione a Parigi iniziò nel giugno 1808 (cfr. Boyer 1969, pp. 197-202; Herrmann Fiore 2005, pp. 113-29; I Borghese e l’antico 2011).

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Fascine per lo studio12 detto. Al NocchiA’ murattori per il tettoPranzo per il cameriere di monsignor nunzio di Vienna401

Decotto per il signor CanovaOstia per la messaSapone per la barbaLeandro per tempoStocchi giornate 6 nel bassorilievo di PortogalloCerroti in conto del ParideSalvietti giornate 5½ nella DanzatriceAll’intagliatore Moisè in conto del secondo frontone402

Kauffmann in Santa CruxTodran in conto della Danza delle fanciulleLettere di Venezia e CarraraAl ciecoElemosina per ordineCalco dei due stemmi del Monumento Santa Crux403

Spesi dal formattoreDato al suddetto formatore per assistere al gesso portato dal Ri-

ghetti404

12 marzo 1808.Dato al formattore in conto del secondo calco e getto del Caval-

lo.405 Dodici

.20 2. .15 4.20 .60 .05 .18 4.50 3.60 3.30 2.47 5. 2.75 3. .32 .02 .02 1. .80 1. 4154.08 4154.08 12.

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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401. Antonio Gabriele Severoli (1757-1824), appartenente alla nobile famiglia faentina, dopo gli studi presso il collegio dei Gesuiti di Ravenna e successivamente all’Accademia dei nobili eccle-siastici a Roma venne ordinato sacerdote nel 1779. Nel 1787 fu nominato vescovo di Fano mentre nel 1801 arcivescovo di Petra in partibus infi delium e nunzio apostolico a Vienna, carica che manten-ne fi no al 1807. Nel gennaio dell’anno successivo venne creato arcivescovo di Viterbo e Toscanella; fu eletto cardinale nel 1816. Candidato dei conservatori nel conclave del 1823, subí l’esclusiva dell’Austria in quanto contrario alla politica di Metternich (cfr. Moroni, lxv 1854, pp. 48-54).

402. Per la Stele funeraria del conte Alexandre de Sousa Holstein, cfr. pp. 238-43.403. Gli stemmi delle famiglie de Haro e de Santa Cruz che avrebbero dovuto fi gurare sulle

facce laterali del sarcofago; cfr. pp. 214-25.404. La forma della statua di Napoleone come Marte pacifi catore, che serviva per la fusione in bron-

zo. La fonderia di Francesco Righetti era situata nel « Prato del Belvedere », dietro ai palazzi vati-cani (cfr. Teolato 2012, pp. 202-3).

405. Cfr. sopra, n. 344.

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Al Vanelli in conto della statua Alfi eriScarpellino giornate 7Casa al PalancaOstia per le lettereSemola per li cavalliScopettini da dentiAquavitaCipriaElemosinaDue para di soletteLavori di AssuntaElemosina alla famiglia Accarise13 detto. Al De Simoni in conto di mesata15 detto. Al NocchiAl cocchiere mezza mesataAl signor Canova per suo usoAl Giuli mezza mesataAl D’EstePer monsignor Giovanni Battista *** maestro di casa di monsignor

Severoli per un acquisto di un pontifi cale romano e altro libroVite del Passeri,406 di pittori e scultori16 detto. Spedito a Loreto alla FoschiImpostattura dei suddetti17.18 detto. Al Nocchi, dueAl Righetti in conto della statua di Bonaparte scudi cinquecento407

Saldato il mettallaro De Rossi della testa in metallo dal medesimo fatta, d’appresso a quella formatta sulla testa colossale di Bona-parte.408 Tutto scudi 100. Saldo scudi

6.20 2.27½ 2. .05 .80 .20 .08 .08 .05 .18 .20 .60 1. 2. 4.50 4. 25. 30. 28.20 1.30 6. .06 2. 500. 30. 4813.35½ 4813.35½

SCRITTI

152

406. Giambattista Passeri, Vite de’ pittori scultori ed architetti che anno lavorato in Roma, morti dal 1641 fi no al 1673, di Giambattista Passeri pittore e poeta, Roma, presso Giorgio Settari, 1772. L’esemplare posseduto da Canova fu donato nel 1852 da Giambattista Sartori alla Biblioteca di Bassano dove tuttora si conserva.

407. Per la fusione in bronzo della statua raffi gurante Napoleone come Marte pacifi catore; cfr. sopra, n. 357.

408. Cfr. sopra, n. 176.

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18 marzo 1808.A Meneghetto scudi tre, resto del di lui trimestre scadente a tutto

il presenteAl suddetto per tre fogli cartaAl Belli scarpellino scudi dieci in conto del lavoro dell’urna del

Monumento Alfi eri. Li seguenti scudi 10 si porranno nella *** giornata la settimana entrante

Leandro per tempo impiegatoCandele per casaMancia data a Capo di BoveStocchi giornate 5 nel bassorilievo di PortogalloCerroti in conto del ParideKauffmann in conto Santa CruxTodran saldo delli scudi 10 delle NinfeSalvietti giornate 5½ nella BallerinaAl lustrattore una giornata nell’Ebe409

Vanelli in conto della fi gura del Monumento Alfi eriAllo scarpellino giornate 7Al formattore per li bozzetti, dueAl suddetto in conto Bonaparte,410 cioè forma etc.Lettere impostate e riscosseGesso da presaUna fogliettaAl cieco19 detto. Spesi per il signor Canova20 [21] detto. Al manescalco, pagato a tutto giugnoA Giaccomino in conto della sua mesata21 detto. Al Nocchi22 detto. Verzelle e fi l di ferro

23 marzo 1808.Al NocchiElemosina alla famiglia Baronio

3. .30 10. 4. .48 .50 3. 2.75 2.75 3. 2.47½ .50 6.02½ 2.27½ 2.50 15. .18 .04½ .03 .02 .27½ 6. 1. 2. .77 4882.23 4882.23 2. .70

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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409. Presumibilmente la statua destinata a Joséphine de Beauharnais; cfr. pp. 278-85.410. Cfr. sopra, n. 172.

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Camposanto di Pisa411

Saggio istorico della Galleria di Firenze412

Medaglia di Giulia Pavola [?]Pagato oggi al notaro Parchetti il secondo istrumento delle giun-

te al primo della casa della Madallena413

24.25.26 detto. Casa due settimane zucchero e caffèPosta venetaSei para di soletteDecoto per giorni 6Due orinaliAl sartore per il signor abateAllo scarpellinoElemosina del sabatoCandeleCipria e aquavitaRipettizione accomodataLanternoni per l’illuminazioneMola per tirar l’aquaSemola per li cavalliPranzo a F. GiuseppeLavori di AssuntaMensuale di AssuntaElemosina per il signor CanovaNocchiVernice alla carrozza novaTinta per le scarpeAl chiavaro Carlucci in conto dei lavori dello studio

3.50 .90 2.50 5. 4. .52 .54 .45 .30 1.20 .05 .05 .48 .16 1.30 .55 .27½ .80 .30 .45 .50 .20 2. 1. .10 4.

SCRITTI

154

411. Le incisioni di Carlo Lasinio, cfr. sopra, n. 117.412. Giuseppe Bencivenni, Saggio istorico della Real Galleria di Firenze, Firenze, Gaetano Cambiagi

stamp. Granducale, 1779. I due volumi posseduti da Canova furono donati da Giambattista Sarto-ri nel 1852 alla Biblioteca di Bassano dove tuttora si conservano.

413. In data primo dicembre 1807 fu siglato un nuovo contratto di enfi teusi per l’appartamento in via del Corso 52 (cfr. sopra, n. 103): a differenza del precedente, che fi ssava la conclusione del contratto stesso con la morte dei fratelli Canova, la fi ne di quest’ultimo fu prorogata « per anni novanta » (cfr. De Tommaso 2007, p. 72).

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Tomo nono dell’Ercolano de’ vasi e candelabri414

Allo scarpellino Belli in conto delli scudi 258 per l’urna Alfi eri, scudi quindici

26 marzo 1808.Leandro per il tempoStocchi giornate 5 nel bassorilievo di PortogalloCerroti in conto del ParideKauffmann Santa CruxAl Todran in conto di scudi 10 per le Donzelle che ballanoAll’intagliatore Moisè in conto del frontone415 Vanelli in conto della statua Alfi eriScarpellino giornate 7Salvietti. Giornata cresciuta per ordine. Giornate 5½ nella cretaAl formattore in conto del secondo Cavallo416

De Simoni restante della sua mesataSpese. Gesso, spago, due fogliette di vino, aranciAl ciecoAl Rosso elemosina28 detto. Elemosina alli Benfratelli29 detto. Al NocchiAl dorattore per due cornici dorate per casaCasa. Posta venetaLa donna che pulisce a casaLavori di AssuntaPortogalli per il signor Canova30 detto. 5 medaglie di argentoAl lustrattore per la settimana scorsa. Venere e Ebe417 giornate 3½

9.80 15. 4940.85½ 4940.85½ 4.50 3. 2.75 2.47½ 3. 6. 5.60 2.27½ 2.75 12. 5. .26 .02 .05 .30 2. 2.60 .54 .50 .25 .35 1.20 1.75

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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414. Il nono e ultimo tomo de Le antichità di Ercolano esposte (1755-1792, 9 voll. in-folio) dedicato a Le lucerne ed i candelabri, edito a Napoli dalla Regia stamperia nel 1792. I volumi posseduti da Ca-nova furono donati da Giambattista Sartori alla Biblioteca di Bassano, dove tuttora si conservano, nel 1852. Di quest’opera l’artista possedeva anche l’edizione “economica” realizzata da Tommaso Piroli (cfr. sopra, n. 353).

415. Per la Stele funeraria del conte Alexandre de Sousa Holstein, cfr. pp. 238-43.416. Cfr. sopra, n. 344.417. Presumibilmente la statua destinata a Joséphine de Beauharnais; cfr. pp. 278-85.

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31 detto. Elemosina alli pupilli dell’arco de’ GreciCocchiere mezza mesataElemosina per ordine ad un venutoElemosina alla famiglia della Frezza

Primo aprile 1808.Elemosina alla vedova StocchiMensuale cane e gattoNocchi in contoMezza mesata al Giuli di cibarieElemosina alla signora AnnaElemosina a quello di FlanginiAl De Bacco corrente mesata2 detto. Casa. Lettere di VeneziaOglio per le scaleSemolaElemosina di tre fratiCipriaElemosina del sabatoElemosina alla GallinaraAllo scarpellino Belli in conto come a tergoVasi di terra, ***, bollette e chiodi, tutto per casaStocchi giornate 5 nel bassorilievo di PortogalloCerroti per il ParideVanelli in conto della statua Alfi eriSalvietti giornate 6½, 3 nella Danzatrice e 3½ nella cretaLeandro per tempo impiegatoAl formattore in conto del Cavallo418

Lustrattore per il frontone419

Kauffmann Santa CruxScarpellino giornate 7Todran DanzatriciFormatorello mesatina

.20 4.50 .30 .40 5005.42½ 5005.42½ 1. 1.08½ 2. 25. .50 .10 24. .42 .48 .80 .15 .08 .05 .50 15. .48 3. 3.30 6.70 3.25 6. 20. 1.50 2.75 2.27½ 3. .15

SCRITTI

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418. Cfr. sopra, n. 344.419. Per la Stele funeraria del conte Alexandre de Sousa Holstein, cfr. pp. 238-43.

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Al verniciaro per lacaTrimestre del signor abate

2 aprile 1808.Mancia per fede di vitaSecolarizzazione mandata a Nane Fantolin420 da rimborsarsi in

mano del signor conte RobertiMedaglieGiacomo spese. Lettere impostate, pane accetto, moccoliElemosina al cieco3 detto. Mensuale della casa al De Simoni4 detto.5 detto. Lettere vecchie a MenghettoCampanella per casaAll’ospizio di San FrancescoAl signor Canova per suo uso6 detto. Per tre medaglie di argento7 detto. Al facchino che portò il ritratto del Tasso421

8 detto. Al Rosso elemosinaLettere di FirenzePer casa a Menghetto9 detto. Lettere di VeneziaFogli di Guattani422

Tinta per le scarpeSemolaOstia per la messaA’ facchini per lo studio per movere

2.50 10. 5141.49½ 5141.49½ .20 10.50 .50 .14. ½ .02 .85 .22 1. .50 4. .50 .10 .05 .08 .20 .39 .25 .10 .80 .05 1.20

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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420. Giovanni Zardo, detto Nanne Fantolin, era fi glio dello zio materno di Canova, Francesco Zardo. Nei testamenti del 1802 circa e del 1805 lo scultore lo nominò suo erede universale con l’obbligo di assumere il cognome Canova (cfr. EN, i 2007, pp. 307-8, 390). Dal 1818 soprintese ai lavori di edifi cazione del Tempio di Possagno.

421. L’annotazione va presumibilmente riferita al busto di Torquato Tasso, scolpito da Alessandro D’Este (1783-1826) su commissione dello stesso Canova per essere posto nel 1813 nel Pantheon (ora nella Protomoteca Capitolina; cfr. Martinelli-Pietrangeli 1955, p. 84; Mariuz, in DBI, xxxix 1991, pp. 424-25).

422. Cfr. sopra, n. 55.

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Al Nocchi in conto [*** ] come sopraAl Belli in conto del lavoro Alfi eriStocchi giornate 5 nel bassorilievo di Portogallo, e una nella Dan-

zatrice

9 aprile 1808.Carta d’ampanateLeandro per tempo impiegatoDato al Stocchi imprestanza per ordine[Al suddetto giornate 5 nel *** ]Cerroti per il ParideSaldo al Todran delli scudi 10 per le DanzatriciKauffmann Santa CruxSalvietti giornate 6½ nella DanzatriceVanelli in conto Alfi eriIntagliattore saldo delli scudi 25 del frontone423

Scarpellino giornate 7Moccoli, lettere impostate, solfarelliElemosina al ciecoAl De Simoni in conto con casaElemosina alla famiglia Accarise10 detto.11 detto. Pagato la tassa del cambio Rezzonico di un anno a tutto

dicembre 1807.424 Da valersene12 detto. Al Nocchi4 medaglie di argento Al signor CanovaPistrucci. Disegni dei depositi Ganganelli e Rezzonico425

A’ facchini per porto di due cavallettoni13 detto.14 detto. Per modelle, mancia15 detto. Al Nocchi

2. 10. 3.60 5178.75 5178.75 .78 5.50 9. 3.30 4. 2.20 3.25 6.70 2. 2.27½ .11 .02 1. .60 28. 3. .90 .90 6. .15 .73 2.

SCRITTI

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423. Per la Stele funeraria del conte Alexandre de Sousa Holstein, cfr. pp. 238-43.424. Cfr. sopra, n. 106.425. Disegni dei monumenti funerari di Clemente XIV e Clemente XIII.

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Cibarie al GiuliAl signor Canova per suo usoCasa: oglio per le scaleDati al signor CanovaMensuale corrente ad AssuntaLavori di biancheriaElemosina per ordineElemosina di due sabatiCipria di due settimanePortogalli per il signor Canova

15 aprile 1808.Pagato a San Giacomo degli Incurabili la pigione delli Studj di

mesi sei, da matturarsi a tutto giugno a venire scudi cinquantot-to baj 21426

Per legatura di due tomi del’Ercolano427

Canocchialetto da teatro comprato dal signor Giovanni Kauff-mann per rivoglierlo al cavalier Puccini428

Tomo primo della Storia militare [?] dell’abate AndrejElemosina straordinaria solita per le festeAl Rosso elemosinaPagato a Mr. Histing [?] un pezzo di marmo che serví per i fron-

toni dej bassorilievi, scudi dieciAl cocchiere mezza mesataSpese scarpe accomodateSpago, aceto e gessoCieco elemosinaLettera di Venezia

25. 5. .48 .60 .50 .40 .20 .10 .16 .50 5294.10½ 5294.10½ 58.21 6.60 6. 1.40 .30 .05 10. 4.50 .10 .18½ .02 .12

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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426. Cfr. sopra, n. 177.427. Le antichità di Ercolano esposte, cfr. sopra, n. 414.428. Tommaso Puccini (1749-1811), autore di scritti di storia dell’arte, fu direttore della Galleria

degli Uffi zi dal 1793; la conoscenza con Canova risale al 1779 (cfr. EN, i 2007, p. 90), sue lettere allo scultore sono in BCBC, II.157.1673-1674 (cfr. Spalletti 1983). Puccini ringraziava Canova del « canocchiale » con lettera del 9 maggio 1808, anche se non era quello che cercava: « quello era inglese, e un poco piú piccolo; questo è francese, come il dimostra il nome dell’autore, e non è punto fatto per la mia vista » (PLFC, b. 2).

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16 detto. Al prete che ha benedetto lo studioFalegname Siotto cornici per casaMeneghetto spese Pagato al chiavaro Battaglini le spagnolette per casaPagato il conto al falegname Pupilli scudi trentacinque in saldo429

Chiavaro Carlucci, saldo dei lavori dello studio in somma di scu-di 10.80

Formattore in conto Bonaparte,430 cinquanta

16 aprile 1808.Mancia al formatoreAl giovane del suddettoAl fi glio del formatoreScarpellino Belli in conto lavoro Alfi eriTre medaglieTaglio del ferraroMancia al suddettoStocchi giornate 5 nella DanzatriceMancia al suddettoMancia inviato Miolis431

Cerroti in conto ParideMancia al suddettoLeandro per tempo impiegatoScarpellino giornate 7Mancia al suddettoSalvietti giornate 6½ nella cretta del Cavallo432

Mancia al suddettoVerzelle e fi l di ferro per il Cavallo433

.10 5. .35 10. 35. 6.80 50. 5488.84 5488.84 .50 .50 .30 10. .50 7.60 .30 3. .50 .05 3.30 .50 5.50 2.27½ .40 3.25 .50 1.11

SCRITTI

160

429. Il conto è in PLFC, b. 10.430. Cfr. sopra, n. 172.431. Il generale Sextius-Alexandre-François Miollis (1759-1828) fu al comando delle forze fran-

cesi che occuparono Roma il 2 febbraio 1808. Con l’annessione della città e degli Stati pontifi ci all’Impero per decreto napoleonico del 17 maggio 1809, fu nominato governatore di Roma e presidente della consulta. Il 5 luglio 1809 sovrintese all’arresto di Pio VII (cfr. Auréas 1961).

432. L’annotazione va riferita alla realizzazione in creta del modello non del Cavallo ma del Napoleone cavaliere che Canova porterà a termine nel giugno del 1808 (cfr. pp. 306-28).

433. Per il Cavaliere, non per il Cavallo (cfr. n. precedente).

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Vanelli in conto della fi gura d’Alfi eriMancia al suddettoMancia al De SimoniKauffmann in conto Santa CruxMancia al suddettoCasa. Mancia per il deser Lettere di VeneziaCurato per bendir la casaRoccheggiani fogli434

D’Este mesataElemosina portata alla Longara scudi dieciAl lustrattore una giornata che avanzava nel frontone435 e altra

giornata accontoAl formattore per tanti spesi per mancie per modelle

9 aprile al formatore in saldo del calco del Cavallo, partita scor-data436

Somma a tergo18 aprile 1808.Al Nocchi19 detto. Dato al Righetti in conto scudi cinquecento437

20.21.22 detto. Al NocchiAcconto di sua mesata al De SimoniSemola per li cavalliSpille23 detto. Elemosina al BaronioScarpellino Belli in conto Alfi eriCasa. Lettere Venezia, Milano e Gazzette di ParigiCappello per Meneghetto

6.70 .50 .30 3.02½ .50 1. .35 .30 .20 30. 10. 1. .30 5563.10 26. 5609.10 5609.10 2. 500. 2. 1. 1.10 .80 .70 10. .39 3.20

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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434. Cfr. sopra, n. 76.435. Per la Stele funeraria del conte Alexandre de Sousa Holstein, cfr. pp. 238-43.436. Cfr. sopra, n. 344.437. Per la fusione in bronzo della statua raffi gurante Napoleone come Marte pacifi catore; cfr. sopra,

n. 357.

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Aquavita e cipriaElemosina del sabatoLavori fatti fare Al facchin della postaOnce 4 di zucchero latteAl lustrattore da scontarsiAll’intagliattore Moisè in conto del festone del secondo bassori-

lievo di Portogallo, e del ritocco del frontone primo.438 SaldatoPer i vasi di agrumiMeneghetto in conto di suo assegnoLeandro tempoCerroti giornate 5 Paride accontoStocchi giornate 4 DanzatriceVanelli, Alfi eriKauffmann Santa Crux

23 aprile 1808.Salvietti giornate 6½ nella creta del Cavallo439

Formattore acconto Bonaparte440

Moccoli Elemosina al ciecoScarpellino giornate 724 detto. Al Nocchi25 detto. Al signor Canova per la modella26 detto. Al signor Canova per la Galleria LucianoElemosina alli Benfratelli5 medaglie d’argento27 detto.28 detto. Al NocchiAl signor Canova per suo usoRestante di mesata al De Simoni

.16 .05 .30 .10 .60 1. 4. .30 1. 3. 2.75 2.40 6.70 2.20 6154.85 6154.85 3.25 10. .10 .02 2.27½ 2. 1. 1. .30 1.20 2. 4. 5.

SCRITTI

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438. Per la Stele funeraria del conte Alexandre de Sousa Holstein, cfr. pp. 238-43.439. L’annotazione va riferita alla realizzazione in creta del modello non del Cavallo ma del

Napoleone cavaliere che Canova porterà a termine nel giugno del 1808 (cfr. pp. 306-28).440. Cfr. sopra, n. 172.

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29 detto. Portogalli [*** ]Tinta per le scarpeCioccolata undiciAl Righetti in conto del getto di metallo scudi cinquecento441

Al Rosso elemosinaSponghe e scopeLiguriziaPagato numero 9 sacchi carbonella, sei allo studio e tre a casa442

30 detto. Posta di NapoliCaffè e zuccheroCalze cenerine di seta per il signor CanovaAl facchino di posta Elemosina di tre frati ed il sabatoCipriaLavori di AssuntaDonna che scopaCarcioffoliLettere di Venezia

30 aprile 1808.Elemosina a’ pupilli dell’arco de’ GreciElemosina a quelli di FlanginiScarpellino Belli lavoro Alfi eriScarpellino per il frontone giornate 3Elemosina alla vedova la signora AnnaSaldato il falegname Pupilli dej lavori fatti allo studio e casa come

da conto: scudi dieci443

Stocchi giornate 6 nella DanzatriceKauffmann Santa CruxElemosina alla vedova StocchiCerroti, ParideAll’intagliatore pagato il ritocco del frontone

.45 .10 11. 500. .05 .56 .07½ 4.50 .99 4. 2.30 .20 .20 .08 .20 .50 .35 .22 6712.77 6712.77 .20 .10 15. 1.10 .50 10. 3.60 3.30 1. 3.30 3.

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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441. Per la fusione in bronzo della statua raffi gurante Napoleone come Marte pacifi catore; cfr. sopra, n. 357.

442. La ricevuta di pagamento, a favore di Domenico Bernardi, è in PLFC, b. 4.443. Il conto è in PLFC, b. 10.

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Foglia di marmo pagato al suddettoSalvietti giornate 6½ nella creta444

Verzelle e fi l di ferro per il modello di ora445

Vanelli, Alfi eriFormattore acconto di Bonaparte446

Scarpellino giornate 7Al suddetto pagato il calco di due frontoni e della base tonda447

Biaca e cola e fogliLeandro per tempoCocchiere meza mesata

30 aprile 1808.Spago e gesso e moccoliElemosina al ciecoAl formattore per servi di piazzaPrimo maggio. Cibarie al Giuli2 detto. Al NocchiAl De Bacco corrente mesataAssociazione Piranesi448

Elemosina a quello della FrezzaElemosina alla vedova la Gallinara3 detto. Casa. Oglio stalla e scalePilole di legorizioAl sarto. Fodre e fattureCingole per il camice color d’oroFranzette di argento e otto fi occhi per la pianettaCordone per due tele di fi nestraZucchero di latteCappello di gala per il signor Canova

1. 3.25 1.07 6.70 15. 2.27½ 3. .60 6. 4.50 6798.26½ 6798.26½ .22½ .02 .10 25. 2. 24.80 .80 .40 .50 .48 .20 3.30 .90 2.75 .40 .45 6.

SCRITTI

164

444. Per il modello di Alexandrine de Bleschamp come Tersicore, cfr. pp. 274-77.445. Cfr. n. precedente.446. Cfr. sopra, n. 172.447. Presumibilmente la base circolare che sorregge il sarcofago del modellino del Monumento

funerario di Orazio Nelson; cfr. sopra, n. 154.448. Cfr. sopra, n. 218.

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Elemosina straordinariaA Giacomo pigion di casa Cane e gatto del mese scorso 4 detto.5 detto. Al NocchiElemosina straordinaria6 detto. Al signor CanovaPagato il fi enarolo di due mesi marzo e aprileGesso da presaElemosina all’ospizio che era vicino allo studioModelletto di legno per reliquiaSemola

7 maggio 1808.Casa. Alla FoschiFettuccia per una camiciaTella per fare colli a delle camiceMattasse di seta neraPassamano per scarpeLettere di Venezia

***Lavori di AssuntaElemosina del sabatoCipriaStagnatura di ramiFiaschi copertiBelli scarpellino in conto Alfi eriAllo scarpellino giovane del suddetto giornate tre nel frontoneCerroti, ParideStocchi giornate 5 nella DanzatriceLeandro per tempoAll’intagliatore in conto dello scudo del bassorilievo OrangeKauffmann Santa CruxMenghetto in conto del suo assegnoVanelli in conto di Alfi eriTodran, Danzatrici e Amore

.85 .85 1.05 2. .30 5. 19. .09 .50 .10 .80 6897.13 6897.13 .80 .60 .75 .14 .15 .70 .70 .40 .05 .08 .40 .15 10. 1.05 3.30 3. 7. 3. 2.20 1. 6.70 4.

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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Salvietti giornate 7 nella creta449

Formattore in conto di Bonaparte450

Scarpellino giornate 7Simoni spese: assogna, spago, aceto, lettera impostata Elemosina al cieco

8 maggio 1808.Alla famiglia Accarise9 detto. Al NocchiA’ facchini per i baggioli portati dal studio Angelini al nostro10 detto. Fogli di Francia451 di due settimane11 detto. Gesso da presa12 detto. Medaglie di argento rarissimeMesattina scorsa al formattorelloPer vestire il signor abate: roba, fodra e fattura 13 detto. Al Rosso elemosinaCorda per il violino14. Pagato al signor Capparoni452 per conto del cavaliere PucciniCasa. Vasetto di pomataComare del signor Canova453

Consegna di letteraSemolaCatena per la stallaLettere di Venezia

3.50 12. 2.27½ .17 .02 6961.26½ 6961.26½ .60 2. .80 .07 .09 3.80 .15 16. .05 .35 6.60 .15 .20 .05 .80 .20 .30

SCRITTI

166

449. Per il il modello di Alexandrine de Bleschamp come Tersicore, cfr. pp. 274-77.450. Cfr. sopra, n. 172.451. Verosimilmente la « Gazzetta Romana », il cui primo numero uscí il 5 aprile 1808. Era il

foglio uffi ciale del governo dopo l’occupazione militare di Roma da parte dell’esercito francese (cfr. Moroni, xx 1843, pp. 6-31).

452. Gaspare Capparoni (1761-1808), scultore e incisore romano di pietre dure, nel 1783 vinse il quarto premio per la seconda classe di scultura all’Accademia di San Luca (cfr. I disegni di fi gura, iii 1991, p. 207). Abbandonata ben presto la scultura si dedicò prevalentemente alla glittica incidendo ritratti di personaggi illustri e opere di soggetto mitologico, celebre una sua incisione dell’effi gie di Pio VII grazie alla quale gli fu assegnata una pensione vitalizia. Nel 1808 fi nanziò assieme ad Antonio D’Este la pubblicazione del volume su Il Museo Chiaramonti aggiunto al Pio-Clementino, il-lustrato da Filippo Aurelio Visconti e Giuseppe Antonio Guattani (cfr. Branchetti Buonocore, in DBI, xviii 1975, pp. 699-700).

453. Da identifi care con Caterina Foschi. Da una sua lettera a Canova, datata Roma, 28 marzo 1811, si evince che l’artista era il padrino del fi glio Antonio (BCBC, IV.409.3295).

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Ostia per le messePerucchiereLavori di AssuntaPennacchiera per il cappello del signor CanovaElemosinaCipriaPer altre medaglie di argentoAl signor Canova per il modello, come si deve scrivere le altre

partite riportate in libro che dice per suo usoAl Belli scarpellino in conto Alfi eriAl giovane del suddetto giornate 5 nel bassorilievo Santa Crux

14 maggio 1808.Leandro per tempoAl formattore per la forma persa e getto della Musa, rapresentan-

te Madama Luciano454

Mancia al suddetto per il getto e forme dei cavalliAl cocchiere mezza mesataStocchi giornate 6 nella DanzatriceCarta per MenghettoCerroti, ParideKauffmann girnata 1 Santa CruxAl suddetto nella Venere giornate 4½Al lustrattore nel frontone455

Todran DanzatriciAll’intagliatore in conto del bassorilievo OrangeVanelli giornata 1 per scandagliare il ParideAllo scarpellino Canepa456 per lo stesso mottivoAl suddetto Vanelli in conto Alfi eriAllo scarpellino giornate 7Salvietti giornata una nell’EbeAl suddetto giornate 6 nella Venere con le ore avanzate

.05 .50 .35 3. .25 .08 1.60 4. 10. 1.75 7015.06½ 7015.06½ 1. 25. 3. 4.50 3.60 .18 3.30 .55 2.47½ 1.50 3. 5. .55 .45 5.70 2.27½ .50 3.

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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454. Alexandrine de Bleschamp ritratta sotto le sembianze della musa Tersicore (pp. 274-77).455. Per la Stele funeraria del conte Alexandre de Sousa Holstein, cfr. pp. 238-43.456. Mariano Canepa aveva lavorato nello studio canoviano negli anni 1785-1788 (cfr. EN, i 2007,

ad indicem).

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Giacomino speseElemosina al cieco

15 maggio 1808.Mezza mesata al GiuliAl D’EsteDato sabato scorso al Nocchi16 detto. Scarpe a Meneghetto e il signor abate17 detto. Fogli di FranciaDato al Righetti in conto della statua di Bonaparte, scudi quattro-

cento457

18 detto. Saldato il falegname Pincher per li lavori di casa come da conto

Medaglie di argento19 detto. A’ facchini20 detto.21 detto. Casa. Mesata corrente a RobertoPer vestire Giacomo e lo scarpellino, roba presaTela ordinariaSemolaLettere di MilanoLavori di AssuntaLettera di ParigiLettere di VeneziaLimoniScopaElemosina del sabatoCipriaMensuale AssuntaOglio per la stallaElemosinaSignor Canova per il modello

.65½ .02 7081.32 7081.32 25. 30. 1. 1.60 .05 400. 32. 1.20 .40 9. 4.50 4.50 .80 .13 .25 .32 .33 .15 .15 .05 .08 .50 .48 .10 3.

