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SCREENING DEI FATTORI DI RISCHIO DEL PIEDE DIABETICO
Manuela Mantero e Vincenzo CurciUO Medicina II – Diabetologia
Casa di Cura Santa Maria, Castellanza, Varese
Introduzione al problema piede diabetico
E’ noto che i diabetici siano pazienti ad alto rischio per gravi complicanze, tra le quali le
patologie a livello del piede, sia d’origine vascolare sia per la presenza di neuropatia, sia di
origine mista (piede neuro-ischemico).
La definizione di piede diabetico del Gruppo di Studio del Piede Diabetico della SID è il
“piede con alterazioni anatomo-funzionali determinate dall’arteriopatia occlusiva periferica
e/o dalla neuropatia diabetica”. Dunque per piede diabetico s’intende non solo il piede
ulcerato o infetto ma anche il piede privo di lesioni ma a rischio di ulcerazione.
L’entità del problema è rilevante, se si considera che al mondo è stimata la presenza di
oltre 150 milioni di diabetici, destinati approssimativamente per il 15% dei casi a sviluppare
nel corso della vita una lesione del piede; di questi una percentuale ancora troppo elevata
va incontro ad interventi chirurgici demolitivi, ossia ad amputazioni minori (parte del
piede) e maggiori (gamba – coscia) FIG 1.
S
m
a
o
r
I
p
p
m
s
Fig.1
trauma
amputazione
Iperpressioneplantare
Ridotto allarme
NeuropatiaNeuropatiasensitiva
InfezioneInfezionegangrena
ulcera
rallentataguarigione
NeuropatiaNeuropatiamotoria
VASCULOPATIAVASCULOPATIA
VASCULOPATIAVASCULOPATIA
i stima che tali amputazioni potrebbero essere sensibilmente ridotte (fino al 50%) se si
ettessero in atto misure di prevenzione, che consistono nell’educazione del diabetico
lla semplice cura dei suoi piedi e nello screening dei fattori di rischio del piede diabetico,
ssia nell’identificazione, da parte dei medici (in particolare Diabetologi) dei soggetti a
ischio di lesioni.
n questa sezione di “Approfondimenti” il nostro intento iniziale è quello di educare il
aziente diabetico (complicato/non complicato da patologie d’organo) alla cura dei suoi
iedi, ossia a banali attenzioni quotidiane, e di sensibilizzare il medico a non trascurare
ai la prevenzione primaria/secondaria di complicanze così invalidanti ed a peso
ociale rilevantissimo.
ACCURATEZZA DIAGNOSTICA
Ad uso del paziente abbiamo redatto separatamente le “Istruzioni per il paziente
diabetico alla cura del piede”.
Frequenza di valutazione del piede diabetico
Ogni paziente diabetico alla prima valutazione specialistica diabetologica dovrebbe essere
sottoposto anche all’esame clinico del piede, per l’identificazione del rischio di ulcerazione;
l’assenza di sintomi non equivale ad assenza di rischio FIG 2 e 3.
T
E
a
r
p
v
R
L
Il piede ischemico
Circa la metàdei diabeticicon ulceraischemica
non ha dolore
Circa la metàdei diabeticicon ulceraischemica
non ha dolore
L’assenza di dolorenon esclude assenza
di arteriopatia
L’assenza di doloreL’assenza di dolorenonnon esclude assenza esclude assenza
di di arteriopatiaarteriopatia
ale procedura iniziale consente di:
• mettere immediatamente in atto le nece
indicato
• determinare la frequenza individuale n
mediche del piede, in base all’entità di risc
• sensibilizzare il paziente al problema ed
piede in modo corretto.
’ raccomandato che l’esame del piede a bass
lmeno una volta all’anno; in presenza di u
ivalutazioni dovrebbero essere intensificate (
roblema. I dati disponibili in letteratura segnala
iene sottoposto ad annuale valutazione del pied
accolta dati anamnestici
’anamnesi deve prevedere la raccolta delle seg
• classificazione del diabete (tipo 1 o 2)
• durata del diabete
• terapia antidiabetica orale e/o insulina
• altra terapia medica in atto
Fig.2
ssarie misure preventive e/o curative se
ecessaria per le successive valutazioni
hio riscontrato
educarlo all’automonitoraggio e cura del
o rischio ulcerativo debba essere ripetuto
no o più fattori di rischio accertati le
da 1 a 6 mesi) in base all’entità del
no invece che meno del 50% dei diabetici
e.