SCRITTI

168

457. Per la fusione in bronzo della statua raffi gurante Napoleone come Marte pacifi catore, cfr. sopra, n. 357.

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Saldato l’intagliatore per il lavoro del bassorilievo della Cicogna, tutto scudi 12. Saldo

Al suddetto lavoro fatto nel bassorilievo del Falier e ritocchi [in quel] nel frontone di quello della Cicogna

21 maggio 1808.Associazione Pestrucci458

Calcinacio posto nello studio del CavalloAl Belli in conto del lavoro Alfi eriAllo scarpellino del suddetto giornate 4½ impiegate nel bassori-

lievo Santa CruxLeandro per tempo impiegatoStocchi giornate 6 nella DanzatriceCerroti in conto ParideVanelli e Canepa giornate una per uno per scandagliare il ParideAl Vanelli suddetto in conto Alfi eriSalvietti giornate 5 nella Venere, e due nel frontone Alfi eriKauffmann giornate 4½ nella VenereScarpellino giornate 7Al De Simoni spese:

gerlette per le tendineaceto, scacciaragno, e gesso

Elemosina al ciecoAl lustrattore giornate 3 nel frontone459

Al formattore in conto del Bonaparte460

Dato al suddetto per mancia della vendita del gesso dell’EbeTodran, saldo delli scudi 11 per la miniattura delle DanzatriciPiccole spese fatte da Meneghetto

22 maggio 1808.23 detto. Elemosina BaronioCasa. Portogalli e limoni

4. 3. 7603.91 7603.91 .25 .30 10. 1.57½ 4. 3.60 3.60 1. 5.70 3.50 2.97½ 2.27½ .20 .41 .02 1.50 20. 1. 4. .20 7669.51½ 7669.51½ .70 .45

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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458. Cfr. sopra, n. 22.459. Per la Stele funeraria del conte Alexandre de Sousa Holstein, cfr. pp. 238-43.460. Cfr. sopra, n. 172.

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Candele per l’altareSemola per li cavalliMedaglie due24 detto. Elemosina ad un carceratoDato al De Simoni in conto della sua mesata25 detto. Elemosina alli BenfratelliMedaglie26 detto.27 detto. GessoRestante di mesata al De SimoniAl Rosso servo di piazza28 detto. Casa. Sartore: fattura dei vestiti di Meniguccio e Gia-

comoSanguigna al cavalloChina per MeniguccioLavori di AssuntaSoldato, invito MiolisLettera di MilanoTabacco per i panniTinta per le scarpePosta di VeneziaSemola per li cavalliCipriaElemosina del sabatoAl Belli in conto del lavoro Alfi eriAllo scarpellino del suddetto giornate 5 Santa CruxStocchi giornate 4½ nella DanzatriceVanelli in conto Alfi eriKauffmann nelle VeneriCerroti giornate 5 in conto ParideSalvietti nelle maschere Alfi eri con le oreTodran in conto delle altre Danzatrici

28 maggio 1808.Meneghetto capelliLustratore giornate 5 nel frontone Orange

.50 .80 .50 .50 1. .30 .65 .04½ 6. .05 2.20 .20 .60 .35 .05 .08 .35 .07 .30 .80 .08 .05 10. 1.75 2.70 5.70 2.20 2.75 3. 3. 7717.27 7717.27 .40 2.50

SCRITTI

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Formattore in conto della forma Bonaparte461

Scarpellino giornate 7Cieco elemosinaAceto, sapone di Francia, cerino e moccoliCane e gatto del scadente mese29 detto.30 detto. Elemosina all’orfani delli GreciPagato lo stampatore462 per numero 55 stampe di diversi bassori-

lievi31 detto. Elemosina a quello di FlanginiSpese di ri‹m›borso a Meneghetto, murattori di casa ed altroDato la scorsa settimana al signor Canova per il modello e non

scrittoPrimo giugno. Elemosina alla vedova la signora AnnaComincia le mancie de’ servi di piazzaServi di piazzaMesattina al formatorelloPagato a Berardino cibo e l’erba per li cavalliMezza mesata di cibarie al GiuliCasa. Spese per scopareFettuccie per li calzari della statua equestre463

Lettere di MilanoElemosina ad una vedovaElemosina a tre frattiCalze nere tinteZucchero e caffèBottoni di camiciaElemosina a quelle della Frezza

Primo giugno 1808.Elemosina alla vedova Stocchi2 detto. Servi di piazza

15. 2.27½ .02 .25 1.08½ .20 2.60 .10 .72 3. .50 .40 .25 .15 4.80 25. .50 .25 .16 .20 .15 .15 4. .35 .40 7782.68 7782.68 1. .20

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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461. Cfr. sopra, n. 172.462. Luigi Cucchiara o Raffaello Jacomini.463. Per il modello di Napoleone equestre.

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Mezza mesata al cocchiereSemola per li cavalliCorrente mesata al signor De Bacco, ventiquattroCasa. Saldato il vetraro per la stanza del signor abateDoratore. Cornice miniatture saldato3 detto. A Giacomino la piggione di casaElemosina alla vedova la GallinaraElemosina straordinariaElemosina ai Passionisti4 detto. Elemosina all’ospizio che era vicino allo studioCorda per il fi nestroneBelli in conto Alfi eriAllo scarpellino del suddetto giornate 6 Santa CruxCasa, per sigilar le lettereLettera consegnataCipriaElemosina del sabatoLettere di VeneziaLettere e fogli di Parigi e lettere di NapoliAceto e struttoFalegname Pupilli. Lavori di casa e dello studio, compreso la cas-

sa de’ ornati per Carrara464 come da contoElemosina al ciecoA Meneghetto spese Stocchi giornate 6 DanzatriceFormattore in conto delli scudi 120 per la forma di Madama Leti-

zia465

Cerroti in conto ParideVanelli, Alfi eriTodran DanzatriciSalvietti giornate 7 con le ore maschere Alfi eri

4.50 .70 24. 3.50 3.60 .85 .50 .20 .05 .50 .50 10. 2.10 .05 .02 .08 .05 .42 .46½ .04 9. .02 .10 3.60 20. 1.10 6.70 4. 3.50 7884.12½ 7884.12½

SCRITTI

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464. I calchi in gesso delle parti ornamentali presenti nel doppio basamento del Monumento Alfi eri che vennero realizzate a Carrara da Giuseppe Castelpoggi.

465. Sulla forma buona e sui calchi della statua raffi gurante Letizia Ramolino Bonaparte, cfr. pp. 254-58.

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4 giugno 1808.Lustrattore secondo frontone466 giornate 5½Scarpellino giornate 7Coneolina [?] e ostia Kauffmann nelle Veneri giornate 5Al formattore in conto del Bonaparte467

Alla famiglia Accarise5 detto.6 detto. Fogli Piranesi468

Carta fi ne da scrivereMancia servo di Fiani7 detto. Robertino. Copia di un Canaletto469

8 detto. Servi di piazza9.10 detto. Semola limoni sapone e tintaServi di piazzaRaspe assortite dozine 4 in compenso di raspe vecchie e agiunto

alle suddetteServi di piazzaAl Rosso servoGesso da presaTassa dei cavalli di un anno, dal primo agosto 1807 a tutto luglio

1808470

Due medaglie di argento11 detto. Al De Simoni in conto di sua mesataSpille per lo studioCasa. Pianetta accomodataSoldato del generale Miolis

2.75 2.27½ .08 2.75 5. .60 .80 .30 .20 50. .50 .97½ .30 2.50 .50 .05 .04½ 7.20 .50 2. 1. .10 .05 7964.60 7964.60

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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466. Per la Stele funeraria del conte Alexandre de Sousa Holstein, cfr. pp. 238-43.467. Cfr. sopra, n. 172.468. Cfr. sopra, n. 218.469. Cfr. sopra, n. 3.470. La tassa fu corrisposta agli appaltatori generali della dogana delle strade Pietro Paolo Papa-

ri e compagni (PLFC, b. 7).

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11 giugno 1808.Lettera di MilanoLavori di AssuntaOstia per le messeMesata corrente di AssuntaElemosina del sabatoCipriaOglio per la stallaPortogalliCarta fi na da scrivereFiocchi d’oro per la cappellaPosta venetaAl signor Canova per le modelleScarpellino Belli, Alfi eriGiovane del suddetto giornate 4½ Alfi eri = mascareFormattore in conto di Madama LetiziaVanelli, Alfi eriStocchi, BallerinaSalvietti giornate 7 mascare Alfi eriLeandro tempoCerroti, ParideSaldo dell’ultima miniattura delle Ballerine. Todran, tutto scudi

11, saldoKauffmann nei capelli471 giornate 5½Lustrattore giornate 6 nelle VeneriScarpellino giornate 7Simoni spesetteCieco elemosinaPenne da lapis e carta d’impannate12 detto.13 detto. Scarpe accomodate del signor abate14 detto. Servo di piazza.Servi di piazza

.07 .25 .05 .50 .05 .08 .48 .18 .27½ .50 .44 4. 10. 1.57½ 20. 6.70 3. 3.50 3. 3.30 4. 3.02½ 3. 2.27½ .13 .02 .64 .16 .15 .30 8037.25 8037.25

SCRITTI

174

471. Nei due esemplari della Venere che erano in lavorazione in questo periodo; cfr. pp. 259-73.

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14 giugno 1808.Pagato il Modetti di tutti i generi cioè: lastre di varie grandezze

per miniature ed altro servito per casa come da contoA’ facchini per il Paride15 detto. Pagato il semestre anticipato della casa da matturarsi il dí

14 dicembre anno corrente come da ricevuta sottoscritta472

Mezza mesata al GiuliAl D’Este mesataRobe per vestito a Meneghetto, e tre corpetti al signor CanovaCocchiere mezza mesataPagato al signor Giuseppe Robughiati per uno scheletroServi di piazzaTerra cotta anticaAl signor Angelini due baggioli di peperino per cavare da’ punti,

cinque16 detto.17 detto. Pagato la piggione di un semestre del studio all’orto di

Napoli, da matturarsi il dí 15 agosto prossimo avenire473

Lettere di Parigi, Firenze e fogli di FranciaAssociazione di Pestum474

18 giugno 1808.Casa. Comare del signor Canova50 portogalliLimoni e gelatoLettere di Venezia e MilanoLavori di AssuntaAquavita e cipriaElemosina del sabato

74. .97½ 70. 25. 30. 12. 4.50 15. .20 .10 5. 21. .50 .25 8295.77½ 8295.77½ .80 1. .19 .34 .35 .14 .05

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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472. Per l’appartamento in via del Corso 52, cfr. sopra, n. 103.473. I locali presi in affi tto dalla marchesa Maccarani, situati in via Margutta 52-53 (cfr. sopra,

n. 217).474. Le acqueforti di Paestum di Giambattista e Francesco Piranesi, pubblicate una prima volta

nel 1778: Différentes vues, et quelques restes de trois grands édifi ces, qui subsistent encore dans le milieu de l’an-cienne Ville de Pesto, autrement Posidonia, qui est située dans la Lucanie. La raccolta, rilegata in volume, fu donata nel 1852 da Giambattista Sartori alla Biblioteca di Bassano (PLFC, b. 13; Pavanello 2007, p. 89).

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Scarpe di MeneghettoAl signor Canova per li modelliFrappe per San MartinoMangana per l’abateSemola per la stallaAltri limoniGeneri. Terra verde, *** rame biaca oglio e macinaturaScarpellino Belli Monumento Alfi eriFormatore. Forma di Madama LetiziaVanelli = Alfi eriLeandro per tempoSalvietti giornate 6 con le ore nell’Alfi eri mascareStocchi giornate 4½ DanzatriceCerroti, ParideLustrattore giornate 5 VeneriKauffmann giornate 5 EbeScarpellino giornate 7Simoni speseCieco elemosinaIn conto del suo assegno a Meneghetto19 detto.20 detto. [Pagato dal signor Canova un ordine al]Dato alli Righetti in conto, scudi quatrocento475

21 giugno 1808.Casa. Tre pezzi in ghiaccioFodra e fattura di un corpetto per il signor CanovaFodre e fatture per vestito e due corpetti per MeneghettoPagato lo speziale a tutt’oggiCalzettaraLavori di AssuntaServi di piazzaElemosina al Rosso

.80 6. .95 .50 .70 .06 1.22 10 20 5.70 5.50 3. 2.70 2.75 2.50 2.75 2.27 .30 .02 1. 400. 8767.37½ 8767.37½ .36 .90 3.60 6. .15 .25 .20 .05

SCRITTI

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475. Per la fusione in bronzo della statua raffi gurante Napoleone come Marte pacifi catore; cfr. sopra, n. 357.

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Tirattura di stampe Deposito Volpato numero 42476

Carta per il suddetto22.23.24.25 detto. Elemosina alli BenfratelliDato al signor Grandi in conto del lavoro del Monumento Alfi e-

ri477

Casa. Pagato il medico per il signor abatePosta di MilanoChina per il signor abateSemola per li cavalliMattonella per Siccurani Posta di VeneziaFogli di CampidoglioElemosina del sabbatoCipriaAl formattore in conto di Madama LetiziaStocchi giornate 4½ DanzatriceVanelli, Alfi eriBelli in conto Alfi eriGiornata allo scarpellino del suddetto per le maschere Alfi eri

25 giugno 1808.Leandro per tempoSalvietti maschere Alfi eri giornate 6 con le oreCerroti Paride accontoLustrattore giornate 5 nelle VeneriKauffmann giornate 4½ nella BorgheseScarpellino giornate 7Giacomino spese: serpe, gesso ed altroElemosina al cieco

1.26 1.24 .30

10. 2.40 .05 .35 .70 .60 .35 .50 .05 .08 20. 2.70 5.70 10. .35 8835.51½ 8835.51½ 5. 3. 2.75 2.50 2.47½ 2.47½ .49½ .02

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476. Presumibilmente l’illustrazione della Stele funeraria di Giovanni Volpato, incisa da Pietro Fon-tana su disegno di Filippo Pistrucci, con dedica a Giacomo Quarenghi (cfr. pp. 226-29).

477. Cfr. p. 213 n.

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26 detto.27 detto. De Simoni restante di mesataAl cocchiere mezza mesata che scade nel corrente28 detto. Servi di piazzaFogli di FranciaMeneghetto coloriFogli di Guattani478

29.30 detto. Elemosina alli pupilli dell’arco de’ GreciAl signor abate per medaglieGerolamo cibarieA quello di FlanginiA’ facchini per viaggiPrimo luglio.Elemosina vedova StocchiElemosina alla vedova la signora AnnaCorrente mesata al De Bacco scudi 24.80Formattorello mesatina2 detto. Casa. Lettere di VeneziaScopette per la stallaCandele per li la‹n›ternoniAlla comare del signor CanovaElemosina ad una vedovaLavori di AssuntaElemosina di tre frattiOglio stalla e scaleElemosina del sabatoLa donna che scopa

2 luglio 1808.Elemosina all’ospizio di San Francesco romanoPagato il fi enarolo a tutto giugno prossimo passatoSaldato il chiavaro Battaglini per il portone di casa che va ripartito

tra piggionanti

5. 4.50 .20 .04 1.08 .25 .20 9. 25. .10 1.30 1. .50 24.80 .15 .29 .21 .20 .80 .20 .25 .15 .48 .05 .50 8930.28 8930.28 .50 14. 12.50

SCRITTI

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478. Cfr. sopra, n. 55.

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Saldato il suddetto dei lavori fatti a casaElemosina alla vedova la GallinaraA quella della FrezzaAl signor Canova per il modelloAl De Simoni cane e gattoSpesarelle al De SimoniElemosina al ciecoPiggione al De SimoniZucchero e caffèA MeneghettoA’ murattori manciaVasi per casaMancia per li vasiPer il pranzo di Meneghetto e Martin479 in Albano480 per dimaniAl Belli, Alfi eriAl formattore per la forma e getto del piede di Marco Aurelio481

Al suddetto in conto di Madama LetiziaVanelli, Alfi eriStocchi giornate 5 DanzatriceTodran acconto delle miniattureSalvietti, Alfi eri mascare giornate 6Cerroti, ParideKauffmann, la BorgheseLustrattore, VenereScarpellino giornate 7Leandro

10. .50 .40 5. 1.05 .13½ .02 .85 4. 1. .20 .12 .10 1. 10. 2.50 20. 5.70 3 4. 3. 2.75 2.20 2. 2.27½ 5. 9044.08 9044.08

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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479. Presumibilmente Martino De Boni; cfr. sopra, n. 354.480. Dai documenti fi nora rinvenuti risulta che dal 24 settembre al 29 novembre 1810 Canova

affi ttò in Albano da Giacomo De Cupi « il secondo piano con annessa cucina ed altre due stanze del primo piano, con stalla per dieci cavalli » per la somma di 20 scudi mensili (PLFC., b. 4), men-tre dall’ottobre dell’anno successivo prese un appartamento « in piazza San Rocco nel palazzo Rinuccini, contenente tre stanze, e un gabinetto » per 20 scudi annuali (le ricevute superstiti, l’ultima delle quali è datata 9 dicembre 1823, sono in PLFC, bb. 4, 5).

481. Per la realizzazione del modello di Napoleone cavaliere. Sempre come elemento di studio e confronto, nel settembre del 1807 Canova aveva fatto eseguire anche il calco del Cavallo del Monu-mento di Marco Aurelio (cfr. sopra, n. 258).

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2 luglio 1808.All’intagliatore in conto di due altri frontoniPagato all’esattore Ceffi s scudi ottanta in conto delli scudi 400

destinati per la Accademia482 come da ordine3.4.5 detto. Servi di piazzaPer un anno di pigione della rimessa che si tiene per il duca di

Arenberg per valersene483 Speso per il signor Canova, vino6 detto. Pagato il murattore Cerini di tutti li lavori fatti alla casa e

tutt’altro fatto allo studio sino al presente giorno come da con-to484

Mensuale a RobertinoServi di piazzaSacchi due carbonellaCasa. Per li cavalli in AlbanoVentaglio per il signor CanovaSanguigna e limoni per MariaSemola per li cavalliScarpe a MeneghettoLavori di AssuntaPosta di MilanoPortogalliFettuccia per le tendinePanno per li candelieri8 detto. Corda di violinoEllemosina al Rosso servo di piazzaAll’ordinanza di tesoreria di Stato9 detto. [Mensual] Ellemosina mensuale alla vedova Cloz a tutto

il presente giorno da maturarsi nel 1809

5. 80. .20 24. 1. 10. 9. .20 1. .30 .20 .30 .60 .80 .25 .19 .15 .16 .50 .30 .05 .05 7.20 9185.53 9185.53

SCRITTI

180

482. Cfr. sopra, n. 222.483. Cfr. sopra, n. 173.484. Cfr. sopra, n. 237.

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Al Belli in conto Alfi eriAl suo giovane giornata 1½ nelle maschere del detto MonumentoElemosina straordinariaColla di pesciePulitura di numero 20 medagliePagati al signor Landini per conto del signor Grandi di CarraraLettere di VeneziaPortogalliPer due ledini di paglia al loco commune di ***Cipria, e donna per ajuto nella malattia di MariaEllemosina solita del sabatoDue viaggi al facchino per la forma fatta al MuseoLettere e fogli di FranciaGirellette spago e acetoEllemosina al ciecoA Leandro per tempo impiegatoAl doratore per tre cornici dorate a oro buono come da conto e

ricevutaA Stocchi giornate 6 nella DanzatriceAi facchini per muovere ogettiAll’intagliatore Moisè in conto delle due cassettine delle VeneriA Kauffmann giornate 5 nella Madallena485

A Vannelli in conto Alfi eriAl lustratore giornate 6 impiegate tre nella Venere tre nel basso-

rilievo Falier

A Salvietti giornate 7 impiegate nelle maschere di Alfi eriAl formatore in saldo di scudi 120 per la forma di Madama LetiziaAl signor Nocchi in conto della fi gura di Madama LucianoA Meneghetto spesette, compasso comprato, e spesi in Albano

10. .52½ .20 .20 .20 12. .40 .20 .30 .38 .05 .30 .15 .27 .02 5.50 10.50 3.60 .40 6. 2.75 6.70 3. 9249.17½ 9243.17½ 3.50 20. 2. 1.30

LIBRO DI CONTI 1807-1808

181

485. Seconda versione della Maddalena penitente, realizzata su commissione del viceré d’Italia Eugène de Beauharnais. Il marmo fu portato a termine nella primavera del 1809, quando Canova dette incarico a Vincenzo Malipieri di ricavarne la forma buona (cfr. p. 417). L’anno successivo l’opera fu inviata a Milano ed è ora conservata all’Ermitage di Pietroburgo (cfr. Kosareva 1992, p. 256; EN, i 2007, p. 478 n.).

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Al medesimo compimento del suo trimestre maturato a tutto giugno scaduto

Scarpellino giornate 711 detto. Elemosina mensuale alla famiglia AccarisiAl Gesú e Maria elemosina per la quarantaoreLettere di NapoliLettere e Gazzetta di Francia13 detto. Al Nocchi in conto di Madama Luciano14 detto. A De Simoni in conto di sua mesata15 detto. Al Nocchi Madama LucianoServi di piazzaMezza mesata di cibarie al GiuliAl D’Este mesataCocchiere mezza mesata16 detto. Pagato al signor Piroli per conto del signor abate Fran-

cesconi con animo di valersene di altrettanti dal suddetto

16 luglio 1808.Casa. Per regalar una creaturaTagliar i capelli al signor CanovaLavori di AssuntaFattura di due coperte bianche guarniteSemola per la stallaCappello accomodato per il signor CanovaPortogalliColoraro per lo studioSego per la stallaVasetto di mantecaPosta di VeneziaCipria e aquavitaElemosina del sabatoPagato il formattore della forma persa e getto della statua a caval-

lo dell’imperatore Napoleone scudi venticinque.486 Io Vincen-zo Malpieri

1. 2.27½ .60 .20 .09 .09 2. 2. 2. .30 25. 30. 4.50 16.50 9362.53 9362.53 .13 .30 .25 1.80 .60 .25 .30 .08 .07 .15 .17 .15 .05 25.

SCRITTI

182

486. Il modello in gesso del Cavaliere per il Monumento equestre di Napoleone (cfr. pp. 306-28); sconosciuta l’attuale ubicazione.

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Dato al signor Canova per modelliSalvietti giornate 6½ con le ore maschere Alfi eriVanelli, conto Alfi eriStocchi Ballerina giornate 6Cerroti, ParideKauffmann giornate 5 MadallenaLustratore giornate nel bassorilievo FalierBelli lavoro Alfi eriIntagliatore in conto delle cassettine delle VeneriScarpellino giornate 7Leandro per tempoFogli di Parigi e letteraForzinoElemosina al cecoSpeso Meneghetto a casaA’ facchini 4 [?] viaggi

17 luglio 1808.18 detto. Nocchi, Madama LucianoServi di piazza che non fi niscono maj20 detto. Associazione di Mercandetti.487 Medaglia21 detto. Al Nocchi, Madama Luciano dico scudi treElemosina alli Benfratelli23 detto. Dato al signor Ferdinando Grandi per conto e ordine

del di lui zio,488 e per compimento delli scudi 200 avuti in con-to del lavoro Alfi eri

Al signor abate Canova, trimestre spirato a tutto giugno prossimo passato

Casa. Per fare il fondo al foconeLo scarpellino, cadutaPortogalliLavori di AssuntaMensuale di Assunta

6. 3.25 6.70 3.60 3.30 2.75 3. 10. 6. 2.27½ 6. .06 .02 .02 .20 .50 9446.70½ 9446.70½ 2. .20 3. 3. .30 1. 10. 1. .07½ .27 .25 .50

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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487. Cfr. sopra, n. 352.488. Nipote di Giuseppe Grandi, cfr. sopra, n. 46. Alcune ricevute di pagamento in suo favore,

risalenti al 1811, sono conservate in PLFC, b. 6.

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CipriaElemosina del sabatoSemola per la stallaServi di piazzaRobertino mesata scadutaBelli acconto Alfi eriPagato al signor don Giovacchino Palazzi per conto e ordine del

Grandi scudi 30,489 dati già in conto come pagati al suddetto Grandi per il lavoro Alfi eri

Vanelli in conto Alfi eriLeandro per tempoStocchi giornate 6 DanzatriceKauffman giornate 5 MadalenaSaldato il bassorilievo della Felicità con ritratto490 al formatore

Malpieri

23 luglio 1808.Dato al formattore in conto della forma e getti del Bonapar-

te491

Cerroti in conto ParideAl suddetto giornate 5 impiegate in varie cose per lo studioLustratore giornate 5½ nel Monumento FalierScarpellino giornate 7Gesso 3 decimeLettereAceto e moccoliElemosina al ciecoSalvietti giornate 7 Alfi eri25 detto. Al formatore mancia per la statua equestre492

Aj giovani del suddetto

.08 .05 .60 .20 9. 10. 30. 6.70 6. 3.60 2.75 12. 9549.28 9549.28

6. 3.30 2.75 2.75 2.27½ .27 .29 .07 .02 3.50 2. 1.

SCRITTI

184

489. L’ordine di pagamento di Giuseppe Grandi a favore di Palazzi era « voluta dal signor don Bernardino Pelliccia proposto di Carrara » (PLFC, b. 4).

490. Il modello in gesso della Memoria onoraria del principe Prosper von Sinzendorf (cfr. pp. 244-50).491. Cfr. sopra, n. 172.492. Per la realizzazione del modello in gesso di Napoleone a cavallo (cfr. sopra, alla data 16 luglio

1808).

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Al Nocchi Madama LucianoAl Righetti in conto della fonditura di Napoleone493

4 medaglie di argento26 detto. Al De Simoni restante di mesata28 detto. Al Nocchi bassorilievo della CicognaElemosina29 detto. Due medaglie d’argentoA Robertino per ordine del di lui padre494

Casa. Caffè e zuccheroLavori di AssuntaZucchero per ranciatePosta di MilanoOglio scale e stallaSemolaAlla comare del signor CanovaElemosina del sabatoCipriaPagato il canone a San Giacomo a tutto il dí 24 scadente studio a

cantone495

29 luglio 1808.Elemosina ad un ciecoAssociazione Piranesi496

Mancia al portalettere di Venezia30 detto. Due sponghe per la stallaTela per tendari per lo studio: una pezzaPosta di VeneziaCibarie al Giuli per il spirante mese mezza mesataServi di piazzaElemosina ad un vecchioMezza mesata al cocchiere

2. 400. .90 5. 2. .10 2.40 27. 4. .35 .90 .21 .48 .60 1.[*** ] .05 .08 2.02½ 10022.60 10022.60 .05 .80 .30 .57 6.80 .36 25. .20 .10 4.50

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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493. Per la fusione in bronzo della statua raffi gurante Napoleone come Marte pacifi catore; cfr. sopra, n. 357.

494. Tiberio Roberti.495. La ricevuta è in PLFC, b. 5.496. Cfr. sopra, n. 474.

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Associazione Rocchiggiani497

Al Belli, Alfi eriSalvietti giornate 7 Alfi eriStocchi giornate 5 DanzatriceVanelli, Alfi eriElemosina a’ pupilli dei GreciLeandro tempoCerroti, ParideKauffmann, Madallena giornate 3Al suddetto Santa Crux in contoA quello di FlanginiScarpellino giornate 7Li scudi 12 segnati in due partite dati all’intagliatore Moisè si con-

siderino per saldo delle due cassettine delle VeneriAl suddetto in conto del convenuto delli due frontoni per scudi 30Meneghetto cola e colori

30 luglio 1808.A Meneghetto in conto scudi treDato al formatore in conto della forma persa e getto dell’Etore.498

Dico scudi 22Al De Simoni spese gatti e resto del caneCeco elemosinaCandela e ***Al Nocchi bassorilievo della Cicogna. Non segnato

.20 10. 3.50 3. 6.70 .20 5.50 3.30 1.65 1.65 .10 2.27½

5. .67 10105.02½ 10105.02½ 3. 22. .61½ .02 .04 2.

SCRITTI

186

497. Cfr. sopra, n. 76.498. Il modello in gesso dell’Ettore, conservato nella Gipsoteca canoviana di Possagno, reca

graffi to « fi nito parte di giugno e parte di luglio 1808 » (le date vanno riferite al modello in creta). Nelle Memorie Enciclopediche Romane del 1809, Guattani pubblicò una descrizione del modello precisando che « Il momento dell’azione preso dall’artista è quello descritto da Omero nell’Iliade lib. vii vers. 273 e sg. allor quando il Trojano dopo aver sostenuta contra Ajace fi era tenzone pria coll’aste, poi co’ sassi erano per ferirsi coi brandi, se non giungevano in tempo a separarli i due araldi, de’ Trojani, e de’ Greci » (pp. 47-48). Canova modellerà l’Aiace tra l’ottobre e il dicembre del 1811 (il gesso si conserva nella Gipsoteca canoviana di Possagno). I marmi dei due eroi, non termi-nati dall’artista, si conservano ora a Venezia, Palazzo Treves (cfr. EN, i 2007, pp. 477, 479 n). Dopo la morte dello scultore, Cicognara tentò invano di far acquistare i due marmi dal governo per collocarli nella Reggia o nel « palazzo del Comune » di Venezia.

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Primo agosto.Servi di piazzaServi di piazzaPorta lettere di NapoliElemosina alla vedova la signora AnnaGiornate tre al lustrattore della settimana scorsa impiegate

nell’Alfi eriPrimo agosto suddetto. Al signor De Bacco corrente mesata2 detto. Formatorello mesatinaAl Nocchi, CicognaElemosina alla StocchiSaldata la cambiale Grandi di scudi cinquecento [in conto] per

compimento delli scudi settecento in conto del lavoro Alfi eri che eseguisce il Castelpoggi di Carrara499

Al formattore saldo della forma persa e getto dell’EtoreE piú al suddetto per alcuni pieducci e il (sic) la testa del Tasso. Io

Vincenzo MalpieriMancia al suddettoMancia a’ giovani del medesimo

2 agosto 1808.Elemosina a quella della FrezzaA Giacomino piggione di casaVedova la Gallinara elemosina mensuale3. Al signor Canova suo uso4 detto. Pagato al signor Grossi per tanti sborsati dal medesimo

per compra di due quadri, vedute di Venezia del Guardi per uso del signor Canova500

Pagato il falegname il conto per cornici, e ciò che è occorso al scheletro di anatomia come da conto

.20 .15 .15 .50 1.50 24.80 .15 2. 1. 500. 8. 4. 1. 1. 10677.15 10677.15 .40 .85 .50 2. 60. 9.

LIBRO DI CONTI 1807-1808

187

499. Il doppio basamento con i relativi ornati del Monumento Alfi eri, cfr. p. 213.500. Nell’Elenco dei quadri antichi procedenti dalla eredità del cavaliere marchese Canova ora posseduti dal di

lui fratello monsignor Canova (Venezia Biblioteca Correr, mss. PD 893c; ed. in Pavanello 2000, pp. 354-55) fi gurano « Due tele del Guardi. Vedute in grande sul Canale verso la Piazzetta esprimenti la festa del Bucintoro, ed una regata ». Sconosciuta l’attuale ubicazione dei due dipinti di Francesco Guardi (1712-1793). Sulla collezione di Canova, cfr. Pavanello 2000, pp. 327-79; Id. 2003, pp. 163-75.

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CasaAl doratore cornici dueGiornale Romano Letterario, semestreAl signor Canova dati dal signor abateMedaglie5 detto. SpilleAl Nocchi, LucianoAl Rosso servoAll’Accarise elemosina6 detto. All’ospizio della CroceCasa. Elemosina di tre frattiMancia ad AssuntaCollazione Albacini501

Dati da Luigia al signor CanovaElemosina ad una vedovaMancia alla servaSemola per la stallaDonna che scopaRissa di servoPosta di MilanoElemosina del sabatoCipriaAgro di cedro per il signor Canova

6 agosto 1808.Fil di ferro per l’Esterasi502

2. 1.30 .70 .65 .80 2. .05 .60 .50 .15 .30 .20 2. .20 1. .60 .50 .20 .39 .05 .08 2. 10766.17 10766.17 .56

SCRITTI

188

501. Carlo Albacini (ca. 1734-1813) o il fi glio Filippo (1777-1858), scultori romani, restauratori e mercanti di sculture antiche (cfr. EN, xviii 2002, pp. 349-50 n.).

502. Tre sole annotazioni sono presenti nel nostro Libro di conti relative al modello in creta della statua raffi gurante Leopoldina Esterházy Liechtenstein, realizzato da Canova nell’agosto del 1808 con l’aiuto di Giuseppe Salvietti che risulta impiegato nel prototipo per un totale di tredici giornate e mezza (cfr. infra, alle date 6 e 13 agosto). È probabile che i tre bozzetti in terracotta presenti nella Gipsoteca di Possagno (nn. 169, 170, 171) siano stati plasmati dall’artista subito prima della creazio-ne del modello a grandezza naturale e che dunque vadano datati 1808. Il modello in gesso fu inviato a Possagno nel 1829 ed è ora conservato nella Gipsoteca canoviana. Il marmo, terminato nel 1818, venne spedito al castello Esterházy a Eisenstadt dove tuttora si conserva (cfr. Schem-

per-Sparholz 2007, pp. 251-53).

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Scope per la stalla e studioLeandro per tempoAl Belli in conto delli scudi 30 per li due frontoniVanelli, Alfi eriStocchi, DanzatriceCerroti, ParideSalvietti giornate 6½ nella creta dell’EsterasiKauffman, Santa CruxIntagliatore in conto delli due frontoniSaldato la foglia del ferraroScarpellino giornate 7Al formattore in conto Bonaparte forma e getto503

Spesette a Meneghetto: bollette, retagli, colori e chiavaroGiacomino spesetteElemosina al ciecoPagata la cambiale al Vanelli da conteggiarsi con i marmi ordina-

ri che sono a ripa, e con altra cambiale pagata al suddetto il dí 3 settembre 1807. Tutto scudi 95, ora scudi

7 detto. Dato a titolo di grazioso imprestito al signor Silvestro Bighi504 per ordine

8 agosto 1808.Al Nocchi Madama LucianoCasa. [*** ]Sapone per la barbaOstia per la messaTinta per le scarpeFascine 2040Imprestanza al cocchiere da scontarsi scudi 4 il mese per ordine10 detto. Comprato dalla Luccarelli due compassi grandi di ferro,

ed un ferro da studio11 detto. Al Nocchi, Cicogna

.30 6. 10. 6.70 3.60 3.30 3.25 3.02½ 6. 8.60 2.27½ 15. .57 .20 .02 45. 15. 10895.57 10895.57 2. .20 .05 .10 3.60 24. 2.70 2.

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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503. Cfr. sopra, n. 172.504. Come viene precisato nella ricevuta, Silvestro Bighi lavorava presso la Biblioteca Vaticana

(PLFC, b. 4).

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Pagato al signor Saverio Sculteis per la cassetta tela lino prove-niente dalli fratelli Salvetti di Firenze505

Pagato associazione di Pistrucci506 tre prove, due ora e una non pagata12 detto. Dato al servo della fu marchesa Santa Crux507

13. Camposanto di Pisa associazione508

Per tanti dati al signor CanovaSborsati per il vescovo di Padova.509 StampeServo di piazzaAl signor Canova per suo uso scudi cinque

Spese 13 agosto 1808.Casa. SemolaAssunta lavoroVernice per li quadri Roberto per due pranziGraminia per li cavalliElemosina del sabatoCipriaAquacettosaPosta di VeneziaOrologiaroMeneghetto: vasi e bolletteKauffmann saldo delli scudi 160 del suo cottimo della bassorilie-

vo Santa CruxCerroti, ParideVanelli, Alfi eriBelli in conto delli due frontoniStocchi, DanzatriceLeandro per tempo

15.05 .75 1. 2.25 .65 9. .10 5. 10963.02 130.21½ 11093.23½ 1.20 .40 .22 .60 1.50 .05 .08 .34 .37 .40 .25 25.75 3.30 6.70 10. 3.30 6.

SCRITTI

190

505. La ricevuta di pagamento è conservata in PLFC, b. 4.506. Cfr. sopra, n. 22.507. Marie Anne von Waldstein, contessa de Santa Cruz (1763-1808); cfr. p. 214.508. Le incisioni di Carlo Lasinio, cfr. sopra, n. 117.509. Francesco Scipione dei marchesi Dondi Dall’Orologio (1756-1819), nominato vescovo di

Padova nel 1808, ricoprí tale carica fi no alla morte (cfr. Preto, in DBI, xli 1992, pp. 92-95). Sue lettere a Canova sono in BCBC, VII.749.4180-4182.

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Salvietti nella Esterasi. CretaIntagliattore in conto delli due frontoniScarpellino giornate 7

Al doratore tavolino di casa come da contoAl falegname Pupilli in conto delli lavori dello studioMancie del Ferragosto come da listaNocchi bassorilievo CicognaFormattore in conto della forma e getti di Bonaparte,510 scudi

venticinqueCorda da violinoInchiostroSpago e gessoCieco elemosina

16 agosto 1808.Mezza mesata al cocchiereA’ facchiniTre gelati17 detto. Dato per Madama LucianoA’ facchini18 detto. Mancia servo della Maccarani

19 agosto 1808.Dato al Righetti in conto della statua di metallo511

Al Rosso servoLettera di Parigi20 detto. Nocchi per la CicognaDe Simoni in conto di mesataGiuli mezza mesata scadutaD’Este mesata scaduta

3.50 7. 2.27½ 73.24½ 73.24 2.40 5. 21. 3. 25. .35 .10 .10 .02 130.21½ 4.50 .20 .36 2. 1.05 .30 138.62½ 138.62½

400. .05 .71 2. 1. 25. 30.

LIBRO DI CONTI 1807-1808

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510. Cfr. sopra, n. 172.511. Per la fusione in bronzo della statua raffi gurante Napoleone come Marte pacifi catore; cfr. sopra,

n. 357.

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Elemosina due zittelleCasa. SemolaPosta di MilanoAgro di cedroMesata di AssuntaFattura di tre *** sette e fazzolettiMancia al selaroFazzoletto da collo per l’abateElemosina del sabatoCipria e aquavitaElemosinaFontana incisione del primo Monumento Alfi eri,512 accontoBelli saldato del lavoro dei due frontoni scudi 30, saldo scudiVanelli, Alfi eri

20 agosto 1808.Stocchi giornate 4½ DanzatriceCerroti, ParideMedaglieLettereTodran, Danzatrici a conto scudi 10, accontoKauffmann mancia per il lavoro del bassorilievo Santa CruxSalvietti giornate 6 [*** ] nelle VeneriScarpellinoGessoLettereSapone, gelato, anelli, spago e collazione alla modellaFalegname Pupilli in conto dei lavori dello studioLibro per scrivereFormatore in conto Bonaparte513

Leandro per tempo

.20 1.20 .08 2. .50 .60 .20 .85 .05 .14 .10 10. 10. 5.70 629.00½ 629.00½ 2.70 2.75 .30 .20 3. 10. 3. 2.27½ .13½ .10 .26 5. 1. 25. 5. 689.72½

SCRITTI

192

512. L’incisione della Stele funeraria di Vittorio Alfi eri, eseguita da Fontana presumibilmente su disegno di Filippo Pistrucci (cfr. sopra, alla data 28 marzo 1807).

513. Cfr. sopra, n. 172.

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INDICI

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Abate: vd. Sartori Giambattista.Aberdeen, Earl of: vd. Hamilton Gordon Geor-

ge.Accanti, famiglia: 117.Accarise, famiglia: 18, 26, 39, 46, 60, 68, 79, 89,

102, 123, 130, 146, 152, 158, 166, 173, 182, 188.Achille: xviii, 56 n.Agostinj: 120.Agricola A.: 197;– Pio VII (Ritratto di): 197.Agrippina maggiore: 257.Ajatte Moisè: 81 e n.*Albacini Carlo: 188 e n.Albacini Filippo: 188 e n., 336 n., 337 n.;– Correggio (Busto di): 336 e n.;– Veronese (Busto di): 337 e n.Albani Giuseppe Andrea, cardinale: 75 e n.*Albany, contessa d’: vd. Stolberg-Gedern Loui-

se-Maximilienne.Alberti, cavaliere: 35 e n.*, 36 n., 135.Albrizzi Giuseppe Giacomo Vivante: 278 e n.,

279, 280 e n., 284, 382 n., 384 e n., 386 n., 387 n., 389 n., 390 n.

Alegri, stagnaio: 82.Alessandri degli, archivio: 261 n., 263 n., 268 n.Alessandri Carlo degli: 203 n.Alessandri Giovanni degli: 197, 203 n., 207, 218,

259 e n., 260 n., 261 n., 262 e n., 263 e n., 267, 268 e n., 406 n.

Alessandro I, zar: 282, 288, 293.Alessandro Magno: 248.Alfi eri Vittorio: 11 e n., 15, 124, 207, 208, 211 n.,

212 n., 218 n., 331, 333;– Opere postume e l’America libera: 11 e n., 15 e n.,

124 e n.;– Tragedie: 11 n. Alighieri Dante: vd. Dante Alighieri.Alquier Charles-Jean-Marie [Alchiè]: xxii,

xxxiv, 40 e n., 45, 57 e n., 66 n., 145 e n., 149 e n., 204* e n., 205 n., 297 e n., 298, 319, 338 n.

Alvares: 220, 221.

INDICE DEI NOMI*

597

Alvazzi del Frate Paolo: 86 n., 198 n.Andrej, abate: 159;– Storia militare: 159.Androsov Sergej: 206 e n., 282 n., 291 n., 293 n.,

285 n.Angelini Giuseppe: 92 e n.*, 166, 175;– Giambattista Piranesi: 92 n.;– Minerva: 92 n.;– Testa di Oceano: 92 n.Aparici Giuseppe: 224.Apelle: 248.Apollonj Ghetti Fabrizio Maria: 443 n.Appiani Andrea: 214, 448 n.;– Ritratto di Mariana Waldstein, marchesa de Santa

Cruz: 214.Aragona Onorato Gaetani d’: 348.Arenberg Ludwig-Engelbert von, principe: 86 n.Arenberg Prosper-Ludwig von, duca: 65 e n.*,

180.Arrigoni Renato: 586-89.Arrigoni Teresa: 344.Artaud de Montor Alexis-François: 263 n.Artemieva Irina: 422 n.Auréas Henri: 160 n.Aureli Francesco [vetraro]: 17 e n., 32, 75, 85, 90,

92, 106 e n., 114, 134, 172.Aureli Nicola: 21 n., 448 n, 449 e n.*;– Monumento funerario di Maria Cristina d’Au-

stria: 21 n., 448 n., 449.

Balestra Giovanni Battista: xxvi, 237, 247, 290, 448 e n.*, 481, 482, 499, 506, 510 e n., 511, 533, 534 e n., 535;

– Atena e Apollo citaredo coronato da genietti alati: 534 e n.;

– Orange Nassau d’ (Stele funeraria del principe): 237, 481 e n., 506 n., 510 n., 533 n.;

– Paride: 290, 510 e n.;– Sinzendorf (Memoria onoraria del principe Prosper

von): xxvi, 247 e n., 282 e n., 482, 499 e n., 506 e n., 510 n., 533 n.

* Tra parentesi quadra, quando necessario, sono state riportate le varianti con cui la persona è indicata nei testi. L’asterisco rinvia a pagine o a note in cui sono date notizie sul personaggio.

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Balestra Nunziata: 448.Balk Pierre de: 282 n.Banzo Antonio: 531 n., 535-38, 541, 543;– Adone e Venere: 531;– Morte di Adone: 541. Barisan Francesco: 392 n., 400 n., 428 n., 430 n.Baronio, famiglia: 14, 32, 41, 50, 63, 73, 84, 96,

106, 119, 128, 146, 153, 161, 169.Bartoccini Fiorella: 202 n., 251 n.Bartolozzi Francesco: 484 n.Baruzzi Cincinnato: 289, 561 n., 585 n., 591 n.;– Berio Francesco (Compianto di): 591 e n.;– Paride: 289; – Sartori Giambattista (Ritratto di): 561 n., 585 n.Bassi Elena: 197 n., 199 n., 206 n., 209 n., 229 n.,

232 n., 234 n., 240 n., 255 n., 272 n., 273 e n., 277 n., 284 n., 285 n., 290 n., 291 n., 305 n., 392 n., 396 n., 398 n., 403 n., 423 n., 424 n., 560 n., 562 n., 565 n., 567 n., 568 n., 569 n., 570 n., 583 n.

Batoni Benedetta: 147 e n.Batoni Maria: 147 e n.Batoni Pompeo: 147 n.Batoni Rufi na: 147 e n.Battaglia Roberta: 358 n., 361 n.Battaglini Luigi: 72 e n.*, 77, 83, 101, 116, 122, 160,

178.Battaja Francesco: 278.Baumgarten Sandor: 269 n.Bazán de Silva y Sarmiento José, ix marchese

de Santa Cruz: 214.Bazán de Silva y Waldstein José, x marchese di

Santa Cruz: 218, 224, 225, 556.Beaufort-Spontin Marie-Emmanuelle-Josephe,

contessa de: 105 n.Beauharnais Alexandre de: 291 n.Beauharnais Eugène de: xxiii, 136 n., 181 n., 205,

206, 297 e n., 298, 304, 417 n.Beauharnais Joséphine de [imperatrice]: xxxv,

117 n., 121 n., 153 n., 155 n., 153 n., 155 n., 254, 280 e n., 282, 286 e n., 288, 291, 292 e n., 293-95, 304, 398, 429 n., 436 n., 458 n.

Bedford, duca di: vd. Russel John.Belli Michele: xxii, 13 n., 14 e n., 18, 24, 33, 42, 48,

52, 58 e n., 60, 65, 75, 83, 90, 92, 95, 98, 100, 103, 112, 124, 131, 137-39, 142, 144, 145, 147, 155, 156, 158, 160, 161, 163, 165, 167, 169, 170, 172, 174, 176, 177, 179, 181, 183-85, 188, 190, 192, 199 n., 200, 204, 212 e n., 216, 227 e n., 228 n., 231 e n., 235, 239 e n., 255, 256 e n., 331* e n. 332 e n., 333-35, 336 e n., 337, 360;

– Piedistallo dell’Ercole e Lica: 13, 14 e n.;– Urna del Monumento funerario di Vittorio Alfi e-

ri: xxi, 153, 155, 156, 158, 160, 161, 163, 165, 167, 169, 170, 172, 174, 176, 177, 179, 181, 183-85, 212 e n., 331, 360.

Belli Barsali Isa: 62 n.Belloni Assunta [Assunta]: xi, 63 e n., 67, 77, 91,

100, 110, 120, 130, 135, 141, 150, 152, 154, 155, 159, 163, 165, 167, 168, 170, 174-76, 178, 180, 182, 183, 185, 188, 190, 192.

Bencivenni Giuseppe: 154 n.;– Saggio istorico della Real Galleria di Firenze: 154

e n.Bénézit Emmanuel: 484 n.Benocci Carla: xv n., xvi n.Benvenuti Nicola: 30 n.Benvenuti Pietro: 30 n., 209, 261 n.Berio Francesco Maria: 348, 388 n.Berlendis Renier Caterina: 389 n.Bernardi Domenico: 163 n.Bernardi Giuseppe, detto il Torretti: 323, 344.Bernini Prospero: 71 e n.Berté Giacomo: xxiv.

Bertini Angelo: 253, 258 e n., 273, 449, 470 n., 519 n., 521 n., 529, 530, 531 n., 536, 539, 540, 546, 549 e n., 550-54;

– Adone e Venere: 531 n.;– Aiace: 470 n., 521 n., 529;– Bonaparte Borghese Paolina come Venere vincitrice:

253, 550 e n., 551 e n.;– Creugante: 552 e n., 553 e n.;– Danzatrice con cembali: 546 e n.;– Ettore: 539;– Grazie (Le): 470 n., 519 n.;– Maddalena penitente: 549 e n., 550;– Ramolino Bonaparte Letizia: 258 e n.;– Venere: 273.Bertolotti Antonio: 345 n.Bettelini Pietro: 21 n., 347, 484 e n.*, 485, 486;– Canova (Ritratto di): 21 n., 347, 484 n.;– Maddalena: 484 n.; – Palamede: 484 n.;– Teseo in lotta con il Centauro: 484 e n.Betti Salvatore: 344 n.Bevilacqua Mario: 21 n.Beyle Henri: vd. Stendhal.Bianchi Antonia: 219 n., 547 n.Bianchi Giacomo: 149 e n.*Bianchi Pietro: 128, 139 e n., 315 n.

INDICE DEI NOMI

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Bighi Silvestro: 189 e n.Biglioschi Leandro [Leandro]: xviii, xix n., xx,

xxxii, 56 n.*, 101 e n., 104, 113, 116, 144 e n., 145, 147, 149, 151, 153, 155, 156, 158, 160, 162, 164, 165, 167, 169, 174, 176, 177, 179, 181, 183, 184, 186, 189, 190, 192, 204 e n., 336 n., 338*, 339 e n., 340, 582 n., 593 n.;

– Beato Angelico (Busto di): 339;– De Marchi Francesco (Busto di): 339;– Dodwell Edward (Monumento funebre di): 339;– Goldoni Carlo (Busto di): 339;– Palladio Andrea (Busto di): 336 e n., 339, 593 e n.Bleschamp Bonaparte Alexandrine de [Mada-

ma Luciano]: xix, xxvi, xxxi, 78 e n., 167 e n., 191, 214, 274 e n., 365, 366.

Blundell Henry: 384 n.Boccolini Giuli Luigia: xi, xii n., 8 n.*, 21 n., 30

e n., 89 e n., 318, 445, 448 e n., 449, 470 n.Bonaparte Alexandrine: vd. Bleschamp Ale-

xandrine de.Bonaparte Carlo Maria: 254.Bonaparte Giovanna: 78 n., 274.Bonaparte Girolamo: 257 n.Bonaparte Giuseppe, re di Napoli, poi re di

Spagna: 88 n., 96 n., 198, 218, 257, 265, 306, 307 e n., 308, 312, 316 e n., 317-19, 324.

Bonaparte Luciano, principe di Canino: xxxi,

xxxiv, xxxv, 7 n., 78 n., 214, 218 n., 266 e n. 267 n., 270, 271 n., 274 e n., 275 e n., 374 e n., 416 n., 418 n., 560 n., 568.

Bonaparte Luciano Luigi Giuseppe Napoleo-ne, cardinale: 203.

Bonaparte Napoleone: vd. Napoleone Bona-parte.

Bonaparte Baciocchi Elisa, granduchessa di To-scana: 267, 421 n., 423 n., 530 n.

Bonaparte Borghese Paolina: xxxiv, 202 e n., 251 e n., 252 e n., 253.

Bonaparte Murat Carolina, regina di Napoli: 313 e n.

Bonato Pietro: 21 n., 232, 470 e n.*, 492, 506 n., 512-14, 519 e n. 520, 521 e n., 522, 523, 529;

– Aiace: 470 n., 520, 521 e n., 523, 529;– Ettore: 470 n., 512;– Grazie (Le): 470 n., 519 e n.;– Monumento funerario di Maria Cristina d’Au-

stria: 21 n., 448 e n., 470 n., 492;– Stele funeraria di Giovanni Falier: 232, 470 e n.,

506 e n.;

– Teseo in lotta con il Centauro: 470 n.Boni Onofrio: 209. Bonini Giovan Battista: 470 n., 519 n.;– Le Grazie: 470 n., 519 n.Borani Giambattista: 546, 547 e n.;– Compianto di Cristo: 546, 547 n.; – Maddalena penitente: 547 n.;– Ritratto di Antonia Bianchi: 547 n.Borghese, collezione: 149 n., 150 e n., 251 n.Borghese Camillo: 149 n., 150 n., 202 e n., 203 n.,

251 e n.*, 252, 253 e n. Borsellino Enzo: 547 n.Bosa Antonio: 563 n.;– Metopa per il Tempio di Possagno: 563 n.Boschi Giuseppe: 279 n.Bossati & Pezzotti, spedizionieri: 8 e n.Bossi Giuseppe: 214, 215 n., 216, 218 n., 255 n.,

279 n., 284 n., 291 n., 479 e n.Bossi Silvano: xxvi n., 9 n., 453 e n., 466 n.;– Ecuba offre il peplo a Pallade: xxvi n., 9 n., 453 n.,

466 n.Bottari Giovanni: 21 n.Boucher Bruce: 404 n.Bourlié, editore: 22 n., 223.Bovero Anna: 217 n.Boyer Christine: 274 n.Boyer Ferdinand: 150 n.Boymans Franz Ludwig: 233 e n.Branchetti Buonocore Maria Grazia: 166 n.Brandi: 134-35, 137.Braschi Gianangelo: vd. Pio VI.Braschi Onesti Romualdo: xv.

Brotherton Edward: 269 n.Brotto Pastega Agostino: 6 n., 54 n.Brownlow John: 566 n., 574 n.Brunetti Antonio: xv n., xvi, 76 e n.*Brusatin Manlio: 361 n.Bubani Pietro [sartore]: xii, 11 e n., 21, 53 e n.Bulgari Costantino: 134 n.Busiri Vici Andrea: 64 n., 76 n.

Cabrozzi, sorelle: 55.Cacault François: 31 n.Calafati Angelo: 300 n.Calendi Giuseppe: 30 n.Callamard Charles-Antoine: 411 n.Callenberg Luise von: xxv.

Cambiagi Gaetano: 154 n.Campanella Angelo: 240 e n., 471 e n., 506, 515;

INDICE DEI NOMI

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– Stele funeraria del conte Alexandre de Sousa Hol-stein: 240 e n., 471 e n., 506 e n., 515 e n.

Campanella Costanza: 471.Campanella Michelangelo: 471.Campbell John, i Lord Cawdor: 282 e n., 283 n.,

284 e n., 385 n., 437 n., 549 n., 550 n.Campioni Carlo: 20 e n.Campitelli Alberta: 428 n.Camporese Giuseppe: xv.

Campovecchio Luigi: 12 n.Camuccini Vincenzo: 15 e n., 30 n., 217 e n., 221,

258, 444 n., 468 n.;– Briseide consegnata agli araldi: 444 n.;– Danza dei fi gli di Alcinoo: 444 n.;– Haro Marianita de (Compianto della contessa): 15

n., 217;– Priamo (Morte di): 444 n.;– Ramolino Bonaparte Letizia: 258;– Ritorno di Telemaco a Itaca: 444 n.;– Socrate beve la cicuta: 444 n.;– Socrate congeda la famiglia: 444 n.Canal, famiglia: xxxvi n., 233 n., 559 n., 585 n.Canaletto, Canal Giovanni Antonio, detto il: 5

n., 6 n., 47, 49, 173;– Il Canal Grande dal Ponte di Rialto, verso nord: 5

n.;– Il Canal grande verso est, da campo San Vio: 5 n.;– L’ingresso del Canal Grande verso est, con la basili-

ca della Salute: 5 n.;– Veduta della Piazzetta e del molo di San Marco

dall’isola di San Giorgio: 5 n.Cancellieri Francesco: 116 n.Canepa Mariano: 167 e n., 169, 287 e n.*Canini Bartolomeo: xxi, 10 e n.*, 11 e n., 53 e n.,

215, 279 n.Canova Anna: 358.Canova Caterina: 361.Canova Domenico: vd. Manera Domenico.Canova Pasino: 346 e n., 361 e n.Canova Pietro: 358.Capitani Lucia: 291 n.Capparoni Gaspare: 166 e n.*;– Pio VII: 166 n.Cappellan Antonio: 139 n.Cappellan Francesco [Cappelan]: 139 e n.*, 483,

484 n., 515;– Monumento funerario di Clemente XIV: 483.Cappello Antonio: 17 n., 382 n., 384 n., 386 n.,

389 n.

Capponi Baldassare: xvi n., 38 n., 79 e n.*, 90 e n., 112.

Caprara Montecuccoli Giovanni Battista: 296.Capurro, editore: 215.Caracciolo Lodovico [maestro di prospettiva]:

12 e n., 22, 38, 50, 53.Caramel Luciano: 279 n., 298 n.Carboni Giuseppe: 61 e n., 93 e n.*, 106 e n., 203

n., 211, 212, 213 n., 215, 240 n., 283 n., 373 n., 392 n., 406 n., 424 n.

Carlis Salvatore de: 28 e n.*Carlo III di Borbone, re di Spagna: 315.Carlo IV di Borbone, re di Spagna: 261, 265,

266.Carlo Magno: 305 n.Carloni Rosella: 331 n.Carlucci Marco: 14 n., 18 e n., 20, 51, 54, 70, 79,

82, 83, 90, 96 e n., 103 e n., 113 e n., 129, 154, 160.Carminati Giuseppe: 563 n.;– Metopa ornamentale per il Tempio di Possa-

gno: 563 n.Carolina Augusta di Baviera, imperatrice d’Au-

stria: 423 n., 530 n.Carozzi Renato: 27 n., 50 n., 257 n., 303 n.Carpani Giuseppe: xvii, 56 n., 299 n.Castelbarco Mellerio Elisabetta: 421 n.Castellani, signor: 49.Castellani Gregorio: 141 n.Castelpoggi Giuseppe Maria: xxi, 172 n., 187,

213 e n., 360.Castiglioni Francesco Saverio Maria Felice: vd.

Pio VIII.Catalano Maria Ida: 303 n.Catra Elena: 563 n.Cavalchini Garofalo Pier Antonio: 38 n.Cavendish Elizabeth, duchessa di Devonshire:

346 n.Cavendish William Spencer, vi duca di Devon-

shire: 258, 283.Cawdor, Lord: vd. Campbell John.Cecchetto Luigi: 563 n.;– Metopa ornamentale per il Tempio di Possa-

gno: 563 n.Cecchi Francesco Antonio: 39 e n.*, 42 e n., 46

e n., 47 e n., 57 n., 217, 449, 450;– Compianto della contessa de Haro: 40 n., 47, 217;– Teseo in lotta col Centauro: 39 e n., 42, 46, 47, 57

e n., 450.Cefi s, esattore: 110, 180.

INDICE DEI NOMI

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Ceppi Matteo: 420 n.Cerini Giuseppe [Cerrini]: xii e n., xiv, xv e n.,

xvi, 6 n., 38 e n.*, 52 e n.*, 88, 91 e n., 92, 107, 126, 180, 227.

Cerrotti (o Cerroti) Gaetano: xviii, xix n., 7 e n., 10, 13, 14, 17, 18, 20, 22, 24, 27, 25, 27, 29, 31-33, 36, 38, 40-42, 44, 46, 48, 49, 51, 52, 54, 57, 59, 62, 65, 68, 72, 79, 86, 89, 93, 95, 98, 101, 103, 104, 108, 111, 114, 117, 119, 120, 123, 125, 127, 128, 129, 132, 135, 137, 138, 140, 142, 144, 145, 147, 149, 151, 153, 155, 156, 158, 160, 162, 163, 165, 167, 169, 170, 172, 174, 176, 177, 179, 183, 184, 186, 189, 190, 192, 235 e n., 238, 239 e n., 286, 287 e n., 341* e n., 342 e n., 343 e n., 354 n., 367 e n., 368 n.

Cesareo Antonello: 30 n., 196 n., 200 n., 298 n., 346 n., 406 n., 561 n.

Chantrey Francis Legatt: 294.Cherubini Odoardo: 471.Chiaramonti Gregorio Luigi Barnaba: vd. Pio

VII.Chiarottini Francesco: xiv e n.Chiassi: 88.Chigi Agostino, principe: 97 n.Chracas: 116 n.Ciampi Gaetano: 381, 421;– Busto di Elisa Bonaparte Baciocchi: 421 e n., 422

n.;– Torso di Amorino: 421.Ciardi Roberto Paolo: 280 n., 284 n.Cicognara Leopoldo: xxvii, xxviii n., xxxiii,

xxxiv n., 26 n., 186 n., 201 e n., 211 n., 214 n., 229, 232, 237, 240, 258 n., 266 n., 270 e n., 276 n., 283 n., 284, 288 n., 289 e n., 290 e n., 294 e n., 308 n., 381, 409 n., 423 n., 450 n., 563 n., 584 n., 585 n., 586 n., 591 n.

Cimarosa Domenico: 200 e n.;– Caio Mario: 200 n.Clarke Simon Houghton: 276, 283 n., 293, 294 e n.Claus: 69.Claus Giuseppe: xiii.Clemente XIII, Rezzonico Carlo, papa: 10 n.,

382 n.Clemente XIV, Ganganelli Giovanni Vincen-

zo, papa: 37 n., 76 n.Cloz, vedova: 180.Coccolines (o Cocquelines) Antonio: 65 n.Colle Enrico: 48 n.Collignon Giuseppe: 211 n., 451 n., 475 n.;– Apologia di Socrate: 475 n.;

– Critone chiude gli occhi a Socrate: 451 n.Colonna Giovanni: 518 n.Colucci Isabella: 428 n, 477 n.Comello Giuseppe: 294 e n., 586 n.Cometti Luigi: 220, 221, 224, 225.Conca Tommaso: 143 e n.*, 443 n.Consalvi Ercole, cardinale [segretario di Stato]:

131 e n., 195, 200* e n., 201, 207, 241, 253 e n., 267 n., 296, 327, 443 n.