uenti informazioni:
TcPO2:22 mmHg
SPESSO non ha VISIBILITVISIBILITÀÀ
Fig.3
• tabagismo
• BMI
• assetto lipidico
• microalbuminuria e funzionalità renale
• ipertensione arteriosa
• presenza/assenza di complicanze cardiovascolari (cardiopatia ischemica, AOCP,
vasculopatia cerebrale) e, in entrambi i casi, presenza/assenza di test diagnostici
cardiovascolari di follow up/screening di tali complicanze (ECG, prova da sforzo,
ecocardiografia, ecostress, coronarografia, ecodoppler arterioso arti inferiori e TSA,
arteriografia)
• presenza/assenza di complicanze microvascolari e relativa presenza/assenza di
follow up/screening di tali complicanze
• presenza/assenza di claudicatio, dolore a riposo, pregressa ulcera/amputazione
Ispezione del piede
Ricerca di:
• piede cavo/piatto
• ipercheratosi FIG 4.
• deformazioni ossee FIG 4
• Charcot FIG 5
• termotatto
• cianosi/pallore
• atrofia cutanea e/o pilifera
• ipoidrosi
• lesioni ulcerative FIG 6 e 7
Palpazione dei polsi
Ricerca di:
• polso tibiale destro e sinistro
• polso pedidio destro e sinistro FIG 8
• polso popliteo e femorale, in caso di assenza dei
polsi periferici
IL PIEDE NEUROPATICO E’ UN PIEDE
DEFORME DEFORME CON PRINCIPALMENTE
DITA IN GRIFFEDITA IN GRIFFE
IPERCHERATOSIPLANTARE
IPERCHERATOSIPLANTARE
PIEDE di CHARCOTfase cronica
ipercheratosiipercheratosi ed ematomaed ematoma
V ditoV dito(trauma da calzatura)(trauma da calzatura)
in piede neuro-ischemicoin piede neuro-ischemico
esposizione di ulceraesposizione di ulceradopodopo
debridementdebridement
Fig.4 F
Fig.6 F
F
Ulcera plantare da iperpressionein piede neuropatico
Silverman: Am Heart J 1996
sensibilità 71% specificità 91% per un ABI < 0.9 ☛ POLSI DA RIABITAZIONE
sensibilitsensibilitàà 71% specificitspecificitàà 91% per un ABI < 0.9 ☛ POLSI DA RIABITAZIONE
PALPAZIONE DEI POLSI
ig.5
ig.7
ig.8
Riflessi
Ricerca di:
• riflesso patellare bilaterale
• riflesso achilleo bilaterale, eventualmente con manovra di rinforzo fig 9
Sensibilità tattile mediante monofilamento di Semmes-Weinstein
L’applicazione del monofilamento da 10 gr (5.07 Semmes-Weinstein) perpendicolarmente
alla superficie cutanea in corrispondenza delle teste metatarsali e all’alluce permette di
rilevare la sensibilità alla pressione. Il test è predittivo di comparsa di ulcerazione se il
monofilamento non è avvertito in 5 punti su 9 o in 3 punti su 6 esaminati. fig 10
Sensibilità vibratoria
Mediante biotesiometro applicato al malleolo o, in alternativa, diapason da 128 Hz o
graduato in corrispondenza di zona ossea falange distale I dito è possibile rilevare un
eventuale deficit di sensibilità. FIG 11 e 12. Un piede è insensibile quando la soglia
vibratoria è > 25 Volt al biotesiometro. FIG 13
NEUROPATIA MOTORIA
L’assenza del riflesso
Achilleo è ben correlata
col rischio diulcerazione
con manovradi rinforzo
La sensibilità tattile
può essere testata
OGGETTIVAMENTE
col monofilamento
di Semmes-Weinstein
di 10 grammi.