Conti Carlo: 84 n.Corazzini Francesco: 384 n.;– Medaglia in onore di Canova per il Monumento

Emo: 384 n.Corneille Bartholomé: 374 e n.;– Antinoo: 374;– Apollo: 374;– Discobolo: 374;– Venere: 374.Costa Domenico: 117.Costamagna Alba: 203 n. Coudray Clemens Wenzeslau: 355.Crescenzi, collezione: 443 n.Crivelli, cavaliere: 321, 322.Crosati Giuseppe: 58 n., 333.Cruciani Venanzio: 71, 80.Cucchiara Luigi: 61 n., 144 n., 171 n., 441, 532-34.Cucci Antonio: 381, 421;– Stele di Elisabetta Mellerio: 421 e n.;– Stele di Giambattista Mellerio: 421 e n.Cunego Domenico: 442 n., 451 n.Cunego Luigi: xxvii, 441 n., 451 n.*, 454-73, 476-

78, 480, 481, 483 n., 489, 492, 494-96, 505, 507-12, 526, 527, 529, 531-33;

– Danzatrice che si regge il velo, volta a destra: 441 n., 451 n., 454 n., 467 n., 494 n., 507 n.;

– Danzatrice con cembali: 441 n., 451 n., 507 e n.;– Diana con un gruppo di ninfe: 441 n., 451 n., 511 e

n.;– Due danzatrici di cui una col dito al mento: 441 n.,

451 n., 454 e n., 455 e n., 467 e n., 494 n.;– Due ninfe che si contendono un Amorino: 441 n.,

451 n., 526 e n.;– Due ninfe e Amorino che gioca con una corona di

fi ori: 451 n., 462 n.;– Due ninfe guardano in una cassettina di gioie: 451

n., 462 n.;– Due ninfe hanno rubato il turcasso ad Amore: 451

n., 462 n.;

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– Due ninfe vezzeggiano Bacco in fasce: 451 n., 462 n., 509 e n.;

– Quattro ninfe, di cui una tiene un eroto sulle ginoc-chia: 441 n., 451 n., 527 e n., 531 e n.;

– Tersicore e Pindaro: 507 e n.Cuzin Jean-Pierre: 30 n.

Dal Mas Giuliano: 518 n.Dannecker Johann Heinrich: 355.Dante Alighieri: 19 e n.– La Divina Commedia nuovamente corretta spiega-

ta e difesa da Baldassare Lombardi: 19 e n.D’Antoni Nicola: 61 n., 144 n., 537.D’Augustinis Lorenzo: xxi, 360, 364.Davanzati Bostichi Bernardo: 23 e n.;– Traduzione degli Annali di Tacito: 23 e n.David Jacques-Louis: 206.De Bacco Antonio: 17 e n.*, 24, 35, 43, 55, 62, 67,

77, 87, 99, 111, 120, 131, 140, 148, 156, 164, 172, 178, 187.

De Benedetti Elisa: 109 n. De Boni Martino: xxvii, xxviii, 134 e n.*, 179 e

n., 441, 479 e n., 480, 481, 491, 492 n., 494 n., 495 n., 496 e n., 497, 506, 507 n., 510 n., 515, 516, 517 n., 525, 526 n., 528, 529, 533, 540 e n., 541, 543;

– Calliope e Omero: 492 e n., 496 e n., 507 e n.;– Canova e De Boni: 134 n.;– Canova e Sartori: 134 n.;– Cinque danzatrici che reggono corone: 441 n., 525

e n.;– Cinque danzatrici che si tengono per mano [Sei

danzatrici]: 441 n., 479 e n., 480, 481, 491 e n., 492 n., 517 n., 525 e n.;

– Cinque danzatrici con velo e corone la cui fi gura centrale è in atto d’incoronarsi: 441 n., 479 n., 497 e n., 510 n., 525 e n.;

– Danza delle Grazie con Amorino: 494 e n., 495, 506 e n.;

– Danzatrice che regge il velo: 441 n., 540 n.;– Danzatrice con le braccia attorno al capo: 441 n.,

540 n.;– Danzatrice con mano al fi anco destro: 441 n., 540

n.;– Danzatrice con mano al fi anco sinistro: 441 n., 540

n.;– Due danzatrici che reggono un Amorino e tre ninfe

sedute: 441 n., 492 e n., 525 e n.;

– Due danzatrici, quattro ninfe e un Amorino: 441 n., 515 e n., 525 e n.;

– Due danzatrici, una che danza, l’altra che suona il triangolo: 441 n., 540 n.;

– Ercole e Lica: 134 n.;– Filosofi a e Socrate (La): 496 e n.;– Giunone: 526 e n.;– Grazie e due amorini danzano davanti alla statua

di Venere (Le): 533 e n.;– Tre ninfe con Amore in fasce: 441 n., 528 e n.De Cupi Giacomo: 179 n.De Feo Roberto: 6 n., 276 n., 585 n.Delfi ni Filippi Gabriella: 556 n., 568 n.Del Frate Domenico: 21 e n.*, 116 n., 445 e n.,

448 e n., 449 e n., 470 n., 484 n., 492;– Critone chiude gli occhi a Socrate: 21 n., 445 e n.;– Monumento funerario di Maria Cristina d’Au-

stria: 21 n., 448 e n., 470 n.;– Ritratto di Canova di profi lo: 21 n., 484 n.;– Stele del cavaliere José Nicolas de Azara: 21 n.Della Casa Giovanni: 23 e n.;– Galateo: 23 n.;– Opere: 23 e n.Della Torre di Rezzonico Carlo Gastone: 348.Del Medico Giuseppe: 108 n.;– L’anatomia per uso dei Pittori e Scultori: 108 n.Del Nero Domenico Andrea: 61 e n.*, 69.Del Nero Giuseppe: 61 n.Del Nero Pantaleone: 61 n.De Martini Jacopo: 563 n.;– Metopa per il Tempio di Possagno: 563 n.Demin Giovanni 258 e n., 518 e n.*, 519 e n., 530

n., 541;– Adone (Morte di): 541 n.;– Atena e Apollo citaredo coronato da genietti alati:

534 n.;– Ebe: 519;– Mellerio (Stele funeraria di Elisabetta): 519 e n.;

528 n.;– Mellerio (Stele funeraria di Giambattista): 519 e

n., 528 n.;– Polimnia: 530 n.;– Ramolino Letizia: 258 e n., 518 e n.De Mura Francesco: 313 n.Denon Dominique Vivant: 257 e n.De Romanis Mariano: 116 n., 149 n., 501 n.De Rossi Angelo: xxii e n., 43 e n.*, 66 e n., 79,

115 e n., 152, 282, 298 e n.;– Anfora e Coppa di Ebe con tronco: 115;

INDICE DEI NOMI

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– Asta per Napoleone come Marte pacifi catore: xxii,

43 e n.;– Globo per Napoleone come Marte pacifi catore:

xxii, 43 e n.;– Statuetta della Vittoria per Napoleone come Mar-

te pacifi catore: xxii, 43 e n.;– Testa di Napoleone come Marte pacifi catore: xxii,

66 e n.*, 79, 152, 298 e n.De Rossi Giovanni Gherardo: 39 n., 197, 240 e

n., 242 n., 243, 280 n.De Sanctis Francesco: 561 n.De Simoni Giacomo [Giacomo, Giacomino]:

xx, 7 e n.*, 10, 13, 14, 15 e n., 16, 18, 20, 22, 25, 27, 29, 32, 34, 35, 38, 40-42, 44, 45, 46, 49, 51, 52, 54, 58, 60-63, 66, 72, 75, 82-84, 86, 87, 91, 95, 98, 106, 108, 109, 114, 116, 120, 121, 123-30, 136, 138, 139, 141, 146-48, 152, 155, 157, 158, 161, 162, 165, 166, 168-70, 172-74, 176-79, 182, 185-87, 189, 191.

D’Este Alessandro: xi n., xxv, 157 n., 336 n., 344, 345 n., 349;

– Dante (Busto di): 336 e n.;– Michelangelo (Busto di): 336 e n.;– Tasso (Busto di): xxv, 157 e n., 187, 336 e n.;– Tiziano (Busto di): 336 e n.D’Este Alessandro, nipote di Antonio: xxviii,

344, 352.D’Este Antonio: xi, xii, xviii n., xxi n., xxiv,

xxv e n., xxviii e n., xxxvi e n., xxxvii n., 8 n., 11 e n., 12, 16 n., 17 n., 21 n., 22, 27 n., 29 e n., 35 n., 39, 46, 50 n., 51, 53, 56 n., 57 n., 61, 65 n., 72, 86, 88 n., 91, 95, 96 n., 97, 105 n., 107, 109 n., 118, 119, 126, 133 n., 136 e n., 140 n., 145, 148, e n., 152, 153, 161, 166 n., 168, 175, 182, 191, 195 e n., 197 e n., 201 e n. 203 n., 206 e n., 213 n., 219, 220, 228 n., 229, 238, 242, 255 n., 257 n., 266 n., 270 e n., 271, 274 n., 279 e n., 280 n., 284 n., 285 n., 289 e n., 290 n., 291 n., 294 e n., 295 n., 302 e n., 318 e n., 332, 333, 336 n., 337, 338, 340 n., 342 n., 344-53*, 365 e n. 368 e n., 369 n., 373 e n., 374, 384 n., 388, 389, 391, 393, 394, 400 e n., 428 n., 430 n., 432 n., 436 n., 442 n., 443 n., 444 e n., 445, 447, 448, 450, 457-62, 465-74, 476-81, 484 n., 489, 492, 496, 497, 501, 502, 508, 509, 514, 516, 519, 520, 523, 525, 527, 528, 530, 531, 534, 536-40, 543, 561 n., 567 n., 579 n., 584 n., 585 n., 586 n., 591 n., 592 n.;

– Acton John Francis Edward, Sir (Busto di): 346;– Apollo del Belvedere (copia): 345;– Archimede: 350;

– Autoritratto: 346 e n.;– Beato Gregorio Barbarigo nell’atto di distribuire

l’elemosina: 348;– Callenberg Luise von (Vaso cinerario della contes-

sa): xxiv, xxv e n., 11 e n., 46 e n.;– Canova Antonio (Erma di): 88 n., 338, 340 e n.

346 e n., 352;– Canova Antonio (Ritratto di): 347 e n., 350;– Canova Antonio (Ritratto di profi lo di): 21 n., 347,

484 n.;– Canova Pasino (Erma di): 346 e n., 361 n.;– Caro Annibal (Erma di): 346 n.;– Carrara Giacomo (Busto di): 346;– Cristo (Deposizione di): 348 n., 400 n.;– Daru Catherine-Charlotte-Xavière (Busto di):

346;– Daru Martial (Busto di): 346;– Leone XII (Ritratto di): 346 n.;– Lupi Pitero (Busto di): 346;– Oddi Daniele degli (Ritratto di): 345;– Pesaro Leonardo (Stele di): 348;– Piranesi Giambattista (Erma di): 346 n.;– Renier Antonio (Erma di): 346;– Rezzonico Carlo (Sarcofago del cardinale): 348;– Sarto Andrea del (Erma di): 346 n.;– Tiraboschi Girolamo (Erma di): 346 n.;– Tito Livio: 350 e n.;– Verri Alessandro (Erma di): 346 n.;– Volpato Giovanni (Erma di): 229, 346, 561 e n.,

579 e n.D’Este Celestina: vd. Ferrari D’Este Celestina. D’Este Giovanni Battista: 344.D’Este Giuseppe: xxvii, 88 n., 344, 345 e n., 346,

349, 350 n., 441 n., 495 e n., 496;– Danzatrice che si regge l’abito: 441 n., 495 n., 496

e n.D’Este Vittoria: 345.De Tommaso Giuliana: xv n., xvii n., 37 n.Devonshire, duca di: vd. Cavendish William.Devonshire Elizabeth di, duchessa: vd. Caven-

dish Elizabeth. Diede zum Fürstenstein Wilhelm Cristoph:

xxv.

Dillis Georg von: 356, 443 n.Di Piazza Valeria: 45 n.Di Porto Bruno: 202 n., 251 n.Diziani Gaspare: 149 e n., 205 n.Donato Tommaso: 41 e n.*

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Dondi Dall’Orologio Francesco Scipione, ve-scovo di Padova: 190 e n.

Dropico: 85.Durand Emile: 55 e n.*Durantini Luigi: 253, 258, 549 n., 550 n., 552 n.;– Letizia Ramolino Bonaparte: 258;– Paolina Bonaparte Borghese come Venere vincitrice:

253, 549 n., 550 n.;– Religione (La): 552 n.Dusnasio Simone: 420 n.Duveyrier Honoré-Marie-Nicolas: 280 e n.,

281 n., 284 n., 403 n.Dyck Antoon van: 442 n.; – Ritratto equestre di Francisco de Moncada: 442 n.

Edwards Pietro: 363.Elliot Murray Kynynmound Gilbert, Lord

Minto: xvii, 56, 57 n.Emo Angelo: 384 n.Ericani Giuliana: 315 n., 556 n., 564 n.Ettore: xviii, 56 n.Eustachi Andrea: 102.

Fabbricotti Giacomo: 35 e n.*Fabre, dottor: 213 n.Fabre François-Xavier: 98 e n., 207-10, 211 e n.,

212 n., 213 n., 346, 421 n., 450 n.;– Monumento funerario di Vittorio Alfi eri: 211 n.,

212 n.Falchi Francesca: 17 n.Falconet Étienne-Maurice:– Statua equestre di Pietro il Grande: 307, 318, 320.Falconnet e compagni: 325 n.Faldi Italo: 203 n., 252 n., 253 n.Falier, famiglia: 286, 518 n.Falier, legato: 286 n.Falier Giovanni: 133 n., 230* e n., 231, 232, 238 n.,

384 n., 386 n., 388 n.Falier Giuseppe: 230 e n., 417 n.;– Memorie per servire alla vita del marchese Antonio

Canova: 230.Fantacchiotti, collezione: 583 n.Fantolin Nanne: vd. Zardo Giovanni.Fardella Paola: 13 n.Fea Carlo: 32 n.Fede Antonio Maria: 403 n.Fede Giuseppe: 402 e n.*Federici Fortunato: 20 n.

Federico Guglielmo III, re di Prussia: 279.Feliciani, verniciaio: 112, 125.Feoli Vincenzo: 21 n., 448 e n.*;– Monumento funerario di Maria Cristina d’Au-

stria: 21 n., 448.Ferdinando I di Borbone, re delle due Sicilie:

313, 314, 315 e n., 327.Fernow Carl Ludwig: 251 n., 261;– Über den Bildhauer Canova und dessen Werke:

251 n.Ferracina Giambattista: 246;– Ritratto di Ottavio Trento: 246 n.Ferrari Bartolomeo: 563 n.;– Metopa per il Tempio di Possagno: 563 n.Ferrari Domenico, 16 n., 109 e n.*Ferrari Gaetano: 197 e n., 563;– Metopa per il Tempio di Possagno: 563 n.;– Pio VII (Busto di): 197 e n.Ferrari Giovanni: 344.Ferrari D’Este Celestina: 88 e n.*, 346 n.Ferrata Ercole: 260. Ferrazzi Giuseppe Jacopo: 5 n.Ferri Nicola: xv e n., xvi e n., 115 n.Ferri-Pisani Paul Felix: 132 n.Fesch, collezione: 198, 199 n.Fesch Franz: 198.Fesch Joseph, cardinale: xxxiv, 65 n., 196 e n.,

197, 198*, 199 e n., 204, 254 e n., 258, 287 e n., 303 e n.

Fieschi, cardinale: 197 n.Fieschi Paolo: xii, 126 n.Fini Giuseppe: 272 n., 556.Fitzmaurice Henry Petty, iii marchese di Lan-

sdowne: 266 e n.Flangini: 25, 35, 45, 78, 86, 99, 111, 121, 148, 156,

163, 171, 178, 186.Flaxmann John: xxvi, 29 n.Fleuriot de Langle Paul: 274 n.Florian: vd. Francesconi Valentino.Fodi Antonio: 263 e n.Folo Giovanni: 30 e n.*, 149 n., 445 e n., 448 n.,

470 n., 487-89;– Ercole e Lica: 445 n., 488 e n.;– Lo studio del disegno: 30 n.;– Zingarella: 149 n.Fontana Francesco: 549 n.;– Maddalena penitente: 549 n.Fontana Giacomo: 445 e n.Fontana Pietro, incisore: xxv, xxvi e n., xxxiii,

INDICE DEI NOMI

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9 n., 21 n., 33 n., 40 n., 43 n., 44 n., 57 n., 88 n., 106 e n.*, 109, 110 n., 144 n., 177 n., 192 e n., 197, 211 n., 216, 217, 228, 234, 235 e n., 258 e n., 277 e n., 293, 309, 314, 346, 413 n., 445, 447, 450 e n., 451, 452, 453 e n., 456, 466, 468 n., 474, 475 n., 477, 479, 481, 482, 486, 487, 490 e n., 499, 500, 501, 508 e n., 509, 517, 518 n., 519 n., 523, 524, 528, 529, 530 n., 531, 534, 536, 543-45, 547, 548, 552 e n., 553;

– Aiace: 524 e n., 529 e n.;– Alfi eri Vittorio (Monumento funerario di): 211 n.,

450 n., 453 e n., 475 e n., 490 e n.;– Alfi eri Vittorio (Stele funeraria di): xxvi e n., 33

n., 192 e n., 450 e n.;– Amore e Psiche giacenti: 517 e n., 534;– Azara José Nicolas de (Stele del cavaliere): 21 n.;– Canova (Erma di): 88 n., 346;– Critone chiude gli occhi a Socrate [Morte di Socra-

te]: 451 e n.;– Damosseno: 552 e n.;– Danzatrice con le mani sui fi anchi: 293, 544 e n.,

545;– Ecuba offre il peplo a Pallade [Matrone trojane]:

xxvi n., 9 n., 144 e n., 453 n., 466 e n.; – Emo Angelo (Monumento di): xxvi e n., 43 n.,

109 e n., 109 e n., 144 e n., 453 e n.;– Ercole: 486 e n., 487, 490, 536 e n.; – Ercole e Lica: 486, 490, 536 e n.;– Esterházy Liechtenstein Leopoldina: 456 e n., 477

e n.;– Haro Marianita de (Compianto della contessa):

xxvi, 216 e n.;– Haro Marianita de (Monumento funerario della

contessa): 217, 218;– Mellerio Elisabetta (Stele funeraria di): 519 n., 528

n., 530 n., 531 n.;– Mellerio Giovanni Battista (Stele funeraria di):

519 n., 528 n., 530 n., 531 n.;– Napoleone Bonaparte (Statua equestre di): xxv,

xxxiii, 309, 314, 413 n., 452 e n.;– Nelson Orazio (Monumento funerario dell’ammi-

raglio): xxvi, 57 n., 499 e n., 500, 501, 529 e n., 530 n.;

– Pace (La): 545 e n., 547;– Pio VII (Ritratto di): 197;– Polimnia (La musa): 530 n.;– Ramolino Bonaparte Letizia: 255 e n., 258 e n.,

518 n.; – Religione (La): 552 n.;

– Socrate (Apologia di): 475 e n.;– Tersicore: 277, 543, 544 e n., 545, 548;– Volpato Giovanni (Stele funeraria di): 40 n., 44 e

n., 177 e n., 228, 474 e n., 479, 482. Fontana Pietro, scultore: 27 e n.*;– Monumento a Maria Beatrice d’Este: 27 n.Fontanesi Francesco: 358.Formatore: vd. Malpieri Vincenzo.Foschi, vedova: 39, 165.Foschi Antonio: 166 n.Foschi Caterina [comare]: 166 e n., 175, 178, 185.Foschi Giuseppe: 28 n.*Foschi Marianna: 28 e n.* 92, 152.Fraccaro Cristina: 30 n.Franceschini, professore: 236 n.Francesconi Antonio: 6 n.Francesconi Daniele: xvii n., xxiii, xxxii, xxxv,

5 n., 20 e n.*, 47, 64 n., 89 n., 132 n., 141, 182, 213 n., 236 e n., 237 e n. 251, 254, 256 n., 261, 265 n., 267, 275 e n., 301, 302 e n., 303, 304 e n., 305 e n., 307 e n., 308, 309 n., 311 n., 347 n., 413 n., 420 n., 422 n., 434 n., 452 n., 468 n., 478 e n., 565 n.

Francesconi Valentino, detto Florian: 6 e n.*, 19.

Franzoni Giuseppe: 355.Frattocchi, notaio: 224.Friedrich Wilhelm III, re di Prussia: 355.Frontinus Sextus Julius: 23 e n.;– De aquaeductibus Urbis Romae commentarius: 23

e n.Frosini Dino: 39 n.Fulgoni Antonio: 22 n., 47 n., 443 n.

Gaetani dell’Aquila d’Aragona Onorato, duca di Miranda: 13 n.

Gaggi Scipion: vd. Gaggi Simone.Gaggi Simone [Gaggi Scipion]: 97 e n.Gallerani Camillo: 271 n., 592 n.Gallesani Luigi: 85 e n.*Galletti Luigi, cocchiere: xii, 71 e n.*, 73, 76, 82,

87, 91, 94, 99, 102, 104, 107, 111, 116, 122, 126, 131, 137, 139, 145, 147, 148, 152, 156, 159, 164, 167, 172, 175, 178, 182, 185, 189, 191.

Gallinara, vedova: 8, 18, 25, 35, 37, 44, 56, 67, 79, 88, 100, 112, 122, 133, 141, 148, 156, 164, 172, 179, 187.

Galluzzi Luisa: 520.Galluzzi Nicola: 520.

INDICE DEI NOMI

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Gamba Bartolomeo: 54 n., 470 n.Gandolfi Gaetano: 484 n.Ganganelli Giovanni Vincenzo: vd. Clemente

XIV.Garces Barbara: 356 n.Gasperi Raffaele: 359 n.Gatti Giuseppe: 505, 527, 532, 534.Gentili Sparapani Boccapaduli Margherita: 428

n., 429, 477 e n.Gérard G.: 280 n., 281 n., 284 n.Gerardi Antonio: 563 n.;– Metopa ornamentale per il Tempio di Possa-

gno: 563 n.Germanico Giulio Cesare: 257.Geyer Christian M.: 28 n. Ghizzoni Gianna: 273 n.Giacchetti Fortunato: 555, 589.Giacomino: vd. De Simoni Giacomo.Giaconi Vincenzo: 134 n.;– Ercole e Lica: 134 n.Giambonini Claudio: 420 n.Ginannefedi Flavio: xiv.

Gioffredo Mario: 313 n.Giordani Pietro: 244 n., 247, 294, 420 n.Giorgi Carlo: 42 n., 331 e n.Giorgini: 557, 570.Giorgio IV, principe reggente d’Inghilterra:

257, 437 n.Giovanelli Benedetto: 28 n.Giovannelli Giuseppe: 331.Giovannelli Roberto: 15 n., 84 n., 116 n., 121 n.Giovanni VI di Braganza, principe reggente,

poi re di Portogallo: 242, 243 e n.Giubilei Alessandra: 403 n.Giuffredi Augusto: 64 n., 303 n.Giuli Apollonia: 8 n.Giuli Barbara: 6 n., 139 n.Giuli Girolamo [Gerolamo]: xi, 8 e n.*, 12, 16,

20, 21 n., 24, 26, 29, 35, 41, 51, 61, 71, 76, 82, 87, 89 e n., 93, 99, 105, 116, 122, 126, 131, 136, 141, 145, 148, 152, 156, 159, 164, 168, 171, 175, 178, 182, 185, 191, 359, 449 n., 492.

Giuli Luigia: vd. Boccolini Luigia.Gomez Andrea: 563 n.;– Metopa ornamentale per il Tempio di Possa-

gno: 563 n.González-Palacios Alvar: 218 n., 313 n.Gori Giovanni Francesco: 260 n.;– Museo Fiorentino: 260 n., 261 n.

Gosparini Lorella: 134 n.Goya Francisco de: 214;– Ritratto di Mariana Waldstein, marchesa de Santa

Cruz: 214.Gozzi Gasparo: 22 e n.;– Opere in versi e in prosa: 22 e n.Grandesso Stefano: 84 n., 246 n., 275 n., 347 n.,

401 n., 547 n.Grandi Ferdinando: 16 n., 133 n., 183.Grandi Giuseppe: xviii n., xxiv, 16 e n.*, 23, 27,

31, 32, 35 n., 50, 55, 71, 74, 133 e n., 143, 148 n., 177, 181, 183 n., 184 e n., 187, 213 n., 237.

Grandi Luigi: 16 n.Gualdi Giovanni: xii, 83 e n.*, 107 e n.Guardi Francesco: 187 e n.;– Vedute di Venezia: 187 e n.Guattani Giuseppe Antonio: xxii e n., xxiii n.,

9 n., 19 e n.*, 31, 47 e n., 50 n., 70, 83, 96, 140, 143, 166 n., 178, 186 n., 217 e n., 218 n., 228 e n., 244 e n., 246, 252, 255 e n., 258, 275 e n., 298 e n., 309 e n., 339 e n., 347 n., 349 n., 356 n., 360, 367 n., 454 n.;

– Il Museo Chiaramonti aggiunto al Pio-Clementi-no: 166 n.;

– Memorie Enciclopediche Romane sulle belle arti [fogli Guattani]: 19 e n., 31, 70, 83, 96, 143, 178;

– Monumenti antichi inediti ovvero notizie sulle an-tichità e belle arti di Roma: 47 e n.;

– Roma descritta, e illustrata: 47 e n.Guderzo Mario: 251 n., 253 n.Guerrieri Borsoi Maria Barbara: 32 n.Guglielmo V d’Orange Nassau: 233.Gulin Angelo: 101.

Hamilton Gavin: 240 n., 561 n.Hamilton Giulietta: vd. Udny Juliana Mary.Hamilton William, Sir: 21 e n., 23, 442 n.Hamilton William Richard: 268 n., 281 n., 561 n.Hamilton Gordon George, iv Earl of Aberde-

en: xvii e n.Hannema Dirk: 255 n.Haro de, famiglia: 151 n.Haro Marianita de: vd. Santa Cruz Marianita

de, contessa de Haro.Hartmann Jörgen Birkedal: 197 n.Haskell Francis: 41 n., 149 n., 259 n., 389 n., 390

n., 402 n., 408 n., 425 n.Hawley Henry: 276 n.Hayez Francesco: 57 n., 528 n., 530 e n., 531;

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– Adone e Venere: 530 e n.;– Bonaparte Baciocchi Elisa come Polimnia: 530 e

n.;– Mellerio Elisabetta (Stele funeraria di): 528 n., 530

e n.; – Mellerio Giovanni Battista (Stele funeraria di):

528 n., 530 e n.; – Nelson Orazio (Monumento funerario di): 57 n.,

530 e n.;– Pace (La): 530 e n.Hearst Rudolph: 267.Hegel Georg Wilhelm Friedrich: 306 e n.Herrmann Fiore Kristina: 150 n., 251 n., 253 n.Histing: 159.Holst Christian von: 355 n.Honour Hugh: xi, xix n., 16 n., 56 n., 84 n., 121

n., 134 n., 195, 196, 197 n., 211 n., 155 n., 259 n., 260 e n., 261 n., 262 n., 263 n., 266 e n., 267 e n., 268 n., 269 n., 271 n., 275 n., 281 n., 287 n., 289 e n., 294 n., 341 e n., 342 n., 369 n., 384 n., 385 n., 386 n., 400 n., 409 n., 420 n., 443 n., 560 n., 561 n., 583 n.

Hope Henry Philip: 345.Hope Thomas: 269 e n., 270-73, 345.Hopfgarten Wilhelm [metallari Prussiani]:

xxii, 76 e n.*, 97, 298;– Testa di Napoleone come Marte pacifi catore: xxii,

xxiii, 76 n., 97, 298.Houghton Clarke Simon: 118 n.Hubert Gérard: 65 n., 277 n. 292 n., 303 n., 346

n., 560 n.Hugues d’Hancarville Pierre-François: 21 n.,

442 n.;– Collection of Etruscan, Greek and Roman Anti-

quities: 21 e n., 23, 442 e n.Hume Sophia: 574 n.

Imbellone Alessandra: 560 n.Incisa Della Rocchetta Giovanni: 214 n.Ingram Giuseppe: 143 n.Intagliatore: vd. Moisè Carlo.Ippoliti Alessandro: xvi n.Iung Théodore: 274 n.

Jacomini Raffaello: 61 n., 144 n., 171 n., 441, 452, 453, 468, 474, 476-78, 492, 494-97, 506, 507, 509, 510, 515, 526, 527, 529, 531.

Jagemann Ferdinand: 355.

Jollage Ludwig [metallari Prussiani]: xxii, 76 e n.*, 97, 298;

– Testa di Napoleone come Marte pacifi catore: xxii,

xxiii, 76 n., 97, 298.Jouberthon Hippolyte: 274 n.Jullien, monsieur: 424 n.Jusupov Nicolai Borisovic: 278 e n., 285 n., 385

n.

Karl August, granduca di Weimar: 355, 356.Kauffmann Angelica: 354, 356 e n., 357;– Ritratto di Francesco e Alessandro Papafava: 356,

357 e n.Kauffmann Caspar Joseph: 356 n.Kauffmann Johann Peter: xviii, xix, 7 e n., 10,

13, 14, 17, 18, 20, 22, 25, 27, 29, 31, 33, 36, 38, 40, 41, 44, 48, 51, 54, 58, 59, 62, 65, 68, 70, 72, 74, 77, 79, 81-83, 86, 90, 93, 95, 98, 101, 103, 104, 108, 111, 114, 117, 119, 121, 123, 125, 127, 128, 130, 132, 134, 135, 137-39, 142, 144, 145, 147, 149, 151, 153, 155, 156, 158, 161-63, 165, 167, 169, 170, 173, 174, 176, 177, 179, 181, 183, 184, 186, 189, 190, 192, 199, 200, 202, 216 e n., 222, 231 e n., 251, 252 e n., 255 e n., 256, 263, 264 e n. 282 e n., 283, 339, 354* e n., 355 e n., 356 e n., 357 e n., 368;

– Alfi eri Vittorio (Busto di): 356;– Bettinelli Saverio (Busto di): 256;– Cesarotti Melchiorre (Busto di): 356;– Goethe Johann Wolfgang (Busto di): 355;– Kauffmann Angelica (Busto di): 355, 356 e n.;– Maria Pawlowna (Busto di): 355;– Massimiliano I (Erma dell’imperatore): 356 e n.Kauffmann Ludwig: 356*e n.Kosareva Nina: 181 n., 282 n., 288 n., 293 n.Kotzebue August von: 263 n.

Laboureur Francesco Massimiliano: 31 e n.*, 37 e n., 344, 411 n.;

– Erma di Domenico Ghirlandaio: 31 n.;– Erma di Garofalo: 31 n.;– Erma di Giovanni da Udine: 31 n.;– Erma di Marcantonio Raimondi: 30 n.;– Erma di Orcagna: 31 n.;– Erma di Polidoro da Caravaggio: 30 n.;– Erma di Sebastiano del Piombo: 31 n.;– Ritratto di Napoleone: 31 n.;– Statua di Napoleone: 31 n.Laboureur Massimiliano: 31 n.Lafranconi Matteo: 210 n., 412 n.

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Landi Benedetto: 443 e n.*;– Psiche: 443 n.Landini Camillo: 50 n.*, 71;– Mercurio: 50 n.Landini Giuseppe: 50, 74, 82, 181.Lansdowne, Lord: vd. Fitzmaurice Henry Pet-

ty.Lante Alessandro [monsignor tesoriere]: 62 n.*,

74 e n., 400 n., 407 e n.Lapiccola Nicola: 84 n.Lasinio Carlo: 45 e n.*, 120 n., 154 n., 190 n., 392

n.;– Pitture a fresco del Camposanto di Pisa: 45 e n.,

120, 154 e n., 190 e n.;– Ratto di Elena: 392 n.Lasinio Giovanni Paolo: 215 n.;– Monumento funerario della contessa Marianita de

Haro: 215 n.Lavaggi, banco: 60, 222, 223.Lavaggi Domenico: 60 n., 258.Laveissère Sylvain: 443 n.Lazara Giovanni de: 236 n.Lazzari Francesco: 272, 555.Lazzarini, editore: 501 n.Leandro: vd. Biglioschi Leandro.Lebzeltern Ludwig von: 245, 246 e n.Lefevre Renato: 238 n.Lefèvre Robert: 30 e n.*;– Napoleone imperatore: 30 n.Lemoyne, monsieur: 205.Leonardi Giuseppe: 113 e n.Leonardo da Vinci: 299 n.Leone XII, Annibale Sermattei della Genga,

papa: 273.Leone Rossella: 30 n., 448 n.Leonetti Giambattista: xxvii, 441 n., 501 e n.*,

502, 517, 519, 523;– Due ninfe che sollevano Amore dalla culla: 441 n.,

519 e n.; – Due ninfe che tengono per mano un Amorino: 441

n., 501 e n.;– Quattro ninfe di cui una abbraccia Amore: 441 n.,

525 e n.Lewis Douglas: 267 n.Liechtenstein Alois Joseph von, principe: 65 n.,

392 n.Lilli Maria Sofi a: 339 n.Lisandroni Ferdinando: 344 n.;– Busto di Pio VI: 344 n.

Litta Lorenzo, cardinale: 253 n.Liverani Paolo: 109 n.Loevinson Ermanno: xv n., xvi n., xvii n.

Lombardi Baldassare: 19 n.;– La Divina Commedia di Dante Alighieri nuova-

mente corretta spiegata e difesa da Baldassare Lom-bardi: 19 e n.

Longara: 161.Lorentz Stanislaw: 345 n.Lorenzini Giovanni: 133 e n.*Luccarelli: 189.Lucchese Enrico: 345 n.Luciano, Madama: vd. Bleschamp Bonaparte

Alexandrine de.Ludovico I di Borbone, re d’Etruria: 259 e n.,

260 n., 262 n.Ludwig I, principe ereditario di Baviera: xxxv,

7 n., 205, 206 n., 261, 265 e n., 271 n., 286 e n., 288, 289 e n., 356, 416 n., 443 n.

Lustratore: vd. Mancini Tommaso.

Maccarani Orsola, marchesa: vd. Prioli Mac-carani Orsola.

Maccari, chirurgo: 89.Maffei Scipione: xxxv e n.;– Museum Veronense: xxxv e n.Magnani Luigi: 276.Malamani Vittorio: 230 n., 237 n. 346 n.Maldura Antonio: xii n.Malpieri Giovanni: 60 n.*, 589.Malpieri Pietro: 315 n.Malpieri Vincenzo [formatore]: xiii, xx, xxiii,

xxiv, xxv, xxxi e n., xxxii e n., xxxiii e n., 6 e n.*, 7 n., 10, 13, 14, 15 n., 17 n., 22, 27, 29, 31, 33, 36, 38-40, 42, 44, 46, 48, 49, 54, 56 n., 58, 60, 62, 64 e n., 68, 70, 72, 74, 77, 78, 79, 81, 83, 86, 90, 93, 96, 98, 99 n., 100, 103, 104, 108 e n., 114, 117, 123, 125, 128, 129, 132 e n., 135, 136, 139-42, 146, 149 e n., 150 e n., 151, 153, 155, 156, 160-62, 164, 166, 167, 169, 171-74, 176, 177, 179, 181, 182, 184, 186, 187, 189, 191, 192, 202 n., 204 n., 206 e n., 210 e n., 211 e n., 227 e n., 229, 245, 249 n., 254 n., 257, 263 e n., 268, 270, 271 e n., 274 e n., 279 e n., 284 e n., 285 e n., 286 n., 290, 291 e n., 296, 300 e n., 301 e n., 303, 306, 307, 308, 309 e n., 311, 312, 319, 320, 324, 325, 326 e n., 348 n., 362 n., 369 n., 381-439;

– Adone (Morte di): 62 n., 74 e n., 392, 428; – Adone e Venere: 388 e n.;

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– Alcinoo (Danza dei fi gli di) [Ballo dei Feaci]: 389 e n., 390;

– Alfi eri Vittorio (Monumento funerario di Vittorio Alfi eri):

bozzetto: 210 e n., 412 e n. fi gura allegorica dell’Italia: xxxi, 46 e n., 51,

54, 58, 60, 211;– Amore e Psiche giacenti: 385 e n., 386;– Amore e Psiche stanti: 398, 413; – Amorino (Testa di): 387;– Amorino alato: 385 e n., 386, 387, 389;– Apollino dei Medici: 425;– Apollo (Busto di): 407;– Apollo del Belvedere: 425; – Bacco (Nascita di): 74 e n., 428, 430;– Bleschamp Bonaparte Alexandrine come Tersicore

[Madama Luciano]: 167 e n., 274 e n.;– Bonaparte Baciocchi Elisa come Polimnia: 423 e

n.;– Bonaparte Borghese Paolina (Ritratto di): 33, 51 e

n., 202 n., 203 n.;– Briseide consegnata agli araldi: 382 n., 428;– Callenberg Luise von (Vaso cinerario della contes-

sa): 13 e n., 70 e n.;– Canova (Autoritratto di): 420 e n.;– Carlo III (Statua equestre di): 326 e n.;– Clemente XIII (Monumento funerario di): Carità: 382 n., 416 e n.; Genio funebre (Busto del): 382 e n., 407 e n.; Giustizia: 382 n.; Papa (Busto del): 382 e n.; Religione (Busto della): 382 e n.; Speranza: 382 n., 416 e n.;– Creugante: 401 e n., 411, 426;– Cristo (Compianto di): 348 n., 400 e n.;– Critone chiude gli occhi a Socrate: 386 e n., 388 e

n., 390 e n., 404, 428 e n., 430;– Damosseno: 36, 38-40, 42, 44, 48, 51, 407 e n.,

415;– Danzatrice con le mani sui fi anchi: 6 e n., 10, 291

e n., 424 e n., 425 e n., 426 e n., 427, 434 e n.;– Dar da mangiare agli affamati [Opera di Misericor-

dia; Carità]: 62 e n., 400, 428, 430;– Ebe: 169, 279 e n., 284 e n., 285 e n., 390 e n.,

391, 394, 397-99, 412;– Ebe (Busto di): 249 n., 285 e n., 416, 417;– Ecuba offre il peplo a Pallade [Matrone Troiane]:

387, 388, 404;– Elena (Ratto di): 391 e n., 396;

– Emo Angelo (Busto di): 388 e n.;– Emo Angelo (Monumento di): 383 e n., 384;– Ercole e Lica: 388 e n., 390 e n.;– Ettore: 186 e n., 187;– Ferdinando I di Borbone come Minerva: 396 e n.;– Giustiniani (Stele) [la Padova]: 400 e n.;– Grazie (Le): 429 e n., 436;– Insegnare agli ignoranti [Opera di Misericordia]:

62 e n., 401, 428, 430;– Haro Marianita de (Monumento funerario della

contessa): 62;– Maddalena penitente: 181 n., 392 e n., 397, 407,

417;– Madonna: 397; – Marco Aurelio (Monumento equestre di): 99 n.,

100, 106, 179 n., 308, 309 n., 413;– Maria Cristina d’Austria (Monumento funerario

di): 369 n., 395 e n., 396 e n., 397, 398, 410 e n., 411, 424 e n.;

Benefi cenza: 410 e n., 411, 412, 415;– Maria Luisa d’Asburgo come la Concordia: 419 e

n., 432, 435; – Medusa (Testa di): 404;– Mellerio Elisabetta (Stele funeraria di): 421 e n.,

431;– Mellerio Giambattista (Stele funeraria di): 421 e

n., 431;– Naiade: 437 e n.;– Napoleone come Marte pacifi catore: xxiii, 64 e n.,

65 n., 68, 70, 72, 77, 79, 81, 83, 86, 90, 93, 96, 98, 100, 103, 104, 108, 112, 114, 117, 119, 123, 125, 128, 129, 132, 139-41, 146, 147, 150, 151 e n., 153, 160, 162, 164, 166, 169, 171, 173, 184, 189, 191, 192, 296, 300 e n., 301 e n., 303;

bozzetto: 107 n., 132 e n., 149 e n., 300 e n.;– Napoleone come Marte pacifi catore (Ritratto di):

132 e n., 142, 411 e n.;– Napoleone (Monumento equestre di): xxv, xxxiii,

182 e n., 184, 413 n.; Cavaliere (grande al naturale): xxxiii, 182 e n.,

184 e n., 309 e n., 413 n.; Cavallo (bozzetto): xxxii n., 14 e n., 22, 306; Cavallo (colossale): 311, 312, 319, 321, 324, 325,

417 e n.; Cavallo (grande al naturale): xxxiii, 132 e n.,

135, 136, 151, 155, 156, 161, 167, 308, 309 e n., 413 e n.;

– Napoleone primo console (Ritratto di): 407;

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– Nelson Orazio (Monumento funerario dell’ammi-raglio): xxxi e n., 56 n.;

– Pace (La): 422 e n.;– Paride: xx, 60 e n., 106 e n., 286 e n., 290, 413 e

n., 424, 425, 430, 433;– Paride (Testa di): 149, 204 n., 206 e n., 416 e n.,

417, 422;– Perseo: 403 e n., 406 e n., 424, 426;– Perseo (Testa di): 392 e n., 411;– Pio VII (Ritratto di): 38;– Priamo (Morte di): 382 n., 389, 390; – Psiche: 384 e n., 385, 387, 389, 398;– Ramolino Bonaparte Letizia: 172, 174, 176, 177,

179, 181, 257, 414;– Ramolino Bonaparte Letizia (Busto di): 254 n.;– Religione (La): 434 e n., 437 e n.;– Sinzendorf Prosper von (Memoria onoraria del

principe) [Bassorilievo della Felicità con ritratto]: xxxi e n., 184 e n., 245;

– Socrate beve la cicuta: 382 n., 390 e n., 404, 428 e n., 430 e n.;

– Socrate congeda la famiglia: 62 e n., 404, 428 e n., 430;

– Socrate difende Alcibiade alla battaglia di Potidea: 62 e n., 392 e n., 399, 428 e n. 430;

– Tasso Torquato (Busto di): 187;– Teseo in lotta con il Centauro: 409 e n.;– Tersicore [Musa]: xxxi, 167 e n., 274 e n., 423,

426;– Venere: 263, 270, 271 e n., 412 e n., 416 e n., 418,

420, 423-27, 433, 438;– Venere (Busto di): 271, 416, 420;– Venere e le Grazie danzano davanti a Marte: 392,

400; – Volpato Giovanni (Stele funeraria di): 27, 29, 31,

227, 229;– Zingarella, o Diana: 149 n., 150 e n.Mancini Tommaso [lustratore]: xxiii, xxiv, 17 e

n.*, 19, 20, 22, 25, 27, 29, 31, 33, 48 e n., 68, 70, 72, 74, 78, 79, 81, 83, 86, 90, 93, 95, 98, 100 e n., 103, 129, 132, 135, 138, 140, 142, 143, 153, 155, 156, 161-62, 167, 169, 170, 173, 174, 176, 177, 179, 181, 183, 184, 187, 199 e n., 204, 227, 231 e n., 235, 236, 264 e n., 265, 283, 372 n.

Manera Andrea: 361 n., 362 n.Manera Domenico [Domenico Canova, Me-

neghetto, Meniguccio, Menghetto]: xi, xx,

xxi, 7 e n., 8, 10, 11, 12, 15, 19, 21, 22, 24, 26, 27, 30, 32-34, 36, 38-40, 42, 43, 45, 55, 63, 66, 67, 73,

74, 77, 78, 86, 91, 92, 96, 97, 99 e n., 105, 109, 111, 113, 114, 118-20, 122-25, 127, 129-31, 135, 137, 141, 145-47, 149, 153, 157, 160-62, 165, 167-72, 175, 176, 178-81, 183, 186, 189, 190, 215, 254 n., 312, 315 e n., 324, 337 n., 358* e n., 359, 360, 361 e n., 362 e n., 363, 364, 539, 561 n., 562 n., 571, 572, 577, 579 e n., 582, 590;

– Alfi eri Vittorio (Busto di): 362, 363, 577, 579;– Beata Vergine (Busto della): 363, 573 e n., 576;– Belli Pichler Anna (Busto di): 361;– Canova (Ritratto di): 363 e n., 582, 590;– Canova (Stele commemorativa di): 362 e n., 562

n., 582;– Canova Pasino (Busto di): 361 n.;– Canova Pasino e Caterina (Bassorilievo con) [Mo-

numento agli avoli]: 361, 590;– Cristo (Busto di): 363 n.;– Della Porta Bartolomeo (Busto di): 362;– Galilei Galileo (Busto di): 362;– Hamilton Giulietta (Busto di): 363, 561 n., 572 e

n.;– Hamilton William Richard (Busto di): 363, 561 e

n., 579 e n.;– Maddalena (Busto della): 363, 577;– Marcello Benedetto (Busto di): 362;– Marcello Benedetto (Erma di): 363;– Ramolino Bonaparte Letizia (Busto di): 363, 577;– Roberti Roberto (Busto di): 361 e n., 363, 572 e n.;– San Giovanni (Busto di): 362 e n.;– Sanmicheli Michele (Busto di): 362;– San Paolo (Busto di): 362 e n.;– San Pietro (Busto di): 362 e n.;– Sant’Andrea (Busto di): 362;– Vecchia (Busto di): 363, 571, 577;– Veronese Paolo (Busto di): 337 e n., 362, 363.Manera Paolo: 358.Manera Settimo: 273, 363 n., 557 n.Manfrè, editore: 23 n.Manzoni Domenico: 547 n.Marceau Sergent: 9 n.Marchesi Pompeo: 91 e n.*, 279 n.Marchesini, abate: 16.Marchetti Domenico: xxvii, 253, 273 e n., 290,

441 n., 491 e n.*, 493, 496, 497, 502, 503 e n., 505 e n., 506, 508, 509, 510, 516-18, 520, 522 e n., 526-28, 533, 535 e n., 536 e n., 538, 540-43, 547 e n., 548, 549 e n., 550-53;

– Amore e Psiche stanti: 518 e n., 533;– Benfi cenza (La): 505, 516;

INDICE DEI NOMI

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– Bonaparte Borghese Paolina come Venere vincitrice: 253, 549 e n.;

– Danzatrice con il dito al mento: 547 e n., 548 e n.;– Ebe: 541 e n.;– Erato ed Euterpe: 508 e n.;– Erodoto e Clio: 491, 493, 510 n.;– Grazie (Le): 542 e n.;– Maria Luisa d’Asburgo come la Concordia: 548 e

n., 551 e n.;– Mercurio nell’atto di distribuire gli amorini: 441 n.,

520 e n.; – Paride: 290, 503 n., 505 n., 536 e n.; – Perseo: 535 e n., 538;– Psiche: 384 e n., 385;– Religione (La): 552 e n.;– Sofocle e Melpomene: 493, 510 n., 526 e n.; – Venere italica: 273 e n., 522 e n., 527 e n., 528.Marchetti Pietro: 368.Marchini Luigi: 442, 443.Marcolini Angelica: 133 n.Maria Luisa d’Asburgo-Lorena: 76 n., 310, 419

n.Maria Luisa di Borbone, regina reggente del

Regno d’Etruria: 203 n., 262 e n., 263, 265.Mariette Pierre Jean: 104 n.;– Description des travaux, qui ont précédé, accompa-

gné, et suivi la fonte en bronze d’un seul jet de la statue équestre de Louis XV: 104 n.

Marin Joseph-Charles: 367 e n., 560 n.;– Monumento funerario di Pauline de Beaumont:

367 n.;– Ritratto di Luciano Bonaparte: 367 n., 560 n.Marini Gaetano: 47 e n.*, 228;– I Papiri diplomatici raccolti ed illustrati: 47 e n.Mariuz Adriano: xxxvi n., xxxvii e n., 56 n., 209

n., 214 n., 234 n., 291 n., 339 n.Mariuz Paolo: 13 n., 64 n., 133 n., 157 n., 211 n.,

229 n., 232 n., 234 n., 237 n., 240 n., 248 n., 249 n., 258 n., 277 n., 284 n., 290 n., 303 n., 345 n., 392 n., 401 n., 421 n., 450 n., 484 n., 585 n., 591 n.

Marmottan Paul: 560 n.Martin, monsieur: 69, 367 n., 424 n.Martinelli Valentino: 157 n., 196 n., 200 e n., 336

n., 337 n., 339 n., 346 n., 355 n., 362 n., 593 n.Martini Giuseppe: 441, 502, 514, 522, 523, 529,

535, 536, 539, 545, 547-50, 552, 553.Martini Luigi: 441, 491, 497, 502, 514, 523, 545,

549, 552.

Mastrilli Marzio, marchese di Gallo: 132 n.Matteini Teodoro: 518 n.Mattemori (o Mattamori) Domenico [scarpel-

lino]: 7 e n.*, 10, 13, 14, 15, 16, 18, 20, 22, 25, 27, 29, 32, 33, 34 e n., 36, 38, 40, 42 e n., 44-46, 49, 51, 54, 55, 58-64, 66, 69, 71-76, 78-89, 91-112, 113 e n., 114, 117, 119-21, 123-30, 132, 133, 135-38, 140, 143, 145, 146, 148, 150, 152-56, 158, 160, 162, 164, 166-69, 171, 173, 174, 176, 177, 179, 181, 183, 184, 186, 189, 190, 192.

Mazzini Giuseppe: 289 n.Mazzocca Fernando: 195 n., 196 n., 197 n., 201

n., 253 n., 261 n., 275 n., 279 n., 284 n., 382 n., 585 n.

Medici Luigi de’: 327 e n.Mellerio Elisabetta: vd. Castelbarco Mellerio

Elisabetta.Mellerio Giacomo: 421 n., 530.Mellerio Giambattista: 421 n.Melzi d’Eril Vincenza: 346 n.Memmo Andrea: xiii.

Meneghelli Pier Antonio: 345.Meneghetto: vd. Manera Domenico.Mercandetti Tommaso: 48 e n.*, 134 n., 183;– Medaglia con il Ritratto di Ludovico Antonio

Muratori: 134 e n.;– Medaglia con il Ritratto di Pio VII e il Colosseo:

48 e n.Merendari Giuseppe: 587.Michel Olivier: 21 n., 143 n.Michelangelo Buonarroti: 113;– Giudizio universale: 113.Migliarini Michele: 456 n., 477 n.;– Leopoldina Estrházy Liechtenstein: 456 n., 477 n.Mignori Mariano: 587.Mihai Ca*lin Alexandru: 354 n., 355 n., 356 n.Miliani Pietro: 537 e n.Minto, Lord: vd. Elliot Murray Kynynmound

Gilbert.Miollis Sextius-Alexandre-François: 160 e n.*,

170, 173.Miot André-François: 306 e n., 307, 308 n., 309

n., 312.Missirini Melchior: xxviii e n., 195 n., 221, 223,

240 n., 270 n., 294 e n., 314 n., 345 n., 348 n., 350 e n., 351, 584 n., 585 n., 586 n., 591 n.;

– Della vita di Antonio Canova: 350.Modetti Giovanni Battista: 69 e n., 111, 175.Moisè Carlo, intagliatore: xxi, xxii, 40, 45, 54 e

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n., 65, 92, 114 e n., 117, 119, 121, 123, 125, 127, 139, 151, 155, 162, 165, 167, 181, 186, 204 n., 212, 226 e n., 231, 235 e n., 236 e n., 239, 256, 264 e n., 282, 360;

– Cofanetti, per le statue di Venere: 114 e n., 117, 121, 181, 186;

– Diadema dell’Ebe: 117;– Scudo, per la Stele funeraria del principe Willem

George d’Orange Nassau [Cicogna]: 165, 167, 169.Molini e Landi: 45 n. Moneti Pietro: 280 n.Montagnari-Mirabili Pietro Paolo: 47 n. Monti Giovanni Battista: 32 e n.*;– Venere: 32 n.Monticelli Andrea: 563 n.;– Metopa per il Tempio di Possagno: 563 n.Monzoni Bernardo: 33 n., 50 e n.*, 82.Morghen Raffaello: 30 n., 347, 442 e n.*;– Canova Antonio (Ritratto di): 347, 442 n.;– Monumento di Clemente XIII: 442 n.;– Ritratto equestre di Francisco de Moncada: 442 n;– Teseo sul Minotauro: 442 n.Mori Ferdinando: 22 n.;– Sculture del Museo Capitolino disegnate ed incise:

22 n.Moroni Gaetano: 151 n., 166 n.Moscardini Marc’Antonio [vescovo di Foli-

gno]: 129 e n.*Moscheni Margherita: 133 n.Moschini Giannantonio: 345 n., 348 n.Moschini Marconi Sandra: 346 n.Mozzi Giulio: 259 n., 260 n., 263.Muñoz Antonio: 346 n.Murat Joachim, re di Napoli: 280 n., 281 n., 312,

313 e n., 319-24, 347, 398 n.Muratori Ludovico Antonio: 134 n.Musolo Francesco: 234 e n.Myssok Johannes: 296 n., 306 n., 314 n., 577 n.

Napoleone Bonaparte, imperatore: xvii, xviii,

xxxiii, xxxiv, xxxv, 19 n., 54 n., 65 n., 76 n., 149, 150 n., 196 e n., 198, 200, 202 e n., 214, 236, 251 e n., 254, 256 n., 258, 267, 274 e n., 291 n., 296, 297, 303 e n., 306, 307, 308 n., 310, 311, 312 n., 314, 315, 317, 318 n., 319, 322, 324, 373, 409 n., 413 n., 419 n., 422 n., 452 n. 458 n., 484, 486, 487, 499, 503, 512, 590.

Naselli Diego: 314 e n., 327 e n.Nelson Orazio: xvii, xviii, 56 n., 338.

Nibby Antonio: 22 n.;– Rifl essioni antiquarie sulle sculture capitoline: 22

n.Nicola I, zar: 206.Nicolai Nicola Maria, monsignore: 33 e n., 69,

75, 77, 109.Nicolaj, signora: 73.Niero Antonio: 344 n.Niethammer Friedrich: 306.Nobile Pietro: 300 n.Nocca Marco: 105 n.Nocchi Andrea: 121 n.Nocchi Bernardino: xxvi, xxviii, 15 n., 21 n., 84

e n.*, 88 e n., 91, 94, 96, 98 n., 99-102, 104, 105, 109, 110, 113-15, 116 n., 118-20, 121 e n., 122-24, 130, 131, 133-46, 148, 150-56, 158, 161, 162, 164-66, 168, 181, 185, 189, 191, 211 e n., 212 n., 217 e n., 218, 232, 237, 274, 275 e n., 282 n., 450 n., 453 n., 470 n., 471 n., 474 e n., 475 n., 490 n., 499 n.;

– Alfi eri Vittorio (Monumento funerario di): xxvi, 84 e n., 97, 98 n., 137, 211 e n., 212 n., 217 n., 450 n., 453 n., 475 n., 490 n., 499 n.;

– Bleschamp Bonaparte Alexandrine come Tersicore [Madama Luciano]: xxvi, 84 n., 181-83, 185, 188, 89, 274, 275 e n., 276;

– Ercole che saetta i fi gli: 84 n.;– Falier Giovanni (Stele funerario di): xxvi, 84 n.,

138, 232, 470 n.;– Haro Marianita de (Monumento funerario della

contessa) [Monumento Santa Crux]: xxvi, 84 n., 88 e n., 91, 94, 96, 100, 102, 104, 109, 110, 113, 115, 116, 118, 120-24, 130, 131, 133, 134-37, 211 n., 217, 218;

– Napoleone come Marte pacifi catore: 84 n.;– Nelson Orazio (Monumento funerario dell’ammi-

raglio): 84 n., 499 n.;– Orange Nassau Willem d’ (Stele funeraria del

principe) [Bassorilievo della Cicogna]: xxvi, 84 n., 185-87, 189, 191, 237;

– Sousa Holstein Alexandre de (Stele funeraria del conte) [Bassorilievo di Portogallo]: 84 n., 471 n.;

– Volpato Giovanni (Stele funeraria di): xxvi, 84 n., 138.

Nocchi Chiara: 121 n.Nocchi Giovanni Battista: 121 n.Nocchi Luigi: 121 n.Nocchi Maria: 121 n.Nocchi Odoardo: 121 n.Nocchi Pietro: 15 n., 84 n., 121 n., 217, 282.

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Nodari Vincenzo: 363.Noè Enrico: 238 n., 284 n., 290 n., 348 n., 382 n.Nolli Giambattista: xv n., 21 e n.;– Nuova pianta di Roma: xv n., 21 e n.Nuvoli Giovanni Baldassare: 225.

Oddi Daniele degli: 345.Oechslin Werner: 12 n.Omero: xviii, 56 n.;– Iliade: 186 n.Orange Nassau Willem Frederik d’: 233, 236 n.Orange Nassau Willem George d’: 233, 236 n.,

237 n.

Pac Ludwik Michal: 206.Pacetti Vincenzo: 341 e n.Paciaudi Paolo Maria: xxxv e n.;– Monumenta Peloponnesia: xxxv e n.Pacilli Pietro: 341 e n.Pagliarini, editore: xxxv, 21 n., 30 n., 47 n.Pajou Auguste: 354.Palanca: 152.Palazzi Gioacchino: 143, 184 e n.Palese Carlo: 22 n.Pallotta Antonio: 116 n.Pancheri Roberto: 28 n., 546 n.Papafava Alessandro: 356, 357.Papafava Francesco: 356, 357.Papari Pietro Paolo: 173 n.Paracini Angelo: 14 n.Parenti Marino: 11 n.Parocco Pietro: 563 n.;– Metopa ornamentale per il Tempio di Possa-

gno: 563 n.Passarin Domenico: 563 n.;– Metopa ornamentale per il Tempio di Possa-

gno: 563 n.Passeri Giambattista: 152 e n.;– Vite de’ pittori scultori ed architetti che anno lavora-

to in Roma: 152 e n.Patrizi, marchese: 397 n.Patrizi Francesco: 75, 310 n.Pavan Massimiliano: 352 n.Pavanello Giuseppe: xxi n., xxv n., xxvii n.,

xxxv n., xxxvi n., xxxvii e n. 5 n., 6 n., 11 n., 19 n., 22 n., 23 n., 26 n., 38 n., 56 n., 62 n., 84 n., 88 n., 116 n., 117 n., 133 n., 175 n., 187 n., 195 n., 196 n., 197 n., 200 n., 203 n., 206 n., 209 n., 210 n., 214 n., 229 n., 230 n., 231 n., 232 n., 234 n.,

237 n., 240 n., 241 n., 242 n., 245 n., 247 n., 251 n., 254 n., 255 n., 256 n., 258 n., 260 n., 261 n., 276 n., 278 n., 277 n., 284 n., 286 n., 289 n., 290 n., 291 n., 294 n., 338 n., 339 n., 344 n., 346 n., 347 n., 348 n., 352 n., 357 n., 358 n., 361 n., 362 n., 363 n., 382 n., 383 n., 384 n., 385 n., 386 n., 387 n., 389 n., 392 n., 395 n., 397 n., 400 n., 404 n., 406 n., 411 n., 428 n., 429 n., 434 n., 435 n., 518 n., 534 n., 547 n., 555 n., 561 n., 562 n., 563 n., 566 n., 567 n., 568 n., 569 n., 570 n., 574 n., 575 n., 576 n., 579, 580 n., 581 n., 583 n., 585 n.

Pavoletti Pasquale: 148 e n.Pavon Ignazio: 537.Payne: 116 n.Pazzaglini Silvestro: 80 e n.*Pélissier Leon G.: 207 n., 208 n., 209 n., 210 n.,

211 n., 212 n., 213 n.Pellegrini, editore: 447 n.Pellegrini Franca: 33 n., 400 n.Pelliccia Bernardino: 184 n.Pennati Carlo Antonio: 52 e n.*, 132 n., 143 e n.,

196 n., 252 n., 280 n., 283 n., 303 n.Penny Nicholas: 41 n., 149 n., 259 n., 389 n., 390

n., 402 n., 408 n., 425 n.Percier Charles: 257 e n.Pérégaud, banchiere: 280 n.Pertinace: 148.Pesaro Pietro: 20 n., 304.Pescarmona Daniele: 136 n., 298 n., 301 n.Petiet Claude-Louis: 262 n.Petrich Franz: 356.Petrini Giovanni: xxvii, 441 n., 450 e n.*, 473,

490, 491, 496, 498, 510 n., 516, 520, 529, 531;– Amore, ferita una ninfa, vola da Venere: 450 n., 510

e n.;– Amorino che vola da una ninfa triste: 450 n., 490

e n., 510 e n.;– Danzatrice che si regge una corona sul capo: 441 n.,

450 n., 473 n., 496 e n.;– Due ninfe che portano in trionfo un Amorino: 441

n., 450 n., 516 e n., 529 e n.;– Tre ninfe hanno rubato il turcasso ad Amore: 450

n., 498 e n., 531 e n.;– Cinque fi gure con amorini: 441 n., 450 n., 521 e n.Pezzoli Antonio: 338, 340 n., 347 e n., 421 n.Pezzotti Giovanni: 8 e n., 32 e n.Piatti Guglielmo: 11 n.Piazza Antonio: 382 n.Pichler Luigi: 237, 245 e n., 247 n., 248, 420;

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– Canova Antonio (Autoritratto di): 420 n.;– Orange Nassau d’ (Stele funeraria del principe

Willelm George): 237;– Sinzendorf (Memoria onoraria del principe Prosper

von): 245 e n., 247 n., 248;– Thorvaldsen Bertel (Autoritratto di): 420 n.Picot-Bocquillon Sophie: 583 n.Pietrangeli Carlo: 157 n., 196 n., 200 e n., 336 n.,

337 n., 339 n., 346 n., 355 n., 362 n., 593 n.Pietra Santa Angela Maria: 198, 254.Pincher, falegname: 168.Pinciani: 355.Pindemonte Ippolito: 466 n.Pindemonte Rezzonico Giovanni: 382 n.Pinelli Bartolomeo: 518 e n.*;– Bruto condanna i suoi fi gli a morte: 518 n.Pio VI, Braschi Gianangelo, papa: 76 n., 221.Pio VII, Chiaramonti Gregorio Luigi Barnaba,

papa [Nostro Signore]: xvii, xxxiv, 25, 33, 34, 35, 48 n., 75, 76 n., 88 n., 109 n., 110 e n., 135, 160 n., 195* e n., 196 e n., 198, 230, 238 n., 251 n., 253, 260 n., 261, 349, 403 n., 443 n.