Quando il filamento
si piega, si è applicata
una forza di 10 gr
SENSIBILITÀ TATTILE
SENSIBILITÀ VIBRATORIA biotesiometriabiotesiometria Un diabetico che abbia un deficit di
Fig.9
Fig.10
F
La sensibilità vibratoria può essere misurata
con un diapason o un biotesiometro,
applicati a livello malleolare o sul 1° dito
ig.11 F
Se il paziente
avverte
la vibrazione
a un valore
superiore a 25 volt
il paziente ha
un deficit
di sensibilità
vibratoria
ig.12
F
SENSIBILITA’ TATTILESENSIBILITA’ TATTILE
insensibile in > 3 su 6 aree testate
con monofilamento
o di
SENSIBILITA’ VIBRATORIASENSIBILITA’ VIBRATORIA
una soglia > 25 V
con biotesiometro
e’ un paziente cone’ un paziente con
PIEDE INSENSIBILEPIEDE INSENSIBILE
ig.13
Determinazione di ABI (ankle/brachial index) o Indice di Windsor
L’ABI è il rapporto tra pressione sistolica alla caviglia e pressione sistolica omolaterale al
braccio, entrambe misurate in decubito supino mediante Doppler ad onda continua fig. 14
N
-
-
-
D
M
i
N
p
e
t
PIEDE ISCHEMICO: DIAGNOSI
oi consideriamo:
ABI > 1.15 non attendibile per presenza calcificazioni vascolari FIG 15
ABI < 1 e > 0.90 possibile macroangiopatia
ABI ≤ 0.90 patologico (macroangiopatia) FIG 16
eterminazione di pressione d’ossigeno transcutanea (TcPO2)
ediante ossimetro è possibile la rilevazione di TcPO2, da effettuarsi al dorso del piede (o
n atre sedi a livello dell’arto inferiore, se indicato). FIG 17
oi eseguiamo l’ossimetria in caso di ABI < 1 o non calcolabile e/o di presenza di lesioni
re-ulcerative o ulcerative del piede e/o ischemia critica del piede. Tale parametro è di
norme utilità non solo a scopo diagnostico ma anche decisionale (in caso di indicazione a
oilette o intervento chirurgico al piede) e per il monitoraggio nel tempo delle sue
Pecoraro et al: Diabetes Care 1991
INDICE CAVIGLIA-BRACCIO ABI
95%
di SENSIBILITSENSIBILITÀÀ
100%
di SPECIFICITSPECIFICITÀÀ
nel rivelare una
malattia
angiograficamente positiva
AOCP: METODI DIAGNOSTICI
Più della
metà
dei diabetici
con ulcera
ischemica
ha
CALCIFICAZIONI
che falsano i
valori pressori
ABIABIdxdx1.01.0
ABIABIsinsin
0.640.64
L’OSSIMETRIA
TRANSCUTANEA
(TcPO2)
è un parametro
di perfusione che
misura il deficit
FUNZIONALE
di O2
NB edema e flogosi
possono falsare
il valore
Fig.14
Fig.15 Fig.16
Fig.17
variazioni, specie dopo procedure di rivascolarizzazioni distali mediante angioplastica
(PTA) e/o by pass, per la valutazione dell’efficacia terapeutica.
Un valore di TcPO2 < 50 mmHg è patologico. Fig 18
Conclusioni
L’identificazione dei fattori di rischio del piede diabet
eseguiamo, come sopra descritto, permette di inquadra
costoso i nostri pazienti. Ciò consente di determinare
e/o arteriopatia diabetica, anche in assenza di lesioni, e
- preventive quali l’educazione del paziente e la p
specie se in presenza di deformità ossee ed altera
FIG 19
- curative in presenza di pre-ulcerazioni o lesioni del p
- diagnostico/terapeutiche mediante ulteriori accerta
riscontro clinico; in presenza di arteriopatia periferic
- se indicato, arteriografia arti inferiori con contempo
angioplastica (PTA) se fattibile FIG 21 e 22.
OSSIMETRIA TRANSCUTANEA
AAAAAA
Calzatura di prevenzione primaria in setaflex termoformata automodellante
ECODOPPLERECODOPPLER
permette lo studio
della placca
stenosi o
occlusioni
Valuta il calibro venoso per by-pass
LOCALIZZA LE OSTRUZIONILOCALIZZA LE OSTRUZIONI
Fig.19
Fig.20
ico mediante lo screening che noi
re in modo semplice, rapido e poco
l’eventuale presenza di neuropatia
di mettere in atto misure:
rescrizione di calzature adeguate,
zioni della biomeccanica del piede
< 50 mmHg
E’ un parametro cut-off:
➨ di ISCHEMIA (TASC)
➨ di efficacia terapeutica:
DELTAFig.18
iede
menti e provvedimenti, secondo il
a ecodoppler arterioso FIG 20 e,
ranea rivascolarizzazione mediante
R
U
P
i
ARTERIOGRAFIA
INGRAZIAMENTI
n grazie di cuore al Dott. Ezio Faglia, P
oliclinico MultiMedica, Sesto San Giov
nsegnamenti e per la sua attiva collaboraz
L’arteriografia è l’unico strumento in
grado di visualizzareLE ARTERIE DEL PIEDE
E CHE PERMETTE
LA RIVASCOLARIZZAZIONELA RIVASCOLARIZZAZIONEFig.21
rimario UO Medicina Interna – Diabetologia,
anni (Milano) per i suoi preziosissimi costanti
ione nel nostro impegno quotidiano.
PTAPTA
DOPODOPO
Fig.22