Pio VIII, Castiglioni Francesco Saverio Maria Felice, papa: 224.

Piranesi, calcografi a: 29 n., 85 n., 86 n.;– Bassirilievi antichi di Roma [Associazione dei

Bassorilievi Piranesi]: 85 e n., 86 n., 89, 100, 121, 133, 143, 150, 164, 173, 185.

Piranesi Francesco: 86 n., 175 n.;– Différentes vues [. . .] de l’ancienne Ville de Pesto

[Associazione di Pestum]: 175 e n.Piranesi Giambattista: 21 n., 50 n., 85 n., 175 n.;– Différentes vues [. . .] de l’ancienne Ville de Pesto

[Associazione di Pestum]: 175 e n.;– Vedute di Roma: 50 e n.Piranesi Laura: 86 n.Piranesi Pietro: 29 n., 85 e n.*, 86 n.Piroli Tommaso: 29 e n.*, 85 n., 134 e n., 182, 347

n., 443 n., 444 n., 445, 453 n., 468 n.;– Alcinoo (Danza dei fi gli di): 29 n.;– Briseide consegnata agli araldi: 29 n., 444 n.;– Canova Antonio (Ritratto di): 347 n.;– Colossi di Monte Cavallo: 447 n.;– Le antichità di Ercolano: 29 n., 134 e n., 155 n.;– Li Bassirilievi antichi di Roma [Associazione

dei Bassorilievi Piranesi]: 85 e n., 89, 100, 122, 133, 143, 150, 164, 173, 185;

– Priamo (Morte di): 29 n.;– Telemaco (Ritorno di): 29 n., 444 n.;

– Socrate beve la cicuta: 29 n., 444 n.;– Socrate congeda la famiglia: 29 n., 444 n.;– Socrate difende Alcibiade alla battaglia di Potidea:

29 n., 444 n., 447 e n.;– Veduta di piazza San Pietro: 29 n.;– Venere e le Grazie danzano davanti a Marte: 29 n.,

444 n., 453 e n., 468 e n.Pirovano Carlo: 279 n., 298 n.Pirzio Biroli Stefanelli Lucia: 421 n.Pistrucci Benedetto: 9 n.Pistrucci Filippo [Pestrucci]: xxvi, 9 e n.*, 15 n.,

24 e n., 27, 31 n., 33, 40 e n., 43, 44 n., 110 n., 144 n., 169, 177 n., 192 n., 215, 216 e n., 217, 228, 234 e n., 237, 448 n., 449, 450 n., 453 n., 475 n., 481 n.;

– Alfi eri Vittorio (Stele funeraria di): xxvi, 33 e n., 192 n., 450 n.;

– Clemente XIII (Monumento funerario di): xxvi,

158 e n.;– Clemente XIV (Monumento funerario di): xxvi,

158 e n.;– Ecuba presenta il peplo a Pallade [Matrone Troja-

ne]: xxvi, 9 e n., 28 n., 216 n., 449;– Emo Angelo (Monumento di): xxvi, 43 e n., 110

n., 144 n., 453 n.;– Ercole che saetta i fi gli: 448 n., 475 n.;– Foscolo Ugo (Ritratto di): 9 n.;– Giustiniani (Stele) [Provincia la Padova]: xx-

vii, 33 e n.;– Haro Marianita de (Compianto della contessa)

[Bassorilievo del sarcofago della Santa Crux]: xx-

vi, 9 e n., 15 n., 27, 28 n., 215 n., 216 e n., 217, 449;– Iconologia ovvero immagini di tutte le cose principa-

li a cui l’umano talento ha fi nto un corpo: 9 n.; – Orange Nassau Willem George d’ (Stele funeraria

del principe): xxvi, 24 e n., 28 n., 31 n., 234 e n., 237, 481 n.;

– Principali fatti della Storia Romana da Romolo fi no ad Augusto [Associazione Pistrucci]: 9 n., 169, 190;

– Volpato Giovanni (Stele funeraria di): 40 e n., 44 e n., 177 e n., 228.

Pitt William: xvii.

Plon Eugène: 355 n.Plutarco: 391 n.Poli, sacerdote: 130, 141.Poniatowski Stanislao, principe: 76 e n.*Poniatowski Stanislao Augusto, re di Polonia:

76 n.

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Poppi Claudio: 33 n.Porta Giambattista: 16 e n.* Pozzi Andrea: 345, 361;– Ritratto di Domenico Manera: 361.Prampolini Giovanni: 27 e n.*, 28 n., 31 e n., 234

e n., 237, 481 n.; – Ecuba presenta il peplo a Pallade: 28 n.;– Orange Nassau Willem George d’ (Stele funeraria

del principe): 28 n., 31 e n., 234 e n., 481 n.Prati Luciana: 284 n.Preto Paolo: 190 n.Prioli Maccarani Orsola, marchesa [marchesa

Maccarani]: 85 e n.*, 102 n., 103 n., 106 n., 107 n., 110 n., 111 n., 112 n., 113 n., 126 n., 129 n., 133 n., 135 n., 137 n., 143 n., 145, 175 n., 191, 307.

Pronti, vedova: 50.Prud’hon Pierre Paul: 443 n., 483 n.;– Monumento di Clemente XIV: 443 n., 483 n.Puccini Tommaso: 159 e n.*, 166, 209.Pulini: 355.Pupilli Angelo: 46 e n.*, 48 e n., 49, 51, 53, 54, 59,

61, 67, 69, 71, 72, 79, 81, 83, 90, 98, 101, 103, 104, 108, 111, 114, 117, 121, 122, 125-27, 129, 132, 135, 137, 160, 172, 191, 192.

Puri Pietro: 122 e n.

Quarenghi Giacomo: 177 n., 228 e n.Quatremère de Quincy Antoine Chrysosto-

me: xxxiii, xxxvii, 55 n., 196 e n., 205 e n., 209, 245, 249 n., 252 n., 255 n., 257 e n., 258 e n., 265, 267 e n., 275 n., 276 e n., 281 e n., 283, 286, 287 e n., 288 e n., 292 e n., 293 e n., 296, 310, 311 e n., 313, 452 n.

Querini Stampalia Giovanni: 255 n., 564 n., 579 n.

Racioppi Pier Paolo: 19 n.Radice, signor: 33, 34.Raffaelli Giacomo: 26 n., 207 n.Raffaello Sanzio: xxviii, 30 n., 116 n., 451 n.;– Scuola di Atene: xxviii, 116 n.;– Trasfi gurazione: 30 n.Ramolino Gian Girolamo: 198, 254.Ramolino Bonaparte Letizia [Madame Mère]:

xxxv, 65 n., 198, 254*, 255, 256 e n., 258, 303 e n., 318.

Randolfi Rita: 62 n., 392 n.Ravelli Geromini Giulio [stagnaro]: 127 e n.,

140.

Razumovsky Alessio: 262 n.Razumovsky Andreas Kirillovich: 262 e n., 265,

266 e n., 546 n.Re Lorenzo: 22 n.;– Rifl essioni antiquarie sulle sculture Capitoline

[Associazione Museo Capitolino, o Fogli del Campidoglio]: 22 e n., 34, 52, 68, 89, 131, 177.

Re Pietro: 225. Récamier Juliette: 583 n.Reede, barone de: 233 e n.Remondini, calcografi a: 470 n.Remondini Giovanni Antonio: 448 n.Rezzonico Abbondio, banco di: xiii, 39 e n.*,

158.Rezzonico Abbondio, senatore: xiii, xxv e n.,

11 e n.*, 13 n., 39 n., 46 e n., 70 e n., 92 n., 348 n., 382 e n., 386 n., 387 n., 389 n., 400 n.

Rezzonico Aurelio: 11 n.Rezzonico Carlo: vd. Clemente XIII.Ricci Clementina: 121 n.Ricciani Antonio: 458 e n.*, 459;– Napoleone come Marte pacifi catore: 458 e n.Ricciotti Bratti Daniele: 64 n., 278 n., 279 n., 280

n., 303 n.Riccoboni Alberto: 300 n.Riedlinger Giuseppe: 107 n., 299, 300.Riepenhausen Ernst Ludwig: xxxiii, 309, 452

n.;– Monumento equestre di Napoleone: xxiii, 309,

452 n.Riggi Carlo Ambrogio: 65 n.Righetti: vd. Righetti Francesco e Righetti Lui-

gi.Righetti Francesco [fonditore]: xxiii, 65 n., 108

n., 136 e n.*, 145, 151 e n., 152, 161, 163, 168, 176, 185, 191, 300, 301 e n., 302 e n., 305 e n., 312, 313 e n., 315 e n., 321, 322 e n., 323, 324, 327;

– Monumento equestre di Napoleone Bonaparte, poi di Carlo III: 312, 313 e n., 315 e n., 321-24, 27;

– Napoleone Bonaparte come Marte pacifi catore: xxiii, 65 n., 136 n.*, 145 e n., 151 e n., 152 e n., 161 e n., 163 e n., 168 e n., 176 n., 185 e n., 191 e n., 205, 301, 302 e n., 305 n.

Righetti Luigi: xxiii, 136 e n., 176, 301 e n., 305 n., 313 n., 315 e n., 322 n., 323, 324.

Righi Carlo Ambrogio: 8.Ritter Gabriel Ignaz: 354. Roberti Giambattista: 365.Roberti Roberto [Robertino]: xvi, 5 e n.*, 6 e n.,

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8, 9, 11, 12 e n., 14, 15, 17, 19, 22, 25, 26, 28, 31, 32, 35, 36, 38, 40, 41, 44, 46, 47, 49, 52, 53, 54 e n., 55, 70, 122, 124, 131, 136, 139, 168, 173, 180, 184, 185, 190, 361 n.;

– Il Canal Grande dal Ponte di Rialto, verso nord: 5 n., 6 n.;

– Il Canal grande verso est, da campo San Vio: 5 n., 6 n.; 54 n.;

– Il ponte di Bassano: 54 n.;– L’ingresso del Canal Grande verso est, con la basili-

ca della Salute: 5 n., 6 n.;– Studio di Canova: xvi;

– Veduta della Piazzetta e del molo di San Marco dall’isola di San Giorgio: 5 n., 6 n.; 54 n.

Roberti Tiberio [conte Roberti]: xiii, 5 e n., 12 n., 54 n., 89 e n., 96 n., 106, 107 n., 131 e n., 136 e n., 149, 157, 185 e n., 196 n., 238 n., 249, 262 n., 361, 445-47, 547 n.

Robertino: vd. Roberti Roberto.Roberto: vd. Roberti Roberto.Robespierre Maximilien de: 56 n.Robughiati Giuseppe: 175.Roccheggiani Lorenzo: 26 e n.*, 102, 126, 161;– Raccolta di cento tavole [Associazione Roc-

cheggiani]: 26 e n., 102, 126, 161, 186.Rogantini Domenico: 563 n.;– Metopa ornamentale per il Tempio di Possa-

gno: 563 n.Rolier, monsieur: 258.Romero Giovanni Battista: 442 e n., 475 n., 479

e n.;– Ercole che saetta i fi gli: 448 n., 475 e n.Ronchi Oliviero: 350 n.Rosati Francesco: 197 n.Rosati Vincenzo: 27 e n.*Rosini Giovanni: 421 n.Rospigliosi, famiglia: 5.Rossi Nicola: 555, 586, 587 e n., 588, 589.Rossi Raffaele: 587 n.Rosso, servo di piazza: 5, 13, 20, 23, 26, 38, 41, 45,

65, 69, 74, 79, 83, 89, 94, 100, 116, 129, 122, 127, 131, 140, 141, 147, 148, 150, 155, 157, 159, 163, 166, 170, 173, 176, 180, 188, 191.

Rottermund Andrzej: 345 n.Rotti Serafi no: 17, 44, 80, 115.Rowlands Thomas F.: 205 n.Rudolph Stella: 84 n., 116 n. Ruga Pietro: 454 e n.*, 460, 490.Rumjancev Nicolaj Petrovich: 311, 422 n.

Ruspoli, collezione: 443 n.Russel John, vi duca di Bedford: 283 n., 429 n.,

559 n.Russo Pier Paolo: 28 n.

Sabatelli Luigi: 448 n.Sachsen-Teschen Albert von: 369 n., 395 n., 448

n.Saiter Baldi Maddalena [Madallena]: 61, 76 n.,

130, 154.Salandri Benedetto: 5 e n.*Salvetti, fratelli: 32, 190.Salvietti Giuseppe: xviii, xix, xx, xxi, xxx, xxxi

e n., xxxii, xxxiii e n., 7 e n., 10, 13, 14, 17, 18, 20, 22, 24, 27, 29, 31, 34, 36, 38, 40, 41, 45, 46, 49, 51, 54, 58, 60, 62, 65, 68, 70, 72, 74, 78, 79, 81, 83, 88 n., 90, 93, 95, 98, 101, 103, 104, 108, 111, 114, 117, 119, 121, 123, 127, 128, 132, 135, 137, 138, 140, 142, 145, 147, 149, 151, 153, 155, 156, 158, 160, 162, 164, 166, 167, 169, 70, 172, 174, 176 177, 179, 181, 183, 184, 186, 188 n., 189, 191, 192, 202, 211, 212 e n., 216 e n., 234, 235 e n., 239 e n., 255 e n., 264, 265, 274 e n., 282, 283, 286, 287 n., 291, 292 n., 307 e n., 309 e n., 342, 360, 365* e n., 366 e n., 368 n. 373.

Sampietrini, scalpellino: 137, 138, 216.San Bonifacio, conti di: 382 n.Santa Cruz de, famiglia: 151 n., 221.Santa Cruz, marchesa de: vd. Waldstein Marie

Anne.Santa Cruz, ix marchese de: vd. Bazán de Silva

y Sarmiento José.Santa Cruz, x marchese de: vd. Bazán de Silva

y Waldstein José.Santa Cruz José de: 214.Santa Cruz Juan de: 214.Santa Cruz Marianita de, contessa de Haro:

214, 218 n., 222, 223.Santa Cruz Pedro de: 214.Santarelli Giovanni Antonio: 209.Santolini Sandro: 428 n.Saraceni Giuseppe: 75 e n., 87.Sartori Francesco: 5 n., 107 n.Sartori Maria: 149 n.Sartori Canova Giambattista, abate [canonico

Canova]: xi, xii, xvii n., xxiii, xxxii, xxxiv,

xxxv e n., 5 e n.*, 6, 8, 10, 11, 13, 16, 19, 20 e n., 21, 22 n., 23 e n., 25 e n., 26 e n., 28, 30-36, 37 n., 39-42, 45-47 e n., 49 n., 52-54, 56 n., 64 n., 85 n.,

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89 n., 96, 102, 105, 107 e n., 111, 113, 119, 125, 128, 131, 133, 134 n., 135, 137-39, 141, 142, 144, 145, 148, 149 n., 150, 152 n., 155 n., 154, 157, 159, 166, 168, 172, 174, 175 n., 176, 178, 182, 183, 188, 192, 197 n., 199 n., 200 n., 201, 210 e n., 212 n., 213 e n., 218, 219 e n., 220, 224, 236 e n., 237 n., 247, 249, 251, 252 n., 254, 255 n., 256 n., 260 n., 261, 265 n., 267, 273, 274 n., 275 e n., 276, 284. 289, 294, 301, 302 e n., 304 e n., 305, 307 n., 308, 309 n., 311 e n., 313, 314 e n., 315 n., 316 n., 318, 320 n., 324 n., 347 n., 352, 353 e n., 357, 359, 361 n., 362 n., 373 e n., 384 n., 390 n., 409 n., 412 n., 420 n., 422 n., 434 n., 434 n., 452 n., 468 n., 547 n., 555, 556, 557 n., 558 n., 560 n., 561 n., 563 n., 564 n., 565 n., 566 n., 567 n., 568 n., 569 n., 579 n., 582 n., 583 n., 585 n., 586 e n., 591 n.

Sassi Amerigo: 91 n.Savini Domenico: 283 n., 284 n.Savorelli: 83.Scarpellino: vd. Mattemori Domenico.Schedoni Bartolomeo: 484 n.;– Maddalena: 484 n.Schemper-Sparholz Ingeborg: 188 n.Scheri Pier Luigi: 468 n.Schlegel Ursula: 546 n.Schulteis, banco: xiii, 20, 32.Schulteis Saverio: xiii, 20 n., 190.Scocioni Luigi: 89.Scopoli Giovanni: 35 n.Seillière Emilia: 276.Selva Giannantonio: 13 n., 64 n., 110 n., 227, 230,

236 n., 238 n., 279 e n., 303, 358 e n., 386 n., 555.Senofonte: 23 e n.;– Ciropedia e Storie (Anabasi ed Elleniche): 23 n.;– Opere: 23 n.Serafi n Siro: 272 e n., 392 n., 556, 557 n.Serafi n Stefano: 272 e n., 392 n., 556, 557 n.Sermattei della Genga Annibale: vd. Leone

XII, papa.Settari Giorgio: 152 n.Severoli Antonio Gabriele [nunzio di Vienna]:

151 e n.*, 152.Sforza Maria Rosaria: 345 n.Sibilla: 223.Siccurani, signor: 33, 177.Silius Italicus Caius: 38 e n.;– De bello punico: 38 n.Silvan Gianmaria: 92 n.Simonetti Giuseppe Antonio: 120 e n., 125.

Sinzendorf Prosper von, principe [Zinzen-dorff]: 244-46, 247 e n., 248 e n., 249 e n.

Siotto Gabriele: 56 e n., 57, 80, 131, 160;– Monumento funerario di Orazio Nelson: 56 e n.Soavi Angelo: 563 n.;– Metopa per il Tempio di Possagno: 563 n.Sofi a Guglielmina di Prussia: 233.Soldani Innocenzo [pittore Innocenzo]: xii, 66

e n., 68, 74, 78, 80, 82, 87, 93, 95, 99, 101, 103, 108, 112.

Sommariva Giambattista: 275 e n., 276 e n., 277, 293.

Sommariva Luigi: 276.Sordo: 367 e n.Sousa Holstein Alexandre Manoel de: 238, 240

e n., 241.Sousa Holstein Pedro de: 238, 241, 242 e n., 243.Spada Veralli Clemente, principe di Castel Vi-

scardo [principe Spada]: 104, 105 n.Spalletti Ettore: 159 n.Spermann Adolf: 355 n.Spiera Giacomo: 563 n.;– Metopa per il Tempio di Possagno: 563 n.Staderini: 280 n.Staffetti Pietro: 133 e n.Standish: 268, 270 n.Stanislao Augusto, re di Polonia: 345.Stecchini Pietro: 219 n., 224, 225, 555, 586, 587 e

n., 588, 589.Stendhal, Beyle Henri: 201.Stewart Charles William, iii marchese di Lon-

donderry: 289.Stocchi, vedova: 26, 35, 43, 55, 67, 88, 99, 111, 122,

132, 140, 148, 156, 163, 171, 178.Stocchi Achille: 368.Stocchi Amadeo: xviii, 7 e n., 10, 13, 14, 17, 18-20,

22, 24, 27, 29, 31, 33, 36, 38, 40, 41, 44, 46, 48, 51, 54, 57, 60, 62, 65, 68, 70, 72, 74, 77, 79, 81, 83, 87, 90, 93, 95, 98, 101, 103, 104, 108, 114, 117, 119, 120, 123, 125, 127, 128, 131, 134, 137-39, 142, 144, 145, 147, 149, 151, 153, 155, 158, 160, 162, 163, 165, 167, 169, 170, 172, 174, 176, 177, 179, 181, 183, 184, 186, 187, 189, 190, 192, 235 n., 239 e n., 264 e n., 292 e n., 339, 342 n., 367* e n., 368 e n., 369 e n., 370, 371;

– Perseo: 368.Stolberg-Gedern Louise-Maximilienne, con-

tessa d’Albany: 98 n., 207, 208 e n., 210, 211 e n., 292 n., 421 n.

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Tacito: 23 e n.;– Annali: 23 e n.Tadini Faustino: 346, 352 e n.;– Le sculture e pitture di Antonio Canova: 346, 347

n.Tadolini, collezione: 229.Tadolini Adamo: 197 e n., 339 e n., 366 e n.;– Pio VII (Busto di): 197 n.Tarnowska Waleria ze Stroynowskich: 21 n.,

347, 403 n.Tarnowski Jan Feliks: 21 n.Teolato Chiara: 136 n., 151 n., 226 n., 313 n., 315 n.Teotochi Albrizzi Isabella: 215 n., 217 n., 392 n.,

397 n., 566 n., 567 n.Testa Angelo: xxvii, 290, 482 e n.*, 483, 493, 494,

498, 502, 503 e n., 504, 505, 514, 515, 526, 536 n.;– Giocatrici di astragali [Due ninfe che giocano a ma-

scoli]: 482 e n., 483, 509 e n.;– Paride: 290, 482 n., 503 e n., 505 n., 514, 536 e n.;– Talia e Aristofane: 482 n., 498 e n., 502, 526 e n.;– Urania e Talete: 482 n., 494 e n.Testa Francesco: 246 e n.Thiébaut Dominique: 198 n.Thorvaldsen Bertel: xxii, 50 n., 220, 221, 245,

298, 354 n., 355 e n., 420 n.;– Autoritratto: 420 n.Tiepolo Giandomenico: 133 n.Tiziano Vecellio: 305 n.Tochon d’Annecy Joseph-François: 258.Todran (o Todrani) Giuseppe: xxviii, xxix,

xxx, 116 e n*, 119, 121, 123, 125, 127, 130, 132, 135, 137, 138, 140, 142, 145, 147, 149, 151, 153, 155, 156, 158, 165, 167, 169, 170, 172, 174, 179, 192, 441, 511 n.;

– Danza delle fanciulle [Ninfe]: xxix, 117 n., 149, 151, 153;

– Danzatrici [Ballerine]: xxix, 117 n., 170, 172, 174;– Danzatrici [miniature]: xxix, 117 n., 179, 192;– Danzatrici e Amore [Danzatrici]: xxix, 117 n.,

165, 167, 169;– Donzelle che ballano: xxix, 117 n., 155, 156, 158;– Mercato di Amore: xxviii e n., 116 n., 117 n., 121,

123, 125, 127, 130, 132, 135, 137, 138, 144, 145, 147, 511 n.;

– Ninfe con amorini: xxviii, 116 e n., 119;– Scuola di Atene: xxviii, 116 n.Tofanelli Agostino: 149 n.;– Zingarella: 149 n.Tognoli Giovanni: 218, 273 e n., 277, 290, 293,

INDICE DEI NOMI

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458, 470 n., 484 n., 486 n., 487, 488 n., 503 n., 505 n., 510 n., 512 n., 518 n., 521 n., 522 n., 524 n., 535 n., 539 n., 541 n., 542 n., 544 n., 545 n., 546 n., 547 n., 549 n., 552 n.;

– Aiace: 470 n., 521 e n., 524 e n.;– Amore e Psiche stanti: 518 e n.;– Benefi cenza (La): 505 n.;– Creugante: 552 n.;– Damosseno: 552 n.;– Danzatrice col dito al mento: 547 n.;– Danzatrice con cembali: 546 e n.;– Danzatrice con le mani sui fi anchi: 293, 544 n.;– Ercole e Lica: 486 n., 488 n.;– Ettore: 470 n., 512 e n., 539 e n.;– Grazie (Le): 542 n.;– Haro Marianita de (Monumento funerario della

contessa): 218;– Maddalena penitente: 549 n.;– Maria Luisa d’Asburgo come la Concordia: 549 n.;– Napoleone come Marte pacifi catore: 458 n.;– Pace (La): 545 n.;– Paride: 290, 503 e n., 510 n.;– Perseo: 535 n.;– Tersicore: 277, 544 n.;– Teseo in lotta con il Centauro: 470 n., 484 n.;– Venere: 273 e n.;– Venere italica: 522 n.Tommasi Donato: 313 e n.Tonin Antonio: 362 n.Tonin Pasino [Pace Tonini]: 362 n., 555, 567 n.,

577 n.;– Busto di Damosseno: 567 n.;– Ritratto di Domenico Manera: 362 n., 577 n.Tonini Pace: vd. Tonin Pasino.Tonioli Ferdinando: xiii, 35 n., 133 e n.*, 199;– Ritratto del Gran Visir Jusuf Pascià: 133 n.;– Ritratto del Sultano Abdul Hamid I: 133 n.;– Ritratto di Antonio Canova: 133 n.;– Ritratto di Giovanni Falier: 133 n.;– Ritratto di Girolamo Zulian: 133 n.Torlonia, banco: xiii, 32 e n.*, 266, 327, 328.Torlonia Giovanni Raimondo: xiii, 13 n., 33 n.,

428 n.Torlonia Marino: 32 n., 280 e n.Torrenti Giuseppe: 381, 388, 390, 402, 405, 406,

408, 409;– Adone e Venere: 388 e n.;– Aiace nell’atto di sostenere Patroclo morente (Busto

di): 389 e n.;

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– Amore e Psiche stanti: 405 e n., 408;– Antinoo del Belvedere: 402 e n., 403, 409;– Baccanti (Teste di): 402, 403 n.;– Emo Angelo (Busto di): 388 e n.; – Ercole e Lica (Bozzetto di): 388 e n.;– Ercole Farnese (Busto di): 390;– Faustinella (Busto di): 389 e n.; – Flora: 408 e n.;– Giove Serapide: 389;– Gladiatore Borghese: 389 e n.;– Napoleone primo console (Ritratto di): 405; – Sarcofago delle Muse: 408, 409 n.Torres Michele: 508 n.*, 509, 526;– Polimnia e Mnemosine: 508 n., 509 e n., 526 e n.Torresi Antonio: 259 n., 260 n., 262 n.Torriani Giuseppe [pittore Giuseppe]: xii, 60

n., 65, 68, 70, 72, 74, 78, 80, 82, 83, 87, 91, 93, 95, 99, 101, 112.

Toscano Maria: 442 n.Tosi Antonio: 9 n.Tosi Lina: 291 n.Tournon Camille de: 292 n.Tranquilli Giovanni Battista: 225.Trasmondi Antonio: xx n., xxxii, 108 e n.*, 124.Trastulli Federico: 31 n.Trenta Tommaso: 116 n.Trentanove Raimondo: 257 n.;– Letizia Ramolino Bonaparte: 257 n.Trento Ottavio: 246.Trivellini Francesco: 273 e n.Trojani, famiglia: 133.Trombetta Massimiliano: 344.Tua Paolo Maria: 273 n.

Udny Juliana Mary: 363, 561 n.

Vagnolini, notaio: 219 n., 225.Valadier Giuseppe: 28 e n.Valenti, signor: 109.Valeriani Roberto: xxiii n.Valli Francesca: 305 n., 410 n.Vanelli Eliseo: 374.Vanelli Giacomo: 374.Vanelli Leopoldo: xxiv, 50 n., 89, 189, 365, 373* e

n., 374 e n.;– Antinoo: 374;– Faunetto: 374; Vanelli Pietro: xviii, xix n., xxi, 7 e n., 10, 13, 14,

17, 18, 20, 22, 24, 27-29, 31, 34, 36, 38, 40, 42, 45,

46, 49-51, 54, 57, 59, 62, 65, 68, 70, 72, 74, 78, 79, 81, 83, 86, 90, 93, 95, 104, 108, 111, 114, 119, 121, 123, 125, 127, 128, 132, 135, 137, 138, 140, 142, 144, 146, 148, 149, 152, 153, 155, 156, 158, 161, 162, 164, 165, 167, 169, 170, 172, 174, 176, 177, 179, 183, 184, 186, 189, 190, 192, 212 e n., 235 n., 256, 264 e n., 287 e n., 354 n., 360, 365, 367 n., 368 n., 372* e n., 373 e n., 374-77.

Vanelli Pietro, fi glio di Leopoldo: 373 n.Vanzi Giambattista: 126 n.Vasari Giorgio: 20, 21 n.;– Le vite: 20, 21 n.Venturi Gianni: 276 n., 288 n.Venuti Domenico: 324.Verri Gabriele: 346 n.Vici Andrea: 64 e n.*, 78.Vidoni, famiglia: 201.Vighi Antonio: 262 n., 288.Villari Anna: 5 n., 356 n.Visconti Ennio Quirino: 25 n., 149 n., 257 e n.,

258, 280 e n., 282 n. 288, 293 e n., 349 n., 402 n., 403 n., 501 n.;

– Illustrazioni dei Monumenti scelti Borghesiani già esistenti nella villa sul Pincio: 149 n., 501 n.;

– Sculture del palazzo della villa Borghese detta Pin-ciana brevemente descritte: 25 n.

Visconti Filippo Aurelio: 166 n., 443 n.;– Il Museo Chiaramonti aggiunto al Pio-Clementi-

no: 166 n.;– Indicazione delle medaglie antiche del sig. Pietro

Vitali: 443 n.Vitali Pietro Maria: xxvii, 25 e n., 29 n., 73, 96,

125, 442 e n.*, 443 n., 444 e n., 451 e n., 454, 457, 458-62, 465-74, 476-78, 480, 481, 483 e n., 484, 486, 488, 489, 493, 500, 503, 512, 514, 537;

– Clemente XIV (Monumento funerario di): 443 e n., 496 e n., 537;

– Lorenzo de’ Medici: 443 n.;– Venere con fauno: 443 n.;– Venere con specchio: 443 n.Vives Francisco: 222, 223.Volpato Giovanni: xxviii, xxxiv, 30 n., 37 n., 116

n., 208, 226, 238, 241, 344, 451 n.; – Corso elementare di disegno: 30 n.;– Principj del disegno: 30 n.;– Scuola di Atene: xxviii, 116 n.Voogd Hendrik [Wogdt]: 562 e n., 579.

Wagner Giuseppe: 442 n.

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Waldstein Marie Anne, marchesa de Santa Cruz: xix, 15 n., 190 e n., 214*, 218 e n., 221-25;

– Ritratto della fi glia del conte Oroczo: 218 n.;– Ritratto di Alfi eri: 218 n.;– Ritratto di Canova: 218 n.Wardropper Ian: 205 n.Wellesley Arthur, duca di Wellington: 294, 305.Weston-Lewis Aidan: 583 n.Wicar Jean-Baptiste: 105 e n.*, 113, 306 e n. 308

n., 309 n., 317, 318 e n., 484 n.;– Palamede: 484 n.;– Ritratto di Giuseppe Bonaparte: 317.Widmann, famiglia: 348 n., 400 n.Wogdt : vd. Voogd Hendrik.Wünsche Raimund: 355 n.Wurzbach Costantin: 244 n.

Zandomeneghi Luigi: 563 n.;– Metopa per il Tempio di Possagno: 563 n.Zanoja Giuseppe: 305 n.Zardo Angela: 5 n., 107 n.

Zardo Francesco: 157 n.Zardo Giovanni, detto Nanne Fantolin: 157 e

n.*Zauli Guarini Veronica: 283, 284 e n., 285.Zauner Franz Anton: 104 n., 107 e n.*, 108 n., 132

n., 149 n., 299 e n., 300 e n.;– Monumento equestre di Giuseppe II: 104 n., 107

n., 299 e n., 307, 308 n., 318, 320.Zizzi Sabrina: 17 n., 60 n., 88 n., 203 n., 206 n.,

271 n., 274 n., 279 n., 284 n., 285 n., 290 n., 291 n., 295 n., 345 n., 346 n., 353 n., 432 n., 436 n., 592 n.

Zoega Giorgio: 85 n.;– Li Bassirilievi antichi di Roma: 85 e n.Zoppetti Domenico: 564 n.Zuccarelli: 86.Zucconi Angela: 206 n., 265 n., 289 n.Zulian Girolamo: xiii, 133 n., 226, 358, 382 n., 384

n., 385 n., 386 n., 389 n., 483 n.Zurlo Giuseppe: 308 n., 312 e n., 313 n., 315 n.,

319, 320 e n., 321, 322 n., 324 e n.

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Achille restituisce Briseide: vd. Briseide consegnata agli araldi.

Adone (Morte di) (B): 62 n., 74 e n., 392 e n., 428 n., 541 n., 563, 580;

stampa: 541 e n.Adone coronato da Venere: 569 n., 575;– Busto di Adone: 569 e n.Adone e Venere: xxxiv, 347 n., 348, 388 n.*, 564; calco: 388 e n., 530 n., 564; modellino: 576 e n., 582 e n.; stampa: 530 e n.;– Cane: 564, 583 e n.Aiace: 186 n.; modello: xvii n., 186 n., 557, 579; stampa: 470 n., 520, 521, 523, 524 e n., 529 e n.Alcinoo (Danza dei fi gli di) [Danza dei Feaci] (B):

29 n., 389 e n., 390, 428 n., 563, 580, 592; calco: 482 n.; forma: 389, 390, 592; modello: 563, 580; stampa: 29 n., 444 n., 475.Alfi eri Vittorio (Monumento funerario di): xix n.,

xxi, xxii, xxvi, 169, 172 e n., 183, 187 e n., 207*, 212 e n. 213 e n., 215 e n., 360, 372, 374, 409 n., 416 n., 570;

modello: xxi, xxxi, 59, 61, 63, 64, 93 e n. 97, 98 n., 106 e n., 209-12, 450 n., 475 n.;

bozzetto: 210 e n., 412 e n.; disegno: 84 e n., 97, 98 n., 137, 148 e n., 211 e n.,

212 n., 217 n., 453 n., 475 n., 490 n., 499 n.; stampa: 450 n., 453 e n., 475 e n., 490 e n., 506;– Italia: xix e n.., xxi, 134, 137, 138, 142, 146 e n.,

148, 149, 152, 153, 155, 156, 158, 161, 162, 164, 165, 167, 169, 170, 172, 174, 176, 177, 179, 181, 183, 184, 186, 189, 190, 192, 211 e n., 212 e n., 360, 372, 374, 434 n.;

bozzetto: 579 e n.; modello: xix, xxxi, 15, 16, 17 e n., 18, 20, 22, 24,

46, 51, 54, 58, 60, 211 e n., 212 e n., 365, 559, 580;

621

INDICE DELLE OPERE*

* Tra parentesi quadra, quando necessario, sono state riportate le varianti con cui l’opera è menzionata nei testi; tra parentesi tonda sono indicati i primi proprietari delle differenti versio-ni. La lettera ‘B’ tra parentesi sta per ‘bassorilievo’, la lettera ‘D’ per ‘dipinto’. L’asterisco rinvia a pagine o a note in cui sono date notizie sull’opera.

– Italia (Busto dell’): 560, 575;– Maschere: xxi, 170, 172, 174, 176, 177, 179, 181,

183, 184, 185, 212 e n., 360, 570, 575;– Urna: xxi, xxii, 153, 155, 158, 160, 161, 163, 165,

167, 169, 170, 172, 174, 176, 177, 179, 181, 183, 185, 186, 212 e n., 331, 333.

Alfi eri Vittorio (Stele funeraria di): disegno: xxvi e n., 33 e n., 209, 233, 234; modellino: 208, 564 n.; modello: 208, 209, 450 e n., 562, 582; stampa: xxvi e n., 192 e n., 450 n., 478 n.Amore (Mercato di Amore) (D): xxvii, xxviii e n.,

xxix, xxx n., 441 n.;– Cinque fi gure con amorini: xxix, 441 n., 450 n.,

521 e n.;– Diana con un gruppo di ninfe: 441 n., 451 n., 511 e

n.;– Due ninfe che si contendono un Amorino: 441 n.,

451 n., 526 e n.;– Due ninfe che portano in trionfo un Amorino: 441

n., 450 n., 516 e n., 529 e n.;– Due ninfe che sollevano Amore dalla culla: 441 n.,

519 n.;– Due ninfe che tengono per mano un Amorino:

xxix, 441 n., 501 e n.;– Mercurio nell’atto di distribuire gli amorini: 441 n.,

520 e n.; – Quattro ninfe di cui una abbraccia Amore: 441 n.,

525 e n.;– Quattro ninfe, di cui una tiene un eroto sulle ginoc-

chia: 441 n., 451 n., 527 e n., 531 e n.;– Tre ninfe con Amore in fasce: xxix, 441 n., 528 e

n.Amore e Psiche giacenti (Campbell-Murat): xxxiv,

385 n.*; bozzetto: 564 n.; calco: 385 e n., 386.Amore e Psiche giacenti (Jusupov): 278 n., 385 n.,

517 n.;

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modello: 385 n.; stampa: 517 e n., 534.Amore e Psiche stanti (Bauharnais): 280 n., 281,

288, 291, 398 n.Amore e Psiche stanti (Murat): 398 n., 518 e n.; calco: 398 e n., 405, 408, 413, 559 e n., 570 e n.,

575, 580; forma: 405; modello: 398 e n., 518 n.; stampa: 518 e n., 533.Amorino (Jusupov): 278 e n., 385 n.*, 387, 388 n.; calco: 385 e n., 389; forma: 385 e n.;– Testa: 387 e n.Antinoo del Belvedere (Copia dell’): 402 n.Autoritratto: 420 n.*, 585 n.; calco: 420 n., 424 n., 561 e n., 565; forma: 594; modello: 420 e n., 561 n.Azara José Nicolas de (Stele al cavalier) [Pace di To-

lentino]: 562 n.; modello: 562 e n., 582 e n.

Baccanti che danzano (D): xxix, xxvii, xxviii, 441 n.;

– Cinque danzatrici che reggono corone: 441 n., 525 e n.;

– Cinque danzatrici che si tengono per mano [Sei danzatrici]: 441 n., 479 e n., 480, 481, 491 e n., 492 n., 517 n., 525 e n.;

– Cinque danzatrici con velo e corone la cui fi gura centrale è in atto d’incoronarsi: 441 n., 479 n., 497 e n., 510 n., 525 e n.;

– Due danzatrici che reggono un Amorino e tre ninfe sedute: 441 n., 492 e n., 525 e n.;

– Due danzatrici, quattro ninfe e un Amorino: 441 n.Bacco (Nascita di) (B): 62 n., 74 n., 428 e n., 429,

468 n., 563, 580; calco: 62 n., 428 e n., 430; modello: 563, 580; stampa: 468 e n., 475.Ballerina: vd. Danzatrice con le mani sui fi anchi.Beatrice (Busto di): calco: 568 e n., 569, 571, 573; modello: 568 e n.Beatrice (Erma di): 570 e n., 571.Berio Francesco (Compianto di) (B): 591 e n.; modello: 590 e n.Bleschamp Bonaparte Alexandrine come Tersicore:

vd. Tersicore.

Bleschamp Bonaparte Alexandrine de (Busto di) [Madama Luciano]:

calco: 428 n., 560 e n.; forma: 593; modello: 568 e n.Bonaparte Baciocchi Elisa (Busto di): 421; calco: 561, 568 n., 571, 573, 575; modello: 421 e n., 422 n., 567.Bonaparte Baciocchi Elisa come Polimnia: 423 n.*,

530 n., 568 n.; calco: 558 e n., 584; forma: 592; modello: 423 e n., 530 n.; stampa: 530 n.Bonaparte Borghese Paolina (Ritratto di): xxxiv, 7 e

n., 10, 13, 14, 17, 18, 30, 34, 202* e n., 203 e n., 417 n.;

calco: 51 e n., 202 e n., 417 e n., 568, 572; forma: 33, 202 e n., 593; modello: 568, 572.Bonaparte Borghese Paolina come Venere vincitrice:

41, 44, 46, 48, 51, 54, 58, 90, 93, 95, 98, 177, 179, 202, 203, 251*, 252 e n., 253, 354 e n., 417 n., 549 e n., 550 e n., 551 e n.;

modello: 251 e n., 253, 558 e n., 576; stampa: 253 e n., 549 e n., 550 e n., 551 e n.Bonaparte Murat Carolina (Busto di): calco: 560 e n., 567 e n., 571, 572; modello: 560 e n., 576.Borghese Paolina: vd. Bonaparte Borghese Paolina.Bossi Giuseppe (Busto di): forma: 594; modello: 561 e n., 565, 583.Briseide consegnata agli araldi [Achille restituisce Bri-

seide] (B): 29 n., 382, 428, 430, 563, 581; calco: 428; forma: 428, 430; modello: 563, 581; stampa: 29 n., 444 n., 475.

Callenberg Luise von (Vaso cinerario della contessa): xxiv, xxv e n., 11 e n., 13 e n., 46 e n., 70 e n., 564 e n., 581.

Calliope (Busto di): 421 n.Calliope (Erma di): 585 n.Carità (La): 564 n.Carlo III (Statua equestre di): 313 e n., 314, 315 e n.,

325, 326, 327, 328; modello: 315 n., 325, 556, 560 e n., 580, 581, 584,

590;

INDICE DELLE OPERE

622

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– Cavaliere: 313, 314 e n., 315 e n., 326 e n., 327; forma: 315 n., 327; calco: 315 n.;– Cavallo: 327, 560 n., 583, 584, 586, 588, 590.Cicogna (Bassorilievo della): vd. Orange Nassau

Willelm George d’ (Stele funeraria del principe).Cimarosa Domenico (Erma di): 201.Cimarosa Domenico (Ritratto di): xxxiv, 18 e n., 20,

22, 65, 131 n., 200*, 201, 354; modello: 561, 565, 575.Clemente XIII Rezzonico (Monumento funerario

di): xiv, xxi n., xxvii, 7 n., 11 n., 158 e n., 345, 382 n., 407 n., 416;

bozzetto: 581 e n.; stampa: 442 n.;– Carità (B): 382 n., 416 e n., 562 e n., 581;– Clemente XIII: 565, 575; bozzetto: 583;– Clemente XIII (Busto di): calco: 382 e n., 565, 575; forma: 382 e n., 594 n.;– Genio (Busto del): calco: 382 e n., 407 e n., 560, 565, 566, 571, 576,

578, 579; forma: 382 e n., 593, 594 e n.;– Giustizia (B): 382 n.;– Leone che geme: 564, 576;– Leone che rugge: 564, 576;– Religione (Busto della): calco: 382 e n., 566; forma: 382 e n., 594 n.;– Speranza (B): 382 n., 416 e n., 562 e n., 581.Clemente XIV Ganganelli (Monumento funerario

di): xiv, xxi n., xxvii, xxx, xxxiv, 7 n., 8 n., 42 n., 158 e n, 226, 227 n., 228 n., 331, 341, 348, 368 n., 381;

stampa: 443 e n., 483 e n., 495-97, 506; 537 e n.;– Clemente XIV (Busto di): 572;– Mansuetudine (Busto della): 566, 579, 581;– Temperanza (Busto della): 565, 579.Clio (Busto di): 292 n., 421 n.; calco: 292 n.Corinna (Erma di):Creugante [Pugilatore]: 17 n., 401 e n.*; bozzetto: 576 e n.; calco: 401 e n., 426, 558, 573; forma: 592; modellino: 577 e n.; modello: 401 n., 407 n., 558, 579;

stampa: 552 e n., 553 e n.;– Testa: 411, 567 e n., 576, 577.Cristo (Compianto di) [Deposizione di croce] (B):

348 n., 400 e n., 562, 582; bozzetto: 583 e n.Cristo (Compianto di) (D): 546, 547 n.*Critone chiude gli occhi a Socrate [Morte di Socrate;

Socrate nel cataletto] (B): 21 n., 386 e n., 388 e n., 390 e n., 404, 428 e n., 430, 445, 563 e n., 584, 592;

calco: 386 e n., 388 e n., 404, 428 e n., 430; forma: 390 e n., 592; modello: 563 e n., 584; stampa: 21 n., 445, 451 e n., 452.

Damosseno [Pugilatore, Gladiatore]: 17 e n.*, 20, 342, 401 n.;

bozzetto: 578 e n.; calco: 17 n., 407 n., 415, 558, 573; forma: 17 n., 36, 38-40, 44, 48, 51, 592; modellino: 577 e n.; modello: 17 n., 401 n., 407 e n.*, 558, 579; stampa: 552 e n.;– Testa: 567 e n., 574 e n., 575.Danza dei Feaci: vd. Alcinoo (Danza dei fi gli di).Danzatrice col dito al mento: 547 e n.*; calco: 558 e n.; modello: 547 n., 558 e n.; stampa: 547 e n., 548 e n;– Testa: 568 e n.Danzatrice con cembali: 266 n., 546 n.*; calco: 558; modello: 291 n., 558 e n.; stampa: 546 e n;– Testa: 568 e n.Danzatrice con le mani sui fi anchi [Ballerina, Erato]

(Beauharnais): xxxvi, 98 e n., 102, 103, 104, 108, 111, 114, 117, 119, 121, 123, 125, 127, 128, 132, 135, 137, 138, 140, 145, 147, 149, 151, 153, 156, 158, 160, 162, 163, 165, 167, 169, 170, 172, 174, 176, 177, 179, 181, 183, 184, 186, 189, 190, 192, 287 n., 288, 291* e n., 292 e n., 293 e n., 294 e n., 366, 368 e n.;

calco: 291 n., 424 e n., 425 e n., 426 e n., 427, 434 e n., 558 e n.;

forma: 291 n., 592; modello: 6 e n., 7 n., 10, 291, 558 e n.; stampa: 293, 544 e n., 545 e n.;– Testa: 294, 295 e n.;

INDICE DELLE OPERE

623

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calco: 292 n, 569; forma: 295 n., 593.Danzatrice con le mani sui fi anchi (Clarke): 293,

294.Danzatrice con le mani sui fi anchi (Comello): 294 e

n., 585 e n.*, 591.Danzatrici (D): xxvii, xxviii, xxix, 441 n.; – Danzatrice che regge il velo: 441 n., 540 n.;– Danzatrice che si regge il velo, volta a destra: 441 n.,

451 n., 454 n., 467 n., 494 n., 507 n.;– Danzatrice che si regge l’abito: 441 n., 495 n., 496

e n.;– Danzatrice che si regge una corona sul capo: 441 n.,

450 n., 473 n., 496 e n.;– Danzatrice con cembali: 441 n., 451 n., 507 e n.;– Danzatrice con le braccia attorno al capo: 441 n.,

540 n.;– Danzatrice con mano al fi anco destro: xxvii n.,

441 n., 540 n.;– Danzatrice con mano al fi anco sinistro: xxvii n.,

441 n., 540 n.;– Due danzatrici che reggono un Amorino e tre ninfe

sedute: 441 n., 492 e n., 525 e n.; – Due danzatrici di cui una col dito al mento: 441 n.,

451 n., 454 e n., 455 e n., 460 n., 467 n., 494 n.;– Due danzatrici, quattro ninfe e un Amorino: 441

n., 515 e n., 525 e n.;– Due danzatrice, una che danza, l’altra che suona il

triangolo: xxvii n., 441 n., 540 n.Dar da mangiare agli affamati [Carità; Opere di Mi-

sericordia] (B): 62 e n., 400 e n.*, 428, 430, 563, 584, 592;

calco: 62 e n., 400 e n., 428, 430; forma: 592;Dedalo e Icaro: xiv, 559, 574.D’Este Antonio (Ritratto di): 347.Dirce: 585 e n., 591; modello: 559 e n., 577.

Ebe (Campbell): xxii n., 25, 27, 31, 92 e n., 115 e n., 167, 176, 281, 282, 283 e n., 284 e n., 285, 354;

calco: 284, 558 e n., 572, 581; forma: 284 n., 285, 592; modello: 282 e n., 284; stampa: 541 e n. Ebe (Duveyrier-Beauharnais): xxii e n., xxxv,

115 e n., 117 e n., 121 e n., 153 e n., 155 e n., 249 n., 265 n., 280-82 e nn., 283, 288, 291 n.;

calco: 169.

Ebe (Jusupov-Albrizzi): 278 e n., 279 e n., 280, 284, 390 e n., 391;

calco: 279 e n., 281 n., 284 e n., 391, 394, 397-99, 412;

forma: 279 e n., 284, 390 e n., 391; modello: 279 e n.Ebe (Zauli Guarini): 283, 284 e n.; forma: 284 n., 285 e n.Ebe (Busto di): 249 e n., 285 e n., 417, 569 e n., 570,

573, 575; forma: 416 e n., 594.Ecuba offre il peplo a Pallade [Matrone Troiane] (B):

xxvi e n., 9 e n., 144 n., 216 n., 387 e n., 388, 404, 449, 453 n., 466, 563 e n., 580, 592;

calco: 387 n., 388, 404; forma: 387, 592; modello: 563 e n., 580; stampa: xxvi n., 9 e n., 144 e n., 216 n., 449, 453

n., 466 e n.Elena (Ratto di Elena) (B): 391 e n., 396.Elena (Ratto di Elena) (D): 392 n.Elena (Testa di): 206; calco: 292 n., 428 n., 566 e n., 571, 573; forma: 593; modello: 566, 571, 573.Emo Angelo (Monumento ad): 35 n., 43 n., 109 e n.,

144 e n., 199 n., 278, 341, 343 n., 383 e n.*, 384 e n.;

modello: 383 e n., 384 e n.; stampa: xxvi e n., 43 e n., 109 e n., 144 e n., 453

e n., 475, 477;– Busto: 384 n., 388 e n.;– Fama: 562 e n., 583;– Genio: 384 n.Endimione: calco: 559, 571; forma: 592; modello: 559, 577.Ercole e Lica: 13 e n.*, 14 e n., 331, 332, 348; bozzetto: 388 e n., 580 e n.; modello: 390 e n., 486 n., 488 n., 556; stampa: 134 n., 486 e n., 488 e n., 490, 534, 536

e n.Ercole saetta i fi gli: 564 n.Ercole saetta i fi gli (B): 84 n., 448 n., 563, 581; disegno: 84 n.; stampa: 448 n., 475 e n.Este Eleonora d’ (Busto di) [Beatrice d’Este]: 593.Este Lucrezia d’ (Busto di): 593.

INDICE DELLE OPERE

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Esterházy Liechtenstein Leopoldina [Esterasi]: 188 e n.*, 428 n.;

bozzetto: 188 n.; modello: xix, xxxi, 188 e n., 189, 191, 365, 366,

477 n., 558, 571; stampa: 428 n., 456 e n., 475 e n., 477 e n.; – Busto: 568, 571.Eteocle e Polinice (Compianto di): 564 n.Ettore: xvii n., xviii, 186 e n.*; modello: xxxi, 186 e n., 187, 557 e n., 577; stampa: 470 n., 512 e n., 539 e n.Euridice: 230, 344.

Facchino (Busto di un): 565 e n., 575, 583.Falier Giovanni (Stele funeraria di): xxiv, xxvi,

xxxiv, 24 e n., 58, 70, 84 n., 121, 169, 181, 183, 184, 227, 230, 231 e n., 238 n., 239 n., 256 n., 332 n., 336;

calco: 232, 561 n., 580; disegno: xxvi, 84 n., 138, 232, 470 n.; modello: 230, 561 e n., 580; monocromo: 231 n.; stampa: xxvi, 232, 470 e n., 506 e n.Felicità (Busto della): 569 e n.; forma: 594.Ferdinando I (Statua equestre di): 306 n., 309 n., 325,

327, 328, 582 n.; modello: 556, 560 e n., 564 n.;– Cavaliere: 328;– Cavallo: modellino: 306 n., 582 e n.; modello a grandezza naturale: 309 n., 327,

560 n., 564 e n., 584; modello colossale: 564 e n., 583, 586, 588;Ferdinando I di Borbone come Minerva: 396 n.; bozzetto: 396 e n.Fesch Joseph (Ritratto del cardinale) [Busto del cardi-

nale]: xxxiv, 7 e n., 14, 20, 22, 24, 29, 33, 34, 199* e n., 227 n., 231 n., 239 n., 332 n., 354 e n.;

modello: 199 e n., 561, 569.Figura femminile assisa presso un’urna (D): 234 n.Filosofi a (Erma della) [Sofi a]: 195 n., 566, 573; forma: 593 e n.Fiume (Testa di): 565 n.Flora: 578.Francesco I (Busto di): 567 n., 585 n.; calco: 567 e n.; forma: 594; modello: 567 e n., 574.Frate Leonardo (Ritratto di): 565 e n., 576.

INDICE DELLE OPERE

625

Giove (Testa di): 565.Giustiniani (Stele) [La città di Padova]: xxvii, 33 e

n., 400 e n.*; calco: 400 ; modello: 400 n., 562 e n., 582 e n.Grazie (Le) (Beauharnais): 311, 312, 429 e n.*,

436, 542, 559, 583 n.; forma: 436 e n., 592; modellino: 583 e n.; modello: 429 e n., 512 n., 559, 580; stampa: 542 e n.Grazie (Le) (Bedford): 429 n., 559 n.; calco: 429 e n., 559 e n., 574.Grazie (Le) (D): 470 n., 519 e n.; stampa: 470 n., 519 e n.

Haro (Compianto della contessa de) [Bassorilievo della Santa Crux, o Cruz; Spagnola]: xxi, xxvi,

26, 62, 65, 68 70 e n., 72, 74, 77, 79, 81-83, 86, 90, 93, 95, 98, 101, 103, 104, 108, 111, 114, 117 n., 119, 121, 123, 124, 128, 130-32, 134, 135, 137-39, 142, 144, 145, 147, 149, 151, 153, 155, 156, 158, 161-63, 165, 167, 169, 170, 172, 186, 189, 190, 192, 215*, 216 e n., 218, 219 e n., 220, 221, 223-25, 239 n., 354, 355, 556;

modello: 214, 215 e n., 216, 219 n., 220, 223, 224, 590;

stampa: xxvi, 9 e n., 40 n., 214, 215, 216 e n., 217, 449, 453 n., 506 e n.

Haro (Compianto della contessa de) (D): xxi.

Haro (Monumento funerario della contessa de) [Mo-numento Santa Crux, o Cruz; Spagnola]: xix,

xxvi, 214*, 222, 223; disegno: xxvi, 15 n., 27, 47, 84 n., 88 e n., 91, 94,

96, 100, 101, 102, 104, 109, 110, 113, 115, 116, 118, 120, 121-24, 130, 131, 133-37, 217;

modello: xxi, xxxi, 10 e n., 11, 29, 30, 33, 34, 49 n., 53 e n., 54, 55, 62, 88 n., 93 e n., 106 e n., 151 e n., 215, 223, 360;

stampa: 15 e n., 215, 217, 218, 223.

Insegnare agli ignoranti [Opere di Misericordia; Scuo-la di fanciulle] (B): 62 e n., 400 n.*, 401, 428, 430, 563, 584, 592;

calco: 62 e n., 400 e n., 428, 430; forma: 592.

Laura (Busto di): calco: 569; forma: 593.

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Letizia (Madama): vd. Ramolino Bonaparte Leti-zia.

Lubomirsky Henryk come Eros: modello: 578 e n.;– Busto: 568 e n.Luciano (Madama): vd. Bleschamp Bonaparte

Alexandrine (Busto di) e Tersicore.

Maddalena giacente: forma: 592; modello: 559, 576, 578.Maddalena penitente (Beauharnais) [Madallena]:

181 e n.*, 183, 184, 186, 417 e n.; forma: 181 n., 417 e n., 592.Maddalena penitente (Sommariva): 281, 392 n.; bozzetto: 564 n.; calco: 392 e n., 397, 407, 558 e n., 578; stampa: 549 e n., 550;– Busto: 568 e n., 570, 577.Maddalena penitente (D): 547 n.Madonna: 397 e n.; bozzetto: 582.Manera Domenico (Ritratto di): 362 n., 577 e n.Maria Cristina d’Austria (Monumento funerario di):

16 n., 234 n., 238, 244, 262 n., 299, 342, 373, 369 n., 395 e n., 396 n., 398, 410 n., 424 n., 448 e n., 505, 516, 564 n., 572, 573, 579, 583, 584, 590, 591;

modello: 359 n., 395 e n., 397, 398, 556, 558, 559, 562, 572;

stampa: 21 n., 448 e n., 453, 470 n., 474, 492, 499;

– Benefi cenza (Gruppo della): bozzetto: 564 n., 583 e n.; calco: 410 e n., 411, 415, 559 e n., 575; forma: 591; modello: 559 e n., 580; stampa: 505, 516;– Benefi cenza (Busto della): 566 e n.;– Cieco: 363 e n., 396 e n., 397; modello: 396 e n., 397;– Fanciulla con fi accola: 369 n., 370, 424 e n., 578; modello: 369 n., 370, 395, 578;– Fanciulla con ghirlanda: 369 e n., 370, 395 n., 424

e n.; forma: 592; modello: 396 e n.;– Felicità (B): 396 e n., 584, 590;– Genietto con palma (B): 558, 562, 584, 590;– Genio funebre: 396 e n., 559, 569, 573, 579;

INDICE DELLE OPERE

626

bozzetto: 564 n., 583 n.;– Leone: 396 e n., 559, 579; bozzetto: 564 n., 583 n.;– Maria Cristina (B): 396 e n., 584, 590;– Virtú: 279 n., 369 e n., 424 n., 558 e n., 574, 580.Maria Luisa d’Asburgo (Busto di): 419 n., 560, 568,

569 n., 571, 575, 577.Maria Luisa d’Asburgo (Erma di): 566, 579.Maria Luisa d’Asburgo come la Concordia: 419 n.*,

432 e n., 548 n., 569 n., 579 n.; calco: 419 n., 432, 435, 558, 571; forma: 419 n., 432 e n., 592; modellino: 579 e n., 582; modello: 419 e n.; stampa: 548 e n., 551 e n.Mellerio Elisabetta (Stele funeraria di): 233, 234 n.,

421 n.*, 431 n.; forma: 431; modello: 421 e n., 519 n., 530 n., 562 e n., 582; stampa: 519 n., 528 e n., 529 e n., 530 n., 531 n.Mellerio Giovanni Battista (Stele funeraria di): 233,

234 n., 421 n.*, 431 n.; forma: 431; modello: 421 e n., 519 n., 530 n., 562 e n., 582; stampa: 519 n., 528 e n., 529 e n., 530 n., 531 n.Mercato di Amore: vd. Amore (Mercato di).Metope del Tempio: 562 e n.*, 563 n., 581;– Annunciazione: 562 n.;– Creazione dell’uomo: 562 n.; – Creazione del mondo: 562 n.;– Presentazione di Gesú al Tempio: 563 n.; – Sacrifi cio di Isacco: 562 n.; – Uccisione di Abele: 562 n.;– Visitazione: 563 n.Murat Gioacchino (Ritratto di): calco: 560, 566, 572; forma: 594.

Naiade [Ninfa giacente, Dirce]: 437 e n.*, 585 e n.; calco: 437 n., 559 e n., 571; forma: 592; modello: 437 e n., 559 e n., 578;– Amorino: 591 e n.*Napoleone Bonaparte (Statua equestre di): xviii,

xix, xxv, xxxii, xxxiii,14 n., 88 e n., 99 n., 108 n., 182 e n., 184, 306* e n., 307, 308 e n., 309 e n., 316, 317, 318, 319, 320, 321, 322, 323, 324, 325, 365, 373, 413 e n., 417 n.;

stampa: xxxiii, 309, 314, 413 n., 452 e n., 453 e n., 477 e n.;

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– Cavaliere: xxxiii e n., 99 n., 160 e n., 162 e n., 171 e n., 179 n., 182 e n., 184 e n., 309 e n., 310, 314 e n., 320, 325, 366, 413 e n.;

– Cavallo: modellino: xxxii, 14 e n., 22, 306 e n., 318; modello a grandezza naturale: xix, xxxii,

xxxiii, 88 e n., 89 n., 90 e n., 91 e n., 93 e n., 95 e n., 96 n., 99 n., 108 n., 119 e n., 129 e n., 132 e n., 135 e n., 155, 156, 160 e n., 161, 162 e n., 169, 307 e n., 308 e n., 309 e n., 311 e n., 320, 325, 365, 366, 373, 413 e n.;

modello colossale: 310 e n., 311 e n., 312 e n., 313 e n., 314, 315, 320, 324, 325, 326, 417 e n.

Napoleone Bonaparte come Marte pacifi catore (bron-zo): xvii, xxiii, 65 n., 105 n., 107 n., 136 n.*, 145 e n., 151 e n., 152 e n., 161 e n., 163 e n., 168 e n., 176 n., 185 e n., 191 e n., 205, 301, 302 e n., 305 n., 321;

– Testa: xxii, xxiii, 66 e n.*, 76 e n., 79, 97, 152, 298 e n., 319.

Napoleone Bonaparte come Marte pacifi catore (mar-mo): xvii, xxii, 43 e n., 84 n., 100 e n., 205, 296* e n., 297, 301, 303, 305, 319;

bozzetto: 107 n., 132 e n., 149 e n., 299, 300 e n.; disegno: 84 n.; forma e calco: xxiii, 64 e n. *, 65 n., 68, 70, 72,

77, 79, 81, 83, 86, 90, 93, 96, 98, 100, 103, 104, 108, 112, 114, 117, 119, 123, 125, 128, 129, 132, 139-41, 146, 147, 150, 151 e n., 153, 160, 162, 164, 166, 169, 171, 173, 184, 189, 191, 192, 301, 303 e n., 304, 305 e n., 313, 557 e n., 579, 581, 590;

modellino: 296; modello: 296; stampa: 458 e n., 492 e n., 515 e n.;– Testa: 411 n.; calco: 30 e n., 132 e n., 142, 298, 316, 411 e n., 565

e n., 575, 581; forma: 298, 594.Napoleone Bonaparte primo console (Ritratto di):

195, 198; calco: 405, 407; forma: 405 e n.; modello: 405, 560, 565, 571.Nelson Orazio (Monumento funerario di): xviii, xx,

xxvi, xxxi, 56 e n.*, 84 n., 338 e n., 339 e n., 582 e n.;

bassorilievi: xxxii, 56 n., 144 n., 338 e n., 339, 582 n.;

bozzetto: 564 n.;

disegno: 84 n.; modellino: xxxi e n., 56 n., 164 e n., 339, 582 e

n.; monocromi: xxxii, 56 n., 339 n.; stampa: xxvi, 57 n., 499 e n., 529 e n., 530 e n.; statue allegoriche: 56 n., 144 n., 338 e n., 339.Newton Frank (Monumeto funerario all’amico di): bozzetto: 564 n., 577 n., 585 e n.Ninfa dormiente: 585 e n.*, 591; modello: 559 e n., 577, 585 n.;Nudo (Studio di): 564 n.

Opere di Misericordia: vd. Dar da mangiare agli af-famati e Insegnare agli ignoranti.

Orange Nassau Willelm George d’ (Stele funeraria del principe) [Bassorilievo della Cicogna]: xxvi,

xxxiv, 34, 36, 40, 45, 49, 51, 54, 55, 57-60, 68, 70, 72, 74, 78, 79, 81, 83, 84 n., 92, 95, 98, 101, 102, 103, 121, 123, 125, 127, 129, 132, 135, 137, 165, 169, 170, 233* e n., 234 e n., 235 e n., 236 e n., 237, 342, 366 e n.;

disegno: xxvi, 84 n., 185-87, 189, 191, 237; modello: 234 e n., 562, 580; stampa: xxvi, 24 e n. 28 n., 31 e n., 234, 236 n.,

237, 481 e n., 506 n., 533 n.Orfeo: 230.

Pace (La): 422 n.*, 530 e n., 545, 547; bozzetto: 577 e n.; forma: 592 e n.; modellino: 577 e n.; modello: 311 e n., 422 e n., 530 e n., 557 e n.,

574; stampa: 545 e n. 547;– Pace (Busto della): 568 e n., 573, 574; forma 593.Padova (La città di): vd. Giustiniani (Stele).Palamede: 261; modellino: 576 e n.; stampa: 484 n.; – Palamede (Testa di): 428 n., 567, 573, 576, 578; forma: 593.Paride (Beauharnais): xix e n., xxxv, 125, 127,

128, 132, 135, 138, 140, 142, 144, 145, 147, 149, 151, 153, 155, 156, 158, 160, 162, 163, 165, 167, 169, 170, 172, 174-77, 179, 183, 184, 186, 189, 190, 192, 286-88*, 289 n., 210, 292 e n., 342, 372 e n.;

calco: 106, 290 e n., 413 e n., 424, 425, 430, 433, 557, 572, 591;

forma: 106, 290 e n., 413 e n., 592;

INDICE DELLE OPERE

627

Page 259: SCRITTI - opere.edizionenazionalecanova.it · Assunta Belloni svolgeva le mansioni piú umili, di donna di fatica. La presenza di un cane e di gatti il cui vitto, conteggiato a parte,

modello: xix, xx, xxxi, 24, 25, 27, 29, 60 e n., 106 n., 286 e n., 290, 365 e n., 413 n.;

stampa: 290, 482 n., 503 e n., 505 n., 510 e n., 514, 533, 534, 536 e n.

Paride (Ludwig I): 286 e n., 288, 289 e n.; calco: 424, 425, 431, 433, 557, 572, 591; forma: 422, 592.Paride (Museo Civico di Asolo): 289 e n., 585 e

n.*, 591.Paride (Stewart, marchese di Londonderry):

289.Paride (Testa di) (Alquier): xix n., xxii, xxxiv, 96

e n., 101, 104, 113, 116, 135, 139, 140, 142, 143, 145 e n., 204*, 338 e n., 340 e n.;

calco: 149, 204 n., 206 e n., 417, 428 n., 567, 571, 573, 577, 578;

forma: 149, 416 e n., 593.Paride (Testa di) (Ludwig I): 205.Paride (Testa di) (Pac): 206.Paride (Testa di) (Quatremère de Quincy): 205 e

n.Perseo trionfante: 21 n., 260 n., 261 n., 403 n.*, 575

n.; calco: 368, 392 n., 403 n., 404 n., 406 e n., 424,

426, 557, 578, 590; forma: 403, 404, 592; modello: 403 n.; stampa: 535 e n., 538;– Medusa (Testa di): gesso: 392 n., 404 e n., 575 e n.; metallo: 404 n., 578; terracotta: 404 n., 575 e n.;– Perseo (Testa di): 392 e n. 393, 411, 428 n., 567,

572, 576; calco: 392 n., 567 e n., 572, 576; forma: 593.Perseo trionfante (Tarnowska): 403 n.Pesaro Francesco (Monumento funerario di): 580 n.;– Leoni: 580 e n.Pio VI orante: modellino: 581 e n.; modello: 559 e n., 581, 584, 590.Pio VII (Ritratto di) (Museo Chiaramonti): 197,

560 n.Pio VII (Ritratto di) (Protomoteca Capitolina):

xxxiv, 17 e n., 195*, 196 e n., 560 n.Pio VII (Ritratto di) (Versailles): 196 e n., 560 n.; calco: 38, 197, 560 e n., 566 e n., 569, 571, 578; forma: 593;

modello: 195, 196 e n., 560 e n., 582; stampa: 197.Polimnia: vd. Bonaparte Baciocchi Elisa come Polim-

nia.Polimnia (Busto della musa): 568 e n.Portogallo (Bassorilievo di): vd. Sousa Holstein

Alexandre de (Stele funeraria del conte).Priamo (Morte di) (B): 29 n., 382 n., 389, 390, 428,

444 n., 563, 581 e n.; calco: 428; forma: 389, 390; modello: 563, 581 e n.; stampa: 29 n., 444 n., 475 e n.Psiche (Blundell): 384 e n., 443 e n.; calco: 384 e n., 385, 387, 389, 398; forma: 384 e n.;– Testa: 569, 575.Psiche (Zulian): 443 e n.

Ramolino Bonaparte Letizia [Madama Letizia]: xxiv, 10 e n., 13, 14, 29, 31, 33, 36, 38, 40, 48, 54 e n., 58 e n., 59, 63, 65, 68, 70, 72, 74, 78, 79, 81, 83, 86, 90, 92, 93, 95, 98, 100 e n., 142, 254* e n., 255 e n., 256 e n., 257, 258, 281, 282 n., 301 n., 303, 318, 333, 354 e n., 372, 414;

bozzetto: 255 e n., 564 n., 579 e n.; calco: 172 n., 257 e n., 303, 316, 558, 571; forma: 172 e n., 174, 176, 177, 179, 181, 257, 301

n., 414, 592; modellino: 255 e n., 564 n.; modello: 255 e n.; stampa: 255 e n., 257, 258 e n., 475, 477, 518 e n.Ramolino Bonaparte Letizia (Busto di): 254* e n.,

561; calco: 254 n., 569 e n., 572, 577.Récamier Juliette (Busto di): calco: 568 e n.; modello: 568 n.Récamier Juliette come Beatrice (Erma di): 569 e n.,

570.Religione (La): 311, 312 n., 434 e n.*, 434 n., 552 n.; calco: 434 n., 437 e n.; forma: 437 e n.; modello: 434 e n., 434 e n., 437 n., 552 n., 556,

557, 574, 576-78; stampa: 552 e n.Religione (La) (Brownlow): 566 n., 574 n.*;– Busto: 566 e n., 574 e n. Riconoscenza (Busto della): 566 e n., 574 e n.

INDICE DELLE OPERE

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Saffo (Busto di): 567 n.Saffo (Erma di): 570.Santa Cruz, o Crux (Monumento funerario della

contessa di): vd. Haro (Monumento funerario della contessa de).

Sartori Canova Giambattista (Ritratto di): 585 n.; modello: 561 e n., 571, 577, 585 n. Scherzi di ninfe Grazie che danzano (D): xxvii, xxviii,

451 n.;– Amore, ferita una ninfa, vola da Venere: 450 n., 510

e n.;– Amorino che vola da una ninfa triste: 450 n., 490

e n., 510 e n.;– Danza delle Grazie con Amorino: 494 e n., 495 e

n., 506 e n.;– Due ninfe e Amorino che gioca con una corona di

fi ori: 451 n., 462 n.; – Due ninfe guardano in una cassettina di gioie: 451

n., 462 e n.;– Due ninfe hanno rubato il turcasso ad Amore: 451

n., 462 n.Sinzendorf Prosper von (Memoria onoraria del princi-

pe) [Bassorilievo della Felicità]: xxvi, xxxi e n., 184 e n., 244* e n., 246, 247 e n., 249, 482 n., 561 e n., 580;

stampa: xxvi, 247 e n., 482 e n., 499 e n., 506 n., 510 n., 533 n.

Socrate (Morte di): vd. Critone chiude gli occhi a So-crate.

Socrate beve la cicuta (B): 382 n., 390 e n., 404, 428 e n., 430 e n., 563, 584, 592;

calco: 382 n., 404, 428 e n., 430 e n.; forma: 390 e n., 592; modello: 563, 584; stampa: 29 n., 444 n., 476.Socrate congeda la famiglia (B): 62 e n., 294 n., 404,

428 e n., 430, 563, 584, 586 n., 592; calco: 62 e n., 404, 428 e n., 430; forma: 592; marmo: 294 n., 586 n.; modello: 294 n., 563, 584; stampa: 29 n., 444 n., 475.Socrate davanti ai giudici (Apologia di) [Socrate nell’a-

reopago] (B): 392 e n., 430, 563, 581, 586 e n., 591;

calco: 428 e n., 430; marmo: 586 e n., 591; modello: 392 e n., 563, 581; stampa: 475.

INDICE DELLE OPERE

629

Socrate difende Alcibiade alla battaglia di Potidea (B): 62 e n., 392 e n., 399, 428 e n., 430, 563 e n., 580, 592;

calco: 62 e n., 392 e n., 399, 428 e n., 430; forma: 592; modello: 563 e n., 580; stampa: 29 n., 444 n., 447 e n., 475 e n.Sofi a (Erma di): vd. Filosofi a (Erma della).Sousa Holstein Alexandre de (Stele funeraria del con-

te) [Bassorilievo di Portogallo] (Lisbona): 7 e n., 10, 13, 18, 20, 22, 24, 27, 31, 33, 36, 38, 40, 41, 44, 46, 48, 51 e n., 227 n., 231 n., 238* e n., 239 e n., 240 e n., 241, 242, 332 n., 342 e n.;

calco: 240, 562 e n., 580; modello: 238 e n., 562 e n.; stampa: 240 e n., 471 e n., 506 e n., 515 e n.Sousa Holstein Alexandre de (Stele funeraria del con-

te) [Bassorilievo di Portogallo] (Roma): xxxiv,

59 e n., 65, 72, 79, 83, 84 n., 93, 95, 101, 104, 108, 111, 114, 117, 119, 120, 123, 125, 127, 128, 131, 134, 137, 138, 139 e n., 142 e n., 144 e n., 145, 147, 149, 151 e n., 153, 155 e n., 156 e n., 158 e n., 161 e n., 162 e n., , 238* e n., 239 e n., 240 e n., 241, 242, 342 e n. 368 e n.;

calco: 240, 562 e n.; disegno: 84 n.; modello: 238 e n.; stampa: 240 e n., 471 e n., 506 e n., 515 e n.Spagnola (Bassorievo della): vd. Haro (Compianto

della contessa de).Stuart (Cenotafi o degli) [Monumento York]: 362, 562

e n., 584; modellino: 581 e n.;– Geni funerari: modello: 362 e n., 562 e n., 582, 590;– Ritratti: modello: 584, 590.Supplici (Due): 564 n.

Telemaco (Ritorno di) (B): 29 n., 444 n., 563, 581; stampa: 29 n., 444 n., 475 e n.Tersicore (Clarke): 276, 283.Tersicore [Bleschamp Bonaparte Alexandrine come

Tersicore; Madama Luciano, Musa] (Luciano Bonaparte-Sommariva): xxvi, 84 n., 167 e n., 181-83, 185, 188, 189, 274*, 275 e n., 276 e n., 281 n., 293 e n., 365, 366;

calco: 276, 423 e n., 426 e n., 557 e n., 573; disegno: xxvi, 84 n., 181-83, 185, 188, 189, 274,

275 e n., 276;

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forma: 592; modello: xix, xxxi, 164 e n., 166, 167 e n., 274,

275 e n., 276, 557 n.; stampa: 277, 544 e n., 545, 548 e n.Tersicore (Busto di) [Musa] : 569; forma: 593.Teseo in lotta con il Centauro: 35 e n., 39 e n., 42, 46,

47, 50 e n., 57, 92, 303, 409 n.*, 450; bozzetto: 35 n.; modellino: 578 e n.; modello: 409 e n.*, 556 e n.; stampa: 470 n., 484 e n., 533;– Teseo (Testa di): 565 e n.Teseo sul Minotauro: 559 e n.; calco: xiv, 559 e n., 575, 584; stampa: 442 n.Tiziano (Monumento a): bozzetto: 564 n., 576 n., 583 e n.Traversa (Stele) [Monumentino per il signor Wogdt]:

562 n.; calco: 562 e n., 579.Trento Ottavio (Stele funeraria di): xxvi, xxxi n.,

246* e n., 247 e n., 250, 482 n., 561, 580; modello: vd. Sinzendorf (Stele onoraria del prin-

cipe Prosper von); stampa: xxvi, 247 e n.Tuccia (Erma della vestale): calco: 570; forma: 593; modello: 570.

Vecchio (Busto di): 578.Venere (Hope) [Venere seconda]: 269 e n., 270; calco: 272, 557 e n., 572; forma: 271 e n.; modello: 269, 272, 557 e n., 578; stampa: 273;– Busto: 593.Venere (Luciano Bonaparte): xxii, xxxiv, xxxv,

7, 10, 13, 14, 17, 18, 20, 22, 24, 27, 29, 31, 33, 34, 36, 38, 40, 41, 42, 44, 46, 48, 49, 51, 54, 57, 59, 60, 62, 65, 68, 70, 72, 74, 77, 78, 79, 81, 83, 86, 87, 90, 93, 95, 98, 101, 103, 104, 108, 111, 114 e n., 117, 119, 121, 123, 125, 127, 132, 135, 137, 138, 140, 144, 145, 149, 155, 167, 169, 170, 173, 174 e n., 176, 177, 179, 181, 183, 186, 192, 266 e n., 267 e n., 270 e n., 271 n., 275, 287 n., 354, 368, 372, 416 n.;

forma: 270, 418 n;

– Busto: 271, 416 e n.Venere (Ludwig I): xxii, xxxv, 7, 10, 13, 14, 17, 18,

20, 22, 24, 27, 29, 31, 33, 34, 36, 38, 40, 41, 42, 44, 46, 48, 49, 51, 54, 57, 59, 60, 62, 65, 68, 70, 72, 74, 77, 78, 79, 81, 83, 86, 87, 90, 93, 95, 98, 101, 103, 104, 108, 111, 114 e n., 117, 119, 121, 123, 125, 127, 132, 135, 137, 138, 140, 144, 145, 149, 155, 167, 169, 170, 173, 174 e n., 176, 177, 179, 181, 183, 186, 192, 265 e n., 271 n., 354, 368, 372, 416 n.;

– Busto: 271, 416 e n.Venere (Standish): 268 e n., 269, 270 n.Venere che incorona Adone: vd. Adone coronato da

Venere.Venere con fauno (D): 251.Venere con lo specchio (D): 251, 443 n.; stampa: 443 n.Venere dei Medici (Copia della): 98 e n., 125, 127, 128,

259 e n., 261 e n., 262 e n., 263 e n., 354; disegno: 260 n.; modello: 262 n.Venere d’invenzione: 259, 260, 261 e n., 262 e n., 263

e n., 264 e n., 265 e n., 266 e n., 270, 271, 412 e n.;

calco: 263, 271 e n., 412 e n.; disegno: 260 n.; modello: 261, 262 n., 268, 412 n.Venere e Adone: vd. Adone e Venere.Venere e le Grazie danzano davanti a Marte (B): 29

n., 392 e n., 400, 428 n., 563 e n., 580, 592; calco: 400; forma: 392 e n., 592; stampa: 29 n., 444 n., 447, 453 e n., 468 e n., 475.Venere e le Grazie danzano davanti a Marte (D): 392

n.Venere e Marte: bozzetto: 583; calco: 559, 572; forma: 592; modello: 590.Venere giacente con un fauno (D): 251, 443 n.; stampa: 443 n.Venere Italica: 267, 268, 270, 271, 272, 420 n., 421 n.; calco: 271 e n., 272, 273 e n., 423 e n., 424 n., 425

e n., 426 e n., 427, 433 e n., 438 e n., 557 e n., 571, 572, 576, 583;

forma: 271, 420, 592; modello: 268, 271 e n., 272 e n., 273 n., 416 e n.

557 e n., 577;

INDICE DELLE OPERE

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stampa: 273, 522 e n., 527 e n., 528, 533.– Busto: 271, 272 e n., 273 e n., 292 n., 420, 428 n.,

568 e n; forma: 593.Venere Italica (Repliche della): 584 e n.*, 591.Vestale (Erma di) [Testa velata]: 251, 569 n.; calco: 573; modello: 573.Virile (Studio): 564 n.Volpato Giovanni (Stele funeraria di): xxvi, xxxiv,

14 e n., 19, 22, 25, 27, 29, 31, 33, 34, 36, 37 e n., 38 e n., 42, 84 n., 208, 226* e n., 227 e n., 228 e n., 231 n., 238, 239, 241, 332 e n., 342;

calco: 229;

disegno: xxvi, 84 n., 138; forma: 27, 29, 227, 229; modello: 226, 562, 582; stampa: 40 e n., 44 e n., 177 e n., 228 e n., 474 e

n., 479, 482, 506.

Washington George: modellino: 582, 583, 584 e n.; modello: 558 e n., 575;– Busto: calco: 566 e n., 571, 573; forma: 594.

York (Monumento): vd. Stuart (Cenotafi o degli).

INDICE DELLE OPERE

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INDICE DELLE ILLUSTRAZIONI

1. Libro di conti 1807-1808. Possagno, Lascito Fondazione Canova, b. 7. 2. Andrea Pozzi, Ritratto di Antonio D’Este. Roma, Accademia di San Luca. 3. Andrea Pozzi, Ritratto di Domenico Manera. Asolo, Museo Civico. 4. Antonio Canova, Ritratto di Giambattista Sartori. Possagno, Gipsoteca canoviana. 5. Antonio D’Este, Erma di Antonio Canova. Roma, Palazzo della Cancelleria. 6. Roberto Roberti, Lo studio di Canova a Roma. Asolo, Museo Civico. 7. Roberto Roberti, Lo studio di Canova a Roma, particolare. Asolo, Museo Civico. 8. Contratto tra Antonio Canova e Giuseppe Cerini (2 agosto 1806), particolare. Possagno, Lasci-

to Fondazione Canova, b. 10. 9. Contratto tra Antonio Canova e Giuseppe Cerini (2 agosto 1806), particolare. Possagno, Lasci-

to Fondazione Canova, b. 10. 10. Contratto tra Antonio Canova e Giuseppe Cerini (2 agosto 1806), particolare. Possagno, Lasci-

to Fondazione Canova, b. 10. 11. Contratto tra Antonio Canova e Giuseppe Cerini (2 agosto 1806), particolare. Possagno, Lasci-

to Fondazione Canova, b. 10. 12. Catasto delle proprietà dell’Ospedale di San Giacomo degli Incurabili - 1707. Roma, Archivio di

Stato, b. 1500. 13. Catasto delle proprietà dell’Ospedale di San Giacomo degli Incurabili - 1707, particolare. Roma,

Archivio di Stato, b. 1500. 14. Pianta annessa al Contratto tra Antonio Canova e Giuseppe Cerini (2 agosto 1806). Possagno,

Lascito Fondazione Canova, b. 10. 15. Francesco Chiarottini, Lo studio di Canova a Roma. Udine, Museo Civico. 16. Francesco Chiarottini, Lo studio di Canova a Roma, particolare. Udine, Museo Civico. 17. Francesco Chiarottini, Lo studio di Canova a Roma, particolare. Udine, Museo Civico. 18. Antonio Canova, Ritratto di Pio VII. Incisione di Pietro Fontana su disegno di A. Agri-

cola. 19. Scipione Maffei, Museum Veronense, 1749. Frontespizio. 20. Scipione Maffei, Museum Veronense, 1749. Tav. iv. Incisione di Francesco Zucchi su dise-

gno di Giambettino Cignaroli. 21. Paolo Maria Paciaudi, Monumenta Peloponnesia, 1761. Frontespizio del i vol. 22. Paolo Maria Paciaudi, Monumenta Peloponnesia, 1761. Vol. ii, p. 237. 23. Antonio Canova, Stele funeraria di Giovanni Falier. Incisione di Pietro Bonato. 24. Antonio Canova, Stele funeraria del principe Willem George d’Orange Nassau. Incisione di

Filippo Pistrucci. 25. Antonio Canova, Stele funeraria del conte Alexandre de Sousa Holstein. Incisione di Angelo

Campanella. 26. Antonio Canova, Stele funeraria di Giovanni Volpato. Incisione di Pietro Fontana. 27. Antonio Canova, Memoria onoraria del principe Prosper von Sinzendorf. Incisione di Giovan-

ni Balestra. 28. Antonio Canova, Stele funeraria di Vittorio Alfi eri. Incisione di Pietro Fontana su disegno

di Filippo Pistrucci.

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29. Antonio Canova, L’Italia piangente del Monumento funerario di Vittorio Alfi eri. Incisione di Pietro Fontana su disegno di Luigi Durantini.

30. Antonio Canova, Monumento funerario della contessa Marianita de Haro. Incisione di Pietro Fontana.

31. Antonio Canova, Monumento funerario di Orazio Nelson. Incisione di Pietro Fontana su disegno di Bernardino Nocchi.

32. Antonio Canova, Letizia Ramolino Bonaparte. Incisione di Angelo Bertini su disegno di Luigi Durantini.

33. Antonio Canova, Leopoldina Esterházy Liechtenstein. Incisione di Angelo Bertini su dise-gno di Giovanni Tognoli.

34. Antonio Canova, Venere Italica. Incisione di Domenico Marchetti su disegno di Giovan-ni Tognoli.

35. Antonio Canova, Venere Italica. Incisione di Domenico Marchetti su disegno di Giovan-ni Tognoli.

36. Bernardino Nocchi, Alexandrine de Bleschamp come Tersicore. Lucca, Museo Nazionale di Palazzo Mansi.

37. Antonio Canova, Tersicore. Incisione di Pietro Fontana su disegno di Giovanni Tognoli. 38. Antonio Canova, Ebe. Incisione di Domenico Marchetti su disegno di Giovanni To-

gnoli. 39. Antonio Canova, Danzatrice con le mani sui fi anchi. Incisione di Pietro Fontana su disegno

di Giovanni Tognoli. 40. Antonio Canova, Paride. Incisione di Angelo Testa su disegno di Giovanni Tognoli. 41. Antonio Canova, Paride. Incisione di Giovanni Balestra su disegno di Giovanni Tognoli. 42. Antonio Canova. Paolina Bonaparte come Venere vincitrice. Incisione di Domenico Mar-

chetti su disegno di Luigi Durantini. 43. Antonio Canova, Damosseno. Incisione di Pietro Fontana su disegno di Giovanni To-

gnoli. 44. Antonio Canova, Napoleone come Marte pacifi catore. Incisione di Antonio Ricciani su dise-

gno di Giovanni Tognoli. 45. Antonio Canova, Ettore. Incisione di Angelo Bertini su disegno di Giovanni Tognoli. 46. Antonio Canova, Ettore. Incisione di Pietro Bonato su disegno di Giovanni Tognoli. 47. Antonio Canova, Cavallo (modello a grandezza naturale per il Monumento equestre di

Napoleone, poi per Carlo III ). Incisione di Domenico Marchetti su disegno di Giovanni Tognoli.

48. Antonio Canova, Cavallo (modello a grandezza naturale per il Monumento equestre di Napoleone, poi per Carlo III ). Incisione di Domenico Marchetti su disegno di Giovanni Tognoli.

49. Antonio Canova, Monumento equestre di Napoleone. Incisione di Pietro Fontana su dise-gno di Ernst Ludwig Riepenhausen.

50. Antonio Canova, Monumento equestre di Napoleone. Incisione di Pietro Fontana su dise-gno di Ernst Ludwig Riepenhausen.

51. Antonio Canova, Nudo virile stante, datato « 4 agosto 1807 ». Bassano del Grappa, Mu-seo-Biblioteca-Archivio, D.2.134.853.

52. Antonio Canova, Nudo virile stante con il braccio sinistro dietro la schiena, datato « 1807 giugno a’ 4 ». Bassano del Grappa, Museo-Biblioteca-Archivio, D.2.149.868.

INDICE DELLE ILLUSTRAZIONI

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53. Antonio Canova, Nudo virile stante con la mano sinistra appoggiata al fi anco e una clava nella mano destra, datato « 7 agosto 1807 ». Bassano del Grappa, Museo-Biblioteca-Archivio, D.1.140.709.

54. Antonio Canova, Nudo virile stante con il braccio destro piegato sul capo, datato « 1807 30 giu-gno ». Bassano del Grappa, Museo-Biblioteca-Archivio, D.1.141.710.

55. Antonio Canova, Nudo virile stante, ripreso da tergo, con il braccio destro proteso di lato, datato « 19 luglio 1807 ». Bassano del Grappa, Museo-Biblioteca-Archivio, D.2.48.766.

56. Antonio Canova, Nudo virile stante di profi lo con il capo reclinato, datato « 16 agosto 1807 ». Bassano del Grappa, Museo-Biblioteca-Archivio, D.2.110.829.

57. Antonio Canova, Nudo virile stante, con la mano sinistra sul petto, datato « primo luglio 1807 ». Bassano del Grappa, Museo-Biblioteca-Archivio, E.A.29 bis.942.

58. Antonio Canova, Nudo virile stante, di profi lo, con la mano sinistra su una spada e con il braccio destro proteso verso l’alto, datato « 9 agosto 1807 ». Bassano del Grappa, Museo-Bibliote-ca-Archivio, D.2.144.863.

59. Antonio Canova, Nudo virile stante di profi lo, con il capo appoggiato su un bastone, datato « 2 agosto 1807 ». Bassano del Grappa, Museo-Biblioteca-Archivio, D.2.140.859.

60. Antonio Canova, Mercato di Amore, particolare. Bassano del Grappa, Museo-Bibliote-ca-Archivio, 8.c.149.1348.

61. Antonio Canova, Mercato di Amore. Bassano del Grappa, Museo-Biblioteca-Archivio, n. 4.

62. Giuseppe Todran, Mercato di Amore. Possagno, Gipsoteca Canoviana, n. 109. 63. Giuseppe Todran, Mercato di Amore, particolare. Possagno, Gipsoteca Canoviana, n. 109. 64. Antonio Canova, Cinque fi gure con amorini (porzione del Mercato di Amore). Incisione di

Giovanni Petrini su disegno di Giuseppe Todran. 65. Antonio Canova, Due ninfe che tengono per mano Amore (porzione del Mercato di Amore).

Incisione di Giambattista Leonetti su disegno di Giuseppe Todran. 66. Antonio Canova, Tre ninfe con Amore in fasce (porzione del Mercato di Amore). Incisione di

Martino De Boni su disegno di Giuseppe Todran. 67. Domenico Maria Conti Bazzani, Ritratto di Antonio Canova nello studio. Collezione pri-

vata.

INDICE DELLE ILLUSTRAZIONI

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INDICE

INTRODUZIONE xi

CRITERI DI TRASCRIZIONE xxxviii

TAVOLA DELLE ABBREVIAZIONI xxxix

SCRITTI

LIBRO DI CONTI 1807-1808 3

OPERE 193

Ritratto di Pio VII 195

Ritratto del cardinale Joseph Fesch 198

Ritratto di Domenico Cimarosa 200

Ritratto di Paolina Bonaparte Borghese 202

Testa di Paride 204

Monumento funerario di Vittorio Alfi eri 207

Monumento funerario della contessa Marianita de Haro 214

Stele funeraria di Giovanni Volpato 226

Stele funeraria del senatore Giovanni Falier 230

Stele funeraria del principe Willem George d’Orange

Nassau 233

Stele funeraria del conte Alexandre de Sousa Holstein 238

“Memoria onoraria del principe Prosper von Sinzendorf”

ovvero “Stele di Ottavio Trento” 244

Paolina Bonaparte Borghese come Venere vincitrice 251

Letizia Ramolino Bonaparte 254

La “Venere de’ Medici” e la Venere “d’invenzione” 259

Tersicore 274

Ebe 278

Paride 286

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Danzatrice con le mani sui fi anchi 291

Napoleone come Marte pacifi catore 296

Monumento equestre di Napoleone Bonaparte, poi di

Carlo III 306

ASSISTENTI E COLLABORATORI 329

Michele Belli 331

Leandro Biglioschi 338

Gaetano Cerrotti 341

Antonio D’Este 344

Johann Peter Kauffmann 354

Domenico Manera 358

Giuseppe Salvietti 365

Amadeo Stocchi 367

Pietro Vanelli 372

APPENDICI 379

Appendice i. Conti del formatore Vincenzo Malpieri 381

Appendice ii. Incisori e disegnatori 441

Appendice iii. Da Roma a Possagno 555

INDICI

Indice dei nomi 597

Indice delle Opere di Antonio Canova 621

Indice delle illustrazioni 632

INDICE

636

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finito di stamparepresso le officine di bertoncello artigrafiche

in cittadella (padova)per conto del comitato per l’edizione nazionale

delle opere di antonio canovanel mese di dicembre 2014

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EDIZIONE NAZIONALE DELLE

OPERE DI ANTONIO CANOVA

COMITATO SCIENTIFICO

Gianni Venturi, Presidente · Franco Barbieri · Francesco

Buranelli · Giuliana Ericani · Antonio Giuliano · Mario

Guderzo · Hugh Honour · Paola Marini · Maria Vittoria

Marini Clarelli · Paolo Mariuz · Fernando Mazzocca ·

Antonio Paolucci · Manlio Pastore Stocchi · Giuseppe

Pavanello · Nicholas Penny · Fernando Rigon · Giando-

menico Romanelli · Mario Scotti · Salvatore Settis ·

Carlo Sisi · Ranieri Varese

I. ScrittiII. Scritti

III. Epistolario (1779-1793)IV. Epistolario (1794-1796)V. Epistolario (1797-1799)

VI. Epistolario (1800-1802)VII. Epistolario (1803-1804)

VIII. Epistolario (1805)IX. Epistolario (1806)X. Epistolario (1807)

XI. Epistolario (1808-1809)XII. Epistolario (1810)

XIII. Epistolario (1811)XIV. Epistolario (1812)XV. Epistolario (1813)

XVI. Epistolario (1814)XVII. Epistolario (1815)XVIII. Epistolario (1816-1817)XIX. Epistolario (1818)XX. Epistolario (1819)

XXI. Epistolario (1820)XXII. Epistolario (1821)XXIII. Epistolario (1822)XXIV. Bibliografia canoviana. Aggiornamenti. Indici